DI PAPA FRANCESCO
)
Un womo di incontri»
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Guardini parla delle malattie dello spirito. Lo spirito si trova in
1
relazione ai valori assoluti della verità, del bene e del giusto, quindi
ai valori che trascendono l'ambito dell'utilità. Se perde il suo riferi-
mento a questi, fìnisce per ammalarsi. Il riferimento più radicale è
quello alla verità. Se lo perdiamo, il nostro intelletto smarrisce la sua
apertura riflessiva all'essere, e ciò danneggia la capacità di amare il
bene e di essere giusti. <<Questo non avviene ancora quando lo spi-
rito cade in errore, poiché in tal caso saremmo tutti malati, poiché
tutti ci sbagliamo; e neppure quando mente, perfìno quando mente
l
frequentemente; ma quando perde radicalmente il riferimento alla
verità. Quando perde la volontà di raggiungere la verità e la responsa-
bilità che ha nei cònfronti di essa e rinuncia alla distinzione tra ciò che
l
è vero e ciò che è falso, allora lo spirito si ammala>> 6 •
Di qui derivano le esortazioni del Papa a <<uscire da noi stessi per
l
incontrare gli altri>>". Egli formula questo concetto dicendo che chi
esce da sé, aprendosi al mondo, può avere qualche incidente; ma
Francesco ribadisce di prefèrire una Chiesa incidentata a una Chiesa
5. lvi, 40 s.
6. R. GuARDINI, La existencia del cristiano, Madrid, BAC, 1997, 459 (in it.:
L'esistenza del cristiano, Milano, Vita e Pensiero, 1985).
7. lo., Begegnung und Bildung, Wiirzburg, Werkbund, 1956, 20. «I:uomo ha
consistenza non quando vive in se stesso e per se stesso, ma quando è "aperto",
quando si avventura a uscire verso ciò che è altro, soprattutto verso l'altro [...],per
consegnarsi a qualcosa che meriti che uno rischi di perdere se stesso per andare in
tale direzione» (ivi).
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malata, che rimane chiusa nelle sacrestie. Di qui derivano non solo le
sue instancabili e ripetute affermazioni sul fatto che Dio non si stanca
di perdonare, ma anche le sue raccomandazioni a essere chiari nella
confessione sacramentale e a dire: «Ho fatto questo, questo e questo>>.
Come vediamo, non si tratta di consigli che provengono da una
valutazione puratnente morale, ma di un discernimento esistenziale,
nel quale è in gioco la nostra salute spirituale (e fìsica). Quando uscia-
mo allo scoperto per l'incontro con l'altro (se è Dio, cominciando con
il confessare la nostra verità di peccatori; se è il prossimo, comincian-
do dal più bisognoso), è in gioco la nostra relazione con la Verità, l'A-
more e la Giustizia. Se non ci sono incontri autentici, se ci limitiamo
a relazioni autoreferenziali, utilitariste, funzionali o, ancora peggio,
di esclusione e di dominio, non solo facciamo del male agli altri, ma
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noi stessi ci ammaliamo. A volte questo male, più o meno consa-
pevolmente, lo traduciamo in parole, quando diciamo che qualcuno
potente o vanitoso è <<malato di potere>>, <<malato di vanità».
Invece, vediamo come Guardini descrive un <<uomo di incon-
tri>>. Dice: <<Fintanto che un uomo è più vitale, fìnché il suo rap-
porto con il mondo è più originario, egli con maggiore frequenza
vive incontri, e più a lungo gli rimane la facoltà di averli, fìno alla
vecchiaia>> 8 • Aggiunge Guardini: <<Il contrario di tale facoltà è l'abi-
tudine, l'indifferenza, lo snobismo>>. Niente di più estraneo al nostro
Papa, il quale, lasciandosi toccare dalla novità di Dio, abbraccia tutti
personalmente e dà prova di una semplicità e di un'umiltà del tutto
estranee a qualsiasi forma di snobismo.
Papa Francesco ha espresso in vari modi che è una grazia quella
di <<avvicinarsi prima alla gente e poi di occuparsi dei problemi del
Vaticano>>. Egli stesso, scrivendo a Eugenio Scalfari, definisce così la
sua fede: <<La fede, per me, è nata dall'incontro con Gesù. Un incon-
tro personale, che ha toccato il mio cuore e ha dato un indirizzo e un
senso nuovo alla mia esistenza9• Ma al tempo stesso un incontro che
, le
LCa è stato reso possibile dalla comunità di fede in cui ho vissuto e grazie
Ila a cui ho trovato l'accesso all'intelligenza della Sacra Scrittura, alla vita
))),
nuova che come acqua zampillante scaturisce da Gesù attraverso i
na Sacramenti, alla fraternità con tutti e al servizio dei poveri, immagi-
le, ne vera del Signore. Senza la Chiesa - mi creda - non avrei potuto
a- incontrare Gesù, pur nella consapevolezza che quell'immenso dono
m che è la fede è custodito nei fragili vasi d'argilla della nostra umani-
Il- tà. Ora, è appunto a partire di qui, da questa personale esperienza
\- di fede vissuta nella Chiesa che mi trovo a mio agio nell'ascoltare le
10 sue domande e nel cercare, insieme con Lei, le strade lungo le quali
o, possiamo, forse, cominciare a fare un tratto di cammino insieme>>10 •
1a Il relazionarsi di Papa Francesco alla verità non è quello di chi
l- <<per paura di sbagliarsi finisce per non dire nulla>>, ma al contrario
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lO è quello di chi non rinuncia alla verità profonda dell'amore di Dio
verso ogni persona; egli non rinuncia a parlare, anche se le sue af.
1- fermazioni, collocate in astratto e fuori contesto, vengono spesso
)- mal interpretate.
:a
la La «cultura>> del popolo di Dio
l-
'a· 10. PAPA FRANCEsco, Lettera al giornalista Eugenio Scaljari, 11 settembre 2013.
11. J. M. BERGOGLio, Meditaciones para religiosos, San Miguel, Diego de Torres,
1982, 46. Da questo passo provengono anche le citazioni successive di questa pagina.
ARTICOLO
19. lvi. Cfr Decreti della Congregazione Generale XXXII della Compagnia di
Gesù, Roma, 1977, 4. 54.
20. lvi, 309 s.
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! di 21. J. M. BERGOGLIO, Rejlexiones espirituales, cit., 308. Cfr Decreti della Con-
gregazione Generale XXXII della Compagnia di Gesù, n. 50.
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35. Presso il santuario mariano di Aparecida, il più frequentato del Brasile, nel
2007 si è svolta l'ultima assemblea generale del Celam, cioè dell'episcopato dell'A-
merica Latina, e l'allora cardinale Bergoglio ha guidato il lavoro di redazione del
documento finale (NdT).
36. J. M. BERGOGLIO (ed.), Propuestas de Aparecida para la pastoral de la Iglesia
en Argentina, 15 giugno 2009. Da questo documento provengono anche le due ci-
tazioni successive.
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