Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .
http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp
.
JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of
content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms
of scholarship. For more information about JSTOR, please contact support@jstor.org.
Librairie Droz is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Bibliothèque
d'Humanisme et Renaissance.
http://www.jstor.org
1 a cura di Pie
Camillo Scroffa, / cantici di Fidenzio con appendice di poeti f?denziani,
tro Trifone, Roma, Salerno, 1981, LIV/222 pagine, 28 00 lire.
2 e la poesia
B. Croce, Gli 'Endecasillabi' di Essione Portico di Fidenzio, inNuovi
saggi sulla letteratura italiana del Seicento, Bari, Laterza, 19492, pp. 77-83, a p. 77; vedi altri
giudizipositivi inE. Bonora, Camillo Scroffae i ?Cantici di Fidenzio?, inAA. VV., Storia
della letteratura italiana, Milano, Garzanti, vol. IV, 1970, pp. 498-502; M. Pozzi, Te?filo
Folengo e le resistenze alla toscanizzazione letteraria, inGiornale storico della letteratura ita
liana, 95, 1978, p. 178-203, a p. 203; S. Longhi, Lusus. Il capitolo burlesco nel Cinquecento,
Padova, Antenore, 1983, pp. 206-207 e 226-227.
3
Per lo stato presente degli studi sulla questione cf. A. St?uble. Una ricerca in corso: il
personaggio del pedante nella commedia cinquecentesca, in AA. VV., // teatro italiano del
Rinascimento, a cura di M. de Panizza Lorch, Milano, Comunit?, 1980, pp. 85-101.
4
G. Razzi, La Gostanza, Firenze, Giunti, 1965,1, 1, pp. 8-9.
Segue la citazione dei primi due versi del primo sonetto dello Scroffa
(da noi citati piu avanti).
Il Fidenzio dello Scroffa non va tuttavia confuso con la massa dei
pedanti teatrali, ma ha una fisionomia propria, chiaramente definita ris
petto ai predecessori ed ai successori. Uno dei meriti dell'esemplare edi
zione del Trifone e stato proprio quello di avere, nell'introduzione, messo a
fuoco questa fisionomia. Fidenzio Glottocrisio appare al Trifone come un
emarginato sociale, un intellettuale frustrato
all'affannosa ricerca di un ruolo che la nuova society <volgare ormai nega.
[...] 11 gusto manieristico (e poi barocco) per la maschera verbale, la frattura
tra ilmondo delle cose e ilmondo delle parole, erano sintomi della crisi che
scuoteva dalle fondamenta l'umanesimo rinascimentale, coi suoi miti di armo
nia e di razionalith (p. XLIV).
La sua poesia pub essere letta in chiave parodistica rispetto alla tradi
zione illustre della poesia amorosa, non solo per il vistoso capovolgimento
di fondo (l'amore di Fidenzio e di tipo omosessuale ed ha per oggetto il suo
allievo Camillo), ma anche per una sapiente ripresa di temi, motivi e
moduli stilistici; la fonte (e il bersaglio) di questa operazione parodistica e
ovviamente il Petrarca, ed il sonetto iniziale (per il quale Trifone parla di
(parodia diretta ,p. XXXVII) lomette in programmatica evidenza: <(Voi
ch'auribus arrectis auscultate / in lingua etrusca il fremito e il rumore / de'
miei sospiri pieni di stupore. Ma anche altre poesie ricalcano abilmente
Petrarca; vediamo ad esempio il sonetto VIII:
Io cantarei tanto melifluamente
ch'io farei parer ansere un olore
et extrarrei da l'obdurato core
mille sospir quotidianamente,
et vedrei permutar molto sovente
quell'ampla fronte ove ha ii vexillo Amore,
et gli ocelli, contriti del suo errore,
dar pharmaco al mio cor humanamente,
e il nome ch'ogn'hor invoco et disio
assai phi sublimipeta farei
che l'alite non e del sommo Giove,
s'il mio Camil, le cui bellezze nove
s'han pedissequi fatti i pensier miei,
grate aure un di prestasse al cantar mio.
e termina con una parodia del linguaggio amoroso, sottolineata dal poeta
stesso negli ultimi versi, dove Fidenzio (<interpreta il dono di Camillo e ne
ammira l' inventiva facendosi allo stesso tempo narratore e commenta
tore (un atteggiamento bivalente che troviamo, non di rado, fra i pedanti
delle commedie; vedi quanto diciamo pi avanti su Sofronio nelle Strava
ganze d'amore del Castelletti):
Di cib mi manda per presagio chiaro
questo intestino di prune exiccato,
reliquia de la sua bocca docente:
volendo dir ch'egli ha ii duro et l'amaro
expulso, et sot il dolce reservato.
0 inventiva callida et prudente!
5
M.T. Casella e G. Pozzi, Francesco Colonna: biografia e opere, Padova, Antenore,
1959, vol. II, p. 79.
6
G. Razzi, op. cit., I, 1, p. 8.
7 ? : Scroffa
P. Trifone, Per il testo dei ? Cantici di Fidentio e pseudo-Scroffa, inFilolo
gia e critica, 4, 1979, pp. 1-20.
m'hanno del tutto a me stesso subtracto, giunta a somma belts somma onestade,
et cosi illectii simplicettilumi frlec e i oo ooi o
ch'io non veggioet non probo altra beltate. grazie, ch'a poche il ciel largodestina.
Cf. E. Farai, Les Arts po?tiques du XIIe et du XIIIe si?cles, Parigi, Champion, 1924,
p. 80; R. Avensani, Intorno a Francesco Colonna eMarco Antonio Ceresa, inBiblioth?que
d'Humanisme et Renaissance, 24,1962, pp. 435-440, a p. 439; E. de Bruyne, Etudes d'esth?ti
que m?di?vale, Givevra, Slatkine Reprints, 1975 (riproduzione dell'edizione uscita a Bruges
nel 1946), II, pp. 173-202; F. Spaltenstein, Commentaire des ?l?gies de Maximien, Roma, Isti
tuto svizzero, 1983, p. 113.
14 ?
Cristoforo Castelletti, Stravaganze d'amore Comedia, Testo critico, introduzione
e note a cura di Pasquale Stoppelli, Firenze, Olschki, 1981 (?Biblioteca dell'Archivium Rom?
ni?im ?, Serie I, voi. 164), 172 pagine, senza indicazione di prezzo.
15
Sull'ostilit? che professionisti affermati come Isabella e Francesco Andreini mostra
vano verso i cerretani cf. R. Tessari, Commedia dell'Arte: La Maschera e l'Ombra, Milano,
Mursia, 1981, p. 63.