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CORSO FONDAMENTALE SUL DIRITTO NELLA CHIEESA II

I BENI GIURIDICI ECCLESIALI LA DICHIARAZIONE E LA TUTELA DEI DIRITTI NELLA


CHIESA I RAPPORTI TRA LA CHIESA E LA SOCIETA CIVILE
DI
CARLOS J. ERRAZURIZ M.

CORSO FONDAMENTALE SUL DIRITTO NELLA CHIEESA II

4.2. II magisterio ecclesiastico quale interpretazione autentica della parola


42.1. Nozioni preliminari
231. Dopo essersi riferita all'unico sacro deposito della parola di Dio affidato alla
Chiesa, al quale aderisce il Popolo di Dio unito ai suoi Pastori, la Costituzione
dogmatica Dei Verbum. descrive il magistero in questo modo: « L'ufficio poi
d'interpretare autenticamente la parola dí Dio scritta o trasmessa é stato affidato al
solo magistero vivo della Chiesa, la cui autorita e esercitata nel nome di Gesú Cristo. II
quale magistero, pero non e al di sopra della parola dí Dio, ma la serve, insegnando:
Soltanto cio che é stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con I´assistenza
dello Spirito Santo, pienamente la ascolta, santamente la custodisce e fedelmente la
espone, e da questo único desosito della fede attinge tutto ció che propone da credere
come rivelato da Dio.».(n.10b; corsivo aggiunto).La parola di Cristo rivolta ai suoi
Apostoli —« chi ascolta voi ascolta me » (Lc 10, 16) — continua ad essere efficace
lungo tutta la storia nei successori degli Apostoli.
Nell´economia salvifica instaurata da Cristo, l'istituzione della Gerarchta nella sua
funzione — potesta (52) e servizio — magisteriale costituisce la garanzia visibile ed
esterna della comunione nella fede e dunque dell'autenticita ed integrita dell´unico
depositum fidei nella Chiesa di tutti i tempi e di tutti i luoghi.Tenuto conto della
fallibilita umana, il libero esame del protestantesimo contrasta frontalmente con
I´esigenza di initarieta nelládesione alls parola rivelata, imprescidibile per la stessa
unitarieta della Chiesa. Senza magisterio si renderebbe inoperante il diritto del fedele
e di ogni persona alla parola di Dio, semplicentemente perché mancherebbe
un´istanza ultima —istituzionalizzata, ma sempre viva nei Pastori che in ogni
momento succedono agli Apostoli —in grado di decidere autoritativamente le
controversia sul con contenuto della fede che accompagnano inevitabilmente tutti i
problema giuridici collegati con la conservazione del messaggio rivelato. In questa
luce il magisterio appare come un bene — avente anche una dimensione giuridica
per ogni membro della Chiesa, e in alcun modo puo ritenersi come una illegittima
limitazione della liberta dei fedeli, e neppu puo concepirsi come se anzitutto fosse un
limite di tale liberta. In realta, Costituisce un potenziamento della liberta del cristiano,
in quanto e garanzia divinamente istituita di veritá nell'interpretazione della parola, e
la veritá e cio che rende autenticamente liberi.

Vi e un particolare intreccio tra teología e diritto ecclesiale in questo settore. Da una


sete parte, la questióne fondametale concernente la determinazione dell'esistenza o
meno dí magistero rispetto a una certa verita, e anche il grado di obbligatorieta di tale
magistero, costituisce una materia che compete soprattutto alla teología, e che va
giudicata autoritativamente dallo stesso magistero. Dall´altra, questi giudizi teologici e
magisteriali possiedono una grande rilevanza giuridica nella Chiesa, nella misura in
cui contribuiscono a dichiarare il contenuto e il grado di obbligatorietá del bene della
parola, il che é decisivo per accertare i diritti e i doveri in materia.
In questa materia hanno particolare rilievo i documenti del magistero in cui si parla
dello stesso magistero (53). Cosi possono essere piu adeguatamente interpretate le
sobrie formulazioni codiciali, le quali, pur essendo sensibilmente piú sviluppate
rispetto alle disposizioni del CIC-1917 (cfr. cc. 1323-1326) grazie alla dottrina del
Concilio Vaticano II, altro non intendono che fornire i presupposti necessari per le
ulteriori determinazioni propriamente giuridiche (54).

