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in

formazione
Periodico
di comunicazione
tra maestri, allievi,
genitori, amici.

LIBERA
ASSOCIAZIONE
PEDAGOGICA
RUDOLF
STEINER 17 09

b envenuti

ESTATE

“ Corriamo.
Corriamo al mare sulle conchiglie
corriamo sulla sabbia senza pensare
corriamo nelle verdi praterie
corriamo nell’erba a fantasticare.
Entriamo piano nel bosco
un fremito ci fa tremare un poco.
Orsù corriamo,
corriamo, inconsapevoli, sotto i verdi rami della nostra vita.
Altri inverni, altre scuole inizieranno,
il tempo ci scorre fra le dita.
Corriamo.

S . G I O VA N N I

“ S. Giovanni va pei campi


nell’ardor del mezzogiorno,
quiete immensa tutt’intorno,
sopra, il cielo tutto blu …
Il sorriso suo giocondo
benedice la natura
e ogni spiga che matura.

Di Lina Schwarz, ”
da “ Ancora ….. e poi basta” ed. Mursia, 1965

in
formazione 2 In copertina:
Acquarello di Maria Luisa Vigilanti
e ditoriale

San Giovanni Battista:


l’aspirazione ad ascendere
di Walter Abbondanza

È significativo che il 24 giugno si


celebri il solstizio d’estate e che
a questa data corrisponda anche il
cato profondo. I solstizi sono infatti
momenti energetici particolari in cui,
come per magia, si apre un varco, at-
giorno di nascita di Giovanni Battista. traverso il quale il mondo spirituale e
Mentre negli equinozi, giorno e notte quello terreno possono comunicare,
si pareggiano, nei solstizi il rapporto tra dialogare tra loro. Non a caso per gli
luce e ombra non è bilanciato: in quel- antichi greci i solstizi erano definiti por-
lo d’inverno, legato all’altro Giovanni, te, degli dei quella invernale, degli uo-
l’Evangelista, la luce gradatamente pre- mini quella estiva. Infatti durante il sol-
vale sull’ombra, in quello d’estate si ve- stizio invernale lo spirito divino scen-
rifica il fenomeno opposto. de sulla terra e, al contrario, in quello
E per i nostri proge- estivo la spiritualità umana si proten-

“ Per i nostri
progenitori luce
nitori luce ed ombra
non erano solo feno-
meni naturali ma
ed ombra non erano solo rappresentavano an-
de verso l’alto. Nella tradizione roma-
na il custode delle porte (comprese
quelle dei solstizi) era Giano(Ianus) il
misterioso dio bifronte che veniva ap-
fenomeni naturali ma che vere e proprie en- punto celebrato ai due solstizi. Sul Ca-
tità spirituali. Esse in- lendario del Cattabiani, l’autore dice:
rappresentavano anche
cutevano sia reve- “Renè Guenon sostiene che la festa di
vere e proprie entità renza che soggezione, Giano era celebrata a Roma dai Colle-
spirituali. Esse suggerendo alle di- gia fabrorum ai due solstizi: le feste sa-
incutevano sia reverenza verse civiltà che si so- rebbero poi diventate quelle dei due
no avvicendate nello Giovanni per la somiglianza fonetica di
che soggezione, sviluppo della storia Ianus con Iohannes. Ovvero, i due Gio-
suggerendo alle diverse dell’umanità, la cele- vanni avrebbero impersonificato nei
civiltà che si sono brazione di riti,ceri- due solstizi le funzioni del Cristo come
monie e usanze pro- chiave delle due porte”.
avvicendate nello Quando Giovanni Battista, secondo la
piziatorie che pre-
sviluppo della storia
Estate 2009 Numero Diciassette

sentano, pur nelle lo- tradizione cristiana, apre la porta sol-


dell’umanità, ro specifiche partico- stiziale estiva elimina temporanea-
larità e marginali dif- mente quel diaframma che ci separa
la celebrazione
ferenze, somiglianze normalmente dalla visione del divino,
di riti, cerimonie
e usanze propiziatorie „ nella sostanza, e so-
prattutto nel signifi-
rafforzando la nostra vista spirituale. La
natura è al culmine del suo fiorire e ab-

3
e ditoriale

biamo più possibilità di percepire l’in- re. Si può dire che in estate l’uomo pas-
visibile e la natura stessa, nella sua es- sa attraverso una specie di coscienza
senza e nei suoi misteri, di elevarci ver- della natura……..
so l’alto. Possiamo dire: l’uomo è immerso nel-
Nell’antichità durante il solstizio, se- la natura in estate, ma se ne ha le giu-
condo le usanze pagane, musica e dan- ste sensazioni e i giusti sentimenti, dal-
za portavano gli esseri umani in uno l’intessere della natura gli viene in-
stato di estasi nel quale potevano spe- contro la spiritualità oggettiva.
rimentare l’energia degli spiriti ele- La spiritualità oggettiva per quanto è
mentari presenti nella natura al cul- vero elemento umano, deve quindi es-
mine dell’estate. Nel ‘500 queste tra- sere cercata nel periodo di San Gio-
dizioni legate alla compenetrazione tra vanni. Essa esiste in effetti nell’essere
visibile ed invisibile, della natura.”
ad una dimensione Per concludere, vorrei tornare per un

“ Quando
dalla primavera
si va verso l’estate,
dove sogno e realtà si
confondono, erano
ancora vive e le tro-
attimo alla grandezza della figura del
Battista, celebrata nel Vangelo di Mat-
teo, là dove il Cristo dice “Fra tutti co-
viamo rappresentate loro che sono nati di donna, non v’è al-
l’essere della natura da Shakespeare, nel- cuno più grande di Giovanni Battista”.
diventa sempre la commedia fanta- E così, abbiamo visto che nel giorno
più attivo stica del “Sogno di della sua nascita, al solstizio d’estate,
una notte di mezz’e- la luce raggiunge il suo punto massi-
sempre
state”. mo, per poi diminuire gradatamente e
più interiormente Rudolf Steiner nella toccare il suo minimo al solstizio in-
saturo, e l’uomo quarta conferenza del vernale, per poi ritornare a crescere
ciclo “L’esperienza del nuovamente.
stesso vi viene
corso dell’anno in E, con una certa analogia, il Battista

suo essere. „
intessuto con l’intero quattro immagina-
zioni cosmiche” ci in-
troduce ad una visio-
compiuta la sua missione di annun-
ciatore del Cristo dirà nel Vangelo di
Giovanni Evangelista : “Nessuno può
ne di questo feno- prendersi qualcosa se non gli è stato
meno con occhi più vicini alla nostra dato dal cielo. Voi stessi mi siete te-
cultura e ai nostri tempi: “In estate, in stimoni che ho detto: non sono io il
piena estate l’uomo veramente viene Cristo, ma io sono stato mandato in-
del tutto coinvolto nell’essere della na- nanzi a lui. Chi possiede la sposa è lo
tura. Quando dalla primavera si va ver- sposo; ma l’amico dello sposo, che è
Leonardo so l’estate, l’essere della natura diventa presente e l’ascolta, esulta di gioia al-
da Vinci, San sempre più attivo sempre più inte- la voce dello sposo. Ora questa mia
Giovanni
Battista riormente saturo, e l’uomo stesso vi gioia è compiuta. Egli deve crescere ed
1513-1516 circa
Parigi, Louvre viene intessuto con l’intero suo esse- io invece diminuire”.

