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Condanflíaçì* à Morte" 'L
‘ .dalla Gíuſtixvia‘g. Î
Dell’ntellmza a abilità, 4)“.
cçffltù z d'aintar. 35m ,.ñ
@rire-L CAP.~ I.. ~
'- - .5 Affioma di S. Toma
' ſo, d’An‘ſtorelem co
, muncmente di tutti
~. gl’alcrí-Teologh *e
‘ ' filoſofi,rh’i mezzi”:
‘le vie,.per conſe‘guir’vn fine,ordí~ '
naxiameme ſi vclkono della mali
tia.ò bontà dell’iſteſſofine;e per
ciò,quando i] fine-è cattiuo , ſono
fimílmcnte cattivi ímezzí, e quà'—
do quello .è buono , tono anco
quelli, regolarmente buoni. `Di
modqxhe quantonn‘glíore z ò ‘
Peggiore è il fine, :mio miglìgria
. l
2 Parte Aíuiàdo’Mor-íl.
ò pcégíorí ſogh'ono eſſer’í mezzi‘È
i tal S.Agoſtín0.
dit-ſe ne ordinati.Jean-”dum
Quindíè ch
,ac-1 `
'Ai-:uſ fini: , propter quem ”eran-”r , (ſi
hb.: da
M”. :alpaóe'lír , 'Ud [UMANI-'r , _ſn-'tm-`
Eccleſ. düm boe-ſvn” opera ”05” :flip-:Ji
U’ Ma lim’vcllaua’aóiíia .
flirt. 1 Queſto preſoppoflo , chi chia-4
c, 13. tamente non vede g quanto eccel
lentewtílnè neceſſaria o .era fia.
l‘eſſercítar-fi in aiutar’í cdeli nel
tempo della !ot morte? poíçhe il
fine non è altro , ſe non che muo
iano bene nel Signore, e ”dano i
godere la ſu: Sant; gloria, vltímo
inc, per il quale fù l‘huomo crea
to. E ſe fiamo obbligati à ſoccor
rere , a: aiutar‘i nom-i Fratelli o
quando queſti ín ofiremz neccflìtî
l ricrouanozperche non ſi dcucm
parimentc . anni molto più,aíuu- `
ſe.: ſoccorrere nelcempo della.:
- lor mortefluando h neccflìcàè la
maggiore.: la più :Mems , che vi
Ea? Impercioche all‘horaí :mii
gni ſpiriti vſano ogni lor’arte , 8c
aſtutímccíò con irremedíabíl di
no paflino dalla morte temporale
dramma. come lo dice il Proſer
PÌ‘ÎP- Dauíd- ”fit-duna” ”em ob
n.1. 3,53535!. Ilcdcagnoèlìvltíma
PH‘.

r" ' 'I Zonda-”ati o nor”.
.ll-te del corpo , e viene dal Pro.
eta incdo per l'vltímo giorno
della vita. Queſhſù I: maícdìt
tìone , che diede Dio a! ſerpente .
T12 înſidñflóerir-calunto ci!” . De ‘Gu. 3.'
gl’cffctti d‘clh quale fortemente., \ ’o
temendo [’iſteſſn Pro ſet:. diceua.
Ca”- k‘m-ióo i” di': mala Sin-‘guitar Pſalm;
y cale-nm‘ ma'a’rcndaóit m. E fi 4!. 6.
come. ancorch- tutt'ü corpo hab
bia i1 Sex-peace d—i peſtíkèro vele
no infetto , quellod-però in partì—
colzrcflhe nella co a tienemſco
flo,è, e ſuole raggíoneuoímentu
flimarſi più patente,e moreiſero ;
così, ancorche in tun‘il tempo
della non” vita procuri il Dc
monio angelemrcí.; con tutto ciò
con maggflor tom , cub-bia pro-_f
cura cio fare nell'hora della noñ
(In morte.comc quello . che :2,
che li reſh poco tempo per Far
re a dell‘anima delmoribondo.
a ”rr-uè- ndrínſi legge nell‘A- '
pocaliſſc . che dífle quella voce a! .0-02
l’Euangelíſta Giovanni , quà-dc n. u.
fufllit Biala!” ad 'Dar , ſul”:
in”: png”:- .fiknrqnàdmoditi
:cn-P” bu”. Il che nen conſci** 7 ‘Ì.
mato dal Profeta Geremia,il qua..
le dice. QR”: n'a-'min' ci”: app”. The-r
’ . è 3 L'I: J? e'
-4 Parte l. Aiutode’MaFìo. f,
bendcrus! eam’i‘ntcr anguffiai‘ .
Chiama anguſtíe il cem`p0 della.:
morte, nelqualeimpìeganoí De;
{noníj c_utciiloro {kracagemmi , 8:
inganm. . , ’
Eñſe táto fi fuol’eſſagerare l’ob - A
b'lígo , c'habbiamo d‘aiuzar quch È`
li, rh’in pericolo di perde.: 1a..- ’
vira corporale fi rítrouano; q uan—
to più ſi deue eſſagerare ‘quello, ‘
c’habbiamo 1 di ſoccorrer co
loro, che Hanno già in proffimo
,pericolo d’eternamente dannarſit
.Poiche i mqtibondi,c condannati
ì morte dalla Giuſtjtíafflltro tem
.po non hanno per poter’elſer’a
lumi, nè la lor - neceflìtà panſte.,`
dilatione alcuna: impercìochp
.vm volta dannati, poco gian-:ran
no loro doppo gl’alcri :luci di Sa
crificíízdígmní,orationí, e pani@
ſiz: :elſendo l’iflante dçſhç merce.:
j] pontç,ch'vnílc,equeſta vita con
‘ lÎeternítà: e ſe non ſono aíuxzrí
nel paſſaggio di queſto ponte, E.:
Beck]. per ſempre finito per effi. J'af mi
i Kñ 3o dcrít lignum ad .Aug/_7mm ñ, a” ad
;Aquílnqmjn qupcuuque Iocp ml'
leríhüí ”indice Iſo Spirito' ſanto.
Se l’huomo morirà bencníçroue—
;à l’Auíxrodellîcccrm ſaluçç ,- ma
` ñ'- l’. f. ſe
,ñ T"- ’i 7"'
I
"

.E condannati A mir” . 5
` ic male,ſarà buttato all’Aquiione
d'vn’íneiiinguìbii’ſuoco . Again': Anguil
1'” di: i/?a qui: mar-'lundice A-go-‘ ep :ad
’Rino , tali: i” dic illo indixabílur.
Nello fiato, che lìhuomo muore,
in quello ſarà nell’vlcímo giorno
giudicatoſſenn ſperanu ,che ſu
gli poſſa porger’aíutó,ò applica'
alla‘ ſua ſciagura rimedio alcuno
per tutta l’eternità. V!…

Cbi potrà negare, che non la.:


...l
Gola’ lodeuoleofl‘erir ſacrifici",ora
tioni , è penitenze per l’animedel
Purgatorio? Hot intenda ogn'v-g',
no, che non è meno lodeuole a o‘
plicar queſti mezzi per quelli,c ç
?x
tkanno già alla morte vicini ; :iu-1'; x.
.r'
tandoii in oltre con ſanti auuer
timenti ,~ 6: animandoli à coragñ,
gioſamente combattere contro
gl'inganni del Demonioín sì e—
xicoloío tempo, ö: ìrefifier’a u.
ſue diaboliche, e peruerſe fugge
ſh'oni. pram'cando il modo di ſu—
perarle per conſeguire per que
ſta via l’eterna vita . Per ciò ſu
s’haueſſeà porre in nóſtta elet- '
tione'ò liberare molte anime dai
le pene del Purgatorio-,ò pur’im-Ì
edite', che npn fi danni vm ſola,
douexefflmo prima procurare Yes,
A 3 ì SCI.:
W
6 - Parte I. dieta di’ Morì).
terna ſalute di quem [bimbe fa..
temporale dimoſte. mcorche sa'

íncomuenientc . che molti Giu-ſh'


per migliaia d'anm patìſchíno-gu
ui tormëtí,e fi dif-:riſchi loro l’en
‘ tra:: :Ha gloria
del Paradiſo , di
queſto, ch’è il din…? pel-ſempre
Vna ſol’am'ma- Hot' lè da”: pietà ,
che verſo l'am'rpe dc’ Giuſh' defó

cagionaríí verſo
mohíflími, e Hrmrdímríj anto
, h'aìutan’dtríàben mo
rire-Eſſendo &az; com :acide
ne maggiore la miſem della mor
tç enemy-.Ha quale , fè npn_ ſono
mrouano vxcmz, dx quel~
’o , ch'è qualñuogha :kr:
tim calamità temporale.
A quellofi utile, è'neceffirío
Pmi; eſercitio eſſere: lo Spirito ſanto
a’. ” ‘ dicendo . Er” a”,

a {marte condotti, e non ceſſare


:a: coloro. chç ſono all'u
I
"
-Î *~ ‘* vr

I condannata' a non:. 7
:ſmo paſſaggio da quella all'altra
uit: menatí. Ec altrouc. I” regna‘: Faz),
’nonno‘, rcquíefierefae memoria”. 38. .4.
ci”: , ó conſolarcjllnm ì” exit”
ſpirit-:fui-Nel ripoſo di quello ,
che muore, fàche ripoſr ancora I:
ſua memoria,c conſorzio nelv tem
o, ch'i! ſuo ſpirito flà per ufciÌ-z
ene ui: dal corpo.
- Quindi è che Dìmche nelle ſue
opre l’coprcl’infim’u ſu: fa im—
Îz:,qumdo hà voluto conſo :tu
‘Alcuni de' ſuoi amici nel perico-î
[oſo tempo della morte , è fiato
ſolito ínuíax loro huomíni di ai:.
nica, iquah’ dcſſero loro animo ,e
gli toglíeſſero il natural timore,
che ſuole in quell'cſtremo punto
aſſaüre. Così lo pnnícò colRè
Ezecbía , al qual'imu'ò il Profeta
Hai-.homo ſanto,& alqualc un 4. la‘.
Serafino col fuoco purificare ha* 3°- ì
”ma le labbtagccíò l'auiſafl'c la uí-z`
cinamorte. & inſieme lo conſo
laſſc, e l’animatſe à confermati
col dmín uo!~ere.E Vitiello hà pra:
tic-romeo altre uolte con altri .
Per darci in ciò ad _intendere qui
to importi &faiuto . confidi.”
‘ Conſolationç de' ſuoi ſemi ilL-v
quel ;el-po.“ quali rinuigoxito
,A 4 I3
8- Parte I‘m-fiuto dc’ Marſh.
ij moribçndmpofla per ta] mczz
taxîaçqmflo dell’eterna ſalute.
:D'j zlzutlébefi Picardkr’ſifl’íja.
fermano'lpriricipío ddlöfl‘ ’
. infermità... fl r
,c- .4` e. _~ I'I‘.
Vñbíto :ch’alcçmo fi vedrà dal;
~ *la manodi Dlb'e er mezzo -di
grana infermità a‘ffz ico , hà date-ì
nel: per coſa cerca , 8; infallibile ,1
che, ſeglie l’hàmm data la dimm'
prouídenu per gaſtigo de' ſuoi
pec'catí, nö ſarà [ya-Rame niun ſa~<
pernò human: diligéza ì iiberarè
"ſſh lo da qusſh . Impaffióíſe ci?, diçe>
lib. da S-.Paſcha o. , per med-'affian- Uil-’ur'
…pp arii: fauflriaquc’ dia-Ma 'alt-‘o' pn:
14W
Da” mimàzärerdbchc izgafiighíſo‘nd
’--\flg‘li… a’ colpa , &i’ ecgçi ſono’ i
gl’humoris, da’ qualrfi 'aeñeùmo"
l’infermitä,‘e'la morte- ‘guidelin- `
Buti. "uit i” conſpeäu ci”. quífm't i111?,
3—8. [5. hidden i” ma”: medie-'Aia i’Ec
clèſiaflico-Ì Chçp'eçca animi? "gl-’ñ‘
o'zc hi *di Dj oièîc'ótro i1- {umbri-'è'
tore a' ’inci’ampakà fleÌle-mäbi'dìmî
medico‘fxh‘in} cam'biö’d’äiufar‘ y i
…p
e ſouuení‘re @datum-:temi: am `
- *ñ ‘ì‘ Il: l
,7 e I
ñ condannati A non:: z

natura inferma , aiuterà‘ iù toſt*


à rouínarla , e díſtrugger a. Qgín—
dí è che Tertullíano diſſeflhe l’in- 7a
fermítàla morte , e tutti gl’allri *_ '
mali , e finiſtri euuenímentí di ’ "
queſta vita. .ſunt :mſm pen-m'. Tm“;
Sono cenfi del peccatoJmpercío- (ib. de
che , ficome quandoſi prende., Pad-‘c,
qualche danaroà cenſd,refla chi c3,
lo prende non ſolo debitore del…
capitale, il quale ſempre rimane `
in piedí,ſin’à tanto,che fi todisfac
ci, mi anco incerti tempi ſtabilít‘
deu’anco paga-*il cenſo 3 c051
coſui.che commette alcun pecca-,
to,reſtz non ſolo debitore del ca
pitale,che fonol’eterne penezſin’à ~ ñ
tanto , che nó dì per mezzo ,della -` *
Cqafeffioneoepenitenza iodisfat- ~<*‘ v
tio'ne -Lalld ' díuina. Giufiitía ;and
*mogli ;reſta l'obbligo_ di muffa'.
il çeùſmcheiíono l’inſermki. .La *.P'W
y» ;norme tutti gli altri malidilquçî‘
Ra vita. Queltìñiſteſſo volle acjceſh-d
narcil’A poſtolo, quando chiamò
la morte. . Stipendio del Peccato 'q
Stipendi-z peccatimorL-E ffizcpmq Ad Le"?
figdír voleíàîez. La morgandfllçpxî 6- '-3’
0,1'humapeócahmità… ‘eroga’,
?infermità , e mali di queſh vita,
ſono ſtipcndíj, :enti , e datti z che,
A s Pe'
’u ſtrict-.Aim »VM-'rm'
per il peccato paghiamo - ll che
confermando S-Hildeberto dice.
Allende ”iſa-ia: bom-"03: , imam-f
Killa rc einer”, *oca-'gala'- peccati ſu”.
l‘,— t Guarda l’humane miſerie a confi
.f'Ì-Î o

dera l‘ecalamit‘a dell’huomo, con-3


tempi: ke ceneri, neli‘c quali fi ri'
foiuc, e ritroveraimhe non ſon’al’
tro , ch"vn dario, 8c vn cenſo, che
per il peccato paghiamo-.Per que—
flo dice S-Gírolamo, che quando‘ ‘
fù preſentato-’fl Chriſto que} Pa
:alitico , acciò come fontana
medico-glidiíe ia-ſaiute , c l‘i pri-fl
ma* difanarlo , gli perd‘on i pec
_ cati ,dicendoh' . Rnm‘flumur ai);
N1"- mau In”. Con le quali parole .
ad S- 9- 94:” nb*: intelligent-'a, dice il‘
Nani. 5mm , propter pacca”. piero/"ſul
I
i ”cn-'rc corporum ddih'um , à
o'ln'rcoforfa» dimiflunmr pri”
i3 :cat-,At cal-fi: &abilita-‘i dh
yí: , ſani”: ”Mannu . Toiîſo L

