35/2 2018
Ancient Followers of Jesus
ANNALI
Mauro Pesce
Momenti creativi brevi. Ipotesi.
Per una diversa comprensione del movimento di Gesù
Andrea Annese
The Sources of the Gospel of Thomas:
Methodological Issues and the Case of the Pauline Epistles
(With a Focus on Th 17 // 1 Cor 2:9)
di storia dell’esegesi
Enrico Mazza
Le fonti del racconto dell’Ultima cena. Una ipotesi
Giulio Michelini
35/2
Gesù e la chiesa delle origini alla ricerca di certezze.
Confronto tra la Vita di Alessandro di Plutarco
2 01 8
e alcuni testi dei vangeli e di Atti in risposta a M. Pesce,
Gesù alla ricerca di certezze e le forme di mediazione della divinità
nel giudaismo di età ellenistico-romana
Ancient Christianity
Osvalda Andrei
Il cristianesimo di Giulio Africano:
i Kestoi tra “precetto aureo” e “guerra giusta”
ANNALI
Los orígenes de la ideología cristiana:
de la desjudaización al antijudaísmo
Elisabetta Colagrossi
Tradurre gli dèi. Percorsi, tracce e destini di un’antica pratica religiosa
Discussion of Books
Claudio Gianotto
Il Vangelo ebraico/aramaico di Matteo, il Vangelo di Marcione
e la formazione del “vangelo tetramorfo”
Andrea Nicolotti
Due nuovi studi sul Vangelo di Marcione
Keywords: Birth of Christianity, Jesus Movement, Crisis, Social movements, Social creativity.
Keywords: Gospel of Thomas, First Letter to the Corinthians, Pauline Epistles, Sources of
the Gospels, Early Christianity.
291
Keywords: Last supper, Gospel of Mark, Gospel of John, Sayings of Jesus, Eucharist.
Keywords: Historical Jesus, Ancient Jewish Culture, Hellenistic Culture, Plutarch, Alexander
The Great.
Ancient Christianity
292
Keywords: Julius Africanus, Ancient Historiography, Christian Identity, Just War, Violence.
Keywords: Jan Assmann, G.E. Lessing, Monotheism, Names of God, Cultural translation.
293
Keywords: Datation of the Gospels, Gospel of Marcion, Aramaic Gospel, Giovanni Garbini,
Matthias Klinghardt.
Keywords: Gospel of Marcion, Gospel of Luke, Datation of the Gospels, Matthias Klinghardt,
Pier Angelo Gramaglia.
J.A. Eberhard and I. Kant, Preparation for Natural Theology, With Kant’s
Notes and the Danzig Rational Theology Transcript, Translated and edited
with an introduction and notes by Courtney D. Fugate and John Hymers,
London-Oxford-New York-New Delhi-Sydney, Bloomsbury, 2016 (Hagar
Spano)
294
Giulio Michelini
Gesù e la chiesa delle origini
alla ricerca di certezze
Confronto tra la Vita di Alessandro di Plutarco
e alcuni testi dei vangeli e di Atti in risposta
a M. Pesce, Gesù alla ricerca di certezze
e le forme di mediazione della divinità
nel giudaismo di età ellenistico-romana
Nel presente contributo prendiamo l’avvio da quanto Mauro Pesce
ha elaborato – basandosi soprattutto sullo sfondo giudaico – sul modo
in cui Gesù fondava le sue certezze,1 e desideriamo fornire ulteriori
elementi a tale riflessione, estendendola anche alla chiesa primitiva, e
operando un confronto con una biografia antica di origine ellenistica,
la Vita di Alessandro di Plutarco.
