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LONGO | 32 LEZIONT PRATICHE | eu: Casto nr a aenplletes | | CONS PRAT os | i | wo Nemec nemmn obs pl ao SS ACTIOAL LE Sen a he teeny of rt eh / BY PERAK TES Hr LER TIONS | er res : 12 Cs Pes RICORDI LONGO 32 LEZIONI PRATICHE SULL’ARMONIZZAZIONE DEL CANTO DATO (nuova edizione riveduta ¢ ampliata} 32 LECONS PRATIQUES aur PF harmonisation du chant donné 32 PRACTICAL LESSONS on the harmonising of a given melody 32 PRAKTISCHE LEKTIONEN fiir die Harmonisierung Gegebener Melodien 32 LECCIONES PRACTICAS sobre armonizacién de cante dado RICORDI E.R, 1648 PREFAZIONE Queste lezion: non vogliono apparire opera dotta e originale; né, potrebbero esserlo, mirando esclusivamente ad ottenere pratici risultati nell’allievo di buon istinto musicale. C’&, del resto, pochissimo da teorizzare in questo campo. Dopo 500 pagine d'un trattato teorico d’armonia, ]’aluano conoscera tutte le combinazioni armoniche possibili; ma, alle prese con una melodia da accompa- ghare, € per cui occerrono bassi appropriati, egli restera in serie imbarazzo, se non si é pid convenientemente e praticamente allenato in tale esercizio. Non @ escluso che, agli inizii, possa giovare |’ esercitarsi ad armonizzare dei coraé#. Queste lezioni peri tenderanno particolarmente alla melodia modu- lante e fiorita. Di questo tipo esistono raccolte (con realizzazioni a 4 parti reali) del Dubois, Lavignac, Barthe, le quali raccolte, pur mirabili, non seguono perd _un criterio progressivo di difficolta, e principalmerte non iliustrano gli esempii dati, si che |’alunno non pud da solo trovare il metodo e i mezzi idonei per raggiungere quei risultati. Questo piccolo trattato invece modestamente partira dagli esempii e dalle combinazion? pit semplici. Saranno aggiunte, qua e la, delle norme, dei consigli, soprattutto si cerchera di illuminare i’ alunno sulle difficoltaé da superare, sugli errori da evitare. Molto’ di meglio si potrd certo fare, da altri, in séguito. Questo @ soprattutto un tentative, in una specializzazione non ancora sfruttata. Non si promettono quindi ricette miracolose, né si spera di riuscire a far immaginare armonie delicate e preziose ad alunni tozzi e duri come macigni. Forse le fredde teorie avranno [a pit presa; ma io mi lusingo che, sugli allievi ben dotati, daranno migliori risultati pochi e brevi empirismi. Dato che l'armonizzazione a 4 parti reali richiede un’ abilita {anche contrappuntistica) non indifferente, adotterd il sistema di far armonizzare di preferenza su 3 righe, cioé per canto e pianoforte, Giovera all’alunno |'addestrarsi man mano a rendere dapprima indipendente come disegno, e poi sempre pit interessante questo accompagnamento. E. R. 1648 Prefazione Lezione I » il » il > IV > Vv > VI » VII 2 Lezione » ¥ wy ewe ey ww ¥ were ¥Y ey Ye Vw # » INDICE Armonizzazione con i soli accordi perfetti del 1, IV, V grado. . : . . . . pag. idem (seguito) . . . . idem, pit accordi del ‘Vie Il grado . Sempre sulle Triadi allo stato fondamentale Uso degli accordi di 3 e 6* Uso dell’accordo di 4° e 6° . . Uso del modo minore e deil’accordo di 5* dim. in entrambi i modi VIII - Uso alternativo delle varie cadenze Riepilogo delle lezioni da 1 a 8 IX - Armonia dissonante in n generale. x XI XH XIII XIV XV XVI XVII XVUHI XIX Uso dell'accordo di 7* di dominante . Accordo di 7* del II grado Accordi di 7* su tutti i gradi. Progressioni Accenno alle modulazioni . Uso degli accordi di 5 suoni nell'armonizzazione dei canti Altri accordi di nona., Figurazione melodica. - Note di passaggio L'appoggiatura . . . . Ritardi Fioritura a 4 parti reali XIX dis - Accompagnamento pianistico ‘del canto dato . XX XXI XXII XXII XXIV XXV SAVI XXVII XXVIIE XXIX XXX XXXI Accordi del modo min. usati nel modo magg, Accordo perf. magg. sul II gr. abbassato Accordi con 3* magg. sul II grado Uso esteso dell’accorde di 7* diminuita Modulazioni in generale Modulazioni essenziali Modulazioni possibili, ma non necessarie Modulazioni aggiunte Transizioni Medulazioni d ‘inganno . Modulazioni a mezzo di risoluzioni eccezionali Modulazioni a mezzo dell’enarmonia . Movimenti cromatici al canto dato Anticipazione - Elisione XXXII - Accordi di undecima e tredicesima - Pedale Canti dati da armonizzare al termine del corso di lezioni Esempio di melodia con accompagnamento Note riassuntive . . . : E. R. 1648 Achille Longo (1906 - 1954) PQ Ie fe lature. 