42.2. 1 vari tipi di magistero ecelesiastico

232. Nei canoni introduttivi del libro III si trovano alcune disposizioni che, ricalcando
spesso molto da vicino la dottrina della Lumen gentium, n. 25, propongono,una sintesi
sui soggetti e I´oggetto del Magistero ecclesiastico..(55). Sulla base di questi testi e
possibile elaborare_una tipologia del magistero.
La prima classificazione del magiístero riguarda il grado di certeza—e percio di
obbligatorieta — delle dottrine insegnate. Da un lato, ci sono dottrine infallibilmente
proposte, ossia col grato massimo di certeza, definitivita (irreformabilita) ed
obbligatorieta (a queste si riferiscono i cc. 749-751); e, dall´altro, ci sono docttrine
magisteriali che non raggiungono quel massimo grado di autorita (cfr. Cc. 752 e 753).

== AA
LA PAROLA DI DIO 43 ultima analisi, dalla Rivelazione stessa » (61), sa » a .Ñ . .
virtualmente rivelate. e. Sempre pero, con” e o percio di veritá del magistero, si rimane
nella sfera dell econ alla stessa natura SAS cl, e EA SS che riguardano la fede Collegate
con il d fede. Su 1: on il deposito della Ser ee a tale deposito — d'indole ad es.
merament E 11 magistero non ha alcuna autoritá ricevuta da e Invece, bisogna
ribadire che vi €, Un magistero in materia morale 7 quale, superando ogni dubbio
espresso da alcuni nel periodo A l sivo al Vaticano | II, comprende ¡ insegnamenti,
anche infallibili, circa le 1D . DOME. Dartic lute di morale naturale_ formalmente o
virtual:
mente rivelate)_(62). Nell'ambito_della_de
occorre pol e tr da ma istero sociale in senso propme concernente la dimensione pro
rente d ot Hindclémorale) e
perció permanente delle questioni,(e l' anal storica degli avvenimenti
(61) DonVe, 16. Spesso questa distinzione viene fOr 28 credenda e de fide tenenda
(cfr. Congregazione per la Deaaa. della Fede, Ns dotirinale | ¿Hustrativa, cit., m. 7).
Sulla stessa distinzione, esplicitata in diversi. modi, cfr. ConciLio. VATICANO I,
cost. dogm. Dei Filius, 24 aprile 1870, cap. 3, in Denz -Hú 011, a alla cost. dogm.
Pastor aeternus, 18 luglio 1870, cap. 4, in ibider, 3 se 59)
La Nota dottrinale ilustrativa sottolinea che nor piano della definitivita e considera
espressamente possibi dogmatico, lintelligenza tanto delle realtá quanto « progredire
nella vita della Chiesa e il Magistero glun; anche come dogmi di fede divina € cattolica
questione che certamente ha influenzato molto peta di una futura: de
_alla cura dei _Vescovi di cui si tr
LA PAROLA DI DIO 41
( ESCOV1I Munito : > E á quello non infallibile) —; e ma A ne. o infallibile; £.c. 752 su il
capo del Collegio e a ES A 2 comunione 0h Conferenze Episcopali o nei concili
parteolan re ant nelle a o cai att» (can. 753 aggiunto). Quest ultimo magistero, che non
rage; E dell'infallibilita e che si esercita soltanto rispett EC E eS . POMento tspetto a
quei fedeli
att, rest í subordinato a quello dell'autoritá suprema do o e 75 mediante il riferimento
ione con ilcapo del Collerio dei Vescovi e con i membri] '
ll magistero dellá. Conferen Scopali stato al centro di un dibattito_circa la sua natura e
portata. Ci si € domandato se tale magistero avesse un valore vincolante di per sé
oppure dovesse consi- derarsi soltanto come un esercizio congiunto del magistero dei
singoli Vescovi che vi abbiano preso parte, senza impegnare coloro che non siano
intervenuti né tanto meno quelli che síano in disaccordo. Nes- suno dubitava
sull'effettivo esercizio di un'attivita magisteriale da parte delle Conferenze in tutto il
mondo, ll dubbio concerneva solo Pattri- buzione formale di tali atti alla Conferenza in
quanto tale, in modo analogo a come le sono attribuiti i decreti generali dí cui al can.
453. La questione peraltro non poteva essere ris ell a natura teologica delle
Conferenze n: implica una determinazione umana d quella del citato can. 455. In ef
M.Dr. ADOSÍOLOS SUOS O
che affinché le dichiara
es ir
LA PAROLA DI DIO 45 z'altro dichiarativo di cic : ClÓ che insegna il mao: inarj agis Í
sale, ma la Stessa dichi: E Eo SS E pontificio, il quale ha condizioni Sostanziali gia
indicate, in una forma ordinaria (
ferma r ogni caso una congruente solennita) (64). Accanto agli ati magisterial; meno la
veritá sulla parola rivela permanente, includendo gli _Vescovi_o Pautorita suprem
ealta umana, in quanto
imensione universale e... istono altri atti in cui ¡ na pronunciano « un getudizio su aua
lo esigono i diritts ondamentali
unana o la salvezza delle anime » (0. 747 $ 2, corsivo aggi
A
ES che lo qualifica come
3 1 essere anche «su cose che riguardano Pord