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formazione 4
p
edagogia

Una gita tra le stelle


di Andrea Scicchitani, maestro di classe

D al 17 al 20 marzo la nostra set-


tima classe, insieme alla classe
sorella della scuola di Trento, ha par-
Tutto era pronto per osservare le stel-
le durante la notte.
La prima uscita venne effettuata alle
tecipato all’uscita in Val di Non, per os- ore 20 e, alzando gli occhi, subito, ven-
servare il cielo notturno e cercare di co- ne individuata la regina del cielo, la Po-
gliere nel modo più oggettivo possibi- laris, guida sicura che per millenni ha
le il movimento delle stelle.

Verso mezzogiorno del primo giorno, le


ragazze e i ragazzi si avviarono verso il
punto di osservazione, a circa quindi-
ci minuti a piedi dal rifugio che li ospi-
tava; bisognava orientare il terreno nel-
le quattro direzioni cardinali.
Alle dodici, ventiquattro minuti e di-
ciassette secondi, il sole passò per il
meridiano del luogo, proiettando così
l’ombra più corta del giorno, esatta- accompagnato esploratori e naviga-
mente nella direzione Nord-Sud. Sopra tori. Sirio splendeva meravigliosa;
l’ombra venne fissato uno spago teso Orione, di fronte a Cassiopea, si erge-
tra due paletti e, tracciando geome- va maestoso; Castore e Polluce si te-
tricamente la perpendicolare ad esso, nevano per mano.
si determinò anche la
direzione Est-Ovest.
Nel pomeriggio, con
l’uso dei puntatori
(semplici tubi il cui
spostamento è misu-
rabile in gradi, destra-
sinistra, alto-basso), i
ragazzi, suddivisi in
quattro gruppi, rileva-
rono ciò che appariva
all’orizzonte delle quat-
tro direzioni cardinali, ri-
portandolo su carta.

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formazione 6
Successivamente l’uscita venne ripetuta L’ultimo giorno, nel tardo pomeriggio,
ogni due ore, fino alle sei del mattino con le racchette da neve ai piedi (cia-
e, sempre con l’uso dei puntatori, si in- spole), si partì per inerpicarsi su per la
dividuavano le posizioni delle stelle so- montagna innevata, con qualche pal-
pra ai relativi orizzonti per riportarle, al la di neve che saettava nell’aria e qual-
rientro, sulle carte già preparate. che ruzzolone sul bianco manto. Sulla
Oltre ai fremiti che correvano lungo la via del ritorno, mentre il sole era già
schiena nel contemplare tanti puntini tramontato, nel buio, rassicurati dal-
luminosi, altrettanto intensi erano i l’amico cielo, salutavamo con affetto
momenti in cui le due classi recitava- il solenne Orione che ci augurava la
no insieme le stesse poesie, cantava- buona notte.
no, lavoravano su lunghe file di tavoli
accostati. Che fatica! Quanta gioia!

Note di diario…
di Alessandra, Gregorio e Maia

Cielo e non altro; il cupo cielo, pieno


di grandi stelle; il cielo, in cui sommerso
mi parve ciò che mi parea terreno.
E la terra sentii nell’Universo.
Sentii, fremendo, ch’è del cielo anch’ella.
E mi vidi quaggiù piccolo e sperso
Errare, tra le stelle, in una stella.
Giovanni Pascoli

Le stelle sono piccoli lumini nel cielo,


splendidi da guardare, incantevoli e lu-
centi. L’estasi e il senso di “nullità” che
si prova, può essere, in questo caso è
stato, intralciato dal sonno che si è im-
padronito di noi, verso le tre del mat-
tino, impedendoci quindi un completo
divertimento.
Di notte ci siamo dovuti alzare ogni due
Estate 2009 Numero Diciassette

ore per andare dal rifugio Sores, dove


alloggiavamo, al luogo di osservazione.
Le prime rilevazioni sono state difficili
perché non conoscevamo le costella-
zioni. In quell’intreccio confuso e lu-

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p
edagogia

Memorabile è stato il pomeriggio del-


la “ciaspolata”.
Ci sentivamo un po’ ridicoli perché non
riuscivamo a camminare bene, soprat-
tutto all’inizio. Il ritorno è stato più di-
vertente, anche se i sentieri in discesa
erano scivolosi e molti di noi sono ca-
duti più volte.
Il lavoro è stato duro e faticoso e ci sia-
mo stancati, ma alla fine siamo stati an-
che contenti di aver vissuto questa
esperienza, che ricorderemo come una
delle più belle mai vissute fin’ora.
Che altro aggiungere? Sono questi i mo-
menti della vita che non dimentiche-
remo mai.

minoso non
Cielo e Terra dicono qualcosa
riuscivamo a
l'uno all'altro nella dolce sera.
riconoscerle
Una stella nell'aria di rosa,
ad occhio
un lumino nell'oscurità.
nudo, ma
I Terreni parlano ai Celesti,
già poco do-
quando, o Terra, ridiventi nera;
po le distinguevamo nelle loro forme.
quando sembra che l'ora s'arresti,
Dopo il dovuto riposo, durato dalle 7.00
nell'attesa di ciò che sarà.
alle 13.30, abbiamo disegnato, sui no-
Tre pianeti su l'azzurro gorgo,
stri quaderni, il cammino delle stelle tra
tre finestre lungo il fiume oscuro;
le quali c’erano: a nord la Polaris, Cas-
sette case nel tacito borgo,
siopea e l’Orsa Maggiore; a sud il Cor-
sette Pleiadi un poco più su.
vo e Spica; a est la Corona Boreale, Ar-
Case nere: bianche gallinelle!
turo e Vega, mentre a ovest il Leone, il
Case sparse: Sirio, Algol, Arturo!
Toro e i Gemelli.
Una stella od un gruppo di stelle
L’osservazione è stata stupenda!
per ogni uomo o per ogni tribù.
Durante questa gita abbiamo avuto la
Quelle case sono ognuna un mondo
fortuna di conoscere i ragazzi della scuo-
con la fiamma dentro, che traspare;
la di Trento e con loro condividere del-
e c'è dentro un tumulto giocondo
le splendide chiacchierate, momenti fe-
che non s'ode a due passi di là.
lici e indimenticabili.
E tra i mondi, come un grigio velo,
Dopo cena diversi di noi si intrattene-
erra il fumo d'ogni focolare.
vano nella sala giochi, altri sui divani del
La Via Lattea s'esala nel cielo.
bar e i rimanenti se ne stavano in ca-
Giovanni Pascoli
mera a conversare.

