Cenni di
Letteratura Italiana
del Novecento
Il brano che abbiamo letto e esaminato è tratto dai Malavoglia di Giovanni Verga.
L'intero romanzo, come del resto quasi tutta l'opera del Verga, è liberamente e legalmente
scaricabile dal sito: www.liberliber.it
La battaglia di Custoza del 24 giugno 1866 è stata una battaglia della Terza guerra
d'indipendenza che vide la sconfitta delle truppe italiane, pur numericamente superiori e
comandate dal generale La Marmora di fronte alle truppe austriache dell'arciduca Alberto
d'Asburgo, duca di Teschen.
Nonostante la vittoria, Vienna fu costretta a domandare la pace di fronte al
successo delle truppe prussiane nella battaglia di Sadowa, in cui gli alleati dell'Italia
sbaragliarono gli austriaci.
Il XX settembre 1870, dopo la caduta di Napoleone III (battaglia di Sedan),
l'esercito italiano guidato dal Raffaele Cadorna entrò in Roma (Breccia di Porta Pia) e si
procedette all'annessione del millenario Stato della Chiesa al Regno d'Italia.
Da “Le Novelle”
Lo scrittore iniziò i suoi studi universitari a Palermo nel 1886, per recarsi in seguito
a Roma, dove continuò i suoi studi di filologia romanza che poi dovette completare a Bonn
a causa di un insanabile conflitto con il rettore dell'ateneo. A Bonn, Pirandello ebbe
l'opportunità di conoscere maestri come Bucheler, Usener e Forster. Si laureò nel 1891
con una tesi sulla parlata agrigentina "Voci e sviluppi di suoni nel dialetto di Girgenti".
Nel 1903, poco dopo le nozze, un allagamento in una miniera di zolfo, in cui
Pirandello e la sua famiglia avevano investito il loro capitale, li ridusse sul lastrico. Questa
notizia accrebbe il disagio mentale, già manifestatosi, della moglie di Pirandello.
Nonostante la moglie andasse a crisi isteriche, di cui Pirandello stesso era il bersaglio, egli
acconsentì che fosse ricoverata in un ospedale psichiatrico solo nel 1919. La malattia
della moglie portò lo scrittore ad approfondire lo studio dei meccanismi della mente e della
reazione sociale dinnanzi alla menomazione intellettuale, portandolo ad avvicinarsi alle
teorie sulla psicanalisi di Sigmund Freud.
Spinto dallo scarso successo economico delle sue prime opere letterarie,
Pirandello insegnò per qualche tempo come professore di stilistica all'Istituto superiore di
Magistero. Il suo primo grande successo fu il romanzo Il fu Mattia Pascal, pubblicato nel
1904 e subito tradotto in diverse lingue. In questo periodo collaborò con alcune riviste
letterarie e anche con il Corriere della Sera.
La riflessione di Pirandello sul tema della follia appare in molte opere, come
l'Enrico IV o come Il berretto a sonagli, nel quale inserisce addirittura una ricetta per la
pazzia: dire sempre la verità, la nuda e cruda e tagliente verità, infischiandosene dei
riguardi e delle maniere, delle ipocrisie e delle convenzioni sociali, porterà presto
all'isolamento e, agli occhi degli altri, alla pazzia. Pirandello aderì al fascismo ma fu
criticato più volte dalla stampa del regime per non aver scritto opere conformi allo spirito e
agli ideali fascisti, pessimiste e prive di amor di Patria.
Due anni prima della morte (avvenuta a Roma nel dicembre del 1936) gli fu
conferito il premio Nobel per la letteratura.
Egli scrisse nel testamento le sue ultime volontà sul suo funerale. È stato avvolto in
un lenzuolo bianco e portato sul carro dei poveri. Il suo corpo è stato bruciato, e le sue
ceneri sparse per il "Caos" (la sua tenuta).
Nel 1940 segue il marito, che era stato mandato al confino per motivi politici e
razziali, in un paese dell'Abruzzo dove rimane fino al 1943.
