La geografia musicale europea a metà del settecento
Il predominio indiscusso della scuola musicale italiana vera “università
musicale” come definita da Shutz nel 1648, viene a esaurirsi e non mai più ripresentarsi nella storia. I maggiori maestri italiani vivono presso le corti europee e in Italia si affermano maestri stranieri e in più il settore musicale guida è quello strumentale. Naturalmente questo giudizio può essere dato solo a posteriori, perché in Italia sono anche in questo secolo grandemente rappresentate strutture musicali di prima grandezza un gran numero di conservatori e di teatri e perché il fulcro di tutta la storia si sposta in Europa continentale, negli stati di Francia, Prussia, Austria, Spagna ed Inghilterra, mentre in Italia sono presenti solo piccoli staterelli come la Toscana, il regno di Napoli, la repubblica di Venezia, il Papato. Esistono 4 conservatori sia a Napoli sia a Venezia, e una grande scuola strumentale di archi a Torino che invia i propri elementi non solo a Parigi o a Londra ma fino in Russia e Polonia, e da Milano le sinfonie del Sammartini vengono eseguite in tutta Europa. I famosi teatri italiani come il San Carlo a Roma, il teatro Comunale di Bologna, quelli di Lucca, Livorno e Modena mantengono il loro prestigio insieme alle numerose chiese e cappelle nelle quali viene sempre eseguita musica sacra. A Venezia merita inoltre attenzione il fenomeno librettistico e scenico del teatro di Goldoni. In Europa continentale la Francia e l'Inghilterra si affacciano sulle terre del nuovo mondo ed impongono le proprie culture e la costruzione di strutture teatrali di conservatori e di editoria musicale, e da questa epoca grazie alla facilità dei viaggi si potrà assistere per la prima volta all'evento storico della esecuzione contemporanea nei diversi continenti dell'intero mondo civile di composizioni musicali di autori al momento ancora viventi. Oltre Parigi e Londra con i loro grandi teatri nascono scuole e teatri illustri anche sulla città della costa Atlantica come Manchester e Liverpool. In Europa Centrale Vienna è il centro musicale, al suo teatro di corte vengono eseguite opere italiane, inoltre a causa della guerra dei sette anni molti musicisti boemi, specie di strumenti ad arco, si spostano da Praga a Vienna, anche Salisburgo luogo natale di Mozart diventa un centro di rilievo musicale. Inoltre in ogni stato viene eseguita tutta la musica sacra strumentale e vocale presso chiese, cappelle e monasteri che sono anche sede di riproduzione editoriale e conservazione e circolazione di opere sinfoniche e quartetti strumentali. Più al Nord a Berlino e Postdam il sovrano Federico Secondo, egli stesso buon musicista e fautore di rivoluzioni culturali, scientifiche (astronomia di Copernico)e socio-etico -filosofiche come l'etica Kantiana, dinamico mecenate e ospite di musicisti specie di origine italiana. In Germania centrale, Lipsia, dimora degli ultimi 30 anni di J. S. Bach, rappresenta la musica erudita, di intelletto e di dottrina musicale. Più brillante e dinamica è, più a Est, la città di Dresda, centro devoto alla musica di Vivaldi per merito di esecutori italiani e tappa di passaggio per i musicisti anche italiani che si spostano ancora più a Est verso Polonia e Russia. Sulla costa del Nord le grandi città mercantili come Amburgo e Brema mantengono i contatti e gli scambi con la cultura musicale Inglese. La fortuna della musica tedesca del sette-ottocento prescinde dall'educazione al canto e dal pensiero luterano, dalla cultura e tecnica strumentistica portata dagli italiani che qui diventa molto stratificata e largamente compresa nella popolazione. Un accenno anche a città del nuovo mondo come New-York, Philadelphia, Charleston dove già intorno al 1750 esistono collegi musicali, teatri e società che importano strumenti, spartiti e esecutori dall'Europa. In Spagna a Madrid persiste la scuola di Scarlatti e vi si stabilisce Boccherini. In Russia l'imperatrice Caterina richiama ed accoglie musicisti da tutta Europa Italia compresa che transitano per la Polonia e per l'Austria.