della scienza
e della natura
100 RISPOSTE
a 100 PERCHÉ
della scienza e della natura
7 I. Cielo e atmosfera
Proprietà letteraria riservata 14 IL Effetti dell 'attri to
© 1995 R.CS. Libri & Grandi Opere S.p.A., Milano
© 1998 RCS Libri S.p.A., Milano 17 III. I colo ri
24 IV. Fenomen i e le ttrici
Disegni dell'autore 27 V. Fisica in cucina
40 VI. Aria e acqua
46 VII. Luce e visio ne
Edizione fuori tommercio riservata ai lettori di "New[on ~
55 VIII. Mecca ni ca
64 IX. Miraggi
71 X. Fa tti di na tura
77 XI. Lo sport
84 XII. Il suono
I. CIELO E ATMOSFERA
l. LA VOLTA CELESTE
VERDE V IGLElTO!
ROSSO
- AZZUR RO
--~~
SOLE
ATM OSFERA
TERRA
Il fenom eno fisico all a base dci colore azzurro dci cielo è
la diffus ione de lla luce. La luce dci sole è visibile, bianca,
se l'ossc l-vato re si trova su lla tra ietto ria dircua ( rett ilin ea)
d e i raggi sola ri. D'a ltra pane·, essa può essere viSla a nche
d i fian co se sul suo pe rcorso in contra delle particelle che
la diffondono: ogn i urto con una panice ll a ra sì che pane
della lu ce si sparga in tutte le direzion i. L'effetto è facil-
mente dimostrabi le con un rJ.ggio di luce co llim ato, torcia
elettrica o laser: in ambiente fumoso, esso appare be n visi-
bil e anche da posizio ni late rali. Nel caso de l ciclo, le parti-
ce ll e diITondenti so no le molecole dell 'a ria. azoLO, oss ige-
7
zon te. L'effetlo può essere accentuato da ll a presenz~ di
no, V'dpor d'acqua. Ora, poiché esse sono molto piccole ri-
molecole di vapor d'acqua, il che spiega il rosso glo n oso
spetto alla lunghezza d'onda della radiazione visi bile, il fe-
di ce rti tramonti sull 'orizzonte marino. Del tutto a naloga
nomeno deve essere interpretato in termi ni del modello
è la visione del sole rosso attrave rso il fumo degli in cendi -
teorico di Lord Rayleigh, il quale prevede che la d iffus io-
i malaugurati incendi che distruggono i ?os~hi - oppure
ne sia molto meno efficace per il versante rosso che non
attraverso un bicchiere pieno d'acqua mlsclllata a poch~
per quello azzurro-violeuo (per la precisione, l'inte nsità
gocce di latte (la diffusione, nei due c.asi, è do~uta rispettI-
della luce diffusa decresce con la quarta potenza de lla lun-
vamente alle molecole carboniose del prodotti della com-
ghezza d'onda della luce, per cui l'azzurro è diffuso alme-
bustione e alle minute particelle di grasso de l latte che si
no quattro vo lte meglio del rosso). Come conseguenza,
trovano in sospensione).
l'i ntera volta del cielo ci appare azzurra, ad eccezione del-
la parte occupata dal sole, dal qua le ci perviene in massi-
ma misura luce diretta, sostanzialmente bia nca (vedere fi-
3. VEDERE IL SOLE QUANDO È GIÀ SOTTO
gura sotto il quesito). L' azzurro del cie lo non è uguale
L'ORIZZONTE
dappe rtutto, perché il processo di diffusione d e lla luce di-
pende anche dall 'angolo sotto cui essa avviene. Se nel cie-
U tramonto del sole si osserva con qualche ritardo rispetto
lo ci fosse il vuoto, com'è per gli astronauti in o rbita all 'e-
all'effettiva discesa dell'astro sotto la linea d ell·orizzonte.
sterno all'a tm osfera, esso apparirebbe nero per assenza di
Qual è la ragione di tale effetto?
d iffu sione; sole escluso, natu ralmente, il qua le si presente-
rebbe pressoché immutato.
A causa della diminuzione della densità dell 'aria con l'aILi-
tudine, i raggi del sole basso sull 'oriùonte subiscono una
2. IL SOLE ROSSO
per questo motivo che il sole vie ne visto per un breve tem- Perché le nubi sono bianche o grigie e non azzurre come il
po anco ra dopo la sua e ffetti va discesa sotto l'orizzonte, cielo? Perché le nubi temporalesche prendono Wl colore
appare ndoci tuttavi~ <Hl.cora so pra di esso, almeno in par- tendente al nero?
le, per la nostra ab ltudme a situare gl i oggelli sul diretto
prolun gam e nLO del raggio luminoso che pe rvi e ne al no- Si è de llO che, quando la luce vie ne diffusa da particell e
stro occhio. estre mame nte piccole, essa pre nde un a colorazione azzur-
ra. Se invece i corpusco li dimllldenti sono assai piL' grandi
della lunghe zza d 'onda de ll a luce, così da agire, con le lo-
4. QUANT'È GRANDE IL SOLE! ro supe rfi ci, da se mpli ci rin e ttori , tutte le componenti de l-
la radiazio ne visibile si co mpo rtano allo stesso mod o c la
Perch~ ,il sole pro.ssimo all'orizzonte - e così la luna - ap- lu ce diffusa mant.iene la colorazion e che ha prima de lla
pare plU grande d. quando è alto nel cielo? diffu sione, Bianca, dunqu e, se si t.ratta di lu ce solare. È
qu esto il caso dell e nuvo le. cos ti tuite da ammassi di vere e
Pc r strano che possa apparire. si tratta so ltanto di una no- propri e goccioline d 'acqua, seppure così minut.e da l"eS la-
s~ra impressio ne soggettiva. Il disco lunare e quello solare l'C in sospe nsion e nell'aria. Più denso è l'a mmasso, però,
CI apP? iono più pi cco li in mezzo al cie lo se mpli cemente me no luce solare perviene a l suo f'o nd o, che in tal caso si
~c rc h e lo sce na rio manca di rife rim e nti. L'o rizzo nte, una sc uriscc verso il grigio. AI limite di gnllldi a cculllulazion i
silh ouette di a lbe d o caseggia ti , un profilo di co llin e, so no che pre1udono al tempo rale, la base dell e nubi può di ve ni-
suffici e nti a dare maggior risalLo alle loro dim e nsio ni. La re pressoché nera .
proV? di. ciò? Basterà fotografare la luna, magari con un tc-
l eo~leltl vo, ne lle du e posizioni: sul negativo l' immagin e
S<lra sempre la medesima! . 6. NUBI COME PANNA MONTATA
8. ALITO IN VISTA
do 1Il cui esso ava nza. Come si riesce a spostarsi su una lastra di ghiaccio p erfe t-
tamente liscia, tale cioè da non consentire in alcun modo
di utilizzare gli effetti dell'attrito?
II. IL GRANDE SILENZIO
Spostarsi, soll evars i, camm inare, co rrere: so no azioni ch e
Perché se non esistesse l'attrito la comun" , vengono co mpiute lutti i g iorn i senza ch e ci si sofTe nni a
esseri 'l' lcaZlone tra gli
umaltl, e a VIta stessa, non sarebbero possibili? con side rare il ru o lo crucia le ch e in esse g ioca l'anrito . Co-
m e avanzare, dunque, su un a lastra di g hiaccio pe rfe tta-
Aflinch~ una qual siasi so rge nte di osci ll azion i _ d' t' m e nte li scia , idea lme nte pri va di attrilO? U n a so luzio ne,
meccani CO, acustico luminoso o d ' [ - I IpO p er chi avesse co n sé un sasso, sarebbe di lancia rl o via.
ond Il .. ~ • I a tra natura - gene ri
e n e o spazIO cIrcos tante è necessario che' [ . Sputare o emettere alt.ri fluidi co rporei - c ome n e lla fam o-
osci lhnt . .. ' I Siste ma
, e pl esentl , n ~ l. co nfro nti d e l mezzo in cui a isc sa dprcsa te levisiv<I dell ' astronauta nel vuoto spazia le -
g n e,
un a qualch e fo rma (II lIllerazion e , in a< lt" e pa!.o I e c 1l e, el avrebbe egualme nte eHicacia. È lo stesso prin cipi o d e l vo-
14 15
l~o~ r7aZi~~le. P~r la conservazione della qua ntità di moLO
gquantità
1lI. I COLORI
a e, c e pnma d e l lan c io è II - cl . .