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formazione 8
i l racconto

Il dono
Racconto a cura del maestro Andrea Scicchitani

Il gioielliere era seduto alla scrivania e guardava distrattamente la strada attraverso


la vetrina del suo elegante negozio.
Una bambina si avvicinò al negozio e schiacciò il naso contro la vetrina. I suoi occhi
color del cielo si illuminarono quando videro uno degli oggetti esposti.
Entrò decisa e puntò il dito verso uno splendido collier di turchesi azzurri.
"E’ per mia sorella. Può farmi un bel pacchetto regalo?".
Il padrone del negozio fissò incredulo la piccola cliente e le chiese: "Quanti soldi
hai?".
Senza esitare, la bambina, alzandosi in punta di piedi, mise sul banco una scatola
di latta, la aprì e la svuotò. Ne vennero fuori qualche biglietto di piccolo taglio, una
manciata di monete, alcune conchiglie, qualche figurina.
"Bastano?", disse con orgoglio. "Voglio fare un regalo a mia sorella più grande. Da
quando non c'è più la nostra mamma, è lei che ci fa da mamma e non ha mai un
secondo di tempo per se stessa. Oggi è il suo compleanno e sono certa che con que-
sto regalo la farò molto felice. Questa pietra ha lo stesso colore dei suoi occhi".
L'uomo entra nel retro e ne riemerge con una stupenda carta regalo rossa e oro
con cui avvolge con cura l'astuccio.
"Prendilo" disse alla bambina. "Portalo con attenzione".
La bambina partì orgogliosa tenendo il pacchetto in mano come un trofeo.
Un'ora dopo entrò nella gioielleria una bella ragazza con la chioma color miele e
due meravigliosi occhi azzurrì. Posò con decisione sul banco il pacchetto che con
tanta cura il gioielliere aveva confezionato e dichiarò:
"Questa collana è stata comprata qui?".
"Sì, signorina".
"E quanto è costata?".
"I prezzi praticati nel mio negozio sono confidenziali: riguardano solo il mio cliente
e me".
"Ma mia sorella aveva solo pochi spiccioli. Non avrebbe mai potuto pagare un col-
lier come questo".
Estate 2009 Numero Diciassette

Il gioielliere prese l'astuccio, lo chiuse con il suo prezioso contenuto, rifece con cura
il pacchetto regalo e lo consegnò alla ragazza.
"Sua sorella ha pagato. Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha
dato tutto quello che aveva".

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p
edagogia sociale

Intervista ai genitori delle feste


sulla collaborazione volontaria
alla vita scolastica
di Silvia Edmea Irene Cànepa

• realizzazione del sito internet,


• programmazione culturale,
• confezionamento di manufatti da
vendere alle feste,
• allestimento delle feste comprensivo
di cucina e buffet
• redazione del giornalino In-formazione
• scelta e ordine dei libri
• studio di testi inerenti all’impostazione
della scuola
• partecipazione attiva, in seguito a ele-
zioni, al Consiglio che si occupa degli
aspetti prevalentemente amministra-
tivi della scuola.

Proviamo a chiedere ad alcuni genitori


impegnati attivamente nei gruppi di
lavoro di raccontarci la loro esperienza
L a scuola steineriana è, ormai per
tradizione, una scuola non tanto
privata quanto autogestita: la collabo-
e le loro motivazioni.

Quando e come hai iniziato a colla-


razione dei genitori al suo funziona- borare attivamente all’interno della
mento è fondamentale per determi- scuola?
narne qualità e sopravvivenza. Marco Acquani Responsabile manu-
La collaborazione va dall'impegno quo- tenzione e attualmente consigliere
tidiano nel provvedere al pentolino del Ornella Valzasina Responsabile Cucina-
pranzo, alla puntualità, al rispetto dei Responsabile feste Bazar/Scuola aperta
turni di pulizia della classe, alla parte- Siamo entrati in questa scuola undici
cipazione alle riunioni, al pagamento anni fa, partendo dall’asilo e come tutti
della retta scolastica, fino alla presenza i genitori appena entrati eravamo spae-
nei gruppi di lavoro e di studio. Questi sati, ma nello stesso tempo consapevoli
si rivolgono a: di quello che stavamo donando a nostro
figlio.
• manutenzione materiale di spazi e Avevamo già letto qualcosa sulla peda-
oggetti della struttura scolastica, gogia e sulle caratteristiche delle scuole
• assistenza agli apparecchi informatici, Waldorf quindi spaesati si, ma consa-

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formazione 10
pevoli di quello che stavamo per affron-
tare.
È certamente un impegno importante
per noi genitori, ma l’abbiamo affron-
nelle varie forme. Il
gruppo bambole è
stato per me una fol-
gorazione!
“ La scuola
steineriana è, ormai per
tradizione, una scuola
tato e lo stiamo affrontando pensando
non tanto privata
di fare un’ “investimento” per i nostri Eleonora Monzani,
bambini nel futuro. All’inizio abbiamo gruppo Fate e folletti. quanto autogestita:
ascoltato, guardato e conosciuto,la Sono un ex-genitore. la collaborazione
scuola e i genitori, sempre in modo pro- I miei figli ora hanno
positivo e decisi che un giorno anche noi 24, 23 e 18 anni. dei genitori al suo
saremmo stati parte attiva della scuola. Sono arrivata nella funzionamento
Abbiamo messo a disposizione le nostre scuola steineriana di
capacità lavorative proponendoci con via Pini quando il mio è fondamentale
serietà, serenità e soprattutto continuità
e con il tempo ci e’ stato offerto di
impegnarci più intensamente e di
diventare responsabili di alcuni gruppi
secondo figlio era in
terza elementare.
Venivamo dalla scuola
statale, dove i genitori
e sopravvivenza. „
per determinarne qualità

