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F. Stella.

‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

COMPLETATO
FINO A PAGINA 259

PRIMA EDIZIONE
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

Cume éje longhe ‘a stráde pe devendà óme…


Accussì éje quèlle pe devendà nu bráve screttóre...

Come è lunga la strada per diventare uomo…


Così è quella per diventare un bravo scrittore…

Felice Stella

Un particolare riconoscimento va a tutte


le persone anziane (ottantacinquenni in su)
del mio rione (borgo croci) che hanno contribuito.
con la loro memoria storica, a riesumare questi vocaboli
altrimenti sarebbero stati dimenticati.

L’autore.
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

Felice Stella

‘U grusse dizionarije
d’a lingua fuggeáne

Il grande dizionario
della lingua foggiana
fuggeáne - taliáne

con cenni storici e tradizionali.


15.000 lemmi in uso e in disuso…
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

© Copyright. by Felice Stella 2010


Stampato in Italia Printed in Italy

Tutti i diritti riservati.

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L’autore potrà concedere a pagamento l’autorizzazione
a riprodurre una porzione non superiore a un decimo
del presente volume. Le richieste di produzione vanno inoltrate
all’autore Felice Stella.
Scrivere un libro senza errori è in pratica impossibile,
perciò sarò grato a chi vorrà segnalarmi eventuali disgrafie.

Felice Stella

via Occidentale n. 2 - 71100 Foggia


Cell. 3497243913
web.tiscali.it/felicestella/

Edizioni

1
2010

Questo volume è stato stampato presso


Grafiche 2000 Foggia
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

A mia moglie
Curcetti Giuseppina

e ai miei carissimi figli


Teresa, Consiglia, Mario e Michele.
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

PRESENTAZIONE
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

PREFAZIONE
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

INTRODUZIONE

Il vocabolario frutto del lavoro del lessicografo, è il libro che registra e spiega
il lessico di una lingua, un’opera lessicografica specifica e settoriale. Scrivere
un vocabolario comporta tantissima ricerca specialmente con la lessicografia,
quella branca della linguistica che si occupa della compilazione di dizionari e
lessici come questo. L’arte e tecnica della raccolta della definizione (formale,
funzionale e soprattutto semantica) dei vocaboli appartenenti al lessico di una
lingua o di un dialetto o di un gruppo di lingue o dialetti, è una vera e propria
attività che ha per oggetto la redazione di dizionari di vario tipo, rivolti sia a
descrivere una lingua o un ambito linguistico in un determinato momento o
periodo della sua storia, sia a documentarne l’evoluzione e le trasformazioni
attraverso i tempi. Questa disciplina sottopone al controllo di una continua
evoluzione del lessico di una lingua verificando quali parole cadono in disuso
(arcaismi) e quali si aggiungono e la arricchiscono (neologismi).
La lessicografia è in stretta connessione con la lessicologia e la semantica,
scienza che studia i significati delle parole e i rapporti che esistono tra loro. La
storia ci dice che in Occidente le prime raccolte ordinarie di vocaboli di cui
siamo a conoscenza risalgono all’ambiente alessandrino in cui furono compilati
elenchi di termini alla tradizione omerica e ad altri poeti antichi.
Nel periodo romano e bizantino ci sono alcune raccolte di termini arcaici, rari e
tecnici. Nel medioevo comparvero diversi glossari bilingui di cui una delle
lingue era il latino; dal VII secolo ebbero molto successo le Etymologiae
d’Isidoro di Siviglia in cui l’autore, celebre padre della chiesa, dava
spiegazioni pseudo - etimologiche, spesso piuttosto fantasiose, del significato
di moltissimi termini latini. Nel 1612 apparve a Firenze il primo grande
dizionario di una lingua europea, il Vocabolario degli Accademici della
Crusca, che fu poi preso come modello da altre nazioni. Nel Seicento e nel
settecento furono compilate opere monumentali quali il Thesaurus Linguae
Grecae di Robert Estienne, il Glossarium mediae et infimae latinitatis di Chalet
du Cange e il Totius latinitatis lexicon del veneto Egidio Forcellini (1688-
1768). Ho voluto raccogliere tutti questi vocaboli per conservare una parte
della nostra memoria lessicale, dico una parte perché sicuramente la restante è
andata persa, vocaboli che se fossero stati trascritti sicuramente non sarebbero
andati persi per il continuo passare degli anni. Il nostro vernacolo foggiano
come tutti i vernacoli hanno bisogno di continue trascrizioni lessicali, perché
da una generazione a un’altra il lessico cambia specialmente nella
terminologia.

L’autore
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

Facile lettura

Le regole da rispettare per una buona ortoepia e ortografia del vernacolo foggiano
sono le seguenti:
1) Quando la vocale “ e ” non è accentata, è muta.
Esempio: se è scritto, “MUZZECHÈJE” si legge “muzz chèje”. Invece, quando la
vocale e è accentata, “è”, è sempre letta.
Esempio: se è scritto “ PÈRE ” si legge “ pèr ”.
2) La vocale “ a ”, se non è accentata, si legge normalmente “ a ”
Esempio: se è scritto “CAVALLE” si legge “cavall”
Se la vocale a è accentata, “ á ”, e non appartiene all’ultima sillaba della parola,
essa ha un suono gutturale, impossibile da descrivere.
Esempio: se è scritto “SCAGNÁTE” si legge “ scagn te ”
Quando la “ à ” cade sull’ultima sillaba, cioè quando l’accento è tonico e le parole
sono tronche (ossitone), si legge normalmente, come in lingua italiana.
3) La regola concernente la vocale “ a ” vale anche per la “ o ” e per la “ u ”,
quando esse non sono accentate.
Se, invece, esse sono accentate si pronunciano nel seguente modo:
“ ó ” - si scrive “MOTÓRE” e si legge “ mot re ”
“ ú ” - si scrive “SCUPATÚRE” e si legge “scupat r”.
4) La vocale “ i ” si legge normalmente “ i ”
Esempio se è scritto “NEMICO” si legge “nèmich” o “PIEDE” si legge “ pid”
A volte è sostituita dalla vocale “e”
Esempio se è scritto “VITE” si scrive “vete” è si legge “v t”
5) L’aferesi, nel vernacolo, sopprime una vocale o una sillaba iniziale.
Esempio: se è scritto “il mare” si legge “ ‘u már ”, ecc.
6) La “ j ” è una semiconsonante e va usata a fianco della “i” o al posto della “i”,
esempio: “jire”, - “mègghije” ecc…
7) La “k” si usa esclusivamente per vocaboli con fonetica “sck”, per esempio:
“sckattóne”, “frisckètte”, “sckattamurte”, “friscke”, ecc…
8) Non sempre la T, si legge T, a volte è sostituita dalla D, come la S, dalla Z, la
P, dalla B, la C, dalla G, e la F, dalla V.
Queste varianti valgono solo per una corretta ortoepia del vernacolo foggiano e
appartengono alla prima parte della grammatica, cioè: la fonologia, una vera e
propria educazione linguistica.

(nota dell’autore)
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

Abbreviazioni

accr. accrescitivo neg. negazione


v. trans. verbo transitivo nom. nominativo
agg. aggettivo. nt. neutro
agg. indef. aggettivo indefinito part.pass. participio passato
va. verbo attivo pr. indef. pronome indefinito.
agg. num. aggettivo numerale pr. pronome
antiq. antiquato prp. art. preposizione articolata
voc. vocale prp. preposizione
art. articolo. pt. participio passato
vezz. vezzeggiativo rfl. riflessivo
avv. avverbio s.f. sostantivo femminile
cng. congiunzione s.m. sostantivo maschile
f. femminile sgf. singolare femminile
ger. gerundio sgm. singolare maschile
interiez. interiezione spr. spregiativo
loc. località sup. superlativo
m. maschile v. rifl. verbo riflessivo
mdd. modi di dire v. verbo
naz. nazione v.intr. verbo intransitivo

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
a quèlla vanne. mdd. dall’altra parte:
A, a “Ciccille… mittete a quèlla vanne che fra
póche passe ‘a pustále”.
‘a poste. v. s.f. spiare: seguire di nascosto e
con attenzione azioni e comportamenti altrui
per curiosità, per informazione o per riferire
a. voc. vocale con suono aperto: “a mamma ad altri. Cercare di conoscere.
mije”. Preposizione semplice, e prima lettera ‘a púpe. s.f. polizia; attività amministrativa
dell’alfabeto italiano. diretta alla tutela dell'ordine pubblico.
á. voc. vocale con suono gutturale: Bambola.
“ ‘a cása mije”. a remóre. s.m. anche mdd. fervore; mettere
aa..! voc. comando ad un equino di fervore a un bambino o una persona. “ ‘a
camminare: “aa…! murèlle”. fenisce de mètte ‘a remóre ‘u criatúre”.
‘a. prp. art. preposizione articolata; articolo ‘a resvèglije. s.m. orologio con la suoneria:
determinativo: “ ‘A casètte mije”. “e mise ‘a resvèglije pe dumáne matine”.
a áse a áse. mdd. a stento a stento: “a áse a ‘a seconde. s.f. placenta; organo aderente
áse cia fatte ‘a pigghià ‘u trène”. alla parete dell'utero con funzione di
a cagnà ‘a pèzze. mdd. cambiare stracci nutrire il feto al quale fornisce gli
vecchi con bicchieri e piatti. elementi per l'accrescimento attraverso il
a cagnà a chè. mdd. a quale scopo. cordone ombelicale, e che viene espulsa
a ccáse diavele. mdd. all’inferno: “spèriáme dopo il parto.
chè váce a cáse diavele quanne móre”. ‘a sègge d’a vammáne. s.f. sedia; quando
a ccullì. mdd. in quel modo: “tu è fà o a cussi l’ostetrica veniva chiamata da una partoriente,
o a ccullì”. si recava accompagnata da un facchino che
a ccussì. mdd. in questo modo. portava sulle spalle una specie di cassa,
a ciammièlle. s.f. a proposito, è andato alla trasformabile in una comoda poltrona, sulla
perfezione. quale si sedeva chi doveva partorire.
a ciavaduglije. s.m. a cavalcioni sulle spalle. ‘a smìtte. mdd. la smetti, la smetti di dire o di
a cullì. mdd. in altro modo: “sì… giovinò o fare.
accussi o accullì”. ‘a statuá d’u tèsóre. s.f. statua;
‘a femmenèlle. s.f. fare i calcoli con le mani e monumento eretto nel 1651 e dedicato a
le dita: “ ha fatte ‘i cunde a femmenèlle”. Filippo IV d’Aragona nel periodo della
‘a fèste ‘i becchire. s.f. la prima notte di transumanza per segnare il punto d’incontro
nozze: “stasère migghijèra mije se sfascene ‘i dei tratturi per l’Aquila e per siponto quando
becchire”. le pecore dall’Abruzzo venivano a pascolare
a la máne. mdd. di gente affabile: “Sò propije in Capitanata. Si trova a Foggia all’inizio di
crestiáne a la máne”. via A. Manzoni. Fu costruito dai pastori
‘a levatóre. s.m. al lavatoio: “va a mamme va foggiani per ringraziare colui che aveva tolto
láve sti robbe ‘a levatóre”. le tasse sulle pecore che entravano a Foggia
a longhe d’agnúne. mdd. augurarsi che i mali durante la transumanza.
stiano lontani da noi: “a longhe d’agnúne a sanghe cavede. mdd. quando una persona
salúte a núje e no a lóre”. cade e al momento non avverte alcun dolore,
a lu. prp. art. al. poi si manifesta successivamente: “Chè vuje
‘a majèstre ‘i criatúre. mdd. l’asilo quillu povere crestiáne a sanghe cavede na
nido: “e chè criucciare stáce ‘nda quèlla sendúte ninde, po… sò arruáte ‘i delure forte”.
majèstre”. a tire. mdd. se riesco ad averlo vicino lo
a prime acchitte. mdd. a prima vista. rimprovero; “si me vène a tire ce ne diche
a pìzze. mdd. lavorare a cottimo: “uagliù sta quatte e púre de chiù”.
fatiche l’agghije pigghiáte a pìzze”. abbacáte. v. calmato, abbattuto moralmente;
riferito a persone o animale:

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“Finalmènde sé abbacáte stu ciucce”. abbastanze. avv. abbastanza: “ne tènghe
abbacchijáte. v. abbacchiare; deprimere, che abbastanza de robbe, avaste…”.
soffre di depressione, avvilito, abbattersi: abbáte. agg. stai attento: “abbáte a quillu
“Stàce abbacchijàte ‘u crestiáne”. sgalliffe chè ‘mbrogghije”.
demoralizzato. abbatte. v. buttare giù: “sadda abbatte quillu
abbadà. v. badare, custodire; stare attento múre o no?”.
a qualcuno o a qualcosa: “ l’agghià abbattere. v. abbattere; gettare giù, far cadere
abbadà o no sta cáse..!”. battendo.
abbáde. v. attento. abbattúte. v. scoraggiato: “stáce abbattúte ‘u
abbaglià. v. abbarbagliare; abbagliare crestiáne”.
fortemente per eccessiva luminosità. abbazije. s.f. abbazia; casa religiosa di
abbagnà. v. inzuppare; bagnare il pane nel monaci o monache, con possedimenti
sugo “Geruzze… e funúte d’abbagne ‘u páne territoriali: abbazia di Montecassino. Badia.
‘ndo zuche a mamme”. abbecà. v. abbicare; riunire, disporre in bighe,
abbajà. v. abbaiare; detto del cane, emettere detto di covoni e simile.
il caratteristico verso alto e ripetuto, in segno abbeffejanne. v. vedendo: “è da stammatine
di rabbia, minaccia: “quillu cáne na fenèsce chè ‘u stáche abbeffianne a quillu
d’abbajà”. mariungille”.
abbaje. s.m. abbaio; verso caratteristico del abbeffejáte. s.m. visto; l’ha visto: “l’agghije
cane. abbeffiáte búne ‘o signurine”.
abbájene. s.f. abbaiata; abbaiamento fatto da abbeffejèje. v. vedere, scorgere: “quille
più cani: “e fèsse e cume abbáje quillu cáne”. n’abbeffijèje chiù cumè na vόte”.
abballà. v. danzare, ballare; termine usato abbeffià. v. vedere, percepire con gli occhi la
per minacciare una persona: “t’agghià fà realtà concreta.
abballà cumè ‘i surge rusce”. abbeffijáte. s.m. visto, l’ha visto: “l’ha
abbalenà. v. abballinare; alzare e ripiegare i beffijáte búne”.
materassi per dare aria al letto. abbellà. antiq. v. abbellire, ornare rendere più
abbalúte. agg. stanco: si dice anche: bello con decorazioni.
“abbalite”: “Sé abbalúte ‘u ciucce”. abbellì. v. abbellire;rendere più bello
abbandunà. v. abbandonare; lasciare per mediante ornamenti.
sempre persone o cose. abbellemènde. s.m. l’abbellire; artificio usato
abbandunáte. part. pass. abbandonato: per rendere più bello qualcosa.
“l’anne fatte e abbandunáte ‘o criatúre”. abbendà. antiq. v. fasciare con bende,
abbandóne. s.m. abbandono; stato di chi o di abbondare.
ciò che è abbandonato. abbendáve. antiq. s.f. avventava, scagliava.
abbangà. antiq. bagnare: “mo … hagghije abbèrghe. s.m. albergo.
abbangá l’urte ne ce pozze venì”. abbese. s.m. abuso, uso cattivo, illecito.
abbarrucà. antiq. s.f. acciabattare, abbesogne. s.f. necessità, bisognare, occorre,
strafalciare, sproposito grossolano. si dice anche: “abbesugne”.
abbaruccáte. antiq. v. compiere una cosa con abbessinije. naz. Abissinia.
negligenza: “ ‘u cavezóne ‘a sarte l’ha tutte abbesugnà. s.m. aver di bisogno: “pόte sèmbe
abbaruccáte”. abbusegnà ‘a scále purtatille”.
abbasáte. agg. persona matura ed equilibrata: abbesugne. s.m. bisogno: “recurdete chè púje
“èje abbasáte ‘u uagliόne”. avè abbesugne de mè”.
abbasce. avv. sotto, giù: “abetene abbasce a abbetà. v. abitare, dimorare: “me ne váche
nu funachètte quilli murte de fáme”. abbetà a nata vanne”.
abbasciù. s.m. lampada da salotto con abbetáte. part. pass. abitato: “hagghije
paralume: “stúte abbasciù e jimmece a corche abbetáte ‘ndè crúce”.
Genì”. abète. s.m. abete; pianta ad alto fusto delle
Conifere, sempreverde, con rami quasi

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orizzontali digradanti verso la cima. abbozze. agg. che non parla, stai zitto: “tu…
Legno di abete. abbozze e camine”.
abbete. v. abita: “quèlle abbete lundáne da abbracà. s.f. raucedine; perdere la voce: “te
qua”. púje abbracá ‘a vόce statte citte”.
abbetine. s.m. abito piccolo, scapolare; pezzo abbracáte. agg. rauco abbassamento di voce:
di stoffa a forma di cuore contenente figurine “sé abbracáte ‘a vόce.
di santi contro il malocchio, veniva messo ai abbraccètte. s.f. andare sotto braccio: “ è
neonati, bambini e adulti che partivano per le vedè cume jèvene abbraccètte ‘i nammuráte”.
armi. abbracúte. agg. rauco, abbassamento della
abbetuà. v. abituare: “mo tè abbetuà, miche si voce: “tène ‘a vóce abbracúte ”.
pratiche a sta fatiche”. abbramanne. v. rubare, vanno a ruba: “vanne
abbetuáte. v. abituato; che ha l’abitudini o sckitte abbramanne sti mariulazze..!”.
buona educazione: “oramáje sé abbetuáte ‘u abbrazzà. v. abbracciare; cingere e chiudere
crestiáne”. tra le braccia dare abbraccio: “s’anna
abbetudene. s.f. consuetudine, abitudine: abbrazzà fráte e sóre anna fà páce”.
“mo e fà abbetudene”. abbrazzáte. s.f. abbraccio ricevere abbraccio:
abbeverà. v. abbeverare; fare bere, “po a nu cèrte punde se sò abbrazzáte padre e
specialmente agli animali: “l’agghije figghije”.
abbeveráte ‘i cavalle”. abbrevià. v. abbreviare, fare più breve,
abbeveratόre. s.m. abbeveratoio; recipiente accorciare.
o luogo in cui le bestie bevono: “purte ‘i abbreviáte. v. abbreviare; riduzione di
vacche a l’abbeveratόre o “abbeveratúre”. qualcosa, nella durata o nell’estensione.
abbezzèffe. part.pres. abbondante; che è in abbrevogne. s.f. vergogna, turbamento e
grande quantità: “chióve a bezzèffe”. timore che si provano per alcune azioni:
abbièttà. antiq. v. obiettare, cioè vile, “sé mise a vergogne ne c’è venúte ‘u
spregevole. ‘nfamóne”.
abbijà. part.pass. avviare, cominciare: “na abbrile. s.m. aprile: “aprile cacce ‘u fiόre e
rièsce abbijà sta tomobbele” magge áve l’onόre”.
abbijarse. v. avviarsi, mettersi sul cammino abbrucà. antiq. v. diventare rauco.
da percorrere. abbrucáte. antiq. s.m. rauco, che ha voce
abbijáte. part.pass. avviato: che è messo o si roca per raucedine.
è messo in via, in cammino, in moto: “èje da abbrunzà. v. abbronzare, dare il colore del
mèzzόre chè sé abbijáte Genille”. bronzo: “quèlla spallère de litte le jì abbrunzà
abbije. v. mi avvio: “quanne l’abbeje stu d’o brunzatόre”.
motomme”. abbrunzáte. s.f. coloritura bruna, abbronzata:
abbisse. s.m. abbisso; profonda voragine, “Sé abbrunzáte ‘a gagge”.
baratro. abbrurrà. antiq. v. bruciare la biancheria
abbonaneme. s.f. buonanima; persona durante la stiratura si può dire anche:
defunta degna di memoria affettuosa e “agliarà”.
rispettosa: “abbonaneme de tatarόne ère abbrusciáte. part. pass. bruciato, arso; che è
bráve…”. consumato dal fuoco: “sé abbrusciáte ‘u
abbordà. v. affrontare, andare in contro con vestite”.
audacia e risolutezza. abbrustì. antiq. arrostire, cuocere per azione
abbordáte. s.f. striscia di vario materiale diretta del calore.
usata per guarnizioni. abbrustulì. v. abbrustolire;far prender colore
abbottapezzinde. s.m. pasto misero, cibo di a un alimento sulla viva fiamma o nel forno:
cucina economica: “stu magnatorije éje “ ‘U spettà… l’agghià fà abbrustulì ‘i fáfe o
n’abbottapezzinde”. no?”.
abbotte. agg. gonfio, gonfiato: “mo t’abbotte abbucà. s.f. finire di riempire la bottiglia fino
l’ucchije”. all’orlo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
abbucatúre. s.m. il buon sapere del vino, la me sò júte a sckaffá mizze a quilli dóje
dolcezza: “stu vine tène na bbèlle prescègne”.
abbuccatúre”. abburaccià. v. abborracciare; fare qualcosa
abbuccà. v. abboccare; riempire fino all’orlo: male, in fretta e senza attenzione.
“ ‘a vuje abbuccà sta tammiggiáne”. abburdà. v. abbordare; disputarsi incontro a
abbuccàte. s.f. credere in qualcosa che non e una persona, cogliendola alla sprovvista: “a si
vero: “abbuccáte ‘u balènghe”. o no Nenille a rièsce abburdà a Senèlle”.
abbucche. s.f. rabboccare, finire di riempire abburdáte. v. conquistare; far innamorare:
la bottiglia fino all’orlo: “abbucche ‘a “ ‘a sò riuscite abburdà a Jajètte”.
buttiglije se no ‘u vine se ne váce d’acite”. abburde. v. Abbordare.
abbuffà. v. abbuffarsi; mangiare avidamente abburrete. s.f. essere stufo della stessa cosa:
e in gran quantità. “nanninne mè abburrete che sta menèstre,
abbufacchià. agg. gonfio, gonfiato: “nu tutte ‘i sante jurne ‘a stèssa cóse”.
facènne magnà chiù se no ‘u fáje abbufacchià abburtete. s.f. abortita: “ sé abburtete
‘o criature”. Seppine ”.
abbufacchijáte. agg. gonfiato: “madonne e abburtì. v. abortire: “Miolle se vόle jì
cume sé abbufacchiáte Nenille ” si dice anche: abburti, a ditte chè su vóle tenè ‘u criatúre”.
“ bufacchiáte”. abbusà. v. abusare: “ne te púje abbusà, quèlle
abbufalanne. avv. due anni fa: “quille éje na fèmmene, sa stà”.
Geruzze e murte abbufalanne páce a l’anema abbuscáte. s.f. abboscato, fatto di frasche.
súje”. abbusckà. s.f. ricevere percosse, ottenere
abbufenáte. s.f. grano danneggiato dal vento qualcosa: “ogge hagghià vedè d’abbusckà ‘a
bufone: “ e fèsse chè bufόne chè ha menáte a jurnáte ”.
destrutte tutte ‘u gráne”. abbusckáte. s.m. guadagno; ciò che si ricava
abbuffáte. v. abboffarsi; riempirsi in denaro o altro da un’attività: “ogge
avidamente e scompostamente di cibo. hagghije abbusckáte ‘a jurnáte”, chi ha
“ sé abbuffáte ‘u purcacchiόne”. ricevuto percorse: “Geruzze s’abbusckáte nu
abbuffete. v. mangia; ordinare a qualcuno di bbèlle paliatáne”.
mangiare scompostamente, o prendere abbuscke. s.m. minaccia di botte: “ne ce
qualcosa in grandi quantità. “abbuffate jènne da quille se no abbuscke taccaráte”.
pezzènde”. abbúse. s.m. abuso, uso cattivo, illecito: “e
abbulì. v. abolire, annullare togliere del tutto: quiste éje n’abbúse chè fáje, nu puje fa ”.
“sta règule l’amma abulì ne váce bóne”. abbuttà. v. abbottare; far diventare gonfio
abbunà. v. abbonare, defalcare una parte del con un pugno; dilatare con fiato; rimpinzarsi,
debito: “sti spicciule l’amma abbunà”, fare abbuffarsi: “mo… me lè fà abbuttà stu
l’abbonamento: “sé abbunáte”. ballóne!!”.
abbunamènde. s.m. abbonamento: “hagghije abbuttaminde. s.m. gonfiamento,
fatte abbunamènde ‘o trène apposte pe tè”. imbronciarsi di persona che si trova in uno
abbunáte. s.f. tipo alla buona: “chè vuje si stato d’animo che non sopporta una data cosa.
quillu crestiáne éje abbunáte”. abbuttarse. v. gonfiarsi: “na fenèsce
abbundande. agg. abbondante;che è in d’abbuttarse ‘a vicce”.
grande quantità. abbuttáte. part.pass. gonfiato, persona che si
abbondanze. s.f. abbondanza; gran quantità vanta e ha considerazione sproporzionato al
di ogni cosa. suo valore.
abbundanzijire. s.f. abbondanziere, era un abbuttenà. v. abbottonare, chiudere un
pubblico ufficiale addetto alle approvvigioni indumento con bottoni infilandoli negli
della città. occhielli corrispondenti: “ hagghije vulúte
abbune abbune. inter. una cosa fatto con tutte abbuttenà ‘u tèle d’u camion”.
pentimento: “mannagge a mè, abbune abbune, abbuttunatúre. s.f. abbottonatura; l’atto
dell’abbottonare.

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abbuttesije. mdd. questo è il motivo. accacagghèje. s.m. balbetta, parlare con
abbuttunà. v. abbottonare; chiudere un titubanza, pronunciare in modo confuso e
indumento coi bottoni infilandoli negli spezzato.
occhielli corrispondenti: “abbuttune ‘a accacagghià. v. tartagliare, balbettare; parlare
cammise a mamme”. ripetendo più volte la lettere o la sillaba: “
abbuttune. v. abbottona; “ Abbuttune ‘a si… mo ‘a fenèsce d’accaccagghià Liline ”.
cammise a mamme”. accacagghije. s.f. tartaglia, balbetta.
abbuverà. v. dissetare, levare la sete, accacagnutte. avv. prendere in giro, spesso
appagare: “ purte abbuverà ‘i vacche, nu vide con frequenza: “ lè pigghiáte accacagnùtte ‘u
chè mo morene de sècche ”. fatte”.
abbuzzà. v. abbozzare, zittire, frenare il accacagnútte. avv. ritornare sullo stesso
proprio risentimento, pazientare, lasciar argomento: “oramáje l’anne pigghiáte
correre si dice anche: “accagghijà”. acacagnúzze ‘u fatte quilli scilleráte ”.
abbuzze a tè. mdd. non parlare stai zitto: “ accadèmije. s.f. accademia, scuola filosofica
magne e abbuzze a tè”. fondata da Platone ad Atene nel IV secolo a.
abbuzze. agg. zitto; che non parla: “ abbuzze C.: associazione permanente di studiosi.
e ne parlanne ”. accadije. v. accadde: “ quillu ‘u fatte accadije
abefanije. s.f. Epifania, festa che commemora tanta timpe fa”.
la visita dei Magi alla grotta di Betlemme (6 accaffà. antiq. v. afferrare, prendere e tenere
Gennaio). stretto con forza, scippare, afferrare.
abeletà. agg. abile, bravura, valente, esperto. accagghià. v. ascoltare, stare a sentire
abènde. s.m. riposo, amento, striscia di cuoio attentamente: “ vuje accagghià se no… ne
che gli antichi romani fissavano capisce ninde”.
all’impugnatura del giavellotto per meglio accagghije. v. stare zitto: “ uagliò accagghije
lanciarlo; riposo cessazione o interruzione di e fà ‘u duère tuje”, si dice anche: “ abbuzze ”.
attività, fisica: “ mo stáce abènde ‘u ciucce”. accagne. s.m. fare cambio: “ ‘u fa taccagne ‘i
abène. s.f. briglia; insieme dei finimenti con fegurine ck’i pallucce?.
cui si guida il cavallo (testiera, filetto, morso e accáje. antiq. zitto, che non parla.
redini): “ pigghije abène d’u cavalle ”. accalicalì. s.m. gioco di strada per ragazzi:
abete. s.m. abito, capo di abbigliamento. “ Ualiù amma jucà accalicalì”.
abetine. s.m. abito piccolo; pezzo di stoffa a accalletarà. antiq. organizzare, ordinare,
forma di cuore contenente figurine di santi disporre, preparare.
contro il malocchio. accambáte. s.f. accampato; sistemarsi in un
abièttà. agg. spregevole, che è degno di accampamento: “finalmènde ce sime
disprezzo, ignobile, vile. accambáte”.
abolle. antiq. antica veste militare o da accampamènde. s.m. accampamento,
viaggio. stanziamento di truppe sotto tenda: “ stanotte
abrencà. antiq. darsi da fare. dormine d’accampamènde”.
abripà. antiq. staccarsi dalla riva prendere accanì. v. pr. accanirsi, ostinato, tenace,
l’abbrivo. furioso: “ tu lè fenèsce ne tè accanì condre
acaffà. antiq. strappare di mano e portare via mariteme”.
con forza. accanisce. s.f. accanisce, infierire con
acagge. s.f. l’amante, chi è legata a un’altra ostinazione contro qualcuno: “ Ho..! Ma
persona da una relazione amorosa. quanne s’accanisce nu smuve de nisciúna
acalà. v. calare, far muovere lentamente manère.
dall’alto verso il basso; abbassare: “ ‘a vuje accanúte. part.pass. accanito, ostinato, tenace,
capì chè tè calà púre tu...”. furioso: “ ma vide a quille cume sé accanúte
acarúle. s.m. agoraio; astuccio per gli aghi, “ condre Marittille”.
pigghije l’acarùle chè hagghià cóse ‘a
vennèlle” agoraio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
accanzà. antiq. mettere da parte, recuperare, accarrannanze. v. travolgere, spingendo tutto
riacquistare nel possesso e nell’uscio che era violentemente avanti: “ si l’hagghije
nostro o che ci era stato tolto. ‘ngramme a Senèlle me l’hagghià
accapannáte. s.f. cielo nuvoloso: “ ‘u cile accarrannanze”.
s’èccapannáte adda chióve”. accartucce. s.f. accartoccia; piegare:
accaparrà. v. accaparrare, fissare un acquisto “accartucce ‘i varóle Miolle”
dando o ricevendo caparra: “ chè dice accartuccià. v. accartocciare; piegare a forma
Giuanne l’amma accaparrà ‘u funachètte se no di cartoccio: “ ‘i vuje accartuccià sti sicce”.
cia frèchene l’ate”. accartucciáte. part. pass. accartocciato,
accaparráte. s.f. assicurarsi la caparra: “ me piegato a forma di cartoccio: “ ‘u scondre è
l’hagghije accaparráte appartamènde”. státe forte, ‘i tomobbele se sò accartucciáte
accápe. avv. accapo o a capo; al principio di cumè na segarètte”.
una riga, della riga seguente. accasáte. s.f. sposato che ha messo su casa: “
accapellà. s.f. accapigliarsi, pigliarsi per i finalmènde sé accasáte ‘a zetellóne”.
capelli, accapellare. accascà. antiq. accadere, succedere.
accapetulà. antiq. accapitellare; mettere alle accascètte. s.f. mettersi dietro: “ uagliò
due teste del libro rilegato due corregiuoli che mittete a cascètte chè si ‘u luteme da
si chiamano capitelli. caraváne”.
accapezzà. s.f. mettere la cavezza al cavallo: accasciáte. part.pass. accasciato, stroncato;
accapezzare ridurre con il martello una pietra caduto: “Giuanne tutt’assime sé accasciáte
di forma regolare: non trovare la soluzione. ‘ndèrre e ne sé vezáte chiù”.
accapezzatóre. s.m. abigeo, ladro di accasijóne. s.f. occasione; caso favorevole od
bestiame: “ a Nenille l’anne arrestáte chè opportuno: “ ‘o mercáte hagghije truáte bbèlli
facève l’accapezzatóre”. robbe d’occasióne”.
accapèzze. s.f. trovare il bandolo della accatarrà. s.f. darsi da fare, preparare,
matassa; si dice anche: “ accapizze ”. predisporre: “ agghije accatarrà ‘i recchitèlle
accapì. v. capire, intendere, afferrare, se no ne s’asciughene a timpe.
comprendere con la mente. accatarráte. s.f. tenere il catarro: “ stáce
accapizze. s.m. trovare il bandolo della accatarráte ‘u vècchije”.
matassa; si dice anche: “ accapèzze”. accatevà. s.f. attirare la simpatia.
accapputtáte. v. rotolare; far girare più volte accattà. v. comprare, compro, compre,
su stesso una macchina: persona andata in acquistare una merce o simile, pagandone il
rovina: “ don Mimmì sé accapputtáte tutte a prezzo; “ hagghije accattáte nu chile de mèle”,
prupijetà”, indossare il cappotto. partorire; espellere il feto al termine della
accapuzzáte. s.f. colpire col capo, dare gravidanza: “ natè dúje jurne e Senèlle
testate: “L’hagghije pigghiáte accapuzzáte”. adda accattà”.
accareggià. antiq. illudersi, credere ciò che accattáme. v. compriamo: “accattáme dóje
non è. castagna”
accarezzà. v. accarezzare, carezzare; accattáte. v.tr. comprate.
accarezzo; sfiorare con carezze in segno accatte e vènne. s.f. incettatore; colui che
d’affetto: “ ‘u vúje accarezzà a stu criatúre compra e vende la merce usata, incetta di
assemmègghije chè ne tè figghije”. merce: “ quille Larduzze… accatte e vènne
accarezzáte. v. carezzare: “a mamme prime tutte cóse” .
de murì l’hagghije accarezzáte”. accatte. v. compri; acquisto in genere: “
accarnà. antiq. s.f. fare penetrare qualcosa accatte nu chile de mèle”.
nella carne. accattevà. s.f. attirare la simpatia: “ su vóle
accarrà. s.f. trasportare i covoni di grano col accattevà chi solde ‘o criature”.
carrettone: “ ‘u vulime accarà sóp’o carrettóne accatteváte. s.f. guadagnarsi la stima di una
stu gráne”. persona: “ se l’ha accatteváte bbèlle bbèlle”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
accavallà. s.f. allestire molti covoni: “ pisciacchije a fatte l’accèrtamènde, e secondo
specciamece chè amma angóre accavallà tutte mè ‘a cása popoláre ne l’anne sta vóte”.
quillu gráne”. accertáte. s.m. accertato; l’accertare: “ ‘i fatte
accavalláte. s.f. gambe a cavalcioni; persona sò ruère pecchè m’agghije accertáte ije”.
armata: “ stateve attinde chè quilli accèrte. v. assicurare; appurare con certezza;
delinguènde vanne sèmbe accavalláte”. idea precisa: “ quanne váche m’accèrte ije”.
accavalle. v. cavalcare; montare un cavallo o accese. s.m. ucciso; chi è stato privato della
un altro animale; termine usato quando si vita: “ francocce è státe accese”.
porta una persona a cavalcioni sulle spalle: “ accetille. s.m. sedano piccolo; pianta coltivata
purteme a cavalle chè hagghije pigghiáte na come ortaggio con foglie aromatiche: “ e mise
storte ‘o pide”. l’accettile ‘ndo bróde”.
acce. s.m. sedano: “acce, chè bbèlle vine accètte. s.f. ascia, scure, utensile per abbattere
sacce, s’avutáje ‘u fenocchije jimicinne a alberi e lavorare il legname, costituito da una
cocchije a cocchije, respunnije ‘a pastenáche lama d’acciaio in cui è inserito un manico di
quilli dúje stanne ‘mbriáche, decije ‘u legno: “ pigghijene accètte chè agghià spaccà
rafanille, ije sò ‘u chiù puverille. ‘a lègne”.
accedeminde. s.m. ammazzamento; accettúte. antiq. zittito; fatto star zitto: “
uccisione. quille cume a viste ‘o padre sé accettúte”.
accedendále. s. f. accidentale; dovuto al caso, accèόme. s.f. persona bastonata, ferita,
alla sorte: “ ‘u scondre è státe accedendále”. insanguinata: “ a sciaminghe c’ianne fatte nu
accedetorije. s.f. uccisione; privazione della paliatóne a acceóme, l’anne rumaste murte
vita: “ mizze ‘a chiazzètte se sò sparáte e cè ‘ndèrre”.
státe n’accedetorije”. acchiandà. s.f. mettere radici, acchiantare,
accedirle. s.m. ammazzarlo; dare la morte in attecchire, allignare.
modo violento: “ e mène mále chè ruáte a acchiappà. v. acchiappare, acciuffare,
pulezzije se no a Giuanne ‘u putèvene púre afferrare, abbrancare, prendere.
accedirle”. acchiappe. v. prendere, afferrare, catturare: “
accègge. antiq. beccaccia: “che bbèlle si l’acchiappe ne sa passe lisce sta vóte”
accègge chè fatte”. acchiaráte. s.m. ubriaco; detto di chi si trova
acceláne. antiq. melanzana; pianta erbacea in condizioni di etilismo acuto: “ sé acchiaráte
delle tubiflorali di origine asiatica con grossi búne búne ‘u ‘ndelenò”.
frutti a bacca violacei o bianchi: “ogge facime acchià. antiq. vedere; percepire con gli occhi
a parmiggiáne che l’acceláne”, panno misto di la realtà concreta: “l’agghià acchijà a ‘ndo
lana e cotone: “ pigghije l’acceláne chè ‘u váce”.
cummegghiáme ‘o criatúre”. acchijále. s.m. occhiali: “Marì pigghije
accènde. s.m. accento; segno che si può acchijále a tattà, chè lègge quèlla carte de
trovare sulla vocale della sillaba tonica: “ qua maccarúne”.
ce vóle l’accènde se no éje sbagliáte a paróle”. acchijandà. v. acchiantare, crescere,
accènze. antiq. soldato soprannumerario; oltre barbicare; mettere radici: “ ‘a vigne
il numero stabilito. s’accummèzze acchijandà bóne”.
acceprèvete. s.m. arciprete; titolo di parroco o acchijandáte. v. attecchire, prendere vigore: “
canonico: padre Grègorije éje acceprèvete”. a barbatèlle sé acchijandáte” .
accerà. s.f. accigliarsi; corrugare le acchijangà. v. pestare la terra con i piedi: “ ‘a
sopracciglia per sdegno, ira, meditazione: “ tèrre volèsse acchijangáte tutta quande”.
mochè váche l’agghià accerrà accussì me acchijappà. v. acciuffare; afferrare chi cerca
capisce”. di fuggire: “ ‘i guardije ne sò riuscite
accerráte. s.f. guardare con sdegno: “ cume acchiappà… ‘o mariulle”..
l’agghià accerráte sé státe citte… ‘u scème”. acchijáte. antiq. vedere; percepire con gli
accèrtamènde. s.f. accertamento; l’accertare, occhi la realtà concreta.
assicurare, appurare con certezza: “ ‘u guardia

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
acchije. antiq. vedo; “ A ‘ndo stáce ije nu acciuccáte. agg. ubriaco; detto di chi si trova
acchije”. in condizioni di etilismo acuto: “ sé acciuccáte
acchijúne. avv. nientedimeno, addirittura. ‘u gagge”.
acciacatille. s.m. di chi non sta bene in salute: acciungà. v. stare fermo come un paralitico,
“ papanonne stáce nu póche acciaccatille”. si dice anche: “acciuncà”
acciaccà. v. calpestare; schiacciare forte e acciungáte. v. azzoppato; fermo come un
ripetutamente coi piedi, pestare, schiacciare, paralizzato, si dice anche: “acciuncáte”.
si dice anche: “ ciaccà”. acciunghete. s.m. Stai seduto.
acciaccáte. part. pass. schiacciato; che ha acciunne. s.m. uomo affemminato.
perduto la forma originaria in seguito a forte accivanzà. antiq. risparmiare mettere in
compressione: “l’úve lè acciaccáte tutta serbo.
quande”. acclise. s.m. eclisse; temporanea invisibilità di
acciaccavecille. s.m. chi ha i piedi piatti; un astro per interposizione di un altro.
allodole prese con le tagliole o pestati dai accocchije. avv. insieme; in reciproca
terrazzani di notte. compagnia o unione; o quando si dice una
acciaffà. v. acciuffare, afferrare; prendere e parola fuori posto: “ mo chè c’iaccocchije stu
tenere stretto con forza: “te convine chè fatte..? ”.
l’acciaffe sti solde se no ‘i pirde”. accogghije. v. raccogliere, prendere, levare,
acciaffarene. si azzuffarono, fecero lite. sollevare da terra: “dumáne amma jì
acciaffáte. v. acciuffare; afferrare chi cerca di accogghije ‘i fafe”.
fuggire. accojatà. v. calmare; ridurre alla calma,
acciaffe. v. prendere qualcosa: “ T’agghije acchetare, chetarsi.
ditte acciaffe e camine”. accolle. s.m. rialzo, pezzo di cuoio che serve
acciaffele. s.m. prendilo, fermare una persona per ingrossare la tomaia delle scarpe.
in corsa. accomede. s.f. sistemazione, ordinamento;
acciále. antiq. acciaio: “ St’acciále éje tuste ne lavori di pulizie in genere: “ ha fatte cèrti
se búche”. accomede ‘nda cáse che ne se canosce chiù”.
acciammattà. v. lavorare svogliatamente e acconde de putèje. s.m. uomo di bottega.
male. acconde. v. raccontare, riferire: “ acconde…
acciammattόne. s.m. incompetente, acconde cumè júte ‘u fatte”.
confusionario nel lavoro. acconge. v. aggiusta, aggiustare; rimettere in
acciarine. s.m. acciarino, piccolo strumento funzione, in ordine, in regola; ornamento per
d’acciaio col quale, battendo la pietra focaia, la testa, velo della sposa: “ chè bbèlla acconge
si producono scintille per accendere l’esca. chè tenève ‘a spóse”..
acciavattá. s.f. far le cose senza prestare accorde. s.m. accordo; unione armonica di
attenzione. sentimenti, opinioni: “ se sò mise d’accorde
acciavattáte. s.f. cosa fatta male: “ lè tutte e dúje ‘i crestiáne”.
acciavattáte ‘i lastre”. accorge. v. vedere, rendersi conto a un tratto
accide. v. uccidere, ammazzare, assassinare; di qualcuno: “ vattine da qua… angóre se
far morire, privare della vita. n’accorge mamme e m’accide”.
accio. s.m. sedano, si dice anche “ acce”. accorsáte. antiq. negozio accreditato e molto
accise. part. pass. ucciso; chi è stato privato frequentato; anche “ accursáte”.
della vita: “ a Menille l’hanne accise ‘i accosissije. s.f. così sia.
carabenire”. accredendà. antiq. fidanzarsi ufficialmente:
accisma. antiq. tagliare, dividere, separare; “sè accredendáte ‘a uaglióne”.
fendere un corpo usando una lama affilata o accredendà. s.f. fidanzarsi ufficialmente.
altro strumento tagliente. accredendáte. antiq. si è fidanzato
accitte. v. accettare; ricevere di buon grado ufficialmente.
ciò che viene offerto. accredènze. s.m. credito; somma di danaro
acciuccá. antiq. v. ubriacare; rendere ubriaco. alla quale si ha diritto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
accrejanzáte. part. pass. garbato che ha acculláte. s.f. accollarsi le proprie
garbo, gentilezza, cortesia, educato, avere responsabilità.
creanza. accullì. avv. in quel modo.
accrezijóne. s.m. richiamo verbale. acculmáte. v. colmare; riempire un recipiente
accrumite. antiq. sanghe raggrumato: “ te fino all’orlo, colmare una misura: “ tatà ‘a
convine jì ‘o spudále chè ‘u sanghe sé tammiggiáne l’hagghije acculmáte”.
accrumite”. acculmatúre. s.f. colmatura, parte di
accucce. s. m. ordine al cane di stare seduto a contenuto che supera l’orlo di un recipiente
terra. colmo; aggiunta di vino alle botti per
accucchià. v. unire, accoppiare, congiungere, integrarne la perdita avvenuta durante la
mettere insieme, accostare o mescolare due o fermentazione.
più cose o parti tra loro, così che diventino acculme. agg. colmo, pieno, rabboccante.
una cosa sola. accumandige. antiq. patto con cui un comune
accucchijáte. pt. agg. accoppiato, unito, o un signore si poneva sotto la protezione di
appiccicato riferito a due persone della stessa un altro.
natura, che agiscono all’unisono. accumbagnà. v. accompagnare, andare
accucchije. v. unire; congiungere, accostare o insieme, seguire un corteo: “ hagghije fatte
mescolare due o più cose o parti tra loro. tarde pecchè hagghije júte accumpagná nu
accuccià. v. accucciarsi; rincantucciarsi dei murte”.
cani dentro la cuccia. accumbagnaminde. s.m. accompagnamento;
accucciáte. part. pass. accucciato: “ E viste chi esegue un accompagnamento.
cume sé accucciáte ‘u cáne”. accumbagnáte. v. accompagnare; andare
accuccularse. s.f. porsi a sedere sui calcagni. insieme con qualcuno per fargli compagnia: “
accucculáte. v. accovacciato, piegato su se ‘ndo nutáje m’accumbagnáte Sasunde”.
stesso, rannicchiarsi, acquattarsi: “ quanne sò accumbagnatóre. s.m. accompagnatore; chi
rièntráte ‘a cása, ‘e criatúre l’hagghije truáte accompagna.
accucculáte che jucavene”. accumegghià. v. coprire, mettere una cosa
accuculúne. s.m. seduto sulle calcagna. sopra o attorno a un’altra per proteggere,
accugghije. v. raccogliere, raccogli, prendere, nascondere, chiudere.
levare, raccogliere da terra: “ accugghije ‘i accumegghijáte. part.pass. coperto, chiuso,
pesille chè ci jame a vènna mizza a riparato, protetto: “ ‘a robbe accumegghiáte
chiazzètte”. na cáche ‘a mosche”.
accugliènze. s.f. accoglienza; atto e modo di accumenzà. v. iniziare, incominciare,
accogliere: “ pecchè mavèssa macchià intraprendere, avviare: “ mè... dimme quanne
l’aneme a mè m’hanne fatte na bbèlla vuje accumezà a fategà..?”.
accugliènze”. accummètte. v. commettere, congiungere duo
accujatà. v. fare inquietare, zittire un o più cose, incastrarle insieme.
bambino. accummizze. v. incominciare, imprendere a
accujetáte. v. acchetare, acquietare, quando fare, dire, pensare: “ uagliò me sa chè
un neonato non piange più: “ mène mále chè accummize búne ne jáme daccorde accussì”.
sé accujetáte ‘u criatúre senò avèsseme fatte accumumaggine. s.m. accomunamento, l’atto
nata nuttáte”. anche: “accujitáte” e l’affetto dell’accumunare.
accujità. v. acquietare, calmare, si dice anche: accumumaggiόne. s.m. accomunamento,
“accujetá”. mettere in comune, far comune, l’atto e
acculále. antiq. rialzo che viene messo nelle l’affetto dell’accomunare.
scarpe. accuncià ‘i piatte. v. acconciare, aggiustare,
acculavinte. s.f. camminare col vento a riparare; riparare i piatti col filo di ferro e
favore: “ Lunarde tante è ruáte prime ck’a rifinirli col gesso.
besclètte chè pedaláve acculavinte”. accuncià ‘u stomeche. v. mangiare,
rifocillare, ristorare lo stomaco: “ mè... mo

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
m’agghije accunciáte ‘u stomeche putime accurataggene. antiq. avv. accoratamente,
fategà”. con grande tristezza.
accundà. v. raccontare, riferire parole o accurazijόne. s.m. accertamento,
avvenimenti, specialmente a voce. constatazione, verifica.
accundamènde. s.f. notizia, cognizione, accurcèvele. s.m. persona gentile che si
conoscenza, informazione. presta.
accundandà. v. accontentare, contentare, accurcià. v. accorciare, diminuire di
soddisfare, appagare. lunghezza, abbreviare.
accundassènde. s.f. vedere per filo e per accurciatόre. s.f. scorciatoia, strada
segno come sono andati i fatti. secondaria con un percorso più breve rispetto
accunde de putèje. s.m. racconti di bottega. alla strada principale: “ hagghije pigghiáte
accunde. s.m. acconto del salario; accurciatóre paruà prime”.
anticipazione di parte di una prestazione accurdà. v. accordare, mettere d’accordo, in
in denaro: “ m’agghije fatte avè l’accùnde do armonia; dare il giusto tono a uno strumento
fittuarije. musicale. “ ‘a vuje accurdà sta chitarre..?”.
accunde. s.m. racconto; esposizione, accurdaminde. s.f. conciliazione,
narrazione ciò che è raccontato: “accùnde a raggiungimento di un accordo, pacificazione.
mè, chè po ciu diche ije cume vanne ‘i fatte”. accurdanze. s.m. consenso, consentimento,
accundendà. v. accontentare, contentare, approvazione al compimento di un atto,
soddisfare, appagare. assenso, benestare.
accundinde. s.m. accontenta: “Mène accurdáte. v. anche agg. accordato; che ha
accundinde ‘o criatúre”. avuto la giusta intonazione Concordato.
accunfà. antiq. convenire, confarsi, essere accurdèje. s.m. accordo; essere, trovarsi,
adatto, addirsi, convenire. andare d'accordo con qlcu. pensare e
accunge. v. aggiusta, ripara, rimettere in sentire in modo conforme.
funzione: “ Accunge quilli quatte fiche ‘ndo accurdèvele. s.f. accordevole, accordabile.
panáre”. accurgirse. v. pr. accorgersi, vedere, rendersi
accungià. v. acconciare, preparare, disporre in conto a un tratto di qualcuno o qualcosa che
modo conveniente. prima non si era osservato o che si ignorava.
accungiáme. v. aggiusta, aggiustare; accursáte. s.m. negozio con molta clientela.
rimettere in funzione. Aggiustare i conti, accurtà. v. accorciare, diminuire di
pareggiarli. lunghezza.
accungiaminde. v. aggiusta: “chè sò tutte accurtatóre. s.f. accorciatola: “pigghije
st’accungiaminde, tu me lè dà de deritte”. accurtatóre paruà ‘a massarije”.
accungiáte. v. aggiustare, sistemate tutto: “ accurte. v. accorgersi, notare, vedere rendersi
l’hagghije accungiáte ‘i cascetèlle da frutte”. conto a un tratto di qualcuno che prima non si
accunte. antiq. bottegaio, chi gestisce una era osservato o che si ignorava: “ ne te ne si
bottega, specialmente di generi alimentari, accurte chè quille ha rubbáte ‘a ndenagghije”.
negoziante. accusà. v. accusare, accuso, incolpare,
accupelóne. agg. pieno, colmo; che contiene ritenere colpevole.
tutta la quantità di cui è capace, traboccante: “ accusatόre. s.m. colui che accusa, chi
‘u piatte di maccarúne fammille accupelóne”. denuncia o sostiene un’accusa.
accuppà. v. accoppare; uccidere in modo accussì e accullì. avv. in questo e in quel
brutale; mettere nel coppo. modo; caratteristica variabile dell’essere,
accuppáte. v.tr. accoppato; ucciso in modo dell’operatore, del sentire.
brutale, rimanere ucciso, accoppato; liquido o accussì. avv. così, in questo modo, così è.
altro che emerge dal contenitore. accustà. v. accostare, avvicinare, porre
accuppelóne. agg. pieno, colmo, stracolmo: “ accanto, accostare una persona, avvicinarla.
‘u panáre di melèlle ce l’hagghije fatte accuste. s.m. al fianco, avvicinare, vicino, al
accuppelóne”. lato: “ mittete accuste a mè”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
accustumanze. s.f. accostumare; nei materassi: “ pigghije l’áche sagurále
comportamento abituale di una persona, chè chesime ‘u matarazze”.
abituare, assuefare. ache. s.m. ago, si dice anche: “ághe”.
accutte. part.pass. agg. raccolto, preso da achiude. v. chiudere; far combaciare due
terra, radunato, riunito, ripiegato: “ l’agghije o più parti divise di qlco. chiudere la
accute ‘i fasule”. porta, l'ombrello, il libro, la bocca.
accuvaccià. v. accovacciarsi, rannicchiarsi, acise. antiq. lacerato, ridurre in brandelli.
acquattarsi. aciúnne. s.f. vulva della donna: “si rire
accuváte. s.f. persona abbassata. ‘mbaccia a st’aciunne…”.
accuvete. s.m. accolto, ricevuto. acizze. agg. acido, inacidito: “ ‘u vine se né
acecheline. s.f. camminare senza vedere. júte d’acizze…”.
acede. agg. astioso: che è pieno di astio, aclisse. s.f. eclisse.
maligno; sapore aspro; composto che, aco. antiq. s.m. ago; piccolo strumento di
disciolto in acqua, libera ioni di idrogeno, acciaio a forma di barretta appuntita, con un
sostituibili nella molecola da metalli che si foro ovale a un'estremità, in cui si inserisce il
trasformano in sali: “ e cumèje acede quillu filo per cucire. Strumento di forma allungata,
crestiáne”. sottile e aguzza, variamente usato | Ago da
acedetà. s.f. acidità, asprezza, acredine, calza, lungo e sottile, cilindrico, usato per
malignità; acidità di stomaco, eccessiva lavori a maglia | Ago torto, uncinetto | Ago da
formazione di acidi nello stomaco e siringa, per iniezioni, internamente cavo | Ago
conseguente senso di bruciore; caratteristica della stadera, della bilancia, asticciola
di ciò che è acido: “ ogge tènghe n’acedetà de metallica atta a mostrare la posizione di
stomeche”. equilibrio.
acene. s.m. acino, chicco, piccola formazione acqua triacále. varie sostanze dolci e
sferica internamente cava. aromatiche allungate nell’acqua e spacciate
acenèlle. s.f. acini piccoli, chicchi: “ minece per medicinali.
dóje acenèlle e galline”. acquaciúnne. s.m. vino bianco allungato
acèrbe. agg. acerbo, che non è cresciuto o nell’acqua, sostanza liquida non condensata o
sviluppato sufficientemente: “ mamme… e fatta bene come: liquore, caffè ecc…
cumèje acèrbe stu prúme”, aspro; molto acquaghià. antiq. condensare, fare denso,
giovane immaturo. concentrare.
acete. s.m. aceto, liquido prodotto dalla acquaghijà. condensare, fare denso.
fermentazione acetica di vini e di altri liquidi acquaquagghià. v. riuscire, rendere concreto,
alcolici, usato come condimento: “ mitte acete concretare: “ ogge ne me rièsce
‘nda ‘nzaláte a mamme”. acquaquagghià”.
acetelene. s.m. acetilene; idrocarburo acquaquagghijáte. part.pass. concluso
gassoso, incolore, ottenuto facendo reagire dimostrato: “nagghije acquaquagghijáte
carburo di calcio con acqua; impiegato per la ninde”.
fiamma ossiacetilenica, per illuminazione e acquáre. s.f. brina; rugiada condensata e
nella produzione di solventi e materie cristallizzata che si forma d’inverno su oggetti
plastiche. con temperatura inferiore a zero gradi.
acetire. s.f. contenitore d’aceto: “ pigghije acquarèlle. s.f. acquerella.
acetire ‘ndo buffè”. acquaricce. s.f. rugiada.
acetose. s.f. acetosella, pianta erbacea dei acquarúle. s.m. acquaiolo; portatore d’acqua
gerani ali; solvente usato per togliere le a domicilio a pagamento, trasportava acqua
macchie di ruggine o di inchiostro. nelle case con una botte grande posta sopra il:
ache ‘i matarazze. s.m. ago per infilare la “carruzze” che era chiamata: “carráte” dalla
fettuccia nei materassi. quale si riempivano le botti più piccole che
ache sagurále. s.m. ago grande per cucire i erano chiamate: “mandègne da lt. 25” che a
sacchi con lo spago e per infilare la fettuccia sua volta erano svuotate in recipienti di

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terracotta poste nelle case a pianterreno che adamasse. antiq. diamante, calamita.
erano chiamate: “saróle da lt. 49/50 adáme. s.m. Adamo; nelle religioni ebraica e
addummanne all’acquarúle sì l’acque éje cristiana, nome del primo uomo, creato da Dio
frèscke”. e capostipite del genere umano.
acquasále. s.f. pane bagnato nell’acqua, adastejà. antiq. adastiare, invidiare.
condito con pomodori, olio, sale, aglio e adatte. v. adattarsi in tutti i modi: “ mo chè
origano: “èmà... famme na pezzáte váce a Meláne s’adatte púre Vittorie”,.
d’acquasále chè tènga fáme”. adda. avv. deve: “ Line adda jì a cása”.
acquasande. s.f. urina del neonato. addaccià. v. sminuzzare alimenti, tagliare con
acquasandère. s.f. pila d’acquasanta nelle la mezzaluna.
chiese. addaccialarde. s.m. tagliere; asse di cucina di
acquasante. s.f. acqua benedetta. legno duro variamente sagomato, sul quale si
acquasmacchiante. s.f. candeggina: “ ‘i trincia la carne, si affetta il salame, si trincia il
panne l’è riscarà che nu póche de sapóne e pesto ecc....
acquasmacchiande”. addacquà. v. annaffiare; aspergere di acqua
acquatruvele. s.f. acqua e crusca del grano, con un getto a pioggia.
era somministrata ai cavalli: “acqua truvele addanajáte. agg. danaroso; che ha molto
‘ngrassa cavalle”. denaro, facoltoso, ricco.
acquavete. antiq. liquore fatto in casa; con addantà. antiq. s.f. pelle di daino.
alcool, zucchero, acqua e bucce di limone; addaquáte. s.m. annacquato: “ mo l’hagghije
liquore natalizio. adaquáte l’urte”.
acquazzóne. s.f. acquazzone: “ madonne e addaquatóre. s.m. innaffiatoio per piante.
chè acquazzóne chè mène”. addatte. s.f. accostarsi il più possibile a una
acque ‘e spalle. s.f. pleura: persona malata di cosa.
pleurite: “ Geruzze tène l’acque ‘e spalle”. addavère. antiq. avv. davvero, in verità,
acque de colonije. s.f. acqua profumata. affettivamente.
acque e chiocchijere. s.m. vino annacquato: addebelisce. v. indebolire, privare in tutto o
“stu vine éje n’acque e chiocchijere, purtacille in parte della forza, rendere debole: “ a vuje
arrète”. capì chè l’acque addebbelisce ‘i rine”.
acque triacále. s.f. varie sostanze dolci e addebelúte. s.m. indebolire; privare in tutto o
aromatiche allungate nell’acqua e spacciate in parte della forza, rendere debole.
per medicinali. addecematόre. s.m. la persona dedicata
acque. s.f. acqua, il 25 aprile del 1925, all’operazione dell’decimare, cioè a registrare
l’acqua di Caposele- Acquedotto Pugliese, i beni sui libri del Comune per imporvi la
zampillò a Foggia e in Puglia. “decima” parte delle rendite, dovute alla
acquedadóre. antiq. s.m. profumo liquido. chiesa in forma di imposta.
acquedecolonije. s.f. acqua profumata. addecrejà. v. godere, essere profondamente
acquètte. s.f. acquetta, piccola pioggia. felice, divagarsi, gioire, compiacersi,
acquicce. s.f. acquolina in bocca. rallegrarsi.
acre. agg. aspro; che ha sapore aspro e addecrijáte. s.f. godere: essere
irritante per la gola, caratteristico della frutta profondamente felice.
acerba: “ madonne e cumèje agre stu addecrije. s.m. divertimento, ciò che diverte,
purtagalle”. svago, passatempo.
acullì. avv. in quel modo. addefreddà. v. raffreddare, fare diventare
adaccià. s.f. tagliare con la mezza luna il freddo o più freddo: “ falle prime addefreddà
lardo. ‘i patáne e po ti magne”.
adacquáte. s.m. innacquato. addefresckà. v. rinfrescare, rendere fresco di
adacquatóre. s.m. innaffiatoio per piante. nuovo.
adajì. avv. deve andare: “ Nenille mo adajì a addefresckarse. s.m. rinfrescarsi.
fategà”. addefrisckáte. s.f. rinfrescata.

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addefriscke. s.m. indica qualcosa andato addorme. v. addormentare, far dormire,
storto; una fregatura, un danno. indurre al sonno, dorme, dormo: “ aspitte chè
addegerì. v. digerire, trasformare i cibi nate poche s’addorme ‘u creature”.
ingeriti in elementi assimilabili: “mò… addrète. avv. indietro; nella direzione di ciò
hagghije addegerì”. che è alle spalle.
addemurà. v. ritardare, indugiare a giungere. addrezzà. v. drizzare, raddrizzare.
addemúre. s.m. ritardo, superamento del addrezzáte. s.m. drizzato far tornare dritto
termine stabilito o opportuno: “ cumèje chè qualcosa che è storto.
fradete addemúre a venì, mo se ‘ngulastre addrizzaminte. s.m. strumento di ferro con
tutte cóse” cui i falegnami torciono i denti delle seghe.
addendáte. s.f. tentare di fare del male a addrizze. v. drizzare, far tornare diritto
persone: “ ne magghije fatte a fa l’hagghije qualcosa che è storto: “ addrizze quilli
addendáte a quilli mostre de crestiáne”. spalle chè mo te sturce tutta quande”.
adderbà. s.f. aderbare, cibarsi dell’erba dei addubbà. v. addobbare, ornare parare a festa,
campi pascere. addobbo.
addermúte. agg. addormentato, che ha preso addubbáte. s.m. anestetizzato; sottoporre ad
sonno: “ po tuttassime m’agghije addermúte”. anestesia.
addestrá. v.tr. addestrare, rendere destro, addubbià. v. anestetizzare, sottoporre ad
abile. anestesia.
addestráte. s.m. addestrato. addubbièje. s.f. anestesia, abolizione della
addevendà. v. diventare, acquistare sensibilità dolorifica.
caratteristiche, stato o condizioni nuove o adducchià. v. scorgere, riuscire a vedere,
diverse dalle precedenti. discernere, riconoscere.
addezijóne. s.f. addizione,una delle adducchiáte. v. intravedere; vedere in modo
operazioni fondamentali dell’aritmetica, che incerto e confuso, scorgere. “ sì… mo
permette di calcolare la somma di due o più l’haggije adducchiáte bune”.
numeri, sommare, aggiungere, unire. addulcà. antiq. v.tr. addolcire, rendere dolce.
addeziunà. v. aggiungere, eseguire addulcete. s.m. addolcito.
un’addizione. adduluráte. s.f. Addolorata; la Madonna,
addicchije. antiq. poco poco, in piccola come madre partecipe dei dolori della
misura, scarsamente. passione di Gesù, a Foggia vi sono due
addije. inter. addio, si usa come saluto Madonne Addolorata: la prima sta nella
affettuoso o confidenziale. chiesa di San Giovanni Battista, ed è la
addo éje. avv. dove, dove si trova, in quale Madonna che lacrimò nel 1837 quando
luogo. Foggia fu devastata da un’epidemia di colera,
addò váje. v. andare, dove vai. frenata dal prodigio delle lacrime della statua
addò. avv. dove, in quale luogo: “ addo váje della Madonna Addolorata. La seconda si
sènza ‘mbrèlle ‘u vide chè chióve”. trova nella chiesa dell’Addolorata ed è la
addobbije. agg. anestetico, anestesia: “ a Madonna dei sette dolori della via matris: Nel
Ciomèje cianne fatte addobbije totále”. corso dell’anno liturgico è vestita con abiti
addóne. v. accorgersi, vedere, rendersi conto diversi nel colore e nella foggia. Il colore nero
a un tratto di qualcuno. “ attinte chè si padete è riservato al periodo quaresimale ed ha il
se n’addóne te frèche de taccaráte”. significato del lutto per la morte di suo figlio.
addoppije. agg. doppio, che è due volte Da Pasqua a Settembre veste di azzurro per
maggiore, relativamente ad altra cosa analoga. significare la resurrezione del figlio e il
addóre. s.m. odore, sensazione provocata dal trionfo dei sette dolori. Infine da Settembre
contatto di molecole di sostanze volatili con fino a Natale veste all’ebraica, con la veste
l’organo dell’olfatto: “ Felice ‘nda quillu rossa e il manto azzurro come una giovane
furne se sendève n’addóre de pastarèlle”, mamma in attesa della nascita del figlio.
fragranza.

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addulzà. antiq. rendere meno amaro una adestà. antiq. v. affrettare; aumentare la
bevanda, si può dire anche: “addulcà”. velocità, il movimento, incitare.
addumannà. v. domandare, chiedere per adiutorije. antiq. aiuto, opera prestata in
sapere: “ tu quanne váje a fategà e addumannà favore di chi si trova in stato di pericolo o di
quande te dáce ‘a settemáne”. bisogno.
addumannáte. part.pass. chiesto, domandato, aducchià. v. adocchiare; fissare con gli occhi,
preteso. guardare con compiacenza o desiderio.
addumanne. s.f. domanda; il domandare. adunà. v. adunare, raccogliere mettere
addumerà. v. ritardare; indugiare a giungere; insieme, radunare.
si dice anche: “addumurà”. adunáte. s.f. adunata riunione ordinaria dei
addunà. s.f. accorgersi, vedere, rendersi militari.
conto a un tratto di qualcuno che prima non si adundóse. agg. ingiurioso che reca ingiuria,
era osservato o che s’ignorava. offensivo.
addunanne. accorgendo. adurezzà. s.f. odorizzare avereodore delle
addunarse. v. accorgersi; vedere rendersi piante.
conto. afascenègne. antiq. un carico stracolmo.
addunáte. v. anche agg. accorto; avveduto. affabele. agg. affabile; che parla e ascolta o si
Cauto, oculato. Raccolto, preso da terra. comporta in modo amabile e cordiale, che fa
addune. v. accorgersi; vedere, rendersi conto bene al cuore, affabile.
a un tratto di qlco. che prima non si era affabète. agg. analfabeta, chi non sa leggere e
osservato o che s’ignorava: accorgersi. scrivere.
Avvedersi. affaccenarse. antiq. s.f. darsi un gran da fare.
addurà. v. fiutare; aspirare col naso per affaccennáte. part. pass. affaccendato; che ha
percepire odori, odorare. molto da fare.
addurarse. s.m. odorarsi. affaccià. v. affacciare, mostrare far vedere
addure. s.m. odora, odore, esalazione specialmente da una finestra o da una porta.
particolare: di gas, di muffa, di profumo. affacciarse a mále appène. s.m. far capolino,
addurènde. agg. odoroso, che esala gradevole sporgere il capo da un riparo cautamente,
odore. furtivamente.
addurine. s.m. boccetta di profumo. affacciarse. v. affacciare, affacciarsi;
addurmete. part.pass. addormentato; che ha mostrare, far vedere, specialmente da una
preso sonno. finestra o una porta.
addurmúte. s.m. addormentato, assopito. affacciáte. s.f. affacciata, mostrare, far
addurúse. agg. odoroso, profumato, intriso di vedere, specialmente da una finestra o da una
profumo. porta.
adduvenà. v. indovinare, conoscere e affacciatóre. s.m. davanzale, soglia della
dichiarare il futuro o l’ignoto per ispirazione. finestra su cui posano gli stipiti.
adduvènáte. part.pass. indovinato, affaluppà. s.f. prendere, mangiare tutto.
azzeccato, ben riuscito. affamáte. part.pass. affamato, chi ha fame,
adduvine ca sò cepolle. mdd. modi di dire; avido, bramoso.
per cose fatte da niente senza valore. affamelijáte. s.m. imparentato, far diventare
adejúne. s.m. digiuno, astensione dal cibo, parente.
intenzionale o per necessità. affamijáte. antiq. part.pass. affamato, persona
adèle. s.f. Adele. che patisce la fame.
adèline. s.f. diminutivo di Adele. affanne. s.m. affanno, difficoltà e irregolarità
aderbà. s.f. aderbare, cibarsi dell’erba dei di respiro.
campi, pascere. affannáte. s.f. persona con molto affanno che
adesperà. v. inasprire, rendere più aspro, più soffre di asma.
doloroso o crudele. affanúte. s.m. persona con affanno.

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affaráte. agg. indaffarato, affaccendato, che affettà. v. affittare; dare in fitto, prendere in
ha è si da molto da fare. fitto.
affáre. s.m. affare, operazione commerciale o affezziunáte. part.pass. affezionato, chi prova
finanziaria condotta a scopo di lucro. affezione.
affarzanúte. agg. gagliardo; robusto, affianghe. avv. accanto, vicino, al lato, di
vigoroso. fianco.
affascenègne. s.f. carico stracolmo. affiatà. v. affiatare, più persone che vanno
affatà. antiq. v. affascinare, attrarre col d’accordo.
proprio fascino, sedurre, ammaliare. affiatáte. s.m. mettere d’accordo, in accordo.
affatáte. antiq. s.m. fortunato, favorito dalla affiáte. antiq. s.m. affittuario; chi ha preso
sorte. qualcosa in affitto.
affavugnáte. s.f. prodotti dell’orto inariditi affigurà. antiq. v.tr. imitare; adeguare la
dal favonio, si può dire anche: “ affavugnáte”. propria personalità o il proprio.
affazzanúte. s.m. persona robusta. comportamento a un determinato modello,
affebbiá. v. rifilare a qualcuno un oggetto di paragonare.
poco valore. affisse. antiq. manifesto da affiggere ai
affebbiáte. s.f. dare qualcosa di poco valore. cantoni delle strade.
affeddà. antiq. diventare freddo. affittatόre. s.m. locatario; chi riceve una cosa
affedabele. agg. affidabile; detto di persona o in locazione.
cosa in cui si può riporre fiducia. affitte. s.m. fitto, affitto di casa.
affedarse. s.m. affidarsi. affleggènne. s.m. affliggendo.
affedà. v. affidare; consegnare alla cura, alla affligge. v. affliggere; deprimere con dolore
custodia. morale e fisico.
affedáte. s.m. affidato. afflitte. part.pass. afflitto, addolorato,
affegurà. antiq. imitare paragonare. tormentato.
affejáte. antiq. affittuario. afflusionáte. s.f. infiammata.
affelà. v. affilare; rendere tagliente una lama o affóche. part.pass. soffocato; impedito nella
un utensile. respirazione: “ mo s’affoche qiullu mostre”.
affelarà. s.f. mettere in fila. affóra affóre. s.m. a dritto a dritto: “ ‘u
affelaráte. s.f. messo in fila. criature a chiagnúte, l’ha fatte affóre affóre
affeláte. part.pass. affilato, reso tagliente. tutte a nuttáte”.
affelatrice. s.f. macchina munita di una o più affraccà. v. pestare; sottoporre alla pressione
mole per affilare utensili. del piede, acciaccare.
affelatúre. s.m. operazione dell’affilare; affrangáte. s.f. libero da impegni.
pietra con cui si fa il filo alle lame. affratelláte. s.m. rispettarsi come fratelli.
affelatόre. s.m. affilatore, chi affilano gli affreddà. s.f. raffreddare, diventare freddo.
utensili. affrède. s.m. Alfredo.
affemenáte. v. agg. anche s.m. affredúcce. vezz. vezzeggiativo di Alfredo.
effeminato o effeminato; che ha affrelà. agg. fragile; che si rompe facilmente,
atteggiamenti di tipo femminile. debole.
Infiacchito, rammollito. affrengià. v. fiaccare, spossare, togliere forza,
vigore, energia.
afferà. v. afferrare, prendere e tenere
affrundáte. v. affondare; andare incontro con
stretto con forza. audacia e risolutezza.
affèrme affèrme. s.m. dare un forte schiaffo. affucà. v. soffocare; impedire di respirare.
affèrme. agg. forte; dotato di vigore e affugà. v. affogare; far morire qualcuno
resistenza, in senso fisico e morale. immergendolo in acqua, o altro liquido,
affetendì. v. impuzzolentire, far diventare annegare.
puzzolente. affugáte. part.pass. affogato, annegato.
affuglià. s.f. procurare le foglie al bestiame.

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affullà. v. affollare; riempire di gente un aggarbáte. agg. garbato; che ha garbo,
luogo. gentilezza, cortesia: “ cumèje aggarbáte quillu
affulláte. s.f. riempito di gente. figghije mije”.
affumáte. agg. opaco; che non lascia passare aggechemènde. antiq. v. avvilimento,
la luce. accasciamento.
affumecáte. part.pass. affumicato, annerito aggemendà. v. insultare; rivolgere offesa
dal fumo. grave a qualcuno, ingiuriare: “ ‘a vite fenúte
affunà. s.f. legare con le funi. d’aggemenda ‘a gènde galiotte, dèlinguènde”.
affunnà. v. sprofondare; precipitare nel aggetà. v. agitare; muovere qua e là, scuotere
profondo, affondare. con forza.
affunne. s.m. a fondo, in basso. aggevulà. v. agevolare; rendere agevole,
affussà. v. affossare; provvedere di fosso un facilitare, aiutare, favorire.
terreno coltivato, incavare, sotterrare. agghialà. s.m. seduto; lo stare seduto,
affutà. s.f. mettere in fuga affutare. comodo.
affuzijúnáte. part.pass. agg. affezionato; che agghiaráte. agg. ubriaco, briaco.
prova affezione. agghiástà. v. devo stare: “ hagghijà stà qua!”.
aflegènne. v. affliggere, deprimere con dolore agghijà. v. devo: “ agghià vedè ‘ndò ruà”.
morale o fisico: “ ne m’affleggènne ‘u córe agghijandà. v. agghiacciare; ridurre in
Turille”. giacchio; ferire con il coltello.
afrecáne. agg. s.m. africano; dell’Africa. agghijazzà. v. giacere, mettersi a giacere,
afrecánèlle. s.m. uomo di carnagione scura. situato.
agabbetà. v. abitare; avere come dimora. agghije. v. ho.
agagge. agg. part.pres. amante; chi è legato a agghijetille. s.m. ragazzo indolente; aglio
un’altra persona da una relazione amorosa. tenero.
agangà. v. masticare con difficoltà. aggire. v. girare; muovere in giro un oggetto
agangáte. s.m. addentato, stretto con i denti. facendolo girare su sé stesso, in torno.
agarúle. s.m. agoraio, piccolo astuccio dove aggiustà. v. aggiustare; rimettere in funzione,
si tengono gli aghi. in ordine, in regola, sistemare.
agatèlle. s.m. arcolaio, strumento costituito di aggiuvà. v. appagare; rendere pago,
bacchetta di legno, intorno a cui si colloca una soddisfare: “ stu magnà me lè fa aggiuvà o
matassa e che, girando su un perno, no!”.
permette di dipanarla. aggradi. v. gradire; accogliere di buon grado,
agavezà. v. alzare; “ Ciccille… te vuje ricevere con piacere.
agavezà chè jì a fategà”. aggrancà. v. rattrappire; produrre un lieve
agaveze. v. alza: “ agaveze ‘a cápe da sóp’a irrigidimento delle membra in modo da
sègge Lunarde!. rendere faticoso o difficile il movimento.
agetà. v. agitare; muovere qua e là: “ m’ha aggrappà. v. reggersi, fissare al muro con una
fatte agetà tutta quande”. grappa.
agetáte. agg. agitato; mosso fortemente, aggrappatóre. s.m. qualcosa che regge bene,
turbato, inquieto: “ ‘u spóse stáce tutte raggrinzamento.
agetáte”. aggratisse. avv. gratis; in modo gratuito,
agevulà. v. favorire, incoraggiare, aiutare, gratuitamente.
agevolare. aggraziáte. agg. aggraziato; pieno di grazia e
aghete. s.f. Agata. garbo: “ éje aggraziáte stu vestetille”.
aggangà. v. masticare con difficoltà. aggricchià. v. aggricciare; aggrinzare,
aggangáte. v. addentare, afferrare con i denti. increspare, agghiacciare per il freddo o per la
agganghe. v. masticare, frantumare, triturare paura.
con i denti. aggrumite. v. aggrumare, sangue coagulato.
agguandatóre. s.m. chi compra cose rubate.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
agguatà. v. coprire, mettere una cosa sopra o agumènde. s.m. aumento; atto
attorno a un’altra per proteggere, nascondere, dell’aumentare, incremento, crescita,
chiudere. aggiunta.
agguattáte. v. appostare, tenere d’occhio agumine. s.f. corda di canapa.
stando nascosto per spiare i movimenti di agunà. v. adunare, raccogliere, mettere
qualcuno. insieme.
agguèfà. v. avvolgere in matassa. agurije. s.m. augurio; responso reso dagli
aggulpacchià. v. ingannare, indurre in errore. auguri: “agurije e spóse”.
ághe. s.m. ago; piccolo strumento di acciaio a aguste. s.m. agosto; ottavo mese dell’anno nel
forma di barretta appuntita, con un foro ovale calendario gregoriano, di trentuno giorni:
all’estremità, in cui si inserisce un filo per “aguste maneche e buste”.
cucire. aguste. s.m. Augusto.
aghetille. s.m. ago piccolo. 15 aguste. locuz. s.f. 15 agosto; festa di
agibele. agg, agile; che si muove con facilità e Maria Vergine sollevata al cielo. Festa
disinvoltura. dell'Assunzione. a Foggia durante questa festa
agibilità. s.f. agilità; condizione di ciò che è è tradizione mangiare il galluccio fatto col
agile. sugo: c’è un detto che dice: “chi magne
agliarà. s.f. bruciare la biancheria durante la gallúcce e chi gnotte velène”.
stiratura, si può dire anche: “abbrurrà”. agustále. s.f. moneta d’oro coniata da
agnanà. antiq. v. salire; andare verso l’alto o Federico II. (1231-1266) il loro valore
verso un luogo più alto.. corrispondeva a un quarto dell’unità
agne. antiq. s.m. agnello; il nato dalla pecora monetaria sicula(l’oncia d’oro) gli gustali
al disotto di un anno di età. ebbero una notevole diffusione e continuarono
agnele. antiq. s.f. coagulato, raggrumare. a circolare per molto tempo dopo Federico.
agnèse. s.f. Agnese. agustenèlle. s.f. triglie piccole del mese di
agnille. s.m. agnello. agosto.
agnulille. s.m. bozzolo del baco da seta. agustenille. s.m. dimin. di Agostino.
agnúne. pron.infef. ognuno, ogni persona, agustine. s.m. Agostino.
tutti. ahò. antiq. v. esci.
agocce. s.m. spavento; intenso e improvviso aire. avv. ieri.
timore dovuto alla sensazione di essere in airóne. s.m. airone, uccello palustre.
presenza di un pericolo: “ m’ha fatte pigghià aitáne. s.m. Gaetano.
‘agocce ”. aitanèlle. s.f. dimin. di Gaetana.
agrasce. s.m. abbondanza; gran quantità di aitanille. s.m. diminutivo di Gaetano.
ogni cosa: “ ‘nda cása nostre stáce sèmbe aiutà. v. aiutare, porgere ad altri la propria
agrasce”. opera.
agre. agg. agro, aspro, che ha sapore agro e áje. v. hai, avere.
irritante per la gola. ajene. s.m. agnello: “quiste ajene ciu
agrèste. s.f. uva acerba, che non è cresciuta o strafucáme a Pasque”.
sviluppata sufficientemente. ajenucce. s.m. agnellino: “chè bbèlle
agrestèzze. s.f. sapore pungente e acido degli ajenucce da latte”.
agrumi, agrezza, acredine. ajire. avv. ieri; nel giorno che precede
agrille. s.f. seme della vite. immediatamente l’oggi: “ajire e murte Nenille
agrumite. s.f. coagulato; processo per cui una e chè delóre..!.
sostanza liquida assume consistenza ajutà. v. aiutare; dare aiuto porgere ad altri la
gelatinosa o solida: “ sé agrumite ‘u sanghe”. propria opera: “ ‘u vuje aiutà a tatóne
aguanne. s.m. quest’anno. sfategáte mostre”.
aguèffà. v. avvolgere; volgere intorno, ajutante. part.pres. aiutante, operaio della
piegare attorno o su sè stesso. carovana del Piano delle fosse che

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
provvedeva al carico dei sacchi di grano sui: “ di Foggia con Felice Stella, Giuseppe
trajine, carruzze o trajinèlle”. Esposto, Gaetano Saracino e Michele
ajúte. s.m. aiuto; opera prestata in favore di dell’Anno.
chi si trova in stato di pericolo o di bisogno: “ alfonse. s.m. Alfonso I d’Aragona, XVIII re
ajute a Sasunde chè quèlle ne cia fáce da di Napoli e Sicilia dal 1442 al 1458, istituì nel
sóle”. 1447 la Dogana della mena delle pecore in
ajuterije. antiq. s.m. aiuto. Puglia, una gigantesca e complicata
alangecatúje. s.m. piccolo rimprovero: “ istituzione che durò circa 400 anni.
mannagge alangecatúje”. alfonzine. s.f. Alfonsa.
alangeche. s.m. rimprovero, espressione di alfonzine. s.f. alfonsina; monete d’oro, dal
biasimo e ammonizione: “mannagge alla nome di Alfonso I d’Aragona, che nel 1442
mesèrije”. asportò dalla celeste basilica di san Michele
alarije. s.f. all’aria: “ mo ‘a menáme alarije Arcangelo la statua d’oro per farne monete.
‘a palomme”. Nel 1461 Ferdinando I d’Aragona asportò
alavetrire. s.m. l’altro ieri, due giorni fa. dalla celeste basilica di san Michele
albáge. antiq. s.m. panno, tessuto di lana Arcangelo la statua d’argento per farne
cardata, pesante, pelosa. monete sonanti le quali, ornate dall’effige
albere de natále. s.m. albero di natale; abete dell’Arcangelo Michele, furono chiamate
che si addobba con lumi e ornamenti e al coronati dell’Arcangelo.
quale si appendono i doni. alfrède. s.m. Alfredo Ciannameo poeta
albere. s.m. albero; ogni pianta perenne con foggiano.
fusto eretto e legnoso che nella parte superiore alfrèdúcce. s.m. diminutivo d’Alfredo.
si ramifica. alice. s.f. acciuga, pesce teleosteo
albergaggióne. antiq. s.m. albergo. commestibile dal dorso azzurrognolo.
albèrghe. s.m. albergo; edificio adibito aligande. agg. elegante; di fattura
all’abitazione e al soggiorno di persone squisitamente accurata e fine: “ éje aligande
generalmente in transito. ‘u uaglióne”.
albèrte. s.m. Alberto. aliguste. antiq. s.f. aragosta, grosso crostaceo
alburuttà. antiq. s.f. liberarsi della dittatura. marino commestibile, privo di chele.
alculezzáte. s.m. etilista, chi è affetto da alimèndáre. agg. alimentare, che serve al
alcolismo. nutrimento.
aldáce. agg. audace, chi affronta il pericolo e alise. antiq. s.m. giglio; pianta erbacea
lo dimostra affrontando ogni difficoltà. bulbosa delle liliflore con foglie lanceolate e
alde. s.m. Aldo. fiori che nella specie più comune sono
aldì. antiq. v. udire, percepire con l’orecchio bianchi, odorosi a grappoli.
suoni, rumori, voci e altro. alla lambe, alla lambe. s.f. persona che sta
aldine. s.m. dimin. di Aldo. per morire, candela che sta per spegnersi,
alducce. s.m. vezz. d’Aldo. consumata.
aldúre. antiq. s.f. aridità, caratteristica di ciò alla láme. s.m. gioco a: “palummèlle”.
che è arido. allaccià. v. legare; avvolgere, cingere con una
alfonze. s.m. Alfonso. fune e simili, allacciare.
ále. antiq. s.m. alone, traccia sfumata che allalambe. s.f. riferito alla vita in genere.
resta su un tessuto, o altro materiale. allamáte. antiq. s.m. avvallato, terreno
alèfande. s.m. elefante; mammifero degli concavo e basso.
ungulati con lunga proboscide. allambanáte. antiq. agg. illuminato; che ha
alène. s.m. fiato, aria che si emette dai ricevuto o riceve luce.
polmoni attraverso naso e bocca. allambáte. antiq. s.f. arso dalla sete.
alèrge. antiq. v. stendere, allungare, allargare. allangà. antiq. s.f. ansimare, respirare con
alèssandre. s.f./m. Alessandra Leone, uno dei affanno.
cinque fondatori dell’Università del Crocese

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
allangáte. antiq. agg. desideroso; che alleggerì. agg. leggero, alleggerire, liberare di
desidera, che sia pieno di desiderio. un compito gravoso.
allanúte. agg. nudo; privo di ogni vestito o allègranze. s.f. allegrezza; sentimento, stato
indumento: “ha sposáte scavezze e allanúte ‘o d’animo di gaiezza, di gioia, di buonumore.
figgghije”. allègre. agg. allegro, lieto, giocondo.
allappà. agg. l’aspro della frutta o dei limoni. allegreje. s.f. allegria; allegrezza che si
allappáte. agg. aspro; che ha sapore agro e manifesta vivamente.
irritante per la gola. allègrèzze. s.f. allegrezza; sentimento, stato
allappide. locuz. a piedi; andare a una parte d’animo di gaiezza, di gioia, di buonumore.
senza un mezzo di locomozione a piedi: allegrulille. s.m. appena brillo, che è
“fattile allappide sta cammenáte ‘Ndunètte”. leggermente inebriato dalle bevande alcoliche,
allarète. avv. dietro, alle spalle, nella parte alticcio.
posteriore. allembide. s.m. in piedi: “ e da stammatina
allargà. v. allargare; rendere più largo, che stáche allembide”.
dilatare, estendere. allenáte. s.m. allenato: “ ogge stáche allenáte,
allarmà. v. allarmare, mettere in agitazione, sò secure de vènce”.
in trepidazione. allendà. v. rilasciare; lasciare di nuovo, dare,
allarmáte. s.m. allarmato. concedere, consegnare, allentare.
allarme. s.m. allarme; grido o segnale di allendáte. v. allentare; rendere lento,
chiamata improvvisa dei militari a brandire diminuire la tensione.
armi. alleppà. v. allontanarsi frettolosamente,
allasche. antiq. agg. largo, che ha una svignarsela.
determinata larghezza, allargato. alleppáte. v. svignare; allontanarsi in fretta, di
allascià. antiq. v. allargare. nascosto.
allascianà. s.f. godere, farsi una bella allèrge. s.f. l’accumularsi della neve quando è
mangiata. fitta, innalzare.
allascke. s.f. fessure, allargato: “tène ‘i dinde allèrghe. agg. allergico, che reagisce in modo
allasche allasche”. negativo.
allatà. s.f. succhiare il latte dal seno materno. allergije. s.f. allergia; alterata reattività
allatáte. v. allattare, nutrire un neonato col dell’organismo a particolari sostanze: “
proprio latte o artificiale. Ritucce stáce maláte tène l’allergije”.
allattante. s.f. anice nell’acqua. allèrte. agg. attento; che dedica ogni facoltà
allavanáte. v. allagare, bagnare, inondare: “ dell’animo e dei sensi a quello che fa, agendo
tènghe ‘a cáse tutt’allavanáte. con cautela al fine di evitare inesattezze ed
allazerijà. s.f. dare botte alle persone. errori.
allazzà. s.f. far correre di più un cavallo. allescià. v. lisciare, rendere liscio, liberando
allazzarijáte. s.f. rovinare una persona; dare dalla scabrosità; carezzare.
percosse. allesciáte. s.m. lisciato, carezzato.
allazzáte. v. legato ben stretto. allèse. antiq. s.m. desideroso per ottenere
allazzáve. s.f. correva veloce. l’intendo.
alèssandre. s.m. Alessandro. allesijόne. s.f. collisione, urto di due o più
alleccà. s.f. leccare, passare ripetutamente la corpi solidi in movimento.
lingua su qualcosa, leccarsi le dita. allèssà. s.f. ballotta; castagne lesse con la
alleccáte. s.f. leccatura, lisciarsi per apparire buccia.
bello. alletà. antiq. s. f. condurre al lido.
allefà. s.m. lisciarsi. allete. v. litigare; venire a contrasto con
allefátte. s.m. attillato, agghindato. qualcuno, in modo aspro e ingiurioso, si dice
alleffarse. s.f. curarsi nel vestire. anche “allite”.
alleggerete. v. alleggerire; rendere leggero.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
allètterà. v. istruire; insegnare a qualcuno le allundanà. v. allontanare, mettere, collocare
nozioni di una disciplina, di un’arte, di lontano.
un’attività: “ ‘u crestiáne éje alletteráte”. allungà. v. allungare, accrescere la lunghezza.
allevà. v. crescere, allevare, far crescere un allungáte. s.m. allungato.
bambino prestandogli tutte le cure necessarie allunghe. avv. a lungo: “e nutele chè ‘i
per un completo sviluppo. uagliúne fanne ‘a mόre allunghe sanna spusà
alleváte. s.m. allevato. subbete”.
allevatóre. s.m. allevatore; chi è dedito allunnáte. agg. marezzato, venato, striato.
all’allevamento del bestiame. allupà. s.f. avere molta fame.
alleviotte. s.m. passerotto, passero giovane. alluparse. s.f. mangiare come un lupo.
allèzzà. antiq. v. olezzare, mandare piacevole allupáte. s.f. chi ha mangiato molto.
odore. allurdà. v. sporcare; rendere sporco,
allinde. v. allentare; rendere lento diminuire imbrattare con cose che macchiano.
la tensione, rendere meno rigido, lasciare. allusce. v. vedi, guarda.
allintrasatte. avv. all’insaputa; senza che si alluscià. v. vedere, guardare.
sappia, senza informare. allustrì. v. lucidare, lustrare, rendere lucido.
allisciapile. avv. dare percosse: “ lagghije allόche. v. sistemare, organizzare in sistema.
fatte nu allisciapile chè su recurdarà pe tutte almène. avv. almeno, se non altro, se non di
‘a vite”. più, a dir poco, come minimo.
alliste. v. allestire, preparare, mettere almerande. s.m. ammiraglio; comandante di
appunto. un complesso rilevante di navi da guerra.
allitte. avv. nel letto: “ quille ne móre a litte”. altanijà. s.f. litania, preghiera formata da una
allive. s.m. allievo; chi è educato, istruito serie di invocazioni a Dio, alla Vergine, ai
dall’insegnamento di un maestro; uccellino santi: “ Miolle mo accummèzze ck’a stèssa
che impara a volare. letanije”.
allóche. v. sistemare, ordinare, mettere in altáre. s.m. altare, tavola sulla quale il
assetto. sacerdote celebra la messa: “ tuttequande
allópe. avv. dar da mangiare. putime sbaglià, sbaglije púre ‘u prèvete sóp’a
allóre. avv. allora, anche. l’altáre”, ara.
allotte. antiq. avv. allora; in quell’istante, in altèzze. s.f. altezza, dimensione verticale di
quel momento. un corpo dalla base, o da un punto di
allucà. v. collocare, porre qualcosa in un dato riferimento.
luogo. altitalije. s.f. Italia settentrionale.
alluccà. v. gridare, alzare la voce per ira. altite. antiq. s.f. salita; azione del salire.
allucche. s.m. grido; suona alto di voce altóre. antiq. s.m. autore, chi da origine, chi
emesso con forza. genera: “ l’autóre da cummèdije acquasále e
allucenà. v. abbagliare, turbare o alterare mesèrije, éje Felice Stèlle”.
temporaneamente la vista per luce troppo alúse. antiq. s.f. maniera; modo particolare di
intensa. fare: “ fanne tutte ‘i cóse allúse lóre”.
allucculà. v. gridare. alúteme. avv. in ultimo; corrispondente
alluggià. v. alloggiare, accogliere e ospitare, all’elemento finale e conclusivo: “
specialmente nella propria casa. s’appresènte sèmbe aluteme e pundamènde”.
allumà. v. illuminare, rendere chiaro e alvere. s.m. albero.
luminoso diffondendo luce. alverille. s.m. alberello: “ uì… chè bbèlle
allumacannèle. s.m. accenditoio, asta recande alverecille chè tène”.
a un’estremità uno stoppino usata per alze. antiq. s.f. bure, asse o fusto centrale
accendere candele, o un tempo, lumi. dell’aratro, timone.
allumáte. s.m. ubriaco, detto di chi si trova in amà. amare, sentire e dimostrare un profondo
condizioni di etilismo acuto. affetto per qualcuno: “ amma vedè cumme
allumenáte. avv. dare luce.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ciamma amà che sti crestiáne, secondo mè ammaccanne. s.f. inventando: “ ma… chè
vanne truanne geminde”. váje ammaccanne Senèlle che sti
amagge. antiq. s.m. amore, intenso stubbetarije”.
sentimento di affetto: “ cèrte chè tènene nu ammaccáte. s.m. ammaccato; segno che resta
bbèlle amagge sti dúje uagliune, securamènde su corpi e superfici ammaccati.
se sposene”. ammacchià. v. macchiare; sporcare con
amanze. s.f. donna amata: “l’amanza mije éje macchie. Macchiare il caffè, aggiungervi un
bbèlle”. po' di latte.
amáre. agg. amaro, che ha sapore contrario al ammagacciáte. antiq. s.f. merce malandata.
dolce: “ è cum’éje amáre stu cule de cetrule”. ammagagnáte. s.f. ammaccatura,
amarène. s.f. amarena, frutto dell’amareno: “ deformazione di una superficie, per urti.
sò bbèlle sti marène”. ammaggenáte. v. immaginare; concepire con
amaróne. s.m. molto amaro. la mente, la fantasia.
amarúte. s.m. diventato amaro. ammaggenètte. s.f. foto di un defunto
amattà. s.f. chiedere aiuto. distribuito ai presenti durante il trigesimo,
ambacce. locuz. avv. in faccia, anche “ santino di carta.
‘Mbacce”. ammajì. v. dobbiamo andare
ambarà. v. imbarare. ammajistrà. v. ammaestrare, istruire, rendere
ambriste. s.m prestito: “ Si l’ambriste sarrije esperto, abile.
búne s’ambrestarrije ‘a migghière”. ammajistráte. s.m. ammaestrato.
ambulande. agg. anche s.m. ambulante; che ammaláte. s.f. fissazione per qualcosa o
non ha sede fissa: suonatore, venditore. qualcuno.
amecizije. s.f. amicizia.: “Patte chiáre e ammancá. v. mancare, diminuire: “ ‘a robbe
amicizia longhe”. accummèzze ammancà ce vóle late”.
amèdèje. s.m. Amedeo. ammancatóre. s.f. mancanza; assenza, poco
amenazà. s.f. far correre. riguardo.
amèndà. s.f. dire bugie. ammanche. s.m. ammanco, diminuito.
amènde. agg. demente; affetto da demenza, a ammandá. s.f. ammantare, avvolgere in un
mente. manto.
amenèlle mullèsche. mandorle fresche: “ sò ammandáte. s.f. ben coperto: “ammande
tènere tènere sti amenèlle e mullèsche”. ‘u criatúre chè fáce fridde”.
amenèlle. s.f. mandorle secche. ammande. s.f. coprire con una coperta.
amenolle. s.f. mandorla; frutto del mandorlo, ammanecáte. s.m. bastone tenuto per il
contenente uno o due semi, dolci o amari manico.
secondo la varietà, commestibili. ammanettáte. s.m. detenuto con le manette.
amicciúne. s.m. di nascosto, che non si vede: ammanètte. s.m. attrezzo maneggevole.
“ sti solde ne ci facènne vedè a padete senò ti ammanezzà. s.f. costringere un cavallo a
lève”. correre.
amice. s.m. amici. ammanezzije. s.m. comando dato a una
amiche. s.m. amico; chi è legato da persona per costringere il cavallo a correre.
sentimento di amicizia. ammangà. v. diminuire, rendere minore
amije amije. mdd. sotto banco, di nascosto. ridurre.
amma. v. dobbiamo, avere l’obbligo di fare: “ ammanegliáte. part.pass. raccomandato;
amma fà subbete se no ce frèchene”. affidato alle cure, all’attenzione altrui.
ammacagnáte. s.f. ammaccato; deformato, ammáre. v. abbassare; gli occhi, il capo in
contuso. segno di vergogna modestia, abbassare la
ammaccà. v. ammaccare; deformare cresta, chinare.
leggermente una superficie mediante urti, ammáre ‘a cápe. v. abbassare la testa, andare
pressioni, o simili. via.
ammaragge. s.m. legare la barca nel porto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ammarcite. agg. infetto, essere presa da ammeciatúre. s.f. collegamento di due parti
infezione, ammorbare. che incastrano l’uno nell’altro.
ammartenáte. s.m. gagà, persona che fa ammedijà. v. invidiare, considerare con
l’elegantone. invidia.
ammaruccáte. agg. triste; chi è afflitto e ammeje- ammeje. mdd. subito subito, darsi
malinconico: “ stasère a Genille ‘u vede tutte da fare.
ammaruccáte, vatrò chè succisse”. ammenazzà. s.f. costringere un cavallo a
ammarúte. s.m. ematoma; raccolta correre, aumentare il ritmo del lavoro.
localizzata di sangue: “ l’ogne sé ammarúte, ammendà. v. mentire, dire bugie, dire il falso.
qua… te stocchene ‘u dite…”. ammendánne. s.m. quando uno racconta
ammarrunà. antiq. v. acciabattare, lavorare bugie.
in modo frettoloso e disordinato. ammenutà. antiq. v. sminuzzare, tritare.
ammasckaráte. v. accaldato, arrossato, ammenutà. v. tritare; tagliare o pestare,
riscaldato, sudato: “ stáje tutte ammasckaráte sminuzzare, ridurre in pezzettini.
chè succisse?”. ammenzijà. v. smaliziare, privare
ammasckáte. s.f. faccia arrossata per il caldo, d’ingenuità, rendere più scaltro.
o vergogna: “ stáce tutt’ammasckáte ‘a ammerà. v. guardare; rivolgere lo sguardo
signóre”. per vedere, ammirare, osservare, contemplare
ammasòne. antiq. v. stordire, provocare con interesse e compiacimento,
grande turbamento e confusione. ammere. v. mirare, osservare attentamente.
ammasunà. s.f. ricettare gli animali al ammesckà. v. mischiare.
giaciglio. ammesckàte. v. mescolare; mettere insieme
ammasunáte. part. pass. addormentato, sostanze diverse sì da formare una sola massa.
l’addormentarsi; che ha preso sonno: “ sé ammeserà. s.f. immiserire; rendere misero.
ammasunáte ‘u guardiáne. ammeziáte. v. ammaliziare; rendere
ammattà. s.f. chiedere aiuto. malizioso scaltro.
ammatte ‘a gocce. s.f. grande spavento, con ammezzà. antiq. v. insegnare, esporre e
infarto o trombosi. spiegare in modo progressivo una disciplina,
ammatte ‘u mále. s.f. grande paura un’arte.
all’improvviso. ammezzijà. v. suggerire, rammendare ad altri
ammatte. s.f. prendere un grande spavento. qualcosa, specialmente a bassa voce.
ammattúte. v. ammattire diventato matto. ammidije. s.f. invidia; sentimento di rancore
ammaturà. v. maturare, rendere maturo più e di astio per la fortuna, la felicità o le qualità
giudizioso, più adulto:“ ne te prèoccupanne altrui.
chè ck’u timpe sadda maturà ‘u uaglióne”. ammirche. v. parlare a indovinare.
ammazzà. s.f. fare mazzi, legare insieme ammiscke. v. mischiare, mescolare.
piccoli fasci di fiori o erba. ammizza - ammizze. mdd. in mezzo, in
ammazzarúte. agg. azzimo, poco lievitato, mezzo.
pane non lievitato che gli ebrei consumano ammolaforbece. s.m. arrotino; chi per
nella settimana pasquale e i Cattolici durante mastiere arrota lame, forbici, coltelli e simili.
il rito della messa. ammorze. antiq. s.f. resistenza prodotta dalla
ammazzuccà. v. ammazzare, dare la morte in ruvidezza del piano di scivolamento.
modo violento. ammosce. agg. floscio; privo di consistenza.
ammazzuccáte. s.m. ammazzato, uccidere a ammubbiglià. v. ammobiliare; fornire di
colpi di mazza. mobili, arredare.
ammeccià. v. incastrare; connettere due o più ammuccà. s.f. fatto cadere, rovesciare.
pezzi, introducendoli a forza uno dentro ammuccarse. s.m. non riesce a cadere.
l’altro in modo in modo da farli combaciare ammuccáte ‘ngulle. s.m. cascato addosso.
perfettamente. ammuccáte. part.pass. caduto, rovesciato; o
di persona che si è fatto convincere.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ammucce. s.m. nascondi; metter qualcosa in ammuscià. v. ammosciare; rendere moscio.
un luogo dove non possa essere facilmente ammusciáte. part.pass. sgonfiato; che ha
trovato. perso il gonfiore, calmato.
ammuccià. v. nascondere, celare, occultare. ammusciulià. v. ammoscire, ammosciato.
ammucciacόne. s.m. nascondino; gioco ammuscilijáte. s.m. ammosciati.
infantile, in cui un ragazzo cerca i compagni ammuserà. s.m. rendere misero, immiserire.
che si sono nascosti. ammussà. v. tenere il broncio.
ammucciarse. s.m. nascondersi. ammussáte. s.f. tenere il broncio: “ sé
ammucciáte. s.m. nascosto, che non si rivela. ammussáte ‘u creature, chè lè fatte?”.
ammucedúte. part.pass. ammuffito, tanfo di ammutà. s.f. fare il muto.
muffa. ammuttà. v. smottare, franare.
ammudà. antiq. v. moderare, governare, ammuzzà. v. mozzare; recidere con un colpo
regolare, reggere. solo e preciso, tagliare.
ammufalanne. s.m. l’anno scorso. amorche. s.f. morchia, feccia dell’olio,
ammujinà. part.pass. imbronciato, di chi ha il deposito lasciato dall’olio per chiarificazione
broncio. spontanea.
ammujinarse. s.m. s’imbroncia. amore. s.m. amore; intenso sentimento di
ammujináte. s.m. tristezza; stato d’animo di affetto.
chi è triste. amóre. s.m. sapore; sensazione, gradevole e
ammujine. s.m. confusione, baccano. sgradevole, prodotta da determinate sostanze
ammulà. s.f. affilare coltelli o altro. sugli organi del gusto: “ ne tène amóre stu
ammulatóre. s.m. arrotino; chi per mestiere zuche”.
arrota lame, forbici, coltelli e simile. amunijeche. s.f. ammoniaca, gas in colore,
ammulatúre. s.f. affilatura; operazione irritante, che in acqua ha reazione alcalina.
dell’affilare. amurge. s.f. cavezza; finimento di cuoio per
ammullà. v. ammorbidire; rendere morbido. la testa degli equini e dei bovini, per condurli
ammulle. s.m. mettere la biancheria in a mano o tenerli legati alla greppia.
ammollo, baccalà da mettere nell’acqua. anappe. antiq. s.f. tazza, bicchiere, coppa.
ammullèsche. agg. morbido; che ha la anáre. antiq. s.f. narice, ciascuno dei due
consistenza soffice, cedevole e pastosa, orifizi nasali per cui l’aria penetra nelle vie
fragile. respiratorie.
ammundà. v. ammucchiare, montare, andare anarijà. v. innalzare, levare verso l’alto.
o salire su qualcosa. anchele. s.m. angolo, porzione di piano
ammundenà. v. ammassare, mettere insieme, compresa tra due semirette dette lati.
raccogliere in massa, ammucchiare, ancine. s.m. riccio di mare.
accumulare. andazze. s.f. buona o cattiva abitudine.
ammundunáte. v. ammucchiare, mettere in ande. s.f. portata di grano da mietere di un
mucchio: “ ‘a tèrre l’amma ammundunáte lavorante durante la giornata di lavoro.
tutta quande”. andecamènde. avv. anticamente; nel tempo
ammunestà. v. persuadere, indurre qualcuno antico.
a credere. andeche. agg. antico, che risale a tempi molto
ammupúte. v. ammutolire, divenire remoti.
silenzioso: “ cumme ma viste sé ammupúte ‘a andenire. s.m. il primo mietitore si chiamava
signóre”. “andenire”, i mietitori si schieravano a scala o
ammurge a tè. mdd. stai zitto tu: “ ammurge a forbice, in modo da non ostacolarsi durante
a tè quanne parle ije”. la mietitura. Soprastare, stare in capo, essere
ammurge. s.m. stai zitto. superiore.
ammurráte. antiq. s.f. di cattivo umore. andènne. s.f. antenna; palo o asta verticale.
ammurtezzèje. v. ammortizzare, attutire urti. andeporte. s.f. asse di legno messo davanti
ammurzèje. s.f. ammortizza. alle porte a pianterreno.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
andicamènde. avv. anticamente, nel tempo aneme ‘i murte. s.f. commemorazione dei
antico. defunti (2 novembre). Periodo dell’anno in cui
andicepe. s.m. anticipo, prima del tempo le anime dei defunti scendono sulla terra per
convenuto. stare coi loro cari, per poi risalire in cielo il 6
andiche. agg. anche s.m. antico; che risale a gennaio giorno dell’epifania.
tempi molto remoti. Trascorso, passato. aneme de Dije. s.m. neonati, bambini.
Abituale, consueto, di vecchia data: un'antica anema mije. s.f. anima mia: “ Anema mija
abitudine. benedètte agghije sckandáte”.
andò. avv. dove, in quale luogo. aneme. s.f. anima, principio vitale di tutti gli
andonèlle. s.f. diminutivo di Antonella. esseri viventi.
andoniètte. s.f. Antonietta. anemèlle. s.f. interiora, intestini, pancreas,
andonije. s.m. Antonio, don Antonio Silvestri timo, gh, salivari e altri visceri contenuti nelle
nato nel 1778 fu un vero santo per i foggiani, cavità del petto o del ventre degli animali.
vissuto a Foggia, fece costruire in via anesine. s.f. semi di pianta simili al finocchio
Cappuccini un palazzo dove ospitò le pentite, che odorano di anice.
giovani donne strappate alla strada dalla angarije. s.f. angheria; atto di prepotenza,
prostituzione. Successivamente fece costruire sopruso.
un altro edificio affianco alla chiesa di angele. s.f. creatura celestiale puramente
Sant’Eligio dove attualmente c’è il carcere spirituale.
vecchio, il convento del Buon Consiglio per angelètte. s.f. diminutivo di Angela.
dare asilo alle convertite, donne traviate che angelicchije. s.f. vezzeggiativo d’Angelo.
spontaneamente avevano scelto la via della angele. s.m/f. Angelo/a.
redenzione. Morì il 20 Luglio 1837, aveva angelètte. s.f. dimin. di Angela.
cinquantanove anni mentre curava nel angelille. s.f. dimin. d’Angelo.
lazzaretto di Foggia gli ammalati di colera. angèline. s.f. dimin. di Angela.
Antonio Lepore scrittore e poeta foggiano. angelóne. s.m. accr. di Angelo.
andrèje. s.m. Andrea. angenagghije. s.m. inguine, regione
andrète. avv. dietro; nella parte posteriore. compresa tra la parte inferiore dell’addome e
andrite. s.f. collane di noccioline. l’attaccatura della coscia.
andunèlle. s.f. Antonella. angene. s.f. angina, infiammazione della
anduvenà. v. indovinare, conoscere e tonsilla palatina e di una parte della faringe.
dichiarare il futuro o l’ignoto per ispirazione. anghianà. v. salire le scale e altro.
anduvine. v. indovinare; conoscere e anghianatóre. s.f. salita.
dichiarare il futuro o l'ignoto per ispirazione, anghianatúre. s.f. quella salita.
attraverso la divinazione, grazie all'intuizione anghijènne. v. riempiendo.
personale e simile. anghiúte. v. riempire.
anè. avv. espressione di meraviglia. anghjì. v. riempire, far pieno.
àne. s.m. orifizio del sedere. anghutte. s.m. visto, preso.
anele. s.m. angelo, creatura celestiale angiolètte. s.m. diminutivo d’Angelo,
puramente spirituale. angioletto.
anema aneme. mdd. darsi da fare con vigoria angise. part.pass. ucciso, chi è stato privato
di spirito e di volontà, per sostenere fatiche, della vita.
lena. angite. s.f. angoscia; stato di ansia
anemadeverzejóne. antiq. s.f. attenzione, accompagnata da viva preoccupazione o
riprovazione. paura, afflitto.
anemále. s.f. animale, ogni organismo vivente angiuline. s.f. diminutivo di Angela.
capace di vita sensitiva e di movimenti angiurije. v. insultare, rivolgere offesa grave.
spontanei. angóre. s.f. ancora, indica la continuità di
anemalonghe. s.f. persona di statura alta. un’azione, o di un fatto nel passato, nel
presente, nel futuro.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
angróje. s.f. donna brutta e vecchia. mangino: “pezzefritte e ciammaruchèlle”.
angudene. s.f. incudine, attrezzo del anno unito di misura del tempo.
fucinatore, formato da un blocco di acciaio, annècchije. s.m. vitello, il nato dalla vacca, di
con due punte (corni) su cui si batte con la età inferiore all’anno.
mazza il metallo per lavorarlo: “ ‘nda sta cáse annegghià. v. annebbiare, offuscare con
è stáche sèmbe tra ‘a ‘ngudene e ‘u martille”. nebbia.
anguille. s.f. anguilla, pesce osseo annègghije. s.m. annebbiamento,
commestibile dal corpo lungo e cilindrico, di addensamento nebbioso.
colore verdastro sul dorso e gialliccio sul annèje. s.f. annata, corso di un anno “
ventre. spèriáme chè éje bóne l’annáte auanne”.
angúle. s.m. angolo, porzione di piano annerecà. v. nereggiare, tendere al nero.
compresa fra due semirette (detti lati). annetà. v. sbucciare, levare la buccia, pelare,
angurije. s.f. incuria, negligenza, spellare.
trascuratezza; cocomero. annèttarècchije. s.m. strumento per pulire le
anellètte d’u cúle. s.m. orifizio; foro di orecchie.
entrata o di uscita di un organo annettáte. v. sbucciate.
canaliforme: orifizio anale. annètte. s.f. dimin. di Anna. Sbuccia.
anellúzze. s.f. anellino dim. di anello: “ annì. s.f. vezz. di Anna.
Mettice ‘a nell’uzze a criatúre”. annite. s.f. Anna.
anille. s.m. anello; cerchietto d'oro, d'argento annitte. v. sbucciare; levare la buccia:
o d'altro metallo, spesso arricchito da pietre sbucciare le castagne. Pelare.
preziose, che si porta alle dita delle mani, anneváte. s.f. zona nevosa.
spec. all'anulare, per ornamento o come anneverzà. v. innervosire; rendere nervoso,
simbolo di una condizione: anello di disturbato.
matrimonio, di fidanzamento. annibbele. s.m. Annibale.
anite. antiq. s.f. tavella; laterizio forato, piano annicchià. v. sentire, apprendere con l’udito.
o curvo usato in rivestimenti, annichije. s.f. nicchia, cavità praticata nello
tramezzi,soffittatura e simili. spessore di un muro.
annacquáte. s.f. mescolare acqua e vino. annite. s.f. vezz. di Anna.
annaffiáte. s.m. innaffiato. annoglije. s.m. intestino del maiale.
annafià. v. innaffiare; aspergere di acqua con annolle. antiq. s.f. diminutivo di Anna.
un getto di pioggia. annúcce. antiq. s.f. dimin. di Anna.
annamuráte. s.f. l’innamorata. annucchiáte. s.m. vino nero ad alta
annande. avv. davanti, nella parte anteriore. gradazione.
annanze. avv. avanti, antecedenza nello annunzijáte. s.f. Annunziata; titolo di Maria
spazio, procedere. Vergine che riceve l’annuncio dell’angelo;
annape. s.f. tazza, bicchiere. festa l’liturgica dell’annunciazione (25
annarèlle. s.f. diminutivo di Anna. marzo).
annarià. s.f. prendere il volo, alzare. annussà. s.m. indurimento delle gengive dei
annariarse. part.pass. arrabbiato, idrofobo, bambini prima della dentizione; maturare,
rabbioso. crescere.
annarijáte. v. innalzare, levare verso l’alto. annusulà. antiq. v. ascoltare, origliare di
annètte. s.f. dimin. di Anna. nascosto.
annarúle. s.m. contadino di masseria, annuvuláte. agg. nuvoloso, coperto di nubi;
impiegato per un anno di lavoro. appannato.
anne. s.f. Anna; sant’ Anna madre di Maria antaltáre. s.f. drappo comprende l’altare.
Vergine e nonna di Gesù Cristo; a Foggia è ante. s.f. portata di grano da mietere; terra da
festeggiata il 25 e 26 di luglio a borgo croci la zappare a mano.
tradizione vuole che in questi giorni si anteche. agg. antico; che risale a tempi molto
remoti, antiquariato.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
antenagghije. s.f. tenaglia; attrezzo costituito appaluniáte. part.pass. agg. ammuffito: “ ‘u
da due braccia incrociate intorno a un perno, páne sé tutta appaliunáte”.
usato per sconficcare chiodi, tagliare, appaluttáte. s.m. appallottato: “ emà..! ‘I
afferrare. maccarune sanne appalluttáte”.
antènde. v. capire, intendere. appandanáte. s.f. panne; arresto di
antenire. s.m. il primo mietitore o zappatore an’autoveicolo nel fango: “ M’agghije
della fila a scalare. appandanáte ne putève ascì chiù ck’a
anteporte. s.f. asse di legno che si poneva machene mizz’a quèlla pèzze”.
davanti alla porta di casa, senza: “vetrine”. appannà. v. socchiudere; “Appannàte
antonije. s.m. Antonio. l’ucchije è murte”.
anvoglije. s.m. involucro, tutto ciò che appanne. v. socchiudi.
ricopre molto qualcosa. appannáte. v. appannare, togliere la
anzaccà. v. insaccare, mettere in un sacco; lucentezza, la trasparenza; socchiusa: “ ‘a
pigiare in uno spazio ristretto. fenèstre lè rumaste appannáte”.
anze. cng. anzi, invece, all’opposto, al appapagnarse. s.f. addormentarsi, che ha
contrario. preso sonno.
anzejanateche. antiq. s.f. dignità di anziano. appapagnáte. v. assopire, indurre sopore,
anzeje. s.f. ansia, stato d’animo di rendere sonnolento: “ ‘Nzegliozze sé
preoccupazione, inquietudine, timore, appapagnáte sóp’a sègge”.
emozioni. appapulijarse. v. appisolarsi, addormentarsi
anzèlme. s.m. Anselmo. d’un sonno breve e leggero.
anzijáne. s.m. anziano, condizione di chi è apparà. v. preparare la tagliola, per topi e
anziano. uccelli, predisporre.
anzimme. avv. insieme, in reciproca apparatóre de chijise. s.m. festaiolo, chi
compagnia e unione. allestisce spesso feste e vi partecipa.
anzópe. v. galleggiare; lanciare il “curle” apparecchià. v. apparecchiare, mettere in
sopramano, detto anche: spaccacurlo. ordine, preparare.
anzótte. v. nuotare sott’acqua; lanciare il apparècchije. s.m. aeroplano; velivolo a
“curle” sottomano. motore capace di sostenersi e circolare
apaláte. antiq. v. dimostrare, mostrare nell’atmosfera; protesi in genere.
apertamente uno stato, un sentimento. apparechiáte. v. apparecchiare; mettere in
ápe. s.f. ape; insetto sociale che produce ordine, preparare.
miele e cera. apparendáte. v. imparentare, far diventare
apirte. part.pass. aperto, dischiuso, non parente.
chiuso: “ è rumaste ‘u pertóne apirte” apparì. v. apparire, presentarsi alla vista,
aple aple. agg. soffice soffice, che si piega e specialmente all’improvviso o causando
cede con facilità alla pressione. sorpresa o meraviglia.
appacchettáte. v. impachettare, involtare appartamènde. s.m. appartamento, insieme
formando un pacchetto. dei locali che costituiscono un’abitazione: “
appadrunáte. s.f. fare da padrone: “ve site st’appartamènde éje nu póche peccenunne pi
appadrunáte de tutte ‘a tèrre”. spóse”.
appalesáte. s.f. rendersi palese, che si appartáte. part.pass. agg. appartato, in
manifesta in modo chiaro ed evidente. disparte, isolato.
appaltà. s.f. prendere in appalto. appartène. v. appartenere, essere di proprietà
appaltáte. s.f. preso in appalto. o in possesso di qualcuno.
appalte. s.m. appalto; contratto con cui si apparzejóne. s.f. a società, l’unione tra esseri
assume a proprio rischio l'esecuzione di viventi con scopi comuni da raggiungere: “
un'opera o di un servizio contro un Gigì… tutte quille chè guadagnáme amma fà
corrispettivo in danaro. a parzijóne”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
appassiunáte. part.pass. appassionato, preso appiacendì. s.m. rendersi piacente.
da passione, interesse, commozione. appicce. s.m. accendi: “ appicce sotte ‘a
appasuláte. v. appassire, divenire secco:” cavedáre”.
l’úve sé tutte appasuláte”. appiccià. v. accendere, mettere, appiccare il
appaúre. s.f. paura, intenso turbamento misto fuoco.
a preoccupazione e inquietudine per qualcosa appicciafuche. s.m. colui che mette zizzania,
di reale o immaginario che è, o sembra, atto a discordia.
produrre gravi danni o a costituire un appicciarse. v. litigare, venire a contrasto con
pericolo: “ Liline tène appaúre a fa ‘a lotte qualcuno, in modo aspro e ingiurioso.
che Tatonne”. appicciatóre. s.f. accensione.
appe. avv. dopo, in seguito, più tardi. appicciáte. v. acceso, che brucia: “ sé
appeccià. v. accendere, appiccare il fuoco appicciáte tutte a cáse de Giuannine”.
farlo divampare: “ ‘u vuje appiccià stu fuche o appicciavene. v. accendevano: “ e fèsse cume
no… nu sinde chè fáce fridde”. appicciavene ‘i cataste de lègne ‘i uagliúne”.
appecciáte. part.pass. agg. acceso, che brucia: appicciche. s.f. baruffa fra uomini, lite.
“ e viste chè l’hagghije appicciáte ‘u fuche , appide. avv. a piedi.
mo stu sta nu póche citte!!”. appilà. v. otturare, turare, chiudere, ostruire.
appedúne. avv. per ciascuno, ogni, ognuno. appinnatóre. s.m. appenditoio; appendi
appeggherejite. s.m. impigrito, rendere pigro. vestiti.
appène. avv. appena, a fatica, a stento, con appinne. v. appendi, attaccare una cosa a un
difficoltà: “ chè ije appene na père magghije sostegno: “ appinne ‘u vestite ‘nda remadije”.
fatte”. appinnetóre. s.m. appenditore.
appènnarologe. s.m. appiccagnolo appirzaluteme. agg. penultimo, chi precede
dell’orologio: “ Sesarèlle a tatà appinne stu immediatamente l’ultimo.
lorge”. appirze. avv. dietro, nella parte posteriore: “
appènnavestite. s.m. attaccapanni, mobile, ma e possibele chè ije agghià venì sèmbe
pensile o struttura di varia forma, a cui si appirze a tè”.
appendono cappotti, cappelli simili: “ mitte appise. part.pass. agg. appeso, attaccato.
‘nda l’appènnavestite ‘u cappotte”. appite. locuz. a piedi.
appenzà. v. pensare, possedere e utilizzare appizzà. antiq. v. temperare; mescolare con
precise facoltà mentali. debita proporzione specifica il vino con
appenzunà. s.m. tergo, sporgere il dorso o la l’acqua.
schiena. appizze. s.m. a pezzi, fare a pezzi.
appenzunáte. v. appuntare; fissare mediante appizzeche. s.m. attacca, attaccare.
oggetti appuntiti. applanà. v. salire, andare verso l’alto.
appese. part.pass. agg. appeso, attaccato. applause. s.m. applausi.
appeselà. s.m. appoggiarsi facendo forza. applecaminde. v. applicare mettere una cosa
appeselàte. v. sostenersi, reggersi. sopra un’altra in modo che combacino.
appesuláte. v. appisolarsi, addormentarsi apposte. avv. di proposito, fermo
d’un sonno breve e leggero, dormiveglia. proponimento di fare qualcosa, o di seguire un
appetite. s.m. appetito, tendenza istintiva dato comportamento: “ tu lè fatte apposte, da
verso ciò che soddisfa bisogni e desideri. tè ne m’aspettáve”.
appezzáte. s.f. fare a pezzi, spezzettare: “ apprepunguà. v. approssimare, mettere molto
falle ‘a pezzáte quèlla pèzze”. vicino, avvicinarsi.
appezzecà. v. appiccicare, attaccare con appresellà. v. dividere il terreno in
sostanze vischiose. appezzamenti, presellare.
appezzecáte. v. appiccicato: “ Giuanne sé appresendà. s.m. presentarsi: “ tutt’assimme
appezzecáte appirze e ne se ne vóle ji chiù”. magghije viste appresendà annanze ‘i
appezzecúse. agg. attaccaticcio, che si attacca famigliáre de Geruzze”, offrire.
facilmente. apprestà. v. apprestare, approntare, finire.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
apprestarse. v. apprestarsi. appunzunáte. s.f. sporgere il sedere, molto
apprettà. v. incitare; indurre qualcuno con curvo.
esortazioni e simili a fare qualcosa, spronare, appurà. v. indagare; ricercare con attenzione
stimolare. e diligenza, sottoporre a indagine, a inchiesta:
apprettáte. s.f. scarpe strette: “ e cume me “ negasse guande vóle ma ije.. ‘u fatte
vanne apprettáte sti scarpe”. l’hagghià appurà”.
apprezzà. v. apprezzare; stimare, gradire. appúre. v. sapere, venire a conoscenza di un
apprezzáte. s.m. stimato, gradito. fatto: “ e… moche l’appúre ce fazze fà na
apprime. avv. prima, nel tempo anteriore, in figure de mèrde”.
precedenza, per l’addietro: “ famme fèsse e apputì. v. appuzzare, empire di puzzo,
famme apprime”. ammorbare.
apprisse. avv. appresso; accanto vicino, in appuzzenite. s.f. impuzzolentire, far
seguito, più tardi. diventare puzzolente, cattivo odore.
appruà. v. approvare, giudicare buono, appuzzenúte. s.m. fetore, puzzo forte e
giusto: “ prime l’amma apruà ‘u nominative e nauseante.
po ‘u facime ‘u prióre. appuzzunáte. agg. ricurvo, curvo, curvato.
appruccià. v. avvicinare, mettere vicino o più appuzzunì. v. ammorbare, rendere malsano e
vicino. infetto, appestare l’aria.
apprufettà. v. approfittare, trarre profitto, apre. v. aprire, apri, dissertare, schiudere: “
utilità. va apre ‘a porte chè mo tráse tataróne”.
apprufettáte. s.m. approfittato: “ cume aprecà. s.f. stare in luogo aprico, cioè aperto
m’agghije destratte apprufettáte da ed esposto al sole.
setuazióne”. aprì. v. aprire: “ a vuje aprì sta porta chè
apprupugnà. antiq. v. appropinquare, agghià trasì”.
avvicinare, avvicinarsi. aprile. s.m. aprile, quarto mese dell’anno nel
appruvà. v. approvare. calendario gregoriano, di trenta giorni: “aprile
appruveccià. avv. trarre profitto, carciufèje e Magge cigliègèje”.
avvantaggiarsi. a quèlla vanne. avv. là, in quel luogo: “
appujà. v. appoggiare, accostare, sovrapporre ‘Nzegliozze abete aquèlla vanne da stráde”.
una cosa a un’altra perché la sostenga. aqquà. avv. qua, in questo luogo, in questo
appujáte. v. appoggiare;accostare, posto: “ a ‘ndò scappe sèmbe aqquà e venì”.
sovrapporre una cosa a un’altra perché la aquattáte. v. accucciarsi, accucciato: “sé
sostenga: “ ‘u tavelire l’hagghije appujáte aquattáte ‘nda cucce ‘u cáne”.
sóp’a buffètte”. aquele. s.f. aquila, uccello rapace di grande
appuje. s.m. appoggi: “ appuje qua sóp’e ‘a statura.
cavedáre”. arà. v. lavorare: “ ‘oo.. stu mostre na vóle
appulcrà. v. abbellire, rendere più bello proprije arà l’áve ‘nganne ‘a fatiche”.
mediante ornamenti. aragnà. v. accapigliarsi, pigliarsi per i capelli,
appundamènde. s.m. appuntamento, intesa, azzuffarsi, litigare a parole.
accordo tra due o più persone di trovarsi in un aragne. s.m. ragno, animale degli aracnidi
determinato luogo a un’ora determinata: “ con otto zambe.
Gennarine… mo ne te scurdanne aramatezzáte. agg. scomunicato, colpito da
d’appuntamènde”. scomunica.
appundáte. s.f. prendere appunti, rifilare una aráte. v. arare; assolcare e rivoltare la terra
multa. con l’aratro: “ ‘a tèrre l’hagghje aráte tutta
appunde. s.f. prendere appunti. quande”.
appúnde. v. abbottonare, chiudere un aratóre. agg. aratore, chi ara.
indumento coi bottoni infilandoli negli arátre. s.m. aratro, attrezzo agricolo, a traino
occhielli corrispondenti: “ appunde ‘a animale o meccanico, atto a rompere,
vrachètte se no èsce ‘u farmaciste”. frammentare, dissodare il terreno.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
arbe. antiq. agg. acerbo, che non è cresciuto o archevijáte. s.m archiviato; registrare e
sviluppato sufficientemente. collocare in archivio.
ardere. s.m. albero; ogni pianta perenne con archijètte. s.m. arcipendolo di piombo dei
fusto eretto e legnoso che nella parte superiore muratori.
si ramifica. archimijà. s.f. alchimia; scienze empirica del
arbitre. s.m. arbitro in genere. passato.
arca. v. arcuare; piegare ad arco. archivije. s.m. archivio; raccolta privata o
arcajúle. s.m. chi fa gli archi. pubblica di documenti destinati ad essere
arcáme. s.m. corpo morto specialmente di conservati
animale, carogna. arcióne. antiq. s.f. Cerniere; unione di due
arcangele. s.m. spirito celeste di grado elementi di cui una è mobile, cardine delle
superiore a quello dell’angelo. imposte.
arcáre. s.m. arco; struttura ad asse arciúle. s.m. arciolo, recipiente di terracotta
curvilineo, posta a copertura di una luce di per olio e vino.
porta, finestra, ponte. arcúve. s.f. arcata.
arcáte. s.f. luminaria; illuminazione pubblica arcuvete. s.f. alcova; luogo ove si poneva il
in occasione di feste o ricorrenze particolari. letto, separato dalla camera con arco o
arceprète. s.m. arciprete;titolo di parroco o tramezzo e chiuso da cortine.
canonico. arde. v. bruciare; consumare, distruggere per
arcère. antiq. s.f. beccaccia; uccello azione del fuoco o di altra sorgente di calore.
commestibile migratore con zampe brevi, ardeje. antiq. s.m. airone; uccello acquatico
becco lungo e diritto, piumaggio molto con gambe sottili, becco lungo e diritto e ali
mimetico col terreno larghe e molto lunghe.
arcevèscuve. s.m. arcivescovo; titolo ardènde. s.f. brucia, scotta.
onorifico che, per tradizione storico o per ardiche. s.f. erba ortica; pianta erbacea delle
decisione del pontefice, spetta a taluni urticali, rizomatosa a foglie dentellate, ricca di
vescovi. peli urticanti contenenti un liquido caustico.
arche de noè. s.m. arcobaleno; fenomeno argendáte. s.m. di argentato.
ottico dovuto alla rifrazione dei raggi solari su argendarije. s.f. argenteria.
gocce d’acqua sospese nell’aria. argendire. s.f. chi vende l’argento.
arche. s.m. arco, gli archi minori di porta argendóne. s.m. falso argento.
grande, l’arco in via Ginnetti, l’arco in via argiande. s.m. soldi.
dell’Annunziata, l’arco in via campanile, argine. s.m. argento.
l’arco dell’Addolorata, l’arco in via le áre. v.tr. arare, assolcare e rivoltare la terra
granate, l’arco in via Margiotta, e l’arco con l’aratro.
Consalvo, sono gli archi della vecchia Foggia. arecitte. s.m. raccogli, prendere, levare.
Nella zona croci in occasione della festa di S. arèfece. s.m. orefice; chi vende e compra
Anna era allestito una specie di arco trionfale oggetti di oreficeria.
che faceva da podio ai vari vincitori della arenaróje. antiq. s.f. sabbia finissima,
corsa degli asini, dei sacchi, e gara dei polverino.
maccheroni. arenáte. v. intr. arenare; sprofondare nella
archètte. s.m. dim. di arco; parte di un rena o dare in secco.
dispositivo ad arco chiamato tagliola per arène. s.f. arena; sabbia di mare, di fiume,
catturare selvaggina o animali nocivi, formato del deserto.
da due branche di metallo che si chiudono a arènghe. s.f. aringa; pesce osseo
commestibile, tipico dei mari freddi, argenteo
molla.
sul ventre e blu- verdastro sul dorso: si dice
archetráve. s.m. architrave; elemento della
anche: “aringhe”.
trabeazione che poggia sopra i capitelli delle
arequèste. s.f. di scorta; tenere qualcosa
colonne, i pilastri o gli stipiti.
conservato per le necessità.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
arèste. s.m. vezzeggiativo di Aristide. annoverava settantacinque mila. La sua
aretemèteche. s.f. aritmetica; ramo della agricoltura e il suo commercio erano tanto
matematica che studia le proprietà dei numeri fiorenti che aveva un proprio naviglio a
e le operazioni con essa. Salaria, presso le foci dell’Ofanto, oltre
aretráte. s.f. ritirarsi a casa di sera: “ quèlle ‘a all’emporio e al porto di Siponto. Un re di
figghià mije ‘a sère tène aretráte se no ‘u nome Diomede abbandonò il suo regno
padre a sguarre” l’Argolide, e approdò sulle nostre coste del
argendóne. s.m. castolin per saldatura Gargano dove più tardi sposo la figlia di
autogena. Dauno, re dei Dauni, trovato un luogo
argene. s.m. margine; parte estrema di propizio per poterci vivere fondò un villaggio
qualcosa. che si chiamò “Argyrippa dictum” dal suo
arghe. agg. acerbo; che non è cresciuto o nome “ Argos Hippium”. da cui diede vita alla
sviluppato sufficientemente riferito a frutta. città di Arpi. Questo avvenne in cui Enea con
argiande. s.m. danaro; unità monetaria i compagni Troiani approdò sulle coste del
d’argento romana, denaro. Lazio; arpa.
arginde. s.m. argento; elemento chimico, arpenóve. s.f. arpinova località di Foggia che
metallo nobile, bianco, dutile, malleabile. prende il nome da Arpi.
argite. antiq. ritornato; rientrare nel luogo in arrà. s.f. incitare gli animali da soma a
cui si era partiti o in cui si era già venuti. camminare.
argumènde. s.m. argomento; ragionamento e arracanáte. s.f. pesce cotto in bianco con
prova con cui si sostiene una tesi. olio, aglio, prezzemolo, pomodoro e origano.
arichene. s.m. origano; pianta erbacea arradecarse. v.intr. radicare; mettere radici.
perenne delle tubiflorali, mediterranea, pelosa, arraffà. v.tr. arraffare, strappare con violenza.
con infiorescenze rosee, aromatica e usata in arraganà. s.f. camminare a stento: “ quillu
culinaria. crestiáne ne se póte propije arraganà”.
aridúre. s.f. aridità; caratteristica di ciò che è arraganarse. s.m. muoversi.
arido. arraganáte. s.f. cibo cotto coperto da pane
ariènde. antiq. s.m. argento. grattugiato, si dice anche: “ arracanáte”.
arije. s.f. aria, spiazzo libero verso il cielo. arragghijà. s.m. raglio; il grido dell’asino.
aristede. s.m. Aristide. arragghije. v.intr. ragliare; emettere il
armà. v.tr. armare; fornire di armi. caratteristico verso, alto e stridulo, dell’asino.
armajúlle. s.m. armaiolo; chi fabbrica o arraggià. v.intr. arrabbiare; prendere la
vende armi. rabbia, diventare idrofobo.
armáte. part.pass. armato; fornito di armi; a arraggiarse. s.f. arrabbiarsi; stato d’ira o di
mano armato con le armi in mano. collera.
arme. s.f. arma; tutto ciò che serve all’uomo arraggiáte. part.pass. arrabbiato; affetto da
quale strumento di offesa o di difesa. rabbia.
armelline. s.m. ermellino; mammifero dei arraggióne. locuz. avere ragione.
carnivori con lungo corpo flessuoso, dalla arraggiúse. agg. rabbioso; affetto da rabbia.
pelliccia pregiata. arragiunà. v.intr. ragionare; usare la ragione
armesine. s.m. ermisino, tessuto leggero di per riflettere.
seta. arragiúne. v.intr. ragioni, ragionare.
armire. s.m. armiere; soldato addetto al arramáte. part.pass. ramato; che ha colore
materiale di armamento, armaiolo. rossiccio come il rame.
armunije. s.f. armonia; concordanza di suoni arrambecarse. v.intr. rampicare,
e di voce. arrampicarsi, aggrapparsi.
arpe. s.m. arpi città preromana a 7 km. da arrancanne. v.intr. camminare poco
foggia; quattrocento anni prima della nascita affaticato.
di Roma, contava cinquanta mila abitanti arrangáte. s.f. mettere in fila.
superata in Puglia soltanto da Taranto che ne

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
arrange. s.f. come fare per superare una arrengà. s.f. mettere le orecchiette in riga per
difficoltà. farle asciugare.
arrangià. v.tr. adattare; accettare una arrèngamúre. s.m. camminare rasento il
situazione, anche se non piacevole. muro.
arrangiáte. s.f. guadagnato poco. arrengáte. s.f. allineati, inquadrati.
arrapà. agg. grinzoso; che ha o fa le grinze. arrènne. s.f. non si rassegna; non darsi per
arraparse. s.f. eccitarsi sessualmente. vinto.
arrapáte. s.f. affamato di sesso. arrenúte. s.m. arreso, stancarsi lavorando.
arrappáte. s.f. grinzoso, non stirato. arrepezzà. v.tr. rattoppare la biancheria;
arrassà. v.tr. spostare; rimuovere qualcosa o riparare mettendo toppe.
qualcuno. arrepezzáte. s.f. rattoppato.
arrassáte. part.pass. spostato, rimosso, arrepizze. s.f. rattoppa; lavoro del rattoppare.
trasferito. arrepusà. s.m. riposo, ristoro, sollievo.
arrassete. s.f. scostati; allontanati; allontanare arrequèste. avv. in disparte, a comodo.
una persona o una cosa da un’altra cui stava arresciugnáte. s.f. persona rattrappita o
vicino. contratta.
arrassosije. s.f. non voglia Dio. arresecáte. agg. magro, scarno, sottile.
arráte. antiq. v. vendere a rate. arresedijà. s.f. portare via tutto, rassettare
arravugghià. v.tr. avvolgere; volgere in casa.
torno, piegare attorno o su se stesso. arresenáte. s.f. impiccolito magro, scarno.
arravugghiáte. s.f. pieno di debiti, coinvolto. arresine. s.f. malattia delle piante.
arravugghije. s.m. avvolgi. arrestà. v.tr. imprigionare; mettere o far
arrazzà. s.f. riuscire a convivere con le altre mettere in prigione.
persone. arrestúte. s.m. arrostito, l’arrostire.
arrebbelà. s.f. mettere in disordine. arresuscetáte. v.tr. risuscitato; richiamare in
arrebbelláte. v. disordinato; alieno vita.
dall’ordine e all’esattezza. arrète. avv. dietro, di dietro; nella parte
arreccià. v.tr. arricciare; avvolgere in forma posteriore.
di riccio. arreterà. s.f. ritirarsi, rinunciare,
arreccúte. part.pass. arricchito; diventato ripiegamento.
ricco. arretrà. s.f. rincasare.
arrecettà. v.tr. raccogliere; prendere, levare, arretráte. part.pass. arretrato; che è rimasto o
sollevare da terra. è indietro.
arrecitte ‘i firre. s.m. smettere di lavorare. arrevutà. v.tr. rivoltare, voltare nuovamente,
arrecogghije. v.tr. raccogliere, prendere, rivoltare dall’altra parte.
levare. arrevutáte. s.m. rivoltato.
arrecorre. v.intr. ricorrere; correre arrezzerià. v. rasentare, togliere via tutto.
nuovamente. arrezerijáte. v.tr. rassettare; mettere o
arrecurdà. v.tr. ricordare; avere presente rimettere in ordine.
nella memoria. arrezzà. s.m. far indurire il pene.: “ quèlle mo
arrecurdete. s.m. ricordati. me fáce arrezzà”.
arredúce. v.tr. ridurre; pervenire in una arrezzáte. s.m. quando il pene è indurito.
condizione peggiore di quella considerata arrezzenì ‘i carne. v.tr. accapponare la pelle,
normale. quando diventa ruvida e increspata.
arredútte. agg. ridotto; portato ad un arrezzenúte. s.m. arrugginito, rugginoso.
determinato stato o condizione. arrezzerijà. v.tr. mettere in ordine, pulire.
arreggestráte. s.f. pulito, messo in ordine. arrì. s.m. Errico.
arregnunáte. part.pass. ristretto, arresettato; arriccià. s.f. ricciare; fare dei ricci.
stretto dentro, racchiuso. arringhe. s.m. metti in fila: “ arringhe ‘i
ricchijetèlle a mamme”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
arrise. s.m. arrendere; darsi in mano al artà. v.tr. costringere; obbligare qualcuno con
nemico. la forza.
arrìtte. s.f. alla dritta. artanide. antiq. s.m. ciclamino; pianta
arrive. s.m. arrivo, l’arrivare. erbacea delle primulali con foglie cuoriformi
arrivèdèrce. inter. arrivederci; la formula del e fiori di color rosa violacei.
saluto. arte de mazze. s.m. guardiano di armenti:
arrizze. s.m. quando il pene diventa duro. cavalli, buoi.
arrobbagalline. s.m. ruba galline arte. s.f. arte; attività umana regolata da
arronze. s.f. prendere tutto ciò che capita accorgimenti tecnici e fondata sullo studio e
sottomano. sull’esperienza.
arrostavaróle. s.f. teglia con i fori sul fondo arteculáte. s.f. staccionata di filo di ferro
per arrostire le castagne. appuntito.
arroste. v.tr. arrostire: “ arroste ‘a carne”. artegianáte. s.m. artigianato; attività
arruà. v.intr. arrivare; raggiungere un dato produttiva degli artigiani.
punto. artèteche. s.f. agitazione non stare fermo,
arruáte. part.pass. arrivato; giunto in un irrequieto.
luogo. artetecúse. s.m. irrequieto, fastidioso.
arrubbà. v.tr. rubare; prendere di nascosto articúle. s.m. articolo; particella premessa al
ciò che appartiene ad altri. nome per determinarlo.
arrubbáte. v.tr. derubare; privare qualcuno di artiste. s.m. artista; chi opera nel campo
ciò che gli appartiene o gli spetta. dell’arte.
arrubbicce. s.m. miscuglio di ferro, allunino artúre. Arturo Oreste Bucci, nacque a Foggia
ed altri materiali. nel 1879, educatore, giornalista e scrittore di
arruffianà. s.f. arruffianare, agire da ruffiano. vernacolo foggiano. Morì nel 1967 a Foggia.
arrugnà. v.tr. restringere, contrarre. aruchele. s.f. ruca, arucola.
arrugnáte. s.f. cosa o persona ritratta. arúsce. s.f. carbonella.
arrugnenà. s.f. ritrarre. arváre. s.f. fioriera a muro.
arrugnunáte. agg. arricchito. arve. s.m. albero; ogni pianta perenne con
arrunzà. s.f. prendere di nascosto. fusto eretto e legnoso che nella parte superiore
arrunzáte. s.f. una cosa fatta male. si ramifica.
arruscegnáte. s.f. infreddolito, ristretto. arvecille. s.m. alberello.
arruscignirsce. s.f. rattrappirsi di vecchiaia. arzanà. s.m. arsenale; luogo dove si
arrustì. v.tr. arrostire; cuocere per azione costruiscono, riparano e armano navi.
diretta del calore. arze. part.pass. bruciato; che è consumato dal
arrusulà. v.tr. rosolare; fare cuocere fuoco.
lentamente carne o altre vivande in modo che arzènde. s.f. acquavite o grappa; bevanda
prendono una crosta tendente al rosso. alcolica di alta gradazione ottenuta per
arrusuláte. s.f. rosolatura; tipo di lenta distillazione di vino, vinacce, frutti, cereali.
cottura di una crosta bruno- rossastra. arzicule. s.m. acciarini dell’asse del traino per
arruvà. v.intr. arrivare; raggiungere un dato non fare uscire la ruota.
punto. arzille. agg. arzillo; agile, vispo, vivace.
arruváte. s.m. arrivato. arzúre. s.f. arsura; secchezza, specialmente
arruvenà. v.intr. rovinare; guastare, sciupare. della gola, dovuta a sete, febbre e sim.
arruvenáte. s.m. rovinato. asca ‘nganne. s.m. cappio alla gola;
arruvine. s.f. rovina; danno gravissimo, soffocano una persona con le mani alla gola.
disastro economico o morale. ascèlle. s.f. ascella; regione del corpo
arruvutà. v. rivoltare. compresa fra la radice del braccio e il torace.
arruzzenúte. s.m. arrugginito; rugginoso. ascènne. v. scendere.
arruzzúte. s.f. arrugginita. ascènse. s.f. ascensione; salita di Gesù Cristo
al cielo, dopo la resurrezione.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
asche. s.f. corda, cappio; treccia di fili asile nide. s.m. asilo nido; istituto per
attorcigliati, usata per legare, tirare, sostenere. bambini fino a tre anni di età.
ascì. v.intr. uscire; andare e venire fuori da un asmèrze. s.f. al rovescio.
luogo chiuso, delimitato o circoscritto. asozze. agg. uguale; detto di cosa, persona o
asciarre. s.f. lite; violento contrasto con animale che per natura, forma, dimensione,
ingiurie e offese: “ e da stammatine chè qualità, quantità o valore, non differisce
stanne facènne asciarre”. sostanzialmente da altro o da altri.
ascinne. v. scendi. aspettà. v.tr. aspettare; avere l’anima o la
ascinne. v.tr. scendi. mente rivolti al verificarsi di qualcosa o
ascire. antiq. s.m. usciere; impiegato d’ordine all’arrivo di qualcuno.
con funzioni d’inserviente nei confronti asprigne. agg. aspro, agro; che ha il sapore
dell’ufficio stesso. agro e irritante per la gola.
ascise. s.m. lacerato; riduzione di qualcosa in assacrèse. antiq. s.m. all’improvviso.
brandelli. assáje. avv. assai, abbastanza, sufficiente.
asciucapanne. s.m. asciucapanni, trabiccolo; assalamènde. antiq. s.m. assalimento, assalto;
piccola struttura di legno curvate ad arco, atto atto tattico con cui le truppe più avanzate nel
a contenere uno scaldino. combattimento concludono la fase decisiva
asciugà. s.f. asciugare; privare dell’acqua o dell’attacco.
dell’umidità. assaldite. v.tr. esaudire; appagare
asciugavocche. s.m. taralli fatti in casa. benevolmente.
asciugghià. v.tr. slegare; sciogliere da un assalì. v.tr. assalire; investire con impeto.
legame. assalijáte. s.f. antipatico;persona senza
asciugghije. s.f. slega. carattere, insipido; si dice anche: “saliáte”.
asciúte. s.m. uscito. assaprà. v.tr. assaggiare; provare il sapore di
asciúte. v. uscito. un cibo, ho di una bevanda.
asciutte. agg. asciutto; che è privo di acqua o assassuláte. s.m. disseccato; rendere secco,
umidità. asciutto.
ascrezióne. s.f. iscrizione; registrazione, assavurijà. v.tr. asciugare; quando una parete
inclusione in un elenco, lista o simile. è messo l’intonaco e deve asciugarsi.
asdusse. s.f. cavalcare senza sella sul dorso di asse. s.f. asse; tavola di legno, stretta, lunga e
un animale. poco spessa.
ase. v.tr. usare; servirsi di un mezzo, uno assecà. v.tr. essiccare; prosciugare, asciugare,
strumento, una fonte di guadagno. diventare secco asciutto.
asecherdúne. s.m. di nascosto. asseccáte. s.m. dimagrito: “ e asseccáte assáje
asene. s.m. asino; mammifero degli ungulati, ‘u criatúre”.
più piccolo del cavallo e con orecchie più assecchenì. s.m. rendere secco, asciugare.
lunghe, grigio e biancastro sul ventre con assecchenite. v. essiccato.
lunghi crini all’estremità della coda. assecujà. v.tr. recare fastidio, annoiare.
asiatiche. s.f. influenza asiatica; malattia assecujánne. s.f. infastidire.
virale comparsa nel 1957 che determinò la assecujáte. s.f. annoiato, seccato.
morte di milioni di morti. Queste gravi forme assedènze. antiq. s.f. assistenza, aiuto.
influenzali sono attribuite alla periodica assèdije. s.m. assedio; complesso delle
comparsa di ceppi mutanti del virus di tipo A operazioni svolte da un esercito attorno a un
particolarmente patogeni. Le complicazioni lungo fortificato per impadronirsene con la
delle forme pandemiche possono forza.
comprendere edema dei polmoni, con asselúte. agg. assoluto; senz’altro: “ ogge
possibile blocco respiratorio o emorragia e magnete páne asselúte”.
morte, e collasso da brusca diminuzione della assembijà. assembrare, raccogliere, unire.
pressione sanguigna. assembraglije. s.f. zuffa; combattimento non
lungo ma accanito, rissa, baruffa, litigio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
assemegghià. v.tr. assomigliare; paragonare asteciúlle. s.m. penna munita di pennino che
essere somigliante. si attingeva nel calamaio.
assemègghije. v.tr. somiglia; essere simile ad astile. antiq. s.m. virgulto; germoglio, pollone
altra persona o cosa. di pianta, arboscello.
assendà. v.intr. consentire; essere d’accordo astóre. antiq. s.m. uccello.
su un determinato punto con una o più astraggiúte. antiq. agg. astratto; che non ha
persone. rapporti con la realtà.
assendáte. s.f. legata bene, ben stretta; abito astrecáte. s.m. pavimento si può dire anche:
aderente. “astrèche”.
assennàte. agg. assennato; che ha o rivela astregnúte. part.pass. stretto; premuto, serrato
senno, giudizioso, prudente. con forza.
assentà. s.f. si dice delle vesti strette. atà. v.tr. aiutare; dare aiuto.
asserrà. v.tr. stivare; alloggiare ata. pr. indef. altra, altre, altri.
convenientemente nella stiva le merci da ata vanne. pr.prp. da un altra parte, altrove.
caricare, stipare. ate. agg. indef. altro; differente diverso, con
assettà. v.intr. sedere; posare le parti valore indeterminato.
posteriori del corpo sopra un appoggio ati. pr. indef. altri; un’altra persona.
qualsiasi. atrassáte. part.pass. arretrato.
assettáte. s.f. seduta; lo stare seduto. atrasse. v.tr. lasciare; quando una cosa non è
assettateve. s.f. sedete. ultimata.
assettatúre. antiq. agg. partigiano; durante la atrigne. s.m. frutto selvatico simile alle more.
seconda guerra mondiale, chi appartenne ai atrèzze. s.m. attrezzi; arnesi necessari allo
movimenti di resistenza contro le forze svolgimento di un’attività.
nazifascista. attróse. s.f. artrosi; malattia degenerativa
assètte. s.m. siedi. delle articolazioni.
assèttete. s.m. siediti. attabbarráte. s.m. coperto dal tabarro un
assovète. part.pass. assurto, elevato, ampio mantello che gli uomini indossavano
innalzato. sull’abito o sul cappotto.
assucuja. v.tr. seccare; rendere secco, privare attaccá. v.tr. attaccare; unire strettamente.
dell’umidità. attaccagghije. s.f. nastro per reggere le calze
assecujanne. part.pass. seccante; noioso, femminili.
fastidioso, spiacevole. attaccarse. v.tr. azzuffare; far venire a zuffa,
assugghije. s.f. lesina; ferro leggermente accapigliarsi.
ricurvo che il calzolaio adopera per bucare la attaccáte. v.tr. attaccare; unire strettamente,
pelle o il cuoio per poterli cucire. mediante adesivi, cuciture o simili.
assunde. s.f. Assunta; Maria Vergine attallanne. antiq. v.tr. organizzare; ordinare,
sollevata al cielo. disporre, preparare.
assundine. s.f. dimin. di Assunta. attandà. s.f. toccare maliziosamente, palpare:
assunnà. part.pass. addormentato; che ha “ a fenisce d’attandarme ‘u cúle”.
preso sonno, assonnato. attandarse. v.tr. toccarsi.
assunnáte. v. anche agg. che ha sonno. attáne. s.m. padre; uomo che ha generato uno
assunnuláte. s.f. sonnolenza; torpore che o più figli.
assale chi sente necessità di dormire. attanete. s.m. tuo padre.
assurbite. v.tr. assorbire; penetrare attraverso attannúte. agg. spigato, maturato; cardi
pori, meati, interstizi, detto specialmente di campestri freschi pungenti; persona inquieta.
corpi porosi. attarallà. v.tr. fare qualcosa, organizzare;
assuttegghijáte. v.tr. assottigliare; far sottile, ordinare, disporre preparare.
ridurre. attarallanne. s.m. cercare di organizzare: “ ‘u
astà. antiq. mettere in asta. fatte ‘u stáche attarallanne”.
attaralláte. agg. organizzato.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
attasà. v. rimanere di stucco. attutà. antiq. v.tr. attutire, rendere meno
attassáte. s.m. rimasto di stucco, senza violento, meno intenso.
parola. atu. agg. indef. altro; differente.
attatte. antiq. s.f. toccamento, toccare. auanne. s.f. quest’anno; l’anno in corso.
attelláte. part.pass. attillato; vestito con cura, aucchià. antiq. v.tr. adocchiare; fissare con gli
aderente, detto di abito. occhi, guardare con compiacenza e desiderio.
attembáte. s.f. persona anziana. aulènde. antiq. sollazzare.
atterà. v.tr. atterrare; gettare a terra, aulèrúse. antiq. agg. odoroso; che esala
abbattere. gradevole odore.
atterráte. s.f. atterrato. aulive. s.m. oliva; frutto dell’ulivo, a drupa
atterrenáte. antiq. v.tr. avvilire; rendere vile, ovale ricchissima di olio commestibile.
disprezzabile, deprimere, umiliare. aumendà. v.tr. aumentare; incrementare,
atterrì. v.tr. atterrire; incutere spavento, ingrandire.
terrore. aumènde. s.m. aumento; atto dell’aumento.
atterrúte. s.m. spaventato, esterrefatto. aumme aumme. s.m. agire di nascosto.
attesamènde. s.f. attentamente, aundà. antiq. svergognare, smentire.
diligentemente con attenzione. aunete. agg. unito; chi è animato da un forte
attezzatóre. s.m. attizzatoio; gancio usato dal spirito di solidarietà;compatto insieme.
fabbro per togliere le scorie che stavano nel aungenà. antiq.v.tr. torcere; avvolgere
fuoco. Attrezzo per attizzare il fuoco, si dice qualcosa su se stesso.
anche: “ attizzafuche”. aure. antiq. oro, elemento chimico, metallo
attèzze. s.f. attitudine; disposizione naturale nobile giallo, ricchezza.
verso particolari attività. aurelèje. antiq. insetto chiuso nel bozzolo.
attinde. agg. attento; che dedica ogni facoltà aurijite. antiq. agg. attento; che dedica ogni
dell’animo e dei sensi a quello che fa. facoltà dell’animo o dei sensi a quello che fa,
attόre. s.m. attore; chi recita, interpreta una agendo con cautela al fine di evitare
parte in uno spettacolo. inesattezze ed errori.
attrappande. v.tr. sorprendente; cogliere aúse. v.tr. usare, servirsi di un mezzo, uno
all’improvviso. strumento, una forma di guadagno o di
attrassáte. s.f. non essere in corrente con la energia.
pigione di casa. ause. agg. audace; che non teme il pericolo,
attraversà. v.tr. attraversare; passare ardito.
attraverso, attraversare la strada. ausille. s.m. piccolo mucchio di covoni, che si
attuccà. antiq. v.tr. cogliere; prendere allestivano durante la mietitura.
staccare dal terreno o da una pianta. ausìre. s.f. la visiera del berretto.
attunáre. antiq. s.m. chi lavora l’ottone. austine. s.m. Agostino.
attunnà. v.tr. arrotondare; dare forma rotonda aute. pr. indef. altri.
o più rotonda. avacce. antiq. avv. presto subito.
attunnáte. v.tr. arrotondato; diventato avaccevèle. part.pass. affrettato; fatto in
rotondo. fretta.
atturcenijà. v.tr. attorcigliare; attorcere su se avaccià. antiq. v.tr. anticipare; fare una cosa
stesso, avvolgere attorno. primo del tempo fissato in precedenza.
atturèje. antiq. s.f. amministrazione; attività avále. antiq. avv. adesso; ora, in questo
dell’amministrare. momento.
atturne. avv. attorno; in giro, all’intorno. avampe. s.m. fuoco di paglia lento.
attuscà. antiq. v.tr. intossicare;provocare avandà. v.tr. vantare; lodare con ostentazione,
intossicazioni esaltare come ottimo, insigne superiore o
attúse. antiq. agg. smorfioso; che ha simile.
l’abitudine di fare smorfie, lezioso, svenevole, avandarse. s.m. vantarsi.
sdolcinato.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
avanze. s.m. avanzo; ciò che rimane, avutáre. antiq. s.m. davanzale; soglia della
rimanenza. finestra su cui posano gli stipiti.
avasce. s.m. diminuire il prezzo di vendita: “ avutáte ‘u furne. s.m. alla girata del forno a
avasce chè vinne”. legno o a sansa.
avascià. v.tr. abbassare; portare qualcosa più avutáte mezzejurne. s.m. dopo mezzogiorno.
basso, calare. avutáte ‘a stráde. s.f. alla girata della strada.
avastà. v.intr. bastare; essere sufficiente, avutáte. s.f. alla girata.
durare. avúte. v. avere.
avaste. inter. basta; si usa per imporre silenzio avutine. s.m. vento fresco di levante: “ Chè
o per porre termine a qualcosa. bbèlla avutine chè mène”.
áve. v. ha; è , verbo avere, verbo essere. avuzze. s.m. asfodelo secco; pianta erbacea
avè. s.m. avere; il dare dover essere creditore. delle liliflore con lunghe foglie, scapo alto
avecille. s.m. uccello; ciascuno degli animali terminante con fiori bianchi in grappolo, e
appartenenti alla classe degli uccelli. radici a tubero: “mitte dóje avuzze sotte ‘a
avedè. v. mostrare, come si fa. cavedáre se no nenn’ésce a vúlle l’acque”. si
avedènze. s.m. ascolto; atto dell’ascoltare. dice anche: “fuffele”.
avène. s.f. avena; pianta erbacea delle avvandagge. s.m. vantaggio; ciò che mette
glumiflore con fusti alti, vuoti ed erbosi qualcuno o qualcosa in condizione più
infiorescenze a pannocchie terminali; usata favorevole rispetto ad altri.
per l’alimentazione animale e umana. avvecenáte. v.tr. avvicinare; mettere vicino o
avèramènde. avv. veramente; realmente, più vicino.
davvero. avvedè. s.f. rendere chiaro, mostrare.
averì. antiq. avverare; rendere vero, reale, avvelete. v.tr. avvilire, rendere vile,
effettivo. disprezzabile.
avèrze. s.f. verza; varietà di cavolo a foglie avvenazzáte. agg. ubriaco, detto di chi si
commestibili. trova in condizioni di etilismo acuto.
avèrte. s.f. divagare dal tema. avvènce. v.tr. non riesce, non ce la fa.
avèsse. v. avesse, avrebbe. avvergogne. s.f. vergogna; turbamento e
avete. agg. alto; che ha una determinata timore che si provano per azioni, pensieri o
altezza; altro. parole che sono o si ritengono sconvenienti.
avetià. antiq. v.tr. guardare; rivolgere lo avvèrte. v.tr. avverte; rendere consapevole
sguardo per vedere. qualcuno di una circostanza a lui ignota.
avetijete. antiq. non fidarti. avvertete. v. avvertito.
avetrejire. avv. l’altro ieri. avvertì. v. avvertire
avezà. v.tr. alzare; levare in alto, verso l’alto; avvesà. v.tr. avvisare, avvertire.
si dice anche“ gavezà”. avvesáte. v. avvertito.
avezáte. part.pass. alzato; levato in alto, in avvese. s.m. consiglio, suggerimento,
piedi. esortazione.
aveze. s.f. alza. avvezzerete. agg. irrequieto, agitato, vivace.
avezete. v.intr. alzati. avvince. locuz. non riuscire nell’intento.
avije. v. io ebbi. avvise. s.m. avviso, avvertimento.
avragghije. v. dovrei, dovrò. avvucáte. s.m. avvocato; dottore in
avrije. v. dovrebbe. giurisprudenza, abilitato ad assistere una
avucazijóne. s.f. evocazione;richiamo di parte, davanti a tutte le corti d’appello, in
spiriti dal mondo dei trapassati. processi civili e penali.
avuculà. antiq. v.tr. accecare; privare della avvulgible. agg. s.m. avvolgibile; persiana
vista. formata di listelli legno o plastica.
avulive. s.f. oliva; frutto dell’ulivo a drupa, azza. s.f. accia; filo greggio, specialmente di
ricco di olio commestibile. lino o canapa, in matassa, stoppa.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
azzarà. s.f. arrotare arnesi agricoli con azzulle. s.m. mazzuolo; tipo di martello con la
saldatura a fuoco, pezzo d’acciaio messo alle testa massiccia usato per battere sullo
punte degli attrezzi agricoli. scalpello o sulla pietra; martello di legno duro
azzardà. v.tr. azzardare, arrischiare, con manico corto usato dai falegnami.
avventurare. azzuppà. v.tr. urtare; dar contro, investire,
azzardatóre. agg. azzardoso persona che colpire col proprio corpo, col proprio mezzo
azzarda, che ama esporsi al rischio. di locomozione.
azzáre. antiq. s.f. rifare le punta d’acciaio azzuppàte. s.m. urtato.
degli attrezzi agricoli con la saldatura a fuoco azzurre. agg. azzurro; che ha un colore
e successiva bollitura: “ ogge hagghije júte variabile tra il celeste e il turchino.
d’o ferráre a azzarà ‘a zappe chè sère azzurrine. s.m. azzurro chiaro.
spundáte”
azzarene. s.m. acciarino; piccolo strumento
d’acciaio col quale, battendo la pietra focaia,
si producono scintille per accendere l’esca.
azzarete. agg. vivace; che è pieno di vita,
rigoglioso, vitale.
azzarine. s.m. strumento che affila coltelli.
azzarúte. agg. vispo; che è pronta, svelto,
brioso e vivace sia nel fisico sia nei modi,
persona vigorosa.
azzeccà. v.tr. indovinare; conoscere e
dichiarare il futuro o l’ignoto per aspirazione;
chiudere la porta o altro: “azzicche ‘a
fenèstre”.
azzeccamúre. gioco con monete e bottoni
vari vincevano chi si avvicinava di più al
muro. azzeccáte. s.f. addossato,
indovinato.
azzeccavene. s.f. si addossava.
azzecchenià. s.f. guardare le carte al gioco
lentamente.
azzeccúse. s.m. persona con comportamento
appiccicoso, melliflua.
azzenijanne. s.f. guardare qualcuno con
cattiva intenzione.
azzettà. v.tr. ammettere, accogliere, ricevere,
confermare.
azzettáte. s.f. l’ha confermato.
azzètt’azzètte. s.m. giusto in tempo.
azzètte. v.tr. approvare; giudicare buono,
giusto.
azzèttesije. s.f. quando sarà.
azzezzatille. s.m. elegante ben vestito.
azziche. s.m. chiudi: “ azzicche sta porte o
no!?”.
azzichinià. s.f. guardare attentamente le carte.
azzuarre. s.m. pantalone a tre quarti.
azzuffine. s.m. poliziotto; agente di polizia.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
badèsse. s.f. badessa; superiora di un
B, b monastero di religiose.
bafáte. s.m. affaticato, stanchezza,
spossatezza.
baffe. s.m. baffo; ciuffi di peli che crescono
sul labro superiore.
baa… avv. farsi notare. baffóne. s.m. baffone; persona con baffi folti
babbà. s.m. dolce di pasta lievitata, intriso di e lunghi.
rum, pasticcino al rum. bagagghje. antiq. s.m. bagaglio; tutto quanto
babbèje. agg. stolto; che dimostra poca si porta con sé in viaggio.
intelligenza, poco senno, insensato. bagagliόne. antiq. s.m. sacco.
babbelà. antiq. v. divagare, allontanarsi da un bagasce. s.f. prostituta; donna che si
argomento, da un proposito. prostituisce.
babbelèje. antiq. agg. babbeo; sciocco baghère. antiq. s.m. baghero, carrozzino a
semplicione. quattro ruote per tre persone; moneta di rame.
babbelià. v. distrarre. bagnà. v. bagnare; spargere liquido su
babbijóne. agg. babbeo, stupido. qualcosa o qualcuno.
babbóne. antiq. agg. babbeo. bagnaróle. s.m. tino ovale di zinco per
babbularije. mdd. cose che non esistono. mettere a mollo la biancheria.
babbulètte. mdd. favolette, stupidaggini. bagne. s.m. bagno; immersione di qualcuno o
babbulijà. v. distrarre, giocare. qualcosa in un liquido.
babbulijáte. v. giocare; distrarre un neonato bagnemarije. s.m. bagnomaria; sistema
col gioco. indiretto di riscaldamento di un recipiente
babbusce. s.f. babbuccia; calzatura di tipo mediante un liquido, in genere acqua, che è
orientale, con punta rivolta all’insù. direttamente scaldato.
babularije. s.f. cose da niente. bagnene. s.f. bagnarola; tinozza per mettere a
bacáte. v. calmato, diminuito. mollo la biancheria.
baccà. antiq. s.f. bacare, tripudiare. bagnine. s.m. bagnino che vigila sulla
baccaglià. v. discutere animatamente. spiaggia.
baccalà. s.m. baccalà; merluzzo salato ed bagno. antiq. s.f. tinozza, bagnarola.
essiccato all'aria, pesce osseo con corpo bagnulle. antiq. s.m. bagnolo; lino messo a
massiccio, squame piccole, barbiglio sotto il bagno in acqua, aceto e ghiaccio, messo sulla
mento, stoccafisso. Persona stupida. Persona fronte di chi ha la febbre, imbevendo un
magra e asciutta. fazzoletto serve a fare i: “bagnulle, curre a
baccàlà. agg. sciocco; che non ha giudizio, mamme facime ‘i bagnulle de acque e acite
criterio, intelligenza, senno. accussì cále ‘a frève ‘o criatúre”.
bacche. antiq. s.m. vino. baguglije. s.m. baule; cofano da viaggio di
bacchètte. s.f. bacchetta scudiscio. legno o cuoio, spesso rinforzato da bandelle o
bacchettóne. s.m. chi è alto di statura. borchie metalliche, munito di coperchio
báce. s.m. bacio; atto del baciare. ricurvo e di grosse maniglie.
bacene. s.m. bacino d’acqua. bajúle. antiq. s.m. portatore, esattore, balio;
bacenèlle. s.f. bacinella; recipiente concavo di marito della balia.
forma rotonda e vario materiale. bajunètte. s.f. baionetta; arma bianca, corta,
bacètte. s.m. bacetto; piccolo bacio. con lama d'acciaio di varia forma da innestare
bacile. antiq. s.m. catino. all'estremità del fucile.
baconghe. s.m. chi è basso di statura. balcóne. s.m. balcone; struttura sporgente dal
bacucche. antiq. s.m. panno che copriva la muro esterno di un edificio, contornata da
testa e il volto. balausta o ringhiera; aggetto
badà. s.f. porre attenzione, badare.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
balcunáte. s.f. balconata; lungo balcone sul balzamáte. s.m. imbalsamato; persona o
quale si aprono diverse finestre. animale preparato con sostanze speciali
balcungine. s.m. balconcino; piccolo balcone. cadaveri d’uomo o di animali per sottrarli ai
baldacchine. s.m. baldacchino; copertura naturali processi di decomposizione.
mobile a forma di padiglione retta da aste, balzáne. s.f. balzana; striscia di pelo
sotto le quali si porta in processione il SS. biancastro sopra gli zoccoli dei cavalli.
Sacramento; pulpito. bambáce. s.f. bambagia; pelosità di cui è
balènghe. agg. stupido; che ha scarsa rivestito il seme del cotone.
intelligenza, mente tarda. bambalù. s.f. altalena; gioco infantile
balice. antiq. s.f. valigia; spece di cassetta di consistente nel far oscillare avanti e indietro,
cuoio, tela, fibra o plastica, con maniglia per standovi seduti, un sedile appeso a due funi:
reggerla, in cui si ripongono abiti e oggetti “éje bbèlle stu bambalù”. Si dice anche;
vari. “dindalù”
baliciotte. s.m. valigiotto. bambalúte. part.pass. stordito; privo di sensi.
balille. s.m. studente di scuola media nell’era bambenóne. s.m. bambinone; persona adulta
fascista. che si comporta puerilmente.
balitte. antiq. s.m. balletto; componimento bambriglije. antiq. s.m. cespuglio, secco,
musicale a ritmo di danza. truciolo.
balive. antiq. s.m. balivo; nell’ordinamento bammine. antiq. s.m. bambino.
feudale, funzionario di nomina regia e capo di bancále. s.m. pancale, panno che si copriva la
una circoscrizione territoriale. panca.
ballà. v. ballare; muovere i piedi andando o bancarèlle. s.f. bancarella; carretto a banco di
saltando a tempo misurato di suono o di voce. vendita all’aperto di oggetti nuovi o usati.
ballarine de corde. s.m. funambolo; banche. s.f. banca, in viale XXIV Maggio
equilibrista che esercita il suo mestiere sulla dove ora c’è, la banca d’Italia c’era lo
corda o su un filo di metallo. stabilimento Rocco e Lacapraria, che
ballatúre. s.m. ballatoio; balcone che gira produceva la pasta confezionata; banco da
intorno a un edificio o a parte di esso, lavoro.
esternamente e internamente; pianerottolo. banchètte. s.f. pranzo con numerosi invitati.
ballà. v. ballare. bande. s.f. banda; gruppo organizzato di
balle. s.f. balla; quantità di merci messi malviventi.
insieme e avvolte per essere trasportate; bande de vardarille. s.f. banda di ragazzini.
donna mal vestita. banderozze. s.f. bandierina; piccola bandiera.
balle de pagghije. s.f. balla di paglia. bandetóre. s.m. banditore; l’uomo che faceva
balle de pèzze. s.f. balla di stracci. la pubblicità ai negozianti, gridando per le
ballètte. s.f. balletta; piccola balla. strade con un portavoce portatile a forma di
ballètte de pagghije. s.f. balletta di paglia. cono, l’antenato del nostro megafono.
ballitte. antiq. s.m. balletto. bandire. s.f. bandiera; drappo di stoffa
ballóne. s.m. ballone; grossa balla. attaccato a un’asta, di uno o più colori e
balluttáte. antiq. s.m. salto del cavallo disegni, simboleggiante uno Stato,
quando resta sollevato da terra con tutte, è un’associazione, un corpo, una città.
quattro le zampe, ballottata. bandite. agg. bandito; che è messo al bando.
baltrèsche. antiq. s.f. bertesca, baltresca, bangarèlle. s.f. bancarella; carretto o banco di
torretta guarnita di feritoie posta sulla vendita all'aperto di oggetti nuovi o usati.
sommità di antiche fortificazioni. bangarelliste. s.m. bancarellista; chi vende
balustráte. s.f. balaustrata; struttura a oggetti su bancarelle.
colonnette, collegate da un basamento e una bangarille. s.m. bischetto, deschetto; tavolino
cimasa, che serve da parapetto o divisorio. da lavoro del calzolaio.
balúte. v. stancato: “ sé abbalúte de chiande banghe. s.m. panca di venditori ambulanti.
‘u criatúre”. banghetille. s.m. panchetto di legno, scanno.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
banghine. s.m. marciapiede; parte della strada barbe. s.f. barba; insieme di peli che spuntano
riservata ai pedoni, generalmente rialzata sulle guance o sul mento dell’uomo.
rispetto al piano viabile. barbecáte. v. abbarbicare; emettere radici nel
bangόne. s.m. bancone; lungo tavolo, da un terreno detto di pianta.
lato chiuso sino a terra, che in uffici e negozi barbètte. s.m. pizzo; barbetta a punta sul solo
separa gli impiegati o i venditori dal pubblico. mento.
bannaróle. s.f. banderuola, insegna metallica barbettúne. antiq. s.m. denaro; insieme di
girevole posta su una sommità per indicare la monete metalliche o cartacee.
direzione del vento. Si dice anche: “ barbóne. s.m. vagabondo che vive di
Bannarióle”. espedienti.
banne. s.m. bando. barche. s.f. barca; imbarcazione di
banne a vecarije. antiq. s.m. bando per via e dimensione modesta, per trasporto di persone
vicoli. e cose.
banne musecále. s.f. banda musicale. barcóne. s.m. barcone; barca a fondo piatto.
bannère. antiq. s.m. ciarlatano; venditore barcullà. v. barcollare; stare malfermo,
ambulante specialmente in fiere di paese; chi piegando ora da un lato ora dall’altro.
sfrutta la buona fede e la credulità altrui. barcullanne. v. vacillare; accennare a cadere,
banniste. s.m. musicista di banda; chi barcollando.
emanava un bando. bardasce. antiq. s.m. monello, ragazzo.
bannóne. antiq. s.m. palco a forma circolare báre. s.f. bara; feretro cassa da morto.
ricoperto da una cupola preparato in piazza barène. s.m. attrezzo per eseguire la
per ospitare un’orchestra durante le feste, carenatura; barena.
bannone; grossa lastra di latta. “ ‘u uaglóne baróne. antiq. s.m. strumento a due tagli e
jève lucchelanne ck’a stagnère de bannóne due manici con le ossa per fare i pettini.
chiène de scagghjúzze”. barrèlle. s.f. barella; lettuccio per il trasporto
baraccanà. antiq. s.f. tela; tessuto di lino, di ammalati o feriti.
cotone o canapa a tessitura classica. barrètte. antiq. s.f. berretta, copricapo
baraccáre. s.m. venditore di merce in vescovile, prelatizia, di color rosso.
baracca. barrire. s.f. barriera; sbarramento che chiude
barraccárije. antiq. s.f. bidonville; quartiere un passo, segna un posto, un confine.
di baracche costruite con materiali vari, bartafoglije. s.m. portafoglio; busta di pelle
specialmente lamiere, nella periferia di una per banconote o simili.
grande città. bartalumèje. s.m. Bartolomeo.
baracche. s.f. baracca; costruzione di legno o barzullètte. s.f. barzelletta; storiella spiritosa
metallo, per ricovero provvisorio di persone, e divertente.
animali o cose. bascuglije. s.f. basculla; bilancia a braccia
baracchene. s.f. sponde laterali del carretto disuguali, per corpi di grandi dimensioni e
lunghe 2,20 m, alta 60 cm. con due sostegni peso.
affusolati. bastà. v. bastare.
baracchenille. s.f. piccole sponde che si bastáge. antiq. s.m. facchino; chi è addetto al
sovrappongono alle sponde del carretto per trasporto di carichi o bagagli nelle stazioni,
aumentare il carico. nei porti e simili.
baraccόne. s.m. baraccone; grossa baracca. bastarde. agg. bastardo; nato da genitori non
barbaggiáne. s.m. barbagianni; uccello legittimamente coniugati.
rapace notturno degli strigiformi; uomo bastáre. antiq. s.m. sellaio; chi fabbrica o
sciocco e balordo. ripara selle o oggetti di cuoio.
barbanère. s.m. almanacco; calendario con baste. inter. basta; si usa per imporre silenzio
l’indicazione delle festività e delle fasi lunari. o per porre termine qlco.
barbatèlle. s.f. talea di vite d’uva da bastemènde. s.m. bastimento; imbarcazione,
innestare barbatella. a vela o a motore, più grande di una barca.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
bastóne. s.m. bastone; ramo d’albero battèrije de fuche. s.f. batteria di fuochi,
arrotondato e lavorato, o oggetto simile anche fuochi pirotecnici.
non di legno, usato per appoggiarsi battèriste. s.m. batterista; chi suona la
camminando e come arma. batteria.
bastóne p’i ciche. s.m. batocchio; bastone per battetacche. s.m. battitacco; nastro rinforzato
ciechi. per proteggere l’orlo all’interno dei pantaloni.
bastungine. s.m. bastoncino; diminutivo di batte. s.m. vaglio; dispositivo costituito
bastone. essenzialmente da una superficie provvista di
basuláte. s.f. copertura della strada, lastricato. fori o da una rete di fili intrecciati.
basúle. s.f. lastre di pietra vulcanica. battete. antiq. v. vagliare; passare al vaglio
batassà. antiq. s.f. batassare, agitare, crollare. per separare dal materiale estraneo.
batèsse. s.f. badessa; superiora di un battescópe. s.m. battiscopa, fascia di legno o
monastero di religiose. altro materiale che corre in basso lungo le
batoste. s.f. batosta; percossa, sconfitta. pareti di una stanza a protezione del muro.
Grave disgrazia o danno. battestère. s.m. battistero; costruzione a
battaglià. s.f. battagliare, combattere; detto di pianta centrale situata un tempo vicino la
una donna che li piace fare sesso. chiesa e contenente il fonte battesimale; venne
battaglije. s.m. battaglia; scontro tra eserciti o poi incorporato alla chiesa stessa, spec. come
grandi unità nemiche. cappella.
battàglije. s.m. picchiotto; battiporta di forme battetúre. v. vagliatura, operazione di
diverse, spesso artisticamente lavorato in separare materiali col vaglio, scarto che resta
bronzo o ferro; pene dell’uomo. nel vaglio.
battaglióne. s.m. battaglione; unità tattica battezzà. v. battezzare; imporre il nome per
fondamentale della fanteria, formata da più mezzo del battezzo.
compagnie e comandata da un maggiore o da battezzáte. s.m. battezzato.
un tenente colonnello. battèzze. s.m. battesimo; primo sacramento
battaglire. agg. battagliero; che ama della chiesa Cristiana, amministrato per
combattere ed è valente in battaglia. versamento dell’acqua sulla testa o per
bàtte. v. battere; fare una serie di colpi. immersione.
battecarne. s.m. batticarne; arnese da cucina battezzόne. antiq. s.f. antica moneta
per battere e ammorbidire le fette di carne. fiorentina, con l’effige di san Giovanni
battefine. antiq. s.m. abbattifieno; apertura Battista.
praticata nel pavimento del fienile per lo battime. antiq. s.f. battima, battigia.
scarico del fieno nella stalla sottostante. battóre. antiq. s.m. battiloro; artigiano che
battelarde. s.m. battilardo; tagliere di legno batte l’oro e l’argento, riducendoli in sottili
su cui si battono carne, lardo, verdure e lamine.
simile. battuglià. v. pattugliare; sorvegliare con una
battemazze. s.m. aiutante nella fucina, pattuglia.
addetto a battere la mazza. battuglije. s.f. pattuglia; piccolo gruppo di
battènde. s.m. battente; parte dello stipite su soldati o agenti dell’ordine pubblico incaricati
cui battono l’uscio o la finestra quando si di ordini operativi particolari.
chiudono. battúte. s.f. battuta; nel dialogo teatrale, ciò
battepanne. s.m. battipanni; spatola di giunco che dice ogni volta ciascun attore.
intrecciato per battere e spolverare i panni. batúfele. s.m. batuffolo; piccolo e soffice
batteporte. s.m. battiporta; seconda porta di ammasso di bambagia, lana e simile; bambino
rinforza alla prima. o animale piccolo e grasso.
batte. v. battere; compiere una serie di colpi batόste. s.f. batosta, percossa, sconfitta; grave
su qualcosa o qualcuno. disgrazia o danno.
battèrije. s.f. insieme di pentole da cucina di bauglije. antiq. s.m. baule.
varie dimensioni.

51
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
bavaglije. s.m. bavaglio; panno o fazzoletto bèbene. antiq. s.f. felicità; stato di chi è felice.
che, strettamente avvolto attorno alla bocca, beccacce. s.f. beccaccia; uccello commestibile
impedisce di parlare. migratore con zampe brevi, becco lungo e
bavagline. s.m. bavaglino; tovagliolino che si diritto piumaggio molto mimetico col terreno.
allaccia al collo di bambini piccoli. beccaccine. s.m. beccaccino; uccello
bavejire. antiq. s.f. baviera, parte dell’elmo commestibile, migratore, più piccolo della
che copriva la bocca e le guance. baccaccia, con zampe più lunghe e ventre
bavelische. antiq. s.m. grosso cannone; rettile. quasi bianco.
bavere. s.m. bavero; sciarpa per coprire il beccarije. s.f. macelleria; rivendita di carne
mento. Colletto della giacca, del soprabito, macellata, bottega del macellaio.
cappotto e simile. bècche. s.m. mento parte inferiore, sporgente
bavètte. s.f. bavaglino; di varia forma e del volto, sotto la bocca; becco caratteristica
tessuto assorbente, che si lega al collo dei formazione cornea formata da due pezzi che
bambini quando mangiano. rivestono la mascella o la mandibola degli
bazzariotte. antiq. s.m. vagabondo, ozioso. uccelli;
bazzarre. antiq. s.m. baratto; scambio diretto bècchelunghe. s.m. persona che ha il becco
di un bene o un servizio con un altro. lungo.
bazzecà. s.m. gioco al bigliardo, bazzica. becchenotte. part.pass. gelato, o cannoli
bazzechèje. s.f. frequentare lo stesso luogo mignon.
abituale. beccherine. s.m. bicchierino.
bèáte. agg. beato. beccheruzze. s.m. bicchiere medio.
bbèll’óme. s.m. bell’uomo: “Senèlle a bècchesturte. s.m. persona con il becco
mamme quille éje propije nu bbèll’óme ne tu deforme.
facènne scappà”. bècchetotò. s.m. persona con il mento storto.
bbèlla fammene. s.f. bella donna: “chè becchire. s.m. bicchiere; piccolo recipiente,
bbèlla fammene éje ‘a mamme de Giuanne”. specialmente di vetro, di varie forme e misure,
bbèlla giovene. s.f. prostituta; donna che si in cui si versa il liquido da bere.
prostituisce, donna di malaffare, donna di becchire d’a canále. s.f. mezzo imbuto di
strada, donna perduta, meretrice, mondana: stagno o plastica messo sopra il canale a
“Mamèje sé mise affà propije a bbèlla giovene sezione cilindrica per lo scolo delle acque
chè sckifèzze lè…lè…”. posto vicino i muri delle abitazioni a schiera
bbèlle bbèlle. mdd. piano piano; “a Fogge se che raccolgono le acque dei tetti e la
dice: chè bbèlle bbèlle s’abusckáje quaranta defluiscono in strada.
curtelláte pecchè ne se vulève móve”. beccucce. s.m. beccuccio; piccolo
bbèlle. s.f. bella; donna avvenente, donna prolungamento sporgente di ampolle, anfore,
amata; in vari giochi e sport, l’ultima partita storte e simile da cui si versa il liquido.
decisiva tra avversari alla pari. beccúse. s.m. chi ha il mento grande, chi si
belline. s.f. donna di facile costume. cresce il pizzo.
bebbóne. s.m. bozzo; bernoccolo, bececlètte. s.f. bicicletta; veicolo leggero a
protuberanza. due ruote, mosso per mezzo di pedali.
bebbulche. antiq. s.m. bifolco; salariato che bedè. s.m. bidè; vaschetta bassa di forma
accudisce al bestiame e lo impiega nei lavori allungata, per lavaggi intimi del corpo.
agricoli; uomo villano. bedèlle. s.m. bidello; chi è addetto alle pulizie
bebbuzze. s.m. bernoccolo; piccola e alla custodia di una scuola.
protuberanza cranica naturale e dovuta a bedètte. antiq. s.m. cavallino, ronzino.
contusione. bedóne. s.m. bidone, truffa, imbroglio,
bèbè. s.m. neonato; che è appena nato, o che è prendere una fregatura; recipiente metallico o
nato da poco; bambino neonato. in materia plastica, di media capacità, di
bebedeche. antiq. mdd. auguri di buona forma cilindrica, atto al trasporto di prodotti
salute. spec. liquidi.

