Italia a rischio OGM

Su 27 paesi europei, solo 6 hanno accettato gli ogm.

La sentenza del Consiglio di Stato ora apre le porte dell'Italia
al mais geneticamente modificato. Cosa si può ancora fare
per tutelare la nostra sovranità alimentare?
8 Terra Nuova • aprile 2010
DI C L A U D I A BENATTI La velocità con cui il problema è sta- siamo svegliati tutti dal sonno e ci
to catapultato all'attenzione di tut- siamo resi c o n t o che l'immobili-

I l problema ogm ci è esploso fra

le mani tra febbraio e marzo
scorso; dopo anni di tentenna-
menti e immobilismo, l'Italia si è tro-
vata, nel giro di poche settimane, fac-
ti gli italiani ha colto alla sprovvista
tutti, dal governo agli ambientalisti,
dalle Regioni ai consumatori. Eppure
non avrebbe dovuto essere così,
perché la volontà dell'Unione eu-
smo e l'attesa non hanno pagato.

Prime semine ad aprile

cia a faccia con due sentenze della
giustizia amministrativa che impo-
nevano l'autorizzazione alle semine
di organismi geneticamente modifi-
cati e con un provvedimento del-
l ' U n i o n e europea che, in un colpo
solo, ha autorizzato la coltivazione
della patata antibiotico-resistente e
tre nuove varietà di mais ogm.
ropea di far coesistere colture ogm
e tradizionali è nota da anni, ci sono
state direttive, autorizzazioni, inti-
mazioni all'Italia ad adempiere. Ma
in questi anni si è andati avanti sen-
za mai affrontare il problema di
petto, rappezzando quanto occor-
reva, giocando di rimessa e in dife-
sa. E oggi le linee sono sguarnite; ci
O r a ci troviamo ad affrontare m o -
menti in cui ci si gioca tutto, in cui
il valore aggiunto dei prodotti agri-
coli «made in Italy» potrebbe esse-
re spazzato via irrimediabilmente. In
poche parole, ci stiamo «giocando»
ciò che mangiamo. La minaccia in-
combente è costituita dalle semine di
mais ogm che, stando agli annunci di
Futuragra e Confagricoltura, do-
vrebbero iniziare proprio a partire da
questo mese. U n a volta partite, tali
coltivazioni contamineranno le altre,
come dimostra quanto sta succe-
dendo negli Stati Uniti, dove gli ogm
si coltivano già da tempo.
A legittimare le semine di organismi
geneticamente modificati sono la
sentenza del Consiglio di Stato del-
lo scorso gennaio, che aveva accol-
to il ricorso di un agricoltore friula-
no anche presidente di Futuragra (di
cui si è parlato diffusamente nel nu-
mero di marzo di Terra Nuova), e la
sentenza del Tar del Lazio del 17 feb-
1
braio, la numero 0 2 3 7 8 , che annul-
la la nota del Ministero delle politi-
che agricole, impugnata da Monsanto,
con cui venivano bloccati l'iter au-
torizzativo per l'iscrizione del mais

Cosa potrebbero fare gii agricoltori che si ritenessero dan-

La battaglia legale neggiati per avvenuta contaminazione?
Gli agricoltori potrebbero chiedere il risarcimento dei danni
contro gli ogm. patiti, ai sensi dell'articolo 2 0 4 3 del codice civile, ai soggetti

Intervista a Mattia Crucioli che hanno immesso gli organismi contaminanti; è altresì ipo-
tizzabile la responsabilità della Regione di appartenenza nel

