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¶ I – 20-010-A-10

Anatomia dell’orecchio esterno


B. Delas, D. Dehesdin

L’orecchio esterno, composto dal padiglione e dal meato acustico esterno, rappresenta una doppia entità
funzionale ed estetica. Quest’organo dall’architettura complessa interviene infatti nella localizzazione e
nella trasmissione dell’onda sonora e partecipa all’amplificazione di alcune frequenze. Inoltre, esso
possiede una posizione strategica nell’estetica e nell’armonia del volto e occupa, per questo motivo, un
ruolo importante nel campo della chirurgia riparatrice. La buona conoscenza della sua anatomia è
indispensabile anche per qualsiasi chirurgia dell’orecchio medio. I rapporti che contrae anche con la cassa
del timpano, la meninge temporale, l’articolazione temporomandibolare e la parotide fanno sì che
l’orecchio esterno sia coinvolto in campi molto vari come la chirurgia otologica, oncologica, riparatrice o
anche in alcuni accessi oto-neuro-chirurgici. Infine, ci è sembrato interessante poter paragonare la
morfologia e la fisiologia di quest’organo nei vari ordini animali per ipotizzare dei meccanismi filogenetici
che hanno condotto allo stato umano della struttura del padiglione.
© 2008 Elsevier Masson SAS. Tutti i diritti riservati.

Parole chiave: Orecchio esterno; Padiglione; Meato acustico esterno; Anatomia dell’orecchio esterno;
Morfometria dell’orecchio

Struttura dell’articolo

¶ Introduzione 1
¶ Anatomia del padiglione 1
Faccia laterale 2
Faccia mediale 2
Rivestimento cutaneo 2 1 3
Scheletro cartilagineo 2
Sistema muscololegamentoso 2 4
5
¶ Anatomia del meato acustico esterno 3 2
Dimensioni 3
Morfologia 3
Porzione fibrocartilaginea 4
Porzione ossea 4 6
Rivestimento 5
¶ Vascolarizzazione dell’orecchio esterno 5
Arterie 5 Figura 1. Situazione generale dell’orecchio esterno, vista frontale.
Vene 5 1. Padiglione; 2. meato acustico esterno; 3. atrio e recesso epitimpanico;
Linfatici 6 4. coclea; 5. meato acustico interno; 6. tuba uditiva.
¶ Innervazione dell’orecchio esterno 6
¶ Variazioni anatomiche 6 dell’orecchio medio, al quale è opportuno aggiungere l’impor-
Variabilità e applicazioni cliniche 6
tanza nell’estetica cefalica. Esso corrisponde al primo organo
Morfometria 7
acustico, situato al di fuori dell’orecchio medio e dell’orecchio
interno (Fig. 1).
¶ Fisiologia acustica dell’orecchio esterno 7
¶ Anatomia comparata dell’orecchio esterno 8
■ Anatomia del padiglione
Il padiglione auricolare (pinna) è un organo pari, situato
■ Introduzione dietro all’articolazione temporomandibolare e alla regione
parotidea, anteriormente alla mastoide, al di sotto della regione
L’orecchio esterno, composto dal padiglione e dal meato temporale.
acustico esterno, è dotato di varie funzioni: amplificazione e Vi si descrive una faccia laterale, un bordo libero e una faccia
localizzazione spaziale dell’onda sonora e ruolo di protezione mediale.

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I – 20-010-A-10 ¶ Anatomia dell’orecchio esterno

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Figura 3. Vista laterale e mediale della cartilagine del padiglione destro.


