formazione
Periodico
di comunicazione
tra maestri, allievi,
genitori, amici.
LIBERA
ASSOCIAZIONE
PEDAGOGICA
RUDOLF
STEINER 17 09
◊
b envenuti
ESTATE
“ Corriamo.
Corriamo al mare sulle conchiglie
corriamo sulla sabbia senza pensare
corriamo nelle verdi praterie
corriamo nell’erba a fantasticare.
Entriamo piano nel bosco
un fremito ci fa tremare un poco.
Orsù corriamo,
corriamo, inconsapevoli, sotto i verdi rami della nostra vita.
Altri inverni, altre scuole inizieranno,
il tempo ci scorre fra le dita.
Corriamo.
”
S . G I O VA N N I
Di Lina Schwarz, ”
da “ Ancora ….. e poi basta” ed. Mursia, 1965
in
formazione 2 In copertina:
Acquarello di Maria Luisa Vigilanti
e ditoriale
“ Per i nostri
progenitori luce
nitori luce ed ombra
non erano solo feno-
meni naturali ma
ed ombra non erano solo rappresentavano an-
de verso l’alto. Nella tradizione roma-
na il custode delle porte (comprese
quelle dei solstizi) era Giano(Ianus) il
misterioso dio bifronte che veniva ap-
fenomeni naturali ma che vere e proprie en- punto celebrato ai due solstizi. Sul Ca-
tità spirituali. Esse in- lendario del Cattabiani, l’autore dice:
rappresentavano anche
cutevano sia reve- “Renè Guenon sostiene che la festa di
vere e proprie entità renza che soggezione, Giano era celebrata a Roma dai Colle-
spirituali. Esse suggerendo alle di- gia fabrorum ai due solstizi: le feste sa-
incutevano sia reverenza verse civiltà che si so- rebbero poi diventate quelle dei due
no avvicendate nello Giovanni per la somiglianza fonetica di
che soggezione, sviluppo della storia Ianus con Iohannes. Ovvero, i due Gio-
suggerendo alle diverse dell’umanità, la cele- vanni avrebbero impersonificato nei
civiltà che si sono brazione di riti,ceri- due solstizi le funzioni del Cristo come
monie e usanze pro- chiave delle due porte”.
avvicendate nello Quando Giovanni Battista, secondo la
piziatorie che pre-
sviluppo della storia
Estate 2009 Numero Diciassette
3
e ditoriale
biamo più possibilità di percepire l’in- re. Si può dire che in estate l’uomo pas-
visibile e la natura stessa, nella sua es- sa attraverso una specie di coscienza
senza e nei suoi misteri, di elevarci ver- della natura……..
so l’alto. Possiamo dire: l’uomo è immerso nel-
Nell’antichità durante il solstizio, se- la natura in estate, ma se ne ha le giu-
condo le usanze pagane, musica e dan- ste sensazioni e i giusti sentimenti, dal-
za portavano gli esseri umani in uno l’intessere della natura gli viene in-
stato di estasi nel quale potevano spe- contro la spiritualità oggettiva.
rimentare l’energia degli spiriti ele- La spiritualità oggettiva per quanto è
mentari presenti nella natura al cul- vero elemento umano, deve quindi es-
mine dell’estate. Nel ‘500 queste tra- sere cercata nel periodo di San Gio-
dizioni legate alla compenetrazione tra vanni. Essa esiste in effetti nell’essere
visibile ed invisibile, della natura.”
ad una dimensione Per concludere, vorrei tornare per un
“ Quando
dalla primavera
si va verso l’estate,
dove sogno e realtà si
confondono, erano
ancora vive e le tro-
attimo alla grandezza della figura del
Battista, celebrata nel Vangelo di Mat-
teo, là dove il Cristo dice “Fra tutti co-
viamo rappresentate loro che sono nati di donna, non v’è al-
l’essere della natura da Shakespeare, nel- cuno più grande di Giovanni Battista”.