4 Bins Of legge 32 LEZIONI PRATICHE sull’armonizzazione del Canto dato LEZIONE I. PREMESSA-. Occorre che l’allievo si renda subite conte,quali siano precisamente le difficolta che si incontrano nell’armonizzazione del canto dato. In che cosa essa diffo_ risce dall’ armonizzazione del basso? Ecco: il basso ¢ in sé stesso il fondamento su cui pud costruirsi Parmonia, direttamen- te; mentre il canto non potra essere armonizzate se prima non é stabilita la base,il soste- ano che gli compete, Una volta trovato, tuéte si riduce ad armonizzare questo basso. Questa ricerca del fondamento é tutt’ altro che facile.In generale diciamo che: sonobuo. ai quei basst che comportano unarmontia,la quale a sua voita contenga la nota del canto che re accompagnata, Sara spiegato con un esempio. Poniamo al canto la nota md \isolandola da ogni tonalita). Le si addicono quei bassi la cui armonia contenga il mi. Limitandoci (pel momento) all armonia consenante,fan-. no al casoi seguenti accordi fondamentali: Se volessime dare al basso altra nota, per esempio so/,e chiarc come non sia possi. bile con armonie di 3* e 5 perché non contiene la nota mi, Peraltro, potrem. 3 mo ben dare la nota so/ al basso con armonie derivate, cosi ===} ma, que_ ~<_na y sti sono appunte rivolti di accordi compresi fra i sei prima enunciati. Accennato questo di sfuggita, precisiamo che dell’uso dei rivolti ci oceuperemo solo a partire dalla V. lezione. Ora é opportuno cominciare dall’armonizzazione con soli ac- cordi di 3*e 5* CASA RICORDI Editore, MILANO © Copyright 1935, by CASA RICORDI - BMG RICORDI S.p.A. Tutti i diritti riservati. - Tous droits réservés. - AL rights reserved. Copyright renewed 1963 New Copyright 1938 by CASA RICORDI - BMG RICORDI S.p.A. ISMN M-041-81648-7 RISTASIPA 1996 PRINTED EN FTALY E.R. 1648 IMPRIME EX PEALE ARMONIZZAZIONE CON I SOLI ACCORDI PERFETTI DEL ILIV. ¥. GRADO Lalunno osservi che itre accordi fondamentali (I, IV, V) di un qualsiasi tono conten. gono tutti i suoni della scala di detto tono. ; ssempio tr Do maggtore = a mentre con i due soli accordi perfetti di tonica e dominante, sareb_ Ne risulta che: | > be impossibile accompagnare la nota fa ela nota é¢ quando appartengono alla melo. dia come note reali; 4: eugualmente coni due soli accordi di tonica ¢ sottodominante 4 sareb. > be impossibile accompagnare le note si e re; c @ ugualmente con i due soli accordi di IVe V. grado. === sarebbe impos_ sibile armonizzare la nota mz, @) invece finalmente con la totalita di queitre accordi é possibile accompagnare qua. lunque nota di un eanto,e in conseguenza,sia pure senza varieta, qualsiasi melodia dia. tonica. Canto Dato (L allievo noti che sotto le due note tonica ¢ dominante eg li potra scegliere fra luso di due accordi) Con queste premesse Palunno pus ora tentare Parmonizzazione dell’esempio piu ele. mentare di canto dato, Li alunno dovra scegliere i bassi fra le note sod,do,re, (I.1V. V.di Sol mage.) evitando di dare due volte la stessa nota al basso,come potrebbe esser tentato a fare nella 3“ e 4* misura. Trovati i bassi,costruira Parmonia,naturalmente di tutti aceordi di 3° 5*e 8* Per la posizione in cui presentare questi accordi,si lascera guidare dal gusto. Accenniamo gli inizii consigliabili volendo armonizzare per canto e pianoforte la melodia sopra segnata: E.R. 1643 Pianoforte Come criterii generali da adottarsi anche in séguito: a) La condotta delle parti reali nelle due righe del pianoforte sara regolata come nei bassi d’armonia,e