1. Spina dell’elice; 2. radice dell’elice; 3. elice; 4. tuberculum auriculae;
Figura 2. Faccia laterale del padiglione destro. 1. Radice dell’elice;
5. coda dell’elice; 6. antelice; 7. eminentia scaphae; 8. fossa anthelicis;
2. elice; 3. radice superiore dell’antelice; 4. radice inferiore dell’antelice;
9. solco posteriore dell’antelice; 10. eminentia conchae; 11. ponticulus.
5. antelice; 6. fossetta navicolare; 7. scapha; 8. trago; 9. meato acustico
esterno; 10. antitrago; 11. incisura della conca; 12. incisura dell’antelice;
13. incisura anterior auris; 14. cymba conchae; 15. cavum conchae; Faccia mediale
16. lobulo.
Vi si descrivono una parte anteriore aderente e una parte
È unito al cranio attraverso la parte media del suo terzo posteriore libera. La parte libera rappresenta i due terzi della
anteriore, mentre i due terzi posteriori formano la zona mobile larghezza del padiglione. È costituita dal negativo dei rilievi
del padiglione. della faccia laterale. La sporgenza rappresentata dalla depres-
sione della conca forma l’eminentia conchae. Posteriormente, il
Faccia laterale solco denominato «fossa anthelicis» corrisponde al rilievo
dell’antelice e l’eminentia scaphae alla doccia dello scapha.
È costituita dalle salienze e dalle depressioni della cartilagine La parte anteriore corrisponde al contorno del meato acustico
del padiglione, modellate dal rivestimento cutaneo e dal lobulo esterno. La zona di aderenza deborda posteriormente sulla
privo di armatura cartilaginea. Queste salienze circoscrivono la regione mastoidea per circa 10 mm e in alto sulla radice dello
depressione della conca e del meato acustico esterno. zigomo per la stessa lunghezza [2].
Le prominenze riscontrate in modo costante sono l’elice, La giunzione delle due zone è segnata dal solco
l’antelice, il trago e l’antitrago (Fig. 2). retroauricolare.
L’elice costituisce la periferia dei due terzi superiori del
padiglione. Nasce a livello della porzione anteriore della conca Rivestimento cutaneo
e sopra il meato acustico esterno, con una radice (crus helicis)
che si porta in avanti e in alto per poi incurvarsi formando un La cute ripete perfettamente l’insieme dei rilievi delle due
arco a concavità inferiore. L’elice assume nella parte posteriore facce del padiglione. Molto sottile e aderente al piano cartilagi-
un decorso verticale e termina nella porzione posterosuperiore neo sulla faccia laterale, è più spessa e meno aderente sulla
del lobulo a livello della cauda helicis. faccia mediale e sulla mastoide, con la presenza di alcuni
L’antelice è un rilievo bifido concentrico all’elice, da cui è isolotti adiposi.
separato dalla doccia scafoidea dell’elice o scafa; nasce paralle-
lamente alla cauda helicis e si inclina in alto e in avanti per Scheletro cartilagineo
dividersi in due salienze, la radice anteriore e posteriore
La struttura cartilaginea dell’orecchio esterno è responsabile
dell’antelice (crura anthelicis). La zona delimitata da queste due
dei rilievi e delle depressioni del padiglione, con la notevole
radici e dall’elice è denominata «fossetta navicolare» o «fossa
eccezione del lobulo, e gli assicura la sua elasticità. È una
triangularis».
cartilagine reticolare, circondata da un pericondrio spesso e
Il trago è un rilievo di forma triangolare, inclinato all’indietro
madreperlaceo.
e all’esterno, a filo del bordo anteriore del meato acustico
Questa lamina cartilaginea complessa, dello spessore di 0,5-
esterno. Il suo margine libero può essere convesso o con
1 mm, massimo a livello della conca, presenta i rilievi e le
l’aspetto di due lievi tubercoli; si descrive allora un tubercolo
depressioni citati nella descrizione dell’anatomia di superficie.
sopratragico. È separato dalla radice dell’elice da un solco detto
Tuttavia, denudando completamente la cartilagine compaiono
«incisura anterior auris»
alcune particolarità (Fig. 3).
L’antitrago è una piccola salienza anteriore all’origine
Si riscontra il rilievo della cauda helicis sotto forma di
dell’antelice e corrisponde al trago, da cui è separato da
un’escrescenza rivolta in basso e in avanti. È descritta a livello
un’incisura a concavità posterosuperiore detta «incisura della
della radice dell’elice un’escrescenza rivolta in avanti, la spina
conca» o «intertragica» (incisura intertragica).
dell’elice (spina helicis). Esiste una soluzione di continuo fra il
Si descrive anche una lieve depressione situata tra antitrago e
trago e la radice dell’elice, che corrisponde all’incisura anterior
antelice detta «solco posteriore del padiglione» (sulcus auriculae
auris.
posterior) o «incisura dell’antelice» [1].
Sulla faccia mediale il rilievo dell’eminentia conchae è
Si definisce «conca» la depressione limitata dall’antelice
sbarrato da una sottile cresta verticale, il ponticulus, zona
posteriormente e in alto, dalla radice dell’elice e dal trago
d’inserzione del muscolo auricolare posteriore. Il bordo supe-
anteriormente, dall’antitrago in basso.
riore dell’eminentia conchae è caratterizzato da un profondo
La conca è divisa in due parti dalla radice dell’elice: cymba
solco chiamato «sulcus antihelicis transversus».
conchae in alto e indietro, cavum conchae in basso e in avanti.
Il cavum conchae è separato dal meato acustico esterno da
una cresta smussa a concavità anteriore.
Sistema muscololegamentoso
Il lobulo dell’orecchio, semplice plica cutanea senza armatura Sistema atelico per eccellenza, l’apparato muscololegamentoso
cartilaginea, fa seguito alla cauda helicis e al trago. È soggetto a del padiglione auricolare può essere diviso in due gruppi,
numerose varianti anatomiche che descriveremo. estrinseco e intrinseco.

