di S.G. :
PREMESSO
Tale fatto mette in evidenza che il progetto non può essere riferito ad
ampliamento della discarica esistente ma deve riferirsi al progetto di
nuova discarica posizionata vicina a quella esistente. Pertanto il
Comitato Tecnico si esprimerà sul progetto solo dopo la presentazione della
domanda conforme a quanto evidenziato in premessa …” (All. 4).
E’ inutile dire che, agli scriventi, appare necessario verificare che tale
domanda sia stata realmente presentata dalla società istante, certo è che, il
progetto di “ampliamento in terzo lotto della discarica controllata per rifiuti
speciali non pericolosi” (id est, nuova discarica, fisicamente, topograficamente e
strutturalmente autonoma rispetto a quella preesistente) veniva comunque approvato
(sic!).
Quanto alla compatibilità ambientale del progetto proposto dalla Ecolevante
S.p.A., nella – già citata – relazione esplicativa si legge che: “non sono
presenti in un breve raggio di distanza centri abitati nell’intorno … e non sono
rilevabili particolari caratteri di emergenza ambientale”.
Anche tale attestazione, tuttavia, è clamorosamente smentita dalla realtà.
Il territorio individuato per la realizzazione della discarica è, infatti, “ubicato in
un caratteristico paesaggio attraversato da gravine, distante in linea d’aria
meno di km. 1 da Masseria Vicentino ove è noto un insediamento archeologico
di notevole importanza, per questo sottoposto a vincolo ai sensi della L.
1089/1939, e sul quale sono in corso da anni ricerche congiunte condotte dalla
Soprintendenza in collaborazione con l’università di Bari. Inoltre la cava è
limitrofa al tratto viario della Via Appia Antica” (nota Ministero per i beni culturali ed
ambientali – Soprintendenza archeologica della Puglia n. 16787 del 29.7.1998, (All. 5).
DEDUZIONI TECNICHE
In primo luogo va fatto rilevare, che ai sensi dell'art 4 comma 4
del D.Lgs. 59/05, le discariche di rifiuti, soggette ad Autorizzazione
Integrata Ambientale, sono tenute a presentare domanda per il rilascio
dell'A.I.A all'Autorità competente ed a soddisfare i requisiti tecnici di
cui al D.Lgs. 36/2003, pertanto si esprime quanto segue;
PREMESSA
INQUADRAMENTO GEOLOGICO-IDROGEOLOGICO
(D.Lgs. 36/2003,R.D.L n° 3267/23)
Inoltre la cava è limitrofa al tratto viario della via Appia Antica, per
quanto nota dalle ricerche topografiche del prof. Arcangelo Fornaro…
Per quanto detto non si può fare a meno di sottolineare che la realizzazione
della discarica in discussione andrebbe a costituire un evidente ostacolo a
qualsiasi intervento di valorizzazione del territorio e quindi di fruizione turistica
dello stesso. Di tanto si chiede di tenere conto nelle determinazioni che
saranno assunte.” Si parla pertanto di un caratteristico paesaggio attraversato
dalle Gravine, si parla di Masseria Vicentino, si parla della Via Appia Antica.
Le aree interessate dal I II e III lotto si trovano in un contesto geomorfologico
che ha favorito il fenomeno delle gravine nel corso dei millenni, e che non si
limita solo alla zona in questione, ma comprende anche Lama Penziere ( già
tutelata dal “Decreto Galasso”, in merito alla tutela dei beni ambientali),
Contrada Lonoce, Contrada Galeasi, Contrada Vicentino, Contrada Caprarica,
Contrada Amici e Contrada Le Grotte (per quel che riguarda il territorio di
pertinenza del comune di Grottaglie), che risulta immediatamente vicina al
Santuario rupestre della Madonna delle Grazie, in agro di San Marzano di San
Giuseppe.
