(マ utile andarsi a ripassare le piccole oscillazioni attorno a posizioni di equilibrio (modi normali) studiate in
meccanica razionale)
Introduzione
LÕenergia di stato fondamentale che abbiamo trovato per la molecola di idrogeno con il
metodo di Heitler e London, マ lÕenergia del sistema di elettroni, pi ン lÕenergia di
interazione coulombiana tra i nuclei.
LÕandamento di questa energia in funzione della distanza internucleare per lo stato
legante (vedi) マ simile a quello trovato per lÕenergia di stato fondamentale della molecola
ione idrogeno, ed マ simile anche per gli stati eccitati leganti (e per altre molecole).
Graficamente lÕandamento マ il seguente :
ε(R)
R0 R
e0
- allÕinfinito tende come 1/R6 (e non esponenzialmente come con il primo metodo) ad un
- moti vibrazionali e rotazionali dei nuclei molecolari -
valore asintotico che possiamo scegliere come zero dellÕenergia.
Allora lÕHamiltoniana che descrive il sistema dei nuclei sarˆ fatta da due termini di energia
cinetica dei due nuclei, pi ン questa funzione di R come energia potenziale. LÕequazione di
Schršdinger per gli autostati dellÕenergia dei nuclei マ cio マ del tipo :
T1 + Τ2 + ε ν
R y
1,2 = E y
1,2
dove εn(R) マ la funzione di cui abbiamo visto prima il grafico. Il pedice n cÕ マ perchŽ a
seconda degli stati quantici del sistema di elettroni, avremo diverse curve dellÕenergia
degli elettroni.
Vogliamo studiare il moto dei nuclei supponendo di separarlo in moto del CM e moto del
sistema nel riferimento del CM.
Dunque questo マ un approccio allo studio del moto dei nuclei, alternativo a quello visto nel
metodo di Born - Oppenheimer.
In entrambi i metodi si suppongono note le autofunzioni dellÕHamiltoniana a nuclei fissi. Il
metodo di Born - Oppenheimer マ pi ン generale, mentre questo vale solo per molecole
biatomiche.
PoichŽ stiamo studiando la molecola come un sistema isolato, il moto del CM マ un moto
uniforme, e supponiamo di averlo trovato.
Rimane il moto del sistema studiato in un riferimento solidale al CM, in cui quindi questo マ
fermo.
In questo riferimento ci sarˆ il moto di vibrazione ÔrelativaÕ dei nuclei, e di rotazione di
questi attorno al CM.
A questo punto ci troviamo difronte a un problema a due corpi (isolati) (vedi fisica
generale), che si risolve facilmente cambiando ulteriormente il riferimento, mettendosi
cio マ nel riferimento di uno dei due nuclei, e definendo la cosiddetta massa ridotta.
Dunque lÕenergia cinetica del sistema sarˆ data dallÕenergia cinetica dellÕaltro nucleo
(lÕunico che si muove in questÕultimo riferimento scelto), pi ン lÕenergia del CM
(ricordiamo infatti che abbiamo ÔseparatoÕ il moto in Ômoto del CMÕ e Ômoto di
- moti vibrazionali e rotazionali dei nuclei molecolari -
vibrazione relativa, e di rotazione attorno al CM, dei nucleiÕ.
P = ΡΠ − ΡΠ
R 1 2 coordinata relativa (nel riferimento del CM)
M = Μ1 + Μ2 massa totale
M1 M2
µ=
M1 + M2
massa ridotta
Μ 1 ΡΠ1 + Μ 2 ΡΠ2
P =
R CM
Μ posizione del CM.
Lo spettro dellÕenergia del sistema viene dunque descritto dalla seguente equazione di
Schršdinger :
P CM 2
− S L
2 2
R
+ R y =E y
+ en
2m 2M
PCM 2
− S L
2 2
R y = E -
+ en y
2m R
2M
P 2
− S L y + en
2
R - E y =0
CM
2
-
2m R
2M
(equazione di Schršdinger per il moto del sistema dei nuclei).
A differenza dellÕHamiltoniana
T1 + Τ2 + ε ν
R y
1,2 = E y
1,2
vista prima, anzicchŽ lÕenergia cinetica dei due nuclei abbiamo un solo termine di energia
cinetica ÔrelativaÕ (infatti nel riferimento di uno dei due nuclei, quel nucleo マ fermo e
lÕaltro si muove, con una massa ridotta µ) pi ン lÕenergia cinetica del CM.
