ISBN 978-88-918-1283-4
Del Mastro 2003 Morgan 1998 casa del Menandro di Pompei, Milano Roma, Conferenze e Memorie di Villa
G. Del Mastro, ‘I papiri ritrovati a T. Morgan, Literate Education in 2003. Lante 1, Roma 1962. che, per quanto siano significativi dei contatti e dei allogene con cambiamenti, nel corso del tempo, delle
Pompei’, in Rivista di Studi Pompeiani, the Hellenistic and Roman Worlds, processi di acculturazione, nulla dicono riguardo rispettive articolazioni sociali e degli equilibri politici.
Stefani 2006 Varone, Stefani 2009
14, 2003, pp. 374-378. Cambridge 1998.
G. Stefani, ‘La villa del tesoro di A. Varone, G. Stefani, Titulorum all’effettiva presenza di greci nella città arcaica. In A questo riguardo, la Campania è un “caso di studio”
de Vos Raaijmakers 1991 Paratore 1960 argenterie di Boscoreale’, in P.G. Pictorum Pompeianorum qui in CIL vol.
M. de Vos Raaijmakers, ‘Casa degli E. Paratore, L’epicureismo e la sua Guzzo (a cura di), Argenti a Pompei, IV collecti sunt. Imagines, Roma 2009. particolare, per quanto riguarda l’hydria con iscrizione, interessante, poiché fin dalla prima apparizione di
Epigrammi (V, 1, 18)’, in I. Baldassarre, G. diffusione nel mondo latino, Roma catalogo della mostra (Napoli 2006), il contesto del suo ritrovamento sembra piuttosto documenti scritti, a Pithecusa nell'VIII-VII secolo
Varone 2012
Pugliese Carratelli (a cura di), Pompei. 1960. Milano 2006, pp. 180-190.
Pitture e Mosaici, vol. III, Roma 1991, pp.
A. Varone, Titulorum graphio ricondurla al commercio antiquario di età romana, a.C. e a Cuma dal VII secolo, le componenti italiche,
Poccetti 2004 Väänänen 1937 exaratorum, qui in C.I.L. vol. IV collecti
539-573. escludendo, così, un suo precoce arrivo a Pompei. manifestate da nomi personali, si esprimono ora in
P. Poccetti, ‘Realtà urbane plurilingui V. Väänänen, Le latin vulgaire des sunt. Imagines, Roma 2012.
de Vos Raaijmakers 1992 dell’antichità a confronto. Le città inscriptions pompéiennes, Helsinki Insomma il quadro dei dati epigrafici, che per lingua e scrittura greca ora in lingua e scrittura etrusca
Wallace-Hadrill 2008
M. de Vos Raaijmakers, ‘Mito e realtà dell’area del golfo di Napoli e la 1937 (Berlin 19592, 19663).
nei quadri a soggetto teatrale nello vexata quaestio della Graeca urbs
A. Wallace-Hadrill, Rome’s Cultural la Pompei di età arcaica (VI-V secolo), fortemente ora in lingua e scrittura locale, sì da indurre a ritenere
Väänänen 1962 Revolution, Cambridge-New York
spazio domestico romano’, in Studi petroniana’, in R. Bombo, F. Fusco
V. Väänänen, Graffiti di Pompei e di 2008. sbilanciato, in senso quantitativo e qualitativo, a favore che le diverse etichette di etnonimi, Osci, Tirreni,
italiani di filologia classica, serie III, (a cura di), Città plurilingui: lingue
LXXXV, 1992, pp. 1074-1085. e culture a confronto in situazioni delle presenze etrusche rispetto a quelle greche, Pelasgi, Sanniti, a cui Strabone (V 4,8 C. 247) associa
D’Orsi 1968
urbane, Udine 2004, pp. 415-436. apparentemente sembrerebbe dar ragione al vecchio la stratigrafia delle origini di Pompei ed Ercolano,
L. D’Orsi, ‘Un graffito greco di Stabia’, Poccetti 2015 partito “etruscofilo” dominante all’epoca di Maiuri. In oltre all’evoluzione diacronica, dipendano anche dalla
in La Parola del Passato CXX, 1968, pp. P. Poccetti, ‘Variazioni e instabilità
228-230. nella prassi di scrittura delle lingue a realtà, la questione, in questi termini, era allora – come diversità di punti di vista nel definire l’identità etnica
Garcia y Garcia 1999
contatto con la colonizzazione greca lo sarebbe tuttora – male impostata per tre ordini di (Cristofani 1992, 17).
in Italia’, in A. Inglese (a cura di),
L. Garcia y Garcia, ‘Il ‘Pompeianum’
Epigrammata 3. Saper scrivere nel ragioni. La prima aveva, almeno al tempo di Maiuri, In effetti le manifestazioni tanto dell’etrusco
di Cicerone e una Villa di Pompei’, in
Mediterraneo antico. Esiti di scrittura motivazioni ideologiche, perché, fino alla metà del quanto della fase linguistica paleo-sabellica in
P
Opuscula Pompeiana IX, 1999,
fra VI e IV sec. a.C. In ricordo di Mario
pp. 1-34.