diventa sempre la commedia fanta- E così, abbiamo visto che nel giorno
più attivo stica del “Sogno di della sua nascita, al solstizio d’estate,
una notte di mezz’e- la luce raggiunge il suo punto massi-
sempre
state”. mo, per poi diminuire gradatamente e
più interiormente Rudolf Steiner nella toccare il suo minimo al solstizio in-
saturo, e l’uomo quarta conferenza del vernale, per poi ritornare a crescere
ciclo “L’esperienza del nuovamente.
stesso vi viene
corso dell’anno in E, con una certa analogia, il Battista
suo essere. „
intessuto con l’intero quattro immagina-
zioni cosmiche” ci in-
troduce ad una visio-
compiuta la sua missione di annun-
ciatore del Cristo dirà nel Vangelo di
Giovanni Evangelista : “Nessuno può
ne di questo feno- prendersi qualcosa se non gli è stato
meno con occhi più vicini alla nostra dato dal cielo. Voi stessi mi siete te-
cultura e ai nostri tempi: “In estate, in stimoni che ho detto: non sono io il
piena estate l’uomo veramente viene Cristo, ma io sono stato mandato in-
del tutto coinvolto nell’essere della na- nanzi a lui. Chi possiede la sposa è lo
tura. Quando dalla primavera si va ver- sposo; ma l’amico dello sposo, che è
Leonardo so l’estate, l’essere della natura diventa presente e l’ascolta, esulta di gioia al-
da Vinci, San sempre più attivo sempre più inte- la voce dello sposo. Ora questa mia
Giovanni
Battista riormente saturo, e l’uomo stesso vi gioia è compiuta. Egli deve crescere ed
1513-1516 circa
Parigi, Louvre viene intessuto con l’intero suo esse- io invece diminuire”.
in
formazione 4
p
edagogia
in
formazione 6
Successivamente l’uscita venne ripetuta L’ultimo giorno, nel tardo pomeriggio,
ogni due ore, fino alle sei del mattino con le racchette da neve ai piedi (cia-
e, sempre con l’uso dei puntatori, si in- spole), si partì per inerpicarsi su per la
dividuavano le posizioni delle stelle so- montagna innevata, con qualche pal-
pra ai relativi orizzonti per riportarle, al la di neve che saettava nell’aria e qual-
rientro, sulle carte già preparate. che ruzzolone sul bianco manto. Sulla
Oltre ai fremiti che correvano lungo la via del ritorno, mentre il sole era già
schiena nel contemplare tanti puntini tramontato, nel buio, rassicurati dal-
luminosi, altrettanto intensi erano i l’amico cielo, salutavamo con affetto
momenti in cui le due classi recitava- il solenne Orione che ci augurava la
no insieme le stesse poesie, cantava- buona notte.
no, lavoravano su lunghe file di tavoli
accostati. Che fatica! Quanta gioia!
Note di diario…
di Alessandra, Gregorio e Maia
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p
edagogia
minoso non
Cielo e Terra dicono qualcosa
riuscivamo a
l'uno all'altro nella dolce sera.
riconoscerle
Una stella nell'aria di rosa,
ad occhio
un lumino nell'oscurità.
nudo, ma
I Terreni parlano ai Celesti,
già poco do-
quando, o Terra, ridiventi nera;
po le distinguevamo nelle loro forme.
quando sembra che l'ora s'arresti,
Dopo il dovuto riposo, durato dalle 7.00
nell'attesa di ciò che sarà.
alle 13.30, abbiamo disegnato, sui no-
Tre pianeti su l'azzurro gorgo,
stri quaderni, il cammino delle stelle tra
tre finestre lungo il fiume oscuro;
le quali c’erano: a nord la Polaris, Cas-
sette case nel tacito borgo,
siopea e l’Orsa Maggiore; a sud il Cor-
sette Pleiadi un poco più su.
vo e Spica; a est la Corona Boreale, Ar-
Case nere: bianche gallinelle!
turo e Vega, mentre a ovest il Leone, il
Case sparse: Sirio, Algol, Arturo!
