19 novembre 2003
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
fini commerciali o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
Esercizio 4. lim f (x) = −∞ significa a ∀ K > 0 ∃ R > 0 : ∀ x < −R allora f (x) <
x→−∞
K, b ∀ K > 0 ∃ R < 0 : ∀ x < R allora |f (x)| < K, z ∀ K < 0 ∃ M > 0 : ∀ x < −M
allora f (x) < K, d ∃ K > 0 ∀ M > 0 : ∀ x < −M allora f (x) < −K.
Esercizio 7. Tre uomini e tre donne devono alternarsi a sedere attorno ad un tavolo rotondo.
In quanti modi possono farlo? a 9 b 6 z 12 d 8
5
6 c Federico M.G. Vegni
x−y+z =0
Esercizio 8. L’equazione del piano di R3 contenente la retta e perpen-
2x − z = 1
dicolare al piano x + y + z + 1 = 0 è a x + 2y − 3z + 2 = 0, z x + y − 2z − 1 = 0, c
x − 2y + z = 0, d 2x − y − z + 1 = 0.
Parte B
Esercizio 1.
(a) Discutere, al variare del parametro k in R, la resolubilità del sistema lineare
(1 − 2k)x + y + z = 2
x−y+z = 1
3x + y − kz = 1 − k.
(b) Per ogni valore di k per cui il sistema è resolubile, scrivere esplicitamente le soluzioni.
(c) Interpretare geometricamente i risultati trovati, specificando quale è la forma del luogo
geometrico di R3 descritto dalle soluzioni per i diversi valori di k.
k = −1 Si ha
3 1 1 3 1 1 2
A = 1 −1 1 A|b = 1 −1 1 1
3 1 1 3 1 1 2
ed essendo in entrambe le matrici l’ultima riga multiplo della prima e le prime
due linearmente indipendenti, ricaviamo che il rango di A è 2 e coincide con il
rango di A|b. Il sistema è resolubile ed ammette infinite soluzioni dipendenti da
un parametro, secondo il teorema di Rouché Capelli.
k = 3 Si ha
−5 1 1 −5 1 1 2
A = 1 −1 1 A|b = 1 −1 1 −3
3 1 −3 3 1 −3 −2
ri ricava facilmente che il rango di A è 2. Considerando la sottomatrice di A|b cosı
ottenuta
1 1 2
−1 1 1
1 −3 −2
che ha determinante pari a -12, ricaviamo che il rango di A|b è 3. Il sistema risulta
quindi incompatibile, e non ammette soluzione.
(b) Soluzioni del sistema lineare, nei casi di complatibilità.
k 6= −1, 3 Applicando la regola di Cramer si ottene
2 1 1
det 1 −1 1
1−k 1 −k
x= 2
−2k + 4k + 6
1 − 2k 2 1
det 1 1 1
3 1 − k −k
y= 2
−2k + 4k + 6
1 − 2k 1 2
det 1 −1 1
3 1 1−k
z= 2
.
−2k + 4k + 6
Svolgendo i conti si ottiene
1 3(1 − k) k2 − 3k + 4
x= y= z= .
2(3 − k) 2(k + 1)(3 − k) (k + 1)(k − 3)
k = −1 Poiché le prime due righe del sistema sono linearmente indipendenti, mentre la
terza dipende linearmente dalle prime due, possiamo limitarci a considerare il
sistema
3x + y + z = 2
x−y+z = 1
le cui soluzioni dipendono da un parametro. Portando la variabile z a secondo
membro e cambiandole nome, si ottiene il sistema equivalente
3x + y = 2 − t
x − y = 1 − t.
8 c Federico M.G. Vegni
Esercizio 2.
Sia data l’applicazione f
f : R3 −→ R3
x (k − 1)x + ky + kz
y 7→ −y − kz .
z 2ky + 2z
(a) Determinare per quali valori di k l’applicazione è lineare.
(b) Determinare per quali valori di k l’applicazione è una biiezione.
(c) Determinare per ogni valore di k la dimensione ed una base dell’immagine e del nucleo
di f .
Soluzione. Introducendo
k−1 k k x
A= 0 −1 −k x= y
0 2k 2 z
l’applicazione f può essere scritta come
f : R3 −→ R3
x 7→ Ax.
(a) L’applicazione f è lineare per ogni valore di k, essendo assegnata come prodotto di A
per un vettore. Risulta infatti A(αx1 + βx2 ) = αAx1 + βAx2 .
(b) L’applicazione f è una biiezione se la matrice A è invertibile. Perché A sia invertibile,
occorre che det A 6= 0. Essendo
det A = (k − 1)(−2 + 2k2 ) = 2(k − 1)2 (k + 1)
l’applicazione è invertibile se k 6= ±1.
(c) Dimensione e base del nucleo e dell’immagine di f .
k 6= ±1 L’applicazione è una biiezione, quindi il nucleo coincide con il solo vettore nullo,
e l’immagine è tutto R3 . Come base di R3 può essere scelta la base canonica
{e1 , e2 , e3 }.
c Federico M.G. Vegni
9
Esercizio 3.
(a) Definizione di autovettore
di una matrice
A (n, n).
2 0 0
(b) Data la matrice A = 1 1 k , trovare i suoi autovalori, al variare di k ∈ R.
−k 0 1
(c) Trovare l’autospazio associato a ciascun autovalore, al variare di k ∈ R.
(d) Discutere la regolarità degli autovalori, al variare di k ∈ R.
(e) Definizione di matrice diagonalizzabile.
(f) Per quali valori di k la matrice A risulta diagonalizzabile? Scrivere una matrice P che
realizza tale diagonalizzazione.
Soluzione.
(a) Sia A la matrice che rappresenta la trasformazione lineare f di Rn in se stesso, un
autovettore di A è un qualunque vettore di Rn che viene eventualmente dilatato, ma
non ruotato da A. Un autovettore x quindi risolve in modo non banale il problema
Ax = λx.
(b) La matrice A è triangolare inferiore
a blocchi. Un autovalore è 2, gli altri coincidono con
1 k
gli autovalori del blocco e possono essere letti sulla diagonale. Gli autovalori
0 1
di A sono dunque λ1 = 1 autovalore doppio e λ2 = 2 e non dipendono da k.
(c) Troviamo l’autospazio associato a λ1 = 1 risolvendo il sistema Ax = x, con x = (x, y, z).
Risolvendo facili calcoli, il sistema può essere riscritto come
x=0
kz = 0.
Si distinguono quindi i casi seguenti.
k = 0 Il sistema è equivalente alla sola equazione x=0; una base dell’autospazio è dunque
data dai vettori
0 0
1 0 .
0 1
L’autospazio di λ1 ha allora dimensione 2.
c Federico M.G. Vegni
11
Esercizio 4.
(a) Definizione di insieme numerabile.
(b) Dimostrare la non numerabilità dell’insieme dei numeri reali.
Soluzione.
(a) Un insieme è numerabile se può essere messo in corrispondenza biunivoca con l’insieme
dei numeri naturali.
(b) Dimostriamo la non numerabilità dei numeri reali compresi nell’intervallo [0, 1]. Per
semplicità rappresentiamo tali numeri con il sistema binario.
Supponiamo per assurdo che i numeri reali tra 0 ed 1 siano numerabili: esiste una
corrispondenza biunivoca tra N e tale insieme, che quindi può essere ordinato in una
12 c Federico M.G. Vegni
4 febbraio 2004
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
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Parte A
√
Esercizio 1. L’area della parte limitata di piano compresa tra la circonferenza di raggio 2
centrata nell’origine e la retta y = 1 e tutta contenuta nel semipiano y > 0 è z π/2 − 1, b
√
π/2, c π, d 2π.
e−n cos n
Esercizio 3. lim z è 0, b è 1, c è +∞, d non esiste.
n→∞ sin(1/n)
e1/x
√ x<0
Esercizio 4. La funzione è a continua e non derivabile, z
2 x sin x x≥0
continua e derivabile con derivata prima 0 in 0, c continua e derivabile con derivata prima 1
in 0, d non è continua.
nπ
Esercizio 6. lim inf n→∞ (−1)n + sin a non esiste, b è −∞, z è −2, d è 0.
2
Esercizio 7. Data f (x) = x3 arctan x sull’insieme X = (0, +∞) e g la sua inversa. Allora
z g′ (π/4) = 4/(2 + 3π), b f non è invertibile, c g′ (π/4) = π/4, d f è invertibile, ma
g′ (π/4) non esiste.
Esercizio 8. Sia f (x) = sin(x2 ) cos(x), allora a f (8) (0) = 0 e f (9) (0) = 1/9! z
f (8) (0) = 8!/3!2 e f (9) (0) = 0 c f (8) (0) = 0 e f (9) (0) = 9! d f (8) (0) = 8!/5 e f (9) (0) = 9/7
ex cos ex
Esercizio 9. La derivata della funzione f (x) = arctan sin ex è z , b
1 + sin2 ex
cos ex cos ex ex cos x
, c , d .
1+ sin2 ex 1+ x2 1 + x2
14 c Federico M.G. Vegni
1.5
0.5
−0.5
−1
−1.5
−2
−2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2
Figura 1
Esercizio 10. La funzione f : [0, +∞) −→ R che ad x associa f (x) = n per n ≤ x < n + 1
con n ∈ N a è continua b è strettamente monotona z è monotona, ma non strettamente
d è limitata.
Parte B
Esercizio 1.
(a) Discutere, al variare di k in R, la resolubilità del sistema lineare
x+y =0
2x + ky = 0
kx + 2y = 0
(k − 1)x + y = k(k − 2)(k − 3).
(b) Per ogni valore di k per cui il sistema è resolubile, scrivere esplicitamente
le soluzioni.
(c) Per ogni valore di k per cui il sistema è resolubile, interpretare geome-
tricamente i risultati trovati: specificando a quale spazio euclideo ap-
partengono le soluzioni e quale è la forma del luogo geometrico da loro
descritto.
Siano
1 1 1 1 0
2 k 2 k 0
A= k
A|b =
2 k 2 0
k−1 1 k − 1 1 k(k − 2)(k − 3)
la matrice dei coefficienti del sistema e la matrice orlata. Osservando le prime due righe di A,
si ricava che r(A) = 2 se k 6= 2. Osservando le prime due righe e l’ultima di A|b si deduce che
r(A|b) = 2 se k = 0, 2, 3.
(a) Discussione della compatibilità, ovvero della resolubilità, con il Teorema di Rouché
Capelli.
• Se k 6= 0, 2, 3 risulta r(A) = 2 e r(A|b) = 3. Ne segue che il sistema è impossibile.
c Federico M.G. Vegni
15
(c) Le soluzioni sono ambientate in R2 perché 2 sono le incognite del sistema, inoltre:
• Se k = 0, 3 la soluzione coincide con l’origine;
• Se k = 2 le infinite soluzioni possono essere rappresentate con vettori che hanno
un estremo nell’origine e l’altro estremo sui punti della retta y = −x.
Esercizio 2.
Studiare la funzione f : R −→ R definita da
f (x) = |x2 − 3| arctan(x)
senza calcolare la derivata seconda. Nel risolvere l’esercizio, attenersi alla
traccia che segue.
(a) Determinare il dominio di f e il sottoinsieme del dominio che ha immagine
positiva (non nulla).
(b) Esistono asintoti?
(c) Determinare il comportamento di f nell’intorno degli zeri, trovando la
tangente ad f in quei punti.
(d) Disegnare un grafico probabile di f , partendo dai grafici di funzioni ele-
mentari e coerentemente coi risultati fin qui trovati. Si supponga il
numero minore di cambi di concavità.
(e) Si può prevedere l’esistenza di massimi e minimi locali e globali? In quali
intervalli?
(f) Calcolare l’espressione analitica della derivata prima.
(g) Studiare graficamente il segno della derivata prima di f negli intervalli in
cui si prevede l’esistenza di un massimo o di un minimo e confermare il
grafico disegnato al punto d.
(h) f ∈ C 1 (R)?
16 c Federico M.G. Vegni
5 5
|x2−3| y=log(1+x2)
arctan(x) y=log(4)
4
|x2−3|arctan(x)
4
3
2
3
0 2
−1
1
−2
−3
0
−sqrt(3) sqrt(3)
−4
−5 −1
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 −4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4
Figura 2
√ √ √
(a) Dominio X = R. Inoltre se√x = 0,√ ± 3 allora f (x) = 0; se x ∈ (−∞, − 3) ∪ (− 3, 0)
allora f (x) < 0; se x ∈ (0, 3) ∪ ( 3, +∞) allora f (x) > 0. La funzione ha simmetria
dispari: nello studio successivo ci limiteremo a studiarne il comportamento per x > 0.
(b) Si osserva che
lim f (x) = +∞.
x→+∞
π 2
Non esistono asintoti, infatti per x → +∞, f ∼ x .
2
(c) Per x → 0
f (x) = |x2 − 3| arctan(x) ∼ 3x.
La tangente ad
√ f in 0 è y = 3x.
Per x → 3,
√ √ √ √ π
f (x) = |x − 3||x + 3| arctan(x) ∼ 2 3|x − 3| .
3
√ √ π √ + √ √ π
La tangente ad f è y = 2 3(x − 3) per x → 3 . Invece è y = −2 3(x − 3)
√ − 3 3
per x → 3 .
(d) In Figura 2 sono riportati i grafici qualitativi delle funzioni y = |x2 − 3|, y = arctan(x),
y = |x2 − 3| arctan(x). La
√ concavità è rivolta verso l’alto per x → +∞, come √ previsto
al punto b, per 0 < x < 3 deve essere rivolta verso il basso poiché in 0 e 3 f assume
la stessa quota.
(e) Deve esistere
√ un massimo√locale (non globale poiché f → +∞ per x → +∞) per
0 < x < 3 infatti in 0 e 3 f assume la stessa quota.
|x2 − 3|
(f) f ′ (x) = Sign(x2 − 3)2x arctan(x) + .
1 + x2
(g) Tenendo conto della simmetria
√ dispari, e dell’andamento qualitativo di f previsto in e,
′ 2
studiamo f per 0 < x < 3, laddove Sign(x − 3) = −1. f è strettamente crescente
nei punti x che soddisfano la disuguaglianza
3 − x2
−2x arctan(x) + >0
1 + x2
c Federico M.G. Vegni
17
√
con la restrizione 0 < x < 3. Siano
3 − x2
g(x) = h(x) = 2x arctan(x)
1 + x2
si tratta di trovare quei valori x per i quali g(x) > h(x). Si osservi che
√ √
g(0) = 3 g( 3) = 0 inoltre g è strettamente decrescente in (0, 3)
√ √ π √
h(0) = 0 h( 3) = 2 3 inoltre f è strettamente crescente in (0, 3)
3
√
Se ne deduce che i grafici di h e g hanno una unica intersezione α ∈ (0, 3), e che per
0 < x < α risulta g > h. Il punto x = α è allora massimo locale per f .
√
(h) f 6∈ C 1 (R) perché i punti
√ √x = ± 3 sono angolosi. È corretto invece scrivere f ∈ C 0 (R)
1
e anche f ∈ C (R \ {− 3, 3}).
Esercizio 3.
Data la funzione f (x) = log(1 + x2 ), √ √
(a) disegnare accuratamente il grafico di f nell’intervallo [− 3, 3],
(b) trovare l’area della campana compresa tra il grafico della funzione f e la
retta y = log 4.
(a) La funzione f (x) = log(1 + x2 ) ha simmetria pari (si snellisce lo studio limitandosi a
considerare il caso x > 0) ed è asintotica a y = x2 nell’intorno dell’origine, che quindi
è un minimo per f . Si osserva che
2x
f ′ (x) =
1 + x2
è positiva per x > 0; inoltre
2(1 − x2 )
f ′′ (x) =
(1 + x2 )2
ha il segno di 1 − x2 : positivo per −1 < x < 1 e negativo per x < −1 e x > 1. Si deduce
che i punti x = ±1 sono punti di flesso. Il grafico è in Figura 2.
(b) Data la simmetria della regione di piano della quale è richiesta l’area A
√ Z √3
A = 2 3 log 4 − 2 log(1 + x2 ) dx.
0
Calcoliamo prima l’integrale indefinito
2x2
Z Z
2 2
log(1 + x ) dx = x log(1 + x ) − dx
1 + x2
2x2 + 2 − 2
Z
= x log(1 + x2 ) − dx
1 + x2
Z
2 2
= x log(1 + x ) − 2− dx
1 + x2
= x log(1 + x2 ) − 2x + 2 arctan(x) + C
18 c Federico M.G. Vegni
il primo passaggio è un’integrazione per parti, gli altri sono integrazioni elementari.
Z √3
√3
log(1 + x2 ) dx = x log(1 + x2 ) − 2x + 2 arctan(x) 0
0
√ √ 2π
= 3 log 4 − 2 3 +
3
√
da cui si ottiene A = 4( 3 − π/3).
Esercizio 4.
Sia data 2
ex − 1 − sin2 x − αx4
f (x) =
|x|β
con α e β parametri reali.
(a) Trovare, al variare di α, la parte principale dell’infinitesimo a numeratore
per x → 0.
(b) Discutere, al variare di α e β il risultato di
lim f (x).
x→0
– se 6 − β = 0,f −→ 11/90
– se 6 − β < 0, f −→ +∞.
Esercizio 5.
A
(a) Definizione di continuità in un punto ed in un intervallo.
(b) Fare un esempio di funzione continua nell’origine, ma che non sia continua
in nessun intervallo aperto che contiene l’origine.
B
(a) Enunciare il Teorema di unicità del limite.
(b) Dimostrare il Teorema di unicità del limite.
20 c Federico M.G. Vegni
19 febbraio 2004
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
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Parte A
Esercizio 3. Quanti sono gli anagrammi della parola esame? a 4!, b 5!, z 60, d
10.
x2−2 abs(x)
25
20
15
10
−6 −4 −2 0 2 4 6
x
Figura 3
c Federico M.G. Vegni
21
Esercizio 9. L’equazione del piano di R3 passante per il punto P0 = (1, −1, 1) e con diret-
trice v = (−1, 1, −1) è a −x + y − z − 3 = 0, b x + y + z = 3, c x − y − z = 3, z
x − y + z − 3 = 0.
n2
Esercizio 10. lim (−1)n (e1/n − e−1/n ) arctan = a +∞, z 0, c 1, d non
n→∞ 1−n
esiste.
Parte B
Esercizio 1. Sia data l’applicazione lineare f
f : R3 −→ R3
x 7→ Ax
1 1 0
descritta dalla matrice A = 0 1 1 .
k 0 1
(a) Determinare per quali valori di k ∈ R l’applicazione è iniettiva.