2 Otorinolaringoiatria
Anatomia dell’orecchio esterno ¶ I – 20-010-A-10

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Figura 5. Scansione TC frontale che passa attraverso il meato acustico


esterno. 1. Meato acustico esterno; 2. insieme incudinomalleolare
Figura 4. Muscoli del padiglione. 1. Muscolo auricolare superiore; e membrana timpanica.
2. muscolo temporale superficiale; 3. muscolo auricolare anteriore;
4. muscolo auricolare posteriore; 5. muscolo dell’antitrago; 6. piccolo
• il piccolo muscolo dell’elice (helicis minor), localizzato sulla
muscolo dell’elice; 7. grande muscolo dell’elice; 8. muscolo del trago;
faccia laterale della radice dell’elice;
9. muscolo piramidale; 10. muscolo obliquo; 11. muscolo trasverso.
• il muscolo del trago di Valsalva (musculus tragicus), formato
da fibre situate sulla faccia laterale della cartilagine tragica;
Legamenti • il muscolo piramidale di Jung (musculus pyramidalis auricu-
lae), molto incostante, che è costituito dal prolungamento di
I legamenti estrinseci di Valsalva (ligamenta auricularia)
alcune fibre del muscolo del trago verso la spina dell’elice;
assicurano, insieme ai muscoli dello stesso ordine, l’aderenza del
• il muscolo dell’antitrago (musculus antitragicus) che unisce
padiglione ai suoi punti di inserzione sul cranio [3].
l’antitrago al margine posteroinferiore dell’elice [5];
• Il legamento anteriore (ligamentum auriculare anterior) parte
• il muscolo trasverso (musculus transversus auriculae), situato
dall’aponeurosi del muscolo temporale al di sopra dell’arcata
sulla faccia mediale del padiglione, che unisce la parte media
zigomatica, quindi dal tubercolo dell’arcata, e termina a
dell’eminentia conchae alla convessità posteriore della
livello della spina dell’elice, al bordo superiore del trago.
fossetta navicolare;
• Il legamento posteriore (ligamentum auriculare posterior)
• il muscolo obliquo (musculus obliquus auriculae), che realizza
unisce la corticale mastoidea alla convessità posteriore della
un decorso simile al muscolo trasverso davanti a
conca, al di sotto del ponticulus.
quest’ultimo.
• Per Valsalva esiste un legamento superiore (ligamentum
auriculare superior) che unisce il bordo superiore del meato
acustico esterno alla spina dell’elice.
I legamenti intrinseci del padiglione, molto rudimentali nella
■ Anatomia del meato acustico
specie umana, colmano le varie incisure e uniscono le linguette esterno
cartilaginee. A livello della faccia laterale due legamenti
colmano il sulcus auriculae posterior e l’incisura anterior auris. A scopo terminologico, utilizzeremo il termine di «meato
Sulla faccia mediale due legamenti estremamente gracili sovras- acustico» per designare il condotto uditivo esterno. Si tratta di
tano la fossa anthelicis e l’eminentia scaphae. un dotto aereo grossolanamente cilindrico, appiattito in senso
anteroposteriore, limitato medialmente dalla membrana timpa-
Muscoli estrinseci nica e aperto all’aria libera lateralmente. È formato all’esterno
Sono associati al gruppo dei muscoli pellicciai della faccia. Si da una porzione cartilaginea e, all’interno, da una porzione
descrivono (Fig. 4): ossea.
• il muscolo auricolare anteriore, o Attrahens aurem [4], un
fascio molto gracile, che nasce dall’aponeurosi epicranica a Dimensioni
livello della radice dello zigomo e termina sulla spina
Questo canale misura circa 25 mm e assume un decorso
dell’elice e sul bordo anteriore della conca;
leggermente obliquo dall’esterno all’interno e in senso poste-
• il muscolo auricolare superiore, o Attolens aurem, più spesso
roanteriore, formando con l’asse sagittale della rocca un angolo
e meglio individualizzabile. Le sue fibre nascono dell’epicra-
di 80°. Assume un decorso parallelo al meato acustico interno,
nio al di sopra del padiglione e si riuniscono in un tendine
benché situato in posizione più anteriore e inferiore.
che termina sulla fossa anthelicis;
Il condotto assume una forma sigmoide a concavità poste-
• il muscolo auricolare posteriore, o Retrahens aurem, che ha
riore e inferiore. La sua sezione, molto variabile, è in media di
origine nell’apofisi mastoide, sotto le fibre dell’occipitale, in
8 mm; diminuisce a livello della giunzione tra i due terzi esterni
due o tre fasci che terminano a livello del ponticulus della
e il terzo interno. Questo segmento più stretto è chiamato
conca;
«istmo», situato a circa 20 mm dall’orifizio esterno (Fig. 5).
• alcune descrizioni classiche individuano un quarto muscolo
A causa dell’inclinazione della membrana timpanica in basso,
estrinseco, il muscolo temporale superficiale, estremamente
in avanti e all’interno, la parete inferiore del condotto misura
sottile, localizzato tra il muscolo auricolare anteriore e il
circa 5 mm più della parete superiore [1].
bordo posteriore dell’orbicolare delle palpebre, che permette
teoricamente di portare il padiglione in avanti e in alto.
Morfologia
Muscoli intrinseci A causa della sua forma sigmoide si possono descrivere nel
Benché dotati di una funzionalità quasi nulla, questi muscoli meato acustico tre segmenti (Fig. 6):
rudimentali sono stati oggetto di varie trattazioni esaurienti. Noi • un segmento laterale, obliquo verso l’interno e in avanti, che
citiamo: segue l’asse della cartilagine tragica;
• il grande muscolo dell’elice (helicis major), che collega • un segmento medio, che forma un gomito a concavità
verticalmente la spina dell’elice alla cute del bordo anteriore posteriore molto marcata, a livello della giunzione tra
dell’elice; segmento cartilagineo e segmento osseo;

