L’orecchio esterno, composto dal padiglione e dal meato acustico esterno, rappresenta una doppia entità
funzionale ed estetica. Quest’organo dall’architettura complessa interviene infatti nella localizzazione e
nella trasmissione dell’onda sonora e partecipa all’amplificazione di alcune frequenze. Inoltre, esso
possiede una posizione strategica nell’estetica e nell’armonia del volto e occupa, per questo motivo, un
ruolo importante nel campo della chirurgia riparatrice. La buona conoscenza della sua anatomia è
indispensabile anche per qualsiasi chirurgia dell’orecchio medio. I rapporti che contrae anche con la cassa
del timpano, la meninge temporale, l’articolazione temporomandibolare e la parotide fanno sì che
l’orecchio esterno sia coinvolto in campi molto vari come la chirurgia otologica, oncologica, riparatrice o
anche in alcuni accessi oto-neuro-chirurgici. Infine, ci è sembrato interessante poter paragonare la
morfologia e la fisiologia di quest’organo nei vari ordini animali per ipotizzare dei meccanismi filogenetici
che hanno condotto allo stato umano della struttura del padiglione.
© 2008 Elsevier Masson SAS. Tutti i diritti riservati.
Parole chiave: Orecchio esterno; Padiglione; Meato acustico esterno; Anatomia dell’orecchio esterno;
Morfometria dell’orecchio
Struttura dell’articolo
¶ Introduzione 1
¶ Anatomia del padiglione 1
Faccia laterale 2
Faccia mediale 2
Rivestimento cutaneo 2 1 3
Scheletro cartilagineo 2
Sistema muscololegamentoso 2 4
5
¶ Anatomia del meato acustico esterno 3 2
Dimensioni 3
Morfologia 3
Porzione fibrocartilaginea 4
Porzione ossea 4 6
Rivestimento 5
¶ Vascolarizzazione dell’orecchio esterno 5
Arterie 5 Figura 1. Situazione generale dell’orecchio esterno, vista frontale.
Vene 5 1. Padiglione; 2. meato acustico esterno; 3. atrio e recesso epitimpanico;
Linfatici 6 4. coclea; 5. meato acustico interno; 6. tuba uditiva.
¶ Innervazione dell’orecchio esterno 6
¶ Variazioni anatomiche 6 dell’orecchio medio, al quale è opportuno aggiungere l’impor-
Variabilità e applicazioni cliniche 6
tanza nell’estetica cefalica. Esso corrisponde al primo organo
Morfometria 7
acustico, situato al di fuori dell’orecchio medio e dell’orecchio
interno (Fig. 1).
¶ Fisiologia acustica dell’orecchio esterno 7
¶ Anatomia comparata dell’orecchio esterno 8
■ Anatomia del padiglione
Il padiglione auricolare (pinna) è un organo pari, situato
■ Introduzione dietro all’articolazione temporomandibolare e alla regione
parotidea, anteriormente alla mastoide, al di sotto della regione
L’orecchio esterno, composto dal padiglione e dal meato temporale.
acustico esterno, è dotato di varie funzioni: amplificazione e Vi si descrive una faccia laterale, un bordo libero e una faccia
localizzazione spaziale dell’onda sonora e ruolo di protezione mediale.
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Doccia cartilaginea B
È in continuità lateralmente con la cartilagine del trago e
Figura 7.
medialmente con la doccia dell’osso timpanico. Si riscontrano
A. Sezione trasversale del meato acustico esterno.
sulla sua faccia anteriore alcune incisure, generalmente in
B. Sezione coronale del meato acustico esterno. 1. Conca; 2. trago;
numero di due, le incisure di Duverney o di Santorini (incisurae
3. incisure cartilaginee del meato acustico (Duverney, Santorini);
cartilaginis meatus acoustici), piene di tessuto fibroso e che
4. condilo mandibolare; 5. meato acustico esterno; 6. cassa del timpano;
aumentano la flessibilità del condotto. Esiste, sulla sua faccia
7. seno laterale; 8. prolungamento parotideo; 9. nervo facciale (terza
posteriore, una soluzione di continuo che la separa dalla conca,
porzione); 10. pars cupularis (muro della loggetta).
l’incisura terminalis descritta da Schwalbe (Fig. 7A).
4 Otorinolaringoiatria
Anatomia dell’orecchio esterno ¶ I – 20-010-A-10
esterno
Arterie Vene
Numerosi studi morfologici, tramite iniezioni in cadaveri, o Il drenaggio venoso dell’orecchio esterno si realizza attraverso
angiografici, realizzati recentemente nello studio dei lembi due reti principali: una rete anteriore che drena nella vena
periauricolari, hanno precisato l’anatomia vascolare dell’orec- temporale superficiale e quindi nella vena giugulare esterna; una
chio esterno [6-8]. rete posteriore, che drena attraverso le vene auricolare posteriore
La rete arteriosa è di origine carotidea esterna. Si possono e occipitale superficiale nella rete giugulare esterna e nei seni
descrivere due assi vascolari (Fig. 8A e B): venosi intracranici attraverso la vena emissaria mastoidea.