(b) In corrispondenza di tali valori di k scrivere l’inversa di A ed eseguire il prodotto AA−1 .
(c) In corrispondenza di tali valori trovare la dimensione ed una base del nucleo e dell’im-
magine di f .
(d) In corrispondenza dei valori di k per cui f non è iniettiva, trovare la dimensione ed una
base del nucleo e dell’immagine di f .
Soluzione.
(a) Si ricava det A = k + 1. L’applicazione f è iniettiva se e solo se A è invertibile, quindi
per k 6= −1.
1 −1 1 1 0 0
1
(b) A−1 = k 1 −1 A ∗ A−1 = 0 1 0 .
k + 1 −k k 1 0 0 1
(c) Si ricava: dim(ker(f )) = 0, dim(im(f )) = 3. Una base dell’immagine di f è la base
canonica e1 , e2 , e3 .
(d) Siamo nel caso k = −1. I vettori del nucleo risolvono il sistema
x+y =0
y+z =0
−x + z = 0
dove la matrice dei coefficienti ha rango 2 (le prime due righe sono linearmente indi-
pendenti). Le soluzioni dipendono da un parametro arbitrario t e soddisfano
x+y =0
y = −t.
Il nucleo ha dimensione 1, ed una sua base è costituita dal vettore (1, −1, 1)′ .
22 c Federico M.G. Vegni
Soluzione.
(a) L’equazione non è algebrica. Le equazioni algebriche hanno forma polinomiale: a0 z n +
a1 z n−1 + a2 z n−2 + · · · + an−1 z + an = 0 i coefficienti possono essere numeri complessi,
e la variabile compare solo come potenza (e mai in modulo).
(b) Ricordando la formula di elevamento a potenza cubica, se ρ(cos θ + i sin θ) è la radice
che cerchiamo, deve essere
ρ3 (cos 3θ + i sin 3θ) = π(cos(π) + i sin(π))
ovvero √
ρ= π
3
(
π + 2kπ
θ=
3
con k ∈ Z. Le soluzioni sono
√
3
π π
z1 = π(cos+ i sin )
√ 3 3
z2 = 3 π(cos π + i sin π)
√ 5π 5π
z3 = 3 π(cos + i sin ).
3 3
(c) La Figura 4 rappresenta le soluzioni dell’equazione (z 2 + 1)(|z| − 3)(z 3 + π) = 0.
Soluzione.
Dominio. Il dominio di f è R; inoltre f (x) > 0 se x > 0; f (x) = 0 solo se x = 0. La funzione
non presenta simmetrie.
c Federico M.G. Vegni
23
parte immaginaria
0
−1
−2
−3
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4
parte reale
4 4
grafico di g(x)=1+2|x|x 15 grafico di y=4x3 grafico di f(x)=xex|x|
grafico di y=−1 grafico di y=−6|x|
3 3
10
2 2
5
1 1
0 0 0
−1 −1
−5
−2 −2
−10
−3 −3
−2 0 2 −2 0 2 −2 0 2
La funzione f ′ è positiva se (1 + 2x|x|) > 0, ovvero se 2x|x| > −1. Disegnando i due membri
1 1 1
della disuguaglianza, si ricava che la soluzione è x > − √ . Il punto P = (− √ , − √ ) è quindi
2 2 2e
minimo assoluto di f .
Derivata seconda. Risulta
f ′′ (x) = ex|x| (4x3 + 6|x|).
Studiare 3
r il segno della derivata seconda equivale a calcolare 4x ≥ −6|x|, la cui soluzione è
3
x≥− (cf. Figura 5).
2
Soluzione.
(a) Osserviamo che f ∈ C 2 (R), quindi è possibile associarle il polinomio di Taylor in ogni
punto. Calcoliamo
f ′ (x) = 2 sin(x) cos2 (x) − sin3 (x) f ′ (0) = 0
f ′′ (x) = 2 cos3 (x) − 7 sin2 (x) cos(x) f ′′ (0) = 2
Esercizio 5.
(a) Enunciare il Teorema degli zeri.
(b) Applicare il Teorema degli zeri per dimostrare che la funzione
1
f (x) = − x arctan x
1 + x2
ha almeno uno zero strettamente positivo.
(c) Dimostrare con rigore che la funzione ha un unico zero positivo.
Soluzione.
(a) Sia f ∈ C 0 ([a, b]): f (a) · f (b) < 0, ⇒ ∃ (almeno) ξ, con a < ξ < b: f (ξ) = 0.
(b) Risulta f (0) = 1; inoltre limx→+∞ f (x) = −∞, quindi è chiaro che f assume va-
lori negativi per x sufficientemente grande. Il teorema può dunque essere applicato
sull’intervallo [0, b], con b sufficientemente grande.
(c) Lo zero è unico, infatti
f ′ (x) = −2x(1 + x2 )−2 − arctan x − x(1 + x2 )−1
per valori positivi della variabile x, f ′ è strettamente negativa, ovvero f strettamente
decrescente; da qui deduciamo che non può intersecare l’asse x più di una volta.
26 c Federico M.G. Vegni
13 luglio 2004
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
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Parte A
Esercizio 1. lim (log x)2 arctan e−x z è 0+ ; b è +∞; c è −∞; d non esiste.
x→+∞
2
1 1 π π
Z
Esercizio 2. dx = a ; b ; c 0; z .
0 4 + x2 2 2 8
2 0 0
Esercizio 3. Data A = 1 2 0 , l’autospazio associato all’autovalore 2 z ha
0 0 −1
dimensione 1; b ha dimensione 2; c ha dimensione 0; d ha dimensione 3.
Esercizio 4. Il sistema
x + y + 2z = 0
2x − y + z = 3
−x + 2y + z = −3
Esercizio 6. Quale delle seguenti affermazioni è corretta: a gli anagrammi di abaco sono
di più degli anagrammi di zaini; b gli anagrammi di abaco sono di meno degli anagrammi di
zaini; c gli anagrammi di zaini sono di più degli anagrammi di zazzera; z gli anagrammi
di zaini sono tanti quanti gli anagrammi di abaco.
nπ
Esercizio 7. lim inf (−1)n + sin a non esiste; b è −∞; c è −2; z è −1 −
n→∞ 8
3π
sin .
8
c Federico M.G. Vegni
27
Esercizio 8. Quale delle seguenti scritture è vera a per x → 0, x = o(sin x); b per
3
x → 0, sin x = o(x); c per x → +∞, x = o(log x); z per x → 1, x − 1 ∼ log x.
Esercizio 10. Disegnare correttamente, e scegliendo una scala opportuna, il grafico di una
delle seguenti funzioni, segnando la lettera corrispondente alla scelta effettuata a f (x) =
√
x − x5 ; b f (x) = |x|Sign(x); c f (x) = |x|; d f (x) = − 1 − 2x2 .
p
Parte B
Soluzione.
(a) Risulta det A = k(3k−k2 ). L’applicazione è biunivoca quando la matrice che la descrive
può essere invertita, quindi per k 6= 0, 3.
(b) Data l’applicazione lineare f : V −→ W tra gli spazi vettoriali V e W , diciamo nucleo
di f , o ker(f ) l’insieme dei vettori v ∈ V tali che f (v) = 0 ∈ W ; diciamo immagine di
f , o Im(f ), l’insieme dei vettori w ∈ W tali che esiste v ∈ V e f (v) = w.
(c) Il caso k = 1 è uno dei casi per i quali l’applicazione f è biunivoca; ne segue che
l’immagine è tutto R3 e il nucleo si riduce al solo elemento nullo (f è sia iniettiva sia
suriettiva).
Se invece k = 0, l’applicazione diventa
f: R3 −→ R3
x 2y + z
y 7→ −y + 4z
z 4y + 2z
appare subito che l’immagine è il sottoinsieme di R3 dei vettori in cui l’ultima compo-
nente è doppio della prima; tale sottospazio ha dimensione 2 ed una sua base è data dai
28 c Federico M.G. Vegni
1 0
vettori w1 = 0 e w2 = 1 . Il nucleo è costituito dai vettori di R3 che risolvono
2 0
il sistema
2y + z = 0
−y + 4z = 0
4y + 2z = 0
Soluzione.
(a) Il dominio è dato dall’insieme A = (0, 1) ∪ (1, +∞). Se x ∈ A, il segno del rapporto
che definisce la funzione da studiare dipende solo dal termine x − 1, per cui
f >0 se x>1
f <0 se 0 < x < 1.
(b) Per capire se la retta x = 0 è asintoto verticale, studio lim f (x):
x→0+
x−1 1
per x → 0+ ∼ → −∞
−x log(x) x log x
ricordando il limite notevole x log x → 0− . Deduciamo che x = 0 effettivamente è
asintoto verticale.
Per capire se la retta x = 1 è asintoto verticale, studio lim f (x) e lim f (x):
x→1− x→1+
x−1 1−x 1−x
per x → 1− ∼ ∼ = −1
−x log(x) log x x−1
sfruttando lo sviluppo di Taylor del logaritmo nell’intorno del suo zero. Analogamente,
x−1 x−1 x−1
per x → 1+ ∼ ∼ = 1.
x log(x) log x x−1
c Federico M.G. Vegni
29
−1
−2
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5
3
y=|log(x)|
2.5 y=|x−1|
2
1.5
0.5
−0.5
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5
x−1
Figura 6. In alto, grafico della funzione y = ; in basso, studio grafico
x| log x|
della sua derivata prima.
Soluzione.
(a) Sia w = (a, b, c) la direzione incognita. Affinché sia ortogonale a u e v deve essere nullo
il loro prodotto scalare, ovverosia
a + 2b − c = 0
−a − b = 0
da cui ricaviamo w = (−1, 1, 1). L’aereo deve dunque percorrere la traiettoria rettilinea
descritta dalle equazioni
x=1−t
y =2+t
z = t.
(b) Supponendo di misurare t in minuti, dopo 20 minuti di volo l’aereo occuperà la posizione
(−19, 22, 20). Rientrando in linea retta all’aeroporto indicato dalla torre di controllo,
l’aereo deve allora seguire la direzione (19 − 2, −22 − 3, −20) e dunque orientarsi sulla
rotta
x = −19 + 17t
y = 22 − 25t
z = 20 − 20t.
Soluzione. Il prodotto si annulla quando si annulla uno dei fattori. Risolviamo dunque per
prima l’equazione z 4 = −i, che equivale a torvare le quattro radici complesse di
−i = cos(−π/2) + i sin(−π/2).
scrivendo in forma trigonometrica l’incognita z = ρ(cos θ + i sin θ), riscriviamo l’equazione
ρ4 (cos 4θ + i sin 4θ) = cos(−π/2) + i sin(−π/2)
ed affinché sia verificata l’uguaglianza, ricordando la periodicità delle funzioni trigonometriche,
deve essere ( 4
ρ =1
π
4θ = − + 2kπ
2
con k ∈ Z. Si trovano quattro valori distinti di θ, pari a θ1 = π/8, θ2 = π/8 + π/2, θ3 = π/8 + π,
θ4 = π/8 + 3π/2.
c Federico M.G. Vegni
31
Esercizio 5.
(a) Definizione di continuità in un punto ed in un intervallo.
(b) Definizione di autovalore e di autovettore di una matrice quadrata A.
(c) Definizione di punto interno ad un insieme A di Rn ; definizione di insieme aperto in
Rn .
32 c Federico M.G. Vegni
7 settembre 2004
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
fini commerciali o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
x3 x3
Esercizio 1. Per x → 0 a sin x = x − ; b sin x = x − + o(x6 ); z sin x =
3! 3!
x3
x− + o(x3 ); d sin x = x.
3!
1 0 0
Esercizio 2. Sia data la matrice A = 0 k 0 dipendente dal parametro k ∈ R. a
0 0 1
A non è mai diagonalizzalizzabile; b A è diagonalizzabile se k 6= 0; c A è diagonalizzabile
se k 6= 1; z det A = k.
2x + y
x
Esercizio 3. L’applicazione 7→ 3x − y che trasforma R2 in R3 è z iniettiva;
y
x−y
b suriettiva; c iniettiva e suriettiva; d né iniettiva né suriettiva.
x
Esercizio 4. lim log |x| = z 0+ ; b 0− ; c +∞; d −∞.
x→0− x2 +3
Esercizio 5. z Gli anagrammi di Madrid sono tanti quanti gli anagrammi di Parigi; b
gli anagrammi di Madrid sono meno degli anagrammi di Parigi; c gli anagrammi di Madrid
sono più degli anagrammi di Parigi.
Esercizio 7. L’area della regione di piano delimitata dalle linee y = x − 1 e y = log x e dalle
3 3 1 3
rette x = 1 e x = 2 misura a − 2 log 3; z − 2 log 2; c − 2 log 2; d − log 2.
2 2 2 2
c Federico M.G. Vegni
33
1 2
Esercizio 8. I vettori v1 = e v2 = sono a linearmente dipendenti per ogni
1 k
valore di k; b linearmente dipendenti per ogni valore di k; c linearmente dipendenti se
k 6= 2; z linearmente indipendenti se k 6= 2.
Esercizio 10. Nel piano C i punti equidistanti dalle radici dell’equazione z 3 = 1 sono a
infiniti; b nessuno; z uno soltanto; d due.
Parte B
Soluzione. Il sistema in oggetto è governato dalla matrice A e dal vettore dei termini noti
b dove
2 1 −k 3
A = 1 −1
0 b = k .
1 1 0 2
Se det A 6= 0, la matrice dei coefficienti è invertibile e la soluzione del sistema è unica e cor-
risponde a A−1 b. Quindi se k 6= 0, la soluzione, trovata utilizzando il metodo di Cramer
è
3 1 −k
k −1 0
det A1 2 1 0 k+2
x = = =
det A −2k 2
2 3 −k
1 k 0
det A2 1 2 0 2−k
y = = =
det A −2k 2
2 1 3
1 −1 k
det A3 1 1 2 1
z = = = .
det A −2k 2
Se invece k = 0 occorre risolvere il sistema
2x + y = 3
x−y =0
x + y = 2.
34 c Federico M.G. Vegni
La matrice dei coefficienti A ha quindi rango pari a 2. Si verifica facilmente che è 2 anche il rango
della matrice orlata. Il sistema è dunque possibile, e le soluzioni dipendono da un parametro
(secondo il teorema di Rouché Capelli). Essendo le ultime due righe del sistema linearmente
indipendenti, questo è equivalente a
x−y =0
x + y = 2.
e per sostituzione si ricava facilissimamente che la soluzione è
x=1
y=1
z = t.
dove t è un parametro reale. La soluzione rappresenta una retta di R3 non passante per l’origine.
Soluzione.
(a) I grafici delle funzioni y = |x2 − x| e y = ex−1 sono rappresentati in Figura 7 e sono
grafici di funzioni elementari definite su tutta la retta reale. Anche il loro prodotto è
definito su R..
(b) La funzione f risulterà continua su tutto R, ma non derivabile nei punti x = 0, 1, che
sono angolosi per la funzione y = |x2 −x|. La funzione f , essendo continua, è integrabile
su ogni insieme chiuso e limitato di R.
(c) lim = |x2 − x|ex−1 = 0+
x→−∞
lim = |x2 − x|ex−1 = +∞
x→+∞
Deduciamo inoltre che l’asse x è asintoto orizzontale in −∞ e che non esistono asintoto
per x → +∞.
(d) La funzione f si annulla dove si annulla la funzione y = |x2 − x|. Per x ∼ 0 ricaviamo
che f ∼ |x|; invece per x ∼ 1, f ∼ |x − 1|.
(e) Siccome la funzione f è sempre positiva e si annulla nei punti 0, 1, sapendo che deve
essere continua, ricaviamo che deve esistere un massimo relativo nell’intervallo (−∞, 0)
ed uno nell’intervallo (0, 1).
(f) Risulta f ′ = sign (x2 − x)(x2 + x−1
√ x − 1)e , da cui confermiamo che la funzione ha due
−1 ± 5
massimi relativi in x = . Il grafico della funzione è rappresentato in Figura 7.
2
c Federico M.G. Vegni
35
3.5
2
3 y=|x −x|
y=exp(x−1)
2.5
2
1.5
1
0.5
0
−0.5
−3 −2 −1 0 1 2 3 4
3.5
3 y=|x2−x|exp(x−1)
2.5
2
1.5
1
0.5
0
−0.5
−3 −2 −1 0 1 2 3 4
Figura 7
Soluzione. La retta che unisce l’origine con il punto (1, 1, 1) ha equazione parametrica
x=t
y=t
z=t
1
ed interseca la sfera nei punti t = ± √ . Di questi, solo quello con segno positivo è contenuto
3 √ √
nel primo
√ ottante. Il piano tangente richiesto ha quindi equazione (x − 1/ 3) + (y − 1/ 3) +
(z − 1/ 3) = 0.
Soluzione. Risulta
sin2 x − αx2 (1 − α)x2 − 1/3x4
∼
cos x2 − 1 −x4 /2
quindi se 1 − α 6= 0 il limite tende ad infinito con il segno di α − 1; se viceversa α = 1, il limite
tende a 2/3.
36 c Federico M.G. Vegni
0.9
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0
0
0.5
1
0.8
0.6
0.4
1 0.2
0
Figura 8
Soluzione.
(a) L’equazione è algebrica. Per il Teorema Fondamentale dell’Algebra, ha soluzioni pari
al suo grado, in questo caso, le soluzioni sono 5, purchè ciascuna sia contata con la
dovuta molteplicità.
(b) L’equazione ha banalmente due volte la soluzione nulla, e le soluzioni dell’equazione
z 3 + 27 = 0. Risolviamo z 3 = −27 = 33 (cos π + i sin π). Con le formule di De Moivre
le soluzioni sono z1 = 3(cos π/3 + i sin π/3), z2 = 3(cos π + i sin π), z1 = 3(cos π/3 −
i sin π/3). Lasciamo allo studente la rappresentazioni nel piano di Gauss.
(c) I punti che rappresentano le soluzioni si trovano ai vertici di un triangolo equilatero
(le tre radici cubiche di −27) e nel suo baricentro (l’origine, soluzione doppia). La
distanza tra l’origine ed uno dei vertici del triangolo è 3, dome si deduce chiaramente
dalla forma trigonometrica di una delle tre soluzioni. Inoltre osservando ad esempio il
valore della componente verticale della soluzione z1 = 3(cos π/3 + i sin π/3), deduciamo
che il triangolo equilatero ha lato che misura 2 sin π/3.
c Federico M.G. Vegni
37
17 novembre 2004
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
fini commerciali o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
3 − 2i
Esercizio 1. Siano A = {z ∈ C : > 3} e B = {z ∈ C : Re(z)Im(z) ≥ 0}. Allora,
z
secondo la topologia di R2 , A ∩ B è: a illimitato, b finito, c aperto, z né chiuso né
aperto.
