1. Nel soffietto per la prima edizione de La Nausée Sartre scrive: “la Nausée,
L’esistenza si svela nella forma della nausea attraverso una specifica modalità di
suis sûr, cela passait du galet dans mes mains.” (p. 16)
Fino, attraverso relazioni sempre più drammatiche con una serie di specifici
1
“Tous les objets qui m’entouraient étaient faits de la
1.2. Anche il personaggio di Anny (la donna con cui Roquentin ebbe nel
In principio:
“Il n’est pas bon non plus que je fixe trop longtemps
2. È forse utile ricordare che in Sein und Zeit gli oggetti manifestano gli Altri
(i soggetti con cui si è nel mondo) e che anzi la loro più propria esistenza è in
Mentre ne La Nausée gli oggetti sembrano attrarre gli Altri, omologarli alla loro
indifferenziata oggettualità.
fenomenologico.
(la sua missione nel mondo) si costituisce progressivamente come oggetto tra
gli oggetti:
essi siano definiti come ‘res’. Come scrive Martin Heidegger, “la parola romana
res indica ciò che concerne l’uomo”, non “ogni cosa che in qualche modo è”.
“La realitas della res viene esperita dai romani come un concernimento
[Angang]”.3
3
Bibliografia
and itd theoretical basis. “French Studies”, 22 (1968), pp. 114-132; 25 (1971), pp.
32-46.
Pellegrin, Jean, L’objet à deux faces dans La Nausée. “Revue des sciences
Sartre and Proust. In: Stambolian, George (ed.), Twentieth Century French
Fiction. Essays for Germaine Brée. New Brunswick, Rutgers University Press,
Thody, P., Jean-Paul Sartre a literary and political study. London, 1960.
Pollmann, L., Sartre und Camus. Literatur der Existenz. Stuttgart, 1967.