Da allora, il Papa può rivendicare - del tutto arbitrariamente, ma con il silenzio-assenso dei naufraghi -
la sovranità sull'intero pianeta e anche suoi abitanti. Ma anche, in realtà, sugli stessi sovrani. Nella
stessa bolla, si afferma la subalternità del potere politico a quello spirituale, che la Chiesa (per il suo
ruolo di sposa di Cristo e salvatrice universale) esercita per conto di Dio stesso. Bonifacio usa la
citazione evangelica delle due spade degli apostoli, che “ambedue sono nel potere della Chiesa, la
spada spirituale e quella materiale. Però quest'ultima dev'essere esercitata in favore della Chiesa,
l'altra direttamente dalla Chiesa; la prima dal sacerdote, l'altra dalle mani dei re e dei soldati, ma agli
ordini e sotto il controllo del sacerdote. Poi è necessario che una spada sia sotto l'altra e che l'autorità
temporale sia soggetta a quella spirituale”. E ancora: “la Verità attesta che la potestà spirituale ha il
compito di istituire il potere terreno e, se non si dimostrasse buono, di giudicarlo. (…) Se dunque il
potere terreno devia, sarà giudicato dall'autorità spirituale; se poi il potere spirituale inferiore
degenera, sarà giudicato dal suo superiore; ma se è quello spirituale supremo, potrà essere giudicato
solamente da Dio e non dall'uomo”. Ma Bonifacio rivendica la propria superiorità anche sulle chiese
ortodosse orientali: “Se quindi i greci o altri dicono di non essere stati affidati a Pietro e ai suoi
successori, devono per forza confessare di non essere tra le pecorelle di Cristo, perché il Signore dice
in Giovanni che c'è un solo gregge e un (solo e) unico pastore”. Insomma: esiste un'unica Arca di Noè,
perché esiste un unico Dio ed un unico suo rappresentante legittimo. Per questo, la diffusione della
religione cristiana al di fuori dell'Europa fu indispensabile per espandere l'amministrazione del trust
papale a tutto il Mondo. Fu così che nacque un secondo trust, con la bolla Romanus Pontifex di papa
Niccolò V, nel 1454. In questo documento, il Pontefice spiega il funzionamento dei diritti d'uso
contenuti nella Unam Sanctam, ma soprattutto concede ai sovrani (in particolare Spagna e Portogallo)
l'amministrazione di singoli 'pezzi di mondo', in particolare nelle terre nordafricane conquistate da
Spagna e Portogallo. Con questa bolla, si incentiva la conquista e la 'cristianizzazione' di terre 'infedeli',
in cambio della cessione dei diritti d'uso di quelle terre. Un vantaggio sia per il Papa, beneficiario di
nuove terre, sia per i sovrani, che le potranno amministrare a proprio vantaggio. Ma il trust più
importante e forse 'malefico' viene istituito da Sisto IV con la bolla Aeterni Regis del 1481. Secondo lo
studioso italo-australiano Santos Bonacci, questa bolla concederebbe ai sovrani non più soltanto
l'amministrazione delle terre, ma degli stessi cittadini. Non è difficile capire, quindi, come si possa
esser giunti, secoli dopo, all'applicazione del cestui que trust anche nei confronti delle persone fisiche.
Questi tre trust, sempre secondo Bonacci, sarebbero rappresentati nella tiara papale nella forma di tre
corone. La tiara papale inizialmente prevedeva una corona soltanto: la seconda fu introdotta per la
prima volta da Bonifacio VIII (autore del primo trust), per imitazione del suo amico-nemico di sempre,
il re di Francia Filippo il Bello. La terza corona, sarebbe stata aggiunta invece proprio con la Aeterni
Regis, che indica appunto la Corona Eterna. A sormontare le tre corone, un globo crucifero, per
ricordare che il Papa è beneficiario dell'intero pianeta. Eccesso di fantasia? Nient'affatto, perché “le tre
corone sovrapposte della tiara papale indicano il triplice potere del pontefice: Padre dei principi e dei
re, Rettore del mondo, Vicario di Cristo in Terra”. Tre definizioni che si adattano esattamente ai tre
trust elencati.