Luni. Atti del convegno di Roma (Roma, secolo scorso, la contrapposizione tra sostenitori della Campania si inseriscono in una fitta rete di dinamiche
Garcia y Garcia 2004 7-8 novembre 2014), Roma 2015, pp. grecità e dell’etruscità, non solo di Pompei, ma, più plurilingue e multiculturali che vedono, a vario titolo,
L. Garcia y Garcia, Alunni maestri 267-297.
e scuole a Pompei. L’infanzia, la in generale dell’Italia, era venata dall’accentuazione la componente greca e quella etrusca interfacciarsi
Romanelli 1811
giovinezza e la cultura in epoca romana,
D. Romanelli in Viaggio a Pompei a nazionalistica di una presunta autoctonia alle radici con il mondo indigeno, dando luogo a fenomeni di
Roma 2004.
Pesto e di ritorno ad Ercolano ed a delle civiltà della Penisola (sia preromane sia quella commistione e di ibridazione entro un variegato
Gasparini 2014 Pozzuoli, vol. I, Napoli 1811.
V. Gasparini, ‘Il culto di Giove a Pompei’, romana) contrapposta alla “non italianità” rappresentata caleidoscopio i cui effetti perdurano, pur nel
Nava, Paris, Friggeri 2008
PARLARE dalla colonizzazione greca. La seconda, di carattere cambiamento del contesto storico-culturale, fino all’età
in Vesuviana: an international journal
M.L. Nava, R. Paris, R. Friggeri (a cura
of archaeological and historical studies
on Pompeii and Herculaneum VI, 2014,
di), Rosso Pompeiano. La decorazione più generale, non teneva conto dell’apporto della romana. I flussi della colonizzazione, combinandosi
pittorica nelle collezioni del Museo
pp. 9-93.
di Napoli e a Pompei, catalogo della La grecità nel contesto multilingue e cultura greca fin da epoca arcaica alla formazione con le diverse componenti indigene e allogene che
Gigante 1979 mostra (Roma 2007-2008), Milano della stessa civiltà etrusca, così che, anche qualora si sono stratificate fino alla romanizzazione nella
M. Gigante, Civiltà delle forme letterarie 2008. multiculturale di Pompei e della Campania antica lo si volesse cacciare dalla porta, l’influsso ellenico Campania antica, hanno prodotto realtà composite
nell’antica Pompei, Napoli 1979.
Sampaolo 2013
Giordano 1974 V. Sampaolo, ‘Saber leer y scribir; Paolo Poccetti deve essere, in qualche modo, riammesso attraverso la e tra loro diversificate, di cui la lingua e la scrittura
C. Giordano, ‘Iscrizioni graffite e dipinte testimonios en la pintura’, in La Villa finestra. La terza, di ordine più specifico, riguarda la costituiscono un buon termometro per misurarne la
nella Casa di C. Iulio Polibio’, Rendiconti de los Papiros. Casa del Lector, Madrid
dell’Accademia di Archeologia, Lettere e 2013, pp. 49-62. Inquadramento generale presenza etrusca in Campania, fenomeno complesso e complessità delle variazioni tanto in sincronia quanto
Belle Arti, n.s. XLIX, 1974, pp. 21-28.
Scatozza Höricht 2001-2002 Nel 1943 A. Maiuri, a lungo sovrintendente archeologo diversificato al proprio interno, contrassegnato, da una in diacronia. Per queste ragioni la Campania antica ha
Guzzo 2006 L.A. Scatozza Höricht, ‘Testimonianze agli scavi di Pompei, si rammaricava di trovarsi nella parte, da articolazioni sottoregionali e areali e, dall’altra, una fisionomia del tutto particolare nell’ambito della
P.G. Guzzo, Ministerium, in P.G. Guzzo pittoriche di fabulae dionisiache a
(a cura di), Argenti a Pompei, catalogo Pompei’, in Rivista di Studi Pompeiani schiera minoritaria dei sostenitori del peso della da situazioni ancora più specifiche, relative a ciascun Magna Grecia, all’interno della quale Pompei ha, a sua
della mostra (Napoli 2006), Milano XII-XIII, 2001-2002, pp. 15-33. componente culturale greca alle origini della città a insediamento, tra i quali appunto si inserisce il caso di volta, connotazioni peculiari.
2006, pp. 78-96.
Schefold 1957 fronte di quella “più numerosa ed agguerrita degli Pompei. La documentazione linguistica ed epigrafica
Heslin 2015 K. Schefold, Die Wände Pompejis.
P. Heslin, The Museum of Augustus: the Topographisches Verzeichnis der etruscofili”, cioè di coloro che, invece, rivendicavano la Del resto, già Maiuri, nel segnalare i pochi frustoli della Campania arcaica si ripartisce tra due ordini
Temple of Apollo in Pompeii, the Portico Bildmotive, Berlin 1957. più forte incidenza della componente etrusca. In quello epigrafici etruschi, allora noti, sottolineava quanto di ripartizioni areali: l’una, relativa all’entroterra,
of Philippus in Rome, and Latin Poetry,
Los Angeles 2015.