Chriſto via-,come perito ’medico,


frhna_ il peccato , ch'era de! mare
_ a cadi( cacciò Quello.: he da que!
'~ h procedi”, con maggior faril‘ìtl
~ 3 ppt ſi toglieſſe; efl‘mdo che l'ori
gine d‘ogn’mſermitiè i! eccata
çon che volle l'increata a ienza
inſegnarci o ch'io vano a‘ nica.
' l'in
E :aula-ni? Jane. [I
l’infeL-mo conietturmdo,e [oſpetë
tandoxh’il morbo li fia da queſta,
ò da quell’alm cauſa proceduto,
poiche,D”ur ”ab-‘r intelligent-‘4,
cíí da ben chiaramente ad imem
dete,che del peccato quali tune_
l'juſîrmità riconoícooo i! lor pria
CÎPÎO e
Effcndo dunque queffo vero ,ì
com'è veriſſimodfprincipal rime-Z
dio per ogn'ìnfermítà , ſarà ma.:
p r a vmuerſzle di tum' peccati,
me iante h penitenzmöt vmZconè
ſeffionehen fatemcon la quale po
età l'inferno ſperarez(ſe casì farà
eſpediente per l’anima ſua ) ch”
ſarà libero dalla morte . Queſto
mediamente
per Ezecchíclericexrò l’ifleſſo
dicendo. _Dio
Courier-ì
Bue);
tìuîm' . Connery-'miu' 4‘ -víjr *vc-ñ
*ZI-Ue
flrirpeffim’r , dr rc, ”Wien-‘n'
ì fl”, lfiuli Perche hauete voi i
penſare , ch'io per mezzo della;
»I
x

morte voglí troncarui il filo della


uit!, le voi u'allontalnte già dalle
peflìme ſtrade del peccato? Già
tolta hauete l’occaſione dell'inſer-j
mità , già fatto hauece vera pani-é
tenza . non vi pc-rdiate d'animo g' 'r .
perche non morirete queſta vol-j
mami ricuperarere ſenz’altro la
A 6 de
ì
` .’z Pan-I.1:urode-Mwii; `
deſideiata ſalute . E”"Pel' l’Ee'deZ‘
fiaſtico raggiunge egli medemo:
1rd.
Fili in mainfifkfit‘zk ”g;dg"ſ'pìkîar
3 a‘ ’f
zoiffinfid-bwmmm”, ó--í-pſë
muti-‘ttt Figliuolo pelli tua liti";
fifmitì non ‘ti‘ Perdèl‘ d’anitflóſhö
‘t’abbìttércsfizintendíììòhèhòn ti‘ , .
ricetto altro medicameoto per i
tubi doiot-i, feriion che ricorrià
;Di-0,18” li tiſanerà :p po'ích’efliò
tenendo; igaraííènj’ák’to 'al-1a ai#
nina vendetta l'e maniìwjiîw ‘Fi 'i’ `
.‘ Î-Qnoflo'dunq-iìe-è il Jptzi’fl-Ìt) iii-ì
netti—mento r che s'hà -adàí’al in‘- `
fermo-;ig queſfl’è íí‘- principi-1 ríñ‘ . ñ-ñ.~».

medíd,che²ſe’glí deus ridere-:ru


nel bel principio del fuo'm’a'lb a‘
cioè-:becon prçflezn’ri’cörrá à' .'
Diopéì mozzo dem cdpſèſijotie -ìL JM”Î'`
»,;ilÌÎÎ
etäìtìnheáimdfine,&altrb,
U‘xdiuotbnewpietàzjìaccíÒYMJ
i“

In]. quefiimozzi ceflîze perdo mica la‘ ,


ius forni; violenza del izideal-a‘
3 ‘.2 7-7; umide’: open-'im mi: año milan.:
-.Lì…a—ó. .A:
dice ilSauio D *è* omuírzinfimit”:
io” cumuli-'El'. Sii veloce inti—
corre'r’àrdio -n'ei _principio ;delñ‘
tuo male, e non s’mfieríraì contro
te infermitàlabraſimata
floetterrai_ alcuna, anzi ben .pre
ſalute Et
Hai.
58- 3- ſmi!” :ya cititìr ari-i”. ,E con...
o . ſag
E condannata' a nam. ’1’3'
nggione , poiche coluí›c he farà 1 _ y
uefle diligenze nellaprim'hor‘a “…A
NA-‘,.i—r.
ñ.«ue—w e'flrſua `inflxmirà,goderàſl’arisc.- ci 4
puradell‘a mikrimrdía , 63 il fre-‘
ſto venticelîo, 80 aura ſnaue‘del
Cielo,chìappòrta nubi di pietà; e i‘
pioggie di celeflí ſago'fí, Da q’ù-e- *
Ro ne ſiegue , ch’è errore grande
porre nel -temp‘o dell‘intermízà
tutta la ſperanz‘a ne’mezzi bum-1
nízcome ſonoi mediçi‘m lemede-ſi
- -*
(flm
*uè-h-
’ó -cine s poiche ſpeffo'àu’uiene z tb’
áncov‘che ilcùno ap’plichi alſu‘o‘
”hke mdlte'nÎedicine-,ì‘ej,thiátfli
moſti'medieiz perche‘ndr‘x‘ricòn‘e o i u .
àDiomon ottiene 1h déſiderafäí-:ì -' ` ‘
Mure. Per’nueſtzcauſaríprende ` ' .4
-‘’r
TA” la-Scrittura~Sacra’i1 Rè‘Aſa, per- z‘.
che. Nn in_ infirmüalejflm qnd/?14 p.; '
uit Dominici” ,ſedia-:gf: i” medíä ,ah-P* ' Ì
:anſa-mutu copfiſu: ëfl55NÒ'nìñc’ercò 16. z ;g I"
* r -T.;.
D10 nellá‘ríuíihſërmità , ~mò più “ "
toüoimedicise più ſi fid’òidè‘l-lfàfl,
”di queſtiflzhe della pr’oufdénza‘ i
di q’uello, il quale , non è dubioJ a
che per meZZO de’ medici, e delle’
loto medicine, concede alle volte‘
_ la ſalute,mà è ceru‘ffimo ancorata;
" che anco perqueſtí mezzi ſpeſſe_ , _ .
è“perche
volte la così‘è M93 22539 vglcîe_
niega,conced“endola z - i‘ Î *‘
ſolo,t

RGW’
l4 ‘Pam lui-'Me de' Mar-‘3. 'J
Bcn’intefe,e practicò queſh veri—`
Maui. tà quel leproſo dell'Euangeiio. i
*'30 quando diſſe al Redentore.Domì
”mf 'cz-'r, pour ”le mandare. Si
gnore-,sò bene ,,che potete tune
quel,che volete, e diede volete.” ì
Potete mondarmi da queflo (chi,
fo male. Et il buon Medicali riſ
poſe-Volo mandare. Voglio. sjf A
mond::o,e ti fi concede quel che
domandina] che in realítà ſi rac—
coglie, che Dio ſolo è quello, che
ſan-ie noſtre infermità ,7 e non i
Medicime le lor medicine, e ero,
ciò à lui ſolo deue il dono de la.:
SW‘ corpore! ſalute attribuirſi . E”.
”in neque l'erba , neque mal-gn”
ſai-nu': m, [ed mm Dom-'ne ſer
”o ,qu-'ſhut anni” . Non ſono
l’herbe, ne gl'impiaſtri quei ,` che
&mummà Dio ſolozdice ilSauioa -
Il ſecondo auuertimemoflhu’
i deve nel princiçio della ſue im
fermità dar'ali’in ermo , è , che.»
ſc Dio vorrà , che muoia diquel
"male , i deue perſuadere, che il
morte e‘ vna neceſſaria `heredicà p.
che ò per formò di buona voglia
fiamo colite…“ accettare , com-L,
'In’. l'auuexriſce lo Spirito Santo. Te
-uj n’ IIa-”num enim bui” mio-di',
*i non 1—"
E roulant-'á marte; tg
mm marini”. Poiche è vn dei‘
creto fi fermamente ſtabffi!0_dfl-›
Dio, che naturalmente è índtſpé—
fabile,come dice [Apoſtolo. .ſu ó Hc” y'.
”tutto :Mbomísihrflm‘el more‘. Il 11.
q‘ualdecteto ai kondatoín due.
eoſe; h ptíma è il peccato , dal
quale-come ſoprzdicemmo . s’o-e}
tíginah :norme tutti gl'altti ma
lí,e et cauſa del quale deue pet
‘ ſua erfl l’infermo , ch’è lui Wet!
quella ſentenz: della Scrittura» o
Pere-ti” u Domina” :goa-e” ,fc Dm:
Ìrí,ó-ſrígare,ò~ ”dare , à- .dh , 2.2, az;
perfiguunrjmu
ó- ”n :ari-”ptc , a:
peru:.
rai-‘gine,
Ti pere
cuorerài18ígnote coni: povertà,
con la febbn,col‘kreddo,con l’ -`
dormo! caldoxon l’aria canina-e
ti perſtguitatà cöquefie coſe Per
vle tue colpe, e peccati, fin’al z..
morte. La ſeconda cofa è :l’inter—
ne miſerie dell-'i-ntemyerie, e fcòi!
cet-camere de gl’hnmoti de} cor-l
pmi quaü con ſegretìagmti . 8:
occulte mine Rm ſempre ſommíg
:aiutando forze , 8t armi-ana mot
te perrbuína, e‘ dffimggímenta ‘ ~.
de’ll'huotro- che perciò d'flſc PÎu
tatto. J'o' u ?pf-'m inner a “'1" ‘n’a’,
?ex-'2!- fldlewe m- m "fl" ani—
(Il’ 14”‘ 1,‘
r
[E 'Parte Aia” a’z’ Marib.
ma mali! penfiwparí‘u‘. Se apx-iſ
ſi,òîfmomo,il tuo corpo, dtt-Qua—
` _ r'e‘fl’idantrodí‘revnrgrm diſpè—
A W* ſuite” :una di‘ mola' ,’ e diuerlî
*` -ì ma!… qual-5mm; dice A-goflìno',
ti rendono più fragile dell’iſtcſſo‘
Ang_ vmrſhQxidfrl-giliw 'oaſi 'vin-m?
find‘ ár tamenfiernat” , (’9- dum’t per
“un farulaflrſimim caſi” ‘vitrüflñaſi '
fa”; tin-nur ,ſmeäuf n', @feb-ir non
”"“ timer-ur. No: ergafragílior”, (g
infrr’níorcr ſii-mu: z `Ancor ch'è
.verozch’ù‘l vetro ſi può in milk'
pezzímom pei-e” fracaffare; con.,
tutto ciò‘,\’e con dìkigenza ,‘8: ac:
corre”; ſi conſexua, potrà vn'ín—
finirà d’a›nni,e lunghi ſecoîí dura
xe; perche non ficorro'mpe , nè fi
marci-ſcemè-da ſe ſi ſpezza,s'è beh
cogſflruazq,Mà1’huomo,pcr più
che ;Rabbia-cura , efi—.çonſerui .
per più chflſi guardi , eli difenda,
porta ſempre ſeco ízcaggíone da
'ſuojmqli,,e.del}a ſuñamorce : iſn-`
perciùchflda ſefleſîo genera l’ín
fermjçàfl he lo conſumano# dolo
ri,_ ChîL-'abhactono, _e le miſerie”;
_ f q çhflzlçactçrrarzp. Rex-ramo fidano
‘f‘ f"_ë‘Perſuadek’aü’mſermwàflagpra,
'ñ ','Î ;î‘ LOJHPSDIÎè.daíÎaſu,-ëzparte , à Obe?
`. :,‘ diffida-Nail.;Diogiacsxàflquei
l ,.'\ “o ’I‘
~w

I :andai-”ati ;e morte‘. "3- 17’


floſi giulia-SZ ioeuitabil decreto; '
Ò Il>ce`rìo auu’e’rcirh 'nto , che ì
gfi’potr‘cbbé ‘dm-1 ‘ürcbb‘e‘á’ ché"
p'oiìo qheflo-d’ecrétoìdî 'Diöüîchſeì‘ `
:uni habbia‘mo a‘ morire , IS d'op’z
Ed'd’eſſerſi‘conſeſſato z &iſo-AJ"
iuina-Maeiìà, 8c a ſuoi Siriü-p‘erÌ
mezzo d’orarionizlagrime ,e'limo—
fine ricorſo , egli con tutto ciò"
vorrà,ches'eſſegua contro luila ‘
ſentenza di mo‘rtej douerà- àffzt -
ro porre nelle fixe mani, e taſſe;
'narſioeîh ſua finta volontà ;“0 —
tendoüìl cuore-,e la vita, con.;
erſua‘derfi; ché'íe {e l’anungafſeó'
r‘o iù l’anni,iarebbe forſe cern'
h“ ua annatione , cche perciò i!
Signore li tronca i paflì della’ ‘viti .
temporale `cr afficdrarli-l‘eterm.
Poióhe il pià d'elic voltë ìío‘no efl
ferri della‘ diuir‘iaCk-rn‘en z‘a’, ch’iL
Medico non c—onoſc’hi‘h nämra‘ze
qualità dei mzlmóh’erriflel media
care,ch’applichi fuor de’ tempii
medicamcnti , che dan“- ſpeziar‘ia
ſe lirdiano-ò diuerfi da quellizch’iì
medico-*Ardinò ,iò pure’ goditi’ ev
cartiui , che non fi accerti iltàuit
~ ſanguo,& altre coſe fimiii, le qua_—
liz ancorche riſpetto à gli humm—
m,po{ſmo molcc voice exrarfi ; co
" ‘x tutto