Pesce rispondeva alla domanda su come Gesù fosse convinto che
il suo messaggio era vero e arrivasse ad alcune convinzioni (quali le
sue previsioni sull’intervento divino e la venuta imminente del Regno),
anzitutto ribadendo l’ebraicità di Gesù nel contesto delle concezioni giu-
daiche di Dio e le pratiche di contatto con esso, e poi – dopo aver preso
in esame alcuni testi (Lc 9,27 e par.; Mc 13,30-32; Mt 6,10; Lc 12,39;
Mc 4,26-29) – sottolineando da una parte la condivisione di Gesù delle
“certezze culturali” derivanti dalle sacre Scritture ebraiche, e dall’altra
evidenziando tre forme di contatto col divino: 1) la preghiera; 2) il rap-
porto con lo Spirito di Dio (della quale, “madre”, Gesù si sente figlio);
3) l’esperienza del battesimo. Nello spazio della sua estesa ricerca Pesce
si pone anche altre domande, come quella sul perché Gesù abbia creduto
e seguito il Battezzatore (e risponde che deve avere ottenuto certezze su
Giovanni mediante rivelazione), e sul processo mediante il quale Gesù
possa essere arrivato a identificarsi con la figura del Figlio dell’uomo.
Nel nostro dialogo con l’articolo di Pesce analizzeremo alcuni testi
del Nuovo Testamento, poiché però lo “sfondo” nel quale si formano
e in cui sono collocati i racconti evangelici (quello giudaico, su cui
Pesce in particolare si sofferma; cf. ad esempio l’analisi del Vangelo
1
M. Pesce, “Gesù alla ricerca di certezza e le forme di mediazione della divinità nel giudai-
smo di età ellenistico-romana”, Ricerche Storico Bibliche 29 (2017) 57-107.
391
2
Sul confronto tra le biografie antiche – tra le quali le Vite di Plutarco – e i vangeli, ora si può
vedere anche G.N. Stanton, “The Gospel Traditions and Early Christological Reflection”, in: S.
McKnight, J. Dunn (eds.), The Historical Jesus in Recent Research, Winona Lake, Eisenbrauns,
2005, 543-552, specialmente 545-549.
3
Cf., p. es., P.L. Maier, “Luke as Hellenistic Historian”, in: S.E. Porter, A. Pitts (eds.),
Christian Origins and Greco-Roman Culture. Social and Literary Contexts for the New Testa-
ment, Leiden, Brill, 2012, 413-434.
4
Si veda in P. Bilde, “Jesus compared with contemporary related Hellenistic-Roman figures”,
in: Id., The Originality of Jesus. A Critical Discussion and a Comparative Attempt, Göttingen,
Vandenhoeck & Ruprecht, 2013, 245-250, la stessa operazione di confronto tra Gesù e figure
mitiche come Dioniso, Orfeo, Eracle ed Esculapio, o storiche quali Socrate, Alessandro Magno,
Cesare, Apollonio di Tiana, e altri.
5
È la tesi (che emerge anche nel lavoro di O. Amitay di cui si dirà più sotto), di W.E.L.
Broad, Alexander of Jesus? The Origin of the Title “Son of God”, Eugene, Wipf and Stock, 2015,
per il quale «the life and the deification of Alexander provided one template for the written life
of Jesus as portrayed in the four canonical Gospels» (xxii).
392
6
R. Penna, “Kerygma e storia alle origini del cristianesimo: le narrazioni evangeliche e le
più antiche biografie di Alessandro Magno”, Annali di scienze religiose 2 (1997) 239-256; poi
in Id., Vangelo e inculturazione, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2001, 231-251. Penna osservava
che il confronto tra Gesù e Alessandro non era mai stato condotto e meriterebbe altri approfon-
dimenti, e citava un unico altro lavoro comparativistico, tra il Vangelo di Marco e il Romanzo
di Alessandro, di M. Reiser, del 1984, dedicato però su un testo di età severiana.
7
O. Amitay, From Alexander to Jesus, Berkeley-Los Angeles-London, University of Cali-
fornia Press, 2010. La bibliografia sul confronto tra Alessandro e Gesù si trova ora nel già citato
lavoro di Bilde, “Jesus compared…”.
