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BRENDA YICETH BONILLA JIMENEZ 3A

FISIOLOGIA DELLA RESPIRAZIONE


STRUTTURA E FUNZIONE
Le cellule per la produzione di energia metabolica uttilizzano ossigeno
eliminando come prodotto terminale anidride carbonica; mediante la respirazione
si fornisce ossigeno ai tessuti e si elimina dall'organismo l'anidride carbonica.
L'apparato respiratorio è costituito dalle vie aeree e dai polmoni.

Le vie aeree sono le strutture anatomiche che consentono all'aria esterna di


essere ritmicamente immesa o espulsa dai polmoni. l'aria viene
sistematicamente inspirata ed espirata grazie all'azione di diversi muscoli che,
inserendosi sulla gabbia toracica, sono in grado di modificarne il volume.
Le vie aere vengono distinte in vie aeree superiori: che comprendono naso
esterno, cavità nasali con seni paranasali e faringe.
Le cavità nasali riscaldano l'aria e la filtrano.
La faringe permete all'aria di raggiungere la laringe. La faringe è attraversata
anche dal cibo.
E vie aeree inferiori: laringe, trachea, bronchi e porzione intrapolmonare
dell'albero bronchiale.
La laringe oltre che al passaggio dell'aria inspirata ed espirata serve alla
fonazione (emissione dei suoni); per evitare che il cibo vada nella laringe, essa
ha una lamina di cartilagine chiamata epiglottide, che si abbassa durante la
degluzione.
Queste vie sono costituite da una serie di tubi che si ramificano e divengono
sempre più stretti, più corti e più numerosi man mano che penetrano
profondamente nel polmone. La trachea si divide nei bronchi principali destro e
sinistro che a la loro volta si dividono in bronchi lobari e poi segmentali. Questo
processo continua fino ai bronchiolo terminali che sono le vie aeree più piccole
sprovvisste di alveoli. tutti questo bronchi compongono le vie aeree di
conduzione. la loro funzione è quella di portare l'area inspirata alle regioni di
scambio dei gas del polmone. i bronchioli terminali si dividono in bronchioli
respiratori che occasionalmente hanno alveoli che gemmano dalle loro pareti.
infine si giunge ai dotti alveolari completamente tappezzati da alveoli. Questa
regione alveolata del polmone, dove avviene lo scambio dei gas, è conosciuta
come zona respiratorio.

Le parete degli alveoli è estremamente sottile ed è a diretto contatto con la


parete endoteliale dei capilari (che contengono sangue povero di ossigeno
proveniente dal ventricolo destro del cuore), queste strutture anatomiche
costituiscono la cosiddetta barriera aria-sangue, che consente un rapido scambio
di gas; l'anidride carbonica dai globuli rossi diffonde in senso gli alveoli e
viceversa l'ossigeno dell'aria inspirata diffonde in senso contrario legandosi
all'emoglobina dei globuli rossi o eritrociti. Questo proceso prende il nome di
ematosi. I globuli rossi non utilizzano l'ossigeno, ma sono semplici trasportatori.
(molecole do o2 e di co2 trasportate per un globulo rosso)

STABILITA DEGLI ALVEOLI

Il polmone puo essere considerato come una raccolta di 300 milioni di bolle
ciascuna di 0,3 mm di diametro. Tale struttura è per la sua natura instabile. A
cuasa della tensione superficiale del liquido che riveste l'alveolo, si sviluppano
forze relativamente grandi che tendono a collassare l'alveolo. Per fortuna, alcune
cellule che rivestono gli alveoli secrenono un materiale chiamato surfattante che
abbassa la tensione superficiale dello stratto che riveste l'alveolo. Come
conseguenza la stabilità degli alveoli aumenta.