A
giudizi vi € un evidente componente dottr
morale, per cuí sotto tale profilo si esercita e un giudizio non avesse tale fondamento
valore ecclesiale poiché i sacri Pastori
menti vanno accuratamente e nendo conto che spess:
sociali, giuridiche, econo valutare (66). D'al
46 CORSO FONDAMENTALE SUL DIRITTO NELLA CHIESA nei riguardi di istituzioni
educative, culturali, ecc. € abusivamente di presentarsi come cattoliche (67). Esiste
poi un tipo di giudizio concreto della Gerar particolare rilievo magisteriale, quello
concernente le q,
y Pte di q uinali autori agli_efferri di dichiararle contrarie alla !
• Te -—Pericolose..A.livello della. Santa Sede, qualora la diffusion 8 di un errore lo
richieda, 'esame delle dottrine COMPete 2i0ne.per la Dottrina della Fede.(68), la
quale proce —Vapprovazione del Romano Pontefice; per tale motivo,
alla Co de Semb
C € tenendo;
della loro natura dottrinale, riteniamo che le dichiarazioni di tipo partecipano alla
potestá magisteriale pontificia (69), A
e
Per lo piu sara la stessa visione cristiana della realtá che li orientera
una determinata soluzione. T
Ín certe ej uttavia altri fedeli altrettanto sinceramente