8
Maier, “Luke as Hellenistic Historian”, esamina le Vite Parallele di Plutarco alle pp.
403-405.
9
Broad, Alexander of Jesus?.
10
Ma la datazione è notevolmente spostata in avanti da M. Klinghardt, “The Marcionite
Gospel and the Synoptic Problem: A New Suggestion”, Novum Testamentum 50 (2008) 1-27;
Id., Das älteste Evangelium und die Entstehung der kanonischen Evangelien, I. Untersuchung;
II. Rekonstruktion, Übersetzung, Varianten, Tübingen, Francke, 2015. Per Klinghardt un vangelo
conosciuto da Marcione (Mcn) precederebbe quello di Luca, mentre a parere di M. Vinzent,
Marcion and the Dating of the Synoptic Gospels, Leuven, Peeters, 2014, sarebbe Marcione
stesso l’autore del vangelo più antico che precederebbe Luca. Si può ricordare qui che la tesi
sul primato di un vangelo Mcn non è nuova, fu formulata da Adolf von Harnack ma venne poi
messa da parte per l’emergere dell’ipotesi delle due fonti e di Q.
11
Cf. M. Centanni (a cura di), Alessandro il Grande. Il Romanzo di Alessandro. La Vita di
Alessandro di Plutarco, Milano, Bruno Mondadori, 2005, 116.
12
D. Magnino, “Introduzione alla Vita di Alessandro”, in: Plutarco, Vite Parallele. Ales-
sandro. Cesare, Milano, Rizzoli, 1987, 12. Da questa stessa edizione traiamo la traduzione in
italiano dei testi di Plutarco.
393
13
Penna, “Kerygma e storia alle origini del cristianesimo”, 234.
14
Ivi, 237.
15
Alessandro sarebbe un discendente di Ercole e Achille, e quindi, in sostanza, dello stesso
Zeus; cf. Plutarco, Alessandro XXVIII,4: toũ Diós. Sulla questione della paternità divina o
umana di Alessandro si può vedere Y. Levin, “Jesus, ‘Son of God’, and ‘Son of David’: The
‘Adoption’ of Jesus into the Davidic Line”, Journal for the Study of the New Testament 28
(2006) 415-442: 419.
16
Su questo si veda Amitay, From Alexander to Jesus, 132-133.
17
Anche se il verbo eklipóntos non necessariamente rimanda a un’eclisse; cf., per la discus-
sione, J.A. Fitzmyer, The Gospel According to Luke X-XXIV. Introduction, Translation, and
Notes, New York, Doubleday, 1985, 1517.
18
Cf. T.E. Duff, “The Prologues”, in: M. Beck (ed.), A Companion to Plutarch, Malden-
Oxford, Blackwell, 2014, 333-349, specialmente 342, 346 n. 45; V.K. Robbins, “The Claims of
the Prologues and Greco-Roman Rhetoric: The Prefaces to Luke and Acts in Light of Greco-
Roman Rhetorical Strategies”, in: D.P. Moessner (ed.), Jesus and the Heritage of Israel. Luke’s
Narrative Claim upon Israel’s Legacy, Harrisburg, Trinity Press, 1999, 63-83, in particolare
71-76; L. Alexander, The Preface to Luke’s Gospel. Literary conventions and social context in
Luke 1.1-4 and Acts 1.1, Cambridge, Cambridge University Press, 1993.
394
19
Cf. per questo argomento J. Geiger, “The Project of the Parallel Lives. Plutarch’s Concep-
tion of Biography”, in: Beck (ed), A Companion to Plutarch, 292-303.
20
Romano Penna, invece, prende in considerazione solo le fonti più antiche per commentare
alcuni episodi della vita del Macedone: cf. Penna, “Kerygma e storia alle origini del cristiane-
simo”, 243-247.