REMOZIONE DELLE PARTICELE INALATE

Si sono aviluppati vari meccanismi per allontanare le particelle inalate. le


particelle più grosse sono filtrate dal naso. Le più piccole, che si depositano nelle
vie aeree di conduzione sono rimosse da una scala mobile di muco che
continuamente spazza i detriti derso l'epiglottide, da dove vengono deglutiti. Il
muco viene secreto dalle ghiandole mucose e dalle cellule calciformi della parete
bronchiale ed è fatto procedere da millioni di sottili ciglia che si muovono
ritmicamente in condizioni normali. Gli alveoli non hanno ciglia, e le particelle che
vi si depositano sono fagocitate da grosse cellule migrante chiamate macrofagi. Il
materiale inquinante viene rimosso dal polmone attraverso i linfatici o il flusso
sanguigno.
VENTILAZIONE
La ventilazione polmonare totale (o volume respiratorio per minuto) corrisponde
al volume totale di aria che entra (ed esce) ogni minuto nelle vie respiratorie ed è
uguale al prodotto del volume corrente per la frequenza respiratoria. Il volume
corrente normale è di circa 500 mL e la normale frequenza respiratoria è di circa
12 atti respiratori al minuto.

I Volumi polmonari sommati insieme, rappresentano il volume massimo al


qualle i polmoni possono essere espansi.

1. Il volume corrente è il volume d’aria inspirato o espirato a ogni atto


respiratorio normale; nel maschio adulto corrisponde a circa 500 mL.ù

2. Il volume di riserva inspiratoria è il volume d'aria che può essere inspirato


ulteriormente, quando una persona inspira forzatamente dopo la fine di
un’inspirazione normale e, in genere, è di circa 3000 mL.

3. Il volume di riserva espiratoria è il massimo volume d’aria che può essere


espirato con un’espirazione forzata eseguita a partire dalla line di un’espirazione
corrente e, di norma, ammonta a circa 1100 mL.

4. Il volume residuo è il volume d’aria che rimane nei polmoni dopo


un’espirazione massimale; questo volume corrisponde a circa 1200 mL.

Nella descrizione degli eventi del ciclo respiratorio, a volte è opportuno


considerare insieme due o più volumi polmonari. Queste combinazioni di volumi
sono dette capacità polmonari.

1. La capacità inspiratoria è data dal volume corrente più il volume di riserva


inspiratoria. Questa è la quantità d’aria (circa 3500 mL) che una persona può
inspirare a partire dalla fine di una normale espirazione ed espandendo i polmoni
sino al massimo volume che essi possono contenere.

2. La capacità funzionale residua è uguale alla somma del volume di riserva


espiratoria più il volume residuo. Questo è il volume d’aria che rimane nei
polmoni alla fine di una normale espirazione (circa 2300 mL).

3. La capacità vitale è uguale alla somma del volume corrente e del volume di
riserva espiratoria. Questo è il massimo volume d’aria che una persona può
espellere dai polmoni con un’espirazione massimale, dopo averli riempiti quanto
più possibile (circa 4600 mL).

4. La capacità polmonare totale è il massimo volume al quale i polmoni


possono essere espansi con un'inspirazione massimale (circa 5800 mL) ed è
uguale alla somma di capacità vitale e volume residuo.

SPAZIO MORTO ANATOMICO E FISIOLOGICO


Il volume di aria inspirata che non raggiunge gli alveoli ma rimane nelle vie aeree
di conduzione è definito SPAZIO MORTO ANATOMICO ed è nell’adulto circa 150
ml.
Si definisce SPAZIO MORTO FISIOLOGICO l’insieme dello spazio morto
anatomico e degli spazi alveolari che, per problemi di perfusione, non
partecipano agli scambi.

Nel polmone normale il numero degli alveoli in cui gliscambi non avvengono è
molto ridotto, quindi lo spazio morto fisiologico, in un soggetto sano, corrisponde
allo
spazio morto anatomico.

