Insomma, da come si è potuto capire, l'armamentario fraseologico utilizzato da questi individui non
è altro che una commistione di luoghi comuni e paura immotivata che involontariamente tutti
riceviamo dalle notizie dei quotidiani e dei mass media, che riflettono un latente provincialismo nei
modi di pensare nei confronti di ciò può apparire diverso e lontano da noi.
Un altro dato che non deve passare inosservato è che ad alimentare le discussioni sono state le false
voci riguardanti sia il numero delle persone ospitate nella casa sia che fosse necessario essere
avvisati, come se all'arrivo di un nuovo condomino in un palazzo fosse necessaria l'approvazione di
tutti gli abitanti.
Infine, la discussione si è conclusa dopo qualche ora dall'arrivo di due referenti dell'AICS
(Associazione Italiana della Cultura e dello Sport), ovvero l'associazione che gestisce le attività dei
richiedenti asilo e, in particolare, con l'arrivo dei carabinieri che hanno placato i toni e gli animi.
Venerdì 10 novembre
In mattinata, in via Locatelli, di fronte il noto bar Mexico, compare uno striscione firmato
"Casapound Vesuvio" con la scritta BASTA IMMIGRAZIONE.
Oltre a ricordarvi che i suddetti membri di Casapound sono gli stessi che prendono a testate i
giornalisti e che vorrebbero trattare gli immigrati allo stesso modo, è necessario chiarire che in
questo clima delicato la comparsa di gruppi di estrema destra sul nostro territorio è solo la ciliegina
sulla torta di questa situazione.
Fortunatamente intorno alle 10.00 il Comune si è mobilitato per la pulizia del muro dove era affisso
lo striscione, evitando di dare ulteriore visibilità a questo scempio.
In conclusione, sicuramente la gestione dell'allocazione dei migranti sul nostro territorio non può
essere lasciata a sè stessa ed ha bisogno necessariamente di supervisione da parte degli
amministratori locali sia sul corretto svolgimento del processo di integrazione sia per evitare che si
possa lucrare sull'emergenza rifugiati.
Proprio per questo abbiamo ritenuto necessario che tutti vengano a conoscenza di quello che sta
accadendo, perchè è necessario rendersi conto che è facile parlare per idee che ci vengono inculcate
dall'esterno, ma è proprio quando certe vicende ci riguardano da vicino che mostrano la nostra
comunità per quella che è.
La condizione economica che si trova ad affrontare il nostro paese e l'arrivo degli immigrati in
esodo dalle guerre e dalla fame, aggravata da regolamenti europei che impongono la residenza dei
migranti nel paese di identificazione, mettono a dura prova la tenuta della nostra società e della
comunità europea in generale, ma anche la nostra stessa idea culturale del "diverso" e dell'estraneo.
Frasi come "basta immigrazione" oppure "Italia agli italiani" oppure "non sono razzista ma..." non
fanno altro che innestare una spirale che crea meccanismi di paura e violenza culturale, che non
sono altro che la dimostrazione di una "guerra tra poveri" che non ci permette di guardare oltre il
nostro naso e oltre al nostro benessere, come se questa crisi non ci avesse già imbarbariti tutti e non
fossimo più capaci di guardare al prossimo come essere umano.