18 Pam Lamp danza-:3.
tutto ciò riſpetto i Dio non ſono i
errori,m3 prudenz: , & attíoní .
che cooperano alla ſua Santiffima
volontà; impercioche riſpetto à
lni ninna coſa auuicnea caſo. Co—
me non à caſo ſucceſſe i} paſſar
nella rondineſh , ö: accecare co}
uo flerco Tobia, mò auucnne
"F“ìü
a..? queſta diſgraeia al Santo,per par
ticolar giuditío ,8c voier di Dio,
il quale nella perſona di quello
iuo ſetuo,volle~ darci queſt'eſem
pio,come l’haucua prima dato in

quella del patiennffimo Giob .
7d.” Han anni” toni-:iena- per-”fit
23
Dom-'Mt cura-'rc illa' , *v: poflerh
Jam” mangiar-[attenti- ci” ,
ſe“ (9- 3‘585' la . E ?Angelo
glie lo dichiarò meglímdicendoii.
Qui.” accept” er” Deo , ”mſi
fuit, *w unt-lioproóant u. Pep
prouarti hi permeſſo in te Dio
queſta tentarione . Per ciò deue
efforterfi l'infcrmo i quietarñ , 8t
ad accettar volentieri la morte
(ſe così piacerà al Signore} ſenza
curarſi più ne di vita . ne d’altra
coſa alcuna.
> 7 W, -V—r

1! condannata' a marta.. u
Dal modo d'un-if” la mer” ‘all'3,
Inferno.

1L non perſuadetſi alcuni ne'


maggiori pericoli della vit
i d'hauere quella volta amori”.- o
riempie ipeflo l'infej-nodi mal-to
anime Chriſtianefochi ſon quel
liyche di Matta maniera,ſi perma
dono d'hauer a morire , che non
tetti loro nel‘ ſecreto del cuore
qualche ſperanza di più lunga vi-L
n.0 fi-cagioni ciò in eflì dall’eisè'4
pio d'altri,che fcamporono da ſi-_ì
mile pericolo;ò rclae per low
d’hauer ancora a bondanti for
, ze,e vigore iò perche la violenza
del male li tiene abbattuti, e ao;—
diti , facendoli inſenſibili a' loro
- parimenti ;ò perche non-li pare .
che poſſono morire in quei ſei , ò
ottogiorni d’infermità: ò final-4
mente per molte alttecauſe . Da
queſto ne vengono due danni in
tolerabili i vno è dalla parte dell‘4
infetmme l’altro da quella de’Me
dici,amici,e parenti. Dalla parte
dell‘infetmo è , il non iat’il pre-ñ,
pat-amante per la morte neceffai
_UO
Tie’ Pirlo' LAM” ih' Moi-ii. `
riomè ſo'disfar’à quel . che è obó’
bligatoznè dílporfifl, come deue ,
per riceuçrc degnamente i_Sancí
Sacraſhemimè porr'e la diligenza,
"~f--~“ſi‘vìflvär
"ñ-*Q
the conuíene per non reincidere
rie-'peccati, ch’ín eſſo dpminoro
no tuczt’il tem o dell-1 ſua vic: , nè,
, riſoluerfí da ouero a convertirli
&Dio-Dalla parte de’Medicimmi
ehe parenti , ,perche differiſcono
l’-auuiſo del `perfino-l’0 , ò lpcr‘che
giudicano.,
morirà che lîmfietmo
; ò- perche ſtimano ,non.”
ì ch'il
pericolo non; è.così vicino” per-ñ .
che dubitano.che conla paura, e
malinconia non ſe gl'aggrani il
. male,come ſe im portaſſe meno la
ſalute eterna , che la temporale ,
- ciondoli ſperanza, che ſenz’altro `
~ÎF.—M
. .v-.…ñ4.-… ’ſcamperà per quella volta la mor
, te.Dal che nÎamÌiéne‘che ſubodo— `
tando tal ſperma l’infermo ,lo- i
ſpeſo', 8c aſſorto da quella , non li
kíſolue à confeffaxſi. nè a connet
tirfi,come deue,a Dio . Per que—
íle,e.fimili coſe,così iMedici,co—
{ne gl’amicí , e parenti hanman—
_dano molti all’inferno , per non_
dirloro c6 chiarezza” certo pe
ricolo della vicenza} quale ſirírroÀ
nano. .
_ Per p
.A ‘t' l dófl l re-z.

Pertanto de—uc primictamente'


il Zeiame Co‘nſoiacore dellíinfçt‘é
mo Fare . ucl . ?che _Fece~ Chriſtl! a!
quando ri uſcirò la figliadihim 9 z‘ '
Principedella Sinagoga. Made ' ' h
qucſta inſerto; , il tuo Padro- ai
parenti, ;per tener dal ſuo cuore.;
lontana la paura della vicina mer—'é
..tezfecerò che certi mn—ſici, c ſona,
q tori di Haiti la tratteneſſero ì, exe-_J - r
dendoſidicacciat’ilmfle , 8a; il tia
,moi-’alla danielia à‘c‘fqrn di 'can
Zonízmoxì.alla-‘inmmàiuwſicinò' *
per que-flolaioiomao di ſonata,
e cantare per incantar’aſimeno .j
dolori di queidi-eaſa. Sqpraggiñ~
ſe il Si nore,e laptím; coſa, ,x ghe
fece, uracciar via ;tuttiquci ſo
natoriz ,Rm-{ito , e pigliandopçt:
`la mano la dxefonta , rendexli da.;
yixa . S’hah_ ;dunW da: caqçiare
via _i muſi,c_i. e ionatori ,“chcluſin
gano l'infetmo con ,vazna preme-Q,
ſa, che non ſtàxanm male,… qshç
ſen z'aitrg guarjrà,e ”audit colo:
ro che l’adormentano , cantan—
doli canzonícmdeimentedoki di
certa!` ſpal-ann divitaze cop‘mimq_
grande,& ardite yççauierzte, çhtii
[timo, ſi dç e riſolutgznepçqpufç
infeññzo-Pn. Porre lacpttqëzîás! t
L
~ E
i‘
a

I
_ . , e
ll l' 'arte’.Aalurodc'Mm-alg; "

`. lamortea non facendo mentione


:icone di ſperanza di vírmeflbrtá
_ ñ . dolo inſieme à ricorrer’à Dion”:
i . i ' Ver-gine iqa nudre,&à Santi.- cö ‘
prega-ip h dia forze per portarli
' nell’inſermità . encila morte da
I verme fedel Chriſtiano, ricordan
~ r dolí parimente quelle parole, che
difl'e i! Redentore poco prima “J
Io”- d'endat’alia morte. Pam mm‘- i
; :7. 1.' boy-e, dar-:fica ſiſi-”n in” , *mf
h'fl ‘interior-:fica ”Padre eterno,
I è gionte l'ho”. da voi determina
i ra ne'i voſtri eterni decreti, nella
quale laſciando quella vira rem
poraie,deuo incamrmrmi all’erer
m. Vi chiamo Padre, perche con
:terno amore m‘hauete una”
n'dal principio (enza principio
,dell’eternità Clarîficafih'u” mi. î
‘ Continuare in [occorrermí con_- Ì
i h yoflra ſanta grana, dandomi la j
k chizrezza del voflro Sanrolume ,
eccxò poll": nella mio morte hono
ì :mè glorificar'ii voſtro ſancono
me»
E _Secondmdeue procurare, che ~
; .l'mfermo accetti con prontezza
j ‘ ç'animozcome daſh mano 'di Dio.
-\ , aliqnale così diſpone per ſuo mag 1
z gior bene, l‘auuiſb ddl; morte. '
"` .COÎ d
i
7'_ '- .E condannati.” morte. 2E
Come con pronta:: d‘animo
f i'acceuò Chriflo per noi.quando.
, eſſendo già gione: l’hora del ſuo
ì `aPaſſaggio , con gran
ſuoi Díſcepoli gmbílo
. J'ai-gm díſſe
un” 4 ‘
bin:. Pre-lio alzsceuí sù , partiamo .zi-43:'… *‘~
da quello luogo . E doue P alla a5. ,6. ’
morte , alla Croce . E flando già
Crociſiſſmlo riconobbe ii Centu
rione per vero ſigliuolo di Dio , ,
dicendo, Verèfi'liw Deíer” ífle -. MM*
Veramente coſtui era figliuoio di *7* ’5*
'ì Dio.. E ſe domandiamo à &Pn
-ſchaſioiin che lo riconobbeie per~
che lo confeſsò per cale , riſpon
cietà-Qua" volontari) ”er-'chini', "ſu .
Perche con pronta volonta‘ diede “a' '
il ſuo corpo alla morte.elo ſpin'
to al ſuo Eremo Padre. Per ue
ſto S. Ambrogio :dando elle
morte ,li da tre be liflimi epireri ,
dicendo. Marr ”ipod-'Qnm‘ ple- 4,5,}
uit-lla flmmanercedír,ó~grasü M. le
”Man-'r 00.1.: morte è vno flipë— b”.
dio,& vna paga piena, e compila, non e.
chflperi ſcruitij da quelli fmeli. *
dà Dio a ſuoi,amici;è ma só ma de*
maggiori ſau'ori,che Dio ſuol fa#
re, o: vna gratia , che ſi concede
per l] viaggio , che fi fa da quefla
vira all’altra . Con che allegre!”
A- d
oe`
v ñP—…xñ-h_

54. . .Yuki .Aiuto da' Maffi. r


pdc,j1301dato,,che nella guerra
Là .valotoſhmence combattuto
peſi! tuo Rèz ch’è giunto il {erp
-po dellav rimunerauonc ?con che
iubilo -và .il vaffzllo à ticeuex’í
?cuori dalle mani del ſuo Princi.- Î
pezëeon che volontà colui c’haà `
:viaggiare prende quel, che gl'è
.neceffarío per il tuo viaggio? Per Î
,quefle , 8c altre raggio-ni eflorterà
ìlz-elante cooper-tore di Chrifio
il moribondo ad accettar con.»
prontezza d'animo , BL allegrczza
L’auuj ſo della morte@ ad offerirſi
al Signore con quelle affettuoſo
- parole` .di Dauid._ Per-gig!” eo;- `
meunçDmppyatum car mmm..- :
' ‘ cant-35mm* pſalmuni dic-tm. E ſa
rà,c"he due Vultc ripera quel., Pa. `
e1dtumſiarpmqm, in tegno dl flat'—
gpparecchiatoà vluere , s’è mag
’gior glgſiadi. Dio , 8c ~appaxîrcflì
, zchxaco _a monte , ſe così piacerà:
ſuaD’ìuína Magſtàflgappamrbhia-Ì
to in ſomma,come .duce San Ber—Ì
'nardol’a rata-m ad adnerſafflam -
tum ad proſpera, par-inn” adbu.
mílía par-tem adſìoàlz'miapçra—
.mmfld whiuerſa quçeumqne ,pr-e
,ceptrírſoj qua] apparecthiofiì
5450,_ ~á- pſalmam dic-m , potrà
*' ‘ . ſCDZ’f
1
**v-*z: :ma-;nutre ma”: . z 5
ſenz'altro ſperare di` cancar'e
giubilare nelleiodi di Dioin erer
no. .- ’ ‘