21
Circa le credenze di Plutarco a riguardo dei sogni cf. N.G.L. Hammond, Sources for Ale-
xander the Great. An Analysis of Plutarch’s Life and Arrian’s Anabasis Alexandrou, Cambridge,
Cambridge University Press, 1993, 18.
395
22
Cf., per i sogni di Alessandro e Aristandro, G. Guidorizzi, Il compagno dell’anima. I Greci
e il sogno, Milano, Raffaello Cortina, 2013, 47 e 219.
396
397
23
Magnino, “Introduzione alla Vita di Alessandro”, 18.
24
Ivi, 20.
25
Centanni (a cura di), Alessandro il Grande, xxvi.
26
Cf. Pesce, “Gesù alla ricerca di certezza…”, 79-82.
398
27
Secondo l’attestazione documentata in diversi autori: p. es., Ippocrate, La natura del
bambino 36,7. È in questo senso che compare ancora in Lc 23,29, quando Gesù sulla via per il
Calvario incontra alcune donne che lo compiangono, e alle quali egli dice «beati i seni che non
hanno allattato (éthrepsan)».
28
At 22,3: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma anatethramménos in questa
città…».
29
F. Bovon, Luke. A Commentary on the Gospel of Luke 1:1–9:50, Minneapolis, Fortress
Press, 2002, 152.
30
J.P. Meier, Un ebreo marginale. Ripensare il Gesù storico, I. Le radici del problema e
della persona, Brescia, Queriniana, 2002, 285.
399
31
S. Cavalletti, “Di alcuni mezzi divinatori nel Giudaismo”, Studi e Materiali di Storia delle
Religioni 29 (1958) 77-91.
32
Cf. ivi, 80.
33
Cf. ivi, 78.
34
Sulla definizione dell’approccio nel documento della Pontificia Commissione Biblica,
L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, si veda M. Pesce, “Approccio secondo le scienze
umane”, in: G. Ghiberti, F. Mosetto (a cura di), L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa,
Torino, ElleDiCi, 1998, 195-221, in particolare 206-217.
400
35
È quanto ha tentato di fare R.E. DeMaris, “Possession, Good and Bad – Ritual, Effects and
Side-Effects: the Baptism of Jesus and Mark 1.9-11 from a Cross-Cultural Perspective”, Journal
for the Study of the New Testament 80 (2000) 3-30, in parte ripreso da R. Walsh, “The Posses-
sion of Jesus”, Biblical Interpretation 24 (2016) 60-80. DeMaris è giunto alla conclusione che
storico non sarebbe tanto l’evento del battesimo in sé, ma la visione o teofania che invece lo segue
nel racconto evangelico: quello che accade a Gesù sarebbe un vero e proprio fenomeno di ASC
del quale successivamente sarebbe stata data una lettura positiva da parte degli evangelisti, per
evitare che l’episodio venisse interpretato come una presa di possesso non da parte dello Spirito
Santo, ma di un demonio. L’interpretazione di DeMaris, però, a nostro avviso si addice di più
alla rilettura che dell’esperienza del battesimo viene fatta dal Vangelo degli Ebrei, il quale infatti
indulge – rispetto alla “voce” e al suo contenuto, che sono gli unici elementi del racconto nei
sinottici – sulla descrizione di una vera e propria esperienza di “rapimento” da parte dello Spirito
Santo, “madre” di Gesù, che «parla a lui presso il Giordano e lo trasporta afferrandolo “per un
capello”, mentre Ezechiele (8,3) e Abacuc (Dngr 14,36) sono stati afferrati “per i capelli”» (A.
Puig i Tàrrech, I vangeli apocrifi, I, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2010, 116).
36
Sugli ASC nel libro dell’Apocalisse si vedano B.C. Malina, J.J. Pilch, Social-Science
Commentary on the Book of Revelation, Minneapolis, Fortress Press, 2000, 4-8, 41-44.