DIFFUSIONE ALVEOLI-SANGUE
Tutti i gas attraversano la barriera sangue-gas per disfusione passiva

LEGGI DELLA DIFFUSIONE


la diffusione attraverso i tessuti è descrita dalla legge di Fick. Questa afferma che
la velocita di trasferimento di un gas attraveerso una lamina di tessuto è
direttamente proporzionale all'area del tessuto e alla differenza nella presione
parziale del gas tra i due lati, ed è inversamente proporzionale allo spessore del
tessuto.
l'area della barriera sangue-gas nel polmone è enorme (circa 50-100 metri
quadrati) e lo spesore è meno di 1/2 micron, e così, le dimensioni della barriera
sono ideali per la diffusione. Inoltre, la velocità di trasferimento è proporzionale
ad una costante diffusione che dipende della propietà del tessuto e del gas
specifico. La costante è direttamente proporzionale alla solubilità del gas ed è
inversamente proporzionale alla radice quadrata del suo peso molecolare.
Questo vuol direche la CO2 diffonde circa 20 volte più rapidamente dell'O2
attraverso lamine di tessuto perché la CO2 ha una solubilità molto più alta con un
peso molecolare non molto diverso.

TRASPORTO DI O2 E CO2 NEL SANGUE

OSSIGENO
L'ossigeno vienen trasportato nel sangue in due forme: disciolto ed in
combinazione con l'emoglobina.

o2 disciolto: Obbedisce alla legge di Henrry, ciè, la quantità disciolta è


proporzionale alla pressione parziale. per ogni mmHg di Po 2 ci sono 0,003 ml di
O2/100 ml di sangue. Per tanto, il sangue arterioso normale con una Po 2 di 100
mmHg contiene 0,3 ml di O2/100 ml.

Emoglobina: L'O2 forma una combinazione facilmente reversibile con


l'emoglobina per dare ossiemoglobina: O 2 + Hb >< HbO2. L'ossido de carbonio
interferisce con la funzione di trasporto dell'O 2 del sangue, in quanto si combina
coll'Hb per formare carbossiemoglobina, COHb.

Normalmente, circa il 97% dell’ossigeno trasportato dal sangue dagli alveoli


polmonari ai tessuti si trova in forma chimicamente legata aH’emoglobina
contenuta nei globuli rossi e solo il 3% e disciollo nella fase liquida del plasma e
dei globuli rossi. Quindi, in condizioni normali, quasi tutto l’ossigeno è trasportato
ai tessuti dall’emoglobina.

ANIDRIDE CARBONICA
La CO2 è trasportata nel sangue in tre forme: disciolta, come bicarbnato, e in
combinazzione con proteine come carbamino composti.

CO2 disciolto: Una piccola frazione di C 0 2 rimane sotto forma di gas in


soluzione nel sangue e così viene trasportata al polmone.

bicarbonato: L ’anidride carbonica disciolta nel sangue reagisce con l’acqua per
formare acido carbonico (H 2CO). In un’altra frazione di secondo, l'acido
carbonico (H2C03) si dissociain ioni idrogeno (H ) e ioni bicarbonato (HCO 3- ).

Emoglobina: Oltre che con l’acqua, l’anidride carbonica può reagire con i
radicali aminici della molecola di emoglobina e formare un composto detto
carbaminoemoglobina (CO2Hb). Il legame tra C02 e il gruppo aminico della
molecola di emoglobina è un legame reversibile e labile. È per questo motivo che
l’anidride carbonica può essere liberata facilmente a livello degli alveoli
polmonari, dove il valore della Pco2 è più basso di quello che si osserva a livello
dei capillari tissutali.

SCAMBI GASSOSI SANGUE-TESSUTI

L'O2 e la CO2 si muovono fra il sangue dei capillari sistemici e le cellule tessutali
per semplice diffusione esattamente come si muovo fra il sangue dei capillari ed
il gas alveolare nei polmoni.

