1 Dipartimento di Strutture Geotecnica e Geologia applicata, Università della Basilicata, Potenza - m felice.ponzo@unibas.it
2 Dipartimento di Strutture Geotecnica e Geologia applicata, Università della Basilicata, Potenza - m antodice@yahoo.it
3 Dipartimento di Strutture Geotecnica e Geologia applicata, Università della Basilicata, Potenza - m giuseppearleo@yahoo.it
4 Ingegnere libero professionista, Lagonegro (Pz) - m pastot@tiscali.it 37
Progettazione Sismica
Fig. 1
Scuola Domiziano Viola
Potenza.
a) disposizione dei
controventi nella maglia
strutturale b) particolare del
dispositivo dissipativo a
giunto a coprigiunto
c) particolare dei dispositivi
di aggancio dei controventi
alla trave.
b)
a) c)
laiati, con possibili vantaggi rispetto ad interventi gia previste dalle normative tecniche sono
sia convenzionali che basati sull’isolamento sostanzialmente due [Cap. 11.9.1/NTC08]. La
sismico [Cap. C7A.10.1/Circ. NTC08]. prima tipologia è costituita dai dispositivi dipen-
In generale, i sistemi dissipativi includono dispo- denti dallo spostamento a comportamento
sitivi in grado di migliorare le prestazioni delle lineare o non lineare, sostanzialmente indipen-
costruzioni, modificandone le caratteristiche dente dalla velocità. I primi sono caratterizzati
della risposta sismica mediante l’incremento da un legame forza-spostamento lineare, senza
dello smorzamento e, in alcuni casi, della rigi- spostamenti residui significativi per ogni livello di
dezza e della resistenza [Cap. C7A.10.3/Circ. spostamento, con comportamento stabile per il
NTC08]. Ciò determina una sensibile riduzione numero di cicli richiesti. I secondi sono, invece,
degli spostamenti interpiano con conseguente caratterizzati da un legame forza-spostamento
riduzione dei danni agli elementi strutturali e non lineare, ma in grado di esibire, comunque,
non [Cap. C7A.10.1/Circ. NTC08]. un comportamento stabile per il numero di cicli
In particolare, per gli edifici con struttura inte- richiesti. La seconda tipologia considerata dalle
laiata, tale tecnica può essere realizzata norme è quella dei dispositivi dipendenti dalla
mediante l’inserimento di controventi dissipativi velocità, detti anche dispositivi a comportamento
all’interno della maglia strutturale e in tali casi le viscoso, caratterizzati dalla dipendenza della
NTC08 definiscono i criteri generali e forni- forza soltanto dalla velocità o da velocità e spo-
scono al progettista le necessarie indicazioni e stamento contemporaneamente. Il loro funziona-
prescrizioni per le verifiche di sicurezza degli mento è basato sulle forze di reazione causate
elementi strutturali e dei dispositivi [Cap. dal flusso di un fluido viscoso attraverso orifizi o
C7A.10.1/Circ. NTC08]. sistemi di valvole [Cap. C.11.9.1/Circ. NTC08].
Se necessario, il sistema di controventi dissipa- Al crescente numero di nuove progettazioni
tivi può essere dimensionato per perseguire antisismiche e di interventi di rafforzamento
obiettivi prestazionali anche superiori a quelli sismico di edifici esistenti basati sulla strategia
richiesti comunemente dalle normative tecniche del controllo passivo, mediante dissipazione di
nazionali ed internazionali, concedendo alla energia (Fig. 1), non è corrisposto uno sviluppo
struttura anche la possibilità di subire escursioni specifico a livello normativo, così come avvenuto
controllate in campo plastico per azioni sismiche per altre tecniche innovative quali, ad esempio,
“violente” caratterizzate da un elevato periodo l’isolamento sismico, almeno fino all’emana-
di ritorno. zione della OPCM 3274/03. I metodi di proget-
38 Le tipologie di dispositivi di dissipazione di ener- tazione noti in letteratura si distinguono in
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi
il sito di ubicazione della costruzione, preve- l’inserimento dei controventi è, dunque, quello
dendo che in caso di intensità sismica elevata, di aumentare la resistenza e la rigidezza com-
sia consentito il ricorso, in parte, alle risorse dut- plessiva della struttura e di regolarizzare i modi
tili della struttura. di vibrazione nel caso di presenza di eccentri-
Il metodo si basa sulla ricerca del punto di pre- cità significative in pianta e/o di irregolarità in
stazione, mediante il confronto tra la curva di elevazione.
capacità della struttura rinforzata con i contro- Diverse prove sperimentali su tavola vibrante,
venti dissipativi, ricavata mediante analisi sta- realizzate presso il Laboratorio Prove Materiali
tica non lineare, e la curva di domanda deter- e Strutture dell’Università della Basilicata, nel-
minata iterativamente in funzione della rigi- l’ambito del Progetto JetPacs-ReLuis Linea 7, e
dezza e della duttilità raggiunta dal sistema numerose analisi numeriche di tipo parametrico
completo complessivo. Il metodo propone, hanno permesso di verificare la robustezza del
quindi, di distribuire le caratteristiche meccani- metodo proposto, in termini di mantenimento
che dei controventi, lungo lo sviluppo dell’edifi- delle prestazioni del sistema di protezione
cio, in modo proporzionale alle caratteristiche anche a fronte di variazioni significative delle
iniziali della struttura, correggendole opportu- caratteristiche meccaniche dei dispositivi dissi-
namente lì dove siano violate le condizioni di pativi, legate alla discretizzazione della produ-
regolarità in elevazione, in modo da migliorare zione industriale dei dispositivi [Ponzo et. al
il comportamento sismico globale. L’effetto del- 2007, 2009a, c].