Non è difficile comprendere, quindi, come la cristianizzazione del mondo sia stata indispensabile alla
diffusione di questo sistema giuridico internazionale, che si fonda sul diritto marittimo o diritto
dell'ammiragliato. Dopo l'Arca di Noè del primo trust, il Pontefice ha permesso la creazione di altre
barche (le sovranità regie, oggi nazionali) per accogliere i naufraghi, ai quali sono poi state concesse
scialuppe (le personalità giuridiche o private companies individuali), ma che hanno come beneficiari
gli stati. Ogni corporazione è quindi metaforicamente una nave, come sapevano bene i Veneziani, che
crearono il primo impero marittimo, il cui know-how è stato ripreso dall'Impero Britannico e trasferito
su scala oceanica. Fu la prima 'globalizzazione' ed avvenne grazie alla Compagnia delle Indie, che
diffuse ovunque (soprattutto in Oriente) il diritto marittimo o commerciale come base del diritto de
facto, cioè della costituzione materiale dei paesi occidentalizzati. E fu la stessa Corona britannica,
infatti, ad imporre ai coloni d'oltreoceano la cristianizzazione forzata degli indigeni, a costo della loro
stessa vita, in caso di rifiuto. Lo stesso fu fatto in America del Sud, in Africa, in Cina, in Giappone.
Diffondere il cristianesimo significava rendere il papa beneficiario di nuove terre e quindi ottenerne
automaticamente l'amministrazione. L'ultimo scoglio per l'estensione a tutto il mondo del sistema
corporativo fondato sull'ammiragliato fu forse la Seconda Guerra Mondiale. Al termine del conflitto,
infatti, l'Imperatore nipponico fu costretto ad accettare, tra le condizioni per la resa, la rinuncia al titolo
di Imperatore Divino, poiché, come scrisse Bonifacio VIII nella Unam Sanctam, può esservi uno ed un
solo rappresentante divino sulla terra. Da allora, il Giappone smise di essere uno stato sovrano e fu
iscritto al registro della SEC, la Securities and Exchange Commission, cioè l'ente di sorveglianza sulla
borsa valori americana. Un ente governativo, cioè corporativo, che reca lo stemma dell'aquila imperiale
e che, manco a dirlo, è una private company.
Nel registro della SEC, consultabile online, il Giappone compare come una corporation. Così anche la
Repubblica Italiana, con sede presso il Ministero delle Finanze in via XX Settembre a Roma e
registrata presso lo studio legale Bisconti: il primo amministratore, il secondo esecutore della
corporation 'Italy Republic of', che ha come beneficiaria la corporation 'Government of the United
States', cioè il FMI, cioè la City (attraverso la Corona), cioè il Vaticano. Si può comprendere
facilmente, allora, perché l'Italia abbia sul suo suolo 113 basi militari americane, dato che non si tratta
dell'esercito di un paese alleato ma delle forze di sicurezza private di una società che è azionista di
maggioranza della Repubblica Italiana. Nè Giappone ed Italia sono le uniche nazioni registrate alla
SEC in qualità di società private. Nella sua banca dati, EDGAR, accessibile pubblicamente, troviamo
anche Brasile, Finlandia, Grecia, Israele, Belize, Jamaica, Panama, Perù, Argentina, Cile, Colombia,
Ungheria, Portogallo, Sudafrica, Filippine, Turchia, Svezia, Messico, Uruguay. Alla lista si aggiungono
enti di investimento stranieri, singoli stati canadesi ed australiani e persino degli enti locali. Due per
l'esattezza, entrambi italiani: Città di Napoli e Regione Lombardia. Entrambi registrati presso il
medesimo indirizzo: 850th Library Avenue di Newark, nel Delaware.
Ma come uscire da uno strumento di controllo tanto vasto, radicato, perfettamente congegnato, quanto
occulto? Innanzitutto, questo sistema si fonda sul consenso: esplicito o implicito, cioè approvazione o
silenzio-assenso. L'esempio più evidente di quest'ultimo è la dichiarazione di proprietà di Bonifacio
VIII, con buona pace dei sovrani dell'epoca, che solo più tardi hanno capito come approfittarne.