52
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
bedóne d’a mennèzze. s.m. cassonetto; bellecóne. antiq. s.m. grosso bicchiere.
contenitore mobile di grande capienza, bèllefatte. agg. bello; che, per le sue qualità
collocato nelle strade per la raccolta dei estetiche, provoca impressioni gradevoli.
rifiuti; bidone casalingo per l’immondizia. bèllegènije. avv. di proposito. Di punto in
beduine. s.m. beduino; persona che si fa bianco.
raggirare facilmente; nomade arabo dei deserti bèllegiovene. s.m. giovane bello.
del medio oriente. bellèzze. s.f. bellezza; qualità di bello.
bedunà. v. bidonare; imbrogliare, truffare. bèllinbúste. s.m. bell’imbusto; uomo
bedunáte. s.f. bidonata; imbroglio, truffa. ricercato nel vestire, fauto e galante.
beduniste. s.m. bidonista, truffatore. belline. s.f. donna sfacciata.
bedunóne. s.m. grossa truffa. bèllóme. s.m. uomo bello e simpatico; “éje
bèfáne. s.f. befana, personaggio fantastico propije nu bbèlle bèllóme”.
raffigurato come una vecchia che scende per bellulle. antiq. s.f. donnola.
la cappa del camino e porta doni ai bambini bènbarte. antiq. mdd. Ben ti sta.
nella notte dell’Epifania. bène. avv. bene; in modo buono, giusto.
befanije. s.f. Epifania; festa che commemora benedètte. v. benedetto; che ha ricevuto la
la visita dei magi alla grotta di Betlemme il 6 benedizione.
gennaio. benedeziόne. s.f. benedizione; nella teologia
beffóne. s.m. buffone; chi volge in ridicolo le cattolica, uno dei sacramenti che, compiuti
cose serie; e intrattiene gli altri divertendoli; ritualmente, attribuisce santità e attrae grazie.
chi nel medioevo e nel rinascimento benedice. v. benedire; invocare la benedirne
esercitava il mestiere di divertire gli altri. su qualcuno o su qualcosa.
beffenazze. S.m. chi usa fare il buffone. benediche. s.m. augurio di buona salute.
befolche. s.m. bifolco, persona rozza beneditte. s.f. pietanza preparata come
ignorante, villano; salariato che accudisce al antipasto nel periodo di Pasqua, con insaccati,
bestiame e lo impiega nei lavori agricoli. uova sode, fette di limone, arance.
beglittine. s.m. manifestino; foglietto volante benefecènze. s.f. beneficenza; opera d’aiuto
distribuito al pubblico, specialmente per fini agli indigenti.
propagandistici. benenanze. antiq. avv. bene, felicità,
begliarde. s.m. biliardo; gioco in cui le bilie prosperità.
d’avorio sono mosse con le mani o la stecca bèngále. s.m. bengala; fuoco d’artificio
ha secondo del gioco. variamente colorato.
begliardine. s.m. biliardino; piccolo bèngunde. avv. insomma, infine, in
bigliardo; flipper. conclusione.
begurdà. antiq. v. festeggiare; celebrare una benisseme. dispr. benissimo.
festa: “stasère hamma bergurdà assáje”. bènite. s.m. Benito Matteo Faleo docente
bejáse. s.m. Biagio; festa di san Biagio, nella dell’università del Crocese, scrittore, poeta e
chiesa di san Tommaso, il prete benediva con lessicografo foggiano.
l’olio la gola ai bambini e, dava i tarallini benzenáje. s.m. benzinaio, persona addetta a
azzimi. un distributore di benzina, pompista.
bejáte. part.pass. avviato, che è messo o si è bènzine. s.f. benzina; liquido volatile e
messo in via, in moto, in cammino. infiammabile ottenuto dal petrolio.
bèlla fèlice. antiq. s.m. martin pescatore, bepènne. antiq. s.f. bipenne o bipenne; scure
uccello con grossa testa, lungo becco forte e a due tagli.
diritto, piccolo corpo con colori bellissimi e berbande. s.m. birbante; persona astuta e
grande abilità nel catturare pesci. disonesta.
bellà. antiq. v. combattere; prendere parte a bèrbece. antiq. s.m. berbice, agnello che
uno scontro, specialmente armato, a una diventa pecora.
battaglia.
bèllafèmmene. s.f. bella donna. Donnaccia.

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bèrgere. antiq. s.f. bergere; poltrona alla graticola o nel tegame. Bistecca al
imbottita, ampia e profonda, munita di sangue, poco cotta.
poggiatesta laterali. bèstije. s.f. bestia; animale in senso generico.
bergulà. antiq. v. cianciare dire ciance, besugne. s.m. bisogno, necessità.
ciarlare, blaterare. bettemazze. s.m. aiutante nella fucina,
bèrgule. antiq. agg. sciocco; che non ha addetto a battere la mazza.
giudizio, senno, criterio, intelligenza. bettóne. s.m. bottone; piccolo disco di
berlèffe. antiq. s.m. taglio o sfregio sul viso. materiale vario, talvolta ricoperto di tessuto
berlengà. antiq. v. berlingare, balbettare a serve per allacciare le parti di un indumento.
pancia piena. bettorije. s.m. Vittorio.
berlengozze. antiq. s.m. ballo che si faceva bettunáje. s.m. bottonaio; chi fabbrica e
dopo la mietitura. vende bottoni.
berlocche. s.m. organo genitale maschile si bettúne. s.m. bottoni ve ne sono di diversi tipi
chiama anche: “nudeche, cille, pinghe, e sono chiamati: “ cangele. maciuppe,
pengóne, suatte, cugghije, cazze, furmèlle, buttegnacche, conghe”.
cemececcuzze, zavezicchije, cellóne, betuà. part.pass. abituato; che ha l’abitudine.
crèapopele”. Oggetto vistoso, oro. betuáte. v. abituare; dare un’abitudine.
bernèje. antiq. s.f. bernia mantella da donna. bevarije. antiq. s.f. ubriacatura, l’ubriacarsi,
berráje. s.m. birraio; chi fabbrica o vende sbornia.
birra. bèvere. antiq. s.m. castoro.
berrejóle. antiq. s.f. papalina; piccolo beverijèje. antiq. s.m. bere molto,
copricapo ornato spesso da una nappa, un ubriacatura.
tempo usato da uomini anziani specialmente beveróne. s.m. bevanda per le bestie,
in casa. composta d’acqua e farina o crusca.
berrozze. s.f. peroncino; birra in bottiglia da bevommere. s.m. aratro con due vomeri.
¼ da 25 cl. bezzèffe. avv. assai, abbastanza, in
bersaglije. s.m. bersaglio; luogo, oggetto da abbondanza: “ l’acque a mène a bezzèffe”.
colpire specialmente in competizioni sportive. bezzóche. s.f. bigotta; che ostenta una grande
bersaglire. s.m. bersagliere; persona molto religiosità.
energica e decisa; soldato dello speciale corpo bezzuche. s.m. bigotto.
di fanteria leggera. biadà. v. abbiadà; nutrire di biada.
bertulle. antiq. s.m. bertuello; rete a imbuto biage. s.f./m. Biagia. Biagio.
per la cattura di uccelli. biagine. s.m./f. dimin. di Biagio. Biagia.
bèrze. antiq. s.m. calcagno; parte posteriore biancà. v. imbiancare; far divenire bianco.
del piede. biancarije. s.f. biancheria; complesso degli
bescarije. s.f. bisca. indumenti intimi o dei panni di uso
bescazzire. s.m. biscazziere; chi segna i punti domestico.
fatti dai giocatori al biliardo. biancecà. v. albeggiare; farsi giorno, spuntare
beschelètte de candine. s.f. bicicletta di l’alba.
cantina, composta da un bicchiere di vino bianche d’uve. s.m. albume; nell’uovo degli
mischiato con l’aranciata. uccelli o dei rettili, membrana protettiva e
beschelètte. s.f. bicicletta. nutritiva secreta delle pareti dell’ovidotto.
bescotte. s.m. biscotto; pasta dolce, di varia bianche. agg. bianco; detto di tutto ciò ha
forma, a base di farina, zucchero e grassa colore chiaro.
cotta a lungo nel forno; pane cotto due volte bianchètte. s.m. grano tenero si usa per fare
per renderlo più conservabile. “ ‘U gráne cutte ‘u jurne di murte”.
bèsse. antiq. agg. sciocco. bianchì. v. bianchire;far diventare bianco.
bestècche. s.f. bistecca; fetta di carne di biáse. s.m. Biagio; festa di san Biagio, nella
manzo o di vitello tagliata sulla costola, cotta chiesa di san Tommaso il prete benediva le
gole con l’olio ai bambini, e dava i tarallini.

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biasèlle. dimin. di Biagia. birre da trè quarte. s.f. birra in bottiglia da
biasine. s.m./f. dimin. di Biagio e Biagia. ¾ da 66 cl.
biastème. antiq. s.m. bestemmia; parola biribarà. antiq. s.f. antico gioco.
oltraggiosa contro la divinità e i santi. birocce. antiq. s.m. calesse; vettura leggera a
biatóre. s.m. avvio, inizio. due ruote, con o senza mantice, trainata da un
bibbije. s.f. bibbia; collezione delle sacre solo cavallo.
scritture antico e nuovo testamento. birolde. antiq. s.m. sanguinaccio; vivanda a
bidè. s.m. bidè; vaschetta bassa di forma base di sangue di maiale, fatto friggere con
allungata, per lavaggi intimi del corpo. sale e farina.
bidètte. s.m. bidetto, ronzino, cavallo di razza bischizzà. antiq. v. fantasticare; abbandonarsi
inferiore o scarto. a congetture fantastiche, almanaccare,
biff. s.m. formaggio americano di colore arzigogolare.
arancione che era distribuito a pranzo nei bisciottèrije. s.m. bazar; emporio di merce di
refettori comunali tra gli anni 50/60. ogni genere.
biffe. s.f. biffa; piastra in legno o di gesso a X bisce. s.f. serpente d’acqua; rettile non
posta alle fenditure di un muro per verificare velenoso, con corpo coperto di grandi squame
se si allargano. lucide di color verde grigiastro con macchie
bigliarde. s.m. bigliardo. nere; vive presso i corsi d’acqua.
bignè. s.m. bignè; specie di pasta dolce, cotta bisciù. avv. cosa bella.
in forno e farcita con crema;pasticcino. bisciuttire. antiq. s.m. orefice; chi compra e
bigurdà. v. festeggiare; celebrare una festa. vende oggetti di oreficeria; artigiano che
bigurde. s.f. orgia, nel mondo greco – romano lavora i metalli preziosi traendone speciali
festa in onore del dio Dionisio o Bacco, di gioielli.
Orfeo, Cibele, e di altre divinità misteriche. bistundà. antiq. s.f. rendere bistondo, cioè
bijáte. part.pass. agg. beato; che è tondo.
completamente felice. bitule. s.f. bieta o bietola; varietà di
bijatóre. s.m. inizio, avviamento, principio. barbabietola da orto, le cui foglie hanno coste
bijulle. antiq. s.m. bugliolo; vaso di terracotta fogliari bianche larghe e carnose,
usata come tazza del gabinetto si dice anche: commestibili.
ze pèppe, prise, candere. blasfèmà. s.f. bestemmiare.
bile. antiq. s.m. sacco di juta per mettere il blè. agg. blu; che ha un colore azzurro cupo,
grano. Bile. in varie sfumature.
binà. antiq. v. raddoppiare; fare diventare bochesèlle. s.m. pugile; atleta che pratica il
doppio, accrescere, aumentare. pugilato.
binde. s.f. binda; macchina per il bocconcine. s.m. provolina; boccone molto
sollevamento di carichi a piccola altezza, saporito.
azionata a manovella. bocconcine de bufele. s.f. provolina;
biocchije. antiq. s.m. binocolo; strumento formaggio di forma sferica od oblunga, per lo
costituito da cannocchiali gemelli, usato per più di latte di bufala, tipico dell’Italia
osservare con ambedue gli occhi oggetti meridionale; latticino,dette anche: “όve de
lontani, o per vederli ingranditi. bufele”.
bionde. agg. biondo; che ha un colore boème. antiq. s.f. miseria, stato di estrema e
intermedio tra il giallo e il castano chiaro, con totale infelicità.
gradazioni diverse. bóle. s.m. bolo; piccola massa di cibo
birre. s.f. birra; bevanda ottenuta per masticato e insalivato pronto per la
fermentazione di malto, orzo e altri cerali, deglutizione.
mescolati al luppolo e contenente anidride bolle. s.f. bolla papale; lettera papale o
carbonica. episcopale munita di sigillo pendente; raccolta
birre. da nu tèrze, s.f. birra; in bottiglia da 33 di liquido sieroso negli strati superficiali della
cl. cute;.

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bollite. s.f. carne lessa. e carrettieri dove vi sono “ ‘i fuggianazze”,
bolilatte. sm. bollilatte; bollitore per latte con provenienti sicuramente dagli Arpani. Nel
coperchio fornito di fori per impedire l’uscita tratto di via Lucera, si ebbe il borgo di:
della schiuma al momento dell’ebollizione. “Mania porci o mangia porci” detto di:
bombele. s.f. bombola; recipiente di metallo a “crapáre”, che prende il nome dagli abitanti
forma cilindrica, trasportabile, destinato a genti dedite all’allevamento e commercio di
contenere gas compressi o liquidi. capre, mucche e pecore, che va da via P.
bombèsce. antiq. s.f. raccoglie cera formato Fuiani, parte di via Vittime Civili, e fino alla
da un disco di carta con foro centrale infilato chiesa di San Michele, di questi si ha da dire,
nelle candele. perché non sappiamo da dove provenivano, si
bombise. s.m. peso di poco superiore a quello pensa al periodo della transumanza con
richiesto: “ è chè tine ‘a velanze e máne lè l’insediamento di pastori. Poi vi è quello di:
fatte bombise ‘a murtatèlle”. “Maste Carrire”, gente abile a costruire “
bombò. s.m. cosa piccola e dolce. carrozze e trajine”, occorrenti per i lavori di
bombolètte. s.f. dimin. di bombola; campagna, insediatosi verso la chiesa del
bomboletta spray, piccolo recipiente cilindrico Carmine, oltre l’urto di san Pasquale, veri e
il cui contenuto è proiettato all’esterno sotto propri artigiani. Mentre al di fuori di porta
forma di nebbiolina o di schiuma da un reale e precisamente alle spalle della chiesa di
erogatore spray. san Francesco Saverio (chiesa delle Colonne)
bommine. antiq. s.m. Gesù bambino. si affermarono i: “ ferráre, stagnáre e
bóna bóne. mdd. calma, calma. fèrracavalle”, fabbri, stagnini e maniscalchi.
bónafède. s.f. buona fede; convinzione di Continuando a raggiera e spostandosi nel
pensare o agire onestamente, giustamente e dintorno dell’attuale via Dante, si formo
senza arrecar danno a nessuno. “borghe scopáre”, scopari popolato da gente
bonaffecejáte. antiq. s.m. gioco del lotto. che dalle marane e canneti, raccoglieva:
bonamáne. s.f. buonuscita, indennità data dal “lunge” giunchi, per confezionare cesti di
datore al prestatore di lavoro alla cessazione tutte le misure utili a contenere pane fatto in
del rapporto; somma di denaro dato dal casa, verdure selvatiche, ricotte e formaggi, e
locatore all’inquilino perche lasci libero ancora scope, ventagli con piume di tacchino,
l’appartamento prima dello scadere del mentre altri si dedicavano a intrecciare paglie
contratto. per i fondi delle sedie.
bonaneme. s.m. quando una persona è morta bornèje. antiq. s.f. bugia; asserzione
e si nomina: “quille ‘a bonaneme de Tatonne coscientemente contraria alla verità.
ère nu bráve crestiáne”. borra cartelláre. antiq. s.m. scartafaccio;
bonbróde. antiq. locuz. buon pro. quaderno di più fogli, anche non legati
bóne. agg. buona, bella. insieme, usato per minute, per prendere
bonèficiáte. s.f. beneficiata; rappresentazione appunti o simile; libro malridotto.
teatrale il cui introito va a profitto di uno o più borracce. s.f. borragine; pianta erbacea
attori. annuale delle tubiflorali con grosso fusto
bonì. inter. buongiorno; si usa come saluto succoso, grande foglie rugose e fiori turchini.
augurale specialmente il mattino o durante la borsèlle. s.m. borsello; borsa per uomo,
mattinata. generalmente non grande, atto a contenere
borghe. s.m. borgo; piccolo centro abitato che documenti e denaro.
si trova, o si trovava originariamente in borze. s.f. borsa; contenitore di belle, stoffa,
periferia a Foggia ve ne sono diversi vi è plastica o simile, di varia forma e dimensione
quello: “ di Crúce ” che prende il nome dalla per tenervi denaro, documenti e oggetti vari si
Reale Chiesa del Calvario “sotto il titolo della dice anche: “vorze”.
Santa Croce”, da via Manzoni lato sud, e borzèlline. s.m. borsellino, portamonete;
finisce a viale Candelaro lato nord, il fulcro oggetto di pelle o altro materiale, a forma di
della nostra demologia, la zona dei terrazzani

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piccolo sacchetto, per riporvi monete brecatire. s.m. brigadiere; sottufficiale
spicciole e simile. dell’arma dei carabinieri e della guardia di
borzètte. s.f. borsa da signora. finanza che ha grado corrispondente a quello
bosche. s.m. bosco; estensione di terreno di sergente maggiore.
coperta di alberi, specialmente di alto fusto. brècce. s.f. breccia, insieme di sassi spezzati,
botta. s.f. piaga esteriore di animale da soma. usati un tempo per pavimentare la strade.
bottammáne. s.m. petardo; rudimentale bregande e suldáte. s.m. cavatelli e fagioli;
bombetta di carta che si esplodere durante piatto povero composto di cavatelli e fagioli:
feste e simile. “bregande e suldáte”.
bottandèrre. antiq. s.m. involtino di cavallo; bregande. s.m. brigante, malvivente che vive
fettina di carne arrotolata, variamente farcita e di rapine stando alla macchia.
cotta solitamente in umido, si chiama anche: brellà. antiq. s.f. il girare della trottola.
“i quille” ; piccola bomba di carta, castagnola. brellandine. s.f. brillantina; cosmetico a base
bottangúle. s.m. nomignolo di persona che le di olio, alcol e sostanze aromatiche, per
stato sparato, un botto sul di dietro. ungere i capelli e renderli lucenti.
botte. s.f. botta; percossa data da un corpo brendà. v. brindare; fare brindisi.
contundente, percorsa. brènna. antiq. s.f. crusca; bucce di semi di
boú. antiq. s.m. boa; galleggiante stagno, grano o di biada macinata separata da quasi
generalmente metallico, solidamente ancorato, tutta la farina.
per l’ormeggio delle navi; grosso rettile brèdèlle. s.f. bretella; ciascuna delle due
strisciante, con tronco poderoso, dorso bruno strisce di vario materiale che passano
chiaro con macchie sui fianchi e ventre giallo sopra le spalle e si allacciano ai calzoni per
punteggiato di nero. sostenerli. Ciascuna delle due liste di tessuto
bovattijine. antiq. s.m. mercante o custode di
che, passando sopra le spalle, sostiene
buoi.
boxs. s.m. boxs; piccolo garage, situato a sottovesti e altri indumenti femminili.
piano terreno o seminterrato di edifici di bredelláre. s.m. chi usa le bretella.
abitazione. brètte. antiq. agg. povero; chi dispone di
bracciajúlle. antiq. s.m. bracciante agricolo; scarsi mezzi di sussistenza, che non ha
lavorante agricolo non specializzato, sufficienti risorse economiche.
solitamente a giornata o stagionale. brevogne. antiq. s.f. vergogna; turbamento e
bracciále. s.m. bracciale. timore che proviamo per azioni, pensieri o
braccialètte. s.m. dim. di bracciale . parole che sono o si ritengono sconvenienti.
bracciande. s.m. bracciante agricolo. Si dice anche: “ bregogne”.
bracire. s.m. braciere; recipiente di rame o bricche. antiq. s.f. briccia, luogo scoscese
altro metallo, da tenervi le braci per dirupo.
riscaldarsi, detto anche: “Vrascère”. bricculà. antiq. s.f. briccolare; lanciare le
brancà. antiq. s.m. spingere, brancare. pietre con la briccola macchina da guerra.
branije. antiq. s.m. piccolo terreno brillantine. s.f. brillantina; cosmetico a base
pianeggiante, brania. di olio, alcol e sostanze aromatiche, per
brascióle. s.m. involtino; fettina di carne ungere i capelli e renderli lucenti.
arrotolata, variamente farcita e cotta brindesà. s.f. fare il brindisi.
solidamente in umido. brindese. s.m. brindisi; saluto, augurio per
bratte. antiq. s.f. morchia; deposito lasciato onorare o festeggiare qualcuno o qualcosa.
dall’olio per chiarificazione spontanea o a brivede. s.m. brivido; tremore involontario,
seguito del lavaggio; fondo o sedimento convulsivo con sensazione di freddo; forte
ondoso e sudicio. emozione.
bráve. agg. bravo. brivedúre. antiq. s.m. brividore, convulsione.
bravèzze. s.f. bravura; qualità di chi è bravo,
abilità, valentia.

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brizzoláte. agg. brizzolato; macchiato di bruzze. antiq. s.m. bitorzolo; piccola
colore differente da quello di fondo, che sporgenza irregolare sulla pelle o su altre
comincia a incanutire. superficie, bernoccolo.
brocche. s.f. brocca; vaso di terracotta, buatte. s.m. barattolo di stagno grande.
metallo o vetro, fornito di manico e buattille. s.m. barattolino.
beccuccio, per contenere liquidi. buattóne. s.m. persona grande e obesa.
bróde cunzáte. s.m. sugo privo di carne e bubbazze. s.f. mazzetta; somma di denaro
molto brodoso. data a qualcuno per corromperlo o ottenerne
bróde. s.m. brodo; alimento liquido ottenuto favori.
facendo bollire in acqua salata carni, verdure bubbazzire. s.m. chi riceve le mazzette.
o altro. bubbazzóne. s.m. cibo in grande quantità
bruccáme. s.m. broccame; tipo di piccoli avuto gratis.
chiodi per tappezzeria e calzoleria. bubbene. s.f. bobina; conduttore elettrico
bruciacchiáte. v. abbruciacchiare; bruciare isolato, avvolto in spire su un isolante o su un
leggermente, alla superficie. nucleo di ferro.
brucce. antiq. s.m. broccio, spiedo, stocco. bubbóne. s.m. bernoccolo; piccola
brudacche. antiq. s.m. borzacchino, stivale protuberanza cranica naturale dovuta a
che arriva a mezza gamba. contusione, bubbone, gonfiore.
brudaglije. s.f. minestra brodosa, senza bubolche. s.m. contadino villano.
sapore. bubù. s.f. la bua.
brudètte. s.f. uova con brodo e carboncelli, è bucarille. s.m. foro piccolo.
di tradizione a Pasqua. buccacce. s.m. vaso di vetro.
brulle. antiq. agg. nudo; privo di ogni vestito buccaccètte. s.m. vasetto di vetro.
o indumento. buccále. s.m. boccale; recipiente panciuto
brumà. antiq. s.f. quando un bambino vuole con manico e,talvolta, con beccuccio.
bere. buccatúre. part.pass. abboccato, di vino il cui
brúne. s.m. Bruno Giuva docente gusto tende al dolce.
dell’università del Crocese, storico foggiano, buccètte. s.f. bottiglietta, vasetto di vetro;
docente presso I.P.S.I.A. A. Pacinotti di piccola boccia da biliardo.
Foggia. bucchele. s.f. boccoli; riccioli di capelli.
bruscià. v. bruciare; consumare, distruggere, bucchenáre. s.f. donna che ha i rapporti
per azione del fuoco o di altra sorgente di sessuali con la bocca.
calore. bucchene. s.m. scodellino in cui gocciola la
brusche. antiq. s.f. prostituta; donna che si cera del candelotto, bocchino per sigarette.
prostituisce. Rapporto sessuale con la bocca.
brusckóne. s.f. spazzola per strigliare i bucchenotte. s.m. piccola pasta dolce; cono
cavalli. gelato.
brutta. s.f. brutta. bucchire. s.m. bicchiere; piccolo recipiente,
brutte. agg. brutto; che per aspetto esteriore o specialmente di vetro, di varie forme e misure,
per caratteristiche intrinseche suscita in cui si versa il liquido da bere.
impressioni sgradevoli. bucciúlle. s.m. bocciolo; fiore non ancora
bruttefatte. s.m. non bello riferito a una sbocciato.
persona, fatto brutto. buccolóne. s.m. boccoli grandi.
bruttolóne. s.m./f. uomo o donna buccolotte. s.m. boccolo; ciocca di capelli
bruttissimo/a. avvolta a spirale.
bruvì. antiq. v. bruire, frusciare emettere búche. s.m. piccolo vano abitato. Buco.
leggeri rumori detto di pioggia o vento; búche d’u cúle. s.m. ano; orifizio
gorgogliare. all'estremità terminale dell'intestino retto. Ano
del sedere.

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bucheráme. antiq. s.f. tela trasparente alla buglijele. antiq. s.m. bugliolo; vaso per
luce molto pregiata. escrementi, in uso, specialmente in passato,
buchètte. s.m. buca della pressatrice; una specialmente nelle carceri.
volta raccolta la paglia da terra era bugliènde. v. bollente; che bolle, rovente,
convogliata nella buca per essere pressata. caldissimo.
Piccola buca. buglije. s.f. prostituta; danna di male affare,
buchille. s.m. piccolo foro. donna di strada, donna perduta: “ éje propije
bucine. s.m. bucine; rete per pescare o per na buglije si ‘u sápe ‘u marite accide, povere
uccellare. bon’óme”. meritrice, mondana.
bufacchiáte. v. agg. gonfiato, dilatato. buglióne. s.f. prostituta di vecchia data.
bufalanne. antiq. s.f. riferito a due anni fa: “ bujecuttáte. v. boicottare; danneggiare
éje da bufalanne chè ne ce vedime”. economicamente qualcuno sottraendogli
bufelarije. s.f. scemenza; caratteristica di chi elementi indispensabili alla produzione o
è scemo. impedendo la vendita di merci prodotte.
bufele. s.m. uomo goffo e grossolano; bufalo; bulèje. antiq. s.f. palla da giocare.
mammifero ruminante degli ungulati con arti bulgèje. antiq. s.f. bolsaggine; malattia
robusti, pelame duro e setoloso. polmonare specialmente nei cavalli, con tosse
buffe. s.m. buffo; soffio impetuoso e e difficoltà al respiro; fiacchezza, mancanza di
improvviso, Sbuffo d’acqua, di fumo e simile. vigoria.
buffè. s.f. credenza; mobile da cucina o da bullà. v. bollare; applicare un bollo su un
sala da pranzo, con alzata, dove si ripongono i documento, un atto e simile per comprovarne
cibi, le stoviglie, gli arredi da tavola: “ apre ‘u la validità o attestare l’avvenuto pagamento di
buffè e pigghije ‘a paste chè l’acque volle…”. un tributo.
buffele. s.m. buffo; sorso d’acqua trattenuto bulláte. v. bollato; contrassegnato con un
in bocca. bollo.
buffètte. antiq. s.m. tavolo: “ apparicchije ‘a bulle. s.m. bollo; impronta su atti, bestiame,
buffètte chè fra póche arrive tatà quille tèna ‘a documenti, contenitori, generi alimentari,
lópe éje allangáte”, Desco. apposta per autentificare, tassa di
buffettine. s.m. tavolino. registrazione o garanzia.
buffettóne. s.m. schiaffo pesante. bulleziόne. s.f. bollitura; operazione
bufóne. s.f. malattia del grano. fenomeno del bollire, durata del bollire,
buffóne. s.m. buffone; colui che nel ebollizione.
Medioevo e nel Rinascimento esercitava il bullite. s.m. bollito; vivanda di carne,
mestiere di divertire gli altri. Giullare. Chi specialmente bovina, bollita, carne lessa,
volge in ridicolo le cose serie e intrattengono lesso.
gli altri divertendoli. Burlone. Persona priva bulze. antiq. s.m. cavallo malato da
di serietà e dignità. bolsaggine.
buffunarije. s.f. buffoneria; Azione, discorso bumbà. antiq. s.f. bere vino con molta
da buffone. Buffonata. Atteggiamento, avidità.
comportamento da buffone. Buffonaggine. bumbardáje. s.m. fabbricante di bombarde,
buffunáte. s.f. buffonata; azione, discorso bocche da fuoco.
privi di serietà, dignità e simile. Azione, bumbardà. v. bombardare; colpire
discorso di nessuna importanza. Carnevalata. sistematicamente con bombe.
Pagliacciata. bumbardamènde. s.m. bombardamento;
buge. s.f. buco; cavità o apertura profonda e lancio sistematico di bombe.
stretta, forato. bumbardáte. s.m. bombardato.
buggije. s.f. bugia; sorta di basso candeliere bumbardire. s.m. addetto alla carica di
la cui base è un spiattellino con manico. bombole di G.P.L.; aereo bombardiere.

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bumberále. s.f. bomberale, vomerale, (la burzóne. s.m. borsone.
parte estrema dell’aratro che finisce in punta e busbacà. antiq. s.f. imbrogliare.
alla quale si adatta il vomere). buscijarde. s.m. bugiardo; che racconta
bumbere. antiq. s.m. uomo buono a nulla e bugie.
goffo. buscije. s.f. bugia; asserzione coscientemente
bumbunire. s.f. bomboniera; vaschetta o alla verità; frottola, fandonia, menzogna.
scatoletta contenente dolciumi, specialmente bossele. s.m. bossolo; involucro cilindrico
confetti nuziali, di prima comunione e simile. contenente la carica di lancio dei proiettili
bummáce. s.f. bambagia; pelosità di cui è delle armi da fuoco.
rivestito il seme del cotone. bùssele. s.f. bussola; strumento per
bunaccióne. agg. bonaccione; detto di chi ha individuare il nord.
indole semplice, buona e affabile; pacioccone. bussètte. s.m. bussetto; arnese di bosso o
buncerèlle. s.f. boncerella, frittella dolce di acciaio usato dal calzolaio per lucidare suole e
farina e miele. tacchi.
bundáte. antiq. part. pass. agg. fermato; detto bussola. s.f. cassetta per raccogliere voti o
di chi è sottoposto a fermo. elemosina.
bune a ninde. mdd. buono a nulla. bussolà. s.f. inserire i nomi di più persone in
bune. agg. buono; che si considera conforme una borsa.
ai principi morali, alla buona, quieto, bustarèlle. s.f. bustarella; compenso illecito
tranquillo, calmo. dato sottomano per ottenere favori, come
bunóme. s.m. uomo tradito, cornuto. raccomandazioni.
burchije. antiq. burchio; barca a fondo piatto buste. s.f. busta; involucro formato da un
a remi, a vela, o ad alzaia per navigare sui foglio di carta piegato in quattro e chiuso su
fiumi. tre lati, per spedire lettere e simile.
burejáte. s.f. boriata, bravata, spavalderia. busteche. s.m. pezzo di manico di scopa
burghegnotte. antiq. s.f. borgognotta, lungo 15 cm, affusolato all’estremità per
armatura senza cimiero. giocare al gioco della lippa: “mazz’e
burlire. s.m. uomo burlesco. busteche”.
burò. s.m. cassettone; comò. buttà. s.f. gonfiare; dilatare con fiato, gas o
burracce. s.f. borraccia; recipiente di aria una cavità delle pareti elastiche.
alluminio o altro materiale atto a contenere buttaminde. s.f. tenere il broncio, si dice
acqua o altre bevande usata specialmente da anche: “ abbuttaminde”.
militari e ciclisti. buttáte. s.f. anche v. Infastidire; recare
burraccèlle. s.f. borragine; pianta erbacea fastidio. Gonfiore per malattia, aver mangiato
annuale delle tubiflorali con grosso fusto assai.
succoso, grandi foglie rugose e fiori turchini, buttazze. antiq. s.m. vaso di legno a doghe
verdura commestibile. cerchiato per riporvi salumi.
burráte. s.f. burrata; mozzarella ripiena di butte de sanghe. mdd. emorragia, sangue
panna e mozzarella stracciata. dalla bocca, sbrigati fai presto.
burre. s.m. burro; alimento costituito dalla butte de velène. mdd. rimprovero,
materia grassa del latte di vacca. minaccioso.
burre cacà. s.m. burro di cacao; grasso butte. s.m. colpo; movimento rapido e
bianco che si ricava dai semi del cacao, usato violento per cui un corpo viene a contatto con
in medicina e cosmesi. un altro.
burrete. s.m. essere stufo della stessa cosa. buttecèlle. s.m. spintarella, piccoli petardi.
burróne. s.m. burrone; profondo butteglióne. s.m. bottiglione; grossa bottiglia
scoscendimento nel terreno fra pareti dirupate. della capacità di circa due litri; persona di
burzáje. s.m. borsaio; chi fa o vende le borze. grande statura.
burzelline. antiq. s.m. borsellino, buttegliozze. s.f. piccolo bottiglia.
portamonete.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
buttegnacche. s.m. bottone grande usato per i
capotti, al gioco valeva quattro bottoni C, c
normali : “ quatte furmèlle”.
buttezzà. antiq. s.f. motteggiare, dire parole
irriverenti.
buttiglije. s.f. bottiglia; recipiente,
specialmente cilindrico, generalmente di cabbalà. antiq. v. cabalare, imbrogliare.
vetro, col collo di diametro più ridotto del cabèsse. antiq. s.f. seta fine proveniente
corpo, atto a contenere liquidi vari. dall’India.
buttóne s.m. bottone metallico per manici di cacà. v. cacare; defecare, andare di corpo: “
coltello. purte a cacà ‘u criatúre prime chè sckatte
buttonère. s.f. quantità di bottoni per un ‘ngurpe”; cagare.
vestito. càcafuche. antiq. s.f. arma da fuoco.
buvatte. s.f. scatola di metallo. cácafurnèlle. s.f. persona poco affidabile.
buverà. v. abbeverare gli animali. cacagghijà. v. balbettare; parlare con
buveráte. v. beverare; fare bere specialmente titubanza, ripetizione di sillabe o arresti di
il bestiame. parole per malformazione anatomica o per
buvere. s.m. bovaro; salariato addetto alla cause psicologiche.
custodia del bestiame bovino. cacagghije. s.f. balbuziente, chi balbetta per
buzzarráte. s.f. carne arrostita, inganno, difetto naturale di lingua.
cattiveria. cacagnútte. s.m. abusare a fare la stessa cosa.
buzzerà. v. raggirare imbrogliare. cacarèlle. s.f. diarrea; emissioni frequente di
buzzuláre. antiq. s.m. bozzolare, venditore di feci liquide o semiliquide; paura.
ciambelle fatte con: pasta di farina con lievito, cacarijà. antiq. s.f. definisce la voce della
zucchero, burro, latte, ricotta, a forma gallina dopo avere fatto l’uovo.
circolare e cotta nel forno. cacarille. s.m. oggetto di poco valore.
cacaróne. agg. persona paurosa che non si
fida: “ éfèsse e chè áte cacaróne chè sinde”.
cácasaccóne. antiq. s.m. grosso verme che si
formava nei pagliericci di foglie di granturco.
cacasotte. s.m. pauroso che se la fa sotto per
il timore.
cacáte. s.f. bisogno fisiologico, escremento.
cacatóne. s.m. grande escremento.
cacatúre. antiq. s.m. vaso da notte. Luogo
dove va molta gente a fare i bisogni
fisiologici; latrina.
cacavere. antiq. s.m. cacao; sostanza
alimentare aromatica che si ottiene dai semi di
cacao.
caccamannine. antiq. s.f. decalcomania;
procedimento che consente di trasportare
immagini colorate da un foglio di carta ad
altro supporto; vetrofania.
caccavèlle. s.f. cappello da donna.
caccaville. s.m. tegame molto fondo.
caccavóne. s.f. lumaca grande con il guscio di
colore verde. Persona grande molto lenta.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
caccavúne. s.f. lumache grandi con il guscio cáde. v. cadere specialmente all’improvviso;
di colore verde. cascare.
cacce ‘u diavele. mdd. antica credenza di cafè. s.m. caffè; sostanza aromatica ottenuta
scacciare il demonio durante il giorno di per torrefazione e macinazione dei semi
Pasqua. contenuti nei frutti della pianta del caffè.
cacce. s.f. buca per il gioco con le biglie “ ‘a cafeggiáje. antiq. s.m. cafeggiaio, custode dei
pallúcce ‘ndò cacce”: metti fuori. boschi.
caccèmmitte. s.m. ottimo vino di Lucera. cafettère. s.f. caffettiera; macchinetta per
cacche. s.f. cacca; escrementi specialmente fare il caffè; locomotiva lenta e vecchia.
umani; cosa sudicia. cafettire. s.m. barista; chi, in un bar, serve al
cacchèlle. s.f. cacca piccola. banco.
cacchije. mdd. cosa dici. caffè ‘a monachine. antiq. s.f. si mette il
cacchióle. s.f. Asola; piccolo taglio nel caffè macinato con acqua in una pentola o in
tessuto di un abito, destinato ad accogliere il un barattolo e si mette a bollire.
bottone, Occhiello, Foro. Si dice anche: cafigge. s.m. cafaggio, recinto per animali.
“pertóse”. La vulva della donna; si dice cafisse. antiq. s.f. antica misura di capacità,
anche: (cianne, ciunne, frègne, precchiacche, cafisso.
nanacche, ciaccanèlle, fiche, fèsse, piccióne, cafóne. s.m. cafone; contadino; possidente
pelóse, spaccazze, mulagnáne, terriero; persona rozza, villana e maleducata;
ciaccamannazze). nel 1863 i cafoni percepivano dalle 130 ai 140
caccià. v. scacciare; mandare via lire l’anno; zotico, villano.
bruscamente; allontanare. cafonèrije. antiq. s.m. dormitorio per
cacciacarne. antiq. s.f. forchetta; posata braccianti di campagna.
solidamente in metallo formata da un manico cafunigghije. s.f. cafonata; azione frase da
e da più denti. cafone, comportarsi da zotico.
cacciacupertúne. s.m. utensili per tirare fuori cafurche. s.f. ambiente piccolo e sudicio.
il copertone dalla ruota. cafurchije. s.m. persona senza maniere.
cacciamánille. antiq. s.f. lini, corpetto per caggianille. s.m. corriere; piccolo uccello.
bambini lattanti; camiciola. caggióle. s.f. gabbia per uccelli.
cacciambiáme. antiq. s.m. calunniatore; chi caggiulèlle. s.f. piccola gabbia per uccelli.
sparge calunnie; diffamatore, maldicente. caglièse. v. agg. balbuziente; chi è affetto da
cacciamelóne. agg. calvo; privo di capellute, balbuzie.
chi è affetto da calvizie; pelato. caglióse. antiq. s.f. forte percossa.
cacciamosche. s.m. scacciamosche detto cagnà. s.m. baratto; scambio diretto di un
anche: “sciusciamosche”. bene o di un servizio con un altro.
cacciavite. s.m. cacciavite. cagnacavalle. s.f. posta per il cambio dei
cacciúne. s.m. cane appena nato; ubriachezza. cavalli.
cacciunèlle. s.f. cagnetta. cagnalujeje. antiq. s.m. chi deperisce giorno
cacciunille. s.m. cagnolino. per giorno.
caccúse. s.m. caccoloso persona che ha il cagnamunète. s.f. cambiavalute; persona o
muco al naso. ente che esercita l’attività di compera e
cacecenáre. antiq. s.m. calcinaio; vasca per vendita delle monete estere; cambiamonete.
spegnervi con acqua la calce viva. cagnatóre. s.m. ricambio di biancheria
cáchè spisse. s.f. pena da scontare al gioco intima.
della lippa: “ mazz’è bustiche”. cagnatúre. s.m. cambio delle monete.
caciotte. s.f. grassa; donna obesa. cagnazze. s.f. persona brutta.
cacóne. antiq. s.m. chi ha paura. cagne. s.m. cambio merce, baratto.
cacaróne. antiq. s.m. persona che non si fida. cajènde. antiq. v. cercare; adoperarsi,
cacúme. antiq. s.m. cima del monte, volta. impegnarsi a trovare qualcosa o qualcuno.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cajináte. s.m/f. cognato; marito della sorella, calce. s.m. calcio delle ossa; impugnatura
fratello della moglie o del marito; cognata. della pistola; parte del fucile che si appoggia
cajóle. s.f. stia, gabbia per polli. alla spalla.
calà. v. calare; far muovere lentamente calcèje. antiq. s.f. scarpa, calceo.
dall’alto verso il basso; abbassare. calcenáre. s.f. buca in cui si spegne la calce
calamáje. s.m. calamaio; vasetto di varia viva, calcinaio.
forma e materia in cui si tiene l’inchiostro e si calcule. s.f. calcoli; concrezione anomala di
intinge la penna per scrivere. sali inorganici presenti lungo le vie di
calamáre. s.m. calamaro; mollusco marino eliminazione degli escreti e dei secreti;
dei cefalopodi, commestibile, con corpo calcolo.
bianco roseo punteggiato di scuro e caldetà. antiq. s.m. calore; energia.
prolungato in dieci tentacoli;totano; occhiaie cále ascènne. s.f. discesa e salita; direzione,
livide. movimento verso l’alto e verso il basso.
calamarille. s.m. calamaretti; calamari cále. v. scendere; muoversi dall’alto verso il
piccoli. basso.
calamite. s.f. calamita, magnete. calebre. s.m. calibro; nelle armi da fuoco
calamóne. s.m. persona alta e magra; persona moderne, diametro interno della bocca
alla buona. misurato tra i pieni della rigatura, espresso in
calandre marine. s.m. piviere tortolino; mm. o centesimi di pollice.
uccello di piccole dimensioni, becco corto e calece. s.m. bicchiere a forma di calice.
lunghe ali a punta. caledetà. antiq. s.m. calore, caldezza.
calandre. s.m. calandro; piccolo uccello di calèffà. antiq. s.f. callefare, burlare.
aspetto slanciato e piumaggio grigio con calèsse. s.m. calesse; vettura leggera a due
macchie scure superiormente è bianco- giallo ruote, con o senza mantice, trainata da un solo
inferiormente. cavallo.
calandrèlle. s.f. caligine atmosferica; calibe. antiq. s.m. acciaio; lega formata da
sospensione nell’aria di particelle materiali ferro e da carbonio.
secche microscopiche. caligge. s.f. canicola; periodo più caldo
calandróne. s.m. calandra grande; uomo dell'estate. Grande caldo. Calura, caldura.
grosso e babbeo. caligine, afa.
calannarije. s.m. elencare o rimproverare calime. s.f. mancanza di forza, vigore; calore;
delle cose brutte a qualcuno; calendario. riscaldarsi.
calapine. antiq. s.m. vocabolario italiano- calle. s.m. callo; ispessimento superficiale e
latino. circoscritto della cute, specialmente delle
cálascinne da cucine. s.m. saliscendi da mani e dei piedi; passaggio, via.
cucina; dispositivo per regolare l’altezza delle calle d’u cavalle. s.m. callo del
lampade dal soffitto. cavallo;protuberanza callosa delle gambe del
cálascinne. s.m. saliscendi; chiusura per cavallo, presso le articolazioni.
porte e finestre; alternanze di salita e di callètte. dim. s.m. callo piccolo.
discese. calligrafije. s.f. calligrafia; esercizio, arte
calascióne. s.m. persona alla buona. della calligrafia.
caláte d’u sóle. s.m. tramonto; il tramontare callóse. s.f. carne piuttosto dura; scheggia
del sole. procurata alla trottola di legno dell’avversario
calcagnà. v. fuggire; allontanarsi rapidamente al gioco della lippa: “mazz’e bustiche”.
da un luogo o situazione per timore, per calme. agg. calmo; che si trova in uno stato di
salvarsi e simile. calma.
calcagne. s.m. calcagno; parte posteriore del calmerije. s.f. bonaccia; stato del mare in
piede. calma e privo di vento; calma.
calcáre. s.f. calcara; fornace da calce. calorifere. s.m. termosifone; sistema di
calcasse. s.m. fuoco pirotecnico. riscaldamento degli ambienti in un edificio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
calosce. s.f. caloscia; calzatura impermeabile corpo di fabbrica esso, di stile romanico su
indossata sopra le scarpe, specialmente per disegno dell’architetto Nicola bassi, venne
proteggerle dalla pioggia; soprascarpa; tenero. costruito nel 1110; nel corso degli anni subì
calotte. s.f. calotta della macchina. varie modifiche nella parte superiore.
calúcce. s.m. Pasquale; contadino terrazzano Federico II di Svevia l’ornò di merli ghibellini
sudicio e povero. e nel 1250 le truppe pontificie li sostituirono
calunije. s.f. calunnia; l’incolpare di un reato con quelli guelfi; ma l’anno seguente
taluno che si sa innocente. Manfredi fece abbattere la parte superiore e
calúre. s.f. calura; caldo intenso e afoso. rifatta su disegno di Giordano da
Caldura Montesantagelo: Rovinato dalle truppe di
calvalcà. v. cavalcare; montare un cavallo o Carlo D’Angiò il campanile venne rifatto nel
un altro animale. 1282 in stilo gotico – lombardo; Carlo V nel
calzamaglije. s.f. calzamaglia; indumento di 1515 fece piantare in cima una croce alla
maglia che fascia tutta la persona dal collo cuspide con la scritta: “ In hoc signo vinces”.
fino ai piedi, o dalla vita in giù. Caduto il vecchio campanile nel 1534, fu
calzatúre. s.m. calzatoio; piccolo oggetto di riedificato (ma assai più basso del primo)
corno o metallo o di materiale plastico, che sullo stesso sito nel 1646. Nel 1700 su
aiuta a calzare le scarpe; calzante; disegno di Garofano da Pisa venne eretto
calzascarpe. l’attuale sul lato destro della fabbrica. Il detto
calzerotte. s.m. calzerotto; calza corta pesante campanile e di stile barocco, e a quattro piani,
chi si mette all’interno di stivali da caccia per alto circa 50 m; nel 1926 a seguito di terribile
tenere il piede caldo. temporale, un fulmine si abbatte sulla cuspide;
calzèttúne. s.m. calzettone; calze spesse, per 1965 il comune di Foggia fece istallare un
lo più di lana, lunghe fin sotto il ginocchio. orologio elettrico; vi sono sei campane; la più
camange. s.m. companatico; ciò che si antica e comunemente conosciuta “campana
mangia col pane. della Madonna”.
camaráte. s.f. camerata, stanza di vaste cambanille. s.m. campanello; oggetto a forma
dimensioni che funge da dormitorio, in di piccola campana, che si suona agitandolo
collegi, caserme, ospedali e simile. per il manico.
camarère. s.f. cameriera; serva. cambe d’aviazijóne amèndola. s.m. campo
camarire. s.m. cameriere; nelle case con più d’aviazione militare nel foggiano.
persone di servizio, domestico che serve in cambe d’aviazijóne Gino Lisa. s.m. campo
tavola; servo. d’aviazione civile Gino Lisa in questo campo
camarrà. antiq. s.f. mangiare carne nei giorni conseguì il brevetto da pilota il nostro
proibiti dalla religione. concittadino Fiorello La guardia che a
cambà. v. campare; vivere sia pure con quell’epoca ebbe l’onore di diventare sindaco
difficoltà. di New York.
cambanáre. s.m. campanaro;chi ha il compito cambe fire. s.m. campo fiera; a Foggia si
di suonare le campane. svolgevano due fiere principali: la fiera di
cambáne de sapóne. s.f. bolle di sapone. Maggio e la fiera di Novembre detta di santa
cambáne. s.f. campana; strumento di Caterina. Dal 1937 le fiere si svolgono in via
metallo, generalmente in bronzo, a forma di Bari su una superficie di trenta ettari.
grande bicchiere rovesciato. cambesande. s.m. camposanto, nel 1820 si
cambanèlle. s.f. giubbetto da donna; completò la costruzione del cimitero
campanella. monumentale posto sulla strada per
campanále. s.m. costruzione a torre, attigua Manfredonia.
alla chiesa o facente corpo con essa, destinata cambe sportive. s.m. stadio, campo sportivo
a contenere le campane nella sua parte Littorio, oggi Pino Zaccheria.
terminale. Il campanile della nostra cattedrale cambe. v. vivere; essere in vite, vivere.
venne eretto inizialmente sul lato sinistro del

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cambiále. s.f. cambiale; titolo di credito cammese. s.m. camice; lunga casacca
contenente la promessa di una persona di speciale bianca usata dal personale sanitario e
pagare o far pagare una determinata somma di da alcune categorie come: tecnici, sarti,
denaro. Si dice anche: “farfalle”. personale di genere alimentare, macellai ecc...
cambumille. s.f. camomilla; pianta erbacea camesóle. s.f. camiciola;maglia intima felpata
medicinale delle sinandrali con foglie confezionata a mano.
finemente lobate e fiori a capolino gialli e cammise. s.f. camicia; indumento di stoffa
bianchi. generalmente leggera, con maniche lunghe o
cambumillóne. s.f. le margherite di corte e abbottonatura sul davanti.
campagna. cammuccà. antiq. s.f. panno usato
cáme. antiq. s.f. pula, rivestimento dei semi di anticamente.
cereali o di altre piante che si stacca con la cammuffáte. v. camuffare, camuffato; vestire
trebbiatura. in maniera da assumere un aspetto diverso;
camèje. s.m. cammeo; pietra dura con travestirsi, mascherarsi.
intagliate a bassorilievo una o più figure a uno cammuriste. s.m. camorrista; chi fa parte
o più strati di colore. della camorra; prepotente.
camele. antiq. s.m. cammello. cammusuline. s.m. panciotto, gilè.
camèlle. s.m. cammello, si diceva anche: camorre. s.f. camorra; associazione della
“camele”. malavita napoletana, nata sotto gli spagnoli,
cameluparde. s.f. giraffa mammifero molto potente e organizzata secondo rigorose
ruminante africano degli ungulati. leggi e gerarchie, camarilla, cricca; mancia
camene. s.m. cammino; il cammino. pretesa per forza.
camere d’u lavóre. s.f. camera del lavoro, la camozze. antiq. s.m. pugno in testa.
prima camera del lavoro sorse subito dopo il campagne. s.f. campagna; ampia distesa di
1898 ad iniziativa dei Socialisti, per difendere terreno aperto pianeggiante, coltivato o
i diritti dei lavoratori. Si stabilì nei locali a coltivabile, lontano dai centri abitati.
pianterreno di proprietà di Achille Mongelli in campagnulle. s.m. campagnolo; chi vive in
via Pescheria. Sopra la Camera abitava la campagna, o lavora la terra; contadino.
famiglia di Umberto Giordano. Il palazzo fu campanále. s.m. campanile fu eretto nel 1110
distrutto dai bombardamenti del 1943. La sul lato sinistro del corpo di fabbrica di stile
camera del lavoro si trasferì da via Pescheria a romanico, su disegno dell’architetto Nicola
via Campanile, e successivamente in via Bassi, nel corso degli anni subì varie
Felice Cavallotti. trasformazioni di stile, poi nel 1515, Carlo V
camere. s.f. camera; locale d’abitazione in un fece piantare in cima la cuspide una croce con
edificio. una scritta “ in hoc signo vinces”. Caduto il
camesèlle. s.m. camiciola; indumento di vecchio campanile nel 1534, fu riedificato
maglia che si porta sulla pelle; camicetta assai più basso del primo sullo stesso sito nel
estiva con maniche corte che si porta d’estate. 1646, dopo le scosse telluriche del 1731
camesille. s.m. camice piccolo. venne demolito e rifatto, nel 1740 fu edificato
camisciotte. s.f. tuta; indumento costituito da dall’architetto napoletano Garofano da Pisa
pantaloni e casacca uniti in un solo pezzo, sul lato destro della fabbrica di stile barocco è
indossato da operai. alto cinquanta mt. Nel 1926 a seguito di un
cammainalte. s.m. gioco con le mani in alto terribile temporale un fulmine si abbatté sulla
western. cuspide; nel 1926 l’amministrazione
cammarà. s.f. mangiare carne nei giorni comunale fece istallare un orologio elettrico;
proibiti dalla religione. vi sono sei campane.
cammenà. v. camminare; spostarsi a piedi. campanáre. s.m. campanaro; chi ha il
cammenáte. s.f. camminata; passeggiata, compito di suonare le campane.
specialmente prolungata.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
campáne de sapóne. s.f. bolle di sapone. canasce. s.f. l’insieme di guancia e mascella.
campanèlle. s.f. campanella dimin. di cancarià. antiq. s.f. rimproverare.
campana; anello di ottone o di ferro appeso al cancelláte. s.f. grata di ferro.
portone per bussare, o infisso nei muri di canchere. s.m. cancro; proliferazione di
palazzi antichi, rimesse, stalle e simile per cellule anormali e irregolari, che risulta letale
attaccarvi i cavalli. se non curata.
campanille. s.m. campanello; taglio di carne candatόre arraganáte. s.f. rane a brodetto; si
interno ed esterno nel quarto del bovino prendono le rane, si puliscono e si lavano per
macellato. Oggetto, a forma di piccola bene, si mettono in un tegame basso. Si
campana, che si suona agitandolo per il condiscono col pomodoro fresco, l’aglio,
manico o, se sospeso, tirando un cordone. l’olio, il prezzemolo, ‘i capperi, il pepe, il
Campanello della bicicletta. sale, l’origano e un po’ d’acqua. Si mette il
campe. s.m. campo; terreno agricolo. coperchio e si fa cucinare il tutto. Il brodo è
camúse. antiq. agg. camuso; di persona che ottimo per la vescica.
ha il naso schiacciato. candatόre. s.f. rana; animale degli anfibi,
canacche. antiq. s.m. bargiglio; escrescenza senza coda, a pelle liscia, denti nella mascella
carnosa che pende sotto il becco di alcuni superiore e zampe posteriori atto al salto.
uccelli, specialmente gallinacei; barbiglio. candene. s.f. cantina; locale, interrato o
canagghióne. s.m. grosso cane specialmente seminterrato, fresco adibito alla conservazione
da guardia. del vino o di derrate alimentari.
canále. s.m. canale; manufatto destinato a candèline. s.f. candelina.
convogliare un corso l’acqua a superficie candenire. cantiniere.
libera. candere. antiq. s.m. bugliolo; vaso di
canále da stráde. s.f. canale composto di terracotta usata come tazza del gabinetto si
lastre di pietra semiconcave poste o a centro dice anche: ze pèppe, prise, bijulle.
di una strada o sotto il marciapiede. candóne. s.m. angolo del muro.
canále de campagne. s.f. canale lungo il cáne jiláte. s.m. persona pallida, macilenta.
margini delle strade di campagna. cáne. s.m. cane; mammifero domestico dei
canále d’u múre. s.f. canale a sezione carnivori, onnivoro con odorato eccellente.
cilindrica per lo scolo delle acque posto vicino canècce. s.m./f. persona avida, indifferente.
i muri delle abitazioni a schiera che canegghióle. s.f. forfora; prodotto di
raccolgono le acque dei tetti e la defluiscono desquamazione dello strato corneo del cuoio
in strada. capelluto.
canále d’u titte. s.f. grondaia; canale a canelicchije. s.m. cannolicchio; specie di
sezione semicircolare sospeso all’orlo del mollusco lamellibranchi con conchiglia a
tetto, per raccogliere l’acqua piovana e forma di tubetto allungato; hanno carni
portarla ai pluviali. saporiti e si mangiano anche crudi;
canalètte. s.f. canaletta; piccola canale. cappalunga, cannello, manicaio.
canalóne. s.m. profondo solco di erosione in canelline. s.m. confetto ripieno di liquore;
una parete rocciosa di montagna. fagioli bianchi e piccoli.
canarije. s.m. canarino; uccello con canèllóne. s.m. accr. di cannello; involto
piumaggio giallo chiaro. cilindrico di pasta farcito con un ripieno e
camarille. s.m. canarino. cotto al forno.
canarúte. agg. goloso; che ha il vizio della canepe feláte. s.f. canapa in matassa, fibra
gola. tessile.
canaruzze. s.m. esofago; organo tubolare canepe. s.f. canapa; pianta erbacea delle
dell’apparato digerente compreso tra la urticali con radice a fittone, fusto diritto ne
faringe e lo stomaco. ricoperto di peli, foglie strette lunghe e
canaruzzètte. s.m. maccheroni fatti in casa dentate.
tipo zitoni.

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canestráje. s.m. canestraio; chi vende alla cima, serviva per togliere le ragnatele alle
canestre, ceste, panieri, sporte, ecc... pareti della casa.
canestrèlle. s.f. canestre piccole. canne. s.f. gola.
canestrille. s.m. canestro piccolo. cannèle. s.f. candela.
canestrire. s.m. colui che confeziona le cannelècchije p’i rècchije. antiq. s.f.
canestre. candelina per togliere il cerume dalle orecchie
canestróne. s.m. canestro grande. usato dalle nonne: si preparano delle fettucce
cange. s.m. cambio, dare il cambio, di cotone bianco di circa 2 cm. di larghezza e
sostituirlo. 30 cm. di altezza, poi si prende un tappo
cangele. s.m. bottone di ferro. medio di un vaso di vetro, si mette all’interno
cangèle. s.m. quaderno a quadretti. del tappo dieci centimetri di cera di una
cangellà. v. cancellare; fare segni su ciò che è candela, (bisogna sminuzzarla) con dieci
scritto o disegnato per renderlo illeggibile. gocce di olio d’oliva, poi si mette il tappo sul
cangèlle. s.m. scaldatello a forma di cancelle; fuoco e si fa sciogliere la cera che si
grata di ferro. mescolerà con l’olio, sciolta la cera si toglie il
cangille. s.m. cancello. tappo dal fuoco con una pinza si posiziona il
cangrène. s.f. cancrena; necrosi di un organo tappo bollente su un piano di legno o
o di un tessuto, causata da traumi, malattie o metallico, si passa la fettuccia di cotone nella
simile. cera calda tenendola ben tesa e immergendola
canigghiáre. s.f. crusca grossa di farina che sì un poco alla volta, imbevuta la fettuccia si
agli animali. avvolge vicino ad un astuccio di penna bic
canigghijère. s.f. forfora. creando un cilindretto, (la fettuccia è ben
canigghje. s.f. crusca di farina per fare le calda o la prendete con le pinzette o con le
pizze o orecchiette. mani) dopo mezzo minuto si sfila e viene
canijà. s.f. dare fastidio. fuori un cilindretto indurito, lo stesso
canijáte. antiq. s.m. maccheroni cavi, con procedimento si fa con tutte le fettucce di
tagli longitudinali. cotone creando tanti cilindretti, a questo punto
canistre. s.m. canestro di vimini. sono pronte le candeline. La persona che deve
canna canna. s.f. golosa di dolciumi. sturarsi le orecchie si siede davanti ad un
cannále de cáne. s.m. collare del cane. tavolo, posiziona la testa da un lato sul
cannalonghe. s.f. donna alta e magra. cuscino, una seconda persona posiziona sulla
cannále. s.m. schiaffo pesante: “ mo te testa un asciugamano coprendo per bene i
mènghe nu cannále a si na fenisce de sfotte”. capelli e tutto l’orecchio lasciando il solo foro
cannarille. s.m. canarino. dell’orecchio scoperto dove viene infilata la
cannarine. s.f. tonsilla; organo linfatico della candelina, fatto questo procedimento con le
cavità boccale. Tonsilla palatina, situata nel mani si regge la candelina e l’asciugamano
retrobocca, tra i pilastri faringei. per bene, si accende all’estremità la candelina
cannaróne. s.m. canale della laringe, esofago. e la si lascia consumare sino a quando arriva a
cannaruminde. s.f. cose dolci. due centimetri dall’orecchio, mentre la
cannarúte. s.m. goloso di dolci. candelina si consuma si avverte un leggero
cannarutizije. s.f. golosità. calore che va aumentando sino ad arrivare ad
cannaruzze. s.m. parte del collo. un calore medio sopportabilissimo o si sente
cannaruzzètte. s.m. maccheroni fatti in casa, aspirare il cerume che va a finire all’interno
zitoni. della candelina. Quando la candelina è
cannavacande. s.f. donna stupida, alta e arrivata a due centimetri dall’orecchio la si
magra. toglie ancora accesa, si mette in un piatto e la
canne de bambù. s.f. canna di bambù. si spegne, poi si svolge la parte non
canne e frusce. s.f. canna di bambù lunga tre consumata dove all’interno troverete il
metri con spolverino di erba selvatica legata cerume se è assai ripetete il procedimento
dopo quindici giorni, se è poco dopo un anno

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a secondo della necessità, (è efficace). Si usa canosce. v. conoscere; acquisire la nozione di
una candelina ad orecchio, le restanti ogni aspetto della realtà.
candeline le potete conservare e usarle in caso cantà. v. cantare; modulare musicalmente la
di necessità, le stesse candeline già voce; cantare vittoria, canto.
confezionate le potete acquistare in farmacia. cantaro. antiq. s.m. antica misura, peso, un
cannelècchije. s.f. candelina. cantaro equivaleva a q. 1,3.
cannelicchije. s.m. cannolicchio cannello, cantatόre. antiq. s.f. rana; animale degli
cappalunga. anfibi senza coda, a pelle liscia, denti nella
cannelire. s.m. candeliere; fusto di metallico, mascella superiore e zampe posteriori atto al
legno, ceramica o vetro. salto.
cannelonghe. s.m. uccello codone. cantèdine. s.f. candeggina; soluzione diluita
cannelóre. s.f. candelora festa della di ipoclorito sodico.
purificazione della Madonna (2 febbraio), cantelène. s.f. cantilena; filastrocca, ninna
nella quale si benedicono le candele. nanna; discorso noioso, lamentoso.
cannètte. s.f. dimin. di canna; parte finale di cantenire. s.m. cantiniere; chi ha cura della
una conduttura d'acqua a cui spesso è cantina.
collegato un rubinetto. Corto tubo di legno canteplóre. s.m. recipiente per tenere il vino
che si innesta nel foro della botte per spillare o acqua a raffreddarsi nel ghiaccio.
il vino. cantóne. s.m. angolo della strada o della casa.
cannone. s.m. cannone; pezzo di artiglieria cantonije. s.m. Francescantonio.
con canna di lunghezza superiore ai ventitre cantunáte. s.f. cantonata; prendere un
calibri, grande velocità del proietto e lunga abbaglio, errore, equivoco.
gittata. canusce. v. conosci.
cannucce. s.f. cannuccia; piccolo tubo in canuttiglije. s.f. canutiglia, ricamo di filo
paglia, legno, plastica o vetro. d’oro e d’argento, usato per i paramenti.
cannucce p’a pippe. s.f. cannuccia per la canuttire. s.f. canottiera; maglietta di lana,
pipa. cotone o altre fibre, scollata e senza maniche.
cannucchiále. s.m. cannocchiale; strumento canzille. s.m. uccello con piumaggio verde
ottico, composto essenzialmente da un screziato di grigio e giallo chiaro, nato da un
obiettivo e da un oculare, che serve per canarino e un cardellino.
osservare oggetti lontani. canzire. antiq. s.m. usuraio; chi dà denaro ad
cannule a siciliáne. s.m. cannolo; pasta dolce usura.
a forma cilindrica cotta al forno e farcita con canzóne. s.f. canzone a ballo, ballata.
un composto di ricotta, zucchero, canditi e canzunáte. s.f. quando una persona viene
cioccolato; pasta di forma analoga farcita con presa in giro.
crema. cápa glorióse. s.f. vana glorioso; testa calda.
cannulle. s.m. cannolo; finte pieghe che capà. v. scegliere.
schiacciate che vanno fatte su camice o cápabbasce. s.f. cadere in disgrazia.
gonne. Collare per cani. capacce. antiq. s.m. fastidio; senso di
cannunáte. s.f. cannonata; colpo di cannone. molestia, disagio, disturbo, noia, capoccia.
Rimbombo dello sparo di cannone. capacchióne ck’a códe. s.f. moretta codone.
Fandonia, vanteria. capacchiόne. s.m. chi ha la testa grande, a
cannuncine. s.m. cannoncino; cannone Foggia in piazza Federico II c’èra il busto di
leggero, di piccolo calibro. bronzo dedicato al famoso pittore foggiano
cannutte apirte. s.m. gridare a squarciagola: Saverio Altamura, la tasta era molto grande e i
“ èffèsse e chè cannutte apirte tenève Miolle foggiani li diedero il soprannome di “
quanne a fatte allite”. capacchiόne”. Nel 1928 il busto fu trasferito
cannutte. s.m. gola, collo. grossa portata nella villa comunale dove è stato distrutto. Il
d’acqua. 28 ottobre 1929, fu eretta una fontana a
ricordo del grande imperatore Federico II.

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capáce. s.f. capace; che può contenere molte cápefuche. s.m. alare; ciascuno dei due arnesi
persone o cose; idoneo. di ferro per sostenere la legna nei caminetti.
capacetà. s.f. rassegnazione; disposizione cápelisce. s.m. testa liscia.
d’animo di chi è pronto ad accettare ciò che si cápelunghe. s.m. testa lunga.
ritiene ineluttabile. cáperióne. s.m. capo banda.
cápeculle. s.m/f. coppa; parte posteriore del cáperusce. s.m. capirosso o caporosso
capo. In macelleria, taglio di carne costituito cardellino.
dalla parte posteriore del collo. Salume fatto cápesturte. s.f. testa storta.
con la parte dorsale del collo di maiale, salato, cápetuste. s.m. ostinato, caparbio.
aromatizzato e avvolto con budello. Coppa di cápevèrde. s.m. germano reale.
testa, salume fatto con carne, cartilagini e cápèvinde. s.m. disordinato sventato.
cotiche ricavate dalla testa del maiale, bollite, cápe. s.f. testa; negli uomini e negli animali,
tritate e insaccate. cápaddozije. s.m. estremità del corpo contenente l'encefalo, il
comandante capo di una combriccola. tratto iniziale dell'apparato digerente e
capallirte. s.m. persona vigile. respiratorio e diversi organi di senso. Capo.
cápannanze. v. andare avanti. cápecifre. s.m. capo di una combriccola.
capanne. s.f. capanna; piccolo ricovero o cápeculle. s.m/ f. coppa o coppa; parte
costruzione, specialmente di paglia, frasche o posteriore del capo. In macelleria, taglio di
legno. carne costituito dalla parte posteriore del
caparre. s.f. caparra; somma di denaro data collo. Salume fatto con la parte dorsale del
da una parte all’altra in occasione della
collo di maiale, salato, aromatizzato e avvolto
conclusione di un contratto.
cáparrète. s.f. capo rivolto; andare indietro. con budello. Coppa di testa, salume fatto con
caparróne. s.m. murice; mollusco marino dei carne, cartilagini e cotiche ricavate dalla testa
Gasteropodi con conchiglia robusta, rugosa, del maiale, bollite, tritate e insaccate.
fornita di spine. cápecuscine. s.f. federa del guanciale.
capáte. s.f. capata; dare, fare una capata in un cápedanne. s.m. capodanno; primo giorno
luogo; scelta atto dello scegliere. dell’anno.
cápeallèrte. s.f. sentinella; soldato armato che cápe de magghije. s.m. testardo.
vigila. cápe de nucèlle. s.f. testa liscia affusolata.
cápecanále. s.m. pranzo offerto alla fine di un cápe e cróce. s.f. fare a testa e croce; gettare
lavoro programmato. una moneta in aria, tentando di indovinare
cápecandire. s.m. capo mastro muratore. quale delle due facce, una volta ricaduta la
cápeculle. s.m. collo; parte del corpo che moneta, resterà visibile. cápefuche. s.m.
nell'uomo e in alcuni altri Vertebrati unisce il attizzatoio; attrezzo per attizzare il fuoco.
capo al torace. Collo del bovino. cápeguatte. antiq. s.m. orecchioni; parotite
cápe de cazze. s.m. persona inopportuna. epidemica.
cápe de chiuve. s.f. testa del chiodo. cápelitte. s.f. capezzale; stretto guanciale
cápe de file. s.f. gugliata, pezzo di filo che si della larghezza del materasso che viene posto
passa nella cruna dell’ago per cucire; sotto il lenzuolo inferiore a capo del letto per
agugliata. rialzare il cuscino; malato moribondo.
cápe de l’áge. s.f. cruna dell’ago. capelláre. s.f. macchinetta per tagliare i
cápe de magghije. agg. testardo; detto di chi capelli a mano usata dai barbieri.
si rifiuta di ascoltare il parere altrui; cocciuto, capellère. s.f. pettinatrice; donna che pettina e
ostinato. acconcia i capelli femminili.
cápe de matasse. s.m. il bandolo della capelline. s.m. capellino: pasta alimentare
matassa. lunga e sottile.
cápe de pinghe. s.m. prepuzio, glande. capellóne. s.m. capellone; chi ha molti o
cápe de zavezicchije. s.m. capo grosso della lunghi capelli.
salsiccia.

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cápemazze. s.m. grongo; capitone maschio capetà. v. capitare; arrivare, giungere
grande con pancia bianca, pesce osseo degli casualmente, improvvisamente.
Anguilliformi con corpo cilindrico a pelle capetále. s.m. capitale; somma di cui frutta un
nuda. La lunghezza media di questi animali è reddito; città principale di uno stato.
compresa fra i novanta e i 180 cm. I congridi capete. v. capita: “ stu fatte capete ognè vóte
vivono negli anfratti delle rocce, a profondità chè vine tu”.
di circa 30 m, ma si riproducono in acque capetijà. antiq. v. capovolgere; voltare di
temperate la cui profondità è compresa fra i sotto in su.
1800 e i 2700 m. Le uova galleggiano capetille. s.m. spago unto con cera dai
liberamente, tra il fondale e la superficie, fino calzolai per cucire le scarpe; parte superiore di
alla schiusa e alla comparsa delle forme una colonna, o del pilastro, su cui posa
larvali. La specie più nota di questa famiglia è l’architrave o l’arco.
il grongo (Conger conger), che vive capetóne. s.m. anguilla; femmina con muso
nell'oceano Atlantico e si spinge anche nel affusolato e pancia verdastra che non torna in
Mediterraneo e nei mari italiani; si tratta di un mare per riprodursi, ma rimane in acque
vorace predatore che può raggiungere la internei ingrassando. l’anguilla europea
lunghezza massima di 2,5 m e il peso di 70 o anguilla comune è presente anche nelle
kg. acque dolci italiane.
cápenère. s.f. chi ha i capelli neri. Le femmine sono generalmente più lunghe dei
cápericce. s.m. testa coperta da capelli maschi: dopo il raggiungimento della maturità
arricciati. sessuale, possono toccare i 150 cm di
càperozzele. s.m. zolfanello; fiammifero di lunghezza e i 4 kg di peso; i maschi adulti non
legno con capocchia di zolfo o fosforo. superano invece i 50 cm di lunghezza e il
cáperusce. s.m. chi ha i capelli rossi. mezzo chilogrammo di peso. Le femmine di
capescióle santa Moneche. s.f. catalogne; lunghezza superiore ai 50 cm vengono
varietà di cicoria dalle foglie molto comunemente chiamate capitoni.
sviluppate; cicorie dolci. capetonne. s.f. capriola; salto che si fa
capescióle. s.f. fettuccia di cotone larga un appoggiando le mani o il capo a terra e
centimetro usata per vari scopi. lanciando le gambe in aria per voltarsi sul
cápesotte. s.m. capovolto;voltare di sotto in dorso; si dice anche: “capetogne”.
su. capevutà. v. capovolgere: “ na vóte mise ‘i
cápe sturte. s.m. chi ha la testa storta. scorze de lemóne ‘ndo spirete ‘a buttiglije lè
capetále. s.f. estremità di un terreno; quando capevutà tutte ‘i jurne”.
il contadino preparava le (porche) la “porca” capevutáte. s.f. rivoltata; rapida girata dalla
era una misura di circa 2000 mq. si contavano parte opposta.
dodici passi d’uomo ad una estremità della cápevuttere. s.m. responsabile di masseria.
terra “o capetále” e si piantava un bastone capezavezicchije. s.m. capo di salsiccia; testa
incappucciato (cioè si metteva sulla testa del sottile.
bastone uno straccio o un fascetto di erba) “ ‘u capèzze de ‘mbise. s.m. cappio; nodo fatto in
sbagnóne”, dall’altra estremità contava altri modo che tirato per uno dei capi si scioglie;
dodici passi e con l’aratro si tirava il soldo capestro.
dritto, avendo come riferimento il bastone capèzze. s.f. cavezza; finimento per la testa
piantato a terra. I contadini aravano i degli equini e dei bovini, per condurli a mano
rettangoli ricavati. La versura era di 12.345 o tenerli legati alla greppia.
mq: si divideva in 7 “porche” rettangolari. capezzère d’u litte. s.f. testiera; spalliera del
cápetavele. s.m. capotavola; chi siede a letto, dalla parte della testa.
mensa al posto d’onore, chi siede all’estremità capezzóne. s.f. testiera; parte dei finimenti del
del tavolo. cavallo che s’infila sulla testa; persona di una
cápe tuste. s.m. testardo. certa importanza: “ quille éje nu capezzóne”.

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capì. v. capire; intendere, afferrare, riunirono dove sta attualmente la chiesa delle
comprendere con la mente. Croci, era una giornata calda e afosa, il sole
capicchije. s.m. capezzolo; parte centrale, batteva a martello, mentre il cielo era di un
pigmentata, a forma di sferula, della azzurro immenso. Durante la preghiera il cielo
mammella. incominciò ad oscurarsi con nuvole nere e
capille ‘a spazzule. s.m. capelli alla spazzola. piene di pioggia, scoppiò un nubifragio. Il
capille ‘a tèdesche. s.m. capelli alla tedesco. raccolto del grano e altre colture si salvarono.
capille a Umbèrte. s.m. capelli rasati alla Per ringraziamento i contadini costruirono
tedesca. sette cappellette una per ogni rione che aveva
capille lisce. s.m. capelli lisci. partecipato all’invocazione della Vergine
capille ricce. s.m. capelli ricci. Santissima. Poi per far posto alla chiese ne
capille. s.m. capello; annesso cutaneo sacrificarono due. Il monumento è sito nella
filiforme del cuoio capelluto. zona croci, composto da un arco trionfale,
capitanáte. s.f. capitanata, regione storica cinque cappellette e una chiesa detto: “ ‘u
della Puglia, che corrisponde all'odierna cappellόne ‘i crúce”.
provincia di Foggia. Il nome cominciò a cappellόne. s.m. grande cappello.
imporsi in epoca medievale; si ritiene che capperúcce. s.m. cappuccio, attaccato alla
derivi, leggermente modificato, da quello di cappa.
catapano, una istituzione amministrativa cappille. s.m. cappello; copricapo maschile o
bizantina che risale al X secolo. Il catapano femminile di materia varia e foggia diversa
era il rappresentante civile e militare del secondo la moda.
governo bizantino delle varie zone soggette cappotte. s.m. cappotto; pesante soprabito
all'impero; il nome di Capitanata per indicare invernale da uomo e da donna.
il foggiano fu in vigore sino al primo cappucce. s.m. cavolo cappuccio, cavolo
censimento seguito alla unità d'Italia, nel rapa.
1861. cappuccenèlle. s.m. istituto per giovani e
capite. v. capito: “ è capite che a quillu ne mu ragazzi svogliati allo studio.
vogghije spusà”. cappuccine. s.m. frati cappuccini; latte e
capocche. s.m. cotone morbidissimo per caffè.
cuscini, bambagia. capputtáte. s.m. veicolo ribaltato.
capocchije. s.f. capocchia estremità capráre. s.m. capraio, verso la fine dell’800 si
arrotondata dei fiammiferi; il glande del pene trasferirono a Foggia da Salerno, dalla
maschile, coperto dal prepuzio. Campania e dall’Abruzzo alcuni caprai che si
capóne. s.m. castrato; animale o persona stabilirono nella zona mania porci
incapace di riprodursi perché privo di costruendosi abitazioni e stalle che ospitavano
ghiandole genitali; agnello castrato. il gruppo, inizialmente allevarono capre e
cappe. s.m. cappa, mantello corto con il pecore, ma quando le campagne limitrofe
cappuccio usata dai vecchi. furono trasformate a coltivazioni di cereali,
cappelláre. s.m. cappellaio; chi fabbrica o per mancanza di pascolo dovettero allevare le
vende cappelli da uomo. mucche, in quel periodo nasce un’altra figura
cappellόne ‘i crúce. s.m. ufficialmente di lavoratore quella del lattaio che girava per
chiamata chiesa del Monte Calvario. Costruita le strade e vendevano latte appena munto
nel seicento a causa di un miracolo, la storia dalla mucca, quando nacque la centrale del
narra che non pioveva da molti mesi a Foggia, latte per la pastorizzazione i caprai furono
con conseguenza sulle colture, il padre penalizzati e si dettero al contrabbando del
cappuccino Antonio da Olivadi consigliò ai latte con poco guadagno, non potendo
presenti di riunire la gente per recitare il santo sostenere le famiglie dovettero cambiare
rosario, la gente così fece si riunirono tutti e lavoro facendo i netturbini e vetturini.
setti i rioni di Foggia, ogni rione portava una caprecciúse. agg. capriccioso; pieno di
croce in segno di devozione alla Vergine, si capricci, che fa capricci; bizzoso, estroso.

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capucchije. s.m. gioco per ragazzi, si giocava carapegnà. antiq. s.f. carapignare, lusingare
con i noccioli d’albicocca i: “cresomele”. una persona per cavarne qualche utilità.
capurále. s.m. responsabile degli operai che carastije. s.f. carestia; grande scarsezza di
facevano parte della carovana delle fosse cose necessarie alla vita.
granaie, incaricato per vigilare il lavoro, ed caratille. s.f. piccola botte in cui si
aveva la facoltà di licenziare gli operai. conservano le arringhe.
caputáte. s.m. capovolto; voltare di sotto in caratúre. s.f. scanalatura delle doghe in cui si
su. inserisce il fondo delle botti.
caputte. s.m. morto. caraváne. s.f. cooperativa di lavoratori;
capuzzáte. s.f. capata; colpo dato con la testa; carovana.
testata. caravóne. s.m. carbone; sostanza solida, nera,
capuzzèlle. s.f. piccola testa. costituita principalmente di carbonio, prodotta
capuzzèlle d’agnille. s.f. testina; testa di per riscaldamento, fuori del contatto con
animale piccolo macellato, testina d’agnello, l'aria, di sostanze organiche o vegetali.
si cucina con le patate al forno: “ogge se Carbone di legna, che è ottenuto nelle
magne capuzzèlle e patáne”. carbonaie; usato come combustibile. Carbone
capuzzille. s.m. piccolo capo che si da arie. fossile, che si è originato per trasformazioni di
carabozze. antiq. s.m. prigione: “ mo l’anne resti vegetali nel sottosuolo; usato come
mise ‘nda carabbozze a quillu scillèráte”. combustibile e materia prima nell'industria
caracò. antiq. s.f. scala a chiocciola. chimica e siderurgica.
caraffe. s.f. brocca di vetro per mettere acqua caravóne de lègne. s.m. carbone di legna ;
e vino. che è ottenuto nelle carbonaie usato come
caraffόne. s.f. brocca di vetro grande. combustibile.
caramèlle. s.f. caramella; piccolo dolce di caravóne fossile. s.m. carbone fossile; che si
zucchero cotto di varie dimensioni e gusto; è originato per trasformazioni di resti vegetali
monocolo. nel sottosuolo.
caramèlle lustráte. s.f. caramelle nostrane; li caravúne. s.m. carboni.
faceva un certo: “Giuseppe ‘a caramèlle” un caravunèlle. s.f. carbone di legna minuta. Si
venditore ambulante che durante le feste dice anche. “rúsce”.
fabbricava caramelle. Si portava appresso un caravunire. s.m. chi vende carbone.
tavolino dove allineava alcune bottiglie di caravunère. s.f. chi vende carbone.
essenze di vari colori, barattoli e una lastra di caravugne. s.m. patereccio; processo
marmo. Ultimati i preparativi versava in una infiammatorio acuto circoscritto delle dita,
pentola di rame una certa quantità di specialmente della regione circostante le dita;
zucchero, acqua ed essenza. Metteva la giradito; pustoletta, foruncolo.
pentola sul fornello e con la schiumarola “ ‘a caravunèlle. s.f. carbonella; carbone di legna
sckumaróle” o “ ‘a vótapèsce ” agitava minuta detta anche : “ ‘a rusce”.
continuamente il contenuto del tegame, senza caravunère. s.f. carbonaia; venditrice di
fermarsi mai altrimenti lo zucchero si carbone.
attaccava al fondo della pentola, fino a caravunire. s.m. venditore di carboni.
quando lo zucchero fondeva diventando una carbonáte. s.m. bicarbonato; sale dell’acido
pasta amalgamata. Versava il contenuto sulla carbonico.
lastra di marmo e col matterello (“u carbunáte. s.f. carne di maiale salata,
laghenatùre”) spianava formando una sfoglia arrostita sui carboni.
spessa un centimetro, il tempo di raffreddarsi, carcagne. s.m. calcagno; parte posteriore del
tagliava delle strisce di caramella lunghi piede.
cinque cm e li metteva ben in vista sul carcere. s.m. carcere; colonia penale in cui
marmo. In casa venivano fatte solo con acqua vengono scontate le pene detentive. A Foggia
e zucchero senza essenze. vi era un antico edificio adibito a prigioni
mandamentali, attualmente sullo stesso sito

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sorge la casa della madre e del bambino e carejóle ‘ngápe. s.m. pensieroso; quando una
verde pubblico, oggi di fronte al vecchio persona e afflitta da preoccupazioni.
distretto militare in via Fuiano. carejuline. s.m. motocarro con tre ruote con
cardatrece. s.f. cardatrice colei che carda la vano di carico a cassone.
lana, lino o canapa. carestije. s.f. carestia; grande scarsezza di
carde. s.f. macchina per la cardatura, formata cose necessarie alla vita; a Foggia nel 1648-
da un insieme di cilindri rotanti coperti da 1649 ci fu una grande carestia seguita
punte metalliche. all’epidemia del tifo che decimò la
cardille. s.m. cardellino; piccolo uccello popolazione.
canoro, dal piumaggio variante colorato di carestúse. s.m. persona venale; che agisce
nero, rosso, rosso e bianco, si ciba di semi di solo per avidità di denaro.
cardo. caretà. s.f. elemosina; soccorso che si da al
cardóne. s.m. cardo; pianta erbacea prossimo bisognoso, beneficenza che si fa ai
appartenente alla famiglia delle composite con poveri.
fusto eretto e grandi foglie spinose, ve ne sono carèzze. s.f. carezza; dimostrazione di affetto,
di vario tipo: quello comune, alato, e triste. amicizia, benevolenza, fatta specialmente
cardóne attannúte. s.m. cardo alato; con i lisciando il volto e i capelli con la mano.
torsoli lunghi si trova comunemente nelle cariagge. s.m. carro con quattro ruote senza
zone umide ed erbose lungo i corsi dei fiumi e stanghe, con le ruote anteriori smontabili.
dei torrenti. Si chiama anche “ohhh!”. Perché carijà. v. trasportare; portare da un luogo a
quando la gente lo tocca si punge. Si mangia l’altro.
crudo dopo aver tolto gli aculei con olio e carijibe. antiq. s.m. caribo, canzone ballabile.
sale, o cotto con orecchiette e olio crudo. carijáte. v. trasportare; portare oltre,
cardungille. s.m. cardi campestri, si trovano trascinare, spingere a forza.
normalmente dove il terreno e pietroso adibito carijóle. s.f. carriola; mezzo di trasporto fatto
a pascolo dei bovini, per tradizione si fanno a artigianalmente dai ragazzi per giocare
Pasqua lessati con uova e agnello. durante gli anni cinquanta e sessanta, era
carecà. v. caricare; porre qualcuno o qualcosa composta da una base di legno rettangolare
sopra un sostegno o un mezzo di trasporto; larga 50 cm. e lunga 90 cm. dove veniva
caricare un’arma. poggiato il ginocchio del guidatore, alla parte
carecaminde. s.m. caricamento; operazione anteriore della base sotto, veniva messo il
del caricare specialmente armi; avere più manubrio fatto da un’asta di legno di circa
rapporti sessuali. cm. 60 di lunghezza e 8 cm. di larghezza a
carecáte. v. caricare; anche di chi avuto centro dell’asta veniva messo un cuscinetto a
rapporto sessuale: “ m’hagghije fatte na sfera sostenuto da un’asse di legno e fissato su
carecáte stanotte…” due pezzi di legno detti: “ pezzotte” fissati
carecatóre. s.m. caricatore; chi carica e sotto la tavola con un perno a snodo per girare
scarica merci; serbatoio, nastro, piastrina, di a destra o sinistra, mentre nella parte
metallo, contenenti un certo numero di posteriore sempre sotto la tavola veniva
cartucce per alimentare il fuoco delle armi. fissata una striscia di legno di circa 60 cm. di
carecatúre. s.f. caricatura; presa in giro; lunghezza e 6 cm di larghezza con i due
ritratto o scritto che, con intenti comici o estremi affusolati dove venivano infilati altri
satirici, accentua fino alla deformazione i due cuscinetti sferici, un mezzo di trasporto
tratti caratteristici del modello. divertente, una volta poggiato il ginocchio
careche. s.f. carica; mansione; fiaschetto destro sulla tavola la gamba sinistra spingeva
metallico a corno contenente la polvere da a terra; piccola carretta a mano, con una ruota
sparo; carico. e due stanghe.
caregnóne. agg. malvagio, maligno, perfido, carijóle ‘ngápe. s.f. essere preoccupato per
cattivo. qualcosa o qualcuno.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
carijulino. s.m. motocarro; motofurgone con carmene. s.m. Carmine.
vano di carico a cassone. carmenèlle. s.f. dim. di Carmela.
carijulóne. s.f. carriola grande usata dai carmenille. s.m. dim. di Carmine.
terrazzani per il trasporto di sporte piene di carmenucce. s.m. vezz. di Carmelo.
verdure. carna jonde. s.f. carne aggiunta; detto a una
carite. s.m. persona prediletta verso chi nutre persona che fa parte della famiglia ma non è
un grande affetto. discendente diretta tipo “la nuora”, “Jajètte ‘u
carizije. s.f. privazione; il privare, rimozione, vuje capì chè tu si sèmbe na carna jonde e ne
perdita. si ‘a figghije”.
carle. s.m/f. Carla e Carlo I d’Angiò, conte di carna macenáte. s.f. carne tritata.
Provenza e fratello di S. Luigi re di Francia, carnascióne. s.m. stare bene con la
amò Foggia come Federico II, con lui la città corporatura in carne.
ebbe un nuovo periodo di splendore; in carnatúre. s.m. carnagione degli uomini e
occasione delle nozze della figlia Beatrice la delle donne.
città venne divisa in rioni chiamati con il carne guascotte. s.f. carne mezza cruda e
nome di Pittaggium Palagii. (Pittagia), il mezza cotta.
vocabolo che in ostrogoto significa tavola, carnètte. s.m. furbo, cattivo; persona
registro, indicava i quartieri della città i cui prepotente, arrogante.
abitanti erano tenuti a pagare tributi registrati carnevále. s.m. carnevale; periodo festivo
su apposita tavoletta. Carlo morì a Foggia nel tradizionale, a Foggia inizia con i preparativi
1284, dove parte dei suoi resti egli volle che il 17 gennaio a sant’Antonio Abate
fossero seppelliti nella nostra cattedrale. A “sant’Antúne masckere e sune”. Secondo il
Foggia venne Carlo III di Borbone. calendario liturgico, il carnevale
Nell’Archivio del nostro Comune esistono inizia il giorno dell’Epifania e termina il
tante Concessioni Sovrane di Carlo III, il mercoledì delle Ceneri, nel rito ambrosiano,
quale, anche se non venne mai a soggiornare poiché la Quaresima comincia più tardi,
nella nostra Città, spesso voleva godere della dura fin di sabato precedente alla prima
caccia a Torre Gueguara (Guevara?), non domenica di Quaresima: questo periodo
molto lontana da noi. Invece, Ferdinando IV, supplementare è chiamato Carnevale che
suo Augusto figlio, asceso al trono di Napoli, significa togliere la carne. La sfilata dei carri
onorò la nostra Città nel 1797, trattenendosi allegorici inizia la settimana prima della
circa tre mesi e mezzo. Lo splendore della quaresima e finisce il martedì grasso giorno
Corte, che seguiva in tale circostanza il precedente il mercoledì delle ceneri,
Sovrano, si manifestò mediante tanto lusso e consiste in un rovesciamento buffonesco
tante feste, per cui si può dire che, in quella della realtà, spesso celebrato con balli, sfilate e
occasione, la vita nella città di Foggia sia stata cortei di carri allegorici, situazioni di incontro e
simile a quella della Capitale del Regno. festa collettiva, caratterizzate tutte dalla
carlèntine. s.m. colui che mediava il grano al presenza di maschere. La parola
piano delle fosse. “carnevale” significa "togliere la carne" dalla
carlètte. s.m. dim. di Carlo. dieta (in osservanza al divieto cattolico di
carlene. s.f. moneta in corso nell’anno 1274, mangiare carne durante la quaresima). La
equivaleva a dieci grani, Carlo d’Angiò I fece maschera foggiana femminile è la pacchianella:
abolite le monete d’oro agustale li fece in testa un fazzoletto nero, guance con molto
sostituire con i carlini. rossetto, labbra arrossate, camiciola di raso
carline. s.f. dim. di Carla. Carlo. bianco con polsi alla sciabbò, gonna lunga nera
carlóne. avv. carlona; alla buona, in fretta. alla zingara con due nastrini circolari alla fine
carlótte. s.f. vezz. di Carolina. di colore verde e rosso. La maschera maschile
carlúcce. s.m. dim. di Carlo. tipica del carnevale foggiano è il monaco
carmèle. s.f./m. Carmela. Carmelo questuante: “ ‘u monaco cercande” un
carmèline. dimin. di Carmela. personaggio nato nel quartiere delle croci con il

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
primo carnevale foggiano, un uomo vestito da carosèlle. s.m. finocchio forte.
monaco con una bisaccia sulle spalle il caróte. s.f. carota; pianta erbacea delle
cappuccio in testa e la barba finta andava Umbellali con fiori composti bianchi e
facendo la questua per le case di borgo Croci, la violetti e grossa radice a fittone, carnosa e
gente donava pane, salsicce, lardo, verdura, commestibile. Radice di tale pianta, di
lampascioni, ecc… questo personaggio veniva colore rosso-aranciato.
fatto da più persone e dal ricavato la sera carpecáte. antiq. s.m. volto butterato dal
cenavano tutti gli organizzatori del quartiere, vaiolo.
però quando la maschera veniva fatto da un carpejite. s.m. panno peloso usato come
terrazzano ladro difficilmente riconoscibile, coperta.
questo durante la questua casalinga mentre il carpendèrije. s.f. arte di preparare e
padrone di casa si allontanava in un’altra stanza congiungere elementi di legname o ferro, e
per dargli qualcosa lui ne approfittava per formare le varie membrature di una
rubare. Un’altro personaggio tipico era “ursino costruzione.
stagnarello” un tipo strano che aveva cucito carpendire. s.m. carpentiere, operaio esperto
sui pantaloni e sulla giacca i coperchietti di latta nell’arte della carpenteria.
del lucido delle scarpe alcuni coperchietti erano carráre. s.m. maestro d’ascia.
appesi a cordicelle, altri erano fissi. Ursino carráte. s.f. botte grande da lt. 2000 posta su
saltellando provocava un frastuono che carretto per fornire l’acqua nelle abitazioni
richiamava l’attenzione dei passanti, privi d’acquedotto; quantità di materiale che
scatenando l’ilarità dei presenti in modo si può portare in un carro.
contagioso si chiamava: “Ciro Zizzo”, suonava carre. s.m. carro agricolo con una stanga a
una specie di violino: “un violino ritmico” croce al centro, trainato da due buoi.
usava una mazza come violino, sulla quale carrèaprète. s.f. portare via merce che
strofinava come un archetto, un’altra mazza comperano di continuo.
dentellata, sulla quale erano fissati con chiodi, carrère. antiq. s.f. corsa; movimento veloce
con mucchi di tappi metallici schiacciati questo compiuto usando il proprio corpo o un mezzo
personaggio vestiva a quella maniera tutto di locomozione: “ ha fatte ‘a carrère d’u
l’anno. Il figlio che chiamavano “accetille”, ciucce”.
imitava il domatore, muovendo la frusta, il carrètte. s.m. carretto a due ruote trainato da
padre imitava l’orso, da cui il soprannome cavalli, muli o asini.
“Ursino”. Negli anni 40/50/60 il carnevale carrettèlle. s.f. carriola.
foggiano erano rappresentate da quattro carrettene. s.m. triciclo; velocipede a tre
maschere: “ ‘u moneche cercante” ruote per trasporto del pane e pasticceria.
rappresentava “la religiosità”. “sciammi carrettine. s.m. rapimento di una ragazza da
sciamme” rappresentava il lavoro perché parte di un ragazzo respinto al corteggiamento
vendeva i cardi: “ ‘a fatiche” e si chiamava della stessa, una volta rapita veniva violentata
Giuseppe Tannoia”. “Ursine stagnarille” con la forza.
rappresentava la musica perché suonava: “ ‘a carrettiere. s.m. carrettiere; chi guida la
musiche” e si chiamava Ciro Zizzo”. carretta o il carro.
“zechille da zechèle” cioè zio Michele carrettóne. s.m. carro per il trasporto paglia e
rappresentava la libertà perché era un covoni trainato da cavalli.
accattone: “ ‘a libèrtà” e si chiamava carriagge. s.m. carriaggio, carro con quattro
Michele de Tinno”, mentre il personaggio ruote senza stanghe, con le ruote anteriori
immaginario che veniva fatto il funerale snodabili trainato con motore agricolo.
l’ultimo giorno di carnevale si chiamava: carrijà. v. trasportare; portare da un luogo
“peppuzze”. all’altro.
carócchije. s.m. pugno in testa. carrine. s.f. moneta carlino, da Carlo d’Angiò
carogne. s.m. persona malvagia. coniata a Napoli nel 1728 sotto la
caróse. s.f. cavalla di un anno. dominazione borbonica.

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carrozze. s. f. carrozza; vettura per persone, a cartapatenáte. s.f. carta patinata; con la
quattro ruote con o senza mantice, superficie ricoperta da una patina che ne
trainata da cavalli; veicolo ferroviario aumenta la stampabilità.
destinato al trasporto di persone. cartapèste. s.f. cartapeste; mistura di carta
carrubèje. s.m. crocicchio; luogo in cui macerata, argilla e altro per statuire fantocci,
s’incrociano più strade. bambole e simile.
cartáre. s.m. cartaio; chi distribuisce le carte
carruchele. s.f. carrucola; macchina
giocondo.
semplice, adoperata per sollevare pesi, cartasciugande. s.f. carta assorbente.
costituita da un disco con gola di guida della cartaspogne. antiq, s.f. la carta assorbente.
fune, girevole intorno al suo asse, sorretto da cartassorbènde. s.f. carta sorbente; carta per
una staffa. assorbire l’inchiostro.
carruzze. s.m. carretto che viene tirato da un cartastrazze. s.f. cartastraccia; carta già
cavallo, mezzo di trasporto più piccolo: “ d’u usata; carta scadente per pacchi.
trajine e chiù grusse d’a trajinèlle”, può cartaveline. s.f. carta velina, usata dai
trasportare dai dieci a dodici ql. di grano. salumieri.
carruzzèlle. s.f. carrozzella; vettura pubblica cartavètre. s.f. carta vetrata; con superficie
a cavalli; piccolo veicolo per invalidi, mosso a ruvida per granuli e polvere di vetro, usata per
mano o da un motore. levigare.
carruzzètte. s.m. carrettino a due ruote e due cartazúche. antiq. s.f. carta assorbente; per
stanghe spinto a mano. asciugare l'inchiostro subito dopo avere
carruzzine. s.f. carrozzina; specie di lettino, scritto.
montato su ruote e spinto a mano, per neonati. carte da juche. s.f. carte da gioco; carte
cartabulláte. s.f. carta bollata, da bollo, italiane, aventi per semi spade, bastoni, denari
legale, foglio richiesto per il compimento di e coppe. carte francesi, aventi per semi cuori,
alcuni atti, gravato da bollo ordinario. quadri, fiori, picche.
cartacupiative. s.f. cartacarbone; carta carte. s.f. carta; prodotto ottenuto per
leggera con potina colorata o nera a base di feltrazione di fibre cellulosiche e ridotto, per
cera. disidratazione ed essiccamento, a falde sottili:
cartacupiative. s.f. cartecarbone; carta carta di legno, di seta; carta da lettere, da
leggera con patina colorata o nera a base di pacchi.
cera, oli vegetali e colori all'anilina, che si cartegineche. s.f. carta igienica; sottile, per
interpone tra fogli per ottenere più copie di l'igiene intima del corpo.
uno scritto.
cartagiografeche. s.f. carta geografica, cartelláte. s.f. cartellate; manicaretti, dolci
rappresentazione grafica piana, simbolica, natalizi tradizionali fatti con farina, olio, sale,
ridotta e approssimata di una parte o di tutta la vino passito, garofano e cannella, ripieni di
superficie terrestre. mostarda e bagnati nella sapa: “vinecutte”,
cartáje. s.m. cartaio; chi fabbrica o vende ancora in uso.
carta. cartèlle. s.f. cartella; custodia di vario
cartamodèlle. s.m. cartamodello; modello materiale per fogli, libri, fascicoli e simile.
tagliato in carta, per l’esecuzione di un Cartella della lotteria, biglietto numerato di
indumento.
una lotteria; cartella della tombola,
cartamonète. s.f. cartamoneta; moneta
sostituita dai biglietti di banca emessi dalla cartoncino recante una serie di numeri per il
banca centrale o dal tesoro. gioco della tombola; cartella clinica,
cartadidendità. s.f. carta d’identità. contenente dati clinici, diagnosi e terapia di
cartaolèáte. s.f. carta oleata; carta impregnata un ricoverato durante la sua degenza in
di sostanze tali da garantire l’impermeabilità, ospedale o in clinica; cartella fondiaria,
usata da macellai. esattoriale.

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cartellóne. s. m. accr. di cartello; grande e carusille. s.m. salvadanaio; recipiente di
vistoso manifesto pubblicitario;tabella coi metallo, terracotta e sim., munito di una
novanta numeri del gioco della tombola, per fessura attraverso la quale si introducono i
riscontro dei numeri usciti; programma degli denari da conservare. Cetriolo con buccia
spettacoli rappresentati da una compagnia
verde chiaro all’interno ha un seme bianco e
teatrale.
cartene. s.f. cartina per fare lo spinello. vuoto tipico di zapponata.
cartère. antiq. s.f. cartella per la scuola. carvunáte. s.f. carne di maiale salata,
cartijille. antiq. s.f. locandina. arrostita sui carboni.
cartille. s.m. cartello; avviso, scritto o carόte. s.f. pastinaca; pianta erbacea delle
stampato su vari materiali, spec. per Umbellali, spontanea nelle zone umide, con
comunicazioni pubbliche; cartello stradale; ombrelle composte di fiori gialli e radice
insegna posta sulle botteghe. carnosa commestibile.
cása d’uglije. antiq. s.m. negozio alimentare.
cartoláre. antiq. s.m. quaderno.
casále de Fogge. antiq. s.f. casale di Foggia
cartóne. s.m. cartone carta di forte spessore e nome che nel 1069 appare per la prima volta
consistenza rigida, ottenibile in una bolla del Papa Alessandro II.
sovrapponendo più fogli di carta allo stato cásamatte. s.m. piano di casa a livello del
umido; grossa scatola di cartone per suolo stradale; pianoterra.
imballaggio; contenitore per latte, panna, casarèlle. s.f. casetta.
aranciata, di cartone esternamente casaróle. s.f. artigiana addetta alla confezione
rivestito di paraffina e internamente di di maccheroni fatti in casa.
polietilene. casartine. antiq. s.m. domestico.
cartucce. s.f. cartucce; boccola d’acciaio casáte. s.f. casata; tutta la famiglia
lunga cm. 10 che si mette all’estremità della discendente dallo stesso stipite, lignaggio,
stanca del carretto per evitare screpolature. stirpe.
cartúcce du trajine. s.f. cartuccia; casce. s.f. cassa; contenitore, realizzato in
vario materiale, impiegato per il trasporto o la
all’estremità delle stanghe del carretto, nella
spedizione di merce.
parte anteriore, si calettava una boccola di cascetèlle. s.f. cassa piccola di legno.
acciaio lunga 10 cm per evitare cascetèlle p’i cènere. s.f. urna cineraria, in
screpolature alle stanghe. cui si raccolgono i resti della cremazione di
cartuccire. s.f. cartucciera; cintura con un cadavere.
piccole tasche cilindriche per portarvi cascètta d’a carrozze. s.f. cassetta; sedile per
cartucce da caccia; giberna. il cocchiere, nella parte anteriore della
cartulà. s.f. numerare le pagine di un carrozza.
manoscritto. cascettáre. s.m. colui che costruisce le casse.
cartuline. s.f. cartolina cartoncino di forma cascètte d’u negozije. s.f. cassetta; nei banchi
rettangolare su cui si scrive, che si invia dei negozi, ripostiglio per gli incassi
per posta non chiuso in busta; cartolina
giornalieri.
postale, posta in vendita già affrancata |
cartolina illustrata, che reca su una faccia cascètte d’u tèatre. s.f. cassetta; nel gergo
disegni o fotografie. teatrale e cinematografico, incasso
cartulina róse. s.f. cartolina rosa; cartolina complessivo di un opera.
precetto, contenente l'ordine di chiamata alle cascètte de l’ápe. s.f. cassetta per le api,
armi delle reclute o di richiamo dei militari in arnia.
congedo. cascètte p’a lesosene. s.f. cassetta delle
caruline. s.f. dimin. Carolina. elemosine, recipiente chiuso munito di
carúse. s.m. capelli tagliati a zero. fessura che, nelle chiese, serve per raccogliere
le offerte.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cascètte p’i lèttere. s.f. cassetta per le lettere, Cinquecento ci fu una lotta tra spagnoli e
sistemata lungo le strade e fornita di una francesi, durante la quale avvenne la celebre
fessura in cui si introducono le lettere da "disfida di Barletta" (1503), causata
impostare, o nell'ingresso di case, per ricevere dall'accusa di viltà rivolta agli italiani dal
capitano francese Guy de La Motte. Sotto la
le lettere in arrivo.
guida di quest'ultimo, tredici cavalieri francesi
cascètte pe cacà. s.f. casetta; seggiola a forma sfidarono altrettanti cavalieri italiani,
di cassa per le necessità corporali. capeggiati da Ettore Fieramosca, che li portò
cascettóne. s.m. cassettone; mobile a cassetti alla vittoria. La nuova caserma venne
di forma abitualmente quadrangolare; comò; costruita sulle basi di una vecchia caserma di
canterano; spia. fanteria verso il 1870/80; nel 1908 una ditta
casche. s.m. casco; copricapo difensivo o appaltatrice si aggiudicò i lavori, che vennero
protettivo di metallo o altro materiale successivamente sospesi, solo nel 1913
resistente, usato da militari, sportivi, vennero conclusi in occasione della visita del
motociclisti e simile. re d’Italia Vittorio Emanuele III.
casciabanche. s.f. cassapanca; mobile casille. s.m. piccolo cacio.
rinascimentale italiano costituito da un casine. s.m. casa di prostituzione, bordello:
cassone munito di un dorsale e talvolta di baccano, confusione, pasticcio.
braccioli; donna grossa e obesa. casotte. s.f. cabina balneare; adibita a
casciaferráte. s.f. cassaforte; cassa o armadio spogliatoio.
metallico, specialmente in acciaio, chiuso con cassáte. s.f. s.f. cassata di gelato; feritoie della
serrature di sicurezza per salvaguardare testa del carretto dove s’incastravano i dodici
denaro, preziosi o altro. raggi della ruota. Torta siciliana a base di
casciaforte. s.f. cassaforte. ricotta e guarnita di dadini di cioccolato e di
cascigne. s.f. erba di campagna commestibile. frutta candita; gelato di panna con frutta
cascióne. s.m. cassone; vano aperto candita.
dell’autocarro, destinato al carico cassire. s.m. cassiere; chi è addetto alla cassa.
cáse. s.f. casa; costruzione adibita ad cassunètte. s.m. cassonetto; scatola
abitazione per una o più famiglie. parallelepipedi, sotto l’architrave delle
case. s.m. formaggio; alimento che si ottiene finestre, per contenere le persiane avvolgibili.
facendo coagulare il latte con caglio: cacio. castagnacce. s.m. castagnaccio; schiacciata di
cásecavalle. s.m. caciocavallo. farina di castagne al forno, spesso con uva
caseláre. s.m. casolare, deposito, magazzino passa, pinoli ecc…
per formaggi. castagnáre. s.m. castagnaio; colui che
caseme. antiq. locuz. a casa mia: “mo váche a durante le feste vende castagne, noccioline,
caseme e po vènghe”. arachidi, pistacchi, noci, torrone ecc...
casellande. s.m. casellante; sorvegliante di castagne. s.f. castagna; frutto del castagno.
ferrovia o strada, che abita nel casello; addetto castagnije. s.m. ferro per arricciare i capelli.
a un casello autostradale; cantoniere. castagnóle. s.f. castagnetta; schiocco prodotto
casèlle. s.m. casello ferroviario. stropicciando il medio con il pollice;
casèrme. s.f. caserma; complesso di edifici, nacchere.
terreni, servizi e infrastrutture dove castaldúte. antiq. v. custodire; conservare con
alloggiano i militari o gli appartenenti a cura.
organizzazioni analoghe, come i vigili del caste. s.f. purezza; proprietà di ciò che è puro.
fuoco. castegà. v. punire: sottoporre a una pena.
casèrma miále de tróje. s.f. dedicata a Miale castegaminde. v. castigamento; infliggere
da Troia era così soprannominato dal nome una punizione a scopo disciplinare; punire.
della sua patria: Ettore De Pazzis nacque a casteghe. s.m. castigo; punizione inflitta a
Troia a pochi chilometri da Foggia, uno dei scopo correttivo; pena.
tredici cavalieri della disfida di Barletta. Nel

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castegghióne. antiq. s.f. masseria; vasto magistrato, la figura del Catapano fu presente
podere con fabbricati e servizi. fino alla venuta dei Normanni, che
casteglióne. s.m. piccolo castello. scacciarono i Bizantini dalla Puglia ed
castelláne. antiq. s.m. catafalco; palco di imposero un nuovo governo con sistema
legno ornato con drappi, sul quale si pone la feudale.
bara nelle funzioni funebri. catapècchije. s.f. casa malandata.
castellètte. s.m. dim. di castello;torre, spec. cataplasme. s.m. cataplasma; medicamento
in traliccio metallico, eretta alla bocca dei pastoso da applicarsi su una parte del corpo,
pozzi di miniera per sorreggere i rinvii delle con azione emolliente e revulsiva; impiastro
funi di estrazione; impalcatura di legno o persona noiosa e molesta: “ quille éje propije
metallo usata dai muratori per lavorare a una nu cataplasme ne se ne fide manghe a
certa altezza. squagghià l’acque ‘nda saróle”.
castete. antiq. locuz. a casa tua: “và a castete catarátte. s.f. cataratta, cateratta; perdita di
e n’ascènne, senò quille ogge te frèchene de trasparenza del cristallino dell’occhio; botola,
taccaráte”. apertura del pavimento; saracinesca in canali
castille. s. m. castello; costruzione medievale e serbatoi per regolare il decorso delle acque.
adibita a residenza del signore, munita di torri catarene. antiq. s. f. saracinesca; chiusura
e mura a scopo difensivo; castelli in aria, metallica per porte e finestre formata di
progetti fantastici e irrealizzabili; letto a - c, a elementi avvolgibili su rullo e scorrenti
due o più posti uno sopra all'altro; impalcatura verticalmente su guide laterali; apparecchio
di tubi metallici, posta spec. nei parchi, su cui per aprire e chiudere il deflusso di un liquido;
i bambini possono arrampicarsi. anticamente, cancellata di ferro o di travi
castóre. avv. parola giusta, “ mo e truáte calata con catene o funi per sbarrare l'accesso
propije ‘u pile a castóre”. al castello o alla città.
castrà. v.tr. castrare; rendere un animale o un catarine. s.f. Caterina.
essere umano incapace di riprodursi catarre ‘i maccarúne. s.f. chitarra per
asportando le ghiandole genitali. maccheroni.
castrà ‘i castagne. v. castrare le castagne; catarre. s.m. catarro; prodotto di secrezione
inciderle prima di arrostirle perché non di una mucosa infiammata o congestionata;
scoppino. chitarra.
castráte. part.pass. s.m. castrato; sottoporre a catarróne. s.m. punto di riferimento al gioco
castrazione. Animale o persona incapace della lippa: “ mazz’e rustiche”; contrabbasso.
di riprodursi perché privo di ghiandole cataste. s.f. catasta; mucchio di oggetti messi
genitali. Agnello castrato, spec. macellato. uno su l’altro alla rinfusa; ufficio catastale.
castre. antiq. s.m. accampamento; cáte. s.m. secchio di legno per attingere
stanziamento di truppe sotto tenda. l’acqua al pozzo; recipiente usato dai muratori
castróne. s.m. castrone; agnello o puledro per trasportare la malta; furbacchione.
castrato. cate. antiq s.f. secchia.
casuccèlle. s.f. dim. di casa; “quilli crestiáne catellóne. s.m. piano piano.
abetene ‘nda na casuccèlle”. catenazze. s.m. catenaccio, lucchetto,
catafalche. s.m. catafalco; baldacchino chiavistello.
funebre. catène. s.f. catena; serie di elementi, spec.
catalogne. s.f. catalogna; varietà di cicoria anulari e metallici, connessi l'uno
dalle foglie molto sviluppate; cicoria d’orto. nell'altro e mobili. Sul carretto serviva per
cataluffe. antiq. s.f. stoffa per tappezzieri. ancorare i pesi eccessivi.
catapáne. s.m. catapano; nel x secolo i catenèlle. s.f. catena di piccole dimensioni.
bizantini nominarono una specie di catenille ‘o múre. s.m. anello di ferro grande
governatore che detto catalano (da cui deriva infisso sulle mura delle case a pianterreno o
il nome capitanata) aveva il compito di dei bassi per legare il cavallo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
catenille d’u pertóne. s.m. batacchio; anello chiesa di santa Caterina Vergine, chiamata san
di ferro infisso sulle antiche porte per bussare Giovanni di Dio in via Arpi.
o per ornamento, battente, battiporta, catille. antiq. s.m. catino; recipiente rotondo e
picchiotto. concavo per uso domestico; bacile, bacinella.
catenille. s.f. campanello; anello di ottone o catocchije. s.m. pugno in testa.
di ferro appeso al portone per bussare, o catolle. antiq. avv. pezzo piuttosto grosso di
infisso sui muri di palazzi antichi, rimesse, chicchessia.
stalle e simile per attaccare i cavalli. catozze. s.m. cazzotto dato in testa con le
catenine. s.f. collanina: “ tè mise ‘a catenine a nocche delle dita, con le nocche dell’indice e
mamme”. del medio.
catèrine. s.f. Caterina da Siena (Siena 1347 - catramme. s.m. catrame sostanza nera,
Roma 1380), religiosa domenicana, mistica e vischiosa, prodotta nella distillazione
dottore della Chiesa, patrona d'Italia assieme a secca dei carboni fossili o del legno, atta a
san Francesco d'Assisi, ebbe un ruolo vari usi, quali la catramatura stradale e
importante nella vita politica del suo tempo.
simile.
Caterina Benincasa, di estrazione sociale
cattà. v. comprare; acquistare una merce o
modesta, fin da bambina dichiarò di avere
simile e pagandone il prezzo.
visioni e visse in modo austero. All'età di
catte. antiq. s.m. caucciù; gomma elastica
sedici anni si unì al terzo ordine di san
naturale.
Domenico a Siena, divenendo famosa per la
cattèdrále. s.f. cattedrale; a Foggia si narra
vita contemplativa e la dedizione verso i
che dopo il ritrovamento del sacro tavolo
poveri. Presto, non sapendo scrivere, dettò
dell’Iconavetere Roberto il Guiscardo mosso
lettere di argomento spirituale guadagnandosi
da vivo sentimento di fede, fece prosciugare il
la considerazione dei concittadini. Nel 1374
laghetto e sullo stesso luogo, fece costruire il
Raimondo da Capua, poi generale dell'ordine
primo tempio l’attuale succorpo. Nel 1089
domenicano, divenne il suo padre spirituale,
quel tempio fu donato dal figlio Ruggiero alla
seguendone l'attività. Nel 1376 Caterina si
Basilica san Nicola di Bari e fu elevato a
recò ad Avignone per negoziare con papa
chiesa palatina. nel 1137 durante l’invasione
Gregorio XI la fine del conflitto tra Firenze e
delle truppe di Lotario, la chiesa subì gravi
il papato. Nonostante il fallimento della
danni. 1179 il re normanno Guglielmo II di
missione, convinse il pontefice a tornare a
Sicilia detto il Buono, diede l’ordine di
Roma ponendo fine alla cosiddetta cattività
costruire al capomastro di una scuola di
avignonese. Caterina tornò alla vita
maestri di scalpellini un certo Bartolomeo da
contemplativa e alle opere di misericordia a
Foggia la cattedrale con stile romanico –
Siena, tentando contemporaneamente di
Pugliese sullo stesso sito, ma di dimensioni
promuovere la pace in Italia e una crociata per
più grandi. Nel corso dei secoli la chiesa ha
riconquistare la Terrasanta, per lungo tempo
subito diverse trasformazioni sino ad arrivare
uno dei suoi più importanti progetti.
all’attuale stile barocco. Nel 1806, per volere
Profondamente afflitta per lo scisma avvenuto
di Pio VII, la chiesa fu illustrata col titolo di
nel 1378, si recò a Roma per raccogliere
basilica minore.
consensi per papa Urbano VI, impegnandosi
cattevagge. s.f. prigionia; condizione di chi è
per la riunificazione. Dopo aver rifiutato di
prigioniero.
sposare l’imperatore, fu condannata. Fu legata
cattevaggene. avv. modo di essere cattivo.
alla ruota, ma tale supplizio non fu possibile
catteváte. avv. attirare la simpatia.
perché la ruota si ruppe. Infine fu decapitata
cattevèrije. s.f. cattiveria; disposizione al
Venne sepolta nella chiesa di Santa Maria
male.
sopra Minerva; canonizzata da papa Pio II nel
cattive. agg. cattivo; che si considera
1461, fu proclamata dottore della Chiesa nel
contrario a principi morali; malvagio.
1970. A Foggia, nel 1597 fu costruita la

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cattoleche. agg. cattolico; che si ispira ai da ricordare anche la benedizione dell’olio
principi religiosi, morali e sociali propugnati che ogni pellegrino riceve.
dalla chiesa cattolica. cavalcavije. s.m. cavalcavia; ponte che passa
cattóre. s.m. ospizio con oltre trecento al di sopra di una via attraversandola. vie.
anziani dedicato a Maria Grazia Barone, un cavalire. s.m. cavaliere; chi va a cavallo;
edificio progettato dall’ing. Carlo Celentano soldato dell'arma di cavalleria; l'uomo che
Ungano, fu innamorato il 15-08-1934. accompagna una donna, specialmente a
Nell’atrio si eleva il busto di bronzo di Maria manifestazioni mondane o balli; l'uomo che si
Grazia Barone, opera dello scultore Enzo
comporta abitualmente con raffinata cortesia,
Pucchetti.
catùbbe. s.m. cilindro; copricapo da spec. verso le donne.
cerimonia. cavalláre. s.m. cavallaio; chi commercia in
caturze. s.m. uomo goffo poco civile. cavalli, guardiano di un branco di cavalli.
catuzze. s.m. montanaro, chi vive, o è nato, in cavalle a dondele. s.m. cavallo a dondolo;
montagna. giocattolo di legno, cartapesta e simile,
cauzatúre. antiq. s.m. calzatoio; piccolo riproducete un piccolo cavallo montato su due
oggetto che aiuta a calzare le scarpe. assicelle ricurve che gli permettono di
cauzettáre. antiq. s.m. calzolaio. dondolare.
cavalcande. s.m. cavallerizzo. cavalle balzáne. s.m. detto di cavallo che ha
cavalcà. v. cavalcare; montare un cavalo o un le balzane in uno o più arti.
altro animale. cavalle d’i carte. s.m. figura delle carte da
cavalcáte. s.f. cavalcata; percorso che si fa a
gioco italiane.
cavallo. Tradizione legate al particolare culto
della Madonna dell’Incoronata di Foggia da cavalle d’u cavezóne. s.m. inforcatura dei
ricordare: la vestizione che avviene il pantaloni o delle mutande.
mercoledì precedente l’ultimo sabato di cavalle de san Franciscke. s.m. le proprie
Aprile. La cavalcata degli Angeli che si gambe. Andare col cavallo di S.
svolge il venerdì successivo alla vestizione Francesco, a piedi.
della statua, vuole riproporre il tripudio che cavalle de solde. s.f. moneta in corso
aveva riempito la selva di canti e luci nella nell’anno 1789.
lontana notte di aprile del 1001 quando la cavalle lunghe. s.m. cavallo lungo; gioco dei
vergine apparve al conte di Ariano e all’umile ragazzi con più elementi, si fa la conta chi
e privilegiato contadino Strazzacappa. Cavalli
perde va sotto gioco; il primo si mette come
superbamente bardati, ornati di lustrini e
sonagliere, insieme a centinaia di fanciulli un cavallo tenendo la schiena abbassata con le
vestiti da angeli, santi e da fraticelli che mani sulle ginocchia per reggere il peso
girano tre volte intorno al santuario in mezzo dell’avversario mentre tutti gli altri saltano a
a centinaia di fedeli che accompagnano il gambe larghe poggiando le mani sulla
corteo col canto di antiche laudi. L’altra schiena, si può saltare all’infinito.
usanza era quella di togliersi i calzari: quando cavalle sfacciáte. agg. anche s.m. detto di
i pellegrini, arrivavano al ponte cervaro o, per cavallo che presenta una macchia bianca sulla
quelli che arrivavano da Potenza, usavano fronte.
togliersi i calzari e percorrere gli ultimi due cavalle. s.m. cavallo; mammifero domestico
chilometri a piedi. Oggi come tradizione è
degli Ungulati, erbivoro, con collo eretto
rimasta la cavalcata che consiste in: le
compagnie di fedeli che partono da Foggia per ornato di criniera, piede fornito di un solo dito
tutto il tratto di strada fino al Santuario protetto dallo zoccolo, variamente denominato
camminano a piedi, una volta arrivati fanno i secondo il colore del mantello: cavallo baio,
tre giri in segno di devozione prima di entrare bianco, morello, sauro.
nel santuario. L’altra usanza sopravvissuta è cavallèrije. s.f. cavalleria: milizia a cavallo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cavallerizze. s.m. fantino; chi monta o guida cavedarèlle. s.f. calderina; piccolo recipiente
per professione i cavalli nelle corse al galoppo di metallo concavo usata dai muratori per
o al trotto. mettere la malta. Recipiente in metallo per
cavallètte de firre. s.m. cavalletto di ferro farvi bollire qualcosa.
supporto di metallo, con tre o quattro gambe, cavedarille. s.m. recipiente basso, come
adoperato per sostenere pesi o apparecchi. grosso secchio.
cavallètte de lègne. s.m. cavalletto di legno; cavedaróne. s.m. gavettone; grosso recipiente
supporto di legno, con tre o quattro gambe, per distribuire il cibo alla truppa.
adoperato per sostenere pesi o apparecchi. cavede. agg. caldo; che produce una
Supporto per reggere lo strofinatoio sulla sensazione di calore.
bagnarola. cavedijáte. s.f. saldatura a fuoco; la moietta
cavallètte. s.f. cavalletta; denominazione di della ruota del carretto si arrotondava affinché
varie specie di insetti ortotteri. Cavalletta. si formasse il cerchio e veniva saldato a
Persona molesta, dannosa e avida. fuoco: “ ‘a cavedijáte”, la bollitura.
cavallóne. s.m. cavallone; grande ondata cavedille. s.f. bruschetta; durante i periodi
marina; donna alta e robusta. invernali degli anni 50 e sessanta si accendeva
cavallucce. s.m. dim. di cavallo. il carbone nel braciere per riscaldarsi,
cavamonde. s.m. operaio addetto alla raccolta nell’occasione le nonne o le mamme
della breccia. prendevano del pane raffermo lo tagliavano a
cáve de vricce. s.f. cava di ciottoli. fette e lo facevano abbrustolire sui carboni
cáve. s.f. cava; scavo da cui si estraggono ardenti, una volta cotta si strofina sopra
minerali o torba. dell’aglio e si condiva con olio e sale; oggi la
cavece d’anemále s.m. calcio di animale, gente mette anche i pomodori.
percossa data con la zampa da animali che cavele. s.m. cavolo; cazzo: “ ma… chè cavele
hanno gli zoccoli. stáje decènne!”.
cavece da costruzióne. s.f. calcina; malta cavelfióre. s.m. cavolfiore; varietà coltivata
ottenuta mescolando a sabbia e pietrisco la di cavolo a fusto eretto, foglie con grossa
calce spenta. nervatura mediana e infiorescenze giallicce.
cavece. s.m. calcio; colpo che si dà col piede; cavelóne. agg. sciocco; che non ha giudizio,
calce bianca. criterio, intelligenza, senno detto di persona.
cavecèstruzze. s.m. calcestruzzo; materiale da cavese. s.f. causa; ciò che è origine, motivo,
costruzione costituito da un impasto di sabbia, ragione determinante di qualcosa.
ghiaia e pietrisco con cemento e acqua. cavete. agg. caldo; che produce una
cavecia janche. s.f. calce bianca. sensazione di calore.
cavecia stutáte. s.f. calce spenta; idrossido di cavètte. s.f. gavetta, recipiente di alluminio
calcio, ottenuto trattando con acqua la calce per il rancio del soldato in campagna.
viva. cavettine. s.m. scherzo tra soldati.
cavecia vive. s.f. calce viva, ossido di calcio cavettóne. s.m. gavettone; scherzo in uso
puro, senz’acqua. specialmente tra i soldati, consiste in una
caveciajulle. s.m. addetto a fare la calce, doccia ottenuta col lancio di un secchio
malta. d’acqua.
caveciatáre. s.f. persona controversia. cavezarijille. s.m. piccolo vestito.
caveciatóre. s.m. calciatore; giocatore di una cavezarille. s.m. calzino; calza corta,
squadra di calcio. specialmente da uomo o da bambino, di lana o
cavedaráre. s.m. calderaio, operaio che di cotone; calzerotto.
fabbrica e ripara caldaie, casseruole, paioli e cavezascarpe. s.m. calzascarpe; piccolo
simile. oggetto di corno, metallo o plastica che aiuta a
cavedáre. s.m. calderone; grosso recipiente calzare le scarpe; calzante, calzatoio.
per farvi bollire qualcosa. cavezáte. s.m. vestirsi dalla testa ai piedi.
cavezeficije. s.m. calzificio; fabbrica di calze.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cavezettáre. s.f. calzettaia; negli anni 40/50 cavrejulle. antiq. s.m. capriolo; mammifero
era la donna che riparava e confezionava le ruminante degli Ungulati di statura breve, con
calze con i ferri, la riparazione consisteva nel zampe lunghe e portamento elegante, pelame
tagliare la parte rotta o consumata, e rifarla, bruno-rossiccio, corna corte e poco ramificate
veniva chiamata a: “ spezzatóre ”, si facevano
presenti nel maschio.
con la lana o il cotone. Lo stesso personaggio
cavutà. v. forare; bucare.
confezionava anche le maglie intime di lana
cazzarille. s.m. bambino piccolo e vivace.
dette i: “cammesóle”, faceva anche i:
cazzaróle. s.f. cazzarola; donna che li piace il
“copraspalle” uno scialle di lana che serviva a
pene.
coprire le spalle durante il periodo invernale, i
cazze. s.m. cazzo; organo genitale maschile,
pedalini: “ pedaline” calzini di lana da uomo e
si chiama anche: “nudeche, cille, pinghe,
da donna per la notte.
pengóne, suatte, cugghije, berlocche,
cavezettarije. s.f. calzetteria; negozio in cui si
cemececcuzze, zavezicchije, vecille, cellóne,
vendono le calze.
crèapopele”. Persona stupida.
cavezètte. s.f. calza; indumento a maglia che
cazzejatóne. avv. grosso rimprovero: “
riveste il piede o parte della gamba.
ciagghije fatte nu cazzijatóne chè se l’adda
cavezètte d’i murte. s.f. calza dei morti; A
recurdà pe tutte ‘a vita súje”.
Foggia la tradizione vuole che durante la notte
cazzinpèrne. s.m. sedano; pianta delle
tra l’1 e il 2 novembre i bambini che sono
umbellati, coltivata come ortaggio con foglie
stati bravi durante l’anno hanno dai propri
aromatiche.
defunti la calza piena di caramelle e
cioccolate, mentre per i bambini che hanno cazzele. s. m. cozza; mollusco dei Bivalvi con
fatto i cattivi i defunti portano una calza piena conchiglia oblunga, nera, che si rissa
di carboni. mediante il bisso a corpi sommersi ed è
cavezettèlle. s.f. fettuccia che brucia nel lume allevato per le sue carni; muscolo, peocio.
a petrolio. cazzemarre e patáne. s.m. lampredotti con le
cavezettúne. s.m. calzettoni; calze spesse, per patate; si prendono i lampredotti e s’infila la
lo più di lana, lunghe fin sotto il ginocchio. punta della forbice nel foro, si tagliano a
cavezóne a zombafusse. s.m. pantalone lungo metà, si lavano per bene con l’acqua calda
al di sopra della caviglia. fino a quando sono puliti, si fanno scolare
cavezóne a zuarre. s.m. calzone a tre quarti bene. Si prende un pezzo d’omento del maiale
di gambe. e sì stende, si mette il fegato, l’animella e si
cavezóne. s.m. calzone; indumento condisce col formaggio, l’aglio, il pepe, il sale
specialmente maschile che veste la persona e il prezzemolo, si avvolge come un involtino,
dalla cintola in giù e copre ogni gamba poi si prende il lampredotto e si avvolge la
separatamente; pantalone. grandezza che si desidera. Si sbucciano le
cavezunètte. s.m. mutande lunga da uomo di patate, si lavano, si tagliano a tocchetti e si
fustagno, si legavano alle caviglie con le: “ condiscono con: sale, formaggio, prezzemolo,
capescióle”. olio, aglio, e pepe. Si prende una teglia si
cavezungille. s.m. calzoncelli; manicaretti, mettono poche patate, il lampredotto in mezzo
dolci natalizi fatti in casa con lo stesso e si copre il tutto con il resto delle patate, si
impasto delle: “cartelláte” fatti con due riempie la teglia a metà d’acqua si condisce in
sfoglie di pasta sovrapposta ripieni di superficie con un po’ di formaggio e un po’
mostarda e bagnati nella sapa: “vinecutte”. a d’olio, s’inforna a duecento gradi per circa
forma di mezza luna, rettangolari, di nove o un’ora e mezza.
dieci centimetri di lunghezza e quattro cazzemarre. s.m. lampredotto; involtino fatto
centimetri di larghezza. con le budella d’agnello variamente farcito
cavezόne. s.m. pantalone: “ nenn’éje sèmbe con omento del maiale, animelle, fegato,
óme quille chè porte ‘u cavezóne”. prezzemolo, formaggio, pepe, olio, aglio,
cavóne. s.f. discarica d’immondizia. sale, e cucinato al forno con le patate.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cazzemarróne. s.m. involtino grande fatto ceccellúzze. s.m. organo genitale maschile del
con le budella d’agnello variamente bambino.
farcito con omento del maiale, animelle, cècche cècche. avv. chiamare il maiale.
fegato, prezzemolo,formaggio, pepe, olio, cecchètte. s.m. rimprovero; espressione di
aglio, sale e cucinato al forno con le patate. biasimo e ammonizione; ammonimento,
cazzemusce. s.m. cazzo moscio; persona lenta rimbrotto.
e apatica; pene floscio. cecchètte ‘a machene. s.m. fare arrivare
cazzesture. s.m. cazzo storto; persona benzina al motore manualmente.
nervosa che ha tanti pensieri per la testa. cecchille. dim. di Francesco.
cazzetuste. s.m. cazzoduro; pene indurito. cècchine. vezz. di Francesco.
cazzimpèrne. s.m. basilico; pianta erbacea cecciotte. s.f. tettarella capezzolo di gomma
delle Tubiflorali con foglie ovali molto del poppatoio. Oggettino simile che si dà da
aromatiche e fiori chiari raccolti in spighe, si succhiare al bambino per tenerlo buono.
dice anche “ozzijime”. cecellúzze. vezz. di Francesco; organo
cazzotte. s.m. cazzotto; forte pugno. genitale maschile del bambino.
cazzόne. s.m. cazzone; persona stupida, poco cecèrchije. s.f. cicerchia; pianta erbacea
inteliggente: “ quille éje propije nu cazzóne rampicante delle Rosali simile al pisello
joche chi criatúre”. con fiori rosei o rossi, coltivata spec. come
cazzuttáte. s.f. cazzottata; scambio violento foraggio, sgusciate e cucinate alla stessa
di cazzotti.
maniera dei legumi con molta cipolla sono
ccide. v. uccidere; far morire, privare della
vita. una specialità: “ ogge hagghije mise a fa dóje
ccise. v. ucciso; chi è stato privato della vita. cecèrchije c’iamma addecriáte tenèvene nu
ce l’ha menáte a musse. avv. rinfacciare sapóre”.
tutto ciò ch’è stato fatto. cecerille. s.f. grandine; precipitazione violenta
ce l’háve. avv. prendere di mira una persona. di chicchi sferoidali o pezzetti irregolari di
cebbelláte. antiq. avv. perdere soldi al gioco. ghiaccio.
cebbèrne. s,f, giberna; astuccio a tasca, di cecheline. avv. camminare alla cieca.
cuoio o tela, per custodirvi cartucce; ceciutte. s.m. granturco o granoturco; pianta
cartucciera del soldato. erbacea delle Glumiflore, con fusto
cecagghióne. agg. miope; chi è affetto da robusto, infiorescenze maschili in pannocchie
miopia.
terminali e femminili a spiga avviluppate da
cecále. s.f. cicala; grosso insetto nero-
giallastro, con capo grosso e largo, antenne brattee: i suoi frutti gialli sono commestibili e
brevissime, ali grandi e trasparenti, maschi le foglie utili come foraggio; la cariosside di
dotati di uno speciale apparato sonoro grazie tale pianta, dalla quale per macinazione si
al quale friniscono. ottiene una farina gialla usata
cecále de máre. s.f. cicala di mare; piccolo nell'alimentazione, frumentone, granone,
crostaceo marino commestibile, di forma mais, si dice anche: “ciciutte”.
allungata e un po appiattita con due arti cecliste. s.m. ciclista; chi va in bicicletta.
terminanti in una chela spinosa; canocchia; cecogna janghe. s.f. cicogna bianca; uccello
scillaro. migratore con lunghe zampe rosse e becco
cecáte. agg. cieco; chi è privo della vista, rosso, con penne bianche e grandi ali dalle
accecato.
estremità nere.
cecatijelle. avv. le masse all’opera dei
cecogna nère. s.f. cicogna nera; uccello
burattini.
cecatille. s.f. pasta fatta in casa con semola e migratore con lunghe zampe rosse e
acqua. becco rosso, con penne nere verdastre sul
cècce. s.f. pane non lievitato bene o non molto dorso e bianche sul ventre.
cotto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cecogna róse. s.f. cicogna rosa; uccello solleticare l'appetito, la vanità di qlcu.
migratore con lunghe zampe rosse e celecúse. antiq. agg. anche s.m. permaloso;
becco rosso, con penne rosa sul dorso e che (o Chi) s'impermalisce anche per
bianche sul ventre. parole o atti insignificanti. Suscettibile.
cecogne. s.f. cicogna. celizije. antiq. s.m. cilicio o cilizio; cintura
cecorije. s.m. radicchio, cicoria, verdura molto ruvida, annodata, portata sulla
commestibile di campagna o orto. pelle nuda per penitenza. Tormento fisico.
cecurijáre. s.m. colui che raccoglie le cicorie celláre. antiq. s.f. cantina; locale, interrato o
per venderle.
seminterrato, fresco, adibito alla
cecurijèlle. dim. di cicoria;piccole cicorie.
cecúte. s.f. cicuta; pianta erbacea delle conservazione del vino o di derrate alimentari.
umbellati, con infiorescenza a ombrella, il cui Ripostiglio o stanza interrata o
rizoma contiene un lattice giallo, da dove si seminterrato, di un edificio. Luogo umido e
estrae un veleno. oscuro, insieme dei locali per la
cedamosche. s.f. picchietto; utensile per preparazione e conservazione industriale del
uccidere le mosche. vino: “ va pigghije nu litre de vine
cède. v. cedere; arretrare, non resistere, non annucchiáte e na gazzóse ‘a celláre”.
opporsi, riassegnarsi, darsi per vinto. celláte. s.m. colpo di pene. “a quèlle ciagghije
cedróne. s. m. gallo cedrone; grosso uccello menáte na celláte”.
commestibile selvatico delle regioni
cellètte. s.f. piccolo loculo per tumulare i
montuose, dal piumaggio nerastro; urogallo.
bambini.
cèfele. s.m. cefalo; pesce osseo commestibile,
cellóne. s.m. organo genitale maschile, si
con grosso corpo rivestito da grandi squame chiama anche: “ nudeche, cille, pinghe,
argentee, si dice anche: “cifele”. pengóne, suatte, cugghije, berlocche,
ceffà. antiq. v. prendere, acciuffare. cemececcuzze, zavezicchije, cazze, vecille,
cefragne. s.f. testa, capo. crèapopele”.
cefrόne. s.m. persona molto inteliggente. cellurije. s.m. intelletto; complesso delle
cegghijà. v. germinare, germogliare.
facoltà mentali che consentono di
cègghije accucchiáte. s.m. sopraciglio quasi
unite; rilievo arcuato unito, ricoperto di peli, intendere, pensare, giudicare. Capacità di
sul margine superiore della cavità orbitaria. intendere, di ragionare: intelletto vigoroso .
cègghije. s.m. ciglia dell’occhio; peli delle Intelligenza. Cervello.
palpebre. cellúzze. s.m. vezz. di Francesco.
cegnàte. agg. cornuto; detto di chi è tradito cèlme d’u titte. s.m. comignolo; parte della
dal proprio coniuge: “ quille éje propije nu canna fumaria che esce dallo spiovente del
‘ndelenò sà fatte cignà”, fornito di corna. tetto.
cègne. antiq. s.f. cinghia; striscia o fascia celóne. s.m. torrente celone; corso d’acqua
lunga e sottile di pelle, corda o tessuto, per breve a forte pendenza e con accentuate
variazioni di portata, sito a cinque chilometri
cingere, legare, sostenere e simile.
da Foggia.
celecà. v. solleticare; “ ‘a fenisce de
celúne. s.m. vomito persistente “ ‘U creature
celecarme”.
a vumecáte ‘i celúne”
celecaminde. s. m. solletico; sensazione
celsetudene. s.f. altezza, nobiltà.
piacevole e fastidiosa da sfregamento lieve
cemamarèlle. s.f. verdura campestre
della cute.
commestibile.
celechèje. v. solleticare; stuzzicare
cembelà. v. suonare il cembalo.
provocando il solletico.
cèmece. s.f. cimice; insetto terrestre o
celecà. antiq. v. solleticare; stuzzicare
acquatico che emette un odore sgradevole.
provocando il solletico: solleticare i piedi
Cimice dei letti, con piccolo corpo depresso di
a qlcu. Eccitare, stimolare piacevolmente:

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
colore rossastro, parassita anche quella consumata da Gesù con gli Apostoli,
dell'uomo. Piccolo chiodo dalla capocchia durante la quale Egli istituì l'Eucaristia.
larga e piatta: “fète pègge de nu cène da vigiglije. s.f. cena della vigilia di
cèmece”. Natale; il 24 Dicembre è tradizione a Foggia,
cemènde. s.m. cemento; polvere grigia si fa la vigilia che consiste pranzare nelle ore
ottenuta per cottura, in speciali forni, di del pomeriggio verso le 18,00 o 19,00. cioè
quando si ritira il capo famiglia dal lavoro, si
miscele naturali o artificiali di calcare e
pranza con i famigliari tutti insieme.
argille; bagnato, fa presa sia all'aria che in cenejáte. antiq. s.m. delicato, molle.
acqua. Cemento idraulico, che fa presa e cenerále. antiq. s.m. panno che copre i panni
indurisce anche sott'acqua. del bucato, cui si versa la cenere quando si fa
cemène armáte. s.m. cemento armato, la: “ luscive”, liscivia.
struttura mista costituita di calcestruzzo cènère. s. f. cenere; residuo polveroso,
di cemento e barre di ferro in esso grigio, della combustione di legna e
incorporate, disposte in modo da resistere agli carbone.
sforzi di trazione. cènere rèligióse. s.f. ceneri religiose; festa
cemedúlce. s.f. verdura di campagna liturgica mercoledì precedente la prima
commestibile. domenica di quaresima, quando il sacerdote,
emenère. s.m. fumaiolo; parte sporgente del per invito alla penitenza, impone sul capo del
camino. fedele un pizzico di cenere ottenuta dalla
cemenire. s.f. ciminiera; alto fumaiolo, spec. combustione dell’ulivo benedetto dell’anno
di fabbriche, locomotive e navi. precedente. Resti mortali.
cemire. s.m. intaglio ornamentale dei mobili. ceneriglije. antiq. s.f. cenere calda.
cemóse. s.m. orlo di stoffa; ripiegatura del cenerine. s.m. color cenere.
tessuto prima di essere cucito. cenète. s.f. morbida: “ ‘a scarpe éje cenète”
cemúse. s.m. cornuto; Ciccille éje nu cemúse cenijáte. s.f. delicato, molle.
de prima catègorije”. cenite. s.m. morbido: “ stu páne éje cenite ”.
cenà. v. cenare; consumare la cena. cennà. v. accennare, avvisare.
cenáte. s.f. cenato; di chi ha consumato la cennamèlle. s.f. ciaramella, piva.
cena. cenolèlla. antiq. s.f. cenetta: “sta cenètte a
cènce. s.f. roba, abito, indumento facime o no”.
cènce amèricáne. s.f. roba americana; abito,
cenóne. s.m. cenone; ricca cena, specialmente
indumento: “ hamma jì mizz’o vènèrdì a cattà
‘i cènce amèricáne”. quella di Natale o della notte di
cendóne. s.f. accr. di cinghia; triscia o fascia Capodanno.
cèntre. s.m. centro.
lunga e sottile di pelle, corda o tessuto, per
centrille. s.f. clitoride; organo erettile
cingere, legare, sostenere e simile. dell’apparato genitale esterno femminile.
cendráte. v. centrare; colpire nel segno. centróne. s.m. grosso chiodo quadrangolare
cendrèlle. s.f. bulletta; chiodi corti con testa messo sulle pareti delle case a schiera per
larga per scarpe da lavoro: “ maste Emilije reggere le corde e sciorinare la biancheria.
mitte dóje centrèlle a sti scarpe”. cenzèlle. s.f. vezz. di Vincenza.
cendróne. s.m. persona invadente che s’infila cenzenèlle. s.f. dim. di Vincenza.
nei discorsi senza che se ne chiede il parere: “ cenzenille. s.m. dim. di Vincenzo.
sé sckaffáte mizze cumè nu cendróne sènze cènzine. s.m.Vincenzo.
chè nisciune a ditte ninde”.
cenzúlle. s. m. pagliaccio, burlone; persona
cène. s.f. cena; pasto che si fa la sera o la
priva di serietà e dignità.
notte, ultimo pasto della giornata. Ultima cena cepaúle. s.m. nom. Francesco Paolo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cepolle. s.f. cipolla; pianta erbacea delle comprendente i due emisferi del telencefalo e,
Liliflore con bulbo a squame carnose, secondo alcuni, il diencefalo.
concentriche, dall'odore acuto di colore rosse cèrelline. s.m. basco; copricapo di panno
e bianche. Bulbo di alcune piante, simile a senza tesa e aderente, con puntina di stoffa al
quello della cipolla. Orologio da tasca, grosso centro.
e antiquato. ceremonije. s.f. cerimonia; dimostrazione
cepolle di pide. s.m. durone; ispessimento eccessiva di rispetto. Senza cerimonie,
superficiale e circoscritto della cute, con semplicità. “ madonne e quanta
specialmente dei piedi. ceremonije chè fáje tráse…”. Azione rituale
cepavele. s.m. nom. Francesco Paolo. o solenne dei culti religiosi. Complesso di atti
ceppóne. ceppo; grosso pezzo di legna da che si compiono per celebrare
ardere. Ciocco che si brucia la notte di Natale. avvenimenti e ricorrenze. Rito. Funzione.
Capostipite di una famiglia o di una cèrije. s.m. cero pasquale, benedetto il Sabato
popolazione. Santo e collocato accanto all'altare, si accende
ceprèsse. s.m. cipresso; albero delle Conifere nelle funzioni fino all'Ascensione.
con foglie squamiformi sempreverde, rami cerine s.m. fiammifero di cera. Stoppino
eretti e chioma disposta a piramide. incerato per accendere candele.
cepulláre. s.m. cipollaio; chi vende cipolle, cèrnere. v. cernere; separare, la farina dalla
luogo ove si piantano le cipolle. crusca con lo staccio. Scegliere.
cepullatúre. s.m. cipollatura; difetto del cernetúre. s.f. cernitura;l’arte di cernere il
legname consistente nel distacco degli grano con lo staccio.
anelli di accrescimento. cernúte. locuz. quantità di farina inserita
ceranzotte. s.f. persona che guarda con le nello staccio.
sopracciglia corrugate. cerogene. s.m. ceri stearici, di stearina.
ceráse. s.f. ciliegia; frutto del ciliegio. cerratúre. v. guardare con sdegno: “ mamme
cerasulle. s. m. girasole; pianta annua delle e chè cerratúre la fatte ‘u padre”.
Sinandrali con grandi capolini a fiori cerrúte. s.m. persona con molti capelli: “
periferici gialli, che si volgono verso il sole e èfèsse e cumèje rerrúte quèlla uaglióne”.
dai cui semi si estrae un olio certà. v. disputare; discutere di qlco.
commestibile. contrapponendo la propria opinione a quella
cercà. v. cercare; adoperarsi a trovare altrui. Competere. Gareggiare. Combattere.
qualcuno o qualcosa. certetudene. s.f.certezza; condizione di ciò
cercaminde. v. chiedere; il modo di chiedere. che è certo, sicuro. Persuasione ferma e
cerchióne. s.m. accr. di cerchio; cerchio sicura. Sicurezza. Verità.
metallico su cui si adatta lo pneumatico in ceruseche. antiq. s.m. cerusico, chirurgo,
biciclette, autoveicoli e motocicli. Cerchio in medico, nell’anno 1900 due giovani medici -
metallo che copre la ruota del carretto. chirurghi: Francesco Paolo Bucci di Foggia e
cerculáre. s.m. autobus; grande autoveicolo Francesco Lastaria di Lucera aprirono nella
pubblico per trasporto specialmente urbano di nostra città la prima casa di cure mediche in
persone. vico Troiano nei pressi del vecchio ospedale
cère de spagne. s.f. ceralacca; miscuglio di di via Arpi.
resine, di sostanze minerali e coloranti, usato ceruzze. s.m. dim. di Ciro: “quille ceruzze éje
spec. per sigillare. bráve”.
cère. s.f. cera; sostanza di origine vegetale o cèrve. s.m. mammifero ruminante degli
animale, simile ai grassi. Cero. Ungulati con coda corta, pelame bruno
cerèbre. antiq. s.m. cervello; parte principale rossiccio e nel maschio corna ossee caduche,
dell'encefalo, posta nella cavità cranica e

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
che ricrescono in primavera con un palco in cestugne. s.f. tartaruga, testuggine.
più. ceterà. s.f. sonare la cetra.
cèrve volande. s.m. cervo volante, insetto di cetofene. s.m. citofono; apparecchio
color nero lucido con testa quadrata e larga, telefonico.
munita nel maschio di grandi mandibole cetráte. s.m. citrato di magnesia
ramificate simili alle corna di un cervo. effervescente, miscela purgativa formata da
cervelláte. s.f. salsiccia molto doppia di carne carbonato di magnesio, acido citrico e
e cervello di maiale. tartarico, saccarosio e oli essenziali.
cetratèle. s.f. cedrina (erba odorosa delle
cervèlle. s.m. cervello; parte principale
labiate).
dell'encefalo, posta nella cavità cranica e
cetrúle. s.m. pianta erbacea delle Cucurbitali
comprendente i due emisferi del telencefalo e,
con fusto sdraiato, peloso, foglie
secondo alcuni, il diencefalo.
cuoriformi e ruvide e frutti commestibili
cervóne. grossa lumaca verdastra;mollusco
oblunghi, gialli a maturità. Persona
dei Gasteropodi polmonato, onnivoro, con
sciocca.
corpo allungato e viscido, conchiglia ridotta e cèttine. s.f. vezz. di Concetta.
nascosta sotto il mantello. Persona lenta e cevà. v. cibare; alimentare, nutrire,
pigra nei movimenti. imboccare.
cesarine. s.m. dim. di Cesare. ceveliste. s.m/f. . avvocato; che si occupa
cesarotte. s.m. vezz. di Cesare. delle cause civili.
cèsere. s.m. Cesare. cevetèlle. s.f. vecchia scuola elementare di
cespecà. antiq. v. urtare col piede in un Foggia.
ostacolo mentre si cammina; incespicare. cevètte. s.f. civetta; detto di donna che si
Imbattersi all'improvviso in qlcu. che si mette in mostra per attrarre l'attenzione degli
sarebbe preferito non incontrare o in qlco. di uomini. Uccello rapace notturno.
spiacevole. cevettèje. v. civettare; attirare gli uomini
cestarèlle. s.f. dim. di cesta; tipo di canestro facendo la civetta.
in tessuto di vimini, canne, salici e sim. usato cèveze. s.m. persona inservibile.
dai carrettieri per caricare la sabbia di fiume cevile. agg. civile; pertinente al cittadino
sui carretti, dai muratori per mettere la malta. perché membro di uno Stato o di una
ce sì. avv. ci sei. comunità politica: istituzioni civile.
ce stáce. avv. ci sta. Convivenza civile, complesso dei rapporti fra
ce stanne. avv. ci sono cittadini, e delle norme che li regolano.
ce trasene. avv. ci entrano. chè cazze. compl. che cosa: “ma… se póte
ce váje. avv. anche s.f. ci vai. Ogni specie di sapè chè cazze váje tranne..?”.
legume secco commestibile. chè ciaprizze. mdd. che ci rimetti: “chè
ce váje. avv. anche s.f. ci vai. Ogni specie di ciaprizze a darme na máne muvete…”.
legume secco commestibile. chè vuje. avv. cosa vuoi: “ chè vuje da mè si
ce vanne. avv. ci vanno. mammete mène ‘i botte…”.
ce vanne. avv. ci vanno. che. preposizione.
cèste. s.f. cesta; tipo di canestro o paniere a chè. s.f. cosa; nome generico usato per
sponde alte, in tessuto di vimini, canne, salici indicare un'entità materiale o ideale,
e sim. concreta o astratta. Pronome relativo.
cestine da fatiche. s.m. cestino da lavoro, checasotte. s.m. chi si è cagato addosso se le
contenente tutto ciò che occorre per cucire o fatta nei pantaloni.
ricamare.
cestine. s.m. cestino per mettere la colazione
ai bambini che vanno alla silo; cestini vari.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
checciúte. agg. anche s.m. detto di chi si chemò. s.m comò; cassettone a due o
ostina nell'agire, pensare, esprimersi a modo trecassetti sovrapposti.
suo. Caparbio, ostinato, testardo. chenocchije. conocchia, la rocca che si
checozze. s.f. zucca: “tine ‘a checozza toste avvolgeva la lana da filare col fuso a mano.
na vuje capì ‘a setuazióne”. Testa. chenzóle. s.m. console; tavolo da parete retto
checuzze. s.m. cocomero non maturo; pianta prima da gambe generalmente. lavorate.
erbacea delle Cucurbitali con fusto sdraiato, chenzulà. s.m. alleviare un dolore.
foglie grandi e frutti a peponide commestibili, chenzúme. s.m. consumo; uso, utilizzo,
a polpa rossa con semi neri. impiego di qlco., spec. con riferimento ai
checuzzèlle. s.f. zucca piccola; pianta delle bisogni ordinari della vita.
cheparrète. v. andare in dietro.
Cucurbitali con fusto strisciante, foglie pelose,
cheppúte. s.m. fondo: “ pigghije dúje piatte a
grande frutto di forma variabile. Testa umana. cheppúte”.
checuzzille. s.m. dim. di zucca; frutto di una chèrche. s.m. chierico; giovane che, avviato
varietà di zucca consumato verde e al sacerdozio, non ha ancora ricevuto gli
immaturo. Zucchetta, zucchino. ordini. Chi serve la messa e fa da sagrestano.
chèdèje. mdd. che cos’è: “ chèdèje chè ne me
cherdóne. s.m. cordiglio; cordone con nodi
guarde chiù ‘mbacce..?”.
che i frati e le monache portano sopra l’abito.
chegghijúne. s. m. testicolo; ciascuna delle
Corda di media grossezza e di materiale vario,
due ghiandole sessuali maschili che
destinata a usi diversi.
producono gli spermatozoi.
chernuglije. s.m. panno; involto a forma di
chegghijόne. s.m. persona sciocca.
foggia di cerchio messo in testa per sopportare
chèghèje. compl. che cosa; “ chèghèje chè
carichi notevoli, cercine.
váje tranne da mè”.
chernúte. s.m. cornuto; fornito di corna.
chegnóme. s.m. cognome; nome di famiglia.
chelenèlle. s.f. dim. di Michela “chelenèlle a cheróne. s.f. corona; ornamento del capo a
mamme va ‘o puteghine e accatte ‘u sále”. forma di cerchio, costituito spec. di fiori,
cheline. s.f. Michela. fronde e sim., portato anticamente in segno di
chelonne. s.f. colonna; elemento portante letizia, onore o come premio per vincitori di
verticale a sezione circolare, atto a sostenere gare.
il peso delle strutture sovrastanti o usate in cherubbe. s.m. cherubino; nella teologia
funzione decorativa: la nostra villa comunale cristiana, angelo del secondo ordine o
né ha ventotto realizzate da Luigi Oberty nel coro della prima gerarchia. Immagine dipinta
1820. o scolpita raffigurante un angelo.
chelóre. s. m. colore;impressione che la luce, Bambino o ragazzo di delicata bellezza.
variamente riflessa dalla superficie dei corpi, Cherubo.
produce sull'occhio, dipendente dalla cherurghe. s.m. chirurgo; medico che pratica
lunghezza d'onda della luce riflessa. la chirurgia.
chelostre. s.m. colostro: liquido secreto della chescavalle. s.m. caciocavallo; formaggio
mammella subito dopo il parto, il primo latte duro dell’Italia meridionale, a forma allungata
della donna dopo il parto di colore giallo. e strozzata in alto, preparato con latte intero di
chelúcce. s.f. dim. di Michela. vacca; provolone meno piccante.
chelùmere. s.m. fichi grandi. chesetóre. antiq. s.m. sarto; chi esegue abiti
chemmúne. s.m. pozzo nero; cella sotterranea su misura per un cliente.
in cui si raccolgono le materie provenienti chesetúre. s.f. cucitura; operazione del cucire.
dalle latrine e dagli scarichi quando non c'è Serie di punti usati per congiungere due
fognatura: “quille fète pègge d’u chemmúne”. pezzi di tessuto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
chesetrece. s.f. sarta; donna che taglia e chianghettèlle. s.f. orecchiette schiacciate;
confeziona abiti, spec. Femminili. maccheroni fatti in casa come le orecchiette,
chèssedice. mdd. cosa si dice in giro: “ma… la differenza è che l’orechietta e conca mentre
chèssedice cia danne sta fatiche o no”. a “chianghettèlle” è schiacciata.
chesúte. v. cucito; unito mediante il filo e chiagnamalanne. s.m. uccello di cattivo
l’ago. augurio.
chiagnamaláte. s.m. persona che si lamenta
chetogne. s. m. cotogno; albero delle Rosali,
sempre: “ si... a stu chiagnamaláte nu
con fusto contorto e nodoso e frutto purtanne chiù qua”.
commestibile aspro e profumato, anche: chiagne. v. piangere: versare lacrime per
“chetugne” dolore, commozione o altri sentimenti.
chetugnáte. s.f. cotognata; marmellata di chiagnelúse. s.m. picchioso: “ Madonne e
cotogne. quande éje chiagnelúse quillu criatúre”.
chettóne. s.m. cotone; filo di cotone usato per chiagnestère. s.m. pianto continuo: “ amma
cucire, ricamare, rammendare. fenèsce che stu chiagnestère o no”.
chettúre. s.f. cottura; preparazione chiamà. v. chiamare; rivolgersi a un essere
specialmente. di generi alimentari per mezzo animato mediante la parola o altri segnali per
di una fonte di calore. attirarne l'attenzione, o ricevere una risposta,
chi t’ha tagnáte. s.f. locuz. chi ti ha fatto?: o portarlo a compiere una data azione.
“chi t’ha tagnáte stu bebbóne”. chiaminde. s.m. interstizio; spazio minimo
chiácà. v. piegare; rendere curvo, arcuato, che separa due corpi o due parti dello
spigoloso. stesso corpo. Lo spazio tra due mattoni.
chiacchiaróne. s.m. chiacchierone;detto di chianchètte. s.f. pizzarelle grandi,
chi chiacchiera molto e volentieri. detto di chi maccheroni simili alle orecchiette,
non sa tenere un segreto. Ciarliero, loquace, “schiacciate” fatti in casa con farina oscura.
pettegolo. maccheroni simili alle orecchiette
chiachiarille. s.m. dim. di chiacchierone: “ “schiacciate” fatti in casa con farina oscura.
tène na lènghe stu criatúre éje proprije nu chianchettèlle. s.f. pizzarelle piccole,
chiacchiarille”. maccheroni simile alle orecchiette,
chiachijere. s.f. frittelle dolci tipiche del “schiacciate” fatti in casa con farina oscura.
carnevale fatte con farina, zucchero, uova, chiandà. v. piantare; mettere nel terreno semi,
vino bianco, burro, zucchero a velo e pane germogli e altri organi vegetali atti a
degli angeli, ancora in uso. Dicerie. svilupparsi in pianta.
chiachille. s.m. persona che non ha fede alla chiandáte. v. anche agg. piantato; di persona
parola data. che sta immobile, impettita.
chiacóne. s.m. chiacchierone; ubriacone. chiandatúre. s.m. cavicchio per forare la
chiacúne. s.m. nota banda musicale locale terra, foraterra.
formata da quattro o cinque elementi non chiande d’u pède. s.f. pianta del piede.
diplomati ma autodidatti, suonavano per le vie chiande. s.f. pianta; ogni vegetale, erbaceo,
della città durante le feste dove ricavano arbustivo o arboreo. Parte inferiore del piede.
qualche soldo, suonavano anche sotto i Parte inferiore della scarpa.
portoni delle abitazioni in occasioni di chiandèlle. s.f. rapporto sessuale. Si può dire
compleanni e ricorrenze varie. Fichi secchi anche: scupáte, frecáte, chiaváte,
farciti con mandorle. Ubriaconi. sciammèrghe, ‘nzapunáte, ‘nzapunà,”.
chiághe. s.f. piaga; lesione del tessuto con Sottopiede, soletta per scarpe.
perdita di sostanza e scarsa tendenza alla chiandóne. s.m. tutore; palo cui sono
guarigione: essere coperto di piaghe. Persona assicurate le giovani piante dopo il trapianto.
noiosa e insopportabile. chiandulle. s.m. piagnisteo; lungo pianto
noioso, lamentoso, specialmente di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
bambini: “ stáce sèmbe che nu chiandúlle”. passavano per il; “ mesuratóre” che passava
Piagnucolio. Discorso lamentevole. sull’orlo del; “mezzètte” ( circa 24/25 kg. )
chiáne ‘i fusse. s.f. terreno pianeggiante; una; “rasele” di legno per poi versare il
piana delle fosse, delle buche scavate nel contenuto nei sacchi dove vi era un’altra
suolo, si presume che furono scavate nel figura quella degli; “aiutante” che
1700. I primordiali silos sotterranei, nacquero provvedevano al carico dei sacchi di grano
per evitare che il grano dopo la raccolta, in sui; “ trajine, carruzze o trajinèlle”, e poi vi
attesa di essere venduto marcisse in magazzini erano gli “scagne” in aiuto agli aiutanti. La
umidi. Il piano iniziava da piazza sant’Eligio vendita, curata sempre dall’Istituto si
e finiva sino infondo a via della Repubblica, distingueva: a mezzetto piantato: il
vi si trovavano n.1000 fosse granaie di diversa depositante incassava l’importo della quantità
capacità. La capacità complessiva di tutte le del prodotto venduto volta per volta; a fossa
fosse oltrepassavano i 400.000 girata: la vendita comprendeva tutto il
(quattrocentomila) quintali di grano, pari a contenuto della fossa per cui il pagamento
circa un milione di (tomoli) ogni tomolo avveniva in una sola soluzione. Ogni “trajine”
equivaleva alla capacità di circa 45 litri, pari a pieno equivaleva a trentasei tomoli pari
46/48 kg. secondo la grandezza dei chicchi di settantadue mezzetti.
grano. Ogni anno nel mese di Maggio i chiáne d’a cróce. s.f. terreno pianeggiante;
Massari di campo presieduti dal sindaco piana della croce, collocata davanti alla chiesa
eleggevano i deputati del piano. Il canone di san Giovanni Battista, una croce collocata
annuo di ogni fossa era di quattro ducati (L. alla sommità di una colonna, in pietra calcare
17). il 19 Marzo del 1725 venne costituito bianca sostenuta da quattro scalini circolari.
l’Istituto del piano delle fosse. Sorse la Su una facciata della croce è scolpita la
camera degli sfossatori del piano che Vergine Maria SS. col bambino Gesù e
comprendeva due compagnie: di san Rocco e sull’altra Gesù crocefisso tra san Giovanni
santo Stefano. Ogni compagnia prevedeva Evangelista e santa Maria Maddalena.
uno scrivano con l’incarico di segretario – Secondo alcuni storici venne eretta per
cassiere, due caporali per l’ordine e la ricordare la vittoria dell’imperatore Carlo V
disciplina; quattro sotto caporali addetti alla d’Asburgo riportata sui Francesi l’8 marzo
sorveglianza della manutenzione delle fosse 1528.
ed un numero illimitato di sfossatori. Poi vi chiáne. agg. adagio; piano, con lentezza,
erano i deputati del piano eletti ogni anno, in senza fretta: andare, parlare, leggere
maggio dai proprietari e dai negozianti adagio. Adagio, piano piano, a poco a poco: “
presieduti dal sindaco della città. Questi me raccumanne va angóre chiáne chiáne ne te
avevano il compito di sorvegliare su tutto
muènne”. Grossa pialla. Terra.
l’andamento delle compagnie e controllare il
chianètte. s.m. maccheroni fatti in casa con
funzionamento di ogni servizio. Tra gli
farina di grano arso, “ pezzarèlle”. Ceffone.
sfossatori si distingueva: “ ‘u vasciajulle” che
chianghe. antiq. s.f. macelleria; rivendita di
aveva il compito di riempire i panieri nelle
carne macellata, bottega del macellaio.
buche, prima di scendere nella buca si faceva
chianghetèlle. s.f. panchetta a tre piedi.
aerare la fossa per paura di inalazione di
chianghètte. s.f. lastra di pietra vesuviana per
monossido di carbonio, con successivo
pavimentazione stradale.
controllo di sicurezza immergendo nella buca
chianghettóne. s.m. pietra grande e
una lampada accesa, se la lampada rimaneva
pesantissima.
accesa vi era ossigeno e il; “vasciajulle”
chianghià. locuz. fare a pezzi la carne.
scendeva, se si spegneva non scendeva
bisognava aspettare che il monossido di chianghire. s.m. macellaio; chi macella bestie
carbonio aerava, poi c’èra: “ ‘u teratóre”, in destinate all'alimentazione. Venditore di carne
numero di due o quattro, avevano il compito macellata. Chirurgo maldestro.
di tirare su i panieri colmi, i panieri tirati chianille. s.f. pianella; senza tacco, pantofola.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
chiante. s.m. pianto; versamento di lacrime chiavarille. s.m. era un chiodo: “ ‘u
per sfogo di dolore o altri sentimenti. chiavarìlle ”, lungo cm. 12 e di diametro 6
chianuzze. s.f. utensile del falegname per cm. per fissare il cerchione sulla ruota, per
spianare, assottigliare, lisciare: è formato di creare una situazione di maggiore sicurezza.
Chiavistello.
un ceppo di legno dalla cui feritoia centrale
chiavà. s.f. rapporto sessuale.
sporge il ferro a scalpello che vi sta incassato chiavarille. s.m. strumento girevole per aprire
obliquamente. e chiudere condotti di acqua, gas e simile.
chiappà. v. acciuffare; afferrare chi cerca di chiaváte. v. chiavare; possedere carnalmente,
fuggire. Acchiappare, agguantare. avere rapporti sessuali. Si può dire anche:
chiapparine. s.m. cappero; pianta arbustiva scupáte, frecáte, ‘nzapunà, chiandèlle,
delle papaverali con foglie ovali alterne a fiori sciammèrghe, ‘nzapunáte”.
grandi di color bianco e rosa. chiáve inglèse. s.f. chiave inglese.
chiappe. s.m. cappio; nodo fatto in modo che chiáve. s.f. chiave; strumento metallico per
tirato per uno dei capi si scioglie. aprire e chiudere serrature e lucchetti.
Capestro. chiavecarije. s.f. sporcizia; caratteristica di
chiappine. s.m. manigoldo, furfante, sporco.
briccone: “stu criatúre éje proprije nu chiaveche. s.f. fogna; uomo sporco sudicio.
chiappine”. chiavecóne. s.m. persona poco
chiappullà. s.f. frivolezza; futile raccomandabile.
superficialità, dire cose frivole. chiavètte. s.f. chiavetta dimin. di chiave;
chiappúne. s.m. persona capace di strumento simile a una chiave, per
commettere di tutto per i propri interessi. caricare orologi, giocattoli, e simile.
chiarapille. s.m. persona di poco valore. chiavettire. s.m. fabbro di ferri minuti.
chiarènze. s.m. vino; bevanda alcolica chiavine. s.m. chiavino dimin. di chiave;
ottenuta dalla fermentazione del mosto strumento metallico di ferro massiccio per
d'uva, per lo più in presenza di vinacce. chiudere cancelli e portoni.
chiarfe. s.m. muco; prodotto di secrezione chiavuzzèlle. s.f. piccola chiave.
filante delle ghiandole mucose, talvolta in chiazzáte. s.f. rumori e grida di donne per
seguito a infiammazione: “ tène angóre ‘u strada.
chiarfe ‘o náse e váce appirze e uaglióne”. chiazze. s.f. piazza; luogo in cui si svolgono
Catarro. operazioni commerciali, affari e simile.
chiarfúse. s.m. mucoso; chi ha il muco chiazzère. s.f. donna di poco conta, pettegola.
nasale, ( bambini sporchi). chiazzètte. s.m. piccola piazza; luogo ove si
chiarfusille. s.m. bambino sporco e persona adunano venditori con la merce, per
poco matura. contrattare e negoziare. Riunione periodica di
chiaseme. s.m. persona noiosa e parassita. venditori con la loro merce, per fare
chiátráte. v. ghiacciato; molto ghiacciato. contrattazioni. Mercato ortofrutticolo.
chiátratόne. s.m. brinata, rugiada congelata. chiazzìre. s.m. erbivendolo, venditore
chiattaforme. s.f. piattaforma; superficie ambulante.
piana di varia estensione, formata da chièghe. s.f. basta; piega in dentro, fatta ad
terreno spianato e battuto. una veste per accorciarla o per poterla poi
chiatte. s.m. grasso e basso: “fèmmena chiatte allungare.
e óme vasce e fa trè vóte ‘u patte”. chiène d’u fiúme. s.f. piena; fase di massima
chiattille. s.f. piattola, insetto del pube portata di un corso di acqua.
appartenente agli ortotteri; persona grassoccia. chiène. agg. pieno; che contiene tutta la
chiattóne. s.m. persona obesa: “ èfèsse e chè quantità di cui è capace.
chiattóne éje quillu ciaciutte”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
chifèlle. antiq. s.m. panino a forma di mezza chijitratúre. s.f. Gelata notturna.
luna, fatto con farina e burro, chifel. chijocchiò. s.m. uccello fringuello.
chijanchettóne. s.m. basola di pietra di grosse chingaglire. s.m. merciaio; chi vende
dimensioni. merceria.
chijandelle. s.f. rapporto sessuale, si può dire chioppe. s.f. ciocca di capelli.
anche: “sciammèrche, scupáte, frecáte, chióve a zeffúnne. v. piovere a dirotto.
chiaváte. ‘nzapunáte”. chiόve. v. piovere; cadere, venire giù detto di
chijangà. s.f. pressare la terra con i piedi. pioggia: “ madonne e cume chióve”.
chijanghètte. s.f. basola di pietra per manto chipucchije. s.m. capo nocciolo, termine
stradale. usato dai ragazzi al gioco della: “vóche
chijaváte. s.f. rapporto sessuale. ”, per indicare il nocciolo capo fila
chijegà. v. piegare; rendere curvo, arcuato, d’albicocca, chi lo colpiva aveva diritto a
spigoloso e simile. ritirare tutti i noccioli messi in palio in quella
chijegáte. s.f. piegata; rapida piegatura. giocata, compreso il castelletto messo alla fine
chijetratúre. s.f. brinata; formazione e della fila, con gli stessi si faceva: “ ‘u
deposito di brina. lattamènde”.
chijine. agg. pieno: “le fatte troppe chijine chireche. s.m. taglio circolare dei capelli
quillu stáre d’uglje”. usato dagli ecclesiastici in segno di
chijisa granne. s.f. chiesa grande; chiesa rinuncia al mondo, chierica, tonsura.
principale di una diocesi, in cui ha sede la chirsche. s.f. acquavite ricavata dalle ciliegie.
cattedra vescovile e dove il vescovo chisacce. locuz. chissà: “ chisacce si mu póte
solitamente presiede le celebrazioni dice a mè ‘u fatte”.
liturgiche. Cattedrale, duomo. chitratóne. s.m. gelo: “ stammatine stève nu
chijise. s.f. chiesa, nel 1600 fu aperta al culto chitratóne magghije congèláte máne e pide”.
la chiesa di san Francesco Saverio, chiamata chiù o mène. locuz. circa: “ più o mène sò ‘u
la chiesa delle colonne in piazza XX stèsse pèse”.
Settembre. Tra il 1643 e 1645 venne edificata chiù. avv. più; in maggiore quantità, in
la chiesa di Santa Maria della Misericordia maggiore misura o grado.: “ sò de chiù di
detta chiesa dei morti, stimata molto piccola, mije”.
nel 1650 venne eretta l’attuale. Nel 1693 chiúde. v. chiudere.
iniziò la costruzione della chiesa delle Croci, chiugulèlle. s.f. dim. di piega.
a seguito del miracolo della pioggia, dopo un chiumme. s.m. piombo; elemento chimico,
ciclo di preghiere del padre Antonio da metallo, molle, di colore grigio, diffuso in
Olivati. Nel 1695 fu costruita la chiesa di natura spec. come solfuro dal quale si ricava;
Maria SS. del Carmelo, ricostruita nel 1858. usato per accumulatori, per antidetonanti e per
Nel 1714 fu aperta al culto la chiesa della leghe speciali.
Madonna della Cintura, chiamata
chiummele. s.m. liquore ad alta gradazione
Sant’Agostino in via Arpi. Nel 1721 fu
costruita la chiesa di san Pasquale e ampliata ottenuto dalla distillazione del comino.
nel 1724. L’1 gennaio 1725 fu aperta al culto chiuppete. s.m. piovuto.
la chiesa di S. Giovanni Battista. Nel 1741 fu chiúse. v. chiuso, serrato, non aperto.
costruita la chiesa dell’Addolorata. Nel 1742 chiutte. v. piovuto; pioggia che è caduta.
fu aperta al culto la chiesa di santa Chiara. chiuve grusse. s.m. chiodo grande: “ e chè
Nel 1766 fu ricostruita sullo stesso luogo della sorte de chiuve ca sckaffáte ‘nda lègne”.
taverna del Gufo la chiesa di san Tommaso. chiuve. s.m. chi ha preso una fregatura: “
Nel 1891 il 20 novembre fu aperta al culto la èfèsse e chè chiuve cianne fatte a Miolle”.
chiesa di sant’Anna in via sant’Antonio. chiuviále. s.m. piviale;paramento sacro
chijità. v. lasciare, abbandonare. cattolico costituito da un lungo mantello,
chijitráte. s.f. ghiacciato, infreddolito. aperto davanti e unito da un fermaglio, usato
chijitratóne. s.f. freddo come gelo. Gelido. specialmente nelle benedizioni.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
chumugghià. v. coprire; mettere una cosa ciacúne. locuz. perdere tempo: “ tu ‘u fa sóle
sopra o attorno a un'altra per proteggere, ‘u ciacúne”.
nascondere, chiudere, ornare, riparare e sim. ciafagne. s.f. dormire; persona che dorme
ciabbotte. s.f. pietanza composta da olio, esageratamente anche fuori dal letto.
cipolla, pomodori, zucchina uova, patate e ciafagnelle. s.f. schiacciare un pisolino: “ tè
sale. fatte ‘a ciafagnèlle”.
ciaccà. v. calpestare; schiacciare forte e ciafragne. s.m. cervello: “ quille tène na
ripetutamente coi piedi, pestare, si dice anche: ciafragne chè éje quande na cáse”.
“acciaccà”. cial’è ciarle. s.f. donna ciarliera: “ Fenolle éje
ciaccafirre. s.m. studenti delle scuole na cial’è ciarle de prime ordene”.
superiori industriali. cialanghe. s.f. fame da lupo, avidità chi è
ciaccalóne. s.m. persona giovale grossa. affetto da tenia i nostri: “tatúne” accorciavano
ciaccamannazze. s.f. la vulva della donna; si la coda dei gattini nei primi giorni di nascita
dice anche: (cianne, ciunne, fiche, per impedire che la: “ cialanghe ” li rendesse
precchiacche, frègne, cacchióle, fèsse, famelici.
ciaccanèlle, piccióne, pelóse, spaccazze, ciamarúche. s.f. lumache lessate e fatte con
nanacche, mulagnáne). cipolla, pomodoro, olio e sale.
ciaccanèlle. s.f. la vulva della donna; si dice ciamaruchèlle. s.f. lumachine lessate a fuoco
anche: (cianne, ciunne, frègne, precchiacche, lentissimo e condite con olio, aglio, alloro e
nanacche, cacchióle, fiche, fèsse, piccióne, sale e chi vuole può metterci anche la menta,
pelóse, spaccazze, mulagnáne, si mangiano a iosa durante la festa di
ciaccamannazze). Ragazza bella. sant’Anna il 26 luglio con: “pizzefritte e
ciaccanille. s.f. la vulva della bambina. ciamaruchèlle”, a borgo Croci.
Persona piccola e giovale. ciamattóne. s.m. incompetente, confusionario
ciaccavricce. s.m. rullo compressore; che nel lavoro: “si dice anche: acciammattóne”
comprime l’asfalto che si mette sulle strade in ciambáte. s.f. una manata di cose.
genere, da non confondere con: ciambatèlle. s.f. piccola manciata.
“ ‘nzaccavricce”. ciambe. s.f. gamba; parte dell'arto inferiore
ciacce. s.f. carne in genere. dell'uomo dal ginocchio al piede.
ciacchijà. v. sguazzare con l’acqua. ciambecà. v. inciampare; urtare col piede in
ciaccocchije o no. locuz. senza alcun motivo un ostacolo mentre si cammina.
ragionamento insensato. Incespicare.
ciacènche. antiq. s.m. soldi: “ quille tène ‘i ciambelúse. s.m. chi inciampa, chi incede in
ciacènche nu fáje ninde..!”. modo impastoiato.
ciacerià. v. parlare; comunicare per mezzo ciambotte. s.m. minestra fatta da ortaggi misti
delle parole: “ a tè te piáce sóle a ciacerià”. e altro: patata, pomodorini, prezzemolo,
ciacerijèjene. v. parlano: “ e cume cipolla, sale, pepe, olio, e in fine le uova.
cicerijèjene quilli dóje”. Pesce in casseruola.
ciaciacce. s.f. pietanza di carne; “èje bbèlle e ciambracóne. s.m. persona che indossa gli
tènere sta ciaciacce”. abiti più grandi della sua taglia, persona che
ciaciacche. s.m. donnaiolo: “ limine éje veste in maniera disordinata.
proprie nu ciciacche”. ciambrene. s.m. cianfrino; scalpello senza
ciaciaccóne. s.m. donnaiolo: “vattine… chè taglio per ricalcare i bordi di lamiere
maridete éje nu ciaciaccóne”. chiodate, per migliorare la tenuta.
ciacille. s.m. Luigi; nomignolo di ragazzo. ciamièlle. locuz. proposito, perfetto: “ ‘u
ciaciutte. s.m. grasso, a Foggia c’è una tiritera cavezóne e júte aciamièlle”.
che dice: “ ciaciutte e páne cutte damme na ciamille. locoz. per dire a proposito: “ a
fèlle de páne cutte si ne ma vuje dà puzza… ciamille mè purtáte ‘i solde”.
sckattà…”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ciamurrije. s.m. raffreddore; infiammazione cice cutte. s.m. ceci lessati poi abbrustoliti nel
acuta delle mucose del naso e della forno.
faringe. cice de carne. s.f. piccola escrescenza
ciance. s.f. carezza di donna al bambino: “ a carnosa.
quistu criatúre li piacene ‘i ciance”. cicce. s.m. Francesco.
cianciuliáte. v. coccolare; usare modi teneri e ciccele. s.f. ciccioli; pezzetti di carne di
dolci. maiale rimasti nello strutto, si dice anche: “
cianfe. s.f. zampa; ciascuno degli arti degli sfringele”.
ciccille. s.m. Francesco.
animali, che servono per camminare.
cicene. s.m. orcivolo recipiente in terracotta a
cianghele. s.f. chiacchiera, ciarla.
forma di fiasco, per conservare l’acqua
ciangiúse. locuz. chi fa moine.
sempre fresca.
cianguliaminde. s.m. dolci in genere.
cicèrchije. s.f. cicerchia; pianta erbacea
cianne. s.f. la vulva della donna; si dice
rampicante delle Rosali simile al pisello
anche: (ciunne, cacchiòle, frègne,
con fiori rosei o rossi, coltivata specialmente.
precchiacche, nanacche, ciaccanèlle, fiche,
come foraggio. Legume di Spagna.
fèsse, piccióne, pelóse, spaccazze, mulagnáne,
Ingrassa bue.
ciaccamannazze).
cicere. s.m. cece.
ciappe. s.f. il primo segno dell’alfabeto,
cicerene. s.m. pollo di colore grigio.
donna istruita, ( fèmmene de ciappe).
ciche e ciache. locuz. sbattere i piedi in una
ciappète. s.f. gancetti per spillatici a mano.
pozzanghera.
ciaramelláre. s.m. zampognaro; suonatore di
cicliste. s.m. ciclista; chi pratica lo sport della
zampogna.
bicicletta.
ciaramèlle. s.f. cennamella o ciaramella; cicurijà. antiq. v. addomesticare; rendere
antico strumento con due cannelle di domestico, togliendo da uno stato di
bosso, una per suonare, l'altra per gonfiare un selvatichezza.
otre, piva. ciètte. s.f. Lucia.
ciarlatáne. s.m. anche agg. imbroglione;detto cigghijáte. locuz. far del male a qualcuno.
di chi abitualmente imbroglia gli altri. Nascita di prodotti agricoli: “ ‘u gráne ha
Impostore, truffatore. cigghijáte”.
ciavarre. s.m. anche agg. cornuto; fornito di cigghije ‘ngurpe. locuz. dolori di pancia.
corna. Detto di chi è tradito dal proprio cigghije. s.m. dolore; sensazione spiacevole
coniuge. per effetto di un male corporeo.
ciaveduglije. s.m. a cavalcioni sulle spalle. cigghijúte. agg. cigliato; fornito di ciglia
ciavele. s.f. cornacchia; uccello dei grandi.
Passeriformi simile al corvo ma con becco cignáte. agg. cornuto; chi è fornito di corna.
cignatóne. accr. di cornuto.
più grosso e più incurvato, coda arrotondata e
cile. s.m. cielo; spazio sopra la superficie
piumaggio completamente nero.
della terra con apparente forma di cupola,
Cornacchia grigia, con piumaggio in parte
che appare turchino quando non è ingombro
grigio. Persona pettegola e importuna.
di vapori e di nuvole.
cibbachele. antiq. s.f. bazzecola; cosa di poco
cille. s.m. organo genitale maschile, si chiama
conto. bagattella, inezia. anche: “nudeche, cugghije, pinghe, pengóne,
ciccara. antiq. s.f. ciocca di legna da ardere. suatte, berlocche, cazze, cemececcuzze,
cice. s.m. cece; pianta erbacea leguminosa zavezicchije, cellóne, crèapopele, vecille”.
delle Rosali con fusto peloso, foglie cime. s.f. cima; parte più alta, vertice,
composte da foglioline dentate e semi sommità di qlco.
commestibili racchiusi in baccelli. cime de rápe. s.f. cime di rapa, broccoli di
rapa.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cimececcuzze. s.m. pene genitale maschile. cinghia dei pantaloni. Parte pendente di un
cimice. s.f. cimice; insetto terrestre o gioiello.
acquatico che emette un odore sgradevole. cioppe. s.m. piccoli grappoli d’uva rimasti
Cimice dei letti, con piccolo corpo depresso di dopo la vendemmia.
colore rossastro, parassita anche ciotte. s.f. grassa: “ Ciètte éje grassa grasse”.
ciprije. s.f. cipria; polvere finissima di riso e
dell'uomo. Cimice delle piante, parassita di
amido, usata per la cosmesi della pelle.
vegetali. Piccolo chiodo dalla capocchia larga cirche. s.m. circo; arena viaggiante,
e piatta. smontabile, ove si danno spettacoli con
cinde. s.f. cintura; striscia specialmente di animali ammaestrati e giochi vari.
cuoio o di tessuto che si porta per circhije. s.m. cerchio; figura geometrica
stringere gli abiti alla vita. Parte in cui un costituita da una porzione di piano
abito si stringe alla vita. racchiusa da una circonferenza.
cindelire. s.m. cento lire: “mammaróne circule. s.m. circolo; cerchio, circonferenza.
damme cindelire chè hagghià jì ‘o cineme”. cire. s.m. Ciro; Ciro Noia, assessore alla
cindelire d’óre. antiq. s.m. cento lire d’oro; Sanità. Era severo e giusto, tantevvero che la
nel 1864 era in corso la cento lire d’oro con suo onestà era conosciuta da tutti,
l’effige di Vittorio Emanuele II. accompagnato da due Vigili urbani entrava
cinghe. agg. num. cinque; indica una quantità nei negozi e faceva multare coloro che non
composta di cinque unità. Quatrini. erano in regola con le norme vigenti. Non
cingúle. s.m. biscotto a forma di ciambella, aveva un buon grado d’istruzione, quando
tipico dell'Italia meridionale. Cerchio in entrava nelle macellerie faceva sequestrare la
genere. carne non buona, è rimasto famoso per una
sua celebre frase, ogni volta che entrava nelle
cinquine. antiq. s.f. moneta in corso nell’anno
macellerie e si accorgeva che i polmoni non
1789, equivaleva a cinque grani. Ruota nel erano freschi gridava: Sequestrate questi
lotto, sulla stessa fila nella tombola. Giocata polemoni”.
di cinque numeri al lotto. Un tempo, forma di cirre de cápe. s.m. dolore di testa: “ tènghe
pagamento dei soldati e di compagnie teatrali, nu cirre de cápe chè mo me móre”.
ogni cinque giorni. cirre de capille. s.m. ciocca di capelli.
cinse. antiq. nell’antica Roma, elenco dei cirre. s.m. tentacoli. Capelli arricciati.
cittadini e dei loro averi, censo. ciste. s.m. cistite; infiammazione della vescica
cinte. agg. num. cento; indica una quantità urinaria. Cesta, paniere.
composta da dieci decine. citte. agg. zitto; che non parla, che non si fa
ciocce. antiq. s.f. testa; negli uomini e negli sentire, non fa valere le sue ragioni.
animali, estremità del corpo contenente ciuccarèlle. agg. anche s.f. ubriaca; detta di
l'encefalo, il tratto iniziale dell'apparato chi si trova in condizioni di etilismo acuto.
digerente e respiratorio e diversi organi di Vite d’uva essiccata da ardere.
ciuccarille. agg. ubriaco; detto di chi si trova
senso. Capo.
in condizioni di etilismo acuto.
ciocche. s.f. ciocca; ciuffo di capelli. Ciuffo di
ciuccarrà. s.f. spiantare la vigna.
foglie, fiori o frutti, attaccati allo stesso ramo. ciucce d’u trajìne. s.m. ciucce; applicazione
ciocchere. s.m. carboni vegetali da ardere. di un sostegno di legno l’asse delle ruote e
ciofèche. s.f. bevanda non buona: “Stu caffè alle stanghe, con due staffe e relativi bulloni,
éje na ciofèche”. alto m 1,05, di un diametro di 8 cm. serviva
ciolle. s.f. deturpazione di Lucia. durante il carico e scarico del carretto, per non
ciomèje. s.f. Filomena. far gravare il peso sul cavallo “timone”,
ciondele. s.m. ciondolo; piccolo oggetto bilanciando il carretto.
ornamentale da appendersi al passante della ciucce de pagghije. s.m. pressatori addetti al
trasporto delle balle di paglia.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ciucce. s.m. asino; mammifero degli Ungulati, ciupellene. s.f. ciocca di capelli legati.
più piccolo del cavallo e con orecchie più ciurline. s.f. piovanello, uccello.
lunghe, grigio e biancastro sul ventre con ciurmà. antiq. v. ingannare; indurre in errore.
lunghi crini all'estremità della coda. Persona Frodare, truffare, tradire.
ignorante, zotica. ciurme. s.f. ciurma; insieme dei rematori
ciucciá. aggettivo riferito al mulo. delle antiche galee. Basso personale di una
ciucciáre. s.m. asinaio; chi guida l’asino. nave. Marmaglia, gentaglia.
ciuccigne. s.m. testa dura. Aggettivi riferito al ciutte. agg. anche s.m. grasso; che presenta
mulo. abbondante sviluppo del tessuto adiposo
ciucciotte. s.m. succhiotto; tettarella di Cicciuto, pingue. Che contiene grassi. Tessuto
gomma non bucata, che viene posta nella adiposo dell'uomo o dell'animale. Untuoso,
bocca del lattante per calmarlo, per farlo oleoso.
addormentare e sim. Ciuccio. civeze. s.m. gelso; pianta arborea delle
ciucculáte. s.f. cioccolato; bevanda preparata Urticali. Gelso bianco, con foglie
con cacao bollito in acqua o latte. cuoriformi usate per l'alimentazione dei bachi
ciucculattère. s.f. cioccolatiera; bricco in cui
da seta, e con infruttescenze biancastre. Gelso
si prepara la cioccolata.
ciucculatèrije. s.f. cioccolateria, dove si nero, con infruttescenze rossastre o nere,
confeziona e vende la cioccolata. carnose e succulente, chiamate more.
ciucculatine. s.m. cioccolatino; piccolo dolce clange. antiq. v. chiamare, gridare.
di cioccolato, anche ripieno. clecerene. s.f. glicerina; alcol trivalente
ciucculatire. s.m. cioccolatiere; chi fabbrica e ottenuto dalla saponificazione dei grassi,
vende cioccolato. usato dall'industria chimica, in preparati
ciuccutèlle. s.f. piccola ciocca in genere. farmaceutici e cosmetici.
ciuffe. s.m. ciuffo; ciocca di capelli, ciocca di clostije. s.m. colostro; liquido secreto dalla
peli o penne che crescono sul capo di vari mammella subito dopo il parto.
animali. cnodele. antiq. s.m. grosso gnocco di farina e
ciuffe d'èrbe. s.m. ciuffo d’erba: “ fa nu patate, infarcito di carne di maiale.
ciuffe d’èrbe che cia menáme e pècure”. cò. s.m. capo; persona investita di specifiche
ciuffellotte. s.m. codirosso maggiore, uccello. funzioni di comando.
ciuffètte. s.f. ciuffetto, dimin di ciuffo, cocce de morte. s.m. teschio; scheletro della
piccola ciocca di capelli che scende sulla testa, cranio.
fronte del bambino, anche: “ ciuffetille ”. cocce. s.f. testa; cranio.
ciufunire. s.m. armadio con specchio grande. coccele. antiq. s.f. conchiglia; guscio
ciungà. avv. stare fermo: “ quillu mostre ne se protettivo che avvolge il corpo di alcuni
páre manghe a ciungà”. molluschi.
ciunghe. agg; anche s. m. storpio; detto di chi cocchè úne. v. qualcuno; alcuni non molti
è deforme nelle braccia e nelle gambe. (riferito a cose o a persone indica una
ciungiuliaminde. s.f. moina; carezza quantità indefinita ma non grande). Persona di
insistente, affettuosità. Gesti o una certa importanza, di un certo valore.
atteggiamenti leziosi, affettati. Smanceria. cocche. s.m. cocco;pianta tropicale delle
ciunne. s.f. la vulva della donna; si dice Spadiciflore, molto alta, con grosso ciuffo di
anche: (cianne, cacchiòle, frègne, foglie pennate all'apice. Noce di cocco, frutto
precchiacche, nanacche, ciaccanèlle, fiche, del cocco.
cocche de mamme. s.m. cocco di mamma;
fèsse, piccióne, pelóse, spaccazze, mulagnáne,
persona prediletta, spec. bambino.
ciaccamannazze). Coccolo.
ciunnille. s.m. uomo affeminato: “quille
Osvalde éje proprije nu ciunnille”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cocchije. s.f. coppia due elementi della stessa bottiglia, berne tutto il contenuto. Scorrere
specie considerati nel loro complesso: una verso il basso, detto di liquidi.
coppia di fratelli, di sposi; una coppia di colle. s.f. colla; ogni sostanza a forte potere
cavalli, a due a due, insieme; Due persone adesivo. Colla forte, da falegname,
unite fra loro da un rapporto matrimoniale o ottenuta da ossa di animali. Colla di pesce,
gener. Amoroso. Paio. gelatina di pesce ricavata spec. dalla
cocciamelóne. s.f. testa senza capelli. vescica natatoria degli storioni.
cocciatoste. agg. anche s.m. testardo;detto di colombacce. s.m. colombaccio; grosso
chi si rifiuta di ascoltare il parere altrui e non uccello commestibile affine al colombo, ma
si lascia persuadere. Cocciuto, ostinato. più grosso.
coccò. s.m. uovo di gallina sbattuto.
combatte. v. combattere; prendere parte a uno
cóce. v. cuoce; sottoporre all'azione del fuoco
scontro, spec. armato, a una battaglia.
o del calore. Essere sottoposto a cottura.
Battersi, guerreggiare.
Scottarsi.
cóme. s.m. coma; condizione morbosa
cocle de l’ucchije. s.m. globo oculare, bulbo
comune a gravi malattie, caratterizzata da
oculare: “ ‘i cocle de l’ucchije ”.
perdita della coscienza. Stato di grande
cocle. s.f. bocce; balle. Sfera di materiale
stanchezza. Stato di profonda crisi. Cosa
vario.
hai detto. Che cosa.
códe de scigne. s.m. merlo acquaiolo.
codè. s.f. godet; svasatura della gonna comede. agg. comodo; che dà agio, benessere.
realizzata tagliando la stoffa di sbieco: abito a Che si trova a suo agio, indisturbato. State
godet. comodi, restate seduti. Che non ama le
codeche. s.f. cotenna; pelle grossa e dura del fatiche: gente comoda. Agevole.
maiale, del cinghiale e sim. si può dire anche: cometáte. s.m. comitato; gruppo ristretto di
“coteche”. Pelle dell'uomo. persone organizzato per la tutela di
codele. s.f. colonna vertebrale, asse dello determinati interessi.
scheletro costituito dall'insieme delle concètte. s.f. di Concetta.
vertebre. concèttine. s.f. dimin. di Concetta.
codètte. s.f. codetta; fili di zucchero colorati, concorse. s.m. concorso; selezione indetta per
sminuzzati per guarnire le torte. scegliere, fra più aspiranti, i più idonei a
cóla morre. s.m. Nicola Morra, fuorilegge vincere un premio, ricoprire un ruolo e sim.
Lucano che operò nel foggiano. Nel 1956/57 a Foggia ci fu il concorso della
colacóle. s.f. gazza uccello con aspetto simile bellezza dei bambini e delle bambine, per i
al corvo, dal piumaggio bianco, grigio e nero maschietti vinse Felice Stella autore di questo
a riflessi verdi o violetti, che usa
vocabolario.
impossessarsi degli oggetti luccicanti. Persona
ciarliera. condanne. s.f. condanna; provvedimento con
colche. v. coricare; mettere a giacere nel letto: il quale il giudice infligge una pena o un
coricare i bambini. Adagiare, distendere. obbligo.
conge. s.m. velo da sposa: “ ‘a spóse tenève
Andare a letto, mettersi a dormire nel letto.
na bbèlla conge”.
cóle v. scolare;. estrarre da un recipiente il conghe. s.m. bottone di ferro; al gioco valeva
liquido, o il residuo di liquido, in esso quattro “furmèlle”. Recipiente di terra cotta.
contenuto: scolare le bottiglie prima di cungètte. s.f. di Concetta.
riempirle. Far sgocciolare da verdure, cibi connole. antiq. s.f. culla di vimini si dice
o sim. l'acqua in cui sono stati cotti o lavati: anche: “ náche”.
scolare la pasta, l'insalata. Scolarsi una consèrte. agg. conserto; braccia conserte,
incrociate sul petto, congiunto, intrecciato.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
consèrvatorije. s.m. conservatorio; pubblico provincia di Foggia. Subito dopo la seconda
istituto dove si insegna la musica, guerra mondiale scomparve dalla città
l'arte di suonare gli strumenti e il canto. miseramente; a quei tempi, nell’Italia
Collegio femminile. Nel 1914 a Foggia meridionale era di casa la miseria. Di questi
sorse per iniziativa privata, il Conservatorio artigiani alcuni erano foggiani, gli altri
Musicale, diventato statale nel 1969. venivano dal resto della Puglia.
conze e rusce. locuz. occorrente per il trucco.
consorzije. s.m. consorzio; accordo fra
coplarosce. s.m. coplarosce; folletto che
imprenditori per la ordinamento della viveva dentro la chiesa delle croci “ ‘u
medesima attività economica mediante cappelló d’i crúce” aveva un berretto rosso,
un'apposita organizzazione. con due corna fosforescenti sulla fronte, nel
consorzije de bunifeche. s.m. consorzio di secolo scorso un modo per fare stare buoni i
bonifica; venne istituito nel 1930 e con la bambini si diceva: stai zitto se no adesso
legge sulla bonifica Integrale, concepita nel arriva: “ coplarosce”. Fuorilegge della
1933. Basilicata che operava nel foggiano.
contrabannire. s.m. contrabbandiere; chi coppe trè migghije. mdd. di cose inesistenti,
esercita il contrabbando. dove lo vado a prendere.
contravirme. s.m. vermifugo; medicamento coppe. s.f. coppa; bicchiere a forma
per allontanare i vermi parassiti emisferica con stelo. Oggetto, spec.
dall'intestino. Antielmintico. recipiente, di forma circa concava e
contrè. s.m. ballo; movimento ordinato del tondeggiante. Le coppe della bilancia,
corpo e specialmente dei piedi, secondo il i due piattelli. Trofeo costituito da un vaso
tempo musicale segnato dal canto o dagli spec. di metallo, dato come premio ai
strumenti. Girare su se stesso. vincitori di competizioni sportive.
controfelètte. s.m. controfiletto; taglio di Nell'abbigliamento, ognuna delle due parti
carne bovina tra il filetto e il girello. concave del reggiseno. Uno dei quattro semi
contrόre. locuz. periodo del pomeriggio delle carte da gioco.
estivo. coppele a tagghière. s.f. coppola in testa
convèrse. antiq. s.f. domestica di monastero. sulle ventitre.
conzacavedáre. s.m. ramaio, l’artigiano che coppele. s.f. coppola; berretto di panno con
riparava le pentole e caldaie di rame. visiera usato specialmente in Sicilia.
conzapiatte. s.m. sprangai; era un artigiano coprapinghe. agg. anche s.m. preservativo;
simile allo : “ schijù” che a causa
atto a preservare. Sottile guaina di
dell’improduttività del suo lavoro lo svolgeva
per le strade della città. Eseguiva la gomma usata come profilattico e come
riparazione di piatti di terracotta, tegami e anticoncezionale maschile.
recipienti d’argilla mettendo a “nuovo” i piatti copraspalle. antiq. s.f. piccolo scialle di lana
rotti, unendo i pezzi d’accoppiare facendo dei per tenere le spalle calde, scialle.
fori con il trapano a mano al margine dei coprilètte. s.m. copriletto; coperta
pezzi rotti, per poi applicare dei gancetti di superficiale del letto, usata spec. a scopo
filo di ferro “punti” che attorcigliava con le ornamentale.
pinze o con le tenaglie, formando proprio una corche. v. coricare; mettere a giacere nel
cucitura metallica veniva pagato in base ai letto: coricare i bambini. Andare a letto,
punti applicati, aggiustava pure gli ombrelli. mettersi a dormire nel letto. Adagiare,
conzascarpe. s.m. ciabattino girovago distendere.
chiamato anche: “ schijù”. Non aveva la cordele. s.m. cordolo; lieve rialzo del piano
bottega e il suo lavoro si svolgeva per le stradale che delimita i sensi di marcia, le
strade della città, eseguiva le riparazioni di corsie di favore o, nei circuiti automobilistici,
scarpe, stivali, borse, ed altro, veniva dalla il bordo delle curve.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Ciascuno strato di materiale terroso pressato dell'Eucaristia, proclamata nel 1264 da papa
che costituisce gli argini. Urbano IV. In Italia, dal 1969 la festa del
core. antiq. s.m. vento di ponente. Maestro. Corpus Domini (in latino, 'Corpo del Signore')
Coro. è celebrata di domenica, sessanta giorni dopo
córe. s.m. cuore; muscolo cavo, contrattile, Pasqua, mentre in altri paesi è celebrata il
posto nel torace, centro della circolazione giovedì precedente. Fino al XVI secolo in
sanguinea. tutta Europa la festa era caratterizzata da
corèje. s.m. ballo di san Vito. Gruppo di sontuose processioni all'aperto con la
partecipazione di associazioni professionali,
malattie del sistema nervoso.
mercanti, magistrati, nobili e clero. Terminata
coriandele. s.m. coriandolo; dischetto di carta la processione, i membri delle associazioni
variamente colorato, che i partecipanti alle allestivano drammi sacri. Dopo la Riforma
feste carnevalesche si gettano addosso per protestante nei paesi non cattolici scomparve
gioco. l'usanza delle processioni.
corije tuste. locuz. persona irriducibile. corse ‘i maccarúne. s.m. palio, a Foggia
corije. s.f. pelle umana o di animale. durante la festa di sant’Anna il 25\26 luglio si
cormoráne. s.m. cormorano; grosso uccello faceva il palio dei maccheroni: “ ‘a corse ‘i
acquatico che si nutre di pesci, con corpo maccarúne”, chi mangiava più maccheroni, a
allungato, zampe brevi e palmate, collo lungo volte i concorrenti riuscivano a mangiarne
e becco robusto. Marangone. anche due chili di spaghetti senza bere,
corne. s.f. corna; fare le corna, compiere un vinceva il premio chi finiva prima.
gesto di scherno o di scongiuro, corse. s.f. corsa; movimento veloce compiuto
drizzando l'indice e il mignolo della mano usando il proprio corpo o un mezzo di
chiusa. Fare le corna al proprio coniuge, locomozione.
cosc’e quaglie. s.f. persona con le gambe alla
tradirlo. Portare le corna, subire l'infedeltà del
cavallerizza.
coniuge. coscia longhe. s.f. gamba lunga; persona che
cornètte. s.m. cornetto, dimin di corno; piace camminare.
brioche di pasticceria. coscia storte. s.f. persona che ha le gambe
cornuglije. antiq. s.m. cercine; involto di ricurve.
panno a foggia di cerchio, usato da chi porta cóse. v. cucire; congiungere pezzi di tessuto,
pesi sul capo. pelle e sim. passando per essi un filo con
coronáte de l’Arcangele. antiq. s.f. moneta l'ago.
d’argento, nel 1461 Ferdinando I di Aragona coseme. s.m. Cosimo.
asportò dalla celeste basilica di san Michele costanze. s.f. Costanza d’Altavilla ultima
Arcangelo la statua d’argento per farne erede Normanna, sposò Enrico VI di Svevia
monete sonanti le quali, ornate dall’effige ed ebbe un figlio: Federico II, nipote di
dell’Arcangelo Michele, furono chiamate Federico Barbarossa.
coronati dell’Arcangelo. Alfonso I di cotele. s.f. schiena; ragione dorsale del corpo.
Aragona, nel 1442 asportò dalla celeste Groppa di animale. Dorso.
basilica di san Michele Arcangelo la statua cotolètte. s.f. cotoletta; fetta di carne, con o
d’oro per farne monete chiamate alfonsine. senza osso, passata nell'uovo, impanata e
corre. v. correre; andare, muoversi fritta.
velocemente, usando il proprio corpo o un cotte de panne. locuz. quantità di panni che si
mezzo di locomozione, riferito a esseri cuoce in una volta.
animati. cozze. s.f. cozza; mollusco dei Bivalvi con
corpus domini. locuz. s.m. Corpus Domini; conchiglia oblunga, nera, che si fissa
festa della Chiesa cattolica che celebra la mediante il bisso a corpi sommersi ed è
presenza di Cristo nel sacramento

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
allevato per le sue carni. Muscolo, crecchenete. s.m. corpo contorto, storto,
peocio. attorcigliato.
cozzeche. s.f. crosta che si fa sulla pelle crède. v. credere, credo, crede; ritenere vero
ulcerata. quanto affermato da altri.
cráje. s.f. domani; secondo giorno: “ mochè credènze. s.f. credenza; mobile da cucina o da
cráje ce vedime”. sala da pranzo, con alzata, dove si
crapáre. s.m. capraio, verso la fine dell’800 si
ripongono i cibi, le stoviglie, gli arredi da
trasferirono a Foggia da Salerno, dalla
Campania e dall’Abruzzo alcuni caprai che si tavola. Anche vendere o comprare a
stabilirono nella zona maniaporci credito: “ né capite chè solde ne ce ne
costruendosi abitazioni e stalle che ospitavano stanne… ‘a spèse l’hagghije fatte a
il gruppo, inizialmente allevarono capre e credènze”.
pecore, ma quando le campagne limitrofe credetórije. s.m. credito; somma di denaro al
furono trasformate a coltivazioni di cereali, quale si ha diritto incassare.
per mancanza di pascolo dovettero allevare le crejanzáte. s.f. creanza; buone maniere,
mucche, in quel periodo nasce un’altra figura educato.
di lavoratore quella del lattaio che girava per crejanze. s.f. educazione; formazione
le strade e vendevano latte appena munto intellettuale e morale in conformità a
dalla mucca, quando nacque la centrale del determinati principi. Comportamento corretto
latte per la pastorizzazione i caprai furono e urbano nei rapporti sociali. Creanza,
penalizzati e si dettero al contrabbando del urbanità.
latte con poco guadagno, non potendo
crejatúre. s.f. creatura; ogni essere creato.
sostenere le famiglie dovettero cambiare
lavoro facendo i netturbini e vetturini. Bambino
crejúlle. s.m. laccio per scarpe preparato con
crápe. s.f. capra; mammifero ruminante
pelle di cane.
domestico degli Ungulati, con gambe crejúse. agg. curioso; che vuole sapere,
brevi e robuste, testa corta e larga alla fronte indagare, conoscere. Che si dimostra
con barba sul mento, corna curvate interessato ai fatti altrui. Ficcanaso,
all'indietro e pelo liscio e lungo. A foggia c’è indiscreto. Che suscita curiosità per la sua
un detto che dice: “ fèmmene, ciucce e crápe stranezza: un tipo curioso. Strano, inconsueto:
tènene tutte ‘a stèssa cápe”. è curioso che...; Chi si dimostra
crapelláre. s.f. borgata zingaresca si dice interessato ai fatti altrui. Insolito.
anche: “ crapelluzze”. crèmese. antiq. locuz. aggiunta di colore.
craticule. s.f. rete bucherellata dei cremóne. agg. cretino; che manifesta o rivela
confessionali. stupidità. Imbecille, stupido.
cravasce. antiq. s.f. frusta con manico corto crepàngurpe. s.m. stento; patimento,
usata dai cavalieri e dai pastori durante il sofferenza.
periodo di carnevale. crepáte ‘ngurpe. agg. indolente; incurante,
cravattene. s.m. colletto; particolare della trascurato nell'agire. Accidioso, apatico,
camicia o dell'abito, che sta attorno al pigro: “ éje propije nu crepáte ‘ngurpe”.
collo. Schiaffo. Colletto bianco, impiegato. crepáte. v. lesionato;fenditura crepa, divenire
Colletto rosa, impiegata. Colletto blu, pericolante in seguito a lesioni, detto di
operaio. costruzioni. Morto.
crèapopele. s.m. organo genitale maschile, si crepazze. s.f. crepatura; spaccatura di muro.
chiama anche: “ nudeche, cille, pinghe, Fessura.
pengóne, suatte, cugghije, berlocche, crepejedene. s.m. sporto; sporgenza della
cemececcuzze, zavezicchije, cazze, cellóne, verticale del muro. Dirupo. Ciglio.
vecille”.