di lavoro. stavano soltanto al cancello ad aspet-


Siamo stati contenti che la scuola ci tare …
abbia offerto questa opportunità,per- Non è stato semplice capire subito il
che’ crediamo che sicuramente sia di funzionamento della scuola. Dai collo-
buon esempio per i nostri bambini, qui preliminari all’iscrizione, mi è stata
anche se a volte le ore che dedichiamo chiesta la possibilità di partecipare atti-
le sacrifichiamo alla famiglia. vamente alla vita della scuola. Sono
A volte stanchi si, ma sempre felici di entrata per prima cosa nella dinamica
aiutare la nostra scuola a crescere e della classe. C’era una grande libertà,
diventare sempre piu’ importante per la che a volte sconfinava nel caos.
vita dei nostri bambini. Lo stesso nell’organismo scuola: tutti
dicevano tutto. Arrivavano le circolari
Monica Marcarini :resp. Programma cul- con tante proposte. Chiesi a una delle
turale e consigliere. Tre anni fa, parte- mamme della mia classe di che cosa si
cipai al banco-vendita giocattoli e poi trattava. Ricordo che rispose: “questi
al banco accoglienza durante alcune gruppi sono importanti, per me lo sono.”
feste della scuola. Dopo un po’ di tempo La seguii. Oggi, che i figli sono fuori da
un gruppetto di genitori della scuola mi molti anni, sono ancora qui a collabo-
chiese se volevo diventare consigliere. rare con la scuola, nel gruppo “fate e fol-
letti” per i lavori manuali e frequento
Marilena Taddeo gruppo manufatti uno dei gruppi di studio.
per le feste, Fate e Folletti. Quando Non consideravo i gruppi come chiusi
Estate 2009 Numero Diciassette

abbiamo iscritto i nostri figli, dopo aver in se stessi, ma come tra loro interse-
partecipato all’incontro organizzato canti. I ruoli dei genitori non fissi, ma dis-
per i nuovi genitori, i vari referenti dei tribuiti in varie attività.
gruppi hanno presentato le varie pos-
sibilità per aiutare e partecipare più atti- Qual è il senso di questa tua attività
vamente all’organizzazione della scuola all’interno della scuola steineriana?

11
p edagogia sociale

Monica Io credo nel progetto sociale di Marilena Penso sia molto importante
questa scuola.Voglio sostenerlo. Il pen- condividere questo cammino, scelto
siero antroposofico mi ha affascinato, innanzitutto dalla famiglia, che quindi
mi ha messo in discussione, mi ha inse- per prima deve attivarsi e capire quanto
gnato a imparare dalle molte domande sia importante poter sostenere con il
che mi faccio, che inizialmente non proprio aiuto la scuola, chiaramente con
hanno una risposta e che poi mi por- il piacere che questo aiuto comporta
tano a conoscere meglio il mondo. quando è ben distribuito tra i vari geni-
Marilena Innanzitutto il piacere di sco- tori!
prire ed esprimere la mia creatività, di Eleonora La scuola e la famiglia si inter-
condividere questo piacere con altre secano, non sono due ambiti a sé stanti.
mamme, e di far arrivare tutto questo Questa almeno è stata la mia espe-
a chi viene a visitare la nostra scuola nei rienza. Io e mio marito avevamo, nel
nostri giorni di festa. creare la nostra famiglia, il senso del
Eleonora Venivo da sacrificio.
una scuola rigida, in Questo è il fulcro dell’educazione!
cui il genitore era ban- Oggi in partenza manca, è difficile pra-
dito dall’organizza- ticarlo. Quando i bambini sono piccoli,
zione e semmai inter- c’è ancora l’ideale della famiglia; non si
pellato nella respon- è ancora capito che la famiglia è un per-
sabilità. Mi era pia- corso di sacrificio. I figli non sono come
ciuta la familiarità, ce li aspettavamo: sono delicati, hanno
l’accoglienza della le loro proprie caratteristiche e difficoltà.
scuola steineriana. Un Si incontrano tante frustrazioni, soprat-

“ Donare fa parte
della crescita
nostra e altrui.
modo per conoscere
meglio la scuola e per
capire meglio la scuola
era la partecipazione
tutto scolastiche. I figli non sono tutti
geni, la maggior parte sono “medi”. Il
senso di sacrificio nostro aiuta anche i
nostri figli a superare le loro frustrazioni,
Il tempo libero ai gruppi di lavoro. impegni e difficoltà. Dedicare a loro, al
Questo mi ha con- loro percorso, significa rinunciare a
non è tutto
per noi stessi. „ vinto. La scuola, per
andare avanti, aveva
bisogno della parteci-
molto. Quando saranno genitori,
rimarrà. L’impegno nella scuola implica
un sacrificio di tempo. Dedicare tutto il
pazione dei genitori, nostro tempo a noi stessi e ai figli è
altrimenti sarebbe stata una scuola pri- egoistico. Donare soltanto l’obolo non
vata come un’altra. è socialmente efficace. Donare fa parte
della crescita nostra e altrui. Il tempo
Che significato ha, a tuo parere la col- libero non è tutto per noi stessi.
laborazione scuola-famiglia per la Donare è questo. L’ho imparato lavo-
pedagogia Waldorf ? rando a scuola. La scuola mi ha dato più
Monica Il significato è insegnare ai di quello che io ho dato.
nostri figli a vivere in una comunità. Buona regola è non misurare mai
Importante è anche che i maestri tro- quello che io o un altro fa o dà. Que-
vino sostegno e appoggio nella presenza sto fa anche andar bene i gruppi. Mai
dei genitori nella vita sociale della scuola misurare.