Potrann
ipre di illuminarsi vicendevolmente attraverso il dialogo sincer ita e avendo cura ín
primo luogo del bene comune ».
Chia Che ti
€ 0 la pr
A
€ reten,
possono e in Concili preparare consultive
42.35 ES 2
Datura, o
O trasmess; il Vaticanc Ucua nie talmente c senza le alt
possono e debbono in in C Soncii
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4.2.3. Le sítu aztoni giuridiche concernentt tl magistero ecclesiastico
233 La rilevanza natura, ossia dal suo o trasmessa, di cui co il Vaticano Il,_«la s
gluridica del magistero dipende dalla sua stessa rapporto intrínseco con la parola
rivelata, scritta - stituisce interpretazione autentica, Come afferma -
cil dE _Sacta Tradizione >, la sacra Scrittura e il magistero ella 1€Sa, per sapientissima
disPosiziode di Dio, sono tra loro
_talmente comes e ongiunti _Che nessuna di queste realta sussiste __senza le altre, e
tutte insieme, ciascuna a modo proprio, sotto l'azione dí un solo Spirito Santo,
_contribuiscono etficacemente alla salvezza
• delle anime 2, 100). Tale intrecci n
A siano delle peroñe che di coloro che rappresentano la Chiesa in quanto istituzione,
cornot
al imagisterazad es. il diritto a ricevere la parola comporta il diritto. a riceverla
secondo Pinsegnamento autoritativo della Chiesa, il dovere dei Pastori di predicare il
Vangelo trova nel o di adesione al magistero una componente necessaria. Dalla le 1
giuridiche relata direttamente alí magi
48
CORSO FONDAMENTALE SUL DIRITTO NELLA CHIESA lenso della fede: « La totalitá
dei fedeli che hanno ricevuto Pap»; ¡dello Spirito santo (cfr. 1 Gv 2,20 e 27) non puo
sbagliarsi nel creq je manifesta questa proprietá che gli e particolare mediante il «.
Isoprannaturale della fede in tutto il popolo, quando “daj VeSCowi y
¡ agli ultimi fedeli laici” esprime Puniversale suo consenso in mate | fede e di costumi.
Infatti, per quel senso- della fede,che « SUscitata $ sotretto dallo Spirito di verita, il
popolo di Dio, sotto la guida del sa. $ magistero, al quale fedelmente si conforma,
accoglie non la parola d uomini ma, qual é in realta, la parola di Dio (cfr. 1 Tess 2,13),
ades indefettibilmente “alla fede una volta per tutte trasmessa (Giuda, 3), con retto
gludizio penetra in essa piú a fondo el pienamente Papplica nella vita » (LG, 12a). y |
Ogni persona umana, battezzata o meno, ba diritto che itata_la funzione magisteriale
modo_da “ribadire” e £condo le e igen "€ pastorali la verita aella fede inseg ata de
1UIZIO tappresenta un dovere di giustizia di somma gravita
z
in gioco P'accesso d utti all” .parols 'autorita Vescovi devon intervento piú cons .
bisogno di tut erita stinato.a ti O, lare de
4. CORSO FONDAMENTALE SUL DIRITTO NELLA CHIESA
=.
Í
o concreti,. mpiuta dai Pastori per discernere le eslgenze dell'e a MIZZaZzi ein
determinate circostanze (63). o IQ _In quarto luogo, dal punto di_vista del grado di fc
Q distingue tra_7as s/ero ordinario e tragistero straordinario riservandosi quest
ultima dicitura per le definizioni det del Romano Pontefice nonché per gli
insegnamenti de o == VEscoyiradunato in un Goncilio Ecumenico, Questa disting;
plica.soprattutto agli insegnamenti_definitivi emanati dall'aut + Suptema.ciica-
cio.che.e formalmente rivelato (veritá da credere per fe divina e cattolica), i quali
possono provenire dal magistero solemne mediante definizioni ex cathedra) o del
Collegic
«VEscovi radunato in un Concilio Ecumenico, _Oppure dal agp
o
Ordinario e universale, esercitato cioé dal Collegio dei Vescovi a >
questí dispersi per il mondo convergono nello stesso insegnan insieme con il Papa
quale loro capo (cfr. c. 750 $ 1, in rapporto Cc. 749). Frequentemente si da per
scontato che solo il magi solenne concernente le verita formalmente rivelate, ossia i
doom (Senso piú stretto, sarebbe definitivo e infallibile, dimenti, |Uesistenza delle
verita definitive “insegnate dal magister Juni e, sia anche il fatto che la definitivitá puó.