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crèsce. v. crescere; accrescere, aumentare di formato da sedimenti di minutissimi
massa, volume, livello, forza, intensità, prezzo organismi marini. Oggetto di creta.
e sim. Progredire. criáte. v. creato; insieme di cose create da
crescènde. s.f. pezzo di pasta lievitata, Dio.
serviva per fare il pane fatto in casa, da ogni criatóre. agg. creatore Gesù, Dio. Andare,
impasto si conservava un pezzo che veniva andarsene al Creatore, morire. Artefice,
messo in una ciotola con un poco d’olio, autore. Utensile, fresa a vite per il taglio di
serviva per il prossimo impasto. lievito.
ruote dentate.
cresendijene. antiq. s.f. pane arrostito e
condito, cavedile, panzanella. criccà. s.m. puntiglio;ostinazione di chi
cresomele. antiq. s.m. albicocca; frutto a sostiene qlco. solo per orgoglio o per
drupa dell'albicocco. partito preso. Grande volontà, impegno
crespille. s.m. stoccafisso; merluzzo salato e tenace. Picca.
cricche cricche. locuz. messo bene in
disseccato all'aria, pesce osseo con corpo
evidenza.
massiccio, squame piccole, barbiglio sotto il
cride. nt. credi: “ ma tu cride chè ije ne sènde
mento.
delóre”.
crestalle. s.m. cristallo; corpo solido
crijanze. s.f. educazione; formazione
omogeneo e anisotropo, di origine naturale,
intellettuale e morale in conformità a
delimitato, almeno in parte, da superfici o
determinati principi. Buone maniere.
facce piane. Vetro trasparente, incolore, a crijatóre. s.m. Dio Creatore.
elevata rifrangenza, usato nella vetreria di crijatúre. s.f. creatura; ogni essere creato.
lusso e in applicazioni tecnico- scientifiche: Bambino, figlio. Essere umano che
preparato con silice, ossido di piombo e suscita compassione o ammirazione, si dice
carbonato potassico. Lastra di vetro di anche: “vrice”.
dimensioni varie. crijóle. antiq. s.m. soldi: “ quille éje chijine
crestallire. s.f. cristalliera; mobile a ripiani, de crijóle”.
con parte delle pareti in vetro o cristallo. crijucce. s.m. bambini o bambine.
crestarèlle. s.m. uccello grillaio; falconidi crijucciáre. s.f. insieme di bambini e bambine
famiglia di uccelli rapaci affini al falco, a cui crijulle. s.m. lacci per scarponi fatti con pelle
appartengono, tra gli altri anche, il gheppio, il di cane; stringa.
lodolaio. crijose. agg. curioso; persona ridicola, goffa:
crèste. s.f. cesta; escrescenza carnosa rossa e “ quèlle éje proprie crijose”; pure.
dentellata sul capo di polli e di altri crine. s.m. crine; pelo della criniera e della
uccelli. Ciuffo di piume sul capo degli uccelli. coda di vari animali, spec. del cavallo.
Formazione laminare sul capo e sul dorso di Chioma, capigliatura.
rettili e pesci. Antica cuffia femminile con crisce sante. mdd. detto foggiano: quando
guarnizioni di trine e nastri. Rilievo sul casco starnutisce un bambino o un ragazzo si dice:
medievale per rinforzo e ornamento. Linea di “crisce sante chè diavele già lu sì ”.
congiungimento di due versanti montuosi crisse. antiq. s.m. pugnale a due tagli.
criste. s.m. sostegni a forma di croci usati in
opposti che si uniscono a tetto. Sommità,
muratura per sostenere l’intradosso. Gesù
cima. Cristo.
crestiáne. s.f. persona; ogni essere umano. crìste. s.m. quando una persona non si lava e
Corpo e figura umana. Persona fisica, ha la pelle impregnata di sporco.
singolo individuo. criulle. s.m. intestino a treccia fatto essiccare
crète. s.f. creta; minerale varietà di calcare del maiale si usa per picchiare gli animali.
farinoso, di color bianco, non cementato,

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crocche. s.m. gancio; uncino circa grande di e il transetto. Volta risultante dall'intersezione
metallo per afferrare, appendere. l’animale di due intradossi a botte.
macellato. crúde. agg. crudo; non sottoposto all'azione
cróce. s.f. croce; antico strumento di tortura, del fuoco o del calore: carne cruda. Non cotto
composto da due tronchi fissati a sufficienza: minestra cruda.
trasversalmente, cui veniva inchiodato il crudivele. v. anche agg. incrudito, duro da
condannato e lasciato morire. Mettere in cuocere, non cotto: “ stu gallúcce éje
croce, tormentare. Patibolo di Gesù: Cristo in crudivele ne se páre a cóce”.
croce. Riproduzione della croce, come crúje. agg. duro; che non si lascia intaccare,
scalfire e sim.: duro come l'acciaio.
simbolo del cristianesimo. Segno della croce,
crumatine. s.m. cera per dare il lucido alle
gesto rituale che santifica il fedele, e scarpe: “Sisine pigghije a crumatine a
consistente nel portare la mano destra mamme chè pulezzáme ‘i scarpe”.
successivamente alla fronte, al petto, alla crusche. antiq. s.m. capriccio; fare i capricci,
spalla sinistra e alla spalla destra. La croce detto specialmente di bambini, lamentarsi,
degli analfabeti, segno sostitutivo della firma. comportarsi in modo bizzarro. Bizza,
Punto di ricamo con passate di filo disposte a ghiribizzo, grillo. Infatuazione amorosa,
croce obliqua ed altro. superficiale e passeggera.
crocefisse. v. anche agg. crocifisso o cruschèlle. agg. vivace; che è pieno di vita,
crocefisso; crocifiggere. Messo in croce. rigoglioso, vitale. Che è dotato di grande
Rappresentazione, specialmente. scultoria, di vitalità fisica ed è sempre in attività, in
Gesù in croce. movimento: vivace e irrequieto.
crócia nère. s.f. quando non si vuol vedere Esuberante.
più una persona: “ tu ‘nda sta cáse e fa crócia crustalatte. s.f. crosta lattea; crosta eczema
nère, ne cè venì chiù”. sul capo e sul viso del lattante.
crosche. s.f. pianta selvatica affine al crustarèlle. s.f. terra a crosta ottima per
finocchio: ottimo pasto per l’asino. vigneti a spalliera.
croscke. s.m. riunione di più persone in un crustáte. s.f. crostata; dolce di pasta frolla
luogo. Raduno di ragazzi. cotta al forno e ricoperta di marmellata.
cruste. s.f. crosta; strato esterno indurito che
crosta latte. s.m. lattime; eczema squamoso
ricopre la superficie di alcuni corpi, cibi e
che colpisce la cute della testa dei lattanti. sim.: una crosta di ghiaccio; la crosta del
crúce. s.m. croci il borgo più antico di pane. Sangue e siero disseccato sopra una
Foggia, nato la metà del settecento subito ferita. Guscio dei crostacei. Crosta di un
dopo il terremoto del 1731. dipinto, squama di colore che si stacca da un
crucèse. agg. abitante del rione Croci, alcuni dipinto antico. Pelle sporca. Zolla di terra:
esercitano il mestiere di terrazzano, “sta tèrre éje chiène de cruste”.
carrettiere, verduraio, pastore, contadino, cruvattine. s.m. collo della camicia, di
calzolaio, muratore, barbiere ed altri ceti giacca, prendere per la gola: “ si ne te ne váje
sociali. te fazze ‘u cruvattine taffoghe”.
crucire d’u trajine. s.f. crociere del carretto; cubbatrice. s.f. incubatrice; apparecchio che
erano formate da traverse di legno di acero di effettua l'incubazione artificiale di uova.
dimensioni 6x6 cm. messe sotto la lettiera. Particolare culla per neonati prematuri, a
crucire. s.f. crociera; disposizione di linee, temperatura e umidità costanti. Persona priva
liste, barre e sim. che si intersecano a di forza e di vigore: “ nu vide chè quille ne sa
forma di croce. Nelle chiese a pianta fide éje fatte de cubbatrice”.
cruciforme, incrocio fra la navata principale cubbètte. s.m. tubetto; astuccio rigido o
deformabile, di piccole dimensioni e di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
forma cilindrica, per la confezione di prodotti macchiato di bianco: si ammaestra e si usa
farmaceutici, cosmetici e alimentari. come richiamo per attirare uccelli.
cuccà. v. cuccare; ingannare, abbindolare. cuccuajúzze. s.m. gufo; uccello rapace
cuccagne. s.f. albero della cuccagna; nelle notturno con capo grande, occhi frontali,
feste paesane, palo unto di sego o becco breve e adunco, piume morbide e due
insaponato, alla cui sommità sono appesi ciuffi di penne erettili sul capo. Persona poco
premi vari come: provolone, salsiccia, socievole.
galletto, prosciutto e altro, destinati a chi, cuccujáje ck’a cápa grosse. s.m allocco;
arrampicandosi, riesce a impadronirsene. uccello rapace notturno, affine al gufo ma
cucce. s.m. barattolo; piccolo contenitore in privo di ciuffi sul capo, di colore grigio bruno
banda stagnata, di forma cilindrica, con macchiato di bianco. Persona goffa e
coperchio. Gioco da strada. sciocca.
cucce cucce. agg. mogio mogio; avvilito, cuccujáje piccule. s.f. civetta nana.
abbattuto. cucculáte. v. accovacciarsi; rannicchiarsi,
cuccetille. s.m. barattolino in banda stagnata. acquattarsi.
cucchiaráte. s.f. cucchiaiata; quantità di cibo cucculijáte. v. coccolare; usare modi teneri e
o di liquido contenuta in un cucchiaio. dolci verso qualcuno.
cucchiáre. s.m. cucchiaio; utensile da tavola cucculóne. avv. coccoloni o coccolone;
formato da una paletta ovale e concava seduto sulle calcagna: “sé assettáte a
con manico, con cui si porta alla bocca il cibo cucculóne”.
circa liquido. cuccuveggià. v. civettare; donna che attira
cucchiáre da fabbrecatóre. s.f. cazzuola; uomini.
arnese del muratore, di forma triangolare, per cucenà. v. cucinare; preparare, cuocere le
distendere e costipare la calcina. vivande: cucinare le uova; cucinare il
cucchiárèlle. s.m. cucchiaio di legno per pranzo. Fare da mangiare: cucinare bene,
cucina. male.
cucchiarille. s.m. secondo cocchiere delle cucènde. v. cocente; che scotta, molto caldo:
case signorile. “mamme… e cumèje cucènde sta
cucchiarine. s.m. dim. di cucchiaio. semelavattúte”.
cucchiaróne. s.m. accr. di cucchiaio; grande cucenille che óve e recotte. s.m. uova
cucchiaio usato per versare la minestra nei cucinate con la ricotta, si prende una padella e
piatti. Mestolone uccello degli Anseriformi, si fa soffrigge l’olio con la cipolla a fettine, si
affine all'anatra, con lungo e largo becco mettono i pomodori il sale e il prezzemolo.
appiattito. Appena la cipolla si ammorbidisce si mette la
ricotta tagliata a fette e si fa dare un bollore,
cucchijire. s.m. cocchiere; chi esercita il
subito dopo si mettono le uova intere con un
mestiere di guidatore di cocchio o di carrozze po’ di sale, si mette il coperchio e si fa
a cavalli. condensare il tutto poi si spegne e si
cuccù. s.m. cuculo; uccello con coda lunga e mangiano. Si dice anche: “ óve ck’a recotte”.
morbido piumaggio grigio sulle parti cuche. s.m. cuoco; chi cucina, chi per
superiori e bianco striato di grigio su quelle mestiere è addetto a preparare e cuocere i
inferiori, la cui femmina depone le uova cibi in alberghi, ristoranti e sim.
nel nido di uccelli di altre specie. cucina canoneche. s.f. mensa per i poveri
cuccuáje. antiq. s.f. civetta; uccello rapace allestita normalmente adiacente le chiese.
notturno, con capo grosso, becco adunco, cucine. s.f. cucina; locale attrezzato per la
occhi gialli, piumaggio bruno-grigio preparazione e la cottura delle vivande.

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cucivele. avv. di facile cottura: “sti cicere sò cugetà. v. pensare; possedere e utilizzare
proprije cucivele se sò squagghiáte”. precise facoltà mentali. Meditare, riflettere.
cucuccine. s.f. cucciarda; uccello simile cugghije. s.m. organo genitale maschile, si
all’allodola. chiama anche: “nudeche, cille, pinghe,
cucuiglije. s.f. tellina, mollusco mediterraneo pengóne, suatte, berlocche, cazze,
dei Bivalvi a conchiglia rosea e carni cemececcuzze, zavezicchije, cellóne,
pregiate. crèapopele, vecille”.
cucumà. antiq. avv. vaso in cui versare il cugghinià. locuz. prendere in giro: “ quanne
caffè. ‘a fenisce de cugghinià ‘a gènde”.
cucumazze. s.f. zucchina grande. cugghinijáte. v. insultare; rivolgere offesa
cucuzzèlle. s.f. zucca; pianta delle Cucurbitali grave a qlcu. o qlco. Ingiuriare,
con fusto strisciante, foglie pelose,
insolentire.
grande frutto di forma variabile. Frutto della
cugne. s.m. pezzo di legno duro usato per
pianta omonima.
rinforzare le serrature della porta.
cucuzzille. s.f. dimin. di zucca. Frutto di una cugnètte. s.m. persona di bassa statura: “
varietà di zucca consumato verde e avèramènde tè pigghià a quillu cugnètte?”.
immaturo. Zucchetta, zucchetto, zucchino. cuirchije. s.m. coperchio; arnese, spec. di
cudde. v. colpire; assestare uno o più colpi: forma circolare, che serve per chiudere o
colpire qlcu. con un pugno. Colpire il coprire vasi, pentole, casse e simili.
bersaglio, centrarlo. Danneggiare o ferire con cujetáte. v. quietare; rendere calmo e
arma da lancio o da fuoco: la freccia lo tranquillo, ricondurre alla quiete.
colpì alla gamba. Colpire nel segno, essere nel Pacificare, sedare.
giusto. Colpire nel vivo, toccare nella cujète. agg. fermo; che non si muove: “
suscettibilità. tagghije ditte chè sta cujète ne tè móve”.
cudecóne. agg. anche s.m. sfaticato; detto di Saldo, zitto.
chi non ha voglia di lavorare. Fannullone, culà. v. colare; far passare un liquido
scioperato. attraverso un filtro perché ne esca chiaro e
cuderuzze. s.m. osso sacro della schiena: privo di materie eterogenee: colare il brodo,
“tènghe tutte ‘u cuderuzze adduluráte”.
l'olio, il caffè. Filtrare.
cudine. s.m. codino; dimin. di coda; treccia di culacchiόne. s.m. sedere grande: “vide chè
capelli stretta da un nastro dietro la nuca, culacchióne tène Ninète”.
usata dai gentiluomini europei nel XVIII cularotte. locuz. donna sfacciata: Seppolle éje
secolo e dai cinesi fino agli inizi del XIX proprije na cularotte”.
secolo. cularúle. locuz. pezzo interno dell’ano: “
cudre. s.f. coltre; coperta imbottita da letto, Geruzze tène ‘u cularúle da fóre”.
anche: “cutre”. culasciόne. s.m. colascione, antico violino.
cuèrte. s.f. coperta; tessuto rettangolare che si culáte. antiq. s.f. colpa: “ ‘u fatte ‘a fatte
pone sul letto sopra le lenzuola. Sotto le quille… e mine ‘a culáte a mè”
coperte, a letto. panno, drappo per coprire: culazze. s.f. lini; pezzo di stoffa quadrato che
coperta da cavallo. Fodera con cui si copre un si metteva sotto il pannolino dei neonati: “
mitte ‘a culazze ‘o criatúre”. Parte della base
oggetto per preservarlo dalla polvere, dalla
posteriore del carretto.
luce, dall'umidità e simile. Taglio interno del culcà. avv. andare a dormire: “ tu jì a culcà o
bovino (copertina). no!”.
cuèrtèlle. s.f. piccola coperta: “ pigghije ‘a cúle rútte e pèna pagáte. mdd. chi, dopo
cuèrtèlle chè accumegghijáme ‘u criatúre”. essere stato vilipeso e costretto a pagare o
cufanóne. locuz. donna obesa. avere torto.
cufene. avv. vaso di terra cotta. Donna grassa.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cúle spennáte. s.m. grifone; grande uccello cultevà. v. coltivare.
rapace diurno affine all'avvoltoio, con cultevatóre. s.m. coltivatore; chi coltiva.
piumaggio cinerino e capo coperto di piumino Coltivatore diretto, chi coltiva un fondo di
bianco; si nutre di carogne. Grifo. Cane da sua proprietà.
caccia da ferma simile allo spinone ma più cultevatrice. s.f. coltivatrice; chi coltiva.
piccolo. culúmere. s.m. fichi grandi. Fioroni.
cúle. s.m. culo, sedere, deretano, ano. Fondo culunnètte. s.m. comodino; mobiletto a
cassettini e talora munito di sportello che sta
di un recipiente o di un oggetto: il culo di una
accanto al letto.
bottiglia, di una candela. Sinonimo di fortuna.
culurà. v. colorare; coprire, cospargere, di
culère. s.m. colera; grave infezione intestinale
colore. Tingere.
epidemica, causata da un vibrione
cumandamènde. s.m. comandamento;
presente nell'acqua e negli alimenti:
comando. Precetto imposto da Dio nella
caratterizzato da diarrea, vomiti, crampi,
rivelazione e divenuto legge per i fedeli.
collasso terminale. Nel 1837 Foggia fu
cumandande. s.m. anche agg. comandante;
devastata da un’epidemia di colera, frenata dal
che comanda. Chi comanda. Chi regge un
prodigio delle lacrime della statua della
comando militare. Capo.
Madonna Addolorata, che si trova nella chiesa
cumandijige. s.f. raccomandazione;
di San Giovanni Battista.
affidamento alla altrui sollecitudine,
culláre. s.m. collare; striscia di cuoio o d'altro
che si mette attorno al collo delle bestie, protezione e sim. Segnalazione di qlcu.
collare del cavallo, timone. Anello di peli, all'attenzione altrui perché venga favorito in
piume o squame di colore diverso da quello un esame, concorso e sim. Comandigia.
del corpo, che si trova attorno al collo di comande. s.m. comando; imposizione
alcuni animali. Ornamento femminile da autorevole, intimazione che esige
portarsi intorno al collo. Striscia di stoffa, con obbedienza: ubbidire a un comando.
ricami, per le funzioni. Striscia di cartoncino Ingiunzione, ordine. Organo che esercita
coperta di tela bianca inamidata che i preti azione direttiva su unità militari: comando di
portano come colletto. corpo d'armata.
cullate. locuz. quell’altro: “ cullate proprije
cumannà. v. comandare; imporre
mo avèva venì”.
culle. s.m. collo; parte del corpo che autorevolmente la propria volontà. Chiedere
nell'uomo e in alcuni altri Vertebrati unisce con autorità esigendo obbedienza. Comandare
il capo al torace. Tirare il collo ai polli, un esercito, una nave e sim., reggerne il
ucciderli. Parte dell'abito che sta attorno comando.
al collo. Parte superiore assottigliata di cumannáte. v. anche agg. comandato; che ha
bottiglie, anfore e sim. Collo del piede, ricevuto un comando.
parte superiore del piede, presso il malleolo. cumbagne. s.m. compagno; chi sta
culleppelà. antiq. v. dimenare, agitare in qua abitualmente insieme con altri, svolgendo
e in là: dimenare le braccia, le gambe. un'attività comune, partecipando a
cullètte. s.f. cesti grandi dei fruttivendoli,
divertimenti e sim. Chi ha familiarità, pratica
colletta.
cullettine. s.f. ghigliottina; macchina per di convivenza con qlcu.: il compagno della
decapitare. vita.
culpabele. antiq. agg. anche s.m. colpevole; cumbagnije. s.f. compagnia; lo stare
che è in colpa. Che costituisce una colpa. Chi abitualmente insieme con altri. Complesso
ha commesso una colpa. di persone riunite insieme per divertimento o
cultà. antiq. v. coltivare; lavorare il terreno altre attività comuni: una compagnia
affinché produca piante e frutti. affiatata. Combriccola, comitiva. Reparto

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
organico di truppa, suddiviso in plotoni. cumbedènze. s.f. confidenza;familiarità,
Società di attori teatrali legata da contratto di dimestichezza: essere in confidenza con
scrittura per eseguire spettacoli. qualcuno. Prendere confidenza, acquistare
cumbanagge. s.m. companatico; ciò che si familiarità con qualcuno. o qualcosa. Agire
mangia col pane riferito al panino pieno; con con un'esagerata familiarità.
mortadella provolone, salsiccia, ed altro. cumbenà. v. combinare; mettere insieme più
cumbáre. s.m. compare; colui che tiene a cose: combinare i colori di un vestito.
battesimo o a cresima un bambino. Mettere d'accordo. Non combinare nulla,
Padrino. Il padre del battezzato o del perdere inutilmente il proprio tempo.
cresimato rispetto al padrino o alla madrina, e cumbenáte. avv. combinato: “ ‘u
il padrino rispetto ai genitori del battezzato o matremonije l’anne cumbenáte búne”.
del cresimato. Compare d'anello, chi fa da cumbenazióne. s.f. combinazione; unione di
testimone alle nozze. Compagno, amico. Chi è cose diverse. Serie di numeri che,
complice di qlcu. in azioni illecite. Amante: “ composta nel giusto ordine, comanda
Cunziglije tène ‘u cumbáre”. Anche: “cumpà” l'apertura di una serratura di sicurezza o di
cumbareme. locuz. il mio compare: una cassaforte.
“cumpareme éje proprije nu fetènde”. cumbessà. v. confessare; dichiarare
cumbarete. locuz. il tuo compare: apertamente azioni considerate moralmente
“cumbarete rombe troppe ‘a cápe”. negative: confessare i propri errori; confessare
cumbarse. s.f. comparsa; l'apparire, il una colpa. Rendere noti i propri peccati, nel
comparire. Apparizione. Persona che sacramento della confessione.
compare sulla scena teatrale o in un film cumbettáre. s.m. colui che fabbrica e vende
senza pronunciare battute. confetti.
cumbarúte. v. anche agg. comparso; apparso. cumbettúzze. s.m. confetti piccoli.
cumbassà. locuz. misurare il terreno col cumbiáte. v. compatire; sentire o manifestare
compasso. compassione. Commiserare, compassionare,
cumbasse. s.m. compasso; strumento compiangere.
costituito da due aste collegate da uno cumbiglije. s.f. arnia struttura in legno a
snodo, una delle quali porta una punta mentre forma di casetta, destinata a costituire
l'altra porta uno strumento tracciante: usato l'alveare di una colonia di api domestiche.
specialmente per tracciare circonferenze. cumbitte. s.m. confetto; piccolo dolce di
cumbassióne. s.f. compassione; sentimento o zucchero cotto contenente mandorle,
atteggiamento di sofferta partecipazione ai pistacchi e sim., tradizionalmente offerto in
mali e dolori altrui: avere compassione di, per, occasione di battesimi, cresime e
verso, qlcu. o qlco. Commiserazione, matrimoni.
compatimento, pietà. cumblemènde. s.m. complimento; atto,
cumbassiunáte. v. compassionare; sentire o parola, di ammirazione, rispetto,
manifestare compassione. Commiserare, congratulazione, cortesia e simile: fare un
compatire, compiangere. complimento a qualcuno. Fare
cumbatì. v. compatire; sentire o manifestare complimenti, fare cerimonie, ostentare
compassione. Commiserare, compassionare, ritegno, timidezza. Senza complimenti, senza
compiangere. Provare compassione: tanti complimenti, in modo sbrigativo. Elogio.
compatire al dolore. cumboste. locuz. ortaggi sottaceto.
cumbattemènde. s.m. compatimento; cumbrine. s.m. solco nel terreno.
compassione, commiserazione. Indulgenza cumbrundà. v. confrontare; considerare due
quasi benevola. o più cose insieme, valutando le

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
somiglianze e le differenze che esistono fra di cummarèlle. s.f. dimin. di comara; ragazza
esse. Comparare, paragonare. tenuta a battesimo o cresima.
cumedetà. s.f. comodità; caratteristica di ciò cummatte. locuz. fare qualcosa di utile o
che è comodo: la comodità di meno.
un'abitazione, di un'automobile. Agio. cumme. avv. come; alla maniera di, nel modo
cumegghià. v. coprire: mettere una cosa sopra che: come un leone; rosso come il
o attorno a un'altra per proteggere, fuoco; dorme come un ghiro, come lui; come
nascondere, chiudere, ornare, riparare e sim. me; come loro, come stai?; non so proprio
Coprire una pentola, mettervi sopra un come fare. Come mai?, perché. Come no?,
coperchio. Coprire una casa, costruire il tetto. certamente.
Riparare il proprio corpo con indumenti: cummèdijà. locuz. mettere in commedia.
cummèdije. locuz. chiasso dei ragazzi,
coprirsi con abiti di lana.
commedia.
cumèje. avv. come; alla maniera dì, nel modo
cummènde. s.m. convento; edificio in cui
che.
convive una famiglia di religiosi. Insieme di
cumenenn’éje. avv. come non è.
religiosi soggetti alla medesima regola e
cumenzà. v. incominciare; imprendere a fare,
viventi nello stesso edificio. Monastero.
dire, pensare e simile: incominciare un cummendine. s.m. dim. di convento,
viaggio. Cominciare, iniziare. conventino; conservatorio femminile
cumere. antiq. conto: il contare. Operazione dell’Addolorata.
aritmetica. Il conto torna, i conti tornano, il cummeniènze. s.f. convenienza;
calcolo è privo di errori; Calcolo, computo, corrispondenza di elementi, simmetria:
conteggio. convenienza delle parti col tutto. Utilità,
cumère. locuz. come era: “cumère bráve vantaggio. Interesse, tornaconto.
Genille...”. cummèsse. s.m. commesso addetto alla
cumetáte. s.m. comitato; gruppo ristretto di vendita al pubblico, in un negozio. Commesso
persone organizzato per la tutela di viaggiatore, chi porta a domicilio del cliente
determinati interessi. campioni o cataloghi di merci e provvede alle
cumète. s.f. cometa; corpo del sistema solare, vendite. Impiegato subalterno di
con traiettoria ellittica allungata intorno al amministrazione pubblica o privata, spec.
Sole, in vicinanza del quale manifesta una avente mansioni di fiducia: commesso di
vasta atmosfera fluorescente spesso banca.
prolungata in una o più code in direzione cummijissà. antiq. s.f. gozzoviglia; baldoria
opposta al Sole stesso. Aquilone. di persone che bevono e mangiano
cumetive. s.f. comitiva; gruppo di persone smodatamente e chiassosamente. Baccanale,
che si riuniscono per una festa, una gita e bagordo.
simile. Carovana, compagnia. cummúne. s.m. pozzo nero, cella sotterranea
cumizije. s.m. comizio; riunione pubblica in cui si raccolgono le materie provenienti
spec. all'aperto, in cui uno o più oratori dalle latrine e dagli scarichi quando non c'è
espongono i programmi di un partito, fognatura.
sindacato e simile. cumò. s.m. comò; cassettone a due o tre
cummáre. s.f. comare. donna che tiene a cassetti sovrapposti.
battesimo o a cresima un bambino. Madre cumpagnije de sande Rocche. s.f.
del battezzato o del cresimato rispetto al compagnia di san Rocco. Una delle due
padrino o alla madrina. Vecchia amica, compagnie istituite dall’istituto del piano delle
specialmente vicina di casa. Donna pettegola. Fosse 03/03/1725, così composta: uno
scrivano che aveva il compito di segretario e

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cassiere, due caporali, quattro sottocaporali ( televisive. Complesso delle notizie pubblicate
uomini di fiducia incaricati per le assunzioni, su un giornale.
per vigilare il lavoro e avevano la facoltà di cumunióne. s.f. comunione; comunanza:
multare i lavoratori e anche di licenziarli per comunione di interessi, di sentimenti.
gravi mancanze). I lavoratori erano gli
Sacramento dell'Eucaristia: fare, ricevere la
sfossatori numerosi in ogni compagnia, Tra
gli sfossatori si distingueva: “ ‘u vasciajulle” comunione. Il dividere con altri il diritto di
che aveva il compito di riempire i panieri proprietà su un medesimo bene: comunione di
nelle buche, prima di scendere nella buca si beni.
faceva aerare la fossa per paura di inalazione cunbesà. v. confessare; dichiarare
di monossido di carbonio, con successivo apertamente azioni considerate moralmente
controllo di sicurezza immergendo nella buca negative: confessare i propri errori; confessare
un batuffolo di straccio legato ad una canna e una colpa. Ascoltare i peccati del
acceso, se il batuffolo rimaneva acceso vi era penitente e amministrare il sacramento della
ossigeno altrimenti non scendeva ‘u confessione.
vasciajulle; “ ‘u teratóre”, in numero di due o
cunceme. s.m. concime; qualsiasi prodotto
quattro avevano il compito di tirare su i
panieri colmi, i panieri tirati sopra passavano che, somministrato al terreno, ne aumenta
per il; “ mesuratóre” che passava sull’orlo del; la fertilità: concime organico, chimico.
“mezzètte” ( circa 24/25 kg. ) una; “rasele” di Fertilizzante.
legno per poi versare il contenuto nei sacchi cuncertáte. v. predisporre; preparare e
dove vi era un’altra figura quella degli; sistemare ciò che serve a qualcosa.
“aiutante” che provvedevano al carico dei Preordinare.
sacchi sui; “ trajine, carruzze o trajinèlle”, e cuncètte. s.f. Concetta.
poi vi erano gli “scagne” in aiuto agli aiutanti. cuncettine. dimin. di Concetta.
La vendita, curata sempre dall’Istituto si cunciarije. s.f. laboratorio di pelli.
distingueva: a mezzetto piantato: il cuncirte. locuz. servizio di piatti o bicchieri.
depositante incassava l’importo della quantità cundále. s.m. quintale; unità di peso
del prodotto venduto volta per volta; a fossa equivalente a 100 kg. C’è un detto chè dice:
girata: la vendita comprendeva tutto il “ mègghije nu cundále ‘ngápe che nonza
contenuto della fossa per cui il pagamento ‘ngule = 30 g.”.
avveniva in una sola soluzione. cundandèzze. s.f. contentezza; stato d'animo
cumpagnije sande Stèfene. s.f. compagnia di di chi è contento. Ciò che rende contento.
santo Stefano. Una delle due compagnie Allegria, felicità, letizia, gioia.
istituite dal Piano delle fosse.
cundannà. v. condannare; comminare una
cumpagnóne. s.m. compagnone; persona
pena all'imputato riconosciuto
gioviale, che sta volentieri in compagnia.
cumparì. v. comparire; mostrarsi, presentarsi, responsabile.
divenire visibile. cundannáte. v. agg. anche s.m. condannato;
cumpiáte. v. compatire; sentire o manifestare detto di chi ha subito una condanna.
compassione. Commiserare, compassionare, cundassènde. antiq. s.f. discussione; attento
compiangere. esame di un argomento sulla base di
cumplemènde. s.f. fregatura; atto del fregare diverse opinioni. Dialogo, colloquio: aprire,
qualcuno. Danno, inganno, imbroglio. chiudere una discussione. Dibattito,
Regalo. battibecco, contrasto, litigio.
cumunále. agg. comunale; del comune. cundatóre. s.m. contatore; Chi conta.
Civico. Apparecchio atto a calcolare movimenti,
cumunecáte. s.m. comunicato; rubrica di operazioni, quantità e simile: contatore
notizie su giornali o in trasmissioni radio- dell’acqua, ENEL ed altri.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cunde. s.m. conteggio; computo, calcolo, cungreje. s.f. congrega; gruppo di persone
conto, spec. per un fine determinato. riunite, associazione di laici che si dedicano
cundegnúse. agg. anche s.m. schizzinoso; ad opere religiose. A Foggia ve ne sono
detto di chi è difficile a contentarsi, ad diciassette una volta erano composte da
persone di un certo ceto sociale come quella
adattarsi e simile. Schifiltoso, sofistico. Al
di: S. Giuseppe riuniva i falegnami. Il
femminile: “ cundegnóse ” Carmine i muratori. Sant’Eligio i sarti,
cundemènde. s.m. condimento; atto del carrettieri e maniscalchi. Quella delle Croci i
condire. Ciò che migliora il sapore delle commercianti. l’Addolorata gli avvocati ecc…
vivande. cunicule. s.m. cunicolo; stretta galleria
cunètte. s.f. cunetta; dimin. di cuna; canaletto sotterranea, variamente utilizzata in
di scolo per acque specialmente piovane, fortificazioni, scavi di gallerie, collocazione di
posto ai lati delle strade. Avvallamento, tubi, cavi e sim.
specialmente del fondo stradale. cunigghije. s.m. coniglio mammifero dei
cunfedènze. s.f. confidenza; familiarità, Roditori, con pelame di vario colore,
dimestichezza: essere in confidenza con lunghe orecchie, occhi grandi e sporgenti e
qlcu. incisivi ben sviluppati. Persona vile e
cunflà. antiq. v. liquefare; far passare un gas paurosa.
allo stato liquido mediante cunigghiuzze. s.m. dim. di coniglio: “ stu
raffreddamento o compressione, o entrambi i criatúre tène ‘a facce de cunigghiuzze”.
mezzi: liquefare l'ossigeno | Fondere: cunije. s.m. cuneo; pezzo di legno o di ferro a
liquefare i metalli. Sciogliersi, fondere. forma di prisma triangolare con un angolo
cunge cunge. agg. calmo calmo; che si trova molto acuto che ne permette la penetrazione
in uno stato di calma. in un corpo da spaccare o tra due da
cunge. agg. tranquillo; che è quieto, sereno. distaccare.
cunnèsse. antiq. locuz. botto rumoroso.
Che gode di quiete e di pace morale:
cunocchije. s.f. rocca; arnese per filare a
animo tranquillo. Sereno, senza turbamenti.
mano, costituito da un'asta alla cui
Pacifico. Placido.
estremità rigonfia si assicura la lana che si fa
cungedáte. v. congedato; anche agg. e s.m.
poi scorrere, ritorcendola a mano, sul
Che (o Chi) è stato collocato in congedo.
fuso. Tubo intorno al quale si avvolge il filato,
cungertine. s.m. piccolo complesso musicale
destinato all'ordito.
formato da cinque elementi che andavano
cunsebrijine. antiq. s.m. cugino; figlio di uno
suonando davanti ai portoni delle abitazioni
zio o di una zia. Cugino materno.
portando serenate con canzoni alle
cuntà. v. contare; disporre secondo un
innamorate. sistema di numerazione.
cungestorije. locuz. assembramento di
cunte. s.m. conto; il contare. Operazione
persone.
aritmetica. Calcolo, computo, conteggio.
cungime. s.m. concime; qualsiasi prodotto
cuntegnúse. agg. ritroso; che è timido,
che, somministrato al terreno, ne
riservato, poco socievole: carattere. Donna
aumenta la fertilità: concime organico,
ritrosa: “ cuntegnóse”
chimico. Fertilizzante.
cuntenuà. v. continuare; seguitare, proseguire
cungirte. s.m. concerto; trattenimento
qlco., senza interruzioni o dopo
consistente nell'esecuzione di brani musicali.
un'interruzione: continuare il viaggio. Durare,
Concerto in genere. Servizio di piatti, tè,
perseverare.
bicchieri, forchette, ecc… “ Fenolle pe riále
cuntrarije. agg. contrario; che è in
havúte nu cungirte de piatte”.
opposizione, in contrasto: incarico contrario

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
alle aspirazioni. Che non è d'accordo: sono sacerdote, attraverso una grata, ascolta la
contrario a incontrarlo. Contrapposto, confessione.
opposto. cunzà. v. condire; rendere più saporito un
cuntraste. locuz. controversia di vedute. cibo con l'aggiunta di varie sostanze
cuntratte. s.m. contratto; accordo fra due o alimentari: condire l'insalata con olio ecc…
più persone per costituire, modificare o cunzaminde. s.m. condimento; atto del
estinguere un rapporto giuridico patrimoniale. condire. Ciò che migliora il sapore delle
Documento su cui è scritto tale accordo: vivande.
firmare il contratto. Patto, accordo. cunzarije. locuz. luogo dove si conciano le
cuntrijiste. antiq. v. stritolare; ridurre in pezzi pelli.
minuti: quella macchina stritola i sassi. cunzáte. s.m. condito: “ a magnà chè hagghije
Annientare, schiacciare, con le proprie cunzáte ‘a paste”.
argomentazioni: stritolare l'avversario. cunzatóre. s.m. colui che concia le pelli.
cunze. s.m. pranzo che fanno parenti e amici
cunvendà. antiq. v. contentare; soddisfare,
ai famigliari di un defunto dopo che è stato
appagare. portato al camposanto; consolo.
cunvènde cappuccine. s.m. convento; cunzerusce. antiq. s.m. rossetto; cosmetico
edificio in cui convive una famiglia di pastoso per colorare guance o labbra .
religiosi. Il convento dei cappuccini a Foggia cunzèrve. s.f. conserva; alimento vegetale
in via san Severo la cui costruzione ebbe preparato per essere conservato a lungo
inizio nel 1579 a spesa dei coniugi mantenendo le proprie caratteristiche:
Colazzuccharo e Rosa Del Vento. Molti conserva di pomodoro. salsa essiccata al sole.
avvenimenti tennero legati il popolo foggiano cunziglià. v. consigliare; dare suggerimenti,
a questo convento, e agli stessi frati come la avvertimenti e sim.: vi consiglio di non
peste bubbonica 1656, il terremoto del 1731, partire; gli consigliò un negozio molto fornito.
l’apparizione della Madonna dei sette veli, il Avvertire, suggerire.
colera 1837, dove i frati si distinsero per la cunziglije. s.f. Consiglia: “Cunziglije accatte
loro opera di soccorso e ospitalità per i ‘u sále a mamme”.
foggiani, dando viveri di sostentamento ai più cunziglire. s.m. consigliere; chi dà
poveri. suggerimenti, consigli. Membro di un
cunvendijige. antiq. s.f. convenzione; consiglio. Consigliere d'amministrazione,
incontro di volontà tra più soggetti su membro del consiglio d'amministrazione di
questioni di comune interesse. Patto, trattato. una società.
cunvèrse. antiq. s.f. domestica di monastero. cunzignà. v. consegnare; dare in custodia o in
cunvertà. v. confortare; consolare e sollevare possesso, temporaneamente o
qlcu. da un dolore fisico o psicologico: stabilmente. Affidare. Punire i militari con la
confortare gli afflitti Colmare di speranza: la consegna.
notizia lo confortò. Incoraggiare, rincuorare. cunzire. s.m. vaso che contiene profumi.
cunvertazijóne. antiq. s.f. convulsione; cunzulà. v. consolare; sollevare
contrazione violenta, involontaria, dei psicologicamente da uno stato di afflizione.
muscoli scheletrici: convulsione epilettica. Confortare, incoraggiare.
cunvessà. v. confessare; rendere noti i propri cunzumà. v. consumare; ridurre in cattivo
peccati, nel sacramento della stato con l'uso continuo: consumare gli
confessione. abiti. Sprecare, sciupare. Adoperare, usare:
cunvessiunále. s.m. confessionale; piccola consumare l'acqua, la luce. Mangiare o
costruzione in legno nella quale il bere: consumare la colazione.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
cupaggiáte. v. equipaggiare; fornire di schiumare o versare cibi liquidi e acqua.
materiale, uomini e mezzi. Ramaiolo.
cupère. s.f. arnia; struttura in legno a forma di cuppuline. s.m. lini; copricapo che si mette al
casetta, destinata a costituire l'alveare di una neonato; berrettino che si mette ai bambini, a
colonia di api domestiche. gli anziani durante la notte.
cupertáre. s.m. chi confezionava coperte. cuprasummènde. s.f. copra sementi, attrezzo
cupertene. s.f. copertina, dim. di coperta; agricolo.
involucro di cartone o cartoncino che ricopre cuprative. s.f. cooperativa; impresa collettiva
libri, opuscoli e simili. che svolge attività economica senza fine
cupertóne. s.m. copertone; ampio telo lucrativo.
impermeabile che si stende su automezzi, curà. v. curare; sottoporre un malato ai
baracche e sim. per ripararli dalle intemperie. trattamenti necessari per guarirlo. Trattare
Involucro di gomma montato sul cerchio delle una malattia, una ferita e sim. per guarirla.
ruote degli autoveicoli, che racchiude la curagge. s.m. coraggio; forza morale che
camera d'aria. Pneumatico. Copertone in mette in grado di affrontare difficoltà,
genere. sacrifici e pericoli. Animo, ardimento,
cupète. s.m. torrone; dolce di mandorle audacia.
tostate tenuto insieme da un impasto di curaggiúse. agg. coraggioso; che ha coraggio:
miele, zucchero, bianco d'uovo. In forma gente coraggiosa. Ardimentoso, audace.
grande con noccioline e cioccolato, curalle. s.m. corallo; denominazione di varie
quando non si trovavano le noccioline erano specie di Celenterati, di piccolissime
sostituite con le fave, si diceva: “éje de fàfe ‘a dimensioni, a forma di polipo, che vivono in
cupète”. colonie ancorate alle rocce sottomarine.
cupià. v. copiare; trascrivere fedelmente. Scheletro ramificato di questi animali, duro,
cuppe. s.m. cono di carta; sorta di imbuto di compatto e variamente colorato, dal rosso al
carta dove negli anni cinquanta si rosa pallido; usato per farne ornamenti.
mettevano i maccheroni sfusi. curatele. s.m. massaro; capo operaio e
cuppe pi dolce. s.m. tasca; sorta di imbuto in persona di fiducia dei proprietari terrieri.
tela per decorare con crema o altro i curatèlle. s.f. coratella; corata di agnello,
dolci. lepre o coniglio. Cuore, fegato, polmoni e
cuppetille. s.m. dim. di coppo; cono di carta; milza di animali macellati.
sorta di imbuto di carta dove si mettono curative. antiq. s.f. cooperativa.
caldarroste, lupini, ecc… curcà. v. coricare; mettere a giacere nel letto:
cuppelèlle. s.f. dimin. di coppola. coricare i bambini.
cuppenuzze. s.m. piccolo mestolo. curcáte. v. addormentato; che ha preso sonno:
cuppètte. s.f. coppetta, dimin. di coppa; “ sé curcáte Mimine”.
Piccolo recipiente a fondo tondeggiante, curche. v. coricare; mettere a giacere nel
per macedonie, gelati e simile: Piccolo vaso di letto: coricare i bambini. Andare a letto,
vetro per salasso. mettersi a dormire nel letto.
cuppetille. s.m. piccolo coppo; cono. curchete. v. dormire; riposarsi per mezzo del
cuppiglije. s.f. copiglia o coppiglia; asticciola sonno.
metallica che si conficca in un foro curdáre. s.m. cordaio; operaio addetto alla
trasversale di una vite, situato dietro il dado, fabbricazione di corde. Chi vende corde e
per impedire lo svitamento. simili.
cuppine. s.m. mestolo; utensile da tavola e da curdarije. s.f. corderia; fabbrica di corde.
cucina in metallo o legno a forma di curdèlle. s.f. cordicella, dimin. di corda.
cucchiaio emisferico, usato per rimestare,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
curdine. s.m. cordino; corda sottile. raccoglitore di liquami che girava per le strade
Segmento di corda di cui gli alpinisti si con una grande botte.
servono nella manovra su roccia o per formare curnicchije. s.m. corna delle capre. Denti
anelli a cui fissare la corda nella discesa. della forca di legno.
Cordino da valanga, di colore rosso, curnice. s.f. cornice; telaio di legno o altro
agganciato alla vita di uno sciatore o alpinista, materiale, variamente sagomato e
che, affiorando in superficie, ne facilita il decorato, dove s'incastrano quadri, specchi e
ritrovamento in caso di valanga. simile.
curdóne. s.m. cordone; corda di media curnutille. s.m. ragazzo furbo e impertinente:
grossezza e di materiale vario, destinata a “ ma vide chè curnutille éje quillu uaglione”.
usi diversi. Cordone del sacerdote, cordiglio. curpe. s.m. corpo; complesso degli organi che
Cordone ombelicale. costituiscono la parte materiale e organica
cúre. cura, terapia. dell'uomo e degli animali.
curerà. antiq. v. coricare; mettere a giacere curpètte. s.m. corpetto; camiciola per neonati
nel letto: coricare i bambini. Andare a e bimbi piccoli. Panciotto, gilè. Corpino.
letto, mettersi a dormire nel letto. curra curre. s.m. fuggifuggi o fuggi fuggi;
curije de nutáre. antiq. s.m. studio notarile. fuga disordinata e precipitosa di persone,
curije. s.f. esattoria; ufficio dell'esattore; veicoli e simile.
edificio in cui tale ufficio ha sede. currède. s.m. corredo; insieme dei capi di
curióle. s.m. striscia di cuoio per reggere i vestiario e della biancheria personale e
pantaloni. domestica che portano con sé una sposa.
cúrle. s.m. trottola di legno curredóje. s.m. corridoio; nelle abitazioni,
curnacchije. s.f. gazza; uccello con aspetto ambiente di forma allungata che permette
simile al corvo, dal piumaggio bianco, l'accesso indipendente alle varie camere.
grigio e nero a riflessi verdi o violetti, che usa Passaggio centrale o laterale di una carrozza
impossessarsi degli oggetti luccicanti. Persona ferroviaria sul quale si affacciano i
ciarliera. compartimenti.
curne. s.m. corno; caratteristica appendice del currègge. v. correggere; eliminare difetti ed
capo di molti mammiferi, ossea, cornea o errori da qlco. in modo da migliorarla:
tegumentale: le corna del bove, del cervo; il correggere un compito, uno scritto. Curare,
corno del rinoceronte. Ognuna delle guarire: correggere un difetto fisico.
escrescenze rigide situate sul capo di alcuni Cambiare, emendare, rettificare.
tipi di animali. Sostanza costituente le corna currèje. antiq. s.f. ciascuna delle due strisce
dei Mammiferi, usata per fabbricare oggetti di vario materiale che passano sopra le
vari: pettine di corno. spalle e si allacciano ai calzoni per sostenerli.
curnecille. s.m. cornetto, dimin. di corno; Ciascuna delle due liste di tessuto che,
amuleto a forma di piccolo corno contro il passando sopra le spalle, sostengono
malocchio. sottovesti e altri indumenti femminili.
curnecióne. s.m. aggetto murario; elemento currènde èlètreche. s.f. energia elettrica, nel
architettonico sporgente dal corpo della 1900 a Foggia si completava
costruzione, come cornice, balcone, mensola e l’illuminazione nelle strade della città.
simile. currènne. v. correre; andare, muoversi
curnètte. s.f. cornetta; strumento d'ottone a velocemente, usando il proprio corpo o un
fiato, di suono acuto da soprano, a Foggia mezzo di locomozione, riferito a esseri
la usata per richiamare l’attenzione il animati.
currènte. s.f. corrente in genere; movimento
di masse liquide o aeriformi in una data

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
direzione: corrente del fiume. Correnti a getto, curtèlle. s.m. coltello grande per tagliare il
masse d'aria, ad altissime quote, che si pane ed altro.
muovono velocissime a guisa di correnti ecc... curtellúzze. s.m. coltellino, dimin. di coltello.
curretóre. s.m fantino; chi monta o guida per curtille da scarpáre. s.m. trincetto; coltello a
professione i cavalli nelle corse al lama ricurva e appuntita, proprio del
galoppo o al trotto. calzolaio, usato per tagliare il cuoio.
currettème. antiq. s.f. colica; dolore acuto, curtille. s.m. coltello; strumento per tagliare,
accompagnato da crampi, per contrazione di con lama d'acciaio immanicata, tagliente da
organi dotati di muscolatura liscia: colica una parte sola, gener. con la punta acuminata.
epatica, intestinale. Coltello a serramanico, a lama mobile, che
curretúre. s.m. corridori. può, cioè, rientrare nel manico. Coltello
curreve. s.m. risentimento; sentimento di dell'aratro, coltro. Coltello chirurgico,
rancore e di irritazione provocato da operatorio, bisturi. In edilizia dicesi di
un'ingiuria, un'offesa e simile. mattone messo di taglio, e di muro fatto con
curriáme. locuz. tutto il cuoio che serve per
mattoni posti in tale modo.
ornare una carrozza; finimenti per cavalli.
curungine. s.f. coroncina del rosario.
currijánne. antiq. v. scorazzare.
curve. s.f. curva; linea generata da un punto
currire. s.f. corriera; autocorriera, autobus di
che si muove nello spazio. Rotondità
linea.
accentuata del seno e dei fianchi, nel corpo
currive. s.f. collera; ira, sdegno, rabbia,
femminile. Punto, tratto in cui una cosa è
furore.
cursèje. antiq. s.f. stanza grande. curva o viene curvata: le curve stradali.
cursine. s.m. personaggio tipico, foggiano, cusarèlle. locuz. cosa di poco valore. Donna
era un personaggio simpatico e allegro, il suo bassa.
vestito era formato da coperchi di stagno cusarille. s.m. persona minuta; cosino.
quelli del lucido da scarpe, aveva una chitarra cuscelià. locuz. andarsene in giro a piedi.
e cantava continuamente, i foggiani dopo aver cuscenère. antiq. s.m. guanciale; cuscino
ascoltato la sua musica gli regalavano rettangolare imbottito di lana, piuma o
qualcosa, ha vissuto la sua vita in allegria altri materiali, su cui si appoggia la testa
accompagnato dalla povertà. Tra gli anni quando ci si corica. Lardo della guancia
45/50 nel carnevale foggiano rappresentava del maiale.
una delle tre maschere: “ Cursine la musica” cuscenètte. s.m. cuscinetto, dimin. di cuscino;
“Sciammi sciamme la fatica”, oggetto simile a un piccolo cuscino, o
curte e mále caváte. mdd. piccolo e malfatto: imbottito a un'estremità, adibito a vari usi.
“ éje curte e mále caváte”.
Arnese di legno per riporvi fili e aghi.
curte. agg. corto; che ha scarsa lunghezza, o
Organo meccanico sul quale trova appoggio
lunghezza inferiore al normale o al
ed entro il quale ruota un albero.
necessario: strada corta; gambe corte. Calzoni
cuscènze. s.f. coscienza; consapevolezza che
corti, sino al ginocchio o a mezza gamba.
l'uomo ha di sé, del proprio corpo e delle
Basso di statura. Corto di vista, miope. Corto
proprie sensazioni, delle proprie idee e dei fini
di mente, ottuso.
delle proprie azioni: hanno la piena coscienza
curteggejà. v. corteggiare; fare la corte.
di ciò che fanno.
Cercare di suscitare i sentimenti affettuosi, cuscine. s.m. guanciale: “Ginètte pigghije ‘u
l'amore di qualcuno. cuscine a tatà”.
curtelláre. s.m. colui che vende i coltelli. cusemene. s.m. Cosimo.
curtelláte. s.f. coltellata; colpo, ferita di custanze. s.f. Costanza.
coltello. Impressione che provoca dolore custanzèlle. dimin. di Costanza.
e sofferenza.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
custáte. s.f. costata; taglio di carne bovina o cuturne. antiq. s.m. stivaletti con apertura
suina prelevata fra le costole o le vertebre laterale.
dorsali. cuvà. v. covare; detto di uccelli, stare sulle
custatine. s.f. costoletta; dimin. di costola. uova per riscaldarle, e permettere così lo
Fetta di carne di vitello, maiale, agnello, sviluppo dell'embrione.
comprendente la rosetta e l'osso. cuvarúle. s.m. serie di cerchi fissati sotto le
custe. s.m. lato; da un lato o da un altro, da gonne delle donne.
una parte o dall'altra. cuvertine. s.f. coperta piccola.
custodije. s.m. ciborio; Edicola di marmo, cuville. antiq. agg. sciocco, che non ha
sostenuta da quattro colonne, contenente giudizio, senno, criterio, intelligenza, detto di
l'altare nelle antiche chiese cristiane. persona. Credulone, gonzo, grullo, scemo.
Tabernacolo contenente la pisside con le ostie. cuvirchije. s.m. coperchio; arnese, speciale di
custruì. v. costruire; edificare, fabbricare. forma circolare, che serve per chiudere o
cutechine. s.m. cotechino; specie di salame da coprire vasi, pentole, casse e simile.
cuocere composto di cotenne e di carne di cuzze. locuz. parte opposta al taglio di una
maiale pestate insieme. lama.
cutecóne. s.m. persona con carattere ostinato. cuzzelècchije. s.f. tellina; mollusco
cutelijà. locuz. dimenarsi di qua e di là. mediterraneo dei Bivalvi a conchiglia rosea e
cuteruzze. s.m. coccige o coccige; piccolo carni pregiate.
osso che forma la parte terminale della cuzzetille. locuz. estremità del panino.
colonna vertebrale. Osso sacro. cuzzètte. s.f. nuca; regione cervicale
cutidije. antiq. locuz. ogni giorno. posteriore | (est.) Parte posteriore del collo.
cutráre. s.f. coltraia; ha esercitato il mestiere C’è un detto che dice; “ ‘A favètte fáce mètte
fino a gli anni cinquanta, anche questo era un ‘u cuzzètte”.
mestiere fatto da una casalinga la quale cόla cόle. s.f. gazza; uccello con aspetto
confezionava la trapunta, la coltrice: “ ‘a simile al corvo, dal piumaggio bianco, grigio
cutre”. Per preparare la coltrice si usavano e nero a riflessi verdi o violetti, che usa
tessuti come seta o cotone, a volte le persone impossessarsi degli oggetti luccicanti. Persona
che avevano la possibilità economica se li ciarliera.
facevano confezionare di seta, per
confezionarla si preparava prima il cotone
cardato a mano che serviva come imbottitura,
poi si stendeva un tessuto lucido di raso o
cotone, lungo 3 x 2,80 m, si metteva sopra la
bambagia cotone cardato, si copriva con un
altro tessuto delle stesse dimensioni di quello
messo sotto, ma di colore diverso, poi si
cuciva il tessuto di sotto con quello di sopra,
le cuciture formavano delle figure
geometriche seguendo la fantasia e il piacere
della donna che la cuciva, poi
successivamente viniva rifinita lungo il
perimetro con del cotone.
cutrille. s.f. coperta per lettini.
cutte. v. anche agg. cotto; che è stato
sottoposto a cottura.
cutugnáte. s.f. cotognata; marmellata di
cotogna.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

D, d dameggiáne. s.f. damigiana; recipiente di


vetro, di forma circa sferica, con collo corto e
largo, rivestito generalmente di fibre vegetali.
damijáne. s.m. Damiano.
damijire. s.m. damiere, la scacchiera che
serve per il gioco della dama.
d’a ‘ndrète. locuz. dai indietro. dammagge. avv. rompere qualcosa, danno: “
da a magnà. locuz. dar da mangiare: “d’a da fáce sckitte dammagge ne cia fazze chiù”.
magnè ‘e vacche”. dande. antiq. locuz. le due strisce di lana che
da rasse. locuz. da lontano. sorreggeva il bambino nei primi passi.
dà. v. dare. dannarse. v. pron. adirarsi farsi prendere
dacápe. locuz. rifare di nuovo. dall'ira, montare in collera. Arrabbiarsi.
dacce. v. dacci, verbo dare. dannáte. v. anche agg. dannato; condannato
dacchè. locuz. da quando: “ dachè stáje qua
alle pene dell'inferno. Anima dannata.
né parláte pe ninde”.
daccià. locuz. amalgamare il lardo con il Chi è condannato alle pene dell'inferno.
coltello. danne. s.m. danno; ogni fatto, circostanza,
daccialarde. s.m. coltello curvo a due manici, azione, che nuoce a persone o cose sia
mezzaluna. materialmente sia immaterialmente: i danni
dáce. v. dà, dal verbo dare. del maltempo; procurare, subire, un danno.
dáche. v. do, dal verbo dare. Chiedere i danni, esigerne il risarcimento.
dacizze. locuz. cibo inacidito. dannèvele. agg. dannoso; che apporta danno:
daddolone. locuz. chi fa molte carezze. la grandine è dannosa per i raccolti.
daddulijine. s.m. daddolino; bambino Controproducente, nocivo, pernicioso,
smorfioso.
dannevole.
dadduvere. avv. davvero; in verità,
dápe. antiq. locuz. vivanda.
effettivamente: decise di mettersi davvero a
darète. avv. didietro; dietro, la parte
studiare.
posteriore: “ È venúte da rète a secherdúne”.
dáde. s.m. dado; piccolo cubo d'avorio, legno darrasse. locuz. da parte, stare lontano.
e sim. che reca impressi sulle sei facce i punti dassáje. antiq. locuz. uomo valoroso e
da uno a sei; usato fin dall'antichità per giochi capace.
spec. d'azzardo. dassèzze. antiq. locuz. da ultimo.
dafóre. avv. di fuori; all’esterno, della parte dáte. v. dato: giacché, poiché, poiché. Dato e
esterna. non concesso, ammesso come ipotesi ma non
dainde. avv. didentro; nell'interno, dalla parte verificato. Dedito, votato: dato al vizio.
interna.
datte. avv. datti: “ datte da fa senò ‘u pirde a
dalo. antiq. s.m. dado.
maritete”.
damà. locuz. damare; nel gioco della dama
mettere una pedina sopra l’altra quando si fa dattele. antiq. s.m. dattero; frutto a bacca
dama. riunito a grappoli della palma da datteri,
damarine. s.m. damerino; chi fa il commestibile, con polpa zuccherina. Dattero
bellimbusto con le donne. Vagheggino. Chi è di mare, mollusco commestibile con
lezioso e ricercato nel vestire. Zerbinotto. conchiglia oblunga di color bruno e carni
dáme. s.f. dama; gioco che si fa su una molto pregiate. Litofaga.
scacchiera con dodici pedine per parte. La datúre. antiq. locuz. genere di piante delle
tubiflorali, con fiori grandi, usata in farmacia.
pedina giunta all'ultima fila dello
daune. locuz. abitante della daunia, dauno
schieramento opposto, che, sovrapposta a
figlio di Licaone re della daunia fu aiutato da
un'altra, si sposta in entrambe le direzioni. Diomede nella guerra contro i Messapi; in

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
compenso gli dette la figlia Enippe (Eurippe), sopporta la fatica. Essere debole di vista, non
ed il regno. vederci bene. Essere debole di stomaco, non
daunije. locuz. daunia, ossia Puglia piana, la digerire bene. Essere debole di memoria,
regione trae il nome dall’antico popolo italico dimenticare facilmente. Fragile, gracile.
dei dauni, di probabile origine greca: secondo decáce. antiq. agg. dicace, mordace,
la mitologia, l’eroe greco Diomede sposò la maldicenze.
figlia del re dauno, il progenitore dei dauni,
decastre. antiq. s.m. castello; costruzione
fondando poi nella regione di Apulia molte
città e promuovendo l’insediamento di questo medievale adibita a residenza del signore,
popolo nella regione. munita di torri e mura a scopo difensivo.
davasce. locuz. che sta sotto. Maniero.
davedille. dim. di Davide. decèmbre. s.m. dicembre; dodicesimo e
davedúcce. vezz. di Davide. ultimo mese dell'anno, nel calendario
davite. locuz. dalla parte. gregoriano, di trentuno giorni.
dazije. s.m. dazio; somma dovuta allo Stato e, decènne. v. dicendo, verbo dire.
in passato, al comune per l'entrata o l'uscita di decènze. s.f. diceria; voce priva di
merce dal suo territorio. Luogo dove si paga il fondamento, spesso maligna, ingiuriosa o
dazio. Ufficio daziario. calunniosa. Chiacchiera, pettegolezzo.
dazijire. s.m. daziere; guardia incaricata del dècere. antiq. agg. anche s.m. docente;detto di
controllo e della riscossione dei dazi. chi insegna. Insegnante.
dazijóne. antiq. s.f. dedizione; completa decernúte. antiq. v. anche agg. scelto;
consacrazione di sé a un'attività, un ideale, indicato, preso e simile, in conformità a una
una persona. Abnegazione. scelta. Di ottima qualità.
de botte. antiq. s.m. botto; all’improvviso, in decise. v. anche agg. deciso; definito,
un attimo. deliberato. Risoluto, energico. Essere deciso a
de bútte. antiq. locuz. di colpo, tutto, pronto a ogni evento pur di raggiungere
improvvisamente. uno scopo.
de rènze. antiq. agg. obliquo; detto di tutto decesióne. s.f. decisione; deliberazione,
ciò che è inclinato rispetto alla superficie su risoluzione, scelta. Determinazione di volontà
cui poggia o a ciò cui si fa riferimento: muro. giudiziaria che definisce la materia oggetto di
Sghembo. un processo: decisione del Tribunale.
de returne. antiq. s.m. rimbalzo; balzo in Risolutezza.
direzione contraria di un corpo che urta contro decèvele. antiq. agg. adatto; che risponde a un
un ostacolo. dato scopo: un luogo adatto per parlare; lo
de sguince. antiq. agg. obliquo. studio non è adatto a lui. Adeguato,
debarbà. antiq. v. sbarbare; radersi, farsi la conveniente, opportuno.
barba. decezijóne. antiq. s.m. inganno; insidia che
dèbbià. antiq. v. debbiare; trattare un terreno serve a ingannare. Imbroglio, frode.
mediante il debbio. dechiarà. v. dichiarare; rendere chiaro,
dèbbije. antiq. s.m. debbio; pratica agricola spiegare. Confessare il proprio amore alla
consistente nel bruciare le stoppie dei cereali persona che ne è oggetto. Manifestare,
dopo la mietitura, per migliorare un terreno. svelare.
debbusciáte. antiq. agg. debosciato; dechiaráte. v. anche agg. dichiarato;
dissoluto, depravato a causa di una vita manifesto, evidente.
sregolata. dechiarazióne. s.f. dichiarazione;
dèbele. agg. debole; che manca di forza fisica: affermazione generalmente solenne e in forma
è molto debole per la febbre. Che non

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ufficiale. Fare la dichiarazione, confessare il defalche. antiq. s.f. tara; peso del recipiente o
proprio amore alla persona amata. del veicolo di una merce, da detrarre dal peso
deciarrà. v. dirà: “ chissà chè deciarrà complessivo per avere quello netto.
Felumène chè ne ce sáme júte”. defènse. antiq. s.f. vendetta; offesa, danno più
deciarrije. v. direi: “Ije deciarrije chè o meno grave inflitto a qlcu. per fargli
avèssema fa stu fatte”. scontare un torto o un'ingiustizia subita:
decide. v. decidere: “ quanne hamma decide giurare vendetta.
‘u fatte?”. defermáte. v. deformare; alterare nella forma.
decije. v. disse: “ Ije ciu decije, ma èsse na
Rendere deforme, brutto. Deturpare.
vulije capì”.
defèsse. antiq. agg. stanco; che, specialmente
deciottanne. agg.; anche s.m. e f. diciottenne;
a causa di una fatica sostenuta, si sente
detto di chi ha diciotto anni di età.
spossato, svigorito, indebolito nelle forze
deciotte. agg. anche s.m. diciotto; diciotto
fisiche e psichiche, e desidera tranquillità e
nella numerazione araba, XVIII in quella
riposo: essere stanco per la corsa; essere
romana. Indica una quantità composta di
stanco nella mente. Fiacco, spossato.
dieci unità più otto. Voto equivalente alla
defettáte. avv. difettato.
sufficienza nella valutazione universitaria.
defètte. s.m. difetto; mancanza, insufficienza:
declarà. antiq. v. dichiarare; rendere chiaro.
difetto di memoria | Essere in difetto di qlco.,
Spiegare, dichiarare un brano. Rendere
mancare di qlco.
manifesto: dichiarare le proprie intenzioni.
defettúse. agg. difettoso; che non sente più
Manifestare, svelare.
desiderio di continuare a fare una data cosa:
decline. s.f. decadenza; declino, scadimento
essere stanco di parlare. Che non può più
materiale o morale. Estinzione di un diritto
sopportare oltre.
per mancato esercizio dello stesso entro il
deficije. antiq. s.m. edificio; costruzione di
termine stabilito dalla legge.
pietra, mattoni, cemento armato, acciaio e
decotte. s.m decotto; preparato
simile.
medicamentoso ottenuto facendo bollire per
defriscke. s.m. refrigerio; sensazione
un certo tempo determinate sostanze
piacevole di fresco. Piacevole sollievo fisico o
nell'acqua e filtrandole dopo il
morale.
raffreddamento. Può essere fatto: di
defurmáte. s.m. deformato; deforme, brutto.
camomilla, malva, tiglio, orzo. Infuso.
Deturpare.
Significa anche scottatura bollitura, uomo
degagne. antiq. s.f. rete da pesca a strascico.
fallito.
deggerì. v. digerire; trasformare i cibi ingeriti
decrije. locuz. piacere; o senso opposto.
in elementi assimilabili.
decumbre. antiq. v. cadere; andare senza
dègne. agg. degno; che per le sue qualità è
sostegni dall'alto verso il basso. Cascare.
meritevole di onore, stima e sim. ovvero di
decussáte. antiq. v. incrociare; mettere una
biasimo, critica e simile.
cosa di traverso a un'altra: incrociare le mani,
deja. antiq. s.m. giorno; spazio di ventiquattro
le gambe.
ore che intercorre tra una mezzanotte e quella
dedutte. antiq. v. anche agg. dedotto; desunto,
successiva. Dea.
derivato, detratto.
dejabète. s.m. diabete; malattia del ricambio
defalcà. antiq. v. defalcare; detrarre una
causata da insufficiente secrezione d’insulina
somma da un'altra maggiore: gli defalcarono
da parte del pancreas, con conseguente
cinquanta euro dalla spesa. Dedurre, sottrarre.
aumento di glucosio nel sangue e presenza di
glucosio nelle urine.
dejità. s.f. deità; divinità natura divina.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
dejittáte. s.f. donna volgare: “ quèlle éje delúvije. s.m. diluvio; pioggia dirotta e
proprije na dejettáte”. torrenziale. Diluvio universale, quello
dejúne. s.m. digiuno; astensione dal cibo, descritto nell'Antico Testamento, secondo il
intenzionale o per necessità: “ogge stáche a quale le acque sommersero tutte le terre.
dijúne n’agghije magnáte”. demandà. antiq. locuz. fare impazzire.
dejúne d’obbleghe. locuz. digiuno demáne. locuz. dimano; nel gioco delle carte
comandato. è il giocatore che viene successivo a chi fa
delasciáte. v. indebolire; privare in tutto o in carte.
parte della forza, rendere debole. Fiaccare, dematrece. antiq. s.f. calesse pesante per
illanguidire, svigorire, infiacchirsi. Anche domare i puledri.
dilatata. demène. locuz. si muove: “ è cume se demène
delataminde. s.m. il dilatare. ‘ndo litte ‘a notte lè lè”.
delatatóre. agg. dilatatorio; che serve a demonije. s.m. demonio; nelle religioni
dilatare. ebraiche e cristiane, spirito maligno che incita
delatazióne. s.f. dilatazione; dilatare, l'uomo al male, il diavolo. Ragazzo molto
aumento della superficie o del volume di un vivace. Persona attiva e infaticabile.
corpo. denáje. antiq. s.m. soldo; antica moneta
delecáte. agg. delicato; che procura gradevoli europea derivata dal solido del tardo Impero
sensazioni perché morbido, liscio, lieve, tenue romano. Ventesima parte della lira sino
e simile: tessuto delicato; sapore, odore, all'inizio della seconda guerra mondiale.
profumo delicato. Fine, gentile. Quantità minima di denaro, scarso valore.
delecatèzze. s.f. delicatezza; caratteristica di denanzà. locuz. passare davanti ad una
persona.
delicato. Gentilezza di sentimenti, di maniere:
denáre. s.m. denaro o danaro; unità monetaria
delicatezza d'animo.
d'argento romana. Moneta d'argento
delerijà. v. delirare; essere soggetto a delirio.
medievale. Insieme di monete metalliche o
Dire o fare cose assurde, insensate.
cartacee: denaro contante. Soldi, ricchezza.
Farneticare, vaneggiare. Delirio.
dendà. antiq. locuz. mettere i denti.
delige. antiq. locuz. amare teneramente.
dendáme. antiq. s.f. dentatura; insieme dei
dèlinguènde. v. agg. anche s.m. delinquente;
denti di persone o animali. Complesso delle
chi ha commesso azioni illecite o malvagie.
sporgenze di uno strumento dentato: la
Persona capace di disonestà, abiezione e
dentatura di un pettine, di un ingranaggio.
simile. Criminale.
dènde cariáte. locuz. dente cariato.
delirije. s.m. delirio; stato di confusione
dènde. s.m. dente; ognuno degli organi duri e
mentale dovuto ad accessi febbrili acuti,
biancastri sporgenti nel cavo orale che,
alcolismo, malattia mentale e simile. Stato di
nell'uomo e in alcuni Vertebrati, sono
profondo turbamento che induce a cose
destinati alla masticazione.
assurde e insensate: il delirio della passione.
dènte amáre. v. anche agg. arrabbiato; affetto
Esaltazione della fantasia.
da rabbia. Idrofobo, rabbioso. Incollerito,
delizije. s.f. delizia; intenso piacere fisico o
infuriato.
spirituale. Gioia, godimento.
dènte da latte. s.m. dente da latte; denti da
delóre. s.m. dolore; sensazione spiacevole per
latte, che compaiono dal sesto al trentesimo
effetto di un male corporeo: dolore di testa;
mese e vengono sostituiti fra il sesto e il
dolore a una gamba. Male.
dodicesimo anno di vita.
deluènde. locuz. diluente per vernici.
delúre. s.f. doglie; dolori, sofferenza. dènte d’u giudizije. s.m. dente del giudizio;
denti del giudizio; terzi molari che si
sviluppano a volte e solo negli adulti.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
dentire. s.f. dentiera; dentatura artificiale. derrútte. antiq. s.m. rutti; aria proveniente
Cremagliera. dallo stomaco che viene fatta uscire
dentiste. s.m. cavadenti; chi un tempo rumorosamente dalla bocca.
esercitava il mestiere di estrarre e curare i derupaminde. antiq. v. anche agg. dirupato;
denti. Dentista di scarso valore. pieno di dirupi scoscesi.
denúcchije. s.m. ginocchio; regione dell'arto desartóre. antiq. s.m. disertore; militare che
inferiore in cui la gamba si articola con la abbandona il reparto di appartenenza.
coscia. desastre. s.m. disastro; disgrazia di notevoli
denucchijire. s.m. ginocchiello; fascia di proporzioni. Persona inadatta, incapace.
cuoio atta a proteggere il ginocchio del Persona, specialmente. bambino,
cavallo nelle cadute. eccessivamente vivace. Calamità, cataclisma,
denunzije. s.f. denuncia o denunzia; il catastrofe, sciagura.
denunciare. Notizia di reato fornita all'autorità descendènze. s.f. discendenza; rapporto di
giudiziaria: sporgere denuncia contro qlcu. parentela in linea discendente. Complesso di
depigne. antiq. v. dipingere; rappresentare coloro che provengono da un capostipite
qlco. per mezzo della pittura: dipingere un comune. Nascita, origine.
soggetto dal vero; dipingere a olio, a tempera. descènze. s.f. convulsione; contrazione
Dedicarsi alla pittura. Ornare con pitture: violenta, involontaria, dei muscoli scheletrici:
dipingere una sala. Truccare, imbellettare: convulsione epilettica.
dipingersi le labbra. Descrivere qlco. in modo descepline. s.f. disciplina; insegnamento,
convincente e realistico, spec. scrivendo o ammaestramento. Complesso di norme che
parlando. regolano il comportamento di un individuo, di
deplóme. s.m. diploma; attestazione del un gruppo. Mazzo di funicelle con nodi,
conseguimento di un titolo di studio: diploma usato, in alcuni ordini religiosi, per la
di scuola superiore. Attestazione ufficiale flagellazione penitenziale.
rilasciata da un'accademia, un ente e sim. che descèse. s.f. discesa; direzione, movimento
conferisce un grado, un diritto o un privilegio: verso il basso o verso un luogo più basso.
diploma di socio. descetà. v. destare; scuotere dal sonno.
deplumáte. v. diplomato; chi ha ottenuto un Svegliare.
diploma scolastico. descetáte. s.m. destato, svegliato: “ sé
deputáte. s.m. deputato; chi è stato eletto dai descetáte ‘u criatúre”.
cittadini a rappresentarli nel Parlamento. Chi è desconce. antiq. agg. anche s.m. sconcio;
stato destinato allo svolgimento di particolari brutto, deforme, schifoso.
compiti. desdètte. s.f. disdetta; sfortuna: avere disdetta
deredà. antiq. v. diseredare; privare nel giuoco. In un contratto,
dell’eredità. dichiarazione unilaterale, comunicata all'altra
derembètte. locuz. di fronte; “ Nannine abete parte, dell'intenzione di sciogliersi da un
proprije derembètte a mè”. contratto concluso.
derènze. antiq. agg. obliquo; detto di tutto ciò desdóre. antiq. s.m. disonore; persona che
che è inclinato rispetto alla superficie su cui disonora. Infamia, vergogna.
poggia o a ciò cui si fa riferimento. desègne. s.m. disegno; rappresentazione con
derepáte. antiq. s.m. dirupo; luogo roccioso o linee e segni di figure immaginate o di oggetti
scosceso. Precipizio. Burrone. reali: un disegno a matita, a pastello; disegno
derettà. antiq. v. eruttare; ruttare. geometrico.
desepejènze. antiq. s.f. sciocchezza;
condizione di sciocco. Azione, parola, fatta o

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
detta senza riflettere. Scemenza, parte del proprio patrimonio per il tempo
scempiaggine. successivo alla propria morte.
desfamà. antiq. v. screditare; danneggiare destanze. s.f. distanza; intervallo di spazio
nella reputazione e nella stima. Diffamare. che intercorre tra due cose, luoghi o persone.
designà. v. disegnare: rappresentare per destenteve. agg. anche s.m. distintivo; che
mezzo di segni, linee e simile. distingue: contrassegno indicante il grado
designe. antiq. s.m. desiderio; aspirazione militare, l'appartenenza a un partito e simile.
verso ciò di cui si ha bisogno, si sente la desteretà. antiq. s.f. destrezza; Agilità,
mancanza, e simile. prontezza nell'operare.
desijanze. antiq. s.m. desiderio; si dice anche: desuccupáte. v. anche agg. disoccupato; che è
“Desijire”. senza lavoro, senza occupazione. Chi non ha o
desperáte. v. anche agg. disperato; che ha non trova lavoro.
perso ogni speranza. desurtazijóne. antiq. locuz. esortazione a non
despettúse. agg. dispettoso; che si compiace fare.
di fare dispetti. desutele. antiq. locuz. uomo inutile.
despezijóne. antiq. s.m. disprezzo; totale desutille. antiq. agg. povero; che dispone di
mancanza di stima, considerazione e simile, scarsi mezzi di sussistenza, che non ha
spesso unita a una valutazione negativa di sufficienti risorse economiche. Disagiato.
qualcosa. o di qualcuno. dètà. agg. anziano; che è piuttosto avanti
despiacère. v. dispiacere; costituire motivo di negli anni, anche in confronto ad altri.
dolore, rammarico, noia e simile. detále. s.m. ditale. Piccolo cappuccio spec. di
despitte. s.m. dispetto; azione compiuta con metallo a protezione del dito che sospinge
la ferma intenzione di molestare, irritare, l'ago mentre si cuce. Analogo cappuccio spec.
dispiacere e simile. in gomma, per vari usi.
desperáte. v. anche agg. disperato; che ha dete. s.m. dito; ciascuna delle parti terminali
perso ogni speranza. Che è provocato dalla della mano e del piede, mobili e articolate in
disperazione: gesto disperato. piccole ossa.
desprezzà. v. disprezzare; ritenere qualcuno detille. s.m. dito mignolo: “ ‘u criatúre sé
o qualcosa indegno della propria stima. acciaccáte ‘a máne e sé rutte ‘u detille”.
Disdegnare. detóne. s.m. pollice; primo dito della mano o
desprezzáte. s.m. disprezzato: “ ‘a robbe comunque dell'arto anteriore dei mammiferi.
m’ha desprezzáte tutta quande”. Alluce; dito grosso del piede.
desprèzze. s.m. disprezzo; totale mancanza di detrúte. antiq. locuz. mandare giù: “s’ha
stima, considerazione e simile, spesso unita a detrúte ‘u fatte e sé státe citte”.
una valutazione negativa di qualcosa o di dettà. v. dettare; dire parola per parola quello
qualcuno. Noncuranza. Disistima. che un altro deve scrivere. Dettare legge,
dessennáte. antiq. agg. dissennato; privo di sentenze, imporre la propria volontà.
senno, insensato. Suggerire, consigliare.
dessulúte. antiq. agg. ozioso; che ama dettatóre. s.m. dittatore; chi è a capo di una
starsene in ozio, sfaccendato. Fannullone. dittatura. Persona autoritaria e dispotica.
Poltrone. Inoperoso. Inattivo. Vizioso. dètte. v. agg. anche s.m. detto; motto,
dessutele. antiq. agg. vagabondo; che non ha sentenza. Facezia, i detti di: Felice Stella.
sede stabile e vive errando qua e là. dettóre. antiq. s.m. dottore; chi, per vastità di
destamènde. antiq. s.m. testamento; atto cultura, è in grado di insegnare una disciplina.
revocabile con cui taluno dispone di tutto o di Medico. Laureato.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
devagazióne. s.m. svago; piacevole diavelarije. s.f. diavoleria; azione diabolica,
distrazione dalla normale routine, dalle perfida. Stranezza, stravaganza.
preoccupazioni e simile. Divertimento, diavele. s.m. diavolo; nelle religioni cristiane
Passatempo. Divagazione. ed ebraiche, spirito del male e causa del
devalle. antiq. passaggio di proprietà. disordine morale e cosmico: le tentazioni del
deváne. s.m. divano; un tempo, sofà basso e diavolo Persona vivace, irrequieta.
lungo, senza spalliera, con cuscini, appoggiato Demonio.
a una parete. Oggi, tipo di sedile basso diavelille. s.m. peperoncino piccante; varietà
imbottito a due o più posti con schienale e
di peperone piccante i cui frutti vengono usati
braccioli. Sofà.
come spezie: peperoncino rosso.
devarijà. antiq. v. distrarre; sottrarre e
dibarbà. antiq. v. sbarbare; radere la barba.
utilizzare qualcosa per scopi diversi dal
Radersi, farsi la barba.
previsto. Distogliere. Sviare. Svagare.
dibete. agg. debito; che è dovuto, richiesto, da
Divertire. Divagare.
particolari obblighi, dalle circostanze, dalle
deverziáte. antiq. s.m. anche agg. divorziato;
convenienze. Doveroso.
che (o chi) ha sciolto il precedente
dice. v. dice; comunicare, esprimere per
matrimonio mediante divorzio.
mezzo di parole: “isse dice chè áve
devetalezzáte. s.m. dente devitalizzato.
devizije. antiq. s.f. dovizia; grande raggióne”.
abbondanza. Ricchezza. diche. v. dico, verbo dire: “ ije diche chè
quille éje pacce”.
devorzije. s.m. divorzio; scioglimento legale
dichiarà. v. dichiarare; rendere chiaro.
del matrimonio durante la vita dei coniugi.
dì. v. dimmi; “ dimme chè vúje truanne”. Manifestare, svelare.
di. s.m. il giorno; spazio di ventiquattro ore dichinà. antiq. v. abbassare; portare qualcosa
che intercorre tra una mezzanotte e quella più in basso. Calare.
successiva: giorno feriale, festivo. diciannóve. agg. anche s.m. diciannove;
diabète. s.m. diabete; malattia del ricambio diciannove nella numerazione araba, XIX in
causata da insufficiente secrezione d’insulina quella romana. Indica una quantità composta
da parte del pancreas, con conseguente di dieci unità più nove.
aumento di glucosio nel sangue e presenza di diciassètte. agg. anche s.m. diciassette;
glucosio nelle urine. diciassette nella numerazione araba, XVII in
diadème. antiq. s.f. aureola; nell'iconografia quella romana. Indica una quantità composta
cattolica, corona splendente attorno al capo di dieci unità più sette.
dei Santi. diciotte. agg. anche s.m. diciotto;diciotto
diafanà. antiq. locuz. essere trasparente. nella numerazione araba, XVIII in quella
dialelle. antiq. s.m. agg. circolo improduttivo; romana. Indica una quantità composta di dieci
che mostra corruzione, depravazione. unità più otto. Voto equivalente alla
dialètte. s.m. dialetto; sistema linguistico sufficienza nella valutazione universitaria.
particolare, usato in una zona difalte. antiq. s.f. colpa; imprudenza,
geograficamente limitata. Vernacolo. negligenza, imperizia o inosservanza di leggi,
dialtèje. antiq. s.m. unguento; medicamento da cui discende la violazione di un dovere
molle preparato con eccipienti grassi Pomata. giuridico. Azione che contravviene alla norma
Impasto molle di sostanze odorose, usato un etica e religiosa.
tempo come profumo. Balsamo. differì. antiq. locuz. veste di pelle di decora.
diamene. locuz. e che cosa: “ e chè diamene dificije. antiq. s.m. ordigno; oggetto
‘e fatte cadè l’uglije”. esplosivo. Strumento o congegno piuttosto
complesso.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
diforáne. antiq. s.m. diforano; vento che ha perso un organo o un arto del proprio corpo
viene dal mare. nel corso d’incidenti, guerre e simile.
difrère. antiq. s.f. veste di pelle di ovini. dinande. avv. anche agg. dinanzi; di fronte.
digete. antiq. s.m. dito; ciascuna delle parti Che si trova nella parte anteriore.
terminali della mano e del piede, mobili e dindalù. s.f. altalena; gioco infantile
articolate in piccole ossa. consistente nel far oscillare avanti e indietro,
dije. s.m. Dio; nelle religioni monoteistiche, standovi seduti, un sedile appeso a due funi:
essere supremo concepito come creatore, “éje bbèlle stu bambalù”. Si dice anche;
ordinatore e conservatore di tutta la realtà: “bambalù”
credere, non credere in Dio. Figlio di Dio, dinde d’a furchètte. s.m. rebbi della
Gesù Cristo. Dio padre, la prima persona della forchetta.
Trinità. La Sposa di Dio, la Chiesa Cattolica. dinde. s.m. denti; ognuno degli organi duri e
dijètà. antiq. locuz. vecchio uomo carico di biancastri sporgenti nel cavo orale che,
anni. nell'uomo e in alcuni Vertebrati, sono
dijinde. antiq. s.m. dente; ognuno degli destinati alla masticazione.
organi duri e biancastri sporgenti nel cavo dineme. s.f. dinamo; macchina elettrica
orale che, nell'uomo e in alcuni Vertebrati, rotante che trasforma in energia elettrica a
sono destinati alla masticazione. Denti da
tensione continua l'energia meccanica.
latte, che compaiono dal sesto al trentesimo
mese e vengono sostituiti fra il sesto e il dinturnà. antiq. v. contornare;circondare,
dodicesimo anno di vita. Denti del giudizio, cingere, specialmente con ornamenti: una
terzi molari che si sviluppano a volte e solo siepe contorna lo stagno. Stare attorno: è
negli adulti contornato da amici.
dijinte de vrocche. antiq. s.m. rebbi, denti di diomède. s.m. leggendario eroe greco, re di
forchetta. Argo e figlio di Tideo e Deipile, uno dei
dijittáte. locuz. donna volgare: “ Senèlle e guerrieri conosciuti come Epigoni, i figli dei
devendáte proprije na dejettáte”. sette contro Tebe, che distrussero la città.
dilaccà. antiq. v. squartare; dividere in quarti, Diomede fu uno dei principali eroi greci della
tagliare in grossi pezzi: squartare un vitello guerra di Troia: uccise numerosi guerrieri
macellato. troiani e, con l’assistenza della dea Atena, ferì
Afrodite, dea dell’amore, e Ares, dio della
dilaccià. antiq. v. slacciare; sciogliere dal
guerra, entrambi sostenuti dai troiani. Quando
laccio, da ciò che allaccia: slacciare i bottoni Diomede tornò dalla guerra e scoprì che la sua
della giacca. Sciogliersi da ciò che allaccia, sposa Egialia gli era stata infedele, abbandonò
detto di cosa. il suo regno e l’Argolide, e approdò sulle
dilèteche. antiq. s.m. solletico; sensazione nostre coste del Gargano, dove più tardi sposo
piacevole o fastidiosa da sfregamento lieve Enippe figlia di Dauno, re dei Dauni, trovato
della cute. Eccitamento, stimolo piacevole. un luogo propizio per poterci vivere fondò un
dimandà. antiq. v. domandare; chiedere per villaggio che si chiamò Argyripa dal suo
sapere: domandare a qualcuno l'ora; bisogna nome “ Argos Hippium”. da cui diede vita alla
domandare quanto costa. città di Arpi. Questo avvenne in cui Enea con
i compagni Troiani approdò sulle coste del
dimáne. antiq. avv. domani o dimane; nel
Lazio.
giorno che segue immediatamente l'oggi.
dire. antiq. agg. empio; che reca grave offesa
dimèrgulà. antiq. locuz. agitare da una parte
all’altra. al sentimento religioso. Irriverente.
dimino. antiq. s.m. dominio; autorità, potere. direjète. antiq. avv. dietro; nella parte
diminúte. antiq. v. agg. anche s.m. mutilato; posteriore: mettiti dietro; non stare di dietro.
mancante, privo, spec. di parte del corpo. Chi

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
dirèzijóne. s.f. direzione; senso in cui persone disonèste. agg. anche s.m. disonesto; che è
o cose si muovono, punto verso il quale si privo di onestà, rettitudine. Losco, corrotto.
dirigono. dispáre. agg. dispari; detto di numero intero
diruccià. antiq. locuz. cadere a valle. che non è divisibile per due.
disalmà. antiq. v. uccidere; far morire, privare dispenzà. antiq. s.f. dispensa; locale o mobile
della vita: uccidere un uomo con la spada; in cui si conservano le provviste alimentari.
uccidere qualcuno in duello. Ammazzare. dispettà. antiq. v. disprezzare; ritenere
discènze. s.f. convulsione; serie di contrazioni qualcuno o qualcosa indegno della propria
involontarie dei muscoli volontari. stima. Disdegnare.
Segni frequenti delle convulsioni sono la displicènza. antiq. v. dispiacere; costituire
rotazione degli occhi verso l'alto o motivo di dolore, rammarico, noia e simile.
lateralmente, la respirazione apparentemente dissugà. antiq. v. prosciugare; rendere
difficoltosa, la fuoriuscita della saliva dalla asciutto, liberando dall'acqua.
bocca e il digrignamento dei denti che talvolta dissutille. antiq. agg. vagabondo; che non ha
causa gravi morsi alla lingua e all'interno delle sede stabile e vive errando qua e là.
guance. Le convulsioni sono un sintomo distegne. antiq. v. estinguere; spegnere:
comune dell'epilessia. Si possono, inoltre, estinguere l'incendio. Annullare, far svanire.
verificare nei bambini piccoli, come reazione disunèstà. locuz. rendere disonesto.
dell'organismo alla febbre alta; in questi casi disurrà. antiq. v. disonorare; privare
sono dette convulsioni febbrili, durano di dell'onore, macchiare l'onore: disonorare il
solito pochi minuti e non sono pericolose. proprio nome. Infamare, screditare.
Altre cause di convulsioni sono: infezioni ditále. s.m. ditale; piccolo cappuccio
virali; tumori o emorragie cerebrali ecc… specialmente di metallo a protezione del dito
dische. s.m. disco; corpo piatto di forma che sospinge l'ago mentre si cuce. analogo
circolare. Terreno fangoso e scivoloso. cappuccio spec. in gomma, per vari usi. spec.
dischiavà. antiq. v. schiodare; privare dei delle mani e dei piedi.
chiodi, aprire togliendo i chiodi. ditèlle. antiq. s.f. ascella; regione del corpo
discurde. s.f. discordia; mancanza di compresa fra la radice del braccio e il torace.
concordia, armonia, accordo. Dissidio. dittagge. antiq. s.f. diceria; voce priva di
disdètte. s.f. sventura; sorte avversa, fondamento, spesso maligna, ingiuriosa o
malasorte. Infelicità. Disgrazia, sciagura. calunniosa. Chiacchiera, pettegolezzo.
disdútte. antiq. piacere; andare a genio, dittèrije. antiq. s.m. cattedra; antico sedile
riuscire gradito. Garbare. destinato a personaggi importanti.
diseccà. antiq. locuz. rendere secco: “ ‘a diúne d’obbleghe. antiq. locuz. digiuno
zavezicchije sé disseccáte”. comandato.
diseggradà. antiq. locuz. riuscire sgradito. diurnále. antiq. locuz. cronaca del giorno.
disfamà. antiq. v. infamare; rendere infame. divarià. antiq. v. variare; mutare, cambiare,
Disonorare, infangare. variare. Abbellire con la varietà per togliere
disgruppà. antiq. locuz. sciogliere il nodo. monotonia, uniformità e simile.
dismagà. antiq. v. indebolire; privare in tutto divèrsurèje. antiq. s.f. locanda; trattoria con
o in parte della forza, Fiaccare. alloggio. Pensione, albergo di bassa categoria.
dismalà. antiq. locuz. guarire, togliere il male. Specialmente. in passato, albergo, anche di
dismendà. antiq. v. dimenticare; perdere la
lusso.
memoria delle cose, togliersi di mente
dóje óre de notte. antiq. locuz. due ore dopo
qualcosa o qualcuni. Scordare.
l’Ave Maria.

124
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
dóje rèdene. locuz. due coppie di cavalli dubbete. agg. dubbio; che è privo di certezza,
formavano; “ ‘i dóje rèdene”. che non si può definire o affermare con
doláte. antiq. avv. vicino, al lato, di fianco. esattezza. Incerto.
dolce. s.m. anche agg. orgasmo, Stato di dublóne. locuz. antica moneta spagnola.
massima eccitazione nel coito. Che ha il ducande. antiq. locuz. giovinetta che studia in
sapore proprio dello zucchero. convitto.
dolcètte. locuz. paste mignon. ducáte. s.f. moneta d’oro e d’argento in corso
dóle. s.m. duolo; dolore: “ ‘a veretà le dóle”. nell’anno 1789, equivaleva a cinque tari.
dolece. agg. dolce; che ha il sapore proprio ducazióne. s.f. educazione; comportamento
dello zucchero, del miele e simile.
corretto e urbano nei rapporti sociali. Creanza,
domèneche. vezz. di Domenico.
donόre. locuz. corredo, doni dati alla sposa. urbanità.
ddóre. s.m. odore; sensazione provocata dal ducibele. antiq. agg. docile; che si piega con
contatto di molecole di sostanze volatili con facilità alla volontà altrui: essere docile ai
l’olfatto. comandi. Acquiescente, arrendevole,
dorme. avv. dorme; riposarsi per mezzo del remissivo.
sonno. dugáne. s.f. dogana; ufficio fiscale che ha
dossèlle. antiq. s.m. baldacchino; copertura l'incarico di esigere e riscuotere i tributi
mobile a forma di padiglione retta da aste, d'entrata e d'uscita cui sono sottoposte le
sotto la quale si porta in processione il SS. merci che entrano o escono dal territorio dello
Sacramento. Ricco drappo sorretto da aste che Stato. Nel 1447 venne istituita la “ dogana
sta a coronamento di altari, troni, seggi, letti della mena delle pecore ”, con sede prima a
signorili. Ciborio. Lucera e poi nel 1468 a Foggia. Il compito
dossijire. antiq. locuz. spalliera del letto dell’istituzione era di governare, controllare, e
imbottita. riscuotere le tasse dai pastori Abruzzesi che
doráte. v. anche agg. dorato; che ha il colore frequentavano i nostri pascoli. Tale attività
dell'oro. spopolò in parte le nostre campagne dalla
drappejire. antiq. locuz. venditore di drappi. semina di cereali. Fu in quel periodo che
drettecille. antiq. locuz. ragazzo in gamba. vennero tracciati i primi tre grandi tratturi: da
dringulà. antiq. v. tentennare; stare malfermo L’Aquila, Celano, Pescasseroli, attraversati da
sulle fondamenta, muoversi in qua e in là: greggi di pecore per compiere il loro viaggio.
dente che tentenna. Pencolare, traballare, duganire. s.m. doganiere; agente dello Stato
vacillare. che sta nei porti e negli aeroporti o negli uffici
dritta. antiq. locuz. mano destra. doganali per il controllo delle operazioni
dritte. agg. anche s.m. dritto; astuto, scaltro. inerenti la dogana.
Chi, agendo con astuzia e a volte anche con dugliènze. antiq. s.m. dolore; sensazione
prepotenza e poco riguardo per gli altri, riesce spiacevole per effetto di un male corporeo:
a raggiungere lo scopo prefissosi. drusce. dolore di testa; dolore a una gamba. Male.
antiq. s.f. moina; carezza insistente, Sentimento o stato di profonda sofferenza
affettuosità. Gesti o atteggiamenti leziosi, morale.
affettati. Smanceria. dúje addanghe. antiq. locuz. due tocchi di
drúte. antiq. v. agg. anche s.m. e f. amante; campana, si dice anche: “ dúje ‘ndanghe” .
chi è legato a un'altra persona da una dúje addinghe. antiq. locuz. due colpi di
relazione amorosa, specialmente considerata campanello, si dice anche: “ dúje ‘ndinghe”.
illecita. dúje quarte de gráne. antiq. locuz. due
duage. antiq. locuz. tipo di stoffa. quarti; un quarto equivaleva a sei misure, una
misura a quattro quartarole.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
dúje solde. antiq. locuz. due soldi, dieci della settimana, dedicato dai Cristiani alle
centesimi della lira. pratiche religiose e al riposo festivo.
dúje. agg. anche s.m. due; due nella dumetà. antiq. v. domare; rendere mansueto
numerazione araba, II in quella romana, domestico. Addomesticare.
indica una quantità composta di un'unità più dumetόre. antiq. s.m. domatore; domatore di
uno. bestie feroci.
dujecinde. agg. anche s.m. duecento o dumineche. s.m. Domenico.
duecento; 200 nella numerazione araba, CC in duminije. s.m. dominio; autorità, potere.
quella romana, indica una quantità composta duná. v. donare; dare qualcosa con un libero
di due centinaia di unità. atto di volontà e senza aspettarsi ricompense.
dujine. antiq. locuz. duino, gioco dei dadi, dunáte. s.m. Donato.
vinceva chi faceva due. dunatóre. locuz. donatore di sangue.
dulà. antiq. v. piallare; lavorare con la pialla. dunatucce. dimin. di Donato.
dulcáte. antiq. locuz. calmato riferito ad una dunne. antiq. s.m. padrone; chi è padrone di
persona. qualcosa: “ è ruáte ‘u dunne muvete”.
dulciastre. agg. dolciastro; che ha sapore duppejètte. locuz. doppietta, fucile.
dolce ma stucchevole o disgustoso. durme. v. dormi.
dulciáte. locuz. dolciato. durmecchià. v. dormicchiare; dormire un
sonno leggero svegliandosi di tanto in tanto.
dulciazze. v. addolcire; rendere dolce:
Sonnecchiare. Essere disattento, fiacco.
addolcire il caffè. Rendere meno aspro e duro. durmegghijóne. s.m. dormiglione; che ama
Attenuare, lenire, mitigare. dormire e dorme molto.
dulcètte. s.m. dolcetto vino rosso piemontese durmetorije. s.m. dormitorio; grande stanza
asciutto.
dove possono dormire molte persone, in
dulece. locuz. paste dolci.
dulènde. v. anche agg. dolente; che duole che collegi, caserme e sim. Parte del convento ove
manifesta dolore. sono le celle.
dulènze. avv. dolenza. durmì. v. dormire; riposare per mezzo del
dulóre. antiq. dolore in genere. sonno.
duluráte. s.f. nome di donna Addolorata. duróne di pide. s.m. durone; ispessimento
dulúre. s.f. doglie; dolori che precedono il superficiale e circoscritto della cute.
parto, dolore, sofferenza. duróne. s.f. durona; varietà coltivata di
dulzúre. antiq. s.f. dolcezza; sapore di ciò che ciliegia duracina.
è dolce. duscetà. v. svegliare; destare dal sonno, fare
dumà. v. domare; rendere mansueto, interrompere il sonno.
domestico. Addomesticare. Rendere docile e duscetáte. avv. svegliato.
ubbidiente. dusciteme. avv. svegliami.
dumagge. antiq. s.m. danno; ogni fatto, duscke. locuz. quando brucia una ferita.
circostanza, azione, che nuoce a persone o dusckóre. locuz. bruciore dovuto a scottatura.
dusunuráte. s.m. disonorato; perdita
cose sia materialmente sia immaterialmente.
dell’onore.
dumáne. avv. domani; nel giorno che segue
duttrene. s.f. dottrina; insieme delle
immediatamente l'oggi.
cognizioni apprese mediante studio
dumáte. v. domare; rendere mansueto
approfondito.
domestico. Addomesticare.
duzzine. s.f. dozzina; complesso, serie di
dumatóre. s.m. domatore di bestie feroci.
dumatrece. s.f. calesse pesante per domare i dodici, o circa dodici, unità: una dozzina di
puledri. caramelle.
dume. s.m. duomo; chiesa cattedrale.
dumèneche. s.f. domenica; settimo giorno

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
èchèje. antiq. s.f. echeo; vaso di rame che i
E, e Greci e i Romani mettevano nei teatri per
rendere migliore l’acustica.
èchine. antiq. s.m. echino; riccio di mare.
èclughe. antiq. s.f. ecloga, (componimento
poetico pastorale).
‘e. preposizione articolata. èculaleje. antiq. locuz. ecolalia; malattia
è fatte n’acqua laváte. mdd. fare auguri o mentale di una persona che ripete le parole
visita non sincera. pronunciate in sua presenza da altri.
è fenúte a taralluzze e vine. locuz. èderèlle. antiq. s.f. pianta erbacea perenne
conclusione senza nessun fine. delle Tubiflorali, con fusti gracili e
è fèsse. locuz. esclamazione di meraviglia. èducáte. v. anche agg. educato; che ricevuto
è júte. v. è andato. educazione.
è luère. v. è vero. èducazióne. s.f. educazione; formazione
è sciaque. s.m. uovo guasto. intellettuale e morale in conformità a
è sciúte da cunde. locuz. donna prossima a determinati principi: ricevere una buona
partorire. educazione.
è. v. verbo. èfèsse. antiq. locuz. esclamazione di
e. congiunzione è sempre muta. meraviglia.
èbbèje. s.f. ebbio, pianta selvatica detta anche èffèbe. antiq. agg. adolescente; che ha i
sambuco. caratteri dell’adolescenza, giovanetto,
èbbre. antiq. agg. ebbro; ubriaco che è fuori ragazzo.
di se: “ sé acciaccáte éje èbbre stáce nazza èffèble. agg. affabile; che parla o ascolta o si
nazze”. comporta in modo amabile e cordiale.
èbbrèje. s.m. anche agg. ebreo; chi (o Che) Cortese, gentile, dicibile; che si può dire.
appartiene a, o discende da, un gruppo di èffètte. s.m. effetto; inclinazione, moto
tribù semitiche stanziatesi, durante il secondo dell’animo.
millennio a.C., nella Palestina e èffipeje. antiq. s.m. effigio, bardella sella
costituitosi poi in unità nazionale e religiosa. rozza usata anticamente dai contadini
èbefrenije. antiq. s.f. ebefrenia; forma di foggiani, era formato da un pezzo di stoffa
schizofrenia che compare. piegato più volte.
èbre. s.m. ubriaco, ebbro: “ sé acciaccáte éje ègènde. antiq. agg. povero; bisognoso che ha
èbre stáce nazza nazze”. scarsi mezzi di sussistenza, che non ha
èbure. antiq. agg. ebureo: avorio. sufficienti risorse economiche. Disagiato.
èccètere. vc. eccetera; si usa, anche ègnescì. antiq. avv. signorsì; sì, signore
abbreviato in ecc. o etc., con il sign. di ‘e tutto (come forma rispettosa di risposta
il rimanente’, è così via’, per troncare ègoiarche. antiq. s.m. egoista; chi pecca di
un'elencazione, un discorso e sim. che si egoismo.
ritiene superfluo continuare. ègolalije. antiq. s.f. ecolalia; tendenza a
ècco. avv. ecco; si usa per indicare, parlare continuamente di sé.
annunciare, presentare qlcu. o qlco., per ègrèsse. antiq. s.f. uscita; atta circostanza
rilevare un dato di fatto o per introdurre un nell’uscire.
èja èje. antiq. locuz. verso dei foggiani veraci
discorso: ecco Felice!
per richiamare una persona.
èccità. v. eccitare; risvegliare, stimolare,
éje sciaque. antiq. locuz. l’uovo è guasto.
suscitare.
éje. v. è, verbo essere.
èccóme. antiq. avv. eccome; certamente, èjulà. antiq. v. piangere, gemere forte.
senza dubbio. èjuláte. v. piangere; pianto clamoroso versare
lacrime per dolore, commozione o altri

127
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
èjulazijόne. antiq. s.f. lamentazione; èmiplegeje. antiq. s.f. emiplegia; paralisi dei
espressione insistente di dolore. muscoli di tutta una metà del corpo.
èláte. antiq. v. sollevato; levato più in alto. èmozióne. s.f. emozione; impressione o
Rianimato, confortato, innalzato. sentimento vivo e intenso di paura, gioia, ira e
èlatèreje. antiq. s.m. elaterio, organo che nei simile. Turbamento intenso. Commozione,
vegetali servi a proiettare lontano le spore o i impressione.
semi generati in cavità interne. èmuraggije. antiq. s.f. emorragia; fuoriuscita
èleche. s.f. elica; propulsore idrodinamico a di sangue dai vasi sanguiferi a causa ferita.
due o più pale disposte angolarmente intorno èmuziunáte. v. anche agg. emozionato; che è
a un asse, generalmente posto a poppa dei in preda a un’emozione. Turbato.
natanti. (aeron.) Sistema rotante di pale che ènarrà. v. narrare; raccontare un fatto
agisce da propulsore o da organo sostentatore. seguendo un determinato ordine nella
èlègande. agg. elegante; di fattura rievocazione.
squisitamente accurata e fine. èndiche. antiq. s.f. incetta, magazzino di cose
èlèganze. s.f. eleganza; modo di vestire con da rivendere. Accaparramento.
gusto e raffinatezza. èneje. agg. bronzeo; che è fatto di bronzo.
èlègèje. s.f. elegia; componimento poetico di Che ha il colore del bronzo.
carattere morale o sentimentale. ènije. s.m. Ennio.
èlèjomele. antiq. locuz. un balsamo che i èniúcce. s.m. dim. Di Ennio.
foggiani ricavano dalla corteccia di un albero. èniúcce. s.m. dim. di Ennio.
èlene. s.f. Elena. èntragne. antiq. locuz. interiora di animali,
èlènghe. s.m. elenco; lista compilata con interno.
opportuno ordine. èntráte. antiq. s.m. antipasto; assortimento di
èlice. antiq. v. spremere; premere, stringere, vivande stuzzicanti servite all'inizio.
schiacciare e sim., qlco. per trarne il liquido in èntúme. antiq. s.m. insetto; ogni animale
essa contenuto. appartenente alla famiglia degli insetti.
èlisabètte. s.f. Elisabetta. èpe. antiq. s.f. epa; pancia, ventre.
èlitropeje. s.f. eliotropia o elitropia; èpenicèje. antiq. s.m. epinicio; canto corale in
calcedonio quarzo verde picchiettato di rosso, onore di un vincitore, tipico antico canto
che si credeva rendesse invisibile chi la dei terrazzani quando superavano un ostacolo.
portava. èpettijime. s.f. pittima; impiastro cataplasma
èllère. antiq. s.f. edera; pianta sempreverde, formato da erbe aromatiche per eccitare le
facoltà del cuore bagnate nel vino. Persona
rampicante, delle Umbellali, che si attacca
importuna, lagnosa, insistente.
per mezzo di piccole radici avventizie ai
èpicèndeje. antiq. s.f. nenia; canto lugubre
tronchi degli alberi e ai muri.
che si faceva nel seppellire un morto.
èlmètte. s.m. dimin. di elmo, copricapo
èppúre. antiq. cong. eppure; tuttavia,
difensivo metallico usato da soldati, minatori
nondimeno.
e simile.
èpusse. antiq. s.m. poema; composizione
èlze. antiq. locuz. impugnatura della spada.
poetica di ampie dimensioni e di carattere
èmà. locuz. chiamare la mamma.
narrativo o didascalico. Epico greco.
èmabobbeje. antiq. s.f. emalopia ( sangue nel
èquà. antiq. locuz. eguagliare mettere del
globo dell’occhio).
pari.
èmazzeje. antiq. s.f. emazia; globulo rosso del
èquilibrije. s.m. equilibrio; stato che assume
sangue.
un corpo quando tutte le forze applicate
èmigrande. v. emigrante; di emigrare; anche
danno risultante e momento nulli.
agg. e s. m. detto di chi emigra,
èquità. antiq. v. cavalcare; montare un cavallo
specialmente. per trovare lavoro.
o un altro animale.
èmilije. s.m./f. Emilio o Emilia.

128
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
èrède. s.m. erede; Chi acquista a causa di condizione fisica caratterizzata da stanchezza,
morte di un'altra persona la totalità o parte irritabilità e sim.
del patrimonio di questa. èsaurite. part. pass. di esaurire ; anche agg.
èrèdità. s.f. eredità; complesso dei beni e dei esaurito; consumato. Interamente venduto.
rapporti appartenuti al defunto e oggetto Detto di chi mostra sintomi di esaurimento
della successione. nervoso.
èrme. antiq. s.m. eremo; luogo solitario dove èsce ‘a mèsse. antiq. locuz. entra la messa.
si ritirano gli eremiti. Luogo tranquillo e èscettà. antiq. locuz. eccettuare non
isolato. comprendere nel numero e nella regola.
èrmece nère. antiq. s.f. pecora nera, chi èsclúse. v. anche agg. Escluso; chi non è
spicca negativamente in un gruppo. ammesso a partecipare o ad avere qualcosa.
èrmece. antiq. s.f. pecora; mammifero èscubeje. antiq. s.m. buco laterale delle
ruminante degli Ungulati diffuso con molte. imbarcazioni, dove passa la catena
razze in tutto il mondo e allevato specialità dell’ancora.
per la lana, la carne, la pelle, il latte. èsèrcizije. s.m. esercizio; assidua ripetizione
di atti per addestrarsi in qlco. o imparare
Persona docile, sottomessa e priva di volontà.
qlco.: tenere in esercizio il corpo, la mente.
èrnèste. s.m. Ernesto.
èsiggènze. antiq. locuz. riscossione di denaro.
èrnèstine. s.m. dimin. di Ernesto.
èsiste. v. esistere; essere nel tempo e
èrpece. antiq. s.m. erpice; attrezzo di ferro per
nell’attuale realtà.
lavori agricolo, costituito da un telaio
èsito. antiq. s.f. uscita; atto circostanza
provvisto di denti, lame o dischi che
nell’uscire.
sminuzzano il terreno.
èsse. antiq. s.f. erba di capra buona in
èrpèsse. antiq. s.m. herpes o erpete; affezione
primavera. Lei.
cutanea di origine virale con vescichette
èssènziále. s.f. essenza; ciò che una cosa non
sulle labbra.
può non essere | Ciò senza di cui una cosa non
èrriche. s.m. Errico.
può essere né compiuta né pensata.
èrrichètte. s.m. dimin. di Errico.
èrsilije. s.m. Ersilio. èstande. antiq. s.m. istante; momento
èrumme. antiq. s.f. tristezza; stato d'animo di brevissimo di tempo, attimo fuggevole.
chi è triste. Afflizione, mestizia. èstáte. s.f. estate; stagione dell'anno che dura
èrvagge. antiq. s.m. erbaggio; erba dal 22 giugno al 23 settembre.
commestibile. èstèr. s.f. Ester Loiodice, direttrice della
èrvamèdeche. antiq. s.f. erba medica. sezione “tradizioni popolari” presso il museo
èrvarèje. antiq. s.m. erbario; volume in cui civico ha pubblicato alcuni libri sul vernacolo
sono descritte le piante medicinali e le loro foggiano.
èstèrine. s.f. dimin. di Ester.
proprietà. Raccolta di piante fatte essiccare
èstèrsire. antiq. v. agg. anche s.m. detergere;
con opportuni accorgimenti. sostanza detergente.
èrve. s.f. erba; pianta di altezza generalmente èstranije. agg. straniero; di persona che ha la
limitata con fusto verde e mai legnoso. cittadinanza di uno stato.
èrve de crápe. antiq. s.f. erba da prato, èstrude. antiq. locuz. cacciare via.
commestibile. èstruvà. antiq. v. innalzare. levare verso l’alto
èrva frèscke. s.f. erba fresca; appena nata. costruire.
èrva sècche. s.f. erba essiccata. èstuvà. antiq. locuz. ardere nell’anima
èsaldì. antiq. v. esaudire; appagare ribollire.
benevolmente. èsunuráte. s.m. esonero; dispensa, esenzione.
èsaurimende. s.m. esaurimento; fine, èsurì. v. bramare; desiderare intensamente,
cessazione, completo consumo di qlco.: avere fame bramare.
esaurimento delle provviste. Indebolimento, ètà. s.f. età; gli anni della vita, il tempo che si
spossatezza. Esaurimento nervoso, ha.

129
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ètèrne. agg. eterno; che non ebbe principio e
non avrà fine, che è durato e durerà sempre: F, f
Dio è.
èttere. s.m. Ettore, Ettore Valentino fu un
grande penalista, e onesto parlamentare con
compiti di pubblico Amministratore. Con gli
avvocati Giuseppe Mandara e Giacomo
Cavallucci, formò un trio famoso di bravura fa ‘a mosse. mdd. non appena ti muovi.
forense. Nel tribunale di Foggia fu messo un fà ‘i cunde. v. conteggiare; mettere nel conto.
busto a ricordo del grande Ettore Valentino. fà da curpe. v. defecare; espellere le feci.
èttèrizije. s.f. itterizia; abnorme colorazione fà finde. mdd. fare finta; dissimulare.
giallo-brunastra diffusa della cute e delle fà fóre. v. eliminare, escludere, togliere,
mucose per accumulo di pigmenti biliari nel rimuovere.
sangue. fà vedè. v. mostrare, far vedere, sottoporre
èttèrúcce. s.m. dimin. di Ettore. alla vista, all’attenzione.
ètticce. antiq. s.f. tubercolosi; infezione da fa. v. fare; produrre un effetto, creare. Nota
Cobacterium tubercolosis che colpisce musicale.
molteplici organi, spec. il polmone, e che si fà. v. va, fare, fai, faccio.
manifesta principalmente con la fabbesugne. v. anche agg. occorrente; che
formazione di particolari tubercoli. Tisi. soccorre, necessario.
èttiche. antiq. s.m. tisico, chi è malato di tisi fabbrecà. v. edificare, fabbricare, costruire.
tubercolosi. fabbrecáte. agg. anche s.m. fabbricato;
èttiseje. antiq. locuz. malattia tubercolotica. edificato, costruito. Edificio.
èttore. s.m. Ettore, Ettore Valentino fu un fabbrecatόre. s.m. fabbricatore; muratore chi
grande penalista, e onesto parlamentare con fabbrica.
compiti di pubblico Amministratore. Con gli fabbreche. s.f. fabbrica; luogo
avvocati Giuseppe Mandara e Giacomo opportunamente attrezzato per lo svolgimento
Cavallucci, formò un trio famoso di bravura di un'attività industriale.
forense. Nel tribunale di Foggia fu messo un facce a facce. locuz. faccia a faccia; detto
busto a ricordo del grande Ettore Valentino. d’incontro in cui si confrontano due o più
èttorine. dimin. di Ettore. persone.
èvangèlèje. s.f. evangelia, scrittura del nuovo facce appróve. locuz. confrontare due
testamento. persone,per sentire chi dei due ha dichiarato la
èvèline. dimin di Ester. verità.
èvogghje. locuz. affermazione superlativa. facce de cazze. s.m. agg. persona
èxbrutte. agg. improvviso; che avviene o menefreghista; chi agisce o si comporta con
viene d’un tratto. indifferenza.
facce de curne. antiq. agg. anche s.m.
sfacciato; che (o Chi) non ha modestia,
ritegno.
facce de matarazze. s.f. federe per materassi;
involucro a forma di sacco, entro cui si
metteva la lana.
facce sturte. s.m. persona che fa due versioni.
facce tagghijáte. s.m. persona con il viso
fregiato, malandrino.
facce tinde. s.m. persona falsa.
facce tuste. s.m. sfacciato; chi non ha
modestia, pudore, ritegno.
facce vèrde. s.m. persona cattiva e falsa.

130
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
facce. s.f. faccia; parte anteriore del cranio facele. agg. facile; che si fa senza fatica o
umano nella quale si trovano le orbite, le difficoltà. Agevole. Che si comprende senza
fosse nasali e la bocca. fatica. Chiaro semplice.
faccecuscine. s.f. federa del cuscino; faceletà. s.f. facilità; caratteristica di ciò che è
involucro a forma di sacco, entro cui si pone il facile. Attitudine naturale a fare qlco.
guanciale. facelόne. s.m. facilone; Persona che crede
faccefronde. avv. dirimpetto; di contro, di tutto facile da realizzare e non si impegna
seriamente nelle cose.
faccia, di fronte.
faciarrije. v. io farei.
faccelettóne. s.m. fazzoletto grande detto faciarrisse. v. faresti.
anche: “scolle”. facije. v. feci, farei.
faccertóne. s.m. scialle grande; riquadro o fáfa chiène. s.f. fave fresche mangiate a fine
triangolo di tessuto, seta o lana, spesso pranzo.
frangiato, che si indossa per proteggere le fafacchiúne. s.f. fave fresche grandi.
spalle. fáfachiène. s.f. fave fresche col baccello, fave
faccesturte. locuz. persona che fa due novelle, si dice anche: “sapatavúle”.
versioni. fafanèse. locuz. persona poco seria.
faccetagghjáte. locuz. persona con il viso fafarazze. s.f. fave seccate sulla pianta.
fregiato, malandrino. fafarèlle. s.f. fave fresche piccole.
faccetuste. agg. anche s.m. sfacciato; che (o fáfe arracciáte. s.f. fave con la buccia lessate,
con alloro e sale.
Chi) non ha modestia, ritegno, pudore.
fáfe arrestúte. s.f. fave abbrustolite.
facchene. s.m. facchino; chi è addetto al
fáfe frèsche. s.f. fave fresche.
trasporto di carichi o bagagli nelle stazioni,
fáfe jánghe e laghene. s.m. macco; purè di
faccia strazzáte. s.f. faccia butterata; coperta
fave con fettuccine fatte in casa.
di cicatrici lasciate dal vaiolo.
fáfe janghe. s.f. fave a purè.
facciarrisse. v. faresti: “ si ‘u servizije ‘u
fáfe spundecáte. s.f. fave senza corteccia
facciarrisse búne vide chè nu repite”.
della parte superiore e lessate.
facciáte. s.f. facciata; esterno di un edificio
fáfe toste. s.f. fave fresche dure.
dove è l'ingresso principale e di maggior
fáfe. s.f. fava; pianta erbacea leguminosa delle
importanza architettonica. Ciascuna delle due
Rosali con foglie composte paripennate,
superfici di una pagina.
fiori di color bianco e violaceo in racemi e
faccine. antiq. s.f. feci; prodotti di rifiuto legumi scuri contenenti semi verdastri.
dell'organismo di origine alimentare, Seme commestibile di tale pianta.
eliminati per via rettale. faffóne. s.m. persona incompetente.
facciulètte de cannò. antiq. s.m. fazzoletto da fafonze. s.m/f. Alfonsa, Alfonso.
collo. fagge. s.m. faggio; grande albero delle Fagali
facciulètte de tèrre. s.m. fazzoletto di terra; con corteccia liscia e biancastra, foglie
campo molto piccolo. ovate e frutti a capsula aprentisi per quattro
facciulètte. s.m. fazzoletto; quadrato, spec. di valve. Legno di tale albero.
lino o di cotone, per soffiarsi il naso, faggiáne. s.m. fagiano; uccello dei Galliformi
asciugare il sudore e simile. Grande quadrato, con lunga coda, piumaggio dai vivaci colori
di seta o altri tessuti, per coprire la testa. nel maschio, volo pesante, carni molto
facciulettine. s.m. fazzolettino di cotone che pregiate.
si mette nel taschino del vestito. faggiuline. s.m. faggiolino; dimin. di fagiolo.
facciόne. antiq. s.m. gufo; uccello rapace Baccello di una varietà di fagiolo nano
notturno con capo grande, occhi frontali, commestibile non ancora maturo.
becco breve e adunco, piume morbide e due fajènze. s.f. maiolica; prodotto ceramico con
ciuffi di penne erettili sul capo. uno smalto impermeabile.
fáce. v. fa, voce verbale.

131
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
fajille. s.f. favilla; parte minutissima di commerciale insolvente e alla ripartizione del
materia incandescente. Scintilla. ricavato fra tutti i suoi creditori.
fajinèlle. s.f. carruba; frutto del carrubo, a fallì. v. fallire; non raggiungere il fine
baccello, con semi da cui si ricavano farine. prefisso.
fajinzáre. s.f. stoviglieria; quantità di fallite. v. anche agg. fallire; mancato, non
stoviglie. Fabbrica di stoviglie. riuscito. Che ha subito fallimento.
fajóle. locuz. calcio forte: “èfèsse chè fajóle a falóppe. locuz. paglia macerata.
menáte a quillu pallóne”, gamba. falseggià. locuz. dire il falso.
falance. s.f. falange; ciascuno dei segmenti falte. s.f. mancanza; assenza in mancanza di
delle dita delle mani e dei piedi. meglio, non disponendo di cose.
falbalà. antiq. locuz. guarnizione dei vestiti falutechèreje. s.f. stravaganza; caratteristica
da donna fatto con una striscia della stessa di stravagante. Atto, discorso,
stoffa. comportamento e sim. stravagante Bizzarria,
falcáte. s.f. falcata; proiezione in avanti originalità, stramberia, stranezza.
dell'arto anteriore nel trotto del cavallo. falzètte. antiq. locuz. farsa dello spettacolo.
falche janghe. s.m. girifalco. fáme. s.f. fame; sensazione causata
falche. s.m. falco; uccello predatore diurno dall'impellente bisogno di cibo.
con robusto becco ricurvo e possenti artigli. famigliáre. agg. familiare; della famiglia:
falchètte. s.m. dim. di falco; gheppio. patrimonio familiare.
falciόne. s.m. falcione; accr. di falce; grosso famiglie. s.m. famiglio; usciere del comune.
Lavoratore domestico, servo.
coltello a tagliante ricurvo del
famiglije. s.f. famiglia; nucleo fondamentale
trinciaforaggi. Arma in asta con lungo ferro a
della società umana costituito da genitori e
foggia di coltellaccio. figli.
falcóne. s.m. falcone; falco di grosse familije. s.m. mozzo di stalla delle case
dimensioni usato per la caccia. signorili.
falcunètte. s.m. falcone; falco, spec. quello di famúle. antiq. s.m. famulo; servo; chi è in
grosse dimensioni usato per la caccia. stato di servitù. Chi presta la propria opera.
falcunire. s.m. falconiere; chi è addetto famόse. agg. famoso; che ha fama rilevante.
all’ammaestramento e alla custodia dei falconi Celebre, illustre, rinomato.
da caccia. fanále. s.m. fanale; apparecchio che illumina
falde capille. s.f. tesa del capello, parte o segnala con la sua luce la presenza e la
sporgente del capello attaccato alla cupola. posizione di un oggetto.
falignáme. s.m. falegname; artigiano che fanaline. s.m. fanalino; dimin. di fanale.
lavora il legno. Fanalino di coda, luce rossa di segnalazione,
falignámèrije. s.f. falegnameria; tecnica,
collocata nella parte posteriore di un veicolo.
mestiere del falegname. Laboratorio del
fanatecarije. antiq. s.m. fanatismo; adesione
falegname.
incondizionata ed entusiastica a un'idea, una
fallanze. antiq. s.m. errore; allontanamento
fede e simile.
dal vero, dal giusto, dalla norma e simile.
fanateche. agg.; anche s.m. fanatico; detto di
falle. s.m. fallo; fai. infrazione al regolamento
chi, mosso da esagerato entusiasmo per
di gara, per cui è comminata una
un’idea, una fede e simile.
punizione.
fancèlle. antiq. s.m. garzone; lavoratore
fallemènde. s.m. fallimento; insuccesso, esito
subordinato addetto ai servizi più semplici.
negativo. Complesso di attività giuridiche
fanfalècche. s.f. fanfaluca; frammento
processuali tendenti alla liquidazione del
leggerissimo di paglia o di carta bruciata che
patrimonio dell'imprenditore
si leva in aria.

132
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
fanfaróne. s.m. fanfarone; chi ingrandisce a per valorizzare determinati elementi di un
dismisura la portata delle sue vere o più arredamento.
spesso presunte qualità. Millantatore, farfalle. s.f. farfalla; correntemente, insetto
smargiasso, spaccone. dei Lepidotteri, spec. nello stato adulto.
fangáje. s.f. fangaia; tratto di strada o luogo Farfalla diurna, attiva nelle ore di luce.
con molto fango. Farfalla notturna, attiva solo durante la notte.
fanghe tèrmále. s.m. fango termale, impasto Farfalla crepuscolare, attiva al calar della sera.
di argilla e acque termali, con particolari Cambiale.
proprietà medicamentose. farfalline. s.f. farfallina; dimin. di farfalla;
fanghe. s.m. fango; terra trasformata pube della bambina. Tipo di pasta da brodo
di piccola pezzatura.
dall'acqua in poltiglia circa consistente.
farfarille. s.m. ragazzo magrolino: “stu
fangotte. s.m. fagotto; involto fatto alla aglióne éje proprije nu farfarille éje sicche
meglio. Fardello. Persona che si comporta e si sicche”.
fanguttille. dim. di fagotto; indumenti farfècchije. s.f. barba e baffi.
avvolti. farina gialle. s.f. farina gialla, di granoturco.
fantasije. s.f. fantasia; facoltà della mente farina latte. s.f. farina lattea, latte in polvere
umana di interpretare liberamente i dati con farina di cereali e zucchero, usato
fantasme. s.m. fantasma; immagine creata nell'alimentazione dei bambini.
dalla fantasia che non ha alcuna farine de patáne. s.f. farina di patate, fecola.
fanόje. s.m. falò; fuoco intenso acceso farine. s.f. farina; prodotto della macinazione
all'aperto per distruggere qualcosa, per fare dei semi di un cereale, specialmente del
segnalazioni o anche come manifestazione di grano.
allegria. farmacúpe. s.f. farmacia; locale dove si
farcettóne. s.f. scialle grande: “Senèlle preparano e si vendono medicamenti e
pigghijeme ‘u farcettóne chè agghià scì, fáce farmaci.
fridde”. farmacupele. s.m. farmacista; laureato in
fardà. v. imbellettare; ornare di belletto: farmacia che vende medicinali e, talvolta, lì
imbellettare il viso. Ornare in modo da prepara.
fáre. s.m. faro; costruzione elevata recante farnáre. s.m. setaccio o staccio; per la farina,
alla sommità una sorgente luminosa di attrezzo costituito da una rete di seta,
grande intensità che serve di riferimento per la tela, crine o fili metallici, usato per separare i
prodotti della macinazione dei cereali o di
navigazione marittima o aerea.
altro, secondo la grossezza: “farènáre”.
Riflettore, fanale. Nei veicoli, proiettore: faro
farrecille. s.f. crusca; bucce di semi di grano
antinebbia; faro di retromarcia.
o di biada macinata separate da quasi
farabutte. s.m. farabutto; persona sleale e
tutta la farina.
senza scrupoli. Canaglia, mascalzone.
fasce de spighe. s.m. covone; fascio di piante
fareje. antiq. s.m. serpente; ogni animale dei
rettili avente corpo allungato, cilindrico, di cereali mietute e legate insieme.
senza arti, rivestito di squame e, in alcune fasce. s.f. fascia; fasce del neonato, fascia
specie, ghiandole secernenti liquidi velenosi, d’erba.
situate nella testa. Serpente a sonagli, crotalo. fascèlle. s.m. cestino di giunchi per ricotta o
Serpente dagli occhiali, cobra. Serpente formaggio.
di mare, serpente che vive in mare e sulla fascene. s.m. fasci di rami secchi d’olivo si
terra ferma, vivacemente colorato. usavano come combustibile.
farètte. s.m. faretto; dimin. di faro. fascetèlle. s.f. piccola fascia.
Dispositivo per illuminazione usato fascèttanère. s.f. canzone fascista.
specialmente

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
faschètte. s.f. fascetta; busto, corpetto per fattúre. s.f. malia, fattura, stregoneria.
donna confezionato all’interno con stecche fatturije. s.f. azienda agricola. Insieme dei
leggere per modellare la vita e i fianchi. fabbricati necessari a un'azienda agricola.
faschètte. s.m. busto corpetto da donna con le fatuále. antiq. s.m. babbione, scioccone.
stecche. faugnètte. s.m. venticello di favonio caldo.
fasciatóre. s.f. pezza da casa o da camera. fauzo. agg. falso; che non corrisponde alla
fasciatúre. s.f. fasciatura; applicazione di realtà e alla verità.
fasce o bende su parti malate del corpo. faváre. locuz. persona di poco conto.
Insieme di fasce che avvolgono o stringono. favece. s.f. falce, attrezzo per tagliare a mano
pannolino per neonati. cereali ed erba, fornito di un manico ed una
fascicule. s.m. fascicolo; insieme di carte e lama di acciaio arcuata con costola di
documenti relativi a una pratica, una causa rinforzo.
e simile. favecióne. s.m. falcione per falciare l’erba.
fasciste. s.m. fascista; seguace del fascismo. faveciulle. s.m. falcetto dimin. di falce; tipo di
Partito fascista. falce con lama molto curvata e corto
fasine. s.f. grossa anfora di terracotta per manico di legno. Coltello di diverse
conservare olio e olive salate. dimensioni per potare rami.
fastediúse. agg. fastidioso; noioso, seccante, favètte. s.f. macco; fave sgusciate, cotte
molesto: conversazione fastidiosa. nell’acqua e ridotte in purea, si fanno con le
fastidije. s m. fastidio; senso di molestia, bietole lessate, a Foggia si dice: “ ‘a favètte
disagio, disturbo. Causa di affanno, fáce mètte ‘u cuzzètte”.
fasúle. s.m. fagioli; pianta erbacea delle faveze. agg. falso; che non corrisponde alla
Rosali, con fusto rampicante, foglie pelose, realtà e alla verità. Sleale.
fiori in grappoli di color bianco, giallo o favezetà. s.f. falsità; caratteristica di ciò che è
purpureo e legume lineare. falso.
fasulle. agg. fasullo; privo di autenticità. favezόne. s.m. detto di chi e falso, persona
fasullille. s.m. dimin. di fagiolo; baccello di menzognere e bugiardo.
una varietà di fagiolo nano commestibile favugne. s.m. favonio vento di ponente:
fategà. v. faticare; lavorare con fatica: faticare “faugne”.
per qualcosa. Operare con difficoltà o favulatόre. s.m. novellatore; chi racconta
fategáte. s.f. faticata; grande sforzo o fatica, novelle.
stanco per il lavoro. favulètte. s.f. favola; breve narrazione in
fategatóre. s.m. faticatore; chi lavora molto e prosa o in versi, d’intento morale, avente per
resiste allo sforzo. oggetto un fatto immaginato.
fategúse. agg. faticoso; che richiede e favulle. s.f. fave di forma piccola.
procura fatica. Gravoso, pesante. favurisce. v. favorire; invito a mangiare.
fatiche. s.f. fatica; sforzo che si sostiene per Invito ad entrare.
compiere qualcosa di particolarmente fazióne. locuz. soldato che fa la sentinella.
impegnativo sul piano fisico e morale. faziunáte. v. agg. anche s.m. disposto;
fatte. s.m. fatto; azione o atto concreto. Fatti; collocato, deciso, stabilito. Fazionato.
cotto. fazzanúte. agg. robusto; che possiede forza,
fattebbèlle. locuz. fatti bello. energia, detto di persona.
fattèje. antiq. s.f. malia; pratica magica con la fazzatóre. s.f. madia; mobile rustico
quale, nelle credenze medievali, si consistente in una cassa rettangolare di legno
pretendeva di recare danni a persone o a cose. munita superiormente da un coperchio
Fattura, incantesimo. sollevabile a cerniera, usato tradizionalmente
fattizze. locuz. pezzo di legno molto spesso. nelle case di campagna per conservare farina e
fattóre. s.m. fattore; chi coadiuva lievito per confezionare il pane, usata anche
l'imprenditore nell'esercizio dell'impresa nei: “quaratine” per depositarvi il pane della
agricola. vendita.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
fazze. v. faccio, fare. federiche. s.m. Federico; quattro anni dopo la
fazzulle de tèrre. s.m. fazzoletto di terra, morte di Federico I detto Barbarossa della
campo molto piccolo. famiglia di Hohenstaufen, nasce il nipote
fazzulle. antiq. s.m. fazzuolo; fazzoletto; Federico II di Svevia, figlio di Enrico VI e
quadrato, specialmente di lino o di cotone, per Costanza d’Altavilla ultima erede normanna.
soffiarsi il naso. Masseria. Federico II erede del regno Normanno nasce
fèbbráje. s.m. febbraio. secondo mese nel 1194 a Jesi, Ancona nelle nostre Marche,
dell'anno nel calendario gregoriano, di e quando morì il padre Enrico VI, Federico
ventotto giorni (29 negli anni bisestili). aveva 4 anni, ma i feudali Germanici si
fecatille. s.m. fegatino di animale. rifiutarono di riconoscere il piccolo re come
feccà. v. conficcare; ficcare, far entrare con imperatore del Sacro Romano Impero
forza, spec. chiodi. Imprimere, in senso Germanico. Re di Germania (1212-1250),
psicologico: conficcare qlco. nella mente. imperatore del Sacro Romano Impero, re di
Penetrare con forza. introdurre. Gerusalemme ecc. (1220-1250) Fu posti sotto
feccáje. v. infilai; introdurre una gugliata di la tutela di papa Innocenzo III, alla morte
filo nella cruna di un ago. Ordinare su di un della mamma assunse la reggenza del regno
filo che le attraversa, perle e sim. Introdussi. Normanno, il 9 agosto del 1209 Federico
feccanáse. s.m. ficcanaso; persona indiscreta sposò a Palermo Costanza d’Aragona di dieci
che si intromette in cose che non la anni più grande di lui. Nel 1215 fu
riguardano: Ficcanaso. riconosciuto, come già suo padre, re di
feccáte. v. infilato. Germania, d’Italia e di Sicilia, Federico fu
feche. s.m. fico; albero delle Urticali con incoronato re ad Aix-la-Chapelle (ora
corteccia grigia, foglie palmato - lobate e Aachen) nel 1212, e nel 1220 a soli ventisei
frutti a siconio dolci e carnosi. anni, fu a sua volta incoronato imperatore di
fechedignáre. s.m. colui che vendeva il fico Roma da papa Innocenzo III. Per la nostra
d’india. storia scelse la Capitanata, la scelse come
fechedigne. s.m. ficodindia o fico d'India; sede del regno, perché rappresentava il luogo
pianta grassa delle Centrospermali, con foglie ideale per controllare Roma del Papa e il resto
trasformate in spine e fusti appiattiti, verdi, d’Italia. Nel 1223 Federico II ordinò che
simili a foglie successive. Frutto commestibile Foggia divenisse sede Regale e Imperiale ove
di tale pianta. acquistò splendore. Federico fu guerriero,
fecóne. s.m. fico grande. poeta, filosofo, morì il 13 dicembre del 1250
fecúne. s.m. fichi grandi. nel Castel Fiorentino tra Lucera e, (FG) ad
fedà. v. sporcare, lordare: rendere sporco, appena cinquanta anni. Prima di morire
imbrattare con cose che macchiano, dispose che il suo cuore fosse donato alla città
insudiciano: sporcare la tovaglia di vino; di Foggia dove rimase racchiuso in un’urna
sporcarsi la camicia di sugo. Imbrattare, nella cattedrale, a testimonianza dell’amore
insozzare, insudiciare. per Foggia fino al 1731 dove l’urna andò
fède. s.f. vera; anello matrimoniale, parapetto distrutta a causa del terremoto. Mentre il suo
posto attorno alla bocca del pozzo. corpo fu trasportato a Palermo, ove si trova
fèdeche. antiq. s.m. fegato; grossa ghiandola tuttora nel sarcofago della cattedrale accanto
dell'apparato digerente dei Vertebrati, posta agli altri famigliari. Alla sua morte il Regno di
nella parte superiore destra dell'addome, che Sicilia passò al figlio Corrado IV.
produce la bile e interviene nel metabolismo. fedite. v. agg. anche s.m. ferito; che (o Chi)
fedeline. antiq. s.m. capellini, maccheroni ha subito una o più ferite, anche: “fejède”.
lunghi e sottili. fedóre. s.f. fedora opera di Umberto Giordano
fedeltà. s.f. fedeltà; caratteristica di chi è musicista foggiano.
fedele. fegatille. s.m. fegatino; fegato di pollo,
federechille. s.m. dimin. di Federico. piccione o altro volatile.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
fèghete. s.m. fegato; grossa ghiandola felettatúre. s.f. filettatura filettare; insieme
dell'apparato digerente dei Vertebrati, posta dei filetti che ornano qlco. Operazione
nella parte superiore destra dell'addome, che meccanica atta a fornire dei filetti viti, dadi e
produce la bile e interviene nel metabolismo. simile. Parte filettata di tali pezzi.
fegúre. s.f. immagine; forma esteriore di un felètte de purche. s.m. filetto di maiale.
corpo percepita con i sensi, specialmente con felètte. s.m. filetto di carne, lombo.
la vista. felice. s.m. Felice Stella, nasce a Foggia il
fegurine. s.f. figurina. piccola immagine di (03.03.1951). Capo Reparto operativo dei
vario soggetto stampata su cartoncino, acclusa Vigili del Fuoco, docente presso I.P.S.I.A.
a prodotti commerciali o venduta in buste A. Pacinotti di Foggia, docente
chiuse. dell’Università del Crocese, dialettologo,
feja feje. mdd. scappare da tutte le parti. scrittore, poeta e lessicografo foggiano, autore
feje. v. fuggi: “fúje fúje tande t’acchiappe a di questo vocabolario. Uno dei cinque
‘ndò scappà”. fondatori dell’Università del Crocese di
fejède. v. agg. s.m. ferito; che (o Chi) ha Foggia con Giuseppe Esposto, Gaetano
subito una o più ferite. Saracino, Michele dell’Anno e Alessandra
fejúte. v. fuggito; chi fugge: “se né fujúte ‘u Leone. C’è un detto foggiano che dice:
cacarόne”. “Felice si saláte cumè na lice”.
felà. locuz. filare; filarsela, svignarsela. felijà. v. affettare; minacciare di fregiare con
felabustire. s.m. filibustiere, avventuriere il coltello.
senza scrupoli. felinije. s.f. fuliggine; deposito nerastro che
felacce. s.m. sfilaccio; cotone sfilacciato. aderisce specialmente ai camini e alle caldaie,
felacciáte. v. anche agg. s.m. sfilacciato; costituito da particelle di carbone che si
ridotto in filacce. Cotone o altro ricavato dalla formano nella combustione incompleta delle
sfilacciatura degli stracci. sostanze bruciate.
felagnóne. s.m. trave di legno squadrato. Felippe Corridoni. s.m. Filippo Corridoni,
felarce. locuz. piccolo filo di cotone o di lana. sindacalista decorato con medaglia d’oro al
felarce. s.m. piccolo filo di cotone o di lana. valor militare caduto il 23 ottobre del 1915
feláre. locuz. dolore lombare. Solchi di durante un combattimento sul carso, alla
piante. trincea delle frasche. I foggiani gli hanno
felarècce. s.f. ferramenta; negozio in cui si dedicato un monumento che si erge in piazza
vendono oggetti di ferro e simili. Sant’Eligio nella zona Croci della nostra cara
felatille. s.f. pasta, spaghetti. maccherone e vecchia Foggia.
sottile. felire. s.m. girafiliera; attrezzo da officina per
fèle e dinde. locuz. parlare con sdegno, avere far ruotare manualmente una filiera e filettare
l’amaro in bocca: “ ne ce jènne chè tène ‘u esternamente tubi, bulloni e simili.
fèle e dinde”. felìtte. s.f. gambe; parte dell'arto inferiore
fèle. s.f. bile; liquido giallo-verdastro, secreto dell'uomo dal ginocchio al piede. L'arto
dal fegato, che si raccoglie nella cistifellea. inferiore.
Fiele. Collera, stizza. felitte. s.m. anche agg. insetticida; sostanza o
felebbete. s.f. flebite; infiammazione delle
miscuglio di sostanze impiegate per
parti venose.
felebèrte. s.m. Filiberto. combattere gli insetti dannosi.
felece. s.m. Felice. fèlle fèlle. mdd. a fette.
felecille. s.m. dimin. di Felice. fèlle. s.f. fetta; parte di cibo larga e di vario
felèlle. s.f. faldelle; strisce di stoffa uso garza spessore separata con un taglio: una fetta di
per medicazioni. pane, di melone.
feleppáte. s.f. maglia intima felpata. fellóne. agg. scellerato; che si è macchiato di
feleppìne. s.f. corrente d'aria fredda. atroci delitti. Infame, sciagurato.
felluzze. s.f. fetta piccola.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
fellόne. agg. anche s.m. scellerato; che si è fenestróne. s.m. sopralluce posto sulla porta
macchiato di atroci delitti. Infame. della casa a pianterreno nelle abitazioni a
felóne. s.m. filone di pane. schiera. Persona che gli mancano i denti
felosce. s.m. velo; tessuto finissimo e incisivi.
trasparente, di cotone, seta o altra fibra Pezzo fenèzze. antiq. s.m. favore; benevolenza,
di tale tessuto, usato per scopi particolari preferenza, simpatia.
nell'abbigliamento femminile. fenije. v. finì.
felotte. s.m. i tre birilli in asse sul bigliardo. feniscele. v. smettila; interrompere
felúcce. s.m/f. Raffaele o Raffaella. momentaneamente o definitivamente.
felungine. s.m. dim. di filone; forma bislunga fenocchije. s.m. finocchio; pianta erbacea
di pane di media pezzatura (100- 200 g). perenne delle Umbellali con foglie divise in
felúnne. locuz. cose che vanno per le lunghe. lobi filiformi, fiori gialli e semi aromatici e
felusce. s.f. balza; striscia di stoffa posta per piccanti. Finocchio dolce, varietà coltivata per
ornamento in fondo a vesti femminili, tende e le guaine fogliari carnose e bianche
simile. commestibili. Omosessuale maschile.
felόne. s.m. filone; pezzatura di pane comune fenólle. antiq. s.f. vezz. di Serafina.
di forma allungata (500-1000 g). fenόre. s.f. usura; eccessivo interesse
femmenajúlle. s.m. donnaiolo; chi corteggia richiesto per una somma data in prestito.
assiduamente e con successo le donne. Lucro. Guadagno.
femmenazze. s.f. donna o ragazza formosa e fenucchije. s.m. finocchi.
bella. fenucchille. s.m. finocchietti d’orto o di
fèmmene. s.f. femmina; chi è di sesso campagna.
femminile. fenúte. v. finito voce verbale.
femmenèlle. s.f. connetta, donna di poco fenzijóne. s.f. finzione. simulazione,
conto. doppiezza.
femmenine. s.m. v. effeminato, o effeminato; fenzine vine. mdd. fino a quando vieni.
che ha atteggiamenti di tipo femminile. fenzine. locuz. fino a quando vieni.
fenόre. s.f. usura; eccessivo interesse
femmenire. s.m. donnaiolo; chi corteggia
richiesto per una somma data in prestito.
assiduamente e con successo le donne. lucro.
femmenόne. s.f. donna bellissima, ottima ferarècce. s.f. ferramenta; negozio in cui si
massaia. vendono oggetti di ferro, arnesi e simili.
fenariglije. s.m. sedimento; strato di sostanza ferdenande. s.m. Ferdinando; nel 1767
solida che si deposita per gravità sul fondo di Ferdinando IV di Borbone figlio di Carlo III
un recipiente contenente un liquido torbido: di Borbone sposò Maria Carolina. asceso al
“fenerigghije”. trono di Napoli, onorò la nostra Città nel
fenènne. v. finendo. 1797, trattenendosi circa tre mesi e mezzo. Lo
fenèsce. v. finire: portare a termine a splendore della Corte, che seguiva in tale
compimento. Terminare. circostanza il Sovrano, si manifestò mediante
fenèstre. s.f. finestra; apertura nelle pareti tanto lusso e tante feste, per cui si può dire
degli edifici per aerazione e illuminazione, e i che, in quell’occasione, la vita nella città di
battenti che servono per aprire e chiudere. Foggia sia stata simile a quella della Capitale
fenestrèle. s.f. finestrella dimin. di finestra; del Regno. Questa lunga permanenza della
piccola. Corte del Re a Foggia offrì la fausta
fenestrille s.m. finestrino dimin. di finestra; circostanza delle nozze del Principe
apertura, analoga a una piccola finestra. Ereditario, Francesco Gennaro, con Maria
fenestrine. s.f. una delle due finestre facente Clementina, Arciduchessa d’Austria, figlia di
parte della porta nella casa a pianterreno, Leopoldo I II, Imperatore di Germania.
abitazione a schiera costruite nella maggior A tal proposito vennero da Napoli dei
parte verso la metà dell’ottocento. paratori (coloro che hanno il compito di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
addobbare chiese e palazzi pubblici) e il sacro esteso ai giorni precedenti e seguenti tale
Tempio si poté ammirare tutto adorno di festa.
broccati d’oro. Sull’Altare Maggiore, ferrajulle. s.m. operaio carpentiere.
dominato dall’alto dall’Augusta Padrona della ferráre. agg. ferraio; che lavora il ferro.
Città MARIA SANTISSIMA Fabbro.
dell’ICONAVETERE, fu innalzata una ferrarècce. s.m. negozio di ferramenta.
complessa e imponente struttura. ferráte. agg. s.m. ferrato; rinforzato e armato
Altro personaggio Ferdinando Rosati, odiava di ferro.
molti i borboni, fu arrestato a seguito di una ferratúre. s.f. ferratura; operazione del
spiata del brigadiere Fuiano. Ma il 17 gennaio ferrare, le parti di ferro di un manufatto di
del 1815 lasciò il carcere di Foggia e fu legno.
trasferito a Lucera per motivi di sicurezza ferrètte. s.m. fermacapelli; ferretto per
insieme a tanti altri compagni. Il Rosati fu fermare i capelli.
liberato appena proclamata l’Unità d’Italia e ferriáte. s.f. inferriata.
fu nominato direttore didattico della scuola ferrire. s.m. stabilimento siderurgico per la
elementare di Foggia. lavorazione dei lingotti di ferro.
ferfeláte. s.m. fildiferro. o fil di ferro; trafilato fèrrovije. s.f. ferrovia; il 5 agosto 1863 fu
di acciaio dolce, a sezione circolare, del inaugurata la linea Ferroviaria Foggia-
diametro di qualche millimetro, con vari usi Pescara. La locomotiva n. 271 R.A. (Rete
ad applicazioni. Adriatica) del peso di 260 cantari, pari a q.
ferì. v. ferire; colpire causando una ferita. 210, giunse a Manfredonia via mare, venne
fèrije. s.f. ferie; nel calendario liturgico trasportata a Foggia trainata da quaranta buoi
cattolico, ogni giorno della settimana non messi a disposizione dal sindaco di Foggia
festivo. Periodo di riposa a cui diritto il Raffaele Cannarono.
lavoratore. ferrovire. s.m/f. addetto al servizio nelle
ferijúse. agg. furioso; preso da furore, ira o ferrovie.
furia. Furente, furibondo. ferrumenà. locuz. saldare a fuoco.
ferlizze. s.m. sgabello d’arbusto selvatico, fèrruvire. s.m. ferroviere; dipendente di
fatto di frutice, pianta legnosa si chiama anche azienda ferroviaria.
“frevele”, a Foggia c’è un detto che dice: “ ‘i fèrse. antiq. s.f. frusta; lunga striscia di cuoio
ferlizze annanze e ‘i sègge arrète ”. o corda intrecciata, fissata all'estremità di un
fermà. v. firmare, fermare. bastone, usata per incitare gli animali da tiro
fèrme a fèrme. locuz. ben sistemata. Dare e, un tempo, per percuotere le persone.
uno schiaffo forte. Sferza.
fèrme. locuz. non muoverti. fervegghiazze. locuz. sentire freddo, principio
fernecà. v. formicolare, fissato a pensare su di di febbre.
un dato argomento. fèrze. s.f. striscia di tela perimetrale che
fernèje. v. finire; portare a termine, a unisce il sopra e sotto del materasso, strisce di
compimento. Terminare, ultimare. teli che formavano un lenzuolo.
fernève. v. finiva, terminava. ferzóle. s.f. padella; utensile da cucina
fernije. v. terminai, finì. costituito da un recipiente di forma circolare,
fernúte. v. finito, terminato. poco profondo e munito di un lungo manico,
ferrà. v. ferrare; applicare i ferri agli zoccoli usato spec. per friggere.
del cavallo. ferόce. agg. feroce; crudele, inumano,
fèrracavalle. s.m. maniscalco; chi costruisce spietato.
e applica i ferri agli zoccoli dei cavalli. fesarmoneche. s.f. fisarmonica; strumento
ferracce. s.m. ferraccio; pegg. di ferro. Ghisa. musicale a tasti e a mantice, con un registro
ferraglije. s.f. Quantità di rottami di ferro. solo.
fèrraguste. s.m. ferragosto; festa del 15
agosto in onore dell'Assunta e periodo festivo

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
fescèlle. s.f. cesta; tipo di canestro o paniere a fèvráre. s.m. febbraio; secondo mese
sponde alte, intessuto di vimini, cestino di dell'anno nel calendario gregoriano, di
giunchi per ricotta o formaggio. ventotto giorni, ventinove negli anni bisestili.
fessacchiόne. s.m. fessacchiotte; detto di chi è fèzze. s.f. feccia; deposito melmoso che si
sciocco, balordo, tonto. forma nei vasi vinari per sedimentazione,
fessarije. s.f. fandonia; notizia inventata per posatura, deposito melmoso di olio, vino ed
burla o per vanteria. Bugia, frottola. altro.
fèsse. agg. anche s.m./f. fesso; detto di chi è fiacche. agg. fiacco; che non ha forza, vigore
sciocco, balordo, tonto. Fare fesso qualcuno. fisico o morale. Stanco, svogliato.
La vulva della donna. fiammèlle. s.f. piccola fiamma.
fessetudene. s.f. fessitudine; condizione di fiammifere. s.m. fiammifero; bastoncino di
fesso. legno, con una capocchia rivestita di una
fèsta strasse. s.f. festa senza risparmio con miscela fosforica che si accende per
tante luci. fregamento.
festacchije. s.f. festa da ballo, trattenimenti fianche. s.m. fianco; parte del corpo compresa
famigliari di popolani durante il carnevale. tra l’ultima costa e l’anca: lato.
fèste ‘i becchire. s.f. 1^ notte di nozze. fianchètte. locuz. quando si ha fame, Persona
“stasère ‘i spóse fanne ‘a fèste ‘i becchire”. che ha fame.
fèste. s.f. festa; giorno di solennità per lieta fiasche. s.f. bottiglia panciuta impagliata da 1
ricorrenza. litro, fallire in una impresa.
festeccióle. s.f. piccola feste. fiaschètte p’u viagge. s.f. borraccia;
festenà. v. affrettare; aumentare la velocità, il recipiente di vetro, alluminio atto a contenere
movimento e simile. affrettato; fatto in fretta. bevande in genere.
festiccióle. s.m. tabernacoli a forma di piccole fiáte ‘o vinde. s.m. buttar via, sprecare,
cappelle. consumare il fiato, parlare inutilmente.
festine. s.m. pranzo di nozze offerto agli fiáte. s.m. fiato; aria che si emette dai
invitati. Festa, trattenimento specialmente polmoni attraverso naso e bocca, durante il
notturno e con balli. movimento di espirazione.
fète. s.m. fetore; puzzo forte e nauseante. fiatúse. agg. malinconico. o melanconico; che
fetècchije. s.f. cilecca azione che non riesce. sente o è propenso a sentire malinconia.
Fallire. fibbije. s.f. fibbia; fermaglio di varia materia
feteche. s.m. fegato; grossa ghiandola e forma usato per tener chiuse cinture,
dell'apparato digerente dei Vertebrati, posta bracciali e simili.
nella parte superiore destra dell'addome, che ficcanáse. s.m. ficcanaso; persona indiscreta
produce la bile e interviene nel metabolismo. che si intromette in cose che non la
fetènde. s.m. mascalzone; persona spregevole riguardano. Curioso.
che compie azioni disoneste. Farabutto. ficche. v. infilare; introdurre una gugliata di
fetenzije. s.f. sporcizia; caratteristica di filo nella cruna di un ago. Introdurre qlco.
sporco. fiche. s.f. vulva della donna. fico; albero delle
fetì. s.m. fetore, puzza. Urticali con corteccia grigia, foglie palmato -
fetì. s.m. fetore; puzzo forte e nauseante. lobate e frutti a siconio dolci e carnosi.
fettà. s.m. fitto; affitto. fide. s.f. fida, canone d’affitto dei terreni a
fettene. s.f. fettina dim. di fetta; pezzo di pascolo ai tempi di Alfonso I d’Aragona.
carne di vitello o maiale. figghiastre. s.m. figliastro; figlio che il marito
fettucce. s.m. dimin. di nastro, parte del ebbe da altra moglie o la moglie da altro
nastro di una decorazione di tela di varie
marito, nei confronti del nuovo coniuge. Il
lunghezze.
figlio di un solo genitore.
figghiáte. v. figliata; partorito, avere un figlio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
figghijà. v. partorire; espellere il feto al finamunne. s.f. catastrofe; parte della
termine di una gravidanza. tragedia classica in cui avviene lo
figghije. s.m. figlio; individuo di sesso scioglimento dell’intreccio. Sciagura
maschile rispetto a chi l'ha generato, tanto gravissima calamità.
nella specie umana che in quella animale. finariglije. antiq. s.m. sedimento dei liquidi.
figghijeme. s.m. mio figlio. fìne. s.m. fieno; erba di prato pascolo ed
figghijesdèje. agg. anche s.m. filisteo; erbaio, tagliata, essiccata e conservata per
appartenente a un'antica popolazione l'alimentazione del bestiame.
stanziatasi sulle coste della Palestina. fineminde. s.m. finimenti; che bardano i
figghijóle. s.f. signorina; donna giovane non cavalli o altri equini.
ancora sposata. Zitella. finge. v. simulare; far parere che ci sia
figghiulèlle. s.m. signorinella; giovane qualcosa che in realtà non c'è: simulare un
ragazza in età puberale. sentimento. Fingere.
figuráre. s.m. calcografo, colui che stampa finocchiètte. s.m. tarallo d’uova con semi di
per mezzo di matrici in rame incise in incavo. finocchio.
fijacchèzze. s.f. fiacchezza; sentirsi fiacco. fiocche. s.f. fiocco; fiocchi grandi che
Svogliatezza, spossatezza, debolezza. formano la falda di neve.
fijatà. v. respirare. Parlare. “né fiatà tè sta fionde. s.f. fionda. antica arma da getto
citte!!”. formata da due strisce di cuoio e da una tasca
fijáte. s.m. fiato; aria che si emette dai in cui era riposto il proiettile da lanciare.
polmoni attraverso naso e bocca, durante il Arnese con cui spec. i ragazzi lanciano sassi,
movimento di espirazione. Alito, respiro. costituito da un legno o ferro biforcuto cui è
Soffio di vento. assicurato un robusto elastico.
fije. antiq. s.m. fetore; puzzo forte e fióre de cavede. s.m. pomeriggio estivo:
nauseante. “condróre”.
fijède. antiq. v. offendere; Ferire gravemente fióre de latte. s.f. crema di latte.
la dignità di qualcuno. Insultare, oltraggiare. fire de Fogge. s.f. fiera; mercato locale
Ferire; colpire causando una ferita: ferire qlcu. periodico con vendita dei più svariati prodotti,
di coltello. tenuto per lo più in occasione di festività
fijóre de cavede. s.m. pomeriggio estivo; religiose. La tradizione attribuisce a Federico
parte del giorno compresa tra il mezzogiorno II di Svevia (1194- 1250) l’istituto della fiera
e la sera. “contrόre”. di Foggia che si svolgeva annualmente al
fijóre de cavele. s.m. cavolfiore; varietà di
Piano delle Fosse; oggi piano della Croce
cavolo a fusto eretto con foglie grosse
davanti alla chiesa di san Giovanni Battista;
nervatura mediana e infiorescenze giallicce.
fijóre. s.m. fiore; organo della riproduzione successivamente il campo fiera si spostò a
delle piante Angiosperme costituito da foglie largo Pila e Croce tra l’attualmente l’Istit.
trasformate in sepali e petali e contenente Industriale Saverio Altamura, Palazzo degli
stami e pistilli. Fiori d'arancio, simbolo delle Studi e Caserma Miale da Troia. Nel 1938
nozze. Ragazza bella. L’istituto divenne Ente Naz. Fiera di Foggia e
fijuráje. s.m. fioraio; venditore di fiori. venne ubicata dove sta attualmente, in
fijúre. s.m. fiori in genere. via Bari. A Foggia si svolgevano anticamente
fijurille. s.m. fichi freschi settembrini. due fiere principali: la fiera di maggio e la
fila file. v. rasentare, sfiorare. fiera di novembre chiamata di santa Caterina,
filafante. s.f. sequela, serie di fatti sgradevoli
quest’ultima si svolgeva nella zona croci
che accadono uno di seguito all’altro.
file. s.m. filo; manufatto per tessere, cucire e a fianco alla chiesa delle Croci dove è ubicato
simile, allungato e sottile, che si trae attualmente il parco S. Anna.
mediante filatura da fibre tessili. fire. s.f. fiera; mercato locale periodico con
vendita dei più svariati prodotti, tenuto per lo

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più in occasione di festività religiose: la fiera che dapprima assunse il nome di nuova Arpi e
di S. Caterina. dopo di quello di Fogia. Nel 1700 Foggia era
firre. s.m. ferro; metallo generalmente grigio la seconda città del regno di Napoli ed era in
diffuso in natura impiegato per la stretto rapporto con la capitale. Modo,
lavorazione di acciaio, ghisa ed altro. maniera: foggia di parlare. Aspetto esteriore
firrevècchije. s.m. ferrovecchio; chi compera di qlco.: abito di foggia strana. Moda, maniera
e rivende ferro o oggetti vecchi. di vestire.
fisciù. s.m. fazzoletto del collo. fogghije. s.f. foglie; organo delle piante
fiste. locuz. capelli posticci. superiori, generalmente di forma laminare e di
fistuche. s.f. festuca; fuscello di paglia. Pianta color verde, in cui si compie la funzione
erbacea rizomatosa delle Graminacee clorofilliana e la respirazione.
coltivate per ortaggi. fogghjemisckáte. s.f. verdure selvatiche
fite. s.m. puzzo, lezzo; persona cattiva. commestibili, ve ne sono diciotto qualità.
fitte. s.f. fitte dolorose; sensazione dolorosa fogliamolle. s.f. bietola o bieta; varietà di
che si manifesta d'improvviso. Trafittura. barbabietola da orto, le cui foglie hanno
fiúme. s.m. fiume; corso perenne di acque coste fogliari bianche larghe e carnose,
adunate da corsi minori nati da sorgenti, commestibili. Barbabietola.
laghi o ghiacciai, che scorre verso il mare, un fogliamorte. s.f. foglia morta, secca.
lago o verso un fiume più grande nel fóje. s.f. cupidigia. sfrenato e intenso
desiderio di beni e piaceri materiali: cupidigia
quale s'immette.
di denaro. Avidità.
fiuráje. s.m. fioraio; venditore di fiori.
folaghe. s.f. folaga; uccello palustre nero con
fiúre. s.m. fiori.
una macchiolina bianca sulla fronte.
flanèlle. s.f. flanella; stoffa di lana o cotone a
fondèrije. s.f. fonderia; stabilimento
trama piuttosto rada, non rasata dal metallurgico per la fusione dei metalli.
diritto. fonfóne. locuz. vivanda bocconcino buono.
flavizije. agg. anche s.m. biondo; che ha un fonze. s.m. Alfonso.
colore intermedio fra il giallo e il castano forbuttà. v. ingiuriare; offendere con ingiurie.
chiaro, con gradazioni diverse: detto Insultare, oltraggiare. Fare torto, danno.
specialmente di capelli, barba e simili. Scambiarsi ingiurie.
flosce. s.m. fili per fare le calze con i ferri a forche d’u carruzze. s.f. forca del carretto a
mano. due denti per fissare le redini e per appendere
focanganne. v. soffocare; impedire di la bisaccia.
respirare, strozzare la gola con le mani. forche. s.f. forca; attrezzo per rimuovere
fóche. s.f. foca; muoversi goffamente.
foraggi, paglia, letame e simile costituito da
focόne. s.m. camino; impianto domestico ove
tre o quattro denti di ferro collegati a un
si accende il fuoco, per cucinare o
riscaldare, ricavato nello spessore del muro o manico di legno. Patibolo per l'impiccagione
posto a ridosso del muro stesso. formato da uno o due legni fissi in terra alla
fogge. s.f. da Fovea (luogo acquoso o cui sommità è posto un altro legno
pantano) città della puglia, alt. 76 m. dal trasversale da cui pende la corda con il
livello del mare, Foggia; nasce attorno cappio.
all’anno mille con la caduta dell’impero fóre. v.tr. eliminare; togliere, rimuovere.
Romano d’Occidente la città di Arpi viene Ammazzare. Fuori.
saccheggiata e rapinata prima dai Goti e poi fóremáne. s.m. lato sinistro del carretto,
dai Longobardi che contribuirono alla sua piccolo cavallo che viene attaccato al carretto
distruzione. Così gli arpani, abbandonarono la fuori dalle stanghe per abituarlo a tirare, si
primitiva città, cominciando ad emigrare in un dice anche; “valanzine”.
luogo più basso distante sette miglia rispetto forèste. s.f. foresta; grande estensione di
alle rovine di Arpi in nuove terre paludose, terreno coperta da alberi. Selva.