√ 8 2 4 8
Esercizio 2. Nello sviluppo di (3 y + x) , il coefficiente del termine y x è a 33 ,
3
8 8 8
z 34 , c 35 , d 36 .
4 5 6
Esercizio 3. Quante sono le schedine del totocalcio (con 14 partite) che contengono esat-
14! 14! 14!
tamente 3 pareggi e 2 vittorie per la squadra di casa? a , z , c , d
4! 8! 2 9! 12 10! 4
14!
.
11! 2
Esercizio 4. lim f (x) = l significa a ∀ ǫ > 0, ∃ K > 0 tale che ∀ x > K allora
x→+∞
vale |f (x)| < l + ǫ, b ∃ K > 0, ∀ǫ > 0 tale che ∀ x > K allora vale |f (x) − l| < ǫ, c
∀ K > 0, ∃ ǫ > 0 tale che ∀ x > K allora vale |f (x) − l| < ǫ, z ∀ K > 0, ∃ ǫ > 0 tale che
∀ x > ǫ allora vale |f (x) − l| < K.
Esercizio 7. L’applicazione
f : N \ {0} −→ N \ {0}
nπ
n 7→ n − 2 cos
2
a non è iniettiva né suriettiva, b è iniettiva ma non suriettiva, c è suriettiva ma non
iniettiva, z è suriettiva ed iniettiva.
38 c Federico M.G. Vegni
10 2
y=x −3|x|
y=|x2+3x+2|
2
y=|x −3x+2|
8 2
y=|x −1|
−2
−4
−6 −4 −2 0 2 4 6
Figura 9
Esercizio 8. In una famiglia, 4 fratelli hanno, in tutto, 9 figli. Sia X l’insieme di tali cugini.
Dico che due cugini x ed y hanno la proprietà ∼, e scrivo x ∼ y, se hanno gli stessi genitori.
La proprietà appena introdotta sull’insieme X z è una relazione di equivalenza, b è una
relazione d’ordine, c è una relazione d’ordine ed anche una relazione di equivalenza, d non
è una relazione.
314
Esercizio 10. (eiπ/2 ) = a 1, b i, z −1, d −i.
Parte B
Esercizio 1.
(a) Determinare per quali valori del parametro α ∈ R esiste (finito o infinito) il limite
x2 + 1
1 1
lim α + sin arctan .
x→0+ x x x
(b) Calcolare il limite in corrispondenza di quei valori del parametro per i quali esiste.
c Federico M.G. Vegni
39
x2 + 1
1 1
lim α + sin arctan = +∞,
x→0+ x x x
• o abbiamo α < −1, da cui risulta (α + sin 1/x) < 0 per ogni valore di x e
x2 + 1
1 1
lim α + sin arctan = −∞.
x→0+ x x x
Esercizio 2.
(d) Disegnare nel piano di Gauss l’insieme B ⊂ C dei numeri complessi che risolvono il
sistema
2
w − w(1 + i) + i = 0
|w + 3| < |w + 3i|.
(f) Calcolare
sup |z − w| e inf |w − z|.
z∈A,w∈B z∈A,w∈B
40 c Federico M.G. Vegni
4
z
w
−1
−2
−3
−4
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4
Figura 10
Soluzione.
da cui √
θ= 2, θ1 = 3π/4, θ2 = −π/4.
In definitiva
√
2(cos(3π/4) + i sin(3π/4)) = −1 + i
√ ր
−2i =
ց √
2(cos(3π/4) + i sin(3π/4)) = 1 − i.
Le soluzioni dell’equazione in w sono pertanto
1+i−1+i
=i
2
ր
w1,2 =
ց
1+i+1−i
= 1.
2
(d) Le soluzioni dell’equazione sono note dal punto precedente. La risoluzione della dise-
quazione richiede di calcolare i punti del piano complesso che hanno distanza da −3
inferiore alla distanza dal punto −3i. Si riconosce facilmente che si tratta dei punti che
si trovano sopra la bisettrice del primo e terzo quadrante. L’unico valore complesso che
risolve il sistema è perciò i.
(f) Risulta innanzitutto |z − w| = |w − z|. Calcolare le distanze tra i punti dell’insieme A e
l’unico punto dell’insieme B significa valutare le lunghezze dei segmenti rappresentati
in Figura 10. Ne ricaviamo immediatamente che
√ √
q
sup |z − w| = |i − (1 − i 3)| = 5 + 2 3 e inf |w − z| = 1.
z∈A,w∈B z∈A,w∈B
5
y=|||x+1|−2|−3|
y=1/|||x+1|−2|−3|
y=log|||x+1|−2|−3|
−1
−2
−8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8
Figura 11
Soluzione.
√
Esercizio 4. Dimostrare che 3 non può essere razionale.
c Federico M.G. Vegni
43
2 febbraio 2005
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
fini commerciali o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
Esercizio 2. Sia f una funzione continua su R tale che f = o(x2 ) per x → 0. Allora z
f ′ (0) = 0 b f ′′ (0) > 0 c f ′′ (0) < 0 d f ′ (0) non necessariamente esiste
Esercizio 4. lim f (x) = l significa a ∀ ǫ > 0, ∃ K > 0 tale che ∀ x > K allora vale
x→+∞
|f (x)| < l+ǫ b ∃ K > 0, ∀ǫ > 0 tale che ∀ x > K allora vale |f (x)−l| < ǫ c ∀ K > 0, ∃ ǫ > 0
tale che ∀ x > K allora vale |f (x) − l| < ǫ z ∀ K > 0, ∃ ǫ > 0 tale che ∀ x > ǫ allora vale
|f (x) − l| < K
x2 −2 x2 −2 x2 + 2
Esercizio 6. La derivata della funzione y = 2 x è z y′ = 2 x loge 2 b
x2
x2 −2 x2 +2 x2 −2 x2+2 x2 −2 x2 +2
y′ = 2 x c y′ = 2 x log2 e d y′ = 2 x
x2 loge2 x2 x log2 e
| log |x||
Esercizio 8. lim a 0+ b 0− z +∞ d −∞
x→−1+ (x + 1)2
Esercizio 9. Solo una delle seguenti affermazioni èvera. Quale? a per x → +∞,
2
x3/2 1/2 + x − x
= o(x ) b per x → 0 , e = x + o(x) z per x → 0 , e − 1 = o(x) d per
x → +∞, ex = o(x)
c Federico M.G. Vegni
45
Esercizio 10. Sia {an , n ∈ N} una successione di numeri reali monotona strettamente de-
crescente e limitata. Solo una delle seguenti affermazioni èvera. Quale? a sup an èpunto
di accumulazione b la successione non ha punti di accumulazione z inf an èpunto di
accumulazione d inf an non èpunto di accumulazione
Parte B
Soluzione.
a. f è continua nei punti dell’insieme R \ {±1}? Sı̀
lim f (x) = 0+
x→−1+
lim f (x) = 0+
x→1−
f è continua in R? Sı̀
b. Il limite del rapporto incrementale destro di f nel punto x = −1 è
1 1 1
e (−1+h)2 −1 − 0 e h2 −2h e −2h t
lim = lim = lim = lim t/2 = 0+ .
h→0 + h h→0 + h h→0 + h t→+∞ e
2
y=e1/(x −1)
0.5
0.4
0.3
0.2
asse y
0.1
−0.1
−0.2
−2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2
asse x
1
Figura 12. La gaussiana y = e x2 −1 con −1 < x < 1.
1
8x2 4x2 2(3x4 − 1) e x2 −1
2 1
e. Per −1 < x < 1, = f ′′ (x)− + e x 2 −1
=
(x2 − 1)3 (x2 − 1)2 (x2 − 1)4 (x2 − 1)4
Il segno della derivata f ′′ dipende dal segno del trinomio (3x4 − 1) ed, in particolare, è
1 1
negativo per − √ 4
<x< √ 4
.
3 3
1
Esistono punti di flesso nell’intervallo [−1, 1]? Quali? I punti di ascissa x = ±1, ± √ 4
3
sono punti di flesso.
f. Il grafico di f è rappresentato in Figura 12.
Esercizio 3. Sia
2 n
f (x) = x2 + 1 − ex +x .
a. Disegnare il grafico locale di f (x) nell’intorno dell’origine al variare del parametro n ∈
N \ {0}, che si ottiene valutando la parte principale dello sviluppo di f per x → 0.
b. Calcolare
f (x)
lim 3
x→0 x
al variare del parametro n ∈ N, ed evidenziando i casi in cui il limite destro non coincide con il
limite sinistro.
Soluzione.
a. Sia n = 1.
Lo sviluppo di f per x → 0 arrestato al primo ordine è
f (x) = x2 + 1 − (1 + x + x2 + o(x)) ∼ −x.
Sia n = 2.
Lo sviluppo di f per x → 0 arrestato al secondo ordine è
f (x) = x2 + 1 − (1 + 2x2 + o(x2 )) ∼ −x2 .
Sia n = 3.
Lo sviluppo di f per x → 0 arrestato al quarto ordine è
1 1
f (x) = x2 + 1 − (1 + x3 + x2 + (x2 + x3 )2 + o(x4 )) = −x3 − x4 + o(x4 ) ∼ −x3 .
2 2
Sia n = 4.
Lo sviluppo di f per x → 0 arrestato al quarto ordine è
1 1 3
f (x) = x2 + 1 − (1 + x2 + x4 + (x2 + x4 )2 + o(x4 )) = −x4 − x4 + o(x4 ) ∼ − x4 .
2 2 2
Sia n > 4.
Lo sviluppo di f per x → 0 arrestato al quarto ordine è
1 1 1
f (x) = x2 + 1 − (1 + x2 + xn + (x2 + xn )2 + o(x4 )) = − x4 − xn − xn+2 + o(x4 ) ∼ − x4 .
2 2 2
I grafici sono in Figura 13.
n=1 n=2
1 1
0.5 0.5
0 0
−0.5 −0.5
−1 −1
−1 −0.5 0 0.5 1 −1 −0.5 0 0.5 1
n=3 n>=4
1 1
0.5 0.5
0 0
−0.5 −0.5
−1 −1
−1 −0.5 0 0.5 1 −1 −0.5 0 0.5 1
2 +xn
Figura 13. Grafici locali della funzione y = 1 + x2 − ex al variare del
parametro n ∈ N \ {0}.
16 febbraio 2005
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
fini commerciali o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
√ 7 2·5·7
Esercizio 1. Il coefficiente del termine a5 b7 dello sviluppo di 2 a b + 3ab è a
3
3·5·7
b irrazionale z intero d
2
x2
Esercizio 2. La funzione y = x− ha con la funzione y = log(1+ x) in x0 = 0 un contatto
2
a di ordine 1 z di ordine 2 c di ordine 3 d di ordine 0
Esercizio 4. lim f (x) = l significa a ∀ ǫ > 0, ∃ K > 0 tale che ∀ x < −K allora
x→−∞
vale |f (x)| < l + ǫ b ∃ K > 0, ∀ǫ > 0 tale che ∀ x < −K allora vale |f (x) − l| < ǫ c
∀ K > 0, ∃ ǫ > 0 tale che ∀ x < K allora vale |f (x) − l| < ǫ z ∀ K > 0, ∃ ǫ > 0 tale che
∀ x < −ǫ allora vale |f (x) − l| < K
|(1 + x3 )1/2 − 1 − x5 |
Esercizio 8. lim a +6 b −6 c −3 z +3
x→0− sin x − x
√
Esercizio 9. Essendo w = 1 + 3i e z = ρ(cos θ + i sin θ), determinare quale tra le seguenti
affermazioni èfalsa. z arg(w · z) = θ + π/3 b una delle radici dell’equazione z 2 = w ha
argomento pari a π/6 c arg(z/w) = π/3 + θ d l’equazione w2 = z ha una sola soluzione
Esercizio 10. Solo una delle seguenti affermazioni èvera. Quale? a una successione che
assuma valutazioni alternativamente di segno opposto necessariamente èindeterminata b un
sottoinsieme della retta reale infinito e non limitato ha necessariamente un punto di accumula-
zione z l’inf di un insieme di R èpunto di accumulazione per quell’insieme d un insieme
aperto e non vuoto puònon avere punti di accumulazione
Parte B
Esercizio 1.
a. Enunciare il Teorema Fondamentale dell’Algebra, fornendo un esempio cui applicare il
teorema.
b. Trovare la forma esponenziale dell’unità immaginaria i.
c. Sia A l’insieme dei numeri complessi cosı̀ descritto: A = {z ∈ C : Rez = 12 Imz}.
Disegnare A nel piano di Gauss. Disegnare nel piano di Gauss l’insieme B = {w ∈ C : w =
iz, z ∈ A}.
d. Risolvere in C l’equazione: i225 z 3 = z.
Soluzione.
a. Teorema Fondamentale dell’Algebra: un’equazione polinomiale di grado n nel
campo complesso ammette esattamente n radici complesse, contate con la dovuta molteplicità.
Ovvero, essendo z ∈ C l’incognita, le soluzioni dell’equazione a0 z n + a1 z n−1 + a2 z n−2 + · · · +
an−1 z + an = 0, con ai ∈ C, ha n soluzioni. Per esemplificare, l’equazione z 2 = −1, che non ha
soluzioni nel campo reale, ha due soluzioni distinte (i e −i) nel campo complesso.
50 c Federico M.G. Vegni
a. è continua in R \ {0},
b. è continua nell’origine,
c. derivabile nell’origine,
d. che la derivata prima è discontinua nell’origine.
Soluzione.
a. Nei punti diversi dall’origine la funzione f è prodotto di funzioni continue, dunque è
continua.
(tale valutazione, di nuovo, è zero in quanto prodotto di una funzione infinitesima per una
funzione limitata).
Ne ricaviamo che la funzione derivata della funzione f è la seguente:
1 1
(
2x cos + sin x 6= 0
f ′ (x) = x x
0 x=0
d. È immediato constatare che ∄ lim f ′ (x), infatti nei punti diversi dall’origine la funzione
x→0±
f ′ è somma di due funzioni: la prima ha limite zero, la seconda non ha limite. La funzione
derivata non è dunque continua nell’origine.
Soluzione. Ricordiamo gli sviluppi delle funzioni elementari che servono nella risoluzione
di questo esercizio. Sviluppiamo tutto fino al terzo ordine che è la potenza più alta che compare
52 c Federico M.G. Vegni
nell’esercizio:
x2
cosh x = 1 + + o(x3 )
22
x
cos x = 1 − + o(x3 )
2
log(1 + t) = t + o(t) quindi log(1 + x3 ) = x3 + o(x3 )
t2 2 x4
et − 1 = t + + o(t2 ) quindi e−x − 1 = −x2 + + o(x4 ) = −x2 + o(x3 )
2 2
t3 9x3
sin t = t − + o(t3 ) quindi sin 3x = 3x − + o(x3 )
3! 2
t3 9x3
sinh t = t + + o(t3 ) quindi sinh 3x = 3x + + o(x3 ).
3! 2
Osserviamo, inoltre, che e−1/x = o(xp ) per x → 0+ , qualsiasi intero sia p: infatti
e−1/x p −t tp
lim = lim t e = lim = 0.
x→0+ xp t→+∞ t→+∞ et
Utilizziamo questo risultato con p = 3 per concludere che la funzione e−1/x è trascurabile rispetto
alla potenza cubica di x per x → 0+ .
Quindi, per x → 0+ :
2
cosh x − cos x + e−x − 1 − log(1 + x3 ) − e−1/x
lim
x→0+ sin 3x − sinh 3x
x2 x2
1+ −1+ − x2 − x3 + o(x3 )
= lim 2 2
x→0+ 9x3 9x3
3x − − 3x − + o(x3 )
2 2
−x3 + o(x3 ) 1
= lim 3 3 =
x→0 −9x + o(x )
+ 9
Soluzione.
a,b. La funzione f (x) è definita su R ed è positiva per x < 0 e x > 1. Si annulla in x = 0 ed
in x = 1.
c Federico M.G. Vegni
53
−1
−2
−5 −4 −3 −2 −1 0 1 2
x−1 x
risoluzione grafica della disequazione e −1>−5xe
2
h(x)
g(x)
1
−1
−5 −4 −3 −2 −1 0 1 2
1/5 x−1
Grafico della funzione y=x (e −1)
2
−1
−5 −4 −3 −2 −1 0 1 2
c.
lim f (x) = +∞ lim f (x) = +∞
x→−∞ x→+∞
1 √ ex−1 − 1 + 5x ex−1
f ′ (x) = x−4/5 (ex−1 − 1) + 5 x ex−1 = .
5 5x4/5
21 luglio 2005
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
fini commerciali o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
(1 + i)2 e−iπ/4
Esercizio 1. La parte reale del numero complesso √ è z 1; b −1; c
√ √ 2
2
2 ; d 2.
Esercizio 2. Sia f una funzione continua su R tale che f = o(x2 ) per x → 0. Allora a
f (x) > 0 per ogni x 6= 0; b f ′′ (0) < 0; c f ′ (0) non necessariamente esiste; z f ′ (0) = 0.
Esercizio 3. L’area sottesa dalla curva y = cos2 x nell’intervallo [0, 2π] è z π; b π/2;
c 2π; d π/3.
Esercizio 4. lim f (x) = l significa a ∀ ǫ > 0, ∃ K > 0 tale che ∀ x > K allora
x→+∞
vale |f (x)| < l + ǫ; b ∃ K > 0, ∀ǫ > 0 tale che ∀ x > K allora vale |f (x) − l| < ǫ; c
∀ K > 0, ∃ ǫ > 0 tale che ∀ x > K allora vale |f (x) − l| < ǫ; z ∀ K > 0, ∃ ǫ > 0 tale che
∀ x > ǫ allora vale |f (x) − l| < K.
π/9 √ √
1
Z
1 √1 .
Esercizio 6. 2 dx = a √
3 3
; b 3; c 3 3; z 3
0 cos (3x)
|z − 2|
Esercizio 10. L’insieme dei punti (x, y) ∈ R2 descritto da {z = x + i y ∈ C : < 1}
|z|
a non ha punti di accumulazione; z è aperto; c è chiuso; d è limitato.