D opo la sentenza del Consiglio di Stato, lo scenario che

si prospetta prevede essenzialmente due prologhi. Il
primo più ottimistico: il ministro dell'agricoltura blocca le se-
mine con un provvedimento simile a quello attuato in altri
paesi europei e tutti possiamo tirare un sospiro di sollievo.
Il secondo, decisamente fosco: nelle prossime settimane av-
vengono le prime semine di ogm in Italia, con il rischio pro-
vato della contaminazione genetica dell'intera agricoltura.
In questo secondo caso, quali sono le azioni che consu-
matori e agricoltori possono intraprendere per bloccare la
diffusione degli ogm? Esiste ancora qualche possibilità
d'azione?
Lo abbiamo chiesto all'avvocato genovese Mattia Crucioli,
esperto di diritto ambientale e con alle spalle molte batta-
glie sul fronte della tutela dell'ambiente.
caso in cui quest'ultima non abbia garantito la coesistenza
con appositi piani. Il risarcimento deve essere chiesto me-
diante atto di citazione davanti al tribunale civile compe-
tente per territorio.
Nel caso venisse accertato il danno e riconosciuto il risarci-
mento, si può utilizzare lo strumento della diffida per evitare
ulteriori semine?
Alla luce della Sentenza del Consiglio di Stato (Sez. VI, n.
1 8 3 / 2 0 1 0 ) è possibile fin da ora diffidare le Regioni affinché
adottino appositi piani di coesistenza per prevenire possi-
bili pregiudizi alle colture tradizionali. Infatti la Corte Costi-
tuzionale, con sentenza n. 1 1 6 / 2 0 0 6 , ha dichiarato l'inco-
stituzionalità del decreto legge numero 2 7 9 / 2 0 0 4 sancendo
la competenza esclusiva delle Regioni a disciplinare la pro-
segue a pag. 10

Terra Nuova • aprile 2010 9

 inchiesta

ogm nel registro nazionale delle se-
menti e la messa in coltura di ulteriori
varietà anch'esse o g m . 2
Una clausola
per bloccare le semine
Il ministro Zaia ai primi di marzo ha
annunciato l'intenzione di attivare la
clausola di salvaguardia, c o m e già
fatto a suo tempo da altri Paesi eu-
ropei, quali la Francia , e questo3
bloccherebbe di fatto la diffusione
degli ogm. Infatti, senza poter ri-
formare o annullare le sentenze esi-
stenti, l'attivazione della clausola, in
qualità di norma sopravvenuta (sem-
pre che risulti ben motivata e circo-
stanziata), potrebbe bloccare di fat-
to le semine. Se il procedimento
fosse avviato a semine avvenute, lo
Stato potrebbe imporre la confisca
e la distruzione di raccolti e prodotti.
R e s t e r e b b e però ad agricoltori e
produttori interessati agli o g m la
possibilità di intervenire nella pro-
cedura, opponendosi ad essa. Intanto
il mondo del biologico, per bocca di
Aiab, ha assunto una posizione di at-
tesa.
«In questo caso le azioni concrete e
la resistenza in sede legale sono un
preciso dovere del ministro per le
politiche agricole» ha spiegato il
presidente di Aiab, Andrea Ferran-
te. « N o n abbiamo nessuna inten-
zione di spendere denaro per c o n -
trastare giuridicamente le semine
ogm, poiché è il ministro che lo deve
fare in n o m e della maggioranza de-
gli italiani che vuole continuare a
mangiare cibi di qualità.
/ Stiamo facendo pressio-
ne sul ministro perché
attui misure concrete.
Ovviamente, se ciò non
avvenisse, non esclu-
diamo di andare ad
estirpare i campi; si-
curamente non sta-
I remo a guardare».
I Verdi, nel frattem-
po, hanno annunciato
un referendum nazio-
nale e ì'Adoc (Associa-
zione nazionale per la di-
fesa e l'orientamento dei
consumatori) invoca un re-
ferendum europeo sui quali anche
Zaia è d'accordo.
Nel resto d'Europa
Intanto nel 2 0 0 9 anche la Germania
ha vietato la coltivazione di mais ge-
neticamente modificato, rendendo la
superficie coltivata nell'Unione eu-
ropea con colture ogm inferiore allo
0 , 0 5 % del totale dei terreni agrico-
li. Secondo l'International service for
the acquisition of agri-biotech appli-
cations (Isaaa) emerge che la super-
ficie ogm in Europa nel 2 0 0 9 per la
prima volta si è drasticamente ridotta
da 107.719 ettari a 94.750 ettari, con
un crollo del 1 2 % . I Paesi europei
dove gli ogm si coltivano si sono ri-
dotti a soli sei su ventisette (Spagna,
Repubblica Ceca, Portogallo, R o -
mania, Polonia e Slovacchia).
I n o l t r e , s e c o n d o Friends of the
Earth, «nonostante decenni di ricerca
non vi è ancora una sola coltura
commerciale ogm che aumenti il
rendimento, la tolleranza alla sicci-
tà o che garantisca altri tratti positi-
vi promessi da tempo da parte del-
le imprese biotech».
A questo punto si può dire che l'osta-
colo da superare sia proprio l'Unio-
ne europea, che ormai ha dimostra-
to di avere spalancato le porte alle
multinazionali del biotech. Mentre il
presidente Barroso nelle ultime set-
timane annunciava a parole la sua in-
tenzione di lasciare libera scelta agli