Qui di seguito proponiamo in sequenza la descrizione delle evidenze
archeologiche immediatamente vicine all’ area interessata dall’ampliamento
della discarica per rifiuti speciali non pericolosi di tipo B2, con l’ausilio della
banca dati del PUTT approvato dal Comune di Grottaglie il 12 Aprile 2007: (all.
13)
• Santuario rupestre della Madonna delle Grazie (distante circa 500 m. dal III lotto):
fig. 2 ( F° 203 III NO- FRAGAGNANO) sul fianco del Santuario si apre una lama che
insieme ad un altro canale confluisce a forma di Y in una lama più ampia con direzione NE-
SO, che congiunge verso la pianura dove incrocia la strada San Marzano – Grottaglie.
Numerose sono le grotte che si aprono lungo i fianchi delle lame e su un promontorio ci
sono vasti ipogei. L’area su cui insiste il santuario,interessata dalla presenza di gravinelle
poco incise, grotte naturali o manufatte, dalla presenza di blocchi e lastroni di calcare e
dall’essere vicina a cave di antico taglio, è posta a cavallo tra due zone geologiche e
litologiche con caratteristiche differenti: a ovest vi è la presenza del calcare di gravina, a est
un calcare compatto. La cavità che accoglie il santuario ipogeo è scavata nel banco tufaceo e
gli elementi estranei sono di datazione tarda. Particolari sono gli affreschi presenti nel
santuario. Si tratta di iconografie effettuate con la tecnica “a mezzo fresco” che garantisce
condizioni favorevoli per la conservazione in ambiente umido. Gli affreschi presenti nella
cripta sono tre: la vergine con bambino, posto alle spalle dell’altare, e gli affreschi di San
Giorgio e Santa Barbara sulla parete sud.
Di notevole importanza risulta la manifestazione natalizia del “Presepe Vivente” , che ha
come scenario la gravina immediatamente adiacente al Santuario, conosciuta a livello
nazionale.
Figura 2. F° 203 III NO Fragagnano (porzione) Masseria Le Grotte e Santuario della Madonna delle Grazie
A pochi chilometri di distanza, a ridosso della discarica (I, II e III lotto) , era
già presente un’area residenziale permanente per lo più costituita da ville con
giardino di pertinenza, denominata C.da Paparazio, nella quale esiste una
pineta ( denominata pineta Paparazio). Nell’ultimo periodo, a causa della
presenza delle discariche ( I e II lotto) e delle esalazione nauseabonde,
occorre registrare una vera e propria “migrazione” da questa che un tempo
era considerata un’oasi felice a pochi chilometri dal centro abitato di
Grottaglie.
ATTIVITA' ECONOMICHE
(D.Lgs. 36/2003)
1. Ai sensi del p.to 2.1 all. 1 del D.L. 36/2003 gli impianti di discarica per
rifiuti pericolosi e non pericolosi non devono ricadere in: “...in aree
esondabili, instabili e alluvionabili; deve, al riguardo, essere presa come
riferimento la piena con tempo di ritorno minimo pari a 50 anni. Le Regioni
definiscono eventuali modifiche al valore da adottare per il tempo di ritorno
sopra riportato in accordo con l'autorità di bacino laddove costituita...”.
Dalle osservazioni idrogeologiche si rileva la presenza, sulla carta I.G.M., di
un corso d'acqua, il cui passaggio interessa l'area occupata dal primo e
secondo lotto e che interessa il terzo.
2. Ai sensi del p.to 5,1 all. 2 del D.L. 36/2003 per il monitoraggio delle
acque sotterranee “...Devono essere individuati punti di monitoraggio
rappresentativi e significativi, anche in relazione all'estensione della
discarica, in modo tale che siano presenti almeno un pozzo a monte (a
distanza sufficiente dal sito per escludere influenze dirette) e due a valle,
tenuto conto della direzione di falda...”.