Toro e i Gemelli.
Una stella od un gruppo di stelle
L’osservazione è stata stupenda!
per ogni uomo o per ogni tribù.
Durante questa gita abbiamo avuto la
Quelle case sono ognuna un mondo
fortuna di conoscere i ragazzi della scuo-
con la fiamma dentro, che traspare;
la di Trento e con loro condividere del-
e c'è dentro un tumulto giocondo
le splendide chiacchierate, momenti fe-
che non s'ode a due passi di là.
lici e indimenticabili.
E tra i mondi, come un grigio velo,
Dopo cena diversi di noi si intrattene-
erra il fumo d'ogni focolare.
vano nella sala giochi, altri sui divani del
La Via Lattea s'esala nel cielo.
bar e i rimanenti se ne stavano in ca-
Giovanni Pascoli
mera a conversare.
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formazione 8
i l racconto
Il dono
Racconto a cura del maestro Andrea Scicchitani
Il gioielliere prese l'astuccio, lo chiuse con il suo prezioso contenuto, rifece con cura
il pacchetto regalo e lo consegnò alla ragazza.
"Sua sorella ha pagato. Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha
dato tutto quello che aveva".
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p
edagogia sociale
in
formazione 10
pevoli di quello che stavamo per affron-
tare.
È certamente un impegno importante
per noi genitori, ma l’abbiamo affron-
nelle varie forme. Il
gruppo bambole è
stato per me una fol-
gorazione!
“ La scuola
steineriana è, ormai per
tradizione, una scuola
tato e lo stiamo affrontando pensando
non tanto privata
di fare un’ “investimento” per i nostri Eleonora Monzani,
bambini nel futuro. All’inizio abbiamo gruppo Fate e folletti. quanto autogestita:
ascoltato, guardato e conosciuto,la Sono un ex-genitore. la collaborazione
scuola e i genitori, sempre in modo pro- I miei figli ora hanno
positivo e decisi che un giorno anche noi 24, 23 e 18 anni. dei genitori al suo
saremmo stati parte attiva della scuola. Sono arrivata nella funzionamento
Abbiamo messo a disposizione le nostre scuola steineriana di
capacità lavorative proponendoci con via Pini quando il mio è fondamentale
serietà, serenità e soprattutto continuità
e con il tempo ci e’ stato offerto di
impegnarci più intensamente e di
diventare responsabili di alcuni gruppi
secondo figlio era in
terza elementare.
Venivamo dalla scuola
statale, dove i genitori
e sopravvivenza. „
per determinarne qualità
abbiamo iscritto i nostri figli, dopo aver in se stessi, ma come tra loro interse-
partecipato all’incontro organizzato canti. I ruoli dei genitori non fissi, ma dis-
per i nuovi genitori, i vari referenti dei tribuiti in varie attività.
gruppi hanno presentato le varie pos-
sibilità per aiutare e partecipare più atti- Qual è il senso di questa tua attività
vamente all’organizzazione della scuola all’interno della scuola steineriana?
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p edagogia sociale
Monica Io credo nel progetto sociale di Marilena Penso sia molto importante
questa scuola.Voglio sostenerlo. Il pen- condividere questo cammino, scelto
siero antroposofico mi ha affascinato, innanzitutto dalla famiglia, che quindi
mi ha messo in discussione, mi ha inse- per prima deve attivarsi e capire quanto
gnato a imparare dalle molte domande sia importante poter sostenere con il
che mi faccio, che inizialmente non proprio aiuto la scuola, chiaramente con
hanno una risposta e che poi mi por- il piacere che questo aiuto comporta
tano a conoscere meglio il mondo. quando è ben distribuito tra i vari geni-
Marilena Innanzitutto il piacere di sco- tori!