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forfere. s.f. forfora; prodotto di fracchije. s.f. erba da foraggio. A san Marco
desquamazione dello strato corneo del cuoio in lamis (FG) il giorno del venerdì santo esce
capelluto. la processione della madonna dell’addolorata,
forge. s.f. fucina; focolare a carbone, con aria i sammarchesi fanno le “fracchije” per poi
insufflata, su cui i fabbri arroventano il ferro bruciarle durante la processione, sono dei coni
per batterlo all'incudine. fatti con pali di legno messi su due ruote che
forme de cáse. s.f. girella di cacio, oggetto a possono pesare anche centocinquanta quintali
forma di piccolo cerchio di compensato dove con lunghezza di 25 metri, e alte tre o quattro
si mette a stagionare il formaggio. metri, tenute da anelli di ferro e tirate con funi
formedáte. v.tr. temere, temuto; provare una dai sammarchesi, uno spettacolo da non
sensazione di timore o turbamento perdersi.
aspettando che avvenga qlco. di spiacevole o fraccomede. agg. pigro; di persona restia ad
che si vorrebbe evitare. agire, a prendere iniziative, a muoversi.
formiche. s.m. Negli anni 50 e sessanta era fraccuráde. s.m. fantoccio di legno o di cenci
l’unico venditore e addetto alle pompe funebri privo di piedi, manichino fatto a imitazione
forniti dall'esperienza, o di rappresentare della figura umana con cenci, legno ed altri
invenzioni sue proprie in immagini sensibili. materiali. Pupazzo.
foss’a madonne. locuz. pronuncia di un fracete. agg. fracido; andato a male. Marcio,
desiderio. putrefatto. Molto bagnato: abito fradicio.
fossa granáje. s.f. fossa; a Foggia vi erano Ubriaco completamente ubriaco.
1000 fosse di diversa capacità. La più grande fradete. s.m. tuo fratello.
era la santa Barbara con oltre quattromila fragagghije. s.f. cose alla rinfusa.
tomoli di grano; la Cinciarella, la Puzzolente, fraganze. s.m. odore. sensazione provocata
la Caracciolo, la santo Stefano ed altre. Ogni dal contatto di molecole di sostanze volatili
fossa era così composta: diametro con l'organo dell'olfatto: un delizioso odore di
dell’imboccatura era più di un metro (da m. viole.
1,20 a m. 1,30), tale larghezza era uguale fino fraglije. antiq. s.f. confraternita; associazione
a due metri di profondità. Poi si allargava fino di laici avente per fine pratiche di carità e
a raggiungere il diametro di 6 o 7 metri e la culto.
profondità pure di 7 metri. La capacità fraguláre. s.m. venditore di fragole.
complessiva di tutte le fosse oltrepassavano i fragule. s.f. fragola; pianta erbacea delle
400.000 (quattrocentomila) quintali di grano, Rosali con foglie composte seghettate con peli
pari a circa un milione di (tomoli) ogni lucenti e infruttescenze rosse commestibili.
tomolo equivaleva alla capacità di circa 45 frajóne. s.m. neonato sottopeso: “ ‘U figghije
litri, pari a 46\48 kg. a secondo la grandezza de ‘ngurnatèlle e náte frajóne”.
del grano. Attualmente di fosse c’è né ancora frále. agg. frale; fragile, debole.
una davanti alla chiesa di san Giovanni france. s.f. stato Europeo.
Battista sul lato sinistro guardando la chiesa. francescáne. agg. francescano; proprio di S.
fotte. v. sfottere; ingannare, imbrogliare. Francesco d'Assisi e dei suoi seguaci. Che si
Possedere sessualmente. Avere rapporti fonda sull'amore per ogni essere del creato,
sessuali. sulla povertà e semplicità di vita.
futtúte. s.m. fottuto. Appartenente a uno degli ordini che si
frabbecatόre. s.m. muratore; operaio addetto ispirano alle regole di S. Francesco.
alla costruzione di opere in muratura. francèse. agg. o s.m. francese; della Francia.
frabbeche. s.f. fabbrica; cantiere edile. franche. agg. buono; che si considera
fracasse. s.f. fricassea; vivanda fatta di carne, conforme ai principi morali.
verdura o altro, sminuzzata e cotta in franchebulle. s.m. francobollo; piccolo
stufato con salsa a base d'uovo e succo di rettangolo di carta filigranata o no, recante su
limone. una faccia una vignetta con dicitura e sull'altra
fracchiaccόne. s.m. uomo alto e obeso.

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uno strato gommato, da applicare sulla frátecucine. antiq. s.m. cugino di primo
corrispondenza postale. grado.
franchine. s.m. dimin. di Francesco. frateme. locuz. mio fratello.
franciscke Paule. s.m. Francesco Paolo fratete. s.m. tuo fratello.
Iacuzio, nasce a Foggia (1787-1853) fratille. s.m. confratello di una stessa
Presidente della suprema magistratura della confraternita. Fratello.
Capitanata, fu acceso nemico del regime frattaglije. s.f. frattaglie, interiore degli
borbonico, gran maestro dell’ordine dei animali macellati, cuore, fegato, rognoni,
carbonari che avevano come simbolo la cervello.
bandiera rossa, turchina e nera, il tricolore dei frattáme. s.f. scarti di provolone, salame,
carbonari italiani. Nel 1799, nacque a Foggia salsiccia.
la prima società segreta chiamata” L’amor frattande. locuz. nel frattempo.
nascente”, che poi si diramò in altre fravele. antiq. agg. friabile; di tutto ciò che,
quattordici sezioni, con nomi diversi: “I per scarsa coesione, può ridursi in briciole.
militi”. “ I figli di Orazio al ponte”, “L’amore fravelóne. s.m. persona non in gamba e di alta
della virtù”, “Virtù perseguitata”, “Virtù statura.
premiata”, “I figli della patria”, ecc… frecà. v. tr. rubare; prendere con la violenza o
franciscke. s.m. Francesco, nel giugno del di nascosto ciò che appartiene ad altri.
1797 ci fu il matrimonio tra Francesco I e Rapporto sessuale.
Maria Clementina d’Austria. Altro frecàte. s.m. rapporto sessuale si può dire
personaggio Francesco Manolla era un anche: “chiaváte, scupáte, chiandèlle,
bravissimo medico chirurgo specializzato in ‘nzapunà, sciammèrghe, ‘nzapunáte”. Rubato.
ginecologia, curava la gente con molta frecatúre. s.f. fregatura; atto del fregare
umanità, le persone che non potevano pagare qualcosa. Danno, inganno, imbroglio.
li visitava e curava gratuitamente. Fu freddelúse. agg. freddoloso; che soffre il
Assessore ed ufficiale sanitario, fece emanare freddo.
un ordine per proibire alle lavandaie di lavare frèdúcce. vezz. di Alfredo.
e sciorinare la biancheria in città. fregedè. s.m. frigorifero; mobile o locale per
Personalmente controllava tale divieto e la conservazione degli alimenti, nel cui
spesso fuggiva dei panni stesi in città. Nel interno, mediante una macchina frigorifera, si
1884, durante il colera si prodigò a curare i mantiene una temperatura inferiore a quella
malati, insegnando ai foggiani i modi per ambiente.
prevenire le malattie. Quando si accorse che frenà. s.f. colpo di freno.
la malattia andava sempre più prodigandosi frenáte. s.f. frenata Azionamento dei freni di
fece istituire delle cucine pubbliche per la un veicolo.
distribuzione gratuita delle razioni per una frène. s.m. freno; finimento al quale si
maggiore igiene alimentare. Dopo l’epidemia attaccano le redini per guidare gli animali.
colerica, il prefetto di Foggia li voleva Morso. Mordere il, rodere il freno.
consegnare la Croce di Cavaliere della corona frenechià. v. intr. pensare; possedere e
d’Italia. La rifiutò dicendo: Sono medico e utilizzare precise facoltà mentali.
ritengo di aver fatto soltanto il mio dovere”. frenesije. s.f. frenesia; capriccio smanioso o
francucce. antiq. s.m. vezz. di Francesco. irragionevole.
frappa. s.f. grossa cialda. fresà. v. tr. fresare; lavorare con la fresatrice.
fratande. locuz. nel frattempo. freschètte. s.m. freschetto; un poco di aria
fráte de latte. s.m. fratello di latte, allattato fresca.
dalla medesima balia. freschettόne. s.m. persona grossa e alta.
fráte. s.m. frate; religioso di un ordine freschulille. s.m. freddino.
monastico cattolico. Monaco. Fratello fresckà. v. intr. fischiare; emettere o produrre
Ciascuna delle persone di sesso maschile nate un suono acuto e sibilante: fischiare con le
dallo stesso padre e dalla stessa madre. labbra. Fischio.

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fresckále. s.m. aggeggi del collare del frezzecà. locuz. muoversi agevolmente:
cavallo, s’infilano nelle stanghe del carretto e “ogge ne rièsce a frezzecarme”.
vengono bloccati dalle: “lozze”. frezzecarόle. s.f. lappa, nome di alcune piante
fresckóne. s.m. fischione; uccello affine con foglie grandi, fiori in capolini sferici con
all'anatra, con abitudini notturne, diffuso brattee uncinate che si attaccano al vello degli
persona alta e ignorante. animali, grosse radici carnose con proprietà
fresculèlle. s.f. ragazza sfacciata. diuretiche e depurative. Lappola. Donna
fresèlle. s.m. tarallini con semi di anice o pimpante si dice anche: “frezzecarèlle”.
finocchio che vendono per strada i: frezzóle. s.f. padella; utensile da cucina
“taralláre”. costituito da un recipiente di forma circolare,
fresijìlle. s.m. nastrino dimin. di nastro. Parte poco profondo e munito di un lungo manico,
del nastro di una decorazione od onorificenza, usato spec. per friggere.
che si porta per distintivo sul petto o fridde. agg. freddo; che comunica una
all'occhiello. sensazione contraria a quella del caldo a causa
frettáte de spaghètte s.f. frittata di spaghetti; della temperatura inferiore a quella normale o
primo piatto tipicamente foggiano si prende ambientale.
una pentola e si fa bollire l’acqua per cuocere frigidè. s.m. frigorifero; mobile o locale per la
gli spaghetti, si mette il sale quando basta e si conservazione degli alimenti, nel cui
tolgono un po’ al dente, nel frattempo si interno, mediante una macchina frigorifera, si
prende una zuppiera si sbattono le uova, si mantiene una temperatura inferiore a
mette il formaggio e la mozzarella tagliata a quella ambiente.
dadini. Si mangiano gli spaghetti e si frignóne. s.m. uomo babbeo.
mescolano nel composto. Poi in una bella frijaóve. s.m. tegamino; piccolo tegame con
padella media si mette la basta dell’olio, si fa sponda, usato specialmente per cuocere le
riscaldare per bene e si fa la frittata. Si fa uova.
dorare prima un lato e poi l’altro. frijarille. s.m. piccoli peperoncini verdi.
frettáte. s.f. frittata; pietanza a base di uova frije. v.tr. friggere; cuocere in padella o
sbattute, spesso arricchita con verdure o tegame, immergendo in olio o grasso bollente.
altri ingredienti, cotta in padella con olio o fringuèlle s.m. fringuello; piccolo uccello dal
burro, di forma tondeggiante. Combinare un canto melodioso con dorso bruno e petto
guaio. rossiccio.
frettatèlle. s.f. piccola frittata. frischètte. s.m. fischietto; dimin. di fischio.
frettene. s.f. ferrettino che si mette nei oggettino metallico, di legno o plastica per
capelli delle donne. fischiare.
frèva magnarèlle. s.f. febbre giovanile che frischijà. s.f. frescheggiare; godersi il fresco.
sviluppa l’appetito. frisckà. v. intr. fischiare; emettere o produrre
frève da cavalle. s.f. febbre da cavallo, molto un suono acuto e sibilante.
alta. frisckále. s.m. listello sottile striscia di cuoio
frève. s.f. febbre; aumento della temperatura del cavallo.
corporea dovuto a malattia. frisckáte. s.f. fischiata; fischio, spec. di
frevegghiazze. s.f. tremito che precede la richiamo o di riconoscimento.
febbre. friscke de rècchije. s.m. fischio d’orecchie;
frèvele. s.f. feola; è la spiga della “Croscke” suono lungo è sottile prodotto dall’uomo.
frutice, piccolo arbusto si dice anche Nella credenza popolare foggiana quando si
“Ferlizze”. ha il fischio d’orecchio significa che qualcuno
frèvelóne. antiq. s.m. frullane in uso nei sta parlando bene di te. Mentre quando una
mulini. persona ha un singhiozzo significa che
frevozze. s.f. decimi di febbre. qualcuno sta parlando male di te,
friscke. agg. anche s.m. fresco; di ciò che ha
una temperatura gradevole, tra caldo e freddo.

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Fischio suono lungo e sottile prodotto da frunzì. v. fronteggiare; combattere,
persone, animali o cose. Prendere fischi per contrastare: fronteggiare il nemico. Star di
fiaschi, fare una grossa svista. Strumento per fronte.
fischiare. Stare in galera. frusce d’acque. s.m. scroscio; violenta e
frisckule. s.m. filtri di giunchi usati negli rumorosa caduta d'acqua: uno scroscio di
oleifici. pioggia.
frisckúre. s.f. frescura; aria o brezza fresca. frusce de rècchije. s.m. sibilo; fischio
frisculèlle. s.f. donna di facile costume. all’orecchio acuto, sottile e continuo.
fritte ‘nduráte. locuz. cotoletta indorata negli frusce de scópe. s.f. fruscolo; erba campestre
uova sbattute prima di friggerla. fatta di cannucce con la gli scopari
fritte. v. anche agg. fritto; cotto in padella in confezionano le scope.
olio o grasso bollente. frúsce. s.m. fruscio; ronzio; gioco a carte con
frivele. s.f. scheggia; frammento di legno, quattro carte dello stesso colore ecc… Anche
pietra o sim. che si stacca da un corpo. indossare un vestito nuovo: “chè bbèlle frusce
fróce chè assemmègghjene dúje tubbe”. che tè fatte”.
fróce. s.f. frogia; narice umana, specialmente fruscke. s.f. erba campestre con la quale i
dilatata. narice degli equini: “ tène dóje fróce crocesi confezionavano le scope.
chè assemmègghjene dúje tubbe”. fruschele. s.f. bestia; animale in senso
frondizze. s.f. bandella, piastra metallica generico, asino, cavallo ecc...
infissa su imposte, recante all’estremità un fruscià. locuz. spendere senza nessuna
anello che si fissa sui cardini. importanza.
fronn’e limóne. mdd. vecchia canzone della frusciaminde. s.m. il modo di spendere.
malavita foggiana. frusciáte. s.f. chi ha speso o sperperato tutto.
fronne. s.f. fronda; ramoscello con foglie. fruscióne. locuz. chi spende molto: “ne ce
Tutte le foglie e i rami di un albero. jènne appirze a quille chè éje nu fruscióne”.
fruffrù. s.m. biscotto di pasta frolla con strato fruscke. s.f. cavalla; femmina del cavallo.
di cioccolato. frusckèlle. locuz. ragazza poco seria.
frufrè. locuz. contratto della luce, che l’Enel. fruscóle. antiq. locuz. giunti in uso presso gli
forniva negli anni 40/50/60 senza limite di olifici: “drappiti”.
consumo da £ 70/80 il mese. Alla spicciolata frustà. v. tr. frustare; percuotere con la frusta:
frugulagghje. s.f. briciola; minuto frustare un animale. Sferzare.
frammento di cibo, spec. di pane. Quantità frustáne. antiq. s.m. fustagno; panno di poco
minima di materiale. pregio, stoffa grossa di cotone con faccia
frugulóne. s.m. arnese di metallo per cernere vellutata e l’altra no.
la crusca dalla farina. frustáte. s.f. frustata; colpo di frusta.
frundále. s.f. frontale; parte della briglia che fruste da cucine. s.f. frusta utensile da cucina
è sotto gli orecchi del cavallo e passa per la per far montare la panna, l'albume delle uova
fronte. e sim., costituito da fili di ottone ripiegati e
frundine. s.f. frontino; ornamento femminile fermati al manico.
di osso o plastica rivestito di crogrè, che si fruste. s.f. frusta; lunga striscia di cuoio o
porta sui capelli. corda intrecciata, fissata all'estremità di un
frundire. s.f. frontiera; linea di confine che bastone, usata per incitare gli animali da tiro,
delimita il territorio di uno Stato. un tempo, per percuotere le persone.
frungille. antiq. s.m. fringuello; piccolo Sferza.
uccello dal canto melodioso con dorso bruno e frustère. agg. ; anche s.m. forestiera; che (o
petto rossiccio. Chi) proviene da un paese diverso da
fruntijizze. antiq. s.f. spranga; sbarra di ferro quello in cui attualmente si trova.
o legno, traversa per chiudere o tener frustene. s.m. frustino; bacchetta flessibile
sprangato usci e simile. ricoperta di pelle, usata per incitare il cavallo.

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frustire. agg. anche s.m. forestiero; che (o dolore e intorpidimento o ipersensibilità.
Chi) proviene da un paese diverso da quello in Successivamente le vescicole formano croste
cui attualmente si trova. che si asciugano dopo 5-10 giorni.
fruttajulle. s.m. fruttivendolo; venditore di fuche de pagghije. s.m. fuoco di paglia, che
frutta e ortaggi. dura poco; sentimento molto intenso ma non
fruttajόle. s.f. fruttaiola; venditrice di frutta e duraturo. |
ortaggi. fuche. s.m. fuoco o foco; complesso degli
frutte de l’ucchije. s.m. bulbo; bulbo oculare, effetti calorici e luminosi prodotti dalla
nella cavità orbitale, sfera in cui è posta la combustione.
cornea. fuchijèje. locuz. sentire caldo, andare in
frútte de máre. s.m. frutti di mare, molluschi calore.
commestibili, ricci di mare e certi tipi di fuchiste. s.m. fuochista o fochista; chi
gamberi. alimenta una caldaia a vapore.
frutte. s.m. frutto/a. prodotto della terra. Parte fuchúse. agg. focoso; pieno di fuoco, facile ad
di talune piante contenente gli ovuli accendersi. Caldo impetuoso, veemente.
trasformati in semi: frutto deiscente, fucile subbaque. s.m. fucile subacqueo, arma
indeiscente. Prodotto commestibile di talune subacquea a molla, per lanciare piccole
piante: la polpa, il nocciolo del frutto. fiocine.
Profitto, rendita. fucile. s.m. fucile; arma da fuoco portatile di
fruttire. s.f. fruttiera; grande piatto o vassoi piccolo calibro e canna lunga d'acciaio.
per portare la frutta in tavola. fucóre. s.m. irritazione cutanea.
fruvulóne. s.m. buratto, arnese usato fucόne. s.m. camino che si usava nel rione
anticamente dai foggiani per dividere la croci di forma quadrato e composto di mattoni
crusca dalla farina. alto un metro messo al centro della casa per
fucáce. agg. focoso; pieno di fuoco, facile ad riscaldarsi.
accendersi. Caldo, impetuoso, veemente. fuffele. s.m. asfodeli secchi, arbusto selvatico
fucagne. s.m. camino sito nel padiglione. detti anche: “Avuzze”.
fucarille. s.m. fuocherello; piccolo fuoco. fugarine. s.f. focolare, vecchio tipo di cucina
fucarine. s.m. focolare; nelle case rustiche, realizzato in muratura a ridosso di una parete
piano di pietre o di mattoni per accendervi a forma di bancone.
il fuoco. fuggeáne. s.m. foggiano, da fogetani, fogitani,
fucarúle. s.m. focolare domestico, una fogienses, abitante di Foggia, ci sono due detti
nicchia scavata nella parete dove si cucinava. foggiani: “fuggeáne magna patáne, accide
fuceláre. s.m. armaiolo; chi fabbrica o vende peducchije e sóna cambáne”, e “fugge da
armi. Fogge, no pe Fogge, ma p’i fuggeáne”.
fucètele. s.m. beccafico, uccello che si nutre fuggianazze. s.m. nome dato agli abitanti del
di fico. rione “Croci”.
fuche d’arteficie. s.m. fuoco d'artificio, fuggianèlle. s.f. ragazza foggiana.
artificiale, fuochi, fatti con polvere pirica e fuggianille. s.m. cetrioli foggiani di misura
variamente colorati per feste e simile. media
fuche de sant’Antonije; s.m. fuoco di fuggiasche. locuz. nome dato agli arpani dopo
Sant’Antonio; noto anche come, herpes zoster la distruzione di Arpi da parte dell’Impero
è causato dallo stesso virus della varicella, che Romano, da fuggiaschi deriva “Fogge”.
resta nell'organismo dopo la guarigione fuglià. locuz. mettere il numero a ciascun
della malattia infantile e, in genere quando il foglio di un libro.
soggetto raggiunge l'età adulta, attacca fugliètte. s.f. foglietta di carta.
una fibra nervosa sensoriale. Sulla pelle che si fúje. v. fuggire; allontanarsi rapidamente da
trova al di sopra del percorso del nervo, un luogo o situazione per timore, per salvarsi
qualche giorno dopo l'inizio dei disturbi si e simile. Scappare.
formano delle vescicole, accompagnate da

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
fúja fúje. antiq. locuz. fuggi fuggi. Scarpe piano stabile di appoggio: fondazione a platea,
ginniche. su pali.
fujènne. v. scappare; sottrarsi con la fuga a un fundanáre. s.m. fontaniere; chi è addetto alle
pericolo, un rischio, un danno e simile. fontane d'una città. Operaio che lavora ai tubi
fujúte. locuz. donna che perde la verginità delle fontane. Idraulico.
prima di sposarsi. Fuggito. fundáne. s.f. fontana. Il 21 marzo 1924 fu
fulmenáte. v. anche agg. fulminato; colpito inaugurata la prima fontana a Foggia, venne
da fulmine o scarica elettrica. Abbattuto a chiamata la fontana del sele in piazza Cavour,
morte. l’artefice dell’acquedotto Pugliese fu l’on.
fulmene. s.m. fulmine; violenta scarica Gaetano Postiglione. Il 28 ottobre del 1928 fu
elettrica tra una nube temporalesca e la terra o inaugurata la fontana delle tre fiammelle, la
tra nube e nube, accompagnata da tuono e fontana reca inciso lo scritto: SUPER
luce intensa. AQUAS FLAMMAE, progetto
fultúre. s.m. sostegno; ciò che sostiene, serve dell’Architetto Pietro Lombardi. Il 28 ottobre
di appoggio, supporto e simile. del 1929 fu inaugurata la fontana di pozzo
fuluncine. s.m. filoncino di pane. rotondo a ricordo del grande imperatore
fumà. v. fumare; aspirare il fumo del tabacco Federico II. Nel 1953 fu inaugurata la Fontana
o di altre sostanze ed emetterlo dalla bocca e davanti al piazzale della Stazione.
dal naso: fumare sigari, fumare la pipa. Avere fundanèlle. s.f. piccola fontana; per lo più
il vizio del fumo. quella a foggia di colonnina, situata in un
fumatúre. s.m. fumatori; chi fumano luogo pubblico, tenue zampillo d’acqua
tabacchi. sorgiva. Punto di riunione di più ossa della
fumé. s.f. fumé; di color fumo, grigio scuro. volta cranica, che nel neonato non è ancora
fúme. s.m. fumo; complesso dei prodotti ossificato. Fontanella della gola, piccolo
gassosi di una combustione che trascinano in incavo del collo, corrispondente all'estremità
sospensione particelle solide, quali ceneri, superiore dell'esofago.
carbone incombusto e simile. Sapere di fumo fundanine. s.f. dimin. di fontana.
detto specialmente di cibo, avere uno fundanire. s.m. fontaniere; chi è addetto alle
sgradevole sapore per cottura su un fornello fontane della città, operario che lavora ai tubi
fumoso. Fumo negli occhi, ciò che appare e delle fontane.
non è, e serve spec. per ingannare. fundeche. antiq. s.m. deposito atto del
fumechúse. agg. borioso; pieno di boria, depositare: deposito della merce in
vanaglorioso. Altezzoso, burbanzoso. magazzino. Contratto col quale una parte
fumelizzije. s.m. fumacchio, fumo che si leva riceve dall'altra una cosa con l'obbligo di
custodirla e di restituirla a richiesta o nel
da cose che bruciano lentamente e senza
termine convenuto. Quantità di oggetti o
fiamma.
materiali dello stesso genere riuniti insieme.
fumettère. s.f. erba medicinale delle Luogo adibito alla raccolta di oggetti, merci e
campagne foggiane. sim.: un deposito di vini. Ricovero per
fumire. s.m. letame; lettiera ed escrementi del locomotive, autobus, tram e simile.
bestiame circa decomposti, usati come fundiarije. agg. fondiario; attinente a fondi,
concime. poderi, case. Proprietà fondiaria, di
funachètte. s.f. casa seminterrato, piccola terreni, case e simile. Ufficio dove si pagano
abitazione. le tasse.
funaminde. s.m. ano; orifizio all'estremità funebre. agg. funebre; relativo ai morti: rito
terminale dell'intestino retto. Ano funebre. Ufficio funebre.
funáre. s.m. funaiolo; colui che lavora le funi. funèrále. s.m. funerale; complesso di atti e
fundamènde. s.f. fondazione; costruzione, cerimonie civili o religiose per rendere a un
erezione. Istituzione. Parti delle costruzioni defunto gli estremi onori: andare al funerale di
che penetrano nel terreno per raggiungere un

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qualcuno; funerali di Stato. Faccia da funerale intermedio, fornite a una estremità di anelli in
tristissima. cui infilare le dita per adoperarle.
funge. s.m. fungo; organismo vegetale privo furcèlle. s.f. forcella della bicicletta, della
di clorofilla, saprofita o parassita, di motocicletta, parte del telaio in cui è inserito
fungo edule, velenoso. Fungo il mozzo della ruota.
dell'annaffiatoio, capocchia bucherellata. furcenèlle. s.f. fionda, detta anche “jónne”
Fungo atomico, fatta con due strisce di gomma dette: “i
funne. s.m. fondo; parte inferiore di qualcosa: molle”, ricavate dalla camera d’aria della
il fondo di un pozzo, di una botte. bicicletta, da una parte estrema legate ad un
funneche. antiq. s.m. fondaco; bottega in cui pezzo di tomaia per mettervi la pietra, e
si vendevano, un tempo, tessuti il minuto. Nel dall’altra parte estrema legate ad un pezzo di
Medioevo, edificio adibito a magazzino, e legno fatto a forca a due denti.
spesso ad alloggio, tenuto dai mercanti in furchettáte. s.f. forchettata; quantità di cibo
Paesi stranieri. che si può prendere in una volta con la
funnille. s.m. fondello; fondello dei pantaloni. forchetta.
funtanèlle. s.f. fontanella dimin. di fontana; furchètte. s.f. forchetta; posata solitamente in
funucchiètte. s.m. battipanni; spatola di metallo formata da un manico e da più denti
giunco intrecciato per battere e spolverare i (o rebbi), con la quale si prendono le vivande.
panni. furchèttine. s.f. forchettina, dimin. di
funucchille. s.m. piccolo finocchio, forchetta.
finocchietti. furchettόne. s.m. accr. di forchetta . Forchetta
funucchiόne. s.f. finocchiona; specie di grande a due rebbi.
salame aromatizzato con semi di finocchio. furcille. s.f. forca; attrezzo di legno per
funzijóne. s.f. funziona; attività determinata rimuovere foraggi, paglia, letame e simile
da mansioni specifiche connesse a una carica, costituito due denti di legno.
a un ufficio e simile. furcine d’u carruzze. antiq. s.f. forca di
funzine. s.m./f. dimin. di Alfonso e Alfonsa. legno del carretto a due denti per fissare le
furà. v. rubare;rendere con la violenza o di redini del cavallo.
nascosto ciò che appartiene ad altri. furcine di panne. s.f. forca di legno con due
furagge. s.m. foraggio, prodotto vegetale che denti alta 3 m. che si fissava con la corda al
serva da pastura al bestiame; bleffare al gioco muro delle case a schiera per sciorinare la
delle carte. biancheria.
furbarije. s.f. furberia; furbizia; caratteristica furcine. s.m. forchettone, accr. di forchetta;
di chi è furbo. Astuzia, scaltrezza. forchetta grande a due rebbi.
furbe. agg. furbo; che sa mettere in pratica furcóne. s.m. accr. di forca forcone; grossa
accorgimenti sottili e abili, atti a procurargli forca con tre o quattro rebbi di ferro su
vantaggi. Scaltro. un'asta di legno, usata per lavori agricoli.
furbecètte. s.f. forbicina; piccola forbice, furèste. locuz. persona poco socievole.
spec. per manicure o ricamo. furficúle. antiq. s.f. forficula: forbicina.
furbecià. v. criticare; sottoporre a esame furfurúse. agg. forforoso; pieno di forfora.
furge. s.f. fucina; focolare a carbone, con aria
critico. Giudicare Biasimare, disapprovare.
insufflata, su cui i fabbri arroventano il ferro
furbeciáte. s.f. critica cattiva nei confronti di
per batterlo all'incudine.
qualcuno. Taglio netto fatto con le forbici.
furgulóne. s.m. razzo pirotecnico.
furce e garzètte. s.f. forbici grandi per
furline. antiq. s.m. ladruncolo; ladro da poco,
tagliare la criniera del cavallo.
ragazzo che ruba.
furce. s.f. forbici; strumento da taglio,
furmà. v. formare; plasmare, modellare
composto di due coltelli o lame d'acciaio
qualcosa per farle assumere la forma voluta.
incrociate e imperniate in un punto

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
furmagge. s.m. formaggi; alimento che si fuschije. agg. foschia. o fosco; di colore
ottiene facendo coagulare il latte con caglio. scuro.
furmecáje. s.m. formicaio; nido di formiche. fúse. s.m. buco; cavità o apertura profonda e
furmeche. s.f. formica; insetto sociale, che stretta, tondeggiante, nel terreno o in altra
vive in comunità costituite da varie superficie.
categorie di individui: ha capo grande e fuseragnóle. s.m. uomo alto e magro.
antenne ripiegate ad angolo, torace medio e fusille. s.m. fusilli, maccheroni fatti in casa.
addome formato da tre segmenti di cui il fusine. s.f. piccola scheggia fatta al: “curle”
primo e il secondo tanto piccoli da formare un dell’avversario.
peduncolo di unione con il terzo più grosso. fusse. s.m. fosso; grande fossa naturale o
furmèlle. s.m. bottoni della patta dei artificiale per lo scolo dell'acqua.
pantaloni. Gelato con cialde rettangolari. fussetille. s.m. piccolo fosso.
furmiche furmiche. s.m. formicolio; fussètte. s.f. piccola depressione che si nota
sensazione cutanea simile al contatto di sotto il mento.
formiche. fussine. s.f. piccola buca per il gioco delle
furnáce. s.f. fornace; opera in muratura per la biglie.
cottura di calcari, argille, gesso e simile. fustagne. s.m. fustagno, stoffa grossa di
furnacèlle. s.m. fornello, fornetto di carboni cotone o di lana morbida e pelosa,
vegetali costituito da una griglia di ferro con particolarmente adatta a vestaglie, indumenti
orli rialzati, tenuta sollevata da appositi invernali (maglie e mutande in passato), e
sostegni in modo che attraverso i vani della fodere di giacconi e cappotti.
griglia stessa, l’aria arrivi al combustibile fusuláre. antiq. s.m. sostegni affusolati del
sovrastante e la cenere prodotta dalla carretto alti 80x10cm. che regge: cm. che
combustione cada al disotto. regge: “ ‘a strettóre” dove si siede il
furnaciáje. s.m. fornaciaio; addetto alla carrettiere.
fornace dei mattoni.
furnáre. s.m. fornaio, chi fa o vende il pane.
furne. s.m. forno, costruzione in muratura a
volta in cui si produce un’alta temperatura per
cuocervi il pane o altri cibi.
furnille. s.m. piccolo forno.
furruvije. s.f. ferrovia; strada fornita di guide
d'acciaio o rotaie destinata esclusivamente ai
treni.
furtenáte. agg. fortunato; favorito dalla sorte.
Che riesce bene o che determina positivi
sviluppi. Fausto, felice.
furtèzze. s.f. fortezza;fortificazione
generalmente a cinta continua.
furtigne. locuz. odore agro di stallatico;
piccante di peperoncino.
furuire. s.m. ferroviere; dipendente di
azienda ferroviaria.
furunchele. s.m. foruncolo, infezione
suppurativa del follicolo pilifero con intensa
infiammazione e necrosi dei tessuti.
furzúte. agg. robusto, molto forte.
fuscèlle. s.m. rametto secco. Cestino di
giunchi per mettere ricotta e formaggio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Consorzio di Bonifica del Tavoliere,
Presidente del R.A.C.I. Ente Nazionale della
Cellulosa e della Carta, a lui si deve la cartiera
G, g a Foggia. Morì a Roma il 25 dicembre 1935.
gaitanèlle. s.f. dimin. di Gaetana.
gajètte. v. chiazzare; spargere di chiazze,
macchiato.
gálà. v. sbadigliare; fare sbadigli.
gabba. v. ingannare; indurre in errore. galandarijáre. s.m. venditore di merci nobili.
Frodare, truffare: ingannare il fisco. Tradire: galandarije. s.f. galanteria; finezza di modi:
ingannare il marito. Imbrogliare. Atto, discorso galante.
gabbadèje. antiq. s.m. gabbadeo, chi vive galandóme. s.m. anche agg. galantuomo;
gabbando il mondo. persona onesta e dabbene. Probo.
gabbasande. locuz. persona ipocrita. galatèje. s.m. galateo; buona educazione, dal
gabbáte. s.f. prendere per stupido una titolo del trattato sul comportamento Il
persona. Galateo scritto da monsignor Giovanni della
gabbèlle. s.m. dazio comunale sui consumi. Casa tra il 1550 e il 1555 su suggerimento di
gabbijáne. s.m. gabbiano; uccello acquatico Galeazzo Florimonte.
con becco lungo e robusto, testa grande, ali galde. v. godere; essere profondamente felice,
molto lunghe, piedi palmati e piumaggio godere.
bianco con ali e dorso grigi. gále. s.m. sbadiglio; atto respiratorio
gabbiotte. s.m. chiosco; piccola costruzione accessorio che consiste in una lenta
in muratura o altro materiale, adibita a vari inspirazione a bocca aperta seguita da una
usi, vendita di giornali, gelati, caramelle e breve espirazione, cui si accompagnano
altro. Edicola. Casotto. caratteristici rumori e stiramenti delle braccia
gabellotte. antiq. s.m. gabelliere; anticamente, e del tronco.
chi era addetto alla riscossione delle tasse. galefà. v. burlare; beffare, canzonare.
gabine. s.f. cabina in genere. Scherzare.
gagge. s.f. donna che tradisce. Caparra; galegà. v. appannare; togliere la lucentezza o
somma di denaro data da una parte all'altra in la trasparenza: appannare un vetro.
occasione della conclusione di un contratto, a galegaje. locuz. cacciatore di pelli.
garanzia dell’esecuzione dello stesso. galejà. v. ingannare; indurre in errore.
gagióle. s.f. gabbia; contenitore formato da un Frodare, truffare. Tradire: ingannare il marito.
telaio e da sottili sbarre o fili di ferro, in cui Imbrogliare.
sono rinchiusi piccoli animali, spec. uccelli. galejotte. s.m. galeotto; rematore di galea.
Luogo chiuso con sbarre, per grossi animali. Forzato che remava nelle galee perché
gaitáne. s.m. Gaetano Saracino docente schiavo condannato. Carcerato. Briccone,
dell’università del Crocese, scrittore e poeta furfante. “galiotte”
foggiano. Uno dei cinque fondatori galèsse. s.m. cocchio a due ruote. Calesse.
dell’Università del Crocese di Foggia con galessire. s.m. cocchiere di piazza.
Felice Stella, Giuseppe Esposto, Michele galètte. s.m. secchio; recipiente simile alla
dell’Anno e Alessandra Leone. secchia di metallo, legno e simile, di forma di
Gaitano Postiglione, nato A Foggia il 20 cono tronco, e di dimensioni generalmente più
ottobre 1892, da nobile famiglia, si laureò in grandi.
ingegneria. Fu nominato Presidente galià. v. sbadigliare; fare sbadigli.
dell’E.A.A.P. nel 1923, riuscì il 21 marzo galijanne. locuz. godersi la vita. “galejanne”.
1924 a far giungere a Foggia l’acqua del Sele galitte. s.f. garitta; cabina davanti alle
sul versante occidentale dell’Appennino, in caserme per la sentinella.
provincia di Avellino. Fu presidente del

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
gallarije. s.m. salotto; stanza, generalmente gallina turchèse. s.f. faraona; uccello dal
non molto grande e arredata con cura, per piumaggio scuro con macchie biancastre
ricevimenti e conversazioni. oppure grigie orlate di nero nelle specie
galláte. s.m. uovo fecondato dal gallo; domestiche, in grado di alzarsi in volo in caso
sbadigliare. di pericolo.
galle ciambulúse. s.m. gallo impastoiato, con gallucce. s.m. dimin. di gallo; a Foggia la
le zampe legate. festa del galluccio si fa il 15 di Agosto in
galle d’acque grusse. s.m. airone cenerino. occasione della festa della madonna Maria
galle d’acque rusce. s.m. airone rosso. Assunta, c’è un detto che dice: “chi magne
galle d’acque. s.m. airone bianco. gallúcce e chi gnotte velène”.
galle. s.m. gallo; uccello domestico di media galluppe. s.m. uomo vile, misero meschino,
taglia, con cresta rossa e carnosa, bargigli codardo.
rossi, coda lunga e falcata e piumaggio spesso galosce. s.f. caloscia o galoscia; soprascarpa
vivacemente colorato. Gallo cedrone, grosso calzatura impermeabile indossata
uccello commestibile selvatico delle regioni galotte. s.f. femmina del tacchino.
montuose, dal piumaggio nerastro. Urogallo. galuppà. v. galoppare; andare di galoppo.
galledinije. s.m. tacchino; grosso uccello di Correre affannosamente.
origine americana con capo e collo lungo, galuppene. s.m. galoppino, persona che si dà
uccello domestico di media taglia, con cresta da fare.
rossa e carnosa, bargigli rossi, coda lunga e gambále. s.m. gambale parte dello stivale che
falcata e piumaggio spesso vivacemente fascia le gambe senza scarpe chiudibili con
colorato. fibbie.
gallegià. v. galleggiare; essere parzialmente gambèttome. s.m. cavalier d’Italia; uccello
immerso in un liquido. dalle gambe lunghe. “gamme longhe”.
gallena selvagge. s.f. gallina prataiola; dei gambugge. s.m. cavolo; pianta erbacea
prati. spontanea delle Papaverali con fusto eretto,
gallena turchèse. s.f. gallina faraona. foglie glauche lobate e fiori gialli riuniti in
gallenáre. s.m. pollaio; edificio o recinto per grappoli; se ne coltivano per uso alimentare
polli. Luogo sporco, disordinato e chiassoso. diverse varietà: cavolo cappuccio; cavolo
gallinaio. rapa. Cavolo di Bruxelles, varietà a fusto alto
gallene. s.f. gallina; femmina adulta del gallo, su cui si sviluppano germogli commestibili
più piccola del maschio, con livrea a colori simili a piccole palle.
meno vivaci e coda più breve, allevata per le gamme de la porte. s.m. stipite; elemento
uova e l’andare a letto con le galline, molto architettonico verticale che limita lateralmente
presto. porte o finestra.
gallene da litte. s.f. gallina da letto; andare a gamme. s.f. gamba; parte dell'arto inferiore
letto con le galline, molto presto. dell'uomo dal ginocchio al piede. L'arto
gallenèlle. s.f. gallina giovane. inferiore.
gallèrije. s.f. galleria; passaggio sotterraneo gamurre. s.m. veste antica di donna.
di strada, ferrovia o canale, scavato attraverso ganasce. s.f. mandibola; nei Vertebrati, osso
una montagna o altri ostacoli. Passaggio impari della faccia, detto anche mascella
sotterraneo nelle miniere. Nei teatri, ordine di inferiore, costituito da due branche orizzontali
posti sopra i palchi. Nei cinematografi, ordine e da due branche verticali che si articolano
di posti a gradinata sovrastante la platea. con l'osso temporale del cranio permettendo
Traforo. l'apertura della bocca. Ganascia.
gallètte. s.f. galletta; biscotto di pasta di pane gance. s.m. gancio: uncino circa grande di
a forma schiacciata, biscotto gallette militare. metallo per afferrare, appendere o collegare
Biscotto marino. vari oggetti: mettere un gancio al muro; i
gallià. v. sbadigliare; fare sbadigli. ganci di un abito; il gancio della gru. Gancio

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
di traino, quello interposto fra trattore, garráte. v. anche agg. indovinato; azzeccato,
autocarro e sim. e rimorchio. Nel ben riuscito.
pugilato, colpo portato a mezza distanza col garrúse. agg. litigioso; che litiga facilmente e
braccio piegato ad angolo retto e gomito frequentemente. Che è oggetto di una lite.
alzato. garse. v. anche agg. bruciato che è consumato
gáne. antiq. s.f. voglia; stato d'animo di chi è dal fuoco.
intenzionato, disposto o propenso a fare garufele. s.f. pannocchia; infiorescenza a
qualcosa. grappolo in cui ciascuno dei rami laterali
gangále. s.m. denti del giudizio, terzi molari forma a sua volta grappoli. Spiga di mais,
miglio, panico e altre graminacee.
che si sviluppano a volte e solo negli adulti.
garzáje. locuz. luogo di difficile accesso.
gangalì. locuz. distrarre mentre si fa qualcosa,
garzále. s.m. schiaffo forte; colpo dato sulla
dando fastidio.
guancia a mano aperta: prendere qualcuno a
gangarille. s.m. denti; ognuno degli organi
duri e biancastri sporgenti nel cavo orale.“ a schiaffi.
quille ciagghià fa zumbà ‘i gangarille da garzaville. s.f. allegria; allegrezza che si
mocche”. manifesta vivamente. Contentezza, gaiezza,
gangáve. s.f. rete usata per rastrellare il fondo gioia, letizia.
marino e pescare le spugne. garze. s.f. garza; tessuto rado e leggero di
ganze. v. agg. anche s.m. amante in senso cotone, usato specialmente. per bende e
spregiativo. Guancia.
garabullà. v. trastullare; fare divertire con garzóne. s.m. garzone: lavoratore subordinato
giochi, trastulli: trastullare un bambino. addetto ai servizi più semplici. Giovinetto di
garáfe. s.f. caraffa; recipiente per liquidi, di età inferiore ai quindici anni.
vetro o altro materiale, panciuto, con collo di gasáte. v. anche agg. gasato o gassato: detto
diametro più ridotto del corpo, atto a di chi si è montato la testa. Esaltato.
contenere liquidi vari. gastegáte. v. anche agg. castigato: privo di
garaffáre. antiq. s.m. chi vendeva vetreria. ciò che può offendere il senso morale, il
garaffine. s.f. bottiglia; recipiente, pudore. Morigerato.
specialmente cilindrico, generalmente di gastemà. v. bestemmiare: offendere la
vetro. divinità con espressioni ingiuriose
garaffóne. s.m. caraffa grande. pronunciando bestemmie.
garande. s.m. mallevadore: chi garantisce, gastematόre. s.m. bestemmiatore: chi
obbligandosi l'adempimento altrui. bestemmia abitualmente.
garbugliáte. v. ingarbugliare. confondere, gattamorte. s.f. gattamorta; chi nasconde il
imbrogliare più cose. suo vero carattere sotto un'apparenza
gargarille. s.m. persona agile: “ vide e chè gattarille. s.m. gattino dim. di gatto.
gargarille éje quille”. gattarúle. s.m. gattaiola; buco che si fa nella
gargarizze. s.m. gargarismo; soluzione parte inferiore delle porte per farvi
medicamentosa per la cura delle affezioni passare i gatti. Gattaiola.
“gargarisme”. gatte. s.m. gatto: mammifero domestico dei
gargavijille. s.f. allegria; allegrezza che si Carnivori, esistente in un gran numero di
manifesta vivamente. Contentezza, razze, con corpo flessuoso, capo tondeggiante,
garghe. agg. malizioso, pieno di malizia. Che occhi fosforescenti e unghie retrattili.
denota malizia. gattejà. s.m. uomo che va in cerca di donne.
garofene. s.m. garofano: pianta erbacea delle gattemajemóne. agg. anche s.m. sornione;
Centrospermali con fiori doppi nelle varietà che non lascia trapelare quel che sente o
coltivate, di vario colore, profumati, e foglie pensa, tenendo un atteggiamento
sottili e allungate, anche: “garofele” apparentemente tranquillo e indifferente.

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gattemammóne. locuz. uomo attaccato alla gèle. s.m. gelo; temperatura pari o inferiore a
mamma. zero gradi.
gattemúpe. s.m. taciturno, persone di poche gelè. s.m. gilet; corpetto aderente, senza
parole. maniche e abbottonato davanti, da portarsi
gattijà. locuz. uomo che va in cerca di donne sotto la giacca, tipico dell'abbigliamento
come fa il gatto. maschile. Panciotto.
gattóne. s.f. mensola; supporto per lo più di gelorme. s.m. Gerolamo.
rettangolo, infisso a una parete, usato come gelόne. s.m. gelone; infiammazione della
piano d’appoggio per oggetti. Gatto grande. pelle, processo infiammatorio delle parti
gaveggine. s.m. uomo galante con le donne.
scoperte, spec. delle dita “gelúne”.
Galante, bellimbusto.
gelúse. agg. geloso; che sente e manifesta
gavegià. v. vagheggiare; guardare con diletto
gelosia in amore.
e compiacimento. gelusije. s.f. stato d’animo proprio di chi
gavetà. v. guardare; rivolgere lo sguardo per dubita dell’amore e della fedeltà della persona
vedere. amata, o teme che essa ami altra persona.
gavete. agg. alto; che ha una determinata gèmèlle. agg. gemelle; nato dallo stesso parto,
altezza. spec. detto di persona: sorelle gemelle.
gavignà. locuz. agguantare sotto le ascelle o geminde. s.m. fastidio; senso di molestia,
dietro le orecchie. disagio, disturbo. Disgusto, avversione, noia:
gazzètte. s.m. uccello tirrabbusino. dispiacere. Incomodo, seccatura,
gazzóse. s.f. gasosa o gazzosa: bibita provocazione.
dissetante preparata con acqua, anidride
genagghije. s.m. inguine; regione compresa
carbonica e zucchero.
gècchite. v. umiliare; sottomettere, reprimere: tra la parte inferiore dell'addome e
umiliare la superbia di qlcu.; umiliare il l’attaccatura della coscia.
proprio orgoglio. Indurre qlcu. in uno stato gendarme. s.m. gendarme; soldato di
d'animo di profondo avvilimento, vergogna, gendarmeria addetto alla tutela dell'ordine
imbarazzo e sim., con offese o altro. pubblico.
Mortificare. gènde alla sdusse. locuz. gente di poco conto.
giudizije. agg. giudizio; che mostra gènde. s.f. gente; le genti umane, il genere
accortezza, prudenza, riflessività. umano. Tutte le genti, tutti gli uomini.
gigante. s.m. gigante; persona molto alta. Popolazione: gente di Presso i greci e i romani
Persona che eccelle per forza, virtù, ingegno e antichi, gruppi di famiglie appartenenti
simile. Nella mitologia greco-romana, allo stesso ceppo.
ciascuno dei figli della Terra, di smisurata gène. antiq. s.f. guancia; parte laterale della
statura, che lottarono contro Giove. faccia, tra lo zigomo e il mento.
giggine. s.m. dim. di Luigi. generà. v. tr. procreare un essere della
gègne. s.f. macchiolina bianca sul bordo medesima specie.
dell’uovo prossimo per covare il pulcino. gerazióne. s. f. generazione; procreazione di
gelà. v. anche agg. gelare; molto freddo, un essere della stessa specie. Discendenza da
gelido. “jelà”. padre in figlio.
gelarde. s.m. Gerardo. genetále. s.m. genitali; organi maschili e
gelardine. s.f. dim. di Gerarda. femminili che partecipano alla riproduzione.
geláte. s.m. gelato; cono gelato cialda conica gèngère. s.m. zenzero; pianta erbacea delle
riempita di gelato. Dolce a base di frutta, latte, Scitaminee dell'Asia tropicale il cui
zucchero, solidificato per congelamento. rizoma è usato come eupeptico e aromatico.
gelatire. s.m. gelatiere; chi fa o vende gelati. gengille. s.m. monile; ornamento prezioso che
Gelataio. si porta al collo. Collana, vezzo.
gèldre. s.f. canaglia; persona malvagia, gèngiúve. locuz. aroma piccante.
spregevole.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
gengive. s.f. gengiva; parte della mucosa gessatúre. s.f. gessatura; trattamento, con
boccale che riveste le arcate dentarie e gesso, di un terreno o del mosto.
circonda i colletti dei denti. gèsse. s.m. gesso; solfato di calcio idrato,
genille. s.m. dimin. di Luigi. incolore o bianco. Pezzo di gesso, spec.
gènnáje. s.m. gennaio; primo mese dell’anno bianco, per scrivere sulla lavagna, stoffa e
nel calendario gregoriano, di trentuno giorni. simile. Gessetto.
gennáre. s.m. Gennaro. geuanne. s.m. Giovanni.
gennarine. s.m. dimin di Generoso. gevendù. s.f. gioventù; età della vita umana
gennasteche. s.f. ginnastica; disciplina che si che si estende dalla fine dell'adolescenza alle
occupa del rinvigorimento del corpo soglie della maturità.
umano mediante la pratica di particolari gevenotte. s.m. giovanotto; uomo giovane.
esercizi. gègne. s.f. macchiolina bianca sul bordo
gèntaglije. s.f. gentaglia; gente spregevole. dell’uovo prossimo per covare il pulcino.
Canaglia, ciurmaglia. ghèje. v. è.
gènuine. agg. genuino; non sofisticato, non ghèrene. v. era.
contraffatto. Naturale. Schietto, puro. gherofene. s.m. garofano; pianta erbacea
gerà. v.tr. girare; muovere in giro un oggetto delle Centrospermali con fiori doppi nelle
facendolo ruotare su se stesso: girare la ruota. varietà coltivate, di vario colore, profumati, e
gerande. v. anche agg. s.f. girante; che gira. foglie sottili e allungate.
Nelle turbine, pompe e compressori a palette, ghèrte. locuz. alta.
rotore munito di palette che è messo in ghètte. s.f. soprascarpa di panno.
rotazione dal fluido o che, attivato da un ghiaccatorije. s.f. sporcizia; caratteristica di
motore, mette in moto il fluido. sporco. Cosa sporca.
geranije. s.m. geranio; pianta erbacea o ghiacce. s.m. ghiaccio; forma solida
fruticosa delle geraniali a foglie palminervie e cristallina che l'acqua assume a temperature
fiori variamente colorati. inferiori a zero gradi centigradi.
gerarde. s.m. Gerardo. ghiacciarije. s.f. ghiacceria; luogo dove si
gerasulle. s.m. girasole; pianta annua delle fabbrica il ghiaccio.
Sinandrali con grandi capolini a fiori ghiáde. s.m. coltello; strumento per tagliare,
periferici gialli, che si volgono verso il sole e con lama d'acciaio immanicata, freddo,
dai cui semi si estrae un olio commestibile. ghiaccio.
geráte. s.f. girata; rotazione, giro. ghianne. s.f. ghianda; frutto secco indeiscente
geravόte. s.f. giravolta; movimento repentino rivestito alla base di un involucro a forma di
ottenuto ruotando il corpo su se stesso. scodella.
gerèlle. s.m. girello; sggetto a forma di ghijematóre. antiq. s.m. chiodini del
piccolo cerchio. Sostegno di forma circolare calzolaio.
più largo in basso e più stretto in alto, montato ghijimáte. v. allagare; inondare, coprire
su rotelle, entro cui si mette il bambino che d’acqua. Coprire d’acqua a chiusa di lago.
sta imparando a camminare. ghinde. avv. dentro anche: “ ‘ndò” “inde”.
geremije. s.m. Geremia ghiommere. s.m. gomitolo di lana o di
gerèstèrne. antiq. avv. circumvalazione della cotone.
città. ghiúte. s.f. andata; atto dell’andare.
geretille. s.m. dimin. di Ciro. giacche. s.f. giacca; indumento che copre la
germatò. antiq. s.m. cinematografo. parte superiore del corpo e costituisce un
gèrse. locuz. bianchetto in polvere. capo essenziale dell'abbigliamento maschile.
gerúzze. s.m. Ciro. già. avv. già; indica che un'azione o un fatto si
gesecriste. s.m. Gesù Cristo. sta compiendo, o si è ormai compiuto in
gesèppe. s.m. Giuseppe. passato: è già tutto stabilito; se ne sono già
andati.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
giacché. cong. giacché; poiché, dal momento giargianèse. s.m. persona che parla una
che. lingua diversa della nostra.
giacchètte. s.f. giacchetta; giacca corta e giarre. s.f. anfora di terra cotta per conservare
leggera. acqua.
giacchine. s.m. dimin. di giacca. giacchetto; giarrettire. s.f. giarrettiera; elastico che ferma
giacca corta e attillata, spec. da donna. la calza da donna alla coscia e quella da
giaccóne. s.m. giaccone; giacca lunga e uomo al polpaccio.
piuttosto pesante. giarróne. s.f. grande giara; contenitore per
giáche. s.f. armatura; protezione per la difesa sorbetti.
individuale fatta di materiale resistente, giarruzze. s.m. vezz. di Ciro.
adattabile alla persona senza impedirne i gibbe. s.f. gobba; gibbo. Prominenza,
movimenti. corazza. rigonfiamento, curvatura: la gobba del naso.
giacumene. s.m. vezz. di Giacomo. gibbètte. s.f. forca; patibolo per
giagande. s.m. gigante; persona molto alta, l’impiccagione formato da uno o due legni
Nella mitologia greco-romana, ciascuno fissi in terra alla sommità è posto un altro
dei figli della Terra, di smisurata statura, che legno trasversale da cui pende la corda con
lottarono contro Giove. cappio.
giaggiólle. s.f. vezz. di Luigia.
gialde. s.f. lancia; arma da urto o da getto gibbusse. s.m. cappello teso su molle perché
costituita da un lungo fusto con ferro a si può ripiegare.
punta, impugnatura a calcio col puntale. giggine. s.m. Luigi: “Giggine éje nu bbèlle
gialdunire. s.m. persona armata di lancia. uaglióne”.
giale. s.f. ernia; fuoriuscita di un viscere o di gigginille. s.m. dimin. di Luigi.
una sua parte dalla cavità dove normalmente giggióne. s.m. accr. di Luigi.
risiede. gighe. s.m. strumento simile al violino.
gialle. agg. giallo; di colore fra l’arancio e il gilèppe. s.m. liquore; bevanda alcolica
verde. dolcificata e aromatizzata con essenze
giallètte. s.m. melone giallo. Popone. vegetali.
ginèrále. s.m. generale; grado della gerarchia
giallóre. s.m. giallume; colore giallo brutto o
militare al quale corrisponde il comando
sfacciato.
di una grande unità.
giambà. v. burlare; beffare, canzonare,
ginètte. s.m. dimin. di Luigi.
scherzare. ginotte. s.m. vezz. di Luigi.
giambèvule. s.m. anche agg. burlone; chi fa ginze. s.m. incenso; gommoresina raccolta da
spesso burle. Mattacchione. incisioni praticate su alberi spontanei in Asia
giancalasse. s.m. uomo senza voglia di e Africa, e che si brucia nelle cerimonie di
lavorare. molte religioni.
giangive. s.f. gengiva; parte della mucosa giostre. s.f. giostra; carosello di fiera, con
boccale che riveste le arcate dentarie e cavalli a dondolo, navicelle, automobiline e
circonda i colletti dei denti. simile. Gara spettacolare di abilità fra
giannètte. s.f. giannetta; ragazza agilissima: cavalieri in epoca medievale e rinascimentale.
“quèlla uaglióne éje proprie na giannètte”. Gioco popolare consistente nel cercare di
giannizze. s.m. uomo di fiducia: “ vattine chè colpire un bersaglio. Carosello di fiera, con
quille éje nu giannizze”. cavalli a dondolo, navicelle, automobiline e
giarde. s.f. beffa; burla, gesto o parola di simile.
scherno. Farsi beffe di qualcuno. giovanotte. s.m. giovanotto; uomo giovane.
giardenètte. s.m. misto di formaggi e salami; giovedì grasse. s.m. Giovedì grasso, l'ultimo
piccolo giardino. giovedì di Carnevale.
giardine. s.m. giardino; terreno con colture
giovedì sante. s.m. Giovedì santo, della
erbacee e arboree di tipo ornamentale.
settimana santa.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
giovene. agg. giovane o giovine; di persona distingue per le sue qualità di chirurgo,
che è tra l'adolescenza e la maturità. ostetrico e ginecologo di professionalità, di
gire. s.m. giro; cerchia, circuito, circolo. amore, di umanità e di carità verso i pazienti,
girèlle. s.m. taglio di carne costituito dalla tanto che fu definito “il medico dei poveri”.
parte posteriore della coscia del bue o del Morì l’1 gennaio 1951, subito dopo aver
vitello macellati. ultimato un lungo e difficile intervento
gisù bommene. s.m. Gesù bambino. chirurgico. Al funerale parteciparono migliaia
giuà. v. giovare; essere utile, vantaggioso. di persone di tutte le classi sociali, ma
giuacchine. s.m. Gioacchino. specialmente poveri che don Giulio aveva
giuannille. s.m. dimin. di Giovanni. offerto la sua opera gratuita e dandogli anche
giubbe. s.f. giubba; giacca da uomo, giacca dei soldi per comprare le medicine.
militare. giurà. v. giurare, giuro; affermare o
giubbèje. antiq. s.m. giovedì; quarto giorno promettere a qualcuno solennemente,
invocando a testimone la divinità o ciò che
della settimana civile.
più si venera o si ha caro.
giubbine. s.m. dim. di giubba giubbino.
giuramènde. s.m. giuramento; atto del
giubbόne. s.m. accr. di giubba giubbone;
giurare. Impegno solenne assunto da chi
giubba pesante, spec. quella usata dai
giura.
motociclisti.
giurlande. s.f. ghirlanda; corona di fiori,
giubbótte. giubbotto. s.m. dimin. di giubba;
fronde, erbe che si pongono in capo per
corta giacca sportiva, spec. di pelle.
ornamento.
giúde. s.m. giuda; traditore, come giuda
giurnaláje. s.m. giornalaio; chi vende
iscariota, l’apostolo che tradì Gesù.
giornali.
giudece. s.m. giudice. incarico giudica
giurnále. agg. s.m. giornale; foglio stampato
persone o cose. Pubblico ufficiale investito
che si pubblica quotidianamente per la
della funzione di giudicare in un giudizio.
diffusione di notizie politiche, economiche, di
Presso gli antichi Ebrei, magistrati che
attualità.
governarono il popolo ebraico dalla morte di
giurnaline. s.m. giornalino dimin. di giornale;
Giosuè a quella di Sansone.
pubblicazione periodica a fumetti per
giudèje. s.m. giudaico dal giudaismo o dei
ragazzi. Giornaletto.
giudei ebreo; persona falsa.
giornaliste. s.m./f. giornalista; chi scrive per i
giugne. s.m. giugno; sesto mese dell'anno nel
giornali o è redattore di un'agenzia
calendario gregoriano, di trenta giorni.
d'informazione o presso emittenti
giugnemènde. s.m. congiungimento; unione,
radiotelevisive.
collegamento.
giuse. avv. giù; a basso, verso il basso.
giuièlle. s.m. gioiello; ornamento di metallo
Andare su e giù, salire e scendere; andare giù.
prezioso spesso ornato di pietre dure o
giusèppe. s.m. Giuseppe Esposto docente
preziose.
dell’università del Crocese, poeta foggiano
giulè. s.m. gilet; corpetto aderente, senza uno dei cinque fondatori dell’Università del
maniche e abbottonato davanti, da portarsi Crocese di Foggia con Felice Stella, Gaetano
sotto la giacca, tipico dell’abbigliamento Saracino, Michele dell’Anno e Alessandra
maschile. Panciotto. Leone.
giulebbà. locuz. cuocere nello zucchero, giuste. avv. durante la tumulazione di un
caramelle di zucchero. defunto nel loculo, dopo aver messo la fila di
giulijáne. agg. e s.m. Giuliano; di Giulio si dice: “hamme fatte ‘u giuste".
Cesare. Calendario g, riformato da G. Cesare, giuvà. v. intr. giovare; essere utile,
che stabiliva la durata dell'anno in 365 giorni, vantaggioso.
con un anno bisestile ogni quattro anni. giuváme. antiq. s.m. giovamento.
giulije. s.m. Giulio De Petra nacque a Foggia giuvaminde. s.m. giovamento; utilità,
nel 1899. La figura del dott. De Petra si vantaggio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
giuvedì. s.m. giovedì; quarto giorno della gnumme. s.m. gomitolo; palla formata da filo
settimana civile. avvolto ordinatamente su se stesso:
giuvenaglije. locuz. moltitudine di giovani. “gnommere”.
giuvenastre. s.m. giovinastro; giovane gnurande. part. pres. di ignorare anche agg.
scapestrato, dal comportamento riprovevole. ignorante; che non conosce, Che ignora o
giuvene. s.f. Giovina. conosce male quello che dovrebbe sapere.
giuvenèzze. s.f. giovinezza; età di chi è Incompetente.
giovane. gnútte de segarètte. s.f. boccata di fumo di
glannole. antiq. s.f. glandola o ghiandola; sigaretta.
organo che elabora determinate sostanze, gnútte de vine. s.m. sorso di vino.
prelevando gli elementi del sangue. gnutte. v. ingoiare; mandar giù o inghiottire,
specialmente con avidità, sorso d’acqua.
gloriapadre. s.m. aloe o aloè; pianta grassa
Sopportare, tollerare. Ingollare, trangugiare.
delle Liliflore con foglie carnose con spine gnuttije. v. ingoiò.
sui margini, che circondano l’infiorescenza a gnuveláte. locuz. bloccato senza parola.
pannocchia rossa, giallo o striata, usata in gocce. s.f. trombosi; formazione di trombi
medicina per il succo amaro estratto dalle nelle cavità cardiache o nei vasi. Paralisi.
foglie. Goccia.
glόme. antiq. s.m. gomitolo; palla formata da góde. v. intr. godere; essere profondamente
filo avvolto ordinatamente su se stesso. felice. Gioire, compiacersi, rallegrarsi.
gmaffe. locuz. in fede mia. godendarde. s.m. bastone armato di ferro.
gmagnère. antiq. s.m. capriccio; desiderio, gonfrèdarije. s.f. camera d'aria per ruote.
idea, progetto, improvvisi, spec. bizzarri. Fare gongozze. avv. andare in carrozza.
i capricci, detto spec. di bambini, lamentarsi, gonne. s.f. gonna; indumento femminile che
comportarsi in modo bizzarro. Bizza, copre la parte inferiore del corpo dalla vita in
ghiribizzo, grillo. Voglia, prurito. giù: “ vennèlle”.
gnacchete. avv. disgusto per qualcosa. gorghe. s.m. canna alla gola, mulinello
gnastre. locuz. cosa da nulla. d’acqua.
gnèrnò. locuz. signor no, si dice anche: governáte. locuz. razione di biada data ai
“gnornò”. cavalli.
gnèrsì. locuz. signor sì, si dice anche; grabbáte. s.m. giaciglio di povera gente.
“gnorsì”. gracchije. s.f. cornacchia; uccello dei
gnèzióne. s.f. siringa; cilindro di vetro o Passeriformi simile al corvo ma con becco più
plastica con stantuffo per iniezioni. grosso e più incurvato, coda arrotondata e
gniff’e gniaffe. locuz. chi parla dal naso. piumaggio completamente nero. Cornacchia
gnò. locuz. cosa hai detto, è qui; dimmi, grigia, con piumaggio in parte grigio. Persona
risposta di presenza a una chiamata, sono qui, pettegola e importuna.
dimmi. gradasse. s.m. gradasso; fanfarone,
gnocche. s.m. gnocchi, maccheroni fatti in millantatore, smargiasso. Che si comporta da
casa. spaccone.
gnorre. gnorre, avv. fingere di non capire o gradijáte. s.f. gradinata; ordine di gradini
di ignorare. spec. molto ampi. Scalinata. Negli anfiteatri
gnostre. s.m. inchiostro; sostanza di varia e negli stadi, ordine di posti costituiti da alti
natura, nera o colorata, usata per scrivere. gradini, spec. in pietra, su cui siedono gli
Vino nero. spettatori.
gnotte. v. tr. ingoiare; mandar giù o graffe. s.m. krapfen; frittella di pasta molto
inghiottire, spec. con avidità. Inghiottire. lievitata, ripiena di crema, spolverata di
gnummà. s.f. mettere a piombo. zucchero. Bombolone.
gnummáte. s.m. impiombato; pesante. graffijátúre. s.f. graffiatura; segno lasciato da
un graffio. Ferita leggera e superficiale.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
graffije. s.m. graffio; lacerazione lieve della bianchi o giallognoli e semi bruni triangolari,
pelle prodotta dalle unghie o strumenti utilizzati come foraggio per animali
appuntiti. d'allevamento, o macinati e ridotti in farina
gramà. v. rattristare; gramare far diventare per uso alimentare.
triste. Addolorare, affliggere. gráne. s.m. grano; pianta erbacea delle
grambèstije. s.f. grosso cervo, alce. Glumiflore presente in varie forme coltivate.
gramègne. s.f. gramigna; erba perenne delle Frumento.
Graminacee che produce gravi danni alle gránecutte. s.m. dolce tipico foggiano, fatto
colture. Pasta alimentare simile a corti con grano tenero lessato e condito con sapa,
spaghetti arricciati. noci, melograno e cioccolato, si mangia in
grammateche. s.f. grammatica; l’insieme e la ricorrenza dei defunti il 2 novembre.
descrizione sistematica delle regole gránedinije. antiq. s.m. granturco o
riguardanti gli elementi costitutivi di una granoturco; pianta erbacea delle Glumiflore,
lingua. con fusto robusto, infiorescenze maschili in
grammofene. s.m. grammofono; apparecchio pannocchie terminali e femminili a spiga
usato specialmente un tempo per la avviluppate da brattee: i suoi frutti gialli sono
riproduzione di suoni incisi su dischi commestibili e le foglie utili come foraggio.
fonografici, Fonografo. Frumentone, granone, mais. La cariosside di
gramuffe. antiq. s.f. grammatica. tale pianta, dalla quale per macinazione si
granáte. s.f. granata, scopa formata da ottiene una farina gialla usata
mazzetti di saggina essiccata e legata attorno nell'alimentazione.
ad un bastone circolare di legno. graneláte. antiq. s.f. grandinata; scroscio di
granáte. s.m. melograno o melagrano; albero grandine. Gragnola. Grandine caduta.
delle Mirtali con foglie lanceolate granele. antiq. s.f. grandine; precipitazione
opposte, fiori rossi e frutti commestibili; la violenta di chicchi sferoidali o pezzetti
sua corteccia ha azione vermifuga. irregolari di ghiaccio.
granatire. s.m. granatiere. soldato che nei granelèje. antiq. s.m. grandinio: un
reggimenti del XVII e XVIII sec. aveva il grandinare violento e insistente.
compito di portare e lanciare granate, Negli granezzúse. antiq. s.m. persona boriosa.
eserciti moderni, soldato di un corpo scelto di granfáte. locuz. colpo di zappa.
fanteria, di statura superiore alla media. granfe. s.m. artiglio; unghia adunca e
granavuttele. s.m. rospo; animale anfibio, pungente d'animali rapaci, volatili o terrestri.
senza coda, dal corpo tozzo e dalla pelle grannenáte. s.f. grandinata; scroscio di
spessa e verrucosa, ricca di ghiandole che grandine. Gragnola. Grandine caduta.
secernono un liquido acre e irritante. grannόne. antiq. s.f. grandine.
grancasse. s.m. tamburo grande; cassa grano. s.f. moneta di rame napoletana in
cilindrica in legno o metallo, coperta ai corso nell’anno 1789, equivaleva a due tornesi
due lati da membrane, di cui la superiore uguale a dodici cavalli.
viene percossa da apposite bacchette. granóne. s.m. granturco, mais.
grancede. agg. rancido; detto di sostanze grappe. s.f. grappa; pezzo di ferro, di svariate
fogge, per collegare fra loro elementi di
grasse che, per un processo di ossidazione,
lavori o di muratura, parti di costruzione,
assumono un sapore sgradevole di stantio. legnami. Acquavite ad alta gradazione
grancedúme. agg. rancidito; sapore alcolica, ottenuta per distillazione delle
sgradevole.
vinacce.
granciafellóne. locuz. grosso errore.
grappele. s.m. grappolo; infiorescenza o
gráne saracène. s.m. grano saraceno, erba
infruttescenza formata da fiori o frutti
delle Poligonacee, ha un fusto eretto e
peduncolati sopra un asse centrale allungato.
ramificato che può raggiungere un'altezza di
90 cm, foglie a forma di freccia, fiori

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
grattaghiacce. s.m. arnese in metallo per provocato da un uso improprio del cambio di
grattare il ghiaccio per fare le granite. velocità.
grattamarianne. mdd. Donna foggiana che gratte. v. grattare; stropicciare la pelle con le
vendeva le granite durante la festa di unghie per far cessare il prurito.
sant’Anna. “gratte Marianne chiù gratte e gravajúlle. s.f. piccola pasta imbottita di
chiù guadagne”. ricotta e uova e altro.
grasce. s.f. grascia; abbondanza, “e mègghije gravande. agg. anche s.m. obeso; affetto da
tenè ‘a grasce nande pe nande”. obesità.
grascè. locuz. è l’ordine che si da a chi gravecèmbele. s.m. clavicembalo; strumento
comanda la quadriglia, ballo foggiano. a corde pizzicate con plettri azionati da una
grascite. locuz. zona di terreno delle poste di tastiera.
pecore reso grasso dagli escrementi degli gravede. agg. incinta; di donna nel periodo
equini. della gravidanza.
grasciúse. agg. generoso; che mostra grazie a Dije. mdd. ringraziando il Signore.
altruismo, grandezza d'animo, alti sentimenti. grazièlle. s.f. vezz. nome di donna Grazia.
Magnanimo. “ce stáce nu dètte chè dice Grazije, grazièlle e
grasciόne. agg. s.m. prodigo; generoso, graziocazze”.
liberale. Chi dona con eccessiva larghezza. grazije. s.f. grazie; fascino derivante da
grasse. agg. grasso; che presenta abbondante caratteristiche di armonia, delicatezza,
sviluppo del tessuto adiposo. Sostanza bellezza, eleganza.
untuosa, oleosa, viscosa. gregarije. s.m. gregario; soldato semplice.
grastáte. antiq. s.m. castrato; animale o gregáte. part. pass. unito, aggiunto.
persona incapace di riprodursi perché privo di grègge. s.m. gregge; gruppo di pecore o capre
ghiandole genitali. Agnello castrato, adunate sotto la custodia di un pastore.
specialmente macellato. grèghele. s.f. pecora dello stesso gregge
graste. s.f. vaso; recipiente di terracotta. segnata con il bollo a fuoco.
gráte. s.f. grata; chiusura di finestre o altri grègne. s.f. canocchie; covoni, fascio di grano
vani costituita da elementi di metallo o di mietuto.
legno incrociati. gremaldille. s.m. grimaldello; ferro uncinato
graticule. s.f. graticola; utensile da cucina che serve per aprire serrature senza la chiave.
formato da spranghette di ferro su un grès. s.m. gres; tipo di ceramica colorata cotta
telaietto, o da una lastra metallica scanalata, ad alta temperatura, caratterizzata da
per arrostire vivande. Griglia. grande durezza e resistenza, usata spec.
gratta marianne. s.f. granita di ghiaccio: nell'industria chimica e nell'edilizia.
“Marianne” tipico personaggio foggiano era gresaglije. s.f. grisaglia o grisaille; qualsiasi
grattacápe. s.m. grattacapo; fastidio, tessuto, specialmente di lana, di filati
preoccupazione. grigi, o bianchi e neri con effetto di grigio.
grattacáse. s.f. grattugia; utensile da cucina, grezzarije. agg. detto di grezzo, una cosa che
in lamiera bucata e lievemente curva, non piace.
cosparsa di buchi con orli rialzati, su cui si grèzze. agg. grezzo; grossolano, rozzo,
grattano formaggio, pane secco e simili. ruvido.
grattacúle. s.m. mdd. impiccio. gricce. s.m. capriccio; fare i capricci, detto
grattascióne. s.m. forte prurito; sensazione specialmente di bambini, lamentarsi,
cutanea sgradevole che induce a grattarsi. comportarsi in modo bizzarro. Bizza,
Pizzicore. ghiribizzo, grillo.
grattá. v. tr. grattugiare; sminuzzare qualcosa griffà. v. stropicciare; strofinare, sfregare
passandola su e giù per la grattugia. forte qualcosa. con la mano, o una cosa
grattáte. s.f. grattata; atto del grattare o del contro un’altra.
grattarsi. Nel linguaggio degli
automobilisti, rumore secco e raschiante,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
grigge. agg. s.m. grigio; di colore formato da guáde. antiq. s.m. bosco; estensione di terreno
una mescolanza di bianco e nero. Capelli coperta di alberi, spec. di alto fusto, e di
grigi, di chi comincia a incanutire. arbusti selvatici.
grijime. antiq. agg. grinzoso; che fa le grinze. guaffe. antiq. agg. rozzo; non raffinato
Rugoso. dall'educazione, dalle buone maniere.
grille. s.m. grillo; piccolo insetto nero, con guagnóne. antiq. s.m. fattorino; chi presso
zampe posteriori atte al salto il cui maschio, un'azienda pubblica o privata è incaricato
fregando le elitre, produce un caratteristico dei piccoli servizi, spec. di consegna e
suono. recapito.
grippe ‘nganne. s.m. malattia alle tonsille; guáje. interiez. guai; si usa in escl. per
differite: “ ‘u criatúre e murte ck’u grippe esprimere minaccia o, talvolta, un
‘nganne”. ammonimento: guai a te!; guai a voi!
grò. s.m. tipo di drappo a grana grossa. guajità. v. insidiare; tendere insidie, tendere
gróje. s.m. gru; grosso uccello che vive nelle un agguato.
zone ricche d'acqua, con zampe e collo guajite. s.f. guardia notturna; chi svolge
lunghi, becco dritto e appuntito. azioni di vigilanza.
groppe. s.f. groppa; regione dei quadrupedi gualáne. s.m. garzone della masseria addetto
compresa tra i lombi, i fianchi, le cosce, la alle pulizie della stalla e animali in genere.
coda e le natiche. guálde. s.m. bosco; estensione di terreno
grotte. s.f. grotta; cavità naturale di solito in coperta di alberi, spec. di alto fusto, e di
rocce calcaree dovuta all'azione delle arbusti selvatici.
acque. Caverna, spelonca. Stanza sotterranea gualècce. agg. sudicio; non lavato né pulito;
usata come deposito di cibi e adibita a imbrattato, sporco. Lercio, lurido. “gualèrce”
osteria. Si dice anche “grutte”. gualive. agg. uguale o eguale; detto di cosa,
gruffeláre. locuz. collo del maiale. persona o animale che per natura,
grugnalètte. agg. anche s.m. bianchetto; gualláre. s.m. ernioso, uomo prepotente.
sardine e acciughe neonate, trasparenti, gualle. s.f. ernia; fuoriuscita di un viscere o di
incolori, che lessate diventano bianche. una sua parte dalla cavità dove
grugne. locuz. cattiva espressione del viso. guallúlle. s.m. uomo prepotente.
grullà. v. crollare; muovere dimenando in qua
guallúse. s.m. uomo ernioso.
e là. Lasciarsi cadere di schianto, per
gualme. agg. sporco; che non è pulito. Sozzo,
improvviso dolore e simile.
grumele. s.m. grumo; piccola quantità di sudicio.
liquido rappreso, specialmente di sangue. guande. s.m. guanto; accessorio
Pallottola che si forma negli impasti male dell'abbigliamento maschile e femminile che
amalgamati. riveste e protegge la mano.
grumelèje. v. russare; fare rumore, dormendo, guandire. s.m. vassoio; grande piatto in vario
con il respiro. materiale, con bordo rilevato,
grumulà. antiq. russare. “granfulà”. guantáre. s.m. guantaio; che fa o vende
grunghe. s.m. grongo; pesce osseo degli guanti.
Anguilliformi con corpo cilindrico a pelle guanterèlle de lu micce. s.m. stoppino o
gruppère. s.f. cordone di cuoio che va dalla lucignolo delle candele, porta smoccolatoio.
sella e s’infila la coda del cavallo; posolino. guanterèlle. s.f. piccolo vassoio.
grusse. agg. grande; che oltrepassa la misura guappe. s.m. guappo; spaccone; chi è di solito
ordinaria per massa, volume e simile. attribuirsi virtù, meriti, capacità, eccezionali.
guadagnà. v.tr. guadagnare. Trarre da un Ammazzasette, fanfarone, smargiasso.
impiego, professione, arte, industria e simile, guappóne. s.m. guappo; grande camorrista,
un compenso o un profitto. persona violenta e priva di scrupoli.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
guaratèlle. s.f. bagattella; cosa frivola, senza carrozze e sim., o per sellare i cavalli.
troppa importanza. Bardatura.
guardà. v. tr. guardare; rivolgere lo sguardo guarnezijóne. s.f. guarnizione; tutto ciò che
per vedere. serve a guarnire. Contorno di una pietanza.
guardacacce. s.m. guardacaccia o Elemento di gomma, cuoio, fibra o altro,
guardiacaccia; guardia giurata addetta al interposto fra le superfici metalliche di un
guardapertóne. s.m. guardaportone; portiere recipiente, condotto e sim. per assicurarne la
in livrea di palazzi signorili, tenuta.
guascarijine. s.m. uccello di nido,
guardapèsche. s.m. guardapesca o
mascherino.
guardapesca; guardia giurata addetta al guascotte. locuz. semi cotto.
controllo della caccia. guastà. v.tr. guastare; ridurre in cattivo stato,
guardaporte. s.m. anche agg. portinaio; chi mandare in rovina.
esercita mansioni di custode e sorvegliante guastáde. s.f. caraffa; recipiente per liquidi,
alla porta di abitazioni. di vetro o altro materiale, panciuto, con collo
guardaspalle. s.m. guardaspalle; chi è addetto stretto e una larga bocca, provvisto di manico.
alla protezione di una persona. guastafèste. s.m. guastafeste; chi guasta
guardáte. s.f. guardata; sguardo, l'atmosfera allegra di un ambiente o interviene
specialmente rapido. Occhiata. a sproposito a sconvolgere l’attuazione di un
guardatúre. agg. bieco; obliquo, torvo di piano.
specialmente dello sguardo. Losco, guastáte. part. pass. Anche agg. avariato; che
minaccioso. ha patito avaria, detto di cibo guasto.
guardia carcerarije. antiq. s.m. agente di guattáte. v. anche agg. assestato; ordinato.
custodia penitenziaria. Sistemato. Assennato, avveduto.
guardia fuche. antiq. s.m. guardia fuochi, guattóne. agg. guardingo; di chi procede o si
vigile del fuoco cui è affidata la prevenzione e comporta in modo cauto e circospetto
l’estinzione degli incendi. Pompiere. preoccupandosi di non essere sorpreso o colto
guardia pisciacchije. antiq. s.m. vigile in fallo.
urbano; di cui è affidata la vigilanza gubbije. s.f. sgorbia; scalpello a mezza luna a
dell’applicazione dei regolamenti di polizia taglio incavato che serve al falegname e
urbana. all’intagliatore per fare sgusci e canali.
guardije. s.m. celerino; agente della celere, guèffe. s.f. gabbia; contenitore formato da un
nome dei reparti celeri autotrasportati. telaio e da sottili sbarre o fili di ferro, in cui
guarduncille. locuz. striscia di cuoio che vengono rinchiusi piccoli animali,
congiunge la tomaia alla suola della scarpa. specialmente uccelli. Prigione.
guarènde. s.f. guarentigia; garanzia assicurata gueja guè guè. locuz. verso che a Foggia si fa
dalla legge. Legge delle guarentigie, quella per burlare.
guèncià. v. sfuggire; schivare, evitare,
con cui, nel 1871, lo Stato italiano garantì
sgusciare.
l'immunità personale, l'indipendenza politica e guèrne. s.m. governo; direzione, guida,
altre prerogative al Papa, dopo la presa di comando: prendere il governo della nave.
Roma. Organismo statale complesso che determina
guarnamendáje. s.m. sellaio; chi fabbrica o l'indirizzo politico dello Stato. Si dice
ripara selle e oggetti di cuoio. anche: “guvèrne”.
guarnèlle. antiq. s.m. nome di tessuto di guèrre. s.f. guerra; situazione di conflitto
cotone e di lino. armato fra stati. Triste e doloroso fu il
guarneminde. s.m. finimento; insieme degli bilancio della guerra a Foggia nel 1943, la
oggetti per attaccare gli animali da tiro a carri, nostra città subì dal maggio al settembre
tredici bombardamenti da parte degli alleati,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
case distrutte e rese pericolanti circa l’80%; gunfijà. v. gonfiare; dilatare con fiato, gas o
morti 20.298 su 79.000 abitanti; feriti gravi o aria una cavità dalle pareti elastiche.
lievi oltre 2.000; dispersi oltre 1.000. I giorni gunge. v. tran. ungere; Spalmare di olio o di
di bombardamento furono: 28 maggio; 31 altre sostanze grasse. Lubrificare.
maggio; 20 giugno; 23 giugno; 15 luglio; 22 gungόne. s.m. pugno dato sul viso, spesso i
luglio; 16 agosto; 19 agosto; 20 agosto; 21 bambini gonfiano le gote con il fiato e con un
agosto; 25 agosto; 31 agosto; 6 settembre. L’8 colpo cercano di sgonfiarle vince chi fa più
settembre viene firmato l’armistizio. Il 23 rumore.
settembre alle ore quindici la VIII^ armata gurgozze. s.m. organo tubulare dell'apparato
americana entra a Foggia con carri armati e digerente compreso fra la faringe e lo
mezzi militari, i foggiani li accolgono con stomaco.
fiori di campo e fasce tricolori, accolgono a gurgulizije. s.f. liquirizia; pianta erbacea o
festa i distruttori della nostra città, coloro che suffruticosa delle Rosali con rami fiori
hanno portato morte e uccisi i nostri cari, una azzurrognoli e frutto a legume. Sostanza
grande vergogna. vegetale estratta dalle radici di tale pianta,
guèrrire. s.m. guerriero; uomo d'arme, spec. usata come emolliente, espettorante, diuretico.
dell'antichità o della leggenda. gusce de gráne. s.f. pula; rivestimento dei
gúfe. s.m. gufo; uccello rapace notturno con semi di cereali o altre piante che si stacca
capo grande, occhi frontali, becco breve e con la trebbiatura. Lolla.
adunco, piume morbide e due ciuffi de penne gusce de rise. s.f. pula; Sottoprodotto della
erettili sul capo. sbiancatura del riso, costituito dagli strati
guglièlme. s.m. Guglielmo II di Sicilia detto il corticali del seme. Loppa.
Buono nel 1179 fece ampliare la cappella e gustáte. v. gustare; distinguere il sapore di
fece erigere una fastosa Cattedrale in stile qlco. mediante il senso del gusto.
Romanico- Pugliese, morì nel 1189.”
gutte. s.f. goccia; particella di liquido che si
Guglièrme”.
guglierme. s.m. Guglielmo. separa da una massa.
guglièrmine. s.m. dimin. di Guglielmo. gutteniáte. v. insinuare; suscitare in qlcu. un
guidà. v. guidare; precedere o accompagnare sospetto con discorsi poco chiari, ma
qualcuno fungendo da guida. pieni di allusioni.
guide. s.m. Guido Macelli Foggia (1889- guvernále. s.m. timoniere; chi è addetto al
1974) autore di varie macchiette in vernacolo maneggio della ruota o della barra del
foggiano. timone.
guidúcce. s.m. vezz. di Guido. guvete. s.m. gomito; regione dell'arto
gulejúte. agg. anche s.m. goloso; che ha il superiore in cui il braccio si articola con
vizio della gola: goloso di dolciumi. l'avambraccio. Parte della manica che copre il
gulije. antiq. s.m. desiderio; aspirazione verso gomito.
ciò di cui si ha bisogno, si sente la mancanza. guzle. antiq. s.m. antico violino usato anche a
gulijúse. agg. anche s.m. goloso; che ha il Foggia aveva una sola corda.
vizio della gola: goloso di dolciumi.
Ghiotto.
gulle. antiq. s.m. desiderio;aspirazione verso
ciò di cui si ha bisogno, si sente la
mancanza.
gumì. antiq. v. vomitare; espellere attraverso
la bocca, il contenuto gastrico: vomitare
sangue.
gumitele. s.m. gomitolo; palla formata da filo
avvolto ordinatamente su se stesso.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

H, h I, i

ha ‘ngudde. locuz. l’ha sorpreso. ‘i. articolo.


ha cudde fáme. locuz. ha fame. ì. voc. con suono aperto.
ha cudde. locuz. l’ha visto; l’ha sorpreso. i. vocale.
ha lusciáte. locuz. l’ha visto. iacuvèlle. s.m. lezzi amorosi.
ha scuèrte. locuz. l’ha scoperto. iághe. s.m. lago; massa d'acqua che riempie
hagghija avúte. v. ho avuto. una cavità della superficie terrestre, senza
hagghije. v. ho (verbo avere). comunicazione diretta col mare. Traditore.
háje. v. hai. iajále. s.f. Raffaella, Raffaele.
hamme. v. abbiamo, dobbiamo. iajèlle. s.f. Raffaella. “iaèlle”
hanne. v. hanno. iajètte. s.f. Lucia.
harmattáne. s.m. vento freddo molto secco iajolle. s.f. Filomena.
del levante. ialèje. s.m. mollusco simile a una farfalla vive
hidalche. agg. nobile; della nobiltà, che in alto mare.
appartiene alla nobiltà. Chi appartiene a una ianáre. s.m. fattucchiere; chi fa fattucchierie,
categoria di persone in possesso di titoli stregonerie.
particolari, discendenti da una classe che negli iande d’a róte. s.m. quarti di ruota pezzi di
antichi ordinamenti monarchici fruiva di legno curvi, che, uniti, formano la ruota dei
particolari privilegi. Blasonato. Uomo gentile. carri.
iande. s.m. settori circolari di legno che
formano la ruota del carretto.
iannatúre. s.m. caprugginatoio, pialletto con
lama convessa utilizzato per dare forma alle
doghe.
iappecca iappeche. locuz. piano piano.
iappecche. locuz. piano.
iazze. s.m. giaciglio; misero lettuccio o
mucchio di stracci o paglia.
ibbece. s.m. stambecco; mammifero
ruminante alpino degli Ungulati, affine alla
capra, grigio rossastro con corna massicce
inanellate curvate a scimitarra.
ibijische. s.m. decotto; preparato
medicamentoso ottenuto facendo bollire per
un certo tempo determinate sostanze
nell'acqua e filtrandole dopo il
raffreddamento. Infuso.
iblèje. s.m. miele siciliano; sostanza dolce,
sciropposa o solida, di color cereo, ambrato o
brunastro, che le api producono elaborando il
nettare tratto dai fiori e da altri succhi dolci
delle piante.
iconavètere. s.f. Icona Vetere; Il sacro tavolo,
come vuole la tradizione, venne donato,
proveniente da Costantinopoli, alla città di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Arpi, da San Lorenzo Maiorano vescovo di iève. v. andava.
Siponto. (icona antica) o Madonna dei sette iffe. locuz. tanto tempo fa.
veli, nel 1066 o 1073 il 13 Agosto fu trovato ììì… locuz. ordine al cavallo di fermarsi.
in un pantano l’Icona Vetere, un quadro di ije. pron. pers. anche s.m. io; indica la persona
legno con la figura della Vergine Assunta in che parla e si usa (solo come sogg.) quando
sette veli, “quadro bizantino che raffigura la chi parla, si riferisce a se stesso: io non lo so;
vergine di carnagione nera con un bambino in io ho ecc...
braccio”. Il quadro misura m. 1,84 per m. ijèjele. s.m. giuggiolo: alberetto delle
0,80. Nigra sum, sed formosa, filiae Ramnali coltivato e pregiato per il legno duro
Hyerusalem, percui così è dipinta la Vergine e per i frutti a drupa commestibili.
su quella tavola. Per conservare memoria di illaquà. locuz. cogliere nel laccio.
questo avvenimento, ogni anno si rinnova la illècebrà. v. incitare; indurre qualcuno con
festività, mediante processione, il 20 Marzo, esortazioni e simile a fare qualcosa.
si porta la Sacra ICONA nella Chiesa di S. imbigne. s.f. tomaia; parte superiore della
Giovanni Battista, accompagnata da quasi scarpa.
tutte le Congreghe. E così, com’è costume ad imbrunetúre. s.m. brunitoio; arnese per
ogni 13 Agosto, Il Sacro Tavolo è portato lucidare i metalli mediante sfregamento.
nella Chiesa di S. Tommaso, in memoria del Ruota di legno usata dagli arrotini per lucidare
suo ritrovamento, come si dirà. La Città volle le lame dopo averle affilate.
stabilire che il giorno ventidue del detto mese imbucatáre. v. imbiancare; far divenire
(marzo) fosse dichiarato Festivo, per cui bianco.
inoltrò domanda a Monsignor Giampietro imbulà. v. rubare; prendere con la violenza o
Faccolli e questo prelato, dopo giuridico
di nascosto ciò che appartiene ad altri.
esame ingiunto sulla portentosa apparizione,
imbustatúre. locuz. chi spera nelle altrui
confermò le premure degli agenti Municipali
disgrazie.
della nostra Città.
imforme. s.f. informazione; trasmissione o
ictusse. s.m. ictus; qualsiasi malattia insorta in
acquisizione di dati, elementi, notizie e simile.
modo improvviso. Emorragia cerebrale:
impagliáte. s.f. damigiana; recipiente di
ictus apoplettico.
vetro, di forma circa sferica, con collo e largo,
idarèlle. s.f. dim. d’Ida.
rivestito gener. di fibre vegetali.
idrèje. s.f. secchia per attingere l’acqua.
idrobbeseje. s.f. travaso dell’umore serioso e impaliunì. v. ammuffire; fare la muffa.
acqueo in una parte del corpo spesso nella Invecchiare o sciuparsi tenendosi appartato
pancia. dalla vita attiva.
idrolitine. s.f. bustina con contenuto di impecchè. locuz. perché, ragione, motivo.
polvere idrogenata che si metteva nell’acqua imperià. v. imperare; dominare, regnare,
per farla effervescente, si vendeva negli anni avere il comando assoluto.
sessanta, oggi di nuovo riproposta sul impèrtenènze. s.f. arroganza; modo di
mercato. comportarsi presuntuoso e insolente.
idrufurèje. s.f. feste propiziatorie durante la imprèndà. v. sollecitare; far fretta a
vendemmia. qualcuno.
idrurrèje. locuz. scolo di liquido sieroso. imprènde. s.f. impronta; traccia che rimane
idúcce. s.f. vezz. d’Ida. su un corpo su cui si sia esercitata una
iènca. s.f. giovenca;il piccolo della mucca. pressione. Impronta digitale, disegno lasciato
iène. s.f. iena; mammifero dei Carnivori con dalle creste papillari dei polpastrelli delle dita
testa massiccia, tronco più sviluppato caratteristico per ciascuna persona, atto quindi
anteriormente, odore sgradevolissimo. a stabilirne il riconoscimento.
Persona crudele e vile. imprèssarije. s.m. impresario; chi dirige o
ièrme. s.f. mannella di grano. gestisce un’impresa.
iètico. agg. tisico; che è malato di tisi. inamáte. locuz. preso con l’amo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
incarcho. s.m. incomodo; disagio, disturbo: incutecúte. locuz. indurito come una cotenna.
recare incomodo a qualcuno Fastidio, inda inde. locuz. molto dentro.
imbarazzo. inde. avv. dentro; nell'interno, nella parte
incartamènde. s.m. documento; qualsiasi interna: entrare, spingere dentro.
cosa che costituisca materiale indellètte. s.m. intelletto; complesso delle
d’informazione. facoltà mentali che consentono di intendere,
incenzà. v. incensare; spargere fumi pensare, giudicare.
d'incenso, in cerimonie religiose. indragà. locuz. diventare cattivo.
inchiède. v. chiedere; avanzare una pretesa, indunnà. locuz. farsi donna.
industriále. agg. anche s.m. industriale;
prospettare o esprimere un desiderio,
imprenditore o proprietario di un’impresa
incitare il popolo alla rivolta. Spronare, industriale.
stimolare. inemáte. v. agg. anche s.m. innamorato; che è
incoronáte. s.f. Incoronata, uno dei tre preso da amore per qualcuno o da
santuari nella provincia di Foggia. La sua entusiasmo per qlco. Chi prova un sentimento
storia risale al 1001, col contadino di amore per qlcu.
Strazzacappa e il conte d’Ariano che fece infandà. v. generare; procreare un essere
costruire una cappella che in seguito divenne della medesima specie. Prodursi.
un santuario, che erge solitario nell’antico infènze. agg. ostile; del nemico in guerra:
bosco di querce. Il santuario conserva l’esercito ostile. Irato.
gelosamente tutto il patrimonio di tradizioni infonnere. v. intingere; immergere o bagnare
legate al particolare culto della Madonna da leggermente in un liquido. Bagnare.
ricordare: la vestizione che avviene il
infrangènde. s.m. accidente; evento, caso.
mercoledì precedente l’ultimo sabato di
Fatto fortuito, inaspettato.
Aprile. La cavalcata degli Angeli che si
svolge il venerdì successivo alla vestizione infrèvoláte. agg. incauto; privo di cautela,
della statua, vuole riproporre il tripudio che avvedutezza. Imprudente.
aveva riempito la selva di canti e luci nella infurzà. v. fortificare; munire di opere di
lontana notte di aprile del 1001 quando la fortificazione. Rendere forte. Irrobustire,
vergine apparve al conte di Ariano e all’umile rafforzare.
e privilegiato contadino Strazzacappa. Cavalli inguaggije. s.f. scommessa; patto fra due o
superbamente bardati, ornati di lustrini e più persone, in base al quale chi fa
sonagliere, insieme a centinaia di fanciulli un'affermazione errata, sbaglia una
vestiti da angeli, santi e da fraticelli che previsione, o sim., si impegna a pagare una
girano tre volte intorno al santuario in mezzo data somma o a soddisfare un dato impegno.
a centinaia di fedeli che accompagnano il inguffe. s.m. ingolfo, boccone che si da per
corteo col canto di antiche laudi. L’altra stare zitto. Tangente.
usanza era di togliersi i calzari: quando i inguistáre. s.f. brocca; vaso di terracotta,
pellegrini, arrivavano al ponte cervaro o, per metallo o vetro, fornito di manico e
quelli che arrivavano da Potenza, usavano beccuccio per contenere liquidi.
togliersi i calzari e percorrere gli ultimi due
innere. s.m. genero; il marito della figlia
chilometri a piedi. Oggi come tradizione è
rimasta la cavalcata che consiste in: le rispetto ai suoi genitori.
compagnie di fedeli che partono da Foggia per innustrà. locuz. ornare con un drappo tinto di
tutto il tratto di strada fino al Santuario, vanno porpora.
a piedi, una volta arrivati fanno i tre giri in inquiline. s.m./f. pigionante; chi abita in una
segno di devozione prima di entrare nel casa presa in affitto, oppure sta a pigione
santuario. L’altra usanza sopravvissuta è da presso qualcuno. Affittuario.
ricordare anche la benedizione dell’olio che
ogni pellegrino riceve.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
insculde. v. anche agg. scolpito; inciso in nel 1864 con un laboratorio meccanico a
pietra, marmo e simile. Adorno di sculture, Scuola Tecnica. L’istituto Autonomo Case
di fregi. Popolari sorse nel 1933 con sede provvisoria
inscurto. v. scolpito, sopra. presso l’Ufficio Tecnico de Comune; popola
inteme. agg. intimo; biancheria intima, quella 2^ guerra Mondiale ebbe la sede in via A. da
che si indossa direttamente sull’epidermide. Zara e dal 1959 l’attuale via R. Maggese.
intirizzúte. v. tr. intirizzire; perdere istruvite. agg. istruito; fornito di una
parzialmente movimento e sensibilità per il preparazione o cultura superiora alla madia.
freddo. italijáne. agg. anche s.m. italiano; dell'Italia.
intrigule. s.f. vivanda idonea ad intingere. Lingua neolatina parlata in Italia.
intrucche. avv. frattanto; in quel mentre, nel italije. s.f. Italia; nazione dell’Europa.
medesimo tempo. ittatille. s.m. ragazzo di genitori ignoti.
intrude. locuz. chiuso in sé. ittejucolle. s.f. colla di pèsce usata dai
invertedujà. agg. valoroso; coraggioso, falegnami.
animoso, prode .Che dimostra valore, iumèlle. s.f. giumella, quanto è contenuto nel
ardimento. cavo delle due mani tenute insieme come la
inzullì. locuz. diventare soffice, morbido. farina ed altro.
iochele. s.f. chiocciola; mollusco gasteropode iunghe. s.m. giungo; pianta erbacea delle
terrestre con conchiglia a forma di globo Liliflore che cresce nei luoghi acquitrinosi,
per la cui presenza si distingue dalla lumaca. con foglie cilindriche e infiorescenza
ióie. s.f. ciancia; discorso futile o verdastra. Il fusto di tale pianta impiegato
sconclusionato, o non rispondente a verità. in oggetti, mobili e sim. intrecciati.
Chiacchiera, ciarla. iusce iusce. locuz. per invogliare il cavallo ad
ionte. s.f. giunta; punto in cui due parti si urinare.
uniscono. Piccola quantità di merce aggiunta iussejόne. s.m. comando; imposizione
come sovrappiù a quella acquistata. Pezzetto. autorevole, intimazione che esige obbedienza.
irche. s.m. maschio della capra. iúte e venúte. v. andato e venuto.
ire de Dije. locuz. per dire baccano, chiasso. iúte. v. andato.
ire. s.f. iride; arcobaleno insieme di colori ixs. s.m. segno dell’incognita, consonante.
disposti come quelli dell'arcobaleno, sfumati
l'uno nell'altro.
irre e orre. locuz. dice e disdice.
irte. agg. alto; che ha una determinata altezza.
isce. v. esci, uscire andare fuori.
isciarrije. v. uscirebbe.
issa ora, avv. adesso; ora, in questo momento,
presentemente.
isse. pron. egli; indica la persona di cui si
parla e si usa come soggetto.
istègghije. s.f. lanterna e campana per
catturare le allodole di notte.
istitúte. s.m. istituto, organismo costituito per
il perseguimento di un dato fine. Nel 1894 il
10 giugno fu inaugurato l’Istituto Lorenzo
Scilitani. L’istituto Tec. Indust. Saverio
Altamura sorse con la ristrutturazione e gli
opportuni adattamenti dell’antichissimo
Molino a vapore “Whitmore” Grimaldi & C.”

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
jazze. s.m. misero giaciglio.
J, j jelà. v. gelare; agghiacciare, congelare: il
freddo mi gela i piedi. Divenire di ghiaccio.
jeláte. s.f. gelata; diminuzione della
temperatura a un valore uguale o inferiore a
zero gradi.
jacce. s.m. anche agg. ghiaccio; forma solida jèle. s.m. gelo; temperatura pari o inferiore a
cristallina che l'acqua assume a zero gradi. Freddo pungente.
temperature inferiore a zero gradi centigradi. jènne jèmme. locuz. andando andando.
jacceáte. v. anche agg. ghiacciato; coperto di jète selvatica. s.f. bietola o bieta; selvatica;
ghiaccio: strada ghiacciata. varietà di bietola di campagna.
jacche. mdd. che schifo. jète. s.f. bietola o bieta; varietà di
jacciarije. s.f. ghiacceria; luogo dove si barbabietola da orto, le cui foglie hanno coste
fabbrica e vende il ghiaccio. fogliari bianche larghe e carnose,
jacènde. s.f. ricovero notturno delle greggi si commestibili. Barbabietola.
dice anche: “scariazze”. jettà. v. gettare; lanciare vicino o lontano
jacuvèlle. s.m. chiasso; manifestazione di Buttare fuori qlcu., cacciarlo via. Buttare giù
allegria rumorosa, spec. di ragazzi. il cibo, un boccone, un sorso d'acqua,
Schiamazzi. inghiottirlo in fretta. Buttare giù la pasta, la
jajine. s.f. dimin. Caterina. verdura, metterla nell'acqua che bolle.
jáme. v. andiamo.
Buttare giù una carta, giocarla.
jammemije. s.f. farfalla da seta.
jètte. v. gettare; buttare all’aria, mettere
janare. s.f. donna brutta, vecchia, strega.
sottosopra.
janáre. s.f. piana delle fosse, iniziava da
jève. v. andava.
piazza sant’Eligio e finiva sino infondo a via
della Repubblica, ex caserma di cavalleria di jì e venì. s.m. andirivieni; movimento
Federico II. dell'andare e venire di gente nello luogo.
jancatúre. s.f. imbiancatura; tinteggiatura di jì. v. anche s.m. andare; andare a gambe
una parete. levate, fare una rovinosa caduta.
jande. s.m. settori; I sei settori circolari che jinere. s.m. genero; il marito della figlia
compongono la ruota del carretto lunghi rispetto ai suoi genitori.
cm. 80 in ogni settore si incastrano due raggi, jinnáre. s.m. gennaio; primo mese dell'anno
la sezione del settore circolare era cm. nel calendario gregoriano, di trentuno giorni.
12x12. jire. avv. ieri; nel giorno che precede
janghe. agg. bianco; detto di tutto ciò che ha immediatamente l’oggi.
colore chiaro in antitesi a un equivalente jittà. v.tr. gettare; scagliare un oggetto
scuro. “janche”. lontano da sé.
janghiatόre. s.m. imbianchino; chi per jittatille. antiq. s.m. trovatello; bambino
iscritto allo stato civile come figlio d’ignoti, o
mestiere imbianca o tinteggia i muri.
lasciato in un istituto di pubblica assistenza
janghijà. v. imbiancare; far divenire bianco:
senza essere stato denunciato allo stato civile.
un muro. Biancheggiare.
jittatóre. s.m. iettatore; persona che si ritiene
janghijáte. s.f. dipintura, rimproverare una
eserciti influssi malefici.
persona elencando i fatti.
jittatúre. s.f. iettatura; influsso malefico che
japige. s.m. vento di maestrale che viene dal
alcuni ritengono possa venire esercitato
gargano.
járe. s.f. erba velenosa, detta pane di serpa. da talune persone o cose. Malocchio.
jazze banne. s.f. batteria del concerto Sfortuna.
musicale.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
jocche. v. nevicare; cadere, venir giù, detto verdastra. fusto di tale pianta impiegato in
della neve: “e cume jocche”. oggetti, mobili e sim. intrecciati.
jocchele. s.f. gallina chiocciola. jurnáte. s.f. giornata; periodo di tempo
jojò. s.m. pallina di stoffa legata all’elastico; compreso tra l'alba e il tramonto, considerato
gioco per grandi e piccoli. rispetto alle condizioni in cui trascorre e agli
jolande. s.f. Iolanda. avvenimenti che in esso si verificano
jonde. avv. poco; che è in piccola quantità o Giornata lavorativa, complesso delle ore di
misura o in numero scarso. lavoro di una persona in un giorno.
jόnne. antiq. s.f. fionda, detta anche jurnatire. s.m. contadino che lavora a
“furcenèlle” fatta con due strisce di gomma giornata; saltuario.
dette: “i molle”, ricavate dalla camera d’aria jurne. s.m. giorno; spazio di ventiquattro ore
della bicicletta, da una parte estrema legate ad che intercorre tra una mezzanotte e quella
un pezzo di tomaia per mettervi la pietra, e successiva: giorno feriale, festivo. Giorno
dall’altra parte estrema legate ad un pezzo di solare, tempo fra due passaggi successivi del
legno fatto a forca a due denti. sole al meridiano del luogo, variabile con le
jotte. s.f. acqua di cottura di riso o stagioni.
maccheroni. jurne da settemáne. s.m. giorni della
jucà. v. giocare o giuocare; applicarsi ad settimana; i nomi italiani dei giorni della
attività piacevoli per divertimento, per trarne settimana sono di origine pagana, e derivano
guadagni. dai nomi dei pianeti, e di origine cristiana.
Domenica deriva dal latino dies domenica,
jucatóre. s.m. giocatore; chi pratica un gioco
'giorno del Signore'; lunedì è giorno dedicato
per divertimento. Chi ha il vizio del gioco. alla Luna, martedì a Marte, mercoledì a
juccà. v. intr. nevicare; cadere, venir giù, Mercurio, giovedì a Giove, venerdì a Venere;
detto della neve. sabato deriva dall'ebraico e significa 'riposo'.
juche. s.m. gioco o giuoco; ogni esercizio júste. agg. giusto; quando si tumula una
compiuto da bambini o adulti per persona dopo aver messo i mattoni, si dice:
jughe. s.m. giogo, arnese di legno duro con “hamme fatte ‘u júste”.
un foro a centro, che si infila la stanga del júte. v. andare, andato; muoversi, a piedi o
carro, si colloca sui colli dei buoi per lavorare con altri mezzi di locomozione, senza meta
a coppia. o senza che la meta sia indicata: andare svelto,
jumáre. s.f. piccola corrente d’acqua dove i lentamente, di corsa, a piedi, a cavallo.
“tarrazzáne” pescavano alcune qualità di jόse. s.f. abbondanza; gran quantità di ogni
pesce. cosa. Vivere nell'abbondanza.
jummènde. s.f. giumenta; cavalla da sella. jόte. s.f. bietola.
Donna bella e prosperosa.
jumminde. s.m. giumento; bestia da soma.
juncáte. s.f. giuncata; latte coagulato senza
sale, che si lascia scolare tra giunchi o
foglie di felce.
juncatèlle frèscke. s.f. latte cagliato;
coagularsi del latte a causa della massa
gelatinosa ottenuta per coagulazione della
caseina del latte.
junce. s.m. giunchi.
junghe. s.m. giunco; pianta erbacea delle
Liliflore che cresce nei luoghi acquitrinosi,
con foglie cilindriche e infiorescenza

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
resta molto lunga, utile per biada, per
L, l panificazione, per fabbricare la birra.
l’urije. s.f. protettrice della casa.
l’usene. s.m. intuito; conoscenza immediata
di qualcosa senza intervento della riflessione.
l’utre sturte. s.m. utero storto; stato di
l’abbije. s.m. labbro; piega cutanea, nervosismo.
muscolare e mucosa, che delimita l’apertura l’utre. s.m. utero; organo cavo mediano
dell'apparato genitale femminile, posto nel
della bocca.
l’abbile. s.f. faccia; parte anteriore del cranio piccolo bacino, destinato ad accogliere l'uovo
umano nella quale si trovano le orbite, le fecondato. Ventre materno.
fosse nasali e la bocca. là. art. la, in quel luogo.
l’abbúne. s.f. opera; attività posta in essere labbeje. s.m. labbro; piega cutanea,
con un preciso intento: l'opera creatrice di muscolare e mucosa, che delimita l'apertura
Dio; l'opera educatrice della scuola. della bocca.
labbóre. s.m. lavoro; attività per la
l’acce. s.f. alosa; grosso pesce di mare, pesce
produzione di beni o di servizi, esplicata
osseo commestibile, argenteo, con dorso nell'esercizio di un mestiere, una professione e
verde- azzurro. Cheppia, laccia. simile.
l’accejire. s.m. lacciero, persona che tende laccáte. v. tr. laccare; verniciare con lacca.
lacci o trappole. laccatúre. s.f. laccatura; operazione del
l’acche. s.m. lacchè; valletto in livrea che per laccare.
strada accompagnava il padrone o la carrozza laccatóre. s.m. laccatore; artigiano che
padronale. esegue lavori con lacca.
l’aneme ‘i murte. locuz. la commemorazione lacce ck’u puntále. s.m. ago; piccolo
dei defunti. Il 2 novembre a Foggia nella strumento di acciaio a forma di barretta
tradizione è il periodo che si parla dell’arrivo appuntita, con un foro ovale a un'estremità, in
dei morti sulla terra per stare un po’ con i vivi, cui si inserisce il filo per cucire.
è portano la calza ai bambini, per poi ritornare
lacce. s.f. stringa; nastro, terminato spesso da
nel loro mondo il 6 gennaio.
l’angeca túje. locuz. guai a te. puntali metallici, usato per allacciare scarpe
l’ápe. s.f. ape; insetto sociale che produce esimili.
miele e cera, con corpo bruno, peloso e di lacche. s.f. lacca; sostanza colorata di origine
dimensioni diverse all'interno delle caste vegetale, animale o artificiale, usata come
sociali, addome fornito di pungiglione, rivestimento protettivo od ornamentale di vari
apparato boccale atto a lambire e antenne oggetti. Fissatore per capelli.
brevi. lacchè. s.m. lacchè; servo in livrea che per
l’ate. agg. indef. gli altri. strada accompagnava il padrone o la carrozza
l’avete. locuz. gli altri. padronale. Persona servile.
l’indiáne. mdd. fingere di non capire. laccire. s.m. lacciere; lusinghiero, chi tende
l’ottománe. s.f. ottomana; divano alla turca lacci o trappole.
lacèrte. s.f. lucertola; rettile eurasiatico e
con materasso o cuscini per spalliera
africano che ha il corpo coperto di scagliette
trasformabili in letto. minutissime, il capo di placche ossee, la coda
l’urce. s.f. ulcera; lesione della cute o delle sottile facilmente rigenerabile e la lingua
mucose, con scarsa tendenza alla bifida.
guarigione. lacigne. s.f. escrescenze che pendono sotto la
l’urge. s.m. orzo; pianta erbacea delle gola delle capre.
Glumiflore a foglie ruvide e spiga con
spighette disposte in quattro file verticali a

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
lacirte. s.m. girello; taglio interno di carne consistente in un suono secco e potente o in
bovina ricavato nella parte posteriore della un brontolio sordo, che accompagna e segue
coscia. la scarica elettrica atmosferica.
lacreme. s.f. lacrima o lagrima; liquido lambe. s.m. lampo ; fenomeno luminoso che
acquoso prodotto dalle ghiandole lacrimali accompagna la scarica elettrica nei
dell'occhio. temporali.
lacremedolce. s.f. lacrima di gioia o felicità. lambèdine. s.f. lampadina; bulbo di vetro
lacremeamáre. s.f. lacrime di lutto o contenente un filamento metallico che viene
dispiacere. reso incandescente dal passaggio della
lacremóne. s. m. luccicone; grossa lacrima corrente elettrica.
lambià. v. intr. lampeggiare; emettere,
tremolante fra le palpebre di chi sta per
mandare lampi, gli lampeggiano gli occhi.
piangere: avere i lucciconi agli occhi.
lambijóne. s.m. lampione; fanale, lanterna: i
láde. agg. sudicio; non lavato né pulito;
lampioni della strada.
imbrattato, sporco: biancheria sudicia.
lambine. s.m. lumino; basso cilindro di cera
laganèlle. s.f. fettuccine; tipo di pasta con stoppino, che si accende su tombe o
alimentare tagliata a strisce lunghe e sottili. dinanzi a immagini sacre, specialmente entro
lagge. locuz. agio sul cambio di valuta. un bicchierino.
lághe. s.m. lago; massa d'acqua che riempie lambiunáre. s.m. l’uomo che accendeva i
una cavità della superficie terrestre, senza lampioni a gas in città.
comunicazione diretta col mare. Lago lambiuncille. s.m. dim. lampioncino di carta
craterico o vulcanico, che occupa il cratere di colorata, i lampioncini venivano usati dai
un vulcano spento. Lago glaciale, che occupa foggiani quando c’èra la festa da ballo
una cavità modellata da un ghiacciaio. Lago specialmente al: “festacchije” di carnevale.
artificiale, creato da una diga di sbarramento. lambúse. s.m. persona mal vestita.
laghenatúre. s.m. matterello o matterello; lambόne. s.f. pianta delle rosacee che da un
legno liscio cilindrico con cui in frutto simile alla mora.
laghene ck’a vetrióle. s.f. fettuccine condite lamè. s.m. lamé; tessuto per abiti femminile
con salsa di pomodori al filetto. con sottili fili o lamine dorati o argentati.
laghene. s.f. fettuccine larghe di pasta con e Laminato.
senza uova. lamère. antiq. s.f. lamiera; lastra di metallo,
laghètte. s.m. laghetto; dim. di lago, piccolo circa sottile, con cui si fanno tettoie.
lago. lamije. s.f. soffitto; vano a tetto, solaio, volta.
lagne. s.m. lamento; voce o grido esprimente laminte. s.f. lamentazione; espressione
dolore o pianto. Gemito. insistente di dolore.
laldà. v. lodare; esaltare con parole di lode, di lammáre. s.f. barca usata di notte con reti a
approvazione e simile. Applaudire. strascico e una grossa lampada detta
laline. antiq. s.m. dimin. di Pasquale. “lambáre”.
lallà. mdd. portare il bambino a spasso. lamparúle. s.m. pezzetti di sughero tenuti
lalúcce. antiq. s.m. vezz. di Paolo e Raffaella. fermi dal filo di ferro per tenere a galla con
lamandejine. s.m. mammifero che vive nel l’olio il lucignolo.
mare e nel fiume commestibile. lampèdarije. s.m. lampadario; arnese per
lambarèlle. s.f. piccola lampada. sostenere più lampade, pendente dal soffitto.
lambasciúlle. s.m. cipolaccio col fiocco lampede. s.f. lampada; apparecchio per
piccolo, lambascioni; muscari. l'illuminazione artificiale: lampada a cera, a
lambazze. s.m. cipollaccio campestre grande. gas, a petrolio, elettrica.
lambe e trúne. s.m. lampi e tuoni; fenomeno lampióne. s.m. fanale; apparecchio che
luminoso che accompagna la scarica illumina o segnala con la sua luce la presenza
elettrica nei temporali. Manifestazione sonora, o posizione di un oggetto.
lampire. s.f. lumiera; lampadario da soffitto a

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
più luci. Candelabro infisso sulla facciata di un'epigrafe commemorativa, posta su pubblici
palazzi. edifici, monumenti e simile.
lampiunáre. s.m. lampionaio; chi era addetto lapede d’u cemetère. s.f. lapide; pietra
all’accensione e allo spegnimento di lampioni sepolcrale.
in città. lapelà. md. immediatamente.
lampiuncille. lampioncino di carta colorata, i lappe. s.f. piante delle composite, i cui frutti
lampioncini venivano usati dai foggiani si attaccano agli abiti perché armati di piccoli
quando c’èra la festa da ballo “ festacchije” uncini.
di carnevale. lappóse. s.m. lapposo.
lance. s.f. piatto della bilancia, ponderatezza; lappúse. s.m. maccheroni scotti, affine al latte
arnese usato nelle fosse granaie per il prelievo cagliato.
di un campione di grano. lapse. s.f. matita; oggetto costituito da una
lancèlle. s.f. brocca di terra cotta. mina racchiusa in un involucro di legno.
lancètte. s.f. lancetta; dimin. di lancia indice lapsuse. locuz. quando la memoria ti bleffa.
di vari strumenti di misura, spec. degli larde. s.m. lardo; grasso sottocutaneo del
orologi, a forma di freccia che, spostandosi dorso e delle pareti addominali del maiale,
sul quadrante, indica il valore della conservato salato o affumicato.
grandezza in quel momento. Strumento usato lardellà. v. lardellare; introdurre pezzetti di
dai chirurghi per praticare salassi, lardo nei tagli fatti alle carni da cuocere.
incisioni e sim. Tipo di pastina da brodo Riempire, infiorare.
appuntita e schiacciata al centro. lardille. s.m. lardello; pezzetto di lardo.
landèrne. s.f. lanterna, veniva usata nelle lardiatóne. s.m. bastonatura più tosto forte.
fosse granaie per vedere se vi era ossigeno lardúse. s.m. sporco di grasso.
all’interno della fossa prima che scendeva “ larghe. s.m. largo spazio esteso.
‘U sfussatόre”. larghúne. agg. largo; che ha una determinata
landò. s.f. carrozza a quattro ruote, tirata da larghezza, piazza o strada con molto
due cavalli. “largherúre”.
lanèijà. v. dilaniare; fare a pezzi, smembrare: lasagne. s.m. coltello da tasca a serramanico.
la belva dilaniò la preda. Sbranare. lasagne de maccarúne. s.f. lasagna, pasta
langáte. v. anche agg. affamato; che ha fame. all’ovo a strisce larghe, che si mangia
Avido, bramoso. Chi ha fame. asciutta o al forno.
langèlle. s.f. recipiente di terra cotta basso e lasca ‘nganne. locuz. prendere una persona
piatto per contenere olive salate ed altro, si per la gola.
può dire anche: “quartáre”. lascete. s.m. lascito, legato fatto per
lanna lanne. mdd. camminare o gironzolare testamento.
indolentemente, andare in giro per perdere lasche. s.m. lasche, allentato, vile, pigro.
tempo; piano piano. laschetà. s.f. pigrizia; carattere o natura di
lanzatúre. s.f. fiocina; attrezzo con tre o più pigro. Indolenza, infingardaggine,
denti fissi muniti di ardiglione impiegato neghittosità.
per la cattura di pesci di medie e grosse lassà. v. lasciare; cessare di tenere, stringere.
dimensioni. lassáte. v. lasciato.
lanze. s.f. lancia da combattimento. lasse. v. lascia.
lanzèttáte. s.f. fitta; sensazione dolorosa che lasseme. v. lasciami.
si manifesta d'improvviso dovute a lastre. s.m. vetro; fusione di sabbia silicea
reumatismi ed altri dolori. Trafittura. con ossidi e carbonati; largamente usato, sia
lanzètte s.m. cuscinètti di acciaio utilizzati per la proprietà di essere facilmente modellato
come ruote per i monopattini e carriole che i nelle forme più varie, sia per la
ragazzi costruivano negli anni 50 e sessanta. trasparenza. Vetro comune, formato di
lapede. s.f. lapide; pietra con iscrizione, silicato di calcio e di sodio, usato per lastre,
tavola di marmo o altro materiale con bicchieri e simile.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
latavanne. s.f. dall’altra parte. sinandrali, con foglie dentellate che si
latejità. v. nascondere; mettere qlco. in un mangiano in insalata e capolini giallo pallido,
luogo dove non possa essere trovata. coltivate in molte varietà.
latibele. s.m. nascondiglio; luogo che serve a lattuchèlle. antiq. s.f. insalata; cibo di erbe
nascondere o a nascondersi. specialmente crude condite con sale, olio,
lattamènde. s.m. s.m. mandorle schiacciate e aceto o limone. Insieme di verdure che si
bollite condite con zucchero, latte di mandorle mangiano in insalata. e aceto.
che si preparava in occasione delle feste latúne. antiq. s.m. lamento; voce o grido
Natalizie, il frutto dei noccioli delle esprimente dolore o pianto, Pianto per la
albicocche: “cresomele” una volta si giocava morte di qualcuno. Gemito, lagnanza,
a: “chipucchije” dove chi era fortunato, rimostranza, lagno.
vinceva molti noccioli d’albicocca, una volta laturne. agg. noioso; che procura noia: vita
conservati e aver accumulato un buon numero noiosa; è noioso trovarsi soli.
si schiacciavano liberando il frutto, che a sua laure. s.m. alloro; pianta arborea sempreverde
volta veniva messo in un vasetto con dentro delle policarpali, con foglie coriacee,
l’acqua per addolcire il frutto, questa lanceolate e aromatiche.
operazione del cambio dell’acqua veniva fatta laurijáte. s.m. laureato; chi ha conseguito il
ogni giorno sino a quando il frutto dei titolo di dottore.
noccioli diventava dolce, per poi essere lavà. v. lavare; pulire con acqua, sapone o
mangiato, un altro tempo, dove la faceva da altri detergenti, fare il bucato.
padrone la miseria. lavannáre. s.f. lavandaia; donna che fa il
lattáre. s.m. lattaio, faceva parte della bucato per mestiere. Donna rozza e volgare.
famiglia dei caprai, il lattaio girava per le lavandine. s.m. lavandino; vaschetta di
strade e vendevano latte appena munto dalla maiolica gener. fissata al muro, con uno o due
mucca, quando nacque la centrale del latte per rubinetti d'acqua corrente, usata per la pulizia
la pastorizzazione, i lattai furono penalizzati e personale. Acquaio, lavello.
si dettero al contrabbando del latte con poco lavamáne. s.f. catino; mobile costituito con
guadagno, non potendo sostenere le famiglie un treppiedi in ferro che sorregge un catino e
dovettero cambiare lavoro facendo i netturbini una brocca d’acqua per lavarsi mano e viso,
e vetturini. alcuni arredato da specchio.
latte d’a scenzióne. s.f. latte dell’Ascensione, lávapiatte. s.m./f. lavapiatti; chi in alberghi,
tra il 25 e 30 maggio a Foggia durante la festa ristoranti e sim. è addetto alla lavatura delle
l’ascensione del Signore si faceva la fiera del stoviglie. Chi fa lavori umili. Lavastoviglie.
bestiame nel piano delle fosse. Le mucche e le lavaróne. s.f. pozzanghera; pozza fangosa
pecore avevano bisogno di essere munte, il d'acqua, specialmente piovana.
latte non poteva essere lavorato sul posto e laváte. v. lavata; atto del lavare pulire con
per antica usanza veniva distribuito ai acqua, sapone o altri detersivi.
foggiani. Le farmacie in quel periodo lavatine. s.m. clistere; introduzione di liquidi
vendevano molta caglio, perché serviva a fare medicamentosi nel retto mediante apposito
la “cagliata”. apparecchio.
latte de ciucce. s.f. latte d’asina; a Foggia lavative. s.m. lavativo; persona pigra, che ha
quando le mamme non avevano più latte per poca voglia di lavorare. Clistere.
i neonati, si ricorreva al latte delle asine (le lavatóne. s.m. clistere per cavallo.
balie della povera gente) mentre le lavatóre. s.m. lavatore; chi lava o esegue
benestanti, ricorrevano alle balie che avevano operazioni di lavaggio. Apparecchio usato per
perso un figlio e avevano latte in la depurazione di un gas.
abbondanza. lavatúre. s.m. lavatoio; luogo attrezzato per la
lattèrije. s.f. latteria; dove si vende il latte. lavatura dei panni. Lastra o tavola sulla
lattúche ‘ngappucciáte. lattuga cappuccina. quale si lavano i panni. Recipiente in cui si
lattúche. s.f. lattuga, pianta erbacea delle immerge il bucato da lavare.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
lávedejonne. s.f. brodaglia senza nessun leccà. v. leccare; passare ripetutamente la
sapore. lingua su qualcosa.
lavèlle. s.m. acquaio. lèccamusse. s.m. schiaffo forte; colpo dato
lavete. v. lavarsi. sulla guancia a mano aperta.
lavetrire. locuz. l’altro ieri. lèccapide. s.m. leccapiedi; adulatore servile.
lavine. s.m. rigagnoli di pioggia. leccarde. s.m. utensile che si mette sotto
lavrinze. s.m. Lorenzo. l’arrosto per raccogliere il grasso.
lavuratorije. s.m. laboratorio; locale fornito leccardine. s.m. persona golosa e ghiotta.
di attrezzature per ricerche ed esperienze lèccacúle. s.m. leccaculo; persona servile.
scientifiche. lèccapiatte. s.m. leccapiatti; persona
lazzà. v. correre. eccessivamente ghiotta.
lazzarètte. s.m. ospedale per malattie lèccasapóne. s.m. rasoio; coltello
contagiose; lebbrosi. affilatissimo d'acciaio fino, senza punta, con
lazzaróle. s.m. lazzeruolo o lazzeruolo; albero grossa costola e manico mobile d'osso o
delle Rosali con rami spinosi, fiori metallo, per radere barba e capelli.
bianchi e frutti simili a piccole mele. leccáte. s.f. leccata; atto del leccare in una
lazzaróne. s.m. lazzarone o lazzerone; volta.
ragazzo irrequieto, mascalzone. leccatèlle. s.f. leccata; piccola leccata, atto del
lazzáte. s.m. corso; movimento di persone, leccare in una volta.
veicoli, animali lungo le strade di un centro lècchine. s.m. persona senza contegno morale.
urbano, in certe ricorrenze. lècca lècche. locuz. lecca lecca; specie di
lazze. s.f. corda del pozzo; fune doppia. caramella piatta sostenuta da una stecca.
lazzere. agg. plebeo; della plebe o del popolo. lecènze. s.f. licenza; permesso, ottenere, dare,
lazzerejule. s.m. lazzeruolo; arboscello delle accordare licenza.
rosacee che da frutti rossi e acidulo, simile a lecenzijà. v. licenziare; accomiatare,
piccole mele. congedare. Porre fine a un rapporto di lavoro
lazzerijáte. s.f. strafacciato, tumefatto dalle da parte del datore di lavoro
botte. lecenzijáte. agg. anche s.m. licenziato; chi ha
lazzètte. s.f. laccetto. subito o voluto la recessione del proprio
lè da quà. locuz. allontanare una persona. contratto di lavoro.
lebbidene. s.f. libidine; voglia di piaceri legacce. s.f. nastro con un fermo.
sessuali. Lascivia, lussuria. legande. s.m. mietitore addetto a legare il
lèbbre. s.f. lebbra; malattia infettiva cronica grano in covoni mietendo a mano con la falce:
che si manifesta con nodosità dure alla cute e persona vestita bene.
ulcere a carattere distruttivo o con lesioni legatóre. s.m. legatore; uno degli sei addetti a
nervose e conseguenti insensibilità locali, pressare la paglia per fare le balle, colui che
distruzioni di ossa, dolori acuti. Morbo di legava le balle con il filo di ferro.
Hansen. lègge. s.f. legge; Norma, espressa dagli organi
lèbbre maráne. s.m. tarabuso; uccello simile legislativi dello Stato, che stabilisce diritti e
all'airone con becco puntuto e fortissimo, doveri dei cittadini.
morbido piumaggio rossastro che forma ciuffo leggèje. s.m. leggio; mobile fornito di
sul capo. sostegno a piano inclinato, per sostenere il
lebbróne. s.m. libro mastro. messale, lo spartito musicale e simile.
lèbbróse. agg. anche s.m. lebbroso affetto da leggire. agg. leggero. o leggiero; che ha poco
lebbre. peso. Che non dà sensazione di
lebènde. agg. volenteroso o volonteroso; che pesantezza.
è pieno di buona volontà. leggitteme. agg. legittimo; che è conforme
lècca lècche. locuz. lecca lecca; specie di alla legge o da essa consentito.
caramella piatta sostenuta da una stecca. legnajulle. s.m. legnaiolo; artigiano che fa
lavori grossolani di falegnameria.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
legnáme. s.m. legname; insieme di pezzi di lènghe. s.f. lingua; organo muscolare
legno. ricoperto di mucosa, mobile, posto nella
lègne. s.f. legna; legname da ardere. cavità boccale, che partecipa alle funzioni
legure. s.m. liquore; bevanda alcolica della suzione, della masticazione, della
dolcificata e aromatizzata con essenze deglutizione e della fonazione.
vegetali. lengotte. s.m. lingotto; blocco di metallo
legurarije. s.f. liquoreria; mescita e vendita di ottenuto per fusione o colatura in apposito
liquori. Fabbrica di liquori. stampo.
legurúse. agg. liquoroso, simile al liquore, per lengúte. agg. linguacciuto; che ha la lingua
alcolicità, dolcezza, aroma e simile. lunga, in senso figurativo. Pettegolo.
lejènze. s.f. cimosa o cimossa; bordura lènte d’i cchiále. s.f. lente degli occhiali.
laterale delle pezze di stoffa, di tessuto più lènte. s.f. lente; vetro, cristallo o altro
fitto e resistente. Vivagno. Girella di tessuto materiale trasparente limitato da due superfici
per cancellare sulla lavagna. Cancellino. curve.
lelene. s.f. Michelina. lènte de ‘ngrandemène. s.f. lente
leline. s.m. Michelino. d'ingrandimento; lente convergente usata per
lèllucce. s.m. vezz. Raffaele. osservare oggetti molto piccoli.
lema sorde. s.m./f. persona criticante che non lentinije. antiq. s.f. lentiggine; piccola
si fa sentire. macchia bruna o nera, piana, della cute.
lemà. v. limare, io limo. lènucce. dimin. di Elena.
leme. s.f. lima; utensile a mano formato da lènze. s.f. lenza; cordicina per muratore.
una sbarretta d'acciaio dentata e rigata di Persona furba e intelligente.
solchi che s'incrociano, per assottigliare, lenzóle. s.m. lenzuolo; ciascuno dei due
lisciare, sagomare ferro, legno, pietra. grandi teli che si stendono sul letto e fra i
lemètte. s.f. dimin. di lima; lima sottile, in quali si giace. Si dice anche: “ lunzule”.
metallo o carta vetrata, per limare le unghie. lèóne. s.m. leone; grosso mammifero dei
lemóne. s.m. limone; alberetto sempreverde Carnivori, con criniera sul collo e sulle spalle
delle Terebintali, spinoso allo stato del maschio, coda nuda terminata da un
selvatico con foglie coriacee e seghettate, fiori fiocco, unghie retrattili; è un agile
bianchi, frutti a esperidio giallo pallido. arrampicatore e vive nelle foreste dell'Africa e
Frutto del limone utilizzato per le essenze dell'Asia.
estratte dalla buccia e per il succo acidulo. lèonesse. s.f. leonessa; femmina del leone.
lemosene. s.f. elemosina. o limosina; soccorso leppà. v. svignare; allontanarsi in fretta, di
che si dà al prossimo bisognoso. Beneficenza nascosto.
fatta ai poveri, a una chiesa o a un convento. lèppe. s.m. puzzo; odore corrotto, cattivo
Compenso o regalo irrisorio, quasi offensivo. odore, cosa che puzza. Lezzo.
lemunáte. s.f. limonata; bibita o bevanda a leppúse. locuz. pasta o riso cotto in poca
base d'acqua zuccherata e succo di limone. acqua.
lemusenà. v. mendicare; elemosinare, lèpre. s.f. lepre; mammifero dei Roditori con
questuare, accattare: mendicare il pane, lunghe orecchie, pelliccia in genere grigio
chiedere l'elemosina. scura, corta coda e zampe posteriori atte al
lendiggene. s.f. lentiggine; piccola macchia salto.
bruna o nera, piana, della cute. lèse. s.f. ferita; taglio o lacerazione della cute
lène. agg. debole; che manca di forza fisica. e dei tessuti sottostanti prodotta da un
lènghe de vóve. s.f. lunga lista. corpo contundente o penetrante.
lènghe strascenúne. s.f. anticamente i lesiunáte. v. lesionata; rendere instabile,
pellegrini che si recavano al santuario pericolante e sim., provocando lesioni.
dell’Incoronata strisciavano con la lingua sul lesosene. s.f. elemosina o limosina; soccorso
pavimento in segno di devozione e per che si dà al prossimo bisognoso.
chiedere una grazia. lèsse. s.f. castagne lessate con il guscio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
letanije. s.f. litania; preghiera formata da una Genzianali con foglie lanceolate e fiori rosei,
serie d’invocazioni a Dio, alla Vergine, ai bianchi o gialli, ricco di un succo amaro e
Santi. velenoso.
letegà. v. litigare o leticare; Venire a libbènde. locuz. persona volenterosa.
contrasto con qlcu. in modo aspro e libbre. antiq. s.f. messa; nella teologia
ingiurioso: litigare per motivi di denaro e cattolica e ortodossa, sacrificio del corpo e del
altro. Bisticciare. e del sangue di Gesù Cristo che, sotto le
letegante. v. anche agg. e s.m/f. litigante; Che apparenze del pane e del vino, viene rinnovato
(o Chi) litiga. dal sacerdote sull'altare.
letegatóre. s.f. persona facile a litigare. libre. s.m. libro; insieme di fogli contenenti
lètte. v. letto; che è stato letto. Mobile usato un testo stampato o manoscritto, rilegati e
per dormire. previsti di copertina. Libro sacro, testo che
lèttere. s.f. lettera; ognuno degli elementi costituisce il fondamento di alcune grandi
grafici di cui è costituito un alfabeto: le religioni; in particolare ciascuna delle parti
lettere dell'alfabeto italiano sono ventisei. che compongono la Bibbia. Libro di
lettère. antiq. s.f. base del carretto larga 85 devozione, raccolta di preghiere e di esercizi
cm. e lunga 2 m. Si fissava con i chiodi alla pii. Libro dei morti, testo sacro degli
sottosdanga e con i perni a quartultima si antichi Egizi. Libro di testo, quello adottato
issava alla traversa posteriore, la base era dall'insegnante per lo studio di una certa
formata di tavole di olmo alte 3 cm.; strage materia. Libro bianco, raccolta di documenti
tutti stesi per terra. spec. a scopo di denuncia. Libro d'oro,
letturine. s.m. leggio; mobile fornito di anticamente, registro sul quale erano scritti, in
sostegno a piano inclinato, per sostenere il oro, i nomi delle famiglie nobili. Libro
messale, spartito musicale e altro. nero, durante la Rivoluzione francese, lista dei
levà. v. levare. condannati alla ghigliottina.
levacicere. s.m. uomo non maturo, cioè da licchesalèmme. s.f. moina; carezza insistente,
poco, lavaceci. affettuosità. Gesti o atteggiamenti leziosi,
levèlle. s.f. livella a bolla d'aria, tubo di vetro affettati. Smanceria.
pieno di liquido, in cui una bolla si licchètte. antiq. s.m. lucchetto; serratura
dispone in posizione centrale quando la livella metallica mobile, con gambo ricurvo, da
è orizzontale. infilare in occhielli, che si applica a bauli,
levene. s.f. legna; legname da ardere. valigie, usci e altro.
Aggiungere legna al fuoco. licìtà. v. incantare; recitare formule o
levenèlle. s.f. pezzo di legno per alimentare il compiere atti che producano effetti
fuoco; oppure mettere a mal vedere. soprannaturali.
lèvere. s.f. leggerezza; caratteristica di ciò che liè. avv. levati.
è leggero. Agilità. Lepre. liènze. s.f. cimosa o cimossa; bordura laterale
levetà. v. lievitare; gonfiarsi della pasta per delle pezze di stoffa, di tessuto più fitto e
effetto del fermento che la rende morbida e resistente. Vivagno.
atta a essere trasformata in pane. ligatorije. s.m. legaccio; striscia di stoffa,
lèvete. locuz. togliersi di mezzo. pelle e simile per legare o stringere.
lezióne. s.f. lezione; insegnamento che si dà ligge. agg. leggero; che ha poco peso. Leggi.
in una volta a una o più persone, insieme ligghije. s.m. lombaggine; dolore muscolare
di nozioni insegnate o date da imparare in una specialmente nella regione lombare.
volta. ligià. agg. ligio; che è strettamente legato a
leziúne. s.m. lezioni; esercizio scolastico, una persona, a interessi, sentimenti e simile.
specialmente scritto. ligia. v. lisciare; rendere liscio, liberando da
lia. s.f. vezz. di Consiglia. scabrosità: lisciare il marmo.
liandre. s.m. oleandro o Leandro; arbusto o lignáme. s.m. legname; tavole e travi di legno
alberello ornamentale sempreverde delle grezzo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
liguste. s.f. anche agg. aragosta o aragosta; come l'olio, di ciò che si svolge in modo
grosso crostaceo marino commestibile, privo tranquillo e regolare. Liscio ballo non
di chele, con lunghe antenne e corazza sincopato, che si esegue senza alzare troppo i
spinosa di color bruno violaceo. piedi da terra.
lijandre. s.m. oleandro o leandro; arbusto o lisce lisce. agg. liscio liscio, senza intoppi,
alberello ornamentale sempreverde delle qualcosa che è andato bene.
Genzianali con foglie lanceolate e fiori rosei, liste. s.f. lista; striscia lunga e stretta di carta,
bianchi o gialli, ricco di un succo amaro e stoffa o anche di materiale rigido e
velenoso. pieghevole. Elenco.
lijofande. antiq. s.m. elefante; mammifero lite. s.f. lite; violento contrasto con ingiurie e
degli Ungulati con lunga proboscide e offese. Alterco, contesa rissa.
caratteristiche zanne, considerato il più grosso litecatáre. agg. litigioso; che litiga facilmente
animale terrestre vivente Elefante e frequentemente. Che è oggetto di una lite.
africano, con grandi orecchie e zanne molto litre. s.m. litro; unità di capacità equivalente a
sviluppate. Elefante indiano, con orecchie 1 dm 3. Bottiglia bollata della capacità di
e zanne più piccole dell'elefante africano. un litro usata nelle cantine.
lijόne. s.m. leone; grosso mammifero dei litte. s.m. letto; mobile usato per dormire,
Carnivori, con criniera sul collo e sulle spalle composto da un'intelaiatura e da reti o
del maschio, coda nuda terminata da un assicelle che sostengono un materasso, con
fiocco, unghie retrattili; è un agile sopra lenzuola, coperte, guanciale: letto a un
arrampicatore e vive nelle foreste dell'Africa e posto, a una piazza; letto matrimoniale.
dell'Asia. littorine. s.f. littorina; nelle ferrovie italiane
liline. s.m. Michele. automotrice con motore Diesel, a elevata
lilotte. vezz. di Michela. velocità.
lillà. s.m. lilla; frutice delle Ligustrali livede sott’a l’ucchije. s.f. occhiaia; macchie
originario della Persia e coltivato per le belle livide sotto gli occhi. Cavità del cranio in cui
pannocchie di fiori profumati bianchi o lilla.
sono accolti i globi oculari.
Serenella.
livede. agg. anche s.m. livido; detto della
lille. agg. lillà; detto di colore tra il rosa e il
colorazione bluastra della pelle umana per
viola.
contusioni o percosse: Macchia bluastra che si
lima sorde. locuz. persona criticante che non
forma sulla pelle per contusioni o percosse.
si fa sentire.
livete. s.m. lievito; complesso di funghi
limete. s.m. limite; confine, barriera.
unicellulari che sono in grado di provocare,
lincì. locuz. di lì, da lì.
mediante gli enzimi da essi prodotti, una
linde e pinde. locuz. pulito e ordinato, ben
fermentazione.
vestito.
livete de birre. s.m. lievito di birra; lievito di
linde. s.m. lento; privo di sollecitudine,
birra, sostanza ricca di saccaromiceti usata per
prontezza, velocità e simile.
la fermentazione del malto e la lievitazione
liniamènde. s.m. lineamento; fattezze del
della pasta.
volto umano.
livete da nanze. locuz. togliersi di mezzo.
linije. s.m. uovo di pidocchi.
livrèa. s.f. divisa; uniforme: la divisa degli
lippe. s.m. viscidume; insieme di cose o
alpini, degli aviatori. Uniforme portata un
sostanze viscide prodotta da alimenti grassi
tempo dai dipendenti delle grandi case
lessati e non quali polipo, capitone e altro.
signorili. Assisa.
lippúse. agg. viscido; che è denso, gelatinoso
e scivoloso: sostanza viscida. Che, al tatto, è lizze. s.f. lizza; palizzata, steccato. Spazio
sgradevolmente molle e scivoloso: una viscida recintato entro cui si svolgevano le giostre
anguilla. all'epoca della cavalleria.
lisce. agg. anche s.m. liscio; privo di locazióne. s.f. locazioni, detto delle terre del
ruvidezze e scabrosità alla superficie. Liscio Tavoliere destinate a pascolo della

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
transumanza vennero divise in ventitre lucanne. antiq. s.f. locanda; trattoria con
locazioni ordinarie o generale e venti alloggio. Pensione, albergo di bassa categoria.
locazioni particolari o aggiunte. lucannire. s.m. Locandiere; chi conduce o
locca locca. locuz. piano piano. tiene una locanda.
locomobbele. s.f. caldaia fissa con il volano lucarille. s.m. dimin. di Luca.
per azionare la trebbiatrice o pressatrice. lucateve. antiq. locuz. tassa locativa.
loffe. s.f. flatulenza; eccessiva produzione di lucchele. s.m. grido; suono alto di voce
gas nello stomaco e nell'intestino, emissione emesso con forza: le grida dei bambini che
di gas dal retto. giocano.
loffije. agg. debole; che manca di forza fisica. lucculà. v. gridare; alzare la voce per ira e
logge. s.m. terrazzo o terrazza; superficie sim. o per richiamare l'attenzione degli altri.
praticabile pavimentata all'aperto a livello di lucculèje. v. intr. gridare; alzare la voce per
terra o ricavata su una parte dell'edificio, ira e sim. o per richiamare l'attenzione degli
adatta al soggiorno e munita di parapetto. altri. Sbraitare, strillare, urlare.
longadagnúne. locuz. lontano sia. lúce. s.f. luce; radiazione elettromagnetica la
lonne. s.f. onda; oscillazione dell'acqua nel cui velocità è nel vuoto di 299.792 km al
mare, lago e sim., prodotta da forza esterna. secondo. Luce elettrica, ottenuta mediante
lonne a lonne. s.f. capelli ondulati. lampade elettriche. Qualsiasi sorgente
lópe. v. affamato; che ha fame, anche “ lópe”. luminosa.
Avido. Bramoso. lúceche. v. luccicare; mandare, riflettere luce
lopre ‘i cavallucci. s.f. giostra con cavalli a attraverso brevi e intermittenti bagliori.
dondolo. lucernále. s.m. abbaino; sovrastruttura
lopre ‘i strazzulle. s.m. teatrino con applicata ai tetti a falde inclinate con finestra
marionette. a chiusura, per dar luce a stanze o soffitte e
lorènze. s.m. Lorenzo, nel 1687 lo scultore permettere l’accesso al tetto.
Lorenzo Vaccaio realizzò per la chiesa dei lucernèlle. s.f. piccola lucerna di creta a
morti, quattro statue. olio.“lucernille”
lorge. s.m. orologio; apparecchio misuratore lucettèlle. s.f. vezz. di Lucia.
del tempo capace di segnare le ore. lucce. s.m. luccio; grosso pesce osseo con
lóte. s.m. fango, melma; terra trasformata muso allungato e depresso e forti denti,
dall'acqua in poltiglia circa consistente. voracissimo predone delle acque dolci
lotte. s.m. lotto; gioco d'azzardo che consiste europee. Luccio di mare, sfirena.
nell'estrarre, per ciascuna delle dieci Lotta, luche. s.m. luogo; insieme dei punti d'uno
lottare. spazio che soddisfano a condizioni date.
lottománe. s.f. ottomana; divano alla turca Costruzione o parte di essa adibita a
con materasso o cuscini per spalliera, particolari usi.
trasformabile in letto. luchètte. s.m. dimin. di Luca.
lozze. antiq. s.m. birilli di legno duro del luciètte. s.f. dimin. di Lucia.
carretto per non far sfilare le stanghe. lucigne. s.m. lucignolo; treccia di fili che si
luà. v.tr. levare; alzare, sollevare, togliere, mette nell’olio della lucerna o nella cera della
rimuovere, portar via. candela per far lume, o nei fornelli a spirito
lubrifeche. v. tr. lubrificare; interporre un olio per ardere. Stoppino. Si dice anche: “ lucine”.
o un grasso adatto tra gli elementi mobili a lucije. s.f. Lucia. Il 13 dicembre a Foggia
contatto di una macchina o di un congegno, c’èra la festa di santa Lucia, quando per
per diminuire l'attrito. tradizione si cucinavano le fave “arracciáte”,
lucà. locuz. dare in locazione. chi aveva fatto il voto alla santa, chiedeva un
lucále. s.m. locale; parte di un edificio po’ di fave al vicinato e una volta cucinate li
destinata a un uso determinato. Luogo distribuiva agli stessi vicini di casa che
pubblico di ritrovo e di divertimento.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ognuno ne doveva mangiare tredici in segno lumine. s.m. lumicino dimin. di lume;
di devozione. piccola lampada a olio con lucignolo
lucijettèlle. s.f. vezz. di Lucia. galleggiante. Lumicino.
lucurizije. s.f. liquirizia; pianta erbacea o lumiere. s.f. lampadario da soffitto a più luci.
suffruticosa delle Rosali con rami flessibili, Candelabro infisso sulla facciata di palazzi.
fiori azzurrognoli e frutto a legume. Sostanza lunarde. s.m. Leonardo.
vegetale estratta dalle radici di tale pianta, lundáne. agg. lontano; che dista, che è
usata come emolliente, espettorante, diuretico. separato da un lungo spazio rispetto a un
lucόre. s.m. lucore; luce vivida e intensa. punto di riferimento.
Lucentezza, luminosità. lúne. s.f. luna; unico satellite naturale della
ludreche. agg. beffardo; che si compiace di Terra, intorno alla quale compie una
deridere e beffare. rivoluzione in 29d 12h 44m 3s.
luffe. s.f. anca del corpo umano. lúne de mile. s.f. luna di miele; primo periodo
lúffe. s.m. batuffolo di stoffa. di matrimonio, periodo di tempo
luffià. s.f. peto; far uscire aria per via anale. particolarmente felice.
luffijèje. mdd. persona che non ha forza, non lungà. v. allungare; accrescere la lunghezza o
riesce. la durata di qualcosa.
lughe comúne. s.f. latrina; locale fornito di lunge. antiq. s.m. giunchi raccolti dagli
impianti igienici, per lo più di uso pubblico. scopari nelle marane e canneti per
Cesso. confezionare cesti di tutte le misure utili a
lughe d’acque. locuz. luoghi acquitrini. contenere pane fatto in casa, verdure
luige. antiq. s.m. Luigi Oberty; Regio selvatiche, ricotte e formaggi, mentre altri si
ingegnere di Capitanata dal 1818 al 1828/30 a dedicavano ad intrecciare paglie per i fondi
cui si deve la progettazione del teatro delle sedie, mentre altri si dedicavano ad
Ferdinando, oggi U. Giordano, intrecciare paglie per i fondi delle sedie.
dell’orfanatrofio M. Cristina di Savoia lungià. locuz. tenere lontano.
(demolito nel 1935/36, il pronao della villa lunzulle. s.m. lenzuolo; ciascuno dei due
comunale e la ristrutturazione di Porta grandi teli che si stendono sul letto e fra i
Grande, della chiesa di S. Francesco Saverio e quali si giace. Si dice anche: “lenzule”.
quella della Madonna della Neve o della lupacchiótte. s.m. lupacchiotto; cane lupetto.
Croce. lúpe. s.m. lupo; mammifero dei Carnivori,
luiggiólle. antiq. s.f. vezz. di Luigia. eccezionalmente vorace, con tronco robusto
lulizije. s.f. liquirizia; pianta erbacea o e pelo corto che varia di colore con le
suffruticosa delle Rosali con rami flessibili, stagioni, passando dal bruno scuro al grigio
fiori azzurrognoli e frutto a legume. chiaro.
lumáje. s.m. lumaio; chi fa, vende o ripara lupunáre. s.m. licantropo; chi è affetto da
lumi. asma, e spauracchio dei bambini per le sue
lúme. s.m. lume, apparecchio per illuminare. grida di notte.
lúme a petrolije. s.m. lume a petrolio. lurce. antiq. s.f. ulcera duodenale; lesione
lumenarije. s.f. luminaria; illuminazione della cute o delle mucose, con scarsa
pubblica in occasione di feste o ricorrenze tendenza alla guarigione.
particolari. Grande quantità di lumi accesi. lurde. agg. che non è molto pulito.
lumenille. s.m. luminello; scherzo di ragazzi lurdizije. s.f. sporcizia; caratteristica di
con un pezzo di specchio verso il sole, si sporco.
proiettava in faccia a persona dando fastidio lusciachiáre. s.f. risciacquatura della
alla vista. biancheria dopo il bucato.
lumenórije. v. lumeggiare; illuminare. lusciapinte. s.f. risciacquatura della
biancheria colorata.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
luscije. s.f. liscivia; detergente di sostanze
solubili nelle ceneri di legno o carbone M, m
vegetale, panni messi a mollo per fare il
bucato, cui si versa la cenere quando si fa la
liscivia, ranno.
lusene. s.m. intuito; conoscenza immediata di
qlco. senza intervento della riflessione.
lusse. s.m. lusso; sfoggio di ricchezza. Fasto, ‘mbacce. locuz. in faccia: “ ‘u fatte lè dice
pompa. ‘mbacce a mè”.
lustre p’i scarpe. s.m. lucido da scarpe. ‘mbacche. s.m. impacco; applicazione di
lustre. agg. lucido; di corpo che per la sua panni intrisi di acqua calda o fredda o di
estrema levigatezza riflette la luce. Luce, sostanze medicamentose su parti del corpo.
splendore, lucido, chiaro. ‘mbaccia a mezzejurne. mdd. locuz. verso
lustróre. s.m. splendore; luce vivida e mezzogiorno.
intensa. Lucentezza, luminosità. ‘mbacciúte. v. anche agg. impazzito; che è
lustrόne. agg. lucido; di corpo che per la sua diventato pazzo o ha perso la testa.
estrema levigatezza riflette la luce. ‘mbacuccà. v. imbacuccare; coprire la testa e
luteme. agg. ultimo; corrispondente il corpo avvolgendoli in abiti pesanti.
all’elemento finale o conclusivo, sia in senso ‘mbagliatèlle. s.f. bottiglia con involucro di
spaziale sia temporale. paglia; “pigghije ‘a ‘mbagliatèlle e
luttà. v. lottare; essere impegnato in una lotta. v’accatte ‘u gnostre”.
Combattere. ‘mbaláte. s.m. uomo fermo e ritto, impalato.
lútte. s.m. lutto; cordoglio per la morte di ‘mbalenúte. v. ammuffito; vecchio, superato
qualcuno. retrivo.
luttèrije. s.f. lotteria; gioco a premi, ‘mbaliunáte. discrepito, ha fatto la muffa.
consistente nel sorteggio di numeri ‘mballà. v. imballare; confezionare in balle:
corrispondenti a biglietti venduti. imballare la lana. Sistemare le merci
Meccanismo basato sulla fortuna, sul caso. entro contenitori adatti per il trasporto, il
lutulènte. locuz. sporco di fango. magazzinaggio e la vendita: imballare libri.
luvà ‘a polvere. v. togliere la polvere. ‘mballáte. agg. imballato; detto di atleta che
luvà. v. levare, alzare, sollevare. non è più agile e sciolto nei movimenti.
luveggine. s.m. dimin. di Luigi. ‘mbalomme. s.m. gioco di strada, equilibrio.
luzzetèlle. s.m. pioli d’acciaio conficcati nelle ‘mbaloppe. s.f. busta per lettera.
stanghe del carretto per agganciare vrachi e ‘mbalsamà. v. imbalsamare; preparare con
vardelle del cavallo timone. sostanze speciali cadaveri d'uomo o di
lόde. locuz. impresa gloriosa. animali per sottrarli ai naturali processi di
lόtte. s.m. lotto; gioco d’azzardo che consiste decomposizione.
nell’estrarre per ciascuna delle dieci ruote, ‘mbalzamáte. v. tr. imbalsamare; Preparare
cinque dei novanta numeri posti in un'urna e con sostanze speciali cadaveri d'uomo o di
nell'assegnare un premio in denaro a chi ne animali per sottrarli ai naturali processi di
indovina uno o più. decomposizione.
‘mbalzamatóre. s.m. imbalsamatore;
chi è addetto all’imbalsamazione.
‘mbalzamazióne. s.f. imbalsamazione;
operazione dell'imbalsamare:
l'imbalsamazione dei cadaveri. Arte di
preparare naturalissimamente animali.
Tassidermia.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘mbambalúte. agg. imbambolato; che mostra ‘mbastúte. v. imbastire; unire a punti lunghi
un'espressione fissa e attonita: imbarazzato; due lembi di tessuto, prima della cucitura
“ne lè viste chè stáce cum’è nu ‘mbambalúte”. definitiva.
‘mbambuláte. locuz. rimanere estatico per ‘mbatanáte. agg. ozioso; colui che non fa
niente. Fannullone, poltrone.
meraviglia o per distrazione.
‘mbattà. v. pareggiare; rendere pari,
‘mbanáte. v. tr. impanare; passare nel
togliendo dislivelli, sporgenze e simile.
pangrattato prima di friggere: impanare una
“hamme ‘mbattáte n’avanze chiù ninde”.
cotoletta.
‘mbattáte. v. pareggiare; limitare i danni.
‘mbannáte. agg. appannato; offuscato, velato,
Livellare.
opaco.
‘mbaurì. v. impaurire; riempire di paura.
‘mbaperacchiáte. v. tr. agghindare; vestire,
Intimorire.
ornare, con particolare cura e ricercatezza.
‘mbaurúte. s.m. impaurito.
Ornarsi con eleganza leziosa. Abbigliarsi.‘
‘mbavaglià. v. tr. imbavagliare; mettere il
‘mbapucchià. s.m. inganno; insidia che serve
bavaglio. Impedire a qlcu. di parlare,
a ingannare. Convincere con le
pensare o scrivere liberamente.
chiacchiere, imbrogliare.
‘mbavagliáte. s.m. l’imbavagliare; porre il
‘mbapucchiáte. v. ingannare; indurre in bavaglio.
errore: l'apparenza inganna. ‘mbecatáte. locuz. alterarsi nel ragionamento.
‘mbarà. v. tr. imparare; acquisire una serie di ‘mbeccà. v. impiccare; Sospendere qlcu. con
conoscenze mediante lo studio, un laccio intorno alla gola, dandogli così la
l'esercizio, l'osservazione: imparare morte.
l'educazione; imparare a leggere. ‘mbeccáte. v. agg. e s.m. impiccato; detto di
‘mbaráte. s.m. imparato. chi ha ricevuto la morte con
‘mbarazze. s.m. imbarazzo; senso di l'impiccagione.
impaccio e ingombro nei movimenti. ‘mbicce. s.m. impiccio; ingombro, intralcio,
‘mbarcà. v. imbarcare; mettere sulla barca o ostacolo.
sulla nave. ‘mbecciajulle. s.m. impiccione; chi si
‘mbarcáte. s.f. imbarcarsi; perdere il interessa di tutto, chi s'impiccia abitualmente
controllo della situazione. delle faccende altrui.
‘mbascià. v. tr. asciare; avvolgere in una o ‘mbecciarse. locuz. ficcare il naso, intrigarsi.
più fasce. Bendare. ‘mbecille. agg. imbecille; affetto da
‘mbascianne. s.f. tutti i lini per fasciare i imbecillità. Detto di persona che si rivela
neonati; fasce, culazze, pedarúle, pannulline, poco intelligente. Scemo, stupido.
cacciamanille ecc… “pigghije tutte ‘a ‘mbedemènde s.m. impedimento; l'impedire.
‘mbascianne chè hamma cagnà ‘u criatúre”. Opposizione, divieto. Ostacolo, difficoltà,
‘mbasciáte. s.f. ambasciata; domanda di contrarietà, contrattempo.
fidanzamento. Fasciato, bambino in fasce. ‘mbedì. v. tr. impedire; proibire o rendere
‘mbastà. v. impastare; amalgamare una o più impossibile. Vietare.
sostanze fino a formare una pasta omogenea. ‘mbegatáte. mdd. sfegatato; persona adirata.
‘mbastardete. v. imbastardire; rendere ‘mbegnà. s.f. dare in pegno oggetti di valore.
bastardo. Alterare, corrompere. ‘mbegnarse. v. impegnarsi; mettere impegno
‘mbaste. s.m. impasto; Amalgama di una o e decisione.
più sostanze variamente manipolate. ‘mbegnáte. v. impegnato; dato in pegno.
‘mbastì. v. imbastire; unire a punti lunghi due ‘mbelà. v. infilare; introdurre una gugliata di
lembi di tessuto, prima della cucitura filo nella cruna di un ago : “ ‘mbileme l’ache
definitiva. a mamme chè ne ce vède”.
‘mbasturáte. s.m. cavallo impastoiato. ‘mbelazzáte. s.f. salita ripida: “éje
‘mbelazzáte a salite”.
‘mbelleccià. s.f. mettere la pelliccia.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘mbellicciáte. v. impiallacciare, rivestire la ‘mbicciajulle. s.m. impiccione; chi s'impiccia
pelliccia, indossare una pelliccia. abitualmente delle faccende altrui.
‘mbennáte. locuz. adolescenti all’età della ‘mbicciáte. v. intrigato.
pubertà. ‘mbicciuse. v. anche s.m. intrigante; che
‘mbènne. v. tr. impiccare; sospendere intriga, chi si impiccia dei fatti altrui o cerca
qualcuno con un laccio intorno alla gola, di danneggiare qualcuno con intrighi.
dandogli così la morte: impiccare qlcu. a un ‘mbide. locuz. in piedi.
albero. “chè t’anna ‘mbènne”. ‘mbiègáte. s.m. impiegato; dipendente che
‘mberlèffe. s.m. sberleffo; gesto, espressione svolge il proprio lavoro in uffici pubblici o
di scherno: fare uno sberleffo a qualcuno. privati.
‘mberlènghe. v. cianciare; dire ciance. ‘mbighe. s.m. impiego; posto di lavoro stabile
Blaterare, chiacchierare, ciarlare. in un ufficio.
‘mbernacchiáte. agg; vistoso; che dà ‘mbigna. s.f. tomaia; parte superiore della
nell'occhio, che è molto appariscente, “ vide a scarpa.
quiste cum’e s’èmbernacchiáte”. ‘mbignáte. v. anche agg. impegno; dato in
‘mberrarse. v. incollerire; montare in collera, pegno. Detto di intellettuale o movimento
infuriarsi. culturale che prende netta posizione sui
‘mbèrte. s.f. regalia mancia; “ dacce ‘a problemi politici e sociali del momento.
‘mbèrte ‘o uaglióne”. ‘mbigne. s.f. taccagneria; caratteristica di chi
‘mbèsele. s.f. sollevare in alto in pieno. è taccagno. Avarizia, pitoccheria, “e
‘mbestarse. s.f. essere preso dalla collera. fèsse chè ‘mbigne chè tène”.
‘mbestáte. v. agg. appestato, impestato, ‘mbignúse. agg. anche s.m. taccagno; chi è
affetto da malattia venerea. affetto da taccagneria. Detto di chi è tirato
‘mbestialúte. v. imbestialire; fare arrabbiare nello spendere. Avaro, spilorcio, tirchio.
come una bestia. Imbufalire, ‘mbila ághe automateche. s.m. infila ago
‘mbezzarrete. v. imbizzarrito; diventare automatico; macchinetta per infilare l’ago
bizzarro, detto specialmente di cavallo. da cucito.
‘mbezzarrúte. v. intr. Incollerire o diventare ‘mbise. v. agg. anche s.m. impiccato; detto di
all'improvviso irrequieto, detto di chi ha ricevuto la morte con “sé ‘mbise ‘u
persona. Rendere irrequieto. stubbete”.
‘mbezzarse. v. tr. infiltrare; penetrare ‘mbiste. locuz. in prestito.
ottilmente, a poco a poco, in qualcosa. ‘mbitte. locuz. proprietà intestata, mettere
‘mbiancheggià. v. biancheggiare; apparire qualcosa nei seni.
bianco. ‘mbizza ‘mbizze. locuz. punta, punta;
‘mbiangà. v. imbiancare; far diventare “L’hanne mise ‘mbizza ‘mbizze”.
bianco. ‘mbizze. locuz. conficcare un chiodo o altro.
‘mbiangúne. s.m. biancone. ‘mblecáte. s.f. implicata; “Púre èsse stáce
‘mbiascecà. v. biascicare; mangiare ‘mblecáte ‘ndo rubbatorije”.
lentamente masticando male e facendo ‘mbluènze. s.f. influenza; malattia infettiva
rumore. Parlare lentamente, pronunciando acuta, contagiosa, specialmente delle vie
male le parole. aeree superiori, di origine virale.
‘mbiastre. agg. inservibile; che non serve più ‘mbócalitte a pastèlle. s.m. lambascioni; si
o non è più utilizzabile: “ vide chè ate prendono i lambascioni si tagliano i torsoli, si
ìmbiastre”. tolgono un poco di bucce dure e si fanno i
‘mbicce. agg. ingombro; fastidio. tagli sulle teste. Si lavano bene per far togliere
‘mbiccià. v. intrigare; affascinare, interessare tutto il terriccio, si mettono a bollire
stuzzicando la curiosità. Fare imbrogli e nell’acqua con il sale quanto basta. Una volta
raggiri per trarne illecito vantaggio con danno cotti i lambascioni si scolano e si mettono
altrui. nell’acqua fredda per far scaricare un po’
d’amarognolo, si scolano e si schiacciano con

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
la forchetta. Si prende una zuppiera si ‘mbrène. agg. s.f. incinta; di donna nel
sbattono le uova, si aggiunge la farina, il periodo della gravidanza: “Éje prène ‘a
prezzemolo, il formaggio, il sale, il pepe e vucculóne”.
l’aglio e si continua a mescolare, si prendono i ‘mbressióne. s.f. impressione; l'imprimere,
lambascioni e si mescolano nel composto. Impronta, segno. Effetto psichico o
A parte si prende una padella si fa bollire emotivo provocato da un aspetto della realtà.
l’olio e si mettono le pastelle di lambascioni a ‘mbrestà. s.m. prestito; cessione di danaro o
cucchiaiate, si fanno fare dorate prima da un altro con patto di restituzione. Prestare.
lato e poi dall’altro e si mangiano calde. ‘mbrestáte. s.m. prestato.
‘mbócalitte. s.m. cipollacci col fiocco; ‘mbrestecanne. locuz. non impicciarti.
lambascioni. ‘mbrestechì. locuz. vestire bene; “Sé
‘mbóle. antiq. v. vuole. ‘mbrestechite ‘u ciucce”.
‘mbolle. s.f. pustola; lesione cutanea ‘mbriacaminde. s.m. ubriacamento;
circoscritta che contiene pus. Foruncolo sulla ubriacatura.
pelle. Uomo sfaticato e avaro. ‘mbriacáte. s.f. perdere la testa per una
‘mbommà. s.f. bomba; qualunque ordigno donna, ubriacarsi.
costituito da un involucro racchiudente ‘mbriacatúre. s.f. ubriacatura; ubriacarsi.
materia esplosiva e munita di congegno di ‘mbriáche. agg. s.m. ubriaco; detto di chi si
accensione. trova in condizioni di etilismo acuto.
‘mbonda ‘mbonde. locuz. al punto estremo ‘mbriachezze. s.f. ubriachezza; briachezza,
di una cosa. Punta. stato o condizione di chi è ubriaco. Vizio
‘mbonde. locuz. alla punta, all’angolo. di chi abusa sistematicamente delle bevande
‘mbonne. v. bagnare; spargere liquido su alcoliche.
qualcosa o qualcuno. Bagnarsi la bocca, le ‘mbriacóne. s.m. ubriacone; chi ha il vizio di
labbra, la lingua e simile, bere: “ Mo… ubriacarsi. Beone.
famme ‘nbonne ‘u bescotte”. ‘mbrime. agg. primo; corrispondente al
‘mbracatúre. s.m. cavallo dei pantaloni. numero uno in una successione, in una “
Persona con le gambe piccole; “Nu vide Famme ‘mbrime e famme fèsse”.
ch’éje curte de ‘mbracatúre ‘u crestiáne”. ‘mbronde. s.f. impronta; traccia che rimane
‘mbracetáte. agg. marcio; che è in stato di su un corpo su cui si sia esercitata una
decomposizione. Fradicio. Putrido. pressione.
‘mbranáte. agg. ; anche s.m/f. incapace; detto ‘mbruccà. v. imbroccare; colpire nel segno.
di chi è privo di attitudine, disposizione o Indovinare, azzeccare.
idoneità per qualcosa. Inabile, inetto. ‘mbrudènde. agg. imprudente; che manca di
Impicciato. prudenza perché non considera i rischi
‘mbreggiunáte. v. incarcerare: rinchiudere in connessi alle sue azioni.
carcere: “L’hanne mise ‘ngalère”. ‘mbrugghià. v. imbrogliare; mescolare
‘mbregnáte. v. impregnare; imbevere, disordinatamente più cose modificandone la
intridere. primitiva disposizione. Ingarbugliare. Dare a
‘mbrelláre. s.m. ombrellaio; chi fabbrica, intendere cose non vere. Ingannare.
vende o ripara ombrelli. ‘mbrugghiarse. s.f. imbrogliarsi.
‘mbrèlle. s.m. ombrello; arnese per ripararsi ‘mbrugghiáte. s.m. imbroglio; viluppo,
dalla pioggia o dal sole, costituito da un groviglio: imbroglio. Questione confusa o
manico circa lungo alla cui sommità sono difficile.
inserite a raggiera numerose stecche ricoperte ‘mbrugghije. s.m. imbroglio; viluppo,
di tessuto impermeabile. Paracqua, groviglio. Questione confusa o difficile.
parapioggia. ‘mbrugghióne. s.m. imbroglione, detto di chi
‘mbrellóne. s.m. ombrellone da spiaggia. abitualmente imbroglia gli altri.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘mbruille. s.f. malattia virale spec. infantile ‘mburnà. v. infornare; mettere nel forno per
che si manifesta con arrossamento malattia la cottura.
vaiolo, morbillo, rosolia, “Ha pigghiáte ‘u ‘mburnáte. s.f. infornata; operazione
‘mbruille quillu crestiáne”. dell’infornare. Quantità di pane o altro che si
‘mbrunì. s.m. imbrunire; l’ora del giorno che mette nel forno in una sola volta.
segue immediatamente il tramonto. Al ‘mburtande. agg. importante; che ha grande
crepuscolo. interesse e rilevanza.
‘mbrupèrije s.m. Improperio; grave insulto, ‘mburtanze. s.f. importanza; caratteristica di
ingiuria. ciò che è importante. Rilievo.
‘mbrusáte. locuz. ricevere una fregatura. ‘mbuscáte. v. anche agg. imboscato;
‘mbrusatúte. s.f. fregatura; atto del fregare Nascosto. Detto di chi, specie in tempo di
qlco. Danno, inganno, imbroglio: “ ce l’hanne guerra, si nasconde per sottrarsi al servizio
fatte ‘a ‘mbrusatúre”. militare o briga per tenersi lontano dal fronte.
‘mbruscecà. s.f. rotolarsi per terra. ‘mbusse. v. anche agg. bagnato; cosparso di
‘mbrusettà. v. marcire; diventare marcio. acqua o altro liquido.
Imputridire. Lasciato sola ad aspettare. ‘mbustà. s.f. appostarsi attendere una
‘mbrusuttáte. s.f. tenere i panni ad asciugare persona, inserire nella buca della posta.
al sole più del dovuto. ‘mbustaminde. s.m. mettersi in attesa.
‘mbruvvesáte. s.f. improvvisata; ‘mbustáte. s.f. posta; spiare qualcuno. Fare la
avvenimento piacevole che giunge inatteso. posta a qualcuno, cercare di sorprenderlo.
Presentarsi all’improvviso. ‘mbustatόre. s.m. persona che si mette in
‘mbruvvise. agg. improvviso; che avviene o determinati posti per alcuni fini. le poste:
venga d'un tratto, del tutto inatteso. “Nel gioco del calcio chi è appostato sotto la
Imprevisto, inaspettato. porta: “Quille jóche sèmbe a ‘mbustatóre”.
‘mbucà. v. imbucare; mettere nella buca della ‘mbuste. s.f. posta: fare la posta a qualcuno
posta. Scaldare. cercare di sorprenderlo.
‘mbucáte. v. anche agg. infuocato o infocato; ‘mbusumáte. s.m. amidato, stirato con
caldissimo, torrido: l'aria infuocata d'agosto. amido. Operazione di appretto dei tessuti di
‘mbudèllà. v. imbudellare, mettere la carne cotone con una pasta amidacea. Persona che
di maiale negli intestini per fare le salsicce. non si muove facilmente.
‘mbugnasà. v. imbrogliare il cervello, la testa ‘mbutènte. agg. anche s.m. impotente; che
a qlcu., complicargli intenzionalmente i non ha la capacità, la forza per fare qualcosa.
ragionamenti. Dare a intendere cose non vere. Affetto da impotenza sessuale.
Ingannare raggirare, truffare. frodare, ‘mbuttenáte. avv. conficcare il coltello nella
gabbare. “Ne magghije fatte ‘mbugnasà”. pancia di una persona: “ ha ‘mbuttenáte ‘a
‘mbugne. s.f. tenere in pugno, sotto controllo. trippa”.
‘mbulà. v. rubare; prendere con la violenza o ‘mbuttetúre. s.f. imbottitura; operazione
di nascosto ciò che appartiene ad altri. dell'imbottire. La parte imbottita.
‘mbulveráte. v. impolverare; coprire, ‘mbuttì. v. imbottire; riempire di lana,
imbrattare di polvere. gommapiuma o altro materiale adatto, vari
‘mbumatà. v. impomatare; ungere con oggetti o indumenti, per renderli più soffici,
pomata. Cospargersi baffi e capelli con per ottenere particolari effetti estetici o altro.
brillantina. ‘mbuttite. v. anche agg. imbottito; dotato
‘mbundà. agg. fermo; che non si muove. d’imbottitura. Panino, tagliato a metà e
Restare immobile. riempito di salumi, formaggio e simile.
‘mbundáte. s.f. fermato, immobile, fermo. ‘mmiccule. s.f. lenticchia; pianta annuale
‘mbupulanne ‘u múnne. locuz. spargere la leguminosa delle Rosali con fusto eretto,
voce per una notizia: “Ha ‘mbupuláte ‘u foglie pennate terminanti in un viticcio, frutto
munne quèlla mostre”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
a baccello romboidale con due semi maccatúre. s.m. fazzoletto; quadrato,
schiacciati, commestibili. specialmente di cotone per soffiarsi il naso,
‘mmidije. s.f. invidia; sentimento di rancore e asciugare il sudore e simile. Grande quadrato,
di astio per la fortuna, la felicità o le qualità di seta o altri tessuti, per coprire la testa.
altrui. maccaturille. s.m. piccolo fazzoletto
‘mminze. locuz. in mezzo. ricamato, che si mette nel taschino della
‘mmocche. locuz. in bocca. giacca.
‘mpaliunáte. locuz. pieno di muffa. macenáte. v. agg. anche s.m. macinato;
‘mpalomme. locuz. gioco di strada restare in ridotto in polvere. Ciò che è dalla
equilibrio. macinazione.
‘mpapucchià. v. infinocchiare; ingannare macenille. s.m. macinino; dimin. di macina .
qlcu. con imbrogli, raggiri e sim. Macchinetta azionata a mano o elettricamente
‘mpapucchiatóre. agg. anche s.m. ciarlone; che per mezzo di una ruota dentata riduce in
detto di chi ciarla troppo. polvere caffè, pepe e sim. Veicolo
‘mpatanà. s.f. oziare. rumoroso e malridotto.
‘mbatanáte. s.f. persona oziosa che non vuol macche. s.m. macco; vivanda grossolana di
fare niente. fave.
‘mpedemènde. s.m. impedimento; l’impedire, macceremonije. s.m. mazziere; persona che
opposizione, divieto, ostacolo. ha l'incarico di camminare davanti a una
‘mpellicciatúre. s.f. impiallacciatura; tecnica processione o a un corteo, recando una mazza
dell'impiallacciare. Materiale usato per con cui segna il passo o la musica.
impiallacciare. macchè. inter. macché; esprime forte e decisa
‘mpicce. s.m. impiccio; ingombro, intralcio, negazione od opposizione.
ostacolo. Affare imbrogliato. macchiètte. s.f. piccola macchia, comicità.
‘mplecà. v. tr. implicare; comprendere, macèlle. macello, nel 1900 fu costruito il
sottintendere, racchiudere o contenere in sé: macello pubblico in via Manfredonia, luogo
l'amicizia implica stima. Rendere qlcu. dove si uccidono gli animali destinati
partecipe o corresponsabile in qlco. all’alimentazione umana. Mattatoio.
‘mplecáte. s.m./f. implicato/a. macenà. v. macinare: il grano, la biada,
m’arrezzeniscene ‘i carne. locuz. provare mediante la macina.
brividi. macenáche. s.m. bottone d’ottone nei giochi
macáche. s.m. specchietto per le allodole. valeva quattro: “furmèlle” .
macadamme. s.m. cemento artificiale macene. s.f. macina; Ciascuna delle due
formato da pietrisco compresso, usato per le grosse mole di pietra, una sovrapposta
pavimentazioni stradali. all'altra, usate per polverizzare i cereali,
maccajόne. s.m. macaone; farfalla diurna di frangere le olive e simile. Mola.
color giallo venato di nero con fascia macenille. s.m. macinino dimin. di macina;
marginale nera e azzurra e con una macchia macchinetta azionata a mano o elettricamente
rossa sulle ali posteriori. che per mezzo di una ruota dentata riduce in
maccaróne. s.m. maccherone; pasta lunga a polvere caffè, pepe e simile.
cannelli vuoti o pieni, di varia lunghezza e machenarije. s.m. macchinario; complesso di
grossezza. Uomo stupido. macchine necessarie per un dato lavoro.
maccarunáte. s.f. quantità di farina per fare i machene. s.f. macchina; complesso di
maccheroni. elementi fissi e mobili, atto a produrre un
maccarúne ck’u zuche. s.m. maccheroni col lavoro utile.
sugo. machenètte. s.f. macchinetta, piccola
maccarúne. s.m. maccheroni. macchina.
maccarungille. s.m. vermicelli, machenètte d’a paste. s.f. macchinetta per
maccheroncini. fare la pasta in genere.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
machenètte di sigarette. s.m. accendino; macculáte. s.f. persona macchiata di infamia,
accendi sigaro. di macula, cioè macchia. Immacolata nome di
machenètte d’u caffè. s.f. caffettiera; donna.
recipiente, macchinetta per preparare il caffè. maculià. v.tr. sciupare; ridurre in cattivo
Bricco col quale si serve il caffè. stato: sciupare un indumento nuovo.
machenètte pa salze. s.f. macchinetta per fare Guastare, rovinare.
la salsa. maculiáte. s.m. sciupato.
macchije. s.f. macchia; segno lasciato da maculijeje. v. sciupo.
grasso, tinta o altro sulla superficie di un madáme. s.f. donna che confeziona cuffie e
corpo. crestine, acconciatura bianca che completa
macchittiste. agg. comico; interprete di parti l’uniforme della cameriera.
comiche nel teatro, cinema e altro. maddalène. s.f. Maddalena; donna traviata e
macciuanne. s.m. rospo; animale anfibio, penitente (dal nome della peccatrice
senza coda, dal corpo tozzo e dalla pelle convertita da Gesù.)
spessa e verrucosa, ricca di ghiandole che madejáte. locuz. la quantità di pane o pasta
secernono un liquido acre e irritante. che entra nella madia.
maciste. s.m. maciste; uomo molto forte e di madonne. s.f. Madonna; Maria, madre di
grossa corporatura. Gesù. Donna di casta e dolce bellezza.
macisse. s.m/f. macis; polpa che avvolge il Anticamente, signora, come titolo di rispetto
seme della noce moscata, usata in per donna d'alta condizione.
liquoreria e profumeria. madonne di sètte vèle. s.f. Madonna dai sette
maciullà. v. maciullare; usare la maciulla veli; patrona di Foggia L'effige della
per separare le fibre legnose di lino, cotone Madonna nera con bambino nero, dipinta e in
e sim. da quelle utili per la filatura. Stritolare. parte scolpita su legno lungo m. 1,84 e largo
maciullaminde. s.m. maciullamento; m. 0,80, è venerata dal sec. XI, da quando
gramolatura. cioè, secondo un'antica e mai smentita
maciúppe. s.m. bottone della camicia. tradizione il 13 di agosto, fu rinvenuta nelle
macóme. antiq. agg. sicuro; che è privo di acque di un laghetto - formatosi, a causa delle
qualsiasi timore, che si sente tranquillo. piogge, nel luogo ora occupato da piazza del
macramé. s.m. macramé; trina di fili o Lago, dalla Cattedrale e da un tratto di via
cordoncini intrecciati e annodati, per Arpi - da alcuni pastori quando condussero i
passamani, france, reticelle. loro buoi a dissetarsi. La Sacra Immagine non
macre. agg. magro; scarno, sottile. Povero di è visibile in quanto è completamente ravvolta
grassi. in sette veli neri a loro volta chiusi in una
macsbbèlle ck’a strappóse. s.f. orechiette sopravveste di seta e, nel corso dei secoli, è
con la carne di cavallo fatta ad involtino. stata scoperta soltanto due volte: nel 1667 e
macsbbèlle. s.f. orecchietta dimin. di nel 1980. "La Madonna dei Sette Veli è stata
orecchia, tipo di pasta alimentare di forma incoronata due volte: il 24 maggio 1782 dal
Vescovo di Troia, Mons. Gian Giacomo
simile a un piccolo orecchio, specialità
Onorati, e, a seguito del furto della corona
pugliese.
d'oro, il 22 maggio 1982 a Roma dal Papa
macubà. s.m. macuba; usare il macuba, cioè
Giovanni Paolo II - è festeggiato il 22 marzo,
tabacco da fiuto finissimo.
anniversario della prima apparizione, e il 15
maculáte. s.f. L’8 dicembre festa
agosto, ritrovamento del Sacro Tavolo.
dell’Immacolata Concezione, la tradizione
Durante le feste e le processioni in onore della
vuole che a Foggia si accendano i falò:
madonna dei Sette Veli, il Sacro Tavolo è
“fanóje”. Fuoco intenso acceso all'aperto per
ricoperto da una veste a modo di guaina di
distruggere il male.
argento cesellato con angeli e arabeschi a
sbalzo, recante in alto la corona d'oro e nel
mezzo un manipolo di spighe d'oro. Detta