Appare del tutto evidente che la dicotomia “ampliamento-nuova
discarica” ha prestato e continua a prestare, sempre più, il fianco ad
interpretazioni circa l'applicazione dei parametri tecnici previsti dalla
normativa, che al contrario, proprio perché trattasi di materia ambientale,
dovrebbe essere letta ed applicata in modo rigido . Da tutta la
documentazione, emerge in modo chiaro che la società di gestione utilizza 4
pozzi, i quali si riferiscono, due al I
7. Equità sociale. Va fatto rilevare che, tutta la provincia jonica è già gravata
da una forte ipoteca ambientale, in relazione alla zona in oggetto, va detto
che oltre ai due lotti per rifiuti industriali , in via di esaurimento, vi è anche
una discarica in località “Grutti”, attualmente chiusa, che però non aveva le
necessarie autorizzazioni, “che venne chiusa, perchè avviato in dispregio
delle garanzie igienico sanitarie” come si legge nel provvedimento del
ministero della salute n° 205/2-1 (all 16). Quando si parla di ipoteca
ambientale, va fatto rifeirmento a quello che nelle regioni del Nord Italia, si
vuole evitare, introducendo nel piano dei rifiuti, degno di un paese civile, il
“fattore di equità sociali” testualmente riportato nei piani dei rifiuti, che
viene considerato in sede di localizzazione delle discariche e che si riferisce
al fatto che non possono essere gravati gli stessi territori da fattori
ambientali pesanti ciò al fine di assicurare parità di garanzie ambientali. Va
ricordato che Grottaglie,San. Marzano e Carosino, subiscono gli effetti di
questa discarica dal 1998, discarica che si ritiene essere per rifiuti
industriali che non vengono prodotti nel territorio ( o forse in piccolissima
parte) . Oltretutto, va detto che le discariche in oggetto non vengono
adegutamente controllate dagli organi competenti previsti dalla legge, ma è
la societa stessa che a campione, e periodicamente li esegue.
In merito al III lotto di discarica, 3000 cittadini di Grottaglie,
presentarono, presso il Comune di Grottaglie, un documento con il
quale si indicava il provvedimento da adottare al fine di bloccare
l’autorizzazione all’ampliamento ( in realtà nuova discarica) e cioè
l’annullamento in via di autotutela del provvediemento autorizzativo
(delibera di consiglio comunale), ma gli amministratori inopinatamente
decisero di procedere con le revoca di tale delibera, che venne
puntualmente inpugnata dalla società di Gestione che, innanzi al TAR, vinse
in ricorso, così come preannunciato. Cio’ a dimostrazione che la cittadinanza
non intendeva, come ancora oggi, sopportare quest’ulteriore peso
ambientale.
8. Appare opportuno, che l’organo interessato per il rilascio dell’ AIA, ponga
particolare attenzione ai dati forniti dalla Società di Gestione in merito
ai dati riportati nei documenti, rispetto a quelli indicati nell’istanza
di rilascio. Quindi verificarne la corrispondenza, in modo particolare i dati
relativi alle “superfici pavimentate” e quelli relativi alla “superfici
coperte”, ciò perchè, la pavimentazione è una misura necessaria al fine di
evitare le infiltrazioni nel terreno.
Il predetto organo, prima di esprimersi, dovrà verificare che la Società
di Gestione, nella documentazione prodotta con la suddetta istanza,
abbia fornito una analisi dettagliata “del parere favorevole alla
costruzione e all’esercizio” e se ciò è in accordo con con la VIA” , una
analisi dettagliata delle “autorizzazioni a costruire ai sensi del
D.Lgs.22/07 e 36/2003”,
Per tutte le ragioni sopra esposte, le deducenti Associazioni e
Comitati
CHIEDONO
Che in relazione al I-II—III lotto di discarica e alla Piattaforma
Polifunzionale:
concessione AIA;
Distinti Saluti.
● Associazione Camini,_________________________________________
ALLEGATI