LA GRANDE CATECHESI
Traduzione, introduzione e note
a cura di Mario Naldini
1. Cenni biografici *
4 . Esegesi biblica
1) Fonti platoniche
La consistente presenza di elementi platonici negli
scritti di Gregorio Nisseno ha sempre attratto l’atten
zione e l’interesse dei commentatori. Secondo l’affer
mazione di Hamack, Gregorio è un platonico. Ma nelle
ricerche successive si è analizzato e valutato più a fon
do il problema, chiarendo la portata e i lim iti di questa
dipendenza platonica, e m olti studiosi, come Ivanka,
hanno messo in luce l’originale trasformazione in sen
so cristiano dei tem i platonici da parte del N issenoM.
È da notare che, eccettuato il caso di citazioni esplicite
e di reminiscenze dirette, l’influsso è spesso riferibile
più che a pagine determinate, al contesto del sistema
platonico. Conviene poi tener conto del fatto che molte
concezioni platoniche del Nisseno derivano indiretta
mente tramite l’elaborazione precedente di autori cri
stiani, come Origene (vedi più avanti).
a) N ei prim i capitoli della Catechesi Gregorio fa
ricorso alla psicologia platonica per illustrare la dot
trina della Trinità.
b) Il concetto dell’immanenza divina che Gregorio
utilizza per spiegare, come già Atanasio, l’incarnazione
del Verbo (IX-XV) e poi nell’esporre la potenza san-
tificatrice dei sacramenti ( XXXI I I - XXXVI I ) , è di
stampo platonico f TimeoJ.
c) Nel c. X X X I I della Catechesi Gregorio svolge
il tema centrale della partecipazione dell'intero creato
alla redenzione dell’uomo, giungendo ad illustrare il
2) Fonti aristoteliche
L ’influsso aristotelico nella Grande Catechesi è re
lativo e modesto, come già annotava Srawley. Per di
più i pochi riferimenti o contatti aristotelici che vi si
incontrano costituivano patrimonio comune della filo
sofia corrente di carattere fortemente sincretistico.
a) Parlando dell’incarnazione Gregorio spiega di
che genere è l’infermità o affezione (pathos,) assunta
dal Verbo insieme alla natura umana (XVI): il senso
da dare al termine pathos in questo caso è di « atti
vità », come la nascita, la crescita ecc., e non quello
di « m utam ento » che conduce la volontà al vizio. È
molto probabile che lo spunto di questa pagina risalga
ad Aristotele, Metaf., 4, 21, in cui si definisce e si di
stingue la natura del pathos.
b) Il termine to hypokèimenon nel senso di mate
ria e in opposizione a « forma », per cui cf. Aristotele,
24 Introduzione
3) Fonti stoiche
L'influsso stoico in Gregorio Nisseno è stato stu
diato, come è noto, da K. Gronau che esamina in par
ticolare /'Hexaemeron, il De hominis opificio e il De
anima et resurrectione Per quanto concerne la Gran
de Catechesi l’influsso è ravvisabile in contatti e affi
nità che in altre opere appaiono più dirette e specifiche.
a) Nel prologo, 3, ragionando sul metodo da adot
tare nella discussione, Gregorio afferma che bisogna
tener conto dei « pregiudizi » degli interlocutori. Il ter
mine usato (prolépseis) è tipicamente stoico, indican
do qui una concezione legata all’esperienza ma priva
di elaborazione razionale (Srawley, p. 3).
b) Al c. I li, 1 (sull’unità nella Trinità) to hypo-
kèimenon è inteso nel significato di essenza (altrove
equivale a materia) con accezione quindi stoica76.
c) In alcuni passi della Grande Catechesi il concet
to di esenzione dalle passioni ( apàtheia) è applicato al
l’uomo in quanto partecipe della vita di Dio, la cui
essenza è di rimanere sempre nella apàtheia o impassi
bilità (V, 9; XV, 4; XXXV, 14). Si tratta di un’eredità
dello spirito greco, espressa singolarmente nella for
mulazione stoica21.
d) In vari momenti Gregorio discorre sulla debo
lezza e sulle infermità proprie della natura umana: tal
4) Fonti neoplatoniche
Anche per quanto riguarda l'influsso neoplatonico
nella Grande Catechesi i contatti si avvertono in deter
minate idee e soprattutto nel loro sviluppo e nella loro
applicazione al pensiero cristiano, come la concezione
più spirituale di Dio e l’indivisibilità dell’Essere divino,
in un clima culturale in cui molte concezioni religiose
correnti erano state fortemente influenzate dal neopla
tonismo (cf. Srawley, p. XI).
La stessa concezione del male definito dal Nisseno
nella prospettiva platonica come « assenza di bene »
risale anche a Plotino, Enn., I li, 2, 5, ed era penetrata
nell’area cristiana per l’influsso di Origene (De princ.,
II, 9, 2).