di mOLO della pe rso na _ oss~a ~I' o~o li lanc Io la
Il
Percll~ J'~lc~ua è incolore e trasparente, mentre la neve Nell 'acqua de i laghi di montagna si trovano spesso disciolti
b~nche abbia la stessa composizione chimic ' ' sali mine rali o particelle di roccia, che dan'no luogo a diffu-
bian ca ? . a , e opaca e
sione della luce. Se le partice lle sono molto piccole, induco-
no una colorazione blu o smeraldo pe rché il mecca n.ismo
Il q lle~ i lO ha lli rbal.o i son ni dci f-ilosofi ma l' .' - di diffusione è di tipo Rayleigh, come nel caso delle mole-
me nla rc La _. ,_. . .. . ' a IIsposta e e le-
o _ • ' . ne\.c, ~ ostllulta
da Cri sta lli di g hi accio di d i- cole atmosferiche responsabili dell 'azzurro del cielo (si no-
1~~,n S lOn l rnag.g l ~ rr d e ll a lungh ezza d 'o nda d e ll a lu ce ti: nel prese nte caso il cielo può anche essere cope rto, in
( I, . ~ nd~ la rad iaZIone Illmin osa in tu tte le direzioni se n z~ qua nto la luce che arriva sul lago è comunque bianca). Se
p ll vdcgl<l l"C a lcun co lore. Dunque essa appare bian ' le particelle sono grosse, com 'è quando l'acqua è venuta in
nOI~ ~rasparel1le; i raggi lu minosi , deviati dal loro ca ca, .ma contatto con rocce arenarie, la diffusione non ha marcate
r~urllll~a.' non sono infatti ca paci di portare con se' 1',~llllno prefe renze cromatiche e la luce diffusa rimane bianca, o al
g rn e on gl . I > I I
.. . . . Il .! e e.c co rpo da cu i pmve ngo no. La neve s orca
Illlm a-
p iù celeste con riflessi arge ntati (un magnifico esempio è il
~~ , II g lll ,1appa.I'1reb~)e giall astra , pCI"C hé diffonderebb~ solo lago al Rifugio Vandclli ne l gruppo del Sorapis a Cortina
e cO lll pon e nu lumll1 ose no n assorbi. le (lall "d rgl' II a stessa. d'Ampezzo). Qua n to al magico azzurro d e i seracchi nei
ghiacciai, la sua origine è la stessa de i laghi blu. Un effetto
analogo si può osservare in una cavità prodotta all 'inte rno
17, ONDE E FRANGENTI di un soffi ce manto di neve fresca a causa dell 'estre ma pic-
colezza delle propaggini costituenti i singoli fiocchi di neve.
Perché l'azzurr~ è il colo re predominante deU'ac ua del
mare, che pure e di pcr sé incolore? Perché invec; l
ste delJ e onde che si infrangono sono bianche? e cre-
19, I COLORI DElLE GEMME
~'<~Icq upa , :,;c pura e profone!;.l , è a zzu rra pe r rifl ess ione del Che cosa determina la colorazione delle gemme, dei vetri,
erc
I o. - uo. esse_re ve rd ''lstra o OCI,tee,1'. , se se ne vede il fon-
delle plastiche?
~.o' .lnfll.l~. 'pliO ~ss ~lInere co lo ra zioni insolite e straordi na-
II ~ I, I,~ IMI t,lco lan CirCosta nze, che saranno discusse ne lla Molte ge mme e cristalli , il ve tro , il pl exigla ss, se puri, sono
p..,losS
1" lln' a rl sposta,
. " I fra nge nti (1·11
e t::> 011. d e co n te ngono ml-' pe rfettamente traspare nti e limpidi come l' acqua. Le cose
~~d~ l:I , _~ ~ llJ ~lIl~.. d .ui a ca paci di ~Iitfo ndere la lu ce in tlll- cambiano se essi contengono ion i di mate riali estrane i, no-
e II C7.]O nl , esatta lll c n le come I crista lli di neve. ti colte rminc di impurezze. Ogni impurcz.za è in grAdo di
18 19
Il violetto è uno dei co lori appartenenti a llo spettro so-
lare e corris ponde a ll e lun ghezze d'onda più corte t ra
quelle della regione vis ibile . La retina lo percepisce tra-
mite i soli co ni de l terzo tipo, ch e hanno bassa sensibi-
lità. Il viola, o meglio la famiglia dei viola - magenta ,
porpora, bordeaux, eccetera - è invece un a mescolanza
di rosso e di azzurro. Pertanto vie ne percepito sia dai
coni del terzo c he del primo tipo, ed è car atterizza to da
una terna di coordina te cromatic he diverse dal violetto.
Inte ressante è il fauo c he, ciò ma lgrado, la se nsazione
di colore a live llo cerebrale può essere, nei d u e casi, re-
lativamente simil e; ta nto c he, ne l linguaggio comune,
S(lle d(l cucina (salgemma) puro e €onktunle (liomi estranei. accade c he i due term ini vengan o spesso co nsiderati si-
non imi.
Le onde clcllromagne tiche, in condizioni normali, si pro- A cosa è dovuta la scintilla elettrica che ha luogo tra le no-
pagano in lin ea reUa , dunque la stazione emittente e quel- stre dita e un oggetto metallico, dopo che si è camminato
la riceve nte devono trovarsi in vista l' una dell'altra. Se così su una moquette? A che valore della tensione elettric~ !,u~
non è, le onde radio de lla gamma che imeressa la te levi- corrispondere? Come dipe nde l'effe tto dalle condiZIOni
sione e la modulazione di frequ c m.a si perdono nello spa- climatiche?
zio, perché auraversano la ionosfera senza essere né assor-
bite, né riflesse (oggi. per la verità, grazie ai satelliti artifi- Lo sfregamento co ntro un tessuto di. taluni ~ateriali -:-
ciali, esse possono essere fatte I;mbalzare verso terra e rac- plastica, vetro, cuoio - causa il trasfe n men.to di elettrolll
colte anc he dalla pane opposta del globo). Le o nde radio da una parte all'altra, e il co nsegue nte ca ricamento e let-
di minor frequenza , come sono quelle che corrispondono trico di e ntrambe, una positiva, que lla che ha pe rso e let:
alla modulazione di ampiezza (onde lunghe, medie e cor- troni, e una negativa, que ll a ch e li ha acquis iti (effetto tn-
te) , vengono invece riflesse dalla ionosfera e possono rag- boelettrico). Se l'aria è secca, e dunque pessima co ndul-
giungere stazioni riceventi molto lontane dalla trasmitten- trice de ll 'elettricità, entrambi i materiali trattengo no a
te, situate ben al di sotto della linea d 'o rizzonte. lungo le cariche sopra di sé. U n co mune esemp io di ca-
ricamento triboelettrico si ha quando una persona cam-
mina su un tappeto o su una moque tte , oppure q~lando
25. LA SCOSSA ELETIRICA strisc ia su l sedi le della propria auto per me tterc piede a
terra. Non appcna accosta le dita a un oggetto condut-
Perché se si afferra un oggetto metallico in contatto con tore dell ' e1ettl-ic ità, per esempio la maniglia dell 'auto, la
la rete e lettrica non si riesce a staccarsene, pur cercando carica che le si è accumulata addosso si riversa ne ll a
24 25
massa me ta llica d e ll 'au to con una vistosa scintill a. Il po- v. FISICA IN CUCINA
te nziale e lettrico raggiun to d alla pe rsona, infatti, pu ò es-
sere mo lto e leva to, addi rittu ra o ltre i di eci mil a volt ri-
spe lla alla te n sio ne d e l su olo.
La sudo razione e la successiva evaporazione del liquido è Lo spiedo metallico, essendo buo n condutto re del calo re ,
ciò che ffara ntisce refrigerio in prese nza di calu ra. Si sup- trasfe risce r.apidamente la te mperatura de l forno a ll ' inte r-
po nga ch e no n vi sia velllo e la persona resti imm obile . Al- no de lla vivanda, cosa che richiederebbe temp i più lunghi
lora il va por d 'acqua prodotto si soffe rma sulla pe ll e, for- se il mecca ni smo rosse illlera me nte aflidato al pezzo di
mando un involu cro di aria satura di umidità. Ciò os tacola ca rne stesso.
ogni ulte ri o re eVd porazio ne: la pe rsona g ro nda rivoli d 'ac-
qua e l' effe u o re frigerame non ha più luogo. O ccorre che
l'aria satura sia rimos.'ia quanto prima e ciò si ouieoe con 38. FORNO A MICROONDE
una adeguata ve ntilazione: dal ventaglio delle no nne, a lla
te ndina oscilla nte dei mandarini, al moderno ve ntilatore Perché un forno a microonde cuoce le vivande al loro in-
(oppure, ma il troppo caldo non lo consiglia, a una co rsa terno, prima che in superficie? È per questo motivo che
di buona lena). U n modo co nvincente pe r verifica re que- agisce in tempi più brevi di un forn o convenzionale?
sti meccanismi è confrontare l'dreno della sa una falla in
a ria secca, c he si sopporta be ne an che a 80 °C, con quello La co ltura a microo nd e dipe nd e d all a prese nza di mo-
in ambic llle umido. Sia il le ttore a fare la prova! leco le d'acqua ne ll a vivanda. Le rad iazio ni a microonde
po ngono le mol ecole d 'acqua in osci ll azio ne o in rota-
zion e: ciò compo rta un assorbimento di e ne rgia c he si
36. BOLLORE RAPIDO trasform a in calore a ca usa d egli a ttriti interni tra le mo-
lecole. Pe rciò, a differe n za di un fOqlO co nve nzio na le,
Perché l'acqua raggiunge il bollore in meno tempo se la dove il calore vie ne so mmini strato d;:dl' es te rn o (come
pentola ha un coperchio? radiazion e infrarossa) e pe n ctra gradu a lme nte in pro-
rondità , n e l fo rn o a mi croonde l'inn alza rne nto te rmi co
L'evaporazione d ell 'acqua richiede un notevole consumo si pro duce all ' interno de l materia le a nco r prim a c he a l-
di ca lore - 540 calo rie per grammo - che vie ne estratto la superficie. Ciò perc hé le mi c roo nd e, giun ge ndo sulla
dal forne llo. Pa n e dell'energia lermica, però, rimane sull e viva nda da tutte le direzio ni , si trovan o a convergere nel
molecole del vdpore formatosi, che sta attorno ai 100 °C. suo ce ntro . Poiché a 100 DC l' acqua e n tra in c bolli zion e ,
Se queslO viene rd.pidamcntc eliminaLO, la supe rficie del-
la temperatura di co ttura n o n può mai supe rare ta le va-
l'acqua, a contatto dell 'a ria fredda , perde ca lore e rall e nta
lore. Una co ttura eccess ivam e nte prolungata, esa ure ndo
il suo processo di riscaldamento ve rso l'ebo lli zione. Il co-
l'acqua , conferisce alla viv<lI1da una ca ratte ri sti ca durez-
pe rc hio garantisce che la maggior parte de l ca lo re prodo t-
za, se nza tuttavia bruciarla.
to dal rornello ve nga utilizzata a buon fi" e.
