È la fase in cui si verifica la trasformazione dei beni oggetto del pignoramento in denaro
A norma dell’art 501 : l’istanza di vendita o di assegnazione dei beni pignorati deve essere
proposta
dal creditore procedente o comunque munito di titolo esecutivo, una volta trascorsi 10 giorni dal
pignoramento, tranne che per le cose deteriorabili, delle quali può essere disposta l’
assegnazione o
la vendita immediata.
L’art 503 avverte che la vendita forzata può essere fatta con o senza incanto ovvero in una
pubblica
gara con offerte in aumento,finalizzata alla scelta dell’aggiudicatario oppure senza incanto,nel
qual
caso le offerte vengono semplicemente depositate dai singoli offerenti e sarà il giudice a
valutarle.
Per quanto riguarda la VENDITA DEI BENI MOBILI: l’art 529 stabilisce che decorsi i termini di
cui al 501,il creditore pignorante e ognuno dei creditori intervenuti muniti di titolo esecutivo
possono chiedere la distribuzione del denaro o la vendita dei beni pignorati. Su questa istanza
(530)
il giudice dell’esecuzione fissa l’udienza per l’audizione delle parti. Questa udienza è importante
per i creditori perché segna il momento preclusivo per l’intervento tempestivo e costituisce il
termine ultimo entro il quale a pena di decadenza,devono essere fatte valere le opposizioni agli
atti
esecutivi. Se non vi sono opposizioni il giudice dell’esecuzione le decide con sentenza e dispone
con ordinanza l’assegnazione o la vendita, se invece vi sono opposizioni il g.e le decide con
L’art 532, rubricato vendita a mezzo di commissionario,( il quale può essere un agente di
borsa,un
mediatore iscritto negli appositi albi o un istituto autorizzato alle operazioni di borsa o
comunque
un professionista qualificato), prevede oggi che il giudice dell’esecuzione può disporre la vendita
senza incanto dei beni pignorati. Le cose pignorate devono essere affidate all’istituto vendite
Gli obblighi del commissionario sono indicati nell’art 533: in ogni caso l’incaricato
deve
consegnare i beni se salvo proroghe concesse su istanza di tutti i creditori intervenuti,nel termine
di
un mese egli non riesca a venderli,per contanti alle condizioni minime fissate nel provvedimento
del
giudice.
della vendita senza incanto. Il giudice dell’esecuzione fissa il giorno l’ora dell’esperimento e può
disporre che venga effettuata una pubblicità straordinaria,le cui spese sono anticipate dal
creditore
procedente.
Nell’art 534-bis si è inserita la possibilità di delegare le operazioni di vendita ai notai, agli avvocati
È stato inoltre modificato il 538: per cui se prima la cosa restava invenduta e nessuno dei
creditori
ne chiedeva l’assegnazione,era disposto un nuovo incanto nel quale era ammessa qualsiasi
offerta;
procedere ad un nuovo tentativo con incanto e per un prezzo inferiore di 1/5 rispetto a quello
precedente.
ipocatastale indispensabile per procedere alla vendita e sostituibile con una idonea certificazione
notarile.
Prima il creditore aveva a disposizione 60 giorni per depositare tale documentazione, oggi il
termine è stato allungato a 120. questo termine poteva poi essere prorogato di ulteriori 120
giorni
una sola volta su istanza dei creditori o dell’esecutato quando il giudice ritenga
che la
pignoramento
l’inefficacia è dichiarata con ordinanza sentite le parti: con l’ordinanza il giudice dispone la
A norma dell’art 568: il primo problema che il giudice deve affrontare è quello della
individuazione del valore di mercato dell’immobile,al fine della determinazione del prezzo base
d’asta. Per la valutazione dell’immobile viene investito un consulente tecnico: il giudice però può
dissentire dal parere del consulente da lui nominato senza neppure l’obbligo di motivare il proprio
dissenso. Quando il consulente deposita il suo elaborato,il giudice potrà adottare l’ordinanza di
vendita.
Nell’art 569 si cadenzano le attività e i tempi del giudice dopo l’istanza di vendita(senza incanto):
entro trenta giorni dal deposito della documentazione,questi deve convocare l’esperto per affidargli
l’incarico e raccogliere il suo giuramento e deve fissare l’udienza per la comparizione delle parti e
dei creditori che non sono intervenuti in maniera che tale udienza sia fissata per una data non
superiore a 120 giorni da quella del provvedimento. L’udienza per la fissazione della vendita è
importante perché costituisce termine ultimo per la presentazione delle opposizioni agli atti
esecutivi che non siano proposte prima. Ebbene, riformulando il terzo comma del 569,il legislatore
stabilisce che se non ci sono opposizioni o se su di esse si sia raggiunto un accordo,il giudice
dispone la vendita fissando un termine non inferiore a 90 giorni e non superiore a 120,entro il quale
Questa disposizione va coordinata con l’art 591 bis a tenore del quale il giudice,sentiti gli
L’art 570 prevede che il cancelliere da pubblico AVVISO dell’ordine di vendita in esso deve essere
oggi inserita:
.-. del sito internet sul quale è pubblicata la relativa relazione di stima;
.-. del nome e del recapito del custode nominato in sostituzione del debitore.