prire ed esprimere la mia creatività, di Eleonora La scuola e la famiglia si inter-
condividere questo piacere con altre secano, non sono due ambiti a sé stanti.
mamme, e di far arrivare tutto questo Questa almeno è stata la mia espe-
a chi viene a visitare la nostra scuola nei rienza. Io e mio marito avevamo, nel
nostri giorni di festa. creare la nostra famiglia, il senso del
Eleonora Venivo da sacrificio.
una scuola rigida, in Questo è il fulcro dell’educazione!
cui il genitore era ban- Oggi in partenza manca, è difficile pra-
dito dall’organizza- ticarlo. Quando i bambini sono piccoli,
zione e semmai inter- c’è ancora l’ideale della famiglia; non si
pellato nella respon- è ancora capito che la famiglia è un per-
sabilità. Mi era pia- corso di sacrificio. I figli non sono come
ciuta la familiarità, ce li aspettavamo: sono delicati, hanno
l’accoglienza della le loro proprie caratteristiche e difficoltà.
scuola steineriana. Un Si incontrano tante frustrazioni, soprat-
“ Donare fa parte
della crescita
nostra e altrui.
modo per conoscere
meglio la scuola e per
capire meglio la scuola
era la partecipazione
tutto scolastiche. I figli non sono tutti
geni, la maggior parte sono “medi”. Il
senso di sacrificio nostro aiuta anche i
nostri figli a superare le loro frustrazioni,
Il tempo libero ai gruppi di lavoro. impegni e difficoltà. Dedicare a loro, al
Questo mi ha con- loro percorso, significa rinunciare a
non è tutto
per noi stessi. „ vinto. La scuola, per
andare avanti, aveva
bisogno della parteci-
molto. Quando saranno genitori,
rimarrà. L’impegno nella scuola implica
un sacrificio di tempo. Dedicare tutto il
pazione dei genitori, nostro tempo a noi stessi e ai figli è
altrimenti sarebbe stata una scuola pri- egoistico. Donare soltanto l’obolo non
vata come un’altra. è socialmente efficace. Donare fa parte
della crescita nostra e altrui. Il tempo
Che significato ha, a tuo parere la col- libero non è tutto per noi stessi.
laborazione scuola-famiglia per la Donare è questo. L’ho imparato lavo-
pedagogia Waldorf ? rando a scuola. La scuola mi ha dato più
Monica Il significato è insegnare ai di quello che io ho dato.
nostri figli a vivere in una comunità. Buona regola è non misurare mai
Importante è anche che i maestri tro- quello che io o un altro fa o dà. Que-
vino sostegno e appoggio nella presenza sto fa anche andar bene i gruppi. Mai
dei genitori nella vita sociale della scuola misurare.
in
formazione 12
Che riscontro ha questa collabora- di sacrificio? La donazione di tempo?
zione sulla tua vita economica e pri- L’impegno di tempo e denaro rinun-
vata? ciando a qualcos’ altro?
Monica La conseguenza è che io in que-
sto momento ho scelto di non lavorare. Secondo te la collaborazione dei
Mio marito mi appoggia in questo. genitori all’interno della scuola ricade
Abbiamo scelto insieme. Siamo consa- sull’educazione sociale dei nostri
pevoli che questa scelta avrà delle con- bambini?
seguenze sulla famiglia, sia sull’educa- Monica . Sì, come ho già sottolineato
zione delle nostre figlie, sia sul bilancio Marilena Credo sia un bell’esempio da
familiare, che fa a meno di uno stipen- fornire ai nostri ragazzi per far capire loro
dio, sia sul tempo privato della famiglia, cosa voglia dire offrire il proprio tempo
che è molto ridotto. Per noi anche il per aiutare, questo come valore in gene-
tempo è un bene prezioso. rale.