Notiamo che non abbiamo scritto la parte di spin. Infatti abbiamo a che fare con un sistema di due
particelle, e quindi マ sempre possibile fattorizzare parte spaziale e parte di spin a simmetria definita.
Tuttavia nelle formule abbiamo scritto due masse diverse per i due nuclei, in modo da descrivere
anche molecole biatomiche eteronucleari.
In questo secondo caso non ci sono particelle identiche, e dunque cade il postulato di
simmetrizzazione e la richiesta di antisimmetria della funzione dÕonda.
La funzione dÕonda
- moti vibrazionali e rotazionali dei nuclei molecolari -
Il CM si muove come una particella libera (moto rettilineo uniforme) con la massa pari alla
massa totale del sistema e con energia (solo cinetica) pari a PCM2/2M.
La sua (auto)funzione dÕonda マ dunque unÕonda piana.
(Questa affermazione マ pi ン chiara se si pensa ad un metodo di separazione delle variabili,
come vedremo tra poco).
La funzione dÕonda che descrive il sistema molecola si pu˜ quindi fattorizzare in tre pezzi,
il primo che contiene la coordinata del CM, e gli altri due che contengono la coordinata
relativa (il terzo contiene anche le coordinate degli elettroni) :
P PCM
PCMAR
i
ψ
RP ,R
P ;P r = e
r ,P S P j R
f
R P; P r2
r1, P
1 2 1 2 n .
Il primo fattore (esponenziale) マ lÕonda piana che descrive il moto del centro di massa.
Poi cÕ マ la φ che descrive il moto dei nuclei.
Infine le ϕn che rappresentano gli autostati dellÕenergia degli elettroni (o pi ン
precisamente, dellÕHamiltoniana a nuclei fissi, che contiene anche il termine di
interazione coulombiana tra i nuclei).
Töe + ς
R
P ,R
1
P ;Pr ,P
2 1 2 n
P; P
r j R r2
r1, P = en
R j n
R
P; P r2
r1, P
dove :
In precedenza in effetti abbiamo solo visto lo stato legante e quello antilegante per lo
stato fondamentale : 1Σg e 3Σu. Ma esistono anche altri stati eccitati. Noi siamo interessati
solo a quelli leganti, che presentano un minimo nellÕenergia, e quindi portano a degli stati
stabili.
P PCM
PCMAR P PCM
PCMAR
P CM 2 i i
− S L 2RP P j R
P; P P j R
P; P
2
+ R e
+ en S
f
R n
r2
r1, P = E e
S
f
R n
r2
r1, P
2m 2M ;
- moti vibrazionali e rotazionali dei nuclei molecolari -
P PCM
PCMAR P PCM
PCMAR
i
PCM 2
i
− S 2 P P P P
r2 r2
2
e
L RP
S
R j n
f R; P
r1, P +
e
S
R j n
f R; P
r1, P +
2m 2M
P PCM
PCMAR
P PCM
PCMAR
i
i
+ en
R
e
S P
R j n
f P
R; P r2
r1, P E
= + E + E e S P j R
f
R P; P r2
r1, P
CM 2 3 n
:= 2 P PCM
PCMAR Π
ΠΧΜΑΡΠΧΜ
=
= P i ι
=
=
=
=2 M
CM
e S = Ε ΧΜ ε Σ
;=
=
=
=
=
= − Σ2 Λ 2 + ε ν Ρ φ ΡΠ ϕ ν ΡΠ; Π ρ2 = Ε 2 + Ε 3 φ ΡΠ ϕ ν ΡΠ; Π
ρ1 , Π ρ1 , Π
ρ2
=
= 2µ ΡΠ
< .
− S L 2RP + e n P = E f
P
2
R f
R R
2m .
A questo punto, ribadiamo che il termine di energia potenziale マ di tipo centrale (dipende
solo da R).
Dunque per risolvere questa equazione di Schršdinger ci mettiamo in coordinate sferiche e
usiamo di nuovo il metodo di separazione delle variabili, fattorizzando la funzione dÕonda
in una parte radiale ed unÕarmonica sferica :
P = S
φ R Ym q, j
l .
R N
N
(Quando abbiamo studiato il moto degli elettroni, abbiamo avuto a che fare col momento angolare
totale degli elettroni. Il prof osserva che le autofunzioni dellÕHamiltoniana degli elettroni erano
autofunzioni solo della componente z del momento angolare, e non del quadrato del momento
angolare. Il motivo risiede nel fatto che gli elettroni di una molecola biatomica hanno una simmetria
cilindrica, e non sferica!)