Fig. 2
Schema riassuntivo della
procedura di progetto.
Fig. 3
Sistema e diagramma
bi-lineare equivalente.
a) b)
Fig. 5
Distribuzione in elevazione
delle caratteristiche dei
controventi dissipativi.
43
Progettazione Sismica
del piano i-esimo Fc,i, si distribuisce ipo- [Cap. C7A.10.4.2/Circ. NTC]. La rigi-
tizzando che i rapporti tra tale resi- dezza kc,i,s e la resistenza Fc,i,s dei singoli
stenza e quella del controvento equiva- controventi dissipativi all’i-esimo piano,
lente Fc siano uguali ai rapporti fra la valgono:
resistenza del piano i-esimo della strut-
tura Fy,i e quella della struttura equiva-
lente F*y,0. Le resistenze di piano Fy,i
(6)
della struttura originaria possono essere
ricavate, in maniera semplificata, dagli
spostamenti al limite elastico di piano
dy,i determinati ridistribuendo lo sposta- dove:
mento al limite elastico della struttura nc,i numero di controventi all’i-esimo piano;
originaria equivalente dy* in funzione αs angolo che il singolo controvento forma
del rapporto tra spostamento interpiano con l’orizzontale.
∆si e lo spostamento totale elastico sTOT,
ricavati dalla precedente analisi statica Le caratteristiche del singolo controvento dissi-
lineare, vedi figura 5. pativo (Fc,i,s, kc,i,s µc), sono fornite dalla compo-
sizione in serie delle sue parti componenti
[Cap. C7A.10.4.1/Circ. NTC08], secondo lo
schema di figura 6a, in cui: kd,i,s, Fd,i,s, µd sono
(5)
rispettivamente la rigidezza, la resistenza e la
duttilità del dispositivo dissipativo, mentre ka,i,s
e Fa,i,s rappresentano la rigidezza e la forza di
3.2 Nella seconda fase si ricavano le caratte- plasticizzazione del supporto metallico. Nel
ristiche dei singoli controventi dissipativi caso di dispositivo attritivo si può assumere kc,i,s
dell’i-esimo piano (Fc,i,s, kc,i,s, µc), ripar- = ka,i,s.
tendo le caratteristiche meccaniche del Nella figura 6b sono indicati gli spostamenti di
controvento equivalente di piano (Fc,i,; plasticizzazione del dispositivo e del contro-
kc,i,; µc) in funzione del numero, della vento dissipativo (dd,i,s,y = Fd,i,s/kd,i,s e dc,i,s,y =
posizione e della reale inclinazione sull’o- Fc,i,s/kc,i,s) e lo spostamento di progetto ddu,SLV
rizzontale αs (vedi Fig. 6a) dei controventi del dispositivo indicato per lo SLV.
previsti al piano stesso [Cap. C7A.10.4.1
/Circ. NTC08]. In relazione alla disposi-
zione in pianta delle membrature struttu-
(7)
rali e dei controventi dissipativi, occorre
Fig. 6
a) Schema della cercare di evitare o limitare quanto più
composizione in serie del possibile le eccentricità massa-rigidezza,
dispositivo e del supporto
attraverso una progettazione mirata ad In generale, il supporto metallico deve possedere
metallico e
b) Legame Forza- incrementare la rigidezza e/o la resi- una rigidezza ed una soglia di plasticizzazione
spostamento della stenza torsionale del sistema strutturale tali da concentrare le deformazioni indotte dal
composizione in serie del
dispositivo e del supporto
nel suo complesso, disponendo opportu- sisma nei dispositivi e garantire una significativa
metallico. namente i dispositivi lungo il perimetro dissipazione d’energia, anche per piccoli sposta-
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi
Fig. 8 tura a falde inclinate. I solai latero-cementizi state ricavate dagli elaborati progettuali, dai quali
Pianta
strutturale/architettonica del hanno altezza di 20 cm (16+4), mentre le tampo- si è evidenziato che per la realizzazione dell’edi-
piano tipo e sezione nature, in mattoni forati, sono realizzate a doppia ficio in esame è stato utilizzato un calcestruzzo
verticale dell’edificio.
fodera con camera d’aria, per uno spessore di classe C20/25 e un acciaio FeB44K, corrispon-
12+10+8 cm. Le tamponature sono caratterizzate dente a B450C [Cap. 11.2 e 11.3/NTC08]. Pur
da un’elevata percentuale di aperture e nel non disponendo di dati sperimentali diretti, ai fini
modello vengono messe in conto solo in termini di della simulazione di progettazione qui presentata
peso [Cap. 7.2.6/NTC08]. L’altezza del piano è stato assunto un livello di conoscenza accurato
terra è pari a 2.90 m, mentre l’altezza LC1, come definito in [Cap. C8A.1.B.2/Circ.