37
Non così nell’episodio della trasfigurazione, nel quale la “voce” è udita dai (o comunque
rivolta ai) discepoli di Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, con l’imperativo «Ascoltatelo» (Mt
17,5; Mc 9,7; Lc 9,35).
38
Pesce, “Gesù alla ricerca di certezza…”, 93-99.
39
Cavalletti, “Di alcuni mezzi divinatori nel Giudaismo”, 79.
401
40
Cf. J.E. Goldingay, Daniel, Dallas, Word Books, 1989, 291.
41
Sull’angelologia lucana si segnala C.H.T. Fletcher-Louis, Luke-Acts. Angels, Christology
and Soteriology, Tübingen, Mohr Siebeck, 1997.
42
Cf., per questo episodio, G. Michelini, “La lotta di Gesù sul Monte degli Ulivi e la re-
sistenza antiromana. Interpretazione di Lc 22,39-46 tra narrazione e pragmatica”, Convivium
Assisiense 2 (2016) 21-55.
43
Cf. Cavalletti, “Di alcuni mezzi divinatori nel Giudaismo”, 79.
402
44
Cf. ivi, 80.
45
È interessante notare che Luca usa l’espressione katà sunkurían (Lc 10,31), “per caso”,
«which refers to an unexpected conjuntion of events or “coincidence”» (M.C. Parsons, M.C.
Culy, J.J. Stigall, Luke. A Handbook on the Greek Text, Waco, Baylor University Press, 2010,
364), quando il Gesù di Luca racconta di quel sacerdote che, scendendo “per caso” da Geru-
salemme a Gerico, non si ferma davanti all’uomo incappato nei briganti. Il codice D (Bezae)
anziché katà sunkurían trasmette una variante che fa riferimento alla fortuna, Tyche: kata tucha
(solo un’altra volta nella Bibbia, in Gen 30,11).
46
Sulla questione della storicità degli annunci della passione si veda ora G. Michelini, “La
passione di Gesù nei vangeli sinottici. Aggiornamento e bilancio delle recenti ricerche sulla
morte di Gesù”, in: S. Zeni, C. Curzel (a cura di), La speranza della Croce: stile del cristiano,
Bologna, EDB, 2017, 13-54, dove vengono prese in considerazione anche le interpretazioni dei
vaticinia della passione (e della coscienza di Gesù a riguardo della sua morte) secondo A. Destro,
M. Pesce, La morte di Gesù. Indagine su un mistero, Milano, Rizzoli, 2014, e secondo G. Jossa,
Tu sei il re dei Giudei? Storia di un profeta di nome Gesù, Roma, Carocci, 2014.
403
47
Pesce, “Gesù alla ricerca di certezza…”, 70.
404
48
G. Jossa, “Gesù aspettava veramente la venuta imminente del Regno di Dio?”, Rivista
Biblica 63 (2015) 533-547.
49
Pesce, “Gesù alla ricerca di certezza…”, 78. Corsivo nostro.
50
Diversa l’opinione di U. Luz, Matthew 8-20, Minneapolis, Fortress, 2001, 517, che vi vede
invece un riferimento alla risurrezione dei morti.
405
51
Cf. S. Walton, “A Spirituality of Acts?”, in: S. Walton, T.E. Phillips, L.K. Pietersen, F.
Scott Spencer (eds.), London, T&T Clark, 2011, 186-200, con abbondante bibliografia sulla
materia.
52
G. Rossé, Atti degli Apostoli, Roma, Città Nuova, 1998, 119.
53
C.M. Martini, “La figura di Pietro secondo le varianti del codice D negli Atti degli Apo-
stoli”, in: San Pietro. Atti della XIX Settimana Biblica, Brescia, Paideia, 1967, 279-289; poi in
Id., La Parola di Dio all’origine della Chiesa, Roma, Pontificia Università Gregoriana, 1980,
103-114.
54
Martini, “La figura di Pietro…”, 288.
406
55
Ivi, 289.
56
Rossé, Atti degli Apostoli, 555.