ΛΝ 2
L 2
= Λ + 2
P
R Ρ
Ρ2
dove LN マ lÕoperatore Ômodulo quadro del momento angolare del secondo nucleo, nel
riferimento del primoÕ, e abbiamo posto
L 2R / M2 + 2 Μ
MR 2 Ρ ΜΡ .
− S L 2RP + e n P = E f
P
2
R f
R R
2m
diventa
ö 2
2 LN
− S2 2 S R S
R Ym q, j = E rad+ E ang S
R Ym q, j
l l
LR - + en N N
2m 2m R 2 N N
L 2
− S L + en R - S
2 2
2
q, j S
R Y mN N
Ym q, j S
R = N
2m R lN
2m R l2 N
= E rad + E ang S
R Ym q, j
l N
N
considerando che il primo operatore Ônon alteraÕ il secondo fattore (angolare) della
funzione, e il secondo non altera il primo fattore, si ha
- moti vibrazionali e rotazionali dei nuclei molecolari -
L 2
θ, ϕ − S L + en R S
2 2
Y mN
R S
R - S
2 N
Y m
q, j =
N
lN
2m R
2 m R2 l N
= E rad + E ang S
R Ym
N
q, j
l
N
si ha
2 LN
2
1 − S2 L 2 + e R S R - 1 S
Ym q, j = Erad + Eang
N
SR 2m R n m
q, j 2 m R l
Yl 2 N N
N .
PoichŽ nel membro di sinistra il primo termine non dipende dagli angoli e il secondo non
dipende da R, poichŽ si tratta di termini differenziali (anche il secondo, in cui compare
lÕoperatore di momento angolare), affinchŽ siano entrambi contemporaneamente
costanti, lÕunica possibilitˆ マ che siano separatamente costanti entrambi :
:= S2
=
=
=
=
− L 2R + e n ‡R ŽS ‡R Ž = E rad S ‡R Ž
=
= 2m
=
;=
=
= 2 LN
2
=
=
=
=- S Y mN
l
q
‡ , j Ž = E YmN
q, j Ž
lN ‡
= 2 m R2 N ang
< .
R =
L 2R S Μ2 Σ Ρ + 2 Μ Σ Ρ
ΜΡ 2 Ρ ΜΡ
ponendo
R / 1 P
S R
R
si ha :
R =
L 2R S Μ2 1 Π Ρ + 2 Μ 1 Π Ρ
ΜΡ 2 Ρ Ρ ΜΡ Ρ
M M 1P R + 2 M 1 P R + 2 1 M P R
=
MR MR R R MR R R R MR
M M 1
=
R + 1 M P
P R - 23 P
R + 22 M P
R
MR MR R R MR R R MR
- moti vibrazionali e rotazionali dei nuclei molecolari -
M 1 1 MP R + M 1 MPR 1 M2 P R -
=
-
P
R
-
+
R2
MR
R 2 MR MR R MR R MR 2
2 2 M
− P R
+ P
R
R3 R 2 MR
R - 12 M P
= 23 P R - 12 M P
R + 1 M2 P
2
R -
R R MR R MR R MR
2 2 M
− P R
+ P
R
R3 R 2 MR
in definitiva
R = 1 Μ2 Π Ρ
2
L 2R S
Ρ ΜΡ .
Dunque la parte radiale dellÕequazione di Schršdinger per il moto relativo dei nuclei (cio マ
nel riferimento di uno dei due nuclei) マ :
− S 1 M2 P R 1 P
R = Erad 1 P
2 2
R + en R
2 m R MR R R
− S
2
M2 P
R + en
R P
R = Erad P
R
2 m MR 2 .
Allora, sostituendo questa espressione nel sistema di due equazioni della Ôseparazione
delle variabiliÕ si ha
:=
=
= − S2 M2 P ‡R Ž + e ‡R ŽP ‡R Ž = E P ‡R Ž
=
= 2 m MR 2 n rad
=
=
;=
=
= L 2
=
= S 2 N
=
=- Yml ‡q, j Ž = E ang Yml ‡q, j Ž
N N
= 2m R 2 N N
<
:=
=
− S
2
= M2 P ‡R Ž + e ‡R ŽP ‡R Ž = E P ‡R Ž
=
= n rad
=
= 2 m MR 2
=
;= 2
=
S 2 L N Ym ‡q, j Ž = S 2 l N ‹l N + 1 ’ Ym ‡q, j Ž
= Š ‘
=
=- N N
=
=
< 2 m R2 l N
2 m R2 lN
.