‘Terzo deu’il prudente Cauſa-ì


latore,dato l‘auuiſoidena morte-.4.“
configlíar’au’infermo, che dia ſu
bito bando a rucc’i - negotii del
mo ox‘ítcendendo ſolo al nego
Ìio ell’affima, 5c à non dar più
luogoa perſona veruna,che poíſa
in quel tempo inquietarlo , ò di
ſtraherlo dall’vnione con Dio , 8c
ad occuparſi ſolo in ſar atti di
Concricione,di Fede, di Carità di
conformità al diuin volere, e di
deſiderio dell-’altra vita. Er in ſom
malo deua eſſorrar’a, Follie-'mn , `
ambulanti-m Deo ”0,coma diſſe ”WP-ñ'
il Profcsa Michea. ſe gli potreb 6* s'
bono apportar’alcuni eſſempii a
ueſto propoſito, come quello ' i‘
geisanco Patriarca Giacob . del
.quale fi racconta, che fiand’in—
fermo à morte, e venuto ciò a noi
titia dei ſuo figlíuolo Gioſcffo, an:
dò queſto à vifitarlo, & à prender
da eſſo lui la ſua paterna benedic—
cione.Dic?ü eſiſmí-;Ecufilíur tm” a ,
I"ſ‘l’b mm': ad te. Fù dato auuiſo "47*‘
al Santo e chamch'ilſuo figliuolo ’3'“
veniua- ,SZ-u' .confini-nur,,lì-1;: ha
, B .
...-4
{cda-lo. ?alzò-e fi pos‘à ſedere ſu
lecco. E! ìflgnflò diſc loflpb .ai
Dcur ”mn-'poems appunti: pih'.
ñEdiflIe alcune poche parolenon.;
già àGioſcffo , mi a ſe ſt'cſſo , ri
cordando à ſe medeflmoi bene-`
ficij dalla diním mano riceunti, 8a
in particohre dell‘auuiſo da Dio
duoli della ſua vicina morte, ,4ſ
Amir. [nre-exit ”ſe , dice S. Ambrogio»
.l md- ,biagi-5 all'1!, atque intra fl
Ì‘Cü- metipfim ſeſe coli-:gm: , puſh”;
F! ì* l” ſe nb”: ſuóduxemr. In lc.)
fleſſo turco , vedendofi già mori
bo_ndo,{i raccolſgözfliienòx ſtac
cò il ſuocuore, az il ſuo affetto da
.tutte le coſe di queſta vita , un@
~ da proprii figliuoli , "attendendo
3|"- ſolo in quel tempo àDip,`&~à ſe.
'W- 4- L’ifieſſo fece S, Agoſtino’ dieci
"…3 "F.- gíomi prima di morirefl'l quaipi
con gran iſhmza domandò ,— cñç
níuno.fuor ch’i medici . . e colin .i
che gli porca’ua dzmàngíare., .en-i
traſſe nella ſu: camera. x c _tutto
quelcempolo ſpeſe in vcontinua
3m- oratione; S. Eliſabetta-”danza
fm!!- figlíuoh d'AndreaRè d'Ongari-'In
. _1.9 comandò tre giorni rima della
ſu: mortezche tutti v ciſſero dalla
ſu; ”mera-e _che njugo v‘emrgſe
` Pm.
più, dicendo. Volo , tum-ln”- m—`
”rm’ ”una , memìmflë ,ln-dici!
”Figura-‘1112” .:m/‘nm , 4mm.; Sur‘.
i per ha”; ha ”finì-“re. &Vincen— .tm. ‘I
zo Ferrerio fece l’iſteflo per go
der maggior quiete , e maggior-ñ_
mente attender’alla contempla;
rione delle coli: del Cielo. S. Ebe—
,tardo Duca Vuitembergèſe nella
Saſſonia, volédol’m certo tratta—
re di negotii temporali , mentre
flaua grauemcnte inſermo,riſpo
ſe . Audi” ſi wellyflrmoaem; , .xe-1.'
;uo ”fida confirm-ÉÙ-ſper ;ae cl”. i”
ccnle', (’9- cliaríifl: infamia-ri poſ cbr”.
ſe:: deſerta: efle manda' ”mn-Dm‘ ~ ”LS-L
”un diuíaííatcm modà ‘gl-"fl. ñ
Non ſono quelli raggionamenti
l propoſito per il preſente tem:
po,nel quale non mi deuono altri
cffer gratìdi quelli , che mi con—v
fermano nella fede, m'auuiuano
la ſperanza,e m’accendono, BL in-L
fiammano la carità, 8c amore veri
ſo il mio Dio. HÒ poflojgià in ab-`
bandono tutte le cure del mondo.
nè deſidero,che dîaltro fi raggio
;li lin mia preſenza , ſe non di Dio
O Oo
te dalla
Aldilà”: per i‘Giuñitit-q
condanna/i à pz”.

PErche il presëre. eſsercitio nó'


ſoloè a propoſito per aiutar’
»a ben morire gl’iníermi , mi anca
:in molte coſe quelli ancora , che
per ordine della Giuſtiria ſono a
morte condannati 3 perciò , acciò
coloro, ch’in {i ſanta opta s’im—
-pieganofiano pronti; conſolare,
.--. ~ .` &aanimar‘an’co queflifl'n puntofl
-ñ frangenteíi pericoloſo, ſi pongo
‘ no in alcuni de‘ ſeguenti capi-coli
‘alcune addirioni per quelli,a’qua~
li occorrefl'e rítrouarfi -ín ſimili oc
cafioníflcciò non manchi loro in
quel tempo materia `di ragionare
con i Condannati.~ Il modo dun
.que-ſe così pareri , potrebbeeſ—
- ier’il ſeguente. -
.ñ- Subito che il caritatíuo {Ion-`
fortatore del condannato farà au
uiſato :i douerfi im íegar'iru
opra di sì gran carità, en’incon—
tinente porfi in oratione, e con_›
humiltàm confuſione ríngratiar’il
.Sì note , ch'ancor ch'egli fia vn' L.

lí! ‘Eno peccatori: , ti fia degnatq


i z, s ’. con
PT”
\ `
E condannati a ,noia 29
con turco ciò ,eleggerlo per im—… ‘
preſa sìalm, e sì lublime, com’è;
eſſer cooperatore di Sua Divina
r
Maeſtà nella ſalute di quell’anima,
Criſollomo
il che è coſa dice,n0n efferui
ſi grata àDío coſa,
, che S.v’ chi-if.
che píùli piaccime gradita. Ní— hm z;
bil ingramm efl`Deo,(-›~ ita eu”, U‘ 90
m animano” ſala: - E ne dà il in!”
Santo l‘a ragione; poiche più è
con-uercír’vna lol’animz, che dar’
à poucri tutto il ſuo hauere , an
coxche quello foſſe più,che le ric
chezze di Snlomone,e che iteîorí
diCreſo. Etſiímmmſarpnuníar ſd. bi:
- ”agenplm lame” :ſcuri: fvw-am 3-1- ad
:onuenen’r anima-m. ES-Grego- con lg
rio loggiugne,che maggior mirañ_
colo è conuertix’vn peccatore ,
che tifuſcitar'vn morto . Maia: Gregor; ‘
eflmz‘ramlum portatore”: ſono”;
ten, qudm mort-mm ſtufi-'tare . E
feil liberar dalla morte tempo—
ral’vn'huomo merita gran preó*
mio,e guidetdonc, che merito , e
c he guiderdone meriteIà chi dal—
l’ecerna morte libera vn‘anima, a: 4
è cauſa di farla- eternamence vine
re nella gloria del Paradiſo 7 A
queſta dignità,& à quell’alm 12a.)
bada confidente. ch'è inalmto il
. B z ze:
*1".
l ~zo P4”: l. Aiuta de’ Mar-'5.
:dante Confortatore del Códat'l-`
nato , qua_nd’è chiamato pei‘ con—
!olzrio ;ì Cioè, ad eſſer coadtutore
di Dio nella ſalute diquell'aníma- -
Du' :ainſi-mu: adi-”ara , dice.:
l’Apoſtolo. E non in qualſiuoglía
modo, mà tanto’ immediato , 'c’
hà da farcötmch’cgli è fiato eſere' ,-—
to per douer’effèrc l’vlcimo gra
dino di quella mifl‘eríoſit Scala; 7
che vidd’e Giacob, dalla tetta ap
poggiata ak Cielo, da cui diligentí
gl’Angioli han da riccuere Fani,—~
ma di que] pouero Cödannato, 8c
'- "allegri,e feſtofi l’han dz preſentar'
ì Dio. Hà'- dz conſiderare y ch'eglí
èla porta , come dice Agoſtino y
per la- quale queli'inſeſice,ſcac~
ciaro per íſuoi delitti dal mondo,
dwg. hà da' entrar'al rcgnodi Dio. Por
”,qw’a per cu”: intra i” Regni-m
Dei'. Hà dapeaſare , ch"egli è la.;
tauol: , 8c il ſoſtegno, c’hà da.:
condurr’ä fama-mento, dal“pro—
celloſo marc della mah vita al li‘
do dell'eterno ripoſo , quel'me
Rhino-,che ſenia ilſuo- aiuto pro-
babilmentemaufragando , s’ànne—
garebbe. Hà da imaginatíi, ch’e
gii è il pietoſo Paſtore, eletto per
Portare ſopra' le proprie ſpalle’
quella
ſi‘ E condannati a meno. ſx}

”nella ſmarrita pecorelh, paſciu~


tati ſin’à quel tempo di velenoſi,e
ſciapítí paſcoli di delitti ,e pecca
ti . e condurla all‘ouile del vera
Padrone, e Pallore Dio . E final*
'mente hà da ten-er per coſa certa,
ch'egli è deflinaro per douer‘efl'e
t’ìl diligente Seminarore de’buo-ſi
ni conſigli, e ſanti auuertimenti
nel cuore di quel miſero@ il dili
gente Mietirore , c'bä’ da ripor
re ne’ granari di Dio il frumento
di quell'animaflſſatto purgata dal-z
le zízanie de'peccati , e netta dal-j
l'immondezze -de vin'j. ` :fl
Armato dunque di quefle. ò
ſimili confiderationi, con humil—
take confidenza domandi à Dio lu
me 1 ch’illuminí la ſu: mente › e.:
quella del Condannato,& inſieme
parole efficaci (quali ruminerà nel‘
_ ſuo cuore nell'iſteflä orationu j’
i perdiſporlo alla morte, e ſar per _mi
F me`zzo di quelle acquiſto i Dio
diquell'anima. - '
Gionro al fuogo,oue ſii il con
dannatomon amoreuole,compe\1
fionenole, 8t inſieme allegro vol
t tozpnmieramente l'0 ſaluti in no
_ me di Dio Padre,che lo creò ; del
e Hgliuolo, che loril‘cattò; e della vu?