Al rapporto pensiero-materia nell’uomo, Gregorio
dedica un rapido esame in Catechesi, VI, 3 (cf. X, 1;
più specificamente De hom. opif., 12), insistendo su
quella che egli chiama « commistione » o « combinazio
ne » del sensibile con l’intelligibile: nozioni che trova
no sintomatico riscontro in Plotino, Enn., IV, 3, 20 s.
La presenza della metafisica neoplatonica nella teo
logia del Nisseno è stata puntualizzata anche recente
mente da H. Dorrie, Gregors Theologie auf dem Hin-
tergrunde d er neuplatonischen Metaphysik, in « Zweite
internationales Colloquium uber Gregor von Nyssa »,
Gregor von Nyssa und die Philosophie, a cura di H.
Dorrie, M. Altenburger, Uta Schramm, Leiden 1976,
pp. 21-42.
5) Fonti patristiche
Gli influssi di autori cristiani che in vario modo
si riscontrano nella Grande Catechesi sono dovuti in
particolare a Origene, a Metodio di Olimpo e ad Ata
nasio. Molti sono comuni ovviamente ad altre opere
del N isseno33.
a) Origene
La cospicua dipendenza da Origene può essere fis
sata in tre punti, come spiega Srawley:
1. L ’intento esplicito e costante del Nisseno, sulla
scia del maestro alessandrino seguito anche dagli altri
due Cappadoci, dì esporre e di spiegare le verità rive
late con l’utilizzazione accorta della filosofia greca vi
sta come propedeutica ad una « filosofia più alta ».
2. Il metodo allegorico nell’esegesi scritturistica
del Nisseno deriva da Origene (v. qui sopra), ed era
già diffuso e comune nel IV secolo.
3. La concezione della divina Provvidenza e della
storia. Causa della creazione è la bontà di Dio (Grande
Catechesi, V; Origene, De prine., II, 9, 6), che dirige la
storia del mondo dall’inizio alla fine, verso un'unità
finale in cui Dio « sarà tutto in tutti » (1 Cor. 15, 28).
La libera volontà dell'uomo, l’origine e la natura
negativa del male in quanto assenza di bene e di virtù,
sono temi comuni a Gregorio e a Origene (Grande Ca
techesi, V; De princ., I li ) , rispettivamente impegnati
contro il predestinazionismo gnostico e il fatalismo
manicheo.
Il male, dunque, estraneo a Dio che si identifica
col bene e quindi con l’essere, non esiste che nella li
bera volontà dell’uomo, alla quale si presenta sotto
forma di bene. Applicando la nozione della volontà
“ Srawley, p. XXXIII.
Introduzione 31
LA GRANDE CATECHESI
PROLOGO *
Metodo dell’insegnamento
Il Verbo è la vita
Il Verbo creatore
L’increato e il creato
Natura dell’uomo
Grandezze e miseria
Caduta dell’uomo
12 1 Cor. 2, 14-15.
La Grande Catechesi, Vili, 1 67
Morte e risurrezione
“ Cf. Sap. 7, 1.
70 Gregorio di Nissa
Corpo e anima
L ’anima e il male
Mistero dell’incarnazione
Motivo dell’incarnazione
L'uomo « visitato »
Sparizione dell'idolatria
La natura di Dio
Bontà di Dio
La giustizia di Dio
Giustizia e riscatto
Riscatto dell’umanità
XXIII. 1. E qual era il riscatto più convenie
preferito dal padrone? Seguendo la logica del nostro
ragionamento si può arrivare a congetturare il suo
desiderio, se l'evidenza delle premesse è tale da fornirci
le prove dei presenti quesiti. Colui che, secondo l’in
segnamento esposto all'inizio del trattato, aveva chiuso
gli occhi al bene per invidia verso la felicità dell’uomo,
e aveva generato in se stesso le tenebre del vizio, ed
era malato di ambizione che è principio e fondamento
della perversione e in certo modo madre di ogni altro
vizio, a qual prezzo avrebbe scambiato l'uomo in suo
potere se non dietro un riscatto più alto e più grande,
di modo che potesse meglio soddisfare la passione del
suo orgoglio ricevendo molto più di quanto egli con
cedeva?
