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Appunti di storia dell’arte

Prof.ssa Giordana Kusturin

APPUNTI A INTEGRAZIONE E COMPLETAMENTO DEL LIBRO DI TESTO

LE AVANGUARDIE ARTISTICHE

Nel primo decennio del Novecento, in Occidente, con la nascita delle cosiddette Avanguardie
storiche, l’arte si avvia su una strada fino ad allora mai esplorata. Si tratta di esperienze molto varie
accomunate da una carica rivoluzionaria e da una profonda esigenza di rinnovamento.
- Viene meno la fiducia nella ragione e nella possibilità che essa possa spiegare tutti i fenomeni.
- Si fa strada un nuovo principio: non esistono verità assolute (relativismo).
- Si mette in discussione l’arte del passato rifiutando l’idea che l’arte debba copiare la realtà.
- Vengono scardinati i principi di ordine, proporzione, simmetria.
- In molti casi gli artisti, riuniti in gruppi, accompagnano il proprio lavoro con Manifesti, cioè
brevi documenti in cui esprimono i propri obiettivi ed elaborano le nuove teorie sull’arte.
- Si afferma che l’arte non debba avere solo un fine estetico ma debba anche contribuire a
migliorare la vita delle persone, aiutandole ad acquisire consapevolezza della propria condizione
esistenziale.
- Nell’ansia di rompere con il passato, viene esasperato il principio di libertà dell’artista.

L’arte abbandona i modelli della tradizione e intraprende la sua più grande rivoluzione, che si può
sintetizzare in alcuni princìpi fondamentali:
- abbandono di ogni ideale di bellezza. La ricerca artistica non parte più dalla rappresentazione
di canoni di bellezza, ma punta all’interiorità dell’uomo. Di conseguenza anche la
rappresentazione del brutto acquista dignità, perché l’obiettivo principale dell’artista è quello di
comunicare significati e valori.
- l’arte non si dà più il compito di imitare la natura, di rappresentare in termini prospettici lo
spazio, di seguire il principio di verosimiglianza. L’arte, dalle Avanguardie in poi, si fa
interprete del disordine delle cose e dei problemi del mondo.
- progressiva fusione tra le diverse forme tradizionali dell’arte: pittura, scultura e architettura.
Nel XX secolo il quadro e la scultura sembrano quasi esplodere per diventare installazioni
ambientali, eventi temporali, rappresentazioni visive che coinvolgono contemporaneamente la
musica, la danza, il cinema, la televisione.
- sperimentazione di tecniche e materiali del tutto nuovi.

Possiamo elencare i seguenti movimenti artistici tra le Avanguardie storiche: Espressionismo (Die
Brücke e Fauves), Cubismo, Futurismo, Astrattismo, Dadaismo, Pittura Metafisica, Surrealismo.

L’ARTE ASTRATTA

ASTRATTISMO LIRICO

Vasilij Kandinskij, Franz Marc, e Auguste Macke danno vita a Monaco di Baviera, tra il 1911 e il
1914, al gruppo denominato Der Blaue Reiter. Successivamente vi aderirà anche Paul Klee.
Il gruppo si propone di introdurre un linguaggio antinaturalistico, che non imita, cioè, il mondo
reale. Gli aspetti più importanti sono:
- Der Blaue Reiter significa Cavaliere azzurro, figura simbolo di libertà e spiritualismo.
L’azzurro è il colore prevalente delle opere del gruppo;
- i mezzi espressivi utilizzati sono il colore, le linee, le forme e gli andamenti compositivi. A
questi elementi è affidato il compito di esprimere significati;
- le forme astratte devono provenire da un’esigenza spirituale dell’uomo;
- si studiano le affinità tra pittura e musica: anche questa, infatti, suscita sensazioni senza voler
imitare nulla.

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Per Paul Klee l’arte, per quanto astratta non può essere separata dalla realtà. Egli si affida al ricordo
e lo muta, per mezzo della sua sensibilità in forme libere. Da un elemento reale sorge una forma
nuova, anche se resta riconoscibile magari solo un piccolo dettaglio. Klee ha dato valore espressivo
al segno e al colore.

ASTRATTISMO GEOMETRICO

Nel 1917 nasce nei Paesi Bassi il Neoplasticismo ad opera di vari artisti riuniti nel gruppo De Stijl.
Tra questi i pittori Piet Mondrian, Theo van Doesburg, l’architetto Pieter Oud e lo scultore Georges
Vantongerloo. Il loro linguaggio è di tipo geometrico, basato su forme pure e bidimensionali.
Astrattismo per il gruppo De Stijl significa:
- abolizione della terza dimensione (profondità);
- indipendenza dai valori emotivi: al contrario di quanto affermato da Kandinskij, la pittura non
deve suggerire l’interiorità dell’autore;
- superamento dell’individualità dell’artista, poiché questa rischia di imporsi sui valori della
collettività; l’arte deve contribuire a creare una società giusta.
Piet Mondrian è il principale artista di questo gruppo. Inizia la sua attività nell’ambito del realismo
e della pittura figurativa, che poi abbandona. Questa evoluzione è testimoniata dalla serie dedicata
agli alberi, tra il 1909 e il 1912. Essi si trasformano, pur mantenendo la loro sembianza, in una serie
di linee sempre più astratte, attraverso un processo di progressiva semplificazione della forma.

Le Avanguardie artistiche in Russia

Le Avanguardie artistiche in Russia, molto attive nel secondo decennio del Novecento, sono legate
in particolare al Cubismo, al Futurismo e all’Astrattismo. Furono sostenute dalla classe dirigente
comunista, andata al potere in seguito alla Rivoluzione d’ottobre del 1917; lo stesso regime, però,
intorno al 1924, promosse un’arte retorica e monumentale e bloccò qualsiasi forma di libera
sperimentazione. Grande rilievo ebbero le correnti ispirate all’Astrattismo: il Suprematismo e il
Costruttivismo.
Con il Suprematismo, Kazimir Malevič, promotore del movimento, intendeva ribadire la
supremazia della pittura non figurativa su quella naturalistica, poiché esprime la pura sensibilità
dell’artista: “la gente vede aria, pietra, acqua [nel quadro]. Ma in realtà sulla tela non c’è che un
solo materiale: il colore”. La pittura figurativa, quindi, secondo Malevič, sembra essere solo
un’illusione, mentre la pittura che chiamiamo astratta è in realtà più concreta e vera. Il rigore di
questo procedimento porta Malevič a dipingere, già nel 1913, il celebre Quadrato nero su fondo
bianco.

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Kazimir Malevich, Quadrato nero su fondo bianco, 1913, olio su tela, Museo di Stato Russo di San Pietroburgo

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