in
formazione 12
Che riscontro ha questa collabora- di sacrificio? La donazione di tempo?
zione sulla tua vita economica e pri- L’impegno di tempo e denaro rinun-
vata? ciando a qualcos’ altro?
Monica La conseguenza è che io in que-
sto momento ho scelto di non lavorare. Secondo te la collaborazione dei
Mio marito mi appoggia in questo. genitori all’interno della scuola ricade
Abbiamo scelto insieme. Siamo consa- sull’educazione sociale dei nostri
pevoli che questa scelta avrà delle con- bambini?
seguenze sulla famiglia, sia sull’educa- Monica . Sì, come ho già sottolineato
zione delle nostre figlie, sia sul bilancio Marilena Credo sia un bell’esempio da
familiare, che fa a meno di uno stipen- fornire ai nostri ragazzi per far capire loro
dio, sia sul tempo privato della famiglia, cosa voglia dire offrire il proprio tempo
che è molto ridotto. Per noi anche il per aiutare, questo come valore in gene-
tempo è un bene prezioso. rale.
Marilena Non particolarmente oneroso Eleonora l’aspetto sociale non compete
perché nel corso degli anni ho imparato al giovane, ma all’adulto. A 18-20 anni
a dosare la mia disponibilità cercando io volevo tagliare i ponti con la società.
di offrire il mio tempo in modo “sano”, Credo e ho voluto essere d’esempio:
cioè senza essere onnipresente.Vado a anche se da adolescenti criticano,
scuola ogni giovedì nel gruppo di fate hanno però una sensibilità sociale.
e folletti, quando la maestra di classe
richiede la nostra presenza per la classe Marco propone una poesia di R. M.
e aiuto nell’allestimento delle feste. RILKE
Eleonora Mi dedico in modo esagerato,
ma in famiglia non mi è mai stato fatto L’ARTE DEL GUERRIERO
pesare. Egoistico, secondo me, è far
Tutto è
pesare queste scelte di impegno. Sul-
portare a termine e poi generare.
l’economico non ci sono doveri però
Lasciar compiersi ogni impressione e
non tutto ci è dovuto. L’impegno nella
ogni germe di un sentimento dentro di sé,
scuola ha vari aspetti, anche quello eco-
nel buio, nell’indicibile, nell’inconscio
nomico.
irraggiungibile alla propria ragione,
Egoismo e disinteresse sono il vero pro-
e attendere con profonda umiltà
blema. I genitori che non vivono la
e pazienza, l’ora del parto di una nuova
scuola sentono il coinvolgimento, per
chiarezza:questo si chiama vivere da artista,
esempio, agli eventi, con grande fasti-
nel comprendere come nel creare.
dio. Tu lo puoi dire ai genitori, ma è il
Qui non si misura il tempo;maturare
genitore che deve avere la coscienza.
come l’albero, che non incalza
Altrimenti è un impegno che non sente.
la sua linfa e sta sereno
Sembra che i figli rientrino nel bene da
Estate 2009 Numero Diciassette

nella tempesta di primavera


“mostrare”, perché è una società del-
senza apprensione che l’estate
l’apparire. Il figlio deve essere bello, cam-
non possa venire,
pione, intelligente, altrimenti c’è la
perché l’estate viene:viene ai Pazienti
scuola steineriana. Se anche questa non
che attendono e stanno
funziona, me ne vado. Io pago, ma non
come se l’eternità giacesse avanti a loro.
mi metto in discussione. Dov’ è il senso

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arte sociale

La storia del costume parla di noi


di Patrizia Curcetti

D omenica pomeriggio, passeg-


giando sulle rive del naviglio, tra
cinguettii e metropolitana, la mia at-
decadenza dell’impero romano. Dopo
essersi ispirati alla sobrietà dei greci,
considerando l’abbigliamento come
tenzione è catturata dalla voce di un uo- un elemento fondamentale per porre in
mo. Parla alla moglie, il suo tono espri- evidenza i valori individuali, tanto da in-
me un certo disappunto, o meglio …rab- dossare morbide vesti, semplici e so-
biosa contrarietà! lenni, l’essenzialità dei Romani viene
Ultracinquantenne, si agita strepitando: gradualmente a corrompersi. Eccoli
“Ma cosa devo vedere! Hai visto come ostentare ornamenti in pasta di vetro
cammina con quelle scarpe! Non sta in colorata, cristalli d’ambra, grani d’oro.
piedi su quei trampoli! Non posso ve- Numerosi e grossi anelli adornano le di-
dere mia figlia ridotta così!” Non trova ta, fibule, spilloni tra i capelli, massicce
pace, la moglie in silenzio annuisce, il lo- collane, cammei e vari amuleti d’ispi-
ro passo è veloce e presto spariscono razione greco-ellenistica ed orientale,
dalla mia vista. Gli epiteti si confondo- appesantiscono le tuniche, l’acconcia-
no con i cinguettii e il mormorio della tura e il passo.Anche l’uso sregolato dei
metropolitana, fino a svanire comple- profumi e dei belletti si diffonde tra le
tamente. classi privilegiate, fino al punto che la
Resta a me presente l’immagine della legge tenta di frenarne gli eccessi.
“ povera vittima della moda” traballante L’avvento del Cristianesimo, conduce,
e un po’ goffa. La vedo arrancare sulle sul finire dell’epoca imperiale, sia pur or-
sue bellissime scarpe. mai troppo tardi, a una moralizzazione
Rincaro la dose e la immagino con in- dei costumi e alla semplificazione del
dosso pantaloni a vita bassa lunghi sot- vestiario. Ecco le tuniche tornare a una
to il ginocchio, cercando di imitare la foggia più sobria, la toga degli uomini
top model del momento. e la palla delle donne perdono d’am-
Perché? piezza esagerata e non tornano più al-
Affiora il ricordo dei miei studi di storia l’armoniosa morbidezza greca.Abiti più
del costume: il tanto amato professor aderenti accompagnano il cammino
Beltrami che descrive, mostrando alla della storia.
classe, la figura di una matrona roma- Sorridendo, torno con la mente alla ma-
na. Non è tanto differente dalla grot- trona romana di fine impero e alle esa-
tesca donna osservata oggi. Anch’essa sperazioni della moda dei nostri tempi:
traballa su “scarpe trampoli” e cerca di le due donne arrancano fianco a fian-
mantenere in equilibrio un’acconciatu- co trascinando il decadere dei loro co-
ra inimmaginabile. Siamo nel periodo di stumi. Con loro un’altra chiara espres-

in
formazione 14
sione di declino…una dama della se- parte delle guance…
conda metà del ‘700, gli anni che pre- E’ particolarmente istruttivo osservare
cedono la Rivoluzione francese.Avanza come cammina un sanguinico. Di solito
anch’essa barcollando su tacchi a roc- il suo passo è leggero e le gambe si muo-
chetto e si sostiene, per non cadere a vono senza difficoltà. Il peso grava per lo
terra, su due bastoncini. Indossa un abi- più sulla parte anteriore del piede, tal-
to tanto pesante e ingombrante da do- volta solo sulle dita…Il curioso fenome-
ver essere sorretto dalla sottogonna. Piz- no dei nostri giorni non può essere ta-
zi increspati, collarette che contornano ciuto anche perché dimostra come la
ampie scollature, rigidi corsetti, ricami, predilezione per il temperamento san-
cascate di pizzi alle maniche, arriccia- guinico non influenzi solo la cosmesi ma
ture, sovrapposizioni di tessuti e per l’ac- anche la moda. L’ammirazione che de-
conciatura dei capelli della poverina, un sta il passo slanciato e dinamico dei por-
magnifico veliero con tanto di albero tatori di questo temperamento ha fat-
maestro! Tre abiti differenti raccontano to salire ad ideale di bel-
la propria epoca, li accomuna la libertà
di costumi e l’esasperazione delle for-
me. L’abbigliamento maschile non è per
si toccare il suolo…
Le donne, che sono sem-