Dunque, accettare il sistema significa dichiararsi di sua proprietà. Se si accetta l'identificazione con il
proprio trust personale, ci si mette nelle mani del 'governo', che ne è beneficiario, ma soprattutto si
permette lo svolgimento di un gioco che segue le regole del diritto commerciale marittimo, non di
quello costituzionale.
Tutto questo è stato possibile, finora, proprio a causa della totale 'incompetenza' delle persone.
Incompetenza dichiarata da Papa Bonifacio e dai suoi successori e sodali, come da qualsiasi governo di
oggi e di ieri, perché è servita come giustificazione del loro potere. Il Sistema però è alla luce del sole:
le informazioni che sinora ho presentato sono alla portata di tutti, eppure occulte, cioè non note ai più.
L'unica via per uscire dalla schiavitù è riacquisire la propria competenza a titolo individuale. Come
suggerisce Italo Cillo, che ha avuto l'enorme merito di render note queste informazioni ad un pubblico
di ascoltatori italiani (9), la competenza consiste nel capire il vecchio, per creare il nuovo. La mancanza
di competenza, invece, è tale in entrambi singolarmente: in chi vuole capire il vecchio, ma si rifiuta di
costruire il nuovo, e in chi vorrebbe cambiare una situazione negativa senza averne compreso a fondo
le cause. Un uomo che da anni fa esercizio di competenza in entrambe le direzioni è l'australiano Frank
O'Collins, che definisce la competenza come “la capacità di produrre effetti ed argomenti alle
questioni poste attraverso la conoscenza, ricorrendo a diritto, logica e retorica, per un argomento
specifico”. Una definizione che vale per un avvocato, che viene delegato a rappresentarci e a cui,
proprio in virtù di ciò, si cedono i propri diritti di sovranità. Ma che dovrebbe valere anche per un
individuo che scelga di essere sovrano.
Individui che hanno fatto questa scelta, spesso proprio di fronte ad un giudice corporativo, sono
davvero tanti. Il più famoso di loro è il canadese Key Thompson, noto per un video che spopola su
youtube dal titolo “Diritto di sovranità applicato”.
Il video testimonia l'avventura giuridica di Key, chiamato in tribunale a rispondere di una multa. Il
giudice per prima cosa gli chiede le generalità: “È lei Key Thompson?”. Una sua risposta affermativa lo
identificherebbe con il trust KEY THOMPSON e da ciò avrebbe origine il patteggiamento verbale tra i
lui e il giudice, che ha come esito la totale assunzione di responsabilità da parte dell'imputato, qualsiasi
sia la sentenza finale. Quindi Key risponde semplicemente di essere un trustee di nome Key. Il giudice,
che in quel momento intuisce di trovarsi di fronte al rarissimo caso di una persona che conosce il diritto
'occulto', tenta comunque di spingerlo ad identificarsi con il trust, chiedendogli ancora le generalità, ma
Key risponde ancora la stessa cosa, chiamando a testimonianza l'uditorio (una persona che assiste, i
funzionari del tribunale e le guardie). Allora il giudice insiste, gli chiede se abbia una moglie, ma Key
non demorde. Il giudice però deve ottenere l'identificazione tra Key ed il trust, non importa se come
amministratore, beneficiario od esecutore. In caso contrario, in base al diritto commerciale, il trust
presente (KEY THOMPSON) verrebbe identificato con il giudice stesso, sia perché rappresentante
dello Stato sia perché il trust, per esistere, deve avere una persona fisica che se ne accolli la
responsabilità. Quindi, sarebbe il giudice a dover pagare la multa. Tant'è che il giudice perde la
pazienza, invita Key a sedersi e chiama la sicurezza. Invece Key, pur mantenendo un comportamento
onorevole, non solo rifiuta di sedersi, ma presenta un atto legale scritto di suo pugno dove dichiara la
sua sovranità ed indipendenza sul proprio corpo. Così, quando gli agenti si avvicinano, richiama
l'uditorio a testimoniare di aver appena dichiarato la sovranità sul suo corpo, e ricordando loro che non
possono “disonorare l'ufficiale di questo tribunale”. In quel momento, gli agenti si bloccano,
consapevoli di non poter far nulla, altrimenti sarebbero loro a rischiare dei guai e lo stesso giudice