Parte B
Soluzione.
a. Risolviamo l’equazione z 4 = 4i. Sia z = ρ(cos θ + i sin θ), allora l’equazione diventa
π π
ρ4 (cos 4θ + i sin 4θ) = 4(cos + i sin )
2 2
affinché l’uguaglianza sia verificata occorre che
( 4
ρ =4
π
4θ = + 2kπ
2
con k ∈ Z. Quindi
√
4
√
ρ= 4= 2
(
π kπ
θ= +
8 2
Le soluzioni sono rappresentate in blu nella Figura 15.
b. Siccome la moltiplicazione per e2π i equivale ad una rotazione di 2π in senso orario, l’in-
sieme {w ∈ C : w = eiπ4 z, z ∈ B} coincide con l’insieme {w ∈ C : w = z, z ∈ B}, che è
rappresentato in rosso in Figura 15. L’insieme A è rappresentato
√ in viola3πnella
Figura 15.
3π
c. Ricaviamo dalla Figura 15 che supw∈A |w| = | 2 cos 8 + i sin 8 + 1 |.
8 8 8
7 7 7
6 6 6
5 5 5
4 4 4
3 3 3
2 2 2
1 1 1
0 0 0
−1 −1 −1
−2 −2 −2
−2 0 2 −2 0 2 −2 0 2
Soluzione. L’integrale si risolve per sostituzione cos x = t (la funzione coseno è infatti
invertibile nell’intervallo [π/2, π].
Z π Z −1 Z 0
cos x sin x dx −t dt t dt
2
= 2
= 2
π/2 cos x − 2 cos x + 1 0 t − 2t + 1 −1 t − 2t + 1
Z 0
1 2t − 2 + 2 dt
=
2 −1 t2 − 2t + 1
1 0 2t − 2 dt
Z 0
dt
Z
= 2
+ 2
2 −1 t − 2t + 1 −1 (t − 1)
0
1 1 1
= log(t2 − 2t + 1) − = − log 2
2 t − 1 −1 2
Esercizio 3.
a. Scrivere lo sviluppo di Taylor arrestato al secondo ordine della funzione y = 3x .
b. Scrivere lo sviluppo di Taylor arrestato al terzo ordine della funzione y = arctan x.
c. Risolvere il limite che segue:
x2 (1 − 3x + x 9x )
lim .
x→0+ arctan x − x
Soluzione.
58 c Federico M.G. Vegni
a.
x x2 log2e 3
3x = eloge 3 = ex loge 3 = 1 + x loge 3 + + o(x2 ).
2
b.
x3
arctan x = x − + o(x3 ).
3
c.
x2 (1 − 3x + x 32x ) x2 (1 − (1 + x loge 3 + o(x)) + x(1 + 2x loge 3 + o(x))
= x3
arctan x − x x− + o(x3 ) − x
3
= 3 log 3 − 3.
−2
−4
−6
−6 −4 −2 0 2 4 6
16 settembre 2005
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
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Parte A
h√ i
Esercizio 1. La parte immaginaria del numero complesso 3(1 − i)2 /4 + 1 ei3π/2 è a
√
− 3/2; b 1; c 0; z −1.
Esercizio 4. lim f (x) = l significa a ∀ ǫ > 0, ∃ M > 0 tale che ∀ x > M allora
x→+∞
vale |f (x)| < l + ǫ; b ∃ M > 0, ∀ǫ > 0 tale che ∀ x > M allora vale |f (x) − l| < ǫ; c
∀ M > 0, ∃ ǫ > 0 tale che ∀ x > M allora vale |f (x) − l| < ǫ; z ∀ M > 0, ∃ ǫ > 0 tale che
∀ x > ǫ allora vale |f (x) − l| < M .
Esercizio 7. Sia k ∈ Z. La funzione y = (−1)k x + (−1)(k+1) (2k + 1)π per 2kπ ≤ x <
2(k + 1)π è a né pari né dispari; b dispari; c derivabile su R; z continua su R.
n
Esercizio 8. La successione an = (−1)n n2 − n a converge a zero; z ha
n2 + n + 2
insieme ω-limite formato da due punti distinti; c converge a e2 ; d converge a e−2 .
Parte B
Soluzione. Per annullare l’equazione assegnata occorre che sia nullo uno √ dei due membri
del prodotto, almeno. Perciò risolviamo le equazioni z 3 − z = 0 e z 2 + 2i z − 3 i = 0.
Nella prima, sia z = ρ(cos θ + i sin θ), allora
ρ3 (cos 3θ + i sin 3θ) = ρ(cos(−θ) + i sin(−θ))
da cui si ricava ρ = 0, 1 e 3θ = −θ + 2kπ, dove k ∈ Z, ovvero θ = kπ/2.
Nella seconda, utilizzando la nota formula ridotta per la risoluzione delle equazioni di secondo
grado,
√
q
z1,2 = −i + −1 + 3 i
dove la radice va interpretata
√ in senso complesso. Occorre
√ allora estrarre
√ le due radici quadrate
del numero complesso 3 i − 1, che risultano essere ± 2(1/2 + 3/2 i). Le soluzioni cercate
sono allora √ √
z1,2 = −i ± 2(1/2 + 3/2 i).
Lasciamo al Lettore la rappresentazione nel piano di Gauss.
Esercizio 2.
a. Scrivere gli sviluppi di Taylor delle funzioni y = ex e y = sin x.
1/5 9/4
y=(x) y=|x|
1 1
0.5 0.5
0 0
−0.5 −0.5
−1 −1
−1 −0.5 0 0.5 1 −1 −0.5 0 0.5 1
3/7 7/3
y=|x| y=x
1 1
0.5 0.5
0 0
−0.5 −0.5
−1 −1
−1 −0.5 0 0.5 1 −1 −0.5 0 0.5 1
Figura 17. A seconda della versione del Tema d’Esame erano presentati tutti i
grafici delle quattro funzioni suggerite nell’Esercizio 5.
62 c Federico M.G. Vegni
b. Calcolare
2e3t − 12t − 9t2 + 2 sin 3t − 2
lim .
t→0 t4
Soluzione.
x2 x3 x4 x3
a. ex = 1 + x + + + + o(x4 ); sin x = x − + o(x4 ).
2 3! 4! 3!
b. Per t → 0 risulta
9t2 9t3 27t4 27t4
3t
2e = 2 1 + 3t + + + + o(t4 ) = 2 + 6t + 9t2 + 9t3 + + o(t4 )
2 2 8 4
9t3
2 sin 3t = 2 3t − + o(t4 ) = 6t − 9t3 + o(t4 )
2
da cui
2e3t − 12t − 9t2 + 2 sin 3t − 2 27
lim 4
= .
t→0 t 4
(1 + t)2 dt
Z Z
2
(1 + tan x) dx =
1 + t2
1 + t2 + 2t
Z
= dt
1 + t2
Z
2t
= 1+ dt
1 + t2
= t + log(1 + t2 ) + C
= tan x + log(1 + tan2 x) + C
1.5
0.5
−0.5
0 1 2 3 4 5 6 7 8
1 + | log x|
Figura 18. Grafico della funzione f (x) = , assegnata nell’Esercizio 4.
1 + |x|
64 c Federico M.G. Vegni
30 gennaio 2006
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
fini commerciali o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
y=x2log(x)
0.25
0.2
0.15
0.1
0.05
−0.05
−0.1
−0.15
−0.2
−0.25
−0.5 0 0.5 1 1.5
1/5 9/4
y=sinh (x) y=|sin(x)|
2 2
1.5 1.5
1
1
0.5
0.5
0
0
−0.5
−1 −0.5
−1.5 −1
−1 −0.5 0 0.5 1 −1 −0.5 0 0.5 1
3/7
|x| 7/3
y=e −1 y=arctan (x)
2 2
1.5 1.5
1 1
0.5 0.5
0 0
−0.5 −0.5
−1 −1
−1 −0.5 0 0.5 1 −1 −0.5 0 0.5 1
n
X x2k
d T2n (x) = (−1)k .
2k
k=0
Esercizio 4. lim f (x) = 5− significa a ∀ ǫ > 0, ∃ δ > 0 tale che ∀ x > δ allora vale
x→+∞
|f (x)| < 5+ǫ, b ∃ δ > 0, ∀ǫ > 0 tale che ∀ x > δ allora vale |f (x)−5| < ǫ, c ∀ δ > 0, ∃ ǫ > 0
tale che ∀ x > δ allora vale |f (x) − 5| < ǫ, z ∀ δ > 0, ∃ ǫ > 0 tale che ∀ x > ǫ allora vale
0 ≤ 5 − f (x) < δ.
Parte B
10
y=t2
y=|2t−1|
9
(−1+21/2,3−2*21/2)
1/2 1/2
(−1−2 ,3+2*2 )
8 (1,1)
−1
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3
Soluzione.
a. La funzione f è pari. Possiamo studiarne il grafico per le sole x positive; il grafico richiesto
si troverà quindi per riflessione dal grafico della funzione
q
g(x) = log2 x − |2 log x − 1|
d. Risultano:
lim g(x) = +∞;
x→0+
lim √ g(x) = 0
x→(e−1− 2 )−
lim √ g(x) = 0
x→(e−1+ 2 )+
lim √ y ′ (x) = −∞
x→(e−1− 2 )−
Esercizio 2.
a. Utilizzare la formula di Taylor per calcolare lo sviluppo centrato nell’origine di f (x) =
(1 + x)α fino al terzo ordine.
b. Scrivere l’errore commesso utilizzando il polinomio di Taylor al secondo ordine per
approssimare y = (1 + x)α nell’intorno dell’origine, con la forma del resto secondo Lagrange.
√
c. Determinare il valore approssimato di 3 7 con uno sviluppo di Taylor al secondo ordine.
d. Determinare una maggiorazione dell’errore commesso precisando se il valore dell’appros-
simazione è per eccesso o per difetto.
Soluzione.
68 c Federico M.G. Vegni
a. Data f ∈ C n ((a, b)) il polinomio di Taylor di grado n associato ad f in x0 ∈ (a, b), come
è noto, è
n
X f (k) (x0 )
Tn (x) = (x − x0 )k .
k!
k=0
Nel caso in esame è richiesto il polinomio di quarto ordine con x0 = 0, quindi esplicitando la
sommatoria,
f ′′ (0) 2 f ′′′ (0) 3
T4 (x) = f (0) + f ′ (0)x + x + x ;
2 3!
calcoliamo quindi le prime tre derivate della funzione f (x) = (1 + x)α e valutiamole nell’origine:
3
1/2
y=|log(x)−1|,x>e
2.5
1.5
0.5
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 5 6
2.5
1.5
0.5
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 5 6
1
Esercizio 3. Sia f (x) = arctan √
3
.
x
a. Disegnare qualitativamente il grafico della curva y = f (x).
b. Calcolare Z
f (x) dx.
70 c Federico M.G. Vegni
1.5
0.5
−0.5
−1
−1.5
−2
−2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3
1
Figura 22. Rappresentazione della funzione y = arctan √ e dell’area della
3
x
quale è richiesto il calcolo nell’Esercizio 3.
Soluzione.
a. Il grafico della funzione f è in Figura 22.
1 √
b. Calcoliamo l’integrale indefinito di y = arctan √ . Utilizzando la sostituzione 3 x = t
3
x
1 1
(funzione invertibile) si ricava dx = dt ricaviamo
3 x2/3
1 1
Z Z
arctan √3
dx = 3t2 arctan dt.
x t
Integrando per parti
1 1 1 1
Z Z
3t2 arctan dt = t3 arctan − 3
t − 2 dt
t t 1 + (1/t)2 t
1
Z
t 3
= t3 arctan + dt
t 1 + t2
1 t
Z
= t3 arctan + t− dt
t 1 + t2
1 t2 1
= t3 arctan + − log(1 + t2 ) + C.
t 2 2
c Federico M.G. Vegni
71
√
Sfruttando l’invertibilità della funzione t = 3 x, con una sostituzione, ricaviamo infine:
1 1 x2/3 1
Z
arctan √ dx = x arctan √ + − log(1 + x2/3 ) + C
3
x 3
x 2 2
c. Valutiamo l’integrale definito tra ǫ ed 1:
Z 1 " #1
1 1 x2/3 1
arctan √ dx = x arctan √ + − log(1 + x2/3 )
ǫ
3
x 3
x 2 2
ǫ
1 1 1 ǫ2/3 1
= 1 arctan 1 + − log 2 − ǫ arctan √ + − log(1 + ǫ2/3 ).
2 2 3
ǫ 2 2
Quindi per ǫ → 0+
1
1 π 1 1 π ǫ2/3 ǫ2/3
Z
arctan √ dx ∼ + − log 2 − ǫ + −
ǫ
3
x 4 2 2 2 2 2
π 1 1
−→ + − log 2.
4 2 2
72 c Federico M.G. Vegni
23 febbraio 2006
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a
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Parte A
Esercizio 1. La derivata della funzione inversa di f (x) = esinh 2x nel punto immagine
attraverso f di x = 0 vale z 1/2, b 1, c 2, d −1/2.
Z 1 √
Esercizio 2. arctan x dx = a π/4 − log 4, b π − log 4, z π/4 − log 2, d
0
π/4 − 1/2.
Esercizio 3. Un sistema genera una password composta da 6 cifre, ciascuna scelta casual-
mente 6 3
ternari 0,1 e 2. Quante sono le possibili password? z 3 , b 6 , c
tra i simboli
6 6
, d .
2 3
Esercizio 4. limx→0+ f (x) = 0− significa a ∀p > 0 ∃q > 0 tale che ∀x ∈ (−q, 0) allora
0 ≤ f (x) < p, z ∀p > 0 ∃q > 0 tale che ∀x ∈ (0, q) allora −p < f (x) ≤ 0, c ∀q > 0
∃p > 0 tale che ∀x ∈ (0, q) allora −p < f (x) ≤ 0, d ∀p > 0 ∃q > 0 tale che ∀x ∈ (0, q) allora
−p < f (x) < p.
y=x1/3log(−x+1) y=|x|1/2log(−x+1)
1 1
0.5 0.5
0 0
−0.5 −0.5
−1 −1
−1.5 −1.5
−2 −2
−2 −1 0 1 2 −2 −1 0 1 2
y=|x|1/2log(x+1) y=x1/3log(x+1)
1 1
0.5 0.5
0 0
−0.5 −0.5
−1 −1
−1.5 −1.5
−2 −2
−2 −1 0 1 2 −2 −1 0 1 2
9π n
Esercizio 8. La successione 1 − cos è a indeterminata, b convergente a
10
−2, c convergente a 0, z divergente a +∞.
Esercizio 9. Per approssimare e−1 con un errore minore di 10−2 occorre un polinomio di
Mac-Laurin di grado minimo z n = 4, b n = 7, c n = 2, d n = 3.
1
Esercizio 10. Sia f (x) = √ , con x > 0. Allora solo una delle seguenti affermazioni è
x + x2
vera. Quale? a f (x) ∼ x−1/2 per x → +∞, b f (x) ∼ x2 per x → +∞, z f (x) ∼ x−1/2
per x → 0+ , d f (x) ∼ x−2 per x → 0+ .
Parte B
Esercizio 1. Sia
√
f (x) = 3
x e−x/3 − 1 .
a. Determinare il dominio, gli zeri ed il segno di f .
b. Studiare il comportamento di f agli estremi del dominio, precisandone i limiti ed il
comportamento asintotico.
c. Studiare il comportamento asintotico di f nell’intorno degli zeri.
d. Calcolare la derivata prima di f , precisando il suo dominio.
e. Studiare il segno della f ′ .
f. Studiare il limite della f ′ nell’intorno degli zeri di f .
g. Disegnare il grafico di f con il numero minimo di flessi compatibile con le informazioni
fin qui trovate.
Soluzione.
a. La funzione f è definita su R. Inoltre, la funzione si annulla in x = 0. Quando non si
annulla, la funzione ha segno
√ negativo infatti la parte di funzione y = e−x/3 − 1 ha il segno
3
discorde da quello di y = x.
b. Risulta.
per x → −∞ f ∼ −e√−x/3 , quindi limx→−∞ f (x) = −∞;
per x → +∞ f ∼ − 3 x, quindi limx→−∞ f (x) = −∞.
74 c Federico M.G. Vegni
Esercizio 2.
a. Determinare lo sviluppo di Mac-Laurin della funzione y = tanh x al terzo ordine.
b. Determinare lo sviluppo di Mac-Laurin della funzione y = esin x − ex al terzo ordine.
4
y=1−x
x/3
y=e
−1
−2
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4
1
1/3 −x/3
y=x (e −1)
0.5
−0.5
−1
−1.5
−2
−2.5
−3
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 5 6
c. Studiare
x + tanh(−x)
lim .
x→0 esin x − ex
Soluzione.
1
a. Risulta, con la definizione, tanh x = x − x3 + o(x3 ),
3
b. e, analogamente, possiamo calcolare
y(x) = esin x quindi y(0) = 1
y ′ (x) = esin x cos x quindi y ′ (0) = 1
y ′′ (x) = esin x (cos2 x − sin x) quindi y ′′ (0) = 1
y ′′′ (x) = esin x (cos3 x − 3 sin x cos x − cos x) quindi y ′′′ (0) = 0
x2
dunque esin x = 1 + x + + o(x3 ). Infine, conoscendo lo sviluppo dell’esponenziale, esin x − ex =
2
x3
− + o(x3 ).
6
c. Studiare
x + tanh(−x) 1/3x3
lim = lim = −2.
x→0 esin x − ex x→0 −x3 /6
Esercizio 3.
a. Trovare tutte le soluzioni dell’equazione
27 2
z5 = z
i
e sia detto A l’insieme di tali valori.
b. Rappresentare A nel piano C.
c. Trovare l’insieme di numeri reali cosı̀ definito:
B = {d ∈ R : d = |z − (1 + i)|, dove z ∈ A}.
Soluzione.
a. L’equazione assegnata è equivalente a z 5 = −27i z 2 , che è polinomiale di grado 5. Per
il Teorema fondamentale dell’Algebra ha 5 soluzione, contate con la loro molteplicità. In par-
ticolare ha due volte la soluzione nullae le soluzioni dell’equazione
z 3 = −27i, che risolviamo
3π 3π
passando in coordinate polari: z 3 = 27 cos + i sin .
2 2
Sia z = ρ(cos θ + i sin θ); allora
3 3π 3π
ρ (cos 3θ + i sin 3θ) = 27 cos + i sin
2 2
da cui
ρ=3
(
3π
3θ = + 2kπ con k ∈ Z.
2
76 c Federico M.G. Vegni
Oltre alla soluzione nulla doppia, le altre soluzioni dell’equazione sono allora
ρ=3
(
π 2π
θ= + con k = 0, 1, 2.