lezza il librarsi senza qua- L’avvento del
Cristianesimo, conduce,
sul finire dell’epoca
nulla preservato da tali correnti, richie- pre aperte a tutto quello
derebbe però altre considerazioni e ap- che viene ritenuto bello e imperiale, sia pur ormai
profondimenti. moderno, cercano di ap- troppo tardi, a una
I miei pensieri tornano alla moderna propriarsi del - passo del- moralizzazione
giovane donna e al suo tentativo di vo- l’elfo - accettando volen-
tieri l’aiuto del - tacco a
dei costumi
lare e non di camminare. Con questa
immagine mi avvio verso casa, voglio ri-
leggere un libro di Norbert Glas “I quat-
tro temperamenti- sulla strada dell’au-
stante dal suolo e il peso del vestiario.
grava solo sulle dita. Que-

spillo -. Il tallone è ben di- e alla semplificazione

toconoscenza” – Natura e Cultura Edi- sto passo è quasi una caricatura del
trice. Lo sfoglio ed ecco ritrovate le pa- camminare e la lotta che le dame con-
role di Glas, che dopo aver descritto le ducono per mantenersi in equilibrio è
uno spettacolo penoso a vedersi”.
caratteristiche del temperamento san-
Ripenso alla passeggiata sul naviglio e
guinico, come:“gli occhi del sanguinico
al disappunto di quel padre in lotta con-
brillano come lucenti e mobili gemme”,
tro il temperamento dell’epoca!
aggiunge “ La nostra epoca, in cui la ve-
Forse una visione più cosciente del per-
Estate 2009 Numero Diciassette

locità è la parola magica, apprezza mol-


ché la figlia rischi caviglie e schiena pur
to il temperamento sanguinico per la
di tentare la “camminata elfica” lo
sua mobilità. Un chiaro segno di ciò si
avrebbe sostenuto e chissà, un sorriso
ha nella cosmesi; infatti, le signore che
di amorevole compassione gli sarebbe
si truccano il viso hanno cura di far ri-
affiorato in viso…!
saltare con lievi tocchi di rosa questa

15
a rte sociale

Mi soffermo a osservare anche i pan- po ha un significato speciale: è l’e-


taloni a vita bassa indossati non solo spressione del corpo astrale.” Rudolf
dalla fanciulla in questione, ma da mol- Steiner,VI conferenza, in “Natura e uo-
tissime donne. In contrapposizione a mo”, 13 febbraio 1924.
questa immagine mi ritrovo nel me- Ritrovo queste parole di Steiner al ter-
dioevo. Donne angeliche ispiratrici di mine della giornata , mi invitano a ri-
mistiche visioni si aggirano per cittadi- flettere ancora una volta sul senso del-
ne gotiche del XII sec. I loro abiti se- l’abbigliamento e su quanti gesti ese-
guono l’anelito dell’architettura dell’e- guiamo meccanicamente senza alcuna
poca che con slancio verticale fa appa- coscienza, sia con noi stessi sia con i no-
rire le forme più snelle e longilinee. Il stri figli, gesti apparentemente innocui.
punto vita, in quest’epoca, è estrema- Nasce così la domanda: “L’abito è la
mente al di sopra dei fianchi. Non c’è conseguenza?”. Continueremo a ve-
più l’equilibrio dell’arte greco-romana, stirci, per necessità, per divertimento,
ma nuovi ideali stilistici danno origine per vanità e per raccontare qualcosa di
a nuovi criteri di bellezza. noi. Il peplo, la toga, la gorgiera, il far-
L’amor cortese, il codice cavalleresco e setto i tacchi a spillo, le reni scoperte, i
i pantaloni a vita bassa ?! Un accosta- tessuti sintetici, i bambini vestiti da pic-
mento impossibile! coli guerrieri: la storia del costume par-
“ Ci vestiamo per abitudine, ma ogni ca- la di noi.

La ricetta
Zucchine ripiene
Ingredienti per 8 persone:
6 zucchine
50 gr. di parmigiano reggiano grattugiato
1 tuorlo d’uovo
2 patate medie lessate e schiacciate
200 gr. di ricotta
1 busta di zafferano sciolta in un pochino
di acqua di cottura delle zucchine
Una manciata di prezzemolo tritato
Sale, possibilmente alle erbe

Preparazione
Cuocere al vapore le zucchine per 10 minuti.
Tagliarle a metà e scavarle conservando la
polpa che servirà poi per il ripieno.
Mescolare tutti gli ingredienti e riempire le
zucchine.
Infornarle a 180 gradi per circa 20 minuti

in
formazione 16
d alla classe ottava

Chi è felix?
D urante alcune ore di tedesco abbiamo in-
tervistato Felix: in precedenza avevamo tra-
dotto in tedesco le domande che volevamo ri-
pio, anche il marito di una sua zia, che è sicilia-
no, è molto simpatico.
Alice e Eloise
volgergli, alle quali lui ha ovviamente risposto nel-
la sua lingua. Ecco cosa abbiamo scoperto di lui… Gli abbiamo chiesto se trova divertente lavora-
re nella nostra scuola e ha risposto che sì, si di-
Felix viene da Amburgo, in Germania. Ha com- verte molto con i bambini piccoli durante l’in-
piuto vent’anni ad aprile. È venuto in Italia per tervallo, un po’ meno quando deve (sotto gli or-
fare il servizio civile, anzichè fare il militare nel dini di Cinzia!) fare fotocopie o portare i pento-
suo paese. La sua famiglia è composta da mam- lini nel forno.
ma, papà ed una sorella che studia recitazione al- Gli abbiamo anche chiesto quale fosse il suo piat-
l’università di Berlino. Dice di essere già stato in to italiano preferito, e ci ha risposto che a lui piac-
Italia più di una volta, in precedenza, visitando Ve- ciono molto la pizza e gli spaghetti.
nezia, le Dolomiti, la Toscana e Urbino. Qualcuno deve aver provato ad offrirgli la lingua,
La città di Milano gli piace molto. Soprattutto ma non è riuscito a mangiarne neanche un boc-
il centro, dove anche lui si ritrova spesso con cone. Ha però mangiato la bresaola di cavallo, ma
gli amici (tedeschi!). Oppure, nel tempo libe- se avesse saputo di cosa si trattava, non l’avreb-
ro va in palestra. Trova la gente italiana molto be neanche assaggiata!
ospitale e aperta nei confronti degli altri.Ad esem- David