407
57
Cf. R. Strelan, Strange Acts. Studies in the Cultural World of the Acts of the Apostles,
Berlin, De Gruyter, 2004, 85-89.
58
Cf. J.J. Pilch, Visions and Healings in the Acts of the Apostles. How the Early Believers
Experienced God, Collegeville, Liturgical Press, 2004.
59
Una ricerca di carattere cognitivo sull’esperienza di Paolo riportata nella Seconda lettera
ai Corinzi, con abbondante bibliografia sulla metodologia applicata agli studi biblici, si trova
in M. Tubiana, “Studi cognitivi e ricerca biblica: il viaggio celeste di Paolo (2Cor 12,1-10)”,
ASE 32/1 (2015) 99-128.
60
Cf. R. Romizi, Greco antico. Vocabolario Greco Italiano etimologico e ragionato, Bo-
logna, Zanichelli, 2007, 432.
408
61
Rossé, Atti degli Apostoli, 355.
62
Cf., per questo argomento, il volume di Strelan, Strange Acts, 119-130.
409
63
Cf. A.W. Zwiep, Judas and the Choice of Matthias. A Study on Context and Concern of
Acts 1:15-26, Tübingen, Mohr Siebeck, 2004.
64
Rossé, Atti degli Apostoli, 121.
65
Cf. W.E. Beardslee, “Casting of Lots at Qumran and in the Book of Acts”, Novum Tes-
tamentum 4 (1960) 245-252: 249.
66
Cf. J.A. Fitzmyer, The Acts of the Apostles. A New Translation with Introduction and
Commentary, New York, Doubleday, 1998, 228.
67
Cf. A. Jaubert, “L’élection de Matthias et le tirage au sort”, in: E.A. Livingstone (dir.),
Studia Evangelica 6 (1973) 274-280.
68
B.A. Strawn, “Jonah’s Sailors and their Lot Castings: a Rhetorical-critical Observation”,
Biblica 91 (2010) 66-76.
69
Ancora una volta la lezione del codice Bezae è divergente rispetto a quella di maggioranza:
mentre nelle lezioni più attestate è la sorte – ovvero Dio stesso – a scegliere, in D «Pietro presenta
i due candidati, e l’assemblea dà i suoi voti; la scelta va a favore di Mattia che viene annoverato
tra i dodici» (Rossé, Atti degli Apostoli, 121). Nonostante la lezione D, e il fatto che il pensiero
non sia del tutto chiaro nel v. 26, è da rigettare l’idea che siano gli apostoli a scegliere, magari
sulla base del latino «dederunt sortes suas», come alcuni hanno sostenuto; cf. E. Haenchen, The
Acts of the Apostles. A Commentary, Philadelphia, Westminster Press, 1971, 162.
70
D.G. Monaco, “The Choice of Matthias in Acts 1:15-26”, Acta Universitatis Carolinae
Theologica 7 (2017) 145-169.
71
Rossé, Atti degli Apostoli, 120, invece vede nel “Signore” non Gesù ma YHWH.
410
72
Ivi, 271.
411
73
Cf. Pesce, “Gesù alla ricerca di certezza…”, 79.
74
Sotto questo aspetto il vangelo che maggiormente usa il sostantivo “segno/i” è quello di
Giovanni, dove la parola ricorre 17x, contro le 9 in Mt e Lc e le 6 in Mc.
75
Pesce, “Gesù alla ricerca di certezza…”, 107.
412
76
M. Rossetti, Primo libro dei Maccabei. Traduzione, introduzione e commento, Cinisello
Balsamo, San Paolo, 2015, 57. Sulle origini divine di Alessandro vd. supra la nota 15.
77
P. Veyne, “I problemi religiosi di un pagano intelligente: Plutarco”, in: Id., L’Impero
greco-romano. Le radici del mondo globale, Milano, Rizzoli, 2007, 559-603: 588.
413