33
32
39. FINE DI UNA FIAMMA può ottenere una maionese così solida da sostenere un
cucchiaino in piedi?
Perché la fiamma di una candela, prima di estinguersi, on-
deggia visto~ente? La maionese, in pratica, può consider"rsi una e mulsion e
di o lio e acq ua, resa consiste n te dall e lecitine contenute
La fiamma della candela è dQvuta a ll a combustione della nel tuorlo d'uovo. Si tratta di mo lecole «lensioattive» le
paraffina c he. liq uefatta dal calore. intride lo stop pino fi- cui estrem ità si comportano in maniera differente: una si
no alla cima. Lo spegn imento si vClifica a ll orché lo stoppi- lega all 'acqua e l'a ltra la respinge. Su ogn i gocciolina d 'o-
no diviene troppo lu ngo pe rché la paraffina fluidificata lo lio si d ispone almeno un o stnlto di lecitina, con la parte
risalga abbastanza in fretta d a ripristin are il combustibile idrofila rivolta v<;:rso l'esterno , così da poter legare a sé
consumato. Qua ndo ci si trova vicini a tale limite , la fi am- molecole d 'acq ua. Le goccio li ne non tendono a fo ndersi
ma com in cia ad affievo lirsi: la ri chi esta di combustibile di- assieme perché le loro superfici assumono una piccola ca-
minuisce e il flusso di p<U<tlTina fusa che risale lo stoppino rica elettrica che le costringe a respingersi. La lecitina ha
diventa sovrabbondamc . U:l fiamma si rJ.vviva, per ripetere dunque l'effetto di stabilizzare l'e mulsione , rassodandola.
alcune volte lo stesso c iclo fino a ll o spegnimento totale. Nalurdlmente, al contrario di quanLO possa sembrare, oc-
corre che la quantità d 'acqua - succo di limone, aceto, o
altro - sia abbastanza grande da ten ere le gocc io line d 'o-
40. SOFFIARE SUL FUOCO tio sepa ra te!
34 35
43. RISERVA SPECIALE ne dell a girandola e quindi l' aspi razio ne. L'emi ss ione di
fumo a sbuffi è dovuta a ll ' insta ura rsi d i un meccani smo
Perché la conservazione del vino e di certi liquori in botti osci llatorio pe r cui aria calda in uscita e aria fredda in e n-
dj rovere è particolarmente raccomandata? trata alla cima del ca mino si sop ralTa nn o vicendevolmente
per brevi intervalli di tempo.
L' alcool eti lico agisce su un conte nilOre in legno estrac n·
do ta nnini c lign illa. Oltre ai composti aro matici dc riv-.uui
dall 'ossidazione dei tannin i. un molo c hiave è gioca lo dal- 45. UN FIL DI FUMO (DI SIGARETTA)
Ia \", nillina , princ ipale mol ecola aromatica d e ll a va nigli a.
che risulta essere lI1l0 dci prodotti fin ali della degradazio- Perché il fumo e messo da una sigaretta sale inizialmente
ne de lla li gnina. Il suo profumo è facilme nte ri conosci bil e come Wl filo verticale, per poi allargarsi in volute?
nei liquo ri invecc hi ati di buona qualità. Un faci le modo
pe r invecchiare un cognac giovane? Provare con qualche Il gas della combustione, ini 7,illlmente scottan te, sale dap-
gocc ia di estrauo di vaniglia! prima lentamente pe rché si muove ne ll a 7.ona molto calda
che sta sopra la brace d ella sigare ua . Man mano che il fu-
mo sale, la differem.a tra la sua tcmpe ralura e que lla del·
44. TIRAGGIO DEI CAMINI l'ambiente si acce ntua , così c he il gas comincia a salire
sempre più velocemente. Se da principio il flusso era di ti-
A cosa è dovuto il tiraggio di un camino e perché esso po la mina re, ossia se nza vortici, do po qualc he ce ntim e tro
migliora con la sua lunghezza? Perché certi camini di innalzamen lO il filo prende a rompersi lormando volute.
emettono sbuffi di fumo in successione, anziché un
flusso continuo?
36 37
Q ue llo c he accad e in questo ben no lo fe no m e no, è c he 48. ADESIONE TENACE
le pa rti ce ll e d i fu mo p rod o ttc d a lla com bus Iio ne so no
in izia lmentc a bbasta n za piccol e d a diffo nde re la luce alla in base a quale fenomeno la pellicola trasparente pe r cibi
m a ni e ra d i Raylcigh. pe r c ui il fum o c he si inna lza d iret- è capace di aderire così bene alle pareti di un recipiente
ta m e n te d a ll a hrace d e ll a siga re tta a ppa re azzurrin o. da rimane re sotto te nsione?
Q ua ndo ve ngo no ins pi ra te, e n t ra ndo in co nlaLl O co n i
tessu ti nH;! mbra nosi d e ll a bocca e d ei po lm o ni d e l fum a- L'ad esione tenace della pe llicola pe r cibi il se stessa, alle ma·
tore, le particell e d i fum o si co nde nsano in aggrega ti pi ù ni o a l bord o d e i reci pie nti è d ovuta a un 'a urazio nc tra ca-
g rossi e perta n to diffo ndo no la luce in modo più simile ric he el e ttrich e. In ge ne re , il processo di m a n i f~luura o
a l m o d e ll o ac ro matico. Nello stesso te mpo, il fumato re quello stesso di srotola me n to d ci mate ria le inducono sull a
collezio na m aggio ri ti to li per co mrarre m ala tti e d e l tra t- pe lli cola d e lle cariche negative. A\I? ra, avvi.c~nata a~ ~Itr~
to respiratori o. corpi , essa gc nerd pe r induzio ne can c he pOSItiVe, e CIO fa SI
che essi l' attragg-dllO a sé, D'altra parte, la pellicola è un iso-
la n te e m a mie ne il S tiO slato di carica parecchio a lun go, il
17. IDRANTI A CHAMPAGNE me no che l'ambi e nte no n sia m o lLO umido. Bag nate la pel·
licola ... e le sue m agiche propri età saran no LOsto sva ni le.
Perché , se si apre una bottiglia contenente del liquido gas--
sato dopo averla e nergicamente scossa, si produce un vio-
lento getto? (La pioggia di champagne dei piloti. sul podio) ,
38 39
VI. ARIA E ACQUA Pc r il principio di Archim ede, la pi etra ne ll a ba rca fa .sì che
questa sposti una quantità suppICme lll..1.I:e d ' acqu~ ~I peso
pa ri a que ll o dd la pieu(\.. U n volume d acqua, Cioe, Ill a~
gia re del voilun e de lla pie tl(\', perché questa ha. peso specI-
fi co maggio re. Una volta gettata in acq ua, la p le~ra sposta
un volu me d 'acqua esa tta me nt e eguale a l p ropno, e !lul-
l'allro avvie ne: dunqu e il livd lo de ll a pisci na sce nde. Al
49. ACQUA DAL RUBINETTO contr.trio, no n ci sa re bbe alcuna va riazio ne di livello se, in-
vece di un mmeriale più de nso de ll 'acqua , si avesse a che
P~n:hé un filo d 'acqua cbe cola dal rubinetto si restringe t~.\re per ese mpio con un ciocco di legno. QU~SlO rester~b
di diametro man mano che si abbassa, e a un certo punto be a galla, sposta ndo ulla qua ntit~ d' ac~ua d i peso pa n al
si separa in gocce? proprio, né più né meno come se fosse nlllits.lo sulla barca.