d’interpiano a 3.10 m. La trave di colmo è a 1.65 NTC08]. Per maggiori dettagli sulle caratteristiche
m dal solaio di sottotetto, per un’altezza comples- dell’edificio in esame si rimanda a [Dolce et al.,
siva dell’edificio di 13.85 m. Le fondazioni sono 2004b e 2004c].
realizzate con travi rovesce. Tutti i pilastri dello
stesso livello sono uguali: 35x35 al piano terra 3.2 Valutazione della capacità (Step 1) e Livello
con 6φ16; 30x30 al I° livello con 4φ16 + 2φ14; di sicurezza della struttura originaria
30x30 al II°, III° e IV° piano con 4φ16. Le travi Per caratterizzare la resistenza laterale dell’edifi-
perimetrali sono emergenti 30x50, tranne che cio (Step 1) e, quindi, valutare il livello di sicu-
per il II° e III° piano, mentre quelle interne sono a rezza nei confronti dell’azione sismica prima del-
spessore: 80x20 quelle principali e 50x20 quelle l’intervento di rafforzamento, è stata effettuata
secondarie. La struttura, priva di particolari ele- una modellazione non lineare della struttura origi-
menti irrigidenti, è costituita da 3 telai piani in naria applicando le regole generali valide per gli
direzione X, di cui gli esterni con travi emergenti edifici nuovi [Cap. 7.2.6/NTC08] e quelle specifi-
e il centrale con trave a spessore, e da 4 telai che per gli edifici esistenti [Cap. 8.5/NTC08].
piani in direzione Y, di cui due con travi emer- Per la modellazione non lineare della struttura si è
genti e due con travi a spessore. È presente, inol- scelto di utilizzare un programma di calcolo di tipo
tre, un vano scala in posizione eccentrica rispetto commerciale [CDS Win 2009b - www.stsweb.it],
all’asse longitudinale ma centrale rispetto all’asse appositamente realizzato per effettuare analisi sta-
trasversale, con struttura a soletta rampante. tiche non lineari, dotato di elementi atti a simulare
Per il calcolo delle capacità degli elementi, utile il comportamento di dissipatori del tipo elasto-pla-
per la definizione della resistenza e duttilità dispo- stico.
nibile globale della struttura, è richiesta la cono- La rappresentazione tridimensionale del modello
scenza delle caratteristiche dei materiali costi- dell’edificio in oggetto è mostrata in figura 9a. Si
tuenti. Tali informazioni possono essere desunte tratta di un modello a plasticità concentrata di
dai dati contenuti nel progetto originale, se dispo- tipo elasto-plastico, in cui le cerniere plastiche
nibile, e/o da specifiche prove in situ, il cui sono localizzate agli estremi degli elementi pila-
numero e tipologia dipende dal livello di cono- stro e travi. La capacità rotazionale ultima delle
scenza richiesto [Cap. C8A.1.B/Circ. NTC08]. cerniere plastiche è espressa in funzione dell’ar-
Nel caso in esame le informazioni sulle caratteri- matura della sezione (Fig. 9b) e dello sforzo
46 stiche dei materiali e sui dettegli costruttivi sono assiale presente nell’elemento.
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi
Fig. 9
(a) Rappresentazione del
modello della struttura
originaria;
(b) input delle armature
esistenti
a) b)
Per tener conto della fessurazione dei materiali dazione (Tipo C) e la categoria topografica (T1).
fragili, nel modello la rigidezza flessionale e a Gli spettri elastici di riferimento per i diversi Stati
taglio degli elementi strutturali è stata media- Limite considerati sono riportati in figura 10.
mente ridotta al 50% della rigidezza dei corri- I risultati dell’analisi modale e la distribuzione delle
spondenti elementi non fessurati [Cap. rigidezze di piano ottenute da una prima analisi
7.2.6/NTC08], tenendo debitamente in conto elastica lineare, riportati nelle tabelle 7 e 8, eviden-
dell’influenza della sollecitazione assiale perma- ziano che i modi di vibrare non sono perfettamente
nente nei pilastri [Paulay e Priestley, 1992]. La disaccoppiati e che la distribuzione delle rigidezze
progettazione effettuata tenendo conto della fes- della struttura non è regolare in altezza.
surazione implica, in genere, una maggiore cau- L’analisi statica non lineare nelle due direzioni
tela rispetto allo SLD, rendendo più impegnativa principali, previa verifica a carichi statici verti-
la verifica degli spostamenti. Ciò comporta un cali, è stata effettuata combinando l’azione
possibile aumento delle rigidezze dei controventi, sismica con le altre azioni [Cap. 2.5.3/NTC08],
recuperabile per mezzo della minore danneggia- considerando le due diverse distribuzioni di
bilità per eventi sismici frequenti ma poco intensi. forze orizzontali [Cap. 7.3.4.1/ NTC08] appli-
Nel modello è stato considerato anche l’effetto cate ai piani, in entrambi i versi. L’analisi sta-
irrigidente del corpo scala, modellando le solette tica non lineare, utilizzabile solo per costruzioni
rampanti mediante elementi monodimensionali. il cui comportamento sotto la componente del
L’intensità dell’azione sismica considerata per le terremoto considerata è governato da un modo
analisi è legata alla pericolosità sismica di base di vibrare naturale principale caratterizzato da
del sito di costruzione considerato [Cap. una significativa partecipazione di massa [Cap.
