FARINGE
E
LARINGE
Paragrafo
Introduttivo:
Questa
lezione
è
stata
tenuta
come
da
accordi
dal
prof.
Rodella
che
ha
svolto
l’ultima
parte
di
testa
e
collo,
ovvero
faringe
e
laringe.
Il
prof
ha
inoltre
precisato
che
il
motivo
di
questo
spostamento
nel
secondo
semestre
dei
due
argomenti
è
dato
dal
fatto
che
in
tal
modo
possiamo
avere
una
visione
completa
e
unica
delle
vie
aeree
e
del
canale
digestivo,
oltre
che
perché
almeno
gli
lascia
un
appiglio
per
chiedere
gli
argomenti
della
prova
in
itinere
anche
all’esame
di
fine
corso.
Inoltre
ci
comunica
che
stanno
decidendo
riguardo
il
discorso
delle
dissezioni,
la
comunicazione
ufficiale
arriverò
comunque
prima
di
pasqua.
Infine fa un report statistico sulla prova in itinere, comunica che la media è aumentata di qualche decimo di voto.
Argomenti:
Introduzione
-‐
Faringe
(
sede
e
morfologia,
rapporti,
struttura
interna,
spazi,
muscolI)
-‐
Laringe
(sede
e
morfologia,
rapporti,
struttura
interna,
cartilagini,
articolazioni)
1. INTRODUZIONE:
Faringe
e
Laringe
vengono
trattati
insieme
in
quanto
fanno
parte
dei
2/3
superiori
della
loggia
impari
mediana
dei
visceri.
Essi
sono
spesso
trattati
come
due
visceri
separati,
ma
in
realtà
sono
un
singolo
tubo
diviso
da
un
setto
in
due
parti
(una
anteriore
e
una
posteriore).
Questo
anche
dal
punto
di
vista
embriogenetico
e
di
inserzione
muscolare,
come
vedremo
in
seguito.
Ovviamente
anche
per
quanto
riguarda
le
patologie
i
due
organi
sono
spesso
collegati
e
le
patologie
che
coinvolgono
uno
tendono
a
coinvolgere
anche
l’altro.
2. FARINGE
SEDE
e
MORFOLOGIA
Origina
dalla
base
cranica,
a
livello
del
clivio
dell’osso
occipitale
e
si
porta
fino
alla
sesta
vertebra
cervicale
(C6).
La
sua
lunghezza
è
di
12-‐14cm.
Presenta
una
forma
tronco-‐conica
con
i
lati
quasi
paralleli,
con
la
base
posta
superiormente
(chiusa
dal
basicranio)
e
l’apice
posto
inferiormente
(che
si
continua
con
l’esofago).
Presenta
poi
una
parete
posteriore
che
corrisponde
alla
fascia
cervicale
pre-‐vertebrale
con
dietro
i
muscoli
anteriori
del
rachide
(presenti
solo
a
livello
cervicale)
ed
infine
la
colonna
vertebrale.
La
parete
laterale
è
quella
posta
verso
la
loggia
carotidea
e
il
fascio
vascolo
nervoso,
presenta
varie
pieghe
longitudinali
e
un
buco
in
posizione
craniale,
ovvero
l’apertura
per
la
tuba
uditiva.
1
La
parete
anteriore
presenta
in
alto
i
fori
delle
coane
nasali,
medialmente
presenta
l’istmo
delle
fauci
che
la
collega
al
palato
molle,
inferiormente
presenta
l’apertura
per
la
laringe.
Questa
apertura
avvalora
la
tesi
che
faringe
e
laringe
siano
un
unico
tubo
diviso
da
un
setto
che
si
trova
solo
nelle
porzioni
più
caudali.
Inoltre
il
foro
essa
è
in
direzione
quasi
verticale:
questo
è
molto
importante
dal
punto
di
vista
funzionale
per
evitare
che
il
bolo
alimentare
possa
entrare
nella
laringe.
Le
due
pareti
laterali
sono
rivolte
verso
la
loggia
carotidea
che
contiene
il
fascio
vascolo
nervoso,
e
presentano
il
foro
della
tuba
uditiva.
Esso
presenta
una
forma
arrotondata
con
un
margine,
quello
superiore,
più
prominente
(questo
perché
la
tuba
non
arriva
perpendicolarmente
nella
faringe
ma
obliquamente.
Se
arrivasse
perpendicolare
formerebbe
una
sorta
di
cercine).