SPINTA
•
•• , , •
42 43
vc ngono rilralli duramc il volo regolare, ovviamellle mc- La spinta del vento sulle vele è un 'altra .conse?uel~za dell a
no impegnalivo. Occo rre p" ccisa l'e c he la descrizionc in legge di Bernoulli. La form a de lla ve la c studla t~ 111 mod~
~ennin i de lla legge di Bernou lli , valida per un fluido pe r- che , sotto razione go nfi ante del VCl1lO, essa prenda ~ I~a CUI -
lello, non esa urisce g li aspe tti panicolari de l fenomeno vattlra. Il ve nto, sul IalO convesso de lla vela, ha vcloclta mag·
pe r i quali si dovrebbc tencr como dell a viscos ilà dell 'ari ~ gio rc chc non su quello concavo . in mo?o sim il e all'~la di ae-
e d~JJe forze di com ano trd a ria cd a la. Il problema, nella roplano. Si crc." ulla differcl1Z<\ di'pr~sslOnc ~ una. spmta n e~
sua II1 lerCzza, non è di faci le impostazio ne. la agente sul Ialo concavo. Pc r chlanre l~lCg~IO le Idee, COI15I-
deriam o il caso di vento all'ravmo, OSSia diretto ad angolo
rctto rispettO allo scafo de ll' imbarGlz.ione. La co.m ponenl~
54. SVENTOLÌO DI DRAPPI trasversale dell a spin ta vie ne conll(15t31:.:'\ da lla denvd, per CUI
il natante , lateralm e nte, si sposta molto diflicil.mentc: ~a
Perché la bandiera sventola? Che cosa d etermina la fre- componente lo nghudinale dell a spi nta.è il1v~cc .hbera di far
quenza d e llo sventolìo? avanzare lo scafo lungo la sua naturale lin ea (h sCivolamen LO.
È con questo assetto, e no n Ulllto con il, ve nto in poppa, co-
Se il vento fosse rigo rosa me nte costant e e uniform e e la me si suo le dire, che la barca a vel a ragglllllgc la masslll~a.v.e
bandi e ra priva di qua lsias i difeLlO, essa si manterrebb~ ste. locid. Sc ora si orie nta lo scafo in modo che il venLO a rriVI 111
sa, scnza o ndeggiare. Ma ciò no n è mai il caso. Basta che direzione p;.wlialm cnlc co ntra ria, l' aV.,Hlj'~ me.n to, fino a l~n
un ' oc~~lsjona l e penurbazione nel flusso dell 'a l'ill produca ce rto limite , rimane possibile (an datu n:\ di balma mosu:"ta I~
ulla piccola picga rigonfia del tessu lo, che questa si trovi figura ). Sotto i 45° di a ngolo con il vemo, la spinta utIle di-
soggeLla agli stess i eflctti discussi per l'ala di aeropl ano. miuuisce con l'a ngolazio ne co ntrovento, a un da l~ punto c~
Su l lato opposto III rigo nfiam ento l'aria perdc ve locità, sa divema insufli cicnlc a vincere gli aurili ed altr~ meccam-
provocando un a um en to di pressione che tende a far cre- smi co ntrastanti il 1110to, così che l'avanza m ento SI arresta.
s~e rc la d im ens ione della piega. Nel contempo la piega,
(h\'enu la onda, scorre lu ngo la bandiera nel se nso del ven-
SPINTA
lO, spa r~ndo a ll'estrc mit.ì. È il conti nuo ripetersi di queslo GLOBALE SPINTA L ATERALE
meccan ismo che dClermina lo sventolìo. In m odo ovvio si
intuisce c he la frcquenza dello sventolìo è tanto p iù ba~a
SI)INTA , .
quan~o più la bal~dier... è lung-.:I., perché occorre un tempo UTILE VELA
magglo rc a co mpi ere ciascun ciclo completo.
""';_ _ DERIVA
55. VELEGGIARE CONTROVENTO
DIREZ I ONE ~ PIN NA
DEL VENTO
Pe rché tula barca a vela può avanzare in senso contrario al
vento (fino a un angolo di circa 45")? ''/ W 'W IN DSURFV ISTO DA SOPR A
44 45
VII. LUCE E VISIONE re. Quest'ultima va intesa nel sc nso c he l'energia ot~ca
trasportata può solo manifestarsi il~ r .iccole qU,<lntità fintte,
quanti di luce o fotoni . La ciu-alte nstlca r>.ecuhare d~"a h~
ce, rispetto ad altre o nd e elettromagnetiche - l,:dIO , InI -
croonde, calore, rAggi ultraviol etti , X e gam ma - e ch~ e~
sa può indurre. an;vando.sulla relil,la, reazi,on.i fot?chlml-
che c he generano impulsi o segnali nervosI dll'e tu a l cer-
56. ET LUX FAGrA FST vello, La regione di lunghezze d 'onda visibile all'uomo va
da 400 nanometri (vio le tto) :.t 700 na no m e u-i (rosso c u-
Che cos'è la luce? po). L'occhi o non può re nders i conlO n ~ della nat.ura
quantica della luce (perché , in co ndizion~ (11 norma~e ~lIu
Che cosa è la luce? È forse, co me proponcv-d Pl aLOne, una minazion e, riccve più o me no sovrappostl un g ra ndiSSimo
sosta nza prodotta dagli occhi? Oppure, co m e suggerì numero di fOLOni ), né d c II 'osci llazion e de l cam po e lettro-
Isaac ~ew~on . un fasc io di co rpuscoli emessi da lb, sorgcn- magne tico viaggiante , pe rché essa avvienc il frequenz~~~
l~ e dlrCltl,vcr:so i~ Il ?Slro occhio? O forse, secondo l'opi- sì alt.a ùa non poter essere scg-uita nei processi fotochullICi
nione degli SCle nzlau del secolo scorso, un'onda materia- della retina, L'occhio pe rcepisce soltanto un ' intensità glo-
le, viaggiante in un misterioso mezzo detto eLen!, così come bale media , ddinil<t dall 'ene rgia ottica c h e pervien e sul-
il suo no è trasportato dall e osci ll azioni d elle molecole d c l- l'unità di supe rficie de lla n :tina nell 'unità di te mpo.
l'aria? A metà dcIrOuoce nto . .James Cle rk Maxwell selbili-
~cc c~ c ,la luce è un'onda elettromagnetica, ossia un 'onda
!Il Cl,lI SI pr? pagano un campo elettrico e un campo ma- 57. LEVITAZIONE OTTICA
g ne tico osclllallli ad altissima frequenza (qualcosa come
4
5x J0. hertz, dove un he rtz co rrisponde a una vibrazion e Con un pennello di luce, per esempio generata da un la-
al secondo). Il campo elettromagnetico si pro paga anc he ser, si posso no tenere sollevati piccoli oggetti di forma op-
nel VUOlO: no n è necessalia, cioè. la prese nza di mate ri a portuna, come con uno zampillo d'acqua si pu~ sostenere
cOI~e avvie r~e per il suono, Non es iste, in particola re , alcu~ una pallina da ping-pong. C'è un parallelo tra I due feno-
na l orm~ di ,e te~·e,. Il c~mpo e1etu-omagnetico è ge ne rato meni?
da lle osclllazlol1l di ca n che elettriche - ioni ed elettroni _
che hann o luogo nelle trasformazioni fisi che c chimic he Il fenomeno del soste ntam e nto d i un a pallina da ping-
della ma te ria. Tali cari che si comportano come minusco le pong per mezzo di un getLo d 'ac(lua è ben no LO, e si spi~
antenne che irrddiano e nergia nello spazio c ircost~lntc, L<l gOl co n le forze impulsive c he si sviluppano nell'urto d~1 h-
I l~ce può dunque definirsi come il veicolo ch e trasporta CI quido con la base della pallina. Pe r ,la form,a d~J1a palhn~,
dista nZi:!- l'e nerg ia onica. Ne lla visione moderna, maturata tali forze hanno un andame nto a sunrnctna Circolare , di-
~opo i lavori di Max Planck e di Albert. Einstein, la luce ha ciamo «a imbuto », tali cioè da trattenere la pallina media-
slIllu ltaneamcllte natura ondulatol;a c natura corpuscola- mente nel punto ce ntrale dci geuo (le tluttuazioni del get-
46 47
OGGETrO ~
SPECCHI O
lO, Ilallira lm e nte , fanno dan zare ,. '.' denz'l sia egua le a que llo di rifl ess ione, Quest'l condizio ne
teristico) L" d ' : a pall llla 1Il modo ca rat- geome u'iGl fa sì che a ll'osse rva tOre ess i g iun ga no ri spet-
o I emICO mecc<lllIsm o sp ie 'I r.
la Icvitazione prodotta d I I ga I c no meno de l- ta ndo in modo esa llo la coll ocaz io ne dci vmi punti del-
o a asc", Infatti i [OL . cl Il
In quanto ave nti a nche natura C " 011 1 C ,a lu ce, l'oggetLo cl<l cui p rovengo no, in modo non dive rso (hd ca-
ulla quanti tà di mo to Col d 0 1pusco lare, possIedo no so de ll a propaga zione d ire lla de lla luce, L' immagin e dd-
wrbidi, i !aLO ni gli ce'dO" OPen o t~n oggcu o ca pace di .;t,s.. l'ogge tto risulta dunque indisLO l'ta , be nc h é virtuale (l' os-
energia e ql ' " d '
sappiamo che questo co mporta lo s'' la l~~ta I moto e servatOre vede l'oggc uo «die tro» lo specc hi o e no n dove
sive e d i pression e (I ..." ,. /' . v~ uppo I for/.c impu l-
'Jl'P.llwne (l mdW2.lOne).
esso rea lme n te si trova),
Perché un m e taUo be n lucidato rifle tte la I ' In che cosa differisce un metallo ben luci dato da uno , di-
speculare? uce In m odo °
ciamo, satina lo, oppure sabbiato, forteme nte ossidato?
Ino ltre , in che cosa consiste il processo di lucidatura?