3.2/NTC08]. I tre parametri che definiscono le C7.3.4.1/Circ. NTC08], viene comunque appli-
forme spettrali sono: ag accelerazione di picco, cata in virtù dell’effetto di regolarizzazione
Fo fattore di amplificazione e TC* periodo di ini- determinato mediante un’oculata progettazione
zio del tratto a velocità costante dello spettro in del sistema controventante.
accelerazione orizzontale. I valori di tali para- Considerata la limitata altezza della struttura
metri sono riportati nella tabella di figura 10 in oggetto di studio e la presenza di un vano scala
funzione del periodo di ritorno TR corrispon- irrigidente, nelle analisi è stato, inoltre, trascu-
dente alla classe d’uso (II) e alla vita nominale rato l’effetto p-delta. Nel caso di strutture parti-
(50 anni) della struttura considerata. La risposta colarmente deformabili o elevate è opportuno,
sismica locale è stata, quindi, definita attri- invece, considerare tale effetto.
buendo al sito le caratteristiche del suolo di fon- Nella figura 11 sono mostrati i sistemi bi-lineari 47
Progettazione Sismica
Tabella 1 - Caratteristiche dei sistemi bi-lineari equivalenti e risultati della verifica della struttura originaria
Direzione m* (t) T* [sec] Fy* [kN] k* [kN/mm] µ* Se(T*) [a/g] dmax*(mm) du*(mm)
delle caratteristiche di resistenza degli elementi tazioni di flessione e taglio determinate dagli spo- Fig. 12
Applicazione dell'analisi
strutturali collegati ai controventi e (iii) osservare stamenti relativi fra piani successivi [Ponzo et. al
statica non lineare alla
che la disposizione dei controventi è tanto più effi- 2009b]. In figura 13b è riportato un esempio di struttura originaria.
cace quanto più l’angolo di inclinazione sull’oriz- legame costitutivo forza adimensionalizzata vs.
zontale è piccolo. Nei campi di telaio interessati duttilità, ottenuto dalle prove di qualificazione
dall’intervento l’inserimento dei controventi pro- effettuate presso il Laboratorio di Strutture dell’U-
duce un incremento non trascurabile delle solleci- niversità della Basilicata (Fig. 13a) nell’ambito del
tazioni di sforzo assiale nei pilastri e di flessione progetto JetPacs-Reluis L7 [Ponzo et al, 2009a] su
nelle travi, per effetto della variazione di schema dispositivi simili a quelli previsti per l’intervento in
strutturale, nonché un maggiore impegno delle oggetto. Tipicamente, per dispositivi basati sulla
fondazioni e del terreno immediatamente sotto- plasticizzazione dei metalli, la duttilità del solo
stante le maglie strutturali rafforzate. Per tale dispositivo (µd) può raggiungere valori abba-
motivo può essere opportuno ridistribuire tale stanza elevati, maggiori di 20, con buona stabi-
incremento di sollecitazione su più elementi [Cap. lità di comportamento anche per numero di cicli
C7A.10.2 e C7A.10.4/Circ. NTC08]. elevati [Dolce e Marnetto, 2000]. Nel caso speci-
La scelta della tipologia di dispositivi da utilizzare fico i test sperimentali hanno mostrato un compor-
dipende dalle caratteristiche della struttura da rin- tamento stabile per i livelli di spostamento richie-
forzare e da numerosi altri fattori, tra cui (i) il sti dalla norma [Cap. C11.9.2/Circ. NTC].
livello di protezione da conseguire, (ii) gli ingom- Dopo aver individuato il numero di campi da
bri, (iii) la necessità di garantire la piena funzio- controventare, nel caso specifico pari a 8, si è
nalità o l’assenza di danno ai dispositivi anche ritenuto necessario incrementare la resistenza
dopo terremoti violenti, (iv) le esigenze di manu- della struttura originaria in direzione Y (Fig. 12),
tenzione [Cap. C7A.10.2/Circ. NTC08]. Nel mediante un intervento di rinforzo localizzato sui
caso in cui si intervenga su una struttura esistente 4 pilastri esterni del fabbricato, adiacenti ai
anche l’analisi preliminare della struttura senza campi controventati (Fig. 14). Il rinforzo localiz-
alcun rinforzo, mostrata al paragrafo precedente, zato è stato progettato considerando la tecnica
fornisce utili indicazioni per il progetto del dell’incamiciatura con armatura metallica e getto
sistema di dissipazione [Cap. C7A.10.4/Circ. di calcestruzzo, come mostrato in dettaglio al
NTC08]. Nella definizione dell’intervento è par. 3.5, al fine di conferire al pilastro una mag-
opportuno prevedere l’utilizzo di un’unica tipolo- giore resistenza nei confronti delle azioni assiali
gia di dispositivi su tutta la struttura, seppur diffe- di trazione e compressione.
renziando le caratteristiche meccaniche dei sin- Nel caso di eventuali danni preesistenti sulla
goli dispositivi ai vari piani, questo ai fini di una struttura gli interventi di riparazione e ripristino
maggiore semplicità di progettazione ed esecu- devono precedere l’inserimento del sistema di
zione e per una generale economia dell’opera controventi e possono essere integrati con gli
[Mazza et al. 2009, Ponzo et al. 2007b]. interventi di rinforzo localizzato sopra descritti.