Otorinolaringoiatria 3
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Figura 6. Sezione di risonanza magnetica assiale che mostra l’aspetto


sigmoide del meato acustico esterno. 1. Meato acustico esterno; 2. trago.

• un segmento mediale, che realizza una seconda inflessione


anteriore fino al timpano. 10
1
5
Porzione fibrocartilaginea 6
Questa porzione è in continuità con lo scheletro cartilagineo 3
del padiglione descritto in precedenza. Di una lunghezza di 2 8
8-9 mm, è formata dall’unione di una doccia anteroinferiore
cartilaginea e di una doccia posterosuperiore fibrosa.

Doccia cartilaginea B
È in continuità lateralmente con la cartilagine del trago e
Figura 7.
medialmente con la doccia dell’osso timpanico. Si riscontrano
A. Sezione trasversale del meato acustico esterno.
sulla sua faccia anteriore alcune incisure, generalmente in
B. Sezione coronale del meato acustico esterno. 1. Conca; 2. trago;
numero di due, le incisure di Duverney o di Santorini (incisurae
3. incisure cartilaginee del meato acustico (Duverney, Santorini);
cartilaginis meatus acoustici), piene di tessuto fibroso e che
4. condilo mandibolare; 5. meato acustico esterno; 6. cassa del timpano;
aumentano la flessibilità del condotto. Esiste, sulla sua faccia
7. seno laterale; 8. prolungamento parotideo; 9. nervo facciale (terza
posteriore, una soluzione di continuo che la separa dalla conca,
porzione); 10. pars cupularis (muro della loggetta).
l’incisura terminalis descritta da Schwalbe (Fig. 7A).

Doccia fibrosa descritto sotto il nome di seno pretimpanico un piccolo


bordo osseo alla sua estremità mediale.
Chiude in alto e posteriormente la porzione laterale del
meato acustico esterno. È in rapporto lateralmente con la
Parete posteriore
cartilagine del padiglione e medialmente con il condotto osseo
a livello della spina di Henle (spina supra meatum). È formata lateralmente dall’apofisi mastoide del temporale e
medialmente dalla doccia dell’osso timpanico. Realizza la
separazione tra le cavità mastoidee e il meato acustico esterno.
Porzione ossea È percorsa dalla scissura timpanosquamosa.
In media di 16 mm di lunghezza, appiattita in senso antero- I suoi principali rapporti sono posteriormente le cellule
posteriore, rappresenta i due terzi interni del condotto. È mastoidee e la terza porzione del nervo facciale e in basso
costituita dall’osso timpanico e dalla porzione sottozigomatica anteriormente la parte posteriore dell’atrium.
della squama del temporale (Fig. 7B).
Si descrivono classicamente quattro pareti e due orifizi nel
Parete superiore
meato acustico esterno. Formata dalla parte squamosa dell’osso temporale, assume
una concavità inferiore in senso sagittale. Nella sua parte
Parete anteriore mediale,si inclina fortemente in basso e in avanti per formare
il muro della loggetta (pars cupularis). Questa parete ossea
È costituita dal bordo anteriore dell’osso timpanico. Questa si assottiglia dall’alto verso il basso e limita, all’esterno,
parete, concava dall’alto in basso, si raccorda ad angolo acuto l’epitimpano.
con la membrana timpanica. Di modesto spessore (2 mm), è in Superiormente assume rapporti principalmente con la
rapporto anteriormente con l’articolazione temporomandibolare meninge temporale e con il lobo temporale.
e con il prolungamento sottocondiloideo della ghiandola
parotide. Orifizio mediale
Corrisponde all’inserzione della membrana timpanica nel
Parete inferiore
suo solco. L’osso timpanico non è circonferenziale a livello
Anch’essa è formata dalla doccia dell’osso timpanico, con dell’inserzione della pars flaccida, realizzando così l’incisura
una concavità inferiore in direzione trasversale. Tillaux ha timpanica di Rivinus.