.. E sì co me secondo raggio suoI . .
in suso . D' . e lISClr de l pnmo e risalire Un metall o luc idatO ha una supe rficie mol to pi ~\ll<I . a l-
. o., », COSI ,lIlle d c fìlll sce la riOessio ll I . .
11 0S 1 che gi ungo no a u na su e rti . ~. ragg~ luml- me n o su ll a sca la de ll a lun gh ezza d ' ond a de ll a luet:. Al-
mente liscia ve ngono ,'iO ,.P cle meta llica partlcolar- lo rché la planarilà superficiale del me L..d lo "i(-n<:: rido tta
essI Hl modo che l'allgo lo d "I II1 CI-,
da un qua lsias i trattame n to ch imi co o meccanico, la ILI-
48
ce non viene più riflessa in modo specula re (a ngo lo d i
in cide n za eguale a ll 'a ngolo di l'i fl ess io ne), ma su bi sce a l-
me no parz ia lmente il fe nom eno de ll a diffusion e. Essa
vie ne a ll o ra l'iflessa in va ri e direzio ni , così c h e l'immag i-
LUCE
ne detrogge u o osservato divien e co nfusa, o completa-
mente an nullala ne l lim ite di superfic i mo lto ruvide (c iò
c he avviene, ad csempio, per sabb iawra), Quamo a l
meccan ismo dell a luc idatura, per quanto si è deLLO esso
co nsistc ne l li ve ll am e nLO dell e pro tubera n ze su perfi ciali
d e l mCla llo , fin o a rende r/ e in feriori alla lun ghezza
d'onda de ll a luce, Il m odo più di rello di otte nere c iò è
que llo di strofinare il m eta llo COntro un a superfic ie _ ri fl essa e si propag-.a da un estremo alr altro SC IW~ appr~z
panno, canone o altro - in t l"isa di ulla pasta d i polvere zabili perdite. In m edici na e chirurgia le fi~)rc OlUche - \Il
finiss im a di diam a nl c o d i a ltro m a lerial e di e lev'dla du- pl-.alka una treccia di tili - pe rmettono d i es pl o ra re .~on
rezza, per esemp io ,'a ll u min a A1 2 0 ~ , un c nne llo di luce parti interne del cor~o u mano, SI,IIIO
ess: o rgani o vasi sa nguigni . I.n ,telefo Ola" ess~ ~e~g.o l.l~
usate pel' U<l.'iportarc un ?"Ul~I~Sm'lO n1l1llCr~ d.' .s,egn:\ I ~_
assai più c he i ll1\dizio nalr cavr d i rame - dali., st.lZlonc l
SUPERFICIE LUCIDATA
RII-LESSIONE SPECULARE smil1.CnlC alla ricevente . Pe r quesLO ?CCOI~re, n atu r.alr~~en:
le, una conve rsio ne da segnale e1ell~JC? a rn~pul.so otlI C(~ ~
viceversa, cosa ch e oggi è resa pOSSibil e dm mi croscopi CI
laser e co nve rti tori a se micondutLOre.
LUCE ~ SUPERFICIE SCABRA
-~ RJFLESS IONE DIFFUSA
61. INClDENZA RADENTE: TUITO DIVENTA
'" SPECCHIO
50 5\
pcrpcndicolal'me me sull 'acqua vie ne riflessa in misura tlcI L'occhio umano è poco se nsibil e al co lore blu-violetto pe r-
2%. La riflessio ne l'imane circa costante per angoli di in ci- ché i receltori fOLOse llsibili per tale regione spe Ltralc sono
den?..a obliqua no n Lroppo grAnd i, ma crcsce rapid<lmclllC i coni deltcrw ti po, in nume ro ass., i minore chc lI o n quel-
quando la luce incide co n a ngoli su pc l'iori ai 6()O, pe r rag- li del prim o e secondo Lipo. 1.<, lo ro bassa d ens i,là~ d '<l lt,~on~
gi un ge l'c il 100 % a incidenza rdde n te. In qu es Lo lilllile. de , incide anche su ll a delinizione dell e imlllagllll, . che e (h
l'acqua ap pare un amentico specchio e il suo colore di- necessità limita ta perché i coni sensibili al blu-vlolello s,o-
vem a de l tUllO impercc pibile, persi no nel caso in cui fosse no parecchio distanziati l'un o da ll 'altro (i l p'II, l1Ic1o, in fo-
intensa mente colorata. Lo stesso vale, natu ra lmente, per tografia, potrebbe essere una pell icola a gr'a na gross~,). I n
a ltre copp ie d i mezzi, per esempio aria-ve tro. aggiunta, in presenza di debole segnale, il çenlc~l o ~lJla rg'iI
la regione de lla reti na da cui auinge ~c, info rlllazlo~ lI : altro
fallore che va a scap ito dell'acume VISIVO. Co mc n sullato,
62. MICROLUNE DI POLVERE un oggetto osservato in tal e luce no n p rescll t.a CO li to rni
ne tti , bCllsì alla rgati in una specie d i co nfuso alone. L'cf-
Perché il pulvisco lo sospeso nell'aria si vede particolar- fe LLo è particolarme nte evide nte se lo sfondo è luminoso e
m ente bene allorché il sole pene tra in un ambiente OSCUl'O in buon co ntrasto con la fi gura osservala, come pOlrebbe
attraverso una feritoia? essere una spiaggia dietro a un profi lo umano .
56 57
68. SATELLITI ARTIFICIALI 70. ALTERNE VICENDE DEL CHIODO
Perché i satelliti artificiali, per mantenersi a lungo in or- Perché si può piantare un chiodo nel legno duro anche
bita, debbono viaggiare a un 'adeguata distanza dalla con un modesto martelletto, ma non premendo s u d i esso,
te rra? sia pure con la forze riunite di più persone? Inoltre, come
si collega il colpo di martello sulla testa del chiodo con l'a·
L'o rbita su cui viaggia un sa te lli te anifì ciéd e è la t rai et- vanzamento della sua punta?
lo ria lun go la qua le la fo rza di a ttrazio ne g ravitazional e
ese rcitala d a ll a tc rra eguagli a la for za ce ntrifuga agen te L ' urto de lla marte ll a r",- svilu ppa un ",- fo rza impulsiva mo lto
sul sate lli te (quest ' u lti ma, pe r un d a to raggio d e ll'o rbita , più el evata c he no n la fo rza associata all a spin ta statica de l·
sup pos ta circolare, è la lllO m aggio re qU<lmo più g ra nde le braccia. La fo rza e la co nsegue nte de fo rm az io ne de l
è la ve loc ità dd sate llite). Se il sa te llite d ovesse trova re m eta ll o si producono a lla testa d el chiodo, dove awie ne
resiste nza lu ngo il suo cammin o e pe rde re e ne rg ia, la l'urto, m a si pro paga no lun go il c hio d o com e o nda di
forza gravitazio na le fare bbe sce nde re il sate ll ite su r'lggi pressio ne, raggiunge ndo la punta. Giacché la pressio ne è
o rbita li se m p n : più picco li , fin o a farl o cad ere al suo lo data da fo rza diviso area, a lla puma essa diviene m olle vol·
con lill a tra ie LLOri a spiraleggiante. Di qui la n ecessità di te maggiore che no n <l lIa testa del chiodo, così che la sua
po rlo in un 'orbita di raggi o a bbas ta n za g ra nd e d a m a n. pe ne trazione nel legno risulta ul terio rme nte fa ciliL."tt<l.
lc ne rlo all 'es te m o d e ll 'a tm os fe ra, d ove no n subi sce lIrli
co n le m o leco le d c ll 'a ri a.
7 I. TAGLIARE A DOVERE
69. SPEZZARE UN MATTONE CON PICCOLO Che significa f"lSicamente affilare una lama? Perché il suo
SFORZO movimento a sega favorisce di molto il taglio?
Pe rché c'è chi riesce a rompere un mattone con un sempli. Aflì lare lilla la ma sig nifi ca fe nde rn e più sotti le il fil o, cioè
ce fendente della mano n uda? la supe rficie di con taUo con gli oggeui da tagliare. A pa·
TEMI'IIJI CADlJTA EGUALI !!! Le crepe nei materia li , anc he soltanto superficiali , per so-
lito si dipartono da quei punti dove esistono difetti struttu-
Ques ta a ffermazione, fatta slO ricamente da Galileo Gali lei rali d i un tipo o dell'altro. Eventua li forte applicate al ma-
semb rerebbe a prim a vista de l tul.lo avventata. Queste s;' teriale - per in curvarlo, ad esempio - te nd ono a conce n-
no le sue paro le (dal Dialogo dei 1lIassimi sistemi): « ..• quan- u'arsi al vertice della crepa. Ciò fa sì che fone incapaci di
do in cima a un a torre fosse una colubrin a Iive ll ar'I , e co n sortire alc un effetto sul materia le pe rfe tto. sono in gl'3d?
essa si tirassero tiri paralleli a ll 'orizzonte, per poca o molta di provocare la propag-.d.zione della crepa lu ngo il corpo. E
carica che si desse "I pezzo, sì che la palla andasse a cade- il caso di una li eve incisione ope rata so pra una lastra di ve-
re lontana ora mill e braccia, or quattromila, or sc imi la, or tro: una modes ta flessione della lastra provoca immedia ta-
d ieci mila , e tc.. lUtti questi tiri si sped ire bbero in te mpi me nte la propab'Clzione de l solco sin o all'all ra superficie e
uguali tra di loro, e ciascheduno egua le al te mpo che la la completa scis.'iione del vetra.
