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(Aristotele 384a.C.-322a.C.

LA LOGICA
Nella classificazione aristotelica delle scienze non trova posto la logica, poiché essa ha per oggetto la forma
comune di tutte le scienze. La logica è chiamata da Aristotele “analitica” (metodo di risoluzione del
ragionamento nei suoi elementi costitutivi). Aristotele utilizza anche il termine “Organon” per denominare
l’insieme degli scritti aristotelici relativi all’argomento. Il titolo Organon (significa ‘strumento’) servirebbe a
sottolineare la funzione propedeutica della logica, intesa come strumento di cui si avvalgono tutte le
scienze.

Logica e metafisica
Lo sviluppo della logica aristotelica va pensato contemporaneamente al precisarsi delle sue dottrine
metafisiche. Per Aristotele, tra le forme del pensiero e le forme della realtà esiste un rapporto necessario: in
questo rapporto non si fonda solo la verità delle forme del pensiero (realismo gnoseologico), ma anche la
precedenza ideale della metafisica rispetto alla logica.

I concetti
La logica nell’ Organon si divide in:

 Logica di concetto
 Logica di proposizione
 Logica di ragionamento

Secondo Aristotele gli oggetti del nostro discorso sono i concetti e sono classificati in un rapporto di genere e
specie. Le caratteristiche logiche dei concetti sono:

1. Relative al rapporto quantitativo che vi è tra esse per cui sono in un rapporto di inclusione tra loro e
si dividono in:
 Genere = ad esempio: poligono è genere rispetto a quadrilatero che è genere di quadrato.
 Specie = ad esempio: quadrilatero è specie rispetto a poligono, quadrato è specie rispetto a
quadrilatero.
2. Relative alle caratteristiche da cui ciascun concetto risulta definito. Pertanto ogni concetto possiede:
 Estensione = ad esempio: rispetto al concetto di uomo, l’estensione è data da tutti gli uomini di tutti
i luoghi e i tempi.
 Comprensione = insieme di proprietà che caratterizzano il concetto.

Estensione e comprensione sono tra loro inversamente proporzionali. Vi sono due tipi di sostanze:

 La sostanza prima = è la sostanza in senso proprio, ad esempio “questo uomo”.


 Le sostanze seconde = sono le specie e il genere entro cui rientrano le sostanze prime.

Vi sono poi i “generi sommi”, ovvero concetti che presentano il massimo di estensione e il minimo di
comprensione.

Le proposizioni
Le proposizioni sono le frasi che costituiscono asserzioni. In sintesi è un’espressione verbale dell’attività del
pensiero consistente nell’affermare o negare l’unione tra un soggetto e un predicato. Le proposizioni
vengono classificate secondo la quantità e la qualità. Secondo la quantità si possono avere bgiudizi
universali (il soggetto è universale) o particolari (il soggetto è particolare). Secondo la qualità possono
essere affermativi o negativi.

Come risulta dal quadrato vi sono dei rapporti che si notano tra le varie
proposizioni. Questi rapporti possono essere:

CONTRARI: opposizione tra universale affermativa e negativa


(A e E); possono essere entrambe false ma non entrambe
vere.
CONTRADDITTORI:opposizione tra universale affermativa e la
particolare negativa (A e E) e particolare negativa o affermativa (I e
O); sono una vera e l’altra falsa.
SUB-CONTRARI: opposizione tra la particolare affermativa e la
particolare negativa (I e O); possono essere entrambe vere ma non entrambe false.
SUB-ALTERNE : è la relazione tra l’universale affermativa e la particolare affermativa (A e I) e tra
l’universale negativa e la particolare negativa (E e O).
Da ciò, Aristotele elabora i due teoremi fondamentali della verità. Il primo è che la verità è nel pensiero,
non nell’essere. Il secondo è che la misura della verità è l’essere, non il pensiero. E’ dunque innegabile
che anche secondo Aristotele esista una serie di rimandi necessari. Si può dire che il linguaggio è per lo
Stagirita convenzionale nel suo dizionario, non nella sua sintassi.

Il sillogismo
Dopo le proposizioni vi è il sillogismo che è precisamente il ragionamento per eccellenza. Il sillogismo nasce
quando si congiungono tra loro proposizioni secondo precisi nessi in modo da ottenere un effetto di
consequenzialità.

PREMESSA MAGGIORE = ogni animale (termine medio) è mortale (termine maggiore)

PREMESSA MINORE = ogni uomo (termine minore) è animale (termine medio)

CONCLUSIONE = ogni uomo (termine minore) è mortale (termine maggiore)


Lo scopo del sillogismo è dimostrare che il termine maggiore e quello minore sono necessariamente uniti da
un termine medio.

Il problema delle premesse


Aristotele sostiene che un sillogismo, se parte con premesse false non è vero, ossia ha una logica sillogistica
giusta ma la sua conclusione sarà falsa. Il sillogismo scientifico è un sillogismo non formalmente corretto,
ma fondato su premesse vere. Le premesse vere sono gli assiomi, quelle verità evidenti in modo intuitivo;
l’assioma per eccellenza è costituito dal principio di non-contraddizione che fa riferimento a altri due
principi:

 Principio di identità: secondo cui ogni cosa è uguale a sé stessa (A=A)


 Principio del terzo escluso: secondo cui tra due opposti contradditori non c’è via di mezzo.

Accanto a questi ci sono i principi propri alle singole scienze; questi sono offerti da una lista di definizioni che
enunciano l’essenza di ciò di cui si sta parlando. Le categorie sono per Aristotele indefinibili; grazie
all’induzione, lo Stagirita ricava, attraverso il particolare, l’universale. A questo punto risulta evidente che
per Aristotele la scienza si configura come un sapere delle essenze fondato su di un atto di intuizione
intellettuale che opera a contatto con l’esperienza.

La dialettica
Secondo Aristotele la dialettica si identifica con il procedimento razionale non dimostrativo. Dialettico, ad
esempio, è il sillogismo che invece di partire con premesse vere, come fa quello scientifico o dimostrativo,
parte da premesse probabili, ossia da premesse che, pur non essendo auto evidenti come gli assiomi,
sembrano “accettabili a tutti, oppure alla grande maggioranza, o a quelli oltremodo noti e illustri”.

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