4 Otorinolaringoiatria
Anatomia dell’orecchio esterno ¶ I – 20-010-A-10

Orifizio laterale contorna con un decorso ascendente il bordo anteriore del


trago e dell’elice. Dà origine a diversi rami, il più delle volte
Corrisponde alla giunzione tra le due componenti ossea e in numero di tre, destinati alla porzione anteriore dell’elice,
fibrocartilaginea del meato acustico esterno. Si ricorderà un alla fossetta navicolare, alle radici dell’antelice, del trago e
carattere osseo molto costante a livello della zona di giunzione del lobulo;
posterosuperiore, la spina soprameatale di Henle. • una rete posteriore dipendente dall’arteria auricolare poste-
riore (AAP), che ha origine nella carotide esterna o nell’occi-
pitale. L’AAP possiede un decorso ascendente al bordo
anteriore dell’apofisi mastoide, a livello del solco retroaurico-
“ Da ricordare lare, anteriormente al muscolo retroauricolare. Si divide in
diversi rami destinati alla faccia mediale del padiglione e in
tre o quattro rami perforanti. Questi rami perforanti realiz-
La conformazione del meato acustico esterno spiega il zano una rete anastomotica con la rete anteriore proveniente
fatto che i quadranti timpanici anteriori siano spesso dall’ATS, molto densa a livello della conca. L’AAP è respon-
mascherati durante l’esame otoscopico, come pure sabile della vascolarizzazione dei due terzi posteriori dell’elice,
l’utilità della trazione in alto e indietro del padiglione per dello scapha, dell’antelice e dell’insieme della conca; non
una migliore esposizione. interviene nella vascolarizzazione del lobulo.
Anche la vascolarizzazione del condotto uditivo esterno
dipende dalla carotide esterna: La sua porzione cartilaginea
dipende dai rami dell’ATS e dell’AAP; la parte ossea dipende
Rivestimento dalla mascellare interna attraverso i suoi rami timpanico
anteriore e auricolare profondo e, in misura minore, dall’arteria
Il rivestimento cutaneo del meato acustico è in continuità
stilomastoidea proveniente dall’occipitale o dall’AAP.
con quello del padiglione e aderisce fortemente al pericondrio
e al periostio delle sue due porzioni. Lo spessore cutaneo
diminuisce dall’esterno verso l’interno, quindi questo rivesti-
mento partecipa alla formazione della membrana timpanica.
La porzione fibrocartilaginea del meato è dotata di annessi
(sistemi pilosebacei, ghiandole ceruminose) che sono assenti a
“ Da ricordare
livello della parte ossea.
La vascolarizzazione del padiglione deriva da due reti
provenienti dal sistema carotideo esterno, una posteriore
■ Vascolarizzazione dell’orecchio e l’altra anteriore, anastomizzate da rami perforanti.

esterno
Arterie Vene
Numerosi studi morfologici, tramite iniezioni in cadaveri, o Il drenaggio venoso dell’orecchio esterno si realizza attraverso
angiografici, realizzati recentemente nello studio dei lembi due reti principali: una rete anteriore che drena nella vena
periauricolari, hanno precisato l’anatomia vascolare dell’orec- temporale superficiale e quindi nella vena giugulare esterna; una
chio esterno [6-8]. rete posteriore, che drena attraverso le vene auricolare posteriore
La rete arteriosa è di origine carotidea esterna. Si possono e occipitale superficiale nella rete giugulare esterna e nei seni
descrivere due assi vascolari (Fig. 8A e B): venosi intracranici attraverso la vena emissaria mastoidea.
• una rete anteriore, proveniente dall’arteria temporale Il drenaggio del condotto osseo segue questi due assi e quello
superficiale (ATS). L’arteria auricolare, ramo dell’ATS, della vena mascellare interna.

Figura 8.
A. Rete arteriosa del padiglione dell’orecchio, vista
laterale. 1. Arteria temporale superficiale (ATS);
2. arteria auricolare posteriore; 3. branca auricolare
dell’ATS; 4. rami perforanti; 5. muscolo digastrico;
6. angolo mandibolare.
3 B. Rete arteriosa del padiglione, vista posteriore.
3
1. Muscolo auricolare posteriore; 2. arteria aurico-
lare posteriore; 3. rami perforanti.