Scambio culturale
Italiani a Monaco site ai musei, shopping. Quando sono partite ero
Ad ottobre la classe VIII è andata in gita a Mo- triste e mi sentivo sola…
naco di Baviera. Benedetta
È stata un’esperienza favolosa … stupenda …in-
dimenticabile! Appena arrivata alla stazione ero … La classe tedesca che avevamo inizialmente
un po’ preoccupata, avevo paura per la lingua, conosciuto tramite corrispondenza in inglese è
perché era la mia prima esperienza all’estero. Io venuta a Milano. Con loro abbiamo visitato il Ca-
ero ospite di Elena: è molto simpatica, ed anche stello Sforzesco, il Duomo (che li ha molto col-
i suoi genitori sono stati molto gentili con me. piti), Sant’Ambrogio, il Museo della Scienza e del-
Alla fine ci siamo capiti perfettamente! la Tecnica, la Scala, la Pinacoteca di Brera e la Bi-
Estate 2009 Numero Diciassette

blioteca Nazionale, inoltre siamo stati a Vene-


Tedeschi in Italia zia e Murano (dove abbiamo visto fare il vetro
A marzo la classe che ci aveva ospitato in Ger- soffiato: meraviglioso!). Ultima sera in pizzeria
mania è venuta a Milano. Oltre ad Elena, ho ospi- ed il giorno dopo, con molta commozione, i sa-
tato Laura, con la quale a Monaco avevo parla- luti e la partenza.
to poco. Abbiamo fatto molte cose insieme: vi- Simona

17
p edagogia

Rispolverando una pedagogia del cuore


di Matilde Barberis, maestra di classe

H enning Köhler, esperto di peda-


gogia curativa in ambito antro-
posofico, nei propri scritti e seminari
Essere genitori, ci ricorda Köhler, signi-
fica godere di un ruolo di grande pri-
vilegio, in quanto si è stati prescelti dai
accompagna gli educatori verso un propri figli come i più stretti compa-
approccio educativo approfondito spi- gni di destino. Ciò lega ad essi con un
senso di gratitudine e trepidante,
ritualmente. Mettendo in discussione
amorevole attesa per ciò che si dis-
gli abituali modelli di pensiero, propone
piegherà dalle loro vite.
un atteggiamento pedagogico non Essere genitori, inoltre, offre l’oppor-
meccanicistico, teso all’ascolto, alla tunità di rileggere, accompagnando la
attenta e amorevole osservazione e crescita dei bambini, la propria infan-
accettazione del bambino, accetta- zia acquisendo una mobilità spirituale
zione piena di fiducia nel suo progetto capace di renderci liberi da concezioni
di vita. rigidamente acquisite. Non è così
Köhler invita i genitori ad avere fidu- scontato ripercorrere la propria storia
cia nelle proprie intuizioni educative sottoponendo i ricordi a una nuova let-
guardandole alla luce di una pedago- tura. Non è certo cosa da poco. E’ però
gia del cuore che, come atteggiamento un opportunità preziosa che ci viene
di fondo, anche la pedagogia Waldorf donata.
persegue. Nel rispetto dell’infanzia, Nell’auto-educarsi, mettendo in dis-
nella meraviglia di fronte ai primi cussione se stessi, nell’accogliere
accenni biografici che muovono verso quanto si manifesta nella natura in
un progetto che viene dal futuro, la divenire dei propri figli, l’adulto affina
pedagogia steineriana anela a far la propria ispirazione creativa che lo
incontrare una duplice corrente di svi- aiuta ad educare, rivolgendo la com-
luppö quella della crescita fisica dal prensione verso il voler divenire del
basso verso l’alto con bambino. Amorevole ascolto, quieta e
quella dell’incarna- morbida accoglienza di quanto, pieno

“ Nell’auto-educarsi,
l’adulto affina
la propria ispirazione
zione nel fisico di
una corrente spiri-
tuale che porta in sé
il motivo centrale
di speranza, proviene dal futuro ansioso
di incarnarsi. Comprensione, osserva-
zione senza giudizio, senza paragoni,
senza modelli o parametri ai quali ade-
creativa che lo aiuta dell’individualità in rire per essere “normali”. La nostra
formazione. comprensione è, per il giovane essere
ad educare, rivolgendo Genitori ed educatori in divenire, la via verso se stesso. In
la comprensione insieme, accompa- un’epoca in cui esiste una definizione
gnano questo mera- per ogni disturbo, un test per ogni

del bambino. „
verso il voler divenire viglioso processo
negli anni di scuola.
manifestazione che si differenzia dal-
l’appiattimento, dove impera la ditta-

in
formazione 18
tura della mediocrità e l’impoverimento
delle relazioni umane, i bambini hanno Il giglio e la rosa
davvero un arduo compito per realiz-
Questi fiori sono in opposizione evidente.
zare il loro personale progetto. Ritrovare
Guardando il Giglio si scopre che è soggetto
il tempo per un abbraccio fatto di silen-
alla legge della tripartizione. Le radici del
zio, approvazione interiore, osservazione
giglio non affondano profondamente per
attenta delle piccole cose, costituisce
terra, la forma delle foglie è regolare, il fiore
un modo per sostenere il progetto dei
si compone di due triangoli che riuniti, for-
nostri figli. Questi sono soltanto alcuni
mano la stella a sei punte la stella dell’An-
degli elementi offerti dalle riflessioni di
nunciazione. Quest’aspetto, legato al suo
Köhler, elementi che vale la pena
candore immacolato, ne fa il simbolo della
approfondire per l’ attuazione della
purezza originale, il fiore del principio dei
pedagogia Waldorf. Questa pedagogia
tempi .
nutre fiducia in una sorgente origina-
Del tutto diversa ci appare la Rosa, salda-
ria dalla quale ogni essere umano
mente radicata al terreno, forma con i petali
attinge le proprie speranze per il futuro,
la stella a cinque punte: la stella del Com-
offre indicazioni verso un atteggia-
pimento. La semplice rosa canina, come la
mento pedagogico che assiste, accom-
sontuosa rosa da coltivazione, obbedisce alla
pagna e incoraggia, suggerisce una via
stessa legge che determina l’aspetto dei fiori
verso ciò per cui umanamente vale la
e delle foglie (osservate la posizione di que-
pena di lottare. Sta a noi soltanto sof-
ste sullo stelo).
fiar via la polvere che opacizza lo splen-
Vivere secondo il precetto di Giovanni Bat-
dore del cuore.
tista è volere il cambiamento interiore, è imi-
tare la rosa e superarla. La meta che perse-
gue l’umanità non sarà rimanere allo stato
Bibliografia di giglio, ma evolvere verso lo stato di rosa.
• Henning Köhler,
Non esistono bambini difficili,
Natura e Cultura Editrice
• Henning Köhler,
La tavola della festa
Bambini difficili, paurosi, di San Giovanni
tristi ed irrequieti, Il mattino della festa di San Giovanni, si
Natura e Cultura Editrice appende sopra la tavola una rappresenta-
• Henning Köhler, zione di Giovanni Battista (per esempio
Il Re delle Storie e il Bambino quella che si trova sul portale della cattedrale
delle Stelle - una fiaba -, di Chartres o quella di Leonardo da Vinci),
Natura e Cultura Editrice affiancato a sinistra da un giglio bianco e a
• Henning Köhler, destra da una rosa rossa: San Giovanni
Estate 2009 Numero Diciassette

Il miracolo di essere bambini, mostra agli uomini il cammino da seguire.