potra essere quindi in posizione stretta o lata. 3) IL rigo del canto non costituisce una 5* parte reale. c) La parte dell’ accompagnamento deve essere completa armonteamente; sarebbe er. rore omettere (per esempio) la 3° di un accordo per il solo fatto che il canto la fa ascol. tare in quel momento. d) Occorre che la parte del canto non formi mai successioni di 5° e 8° di moto rette col basso. Ugualmente da evitare le 5° e 8°di moto contrario nelle stesse condizioni. ; da evitare errato errate da evitare I$ Invece ¢ ammesso che i? cante dato proceda in 8°di moto retto (nonin 5°) con una del- le parti superiori dell’armonia. bene non consigliabile E.R. 1648 D4 Non é éescluso che la parte superiore dell’armonia possa essere in unisono,e anche possa essere pit alta dello stesso canto dato. Ma questi casi vanno bene evitati a note ferme, mentre sono possibili e consigliabili solo se ’accompagnamento avviene in for. ma arpeggiata, CANTI DATI DA ARMONIZZARE CON I TRE ACCORDI FONDAMENTALI (pud essere sufficionte che Paluanesensa veglizzare comet e seni d sold bass? comrispondenti ad ogni note) E.R. 1648 LEZIONE II. (Séguito deliu lezione precedente) Nell’esercizio seguente, per il fatto che le due semiminime di ciaseuna battuta si distan. ziano fra loro di 3° o 4 0 8" o 6; si potra trovare sempre un accorde che le comprenda e possa aecompagnarle ambedue. L’alunno dara quindi un accordo d’aceompagnamento ad ogni batteta (due note del canto contro una del basso) tenendo conto ehe a volte sara im. possibile evitare,fra basso e canto,le 5° e le 8° di moto contrario. ——— un solo accordo a} 6 di moto cante. Dope aver armonizzato a note ferme,Valunno provi ausare le stesse armonie arpeggii- te,con uno dei disegni seguenti: Movimenti consigliabili all’allievo per accompagnare il canto precedente ( egli avra cercate e fissate in precedenza le armonie,}: ~~ a * ace. E.R. 1648 LEZIONE IIt. ACCORDI DEL VIE DEL If. GRADO Negli esercizii di questa lezione si usino gli accordi dei gradi fondamentali(I., IV., V), pit Vaceordo perfetto del VI. grado © ’accordo di 3% e 5% del I. grado. L’uso di questi gradi e accordi da varieta al basso e quindi all’armonia. Per provare questo vantaggio, armonizzeremo due volte lo stesso canto, prima come nelle due lezioni precedenti,cioé con soli accordi dei gradi fondamentali: I. IY. y. I, (Questo 6 un brutto basso, e brutta sarebbe Varmonia the esso comporta. Notisi che nella seconda misura non possiamo dare Fa sotto il Do perché si creerebbe la succes, sione di quinte ee noneché un pessimo eollegamento con laesordo precedente). Fa.| Soi Poi armonizzeremo lo stesso canto usando anche gli accordi del VI.e I. grado: VI. I. E indubbio che l’armonia ora ottenuta é infinitamente supericre a quella precedente di soli accordi dei gradi fondamentali. Un nuovo specchietto sara qui utile per indicare, di ogni grado della scala,l’armoniz. zazione ora possibile : deve ciascuna nota della scala 6 accompagnata successivamente con tutte le armonie cousonanti (stato fondamentale) possibili. E.R. 1648 7 Prima di assegnare i canti dati di questa lezione, vogliamo notare che l’esperienza in. segna come difficile sia all’alunno percepire appunto Vopportunita dell’armonia del VI. grado e del Il. grado. Sard bene dunque che propric a questa utilizzazione egli sia ad. destrato. L’alunno tenga presente che: a) L’aceordo del VI. grado di solito segue quello del V.,come cadenza d’inganne. Quindi, sempre che non si sia all’ultima battuta del canto dato, sara bene considerare |’ oppor tunita di questa cadenza d’ingauno, appunto per evitare i frequenti ritorni alla tonica. 