esten, tualmente rivelate. Inolt val o
—AAAA a E
-P£!_COMportamenti e
LA PAROLA DI DIO
2, RON
a
corso (75). Benché la distinzione tra l vari ti sotto 1 profili teolos; in ombrala radic; j e
,
Magistero, la quale a sua volta cul serve. In questo modo, il. con il deposito della fede
non |
autorita di Cristo estro nella. magistero non infallibile da luogo ad un dovere non pur
mente d plinare: non basta il rispetto ed eventuale osservanza delle sue co guenze
pratiche, ma occorre aderire con la mente al suc verita, presupposto P'intervento della
vol
ragione. Potrebbe dare l'impressione opposta il c meramente autentico dell'autoritá
suprema, quanc ambito occorre «non proprio un assenso di ossequio dell'intelletto e
della volon Pescludere «un assenso di fede
rispetto alle verita da ct edi e |
1), e nel richiedere «un r
lonta » alluda a:
purament
sotto la
LA PAROLA DT DIO potere-servizio porta il dovere del fedele insegnamentj
Magisteriali, ¡]
: das re di giustizia intraec- clesiale poiché e in loco midi O Poni St
nella comio. e A ie de psa fede. Oyviamente anche" 77 € o
Che 72€ ¿Stituri a :
a comunioné sia per la
enta_cioé la Chiesa in z
L'obbedienza al
funzione della fedelta alla voc
gíuridico, mella misura in
seguire ció che ins in realta contro i diritti di tutti nella ( tutte le persone a conoscere
la fede ca L'obbedienza a ció che ins egnar obbligatorietá a secor
50 CORSO FONDAMENTALE SUL DIRITTO NELLA CHIESA
• Suprema, nei cui confronti si richiede « non proprio un aSSenso dj ma un
religioso ossequio dell'intelletto e della volonta » (e, 752) queste due ultime
ipotesi si contempla una pena indetermj ata 1371, 17, la quale dovrá essere
adeguata alla differenza di Sravita Al che e definitivo e ció che non lo e, e dovrá
altresi distinguere tra a ¿di obbligatorieta esistenti alPinterno degli Insegnamenti
non de tivi (73). Questi tre tipi di magistero sono distinti nei tre cy mi vigente
formula della professione di fede che va emessa da aventi un particolare dovere
di rettitudine dottrinale (cfr. e. 837 o Da ultimo, nei riguardi del magístero,
sempre non infallip Vescovi sia singolarmente sia riuniti nelle Conferenze
Episcop; concili particolari, si esige Un « religioso ossequio del animo » ( In
questo caso non esiste né una sanzione penale né una men p ione-di fede,-¡l che
sta a indicare una chiara « obbligatorieta, la quale tuttavia entro il suo. grado.
sussiste conseguenze giuridiche nel suo ambito. _L'adesione globale a tutte
queste forme di magistero e _essere nella comunione ecclesiale. Di regola basta
un-
CORSO FONDAMENT ALE SUL DIRITTO NELLA ( HIESA CORSO FOIWLAMWVIE:s eL
52 insegnate in modo definitivo dal magístero ae e e UnIversale E non basta
Pesistenza di problemi dottrina! ea attorno a UnA insegnamento, La soluzione
tradizionale per a Lyera iMpossib di assenso com ende due esigenze derivanti C . 2
COMUNIONE: qu A dí entrare in dialog: le autorita magisterial, evitando Ti po
_cizzare le proprie difficolta, e quella di a il Sidi cedendo pertanto alla tentazione. di
mettersi al 1 SOpra dr quel] - ento che nol ad affermare (tradizionalmente sí pa
-—£Mamento che .non.si tiesce, E silentíum obsequiosum). ln questo modo, che
comunque implica
riconoscimento dell'autorevolezza dell'insegnamento € Mai compe un suo rigetto,
nella pazienza e nell'umilta, sí puo portare un yaf; contributo all'approfondimento e
chiarificazione degli insegn | ¡. Questa strada € completamente diversa da quel
consistente nell'assumere un atteggiamento di opposizia compreso sovente quello
infallibile), rendendo speses testazione, Da) i vista gluridí A 0d | poiché esso c
edeli delle comunita, rappresent: sol ] O tr elle. ade: e

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custodisce e fedelmente la espone, e da questo unico deposito della
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