i reattori che possono utilizzare il MOX come combustibile;
i reattori autofertilizzanti veloci (FBR, Fast Breeder Reactor) a ciclo uranio-
plutonio che innalzano significativamente l'efficienza di utilizzo dell'uranio considerato che essi producono pi� combustibile di quanto ne consumino.[15] L'innovazione introdotta da questa tecnologia sfrutta la conversione dell'isotopo non fissile uranio-238 (circa 140 volte pi� abbondante dell'isotopo fissile con numero di massa 235) in plutonio-239. Tuttavia il plutonio (a seconda della sua composizione isotopica, e se molto povero di isotopi differenti dal plutonio-239) � materiale adatto alla realizzazione di armamenti, � in generale classificato come tossico se inalato o ingerito, per via della sua radioattivit� e per il fatto di essere un metallo pesante,[16][17][18] la sua produzione � problematica a causa della complessit� degli specifici reattori impiegati. Uno di questi reattori era il francese Superph�nix (di propriet� di Enel per il 30%), oggi chiuso per problemi politici[19] e per aver concluso il suo ciclo di sperimentazione, mentre altri sono operativi. Ultimamente l'interesse � cresciuto perch� il progressivo esaurimento dell'uranio ed il suo aumento del prezzo potrebbe renderli molto convenienti e sono quindi in corso studi per nuove generazioni che si prevede possano essere disponibili a partire dal 2030; i reattori autofertilizzanti a neutroni lenti che utilizzano il torio miscelato all'uranio come combustibile nucleare attraverso un procedimento di fertilizzazione del torio-232 (per trasformarlo in uranio-233 fissile) simile a quello del ciclo uranio-plutonio. Poich� il torio � pi� comune dell'uranio nella crosta terrestre, esso potrebbe dunque fornire combustibile nucleare per ulteriori secoli. Un altro vantaggio � nei riguardi della proliferazione visto che non sono state ancora studiate tecniche per produrre armi nucleari a partire dagli scarti del ciclo torio-uranio. In India sono allo studio reattori autofertilizzanti di questo tipo. La scelta di questo combustibile � dovuta alla buona presenza di miniere sfruttabili nel suo territorio[20].