Questa
struttura
viene
definita
Toro
Tubarico,
nome
derivato
dalla
forma
geometrica,
ovvero
forma
torica,
molto
simile
a
un
proiettile,
come
un
parallelepipedo
con
un
lato
corto
arrotondato.
RAPPORTI
STRUTTURA interna
-‐Tonaca
Mucosa:
ha
due
caratteristiche
peculiari,
a
livello
della
parte
alta
del
Rinofaringe
è
composta
dal
tipico
epitelio
delle
vie
respiratorie
(pseudostratificato),
a
livello
della
parte
bassa
del
Rinofaringe
e
dell’Orofaringe
è
invece
un
epitelio
del
cavo
orale
(pluristratificato
pavimentoso
non
cheratinizzato).
In
alcuni
punti
ci
sono
degli
addensamenti
linfatici
molto
significativi,
essi
sono
le
tonsille.
Queste
vanno
a
costituire
un
anello
ideale
che
prende
il
nome
di
anello
orofaringeo
di
Waldeyer
(o
anello
linfatico
interno).
Ne
abbiamo
4
esempi,
superiormente
le
Adenoidi,
a
livello
del
palato
le
tonsille
Palatine,
alla
base
della
lingua
la
tonsilla
Linguale,
infine
in
prossimità
della
tuba
abbiamo
la
tonsilla
Tubarica
(quindi
ogni
foro
in
entrata
nella
faringe
ha
una
tonsilla).
-‐Sottomucosa:
non
è
sempre
ben
evidente
(è
evidente
in
quei
punti
dove
la
mucosa
è
meno
aderente
ai
muscoli
sottostanti
-‐Tonaca
Muscolare:
composta
da
muscolatura
striata,
con
una
derivazione
embriogenetica
associata
a
quella
del
massetere,
ovvero
di
derivazione
branchiale
2
-‐Tonaca
Avventizia.
SPAZI
Parlando
con
uno
specialista
possiamo
sentir
citare
gli
spazi
parafaringei,
essi
li
abbiamo
già
incontrati
con
il
nome
di
spazio
connettivale
del
collo
che
sta
attorno
alla
faringe.
Questi
si
dividono
in:
anteriore
(spazio
sottomandibolare
e
sottomentale),
laterale
(loggia
carotidea)
e
posteriore
(prima
della
fascia
prevertebrale)
Alcune
persone
individuano
inoltre
uno
spazio
infrafaringeo,
esso
è
la
sottomucosa,
composta
da
connettivo
lasso.
Il
superiore
origina
dall’uncino
pterigoideo,
dal
rafe
pterigo-‐mandibolare,
da
una
parte
della
mandibola
e
da
alcune
fibra
dalla
lingua,
si
porta
posteriormente
e
si
unisce
con
l’altro
costrittore
superiore.
Il
costrittore
inferiore
è
il
muscolo
che
associa
la
laringe
alla
faringe,
esso
origina
da
due
cartilagini
laringee:
la
porzione
inferiore
dalla
cartilagine
cricoidea,
la
porzione
superiore
invece
origina
dalla
cartilagine
tiroidea.
Posteriormente
è
sempre
presente
il
rafe
mediano
tra
i
muscoli,
tranne
in
un
piccolo
pezzo
che
analizzeremo
in
seguito.
I
tre
costrittori
sono
impilati
l’uno
sull’altro.
[n.d.s.:
Il
prof
fa
una
piccola
interruzione
in
cui
chiede
quanti
sono
secondo
noi
i
muscoli
della
faringe,
il
dubbio
è
se
sono
6
o
12,
ovvero
se
essi
vanno
presi
separatamente
o
associando
la
parte
destra
alla
parte
sinistra.
Alla
fine
dice
che
vanno
trattati
in
singolo,
quindi
considerati
impari
mediani]
Posteriormente
come
detto
troviamo
il
rafe
mediano,
esso
però
termina
a
circa
metà
del
muscolo
costrittore
inferiore
e
quindi
manca
nella
parte
inferiore,
dove
si
trova
un
muscolo
con
una
forma
ad
anello.
A
livello
del
muscolo
costrittore
inferiore
individuiamo
due
porzioni
in
base
all'origine:
la
porzione
superiore,
che
origina
dalla
cartilagine
tiroidea
e
si
porta
posteriormente
al
rafe;
e
quella
inferiore
(detta
anche
porzione
cricoidea)
che
origina
dalla
cricoide
e
le
cui
fibre
si
portano
in
parte
al
rafe
e
altre
no,
formando
la
parte
di
muscolo
a
forma
di
anello.