Marilena Non particolarmente oneroso Eleonora l’aspetto sociale non compete
perché nel corso degli anni ho imparato al giovane, ma all’adulto. A 18-20 anni
a dosare la mia disponibilità cercando io volevo tagliare i ponti con la società.
di offrire il mio tempo in modo “sano”, Credo e ho voluto essere d’esempio:
cioè senza essere onnipresente.Vado a anche se da adolescenti criticano,
scuola ogni giovedì nel gruppo di fate hanno però una sensibilità sociale.
e folletti, quando la maestra di classe
richiede la nostra presenza per la classe Marco propone una poesia di R. M.
e aiuto nell’allestimento delle feste. RILKE
Eleonora Mi dedico in modo esagerato,
ma in famiglia non mi è mai stato fatto L’ARTE DEL GUERRIERO
pesare. Egoistico, secondo me, è far
Tutto è
pesare queste scelte di impegno. Sul-
portare a termine e poi generare.
l’economico non ci sono doveri però
Lasciar compiersi ogni impressione e
non tutto ci è dovuto. L’impegno nella
ogni germe di un sentimento dentro di sé,
scuola ha vari aspetti, anche quello eco-
nel buio, nell’indicibile, nell’inconscio
nomico.
irraggiungibile alla propria ragione,
Egoismo e disinteresse sono il vero pro-
e attendere con profonda umiltà
blema. I genitori che non vivono la
e pazienza, l’ora del parto di una nuova
scuola sentono il coinvolgimento, per
chiarezza:questo si chiama vivere da artista,
esempio, agli eventi, con grande fasti-
nel comprendere come nel creare.
dio. Tu lo puoi dire ai genitori, ma è il
Qui non si misura il tempo;maturare
genitore che deve avere la coscienza.
come l’albero, che non incalza
Altrimenti è un impegno che non sente.
la sua linfa e sta sereno
Sembra che i figli rientrino nel bene da
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arte sociale
in
formazione 14
sione di declino…una dama della se- parte delle guance…
conda metà del ‘700, gli anni che pre- E’ particolarmente istruttivo osservare
cedono la Rivoluzione francese.Avanza come cammina un sanguinico. Di solito
anch’essa barcollando su tacchi a roc- il suo passo è leggero e le gambe si muo-
chetto e si sostiene, per non cadere a vono senza difficoltà. Il peso grava per lo
terra, su due bastoncini. Indossa un abi- più sulla parte anteriore del piede, tal-
to tanto pesante e ingombrante da do- volta solo sulle dita…Il curioso fenome-
ver essere sorretto dalla sottogonna. Piz- no dei nostri giorni non può essere ta-
zi increspati, collarette che contornano ciuto anche perché dimostra come la
ampie scollature, rigidi corsetti, ricami, predilezione per il temperamento san-
cascate di pizzi alle maniche, arriccia- guinico non influenzi solo la cosmesi ma
ture, sovrapposizioni di tessuti e per l’ac- anche la moda. L’ammirazione che de-
conciatura dei capelli della poverina, un sta il passo slanciato e dinamico dei por-
magnifico veliero con tanto di albero tatori di questo temperamento ha fat-
maestro! Tre abiti differenti raccontano to salire ad ideale di bel-
la propria epoca, li accomuna la libertà
di costumi e l’esasperazione delle for-
me. L’abbigliamento maschile non è per
si toccare il suolo…
Le donne, che sono sem-
“
lezza il librarsi senza qua- L’avvento del
Cristianesimo, conduce,
sul finire dell’epoca
nulla preservato da tali correnti, richie- pre aperte a tutto quello
derebbe però altre considerazioni e ap- che viene ritenuto bello e imperiale, sia pur ormai
profondimenti. moderno, cercano di ap- troppo tardi, a una
I miei pensieri tornano alla moderna propriarsi del - passo del- moralizzazione
giovane donna e al suo tentativo di vo- l’elfo - accettando volen-
tieri l’aiuto del - tacco a
dei costumi
lare e non di camminare. Con questa
immagine mi avvio verso casa, voglio ri-
leggere un libro di Norbert Glas “I quat-
tro temperamenti- sulla strada dell’au-
stante dal suolo e il peso del vestiario.