I controventi dissipativi individuati per l’intervento
in esame sono composti da aste diagonali metal- 3.3.1 Determinazione delle caratteristiche mec-
liche accoppiate in serie a dispositivi dissipativi a caniche del controvento equivalente (Step 2)
comportamento non-lineare, dipendenti dallo Partendo dalla curva di capacità della struttura
spostamento [Cap. 11.9.5/NTC08]. Il dispositivo bilinearizzata (S), relativa alla configurazione
sfrutta le capacità dissipative per isteresi di ele- con i rinforzi sui quattro pilastri di spigolo (Fig.
menti metallici opportunamente sagomati, in 14 e Fig. 21), si vanno a determinare, mediante
grado di plasticizzarsi quando soggetti a solleci- la procedura iterativa (Step 2), le caratteristiche 49
Progettazione Sismica
Fig. 13
a) Macchina Prova
dispositivi antisismici di
grosse dimensioni -
Università della Basilicata e
b) Diagramma sperimentale
Forza-Spostamento
dispositivi isteretici.
a) b)
del sistema dissipativo equivalente (CE). Con rife- trovento equivalente ottenute iterando i passi 2.3
rimento alle curve mostrate in figura 15, nella e 2.4, per le due direzioni principali della strut-
fase di progettazione si ipotizza di sfruttare tutte tura, sono mostrate in figura 16 e riassunte in
le risorse plastiche della struttura esistente, cioè tabella 2 (colonne 8, 9 e 11).
raggiungere uno spostamento target di progetto 3.3.2 Determinazione delle caratteristiche mec-
pari allo spostamento ultimo dS0 = du* (passo 2.1) caniche dei controventi dissipativi (Step 3)
e di imporre un valore della duttilità di progetto La distribuzione ai piani delle caratteristiche del
dei controventi µc = 8 (passo 2.2). Lo sposta- controvento equivalente è stata effettuata
mento target di progetto dS0 risulta compatibile secondo quanto descritto al passo 3.1 della pro-
con le limitazioni di normativa sul fattore di strut- cedura, partendo, cioè, dai risultati ottenuti dal-
Fig. 14 tura delle costruzioni esistenti con elementi fragili l’analisi lineare statica effettuata sulla struttura
Indicazione sulla posizione (q circa pari a 1.5) [Cap. C8.7.2.4/Circ. senza controventi, riportati in tabella 3, rica-
e configurazione dei
controventi e degli elementi
NTC08], come mostrato dai valori riportati in vando per ogni direzione i parametri relativi ai
rinforzati localmente. tabella 2 (colonna 6). Le caratteristiche del con- controventi equivalenti di piano e regolariz-
50
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi
Tabella 2 - Caratteristiche dei sistemi bi-lineari equivalenti, nelle due direzioni principali, della struttura rinforzata localmente e dei con-
troventi equivalenti
m* T* Fy* k* µ* Se(T*) Fc kc kc µc
Direzione
[t] [sec] [kN] [kN/mm] [a/g] [kN] [kN/mm] k*
zando dove necessario (colonne 10 e 11). In ricavare quelle degli elementi costituenti il con- Fig. 15
Curva di capacità, in
tabella 4 sono riportate le caratteristiche dei trovento stesso, asta metallica e dispositivo dissi- direzione X e Y, prima e
controventi equivalenti di piano che vengono, pativo posti in serie. Nella determinazione delle dopo il rinforzo localizzato
quindi, distribuite sul singolo controvento caratteristiche dei singoli componenti va ricor- sui pilastri.
secondo le indicazioni del passo 3.2, in fun- dato che il comportamento globale dei contro- Fig. 16
zione del numero, della disposizione in pianta e venti dissipativi migliora quando la rigidezza Controvento dissipativo
equivalente per le due
inclinazione rispetto all’orizzontale (Fig. 14), dell’asta è maggiore di quella del dispositivo ka
direzioni principali
ottenendo i valori riportati in tabella 5. ≥ kd [Dall’Asta et al., 2009], condizione sugge- dell’edificio.