cadrebbe in disonore, attuando una sopraffazione arbitraria. Il giudice tenta allora l'ultima carta e gli
chiede se egli sia lui (alludendo a KEY THOMPSON) oppure un agente per suo conto, ma si sente
rispondere dal nostro di essere solo un amministratore, come il giudice lo è della corte. Così,
impossibilitato ad ottenere il riconoscimento, il giudice fa l'inchino di fronte all'aula ed esce. É allora
che Key coglie l'occasione per dichiarare che il giudice “ha abbandonato la nave”, facendo
chiaramente riferimento al diritto marittimo, e che “il caso è chiuso con causa e giudizio”. Poiché
un'affermazione non contestata diventa valida, in base alla legge consuetudinaria, e nessuno in quel
momento può contestare la sua affermazione, la causa è veramente chiusa. Tutto si è risolto, grazie alla
competenza di Key, che ha saputo evitare di riconoscersi nel trust, ma restando sempre in onore. Se
fosse caduto in disonore, cioè avesse evitato di rispondere o avesse risposto in modo maleducato od
offensivo nei confronti del giudice, sarebbe passato dalla parte del torto. Rimanere in onore ed
esercitare la propria sovranità nella consapevolezza del funzionamento delle leggi in vigore, permette
di averla vinta. Durante tutta l'udienza, infatti, Key mostra di conoscere molto bene il diritto marittimo
o commerciale che è a fondamento dell'istituzione del trust, in particolare riferendosi alla corte come
nave ed al giudice come comandante. Di fatto, la bandiera utilizzata nella corte è una bandiera
marittima, quindi accettando l'identificazione con la personalità giuridica o trust su cui verte il
processo, si accetta di salire a bordo della nave e quindi di sottostare al comandante. Ma la salita a
bordo implica l'abbassamento della propria condizione di cittadini a quello di schiavi. Nel diritto
romano, infatti, che è fondamento ancestrale del diritto commerciale e marittimo, questo mutamento
(prioris status permutatio) corrisponde alla capitis deminutio maxima, cioè la perdita della cittadinanza
e della libertà. Ciò vale per la piccola nave della corte di giustizia, sia per la nave dello stato
corporativo che queste rappresentano o, più in generale, per la grande Arca di cui Bonifacio VIII si era
dichiarato comandante.
Nel Regno Unito è addirittura possibile arrestare un giudice, da parte di 25 uomini onesti e con l'aiuto
della polizia, se questi dovesse ammettere di non operare secondo la Common Law, la legge
consuetudinaria del Commonwealth. È quello che è successo in un processo che vede come
protagonista Thomas Anderson, detto anche Agente J. Non un imputato, però, ma un 'rappresentante
laico' dell'imputato. L'Agente J, infatti, rappresenta gli imputati in diversi processi, al posto
dell'avvocato, e riesce a far vincere i suoi 'assistiti' laddove gli avvocati spesso falliscono. Come far
cancellare un debito di 47mila dollari da una carta di credito, chiedendo all'istituto di dimostrare:
• che esiste un conto corrente a nome dell'individuo fisico in carne ed ossa (non della persona
giuridica) firmato da ambo le parti e che l'accordo che lo istituisce non sia unilaterale (come
tutti gli accordi bancari sono);
• di essere in possesso del titolo originale e non di una copia;
• il debito in questione abbia comportato una perdita (impossibile, perché ogni 'perdita' per la
banca è solo un mancato guadagno, poiché il credito è 'creato' attraverso la riserva frazionaria).
Ma gli avvocati falliscono, come abbiamo scritto sopra, perché in realtà il loro stesso ruolo non consiste
nel difendere un imputato, ma nel difendere il Sistema. Come ci ricorda Frank O'Collins, l'avvocato è
'colui a cui l'imputato trasferisce i propri diritti', cioè colui che convince l'imputato a cedere i propri
diritti alla corte, rinunciando alla propria sovranità (10). Ovviamente la maggioranza degli avvocati non è
per nulla consapevole di ciò, perché non si è mai accorta di agire all'interno del diritto commerciale
marittimo anziché della Common Law: il diritto è un'arte occulta, sin dalla nascita delle corporazioni
delle arti nella Firenze medicea (11).