UTILIZAZZIONE DEL'O2 E PRODUZZIONE DELL CO2 NELLE CELLULE

La respirazione cellulare è la reazione di ossidazione del glucosio (e di altre


sostanze organiche, come grassi e proteine) che avviene all'interno de ogni
cellula.
l'ossigeno entrato nell'organismo raggiunge tutte le cellule, dove "brucia" il
glucosio, i grassio le proteine, liberando così l'energia necesaria per tutte le
attività del corpo.
Una molecula di glucosio (C6H1206) reagisce con 6 molecule di ossigeno (O 2)
producendo 6 molecule di diossido di carbonio e 6 molecule d'acqua (H 2O),
liberando inltre energia.

MECCANICA DELLA RESPIRAZIONE

Forze implicate nel mantenere in posizione il polmone e la gabbia toracica e nel


determinarne il movimento durante l'atto respiratorio.
MUSCOLI DELLA RESPIRAZIONE

·0 inspirazione: il più importante muscolo della inspirazione è il diaframma. è


una lamina muscolare a forma di cupola che è inserita nelle costole più
basse. Quando si contrae il contenuto addominale viene forzato verso il
bassoe la dimensione verticale della cavità toracicaaumenta. inoltre i
margini costali sono sollevati e mossi verso l'esterno,causando una
aumento nel diametro trasverso del torace. I muscoli intercostali esterni
uniscono coste adiacenti. Quando si contraggono le coste sono spinte
verso l'alto ed in avanti, causando una aumento dei diametri laterale ed
anteroposteriore del torace.
·1 espirazione: è pasiva nel respiro tranquillo. Il polmone e la parte toracica
sono elastici e tendono a ritornare alla loro posizione de equilibrio dopo
essere stati attivamente espansi durante la inspirazione. l'espirazione
diviene attiva durante la iperventilazione volontaria. I più importante
muscoli sono quelle della parte addominale. quando questi muscoli si
contraggono, la presione intraddominale aumenta ed il diaframma è spinto
verso il alto. I muscoli intercostali interni aiutano l'espirazione attiva tirando
le coste verso il basso ed in dietro diminuendo così il volume toracico.

PRESIONE PLEURICA E SUE VARIAZIONI DURANTE LA RESPIRAZIONE

La pressione pleurica è la pressione che vige nel sottile spazio tra la pleura
viscerale e la pleura parietale. Come abbiamo accennato prima, in questo spazio
esiste di solito una leggera aspirazione, vale a dire una pressione leggermente
negativa. Il valore normale della pressione pleurica all'inizio della inspirazione è
di circa-5 cmH20, che è il valore necessario per mantenere i polmoni espansi al
volume che essi hanno in condizioni di riposo. Durante un normale atto
inspiratorio, la parete toracica si espande e trascina con sé il polmone con una
forza ancora maggiore, rendendo più negativa la pressione pleurica, che scende
mediamente a circa -7,5 cml LO.

IL CONTROLLO DELLA VENTILAZIONE

Meccanismi che regolano la funzione degli scambi gassosi nel polmone.

I tre elementi fondamentali del sistema de controllo della respirazione sono:


1. I sensori (chemiorecettori, recettori polmonarei e di altro tipo), che
raccolgono informazioni e le inviano al
2. controllore centrale o centro respiratorio (ponte, bulbo ed altre parti
del cerevello), situato nel cervello, che coordina le informazioni e, a sua
volta,invia impulsi agli
3. effettori (muscoli respiratori) che determinano la ventilazione.

La respirazione è un atto sostanzialmente involuntario, sottoposto al costante


controlo del centro respiratorio, le cellule delle arterie carotidi (dove il sangue
scorre dal cuore al cervello) funzionano come sensori: sono molto sensibili alle
molecule dei gasnpresenti nel sangue. Quando la quantita di CO 2 nel sangue
aumenta o l'O2 diminuisce, le celule delle carotidi inviano impulsi al centro
respiratorio, segnalando una situazione di allarme.
Il centro respiratorio allora manda impulsi ai muscoli del torace per far aumentare
la velocità della resprazione: così la CO 2 in eccesso è espulsata e aumenta
l'ingreso di ossigeno, finche le quantità dei due gas nel sague tornano normali.

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