62 63
IX. MIRAGGI servazione in .. riflessione- deve conservarsi un precIso
angolo di inc idenza e di osservazione.
RAGGIO VERO
...•..
77. SPECCH10 D'ASFALTO ....... ....
APPARENTE ..............
CHIAZZA DI
.......................
Perché, nelle giornate calde, una strada asfaltata sembra BAGNATO
coperta di chiazze b~gnate, che tuttavia si mantengono
sempre alla stessa distanza dall'osservatore?
Un effetto analogo si ha nel miraggio del laghetto o del
È il miraggio più conosc iuto c faci le d a incontrare. Tuui fiume in mezzo al deserto. In questo caso, ciò che sembra
ha nn o nOl.alO , percorrendo una strdda asfa ltala d 'es tat.e, acqua non è altro che una chiazza di cie lo «riflessa» verso
che essa prese nta appa re nti chiazze di bagnal o, capac i di l' osservatore. L'apparente movime nto dell'acqua è legato
rill c u cre la lu ce come specc hi . Se si ce rca di avanzare alle variazioni di densità dell'aria unite alla sua turbolen-
verso la zo na «bagnala », essa si all ontana co rd spo nrle nl.e- za che rendono instabile il meccan ismo di rifrazione dei
mCIllC. I.'cffe u o è dovuto a ll a prese nza di Ull gradiente ra~gi visivi. Si troveranno altri effetti del genere nei quesiti
termi co sopra l'as falto: l'aria è più ca lda vi ci no ad esso, che seguono.
per via de ll 'asso rbimenlo dei raggi solari, e divien e \'ia
via più fredda con la quota. L'aria più calda è meno den-
sa c dunque m e no rifnll1genlc . Il ri sultato è c he , n e lla 78. TREMOLÌO DElLE IMMAGINI SULlA SPIAGGIA
zo na sovras tante l'as falto , i raggi luminosi incontrano
una co ntinua va riazion e del l'in dice di rifrazione de ll'a- Perché gli oggetti che osserviamo su una spiaggia assolata
ria, così da subire un a graduale rifrazione e un incurva- ci appaiono tremolanti e dai contorni mal definiti?
ment o ne lla direzion e di moto . Un raggio ch e si avvicini
al slIolo con piccola in clinazione, non giunge mai a 10C- A causa della rapida variazione di temperatura tra la su-
ca rlo , ma si pi ega verso l'alto. Se raggiunge r osservaLQrc, perficie della sabbia, rovente, e l'aria sovrastan~e: que~t'~I
verr:'i gi udica to né più né meno che un raggio riflesso. In tima viene posta in movime nto. Inoltre, la ?e.nslta ~ell ana
d relli, se il raggio proviene da un oggetto, di quest' ulti- non è costante da puntO a punto, per CUI SI maOlfestano
mo apparirà l' immagine virtuale capovolta, proprio co- fe nomeni di rifrazione, ossia deviazione dei raggi lumino:-
me se la strada fosse uno specc hi o orizzontale. Lo sposta- si. I due meccanismi in combinazione causano l' effetto ~I
mento in ava nti della c hiazza riflettente, quando c i si tremolìo e perdita di definizione dei contorni, in modo SI-
muove ve rso di essa, è consegu e nza de l fatto c he per l'os- mile a ciò che si osserva nelle stelle.
64 65
79. TREMOÙO DElLE STElLE 81. MONTI SORGENTI DALLE ACQUE
Perché le steUe non ci appaiono immobili, ma piuttosto af- Perché, in taluni casi, si vedono spuntare dal mare dei
fette da un continuo tremolìo? Perché tale effetto non ha monti che sono invece così lontani da stare sotto la linea
luogo per la luna? dell'orizzonte?
È il medesimo effetto di cui si è appena parlato. L'aria nel- Si ha qui un caso di miraggio superiore, un miraggio, cioè,
l'atmosfera è soggetta a turbolenze e presenta se nsibili va- dove l'oggello si presenta a l di so pra de lla sua reale posi-
riazioni di temperatura da punto a punto. L'effe tto è pre- zione. La causa è la CUrv'dtura de i raggi conseguente alla
sente anche nell'osservazione della luna, ma è assai meno variazione di tempe ratura de ll 'aria - e de lla sua densità -
percettibile a causa delle grandi dimensione del disco lu- con l'alliLUdine . L'effe llo , ne ll a sua essenza, è simil e a
nare. que llo che si riscontra nel miraggio dell 'oasi o in quello
noto con il nome di Fa!..'l Morgana, che fa apparire evane-
scenti palazzi sull 'orizzonte marino.
80. INGRANDIMENTO DElLA MASCHERA
SUBACQUEA
.. .. ....
Perché un pesce visto con la maschera da subacqueo appa-
re più grande del reale?
66 67
di fiducia, quasi una sicurezza, che si~ possibil,e sconfi~ge
re le leggi della natura, nell'cventuahta che SI presen.tI~?
circostanze in cui le vie nonnali appaiono impercornbdl.
In questo atteggiamento, l' uomo è aiutato dalla cu r~os~
natura della sua memoria, ch e sembra avere la facolta di
registrare solo certi eventi, quelli che van~o ~,el senso a~·
spicato, rigettando invece gli eventi, assai plU nu~erosl :
che lo farebbero rimanere con i piedi saldamente piantati
per terra. Un elementare esempio di ques t~ nostra t~n·
denza è la comune sensazione che, quando SI deve apnre
una porta disponendo di due chiavi diverse, la prima ~ es·
sere provata è sempre que lla che non va bene. Se nOI t~·
FORMA REALE CiO C I-IE Si VEDE nessimo un registro dove segnare l'esito di questi evenu,
a ll a fine della vita scopriremmo che ciò si è verificato, in
CAMERA DISTORTA DI AMES modo pressoché esatto, solo nel 50% dei casi, come garan·
tito dalla statistica.
Gli effetti cosiddetti telepatici sono un altro bell'esempio
Un evento dall'apparenza quasi magica, come il ritrova· d ello straordinario potere di autoinganno di cui siamo ca·
mento di una persona scomparsa, grazie a pratiche chiro-- paci, A chi non è capitato qual~he vol~a di .chi~mare un
mantiche, quale il pendolino sospeso su una carta LOpo-- amico per telefono nello stesso Istante 111 CUI lUi a1za~ !a
grafica che indirizza verso il punto dove fare le ricerche, è cornetta per fare il nostro numero? Ma quante cenun~la
ovviamente fortuitO. Esso può aver luogo allo stesso modo di migliaia di telefonate abbiamo fatLO z:tella nostra vIta
per cui accade, una volta tanto, di vincere a ll a lotte ria che non sono rientrate in questa categona? Tra le poche
(non rientra in questa categoria, natur,almente , il caso in telefonate di cui ho ricordo, sono certamente incluse tutte
cui esistano sufficienti indi zi da consentire a un sagace quelle che mi hanno fano, sobbalzare p~: ,la lo:o.natura
chiromante di formulare delle supposizioni a ll a manierd «chiaramente telepatica». E solo probablhta stausuca, na-
di Sherlock Holmes). Sebbene i tentativi per raggiunge re turalmente, ma è un gioco piacevole - per alcuni di noi
il successo possano essere ripetuti molle e molte volte, so-- forse un 'àncora di salvezza - fingere ch e la questione non
no di gran lunga più numerosi i fiaschi completi Ma di stia in tennini così banali. .
tutto ciò che non ha buon esilO si te nd e a non parlare, Venendo alla seconda categoria di fenomeni , quelli deci-
mentre un solo risultato clamoroso può attirare l'attenzio-- samente impossibili, come l'acqua c he si arrJ.mpica per
ne ' di tutti. Così, con pochi eventi abi li o fortunati , una una strada in salita, la spiegazione sta nel fatto che posso--
persona munita di opportune doti riesce a costruirsi, pres- no sussistere particolari quadri ambientali capaci di ingan·
so un certo pubblico, fama di mago affidabi le. li meccani· nare la nostra percezione visiva. Tutti hanno sperim~ n ~lo
smo è favorito dal fatto che gli esse ri umani provano una il famoso «effetto falsopiano», per cui uno crede di Vlag·
grande attrazione per il prodigioso: esso genera una sorta
69
68
gia re in pianura e invece si trova in salita. Le autostrade X. FATII DI NATURA
italiane, con torna te dalle pe nde nze alte rn e d i valli e co lli~
ne, sono un magnifico campo di sperime n tazione per qu e~
sto ge ne re di effetti. Me ttere la quinta co nvin ti di avere
iniziato la discesa, e dover subito scalare la marcia pe rché
l'auto perde ve loc ità: a chi non è mai accaduto? Il fenom e~
no de ll 'acqua che va contro la legge di gravi tà è di siffatta
natura. Se mbra che in California vi sia un inte ro paese ca~ 83. GHIACCIAI MORBIDI
ratte rizzato da e ffetti d i questo ge ne re, pe r vi a de lla spe-
ciale conformazio ne del te rre no dove esso è sit uato. Perché i ghiacciai, nel loro avanzamento a valle, aggirano
Esiste un ma nufa tto, la camera distorta di Arnes , mostrata gli ostacoli - pe r esempio un grande macigno - anziché
nel disegno di pago 68. che illustra esempl arme nte qua nto sommergerli o scavalcarli?