Quindi
affermare
che
la
parte
cricofaringea
non
si
porta
al
rafe
è
sbagliato,
solo
per
alcune
fibre
è
vera
questa
affermazione.
Tra
queste
due
porzione
del
muscolo
si
forma
una
struttura
triangolare,
il
Triangolo
di
Killian,
importante
perché
in
questo
punto
si
ha
una
zona
di
debolezza,
in
cui
si
possono
formare
i
diverticoli
di
Zenker
(ernie
della
mucosa
della
faringe).
Un
altro
triangolo
importante
è
il
Triangolo
di
Laimer,
che
si
trova
sotto
il
precedente.
Inferiormente a queste strutture le fibre muscolari vengono ricoperte dalle fibre longitudinali dell’esofago.
3
Gli
ELEVATORI
invece
sono
cosi
definiti:
∙ Stilo-‐faringeo:
fa
parte
dei
muscoli
stiliani,
è
il
più
mediale
di
essi,
posto
dietro
al
legamento
stiloioideo.
Esso
passa
tra
il
costrittore
superiore
e
il
medio,
le
fibre
si
aprono
infine
a
zampa
d’oca
e
si
uniscono
al
costrittore
medio
∙ Palato-‐faringeo:
si
porta
verso
il
basso
dal
palato
e
le
fibre
si
aprono
a
zampa
d’oca
e
si
uniscono
con
i
costrittori
∙ Salpingo-‐faringeo:
diparte
dalla
porzione
cartilaginea
della
tuba
uditiva,
scende
poi
verticalmente,
si
apre
a
zampa
d’oca
e
si
unisce
ai
costrittori.
La
faringe
risulta
quindi
“appesa”
al
processo
stiloideo,
al
palato
e
alla
tuba
uditiva.
Arrivati
al
margine
superiore
della
faringe
le
fibre
dei
costrittori
superiori
sono
orizzontali,
e
lo
spazio
tra
essi
e
il
basicranio
è
chiuso
dalla
Fascia
Faringo-‐Basilare,
che
corrisponde
all’epimisio
del
muscolo
costrittore
superiore
che
si
inserisce
sul
periostio
del
basicranio.
Allo
stesso
modo
è
stata
descritta
la
Fascia
Faringo
Buccale,
che
corrisponde
alll’epimisio
sempre
del
costrittore
superiore
che
si
continua
sul
rafe
pterigomandibolare
che
poi
si
continua
avvolgendo
il
muscolo
buccinatore.
3. LARINGE
Il
Prof
inizia
la
trattazione
dicendo
che
la
laringe
è
un
organo
complesso,
il
nostro
obiettivo
è
di
sapere
come
sia
fatto
questo
organo
non
dal
punto
di
vista
specialistico
ma
dal
punto
di
vista
generalista.
SEDE e MORFOLOGIA
La
laringe
si
trova
davanti
alla
Rinofaringe,
presenta
una
forma
a
tronco
di
cono
con
base
superiore
e
apice
inferiore.
La
base
si
trova
a
livello
di
C3,
l’apice
al
livello
invece
di
C6.
RAPPORTI
Davanti
alla
laringe,
che
si
trova
nella
spazio
viscerale
impari
mediano
del
collo,
non
troviamo
molto
tessuto
connettivo,
è
esile
e
quasi
“virtuale”;
si
trova
quindi
appena
dietro
il
foglietto
profondo
della
fascia
cervicale
media,
quindi
dietro
i
muscoli
sotto-‐ioidei.
Tra
i
due
muscoli
sottoioidei
la
porzione
centrale
della
laringe
risulta
addirittura
palpabile.
STRUTTURA
interna
Se
la
osserviamo
invece
dall’interno,
operazione
possibile
tramite
un
laringoscopio,
vediamo
che
il
suo
ingresso
non
è
dall'alto
ma
con
una
direzione
da
dietro
in
avanti
e
prende
il
nome
di
Adito
Laringeo;
entrati
nella
laringe
troviamo
una
prima
parete
liscia,
che
si
interrompe
successivamente
con
un
labbro
sotto
il
quale
troviamo
una
fessura
e
un
ulteriore
labbro
e
infine
la
parete
inferiore
che
si
riallarga
e
ritorna
liscia.