2 3
B = {d ∈ R : d = |z − (1 + i)|, dove z ∈ A}
d = |i + 1|
1
d2 = |1 + i − 3(cos π/2 + i sin π/2)|
=
d3 = |1 + i − 3(cos 7π/6 + i sin 7π/6)
d4 = |1 + i − 3(cos 7π/6 + i sin 7π/6)|
√ √ √ √
q q
= { 2, 5, 14 + 3 3, 14 − 3 3}.
Esercizio 4.
x2 + 1
a. Disegnare il grafico della funzione f (x) = .
x3 − x
b. Calcolare l’area della regione di piano delimitata tra l’asse x, e la linea di equazione
y = f (x) e compresa tra la retta verticale x = 2 e la retta x = 3.
Soluzione.
x2 + 1
a. Il grafico della funzione f (x) = è rappresentato in Figura 26.
x3 − x
b. Osserviamo innanzitutto che l’area della quale è richiesto il calcolo corrisponde ad una
porzione di piano con con ordinate negative. Occorre quindi apportare un cambiamento di segno
all’integrale.
−1
−2
−3
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4
Essendo
x2 + 1 A B C
= + +
x3 − x x x−1 x+1
A(x2 − 1) + B(x2 + x) + C(x2 − x)
=
x3 − x
x2 (A + B + C) + x(B − C) − A
=
x3 − x
ricaviamo facilmente le condizioni
A+B+C = 1
B−C =0
−A = 1
10
−2
−4
−6
−8
−10
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4
x2 + 1
Figura 26. Grafico della funzione f (x) = e rappresentazione dell’area
x3 − x
della quale è richiesto il calcolo nell’Esercizio 3.
Analisi Matematica 1 Compito I 15 novembre 2010
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali o
di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
E. 3. Una gelateriaespone
12 gusti
di gelato. Quanti coni da 3 palline di gusti diversi è possibile ordinare in
12 3 12!
quella gelateria? z , b , c , d 12!.
3 12 3!
E. 4. lim f (x) = 1− significa a ∀ ǫ > 0, ∃ M > 0 tale che ∀ x > M allora vale |f (x)| < 1 + ǫ, b
x→+∞
∃ M > 0, ∀ǫ > 0 tale che ∀ x > M allora vale |f (x) − 1| < ǫ, c ∀ M > 0, ∃ ǫ > 0 tale che ∀ x > M allora vale
|f (x) − 1| < ǫ, z ∀ M > 0, ∃ ǫ > 0 tale che ∀ x > ǫ allora vale 0 ≤ 1 − f (x) < M .
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
0.8
0.6
0.4
0.2
−0.2
−0.4
−0.6
−0.8
−1
−1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
1
Analisi Matematica 1 Compito 1 16 febbraio 2011
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali
o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte B
Esercizio
√
È assegnato il numero complesso w = −18+18 3i. Sia z una delle sue radici quadrate (scelta a piacere).
a. Calcolare la parte reale e la parte immaginaria di z.
π
b. Calcolare la parte reale e la parte immaginaria del numero complesso u cosı̀ definito: u = z 2 · e 2 i
√
Re z = ±3 Im z = ∓3 3
√
Re u = −18 3 Im u = −18
Esercizio
È assegnata la funzione
2 √
f (x) = e−x − cos( 2x)
a. Calcolare l’ordine di infinitesimo di f , per x → 0
b. Calcolare la parte principale di f , per x → 0
c. Calcolare il limite per x → −∞
Ordine di infinitesimo: 4
1 4
Parte principale: 3x
Esercizio
Studiare al variare dei parametri in R
Soluzione
17/4 se α=1 e β =4
+∞ se α=1 e β >4
= 0 se α=1 e β <4
∄ se α 6= 1 e β ≥3
0 se α 6= 1 e β <3
Esercizio
Dopo averla disegnata, calcolare
√ l’area della regione piana compresa fra l’asse x, la retta x = 1, ed il
grafico della funzione f (x) = x ln1/3 (1 + x) (0 ≤ x ≤ 1)
Risposta
Z 1 √
A = − x ln 1 (1 + x) dx
3
0
Si ha:
√
Z
x ln1/3 (1 + x) dx =
√
Z
(sostituendo x = t, x = t2 , dx = 2t dt) = 2 t2 log1/3 (1 + t2 ) dt
t3 t4 dt
Z
2
(per parti) = 2 log1/3 (1 + t2 ) +
3 3 loge 3(1 + t2 )
t3
Z 4
2 2 t −1+1
= 2 log1/3 (1 + t ) + dt
3 3 log e 3 1 + t2
t3
Z
2 1
= 2 log1/3 (1 + t2 ) + t2 − 1 + dt
3 3 log e 3 1 + t2
t3
3
2 t
= 2 log1/3 (1 + t2 ) + − t + arctan t +C
3 3 log e 3 3
2t3 4t3 4t 4 arctan t
= log1/3 (1 + t2 ) + − + +C
3 9 loge 3 3 loge 3 3 loge 3
√ √
2x3/2 4x3/2 4 x 4 arctan x
= log1/3 (1 + x) + − + + C.
3 9 log e 3 3 loge 3 3 loge 3
√ √
2x3/2 4x3/2 4 x 4 arctan x
Sia F (x) ≡ log1/3 (1 + x) + − + ,
3 9 log e 3 3 loge 3 3 loge 3
allora A = −F (1).
Esercizio
È assegnata la funzione √ √
2 −x + 3 3 x se x ≤ 0
f (x) =
0 se x > 0
a. Studiare il segno di f , determinando, in particolare, le sue intersezioni con l’asse x.
Risposta
T ≡ R
36
f =0 ⇔ x≥0ex=− ≡ x0
26
f >0 ⇔ x < x0 .
Nel seguito, studieremo la funzione f solo per x < 0.
e. Studiare la crescenza di f determinando, in particolare, tutti i suoi punti di massimo e minimo relativo.
Risposta
f′ = 0 ⇔ x4 + x3 = 0 ovvero x = −1
′
f >0 ⇔ −1 < x < 0 quindi x = −1 è minimo assoluto
f. Determinare l’insieme immagine Im f , precisando se esso è aperto, chiuso, limitato. Inoltre determinare,
se esistono, l’estremo superiore, l’estremo inferiore, il massimo assoluto, il minimo assoluto di f .
Risposta
Im f = [−1, +∞) non limitato, chiuso
sup Im f = +∞
inf Im f = min Im f = −1
g. Dopo aver calcolato f ′′ (x), studiare la concavità di f determinando, in particolare, tutti i suoi punti di
flesso.
Risposta
!
1 3 4
f ′′ = − + √
6
p 3
(−x)3 x5
quindi
T ′′ ≡ T′
212
f′ = 0 ⇔ x=− ≡ xf
36
f ′′ > 0 ⇔ x > xf
h. Tracciare il grafico di f .
Risposta
Il grafico di f è rappresentato in figura 1.
4
4
x
0
x
m
3 x
f
−1
−2
−60 −50 −40 −30 −20 −10 0
Figura 1
Analisi Matematica 1 compito 1 1 settembre 2011
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali o
di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
1−i
E. 1. arg e = a 1; z −1; c π/4; d −π/4.
E. 2. L’area sottesa dalla curva y = cos2 x nell’intervallo [0, 2π] è a 2π; z π; c π/2; d 2π/3.
Z b
Rb
E. 3. Applicando due volte la regola di integrazione per parti a f ′′ (x)g(x) dx si ha: a a f (x)g ′′ (x) dx;
Rb aR
′′ ′ ′ ′ ′ b ′′ ′ ′
z a f (x)g (x) dx + f (b)g(b) − f (a)g(a) − f (b)g (b) + f (a)g (a); c a f (x)g (x) dx + f (b)g(b) − f (a)g(a); d
Rb ′′ ′ ′ ′ ′
a
f (x)g (x) dx + f (b)g(b) − f (a)g(a) + f (b)g (b) − f (a)g (a).
E. 4. Il dominio della funzione y = sign(x) arcsin x è: a (−∞, 0)∪(0, +∞); z [−1, 0)∪(0, 1]; c [−π/2, 0)∪
(0, π/2]; d [−π/2, π/2].
E. 5. Data la successione {q n , n ∈ N} dipendente dal parametro q ∈ R. Solo una delle seguenti affermazioni è
vera. Quale? a per ogni valore di q la successione è limitata; b per ogni valore di q la successione converge;
z per q > 0 la successione è (non necessariamente strettamente) monotona; d per q < 0 la successione è (non
necessariamente strettamente) monotona.
2
1+i
E. 6. Nel piano di Gauss, il numero complesso si trova: a nel primo quadrante; b nel secondo
1 − 2i
quadrante; z nel terzo quadrante; d nel quarto quadrante.
E. 7. lim+ f (x) = L significa: z ∀M > 0 ∃N < 0 tale che ∀ x ∈ (0, −N ) allora |f (x) − L| < M ; b ∀M > 0
x→0
∃N > 0 tale che ∀ x ∈ (−N, 0) allora |f (x)− L| < M ; c ∀M > 0 ∃N > 0 tale che ∀ x ∈ (0, M ) allora |f (x)− L| < N ;
d ∀M > 0 ∃N > 0 tale che ∀ x ∈ (0, N ) allora (f (x) − L) < M .
1
E. 8. lim e 1−t = z 0+ ; b 0− ; c +∞; d −∞.
t→1+
E. 9. Solo una delle seguenti affermazioni è vera. Quale? a per x → +∞, x3/2 = o(x1/2 ); b per x → 1,
2
log(1 + x) = x + o(x); z per x → 0− , ex − 1 = o(x); d per x → +∞, ex = o(x).
E. 10. Sia f = sin(x2 ); allora lo sviluppo di Taylor di f per x → 0 è z uno sviluppo in sole potenze pari;
b uno sviluppo in sole potenze dispari; c uno sviluppo con soli termini di segno positivo; d uno sviluppo con
soli termini di segno negativo.
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
1
Analisi Matematica 1 terzo appello 1 settembre 2011
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali
o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte B
Esercizio.
a. Enunciare il teorema fondamentale dell’Algebra.
b. Sia z ∈ C. Data l’equazione (z 3 − 3|z|)(z 2 − 2zi + 1) = 0 è possible prevedere il numero delle sue
soluzioni?
c. Trovare tutte le soluzioni dell’equazione assegnata e rappresentarle nel piano di Gauss.1
Soluzione.
a. Il teorema fondamentale dell’Algebra afferma che ogni equazione polinomiale di grado n
con a0,1,2,··· ,n ∈ C, nella variabile complessa z ha esattamente n soluzioni -contate con la dovuta molteplicitå-
in C.
b. L’equazione assegnata è composta dal prodotto di due fattori, il primo z 3 − 3|z| non è di tipo polino-
miale e dunque non è possibile prevedere, in base al teorema fondamentale dell’Algebra, quale sia il numero
delle soluzioni dell’equazione z 3 − 3|z| = 0; il secondo fattore z 2 − 2zi + 1 è di tipo polinomiale, e, in base
al teorema, l’equazione z 2 − 2zi + 1 = 0 ha due soluzioni.
2.5
1.5
0.5
−0.5
−1
−1.5
−2
−3 −2 −1 0 1 2 3
Esercizio.
a. Scrivere lo sviluppo di Taylor della funzione y = log(1 + x) centrato nell’origine al quarto ordine
(specificando l’o-piccolo).
b. Riguardo lo sviluppo appena calcolato per la funzione y = log(1 + x), specificare questa volta il resto
secondo Lagrange.
c. Utilizzare lo sviluppo al quarto ordine per approssimare il valore di log 2.
d. Trovare una maggiorazione dell’errore commesso, e precisare se l’approssimazione trovata è per eccesso
o per difetto.
Soluzione.
a. È noto che
x2 x3 x4
log(1 + x) = x − + − + o(x4 ).
2 3 4
b. È altrettanto noto che il resto secondo Lagrange dello sviluppo l”n-esimo ordine di una funzione
derivabile fino all’ordine n + 1-esimo nell’intorno dell’origine è
f (n+1) (ξ) n+1
x
(n + 1)!
dove 0 < ξ < x. Nel nostro caso, quindi, abbiamo
x2 x3 x4 x5
log(1 + x) = x − + − + .
2 3 4 5(1 + ξ)5
c. Avremo
1 1 1 7
log 2 ≈ 1 − + − = .
2 3 4 12
Esercizio.
a. Trovare tutte le primitive della funzione
2x − 1
y= .
x2 +x+1
b. Calcolare
1
(2x − 1) dx
Z
.
0 x2 + x + 1
Soluzione.
a. Calcoliamo
(2x − 1) dx (2x + 1 − 2) dx
Z Z
=
x2 + x + 1 x2 + x + 1
(2x + 1) dx dx
Z Z
= 2
−2 2
x +x+1 x +x+1
dx
Z
= log(x2 + x + 1) − 2 2
x +x+1
dove si è evitato di scrivere |x2 + x + 1| poiché l’argomento del logaritmo, essendo un polinomio di secondo
ordine con il ∆ < 0 è sempre positivo giacché è positivo il termine di grado massimo. Proseguendo nella
risoluzione del secondo integrale,
(2x − 1) dx dx
Z Z
2
= log(x + x + 1) − 2
x2 + x + 1 x2 + x + 1
dx
Z
2
= log(x + x + 1) − 2
(x + 1/2)2 + 3/4
8 dx
Z
= log(x2 + x + 1) −
3 1 + 4/3(x + 1/2)2
2 4 2 1
= log(x + x + 1) − √ arctan √ x+ + C.
3 3 2
b.
1 1
(2x − 1) dx 4 2 1
Z
2
= log(x + x + 1) − √ arctan √ x+
0 x2 + x + 1 3 3 2 0
2π
= log 3 − √ .
3 3
PARTE B 5
Soluzione.
a. La funzione f è definita per x ∈ (0, +∞) ed è sempre positiva, anzi si puø osservare che è sempre pi˘
grande della funzione y = 1/x, infatti
1 + | log x| 1
>
x x
per ogni x > 0. In particolare osserviamo anche che la funzione non ha zeri.
1 + | log x| 1 + | log x|
b. Risulta, per via elementare, che lim = +∞ e che lim = 0+ .
x→0+ x x→+∞ x
c. Calcoliamo la derivata prima con le regole di derivazione, ricordando che
d
|g(x)| = Sign(g(x))g ′ (x)
dx
risulta
df (x) Sign(log x) − | log x| − 1
f ′ (x) = = .
dx x2
Osserviamo che il dominio della funzione f ′ coincide con il dominio di Sign(log x), ovvero, f ′ è definita per
0 < x < 1 e per x > 1. Il segno della derivata prima è determinato dal solo numeratore, perciø spezzando,
ci chiediamo quando il numeratore di f ′ è positivo o nullo; otteniamo
x>1 − log x ≥ 0 mai in x > 1
0 < x < 1 log x > 2 per x > e2 ovvero mai in 0 < x < 1
In definitiva la funzione f risulta decrescente su tutto il suo dominio.
− log x log x − 2
d. Abbiamo lim f ′ (x) = lim 2
= 0− e lim f ′ (x) = lim = −2. Quindi il punto
x→1+ x→1+ x x→1+ x→1+ x2
x = 1, in cui la funzione f è continua, risulta essere un punto angoloso.
e. Il grafico probabile della funzione f è rappresentato in figura 2. Perché ci sia compatibilitå con le
informazioni raccolte, il punto x = 1 deve presentare un cambiamento di concavitå, ed un altro flesso dovrå
trovarsi nella semiretta x > 1.
y=(1+|log x|)/x
3
2.5
1.5
0.5
−0.5
−0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5
1+| log x|
Figura 2. Grafico probabile della funzione f (x) = x , dedotto nell’Esercizio 4.
6
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali o
di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
E. 1. Il valor medio che la funzione f (x) = (9x − 10)ex assume nell’intervallo [3, 5] è:
a 9e5 − 10e3 b 4e5 − 13e3 z 13e5 − 4e3 d nessuna delle altre
Z x
E. 2. Sia F (x) = ln (t − 5) dt, allora il limite per x → +∞ di F (x)
6
a non esiste z è +∞ c è −∞ d nessuna delle precedenti
Z +∞
5
E. 3. dx =
5 3(x + 1)2
a 1/2 b 1/3 c +∞ z nessuna delle precedenti
E. 4. Sia f ∈ C 3 (R) una funzione tale che f (x) = 5 − 3x − 2x2 + x3 + o(x3 ) per x → 0. Allora necessariamente:
a f ′ (0) = −3, f ′′ (0) = −4, f ′′′ (0) = 1 z f ′ (0) = −3, f ′′ (0) = −4, f ′′′ (0) = 6 c f ′ (0) = −3, f ′′ (0) = −2,
f ′′′ (0) = 1 d nessuna delle precedenti
E. 5. La funzione f (x)= x2 − 5x− ln |x|è convessanell’intervallo
√ 1 1 1
a −∞, − 2 b −∞, √ c −√ , √ z (0, +∞)
2 2 2
Z +∞ √
2 x
E. 6. L’integrale generalizzato dx
1 x2 + 2
a converge a 0 b diverge a +∞ z converge a L > 0 d non esiste
t cos(t − 2)
Z x
E. 7. L’equazione della retta tangente al grafico di F (x) = dt nel punto di ascissa 2 è a y = x−2
2 (t − 1)3
b y = x − 4 z y = 2x − 4 d nessuna delle precedenti
E. 8. Sia g(x) la primitiva di f (x) = e−x cos(x − 1) tale che g(1) = 0. Allora g(0) =
z − 21 cos 1 − 12 sin 1 + 2e
1
b − 12 cos 1 − 12 sin 1 c 12 cos 1 + 12 sin 1 + 2e
1
d nessuno dei precedenti
P∞
E. 9. La serie n=1 sin n sin n1 tan n1
z converge a l 6= 0 b diverge a +∞ c converge a 0 d nessuna delle precedenti
E. 10. lim+ f (x) = 1 significa a ∀ǫ > 0 ∃δ > 0 : x ∈ (0, δ) =⇒ |f (x) − 1| ≥ ǫ b ∀ǫ0 > 0 : ∃δ > 0 : x ∈
x→0
(0, δ) =⇒ f (x) ≤ 1 + ǫ0 z ∀δ0 > 0 ∃ ǫ > 0 : ∀x ∈ (0, ǫ) =⇒ |f (x) − 1| ≤ δ0 d ∃ǫ0 > 0 : ∀δ > 0∃x ∈ (−δ, δ) =⇒
|f (x) − 1| ≥ ǫ0
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
1
Analisi Matematica 1 Compito I 25 gennaio 2010
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali o
di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
E. 4. Quale delle seguenti scritture è vera a per x → 0, x3 = o(x4 ) b per x → 3, x − 3 = o((x − 3)2 ) c
per x → +∞, x3 = o(x2 ) z per x → 0, x3 = o(sin(x))
1/x
e√ x<0
E. 5. La funzione in un intorno dell’origine a è continua e non derivabile z è
2 x sin x x≥0
continua e derivabile con derivata prima 0 in 0 c è continua e derivabile con derivata prima 1 in 0 d non è
continua
Z x √ 3
t−2
E. 6. In un intorno del punto x = 4 la funzione F (x) = 2 + 12
dt a è crescente b è illimitata z è
3 t
decrescente d nessuna delle precedenti
E. 7. Il polinomio di Taylor di II grado della funzione f (x) = e−4x − e6x con centro in x0 = 0 è:
z −10x2 − 10x b −20x2 − 10x c −30x2 − 10x d −40x2 − 10x
E. 8. Data f (x) = x3 arctan x sull’insieme X = (0, +∞) e g la sua inversa. Allora
z g ′ (π/4) = 4/(2 + 3π) b f non è invertibile c g ′ (π/4) = π/4 d g ′ (π/4) = 4π/3
E. 9. lim f (x) = 5 significa
x→3
a ∀p > 0 ∃ q > 0 tale che ∀x ∈ (3 − q, 3) ∪ (3, 3 + q) allora |f (x) − 5| > p z ∀p < 0 ∃ q > 0 tale che
∀x ∈ (3 − q, 3) ∪ (3, 3 + q) allora |f (x) − 5| < −p c ∃p > 0 ∀ q > 0 tale che ∀x ∈ (3 − q, 3) ∪ (3, 3 + q) allora
|f (x) − 5| < p d ∀p > 0 ∃ q > 0 tale che ∀x ∈ (3 − p, 3) ∪ (3, 3 + p) allora |f (x) − 5| < q
nπ
E. 10. lim inf n→∞ (−1)n + sin a non esiste b è −∞ z è −2 d è 0
2
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
1
Analisi Matematica 1 Compito 15 febbraio 2010
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali
o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte B
Esercizio
Risolvere i seguenti esercizi sulle serie giustificando adeguatamente tutti i passaggi logici.