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
veste di argento, chiamata nei documenti magghije accise. v. tr. sfinire; provocare uno
dell'archivio Capitolare con il nome di stato di grave prostrazione, lasciare senza
"Piasora", ed eseguita a Napoli dal m.o Gio. forze.
Domenico Vinaccia per una spesa magghije. s.m. maglio; grosso martello a due
complessiva di 211 ducati, fu donata alla teste di legno usato anticamente per
Madonna dai "massari di campo" (agricoltori). ammazzare i buoi, attualmente per battere i
La veste pesa complessivamente trentasette cerchi delle botti.
libbre e mezza oncia, quasi diciassette magghijóne. agg. anche s. m. testardo; detto
chilogrammi”. di chi si rifiuta di ascoltare il parere altrui
madunnáre. s.m. madonnaro, uomo che e non si lascia persuadere. Cocciuto, ostinato.
disegna i santi per terra con i gessetti colorati. maggiόne. s.m. maggione, luogo di dimora.
madunnèlle. s.f. edicola votiva della mághe. s.m. mago; chi esercita la magia.
Madonna. Stregone. Illusionista.
madunnine. s.f. statua della madonna in maglije. s.f. maglia; ciascuno degli intrecci di
miniatura. Madonnina; dimin. di Madonna. uno o più fili continui guidati dai ferri, da
piccola immagine della Vergine. uncinetto o da macchine speciali e il tessuto
maduráte. s.m. madore; essere sudaticci, che si ottiene con tale procedimento.
umidità leggera che precede il sudore, persona magliule. s.m. magliolo o magliuolo; talea di
che ha il madore. vite con un corto segmento di legno vecchio
maestranze. s.f. maestranza; complesso di alla base.
operai. magna magna. s.m. persona priva di scrupoli
maèstre ‘i criatúre. s.m. asilo nido, quello corrotta, persona che mangia spesso e assai.
che custodisce i bambini da zero a tre anni. magna páne a trademinde. s.m. lavoratore
maèstre. s.m./f. maestro/a; donna o uomo che improduttivo.
impartisce agli allievi, le prime lezioni. magna pulènde. s.f. mangiapolenta,
mafáre. antiq. s.m. deretano; sedere, settentrionali, Italiani del nord, “giargianise”.
posteriore, fondo schiena. magna sasonne. s.m. usuraio; chi dà denaro a
maffiúse. agg. mafioso; che fa parte della usura. Strozzino.
mafia. Camorrista. magnà. v.tr. mangiare; prendere un cibo,
mafià. s.f. vestire in modo elegante. masticarlo e deglutirlo: mangiare carne,
magagnúse. s.m. magagnoso; chi vive pesci; mangiare in fretta.
servendosi di tranelli e fa molte magagne. magnacce. s.m. magnaccia; protettore di
magalúffe. s.f. la mancia che si dava ai prostitute. Uomo che si fa mantenere da una
banditori. donna.
maganzèse. agg. furbo; che sa mettere in magnáte. v.tr. mangiare; prendere un cibo,
masticarlo e deglutirlo.
pratica accorgimenti sottili e abili, atti a
magnatórije. s.m. cibo in genere, ora di
procurargli vantaggi. mangiare, sedersi a tavola.
magapeducchije. s.m. gruccione, uccello con magne. v. invito a mangiare.
lungo becco curvo e piumaggio di vivaci magnificatte. s.m. canto liturgico in latino in
colori. onore della Madonna.
magáre. interiez. magari; esprime forte magre. agg. magro; scarno, sottile.
desiderio o speranza. magunijire. s.m. magoniere, la persona che
magenà. v.tr. immaginare; rappresentarsi con lavora nei negozi di ferramenta.
la mente. Credere, pensare, supporre. majateche. antiq. s.f. frutta di buona qualità.
magenáte. s.m. immaginato. máje. avv. mai; nessuna volta, in nessun
magge. s.m. maggio; quinto mese dell'anno tempo, in nessun caso.
nel calendario gregoriano, di trentuno giorni. majedeche. s.f. malattia del granturco.
Deriva da Maius; madre di Mercurio. majèllèse. s.m. vento freddo che viene dagli
Appennini.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
majèse. agg. maggese; terreno lasciato per malarije. s.f. malaria; malattia parassitaria
qualche tempo a riposo senza semina, in causata da plasmodi trasmessi da una
modo da acquistare fertilità. zanzara del tipo anofele e caratterizzata da
majestrále. s.m. maestrale; vento di maestro, violenti accessi febbrili ricorrenti.
freddo e secco, caratteristico vento del Nord- maláte. agg. malato; che sta male in salute,
Est. che è affetto da qualche malattia.
majestranze. s.m. maestranze, complesso di malatije. s.f. malattia; stato patologico per
operai. alterazione della funzione di un organo o di
majèstrije. s.f. maestria; abile e perizia. tutto l’organismo.
majò. s.m. albero dai fiori simili alla ginestra. málazióne. s.f. malazione; l’agire male.
majuschele. agg. maiuscolo; detto di qualsiasi malazziunande. s.m. malfattore, malvivente,
scrittura i cui segni alfabetici siano ribaldo, furfante.
compresi entro due linee parallele, senza aste mále chè mèscke. s.f. male contagioso.
che le oltrepassino in alto o in basso. mále de lúne. s.f. epilessia; sindrome
malabbejáte. s.m. persona cattiva e malvagia. cerebrale caratterizzata da crisi di convulsioni
málabuatte. s.m. scapestrato, canaglia, e perdita della coscienza.
scostumato. mále. avv. male; in modo non giusto, non
málacrianze. s.f. malcreanza, scortesia. buono: agire male. Parlare male di qlcu.,
málacucchiáre. s.f. scherzo che si fa sparlarne.
normalmente sui cantieri edili ai nuovi málecaváte. agg. malizioso; pieno di malizia.
manovali assunti inesperti, un mastro Che denota malizia: “ éje curte e
comanda il ragazzo dicendo: “và da maste málecaváte”.
Mechèle e fatt’avè a málacucchiáre ” chi sa lo máledice. v.tr. maledire, colpire con
scherzo senza farsi vedere mette dentro un condanna o anatema.
cartone chiuso da due o tre tufi che il giovane maledètte. part. pass. maledetto; che è causa
deve portare all’ultimo piano e consegnarlo ad di maledizione o sventura.
un altro mastro. málefategande. agg. anche s.m. sfaticato;
malafèmmene. s.f. donna cattiva e di facili detto di chi non ha voglia di lavorare.
costume; prostituta, meretrice. malefattóre. s.m. malfattore; promotore di
malafurbece. s.m. forbicina; insetto con organizzazione a delinquere, ribaldo,
corpo allungato che termina con due malandrino.
appendici addominali a forma di pinza, málefussúse. s.m. cattivo individuo.
rossiccio, comune sui fiori, sugli alberi e sotto malemosse. s.f. cattive mosse.
le pietre. Forfecchia, forficula. málepenzande. agg. diffidente; persona
málagènte. s.m/f. persona cattiva. diffidente, che mostra sfiducia sospetto e
malagurije. s.m. malaugurio; cattivo augurio. simile.
Chi fa previsioni nefaste. málesanèje. agg. malsano; che ha salute
málalènghe. s.f. maldicenza; vizio di fare scarsa o cagionevole.
discorsi malevoli sugli altri. málesendúte. s.m. non essere ascoltato.
malamènde. agg. cattivo; che si considera málestrúse. s.m. colui che fa molti malesseri.
contrario ai principi morali. máletimbe. locuz. tempo cattivo.
malancunúse. s.m. melanconico. malevizzije. s.m. tordo; uccello bruno,
malandrine. s.m. malandrino; brigante, biancastro nella parte inferiore, di passo, che
rapinatore. Furfante. vive fra i cespugli ed è selvaggina pregiata.
malannagge. v. anche agg. maledetto; che è málfusse. s.m. barbone accr. di barba;
causa di maledizione o sventura. vagabondo che vive di espedienti.
malappène. s.f. malapena; a stento, con maliciáte. part. pass. emaciato; molto magro,
fatica: può a malapena camminare. malicento, smunto.
maligne. agg. maligno; che agisce, parla o
pensa con malignità.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
malingunije. s.f. malinconia o melanconia; mammà. s.f. mamma o mammà; madre,
Secondo l'antica medicina, umor nero secreto donna buona e gentile che si prende cura di
dalla bile. Dolce e delicata tristezza. qualcuno con affetto materno.
malintènzionáte. agg. anche s.m. mammagrosse. s.f. bisnonna; mammagrosse,
malintenzionato; detto di chi ha intenzione di madre del nonno o della nonna.
nuocere. mammalucche. s.m. mammalucco;
málenfurmáte. agg. malinformato; che ha mercenario al servizio del sovrano d'Egitto.
avuto informazioni inesatte. Sciocco, stupido.
málintèse. agg. malinteso; male interpretato. mammanonne. s.f. nonna, madre del padre o
Falsa o errata interpretazione. della madre nei confronti dei figli di questi.
malizije. s.f. malizia; inclinazione a
mammaróne. s.f. bisnonna; madre del nonno
commettere azioni disoneste, ingiuste, cattive.
2 Compiaciuta conoscenza del male. o della nonna. Si dice anche: “mammagrosse”
mallarde. s.m. germano reale; anatra mamme criscènde. s.f. pasta per lievitare il
selvatica. pane fatto in casa.
malluppe. s.m. fagotto; involto fatto alla mamme. s.f. mamma.
meglio. mammèlle. s.f. mammella; ghiandola cutanea
malmenáte locuz. trattato male. caratteristica dei mammiferi che nelle
malonbre. s.m. spettro; fantasma, larva, femmine è deputata alla produzione del latte
ombra con sembianze di persona morta. dopo il parto.
maltrattà. v. tr. maltrattare; trattare in malo mammenannucche. s.f. personaggio delle
modo. Malmenare, strapazzare. favole: “assemmègghije n’a favulètte
mammenannucche”.
maltrattaminde. s.m. maltrattamento; Il
mammete. locuz, tua madre.
maltrattare. Atteggiamento violento,
mammezzà. avv. assomigliare alla mamma.
offensivo e simile. mammiotte. s.f. passero femmina che cova.
maltulètte. s.f. refurtiva; complesso di beni Mamma.
che sono stati oggetto di furto. mammóne. s.m. chi è legato alla mamma.
malucchije. s.m. malocchio; nelle credenze mamucce. locuz. persona senza carattere;
popolari, influsso malefico che si ritiene fantoccio.
deriva dallo sguardo di alcune persone. manále. s.m manale; mezzo guanto usato da
Iettatura. calzolai e sellai per cucire.
malurte. s.m. malfatto fisicamente si dice: mánamorte. s.f. mano che palpeggia il
“sturte e malurte”. deretano delle donne.
malvage. agg. malvagio; maligno perfido. mancamènte. locuz. discutere senza
malvasije. s.f. uva dolce e profumata: offendere i presenti; altrettanto.
malvasia. Vino bianco o rosso, ricco di aroma, mancanze d’a lúne. s.f. luna mancante; luna
derivante dal vitigno omonimo. a tre quarti.
malvage. agg. malvagio; maligno, perfido. manche. avv. assolutamente no, in nessun
malve. s.f. malva; pianta bienne delle caso.
Malvali, con foglie con lungo picciolo e fiori manchesále. locuz. quando non rimane nulla.
rosei, da cui si ricava un decotto medicinale. mancine. agg. mancino; sinistro chi è solito
mamamme. s.f. nonna; madre del padre o usare la mano sinistra anziché la destra.
della madre nei confronti dei figli di questi. Si mancumale. mdd. meno male; per dire anzi,
dice anche: “mammanonne”. bene.
mamberlicche. s.f. caramelle fatte in casa con mandèche. s.f. manteca; scamorza secca col
noccioline. burro dentro, manteca. Pomata, Brillantina.
mamèje. s.f. Filomena. mandègne. s.m. piccola botte in legno di
maminghe. s.m. Domenico. forma ovale da lt. venticinque di circa un

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
metro di lunghezza serviva a portare con fiori bianchi, foglie lanceolate seghettate,
l’acqua nelle case usato dagli: “acquarúle”. frutto a drupa che a maturità si apre in due
mandejille. s.f. tovaglia, mandile. valve lasciando libero il nocciolo contenente i
mandène. v. tr. mantenere; far continuare, semi.
sostentare. mandurlète. s.m. mandorleto; piantagione di
mandenacápe. s.m. ruffiano; chi mandorli.
specialmente agevola gli amori altrui. máne manghe. s.f. mano sinistra.
máne ritte. s.f. mano destra.
Mezzano.
máne rosce. gioco di bambini, battevano le
mandenemènde. s.m. mantenimento;
mani l’una su l’altra fino a farle diventare
conservazione preservare.
rosse.
mandenúte. v. anche agg. s.m/f. amante, che
máne. s.f. mano; segmento terminale dell’arto
ama, chi è legato a un’altra persona da una
superiore, che fa seguito all’avambraccio,
relazione amorosa. Appassionato.
comprendente il palmo della mano, il dorso e
mandèrine. s.m. mandarino; albero delle
le dita.
Terebintali con frutto sferico un poco
schiacciato, a buccia aranciata, dolcissimo. mane. s.f. mattina; parte del giorno compresa
Frutto di tale albero. fra le ore intorno all'alba e il
mandesenille. s.m. grembiulino; sopravveste mezzogiorno.
indossata da bambini. manecajulle. s.m. segaiolo, uomo che si
masturba o che masturba altri.
mandesine. s.m. grembiule o grembiale;
maneche. s.m. manico; parte di un oggetto, di
indumento, con o senza pettorina, che si usa uno strumento e sim., che serve per sollevare
per certi lavori come commesse ecc... o maneggiare l'oggetto stesso. Parte
mandijille. s.f. tovaglia; telo che si stende dell'impugnatura delle tre armi della scherma
sulla tavola per apparecchiarla per il pasto. (sciabola, spada, fioretto). Parte dello
mandóle. s.m. mandola; strumento a corda strumento a corda, che porta le corde e i
della famiglia dei liuti. bischeri. Masturbazione dell’uomo.
mandováne. s.f. mantovana; fascia di tessuto manechià. s.f. masturbazione; atto del
che sovrasta la parte superiore di una tenda. masturbarsi.
mandre. s.f. zona dove vengono ricoverate le manècchije. s.m. manico di legno con il quale
greggi. il contadino reggeva l’aratro.
mandrene. s.m. mandrino; albero principale manecchijite. s.m. sacchetto imbottito per
della macchina utensile che ha la funzione di riscaldarsi le mani, usato dalle donne.
trasmettere il moto rotatorio al pezzo. Utensile manece. s.m. mantice; apparecchio a otre, che
per allargare fori, tubi. aspira e manda fuori l’aria, usato un tempo
mandriáne. s.m. mandriano; custode della per attivare il fuoco della fucina e per dar fiato
mandria. a strumenti musicali. Nella carrozze e nelle
mandrije. s.f. mandria o mandra; branco vecchie automobili, copertura pieghevole in
numeroso di bovini o cavalli, bufali. Insieme pelle o altro materiale.
disordinato di persone. Armento. maneche de cammise. s.f. manica, parte di un
manduále. s.m. schiaffo ben sostenuto. indumento che ricopre il braccio. Mezza
manducà. v. mangiare; prendere un cibo, manica di tela nera che ricopre l’avambraccio,
masticarlo e deglutirlo: mangiare carne. usata un tempo da impiegati e scrivani, Uomo
manduleniste. s.m. mandolinista; chi suona il senza giacca.
mandolino. maneche. s.f. ruota del pozzo a timone.
manduline. s.m. mandolino; strumento manechètte. s.f. manichetta; dimin. di
manica. Mezza manica. Tubo flessibile e di
cordofono a pizzico con plettro.
piccolo diametro per l’acqua o aria.
mandurle. s. m. mandorlo; albero delle
Rosali che fiorisce prima di mettere le foglie,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
manecomije. s.m. manicomio; un tempo ai battenti delle porte, a cassetti, sportelli,
luogo di ricovero e cura dei malati mentali. bauli, che, impugnato, permette di aprire,
Ambiente pieno di rumori e confusione. chiudere, sollevare o tirare.
manecotte. s.m. manicotto; specie di morbido manijà. v. pomiciare; abbandonarsi a
cilindro di pelliccia imbottito e aperto alle due effusioni amorose specialmente in pubblico
estremità per accogliere le mani e ripararle dal palpare con le mani la donna.
freddo. Dispositivo amovibile a forma di manijáte de fetinde. mdd. gruppo di persone
cilindro cavo, per collegare due tubi o altri poco raccomandabile.
pezzi metallici. manije. s.f. pazzia; smania alterazione
manefèste. s.m. manifesto; foglio stampato e mentale. Insania.
affisso in luogo pubblico al fine di far manijire. s.m. falcone addomesticato.
conoscere alla collettività un fatto, Cavallo veloce.
un'intenzione, un programma. manipele. s.m. manovale, aiutante del
manefestine. s.m. manifestino; foglietto muratore.
volante distribuito al pubblico, spec. per fini manire. s.f. maniere; modo particolare di
propagandistici. fare, di essere e di procedere: ognuno pensa
manègge. s.m. maneggio di cavalli; portare alla sua maniera
la contabilità. Atto del maneggiare. mannà. v. tr. mandare; far andare qlcu. in un
Paliatone. luogo per un fine determinato: mandare a
maneglióne. s.m. maniglia grande. chiamare qlcu.; mandare qlcu. per legna. Non
Passamano. mandare a dire le cose, dirle in faccia. Far
manejètte. s.m. valletto; sino alla andare: mandare in giro qlcu. Mandare
Rivoluzione francese, paggio, staffiere. all'aria, a monte qlco., farla fallire. Mandare in
mánelèste. s.f. manolesta; la mano del ladro rovina, rovinare
chi sottrae i portafogli. mannagge. locuz. pronuncia di risentimento.
manènde. locuz. chi è ricco, persona ricca. mannáje. s.f. mannaia; scure a lama larga, un
manère. s.m. modo; caratteristica variabile tempo usata dal boia per la decapitazione.
dell’essere, dell’operatore, del sentire. mannáre. s.m. persona affetta da licantropia.
Avverbio. Complemento. manne. s.f. fascetto di spighe di grano, ed
manevalde. s.m. tutore; persona incaricata altro.
dell'esercizio della tutela. mannèlle. s.m. covone; fascio di piante di
manfrède. s.m. re Manfredi (1232-1266) cereali mietute e legate insieme.
figlio naturale di Federico II di Svevia e mannite. s.f. mannite; Alcool esavalente,
di Bianca Lancia, reggente di Sicilia. costituente principale della manna dalla
manfredonije. Località a 40 km. da Foggia. quale è ricavato, usato in medicina come
manfróne. agg. grossolano; detto di cosa blando purgante.
rozza e senza garbo. Grande. mannúte. v. calmato. “sé ammannúte ‘u
mangà. v. mancare; far difetto, essere cavalle”
insufficiente. manocchije. s.f. piccoli fasci di spighe di
mangèje. s.m. banchetto; dimin. di banco. grano con il quale il legante dei mietitori
Bancarella. forma a: “grègne”.
manghe. s.f. manca; argano con lasse manse. s.m. podere; fondo di qualche
orizzontale, con la quale tiravano il grano ampiezza con casa colonica.
dalle fosse. mantáche. s.m. mantice: apparecchio a otre,
mangiatóre. s.f. mangiatoia per animali. che aspira e manda fuori l'aria, usato un tempo
mangióne. s.m. , anche agg. chi o che mangia
per attivare il fuoco della fucina e per dar fiato
molto o avidamente.
maniglije. s.f. maniglia; elemento di metallo a strumenti musicali. Nelle carrozze e nelle
o altro materiale, di forma diversa, applicata

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
vecchie automobili, copertura pieghevole in manupattene. s.m. pattino di legno con
pelle o altro materiale. manubrio e con due ruote ricavate da vecchi
mante. s.m. manto; coperta di lana. Mantello cuscinetti a sfera.
lungo fino ai piedi, spesso in tessuto manúte. agg. manesco; pronto a menar le
mani.
pregiato, usato spec. da personaggi di
manuvalde. s.m. tutore; persona incaricata
altissima autorità in importanti cerimonie.
dell'esercizio della tutela.
Strato protettivo. Manto stradale, strato
manuvratóre. agg. anche s.m. manovratore;
superficiale di usura della massicciata che manovra. Chi esegue una manovra.
stradale. Manovratore del tram, guidatore. Nelle
mantece de fisarmoniche. s.m. mantice di stazioni ferroviarie, addetto alla composizione
fisarmonica. e scomposizione dei treni.
mantecètte. s.m. soffietto per togliere la manuzzèlle. s.f. manina, piccole mani.
polvere. manze. agg. mansueto; di animale reso
mantèche. S.f. manteca; tipo di latticino domestico e docile: fiera mansueta. Di
Composto omogeneo di sostanze grasse. Ciò persona mite e paziente. Che dimostra docilità
che si presenta come un impasto e mitezza: occhi mansueti; Docile, mite.
appiccicaticcio. manzignóre. s.m. monsignore; titolo spettante
mantechiglije. s.f. pomata per capelli. a vescovi, arcivescovi e a ecclesiastici
mantecià. v. ansare, respirare con affanno. insigniti di precise dignità. Titolo attribuito un
Ansimare. tempo a re, imperatori, papi e in certi Paesi
mantelline. s.f. mantellina; dimin. di agli eredi al trono.
mantella. Indumento un tempo in dotazione ai
manzijire. s.m. maggese; campo lasciato per
bersaglieri e agli alpini.
mantère. s.f. grembiule per fabbro e qualche tempo a riposo senza semina,
carradore. mappáte. s.m. fagotto di vestiario o alimenti.
mappatèlle. s.m. involto che si porta via dopo
mantò. s.m. mantello lungo e chiuso per le
un ricevimento o un pranzo.
donne di fine ottocento. mappe. manto, mantello.
manubrije. s.m. manubrio; Manico, mappelúne. s.m. nuvole grandi nere pieni di
sporgenza e sim., che permette alla mano che pioggia.
lo afferra di manovrare il congegno cui è mappine. canovaccio, strofinaccio; grossa
applicato. Nella bicicletta e nella motocicletta, tela di canapa usata di solito per strofinacci.
tubo metallico opportunamente piegato con Strato di calce liquida che si applica sulle
impugnatura alle due estremità, che comanda pareti prima dell’intonaco.
la ruota anteriore. Piccolo attrezzo ginnico del marabutte. agg. anche s.m. musulmano,
peso massimo di 5 kg, da impugnarsi con una islamico.
sola mano. marachèlle. s.f. marachella; bricconata o
manuèle. s.m. Emanuele. marioleria fatta di nascosto.
manuèlle. s.f. manovella; asta dotata di un maramèje. locuz. parola canzonatoria vuol
attacco per azionare a mano un meccanismo. dire “non me la fai”.
Un tempo, l'asta per mettere in moto la maranghe. s.m. persona piccola di bassa
macchina da presa. Dare il primo giro di statura.
manovella, iniziare le riprese di un film. marasciúlle. s.f. erba selvatica commestibile
Albero a gomito che, tramite una biella, di campagna.
trasforma in moto rotatorio un moto rettilineo marasse. s.f. vipera serpente velenoso con
alternativo, o viceversa. testa triangolare distinta dal corpo.
manulètte. s.m. cameriere, scudiero. marazze. s.m. stagno; elemento chimico,
metallo bianco argenteo, malleabile,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
marce. agg. marcio; che è in stato di margherite. s.f. margherita; pianta erbacea
decomposizione. Fradicio. marcia. perenne delle sinandrali con grandi capolini
marcèlle. s.m. Marcello. isolati di fiori tubolari gialli circondati da
marcellene. s.f. scuola cattolica privata ligule bianche o gialle fiore margherita; nome
foggiana. di donna Margherita santa Rita.
marcelline. s.m. dimin. di Marcello. marianne. s.f. Marianna, personaggio famoso
marche. s.m. Marco. a Foggia vendeva la granita di limone
marchengègne. s.m. marchingegno; grattugiando il ghiaccio, durante la festa di
strumento o meccanismo complesso. Abile sant’Anna con la granita dava un Po di
espediente.
refrigerio al palato dei foggiani, gridava:
marchèse. s.f. mestruazione; flusso di sangue
“Gratta Marianne chiù gratte e chiù
per via vaginale, dovuto allo sfaldamento
guadagne”.
della mucosa uterina che si verifica a ogni mariètte. s.f. dimin. di Maria.
ciclo ovario della donna in età feconda. marìje. s.f. Maria.
Dismenorrea, menarca, menopausa, regola. marije. s.m. Mario.
marchetille. s.m. dimin. di Marco. maria crestine. s.f. Maria Cristina di Savoia-
marchètte. s.f. rapporto sessuale della regina delle due Sicilie (1812-1836).
prostituta. Marche I.N.P.S. Figlia di Vittorio Emanuele I di Sardegna e
marcià. s.f. marcia; modo di camminare della granduchessa Maria Teresa
tenendo un passo costante o cadenzato. d’Austria, sposò per volere di Carlo Alberto
marcucce. s.m. dimin. di Marco. nel 1832 Ferdinando II re di Napoli, rude e
máre. agg. povero; che dispone di scarsi poco colto, accetto il matrimonio per cristiano
mezzi di sussistenza, che non ha, Mare. sentimento di dovere civile, si prodigò in
marecille. s.f. amarezza; sapore di ciò che è opere di carità. Morì dando alla luce il duca di
amaro. Caserta erede al trono, fu venerata dal popolo
marije. s.m. Mario Stella nato a Foggia il come Santa Regina. Papa Pio IX nel 1859 la
(12.10.1970 – 31.03.2001) figlio di Felice dichiarava venerabile. A maria Cristina di
Stella, un giovane poeta in lingua e vernacolo Savoia venne intitolato l’Orfanatrofio Prov.
foggiano, muore all’età di venti anni per un Maschile, sito una volta dove sta l’attuale
banale incidente stradale. palazzo degli uffici statali.
marenáje. s.m. marinaio; chi presta servizio marìje grazije. s.f. Maria Grazia Barone
su una nave. (1844- 1918), consorte del marchese Giacomo
marenáre. s.m. trave di legno tirato da un Celentano, rimasta vedova e senza figli lascio
cavallo per sgombero della paglia emessa tutto il suo patrimonio per la costruzione di un
dalla trebbiatrice. istituto per anziani. L’opera venne realizzata
marène. s.f. amarena; frutto dell’amareno. definitivamente nel 1934, porta il suo nome e
marènghe. s.m. marengo; moneta d'oro da 20 cognome.
franchi coniata a Torino da Napoleone in marijittille. s.m. dimin. di Mario.
marijúcce. s.f. vezz. di Maria.
ricordo della battaglia di Marengo.
marinche. s.m. al gioco distanza che
marenise. s.m. bracciante agricolo che veniva
intercorre tra il dito pollice e indice ben tesi.
dalle zone di mare.
marine. s.f. marina; porzione di mare che
marèse. s.f. raccolta di acqua stagnante.
bagna un paese, una regione. Complesso di
maretagge. s.f. dote del corredo delle ragazze
navi, attrezzature, edifici e sim. relativi alla
da marito.
navigazione: marina mercantile, militare.
maretà. s.f. maritare.
marina militare. s.f. marina militare.
maretáte. s.f. donna maritata.
mariomarije. s.m. vezz. di Mario.
marghe. s.m. margine; la parte estrema di
maritagge. s.f. dote per il matrimonio.
qualcosa. Contorno, estremità, bordo.
marite de nepoteme. s.m. bisgenero.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
marite. s.m. marito; coniuge di sesso battifalce, per rifare il filo della falce.
maschile. Sposo. Oggetto avente forma o funzionamento
mariulazze. s.m. ladrone; ladro incallito, analogo a quello di un martello. Martello
astuto. Masnadiero, grassatore. forestale, attrezzo a forma di piccola scure per
mariulle. s.m. mariuolo; chi ordisce inganni, scortecciare e marcare gli alberi. Martello
truffe. Monello birbante. pneumatico, macchina operatrice ad aria
marmaglije. s.f. marmaglia. quantità di gente compressa, usata per perforare, abbattere,
ignobile e disprezzabile. Canaglia, ciurmaglia. demolire rocce, murature e sim. Martello della
marmelláte. s.f. marmellata; conserva di campana, picchiotto che batte le ore sulla
agrumi fatti cuocere con molti zuccheri. campana dell'orologio a torre .Martello della
marmettóne. s.m. soldato di grossa statura. porta, battente appeso a una porta. Uno dei
marmitte. s.f. pentola grande per cucinare il tre ossicini dell'orecchio medio, aderente alla
rancio dei soldati. membrana del timpano. Nell'atletica leggera,
marmuráje. s.m. marmista; chi lavora o attrezzo costituito da una sfera metallica
scolpisce il marmo. fissata a un filo d'acciaio munito di
marocchine. agg. anche s.m. marocchino; del impugnatura, usato per lanci | Martello da
Marocco. Cuoio finissimo e morbido, roccia, nell'alpinismo, attrezzo per infiggere i
leggermente rugoso, fatto con pelle di capra o chiodi da roccia, con bocca piatta e penna
montone conciata e colorata. talvolta dentata. Martello da ghiaccio, in cui la
marpiόne. s.m. persona scaltra e furba. penna è sostituita dal becco di una piccozza.
marre. agg. grande; superiore alla misura Martello piccozza, piccozza in cui la paletta è
ordinaria per dimensioni, durata, quantità, sostituita da una bocca di martello.
intensità, forza, difficoltà e sim. martingáne. s.f. martingala; cintura
marόne. s.f. castagna più grossa e più incompleta, dello stesso panno e colore
saporita, grave errore. dell’indumento, applicata posteriormente alle
marrò. Colore marrone. giacche o ai cappotti.
marróne. s.m. errore grossolano; piccolo marugge. s.f. erba amara per tisana;
sasso di forma lunga e liscia per il gioco dei marrubio.
castelli. marzajóle. s.f. marzaiola; uccello affine
marruzzenisce ‘i carne. mdd. provare all'anitra selvatica, con piumaggio
brividi. marzajulle. s.m. chi nasce nel mese di Marzo.
martedì grasse. s.m. martedì grasso, l'ultimo marze. s.m. marzo; terzo mese dell’anno del
giorno di carnevale. calendario Gregoriano, di trentuno giorni.
martedì. s.m. martedì; secondo giorno della marzulle. s.m. marsupio; tasca cutanea
settimana civile. ventrale di cui sono dotate le femmine dei
martelline d’u trajine. antiq. s.m. freno del marsupiali, nella quale sboccano le ghiandole
carretto. mammarie. Specie di sacco per trasportare
martelline. s.m. martello da carpentiere. bambini molto piccoli | Piccola borsa con
martelluzze. s.m. martelletto; piccolo cintura, da allacciare alla vita. |Tasca posta sul
martello. Elemento meccanico simile a un davanti in alcuni tipi di giacche a vento.
piccolo martello, che batte su qlco. se è masarabbele. agg. anche s.m. miserabile; che
azionato dall'apposita leva: martelletto del è da commiserare per estrema
pianoforte. Strumento per provocare riflessi mascalgije. s.f. arte del maniscalco.
nervosi. masckere. s.f. maschera; finto volto fatto di
martene. s.m. Martino. vario materiale, generalmente
martille. s.m. martello; utensile per battere, masciáre. s.f. megera; donna brutta; che cerca
conficcare chiodi e sim., costituito da un d’indovinare il futuro.
blocchetto di acciaio con manico solitamente mascije. s.f. magia; arte di dominare le forze
in legno. Martello da falegname, con la penna occulte della natura e di sottoporle al proprio
a granchio per levare i chiodi. Martello

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
potere, Magia bianca, naturale, uso di rituali fortificazione medievale, la parte più elevata e
magici a fine benefico. Magia nera, uso di più forte di una rocca, castello o fortezza.
rituali magici malefici. Stregoneria. Capacità masculère. s.f. ragazza con tendenza da
di affascinare, ammaliare. Incanto. Fattura. maschio.
Sortilegio. masculine. s.m. frutto di cattivo gusto. Ramo
masciótte. s.f. una forma di formaggio. dell’albero da frutta non portatore di frutto.
masckaróne. s.m. mascherone accr. di masculóne. s.f. donna di strada; con tendenza
maschera; chi nega tutto ciò che ha detto. maschile.
masckatúre. s.f. serratura; congegno masemeláte. s.m. cittadino del settentrione.
meccanico, manovrabile gener. con una masime. s.m.Tommaso.
massacrà. v. tr. massacrare ; trucidare vittime
mascke. s.m. catenaccio; sbarra di ferro che
inerme e indifese. Malmenare.
scorre in anelli infitti nei battenti di massáre de campe. s.m. agricoltore.
masckere. s.f. maschera; finto volto fatto di massáre. s.m. possidente terriero, uomo di
vario materiale, generalmente provvisto di campagna dedito alla pastorizia.
fori per gli occhi e per la bocca, portato per massarije. s.f. masseria; vaso podere con
alterare i lineamenti o per non farsi fabbricati e servizi.
riconoscere, spec. per motivi rituali, teatrali, mastantúne. s.f. tipo di pere di forma
giocosi e sim. Calco del viso di un defunto schiacciata e di color giallino dal delicato
riprodotto in gesso, bronzo e sim. Tipo di profumo.
protezione del volto. Maschera da scherma, in mastáre. s.m. artigiano che confeziona selle
per asini e muli, venditore di basti.
rete di fili d'acciaio per difendere il volto dello
maste carrire. s.m. carradore, carraio,
schermitore dalle stoccate dell'avversario. artigiano che costruisce o ripara carri, barrocci
Maschera subacquea, in gomma e vetro, che e sim. Il carradore per costruire il carretto
permette di vedere meglio sott'acqua. impiegava circa venticinque giorni.
Maschera da anestesia, che si applica al viso maste ceremonije. s.m. mazziere; persona
del paziente per anestetizzarlo prima di un che ha l'incarico di camminare davanti a una
intervento chirurgico. Maschera antigas, per la processione o a un corteo, recando una mazza
protezione degli organi della respirazione con cui segna il passo o la musica.
contro sostanze tossiche immesse maste d’asce. s.m. falegname; artigiano che
nell'atmosfera. Nei teatri, cinematografi e lavora il legno.
maste de cucchiáre. s.m. muratore; operaio
sim., inserviente che verifica i biglietti e guida
addetto alla costruzione di opere in muratura.
gli spettatori al loro posto. Personaggio della
maste de vianóve. s.m. mastro addetto ai
commedia dell'arte italiana, con caratteristiche lavori stradali.
di una data città o regione: Pulcinella è la maste selláre. s.m. sellaio; chi fabbrica o
maschera napoletana. ripara selle e oggetti di cuoio.
masckètte. s.m. catenaccio piccolo. maste. s.m. basto; rozza sella imbottita per
mascule d’a felire. s.m. mascolo della filiera. muli e asini. Bardatura delle bestie da soma,
mascule. s.m. maschio; negli organismi a per assicurarvi il carico. Peso eccessivo:
sessi separati, l'individuo portatore dei gameti portare il basto.
maschili atti a fecondare quelli femminili al mastecà. s.f. triturare il cibo con i denti.
fine della riproduzione. Ragazzo, uomo. mastece. s.m. mastice; resina balsamica usata
Utensile cilindrico per filettare i fori affinché per vernici e in fotografia. Miscuglio di varie
vi si possa avvitare una vite. Pezzo di acciaio sostanze di origine naturale o sintetica, usato
temperato, modellato a rilievo per imprimere come adesivo o per riempire fessure e sim.
la femmina dello stampo. Parte di un mastèche. s.f. sorte di acquavite.
elemento di collegamento che si inserisce in mastegiorge. s.m. chi vuol fare tutto.
una sede corrispondente, detta femmina. Nella mastranzúse. s.m. presuntuoso; baldanzoso.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
mastricchije. s.m. giovane artigiano di poche matrezzà. s.f. assomigliare alla madre.
esperienze. mattascióne. s.m. persona vestita male.
mastrejà. locuz. eseguire lavori di una certa mattèje. s.m. Matteo.
importanza. mattejucce. s.m. vezz. di Matteo.
mastrille. antiq. s.f. trappola multipla per mattigne. s.m. chi si comporta come un
topi. matto.
masόne. s.m. giaciglio per animali. mattuglije. s.m. involto; fagotto, pacco.
matacóne. s.m. cielo nuvoloso. matunáte. v.tr. mattonare; lastricare di
matalène. s.f. maddalena, “a santa Maddalena mattoni.
‘i ciamaruche so prène” le lumache sono matunnèlle. s.f. mattonella; dimin. di
incinte. mattone . Piastrella per rivestimento di muro o
matalóne. s.m. cielo coperto d’aria afosa. per pavimentazione domestica. Oggetto
matarazzáre. s.f. artigiana che lavora il avente forma analoga a quella di un mattone.
materasso. Ciascuna delle quattro sponde del biliardo.
matarazze. s.m. materasso; suppellettile matúre. agg. anche s.m. maturo; giunto a
costituita da un involucro di tela imbottito di completo sviluppo, detto di prodotto agricolo.
materiali soffici o elastici e poi trapunto, che Acerbo, immaturo. Detto di chi si trova in età
si pone sulla rete del letto. adulta, avanzata: uomo –m; essere maturo di
matasse. s.f. matassa; insieme di fili avvolti a anni. Che ha raggiunto un completo sviluppo
mano o con l'aspo, disposti ordinatamente in psichico e intellettuale. Che ha superato
più giri uno sull'altro. l'esame di maturità.
matenire. agg. mattiniero; chi si leva di buon matutine. s.f. messa all’alba di Natale per la
mattino. nascita di Gesù bambino.
matèrije. s.f. materia; ciò che costituisce la maurizije. s.m. Maurizio.
sostanza di un corpo. mazz’e bustiche. s.f. lippa; gioco per ragazzi,
matine. s.m. mattino; mattino, mattinata. un gioco che si percorreva per strada.
matite. s.f. matita; oggetto costituito da una Occorreva una mazza circolare tipo quella
mina racchiusa in un involucro di legno o di della scopa lunga cm. 70 e una corta da cm.
metallo, per scrivere, disegnare, colorare e 15, a quella corta appuntita alle due estremità.
simile. Oggetto simile a una matita, per mazzagatte. s.f. pistola corta, ammazzagatti.
cosmesi: matita per le labbra. mazzamúrre. s.m. montanaro ignorante e
matita stagnasanghe. s.f. matita emostatica; grossolano.
matita per arrestare piccole emorragie. mazzarèlle. s.m./f. segno ortografico fatto
matóne. s.m. mattone; laterizio a forma alla prima elementare negli anni 50 e 60.
parallelepipedo, pieno o forato, fabbricato con Bastoncino; a volte veniva usato a scuola dai
docenti negli anni 50 per la disciplina degli
argilla comune e cotto al forno, che si impiega
alunni.
nelle costruzioni. Cosa o persona pedante e mazzarèlle de san Gesèppe. mdd. quando un
noiosa. ragazzo o un adulto veniva insultata o deriso
matóne picchijetille. s.m. mattone per si dice: “ ‘a fenisce de sfotte ‘a mazzarèlle de
divisori a tre fori. san Gesèppe”.
matrèje. s.f. matrigna; seconda moglie mazzarille. s.m. bastoncino; dimin. di
subentrata per i figli di primo letto alla madre bastone.
morta. mazze. s.m. mazza; bastone, spec. grosso, di
matremonije. s.m. matrimonio, nel 1797 si varia forma e dimensione. Lungo bastone
celebrò a Foggia il matrimonio tra Francesco I portato da guardaportone di teatri, case
re delle due Sicilie e Maria d’Austria. signorili e sim. Bastone di comando spec.
matrèvite. madrevite, elemento cavo filettato, Militare. Mazza d'arme, arma da botta
in cui si adatta il convesso delle spire di una d'acciaio massiccio, con testa sagomata atta a
vite, utensile per la filettatura delle viti. sfondare l'armatura dell'avversario. Mazza

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ferrata, arma da botta con manico di legno e il trasferimento. Seguì una querela con la
testa di ferro chiodato. Grosso martello di condanna. L’Angiolillo sfuggì all’arresto
ferro, usato per battere il ferro sull'incudine, rifugiandosi in Francia dove divenne
spaccare pietre e sim. Massa battente del anarchico. Era il periodo di tempo in cui gli
maglio. Bastone da baseball. Bastone da golf. anarchici europei sui propri giornali avevano
Bastone con testa di feltro o di cuoio per iniziato una violenta campagna contro il
suonare spec. la grancassa. Culo. Fascio. governo spagnolo e più direttamente contro il
mazzechejà. s.f. masticare a vuoto, quando si Presidente Canovas del Castello Montjuik in
vorrebbe rispondere. Quando qualcuno/a Spagna. Ebbe l’incarico di uccidere il
borbotta. presidente, l’8 Agosto del 1897, uccise il
mazzejà. s.f. mazzata; colpo di mazza. Presidente nella stazione balneare di S. Agata.
Improvvisa disgrazia o dolore che colpisce Il processo si svolse subito e l’omicida fu
violentemente. Bastonare, percuotere. condannato alla garrota, aveva appena
mazzejáte. s.f. bastonata; colpo dato con un ventisei anni. Michele Dell’Anno, uno dei
bastone. Legnata, randellata. cinque fondatori dell’Università del Crocese
mazzetille. s.m. mazzetto, piccolo fascio di di Foggia con Felice Stella, Giuseppe
fiori. Piccolo deretano. Esposto, Gaetano Saracino e Alessandra
mazzètte. s.f. piccola mazza da lavoro; Leone.
Mancia. mechelene. s.m./f. Michelina e Michelino.
mazzóne. s.m. maglio; grosso martello di mechelúcce. s.m. vezz. di Michele.
legno a due teste, per battere su pali, scalpelli, medecà. v. medicare; (io medico, tu medichi)
cerchi di botte. Pesante mazza di ferro con Detergere, disinfettare, proteggere una ferita o
lungo manico, per fabbri. piaga, per favorirne la guarigione. Trattare
mazzuccà. s.m. picchiare a morte. con sostanze dotate di particolari proprietà.
mecalangele. s.m. Michelangelo. Farsi una medicazione.
meccaniche. agg. anche s.m. meccanico; medecenále. agg. anche s.m. medicinale; che
relativo alla macchina. Eseguito con l'aiuto di ha virtù curative, che è usato come farmaco:
macchine. Di tutto ciò che viene eseguito in sostanza. Farmaco, medicamento.
modo automatico, quasi senza la medechèje. v. medicare; detergere,
partecipazione della volontà o disinfettare, proteggere una ferita o piaga, per
dell'intelligenza. Chi manifesta un'attività favorirne la guarigione. Trattare con sostanze
lavorativa attinente alle macchine. dotate di particolari proprietà. Farsi una
mècce. s.m. incastro a coda di rondine usato medicazione.
dai falegnami. medechicchije. s.m. medico alle prime visite.
mecciúne. agg. segreto, in segreto. Che ha mèdele. s.m. medicamento, medicina.
fatto di nascosto dagli altri. medicine. s.f. medicina; scienza che si occupa
mecete. s.m. tanfo di chiuso. dello studio delle malattie, della loro
mechèle. s.m. Michele Angiolillo nacque a prevenzione, diagnosi e terapia: medicina
Foggia il 5 giugno 1871, figlio del sarto preventiva. Medicina legale, ramo della
Raffaele; abbandonò gli studi di ragioneria medicina che si occupa di fatti e problemi
per fare il tipografo, lavorava nella tipografia propri della scienza medica, e rilevanti per il
di Domenico Pascarelli in via Arpi, un giorno diritto. Medicinale, farmaco. Cura, rimedio:
accompagnò la zia Antonietta Baldassare al la migliore medicina è il riposo. Tutto ciò che
tribunale di Lucera per risolvere una vertenza reca sollievo, conforto.
giudiziaria, ma il magistrato non accolse con mediúse. agg. anche s.m. invidioso; che sente
buone maniere la ricorrente. Il giorno stesso invidia, pieno d'invidia. Che esprime invidia:
l’Angiolillo scrisse un articolo sul periodico occhiata invidiosa. Persona invidiosa.
locale socialista “ Mefistofele” della vertenza medulle. s.m. midollo; tessuto biancastro di
scrivendo al Ministro della Giustizia del consistenza molle. Midollo allungato parte
comportamento del magistrato dove chiedeva dell'encefalo nella parte posteriore del cranio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Midollo osseo, sostanza che riempie la cavità commestibili, a polpa rossa con semi neri.
delle ossa lunghe e di quelle spugnose. Frutto della pianta omonima.
Midollo spinale, cordone di sostanza nervosa, melóne de páne lisce. s.m. melone; pianta
contenuto nel canale vertebrale. Tessuto di erbacea delle Cucurbitali con fusto strisciante,
riempimento che costituisce la parte centrale viticci all'ascella delle foglie per sostenersi
dei fusti e delle radici. La parte interna, più frutto a peponide con polpa succosa e
tenera, di un corpo animale o vegetale. zuccherina con corteccia liscia. Popone.
mègghije. avv. migliore; in modo migliore. melóne de páne retenáte. s.m. melone;
megghijère. s.f. moglie; coniuge di sesso pianta erbacea delle Cucurbitali con fusto
femminile. Sposa. strisciante, viticci all'ascella delle foglie per
megnuzze. s.m. violetto; colore intermedio sostenersi frutto a peponide con polpa succosa
fra il turchino e il rosso. e zuccherina con corteccia retinata migliore di
melambe. v. incantato; intontito, trasognato, quello a corteccia liscia. Popone.
distratto. melóne gialle. s.m. popone giallo.
mèle. s.f. mela; frutto tondeggiante del melo, melóne vernigne vèrde. s.m. popone verde
con polpa biancastra e zuccherina e buccia invernale.
sottile variamente colorita. Mela cotogna, melóne. s.m. testa rasata, melone.
frutto del cotogno. Mela marce. mèmbre. s.m. membro; arto. Ogni elemento
mèle sott’acènere. s.f. mele sotto la cenere; di una collettività: i membri del parlamento.
durante i periodi invernali degli anni 50 e Ogni elemento costitutivo di un tutto: le varie
sessanta si accendeva il carbone nel braciere membra della nave. Pene.
per riscaldarsi, nell’occasione le nonne o le memene. s.m. Cosimo.
mamme prendevano delle mele e le mettevano memorije. s.f. memoria; funzione della mente
sotto la cenere del fuoco consumato, una volta consistente nel far rinascere l'esperienza
cotte le mangiavano anche per cena, lo stesso passata.
procedimento si faceva per i cotogni. mèna vinde. locuz. tira vento.
melèje. s.f. mischia; rissa, zuffa. Tafferuglio. menà. v.tr. menare; picchiarsi di santa
melejucce. s.m./f. vezz. di Emilio ed Emilia. ragione, venire alle mani.
melèlle. s.f. piccole mele. menamece. v. da menare; meniamoci.
mèline. s.f. vezz. di Carmela. menaróle. s.f. trapano a mano, con la
melióne. s.m. milione; mille volte un manovella.
migliaio, mille migliaia. Somma di denaro menáte. v. gettato, menato, buttato.
corrispondente a un milione di lire. mendarúzze. s.m. mucchio di terra.
meliúcce. s.m./f. Emilio o Emilia. mènde. s.f. menta; pianta. erbacea delle
meliunarije. agg. anche s.m. milionario; chi Tubiflorali con foglie opposte, fiori piccoli
ha ricchezze che superano il milione o riuniti in spighe, coltivata per le foglie
specialmente diversi milioni. Ricco. officinali d'odore acuto. Menta piperita, specie
meliúne. s.m. milioni; tanti milioni. di menta, ricca di mentolo. Sciroppo, liquore
mellecόne. s.m. fesone; taglio esterno della a base di essenza di menta. Bibita a base di
spalla anteriore del bovino. sciroppo di menta Pasticca di zucchero e
mellecúne. s.m. pianta del tallone. menta.
melliche de páne. s.f. mollica; parte molle del mendevà. v. nominare; porre, imporre il
pane chiusa entro la crosta. Midolla. Briciole. nome. Chiamare per nome, denominare.
melogne. s.m. tasso; mammifero dei mendóne. s.m. mucchio; insieme di cose
carnivori, onnivoro con corte zambe e dalle riunite, spec. disordinatamente. Catasta,
unghie solidissime, pelo foltissimo grigio e cumulo.
bianco sul capo con due strisce nere. mendóne de fumire. locuz. mucchio di
melóne d’acque. s.f. anguria; cocomero; letame.
pianta erbacea delle Cucurbitali con fusto mène fa subbete. mdd. dai fai presto.
sdraiato, foglie grandi e frutti a peponide

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
mène. locuz. voce che indica sollecito. Tira. menumanze. s.f. menomazione; diminuzione,
“ogge mèna vinde”. danneggiamento.
mènele ammullèsche. s.f. mandorle col menúte. agg. anche s.m. minuto; piccolo,
guscio fragile. esiguo, gracile, mingherlino. Unità di misura
mènele atterráte. s.f. manicaretti, dolci di tempo, corrispondente a sessanta secondi e
natalizi fatti in casa con: zucchero, acqua, a un sessantesimo di ora; SIMB. Min.
mandorle tostate, cacao amaro. menutèlle. locuz. perdona piccola di statura.
mènele. s.f. mandorle; frutto del mandorlo, menutèzze. s.f. minutezza; piccolezza.
contenente uno o due semi, dolci o amari a menzáne. s.f. aia; della masseria recintata.
secondo la varietà. Area di terreno sodo o pavimentato, contigua
menèlle. s.f. dimin. di Carmela. ai fabbricati rurali, destinata ad accogliere i
menestrà. v. ministrare; versare il cucinato prodotti da essiccare, trebbiare, cernere e sim.
nei piatti. riempire i piatti con la minestra. Area di terreno non coltivato.
menèstre. s.f. minestra; vivanda di riso o mènze. s.f. mensa; tavola apparecchiata per
pasta. in brodo con verdura e legumi o cotta in mangiare. Altare, piano dell'altare. Pasto,
acqua, condita in vari modi. Primo piatto. pranzo, cena. Mensa vescovile, rendita o
menèstra scarfáte. s.f. minestra riscaldata. patrimonio di sede vescovile. Organizzazione
mengucce. s.m. vezz. di Domenico. che cura l'allestimento dei pasti all'interno di
menille. s.m. Carmine. una collettività: la mensa degli studenti.
meningite. s.f. meningite; infiammazione Locale ove si mangiano tali pasti.
della meninge. menzele. s.f. mensola. struttura architettonica
menire. s.f. miniera; Insieme di un sporgente da una superficie verticale allo
giacimento di minerali e delle opere realizzate scopo di sostenere strutture sovrastanti: la
per sfruttarlo. mensola d'un balcone. Supporto per lo più di
mènne. s.m. seno; petto della donna, forma rettangolare, infisso a una parete, usato
mammelle femminili. come piano d'appoggio per oggetti.
mennèzze. s.f. immondizia; sporcizia, merà. v.tr. mirare; osservare attentamente.
spazzatura. Puntare un'arma verso un determinato
mennuzzà. v. sminuzzare; ridurre in obiettivo o bersaglio: mirare a una beccaccia;
pezzettini: sminuzzare i biscotti. mirare dritto. Guardarsi attentamente: mirarsi
mennuzze. s.m. seno; petto, petto della allo specchio.
meracúle. s.m. miracolo; fenomeno
donna, mammelle femminili.
straordinario che avviene al di fuori delle
mennuzzèlle. s.m. dimin. di seni, seni piccoli.
normali leggi della natura. Fatto sensibile
mènomále. mdd. menomale; anzi, bene.
operato da Dio. Conoscere, sapere, vita, morte
mensúra grosse. s.f. misura dell’orzo in
e miracoli di qlcu., essere informato di ogni
epoca angioina, la misura dell’orzo
minimo particolare della sua vita. Caso
equivaleva ai ¾ del tomolo di grano pari a kg.
incredibile, straordinario far miracoli, riuscire
36.
in qlco. di molto difficile. Tipo di sacra
mensúre granine. s.f. misura del grano in
rappresentazione il cui scioglimento avveniva
epoca angioina, detta anche (supetile).
mediante l'intervento miracoloso della
mentóne. s.m. montone; maschio della
Madonna o di un Santo.
pecora.
meraculáte. agg. anche s.m. miracolato; detto
menúcce. s.m. vezz. Carmine.
di chi è stato oggetto di un miracolo.
menuì. v. diminuire; rendere minore, ridurre,
meraculúse. agg. miracoloso, chi e titubante
scemare.
nelle proprie azioni. Che fa miracoli.
menulle. agg. piccolo; che è inferiore alla Portentoso, prodigioso: cura miracolosa. Che
misura ordinaria per altezza, larghezza, è o sembra frutto di un miracolo: guarigione
numero, estensione, vastità, intensità e simile. miracolosa.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
meragge. s.m. miraggio; Fenomeno ottico testimonianza della vecchia Foggia gli orologi
dovuto alla rifrazione della luce attraverso solari erano tre e furono collocati: il primo
strati atmosferici meno densi al suolo che in sull’arco di porta grande dove esiste ancora, il
alto: gli oggetti sembrano spostati secondo sulla porta del succorpo della
lateralmente o innalzati sull'orizzonte, o Cattedrale, dove esiste ancora, il terzo sulla
capovolti come se si specchiassero in un lago. torre campanaria della chiesa di San
Illusione seducente: un miraggio di gloria. Tommaso, questultima fu asportata all’inizio
mèrcadande. s.m. mercante; negoziante, del secolo.
commerciante, trafficante. meráte. v. mirato; indirizzato, diretto a un
mercante. s.m. mercante. obiettivo ben determinato.
mercáte. s.m. mercato; luogo ove si adunano meridije. s.m. pomeriggio; parte del giorno
venditori con la merce, per contrattare e compresa tra il mezzogiorno e la sera.
negoziare. Riunione periodica di venditori con mèrle. s.m. merlo; uccello, nero con becco
la loro merce, per fare contrattazioni. giallo il maschio, bruno rossastra e becco
Movimento delle contrattazioni, operazioni al scuro la femmina, onnivoro, addomesticabile.
mercato. Persona sorprende, ingenua.
mercióne. s.m. persona sempre di male mèrore. s.f. afflizione; stato di tristezza e di
umore. abbattimento spirituale. Dolore,
mercoledì. s.m. mercoledì; terzo giorno della merroide. s.f. emorroidi; dilatazione di una o
settimana civile. più vene del retto e dell’ano.
merdajúlle. s.m. persona fedita, cattiva. mesále. s.f. tovaglia; telo di colore bianco che
mèrde ‘ndè rècchije. s.m. cerume; prodotto si stende sull'altare per celebrarvi la messa.
di secrezione delle ghiandole sebacee del Tovaglia da tavola.
condotto auditivo. mesáte. agg. anche s.m. mensile; ogni mese.
mèrde. s.f. merda; sterco, escrementi. Cosa o Che avviene, che si fa una volta il mese.
Stipendio che si riscuote ogni mese. Pigione
persona spregevole.
di casa.
merdille. agg. scaltro; bambino che possiede
mescianze. s.f. avversità; condizione di ciò
astuzia, malizia e avvedutezza che va da due
che è avverso. Calamità, disgrazia.
anni a sette. Astuto, furbo. mesciscke. s.f. carne di capra, pecora, cavallo,
merdúse. agg. merdoso; persona imbrattato di salata e seccata al sole. Si prendono le strisce
merda. Sozzo, vile, persona di nessun conto. di carne delle costole di cavallo, si condiscono
merènne. s.f. merenda; spuntino nel con il sale e il seme di finocchio e si fanno
pomeriggio, proprio dei ragazzi. essiccare al sole per parecchi giorni. Quando
merevulèzze. locuz. gesti di amore. la carne si è essiccata, si taglia a pezzi e si
merevúse. s.m. ragazzo adolescente. frigge nella padella.
merevúsille. agg. anche s.m. mocciosetto; che mesckà. v. mischiare; mescolare.
è sporco di moccio. Bambino piccolo, ancora mesckáte. v.tr. mischiare; mescolare.
col moccio al naso. Ragazzetto pretenzioso, mèse. s.m. mese; ciascuna delle dodici parti in
che si dà arie da adulto. cui viene diviso l'anno, all'incirca
mèrge. v. tuffare; immergere qlco. corrispondente al tempo che il Sole impiega a
rapidamente in un liquido. percorrere un segno zodiacale; di durata varia
mericule. s.m. more; frutto del rovo pianta da ventotto a trentuno giorni. Periodo di
arbustiva delle Rosali, con fusti sdraiati, tempo della durata di circa trenta giorni: è un
angolosi, aculeati, foglie bianche mese che non piove. Corrispettivo mensile
inferiormente, fiori rosei e frutti eduli. della prestazione di un'attività lavorativa, del
mèridijáne. s.f. meridiana; orologio solare godimento di un immobile locato e sim.
formato da un complesso di linee tracciate su Termine di misura della durata della
di un muro, dove lo gnomone proietta la sua gravidanza.
ombra durante le varie ore del giorno. A

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
miserie. s.f. miseria; stato di estrema e totale mestire. s.m. mestiere; esercizio di un'attività
infelicità. Povertà estrema. lavorativa, spec. manuale, frutto di esperienza
mèssa tranne. s.f. ore dieci messa del e pratica, a scopo di guadagno.
capitolo in cattedrale. mestúre. s.m. preparato per lucidare i mobili.
messacapò. s.m. pagamenti a lunga scadenza. mesurà. v. misurare; determinare il rapporto
mèsse. s.f. messa; nella teologia cattolica e fra una grandezza e un'altra omogenea assunta
ortodossa, sacrificio del corpo e del e del come unità di misura: misurare la distanza, il
sangue di Gesù Cristo che, sotto le apparenze terreno. Misurare a occhio, valutare
del pane e del vino, viene rinnovato dal approssimativamente le misure di qlco.
Misurare la stanza.
sacerdote sull'altare. Messa piana, letta, bassa,
mesuratóre. s.m. operaio delle fosse granaie,
quella ordinaria. Messa solenne, cantata. chi riempiva un recipiente della capacità di
Messa novella, quella celebrata per la prima mezzo tomolo, chiamato: “mèzzètte”. Per
volta da un sacerdote. Far dire una messa per avere il peso preciso sull’orlo del recipiente si
qlcu., farla celebrare per suffragio di un passava una stecca di legno chiamata rasola,
defunto. Messa nera, parodia blasfema della veniva chiamata anche (trucchele, rasatόje,
messa, in onore del diavolo. barre).
messère. agg. anche s.m. scemo; che manca meretrice. s.f. mietitrice; donna che esegue la
di giudizio, di senno, d’intelligenza, detto di mietitura. Macchina che esegue il taglio dei
persona. Imbecille, sciocco. culmi dei cereali.
mèssόre. agg. anche s.m. mietitore; chi (o mesúre. s.m. sottomisura dell’unità degli
Che) miete. aridi, una misura equivaleva a quattro
mestecarije. s.f. mesticheria; bottega in cui si quartarole di grano.
vendono colori, vernici o simile. mesurille. s.m. misurino; piccolo recipiente
mestère. s.m. mistero; nella teologia cristiana, per misurare sostanze liquide, in grani o in
verità soprannaturale che non può essere polvere.
conosciuta mediante le forze naturali metà. s.f. metà; ciascuna delle due parti tra
dell'intelligenza umana. Cerimonia religiosa loro uguali che compongono un intero.
cattolica: il mistero della Messa. Forma Dividere a metà. Dire le cose a metà.
religiosa del mondo antico greco-romano e mètanghiúse. s.f. meta di paglia in un locale
medio - orientale, presupponente l'iniziazione chiuso.
dell'adepto: misteri orfici. Fatto o fenomeno metarúle. s.m. persone addette alla
inspiegabile razionalmente: è un mistero costruzione delle bighe di paglia, lavoravano a
impenetrabile. Non fare mistero di qlco., non squadra di sei persone.
nasconderla, parlarne apertamente. metáte. v. agg. anche s.m. invitato; che (o
Rappresentazione scenica di soggetto sacro, di Chi) partecipa dietro invito a feste, pranzi e
solito in volgare, in epoca medievale. simile.
mestère rèligióse. s.m. misteri religiosi; cicli mète. v. mietere; falciare il grano o altri
narrativi composti di brevi episodi racchiusi cereali.
in un'unica scena, a Foggia il venerdì santo metetóre. agg. anche s.m. mietitore; chi o che
vengono portati in processione i personaggi miete. Chi o che uccide.
sacri della chiesa cattolica: la Madonna metetrèbbije. s.f. mietitrebbiatrice; macchina
Addolorata e Gesù che girano per la strada che miete e trebbia il grano e altri cereali.
della nostra città, a fine processione i due metetrèbbije. s.f. mietitrebbiatrice; macchina
s’incontrano senza riconoscersi, la tradizione che miete e trebbia il grano e altri cereali.
vuole che in quel momento ognuno faccia tre metetúre. agg. anche s.m. mietitore; chi (o
passi indietro, una volta riconosciutosi vi è che) miete.
l’abbraccio simbolico. metetúre. s.f. mietitura; lavoro del mietere.
Tempo in cui si miete. Messe raccolto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
metragliáte. s.f. mitragliata; raffica di mèzza lire. locuz. cinquanta centesimi.
mitraglia. mezzacanne. s.f. antica misura di lunghezza
metragliatóre. agg. mitragliatore; che per segnare sud un pezzo di canna eventuali
mitraglia. Fucile automatico simile alla crediti con tacche che venivano apposte sulle
mitragliatrice ma più leggero. due estremità.
metragliatrice. s. f. mitragliatrice; arma da mèzzalènghe. agg. anche s.m. balbuziente,
fuoco portatile, automatica, a tiro continuo o affetto da blesità, bleso.
intermittente, con cadenza da 800 a 1400 mezzáne. s.m. terreno incolto.
colpi il minuto. mèzzapatacche. s.m. uomo effeminato, uomo
metraglire. s.m. mitragliere; soldato addetto da niente. “ ata mèzzapatacche”.
all’impiego della mitragliatrice. mèzzasόle. s.f. risolatura a metà delle scarpe.
metráte. locuz. circa un metro. mèzzatrije. S.m. mezzadria; Contratto
mètre. s.m. metro; unità di lunghezza del agrario, ora abolito in Italia, secondo cui i
Sistema Internazionale, originariamente prodotti e gli utili vengono divisi tra il
definita come la decimilionesima parte della proprietario del fondo e il colono.
distanza fra l'equatore e uno dei poli; dal 1983 mèzze. s.f. metà.
definita come la lunghezza del tragitto mezzecà. v. mordere; addentare con forza,
compiuto dalla luce nel vuoto in un intervallo ferire con i denti: mordere la mela.
di tempo di 1/299792458 di secondo; SIMB. mezzejurne. s.m. mezzogiorno; le ore 12 del
M. Metro quadrato, unità di misura di giorno civile. Direzione cardinale sud. Vento
superficie pari all'area di un quadrato di 1 da sud. Parte di una regione geografica posta a
metro di lato; SIMB. m2 o mq. Metro cubo, sud. Il Mezzogiorno, l'Italia meridionale: i
unità di misura di volume pari a un cubo di 1 problemi del Mezzogiorno.
metro di lato; SIMB. m3 o mc. Strumento per mezzetimbe. s.f. mezz’età; passati i
misurazioni della lunghezza di 1 metro, con la cinquant’anni.
divisione in decimetri e centimetri. mezzètte. s.f. misura agraria mezzo tomolo,
mètte ‘a file. v. allineare; collocare e disporre equivalente a una cesta di grano di circa lt.
persone o cose sulla stessa linea. Mettersi in 22,7 e kg.23/24 sulla qualità del grano, che si
dirittura, in linea. Adeguarsi, conformarsi a usava nelle fosse granaie.
idee altrui, prevalenti o imposte, spec. in mezzóne. s.m. mozzicone di sigaretta.
politica. Mettere in fila. mozzicone; piccolo pezzo che resta di una
mètte ‘i corne. locuz. chi tradisce il coniuge, cosa mozzata, consumata o bruciata.
mettere le corna. mèzzorètte. s.f. mezzora o mezz’ora; metà di
mètte a poste. v. riordinare; rimettere in un’ora.
ordine, in assetto. Rassettare. Mettere in un mezzúlle. s.m. fondo della botte.
ordine diverso, migliore. mezzúne. s.m. mozziconi di sigarette.
mètte annanze. v. anteporre, mettere innanzi. micce. s.m. stoppino; lucignolo di candela,
mètte mizze. locuz. mettere in mezzo, lume a olio o petrolio. Miccia per fuochi
inserire. artificiali. Nastro di fibre tessili, che non ha
mettije. v. misi; collocare una persona o una ancora ricevuto la torsione per la filatura.
cosa in un determinato luogo. Miccia.
mèveze. s.f. milza; organo addominale miccio. s.m. stoppino o lucignolo delle
contenuto nella parte alta, a sinistra della candele.
cavità peritoneale, che produce leucociti e miccióne. s.m. ferro su cui si girano le
linfociti e svolge altre funzioni. imposte delle porte e finestre; cardine,
mevezolle. s.m. uccello merzolla. arcione.
mèzza ciunne. s.m. uomo affèminato; che ha miccule. s.f. lenticchia; pianta annuale
atteggiamenti di tipo femminile. leguminosa delle Rosali con fusto eretto,
mèzza lènghe. v. agg. anche s.m. balbuziente; foglie pennate terminanti in un viticcio, frutto
affetto da balbuzie. a baccello romboidale con due semi

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
schiacciati, commestibili. Seme di tale pianta, mimine. s.m. dimin. di Domenico.
usato nell'alimentazione. Dare, cedere, qlco. mina mine. agg. piccola piccola; che è
per un piatto di lenticchie. inferiore alla misura ordinaria per altezza.
mideche. s.m. medico; chi pratica la minchiarine. s.m. uomo tardo di mente.
medicina, Medico chirurgo, chi ha conseguito mine. agg. piccola.
la laurea in medicina e superato l'esame di minghiarine. s.m. balordo; sciocco, tonto,
abilitazione. Medico di base, di famiglia, cui che ha poco senno o giudizio. Privo di senso,
si ricorre abitualmente in caso di malattia o strampalato. Grullo.
per richiedere l'intervento di specialisti. miolle. s.f. Filomena.
Nell’anno 1900 due giovani medici - miraglije. s.m. specchio; superficie che
chirurghi: Francesco Paolo Bucci di Foggia e riflette in modo regolare i raggi luminosi,
Francesco Lastaria di Lucera aprirono nella generalmente costituita da una lastra di vetro
nostra città la prima casa di cure mediche in con una faccia metallizzata.
vico Troiano nei pressi del vecchio ospedale mirche. v. indovinare; conoscere e dichiarare
di via Arpi. il futuro o l'ignoto per ispirazione, attraverso
migghiáre. s.f. pustoletta; piccole pustolette la divinazione, grazie all'intuizione personale
rosse sulla pelle dovute al sudore. e simile.
migghijère. s.f. moglie; coniuge di sesso mire. s.f. mira; determinazione della
femminile. Sposa. direzione di un tiro, lancio e sim. in modo da
minuschele. agg. minuscolo; detto di scrittura colpire il bersaglio: prendere, sbagliare la
o carattere che abbia il corpo delle lettere mira | Prendere di mira qualcuno. Parte del
alfabetiche compreso entro due linee parallele congegno di puntamento di un'arma da fuoco
e le aste prolungate al di sopra e di sotto a portatile. “mire a quillu lambióne”.
esse. mirele. v. mirato; di mirare, colpirlo.
migliáre. locuz. molti miglio. mirrà. s.f. mirra; gommoresina trasudante
miglije. s.m. miglio; unità di misura itineraria dalla corteccia di alcune piante.
con valori diversi secondo i paesi e i tempi. miscka miscke. s.m. miscuglio; eterogenea
Miglio geografico, marino o nautico, mescolanza di elementi o sostanze diversi.
corrispondente a 1852 m. Miglio terrestre, Insieme di due o più sostanze che conservano
corrispondente a 1609,3 m. invariate le loro proprietà e sono separabili
mignefrèdde. agg. indolente; incurante, con procedimenti fisici. Mischiare.
trascurato nell'agire. Accidioso, apatico, misckáte. v. mischiare; mescolare, Confuso
pigro, privo d’energia. nella folla.
mignèlle. agg. avaro; di persona che spende a misdètte. v. contraddire; dire il contrario di
malincuore, o non spende per niente. quello che dice un altro: contraddice tutto e
mije. agg. poss. mio; che appartiene a me. tutti; contraddice a chiunque.
mijere. antiq. s.m. vino; mostrano di misèrabbele. agg. anche s.m./f. miserabile;
produzione propria fatto in casa. che è da commiserare per estrema povertà o
mijipe. agg. anche s.m./f. miope; che è affetto infelicità. Che è da disprezzare per meschinità
da miopia. Che è privo di acume, perspicacia e bassezza morale. Che ha scarsissimo valore.
e sim. Chi è affetto da miopia. Persona abietta e spregevole. Chi è affetto da
mijopije. s.f. miopia; vizio di rifrazione miseria.
dell'occhio per cui non è possibile vedere bene misèrtà. s.f. povertà; condizione di povero.
gli oggetti lontani. Difetto di acume e simile. Indigenza, miseria.
mile. s.m. miele; sostanza dolce, sciropposa o mitre. s.m. mitra; fucile a moschetto
solida, di color cereo, ambrato o brunastro, automatico.
che le api producono elaborando il nettare mitrije. s.f. mitra o mitria; copricapo alto e
tratto dai fiori e da altri succhi dolci delle diviso nella sommità in due punte, con nastri
piante. o strisce cadenti sulla nuca, portato da vescovi
mimme. s.m. Domenico. e prelati nelle cerimonie.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
mitte. v. mettere; collocare, ficcare, metti, primitiva configurazione al cessare del carico
inserisci, versa. stesso. Attrezzo per afferrare i tizzoni.
mitteme. v. versare; fare uscire un liquido o molliche. s.f. mollica; parte molle del pane
altro, rivoltando o inclinando il recipiente che chiusa entro la crosta. Briciole.
lo contiene. posizionami. mom. s.m. insetticida in polvere per i
mittetutte. s.m. mettitutto; mobile da cucina pidocchi usata negli anni 50/60/70.
in cui si ripongono cose varie. moneche de vrascère. s.m. grosso oggetto a
mizzalanúte. agg. seminudo; mezzo nudo, forma d’imbuto rovesciato bucherellato che si
quasi nudo. metteva sulla: “vrascère” per riparare i ragazzi
mizzeguande. s.m. guanto: mezzi guanti, che dal fuoco.
lasciano scoperte le dita. moneche. s.m./f. frate; religioso di un ordine
mizze prèvete. s.m. chierico; ecclesiastico. monastico cattolico. Monaca.
Giovane che, avviato al sacerdozio, non ha monge. v. mungere; spremere il latte dalle
ancora ricevuto gli ordini. Chi serve la messa mammelle: mungere le mucche, le pecore.
e fa da sagrestano. Uomo dotto e istruito. Sfruttare, spillare soldi.
mizze. agg. mezzo; di cosa che costituisce la monne. antiq. s.f. donna maritata, donna
metà di un intero: mezzo chilo, metro, litro. sposata.
Medio, intermedio fra due limiti. Al centro montúre. s.f. divisa militare; uniforme.
Mezzo, metà. montúre. s.f. divisa militare.
mizzejurne. s.m. mezzogiorno; le ore 12 del monumènde. s.m. monumento; opera, spec.
giorno civile. Direzione cardinale sud. Vento di scultura o di architettura, che serve a
da sud. Parte di una regione geografica posta a ricordare un personaggio o un avvenimento.
sud. Il Mezzogiorno. monumènde e cadúte in guèrre. s.m.
mizzetimpe. locuz. mezza età. monumento ai caduti in guerra; in piazzale
mmocche. locuz in bocca. Italia al centro della piazza domina il
mo m’abbije. mdd. ora mi avvio; riferito monumento ai caduti in guerra, opera dello
anche al denaro “‘i momabbije”. scultore Amleto Cataldi, trasferito nel 1955
mo mo. mdd. ora ora, adesso. per aver ceduto il posto all’attuale parco
mo punde, avv. adesso; ora, in questo giordaniano: Il monumento del Castaldi
momento. aveva, a sua volta, nel 1928 sostituito il
mo sò júte. avv. sono andato adesso. monumento a Vincenzo Lanza, opera dello
mò. avv. adesso; ora, in questo momento, scultore Beniamino Calì eretto nel 1870/75,
presentemente. Da adesso in poi, da questo trasferito nella villa comunale.
momento in avanti. Poco fa, or ora. mópe. agg. muta; che non parla perché affetto
modele. s.m. modulo; forma tipica e da mutismo. Che resta senza parola in seguito
invariabile prevista per la stesura di certi a una forte emozione, un violento sentimento
documenti. Schema stampato che contiene e sim. Chi non parla.
parti invariabili e appositi spazi per i dati morre de crestiáne. locuz. tanta gente.
variabili da compilare. morre de pècure. s.m. gregge; gruppo di
moglijème. locuz. mia moglie. pecore.
moglijete. locuz. tua moglie. morre. s. f. morra; antico gioco popolare in
molafurbece. s.m. arrotino; chi per mestiere cui due giocatori stendono alcune dita della
arrota lame, coltelli, forbici e simile. mano e nello stesso tempo gridano un numero
móle. s.m. bisegolo; arnese usato dal da due a dieci, tentando di indovinare la
calzolaio, per levigare suole e tacchi. Dente somma delle dita esibite da entrambi. Chi
molare. soffre di epilessia.
molle. s.f. molla; organo meccanico che morse. s.f. morsa; attrezzo fissato al tavolo da
presenta la caratteristica di deformarsi lavoro, costituito da una ganascia fissa e una
notevolmente sotto carico, riprendendo la ganascia mobile, il quale blocca, mediante un

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
dispositivo a vite, il pezzo da lavorare. Stretta deforme. Chi si è macchiato di crimini crudeli
forte e tenace. spec. a sfondo sessuale.
morse de matúne. s.f. morsa; mattoni o pietre mostretinte. s.m. persona bruttissima.
vive lavorate che si lasciano sporgere sul motomme. s.m. motociclo degli anni sessanta
finimento verticale di un muro per potervi usato specialmente dai terrazzani.
eventualmente collegare un nuovo muro di motonáve. s. f. motonave; nave mercantile
continuazione. con apparato motore a combustione interna,
mosca cavalline. s.f. mosca cavallina; insetto per trasporto di merci o passeggeri.
cosmopolita che predilige i climi caldi e si motopèschèrècce. s.m. motopeschereccio;
alimenta di qualsiasi sostanza organica imbarcazione da pesca con motore a
diventando veicolo di germi patogeni di varie combustione interna.
specie. che tedia gli equini. motopompe. s.f. motopompa; gruppo formato
moscacieca. s.f. moscacieca o mosca cieca; da una pompa e dal motore che lo attiva.
gioco di ragazzi, uno dei quali, bendato, deve motóre. agg. anche s.m. motore; che muove,
cercare di afferrare un compagno e che consente il moto: impulso –m; forza
riconoscerlo al tatto. motrice. Nell'astronomia e nella filosofia
mosche de bècche. s.f. mosca; piccolo pizzo medievale e antica, chi muove le sfere celesti.
di barba posto sotto il labbro inferiore. Meccanismo capace di trasformare in lavoro
mosche d’u sunne. s.f. mosca; tse-tse, grossa meccanico un'energia di altra natura. Motore
mosca grigiastra dell'Africa tropico- elettrico, che è alimentato da energia elettrica.
equatoriale che trasmette all'uomo e ai Motore idraulico, che sfrutta l'energia cinetica
mammiferi il tripanosoma della malattia del o di pressione dell'acqua. Motore a
sonno. combustione interna, in cui miscele
mosche. s.f. mosca; insetto cosmopolita che combustibili gassose bruciano entro i cilindri,
predilige i climi caldi e si alimenta di attivando stantuffi Motore a scoppio, in cui la
qualsiasi sostanza organica diventando miscela combustibile d'aria e benzina, o altro
veicolo di germi patogeni di varie specie. carburante, compressa dallo stantuffo nel
Persona insopportabile, noiosa e sim. Amo cilindro, è accesa da una scintilla elettrica
ricoperto di piccole piume, peli e sim., usato espandendosi e producendo lavoro utile
come esca artificiale. tramite lo stantuffo e gli organi che
mosojúte. v. sono andato. trasformano in rotatorio il moto di questo.
mosse. s.m. svenimento; transitoria perdita di Motore Diesel, in cui il combustibile è
coscienza non dovuta a malattie. Gesto. iniettato direttamente nei cilindri dove,
mostre. s.f./m. mostra; esibizione spec. miscelandosi con l'aria, si accende
vanitosa: gli piace far mostra di sé. Mettersi in spontaneamente per effetto della pressione e
mostra, farsi avanti, farsi notare. Ordinata del calore. Motore a reazione, che sviluppa
rassegna di oggetti o animali esposta o una spinta, espellendo gas combusti in senso
presentata al pubblico: mostra campionaria, di opposto. Motore a razzo, endoreattore a
pittura. Rassegna di opere artistiche o propellente solido, sistema motopropulsore
d’interesse culturale: una mostra personale; tipico dei razzi.
mostra di scultura; mostra cinematografica. motorètte. s.f. motoretta; motocicletta di
Sede di tale manifestazione. Risvolto del piccola cilindrata, spec. con carenatura e ruote
bavero, in tessuto diverso da quello dell'abito. di diametro ridotto. Motor scooter.
Mostro personaggio mitologico o leggendario motorine. s.m. motorino; dimin. di motore
di forme strane: i Centauri sono mostri della Motorino d'avviamento, piccolo motore
mitologia greca. Creatura fantastica di aspetto elettrico, alimentato da una batteria, montato
spaventoso: i mostri delle fiabe. Essere di su un autoveicolo per metterlo in moto.
conformazione anormale: mostro con due Ciclomotore, motocicletta di piccola
teste; mostro marino. Persona molto brutta e cilindrata.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
motoscáfe. s.m. motoscafo; imbarcazione mudiste. s.f. modista; donna che confeziona e
veloce con motore a combustione interna. vende cappelli femminili.
motosèghe. s.f. motosega; sega azionata da un mufalanne. locuz. l'anno scorso.
motore, specialmente per il taglio degli alberi. mugghije. s.m. fango; terra trasformata
motozappe. s.f. motozappa; macchina a dall'acqua in poltiglia circa consistente. Limo,
motore per lavorare il terreno munita di mota.
utensili rotanti a forma di zappe. mugnele. s.f. moina; carezza insistente,
motrice. s.f. motrice; qualsiasi veicolo a un atteggiamenti leziosi, affettati. Smanceria.
motore che traina un rimorchio. Grande muirse. v. muoversi.
motore. mujine. s.m. chiasso; forte rumore,
motte. s.m. precipizio; luogo dirupato dal manifestazione di allegria rumorosa,
quale si può facilmente cadere. specialmente di ragazzi. Schiamazzo.
móre. v. morire. mulagnáne nère. s.f. la vulva della donna.
móve. v. muovere; togliere qualcosa dallo mulagnáne. s.f. melanzana; pianta erbacea
stato di quiete. Muovere la testa. Muovere i delle Tubiflorali di origine asiatica coltivata
primi passi. Muovere la coda. per i grossi frutti a bacca violacei o bianchi,
mozze. s.m. gregge con trecento pecore. commestibili cotti. Frutto di tale pianta.
mubeleficije. s.m. mobilificio; fabbrica di múle. s.m. mulo; animale ibrido non fecondo,
mobili. ottenuto dall'incrocio di un asino con una
mubelire. s.m. mobiliere: fabbricante, cavalla; usato da soma e per cavalcatura spec.
commerciante di mobili. su sentieri di montagna: ostinato, caparbio,
mubilije. s.m. mobilia come un mulo.
mucchele. s.m. moccolo; residuo di candela múle sdignáte s.m. detto di persona cocciuta.
parzialmente arsa. Moccio. mulenáre. s.m. mugnaio; chi per mestiere
muccèrije. s.f. beffa; burla, gesto o parola di macina grano o granaglie al mulino.
scherno. Canzonatura, celia. mulenèlle. s m. mulinello; vortice d'acqua di
mucche de lúce. s.m. moccolo della candela. vento e sim. Arnese o strumento costituito da
muccià. v. nascondere; mettere qlco. in un un'elica che ruota su un perno. Attrezzo per la
luogo dove non possa essere facilmente pesca che, applicato all'impugnatura della
trovata. canna, consente di lanciare lontano l'esca e di
mucciacóne. s.m. nascondimento, gioco da recuperarla avvolgendo il filo a una bobina.
bimbi. Argano destinato al recupero delle ancore,
mucete. s.f. tanfo di locale umido, puzzo di usato per salpare.
chiuso. mulètte. s.m. figlio dell’asino mulo.
muche. s.m. muco; prodotto di secrezione mulle. agg. molle; privo di rigidità, durezza e
filante delle ghiandole mucose, talvolta in sim. Non troppo consistente, abbastanza
seguito a infiammazione. Catarro. tenero. Soffice.
mucidije. s.m. omicidio; illecito penale di chi mullechèlle. locuz. pezzetto di mollica.
cagiona la morte di una o più persone. mullecóne. s.m. polpaccio della gamba.
Omicidio premeditato, preceduto da accurata mullètte. s.m. molletta; diimin. di molla.
preparazione. Omicidio colposo, quando è Piccolo arnese a molla, per appuntare i capelli
commesso per colpa ma involontariamente. o fermare i panni stesi ad asciugare. Pinzetta
Omicidio volontario che è sotto la volontà che per prendere zollette di zucchero o cubetti di
nasce da un atto di volontà. Omicidio bianco, ghiaccio.
la morte di operai sul lavoro per mancanza di mullettóne. s.m. mollettone; tessuto pesante,
adeguate misure di sicurezza. morbido e felpato, usato spec. sotto la tovaglia
mudèlle. s.f. modella; donna che posa nello per proteggere il legno della tavola. Coperta
studio di pittori, scultori e fotografi. pesante da letto.
mudille. s.m. modello; esemplare perfetto o
degno d’essere imitato.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
multe. s. f. multa; pena pecuniaria prevista chiesette di sant’Angelo e del SS. Salvatore,
per determinati reati. Correntemente, nel 1936 a Foggia si eresse l’attuale palazzo
ammenda. di Città, allora detto del podestà fu
multeplecà. v. moltiplicare; accrescere nel innamorato da Benito Mussolini l’8 settembre
numero: moltiplicare le cure, gli sforzi. 1934; è ornato da due altorilievi di
Eseguire una moltiplicazione. Aumentare Ermenegildo Luppi. Il municipio di Foggia
sempre più. Riprodursi: con l'umidità i funghi nel 1812 occupava gli attuali locali del Museo
si moltiplicano. Civico sito in via Arpi, che fu abbandonato a
mulunáre. s.m. venditore di meloni, poponi, seguito di un incendio provocato da una
angurie. Mugnaio. rivolta, a Foggia fu ingiustificatamente
mulunazze. s.m. cetrioli grandi. aumentato il prezzo del pane unico alimento
mumènde. s.m. momento; minima frazione di dei poveri, alle ore 11,00 del 28 Aprile del
tempo. 1898, una piccola folla di donne scarmigliate
mumille. s.f. camomilla; pianta erbacea e cenciose, capitanate da tale Filomena
medicinale delle Sinandrali con foglie Foglietti soprannominata “zia Moneca” che
finemente lobate e fiori a capolino gialli e agitava un cencio rosso legato a un bastone,
bianchi detto anche: “cambumille”. entrarono nel Municipio e lo incendiarono.
munacèlle. s.m./f. scarafaggio; insetto con munèlle. s.m. monello; ragazzo di strada,
corpo piatto e lucido di color bruno scuro, che chiassoso e discolo. Ragazzo vivace che
infesta le abitazioni. Pavoncella: uccello con indicava un piccolo furfante.
corpo slanciato, ali lunghe, becco sottile e mungetúre. s.f. mungitura; operazione,
diritto, e un ciuffo di penne nella parte tecnica del mungere: mungitura a mano;
posteriore del capo, che vive presso le paludi mungitura meccanica. Il latte munto.
e si nutre di piccoli animali acquatici. Lumaca mungiúte. v. anche agg. munto; spremuto.
col guscio verde. Monachina giovane. Favilla. munne ‘a verità. mdd. all’altro mondo.
munacille. s.m. fraticello; nella credenza munne. s.m. mondo; cosmo, universo.
popolare è l’anima di un bambino vestito da munnuzzáre. s.m. immondezzaio; luogo di
monaco che vive dentro casa e che si fa raccolta delle immondezze. Ambiente turpe,
vedere soltanto dalle persone di case umile. vizioso.
Ciambella di pane dolce con sapa. Fermo per munumènde. s.m. monumento; opera, spec.
porte e finestre. Giovane monaco. Ciambella di scultura o di architettura, che serve a
di pane dolce con sapa. Fermo per porte e ricordare un personaggio o un avvenimento.
finestre. Opera d’importanza notevole per le arti, la
munastère. s.m. monastero; comunità storia, la letteratura di un paese o di una
religiosa cattolica di monaci o di monache. civiltà.
Residenza di religiosi che vivono in comunità. munuzzagghije. s.f. residui di pasta.
Convento. muparille. s.m. dimin. di muto “múpe”.
mundagne. s.f. montagna; monte. múpe surde. agg. anche s.m. sordomuto;
mundaruzze. locuz. tumulo di terra. affetto da sordomutismo.
mundaruzzille. locuz. mucchietti di terra. múpe. agg. muto; che non parla perché affetto
munduanne. v. nominare; porre, imporre il da mutismo, che resta senza parola in seguito
nome. Chiamare per nome, denominare. a una forte emozione, un violento sentimento
Rammentare, menzionare. Eleggere, scegliere e simile.
per un ufficio, una carica: nominare qlcu. mupetèje. locuz. non parla.
cavaliere. muraglije. s.f. muraglia; muro
munduáte. avv. nominato; porre, imporre il particolarmente solido e imponente, come
nome. riparo esterno a città, luoghi fortificati e sim.
munduèje. v. nomina. Parete rocciosa verticale. Impedimento,
munecipije. s.m. comune; con la demolizione barriera: una muraglia d'ignoranza.
del monastero del SS. Salvatore, e delle

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
murále. s.f. piattabanda; arco a intradosso murvesille. agg. anche s.m./f. moccioso; che
poco rialzato, costruito di mattoni o conci di è sporco di moccio. Bambino piccolo, ancora
pietra su una luce piccola, porta o finestra. col moccio al naso. Ragazzetto pretenzioso,
murarrije. locuz. se morisse. che si dà arie da adulto.
muratóre. s.m. muratore; operaio addetto alla murze. locuz. piccola porzione.
costruzione di opere murarie. murzètte. s.m. morsetto; attrezzo per fare
murbille. s.f. rosolia; malattia virale pezzi, specialmente piccoli, attivato da vite o
specialmente infantile che si manifesta con da ganasce accostabili, che stringe il pezzo.
arrossamento cutaneo. Dispositivo usato per eseguire connessioni di
múre múre. locuz. camminare rasente il conduttori elettrici tra loro o a un sostegno.
muro. musále. s.f. tovaglia da tavola per pranzare.
múre. s.f. mura; nel 1200 Foggia era muscagghijóne. s.m. calabrone; insetto affine
circondato da mura con cinque porte e un alla vespa, ma più grosso, con corpo bruno
fossato, che Federico II fece abbattere nel rossiccio e addome variegato di giallo, la cui
1229 a causa di una rivolta dei foggiani contro femmina è fornita di pungiglione.
di lui. Parete. Corteggiatore insistente. Persona importuna.
mureglijóne. s.m. moriglione; uccello muscardine. s.m. moscardino; mollusco dei
acquatico addomesticabile, abile nuotatore e Cefalopodi, simile a un piccolo polpo. Piccolo
tuffatore, amante delle acque profonde. roditore simile a un ghiro. Bellimbusto,
Collorosso.. zerbinotto.
murèlle. s.m. cavallo giovane. muscáte. s.m. moscato; vitigno moto diffuso
murètte. s.m. muretto; piccolo muro. di uve da tavola e da vino dall’aroma di
murge a tè. locuz. stai zitto. muschio.
murge. s.m. zitto; paraocchi del cavallo: muscatille. s.m. moscatello; varietà di
cavezza di cuoio con le briglie. moscato bianco.
murì. v. morire; cessare di vivere detto di musce. s.m. floscio, lento a lavorare. Gatta.
uomini, animali, piante. Muoio, morire. musce musce. locuz. lento lento. Piano piano.
murijille. s.m. muricciolo. músce. antiq. s.m. persona che non sente. Non
murille. s.m. muricciolo. fa niente.
murse. part pass. anche agg. morso; muscemattèje. s.m. persona lenta nei
addentato, roso. movimenti.
murtáje. s.m. contenitore di legno per pestare muschegghióne. s.m. persona che gironzola
il sale. intorno a qualcosa.
murtále obice, pezzo d’artiglieria che, che muschele. s.m. muscolo; insieme di fibre
per struttura e impiego, sta tra cannone e muscolari che forma un organo autonomo per
mortaio. forma e funzione: i muscoli del collo Avere
murtatèlle. s.f. mortadella; grosso salame di muscoli di ferro, d'acciaio, molto forti.
carne di maiale tritata impastata con pezzetti Vigoria fisica. Essere tutto muscoli, robusto,
di lardo e spezie. scattante. Polpa della carne macellata.
murte. agg. anche part. pass. Morto; che ha muschele di spalle. s.m. muscolo anteriore;
cessato di vivere. taglio di carne bovina macellata.
murtóre. s.m. mortorio; funerale. Festa, muschère. s.f. zanzariera; velo a rete di
cerimonia, spettacolo e sim. che si svolgono maglie finissime posto nel letto per proteggere
senza allegria o con scarso concorso di gente. dalle zanzare.
murtorije. s.m. mortorio; funerale, cerimonia, muschètte. S.m. moschetto; arma da fuoco
spettacolo e simile che si svolgono senza analoga al fucile ma più corta e più leggera.
allegria o con scarso concorso di gente. Fucile. Pizzo del mento si dice anche:
Mancanza di allegria. “napelióne”.
murve. s.m. muco; prodotto di secrezione muschille. s.m. moscerino; insetto dittero,
filante delle ghiandole mucose, talvolta lungo pochi millimetri, modesto volatore,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
amante di ambienti umidi. Moscerino della musse. s.m. muso; parte anteriore sporgente
frutta, drosofila. Persona di corporatura della testa degli animali o dell’uomo. Labbro.
minuscola. mussejille. s.f. smorfia dei bambini che
musciarèlle. s.f. gattino; omento. precede il pianto.
musciarille. s.m. gattino; omento. mussetille. s.m. labbro piccolo.
musce. s.m. gatto; mammifero domestico dei mustacciúlle. s.m. biscotto di pasta dolce
Carnivori, esistente in un gran numero di fatto con farina, sapa e mandorle.
razze, con corpo flessuoso, capo tondeggiante, mustarde. s.f. mostarda d’uva; conserva
occhi fosforescenti e unghie retrattili. Gatto d’uva, salsa densa a base di senape e aceto,
selvatico, mammifero dei Carnivori vivente con droghe varie.
nelle foreste, più grande del gatto domestico, mustarda d’úve. s.f. mostarda d’uva.
con mantello folto a striature nere, occhi mustazze. s.m. baffo; ciuffi di peli che
gialli, abile arrampicatore e feroce predatore. crescono sul labbro superiore dell'uomo o sul
Gatto delle nevi, veicolo munito di larghi muso di alcuni animali.
cingoli per l'apertura di piste sui campi da sci mustazzètte. s.m. baffetti.
e gener. per la locomozione su terreni nevosi. muste. s.m. mosto; succo ottenuto dalla
muscóne. s.m. moscone; accr. di mosca.
pigiatura dell'uva che, fermentando, si
Corteggiatore. Imbarcazione formata da due
galleggianti e da uno o due sedili, attivata da trasforma in vino.
remi o pedali. Pattino. mustracchije. s.m. persona indolente.
musecande. s.m. suonatore della banda mustracchióne. s.m. birbante; persona astuta
musicale. e disonesta. Birbone. Briccone. Monello.
museche. s.m. musica; arte di combinare più mustracchiotte. s.m. birbante; persona astuta
suoni in base a regole definite, diverse a e disonesta. Birbone, briccone,
seconda dei luoghi e delle epoche: musica mustrarrije. v. mostrerei; sottoporre alla
antica, moderna. Musica da camera, per un vista.
ristretto numero di esecutori, adatta a essere mustrecille. s.m. ragazzo dinamico,
eseguita anche in una piccola sala. Musica impertinente.
elettronica, quella che sfrutta gli effetti sonori mustrine. s.f. mostrina; striscia di stoffa
di apparecchiature elettroniche. variamente colorata, cucita sul bavero o sulla
musecóne. locuz. grande mormorio. manica dell'uniforme militare, come distintivo
musèje. s.m. museo; luogo in cui sono d'arma, di corpo o di reparto.
raccolti, ordinati e custoditi oggetti d'interesse musulline. s.m. mussolini duce.
storico, artistico, scientifico, etnico e sim.: musurèlle. s.f. misura di biada da dare agli
museo archeologico, etrusco, egiziano, animali.
zoologico, anatomico. Pezzo da museo musurille. s.m. misurino; piccolo recipiente
persona o cosa vecchia o antiquata. per misurare sostanze liquide, in grani o in
muserèlle. s.f. misura di biada da dare agli polvere.
equini. mutande. s.f. mutande; indumento intimo
mussajúle. s.m. mossaiolo; chi fa moine. maschile o femminile che copre il corpo dalla
mussaróle. s.f. museruola; piccola gabbia vite all’inguine o alle cosce.
costituita da strisce di cuoio e da fili di ferro mutandine. s.f. mutandine; mutande
intrecciati, che si pone al muso dei cani femminili o infantili. Corti calzoncini
perché non mordano. Mettere la museruola a maschili per spiaggia e bagno. Slip.
qlcu., impedirgli di parlare. mutandóne. s.m. mutanda grande.
mussáte. s.m. broncio; atteggiamento del mutanne. antiq. s.f. mutanda.
volto, e specialmente delle labbra, che mutarille. s.m. imbuto piccolo; arnese a
manifesta malumore o cruccio. forma di cono rovesciato e terminante in un
musse de bracióle. s.m. muso grande. cannello cavo, per travasare un liquido in
bottiglie, fiaschi e sim.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
mutáte. locuz. si è cambiato l’intimo. muzzètte. s.f. mozzetta; corta mantellina con
mutatóre. s.m. cambio della biancheria cappuccio portato dagli ecclesiastici.
intima. muzzunáre. s.m. ciccaiolo; chi raccoglie
mutazijóne. s.m. mutamento atmosferico. mozziconi di sigarette per strada.
múte. s.f. carrozza tirata da quattro cavalli. mόneche de vrascère. s.m. grosso oggetto a
Imbuto, muto. forma d’imbuto rovesciato bucherellato che si
muterine. s.m. motorino; dimin. di motore; metteva sul sulla: “vrascère” per riparare i
motorino d'avviamento, piccolo motore ragazzi dal fuoco.
elettrico, alimentato da una batteria, montato mόpe. agg. muto; che non parla perché
su un autoveicolo per metterlo in moto. affetto da mutismo. Che resta senza parola.
Ciclomotore, motocicletta di piccola
cilindrata.
mutille. s.m. impugnatura della fionda.
Piccolo muto.
mutive. s.m. motivo; motivo di salute, dar
motivo di credere.
mutrià. s.m. cipiglio; increspamento della
fronte, con contrazione delle ciglia, in segno
di turbamento, irritazione e sim.: fare cipiglio.
Occhiata, espressione adirata, arrogante e
simile.
muttètte. s.f. battuta comica.
muvete. v. muoviti.
muvije. v. mosse.
muzzà. v. tr. mozzare; recidere con un colpo
netto e deciso: mozzare il capo, i rami. Un
puzzo, un vento, una paura da mozzare il
fiato, da impedire il respiro. Troncare.
muzze de stalle. s.m. garzone di stalla.
muzze. agg. anche s.m. monco; mozzato,
troncato. Di persona priva di una o di
entrambe le mani e le braccia.
muzzecà. v. mordere; addentare con forza,
ferire con i denti: mordere la mela. Mordere il
terreno, la polvere, giacere prono e sconfitto a
terra. Mordere il freno, subire controvoglia
disciplina e costrizioni. Mordersi le mani, le
dita, in segno di rabbia e sim. Mordersi la
lingua, le labbra, (fig.) costringersi a tacere;
pentirsi di aver detto qlco. Morsicare.
Stringere in una morsa o come in una morsa:
le tenaglie mordono il ferro. Intaccare
penetrando con forza. Mordere l'asfalto, detto
di pneumatici che vi aderiscono perfettamente
quando il veicolo è lanciato a forte velocità.
muzzeche. s.m. morso; il mordere, l'addentare
qlco. con forza per prendere, ferire, lacerare e
simile.
muzzechèje. v. morde.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
catene: incatenare i prigionieri, il cane.
N, n Annodare due o più fili insieme, come in una
catena. Soggiogare, vincolare: incatenare i
cuori. Impedire, inceppare.
‘ncatramáte. s.m. catramato, cosparso di
catrame.
‘nbèccà. v. imbeccare; nutrire volatili che non ‘ncavalcáte. v.tr. accavallare; porre due o più
sono in grado di farlo da soli, introducendo il cose una sull’altra. accavallare le gambe.
cibo nel loro becco. Accavallare una maglia, nel lavoro ai ferri,
‘nbènne. v. impiccare; sospendere qlcu. con incrociarla. Sovrapporsi in modo violento e
un laccio intorno alla gola, dandogli la morte. disordinato.
‘nbundáte. v. fermato; detto di chi sì e ‘ncavallèrije. locuz. quando una cose e
fermato e non vuole andare avanti: “ sé perduta o trafugata.
‘mbundáte ‘u ciucce”. ‘ncaváte. part. pass. anche agg. incavato; che
‘ncacchiúse. agg. iroso; pronto all'ira, che mostra cavità. Occhi incavati, infossati,
mostra ira: espressione irosa. Bilioso. Guance incavate, smunte.
‘ncacchiúse. iroso; si dice anche:“‘ngazzúse”. ‘ncavatúre. s.m. incavatura; azione
‘ncammerà. s.f. mangiare carne quando è dell’incavare, Cavità che ne risulta.
proibita dalla religione, prendere di nascosto. ‘ncáve. s.m. incavo; cavità incavatura.
‘ncápe. locuz. sul capo. ‘ncazzáte. s.m. inquietato; che preoccupa, che
‘ncapelà. locuz. iniziare a lavorare. impensierisce.
‘ncarche. s.m. aggravamento; aggravio ‘ncè malucce. locuz. non c’è male.
fiscale, inasprimento del peso tributario ‘ncenedè. v. tr. rammollire; fare diventare
gravante sui contribuenti. Molestia, molle: rammollire la cera. Indebolire: gli ozi
incomodo. carico, peso. lo hanno rammollito.
‘ncasà. v. calcare; calcare la mano, eccedere ‘ncenedì. locuz. rammollire sul fuoco.
‘nceppá. v.tr. inceppare; mettere in ceppi.
in rigore. Comprimere, pigiare, rincarare.
Costringere a non muoversi. Bloccarsi non
‘ncasáte. locuz. pieno di cacio.
funzionare.
‘ncascètte. locuz perdere il controllo di se
‘nceppáminde. s.m. inceppamento; blocco,
stessi.
impedimento.
‘ncastagnáte. Accettare certe condizioni;
‘ncepriáte. s.f. incipriata: donna che ha messo
ingastagnare.
la cipria.
‘ncastre. s.m. incastro; apertura, cavità, per
‘ncèrte. agg. incerto; privo di certezza,
cui un pezzo può inserirsi perfettamente e
sicurezza e sim.: data incerta. Non ben
stabilmente in un altro. Punto in cui due o più
conosciuto: autore incerto. Che manca di
elementi s’incastrano.
risolutezza e decisione. Indeciso, titubante.
‘ncastrà. v. tr. incastrare; connettere due o
‘nchiuvà. v. inchiodare; unire mediante
più pezzi, introducendoli a forza uno dentro
chiodi: inchiodare una cassa.
l'altro in modo da farli combaciare
‘ncine. s.m. lungo e rozzo bastone usato dai
perfettamente. Mettere qlcu. nei pasticci o in
guardiani di armenti. Lo usava pure
una situazione difficile: si è lasciato incastrare
Ferdinando II di Borbone “ re bomba” per le
come un novellino.
fiere di maggio e novembre a Foggia.
‘ncatenà. v. incatenare; legare una persona
‘nclenáte. part. pass. anche agg. inclinato;
con catene, mettere un animale alle catene:
piegato obliquamente. Incline.
incatenare i prigionieri, il cane. Annodare due
‘ncravattáte. s.m. incravattato, chi porta la
o più fili insieme, come in una catena.
cravatta.
Soggiogare, vincolare: incatenare i cuori.
‘ncremenáte. part. pass. anche agg.
Impedire, inceppare: collegarsi strettamente.
incriminato; accusato di un reato. Che è
‘ncatenáte. s.m. incatenato; legare una
servito per commettere un reato.
persona con catene, mettere un animale alle

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘ncresciúse. agg. increscioso; che causa noia ‘ndanajáte. v. maculato, pieno di macchie,
o spiacevoli inconvenienti. Spiacevole. screziato.
‘ncroce. locuz. in croce. ‘ndáne. avv. adagio; piano, con lentezza,
‘ngroscke. v. indurire; rendere duro, sodo, senza fretta: andare, piano piano, a poco a
detto per la pasta per i maccheroni fatti in poco: “ ‘ndáne ‘ndáne ‘u rutte porte ‘u sáne”.
casa, se la si fa prendere freddo: “ ‘ngroscke”. ‘ndáne ‘ndáne. locuz. piano piano. Si dice
‘ncudene. s.m. incudine; attrezzo del anche “ ‘ntáne ‘ntáne”.
fucinatore, formato da un blocco in acciaio ‘ndanninde. locuz. in un battito.
con due punte (corni), su cui si batte con la ‘ndatte. agg. intatto; che non è mai stato
mazza il metallo per lavorarlo. Essere tra toccato: spiagge intatte. Non corrotto, puro:
l'incudine e il martello, aver di fronte due innocenza intatta. Che non ha subito danni o
alternative parimenti scomode o pericolose. manomissioni. Integro. Sano.
Nel maglio, parte fissa su cui si pone il pezzo ‘ndaveláte. v. irrigidire; diventare rigido o
da forgiare. Uno dei tre ossicini dell'orecchio più rigido: irrigidirsi per il freddo: “p’u fridde
medio, situato tra il martello e la staffa. magghije ‘ndaveláte”.
‘ncullà. v. incollare; far aderire mediante ‘ndavulà. v. tr. intavolare; mettere in tavola.
colla: incollare. Dare inizio, cominciare: intavolare una
‘ncumpètènde. agg. anche s.m. trattativa. Nel gioco degli scacchi, ordinare i
incompetente; che è privo di competenza e di pezzi prima di incominciare la partita. Iniziare
preparazione rispetto a un'attività. Che manca un discorso.
di capacità nel proprio lavoro. Ignorante. Che ‘ndèjescende. s.f. frutto giunto a maturazione
non ha competenza giuridica: giudice senza che si apre naturalmente per fare uscire
incompetente a decidere. Chi manca di i semi.
preparazione in una data disciplina. ‘ndèlliggènde. agg. intelligente; che ha la
‘ncuncludènde. agg. anche s.m./f. capacità di intendere, pensare, giudicare.
inconcludente. Che non finisce o non porta a ‘ndenagghije. s.f. tenaglia; attrezzo costituito
nessuna conclusione. Concludente. Persona da due bracci incrociati intorno a un perno,
buona a nulla. usato per sconficcare chiodi, tagliare, afferrare
‘ncuntrastáte. agg. incontrastato; privo di e simile.
contrasti. ‘ndenagghiozze. s.f. tenaglia piccola; attrezzo
‘ncurnatèlle. vezz. di Incoronata. costituito da due bracci incrociati intorno a un
‘ncurneciátura. s.f. incorniciatura; perno, usato per sconficcare chiodi, tagliare,
l’incorniciare. afferrare e simile.
‘ncurparáte. corpo imbevuto d’acqua; ‘ndènde. v. capire; intendere, afferrare,
quando una persona riceve un tordo e non comprendere con la mente: “ ‘a figghija mópe
riesce a sfogare l’ira. ‘a mamme a ‘ndènde”.
‘ndaccáte. intaccato, fare una tacca a qualche ‘ndenecarecanne. locuz. non interessarti.
oggetto. ‘ndeneminde. locuz. guarda.
‘ndacche. s.m. taglio; azione, lavoro del ‘ndeneminde a mè. locuz guardami.
tagliare: il taglio di un metallo, dei boschi, di ‘ndeneminde a núje. locuz. guarda noi.
un abito. Spacco. ‘ndeneminde a quille. locuz. guarda quello.
‘ndaffaráte. agg. indaffarato; che ha e si dà ‘ndeneminde a tè. locuz. guarda a tè.
molto da fare. ‘ndeniucce. s.m. vezz. di Antonio.
‘ndaglije de porte. s.f. bugna; ppietra ‘ndènne. v. intendere; comprendere, intuire,
lavorata o sbozzata sporgente da un muro.
interpretare farsi capire.
Bozza.
‘ndamenáte. v. lesionato; instabile, ‘ndepateche. agg. antipatico; che desta
pericolante e sim., provocando lesioni. “éje antipatia, inviso.
tutte ‘ndamenáte stu múre”. ‘nderizze. s.m. indirizzo; indicazione
comprendente il nome e il domicilio di qlcu.,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
per poterlo trovare e per inviargli ‘ndracchije. s.f. costatine di maiale con poca
corrispondenza. carne.
‘nderlande. s.m. punti lenti che servono a ‘ndrallazzáte. v. intrallazzare; fare intrallazzi.
tracciare la forma del modello da sarto ed ‘ndrallazze. s.m. intrallazzo; traffico illecito
unire due stoffe. di beni o favori. Intrigo politico basato sullo
‘ndernáte. avv. addentro; nell'interno, a scambio di favori con voti.
fondo, addentro in, nell'interno. ‘ndrallazziste. s.m. intrallazzatore; chi
‘ndèrre. locuz. per terra. intrallazza.
‘ndèruttóre. s.m. interruttore; apparecchio ‘ndramiáte. s.f. bucata; “sta cefunire éje tutta
per determinare l'apertura o la chiusura di un ‘ndramiáte l’hamma cagnà”.
circuito elettrico. ‘ndrattine. v. intrattenere; tenere impegnato,
‘nderzúne. s.m. boccone andato di traverso. tenere a bada qualcuno. A Foggia si usava
‘nderzúse. s.m. persona che si offende mandare i bambini dalle persone conosciute a
facilmente: “quille éje nate ‘nderzúse lè”. pochi passi da casa, il bambino riferiva alla
‘ndèsce. s.f. donna che non si cura della sua
persone, dove andava dicendo: “ a ditta
persona.“éje propije na ‘ndèsce quèlla
fèmmene”. mamme damme nu pόche de ‘ndrattine” la
‘ndesecáte. v. stecchire; diventare secco, persona capiva il messaggio e se lo teneva con
diventare rigido: “e rumaste ‘ndesecáte ‘u sé per il tempo necessario.
passarille”. ‘ndregande. agg. curioso; che vuole sapere,
‘ndestáte. v. anche agg. intestato; fornito di indagare, conoscere. Che si dimostra
titolo o intestazione. interessato ai fatti altrui. Ficcanaso,
‘ndevideve. s.m. individuo; persona singola, indiscreto: “ e fèsse chè áte ‘ndregande”.
spec. considerata rispetto alla società. ‘ndregghine. s.m. chi si intromette nei fatti
‘ndiáne. s.m. chi fa l’ignoro. degli altri.
‘ndiaveláte. s.m. molto arrabbiato; ‘ndremènde. s.m. vedere; guardare;
indiavolato. “ ‘ndremènde nu póche a quille chè stáce
‘ndicchije. s.m. pochino di una qualche cosa. facènne”.
‘ndire. agg. lento; privo di sollecitudine, ‘ndrestisce. v. rattristare; far diventare triste.
prontezza, velocità: “ quillle se ne váce ‘ndire Addolorare, affliggere.
‘ndire”. Cavallo non castrato integro. ‘ndrestúte. s.m./f. ficcanaso; persona
indiscreta che si intromette in cose che non la
‘ndiste. agg. scaltro; che possiede astuzia,
riguardano. Curioso.
avvedutezza, esperienza, svelto, intelligente, ‘ndrète. avv. indietro; nella direzione di ciò
scaltro, furbo, vispo: “éje ‘ndiste ‘u che è alle spalle: “Ognè tande te convine
uagliuttille”. guardà ‘ndrète”.
‘ndò abete. avv. dove abiti. ‘ndrite ck’i nucèlle. s.f. collana con noci
‘ndò ghèje. avv. dove, dove dobbiamo sgusciate.
andare. ‘ndriúcce. s.m. vezz. di Andrea.
‘ndò. avv. dove; in quale luogo. ‘ndrogghije. s.m. imbroglio, riferito ad una
‘ndo. prp. art. nel. persona furba.
‘ndorzamóne. s.m. persona incapace di ‘ndróne. s.m. tuono; manifestazione sonora,
decidere: “vattinne chè quille éje nu consistente in un suono secco e potente o in
‘ndorzamόne”. un brontolio sordo, che accompagna e segue
‘ndracchiellère. s.f. persona che non si fa la scarica elettrica atmosferica. Strepito,
fatti suoi: “ e fèsse e chè ‘ndracchijellère ne se fragore: il tuono dei cannoni. “ cume ‘ndróne,
fáce máje ‘i fatta súje”. Sasunde starà sóp’o cèsse pa paúre”.
‘ndracchière. s.f. popolana che si intromette ‘ndroppecúse. s.m. difficoltoso nel parlare:
nei fatti altrui. “e nu póche ‘ndruppecúse stu uaglióne”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘ndrufuláte. s.f. intrufolarsi: “ sé ‘ndrufeláte di locomozione, “ ha ‘nduppáte ‘mbacce ‘o
búne!”. pále e sé rutte ‘i corne”.
‘ndrunà. v. intr. tuonare o tonare; provocare ‘nduppáte. v. urtato.
il tuono. Rimbombare, detto del tuono. ‘nduppe. s.m. ostacolo; tutto ciò che intralcia
Rimbombare producendo fragore: l'artiglieria o costituisce impedimento.
tuonava in lontananza. Prodursi del rumore ‘nduppellúse. v. arruffato; disordinato,
del tuono. confuso.
‘ndrunáte. s.m. istupidito, che non ‘ndurà. v. tr. dorare; applicare uno strato o un
comprende. foglio sottile d'oro sulla superficie di un
‘ndrunáve. v. tuonava. oggetto, secondo vari metodi. Dorare la
‘ndrunghe. locuz. fermarsi bruscamente. pillola, presentare un fatto sgradevole in modo
‘ndruppecúse. difficoltoso nel parlare: “e nu da farlo sembrare migliore. Rendere simile
póche ‘ndruppecúse ‘u uaglióne”. all'oro. Cuocere un cibo sino a dargli un
‘ndruppelúse. v. ingarbugliato; confondere, colore simile al giallo oro.
imbrogliare più cose. ‘ndurcenijáte. v. attorcigliare; attorcere su sé
‘ndruveliáte. locuz. cielo molto nuvoloso. stesso. Avvolgersi più volte su sé
‘ndruvulijà. v. tr. intorpidire; rendere torpido. ‘ndurzà. v. soffocato; impedito nella
Fare diventare lento, tardo. Diventare torpido. respirazione, boccone ingoiato male.
Diventare fiacco, inerte: intorpidire nell'ozio. ‘ndurzaminde. locuz. un dispiacere.
‘ndrόne. v. tuona. ‘ndurzáte. avv. soffocato: ha fatte ‘u veccóne
‘nduèduje. agg. anche s.m. invidioso; che chiù grusse e sé ‘ndurzáte ‘a múle”.
sente invidia, pieno d'invidia. Che esprime ‘ndurze. v. intr. ispiacere, fregatura; riuscire
invidia: occhiata invidiosa. Persona invidiosa. sgradito: dispiacere all'occhio, all'orecchio.
‘ndufá. locuz. saziarsi in eccesso. Costituire motivo di dolore, rammarico, noia e
‘ndufanà. v. tr. Nascondere; mettere qlco. in sim.: la sua assenza dispiace a tutti; mi
un luogo dove non possa essere facilmente dispiace che la faccenda sia andata a monte.
trovata: nascondere il denaro in un cassetto. Provare rincrescimento, dispiacere: mi
Celare, occultare. dispiaccio di quanto è accaduto.
‘ndufáte. locuz. persona di carattere chiuso: ‘ndurzúse. agg. nodoso; pieno di nodi.
“stáce sèmbe ‘ndufáte”. ‘ndussecà. v. agg. anche s.m. intossicato;
‘ndulènde. agg. indolente; incurante, colpito da intossicazione, respirare sostanze
trascurato nell'agire. Accidioso, apatico, tossiche come: monossido di carbonio o altro.
pigro. Avvelenarsi.
‘ndulettáte. locuz. ben vestito: “e cume te sì ‘ndussecáte. s.f. mangiare cibi avariati o
‘ndulettáte chè ji a spusà?”. respirare sostanze tossiche come: monossido
‘ndumacaminde. s.m. bloccato senza fiato. di carbonio o altro. Incrucciato.
‘ndumacáte. s.m. meravigliato; restare senza ‘ndussecúse. agg. stizzoso; che è facile a
fiato: “ e rumaste ‘ndumacáte na ditte manghe stizzirsi. Che dimostra stizza. Bilioso,
na paróle ‘a gagge”. ‘ndustà. v. indurire, rendere duro, sodo.
‘ndummacá. v. tr. meravigliare; destare Irrigidire.
meraviglia. Strabiliare, stupefare, stupire. Mi ‘ndustáte. v. indurire; rendere duro, sodo:
meraviglio di te!, espressione di biasimo, “quillu mostre e viste cum’a ‘ndustáte ‘u
stupore o sdegno. passarille”.
‘ndunacà. v. intonacare; rivestire d'intonaco: ‘ndustriále. s.f. scuola di ramo industriale.
intonacare un muro. ‘ndutte. locuz. in tutto.
‘ndunètte. s.f. Antonietta. ‘nduvenà. v. tr. indovinare; conoscere e
‘ndunièlle. s.f. dimin. di Antonietta. dichiarare il futuro o l'ignoto per ispirazione,
‘nduppà. v. urtare; dar contro, investire, attraverso la divinazione, grazie all'intuizione
colpire col proprio corpo, col proprio mezzo personale e sim. Indovinare il pensiero di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
qlcu., intuirlo. Indovinare l'esito di qlco., Inzupparsi d'acqua. Diventare marcio, spec.
prevederlo. anche: “ ‘ngarrà, azzeccà”. per eccessiva maturazione.
‘nduvenille. s.m. indovinello; quesito ‘nfracetáte. agg. fradicio o fracido; andato a
enigmistico, talvolta in forma di breve male. Marcio, putrefatto.
componimento in versi, presentato con parole ‘nfredulì. v. intr. infreddolire.
equivoche o ambigue o con una perifrasi ‘nfreddulúte. v. intr. Infreddolito; essere in
riguardante la cosa da indovinare. preda al freddo.
‘nfamà. v. tr. rapportare, riferire, ridire fatti, ‘nfronde. locuz. in fronte.
notizie, discorsi e sim.: riferire gli ultimi ‘nfucà. v. tr. riscaldare; scaldare di nuovo,
avvenimenti. Riportare. Collegare, mettere in rimettere al fuoco ciò che è diventato freddo:
relazione qlco. a un inizio, un principio. riscaldare la minestra. Rendere caldo: il Sole
‘nfáme. agg. anche s.m./f. infame; che gode riscalda la Terra. Eccitare, infiammare,
di cattiva fama: casa infame. Che sparge accendere: idee che riscaldano la testa.
cattiva fama: calunnia. Nefando. Persona ‘nfumecáte. part. pass. anche agg.
scellerata. Traditore, spia. Ruffiano. affumicato; annerito dal fumo. Sottoposto ad
‘nfamóne. delatore, chi per interesse affumicatura.
personale denuncia un fatto alle autorità. ‘nfurchiáte. v. tr. stivare; alloggiare
‘nfascià. v. fasciare, avvolgere un bambino convenientemente nella stiva le merci da
nei limi. caricare. Stipare.
‘nfastedià. v. tr. importunare; arrecare ‘nfurma. v. informare; indirizzare secondo
fastidio o molestia. Disturbare, infastidire, certe direttive.
seccare, infastidire. ‘nfúse. antiq. part. pass. anche agg. bagnato;
‘nfatuá. v. tr. infatuare; produrre in qlcu. cosparso di acqua o altro liquido.
un'ammirazione esagerata e una credulità ‘ngagnà. v. intr. incollerire; montare in
irragionevole per qlco.: infatuare qlcu. per collera. Infuriarsi.
un'impresa. Lasciarsi trascinare da ‘ngalcagnáte. locuz. rapporto sessuale.
un'infatuazione per qlcu. o qlco.: infatuarsi dei ‘ngalirije. s.m. desiderio; aspirazione verso
propri amici, per un'idea. ciò di cui si ha bisogno, si senta la mancanza,
‘nfelà. v.tr. infilzare; riunire più cose insieme e simile.
formando una filza, una serie: infilzare le ‘ngalláte. s.m. uovo di gallina fecondato.
castagne; infilzare citazioni. Infilare qlco. o ‘nganalà. v. incanalare; raccogliere acqua in
qlcu. trafiggendolo con un'arma o un oggetto un canale.
appuntito: infilzare polli nello spiedo. ‘nganaláte. avv. incanalato.
‘nfermire. s.m./f. infermiere; operatore ‘nganazzuzzáte. locuz. continuare con
sanitario responsabile dell'assistenza ai malati. piacere a fare le stesse cose.
‘nferucite. s.m. inferocito; una persona molto ‘ngandà. v. incantare; recitare formule o
arrabbiata. compiere atti che producano effetti
‘nfètte. agg. infetto; colpito da infezione: soprannaturali. Affascinare.
piaga infetta. Che porta infezione: acque ‘ngandáte. locuz. a bocca aperta.
infette. ‘ngande. s.f. meraviglia; sentimento di viva
‘nfirne. antiq. s.m. inferno; nel cristianesimo, sorpresa per cosa nuova, straordinaria, o
luogo di eterno dolore cui le anime dei inattesa. Cosa o persona che desta
peccatori non pentiti sono condannate. Vita ammirazione. Stupore.
terribilmente faticosa o dolorosa. ‘nganna ‘nganne. locuz. all’ultimo momento;
‘nfracetà. infracidare, diventare marcio per “è ruáte ‘nganna ‘nganne”.
eccessiva maturazione. ‘ngannà. v. ingannare, indurre in errore.
‘nfracetà. v. tr. infradiciare; inzuppare ‘nganne. locuz. in gola: “ sé rangecáte
d'acqua: la pioggia infradicia il fieno. ‘nganne”.
Rendere marcio: il caldo infradicia la frutta.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘ngápa ‘a tèrre. s.m. borgo caprai, perché ‘ngarecáte. part. pass. anche agg. e s.m.
trovasi a porta troia, cioè dalla parte più alta incaricato; che ha ricevuto un incarico.
della città. Persona cui è affidato un incarico.
‘ngápe. locuz. in testa: “vatrò chè tène ‘ngápe ‘ngarettà. locuz. prendere a bordo delle
ne me sènde pe ninde”. persone, sul carretto o altro mezzo di
‘ngapelà. locuz. iniziare a lavorare: “mè trasporto.
uagliù chè hamma ‘ncaplà”. ‘ngarnà e scarnà. locuz. eliminare buone e
‘ngapezzà. locuz. mettere la cavezza al cattive abitudini: “ quand’éje brutte ‘u ‘ngarnà
cavallo. e scarnà”.
‘ngappà. v. acchiappare; afferrare ‘ngarnà. locuz. attaccarsi prendere gusto a
rapidamente e saldamente. Raggiungere, qualcosa.
afferrare chi sta scappando. Acciuffare, ‘ngarnáte. locuz. abituato a certe cose:
agguantare. unghia incarnita.
‘ngappacáne. s.m. accalappiacani; addetto al ‘ngarrà. v. indovinare; conoscere e
servizio comunale di cattura per le strade dei dichiarare il futuro o l'ignoto per ispirazione.
cani randagi o privi di museruola. “quille póte “ha ‘ngarráte ‘u tèrne”. Indovinato il terno.
fa sckitte ‘u ‘ngappacáne, né búne a ninde!”. ‘ngarráte. agg. indovinato; azzeccato, ben
‘ngappagatte. s.m. accalappia gatti; addetto riuscito: “ l’ha ‘ngarráte ‘a figghióle”.
al servizio comunale di cattura per le strade ‘ngarrettà. v. trasportare; portare oltre:
dei gatti randagi. trasportare i soldati al di là delle linee. Portare
‘ngappáte. v. afferrare; prendere e tenere da un luogo a un altro.
stretto con forza. ‘ngartà. v. incartare; avvolgere nella carta.
‘ngappucciáte. v. incappucciato; coprire col ‘ngartamènde. s.m. incartamento; insieme di
cappuccio. Ammantare di neve la sommità di carte e documenti concernenti una pratica
un monte e sim. Coprirsi con un cappuccio. d’ufficio.
Ammantarsi. ‘ngartáte. v. incartare; avvolgere nella carta.
‘ngapunì. agg. anche s.m. testardo; detto di ‘ngarte. v. incarta.
chi si rifiuta di ascoltare il parere altrui. ‘ngasáte. v. rincasare; rientrare a casa.
“quillu mostre quanne se ‘ngapunisce ne vóle ‘ngascètte. locuz. perdere il controllo di se
capì ragióne”. stesso.
‘ngapunúte. v. intestardirsi; ostinarsi, fissarsi. ‘ngascià. v. incassare, ha incassato, collocare
‘ngapputtà. v. tr. incappottare; avvolgere in casse.
bene in un cappotto. Intabarrarsi, ‘ngastagnáte. locuz. costretto ad accettare: “
imbacuccarsi. l’hamme ‘ngastagnáte ‘ndo vóle scappà chiù”.
‘ngaputtáte. v. incappottato. ‘ngastrà. v. incastrare; connettere due o più
‘ngarbugliá. v. tr. ingarbugliare; pezzi, introducendoli a forza uno dentro l'altro
Confondere, imbrogliare più cose: in modo da farli combaciare perfettamente.
ingarbugliare i conti. Cercare di confondere Mettere qlcu. nei pasticci o in una situazione
qlcu. per trarlo in inganno. difficile: si è lasciato incastrare come un
‘ngarbugliáte. avv. ingarbugliato. novellino.
‘ngarcerà. v. imprigionare; mettere o far ‘ngastráte. v. incastrato.
mettere in prigione. Carcerare. Obbligare a ‘ngatenà. v. incatenare; legare una persona
stare in un luogo da cui è difficile uscire. con catene, mettere un animale alle catene:
‘ngarceráte. s.m. incarcerato, detenuto in un incatenare i prigionieri, il cane. Annodare due
carcere. o più fili insieme, come in una catena.
‘ngarecanne. locuz. non preoccuparti: ‘ngavalcáte. v. accavallare; porre due o più
“ ‘ngarecanne chè t’ha dáche ije na máne a cose una sull'altra: accavallare le gambe.
mamme.”. ‘ngazzà. v. adirarsi: farsi prendere dall'ira,
montare in collera. Sdegnarsi, turbarsi,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘ngazzáte. v. anche agg. arrabbiato; affetto da ‘ngenuchiatóre. s.m. inginocchiatoio;
rabbia. Idrofobo, rabbioso, mobiletto di forme varie, munito in basso di
‘ngazzatóre. s.m. solco; traccia, impronta che un gradino per stare in ginocchio a pregare.
lascia la ruota del carretto. ‘ngepriáte. v. incipriare; darsi la cipria.
‘nge cápe. locuz. non va’. ‘ngerà. v. incerare, spalmare di cera.
‘nge facènne cáse. locuz. non farci caso. ‘ngeráte. s.f. tela incerata.
‘nge fanne. locuz. non ci fanno di carattere. ‘ngessà. v. ingessare; murare, turare col
‘ngè júte. locuz. non ci aiuta. gesso. Rendere immobile mediante
‘nge sènde. locuz. non sente. ingessatura.
‘nge stáce. locuz. non ci sta. ‘ngessáte. s.f. l'ingessare; fasciatura rigida
‘nge tráse. locuz. non entra. intrisa di acqua e gesso per mantenere
‘nge váce. locuz. non ci va. ‘ngessatúre. s.f. ingessatura; l'ingessare.
‘nge vède. locuz. non vedere. Fasciatura rigida intrisa di acqua e gesso per
‘nge vóle. locuz. non ci vuole. mantenere immobile un arto o parte del corpo
‘nge. avv. non. fratturato o lussato.
‘ngecalì. v. accecare; che vede poco; privare ‘ngettèlle. s.f. vezz. di Concetta.
della vista. Appannare, oscurare. Accecare ‘ngettine. vezz. di Concetta.
una lampada, schermarla con un panno scuro. ‘ngettolle. s.f. superl. di Concetta.
Privare dell'uso del giudizio, della ragione ‘nghebbijà. v. rimpinzare; riempirsi
‘ngecalúte. v. accecato; intestardito: “quillu eccessivamente di cibo. Satollare.
mostre s’è ‘ngecaláte pe quèlla bruttolóne”. ‘nghiaccà. v. imbrattare; insudiciare con
‘ngegnà. s.f. usare una cosa per la prima liquidi o materie appiccicose. Sporcare,
volta. insudiciarsi, sporcare.
‘ngègne d’i maccarúne. s.m. pastificio; ‘nghiaccáte. agg. sporco; che non è pulito.
fabbrica di paste alimentari. Negozio in cui si ‘nghiaccatórije. s.f. sporcizia; caratteristica
prepara o vende pasta fresca. Si dice anche: di sporco. Atto parola volgare.
“ ‘ngègne de paste”. ‘nghianà. v. salire; andare verso l'alto o
‘ngègne. s.f. panca dell’acquafrescaio, grossi verso un luogo più alto, a piedi e per
palchi che durante l’estate si allestivano in ‘nghianáte. avv. salito: “ ha ‘nghianáte tutte
alcune vie della città per la vendita d’acqua ‘i scále ‘u vècchije”.
fresca col fumetto. (liquore d’anice e ‘nghiappà. v. acchiappare; afferrare
finocchio). rapidamente e saldamente. Raggiungere,
‘ngegnire. s.m. ingegnere; chi, conseguita la afferrare chi sta scappando. Acciuffare,
laurea e l'abilitazione professionale, progetta e agguantare.
dirige costruzioni edilizie, stradali, ‘nghicciotte. s.f. grossa scheggia che si
meccaniche, navali, aeronautiche, industriali e procurava al: “ curle ” dell’avversario durante
simile. il gioco.
‘ngegnúse. agg. ingegnoso; che ha ingegno ‘nghiemà. v. imbastire; unire a punti lunghi
pronto e adatto a superare difficoltà, trovare
due lembi di tessuto, prima della cucitura
nuove soluzioni e simile.
definitiva.
‘ngenagghije. s.m. inguine; regione compresa
tra la parte inferiore dell'addome e ‘nghimáte. s.m. imbastito; cotone doppio per
l'attaccatura della coscia: “tène ‘u vuzze ‘nda mantenere le pieghe della stoffa.
‘ngenagghije”. ‘nghietráte. v. infreddolire; essere in preda al
‘ngèneve. agg. ingenuo; innocente, candido, o freddo.
privo di malizia. Semplicione. Chi è pronto a ‘nghijemáte. v. allagata; coperto d’acqua a
credere e accettare tutto. Credulone. guisa di lago: “ s’è ‘nghijemáte tutte ‘a cáse
‘ngenucchiáte. v. inginocchiarsi; porsi in de Miolle”.
ginocchio per devozione, sottomissione e
simile.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘nghijematóre. s.f./m. imbastire la piega. “ fa ‘ngià iúte. locuz. non ci aiuta.
‘a ‘nghiematóre ‘a rèzze”. Chiodini del ‘ngià llusce. locuz. non vede.
calzolaio ‘ngiabbáte. locuz. non farci caso.
‘nghijemmúse. agg. sordo; che è affetto da ‘ngiaccocchije. locuz. non fila il discorso.
sordità: essere sordo dalla nascita; essere ‘ngiafazze. locuz. non ce la fa.
sordo da un orecchio: “e nutele chè lucchelije ‘ngiaffacchiáte. locuz. bene arredato.
quille éje ‘nghijemmúse”. ‘ngiallete. v. ingiallire; rendere giallo.
‘nghijomere. s.m. gomitolo; palla formata da ‘ngiallunáte. v. ingiallito; rendere giallo,
filo avvolto ordinatamente su sé stesso: diventare giallo.
“pigghije ‘u ‘nghijomere chè haggià fà ‘a ‘ngiallusce. locuz. non vede: “ ne giallusce
maglie”. búne ‘u quattucchije”.
‘nghijuppáte. agg. folto; abbondante, ‘ngiambà. v. inciampare; urtare col piede in
numeroso e fitto: “èfèsse e chè capille un ostacolo mentre si cammina.
‘nghijuppáte”. ‘ngiambecà. v. inciampare; urtare col piede
‘nghimà. s.f. imbastire col cotone la stoffa. in un ostacolo mentre si cammina.
‘nghinatóre. s.f. salita, strada in salita. Incespicare.
‘nghitráte. v. infreddolito; essere in preda al ‘ngiaramà. locuz. imbrogliare, raggirare,
freddo. abbindolare una ragazza.
‘nghiuáte. inchiodato. ‘ngignà. s.f. usare per la prima volta un
‘nchiudatúre. s.f. inchiodatura; operazione vestito.
dell'inchiodare. Punto in cui si conficcano i ‘ngignúse. agg. ingegnoso; che ha ingegno
chiodi. Complesso di chiodi che fermano o pronto e adatto a superare difficoltà, trovare
chiudono. nuove soluzioni e simile: “ quille éje nate
‘nghiudete. avv. chiuditi: “ ‘nghiudete chè ‘ngegnúse”.
fáje chiù bbèlla fegúre”. ‘ngine. s.f. angina; infiammazione della
‘nghiummáte. Part. pass. anche agg. tonsilla palatina e di una parte della faringe.
frastornato; confuso, stordito. ‘ngìne p’appènne. s.m. uncino, gancio,
‘nghiumme. s.m. gruzzolo di soldi. strumento metallico, aguzzo e adunco, atto ad
‘nghiummetille. s.m. lampredotto; detto afferrare o appendere.
anche: “turcenille”, intestino di agnello ‘nginze. s.m. incenso; gommoresina raccolta
macellato, una volta pulito, avvolge un da incisioni praticate su alberi spontanei in
batuffolo di prezzemolo e rete intestinale a Asia e Africa, e che si brucia nelle cerimonie
formare un involtino di 7-8 centimetri, che è di molte religioni. Adulazione.
cotto successivamente sulla brace e cosparso ‘nginze e capetále. locuz. lavoro e denaro.
di sale, detto anche: “cazzemarre” ma con ‘ngiramà. locuz. convincere ad acconsentire
dimensione tre volte superiori e cucinato con ciò che si vuole ottenere.
le patate al forno. ‘ngiramáne. s.f. convincere ad acconsentire
‘nghiummúse. agg. anche s.m. sordastro; ciò che si vuole ottenere.
affetto da disturbi di udito. Sordidezza. ‘ngiuppunáte. v. imbottito per bene: “ tè
‘nghiuppáte. agg. folto; abbondante, ‘ngiuppunáte búne! E chi te frèche ”.
numeroso e fitto. ‘ngiurà. v. insultare; rivolgere offesa grave a
‘nghiúse. v. riempire; far pieno: “sè ‘nghiúse qualcuno. Ingiuriare, insolentire, offendere,
‘a buttiglije”. oltraggiare: “ tu… lè fenèsce de ‘ngiurà ‘u
‘nghiuttúte. v. ingoiare; mandar giù o criatúre e capite o nò?”.
inghiottire, spec. con avidità. ‘ngiuvà. v. inchiodare; unire mediante chiodi:
‘nghiuváte. v. inchiodare; unire mediante inchiodare una cassa. Tener fermo, immobile,
chiodi: inchiodare una scarpa, una cassa. come inchiodato.
‘ngià bbade. locuz. non farci caso. ‘nglenáte. v. anche agg. inclinato; piegato
‘ngià ccocchije. locuz. non fila il discorso. obliquamente.
‘ngià fazze. locuz. non farcela.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘ngogghije. v. sorprendere; cogliere ‘ngrugnárse. s.m. broncio; atteggiamento del
all’improvviso. volto, e spec. delle labbra, che manifesta
‘ngóle. locuz. agg. in gola. malumore o cruccio, incerto, pensieroso.
‘ngongozze. locuz. andare in carrozza: “ te ‘ngrugnáte. v. anche agg. adirato; irato,
piáce a jì ‘ngongozze”. sdegnato, ingrugnarsi.
‘ngozze. agg. anche s.m. svogliato; chi non ha ‘nguacchià. v. infangare; sporcare di fango.
o ha perduto la voglia di qualcosa. Inzaccherare, imbrattare, insozzare.
‘ngramme. v. afferrare; prendere e tenere ‘nguacchiáte. v. anche agg. macchiato;
stretto con forza. Afferrare: “ si l’hagghije imbrattato di macchie. Sparso di chiazze di
‘ngramme ‘u spadazzèje a quillu mostre”. più colori. Sporcato.
‘ngranagge. s.m. ingranaggio; meccanismo ‘nguacchiatorije. s.f. sporcizia; caratteristica
che trasmette il movimento per mezzo di ruote di sporco: “ a fatte nu ‘nguacchiatorije”.
dentate. ‘nguacchije. s.m. danno; ogni fatto,
‘ngranáte. v. ingranare, prendere l’avvio, circostanza, azione, che nuoce a persone o
rendere nel modo dovuto. cose sia materialmente sia immaterialmente.
‘ngrastáte. v. incastrare una persona. Fregato. Chiedere i danni, esigerne il risarcimento,
‘ngrassà. v. ingrassare; rendere grasso. scapito, svantaggio.
Concimare un terreno, spec. con sostanze ‘nguacchióne. s.m. artigiano deficiente.
organiche: ingrassare i campi con letame. ‘nguagliarózze. locuz. quando le signorine
Ungere o spalmare di grasso cuscinetti, perni incominciano a vestirsi da signorinelle.
e simile. Diventare grasso o più grasso. ‘nguaiáte. locuz. non stare bene in salute:
Diventare ricco: ingrassarsi alle spalle altrui. “quille stacè ‘nguaiáte”.
‘ngráte. ingrato, che non sente o dimostra ‘nguarnasciáte. s.f. indossare molti gioielli.
gratitudine o riconoscenza. ‘nguartáte. part. pass. anche agg. arrabbiato;
‘ngravattáte. locuz. vestito con camicia e affetto da rabbia. Idrofobo. di cattivo umore.
cravatta. ‘ngudene. s.f. incudine; attrezzo del
‘ngravedáte. locuz. restare in cinta. fucinatore, formato da un blocco di acciaio
‘ngrazije a Dije. locuz. ringraziando Iddio. con due punte (corni), su cui si batte con la
‘ngreccáte. agg. rigido; duro, non elastico, mazza il metallo per lavorarlo.
indeformabile, non facilmente piegabile o ‘ngugnà. v. mettere: “ mitte ‘u cugne ‘a róte”.
perforabile. ‘nguicce. agg. molle molle: “éje ‘nguicce
‘ngrefà. locuz. arricciare il naso per stizza, ‘nguicce sta recotte”.
accesso d’ira breve, dovuto specialmente a ‘nguiccia ‘nguicce. s.f. carne di animale
scontentezza, fastidio. macellato molto giovane, agnellino, cavallino.
‘ngrefáte. v. arrabbiato; incollerito, infuriato. ‘nguiline. s.m. affittuario; chi ha preso
‘ngreppà. v. grippato: provocare il grippaggio qualcosa in affitto.
del motore. Di un organo meccanico, ‘nguille. s.f. anguilla; pesce osseo
bloccarsi contro un altro a contatto del quale commestibile dal corpo lungo e cilindrico, di
dovrebbe scorrere o ruotare. colore verdastro sul dorso e gialliccio sul
‘ngreppáte. s.m. grippaggio; blocco di un ventre: vive nelle acque dolci, ma al momento
organo meccanico contro un altro. della riproduzione si porta nelle acque marine.
Persona molto agile.
‘ngresciúse. agg. increscioso; che causa noia
‘nguistáre. s.f. brocca; vaso di terracotta,
o spiacevoli inconvenienti. Pigro, lento.
‘ngrespáte. v. increspare; chi le sopracciglia metallo o vetro, fornito di manico e
o la fronte increspata, accigliato. beccuccio, per contenere liquidi.
‘ngróce. locuz. in croce: “ m’ha mise ‘ncróce ‘ngujatáte. v. inquietato, chi no ha quiete,
ne cia fazze chiù”. addirato.
‘ngulastráte. s.f. lapposa: “ ‘a paste sé
‘ngulastràte”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘ngulazzà. mettere il carretto con le stanghe ‘nsulfáte. s.m. chinino; sale acido o neutro di
alzate. chinina, usato come antipiretico e analgesico.
‘ngulazzáte. il carretto con le stanghe ‘nsunnite. v. anche agg. assonnato; che ha
impennate. sonno.
‘ngulà. mdd. inculare, mettere qualcosa
‘nsustáte. agg. inquieto; che non ha quiete.
nell’ano.
‘ngullà. v. tr. incollare; far aderire mediante Preoccupato, ansioso, crucciato.
colla. Ricoprire con uno strato di colla. ‘nsustáte. v. inquieto; rendere inquieto.
‘ngulle. avv. addosso; sulle spalle, sul dorso, ‘ntacche. s.m. intaglio; arte e lavoro dello
sulla persona. Portare, mettersi addosso ad un scolpire ad alto o basso rilievo pietre dure.
qlco., indossarla. Sopra, su: cadere addosso a ‘ntanáte. s.f. rifugiato nella tana.
qlcu. Mettere le mani addosso a qlcu., ‘ntáne ‘ntáne. locuz. piano piano. Si dice
prenderlo, catturarlo, percuoterlo si è buttato anche “ ‘ndáne ‘ndáne”.
addosso. ‘ntavelà. locuz. aspettare un appuntamento al
‘ngulunnà. v. incolonnare; mettere in freddo.
colonna. mettere in fila. ‘ntaveláte. s.f. persona raffreddata dal gelo.
‘ngumbagnije. avv. insieme; in reciproca ‘nte ‘mbiccianne. locuz. non ti impicciare.
compagnia e unione, unirsi, associarsi. ‘nte ‘ntreganne. locuz. non intrigarti.
‘ngundastráte. agg. incontastrato; privo di ‘ntelatúre. s.m. assito; tramezzo di assi
contastri. connesse per dividere una stanza.
‘ngundrà. v. incontrare; trovare davanti a sé, ‘ntenagghije. s.f. tanaglia; attrezzo costituito
per caso o deliberatamente. da due bracci incrociati intorno a un perno,
‘ngunfronde. s.m. in confronto; nei miei usato per sconficcare chiodi, tagliare, afferrare
confronti, nei tuoi, a paragone dì. e simile.
‘nguraggià. v. incoraggiare; incitare. ‘ntèrre. locuz. per terra.
Confortare. ‘ntinne. locuz. rintocchi della campanella
‘ngurdáte. v. indurire; rendere duro, sodo. prima che esce la messa.
‘ngurnaciáte. v. incorniciare; mettere la ‘ntrasulche. locuz. il cavallo che tira l’aratro
cornice al quadro. e passa nel solco affianco.
‘ngurnáte. antiq. v. incornare; colpire con le ‘ntregande. v. agg. anche s.m./f. intrigante;
corna. che intriga, che incuriosisce, attrae, chi si
‘ngurnatèlle. antiq. s.f. dimin di Incoronata. intromette in cose che non la riguardano.
‘ngurniáte. agg. cornuto; detto da chi è ‘ntregarse. v. intromettere; mettere dentro o
tradito dal proprio coniuge: “ quèlla fite ‘a in mezzo. Porsi in mezzo a persone.
‘ngurniáte a quillu pover’óme”. ‘ntrettine. locuz. oggetto di distrazione per
‘ngurparáte. s.m. corpo imbevuto d’acqua; bambini.
sentire e non rispondere. ‘ntroscele. s.f. donna mal vestita.
‘ngurpe. locuz. in corpo. ‘ntruppecúse. agg. anche s.m. permaloso; che
‘ngustiunáte. v. anche agg. imbarazzato, (o Chi) s'impermalisce anche per parole o atti
stomaco appesantito, non avere digerito.
insignificanti.
‘ngutte. v. preso, scoperto, visto.
‘ntruvulià. v. intorpidire; rendere torpido.
‘nguvete. v. colto; sul fatto, scoperto.
‘ntumacáte. v. perturbare; rendere
‘nguzzà. locuz. mancata volontà di lavorare.
gravemente turbato, agitato, scosso e simile.
‘npèsele. locuz. sollevare per le braccia.
‘ntunacà. v. intonacare; rivestire d’intonaco.
‘nquartáte. agg. tarchiato; di persona dalla ‘ntuntre. s.m. cafone di montagna.
corporatura ben quadrata e forte. ‘ntuppà. v. urtare; dar contro, investire,
‘nsópannozze. agg. anche s.m. antipatico; che colpire col proprio corpo, col proprio mezzo
desta antipatia. Inviso. di locomozione, o con una loro parte: urtare
qlco. con un piede. Sbattere per caso: urtare la
testa in uno spigolo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘ntuppáte. avv. urtato: “ e júte a ‘nduppà ‘nzaláte. s.f. insalata; cibo di erbe spec. crude
‘mbacce ‘o pále d’a lúce”. condite con sale, olio, aceto o limone. Insieme
‘ntuppe. s.m. ostacolo; tutto ciò che intralcia di verdure che si mangiano in insalata.
o costituisce impedimento. ‘nzalatèlle. s.f. insalatina; piccola insalata.
‘nturte. v. attorcigliare; avvolgere attorno. ‘nzalmè. s.m. pesce cotto in umido.
‘nturzà. locuz. cibo andato di traverso. ‘nzanda páce. s.f. in santa pace, vivere con
‘ntussecúse. agg. stizzoso; che è facile a pace.
stizzirsi. Che dimostra stizza: Bilioso. ‘nzante. locuz. si presenta, presentarsi.
‘ntustà. v. indurire; rendere duro sodo. ‘nzapime. locuz. non sappiamo, non sanno.
‘nvaghite. s.m. invaghito; innamorato. ‘nzapunà. v. insaponare; coprire qualcosa di
Incapricciarsi. sapone: insaponare i panni.
‘nzapunáte. s.f. rapporto sessuale. Si può
‘nváme. agg. anche s.m./ f. infame; che gode
dire anche: scupáte, frecáte, chiaváte,
di cattiva fama, calunnia. Traditore. Spia. sciammèrghe, ‘nzapunà, chiandèlle.
‘nvasióne. s.f. invasione; occupazione di un ‘nzapune. s.m. insaponi, lavora.
territorio. ‘nzarte. s.f. grossa fune usata per reggere il
‘nvatuáte. v. infatuato; produrre in qlcu. secchio del pozzo.
un'ammirazione esagerata e una credulità ‘nzarrasse. s.f. non si scosta; allontanati;
irragionevole per qlco. Lasciarsi trascinare da allontanare una persona da un’altra a cui sta
un'infatuazione per qlcu. o qlco. vicino.
‘nvedevúte. locuz. diventato vedovo. ‘nzavardáte. v. insudiciare; rendere sudicio.
‘nverdechite. v. arrabbiato; affetto da rabbia, Imbrattare, insozzare, sporcare: “stáje tutte
molto stizzito. ‘nzavardáte a ‘ndò si júte?”.
‘nvetáte. v. anche agg. invitato; chi partecipa ‘nzavurrà. v. inzavorrare; caricare di zavorra.
dietro invito a feste pranzi e simile. ‘nzeccóse. s.f. carne cotta al sugo senza
‘nzaccà. v. pressare; premere forte, grasso e molto asciutta.
schiacciando. ‘nze cúre. locuz. non si cura.
‘nzaccáte. v. agg. anche s.f. fitto; confitto, ‘nzè ditte. locuz. non si e detto.
ficcato. Rapporto sessuale. Si può dire anche: ‘nzegliozze. s.f. vezz. di Consiglia.
frecáte, chiaváte, chiandèlle, sciammèrghe, ‘nzegnà. v. insegnare; esporre e spiegare in
‘nzapunáte. modo progressivo una disciplina, un'arte, un
‘nzaccavricce. s.m. battitore; attrezzo formato mestiere e sim. a qualcuno perché lo
da un bastone di ferro lungo m. 1,5 con una apprenda: insegnare qualcosa.
base quadrata di ferro cm. 60x60 o 70x70 ‘nzègne. s.f. insegna; segno o simbolo
serve per la battitura di pavimentazione distintivo del grado e della dignità della
stradale a lastre di pietra, da non confondere persona a cui si riferisce.
con: “ciaccavricce”. ‘nzeguève. v. inseguiva; correre dietro a qlcu.
‘nzacce. locuz. non so, non so niente. per raggiungerlo o fermarlo.
‘nzacchigghije. s.f. fanghiglia; molta melma, ‘nzellà. s.f. coprire gli equini con le selle.
sporcare di fango. ‘nzelláte. s.f. chi ha il naso leggermente
‘nzacchije. s.f. fanghiglia; mota, melma. alzato “náse ‘nzelláte”.
Deposito argilloso di materiali eterogenei. ‘nzementà. locuz. far seme.
‘nzaffronde. agg. inconcepibile; ciò che la ‘nzene. avv. fino: fin quando, fin qui, fin lì.
mente umana non può concepire, assurdo, ‘nzenuáte. v. insinuare; suscitare in qualcuno
inverosimile, intollerabile, inaccettabile. un sospetto con discorsi poco chiari.
‘nzagnà. antiq. s.f. cavare il sangue. ‘nzenuvà. Insinuare, suscitare in qualcuno un
‘nzalanì. v. imbarbogire, perdere il senno con sospetto con discorsi poco chiari.
gli anni. ‘nzeppà. Infilare, introdurre un gugliata di
‘nzalanúte. s.m. tonto; distratto persona poco filo nella cruna di un ago.
affidabile.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘nzeppáte. Infilzare, infilare qualcosa o ‘nzomme. avv. insomma In breve, infine, in
qualcuna trafiggendolo con un’arme o un conclusione: insomma è chiaro che non vuole
oggetto appuntito, si dice anche: “ ‘nzeppelà”. saperne.
‘nzerráte. agg. folto; abbondante, numeroso e ‘nzópanozze. antiq. s.m. antipatico: “quande
fitto: “éje ‘nzerráte sta ‘nzèrte de me stáce ‘nzópanozze quillu là”.
pummadóre”. ‘nzottamúre. antiq. s.m. sotto il muro; gioco
‘nzertáte. v. insaccato; con forza. che si faceva con le monete di metallo a chi si
‘nzèrte. s.m. intreccio; Complesso di ortaggi avvicinava con la moneta al muro vinceva:
infilzati a intreccio per provvista. Serto “uagliù jucáme a ‘nzottamúre”.
d’aglio o di peperoncini ed altro. ‘nzottamusse. v. borbottare; parlare in modo
‘nzestúse. s.m. ostinato; persistere in un confuso, indistinto, o sottovoce.
proposito o in un atteggiamento con tenacia Bofonchiare, brontolare.
spesso irragionevole o inopportuna. Insistere. ‘nzuccaráte. v. anche agg. zuccherato; reso
‘nzevà. v. insudiciare; rendere sudicio. dolce con lo zucchero.
Imbrattare, insozzare, sporcare. ‘nzucchele. s.m. solluchero; andare in estasi,
‘nzevarse. s.f. imbrattarsi di grasso. far provare, un senso di intimo orgoglio.
‘nzeváte. s.f. minestra ricca di grasso. ‘nzufulà. v. irretire; Raggirare, abbindolare:
‘nzevóse. agg. sciatta; negligente, trasandata, irretire gli ingenui.
nella cura della propria persona, nel lavoro e ‘nzulfà. v. inzolfare; aspergere di zolfo le viti
simile. Sudicia. o altre piante per difenderle da malattie
‘nzevúse. s.m. sudicione; persona non pulita. crittogamiche.
Chi manifesta una sensualità volgare. “ ate ‘nzulfamidece. s.m. solfato di chinino; sale
‘nzevúse ada púre parlà”. acido o neutro di chinina, usato come
‘nzicte ‘nzacte. all’improvviso, intromettersi ‘nzulfáte. s.m. solfato; sale o estere dell'acido
facilmente. solforico.
‘nzime. avv. insieme; in reciproca compagnia ‘nzumulà. s.f. mettere i soldi da parte.
e unione. ‘nzunevaminde. s.f. insinuazione; graduale
‘nzine. locuz. seduto sulle gambe di una introduzione, penetrazione e simile. Quando si
persona. mette zizzania.
‘nzinuaminte. locuz. mettere l’uno contro ‘nzunne. locuz. in sogno.
l’altro. ‘nzuppà. s.f. inzuppare, bagnare il pane nel
‘nzipede. agg. insipido; privo di sapore, liquido.
scipito, scialbo senza vivacità, insulso. ‘nzuppáte. v. inzuppato; immergere un corpo
‘nzippa ‘nzippe. locuz. in punta punta. solido in un liquido perché se ne imbeva.
‘nzippe. v. conficcare; ficcare, far entrare con ‘nzuppe. v. immergi, bagna.
forza, speciale chiodi: “ ‘nzippe púre ‘nzuppurtabele. agg. insopportabile; che non
‘nzirre. s.m. capriccio; desiderio, idea, si può sopportare o tollerare.
progetto, improvvisi, spec. bizzarri. Fare i ‘nzurà. v. ammogliare; prendere moglie: “
capricci, detto spec. di bambini, lamentarsi, Gerúzze grazije a Dije hamme ‘nzuráte ‘a
comportarsi in modo bizzarro. Bizza. uaglióne”.
‘nziste. v. insistere; continuare con ‘nzuràte. v. sposare; prendere marits: “ éjia
ostinazione o petulanza a dire o a fare qlco. éjia vide a quille chè fáje… quille éje già
Perseverare, persistere. ‘nzuráte”.
‘nzò móde. locuz. non sono modi. ‘nzurdelì. v. assordare; rendere sordo.
‘nzogne. v. agg. anche s.m./f. strutto; grasso Divenire sordo.
ricavato facendo fondere le parti adipose del ‘nzurdine. s.f. sordina; utensile applicabile a
maiale. Sugna. Cresta rubare sulla spesa fatta uno strumento a corda, a fiato o a percussione,
per altri, accrescendo, a proprio vantaggio, i per attutirne il suono.
prezzi d'acquisto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
‘nzurduláte. locuz. mi ha insordito: “ ma nammecáte. s.f. inimicizia; sentimento di
‘nzurduláte na rècchije”. avversione e di ostilità verso qualcuno.
‘nzustáte. agg. inquieto; che non ha quiete. nammuratizze. locuz. facile
Preoccupato, ansioso. Crucciato, all’innamoramento.
n’acquaquagghije. agg. anche s.m./f. nammuráte. v. agg. anche s.m. innamorato;
inconcludente; che non conclude o non porta a che è preso da amore per qlcu. o da
nessuna conclusione. Persona buona a nulla. entusiasmo per qualcosa Chi prova un
n’addicchia addicchije. locuz. un poco, sentimento di amore per qualcuno.
poco. nanarille. s.m. persona nana.
n’agganghe. locuz. non riesce a masticare. naninne. agg. anche s.m. neonato; che è
n’ammóre. locuz. chi va in amore. appena nato o che è nato da poco: bambino
n’aneme de Dije. locuz. è un’anima neonato.
innocente. nannene. antiq. s.f. dimin. di Anna;
n’arrazze. locuz. persona solitaria. sant’Anna madre di Maria e nonna di Gesù.
n’arrizze. locuz. il pene genitale maschile nanasse. agg. anche s.m. cacki o kaki; che ha
non s’indurisce. un colore giallo sabbia, caratteristico degli
n’óre de notte. locuz. un’ora dopo l’Ave abiti coloniali. Il colore cachi.
Maria. nande. s.m. Ferdinando.
n’óre de notte. un’ora dopo l’Ave Maria. nandepaste. s.m. antipasto; assortimento di
n’óre. locuz. un’ora. vivande stuzzicanti servite all’inizio del pasto.
n’unzióne. s.m. massaggio con pomata sud un nandeporte. s.f. antiporta; antiporta, veniva
arto dolorante. messa davanti alle porte a pianterreno, restava
na chenáte. locuz. circa un chilo. chiusa un solo battende, porta che sta davanti
na mesáte. locuz. circa un mese. a un'altra. Spazio tra due porte.
na migghiáre. locuz. una migliaia. nandine. s.m. dimin. di Ferdinando.
na morre de figghije. locuz. famiglia náne. agg. nano; detto di persona, animale o
numerosa. vegetale, che ha sviluppo corporeo inferiore a
na piccele d’uglije. locuz. 25 grammi d’olio. quello normale.
na váve de vinde. mdd. non tira un alito di nanèlle. s.f. Giuseppa.
vento. naninne. agg. anche s.m. neonato; che è
na vutáte e na geráte. locuz. girare; quando appena nato o che è nato da poco: bambino
si cuoce la carne al sangue sul fornetto la neonato.
carne si gira e rigira. nannene. s.f. Anna; sant’Anna madre di
na zènne. locuz. un poco. Maria e nonna di Gesù.
na. art. una; articolo indeterminativo. nannarille. agg. nano; persona di statura
nacetáte. s.m. agitato; nervoso. molto piccola.
nacetite. v. agg. anche s.m. agitato; turbato, nanne. s.f. nanna; nel linguaggio infantile, il
inquieto. Alienato mentale in stato di grande dormire.
agitazione. nanonne. s.f. nonna; anche: “ mamamme e
náche. s.f. culla; lettino per neonati, mammanonne”.
generalmente costruito in modo da poter nanze. avv. davanti; di fronte. Si dice anche:
nadeche. s.f. verdura campestre “nande”.
commestibile. nappe. s.f. tazza; piccolo recipiente tondo e
naffijà. v. innaffiare; aspergere di acqua con basso, di solito con manico ad ansa.
un getto d’acqua. Bicchiere, coppa.
naguráte. v. inaugurare; iniziare, rinnovare, napúli. locuz. gente del meridione.
mettere in esercizio con solennità. nardine. s.m. dimin. di Leonardo.
namme ditte nide. avv. non abbiamo detto nardúcce. s.m. vezz. di Leonardo.
niente.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
náre. s.f. narice; ciascuno dei due orifizi natúre. s.f. natura; il complesso delle cose e
nasali per cui l'aria penetra nelle vie degli esseri dell'universo, spec. come oggetto
respiratorie. di contemplazione e studio da parte dell'uomo.
nasce. v. nascere; venire alla luce. naturále. agg. naturale; della natura.
nascene. v. nascono. náve. s.f. nave; costruzione galleggiante
nasche. s.m. olfatto; senso che permette di semovente, di notevoli dimensioni, atta al
percepire e distinguere gli odori, i quali sono trasporto di persone e di cose sull'acqua.
raccolti dalle fosse nasali. Odorato. navètte. s.f. utensile col manico per prendere
naschianne. antiq. v. fiutare; aspirare col naso farina, legumi, zucchero ecc…
per percepire odori. Annusare. nazióne. s.f. nazione; complesso degli
náse feláte. s.m. naso sottile. individui legati da una stessa lingua, storia,
náse e premère. s.m. gioco a carte. civiltà, interessi.
náse. s.m. naso; parte prominente del volto nazza nazze. agg. pieno pieno; che contiene
posta tra la fronte e la bocca: organo tutta la quantità di cui è capace: bicchiere
dell'olfatto e sbocco delle vie respiratorie. pieno. Persona ubriaca.
naseche. s.m. accr. di naso; naso grande; parte nazzecà. v. cullare; fare oscillare una culla
prominente del volto posta tra la fronte e la allo scopo di acquietare o addormentare il
bocca: organo dell'olfatto e sbocco delle vie bambino che vi giace. Dondolare un bambino
respiratorie. fra le braccia o sulle ginocchia. Ninnare.
nasόne. s.m. naso grande. nazzechijà. v. dondolare; mandare in qua e in
là una cosa sospesa, in equilibrio instabile o
naspre. s.f. glassa; sciroppo di zucchero usato
con un unico punto d'appoggio.
per decorare torte, rivestire pasticcini e simile. ne ce stáce. locuz. non ci sta.
nata. avv. un’altra. né manghe. avv. neanche; assolutamente no,
natále. s.m. Natale; festa che ricorda la in nessun caso.
nascita di Gesù di Nazareth, celebrata in ne mengozze. locuz. non ho voglia di farlo.
Occidente, dalla Chiesa cattolica e dalle ne recanosce. v. disconoscere; rifiutare di
Chiese protestanti, il 25 dicembre, e dalle conoscere.
Chiese ortodosse il 6 gennaio, giorno in cui le nè rúsce e ne músce. mmd. persona mite; né
Chiese occidentali celebrano invece la di tè e né di mè. Silenzioso.
solennità dell'Epifania. Le due date sono del ne ze gnotte. mmd. è impossibile.
resto connesse fin dalle origini di questa ne zija máje. locuz. non sia mai.
ne. avv. non; nega o esclude.
festività che, pur considerata dal calendario
necchiareche. s.f. terreno al momento incolto.
liturgico di importanza inferiore soltanto alla nècèssarije. agg. necessario; detto di ciò di
Pasqua, si affermò non prima del IV secolo, cui non si può fare a meno, portare quel che
sovrapponendosi a rituali pagani. più serve.
nataline. s.m. Natalino. nechèlle. s.m. quattro soldi coniati col
natatóre. s.m. nuotatore; chi nuota, chi nichelio.
pratica lo sport del nuoto. necóle. s.m. Nicola Arpaia, nacque a Foggia
nataveggilije. antiq. s.f. antivigilia; giorno nel 1863, tipografo decano degli artigiani
precedente una vigilia, antivigilia di natale. foggiani formo una nuova strutturazione di
nate. avv. un’altro. caratteri che formano tutt’oggi titolo di vanto
natèúne. avv. un’altro. nel settore, morì a Foggia nel 1945.
náte. part. pass. anche agg. nato; venuto al necchiareche. antiq. agg. terreno al momento
mondo. incolto.
nateche. antiq. s.f. vedura campestre neculine. s.m. dimin. di Nicola.
commestibile. Glutei. nede. s.m. nido; ricovero che molti animali
natrèlle. s.f. oca marzaiola domestica. preparano per farne domicilio, per deporre le
naturále. agg. naturale; della natura. uova e allevare la prole o per svernare. Luogo

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
dove animali trovano riparo, o depongono le nonno e nipote. Figlio del fratello o della
uova. sorella: zio e nipote. Il figlio del cugino di
negà. v. negare; dichiarare non vero. primo grado.
nègghije. s.f. nebbia; sospensione nell'aria e nequόre. agg. peggiore; inferiore per qualità,
presso il suolo di goccioline microscopiche pregio, condizione, capacità e simile.
tale da ridurre molto la visibilità. Caligine. nèrga. agg. nera.
nèglije. antiq. s.f. nebbia; sospensione nervúse. agg. nervoso, che concerne i nervi.
nell'aria e presso il suolo di goccioline nesciúne. agg. nessuno; non uno, neanche
microscopiche tale da ridurre molto la uno.
visibilità. Caligine. nèspele. s.f. nespolo; frutto del nespolo,
negozije. s.m. negozio, affare, impresa sferico, di color ruggine, con cinque grossi
commerciale. semi, commestibile solo quando è molto
negrefúme. s.m. fumo nero; complesso dei maturo. Nespola del Giappone, frutto giallo
prodotti gassosi di una combustione che del nespolo del Giappone con polpa succosa e
trascinano in sospensione particelle solide, acidula. Colpo, percossa.
quali ceneri, carbone incombusto e simile. nèste. s.f. vaccinazione pratica profilattica
neguziante. s.m./f. negoziante; proprietario o intesa a provocare nell'organismo
gestore di negozio per la vendita di merci al un'immunità attiva specifica contro
pubblico. Bottegaio. determinate malattie infettive, mediante
nemecáte. s.m. inimicato, chi bisticcia con inoculazione di germi o tossine attenuate.
tutti. Innestare.
nemiche. agg. nemico; che nutre sentimenti di nètta dinde. s.m. stuzzicadenti; sottile stecco
avversione, odio, rancore contro qualcuno. di legno, avorio o plastica per levare i
nemistà. s.f. inimicizia; sentimento di frammenti di cibo rimasti tra i denti.
avversione e di ostilità verso qualcuno. nètta nètte. s.f. pulita pulita; il pulire in una
nemm’attire. locuz. non mi è simpatico. volta sola e rapidamente.
nemm’engozze. locuz. non aver voglia di fare nètta venèsse. mdd. speranza irreale di
qualcosa. ottenere dei buoni risultati.
nèmmanghe. avv. neppure; neanche, nettà. s.f. pulire; una mela, la pera ecc...
nemmeno. nève. s.f. neve; precipitazione solida in forma
nenille. s.m. vezz. di Giuseppe. di cristalli regolari, a struttura esagonale, che
nènna. s.f. giovinetta; “nennèlle”. scendono isolati oppure in fiocchi o falde
nènne. s.f. ragazza; giovane donna, secondo la temperatura circa bassa,
adolescente: “nennèlle”. nell’inverno del 1890 a Foggia nevicò molto.
nennèlle. s.f. fanciulla. giovinetta di età La neve superò il metro di altezza. Fu
compresa fra i sei e i tredici anni. Bambina, chiamato il nevone del secolo. Nel 1952 nella
ragazzina. prima decade di giugno nevicò a Foggia.
nennille. s.m. fanciullo; giovinetto di età nevère. s.f. ghiacciaia; luogo dove si conserva
compresa fra i sei e i tredici anni. Bambino, il ghiaccio.
ragazzino. neverzáte. v. innervosire; rendere nervoso,
nenzióne. s.f. intenzione; orientamento, inquieto.
proposito di compiere un determinato atto. neverzine. s.m. occhione uccello.
nepènde. s.f. nepente; pianta carnivora delle nevrastèneche. locuz. affetto da nervosismo.
Policarpali con ascidi a secrezione zuccherina nicchije. s.m. loculo, Nicchia destinata a
e foglie a sacchetto. Bevanda cui gli antichi ricevere la bara. Nicchia.
Greci attribuivano il potere di togliere il nicchije d’ápe. s.m. nicchia d’ape; celletta
dolore o dare l'oblio. esagonale del vespaio.
nepóte. s.m./f. nipote; figlio del figlio o della niche. s.m. neo; malformazione cutanea
figlia, rispetto ai genitori di questi ultimi: spesso pigmentata di scuro e fornita di peli.
Piccola imperfezione, difetto appena visibile.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
nicoline. s.m. dimin. di Nicola. nisciúne. agg. nessuno; non uno, neanche
nide. s.m. nido; ricovero che molti animali uno.
preparano per farne domicilio, per deporre le niscke. s.f. pianta campestre.
uova e allevare la prole o per svernare. Luogo nocche. s.m. nocca; nodo a un nastro di seta.
dove animali trovano riparo, o depongono le Nodo alle scarpe, legatura di filo, nastro, fune
uova: un nido di vespe, di serpi. La propria e simile. fatta per stringere o fermare.
casa, dove si è nati o si ha la famiglia. Nido nocchetèlle. s.f. piccolo nodo.
d'ape, tessuto di cotone per asciugamani, a nocchiareche. locuz. secondo anno di
cellette simili a quelle di un favo. Solo nella ristoppia.
locuz. asilo nido, istituto per bambini fino a nóce e cápe de culle. s.f. nuca del collo;
tre anni di età. regione cervicale posteriore.
nièrche. s.m. gioco di strada.b nóce. s.m. noce; grande albero delle
nigghije. s.m. nibbio; uccello rapace con coda Iuglandali con foglie imparipennate ricche di
biforcuta, ali lunghissime e becco adunco. tannino, frutto secco in un involucro esterno
nigre. agg. nero; detto di corpo che assorbe carnoso, prima verde poi nero. Legno duro e
tutti i raggi luminosi che investono la sua compatto di tale albero, usato spec. per la
superficie. fabbricazione di mobili. Frutto del noce,
nigre. agg. nero; detto di corpo che assorbe formato dal mallo carnoso, esterno, che a
tutti i raggi luminosi che investono la sua maturità lascia libero il guscio contenente il
superficie. gheriglio oleoso, commestibile.
nigrefúme. s.m. nerofumo; carbone finemente nóce de cocche. s.m. noce di cocco; pianta
suddiviso ottenuto condensando i vapori della tropicale delle Spadiciflore, molto alta, con
combustione incompleta di varie sostanze grosso ciuffo di foglie pennate all'apice.
organiche e usato per inchiostri da stampa, Frutto del cocco.
lucidi da scarpe e simile. nóce muscáte. s.m. noce moscata; albero
nille. s.m. anello; cerchietto d'oro, d'argento o delle Policarpali il cui frutto a bacca rossa
d'altro metallo, spesso arricchito da pietre contiene un seme fortemente aromatico.
preziose, che si porta alle dita delle mani, nóme. s.m. nome; parola con la quale si
spec. all'anulare, per ornamento o come designano gli esseri animati e gli oggetti,
simbolo di una condizione: anello di nomene. s.f. nomea; fama, rinomanza: avere
matrimonio, di fidanzamento. la nomea di cattivo.
ninde. avv. nulla, niente, non ho niente. nonsignóre. avv. non signore.
nindeninde. mdd. poco poco: “chi tanta tante
nóre. s.f. nuora; moglie del figlio nei
e chi nindeninde”
confronti dei genitori di questo.
ninnananne. s.f. ninnananna o ninna nanna;
norme. s.f. mia nuora.
cantilena per addormentare i bambini. nosche. locuz. con noi.
ninne. s.m. bambino; l'essere umano dalla notte. s.f. notte; periodo che va dal tramonto
nascita alla fanciullezza. Bimbo, piccino, al sorgere del sole, durante il quale un luogo
marmocchio. Scemo. non è illuminato dalla luce solare.
ninte. pron. indef. niente; nessuna cosa. nóve. s.f. notizia di fatto o avvenimento
ninúlle. s.m. dimin. di Gaitano. accaduto di recente. Una cosa nuova.
nireche. antiq. agg. nero. nozze. s.f. nozze; sposalizio, matrimonio.
nirve. s.m. nervo; formazione anatomica nozze d’arginde. s.f. nozze d’argento;
allungata costituita da più filamenti di cellule anniversario del venticinquesimo anno di
nervose e rivestita da particolari membrane, matrimonio.
che collega il sistema nervoso centrale alle nozze d’óre. s.f. nozze d’oro; anniversario del
diverse parti del corpo: nervo ottico, acustico | cinquantesimo anno di matrimonio.
Dare ai, su i nervi a qlcu., far venire i nervi a
qlcu., irritarlo, infastidirlo. Avere i nervi,
essere di cattivo umore.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
nozze de diamante. s.f. nozze di diamante; dalle donne per farsi fare “ ‘a nuèle” la donna
anniversario del sessantesimo anno di premonitrice si sedeva con l’interessata dietro
matrimonio. la porta di un pianterreno, e dopo aver fatto
nu lustre. s.m. lustro; spazio di cinque anni. delle preghiere, ascoltavano le persone che li
nu munne. avv. assai; abbastanza, molto. passavano davanti interpretando ciò che
nu quarte. agg. num. un quarto; ciascuna dicevano, un rito che si fa ancora oggi a borgo
delle quattro parti uguali di una stessa Croci.
quantità. nuèmbre. s.m. novembre; undicesimo mese
nu solde. s.m. cinque centesimi. dell'anno nel calendario gregoriano, di trenta
nu. art. neg. uno, non, un; articolo giorni.
indeterminativo. nugáce. locuz. vano chiacchierone.
nubelúse. s.f. nuvolosità; quantità di nubi che nugghije de maráne. s.m. falco pescatore.
coprono il cielo. núje ce capime scèscke. locuz. intendersi
nucchetèlle. s.m. fiocchetto, piccola nocca. senza parlare.
núce. s.m. noce; grande albero delle núje. pron. pers. noi; è usato (come sogg.)
Iuglandali con foglie imparipennate ricche di dalla persona che, parlando, si riferisce a sé
tannino, frutto secco in un involucro esterno stesso e insieme con altre persone.
carnoso, prima verde e poi nero. numbre. s.m. numero; ente matematico che
nucèlle. s.f. nocciuola; frutto del nocciolo, specifica la quantità.
con cupola verde frangiata che avvolge il núme. s.m. nomi; parola con la quale si
frutto ad achenio legnoso contenente un seme designano gli esseri animati e gli oggetti, i
oleoso commestibile. Nocella; punto sentimenti, le caratteristiche, i fenomeni: il
sporgente dell'ulna in corrispondenza del nome del mio padre.
polso. numenà. v. tr. nominare; porre, imporre il
nucelline amèricáne. s.f. arachide; pianta nome, chiamare per nome, denominare.
erbacea delle Rosali, con fiori gialli e frutti a Rammentare, menzionare. Eleggere, citare.
numenáte. s.f. nomina; atto del destinare
sviluppo sotterraneo con semi commestibili
qlcu. a un ufficio, o dell'investire qlcu. di un
oblunghi, giallastri e spugnosi. Il frutto di tale grado, una dignità: conferire una nomina.
pianta, da cui si ricava un olio commestibile. nunde. pron. indef. niente; nessuna cosa.
Nocciolina americana. nunzià. v. annunciare o annunziare;
nucènde. agg. innocente; che non è colpevole. comunicare notizia, fare sapere: annunciare la
nucère. loc. Lucera. morte di qlcu.
nucerine. s.m. lucerini. nunziáte. s.f. vezz. di Annunziata.
nucine. s.m. nocino; liquore ottenuto nunziatèlle. s.f. dimin. di Annunziata.
macerando in alcol noci ancora avvolte nel nusche. locuz. con noi.
mallo. Gioco infantile consistente nel tirare nussáte. locuz. arto ingessato male, quando
una noce contro un castellino di quattro noci. una persona si rombe un arto e non viene
núde. agg. nudo; privo di ogni vestito o rimesso bene a posto.
indumento. nustráne. agg. nostrano; che non è straniero,
núde e crúde. locuz. non possedere niente. ma del nostro territorio.
nudeche. s.m. pene genitale maschile. Nodo. nustre. agg. poss. nostro; che appartiene a
Sfaticato. noi.
nudecúse. locuz. pieno di nodi. nusulà. v. sentire di nascosto.
nuèle. s.f. novena; pratica cattolica nusulijà. v. tr. origliare, è solito origliare.
consistente in un ciclo di preghiere e di pii nutà. v. nuotare; muoversi in acqua per
esercizi per nove giorni in onore di un santo o reggersi a galla.
a scopo di devozione. Anticamente le persone nutáte. s.f. nuotata; modo di nuotare.
che avevano un problema o volevano sapere nutáre. s.m. notaio; professionista, pubblico
qualcosa inerente alle loro necessità andavano ufficiale incaricato di ricevere o di redigere,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
attribuendovi pubblica fede, atti pubblici e
privati e di conservarli, autenticarli,
rilasciarne copia o estratti.
nutizije. s.f. notizia; informazione relativa a
un fatto spec. Recente.
nutrèzze. s.f. balia; donna che allatta dietro O, o
compenso i figli altrui. Balia asciutta, donna a
pagamento che cura un bambino senza
allattarlo.
nutrijizze. s.f. nutrice; donna che, col suo
latte, nutre un bambino. Balia. ohhh! inter. s.m. cardo alato; commestibile
nuttáte. s.f. nottata; spazio di una notte. con i torsoli lunghi si trova comunemente
nutúse. v. agg. macchiato; imbrattato di nelle zone umide ed erbose lungo i corsi dei
macchie. fiumi e dei torrenti si chiama “ohhh!” Perché
nuvà. v. rinnovare; rendere nuovo: rinnovare quando la gente lo tocca si punge e fa ohhh!
lo spettacolo. Rinnovare la facciata di un Si chiama anche “cardóne attannúte. Si
edificio, restaurarla. mangia crudo dopo aver tolto gli aculei con
nuve. agg. nuovo; che è stato fatto, olio e sale, o cotto con orecchiette e olio
conosciuto o è successo da poco. crudo.
nuvele. s.f. nuvola; nube, cascare dalle ‘o ‘mbuste. locuz. attendere una persona
nuvole, rimanere meravigliato. Vivere fra le senza farsi vedere.
nuvole, essere distratto o troppo pieno di ‘o lúpe. s.m. grido d’insulto.
fantasia. ‘o munne ‘a veretà. s.m. nell’aldilà; l'altro
nuvène. s.f. novena; pratica cattolica mondo, l'oltretomba, la vita: “ sulúte a
consistente in un ciclo di preghiere e di pii núje isse mo stáce ‘o munne a verità”.
esercizi per nove giorni in onore di un santo o ‘o pizze. s.m. all’angolo della strada: “ stáce
a scopo di devozione. aspettanne ‘o pizz’a stráde”.
nuvène de Natále. s.f. novena di natale. ‘o puste. s.m. al botteghino del gioco
nuvenille. s.m. gioco per bambini che si fa dell’otto.
con un pezzo di specchio verso il sole dove ‘o strengetúre. s.m. arrivare al sodo:
viene riflessa la luce. “arreuáme ‘o strengetúre ne ce perdime in
nuvetà. s.f. novità; natura, caratteristica di ciò chiacchiere muvete”.
che è nuovo. Cosa nuova, inventata, introdotta ‘o. preposizione articolata.
di recente. ‘o. al, allo preposizione articolata: “ sò ‘o
nuville. s.f. frutta primizia. státe naturále”.
nuvulúse. agg. nuvoloso; coperto di nubi: ó. vocale con suono gutturale.
cielo coperto da nuvole. ó. vocale gutturale con suono chiuso:
nuzzele. s.m. nocciolo; parte interna legnosa “saróle”.
che protegge il seme dei frutti a drupa. o. voc. vocale.
nuzzele dolce. s.m. Noccioli dolci di obbijite. s.m. morte; cessazione della vita,
albicocche. nell'uomo e in ogni organismo vivente:
nuzzelicchije. s.m. nocciolo piccolo. affrontare la morte; essere fra la vita e la
nuzzelúse. s.m. frutti con molti noccioli. morte. Decesso, obito.
nuzzulóse. s.f. tela avente sul filato i brocchi. obbiurgaziόne. s.m. rimprovero; espressione
di biasimo e ammonizione.
obblivejόne. s.m. oblio; totale dimenticanza.
obbrijizze. s.m. oro; elemento chimico,
metallo nobile giallo, duttile e malleabile,
obbrobreje. s.f. infamia; azione o cosa
infame o che rende infame. Scelleratezza.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
oboè. s.m. oboe; strumento a fiato del gruppo ofano. agg. vanitoso; pieno di vanità. Persona
dei legni, munito di una doppia ancia, nel cui vanitosa. Fatuo, vanesio.
tubo, terminante in un'apertura leggermente offe. antiq. s.f. offa; nell'antica Roma,
svasata, sono praticati alcuni buchi. focaccia di farro.
occà. s.m. erpice; lavorare con l’erpice, offèndèvele. agg. offensivo; che reca ingiuria,
attrezzo di ferro per lavori agricoli, costituito oltraggio e sim.: parole offensive.
da un telaio provvisto di denti, lame o dischi, offènne. v. offendere; ferire gravemente la
che sminuzzano il terreno. dignità.
occe. s.m. spavento; intenso e improvviso offènze. antiq. s.f. offesa; danno morale,
timore dovuto alla sensazione di essere in oltraggio.
presenza di un pericolo. offèse. s.f. offesa.
occhialáre. s.m. ottico, chi confezione e oftalmije. s.f. infiammazione degli occhi.
vende al pubblico occhiali e lenti. ogge d’otte. locuz. fra otto giorni.
occhiále. s.m. occhiale. ogge. avv. oggi; nel giorno presente, in questo
occhialine. s.m. binocolo; strumento giorno.
costituito da due cannocchiali gemelli, usato oggedì. avv. oggigiorno; nei giorni nostri, nel
per osservare con ambedue gli occhi oggetti tempo presente.
lontani, e per vederli ingranditi. oggiadotte. avv. fra otto giorni.
occhialóne. s.m. telescopio; cannocchiale a oggigiorno. avv. oggigiorno; nei giorni nostri,
nel tempo presente.
fortissimo ingrandimento, impiegato per
ogliáre. s.f. vaso di stagno contenente olio.
l’osservazione di oggetti molto lontani, usato ogliarúle. s.m. orzaiolo; suppurazione delle
specialmente in astronomia. piccole ghiandole contenute nello spessore
occhiètte. s.m. dimin. di occhio; occhio delle palpebre.
piccolo e vivace, strizzare l'occhio in segno oglijaráre. s.m. oliandolo, rivenditore di olio
d'intesa, ammiccare. Nella composizione di al minuto.
libri e giornali, occhiello. oglióse. agg. oleoso; che contiene olio.
occhioline. s.m. occhiolino; dimin. di occhio ogna longhe. s.m. così chiamavano gli addetti
che esprime dolcezza e malizia. al partito liberale i Giolittiani.
odeporeche. agg. s.m. itinerario; che riguarda ogna spaccáte. s.f. unghia lunga. Cose fatte
il viaggio, il percorso. Percorso di un viaggio con malizia.
per lo più diviso in tappe: itinerario turistico. ogne. s.f. ugna o unghia; produzione cornea
odessèje. s.f. odissea; serie di vicissitudini lamellare, caratteristica dei Vertebrati
dolorose che racconta le avventure di Ulisse. terrestri, che riveste l'estremità distale del
odià. v. odiare; avere in odio. dito. Ogni.
odije. s.m. odio; totale e intensissima ognèsante. s.m. tutti i santi; festa liturgica
avversione verso qlcu.: avere, nutrire, serbare, cattolica del 1° novembre.
covare, un odio mortale per qualcuno. ognóre. avv. ognora; sempre, ogni volta.
odiúse. agg. odioso; che merita di essere ognovóte. cong. ogniqualvolta; ogni volta
odiato e disprezzato. Antipatico, sgradevole. che, tutte le volte che.
odorine. s.m. origano, pianta erbacea perenne ognúne. pron. indef. ognuno; ogni persona,
delle Tubiflorali, mediterranea, pelosa, con tutti.
infiorescenza rosee, aromatica usata in oláre. s.m. pentolaio; chi fa o vende pentole,
culinaria. vasaio.
ofanità. s.f. vanità; caratteristica di chi prova olèáte. agg. oleato; oliato, impregnato di
sostanze tali da garantire l’impermeabilità:
e ostenta un alto concetto di sé stesso,
carta oleata.
ricercando tutto ciò che può far risaltare le sue
olènde. agg. odoroso; che esala gradevole
qualità professionali.
odore: essenza odorosa. Pieno di odori.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
oligarche. s.m. tiranno; chi con prepotenza ontà. v. intr. pron. vergognarsi; sentire
impone la propria autorità o la propria vergogna, avere soggezione, timore e simile
volontà. Dittatore. Nell'antica Grecia, chi si ontúse. s.m. persona che reca vergogna.
faceva signore di una città assumendo ogni onza onze. avv. appena appena; a fatica, a
potere civile e militare. stento, con difficoltà.
olijite. v. agg. profumato; intriso di profumo, opera pije Marije Grazia Baróne. s.f.
che manda profumo. Odoroso. l’edificio Maria Grazia Barone progetto
oltracutanze. s.f. arroganza; modo di dell’ing. Carlo Celentano Ungano fu
comportarsi presuntuoso e insolente. inaugurato il 15- 08- 1934. Ristrutturato
olúpe. mdd. grido d’insulto. recentemente ospita 300 anziani. Nell’atrio si
olurà. v. odorare; percepire con l'olfatto un eleva il busto di bronzo di Maria Grazia
odore. Fiutare. Barone, opera dello scultore Enzo Pucchetti.
ombra ombra. s.f. camminare in zone opera pije. s.f. opera pia o opra pia; attività
ombrose. posta in essere con un preciso intento: ente di
ombre. s.f. ombra; diminuzione della assistenza e beneficenza.
luminosità dovuto a un corpo opaco interposto opèrà. v. operare; sottoporre qlcu. a
tra la sorgente luminosa e il corpo. intervento chirurgico. Fare, realizzare, porre
ombuste. s.m. attendere una persona con in essere.
proposito. opere ‘i strazzulle. s.f. opera delle marionette
óme. s.m. omo o uomo; specie umana in a Foggia.
quanto tale, considerato nel suo complesso. opere. s.f. opra o opera; attività posta in
omèlije. s.f. omelia; nella liturgia cattolica, essere con un preciso intento: l'opera creatrice
spiegazione, commento delle sacre scritture, di Dio.
spec. durante la Messa. Ogni predica sacra. oppede. s.m. castello; costruzione medievale
once. s.f. oncia; dodicesima parte della libra, adibita a residenza del signore, munita di torri
la terza parte del chilogrammo. Nel 1288 ogni e mura a scopo difensivo. Maniero.
oncia d’oro sotto Carlo I equivaleva a oppignurà. v. pignorare; sottoporre a
settantasei carlini, mentre sotto il figlio Carlo pignoramento.
II equivaleva a sessanta carlini, mentre opplà. s.f. esclamazione per fare il salto.
nell’anno 1789 durante il regno di Ferdinando opposete. part. pass. di opporre ; anche agg.
IV re di Sicilia, equivaleva a sei ducati, opposto; contrario: detto di un numero uguale
equivalenti a trenta tari, equivalenti a seicento a un altro in valore assoluto, ma di segno
grani. contrario.
onciarije. s.m. catasto, così veniva chiamato oppressà. v. opprimere; sottoporre a
nel 1741 il più grande catasto degli immobili vessazioni, angherie. Tiranneggiare.
a Foggia, perché la valutazione degli immobili oramáje. avv. ormai o oramai; già adesso.
venne rapportate a once. orarije. agg. orario; che si riferisce all'ora,
onge. v. ungere; spalmare di olio o di altre alle ore o al tempo in generale: unità di tempo
sostanze grasse. equivalente a 1/24 del giorno astronomico e
onicufaggèje. locuz. vizio di rosicchiarsi le costituito da sessanta minuti. Nel 1700 a
unghia. Foggia l’orario era diverso da quello attuale,
onne. agg. indef. m. e f. sing. ogni; ciascun bisogna conteggiare l’orologio di quattro ore
elemento, considerato singolarmente, di un indietro rispetto a quello attuale, esempio le
insieme omogeneo. attuali ore 24,00 corrispondevano alle ore
onóre. s.m. onore; integrità di costumi, 20,00, perciò (l’1,00 corrispondeva alle 21,00,
costante rispetto e pratica dei principi morali le 2,00, alle 22,00, le 3,00, alle 23,00, le 4,00
propri di una comunità, su cui si fonda la alle 24,00, le 5,00 all’ 1,00, le 6,00 alle 2,00,
pubblica stima. le 7,00, alle 3,00, le 8,00, alle 4,00, le 9,00,
alle 5,00, le 10,00, alle 6,00, le 11,00, alle