grande possa esse re la falsità d el nostro pe rcepire in p ec u~
liari ambie n tazioni. La came ra ha un a forma bizzarra, di~ Applica ndo l' equazione d i Clausius-Clapeyro n d e i passag·
segnata in modo da controbila ncia re gli effe tti della pro- gi di Sla lO al siste ma acqua-ghiacc io, si lrova che, più alta è
spe ttiva. U na pe rsona che si sposti all'inte rno d i essa, os- la press io n e, più bassa è la te mpe ra tura di fusio ne del
servata con un occhio solo attraverso un piccolo foro ne lla ghiaccio. In a ltre parole, pre me ndo sul ghi accio, è possibi~
pare te, se mbra cambiare di statura in mod o così realistico le fa rlo fo nde re a nche a tempera ture infe ri ori a zero gradi
da lasciare l'osservato re se nza pa role. La spiegazione sta ce ntigradi (è be n noto l' espe rim e nto de l fil o d' acciaio, re-
nell 'attitudine de l nostro siste ma occhi o-cerve llo d i va lu ta~ cante due pesi alle esu-emi tà, posto a tracolla di u n cubet-
re la dime nsione degli oggetti tarando, rispe tto alla distan- to di ghiaccio: il fi lo tagli a il ghiaccio sguscia ndo fuo ri alla
za, l' immagine che si forma sulla retin a (una pe rsona che base d el cubello). Nel caso de l ghiacciaio di mo ntagna, il
si allo ntana produce sulla re tina un 'imm agine c he va rim~
picciolendosi di continuo, ma non pe r questo la si giudica
affetta da un accesso di progressivo nanismo). Nella came- GHIACç!p:
ra di Arnes, le due persone addossate agli ango li sono a di~
stanze a lquan to diverse da chi osserva, una circa il do ppio
dell'altra, ma il particola re disegno della camera, unito a l~
l'assen za di ste reoscopia dovuta alla visione m onocul are,
no n pe nne tte all 'osservatore di awederse ne, cosicché egli
valuta le dimensioni di ciò c he vede in modo del tutto svi a~
to. La camera di Ames fa giustizia comple ta di tanti pre-
giudizi legati a inganni de i nostri siste mi pe rce ttivi .
70 71
ghiaccio c he g iunge a co ntallO con una roccia vi vien e A qu esta domanda si dà una risposta analoga a que Ua relati-
pre muto cont l~O dal grande peso dci g hi accio che sta più a va ai ghiacciai, basata sull 'abbassamento d e lla temperatura
monte. Esso dIVe nta acqua e come tale sco rre attorno al- di fusi one del ghiaccio sottoposto a pressione. Premuta tra
J' os~co l o" ricongelando non appena la pressione risu lta le mani, a lle minuscole superfici di contatto de i singoli fioc-
all~vla~a. ,E bene precisare che il com po rta me nto acq ua- chi - e co munque alla superfici e esterna d e lla palla - la ne-
ghiaccIO e del lutto peculia re, le altre sosta nze ave ndo un ve si scioglie, per poi riconge lare e fungere da colla nte per
punt~ ,di fusion e che si alza con l'a um e ntare della pressio- le varie parti. Ciò dive nta impossibile se la temperatura del-
ne. CIO nasce da~ fa tto che il ghiaccio, a pariLr.1. di peso , ha la neve è così bassa, che la pressione esercitata non basta a
un volume maggio re dell'acqua , ciò che in generale non è far scende re il punto di fusio ne del ghiaccio sotto di essa.
vero per a ltri materiali. Questo è il caso de lla neve che si forma nei congelatori do-
mestici , la cui temperatura è tipicamente di -20 centigradi.
Quale meccanismo rende possibile fare una palla di neve? Perché il caldo diviene tanto meno sopportabile, quanto
Perché ciò, in genere, non è possibile con la neve che si più elevato è il tasso di umidità? Un effetto diverso dal
forma nei congelatori domestici? precede nte, ma simile nei risultati, si ha per il freddo: ven-
72 73
~ ~di sotto zero in alta montagna, dove l'umidità dell'a- ti e si sviluppi una vera e propria onda. A sua volta, l'onda
na e ~tta congelata al suolo, può sembrare meno sgrade- agisce sul flusso del vento imprimendogl,i un 'a?datura ~~o~
vole di qualche grado sopra zero in un ambiente ricco di più casuale, bensì guidata dalla geometfla.dell o.nda. C~o SI
umidità. Qual è il motivo? ripercuote sulla formazione delle onde adlacenu, ch~ nsul-
tano così correlate a quella primitivamente formatasI.
Il mecc~nismo che ci consente di trovare refrigerio in pre-
se nza. di alta te mpe raLUrd è quello de ll 'eva porazio ne del su-
dore. C iò perc.hé ogni gra~mo d 'acqua che eV'a pora consu- 89. RIPPLE MARKS
n: a ben 540 piccole calo n e. L'evaporazione de ll 'acqua av-
V1e~e tanto più facilmente quanto più l'ambie nte esterno è Qual è l'origine delle ondulazioni periodiche che si vedono
asClUl~O: al limite in cui l'umidità raggiunge il 100% , ,'eva- sulle dlDle di sabbia (o anche sotto l'acqua del mare, vicino a
porazione è tOlalmellle inibita e il sudore si limita a scorre- riva)? OJ.e cosa determina la distanza tra due creste successive?
re sulla nostra pelle, senza che se ne tld.gga alcun be nefi cio.
Nel caso del freddo in alta mo ntagna , l'aria secca ha una C'è qualche e lemento di simililUdine tra questo proble~a
b(l~sa conducibilità termica ed è poco ~ni cace nell 'asporta- e il precedente. Si supponga di avere casualmente un PiC-
re ~I c.alor~ gener.lto dal nostro COI'pO. E come se, aLLorno a colo accumulo di sabbia, su una spiaggia altrimenti piana.
~Ol , SI venisse a ~ormare una specie di ca lotta tie pida protet- Il vento, che trasporta altra sabbia, tende a depositarla d~
tiva. Tutto cambia , naturalmente , in presenza di vento! ve trova un 'asperità, facendola crescere, m a nel contempo
proiettando per urto alcuni granelli di sab~ia a una cer~
distan za. Si forma così una nuova o ndulaZIOne a una di-
88. REGOLARITÀ DELLE ONDE stanza pari alla media dei salti compiuti dai ?ra~elli di sal>:"
bia. Il processo si perpetua, anche perche gh accumuh
Come mai il vento, con i suoi refoli incostanti, determina condizionano a loro immagine e somiglianza il flusso del
la formazione di onde aventi una periodicità defInita? vento, fino a che si crea una successione regolare di ondu-
lazioni (ripple marks). Lo stesso identico effetto f'Uò, aver
La superfi cie del mare è sogge tta a fluttu azio ni, dovute a luogo sul fondo del mare, l'acqua essendo ~ra Il ~el~?I~
forz~ verticali agenti nel volume de ll 'acqua. Prendiamo in per il trasportO della sabbia. Altri fenomem conslmllt SI
con~lderazion e una pi cco la cresta e suppon iamo che sia in- ha nno con la neve, che sui prati m o ntani può fonnare de-
ve~uta d a un colpo di vento, che deve scavalcarla . Alla som- positi ondulati allorché cade in presenza di forte vento.
mità, l'aria si adde nsa e aum e n ta di velocità, riducendo la
~ropria pressione sul liquido (secondo la legge di Be rnoul-
h) . L'opposto avviene neg li awall amenti tm c reste. Tenen- 90. LE ONDE SI SCHIERANO COME lA RIVA
do conto che l'acqua non è un fluido ideale , ma viscoso il
m:ccani.smo in gioco risulta più complesso, ma ciò che c~n Perché le onde, che in mare aperto si muovono in tutte le
ta e che Il vento fa sì che il dislivello trd valli e creste aumen- direzioni, vicino a terra avanzano parallelamente alla riva?
74 75
XI. LO SPORT
La velocità delle onde dipende dalla profondità del mare.
A causa de ll 'atLrito contro il fondo marin~ , man mano che
si avvici nano a riva le onde subiscono un rallenta me nto. Si
supponga per un momento che un 'onda si stia avvicinan~
do con un 'inclinazione rispelto alla riva: le parti più l o nta~
ne avanzeranno più rapidamente portandosi in linea con
le parti più vicine, così che l'onda si renderà parallela alla 92. SALTATORI VARI
spiaggia. Si può avere un 'eccezione al mecca nismo descrit~
. . l'asta cercano di
to quando si tratta di onde sollevate da un vento locale PeTCh e' ·I saltatori in lungo
. ,
e l saltaton con
• di iccare il salto, men~
che soffi in direzione obliqua rispeuo alla terraferma. acquistare un'alta velOCità prun a sP . 11 . relati~
tre i saltatori in alto si avvicinano all'asnce a a pa5S1
vamente tranquilli?