Le meraviglie di Dio nella storia della salvezza
2. Ma in nessuna delle storie dei tempi passati
riscontrava qualcosa di simile a quanto ora vedeva
manifestarsi: un concepimento senza unione carnale,
una nascita non soggetta a corruzione, l’allattam ento
da parte di una vergine, voci discese da regioni invi
sibili a testimonianza della mirabile nascita, la guari
gione di m alattie naturali senza fatica e senza medicine,
operata d a Lui (Cristo) con la sola parola e col semplice
movimento della volontà, il ritorno dei m orti alla
vita, il terrore suscitato nei demoni, il potere d’im
porsi ai fenomeni atm osferici9 e di camminare sul
m a re 10 non perché il m are si fosse aperto mettendo a
9 Cf. Mt. 8, 26-27.
10 Cf. Mt. 14, 20.25-26; Me. 6, 4849; Gv. 6, 49.
La Grande Catechesi, XXIII, 2-3 99
Il Cristo riscatto
3. E come si potrebbero narrare ad uno ad u
miracoli del Vangelo? Osservando, dunque, tale poten
za il nemico si rese conto che in quell’affare ciò che
gli veniva proposto era maggiore di quanto era in suo
possesso. È per questo ohe egli scelse che fosse Lui
(Cristo) il riscatto per coloro che erano rinchiusi nella
prigione della morte. Ma non gli era possibile contem
plare direttam ente l'aspetto di D io11, senza vedere in
Lui una parte di quella carne di cui si era già reso pa
drone col peccato12. Perciò la divinità si è rivestita
della carne, perché cosi egli con l'occhio rivolto all'ele
m ento che gli era ben noto e familiare non potesse es
sere spaventato all'aw icinarsi della potenza superiore,
e considerando la potenza la cui luce cresceva pian
piano attraverso i miracoli, ritenesse questa visione
più desiderabile che temibile.
u Cf. 1 Cor. 2, 8.
12 L’idea della natura umana che nasconde come un velo
la gloria della natura divina agli occhi di satana è presente
100 Gregorio di Nissa
Bontà e giustizia
La discesa di Dio
Il nemico ingannato
« Cf. Gal. 6, 7.
106 Gregorio di Nissa
Guarigione dell’umanità
Il crogiuolo dell’oro
Il malato e il medico
Logica dell’incarnazione
Terra e cielo
5. Né la terra, dunque, è più lontana da quella di
gnità suprema, né il cielo ne è più vicino, né gli esseri
esistenti in ciascuno dei due elementi differiscono
fra loro su questo punto, sicché gli uni abbiano a
partecipare alla natura inaccessibile, gli altri invece
110 Gregorio di Nissa
Il Battesimo
Il terzo giorno
Imitare il Cristo
L’Eucaristia15
Nutrimento eucaristico
Il pane di Dio
La fede
25 Cf. Gv. 3, 6.
24 Cf. 1 Cor. 4, 15.
27 Cf. Ef. 4, 6.
28 Allusione agli anomei (v. nota 2).
29 Probabile allusione alla tesi di Paolo di Samosata (v.
Atanasio, De Syti., 4), secondo il quale Cristo dopo l’incarna
zione sarebbe stato deificato per gradi.
La Grande Catechesi, XXXIX, 5-7 139
35 Gal. 6, 3.
36 Gv. 1, 12.
Cf. Sai. 145, 16.
38 Cf. Mie. 7, 18.
39 Cf. Gioe. 2, 13.
« Cf. Sai. 145, 9.
« Cf. Sai. 7, 12.
« Cf. Sai. 92, 16.
« Cf. Sai. 4, 3-4.
« Cf. Sai. 82, 6-7.
« Cf. Sai. 4, 4.
FINI ULTIMI
1 Cf. 1 Cor. 2, 9.
2 Cf. Is. 66, 24; Me. 9, 48; Mt. 3, 10; Le. 3, 9.
3 Cf. Is. 66, 24; Me. 9, 48.
144 Gregorio di Nissa
Antico 39, 12 : 72 A m os
Testamento 82, 6-7 : 142
90, 2 : 117 9, 2-3 : 103
92, 16 : 142
104, 1-2 : 103
Genesi 106, 4-5 : 94 M ichea
119, 65-66.68 : 94
1, 26-27 : 57 139, 7-8 : 103 7, 18 : 142
1, 28-30 : 64 139, 8-10 : 119
2, 7 : 61 145, 9 : 142
3, 21 : 68 145, 16 : 142 G ioele
4, 1-5 : 113
6-7 : 113 2, 13 : 142
19, 1-4 : 113 S apien za
3, 8 : 82
3, 14 : 103, 117 Isa ia Malachia
4, 31 : 82 3, 2 : 130
1, 16 : 141 3, 6 : 137
37, 23-24 : 113
40, 22 : 103
S a lm i 66, 24 : 143
Nuovo
4, 3-4 : 142 Testamento
7, 12 : 142
15, 10 : 80 G erem ia
M atteo
31, 20 : 89
33, 6 : 52 23, 4 : 103 1 : 81
156 Indice scritturistico
La Grande C atechesi................................................ » 39
P r o l o g o ............................................................ » 41
Dio uno e trino ( I - I V ) ....................................» 45 “
L’uomo (V -V III)................................................ » 54
Il Cristo (I X - X V I ).......................................... » 75
Il mistero di Dio (XVII-XXVII) . . . . » 89
Obbiezioni degli avversari (XXVIII-XXXII) » 111
La vita sacramentaria(XXXIII-XL) . . » 121
Il Battesimo (XXXIII-XXXVI) . . . » 121
L'Eucaristia (X X X V II)..............................» 131
La fede (XXXVIII-XL)..............................» 136
Fini ultimi (X L )................................................ » 143