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
7,00, le 12,00, alle 8,00, le 13,00, alle 9,00, le detto spec. di fanciulli. A Foggia nel 1684 un
14,00, alle 10,00, le 15,00, alle 11,00, le certo Giuseppe Cavallo da Francavilla,
16,00, alle 12,00, le 17,00, alle 13,00, le lasciava i suoi beni per la fondazione di un
18,00, alle 14,00, le 19,00, alle 15,00, le ricovero per orfane abbandonate. Nel marzo
20,00, alle 16,00, le 21,00, alle 17,00, le del 1700 si ebbe il primo conservatorio con il
22,00, alle 18,00, le 23,00 alle 19,00 le 24,00, titolo di “Sancta Mater Deiet omnium
alle 20,00) credentium”, successivamente intitolato a
orazije. s.m. Orazio Salerni, marchese di santa Teresa.
rose; Gran Maestro della vendita carbonara orge. s.f. orgia; nel mondo greco-romano,
foggiana detta “dei Militi”, (1816) vittima festa in onore di Dionisio o Bacco, di Orfeo,
della polizia borbonica. di Cibele e di altre divinità misteriche. Festa
orberà. locuz. privazione di parenti cari. sfrenata tra più persone in cui si dà libero
orce. s.m. orcio; vaso di terracotta, con corpo sfogo a ogni istinto e desiderio spec. sessuale.
panciuto, generalmente a due manici a bocca orlogge. s.m. orologio; apparecchio
ristretta. misuratore del tempo capace di segnare le ore
óre. s.m. oro; elemento chimico, metallo e le frazioni di ore.
nobile giallo, duttile e malleabile presente in ormèsijine. s.m. ormesino; drappo di seta per
natura spec. allo stato nativo, usato in lega col vestiti da donna.
rame per monili e monete; SIMB. Au. orranze. s.f. onoranza; celebrazione o
óre bianche. s.m. oro bianco; lega d’oro e
festeggiamento in onore di qualcuno.
platino.
orrèvele. agg. s.m. onorevole; degno di onore,
óre rusce. s.m. oro rosso; contiene forti
quantità di rame. di stima. Appellativo spettante ai
óro vèrde. s.m. oro verde; contiene molto specialmente ai deputati.
argento. ortà. v. esortare; incitare con la persuasione.
orecanne. antiq. s.f. vasetto dove si ortaggi.
conservavano essenze odorose. ortáme. s.m. orto; appezzamento di terreno,
oreggià. v. risplendere come l’oro. di solito cintato, dove si coltivano gli ortaggi.
orèste. s.m. Oreste A. Bucci nacque a Foggia oscidanze. s.m. sbadiglio; atto respiratorio
nel 1879 ove morì nel 1967; educatore, accessorio che consiste in una lenta
inspirazione a bocca aperta seguita da una
giornalista, scrittore. Uno degli scrittori
breve espirazione, cui si accompagnano
dialettali foggiani. Tra gli scritti
caratteristici rumori e stiramenti delle braccia
pubblicati: Vecchia Foggia 1960, timbe bèll’e e del tronco.
na vóte 1961, tutte passe fenèsce e se ossere. s.m. ossame; mucchio di ossa.
scorde 1964, piccolo dizionario dialettale ostia chiène e cangèlle. s.m. manicaretti;
1965, tutto non è ancora finito 1965. dolci del Gargano.
orfanatrofije. s.m. orfanotrofio; istituto in cui ostia chiène. s.f. ostie ripiene di mandorle.
vengono raccolti e allevati gli orfani. nel ostije. s.f. ostia; vittima sacrificale. Nella
1835 fu costruito a Foggia su progetto di terminologia cristiana, Gesù che si offre in
Luigi Oberty l’orfanatrofio Maria Cristina di sacrificio per redimere il genere umano Disco
sottile di farina azzima che il sacerdote
Savoia moglie del re Ferdinando II comprese
consacra nella messa e somministra ai fedeli
anche il convento Gesù e Maria, e in quello
nel sacramento dell'Eucaristia. Pasta di fior di
stesso periodo fu rifatta l’antica chiesa di farina in sfoglia sottile in cui si chiudono
Santa Maria della Croce. Entrambi furono polveri medicinali per favorirne la
abbattuti nel 1936 per costruire il palazzo deglutizione.
degli uffici statali. ostijire. s.m. oste; gestore di un'osteria.
orfene. antiq. agg. anche s.m. orfano;detto di ostuzze. locuz. mandare lontano il “bustiche”
chi è privo di uno o di entrambi i genitori, al gioco della lippa.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
osvalde. s.m. Osvaldo.
ottà. v. desiderare; tendere, aspirare a ottenere
o fare qlco. di cui si ha bisogno.
ottavije. s.m. Ottavio.
otte. avv. ora; in questo momento, adesso. P, p
ottománe. s.f. ottomana; divano alla turca con
materasso o cuscini per spalliera,
trasformabile in letto.
óve ck’a cipolle. s.m. uova con la cipolla; si
prende una padella e si fa soffriggere l’olio pabule. s.m. passatempo; occupazione svolta
con la cipolla a fettine, si mettono i pomodori al solo scopo di distrarsi.
il sale e il prezzemolo. Appena la cipolla si pabulètte. s.f. freddura; spiritosaggine,
ammorbidisce si mettono le uova intere con consistente spec. in giochi di parole o doppi
un pò di sale, si mette il coperchio e si fa sensi.
condensare il tutto, poi si spegne e si mengia. pabulià. locuz. passare il tempo scherzando.
óve ck’a recotte. s.m. uova cucinate con la pabulille. s.f. chiosa spiegazione di parola o
ricotta, cipolla e pomodoro, si può fare anche
passo di significato difficile aggiunta a un
in bianco. Si dice anche: “ cucenille”.
óva fritte. s.m. uova fritte. testo.
óva toste. s.m. uova sode. pabulle. s.m. alimento, cibo, pascolo.
óve ‘mprecatórije. s.m. uova cotte nella salsa pacce. agg. anche s.m. pazzo; detto di chi
di pommodori con molte cipolle. mostra alterazioni nelle proprie facoltà
óve ‘ngróce. locuz. stato di nervosismo. mentali.
óve de bufele. s.m. latticino squisito e pacche de cúle. s.m. glutei; muscoli delle
leggerissimo confezionato con latte di bufala, natiche.
ne faceva molto uso Mussolini durante il pacche. colpo dato a mano aperta, pacca,
tempo in cui la malattia allo stomaco si acuì, pacco.
ogni mattina mandava un milite da Roma a paccherijà. s.f. soffrire la fame.
Foggia presso una nota azienda agricola. pacchetille. s.m. ragazzo basso e obeso.
óve sbattúte. s.m. uova sbattute. pacchiáne. s.f. persona con guance molto
óve. s.m. ovo o uovo; gamete femminile degli arrossate di fard e vestita con veste
animali a riproduzione sessuata, ricco di folcloristica.
pacchianèlle. s.f. pacchianella; maschera
sostanze nutritive, di forma sferica,
foggiana femminile con in testa un fazzoletto
ellissoidale o cilindrica e di dimensioni nero, guance con molto rossetto, labbra
diverse a seconda delle varie specie animali. arrossate, camiciola di raso bianco con polsi
ozzijime. antiq. s.m. basilico; pianta erbacea alla sciabbò gonna lunga nera alla zingara con
delle Tubiflorali con foglie ovali molto due nastrini circolari alla fine di colore verde
aromatiche e fiori chiari raccolti in spighe, si e rosso.
dice anche: “cazzimpèrne”. pacchiarutte. s.m. ragazzo paffuto.
pacciarèlle. s.f. burlona.
pacciarille. s.m. burlone; chi fa spesso burle.
Mattacchione.
paccije. s.f. pazzia; alterazione mentale.
Insania.
paccijèje. v. pazzeggia; chi soffre di pazzia.
pacciogne. agg. matto; che è privo della
ragione.
páce. s.f. pace; assenza di lotte e conflitti
armati tra popoli e nazione.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
paciaccόne. s.m. pacioccone. dove si cela il cacciatore o alloggia il
pacijènze. s.f. pazienza; disposizione interiore contadino di guardia ai campi.
e atteggiamento di chi sa tollerare a lungo e pagghijarúle. s.m. persona che vende e
serenamente tutto ciò che risulta sgradevole, trasporta la paglia.
irritante o doloroso. pagghije. s.f. paglia; stelo o insieme di steli
pacióne. s.m. uomo pacifico. di cereali e di leguminose dopo la trebbiatura
paciuccà. v. pomiciare; abbandonarsi a che serve per lettiere, coperture, imballaggi,
effusioni amorose spec. in pubblico. foraggio.
pademe. locuz. mio padre. pagghije de firre. s.f. paglia di ferro;
padete. locuz. tuo padre. paglietta.
padiglijóne d’u litte. s.m. baldacchino; pagghije e fine. s.f. paglia e fieno,
copertura mobile a forma di padiglione retta mescolanza di tagliatelle gialle e verdi cotte
da aste, sotto la quale si porta in processione il insieme e variamente condite.
SS. Sacramento. Ricco drappo sorretto da aste pagghijère. s.m. giaciglio; misero lettuccio o
che sta a coronamento di altari, troni, seggi, mucchio di stracci o paglia.
letti signorili. Coronamento in marmo, pietra pagghióne. agg. bugiardo; chi dice o racconta
o bronzo usato per nicchie, edicole, tombe bugie. Mendace, mentitore, menzognero.
medievali. pagghióneche. s.f. averla o verla; uccello
padrezzà. avv. somigliare al padre. Si può predatore di media grandezza, con becco
dire anche “patrezzà”. uncinato, gambe lunghe e unghie robuste,
pagà. v. pagare; remunerare o retribuire coda larga a ventaglio. Velia. “ pagghiólle”.
qualcuno dandogli il denaro che gli spetta. paghije. s.f. bugia; asserzione coscientemente
pagáte. v. pagato. contraria alla verità.
pagatóre. agg. anche s.m. pagatore; l’addetto pagliacce. s.m. pagliaccio; buffone di circo.
alla paga degli operai. Ufficiale pagatore Persona poco seria, che si comporta in modo
incaricato dei pagamenti presso la cassa dei ridicolo o senza dignità.
corpi. pagliacciόne. s.m. persona poco affidabile.
pagatorije. s.m. pagamento; corresponsione, pagliarde. s.m. uomo dissoluto, gagliardo.
versamento della paga e generalmente della pagghière. s.f. giaciglio di paglia.
somma spettante a qlcu.: provvedere al pagliaricce. s.m. pagliericcio; saccone
pagamento di qlco. Somma che si paga. riempito di paglia o foglie secche, usato come
pagene. s.f. pagina; in libri quaderni e simile, materasso.
facciata del foglio. pagliètte. s.m. avvocato; paglietta, capello di
paggèlle. s.f. pagella; cartello o foglio sul paglia per uomo, con tesa e cupola rigida, a
quale si segnano i voti riportati da un alunno Foggia era in uso durante la festa di san
nel corso dei vari quadrimestri o trimestri o Giuseppe il 19 marzo.
agli esami (attualmente, nella scuola pagline. antiq. s.f. uva da tavola di colore
dell'obbligo, ‘scheda di valutazione’). nera con chicchi grandi.
paggemúte. s.m. servo muto. paglióne. s.m. pagliericcio.
pághe. s.f. paga; salario o stipendio. pagnotte de páne. s.f. grande ruota di pane da
Compenso. 6|8 kg.
paghètte. s.f. paghetta; piccola somma di pagnotte. s.m. ficodindia o fico d'India;
denaro corrisposta periodicamente dai genitori pianta grassa delle Centrospermali, con
ai figli. Mancetta. pagnuttèlle. s.f. dimin. di pagnotta; piccola
pagghià ‘ndèrre. s.f. paglia a terra; era una pagnotta da kg. 1.
giornata di lavoro dei pressatori dove pajèse. s.f. paese; grande estensione di
riuscivano a confezionare dalle 650 alle 700 territorio, generalmente abitato e coltivato.
balle di paglia. pajisáne. agg. paesano; proprio e
pagghiáre. s.m. capanno; costruzione più caratteristico di un paese. Contadino.
piccola della capanna, di frasche o paglia,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
palafrenire. s.m. palafreniere, chi governa un dall’edificio e la parte rimanente dei cortili. Si
palafreno. affaccia su corso Roma, via Bari, via Volta e
palage. s.m. palazzo; edificio imponente, un piazzale Italia.
tempo residenza signorile, ora spesso sede di palazze vèscovile. s.m. palazzo vescovile, fu
enti pubblici, musei e simile. concesso ai vescovi il 2 febbraio 1856.
palanghine. Palanchino, Barra d’acciaio con palazze. s.m. palazzo, nel 1850 a Foggia fu
estremità a cuneo e a punta usata come leva. costruito un palazzo alto di due piani in una
palanghine. s.m. palanchino; barra d'acciaio sola notte dal muratore Giovanni Raho e dal
con estremità a cuneo e a punta, usato come vinaio Tommaso Antonio Bucci con i suoi
leva per rimuovere materiali rocciosi e altro. undici figli. La storia dice: che la calce fu
palate. s.f. tipo di pane nero che si dava ai impastata col vino per mancanza d’acqua. La
cani. causa fu un diverbio tra il signor Figliolia e
paláte. s.m./f. botte bastonate; colpo dato con Bucci, il Bucci voleva costruire il palazzo
davanti alla casa del Figliolia, ma per cavilli
un bastone. Legnata, randellata. Pesce
giudiziari il Figliolia non voleva far costruire
sogliola. il palazzo, i vigili avevano l’osservanza di
palatèlle. s.f. frittella; impasto dolce o salato vigilare sui luoghi. Ma un avvocato trovò la
unito ad altri ingredienti e fritto in olio o soluzione al problema: costruire di notte non
grasso, frittelle di granturco: “ scagghiuzze”. era proibito, ma il problema era l’acqua
palazze dogáne. antiq. s.m. palazzo della perché i pozzi erano del Figliolia, allora al
dogana, era in fase di costruzione per un muratore Raho li venne l’idea di impastare la
seminario di Gesuiti quando l’antico palazzo calce col vino del Bucci e così fecero, Il
della Dogana, sito tra l’attuale piazza Federico nuovo palazzo costruito di notte col vino
II, angolo via Arpi e via Mastrolillo, venne venne chiamato: “ ‘a cáse fatte ck’u vine”.
gravemente danneggiato dalle scosse sismiche palche. palcoscenico, palco di assi di legno
del 1731. nel 1735 iniziarono i lavori per la dove agiscono gli attori.
costruzione del nuovo palazzo della Dogana. palchetto. ciascuna delle tavolette orizzontali
Pertanto si ritenne comprare questo edificio e disposte nell’altezza di uno scaffale.
con le opportune modifiche continuare i lavori pále. s.f. attrezzo a mano per smuovere,
ed adibirlo a nuova sede della dogana nel ammucchiare, caricare terra e materiali,
1761. Dal 1808 fu sede dell’Intendenza di costituito da un ferro piatto e largo fissato ad
Capitanata, dal 1876 sede della Prefettura. Nel un manico di legno; padella ospedaliera per
1935 iniziarono i lavori per la costruzione del defecare.
nuovo palazzo della Dogana, in Piazza XX pále de spudále. s.f. padella; recipiente piatto
settembre. che serve agli infermi per evacuare.
palazze d’a janáre. antiq. s.m. palazzo della palesáte. v. palesare; manifestare, rendere
Pianura (Chianara o Janara) il palazzo del noto. Mostrare, rivelare, svelare.
popolino (il palazzo della strega), una vecchia palèstre. s.f. palestra; presso gli antichi greci
costruzione normanna che sorgeva non molto e romani, luogo, spec. all'aperto, destinato agli
lontano da porta Arpana. Fu edificato nella esercizi ginnici. Ampio locale chiuso,
prima metà del sec. XVII 1649/51 risulta di opportunamente attrezzato per l'esecuzione di
proprietà di Pietro Cessa di Manfredonia; esercizi ginnici, di allenamenti sportivi e sim.
danneggiato dal terremoto del 1731, era palettáte. s.f. palettata; quantità di roba che
ubicato sotto il cavalcavia al lato destro sta in una paletta. Colpo di paletta.
andando verso Manfredonia dove stava la colpo dato con il: “palitte”.
falegnameria Rosa Rosa.
palètte. s.f. dimin. di pala; attrezzo a forma di
palazze d’i studije. s.m. palazzo degli studi
piccola pala, usato per radunare o raccogliere
costruito nel 1932 su progetto dell’architetto
o come giocattolo per bambini, e sim. 3 Disco
Marcello Piacentini sorge su un’area di oltre
con manico usato dal capostazione per dare il
mq. 10.000 mq. Di cui 5.800 occupati

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
segnale di partenza ai treni o dalla polizia per palle de l’ucchije. s.f. cornee; parte
intimare l'alt. trasparente della sclera nella sezione anteriore
palètte da máre. s.f. paletta da mare. dell'occhio.
palètte da mennèzze. s.f. paletta per palle de sotte. s.m. testicoli; ciascuna delle
raccogliere l’immondizia. due ghiandole sessuali maschili che
palètte di caravúne. s.f. piccola pala di producono gli spermatozoi.
metallo per prendere il carbone acceso dal palle. s.f. palla, frottola, fandonia, bugia.
braciere. pallètte. s.f. tondeggiante.
palettine. s.f. cucchiaino da gelato. palline ‘ngápe. s.f. fissazione; operazione del
paliáte. s.f. picchiata; Botte. fissare. Determinazione, Idea ossessiva,
paliatóne. v. picchiare; percuotere, colpire o ostinata.
battere ripetutamente. Forte bastonatura. palline da bigliarde. s.m. boccino.
palicchije. s.m. stuzzicadenti; sottile stecco di palline di bocce. s.f. la piglia più piccola al
legno, avorio o plastica per levare i frammenti gioco delle bocce.
di cibo rimasti fra i denti. palline. s.m. rapporto sessuale; coito.
palijà. v. picchiare, colpire violentemente e palliste. s.m. chi dice frottole.
ripetutamente allo scopo di far male. pallóne volande. s.m. mongolfiera; pallone
palije. s.m. palio; albero della cuccagna, aerostatico dotato di una larga apertura
gioco a squadre si faceva durante la festa di inferiore sotto la quale veniva acceso un fuoco
Sant’Anna 25\26 luglio, si conficcava nel che produceva all'interno aria calda per la
terreno un palo; “pasonne” alto 6\7 metri, sostentazione. Prende il nome dai fratelli
all’estremità si fissava una ruota e si Montgolfier che la inventarono nel 1782.
appendevano: salsicce, prosciutti, pallóne. s.m. pallone; grossa palla gonfiata
caciocavallo, galline, salame, cacciagione, con aria per giocare al calcio. Persona boriosa.
ecc…il tutto era celato per non far scegliere il pallotte. s.f. pallottole; dimin. di palla; pallina
pezzo migliore, il palo veniva unto di olio di materiale solido. Proiettile lanciato con
vecchio e sapone per far scivolare i armi da fuoco.
concorrenti, chi riusciva ad arrivare in cima al pallucce de vètre. s.f. pallina di vetro usata
palo si portava a casa ciò che riusciva a dai ragazzi per giocare al gioco della buca
staccare dalla ruota senza limite di pezzi, detto: “ ‘u cacce”. biglia.
questo gioco durava ore perché era difficile pallunáre. s.m. persona che vende i palloni.
arrivare in cima a causa del sapone e olio che palluniste. s.m. chi dice le bugie.
si scivolava. palme. s.f./m. palme; domenica delle Palme,
paliotte. s.m. paliotto; paramento di stoffa nel cristianesimo, domenica prima di Pasqua,
usato per la processioni portato da quattro chiamata così per la tradizione di benedire
persone. palme e di portarne rami in processione, in
palitte. s.f. dimin. di palo paletto; leva di ricordo dell'entrata trionfale di Gesù a
ferro o altro materiale, spec. da infiggere nel Gerusalemme. La tradizione risale almeno al
terreno per vari usi. Spranga di ferro IV secolo. C’è un detto che dice: “palma
scorrevole entro staffette usata come ‘mbosse grègna grosse”. Palmo della mano,
chiavistello di porta o finestra. antica misura di lunghezza equivale a m.
palitte de firre. s.m. palo di ferro appuntito 0,074, distanza che va dal pollice all’anulare.
usato dai muratori per forare il terreno. Famiglia di piante legnose monocotiledoni
palitte pe ‘ndèrre. s.f. scopettone, mazza per delle Spadiciflore con fusto a dimensione
lavare a terra. variabile, foglie a ciuffo sull'apice, fiori poco
palitte de lègne. s.m. bastone grezzo in appariscenti in infiorescenze a spadice.
genere. palme d’a máne. s.m. palmo; spazio e
palle de ‘ndèrre. s.f. bocce da gioco; palla di distanza compresa tra l'estremità del pollice e
legno duro o di materiale sintetico usata in del mignolo della mano aperta e distesa.
alcuni giocatori. Spanna. Palma della mano. Antica misura di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
lunghezza corrispondente a un quarto del palumbáre. s.m. palombaro; chi esegue
metro, cioè a cm 25. lavori sott'acqua munito di scafandro e di
palmetèlle. s.f. nome di donna, dimin. di particolari attrezzature.
Palma. palunije. s.f. muffa; formazione fungina, di
palmine. s.f. nome di donna, dimin. di Palma. colore biancastro o verdognolo e di odore
pále. s.m. palo; lungo legno tondeggiante particolare che si sviluppa sulle sostanze
appuntito a un'estremità, che si conficca nel organiche e alimentari.
suolo per recingere, sostenere e sim. Chi sta di pampuglià. s.m. truciolo: sottile e lunga falda
guardia mentre i compagni compiono un simile a nastro che la pialla asporta dal legno
furto. a ogni colpo. Striscia sottile e arricciata di
pále d’a cavece. s.m. badile; strumento con materiali diversi: trucioli di plastica, di
manico di legno e lama di ferro ampia, un po' sapone.
concava, usato per rimuovere sabbia o terra. panarazze. s.m. grosso paniere che si metteva
pále d’a porte. s.m. palo; nel gioco del legato alla sella del cavallo o del mulo.
calcio, ciascuno dei due montanti che, con la panáre. s.m. panaro; cesto di vimini.
traversa, costituiscono la porta. panarèlle. s.f. pube; di una bambina.
palomme. s.f. donna di poco senno. panarille. s.m. panierino; cesto di vimini, a
palomme de firre. s.f. farfalla elicoidale di fondo generalmente circolare, con un solo
stagno con alette lanciata in aria a mano da un manico in cui si può infilare il braccio.
filo di ferro a spirale per uccidere le rondini,
panarizze. s.m. patereccio o panereccio;
chiamato: “ ruscelille”
palpetezióne. s.f. palpitazione; aumento della processo infiammatorio acuto circoscritto
frequenza dei battiti cardiaci con spiacevole delle dita, spec. della regione circostante alle
sensazione di contrazione. Viva commozione unghie. Giradito.
o emozione. pandaloncine. s.m. calzoncini; calzoni corto.
palpètte. s.f. palpebra; piega cutaneo - pandáne. s.f. pozzanghera; pozza fangosa
mucosa che protegge il bulbo oculare. d'acqua, specialmente piovana. La tradizione
palummáre d’emfurmazióne. s.m. era un a Foggia vuole chi in un pantano fu trovato il
personaggio che veniva chiamato: “ ‘u sacro tavolo della Madonna dei Sette Veli.
palummáre” era colui che dall’esterno del pandanille. s.f. piccola pozzanghera; fangosa
carcere informava con parole cantate gli d'acqua, specialmente piovana.
eventi dei famigliari al carcerato. pandasme. s.f. persona intontita, incantata.
palummáre. s.f. colombaia; torretta per i pandumije. s.f. lunga attesa.
colombi. páne americáne. s.f. pane americano pane
palumme. s.m. colombo; uccello la cui specie che viene confezionate in cassetta di metallo.
più comune presenta piumaggio grigio- Pane in cassetta.
azzurro, iridescenze sul collo, due fasce nere páne a uffe. s.m. mangiare il pane a ufo, a
sulle ali e una macchia bianca sulla parte tradimento, vivere facendosi mantenere.
posteriore del dorso. Piccione. páne e vozze. s.f. pane e cetrioli; si prende il
palumme pèsce. s.m. palombo; squalo di pane, cetriolo e sale, ad ogni morso di cetriolo
piccole dimensioni, mediterraneo, snello, si mette sopra un pizzico di sale e si mangia
con pelle liscia e carni commestibili. con il pane.
palumme sèlvagge. s.f. palombo, colombella; páne janche. s.m. pane bianco, di farina di
uccello selvatico con collo verde lucente. frumento.
palummèlle. s.f. vertigini: Farfallina. Muffa. páne cutte. s.f. pancotto; pane, patate,
palummille. s.m. colombino si cucinava alle verdure di campagna lessate e condite con
partorienti per far scendere il latte per il aglio, sale, alloro, olio e peperoncino.
bambino. pandolce. s.m. pandolce, sorta di panettone,
tradizionale a Genova per le feste natalizie.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pandóre. s.m. pandoro; dolce tipico di panne de bianchèrije. s.m. biancheria intima.
Verona, a pasta soffice di color giallo dorato. panne de chettóne. panno di cotone.
páne de cáse. s.m. pane fatto in casa. panne de l’óve. s.m. membrana: il panno
páne de l’angele. s.m. Il pane degli angeli, dell'uovo.
l'Eucarestia e ogni nutrimento dell'anima. panne de l’ucchije. s.m. macchia che vela la
páne de spagne. s.m. pan di Spagna, dolce a pupilla, diversa dalla cataratta.
base di farina, fecola di patate, uova, zucchero panne de láne. panno di lana.
e burro. panne funebre. s.m. panno funebre,
páne nère. s.m. pane nero, integrale, con mortuario, drappo steso sulla bara.
farina contenente anche la crusca. panne p’a polvere. s.m. canovaccio per
páne sande. s.m. pane santo, speziale, togliere la polvere.
ciambella condita con miele, spezie e frutta panne. s.m. panno; tessuto, stoffa. Tessuto di
candita, tipica di Bologna. lana cardata, pesante, peloso, per cappotti,
páne sedeticce. s.m. pane duro. abiti pesanti, tappeti da biliardo e sim. Pezza
páne tuste. s.m. pane duro, raffermo. di lana grossa.
páne. s.m. pane; alimento che si ottiene pannulline d’u cóse. s.m. pannolini
cuocendo al forno un impasto di farina, mestruali.
solitamente di frumento, e acqua, condito con pannulline p’a fèmmene. s.m. assorbente;
sale e fatto lievitare. Terra lasciata intorno alle tampone di ovatta o cellulosa in fiocco per
radici di piante da trapiantare. l’igiene intima femminile durante il periodo
panèlle. s.f. pagnotta; pane di forma rotonda mestruale.
piccola. pannulline s.m. pannolino. dimin. di panno;
panèttatrice. s.f. panettatrice; macchina che piccolo pezzo di lino, cotone o altro materiale
confeziona il burro in pani, nei burrifici. assorbente, usato spec. per l'igiene dei
panètte. s.m. pagnotta piccola, ruota di pane, neonati.
da kg. 2 o 4. pantáne. s.m. pantano; terreno con acqua
panettère. s.f. panettiera, venditrice di pane. bassa e stagnante. Intrigo, impiccio: un
Fornaia. pantano di guai. Pozzanghera.
panèttèrije. s.f. panetteria; luogo dove si fa o pantasme. s.f. persona incantata.
si vende il pane. pantofele. s.f. pantofola; calzatura da casa, di
panettire. s.m. panettiere; chi fa o vende il morbida pelle, di velluto, di panno, con suola
pane, fornaio. pieghevole.
panèttóne. s.m. panettone; tipico dolce pantumije. s.f. pantomima, lunga attesa.
milanese a forma di cupola, tradizionalmente panze. s.f. pancia; ventre: addome.
consumato nelle feste natalizie, ottenuto panzèrotte. s.m. calzone; disco di pasta da
facendo cuocere al forno un impasto di farina, pizza, ripiegato e variamente farcito, cotto in
uova, burro, zucchero, uva sultanina e dadetti forno o fritto.
di cedro candito. panzire. s.f. panciera; maglia tubolare in lana
panije. s.f. pania, colla prodotta dalle bacche o tessuto elastico, per proteggere l’addome dal
del vischio e usata per catturare piccoli freddo o per contenere la parete addominale.
uccelli. Ventriera.
panine. s.m. panino; piccolo pane, spec. paolètte. s.f. dimin. di Paola.
rotondo: panino imbottito, ripieno. paóne. s.m. pavone; uccello originario
panne creme. s.m. crema di panna. dell'India e di Ceylon, noto per la bellissima
panne d’i ciamarúche. s.m. pellicola che si coda del maschio. Persona fatua e
forma sul foro delle lumache. vanagloriosa.
panne d’u latte. s.m. pellicola che si forma papà. s.m. babbo, padre detto anche: “tatà”.
sulla superficie del latte dopo raffreddato papagne. s.f./m. sonnolenza; decotto di
panne de ‘ngápe. scialle portato sul capo papaveri per addormentare i bambini.
delle donne per tenerlo al caldo. papagnóne. s.m. pugno; mano serrata con le

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
dita strette forte insieme per tenere qlco. o per papire. s.m. papiro; pianta erbacea perenne
colpire. Persona col naso grande. delle Liliflore con rizoma strisciante e alti
papále. s.f. ciò che apparteneva al papa. fusti portanti infiorescenze in spighe, dai quali
papaline. s.f. papalina; piccolo copricapo gli antichi egiziani ottenevano fogli per
ornato spesso da una nappa, un tempo usata scrivere. Foglio per scrivere ottenuto dalla
da uomini anziani in casa. lavorazione della pianta omonima.
papanonne. s.m. nonno detto anche: “tatóne”. papocchije. s.f. fesseria; discorso,
paparále. s.m. falco sacro; uccello predatore comportamento, da fesso. Cosa di nessun
diurno con robusto becco ricurvo e possenti conto.
artigli. paposce. s.f. paposcia; pane soffice, a forma
paparièlle. s.f. ubriacatura; l’ubriacarsi, di panino lungo ripieno di mozzarella e
sbornia. pomodoro, prosciutto ed altro. Proboscide
paparille. agg. impertinente; di persona poco dell’elefante.
riguardosa, sfacciata. Insolente, sfacciato. pappagalle. s.m. pappagallo; uccello
paparóne. s.m. bisnonno; padre del padre o arrampicatore, con la parte superiore del
della madre nei confronti dei figli di questi, i becco ricurva e l'inferiore corta, lingua
nonni, il nonno e la nonna. carnosa e piumaggio dai colori vivaci.
paparúle. s.m. denaro; o danaro; Insieme di Persona che ripete o copia meccanicamente
monete metalliche o cartacee. unità monetaria parole e gesti altrui. Chi per strada rivolge
d'argento romana. Moneta d'argento complimenti alle donne, molestandole.
medievale. Si dice anche “rusce”. pappagalle de spudále. s.m. recipiente di
paparúne. s.m. nonni. forma particolare in cui un malato può urinare
paparusse. s.m. nonno; padre del padre o rimanendo a letto.
della madre nei confronti dei figli di questi. I pappamerènne. locuz. cibo frantumato gioco
nonni, il nonno e la nonna. di bambini, si mangiava assieme tutto ciò che
paparuzzu. s.f. pane dei contadini. si portava.
pápe. s.m. papa; capo e sommo sacerdote pappá. antiq. s.m. mangiare; dal soprannome
della Chiesa cattolica, vicario di Gesù Cristo di origine Medievale composto da pappa,
in terra e successore di Pietro. Pontefice. deverbale di pappare (mangiare).
papera grèche. s.f. papera selvatica. pappáte. v. mangiato.
papera sparáte. s.m./f. persona che cammina pappe e náse. s.m. persona col naso molto
a stento. vicino alla bocca.
papera stodeche. s.f. anitra stordita, riferito pappele. s.m. insetto che si forma nelle fave.
ad una donna non tanto sveglia. pappele. s.m. tonchio; insetto dei coleotteri
papere pajisáne. s.f. oca granaiola. che vive a spesa dei legumi, a Foggia si dice:
papere ploè ploè. s.f. oca lombardella. “damme timbe decije a pappele ‘mbacce a
papere. s.f. papera; femmina del papero. fáfe chè t’agghià spertusà”
Donna stupida. Oca. Errore involontario nel pappenasèlle. locuz. fare qualcosa
dire una parola, una frase o nel recitare una facilmente.
battuta. Errore grossolano. papocchije. s.f. fesseria; Discorso,
paperiarse. v. crogiolare; bearsi, compiacersi comportamento, da fesso. Cosa di nessun
di una situazione particolarmente piacevole. conto.
Deliziarsi, dilettarsi. papucchiáte. s.f. stupidaggine; caratteristica
paperijà. s.f. che si vuol mettere in mostra. di stupido. Atto, discorso stupido. Inezia.
paperuncine. s.f. cartucciera; cintura con pappulle. s.f. bocca sdentata.
piccole tasche cilindriche per portarvi papù. s.m. babaccio.
cartucce da caccia. papuase. località papuasa; persona ignorante.
papille. s.m. botte, “ l’hagghije fatte nu papunne. s.m. fantasma; immagine creata
papille”. dalla fantasia che non ha alcuna
corrispondenza precisa alla realtà dei fatti.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Immagine di persona defunta rievocata dalla fiume. Chiusura a saracinesca in canali e
fantasia allucinata e considerata come reale. serbatoi, per regolare il decorso delle acque.
papurchije. s.m. uomo che si lascia raggirare paratóre d’a chijise. s.m. apparatore di
facilmente. chiesa.
papusce. s.f. pantofola; calzatura da casa, di paratóre. s.m. persona che stivava le balle di
morbida pelle, di velluto, di panno, con suola paglia?
pieghevole. paratúre. s.m. intestino d’agnello; tratto del
papόne. s.m. babaccio, fantasma. canale alimentare che fa seguito allo
parabbisse. locuz. fini mondi. paravinte. s.m. paravento; mobile costituito
paracúle. s.m. paracelo; chi cerca di da due o più pannelli collegati da cerniere,
ingraziarsi qualcuno o di ottenere favori con usato come divisorio di ambienti o protezione
una subdola. dalla vista altrui. Far da paravento a qlcu.,
paralese. s.f. paresi; riduzione della mobilità coprirne o dissimularne le malefatte.
muscolare. paravise. s.m. paradiso; nella teologia
paralitte. s.m. cordiggio. cattolica, condizione di eterna beatitudine dei
paraninfe. s.m. paraninfo; presso gli antichi giusti che, dopo la morte, godono la visione di
Greci, colui che accompagnava la sposa a Dio. Luogo in cui si gode di tale beatitudine.
casa del marito: paraninfo delle nozze. Paradiso terrestre, giardino nel quale, secondo
il Genesi, Dio pose Adamo ed Eva prima del
Mezzano di matrimoni.
peccato originale.
paralúme. s.m. paralume; schermo di stoffa,
parchègge. s.m. parcheggio; piazzale o parte
vetro, carta colorata e sim. per attenuare la
di via urbana o sotterraneo, in cui si possono
luce di una lampada.
lasciare in sosta le automobili, entro spazi
paranche. s.m. paranco; sistema meccanico
delimitati da strisce. Posteggio.
composto di carrucole fisse e mobili collegate
páre a vedè. locuz. non riuscire a vedere.
da funi o catene, in modo da poter sollevare
grossi pesi con piccolo sforzo. páre e spáre. s.f. indecisione; mancanza di
paranze. s.f. gruppo di cinque mietitori e decisione. Incertezza, perplessità,
páre. s.m. paio. o paro; coppia di cose,
zappatori messi in paranza, mettersi in bella
persone o animali: un paio d'amici, di buoi, di
mostra.
bicchieri. Un altro paio di maniche, un'altra
paranzúse. s.m. persona vanitosa.
cosa, tutt'altra cosa. Sembrare.
parapatte e páce. s.f. restituire; saldare un
parègge. s.m. pareggio; nel bilancio,
conto.
eguaglianza delle entrate con le uscite.
parapatte. s.f. alla pari.
Risultato di parità conseguito da due atleti o
parapiglije. s.m. tafferuglio; baruffa di molte
squadre al termine di una gara.
persone che provocano rumore e scompiglio.
pari pari. mdd. senza rimetterci, ne dato ne
Mischia, parapiglia.
avuto.
parasacche. s.m. spauracchio;
paricchije. agg. parecchio; che è in quantità,
spaventapasseri. Persona o cosa che incute
misura o numero più che sufficiente.
paura.
pariglije. s.f. coppia; coppia o paio di oggetti
paráte. s.f. parata; difesa, protezione rispetto
a colpi, offese e sim. Nel calcio, intervento del uguali. Coppia di carte da gioco uguali o
portiere per impedire che la palla entri nella combinazione di due dadi che, lanciati, danno
propria porta. Nella scherma e nel pugilato, lo stesso numero. Coppia di cavalli da tiro
movimento per difendersi dai colpi uguali.
dell'avversario. parinde. s.m. arrossamento alle gambe
paratóje. s.f. cataratta o cataratta; perdita di dovute dal calore della brace. Famigliari.
trasparenza del cristallino. Serie di piccole parlà. v. parlare; articolare dei suoni o
cascate che si succedono lungo il corso di un emettere suoni articolati.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
parlantine. s.f. parlantina; grande facilità e granulosa, prodotto nelle zone di Parma e di
scioltezza nel parlare. Reggio Emilia. Alla parmigiana, detto spec. di
parláte. agg. parlato; che appartiene al parlare preparazioni gastronomiche basate su verdure
corrente quotidiano. affettate, infarinate e fritte, che poi vengono
parlèteche. agg. paralitico, che è colpito da disposte a strati e condite con pomodoro,
paralisi. parmigiano grattugiato e talvolta mozzarella.
parmigiáne de cucuzzille. s.f. parmigiana di parocchele. s.m. manganello fatto con il
zucchine; primo piatto foggiano: si prendono fazzoletto, a volte si faceva un nodo con
le zucchine si lavano per bene, si asciugano si dentro una pietra.
toglie il picciolo e si tagliano a fette lunghe e paróle. s.f. parola; insieme organico di suoni
sottili, si salano e sì s’infarinano. Si prende o di segni grafici dotato di un significato
una padella si mette l’olio di semi per friggere autonomo o di una funzione grammaticale.
e si fa bollire, le melanzane prima di friggerle Patto.
si passano nell’uovo sbattuto, quando sono parrocchije. s.f. parrocchia; nel diritto
dorate da un lato e dall’altro si tolgono dalla canonico, ciascuna delle porzioni di territorio
padella. A parte si prende una pentola, si di una diocesi, con assegnazione di un
soffrigge l’olio con un po’ di cipolla, si mette determinato popolo di fedeli e di un
la salsa passata, si condisce con sale e pepe e ecclesiastico che provvede alla cura delle
si fa cuocere il sugo a fiamma lenta, quando è anime. Chiesa nella quale ha sede il parroco e
cotto si prende una teglia si versa un mestolo sono tenuti i registri parrocchiali. Ufficio in
di sugo, si fa una fila di zucchine e si cui il parroco svolge la sua attività.
condiscono con il formaggio, la mozzarella a parrucche. s.f. parrucca; acconciatura di
pezzettini e il sugo, si ripete il tutto sino a capelli posticci, per moda, per travestimento,
quando terminano le zucchine. Si prende la per nascondere la calvizie e sim.
teglia e si mette nel forno a centottanta gradi, parruzze. s.f. tipo di pane per contadini delle
il tempo che si fa dorata la superficie e si masserie.
scioglie la mozzarella. parte. s.m. parto; espulsione del prodotto del
parmigiáne de mulagnáne fuggeáne. s.f. concepimento dall'organismo materno al
parmigiana foggiana: si prendono le termine della gravidanza. Creatura partorita. .
melanzane si lavano per bene, si asciugano si Partire.
toglie il picciolo e si tagliano a fette lunghe e parturì. v. partorire; espellere il feto al
sottili, si salano e sì s’infarinano. Si prende termine della gravidanza. Figliare: la cavalla
una padella si mette l’olio di semi per friggere ha partorito un puledro.
e si fa bollire, le melanzane prima di friggerle parturinde. v. anche agg. partoriente; donna
si passano nell’uovo sbattuto, quando sono che sta partorendo o che deve partorire.
dorate da un lato e dall’altro si tolgono dalla particúle. s.f. ostia; Disco sottile di farina
padella. A parte si prende una pentola, si azzima che il sacerdote consacra nella messa e
soffrigge l’olio con un po’ di cipolla, si mette somministra ai fedeli nel sacramento
la salsa passata, si condisce con sale e pepe e dell'Eucaristia. Pasta di fior di farina in sfoglia
si fa cuocere il sugo a fiamma lenta, quando è sottile in cui si chiudono polveri medicinali
cotto si prende una teglia si versa un mestolo per favorirne la deglutizione. Vittima
di sugo, si fa una fila di melanzane e si sacrificale. Nella terminologia cristiana, Gesù
condiscono con il formaggio, la mozzarella a che si offre in sacrificio per redimere il genere
pezzettini e il sugo, si ripete il tutto sino a umano. particella.
quando terminano le melanzane. Si prende la parucchele. s.m. manganello di legno con
teglia e si mette nel forno a centottanta gradi, nodi di legno; uomo basso e deforme.
il tempo che si fa dorata la superficie e si parúte. v. parso verbo parere.
scioglie la mozzarella. parzonále. s.m. colono; coltivatore del fondo
parmigiáne. agg. anche s.m. parmigiano; di che ha concluso con un concedente un
Parma. Formaggio stagionato a pasta contratto di colonia. Contadino.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pasce. v. pascolare; guidare alla pastura gli passapáne. s.m. stomaco; organo a forma di
erbivori domestici: pascolare i buoi. sacco dell'apparato digerente contenuto nella
pascene. v. pascolano. parte alta dell'addome, subito dopo l'esofago,
pascere. v. nutrire; somministrare gli alimenti con importanti funzioni digestive.
necessari per tenere in vita e fare crescere. passapurte. s.m. passaporto; documento
Prendere alimento, cibarsi: nutrirsi di carne. personale che conferisce al cittadino la facoltà
pasciúte. s.m. persona ben conservata vita di uscire dal territorio nazionale per entrare in
trascorsa nel benessere. altri Stati.
pasckarille. s.m. gelato, venditore ambulante passarille. s.m. uccello; ciascuno degli
di gelati. animali appartenenti alla classe degli uccelli.
pasckóne. s.m. terreno bagnato che si forma passáte. v. passato; detto di tempo anteriore
lo zoccolo sotto la scarpa. Impasto fatto male rispetto all’attuale.
con prodotto non buono. passatèlle. s.f. gioco a carte qualsiasi con
pascóre. s.f. primavera; stagione dell'anno bevute di birra o vino o altro, chi vince
che dura dal 21 marzo al 22 giugno. comanda il gioco che consiste nel comandare
pasquále. s.m. Pasquale. a chi si vuol far bere e a chi no, e chi perde
pasqualine. s.m. dimin. di Pasquale. paga la consumazione.
pasqualicchije. s.m. dimin. di Pasquale. passatimbe. s.m. passatempo; occupazione
pasqualúcce. s.m. dimin. di Pasquale. svolta al solo scopo di distrarsi, tanto per fare
pasque. s.f. pasqua; nell'ebraismo, festa che qualcosa. Diversivo, hobby. Diversivo.
commemora la liberazione dalla schiavitù passatúre. s.m. passaggio che si fa nelle siepi.
d'Egitto. Nel cristianesimo, solennità della passe ‘a farine. mdd. setacciare la farina.
resurrezione di Cristo. Pasqua, festa liturgica passe ‘a morte pe ‘ngulle. mdd. lieve senso
cattolica che cade nella domenica seguente al di freddo attraverso la spina dorsale.
primo plenilunio dopo il 21 marzo: pasqua di passe a pide. v. guadare; volgere lo sguardo
Resurrezione. Pasqua alta, bassa, che è in per vedere.
ritardo o in anticipo rispetto al tempo in cui passe búne. v. guarire, risanare, riportare in
ricorre normalmente. salute, guarito.
pasqua avete. s.f. pasqua alta; in anticipo passe passe. s.m. passo passo.
rispetto al tempo in cui ricorre normalmente. passe. s.m. passo; ognuno dei movimenti che
pasqua vasce. s.f. pasqua vasce; in ritardo l’uomo o gli animali compiono, con arti
rispetto al tempo in cui ricorre normalmente. inferiori, per camminare. Passi.
pasquètte. s.f. pasquetta; il lunedì dopo passeggire. agg. passeggero; che passa, che è
Pasqua. A foggia i foggiani in questo giorno di passaggio. Che dura poco, che passa presto.
per tradizione usano fare la scampagnata. Caduco, momentaneo, temporaneo,
pasele. s.f. uvetta dimin. di uva; uva passa transitorio. Chi viaggia, spec. su nave o aereo.
assai dolce, con acini senza semi. Viandante, passante.
pasme. s.m. spasimo; dolore acuto, passètte. corridoio disimpegno della casa.
lancinante: gli spasimi della fame. Sofferenza passióne. s.f. passione; sofferenza fisica.
dell'animo. passióne de Gese Criste. s.f. passione di
passà. v. passare; percorrere il tratto o lo Gesù Cristo, patimenti e morte di Gesù
spazio che separa due luoghi, andando Passione secondo San Giovanni, San Luca,
dall'uno all'altro. Transitare, spec. senza narrazione della passione nei singoli vangeli
fermarsi. Settimana di passione, quella che precede la
passamáne. s.m. passamano; passaggio di settimana santa.
cose per le mani di più persone disposte come passone. s.m. grosso palo.
a catena. passonne. s.f. donna lenta.
passananze. v. sopravanzare; avanzare passunáte. palizzata, passonata.
passare avanti, restare d’avanzo, superare. pasta frolle. s.f. o pasta frolla; impasto per
dolci e torte a base di fior di farina, burro,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
zucchero e tuorli d'uovo. Essere fatto di pataffije. s.m. monumento eretto a Filippo IV
pastafrolla essere fiacco, debole, anche di d’Aragona re di Spagna e signore del regno di
carattere. Napoli, crollato nel 1651, per vetusta, fu
pastáje. s.m. pastaio; chi fabbrica o vende ricostruito nel 1697 come porta l’epigrafe
pasta alimentare. posta sulla facciata prospiciente il monumento
pastajóle. s.f. piccola artigiana addetta alla scritta in latino. Filippo IV si eleva dal piano
confezione e vendita di pasta fresca: “vrighe o stradale con una struttura a forma di prisma,
vregóne”. sormontato a sua volta da una piccola
pastarèlle. s.f. pastarelle fatte in casa con piramide dove e posta una piccola statua del
farina uova e zucchero. re. Il monumento è decorato con stemmi ed
pastasciutte. s.f. pastasciutta o pasta asciutta; armi. Fu costruito nel periodo della
pasta alimentare di varie fogge, cotta in acqua transumanza per segnare il punto d’incontro
bollente e variamente condita, tipica della dei tratturi per l’Aquila e per Siponto quando
cucina italiana. le pecore dall’Abruzzo venivano a pascolare
paste dolce. s.f. pasta dolce; paste dolci. in Capitanata. Si trova a Foggia all’inizio di
paste e fasúle. s.m./f. pasta e fagioli. via A. Manzoni. Fu costruito dai pastori
paste. s.f. pasta, insieme di farina e acqua. foggiani per ringraziare colui che aveva tolto
pasteccine. S.m. pasticcino; piccola pasta le tasse sulle pecore che entravano a Foggia
durante la transumanza.
dolce.
patáne sott’acènere. s.f. patate sotto la
pasteccire. s.m. pasticciere o pasticcere; chi cenere; durante i periodi invernali degli anni
fa o vende dolciumi. 50 e 60 si accendeva il carbone nel braciere
pastèlle. s.f. pastella; impasto semiliquido di per riscaldarsi, nell’occasione le nonne o le
farina e uova per fare le fritture di qualsiasi mamme prendevano delle patate e le
genere. mettevano sotto la cenere del fuoco
pastenáche. s.f. pastinaca; pianta erbacea consumato, una volta cotte le mangiavano con
delle Umbellali, spontanea nelle zone umide, un poco di sale sopra, a volte era la cena.
con ombrelle composte di fiori gialli e radice patáne. s.f. patata; pianta erbacea delle
carnosa commestibile. Tubiflorali con fiori in corimbi, bacche
pastenachèlle. s.f. ragazza delicata. polpose con molti semi e tuberi commestibili.
pastenachille. s.f. ragazzo delicato. C’è un detto chè viene detto dai forestieri e
pasticcèrije. s.f. pasticceria; arte della cioè che i foggiani sono: “ ‘i fuggiáne sò
preparazione dei dolciumi. Laboratorio o magna patáne accide peducchije e sόna
negozio di dolciumi. Quantità assortita di cambáne”.
paste dolci. páte. v. patire, subire qualcosa di doloroso,
pastina s.f. dimin. di pasta; pasta per brodo, molesto e simile.
di formato minuto. Pasticcino. pátefatte. s.m. manifesto; foglio stampato e
pastóracorte. s.f. gambe corte: “ ‘u uaglióne affisso in luogo pubblico al fine di far
tène ‘a pastora corte vène vasciulille”. conoscere alla collettività un fatto,
pastóravacche. s.m. serpente cervone che un'intenzione, un programma.
succhia il latte dalle mucche. pateminde. s.f. sofferenza; patimento fisico o
pastóre. s.m. pastore, chi custodisce e pastura morale.
le greggi. patendáte. agg. patentato; munito di patente,
pastráne. s.m. pastrano; cappotto maschile autorizzato a esercitare un'attività o
pesante, usato specialmente da militari. professione.
pasturèlle. s.f. pastorella. patete. s.m. tuo padre.
pasturille. s.m. pastore giovane. patte. s.f. patta; pareggio nel gioco: far patta.
patacche. s.m. orologio tascabile. Far pari, pareggiare una situazione.
pataccóne. s.m. grosso orologio tascabile.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
patià. v. persona che sta digerendo, si dice paunazze. s.m. colore bluastro.
anche: “patejà”. “Geruzze mo a fenúte de paúre. s.f. paura; intenso turbamento misto a
patià ‘u magnà”. preoccupazione e inquietudine per qlco. di
patià ‘i ciamarucchèlle. v. spurgare le reale o di immaginario che è, o sembra, atto a
produrre gravi danni o a costituire un
lumache; liberare, pulirle dalle feci le lumache
pericolo. Fare, mettere paura a qlcu.,
prima di cuocerle, il giorno prima di cucinarle spaventarlo. Spavento;
si mettono dentro un colapasta si coprono e si pavelúcce. s.m. vezz. di Paolo.
lasciano per tutta la notte, c’è chi usa mettere pavemènde. s.m. pavimento; copertura del
della farina. “ èfèsse e cume hanne patiáte ‘i suolo di un locale con materiali vari come
ciamaruchèlle”. mattonelle, marmo, tasselli di legno e sim.
patirà. v. digerire; trasformare i cibi ingeriti pavemendiste. s.m. operaio che applica il
in elementi assimilabili. pavimento.
patisce. v. patire; Subire qlco. di doloroso, paverúse. agg. pauroso; che incute paura.
molesto e simile. Soffrire. Sopportare, Spaventoso. Che ha sempre paura. Pavido.
tollerare. paviglijóne. s.f. cucina di campagna.
patite. part. pass. di patire; anche agg. patito; pavuncèlle. s.f. pavoncella; uccello con corpo
sofferente, deperito: organismo patito. Faccia slanciato, ali lunghe, becco sottile e diritto, e
patita, smunta. Innamorato. Chi prova un ciuffo di penne nella parte posteriore del
un'attrazione quasi fanatica verso persone, capo, che vive presso le paludi e si nutre di
cose o forme di attività. piccoli animali acquatici.
patrè Pije. s.m. san Pio da Pietrelcina. pavúre. s.f. paura; intenso turbamento misto
patreiotte. s.m. passero maschio; uccello dal a preoccupazione e inquietudine per qlco. di
piumaggio grigio misto di bruno e nero, becco reale o di immaginario che è, o sembra, atto a
produrre gravi danni o a costituire un
corto conico, che si nutre di insetti e di
pericolo.
cereali. pazziaglióne. agg. anche s.m. pazzerellone
patrènostre. s.m. padrenostro; preghiera detto di chi è allegro, spensierato e scherza
Orazione fondamentale dei cristiani, insegnata volentieri. Mattacchione.
da Gesù Cristo stesso. pazziarèlle. agg. giocondo; lieto, gioioso: una
patrètèrne. s.m. padreterno; Dio. Persona gioconda compagnia. Che mostra gioia,
molto potente. allegro, contento.
patrije. s.m. patrigno; il nuovo marito della pazziarille. s.m. giocattolo. A Napoli,
madre rispetto a chi è orfano di padre. banditore di vino, pasta e sim. che va per le
patriote. s.m. passero; uccello dal piumaggio strade seguito da suonatori di grancassa,
grigio misto di bruno e nero, becco corto vestito con abiti variopinti.
conico, che si nutre di insetti e di cereali. pazzièlla. s.f. lo scherzare dei ragazzi.
Padre. pazzijà. v. giocare; applicarsi ad attività
patrizzà. avv. somigliare al padre. piacevoli per divertimento, per trarne
patróne. s.f. padrona; chi è proprietario di guadagni, per sviluppare determinate qualità.
qualcosa. pazzije. s.f. pazzia; alterazione mentale.
patrúne. s.m. padrone; chi è proprietario di Insania.
qualcosa. pazzuotèche. agg. stravagante; che va al di
pattijà. v. patteggiare; trattare per giungere a fuori dei limiti.
un accordo. Scendere a patti, a compromessi e pe. cons. lettera P.
simile. peccáte. s.m. peccato; comportamento umano
paturne. s.m. persona che sta sempre di che costituisce violazione della legge etica e
malumore. divina.
paturnije. s.f. paturnia; malumore, stizza. peccatóre. s.m. peccatore, chi pecca o ha
pauline. s.f. dimin. di Paola. peccato.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pècce. s.f. pancia grande. pecora. Formaggio pecorino. formaggio
pecceninne. s.m. piccolino. pecorina.
peccenonne. s.f. piccolina. pecuróne. s.m. persona incapace di far del
peccenunne. s.m./f. piccoli. male.
peccerille. s.m. bambino. pecurucce. s.m. agnello; il nato della pecora
pecchè. avv. perché; per quale ragione. al di sotto di un anno di età. Carne di agnello
pècchere. s.m. grosso bicchiere. lattante macellato. Pelle conciata di questo
pecchijetille. s.m. mattone per divisorio a tre animale, usata per guarnizioni e pellicce.
fori. Bambino che piange sempre. L'Agnello di Dio, Gesù Cristo, di cui l'agnello
pecchijúse. s.m. picchioso, ragazzo che è simbolo. Persona d'animo mite e tenero.
piange sempre. pecuzze. agg. s.m. montanaro; di montagna.
peccióne. s.f. vulva; insieme degli organi Chi vive, o è nato, in montagna.
genitali esterni femminili. Colombo. pedamènde. s.m. fondamento; ciascuna delle
pecciunáje. s.f. piccionaia; luogo o piccola strutture sotterranee di un edificio.
torre ove si tengono i piccioni. Sottotetto, pedarúle. s.f. lini; pannolino per neonati
soffitta. Loggione del teatro e i suoi usato in passato.
frequentatori, loggione del teatro per ragazzi. pedáte. s.f. pedata; impronta lasciata dal
pechèsce. s.m. frac; abito maschile da piede, spec. dell'uomo. Colpo dato col piede.
cerimonia, nero, con giacca corta davanti e Parte orizzontale di un gradino su cui si
prolungata dietro in due falde lunghe e sottili. appoggia il piede.
Marsina. pède vrascire. s.m. piedistallo circolare di
pechescine. s.m. zerbinotto; giovane galante e legno dove veniva messo
di un'eleganza ostentata. Damerino. pède. s.m. pedo; bastone nodoso usato per
pechescióne. s.f. palandrana; lunga veste da guidare le greggi dai pastori. Una delle
camera per uomo ampia e lunga. Veste lunga insegne del pontefice, costituita da un bastone
e larga. diritto sormontato da un crocifisso.
pecóne. s.m. piccone; attrezzo a mano con pedecchiúse. s.m. chi ha i pidocchi;
ferro a due punte e lungo manico, per cavar straccione, pidocchioso.
minerali, rompere il suolo duro, abbattere pedèche. s.f. pedata; impronta lasciata dal
muri, e simile. piede, spec. dell'uomo. Colpo dato col piede.
pecozze. s.f. piccozza; attrezzo a forma di Calcio. Parte orizzontale di un gradino su cui
piccone usato dai Vigili del Fuoco e in si appoggia il piede.
alpinismo spec. nelle ascensioni su ghiaccio. pedegnóne. s.m. gonfiarsi dei piedi.
pecunáte. s.f. picconata; colpo di piccone. pedegnúne. s.f. infiammazione dei piedi;
pecundrije. s.f. malinconia o melanconia; processo reattivo dei tessuti ad agenti
secondo l'antica medicina, umor nero secreto patogeni di qualsiasi natura, caratterizzato da
dalla bile. Dolce e delicata tristezza. dolore, calore, arrossamento, gonfiore della
pecunije. s.m. soldo soldi; denari, quattrini: parte lesa. Flogosi.
essere pieno di soldi. Ventesima parte della pedèje. s.f. pancetta d’agnello; a Foggia si
lira sino all'inizio della seconda guerra cucina la pancetta di agnello o di vitello;
mondiale. pancetta ripiena con uova, uva passa,
pècure. s.f. pecora; mammifero ruminante formaggio, prezzemolo e cotta nel sugo.
degli Ungulati diffuso con molte razze in tutto pedeminde. s.m. fondamento; ciascuna delle
il mondo e allevato spec. per la lana, la carne, strutture sotterranee di un edificio parte
la pelle, il latte. sotterranea delle costruzioni, che sostiene il
pecurèlle. s.f. pecorella; dimin. di pecora. peso di tutto l'edificio: gettare le fondamenta.
Piccola pecora. Nuvoletta bianca, che nella pedenagghije. s.f. moltitudine di gente.
forma ricorda una pecorella: cielo a pecorelle. pedenijèje. v. pedinare; seguire qualcuno con
pecurine. agg. anche s.m. pecorino; di pecora. circospezione, spiandone ogni mossa.
Formaggio pecorino salato, di latte intero di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pederaste. s.m. pederasta; chi pratica la pegnúne. s.f. bighe fatte con i covoni di
pederastia. paglia.
pedestalle. s.m. cavalletto di legno o di ferro pegnuráte. v. atto del pignoramento.
per il letto. pejazza. v. piazzare, collocare mettere in
pedetille. s.f. piccola scoreggia; emissione posizione.
rumorosa di gas intestinali. Peto. pejètà. s.f. pietà; sentimento di compassione
pedetóne. s.f. grossa scoreggia molto che si prova davanti alla sofferenza altrui.
rumorosa; emissione rumorosa di gas Pietà, pena, angoscia.
intestinali. Peto. pelanghelláre. s.m. colui che vende le
pèdevacile. s.m. porta catino. pannocchie lessate.
pedevèlle. s.f. pedivella; braccio di leva che pelanghille. s.f. pannocchia lessata con il
unisce il pedale della bicicletta al perno di torso con infiorescenza a grappolo in cui
movimento. ciascuno dei rami laterali forma a sua volta
pedine. s.f. pedina, ciascuno dei dischetti di grappoli. Spiga di mais, miglio, panico e altre
legno, plastica e sim. con cui si gioca a dama. graminacee.
pedofele. s.m. pedofilo; chi ha inclinazione pelastre. s.m. pilastro; elemento costruttivo di
alla pedofilia. pietra, mattoni, cemento armato, acciaio, di
pedofilije. s.f. pedofilia; deviazione sessuale sezione generalmente quadrangolare,
caratterizzata da attrazione erotica verso i destinato a sostenere archi, architravi, travi e
bambini, spesso accompagnata da forme di simile.
sadismo. pelatile. s.m. cercare il pelo nell’uovo.
peducchiarije. s.f. pidocchieria; avarizia o pele. s.m. pelo; produzione cornea filiforme di
meschinità sordida. Azione indegna per origine epidermica presente sul corpo
taccagneria o grettezza. dell'uomo e dei mammiferi.
peducchije. s.m. pidocchi; piccolo insetto pelègne. s.f. donna lenta nel disbrigarsi.
attero, con arti muniti di uncini e apparato pelemóne. s.m. uomo buono a nulla.
boccale pungitore e succhiatore, parassita di pelicchije. s.f. pelle di frutta e verdura.
vari mammiferi. Pidocchio delle piante, afide. pelinde. s.m. uomo lento.
Persona avara e meschina. pelisce. v. agg. anche s.m. patito; sofferente,
peducchiúse. agg. pidocchioso; pieno di deperito: organismo patito.
pidocchi. Taccagno, sordido, avaro. pellastre. s.f. gallina giovane.
peducchire. s.m. pettinino; piccolo pettine pèlle. s.f. sbornia di vino; ubriacatura.
Sbronza.
per togliere i pidocchi e la forfora.
pellècchije. s.f. pelle rugosa.
peduzze. s.m. piccolo piede.
pellecciáte. s.f. darseli di santa ragione.
peduzzille. s.m. piede del neonato.
pellegrine. agg. pellegrini; che viaggi,
peggio. avv. peggio; in modo peggiore.
forestiero, straniero.
peggiáne. s.m. pigiama; indumento da letto o
pellegrinaggio. s.m. pellegrinaggio;
da casa maschile e femminile, composto di
peregrinazione, esilio. Viaggio di penitenza e
giacca e pantaloni.
devozione ai luoghi santi.
pegnáte. s.f. pignatta, mattone forato per
pellicce. s.f. pelliccia; mantello di un animale
solaio.
formato di peli folti e piuttosto lunghi. Pelle di
pègne. s.m. pegno; bene mobile, del debitore
animale conciata, col suo pelo morbido e
o di un terzo, che viene consegnato al
lucente.
creditore o a un terzo designato dalle parti a
pellicchije. s.f. pelle dei peperoni o altro.
garanzia dell'adempimento di un'obbligazione.
pellidre. s.m. puledro, giovane equino.
pegnóne. s.m. pignone; in un sistema di
pellille. agg. freddo; che comunica una
ingranaggi, la ruota dentata di diametro
sensazione contraria a quella del caldo a causa
minore che ingrana in una ruota più grande.
della temperatura inferiore a quella normale o
Pignone del motorino d’avviamento dell’auto.
ambientale.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pelóne di panne. s.f. abbeveratoi, vascone pengóne. s.m. organo genitale maschile, si
dove si lavano i panni. chiama anche: “nudeche, cille, cugghije,
pelóne. s.f. grande vasca per depositare pinghe, zavezicchije, suatte, berlocche,
l’acqua attinta dal pozzo. strióne, cazze, cemececcuzze, vecille, cellóne,
pelóse. s.f. la vulva della donna; si dice anche: crèapopele”. Persona alta e poco sveglia.
(ciunne, cianne, cacchiòle, frègne, pennachije. s.m. pennacchio; ciuffo a mazzo
precchiacche, nanacche, ciaccanèlle, fiche, di penne per ornamento.
fèsse, piccióne, pelóse, spaccazze, mulagnáne, pennarúle. s.m. scrivano; impiegato che
ciaccamannazze. Femmina pelosa. redige o copia documenti di ufficio.
pelóte. s.m. pilota; chi guida una nave durante pènne. s.f. penna; formazione cornea della
pelle caratteristica degli uccelli.
la navigazione. Chi manovra un'automobile,
pennille. s.m. pennello; mazzetto di peli
un aeromobile o un altro mezzo di trasporto animali o artificiali fissati all’estremità di
pelucchère. s.f. pettinatrice, acconciatrice di un’asticciola o di un manico per dipingere,
capelli. imbiancare verniciare.
peluche. s.f. capelli lunghi.
pennine. s.m. pennino; piccola lamina
pellucche. s.f./m. peluche; tessuto con pelo
lungo e morbido, usato specialmente per metallica opportunamente sagomata per
pupazzi e simile. scrivere che si usava negli anni 40 e 50.
pelusce. s.m. fiocco; annodatura di un nastro pèntècoste. s.f. pentecoste; nel cristianesimo,
o di una cravatta in modo da formare un la festa celebrata la settima domenica dopo
fiocco. Pasqua, per commemorare la discesa dello
pelúse. agg. peloso; che ha molto pelo, che è Spirito Santo sugli apostoli riuniti nel
ricoperto di peli. cenacolo durante la celebrazione della festa
pelurije. s.f. peluria: insieme di peli sottili e ebraica di rinnovamento dell'Alleanza,
morbidi. Shabuoth (Atti 2:1-4). Per la Chiesa antica
penáce. mdd. persona o animale che da pena. costituiva l'occasione in cui si amministrava il
pènále. agg. anche s.f. penale, che concerne le battesimo.
pene giudiziarie. Clausola penale, somma pèntolacce. s.f. pentolaccia; domenica dopo
stabilita dalla stessa: pagare. la fine del carnevale gara in cui i partecipanti
pènaliste. s.m. penalista; avvocato che si bendati colpiscono con un bastone una
occupa delle cause penali. pentola di coccio piena di regali che sta
penáte. s.m./f. persone che soffrono. sospesa in alto.
pèndele. s.m. pendolo; corpo sospeso a un penzà. v. pensare; possedere e utilizzare
filo e oscillante intorno a un asse. precise facoltà mentali.
pendóne. s.m. angolo della strada. penzaminde. s.m. pensamento; attività e
pendúre. s.f. pleurite, infiammazione della facoltà l’atto del pensare.
pleure, delle vie respiratorie. penzeline. s.f. pensilina; struttura sporgente
pendúte. s.m. appuntito cosa con la punta. da un edificio oppure isolata e poggiante su
pendόre. s.m. pittore; chi conosce ed esercita colonne, per riparare dalla pioggia persone o
l’arte del dipingere. Decoratore, imbianchino. cose.
pène. s.f. pena; sanzione punitiva prevista penzerúse. agg. pensieroso; pieno di pensieri.
dalla legge come conseguenza di reato. Meditabondo.
penecelline. s.f. penicillina; antibiotico isolato penzètte. S.f. dim. di pinza pinzetta; piccolo
dal fungo. strumento a forma di pinza usato specialmente
penejóne. s.f. opinione; idea personale, da filatelici e orologiai, e in cosmetica.
convincimento soggettivo relativo a qualcuno. penzine. locuz. persino, fino a là.
penète. s.f. pineta; bosco di pini. penzire. s.m. pensieri; attività e facoltà del
penetráte. s.m. entrato. pensare.
penziunáte. agg. pensionato; che riceve una
pensione.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pepáte. s.f. pepata; cozze lessate con olio, perettèlle. s.f. bottiglia da mezzo litro di vetro
pepe e limone. usata nelle osterie e cantine.
pepère. s.m. staccio per il pepe. periclètà. s.f. correre pericolo.
pepernille. s.m. ragazzo di piccola statura. pericule. s.m. pericolo; circostanza,
peperusce. s.m. peperone; pianta erbacea situazione che può provocare un grave danno.
delle Tubiflorali a fusto eretto, foglie ovate, perizzije. s.f. perizia; fortunata vicenda.
glabre, e frutto a bacca, coltivate in molte permèsse. agg. permesso; reso possibile
varietà. Si dice anche: “paparúle”. autorizzato.
permètte. v. permettere; dare facoltà o
pèppe. s.m. Giuseppe. Diavolo.
licenza.
peppejèje. s.m. fumare la pipa. pernacchije. s.m. sberleffa; gesto
peppenille. s.m. dimin. di Giuseppe. espressione di scherno, persona di poca
peppijà. s.f. fumare la pipa. serietà.
peppijáte. v. fumato; giocato. pernice janghe. s.f. pernice bianca; con
peppijèje. s.f. fuma la pipa. piumaggio bianco nell'inverno e bruno
peppine. s.m. Giuseppe. macchiettato sul dorso nell'estate.
peppuzze. s.m. personaggio immaginario pernice. s.f. pernice uccello con corpo
carnevalesco, l’ultimo giorno del carnevale rotondeggiante e piumaggio che varia di
foggiano gli era fatto il funerale su un carro colore secondo le specie. Pernice grigia,
allegorico. starna.
pequèste. cong. perciò; quindi, pertanto, peroschefe. s.f. piroscafo; nave mercantile
tuttavia. con apparato motore a vapore.
perazze. s.m. persona sfaticata, Piccole pere pèrsiáne. s.f. persiana; imposta esterna di
selvatiche. finestra formata da stecche intelaiate
percalle. tela di cotone per fare i grembiuli. trasversalmente e inclinate in modo da lasciar
pèrce. s.m. insetto nero che si trova nelle passare l'aria e difendere dalla luce.
fave: “pappele”, penetrare. pèrsica. s.f. pesca frutto del pesco.
pèrcè. s.m. fustello per fare guarnizioni, fori pèrsóne granne. s.f. persona grande.
nella gomma o cuoio. pertengije. v. arrivò, giunse.
percettorià. s.f. esattoria delle tasse. pertóne. s.f. portone; grande porta che dà
pèrchije. s.f. lentiggine; piccola macchia sulla strada.
bruna o nera, piana, della cute. Efelidi. pertóse. s.f. Asola; piccolo taglio nel tessuto
perchiúse. s.m.viso con lentiggini. di un abito, destinato ad accogliere il
perciatille. s.m. maccheroni tipo bucatini. bottone, Occhiello; Foro. Si dice anche:
perciò. cong. perciò. quindi, pertanto, “cacchióle”.
tuttavia. pertungine. s.m. dim. di porta, portoncino;
percóche. s.f. percoca; frutto commestibile. porticina ritagliata nella sagoma di un grande
pèrde timpe. v. temporeggiare, chi ha poca portone.
voglia di fare qualcosa, prendere tempo. pertúse. s.m. buco; cavità o apertura profonda
pèrde. v. smarrire; non trovare, perdere. e stretta.
perdóne. s.m. perdono; remissione di una perulè. s.f. girare su se stesso.
colpa e del relativo castigo. peruste. agg. bruciato; che è consumato dal
perdunà. v. perdonare; assolvere qualcuno fuoco.
dalla colpa commessa. pervertì. v. sovvertire; sconvolgere la
perdunanze. v. perdonare. struttura sociale e politica.
père. s.f. pera; frutto carnoso commestibile pèrvije. s.m. luogo che da passaggio, pervio.
del pero. pèrze. v. anche s.m. perdere; cessare di
perètte. s.f. bottiglia da litro di vetro usata avere possedere. Colore rosso scuro.
nelle osterie e cantine.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pesà. v. pesare; sottoporre qualcosa o con un coperchio per non farle uscire fuori,
qualcuno a corrette misurazioni per stabilire il dopo si mettono in una pentola con
peso. pochissima acqua e un po’ di sale, si
pesande. s.f. la quantità di formaggio o ricotta strofinano per bene con le mani per far uscire
giornaliera che i pastori recano dalla tutta la sostanza viscida, si lavano per bene
campagna. nell’acqua fresca molte volte fino a, quando
pesanticchije. s.m. personaggio famoso a non esce più la schiuma. Si coprono con
borgo Croci, era definito il re dei crocesi. l’acqua, si mettono a bollire con la fiammella
Aveva un’osteria in via delle Croci. Era un bassa, si coprono con un coperchio senza mai
uomo piccolo e grasso, ma si faceva rispettare toccarle altrimenti si rinchiudono nel guscio.
da tutti per il suo carattere autoritario, durante Quando s’incomincia a sentire il bollore, si
le feste la gente li chiedeva consigli come scopre un po’ il coperchio, si mette il sale,
organizzarle e tutto si faceva dopo averli l’alloro e l’aglio tagliato a pezzettini e si
chiesto il parere. Nella sua cantina si beveva finiscono di cucinare. Si scolano, si
dell’ottimo vino e si mangiavano delle frittelle condiscono con l’olio e un po’ di menta chi la
imbottite di ricotta, “pezzefrtte de recotte” con desidera. “ tènene amóre sti ciammaruchèlle”.
dei piatti di lumache lessate e condite con olio pèsce d’aprile. s.f. pesce d’aprile; burla che si
e commodoro una delle tante squisitezze della usa fare il primo giorno d’aprile.
cucina foggiana. pèsce fujúte. s.f. sughetto con olio, aglio e
pasáte. s.f. pesata; quantità di merce pesata. pomodoro, senza pesce sugo finto.
pesatúre d’u gráne. s.m. antica operazione pèsce janghe. s.f. persona con capigliatura
per dividere il grano dalla paglia; si allestiva bionde.
l’aia (che in quel caso si chiamava anche “a pèsce. s.m. pesce; ogni animale vertebrato
pesatúre” si trasportavano i covoni: “accarrà acquatico appartenente alla classe dei Pesci |
l’usìlle”, con i carrettoni che si usavano nei Pesce ago, con corpo sottilissimo e scheletro
campi e si scaricavano sull’aia, dove le osseo, molto comune nel Mediterraneo | Pesce
giumente “ ‘i jummènde” giravano, affiancate dorato, rosso, carassio | Pesce gatto, delle
e legate, per tutta la mattinata, guidate da un acque dolci americane ed europee,
contadino, affinché il grano si dividesse dalla caratterizzato da scheletro osseo, capo tozzo e
paglia. lunghi barbigli impiantati attorno alla bocca |
pesatúre. s.m. pesi, antica operazione per Pesce lucerna, osseo, grigio brunastro, con
dividere le fave secche dalla paglia, occhi piccoli, bocca rivolta verso l'alto, che
l’operazione consisteva nel far girare in tondo può rigonfiare fortemente l'addome | Pesce
due cavalli, tenuti a centro dal padrone che luna, a corpo compresso, scheletro osseo, dai
tiravano delle lamiere dentate con sopra dei magnifici colori rosso, azzurro, rosa e argento,
pesi e sotto le fave a questa maniera si comune nei mari caldi | Pesce martello, squalo
triturava la paglia e venivano fuori le fave, con capo arrotondato estendente lateralmente
successivamente veniva fatta la “ventilatura”. con due lobi alle cui estremità stanno gli occhi
pescà. v. pescare; catturare, o cercare di | Pesce palla, osseo, massiccio e spinoso, con
catturare, pesci o altri animali acquatici con grossi caratteristici denti e capacità di
rete, amo, nassa, fiocina. rigonfiarsi a palla | Pesce persico, osseo,
pescáje. v. pescai. d'acqua dolce con corpo compresso verdastro
pescarije. s.f. pescheria; negozio dove si e strisce nere | Pesce ragno, trachino | Pesce
vende il pesce. rondine, osseo, con pinne pettorali sviluppate,
pèsce fujúte. s.m. sugo finto; in una pentola si spec. le superiori che gli consentono voli
mette olio, aglio, prezzemolo, capperi, sale, planati sull'acqua; Rondine di mare | Pesce
origano, pepe e pomodori e si fanno cucinare. San Pietro, osseo, comune nel Mediterraneo,
pèsce ‘nda carrozze. s.f. lumachine; si con capo e corpo compressi lateralmente,
prendono le lumachine, si fanno spurgare in piastre ossee al margine dorsale e ventrale e
un colapasta per un paio di giorni e si coprono piume dorsali e anali a raggi cartilaginei |

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Pesce sega, cartilagineo, con caratteristico pesene. v. battere; fare una serie di colpi su
rostro munito ai lati di robusti denti, raro nel qlcu. o qlco., con vari mezzi e per vari fini.
Mediterraneo | Pesce spada, osseo, privo di pesille. s.m. piselli; pianta annua rampicante
squame, nero, con il muso allungato in una delle Papilionacee, con foglie composte
spada appuntita, pescato per le carni pregiate | terminate da viticci, grandi fiori a corolla
Pesce tigre, piranha | Pesce trombetta, papilionata, frutti con semi commestibili.
pesciolino osseo a corpo ellissoidale e Legume della pianta omonima, contenente
allungato, con muso tubolare e occhi numerosi semi commestibili. Pene.
sviluppatissimi. Pesce volante, pesce osseo pestagne. s.m. un collettino attaccato al
marino con grandi pinne pettorali, capace di girocollo della camicia; “ éje de pestagne ‘u
balzare sull'acqua. cullette”.
pescelicchije. s.m. piccolo scolo d’acqua. pèste de criatúre. s.f. persona, spec.
pescene. s.f. piscina, vasca di dimensioni bambino, molto vivace e turbolenta: quel
medie o grandi, usata per fare il bagno e per ragazzino è una vera peste.
nuotare | Complesso di opere che serve per pèste. s.f. peste, termine che nel medioevo era
l'esercizio del nuoto e che comprende, oltre la applicato indiscriminatamente a tutte le
vasca natatoria, tutti i servizi accessori. malattie epidemiche fatali. Nel 1656 a
pèscenúce. s.f. nocepesca; frutto piccolo, Bovino, San Severo, Cerignola, Troia e
liscio e profumato di una varietà di pesco. Foggia scoppiò una terribile pestilenza,
Pescanoce. morirono migliaia di persone.
pescetille. s.m. dimin. di pesce, persona pestóle di capille. s.f. pistola per i capelli.
inesperta al gioco. pestóle. s.f. arma da fuoco portatile
pèsche. s.f. pesca; frutto del pesco. individuale, a canna corta, impugnata gener.
pèschèrije. s.f. pescheria; nell’ambito del con una sola mano: pistola automatica,
palazzo di Federico II di Svevia vi fosse una mitragliatrice. Pistola a spruzzo, apparecchio
pescheria ornamentale alimentata da un pozzo a forma di pistola per verniciatura uniforme
il cui sito corrisponde all’attuale fontana mediante aria compressa.
pozzo rotondo: “Puzze retunne” di piazza pestóne. s.m. pistone del motore.
Federico II. pestόre. antiq. s.m. fornaio; chi fa o vende il
peschescióne. s.m. uomo grosso e obeso.
pane. Panettiere. Si dice anche: “pistóre”.
Zerbinotto.
pesule. s.m. pendente, pesolo.
pesciacchije. s.f. urina o orina; liquido
petè. v. chiedere; avanzare una pretesa,
giallastro prodotto della secrezione renale.
prospettare o esprimere un desiderio,
pesciaiúlle. s.m. pescivendolo; venditore di
un'esigenza e sim. per ottenerne il
pesce al mercato o in una bottega.
soddisfacimento.
pesciatúre. s.m. pitale, orinatoio, vespasiano.
petecagne. s.f. pedicagna; base sormontata
pescragghióne. locuz. sesto giorno.
dalla statua o santo.
pescráje. locuz. terzo giorno.
petetille. s.m. peto, fuoriuscita di gas
pescrille. locuz. quarto giorno.
d’allintestino.
pescróne. locuz. quinto giorno.
petetóne. s.m. petone; grande peto,
pèse. s.m. peso; forza di attrazione della Terra
fuoriuscita di gas d’allintstino.
sui corpi posti alla sua superficie,
petevellà. v. pedalare; attivare un congegno o
proporzionale alla loro massa, dipendente
una macchina a pedali, specialmente in
dalla latitudine e dall'altezza sul livello del
bicicletta.
mare.
petevèlle. s.f. pedivella della bicicletta.
peselà. s.f. appoggiarsi facendo forza.
petevellije. s.f. pedala.
peseláte. s.f. penzolante.
pèttele de Natále. s.f. pettole di Natale; si
pèsele pèsele. agg. intatto; che non è mai stato
prende la farina, si mette su una spianatoia e
toccato.
si fa il buco in mezzo. Si prende l’acqua, si
pèsele. agg. intero; che ha tutte le sue parti.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
scioglie il sale e il lievito di birra e si mescola pettenáte. s.m. pettinato.
nella farina con il bicarbonato, s’impasta per pettene. s.m. pettine; oggetto di corno,
bene e si lavora una pasta un po’ molle. Si plastica, legno e sim. usato per ravviare o
prende una pentola alta si mette la pasta e si tenere fermi i capelli, costituito da una fila di
copre con un panno di lana, si fa lievitare per denti tenuti insieme da una costola.
due ore. Quando la paste è lievitata, si prende pettenecille. s.m. pettinino; piccolo pettine.
una padella e si fa bollire l’olio, a parte si pettenèsse. s.m. pettine; oggetto di corno,
prende un piatto con l’olio freddo si bagna il plastica, legno e sim. usato per ravviare o
palmo delle mani, poi si prendono dei pezzi di tenere fermi i capelli, costituito da una fila di
pasta che si allungano per circa quindici denti tenuti insieme da una costola,
centimetri e s’immergono nell’olio. Le pettole fermacapelli femminile.
appena si gonfiano, si girano da entrambi i lati pettenine. s.m. pettine piccolo tascabile.
facendole indorare, si scolano e si mangiano pettóre. s.m. pittore, imbianchino.
ben calde. petturále. s.m. pettorale striscia di cuoio
petigne. s.m. nido di mignatte. messo al cavallo, per tirare il carretto.
petinije. s.m. erpete; macchiolina biancastra petusce. s.m. persona rammollita.
sul viso, sfogo delle labbra dopo una febbre. peveráde. s.m. brodo, salsa ricavata da vari
Impetigine. ingredienti pesti nel mortaio.
petráte. s.f. pietrate, sassate. pevire. s.m. piviere dorato; uccello di piccole
petreià. s.f. sassaiola: lancio ripetuto di sassi. dimensioni, becco corto e lunghe ali a punta.
Battaglia con i sassi, spec. fra ragazzi. peze. s.m. polso; regione compresa tra
petrejáte. s.f. sassaiola. avambraccio e mano. Braccialetto, massiccio.
petrene. s.f. pietrina dimin. di pietra; piccolo Striscia di cuoio o di metallo che assicura
cilindro di cerio e ferro che provoca scintille l'orologio al polso.
negli accendini automatici. pèzza ‘mbosse. s.f. agg. sciatta; donna sciatta
petrine. s.m. dimin. di Pietro. negligente, trasandata, nella cura della propria
petrocchele. s.m. bernocolo; piccola persona, nel lavoro e sim. Trascurata.
protuberanza cranica naturale o dovuta a pezzaiulle. s.m. sughetto fatto di olio, aglio,
contusione. origano e pomodori.
petruccèlle. s.f. piccola pietra, ghiaia. pèzzajulle. s.m. straccivendolo, cenciaiolo.
petrulire. s.f. petroliera; nave per il trasporto pezzarèlle. s.f. orecchiette grandi,
dei combustibili liquidi. “schiacciate” fatti in casa con farina oscura.
petrusine. s.m. prezzemolo. Pianta erbacea Piccola torta.
delle Umbellali, bienne, con infiorescenza a pezzarille. s.m. piccoli pezzi.
ombrella, foglie frastagliate, aromatiche, utili pezzáte. s.f. un pezzo, una parte di pane.
in cucina. pèzze da pide. s.f. verza; varietà di cavolo a
petrúzze. s.m. vezz. di Pietro. foglie commestibili. Maltrattare una persona.
pettà. s.f. pittare, colorare, dipingere. pèzze pi pide. s.f. pezze per i piedi; stracci
pèttela ‘ngúle. s.m. lembo di stoffa che calzati dai soldati durante la guerra al posto
serviva a reggere i pannolini dei neonati. delle calze.
pèttele. s.f. frittelle di pasta di pane che si pèzze. s.f. ritaglio di stoffa. Campo di grano
fanno per tradizione alla vigilia di natale in ecc…
attesa del pranzo fatte con: farina, acqua, sale, pezzecallande. agg. cavilloso; che usa cavilli,
olio e lievito di birra. Lembo d’indumento persona che la vuol vincere sempre lui.
intimo, per lo più sottana, che fuoriesce dal pezzecaróle. s.f. pianta selvatica col riccio
vestito per sciattezza. simile alla castagna.
pettenà. v. pettinare; ravviare o riordinare i pezzecà. v. sorprendere; cogliere
capelli col pettine o con la spazzola. all’improvviso. Cogliere qualcuno sul fatto.
Spettinare. Sottoporre le fibre tessili alla pezzecáte. locuz. prendere in giro una
pettinatura. persona. Colto sul fatto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pezzechille. s.m. pizzicotto; pizzico, dato con piacènde. v. secondare; favorire, aiutare,
le dita, con intenzione affettuosa, per assecondare: secondare i desideri di qlcu.
grossolano complimento e sim. Adulare gli altri.
pezzefritte de sant’Anne. s.f. frittelle di piacenzà. v. piacere.
sant’Anna; si prende la farina, si mette su una piacère. v. piacere; andare a genio, riuscire
spianatoia e si fa il buco in mezzo. Si prende gradito.
l’acqua, si sciolgono il sale e il lievito di birra piagènde. s.f. grazia, piacente.
e si mescola nella farina con il bicarbonato, piáne da cróce. s.f. piana della croce; da una
s’impasta per bene e si lavora una pasta un croce collocata alla sommità di una colonna,
po’ molle. Si prende una pentola alta si mette in pietra calcare sostenuta da quattro scalini
la pasta e si copre con un panno di lana, si fa circolari. Su una facciata della croce è scolpita
lievitare per due ore. Quando la pasta è
la Vergine Maria SS. col bambino Gesù, e
lievitata, si prende una padella e si fa bollire
l’olio, a parte si prende un piatto con l’olio sull’altra Gesù crocefisso tra san Giovanni
freddo si bagna il palmo delle mani, poi si Evangelista e Maria Maddalena: secondo
prendono dei pezzi di pasta si sciaccia tra le alcuni storici fu eretta per ricordare la vittoria
mani formando una pizzella s’immergono dell’Imperatore Carlo V° riportata sui francesi
nell’olio. Le pizze fritte appena si gonfiano, si l’8 marzo 1528. A Carlo V° D’Asburgo era
girano da entrambi i lati facendole indorare, si contestato il dominio in Puglia dal re francese
scolano e si condiscono col pomodoro cotto, Francesco I°. Foggia fu invasa quasi
formaggio e mozzarella, si mangiano ben contemporaneamente, da due punti opposti
calde. dai due eserciti in lizza che si scontrarono con
pezzefritte ce’a recotte. s.f. pizzelle semplici,
incredibile furore proprio nell’abitato e
ripiene di ricotta, normalmente si fanno in
occasione della festa di sant’Anna: “Quando il sangue scorreva a rivoli e la città
“pezzefritte e ciamaruchèlle”. ridotta a un ammasso di rovina, la vittoria
pezzelà. v. pizzicare; prendere o stringere arrisa a Carlo V in seguito al rabbioso
accostando la punta del pollice e dell'indice: intervento di tutti foggiani”.
pizzicare un braccio. piante d’a máme. s.f. palmo della mano.
pezzeláte. v. anche agg. pizzicato; stretto fra piante d’u pède. s.f. pianta del piede.
due dita. piante. s.f. pianta; ogni vegetale, erbaceo,
pezzèlle. s.f. frittelle; impasto dolce o salato arbustivo o arboreo. Parte inferiore del piede.
unito ad altri ingredienti e fritto in olio o Parte inferiore della scarpa: stivali a pianta
grasso. larga.
pezzendarije. s.f. pezzenteria; condizione di piastre. s.f. piastra; lastra di legno, metallo,
pezzente. Atto, comportamento da pezzente. pietra, calcestruzzo, vetro o altro, di vario
Miseria. spessore, adibita a usi diversi. Piastra della
pezzènde. s.m./f. pezzente; chi vive di serratura, la parte piana, visibile, della
elemosina. Persona miserabile, meschina. serratura. Fornello elettrico nel piano di
Straccione. cottura di una cucina. Parte dell'orologio ove
pezzetèlle. s.f. pezzuola; piccolo pezzo di sono collocati i vari meccanismi. Antica
tessuto. Fazzoletto, da naso, da testa e sim. moneta d'argento coniata in Italia nel XVI sec.
Cencio. piastrellà. v. piastrellare; rivestire con
pezzille. agg. freddo; che comunica una piastrelle.
sensazione contraria a quella del caldo. piastrèlle. s.f. piastrella dimin. di piastra.
spiffero d’aria, infreddolirsi. Laterizio di cemento smaltato, maiolica,
pezzinde. s.m./f. pezzenti. marmo artificiale, porcellana o altro per
pezzotte. s.m. pezzo di legno. coprire pavimenti o rivestire muri. Sasso
spianato di cui si servono i ragazzi per certi
giochi.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
piastrelliste. s.m. piastrellista; operaio che picchióse. agg. piagnucolosa; che piagnucola.
mette in opera le piastrelle. Querulo.
piastrine. s.f. piastrina; dimin. di piastra. picchiúse. s.m. chi piange frequentemente.
Piastrina di riconoscimento, targhetta di picciafuche. s.m. sobillatore, chi fomenta una
metallo con gli estremi d’identificazione, che discussione.
ogni soldato porta con sé. piccióne. s.f. la vulva della donna; si dice
piatte d’a banne. agg. piatti della banda; anche: (cianne, ciunne, fiche, precchiacche,
dischi di ottone o bronzo incavati nella faccia frègne, cacchióle, fèsse, ciaccanèlle,
interna, con due prese esterne centrali, che si mulagnána nère, pelóse, spaccazze, nanacche,
battono fra loro a colpi striscianti alternati. ciaccamannazze). Colombo.
piatte grusse. agg. piatto grande di terracotta. pida a papále. s.m. piedi piatti.
piatte. agg. piatto; recipiente quasi piano, pide de purche. s.m. palanchino; barra
solitamente tondo, di porcellana o ceramica, d'acciaio con estremità a cuneo e a punta,
nella quale si servono e si mangiano le pide. s.m. piede; segmento distale dell'arto
vivande | Piatto fondo, per la minestra. Piatto inferiore del corpo umano. Si dice anche:
ovale, da portata, per recare in tavola le “pède”.
vivande. In vari giochi di carte, il denaro della pidestalle. s.f. cavalletto di ferro per il letto.
posta che i giocatori mettono in un corretto pidete. s.m. peto; fuoriuscita di gas
recipiente e il recipiente stesso. dall'intestino.
piattèlle. s.m. piattello; disco a forma di pièrine. s.m. dimin. di Pietro.
piatto per vari usi: il piattello del candeliere. pigghià ‘ndo mastrille. locuz. adescare;
Bersaglio mobile di forma appiattita e prendere in trappola.
tondeggiante che è lanciato in aria da una pigghià. v. prendere. affrontare con decisione
corretta macchina e al quale si spara col una situazione problematica.
fucile. pigghiáte. v. acciuffato, colto, preso.
piattille. s.m. piattino dimin. di piatto. pigghijà de pitte. v. affrontare con decisione.
piattine. s.m. piattino da caffè o dolce. pigghijanne. v. prendendo.
Sottocoppa per bicchierino, tazzina, e sim. pigghije. v. prende.
piatúse. agg. pietoso, di chi si lamenta; che pigiamille. s.m. pigiama piccolo.
sente pietà.
pignáte. s.f. pignatta; pentola, festa della
piazzà. v. piazzare; collocare, mettere in
pentolaccia. Durante la festa della pentolaccia,
posizione.
piazze. s.f. piazza; elemento della città nel periodo di carnevale si rompe la pignatta
originato dall'allargamento di una via, con riempita di caramelle e cioccolatini. festa
funzione di nodo nella rete stradale, svariate della pentollaccia.
funzioni urbanistiche e importanza pignatille. s.m. pentolino dimin. di pentola.
architettonica. pigne d’úve. s.m. grappolo d’uva;
picca picca. avv. poco poco; in piccola infiorescenza o infruttescenza formata da fiori
misura, scarsamente. o frutti peduncolati sopra un asse centrale
piccele. piccola misura di capacità per l’olio allungato.
di gr. 25. pigne. s.m. pegno; bene mobile, del debitore o
picchijàte. s.m. picchiatello, chi è un po’ di un terzo, che è consegnato al creditore o a
toccato di mente. un terzo designato dalle parti a garanzia
picchije. v. frignare; piagnucolare in modo dell'adempimento di un'obbligazione. Nei
continuo e noioso. giochi di società, oggettino depositato da chi
picchijetille. s.m. bambino che piange perde e riscattabile solo a penitenza fatta.
sempre. Mattone per divisori a tre fori. pignóne. s.m. meta fatta con covoni.
picchijettáte. s.f. picchiettatura; un tessuto a pignulà. v. lavorare il tessuto di lino,
palline colorate. pignolare.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pignúle. s.f. pigna, pioli; il cono dei pini e di pile d’acque. s.m. pelo d’acqua.
qualsiasi conifera, quando è legnoso e pile de gamme. s.m. pelo di gamba.
allungato; Strobilo. pile de l’acque. s.f. pila dell’acqua.
pijastre. s.f. piastra; lastra di legno, metallo, pile de láne. s.m. pelo di lana; peluria dei
pietra, calcestruzzo, vetro o altro, di vario panni di lana.
spessore, adibita a usi diversi. Piastra della pile de palle. s.m. peli dei testicoli.
serratura, la parte piana, visibile, della pile de pinghe. s.m. pelo del pene.
serratura. Fornello elettrico nel piano di pile de vrazze. s.m. pelo delle braccia.
cottura di una cucina. pile e contropile. s.m. pelo e contropelo; fare
pijastrèlle. s.f. piastrelle dimin. di piastra; per il pelo e il contropelo, radersi per un verso poi
rivestimento; laterizio di cemento smaltato, per il contrario.
maiolica, marmo artificiale, porcellana o altro pile sópalènghe. s.m. peli sulla lingua, non
per coprire pavimenti o rivestire muri. Sasso avere peli sulla lingua, parlare con assoluta
spianato di cui si servono i ragazzi per certi sincerità.
giochi. pile sópostomeche. s.m. pelo sullo stomaco,
pije. s.m. Pio da Pietrelcina; al secolo essere crudele, insensibile.
Francesco Forgione, nato a Pietrelcina in pile sott’e vrazze. s.m. peli ascellari.
provincia di Benevento, alle cinque del pile. s.m. pelo; produzione cornea filiforme di
pomeriggio del 25 maggio 1887. Nel 1915 origine epidermica presente sul corpo
operò a Foggia nel convento dei padri dell'uomo e dei mammiferi. Insieme dei peli
cappuccini di S. Anna in via S. Antonio al di una persona o di un animale.
civico n. 24, stette sei mesi, ma per motivi di pindúre. antiq. s.f. pittura; arte, tecnica,
salute fu trasferito nel convento di S. attività del dipingere.
Giovanni Rotondo, dove gli apparvero sul pinele. s.f. pillola; preparazione farmaceutica
corpo, nel 1918, i primi segni delle stimmate di forma tondeggiante, per uso orale, ottenuta
della crocifissione di Gesù. Morì a S. mescolando al farmaco un eccipiente, e
Giovanni Rotondo (FG) il 23/09/1968. Il 2 ricoperta da uno strato di gelatina, cheratina o
maggio è proclamato beato. Il 16 giugno del sim. Pillola anticoncezionale.
2002 è canonizzato proclamato santo. Il suo pinghe palline. mdd. pinco pallino una
nome è inserito nel calendario liturgico alla persona qualsiasi.
data del 23 settembre. Il monumento erettogli pinghe. s.m. organo genitale maschile, si
a Foggia nella piazza omonima, è opera dello chiama anche: “nudeche, cille, cugghije,
scultore Franco Campanaro di Loreto; è stato suatte, zavezicchije, strióne, berlocche,
inaugurato il 9//10/1963. pengóne, cazze, cemececcuzze, vecille,
pijumbáte. v. piombare; chiudere o sigillare cellóne, crèapopele”.
con il piombo: piombare i carri ferroviari; pinucce. s.m. vezz. di Giuseppe
piombare un dente. Otturare una carie pinze. s.f. pinza; utensile costituito da due
dentaria. branche d'acciaio, unite da una cerniera, usato
pile ‘mbitte. s.m. peli sul petto. per afferrare, stringere, strappare e sim.
pile ‘nda l’uve. s.m. pelo nell’uovo; cercare il Strumento di presa a due branche dentate o
pelo nell'uovo, essere minuzioso e pignolo no: pinza chirurgica. Ciascuna delle chele dei
fino all'assurdo. crostacei e degli scorpioni.
pile ‘ndè rècchije. s.m. peli nelle orecchie. piombe. s.m. piombo; elemento chimico,
pile ‘ndo náse, s.m. peli nel naso. metallo, molle, di colore grigio, diffuso in
pile ‘ngarnáte. s.m. pelo radicale, sottilissima natura spec. come solfuro dal quale si ricava;
estensione di una radice, con funzione di usato per accumulatori, per antidetonanti e per
assorbimento. leghe speciali; SIMB. Pb.
pile ‘ngúle. s.m. peli nell’orifizio. piombe de carte. s.m. piombo; sprovvisto di
pile a castóre. s.m. momento propizio. una determinata carta nel gioco a tresette.
pile d’a ciunne. s.m. peli del pube.

252
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pippe. s.f. pipa; strumento per fumare, piseme. s.m. carico; operazione del caricare.
formato di un piccolo recipiente gener. pisete. s.f. pisside; nella liturgia cattolica,
tondeggiante (‘fornello’) di legno e sim., nel vaso di argento o di altro metallo, dorato
quale si calca il tabacco, e di un cannello per all'interno, con coperchio, nel quale si
aspirare: caricare, fumare. conservano le particole consacrate. Ciborio.
pippejóne. antiq. s.m. piccione; colombo, pistrenáje. s.m. mugnaio; chi per mestiere
piccione viaggiatore, usato per trasportare macina grano o granaglie al mulino.
messaggi, in quanto capace di ritornare al pistrine. s.m. luogo dove si frangeva il grano
luogo da cui è partito. nei mortai.
pippije. s.m. beccuccio; della pipa. pistulènze. s.m. peste; malattia infettiva
piráte. s.m. pirata; chi si dedica alla pirateria. epidemica degli animali (roditori) e
pire pire. s.m. piro piro; uccello ittiofago con dell'uomo, che si manifesta in forma
zampe e becco sottili, piumaggio di color bubbonica o polmonare. Denominazione di
grigio o bruno e bianco inferiormente, vivente varie malattie di animali: peste bovina, suina.
presso gli stagni o i fiumi. Fetore, puzzo.
piripicchije. s.m. citrullino pezzo di stoffa pitete. s.m. peto; fuoriuscita di gas
che sta al centro del basco. dall’intestino.
pirne. s.m. perno o pernio; organo pittagium. s.m. nome di rioni foggiani voluti
d'accoppiamento che permette a una parte di da Carlo d’Angiò, dopo gli Svevi, gli
macchina di ruotare rispetto all'altra: il perno Angioini contribuirono ad ampliare la città,
della bilancia, dell'orologio. Sostegno che contava 7 rioni detti Pittagia.
principale: il perno del racconto, della pittagium dei cambii. s.m. rione Cambii,
famiglia. Fulcro. Responsabile. centro commerciale di banche e cambi, zona
pirzaluteme. agg. penultimo; che in una santa Chiara e via arpi.
sequenza, una serie, e simile precede pittagium maniaporci. s.m. rione
immediatamente l'ultimo. Maniaporci, zona Croci e via Fuiani.
pisatúre. s.m. pestello: utensile col quale si pittagium palatii. s.m. rione di palazzo reale,
pesta nel mortaio. comprendeva il palazzo imperiale e si
pisc’è pisce. s.m. scommessa che ha un estendeva dal convento di san domenico fino
oggetto migliore. a l’attuale via Manzoni nei presi dell’Epitafio.
pisce. v. piscia; mingere. pittagium sanctae mariae. s.m. rione di S.
piscià. v. pisciare: urinare. Maria, comprendeva dalla chiesa madre, oggi
pisciacchije. s.f. urina o orina; liquido cattedrale, porta reale e fino a l’epitaffio, un
giallastro prodotto dalla secrezione renale. nucleo sviluppatosi attorno al duomo.
pisciajulle. s.m/a. pescivendolo; venditore di pittagium sanctae thomae del gufo. s.m.
pesce al mercato o in una bottega. rione di san Tommaso del gufo, zona san
pisciasotte. s.m. chi si fa la pipì addosso. Tommaso.
pisciáte. v. urinata o orinare. pittagium sancti angeli. s.m. rione di S.
pisciatúre. s.m. orinale; recipiente usato per Angelo, sviluppatosi attorno alla chiesa di S.
orinare. Pitale, vespasiano. Angelo e via le maestre, oggi sostituito da
pisciavennèlle. s.m. petardo; antico mortaio palazzo di città.
da attaccare direttamente alla porta o al muro pitte. s.m. petto; parte anteriore del torace
da abbattere. Rudimentale bombetta di carta umano, fra il collo e l'addome | Battersi il
che si fa esplodere durante feste e sim. petto con le mani, in segno di dolore,
Detonante, posto sulle rotaie, che esplode al pentimento e simile.
passaggio del treno per richiamare l'attenzione pittemúse. agg. difficoltoso; pieno di
del macchinista o segnalare pericoli. difficoltà. Difficile. Scontroso, suscettibile.
pise. s.m. pesi; unità di peso del kilogrammo.
Pesare.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pittime. agg. petulante; che usa modi plenetudene. s.f. moltitudine; grande quantità
fastidiosi e inopportuni, che dimostra di cose. Insieme di molte persone, la folla, la
petulanza: noioso. massa.
piúcce. s.m. vezz. di Pio. plèure. s.f. pleura; doppia membrana sierosa
piuccille. s.m. dimin. di Pio. che riveste i polmoni e aderisce alla superficie
piumbáte. s.f. piombatura; mettere il sigillo costale del torace.
con il piombo, otturazione col piombo. plúre. s.m. pianto; versamento di lacrime per
piurne. s.m. cielo pieno di nuvole quando sta
sfogo di dolore o altri sentimenti.
per piovere.
pluvije. s.f. pioggia; precipitazione
pizza vajà. s.f. pizza rustica fatta con uova,
atmosferica di particelle d'acqua sotto forma
prosciutto e latticini.
di gocce con diametro superiore a mezzo
pizza dolce. s.f. torta; dolce tondo cotto al millimetro. Pioggia acida, acqua piovana
forno, solitamente a base di farina, latte, inquinata dai residui di combustione contenuti
uova, zucchero, con aggiunta di ingredienti in fumi industriali, dannosa spec. per colture e
vari. vegetazioni.
pizzaiulle. s.m. pizzaiolo; chi fa le pizze. po’. avv. poi, dopo; in seguito.
pizze ‘u corse. s.m. all’angolo del corso. pocchele. s.m. bicchiere piccolo.
pizze a stráde. s.m. angolo di una strada. póche de fite. s.m/f. gente da niente.
pizze ck’i pertúse. s.f. focaccia di farina póche fa’. avv. recentemente; da poco tempo.
scura: “gráne garze” condita con aglio, sale, póche. avv. poco; in piccola misura.
origano, ed olio, in uso presso i crocesi. poèsije. s.f. poesia; arte e tecnica di esprimere
pizze de granedinije. s.f. pizza di granturco, in versi esperienze, idee, emozioni, fantasie e
si mangia durante l’inverno condita con simile.
acciughe, uva passa, pepe, e olio abbondante. poète. s.m. poeta; chi compone poesie.
pizze de mèrde. s.m. persona inaffidabile. pogghije de ciucculáte. s.f. tavoletta di
pizze e ponde. v. camminare dall’inizio della cioccolata.
strada fino alla fine. pogghije. s.f. tavoletta.
pizze faveze. s.f. monete false. polece ‘nda rècchije. s.f. pulce nell'orecchio;
pizze fritte. s.f. frittelle semplici o ripiene di sospetto, pensiero molesto e simile.
ricotta, di formaggio, di pomodori, di latticini. polece. s.f. pulce; insetto di piccole
pizzèrije. s.f. pizzeria; locale pubblico in cui dimensioni, agile saltatore, con corpo
si preparano e si servono pizze e, spesso, altri compresso lateralmente e privo di ali,
piatti. apparato boccale pungitore e succhiatore, che
pizze. s.f. pizza; sottile focaccia di pasta si nutre di sangue dell'uomo o degli animali
lievitata, condita con olio, mozzarella, domestici. Gioco al quale partecipano più
pomodoro, alici o altro e cotta in forno. giocatori che tentano di far saltare gettoni
Specie di focaccia rustica o di schiacciata. d'osso o di plastica sopra quelli
Cosa o persona estremamente noiosa. dell'avversario. Mercato delle pulci, mercato
pizze d’u cineme. s.f. pellicola di oggetti vecchi o usati. Microspia. Cimice.
cinematografica custodita in un'apposita polfirèje. s.m. porfirio, roccia vulcanica.
scatola rotonda e piatta. pollastre. s.f. pollastra; gallina giovane.
pizzecallande. s.m. attaccabrighe; chi si polmènde. s.f. pietanza, minestra di fave e
comporta in modo litigioso e provocatorio. lenticchie.
pezzètte. s.f. pizzetta; pizza di piccole polpe. s.f. polpa; carne macellata muscolosa
dimensioni. senz'osso e senza grasso.
pizzille. s.m. pizzicotto. polte. s.f. minestra intriso di farina cotta.
plège. s.f. cauzione; deposito di una somma di poltróne. s.f. poltrona; sedia a braccioli.
denaro, di titoli e sim. a garanzia di un polvere ck’a ddóre. s.f. cipria; polvere
determinato comportamento.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
finissima di riso e amido, usata per la cosmesi 1.868 abitanti. Nel 1561 aveva 2.781 abitanti.
della pelle. Nel 1595 aveva 4.500 abitanti. Nel 1688
polvere smacchiande. agg. anche s.m. aveva 8.000 abitanti. Nel 1725 aveva 10.000
detersivo; che serve a detergere. Ciascuna abitanti. Nel 1798 aveva 17.273 abitanti. Ma
delle sostanze, gener. derivate da idrocarburi, nel 1741 per accertare il numero degli abitanti
che, sciolta in acqua in luogo del sapone, si cominciò a fare ricorso “all’anonciario” e
serve per pulire corpi solidi. cioè ai dati offerti dai parroci che durante la
polvere. s.f. polvere; terra arida scomposta in Pasqua facevano il giro per le case per le
minutissimi frammenti che, per la sua benedizioni, senza conteggiare i pastori
leggerezza, può sollevarsi dal suolo, fluttuare abruzzesi che vi soggiornavano per sei mesi.
nell'aria e ricadere depositandosi su persone e Nel 1800 vi erano 20.000 abitanti. Nel 1861
cose. vi erano 34.052 abitanti. Nel 1881 anno
pombe da beschelètte. s.f. pompa per la bici. dell’unificazione Nazionale vi erano 40.283
pombe de l’acque. s.f. tubo per l’acqua. abitanti. Nel 1901 vi erano 53.151 abitanti.
pombe du flitte. s.f. pompa d’insetticida. Nel 1926 vi erano 89.497 abitanti. Nel 1951
pombe funebre. s.f. pompe funebri; vi erano 97.386 abitanti. Nel 1999 vi erano
cerimonie e onoranze per un funerale. 154.891 abitanti.
pombe. s.f. pompa; macchina destinata a popele. s.m. popolo; complesso degli abitanti,
compiere lo spostamento di sostanze liquide, inseriti in un ordinamento civile, di uno Stato
gassose o solide allo stato granulare o o di una città.
polverulento porche. s.f. superficie di terreno da seminare
póme d’Adáme. s.m. pomo d'Adamo, a mano.
prominenza della cartilagine tiroidea della porfede. s.f. porfido; roccia magmatica
laringe nella parte anteriore del collo. effusiva composta in prevalenza da quarzo e
póme. s.m. pomo; mela ogni frutto simile alla ortoclasio, usata per monumenti,
mela. Falso frutto commestibile, la cui parte pavimentazioni e simile.
carnosa deriva dal ricettacolo rigonfiato. pullastre. s.f. ragazza attraente e disponibile.
Oggetto simile per forma a una mela, purche. s.m. maiale.
destinato a vari usi od ornamentale. purcelluzze. s.m. porcellino; manicaretto di
ponce. s.m. punch; bevanda preparata con Natale che si ottengono dalla pasta avanzata
acqua bollente, rum o altro liquore fortemente dalle cartellate, si fa un cingolo lungo di due
alcoolico, zucchero e scorza di limone. centimetri di spessore, e si taglia ogni due
ponda d’ache. s.f. punta d’ago. centimetri, si friggono nell’olio e poi
ponde. s.f. punta; estremità aguzza e pungente s’immergono nella sapa o vincotto,
di qlco.: la punta del coltello, di uno spillo, normalmente si davano ai bambini per non
della lancia. Estremità superiore, parte dargli la cartellata.
terminale: la punta della vela. La punta del purcille. s.m. maialino.
campanile, la cima. Camminare in punta di porta arpáne, sipontina o parta granne. s.f.
piedi, reggendosi quasi sulle dita per non fare una delle cinque porte di Foggia la più grande
rumore. delle mura di cinta ancora esistente in via
ponne. s.m. potere; autorità suprema della Repubblica e via San Lazzaro.
nell'ambito di una comunità o di uno Stato. porta ecana, troia o sant’Agostino. terza
Comando. porta di Foggia in senso antiorario partendo
ponta ponte. s.f. estremità; parte estrema, dalla attuale porta grande, una volta ubicata
punto terminale, orlo, lembo. pressappoco dov’è attualmente la chiesa di
ponte. s.f. Ponte. sant’Agostino in via arpi non più esistente.
ponzò. s.m. rosso fuoco. porta luceria o nóve. s.f. la seconda porta di
popelazijóne. s.f. popolazione, Foggia nel Foggia in senso antiorario partendo da porta
1447, quando fu istituita con gli aragonesi la grande, una volta ubicata all’altezza della
“Dogana per la mena delle pecore”, aveva attuale chiesa di san Tommaso, fu costruita

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
nel 1642 e demolita nel 1867, non più Settecento. Lettiga per ammalati.con due
esistente. stanghe.
porta reale, piccola. s.f. quarta porta su via portaquaglije. s.m. ruffiano; chi spec.
Garibaldi all’altezza della banca commerciale agevola gli amori altrui. Mezzano.
tra via Duomo e corso Garibaldi, non più portaretratte. s.m. portaritratti; cornice o
esistente. custodia per mettere in vista fotografie o
porta san Domenico. s.f. quinta porta di ritratti.
Foggia in senso antiorario partendo dalla portaspille. s.m. portaspilli; cuscinetto sul
attuale porta grande, una volta ubicata quale si appuntano gli spilli.
pressappoco difronte al credito Italino in via portauglije. s.m. portaolio; oliera. piccolo
Garibaldi, non più esistente. strumento appuntito dell'orologiaio per
portacènere. s.m. portacenere; vasetto o lubrificare meccanismi.
piattino per deporvi la cenere delle sigarette e
dei sigari. portazecchine. s.m. portamonete; oggetto in
portachiáve. s.m. portachiavi; piccolo pelle o altro materiale, a forma di piccolo
oggetto di varia foggia e materiale, per riporvi sacchetto, per riporvi monete spicciole e
o portare le chiavi. simile.
portaciprije. s.m. portacipria; piccolo oggetto porte. s.f. porta; apertura praticata in una
di varia foggia e materiale, per riporvi o parete o in una recinzione per crearvi un
portare le chiavi. passaggio. Serramento che si applica
portacolóre. s.m. portacolori. Atleta o all'apertura per aprirla o chiuderla a piacere.
fantino che gareggia per i colori di una portece. s.m. portico; luogo di passaggio o
società, di una casa industriale e simile. sosta, ampiamente aperto all'esterno, con
portacque. s.m. portacqua. o portacqua; pilastri o colonne di sostegno della copertura
acquaiolo. Portaborracce. o dell'edificio sovrastante. Nelle case rurali,
portadolce. s.m. portadolci. piatto a più riparo per animali o attrezzi costituito da un
ripiani, munito di un piede di sostegno, usato tetto poggiante su pilastri o colonne.
per servire dolci. póse. s.f. fondi del caffè.
portafiammiferi. s.m. portafiammiferi; poseme. s.m. amido; polimero del glucosio,
scatoletta o vasetto per tenervi i fiammiferi. ottenuto industrialmente da cereali; usato per
portafióre. s.m. portafiori; vaso o sostegno colle, appretti e cosmetici nell'industria
per fiori recisi in fioriera. alimentare e farmaceutica.
portafoglije. s.m. portafoglio. o portafogli; poste majèstre. s.m. maestro delle postiere.
busta di pelle per banconote e simile. Gonna a poste. v. e s.f. spiare: seguire di nascosto e
portafoglio aperta e sovrapposta largamente con attenzione azioni e comportamenti altrui
sul davanti o sul dietro. per curiosità, per informazione o per riferire
portafertúne. s.m. portafortuna; amuleto. ad altri. Cercare di conoscere.
portafrutta. s.m. fruttiera. poste. s.f. in vernacolo si dice: (o
portaghe. s.m. portaghi. ciaccocchije o no). Fattoria dove svernano gli
portalambede. s.m. portalampada; armentari abruzzesi. Uffico postale.
dispositivo cilindrico cavo di metallo e Postino.
porcellana in cui si avvita la lampadina pot’èsse. avv. può essere.
elettrica. potafurmagge. s.f. formaggiera; recipiente di
portamatite. s.m. portamatite; detto di vetro, metallo o simile, usato per servire il
astuccio o vasetto per contenere le matite. formaggio a tavola, si dice anche:
portamennèzze. s.m. pattumiera; cassetta o “furmaggire”.
altro recipiente per la spazzatura. poveracce. s.m. chi è degno di compassione.
portandine. s.m. sedia portatina; sedia da povere. agg. povero; che dispone di scarsi
viaggio, spesso coperta da baldacchino, con mezzi di sussistenza, che non ha sufficienti
stanghe laterali per i portatori, in uso fino al risorse economiche. Disagiato.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
poverille. s.m. anche agg. poveretto; persona precessióne. s.f. processione; corteo di
infelice, degna di compassione. sacerdoti e di laici che procedono in fila
pradechèzze. s.f. praticità; caratteristica di portando immagini sacre, reliquie e sim.
ciò che è pratico, comodo. Senso pratico. precessόre. agg. precursore; che precorre, fa
pradèglije. antiq. s.f. prateria; vasta pianura presagire.
tipica di climi continentali caratterizzata da precettàte. v. precettare; comandare con un
vegetazione di tipo erbaceo per lo più precetto scritto. Richiamare alle armi i militari
graminacee e leguminose. Vasto terreno in congedo. Disporre per la requisizione di
erboso. automezzi, quadrupedi e altri mezzi occorrenti
prandèje. antiq. s.m. pranzo; pasto principale per l'esercito in guerra. Richiamare in servizio
del giorno, spec. quello consumato intorno a gli addetti a servizi di pubblica utilità,
mezzogiorno. Cena. Lauto ed elegante nell'ambito di uno sciopero.
banchetto cui partecipano numerosi convitati. precètte pasquále. s.m. precetto pasquale;
pranse. antiq. agg. sazio; che ha mangiato nella dottrina cattolica, legge con cui la
fino a soddisfare completamente la fame, Chiesa prescrive ai fedeli alcuni atti di
l'appetito, il desiderio di cibo: essere sazio di religione e determinate astinenze: i cinque
frutta; Pieno, satollo. precetti della Chiesa; precetto pasquale. Festa
pratecabele. agg. praticabile; che può essere di precetto con obbligo della Messa e
messo in pratica: attività. dell'astensione dal lavoro.
pratecaminde. avv. praticamente; in modo prèche. s.m. prego; preghiera.
pratico. In realtà, in sostanza. precóche. s.f. percoca; pesca duracina.
prateche. s.m. esperto sul lavoro. prèconeje. s.m. elogio; discorso o scritto
praticante. v. agg. anche s.m. praticante; che laudativo. Componimento della letteratura
pratica. Chi fa un tirocinio professionale. latina e umanistica con cui veniva celebrato
pratiche. s.f. pratica; complesso delle azioni un personaggio. Parole di lode. Applauso,
che si propongono la realizzazione dell'utile e lode, plauso.
del bene morale. Attività rivolta a operare, predecatóre. agg. s.m. predicatore; che
eseguire o effettuare concretamente qlco. prediche. Chi tiene prediche in chiesa.
prebbendateche. s.m. reddito di beneficio, Sostenitore di un'idea Chi fa sermoni o
anticamente la prebenda a Foggia era la prediche di tono moraleggiante.
razione di biada che si dava ai cavalli. prèdeche. s.f. predica: sermone rivolto dal
preccalle. s.m. percalle; tessuto di cotone sacerdote ai fedeli, in genere dal pulpito, su
molto leggero è duro, per grembiuli, vestaglie, argomento sacro.
precchiacche. s.f. la vulva della donna; si predellene. s.m. dimin. di predella, predellino
dice anche: “cianne, ciunne, fiche, frègne, del pulman; nelle vetture ferroviarie,
cacchióle, fèsse, ciaccanèlle, mulagnána nère, tranviarie e sim., gradino per agevolare la
piccióne, pelóse, nanacche, spaccazze, salita o la discesa. Montatoio.
ciaccamannazze”. Erba campestre prederèje. s.f. preda; ciò che si toglie ad altri
commestibile. con la forza durante rapine, saccheggi e simile
precchiacchille. s.m. bambino bello. roba trafugata.
prècchije. s.f. lentiggini; piccola macchia preferì. v. preferire; anteporre ad altro nella
bruna o nera, piana, della cute. valutazione e nella scelta.
precchiúse. s.m. viso con lentiggini. preferisce. v. preferisce.
precedaminde. s.f. precipitazione; caduta prefessóre. s.m. professore; chi insegna nelle
verso il basso. Precipitazione atmosferica, scuole secondarie o all'università. Chi insegna
particelle di acqua cristallizzate o amorfe, che qualcosa. Persona colta.
cadono da nubi e raggiungono la superficie prefètte. s.m. prefetto; nell'antica Roma,
terrestre. magistrato o funzionario con competenze
precèse. locuz. tratto di terreno arato di m.8 amministrative, politiche o militari. Pubblico
o10 per prevenire il fuoco verso il confinante. funzionario rappresentante del governo nella

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
provincia. Titolo di ciascuno dei cardinali che premère. s.m. gioca a carte “náse e
presiedono le Sacre Congregazioni della curia premère”.
romana. Chi è a capo di una camerata in premijà. v. premiare; riconoscere e
collegi, seminari e sim. ricompensare con un premio il valore di qlcu.
preffediúse. s.m. persona prepotente. o di qlco.
Chi vuole sempre aver ragione, pure se ha prèmije. s.m. premio; esplicito
torto. riconoscimento del valore o del merito di
preffettúre. s.f. prefettura; titolo, ufficio, qualcosa.
dignità del prefetto. Circoscrizione su cui egli premunì. v. premunire; predisporre o
esercita la propria potestà. preparare con mezzi atti alla difesa, alla
preffidije. s.f. perfidia; caratteristica di resistenza e simile.
perfido. ammonire in anticipo.
prèfisse. v. anche agg, prefisso; prestabilito. premunite. s.m. premunito.
pregà. v. orare, pregare; rivolgersi a qlcu. prencepà. s.f. signoreggiare.
chiedendo qualcosa con umiltà. Rivolgersi a prendemènde. s.m. prendimento.
Dio, alla divinità, come atto di devozione o prène. agg. incinta; di donna nel periodo della
per chiedere aiuto, protezione. gravidanza.
prègge. s.m. pregio; valore, qualità. Decoro, prèocupáte. v. anche agg. preoccupato; che è
onore, stima. in apprensione, in ansia.
preggióne. s.f. prigione; luogo adibito alla preperà. v. preparare: predisporre qlco. in
custodia dei condannati che espiano la pena o modo che sia pronto all'uso. Approntare.
degli imputati in attesa di giudizio. Carcere, prèputènde. agg. prepotende; che è superiore
galera. ad altri per potenza. Che tende a sorverchiare
preggiudecáte. s.m. chi è staso in carcere. gli altri e vuole tutto secondo la propria
preghiere. s.f. preghiera; manifestazione volontà.
fondamentale della vita religiosa consistente prervertì. v. sconvolgere; causare un
nel rivolgersi a Dio o al mondo divino con la profondo turbamento fisico o morale: una
parola o con la mente, per chiedere, notizia che sconvolse il mondo.
ringraziare o glorificare. Scombussolare, sconcertare.
pregiunire. agg. anche s.m. prigioniere; che prèsce. s.f. fretta;premura, urgenza:
(o Chi) è stato rinchiuso ed è privo della prescègne. s.f. donna apatica.
libertà. Che subisce limitazioni nella sua prescevemènde. s.m. ordinamento;
libertà di movimento. disposizione ordinata, sistema coerente.
prejáte. agg. felice; che è pienamente presedènde. s.m/f. presidente; chi
appagato nei suoi desideri. Contento, lieto. sovraintende, coordina e dirige l'attività di
prejèzze. s.f. allegria; allegrezza che si un'assemblea, di un ente pubblico o privato, di
manifesta vivamente. Contentezza, gaiezza, un organo collegiale e simile.
gioia, letizia. presèlle. s.f. appezzamenti di terreno.
prejóre. s.m. priore di una congregazione o presendarse. v. presentarsi.
pia unione. presendáte. v. presentare; far vedere a qlcu.,
preleváte. v. prelevare; detrarre somme o sottoporre alla vista, all'esame o al giudizio di
beni da una massa o deposito di denari o cose. qlcu.
premáje. agg. num. primo; corrispondente al presendatóre. s.m. presentatore; chi presenta.
numero uno in una successione, in una Chi presenta al pubblico uno
classificazione, in una serie spettacolo.presenta al pubblico uno
premarije. agg. primario; che precede gli altri spettacolo.
in una successione. presènde. agg. presente; che è nel luogo di
premavère. s.f. primavera; stagione dell'anno cui si parla o al quale ci si riferisce.
che dura dal 21 marzo al 22 giugno.
premecèrije. s.m. primicerio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
presendemènde. s.m. presentimento; prètaforte. soda caustica sciolta
sensazione anticipata e confusa, vago nell’acqua per candeggiare il bucato.
presagio. prète d’a fenèstre. Davanzale.
presèpije. s.m. presepio; stalla, mangiatoia, prète d’u balcóne. Mensola del
spec. quella in cui fu posto Gesù. balcone.
Ricostruzione tradizionale dalla nascita di prète. pietra, sasso.
Gesù, fatta nelle case e nelle chiese nel pretecanne. Predicante.
periodo di Natale, con figure di materiale prètèfajille.
vario. pietra focaia.
pressatóre. s.m. pressatore, gli addetti a prètèfajille. s.f. pietra focaia.
pressare la paglia, per fare una balla di paglia prevedènze. Provvidenza.
con la (locomobile) impiegavano un minuto preveleggiáte. Privilegiato.
circa. prevelóne. s.m. provolone; formaggio
pressatúre. s.m. squadra di sei persone che crudo a pasta dura, dolce e piccante,
confezionavano le balle di paglia. prodotto con latte di vacca intero in gosse
prèsse da pagghije. s.f. macchina atta a formeoblunghe e tondeggianti.
comprimere un materiale in fucinatura fino a prevendive. Preventivo.
ridurlo alla forma desiderata. La pressa della prevertúte.
paglia, era simile ad un parallelepipedo disordinato.
poggiata su quattro ruote, per essere trainata; prevertúte. Sconvolto.
era lunga quattro metri, la base 50 cm e prevesióne. Previsione.
l’altezza 60 cm. prèvete. s.m. prete; intelaiatura di legno
pressióne. Pressione. che si infila nel letto sotto le lenzuola e
prestà. Prestare. regge lo scaldino. Prete.
prestáte. Prestato. prèvete e mizze. s.m. il prete col chierichetto.
prèste. prestito, saldo dato anticamente ai prevetuzze. Prete giovane.
soldati. priavvise. Preavviso.
prestegià. prièzze.
ingannare. gioia, contentezza.
presundúse. Presuntuoso. prièzze. s.f. gioia; stato d'animo di intensa
presútte crúde. Prosciutto crudo allegria e contentezza. Allegrezza, allegria,
presutte cutte. Prosciutto cotto. delizia, gaiezza, letizia.
presútte cutte. s.m. uomo inservibile. priggiotte.
presútte. prosciutto.
uomo inservibile. priggiotte. s.m. prosciutto; coscia di maiale
presuttóne. Persona alta di statura e salata e fatta seccare.
abbonata. primavère. Primavera.
prèta fajille. s.f. selce; roccia costituita in prime.
prevalenza da silice colloidale, molto dura, primo; prugna.
dove si ricava la pietra focaia che si trova con prime. agg. s.f. primo; corrispondente al
facilità nelle rocce del Gargano, la usavano gli numero uno in una successione, in una
arrotini per molare: coltelli, lame, forbici ad classificazione, in una serie. Frutto del susino,
altro, si usa anche per lastricare le sedi con polpa di diversa consistenza, buccia
stradali. sottile, nocciolo duro e seme amaro. Prugna.
prèta forte. s.f. soda caustica; nome princepà. Signoreggiare.
commerciale dell'idrossido di sodio, ottenuta prióre. s.m. priore; superiore della congreca,
prèta forte. Sostanza caustica. capo di confraternita.
prèta turchine. Verdemare. prise. antiq. s.m. bugliolo; vaso di terracotta
prètafajille. Pietra focale. usata come tazza del gabinetto si dice anche:
“ze pèppe, candere, prise”. Cesso, latrina.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Persona che ascolta i fatti degli altri, uomo lusso era allestito nell’unico locale occupato
imbambolato, insignificante, insulso. oggi dalla biglietteria dell’A.T.A.F. forniva
privete. Preti. ogni specie di rinfresco. Numerose ed
probbete. artistiche fontane ornamentali abbellivano la
proprio così.
nostra villa, esse venivano alimentate da tre
probbete. locuz. proprio così.
procacce. s.m. postino; portalettere. grandi serbatoi installati quasi a metà del viale
procuje. stalla, pelle di capra usata come di sinistra e attingevano acqua da pozzi
grembiule dai pastori. scavati appositamente in quella vicinanza.
procuraggiόne. Durante i bombardamenti del 1947 il pronao
intervento, intercessione. venne distrutto parzialmente e subbito dopo
próde. Aver prurito. ricostruito. Il giardino publico fu impiantato
prodetόre. nel maggio del 1820.
traditore. pronosteche. Pronostico.
prodromeche. annunciatore pronte. Pronto.
di una malattia, prodromico. propagande. Propaganda.
proffèrte. proposce.
preferito. proboscide dell’elefante.
projètte. agg. bastardello dim di proposce. s.f. proboscide; appendice
bastardo;nato da genitori non legittimamente muscolosa prensile tipica degli elefanti,
projètte. Bastardello. alla cui estremità si trovano le narici.
proleche. proposte. Proposta.
prono. Proprietario di un mulino.
proleche. Prono. proroghe. Proroga.
proleche. s.m. prono cinematografico. próse. s.m. sedere; atto del sedere.Parte
prolunghe. Prolunga. posteriore del corpo, su cui si siede.
próme. Manifestare. próse. Sedere, deretano.
promosse. Promosso. prossemáje. vicino, prossimo, congiunto.
pronáje. s.m. pronao; spazio antistante alla proste.
cella del tempio greco, delimitato all'esterno piegato.
da colonne. pronao della “villa reale”, prostete.
realizzato nel 1824 su progetti di Luigi Oberty prostata.
e Camillo de Tommaso e composto da due prostitúte, bagasce.
serie di quattordici colonne bianche di ordine próte.
dorico che reggono un terrazzo. Il pronao avere prurito.
próte. locuz. avere prurito.
della villa comunale venne per la prima volta
protene.
restaurato durante l’amministrazione del bastone, protino.
podestà Alberto Perrone negli anni 1927/31. prova attrazione sessuale per persone
Durante i lavori, le quattro finestre dello stesso sesso.
rettangolari del prospetto esterno vennero provele de bufele. formaggio fresco di
trasformate in nicchie, per collocarvi, forse le bufala
quattro statue in marmo bianco che si trovano provele. s.f. provola; formaggio di forma
tutt’ora nel ridotto del teatro “U. Giordano”. sferica od oblunga, per lo più di latte di
La nostra villa era solitamente meta di bufala, tipico dell’Italia meridionale;
aristrocatici e di esponenti dell’alta borghesia latticino,dette anche: “όve de bufele”.
foggiana, che si intrattenevano in villa per provvisoriamente le piante prima del
godere del salutare frescura al tramontare del trapianto.
pruà. Provare.
cocente sol leone. Un bar pasticceria di gran

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pruáte. Stanco. prunutáte. Prenotato.
prublème. Problema. prupità. Proprietà.
prucessióne. Processione. prupitarije. Propieterio.
prucisse. Processo. prustèrne.
prudaminde. Prurito. scoraggiato.
prudene. prutègge. Proteggere.
bastone di ferro. prutestà. Protestare.
prudèzze. Azione, prodezza. prutètte. Protetto.
prudèzze. Azione, prodezza. prutezióne. Protezione.
prudite. prurito, desiderio. pruvà. Provare.
pruèrbije. Proverbio. pruváne.
pruffediúse. Caparbio, perfidioso. ostinato.
prufile. Profilo. pruve. Provare.
pruflegà. pruvèrbije. Proverbio.
vincere, sconfiggere. pruvucáte. Provocato.
prufumáte. Profumato. prόme.
prufumúse. Persona boriosa. manifestare.
prugedecáte. Pregiudicato. prόte. prude; verbo prudere.
pruggètte. Progetto. psi psi. locuz. pissi pissi; riproduce il
pruggettiste. Progettista. sibilo e il bisbiglio che si fanno con le
prugrèsse. Progresso. labbra parlottando piano, un richiamo per
pruièttele. Proiettile. richiamare all’attenzione le ragazze;
pruince. provincia, nel 1807 Foggia bisbiglio, parlottio.
diventò provincia e ottenne anche la sede pucundrije. Pigrizia.
vescovile. pudère. Podere, fondo di qualche
pruince. s.f. provincia; anticamente, ampiezza con casa colonica.
territorio di competenza di un magistrato pudestà. Podestà.
e poi paese di conquista soggetto a Roma puffe. mollette per tenere sollevate le
e amministrato da un magistrato romano. vesti.
Ente territoriale autonomo di pugne. Pugno.
amministrazione statale indiretta, pugnetúre. puntura, arnese per fare
intermedio tra il Comune e la Regione, piccole buche nel terreno.
retto da un Presidente eletto dal corpo pugnetúre. s.m. foraterra; utensile per far
elettorale e da una Giunta nominata dallo buchi nel terreno o per seminarvi e
stesso Presidente. Nel 1807 Foggia puje. Puoi.
diventò provincia e ottenne anche la sede pujesije. Poesia.
vescovile. pulchère.
pruiste. Provvista. parrucchiera.
pruláte. puldre.
vaso, ambio. puledro non domato.
prúme. prugna. pulecchèlle. pelli di capra che mettono
prumère. gioco a carte; persona vestita alle gambe i zampognari.
con abito elegante. pulecchèlle. s.m. pelli di capra che
prumère. s.m. gioco a carte. Persona mettono alle gambe i zampognari.
vestita con abito elegante. puleccóre.
prumèsse. Promessa. pettinatrice a domicilio.
prumète.Promette. puleccóre. s.f. pettinatrice a domicilio, si
prunèje. dice anche: “ pulchère”.
prudenza, pronea. pulecenèlle. Pulcinella, chi non si
prunille. Susina piccolina. comporta con serietà.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
pulecine. pulcino, persona bagnata a pumatine. Lucido per le scarpe.
Foggia si dice: “ stáce tutte ‘mbusse pumatóne.
cum’è nu pulecine”. lucido per le scarpe.
pulèmeche. Polemica. pumatóne. s.m. lucido per le scarpe.
pulemόne. polmone, persona abulica, pumbèje. Pompeo.
pesante, noiosa. pumbètte de l’uglje. Polpetta dell’olio.
pulènde. polenta. pumbètte. dim. di pompa; piccola
pulendóne. cittadino del nord Italia. pompa usata per i clisteri.
pulepe umáne. s.m. polipo; tumore benigno pumbètte. Polpetta.
delle mucose in forma di escrescenza pumbine.
tondeggiante. pumbire. Pompiere.
pulepe. s.m. polipo; animale dei Celenterati a pumbire. Pompiere.
sacco che aderisce per la base al substrato e pumbire. s.m. vigile del fuoco.
che all'estremità opposta ha la bocca pumèlle. Piccolo pomo.
circondata da tentacoli. Polpo. pumètte. Cane di razza volpino.
pulezije. pulizia, polizia. pumijire.
pulezzà. pulire. frutteto, pomiere.
pulidre. Puledro. pumpà. Pompare.
pulimme. Lustrascarpe. pumpire. Pompiere.
pulimme. persona che puliva le scarpe. pundaglije.
pulimme. s.m. lustra scarpa. combattimento.
puliteche. Politica. pundáte. Puntata.
pulizzarècchije. Netta orecchi. punde. cucire o ricucire. Punto.
pulláje. Pollaio. pundelláte. Puntellata.
pulmènde. minestra di pundètte. s.f. fiocchetto che si applica
fave e di lenticchie, polmento. all’estremità della frusta del carrettiere che fa
pulmènde. Minestra di fave e di gli schioppi. Ragazza sfacciata.
lenticchie. pundille. Punteruolo.
pulmenite. Polmonite. pundine.
pulpacce. Polpaccio, muscolo della chiodo.
gamba. pungecà.
pulpe. Polipo. pungere.
pulpete. Pulpito. pungechènde.
pulpetille. Polipetto. pungente.
pulpètte. Polpetta. pungènde. s.f. erbaccia che si toglie a
pulpettóne. Polpetta di carne grande. primavera, l’erba nei campi di grano;
pultrenije. scerbatura.
pigrizia. pungènde. togliere l’erbaccia nel campo
pultricce. letto di grano; in primavera si eseguiva la
misero e mal fatto, poltriccio. puntarúle. Punteruolo.
pulucine. Pulcino. punte. punto.
pulverine. polverino. puntecille. ponticello.
pulverire. Polveriera. punteglióse. Puntigliosa.
pulvigghije. puntegliúse. Puntiglioso.
polvere, droga in polvere. puntellúse. Puntiglioso.
pulvóne. s.m. vino nero ad alta puntètte. Ragazza sfacciata.
gradazione punticce. Patereccio.
pumadóre. Pomodoro. punticchije.
pumadurille. Pomodori piccoli rotondi. patereccio.
pumáte. Pomata.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
punticchije. s.m. patereccio o purchespine. Porcospino.
panereccio; processo infiammatorio acuto purchètte. Ragazza bassa e obesa;
puntiglije. puntiglio. porchetta.
puntile. purchiacche. Bube, erba.
punzone. purcille. Porco piccolo.
puntine. puntina. púre. Pure.
puntóne. Cantonata. purghe. Purga.
puntóne. s.f. cantonata: angolo o spigolo purre. Porro.
di un edificio che coincide con l'angolo purtà ‘ndrète. Portare indietro.
di una strada. purtà. Portare.
puntunáre. guardia del ponte, pontonaio. purtagalle. Arancia.
punziunáte. pensionato. purtandine. Infermiere portantino.
puparèlle. Bambolina. purtáte. Portata.
puparille. Pupazzo. purte. Porto.
pupatèlle. lo zucchero legato in un purtecále. loggia.
lino bagnato in acqua, lo succhiava il purtèlle. Portello.
bambino purterine. s.f. tendina dell’anda della
pupatèlle. s.f. lo zucchero legato in un porta o finestra.
lino bagnato in acqua, lo succhiava il purterine. tendina dell’anda della porta o
bambino al posto del ciucetto. finestra.
púpe. s.f. polizia; attività amministrativa purtire. Portiere, portiera.
diretta alla tutela dell'ordine pubblico. pusà. Posare, collocare, lasciare.
Bambola; fantoccio di vario materiale vestito pusce. miscela di acqua e aceto,
da bambina o da donna. Pupa, pupattola. imbevendo un fazzoletto serve a fare
pupetà. puscundele.
parlare; balbettare. piccolo prato.
pupetà. v. parlare; comunicare per puselijire. striscia
mezzo delle parole, manifestare con le di cuoio per selle, posoliera.
parole pensieri, sentimenti e simile. pusetive. Positivo.
pupete. s.f. sollevamento della pelle pussèsse. Possesso.
sotto le unghie delle dite delle mani. pussute.
pupete. sollevamento della pelle sotto le potuto, verbo potere.
unghie delle dite delle mani. pustále. s.m. autobus; grande autoveicolo
pupijite. pubblico per trasporto specialmente.
malattia delle galline. puste. antiq. s.m. antico botteghino del gioco
pupine. s.m. poliziotto; agente di polizia. del lotto.
pupite. s.m. scilinguagnolo; parlare pustelazióne. Postulatone.
molto in fretta e con scioltezza. pustijizze.
puppù. cosa fittizia.
escrementi dei lattanti. pustire.
pupuláre. Case popolari. postiglione, postino.
purcáre. pustire. s.m. portalettere; chi ha il compito di
persona che accudisce i maiali. recapitare lettere a domicilio.
purcáre. s.m. persona che accudisce i pustizze. agg. posticcio; appezzamento di
maiali. terreno dove si pongono
purcarije. sporcizia, cosa non buona; pustizze. posticcio.
porcherie. pustulaziόne.
purcellúzze. s.m. manicaretti; dolci postulazione.
natalizi fatti in casa con la rimanenza della
purche. Porco.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
putà. rè borbonico si dissetò prima di entrare a
potare, tagliare gli alberi i rami secchi. Foggia, un giorno di solleone, proveniente in
putarrije. carrozza da Napoli.
potrebbe, verbo potere. puzze retunne. s.m. pozzo rotondo in piazza
putatóre. Potatore. Federico II, il 28 ottobre 1929 viene
putazijόne. innagurata l’attuale fontana di pozzo rotondo
bevuta, potatura. opera dell’architetto Alfredo Marini, ma il
púte. Potare, puoi. pozzo già esisteva in quel luogo all’epoca di
púte. Puoi. Federico II era il pozzo centrale del palazzo
putecáre. Bottegaio. reale.
putèche. puzze. s.m. pazzo scavo circolare, eseguito
bottega. nel suolo e rivestito di muratura o
putechèlle. botteguccia. legnami, per raggiungere falde idriche o
putedόre. giacimenti minerari.
puzzu, fetore.
puzzuláne. s.m. cemento di roccia vulcanica.
puteghine. s.m. tabaccheria; rivendita di puzzulènde. l’essere sporco,
tabacchi, sale e altri generi di monopolio. puzzolenza.
puteghine. tabbaccheria, botteghino. pόje. dopo.
putèje. Bottega. pόse. ciò che rimane sul fondo della
putèje. s.f. bottega; locale gener. a caffettiera.
pianterreno e accessibile dalla strada, dove si
putelande.
assillante.
putelande. v. assillante; che assilla,
fastidioso, noioso.
putendine. s.f. ragazza molto svelta e
sfacciata.
putère. Potere.
putire. Q,q
portalettere.
putrèlle. Trave d’acciaio per
costruzioni.
putresine.
prezzemolo.
puttáne. s.f. donnaccia; si dice anche: “ qua. Qui, io sto qui.
zocchele, cuèrte, buglije, tróje, prostitúte, quacchè cόse.
bagasce”. qualche cosa.
putulande. Petulante. quacchè cόse. locuz. qualche cosa.
puverèzze. quacche. locuz. qualche.
povertà. quacchèdúne. Qualcuno.
puverille. Poveretto. quacchere.
púze d’a cammise. Polso della quacchero, protestante.
camicia. quacchere. s.m. quacchero, protestante.
púze. Polso. quacchije quacchije. s.m. batticuore;
puzzaiúlle. Chi fa i pozzi. palpitazione di cuore per fatica, timore o
puzzáre. Chi vuota i pozzi neri. altro, essere ansioso
puzze d’u rè. antiq. s.m. nelle vicinanze della quaccúne.
cappelletta della Nunziata Sulmona, vicino qualcuno.
l’Istituto delle Marcelline c’èra un pozzo quaccúne. locuz. qualcuno.
veniva chiamato: “ ‘U puzze d’u rè”, dove un quacquaróne. Grasso egrosso.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
quadèrne. Quaderno, quaglije.
quadráte. quadrato. quaglia, caglio.
quadre. quaglije. s.f./m.quaglia; piccolo uccello
quadre, qualità, maniera. migratore commestibile dal piumaggio
quadre. s.f. qualità; insieme di elementi quagliozze. Uccello figlio della quaglia.
concreti che definiscono la natura di qlcu. quaglire.
o di qlco., e ne permettono la bastage; ruffiano.
valutazione: una merce di qualità buona. quainde.
quadrèlle. qui dentro.
freccia, righina. quainde. locuz. qui dentro.
quadrèlle. s.f. freccia; asticciola con qual’éje. Qual è, quale.
punta acuta e cocca posteriore per essere qualifiche. Qualifica.
lanciata con arco o balestra, dotata qualità. Qualità.
talvolta di alette stabilizzatrici. quamme quamme. darsi importanza
quadriglie. per parere piu grande degli altri.
ballo figurato foggiano. quamme quamme. locuz. darsi
quadriglije. s.m. ballo figurato foggiano. importanza per parere piu grande degli
quadrúne. torcia altri.
formata da quattro candelotti. quamquamme. Darsi importanza.
quadrúne. s.f. torcia formata da quattro quand’éje. Quanto.
candelotti. quanda mosse. escavazione di disgusto.
quagghiarèlle. quandunghe.
biacca. quandunghe.
quagghiarèlle. s.f. biacca sostanza quantunque, benché.
colorante bianca. quandunghe. cong. quantunque;
quagghiarille. organi sebbene, benché.
genitali maschili del ragazzo. quann’éje. Quando, quando sarà..
quagghiarille. s.m. organi genitali quanne.
maschili del ragazzo. quando.
quagghiáte. si è concluso.
quanne. avv. quando; in quale tempo o
quagghije.
coagulato; riuscire. momento.
quagghije. v. coagulare; raggrumare, quante. avv. quanto; in quale misura o
rapprendere, detto spec. di sostanza liquida quantità.
quagghiúse. quaqquarille. s.m. ragazzo obeso.
quaggiù. quaqquaróne. s.m. persona obesa.
quagghjà. Cagliare, deve maturare. quaquagghije. s.f. avere paura,
quaggiúse. avv. quaggiù; in questo tremarella.
luogo, posto in basso rispetto alla persona quaquagghjà. s.f. non riuscire a fare
cui ci si rivolge. niente.
quaghiáte. locuz. si è concluso. quaquaróne. Uomo molto grosso.
quagliarúle. quarandène.
richiamo di pelle per le quaglie. quarantena.
quagliarúle. s.m. richiamo di pelle per le quarandène. s.f. quarantena; spazio di
quaglie. tempo di quaranta giorni. Periodo di
quagliáte. s.f. latte cagliato; si prende un quarantine. Quarantina.
tegamino e si mette il latte, quando si riscalda quaratèlle. Polmoni, fegato.
si mettono quattro o cinque gocce di caglio, quaratene. negozio di generi alimentari,
come si coagula il tutto si mangia. essendo i primi propretari di corato, il
loro derivato e coratino “quaratene”.

265
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
quaratene. s.m. negozio di generi quasόpe. avv. quassù; in questo luogo,
alimentari, essendo i primi propretari di posto in alto rispetto alla persona cui ci si
tali negozio di corato, il loro derivato e quatèrne. Quaterna.
coratino “quaratene”. quatráre.
quaratenille. Piccola bottega di ragazzo di strada.
alimenti. quatráre. s.m. ragazzo di strada.
quáre. quatrarije. Quadreria.
perché. quatrascióne. s.m. ragazzaccio.
quáre. avv. perché; per quale ragione. quatrascóne.
quarèle. Querela. ragazzaccio.
quarendine. quatráte.
quaresima. giovane contadino.
quarendine. antiq. s.f. quaresima; periodo di quatráte. s.m. giovane contadino.
penitenza di 40 giorni, dalle Ceneri al Sabato quatriglije. Quadriglia, ballo foggiano.
Santo. quatrille. pezzettino di tela inserito sotto
quarèseme. s.f. quaresima; periodo di le maniche della camicia per allungarle.
penitenza di 40 giorni, dalle Ceneri al Sabato quatróne. Mattone quadrato e grande
Santo. Si dice anche: “quarendine”. per pavimentazione.
quartajúlle. s.m. persona lunatica. quatte quatte.
quartáre. s.f. recipiente di terra cotta piano piano.
basso e piatto per contenere olive salate quatte quatte. Piano piano.
ed altro, si può dire anche: “ langèlle”. quatte quatte. s.m. piano piano, adagio,
quartarúle primavèrile. gambecchio senza fretta: cammina piano.
frullino. quatte.
quartarόle. s.f. l’ultima sottomisura quattro.
dell’unità degli aridi, una quartarole di quatte. agg. mum. quattro; 4 nella
grano. numerazione araba, IV o IIII in quella
quarte. s.f./m. sottomisura dell’unità romana.
degli aridi, un quarto equivaleva a sei quattucchije. chi
misure di grano. Quartiere nucleo più o porta gli occhiali, occhialuto.
meno autonomo all'interno di una città. quattucchije. s.m. chi porta gli occhiali,
quartecille. s.m. un quarto di vino. occhialuto.
quartenarije. quartanario, chi ha la quazzólde.
febbre ogni quattro giorni febbre quattro soldi; venti centesimi.
quartana. quazzólde. s.m. quattro soldi; venti
quartenarije. s.m. quartanario, chi ha la centesimi.
febbre ogni quattro giorni febbre quèllate.
quartana. quell’altra.
quartine. appartamento. quèllate. agg. quell’altra.
quartine. s.m. appartamento; insieme dei quèlle. Quella.
locali che costituiscono un'abitazione. quèrce. quercia.
quartire. distretto; caserma militare, quèrce. s.m. persona priva di un’occhio.
quartire. s.m. distretto: circoscrizione quèrelúse.
entro cui esplica le proprie funzioni un dato lamentoso.
quarze. Quarzo. quèrelúse. agg. lamentoso; pieno di
quarzúse. lamenti. Lamentevole.
quarzoso oggetto di quarzo. quèstate.
quarzúse. agg. quarzoso; che contiene quest’altra.
quarzo, oggetto di quarzo. quèstate. agg. quest’altra.
quassόpe. quassù.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
quèstre. rabbà. s.f. cravatta; accessorio
questua. dell'abbigliamento spec. maschile formato da
quèstre. s.f. questua; richiesta e raccolta una
di elemosina o di offerte. Accatto. rabbe. s.f. gorgiera, sciarpa di seta
quiddità. femminile.
quello che è, l’essere di una cosa. rabbruzzà. Rabbuiare; diventare buio.
quiddità. agg. quello che è, l’essere di rabbruzzà. v. rabbuiare; diventare buio.
una cosa. rabuffà. v. azzuffare; far venire a zuffa.
quièsce. Venire alle mani, picchiarsi.
prendere fiato. racanèlle. pezzo di tela di tre metri
quièsce. locuz. prendere fiato. quadri per trasportare a spalla sulla meta
quiètanzà. Chetare. in costruzione la paglia.
quijetudene. racanille.
riposo, quiete. pozzanghera d’acqua e fango.
quijètudene. s.f. quiete; mancanza di racanille. s.f. pozzanghera d’acqua e
movimento, stato di ciò che è immobile. fango.
quille. involtini di carne cavallo, quando raccugliènze. s.f. accoglienza; atto e
non si potevano vendere il venditore per modo di accogliere. Fare buona, cattiva
celarli gridava per le strade: “ uìì… chè accoglienza a qlcu., accogliere bene o
tènghe ‘i quille addurènde addurènde”, male.
loro, colui, quelli. raccúle. ramarro; lucertola di grosse
quille. s.m. involtini di carne cavallo, dimensioni di colore verde sul dorso.
quando non si potevano vendere il raccúle. s.m. ramarro; lucertola di grosse
venditore per celarli gridava per le strade: dimensioni di colore verde sul dorso.
“ uìì… chè tènghe ‘i quille addurènde raccumandamènde. s.f.
addurènde”, loro, quelli. raccomandazione; affidamento alla altrui
quinamonde. locuz. in alto. sollecitudine, protezione e sim.
quinavalle. Segnalazione di qlcu. all'attenzione altrui
in basso. perché venga favorito in un esame,
quinavalle. locuz. in basso. concorso e simile.
quinde. Quinto. raccumannà. v. raccomandare; affidare
quinece aguste. quindici agosto. alle cure e al favore altrui persone o cose
quinece. Quindici. molto care perché siano protette e
quinecine. Quindicina. custodite.
quiritte. locuz. qui appunto. raccumenecà. v. pacificare; riconciliare.
quiste. Questo. Mettere in pace, riportare alla pace.
quistióne. Lite, questione. raccumeneggià. v. accomunare; far
quotèzze. v. quotare; obbligare per una comune, mettere in comune.
quota. raccumeneggióne. s.f. comunione dei
beni.
raccundamènde. s.m. racconto;
R esposizione, narrazione, ciò che viene
raccontato.
raccuvete. v. anche agg. raccolto; preso
da terra. Radunato.
rachèle. s.f. Rachele.
rabazze. s.f. parte inferiore della gabbia racheline. s.f. dimin. di Rachele.
degli uccelli. rachene. s.f. iuta o juta; fibra tessile che
si ricava dai fusti del corcoro, usata per
fare cordami sacchi e tessuti da

267
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
imballaggio. Telone duro dei coloni per spalle e lo trasportavano sulla meta di
spandere il grano per farlo asciugare. paglia in costruzione.
rachideche. ragge. s.f. rabbia; malattia virale
persona piccola. trasmessa dal morso di mammiferi, spec.
rachideche. agg. rachitico; di rachitismo, cane e lupo, attraverso l'inoculazione di
persona piccola affetto da rachitismo, saliva, e caratterizzata da sintomi nervosi
poco sviluppato. con senso di angoscia e dolorosi crampi
racchije. s m/f. racchio/a; donna vecchia muscolari. Idrofobia. Sdegno, collera.
è brutta col viso rugoso. Piccolo grappolo di Radiografia; impressione di lastra
pochi chicchi maturati male, che viene sensibile mediante i raggi X.
lasciato sulla vite dopo la vendemmia. ragghije.
racláse. Cappotto. raglio dell’asino.
racláse. s.m. cappotto; pesante soprabito ragghije. s.m. raglio; grido dell'asino.
invernale da uomo e da donna. Mantello, raggiáte. s.m. egoista; chi pecca di
raddolcì. v. raddolcire; fare diventare egoismo.
dolce o più dolce: raddolcire una bevanda. ragge. s.m. raggio; ciascuno dei legni o
radducà. v. ricondurre; condurre di dei grossi fili d'acciaio che in una ruota
nuovo: ci ricondusse a casa. Far risalire a congiungono il mozzo al cerchio.
un fatto, una teoria e sim. precedenti. raggióne. s.f. ragione;la facoltà di
Riportare. pensare stabilendo rapporti e legami tra i
concetti, di giudicare bene discernendo il
raddumandà. v. interrogare; porre una o
vero dal falso, il giusto dall'ingiusto.
più domande a qlcu. per ottenere
raggiunà. v. ragionare; usare la ragione
radduppiáte. v. raddoppiare; fare
per riflettere, discorrere o argomentare con
diventare doppio. Accrescere, aumentare. raggiúse. agg. rabbioso; affetto da
radichele. s.f. graticola; utensile da rabbia. Pieno di rabbia, reso violento
cucina formato da spranghette di ferro su un dall'ira. Arrabbiato, collerico.
radunà. v. raccattare; raccogliere da raggrezzáte. v. rannicchiare; contrarre,
terra: raccattare il libro caduto. Mettere ripiegare in piccolo spazio, come in una
radunazijóne. s.f. adunanza; riunione, nicchia: rannicchiare le spalle.
assemblea. Adunanza di persone. ragguagliande. s.m. ragguaglio;
rafanille. s.m. ravanello o ravanello; confronto, paragone.
varietà di rafano con radici ingrossate, ragionare.
raffà. v. rapire; portare via a forza o con ragne. s.m. ragno; animale degli Aracnidi
la frode: rapire la preda. Condurre con sé con corpo diviso in capotorace e addome
qlcu. con la violenza, l'inganno e la ragnule. s.m. granchio; ogni crostaceo
seduzione: rapire una donna. decapode, generalmente commestibile, con
raffáte. s.f. colpito; prendere con ragù. s.m. ragù; condimento per
prepotenza. pastasciutte, ottenuto facendo soffriggere
raffièline. s.f/m. dimin. di Raffaele e della carne di manzo macinata,
Raffaella. cuocendola poi con aggiunta di
raffilúcce. s.m. vezz. di Raffaele. pomodoro.
raganèlle. s.f. pezzo di tela di due metri ráje. raggi di legno della ruota del
quadri, veniva riempito di paglia, poi si carretto lunghi cm.80x10x4.
chiudeva facendo combaciare i quattro ráje. antiq. s.m. raggi di legno della ruota
angoli provvisti di un pezzo di corda, con del carretto lunghi cm.80x10x4.
il quale si legava, lo si dava ai rajisse. s.m. capo tonnara.
trasportatori che se lo mettevano sulle ralláte. raschietto per
pulire il vommero dell’aratro.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ralláte. s.m. raschietto per pulire il ranèlle. s.f. rondelle metalliche. Denaro
vommero dell’aratro. spiccioli.
rallendà. v. rallentare; rendere meno rangeche.
veloce. graffio.
rallumà. locuz. dare luce. rangede. agg. rancido; detto di sostanze
ramagliètte. grasse che, per un processo di
mazzolino di fiori. ossidazione, assumono un sapore
ramagliètte. s.m. mazzolino di fiori. sgradevole di stantio.
ramáre. s.m. ramaio; artigiano che ripara rangèlle.
e vende recipienti in rame. coltello.
rambe. s.f. ramba della scalinata. rangèlle. s.m. coltello; strumento per
tagliare, con lama d'acciaio immanicata,
rambóne. s.m. rampone; ferro piegato a
tagliente da una parte sola, gener. con la
uncino. punta acuminata.
rambugnà. rangulà. v. strillare; gridare forte,
rimproverare. emettere grida acute. Urlare.
rambugnà. v. rimproverare; biasimare ranogne. s.f. rana; animale degli Anfibi,
qlcu., disapprovarlo. Ammonire, senza coda, a pelle liscia, denti nella
riprendere, sgridare. mascella superiore e zampe posteriori
ráme. s.m. rame; elemento chimico, atte al salto. Rana verde, comune,
metallo rosso chiaro diffuso in natura sia abbondante in paludi e risaie.
allo stato nativo sia sotto forma di Sali. rápe. v. rubare; prendere sottrarre, a Foggia
ramère. s.f. lamiera di metallo usate c’è un detto che dice: “chi te sápe te rápe”
nelle pasticcerie forni per cuocere cioè chi ti conosce è sa i fatti tuoi ti ruba.
biscotti, taralli scaldatelli, pasticcini. rape. s.f. rapa; pianta delle Papaverali,
rammareche. s.m. rammarico; coltivata, con piccoli fiori dorati, foglie utili
espressione di rincrescimento. Amarezza, come foraggio e grossa radice carnosa
rammurbedì. v. rammorbidire; rendere commestibile. Cima di rape foglie giovani e
morbido o più morbido. steli fioriferi commestibili della rapa.
rampe di scale, poi eliminate. La scritta Broccoli.
Fogea, oggi la possiamo rilevare sotto la rapecáne. agg. avaro; di persona che
ramperà. s.f. salire, arrampicandosi. spende a malincuore, o non spende affatto.
ramugnà. v. augurare; esprimere un rapede. agg. rapido; che si sposta
augurio per sé o per altri. rapidamente. Di azione, movimento,
rance. s.m. rancio; pasto dei soldati e dei molto veloce. Svelto.
marinai. rapèste.
rancecà. v. graffiare; lacerare la pelle verdura campestre commestibile.
con le unghie o strumenti appuntiti: rapèste. s.f. verdura campestre
graffiare il viso, una mano. Intaccare commestibile.
superficialmente un oggetto.
rapidamente o senza precisione:rompere
rancecáte. s.m. graffiato; atto del
graffiare. il pane in parti.
rapille. Lapilli.
ranceche. s.m. graffio; lacerazione lieve
rapille. s.m. lapilli; cristallo, pezzetto di
della pelle prodotta dalle unghie o
rancechille. s.m. piccolo graffio. roccia o altro elemento solido, lanciato da
rappatóre. s.m. brigante; malvivente che
ranciáte. s.f. aranciata; bevanda
vive di rapina, stando alla macchia.
preparata con succo di arancia. Malandrino, masnadiere.
rancuráte. v. rammaricare; affliggere,
rappe. s.f. ruga; grinza, crespa della
amareggiare.
pelle.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
rappèzze. rasatόje. s.f. rasola per il grano, veniva
la parte rappezzata. usato dagli sfossatori per dare una giusta
rappèzze. s.f. la parte rappezzata. misura al “mezzètte”, veniva chiamata
rappigne. anche: ( trucchele).
lieve raffreddore. rasce. s.m. pesce razza.
rappigne. s.m. lieve raffreddore. rasckà.
rapporte. s.m. rapporto fra persone o fra raschiare.
persone e organismi: rapporto di rasckà. v. raschiare; fregare con forza per
amicizia, di parentela; essere in buoni appianare, ripulire una superficie o
rapporti. rasckamènde. s.m. raschiamento;
rappresendemènde. s.f. operazione del raschiare, si dice anche:
rappresentazione; raffigurazione di aspetti “rasckaminde”.
della realtà. rasckáte. s.f. sputo catarroso.
rappurtamènde. s.f. relazione; legame, rascke. s.m. sputo mucoso espettorato.
rapporto fra due cose, due o più fenomeni rasckúse. agg. infame; che gode di
e simile. cattiva fama. Ruffiano.
rappurtille. s.m. piccolo rapporto. ráse ráse.
rarà. spiccicare i maccheroni rasato, piano piano.
riscaldati sul fondo della pentola. rasele. s.m. regolo di legno per spianare
rarà. s.f. spiccicare i maccheroni il grano nel paniere V. “menzètte”,
riscaldati sul fondo della pentola. terreno preparato dall’ortolano per
raratóre. piantare le verdure.
residui di maccheroni. rasele sotte. s.f. prendere tutto cio che
raratóre. s.m. residui di maccheroni. rimasto da dividere.
rarecáte. raspe. s.f. raspa; lima a scagliette acute e
radicato. rilevate, che strisciando rodono legno,
rarecáte. v. radicare; mettere radici. metallo e simile. Tipo di tridente con i
rebbi piegati a squadra. Ballo d'origine
Attecchire.
messicana, simile al samba, in voga nel
rareche.
secondo dopoguerra.
radici.
raspe d’úve. s.m. raspo; grappolo d'uva
rareche. s.f. radice; organo delle piante
da cui sono stati levati gli acini.
cormofite per lo più sotterraneo, che fissa
raspe ‘ndèrre. s.f. caratteristica del gallo
il vegetale al terreno e assorbe l'acqua e i
e della gallina che raspano a terra con le
sali disciolti.
zampe.
raricule.
graticola per l’arrosto. raspijire. s.m. barbiere; chi taglia e rade
raricule. s.f. graticola; utensile da cucina per mestiere la barba e i capelli.
formato da spranghette di ferro su un raspulènde. agg. aspro; che ha sapore
telaietto, o da una lastra metallica agro e irritante per la gola, caratteristico
scanalata, per arrostire vivande. Griglia. della frutta acerba.
rasà. v. radere; liberare dai peli passando rassegnà. v. rassegnare; consegnare,
il rasoio. presentare.
rasapide. rassegnáte. s.m. rassegnato.
erba selvatica con pungiglioni. rassemprà. v. raccogliere; prendere,
rasapide. s.f. erba selvatica con levare, sollevare da terra qlco. o qlcu.
pungiglioni. rastèjà. v. raschiare; fregare con forza
rasatόje. rasola per il grano, veniva usato per appianare, ripulire una superficie o
dagli sfossatori per dare una giusta eliminarne croste e sporgenze: raschiare
misura al “mèzzètte”, veniva chiamata il muro con una lama.
anche ( trucchele)

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
rastellire. s.f. rastrelliera; specie di rebbaldà. locuz. azioni brigantesche.
rastrello a lunghi pioli, fissato al muro sopra rebbattetúre. s.f. costura; cucitura che
rastellire d’u fine. s.f. greppia; unisce due pezzi di stoffa, di pelle e simile.
rastrelliera sovrastante la mangiatoia, rebbeccà. v. rimbeccare; beccare a
nelle stalle dove si mette il fieno. propria volta, detto di uccelli. Combattere
rastille. s.m. rastrello; attrezzo di legno o beccandosi, detto di uccelli.
ferro, formato da un regolo munito di rebbellijóne. s.f. ribellione sollevamento,
denti paralleli, assicurato a un lungo spec. in armi e contro un'autorità
manico, per riunire foglie, foraggi, sassi e costituita. Rivolta, sommossa.
sim. o affinare e livellare la superficie del rebbusciáte. agg. debosciato; dissoluto,
terreno. Rastrello scopa, con denti lunghi depravato a causa di una vita sregolata.
ed elastici, usato specialmente dai rebbúte. s.m. stoppino; lucignolo di
giardinieri. candela, lume a olio o petrolio. Miccia
rasúle. s.m. rasoio; coltello affilatissimo per fuochi artificiali.
d'acciaio fino, senza punta, con grossa rebèlle. Ribello.
rataville. s.m. attrezzo agricolo di legno rebèlle. agg. ribelle; che insorge contro
per ammucchiare il grano. l'autorità costituita, la legge e simile.
ratezzà. s.f. raetizzare un debito. rèbubbleche. s.f. repubblica; forma di
ratì. s.m. rantolare, morire di dolore. governo rappresentativo, il cui presidente
rattà. v. grattare; stropicciare la pelle con recalcetrazijóne. v. recalcitrare o
le unghie per far cessare il prurito. ricalcitrare; tirare calci o indietreggiare
rattúse. s.m. persona che molestia le impuntandosi, detto di cavalli, muli, asini
donne. e simile.
razzijóne. s.f. razione; porzione che è recamà. v. ricamare; eseguire a mano o a
stato stabilito di dare ogni volta a macchina un ricamo.
ciascuno. Quantità di generi alimentari o recanosce. v. riconoscere; identificare,
di beni di consumo che è stato stabilito di individuare cosa o persona nota.
assegnare a ciascuno durante un periodo recchèzze. s.f. ricchezza; condizione di
di razionamento. chi è ricco di beni materiali, di denaro.
razzijúne. rècchije. s.f. orecchio; cosa prominente o
preghiere. sporgente, di forma simile a un orecchio:
razzijúne. s.f. preghiera; manifestazione fare le orecchie alle pagine. Orecchie.
fondamentale della vita religiosa rècchije pide e musse. s.f./m. parti del
consistente nel rivolgersi a Dio o al maiale usate per le minestre verdi o con
mondo divino con la parola o con la fagioli o mangiati lessati con il limone.
mente, per chiedere, ringraziare o rècchije sorde. presenza di bambini o
glorificare. Supplica. persone che non si vuol far sentire ciò
razzulle. s.m. raggio della ruota del che si dice.
carretto. rècchije sorde. s.f. presenza di bambini o
rè. s.m. re; sovrano di un grande Stato | persone che non si vuol far sentire ciò
Principe che ha la somma autorità e il che si dice.
rè quaglje. locuz. re di quaglie, uccello recchijetèlle. s.f. orecchietta dimin. di
di colore simile alla quaglia che vive orecchia; tipo di pasta alimentare fatta in casa.
nelle zone aperte e si nutre di animaletti
recchijine. s.m. orecchino; monile che si
acquatici.
rè rè. porta alle orecchie.
messo in mostra, esposto. recchijinille. s.m. orecchino; dimin. di
rè rè. locuz. messo in mostra, esposto. orecchino monile che si porta alle orecchie.
Porre in vista. recchijóle. particolare dell’aratro, dove si
applica il vommero.