+∞
X 5
a. Verificare la convergenza e calcolare la somma della serie √ .
n=3
2n
∞
X √
b. Determinare la convergenza semplice ed assoluta per la serie (−1)k ( n e − 1).
k=4
Soluzione
a. Si tratta di una serie geometrica con ragione q = √12 < 1, che è quindi convergente. Ne calcoliamo la
somma:
∞ ∞
5 X 1 n
X 5 5 1 5
√ = √ √ = √ √ = √ .
2n 22 n=0 2 22 1 − 1/ 2 2− 2
n=2
b. La condizione necessaria alla convergenza è verificata infatti
lim (e1/n − 1) = 0.
n→+∞
Inoltre, la funzione f (x) = e1/x è decrescente. Allora la serie, per il criterio di Leibnitz, converge
semplicemente. La serie non converge assolutamente, infatti per gli sviluppi delle funzioni elementari
1/n 1 1 1
e −1 =1+ +o −1 ∼
n n n
dunque la serie dei valori assoluti è asintotica ad una serie armonica divergente.
Esercizio
È assegnata la funzione
√ √
2 −x + 3 3 x se x ≤ 0
f (x) =
0 se x > 0
a. Studiare il segno di f , determinando, in particolare, le sue intersezioni con l’asse x.
b. Studiare il comportamento asintotico di f , per x → 0−
c. Studiare il comportamento asintotico di f , per x → −∞
d. Determinare l’insieme di continuità e l’insieme di derivabilità di f .
e. Studiare la crescenza di f determinando, in particolare, tutti i suoi punti di massimo e minimo relativo.
f. Determinare l’insieme immagine Im f , precisando se esso è aperto, chiuso, limitato. Inoltre determinare,
se esistono, l’estremo superiore, l’estremo inferiore, il massimo assoluto, il minimo assoluto di f .
g. Dopo aver calcolato f ′′ (x), studiare la concavità di f determinando, in particolare, tutti i suoi punti di
flesso.
h. Tracciare il grafico di f .
1
2
Soluzione
a. Il dominio della funzione è R. Ne studiamo il segno:
36
f =0 ⇔ x≥0ex=− ≡ x0
26
f > 0 ⇔ x < x0 .
Nel seguito, analizziamo
√ la funzione f solo per x < 0.
b. x → 0− f ∼ 3 x√−→ 0− .
c. x → −∞ f ∼ 2 −x −→ +∞ senza asintoti.
d. f ∈ C 0 (R). Studiamo il dominio T ′ della derivata prima T ′ = T \ {0}. Infatti,
1 1
f ′ (x) = − √ +√ 3
.
−x x2
1
Inoltre per x → 0− si ha f ′ ∼ √3
−→ +∞.
x2
e. Studiamo gli zeri ed il segno della derivata prima:
f ′ = 0 ⇔ x4 + x3 = 0 ovvero x = −1
f ′ > 0 ⇔ −1 < x < 0 quindi x = −1 è minimo assoluto
f. Valuto l’immagine della funzione:
Im f = [−1, +∞) non limitato, chiuso
sup Im f = +∞
inf Im f = min Im f = −1
g. Calcoliamo la derivata seconda
!
′′ 1 3 4
f = − p +√ .
6 (−x)3 3
x5
Quindi il dominio della derivata seconda coincide con il dominio della derivata prima T ′′ ≡ T ′ , inoltre
212
f ′′ = 0 ⇔ x = − ≡ xf
36
f ′′ > 0 ⇔ x > xf
h. Il grafico di f è rappresentato in figura.
4
x
0
x
m
3 x
f
−1
−2
−60 −50 −40 −30 −20 −10 0
SOLUZIONE 3
Esercizio
Data la funzione f (x) = log(1 + x2 ),
√ √
a. disegnare accuratamente il grafico di f nell’intervallo [− 3, 3],
b. trovare l’area della campana compresa tra il grafico della funzione f e la retta y = log 4.
Soluzione
a. La funzione f (x) = log(1 + x2 ) ha simmetria pari (si snellisce lo studio limitandosi a considerare il caso
x > 0) ed è asintotica a y = x2 nell’intorno dell’origine, che quindi è un minimo per f . Si osserva che
2x
f ′ (x) =
1 + x2
è positiva per x > 0; inoltre
2(1 − x2 )
f ′′ (x) =
(1 + x2 )2
ha il segno di 1 − x2 : positivo per −1 < x < 1 e negativo per x < −1 e x > 1. Si deduce che i punti
x = ±1 sono punti di flesso. Il grafico è in figura.
b. L’area della quale richiesto il calcolo viene rappresentata in figura. Data la simmetria della regione di
piano della quale richiesta l’area A
√ Z √3
A = 2 3 log 4 − 2 log(1 + x2 ) dx.
0
5
y=log(1+x2)
y=log(4)
0
−sqrt(3) sqrt(3)
−1
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4
4
il primo passaggio è un’integrazione per parti, gli altri sono integrazioni elementari.
Z √3
√ 3
log(1 + x2 ) dx = x log(1 + x2 ) − 2x + 2 arctan(x) 0
0
√ √ 2π
= 3 log 4 − 2 3 +
3
√
da cui si ottiene A = 4( 3 − π/3).
Esercizio
Enunciare e dimostrare la formula di Taylor con resto secondo Lagrange.
Soluzione
Analisi Matematica 1 Compito 10 crediti 15 febbraio 2010
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali o
di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
E. 1. Il valor medio che la funzione f (x) = (9x − 10)ex assume nell’intervallo [3, 5] è:
a 9e5 − 10e3 b 4e5 − 13e3 z 13e5 − 4e3 d nessuna delle altre
Z x
E. 2. Sia F (x) = ln (t − 5) dt, allora il limite per x → +∞ di F (x)
6
a non esiste z è +∞ c è −∞ d nessuna delle precedenti
Z +∞
5
E. 3. dx =
5 3(x + 1)2
a 1/2 z 1/3 c +∞ d nessuna delle precedenti
E. 4. Sia f ∈ C 3 (R) una funzione tale che f (x) = 5 − 3x − 2x2 + x3 + o(x3 ) per x → 0. Allora necessariamente:
a f ′ (0) = −3, f ′′ (0) = −4, f ′′′ (0) = 1 z f ′ (0) = −3, f ′′ (0) = −4, f ′′′ (0) = 6 c f ′ (0) = −3, f ′′ (0) = −2,
′′′
f (0) = 1 d nessuna delle precedenti
E. 5. La funzione f (x)= x2 − 5x− ln |x|è convessanell’intervallo
√ 1 1 1
a −∞, − 2 b −∞, √ c −√ , √ z (0, +∞)
2 2 2
Z +∞ √
2 x
E. 6. L’integrale generalizzato 2+2
dx
1 x
a converge a 0 b diverge a +∞ z converge a L > 0 d non esiste
Z x
t cos(t − 2)
E. 7. L’equazione della retta tangente al grafico di F (x) = dt nel punto di ascissa 2 è a y = x−2
2 (t − 1)3
b y = x − 4 z y = 2x − 4 d nessuna delle precedenti
E. 8. Sia g(x) la primitiva di f (x) = e−x cos(x − 1) tale che g(1) = 0. Allora g(0) =
z − 21 cos 1 − 21 sin 1 + 2e
1
b − 12 cos 1 − 21 sin 1 c 12 cos 1 + 21 sin 1 + 2e
1
d nessuno dei precedenti
P∞
E. 9. La serie n=1 sin n sin n1 tan n1
z converge a l 6= 0 b diverge a +∞ c converge a 0 d nessuna delle precedenti
E. 10. lim+ f (x) = 1 significa a ∀ǫ > 0 ∃δ > 0 : x ∈ (0, δ) =⇒ |f (x) − 1| ≥ ǫ b ∀ǫ0 > 0 : ∃δ > 0 : x ∈
x→0
(0, δ) =⇒ f (x) ≤ 1 + ǫ0 z ∀δ0 > 0 ∃ ǫ > 0 : ∀x ∈ (0, ǫ) =⇒ |f (x) − 1| ≤ δ0 d ∃ǫ0 > 0 : ∀δ > 0∃x ∈ (−δ, δ) =⇒
|f (x) − 1| ≥ ǫ0
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
1
Analisi Matematica 1 Compito 15 luglio 2010
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali
o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte B
Esercizio.
a. Siano X ed Y due insiemi. Dare la definizione di funzione da X in Y .
b. Precisare qual’è il più grande insieme aperto in cui sono definite le funzioni
f : R −→ R
x 7→ f (x) = sign (x + 1)| log |x − 1||;
g : R −→ R
x 7→ g(x) = |x + 1| log |x + 1|.
c. A partire dai grafici delle funzioni elementari, disegnare il grafico di y = f (x).
d. Trovare il grafico probabile della funzione y = g(x), studiando in particolare il comportamento
asintotico nell’intorno degli zeri e il segno della derivata prima.
Soluzione.
a. Una funzione da X (dominio) in Y (codominio) è una applicazione che fa corrispondere ad alcuni
elementi di X un solo elemento di Y . In formule, scriveremo:
f : X −→ Y
x 7→ y = f (x).
Il sottoinsieme di X sul quale è definita l’applicazione è detto dominio proprio di f ; il sottoinsieme di Y dei
punti raggiunti dall’applicazione f è detto immagine della funzione.
b. Il più grande insieme aperto dove è definita f è D = R\{±1} = (−∞, −1)∪(−1, 1)∪( +∞). Possiamo
quindi dire che il dominio proprio di f è l’insieme D.
Il più grande insieme aperto dove è definita g invece è E = R \ {−1} = (−∞, −1) ∪ (−1, +∞).
c. Il grafico di y = f (x) è rappresentato in Figura ??.
d. Il grafico di y = g(x) è rappresentato in Figura ??.
3 4
2
0 3
−1
−2
2
−3
−10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10
90 2
120 60
1
150 1 30
0
180 0
−1
210 330
240 300
−2
270 −5 −4 −3 −2 −1 0 1 2 3
Esercizio.
sin 2x − 1 + ex
a. Determinare i valori dei parametri α, β ∈ R per cui lim vale 1.
x→0+ αxβ
b. Esistono dei valori dei parametri per cui il limite è −∞? Quali?
Soluzione.
a. Utilizzando gli sviluppi asintotici delle funzioni elementari y = sin t e y = et per t → 0, abbiamo per
x → 0+ :
sin 2x − 1 + ex 2x + o(x) − 1 + 1 + x + o(x) 3x + o(x) 3
β
= β
= β
∼ x1−β
αx αx αx α
ed affinché valga 1 la scelta corretta è α = 3 e β = 1.
Esercizio.
a. Prevedere, se possibile, il numero di soluzioni dell’equazione di variabile complessa
1
z3 − (iz 2 + 2z − 2i) = 0.
i
Soluzione.
a. L’equazione è di tipo polinomiale. Possiamo allora applicare il teorema fondamentale dell’Algebra pre-
vedendo che le soluzioni saranno tante quanto è il grado dell’equazione: 5 in questo caso, 3 dall’annullamento
1
3
del termine z − i e 2 dall’annullamento del termine (iz 2 + 2z − 2i).
1
b. Razionalizzando il denominatore, l’equazione z 3 − = 0 è equivalente a z 3 = −i. Sia z = ρ(cos θ +
i
i sin θ); l’equazione diventa
3π 3π
ρ3 (cos 3θ + i sin 3θ) = cos + i sin
2 2
π
da cui ricaviamo le tre soluzioni che hanno modulo unitario ed argomento pari a cui sommo i multipli di
3
2π π 2π π 2π
ottenendo z1,2,3 = cos +k + i sin +k , con k = 0, 1, 2.
3 2 3 2 3
Per risolvere l’equazione iz 2 + 2z − 2i = 0 usiamo la nota formula ridotta:
√
−1 + 1 − 2 −1 ± i
z4,5 = = = i ± 1.
i i
π
c. Si tratta di rappresentare le soluzioni trovate in (b) e ruotate di un angolo positivo e pari a . Il
4
risultato della rotazione in Figura ??.
4
Esercizio. Sia x → 3. E siano f e g due funzioni R −→ R che abbiano 3 come punto di accumulazione
del dominio.
a. Definizione di f ∼ g. Fare un esempio di due funzioni asintotiche per x → 3.
b. Definizione di f = o(g). Fare un esempio di una funzione che sia o piccolo di un’altra per x → 3.
c. Dimostrare le due implicazioni del teorema:
f ∼ g ⇔ f = g + o(g).
Soluzione.
a. Per x → 3, f ∼ g se f = gh con h → 1 per x → 3. Ad esempio, f = sin(x − 3) e g = (x − 3) sono
asintotiche per x → 3.
b. Per x → 3, f = o(g) se f = gh con h → 0 per x → 3. Ad esempio, f = o(g) per x → 3 con la scelta
f = (x − 3)2 e g = (x − 3).
c. f ∼ g ⇒ f = g + o(g) Infatti scrivo l’ipotesi come f = gh con h → 1, quindi f − g = g(h − 1) = gH,
con H = h − 1 → 0.
. f ∼ g ⇐ f = g + o(g) Infatti scrivo l’ipotesi come f − g = gh con h → 0, quindi f = g + gh =
g(h + 1) = gH, con H = h + 1 → 1.
Analisi Matematica 1 Compito I 24 gennaio 2011
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali o
di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
E. 1. Il valor medio che la funzione f (x) = (9x − 10)ex assume nell’intervallo [3, 5] è:
a 9e5 − 10e3 b 4e5 − 13e3 z 13e5 − 4e3 d nessuna delle altre
Z x
E. 2. Sia F (x) = ln (t − 5) dt, allora il limite per x → +∞ di F (x)
6
a non esiste z è +∞ c è −∞ d nessuna delle precedenti
Z +∞
5
E. 3. dx =
5 3(x + 1)2
a 1/2 b 1/3 c +∞ z nessuna delle precedenti
E. 4. Sia f ∈ C 3 (R) una funzione tale che f (x) = 5 − 3x − 2x2 + x3 + o(x3 ) per x → 0. Allora necessariamente:
a f ′ (0) = −3, f ′′ (0) = −4, f ′′′ (0) = 1 z f ′ (0) = −3, f ′′ (0) = −4, f ′′′ (0) = 6 c f ′ (0) = −3, f ′′ (0) = −2,
′′′
f (0) = 1 d nessuna delle precedenti
E. 5. La funzione f (x)= x2 − 5x− ln |x|è convessanell’intervallo
√ 1 1 1
a −∞, + 2 b −∞, √ c −√ , √ z (0, +∞)
2 2 2
Z +∞ √
2 x
E. 6. L’integrale generalizzato 2+2
dx
1 x
a converge a 0 b diverge a +∞ z converge a L > 0 d non esiste
Z x
t cos(t − 2)
E. 7. L’equazione della retta tangente al grafico di F (x) = dt nel punto di ascissa 2 è a y = x−2
2 (t − 1)3
b y = x − 4 z y = 2x − 4 d nessuna delle precedenti
E. 8. Sia g(x) la primitiva di f (x) = e−x cos(x − 1) tale che g(1) = 0. Allora g(0) =
z − 21 cos 1 − 21 sin 1 + 2e
1
b − 12 cos 1 − 21 sin 1 c 12 cos 1 + 21 sin 1 + 2e
1
d nessuno dei precedenti
P∞
E. 9. La serie n=1 sin n sin n1 tan n1
z converge a l 6= 0 b diverge a +∞ c converge a 0 d nessuna delle precedenti
E. 10. lim+ f (x) = 1 significa a ∀ǫ > 0 ∃δ > 0 : x ∈ (0, δ) =⇒ |f (x) − 1| ≥ ǫ b ∀ǫ0 > 0 : ∃δ > 0 : x ∈
x→0
(0, δ) =⇒ f (x) ≤ 1 + ǫ0 z ∀δ0 > 0 ∃ ǫ > 0 : ∀x ∈ (0, ǫ) =⇒ |f (x) − 1| ≤ δ0 d ∃ǫ0 > 0 : ∀δ > 0∃x ∈ (−δ, δ) =⇒
|f (x) − 1| ≥ ǫ0
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
1
Analisi Matematica 1 Compito 1 24 gennaio 2011
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali
o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte B
Esercizio
exp f (x) − (sin x + cos x)
Sia f ∈ C 2 (R), tale che f (x) = x + 2x2 + o(x2 ) per x → 0. Calcolare lim .
x−→0+ (sin x + f (x))2
Soluzione
Siccome della funzione f non è assegnata esplicitamente, ma tramite il suo sviluppo con polinomio di
Taylor al secondo ordine nell’intorno dell’origine, procediamo sviluppando numeratore e denominatore fino
al secondo ordine, mantenendo un errore che sia trascurabile rispetto a termini di ordine 2 ovvero o(x2 ).