Solin 1973 stesso lavoro, però, Maiuri rendeva noti, in nome dell’ forti fossero le componenti “italiche” manifestate tra un’area settentrionale e una meridionale, il
H. Solin, Recensione a Corpus
Lebek 1978 inscriptionum Latinarum IV 3, ed. M. “onesta doverosa obiettività di scavatore” (Maiuri 1943), dall’onomastica personale. Questa caratteristica riguarda cui discrimine è rappresentato dal Vesuvio, l’altra,
W.D. Lebek, CIL IV (Suppl. 3 Fasc. della Corte, in Gnomon XLV, 1973, pp. i frammenti di iscrizioni etrusche rinvenuti nell’area non solo Pompei, ma più in generale l’intero quadro attinente la fascia costiera, tra due aree di pertinenza
2) 8895 = Menandersentenz 747 258-277.
J., in Zeitschrift für Papyrologie und del tempio di Apollo. Questo piccolo nucleo epigrafico dell’etruscità “campana”, dove appunto il numero coloniale greca, il cui spartiacque è rappresentato
Solin 2002
Epigraphik 28, 1878, p. 286.
H. Solin, ‘Analecta epigraphica CIC–
si è ulteriormente accresciuto nel tempo (Cristofani degli antroponimi sabellici in senso lato è talmente dalla Penisola Sorrentina, cioè tra la zona di
Longo Auricchio, Indelli, Leone, Del CCVI’, in Arctos XVI, 2002, pp. 107-142. 1992, p. 31), con un recente, sensibile incremento di elevato da mettere in discussione l’applicabilità di una influenza poseidoniate, iscrivibile nel circuito della
Mastro 2014
F. Longo Auricchio, G. Indelli, G.
Solin 2012a numerosi altri testi etruschi rinvenuti nel santuario del meccanica sovrapposizione tra lingua, cultura ed ethnos colonizzazione achea, e quella di influenza cumana,
H. Solin, ‘On the Use of Greek in
Leone, G. Del Mastro, ‘Immagini degli
Campania’, in M. Leiwo, H. Halla-aho,
fondo Iozzino, attualmente in corso di pubblicazione. e da rappresentare perfino una sfida alla definizione riconducibile ai flussi della colonizzazione euboico-
strumenti scrittori dalle Antichità di
Ercolano’ in A. De Vivo, V. Viparelli (a
M. Vierros (a cura di), Variation and Sull’altro versante, anche l’epigrafia greca arcaica a dell’identità etnica. Infatti, l’epigrafia etrusca della calcidese. In queste diverse aree si manifestano fin da
Change in Greek and Latin, Papers and
cura di), Il miglior fabbro. Studi offerti a
Monographs of the Finnish Institute
Pompei ha conosciuto qualche significativa acquisizione Campania mette in evidenza il numero decisamente epoca arcaica, con significativi aspetti di continuità
Giovanni Polara, Amsterdam 2014, pp.
391-424.
at Athens, 17, Helsinki, 2012, pp. 97-114. nel corso dell’ultimo mezzo secolo, come un frammento superiore dei nomi personali di origine sabellica rispetto fino alle soglie della romanizzazione, i diversi risultati
Mastronarde 2010
Solin 2012b di ceramica attica con alcuni segni alfabetici, a quello degli antroponimi tipicamente etruschi sia pure dell’amalgama e della simbiosi tra le tre principali
H. Solin, ‘Le latiniste Veikko
D.J. Mastronarde, The Art of Euripides:
Väänänen,’ in Juhani Härmä (a cura
probabilmente appartenente a un corredo simposiale con oscillazioni tra una località e l’altra. Pompei rientra componenti culturali, quella sabellica, quella etrusca e
Dramatic Technique and Social Context,
Cambridge-New York 2010.
di), Veikko Väänänen, latiniste et (Guzzo 2016, p. 73), e un’iscrizione su una hydria recante pienamente in questa proporzione. Insomma, la lingua e quella greca.
romaniste: un bilan, Publications
Milnor 2014 romanes de l’Université de Helsinki 5,
un’iscrizione in alfabeto argivo databile al V secolo a.C. soprattutto le sue manifestazioni attraverso la scrittura In questo quadro complesso, Pompei ha una
K. Milnor, Graffiti and the Literary Helsinki 2012, pp. 9-67. che enuncia l’oggetto come premio riportato nelle gare non sono sempre indicatori univoci dell’identità etno- collocazione particolare, messa in evidenza nella
Landscape in Roman Pompeii, Oxford
2014.
Stefani 2003 in onore di Era argiva (Lazzarini, Zevi 1992). In realtà culturale, in particolare in comunità caratterizzate descrizione di Strabone (V 4, 8 C 247), il quale
G. Stefani (a cura di), Menander: La
queste iscrizioni greche sono su oggetti di importazione, dall’integrazione di diverse componenti endogene e segnalando, da una parte, la prossimità al fiume Sarno