duzione agricola in presenza anche di colture transgeniche
e a regolare anche le modalità di applicazione del principio
di coesistenza nei diversi territori regionali, notoriamente
molto differenziati dal punto di vista morfologico e produt-
tivo. Le diffide potrebbero essere sottoscritte da agricoltori
e anche da associazioni di categoria e/o di consumatori.
Come mai il Consiglio di Stato nella sua sentenza non ha
preso in considerazione la legge sementiera italiana
prevede che si possa seminare solo ciò che rientra nel Regi-
stro nazionale?
Occorre innanzitutto ricordare che il diritto comunitario pre-
vale sul diritto nazionale che con esso contrasti. Nello spe-
cifico, il Consiglio di Stato ha rilevato che in materia di ogm
la normativa comunitaria prevede procedure autorizzative che
comportano una penetrante valutazione, caso per caso, de-
gli eventuali rischi per l'ambiente e per la salute. L'autoriz-
zazione concessa secondo tali procedure è valida in tutta la
Comunità. Agli stati membri, quindi, non è consentito ri-
mettere in discussione le autorizzazioni già rilasciate a livello
comunitario. Gli stati membri, però, sono liberi di adottare
tutte le misure opportune per evitare la presenza involontaria
di ogm in altri prodotti. In altre parole, la tutela della sicu-
rezza della salute e dell'ambiente in relazione agli ogm è di
competenza accentrata in capo alla comunità, mentre è
compito dei singoli stati membri garantire il rispetto del prin-
cipio di coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali
e biologiche. In Italia la competenza a disciplinare le moda-
che lità del rispetto del principio di coesistenza è rimessa, come
detto, alle Regioni: ma la mancata adozione dei piani re-
gionali di coesistenza non può costituire ostacolo al rilascio
dell'autorizzazione nazionale all'utilizzo di ogm (che siano,
beninteso, già autorizzati a livello comunitario). Il Consiglio
di Stato, nel dichiarare quanto sopra, ha anche ricordato però
che il nostro ordinamento appronta procedimenti sostitutivi
in favore dell'amministrazione statale per il caso di inerzia
delle Regioni. Come dire: se le Regioni non approntano i
piani di coesistenza non è possibile bloccare gli ogm auto-
rizzati a livello comunitario ma è possibile che lo Stato prov-
veda al posto delle Regioni che siano rimaste inerti.