• una rete anteriore, proveniente dall’arteria temporale Il drenaggio del condotto osseo segue questi due assi e quello
superficiale (ATS). L’arteria auricolare, ramo dell’ATS, della vena mascellare interna.
Figura 8.
A. Rete arteriosa del padiglione dell’orecchio, vista
laterale. 1. Arteria temporale superficiale (ATS);
2. arteria auricolare posteriore; 3. branca auricolare
dell’ATS; 4. rami perforanti; 5. muscolo digastrico;
6. angolo mandibolare.
3 B. Rete arteriosa del padiglione, vista posteriore.
3
1. Muscolo auricolare posteriore; 2. arteria aurico-
lare posteriore; 3. rami perforanti.
3
1
2 1 3
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2
A B
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Linfatici • il ramo auricolare del nervo vago (ramo della fossa giugulare),
che penetra nell’acquedotto del facciale attraverso l’ostium
La conoscenza del drenaggio linfatico dell’orecchio esterno introitus, si anastomizza temporaneamente al VII, fuoriesce
assume la sua piena importanza nella chirurgia oncologica del nello spazio retrostiloidale attraverso il canaliculus mastoi-
padiglione. Questo riguarda il padiglione e la porzione cartila- deus, si anastomizza alla branca auricolare posteriore del
ginea del condotto. Si effettua attraverso tre vie di drenaggio: facciale e si distribuisce alla faccia posteriore del padiglione e
• una via anteriore, che drena il terzo anteriore dell’elice, il del meato acustico esterno [9].
trago e la parte anteriore e superiore del condotto uditivo, a In alcuni soggetti anche il nervo glossofaringeo partecipa a
livello del gruppo linfonodale preauricolare o pretragico; questa innervazione attraverso un’anastomosi con il nervo
• una via posteriore, che drena l’antelice e il lobulo nonché intermedio.
una parte della conca. I collettori linfatici presentano una L’innervazione motoria è, dal canto suo, affidata al nervo
prima stazione linfonodale mastoidea al di sopra dell’inser- facciale.
zione del muscolo sternocleidomastoideo;
• una via inferiore, che assicura il drenaggio della conca, della
maggior parte dell’elice e della parete inferiore del condotto.
Le stazioni si trovano a livello dei linfonodi parotidei e
■ Variazioni anatomiche
laterali profondi del collo.
Variabilità e applicazioni cliniche
Il confine esistente tra anatomia normale e patologica del
padiglione auricolare è estremamente sfumato e risponde
“ Da ricordare essenzialmente a criteri estetici che variano in funzione delle
diverse civiltà.
La grande variabilità dei rilievi e degli angoli dell’orecchio
Le modalità del drenaggio linfatico dell’orecchio esterno esterno è stata così sfruttata da Alphonse Bertillon, fondatore
impongono spesso anche una parotidectomia in dell’antropometria giudiziaria, che ha utilizzato i punti aurico-
occasione di uno svuotamento linfonodale per neoplasia. lari come sistema di identificazione criminale prima di scoprire
l’uso delle impronte digitali. Caduti in disuso, i lavori di
Bertillon sono nuovamente sfruttati in criminologia, in partico-
lare oltre Atlantico, attraverso la disciplina dell’«otomorfologia»
o earology [10].
■ Innervazione dell’orecchio Numerosi studi antropometrici sono stati realizzati in questi
ultimi anni e permettono di definire alcuni criteri di «norma-
esterno lità» estetica.
L’innervazione sensitiva complessa dell’orecchio esterno è Al limite della variazione anatomica, si possono descrivere in
realizzata da quattro nervi (Fig. 9): alcune persone una piccola escrescenza cartilaginea del margine
libero dell’elice, il tuberculum auriculae, ritrovata in molte
• il nervo intermedio di Wrisberg, che riunisce le fibre sensitive
scimmie, descritta da Charles Darwin a partire dalle opere dello
della zona di Ramsey-Hunt, che include la conca, la parte
scultore Woolmer [11].
anteriore dell’antelice, la radice dell’elice, la fossetta triango-
Può esistere un vero trago accessorio, situato davanti al trago
lare, le facce posteriore e inferiore del meato acustico esterno
o alla radice dell’elice, senza associazione patologica, nello
e del timpano. Un’eruzione vescicolare di questa zona nel
0,15%-1,2% dei casi [12].
corso di una paralisi facciale periferica orienta verso l’origine
Si può riscontrare in alcune persone una piega diagonale a
zosteriana di quest’ultima;
livello del lobulo (Fig. 10). Frank ha ipotizzato fin dal
• il nervo auricolotemporale, ramo del nervo mandibolare, che 1943 l’associazione tra la diagonal earlobe crease e una coronaro-
innerva il trago, la porzione ascendente dell’elice, la faccia patia, che diversi studi arteriografici hanno in seguito
anteriore del meato acustico esterno e del timpano; confermato [13-15].