Una volta determinate le caratteristiche del sin- rita, generalmente, anche dalle case produttrici.
golo controvento dissipativo è stato possibile Il profilo commerciale da utilizzare per l’asta
Dir. X Dir. Y Dir. X Dir. Y Dir. X Dir. Y Dir. X Dir. Y Dir. X Dir. Y
2 207.45 1.7 10.58 15.95 1014 1536 95.81 96.32 53.3 42.7 1295.18 754.77
3 200.90 3.2 9.82 16.09 827.6 1251 84.28 77.73 12.0 19.3 1057.40 614.46
4 186.25+75.15 7.3 7.41 15.17 520.3 801.2 70.22 52.81 16.6 32.1 664.77 393.62
Progettazione Sismica
deve essere scelto in modo tale da soddisfare la valori di duttilità consentono di operare in sicu-
verifica all’instabilità per le forze di progetto nei rezza rispetto a possibili rotture a fatica dei dis-
dispositivi ed evitare la plasticizzazione allo positivi [Dolce e Marnetto, 2000]. La discretizza-
SLC, mentre le caratteristiche del dispositivo zione effettuata determina, nel caso specifico,
(rigidezza, resistenza e duttilità) devono essere una sensibile riduzione dei costi legati alla forni-
compatibili con i valori indicati dalle case pro- tura e posa in opera del sistema dissipativo,
duttrici e tali da ottimizzare lo sfruttamento del anche se a scapito di un leggero aumento di ∆ki
materiale, minimizzando l’area dell’asta. rispetto alla condizione di progetto, come
La robustezza della tecnica di rinforzo, verificata mostrato dal confronto tra tabella 4 e tabella 8.
da alcuni studi sperimentali e numerici [Ponzo et
al. 2009b,c], permette di variare in maniera 3.4 Verifica (Step 4) e Livello di sicurezza della
significativa le caratteristiche dei controventi struttura rinforzata
rispetto a quelle di progetto, senza che si eviden- La verifica dell’intervento di adeguamento è
zino variazioni significative nella risposta della effettuata con il metodo dell’analisi statica non
struttura. Le caratteristiche meccaniche dei con- lineare [Cap. C7A.10.5.2.2/Circ. NT08], nei
troventi dissipativi di tabella 5 ricavate dalla pro- confronti degli Stati Limite richiesti per la classe
cedura di progetto proposta, sono state, dunque, d’uso della struttura, sul modello dell’edificio
adattate, mediante un’operazione di discretizza- completo del sistema di dissipazione di energia.
zione ed omogeneizzazione, ai valori standard Nelle verifiche va tenuto conto che un’affidabilità
dei dispositivi suggeriti dalle case produttrici e superiore è richiesta ai dispositivi del sistema di
delle relative aste di supporto, in modo tale da dissipazione, per il ruolo critico che essi svol-
ottenere comunque spostamenti ultimi dei contro- gono [Cap. C7A.10.2/Circ. NTC08].
venti ddu,SLV compatibili con gli spostamenti di In sintesi le verifiche effettuate sono state: Stato
interpiano richiesti alla struttura allo SLV (Tab. 6). Limite di contenimento del danno (SLD) degli
In particolare, i 12 diversi controventi ricavati elementi non strutturali [Cap. 7.3.7.2/NTC08],
dalla procedura di progetto sono stati ridotti a con controllo delle condizioni di danneggia-
soli 7 diversi controventi, caratterizzati da una mento dei dispositivi dissipativi [Cap.
duttilità (µc) corrispondente a circa 0.7 volte C7A.10.6.1/Circ. NTC08]; Stato Limite di sal-
quella massima (µd = 20) prevista per dispositivi vaguardia della Vita (SLV) in termini di resi-
52 dissipativi isteretici considerati (Tab. 6). Tali stenza e duttilità della struttura [Cap. 7.3.6.1 e
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi
Fig. 17
a) Rappresentazione del
modello della struttura
rinforzata;
b) input dei controventi
dissipativi.
a) b)
Tabella 6 - Caratteristiche delle componenti dei controventi dissipativi. (Indici riferiti a Fig. 6)
7.3.6.2/NTC08]; e Stato Limite di Collasso zione di soli carichi verticali i dispositivi devono
(SLC) dei dispositivi, così come degli elementi di essere scarichi da qualsiasi tipo di sollecitazione
connessione alla struttura (asta, bulloni, piastre, e deformazione imposta, per garantire un fun-
etc.) [Cap. C7A.10.6.2/Circ. NTC08]. zionamento ottimale durante il terremoto [Cap.
Nel caso in esame, al modello non lineare della C7A.10.6.1/Circ. NTC]. I parametri assegnati
struttura originaria rinforzata localmente, come ai dissipatori di tipo elasto-plastico definiti nel
descritto in precedenza, sono stati aggiunti i con- caso in esame sono riportati in tabella 6.