91. ONDULAZIONI STRADAU
· ta è ovvia· un corpo
QuanLO al saltatO re in lun go , I a nspos . ~ . uanto
Come si formano le ben note ondulazioni del fondo di la nciato orizzo nta lm e nte va tanto ptU lont~,no ~I mec-
una strada bianca, separate tra loro di qualche decina di iore è la velocità di stacco. Nel salto con asta I . .
ma gg . Il d· formare dell 'energia Cl~
centimetri? E le analoghe ondulazioni su una pista di sci, canisl1lo principale e qu~ O 1 l~ . . I dunque al sal-
soprattutto nei punti dove i passaggi sono obbligati? . . poten ziale gravltazlOna e.
neti ca IO energia . . la massi ma velocità orizzontale
A
Chi non ha preso gusto a sbizza rrirsi con tutte le varianti ~~":~~~:..e ~e~I:;~:I~?ve la pal~ ~~~:"~~;"a~Oa~";::
del - taglio,. che si può imprimere a una pa lla da tennis? la direzion e di moto de ll ana (OSS~applicando la legge di
Chi non ha inconlr.HO, nella Sua carriera d i lennista della tarla su l lato opposto. Dunque, . e' ma.more a de-
.. la pressione
Be m oulli in qU~Sla V1S1?n.e~r Circa il famoso top spin del
00 '
dome nica, il palleuaro malefico che «intorcina » ogni palla,
togliendo al gioco tutta la sua limpidezza? Anni fa erd sta ta stra e la palla pl~ga a ~1Il~S t' La che fa cadere de ntro al
inventata una racchetta le cui corde, iml'ccdate di nodi e tennis odierno, Il tag~to;n es le lo stesso discorso: la
n Odini , permettevano di imprim ere a lla palla diaboliche campo un a palla parula ~nga, va ra che la forza verso
rotazioni . Fu dichiarata illegale, perché trasformaV'à il ten- palla è soggetta a una preSSiO ne da ~~p osito dei rimbalzi ir-
nis in uno spon comp letame nte diverso da quello che era il suolo anticipatamente. Infil"1 e, a P la s', che al mome nto
stato nella sua gloriosa sto ria. La legge di Bemoulli pou'eb-
" I r ' presso a a palIa I . ,
regolan, I tag lo .. m I l fi d 'attrito producano sulla
be spi ega re in modo semplice tUtte queste sottigliezze, se si de ll 'impalla con II. SliO o, e. ~~e alterano la direzione del
alla dei momenu torcenti C l
~mbalzo,
. .
potessero ignorare a ltli effe tti legati alla viscosità dell 'aria,
infra ngendo le regole della riflessione.
alle farLe che si esercitano tra essa e la supe rficie pe losa
de lla palla, alle turbolenze, eCCe terà. Parddossalmente, in
loro presenza, la leggc di BCl'lloulli pona a risu ltati opposti
a quelli chc ci si attendere bbero. Esaminiamo qualche det-
"
.. ARIA
' <
ARI A
~
taglio. Le più owie rotazioni che si pOssono impri mere a lla " '_1
, .~
palla Sono quattro: du e aUorno a un asse orizzo nta le, il top
, , ,1,
e il back sftin (roto lamento in ava nti o a ll 'indietro), e due
a ttorn o a un asse verticale, il tagl io laterale, con sPin orario
, , .../
SENZA EFFE'ITI DI ATTR ITO
':J'
CON EFFE1T1 DI ATTR ITO
o antiorario. Consideriamo in figura, a titolo di esempio, il
caso dello sPin antiora rio, co n la palla vista da sopra. Pre-
94, VOLO DELlA PALLINA DA GOLF
scindendo da ogni effetto com plesso, si dovrebbe dire che
l'aria che Scorre sul la to destro della palla ha, relativamente
. allina da oU, la cui superficie fosse liscia
ad essa, una velocità maggio re d i quella che tra nsita su l lato E vero che una p . g .uscirebbe a percorrere
sinistro (la velocità rotatolia della palla, essendo contraria .cbé ricoperta di fossette, non n
traiettorie altrettanto lungb e.>
anzJ
a quella del suo moto traslatorio, si SOm m a ad essa, me ntre
si Sottrae sull 'altra lato). La legge di Bernoulli di ce che la
pressione è mino re dove la velocil<Ì dell'aria è maggio re, le allina liscia in volo ad alta ve-
Verissimo.
l .. IlaInparte normaIe SIP a a Ita pressione, a causa de l.
una franta
h
dunque la palla sarebbe soggetta a una spi nta laterale che OCl ta, su l d Il 'aria me ntre sulla parte po-
le fa percorrere una traiettoria incurvata verso destra. Eb- l'urto contro le moleco e.~. o'w d 'aria un risucchio,
be ne, l'esperien za insegni] che le cose vanno esattamente
78
;:I~!~~e i~i f1c~:s: ~71~ndr~~~e fo~:tosi attor~o alla sagoma
79
95. LO SCI
PALLINA
LISCIA
Quali effetti fISici sono alla.base dello sci su neve? Cbe co-
sa rende la neve non battuta così differente, quanto a scivo-
losità, da Wla volta all'altra? Che cosa determina, in certe
occasioni, le «suole .. di neve incollate sotto gli sci? Si po-
trebbe sciare su tipi di fondo diversi dai cristalli di neve?
-fl/.ono al limite dell 'inudibilità Nell 'attraversare una spessa muraglia, il suo no vi e ne com-
OdB
Z'1I17.ara vicin o a ll 'orecchio pletame nte es tinto. La sua trasmiss io ne d a un lato all 'altro
lO
bisbiglio (a un me tro ) 15 della barrie ra è resa possibile dal meccanismo de lla d iffra-
rUlllo re di fo ndo no tturno in ci ttà 30 zione, già discusso pe r la luce. L'onda so nora proven ie n te
ufli cio da chi pa rl a, colpe ndo il bo rdo supe ri ore d ell a muraglia,
50
co nversazio ne (a un me tro) 60 non prosegue ne lla direzio ne o riginale di mo to, ma vie ne
tnlffi co cittadino intenso 75 diffratta in lUne le direzio ni , compresa que lla de ll'ascolt..1.-
ma n e llo pn e uma ti co (a tre me tri) 90 tore situa to d all 'altro lato d e lla barrie ra. A diffe renza de l
caso de lla luce, la grande lunghezza d 'o nda carau eristica
84
85
SUONO PI Ù BASSO ?' SUONO PI U ACUTO
Si tratta d e ll 'effe tto Do ppler. I massimi de ll' o nda sono- ONDE DI PRESS IONE
ra, quando la sorge nte di suono si awic in a a ll' ascoltato- SONORA
re, giungono a ll o stesso rawicinati nel tem po. Il timpa~
no viene perci ò solleci tato a vibra re co n maggiore fre~
que nza, in modo non distinguibi le dal caso in c ui la sor-
gente fo sse fe rma e il suono generato fosse più acuto .
Ne ll' allontanamento, si h a l'effetto o pposto. L'effe tto
Doppler è usa to ne ll 'ecografia medi ca per studi are, dal-
Ia variazione di frequ e n za tra onda in viata e o nda rifles- AEREO A BASSA VELOCITÀ AEREO AL BANG ULTRASONICO
86 87
reo è min o re ne l senso d i movime nto del velivolo , maggio re L'alte zza - o frequenza f - de i suo ni ch e no i e mettiamo
ne ll 'altro. Al suo no si accompagn a un 'onda di pressio ne, dipe nde d alla velocità de l suo no n e l. ~os tro tra ll~ voca-
ma l'ae reo ne resta fuori . Più aume nta la sua velocità, tutta· le. Più de nso è il gas ivi conte nuto, plU profo nda e la vo-
via, più l'ae reo si awici na alle onde sonore c he ha previ a· ce. Infa tti, la velocità d e l suo no decresce con l' a u me n ta-
mente gene ralO. Al lorché tocca la ve locità del suon o - e cioè re dell a densità, me ntre la lungh ezza d 'onda res ta lì ssa-
allorn o a i 340 m/s. circa 1.200 Km / h - tutte le onde e messe ta da lla co nfo rm azio ne delle corde vocali e d e ll a cavità
in un ce n o imervall o di tem po vengono a trovarsi p iù o me- o rale. Allora, d a lla relazi9 ne f:::: v/).. si arriva su bi lO a ll a
no sOYrapposte tra loro e all 'aereo stesso, il quale si u·ova ad co nclusio ne ch e la freque n za sce nd e se in bocca, a nzi-
affro ntare una vera e propria barrie ra di pressione. L'onda ché aria, a bbia mo fum o di sigare tta, c h e è ri cco d i pe-
d 'urto si pro paga anche verso il suolo, pe r cui è pe rcepita d a santi compos ti carbo ni os i. Sul versa~te -:>p pOSlO, ~ (~ive ~
te rra, talvolta sd oppiata in un primo ba ng dovuto all a prua te nte provare a pa rl a re d o po aver IIlSpl rato d c II e il ~, ~I
dell 'ae reo e a un secondo dovuto alla cod a. gas innoc uo più le ggero. La voce dive n ta una buo na Imi-
tazio n e di que ll a di Pa pe rino.
88 89
una caratte ristica frequenza di oscillazione fondamenta· 106. COMUNICARE NEL VENTO
le , accompagnata so ltanto dalle sue armon iche (multipli
di essa), com 'è il caso della corda fissata agli es tremi o Perché, trovandosi sottovento rispetto a una persona che
della canna di uno strumento ad aria. grida qualcosa, le parole giungono più distintamente che
non se ci si pone sopravento?
94