Nel 1942 scrive e pubblica, con lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte, il suo
primo romanzo intitolato La strada che va in città che verrà ristampato nel 1945 sotto il
nome dell'autrice.
Nel febbraio del 1944, in seguito alla morte del marito ucciso nel carcere di Regina
Coeli, Natalia ritorna a Torino e al termine della Seconda guerra mondiale comincia a
lavorare per la casa editrice Einaudi.
Nel 1947 esce il suo secondo romanzo È stato così che vince il premio letterario
"Tempo".
Nel 1950 sposa l'anglista Gabriele Baldini, docente di letteratura inglese e direttore
dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra. Inizia per Natalia un periodo ricco per la
produzione letteraria che si rivela prevalentemente orientata sui temi della memoria e
dell'indagine psicologica. Nel 1952 pubblica Tutti i nostri ieri, nel 1957 il volume di racconti
lunghi, Valentino, che vince il premio Viareggio e il romanzo Sagittario, nel 1961 Le voci
della sera che, insieme al romanzo d'esordio verranno successivamente raccolti nel 1964
nel volume Cinque romanzi brevi.
Nel 1962 esce la raccolta di saggi Le piccole virtù e nel 1963 vince il premio Strega
con Lessico famigliare che viene accolto da un forte consenso di critica e di pubblico.
Nel 1969 muore il marito e la scrittrice si dedica sempre più alla narrativa.
Negli anni settanta fanno seguito i volumi Mai devi domandarmi del 1970 e Vita
immaginaria del 1974.
Nella successiva produzione la scrittrice, che si era rivelata anche fine traduttrice
con La strada di Swann di Proust, ripropone in modo più approfondito i temi del
microcosmo familiare con il romanzo Caro Michele del 1973, il racconto Famiglia del 1977,
il romanzo epistolare La città e la casa del 1984 oltre La famiglia Manzoni, nel 1983, visto
in una prospettiva saggistica.
La Ginzburg si rivela inoltre autrice di commedie tra le quali, Ti ho sposato per
allegria del 1970, e Paese di mare nel 1972.
Nel 1983 viene eletta nelle liste del Partito Comunista Italiano al Parlamento.
Muore a Roma tra il 6 e il 7 ottobre 1991.
Il suo esordio narrativo è avvenuto con "La gallina volante", edito da Guanda, col
quale ha vinto il Premio Italo Calvino per l’inedito 1999, il Premio Selezione Campiello
2000 e il Premio Rapallo Carige per la Donna Scrittrice 2001.
Con "Palline di pane" (Guanda 2001) è stata finalista al Premio Strega 2001.
Con il suo terzo romanzo intitolato "Alberi maestri" (Guanda 2003), un romanzo di
"sformazione", Paola Mastrocola torna a parlare di scuola, non è più vista dalla parte dei
professori, ma da quella ancor più intrigante degli studenti.
Nel 2004 vince il Premio Campiello con "Una barca nel bosco", storia di un talento
sprecato e pubblica "La scuola raccontata dal mio cane", un saggio che fa discutere.
I Malavoglia pagina 03
Sicilia pagina 05
Lissa pagina 06
Verismo pagina 07
Giovanni Verga pagina 08
Sull’Oceano pagina 10
Edmondo de Amicis pagina 12
La casa dell’agonia pagina 13
Luigi Pirandello pagina 15
Cortigiana stanca pagina 16
Alberto Moravia pagina 18
La casa in collina pagina 20
Cesare Pavese pagina 22
Lessico Famigliare pagina 23
Natalia Ginzburg pagina 25
Cristo si è fermato a Eboli pagina 26
Carlo Levi pagina 27
Marcovaldo pagina 29
Italo Calvino pagina 33
La luna di carta pagina 35
Andrea Camilleri pagina 36
Una barca nel bosco pagina 38
Paola Mastrocola pagina 40
La scuola raccontata dal mio cane pagina 41