4 Spie
32, Parte I.Afl'uto de’ Morü.
Spirito Sento, che con eterna cz-3 ‘
rita‘ l’amc. In nome della Regina ,
de’ Cieli Maria Mádre,dí Dio , 8c
inſieme Madre di Miſericordiu,
e Rifuggio de’ peccatori . In no—
medi San Michele Arcangelo , e
di tutta' l’amilitia del Cielo, e di
tutti gl’alrri Santi del Paradiſo, 8c
inparcicolare dell²Angelo Cu-floy
deze'Samo del ſuonome. ì
Secondo.” manifeſtimhi egli
fia,cioè vn Sacerdote di Dio, ch’è
venuto per conſolatlo , animano,
ecogliergli tutt'll timore,e malin
conia , nella quale in quelli peri
coloſo tempo fi ricroua . .
Ter20.L| [aggiunga :marconi-’
mente il cordoglio, ch'egliſeme*~
della ſua diſgratia, per libenarlo»
dalla qualenonſolo vſarebbe,ſe_y ì
poce‘ſiemgni-mezzo , mè ſparge
‘. rebbe ancora‘ il* proprio ſangue.
QuantoLi luggeriſcache la ſen
tenzz di morte data contro eſſo
"a
` ., -
lui, non tanto li viene d'a gli huo
minhqumroda Dio,giuſtiffimo ,› e
retciflìmo Gi udiceman eſſendo al—
tro gl’huomini,che iſtromemi, …öe
effecurori del Diuinodecreto: La
poi-;he hà Dio- con ſomma ret’ci-i
:udine determinato-,chÎegli muoz
. è la
4 r Econdaánatía morte. ;s
ia in quel modo . e beuaquell’añ_
mato calice, l'hà da prender’alle
gramente,e per amor di Dio , te
ñ nendo per cerco , che Sua Díuína
Maeſtà per mezzo di cal men-tex;
non per altra via,lo vuole dall’e—
terne pene dell'inferno, liberar’e
ſaluarlo. Eſi comecordinò, ch’rl
ſuo Figlíuol‘o per noi pauñe l’i
gnom'mie della CIóce,öc in quella
ëer ſaluar'il mondo moríſſc ; così
Lora ordina,ch'cglí ancora muoia
di quella ſorte di morte , e che,
fia ſimile à Chriſto in conformar
ſi con la L‘iuìna volontà,`il che dev_
ue ſh'marſncome dice OrigenL, ,
Orig
gran felicitàfimtd anime qu‘yfiç born”
Cbriflunefiqumtur , quorum-iam: tali!” ,
Cbriflur praceffií. ñ . md, ’
Quinto. Li ricordi y che non fi
deue ſdeguar’e di ſeguitar di buo
na voglia Chriſtme conüantemë—Z
te abbracciarſi con quella Croce,~
che Dio li manda ; aflìcurandoíì ,
che r.ö è così peſanteflor‘ne quel.
12,-( h’eglíſoz.ra le ſpalle del ſuo Sì
gnore “on i ſuoi peccati rípole. E
PQÌ( he GUCUO patientemente la»
’ſonore-.2,81 innocentemente patì
1.. v one—.ancorchc Fſſel’illeſſzu
innocëztfle egli [rabbia commeſ—
‘ 3 lo
34 "Parte Aiuto de’ Mar-'5.
'ſo molte‘ ſceleraggini , e fatto il
perche, merita tal pena , e molto
maggiore , com'è quella dell’in
ferno ,A deue perciòìdi buona vo
glia ſopperrarh , e di- buoncuore~
abbraccrerſì con~ quella.
Seffo.L’a‘ccenni,chc ſopporta”;~ _
do con p-atienZa tai morte, e con‘
formz—ndoſi in quel-h con la Dini—
na volontàpotrà ciò eſſer per eſſo'
l‘ui,come dice S. Girolamozvn'au
cerca ſorte di martirio, 8c ad? vn`
cerco` modo,come quel felice La
dro crocifiſſo vicin’al Crocifiſſo
Giesi‘r , potrà diuenir’ézc hauer’il‘
premio.e guid‘erdone di martire)
,A Lamr cm… mutui’ Peralî/b‘,di- i
mmm' ce"il Santo ,i Cbrifíur_ de'cìrnce li”
‘a' 1:3* ”anem ſul”, à- ſacit ’Jamie-'dij' pa‘—
zn ‘"‘ ”am marljrìuW-NOÌ perche la;v
’ pena faccivno martire, porche: \
quell-"è effetto dell': cauſa,e‘r_norí-5~
uo della morte, che' ſuol’eſſere la
confeſſione della fede ’la‘ conſer-z
unione della grafia‘, della carità ,-.
a: alt_re _virtù ; mà perche con- `
form'all’opiuione de'Teologí , e' Q
parere de’ PadriJa morte data da' `
Miniſtri della Giuſtitil, e patien
te_men{e per amor di Dio,& íñ ſo
dxsfamone de' peccati ſopporta:
til’
.E condannalìaíaor”. ;P- x
L
f ca,& offertain memoria de'dolo
ri,e della morte di (jbl-illo,— è cug
gione di molti meriti, e d'abbon
i dante , e copioſa tödisfattionu
h auant'à Dio.
- Settimo-L’auuertazchayſtígí
dolo Dio con tal ſorte di morte ,
ciò non fà per mancamento d’ -
, more . mà lolo,acciò per tal mezñ‘. 1*'2.14-.43…. .
zu ſia falua l‘anima ſua; come non
fù mancamento d’amore il far
morire tanti Santi Martiri di mor
te violenta, 8t in sì limone diuerfi
modi s alcuni de' quali moriro
no bruggiati , altri crocifiſſi , altri
decapitati,& altriin tant'altre ma
nierc;mà il line.che nella lot :nor-e `15
le hebb'il Signore, fù’ ſolo, acciò.
per mezzo di quella,ſe ne volaſſe
ro al Ci'elo,8-: i loro parimenti , e
ſanguefoſſero ſemi, da' quali get”
mogliaſſero ma giori ſtabilimëti. ’-ÎR‘:a
e fermezz: più oda della ſua ſam_
ta Fede. Perciò fi potrebbe er
ſuadcr’al Condannato, che Yaſci
far’á l)io,il quale ben sà quel,che
li conuiene :nè voglia inſegnar'ä
colui,ch'è l’iſhsſſa ſapiens , quel, " rar~i~
che dcu'e ſare: poich’egli hà ben
l (ontnpeſíltíi luoi peccati, e sà .
che qixell’è il proporzionato rig
- B 6 me
36 Pam l.díutoìde*Mor-‘ì. ñ
medio pcr il ſuo male :e perciò*
come ſauiro Med-'Cod’ordinaquel—
la-medicina,.amara per il'corpo ,
mà tutta dolcezöt amoroſa per l'e ~
terna ſalme dell’ariimme con eter— ’
na prourdcnza, come dice &Gre
Greg. gorioſruciaa , zh— amar.
Han!. Octauo. Li potrebbe ricordare',
a. 1. i” ch’il mori-re, c‘ vn debito , che ne—
Excel). .ceilàriamencc s’hà :ì pagare , il
quuieztr-à gl’alrn‘ beni,ch’ap}’)orta
{amelia-HH fineye termine d’of
fcnder più Dio; poi-che , mentre
ſiamo in quelia vita, pan-che non
ſappiamo far’altro, chepeccare ,
il che con lamorte li finiſcezchu
perciò quella , come dice Olim—
píodoro, flàbene à- tutti , così a_
Peccazori, com'a Giuſti : à quelli,
perche pongono fine alle loro
ſceleraggini , poiche è gran miſe
ricordia ſpegner’il lume à chi tnt
.ta la notte giuocando‘perdc ; 8c à
quelli,` perche. per mezzÒ della..
011m morte , ſon fatti degni d’audar’à
Piſd* godere l’eterna vita. Tranſh'tur -l,'i
di:: è ”ad-'a nor dda-ti: Ò-ſiquí_
dem peccato" di' , qui det-eda‘: pee
rcar: Îvhrà iam define!, qui 'Dna
fuerit iuflurzzitapezfrurmr .eter
na.:\l che Yuggmgneflhc la mor- `
` tc
'E coni-:muti Amor”. L35,
* te fù vn'altiflìma,e pietofiflìma inàü,
Añ.ó-.“ ._l _. `nenti-mt: di Dio, oíche có' quel
la,come dice S. (gregorio Naziá—
zeno ,- fittonca-il filo de’Peccati , i.' Gui!
danni de'qualiſarebhono per së
pre immortali,ſe il miſericordia.
ſo Dio per mezzo della morte 7
7…_. non poneſs’a quelli fine, il che'
…‘
vien’ad eſſerfvn particolariſiîmo
beneficio. :mali-m ſmmortple
formdice ilSanto, pena ipfiajH PA“-aA—IrL-
'.
zníſèricardíam uffi!. ~ '
_ Propoſti i ſudeeuyò altri motiä
nidi potrebbe ſoggiug'ner’ál Có-Z
, dannato ,. che pet‘httener dal Sii
gnor‘Iddio vna buona morte , ſo-_j
pra tutto gl’e‘ neceſſarioxhe barra'
alle porredella Diuina Miſericor—v
dia, affinchflpex mezzo di quella,
ortenga da Noflro' Signor-e , (il
quale per eccellenza è chiamato
dall’Apoliolo . Pater mijèrìeor.
diarum, <9- Dmt t-otím* cofljòlatío—
m': . Padre delle miſericordie , e
_Dio d’ogni conſolatione )- perdo
no di tutt’i ſuoi peccati , e could!
latioue nel preſente trauaglio. Im
percioche ch-s’amandolo di tutto
cuore ,e chiedendol’il {uo aiuto ,
glielo daràyrome l’hà dato a molrj
tìaltriflquali ſi ſon ritrouatiín.»
quel
-órv
'33 Pam I. ;fiuto da’ Man-b.
i quell'iſteſſa afflittione, nella quale
eglíhora fi ritroua , e li darà ani—
. mo,e forze,per paſſat quella mor
te(ancorchedura)COn conſolatio
ne,& allegrezza; poiche per mez
zo di quella l'ha à perdonar Dio
iſuoi;peccati,e dargli la gloria del
Paradiſo . Soggiognendol’inſie
me',che, per ottener queſta miſe—
ricordia dal Signorezil mezzo più
efficace è,dífporfi a ſar'vna vera, e
i‘? . cordial con ſeſſione di tutte le ſue
colpe, la qual'è obbligato à ſare
nel pericolomel quale firitroua z
eſſendo che ſenza quella, non fi
gerdonano i peccati, nè ſi può c6
uona faccia comparir'auant'à
Dima chiederl'íl Paradiſo , come
di ciò cidíede eſſempio il buon_
Ladrone , del quale dice S-Chrí
ſoſtómOJVon cſi-eaſy: diurni”:
l .Ch/f mmiemn* , ”if confeffione peccati
ſare-'nam rem-[fiflìt . Non ardi di
di r’al Signore , che fi ricordaſſe
d’eſſo lui,le non do po hauer def
poſto, per mezzo ella confeſiìo-ç
ne ,la rauoſaſoma de' ſuoipec
Cati.Rrcordädogli parimente,che
doppo la confeflione hauerà a ri—
teuer’il Santiflìmo Víatíco del
Corpo. e Sangue di Chriſto N07
‘ firo
Eóíaìáàza:: Îmórlc Ì 7 ;9
i ‘firo Signore, e finalmente eſſerci;
citàrſhil tem pozch-e gli reſta iii vi—
ta, in firìatti d‘i- vera- contritwne,
e’dolſiore delle paſſate , colpe, di
Fpdcydi Speranz: , di Carità , di
Conformità ai Diuin Volere 2 8.'.
altriá quali glie li porrà andçriug
gerëdmcöformc ſono notatt nei;—
la tem parte di queſtolibto .

Dalla Conflffiò” .`
c* A' P'. 1' i".
› L’èſſempíjëde‘gmtiJè in tuti“
-- t'i tempi fi d‘en'ono‘imítarçg`
dà chideſidera
-fi‘ godono goderemolto'
neiCrei’o-, quclzch'èſfl
mag-ì
giorment‘ein queiio della morte y
nel‘q-uaſezcome diſſe s. Gregorio.
Jmìqmum‘ ”ov cxmpl'cconforä- G” 1-,
. ñ . . , .. . . g. z
tant-hifi com loro eſſempi] cia-m- z‘ . ;yA…
z-434—4‘”.
mancare ci rinconn‘o à* farequci , MM
I ch'effi-feqero nell': kot-morte. E iſa -ç, 7,; '
noi' vogliamo* i’n quel tempo* a'c-*
cei-rire” Bene’, &animofamente
morireziſ miglior rimedio è‘,~ dice’ a
Seneca.-J'iinmímr'mmpldflſñ 3"'“ñv‘ ì
ſeruia‘mo quei'. ch'al-cri ban prät- .
ticato,e practichízmo queLch'eflì
oſiemorono.
La
49 Parte I, Aiuto-le’ Mar-*L
La prima cola dunque, che l’in
fermo ha à ſare nel principio delñ’
la {ua infermità, ò il Condannato
ſubito che hauutohnuerà la ien—
ten2a di morte , ſará a imita ione
d’alcuni Santi diſperſi à fareëper
mettendoglielo così il tempo)vna
eſſatta, e diligente conteſſione ge—
nerale di tutr‘i peccati da ſe nel
tempo della iua vita cammelli.
Queiì’eſſempio ci diede il Glo—
rioſo Patriarca S. Domenico Fó
Ferdin datore dell’Ordine de’ Predica
Hifi. tori 3 cofluiſſubíto che per dini
Domir:. na riuelatione hebb’auuiio del
p. r. c. giornodella ſua morte, doppo'
43. .hang-,tutto pieno di giubilo , rin
gratiato il Signore di sì felice no_
nella, trattò ſeco di fare col Prio
.re del Ccn,uento,oue morì, ma.,
general-conieffione di tutta in ſua
vita-L’iſteſſo prattiròS-Eliſizbetra
vedoua ſigliuola d’Andrea Rè de’
Bard. Ongaria,acccnnata di ſo-pra;coilei
to. 6. da grau'infermità ſoprapreſa, vol
le inriera, e generalmente conſeſ—
ſarſi ditutte le ſue paſſate colpete
riceuuti gl’alrri Sacramenti , sù lo
ſpirare . che fù à venticinque di
Decenlbre .nella mezza notte,d.iſ-;
ſe
"E condannati'- morte; mi ~
i ſe ä circoſtanci. Quefl’è L’ho” del L
arto-Vergini: . Diſponiamo 'un i ,
poco del Bambino Ginùzqualmmfflz ,
”in ”mp0 d'inuerno,di noneùz i» ,
coſo altrui , *valle per ”oi naſcere ,
er ”oi eflìv’in [Monicelli i'm-oi” ,'
oflo i” 'Un‘Prlſepe , fili-audio da.;
Paflorimaniſeflato da *Una Stel
h, e finalmente adorato da liſi-gn'v
i. Trà le quali parole inchinan-ì
do vn pocoilcapo g ſe ne volò
quella felice anima à gli eterni rifl,
poli. 5-. Eleazzrofionre dell'AM-"‘
:ia,grauemenre infermo,con m0 ›
ce lagrime ſi fece anch’egli vna
eneral confeſſione di tutta la. ſu:
vica,e
fiffimomécre gli durò
perſeuerò in il‘confeffarſz
male, ſpe o _ ~ ñ“
ueſto fù quel grä Eleaiaro dBl-ç -"~ = . -'-’ `
la term regola di S-Fran ceíco , i i
quale i doppo eiîer viſſuto vemi
ſei anni con Deifinfl ſua ipofafflu-,é
blicamente, per diuina ordinario ,›
ne,manifeſtò,comel’affermaGre-ì
gorio Turonenie, la propria verñ'
ginicà, e quella della ſuaSpoſadì— 5,32;
cen do .- Sali-4h” :ſi homo mad“)flſundà
r mulierem bom-m , quumficm Glor.
”hg-'mm accepíg'm (9- Virgil-cm..) CW"
"Nippon-Ciò è. Vn'huomo fi ſce ‘i
leratoze maluagio, come ſon’ſìo, fi- 37-@
\. a 1

'1‘!. 7
4z mm I.1íuí0da’Morü.
ſalus per la bontà della döna, che
Dio mi díede,la quale-,come preti
verginemosì vergine la laffi'o-Nè
diffimíll’in queſto ſù la Sant! Re
gine di Scotía Margherira,poiche~ -
Il prim’apparecehio y che coſtei~
er la ſua morte fecefù chiama’
'1] ſuo Confeſſare xecon abbondá~~
tíffime lagríme darlìf conto per
mezzo d’vna generqlcooſeffionez t
ap
di preſto
tuttalaſua
fortificata;
vítg-,li'qual‘fattn
con gl'àltrr
Sacramenti della__z_s;ntz -çhíeſa ,
preueclendo efter già gione: l’ho
ra della ſu: morte,c_`on interno af—
fetto del cuore proguppe l'a-quel
la díuota oratíoneìî:î ‘Domina hf”
B177 Córf/Îe, 7m' Doll-nigi: Parri! ,' ”0‘— ; ~~
Sco!. ſ per-”lc J'pirím-S’ínflo, per fior-tè' `
l Ìo
* ”un mundo”; *viuüîmflí , lil-ra
ne. Liberateñmi in queſt’VlrÌmo
pericoloſo punto, Sign-or‘. mio-ñ ‘
GíeſuCñrffio,íl quale , peradem
pire l’a Säntíſlîmz volontà del vo
flro Eterno Padre, per meno del
I: voſtra pretioſa morte, adopt-'i
douílí nnco l‘oSpírito Santo , vi
degnrſte dar vita al' mondo; dop—
pò le qual! parole, libera da lega
mi del corpo,ſe ne paſsòalla vera ' *
libertà de' figlia-oli di Dio. Queſt'
illcfl'o
E condannate' a mn”; 4;‘— i
iſleſſ'o pratticorono il B.Gíacomo 3'"
Aiemannodeii'Ordine de’ Predi— ”"" 5‘
cztori,G’iouà'_ni Momeoſhuomini 7""
di rariſſima virtù,& alttiSanti, nel' fm**
fine della lor vita. ""1"
Hor'hauendo l'inſermo, ò Cö- 39*
dannatomeceſiità; è tempo di ge**
nerakmente confeſſarſi , douerebe
be farlo; e non hauendo di ciò bi—
ſogno , nè tempo, baſteräconfeſó,
farſi delle coſe, che di preſente l’4;
occorrono . Et intenda, ch’è effi
cacíſiimo rimedio il confeſſarfi
ſpeſſo,e tutte le volte,ckeli verrà.
comodo ; 8c ancorche non habbia
nuoue' colpe commeſſo, ſi confefl’í
d'alcune delle già altre volte c6'- i
feſſîate-Imperciòche dal far ciò ſe K" `
giurì in eſſo lui nuouo acquiſio
di grazia, alla quale corriſponde-K
rä’eterna gloria nel Cielo”: inſie—z
merl perdono di molte pene ,e’ä
v“hamza è atire nel Purgatorio. In
oltre ſi ebilitaranno, e fminuirá—
no le forze ai demonio con-i nno-i . , -
uiaintifl: nuoua gratía,che ſi con- - i
{eſiſte in ciaſcuna Confeſſioni:. E
finalmente con tante aſfol-utioni ſil
liberarà l’inſermò-, ò-Códann'ato,
da molti ſcrup'ol'i,anſietà, e rimo—
ri,ch’in quel; tempo ſogſíoncàgtí-f
. . e:
' ”——

4’4' 'Pain I.Aíuto de’ Morì).