grava solo sulle dita. Que-
„
spillo -. Il tallone è ben di- e alla semplificazione
toconoscenza” – Natura e Cultura Edi- sto passo è quasi una caricatura del
trice. Lo sfoglio ed ecco ritrovate le pa- camminare e la lotta che le dame con-
role di Glas, che dopo aver descritto le ducono per mantenersi in equilibrio è
uno spettacolo penoso a vedersi”.
caratteristiche del temperamento san-
Ripenso alla passeggiata sul naviglio e
guinico, come:“gli occhi del sanguinico
al disappunto di quel padre in lotta con-
brillano come lucenti e mobili gemme”,
tro il temperamento dell’epoca!
aggiunge “ La nostra epoca, in cui la ve-
Forse una visione più cosciente del per-
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a rte sociale
La ricetta
Zucchine ripiene
Ingredienti per 8 persone:
6 zucchine
50 gr. di parmigiano reggiano grattugiato
1 tuorlo d’uovo
2 patate medie lessate e schiacciate
200 gr. di ricotta
1 busta di zafferano sciolta in un pochino
di acqua di cottura delle zucchine
Una manciata di prezzemolo tritato
Sale, possibilmente alle erbe
Preparazione
Cuocere al vapore le zucchine per 10 minuti.
Tagliarle a metà e scavarle conservando la
polpa che servirà poi per il ripieno.
Mescolare tutti gli ingredienti e riempire le
zucchine.
Infornarle a 180 gradi per circa 20 minuti
in
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d alla classe ottava
Chi è felix?
D urante alcune ore di tedesco abbiamo in-
tervistato Felix: in precedenza avevamo tra-
dotto in tedesco le domande che volevamo ri-
pio, anche il marito di una sua zia, che è sicilia-
no, è molto simpatico.
Alice e Eloise
volgergli, alle quali lui ha ovviamente risposto nel-
la sua lingua. Ecco cosa abbiamo scoperto di lui… Gli abbiamo chiesto se trova divertente lavora-
re nella nostra scuola e ha risposto che sì, si di-
Felix viene da Amburgo, in Germania. Ha com- verte molto con i bambini piccoli durante l’in-
piuto vent’anni ad aprile. È venuto in Italia per tervallo, un po’ meno quando deve (sotto gli or-
fare il servizio civile, anzichè fare il militare nel dini di Cinzia!) fare fotocopie o portare i pento-
suo paese. La sua famiglia è composta da mam- lini nel forno.
ma, papà ed una sorella che studia recitazione al- Gli abbiamo anche chiesto quale fosse il suo piat-
l’università di Berlino. Dice di essere già stato in to italiano preferito, e ci ha risposto che a lui piac-
Italia più di una volta, in precedenza, visitando Ve- ciono molto la pizza e gli spaghetti.
nezia, le Dolomiti, la Toscana e Urbino. Qualcuno deve aver provato ad offrirgli la lingua,
La città di Milano gli piace molto. Soprattutto ma non è riuscito a mangiarne neanche un boc-
il centro, dove anche lui si ritrova spesso con cone. Ha però mangiato la bresaola di cavallo, ma
gli amici (tedeschi!). Oppure, nel tempo libe- se avesse saputo di cosa si trattava, non l’avreb-
ro va in palestra. Trova la gente italiana molto be neanche assaggiata!