10 Terra Nuova • aprile 2010

 per gli ultimi aggiornamenti
www.terranuovaedizioni.it
mo. In concomitanza di quell'auto-
rizzazione, è passato anche il sì a tre
Stati membri sulla coltivazione degli ulteriori qualità di mais modificato.
ogm, emergeva addirittura un docu- Insomma, gli interessi che stanno die-
mento scritto che tra la fine del 2 0 0 9 tro al biotech riescono a far pressio- Petali e Rugiada
e l'inizio del 2 0 1 0 è stato inviato dal- ne a tutti i livelli. N e l nostro Paese
4
la Ue al W t o per un parere . Si tratta
±° -petalo
hanno indotto persino associazioni
della bozza destinata a revisionare la di categoria come Confagricoltura e Le -piante per la coscn-esl
regolamentazione e le autorizzazio- interi gruppi di coltivatori a sostenere
ni degli ogm; bozza che ha provoca- questa scelta, che affosserebbe l'agri-
to critiche durissime da parte di un
gruppo di scienziati i quali hanno
coltura tipica e di qualità che tutto il I H
mondo invidia all'Italia. •
scritto direttamente alla Commissione Note
europea per chiedere di fermare il do-
1. Il testo integrale della sentenza è dispo-
cumento e di aprire un confronto tra- nibile su www.giustizia-amministrativa.it/
5
sparente sull'argomento . DocumentiGA/Roma/Sezione%202T/2oo8/
Secondo i firmatari dell'appello, la 20o8io986/Provvedimenti/2oioo2378_
nuova bozza di regolamento euro- oi.xml
peo sarebbe troppo permissiva. A 2. La nota del Ministero impediva la mes-
sa in coltura degli ibridi di mais
preoccupare in particolar modo è la
DKC4442YG, DKC5768YG e DKC6041YG, e
possibilità che viene prevista di con- bloccava l'iscrizione nel registro naziona- Ai L-uctllfl s a t a n a s s i 1
sentire autorizzazioni per sementi e le delle varietà di specie agrarie dei r-fubert "&osck
colture ogm in deroga a tutti i criteri quattro ibridi E C 6 6 0 6 E Z A 1 , D K C 6 8 1 9 Y G ,
DKC6531YG, DKC5018YG. 168 pagine 15 x21 cm a € 20,00
e i requisiti richiesti, sia di sicurez-
za per la salute che di impatto sul- 3. La clausola di salvaguardia è una di- ISBN 978-88-88140-04-9
rettiva attivata dalla Commissione europea Le piante per la cosmesi è il
l'ambiente.
nel 2 0 0 1 che consente a un paese mem-
bro dell'Ue di sospendere sine die la col- primo volume della collana
A scatenare poi la rivolta di am-
tivazione di una pianta geneticamente mo- Petali e Rugiada, un'opera
bientalisti e associazioni dei consu-
matori è stata anche la decisione,
dificata, il tempo necessario per compro- unica sulla cosmesi vegetale.
varne 0 meno la nocività. Descrive in modo semplice,
adottata dalla Ue il 2 marzo scorso, 4. Il testo integrale del documento si tro-
di autorizzare la patata ogm portatrice va su http://members.wto.org/
chiaro e appassionato come
di un «gene marker» che conferisce crnattachments/2oio/tbt/eec/io_oo30_ prendersi cura del corpo con
resistenza a un antibiotico larga- oo_e.pdf tutta la vitalità del mondo vege-
mente usato sull'uomo; il rischio è, 5. Il testo della lettera è stato pubblica- tale e come creare facilmente
to sul sito web di un'associazione di agri- splendidi preparati cosmetici in
naturalmente, che questo gene passi
coltori e ambientalisti del Galles e si tro-
nella catena alimentare e induca an- va su www.gmfreecymru.org/open_letters/ casa.
tibiotico-resistenza anche nell'uo- Open_letter28Feb2010.html Il primo volume o petalo, è
dedicato a 16 piante nelle
cui schede sono svelate le
Mentre la sentenza di febbraio del Tar del Lazio è appellabile davanti al Consi- conoscenze e i segreti di:
glio di Stato, cosa si può fare invece, di concreto, per contrastare la sentenza del
riconoscimento
Consiglio distato di gennaio?
coltivazione
Le sentenze del Consiglio di Stato non sono appellabili; è possibile la revo-
raccolta
cazione in particolarissimi casi, che qui non mi pare siano ipotizzabili. La que-
trasformazione
stione invece ancora aperta è questa: occorre pretendere che le Regioni (o, in
caso di inerzia, lo Stato) garantiscano il principio di coesistenza dettando mo- utilizzo
dalità e ponendo limiti nell'utilizzo di ogm. Sul differente fronte della sicurezza proprietà e
della salute e dell'ambiente occorre invece vigilare sull'applicazione rigorosa messaggio della pianta
delle procedure autorizzative comunitarie. ricette
Se dal punto di vista legale e amministrativo ci sono strade ancora aperte da Il libro viene completato da
battere, è anche vero però che non si deve abbandonare la pressione politica descrizioni chiare e sinteti-
che va esercitata sull'Unione europea affinché veramente lasci libertà agli Stati che su come preparare
membri di decidere se seminare 0 no ogm. Occorre agire su più fronti e fare estratti, creme, pomate e oli.
in fretta, prima che sia troppo tardi. humusediziont
humusedizioni@tiscali.it
tei e fax 0547 95352
Questa era la situazione al momento in cui l'artìcolo è andato in stampa. È I lettori di Terra Nuova lo possono
plausibile una rapida evoluzione degli eventi, data l'importanza della questione. ricevere al prezzo di copertina
senza aggravio di spese di spedizione.
Tutti gli aggiornamenti saranno pubblicati sul sito www.terranuovaedizioni.it.

Terra Nuova • aprile 2010 __