Utilizzando lo sviluppo elementare della funzione esponenziale et = 1 + t + t2 + o(t2 ), con t → 0, abbiamo
che
1
exp f (x) = 1 + (x + 2x2 + o(x2 )) + (x + 2x2 + o(x2 ))2 + o(x2 )
2
x 2
= 1 + x + 2x2 + o(x2 ) + .
2
Sviluppando al secondo ordine le funzioni seno e coseno (sempre nell’intorno dell’origine) abbiamo:
x2
sin x + cos x = x + o(x2 ) + 1 −
2
(sin x + f (x))2 = (x + o(x2 ) + x + 2x2 + o(x2 ))2
= 4x2 + o(x2 ).
Ne deduciamo la parte principale del numeratore e del denominatore, ovvero che per x → 0
exp f (x) − (sin x + cos x) 3x2 3
2
∼ 2
= .
(sin x + f (x)) 4x 4
1
2
Esercizio
Giustificando ogni passaggio eseguito, stabilire il carattere delle seguenti serie, analizzandone la conver-
genza semplice ed assoluta:
+∞ √ !
X n2 + 2
a. −1 ,
n
n=1
+∞
X sin n + 1
b. (−1)n ,
n3 + 2
n=0
+∞
X n log 5n + 1
c. .
n=1
n3 − 2−n
Soluzione
√
a. Si tratta di una serie a termini positivi poiché n2 + 2 > n. Per le serie a termini positivi la convergenza
coincide con la convergenza assoluta. Utilizziamo i criteri delle serie a termini positivi. Abbiamo che:
√ √ √ √
n2 + 2 n2 + 2 − n n2 + 2 − n n2 + 2 + n 2 1
−1= = √ = √ ∼ 2.
n n n n2 + 2 + n n( n2 + 2 + n) n
Applicando il criterio del confronto asintotico, deduciamo che la serie converge perché è asintotica ad una
serie armonica generalizzata con coefficiente α = 2.
b. Il termine generale ha segno alternato. Analizziamo la convergenza assoluta della serie:
(−1)n sin n + 1 = sin n + 1 ≤ 2
3
n +2 n3 + 2 n3
maggiorando il numeratore e minorando il denominatore. Per il criterio del confronto (maggiorata con
una serie armonica generalizzata con coefficiente α = 3), deduciamo la serie converge assolutamente,
quindi anche semplicemente.
c. È una serie a termini positivi; studiamo la parte principale del numeratore e del denominatore: per
n → +∞ abbiamo che
n log 5n + 1 n2 log 5 log 5
3 −n
∼ 3
= .
n −2 n n
La serie diverge (semplicemente ed assolutamente), per il criterio di confronto asintotico, poiché è
asintotica ad una serie armonica (divergente).
SOLUZIONE 3
Esercizio
Si consideri r
x+1
f (x) = e−x 3
.
x−1
a. Determinarne il dominio ed il segno.
b. Studiare il comportamento asintotico nell’intorno dello/gli zero/i.
c. Determinare il comportamento asintotico agli estremi del dominio.
d. Calcolare la derivata e studiarne il segno.
e. Disegnare il grafico probabile compatibile con le informazioni fin qui raccolte (non è necessario il calcolo
della derivata seconda).
f. Prevedere il numero minimo di flessi compatibile con le informazioni fin qui raccolte.
Soluzione
a. La funzione f è definita su R \ {1}, è positiva per x < −1 e per x > 1, negativa per −1 < x < 1 e si
annulla per x = −1.
b. Lo zero è dovuto all’annullamento del numeratore della radice. Per x → −1, abbiamo che f ∼ −2−1/3 e(x+
1)1/3 ; localmente la funzione ha un flesso a tangente verticale, il cui comportamento è rappresentato nella
figura sottostante.
2.5
1.5
0.5
−0.5
−1
−1.5
−2
−2.5
−1
−2
−3
f. La funzione assegnata presenta 5 cambi di concavità, quindi i flessi dovranno essere almeno 4 (vedi la
figura).
4
Esercizio
Calcolare l’area della parte di piano compresa tra la parabola di equazione y = −x2 e la retta di equazione
y = −3x + 2.
Soluzione
L’area richiesta è rappresentata in figura.
1
−1
−2
−3
−4
−5
−1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3
La retta e la parabola si incontrano nei punti di ascissa x = 1 ed x = 2. L’area richiesta è perciò calcolabile
come
Z 2 Z 2
A = (−x2 )dx − (−3x + 2)dx
1 1
Z 2
= (−x2 + 3x − 2)dx
1
2
x3 3x2
1
= − + − 2x =
3 2 1 6
Analisi Matematica 1 Compito 15 novembre 2010
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali
o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte B
Esercizio.
a. Prevedere, se possibile, il numero di soluzioni dell’equazione di variabile complessa
3 1
z − (iz 2 + 2z − 2i) = 0.
i
Soluzione.
a. L’equazione è di tipo polinomiale. Possiamo allora applicare il teorema fondamentale dell’Algebra pre-
vedendo che le soluzioni saranno tante quanto è il grado dell’equazione: 5 in questo caso, 3 dall’annullamento
del termine z 3 − 1i e 2 dall’annullamento del termine (iz 2 + 2z − 2i).
1
b. Razionalizzando il denominatore, l’equazione z 3 − = 0 è equivalente a z 3 = −i. Sia z = ρ(cos θ +
i
i sin θ); l’equazione diventa
3π 3π
ρ3 (cos 3θ + i sin 3θ) = cos
+ i sin
2 2
π
da cui ricaviamo le tre soluzioni che hanno modulo unitario ed argomento pari a cui sommo i multipli di
3
2π π 2π π 2π
ottenendo z1,2,3 = cos +k + i sin +k , con k = 0, 1, 2.
3 2 3 2 3
Per risolvere l’equazione iz 2 + 2z − 2i = 0 usiamo la nota formula ridotta:
√
−1 + 1 − 2 −1 ± i
z4,5 = = = i ± 1.
i i
π
c. Si tratta di rappresentare le soluzioni trovate in (b) e ruotate di un angolo positivo e pari a . (Lascio
4
la rappresentazione agli studenti).
1
2
f (x) = 2 2
α|x|
e |x| ≥ 1
a. determinare i valori dei parametri α, β ∈ R per cui f è continua su R.
b. Determinare i valori dei parametri per cui f è derivabile su R.
Soluzione.
a. Essendo composizione di funzioni continue, lei è continua in tutto R \ {±1}, dove c’è il raccordo.
La funzione è pari. La studio solo sul semiasse positivo, e mi basta dunque studiare la continuità in
x = 1. Dobbiamo verificare che
lim f (x) = f (1) = lim f (x).
x→1− x→1+
In particolare, abbiamo che f (1) = α
e , quindi
β 2 β
lim x + = eα = lim eα|x| .
x→1− 2 2 x→1+
Il limite da destra è verificato; il limite da sinistra richiede che, per avere continuità, debba essere
β = eα .
b. Calcolando le derivate prime, laddove possibile, con le regole di derivazione, abbiamo
(
βx |x| < 1
f ′ (x) = α|x|
αe sign (x) |x| > 1.
Nel punto di raccordo studiamo a parte la derivata. Tenendo conto della condizione per la continuità
(necessaria) β = eα , abbiamo: Nel punto x = 1 risulta
f (1 + h) − f (1) eα(1+h) − eα eα (eαh − 1)
per h → 0+ = = ∼ αeα
h h h
f (1 + h) − f (1) β/2(1 + h)2 + β/2 − eα βh + β/2h2
per h → 0− = = ∼β
h h h
α α
da cui si ricava che e = αe , ovvero
α=1 β = e.
Nei punti diversi dai punti di raccordo osserviamo che la funzione è derivabile con derivata continua
poiché composizione di funzioni elementarmente derivabili.
PARTE B 3
Esercizio. Sia p
f (x) = arctan |x2 − 1|.
a. Determinare il suo dominio, il segno, gli zeri ed eventuali simmetrie.
b. La funzione è continua sul suo dominio? perché?
c. Calcolare i limiti agli estremi del dominio.
d. Calcolare l’andamento asintotico nell’intorno degli zeri e dedurre l’andamento qualitativo del grafico
di f nell’intorno di tali punti.
e. Calcolare la derivata prima e determinare dominio della funzione derivata. Studiarne quindi il segno.
f. Disegnare il grafico probabile di f , compatibilmente con le informazioni fin qui raccolte, ipotizzando
il minor numero possibile di cambi di concavità. Esiste il massimo assoluto della funzione? Esiste l’estremo
superiore della funzione? La funzione è limitata?
Soluzione.
a. Il dominio è R. Gli zeri sono x1,2 = ±1; la funzione è sempre positiva, quando non è zero ed ha
simmetria pari.
b. La funzione è continua su R in quanto composta di funzioni continue.
c.
π
lim f (x) = .
x→±∞ 2
d. Siccome la funzione è pari posso limitarmi a studiarne l’andamento asintotico nell’intorno di x2 = 1.
Risulta, per x → 1:
|x2 − 1| = |x − 1||x + 1| ∼ 2|x − 1|
√
|x2 − 1|1/2 ∼ 2|x − 1|1/2
√
|x2 − 1|1/2 = 2|x − 1|1/2 + o(|x − 1|1/2 )
√ √
arctan |x2 − 1|1/2 = arctan 2|x − 1|1/2 + o(|x − 1|1/2 ) ∼ 2|x − 1|1/2
L’andamento qualitativo del grafico di f nell’intorno di tali punti è dunque quello della funzione y = |x|1/2
traslato a destra di 1 unità (e poi a sinistra nel caso del punto x1 = −1.
2.5
1.5
0.5
−0.5
−1
−1.5
−3 −2 −1 0 1 2 3
I due punti x1,2 corrispondono ai punti di minimo assoluto della funzione (che altrove è positiva).
e. Abbiamo
x sign (x2 − 1)
f ′ (x) = p .
(|x2 − 1| + 1) |x2 − 1|
Il dominio della funzione derivata è R \ {±1}, dove non è derivabile (inutile controllare con la deifinizione,
dato l’andamento asintotico trovato al punto precedente). Il segno della funzione derivata dipende dal
numeratore di f ′ :
f cresce quando f ′ > 0 ⇐⇒ x sign (x2 − 1) > 0 ⇐⇒ x ∈ (−1, 0) ∪ (1, +∞)
f decresce quando f ′ < 0 ⇐⇒ x sign (x2 − 1) < 0 ⇐⇒ x ∈ (−∞, −1) ∪ (0, 1).
4
f. Il grafico probabile è nella figura qui sotto. La funzione è limitata, ha minimo assoluto ma non ha
massimo assoluto. L’estremo superiore è π/2. L’origine è punto di massimo locale (dove la funzione assume
il valore f (0) = arctan 1 = π/4.
2.5
1.5
0.5
−0.5
−1
−1.5
−5 −4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 5
Soluzione. Per x → +∞ abbiamo, tenendo conto degli sviluppi delle funzioni elementri:
√1 1 1
cos x
=1− 2x +o x
x+1 1/5 11 1/5
+ o x1
x = 1+ x = 1 + 5x
1/5
cos √1x − x+1 7 1 1
x = − 10 x +o x
1/5
cos √1x − x+1
x
7
x = − 10 + o(1) −→ − 107
.
Esercizio. Enunciare e dimostrare la formula che dà il valore della somma della progressione geometrica.
Soluzione. La formula è
N
X 1 − q N +1
qk =
1−q
k=0
e vale per ogni q 6= 1. La dimostrazione sul libro di testo.
Analisi Matematica 1 Compito I 16 febbraio 2011
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali o
di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
+∞
X 5 √ 5
E. 1. La somma della seguente serie √ è: a 5/ 2 b nessuno degli altri valori c 5/2 z √
n=3
2n 2( 2 − 1)
∞
X √
E. 2. La serie (−1)k e1/ k − 1 a soddisfa la condizione necessaria alla convergenza, ma non converge
k=5
semplicemente; b non soddisfa la condizione necessaria alla convergenza; z converge semplicemente ma non
converge assolutamente; d converge assolutamente e quindi anche semplicemente.
2
x3
E. 3. f (x) = 1 + sin(x2 ) − ex ; il Polinomio di Mac Laurin di grado ≤ 3 associato ad f è a 2x2 b 3! − x2
z 0 d 1 − x3
2
E. 4. Si consideri la funzione f (x) = e−kx , x ∈ R, k ∈ R. Allora a f è strettamente crescente ∀k ∈ R b per
qualche k ∈ R f è strettamente crescente z ∀k ∈ R f non è invertibile d ∀k 6= 0 f ha come immagine R
5 2 7 7 5 2 7
E. 5. Quale è il coefficiente di c nello sviluppo del binomio (a c + b) ? a a b b a2 b 5 z
3 5
7
21a10 b2 d a10 b2
3
7i
E. 6. A = z ∈ C : < 3 è z la parte esterna di un cerchio b un insieme limitato c un
z − 3i
semipiano d un insieme chiuso.
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
1
AM1 13 novembre 2012
⃝c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali o
di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
( ) ( )
7 7
E. 1. Quanti sono i possibili anagrammi della parola analisi? a z 1260 c 7! d
4 2
E. 4. lim f (x) = 1− significa a ∀ ϵ > 0, ∃ M > 0 tale che ∀ x > M allora vale |f (x)| < 1 + ϵ, b
x→+∞
∃ M > 0, ∀ϵ > 0 tale che ∀ x > M allora vale |f (x) − 1| < ϵ, c ∀ M > 0, ∃ ϵ > 0 tale che ∀ x > M allora vale
|f (x) − 1| < ϵ, z ∀ M > 0, ∃ ϵ > 0 tale che ∀ x > ϵ allora vale 0 ≤ 1 − f (x) < M .
al variare di λ. Risulta z convergente per 0 < λ < 1, e divergente altrimenti; b convergente per 0 < λ ≤ 1, e
divergente altrimenti; c convergente per λ > 1, e divergente altrimenti; d convergente per λ ≥ 1, e divergente
altrimenti.
E. 8. Quale delle seguenti implicazioni é falsa? a Se f = o(x) per x → +∞ allora f puó essere infinitesima;
z se f = o(x) per x → +∞ allora f é infinitesima; c se f è infinitesima per x → +∞ allora f = o(x) per
x → +∞; d se f é infinita per x → +∞ allora non puó essere f = o(x−1 ) per x → +∞.
( )
E. 9. Sia X = {an = sin nπ + n1 ∈ R, n ∈ N \ {0}}, allora a X è chiuso b l’insieme ω-limite è costituito
da due elementi z min X = − sin 1 d an ha segno costante
E. 10. L’insieme {(x, y, z) ∈ R3 : 1 < x2 + 2y 2 + 4z 2 < 4} è a chiuso, non numerabile; b chiuso e limitato;
z aperto e limitato; d un intorno dell’origine.
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
1
2
Parte B
E. 1. (i) Dare la definizione di continuità in un punto x0 per una funzione di una variabile.
(ii) La funzione seguente è continua nell’origine? Perché?
√ ( )
1 + 2x + 5x2
f (x) = sin(x − x2 ) cos(πx) ln
3
.
1 + 6x
(iii) Dare una stima asintotica del comportamento di f nell’intorno dell’origine e disegnare il grafico corrispon-
dente.
Soluzione
(i) (Cfr. Bramanti-Pagani-Salsa. La funzione f è continua nel punto x0 (di accumulazione) se
lim f (x) = f (x0 ).
x→x0
(ii) La funzione assegnata è continua nell’origine essendo composizione e prodotto di funzioni elementari continue
(nell’origine).
(iii) Per x → 0, valgono
√ le seguenti
√ considerazioni,
√ dedotte
√ dai limiti
√ delle funzioni elementari nell’origine:
• sin(x − x2 ) = (x − x2 ) + o(x − x2 ) = − x2 + o( x2 )
3 3 3 3 3
π 2 x2
• cos(πx) = 1 − + o(x2 )
( 2) ( ) ( )
1 + 2x + 5x2 1 + 2x + 4x − 4x + 5x2 1 + 6x −4x + 5x2
• ln = ln = ln + =
( 1 + 6x ) 1(+ 6x ) 1 + 6x 1 + 6x
−4x+5x2 −4x+5x2 −4x+5x2
= ln 1 + 1+6x = 1+6x +o 1+6x = −4x + o(x).
√
Si deduce che per x → 0 f ∼ 4 x5 .
3
0.8
0.6
0.4
0.2
−0.2
−0.4
−0.6
−0.8
−1
−1 −0.5 0 0.5 1
Soluzione.
(i) (Cfr. Bramanti-Pagani-Salsa)
1
(ii) Sia β ≤ 2; il valore assoluto del termine generale della serie è asintotico a ak = perciò la serie non
2k
converge assolutamente; converge però semplicemente grazie ad il criterio di Leibnitz.
1
Sia β > 2, il valore assoluto del termine generale della serie è asintotico a ak = β−1 , che è l’armonica
k
generalizzata, convergente. La serie assegnata converge quindi assolutamente e semplicemente.
PARTE B 3
Soluzione.
(i) No, poiché l’equazione non è polinomiale, dunque non è possibile utilizzare il teorema fondamentale dell’al-
gebra.
(ii) Scrivo l’equazione in forma trigonometrica, con l’incognita z = ρ(cos θ + i sin θ)
ρ6 (cos 6θ + i sin 6θ) = 3ρ4 [cos(π − 4θ) + i sin(π − 4θ)] .
√
Ne ricavo che ρ6 = 3ρ4 da cui ρ = 0, 3. Inoltre 6θ = π − 4θ + 2kπ ovvero
π 2π
θ= +k .
10 10
√
Oltre alla soluzione nulla, il problema ha 10 soluzioni sulla circonferenza di raggio 3 equispazioate di un decimo di
angolo giro, con argomento fondamentale π/10. Il disegno è lasciato agli studenti.