troventi dissipativi secondo lo schema di figura I principali risultati dell’analisi modale effettuata
17a. Tali controventi sono costituiti da elementi sulla struttura prima e dopo l’intervento sono ripor-
dissipatori definiti come aste in acciaio caratte- tati in tabella 7 in termini di periodi dei primi tre
rizzate da una non linearità concentrata ad modi di vibrare e relative masse partecipanti dei
un’estremità, vedi figura 17b [CDS Win 2009b - modi traslazionali. La figura 18 mostra, invece, il
www.stsweb.it]. Tali dissipatori nel modello sono confronto tra le forme modali normalizzate della
stati considerati come attivi per le sole azioni struttura controventata (linea continua) e quelle
sismiche e non per i carichi verticali. In condi- della struttura originaria (linea tratteggiata). I risul- 53
Progettazione Sismica
tati di tabella 7 e figura 18 evidenziano, sia in ter- tura originaria, per quella con i rinforzi locali e
mini di masse partecipanti che di forme modali, la per la struttura controventata. Nel caso di strut-
regolarizzazione del comportamento dinamico tura controventata le curve di resistenza, utiliz-
determinata dall’inserimento del sistema di contro- zate anche per la verifica, sono quelle a resi-
venti dissipativi all’interno della struttura. Gli effetti stenza minore ottenute considerando i) la combi-
in termini di regolarizzazione di distribuzione delle nazione dell’azione sismica con le altre azioni,
rigidezze complessive determinate dal sistema di ii) due diverse distribuzioni di forze orizzontali
controventi sono, infine, mostrati nella tabella 8. [Cap. 7.3.4.1/ NTC08] e iii) spostando la posi-
In figura 19, a scopo puramente dimostrativo, zione del centro di massa (punto di applicazione
anche se non necessario ai fini pratici della pro- delle forze orizzontali) con un’eccentricità
gettazione, sono messe a confronto le curve otte- aggiuntiva del ±5% [Cap. 7.2.6/NTC08]. Il con-
nute dall’analisi statica non lineare per la strut- fronto tra le diverse curve mostra chiaramente i
Tabella 7 - Periodi e masse partecipanti dei primi tre modi di vibrare prima e dopo l’inserimento dei controventi
Originaria Controventata
Fig. 18
Forme modali della struttura
in esame prima (linea
tratteggiata) e dopo
l’intervento (linea continua).
54
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi
Variazione di rigidezza
Rinforzata
Controventata
1000 1000
0 0
d (m) d (m)
0.00 0.05 0.10 0.00 0.05 0.10
benefici dell’intervento di rinforzo sismico propo- NTC08]. Nel caso specifico, il drift calcolato allo
sto in termini di incremento di resistenza laterale, SLD è tale da non consentire l’attivazione dei dis-
di rigidezza e duttilità globale dell’edificio. positivi e pertanto non vi è il rischio di compromet-
La verifica allo SLD nelle due direzioni principali, tere le prestazioni degli stessi allo SLC [Cap.
per la configurazione di struttura controventata, C7A.10.6.1/Circ. NTC].
ha fornito risultati soddisfacenti, in quanto il mas- La verifica di resistenza e di duttilità globale
simo drift interpiano ottenuto dall’analisi in corri- della struttura controventata allo SLV, per le due
spondenza all’azione sismica definita in [Cap. direzioni principali (passo 4), risulta soddisfatta
3.2.3.4/ NTC08], pari a 0.28%, risulta essere in quanto lo spostamento richiesto alla struttura Fig. 20
Verifica dell’edificio
inferiore allo spostamento interpiano limite, fissato d*max è inferiore allo spostamento ultimo d*u,
rinforzato nelle due
dalle norme pari a 0.50%, [Cap. 8.7.2.1/Circ. come mostrato in figura 20, con un incremento direzioni principali.
di capacità di duttilità del sistema in entrambe le tati delle analisi, particolare attenzione dovrà
direzioni (µx = 1.5 2.43, µy = 1.5 3.74). essere posta alla determinazione del numero di
Le verifiche dell’edificio possono essere con- cicli di grande ampiezza cui sono soggetti i dis-
dotte, chiaramente, anche ricorrendo ad analisi positivi, al fine di definire esattamente il pro-
dinamiche non lineari [Cap. 7A.10.5.2/Circ. gramma delle prove di qualificazione e accetta-
NTC08]. In tal caso, nella valutazione dei risul- zione dei dispositivi stessi, secondo quanto pre- 55
Progettazione Sismica
visto dal [Cap. 11.9.5/NTC08]. sta sulla base delle analisi svolte e sarà comun-
A tal riguardo, l’importanza dei dispositivi anti- que non minore di 10 [Cap. C11.9.4.2 e Cap.
sismici sul funzionamento strutturale si riflette ine- C11.9.5.2/ Circ. NTC].
vitabilmente sulla severità dei requisiti da rispet-
tare. I dispositivi, infatti, non solo devono posse- 3.5 Dettagli Costruttivi
dere quelle doti di resistenza e/o deformazione La modalità di posa in opera dei controventi dissi-
compatibili con gli effetti indotti dal sisma, ma pativi negli edifici esistenti richiede particolare
devono anche garantire, durante tutta la loro vita cura, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti
utile, la costanza di certi parametri di comporta- costruttivi, la manutenzione e la possibilità di sosti-
mento (rigidezza, smorzamento o capacità dissi- tuire i dispositivi dissipativi [Cap. C7A.10.7/Circ.
pativa) al variare delle caratteristiche della solle- NTC08]. In particolare, per l’intervento ipotizzato
citazione esterna (velocità di spostamento, entità si possono individuare le seguenti fasi di realizza-
del carico verticale e/o dello spostamento tra- zione:
sversale presenti contemporaneamente all’a- - scavo interno ed esterno all’edificio fino al
zione principale) e delle condizioni ambientali piano di posa delle fondazioni per effettuare
(temperatura, umidità). Il [Cap. 11.9 /NTC08] il rinforzo delle stesse in corrispondenza
definisce, relativamente a materiali e prodotti da delle campate controventate. L’intervento in
costruzione, criteri e regole per la qualificazione fondazione può riguardare un incremento
e l’accettazione dei dispositivi antisismici. Esso della resistenza o della portanza, persegui-
rappresenta, al momento, l’unico riferimento bili tramite allargamento della fondazione,
normativo, fintantoché non sarà approvata la mediante la realizzazione di cordoli in c.a.