Natura e Cultura Editrice Si racconta che Giovanni si nutrisse di frutti
e miele selvatico. Le bacche che maturano
• Henning Köhler,
in questa stagione ci suggeriscono di imi-
L’enigma della paura,
tarlo: cosparse di miele, saranno per piccoli
Natura e Cultura Editrice
e grandi una prelibatezza per questa festa.

19
l a redazione segnala...

Letture
Per i genitori
Janus Korczak, Il diritto del bambino al rispetto, Luni editrice 9 euro
Educatore, poeta, medico e libero pensatore Janus Korczak dedicò tutta la
sua vita al bambino. Fondatore e direttore della “Casa dell’orfano” di Var-
savia seppe penetrare e descrivere da dentro il mondo del bambino, seppe
vedere con gli occhi del bambino, come si può leggere già in queste poche
righe: “… Rispetto per ogni minuto che passa, perché morirà e non tornerà
più; un minuto ferito comincerà a sanguinare, un minuto assassinato tornerà
a ossessionare le vostre notti. Lasciamo che il bambino si abbeveri fiducioso
nell’allegria del mattino. È quello che vuole. Un racconto, una conversazione
con il cane, una partita a pallone, non sono per lui tempo perduto; quando
guarda un’immagine o ricopia una lettera, non si affetta. Fa tutto con un’in-
cantevole semplicità. Ha ragione lui…”

Janus Korczak, Quando ridiventerò bambino, Luni editrice


Con l’aiuto di un folletto l’educatore adulto ridiventa bambino e si ricon-
giunge non “all’angosciante banalità” delle azioni dei bambini, così lontane
dal mondo dell’adulto, ma alle piccole, minime insignificanti azioni dei bam-
bini che spesso ci capita di rievocare. Leggendo questo romanzo si ha l’im-
pressione di rivivere la propria infanzia e di sentirsi intrappolati in questo
inquietante presente, scoprendo che, unico rimedio al continuo sprofondare,
ridiventa il “ritirarsi in un angolo” per ascoltare ancora quel timido, sincero
battito del cuore che ci è stato compagno lungo tutta l’infanzia.

Per i bambini più piccoli


Carlo Lapucci, Il libro delle filastrocche, Domino Avvalardi
Una preziosa raccolta di ninnananne, cantilene, canzoni alla rovescia e pic-
cole fiabe in rima della nostra tradizione popolare per il nutrimento spiri-
tuale dei più piccini….e delle loro mamme.

Libera Scuola Rudolf Steiner - Via Tommaso Pini 1 - 20134 Milano


www.liberascuola-rudolfsteiner.it • e-mail: programma.culturale@liberascuola-rudolfsteiner.it
In Formazione è realizzato grazie al lavoro totalmente volontario dei maestri e dei genitori
che vi partecipano. Il costo per la stampa e la confezione è stato donato da Rotomail Italia SpA.
Hanno partecipato alla realizzazione di questo numero: LIBERA
Walter Abbondanza, Matilde Barberis, Silvia Canepa, SCUOLA
Barbara Cavalli, Patrizia Curcetti, Riccardo Gatti, Livia Negri, Andrea Schicchitani. RUDOLF
Chiusura in redazione: maggio 2009 STEINER

in
formazione 20
u na gita a...

Varigotti
Con questa rubrica vorremmo condividere con le famiglie qualche idea per una gita in
giornata fuori porta, respirare un po’ di aria buona e distrarsi con i bambini.
Se avete una meta carina da consigliare, saremo lieti di pubblicarla.

Varigotti è un piccolo borgo ligure, di origini an- bito gli effetti devastanti di costruzioni inva-
tichissime, con una bella spiaggia ampia dove sive e deturpanti.
i bambini possono giocare liberamente. Fino alla fine di maggio, di solito, la spiaggia non
Si trova poco prima di Finale Ligure, l’uscita in è attrezzata con ombrelloni e lettini, se non in
autostrada A10 è Spotorno e si raggiunge in un qualche piccola zona. Ci si può quindi sistemare
paio di ora d’auto da Milano. dove meglio si crede.
Fra i tanti paesini caratteristici della Liguria, lo Non si entra con l’auto in paese, ma c’è un co-
abbiamo scelto perché è in una posizione me- modo parcheggio appena fuori.
ravigliosa, ai piedi di un promontorio e gode Per chi ha voglia di dedicare qualche ora alla
di un clima che anche in primavera è partico- visita di borghi storici, a cinque minuti di au-
larmente mite, grazie alla presenza nell’im- to, c’è Finalborgo, dove si possono visitare Ca-
mediato entroterra dell’altopiano delle Manie, stel Gavone, il chiostro di Santa Caterina, la ba-
che la protegge dai venti freddi settentriona- silica di San Biagio e Castel San Giovanni, ol-
li. tre naturalmente a gironzolare per le piccole
Ci sembra molto adatto alle famiglie con bam- e bellissime vie della città gustando una fo-
bini perché ha una spiaggia ampia, un’atmo- caccia insuperabile.
sfera molto rilassante e qualche piccolo risto- Infine chi ama fare escursioni a piedi,in que-
rantino sulla spiaggia dove gustare i tipici piat- sta zona, non ha che l’imbarazzo della scelta.
Estate 2009 Numero Diciassette

ti liguri. Vi invitiamo a visitare i seguenti siti che con-


La spiaggia è circondata da antiche case dai to- tengono tutte le informazioni sui borghi e an-
ni pastello, che ora sono residenze per le va- che sulle passeggiate
canze, ma che conservano la struttura e i co-
lori di un tempo www.varigotti.liguria.it
Tutto il borgo è ben conservato e non ha su- www.finalborgo.it

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immagine tratta dal libro “ Il gigante egoista” EDILIBRI
Campo Estivo 2009
Il nostro campo estivo accoglie bimbi e bimbe a cui offre spazi per il gio-
co libero e strutturato ed inoltre attività di laboratorio artistico ed arti-
gianale secondo il ritmo giornaliero. La nostra scuola è circondata da un
giardino dove i bambini possono correre e giocare tra gli alberi.

Per bambini dai 4 agli 11 anni


da lunedì 15 giugno
a venerdì 17 luglio 2009

Turni settimanali
da lunedì a venerdì
dalle 8.15 alle 16.00

Merenda e pranzo a cura della scuola


a base di alimenti biologi che seguiranno
il ritmo di un menù settimanale

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