3
1

2 1 3
6

2
A B

Otorinolaringoiatria 5
I – 20-010-A-10 ¶ Anatomia dell’orecchio esterno

Linfatici • il ramo auricolare del nervo vago (ramo della fossa giugulare),
che penetra nell’acquedotto del facciale attraverso l’ostium
La conoscenza del drenaggio linfatico dell’orecchio esterno introitus, si anastomizza temporaneamente al VII, fuoriesce
assume la sua piena importanza nella chirurgia oncologica del nello spazio retrostiloidale attraverso il canaliculus mastoi-
padiglione. Questo riguarda il padiglione e la porzione cartila- deus, si anastomizza alla branca auricolare posteriore del
ginea del condotto. Si effettua attraverso tre vie di drenaggio: facciale e si distribuisce alla faccia posteriore del padiglione e
• una via anteriore, che drena il terzo anteriore dell’elice, il del meato acustico esterno [9].
trago e la parte anteriore e superiore del condotto uditivo, a In alcuni soggetti anche il nervo glossofaringeo partecipa a
livello del gruppo linfonodale preauricolare o pretragico; questa innervazione attraverso un’anastomosi con il nervo
• una via posteriore, che drena l’antelice e il lobulo nonché intermedio.
una parte della conca. I collettori linfatici presentano una L’innervazione motoria è, dal canto suo, affidata al nervo
prima stazione linfonodale mastoidea al di sopra dell’inser- facciale.
zione del muscolo sternocleidomastoideo;
• una via inferiore, che assicura il drenaggio della conca, della
maggior parte dell’elice e della parete inferiore del condotto.
Le stazioni si trovano a livello dei linfonodi parotidei e
■ Variazioni anatomiche
laterali profondi del collo.
Variabilità e applicazioni cliniche
Il confine esistente tra anatomia normale e patologica del
padiglione auricolare è estremamente sfumato e risponde
“ Da ricordare essenzialmente a criteri estetici che variano in funzione delle
diverse civiltà.
La grande variabilità dei rilievi e degli angoli dell’orecchio
Le modalità del drenaggio linfatico dell’orecchio esterno esterno è stata così sfruttata da Alphonse Bertillon, fondatore
impongono spesso anche una parotidectomia in dell’antropometria giudiziaria, che ha utilizzato i punti aurico-
occasione di uno svuotamento linfonodale per neoplasia. lari come sistema di identificazione criminale prima di scoprire
l’uso delle impronte digitali. Caduti in disuso, i lavori di
Bertillon sono nuovamente sfruttati in criminologia, in partico-
lare oltre Atlantico, attraverso la disciplina dell’«otomorfologia»
o earology [10].
■ Innervazione dell’orecchio Numerosi studi antropometrici sono stati realizzati in questi
ultimi anni e permettono di definire alcuni criteri di «norma-
esterno lità» estetica.
L’innervazione sensitiva complessa dell’orecchio esterno è Al limite della variazione anatomica, si possono descrivere in
realizzata da quattro nervi (Fig. 9): alcune persone una piccola escrescenza cartilaginea del margine
libero dell’elice, il tuberculum auriculae, ritrovata in molte
• il nervo intermedio di Wrisberg, che riunisce le fibre sensitive
scimmie, descritta da Charles Darwin a partire dalle opere dello
della zona di Ramsey-Hunt, che include la conca, la parte
scultore Woolmer [11].
anteriore dell’antelice, la radice dell’elice, la fossetta triango-
Può esistere un vero trago accessorio, situato davanti al trago
lare, le facce posteriore e inferiore del meato acustico esterno
o alla radice dell’elice, senza associazione patologica, nello
e del timpano. Un’eruzione vescicolare di questa zona nel
0,15%-1,2% dei casi [12].
corso di una paralisi facciale periferica orienta verso l’origine
Si può riscontrare in alcune persone una piega diagonale a
zosteriana di quest’ultima;
livello del lobulo (Fig. 10). Frank ha ipotizzato fin dal
• il nervo auricolotemporale, ramo del nervo mandibolare, che 1943 l’associazione tra la diagonal earlobe crease e una coronaro-
innerva il trago, la porzione ascendente dell’elice, la faccia patia, che diversi studi arteriografici hanno in seguito
anteriore del meato acustico esterno e del timpano; confermato [13-15].
• il ramo posteriore del nervo grande auricolare, proveniente Sempre a proposito del lobulo, si possono distinguere due
dalle radici C2 e C3 del plesso cervicale superficiale; esso forme normali, una pendula e l’altra fissa, la cui trasmissione
innerva il lobulo, il terzo posteriore del padiglione nella segue un’ereditarietà di tipo mendeliano (Fig. 11).
faccia esterna nonché tutta la faccia mediale;

Figura 10. Segno di Frank:


piega diagonale sul lobulo.
Figura 9. Innervazione del padi-
glione auricolare. In tratteggiato:
nervo trigemino; in giallo: plesso
cervicale superficiale; in grigio:
nervo intermedio.