- moti vibrazionali e rotazionali dei nuclei molecolari -
Adesso torniamo allÕequazione ÔglobaleÕ per tutto il moto relativo dei nuclei (prima che
facessimo la separazione di variabili in parte radiale e parte angolare) :
che, dividendo tutto per lÕarmonica sferica e moltiplicando tutto per R diventa
unÕequazione solo in P:
Approssimazioni
dove :
¥ si マ posto ρ = R - R0
-U0 / εn(R0).
Questo マ il valore di εn per ρ=0, ossia il valore minimo di εn, che poichŽ lo zero
dellÕenergia マ posto sullÕenergia asintotica, マ anche la differenza tra valore di
minimo e valore asintotico)
(notare che la derivata prima マ nulla perchŽ R0 マ un punto di minimo; notare inoltre che U2 dipende
da n).
Dunque questo termine di potenziale centrifugo diventa un termine costante, che si pu˜
trattare come un termine di energia cinetica di rotazione, e lÕHamiltoniana che rimane マ
unÕHamiltoniana di oscillatore armonico :
Poniamo
e
n perchŽ vi dipende U2. DÕaltra parte il prof chiama la seconda
(nota : la prima costante dipende da
costante Bn, ma non vedo perchŽ dovrebbe dipendere da n, quindi io lÕho ribattezzata).
possiamo riscrivere :
(ν = 1, 2, 3 ...),
- moti vibrazionali e rotazionali dei nuclei molecolari -
e quindi
ossia, esplicitando
(aggiunta mia)
ad ognuna di queste energie, in linea di principio (salvo degenerazioni) corrisponde un
(auto)stato, individuato dai numeri quantici.
Per dare qualche dato numerico, vediamo che, per la molecola di idrogeno, quando gli
elettroni stanno nello stato fondamentale (dunque per n = 0) si ha
; ; .
da questi valori si vede come il contributo rotazionale sia molto pi ン piccolo del contributo
vibrazionale.
vediamo come lÕenergia sia dunque organizzata in livelli, come mostra questa figura :
Fissato il livello elettronico ϕn (uno stato legante la cui energia elettronica abbia un
minimo in funzione della distanza internucleare), abbiamo tanti livelli energetici
vibrazionali.
Quindi a mano a mano che salgo in energia il potenziale ÔarmonicoÕ マ pi ン attrattivo e gli
stati si infittiscono.
Di stati vibrazionali (almeno nel caso di stato elettronico fondamentale) ce ne sono una
decina, se ricordiamo che S ω0 Å 0.54 mentre U0 Å -4.72.
Stati vibrazionali infiniti
Altra differenza con lÕoscillatore armonico マ che questi livelli energetici vibrazionali non
sono infiniti, perchŽ quando si raggiunge lÕenergia di dissociazione (nel grafico マ lo zero
dellÕenergia, ma comunque マ il valore asintotico per R 6 °) non マ pi ン possibile
approssimare il potenziale (elettronico) con quello parabolico di un oscillatore armonico.
Infatti lÕenergia vibrazionale diventa un continuo : se il sistema ha proprio unÕenergia
pari allÕenergia di dissociazione, significa che ho i due atomi fermi a distanza reciproca
infinita. DopodichŽ ho il continuo dellÕenergia cinetica di particella libera (atomi liberi, ma
solo a distanza infinita).
Dunque cÕ マ solo un numero finito di stati vibrazionale, che dipende da quanto マ profonda
la buca di energia elettronica.
Spettro rotazionale
Per ogni livello vibrazionale, cÕ マ poi una Ôstruttura fineÕ rotazionale, che per˜ (confronta i
valori numerici S ω0 = 0.54 e B0 = 0.0074) マ di 20 volte pi ン piccola.
Ribadiamo che il fatto che distinguiamo tra spettro vibrazionale e spettro rotazionale マ
basato e vale solo finchŽ B0 << S ω0.
Conto pi ン accurato
A questo punto potremmo rifare il conto in maniera pi ン accurata, ma che per˜ fa perdere
la distinzione tra spettro vibrazionale e rotazionale.
anzicchŽ sostituire ÔbrutalmenteÕ R con R0, potremmo sviluppare anche questo termine
in serie di potenze di ρ intorno a ρ=0 :
(mettendo in evidenza)
si ha :
che a differenza del conto precedente dipende oltre che da n (tramite U2), anche da J.
Questo significa che le frequenze di vibrazione dipendono dai livelli rotazionali!