Proprio Frank O'Collins, però, ha messo a punto nel corso degli anni un progetto che permette ad ogni
cittadino del mondo che lo desideri di emanciparsi da questo Sistema una volta per tutte e non solo in
caso di necessità. Questo progetto si chiama One-Heaven e chi vi si iscrive può creare un nuovo trust
che si sostituisce al vecchio, riappropriandosi della propria sovranità, temporaneamente sottratta con
l'inganno. One-heaven ha già inviato tre notifiche, rispettivamente nel dicembre 2009, nel dicembre
2010 e nel dicembre 2011 al Vaticano e alla City per comunicare la cessazione del rapporto fiduciario
tra questi e gli abitanti del pianeta, basandosi sulla legge del silenzio-assenso, che come abbiamo visto
fonda anche la struttura globale dei trust.
Ma il progetto a cui O'Collins, insieme a Santos Bonacci ed altri, sta lavorando da almeno 25 anni è la
creazione di un vero e proprio trattato di pace che unisca tutti gli uomini liberi. Non in un unica grande
struttura, controllata dal vertice, come il sistema corporativo globale in cui viviamo oggi. Ma un trattato
che unisca individui sovrani che desiderano riappropriarsi, ciascuno singolarmente e tutti
collettivamente, del pianeta in cui vivono. E questa liberazione individuale e collettiva non è pensata a
danno o ad esclusione di chi sinora ha manipolato la realtà a proprio vantaggio, mantenendo la
popolazione globale nell'oscurità. Ma riappacificandosi anche con gli agenti dell'ombra che sinora ci
hanno controllato. Il trattato, che consta di 300 pagine ed è il frutto di decenni di lavoro, si chiama
Covenant of One Heaven o Pactum de singularis caelum, cioè Alleanza di un solo Cielo (13). Il nome sta
ad indicare non la riunificazione di tutte le religioni, bensì la riappacificazione con noi stessi e con il
nostro lato oscuro, sia a livello individuale che a livello collettivo. Un solo cielo non perché, come è
stato fatto da Bonifacio VIII in poi, qualcuno ritenga un cielo superiore a tutti gli altri, ma perché chi vi
aderisce ha riscoperto sé stesso, e non un autorità superiore, come depositario del mandato divino. Nel
trattato, infatti, la divinità è definita in modo tale che chiunque, indipendentemente dalle proprie
convinzioni, possa riconoscervisi. Il principio divino viene definito con l'acronimo Ucadia, cioè
Unified Conscious Awareness, Consapevolezza Unificata Collettiva, che è anche il nome di un altro
progetto di riformulazione sociale radicale, che affianca One-Heaven (14).
One-heaven e Ucadia non sono progetti di carattere religioso: Dio è concepito come il massimo bene a
cui l'uomo tende nella propria vita e perciò punto di riferimento filosofico di tutti coloro che anelano
alla liberazione dell'umanità. Liberazione che può avvenire solo riacquistando la competenza, intesa
appunto come comprensione del vecchio per la costruzione del nuovo. Divenire competenti non solo
per se stessi, perché stanchi della realtà in cui si vive o perché si necessita davvero di un aiuto mentre si
è difficoltà, ma anche e soprattutto per poter aiutare gli altri, come ci incoraggia a fare Italo Cillo. Italo,
Frank O'Collins, Santos Bonacci, Key Thompson, Thomas Anderson, Eldon Warman, che abbiamo
citato in quest'articolo, ed i moltissimi altri che non siamo riusciti a nominare per ragioni di spazio,
hanno fatto e fanno questo, contribuendo a diffondere la luce lì dove vi è oscurità. Perché se alla fine
della notte vi è sempre un'alba, lo dobbiamo anche a quelle stelle che, durante la notte, hanno
rischiarato il nostro cammino, ricordandoci che da qualche parte, nel nostro universo interiore, il Sole
splende sempre.
Note
(1)
I principali azionisti della Federal Reserve sono: Citibank, Chase Manhattan, Morgan
Guaranty Trust, Chemical Bank, Manufacturers Hanover Trust, Bankers Trust Company,
National Bank of North America, Bank of New York .