6 Otorinolaringoiatria
Anatomia dell’orecchio esterno ¶ I – 20-010-A-10

Figura 11. Forme pendolari (A) e attaccate (B) del lobulo.

Morfometria 2
3
La conoscenza di un’anatomia «normale» del padiglione trova
il suo interesse soprattutto nella gestione delle sindromi
malformative e delle orecchie a sventola e nella chirurgia
A
riparatrice del padiglione.
La valutazione estetica del padiglione, già iniziata da Leo- 10-20
nardo da Vinci a proposito dei canoni estetici, è classicamente °
realizzata con la valutazione di tre angoli (Fig. 12A):
• l’angolo cefaloconcale, formato dal piano della conca e dal
piano temporomastoideo, di un valore vicino a 80° e la cui 33%
apertura può essere il risultato di un’ipertrofia della conca e,
per alcuni, addirittura di un’inserzione più prossimale del
muscolo auricolare posteriore [16];
• l’angolo cefaloauricolare, definito dall’angolo formato dal
piano dello scapha e dal piano temporale, generalmente
compreso tra 25° e 40°;
• l’angolo scafoconcale, formato dai piani della conca e dello 44%
scapha, di un valore vicino a 100° e la cui apertura traduce
generalmente un difetto di plicatura dell’elice. 23% 35°
Nel piano sagittale l’asse maggiore del padiglione è obliquo in
alto e all’indietro, formando con la verticale un angolo di circa
10-20° (Fig. 12B); la verticale che passa attraverso il trago si
proietta a metà del collo [17].
L’estremità del lobulo si proietta su un’orizzontale che passa
per l’ala del naso. Il punto più superiore dell’elice si proietta, dal
B
canto suo, all’altezza del sopracciglio (Fig. 13).
In un piano frontale l’asse del padiglione forma con la Figura 12.
verticale un angolo di circa 20°. A. Misure cefalometriche del padiglione. 1. Angolo cefaloauricolare;
L’analisi degli studi morfometrici recenti [12, 18, 19], realizzati 2. angolo cefaloconcale; 3. angolo scafoconcale.
su popolazioni di età e di etnie varie, permette di definire B. Proporzioni del padiglione.
alcune dimensioni normali del padiglione.
L’altezza media del padiglione è di 58 mm per le donne e di Nel bambino la larghezza definitiva del padiglione e la
62 mm per gli uomini, mentre la larghezza media è rispettiva- profondità della conca sono acquisite tra i 6 e i 7 anni. Si deve
mente di 34 e di 36 mm. attendere l’età di 12-13 anni per raggiungere l’altezza
L’altezza del lobulo è in media di 20 mm, leggermente definitiva [20-22].
maggiore nell’uomo che nella donna; questa altezza varia in
funzione del tipo del lobulo, pendulo o fisso.
Spesso è presente un’asimmetria tra i due padiglioni di uno ■ Fisiologia acustica dell’orecchio
stesso individuo, ma questa non supera il 5% di differenza. esterno
Le funzioni di amplificazione e di localizzazione dell’orecchio
esterno sono state dimostrate fin dagli anni Sessanta, in
particolare con i lavori di Bekesy.
L’amplificazione varia in funzione dell’angolo di incidenza
“ Da ricordare (azimut) e della frequenza dell’onda sonora. Nell’uomo l’ampli-
ficazione è massima, di circa 20 dB, per un azimut di 45°
rispetto al piano sagittale e per frequenze comprese tra 2 000 e
I principali elementi malformativi responsabili del quadro 3 000 Hz.
delle orecchie a sventola sono: Si comprendono, in base a ciò, le ripercussioni di una
• l’apertura dell’angolo cefaloconcale; patologia dell’orecchio esterno sulle soglie uditive: un tappo di
• l’ipertrofia della conca; cerume o un collasso del condotto uditivo esterno indotto dalla
• il difetto di plicatura dell’antelice. pressione della cuffia nel corso dell’esame audiometrico possono
quindi produrre un artefatto tipo una sordità di trasmissione.

Otorinolaringoiatria 7
I – 20-010-A-10 ¶ Anatomia dell’orecchio esterno

20° 10°

Figura 13. Anatomia artistica del padiglione. Secondo Andrew Loomis, modificato.