271
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
recchijóne. s.m. pederasta; chi pratica la recorre.
pederastia. ricorrere, chiedere aiuto.
recchióle. s.f. particolare dell’aratro, recorre. v. ricorrere; rivolgersi a qlcu.
dove si applica il vommero. per ottenere qlco.: ricorrere a un amico
recepà. v. ricevere; accogliere, accettare, per aiuto; ricorrere al medico. Fare
prendere ciò che viene dato, consegnato, appello: ricorrere alla bontà di qlcu.
inviato, somministrato o conferito con recotta sckande. ricotta piccante
solennità. inacidita con aceto allo stato di pomata.
recepite. v. ascoltato, ricevuto. recotta sckande. s.f. ricotta piccante;
recèse. latticinio ottenuto dalla ricottura del siero di
perquisizione. recotta toste. s.f. ricotta dura; latticinio
recèse. s.f. perquisizione; ricerca ottenuto dalla ricottura del siero di latte,
minuziosa volta a ritrovare cose nascoste, recotte. s.f. ricotta; latticinio ottenuto
spec. dalla ricottura del siero di latte, residuato
recetà. v. recitare; dire ad alta voce ciò recredènde. agg. anche s.m./f.
che si è studiato e imparato a memoria: miscredente; detto di chi accetta solo in parte,
recettà. o in
raccogliere. recucce. s.m. Enrico o Errico.
recettà. v. raccogliere; prendere, levare, reculà. v. ricordare; avere presente nella
sollevare da terra qlco. o qlcu.: memoria: ricordare i giorni passati.
raccogliere un ciottolo; raccogliere i feriti reculiáte.
dal campo. Cogliere. ridotta.
recettive. agg. anche s.m.recidivo;detto reculiáte. v .agg. anche s.m. ridotto; che
di chi, dopo essere stato condannato per ha subito una riduzione di prezzo.
un reato, ne commette un altro.
recumbènze. s.f. ricompensa;
recève. v. ricevere; accogliere, accettare,
contraccambio che si dà per un servizio reso,
prendere ciò che viene dato, consegnato,
un
rechedeminde. s.f. richiesta; atto del
richiedere. recungià. v. restaurare; restituire allo
recise. v. anche agg. reciso; tagliato. stato primitivo opere d'arte o altri manufatti,
recitare una poesia. recupèrte. s.m. pretesto scusa addotta
recitte. luogo di riposo per gli animali; per giustificare qlco. che si è fatto o per
riposo del bambino: “ ha pigghiáte recitte nascondere la verità: addurre pretesti.
‘u criatúre”. recupre. s.m. recupero o ricupero;
recitte. s.m. luogo di riposo per gli riacquisto del possesso o della disponibilità di
animali. Riposo del bambino: “ ha recurdà. v. ricordare; avere presente
pigghiáte recitte ‘u criatúre”. nella memoria. Rammentare.
recive. s.f. ricevuta; dichiarazione che si recurde. s.m. ricordo; richiamo alla
rilascia al ricevimento di qlco., spec. di mente di qlcu. o qlco. Memoria di persone o
una somma di denaro. recurdine. s.m. ricordino dimin. di
reclúse. v. anche agg. recluso;rinchiuso, ricordo; oggettino che serve a ricordare qlcu.
chi sta scontando una reclusione. o
recogghije. v. raccolto in genere. qlco. Cartoncino con immagine sacra e
recóne. cantuccio; mettersi al
una dedica a ricordo di persone scomparse o
riparo dalla pioggia o dal vento.
recóne. s.m. cantuccio; luogo riposto e di ricorrenze.
nascosto, nascondiglio, mettersi al riparo recursóje. s.m. andirivieni; movimento
dalla pioggia o dal vento. dell'andare e venire di gente nello stesso

272
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
recusà. v. ricusare; non volere, non refèzióne. s.m. refettorio; grande sala da
accettare: ricusare il cibo. pranzo comune, in conventi, collegi e
recuttáre. refiatà. v. rifiatare; lavorare senza
guardone. parlare, senza posa. Pronunciare una parola:
recuttáre. s.m. guardone; chi, per refiáte.
morbosa curiosità, spia le nudità o gli atti rifiatare.
recuverà. v. ricoverare; dare ricovero, refiáte. v. respirare; effettuare la
ricoverare un ferito in clinica. respirazione: respirare con i polmoni.
redà. v. arredare; fornire un locale di v. reflèsse. v. anche agg. riflesso; che ha
arredare arredi. subito riflessione raggio riflesso. Non
redatóre. s.m./f. erede; chi acquista a
reflusse. s.m. spiffero d’aria; soffio di
causa di morte di un'altra persona la
totalità o parte del patrimonio di questa. vento proveniente da una stretta apertura.
reddì. v. ritornare; venire di nuovo nel refonne. v. rifondere; risarcire,
luogo, nello stato, nella condizione in cui rimborsare, restituire: rifondere i danni.
si era venuti prima o da cui si era partiti. refrische. s.m. refrigerio; sensazione
rèddizijóne. s.f. restituzione; atto del piacevole di fresco. Piacevole sollievo fisico
restituire. Resa. refrustà. v. frustare; percuotere con la
reddóne. s.m. ridda, ballo simile alla frusta: frustare un animale. Sferzare.
quadriglia. refulgiaminde. s.m. sostegno; ciò che
redeculúse. agg. ridicolo; che fa ridere sostiene, serve di appoggio, supporto e
perché goffo, strano, grottesco o insulso.
refurmaggióne. s.f. riforma;
rèdepède. v. ripensarci, cambiare
pensiero, parere: ci ho ripensato: resto a modificazione volta a dare un ordine nuovo e
casa. refurmáte. s.m. riformato dal servizio
redicule. agg. ridicolo; che fa ridere militare.
perché goffo, strano, grottesco o insulso. refúse. s.m. aggiunta, ci devi mettere
dell’altro e poco.
redulì. v. odorare; percepire con l'olfatto
refutà. v. rifiutare; non accettare o non
un odore.
rèfece. s.m. orefice; chi compra e vende voler ricevere: rifiutare i consigli; rifiutare
oggetti di oreficeria. Artigiano che lavora regagne. s.m. rigagnolo; piccolo ruscello.
i metalli preziosi traendone speciali Piccolo corso d'acqua che scorre nella
gioielli. regalà. v. regalare; dare in regalo a
refecià. v. ristorare; dare ristoro, restituire qualcuno regalare un libro. Donare.
energia. Rifocillarsi, riposarsi, regalije. s.f. mancia; sovrappiù sul
compenso dovuto che si dà a chi presta
refelà. v. raffilare; affilare nuovamente:
un servizio. Mancia competente,
raffilare i coltelli. compenso che si promette a chi riporta un
refelàte. v. rifilare; filare di nuovo. Dare oggetto smarrito.
per buono ciò che non lo è: rifilare un regatóre. s.m. irrigatore per irrigare
refenà. v. cessare; avere fine, termine. piantagioni.
Finire, terminare, smettere. regenètte. s.f. reginetta; giovane regina.
refèrme. s.f. rafferma; vincolo volontario Titolo conferito a una ragazza che
a prolungare il servizio militare oltre il règge. Cancellata.
refètte. Ristorare; dare ristoro, restituire règge. s.f. cancellata; chiusura o
energia. Rifocillarsi, riposarsi, rinfrescarsi: recinzione, spec. di palazzi o parchi, mediante
refèzióne. una
refettorio. règgipètte. s.m. reggiseno; fascia di
tessuto o pizzo modellata da cuciture e con

273
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
regine. Regina. rembambite. v. agg. anche s.m.
regine. s.f. regina; moglie del re, donna che rimbambito;detto di chi non ha più la capacità
regna, essendo a capo di una monarchia. di
regine d’u gráne. s.f. regina, nell’estate del rembruverà. v. rimproverare; biasimare
1910 ci fu un concorso per eleggere la regina
qlcu., disapprovarlo: rimproverare.
del grano. Promotore del concorso per le
remenzáte. v. anche agg. misurato;
elezione della reginetta fu l’avvocato Carlo
determinato nell'estensione. Equilibrato,
Gallotta, congiunto dello storico Carlo
ponderato, prudente. Moderato.
Villani, fu eletta regina del grano la bellissima
remigge. s.m. rematore; chi rema.
Luigia Panniello, che morì dopo poco tempo
remonte. s.m. monta dei cavalli, il
con infezione viscerale. L’anno dopo non fu
cavallo che copre le giumente per
più possibile fare il concorso, poiché nessuna
l’allevamento.
candidata si presentò.
remónte. il cavallo che copre le
reguardaminde. s.m. riguardo; cura,
giumente per l’allevamento.
attenzione, cautela nel toccare, usare qlco. o
remorchije. s.m. rimorchio; il
nel non importunare e disturbare qlcu. Stima,
rimorchiare. Prendere a rimorchio,
rispetto, considerazione.
agganciare un veicolo per eseguire
règule. s.f. scanalatura; operazione dello l'operazione del rimorchio.
scanalare. Incavo ricavato remóre. s.m. rumore; ogni fenomeno
rejále. s.m. regalo; ciò che si regala o si acustico gener. irregolare e non musicale,
deve regalare. Dono. spec. se sgradevole o molesto.
rejattà. v. raccomandare; affidare alle remóre carrozze. termine usato per
cure e al favore altrui persone o cose molto allontanare i ragazzi nei discorsi
rejède. v. ritornare; venire di nuovo nel remóre carrozze. s.m. termine usato per
luogo, nello stato, nella condizione in cui prendere in giro la gente.
si era venuti prima o da cui si era partiti: rèmúcce.
ritornare indietro, a casa, a Foggia. vezzeggiativo di Remo.
rejèzze. s.f. colpevolezza; condizione di rèmúcce. s.m. vezz. di Remo.
chi è in colpa, di chi è colpevole. remulà. v. ritardare; indugiare a
rejorbarbere. s.m. rabarbaro; pianta giungere. Essere in ritardo.
erbacea delle Poligonali dal cui rizoma si remundatúre.
ricava una sostanza amara usata in ricopertura della tomaia delle scarpe.
medicina. Liquore tonico e digestivo remundatúre. s.f. ricopertura della
preparato col rizoma della pianta tomaia delle scarpe.
omonima. remundatúre. s.m. rifacimento dei
rejotte. s.m. contrasto; impedimento, capelli o delle scarpe.
ostacolo all'attuazione di qlco. Discordia, remurchià. v. rimorchiare; tirare un
diverbio. Conflitto, disputa. veicolo avariato o lento agganciandolo a
remà. v. remare; manovrare i remi per un altro.
imprimere il movimento a in'imbarcazione. remurchiáte. v. rimorchiato.
remasugghije. renacce. s.m. rammendo; lavoro che si fa
oggetti senza valore. per ricostruire o rinforzare trama e ordito
remasugghije. s.f. oggetti senza valore. renaccià. v. rammendare; eseguire
rembaccià. v. rinfacciare; rimproverare rammendi.
aspramente a qlcu. un difetto, una colpa, un renacciatrice. s.f. artigiana che ricuce
rembaldì. v. rallegrare; rendere allegro, strappi dei vestiti.
mettere allegria. Allietare. renále. s.m. orinale; recipiente usato per
orinare, vaso da notte.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
rènáte. renzajulle. s.m. chi ha delle particolari
Renato. simpatie per qualcuno.
rènáte. s.m. Renato. rènze-rènze. agg. vicino vicino; che si
Rendere meno fiero, aspro. Diventare trova a una distanza relativamente
meno rigido, detto del tempo Rabbonirsi. piccola rispetto al punto cui si fa
rène. riferimento.
sabbia. rènzine. s.m. dimin. di Lerenzo.
rène. s.m. rene; ciascuna delle due repáre. s.m. riparo; protezione da un
ghiandole poste nella parte posteriore alta danno, un pericolo, un'offesa e simile.
dell'addome, sui due lati, con la funzione rèpe. v. strisciare; muovere sfregando,
di secernere l'urina. Sabbia; tritume di strofinando.
minerali a forma di granelli, provenienti repegghià. riprendere.
dalla demolizione naturale di rocce repegghiáte. ripreso
preesistenti: la sabbia del mare, del repète. v. ripetere; replicare, eseguire
deserto, vulcanica. nuovamente: ripetere un esperimento.
rènele. s.f. rondine; uccello insettivoro repigghije. riprendi.
con lunghe ali falcate, coda forcuta, replecaminde. s.f. ripetizione; nuova,
ulteriore effettuazione, manifestazione e
rènele d’acque. s.f. rondine di fiume;
simile.
uccello con corpo molto slanciato, becco
repósaminde. s.m. riposo; cessazione o
rènele de máre. s.f. rondine di mare;
interruzione di attività, fatica e simile.
uccello con corpo molto slanciato, becco
repóse autunnále. locuz. durante la
renenúte.
rinvenuto. transumanza, consentivano il pascolo e la
renetúre. s.m. scolo del latte; il latte che sosta al
durante il giorno fuorisce da solo dalla bestiame in attesa dell’assegnazione della
mammella di una donna, o dopo che il locazione ove svernare.
lattante a smesso di bere. repóse latèrále. locuz. durante la
renfrisckatóre. s.m. vaso di terracotta transumanza, estensioni di pascoli poste a
riempito con ghiaccio per rinfrescare le fianco dei tratturi per consentire la sosta
bevande. alle greggi.
renfurzáte. s.m. rinforzo; conferimento reprubà. v. riprovare; provare di nuovo.
di maggior forza, vigore, stabilità e Dimostrare ulteriormente.
simile. Rafforzamento. repruvaggióne. s.m. biasimo; dura
rènghe. s.f. antiq. salacco; aringa o altro critica, rimprovero. Disapprovazione.
pesce simile conservato sotto sale o repulóne. s.m. rimprovero; espressione di
affumicato. Cibo misero. Persona magra, biasimo e ammonizione. Ammonimento,
patita. repuste. s.f. credenza; mobile da cucina o
renghire. s.f. ringhiera; parapetto
da sala da pranzo, con alzata, dove si
costituito di barre o tubi di metallo variamente
repustire. s.m. credenziere; chi ha la cura
disposti e foggiati per scale, ballatoi e
terrazzi. della credenza. Anticamente, persona
rengrazià. v. ringraziare; esprimere rèqueje. s.f. misura di papavero per
gratitudine, rendere grazie a qlcu. di qlco. addormentare i bambini.
rènne. s.f. fruttare; rendere, ritardare. requèstre. locuz. di scorta.
rennenèlle. s.f. dim. di rondine. rèquième a l’anema súje. locuz. la
prima parola della preghiera dei defunti.
renunziazijóne. s.f. rinuncia o rinunzia;
rèquje. misura di papavero
atto del rinunciare. Rifiuto volontario di per addormentare i bambini.
rènza rènze. s.f. camminare rasentando
resarije.
la strada. Rosaria; Rosario.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
resarije. s.m. Rosaria; Rosario. resperaminde. s.f. respirazione;
resáte. s.f. risata; atto del ridere, spec. a processo fondamentale di tutti gli esseri
lungo e in modo sonoro. viventi che assumono ossigeno ed
resbaldà. v. rallegrare; rendere allegro, emettono anidride carbonica.
mettere allegria. Allietare. respettà. v. rispettare, io rispetto.
rescegnulle. respètte. s.m. rispetto; sentimento di
ragazzo malaticcio, usignolo. deferenza, stima e considerazione verso
rescegnulle. s.m. ragazzo malaticcio. persone, princìpi o istituzioni.
rescegnúte. s.m. persona denutrita. responne. v. rispondere; parlare o
reschià. v. rischiare; mettere a scrivere a propria volta a chi ha rivolto una
repentaglio. Correre il rischio. respunsure. s.f. risposta; atto del
rescióre. s.f. vergogna; turbamento e rispondere.
timore che si provano per azioni, pensieri respunzále. Responsabile.
o parole che sono o si ritengono respunzále. agg. responsabile; che deve
sconvenienti. rendere ragione delle proprie o altrui
resckarà. s.f. risciacquare la biancheria azioni: sono responsabile della tua
dopo il bucato. condotta.
resckaráte. s.f. risciacquo della ressecà. v. arrossire; diventare rosso in
biancheria. viso, per vergogna, emozione, gioia e
resecà. masticare restabbelirse. v. risanare; rendere di
le fave abbrustolite o pane. nuovo sano. Guarire.
resecà. s.f. masticare le fave abbrustolite restabelete. v. ristabilire; stabilire di
o pane. nuovo. Rendere di nuovo sano, rimettere in
resecarille. s.m. alimento croccante. restoppije. s.f. primo anno di riposo
resepèje. s.f. erisipela; infezione cutanea, della terra.
contagiosa, a chiazze rosse migranti, restucce. s.f. stoppie della mietitura del
provocata da streptococchi. grano.
resestènze. s.f. resistenza; sforzo che restuccià. v. spigolare dove è stato già
tende a opporsi, a resistere all'azione di qlcu. spigolato.
resguardèvele. agg. ragguardevole; resulècchije. locuz. parte minima di
degno di riguardo, di stima, di considerazione. qualcosa.
residuato dalla fabbricazione del resúre. s.m. luogo corroso dall’acqua.
formaggio, con aggiunta di siero acido e fatta resurèsse. s.f. resurrezione o
resine. s.f. malattia dei cereali, poca risurrezione; il risorgere. In molte religioni, il
quantità, povertà. Resurrezione di Cristo, avvenuta tre
resiste. v. resistere; sopportare una forza giorni dopo la sua morte.
avversa senza lasciarsi abbattere, resuscetáte. v. resuscitare o risuscitare;
annientare, spezzare ecc… richiamare in vita: resuscitare un morto.
resorije. rosolio; liquore fatto con alcool Ritornare in vita: Cristo risuscitò il terzo
a 90° bucce di arancia o linone o giorno. Risorgere.
mandarino. resvèglije. s.f. la sveglia munita di
resorije. s.m. rosolio; liquore preparato suoneria.
con alcool a 90°, zucchero, acqua, bucce retaglije. s.m. ritaglio; ciò che si toglie
d’arancia, mandarino o limone. ritagliando seguendo i contorni di qlco.:
respengènde. s.f. respingente delle ritagli di giornale. Pezzo avanzato dopo
vetture ferroviarie. che è stata tagliata via la parte che serve a
resperà. v. respirare; effettuare la qlco.
respirazione. rète. avv. dietro; nella parte posteriore.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
rète pède. revagge. s.f. riva; estrema parte di terra
indeciso; tornare indietro. che limita le acque di un mare, un fiume,
rète pède. locuz. tornare indietro, un lago, un ruscello.
indeciso sul da farsi. revejinde. Rivincita.
retèlle. revejinde. s.f. rivincita seconda partita
diminutivo di Rita ( Margherita). concessa a chi ha perduto perché possa
retèlle. dimin. di Rita ( Margherita). rifarsi.
rètene. pariglia di cavalli revelamènde. s.f. rivelazione;
da tiro; redini della cavezza. divulgazione di ciò che non è noto, è
rètene. s.f. pariglia di cavalli da tiro; poco chiaro, segreto e simile.
redini della cavezza. revelejáte. s.f. regolata; messa a punto,
retenèlle. s.f. sorreggere, corregge, spec. frettolosa, darsi una regolata agire in
strisce di cuoio per reggere i bambini nei revelijáte.
primi passi. regolarsi.
retenènze. Riguardo. revenúte.
retenènze. s.m. riguardo; cura, rinvenuto.
attenzione, cautela nel toccare, usare qlco. o revenúte. v. rinvenire; recuperare i sensi,
nel non la curiosità, le forze, detto di persona.
reterarse. v. ritirarsi a casa. reverèje. v. riverire; rispettare
retine. profondamente: riverire i genitori.
lana d’acciaio. Salutare molto rispettosamente.
retine. s.f. gancetti per assicurare le Ossequiare.
imposte al muro. revertigene. Vortice, mulinello.
retine. s.f. lana d’acciaio. revertigene. s.m. mulinello; vortice d'acqua,
retrà. di vento e simile.
ritirarsi a casa. revètitúre. s.f. revisione; attenta analisi di
retrà. v. ritirare; farsi dare, farsi qlco. volta a controllare, correggere,
consegnare: ritirare un pacco. modificare.
retratte. s.m. ritratto; opera d'arte che revettà. v. orlare; fornire di orlo.
rappresenta una figura umana reveute. s.m. moti popolari.
fotografico. revolte. rivolta, nel 1647 a Foggia ci fu una
retrazióne. locuz. capacità di accorciarsi. sanguinosa rivolta a seguito ribellione
rètrè. Cesso. provocata a Napoli da Tommaso Aniello,
rètrè. s.m. cesso; latrina, ritirata. detto Masaniello. Nel 1648 scoppiò un’altra
retremendèje. Rivedere. rivolta capeggiata dal Notaio Saba Pastore per
retremendèje. v. rivedere;vedere, la cattiva gestione della Dogana.
incontrare di nuovo. revótastomeche. s.m. disgusto nel vedere
retróse. agg. ritroso; che va all'indietro, cose poco gradite.
all'opposto, in senso contrario. revutà. v. cercare; adoperarsi, impegnarsi a
rettà. Strisciare col ventre a terra. trovare qlcu. o qlco. Disturbarsi; mettere in
rettà. s.f. strisciare col ventre a terra. soqquadro la casa.
retuccà. v. ritoccare; toccare di nuovo. revutaminde. s.m. disgusto; senso di nausea,
returte. prendere col pollice e l’indice la di ripugnanza, repulsione morale.
pelle umana e girarla su se stessa. revutáte. v. rivoltare; voltare nuovamente,
returte. s.m. prendere col pollice e
rivoltare il vestito.
l’indice la pelle umana e girarla su se
rèzze. s.f. tenda davanti alla porta di casa.
stessa.
revagge. Riva. rezzenì ‘i carne. v. rabbrividire; avere,
sentire, provare i brividi per paura, orrore e

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
rezzerijà. rifacendoli, riparandoli o rinnovandoli:
pulire la casa. restaurare un affresco. Ripristinare.
rezzerijà. s.f. pulire la casa. riffà.
rezzètte. gioco del lotto tra privati.
ricetta medica. riffe. Robusto.
rezzètte. s.f. ricetta; ordinazione di farmaci riffe. s.m. gioco del lotto tra privati.
scritta e firmata dal medico con relative Robusto.
modalità d'uso. rifiundanze. Rifiuto.
riaggì. v. reagire; rispondere con un'azione rifiundanze. s.m. rifiuto; negazione
propria a una violenza subita. opposta da chi respinge o non accetta
rialà. v. regalare; dare in regalo a qlcu. qlco.: il rifiuto di un incarico.
Donare. riforma dell'insegnamento universitario.
riattazióne. Riparazione. rifriggèrà. v. raffreddare; fare diventare
riattazióne. s.f. riparazione; azione volta freddo o più freddo: raffreddare una
a eliminare o attenuare gli effetti negativi bevanda.
ricce. s.m. riccio; piccolo mammifero riggiolà. Mattone verniciato ricoperto
da una patina trasparente.
degli Insettivori che dorsalmente porta un
riggióle.
ricce de capille. agg. anche s.m. riccio; mattone verniciato.
ricciuto, detto di ciocca di capelli o peli riggióle. s.m. mattone verniciato
ricce de castagne. s.m. scorza spinosa ricoperto da una patina trasparente.
della castagna. rignanèse.
ricce de firre. s.m. truciolo; sottile e lunga vento di tramontana.
falda simile a nastro che il tornio asporta dal rignanèse. s.m. vento di tramontana.
ferro mentre gira. rignúse
ricce de legne. s.m. truciolo; sottile e lunga rognoso.
falda simile a nastro che la pialla asporta dal rignúse agg. rognoso; affetto da rogna.
legno a ogni colpo. Misero, meschino, noioso, detto di
ricce de máre. s.m. riccio di mare, persona.
animale marino degli Echinodermi a forma rigore logico. Riflettere, discorrere,
più conversare, parlare.
ricche. agg. ricco; che è fornito di beni, riguardanti un reato.
sostanze e denaro in abbondanza. rijalà. v. regalare; dare in regalo a
ricchièlle. s.f. orecchie piccole, nastrino qualcuno. Donare.
sul retro della scarpa per facilitarne la rijèlle. supporti per le sponde del
calzatura. carretto, si applicano per il trasporto del
ricchijine. s.m. orecchino; monile che si porta grano.
alle orecchie. rijèlle. s.f. riga; linea diritta o segno
ricchijóne. agg. anche s.m. omosessuale; lineare in rilievo, incavato, tracciato o
relativo alla omosessualità: relazione. Detto di rijillóne. s.f. asse di legno per spianare e
chi prova attrazione sessuale per persone dello livellare la malta.
stesso sesso. pederasta. Chi ha le orecchie rimasuglije. s.m. rimasuglio; ciò che
grandi. rimane, avanza ed è generalmente di poco
rimbercià. Accomodare alla meglio.
richene. s.m. origano; pianta erbacea perenne
rimbercià. s.f. accomodare alla meglio.
delle Tubiflorali, mediterranea,
rimbrotto.
ricúcce.
vezzeggiativo di Errico. rimbrotto.
ricúcce. s.m. vezz. di Errico. rimprucce. Rimprovero.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
rimprucce. s.m. rimprovero; espressione ripongono i cibi, le stoviglie, gli arredi da
di biasimo e ammonizione ammonimento, tavola.
rimule. Piccola e stretta apertura. ripostiglije. s.m. ripostiglio; luogo o spazio
rimule. s.f. piccola e stretta apertura. dove si può riporre o tenere in serbo qualcosa.
rimurzijóne. Rimorso. rire. v. ridere; mostrare allegria, spec.
rimurzijóne. s.m. rimorso; tormento, spontanea e improvvisa, con particolare
cruccio, procurato dalla coscienza di aver contrazione e increspamento dei muscoli della
rìne. s.f. reni o reni; regione lombare, faccia e con suoni caratteristici: ridere
avere le reni rotte, essere molto stanco. fragorosamente, a piena gola.
riscióre. s.f. vergogna; turbamento e timore
rinfrescarsi: ci ristoreremo con una bella
che si provano per azioni, pensieri o parole
dormita. che sono o si ritengono sconvenienti:arrossire
ringavagnà. Riprendere, ripigliare. di vergogna, aver vergogna di qlco., di qlcu.,
ringavagnà. v. riprendere; prendere di vergognarsene.
nuovo, un'altra volta. Ripigliare. risckarà. s.f. risciacquatura; operazione
rinnuvanze. Rinnovamento. del risciacquare. Acqua, liquido in cui è
rinnuvanze. s.m. rinnovamento; ritte. agg. diritto o dritto; che segue una
cambiamento innovatore. Sostituzione di ciò linea retta: sentiero diritto. Stare diritto,
che è ritúcce.
rinvigurà. Rinvigorire. vezzeggiativo di Errico.
rinvigurà. v. rinvigorire; ridare vigore, ritúcce. s.m. vezz. di Errico.
rendere più vigoroso. Irrobustire. riumatisme. s.m. reumatismo; affezione
riomatisme. s.m. reumatismo; affezione caratterizzata da segni di infiammazione e
caratterizzata da segni di infiammazione rivestimento di aculei e che può
rióne. s.m. sotto il regno degli Angioini
avvolgersi a palla per difesa. Grossa trave
Foggia era divisa in rioni, detti Pittagia,
venerano 6: Rione di palazzo; ossia Pittagium armata
Palatii. Rione di san Tommaso del gufo, rivestimento di aculei e che può
Pittaggium S. Thomae del gufo. Rione di S. avvolgersi a palla per difesa | Riccio di mare,
Maria, Pittagium S. Mariae, cioè della chiesa rivoluzióne. rivoluzione, nel 1799 a
maggiore. Rione dei Cambii, Pittaggium seguito moti collegati alla rivoluzione
Cambii. Rione maniaporci, Pittagium partenopea, Foggia partecipò con
Maniaporci. Rione di S. Angelo, Pittagium S. impegno e diventò un’isola repubblicana
Angeli. borgo, quartiere, rione. delle Puglie. Nel 1820 Foggia fu sede di
rióne delle quattro corsee, s.m. rione che si moti rivoluzionari nel Risorgimento
trovava a sinistra fuori le mura di porta d’Italia e molti carbonari furono uccisi, la
Arpana dove Federico II fece costruire la sede era la chiesa delle Croci.
caserma di cavalleria, e dove si trovava il rizze. s.m. riccio; piccolo mammifero
palazzo della Pianara. degli Insettivori che dorsalmente porta un
rióne di prète. s.m. rione dei preti; a foggia robbe. s.m. indumento; capo di
c’è un rione chiamato “dei preti”, sicuramente abbigliamento.
si sono sbagliati nel dargli il toponimo, forse robbe d’urte. s.f. tutte le verdure
volevano riferirsi a pietra, perché il quella campestri quali: cecorije, catalogne,
zona vi era una vecchia pietraia. fenucchije,
ripa ripe. locuz. rasente; molto vicino, quasi robbèrte. s.m. Roberto il Guiscardo re
sfiorando, in un movimento continuato: normanno figlio di Tancredi d’Altavilla,
camminare rasente il muro. duca di Puglia e di Calabria nel 1050
ripe. v. arrampicare; salire attaccandosi a provvide a bonificare il territorio del futuro
qlco.: arrampicarsi sulla scala. Comune di Foggia. Con il consenso del
papa Gregorio VII nel 1073 divenne re. La

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tradizione locale vuole che rè Roberto il románe. s.f. peso della stadera. Romano.
Guiscardo, normanno in seguito ad un rombe. v. rompere; spezzare, scindere,
misterioso sogno, trovò un cospicuo dividere qlco. in più parti spec. con la forza,
tesoro nelle vicinanze di Foggia. Con parte di romèje.
esso fece costruire tra il 1066 e il 1080 si Romeo.
deve la costruzione del primo luogo santo romèje. s.m. Romeo.
della città: un succorpo chiamato Sancta roncelià. v. attorcigliare; avvolgere
Maria de Fovea, dopo il ritrovamento del attorno. Avvolgersi più volte su sé stesso o
Sacro tavolo della Madonna Assunta
ronche. antiq. s.f. donnola; piccolo
detta dei sette veli. Da allora in poi che i
documenti ufficiali indicano Foggia come mammifero dei Carnivori con lungo corpo
Fogea, mentre gli abitanti sono chiamati flessuoso, corte zampe e pelliccia
fogetani, fogitani e fogienses. rossiccia sul dorso, bianca sulla gola e sul
Successivamente a distanza di un secolo la ventre.
Madonna ronfe. s.m. antico gioco di carte.
dei sette veli trovò sistemazione nella ronghe. antiq. s.m. coltello ad uncino per
chiesa di stile romanico costruita nel 1172 da potare. Attrezzo agricolo.
Guglielmo II, detto il Buono ultimo rongheggià. v. russare; fare rumore,
sovrano della dinastia normanna, che scelse a dormendo, con il respiro.
base della costruzione la stessa chiesa rosce. agg. e s.f. rossa; che è del colore
voluta da re Roberto, che diventò una cripta del sangue vivo, della porpora, del rubino e
senza ingresso autonomo e rosè. agg. e s.m. rosè; rosato, detto di
intercomunicante con il nuovo edificio
vino.
mediante due
rampe di scale, poi eliminate. La scritta róse. s.f./m. rosa; arbusto delle Rosali
Fogea, oggi la possiamo rilevare sotto la fornito di spine ricurve, con foglie composte
croce davanti alla chiesa di san Giovanni rosele. s.f. pezzi di carne di maiale scartati e
Battista. venduti a prezzi inferiore a quello della carne.
robbèrte. s.m. Roberto il Guiscardo re rósemarine. s.m. rosmarino; pianta arbustiva
normanno figlio di Tancredi d’Altavilla, delle Tubiflorali con foglie piccole, lineari,
robuste. agg. robusto; che possiede coriacee, usate come aromatiche in culinaria.
forza, energia, detto di persona: un rosètte. s.f. dimin. di Rosa nome di donna.
bambino robusto. Forte. rotaville. s.m. spazzolone; grossa spazzola di
rocca cannucce. saggina con lungo manico, usata per pulire o
località incerta. lucidare pavimenti e sim. Spazzola che si usa
rocca cannucce. dett. s.f. località ignota. per adoperare lo strofinaccio. Gambe storte.
rocchije. róte da múre. s.f. ruota; era ubicata nel
insieme di persone, animali o cose. monastero delle clarisse, una cassetta rotonda
rocchije. s.f. insieme di persone, animali che, girando su di un perno nell'apertura del
o cose. muro, venivano lasciati all’interno i bambini
rogne. s.f. rogna; infestazione contagiosa abbandonati. Spesso la mamma lasciava il
della cute di animali domestici causata figlio nella ruota e scappava, a volte lasciano
rollè. Cucitura del bordo perimetrale del oggetti d’oro e qualche lettera di
materasso di tre centimetri. giustificazione. I bimbi venivano accolti dalle
rollè. s.m/f. cucitura del bordo suore e affidati alle famiglie senza figli. Nel
perimetrale del materasso di tre centimetri. 1865 soppresso il monastero ed espulse le
suore la “rota” venne trasferita in via Civitella
Carne
presso il monastero di santa Teresa, fù
romaggià. v. pellegrinare; andare in eliminata quando istituirono l’opera della
pellegrinaggio. Maternità. Un’altra ruota stava nel carcere di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sant’Eligio dove i parenti dei carcerati a rubre. agg. s.m. rosso; che è del colore
mezzogiorno mettevano il pranzo da dare ai del sangue vivo, della porpora, del rubino e
congiunti carcerati. Attualmente a Foggia c’è rucche rucche. s.m. ruffiano; chi spec.
né una nel convento delle suore di clausura in agevola gli amori altrui. Mezzano,
via Napoli, serve normalmente per la rucchètte. s.m. rocchetto per avvolgere.
consegna di generi vari.
rúce. antiq. s.f. brace; fuoco senza
róte. s.f. ruota o rota; parte di macchina,
fiamma che resta da legna o carbone bruciati.
normalmente circolare, girevole attorno rucelanne. v. ruzzolare; cadere,
róte d’u trajine. ruote del carretto, la rotolando o rivoltandosi: ruzzolare dalle
distanza tra le due ruote era di m. 1,20 scale. Capitombolare.
circa. rucelècchije.
róte d’u trajine. s.f. ruote del carretto, la parlare in continuazione.
distanza tra le due ruote era di m. 1,20 circa. rucelècchije. parlare in continuazione.
róte da múre. s.f. ruota; cassetta rotonda che, rucelijà. v. ruzzolare ruotare.
girando su di un perno nell'apertura del muro, ruciulille. s.m. rocchetto di legno
venivano lasciati all’interno i bambini cilindrico dove ad una estremità viene
abbandonati. Si trovava in via Catalano- messo un filo di ferro resistente che
chiesa di santa Chiara. Spesso la mamma spingendolo fa girare il rocchetto.
lasciava il figlio nella ruota e scappava, a
rucuttáre. s.m. guardone; chi, per
volte lasciano oggetti d’oro e qualche lettera
di giustificazione. I bimbi venivano accolti morbosa curiosità, spia le nudità o gli atti
dalle suore e affidati alle famiglie senza figli, rudde. agg. ruvido; non liscio, non
poi la ruota venne trasferita in via Civitella e levigato: ruvido al tatto; corteccia ruvida.
fù eliminata quando istituirono l’opera della rúde. v. agg. e s.m/f. amante; che ama.
Maternità. Un’altra ruota stava nel carcere di Chi è legato a un'altra persona da una
sant’Eligio dove i parenti dei carcerati a relazione amorosa, spec. considerata
mezzogiorno mettevano il pranzo da dare ai illecita.
congiunti carcerati. Attualmente a Foggia c’è ruère. agg. vero; che possiede in misura
né una nel convento delle suore di clausura in totale e in modo incontestabile le
via Napoli, serve normalmente per la ruffijáne. s.m. ruffiano; chi spec. agevola
consegna di generi vari. gli amori altrui. Chi dà aiuto in faccende
rotelavinde. s.f. arbusti secchi che il vento fa rufulà. v. frugare; cercare con attenzione,
ruotare. rovistando: frugare in un cassetto, tra le
rotele d’u denucchije. s.f. rotula; osso ruganètte. s.f. armonica a bocca;
sesamoide contenuto nel tendine del muscolo strumento popolare formato da una scatola
anteriore della coscia, che partecipa alla forata,
formazione e articolazione del ginocchio. ruggire. s.m. Ruggiero.
rubbagióne. s.f. ruberia; furto abituale, truffa, rugne. s.f. scabbia; infestazione cutanea
speculazione. Saccheggio, rapina, pruriginosa dell'uomo causata dalla
rubbenètte. s.m. rubinetto; dispositivo di rugnètte. s.m. chi ha la scabbia.
intercettazione e di regolazione del rugnúse. s.m. scabbioso.
rubbigene. s.f. malattia delle piante. rullètte. roletta metrica.
rube. Roveto. rulline. s.m. rullino per dolci.
rube. s.m. roveto; cespuglio di rovi o rumáne. v. rimane; fermarsi in un luogo,
terreno pieno di rovi. restare.
rubóre. Rossore. rumanì. v. restare, rimanere.
rumanille. s.m. sigaro; piccolo rotolo di
rubóre. s.m. rossore; colore rosso,
foglie di tabacco essiccate, da fumare.
colorito rosso della pelle spec. del viso, per rumbaminde de cápe. locuz. seccatura,
rubre. Rosso. tutto ciò che da fastidio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
rumbije. v. io ruppi. rusenèlle. s.f. rosinella; nome di donna
runbe. v. rompere, rompi; spezzare, vezz. di Rosa.
scindere, dividere qlco. in più parti spec. con rusettine. s.f. rosettina; nome di donna,
la dimin. di Rosa.
runfà. v. russare forte; fare rumore, rusine. s.f. rosina; nome di donna dimin.
dormendo, con il respiro. di Rosa.
runfe. v. russa, russare. ruspe. rospo.
runfelijà. v. russare. ruspecille. s.m. ragazzino piccolo, dimin.
runióne. Runione. di rospo.
runzále. s.m. guinzaglio; laccio di cuoio rusucarille. s.m. alimento cotto e
o catenella di metallo che si usa per tenere croccante.
rusce. agg. s.m. rosso; che è del colore rusulà. v. rosolare; fare cuocere lentamente
carne o altre vivande in modo che prendano
del sangue vivo, della porpora, del rubino e
una crosta tendente al rosso. Cuocersi
rusce d’uve. s.m. tuorlo o torlo; lentamente assumendo una crosta bruno-
complesso delle sostanze di riserva o rossastra.
nutritizie rusulatúre. s.f. rosolatura; tipo di lenta
rúsce d’i caravune. s.f. carbonella; carbone cottura con formazione di una crosta bruno-
di legna minuta. rossastra.
rúsce de crestiáne. antiq. locuz. persona che rúte. s.f. ruta; pianta aromatica perenne delle
non parla. Terebintali che cresce nei luoghi aridi e ha
rúsce e músce. locuz. persona inesistende, ne fiori gialli a cinque petali, glabra, con odore
parla e ne sente. Disinteressato. intenso, usata per aromatizzare liquori.
rúsce. s.m. denaro; o danaro; Insieme di rutecà. s.f. muoversi a fatica.
monete metalliche o cartacee. unità monetaria rutele.
d'argento romana. Moneta d'argento tegame circolare per pizze o dolci.
medievale. Si dice anche “paparúle”. rutele. s.f. tegame circolare per pizze o
ruscegnáte. s.f. persona denutrita. dolci.
ruscelicchije. s.m. qualcosa che rotola. rutèlle. s.f. ruota piccola.
ruscelille. s.f. farfalla elicoidale di stagno rutèlle a palline.
con alette lanciata in aria a mano da un cuscinetti a sfera.
ruscemalupine. s.m. uomo con capelli rossi. rutèlle a palline. s.m. cuscinetti a sfera.
ruscetèlle. s.f. donna rossina. rutèlle d’a paste. s.m. sprone,
ruscetille. s.m. ragazzo con i capelli rossi. tagliapasta; utensile da cucina munito di una
ruscètte. s.m. uomo con i capelli rossi. rotella
rusciazze. s.m. colore quasi rosso. dentata per tagliare la sfoglia.
ruscignètte. rutèlle du puzze. s.f. carrucola del
ruscióre. s.m. rossore; colore rosso. Colorito pozzo.
rosso della pelle spec. del viso, per rutille.
rusecà. v. rosicchiare; rodere di continuo consulto di più persone.
e leggermente: rosicchiare un osso. rutille. s.m. crocchio; gruppo di persone
rusecatóre. agg. anche s.m./f. che discutono o chiacchierano.
rútte. v. anche agg. rotto; spezzato,
maldicente; detto di chi sparla degli altri.
infranto.
ruselatóre.
ruvenáte. v. rovinare; mandare in
maldicente.
sfacelo, in miseria.
rusele.
geloni alle dita dei piedi. ruvetà. v. rovistare; cercare dappertutto,
rusèlle. s.f. dimin. di rosa, fiore. spec. spostando oggetti, mettendo in
rusèlline. s.f. rosellina, fiore

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ruvetále. sabete. s.m. sabato; sesto giorno della
pianta delle more. settimana civile.
ruvetále. s.f. pianta delle more. sabete sande. s.m. sabato Santo, quello
ruvète. s.m. roveto; cespuglio di rovi o precedente la domenica di Pasqua.
terreno pieno di rovi. sabbeje. si avvia.
ruvutáte. sabbèlle. s.f. Elisabetta.
disturbato; rivoltato il vestito. sabbelline. dimin. di Elisabetta.
ruvutáte. v. disturbato; rivoltato il sabete fasciste. Nel 1936 ogni sabato esisteva
vestito. il famoso sabato fascista, tutti dovevano
ruzze. armarsi, mettersi in divisa e marciare per le
ruggine. vie della città.
ruzze du gráne. s.f. ruggine del grano, sabete. Sabato.
dei cereali, fungo che attacca le Graminacee sacca marióle. s.f. tasca interna della
ruzzeliaminde. s.m. rumore sordo; giacca dove si mette il portafoglio.
movimento intestinale. saccamarióle. tasca interna della giacca
ruzzene. s.f. ruggine; ossido idrato di dove si mette il portafoglio.
ferro che si genera, per effetto dell'aria saccaride. s.m. uomo vile, porta sacchi.
umida, sul ferro, formando uno strato non saccaride. uomo vile, porta sacchi.
aderente che si sgretola. Malanimo, sacce. non sò (verbo sapere).
rancore, astio: avere della ruggine con sacce. v. sò o non sò (verbo sapere).
qlcu. sacche. s.m. sacco; recipiente di tela,
ruzzenì. s.m. si è arrugginito. grossa carta o altro materiale, piuttosto
ruzzenúte. s.m. arrugginito. sacche. tasca, sacco.
sacchetille. sacchetto.
sacchètte. s.m. sacchetto per far
mangiare il cavallo durante il lavoro.
S,s. sacchètte. sacchetto per far mangiare il
cavallo durante il lavoro.
sacciúte. saputella.
sacciúte. agg; anche s.m. saputello; detto
di chi, essendo in giovanissima età, si
sabáte. s.m. Sabato Giovanni Pastore; saccóne. pagliericcio con foglie di
scrivano, notaio della Regia Dogana delle granturco usato come materasso.
pecore, durante i moti rivoluzionari di saccóne. s.m. pagliericcio con foglie di
luglio 1647 – aprile 1648 in conformità granturco usato come materasso.
alla ribellione napoletana capeggiata da Sacramento. A Foggia il venerdì santo si
Tommaso Aniello detto: “ Masaniello”, visitano le chiese in numero dispari.
si pose a capo dei ribelli di Foggia, sacrestáne. Sacrestano.
autoleggendosi anche governatore della saètte. veloce.
Reggia Dogana, protestò energicamente saggitte. s.f. saetta; freccia, dardo. Fulmine.
contro il mal governo del vicerè don saggitte. saetta.
Rodrigo Ponza di Leon duca di Arces; sagnà. s.m. salasso: apertura di un vena
denuncio gli abusi, soprusi e ruberie, col coltello al cavallo per far uscire il
scappò da Foggia quando la rivolta sangue a scopo terapeutico.
volgeva a termine. Ma a distanza di due sagnà. salasso: apertura di un vena col
secoli gli venne riconosciuto il merito coltello al cavallo per far uscire il sangue
della sua ribellione e fu definito il a scopo terapeutico.
Masaniello di Foggia; negli anni 1871-80 sagrarije. s.m. chiusino; coperchio di
gli venne intitolata una caserma. pietra, ghisa e sim. per pozzetti, apertura di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sagrèse. prendere alla sprovvista. salme. brutto; sottomisura dell’unità
sagrèse. s.f. prendere alla sprovvista. degli aridi, una salma equivaleva a otto
sajeppulle. arco. tomoli di grano.
sajeppúlle. s.m. arco; arma da lancio salme. s.f. sottomisura dell’unità degli
costituita da un'asta elastica di legno, aridi, una salma equivaleva a otto tomoli
corno o acciaio che, curvata tendendo di grano. Brutto.
una corda fissata alle estremità, scaglia salme. Salma.
una freccia. Struttura ad asse curvilineo, salóne. s.f. sala da barbiere; sala
posta a copertura di una luce di porta, ricevimenti.
finestra, ponte. salóne. sala da barbiere; sala ricevimenti.
sajètte. fulmine temporalesco. salúte. s.f. salute; stato di benessere fisico
sajètte. s.m. fulmine; violenta scarica e psichico dell'organismo umano
elettrica tra una nube temporalesca e la terra salúte. salute.
sajittóne. lepre grande. salvagnúne. modo di dire per augurare i
sajittóne. s.m. lepre grande. mali lontani dai presenti.
salà. Salare. salvaminde. Salvato.
salabbarije. Sillabario. salvatutte. grido del ragazzo liberatorio a
salaccóne. cespuglio selvatico. gioco dei bambini.
salacóne. s.m. cespuglio selvatico. salvatutte. locuz. grido del ragazzo
saláme. Salame. liberatorio a gioco dei bambini.
salamènde. assentarsi da scuola senza salvije. Salvia.
giustifica. salvijètte. Salvietto.
salamènde. s.f. assentarsi da scuola sambandalióne. grande, persona grande
senza giustifica. di statura, oggetto pesante.
salamóre. Salamoia. sambandalióne. s.m. persona grande di
salasse. s.m. salasso; intervento con cui si statura, oggetto pesante.
sottrae all'organismo, da una vena, san Guglièlme e Pellegrine. s.m. protettori di
salasse. salasso; svestire completamente Foggia, la tradizione vuole che Guglielmo e
una persona. Pellegrino fossero nativi di Antiochia,
salatile. s.m. lupino; pianta erbacea delle Guglielmo fu uomo di grande virtù, dal
Rosali con fiori biancastri in grappoli, matrimonio ebbe un figlio che diede il nome
utile come foraggio e per i semi di Pellegrino, ma Guglielmo attratto
commestibili. dall’amore di visitare i luoghi santi lasciò la
salatille. lupino. moglie e partì per la palestina. Una volta
saldà. Saldare. cresciuto Pellegrino lasciò la casa paterna per
sále. Sale. mettersi sulle tracce del padre, e dopo aver
salece. s.m. salice; pianta legnosa delle visitato diversi santuari sia l’uno che l’altro
Salicali, frequente nei luoghi umidi, con giunsero a Foggia, Guglielmo alloggiò nello
salece. salice. spizio dei pellegrini che si trovava fuori Porta
salère. Saliera. Grande e incontratosi entrambi davanti alla
colonna della Croce si raccontarono le loro
salevúse. agg. sudicio; non lavato né
esperienze di fede, Guglielmo li riferiva
pulito; imbrattato, sporco: biancheria sudicia; quando fosse grande il desiderio di voler
salevúse. sudicio, sporco. incontrare il congiunto e dopo alcuni
saliáte. agg. antipatico; che desta particolari di notizie capirono chi fossero
antipatia. Inviso. padre e figlio, presi dalla soprannaturale
saliáte. antipatico. commozione per essersi incontrati e
salijáte. Stupido. riconosciuti morirono entrambi di gioia, si
salle. v. sappiale. narra che al momento della morte dai loro
sallujì. v. lascialo andare. bastoni spuntarono dei gigli. Era il 26 aprile

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
del 1146; la tradizione vuole tra l’altro che sande ninde. locuz. bestemmia verso un santo
Guglielmo contasse 60 anni e Pellegrino 24. Il che non esiste.
15 ottobre del 1554 vennero proclamati santi sande Stèfene. s.m. Stefano I il Santo
per concorso di popolo. (Esztergom 975 - Buda 1038), primo re
sanà. castrare il maiale. d'Ungheria (1001-1038), noto anche come
sanà. s.m. castrare il maiale. santo Stefano. Pagano di nascita, si convertì al
sanáte. Ferita rimarginata. cristianesimo in gioventù. Divenne principe
sanatorije. Opedale per tubercolosi. d'Ungheria nel 997, alla morte del padre. Poco
sanda Barbera mije. locuz. invocazione dopo scoppiò una rivolta dei pagani in varie
d’aiuto. province ungheresi; Stefano attaccò
sanda Barbere. s.f. la più grande fossa di immediatamente gli insorti e li sconfisse a
grano ubicata al piano delle fosse. Veszprém. Fu incoronato re tra il Natale
sanda Marije de Fogge. s.f. Sanctam Maria dell'anno 1000 e il 1° gennaio del 1001; in
de Fogia, santa Maria di Foggia. Roberto il occasione della sua incoronazione, papa
Guiscardo fece prosciugare il pantano dove Silvestro II inviò una corona da Roma e gli
venne trovato il quadro della Madonna dei concesse il titolo di "Apostolica Maestà",
sette veli, fece costruire in un periodo che va portato dai sovrani ungheresi fino al
dal 1066 al 1080, un tempio, dedicato alla rovesciamento della monarchia, nel 1918.
sacra icona sanctam (Maria de Fovea). A Durante il suo regno, in Ungheria, grazie
distanza di un secolo la madonna dei sette veli all'opera del clero straniero giunto
trovò sistemazione nella chiesa di stile prevalentemente da Italia, Francia e
romanico costruita nel 1172 da Guglielmo II, Germania, si diffuse il cristianesimo, e il
detto il buono. sovrano, pur incontrando forti resistenze, si
sandacrόce. s.f. abbecedario con croce. impegnò per eliminare il paganesimo. Nel
sanda Catarine. s.f. santa Caterina; nel 1348 1083 Stefano venne canonizzato e divenne il
a Foggia esisteva una chiesa con annesso santo patrono d'Ungheria.
monastero dedicato alla santa. Nel 1597 , sulle sande taráte. s.f. santo esposto.
loro rovine venne eretto un convento – sande tarláte. s.f. statua di carta pesta,
ospedale con annessa chiesa dedicata alla persone che escono raramente.
santa: Il convento era tenuto dai frati “ Fate sande. Santo.
bene fratelli” ordine religioso fondato da san sand’Andunije. s.m. sant’Antonio abate, 17
Giovanni di Dio. A causa delle leggi eversive gennaio festa del periodo carnevalesco: “
i religiosi furono spogliati del loro convento, sand’Andunije masckere e sune”, inizia il
mutato in Ospedale Civile intitolato a periodo di carnevale, che significa togliere la
Umberto I. Oggi sede dell’Ospedale carne in occasione della quaresima; nota
Riuniti sito in via Arpi. chiesa che stava dove adesso è ubicata la
sand’Antonije Abáte. s.m. amante degli banca del credito Italiano in corso Garibaldi
animali; a Foggia tra il 1300/ 1350 fù angolo Corso V. Emanuele.
costruita una chiesa dedicata al santo, dove san Catalde. s.m. san Cataldo; ricorrena il 10
oggi a sede il Credito italiano, la chiesa venne maggio, c’è un detto foggiano che dice: “ si
costruita su un cimitero fuori Porta Reale e chióve a san Catalde chióve pe quaranta
sede della Congregazione dei Bianchi addetta jurne”.
all’assistenza dei condannati a morte ed al sandre. s.m. Alessandro.
seppellimento dei loro corpi dopo sandrine. s.m. dimin. di Alessandro.
l’eseguzione della condanna. La chiesa venne sandrúcce. s.m. vezz. di Alessandro.
demolita nel 1935/36. sanduarije. s.m. santuario; luogo sacro,
sande meserine. detto di una statua di Chiesa cattolica che è centro di particolari
manifattura esile che sta sull’arco trionfale santuario, nella nostra provincia ne abbiamo
della chiesa del Calvario. tre: quello di san Michele Arcangelo a monte
sant’Angelo, capitale spirituale di tutta l’Italia

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Meridionale, uno dei quattro più importanti sápe. v. sapere, appurare: conoscere per
d’Europa, la storia del culto di san Michele aver visto, provato, sperimento. Avere
risale già in Occidente alla fine del sec. V ( il conoscenza di un determinato fatto o
400 d. C.). Mentre la storia del culto di S. circostanza “Chi te sápe te rápe”.
Michele sul Gargano è stata a noi tramandata sapemènde. s.m. sapore; sensazione,
dal “ Liber de apparitione sancti Michaelis in gradevole o sgradevole, prodotta da
monte Gargano”, chiamato per brevità determinate
“Apparitio”, redatto tra la fine del sec. VIII ( sostanze sugli organi del gusto: sapore
il 700 d. C.) e gli inizi del IX (800 d. C.). buono, cattivo, dolce, amaro.
Quello della Madonna dell’Incoronata di sapemènde. sapore, sapimento.
Foggia, dove la tradizione assegna al 1001 sapèvúle. agg. consapevole; che sa, che
l’inizio della sua storia. Quello di san Pio a è informato di qualcosa.
san Giovanni Rotondo dal 1916, una triade di sapóne. s.m. sapone; sale alcalino di
culto e religiosità per la nostra provincia. acidi grassi a elevato numero di atomi di
sáne. Sano. sapóne. Sapone.
sangeve. gengiva.
sáprevènde. Sopravvento.
sangeve. s.f. gengiva; parte della mucosa sapunáje. s.m. saponaio; chi fabbrica o
boccale che riveste le arcate dentarie e vende sapone.
sanghe amáre. s.f. quando una persona è sapunáte. s.f. saponata; acqua con sapone
incollerita. Infuriata. disciolto. Schiuma abbondante fatta da
sanghe dolce. s.f. quando una persona
sapunètte. Saponetta.
viene punta da una zanzara, grattandosi
sapunine. detersivo.
sanghe. s.m. sangue; liquido circolante sapurà.
nel sistema arterio-venoso dei Vertebrati, assaporare, gustare.
sanghe. Sangue. sapurà. assaporare, gustare.
sanguènetaggene. parentela, sapurete. saporito.
consanguineità. sapúte. Saputo, appurare.
sanguènetaggene. locuz. parentela, saracene. caditoia.
consanguineità. saráche. s.f. salacca; aringa o altro pesce
sanguèttáre. persone che raccoglievano le simile conservato sotto sale o affumicato.
mignatte nei pantani. Cibo misero. Persona magra, patita.
sanguèttáre. s.m. persone che saráche. sardella, salacca: “ marasciulle
raccoglievano le mignatte nei pantani: “ ‘i ck’a saráche”. tipico pranzo foggiano.
sanguètte”. sarachille. piccola sardella, persona
sanguètte. mignatta, sanguisuga. magra e piccola.
sanguètte. s.f. mignatta sanguisuga. sarachille. s.m. piccola salacca, persona
persona noiosa o importuna. usuraio/a. magra e piccola, patita.
sanguigne. arancia sanguigna. saracine. s.f. caditoia, apertura nella
sanguigne. s.f. arancia sanguigna.
cunetta della strada per l'immissione
santiglije. s.f. santino sulla collana.
saráfe.
santiglije. santino sulla collana.
angelo, serafino.
santine. diminutivo di Sante.
saráfe. s.m. serafino; nella teologia
santine. s.m./f. dimin. di Sante.
sanzáne. Sensale, mediatore. cattolica, ciascuno degli angeli che formano il
sápe. v. sapere; possedere conoscenza, a saragge.
Foggia c’è un detto che dice: “ chi te sápe te ciliegia.
rápe” cioè chi ti conosce è sa i fatti tuoi ti saragge. s.f. ciliegia; frutto del ciliegio.
ruba. saramènde.
sápavinde. Camminare col vento alle spalle. tralci della vite.

286
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
saramènde. s.m. tralcio; ramo di un anno savenille.
della vite. diminutivo di Savino.
sarcenèlle. s.f. legni secchi da bruciare. savenille. s.m. dimin. di Savino.
sarcetrice. s.f. artigiana che rimette a savenólle.
nuovo vestiti logori. vezzeggiativo di Savina.
sarcitúre. s.m. rammendo; lavoro che si savenólle. s.f. vezz. di Savina.
fa per ricostruire o rinforzare trama e savenúlle.
sargènde. vezzeggiativo di Savino.
sergente. savenúlle. s.m. vezz. di Savino.
savere.
sargènde. s.m. sergente; grado relativo al
cavallo col manto rosso.
primo gradino della gerarchia dei
savere. agg. sauro; detto di mantello
saróle. grosso contenitore d’argille da
lt.49\50 per contenere l’acqua da bere in equino con peli di colore variato dal biondo
casa, all’interno si mettevano le anguille savere. cavallo sauro.
perché si nutrivano delle impurità. savèrije. s.m. Saverio Capezzuto, era il poeta
saróle. s.f. grosso contenitore d’argilla da della fame, nato nel 1894 a Foggia, era un
lt.49\50 per contenere l’acqua da bere poeta famoso, la sua notorietà giunse in
sasà. giovane età, i suoi scritti furono giudicati
Salvatore. positivamente da Giovanni Pascoli che gli
sasà. s.m. Salvatore. disse: “ Bravo, tu farai strada”, morì di tisi il
sasèppe. 21 luglio 1917, visse appena 23 anni. Saverio
vezzeggiativo di Giuseppe. Altamura nacque a Foggia nel 1822, grande
sasèppe. s.m. vezz. di Giuseppe. pittore foggiano tra le sue opere la Madonna
sasonne. l’usura dell’usuraio: “ quille si morta, gli esuli di babilonia, il trionfo di
ti ‘mbrèste vóle a sasonne”. Mario sui Cimbri, Cristo tra i Farisei, ed altre,
sasonne. s.f. l’usura dell’usuraio: “ quille morì il 5 gennaio del 1897.
si ti ‘mbrèste vóle a sasonne..!”. savèrine.
sasunde. antiq. s.f. nome di donna, diminutivo di Saveria.
Assunta. savèrine. s.f. dimin. di Saveria.
saudatúre. s.m. saldatore; chi esegue savine. Savina.
saldature. Operaio addetto a una savine. s.m/f. Savina o Savino.
saldatrice. sazijáte. Saziato.
savarille. diminutivo di sauro. sazije. Sazio, satollo.
savarotte. cavallo sauro con peli di sbaculijèje. Camminare in stato di
colore variato dal biondo al rosso. ebrezza.
savatóre. sbadacchije.
Salvatore. pezzo di legno.
savatóre. s.m. Salvatore. sbadacchije. s.f. pezzo di legno lungo.
savedáte. sbafà.
saldato. mangiare con avidità.
savedáte. v. saldare; congiungere fra loro sbafà. v. sbafare; mangiare con avidità.
due o più pezzi, in modo da formare un Mangiare a ufo.
tutto organico Unire due pezzi metallici sbafande. agg. vanaglorioso; pieno di
con la saldatura; saldare un tubo; saldare vanagloria. Borioso, millantatore.
con lo stagno. sbafande. persona vanogloriosa.
savedatúre. sbafáte s.f. sbafata; mangiata
piedi piatti. abbondante, specialmente. a ufo.
savedatúre. locuz. piedi piatti: “ quille sbaglià. Sbagliare.
tène ‘i pide a savedatúre ”.

287
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sbagnóne. bastone piantato a terra di sbattemendà. ombreggiare.
riferimento per fare i solchi con l’aratro. sbattemendà. v. ombreggiare; rendere
sbagnóne. s.m. bastone piantato a terra di fresco e ombroso, riparare o proteggere
riferimento per fare i solchi con l’aratro. sbatteminde. patema d’animo;
sbajaffà. preoccupazione.
chiacchierare, sbaiaffare. sbatteminde. s.f. patema d’animo;
sbajaffà. v. chiacchierare; discorrere, preoccupazione.
parlare. Conversare futilmente. Cianciare, sbeccherarse. s.f. togliere la barba dal
sbalanzà. Spalancare. mento.
sbalanzáte. sbeccherarse. togliere la barba dal mento.
porta spalancata. sbeddijà. peti; fare scoregge.
sbalanzáte. v. spalancare; aprire sbeddijà. s.m. peti; fare scoregge.
interamente: spalancare la porta, palancare gli sbèrghe. armatura di ferro.
sbalanze. sbèrghe. s.f. armatura di ferro.
rincorsa. sberlunghe. s.m. vassoio di forma ovale.
sberlunghe. vassoio di forma ovale.
sbalanze. s.f. rincorsa; breve corsa,
sbiffe. s.f. lombata; taglio di carne da
specialmente per prendere lo slancio. arrosto, staccato dai lombi dell'animale
sbaldόre. macellato
allegrezza, gioia. può essere sia di manzo che di maiale
sbaldόre. s.f. allegrezza; sentimento, sbijilláte. s.f. persona che cammina male a
stato d'animo di gaiezza, di gioia, di causa delle ossa deforme.
sbalèje. vaneggia. sbirre. Poliziotto.
sbalijà. v. sparpagliare; spargere qua e sbobbètte. s.f. donna con la gobba.
là, senza ordine, mandare qua e là, in varie sboglièndà. far quasi bollire l’acqua.
sbalijà. allargare, spandere, sboglièndà. locuz. far quasi bollire
sparpagliare. l’acqua.
sbambalasse. Fare atti insoliti con sbranà. Sbranarare.
possibile conseguenza. sbranáte. Sbranato.
sbandeggiáte. sbregugnà. Svergognato.
esiliato, cacciato. sbrevugnáte. svergognato.
sbandeggiáte. v, agg. anche s.m. esiliato; sbrevugnáte. v. svergognare; far
Esule. Chi è o va in esilio. vergognare qualcuno rimproverandolo, spec.
sbandì. sbrevugne. rimproveri.
rallegrarsi. sbrevugne. s.m. rimprovero; espressione
sbandì. v. rallegrare; rendere allegro, di biasimo e ammonizione.
mettere allegria. Allietare. sbricche. briccone.
sbarattáte. sbricche. s.m. briccone; persona
disunito, disperso. malvagia, disonesta. Birbante, birbone.
sbarattáte. v. anche agg. disunito;privo Persona,
di omogeneità. sbrudaglije. rancio.
sbarbalacchije. locuz. persona che non sbrudaglije. s.m. rancio; pasto dei soldati
riflette. e dei marinai.
sbarbalacchije. persona che non riflette. sbruffe. buffi d’acqua, spruzzo con la
sbarbatile. giovane senza barba. bocca.
sbarbatille. s.m. giovane senza barba. sbruffe. s.m. buffi spruzzo d’acqua con la
sbarre. Barra di legno.
bocca; soffio, impetuoso e improvviso.
sbatte ‘i máme. Acclamare, battere le
sbruffóne. Spaccone, vanitoso.
mani.
sbrugghià. Sbrogliare.
sbatte. sbattere.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
bruttuáte. agg. brutto; che per aspetto cavede ‘i scagghiúzze tènghe ‘i strapizze”
esteriore o per caratteristiche intrinseche così gridava il ragazzo che li vendeva.
sbubbajulle. s.m. ladro; chi ruba o compie scagnà. v. cambiare la moneta.
furti. scagnaminde. s.m. baratto; scambio diretto
sbucà. Sbucare. di un bene o di un servizio con un altro: fare
sbucáte. s.f. apparso all’improvviso. Forato. un baratto con qlcu. Permuta.
sbuccáte. s.f. chi dice parolacce. scagnáte. s.f. stoffa sbiadita.
sbucciáte. Fiore sbocciato. scagnije. s.m. gli incappucciati che
sbuderáte. accompagnavano il morto al cimitero.
persona senza pudore. scagne. s.m. garzoni delle compagnie del
sbuderáte. s.m. persona senza pudore. piano delle fosse in aiuto agli aiutanti.
sbuffà. Sbuffare. scalandróne. s.f. scala di legno grande per il
sbuffáte. soppalco detto: “ taveláte”, uomo alto e
sbuffata. robusto.
sbuffáte. s.f. sbuffata; atto dello sbuffare, scalbre. s.m. scalpello; utensile da taglio
specialmente di persona. di acciaio, usato nella lavorazione a mano
sbuffe. scalderisce.
liquido sbruffato dalla bocca. scaltrire.
sbuffe. s.f. liquido sbruffato dalla bocca. scalderisce. v. scaltrire; rendere scaltro,
sbuffόne. agg. anche s. m. fanatico;detto accorto, avveduto. Acquistare padronanza
di chi, mosso da esagerato entusiasmo. scále. Scala.
sburráte. Quando fuoriesce un liquido scalecenáte. agg. malridotto; Malconcio,
dal suo contenitore. malandato.
sburráte. s.f. quando fuoriesce un scalenáte. Scalinata.
liquido dal contenuto. scalère. s.m. arbusto, cardo selvatico usato
sburratúre. Lo sperma. come combustibile.
sburratúre. s.m. lo sperma, qualcosa che
scalfà. v. riscaldare; scaldare di nuovo,
fuoriesce dal contenuto.
scabbuzzine. Ripostiglio. rimettere al fuoco ciò che è diventato
scacazzáte. persona che havuto paura. scalfasègge. s.m. persona oziosa.
scacazze. scalfatorije. s.m. riscaldamento;
paura. operazione del riscaldare. Aumento della
scacazze. s.f. paura; intenso turbamento scaline. Scalino.
misto a preoccupazione e inquietudine per scalóne. s.m. scalone; grande scala; scala
scacazzóne. Pauroso, fifone. interna di palazzo, di imponenti proporzioni.
scacchiáte. s.f. asola aperta che non si scaltrite. agg. furbo; persona che sa mettere
abbottona. in pratica accorgimenti sottili e abili, atti a
scacchiatèlle. s.f. bambina vivace. procurargli vantaggi. Astuto, sagace, accorto.
scacchiatille. s.m. birichino, monello. Scaltro.
scacchije. locuz. residui di chicchi di scalvaccà. Scavalcare, superare.
grano non ben trebbiato. scamáce. s.m. persona di poco conto.
scaciáte. s.f. bianco come la ricotta. scambà. Sfuggire al pericolo.
scadúte. detto di una ragazza che ha scambagnáte. s.f. scampagnata; gita in
perso la verginità; scaduto. campagna. I Foggiani fanno la scampagnata
scagghióne. s.m. il dente molare del giudizio. per tradizione in massa il giorno di pasquetta.
scagghiuzzáre. s.m. venditore di scagliozzi. scameciáte. s.f. vestito di donna senza manica
scagghiuzze. s.m. frittelle di farina di e senza collo.
granturco, variano di nome a seconda della scamorze in carrozze. s.f. mozzarella in
forma: “spalatèlle o tetelicchije, sò rusgarille e carrozza, alla foggiana; si prende una padella
e si fanno soffriggere i pomodori con l’olio,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
l’aglio, il prezzemolo, il sale e l’origano. scannacavalle. s.f. erba nociva che cresce nel
Come si ammorbidiscono si fa una fettata di grano.
mozzarella e si fa sciogliere nel pomodoro, si scannafusse. Scannafosso.
fa un battuto di basilico e si fa insaporire il scannagge.
tutto. macello, mattatoio.
scamorze. s.f. mozzarella; caratteristico scannagge. s.m. macello; pubblico o privato,
formaggio napoletano di latte di bufala o di mattatoio.
scampà. s.f. cessare di piovere. scannètte. s.f. panca di legno usata nelle case.
scampanijà. Scampanio. scansafatiche. Scansafatiche.
scampáte. Spiovuto. scansafatiche. Scansafatiche.
scample. s.m. scampolo; avanzo di una scanzà. Scansare.
pezza di tessuto, generalmente venduto a scanzande. pegno da pagare al gioco a carte:
scamurzèlle. s.f. scamorza piccola fatta con chi perdeva doveva subire il tocco forte con
sagome di animali. parecchie carte sul naso a volte si scorticava
scamuzzèle. s.f. rimasuglia di cose tagliate, la pelle.
avanzi. scanzanne. Scansare, evitare.
scanagghià. s.f. interrogare con insistenza. scanzáte. Scampato, schivato.
Cercare di far parlare per appurare la verità. scanzije. Piani della credenza, scanzie.
scanaruzzáte. s.f. vestito scollato. scapecerráte.
scandalezzáte. Scandalizzato. scapestrato.
scandeggià. v. scandalizzare; dare scapecerráte. agg. anche s.m.
scandalo. Suscitare sdegno con atti, discorsi, scapestrato; che (o chi) conduce una vita
scandele. Scandalo. licenziosa,
scáne. s.m. dente aguzzo del cane. scapelà.
scanelègge. s.m. scandalo; uscire dal lavoro.
sconvolgimento della coscienza, della scapelà. s.f. uscire dal lavoro.
sensibilità, della moralità altrui suscitato scapeláte.
da atto o discorso contrario alle leggi smettere di lavorare.
della morale o del decoro. scapeláte. s.f. smettere di lavorare.
scanesciúte. Sconosciuto. scapelatúre.
scangellà. girello per neonati; carruccio.
cancellare. scapelatúre. s.m. girello per neonati.
scangellà. v. cancellare; fare segni su ciò scapele. Scapolo, celibe.
che è scritto o disegnato per renderlo scapelláte. Scapigliato.
illeggibile scapestrà. s.f. togliere la fune dal capo
scangelline. s.m. cancellino; girella di degli animali.
scapezzà. s.f. quando si è stanchi, gli
cimosa, per cancellare gli scritti sulla
occhi si aprono e chiudono stando seduti
scangerije.
la testa dondola.
scaffale.
scapezzaculle. s.m. precipitarsi a rotto di
scangerije. s.m. scaffale; tipo di mobile
collo.
composto da una serie di ripiani
scapezzáte. s.f. cavallo senza cavezza.
sovrapposti sui quali si ripongono libri od
oggetti di qualsiasi genere. scapezzόne. s.m. scapaccione; colpo dato
scannà. con la mano aperta sulla parte posteriore
uccidere incidendo la gola. scappucce. s.m. terreno a forma
scannà. v. scannare; uccidere, spec. triangolare irregolare.
animali, tagliando la canna della gola: scapucchià. s.f. fare uscire il clande dal
scannare una pecora. Uccidere prepuzio del pene genitale maschile.
brutalmente. Sgozzare. scapuzzáte. s.f. le spighe del grano senza
stelo; tintinnamendo del sonno sulla sedia.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
scapuzzià. s.f. fare la pennichella standosene scarnijà. Scardinare.
seduto con la testa che pensola. scarnijà. v. scardinare; levare con forza
scapuzzià. s.f. addormentarsi stando dai cardini, demolire, disgregare.
seduto. scarogne. s.f. scalogna; iettatura, sfortuna.
scarafόne. scarugnáte. agg. scalognato; sfortunato,
scarafaggio. disgraziato.
scarafόne. s.m. scarafaggio; insetto con scarpáre. s.m. calzolaio; artigiano che fa o
corpo piatto e lucido di color bruno aggiusta calzature.
scaramazze. s.m. persona bassa e scarparille. Ciabattino.
deforme. scarpe. Scarpa.
scarapucchije. Scarapocchi. scarpesáte.
scaravatte. pestare il piede altrui.
urna di vetro, tabernacolo. scarpesáte. locuz. pestare il piede altrui.
scaravatte. s.f. urna; recipiente di vetro scarpetèlle. Scarpa per neonati.
d'origine e d'uso antichissimi per scarpètte. s.f. pulire con un pezzo di pane il
scaravuzze. s.f. buca; cavità o apertura, condimento rimasto e mangiarlo. Piccola
naturale o artificiale, gener. più profonda scarpa.
scarbunghià. s.f. spegnere lo stoppino della scarpille. Scalpello.
candela. scarrije. s.m. gente vagabonda, vendere per
scarcagliúse. s.m. affetto da catarro contrabbando.
bronchiale. scarruzza. s.f. andare a messa in carrozza;
scarcagnáte. s.f. scarpa con il calcagno scendere dalla carrozza.
malridotto. Persona malridotta. scartà. Scartare.
scarciofele. Carciofo. scartaminde. Modo di scartare.
scarciufuláte. Perno con sbavatura. scartapèlle.
scarfà. Riscaldare. roba di scarto.
scarfalitte. s.m. scarfaletto; utensile che si scartapèlle. s.f. roba di scarto.
uvava negli anni cinquanta per riscaldare il scartapille. s.m. persona scartabello.
letto composta da una gabbietta rettangolare scartáte. Scartato.
in metallo con fori perimetrali un po più scartatórije. scartare per fretta.
grande di un mattone pieno la quale veniva scartavetrà. v. grattare; Sfregare,
riscaldato e messo all’interno della gabbietta e raschiare: grattare un mobile con la carta
poi veniva messo sotto le lenzuola, Persona scarte. Scarto.
che ama molto stare al letto. scartine. Carta da gioco senza valore.
scarfáte. riscaldato. scartoffije. Scartoffie.
scarfatúre. Una riscaldata. scarugnáte. Sfortunato, scalognato.
scarfe. riscalda. scarze. Scarso, rado.
scarferúne. stivale. scarzelline. s.m. porta cartucce dei soldati.
scarferúne. s.m. stivale; calzatura di scarugnáte. agg. scalognato; sfortunato,
cuoio o gomma che arriva al ginocchio, a disgraziato.
scarme. scasciáte. s.m. persona poco sana di fisico.
parte di uno scafo. Naso rotto.
scarme. s.f. parte di uno scafo. scascióne. Automezzo malandato.
scarnà. Eliminare le abitudini. scasimodèje.
scarnáte. imbecille, sciocco.
magro, esile. scasimodèje. s.m. imbecille, sciocco.
scarnáte. s.m/f. magro/a, esile. scassáte. v. cancellare; far scomparire del
scarnijà. tutto scritti o disegni, spec. sulla lavagna.
scardinare. Depennare, annullare, eliminare.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
scatafasce. In malora, in rovina, emisferica che usano i sacerdoti senza
catafascio. visiera.
scatenáte. Indebolito, scatenato. scazuppine. s.m. berretto da notte che
scatène. s.f. pettine grande. usano normalmente i vecchietti.
scavà. Scavare. soqquadro; forare.
scavalcà. v. scavalcare; passare al scavutaminde. Rovistare una
disopra: scavalcare un ostacolo. Superare chi continuazione.
si trova in posizione più avanzata: ha scavutáte. Rovistare.
scavalcato tutti i concorrenti. scazzamurille. s.m. scazzamurillo; nella
scavalcáte. v. scavalcato. credenza popolare è l’anima di un bambino
scavallà. Scavalcare. che vive dentro casa e che si fa vedere
scavalláte. passare avanti ad un altra soltanto dalle persone di case umile. Folletto
persona specialmente nel lavoro; sentirsi vestito di rosso, con due corna fosforescenti
debole. sulla fronte, nel secolo scorso un modo per
scavallije. Scavalchi. fare stare buoni i bambini si diceva : stai zitto
scaváte. Scavato. se no adesso arriva “ ‘u scazzamurille”.
scavedá. Cuocere i maccheroni, scazzètte. s.m. zucchetto dei sacerdoti;
lessare. berretto rotondo senza visiera.
scavedáte. pasta cotta oltre la cottura. scazzille de l’ucchije. s.f. cispa, prodotto
scavedáte. s.f. pasta cotta oltre la cottura. viscoso di secrezione delle ghiandole
scavedatille. palpebrali che si deposita fra le palpebre
taralli caserecci lesati e infornati. specialmente durante il sonno.
scavedatille. s.m. taralli caserecci lesati e scazzille d’i rècchije. s.f. movimento che fa
infornati. una persona dietro l’orecchio di un altro
scavezacáne. spingendo l’indice della mano proiettato dal
persona in misere condizioni. pollice.
scavezacáne. s.m. persona in misere scazzuppine. Berretto da notte.
condizioni. scazzúse. Cisposo.
scavezáte. Quando uno sitogli tutti i scazzusille. Moccioso.
beni. scazzuttáte. s.f. fare a pugni.
scavezatúre. s.m. scalzatori, usanza di scede. s.f. burla; scherzo, specialmente non
togliersi i calzari per arrivare al santuario maligno e offensivo. Beffa, celia.
dell’Incoronata: quando i pellegrini, sghenucchià. s.f. traballare; non riuscire a
arrivavano al ponte cervaro o, per quelli che reggersi bene, barcollare, vacillare.
arrivavano da Potenza, usavano togliersi i Tentennare.
calzari e percorrere gli ultimi due chilometri a sghenucchiaminde. s.m. traballamento; il
piedi fino al Santuario.
traballare.
scavezatúre. scalzatori, usanza di
togliersi i calzari per arrivare al santuario sghenucchièje. s.m. traballio; traballamento
dell’Incoronata: quando i pellegrini, continuo.
arrivavano al ponte cervaro o, per quelli scelive. s.f. saliva; liquido incolore, filante,
che arrivavano da Potenza, usavano prodotto dalle ghiandole salivari e
togliersi i calzari e percorrere gli ultimi scelláte. s.f. volatile con l’ala rotta.
due chilometri a piedi fino al Santuario. scèlle. s.f. ascella; regione del corpo
scaveze e allanúte. Misero senza niente. compresa fra la radice del braccio e il torace.
scaveze. A piedi nudi, scalzo. scellechijà. Svolazzare.
scavutà. Cercare, muovere la merce in scellerà.
scazzètte. s.m. zucchetto; dimin. di contaminare commettere scelleratezza.
zucca . Berretto a forma di calotta scellerà. s.f. commettere scelleratezza;
caratteristica di scellerato. Infamia.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
scelleranze. s.f. scelleratezza. scherbiúse.
scèlte. Scelto. uomo tozzo.
scemà. v. diminuire; rendere minore, scherbiúse. s.m. uomo tozzo, persona più
ridurre. grossa e larga che alta.
scème. Deficiente, scemo. schercciόne. persona vecchia e
scemiatóre. s.m. anche agg. burlone; chi malandata; cavallo trasandato ronzino.
fa spesso burle. Mattacchione. scherciόne. s.m/f. persona vecchia e
sceminze. s.m. cappotto o indumento malandata. Cavallo vecchio e trasandato.
pesante. schernemènde.
scemisse. Soprabito, impermeabile. deridere.
scenáte. Scenata. schernemènde. v. deridere; schernire,
scennaminde. Salire e scendere. dileggiare.
scennatόre. s.f. discesa; direzione, schernuzze.
movimento verso il basso o verso un lucciola.
luogo più basso. schernuzze. s.f. lucciola: insetto bruno,
scènne. Scendere, discendere. con corsaletto e zampe gialle, caratteristico
scepà. v. straziare; tormentare, provocare scherzóne. Schiaffone.
atroci dolori fisici. scherzzόne. schiaffone.
scèriffe. Sceriffo. scherzόne. s.m. schiaffone; colpo forte
scerpà. v. rompere; spezzare, scindere, dato sulla guancia a mano aperta.
dividere qualcosa in più parti spec. con la Ceffata, ceffone.
forza, rapidamente o senza precisione. schesúte. Scucito.
sceruppe. sciroppo, decotto, persona schiacciata: “uagliù pe fa ‘a guèrre ck’i
inservibile. prète ce vonne ‘i saètte chè vanne chiù
scervellà. s.f. pensare molto.
lundáne” .
scèscke. s.f. intendersi senza parlare.
schiacciato chiamati: “ ‘a vóche”, ci si
scetà. v. svegliare; destare dal sonno, fare
allontanava circa 4/5 m. dalla fila si faceva
interrompere il sonno.
schiacciato chiamati: “ ‘a vóche”, ci si
scetáte. agg. sveglio; che non dorme, che
allontanava circa 4/5 m. dalla fila si faceva
è in stato di veglia.
schianáte.
schefanze. v. schifare; avere a schifo, in
miserabile.
dispregio.
schianáte. agg. anche s.m. miserabile;
scheggià. v.tr. scheggiare; fendere,
rompere, facendo schizzare via una o più che è da commiserare per estrema povertà o
schegge: schiange.
scheggiare un piatto. Rompersi in obliquo.
schegge. schianghe. agg. obliquo; detto di tutto ciò
schemmogghije. Scoprire, rimuovere. che è inclinato rispetto alla superficie su
schemmóve. Muovere. schianze.
schemmugghije. Scopri. crosta che si forma su una piaga.
schemmuneche. Scomunica. schianze. s.f. crosta che si forma su una
schemmuste. Mi ha mosso. piaga.
schène. schiaróle.
schiena. invidia.
schène. s.f. schiena; regione dorsale del schiaróle. s.f. invidia; sentimento di
corpo, filo della schiena, spina dorsale. rancore e di astio per la fortuna, la felicità o le
scheragge. buca per schiáve.
raccogliere l’acqua piovana. servo.
scheragge. s.f. buca per raccogliere schiáve. s.m. servo; chi presta la propria
l’acqua piovana. opera come domestico.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
schiavotte. cavallo scialaquà. s.f. spendere denaro in modo
sardo; persona di bassa statura. fatuo.
schiavotte. s.m. cavallo sardo; persona di scialènghe.
bassa statura. difficoltà nella pronuncia.
schichizze. scialènghe. s.m. chi ha difficoltà nella
paura. pronuncia.
schichizze. s.f. paura; intenso turbamento scialle. Lo scialle.
misto a preoccupazione e inquietudine sciallene. Piccolo scialle.
schifanόje. sciallètte.
pigro, sfaticato. sciarpa.
schifanόje. agg. pigro; di persona restia sciallètte. s.f. sciarpa: lembo di tessuto
ad agire, a prendere iniziative, a più o meno stretto, ma lungo, che si
muoversi e simile, sfaticato. avvolge attorno al collo come ornamento
schifèzze. s.f. sporcizia; cosa di cui si ha o per proteggersi dal freddo.
ribrezzo. scialpià.
balbettare.
schifiltoso nel mangiare. Schizzinoso,
scialpià.
sofistico. bleso; balbettare.
schijù. Ciabbatino ambulante. scialpià. v. balbettare; parlare con
schijù. s.m. ciabbatino ambulante. titubanza, ripetizione di sillabe o arresti
schiuma. di parole per malformazione anatomica o
sciabele. Sciabola. per cause psicologiche. Tartagliare.
sciabò. merletto che si porta sciambagnόne. persona che
per ormamento sulle camicie. vive senza pensare al futuro.
sciabò. s.f. merletto che si porta per sciambagnόne. s.m. persona che vive
ormamento sulle camicie. senza pensare al futuro.
sciacquà. sciambije.
lavare una cosa gia lavata. apertura; dilatazione.
sciacquà. s.f. lavare una cosa: biancheria, sciambije. s.f. dilatazione; il dilatare,
bicchieri, frutta, ecc...
aumento della superficie o del volume di un
sciacquaglije.
sciambracóne. Giambracone.
cosa da nulla.
sciaminghe.
sciacquaglije. s.f. cosa da nulla.
vezzeggiativo di Domenico.
sciacque. Uova marce, lavi.
sciaminghe. s.m. vezz. di Domenico.
sciaddèje. donna sciatta, trasandata.
sciammèrche.
sciaddèje. s.f. donna sciatta trasandata.
soprabito.
sciagalle. Sciacallo;chi approfitta degli
eventi calamitosi. sciammèrche. s.m. soprabito; cappotto
sciaguráte. Sciagurato. leggero per la mezza stagione.
scialà. sciammerecóne. cappotto di grande
sperperare. taglia
scialà. s.f. vivere in abbondanza, sciammèrghe. s.m. rapporto sessuale si può
sperperare. dire anche: “ scupáte, frecáte, chiaváte,
scialaccόne. ‘nzaccáte, chiandèlle, ‘nzapunáte, ”.
spendaccione. sciammi sciamme. s.m. Giuseppe Tannoia
scialaccόne. s.m. spendaccione; chi era un personaggio tipico di borgo, un
lavoratore terrazzano, raccoglieva i cardi per
spende molto, senza misura.
le campagne, per poi venderli alla gente,
scialaquà.
vestiva un vestito grigio verde, un cappello
spendere denaro in modo fatuo.
d’alpino e un sacco sulle spalle, avava una

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
voce forte, gridava per le strade la vendita dei sciascine.
cardi: “Jáme chè tènghe ‘i cardúne persona trasandata.
attannúte”, lavorava molto e guadagnava sciascine. s.f. persona trasandata.
poco, aveva le mani incallite dal lavoro. Tra sciateche. Nevralgia che infiamma il
gli anni 45/50 nel carnevale foggiano nervo sciatico.
rappresentava una delle tre maschere: sciatóne. s.m. fiatone; affanno, fiato
“Sciammi sciamme ‘a fatiche Giuseppe grosso. Fiatone.
Tannoia”, “Ursine stagnarille ‘a musiche Ciro sciatóre. Affanno, fiatone.
Zizzo” , “ Zechille ‘a libèrtà Michele de scigghije. Sciogliere.
Tinno”. scigne.
sciampagnóne. disinteressato, ubriacatura; scimmia.
spendaccione. scigne. s.f. ubriacatura; l'ubriacarsi.
sciangáte. agg. zoppo; che è infermo alle Sbornia. Scimmia.
gambe o ai piedi e non può camminare scille.
con l'andatura naturale: è zoppo da una ala.
gamba. scille. s.f. ala; organo che consente il
sciangáte. persona zoppa. volo a uccelli, e a taluni insetti.
sciapete. s.f. minestra senza sale o scillèráte. Scellerato.
sapore. scillichijà. Svolazzare.
sciapite. Scipito. scimunite. Strada in discesa.
sciaprete. sciniglije. s.f. ciniglia; filato costituito da
minestra con strano sapore. cordoncino peloso, usato come trama per
sciaquà. sciacquare. sciniscije. s.f. cenere calda.
sciaquarià. scinze. Sciena.
lavare facendo cadere l’acqua. scinziáte. Scienziato.
sciaquarià. s.f. lavare facendo cadere sciocche.
l’acqua. donna sporca.
sciaque. lavare; uovo con tuorlo sciocche. s.f. donna sporca.
guasto. sciolde. diarrea; “ èffèsse e
sciarabballe. chè sciolde tène ‘u criatúre”.
birocco; calesse. sciolde. s.f. diarrea; emissione frequente
sciarabballe. s.m. calesse; vettura di feci liquide o semiliquide: “ èffèsse e
leggera a due ruote, con o senza mantice, chè sciolde tène ‘u criatúre”.
sciarrà. scioppagangále.
lite. dentista.
sciarrà. s.f. lite; violento contrasto con scioppagangále. s.m. dentista; medico
ingiurie e offese. Alterco, contesa. specialista nella cura delle malattie
sciascèlle. sciosciamosche. Scacciamosche.
sorella maggiore. sciriolè.
sciascèlle. s.f. sorella maggiore. automobile.
sciascèppe. fratello sciriolè. s.f. automobile; veicolo
maggiore; vezzegiativo di Giuseppe.
generalmente a quattro ruote, mosso da un
sciascèppe. s.m. fratello maggiore;
scirpe.
vezzegiativo di Giuseppe.
giunco.
sciascià.
godere del fresco. scirpe. s.m. giunco; pianta erbacea delle
sciascià. s.f. godere del fresco. Liliflore che cresce nei luoghi
sciascille. scirpetigghije.
fratello. cianfrusaglie.
sciascille. s.m. fratello piccolo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
scirpetigghije. s.f. cianfrusaglia; insieme sciumunite. Scemonito.
di oggetti di poco pregio. Chincaglieria. sciuppà.
scisckarille. Aggeggi metallici per strappare.
distrarre il bambino. sciuppà. v. strappare; togliere tirando via
scite. con forza e in modo rapido.
vai, cacciare il gatto. sciurille.
scite. locuz. il grido per mandare via il fiore delle piante delle zucchine.
gatto. sciurille. s.m. fiore delle piante delle
sciuarille. Rapporto sessuale; il gialli zucchine, passati nell’uovo e fritti sono
delle carte da pocker. una specialità..
sciucche. Uomo poco pulito. sciuscèlle. s.f. carruba; frutto del carrubo,
sciucchèggià. a baccello, con semi da cui si ricavano
fare sciocchezza. sciuscià ‘u náse. s.f. soffiare il naso.
sciucchèggià. locuz. fare sciocchezza. sciuscià.
sciucchèzze. Sciocchezza. ventilare, soffiare il naso.
sciugamusse. sciuscià. v. ventilare; consentire un
tovagliolo. regolare ricambio dell'aria in ambienti,
sciugamusse. s.m. tovagliolo; piccolo sciusciamosche.
telo quadrato, tessuto come la tovaglia, scacciamosche.
sciugapanne. antiq. s.m. asciugatoio, sciusciamosche. s.m. scacciamosche;
grossa cupola aereata fatta a strisce sottili piccolo strumento costituito da un filo
di legno o compensato orizzontali e sciúte da cunte.
verticali da cm.2, o di ferro con sotto il donna prossima al parto.
braciere, i panni venivano messi sopra sciúte da cunte. locuz. donna che ha
l’asciugapanni per farli asciugare. terminato il periodo di gravidanza e ancora
sciugabotte. antiq. s.m. manicaretti che si sciúte. v. uscire; andare o venire fuori da
fanno a Natale detti anche: “ un luogo chiuso, delimitato o
cavezuncille”. sciutte. v. anche agg. slegato; non legato:
sciugavocche. antiq. s.m. taralli fatti in “ tu… avissa stà attaccáte stáje sciutte
casa. chè vuje mo...”.
sciugghije. Sciogliere. sciuvede. v. anche agg. sciolto; reso libero da
sciulà. Scivolare. legami, intrecci e simile.
sciulà. v. scivolare; scorrere leggermente sciuvulà.
e rapidamente su una superficie liscia, scivolare.
sciuláte. s.f. scivolata; atto dello sciuvuliènde. agg. scivoloso; detto di
scivolare. Scivolone. superficie su cui si scivola con facilità.
sciulatóre. Discesa. sckacche.
sciúlse. erba selvatica sottilissima segno di sudiciume.
commestibile. sckacche. s.f. guance arrossite.
sciúlse. s.f. erba selvatica sottilissima sckaccόne.
commestibile si trova vicino i corsi macchie rosse sul viso.
d’acqua. sckafarèje.
grosso recipiente di terracotta.
sciumáte. agg. zoppo; persona deambulante
sckafarèje. s.f. grosso recipiente di
che è infermo alle gambe o ai piedi e non può terracotta per conservare alimenti vari.
camminare sckaffà.
sciummáte. agg. gobbo; che ha la gobba, mettere.
detto specialmente di persona che sta sckaffà. v. mettere; collocare una
sciumme. s.f. gobba; gibbo, prominenza,
persona o una cosa in un determinato luogo
rigonfiamento, curvatura.
sckaffe inde. Conficcare.

296
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sckaffe. Schiaffo. sckattà. v. scoppiare; essere pieno fino quasi
sckaffètte. s.f. piccolo schiaffo. Gioco di a scoppiare: mangiare tanto da crepare.
strada. sckattáte. s.m. scoppio; improvvisa e
sckaffijà. fragorosa spaccatura per eccessiva tensione o
schiaffeggiare. forza interna: lo scoppio di un palloncino.
sckaffijà. v. schiaffeggiare; prendere a sckattachigghijúne. s.m. cocomero asinino,
schiaffi. erba selvatica a forma d’uovo.
sckaffóne. s.m. schiaffone; colpo dato sckatta ‘i palle. mdd. scoppiare i testicoli.
fortemente sulla guancia a mano aperta. “t’agghija sckatta ‘i palle”.
scaffúne. s.m. grosso maccherone per fare il sckattacóre. s.f. contentezza: stato d'animo di
timballo al forno. chi è contento. Ciò che rende contento.
sckamà. lamentarsi. sckattamurte. s.m. becchino; chi seppellisce i
sckamà. v. lamentare; trarre da qualcosa morti. Beccamorti, necroforo.
motivo di dolore, insoddisfazione e sckattejèje. Scoppietta.
sckamáte. lamento. sckattijà. v. scoppiettare; fare scoppi piccoli e
sckanà. frquenti.
lavorare la pasta. sckattóne. s.m. tazza del latte concava.
sckanà. s.f. lavorare la pasta con forza. Persona grassa che ha le guance a forma
sckanáte. Quantità di farina inpastata. concava: “ tène ‘a facce de sckattóne”.
sckandà. sckattulle. s.m. papavero; selvatico, ordine di
impaurire. piante dicotiledoni, con fiori a Gioco per
sckandà. v. impaurire; riempire di ragazzi con la carta.
pauraIntimorire, spaventare. sckattúse. s.m. anche agg. apatico; che (o
sckande. Chi) sente e dimostra apatia.
piccante, paura. sckavotte. s.m. cavallo sardo. Persona di
sckande. s.f. paura; intenso turbamento misto piccola statura.
a preoccupazione e inquietudine per qlco. di sckazzúse. s.m. persona con la cispa,
reale o di immaginario che è, o sembra, atto a prodotto viscoso di secrezione delle
produrre gravi danni o a costituire un
sckefegnúse. agg. anche s.m. schifiltoso;
pericolo: paura della morte. Spavento.
sckanije. s.f. caldana; improvvisa e fastidiosa detto di chi ha gusti difficili, esigenti: è
sensazione di calore al viso, sudare freddo. sckefelogne.
Ora calda del giorno. chi ha schifo.
sckappatóre. s.f. legnetta. sckefelogne. s.f./m. chi ha schifo.
sckappe. s.f. scheggia: frammento di legno, sckefuse. Schifoso.
pietra o simile che si stacca da un corpo. sckemúse.
sckappetèlle. s.f. piccola scheggia di legno, schiumoso.
pietra o simile che si stacca da un corpo. sckemúse. agg. schiumoso; che è simile a
sckappóne. s.f. grande scheggia di legno. schiuma: latte schiumoso. Che fa
Pietra o simile che si stacca da un corpo. sckemúse. Schiumoso.
sckarde. s.f. pezzo di legno. sckenèlle.
sckaróle. s.f. manicaretti, dolci natalizi fatti sfaticata.
con lo stesso imbasto delle: “cartelláte” piu sckenèlle. s.f. sfaticata.
grandi, ma condite col miele. sckenille. Svogliato, sfaticato.
sckatele d’i bescotte. s.f. scatola mettalica sckètte.
dove si mettono i biscotti. sincero, puro, schietto.
sckatele. Scatolo. sckètte. agg. schietto; sincero, leale:
sckatelètte. Scatoletta. parole schiette. Franco.
sckatelóne. Scatolone. sckife. Schifo.

297
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sckitte. scólapiatte. Rastrelliera della cucina
soltanto. per far scolare i piatti.
sckitte. avv. soltanto; unicamente, scolare l'acqua dalla pasta. Piccolo canale
semplicemente: ho fatto soltanto un errore. dell’acqua.
sckoppa ‘ndróne. Succede quel che scóle.
succede. scorre; scuola.
sckuffije. Cuffia. scóle. v. colare; far passare un liquido
sckufije. s.f. corpo estraneo: “ E júte na attraverso un filtro perché ne esca chiaro e
sckufije ‘nda lucchije”. scolle. lino che si lega sulla fronte per
sckufije. sporcizia; cosa di cui si ha attenuare il mal di testa.
ribrezzo; corpo estraneo scolle. s.f. lino che si lega sulla fronte per
sckumarèlle. attenuare il mal di testa.
schiumarola. scomparì. Fare brutta figura.
sckumarèlle. s.f. schiumaiola o scondre. Scontro.
schiumarola; paletta bucherellata, sconge.
leggermente non adatta.
sckumarόle. mestolo. sconge. s.f. non adatta.
sckumarόle. s.f. schiumaiola o scongiajúche.
schiumarola grande; paletta bucherellata, chi disturba durante un gioco.
sckumáte. scongiajúche. s.m. chi disturba durante
tolta la schiuma. un gioco.
sckumáte. s.f. tolta la schiuma. scopa ck’i carte. s.f. scopa; gioco di
sckumazze. carte tra due giocatori o due coppie, con un
schiuma sporca. scópastráde. s.m. netturbino; chi è
sckumazze. s.f. schiuma sporca. incaricato della nettezza urbana. Spazzino.
sckúme. Schiuma. scópe de frúsce. scopa
sckuppettáte. s.f. schioppettata; colpo fatta di cannucce con fiocco.
sparato con lo schioppo o il fucile. scópe de frúsce. s.f. scopa; fatta di
sckuppettáte. schioppettata, spari fatti cannucce con fiocco, una volta nelle case
con lo schioppo. serviva per togliere le ragnatele.
sckuppètte. fucile a due cane affiancate. scope, fiscelle per la ricotta ed altro. Il
Avancarica. lavoro l’avevano imparato dagli abruzzesi
sckuppètte. fucile ad una canna; scópe. s.f. scopa; arnese per spazzare i
avancarica. pavimenti.
sckuppettèlle. scópe. scopa per ramazzare; gioco a
fuciletto di latta a salve. carte: scopa.
sckuppettèlle. s.m. fuciletto di latta a scorciacavalle. Macellaio, beccaio.
salve. scorciacavalle. s.m. macellaio; chi
sckuppettulle. fucile a salve, si sparava macella bestie destinate all'alimentazione |
durante le feste natalizie. scorciacrápe. vento gelido che
sckuppettulle. s.m. fucile a salve, si rende fastidio a gli armenti.
sparava durante le feste natalizie. scorciacrápe. s.m. bora;vento gelido che
sckuppijà. Scoppiare. rende fastidio a gli armenti.
scodèlle. s.f. scodella: piatto fondo, usato scorre nella carrucola; il sangue scorre
specialmente per servire la minestra nelle vene.
scólabróde. Colabrodo. scorre. Gocciola, rubinetto che perde
scólabuttiglije. s.m. scolabottiglie; acqua.
struttura, specialmente metallica, su cui scorre. v. scorrere; muoversi lungo un
scolamaccaróne. Cola pasta. percorso su un supporto e sim.: la fune

298
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
scorze ‘nganne. sgolarsi; chiamare ad scrime. s.f. riga ricavata dalla divisione
alta voce. dei capelli, riga, schiera.
scorze ‘nganne. v. sgolarsi; affaticare la scrive. Scrivere.
voce nel cantare, nel parlare, nel scrocche. Scroccare.
scorze. Corteccia. scrocchije.
scóse. Scucire. rumore.
scquaquècchije. scrocchije. s.m. rumore; fenomeno
sdentata. acustico generalmente irregolare. “
scquaquècchije. s.f. chi ha la bocca scrocchijene
sdentata. ‘i dite, ‘a tavele”.
scrafagne. scrófe. Suina, scrofa.
persona di bassa statura. scrofele. malattia scrofola; il dado del
scrafagne. s.f. persona di bassa statura. perno.
scrafagnille. scrofele. s.f. malattia scrofola; il dado del
ragazzino moccioso. perno.
scrafagnille. s.m. bambino piccolo, scruccà. Scroccare.
ancora col moccio al naso. Ragazzetto scruccóne.
screbacchine. Impiegato di poco valore scroccone.
professionale. scruccóne. s.m. scroccone; chi ha
screfelóse. malata di l'abitudine di scroccare.
scrofola, malattia debellata. scruccujilèje. Scricchiola.
screfelóse. s.f. scrofola; donna con scrujáte. frusta del vetturino o del
ingrossamento delle ghiandole linfatiche del carrettiere; scudiscio.
screfelúle. chi è scrujáte. s.f. frusta del vetturino o del
affetto da scrofola, linfatico. carrettiere; scudiscio.
screfelúle. s.m. chi è affetto da scrofola, scrutinije. Scrutinio.
linfatico. scuaquècchije.
screfelúse. Malato di scrofola, bocca molto grande.
scrofoloso. scuaquècchije. s.f. bocca molto grande.
scregnúte. scuarcèlle.
gobbo. dolce pasquale classata.
scregnúte. agg. gobbo; detto scuarcèlle. s.f. dolce pasquale di forma
specialmente di persona che ha la gobba. Che rotonda classata.
sta con scuarciacrápe.
scremóne. s.m. orlo in più; terreno a forma di bora.
schiena d’asino. scuáte. donna in menopausa; gallina che
screpiènte. s.m. fastidio; senso di non fa più uova.
molestia, disagio, disturbo. Disgusto, scuáte. s.f. donna che non può avere
avversione, noia. figli, o in menopausa; gallina che non fa
screstianáte. Senza porole, sbalordito. uova.
screstiáne. Restare sbalordito. scucchià.
screzióne. Iscrizione. separare.
scrijanzáte. agg. anche s.m. scucchià. v. separare; disgiungere,
screanzato; che (o Chi) non ha creanza, disunire, persone o cose vicine, unite o
educazione. scucchiarà. Assaggiare il cibo prima
scrijanzáte. chi non ha creanza, che sia cotto.
maleducato. scucchiáte.
scrime. riga ricavata dalla divisione dei separato, diviso.
capelli, riga, schiera.

299
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
scucchiáte. v. anche agg. separato; scugnà. trebbiare, togliere ‘i cunei dalla
disgiunto, non più unito. Detto di coniuge, che trebbiatrice per trasferirli altrove,
scuccià. raccogliere.
scocciare, importunare. scuicce.
scuccià. v. scocciare; importunare, gocce.
infastidire, seccare. Annoiarsi. scuicce. s.f. goccie; particella di liquido
scucciande. Persona che infastidisce. che si separa da una massa: “ ciamma fà na
scucciáte. spaghettáte chè ‘i scuicce d’u ragù anna
infastidito. sott’o a lamije”.
scucciáte. v. infastidire; recare fastidio, scuirte. cortile: “
noia. Annoiare, contrariare, disturbare, Felúcce abete ‘ndo scurite”.
importunare, molestare. scuirte. s.m. cortile: “ Felúcce abete ‘ndo
scúde. Scudo. scuirte”.
scudettáre. scuirte. s.m. cortile; area libera scoperta,
scapolo. interna a uno o più edifici, per illuminare
scudettáre. agg. anche s.m. scujitáte.
scapolo;detto di chi non è ammogliato. persona scapola.
Celibe. scujitáte. Persona scapola.
scudètte. Scudetto. scujitáte. s.m/f. persona scapola.
scufaccià. sculà. scolare, quando si dice ad una
sgualcire, scofacciare. persona di morire lentamente.
scufaccià. v. sgualcire; deformare con sculà. v. scolare; estrarre da un recipiente il
pieghe e grinze, spec. stoffa o carta. liquido, o il residuo di liquido, in esso
Spiegazzare. contenuto: scolare le bottiglie prima di
scuffeláte. Persona che non si regge riempirle. Far sgocciolare da verdure, cibi o
bene in piedi. sim. l'acqua in cui sono stati cotti o lavati:
scuffeláte. s.f. abitazione fatiscente: “ ‘a scolare la pasta, l'insalata. Scolarsi una
cáse éje tutta scuffeláte”. bottiglia, berne tutto il contenuto. quando si
Crollare; caduto. dice ad una persona di morire lentamente: “
scuffine. s.f. lima; utensile a mano formato da Geruzze e ruáte propije ‘a fine stáce sculanne
una sbarretta d'acciaio dentata e rigata di poverille”.
solchi che s'incrociano, per assottigliare, sculáre pènnangúle. s.m. scolaro; chi
lisciare, sagomare ferro, legno, pietra. frequente una scuola, giovane studente.
scuffuláte. sculáre. s.m. scolare; soprannome di persona
crollare; caduto. ignorante.
scugghiáte. cavallo castrato; dare un sculáte. Colato.
calcio nei testicoli ed una persona. sculatóre. s.m. residui di liquidi: “ e rumaste
scugghiáte. s.f. animale castrato; dare un sóle a sculatóre ‘nda buttiglije”.
calcio nei testicoli ad una persona. sculatúre. s.m. colapasta o scolapasta;
scugghije. utensile da cucina, bucherellato, per
calcio ai testicoli. sculláte. Scollato.
scugghije. s.f. calcio ai testicoli: “ si ne sculláte. Spiccicato.
te ne váje te scugghije”. scultóre. s.m. scultore, nel 1687 lo
scuglije. scultore Lorenzo Vaccaro realizzò per la
brutta accoglienza. chiesa dei morti, quattro statue.
scuglije. s.f. brutta accoglienza. scultóre. scultore, nel 1687 lo scultore
scugnà. s.f. trebbiare, togliere i cunei Lorenzo Vaccaro realizzò per la chiesa
dalla trebbiatrice per trasferirli altrove. dei morti, quattro statue.
Raccogliere. sculubráte. Squilibrato.

300
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
scumbagnáte. Rottura dell’amicizia. scunguassáte. Sconquassato.
scumbarì. scunucchiáte. Non si regge sulle
fare una brutta figura. gambe.
scumbarì. s.m. fare una brutta figura: “ scunucchiáve. non si reggeva sulle
mochè vènene ‘i crestiáne me gambe.
racummanne Tatonne ne ce facènne scunughiáve. s.f. non si reggeva sulle
scumbarì”. gambe.
scumbenà. Scombinare. scunzáte. Scondito.
scumbenáte. Scombinato: “ sé scunzigliáte. Sconsigliato.
scumbenáte ‘u fatte”. scunzulanze.
scumbigghije. Scompiglio. afflizione, sconzolanza.
scumegghià. Scoprire. scunzulanze. s.f. afflizione; stato di
scumegghiáte. tristezza e di abbattimento spirituale. Dolore,
scoperto. scunzuláte. Sconsolato.
scumegghiáte. v. anche agg. scoperto; scupà. Scopare.
privo di copertura, di riparo, di tetto: scupáre. chi confezionava le scope ad
Dormire scoperto, senza coperte. Privo, altro, erano una sorte di
parzialmente o completamente, di scupáre. s.m. chi confezionava le scope
indumenti: “ e permute ck’u cúle ad altro, erano una sorte di terrazzani che
scumegghiáte stanotte perciò tine ‘u scuparèlle. Avere gli occhi malati,
rappigne”. raffreddati e cisposi.
scumenecazijόne. scuparèlle. s.f. avere gli occhi malati,
sentenza di scomunica. raffreddati e cisposi. Piccola scopa.
scumenecazijόne. locuz. sentenza di scupáte. s.f. rapporto sessuale. Si può dire
scomunica. anche: frecáte, chiaváte, sciammèrghe,
scummenecáte. ‘nzapunáte, ‘nzaccáte. ramazzare.
persona che non va in chiesa. scupatόre. s.m. scopino. Spazzino.
scummenecáte. s.m/f. persona che non scupele. s.m. strofinaccio; cencio per
va in chiesa.
strofinare, pulire, rigovernare e simile.
scummèsse. Scommessa.
scupellille. Piccola scopa di giunghi.
scummètte. Scommettere.
scuperchiáte. Scoperchiato.
scummiatà.
scupètte.
prendere, commiato.
spazzola.
scummiatà. s.m. commiato; permesso di
scupètte. s.f. spazzola; oggetto costituito
allontanarsi, partire. Separazione,
da un supporto in legno o altro materiale
congedo.
su cui sono infissi setole o fili metallici,
scummuve. Smuovere, smuovi.
usato per togliere la polvere, lucidare,
scumpagnate. Scompagnato.
ravviare i capelli e simile.
scumparúte. Scomparso.
scupettèlle. Scopino.
scundáte. Saldare un debito;
scupettine. Spazzolino.
vendicarsi.
scupettóne. Spazzolone per lavare a
scundènde.
terra.
scontento.
scupóne. Scopone.
scundènde. s.m. scontento; sentimento di scuppáte. Scheggiato.
insoddisfazione, di scontentezza. scuppècce.
scundre. Urto. ragazza di piccola statura.
scunecchià. Il piegarsi delle ginocchia. scuppècce. s.f. ragazza di piccola
scuneghià. s.f. non reggersi sulle gambe. statura.
scunfitte. Sconfitto. scuppelόne.
scungià. Guastare. scappellotto.

301
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
scuppelόne. s.m. scappellotto; forte scurze. s.m. avaro; cosa grossolana da
scapaccione dato in modo da far male: “ indossare, la crosta del pane: “ ‘u scurze
ma menáte nu scuppelóne chè ‘u sènde d’u páne”.
angóre mo pe tanne”. scurzètte. s.f. costatine d’agnello.
scuprì.scopro, scoprire scurzime.
scurchegghianne. Cercare, appurare i frutta secca.
fatti. scurzime. s.m. frutta secca.
scurcià. scurzόne.
togliere. scapaccione, scappellotto.
scurcià. s.f. togliere la pelle a gli animali. scurzόne. s.m. persona avarissima.
Non voler far niente: “ ne vuje né arà e scusceliáte. Quando una ragazza ha il
manghe scurcià”. primo rapporto sessuale.
scurciáte. scusceliatórije. quando cadono diverse
calvo. persone a causa della neve o
scurciáte. agg. calvo: persona priva di scuscelijèje. Non reggersi sulle gambe.
capelli. Pelato/a. Animale senza pelle. scusciulà. Traballare, perdere
scurdà. s.f. scordare, non rammentare. l’equilibrio.
scurciatóre. scorciatoia, accorciare. scusciuliá. Caduta, scivolata.
scurdà. scúse e ‘ngúse.
scordare, non rammentare. chi e costretto a fare e rifare.
scurdajulle. scúse e ‘ngúse. s.m. chi e costretto a fare
chi dimentica facilmente. e rifare.
scurdajulle. s.m. chi dimentica scúse. Scuce, scusa.
facilmente. scussà.
scurdáte. Dimenticato, non intonato scuotere.
nel canto. scussà. v. scuotere; sbattere con violenza.
scúre. scustà. Scostare.
imposte di balcone o finestre. scustande. Poco socievole.
scúre. s.m. imposte di balcone o finestre. scustumáte. agg. anche s.m. scostumato;
scuretótije. Oscurità. che (o Chi) si comporta in modo contrario
scurije. scutelà. Scuotere, battere lo straccio
buio; oscurità. della polvere.
scurije. s.m. buio; oscurità: “ mo facime scuvirte.
calà ‘a scurije vulime fategà o nò.” cortile.
scurnacchiáte. cornuto a conoscenza scuzzettáte. s.m. capelli tagliati corti
della sua situazione, uomo disonesto. sulla nuca.
scurnacchiáte. s.m. cornuto a scuzzètte. s.m. dietro della scarpa. Fucile
conoscenza della sua situazione, uomo ad una canna.
disonesto. scόlamaccarόne. s.m. colapasta o
scurne. Vergogna. scolapasta; utensile da cucina, bucherellato,
scuro, che infesta le abitazioni. sdalóne. s.m. persona che ha il pene
scurtà. v. accorciare; diminuire di grande.
lunghezza, diventare più corto. Abbreviare, sdambarille. Le ossa delle gambe.
scurte. sdambèlle. Stampelle.
scorcio, scorto. sdangalóne. s.m. persona di alta statura.
scurte. s.m. appena visto. sdangalucce. s.m. gioco di strada per
scurtechine. s.m. persona vecchia del ragazzi, giocare a campana.
mestiere. sdanghe. s.f. stanghe del carretto, parte
scurzarije. Avarizia. del carretto che si inforca il cavallo per il
tiro lunghe m.4,80x12x12.

302
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sdegnáte. Parlare con sdegno. sebbessà. s.f. fare del male ad una
sdejilláte. agg. anche s.m. storpio; detto persona.
di chi è deforme nelle braccia e nelle sebbessáte.
sdellummáte. storto; difetto fisico. sterminare.
sdelluvije. s.m. acquazzone; avere molta sebbessáte. s.f. distruggre in tanti modi una
fame. persona, sterminare.
sdeluffáte. s.m. camminare zoppicante; sebbúlche. s.m. sepolcro; luogo in cui viene
anca dolente; trasandato. conservato il SS. Sacramento per la
sdelummáte. agg. ; anche s.m. storpio. comunione dopo la messa del giovedì santo e
sderrazze. s.m. raschietto di ferro per per l’azione liturgica del venerdì. Speciale
pulire la zappa dal terriccio e renderla più addobbo delle chiese nella settimana santa
leggera. dove la gente visita il SS. Sacramento. A
sderrupà. v. annientare; ridurre al niente. Foggia il venerdì santo si visitano le chiese in
Annichilire, annullare. numero dispari.
sderrúpe. s.m. dirupo; guai; disastro: “ seccáte. Pianta essiccata.
váje p’ajúte e trove sderrúpe”. sèccaturnèse. agg. avaro; di persona che
sdradecáte. sdraricare, quando una pianta spende a malincuore, o non spende affatto
viene estirpata con le sècche. Sete.
sdraiáte. Sdraiato. sècchije. Secchia.
sdrenà. s.f. distruggere una persona in seccóme. cong. siccome; poiché, giacché.
tutti i sensi. “ l’agghià sdrenà”. sècete. s.f. siccità; periodo di tempo
sdrenáte. caratterizzato da scarsezza o mancanza di
stancarsi la schiena. secherdúne. s.m. di nascosto;
sdrenáte. s.f. stancarsi la schiena. all’improvviso.
sdridde. s.m. merce di scarto. sècchije.
sdrucì. v. scucire; disfare una o più sècchije d’u cavalle.
cuciture. Disgiungere parti cucite insieme. seculáre. Secolare.
sdrupà. v. dormire; riposarsi per mezzo secutà. Scacciare.
del sonno: “ mo me váche a sdrupà”. secutáte. v. scacciare; mandare via
sdrupáte. bruscamente le persone; inseguire.
cadere in malo modo. sedendanije. agg. sedentario; che si
sdrupáte. s.f. cadere in malo modo. svolge stando seduti, che comporta poco
sduacà. s.f. togliere il carico: “ sduáche movimento.
stu firre ‘ndèrre”. sedile. Panca, sedile.
sduáche. Svuota. sedóre. Sudore.
sdumme. s.m. moncone della gamba; seduciaminde. s.f. seduzione; istigazione
parte restante di un organo dopo al male con lusinghe, inganni e simile.
l'asportazione di segà. Segare.
una parte. segajulle. Chi si masturba il pene.
sdurmendà. v. svegliare; destare dal segáte. Segato.
sonno, fare interrompere il sonno. segatúre. Segatura.
sduvacà. Svuotare, scaricare. sègge. s.f. sedia; sedile per una sola
sé éje. locuz. se è. persona costituito da una spalliera, un
se né jute d’acizze. persona esaurita, cibo piano orizzontale e gener. quattro gambe
avariato. unite o no da traverse.
se né jute. Se ne andato. seggelà. Sigillare.
sé repegghiáte. Se ripreso. seggióle. s.m. seggiolino dimin. di
se saparrinne. Se sapessero. seggiola; sedia piccola e bassa per bambini.
se stúte. Si spegne. seggiulèlle. Sediolina.

303
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
seggiulóne. s.m. seggiolone; alto sedile fanno delle palline piccolissime. Man mano
per bambini munito di un piano ribaltabile che si lavora la semola battuta, si mette su una
sèghe. Sega. tovaglia e si spolverizza con un po’ di semola
seghètte. Seghetto. per non farla attaccare. Una volta asciugata, si
segnaláte. può cucinare con il brodo, con il sugo o con lo
persona con difetto fisico. spezzatino.
segnaláte. s.f. persona con difetto fisico. semela. s.f. semola; farina a grana grossa, che
segnáte. Segnato. si ottiene dalla macinazione dei semi di alcuni
sègne. Segno. cereali, spec. grano duro e mais.
segnerije. Vossignoria, espressione di semenà. Seminare.
rispetto. sèmene. Semina.
segnerine. s.m. signorino; figlio giovane semenèje. Atto del seminare
del padrone di casa, per i domestici. semuline. s.m. semolino; farina di riso o di
segneróne. Persona molto distinta ed grano duro macinata grossa, usata per
elegante. minestre o per budini. Minestra fatta con tale
segnerotte. Chi sta bene farina.
economicamente. settemáne. s.f. settimana; periodo di sette
segnetúre. ago d’acciaio con occhio a giorni, spec. dal lunedì alla domenica
punta per segnare o disegnare usato dal successiva. Settimana corta, suddivisione
fabbro. dell'orario di lavoro settimanale in cinque
segrènne. s.m. uomo molto magro. giorni anziché in sei. Il fine settimana il week-
sègrète. Segreto. end. Settimana santa, quella antecedente la
segretère. s.m. scrigno; piccolo forziere, Pasqua. Settimana grassa, l'ultima di
per conservarvi gioielli, oggetti preziosi e carnevale. Settimana bianca, quella trascorsa
simile. d'inverno in una località di montagna
sèje. Numero sei. dedicandosi alle attività sciistiche. Salario
sellá. Sellare il cavallo. corrispondente a una settimana di lavoro.
selláre. s.m. sellaio, chi fabbrica o ripara Periodo di circa sette giorni.
selle e oggetti di cuoio. settemáne grasse. s.f. settimana grassa,
sèlle. Sella. l'ultima di carnevale, così composta: il giorno
selluzze. s.m. singhiozzo; movimento di quinquagesima (la domenica precedente il
respiratorio spastico, caratterizzato da mercoledì delle Ceneri, inizio della
repentina contrazione del diaframma quaresima) e finisce il martedì successivo,
cui si associa una brusca e parziale detto martedì grasso (dall'uso di consumare un
chiusura della glottide. Singulto. Nella pasto a base di carne e grassi prima della dieta
credenza popolare foggiana quando di magro vigente in quaresima). In
una persona ha un singhiozzo significa Lombardia, il carnevale ambrosiano prolunga
che qualcuno sta parlando male di te, le celebrazioni fino al sabato seguente.
mentre quando si ha il fischio d’orecchio settemáne sande. s.f. settimana santa,
significa che qualcuno sta parlando Nell'anno liturgico cristiano, la settimana che
bene di te. precede la Pasqua. Comincia con la domenica
seluráte. Colpire con un siluro. delle Palme; nel corso di questa settimana
selvagge. Selvaggio. vengono officiati riti solenni che celebrano la
sèmáje. Poi. passione, la morte e la resurrezione di Gesù
semela vattúte. s.f. semola battuta; si prende Cristo. L'istituzione dell'Eucaristia è al centro
una spianatoia, si mette la semola, si fa un dei riti del Giovedì Santo; letture bibliche,
buco al centro e si mescola con il formaggio, preghiere e venerazione della croce in
uova e prezzemolo tritato, s’impasta per bene memoria della crocifissione caratterizzano il
e si copre con un canovaccio per non farla Venerdì Santo; durante il sabato santo si
asciugare. Poi si prende a piccoli pezzi e si ricorda Cristo nel sepolcro; le funzioni della

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sera danno inizio alla celebrazione pasquale morire di malattia, di vecchiaia; morire
della resurrezione. La settimana santa è detta per un grande dolore; morire in battaglia
da cattolici e ortodossi anche 'grande Decedere, perire.
settimana' perché commemora le grandi opere stepà. v. stipare; tutelare. ammassare
di Dio in favore dell'umanità. E’ così persone o cose in uno spazio assai limitato.
composta: lunedì santo, martedì santo, Gremire..
mercoledì della via crucis, giovedì dei stepáte. v. custodire; conservare con cura
sepolcri, venerdì dei misteri religiosi, sabato
preservando da pericoli e danni
santo, domenica di Resurrezione.
sfelà. v. tr. sfilare; disfare l'infilato. Levare Serbare.
qualche filo spec. da un tessuto. stependiarije. v. anche agg. stipendiato;
sfeláte. che (o Chi) percepisce uno stipendio.
sfelatine. stepe. s.m. stipo; mobiletto di solito in
sfelatúre. legno pregiato e artisticamente decorato.
sfile. desiderare. stepe a múre. s.m. stipo a muro; stipo
sfullà. v. sfollare; sgombrare incassato o ricavato nel muro dove si
dall'affollamento. Allontanarsi dai centri si conservavano gli alimenti.
popolosi, o da luoghi esposti alle offese del stepόne. s.m. grosso stipo. Donna brutta e
nemico, in tempo di guerra. robusta.
sfullaminde. s.m. sfollamento; lo sfollare, sternúte. s.m. starnuto; brusco e
evacuazione. rumoroso atto espiratorio, riflesso,
sfulláte. v. agg. anche s.m. sfollato; che (o involontario, consecutivo a profonda
Chi) si è trasferito in luogo diverso da quello inspirazione.
di residenza abituale, per evitare offese stezzecáte. s.f. finito di piovere.
belliche, epidemie, frane, alluvioni e simile. stezzeche. s.m. piovischio; pioggia
sfulle. v. sfolla; l’atto dello sfollare. leggera.
sfrusciáte. s.m. persona che ha le narici stezzechèje. s.f. pioviggine;
grosse.
precipitazione di piccole particelle di acqua
sgrignà. s.f. smorfiare.
sotto forma di
sgrigne. s.f. smorfia; contrazione del viso,
tale da alterarne il normale aspetto, dovuta gocce.
a spiacevoli sensazioni. Atto svenevole, stezzéje. s.f. piovere; cadere, venire giù,
lezioso. detto di pioggia: piovere a dirotto, a scrosci.
si éje. locuz. se é. stezzúne. s.f. piovere con gocce grandi.
stendine. s.m. intestino; tratto del canale sticche. s.m. gioco di strada con mattoni e
alimentare che fa seguito allo stomaco e noccioli d’albicocca.
sbocca all'esterno con l'orifizio anale: sticchije. s.m. deretano; sedere,
intestino tenue, crasso, retto. posteriore.
stendúte. v. anche agg. stordito; privo di stipule. s.f. stoppia; residui di steli e
sensi, intontito, sbalordito. foglie di una coltura, specialmente di cereali,
stengenà. v. rovinare; maltrattare rimasti sul terreno dopo la mietitura.
fisicamente. stizzà. v. stizzire; far prendere la stizza.
stengenáte. s.m. persona con difetto Essere preso dalla stizza.
fisico; storpiato. stoglije. v. distogliere; allontanare,
stennacchià. s.f. stendere gli arti. togliere via: lo distolsero da quel luogo. Far
stennacchiáte. v. stiracchiare; distendere desistere. Dissuadere.
le membra dopo alzato dal letto. stoltèje. s.f. stoltezza; caratteristica di
stènne ‘i tacchi. v. morire; cessare di
stolto. Stolidità. Azione da persona stolta.
vivere, detto di uomini, animali, piante:

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
stoppe. s.f. furberia; caratteristica di chi è semedaglije. s.f. medaglietta; dimin. di
furbo. Astuzia, scaltrezza. medaglia; medaglia di piccole dimensioni
Stoffa dura. semegghià.
storce. v. torcere; avvolgere qualcosa su sé somigliare.
stessa. Piegare con forza: torcere un semegghià. v. somigliare; essere simile ad
filo di ferro. altra persona o cosa.
stozze de páne s.m. tozzo di pane; pezzo semejite.
di pane indurito, non fresco raffermo. stridette, semita.
stracurà. v. trascurare; trattare con semeláte.
polenta.
negligenza, non curare sufficientemente. Non
semeláte. s.f. polenta; cibo di farina di
avere sufficiente cura della propria salute o granturco cotta in acqua nel paiolo
del proprio aspetto esteriore. rimestando l'impasto.
stradejère. s.m. daziere; guardia incaricata semelavattúte. s.f. pastina di semola di grano
del controllo e della riscossione dei dazi. duro fatta in casa, impastata con uova,
stráde. s.f. strada; tratto di terreno, formaggio, prezzemolo, fatta a piccole palline
generalmente spianato o lastricato, che con il pollice e l’indice, cotta nel brodo o nel
permette la comunicazione fra più luoghi. sugo.
stradene. s.m. stradino; operaio che lavora semele. s.f. semola; farina a grana grossa, che
alla manutenzione delle strade. si ottiene dalla macinazione dei semi di alcuni
cereali, spec. grano duro e mais.
stradóne. s.m. stradone; grande strada,
sèmele. Semola di grano duro.
specialmente alberata periferica, a Foggia
semeline. s.m. semolino; farina di riso
l’attuale via A. Manzoni.
usata per minestre o per budini ai
stradunnèlle. s.m. stradina; piccola strada
semelóne. s.m. semolone; farina di riso o
generalmente stretta.
di grano duro macinata grossa, usata per
strafà. v. strafare; fare più di quanto occorre semelóne. semolone cotto come la
o conviene. polenta.
strafatte. v. anche locuz. strafatto; fatto da semenzèlle. s.m. chiodini da calzolaio.
tempo, essere fatto e strafatto. semóje. s.f. boccola d’acciaio si applica
strafaccióne. s.m. operaio che non esegue i sulla: “tèste” della ruota del carretto per
lavori a regola d’arte. ridurre l’atrito e renderla più resistente.
strafotte. v. strafottersi; infischiarsene: me ne sempatecullille. Simpatico grazioso.
strafotto di tutti: “ chè me ne sèmpe. Sempre.
sèmbe. Sempre. senále.
sembejà. senále. s.m. grembiule o grembiale;
sembrare. indumento, con o senza pettorina, che si
sembejà. v. sembrare; avere l’aspetto, senalicchije. panciotto; grembiulino,
l’apparenza, la sembianza, di altra usato dai bambini che vanno alla silo.
persona o cosa. senalicchije. s.m. grembiulino, usato dai
sembraglije. bambini che vanno alla silo.
combattimento. senalóne. s.m. grembiulino che si mette
sembraglije. s.m. combattimento; scontro ai bambini quando si battezzano.
spec. armato, battaglia limitata nel sendè. Sentire, ascoltare, udire.
tempo, nello spazio e nell'entità delle sendemènde. Sentimento.
forze contrapposte. sendenèlle. Sentinella.
semedaglije. sendènze. Maledire una persona.
medaglietta. sendènzeje. v. sentenziare; chi sendenza, chi
manda una maledizione.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sendire. sèrchije. Screpolatura della pelle,
sentiero. piccole fessure sulla pelle.
sendúte. v. sentito; appreso mediante l'udito. sère.
senecupije. s.m. empirismo; cura, metodo signore, sera.
terapeutico basato sulla pratica. sère. s.f. sera; tarda parte del giorno che va
senèlle. s.f. dimin. Teresa. dal tramonto al principio della notte. Si era.
sengerà. Sincerarsi. serenáte. Serenata.
sengolpe. s.m. sepolcro; a Foggia luogo sotto serène. s.f. sirena; nella mitologia classica,
la cattedrale dove e posto Gesù cristo e detto creatura favolosa raffigurata come donna
anche: “scaravatte”. giovane e bella con la parte inferiore a forma
sennò. Altrimenti. di uccello (e più tardi, spec. nel Medioevo, a
sensále. Mediatore del piano delle forma di pesce), il cui canto affascinava i
fosse. naviganti. Nome di donna. Apparecchio che
sensále. s.m. mediatore del piano delle fosse. genera segnali acustici continui e intensi,
sènza calime. debole senza vigore. usato sui veicoli di impiego urgente, per
sènza cammise. agg. miserabile; che è da allarmi aerei in guerra e simile.
commiserare per estrema povertà o infelicità. sèrije. Serio.
Che è da disprezzare per meschinità e seringhe. Siringa.
bassezza morale. Spregevole. serpènde. s.m. serpente; ogni animale dei
sènza cammise. miserabile. Rettili avente corpo allungato, cilindrico,
sènzafuche. s.m. fiammifero; bastoncino di senza arti, rivestito di squame e, in alcune
legno o stelo di carta o cotone specie, ghiandole secernenti liquidi velenosi,
sènze. Mancanza, senza situate nella testa. Serpente a sonagli, crotalo.
separije. Sipario. Serpente dagli occhiali, cobra. Serpente di
seponde. s.f. nome di donna Sipontina; mare, serpente che vive in mare e sulla terra
località in provincia di Foggia. ferma, vivacemente colorato. Serpente di
seppenèlle. mare ed altri.
diminutivo di Giuseppina. serpendóne. Serpente grande.
seppenèlle. s.f. dimin. di Giuseppina. serpijanne. Correre serpeggiando.
seppine. serpinde. Serpenti.
Giuseppina. serpogne.
seppine. s.f. Giuseppina. lucertola.
seppolle. serpogne. s.f. lucertola; rettile eurasiatico
vezzeggiativo di Giuseppa. e africano che ha il corpo coperto di
seppolle. s.f. vezz. di Giuseppa. serrà. v. serrare; chiudere in modo da
seppondapète. impedire il passaggio, il transito e sim.:
sostegno di contrasto. serracchije. Sega attrezzo usata dal
seppondapète. s.m. serrame; sostegno di carradore e falegname.
contrasto che va messo in alto o in basso serragghije.
dietro le porte. sega a mano per falegnami.
sepponde. Supporto. serragghije. s.f. sega a mano per
sepporte. Non lo sopporto. falegnami.
seppúlle. serrande. Serranda.
vezzeggiativo di Giuseppe. serrare la porta. Stringere con forza,
seppúlle. s.m. vezz. di Giuseppe. chiudere stringendo: serrare i pugni, le mani,
sepundine. serráte. Chiuso.
diminutivo di Sipontina.
serráte. v. anche agg. serrato; chiuso,
sepundine. s.f. dimin. di Sipontina.
sequèstre. Sequestro. fitto, compatto.
seráte. Serata. serratúre. serratura

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
seruche. sètte’e mizze.
suocero. gioco a carte, sette e mezzo.
seruche. s.m. suocero; padre di uno dei sètte’e mizze. s.m. gioco a carte, sette e
coniugi, nei confronti dell'altro coniuge. mezzo.
sèrve. Servire a tavola; servo, settemáne. Settimana.
cameriera. sèttèmbre. Settembre.
servemènde. sèttembrine. Frutta settembrina.
il servire. sètteme. s.f. società di malviventi.
servemènde. locuz. il servire: “ ‘nda vita setuà. Situare.
súje a fatte sóle servemènde”. setuazióne. Situazioneseuatte. Pene
serveziande. Chi fa i servizi con maschile.
piacere. setúse.
servezièvule. Persona che si presta, assetato, segoso.
servizievole. setúse. v. anche agg. assetato;chi ha
servì. Servire. molta sete.
servizije. Servizio. seuatte. pène
servúte. Servito. maschile; pezzo di cuoio lungo.
serόche. seuatte. s.m. pene maschile; pezzo di
suocera. cuoio lungo. Pene del cavallo.
serόche. s.f. suocera; madre di uno dei sève.
coniugi, nei confronti dell'altro coniuge. crudele, inumano.
sesarèlle. sève. s.m. sego grasso di equini, ovini e
vezzeggiativo di Teresa. specialmente bovini, usato in saponeria per
sesarèlle. s.f. vezz. di Teresa. seveziáte. Maltrattato, seviziata
sesenèlle. sezajende.
diminutivo di Teresa. avere sete.
sesenèlle. s.f. dimin. di Teresa. sezajende. locuz. avere sete.
sèsse. Sesso. sezzáje.
sestà. ultimo; antico.
assestare, aggiustare. sezzáje. s.m. ultimo; antico.
sestà. v. assestare, aggiustare. sèzze.
sestemà. Sistemare. finalmente.
sestemáte. Sistemato. sèzze. avv. finalmente; da ultimo, alla
sestúse. fine. In conclusione.
nervoso. sfabbrecáte. Demolito.
sestúse. agg. nervoso; stato di notevole sfacceme.
eccitazione e irritabilità, con relativo ragazzo poco educato cattivo.
setacce. sfacceme. s.m. ragazzo poco educato
setaccio. cattivo.
sète. Seta. sfacchenáte. s.f. facchinata; gesto o atto
seteáte. agg. posato; Di persona che triviale. Lavoro faticoso.
agisce con accortezza e ponderazione. sfacciatáne. Donna sfacciata.
Mettere una cosa a posto. sfacciáte.
setecce. s.m. setaccio; attrezzo costituito sfacciato, senza vergogna.
da una rete di seta, tela, crine o fili sfacciáte. agg. anche s.m. sfacciato; che
setèlle. (o Chi) non ha modestia, ritegno, pudore.
baratto, staccio. sfacciatóre. il primo taglio interno della
sètte. Sette. carne, parte della coscia del bovino
venduta dai macellai.

308
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sfacciatóre. s.m. il primo taglio della sferètte. Raggio di sole.
carne, parte della coscia del bovino sfèrracavalle. Chi rombe facilmente
venduta dai macellai. tutto.
sfaccime. agg. disgraziato; persona sferragliáte. chiavistello; chiuso in casa
cattiva, malvagia. con molta sicurezza.
sfalezine. agg. anche s.m. sfaticato; detto sferraglije. s.m. utensile che taglia.
di chi non ha voglia di lavorare. sferráte. Cavallo senza ferri;
sfalzene. ammazzare una persona col coltello.
sfaticato. sfèrre. s.m. coltello: “ pigghije ‘a sfèrre e
sfanzejáte. tagghije ‘u páne”.
bambino coccolato. sfertúne. Sfortuna.
sfanzejáte. s.m. bambino coccolato. sfèrze. Colpo di frusta.
sfarenà. Macinare il grano. sfèsse. s.m. coltellata, calcio sotto la
sfarenáte. Passare col setaccio la pancia.
farina. sfettúte. v. anche agg. deriso; schernito,
sfarfallà. beffato.
parlare a vanvera. sfezià. v. divertire, saziarsi.
sfarfallà. locuz. parlare a vanvera. sfiancáte. Stancarsi.
sfasce. Rottamare; rombere. sfide. Sfida.
sfascià. Togliere il neonato dalle fasce. sfijatà. Sgolarsi.
sfasciáte. s.f. bimbo senza fasce, cose rotte. sfijatáte. Persona senza fiato.
sfastedijà. Infastidire, ricevere noia. sfijatáte. Sfiatato, chi rimane senza
sfasuláte. agg. povero; che dispone di fiato.
scarsi mezzi di sussistenza, dispone a sfijáte. Perde aria nella camera d’ario
sfatte. maccheroni cotti oltre la cottura; del pneumatico.
pomodoro schiacciato. sfile.
sfeccà. s.f. tracciare e mettere il primo anela.
mattone della costruzione. sfile. v. anelare; desiderare ardentemente.
sfeccà. tracciare e mettere il primo sfiziáte. s.f. saziato, appagato.
mattone della costruzione. sfizije. s.m. desiderio; aspirazione verso ciò di
sfedáte. Sfidato. cui si ha bisogno, si sente la mancanza, e
sfeduciáte. Sfiduciato. simile.
sfelà. s.f. desiderare molto qualcosa. sfoglije. Pasta sfoglia.
sfelacciáte. Sfilacciato. sfottabbecchire. s.m. tarallini fatti in casa che
sfeláte. fanno bere molto vino: “ sti tarralle sò proprie
calza smagliata. sfottabbecchire de vine”.
sfeláte. s.f. calza o capo di vestiario sfotte. v. deridere; schernire, dileggiare: “
smagliato. tu… lè fenèsce de sfotte ‘a gènde”.
sfelatine. Filoncino di pane, filo per il sfracellà. v. sfracellare; rompere,
ricamo. schiacciare, massacrare, con urti o colpi di
sfelatóre. Borseggiatore. sfracelláte. v. sfracellato rimanere
sfelèje. s.f. quando una persona sta schiacciato, massacrato, in seguito a urti o
mangiando, e un'altra quarda con colpi
desiderio. sfracèlle. Colpire duramente; rompere
sfelènze. s.m/f. persona vestita male. tutto.
sfenà. Sfinare, assottigliare. sfracèlle. s.m. sfracello; macello, strage,
sfenúte. Privo di forze. sconquasso, fare sfracelli, compiere
sferagliáte. s.m. chiavistello; chiuso in sfrachine. Tritolare.
casa con molta sicurezza.

309
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sfraganà. sfumatúre. Radere i capelli dietro la
tritare, sfracanare. nuca.
sfraganà. v. tritare, tagliare, pestare o sfumatúre. s.m. accorciare i cappelli,
schiacciare qlco. fino a ridurla in minuti rasarli dietro il collo.
pezzetti: tritare la carne. sfumechijèje. quando un camino si fa’
sfrecà. Sfottere, strofinare. molto fumo, o una persona fuma molto.
sfregnà. sfumigge. suffumicare; curarsi con i
malmenare; prendere a botte. vapori di sostanze medicamentose, cura
sfregnà. v. malmenare; percuotere qlcu. empirica fatta con unguento in acqua
conciandolo male. Bistrattare, maltrattare. calda.
sfregnarse. v. azzuffare; far venire a sfummigge. s.f. cura empirica fatta con
zuffa, venire alle mani, picchiarsi. unguento in acqua calda.
sfregnáte. Picchiare. sfundageche. pugnale
che serviva a forare la corazza.
sfregnáte. v. percuotere; colpire
sfundageche. s.m. pugnale che serviva a
violentemente e ripetutamente allo scopo di forare la corazza.
far sfunnà. Sfondare.
sfrenesijà. Uscire di senno, sragionare. sfunnáte.
sfringele. s.m. cicciolo; pezzetto di carne elemento senza fondo.
di maiale, dopo che per fusione sfunnáte. s.f. elemento senza fondo: “ ‘u
sfringele. s.m. residui di lardo di maiale tène sfunnáte ‘u mazze”.
utilizzati per la pizza. sfurcá.
sfritte. tipo degno della forca.
soffritto. sfurcá. s.m. tipo degno della forca.
sfritte. s.m. soffritto; battuto di cipolla e sfurcáte. Chi è degno della forca.
odori, che si fa soffriggere prima di sfurcatille.
sfrusciáte. giovane delinquente.
persona col naso deformato. sfurcatille. s.m. giovane delinquente.
sfrusciáte. s.f. persona col naso sfurnà. Sfornare.
deformato. sfurnáte. Togliere il pane dal forno.
sfruttà. Sfruttare. sfurnite. Sfornito.
sfucanà. sfurruzzà. lavorare
attizzare il fuoco. con i ferri, la maglia di lana.
sfucanà. s.f. attizzare il fuoco. sfurruzzà. s.f. lavorare con i ferri, la
sfucáte. Sfogato. maglia di lana.
sfugà. Sfogare. sfurtenáte. Sfortunato.
sfuglià. Sfogliare un libro o altro. sfurzà. Sforzarsi.
sfugliáte. Sfogliata. sfussà. Esumare.
sfugliatèlle. Multa, pasta dolce. sfussatóre. s.m. sfossatore; addetto ai
sfúje. lavori alle fosse granaie.
sfuggire. sfuttaminde. Lo sfottere.
sfúje. v. sfuggire; riuscire a sottrarsi a sfuttúte. Infastidito, sfottuto.
qualcuno o a qualcosa. sgabbuzzine. s.m. stanzino; piccola
sfullà. Sfollare. stanza che serve come spogliatoio e simile.
sfulláte. Evacuare dalla città a causa sgajilláte. agg. anche s.m. rachitico;
bombardamenti. disturbo dello sviluppo, in particolare dello
sfullatórije. Fare sfollare. sgamà. Ti sei fatto accorgere.
sfumáte. non si è realizzato; ombroso; sgamáte, se né accorto
quando il fumo incomincia a diminuire. sgambáte. Sgambato.
sgambettáte. sgambettato

310
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sgambètte. Sgambetto. sgrebbijúse.
sgamóne. Persona alta persona malformata.
sgangaráte. Malridotto. sgrebbijúse. Persona malferma.
sgangáte. s.m. persona che mancano i sgrebbijúse. s.m. persona malformata.
denti. sgregnáte.
sgangáte. Senza denti. viso crucciato.
sganghe. s.f. piccola incisione, mancanza sgregnáte. v. anche agg. crucciato; viso
di un dente. addolorato, afflitto.
sgarà. s.f. vincere la gara, sparire. sgrèzze.
sgarbije. s.f. scabbia; infestazione vendicarsi.
cutanea pruriginosa dell'uomo causata dalla sgrèzze. v. vendicare; far scontare un
femmina di un acaro che scava cunicoli e torto, un'ingiustizia, un delitto, arrecando
produce vescicole nella pelle, specialmente sgrignà.
nelle pieghe cutanee. Rogna. smorfia col viso.
sgargiante. sgrignà. s.f. smorfia col viso.
colore vivace. sguajatáne. Uomo che dice le
sgargiante. s.f. colore vivace. parolacce.
sgarrà. sguajáte. obesa;
fare errore. persona che dice le parolaccia.
sgarrà. s.f. fare errore. sguajáte. s.f. persona che dice le
sgarráte. s.f. non indovinato. parolaccia. Persona obesa.
sgarráte. sbagliato, non indovinato, sguardà.
offendere. rimirare, occhieggiare.
sgarrazzà. Socchiudere. sguardà. v. guardare; rivolgere lo
sgarrazzáte. s.f. porta metà aperta e metà sguardo per vedere.
chiusa, socchiusa. sguarrà. Squarciare, strappare in due.
sgarrazze. s.f. piccola apertura; fessura sguarráte.
nel muro. aperto.
sgarre. Sgarro, offesa. sguarráte. s.f. strappare un capo di stoffa
sgarrupáte. costruzione malridotta, con forza.
terreno franato. sguazzere. Sguattero.
sgarrupáte. s.f. costruzione malridotta. sguazzerijà. Giocare nell’acqua.
sgarzacèfele. s.m. scanzafatica, persona sgubbà. Faticare assai, sgobbare.
buona a nulla. sgubbajulle. Ladro.
sgarzacèfele. scansafatica, persona buona sgubbáte. Gobbo.
a nulla. sgubbatille fritte. s.m. peperoncini fritti; si
sgarzáte. s.m. chi ha il viso scarnito. mette l’olio in una padella e si fa bollire, poi
sgarzavicce. Persona inetta. si mettono i peperoni e si fanno friggere, dopo
sgatobbe. s.m. sgubbáte. fritti si mettono sulla carta assorbente per
sgherbejúse. Uomo tozzo. ridurre l’olio accumulato. Si mettono in un
sgherrútte. s.m. rutto; aria proveniente piatto con un pizzico sale fino e si mangiano.
dallo stomaco che viene fatta uscire sgubbatille. Gobbetto.
sgobbe. Gobba. sgubbelacèsse. s.m. addetto a liberare da
sgobbètte. Donna con la gobba. ostruzioni o occlusioni i water.
sgorrotte. s.m. persona poca educata.
sgubbelasaracine. s.m. addetto alla
sgrascègne. Ragazzo denutrito.
saturazione della fogna nera.
sgrascenà. s.f. fare uscire i chicchi del
grano dalle spighe. sgubbóne. Chi si applica nello studio.
sgrascigne. agg. malaticcio; che ha salute sgublalavandine. Stura lavandino.
malferma.

311
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sguince. sbieco; guercio, chi guarda di signefecande.
traverso. significato.
sguince. agg. anche s.m. sbieco; non signefecande. s.m. significato; concetto
diritto, guardare di sbieco, guardare di contenuto in un qualunque mezzo di
sguinci. Guercio. signère.
sgunfiáte. Sgonfiato. salasso.
sgumbre. s.m. sgombro, sgombro o signère. s.m. salasso; intervento con cui
maccarello; pesce osseo con trie sinuose nere, si sottrae all'organismo, da una vena,
apprezzato per le carni bianche e sode. signerije. modo usato con
sguplà. Sturare. i genitori o persone anziane.
sgupláte. Sturato. signerije. s.f. modo usato con i genitori o
sguppelà. v. sturare; aprire ciò che è persone anziane.
turato. signóre. Signore, signora.
sguppelije. Stura. signoreme.
sguppelapinghe. s.f. prostituta. il mio Signore.
sguppelapippe. Stura pipa; ferrettino signoreme. s.m. il mio Signore.
per sturare la pipa. sije. Sia.
sguppelapippe. s.f. sturapipa; ferrettino silia. s.f. vezz. di Consilia.
per sturare la pipa. siliètte. s.f. vezz. di Consilia.
sguppelavandine. s.m. sturalavandino. silvèstre. s.m. Silvestro, il 9 Settembre
sguppuláte. v. sturare; aprire ciò che è del 1909 Silvestro Fiore dirigente della
turato: sturare una bottiglia. Liberare da Federazione Nazionale Lavoratori della
si disponevano i noccioli in fila, in testa terra, fù ucciso con una coltellata dal
alla fila c’era il “chipucchije”, calzolaio anarchico Antonio Carretta.
si disponevano i noccioli in fila, in testa silvèstre. Silvestro, il 9 Settembre del
alla fila c’era il “chipucchije”, 1909 Silvestro Fiore dirigente della
sicce. Federazione Nazionale Lavoratori della
seppia. terra, fù ucciso con una coltellata dal
sicce. s.f. seppia; mollusco marino dei calzolaio anarchico Antonio Carretta.
Cefalopodi commestibile con corpo ovale, silviètte. s.m. dimin. di Silvio.
siccete. Siccità. silviúcce. s.m. dimin. di Silvio.
siccete. Siccità. simeje. s.f. scimmia; ogni
sicche. Secco. mammifero dei Primati con corpo coperto di
sicchije. Secchio. peli a
sicuranze. simele. s.f. crisi di nervi; manifestazione di
baldanza. agitazione con pianto e rabbia.
sicuranze. s.f. baldanza; esuberante simiglije. s.f. somiglianza; condizione di
sicurezza nelle proprie forze che si manifesta somigliante.
sigge. riscuotere; “ buongiorne sò simile. Dimostrare con lamenti un dolore
venúte a sigge ‘a mesáte da cáse”. fisico o morale. Gemere. Lagnarsi.
sigge. v. riscuotere; ricevere, ritirare, simile. Morire, scoppiare in pianto;
percepire una somma dovuta come compenso, scoppiare a piangere. Crepare: scoppiare dal
siggeáre. chi confezionava sedie, simonejále. agg. anche s.m. simoniaco;
sgabbelli, erano una sorte di detto di chi si rende colpevole di simonia,
siggeáre. s.m/f. chi confezionava sedie, sindeche. s.m. sindaco; capo
sgabbelli, scope, ceste ed altro, erano una dell’amministrazione comunale, alcuni
signà. Segnare. sindaci di Foggia; Felice Stella 1844,
signále. Segnale. Vincenzo Celentano 1856-1858, Lorenzo
signe. Segni. Scilitani 1861-1866 e dal 1866-1872,

312
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Raffaele Nannarone 1873- 1876, De Nittis smascelláte. s.f. rompere le mascelle con i
1877-1879, Ettore Valentini, Emilio Perrone pugni.
dal gennaio 1927- al maggio 1934, Luigi smeccià. v. vedere; percepire con gli occhi la
Sbano 1944- 1947, Paolo Telesforo dal realtà concreta: “ a fenisce de smiccià a
maggio 1948 al febbraio 1951 Giuseppe quèlle, la te fáje mále…”
Imperiale, Vito Ciampoli marzo 1950- marzo smecciáte. Sbirciare.
1952, Pepe Giuseppe 18 Giugno 1952 a tutto smedulláte. Smidollato.
il 2 febbraio 1956, de Miro d’Ajeta dal smemeráte. Smemorato.
maggio 1957 al marzo 1961, Vittorio Graziani smèndecanze. s.f. dimenticanza; omissione
Pellegrino 18 marzo 1972 a tutto il 20 di un dovere, un impegno e sim. per
giugno1981. disattenzione o trascuratezza. Mancanza di
singhe. s.f. linea; segno sottile tracciato, memoria, distrazione.
inciso e sim. su qualcosa: tirare una linea. smenuzzà. Ridurre in piccoli pezzi.
singiuttà. v. singhiozzare; avere il smercià. s.f. guardare di nascosto.
singhiozzo. Piangere a singhiozzi, smerdijà. s.f. modo di scegliere le cose
dirottamente. migliore; diffamare, parlare male delle
sinze. Sensi. persone.
sire. Siero del latte. smèrle. s.m. orlo; ripiegatura del tessuto
sirocchije de latte. s.f. sorelle di latte, prima di essere cucito.
non consanguinee, ma allattate smèrse. alla rovescia.
sirocchije de sanghe. s.f. sorella di un smesuranze. s.f. misuratezza;
solo genitore. moderazione, pacatezza.
sirocchije. smicce. v. vedere, guardare, sbircia.
sorella. smicciáte. Sbirciato, scorto.
sirocchije. s.f. sorella; ciascuna delle smortèzze. locuz. essere smorto pallido.
persone di sesso femminile nate dallo smuccià. v. sfuggire; schivare, evitare.
sirre. v. anche agg. serrato; chiuso, fitto, Eludere.
compatto:” e… sirre stu pertone…” smundà. Smontare.
sische. s.m. fischio; suono lungo e sottile smurzà. v. spegnere, smorzare togliere il
prodotto da persone, animali o cose. morso.
sisine. s.f. Teresa. smusse. Smusso, bisello.
siste. s.f. pazienza; disposizione interiore e smustaccià. Picchiare a sanghe.
atteggiamento di chi sa tollerare a lungo smustacciáte. locuz. modo di far uscire il
sita nei pressi del largo Rignano. sangue dal naso e dai denti, picchiato a
sive. s.m. sevo, sego; grasso di equini, sangue.
ovini e spec. bovini, usato in saponeria per smuvibbele. locuz. cosa che si può
slummáte. s.m. persona che non riesce a stare smontare.
in piede. snudáte. Snodato.
smagà. v. smarrire; non trovare più, non sò l’ire de Dije. sono l’ira di Dio.
sapere più dove trovare ciò che prima si sò. Sono.
possedeva o si sapeva dove cercare. socialiste. Socialista.
smammà. v. slattare; levare a un bimbo il socre. s.f. suocera; madre di uno dei coniugi,
latte materno al bambino, allontanare le nei confronti dell'altro coniuge: “ Sant’Anne
persone non gradite. ‘a seróche ère de zucchere e na vulève”.
smamme. locuz. allontanare le persone non sóghe. s.f. cinghia; striscia o fascia lunga e
gradite, vattene via. sottile di pelle, corda o tessuto, per cingere,
smanijà. Stato di agitazione, smania. legare, sostenere e simile.
smargiasse. Smargiasso, fanfarone. soglije. s.f. soglia; parte inferiore del
vano della porta, spesso formata da una

313
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sólachianille. s.m. ciabattino; chi ripara sopratenè.
le scarpe. Chi esegue male il proprio trattenere.
solde. s.m. soldo; antica moneta europea sóracucene.
derivata dal solido del tardo Impero romano. cugina.
Ventesima parte della lira sino all'inizio della sóracucene. s.f. cugina; figlia di uno zio
seconda guerra mondiale. Anticamente, paga o di una zia.
del soldato mercenario. sordomúte. Sordomuto.
sóle. s.f. suola; parte della scarpa che poggia a sóre de latte. s.f. sorelle di latte, non
terra. Sola. consanguinee, ma allattate
solle. s.m. terreno cedevole. contemporaneamente dalla medesima nutrice.
sóre de sanghe. s.f. sorella di un solo
solmèrèje. s.f. salmeria; insieme di
genitore.
quadrupedi adibiti al trasporto di armi,
sóre. s.f. sorella; ciascuna delle persone
munizioni,
di sesso femminile nate dallo stesso
somme. Somma.
sóre. Sorella.
sonde. v. sono, verbo essere.
sorete. Tua sorella.
sonze. s.f. esclamazione augurale dopo che il
sorge. s.m. topo; piccolo mammifero dei
neonato ha digerito.
Roditori, molto diffuso e dannoso, con lunga
sópacareche. s.m. barilotto di vino del
coda coperta di squamette cornee, occhi e
carrettiere.
orecchie ben sviluppate, zampe posteriori più
sópaccarte. s.f. l’indirizzo del destinatario
lunghe delle anteriori.
sulla busta da lettera.
sórme. locuz. mia sorella.
sópalughe. Sopraluogo.
sorrise. Sorriso.
sópannóme.
sorte di terrazzani che vivevano in una
nomignolo.
determinata zona della città detta la zona dei
sopannóme. Nomignolo di persona,
sortire.
soprannome.
chi fa sortilegi.
sopannozze. s.f. si dice di una persona
sortire. locuz. chi fa sortilegi.
quando quando c’è antipatia.
sóte.
sópapenzire. v. anche agg. distratto; che è
fermo.
assorto nei propri pensieri e lontano dalle cose
sóte. agg. fermo; che non si muove.
presenti. Sbadato, disattento.
sott’a titte.
sópastande. s.m. chi sorveglia chi lavora.
non essere mai presente.
sópastomeche. locuz. fare qualcosa
sott’a titte. locuz. non essere mai
controvoglia.
presente: “ ne stáje máje sott’a titte
sópatacche. s.f. carne arrostita molto dura;
galeotte”.
protezione che si mette al tacco.
sott’a titte. non essere mai presente.
sópatavúle. s.f. fave fresche, frutta secca.
sott’ucchije. locuz. situazione sottocontrollo.
sópavveve. v. sopravvivere; continuare a
vivere dopo la morte di altre persone: è sottacannelire. s.f. patella; mollusco dei
sopravvissuto al figlio. Gasteropodi commestibile, con conchiglia
sópe. Sopra. sottacavezóne. s.f. mutande da uomo.
soppasse. locuz. quasi appassito. sottachipucchije, si usava una pietra
soppedejáne. s.f. la piccola cassa che stava ai levigata od un barattolo pieno di sabbia
piedi del letto. sottachipucchije, si usava una pietra
sopprúse. Crescita dell’osso, levigata od un barattolo pieno di sabbia
protuberanza. sottachipucchije. s.m. sottocapo, riferito
sóprannóme. s.m. nomignolo; al gioco fatto con i noccioli delle
soprannome particolare che spesso allude a sottachipucchije. s.m. sottocapo, riferito
al gioco fatto con i noccioli delle
qualità

314
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sottamáne. dare una cosa di nascosto, A spagghià. s.f. separare il grano dalla
portata di mano, vicino. paglia; perdere i soldi al gioco.
sottamáne. s.f. dare una cosa di nascosto. spagghià. separare il grano dalla paglia;
sottapassagge. Sottovia. perdere i soldi a gioco.
sottasópe. spagnóle. s.f. influenza spagnola;
soqquadro. malattia virale comparsa nel 1918 che
sottasópe. s.m. soqquadro; confusione, causò la morte di 22 milioni di persone.
scompiglio, grande disordine. Queste gravi forme influenzali vengono
sottavinde. controvento. attribuite alla periodica comparsa di
sottavinde. s.m. controvento; in ceppi mutanti del virus di tipo A
posizione o direzione contraria a quella verso particolarmente patogeni. Le
cui complicazioni delle forme pandemiche
sotte. Sotto. possono comprendere edema dei
sottechipucchije. gioco con la “voche” polmoni, con possibile blocco
scatola di metallo schiacciata, o pietra respiratorio o emorragia e morte, e
levigata, per colpire i nocciuoli di collasso da brusca diminuzione della
albicocca collocate a distanza nel gioco. pressione sanguigna.
sotto la pancia del cavallo tiene ferma la spaisáte. Spaesato.
sella. spalláte. Quando si rompe la spalla.
sottocapurále. s.m. operaio addetto alla spalle. Spalla.
sorveglianza della manutenzione delle spallère. s.f. spalliera; l’elementi
fosse. verticali della parte posteriore del sedile,
sottopanze. cinghia; strisce dei finimenti che serve di appoggio per la schiena per
che passano sotto la pancia la persona seduta.
sottopanze. s.f. sottopancia; larga striscia spallare d’u litte. s.f. spalliera del letto;
gli elementi verticali che lo chiudono da
di cuoio o di robusta tela che passando
capo a piedi.
sottosdanghe. s.f. sottostanga; lungo spallúte. Chi ha le spalle grandi.
legno squadrato, ciascuno dei due bracci spalmà. Spalmare.
sottospalle. s.m. sottospalla; taglio spalmáte. colpi di feola sulle mani, la: “
interno della spalla del bovino macellato. frevele” la usava il maestro alle scuole
sottovrazze. L’ha preso sottobraccio. elementare durante gli anni cinquanta.
sottucchije. Sottocchio, tenere la spanáte. persona fuori di sé, perno
situazione sotto controllo. spanato.
sottufficiale. Sergente maggiore, grado spanáte. s.f. persona fuori di sé. Bullone
immediatamente superiore a quello di con la filettatura rovinata.
sozze. spandecà.
uguale. aspettare con ansia.
sozze. agg. uguale o eguale; detto di cosa, spandecà. v. penare; patire, soffrire,
persona o animale che per natura, forma, aspettare con ansia: “ me stáce facènne
sozzeje. s.m. socio; chi partecipa con altri spandecà, ma… quanne vène Turille?.
a qualcosa. spanne. v. sciorinare; spiegare, stendere
spaccachianghètte. s.f. gioco con i soldi, all'aria: sciorinare il bucato.
che consiste nel lanciare in aria una moneta spannetúre. s.m. luogo pubblico
spaccáte. Spaccato. adiacente il lato sinistro della chiesa delle
spaccavricce. s.m. spaccapietre; operaio croci dove una volta le “crocesi”
che spacca le pietre usate per sciorinavano la biancheria su delle corde
spaccazze. s.f. fessura; organo geniale sorrette da pali di legno, e stato tolto
femminile. perché i furti erano diventato dominio
spacendáte. Spazientire. quotidiano di qualcuna.

315
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
spapagghià. s.f. vincere i soldi specchijetille. s.m. piccolo specchio.
all’avversario. spèce antiche. locuz. ricordi di una volta.
spapalà. s.f. vincere tutti i soldi spèce. s.m. ricordo; richiamo alla mente
all’avversario. di qualcuno o qualcosa. Memoria di
spappulà. s.f. rompere a pezzettini. persone o fatti appartenenti al passato.
sparacáne. s.f. asparagi insecchiti sulla spèciandiche. s.m. brutti ricordi del
pianta non più mangiabili. passato.
sparacene. s.f. pianta degli asparagi. spedecà. v. sbrogliare; sciogliere nodi,
sparagnà. v. risparmiare; non consumare, grovigli. Risolvere una questione
non sprecare: risparmiare fatica, denaro. intricata e complessa: devo sbrogliare un
sparagne. s.m. risparmio; limitazione del affare delicato.
consumo o dell'uso.Limitazione delle speghètte. s.f. giuntura di stoffa per
spese. allargare il pantalone. Nastro di seta o cotone
sparagnatόre. s.m. risparmiatore; chi intrecciato usato come bordo in sartoria o
risparmia, specialmente denaro. tappezzeria. Spiga piccola.
sparapizze. agg. addetto alla spegulà. v. spigolare; raccattare le spighe
preparazione e agli spari pirotecnici. rimaste sul campo dopo la mietitura.
sparatracche. s.m. cerotto adesivo; Raccogliere cose o fatti minuti, sparsi.
nastro ricoperto da un lato di sostanza spelacchiò. v. spelacchiare; togliere il
adesiva, usato in medicazioni. pelo qua e là o perdere il pelo qua e là.
sparege jeláte. s.m. asparago gelato, spelúnghe. s.f. spelonca; grotta, caverna
persona denutrita. vasta e profonda. Casa squallida e triste.
sparege. s.m. asparago, asparagio o spenapulece. s.f. ciliegine selvatiche
sparagio; pianta erbacea delle Liliflore con commestibile che raccoglievano : “ ‘i
rizoma corto e grosso dal quale spuntano tèrrazzani”.
germogli commestibili. spendèje. v. spendere e spandere,
sparge. v. diffondere; spandere scialacquare. Fare acquisti, fare spese.
tutt'attorno. spenille. s.f. sigaretta confezionata a
spartúte. v. anche agg.diviso; spartito, mano con cartina e tabacco riciclato.
separato. Persona molto magra.
sparúte. v. anche agg. s.m. scomparso; spenzarije. s.f. spesa; acquisto dei generi
alimentari e di prima necessità occorrenti
che non è più presente o visibile. Persona
al mantenimento quotidiano di una
morta. famiglia: andare a fare la spesa.
sparviratόre. s.m. addestratore di falchi.
spèracúle. s.m. spiraglio; fessura
spáse. s.m. panno sciorinato; piatto
piano: “ pigghije trè piatte spáse”. attraverso la quale passano l'aria e la luce.
spasèlle. s.f. cesto rettangolare per la Barlume, indizio: uno spiraglio di
vendita del pesce. speranza.
spassáte. s.f. defecare all’aria aperta. spergiúte. v. agg. anche s.m. disperso;
spasse. s.m. trastullo; gioco, perduto, smarrito. Chi risulta irreperibile e
divertimento, passatempo. non dà più notizie di sé, spec. nell'ambito
spatazzà. s.f. ridurre la carne in piccoli militare o dopo una catastrofe.
pezzi. spertusà. s.f. ferire, fare un pertuso.
spatazzáte. s.f. lacerata. spertusáte. s.f. praticare tante buche.
spècchiále. s.m. specchio; superficie che sperulicchije. s.f. giravolta; movimento
riflette in modo regolare i raggi luminosi, repentino ottenuto ruotando il corpo su sé
generalmente costituita da una lastra di stesso.
vetro con una faccia metallizzata.

316
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
speselà. v. sollevare; levare su, spostare cavità peritoneale, che produce leucociti
verso una posizione più alta: sollevare e linfociti e svolge altre funzioni.
qlcu. da terra. Alzare, elevare, issare. spogghiambise. agg. malvestito; persona
speselijà. avv. alzare poco. coperto di abiti logori o laceri, e
apetaruzzáte. s.f. comincia a crescere. nutrita male.
spetruzzà. s.f. bambino che inizia a spogne. s.m. pianta delle ombrellifere
camminare. come il finocchio.
spettaráte. s.f. collato con petto scoperto. sponghe. s.f. spugna; spugna artificiale,
spèzzacatène. s.m. uomo di poco conto. simile a quella naturale, ma fatta di gomma
spèzzaputturále. s.m. uomo inservibile.
o materia plastica.
spezzatóre. s.m. tagliare delle calze rotte
sponze. s.m. sposo; uomo celibe
e rifare il pezzo.
promesso in matrimonio, fidanzato.
spezzelijèje. s.m. mangiare con scarso
sprazzà. v. spruzzare; spargere una
appetito.
sostanza liquida a spruzzi, a piccole
spezziále. s.m./ farmacista; faureato in gocce.
farmacia che vende medicinali e, talvolta, sprechigghije. s.m. spreco; uso
li prepara. indiscriminato, consumo eccessivo o inutile.
spezziarije. s.f. farmacia; locale dove si
Dissipazione, scialo, sciupio, sperpero.
preparano e si vendono medicamenti e
farmaci. spremelizije. s.f. diarrea; emissione
spezzille. s.m. malleolo; sporgenza ossea frequente di feci liquide o semiliquide.
sprucede. s.m. persona superba.
in corrispondenza della caviglia.
sprucete. s.f. verdura selvatica.
spezzulià. s.f. mangiare tutto e poco.
spuderezzáte. s.f. fisico sviluppato.
spiacènze. v. dispiacere; costituire spugghiáte. v. spogliare; privare qlcu.
motivo di dolore, rammarico, noia e simile. degli indumenti togliendoglieli di dosso:
spiazze. s.m. spiazzo; spazio piuttosto spogliare un bambino per fargli il bagno.
ampio, libero e aperto. spundanamènde. locuz. il modo
spicce. agg. anche s.m. spicciolo; minuto, spontaneo.
spezzato in piccoli tagli, detto di denaro. spundanáte. s.f. angolo; posto dove tira
Moneta spicciola. vento forte.
spiccete. v. sbrigare; porre fine con spundáne. agg. spontaneo; che si fa per
sollecitudine a quello che si sta facendo, proprio libero impulso, senza che vi siano
costrizioni o sollecitazioni da parte di
sbrigare una faccenda.
altri.
spiccià. locuz. finire presto.
spunde. agg. squallido; che si trova in
spicciáte. s.f. finito di fare.
uno stato di abbandono e miseria tale da
spiluccà. s.f. leccare dei gatti.
esprimere o infondere tristezza. Morto.
spinece. s.m. secchiello; contenitore a
spundecáte. s.f. togliere un po di
forma di piccolo secchio.
corteccia alle fave secche dalla parte
spingà. s.m. tirare calci.
superiore per farle cuocere.
spingile. s.m. spillo; sottile filo di acciaio spunzà. s.f. mettere una cosa solida in un
appuntito da un lato e terminante liquido facendola ammorbidire.
dall'altro con una capocchia. spunzále. s.f. cipolla appena nata.
spirte. v. anche agg. sperduto; disperso. spurtagghióne. s.m. pipistrello; persona
Solitario, isolato. che va cercando,
spizech’è melliche. s.m/f. cose date un spurtusà. s.f. fare molti buchi.
poco alla volta. sputacchià. v. sputacchiare; sputare
splène. s.f. milza; organo addominale spesso.
contenuto nella parte alta, a sinistra della

317
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sputacchièlle. s.m. sputo del neonato che stagnarille. s.m. tappo di stagno.
si forma come una bollicina trasparente. stagna sanghe. s.f. matita emostatica, per
sputacchije. s.m. sputo; getto di saliva o arrestare piccole emorragie.
di escreti dell'apparato respiratorio stajèlle. s.f. asse di legno sottile.
espulsi dalla bocca. Saliva. stajόre. s.f. misura agraria del terreno.
sputarèlle. s.f. sputacchiera; recipiente stajulle. s.m. membro genitale del
per sputarvi dentro. cavallo.
sputazzèlle. s.f. acquolina; acquerugiola, stallà. s.f. quando le bestie si sgravano il
aumento della salivazione causato dal ventre di feci e urina.
desiderio di cosa appetitosa. stallagge. s.m. alloggio per le bestie
squachèrà. s.f. avere la diarrea. generalmente cavalli, all’inizio del 1900
squagghià. v. sciogliere; fare soluzione: al piano delle fosse c’era lo stallaggio
moderno.
sciogliere il sale nell'acqua. Unire due o
stallètte. s.f. piccola stalla dove viene
più sostanze in una soluzione. ubicato il cavallo.
squagghiáte. v. sciogliere Portare allo standuffe. s.m. stantuffo; elemento a
stato liquido: il calore scioglie il ghiaccio. sezione circolare che nelle macchine a
Liquefarsi, fondersi: la neve si scioglie al moto alternativo riceve o trasmette
sole. tramite un'asta la spinta del fluido motore
squagghiatille. s.m. lezzo; cattivo odore entro un cilindro.
esalato da ciò che è sudicio, di chi non si stangóne. s.f. ragazza bella e alta.
lava. Puzzo. stanne. v. stare.
squartanughele. s.m. smargiasso; chi si stanzine. s.f. donna volgare, stanza
vanta di aver compiuto o di poter compiere piccola.
imprese eccezionali. Ammazzasette, stappà. v. stappare; levare il tappo:
fanfarone, gradasso, spaccone. stappare una bottiglia. Sturare.
squascianáte. v. dilatare; rendere più stáre. s.m. contenitore per misurare l’olio
largo, aprire maggiormente: dilatare una lt. 5.
cavità, un passaggio. státe. s.f. estate; stagione dell'anno che
squassille. s.f. moina; carezza insistente, dura dal 22 giugno al 23 settembre.
affettuosità.Gesti o atteggiamenti leziosi, stateche. s.m. ostaggio; persona presa in
affettati. Smanceria. pegno sulla quale si possono esercitare
squicce. s.f. goccia; particella di liquido ritorsioni nell'eventualità che certe
che si separa da una massa. Somigliarsi richieste non siano accolte: un ostaggio dei
come due gocce d'acqua, essere
rapinatori.
perfettamente simili
statère. s.f. stadera; tipo di bilancia con un
squijetáte. agg. anche s.m. scapolo;
solo piatto e un lungo braccio
detto di chi non è ammogliato. Celibe.
stacucce. graduato lungo il quale scorre un peso
figlia della giumenta. costante, detto romano.
staffóne. s.m. predellino; gradino del stadère a ponde. s.f. stadera a ponte, per
carretto per agevolare la salita o la discesa. pesare il carico di autocarri, carri
Montatoio. ferroviari e simile.
stagghiáte. s.f. coltello e utensili non statte sόte. locuz. stai fermo.
affilati. statuvále. s.m. deputato; chi è stato eletto
stagnáre. s.m. stagnino, stagnaio chi dai cittadini a rappresentarli nel
confezionava imbuti, interno di casse Parlamento.
da morto, pluviali, canne fumarie, cappe, stavecepasse. locuz. nessun commento”
ed altro. qulle si vène qua nadda dice manche

318
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
spanderà. spassáte.
penare. defecare all’aria aperta.
spangèlle. Costole. spasse.
spanne. trastullo, passatempo.
sciorinare i panni. spatalà. Mettere a soqquadro il letto,
spanne. spennare, spendere. disordine.
spannetúre. zona adiacente il lato spatazzà.
sinistro della chiesa delle croci dove una volta ridurre la carne in piccoli pezzi.
le spatúle. Spatola.
“crocesi” sciorinavano la biancheria. spavènde. Attrezzo agricolo, forca con
spapagghià. tre denti simile al rastrello.
vincere tutti i soldi all’avversario. spazije. Spazio.
sparà. Sparare. spazzacamine. Spazzacamino.
sparacáne. asparagi insecchiti spazzamènde. L’impresa della nettezza
sulla pianta non più mangiabili. urbana.
sparacene. spazzele. Spazzola.
pianta degli asparagi. specchià. Specchiarsi.
sparagnà. Risparmiare. spècchiále.
sparagnàte. risparmiato. specchio.
sparagnatόre. specchiáte. Si è specchiato.
risparmiatore. specchietille. Piccolo specchio da
sparapizze. borsa.
addetto agli spari pirotecnici. specchiètte. Specchietto.
sparatórije. Sparatoria. spècchije. Specchio.
sparatracche. cerotto. specchijetille.
spáre. Dispari; sparo. piccolo specchio.
sparege jeláte. asparago gelato, persona spèce.
denutrita. ricordi.
sparege. asparago. Speciale addobbo delle chiese nella
sparge. settimana santa dove la gente visita il SS.
diffondere. spèciantiche.
sparì. Sparire. brutti ricordi del passato.
sparpagghijà. Sparpagliare. spèciantiche. Ricordi del passato.
sparte. Dividere, separare. spècule. Specola, osservatorio
sparte. Dividere. meteorologico.
spartenze. Si sono divisi. spedále. Ospedale.
spartetóre. Crocevia. spedecà.
spartúte. sbrogliare.
diviso. spegáte. v. spigare; allungarsi nella cima a
sparúte. mo' di spiga, perdendo freschezza,
scomparso. speghètte. giuntura di stoffa per allargare
sparviratόre. il pantalone o altro.
addestratore di falchi. spegnà. Ritirare un oggetto pignorato.
spáse de panne. panni sciorinati. spegulà.
spáse. piatto piano; “ pigghije trè piatte spigolare.
spáse”. spelacchià.
spasèlle. spelacchiare.
cestino. spellacchianne. v. spelacchiare; togliere
spasèlle. il pelo qua e là o perdere il pelo qua e là.
cesto per la vendita del pesce.

319
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
spellóne d’a votte. s.m. stiletto di ferro spetazzà. Sminuzzare.
per forare le botti e assaggiarne il vino. spetruzzà.
spellóne. s.m. spillo grande. bambino che inizia a camminare.
spelúnghe. spettaráte.
spelonca; caverna. scollato con petto scoperto.
spemúte. Spremuta d’arance. spettaráte. Col petto scoperto.
spenapulece. speziále. s.m. farmacista; laureato in
ciliegine selvatiche commestibile. farmacia che vende medicinali
spendèje. speziarije.
spendio. farmacia.
spenille. sigaretta fatto col tabacco fatta spezijóne. Ispezione.
dagli avanzi di tabacco; persona molto spezzà. Spezzare.
magra. spèzzacatène.
spennà. Spennare. uomo di poco conto.
spennacchià. v. spennacchiare; privare spèzzaputturále.
in parte delle penne, spec. strappandole: uomo inservibile.
spennacchiare un’anitra. spezzáte. Spezzato.
spennáte. spennata, litigare tra donne per spezzatille. Spezzatino di carne.
i capelli. spezzatóre. tagliare delle calze rotte e
spenotte. Spinotto. rifare il pezzo.
spenzaráte. Andare via senza pensieri. spezzecà. Spiccicare.
spenzarije. spezzecáte. Spiccicato.
spesa. spezzelujà. Mangiare un pò di tutto a
spèracúle. pezzettini.
spiraglio. spezzelujèje.
speranzulle. Squattrinato, senza una mangiare con scarso appetito.
lira. spezziarije.
speremènde. Esperimento. farmacia.
speretúse. Spiritoso. spezzille.
spergiúte. malleolo, noce del piede.
disperso. spezzulià.
spèrse. Perso, chi non riesce ad mangiare tutto e poco.
orientarsi. spiacènze.
spertusà. dispiacere.
ferire, fare un pertuso. spiaminde. Quando una persona ti spia
spertusáte. in continuazione.
praticare tante buche. spiazze.
sperulicchije. spiazzo.
giravolte. spicce.
spèrze. Disperso. spiccioli.
spesciacchià. La fine del rapporto spiccele. Monete di metallo.
sessuale della donna. spicchije. Spicchio.
spèse. Spesa. spiccià. Sbrigare, spicciare, finire
speselà. presto.
sollevare i pesi con le braccia. spicciáte. Sbrigato.
speselià. spide. Spiedo.
alzare poco. spighe. Spiga del grano.
speselijáte. Sollevato. spighenarde.
spetaruzzáte. radice del nardo.
comincia a crescere. spigúle. Angolo, pesce spigola.

320
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
spijà. Spiare. sprèmalemóne. arnese per spremere
spilla chiúse. s.m. spillo doppio dotato di limoni e arance.
un fermaglio a molla che, quando lo sprème. Spremere.
spillo è chiuso, ne copre la punta. spremelizije. diarrea, dissenteria; andare
spille. s.m. spillo; sottile filo di acciaio speso di corpo e defecare poco.
appuntito da un lato e terminante sprucede.
dall'altro con una capocchia. persona superba.
Spilorcio, taccagno, tirchio. sprucete.
spiluccà. verdura selvatica.
leccare dei gatti. sprugghiáte. Sbrogliare.
spinapulece. Frutti selvaggi sprunáte. Spronato.
mangerecci. sprupusete. Sproposito.
spine. Spina. spruvviste. Sprovvisto, sprovveduto.
spinece. spuderezzáte.
secchiello. fisico sviluppato.
spinele. succhiello, utensile formato da spugghiáte.
un corpo cilindrico di acciaio con un spogliato.
estremità a punta elicoidale, usato per spugghijà. Spogliare.
praticare fori nel legno. spugne. Spugna.
spingà. spulgarille. Fagioli freschi nel bacello.
tirare calci. spulpà. Spolpare.
spingile. spulpáte. Spolpato.
spillo. spundanamènde.
spingule. Spillo. il modo spontaneo.
spinne. Spendere; spennare. spundanáte. s.f. angolo della strada dove
spira il vento. soffia il vento forte e gelido.
spirde. Perdere qualcosa. spundáne.
spirete. Alcool, spirito. spontaneo.
spirte. spundanije. Spontaneo.
sperduto. spundáte. Superare una difficoltà;
spisse. Spesso. utensili spuntati.
spizech’è melliche. spunde.
poco alla volta. squallido, morto.
spizije. Ospizio. spundecáte. togliere un po di corteccia
splène. alle fave secche dalla parte superiore per
milza. farle cuocere.
spogghiambise. spungecà. Bucare una bollicina sulla
persona nutrita e vestita male. pelle.
spogne. pianta delle spuntáte. Denti appena usciti.
ombrellifere come il finocchio. spunte. Vino che sa un po’ d’aceto.
sponde. s.f. sponda; superficie che limita spuntine. Spuntino.
lateralmente un corso d'acqua, il mare, spuntóne. La punta della lancia.
sponze. spunzà. mettere una cosa solida in un
sposo. liquido.
sporte. Cesto grande. spunzále. cipolla appena nata.
spóse. Sposa. spupuláte. Spopolato.
sprazzà. spurghe. Spurgo.
spruzzare. spurtagghijà. Cercare, investigare.
sprechigghije. Sciupio di denaro. spurtagghijóne. Pipistrello.
sprechigghije. Spreco inutile. spurtèlle. Piccola sporta di giunghi.

321
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
spurtille. Sportello. srafa. Strafare.
spurtusà. fare molti buchi. st’anne. Quest’anno.
spusà. Sposare. sta staggióne. Questa estate.
spusalizije. Sposalizio. stabele. Stabile.
spusáte. Sposato. staccà. Staccare.
spustà. Muovere qualsiasi cosa. stacche. Giumenta; donna ben formata.
spustaminde. movimento. stacciunáte. Staccionata.
spustáte. Spostato, persona malata di stáce a spasse. Stare disoccupato.
mente. stacucce.
spustatóne. Persona matta. figlia della giumenta.
sputà. Sputare. staffe. Staffa.
sputacchiáte. Sputo in quantità. staffeláte. Colpo con lo staffile.
sputacchije. sputo; saliva. staffile. Staffile.
sputarèlle. Piccola sputacchiera. staffóne. s.m. predellino; gradino del
sputaróle. Sputacchiera. carretto per agevolare la salita o la discesa.
sputazzèlle. Montatoio.
acquolina in bocca. stagghiáte. coltello e utensili non affilati.
sputerezzáte. Fisico sviluppato. stagghijáte. Forbice o coltelli che non
spuzzulijà. Spizzicare, mangiare tagliano.
lentamente. stagghije. Cottimo.
squaccià. Rompere. staggióne. Estate.
squacciáte. Non realizzato, una cosa staggiunáte. Stagionato.
rotta. stagnà. Ricoprire un oggetto di stagno.
squachèrà. stagnáre. s.m. stagnino, stagnaio chi
avere la diarrea. confezionava imbuti, interno di casse
squagghià. da morto, pluviali, canne fumarie, cappe,
sciogliere, sparire. ed altro. Lattoniere.
squagghiáte. sciolto, sparite. stagnarèlle. contenitore per oilio ed
squagghiatille. lezzo, odore agro che altro
emana chi non si lava. stagnarille. tappo di stagno.
squaquecchije.bocca sdentata. stagnáte. quando non esce piu sanghe
squarcèlle. Dolce tradizionale dalla ferita.
Pasquale. stagne. Stagno.
squarci. Squarcio. stagnère. Recipiente di stagno.
squartà. Dividere in due un agnello, un stajèlle.
bovino o altro. asse di legno sottile.
squartanughele. stajulle.
smargiasso. membro genitale del cavallo.
squartáte. Animale diviso un due parti. stajόre.
squascianà. Dilatare, allargare. misura agraria del terreno.
squascianáte. stallà. quando le bestie si sgravano il
dilatato; allargato. ventre di feci e urina.
squassille. stallagge. alloggio per le bestie
moine. generalmente cavalli, all’inizio del 1900
squicce. al piano delle fosse c’era lo stallaggio
gocce. moderno.
squiccianne. Bagnare con gocce stallètte. Piccola stalla luogo dove viene
d’acqua. ubicato il cavallo.
squjetáte. stallinije. cavallo innervosito.
chi non ha moglie; scapolo.

322
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
stallire. L’addetto alle pulizie delle stazióne sante. s.f. nella pratica della
stalle. Via Crucis, ciascuna delle quattordici
stallóne. Cavallo da monta, grande immagini dinanzi alle quali i fedeli
stalla. sostano, e le orazioni che accompagnano tale
stambarille. Gambe sottili. sosta.
stambèlle. Grucce, stampelle. stazze. s.m. luogo; porzione di spazio
stammatine. Questa mattina. idealmente o materialmente delimitata.
stamparije. Tipografia. stazzite. s.f. spiazzo di campagna dove
stampáte. Stampato. nascono i funghi.
stampe. Stampa. stazzóne. s.f. stazzone; luogo all’aperto
stampine. Stampino. ampio.
stancáte. Stanco di fatica. stecchióne. s.m. persona d’alta statura.
stanche. Stanco, esausto. stèfanúcce. s.m. dimin. di Stefano.
stangire. Persona mandata per vedere steffúse. Persona imbronciata.
con stanno i fatti. stegà. v. istigare; indurre o spingere a qlco. di
stangóne. ragazza bella e alta. riprovevole: istigare qlcu. al male.
stanne. Ci sono, stanno stèlle. s.f. stella; corpo celeste splendente di
stanotte. Questa notte. luce propria, come il sole. Felice Stella autore
stanze. Stanza. del seguente vocabolario. Nel 1844 Felice
stanzètte. Stanza piccola. Stella omonimo dell’autore è sindaco di
stanzine. donna volgare, stanza piccolo. Foggia.
stanzóne. Stanza grande. stellètte. Stellette.
stappa. stellóne. Sole.
stappare. stelografeche. Stilografica.
stáre. stemáte. Stimato.
contenitore per misurare l’olio lt. 5. stèmme. Stemma.
stasère. Questa sera. stendále. s.m. stendardo; bandiera o
státe.
gonfalone che, nelle processioni cattoliche,
estate.
stateche. porta l'immagine del patrono.
ostaggio. stènde. Riuscire a stento.
statère. stendene.
bilancia, stadera. intestino.
statije. Estate. stendenià. s.f. muovere una persona di
statte sόte. continuo.
stai fermo. stendinembrazze. locuz. cattiva
statuvále. volontà:“nadènna rètte chè quèlle ‘i cóse
deputato. ‘i fáce
stavecepasse. locuz. nessun commento stendúte.
“quille si vène qua nadda dice manche stordito.
“stavecepasse”. stengenà.
maltrattare.
stazióne. s.f. stazione; complesso degli
stengenáte. persona con difetto fisico;
impianti necessari all'espletamento del storpiato.
traffico di viaggiatori e merci, il 10 stennacchià.
novembre del 1863 fu inaugurata dal re stendere gli arti.
Vittorio Emanuele I, la stazione stennacchiáte. distendersi dopo alzato
ferroviaria con il primo tronco Foggia - dal letto.
Pescara. stènne ‘i tacchi.
stazióne di cavalle. s.f. anticamente morire.
luogo attrezzato per il cambio dei cavalli.

323
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
stènne. stoltèje.
stendere. stoltezza.
stennúte. stomeche. Stomaco.
steso. stoppe.
stepà. furbizia; stoffa dura.
conservare, stipare. storce.
stepáte. torcere con forza.
conservato. storije. Storia, cose che vanno per le
stepáte. Conservato. lunghe.
stepe. Conservare. stozze.
stependiarije. tozzo di pane raffermo.
stipendiato. stra arte. Persona non del mestiere.
stepettáje. s.m. stipettaio; artigiano stracquà. Stancare, mi sono stancato.
specializzato nella fabbricazione di stipi. stracurà.
stepètte. Cassetto grande del trascurare.
comodino. strada.
stepόne. grosso stipo, donna brutta e stradejère.
robusta. daziere.
sterà. Stirare. stradóne. attuale via A. Manzoni.
steráte. Stirato. stradunnèlle.
sterdellúte. L’ha stordito. stradina.
sternúte. strafaccià. Graffiare il viso in una lite.
starnuto. strafacciáte. Faccia malridotta per
sterzzáte. Strerzare. caduta o altro.
stèsse. Stesso, medesimo. strafaccióne. operaio che non esegue i lavori
stesso padre e dalla stessa madre. a regola d’arte.
stetechèzze. Stitichezza. strafotte a mè de quille”.
stezzechèje. strafucà. v. strozzare. Mangiare con
pioviggina. avidità.
stezzechèje. Pioviggina. strafuche. s.m. cibo. Il mangiare.
stezzúne. Grosse gocce d’acqua della strafuttènde. v. anche agg. e s.m. strafottente;
pioggia. che (o Chi) manifesta un arrogante
sticche. gioco di strada con mezzi disinteresse per ciò che riguarda gli altri.
mattoni e noccioli d’albicocca.
strafuttènze. s.f. strafottenza; caratteristica di
sticchije.
deretano. strafottente.
sticchijóne. persona alta di statura. strambaláte. s.m. vestito mal
stipe. s.m. stipo: mobiletto di solito in confezionato.
legno pregiato e artisticamente decorato. strachejúne. locuz. stato di nervosismo
stipe a mure. stipo, una volta si usava lo stenti.
stipo a muro in casa dove fungeva da strangulaprèvete. s.m. maccheroni fatti
credenza. in casa.
stipule. strapizze. s.m. terreno a forma
stoppia. triangolare.
stizzà. strappe. s.f. coramella striscia di cuoio
stizzare. usata spec. un tempo dai barbieri per
stizze. goccia, stilla. affilare i rasoi.
stoglije. strappóne. s.m./f. cavallo invecchiato.
distogliere. Donna o uomo vecchi.

324
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
strappóse. s.f. carne di cavallo fatta ad “ fusuláre”, dove si siede il carrettiere.
involtino; Fidanzata. strèveze. s.m. persona impotente,
straquachiazze. s.f. persona che non sterile.
vuole lavorare. strigghije. s.f. spazzola per pulire il
straqquáte. v. stancare; rendere stanco, manto dei cavalli.
fisicamente o psichicamente: la corsa mi strijóne. s.m. lungo arnese, membro
ha stancato. Affaticare. genitale del cavallo.
straqque. agg. stanco; che, spec. a strisce. s.f. striscia; pezzo stretto e
causa di una fatica sostenuta, si sente lungo di materiale vario: una striscia di
spossato, stoffa.
svigorito, indebolito nelle forze fisiche e striseme. s.f. convulsione; contrazione
psichiche, e desidera tranquillità e riposo. violenta, involontaria, dei muscoli
Fiacco. scheletrici: convulsione epilettica.
strascenáte. s.m. maccheroni fatti in Attacchi isterici.
casa tipo pizzarelle. stroppele. s.f. cianfrusaglie; masserizie
strascenatille. s.m. maccheroni più inservibili.
piccoli di: “ strascenáte”. strovijite. agg. istruito; persona colta.
stratte de mènde. v. agg. anche s.m. struculà. v. strofinare; passare
distratto; che è assorto nei propri pensieri e ripetutamente qlco. sopra una superficie per
lontano dalle cose presenti. Sbadato, pulirla, lucidarla e simile. Sfregare.
disattento. struculatúre. antiq. s.m. strofinatoio
stravaccáte. v. anche agg. sdraiato; che per biancheria, pezzo di legno
si trova disteso. rettangolare
stravise. s.m. persona che vale poco. dentato con portasapone per lavare la
strazzà. v. stracciare; lacerare, tirando biancheria a mano, usato dalle massaie
con violenza e riducendo in brandelli: alla fine
stracciare un vestito. Strappare. dell’ottocento fino a gli anni sessanta
strazzáte. v. strappare; togliere tirando del novecento.
via con forza e in modo rapido. struculije. v. pulire, pulisci; levare lo
Stracciare, sporco usando vari mezzi o procedimenti
lacerare. viso segnato dal vaiolo; strudulì. soffriggere la carne.
strappato. strufele. s.m. ciccioli dolci fatti in casa
strazze. v. strappa: “ strazze sta vèste per la festa di Natale.
chè sé fatte vècchije”. struffe. s.m. batuffolo; piccolo e soffice
strazzulláre. s.m. straccivendolo; chi ammasso di bambagia, lana e simile.
per mestiere compra e rivende stracci. strúje. v. consumare; ridurre in cattivo
strazzullire. s.m. colui che manovra le stato con l'uso continuo: consumare gli
marionette. abiti. Sprecare, sciupare.
strazzúlle. s.f. opera dei burattini. strunze e mèrde. s.m. stonzo; persona di
stregnúte. v. anche agg. stretto; poco conto.
premuto, serrato con forza. strunze. s.m. escremento; pezzo di materiale
stregghià. v. strigliare; sregare con la di rifiuto dell'organismo. Feci.
striglia: strigliare il cavallo. strunzille. s.m. ragazzo che si comporta male.
strembigghije. s.f. robe d’alcun valore strulle. s.m. foraterra; cavicchio per fare i
ed utilità. buchi nel terreno.
strettóje. s.f. strettoia punto in cui una struppeláte. v. stropicciare; strofinare,
strada si restringe. sfregare forte qlco. con la mano, o una cosa
strettóle. s.f. asse di legno con due fori contro un’altra. Sgualcire.
all’estremita dove s’incastrano i:

325
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
struppijà. s.f. rendere deforme nelle membra stutacannèlle. s.m. spegnitoio; piccolo cono
una persona. vuoto metallico fissato a un manico col
strusce. v. passeggiare; andare a spasso o a quale si copre la fiamma di una candela o
passeggio, per lo più a piedi, camminare simile per spegnerla.
avanti e indietro. stúte. v. spegni: “ stúte quèlla lúce”.
struscè. v. strusciare; strofinare qlco. sopra o stuzzà. s.f. uscita del pulcino dal guscio
contro un’altra, battere culo e culo. dell’uovo.
strusciáte. s.f. prostituta; donna che si stuzzarille. s.m. pezzettino di pane.
prostituisce, donna di malaffare, donna di stuzze. s.m. nel gioco della lippa, e la parte
strada, donna perduta, meretrice, mondana. più lontana dove può arrivare il; “ ‘u
struville. s.m. pezzo di legno sotto forma di strafucà.
chiodo o di grossissimo bicchero che si pone strozzare; mangiare con avidità.
nella cannella delle botti; zipolo. strafuche. cibo, il mangiare.
struzzellà. v. strozzare; uccidere ostruendo le stramáne. Fuorimano.
vie respiratorie mediante una pressione strambaláte.
vestito mal confezionato.
esercitata sul collo con le mani. Strangolare.
strangghejúne.
struzzille. s.m. capriccio; fare i capricci, detto
stato di nervosismo stenti.
spec. di bambini, lamentarsi, comportarsi in
strangulaprèvete.
modo bizzarro. Bizza, ghiribizzo, grillo.
maccheroni fatti in casa.
stu. agg. questo; indica persona, animale o stranije. Estraneo, non appartiene alla
cosa vicina a chi parla o comunque famiglia.
comunica: “ stu balènghe...”. stranire. Straniero.
stubbete. agg. stupido; che ha scarsa strapazze. Strapazzo, chi si e molto
intelligenza, mente tarda. Cretino, imbecille. stancato.
stubbetejà. locuz. agire da stupito. strapizze.
stufarόle. s.f. caldaia; recipiente metallico, terreno a forma triangolare.
grande e rotondo, per farvi bollire qualcosa. strappe.
stuffe. s.m. annoiato; infastidito, tediato. coramella.
strappijèje. chi riesce a fare qualcosa.
stujà. s.m. pulirsi il muso.
strappóne.
stujamusse. s.f. salvietta; tovagliolo, cavallo invecchiato.
specialmente di stoffa. strappóse. carne di cavallo fatta ad
stujúte. v. consumato; usato, logorato. involtino; fidanzata.
stumacále. s.f. emorroide; dilatazione di una straquachiazze.
o più vene del retto e dell'ano. persona che non vuole lavorare.
stuppagliúse. agg. impertinente; di persona straque.
poco riguardosa, sfacciata. Insolente, stanco.
sfacciato. strascenà. Trascinare.
stuppáte. s.f. cumulo; gran quantità di cibo o strascenáte.
di ogni cosa. Giocare a stoppa. maccheroni fatti in casa.
stuppele. s.m. piccolo ammasso di stracci. strascenáte. maccheroni
stuppine. s.m. stoppino;lucignolo di candela, fatti in casa tipo pizzarelle.
strascenatille. maccheroni
lume a olio o petrolio. Miccia per fuochi
più piccoli di: “ strascenáte”.
artificiali. Nastro di fibre tessili, che non ha
stratóne. Stradone, via larga attuale
ancora ricevuto la torsione per la filatura. via Manzoni.
stutà. v. spegnere; far sì che qualcosa cessi di stratte de mènde.
ardere, di dare luce, di emanare calore: distratto.
spegnere il fuoco. straurdenarije. Straordinario.

326
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
stravaccáte. stritte. Stretto.
sdraiato. stroppele.
stravugghijà. Dipanare, svolgere un cianfrusaglie; masserizie inservibili.
incarto. strovijite.
stravugghjà. Sogliere un nodo. istruito.
strazijáte. Sé là lavorato con molta struculà. strofinare, lavare la biancheria
fatica. a mano.
strazije ‘u córe. Dolore fortissimo. struculatúre. strofinatoio per biancheria;
strazije. Dolore con pianto lacerante. spazzolone per lavare i pavimenti.
strazzà. struculije.
stracciare; fare a pezzi. pulisci.
strazzáte. al strudulì. soffriggere la carne.
vaiolo; strappato. struèlle. Cavicchio.
strazzejanne. Straziare; provare strufele. dolci fatti
dolore fisico. in casa per la festa di Natale.
strazzulláre. straccivendolo; strazzulláre strufenà. Strofinare, strofino.
colui che manovra le marionette. struffe.
strazzúlle. opera dei burattini. batuffolo.
stregghijà. Strigliare gli equini. strúje.
stregnúte. stretto. consumare.
strejóne. Lungo arnese; il menbro strulle.
genitale del cavallo. cavicchio per fare i buchi nel terreno.
strembigghije. strumbìgghije. Cianfrusaglie.
robe d’alcun valore ed utilità. strumènde. Atto notarile, strumento
strembije. inteso come oggetto.
cose di poco valore. strungà. Spezzare, stroncare.
strèmunzijóne. Sacramento in punta di strungáte. Stroncato.
morte. strunze e mèrde.
strènge. Stringere. strunze. pezzo di escremento.
strengetóre. Strettoia. strunzille. ragazzo che si comporta
strepedijèje. Contorcersi. male.
strettóje. strettoia punto in cui una strada struppeláte. stropicciato.
si restringe. struppijà. rendere deforme nelle membra
strettóle. asse di legno con due fori una persona.
all’estremita dove s’incastrano i; “ struppijáte. Stroppio, minorato.
fusuláre”, dove si siede il carrettiere. strusce. strusciare; passeggiare.
strèveze. struscè. battere culo e culo.
persona impotente, sterile. strusciáte. Prostituta, donna poco di
strigghije. spazzola di metallo per pulire buono.
il manto degli equini. strusciatóne. Acquazzone, menarsi
strijóne. lungo arnese, membro genitale botte tra donne.
del cavallo. struville. pezzo di legno sotto forma di
stringe. Stringere. chiodo o di grossissimo bicchero che si
stringere i pezzi di legno appena incollati. pone nella cannella delle botti; zipolo.
strisce. struvite. Istruito.
svenimenti; epilessia. struzijóne. Istruzione.
striseme. struzzellà. soffocare.
strepiti. struzzellèje. Strozzare.
striseme. struzzille.
attacchi isterici; convulsioni. capriccio.