In particolare, la frequenza aumenta allÕaumentare di J.
posto
e risostituendo il valore di ρ0 :
- moti vibrazionali e rotazionali dei nuclei molecolari -
(gli autovalori dellÕoscillatore armonico non risentono dello spostamento del centro di oscillazione) .
Stretching
Tutti questi effetti correttivi sono piccoli, come si pu˜ calcolare con i valori numerici forniti.
Ci˜ che differenzia lo spettro delle varie molecole non マ tanto la distanza internucleare, che
マ sempre di qualche チ ngstrom, ma il valore del minimo dellÕenergia U0 (profonditˆ della
buca) e quindi il valore dellÕenergia di dissociazione, cio マ della stabilitˆ chimica.
Questo si ripercuote sulla frequenza di vibrazione. Infatti se la distanza di equilibrio マ la
stessa, mentre la buca マ pi ン profonda, deve essere maggiore la curvatura della parabola
(derivata seconda, U2) e quindi maggiore マ la frequenza, che ne dipende.
Dunque la frequenza di vibrazione マ una funzione crescente della stabilitˆ chimica.
Maggiore マ lÕenergia di dissociazione, maggiore マ la frequenza di vibrazione.
Esempi :
(ad apice ci sono i numeri atomici)
a) bromuro di rubidio
79
Br Rb
85
(molecola ionica, perchŽ sono un alogeno ed un alcalino)
b) ?? di rubidio
Kr
89 85
Rb (molecola covalente, マ una molecola poco legata, perchŽ cÕ マ un gas nobile)
13 cm-1 per b)
(frequenze espresse in cm-1? forse マ legato allÕonda elettromagnetica emessa?).
- moti vibrazionali e rotazionali dei nuclei molecolari -
Le masse ridotte delle due molecole sono simili :
La differenza tra le due マ che la massa del nucleo del deuterio マ doppia rispetto
allÕidrogeno. Dunque la massa ridotta
LÕenergia elettronica non cambia (per essa conta solo la carica nucleare).
(paritˆ per scambio dei nuclei in molecole biatomiche omonucleari; spin dei nuclei; orto e
para stati; マ scarsamente probabile una transizione dallÕuno allÕaltro)
Ci deve essere simmetria sia rispetto allo scambio di elettroni che rispetto allo scambio di
protoni (nuclei).
A causa del postulato di simmetrizzazione, la funzione dÕonda del sistema presa nel suo
insieme di parte spaziale e parte di spin deve essere antisimmetrica per lo scambio dei
due nuclei.
PoichŽ ci stiamo concentrando sui nuclei, separiamo la parte di spin dei nuclei da quella
elettronica, e trascuriamo questÕultima (questa マ una mia supposizione, forse sbagliata).
Per la parte di spin dei nuclei avremo lo stato di singoletto quando la parte spaziale sarˆ
simmetrica per scambio dei nuclei, mentre avremo uno stato di tripletto quando la parte
spaziale sarˆ antisimmetrica per scambio dei nuclei.
- moti vibrazionali e rotazionali dei nuclei molecolari -
Ma chi determina la simmetria o antisimmetria, rispetto allo scambio dei nuclei, della parte
spaziale?
Il numero quantico J che マ comparso prima nelle formule!
Infatti, a seconda che J マ pari o dispari la funzione ha lo stesso segno o cambia segni per
riflessione rispetto al centro della molecola.
Questa マ una proprietˆ generale dei potenziali centrali (in generale si parla di riflessione
rispetto al centro del potenziale).
(Credo che questa proprietˆ sia legata alle armoniche sferiche).
Concludendo, se J マ pari, la parte spaziale della funzione dÕonda マ simmetrica per scambio
dei nuclei, e dunque la parte di spin (dei nuclei, se ho capito bene) マ di singoletto, e
viceversa.
Una conseguenza di ci˜, se la molecola sta in un certo stato con una certa paritˆ della
parte spaziale e la corrispondente partiˆ della parte di spin, siccome マ molto difficile che
facendo qualcosa sugli elettroni si modifichi lo stato di spin dei nuclei (nota mia : e questo
fatto mi fa supporre che la parte di spin si divida in nucleare ed elettronica) allora succede
che マ difficile che la molecola cambi paritˆ.
Un para-stato transirˆ solo in altri para-stati, e cos“ un orto-stato.
Questo comporta anche che nello spettro rotazionale ci sono solo gli stati con J pari o solo
quelli con J dispari.
Tutto questo non マ vero per molecole (biatomiche) eteronucleari, come per esempio HCl.