2
1
4
3 2
1

Figura 15. Sezione trasversale dell’organo acustico di Struthio


(struzzo). 1. Meato acustico esterno; 2. membrana timpanica; 3. colu-
mella; 4. regione della finestra ovale.
Figura 14. Schema della regione timpanica di Alligator mississipiensis.
Secondo Retzius. Messa in evidenza del timpano (1) sollevando il lobo
protettore (2). quella di possedere una forte asimmetria di orientamento, che
può anche essere presente a livello dello scheletro craniofacciale:
questa asimmetria aumenta la sfasatura dell’onda acustica e
■ Anatomia comparata migliora così, secondo il principio del sonar, la localizzazione
della sorgente sonora.
dell’orecchio esterno In alcuni mammiferi l’orecchio esterno possiede ruoli ben
Nel corso della filogenesi la comparsa di un sistema uditivo è lontani dall’udito: così, nell’elefante il grande padiglione
notata in modo chiaro nei pesci ossei (osteoitti) da circa partecipa, grazie alla sua grande superficie, all’omeotermia.
400 milioni di anni, grazie alla differenziazione di organi Nel contesto dell’ordine dei primati alcuni problemi tassono-
otolitici in grado di rispondere allo stimolo vibratile dell’acqua. mici hanno portato qualche autore a interrogarsi sulla notevole
Un prolungamento del sacculo, la lagena, sarebbe il precursore variabilità dell’orecchio esterno tra specie vicine.
della coclea [23]. Il paragone morfologico (Fig. 16) dell’orecchio esterno e gli
Verso 350-300 milioni di anni or sono compare con le classi esami audiometrici realizzati in diversi generi portano ai
degli anfibi e dei rettili una papilla acustica nell’organo seguenti risultati:
lagenario. Gli spazi perilinfatici si organizzano per formare un • le specie del sottordine delle proscimmie (lemuroidi, lorisoidi,
canale, separato dall’aria esterna da una membrana timpanica; tarsioidi) possiedono un padiglione complessivamente più
allo stesso tempo appare un ossicino unico, la columella, che stretto di quelle del sottordine degli antropoidi (platirrine,
trasmette lo stimolo vibratile al labirinto. Batraci e rettili non catarrine, ominidi);
possiedono un vero orecchio esterno, a eccezione dei cocco- • gli antropoidi possiedono, a livello dell’orecchio esterno, una
drilli, nei quali si riscontra un rudimento di meato acustico migliore funzione di amplificazione delle frequenze gravi.
formato da pliche del tegumento cranico (Fig. 14). Una delle ipotesi avanzate per spiegare questa filogenesi è che
La comparsa della classe dei mammiferi 200 milioni di anni una migliore percezione dei suoni gravi permetta di aumentare le
or sono si accompagna alla formazione di un vero condotto comunicazioni a distanza tra i diversi individui di un gruppo [24].
uditivo esterno, a partire dalla prima fessura ectodermica, e di Inoltre, la persistenza di una muscolatura auricolare intrinseca
uno scheletro cutaneo-cartilagineo e muscolare che forma il ed estrinseca, spesso in stretta relazione con il sistema musco-
padiglione, e allo sviluppo di una catena di tre ossicini per loaponeurotico superficiale, sembra correlata con l’importanza
«assorbimento» di due ossa mandibolari dei rettili. sociale della mimica, specialmente in alcune grandi scimmie [25].
Gli uccelli sono sprovvisti di un vero padiglione, ma sono, in Sottolineiamo che, in molti mammiferi, tra cui il cane, il
alcuni casi, muniti di un meato uditivo esterno, prolungato da nervo vago partecipa fortemente all’innervazione dell’orecchio
pliche cutanee o da piume un po’ trasformate (Fig. 15). Segna- esterno ed è all’origine del riflesso detto «otocardiaco» (bradi-
liamo il fatto importante di alcuni rapaci la cui particolarità è cardia in occasione della stimolazione dolorosa del padiglione).

8 Otorinolaringoiatria
Anatomia dell’orecchio esterno ¶ I – 20-010-A-10

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B. Delas, Interne des Hôpitaux (benoitdelas@hotmail.com).


D. Dehesdin, Professeur des Universités, praticien hospitalier.
Service d’oto-rhino-laryngologie et chirurgie cervicofaciale, Centre hospitalier universitaire Charles Nicolle, rue de Germont, 76031 Rouen cedex, France.

Ogni riferimento a questo articolo deve portare la menzione: Delas B., Dehesdin D. Anatomia dell’orecchio esterno. EMC (Elsevier Masson SAS, Paris),
Otorinolaringoiatria, 20-010-A-10, 2008.

Disponibile su www.em-consulte.com/it
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decisionali supplementare Animazioni legali per il paziente supplementari

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