L’art 571: dice che ognuno tranne il debitore è ammesso a fare OFFERTE per l’acquisto
b) l’irrevocabilità della stessa tranne che il giudice ordini l’incanto e siano trascorsi 120 giorni
e) la necessità di dare luogo all’incanto se l’offerta è inferiore a quanto indicato nel punto d;e
se il creditore procedente si oppone alla vendita o comunque il giudice ritiene che vi sia
possibilità di maggior realizzo con l’incanto.(572)
Se vi sono più offerte(573),il giudice invita gli offerenti ad una gara sull’offerta più alta e se la gara
non ha luogo,egli può disporre la vendita a favore del maggior offerente oppure ordinare l’incanto.
Nel disporre LA VENDITA ALL’ASTA, il giudice detta i provvedimenti di cui al 576: per poter
partecipare all’asta è necessario prestare cauzione che non deve superare il decimo del prezzo base
dell’asta. È aggiudicatario chi nella pubblica asta offre il prezzo maggiore,secondo le condizioni
indicate nell’ordinanza di vendita; tale aggiudicazione si consolida nei 10 giorni successivi, se però
entro tale termine vengono fatte ulteriori offerte che superano di almeno 1/5 il prezzo di
seguito dell’aumento del quinto,riapre la gara di cui deve essere avvertito l’aggiudicatario,fissando
un termine perentorio per la presentazione di nuove offerte. Alla gara possono partecipare:
b) l’aggiudicatario;
In questo caso si prevede che ove gli offerenti in aumento non partecipino alla gara,il giudice debba
prezzo (585),che avviene secondo le modalità indicate nell’ordinanza di vendita. Oggi a questo
articolo è aggiunto il terzo comma che rende possibile a chi compra all’asta di farsi finanziare da un
45A norma del 591, se il bene non riesce a vendersi al primo incanto e se non vi sono istanze di
Il decreto di trasferimento di cui al 586, è un atto di esecuzione impugnabile con l’opposizione 617:
fondato sulla delega dell’incanto al notaio,ossia sulla possibilità di delegare,sentiti gli interessati,le
operazioni di incanto mobiliare ad un notaio il quale provvede a tutte le attività necessarie per la
4.- L’ASSEGNAZIONE
L’assegnazione può essere satisfattiva, quando suo tramite un creditore viene soddisfatto in tutto o
in parte del proprio credito; i mista a vendita quando il creditore per rendersi assegnatario versa una
somma di denaro che sarà poi distribuita tra i vari creditori concorrenti.
In genere l’assegnazione è uno strumento sussidiario nel senso che vi si ricorre quando la vendita
non sia andata a buon fine. Per evidenti ragioni di tutela del debitore contro tentativi di
speculazione,il prezzo dell’assegnazione non può essere inferiore alla somma necessaria per pagare
nell’espropriazione non vi siano creditori intervenuti,il creditore procedente può offrire di pagare un
prezzo pari alla differenza tra il suo credito in linea capitale (depurato dagli accessori) e il prezzo
presuppone il possesso del titolo esecutivo,tuttavia l’art 505 avverte che se sono intervenuti nel
processo altri creditori,l’assegnazione può essere d’accordo chiesta a vantaggio di uno solo o di più.
Quindi se l’istanza presuppone il possesso del titolo,può rendersi assegnatario del bene anche un
creditore sfornito di titolo esecutivo. Oggi l’istanza deve essere presentata nel termine di 10 giorni
prima della data dell’incanto per il caso in cui la vendita all’incanto non abbia luogo per mancanza
di offerte.
L’assegnazione è pronunciata con ordinanza che la giurisprudenza nega abbia carattere decisorio,
impugnabile a norma del 617.
creditori,infatti,in caso di intervento di uno solo dei creditori si applicherà la disciplina dell’art 510.
presuppone una istanza di parte, sono infatti i creditori a dover assumere una iniziativa,concordando
giudice fissa l’udienza per la distribuzione invitandovi le parti soprattutto per sentire il debitore: in
particolare il giudice non può procedere all’approvazione del piano senza la preventiva audizione
del debitore il quale deve essere sentito o per esprimere la sua adesione all’avviso concorde dei
creditori o per sollevare quelle contestazioni che,inibendo l’omologazione del plano del progetto
concordato,non potranno che indurre il giudice a dare luogo alla soluzione alternativa,rappresentata
dalla distribuzione giudiziale. Il piano di riparto una volta approvato dal giudice diventa
irrevocabile.
o. Sulla base di
tale piano il giudice provvederà alla concreta attribuzione delle somme previa audizione delle
parti,le quali all’udienza fissata potranno sollevare le contestazioni di rito e di merito che abbiano
accordo dei creditori. I suoi elementi tipici sono l’impulso d’ufficio;il necessario deposito in
cancelleria del progetto di distribuzione nei termini di legge affinché sia consultato dal creditore o
dal debitore e l’udienza di audizione delle parti,le quali se non compaiono decadono dal diritto di
contestare il progetto. Oggi è previsto che le operazioni di distribuzione possono essere delegate al
pagamento. Il consenso del debitore è necessario onde evitare una controversia distributiva.
I creditori iscritti che nn sono intervenuti,non vanno informati dell’udienza,essi possono spiegare
intervento tardivo dopo tale udienza ma in tal caso potranno essere soddisfatti solo sull’eventuale
residuo. Se il progetto è approvato o si raggiunge accordo tra le parti,se ne da atto nel processo