(2)
Icke D., Cronache della Spirale del Tempo, Diegaro di Cesena (FC), Macro Edizioni, 2004.
(3)
Si realizza così la profezia di Marx, secondo cui il comunismo sarebbe arrivato negli Usa non
per mezzo della Rivoluzione, ma attraverso il capitalismo.
(4)
http://www.manta.com
(5)
In questo caso, il nome della società è scritto minuscolo perché si tratta di un documento dalla
funzione meramente informativa. Diversamente, nei documenti ufficiali è sempre maiuscolo,
differenziando così le società da altri soggetti.
(6)
http://www.manta.com/c/mry1q1l/government-of-the-united-states
(7)
Il suo sito è http://www.detaxcanada.org/
(8)
Il diritto canonico regola i rapporti tra i fedeli all'interno della Chiesa e tra questa e la società
esterna. Proprio per questa sua caratteristica, ha assunto nell'Occidente medievale la valenza di
legge consuetudinaria. Infatti “nonostante ovviamente sia radicato su una religione ben
definita, il diritto canonico si discosta molto dalla shari'a islamica o dal diritto ebraico per
essere molto vicino al diritto secolare degli stati, ma allo stesso tempo non assume un'identità
statale in quanto è destinato ad una massa di fedeli stanziata in tutto il mondo e non distribuita
all'interno d'un territorio ben definito: parallelamente è distante dal concetto di stato anche
perché il diritto canonico proviene ed è diretto ad un altro mondo e non quello terreno.
Elemento caratterizzante della legge canonico è quindi la persona”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_canonico).
(9)
Cillo ha trattato questi argomenti all'interno dei suoi report audio dal titolo Tempo di Cambiare,
di cui si consiglia vivamente l'ascolto, in particolare negli episodi 8 - 13. Tutti gli audio sono
prelevabili gratuitamente dal blog di Italo Cillo, all'indirizzo http://blog.miglioriamo.it
(10)
In inglese l'avvocatura è indicata con diversi termini, che richiamano tutti, però, una situazione
comune. Dal diritto romano, nel XVI sec ha origine la parola attorney, che deriva dal latino
ad-torno, cioè “girare, passare a (qualcuno)”. Attornment è quindi la cessione di diritti,
implicita od esplicita, ed attorney è l'avvocato, che mostra tale cessione. Nel tardo XVI sec
entra in uso la parola barrister, che indica l'avvocato superiore: deriva da baro (l'ignorante) e
sto (stare), cioè rappresentare un ignorante o incompetente. Mentre lawyer, l'avvocato generico,
da lar (diritto consuetudinario) e iuro (giurare, cospirare), cioè “colui che ha prestato
giuramento nei confronti del diritto consuetudinario di una Gilda o corporazione privata”.
(11)
Le gilde sono state istituite per la prima volta dai Medici a Firenze nel XIII sec per raggruppare
tutte le arti (5 mediane e 7 minori) e i loro membri erano depositari di un sapere occulto.
Quest'aggettivo non indica necessariamente che il loro sapere fosse di tipo magico od esoterico,
ma semplicemente nascosto, non noto. È nell'interesse degli appartenenti ad una corporazione,
infatti, non rendere noti i segreti della propria arte. Così vale anche per il diritto, che è quindi un
arte occulta corrispondente ad una corporazione. Non a caso, ancora oggi si dice spesso che gli
avvocati parlano in 'avvocatese', i politici in 'politichese', ecc per indicare l'usanza ad esprimersi
con un linguaggio elitario, tecnico e spesso inaccessibile ai più. Affidarsi ad un avvocato,
quindi, significa trasferire i propri diritti, implicitamente od esplicitamente, ad un
rappresentante, che ha prestato giuramento di adesione al diritto consuetudinario della sua
corporazione.
(12)
http://www.one-heaven.org
(13)
Il trattato è scritto in inglese, come tutti i documenti di One Heaven. Attualmente sono attivi dei
gruppi di traduzione, a cui è possibile affiancarsi, presso il forum di Tempo di Cambiare:
http://www.tempodicambiare.it/forum
(14)
http://www.ucadia.com/