ospitale e aperta nei confronti degli altri.Ad esem- David
Scambio culturale
Italiani a Monaco site ai musei, shopping. Quando sono partite ero
Ad ottobre la classe VIII è andata in gita a Mo- triste e mi sentivo sola…
naco di Baviera. Benedetta
È stata un’esperienza favolosa … stupenda …in-
dimenticabile! Appena arrivata alla stazione ero … La classe tedesca che avevamo inizialmente
un po’ preoccupata, avevo paura per la lingua, conosciuto tramite corrispondenza in inglese è
perché era la mia prima esperienza all’estero. Io venuta a Milano. Con loro abbiamo visitato il Ca-
ero ospite di Elena: è molto simpatica, ed anche stello Sforzesco, il Duomo (che li ha molto col-
i suoi genitori sono stati molto gentili con me. piti), Sant’Ambrogio, il Museo della Scienza e del-
Alla fine ci siamo capiti perfettamente! la Tecnica, la Scala, la Pinacoteca di Brera e la Bi-
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p edagogia
“ Nell’auto-educarsi,
l’adulto affina
la propria ispirazione
zione nel fisico di
una corrente spiri-
tuale che porta in sé
il motivo centrale
di speranza, proviene dal futuro ansioso
di incarnarsi. Comprensione, osserva-
zione senza giudizio, senza paragoni,
senza modelli o parametri ai quali ade-
creativa che lo aiuta dell’individualità in rire per essere “normali”. La nostra
formazione. comprensione è, per il giovane essere
ad educare, rivolgendo Genitori ed educatori in divenire, la via verso se stesso. In
la comprensione insieme, accompa- un’epoca in cui esiste una definizione
gnano questo mera- per ogni disturbo, un test per ogni
del bambino. „
verso il voler divenire viglioso processo
negli anni di scuola.
manifestazione che si differenzia dal-
l’appiattimento, dove impera la ditta-
in
formazione 18
tura della mediocrità e l’impoverimento
delle relazioni umane, i bambini hanno Il giglio e la rosa
davvero un arduo compito per realiz-
Questi fiori sono in opposizione evidente.
zare il loro personale progetto. Ritrovare
Guardando il Giglio si scopre che è soggetto
il tempo per un abbraccio fatto di silen-
alla legge della tripartizione. Le radici del
zio, approvazione interiore, osservazione
giglio non affondano profondamente per
attenta delle piccole cose, costituisce
terra, la forma delle foglie è regolare, il fiore
un modo per sostenere il progetto dei
si compone di due triangoli che riuniti, for-
nostri figli. Questi sono soltanto alcuni
mano la stella a sei punte la stella dell’An-
degli elementi offerti dalle riflessioni di
nunciazione. Quest’aspetto, legato al suo
Köhler, elementi che vale la pena
candore immacolato, ne fa il simbolo della
approfondire per l’ attuazione della
purezza originale, il fiore del principio dei
pedagogia Waldorf. Questa pedagogia
tempi .
nutre fiducia in una sorgente origina-
Del tutto diversa ci appare la Rosa, salda-
ria dalla quale ogni essere umano
mente radicata al terreno, forma con i petali
attinge le proprie speranze per il futuro,
la stella a cinque punte: la stella del Com-
offre indicazioni verso un atteggia-
pimento. La semplice rosa canina, come la
mento pedagogico che assiste, accom-
sontuosa rosa da coltivazione, obbedisce alla
pagna e incoraggia, suggerisce una via
stessa legge che determina l’aspetto dei fiori
verso ciò per cui umanamente vale la
e delle foglie (osservate la posizione di que-
pena di lottare. Sta a noi soltanto sof-
ste sullo stelo).
fiar via la polvere che opacizza lo splen-
Vivere secondo il precetto di Giovanni Bat-
dore del cuore.
tista è volere il cambiamento interiore, è imi-
tare la rosa e superarla. La meta che perse-
gue l’umanità non sarà rimanere allo stato
Bibliografia di giglio, ma evolvere verso lo stato di rosa.