6) L’aceordo del II. grado invece di solito precede quello del V.,in funzione di sottodo. minante, Appunto l’alunno vedra la possibilita e Voppor tunita di usare questo accordo; e anche a preferenza dell’accordo del IV. grado nei casi in cui l'uno e Valtro fossero am. missibili. Mi min. TN ee ia mage. Re Te re : 3 Sep rae = = Armonizzare questo canto prima con accordi fermi a quattro parti reali per solo pianoforte, cosi : E.R. 1648 - 8 2. Nek canto seguente si curera ancora di usare il piu possibile gli accordi del [1eVI. grado; poi si terra presente di dare solo due armonie per ogni battuta; in terzo luogo si curera che il movimento di crome al pianoforte proceda di moto contrario col canto. ——) ——1 mo —— ece, stretle rep ESoit ft ot aS LEZIONE IV. (SEMPRE SULLE TRIADI ALLO STATO FONDAMENTALE) Resta a parlare dell’uso dell’aceordo del Ill. grado,e di quello del VII. Essi si ri. scontrano specialmente nel corso delle progressioni. Diamo ad armonizzare aleuni esempii di canti a’ progressions: E.R, 1648 Per addestrare l’allievo ad eseogitare varieté di accordi, daremo da completare le ar- monie negli esempiiseguenti, dove per ogni nota della melodia sono seguate due o tre note al basso. Naturalmente VPalunno armonizzerd con sole triadi fondamentali. Armonizzare le seguenti melodie, aecompagnandole possibilmente con due 0 tre ac. cordi per ogni nota del canto E.R. 1648 10 Nel seguente esercizio Valunno usera tutie le triadi fondamentali. Le crocette + + indicane cambiamento d’accordo; le graffette ———\ indicano permanenza dello stesso accordo (queste convenzioni varranno anche in séguito). Sof min, o) la pausa sul tempo forte si armonizza con la nota che segue. LEZIONE V. USO DEGLI ACCORDI DI 8*E 6? Finora abbiamo volute addestrare l'allievo ad armonizzare con soli accordi di tria_ di fondamentali, il che presenta speciali difficolta, oltre a limitare il campo della ri- cerca. Spieghiamo ora che all’accordo fondamentale si potra a volte sostituire utilmen_ te il suo primo rivolto. Praticamente, invece di un basso siffatto: SSS = SS potremo dare: 6 @ SSS SS E.R. 1648 a1 Lalunno vede che lVarmonia sostanzialmente resta la stessa: ma musicalmente migliora Vandamento del basso, eliminando gli intervalli grandi. Molti errori che esisterebbero dando tutti accordi fondamentali, scompaiono con l’v_ tilizzazione dei rispettivi primi rivoilti. Si potranno cosi evitare delle insistenze prima insuperabili e in generale la rea. lizzazione risultera piu corretta. Si noti ad esempio il seguente canto, con l’accenno dei bassi fondamentali. ‘Abbiamo segnati gli errori in eui incorreremmo dando questo basso come definiti. vo.Tutti questi errori verranno ora evitati, pur conservando precisamente lo stesso schema armonico. Solo che non tutti gli accordi resteranno allo stato fondamentale; bensi di alouni useremo invece il primo rivolto. ; E.R. 1648 12 Altre melodie da armonizzare con accordi di 336 5* alternati con accordi di 3% e682 Wer tp Lp iP eS Sol mage. Varie armonizzazioni sono spesso possibili. Per esempio Vinizio dell’esercizio pre. cedente potra armonizzarsi con: oppure: fa. ete. Le seguenti tre sono progressioni che l’allievo armonizzera alternando accordi di 3%e 5? ed accordi di 376 6% E.R. 1648 AZ ESERCIZII DI CANTO DATO Isegni -— indicano (come gia convenute) la permanenza dello stesso accordo; ma nulla impedisce, anzi e consigliabile, che Valunno faccia sentire esso accordo pri. ma a fondamentale poi a rivolto, o viceversa, nella durata delle stesse r——; per e- sempios Diamo un altro esempio, in cui si vedra attuato lo seambio dell’acecrdo fondamen. tale col primo rivolto. E.R. 1648 44 LEZIONE VI. USO DELL’ ACCORDO DI 42 E 6? Anche quest’accordo puo prendere il posto del suo fondameniale, ma con discrezione. Lo si usa specialmente come antecedente dell’accordo di 3% e 5* Nell’esempio che segue appariranno i tre accordi di 4% 6 6? comunemente usati: che sono i secondi rivolti degli accordi fondamentali del L,IVi e V. grado. | Diamo dei frammenti di canto dato, nell’armonizzazione di ciascune dei quali potra essere usato un accordo di 42 .e 6% (lo indicheremo con ¥): * + 3 cs 29 rivolto dell’ accordo fondamentale del 1, grado idem del V. grado

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