, demente molcfiare, 8c in _gran par
te s’aſficurerà della ſua eterna ia—
' lute.Perciòil caritatiuo Confeſſo
xenon fi deus in conto veruno `
,K fiancate, anzx ammarlo à conſci'—
ſarfi quanto più ſpeſſo può; poi—
che fà_ vn’opra li degna,com"è at- i
tènder’a-d aumentar grafia , e glo- i
ria, 8c à ſminuic le pene tempo—J
tali ad Vn ſuo Fratello, afflitto per `
ln preſenza della morte-Di queſto
mez-zoſiſon ſeruiti molti Santi ,
&ín particolar-:5.Citeriüs ‘ſer- -
gine , &inſieme vedìoua, figliuoſa
Sur-i. di S.Brígida, l'a quale nella ſua vl-’
”fl- I. timainſermità molte volte il gior
53(g noli confeſlauam ineritò, che 10—_
pra ilſuo cadauno, doppo morä
ta, ſx ted’ell'e da molti vfla riſplen
deme Stella fin'àl tempo, che-FE:
ſepoltaJ‘l EnH-:mania da Quinta— `
Cbmx. u'alle Eſe'lSera &co Ordinejdi S-Frà'-- l
6rd. c‘eſco fi‘ſerui anch’egli nella ſua'
.:Min mortal’infermitd di" queſt’iflefloî
p, t. l. ' mezzo, e volle tener ſempre ap— 1
‘.0‘. S’ preſſo di ſe il ſuo confeffore ,` ac—
ciò,occorrcndogli? qualche coſa ,
pote {Te ſubito di quella confeſſar—
fi. ñIl che fecero ancor’altri S-anri .~
Quello preſoppoſto, per con
ſolazione dell’infetmo, ò Códan—
nato
_ñ- -l
,
xnato à morte dalla Giuſtitíaj ò
qualunqu’altro . che, per qùíetu
della ſua coicifinzaicosì in vita-a."
.com’in morte,vorrà far'vna buo-ç
na Confelîione Generale , ſi pone
il ſeguente breue Sommario di
tutte le colpe grauí,e m0rtali,cl;ie
di precettoie d’obbligo lì deuono
confeſſare , il quale per offer fiato
prattícatc, 8c inſegnato da’ più
'iauij, e pietofi Dottori ide‘ noſtri
.zemphſarà moltoà propoſito per
quello, che ti pretende , per flar
._ fondato in opinioni probabili ;l’4
ñalcu-nihuomini dotto-Sc ap proua-Î
Le dalla Chieſa , il che è baſtantu'
perla ſicure-22a dèll’effetcodel Sa~
cramento dellagPenicenza,è ſalute
del Penitente. ’

DEI bre”: ”lodo per fue-’ema ha;


mai”Confcffime Gentrakſidu‘
'zz-'la, come »alien-po ſi
ñ. ' ‘ della nom. '

Se

I Nrot‘n‘al numero delle colpe;


che s’hanno à confeſſare, acciò
il Penitente , non lì laſci ſo rata
xe dalcrupoli,& anfietà , c e103
a. Suo)
4 m: . mio e 1 a” .
gliono inquietare nel tempo, ch*—
* alcuno ii diſpone à confeſſarſh e.,
tal volta ancora con vani timori
rimuouctlodalla confeflionegs’hí
da auuertire le ſeguenti coſe .
;Prime-.Che non obliga il pre
cetto della Confeſſione .à chía
-cir‘e certificare con rouet-.c hia , u
ſpropoſitara diligenza il numero‘
delle colpe commeffezmà ballerini
che doppo d‘eſſerfi fatta una met‘
'zana , 'e prudente preparatione,
dica il Penitenre quelflhe i'oçcor
re,a ſente di ſezconkefl'ando il cer—~
to come certo., e quel, ch’è dubio
come dubiolî ſei peccati d'vna.;
ſpeciapcrcſſempm, fuſſcro da.
cento . dica che ſaranno da cento
in circa: imperciòche in quello
modo, ancorche ſe ne ricordaſſc)
doppo ſei, .ò ſette di più dell'i
fleſſa ſpecie a non ſara oi obbli
gatoà confeſſatíi - Mà e non {i ſa
pefl'e riiblner‘in dit’il numero‘
determinato de‘peccati , n‘è art-i
com circa( il che ſuole ſpeffiflìmo
occorrere)dicai1coſtume , 3t vſo
cfhà hauntojn comuiettet’il ra]
Boccaccio”: giammò ſettimana
, meſemannoÒpure‘ſottoioprz‘
ISSN!? In 810199 c9115” altro, ò
ì ` vna
ñ— tonzamuhlal ”error M 141 7

vna ſettimana-fm vn‘alrra . E ſe.,


pure la ſua rozzezn, ò‘poca'me—
maria , ò confuſione dl mente , ò
pu [illanímiràò ſcrupolímon lo fa.
Leaſe” ri‘ſolpere, ne anco nel mo.“ fl,
do predetto, porrebbe dire , ch'il '
numero-delle ſue _colpeìn quella.
ſpecie gli par grande. ò mezza”;
ò piccolo . E'ſe per ſorte neanpo
in quello arduſe determinarſi, dì
‘. :anche non sà riſolverfifflerche ale’
cune volte ,, il numero in quella‘.
ſpecie gli par grande . altre volte
meuano , ,altre piccolo , altre tr!
mezzano,egrande,alcre tra mez-,ì
zano,e piccoloffi confcfl'andos’in
i ueſto modo non haurà obbligo
idichiarar‘í peccati di quella...
ſpecíe in particolare , erclſer gia.
compreſi nel numero eccoxle puó,
re nö ſi r'ícordafl’e appreſſo di cet-È
co,eiler grande il numermche dit-ì
[exact pÌCCOÎOSÒ hauer caramello
1 eſſo,&ordinariamenre,quel,cl\e
;Effe-,che gl'era occorſo patire-ò ra
re volmNè s‘affligga il Peniteme
per non fipere a .ò non poter’ina
miglior modo chiarir’ il numero
de‘ſuoi parcatùpoicbe i] prec etto
della confeffione obbliga ſol’à di- n
` re quel.che ciaſcuno ſen _cc di ſe‘: e
' ne
“Parte’ I. di” i; da' M Fmi…
;nel modo,che ciò ſente : e qualſi—
voglia errore , che vi fuſi’e nel nu
, -mero,_ò qualſiuo’glia ſcordamento
. non afferrare, non toglierebbono :
il valore della confefliones poiche 1
dell’iſteſſa manieraſi erdonanoi ‘ì
eccati mortali per corda‘mento
i aſcízti nella confeſſione, comu
;quellhche ricordati, fi confeſſoro- ;
~~no,ancorche reſti l’obbligo. di c6—
- feſsarli,quando di cerc'oſisà,eſſer~ ‘
- fi laſciati per ſcordamento ñ
› Secödo.s'hà da auuerr-ire,che nö
v’è obbligo di dichiarare ſe non
le ſpecie, e numero de’ peccati
mortali,e nö altra coſa, come per
z ef-ſempioil numero de’furtí, mi
non già il numero delle perſonaj:
chi s'è rubbaro;il numero dell’io-_L
-- giurie,ò detratrioni, mà nó, quelfl
lo delleperſoneingiuriate ò de-ì
~ tratte,e cosìde gl*altri. _ ‘
e‘ Tei-lo , s-*hà auuertire intorno
- "alla preparatione neceſſaria per‘
ricordarsì il numero de’ peccati
, di ciaſcuna lpecicnche molte vol
te,per varie circoſhnlezöt occor—
renze,no’n ſono neceſſarie lunghe
preparationi, e ciò ſarebbe . Pri
mo, quando il confeſſore fuffe
;polſo dotto , e ſperimenta? x, .,e
a
’ E condannati 4' morte." 49
del Penitente ſe gli Fà iflanz:: ,che
1 interroghiiöt cſſamini.Secondo,
quando il Penitente ſoſſe molto
rozza, e perla ſua rozzezza non..
direbbe più, penſando ne’pecca
ti,di quello , che ſarebbe ſenza.;
penſaruilſcrzmquando ſoſse mo
leſtato,&oppreſſo da’lcrupoli ,i
quali,quanto più vengono alle.,
. volte eſsaminari r tanta maggior
confuſione ſogliono caggiona
re . Quarto , quando foſse ſtato il
Penitente huomo aisai dilsoluto ,
e foſse gionro à tal ſegno,che con
dire l’vſ0,& il coſtume di ciaſcun
giorno per tanti anni, ſi veniſsL,
mtíeramence à conoſcer‘il mile-q
ro ſuo ſtato . Quinto, quando il
Penitente hauefse {i buona me
moria, e perſpicaceingegno, che
iubito ſe gli rappresétaísero auä
ti gl’occhi della mente le colpe;
da ſe commelse. Quelte,& altre,
ſimili cauſe,polsono elser baſtan
ti per vna mezzana preparatione.
anco in _quellixche per lo [patio di_
molti meſi non fi ſono conſeſsatíyì‘
Tutto ciò preſo pollo per magfl
ior facilitì di c i s'ha à conſeſ—
are , ñ pone la ſeguente forn‘iola_
C i -
;e "Parieíîzíiuio de Her-'7. n
3

di Confeſlìo-nediſcorrenda peri ‘
dieci comandamenti `
I. cOMANDxMÉm‘o
Adorar’imjòlo Dio.

Peccati morrali,che (ótro que


ſto comandamento commet
ter’ ſi poſſono ſono i ſeguenti .
e Negar’ , ò pertinacemente con
la bocca,ò coi cuore.dubitare d’al
cunacoſaintorno alla Fede . Ab
bom're , 8t odiar Dio , ò non fat
qualch’atto d’amore › quand‘ob—
\ bliga il precettoflerſo ſua Diuina `
Maeſtà. Beſtemíar Dio i la B. Ver
gineflì i SantiJ‘entfl‘ Dio ò con_›
atti,ò con par'oleiaccíò facci mi
racoli , ſenZa-veruna neceffirà z L,
coltringerlo, in vn certo modo ,
acciò dimoſtri la ſua Potenza..- ,
ScienZa,Volontà,Gíuſtitia,ò altro
attributo,e ciò ò da per ſe imme
diatamente,ò permezm d’altri :
~ il tutto per far eſperienz: della..
ſua Potenza,ScienZa, &c. Diſpe
tar del Diuin'aiurmflimandoſi già
dannato,e giudicando non poter
fiemendare,preſoppofla la ſua_
äran de‘bolezza,ò inuecchiato (Of
urne di peccare . Ha
W
,E condannati a‘ morte. 7|‘
-Hauer‘intelligenza 9 òpatticol
.Demanio-ò tuo]. Miniltri. Portal:
_ſeco orationí,ò ſuperiiitioii ſcrit
ti. Hauervaníaugurij. Inuocardí
cuore , accíò l’aiuri, il Demonio.
Vſar Magia, Preliigij,Necroman—
tia, DiuinarionùAfirologia giudi
tiaria,Chiromantia,Sortilegijfinz ,’
cmufimLMaleſicij. ,
Commetter Sacrilegio , ò in_.‘
luogo Sacro facendo indecenzeJ L
Frohibite , ò veramente con per
om à Dio con voto conſacrata
Vſar Simpnja per ottener coſa..
Sacra. Porre violentemente 1L,
mani , in perſona Eccleſiaſtica ,~ ò
pure violar l'lmmunità Eccleſia’`~
;tlc-vo
`.Rompet'alcun voto àDio, ò
ad akuno de’ Santi ,in materia...
graue promeſſo , come di Digiu—
no,0ratione,l;imofina, Pellegrí- ì‘
naggio, ò altro . E non è neceſſa
rio dichiara-**in particolare la ma
teria del voto; im percioche tutt'í
,voti ſono d’vn’íiieſſa ſpecie,e na
tura.
~ Non ..[Saper la
* Dottrina
› Chri
Riana, ö; i principali Miſterii del*`
la Santa Fede nell'eràxhe-ſarebbeff
obbligato _if-peru. _hegger’o hay
- ' _C z ' UGL'
5: Parte]. Aiuto da' Mbn‘b.
uér libri prohibiti. Applicar coſe
Sacreà prof-ene , come pereſſem
pio,la Scrittura Sacra ad 1mpuri,e
poco honeſli amori, òpure ſer`
uirſí de’ Sacri Vaſià Mznilleríj in
degni,e profani.
Far -notabil’irreuerenza ad al—
cuno de’ Santi Sacramenti.Non_›
oſſeruar le leggi Diuineî. 81 Eccle
ſiaſtiche in quel , che diſpongono
per lor maggior culto, e riueren-`
1a. A queſto ſi riduce la venera
tione ,'öc oſſeruanza al Sucriſicío
della Santa Meſſa.
- Non riceuer’i Sacramenti nella
Paſcha di Reſorrettione , quello
della Penitenza dalli ſette anni in
sù , e quello dell’Euchariſtia da‘
gl’vndeci , o dodeci, poco più' ò
meno , à giuditio d'elSauio Con
feſſore. ~ ñ ñ - -l
Confeſſarſî di molto tempo ſe -
Za verun’apparecchio,ò Prepara—2
tione . Tacer'à bello fludio -, ò
con coſcienZa dubioſa quel , che‘
ſi ſtima eccato mortale, òſí du
ñ bita s’è le. Riceuere l’aſſoluzioó'
ne Sacramental'e ſenzadolore di
tutte le colpe mortali,e d’o'gn’vna.
dfeſl'e, o ſeflza pro oſìto d’emeh
_däflixdl tuttegò d’a cune' diqçtÈlle .
Emmi-annata' i morte.; 5-5
E baſterà in queſta materia diru
quante conſeflioni malamente-,q
fece,e con obbligo di riſarle, ſen’
`za ſpeejficar’in particolare la.›'
cauſa della ſua malítía; poiche fi
ſodisià con generalmente dite.; .
Tante volte mi ſon cöſeſſato, vo-`
lontariamente mancando nell’in-`
,tegrità del numero de’peccati , ,è
_nel legitimoátíero proponimen
irene dolore . ’. 4 ~ … i…,
. 'Non adempire le penitëze di:.
:egli dal Cóſeſſore, particolarmëñ'
_te p’reſeruatíue,e medicinali , cod
xmeſojnp quelle , che s'impongo—
“no”acciò 1LPerlitente nonbrítorni
à cadere ne’ medeſimi peccati,òcñ
caſioníte pericoli; perche quelle
nè in tempo di Giubileo,ò Indui
_ poſſono
genZa , "nècommutare.,
per Verun'altra cauſa liì
E molt
volte obbligano de iure naturali,
ancorche non l’imponeſſe l Con‘—
feſſore; come ſarebbejl non en
trar nella caſa , où’hì ſperimëra
to occaſione,e pericolo d'offeſa di
Dio:& anco altrepenirenZe grani.
Riceuer'indegnamente,e con_
‘ coſcienZa di peccato mom-leda..
Santa Comunione-Efinalmento
conſigliare, aiutare, indurre , **La
C‘ z coo~
”. Parte I. Aiuto de’ Morìb.
cooperare in alcuno de’ ſopra
detti peccati. 'L
11. COMANDAMENTO .
Non Nomímarìil non” da' Dio il
”ano .
Vtt'i giuramenu’ , di qualora-ì
‘ que ſorte fi ſiano , fi riduco
no ad vna ſpecie; e perciò' non è
"neCeſiärio ;ſpecificare , ſe furono '
?er Dio , ò per la Croce , ò peri
” antil:impercíoche,com'inſegnò
il Saluator del Mondo , in tutt'i
iuramentí vien’inuocata l’iſteſſ
ìäínítä]. '
_ rohibiſce quello comanda;
mento ſotto pena di peccato mcr‘
cale, Primieramente,il 'giuramen
to Aſſercorio,ch‘è,quando fi giu-ra
con bugiaòdubío , eſſer vera , ò
certa vna coſa, che realmente non
ètale. _Secondo,il giuraméto Pro
miſſorlo , promettendo con giu ~
tamento ſenz’anímo, ò poffibílità
d'adempire quota-he ſi promette:
coſi anco giurare di far'alcun pec
cato mortale , con volontà d’eſſe
uÎrlo- E ſe tal volontàmó vi fol—
,e› pur ſarebbe giuramento con.:
bu
,E condannati' 4 morte. ’g t
bugia, e nell’vno, enell’altro caſo ‘_'›
`
..z-—