norma europea EN15129. o di una platea armata, o anche mediante
Le prove di qualificazione sono finalizzate a inserimento di sottofondazioni profonde
determinare se il dispositivo soddisfa i requisiti [Cap. C8A.5.11/Circ. NTC08];
progettuali, anche in relazione alla necessaria - demolizione di tamponature e tramezzature
stabilità di comportamento. Le prove di accetta- ai piani, necessaria per la posa in opera dei
zione sono finalizzate, invece, ad accertare che controventi e messa a nudo delle superfici
le caratteristiche dei dispositivi da mettere in degli elementi strutturali nei punti in corri-
opera siano coerenti con le caratteristiche spondenza degli attacchi dei controventi;
riscontrate nelle prove di qualificazione sui pro- - rimozione del pavimento di base e del massetto
totipi dei dispositivi e con quanto previsto nel di sottofondo sui solai nelle zone di intervento;
progetto. In tutti i casi almeno un dispositivo - eventuale riparazione di danni preesistenti
deve essere sollecitato fino ai livelli richiesti dalle all’intervento finalizzata al ripristino delle resi-
condizioni di SLC, eventualmente ripristinan- stenze originarie degli elementi danneggiati;
done le caratteristiche originarie, nel caso in cui - eventuale intervento di rinforzo localizzato in
gli elementi sollecitati in campo non lineare pos- corrispondenza dei pilastri adiacenti ai campi
sano ridurre la loro capacità di resistenza alla controventati e relativi nodi. Nel caso speci-
fatica per basso numero di cicli a causa della fico si è progettato un intervento di rinforzo
prova di accettazione. Le prove di accettazione mediante la tecnica di incamiciatura in c.a
vengono svolte su un numero di dispositivi pari [Cap. C8A.7.1/Circ. NTC08], che comporta,
almeno al 20% dei dispositivi da mettere in comunque, un miglioramento delle condizioni
opera nella costruzione in esame, mentre le di sicurezza preesistenti [Cap. 8.4/NTC08];
prove di qualificazione su almeno 2 dispositivi - inserimento dei controventi dissipativi
per tipologia. secondo quanto riportato in seguito;
Nel caso specifico, l’affidabilità dei dispositivi va - ripristino degli elementi non strutturali demo-
testata mediante verifica sperimentale secondo liti (tramezzature e tamponature), con colle-
quanto stabilito nel [Cap. C11.9.5/Circ. gamenti elastici alla maglia strutturale, e
NTC08], in corrispondenza dello spostamento delle finiture (pavimenti, impianti, ecc.).
massimo di progetto del dispositivo corrispon- I collegamenti dei controventi al telaio possono
dente allo SLC (d2), ottenuto amplificando lo essere realizzati tramite piastre in acciaio anco-
spostamento massimo del dispositivo corrispon- rate mediante barre filettate, secondo le indica-
dente allo SLV proporzionalmente all’incremento zioni seguenti, vedi figura 21:
della PGA definita tra lo SLV e lo SLC. In partico- - Individuazione della posizione delle armature
lare, la normativa stabilisce che il numero di cicli di travi e pilastri nelle zone in corrispondenza
con ampiezza massima da effettuare durante le degli attacchi dei controventi mediante prove
56 prove di qualificazione sia definito dal progetti- pacometriche o scopertura del copriferro. Tali
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi
Fig. 21
Particolare esecutivo del
campo controventato e
attacchi dei controventi alla
struttura Fili 1 - 9 del II
Livello.
Fig. 22
Esempi attacchi dei
controventi alla struttura
esistente.
57
Progettazione Sismica
4 Opere di completamento dei controventi comprensive di fornitura e posa in opera delle aste di supporto metalliche 26.8 ke
5 Opere di finitura: ripristino di tamponature e tramezzature, intonaci, pavimenti, sostituzione degli infissi rimossi, ponteggi,
tinteggiatura interna ed esterna dell’edificio 110.8 ke
trollata anche le risorse post elastiche dell’edifi- L’applicazione del metodo di progetto proposto ad
cio di partenza, nel caso di terremoto di pro- un caso concreto ha dimostrato, inoltre, la relativa
getto allo SLV, e ridurre l’impegno e quindi il semplicità di utilizzazione e la possibilità di imple-
costo dei controventi. La procedura può contare, mentazione della procedura su software di tipo
inoltre, su una funzione in grado di tenere in commerciale, in grado di effettuare l’analisi statica
conto delle eventuali irregolarità in elevazione non lineare. L’esempio sviluppato nel presente
dell’edificio da rinforzare e modificare le carat- lavoro ha consentito, infine, di verificare
teristiche dei controventi dissipativi in modo da l’applicabilità e la convenienza anche economica
riportare la struttura ad un comportamento della tecnica basata sulla dissipazione di energia
regolare, così, come definito dalle norme. rispetto alle tecniche classiche di intervento.
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