• il ramo posteriore del nervo grande auricolare, proveniente Sempre a proposito del lobulo, si possono distinguere due
dalle radici C2 e C3 del plesso cervicale superficiale; esso forme normali, una pendula e l’altra fissa, la cui trasmissione
innerva il lobulo, il terzo posteriore del padiglione nella segue un’ereditarietà di tipo mendeliano (Fig. 11).
faccia esterna nonché tutta la faccia mediale;
6 Otorinolaringoiatria
Anatomia dell’orecchio esterno ¶ I – 20-010-A-10
Morfometria 2
3
La conoscenza di un’anatomia «normale» del padiglione trova
il suo interesse soprattutto nella gestione delle sindromi
malformative e delle orecchie a sventola e nella chirurgia
A
riparatrice del padiglione.
La valutazione estetica del padiglione, già iniziata da Leo- 10-20
nardo da Vinci a proposito dei canoni estetici, è classicamente °
realizzata con la valutazione di tre angoli (Fig. 12A):
• l’angolo cefaloconcale, formato dal piano della conca e dal
piano temporomastoideo, di un valore vicino a 80° e la cui 33%
apertura può essere il risultato di un’ipertrofia della conca e,
per alcuni, addirittura di un’inserzione più prossimale del
muscolo auricolare posteriore [16];
• l’angolo cefaloauricolare, definito dall’angolo formato dal
piano dello scapha e dal piano temporale, generalmente
compreso tra 25° e 40°;
• l’angolo scafoconcale, formato dai piani della conca e dello 44%
scapha, di un valore vicino a 100° e la cui apertura traduce
generalmente un difetto di plicatura dell’elice. 23% 35°
Nel piano sagittale l’asse maggiore del padiglione è obliquo in
alto e all’indietro, formando con la verticale un angolo di circa
10-20° (Fig. 12B); la verticale che passa attraverso il trago si
proietta a metà del collo [17].
L’estremità del lobulo si proietta su un’orizzontale che passa
per l’ala del naso. Il punto più superiore dell’elice si proietta, dal
B
canto suo, all’altezza del sopracciglio (Fig. 13).
In un piano frontale l’asse del padiglione forma con la Figura 12.
verticale un angolo di circa 20°. A. Misure cefalometriche del padiglione. 1. Angolo cefaloauricolare;
L’analisi degli studi morfometrici recenti [12, 18, 19], realizzati 2. angolo cefaloconcale; 3. angolo scafoconcale.
su popolazioni di età e di etnie varie, permette di definire B. Proporzioni del padiglione.
alcune dimensioni normali del padiglione.
L’altezza media del padiglione è di 58 mm per le donne e di Nel bambino la larghezza definitiva del padiglione e la
62 mm per gli uomini, mentre la larghezza media è rispettiva- profondità della conca sono acquisite tra i 6 e i 7 anni. Si deve
mente di 34 e di 36 mm. attendere l’età di 12-13 anni per raggiungere l’altezza
L’altezza del lobulo è in media di 20 mm, leggermente definitiva [20-22].
maggiore nell’uomo che nella donna; questa altezza varia in
funzione del tipo del lobulo, pendulo o fisso.
Spesso è presente un’asimmetria tra i due padiglioni di uno ■ Fisiologia acustica dell’orecchio
stesso individuo, ma questa non supera il 5% di differenza. esterno
Le funzioni di amplificazione e di localizzazione dell’orecchio
esterno sono state dimostrate fin dagli anni Sessanta, in
particolare con i lavori di Bekesy.
L’amplificazione varia in funzione dell’angolo di incidenza
“ Da ricordare (azimut) e della frequenza dell’onda sonora. Nell’uomo l’ampli-
ficazione è massima, di circa 20 dB, per un azimut di 45°
rispetto al piano sagittale e per frequenze comprese tra 2 000 e
I principali elementi malformativi responsabili del quadro 3 000 Hz.
delle orecchie a sventola sono: Si comprendono, in base a ciò, le ripercussioni di una
• l’apertura dell’angolo cefaloconcale; patologia dell’orecchio esterno sulle soglie uditive: un tappo di
• l’ipertrofia della conca; cerume o un collasso del condotto uditivo esterno indotto dalla
• il difetto di plicatura dell’antelice. pressione della cuffia nel corso dell’esame audiometrico possono
quindi produrre un artefatto tipo una sordità di trasmissione.
Otorinolaringoiatria 7
I – 20-010-A-10 ¶ Anatomia dell’orecchio esterno
20° 10°
Figura 13. Anatomia artistica del padiglione. Secondo Andrew Loomis, modificato.
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Anatomia dell’orecchio esterno ¶ I – 20-010-A-10
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Ogni riferimento a questo articolo deve portare la menzione: Delas B., Dehesdin D. Anatomia dell’orecchio esterno. EMC (Elsevier Masson SAS, Paris),
Otorinolaringoiatria, 20-010-A-10, 2008.
Disponibile su www.em-consulte.com/it
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