moralmente ſi pecca, fenz’obblí


- go però d’adempire ilì giuramen- `
to.Mà auuertaſi-qui, che non ſono
comunemente maledettioni, nè
giuramenti quelli,ne’quaſi non.;
v’è animo di maledirk ò giurare y
come ſpeſſo auuiene- tra Padri ,
Figli, 8: Amici. Aqueſto s’aggiu-,i
gne il non offeruar la romeſſa.:
con iuramento con ermara , ò
pur atta perficurtà della perſo-r
na,à chi tal fflmeſſa (i fece. ’I‘erzo,
E prohibiſce il giuramento Com-
minatorio, giurando di far d‘anno`
notab’iIe ad alcuno.Quarto,il giu
ramento Effecratorio, im reean-'r
doti con giuramento ſal‘ o alcun
gran mal'e,ſe farà queſta,ò’quell.’z
altra coſa .
In oltre , obbligareyà indurre; ’ `
altri à giurar’il Falſo-,ò in iuditío,
òín ualunque altro mo *- D05;
man ar per Dio, 'ò per i Samben—
fa illecita,e di peccato mdl’talc),
comezche rubbi,vccida, commet
ta alcun peccatoſenſual’e, ò aſtro. _
Non riſponder'if vero al‘ Giudi—
Ce,clae con giuramento legitima ,
e giuridicamente domanda . E
coſe fimili .
` C 4 III,
ìÎ-7rî,""_—fià_`fl"î-`ñ
_ñ_—
.
… -› . W
56 Parte-I.. Aiuto de’ Morib.
, K,- ‘| ì. ,

III. COMANDAMENTO.
i Sant-‘fica’- le Fefle.

S Otto peccato mortale in quel


-. ſto comandamento ſi probi
.biſcedl laſciar d’vdir’intieramen
te Meſſa,ò notab‘il parte di quella,
ſean vrgente cauſa,ò neceflìtàme’
giorni di feſta: com’anco lo ſtar
notabil parte di quella, che ſareb
be la quarta parte del tempo, che
dura,diſtrattamente parlando-Eſ
ſer cauſa , ch’altri in giorno di fe—
fla non aſcoltino ò tuttañ, ò buona
parte della Mella, e ſi ſpacifichi,.
.quanti furonoqueſti--Faticare , ò
far,eh’alrri fatichino ſenZa legití
ma cauſaiò neceffirà da vna, ò due
hore in sù in giorno di Feſta , in.,
opre,8c officn ſerùili; e ii dichiari
‘parimente.quantí Furono quelli,`
equantc volte obbligò loro à fa
,tlcare . i
, Non digiunare finiti i vent’vn'*
anni d’etàò laſciar di digiunarb
prima delli ſeſſflnta. Se pure non
foſſe ſtufato. per caggione di ne
ceffirà corporale , ò per la ſouer
ì chía fatica
r. , o pure per cauſa di
P0'
a .
,_ .ó '___|=
ouertà,
E condannati
e non hauer
‘i morte
quel tanto
.'i ,

che ’glie baſtanteffier mangiar’vna


ſola volta : ò veramente nelle;
do nneper cauſa dig‘rauid-anza , ò
di dar latte a’ bambini.E-. cedere.)
nella collatione della (era ne’gior—
ni di digiuno la quantità di ſei , ò
pur’otx’oncie. Mangiar ſenza bi
ſogno d'infermità ne’VentÎrdi e
Sabbath nella Quareſima,Quatrro
Tempore,e Vigilie,cibi vietati-E
s’auuerta , che quante volte_ in...
que (ii giorni fimangia carne,.tan~
te mortalmente fi pecca .
Non recitar l'officio Diuino ,ò
notabil Parte di quello, elſendo
d’ordini Sacri ordinato,ò‘god,en—
,do alcun beneficio I ò pur eſſendo
ì
perNon
altrapagar
via à le
recitarl’obbligato.
decime,ou’è co—z
fiumedi pagarle. › _
Diipreggiar le cenſure , ò
veramente trattar con fcomuni
carinella forma dalla Chieſa proz‘
bibita.

L'I
3-‘.— 1r .
38 Pari: I. Aiuta de’ Mar-"S.

1 V. COMANDAMENTO‘..

Honorar'íl Pali?" la Mad” .

- O‘rtalmeme con-tro queſto


comandamento peccano i
Padrimotabilmenretraſcurandofií `
Verſailoro Egliuoli, coli- nellu
coſe ſpettanti à" loro` corpi,com’-Î
in quell-eſche toccano alle lor’ani‘.
me ; come` per eſſempio , non in
ſegnando loro buon-i coſtumi; n6
Îacendo,ch’offeruinoi Diuini co
mandamenti, e quei della Chieſa;
non ínſtruendoli nelle coſe ne
ceſſarie alla Fede;‘abband`onando—`~
li , nè curandolididar loro a’iutoy
ò non preſeruandoh da graui di—
ni.Perciò deuono, e ſono‘ obligatì
à non vſurpar loro la robba‘, che '
lor toccaà' nö dishered'arli ingiu
fiamentezä non coſtríngerli ²a.- ‘
ender fiato contr’illor volere;
non‘ imped’irli con Violenza il
prender'quello , à che efli voglio- `
ao virtuofamente applicarſi; 8t ì
dar’anco a gi’illegítimi mododí
viuere,e gl'alimëti alla vita neceſ
ſarii.
l Figliail’íncontrò ſotto pena
di
— I* FMI-muta' .:Bert:. 59
‘di morta] colpa ſon"obbligati à
ſouuenir’in caſi di graue , ò eflreñ.
ma neceffità corporale, ò ſpiritua
le i loro Padri. E grauemente pec
cano nó obedëdoloro nelle coſe
grani, e di momento, ò ſpettanti
allafflpria educationemëtre ſhîno
à quelli ,ſoggetti . Maledicendoli
di cuore in affenZa, grauementu
con'triſtandoli . ingiuriandoli , ol
, tragiandoli, ò in- preſenza con in-_i
degni geſti diſpreggimdoli. Mor—
talmente parimente peccano,de
ſiderádo foro-per odio la morte,ò
pur facédo [oro altro graue male.
Mormorádo grauemente di quel
li.Prendendo contro la lor volon
tà moglie indegna, ò pertinace—
mente non volendo prender quel
la,ch‘è degna,e da’ loro Padri,per
l’vtilità grande ,che cia` uel ma
trimonio micer porreb e,viene
loro offerta , e non adempiendo I
loro teſtamenti,e legati.
I Mariti , e le Mogli, negandofi
l’vn’all'altro il debito coniugale,
il quale di Giuliitía,e ſotto pena_
di peccato mortale,cia\cuno d’effi
è obbligato à rendere , quando
l'altro lo domanda : ſe pure non
ſcuiaſſe graue necdfitèò cauſa ,Ò
C 6 pu
4
["- -\~
\ .69. Partíſ' HW
pure per caggtone fiçdulcerio
l
ſdell’altrofö veramente in quelli ‘l

caſime’ griglie lecito il diuorc‘io . l


› IPrimipLPi‘èlfltbSìgnorLGiu~~
dici,&c. mortalmenteancor pecá .'l
cano,nc›n impedendo gl’ho’miciñ. l
djj,rubbimentì,diphonelià ſcans -l:l
dallìÒ pur permettendo l’inoſſerñ’ 'l
u'anza delle leggi. E l'iſteſſo pro. ‘Il
portionalmente s’hà da intende l
r
te de’ Tutori, Maeliri , Paro
l
.Chi,&c- ` ' . ‘
,_Ã Aqueſtoéc'omandamento ſ1 ri
duce.l’oil:erùanz…\,chÎà’Superiori,
coſi temporali,'come ſpirituali, ſi
tiene. Deuono perciò] ſudditi”;
vaſſillimìam i” foro confiimtic, e
ſotto pena di peccato mortale; ,
obedir'à gl’ordiní, e leggi in ma— 421;—4—ñ.~A4—…

teria graue tmpoſti loro da' quel


li,purchele leggi , e gl’ordíni ſian
‘giuiiifflnon meramente penali;
'erchraeſſendo tali, ſono ſolamè
te obbligati, doppo la ſentenza.: ~
del Giudiceaalla pena. A quelio ſi
riduce ancora l’oſſeruanza_ , chfà
‘Prelatí ſi deue in nó diſpr‘eggiar- ~
gli , il che facendo ſarebbe graue
eccat05e l’obedtenZa ancora, clic
or fi deue intorno alle denunti‘egò
{iüéiîſàçl’llz ch’ín due‘cali v’è Obf i
bli—
1; ‘V/nmultnnvr ”ſu qu. x ñ

bligo di farle. Il primo è,quando ›


ilVeſçouo comanda ſotto pena.; "
- di ſcomunicamhe 'ſi riuelíno ſcrit
; ture.ò coſe perdute, ò~lubbatu .
' Ilſecondo,qu`md0’ s’h‘an da riue—
ulare, e denuntiar’Heretici, od’:
Hereſìe ſoſpetti, conforme a’kíç-î_
litri contro la fede. A quello ſi Piè?
ducono le denuntie de' (.ófeſſorj,
che nella cöfeffione,ò'pur imme
diataméte prima›ò immediatamëzj
te doppb quella , ò nel luogo aſ
'ſegnato per confeſſare, fingendo’
dja'mmíniſt'rar’il Sacramento dél-î _
laPcizitenza,ſollecìtano iioro Pe-i
nitenti,coſi maf.:hi,c0me ſemina;
ò perſe,ò per altri,ad atti impuñ'
rí,e dishoueſthe ciò ò con fatti, ò,
con parole', ò per ſcritto; ò vero
con effi raggionando , ò trattando
dicoſe illecite, 8: im'pudiche..j
quali confeſſori ſi deuono da Peñ-v , ñ
nitenti ſollecitati, 8t ancora daga'
'qualſiuoglia altro, che da perſona
degna di fede haueſſe ciò vdito ,
an :orche in ſecreto , all’Ordinañ,
lio ‘del luogo z ò al Santo Qfficio,
denunciare., fl_
- l ~ - u

I’.
419-11409' To
o".
`
i" . \
' .r. cOMANDAMENTO.

Non Ammazza”.

