Il difensore della parte civile, Avv. Sergio Di Gerlando, deposita nota spese e
conclusioni alle quali si riporta.
RITENUTO IN FATTO
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Manca qualsiasi prova dei danni alla parte civile; come, del resto,
ritenuto dal Tribunale relativamente alla condanna al risarcimento dei
danni, da liquidarsi in separata sede, proprio in considerazione
dell'assenza di prove sull'entità dei danni. Contraddittoriamente invece si
condanna il ricorrente al pagamento di una provvisionale senza alcuna
motivazione.
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4. La decisione impugnata contiene adeguata motivazione, senza
contraddizioni e senza manifeste illogicità, sulla responsabilità per il reato
di cui all'art. 659, comma 1, cod. pen., e sulla piena attendibilità delle
dichiarazioni rese dalla parte civile, peraltro con riscontri numerosi. Dalle
dichiarazioni testimoniali il Tribunale ha rilevato come il ricorrente nel
periodo estivo sia in pieno giorno e sia di notte organizzava eventi con
rumori fastidiosi per il riposo delle persone vicine all'attività. La parte
civile in data 7 luglio 2013 ha dovuto chiamare le forze dell'ordine per il
grande rumore proveniente dallo stabilimento gestito dal ricorrente;
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persuasività, l'inadeguatezza, la mancanza di rigore o di puntualità, la
stessa illogicità quando non manifesta, così come quelle che sollecitano
una differente comparazione dei significati probatori da attribuire alle
diverse prove o evidenziano ragioni in fatto per giungere a conclusioni
differenti sui punti dell'attendibilità, della credibilità, dello spessore della
valenza probatoria del singolo elemento. (Sez. 6, n. 13809 del
17/03/2015 - dep. 31/03/2015, 0., Rv. 262965). In tema di
impugnazioni, il vizio di motivazione non può essere utilmente dedotto in
Cassazione solo perché il giudice abbia trascurato o disatteso degli
P.Q.M.