327
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
struzzine. Strozzino, usuraio. sturnèlle. Stornello.
stu virne. Questo inverno. sturte. Storto.
stu. stutà.
questo. spegnere.
stuále. Stivale. stutacannèlle.
stualètte. Stivaletti. spegnicandele.
stubbete. stúte.
stupito. spegnere.
stubbetejà. stuvále. Stivale.
agire da stupito. stuzzà. Rotura del guscio dell’uovo.
stubbetille. Ragazzo che si comporta stuzzarille.
da stubito. pezzettino di pane.
stuccáte. Tagliato in due pezzi. stuzzàte. uscita del pulcino dal guscio
stucce. Astuccio. dell’uovo.
stucchije. Cespite. stuzze de páne. pezzo di pane.
studijà. Studiare. stuzze de páne. s.m. tozzo; pezzo di
stufarόle. pane indurito.
pentola grande per cucinare. stuzze. La parte lontana nel gioco della
stúfe. Stufa. lippa.
stuffáte. Stufato. suaziόne.
stuffe. persuasione.
annoiato. suaziόne. s.f. persuasione; opera di
stujà. convincimento nei confronti di qualcuno
pulirsi il muso. subbellà.
stujà. Pulire il muso col tovagliolo. sobillare.
stujamusse. subbellà. v. sobillare; istigare di
salviètte. nascosto a manifestazioni di ostilità.
stújúte. subbessà.
consumato. sterminare.
stumacále. subbessà. s.f. mandare in rovina.
emorroidi. subbetáne.
stumacúse. Persona. subitano.
stunà. Stonare. subbetáne. agg. subitaneo; repentino,
stunacáte. Togliere l’intonaco dalle che si manifesta in modo rapido e
pareti. subbete. Subito; far presto.
stunáte. Stonato. subborghe. s.m. sobborgo; anticamente,
stupà. Conservare. piccolo centro abitato nelle immediate
stuppà. Gioco a carte; stoppa. subborghe. subborgo, a Foggia in epoca
stuppagghije. Imbroglione. medioevale vi erano cingue sobborghi:
stuppagliúse. Sand’Andrea, Maniaporci, Bassano,
impertinente; furbacchione. Tempio, San Pietro, che probabilmente
stuppeláte. Stropicciato. erano stati già sobborghi di Arpi e con la
stuppele. denominazione di “Vici” avevano
piccolo ammasso di stracci. assolto, dopo la distruzione di Arpi al
stuppine. Stoppino. compito di stazioni di assistenza dei
sturciaminde. Smorfie, fare smorfie. pellegrini che si dirigevano verso la terra
sturdete. Stordito. santa.
sturièlle. Storiella. subessà.
sturlacchije. Uccello strillozzo. mandare in rovina.
sturne. uccello storno. succède. Accade, succede.

328
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
succedije. suggètte. Soggetto.
successe. suggezzióne. Soggezione.
succedije. avv. successe: “ ndà cáse de sugghije. s.f. lesina; ferro leggermente
Miolle succedije ‘a fine ‘u múnne”. ricurvo che il calzolaio adopera per bucare
successivamente nel periodo natalizio. suggità. s.f. società; unione tra esseri
succorpe. luogo di culto annesso a viventi con scopi comuni da raggiungere.
l’attuale cattedrale fatto costruire da suggità. Società.
Roberto il Guiscardo, per meglio suggiuváte. Sistemato.
venerare santa Maria di Fovea, tutto ciò sugliarde.
avveniva dopo il 1072. schifoso; sudicio.
succorpe. s.f. cripta; sotterraneo di una sugliarde. agg. sudicio; non lavato né
chiesa, spesso adibito a sepoltura e talora pulito; imbrattato, sporco: biancheria
sucetà. sugnacce.
società. sugna.
sucre. sugnacce. s.f. sugna; massa di grasso
suocero. intorno ai rognoni del maiale, che si
sucre. s.m. suocero; padre di uno dei suirchije. Eccessivo di troppo.
coniugi, nei confronti dell’altro coniuge. súje. Suoi.
sucustráte. Sequestrato. suláje. Solaio.
sucutà. sulamènde. Solo.
rincorrere. sularene. Chi sta da solo.
sucutà. v. rincorrere; inseguire, correre sulche. Solco.
dietro: rincorrere un ragazzo per suldanáte.
sucutáte. soldano.
cacciare. suldatáglije. s.f. soldataglia; quantità di
sucutáte. v. cacciare; allontanare a soldati disordinati e indisciplinati.
forza o con comandi decisivi, scacciare.
sulicchije. antiq. s.m. solecchio; farsi
sucutèje.
inseguire. schermo con la mano aperta, per evitare che
sucutèje. v. inseguire; correre dietro a una luce troppo viva colpisca gli occhi.
qualcuno per raggiungerlo o fermarlo. suldáte. Soldato.
sudà. Sudare. súle. Solo.
sudáte. Sudato. sulètte. Soletta per scarpe.
suddesfatte. Soddisfatto. suletudene. Solitudine.
sudicia; il vestito è sudicio di fango. sullive. Sollievo.
Lercio, lurido. sulluzze. Singhiozzo.
sufelà. sumenà. Seminare.
zufolare. sumenatrice. Seminatrice; attrezzo
sufelà. v. zufolare; suonare lo zufolo. agricolo.
suffrettille. summènde de checozze. Seme di zucca.
soffritto. summènde.
suffrettille. s.m. soffritto con aggiunta seme.
di interiora dell’animale. summènde. s.f. semente o sementa;
suffrutte. Usufrutto. seme destinato alla semina, che si raccoglie e
sugatte. sunà. Suonare.
cuoio per fare guinzagli. sunaminde. Il suonare.
sugatte. s.m. cuoio per fare guinzagli. sunarille. giocattolo che emette suoni.
suggerete. Suggerito. sunarille. s.m. giocattolo che emette
suggerì. Suggerire. suoni.
sunáte. Suonata.

329
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
sunatóre. Suonatore. supposte.
sunatúre. Suonatori. supposta.
sunnà. Sognare. supposte. s.f. supposta; suppositorio
sunnambele. Sonnambulo. rettale.
sunnáte. Sognato. supprèse. Sorpresa.
sunne. Sogno. suppressáte. Soppressata, affine al
sunnifere. Sonnifero. prosciutto.
sunnulènze. Sonnolenza. suppundà.
sunstanze. puntellare.
sostanza. suppundà. v. puntellare; sorreggere,
Suora. sostenere con puntelli.
supèrchije. suppurtà. Sopportare.
troppo; eccessivo. surchià. v. lappare; bere come fanno i
supèrchije. locuz. troppo; eccessivo. cani, succhiando rumorosamente l’acqua con
superióre. Superiore. la
supetille. s.f. misura del grano in epoca lingua.
angioina, detta anche (mensúre granine).
surdacchióne. Chi non sente bene.
supine. Supino.
surde. Sordo.
suppalche. Soppalco.
surdelline. Fischio in sordina per
suppetazijόne.
richiamare le ragazze; serpentello.
calcolo; somma.
surdelline. fischio in sordina prolungato
suppetazijόne. s.m. calcolo; insieme di fatto con la bocca, s’indirizza alle
operazioni matematiche eseguite su dati ragazze come richiamo.
suppigne. s.m. solaio; struttura surdelline. s.m. fischio in sordina
orizzontale a travi di legno, travetti di prolungato fatto con la bocca, s’indirizza
ferro e alle
suppigne. Solaio. sure.
supplandà. polpaccio della gamba; suora.
soppiantare. sure. s.m. polpaccio; gruppo muscolare
supplandà. v. soppiantare; riuscire a posteriore della gamba sotto il ginocchio.
subentrare ad altri in una data posizione, surece.
supplènde. Supplende. sorci, topi.
supponda pède. s.m. puntello che si surece. s.m. topi; piccoli mammiferi dei
mette sotto la porta per fermarla.
Roditori, molto diffuso e dannoso, con
supponde. surgetille. s.m. topino dim. di topo.
puntello.
surgille. s.m. topolino dim. di topo.
supponde. s.m. puntello; trave posta surgive. s.f. risorgiva; sorgente
obliquamente a sostegno di muro o alimentata da una falda freatica che affiora in
supponga pède. puntello che si mette pianura.
sotto la porta per fermarla. surije. Tu.
supporte. surnacchià.
sopporta. russare.
supporte. v. sopportare; reggere, surnacchià. v. russare; fare rumore,
sostenere su di sé: il pavimento non sopporta dormendo, con il respiro.
supposete. surnacchije.
supposto. sputo catarroso.
supposete. v. supporre; immaginare che surnacchije. s.m. sputo; atto dello
qlco. sia accaduto o possa accadere in sputare. Getto di saliva o di escreti
surtègge. Sorteggio.

330
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
surterèje. suzze. agg. uguale o eguale; coetanei,
sortilegio. detto di cosa, persona o animale che per
surterèje. s.m. sortilegio; magia, natura,
operazione di incantesimo. svacandà. v. svuotare; vuotare di tutto il
survenì. contenuto: svuotare il fiasco.
sopravvenire. svaleggià. v. svaligiare; rubare da un
survenì. v. sopravvenire; luogo il denaro, gli oggetti e sim. in esso
sopraggiungere, arrivare all'improvviso o in svalià.
aggiunta ad variare.
susanille. collare con campanelli per svalià. v. variare; mutare, cambiare.
equini. svalurite. v. svalutare; ridurre il valore, il
susanille. s.m. collare con campanelli prezzo di qlco. Considerare inferiore
per cavalli. svapuráte. Svaporato.
suscetà. svegnáte. Allontanarsi velocemente.
suscitare. sveluppà. Sviluppare.
suscetà. v. suscitare; far sorgere. sveluppáte. Età matura per la
Eccitare, destare. sessualità.
suscita impressioni sgradevoli. svengulà. Svingolare.
suspenzijóne. Sospeso svenguláte. Liberato dal vingolo.
temporaneamente dalla scuola. svergenà. Privare della verginità.
susperà. Sospirare. svergenáte.
suspètte. Sospetto. privare della verginità.
suspire. Sospiro svergenáte. s.f. privare della verginità.
sussidije. Sussidio. svergugnáte. Svergognato.
sustanze. s.f. qualunque materia: svetà. Svitare.
sostanza liquida, gassosa, organica, svetáte. Svitato.
inorganica. svezzáte. Svezzare.
sustanze. Sostanza. sviste. s.m. abbaglio; svista, cadere in
sustanziúse. Sostanzioso. errore.
suste. svuglià. Svogliare.
stato d’irrequietezza; ira. svugliáte. Svogliato.
suste. s.f. ira; moto dell'animo, sόre. s.f. sorella; ciascuna delle persone
improvviso e violento, che si rivolge di sesso femminile nate dallo stesso padre
contro qlco. sόte. agg. calmo; che si trova in uno stato
suste. Stato di agitazione. di calma. Quieto, tranquillo.
sustendà. v. sostenere; reggere su di sé il
peso di qualcosa.
sustenúte. Sostenuto.
suttáne. agg. anche s.f. sottana;
indumento femminile indossato sotto ad altro
indumento. Parte inferiore del vestito
femminile. Gonna.
sutterráte. Sotterrato.
sutturà. Sotterrare.
suvirchije. s.m. eccesso; esagerazione:
eccesso di zelo.
suvrizije. s.m. servizio; il servire.
Condizione di chi è servo.

331
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
taccaglije. locuz. fare le calze con i ferri a
mano sottili.
taccaráte.
bastonata.
taccarille. pezzo di legno lungo
e sottile usato per bastonare.
tacche. Tacco.
tacchecèlle. Costatina d’agnello.
tacchere. pezzo di legno lungo e doppio
usato per bastonare.
tacchere. s.m. pezzo di legno lungo e
sottile usato per bastonare.
tacchere. s.m. pezzo di legno lungo e
sottile usato per bastonare.
tacchete. improvviso
tacchètte. Tacchetti da scarpe
tacchianne.
chi piace passeggiare.
tacchianne. s.f. chi piace passeggiare.
tacchianne. s.f. chi piace passeggiare.
tacchijà. passeggiare.

T, t taccullèlle. due pezzi di legno che


battono uno contro l’altro facendo
rumore.
taccullèlle. s.f. due pezzi di legno che
battono uno contro l’altro facendo rumore.
tachete tachete. locuz. una continuazione.
tafanarije. s.m. deretano; sedere,
tabacche. Tabacco. posteriore,tafanario; sedere della donna.
tabbaccáre. s.m. tabaccaio; rivenditore di tafanèlle. Posti poco conosciuti.
tabacchi, gestore di una privativa. taffèttà. s.m. taffettà o taffetà; tessuto di
tabbacchère. scatola dove si seta o di fibra artificiale, frusciante e molto
mette il tabacco da naso.
compatto usato per abiti da sposa.
tabbacchije. tabaccheria.
táfubije. s.f. tafofobia; paura morbosa di
tabbáne. s.m. cappotto; pesante soprabito
essere sepolto vivo.
invernale da uomo e da donna. Mantello,
tagghia tagghije. s.f. critica giudizio
paltò. negativo dato alle persone che si fanno
tabbeje. Ti avvia. critiche a vicenda.
tabbellóne. Tabellone. tagghià. bastonare, tagliare.
tabbosce. s.m. cipollaccio col fiocco tagghiacandúne. millantatore;
lambascioni piccoli, muscari. spaccamontagne.
tabbunáre. s.f. talpa; piccolo mammifero tagghiatóre. Taglio a codolo.
degli Insettivori a vita sotterranea, con tagghiatúre. Scalpello a mano.
morbida pelliccia rasa, occhi piccolissimi e tagghijanne. Criticare.
zampe unghiute e robuste atte a scavare tagghijáte. Tagliato; persona portata a
gallerie nel terreno. fare determinate cose.
tablujide. s.f. pastiglia; dischetto di tagghije a frèvele. s.m. taglio che si
sostanza commestibile medicamentosa o pratica alla canna: “ frèvele” per indicare
no, che si scioglie in bocca. Compressa. un

332
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tagghije a frèvele. s.m. taglio che si pratica talije. S.m. Italia; stato dell'Europa
alla canna: “frèvele” per indicare un debito meridionale, nato nel 1861 e dal 1946
da scomputare. talotte.
tagghije d’u litte. alle volte, talvolta.
sponda del letto. talotte. locuz. alle volte, talvolta.
tagghije d’u litte. s.f. sponda del letto; talotte. locuz. alle volte, talvolta.
bordo laterale, lato estremo, di letti. talunije. Parlare troppo.
tagghije d’u litte. s.f. sponda del letto; talurne.
cantilena;discorso noioso.
bordo laterale, lato estremo, di letti.
tagghije. taglio che si pratica alla canna: talurne. s.f. cantilena; discorso noioso,
“ frèvele” per indicare un debito da lamentoso. Filastrocca, ninna nanna.
scomputare. talurne. s.f. cantilena; discorso noioso,
tagghijènde. Tagliente. lamentoso. Filastrocca, ninna nanna.
tagghijère. Obligo messo di traverso. tambascià.
tagghijóle. s.f. tagliola; dispositivo per gozzovigliare.
catturare selvaggina o animali nocivi, tambascià. v. gozzovigliare; far
formato da gozzoviglie. Bagordare.
tagghijóle. s.f. tagliola; dispositivo per tambascià. v. gozzovigliare; far
catturare selvaggina o animali nocivi, gozzoviglie. Bagordare.
tagghijóle. tagliola; trappola per tambóche. avv. e cong. neppure. Neanche.
catturare le allodole, topi. tambóche. avv. e cong. neppure.
tagliatèlle. s.f. tagliatella; pasta all'uovo a Neanche.
strisce lunghe, che si mangia asciutta. tambosce.
tagliatèlle. s.f. tagliatella; pasta all'uovo tartaruga.
a strisce lunghe, che si mangia asciutta. tambosce. s.f. testuggine; rettile terrestre,
talabalacche. strumento uguale al d'acqua dolce o marina dei Cheloni, con
timpano. corpo protetto dal carapace costituito da
tale taverna era solita ospitare viandanti uno scudo dorsale e da un piastrone
e pellegrini, i quali in essa, trovavano di ventrale in cui possono ritrarsi il corpo, gli
talendúse. arti e la coda. Tartaruga.
voglioso, desideroso. tambosce. s.f. testuggine; rettile
talendúse. agg. voglioso; che è incline a terrestre, d'acqua dolce o marina dei Cheloni,
desiderare tutto ciò che non possiede: è tamburrille.
sempre voglioso di tutto. Desideroso. strumento musicale; tamburello.
talendúse. agg. voglioso; che è incline tamburrire. colui
a desiderare tutto ciò che non possiede: è che fa e accomoda i tamburi.
talijáne. agg. anche s.m. italiano; tamburrire. s.m. colui che fa e accomoda i
dell’italia. tamburi.
talijáne. agg. anche s.m. italiano; tamburrire. s.m. colui che fa e
dell’italia. accomoda i tamburi.
talije. s.m. Italia; stato dell'Europa tambussà.
meridionale, nato nel 1861 e dal 1946 dare percosse.
politicamente istituito in repubblica tameggiáne. Damigiana.
parlamentare. Nei confini politici sono tammurre.
inclusi, a formare delle enclave, due piccoli tamburo.
stati indipendenti: lo stato della Città del tammurre. s.m. tamburo; cassa cilindrica
Vaticano e la Repubblica di San Marino; La in legno o metallo, coperta ai due lati da
capitale è Roma.

333
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tammurre. s.m. tamburo; cassa tanije. s.f. litania; preghiera formata da una
cilindrica in legno o metallo, coperta ai due serie di invocazioni a Dio, alla Vergine, ai
lati da santi.
tanda a tande. tanije. s.f. litania; preghiera formata da
minaccia; fare a pezzetti. una serie di invocazioni a Dio, alla
tandazijóne. Tentazione. tanine.
tande a tande. s.f. minacciare una Gaetano.
persona: “ si l’agghije ‘ngramme l’agghià tanine. s.m. Gaetano.
fa a tanine. s.m. Gaetano.
tande a tande. s.f. minacciare una persona: tanne checozze. Pianta delle zucchine.
“si l’agghije ‘ngramme l’agghià fa a tande a tanne tanne.
tande”. in quel momento.
tande. Tanto, tanti. tanne tanne. locuz. in quel momento.
táne. Tana. tanne tanne. locuz. in quel momento.
tanèlle. tanne.
diminutivo di Gaetana. allora.
tanèlle. s.f. Gaetana. tanne. avv. allora; in quell'istante, in quel
tanèlle. s.f. Gaetana. momento.
tanfanà. tanne. avv. allora; in quell'istante, in
maltrattare; tartassare.
quel momento.
tanfanà. v. tartassare; maltrattare, tantatante. mdd. assai, molto: “ chi
strapazzare, conciare male. Tartassare qlcu. tantatante e chi nindeninde”.
a un esame, porgli una lunga e difficile tantattante. Tritare, ridurre in piccoli
serie di domande. pezzi.
tanfanà. v. tartassare; maltrattare, tanúcce.
strapazzare, conciare male. Tartassare Gaetano.
qlcu. a tanúcce. s.m. Gaetano.
tanfe. tanúcce. s.m. Gaetano.
tanfo. tanuccèlle. vezzeggiativo di Gaetana.
tanghe. cisterna usata dai foggiani prima tanuccille.
dell’acquedotto, tanco. diminutivo di Gaetano.
tanghe. s.f. cisterna usata dai foggiani tanuccille. s.m. dimin. di Gaetano.
prima dell’acquedotto, tanca. tanuccille. s.m. dimin. di Gaetano.
tanghe. s.f. cisterna usata dai foggiani tapezzire. Tappezziere.
prima dell’acquedotto, tanca. tappà. Tappare.
tangocce. tappabúche. Tappabuchi.
goffo, impacciato.
tapparèlle. Tapparella.
tangocce. agg. goffo; detto di chi si muove tappáte. Tappato.
o si comporta in modo impacciato, privo di tappe de crestiáne. s.m./f. persona di
tangocce. agg. goffo; detto di chi si statura molto bassa e obesa.
muove o si comporta in modo impacciato, tappe de crestiáne. s.m./f. persona di
tangóne. grossa
statura molto bassa e obesa.
quantità, pezzo di pane grande.
tappe de crestiáne. s.m./f. persona di
tangóne. s.m. pezzo di pane grande, grossa
quantità. statura molto bassa e obesa.
tangóne. s.m. pezzo di pane grande, tappe. s.m. tappo; accessorio realizzato in
grossa quantità. metallo, materia plastica, sughero, legno,
tanije. vetro, impiegato per la chiusura di bottiglie,
litania preghiera. contenitori e recipienti.

334
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tappe. s.m. tappo; accessorio realizzato l’Irpinia e Campania l’epicentro fu
in metallo, materia plastica, sughero, certamente nell’aria foggiana, il sisma fu
tappe. s.m. tappo; accessorio realizzato sussultorio pari al 9° grado della scala
in metallo, materia plastica, sughero, Mercalli. Il sisma si replicò nei giorni
tappète. successivi mercoledì 21 marzo alle ore
tappezzire. Tappezziere. 14,00 ( corrispondenti alle ore 10,00 attuali)
taragnóle. giovedì 22 marzo alle ore 12,00
allodola. (corrispondenti alle ore 8,00 attuali) e
taragnóle. s.f. allodola o lodola; piccolo sabato 24 marzo alle ore 8,00,
uccello con piumaggio grigio bruno e (corrispondenti alle ore 4,00 attuali) in
bianco sul Foggia si contarono oltre cinquanta scosse.
taragnóle. s.f. allodola o lodola; piccolo Lo sconvolgimento tettonico provocò
uccello con piumaggio grigio bruno e l’improvisso squilibrio dei livelli acquiferi
taralláre. del sottosuolo che videro le bocche dei
venditore di ciambelle. pozzi profondi 10 metri vomitare acqua in
taralláre. s.m./f. venditore di ciambelle. superfice allagando le zone circostanti. Otto
taralláre. s.m./f. venditore di ciambelle. giorni dopo, nella notte tra il martedì e
taralle scavedáte. tarallo; si mercoledì 28 marzo, come non bastasse
confezionano impastanto farina con semi freddo e neve piombarono sui foggiani,
di finocchio selvatico, sale e pepe, dopo mentre il crollo dei mulini e dei forni
lessati e fatti asciugare si infornano. determinarono la carenza di pane
taralle. Tarallo. sostentamento principale. La città di Foggia
taralline. piccoli taralli che si danno il contava 15.000 abitanti, si ebbero circa
giorno di san Biagio. 1000 morti con crolli totali e parziali di
tarallóne. s.m. una delle tante figure della abitazioni e chiese, con scenario di
quadriglia foggiana. immagini strazianti di cadaveri e feriti
tarallóne. s.m. una delle tante figure ammasati su carretti, accompagnati da grida
della quadriglia foggiana. di dolori da parte dei nostri concittadini, i
tarallóne. una delle tante figure della
foggiani si accamparono in tende e
quadriglia foggiana.
baracche di legno fuori la città, mentre il
taralluzze e vine. modo di dire, quando
una cosa finisce in una bolla di sapone. tutto sembrava uno di stato di assedio, con
tarallúzze. piccoli taralli. il pianto di una intera città. Sismo.
tarallúzze. s.m. piccoli taralli come quelli tarande. s.f. tarantola; ragno dell'Europa
meridionale, con corpo peloso, grigio
che si mangiano alla festa di san Biagio.
tarandele
taramóte. s.m. terremoto; scossa o
tarandèlle. Tarantella ballo.
vibrazione rapida e improvvisa della crosta tarastulle.
terrestre. A Foggia dopo quelli del 1456, persona poco seria.
1534, 1627, il più devastante fù quello del tarastulle. s.m. persona poco seria.
1731, il giorno 20 Marzo di martedì santo tarastulle. s.m. persona poco seria.
alle ore 9,45 del mattino (corrispondenti taratúre.
alle ore 5,45 correnti ) Il terremoto, il più tiretto.
terribile dei fenomeni, spinto dalla mano taratúre. s.m. cassetto; cassetta quadrata o
dell’Eterno, scrolla la nostra Città ed in rettangolare fornita di maniglia e incastrata
cinque minuti di scossa, e forse più, sveglia in un mobile ove scorre orizzontalmente.
col suo rimbombo i foggiani dal sonno di taratúre. s.m. cassetto; cassetta
quella funesta notte. Violente scosse quadrata o rettangolare fornita di
telluriche furono avvertite in tutta la Puglia, maniglia e

335
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tardà. Tardare, ritardare. con un secondo significato ancora più
tardacime. Ritardato mentale. spregiativo, porta a “ tarrazzáne”, uomo di
tardaminde. terra: questo nomignolo così ignobile, vuole
tardare. indicare un uomo patito rude e vissuto
tardaminde. v. tardare; arrivare, fare qlco., sempre tenendo il muso nella terra alla
oltre il tempo fissato, utile, necessario. Non ricerca continua di frutti di stagione,
tardaminde. v. tardare; arrivare, fare lampascioni, verdure, cacciagione, rane,
qlco., oltre il tempo fissato, utile, necessario. anguille, ed altri derivati per ricavare il suo
tardarà. s.f. torta fatta con pane cotto vivere senza la dipendenza alcuna, facendo
nell’acqua, zucchero e mandorle, tartara, gruppo nel proprio ceto sia nei rapporti con
dolce del tarrazzano. gli altri che nei vincoli famigliari. La sua
tardarà. s.f. torta fatta con pane cotto provenienza è rimasta sempre un mistero
nell’acqua, zucchero e mandorle, tartara, restando lui il foggiano verace che ha scelto
tardarà. torta fatta con pane cotto
di vivere ai margini di una civiltà, per
nell’acqua, zucchero e mandorle, tartara,
conservare la propria indipendenza,
dolce del tarrazzano.
tarrazzáne. s.m. abitante di borgo croci
tardascigne.
con termine non ben definito, se non con
ritardato mentale.
tarrazzáne. termine non ben definito, se
tardascigne. locuz. ritardato mentale.
non con dubbi anche nella
tardascigne. locuz. ritardato mentale.
tartaglije. v. tartagliare; parlare ripetendo
tarde. avv. tardi; oltre il termine di tempo
più volte la lettera o la sillaba spec. iniziale
conveniente, stabilito o necessario: “Púre
della parola. Balbettare.
ogge hagghije fatte tarde a scóle”.
tartaglije. v. tartagliare; parlare
tarde. avv. tardi; oltre il termine di
ripetendo più volte la lettera o la sillaba spec.
tempo conveniente, stabilito o necessario:
tartaglijèje. Chi difetta nel parlare,
tardóne.
balbuziente.
donna nubile di una certa età.
tartassáte. Tartassato.
tardóne. s.f. donna nubile di una certa età.
tasche e páne. s.m. tascapane; borsa a
táre. s.f. moneta in corso nell’anno
tracolla per il cibo, usata da soldati e da
1789, equivaleva a venti grani.
tarèngule. fermo di legno o di ferro per escursionisti.
tenere chiusi i finestrini tasche e páne. s.m. tascapane; borsa a
tarèngule. papion per camicia, serratura tracolla per il cibo, usata da soldati e da
di ferro o di lega. tascheppáne. tascapane.
tarèngúle. s.f. papion per camicia. Serratura tasse. Tasse, imposte.
di ferro o di lega. tassè. Taxì.
tarèngúle. s.f. papion per camicia. tassejille.
Serratura di ferro o di lega. pezzo di pane duro.
tarláte. Tarlato. tassejille. s.m. pezzo di pane duro oscuro
tarozzele. ruota di ferro sulla quale gira “paláte”, confezionato con farina di grano
la fune del pozzo; arnese di legno, arso.
giocattolo rumoroso di legno. tassejille. s.m. pezzo di pane duro
tarozzele. s.f. ruota di ferro sulla quale gira oscuro “paláte”, confezionato con farina
la fune del pozzo; arnese di legno, di
giocattolo rumoroso di legno. tassille. porzione di pane oscuro
tarrazzáne. s.m. abitante di borgo croci con “paláte”, confezionato con farina di
termine non ben definito, se non con dubbi grano arso.
anche nella pronuncia: prima “ tèrrazzáne” tassiste. L’autista del taxì.
da terraccia, terra cattiva, selvaggia incolta,

336
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tastáme. tatille. s.m. nonno; padre del padre o
tastiera. della madre nei confronti dei figli di
tastáme. s.f. tastiera; serie di tasti per questi |
produrre il suono di alcuni strumenti tatóne. nonno, così chiamavano il nonno
musicali. i terrazzani.
tastáme. s.f. tastiera; serie di tasti per tatóne. s.m. nonno, così chiamavano il
produrre il suono di alcuni strumenti nonno i terrazzani.
tastià. tatóne. s.m. nonno, così chiamavano il
toccare. nonno i terrazzani.
tatonne. s.m. vezz. di Antonio.
tastià. v. toccare; tastare, sfiorare, premere
tatóre. s.m. vezz. di Salvatore.
o sentire con la mano o con un'altra parte tatteche. Tattica.
del corpo. tatuagge. Tatuaggio.
tastià. v. toccare; tastare, sfiorare, tatucce.
premere o sentire con la mano o con un'altra fratello.
tatà. papà, così tauráse. s.m. vino nero di ottima qualità.
chiamavano il padre i terrazzani. tauráse. s.m. vino nero di ottima
tatà. s.m. papà, così chiamavano il padre i qualità.
terrazzani. tauráse. Vino nero di ottima qualità.
tatà. s.m. papà, così chiamavano il taúre.
padre i terrazzani. voce bassa.
tatanèlle. taúre. s.f. voce bassa.
loquacità, persona che parla molto. taúre. s.f. voce bassa.
tataróne. bisnonno, così taváne.
chiamavano il bisnonno i terrazzani. zanzara.
tatanèlle. s.f. loquacità, persona che parla taváne. s.f. zanzara; insetto con corpo
molto. sottile, arti e antenne lunghi e filiformi, due
tatanèlle. s.f. loquacità, persona che ali, apparato boccale pungitore e
parla molto. succhiatore, le cui femmine si nutrono del
tataróne. s.m. bisnonno, così chiamavano il sangue dell'uomo e di altri animali.
bisnonno i terrazzani. taváne. s.f. zanzara; insetto con corpo
tataróne. s.m. bisnonno, così sottile, arti e antenne lunghi e filiformi,
chiamavano il bisnonno i terrazzani. tavanère. velo che si metteva intorno al
táte. letto per le zanzare.
babbo. tavanère. s.f. velo che si metteva intorno al
táte. s.m. padre, babbo. letto per le zanzare.
táte. s.m. padre, babbo. tavanère. s.f. velo che si metteva
tatejille. intorno al letto per le zanzare.
nonnino. tavelacce. letto con sole tavole, una volta
tatejille. s.m. nonnino dimin. di nonno. si usava nelle prigioni.
tatejille. s.m. nonnino dimin. di nonno. tavelacce. s.m. letto con sole tavole.
tatille. tavelacce. s.m. letto con sole tavole.
nonno. taveláte. s.m. soppalco di legna dove la
tatille. Diminutivo di Salvatore. povera gente faceva
tatille. s.m. nonno; padre del padre o della taveláte. s.m. soppalco di legna dove la
madre nei confronti dei figli di questi. |I povera gente faceva dormire i figli più
nonni, il nonno e la nonna. grandi. Tavola con molte vivande.

337
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
taveláte. tavola con molte vivande; tavutáre. artigiano che fa le bare;
soppalco di legna dove la povera gente falegname.
faceva dormire i figli più grandi. tavutáre. s.m. artigiano che fa le bare;
tavelatille. piccolo soppalco. falegname.
tavelatille. s.m. piccolo soppalco. tavutáre. s.m. artigiano che fa le bare;
tavelatille. s.m. piccolo soppalco. falegname.
tavele. Tavola per pranzo. tavúte.
tavelire. s.m. tavolo liscio con cui si spiana bara.
la pasta con il matterello; arnese di legno tavutille. Piccola bara.
dentato per lavare la biancheria a mano. tazze. Tazza.
Tavola del carretto dove viene massa la tazzecà. locuz. una persona sensibile al
merce. rimprovero; toccare.
tavelire. s.m. tavolo liscio con cui si tazzecà. locuz. una persona sensibile al
spiana la pasta con il matterello; rimprovero; toccare.
tavelire. tavolo liscio con cui si spiana la tazzecà. una persona sensibile al
pasta con il matterello; arnese di legno rimprovero; toccare.
dentato per lavare la biancheria a mano. tazzire. Impiegato del dazio.
tavernáre. Locandiere. tazzóne. Tazza grande.
tavèrne d’u gúfe. s.f. una volta sita dove tazzulèlle. Tazzina.
sta adesso la chiesa di san Tommaso, tale te truasse. Hai qualcosa da darmi.
taverna era solita ospitare viandanti e tèatre. s.m. teatro; edificio destinato alla
pellegrini, i quali in essa, trovavano di che rappresentazione di opere liriche o di prosa
rifocillarsi prima di riprendere i loro lunghi la sera del 10 maggio del 1828 fu
viaggi, nella stessa taverna venne portata la inaugurato il Real Teatro Ferdinando
Madonna dei sette veli dopo il ritrovamento intitolato a Ferdinando I, che prese il posto
per essere venerata, detta anche taverna del del teatro, intitolato alla regina Carolina
“bufo”. inaugurato nel 1805 e che, dopo la caduta
tavèrne d’u gúfe. s.f. una volta sita dei Borboni, cambierà la propria
dove sta adesso la chiesa di san denominazione in “Teatro Dauno”, e poi, in
Tommaso, quella teatro Umberto Giordano in onore al
tavèrne d’u gúfe. una volta sita dove sta
nostro musicista foggiano.
adesso la chiesa di san Tommaso, tale
taverna era solita ospitare viandanti e tèatre. s.m. teatro; edificio destinato alla
pellegrini, i quali in essa, trovavano di rappresentazione di opere liriche o di
che rifocillarsi prima di riprendere i loro tècchete. v. tieni; prendi.
lunghi viaggi, nella stessa taverna venne tèatre. teatro, la sera del 10 maggio del 1828
portata la Madonna dei sette veli dopo il fu inaugurato il Real Teatro Ferdinando
ritrovamento per essere venerata, detta intitolato a Ferdinando I, che prese il posto del
anche taverna del “bufo”. teatro, intitolato alla regina Carolina
tavèrne. Locanda, taverna, osteria. inaugurato nel 1805 e che, dopo la caduta dei
tavulaccine. Borboni, cambierà la propria denominazione
l’usciere del magistrato. in “Teatro Dauno”, e poi, in quella teatro
tavulaccine. s.m. l’usciere del magistrato. Umberto Giordano in onore al nostro
tavulaccine. s.m. l’usciere del musicista foggiano.
magistrato. tècchete. tieni, prendi.
tavuline. tècchete. v. tieni; prendi.
tavolo da gioco. tedià. v. tediare; procurare tedio Annoiare,
tavuline. s.m. tavolo da gioco. infastidire. Provare fastidio, noia.
tavuline. s.m. tavolo da gioco. tediaminde.

338
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tediáte. Infastire; telefunáte. Telefonata.
tèdije. s.m. tedio; senso di profonda noia e telèfune. Telefono.
dolorosa stanchezza.Noia, fastidio. Uggia. tellacà. Solleticare.
tediúse. agg. tedioso, che procura tedio; tellecà.
Noioso, uggioso. solleticare.
tefúse. Tifosi. tellecà. v. sollecitare; far fretta a qlcu.
tègghije. affinché esegua al più presto ciò che gli si
tegame, pentola. chiede.
tègghije. s.m. tegame; recipiente da cucina tellecà. v. sollecitare; far fretta a qlcu.
in terracotta o metallo, tondo e basso, con affinché esegua al più presto ciò che gli
manici ad ansa o manico lungo. tellecúse. s.m. chi soffre il solletico.
tègghije. s.m. tegame; recipiente da tellecúse. s.m. chi soffre il solletico.
cucina in terracotta o metallo, tondo e tellecúse. Soffrire il solletico.
basso, telonije.
tèghe. banco del banchiere.
fagiolo, tega. telonije. s.m. banco del banchiere.
tèghe. s.m. fagiolo; pianta erbacea delle telonije. s.m. banco del banchiere.
Rosali, con fusto rampicante, foglie pelose, tembáne ‘o furne. s.m. timballo al forno:
fiori in grappoli di color bianco, giallo o primo piatto tipicamente foggiano: si prende
purpureo e legume lineare. una pentola, si fa soffriggere l’olio con un po’
tèghe. s.m. fagiolo; pianta erbacea delle di cipolla, si mette la carne e si fa soffriggere,
Rosali, con fusto rampicante, foglie appena si rosola si aggiunge un po’ di vino,
tegnúse. Tignoso, taccagno, malato di quando evapora si mette la salsa passata, il
tigna. sale e si fa cuocere a fiamma bassa. A parte si
tegnúte. prende il trito di carne, le uova sbattute, il
tinto. prezzemolo, il formaggio, il sale, un po’ di
tegnúte. v. anche agg. tinto; che è coperto pepe e si mescola tutto. Si fanno delle
polpettine piccole e si fanno soffriggere
di tinta.
nell’olio bollente. Il tempo che si finisce di
tegnúte. v. anche agg. tinto; che è cuocere il sugo, si mette a bollire l’acqua per
coperto di tinta. la pasta con il sale, quando la pasta è al dente
tejanèlle. si scola. Si prende una teglia, si mette un
tegamino. mestolo di sugo, una fila di maccheroni,
tejanille. l’uovo sodo tagliato a fette, la mozzarella a
tegamino di terra cotta. pezzettini, le polpettine, il formaggio e si
tejanille. s.m. tegamino di terra cotta. copre di sugo. Si ripete lo stesso
tejanille. s.m. tegamino di terra cotta. procedimento con il resto dei maccheroni, si
telarètte. mette la teglia nel forno a duecento gradi, fino
anda della porta o finestra. a ché la fila dei maccheroni si abbrustolisce.
telarètte. s.f. anta; scuro, imposta, sportello, temballètte. s.m. piccolo timballo di
anda della porta o finestra. maccheroni fatto al forno con carne macinata
telarètte. s.f. anta; scuro, imposta, e piselli, si usava negli sposalizi nel
sportello, anda della porta o finestra. 1950/1970.
tèle. tèmbe. Zolla di terreno.
tasca;freccia; tela. tèmbere. Tempera, pittura.
tèle. s.f. tasca; sacchetto cucito all'interno di tembèste. tempesta
apposita apertura del vestito, destinato ad tembráte. Temperato.
tèle. s.f. tasca; sacchetto cucito teme.
all'interno di apposita apertura del vestito, timone.
temè. espressione di meraviglia.

339
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tème. Tema scolastico. tènghe.
temóne. timone del carretto o altro. tinga.
tempo era stato ritrovato il Sacro tavolo, tènghe. s.f. tinca; pesce osseo d'acqua dolce
con parte del tesoro fece costruire in con pelle verde scurissima, abitatore di
temporanea di lotte, contese, stagni e di ambienti a fondo melmoso. Io
rivendicazioni e simile. Patto. ho.
temúte. Temuto. tènghe. s.f. tinca; pesce osseo d'acqua
tenagghije. Tenaglia. dolce con pelle verde scurissima,
tendà. Tentare. abitatore
tendáte. Tentato.
tengiarije. s.f. tintoria; officina o reparto in
tènde.
colore. cui si tingono fibre tessili. Laboratorio per
tènde. s.m. colore; impressione che la luce, la smacchiatura e la tintura dei vestiti.
variamente riflessa dalla superficie dei tengiarije. s.f. tintoria; officina o
corpi, produce sull'occhio, dipendente dalla reparto in cui si tingono fibre tessili.
lunghezza d'onda della luce riflessa. Laboratorio
tènde. s.m. colore; impressione che la tengiáte. v. tinteggiare; colorire qua e là
luce, variamente riflessa dalla superficie dei con la tinta o con diverse tinte.
tènde. Tenda, pittura, tinta. tengiáte. v. tinteggiare; colorire qua e là
tendine. Tendina. con la tinta o con diverse tinte.
tendóre. s.m. tinteggiatore; colui che tengiúte. v. anche agg. tinto; che è coperto
prepara le tinte. di tinta.
tenè. Avere, tenere. tengiúte. v. anche agg. tinto; che è
tene. Tino di legno per pigiare il vino. coperto di tinta.
tèneme. tenidóre.
tienimi. dominio.
tenemè. Fissare, esclamare. tenire.
tèneme. v. mantienimi: “ Teneme ‘a calcio del fucile.
máne chè tènge paúre”. tenire. s.m. calcio del fucile.
tèneme. v. mantienimi: “Tèneme ‘a máne tenire. s.m. calcio del fucile.
chè tènge paúre”. tenóre. Tenore.
tenemènde. guardare: “quèlle tenucchije.
tenemènde a mè” ginocchio.
tenemènde. v. guardare; rivolgere lo tèpere.
sguardo per vedere, guardare. tiepido.
tenemènde. v. guardare; rivolgere lo tèpere. agg. tiepido; non molto caldo:
sguardo per vedere, guardare. acqua tiepida.
tenemènte. Tenuta di terreni. tèpere. agg. tiepido; non molto caldo:
teneminde. Parlare: “pecchè me acqua tiepida.
guarde e ne teniminde”. tera a sègne. Tira a segno.
tenerille. tera a vóle. Tira a volo.
piuttosto tenero. terà. Tirare.
tènge. Tingere. terà. Tirare.
tènge. v. tingere; fare diventare qlco. di teraminde. Il modo di tirare.
terande. Tirante.
colore diverso da quello originario.
terapide. Tirapiedi.
Colorare. Macchiare, insudiciare.
teráte. Tirato.
tènge. v. tingere; fare diventare qlco. di teráte. Tirato.
colore diverso da quello originario.

340
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
teratóre. operaio delle fosse granaio che tèrrone. nome spregevole con il quale i
aveva il compito di tirare i panieri, settentrionale indicano i
riempiti nella fossa dal: “ vasciajulle”. terróne. Torrone.
teratóre. s.m. operaio delle fosse granaie tèrza tèrze. merce in genere scadente di
che tirava i panieri di grano dalle fosse qualità.
granaie. tèrza tèrze. s.f. merce in genere scadente di
teratóre. s.m. operaio delle fosse qualità.
granaie che tirava i panieri di grano dalle tèrza tèrze. s.f. merce in genere
fosse scadente di qualità.
teratóre. Tiratore. terzèlle. uccello alzavola.
tere. Tira. terzijà. vedere le carte da gioco un pò
teretórije. Teritorio. alla volta.
terra alla ricerca continua di frutti di tesaúre.
stagione, cacciagione, rane, tesoro.
tèrra menáte. Terra sparsa. tèse. Tesa.
terracèlle. tese. Teso.
puleggia. tèsóre. s.m. tesoro; la tradizione vuole che
terracèlle. s.f. puleggia; ruota montata su re Roberto il Guiscardo, normanno,
albero rotante che trasmette o riceve il moto inseguito ad un misterioso sogno, trovò un
mediante cinghie. tesoro nelle vicinanze di Foggia. Da poco
terracèlle. s.f. puleggia; ruota montata tempo era stato ritrovato il Sacro tavolo,
su albero rotante che trasmette o riceve il con parte del tesoro fece costruire in onore,
terraglije. in onore della Madonna dei Sette Veli
terrazzo. l’attuale succorpo o cripta della nostra
terraglije. s.m. terrazzo; terrazza, Cattedrale.
pavimento impermeabile per terrazze. tèsóre. s.m. tesoro; la tradizione vuole
terraglije. s.m. terrazzo; terrazza, che re Roberto il Guiscardo, normanno, in
tesserandole.
pavimento impermeabile per terrazze.
tessitore.
tèrravècchije. s.f. nome che si dà alla parte
tèssere. Tessera.
più alta e più antica di Foggia dove si ebbe testamènde. Testamento.
il primo insediamento dei primi abitanti di tèste. il mozzo della ruota del carretto
Foggia, cioè nelle prossime vicinanze della fatto da un tronco d’albero
taverna del Gufo, ovvero della distrutta tèste. s.m. il mozzo della ruota del carretto
chiesa di San Tommaso. fatto da un tronco d’albero lungo 45 cm. di
tèrravècchije. s.f. nome che si dà alla diametro da 20 a 25 cm. con un foro a
parte più alta e più antica di Foggia dove si centro di diametro 4,5 cm. nel quale doveva
tèrre tèrre. rasoterra.
passare l’asse, tornito con attrezzi
tèrre. s.f. parte vecchia della città fatta di
rudimentali.
case a un piano sita alla fine di via san tèste. s.m. il mozzo della ruota del
Severo. Terra. carretto fatto da un tronco d’albero lungo 45
tèrre. s.f. parte vecchia della città fatta tèstele.
di case a un piano sita alla fine di via san tessile.
tèrre. s.f. parte vecchia della città fatta tèstele. agg. tessile; concernente la
di case a un piano sita alla fine di via san
tessitura.
tèrre. Terra.
tèstele. agg. tessile; concernente la
terrestre. Dopo quelli del 1456, 1534, tessitura.
1627, il più devastante fù quello del 1731, il tetecà.
terriero, stradale, ecc… soffrire il solletico.

341
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tetecà. s.f. soffrire il solletico. tianille.
tetecà. s.f. soffrire il solletico. tegamino.
tetechèje. Soffrire il solletico tra i tianille. s.m. piccolo tegame con sponda,
glutei. usato specialmente per cuocere uova.
tetejà. tice e tac ‘a funtanèlle abbasce. s.m. gioco
dare fastidio. per bambini, fatto con bottoni consisteva:
tetejà. v. tediare; procurare tedio, annoiare, nel scavare una buca nel terreno, poi
infastidire. Provare fastidio, noia. mettendosi ad una certa distanza dalla buca,
tetejà. v. tediare; procurare tedio, con il pollice e l’indice della mano si
annoiare, infastidire. Provare fastidio, noia. spingevano i bottoni verso la buca, chi
tetejaminde. riusciva a far cadere il bottone nella buca
infastidire. per primo vinceva il premio pattuito.
tetejaminde. v. infastidire; recare fastidio, tife. s.m. tifo; infezione, prodotta da un
noia. Annoiare, contrariare, disturbare, batterio, che si manifesta con senso di
importunare, molestare. Provocare fastidio torpore, cefalea e diarrea. A Foggia nel
o irritazione. 1648-1649 ci fu l’epidemia del tifo e una
tetejaminde. v. infastidire; recare grande carestia che decimò la popolazione.
fastidio, noia. Annoiare, contrariare, tigne.
disturbare, tigna.
tetejanne. Tadiado, fastidiato. tigre. Tigre.
tetejáve. tijatre. Teatro.
tediato. tijèlle.
tetejáve. v. tediava. tegame.
tetejáve. v. tediava. tijillúzze.
tegame piccolo.
tetejúse. agg. tedioso; che procura tedio.
tijillúzze. s.f. tegame piccolo.
Noioso, uggioso.
tijillúzze. s.f. tegame piccolo.
tetejúse. agg. tedioso; che procura timbe. Tempo.
tedio. Noioso, uggioso. timbre. Timbro.
tetelicchije. cippo di pietra, tronco di tinc tinc.
colonna o pilastro, eretto a scopo persona non invitata.
celebrativo, ve ne sono di vario genere: tìne. Hai, tieni.
funerario, cittadino, terriero, stradale, tine. s.f. bagnarola grande; tinozza per il
ecc… bagno.
tetelicchije. s.m. cippo di pietra, ve ne tine. s.f. bagnarola grande; tinozza per il
sono di vario genere: funerario, cittadino, bagno.
terriero, stradale, ecc… tine. tino, bagnarola grande di legno o di
tetelicchije. s.m. cippo di pietra, ve ne stagno.
sono di vario genere: funerario, tinghe tinghe. locuz. ospiti indesiderati;
tezzóne. pezzo di carbone, che fa molto persona che cammina piano piano.
fumo. tinghe tinghe. locuz. ospiti indesiderati;
tezzóne. s.m. pezzo di carbone, che fa persona che cammina piano piano.
molto fumo. tinghe tinghe. ospiti indesiderati;
tezzóne. s.m. pezzo di carbone, che fa persona che cammina piano piano.
molto fumo. tinghe. Pesce tinca.
tezzóne. Tizzone, carbone fumoso. tinozze. piccolo tino.
tianille. tipede. Tiepido.
tegamino. tirabusciù. Cavatappi.

342
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tire. tirare, due pezzi di stoffa aggiunte laiatura lignea o da solai inclinati ricoperti
per riparare le lenzuola. da tegole, embrici, coppi, lamiere ondulate
tire. v. tirare, due pezzi di stoffa aggiunte e simile.
per riparare le lenzuole. tizije. Tizio.
tire. v. tirare, due pezzi di stoffa tóca tóche. mdd. piano piano.
aggiunte per riparare le lenzuole. tóca tóche. mdd. piano piano.
tise tise. tóca tóche. piano piano.
teso teso. tocche de gocce.
tise tise. v. anche agg. teso; tirato, disteso. collasso.
tise tise. v. anche agg. teso; tirato, tocche de gocce. s.m. collasso; improvviso
disteso.
malore caratterizzato da abbassamento della
tise.
reso. pressione arteriosa e depressione generale:
tise. teso collasso cardiaco.
titele. cippi di pietra, venivano messe tocche de gocce. s.m. collasso;
davanti alle fosse granaio con le iniziali improvviso malore caratterizzato da
del proprietario della fossa e il relativo tocche o cervèlle. s.f. trombosi; formazione
numero; cippi di pietra che si mettevano di trombi nelle cavità cardiache o nei vasi.
agli angoli delle strade per prevenzione tocche o cervèlle. s.f. trombosi;
dell’angolo, cioè quando passavano i formazione di trombi nelle cavità cardiache o
carretti che dovevano girare con la testa nei
della ruota strusciavano rovinando gli tocche.
angoli delle case; pietra miliare. spavento; trombosi; collasso.
titele. s.m. cippo; tronco di colonna o di tocche. s.m. spavento; intenso e improvviso
pilastro, eretto a scopo celebrativo, i cippi timore dovuto alla sensazione di essere in
di pietra, venivano messe davanti alle fosse presenza di un pericolo. Trombosi.
granaio con le iniziali del proprietario della tocche. s.m. spavento; intenso e
fossa e il relativo numero; cippi di pietra improvviso timore dovuto alla sensazione
che si mettevano agli angoli delle strade per di
prevenzione dell’angolo, cioè quando tóghe. Buono, magnifico, ottimo.
passavano i carretti che dovevano girare tolle.
con la testa della ruota strusciavano toglie verbo togliere.
rovinando gli angoli delle case; pietra tollètte.
miliare. rapina, furto.
titele. s.m. cippo; tronco di colonna o di tombarúle. s.m. tombarolo ; chi viola le
pilastro, eretto a scopo celebrativo, i tombe spec. etrusche, protette dalla
titine. Lucia. tombarúle. s.m. tombarolo; chi viola le
titine. s.m. vezz. di Lucia. tombe spec. etrusche, protette dalla legge,
titine. s.m. vezz. di Lucia. per rubare oggetti da vendere a
titte titte. mdd. modi di dire a chi non la collezionisti.
deve passare liscia oppure; altro modo di tombe. tomba.
dire foggiano, quando ad un bambino si tombele. s.f. la tombola; gioco consistente
toglie un dente per scaramanzia che il dente
nell'estrazione successiva di numeri dall'
non rinasce sano e dritto viene lanciato sul
1al 90, premio massimo di questo gioco,
tetto e si dice la seguente frase: “titte titte
vinto dal primo che si vede estratti tutti i
tè ‘u sturte e damme ‘u ritte si ne me dáje ‘u
ritte te vènghe a sfascià mèzza porte”. numeri della sua cartella.
titte. s.m. tetto; copertura a spioventi di un
edificio, costituita solitamente da una inte

343
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tombò. s.m. drappo; tessuto di lana o di tottò. locuz. dare le botte ai bambini: “ Si na
seta, per lo più operato pendende di giro fenisce de fà ‘a cummèdije te dáche ‘i tottò”.
letto. tozzabancóne. s.m. termine usato per
tombò. s.m. drappo; tessuto di lana o di allontanare i bambini nei discorsi dei grandi
seta, per lo più operato pendende di giro si diceva: vai dalla signora accanto e fatti
tóme tóme. avere il tozzabancone, la signora capiva il
buono buono, taciturno. messaggio e tratteneva il ragazzo o la
tóme tóme. agg. taciturno; che per natura ragazza.
tace quasi sempre. Silenzioso. tozzabancóne. termine per allontanare i
tóme tóme. agg. taciturno; che per bambini nei discorsi dei grandi si diceva: vai
natura tace quasi sempre. Silenzioso. trabaldare.
tóme. trafugare.
taciturno, caduta. trabballèje.
tomobbele. Macchina. non reggersi in equilibrio.
tonbele. s.m. Il tombolo; cuscino cilindrico trabballèje. s.f. non reggersi in equilibrio.
a ciascun lato del canapè. Cuscinetto trabballèje. s.f. non reggersi in
imbottito per la lavorazione del merletto equilibrio.
usato dalla modista, da non confondere con. trabbande.
masnadiero, sgherro.
“tombele” cioè tombola.
trabbuccáte. Traboccato.
trabbucchètte. s.m. trabocchetto; congegno,
tonde.
preparato e dissimulato in un pavimento,
tosare, potare.
consistente in una tavola posta in bilico che si
tonde. v. tosare; tagliare la lana alle pecore, apre quando qlcu. vi passa, facendolo cadere
il pelo ai cani, ai cavalli. Potare, in una buca scavata al di sotto. Trappola,
pareggiare siepi, spalliere, piante inganno.
ornamentali e simile. tracannà. Tracannare, bere del vino.
tonde. v. tosare; tagliare la lana alle tracchije.
pecore, il pelo ai cani, ai cavalli. Potare, scrofola.
tondetúre. tracchije. s.f. cicatrice della scrofola;
tosatura.
ingrossamento delle ghiandole linfatiche
toneche. Intonaco; tonaca.
del collo, spesso di natura tubercolare.
tonia. s.f. Antonia.
tonije. s.m. Antonio. tracchije. s.f. cicatrice della scrofola;
tonine. s.m. Antonio. ingrossamento delle ghiandole linfatiche del
torbedà. tracchiullère.
intorpidire. donna chiacchierona.
torce. grosso cero portato dai contadini tracchiullère. s.f. donna chiacchierona.
in segno di devozione alla Madonna dei tracchiullère. s.f. donna chiacchierona.
Setti Veli il 22 marzo. tracchiúse.
torchije. torchio. scrofoloso.
tóre. Toro. tracchiúse. agg. anche s.m. scrofoloso; di
torpe. scrofola, chi è affetto da scrofolosi.
intorpidito. tracchiúse. agg. anche s.m. scrofoloso;
torpore, cefalea e diarrea. A Foggia nel di scrofola, chi è affetto da scrofolosi.
1648-1649 ci fu l’epidemia del tifo e una traccule.
torte. Torta. traccola.
tortere. Tortora. traccule. s.f. tracolla; larga striscia di cuoio
tossa convulsive. Ipertosse. o stoffa che da una spalla scende sul fianco
tosse. Tosse. opposto, per sostenere borse, armi e simile.

344
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
traccule. s.f. tracolla; larga striscia di trajine. carretto che viene tirato da due
cuoio o stoffa che da una spalla scende sul cavalli; mezzo di trasporto
trachiandà. trajine. s.m. carretto che viene tirato da due
trapiantare. cavalli; mezzo di trasporto più grande: “d’u
trachiandà. Trapiantare. carruzze e d’a trajinèlle”.
trachiandà. v. trapiantare; collocare a trajine. s.m. carretto che viene tirato da
dimora le piante. due cavalli; mezzo di trasporto più
trachiandà. v. trapiantare; collocare a trajinèlle. carretto che viene tirato da un
dimora le piante. asino o un mulo; mezzo di trasporto piu
tracudáte. piccolo: “ d’u trajine e chiù grusse d’u
trascurato. carruzze”.
tracudáte. v. anche agg. trascurato; che trajinèlle. s.m. carretto che viene tirato da
agisce con poca cura, premura, un asino o un mulo, mezzo di trasporto piu
sollecitudine. piccolo: “d’u trajine e chiù grusse d’u
tracudáte. v. anche agg. trascurato; che carruzze”.
agisce con poca cura, premura, trajinèlle. s.m. carretto che viene tirato
tradeggióne. da un asino o un mulo, mezzo di
tradimento. trasporto
tradeggióne. s.m. tradimento; violazione di trajinire. carrettaio, carrettiere, A Foggia
un dovere o di un impegno, inganno della vi erano tre categorie di
buona fede, dell'affetto e simile di trajinire. s.m. carrettaio, carrettiere, A
qualcuno. Foggia vi erano tre categorie di carrettieri:
tradeggióne. s.m. tradimento; il primo quando non c’èra l’acquedotto
violazione di un dovere o di un impegno, trasportava acqua nelle case con la botte
inganno chiamata “carráte”, il secondo trasportava
trademinde. Tradimento. prodotti agricoli quali: grano, fieno, paglia,
tradetóre. Traditore. olio, olive ed altri, il terzo materiale per
tradezióne. Tradizione. l’edilizia: sabbia di fiume, cemento, ciotoli,
tradì. Tradire. sassi, tufi, ed altro. I mezzi di trasporto
tradite. Tradito. trainati da cavalli o muli venivano chiamati:
tradotte. s.f. tradotta; convoglio ferroviario
“ trajine, trajinèlle e carruzze”. Questi
adibito al trasporto di truppe in tempo di
operai abitavano la maggior parte nella
guerra.
tradúte. Mi hai tradito.
zona Croci.
trajinire. s.m. carrettaio, carrettiere, A
traffecóne. chi si da da fare per i
Foggia vi erano tre categorie di
propri interessi.
traffichine. Faccendiere. tralatà.
trasportare.
trafúrà.
rubare. tralatà. v. trasportare; portare da un luogo a
trafuráte. Traforato. un altro: trasportare una merce con
trafúre. v. rubare; prendere con la violenza autocarri.
o di nascosto ciò che appartiene ad altri. tralatà. v. trasportare; portare da un
trafúre. v. rubare; prendere con la luogo a un altro: trasportare una merce con
violenza o di nascosto ciò che appartiene ad trambene. littorina della f.s.
traggèdije. Tragedia. trambene. s.f. littorina; automotrice con
traggelatóre. s.m. traditore; chi tradisce. motore Diesel, a elevata velocità.
traggelatóre. s.m. traditore; chi tradisce. trambene. s.f. littorina; automotrice con
traggelatóre. Traditore. motore Diesel, a elevata velocità.

345
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tramendúje. tranzì.
ambedue. morire.
tramiáte. s.f. persona deforma, oggetto tranzì. v. morire; cessare di vivere, detto di
bucherellato. uomini, animali, piante: morire di malattia,
tramiáte. s.f. persona deforma, oggetto di vecchiaia.
bucherellato. tranzì. v. morire; cessare di vivere,
tramijáte. detto di uomini, animali, piante: morire di
persona deforma. tranzumà.
tramizze. tramezzo, parete sottile permutare.
divisoria. tranzumà. v. permutare; barattare,
tramme. Tram.
cambiare: permutare merci, valori.
trammuà.
Scambiare.
tram, omnibus.
trammuà. s.m. tram; veicolo a trazione transumanze. s.f. transumanza;
trasferimento del bestiame in estate ai pascoli
elettrica per trasporto di passeggeri su di
della montagna e in autunno al piano. A
una rete di rotaie il cui percorso si svolge Foggia transumavano gli abruzzesi con
spec. sulle strade cittadine. Omnibus. migliaia di pecore, capre, asini, muli e cavalli.
trammuà. s.m. tram; veicolo a trazione A ricordo c’è: “ ‘a statue d’u tesóre o
elettrica per trasporto di passeggeri su di
pataffije” monumento eretto nel 1651,
tramutáte. Tramutare, travasare.
crollato per vetusta, fu ricostruito nel 1697
tranà.
trainare. come porta l’epigrafe posta sulla facciata
tranà. v. trainare; tirare, trascinare un prospiciente. Dedicato a Filippo IV
veicolo: trainare un carro. d’Aragona nel periodo della transumanza
tranà. v. trainare; tirare, trascinare un per segnare il punto d’incontro dei tratturi
veicolo: trainare un carro. per l’Aquila e per Siponto quando le pecore
trananà. dall’Abruzzo venivano a pascolare in
dove esci e dove entri. Capitanata. Si trova a Foggia all’inizio di
trananà. mdd. dove esci e dove entri. via A. Manzoni. Fu costruito dai pastori
trananà. mdd. dove esci e dove entri. foggiani per ringraziare colui che aveva
trange. Trancia. tolto le tasse sulle pecore che entravano a
tranille. Tranello. Foggia durante la transumanza.
tranquille. Calmo, quieto, tranquillo. trapanà. s.f. forare col trapano.
transito trovava sempre il foraggio trapanante. s.f. persona assillante.
necessario per tutta la durata del trapanante. s.f. persona assillante.
transumanza, Alfonso d’Aragona I fece trapanáte. v. bagnato fradicio.
tracciare dei tratturi di trapanatúre. s.m. aspo; attrezzo formato da
transumanze. Transumanza. un perno da cui si dipartono a raggiera dei
tranzègne. supporti fare buchi.
sopravveste, grembiale.
trapanètte. Trapanetto.
tranzègne. s.m. grembiule o grembiale; trapazzáte. v. anche agg. strapazzato;
indumento, con o senza pettorina, che si maltrattato, sciupato.
indossa sugli abiti per proteggerli. Veste trapazze. s.m. strapazzo; eccessivo
interamente aperta sul davanti in modo da affaticamento: per lo strapazzo si è
lasciar vedere l'abito sottostante, tipica ammalato.
spec. del Medioevo. trapele. s.m. raggiro; inganni, imbrogli.
tranzègne. s.m. grembiule o grembiale; trapene. s.m. trapano; macchina
indumento, con o senza pettorina, che si utensile per forare legno, metallo o altro

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
traporre. v. interporre; porre in mezzo trasfusióne. s.f. trasfusione; traslazione
tra una cosa e l'altra. di sangue o dei suoi derivati da un
trappete. s.m. frantoio; mola per trasì.
frantumare le olive. entrare.
trappide. trasite. s.f. entrata; accesso all'interno di un
frantoio per olive. luogo o di un ambiente.
trapunde. Coltre, coperta trapunta.
trasite. s.f. entrata; accesso all'interno di
trapunde. s.f. coltre; coperta da letto.
un luogo o di un ambiente.
trapunde. s.f. coltre; coperta da letto.
trasláde.
trapurtà.
trasportato da un luogo ad un altro.
trasportare.
trapurtà. v. trasportare; portare da un trasláde. agg. anche s.m. traslato; trasferito,
luogo a un altro. trasportato.
trapurtà. v. trasportare; portare da un trasláde. agg. anche s.m. traslato;
luogo a un altro. trasferito, trasportato.
trasatóre. Accesso, ingresso. traslóche. Trasloco.
trasatóre. s.f. imboccatura; apertura da cui trasmutanze.
si entra o si passa in qualche luogo. cambiamento.
Apertura, orifizio di un oggetto in cui si trasmutanze. s.m. cambiamento;
inserisce qlco. mutamento, trasformazione.
trasatóre. s.f. imboccatura; apertura da trasmutanze. s.m. cambiamento;
cui si entra o si passa in qualche luogo. mutamento, trasformazione.
trasburdatóre. Carrello a battello per trasonne.
trasbordare. piccola stradina stretta.
trascuráte. Trascurato. trasonne. s.f. piccola stradina stretta.
trascurse. s.m. discorso; conversazione, trasonne. s.f. piccola stradina stretta.
colloquio, ragionamento. trasportatóre. Uno dei sei componenti
trascurse. s.m. discorso; conversazione, della squadra dei; “metarúle” colui che
colloquio, ragionamento. trasportava la; “ragannèlle” di paglia
trascurze. sulla meta.
discorso. trasporte. s.m. trasporto; atto, operazione
trascurze. Discorso, ragionamento. del trasportare.
trascutaggene. trasporte. s.m. trasporto; atto,
negligenza. operazione del trasportare.
trascutaggene. s.f. negligenza; traspurtà. v. trasportare; portare oltre.
caratteristica di chi è negligente. traspurtà. v. trasportare; portare oltre.
Svogliatezza. traspurtáte. s.f. trasportato.
trascutaggene. s.f. negligenza; traspurtáte. s.f. trasportato.
caratteristica di chi è negligente. Svogliatezza. trasute. s.m. è entrato.
tráse. Entra. trasute. s.m. è entrato.
tráse. v. entrare; entra, entri. tráte. Trovato.
tráse. v. entrare; entra, entri. trattáte. Trattare, non e stato trattato
trasferemènde. Trasferimento. bene.
trasferì. Trasferire. trattatorije. Il modo di trattare.
trasferite. Trasferito. tratte. Tratto di strada.
trasfusijóne. Trasfusione. trattenemènde. Festa danzante.
trasfusióne. s.f. trasfusione; traslazione di tratteneva il bambino o la bambina.
trattenúte. Trattenuta, trattenuto,
sangue o dei suoi derivati da un individuo
fermato.
donatore a un altro ricevente.

347
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
trattine. Trattieni. venne trasferito da lucera a Foggia il
trattúre. s.m. tratturo; sentiero naturale 4/10/1923 con sede civile, penale e la corde
tracciato dalle greggi. dappello, i foggiani quel giorno festeggiò un
trattúre. s.m. tratturo; sentiero naturale grande avvenimento.
tracciato dalle greggi. trebbusije. locuz. chi ha la pancia grande.
trattúre. tratturo, sentiero di campagna, trebbuvì.
per raggiungere le diverse attribuire.
tratturije. Trattoria. treccà.
tratturille. s.m. viottolo di campagna. ingannare.
tratturille. s.m. viottolo di campagna. treccà. v. ingannare; frodare, truffare,
tratturille. viottolo di campagna. tradire: ingannare il marito. Imbrogliare.
tráve. Trave. treccà. v. ingannare; frodare, truffare,
travecille. Piccola trave. tradire: ingannare il marito. Imbrogliare.
trávelunghe. s.m. gioco a due o più quadre treccère.
formato da quattro o cinque elementi: si fa ornamento femminile per la treccia.
la conta a chi deve andare “sotto” cioè treccère. s.f. ornamento femminile per la
mettersi al muro, poi si stabilisce la conta treccia.
della resistenza, uno dei giocatori si piazza treccère. s.f. ornamento femminile per
con le spalle al muro, mentre gli altri della la treccia.
stessa squadra si chinano davanti al primo trecchebalà.
fino a formare una spece di cavallo umano, traballare.
mentre i giocatori dell’altra squadra saltano treggeje.
una alla volta sulle spalle degli avversari a confettura, confetto.
cavalcioni cercando di arrivare il più avanti treggeje. s.f. confettura; conserva di una o
possibile per dare spazio a gli altri e più specie di frutta lasciata cuocere con
completare la “trave”, una volta saltati tutti aggiunta di zucchero, confetto.
devono mantenersi in equilibrio battendo le treggeje. s.f. confettura; conserva di
mani senza appoggiare le mani sulle spalle una o più specie di frutta lasciata cuocere
degli avversari, mentre l’avversario pogiato treiunfáte. Trionfare.
al muro controlla il gioco e conta, se trejáche. s.f. movimento dell’intestino
qualcuno vacilla toccando con il piede per dovuto al panico che fa andare al bagno.
terra o con le mani le spalle dell’avversario trembà. s.f. impastare la pasta a mano.
la squadra perde e si invertono i ruoli del trembóne. s.m. gioco del nascondino; un
gioco. numero di ragazzi illimitato, fanno la conta
travestite. Travestito. a chi deve mettersi “ sotto”, poi si stabilisce
trè óre de notte. locuz. annerire; sporcare, la conta per dar modo a gli altri di
sporcato. “l’anne fatte cumè trè óre de notte”. nascondersi, il penalizzato si mette davanti
trebacche. s.m. uomo grasso. al muro con il braccio e il viso pogiato alla
trebbaccóne. s.m. uomo affetto da obesità. parete in modo che non vede gli altri dove
trebbijà. trebbiare, fare uscire i chicchi di si nascondono, il penalizzato finito di
grano dalle spighe. contare deve andare in cerca
trèbbije. Trebbiatrice. dell’avversario, una volta individuato i due
trebbulà. Tribolare, ansiosità. corrono al punto del muro stabilito cioè alla
trebbunále. s.m. tribunale; organo che base dicendo: “trembóne”, si arriva primo
esercita la giurisdizione in materia civile e il penalizzato l’altro o gli altri a turno
penale nei modi e casi stabiliti dalla legge. devono
Luogo ove l'autorità giudiziaria esplica
normalmente la propria funzione. Il tribunale

348
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
trème. s.m. tremore; movimento tretecà.
caratteristico di ciò che (o di chi) trema. criticare.
tremelà. tremare. tretecà. v. criticare; sottoporre a esame
tremelèje. Tremare dal freddo o dalla critico. Giudicare biasimando e
paura. disapprovando. Biasimare, disapprovare.
tremendáte. v. vedere; percepire con gli tretecà. v. criticare; sottoporre a esame
occhi la realtà concreta. critico. Giudicare biasimando e
tremendáte. v. vedere; percepire con gli tretecaminde. Dicerie in genere.
occhi la realtà concreta. tretecáte. Criticato.
tremènde. s.m. vedere, guardare, atto del tretúre.
vedere. roba tritata.
tremènde. s.m. vedere, guardare, atto tretúre. s.f. roba tritata.
del vedere. tretúre. s.f. roba tritata.
tremóne. bottiglia di zingo per mettere il trevèlle. Trivella.
vino al fresco; vaso di gelatieri per trevèlunghe. gioco di
sorbetti; grosso barile per l’acqua; bambini che saltavano la corda.
masturbazione del pene. trevijále. Triviale, volgare scurrile,
tremóne. s.m./f. bottiglia di zingo per sguaiato.
mettere il vino al fresco. Vaso di gelatieri trèzze.
per sorbetti. Grosso barile per l’acqua. treccia.
Masturbazione del pene. trèzze. s.f. treccia; composizione di tre
tremóne. s.m./f. bottiglia di zingo per lunghe ciocche di capelli accavallate
mettere il vino al fresco. Vaso di gelatieri alternativamente, tipica acconciatura di
trencère. bambine e ragazze.
trincea. trèzze. s.f. treccia; composizione di tre
trène. Treno. lunghe ciocche di capelli accavallate
trentasei tomoli, un tomolo equivaleva a trezzelóse. donna sciatta, sudicia per se o
due mezzetti, un mezzetto a due quarti, per la casa.
trepide. treppiede; oggetto da cucina in trezzelóse. s.f. donna sciatta, sudicia per se
metallo che veniva poggiato sulla brace o per la casa.
per cuocere. trezzelóse. s.f. donna sciatta, sudicia per
treppáte. grande mangiata. se o per la casa.
treppáte. s.f. grande mangiata. trezzelúse.
treppáte. s.f. panciata; urto della pancia uomo sciatto.
contro una superficie, per caduta o altro. trezzelúse. s.m. uomo sciatto.
treppecèlle. Trippa degli agnelli. trezzelúse. s.m. uomo sciatto.
treppóne. Pancione, obeso. triache. panico che muove la massa
treppóne. s.m. pancione; persona con intestinale e fa correre al bagno.
una grossa pancia. triangule. Triangolo.
tresenèlle. tribbusije. idropisia.
diminutivo di Teresa. tribunále d’u cummèrce. s.m. tribunale
tresenèlle. s.f. dimin. di Teresa. del commercio; A Foggia venne istituito nel
tresenèlle. s.f. dimin. di Teresa. 1809
tresine. tribunále d’u cummèrce. s.m. tribunale
vezzeggiativo di Teresa. del commercio; A Foggia venne
tresine. s.f. vezz. di Teresa. tribunále. s.m.
tresine. s.f. vezz. di Teresa. triccaballanne. s.f. trottola non in asse con
trèssètte. lo spuntone.
tretà. Tritare.

349
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
triccaballanne. s.f. trottola non in asse trippetuste.
con lo spuntone. persona apatica.
triccaballanne. trottola non in asse con trippetuste. s.m. persona apatica.
lo spuntone. trippetuste. s.m. persona apatica.
tricche tracche. botti che usano i triscketroscke.
bambini piccoli nel periodo natalizio parlare in italiano.
chiamate “ pisciavennèlle”. triscketroscke. locuz. parlare in italiano.
tridece. Tredici. triscketroscke. locuz. parlare in
trighe. cocchio a tre cavalli, biga, triga. italiano.
trighe. s.m. cocchio a tre cavalli, biga, trobbecamurte
triga. necroforo;becchino, chi è addetto alla
trighe. s.m. cocchio a tre cavalli, biga, sepoltura e esumazione dei morti.
triga. trobbecamurte s.m. necroforo; becchino,
trigne appasuláte. Mirtilli appassite. chi è addetto alla sepoltura e esumazione
trigne. mirtilli. dei morti.
trigne. s.m. mirtillo; piccolo arbusto delle trobbecamurte s.m. necroforo;
Ericali, con frutti commestibili a bacca di becchino, chi è addetto alla sepoltura e
colore nero-bluastro trocchele. s.m. utensile di legno per fare i
trigne. s.m. mirtillo; piccolo arbusto troccoli.
delle Ericali, con frutti commestibili a trogghjile trogghjile. s.m./f. persona con
trijève. fisico messo bene.
tregua, patto. tromba d’arije. s.m tromba d’aria; turbine di
trijève. s.f. tregua; temporaneo arresto delle vento talvolta sinuoso, che nasce sotto una
ostilità. Sospensione o interruzione nube temporalesca e si manifesta come un
temporanea di lotte, contese, rivendicazioni
cono rovesciato, costituito da polvere, sabbia
e simile. Patto.
e detriti sollevati dal suolo.
trijève. s.f. tregua; temporaneo arresto
delle ostilità. Sospensione o interruzione tromba marine. s.m. tromba marina; s.m
trince. agg. anche s.m. impermeabile; tromba d’aria; turbine di vento talvolta
indumento in tessuto impenetrabile sinuoso, che nasce sotto una nube
dall’acqua, che si indossa per difendersi temporalesca e si manifesta come un cono
dalla pioggia. Soprabito. rovesciato, costituito da goccioline sollevate
trince. agg. anche s.m. impermeabile; dal mare.
tromba parlande. s.m. grammofono;
indumento in tessuto impenetrabile
Apparecchio usato spec. un tempo per la
trince. impermeabile, soprabito.
riproduzione di suoni incisi su dischi
trippalarije. locuz. avv. panciolle;
fonografici. Fonografo.
pancia all'aria; senza far nulla.
trombacantante. s.m. altoparlante;
trippe de virme. Persona obesa.
trippe tuste. Apatico, insensibile. apparecchio elettroacustico che diffonde un
trippe. suono con forte intensità.
pancia. trombe d’a machene. s.m. tromba dell’auto;
trippe. s.f. pancia; ventre: aver male di tromba elettrica, negli autoveicoli, avvisatore
pancia. acustico costituito da una tromba di varia
foggia, applicata a una membrana che vibra se
trippe. s.f. pancia; ventre; incavo che si
sollecitata da un apposito dispositivo elettrico.
forma nell’ambito fra le ginocchia e il
trombe d’i scále. s.m. tromba delle scale; in
seno,
architettura, spazio vuoto che resta al centro
trippe. Trippa.
delle rampe.
trippedevirme. Chi ha la pancia
grande.

350
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
trombe d’u surde. s.m. tromba di Eustachio, trumbà. rabborto sessuale.
condotto che mette in comunicazione trumbatóre.
l'orecchio medio con la faringe. sonatore di tromba.
trombe. s.m. tromba; strumento musicale a trumbatóre. s.m. sonatore di tromba.
fiato, di lamina d'ottone ridotta a un tubo trumbatóre. s.m. sonatore di tromba.
conico, il cui corpo, con l'intera canna trumbettáte.
dell'aria, va gradatamente ingrossandosi dal strombettata.
bocchino fino a terminare in un'ampia trumbettire. Trombettiere.
campana: Persona pettegola, ciarlona, trumbóne. Trombone.
maldicente. trunchètte. s.m. scarponi tipo
tróte. Pesce trota. montanaro
trozele. Grumi. trunchètte. s.m. scarponi tipo montanaro.
trozzele. trunele.
sozzura, lordura. tuono.
trozzele. s.f. donna sozza, lorda; condizione trunghèse tronchese.
di sozzo. Sordidezza. trunghesèlle. Tronchesina.
trubbecatóre. s.m. seppellitori di cavalli. trunghètte.
trubbecatúre. s.f. spese generali per corteo e scarponi tipo montanaro.
sepoltura del defunto. trusce.
trubbucáte. agg. anche s.m. sepolto; persona a vuoto.
morta e seppellita. trusce. locuz. a vuoto; “ Váje a trusce
trubecà. v. seppellire; deporre nella tomba. ogge”.
Inumare. Mettere sottoterra. trusce. locuz. a vuoto; “ Váje a trusce
trucchele. s.m. maccheroni fatti in casa con ogge”.
la chitarra per i maccheroni. Arnese trutejine. sostegno della
bilancia, o della stadera, tutina.
d’ottone come un matterello con lame
circolari affiancate per fare i roccoli. trutejine. s.m. sostegno della bilancia, o
trucchije. s.m. panni che si mettono in testa della stadera. Tutina.
trutejine. s.m. sostegno della bilancia, o
per portare i pesi.
della stadera. Tutina.
trufele. s.m. orcio vaso di terracotta con
truttà. trottare, camminare a passo svelto
manico.
o di persona che la si fa lavorare
truffajúle. s.m. baro; chi truffa al gioco, intensamente.
spec. delle carte. Imbroglione. truttáte.
trugghijela trugghjele. Persona messa persona ambiziosa.
risicante bene. truttáte. s.m./f. persona ambiziosa.
truglià. truttáte. s.m./f. persona ambiziosa.
trullare, cio fare peti. truvele. che non ha chiarezza, torbida.
truglià. s.f. trullare, cio fare peti. truvele. locuz. che non ha chiarezza.
truglià. s.f. trullare, cio fare peti. truvele. locuz. che non ha chiarezza.
truglije. truvele. Torbido.
balbuziente. tuaglije. Tovaglia.
truglije. v. agg. anche s.m. balbuziente; tubbe. Tubo; persona quando non
affetto da balbuzie. capisce.
truglije. v. agg. anche s.m. balbuziente; tubbettine. pasta formato tubettini
affetto da balbuzie. tubercolóse. s.f. tubercolosi; infezione da
trumbà ‘u vine. succhiare con un tubo il Cobacterium tubercolosis che colpisce
vino dalla damigiana per metterlo nei molteplici organi, spec. il polmone, e che si
fiaschi o bottiglie.

351
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
manifesta principalmente con la formazione tumbele. s.m. tombolo; cuscino cilindrico a
di particolari tubercoli. Tisi. ciascun lato del canapè.
tubercolóse. s.f. tubercolosi; infezione tumele d’urze. s.m. tomolo d’orzo; le
da Cobacterium tubercolosis che misure per l’orzo avevano dei rapporti
tubiste. Tubista. identici a le misure del grano, ma il tomolo
tuccà. Toccare. di orzo equivaleva a 4/3 del tomolo di
tuccaminde. grano.
stato di agitazione. tumele de gráne. s.m. tomolo di grano;
tuccaminde. s.m. stato di agitazione. unità di misura degli aridi in uso nell’Italia
tuccaminde. s.m. stato di agitazione. Meridionale, a Foggia prima del 1840 era
tuccatorije. Il modo di toccare. pari a litri 55,319, dopo il 1840 era pari a
tuccille. antiq. s.m. di Errico. litri 55,545 equivalente a circa kg. 46/48, il
tucche. Tocco, conta. peso variava a secondo la qualità del grano,
tucchelà. un carro (trajine) equivaleva a trentasei
dimenare, sbattere. tomoli, un tomolo equivaleva a due
tucchele. Toccalo.
mezzetti, un mezzetto a due quarti, un
tuculèje. locuz. si muove.
quarto a sei misure, una misura a quattro
tuculèje. locuz. si muove.
quartarole, si può dire anche tomolo o
tuculèje. si muove.
tuculèzze. Spintarella. tumulo.
tuculijà. Muovere, far vacillare. tummáse. Tommaso.
tufáre. cava a cielo aperto dove si tummasine.
ricavano i tufi. diminutivo di Tommaso.
tufáre. s.f. cava a cielo aperto dove si tummasine. Diminutivo di Tommaso.
tummasine. s.m. dimin. di Tommaso.
ricavano i tufi.
tummasine. s.m. dimin. di Tommaso.
tufáre. s.f. cava a cielo aperto dove si
tumulo.
ricavano i tufi.
tunachiste. operaio edile addetto a
túfe. s.m. tufo; roccia derivante dalla mettere l’intonaco alle pareti.
cementazione di frammenti di origine tunate.
vulcanica. tu.
túfe. s.m. tufo; roccia derivante dalla tunate. pron. pers. tu; indica la persona a
cementazione di frammenti di origine cui si parla e si usa (solo come sogg.)
túfe. Tufo. tunate. pron. pers. tu; indica la persona
tuffe. s.m. pistola; arma da fuoco portatile a cui si parla e si usa (solo come sogg.)
individuale, a canna corta, impugnata gener. tundà.
tuffe. s.m. pistola; arma da fuoco potare, tosare.
portatile individuale, a canna corta, impugnata tundà. v. portare; sostenere su di sè qlcu. o
túje. Tuoi. qlco. per muoverlo, spostarlo e simile,
tulètte. portare un sacco.
toletta. tundà. v. portare; sostenere su di sè
tulle. s.m. tulle; tessuto finissimo a velo, i qlcu. o qlco. per muoverlo, spostarlo e
cui fili sottili di cotone, seta o nailon simile,
formano una rete di maglie poligonali. tunecèlle.
tumà. s.f. cadere col capo all’ingiù. piccola tunica.
tumbagne de votte. s.m. fondo della botte. tunecèlle. s.f. piccola tunica.
tunecèlle. s.f. piccola tunica.
tumbajúlle. s.m. frugatoi di scavi
tunne tunne. attorno attorno, canzone
archeologici.
foggiana; soddisfatto di buoni cibi.

352
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tunne tunne. avv. attorno attorno, canzone collo che impedisce la rotazione del capo.
foggiana. Soddisfatto di buoni cibi. Uccelletto insettivoro a zampe brevi, becco
tunne tunne. avv. attorno attorno, dritto e collo mobilissimo.
canzone foggiana. Soddisfatto di buoni turceculle. s.m. torcicollo;
cibi. atteggiamento viziato del capo, spesso per
tunne. agg. rotondo; che ha un giro largo, contrattura
armonioso, sonoro, detto di discorso scritto turceculle. uccello con piumaggio bianco
o parlato. e nero, reumatismo del collo.
tunne. agg. rotondo; che ha un giro turcenille. lampredotto, involtini di
largo, armonioso, sonoro, detto di budella d’agnello con prezzemolo e sale,
discorso si fanno sulla brace o con le patate.
tunne. Rotondo, tondo turcenille. s.m. lampredotto, involtini di
tùnne. tonno budella d’agnello con prezzemolo e sale, si
tunnille. recipiente di legno circolare per
fanno sulla brace o con le patate al forno.
conservare le acciughe; persona bassa e
turcenille. s.m. lampredotto, involtini di
tozza.
budella d’agnello con prezzemolo e sale,
tunzèlle. Tonsille.
turche. Turco.
tupparille.
turchele.
piccolo pesce di mare o lago.
torchio; focaccia.
tupparille. s.m. piccolo pesce di mare o
turchese.
lago. torchio.
tupparille. s.m. piccolo pesce di mare o
turchese. s.m. torchio; macchina atta a
lago.
comprimere gradatamente e senza urti un
tuppe. s.f. pettinatura della donna
intracciata e riavolta dietro la nuca. materiale posto fra due piastre parallele,
tuppe. s.f. pettinatura della donna una mobile e una fissa: torchio per uva, per
intracciata e riavolta dietro la nuca. olive.
tuppe. Toupet. pettinatura della donna turchese. s.m. torchio; macchina atta a
intrecciata e riavvolta dietro la nuca. comprimere gradatamente e senza urti un
turaccele. turchià. Torchiare.
tappo di sughero. turchiále. Palombo, Colombaccio.
turaccele. s.m. tappo di sughero. turchiále. s.m. colombaccio; grosso uccello
turaccele. s.m. tappo di sughero. commestibile affine al colombo, ma più
turbande. Turbante. grosso.
turbanze. turchiále. s.m. colombaccio; grosso
turbamento. uccello commestibile affine al colombo, ma
turbe. turchije. persona sottoposta disciplina, o
torbo, turbine. ad un interrogatorio da parte delle forze
turcasse. s.f. faretra; astuccio portatile dell’ordine o altri.
contenente le frecce, usato dai terrazzani turchine. Di colore turchino.
durante la caccia con la balestre: “‘A turcià.
valètre”. attorcere; avvolgere.
turcasse. s.f. faretra; astuccio portatile turcià. v. attorcere; torcere all’intorno.
contenente le frecce, usato dai terrazzani turcià. v. attorcere; torcere all’intorno.
turce. Strizzare la biancheria. turciamusse. bastone di legno con una
turceculle. s.m. torcicollo; atteggiamento corda a cappio fissata alle due
viziato del capo, spesso per contrattura del turciamusse. s.m. bastone di legno con una
muscolo sternocleidomastoideo. Dolore al corda a cappio fissata alle due estremità del
legno per serrare la bocca del cavallo

353
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
quando li venivano messi i ferri agli turnalitte. s.m. volant; striscia di tessuto
zoccoli. increspato e fissato ad altro tessuto
turciamusse. s.m. bastone di legno con turne turne. In giro perdendo tempo.
una corda a cappio fissata alle due turnèje. Torneo.
turde turde. turnèse. s.m. tornese; moneta d'argento
magio magio. coniata a Tours in Francia da Luigi IX e molto
turde turde. agg. mogio mogio. imitata in Italia e altrove, in corso nell’anno
turde turde. agg. mogio mogio. 1789, equivaleva a sei cavalli.
turde. turnesèlle. s.f. nomignolo che si da ad una
mogio. donna impicciona quando si trova in mezzo a
turde. agg. mogio; avvilito e abbattuto. tante parti come la moneta del tornese.
turde. agg. mogio; avvilito e abbattuto. turnetóre. Tornitore.
turga. turnià.
gonfiare. attorniare, tornire.
turgènde. turnije.
inturgidito, gonfiato. tornio.
turille. turrètte. piccole palle di creta indurita al
vezzeggiativo di Salvatore. sole per la caccia alle tortore con la
turille. s.m. vezz. di Salvatore. balestra fatta dai terrazzani.
turille. s.m. vezz. di Salvatore. turrètte. s.m. piccole palle di creta indurita
turle d’úve. Tuorlo dell’uovo. per la caccia alle tortore con la balestra fatta
turlè. Uccello chiurlo. dai terrazzani.
turlècche. Gioco del tris su quattro lati turrètte. s.m. piccole palle di creta
del quadrato. indurita per la caccia alle tortore con la
turlicchije. turtanille. ciambella di pane, si sfornava
trottola, trottolino. prima del pane perché cuoceva prima.
turlicchije. s.f. trottola; giocattolo di legno turte.
simile a un cono rovesciato, con punta di torto.
ferro turze.
turlicchije. s.f. trottola; giocattolo di torsolo.
legno simile a un cono rovesciato, con turzijelle.
turminde. Tormento. cavolo.
turnà. turzijelle. s.m. cavolo; pianta erbacea
tornare. spontanea delle Papaverali con fusto eretto,
turnacunde. foglie glauche lobate e fiori gialli riuniti in
vantaggio, profitto. grappoli; se ne coltivano per uso alimentare
turnacunde. s.m. vantaggio; ciò che mette diverse varietà: cavolo cappuccio; cavolo
qualcuno o qualcosa in condizione più rapa.
favorevole rispetto ad altri. turzijelle. s.m. cavolo; pianta erbacea
turnacunde. s.m. vantaggio; ciò che spontanea delle Papaverali con fusto
mette qualcuno o qualcosa in condizione eretto,
più turzúte.
turnalitte. pizzo di merletto apposto alla robusto.
base della coperta del letto. turzúte. agg. robusto; che possiede forza,
turnalitte. s.m. volant; striscia di tessuto energia, detto di persona. Forte.
increspato e fissato ad altro tessuto lungo turzúte. agg. robusto; che possiede
l'increspatura. Pizzo di merletto apposto forza, energia, detto di persona. Forte.
alla base della coperta del letto. tuscke.
veleno.

354
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
tuscke. s.m. veleno; sostanza tossica che, se tuzzelà. v. bussare; battere a una porta per
penetra in un organismo e ne viene farsi aprire.
assorbita anche in piccola quantità, produce
effetti gravissimi, anche letali.
tuscke. s.m. veleno; sostanza tossica
che, se penetra in un organismo e ne
viene
tusèlle. s.m. apparato scenografico ad arco
che veniva e viene allestito in chiesa dove
viene inserito l’effige del santo in occasione
della sua festa.
tusèlle. s.m. apparato scenografico ad
arco che veniva e viene allestito in chiesa
tussì. Tossite.
tustáne.
subitaneo, repentino.
tustáne. agg. subitaneo; repentino, che si
manifesta in modo rapido e improvviso: U,u
apparizione subitanea.
tustáne. agg. subitaneo; repentino, che
si manifesta in modo rapido e improvviso:
tuste. agg. duro; che non si lascia intaccare,
scalfire e simile. ‘u cóse. la mestruazione.
tutále. Totale. ‘u fanne a cupp’e turnèse. Prendere in
túte. v. anche agg. difeso; preservato, giro una persona.
guardato. ‘u pèle a mènne. La mastina al seno
tutt’anzime. avv. improvvisamente; in della donna che allatta.
modo improvviso, di sorpresa. ‘u pèle a scastóre. Momento propizio.
‘u stèsse. Lo stesso, simile, uguale.
tuttafejáte. cong. tuttavia; pure, ‘u. art. articolo determinativo.
nondimeno, con tutto ciò (con valore ‘u. articolo determinativo, “ ‘u cáne”.
avversativo. Ancora. ú. voc. vocale con suono gutturale.
tuttavolte. u. voc. vocale.
sempre. ú. vocale gutturale con suono chiuso.
tutte. Tutto. u. vocale.
tuttevanne. avv. dappertutto; in ogni uaglije. Vaglia.
parte, in tutti i luoghi. Ovunque. uaglióne. s.m. bambino; l'essere umano
dalla nascita alla fanciullezza. Bimbo,
tutti i numeri della sua cartella.
uagliunastre. Ragazzo di strada.
tuttiposte. Dappertutto.
uagliuncille. Giovincello.
tuvaglije. s.m. asciugamano; pezzo di tela o
uaiacce. Guaio grande.
di spugna di varie dimensioni per uáje. Guaio.
asciugarsi. ualáre. La persona che accudisce le
tuvaglije. s.m. asciugamano; pezzo di vacche.
tela o di spugna di varie dimensioni per ualene. Pasqualino.
tuzzà. v. urtare; dar contro, investire, ualla struzzáte. s.f. ernia strozzata, del
colpire col proprio corpo, col proprio mezzo viscere fortemente compresso nel sacco
tuzze. s.m. pezzetto di pane.

355
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ualle. s.f. ernia; fuoriuscita di un viscere ucchije ‘ngróce.
o di una sua parte dalla cavità dove strabico.
uallúse. ucchije ‘ngróce. agg. anche s.m.
uomo con ernia. strabico; affetto da strabismo.
uallúse. s.m. uomo con ernia. ucchije d’a vite.
uannarille. occhio della vite, gemma.
diminutivo di Giovanni. ucchije d’a vite. s.m. occhio della vite,
uannarille. s.m. dimin. di Giovanni. gemma.
uannille. ucchije de vètre. Occhio di vetro.
diminutivo di Giovanni. ucchije.
uannille. s.m. dimin. di Giovanni. occhio.
uannine. ucchije. s.m. occhio; organo della vista,
diminutivo di Giovanni. diversamente complesso e strutturato
uannine. s.m. dimin. di Giovanni. uccidaminde.
uante. Guanto. uccisione.
uantire. Vassoio per dolci. uccidaminde. s.f. uccisione; privazione
uapparije. Associazione di guappi. della vita. Ammazzamento.
uappe. Guappo. uccidèntamènde.
uappóne. Accrescitivo di guappo. uccisione.
uardaporte. Portinaio. uccidèntamènde. s.f. uccisione.
uardijáne. Guardiano. udijà. Odiare.
uardije pisciacchije. Vigile urbano. uèrce. Persona privo di un’occhio.
uardóne. Chi spia le coppiette uèrine. s.m. Guerino.
uarneminde. Finimenti del cavallo. uffà. s.m. esclamazione di noia.
uastafèste. Guasta festa. uffe. s.m. sbafo; atto dello sbafare vivere a
uatracchije. spese d’altri.
chissà cosè. uffice. suono del
uatracchije. locuz. chissà cosè. campanone della cattedrale alle ore otto
uatte uatte. Quatto quatto. del mattino.
uauacce. s.f. un piatto grande colmo di uffice. s.m. suono del campanone della
minestra. cattedrale alle ore otto del mattino.
uauacce. un piatto grande colmo di ugarille.
minestra. diminutivo di Ugo.
ubbedenzije. s.f. ubbidienza o ugarille. s.m. dimin. di Ugo.
obbedienza; l'ubbidire. Comportamento uggètte. s.f. tagliola per allodole;
abituale oggetto.
ubblegà. Obbligare. uggètte. Tagliola per allodole; oggetto.
ubblegáte. Obbligato.
uggiande. s.f. urgenza; situazione di
ubbrigà. v. obbligare; vincolare con un
obbligo o con un'obbligazione. Rendere estrema gravità, che esige decisioni
ubedenzije. immediate. Estrema rapidità,
ubbidienza sollecitudine e simile.
ucchialiste. Chi porte gli occhiali con ugghiarúle. s.m. orzaiolo; suppurazione delle
vetri spessi piccole ghiandole contenute nello spessore
ucchiatúre. s.m. malocchio; nelle delle palpebre.
credenze popolari, influsso malefico che si uggià.
ucchièlle. rendere triste.
asola. uggià. locuz. rendere triste.
ucchièlle. s.f. asola; piccolo taglio nel ughètte. s.m. dimin. di Ugo.
tessuto di un abito, destinato ad accogliere ughètte. vezzeggiativo di Ugo.

356
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ugliarále. umbèrte. s.m. Umberto Giordano nacque a
venditore di olio del gargano. Foggia nel 1867, da Sabata Scognamiglio e il
ugliarále. s.m. venditore di olio del farmacista Ludovico Giordano, Il padre lo
gargano. voleva avvocato ma lui non volle. Vinse un
ugliarúle. s.m. venditore di olio. concorso presso il Conservatorio S. Pietro a
uglièlmine. Maiella di Napoli. Fu presto in competizione
diminutivo di Guglielmo. con i grandi della musica quali; Mascagni,
uglièlmine. s.m. dimin. di Guglielmo. Puccini, Catalani, Cilea, Leoncavalli a seguito
uglije papinghe. Spermatozoi. del suo primo successo chiamato malavita
uglije sfritte. Olio soffritto con aglio e (poi chiamato il voto) seguito da altre opere;
peperoncino. Regina Diaz 1894, Andrea Chénier 1896,
uglije. Olio. Fedora 1898, Siberia 1903, Marcella 1907,
uglijúse. Oleoso. Mese Mariano 1910, Madama Sans Gène
ugnè. v. ungere; spalmare di olio o di 1915, La cena delle beffe 1924, Il Re 1929,
altre sostanze grasse. Ingrassare, otto opere immortalate nel bronzo dello
ugnè. ungere. scultore veneziano Romano Vio per il “Parco
ugne. Unghia. Giordano” innagurato nel 1961. Morì a
uguále. Uguale. Milano il 12 novembre del 1948.
uguanne. umene. Uomini.
quest’anno. umeresetà.
uguanne. s.f. quest’anno. umidità.
uidúcce. umeresetà. s.f. umidità; caratteristica di
vezzeggiativo di Guido. ciò che è umido. Presenza di vapore
uidúcce. s.m. vezz. di Guido. ummire. antiq.s.m. vino in genere.
ulevète. Uliveto. unece. Undici.
ulì. uneche. Unico.
rendere odore, ulire. unemènde.
ulì. locuz. rendere odore, ulire. unione.
ulimènde. unemènde. s.f. unione; congiungimento
odore. di due o più elementi così che diventino
ulimènde. s.m. odore; sensazione unete.
provocata dal contatto di molecole di unito.
sostanze unete. v. anche agg. unito; compatto,
ulimèni. fisso. Che è animato da un forte spirito di
olezzare. unge.
ulimèni. v. olezzare; mandare piacevole ungere.
odore. unge. v.ungere; spalmare di olio o di
ulimúse. altre sostanze grasse. Ingrassare,
odoroso. ungègne. chiosco dove si vendeva
ulimúse. agg. odoroso; che esala l’acqua fresca bibite.
gradevole odore. Pieno di odori. Profumato. ungègne. s.m. chiosco dove si vendeva
ulive. Olive. l’acqua fresca bibite.
ulle. ungenètte. Lavorare il cotone perlè.
alcuno. unghiètte.
ulle. agg. alcuno; indica quantità scalpelletto per dividere le fave.
indeterminata ma limitata di persone o cose. unghiètte. s.m. scalpelletto per dividere
ulme. chi non è invitato a bere al gioco le fave.
delle carte tressette, si beve normalmente ungine. uncino; tipo di bastone usato
birra o vino. dai guardiani di armenti.

357
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
unguà. avv. giammai; mai, in nessun altri erano fissi. Ursino saltellando
tempo. provocava un frastuono che richiamava
unguà. Giammai. l’attenzione
unguinde. Unguento. dei passanti, scatenando l’ilarità dei
uniche. Unico. predenti in modo contagioso.
uniforme. Uniforma. Suonava una specie di violino: “ un
unnamuráte. L’innammorato. violino ritmico” usava una mazza come
unnèste. Vaccinazione. violino,
unzijóne. Unzione. sulla quale strofinava come un archetto,
uppelà. tappare, chiudere turare con un un’altra mazza dentellata, sulla quale erano
tappo, chiudere un’apertura, un buco. fissati con chiodi, mucchi di tappi
uppeláte. Otturato. metallici schiacciati. Il figlio che chiamavano
uppele. s.m. tappo; accessorio realizzato in “accetille”, imitava il domatore,
metallo, materia plastica, sughero, muovendo la frusta, il padre imitava l’orso, da
uppelicchije. s.m. piccolo tappo. cui il
urèfere. s.m. orefice; chi compra e vende soprannome “Ursino”. Tra gli anni
oggetti di oreficeria. Artigiano che 45/50 nel carnevale foggiano erano
urèferije. s.f. oreficeria; arte di lavorare rappresentate
metalli preziosi per farne oggetti di uso tre maschere: “Sciammi sciamme ‘a
fatiche Giuseppe Tannoia”, “Ursine
urganezzà. Organizzare.
stagnarille ‘a
urge. s.m. orzo, pianta erbacea delle
musiche Ciro Zizzo” , “ Zechille ‘a
glumiflore a foglie, utile per biada, per
libèrtà Michele de Tinno”.
panificazione, per fabbricare la birra.
urte. Orto.
urgènde. Urgente. urte vècchije. antiq. s.m. orto vecchio;
urgiáte. agg. sazio; che ha mangiato fino a vasto orto appartenente agli Alcantarini
soddisfare completamente la fame, l'appetito, di San Pasquale.
il desiderio di cibo. Pieno, satollo. urtuláne.
urgiáte. Sazio. chi lavora l’orto.
urije d’a cáse. s.m. lare; anima di antenato urtuláne. s.m. ortolano; chi lavora e
che vive normalmente in casa, quando si custodisce un orto. Venditore di ortaggi.
acquista una casa nuova prende le sembianze usà. Usare.
di chi mette il primo piede in casa. Presso gli usanze. Usanza.
antichi Romani, anime di antenati che, usatabbacchère.
divinizzate, proteggevano la casa. Spirito di scatoletta di varie forma in cui si tiene il
casa, quando si dice chè la casa e malridotta tabacco per il naso.
si salva il lare: “salvanne l’urije da cáse usatabbacchère. s.f. scatoletta di varie
questa cáse éje na sckifèzze”. forma in cui si tiene il tabacco per il
naso.
urle d’i palpebre. s.f. menta selvatica; pianta usáte. Usato.
delle tubiflorali simile alla menta usbèrghe. s.f. usbergo; corazza portata
urlècche. s.m. tris; nel poker e in altri giochi, anticamente dai cavalieri.
serie di tre carte dello stesso valore. usce usce. verso per
ursine stagnarille. s.m. Ciro Zizzo; maschera invogliare il cavallo ad urinare.
tipica del carnevale foggiano è usce usce. locuz. verso per invogliare il
“Ursino Stagnarello” un tipo strano che aveva cavallo ad urinare.
cucito sui pantaloni e sulla giacca i useme. s.m. intuito; conoscenza
coperchietti di latta del lucido delle
immediata di qlco. senza intervento della
scarpe alcuni coperchietti erano appesi a
usme. odore che l’animale lascia durante
cordicelle,
il passaggio.

358
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
usme. s.m. odore che l’animale lascia uzze a lu bèstije. disprezzo verso una
durante il passaggio. parsona poco corretta o
usse pizzele. uzze e uzze. s.f. disprezzo; ribrezzo
malleolo; noce del piede. per una cosa.
usse pizzele. s.m. malleolo; sporgenza uzze là. Disprezzo.
ossea in corrispondenza della caviglia, volatili con l'organo dell'olfatto.
usse. Osso.
usse. Osso.
usserecèlle.ossicini.
ussille. piccole mete di covoni, si
allestivano durante la trebbiatura per la
mietitura.
ustenáte. Ostinato, caparbio.
ustine. s.m. Agostino.
usuraje.
usuraio.
usuráje. s.m. usuraio; chi dà denaro a
usura. Chi esercita l'usura. Strozzino.
usurále. Usuraio, strozzino, chi da’
danaro a usura.
usurarije.
avarizia.
usurarije. s.f. avarizia; caratteristica di
chi è avaro, considerata nella teologia
utèlle.
vasetto di terracotta per l’olio. V
utèlle. s.f. vasetto di terracotta per
l’olio.
uteme. Ultimo.
utre sturte. Locuzione per indicare
nervosismo. vacande. agg. vuoto; che è totalmente
utre. Utero. privo di contenuto. Che è privo del
uttáne. Supporto di ferro tra la porta e vaccáre. s.m. vaccaio; guardiano di
lo squarcio del muro. vacche
utturaglije. vaccarije. s.f. vaccheria; stalla di vacche,
turacciolo, tappo. talora con latteria annessa.
utturaglije. s.m. turacciolo; tappo di vaccarille. s.m. vitello; il nato dalla vacca,
sughero o di plastica, per chiudere bottiglie di età inferiore all’anno. Bambino appena
uve ‘ngróce. nato con peso che varia da kg. 4 a 4,500.
persona scontrosa. vaccáte. s.f. vaccata; porcheria. Sciocchezza
uve ‘ngróce. s.m./f. persona scontrosa: grossolana.
“ Amme capite tine l’uve ‘ngróce vacce. v. andare; muoversi, a piedi o con
stammatine”. altri mezzi di locomozione, senza meta
úve. uva. vaccenáte. Vaccinato.
uzzalà. disprezzo, ribrezzo per una vaccene.
persona o cosa. vacca giovane; vaccino.
uzze a là. s.f. disprezzo, ribrezzo per vaccene. s.f. vaccina, vacca giovane.
una persona. Carne di vacca o di manzo. Vaccino.

359
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
vacche. s.f. vacca; femmina adulta dei valecáte. Valicato.
bovini. Vaccina. Carne dell'animale valeche. valico.
vacchètte. s.f. vacchetta dimin. di valèstre. balestra; arma.
vacca; pellame per la confezione di calzature valèstre. Coltello a serramanico.
vacelotte. valèstre. s.f. balestra; antica arma
grande piatto. composta da un fusto di legno con un arco
vacelotte. s.f. bacinella, catino, grande valije. Ha perduto le forze: “ne tène
piatto fondo smaltato. valije”.
váche. v. vado, andare. valije. locuz. ha perduto le forze: “Ne
vacile. s.m. catino; recipiente rotondo e tène valije”.
concavo di ferro smaltato per uso valistre. s.m. trappola per topi.
vacuà. valistre. trappola per topi.
sgombrare. vall’angappe.
vacuà. v. sgombrare o sgomberare; vallaprendere.
liberare un luogo da ciò che lo ingombra. vall’angappe. locuz. vallaprendere.
vacuazijóne. vuotamento. vall’angappe. Acchiappalo, vai a
prenderlo.
vacuazióne. s.f. vuotatura; operazione
vallà.
del vuotare. Svuotamento. circondare con vallo, steccato.
vacuncine. Vagoncino. vallà. s.f. circondare con vallo,
váde. guado; Il punto in cui il fiume può steccato.
essere attraversato a piedi. valláte. Vallata.
váde. s.m. guado; in un corso d'acqua, valèstre. s.f. balestra; antica arma
zona poco profonda che può essere composta da un fusto di legno con un arco
vagabonde. Vagabondo. fissato a croce a un'estremità per
vajáje. s.m. vaiaio; conciatori di pelli. lanciare saette e grossi dardi.
vajáje. vaiaio; conciatori di pelli. valle. castagna sbucciata e lessata in
vajasse. parolacce, fantesca di basso acqua salata, con foglie d’alloro.
rango; pizza rustica fatta con farina di valle. s.f. castagna sbucciata e lessata
grano, uova, prosciutto latticini. ecc… in acqua salata, con foglie d’alloro.
vajasse. s.f. parolacce, fantesca di valorosetà. valore, valorosità.
basso rango. Pizza rustica fatta con farina
valorosità. s.m. valore; coraggio,
di
vajúle. Vaiolo. ardimento, eroismo.
valanghe. Valanca. valurúse. Valoroso.
valanzine. s.m. arnese di ferro posto a destra valvule. Valvola.
del carretto dove viene attaccato il secondo valze. Valzer.
cavallo fuori dalle stanghe per abituarlo a vambáte. Pane non cotto ma
tirare. affumicato.
valanzóle. s.m. arnese di ferro posto a sinistra vambèje. quando il grano e bagnato e
del carretto dove viene attaccato il terzo viene inaridito dal sole diventa all’interno
cavallo fuori dalle stanghe per tirare. Arnese della spiga diventa rosso.
dell’aratro che si attaccano i buoi. vammáce. bambagia, cotone cascama;
velanzóne. s. f. stadera; tipo di bilancia con filo per confezionare calze con i ferri a
un solo piatto e un lungo braccio graduato mano.
lungo il quale scorre un peso costante, detto vammáce. s.f. bambagia, cotone
romano. cascama; filo per confezionare calze con
valche. s.m. valico; attraversamento, i ferri
passaggio da una parte all'altra. vammáne. Mammana, ostetrica,
vále. valere. levatrice.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
vammáne. s.f. ostetrica; infermiera varelotte. s.m. barilotto o barilozzo;
con particolare specializzazione nel campo dimin. di barile. Persona piccola e tozza.
vamme. vareve. barba.
comando;vai a fare. varevire.
vamme. v. comando;vai a fare. barbiere.
vampáte. pane affumicato. varevire. Barbiere.
vampáte. s.m. pane affumicato. varevire. s.m. barbiere; chi taglia e rade
vampe. Fiamma. per mestiere la barba e i capelli.
vampire. Vampiro. variáte. Avariato.
vandà. Vantare. varice. Dilatazione delle vene, varice.
vandalisme. Vandalismo. varice. Varici.
vandalizije. vanderia. variètà. Spettacolo varietà.
vandáte. Vandato. varijáte. s.f. chiudere la porta di casa
vande. Vanto. con il chiavistello: “ Varre, quille sé
vande. Wanda. varijáte da rète”.
váne. Vano, spazio vuoto. varije. Vario.
vangà. vangare. varlále. s.m. bottaio; artigiano che
vangèle. s.f. sacchettino dove si confeziona e vende botti, barili e tini.
mettono le figurine dei santi per varláre. artigiano che confeziona botti,
proteggere i barili e tini.
vangèle. sacchettino dove si mettono le varlotte. s.m. barilotto di legno per il
figurine dei santi per proteggere i vino.
bambini contro il malocchio. varóle. caldarroste.
vangeliste. Evangelista. varóle. s.f. caldarrosta; castagna
vanghe. Vanga. arrostita con la sua scorza in una padella
vanghià. s.f. lavorare il terreno con la varráte. recinto realizzato con travi di
vanga. legno per ringhiudere gli equini nel
vanghijà. Lavorare il terreno con la periodo fieristico, genitori severi che non
vanga. consentono i figli di uscire.
vanne. varráte. s.m. recinto realizzato con
luogo, parte. travi di legno per ringhiudere gli equini
vanne. s.m. luogo; porzione di spazio nel
idealmente o materialmente delimitata. varre. s.f. spranga di legno che si mette
vannene. s.m. cavallo lattante appena dietro la porta di casa per sicurezza.
nato. varre d’u trajine. antiq. s.m. pezzo di
vapigghije. antiq. locuz. vai a prenderla. legno arrotondato che si mette tra le ruote del
varche. Barca, andare in barca. carretto nelle discese per frenare le ruote.
vardarille. s.m. ragazzino, persona di bassa varrià. Battere, bastonare.
statura. varricchijóne. verricello per tirare le
vardavègghije. Persona trasandata, rilasciata. funi che legavano le botti di vino e balle
varde. basto, rozza sella imbottita per muli e di paglia sul carretto.
asini, bardatura delle varricchióne. s.m. verricello per tirare
varde. s.m. basto; rozza sella imbottita le funi che legavano le botti di vino e
per mucche, muli e asini. Bardatura delle balle
vardèlle. mantella del cavallo; timone varrijáte. chiudere la porta di casa con il
váre. agg. vario; che è costituito da chiavistello: “ varre, quille sé varijáte da
elementi disuguali ma non contrapposti o rète”.
váre. varo. varrille. barile, vaso di legno.
varelotte. barilotto di legno per il vino.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
varrille. s.m. barile; piccola botte in vasce. s.m. basso; locale d'abitazione
legno, destinata a contenere prodotti liquidi e seminterrato, con ingresso a livello stradale.
varróne. s.m. palo di legno per bloccare le vasce. terreno; basso; casa a pianterreno.
ruote del “trajine” spranga di ferro, vascèlle. Vascello.
chiavistello grande di ferro per la porta di vasche. Vasca.
casa: “uagliò retirete subbete se no mènghe ‘u vasciaiulle. s.m. negoziante con prezzi più
varóne” bassi rispetto agli altri.
varuláre. Venditore di caldarroste. vasciajóle. s.f. donna piccola di statura.
varulère. padella per cuocere le vasciajulle. s.m. operaio delle fosse granaie;
caldarroste. tra gli sfossatori si distingueva: “ ‘u
varulère. s.f. padella per cuocere le vasciajulle” che aveva il compito di
caldarroste. riempire i panieri nelle buche, prima di
varvarèlle. piccolo tovagliolo che si vasciarelle. Bassina.
mette al collo dei bambini. vasciarèlle. s.f. donna bassa.
varvarèlle. s.f. piccolo tovagliolo che si vascille. botte di legna piccola.
mette al collo dei bimbi. vascille. s.f. botte di legna piccola.
varvarije. vasciulèlle.
bottega del barbiere. vasciulèlle. Donna bassa.
varvarije. s.f. bottega del barbiere. vasciulille. Bassotto, persona molto
varvazzále. barbazzale, catenella bassa.
metallica che gira attorno alla barbozza váse a pezzechille.
degli equini e si unisce alle stanghette del bacio e pizzicotti sulle guance.
morso della briglia. váse a pezzechille. s.m. bacio e
varvazzále. s.m. barbazzale, catenella pizzicotti sulle guance.
metallica che gira attorno alla barbozza váse.
varvazzèlle. carne rossa che pende al di bacio, vaso.
sotto del becco di alcuni polli. váse. s.m. bacio; atto del baciare. Vaso.
varvazzèlle. s.f. carne rossa che pende vasele.
al di sotto del becco di alcuni polli. pietra levigata di strada.
varve e capille. mdd. s.m./f. barba e vasele. s.f. pietra levigata di strada.
capelli; farsi imbrogliare, derubare: “ vaselláme. Piatteria, vasellame, insieme
Tanne di piatti, vassoi, tatte e sim. per la mensa.
fatte varve e capille babbióne!”. vasèlle. barchetta.
varve. Barba. vasèlle. s.f. barchetta dimin. di barca;
varve. s.f. barba; insieme dei peli che ogni oggetto a forma di piccola barca.
spuntano sulle guance e sul mento vaselline. Vasellina.
varvóne. s.m. barbone;chi ha la barba vasenecóle.
lunga. basilico.
vasà. Baciare. vasenecóle. s.m. basilico; pianta
vasce a cápe. mdd. quando non si fa un erbacea delle Tubiflorali con foglie ovali
buon affare; insoddisfatta: “ Chè váje pe molto
cáse vasce a cápe ne t’avaste”. vasille. Bacetto.
vasce a cápe. quando non si fa un buon vasìlle. Leggera armatura del capo.
affare; insoddisfatta. vasille. s.m. bacinetto dimin. di bacino;
vasce ajitáne. leggera armatura del capo, col coppo
camminare lentamente. vastase. manovale facchino; persona
vasce ajitáne. mdd. camminare senza mestiere.
lentamente. vastáse. s.m. manovale facchino;
persona senza mestiere.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
vastáse. Zotico, rozzo. vavejèje. s.f. piovisco; pioggia leggera.
vatasse. vavúse. agg. bavoso; cosparso di bava. Che
cillantona. cola bava.
vatasse. s.f. cillantona. vebrazijóne. Vibrazione.
vatracchije. Chissà, cosa vuole. vecarije. Vicario, sacerdote superiore
vatracchije. locuz. chissà, cosa vuole. di una diocesi.
vatrò. avv. chissà o chi sa; esprime vecarille. s.m. vicolo; via urbana di
dubbio, incertezza o vaga speranza.
dimensioni modeste.Vicolo cieco, senza
vatrò. chissà.
veccaricce. s.f. cascina dove si preparano
vatróve. avv. chisà che.
burro e latticini.
vatróve. Dove.
vatte l’acchije. valla trovare la veccarije. s.m. negozio di pellame e stringhe,
soluzione. ecc...
vatte l’agghije. Vattelapesca. vecchètte. s.m. lucchetto; serratura metallica
vatte lufriche. fuggire in caso di mobile, con gambo ricurvo, da
pericolo. vecchettile. s.m. piccolo lucchetto.
vatte. vecchiarèlle. s.f. vecchietta dimin. di vecchia;
cotone idrofilo. anziana.
vatte. s.m. cotone; pianta erbacea vecchiarille. s.m. vecchietto dimin. di
tropicale delle Malvali, con fiori giallo- vecchio; Anziano arguto, simpatico.
chiari e vècchije. Vecchio, vecchia.
vattejáte. Battezzato. vecciarije. s.f. sporcizia; caratteristica di
vattelacchije. locuz. valla trovare la sporco. Laidezza.
soluzione. veccóne. s.m. boccone; quantità di cibo che si
vattelufriche. locuz. fuggire in caso di mette in bocca in una sola volta.
pericolo. veccucce. s.f. boccuccia dimin. di bocca;
vattelupigghije. locuz. vallaprendere.
Cavità nella parte inferiore del capo,
vattesagne. s.f. chi passa un guaio e non c’è
veccúne. s.m. boccone; quantità di cibo
via d’uscita.
che si mette in bocca in una sola volta.
vattetúre. s.m. antico strumento formato da
vecè. Vincenza.
due bastoni uniti da una striscia di cuoio,
vecelluzze. Pene del neonato.
usato per la trebbiatura a mano dei cereali.
vecènze.
vattijà. v. battezzare; amministrare il
Vincenza.
battesimo.
vecènze. s.f.Vincenza.
vattijàte. s.m. battezzato.
vecenzèlle.
vattinne. v. vai andare: “ Vattinne babbióne
diminutivo di Vincenza.
angóre me fáje pèrde ‘a paciènze”.
vecenzèlle. s.f. dimin. di Vincenza.
vattúte. Battuta: “ ogge fazze ‘a sèmula
vecenzille.
vattúte”
diminutivo di Vincenzo.
vavattine. Rivattene, vattene via.
vecenzille. s.m. dimin. di Vincenzo.
vavattine. v. vattene: “ Vavattine
vecetà.
stubbetóne”.
visitare.
váve de vinde. s.m. soffio leggero di vento: “
vecetà. v. visitare; andare presso qlcu. e
Ne mène na váve de vinde e chè
intrattenersi con lui per amicizia,
cavede chè fáce ”.
vècete. la prima mezza giornata di
váve. s.f. bava; liquido schiumoso che
lavoro, era composto da cinquanta;
esce dalla bocca di certi animali e da
“raganèlle” cioè un turno di lavoro dei
quella
mietitori.
vavejèje.
vècete. s.f. la prima mezza giornata di
pioviggina.
lavoro.

363
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
vecille. s.m. uccello, organo genitale vegogne. s.f. vigogna; mammifero degli
maschile ( pinghe, pengóne, cacchije, Ungulati, simile al lama, di color giallo
vecille. uccello, organo genitale maschile vejáte.
( pinghe, pengóne, cacchije, zavezicchije, beato.
strijóne ). vejáte. v. anche agg. beato; che è
vecine. Vicino. completamente felice. Beato te! beato
vecinze. s.m. Vincenzo Lanza nostro lui! e
concittadino, medico di famosissima velanze. s.f. bilancia; strumento a due bracci
fama uguali con due piatti o coppe, che
vecinze. Vincenzo Lanza nostro concittadino, velanzètte. s.f. bilancetta dimin. di bilancia;
medico di famosissima fama internazionale. bilancia piccola da cucina.
Morì il 3 aprile del 1860 a 76 anni. Gli fu velanzine. s.m. piccolo cavallo che viene
dedicato un monumento realizzato dallo attaccato al carretto fuori dalle stanghe per
scultore architetto Beniamino Cali, fu abituarlo a tirare.
innagurato il 22 ottobre 1871. velanzóle. s.f. stadera, tipo di bilancia con un
vedè. Vedere. solo piatto e un lungo braccio graduato lungo
vedevagge. il quale scorre un peso costante, detto romano.
vedovanza. velanzóne. s.m. arnese dell’aratro che si
vedevagge. s.f. vedovanza; condizione attaccano i buoi.
di vedovo o di vedova. velètte. Piccolo velo davanti al cappello
vèdeve. Vedova, vedovo. di donna.
vedúte. Veduto. vèline. s.f. Ester.
vegelatóre. chi vigila, addetto alla vellagge. Vilaggio.
nettezza urbana a vigilare sui netturbini. vèlle. v. estirpare; sradicare, svellere dalla
vegetazijóne. Vegetazione. radice.
vegghià. v. vegliare; stare desto, non velleggiante. Villeggiante.
dormire, spec. durante i periodi di tempo vellèggiatúre. Villeggiatura.
vegghijà. vegliare. vellètte. s.f. villetta dimin. di villa;
vegilije. s.f. vigilia; notte trascorsa senza piccola villa.
dormire, veglia: lunghe vigilie di studio. vellètte. Villetta.
Nella liturgia precedente il Concilio Vaticano vellètte. Villetta.
II, giorno che precede una solennità religiosa, vellicúle.
con obbligo di digiuno e di astinenza. ombelico.
Attualmente, giorno di preparazione spirituale vellicúle. s.m. ombelico; cicatrice
a una grande festa, senza obbligo di digiuno e leggermente depressa, di forma
astinenza. Turno di guardia delle sentinelle tondeggiante,
romane. vellúte.
vegilije de Natále. s.f. vigilia di Natale. bollito.
vegliètte. Biglietto. vellúte. v. agg. anche s.m. bollito; che è
vegnále. s.m. poggiolo di abitazione ad un entrato in ebollizione. Vivanda di carne,
piano, con piano rialzato con scale esterna; vemecúse. persona facile al
loggia scoperta. Terrazzino. vomito per visioni poco pulite.
vegnarúle. Vignaiolo. vemecúse. s.m. persona facile al vomito
vegnúle. s.m. viticcio; appendice per visioni poco pulite.
filamentosa a volte ramificata, derivata da venaggióne.
foglie caccia, venatoria.
vegnúle. viticcio, vignuolo. venaggióne. agg. venatorio; che si
vegogne. riferisce alla caccia.
stoffa di vigogna.

364
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
venazzáte. vènnete. s.f. vendita; contratto che ha
stato di ubriachezza. per oggetto il trasferimento della
venazzáte. s.f. stato di ubriachezza: “ proprietà di una cosa, dietro corrispettivo
So jì nu vide chè stáce avvenazzáte”. di un prezzo.
venazze. vinaccia, insieme di bucce, vennetrice. venditrice, donna che
vinaccioli e graspi d’uva spremuta, usati vendeva gli indumenti intimi per le case,
per preparare vinelli ed altro. nella zona delle croci viveva: “Margarite
vènce. Vincere. a vennetrice” nonna dell’autore Lepore
vencetúre. Vincitori. Margherita.
venculáte. Vincolato. vennije. avv. vendette.
vendarille. s.m. vento piuttosto debole, vennúte.
ma piacevole. venduto.
vendaróle. s.m. ventaglio; oggetto per vennúte. v. anche agg. venduto; che è
farsi vento, formato di stecche di legno, stato posto in vendita e comprato.
vendejire. agg. anche s.m. ventilatore; vennúte. v. anche agg. venduto; che è
che produce ventilazione. Apparecchio stato posto in vendita e comprato.
vendelà ‘u gráne. v. ventilare il grano; vent’óre. suono del campanone
lanciare in aria i cereali o lasciarli cadere della cattedrale alle ore 16,00.
vèndele. s.f. Specie di rustico ventaglio per vent’óre. s.m. suono del campanone
ravvivare il fuoco. Supporto per candele e della cattedrale alle ore 16,00.
sim. da appendere al muro. Organo mobile, a ventaglije.
pale, del ventilatore e sim. ventaglio.
vendià. v. spargere al vento. ventarille. vento
vendúre. Ventura, sorte futura. piuttosto debole, ma piacevole.
vène. Vena, arteria. ventaróle.
vene. Vino. ventaglio.
venèlle. s.m. piccolo cortile; strada. ventáte. Raffica di vento.
strettissima senza uscita. ventecille. Brezza, venticello.
venille. Vinello. ventejire.
vènerdì. Venerdì. ventilatore.
venetrice. s.f. donna che vendeva ventelà. Ventilare.
indumenti femminili casa per casa, a ventelatorije. Raffiche di vento.
Foggia la ventelatúre. “ventilatura”, operazione
venì mène. successiva alla “pesatura” in una giornata
svenire; recedere la parla ventilata con delle pale di legno si
venì mène. v. svenire; perdere i sensi, lanciavano le fave in aria per dividere il
cadere in deliquio. Recedere la parola data: frutto dalla buccia. Vedi “pesatúre”.
venì. v. venire; recarsi nel luogo dove è, ventelatúre. s.f. ventilatura, operazione
va o sarà la persona alla quale si parla, o successiva alla “pesatura” in una giornata
vènne. Vendere. ventilata con delle pale di legno si
vennègne. s.f. vendemmia; operazione lanciavano le fave in aria per dividere il
del raccogliere l'uva, tempo della raccolta. frutto dalla buccia. Vedi “pesatúre”.
Quantità di uva raccolta e vino che se ne ventelià. spargere al vento la biada per
ottiene. separare la pula.
vennèlle. s.f. veste; abito, vestito. ventelianne. Farsi aria col ventaglio.
vennelline. s.m. gonnellino dimin. di ventelijà. Ventilare.
gonnella .Vestito lungo infantile. ventequatt’óre. s.m. suono del
vènnete. campanone della cattedrale alle ore
vendita. 20,00.

365
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
ventequatt’óre. suono del campanone da foglie, fiori e radici, per lo più
della cattedrale alle ore 20,00. coltivati negli orti.
ventià. vèrgene. antiq. s.f./m. anche agg.
spargere al vento. vergine; di persona che è in stato di verginità:
vèntre. s.f. pancia, vetre: aver male di ventre donna, uomo vergine. A Foggia venne
alla, pancia. fondato nel 1830 il conservatorio del Buon
ventrecille. s.m. ventriglio; parte dello Consiglio dal foggiano sac. Don Antonio
stomaco degli uccelli, la cui parete è Silvestri tale conservatorio venne detto
ventrecille. ventriglio; stomaco degli
anche delle vergini in omaggio alle suore
uccelli.
ventun’óre. s.m. suono del campanone Oblate che operarono dal 1869 al 1915,
della cattedrale alle ore 17,00. per accogliere tante giovane creature che
ventun’óre. suono del campanone della la sventura o il vizio aveva portato
cattedrale alle ore 17,00. sull’orlo della perdizione. Il conservatorio
vèppete. si stabilì in un edificio adiacente la
bevuta. Chiesa di S. Eligio dove vi è attualmente
vèppete. s.f. bevuta; atto del bere, ciò che ancora via delle vergini.
si beve in una volta: “ Magghije fatte na vereminde.
bbèlla vèppeta d’acqua frèscke”. nervosismo.
vèrande. Veranda. vereminde. Nervosismo.
vèrbále. Verbale. vereminde. s.m. nervosismo; stato di
verberà. agitazione, tensione nervosa.
percuotere. veretà. Verità.
verberà. v. percuotere; colpire vergále. s.m. succhiello; utensile formato
violentemente e ripetutamente allo scopo di da un corpo cilindrico di acciaio con
far vergále. trapano; succhiello.
verdecà. vèrgene. Vergine.
vendicare, apparire verde. vergenetà. Verginità.
verdecà. v. vendicare; apparire verde. vergióle. mattonella in maiolica.
vèrderáme. Verderame. vergióne. mattonelle esagonali per
verdètte. Verdetto. pavimento.
verdì. v. verdire, verdeggiare. vergióne. s.f. mattonelle esagonali per
verdì. verdeggiare. pavimento.
verdóne. Uccello verdone vergnuchele. Bernoccolo.
verdóre. vergogne. Vergogna.
l’essere verde. vergugnarse. Vergognarsi.
verdóre. locuz. l’essere verde. vergugnasse. Si vergognasse.
verdughèlle. sottoveste portata vergugnáte. Vergognato.
anticamente dalle donne. vergugnúse. Vergognoso.
verdughèlle. s.f. sottana portata verifiche. Verifica.
anticamente dalle donne. verità. Verità.
verdumáre. vèrme suletarije. Tenia.
erbaiolo. vèrme. Verme.
verdumáre. s.m. verduraio; chi coltiva vermecáne. s.f. antica malattia
alimenti vegetali costituiti da foglie, fiori e sconosciuta: “ ‘A criatúre tène ‘a
verdúre. vermecáne dacce l’aglije crúde”.
verdura. vèrmecáte. antica malattia sconosciuta.
verdúre. s.f. verdura; il verde dei campi vermecille. Vermicello;pasta bucata
e delle piante. Alimenti vegetali costituiti lunga

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
vermenáte. grosso spavento. verruchele. locusta grillo, cavalletta.
vermenáte. s.m. grosso spavento: “ Ma verruchele. s.f. locusta; denominazione
fatte pigghià na vermenáte quillu di varie specie di insetti ortotteri.
mostre”. verruchèlle. s.f. verruca dimin. di
vèrmutte. Vermut. verruca; formazione benigna
vernacule. agg. anche s.m. vernacolo; dell'epidermide, tondeggiante,
natio, paesano. Dialettale parlata circoscritta, spec. di origine virale.
caratteristica di un'area geografica. Dialetto. verrúte. s.m. persona molto agile, spina
vernále. agg. invernale; dell'inverno. Che aculeo.
avviene o si fa d'inverno. versicúle. s.m. versetto dimin. di verso;
vernále. invernale. ciascuna delle suddivisioni in frasi dei
vernáte. invernata, durata di un versúre. s.f. misura agraria di superfice, di
inverno. valore variabile, usata in alcune zone
vernáte. s.f. invernata; durata di un dell’Italia Meridionale, nel foggiano misura
inverno. 12345 mq.
vernecià. Verniciare. versúre. s.f. misura agraria di un terreno
verneciáte. verniciato. mq. 12345.
verneciatóre. verniciatore. vertediúse.
verneculanne. avv. vernacolare; parlare virtuoso.
vertediúse. agg. virtuoso; che pratica il
di vernacolo.
bene, la virtù.
vernèdì sande. s.m. venerdì santo;
vertigine. Vertigine.
quinto giorno della Settimana Santa, nel
vèrze. Cavolo verdasto.
quale si commemora la passione e morte
verzurille. propieterio
del Cristo
di terreno con poche versure.
vernèdì.
verzurille. s.m. propieterio di terreno con
venerdì.
poche versure.
vernèdì. s.m. venerdì; quinto giorno della
vesazze. s.f. bisaccia; grossa borsa floscia a
settimana civile.
due tasche, da appendere alla sella di una
vernice. Vernice.
vernigne. cavalcatura o appendere a tracolla.
melone invernale. vesazze d’u cavalle. s.f. bisaccia del cavallo,
vernigne. s.m. melone invernale; pianta sacco che contiene la biada e si appende alla
erbacea delle Cucurbitali con fusto tasta del cavallo.
strisciante, viticci all'ascella delle foglie vescecande. s.m. cataplasma; medicamento
per sostenersi, frutto a peponide con usato come empiastro per i cavalli.
polpa succosa e zuccherina. Frutto di tale vescechille. s.m. gonfio, persona malaticcia,
pianta. Popone. ragazzo obeso.
vernine. vescecóne. Uomo molto grasso.
frutta invernale. vesciche.
vernine. s.f. frutta invernale. vescica.
vernuteche. vesciche. s.f. vescica; organo cavo del
frutta che si mangia d’inverno. corpo umano o animale, destinato alla
vernuteche. s.f. frutta che si mangia vescuváte. Vescovado.
d’inverno. vèscuve. s.m. vescovo; ministro sacro che,
vèrre. nella Chiesa Cattolica, ha la piena potestà
contro. del ministero apostolico, nella predicazione
vèrre. prep. contro; indica movimento o della fede, nell'ordinamento e svolgimento del
azione diretta verso o addosso a qlcu. o culto e nel governo della comunità ecclesiale.
qlco. I vescovi a Foggia dell’ottocento a oggi sono:

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Bernardino Maria Frascolla 24.2.1856 al vetrine. s.f. infisso antistante la porta di
30.12.1869. Geremia Cosenza 3.3.1872 al casa a pianterreno.
15.3.1882. Domenico Marinangelli, 20.3. vettine. s.m.vettina; vaso da olio o vino.
1882 al 1893. Carlo Mola, 6.6.1893 al vettorije. s.m. Vittorio, Vittoria.
29.4.1909. Salvatore Bella dal 29.4.1909 al vetucce. s.m. dimin. diVito.
7.3.1921. Pietro Pomares dal 27.8.1921 al vetúlle. s.m. vezz. di Vito.
15.10.1924. Fortunato M. Farina dal veváje. Vivaio.
18.12.1924 al 20.2.1954. Giuseppe Amici vève. v. bere; inghiottire un liquido.
dal 2.1954 al 31.1.1955. Paolo Carta dal vevedevagge. s.f. vedovanza; condizione
9.3.1955 al 22.3.1962. Giuseppe Lenotti. dal di vedovo o di vedova.
28.4.1962 al 28.1.1981. Salvatore De veveróne. s.m. bevanda che si da ai
Giorgis. dal 4.4.1981 al 10.4.1987. Giuseppe cavalli fatta di acqua e farina; beverone.
Casale dal 7.5.1988 al 27.5.1999. Domenico vevetúre. s.m. recipiente di legno o di
D’ambrosio dal 24.5.1999. al 8.3.2003. zingo dove si fanno bere gli animali.
Francesco Pio Tamburrino dal 03. 08. 2003. vevúte. Bevuta.
vesetà. Visitare. vezijáte. Viziato.
vesijóne. Visione. vezijúse. Vizioso.
vesire. veziúse. Vizioso.
visiera; solecchio. vezzúse.
vesire. s.f. visiera; nelle antiche armature, pieno di grazia.
parte dell'elmo che copriva il viso. Breve vezzúse. agg. anche vezzoso; che ha molti
vesóne. Pelliccia visone. vezzi, che è dotato di bellezza e leggiadria.
vèspe. Insetto munito di pungiglione, Che piace per la sua grazia, la sua delicatezza.
motoscuter, vì. Vedi.
vestagliètte. Camice da stanza. via crucis. locuz. s.f. via Crucis; serie di
vestaglije. Vestaglia. quattordici croci ripartite in altrettante
vèste. Vestire. stazioni, normalmente affiancate da immagini
vesteccióle. Vestitino per bambina. che rappresentano i fatti della Passione di
vestetille. vestitino per bambino. Cristo e quelli immediatamente seguenti.
vestige. s.f. orma; pesta o pedata che Ogni stazione, oltre a rappresentare l'evento,
l'uomo o gli animali lasciano sul terreno simboleggia la stazione vera e propria, ossia il
vestite. Vestito. luogo e lo scenario dell'episodio avvenuto a
vestúte. Si è vestito. Gerusalemme, oppure sul Calvario o Golgota;
vèsuvije. Vesuvio. la serie, complessivamente, è in effetti una
vetamine. Vitamina. rappresentazione della Via dolorosa, la strada
vete. Vita. lungo la quale Cristo venne condotto al
vetranèlle. s.m. morbillo; malattia virale Calvario. Le stazioni possono essere collocate
dell'infanzia caratterizzata da febbre alta sulle pareti di una chiesa o di una cappella, o
e da un esantema a macchie piccole e all'esterno, in cappelline lungo una strada o
rossastre. verso un luogo di pellegrinaggio, o in gruppo
vetráte. Vetrata. isolato. La Via Crucis ha notevole importanza
vètre. Vetro. come esercizio devozionale per il
vetreiulle. s.m. vino nero ad alta cattolicesimo: il devoto medita e prega
gradazione. stazione dopo stazione. Sette episodi (I, II,
vetrejúle. s.m. largo imbuto di legno che VIII, X, XI, XII e XIV stazione) sono descritti
usavano gli acquaioli per riempire i: in uno o più Vangeli, gli altri sono legati alla
“mandegne”. tradizione. Le quattordici stazioni
vetrenóne. Vetrina grande di negozio rappresentano: 1) Cristo condannato da Pilato
vetrijóle. s.f. salsa di pommodoro al (Matteo 27:15-26; Marco 15:6-15; Luca
filetto. 23:17-25; Giovanni 18:38-40; 19:4-6); 2)

368
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Gesù caricato della croce (Giovanni 19:17); 3) vicciastoteche. donna rimbambita,
sua prima caduta sotto il peso della croce; 4) confusa, sbadata.
l'incontro di Gesù con Maria, sua madre; 5) vice vici. s.m. subborgo, a Foggia dopo la
Simone di Cirene, un passante, aiuta Gesù a distruzione di Arpi avevano al compito di
portare la croce (i Vangeli collocano questo stazioni di assistenza dei pellegrini che si
episodio all'inizio: Matteo 27:32; Marco dirigevano verso la terra santa.
15:21; Luca 23:26); 6) Veronica asciuga il vice. vici, subborgo, a Foggia dopo la
volto di Cristo; 7) seconda caduta di Cristo; 8) distruzione di Arpi avevano al compito di
sua esortazione alle donne di Gerusalemme stazioni di assistenza dei pellegrini che si
(Luca 23:27-31); 9) terza caduta; 10) Gesù dirigevano verso la terra santa.
spogliato delle vesti (Matteo 27:28); 11) vignarúle. s.m. vignaiolo; chi coltiva una
crocifissione; 12) morte di Gesù (Matteo vigna.
27:45-56; Marco 15:33-41; Luca 23:44-49; vigne. larga e bassa tavola sulla quale le
Giovanni 19:30); 13) deposizione dalla croce; pastaiole confezionano i maccheroni
14) sepoltura di Gesù (Matteo 27:57-61; caserecci.
Marco 15:42-47; Luca 23:50-56; Giovanni vigne. s.f. larga e bassa tavola sulla quale
19:38-42). le pastaiole confezionano i maccheroni
viagge. Viaggio, un carico da caserecci. Vigneto.
trasportare. vigne. Vigna.
vialóne. vigurà.
viale grande. prendere vigore.
vialóne. s.m. viale grande; via ampia e vigurà. s.m. vigore; forza vitale propria
gener. alberata in una città, in un parco e di ogni organismo vivente.
simile. vijále. Viale.
vianóve. vijalóne. Viale grande.
via, strada asfaltata. vijáte.
vianóve. s.f. via, strada asfaltata. beato.
viarèlle. piccola via, quando una persona vijáte. v. anche agg. beato; che è
torna sempre nello stesso luogo. completamente felice, beato te! beato lui!
viarèlle. s.f. piccola via. Quando una e sim., escl. di ammirazione, invidia
persona torna sempre nello stesso luogo: benevola o leggero rammarico.
“ Ha pigghiáte ‘a viarèlle ‘u signorine”. vije. Via.
viáte. vijocce. Sentiero, stradina di
beato. campagna.
viáte. v. anche agg. beato; che è vilepenzijóne.
completamente felice. Beato te! beato vilipendio.
lui! e sim., escl. di ammirazione, invidia vilepenzijóne. s.m. vilipendio; palese
benevola o leggero rammarico. disprezzo. Reato consistente nel mostrare
vicce. disprezzo per iscritto, oralmente o mediante
tacchino. altri atti materiali verso particolari beni
vicce. s.m. tacchino; grosso uccello di giuridici.
origine americana con capo e collo nudi e vilepenzóre. s.m. chi vilipende.
verrucosi, piumaggio a tinte metalliche, villa comunále. s.f. la villa comunale opera
coda erigibile a ruota nei maschi, allevato dell’achitetto Luigi Oberty, venne aperta la
per le carni.
pubblico nel maggio 1821 con boschetto
vicchije. Vecchi.
viccia stoteche. s.f. donna rimbambita, botanico, fu chiamata giardino pubblico, i
confusa, sbadata. lavori della villa comunale iniziarono nel
vicciarije. gennaio 1820 e terminati nel maggio
sporcizia, laidezza. successivo, due anni dopo, su disegno di

369
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Felice Giordano, giardiniere di vindun’óre. locuz. un’ora dopo vind’óre (
Capitanata, Luigi Oberty nel 1824 realizzò attuale ore 17,00) il campanone faceva 33
anche il colonnato di 28 colonne di ordine rintocchi.
dorico a doppia fila che colpito dai vine anneváte. s.m. vino ghiacciato.
bombardamenti aerei del 2° conflitto vine passite. s.m. vinsanto vin santo; vino
mondiale, venne ricostruito, arretrandolo di 10 aromatico, ad alta gradazione alcolica, detto
metri circa, con pietra del Gargano. la villa di vino amabile fatto con uva passa, vino
comunale opera dell’achitetto luigi oberty dolce.
vine. s.m. vino; bevanda alcolica ottenuta
venne aperta al publico nel maggio 1820 con
dalla fermentazione del mosto d'uva, per lo
boschetto e orto botanico, fu chiamata più in presenza di vinacce.
giardino publico. vine. Vieni.
villáte. s.m. villaggio; piccolo centro
abitato. Complesso edilizio dotato dei servizi vinecutte. s.f. sapa; mosto bollito ( chiamato
ville. s.f. villa; casa signorile, spesso fuori vino brulé) si usa per condire il grano cotto il
città, circondata da ampio giardino o 2 novembre, i manicaretti natalizi come;
ville. Villa. “cartellate, calzoncelli, porcelluzzi” ecc…
vincènze. s.m. Vincenzo lanza, medico vinnele. Arcolaio.
famosissimo di fama internazionale. Morì il 3 vinte vinte. mdd. sentire dicerie in giro.
aprile del 1860 a 76 anni. La città di Foggia vinte. Venti.
gli dedicò un monumento che fu realizzato vintiquatte óre. Attuale ore 20,00.
dallo scultore architetto Beniamino Cali che vintiquatte óre. locuz. attuale ore 20,00.
fu inaugurato il 22 ottobre 1871, fu sistemato vintrè óre. Attuale ore 19,00.
nel largo Gesù e Maria, divenuta poi Piazza vintrè óre. locuz. attuale ore 19,00.
Lanza. Nel 1928, per dar posto al monumento viocce. s.f. stradina; vico; stretta di
ai caduti, il monumento a Vincenzo Lanza campagna. Veste usate durante la festa di
venne traferito nella villa comunale, sant’Anna.
successivamente il monumento ai caduti è viocce. tradina; vico; stretta di campagna
stato trasferito in pazzale Italia e al posto dove veste usate durante la festa di sant’Anna.
stava una volta il busto di Vincenzo Lanza vipere. Vipera.
cioè piazza Lanza, adesso c’è il parco vippete. Bevuto, ha bevuto.
giordaniano dedicato a Umberto Giordano. virciútte. v. circondare; cingere da ogni
vinciúte. parte, chiudere tutt'intorno.
vinto; circondato. virciútte. circondato.
vinciúte. v. anche agg. vinto; sconfitto, vire. s.m. uomo viro.
superato. vire. uomo viro.
vind’óre. locuz. quattro ore dopo l’Avemaria, virgole. Virgola.
( attuale ore 16,00 ) anticamente suonava il virme ‘ngápe. Mal pensante.
campanone della cattedrale. virme. Vermi.
vind’óre. quattro ore dopo l’Avemaria, ( virne.
attuale ore 16,00) anticamente suonava il inverno.
campanone della cattedrale. virne. s.m. inverno; stagione dell'anno
vinde vinde. sentire dicerie in giro. che dura dal 22 dicembre al 21 marzo.
vinde. s.m. vento; movimento viscere. Visceri, intestini.
prevalentemente orizzontale delle masse vischije. Vischio.
d'aria. vise.
vinde scazzamurille. vento di favonio con visto.
vortice. vise. s.m. visto; “ E nutele chè
vindidóje óre. locuz. sei ore dopo t’ammucce ije t’agghije vise”.
l’Avemmaria (attuale ore 18,00). visete. Visita.

370
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
vispe. Vivace. vóce. Voce.
viste. Visto, vedere. vóche. Piastra sottile e levigata per
vistete. Vestirsi. giocare alla; “ vóche”
visuále. Visuale. vóche. pietra piatta per giocare: “o
vitamine. Vitamina. sticchije”.
vìte. Pianta dell’uva vóche. s.f. pietra piatta o barattolo di latta
vite. Vite. pieno di sabbia e schiacciato usato per il
viticchije. gioco: “o sticchije”.
pianta rampicante. vociabracáte. Voce rauca.
viticchije. s.f. pianta rampicante. vociabracáte. Voce rauca.
vitte. vogghije. v. volere; voglio: “ Tu
fascia, benda. vogghije dice na vóte e pe sèmbe
vitte. s.f. benda; striscia di tela o garza avaste…”.
per la fasciatura di ferite, fratture e vogghje.
simile. voglio.
vittorije. s.f. Vittoria. voglije. s.f. voglia; desiderio improvviso
vivere. Viveri. di cibi o bevande
viziáte. Viziato. volande. Merletto, sciabbò.
vizije. Vizio. vóle.
voccaperte. Donna che parla sempre. vuole, volo.
voccapirte. persona vóle. v. vuole: “ Quille vóle fa sckitte ‘u
che non sa tenere un segreto. buffóne”. volo.
voccapirte. Persona che non sa tenere volle. Bolle.
un segreto. volpe. Volpa.
voccapirte. s.m./f. persona che non sa voltáte. Cantonata.
tenere un segreto. voltáte. s.f. cantonata; errore, equivoco,
vocche a pappulle. prendere un abbaglio, commettere un
bocca senza denti. vomitive. Ipecacuana, pianta arbustiva
vocche a pappulle. s.f. bocca senza brasiliana delle rubiali, serviva per far
denti. vomitare.
vocche a squaquècchije. bocca larga con vonghele. Vongole.
labbra sottili e mento incavato. vonne. v. volere, vogliono: “ ‘U vonne fa
vocche a squaquècchije. s.f. bocca larga nu bbèlle paliatóne”.
con labbra sottili e mento incavato.
vopigghije. antiq. locuz. vai a prenderlo.
vocche de giarre.
bocca grande. vorije. s.f. bora; vento di est-nord-est freddo,
vocche de giarre. s.f. bocca grande. secco, violento, che scende dalle Alpi
vocche de l’aneme. vorracce. Borragine.
sterno. vorze. borsa.
vocche de l’aneme. s.m. sterno; osso vorze. s.f. borsa; contenitore di pelle,
piatto sulla linea mediana anteriore del stoffa, plastica e sim. di varia forma e
vocche. vosche. bosco.
bocca. vosche. s.m. bosco; estensione di terreno
vocche. s.f. bocca; cavità nella parte coperta di alberi, spec. di alto fusto, e di
inferiore del capo, limitata dalle labbra, arbusti selvatici.
che è sede del senso del gusto e, vótacasce. colui che svuota
nell'uomo, della parola. le casse di merce avariata.
voccole. Chioccia. vótacasce. s.m. colui che svuota le casse
voccole. s.f. chioccia; gallina che cova le di merce avariata.
votafacce. persona voltafaccia.
uova o alleva i pulcini.

371
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
votafacce. s.m. persona voltafaccia. vrascire. pedana di legno circolare di
votamazze. s.f. usare la mazza a martello circa un metro con un buco al centro
con tutte e due le mani. dove veniva posizionata: “ ‘a vrascère”
votamazze. usare la mazza a martello con si dice anche: “pèdevrascire”.
tutte e due le mani. vrascire: s.f. pedana di legno circolare
votapèsce. s.f. utensile bucherellato per con un buco al centro dove veniva
prendere il pesce o le frittelle. posizionata: “ ‘A vrascère” si dice
votapèsce. utensile bucherellato per anche: “pèdevrascire”.
prendere il pesce o le frittelle. vrazzalètte. Arnese del carretto.
votavite. vrazzáte. Bracciata; manipolo di spighe
chiavetta. di grano.
votavite. s.m. cacciavite; attrezzo, simile vrazze. s.m. braccio; ciascuno dei due arti
a uno scalpello, terminante in un tagliente superiori del corpo umano, dalla spalla alla
vóte pagene. Gira pagina. mano.
vóte. Gira, volta. vrecciáte. Rena grossa mista a chiaia.
votte. s.f. botte; recipiente in legno, di vreccióne. s.m. grossa pietra.
forma bombata, costituito da un insieme di vrecciuline. Brecciolina.
vregniucule. Bernoccolo, gonfiore.
votte. s.f. botte; recipiente in legno, di
vregogne. s.f. vergogna; turbamento e
forma bombata, costituito da un insieme di timore che si provano per azioni, pensieri o
vóve. vregogne. Vergogna.
bue. vrenedì.
vóve. s.m. bue o bove; maschio adulto venerdì.
castrato dei bovini addomesticati. vrenedì. s.m. venerdì; quinto giorno
vozze ‘nganne. s.m. gozzo; aumento della settimana civile.
eccessivo di volume della tiroide.
vozze. gozzo; cetrioli corti e malformati. vrènne. Crusca.
vráce. Brace. vrènne. s.f. crusca; bucce di semi di
vráche. s.f. brache; finimento del cavallo grano o di biada macinata separate da quasi
timone. vrescire. stomaco della
vrachètte. patta del pantalone. gallina.
vrachètte. s.f. brachetta dimin. di braca; vrescire. s.m. stomaco della gallina.
parte dei calzoni che copre lo sparato. vricce. ciottolo arrotondato del fiume,
vrachettóne. Persona di alta statura. breccia.
vrachire. vricce. Pietre.
cinto erniale. vricce. s.m. ciottolo arrotondato del
vrachire. s.m. cinto erniario, apparecchio fiume.
per contenere l'ernia.
vrice. Bambino, creatura.
vranche. giumella, quando è contenuto
vrice. s.m. bambino; l'essere umano dalla
nel cavo delle due mani tenute insieme.
nascita alla fanciullezza. Bimbo, piccino,
vranche. s.f. giumella; quanto è marmocchio.
contenuto nel cavo delle due mani tenute vrigáne. stanca di legno con cui le
insieme. pastaiole ammassano la farina.
vrásce. Brace senza fiamma. vrigáne. s.f. stanca di legno con cui le
vrascère. contenitore di lamiera circolare pastaiole ammassano la farina.
per accendere la brace, con annesso: “ ‘u vrighe. s.f. piccola tavola che serve per
vrascire, ‘u moneche e ‘u sciugapanne”. impastare la farina.
vrascère. s.m. caldano; recipiente di vriglije. Briglie.
lamiera zingata o ottone circolare per tenervi

372
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
vrignuchele. vucculóne. s.m. persona che ha la mania
bernoccolo. di grandezza.
vrignuchele. s.m. bernoccolo; piccola vucèlle. Voce bianca.
protuberanza cranica naturale o vúje. pron. pers. voi; ndica le persone a
dovuta a contusione. cui si parla, e si usa, come sogg., riferito
a più persone; nel linguaggio arcaico,
vrigóne. s.f. stanga di legno.
dialettale, commerciale o aulico, si usa
vrite. Vetri frantumati, rotti.
anche rivolgendosi a una singola persona
vrocche.
in segno di deferenza.
forchetta.
vúje. voi.
vrocche. s.f. forchetta; posata solitamente in
vuje. Vuoi.
metallo formata da un manico e da più denti
vulà. Volare.
(o rebbi), con la quale si prendono le vivande.
vuláne. Volano.
vruccáte. s.f. forchettata; quantità di cibo vularrije.
che si può prendere in una volta con la vorrei.
vrucchele de rápe. Broccoli di rape. vularrije. v. vorrei: “ ‘U vullarije fa na
vruccóne. s.f. forchetta grande. ruttúra d’osse a quillu póche e fite”.
vruccúle. s.f./m. parolacce. Broccolo; varietà vuláte. Volato.
di cavolo con fiori raccolti in vulatorije. Quando vola della roba a
vrucchele de cavele. Cavolfiore. causa del vento.
vrucchele de rápe; varietà di cavolo con fiori vulè bène. Volere bene.
raccolti in un'infiorescenza verde meno vule. Vola.
compatta di quella del cavolfiore. Grappolo vulè. Volere.
fiorale allungato del cavolo, della rapa, della vulendire. Volentieri.
verza. Persona stupida e goffa. vulgáre. Volgare.
vruscille. Rognone di pollo. vulije de geláte. Voglia di qualcosa.
vucà. Chiamare a viva voce. vulije.
vucabularije. Vocabolario. desiderio, voglia.
vucabule. Vocabolo. vulije. Desiderio, voglia.
vucabuliste. vulije. s.f. voglia; intenso desiderio,
vocabolario. levarsi la voglia di qlco., soddisfare
vucabuliste. s.m. vocabolario; opera che pienamente un desiderio. Desiderio
raccoglie i vocaboli di una lingua, improvviso di cibi o bevande particolari,
vucále. boccale di terracotta per mettere tipico delle gestanti, macchia di vario
il vino usato nella cantine. colore e natura sulla pelle del bambino
vucále. s.m. boccale di terracotta per che, secondo la credenza popolare, è
mettere il vino usato nella cantine. dovuta a una voglia non soddisfatta della
vucchèlle. madre durante la gravidanza.
boccuccia. vulijúse. Chi ha desideri.
vucchèlle. s.f. boccuccia dimin. di bocca. vulle.
vuccóne. bollore.
boccone. vulle. s.m. bollore; il bollire. Stato di
vuccóne. s.m. boccone; quantità di cibo ebollizione di un liquido.
che si mette in bocca in una sola volta. vullènde.
vucculáre. carne che pende sotto il bollente.
mento delle persone. vullènde. v. anche agg. bollente; che
vucculáre. s.f. carne che pende sotto il bolle. Caldissimo. Ardente, focoso.
mento delle persone. vullúte. Bollito.
vucculóne. persona che ha la mania di vulpe. Volpe.
grandezza. vulpe. Volpi.

373
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
vulpejóne. Volpone, astuto. vutacile de cápe. s.f. vertigine;
vulpijóne vècchije. Persona che sa il turbamento della sensibilità spaziale, con
fatto suo, astuto, scaltro. sensazione di spostamento dell'ambiente
vulpijóne. Volpone, persona astuta. circostante. Capogiro: soffrire di
vulpine. Volpino. vertigini.
vulpine. Volpino. vutacuzze.
vulundà. Volontà. voltarsi improvvisamente.
vulze. agg. bolso; detto di animale, spec. vutacuzze. locuz. voltarsi
cavallo, affetto da bolsaggine. Che respira improvvisamente.
vulze. bolso, cavallo malato da vutáje cuzze.
bolsaggine. tagliare la corda; scappare.
vumecà. s.m. vomito; espulsione del vutáje cuzze. locuz. tagliare la corda;
contenuto gastrico attraverso la bocca, scappare.
per contrazione antiperistaltica dello vutaminde de stomeche. Disturbarsi.
stomaco. vutáte. dove la
vumecaminde. strada fa una curva, voltata.
vumecáte. vutáte. s.f. dove la strada fa una curva,
vumeche. voltata.
vumechèje. vutazijóne. Votazione.
vumecúse. s.m. persona facile a vomitare vutazze. vaso di legno
quando vede cose schifiltose. cerchiato per mettere vino o salame.
vumere. Vomeri dell’aratro. vutazze. s.f. vaso di legno cerchiato per
vumetijive. s.f. pianta delle leguminose mettere vino o salame.
che provocava il vomito. vute. Volta, girare.
vumì. v. rigettare, vomitare. vutine.
vummecúse. persona facile a vomitare vutine. s.m. vento freddo di nord-est
quando vede cose schifiltose. greco; anche: “Vorije”.
vunghele. s.m. baccello di fava, pisello, vutine. vento del levante, vento di nord-
fagiolo, dette anche: “sópatavule”. est greco; anche” vorije”.
vunnèlle. vutt’e aminde. darsi da
gonna. fare, lavorando anche male.
vunnelline. vutta vutte.
gonnellino. spingi spingi.
vurijètte. Venticello, diminutivo di: “ vutta vutte. v. spingere; spingi spingi.
vorije”. vuttà.
vurracce. s.f. borraginacee; famiglia di spingere; fare l’amore.
piante delle Tubiflorali, per lo più erbacee, vuttà. v. spingere. Fare l’amore.
vurrije. v. vorrei. vuttaminde. Lo spingersi.
vurtecille. Vorticello. vuttaminde. locuz. darsi da fare,
vurze. cavallo bolso, che non prolifica. lavorando anche male.
vurze. s.m. cavallo che non prolifica. vuttáre. buttero, segno del vaiolo;
vurzille. guardiano di cavalli e bufali.
borsellino. vuttáre. bottaio.
vurzille. s.m. borsellino; portamonete. vuttáre. s.m. buttero cicatrice residua
vusche. alla pustola vaiolosa, segno del vaiolo,
con voi. vuttáte. Spinto.
vusche. locuz. con voi. vutte e camine. Lavori e vai avanti.
vutà. Voltarsi, votazione. vutte. Spingi.
vutà. votare. vuttecèlle. s.f. botticela dimin. di botte,
vutacile de cápe. capogiro. piccola botte.

374
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
vuttere. Buttero. zambaglijóne. Zabaione.
vuve. s.m. buoi. zambáne. s.f. zanzara; insetto con
vuzzacchije. Poiana calzata. corpo sottile, arti e antenne lunghi e
vuzze. s.m. cetrioli corti e malformati. filiformi,
Gonfiore. Bernoccolo. zambáne. Zanzara.
zambettáre.
individuo squallido.
zambettáre. s.m. individuo squallido.
zambitte.
sandali.
zambitte. s.m. sandalo; calzatura estiva
composta di una suola e di una tomaia a
zambogne.
cornamusa.
Z zambracche. donna
di servizio sudicia e sciatta.
zambracche. s.f. donna di servizio
sudicia e sciatta.
zambre. s.m. uomo zodico; forestiero;
zàa... montanaro.
voce per scacciare i cani. zambre. uomo zodico; forestiero;
zaà… mdd. voce per scacciare i cani. montanaro.
zacagghije. laccettino che si usa per far zambugnáre.
girare la trottola di legno detta: “ ‘u uomo che suona la cornamusa.
curle”. zambugnáre. s.m. uomo che suona la
zacagghije. s.m. laccettino che si usa cornamusa.
per far girare la trottola di legno detta: “ zampogne. s.f. cornamusa; strumento a
‘u fiato composto da un otre nel quale
curle”. zanche.
zacquáre. gamba, cianca.
zotico, cafone. zanche. s.f. cianca; gamba difettosa.
zacquáre. agg. zotico; rozzo, zandraglije. donna di male affare,
grossolano. Persona zotica. Cafone. meretrice.
zaffaráne. zandraglije. s.f. donna di male affare.
zafferano. zanghianne. camminare sul pavimento
zaffaráne. s.m. zafferano; erba delle lavato da poco: “mo ne jènne
Iridacee con foglie lineari verdi e due zanghianne”.
fiori zanghianne. s.f. camminare sul
zaffèteche. pavimento lavato da poco: “ Mo ne jènne
assai fetida. zanghianne ”.
zaffèteche. agg. fetido; che emama zannajúle. chi porta in casa
fetore, puzzolente. roba da mangiare con la zana.
zagarèlle. Nastro stretto, fettuccia. zannajúle. s.m. chi porta in casa roba
zagarèlle. s.f. nastro stretto, fettuccia. da mangiare con la zana, una cesta ovale,
zagarulláre. zanne. agg. incisivo; dente incisivo che
grossista. ha prevalente azione di taglio dei cibi.
zagarulláre. s.m. grossista; chi esercita zannire. S.m. mietitori di grano che
un commercio all'ingrosso. venivano da londano erano sporchi e
zajine. Zaino. affamati.
zajinètte. Zainetto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
zannúte. s.m. chi ha i denti incisivi ze moneche. s.m. zio monaco; nome di
grandi, detto anche: “ Castóre”. rispetto ad un monaco, uomo che si
zanzáne. S.m. sensale, mediatore, ze pèppe. vaso di terracotta su cui defecare.
paraninfo mezzano di matrimoni. ze prèvete. s.m. zio prete; nome di rispetto
zanzarire. Zanzariera. ad un sacerdote secolare uomo
zanzaveráte. s.f. salsa; condimento più o zebbacchille. nanetto della farsa,
meno denso o cremoso, preparato a spettacolo delle marionette.
zanzere. zebbacchille. s.m. nanetto della farsa.
compagno di svago. Spettacolo delle marionette.
zanzere. s.m. compagno di svago. zèbe. s.f. capra; mammifero ruminante
zanzóne. Sansone. domestico degli Ungulati, con gambe
zappáte. Zappata. zecamáne. s.f. fiore dell’acacia.
zappatóre. Zappatore. zecáre. s.m. sigaro; piccolo rotolo di foglie di
zappille. tabacco essiccate, da fumare.
popolano ignorante. zecarètte. Sigarette.
zappille. s.m. popolano ignorante. zeccà.
zappóne. attrezzo per scavare i riscuotere.
lampascioni. zeccà. v. riscuotere; ricevere, ritirare,
zappóne. s.m. attrezzo pe scavare i percepire una somma dovuta come
lampascioni. zeccazecchine. erba selvatica con
zappulle. Attrezzo per pulire sotto gli pungiglioni.
alberi. zeccazecchine. s.f. erba selvatica
zappulle. s.m. attrezzo per scavare i: essiccata con pungiglioni duri.
“Carduncille” detto anche: “Zappullètte”. zècche. s.f. zecca; acaro che si fissa sulla
zappullètte. attrezzo per scavare i: pelle di uomo o animali, da cui succhia il
“carduncille”. sangue.
zaqquáre. s.m. persona trascurata nel vestire. zecchenètte. s.m. gioco dazzardo a carte.
zaraffe. s.m. venditore ambulante zecchenijà. Giocare a carte.
imbroglione. zecchine. Soldi, moneta d’oro.
zavardáte. Insudiciato. zeccúse. persona simpatica che riesce
zavezarille. s.m. piattino della tazza del caffè. sempre a trovare le parole giuste.
zavezicchijóne. Persona alta e robusta. zeccúse. s.m. persona simpatica che
zavezigghije. s.m./f. organo genitale riesce sempre a trovare le parole
maschile. Salsiccia. zechille. s.m. personaggio tipico, Michele de
zavezolle. Erba selvatica. Tinno naque il 5-1-1900. A Foggia durante la
zavorre. Zavorra; operaio di poco festa di sant’Anna gareggiava al palio dei
capacità. maccheroni con altri personaggi, sul palco si
zazeje. s.m. pellegrinaggio; viaggio di metteva come un rè perché voleva essere
penitenza e devozione ai luoghi santi. notato, la gente li voleva bene perché non
zazije. s.f. zia; sorella del padre o della madre dava fastidio a nessuno e faceva divertire tutti,
rispetto ai nipoti. Moglie dello zio. viveva in mezzo alla strada ricevendo dai
zazzarigghije. s.m. nervosismo; stato di cittadini cibo, bevande e sigarette senza mai
agitazione, tensione nervosa. chiederle pur avendo ottenuto il ricovero
zazzarije. s.f. nervosità; eccitabilità dei nervi. nell’Ospizio di Maria Grazia Barone, preferì
Atto, parola, da persona nervosa. vivere in mezzo alla strada. Tra gli anni 45/50
nel carnevale foggia o rappresentava una delle
zazzejà. locuz. andare a zonzo a spasso, qua e
tre maschere: “ Zechille la libertà Michele de
là senza una meta. Tinno”, “Sciammi sciamme la fatica
zazzere. s.m. capelli folti. Giuseppe Tannoia”, e “Cursine la musica Ciro
zazzeróne. s.m. capelli molto folti.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
Zizzo”. Morì il 2-1-1969 quando aveva 69 zèppe. Zeppa.
anni. zeppejà. s.f. rinforzare con le zeppe.
zèè... locuz. voce per scacciare le capre. zeppejáte. Rinforzare con zeppe.
zeffunnà. v. distruggere; demolire, ridurre in zeppeláte. Rimprovero.
rovina. Ridurre in pessime zèppele. s.f. zeppola; ciambella o
zeffunnáte. s.f. indebitato; trovarsi nei guai. frittella dolce cotta anche al forno, si prepara
zeffunne. s.m. sproporzionato: “Chióve a zèppele. taralli dolci che si fanno a san
zeffunne”. Giuseppe, si fanno fritti o al forno.
zefilede. s.f. sifilide; grave malattia infettiva zeppiáte. sistemare
trasmessa con il contatto venereo dal pezzi di legno per evitare crolli.
zefóne. Sifone. zeppiáte. s.f. sistemare pezzi di legno
zefunne. Forte. per evitare crolli.
zegrenáte. Zigrinato. zeppijà. Zappare.
zejáne. Zie e zii. zèppule. Zeppola.
zejaneme. Mio zio, mia zia. zerbenotte.
zejanete. Tuo zio, tua zia. giovanotto, elegante.
zejolle. Zia. zerbenotte. s.m. giovanotto, elegante.
zèlle. s.f. tigna; affezione del cuoio zete.
capelluto, con scomparsa dei capelli. fidanzata.
zèlle. Tigna, malattia del cuoio capelluto. zete. s.f. fidanzata.
zellúse. s.m. tignoso, borioso. zetèlle.
zellúse. tignoso, borioso. zitella donna senza marito.
zemafre. Semaforo. zetèlle. s.f. zitella donna senza marito.
zemoneche. zetellóne. Signorina o giovanotto di età
nome per rispetto ad un monaco. avanzata.
zenefrà. Palchetto della tenda. zètene.
zenèfre. piccola tenda da drappo di seta pesante.
mettere ai vetri delle finestre. zètene. s.m. drappo; tessuto di lana o di
zenèfre. s.f. piccola tenda da mettere ai seta pesante, per lo più operato.
vetri delle finestre. zetille. celibe, scapolone.
zenfunije. Sinfonia. zetille. s.m. ragazzo celibe.
zengaróne. Bugiardone. zètt’azzètte. Giusto in tempo.
zengriaminde. s.f. maldicenza; vizio di fare zezenille. s.f. epiglottide, cartillaggine
discorsi malevoli sugli altri. Pettegolezzi. laringea a forma di racchetta, che chiude la
zènna zènne. avv. poco poco: “ T’agghije glottide al passaggio degli alimenti.
ditte chè mètte na zènna zènne de sále”. zezije. s.m. zio; fratello del padre o della
zènne. avv. poco; in piccola misura, madre, rispetto ai nipoti: zio paterno; zio
scarsamente: “ Purteme nu póche d’acque”. materno.
zennejèje. Fare l’occhiolino. zezzèlle. s.f. piccola mammella.
zènzaveráte. s.f. salsa; condimento più o zezzúse. agg. sozzo; sporco, lordo,
meno denso o cremoso, preparato a imbrattato. Sordido, turpe, immorale.
zenzevere. Zenzero. zi pèppe. s.m. cantaro; vaso di creta per
zepezepe. Uccello pristolone; persona defecare: “Don pèppe”.
esile e denutrita. zia moneche. s.f. e detta di Filomena
zepparille du geláte. s.m. stecchino di legno Foglietti; a Foggia fù ingiustificatamente
che è inserito nel gelato pinguino. aumentato il prezzo del pane unico alimento
zepparille. s.m. filo di paglia. dei poveri, alle ore 11,00 del 28 Aprile del
zèppe. zeppa di legno per bloccare: 1898, una piccola folla di donne scarmigliate
martello zappa ecc… e cenciose, capitanate da tale Filomena
Foglietti soprannominata “zia Moneca” che

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
agitava un cencio rosso legato ad un bastone zije fattile. mdd. quando una persona
entrarono a palazzo Dogana sede della entra in un fondo altrui e ruba del cibo quale:
Prefettura per protestare l’avvenuto aumento frutta, olive, verdura ed altro.
ingiustificato. Il Prefetto dr. Donati, zijolle. s.f. zia; sorella del padre o della
impressionato dal chiasso, scese subbito nel
madre rispetto ai nipoti. Moglie dello zio.
cortile promettendo provvedimenti urgenti ed
invocando la calma, mentre il sindaco Emilio zìlle. s.m. pidocchio; piccolo insetto
Perrone tra la folla cercava di calmare gli attero, con arti muniti di uncini e apparato
animi, ma la folla non volle ascoltare parole di zìllúse. agg. pidocchioso; pieno di
lusinga, voltò le spalle e di corsa passò ai pidocchi, pieno di debbiti.
depositi del Dazio Consumo, siti al Piano zinche. Zinco.
della Fosse, locati del palazzo Arpi, sede del zinchere. bugiardo
municipio. Furono saccheggiati i magazzini in zincherijà. Criticare con particolari,
pochi istanti, si impossessarono di sacchi di raccontare bugie.
farina e quantaltro stava all’interno dei zingare. Zingaro.
magazzini, assaltarono alcune botteghe zinghere. Zincara.
rimaste aperte, panifici, una vera sommossa, zingrijà. Criticare.
poi ud tratto si udi un grido: “Andiamo al zingrijaninde. Fare critiche.
Municio” era la voce di Filomena Foglietti, la zinnannà. mdd. asclamazione contro
folla si diresse verso il Municio in via Arpi qualcuno che si è procurato un danno, si
che si trovava dovè adesso l’attuale Museo diceva: “zinnannì zinnannà pezzefritte e
Civico. Il 78° Reggimento di Fanteria di baccalà”.
stanza a Foggia proteggeva il palazzo di Città zinne. s.m. angolo della strada: “ Si ‘u
ma la folle riuscì a rombere i ranghi. Il vuje vedé tè mètte ‘o zinne da stráde”.
capitano Bonfanti ebbe da Roma l’ordine di zinzinnà. bere a piccoli sorsi.
sparare sui rivoltanti, ma si rifiutò. Fù zinzinnà. s.m. bere a piccoli sorsi.
arrestato e degradato e fù condannato a tre zipe zipe. Ispola.
mesi di carcere a Gaeta. Il Municipio fù zippe. Passera scopatola.
distrutto mediante un incendio. La folla zippere tise. persona che cammina dritto
svuotò i magazzini Generali, distrussero i dritto.
casotti del dazio ci fù il caos totale, fu zippere tise. s.m./ f. persona che
chiamata la rivoluzione della fame. Nel cammina drito dritto.
pomeriggio dei treni speciali vennero da zippere. filo di scopa; stuzzicadenti.
Napoli cospicui di rinforzi di artiglieria e zippere. s.m. filo di scopa;
cavalleria, mentre sul calar della sera i forni stuzzicadenti.
erano stati riaccesi per dar pane agli affamati, zire. s.m. vaso di terracotta con manico.
ci furono numerosi arresti. zire. vaso di terracotta con manico.
zia zije. s.m./f. pellegrini del santuario. zirre. ira; rabbia.
ziáne. s.m./f. zio, zia. zirre. s.f. ira; moto dell'animo,
ziáneme. Mia zia; mio zio. improvviso e violento, che si rivolge
ziccamúre. gioco nel quale vengono contro qlco.
lanciate delle monete verso il muro, vince zite.
chi si avvicina di più al muro. nubile.
zicche zicche. Giusto, giusto. zite. agg. nubile; di donna non sposata:
zicche. Giusto, puntino esatta misura. ‘Ngurnatèlle éje angóre zite cumm’amma
zichere. Sigaro. zive.
zifre. s.f. cifra; segno che, da solo, o grasso d’animale.
congiunto con altri, rappresenta un zive. s.m. sego; grasso di equini, ovini e
numero spec. bovini, usato in saponeria per
zijáne. Zio e zia. zizze. mammella; seni.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
zizze. s.f. mammella; ghiandola cutanea zuccarille. s.m. zucchero semolato.
caratteristica dei mammiferi che nelle zuccarine. Zuccherino.
zocchele. pantegana; topo delle zuccarire. Zuccheriera.
chiaviche; donna senza pudore. zucchele. s.m. zoccolo; calzatura con la
zocchele. s.f. pantegana; topo delle suola di legno e tomaia per lo più a
chiaviche. Donna senza pudore. zucchere. Zucchero.
zóche de ‘mbitte. zucchulètte. antiq. s.m. sostegno di ferro
troccoli al sugo. di forma C. quadrata con due lati per le
zóche de ‘mbitte. s.m. troccoli al sugo; sponde del carretto.
pasta fatta in casa con la chitarra dei zucculatúre. zoccolatura.
zóche. antiq. s.f. fune; organo flessibile, zucculècchije. Ragazza sfacciata.
allungato, resistente alla trazione, zucculijèje. s.f. donna che si comporta in
costituito da più fili vegetali o di fibre procace e provocante.
artificiali, riuniti fra loro in avvolgimenti zúche ck’a carne. s.m. sugo con la carne.
zúche finde. s.m. ragù senza carne; in uso
diversi. Corda.
durante la settimana santa.
zóche d’u trajine. s.f. corda per legare le zúche. s.m. sugo; condimento preparato
botti o le balle di paglia al carretto. con olio, burro, pomodoro, cipolla, erbe
zomba macchije. zuchille. s.m. sugo di pommodori con
uccello pettirosso. olio, aglio.
zomba macchije. s.m. pettirosso; zuculèlle. s.f. cordicella dim. di corda.
piccolo e vivace uccello buon cantore, con zuculille. Spago.
zombafusse. pantalone zucúse.
lungo al di sopra della caviglia. succoso.
zombafusse. s.m. nomignolo di ragazzo zucúse. agg. succoso; che è pieno di
che salta le buche. succo. Sugoso.
zombe ‘u córe da ‘mbitte. Grande zuffretille. s.m. uccelli o funghi fritti in
emozione. padella.
zombe. Salta. zuffretille. uccelli o funghi fritti in
zozzere. s.f. lordezza; donna sporca, padella.
porcizia, immoralità. zuffunnà. Nascondere.
zuarre. locuz. alla zuava; alla maniera zuffunnáte. Chi e pieno di debiti.
degli zuavi. Pantaloni alla zuava, corti, zulfanille.
zucà. v. succhiare; succhiare; attrarre fiammifero.
nella propria bocca un liquido zulfanille. s.m. fiammifero; bastoncino di
aspirandolo con le legno o stelo di carta o cotone imbevuto
zucagnostre. s.m. studenti delle scuole zulfe. s.m. zolfo; elemento chimico,
superiori esclusi quelli dell’industriale metalloide giallo, diffusissimo in natura nei
che venivano chiamati: “ciaccafirre”. zumbà. v. saltare; sollevarsi di slancio
zucamèle. s.f. fiore bianchi dell’acacia da terra rimanendo per un attimo con
che venivano mangiati dai ragazzi. zumbafusse. pantalone lungo sopra le
zucáre. s.m. funaio; chi fabbrica o vende caviglie; chi cambia spesso attività
funi. lavorativa.
zecáre. s.m. sigaro zumbamacchije. Uccello pettirosso.
zucarille. Sughetto. zumbáte. s.f./m. duello tra malviventi
zucarille. zucchero semolato. col coltello. Saltare.
zucaróle. s.m. poppatoio; strumento per zumbáte. saltare; duello tra malviventi
succhiare il latte dal seno di una donna. col coltello.
zucasanghe. s.f. mignatta; sanguisuga.
Usuraio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne
zumbe. zuppe. agg. zoppo; che è infermo alle
salto. gambe o ai piedi e non può camminare con
zumbe. s.m. salto; atto del saltare. zúppe. s.m. zuppa; minestra in brodo (di
Movimento per cui il corpo, abbassato sulle carne, pesce, legumi o verdure) spesso
zumbellà. Saltare. zúppe. Zuppa di latte o altro.
zumbille. zupperèlle. Zuppiera piccola.
caffe. zuppetèlle. s.f. piccola zuppa;
zumbille. s.m. caffè; sostanza aromatica apropiazione di roba altrui.
ottenuta per torrefazione e zuppire. s.f. zuppiera; recipiente con
zumbitte. coperchio, nel quale si porta in tavola la
saltello. zurille. s.m. piccolo cane bastardo.
zumbitte. s.m. saltello; piccolo salto. zurle. s.f. grande esultanza; allegria.
zumulà. accumulare. zurlerà. s.f. ballare. Cavallo inferocito.
zumulà. Accumulare. zurominece. Suonatori ambulanti.
zunà. zurre. s.m. montone delle capre e della
fasciare. pecora. Persona zotica.
zunà. v. fasciare; avvolgere in una o più zurróne. s.m. persona forte, ma irruente.
fasce. Bendare. zuzuvèle. s.m. baccano; grande
zuppa zuppe. confusione.
persona bagnata di acqua o sudore. zuzzarije. S.m. sporco.
zuppa zuppe. persona bagnata di acqua o zuzze. s.f. sporco
sudore. zuzzime. s.m. sporco.
zuppà. Sbattere contro un ostacolo. zezzúse. s.m. sudicione; persona non pulita.
zupparèlle. Chi manifesta una sensualità volgare | Persona
zoppa. disonesta. Sporcaccione.
zupparèlle. zezzóse. S.f. sudiciona donna sporca.
zoppa.
zupparèlle. Donna che va zoppa.
zuppe.
zoppo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

BIBLIOGRAFIA DELL’AUTORE

Stella, F. (1991). Acquasále e Mesèrije. Foggia.


Stella, F. (1992). ‘Mbrugghije e Fedanzamènde. Foggia.
Stella, F. (1993). Ciamaruchèlle e Pezzefritte. Foggia.
Stella, F. (1994). Chi ‘i tène ne se n’addóne. Foggia.
Stella, F. (1995). ‘U spicchiètte. Foggia.
Stella, F. (1996). ‘Ndè crúce… Foggia.
Stella, F. (1997). Natale al borgo, con autori vari. Foggia.
Stella, F. (1999). Spigolando… con autori vari. Foggia.
Stella, F. (2000). ‘A radice d’i crúce. Foggia: Grafica Augelli.
Stella, F. (2002). Verneculanne ck’i crucise. vol.1- Foggia: Santigliano.
Stella, F. (2003). Atturne ‘o cappellóne… vol.2-Foggia: Santigliano. 1^,2^. Edizione.
Stella, F. (2004/5). Gli antichi mestieri. Foggia: CD-R- I.P.S.I.A.“A. Pacinotti”.
Stella, F. (2006.) ‘Ndo cόre d’i crúce… vol.3-Foggia: Grafiche 2000. 1^ 2^ 3^. Edizione.
Stella, F. (2006/7). Storia e tradizione nel territorio foggiano. Foggia: CD-R- I.P.S.I.A.“A.Pacinotti”.
Stella, F. (2007). D’a paróle ‘o sègne. Foggia.
Stella, F. (2008). Fine chè adduvine acále… Foggia: Grafiche 2000. 1^ 2^ 3^. Edizione.
Stella, F. (2009). ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne. Foggia:

381
F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

INDICE

BIOGRAFIA
Felice Stella crocese verace, nasce a Foggia il 03/03/1951 in via
sant’Antonio n. 20/22, i primi due pianterreni adiacenti, alla chiesa di
sant’Anna, zona Croci, nel cuore della vecchia Foggia. Figlio di Mario e
Teresa Padalino. Ora abita nella zona croci, non sì e mai spostato dal borgo.
Capo Sezione Operativo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Uno dei
cinque fondatori dell’Università del Crocese. Unico esperto di grammatica
del vernacolo a Foggia, dal 1998 al 2004 ha insegnato: grammatica del

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

vernacolo, paremiologia, lessicologia in uso e in disuso, indovinelli,


gastronomia, poesia, teatro popolare, arte e mestieri, presso l'Università del
Crocese sito presso la sesta circoscrizione “Borgo Croci”. Esperto
dialettologo, lessicografo, scrittore, commediografo, traduttore, poeta,
regista e attore teatrale. Scrive la prima poesia a Roma all’età di diciotto
anni intitolata: “ ‘U uagliunastre ”, che gli fa vincere il primo premio di
poesie in Vernacolo e lingua “Natale al borgo” seguito da altri trofei negli
anni successivi. Nel 2002/3 fa parte della commissione indetta dal comune
di Foggia per il 3° concorso “Foggia in teatro”. Nel 2004 insegna presso la
Fenacom 50 & Più. Docente di tradizioni popolari con l’incarico di esperto
presso I.P.S.I.A. “A. PACINOTTI” di Foggia. Referente dei nei laureandi
per le tesi di laurea sulle tradizioni popolari foggiane, Facoltà di Lettere e
Filosofia “Università di Bari e Foggia”. Scrittore di 1000 indovinelli e 4000
tra detti e proverbi foggiani, scrive articoli per dei giornali locali. Autore di
commedie in vernacolo foggiano come: “ Acquasále e Mesèrije ” nel 1991.
“ ‘Mbrugghije e Fedanzamènte ” nel 1992. “ Ciamaruchèlle e Pezzefritte ”
nel 1993. “ Chi ‘i tène ne se n’addóne ” nel 1994. “ ‘U spicchiètte ” nel
1995. “ ‘Ndè crúce ” nel 1996. Scrittore di libri intitolati: “ Natale al borgo
” nel 1997 con autori vari. “ Spigolando…” nel 1999 con autori vari. “ ‘A
radice d’i crúce ” nel 2000. “ Verneculanne ck’i crucise ” nel 2002. “
Atturne ‘o cappellóne…” nel 2003 due edizioni. “ Gli antichi mestieri ” CD-
R nel 2004/5. “ ‘Ndo cόre d’i crúce…” nel 2006 tre edizioni. “ Storia e
tradizioni nel territorio foggiano ”, CD-R nel 2006/7. “ D’a paróle ‘o sègne
”. nel 2007. “ Fine chè ‘nduvine acále…”. Nel 2008 tre edizioni. “ ‘U
grusse dizionarije d’a linghe fuggeáne ”. Queste ultime citazioni sono
depositate presso le seguenti Biblioteche di Foggia: Provincia, Museo
Civico, Archivio di Stato, Università degli Studi. Università del Crocese,
Carcere Giudiziario. Biblioteche Nazionali di Roma, Firenze e Palermo.

Ing. Bruno Giuva


€. 20,00

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