• Henning Köhler,
Non esistono bambini difficili,
Natura e Cultura Editrice
• Henning Köhler,
La tavola della festa
Bambini difficili, paurosi, di San Giovanni
tristi ed irrequieti, Il mattino della festa di San Giovanni, si
Natura e Cultura Editrice appende sopra la tavola una rappresenta-
• Henning Köhler, zione di Giovanni Battista (per esempio
Il Re delle Storie e il Bambino quella che si trova sul portale della cattedrale
delle Stelle - una fiaba -, di Chartres o quella di Leonardo da Vinci),
Natura e Cultura Editrice affiancato a sinistra da un giglio bianco e a
• Henning Köhler, destra da una rosa rossa: San Giovanni
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l a redazione segnala...
Letture
Per i genitori
Janus Korczak, Il diritto del bambino al rispetto, Luni editrice 9 euro
Educatore, poeta, medico e libero pensatore Janus Korczak dedicò tutta la
sua vita al bambino. Fondatore e direttore della “Casa dell’orfano” di Var-
savia seppe penetrare e descrivere da dentro il mondo del bambino, seppe
vedere con gli occhi del bambino, come si può leggere già in queste poche
righe: “… Rispetto per ogni minuto che passa, perché morirà e non tornerà
più; un minuto ferito comincerà a sanguinare, un minuto assassinato tornerà
a ossessionare le vostre notti. Lasciamo che il bambino si abbeveri fiducioso
nell’allegria del mattino. È quello che vuole. Un racconto, una conversazione
con il cane, una partita a pallone, non sono per lui tempo perduto; quando
guarda un’immagine o ricopia una lettera, non si affetta. Fa tutto con un’in-
cantevole semplicità. Ha ragione lui…”
in
formazione 20
u na gita a...
Varigotti
Con questa rubrica vorremmo condividere con le famiglie qualche idea per una gita in
giornata fuori porta, respirare un po’ di aria buona e distrarsi con i bambini.
Se avete una meta carina da consigliare, saremo lieti di pubblicarla.
Varigotti è un piccolo borgo ligure, di origini an- bito gli effetti devastanti di costruzioni inva-
tichissime, con una bella spiaggia ampia dove sive e deturpanti.
i bambini possono giocare liberamente. Fino alla fine di maggio, di solito, la spiaggia non
Si trova poco prima di Finale Ligure, l’uscita in è attrezzata con ombrelloni e lettini, se non in
autostrada A10 è Spotorno e si raggiunge in un qualche piccola zona. Ci si può quindi sistemare
paio di ora d’auto da Milano. dove meglio si crede.
Fra i tanti paesini caratteristici della Liguria, lo Non si entra con l’auto in paese, ma c’è un co-
abbiamo scelto perché è in una posizione me- modo parcheggio appena fuori.
ravigliosa, ai piedi di un promontorio e gode Per chi ha voglia di dedicare qualche ora alla
di un clima che anche in primavera è partico- visita di borghi storici, a cinque minuti di au-
larmente mite, grazie alla presenza nell’im- to, c’è Finalborgo, dove si possono visitare Ca-
mediato entroterra dell’altopiano delle Manie, stel Gavone, il chiostro di Santa Caterina, la ba-
che la protegge dai venti freddi settentriona- silica di San Biagio e Castel San Giovanni, ol-
li. tre naturalmente a gironzolare per le piccole
Ci sembra molto adatto alle famiglie con bam- e bellissime vie della città gustando una fo-
bini perché ha una spiaggia ampia, un’atmo- caccia insuperabile.
sfera molto rilassante e qualche piccolo risto- Infine chi ama fare escursioni a piedi,in que-
rantino sulla spiaggia dove gustare i tipici piat- sta zona, non ha che l’imbarazzo della scelta.
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immagine tratta dal libro “ Il gigante egoista” EDILIBRI
Campo Estivo 2009
Il nostro campo estivo accoglie bimbi e bimbe a cui offre spazi per il gio-
co libero e strutturato ed inoltre attività di laboratorio artistico ed arti-
gianale secondo il ritmo giornaliero. La nostra scuola è circondata da un
giardino dove i bambini possono correre e giocare tra gli alberi.
Turni settimanali
da lunedì a venerdì
dalle 8.15 alle 16.00