La
laringe
è
quindi
divisibile
in
(dall’alto
al
basso):
-‐Adito laringeo,
-‐Vestibolo laringeo,
-‐coppia
di
Labbra
(due
superiori
e
due
inferiori)
con
un
Ventricolo
(o
Glottide)
in
mezzo
-‐porzione Sottoglottica
La
laringe
in
sezione
frontale
presenta
la
forma
di
una
clessidra.
La
due
labbra
superiori
vengono
definite
corde
vocali
false,
mentre
le
inferiori
sono
definite
corde
vocali
vere.
La
denominazione
deriva
dalla
mobilità
delle
due
componenti,
le
labbra
superiori
creano
una
restrizione
fissa,
mentre
le
inferiori
sono
modulabili,
possono
restringere
o
allargare
la
glottide
per
permettere
la
produzione
di
suoni
acuti
o
gravi.
4
Come
la
faringe
anche
la
laringe
è
un
organo
cavo,
pertanto
avrà:
-‐Mucosa:
epitelio
delle
vie
respiratorie
(pseudo-‐stratificato).
Solo
la
parte
delle
corde
vocali
vere
sono
rivestite
di
epitelio
pluristratificato,
ovvero
di
un
epitelio
più
robusto,
questo
perché
sono
più
soggette
a
usura
durante
il
loro
uso
quotidiano,
specie
se
prolungato,
funge
quindi
da
protezione
-‐Sottomucosa:
come
nella
faringe
non
è
completa,
però
presenta
due
caratteristiche
peculiari:
troviamo
la
presenza
di
strutture
cartilaginee
e
strutture
connettivali
dense
che
vengono
definite
membrane
e
legamenti
-‐Tonaca Avventizia
CARTILAGINI
Le cartilagini della laringe sono divise in: (dal basso in alto)
∙ Cartilagine
Cricoide:
sta
appena
sopra
la
trachea,
essa
è
un
anello
tracheale
modificato,
la
sua
forma
è
definita
anello
con
castone,
l’anello
anteriormente,
il
castone
in
posizione
posteriore;
∙ Cartilagine
Tiroide:
ha
una
forma
a
V
che
si
incontrano
con
un
angolo
che
nell’uomo
è
acuto
e
va
a
formare
il
pomo
di
Adamo,
mentre
nella
donna
è
ottuso.
Ciascuna
lamina
presenta
sul
margine
posteriore
due
processi:
quello
verso
il
basso
si
articola
con
il
castone
della
Cricoide,
quello
che
si
porta
verso
l’alto
è
unito
al
grande
corno
dell’osso
ioide.
∙ Cartilagine
Aritenoidi:
si
vedono
da
una
visione
posteriore,
a
forma
piramidale
la
cui
base
traingolare
poggia
sul
castone,
e
l’apice
è
rivolto
verso
l’alto
ed
è
libero.
∙ Cartilagine
Epiglottide:
si
vede
dall’interno,
a
forma
di
foglia
e
poggiata
sulla
tiroide.
A
livello
dell’epiglottide
sono
scavate
delle
nicchie
che
ospitano
nella
sottomucosa
alcune
ghiandole
che
si
portano
anche
all’interno
della
cartilagine
per
trovare
spazio
che
non
hanno
nella
sottomucosa.
Questa
cartilagine
chiude
l'adito
laringeo
(come
una
valvola).
La
sua
mucosa
posteriore
è
molto
adesa,
mantre
quella
anteriore
è
più
lassa
e
si
continua
con
la
mucosa
che
riveste
la
lingua
(per
aprire
forzatamente
l’adito
laringeo
di
un
soggetto
possiamo
farlo
tirando,
delicatamente,
la
lingua
verso
l’esterno,
in
modo
da
aprire
l’epiglottide)
5
ARTICOLAZIONI
Le
articolazioni
tra
queste
cartilagini
sono
molto
importanti
perché
grazie
ai
loro
movimenti
si
vanno
a
tendere
le
corde
vocali.
I
movimenti
che
le
cartilagini
possono
fare
sono:
Le
corde
vocali
sono
quindi
avvicinate
e
dilatate
con
l’articolazione
tra
aritenoide
e
cricoide,
per
emettere
però
i
suoni
acuti
non
basta
far
diventare
stretta
la
fessura,
dobbiamo
aumentare
anche
la
tensione
delle
corde
vocali,
questo
processo
avviene
tramite
il
movimento
in
avanti
della
tiroide.
6