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali
o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
E. 1. lim f (x) = l significa a ∀ > 0, ∃ K > 0 tale che ∀ x > K allora vale |f (x)| < l + b
x→+∞
∃ K > 0, ∀ > 0 tale che ∀ x > K allora vale |f (x) − l| < c ∀ K > 0, ∃ > 0 tale che ∀ x > K allora
vale |f (x) − l| < z ∀ K > 0, ∃ > 0 tale che ∀ x > allora vale |f (x) − l| < K
E. 2. Data la funzione f = x−2x2 +3, il punto che soddisfa la tesi del teorema di Lagrange nell’intervallo
[1, 3] è a il punto 3/2 b il punto 5/2 z il punto 2 d nessuno dei precedenti.
x
x2 − x
E. 3. lim a 0+ b 0− c e2 z e−2
x→+∞ x2 + x + 2
E. 4. Sia f ∈ C 3 (R) una funzione tale che f (x) = 5 − 3x − 2x2 + x3 + o(x3 ) per x → 0. Allora
necessariamente:
a f 0 (0) = −3, f 00 (0) = −4, f 000 (0) = 1 z f 0 (0) = −3, f 00 (0) = −4, f 000 (0) = 6 c f 0 (0) = −3,
f 00 (0) = −2, f 000 (0) = 1 d nessuna delle precedenti
E. 5. Sia f una funzione continua su R tale che f = o(x2 ) per x → 0. Allora z f 0 (0) = 0; b
f (x) > 0 per ogni x 6= 0; c f 00 (0) < 0; d f 0 (0) non necessariamente esiste.
E. 6. La funzione y = sin |x − π/2| a è pari; b è periodica di periodo 2π; c è infinitesima per
x → +∞; z nessuna delle precedenti
E. 7. L’area sottesa dalla curva sin2 x nell’intervallo [0, 2π] è z π b π/2 c 2π d π/3
Z x
E. 8. Sia F (x) = sin2 (1/t) dt, allora il limite per x → +∞ di F (x)
6
a non esiste b è +∞ c è −∞ z nessuna delle precedenti
E. 9. Il polinomio di Taylor di ordine 6 della funzione y = x2 sin x2 centrato nell’origine è a T6 =
x3 + x6 , z T6 = x4 , c T6 = x6 , d T6 = x4 + x6 .
2
E. 10. f (x) = 1 + sin(x2 ) − ex ; il Polinomio di Mac Laurin di grado ≤ 3 associato ad f è a 2x2 b
x3
3! − x2 z 0 d 1 − x3
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
1
2
Parte B
E. 1. Calcolare l’integrale
Z π/2
sin 2x
dx.
0 (cos x + 3)(cos2 x + 1)
Soluzione
Z π/2 Z π/2
sin 2x 2 sin x cos x
dx = dx
0 (cos x + 3)(cos2 x + 1) 0 (cos x + 3)(cos2 x + 1)
Z 0
t
= −2 dt
1 (t + 3)(t2 + 1)
Z 1
A Bt + C
= 2 + 2 dt.
0 (t + 3) (t + 1)
Risolvendo l’identità tra funzioni troviamo A = −3/10, B = 3/10 e C = 1/10.
Z 1 Z 1 Z 1
6 1 3 2t 1 1
= − dt + 2
dt + 2
dt
10 0 (t + 3) 10 0 t + 1 10 0 t + 1
6 4 3 π
= − ln + ln 2 +
10 3 10 20
E. 2. Studiare la funzione
1
f (x) = (x + 1)e x−1 .
Determinare, in particolare,
(i) il dominio;
(ii) il segno, ed eventuali simmetrie;
(iii) i limiti ed il comportamento asintotico agli estremi del dominio, precisando circa l’esistenza di
asintoti orizzontali od obliqui;
(iv) il comportamento asintotico nell’intorno degli zeri;
(v) la derivata prima, ed il suo segno;
(vi) la derivata seconda, ed il suo segno;
(vii) un grafico probabile, che sia compatibile con le informazioni fin qui raccolte.
Soluzione
(i) Il dominio è tutto l’asse reale privato del punto di ascissa 1. Scriviamo D = R \ {1}. Inoltre, si
può prevedere che in tale insieme la funzione è C ∞ (D).
(ii) La funzione non è simmetrica ed ha il segno del termine (x + 1), è cioè positiva per x > −1 si
annulla in x = −1 ed è negativa per x < −1.
(iii) Per x → ±∞ abbiamo che f ∼ x. Quindi limx→+∞ f (x) = +∞ e limx→−∞ f (x) = −∞. La
funzione potrebbe avere un asintoto. Risolviamo il limite
n 1 1
o x
lim f (x) − x = lim x e x−1 −1 +e x−1 = lim + 1 = 2;
x→±∞ x→±∞ x→±∞ x − 1
−2
−4
−6
−6 −4 −2 0 2 4 6 8
E. 3. (i) Cosa significa che due funzioni hanno un contatto di ordine 4 nel punto x0 ? Fornire un
esempio.
(ii) Enunciare il teorema del resto secondo Lagrange.
(iii) Dimostrare il teorema.
AM1 22 febbraio 2013
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali
o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
Parte A
E. 1. Con 3 mattoni di lego rossi, 2 blu ed 1 giallo quante torri diverse di 6 mattoni un bambino può
costruire? a 24 b 120 z 60 d nessuna delle precedenti.
E. 2. lim f (x) = 1− significa a ∀ > 0, ∃ M > 0 tale che ∀ x > M allora vale |f (x)| < 1 + , b
x→+∞
∃ M > 0, ∀ > 0 tale che ∀ x > M allora vale |f (x) − 1| < , c ∀ M > 0, ∃ > 0 tale che ∀ x > M allora
vale |f (x) − 1| < , z ∀ M > 0, ∃ > 0 tale che ∀ x > allora vale 0 ≤ 1 − f (x) < M .
2
x cos(1/x) per x > 0
E. 3. La derivata della funzione f (x) = a in x0 = 0 non esiste b è
0 per x ≤ 0
una funzione continua z in x0 = 0 vale 0 d nessuna delle precedenti.
E. 4. Sia f ∈ C 3 (R) una funzione tale che f (x) = 5 − 3x − 2x2 + x3 + o(x3 ) per x → 0. Allora
necessariamente: a f 0 (0) = −3, f 00 (0) = −4, f 000 (0) = 1 z f 0 (0) = −3, f 00 (0) = −4, f 000 (0) = 6 c
f 0 (0) = −3, f 00 (0) = −2, f 000 (0) = 1 d nessuna delle precedenti
E. 5. A = {z ∈ C : |7i/(z − 3i)| < 3} è z la parte esterna di un cerchio b un insieme limitato
c un semipiano d un insieme chiuso.
E. 6. Quale delle seguenti implicazioni è falsa? a Se f = o(x) per x → +∞ allora f può essere
infinitesima; z se f = o(x) per x → +∞ allora f è infinitesima; c se f è infinitesima per x → +∞
allora f = o(x) per x → +∞; d se f è infinita per x → +∞ allora non può essere f = o(x−1 ) per
x → +∞.
∞
X √
E. 7. La serie (−1)k e1/ k − 1 a soddisfa la condizione necessaria alla convergenza, ma non
k=5
converge semplicemente; b non soddisfa la condizione necessaria alla convergenza; z converge
semplicemente ma non converge assolutamente; d converge assolutamente e quindi anche semplicemente.
E. 8. Sia X = {an = sin nπ + n1 ∈ R, n ∈ N \ {0}}, allora a X è chiuso b l’insieme ω-limite è
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
1
2
Parte B
Soluzione hπ i
Usiamo la sostituzione t = cos x, che è invertibile nell’intervallo , π , da cui dt = − sin x dx. Nella
2
π
nuova variabile, gli estremi di integrazione e π diventano, rispettivamente −1 e 0. Abbiamo che
2
Z π Z −1
cos x sin x dx t
2
= − 2
dt
π/2 cos x − 2 cos x + 1 0 t − 2t + 1
1 0
Z
2t
= 2
dt
2 −1 t − 2t + 1
1 0 2t − 2 + 2
Z
= dt
2 −1 t2 − 2t + 1
1 0
Z
2t − 2 2
= + dt
2 −1 t2 − 2t + 1 (t − 1)2
2 0
1 2
= ln(t − 2t + 1) −
2 t − 1 −1
1
= [1 − ln 4] .
2
30
25
20
15
10
−8 −6 −4 −2 0 2 4
Figura 1. default
Le due curve hanno due intersezioni x = α < 0 e β > 0. La derivata seconda è positiva per x < α e x > β.
E. 3. (i) Trovare una maggiorazione dell’errore dell’approssimazione del valore sin 1 con il razio-
nale 1 − 1/3! + 1/5! − 1/7!.
(ii) Enunciare il teorema del resto secondo Lagrange.
(iii) Dimostrare il teorema
Soluzione
(i) Siccome sin x ∈ C ∞ (R), per il teorema del resto di Lagrange possiamo scrivere
x3 x5 x7 sin(9) (θ)x9
sin x = 1 − x + − + +
3! 5! 7! 9!
4
−1
−8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8
Figura 2. default
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini commerciali o
di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
1.1 Parte A
Exercise 1. Quante sono le cinquine di numeri interi che risolvono l’equazione x1 + x2 + x3 + x4 + x5 = 8? a 622
b 1 320 z 495 d nessuna delle precedenti
x
x2 − x
Exercise 2. lim a 0+ b 0− c e2 z e−2
x→+∞ x2 + x + 2
2
Exercise 3. Si consideri la funzione f (x) = e−kx , x ∈ R, k ∈ R. Allora a f è strettamente crescente ∀k ∈ R b
per qualche k ∈ R f è strettamente crescente z ∀k ∈ R f non è invertibile d ∀k 6= 0 f ha come immagine R
Exercise 5. La parte immaginaria del numero complesso πe6−πi è: a πe6 , b 1, z 0, d −πe6 .
Exercise 10. L’insieme dei punti (x, y) ∈ R2 descritto da {z = x + i y ∈ C : |z − 2||z|−1 < 1} a non ha punti di
accumulazione z è aperto c è chiuso d è limitato
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
2
1.2 Parte B
iv.
2
g 0 (x) = 3 ln x (x ln x − x)
la derivata prima ha dunque il segno di ln x, cioè negativo per 0 < x < 1 e positivo per x > 1. Il punto x = 1 è
punto di minimo locale della funzione (a quota −1).
v. La derivata seconda è
g 00 (x) = 3x(ln x − 1)(2 ln2 x + ln x − 1).
Il segno della derivata seconda dipende dal segno dei fattori (ln x − 1) (che è positivo per x > e e negativo per
0 < x < e) e (2 ln2 x + ln x − 1) (che è positivo per 0 < x < e−1 e per x > e1/2 e negativo per e−1 < x < e1/2 ). La
concavità della funzione è dunque rivolta verso il basso per 0 < x < e−1 , verso l’alto per e−1 < x < e1/2 , verso il
basso per e1/2 < x < e e verso l’alto per x > e.
1.2 Parte B 3
−1
−2
−3
−4
−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4
vi. Il grafico qualitativo della funzione g è riportato in rosso nella Figura 1.1, dove è rappresentata in blu anche la
parte simmetrica della funzione f assegnata nel testo dell’esercizio.
t2
et = 1 + t + + o(t2 )
2
ricaviamo, per sostituzione
x2 ln2 3
3x = ex ln 3 = 1 + x ln 3 + + o(x2 ).
2
ii. Sappiamo che
x3
arctan x = x − + o(x3 ).
3
iii. Dal passaggio precedente ricaviamo anche
c I seguenti quesiti e il relativo svolgimento sono coperti da diritto d’autore; pertanto essi non possono essere sfruttati a fini
commerciali o di pubblicazione editoriale. Ogni abuso sarà perseguito a termini di legge dal titolare del diritto
1.1 Parte A
Esercizio 1. Una permutazione (semplice) Pn di un insieme di n oggetti è una presentazione ordinata, cioè una
sequenza, dei suoi elementi,
nella
quale ogni oggetto viene presentato una ed una sola volta. Abbiamo che Pn =
n
a nn b n2 c z n!.
n−1
Esercizio 2. Sia E ⊂ R. La scrittura inf E = 4 significa a ∀x ∈ E, 4 ≤ x e ∀x ∈ E, ∃ > 0 : 4 < x < 4 −
b ∀x ∈ E, x ≤ 4 z ∀x ∈ E, 4 ≤ x e ∀ > 0, ∃x ∈ E : 4 ≤ x < 4 + d ∀x ∈ E, 4 ≤ x e
∀ > 0, ∃x ∈ E : 4 − < x ≤ 4.
2
x cos(1/x) per x > 0
Esercizio 3. La derivata della funzione f (x) = a in x0 = 0 non esiste b è una
0 per x ≤ 0
funzione continua z in x0 = 0 vale 0 d nessuna delle precedenti.
1
Esercizio 4. max arctan , a è π/2; b è 0; z non esiste; d è +∞.
x∈R |x|
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Risposta
2
1.2 Parte B
β x2 + β
se |x| < 1
f (x) = 2 2
α|x|
e se |x| ≥ 1
S. 1.1
i. Essendo composizione di funzioni continue, la funzione assegnata è continua in tutto R \ {±1}; occorre
verificare la continuità nei punti dove c’è il raccordo.
La funzione è pari. La studio solo sul semiasse positivo; basta dunque studiare la continuità in x = 1.
Dobbiamo verificare che
lim f (x) = f (1) = lim f (x).
x→1− x→1+
α
In particolare, abbiamo che f (1) = e , quindi
β 2 β
lim− x + = eα = lim+ eα|x| .
x→1 2 2 x→1
Il limite da destra è verificato; il limite da sinistra richiede che, per avere continuità, debba essere
β = eα .
ii. Calcolando le derivate prime, laddove possibile, con le regole di derivazione, abbiamo
(
βx se |x| < 1
0
f (x) =
α|x|
αe sign (x) se |x| > 1.
Nel punto di raccordo studiamo a parte la derivata. Tenendo conto della condizione per la continuità
(necessaria) β = eα , abbiamo: Nel punto x = 1 risulta
E. 1.2. Sia p
f (x) = arctan |x2 − 1|.
i. Determinare il suo dominio, il segno, gli zeri ed eventuali simmetrie.
ii. La funzione è continua sul suo dominio? perché?
iii. Calcolare i limiti agli estremi del dominio.
iv. Calcolare l’andamento asintotico nell’intorno degli zeri e dedurre l’andamento qualitativo del grafico di f
nell’intorno di tali punti.
v. Calcolare la derivata prima e determinare dominio della funzione derivata. Studiarne quindi il segno.
vi. Disegnare il grafico probabile di f , compatibilmente con le informazioni fin qui raccolte, ipotizzando il minor
numero possibile di cambi di concavità. Esiste il massimo assoluto della funzione? Esiste l’estremo superiore
della funzione? La funzione è limitata?
S. 1.2
i. Il dominio è R. La funzione è pari. Gli zeri sono x1,2 = ±1; altrove la funzione è positiva.
ii. La funzione è continua su R in quanto composizione di funzioni continue.
iii.
π
lim f (x) = .
x→±∞ 2
iv. Siccome la funzione è pari posso limitarmi a studiarne l’andamento asintotico nell’intorno di x2 = 1. Risulta,
per x → 1:
|x2 − 1| = |x − 1||x + 1| ∼ 2|x − 1|
√
|x2 − 1|1/2 ∼ 2|x − 1|1/2
√
|x2 − 1|1/2 = 2|x − 1|1/2 + o(|x − 1|1/2 )
√ √
arctan |x2 − 1|1/2 = arctan 2|x − 1|1/2 + o(|x − 1|1/2 ) ∼ 2|x − 1|1/2
L’andamento qualitativo del grafico di f nell’intorno di tali punti è dunque quello della funzione y = |x|1/2
traslato a destra di 1 unità (ovvero a sinistra nel caso del secondo zero in x1 = −1). I due punti x1,2
corrispondono ai punti di minimo assoluto della funzione (che altrove è positiva). Il grafico locale è in fondo
alla pagina, a sinistra
v. Abbiamo
x sign (x2 − 1)
f 0 (x) = p .
(|x2 − 1| + 1) |x2 − 1|
Il dominio della funzione derivata è R\{±1}, dove non è derivabile (inutile controllare con la definizione, dato
l’andamento asintotico trovato al punto precedente). Il segno della funzione derivata dipende dal numeratore
di f 0 :
f cresce quando f 0 > 0 ⇐⇒ x sign (x2 − 1) > 0 ⇐⇒ x ∈ (−1, 0) ∪ (1, +∞)
f decresce quando f 0 < 0 ⇐⇒ x sign (x2 − 1) < 0 ⇐⇒ x ∈ (−∞, −1) ∪ (0, 1).
vi. Il grafico probabile è nella figura qui sotto, a destra. La funzione è limitata, ha minimo assoluto ma non ha
massimo assoluto. L’estremo superiore è π/2. L’origine è punto di massimo locale (dove la funzione assume
il valore f (0) = arctan 1 = π/4).
3 3
2.5 2.5
2 2
1.5 1.5
1 1
0.5 0.5
0 0
−0.5 −0.5
−1 −1
−1.5 −1.5
−3 −2 −1 0 1 2 3 −5 −4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 5
4
E. 1.3. Dopo averla disegnata,√ calcolare l’area della regione piana compresa fra l’asse x, la retta x = 1, ed il
grafico della funzione f (x) = x ln1/3 (1 + x) (0 ≤ x ≤ 1).
S. 1.3 L’area della quale è chiesto il calcolo è rappresentata nella figura sottostante. Si tratta di una funzione
0.8
0.6
0.4
0.2
−0.2
−0.4
−0.6
−0.8
−1
−0.5 0 0.5 1 1.5
negativa poiché il logaritmo ha base compresa tra 0 ed 1. Nel calcolo dell’area richiesta, occorre cambiare il
segno al risultato dell’integrale definito. Perciò dobbiamo calcolare
Z 1
√
A=− x ln 13 (1 + x) dx.
0
E. 1.4. i. Dare la definizione di spazio vettoriale e fare un esempio di spazio vettoriale a dimensione infinita.
ii. Dare, in termini di intorni, la definizione di limx→x0 f (x) = l.
iii. Enunciare il teorema del resto secondo Peano.
iv. Dimostrare il teorema del resto secondo Peano.
S. 1.4
i. Uno spazio vettoriale è un insieme chiuso rispetto alle combinazioni lineari. Uno spazio vettoriale a
dimensione infinita è, ad esempio, l’insieme dei polinomi in una variabile.
ii. Indicando con Br (P ) l’intorno sferico di raggio r del punto P , la definizione di limx→x0 f (x) = l è:
per ogni intorno di raggio r del valore l esiste corrispondentemente un intorno di x0 di raggio δ tale che
qualsiasi valutazione della funzione in quell’intorno (escludendo al più la valutazione in x0 stesso) appartiene
all’intorno di raggio r di l; sinteticamente
∀ Br (l) ∃ Bδ (x0 ) t. c. ∀x ∈ Bδ (x0 ) \ {x0 } allora f (x) ∈ Br (l).
iii. (vedi libro di testo).
iv. (vedi libro di testo).