I prohibiſce in quello comm-i


S dame-mo non'ſolo l'ingiuſta.:
vcciſione del' profflmo 1 mà anco
ſotto penadi peccato mortale,il' i
ſerírlo,mntilarlo,percuoterlo . E
‘ deueſi eſplicare,ſe quello , che tai‘
danno patì,era Religioſo” Cleri—
co, ſe Padre, ò Madre; ò pur Paf
rentein primo grado al meno dt
conſanguinitàb affinità-Sc ſù in.:
' ñ luogo ſacro, 8a‘. 8c in ciò deu’au—
’uertirlí s'è obbligato à ſodisfat’il
danno fatto con l’vcciſionc , ſeri1
`ta,mutilatíone,percofſagözc.
vIn oltre li prohibiſce il deficie-`
rarli mal graue per odio,ò nella..)
vita,ò corpoxhe propriamente.»
è contro queſto quinto coman—
damento,ò nella robba,ch’è con
at’il ſettimo ; ö nell’honore , ch’è
control’ottauo; ò pure ne’bení
ſpirituali,& eterni.
Si proh'ibiſce ancora l’hauer
compiacenz: per odio, quando al
Proflimo ſimili mali ſopraueníſſe
ro . Il ſouerchia, 8c ingiullamen~
te

. _ ‘—ól"i
‘ñ '\’!`;‘"’

I condannati 4 morte. 63,


te contriſtarlo, ò vero con contu
melioſe a 8c ingurioíe parole in.»
' preſenza , ò pur per ſcritto , gra-5
uemente offenderlo :‘ col quale.:
deue doppo riconciliarſi chie
dëdogli perdono , ò moſträdogli
ſegni d’amicitia,ò coſa fimíle .
Si prohibíſce ancora il mandati
l'í maledíttioní di cuore-Disfidarlo
in duello. Negar, doppo hauer’
hauuto con eſſo lui ſtrett’amícítia,
e per qualche occorreuza diſgu~
ſtatoſifl beneficij , 8c honori. co-Î
muni,& ordinarij', ‘come ſarebbe
nö leuar l’il cappello, non riſpó'fl
der'alle ue*doanande,e coſe Emi-j .
li, le quali ſon ſolite-ſará' con al—`
trl . con i quali non v'è nè amici*
tiamè inimiciti‘a , ma ſolo vna co-'
mune beneuoleoza. Il procura?
aborto.ò conſigliarlo, ò: dar mo
do,acciò ſucreda ; e deu'cſPlicar-Z
s'il tëpodella creatura abottata ,
acciò ſappia‘ il Confeſſare ſe ki
prima , ò doppo d’eſſet’anímata.
Far danno corporale ingíuſtamë
le ad alcrí,eſſerne- eſſecutore , fau
tore.aíutat0re,conſultoreicoope
ratore, compagno, o non impe
dirlmpotendo- Non ſouuenir‘il
Proffimo in tempo d'ellrema, 8:
39 "O
p4, P4712 I. Aiuta da' Mon!.
anco graue nereſſztà , *con: limoſr-a
ne. Cagionargli graue dànoſpiri-x
tuale,con~ aiutarlo,ò indurlo è col..
pe grani :e ſi dichiari@ che ſpecie‘
di peccati,& à quante perſone in
duſſe. .
Olablifza ancora qveſto comit'
damentoà non raggionare nota
bildanno con finiiîrimezzi alla)
ſalute” vita propria , come man
giando terra, ò altre coſe notabil
mente noci-ue, imbriacandoſi,ò
non volendo riceuer’in tempo, di
pericoloſa infermità i neceſſari}
medicamenti.
A queſto comandamento fi ri
ducono gl’ingiuſh danni corpo
tali, che fanno o i Giudici coni
cormèti,carcere, e morte,a’rei;o i
Medici, che,conoſcëdo la loro in;
;(ufficienzamon fludiano, nè con-e
ſultano con altri’il graue mal-L,
dell’infermo; ò fanno temeraria—
mente pericoloſe eſperienze,pxi.
ma di conoſcer’ilmale: 0 vera—-~
mente prendono la cura di più
infermi di quelli,che poſſono me
dicare. O pure non danno per
tempoa quelli auiſo del perico—
lo,acc:ò riceuano i ſanti Sacra-4
menti: O finalmente non medi#
cano
.E condannati dgmórte. 65
cano gran': ipoueri, e biſognoſi.
Et in ſomma tutti gl’altri danni
nella perſona del Proſſimo da..
qualſiuoglia, in qualunqueofflcio
fatti, in queſto comandamento ſi
comprendono.
Nè ſolo. ſiam’obbligatí à non‘
odiare nè Far mal’alcuno al noſtro‘
Proffimo;mà ſiamo tenuti ad amar
lo,e procuratgli bene,coſì nelle co
ſe temporali,- il che fi fa per mezj‘
20 della limoſína , la qual’obblíga
ſotto peccato mortale ,quando
quello in eſtrema, o graue neceſ—
ſità ſi ritroua; Com’anco nelle ſpí`
rituali per mezzo dellacorrettio—f
ne fraternazquando ſi deue fare .
’a a . `
.L.- \ .“5 ‘

rt. "cain/mo AMENTOzj


ñ Non'Fornirare .`

E Spreſſamente in quello coi!


. z mandamento ſi prohibiſce
ogni peCCato contro la virtù dels’
la Caſtirà . c’ordinariamente pec
cato di Luſſuría ſi chiama. Hà que
flo peccato comunemente ſorto_
di ſe ſette ſpecie; cioè Semplicp
fornicatione,Stupro , Adulti-:rio ,‘
_ n:
66 ‘Pam I ,Aiuto da’ Marik
Inceſto,Ratto,Sacrilegio , Pecca-P
to contro natura.
La ſemplice ſornicatione è vm
peccato conſumato trà huomo
ſoluro e donna ſo-lura, cioè niu
no d’effiloro congionto in matri
monio,ò~ rato,ò conſumato :e nö'
è' neceſſario dichiarare ſe la cat
donna era vedoua,0› l~ibera,o vcr~
gined'e non vi fù rateazò violento
flop-rod ratti impudici,oiculzi,aſ-'
patti ,parole oſcene,ò volontà di
fornicare, che nell’atto ſogliono
concorrere , o pure’ poco-auantL
precedere , o poco doppo ſegui
tareflncorche fiapo- peccati‘ mor
tali,non ſi- d'euoñoì nella confeflìo
ne neceſſariamente eſplicare , mi:
baflerä confeſſare l’atto princi
pale ;~ ſe‘ pure non mutaſſero la
ſpecie-dei peccato,o~ foſſero mel
to tempo prima preceduti-,o mol
go tempo doppo ſeguiti,d’i modo
che non ſi ſtimafl’ero far moral—
mente vm medeſima
atto princip alle.v coſa con .l’
Lo-ſtuprom‘ vna- violenta deſio-'
tagoncJatta i donna* vergine . E.
chi tal eccaro commette , pro
metten' ogli inſieme ò- congiura*
mento, ò ſenza-,di prenderla per
' mo

E rondcnnatíamariei 6}
m0glie,è obbligato à farlo : ſe pu-'
xe trà le perſone non vi ſuſſe gri
d’ecceſſ0,ediſuguagliäundal che,
facendoſiil matrimonio,ſi temeſ-i
ſe alcun graue danno ; impercioî
` chein tal caſo vi ſarebbe obbligo
‘ di dotarla.Mà ſe ſù deflorata,'libe—'
‘ tamente quella conſentendo, non
v’è queſt’obligo di giullitia , mi
ſolo di carità .
L’Adulterio è vn peccato tri
huomo ammogliáto,e donna maì
titata;ò vero trà ammogl’iàto,e ſol-È
luta;ò vero età ſolutme maritata .ì
ciaſcuna, di q ueſte circoſtanza
deue nella conſeflione eſ licarſi ,
per ragione dell'ingiuſiitiazche vi
c'ó‘correfla qual‘è’ doppia,& equiñ‘
ualeà due peccati, quando l'vn",e
l'altro ſon- congiontl- in matrimo
nio-Per queſto peccato baffazch’il
matrimonio fiaò dall'vna a ò dale
l’altra parte rato,ancorche non ſia
conſumato; mi non baſtano giàî
fponſalí,eom'alcuni probabilmë-j
:e flimano .
L’Inceſio èì vn p-eccatl-›~conſi1`-J
mato con còſan-guineaò affine ſin*
al quarto grado ;mIa/fue. Se l'afà
finirà e`` contratta da co pula illecí~`
”,6- ſtende ſolo ſin'al ſeconda gra-j
0;
1_
‘8 Porte Intl-'nio da", Mer-'5.
` ` . . l
dosma le e contratta per_ .via di ia— É
cramétoffln'à que-lgradomel qua- i
l’è prohibito il matrimonio .
Quando l'inceſto è con conſan—
guinea,ſe non è con Padre,Madre,
Auo, Aua, Fratello,ò Sorella , _ba- i
,flerà nella confeffione dire, che fù’*
dentro del quarto grado , ſenza..- ‘x
dichiarare, quale delli tre,{ancor,—
che non laſci d’eſſer probabile lg
contraria opinione . Se il peccato
,ſu trà'conſanguineí , ò Affini del
l’illeſſo ſell'o, ancorche nö fia pro-`
priamente inceſto , mi peccato
contro naturamon ſolo deue nella
Conſeffione eſplicarſi; mà‘ fi deue
'ancora eſplicar’ilgrado di primo,
‘ò ſecondo , conform’alla più_ PYO‘,
babi-l’opinione ;.… '
;1,11 Ratto è.qu'ando rubba,ò per
forza prende' alcuno vna donna
`cla caſadi ſuo Padre , Madre, ò di
coloroilotto la cui cura flà, ò dalla
.propria caſa della donna, s’è libe
'ra,contro ſua volontà, ò per pec-‘
car`con'lei>ò pur per contrarre có
_lei matrimonio .
Il ſacrilegio è vn peccato com
meſſo( qn perſona con voto di ca
flità à Dio dedicata , ò vero com
meſſo in luOgoiacro; ò da huomo
› - c’ha *i
Brand-”mai d mom; E,
c’jha voro di caſtità, ò con perſo-;ſr
na religioſa-E non è neceſſario di
chiarare i nella r confeffione altra.)v
circoiianm; come ſarebbe , s’era
d’Epiſtola,d’Euangelio, di Meſſa,
Monaca‘proſeſſa,di Voto ſelenne,
ò ſemplice; ,
Il peccato cótro natura,è ogn’~`~
atto libidinoſo Conſumato fuori‘
del vaſo‘, ò modo inffituito dalla’
natura. E le ſue' ſpecie ſon quar‘fl
ttÒ”Mòllitie,Diſordi`mto Concuf
bitoöodomiſhBeſtizlità; ì* ff’
…Monnier-è vna Volontarie e‘ffuî
lione di ſeme Fuori di qualunque
vaſo; 8c oltre la ſu'a maliria, può
eſierancoîdella ſpecie d’alcun’
altr’atto libidinoſoſſe in quell’otì
penſa-;ò fi‘dil‘etta , come ſoattuìl
niente il commetteffe, ò con 'anië
mo di cornmecterlo ,‘ ſe ſi‘poteſſeſi'
A quell’alpecc‘ato ſi riducono tue-i
t’í. tatti impudicim con ſe ſteſſon‘
con altri, il cui ſtato deue nella
co'nſeflìone eſplicarſi. .Ma non già
l’indecenZa de’ ratti per abbomi-z
neuoli,c`he paiono, cósi per il pe'-‘
ricolo del Penitenteflome. per nò’
oflendere -le cafie orecchie del
Confeſſore. > - ì ‘ '
Il- diſordinato concubito è z’
ì NWI:
’-70 *Pm-i': Lidia” de' Moria,
o
quando nella copula lecita, ò- ilieñ i
cita non s'oflerua il modo ordi- i
nario m’è con pericolod’impe—
dirla prole,è peccato_ mortale ,
La Sodomia è vn peccato con,
perſonadell’iſteſſo ſefio , ò dinet—
ſo,nel vaſo non naturale. E deue
dichiararſi lo ſtato d'entrambi c6
plici,s’eran ſoluti,coniugati,con— `
fecrati con votoà Dio , parenti, ;
affini carnali,ò ſpirituali . ‘ i
. La Beſtialitàe‘ vn peccato con
beſtia,& _è Probabile,che-ſia di diñ.
uerla ſ' ecie con ſemina .› o con_
maichio. A queſto ſi riduce il peç i
cato col Demanio, quando que»
ſlo prende corpo, e forma hu
man-z ` , — .
. La Pollutione notturna , quan
do l'huomo non hà piena libertà,
,Stiauuertenzw non e da ſe pecca—
to; le purefflando ſuegliaco, non
haueſſe à quella dato occaſióne di
colpa martale, e di tal occaſione.,
prima d’addorémtarſi non ſi foſſe
pentitoxò veramente ſe ſe ne foſz ‘
ſe delettato doppo ſucceſſa- - i
A queſto comandamento ſi ri,
ducono lefloſe ſeguenti.
Sollecitare con parole ò con.,
Britto .,.òungualunque altmdmov
7 ‘ e <. o
I? condannati a morte; `7:' -
do‘ ad atti impuri conſumati,ò nö
conſumati, o immediatamente .o
per mezzo d’altri. E ſi dichiari lo
ſtato della perſona ſollecitata , e
qvante vol-te . Deſiderate delibe-L
.l'atamentecon deliderij conſenticf
ti porr’in opra i peccati referitizò
pure moroſamente delettarſi in...
quelli4ſen1a volontà d’effettuarli.
Far ſpalla,ò aiutare, cooperare; ò
conſigliare, accio altri caſchino
nelle lopradette col e. Porfi in_- .
euideñnte pericolo i cader’in al-f
cuna delle ſpecie de’ detti pecca
tizcome ſarebbedìar ſolo c6 perñ‘
ſona , che gl’è occaſione di -peccaä
resò {kat preſente ad atti notabil-j
mente dishoñeſti. e laſciui . E ſi
nalmente porſi in pericoli. i quali
ſe ben non ſono per tutti lacci di
mortalníente peccate; ſono non
dimeno tali per eſſo lui, per l'eſè
p‘erienm,ò propria fragilità.- co-z'
me di balli , ſpettacoli z come;
die , concorſi, vifitoconuerſatiofl
ni , e non è neceſſario dichiara’:
altro.
Queſte ſono le ſpecie di luſſuì
ria,il cui numero, o coſtume z v'è
obligo di confeſſare , mà non già_
il numero de complici,con i qual!
-` P“:
'ì" W
q z. 'Parte Lríimo da' Mari”
pe’ccò , mà ſolo il numero delle..
Colpa.
Il Penitente , che ſi ritroua in..
0c`caſione proffima (la qual ſem‘
-pr‘e è peccato mortale) come la'
rebbe il tener in ſua `propr1a caſa
la concubina . non è capace del
Sacramenrojdella Penitenza.Ma ſe
l’occaſione, ancorche proffimamö
ii poteſſe togliere z come ſarebbe
ne’ li di famiglia con le parenti,
che entro ìdell’iſteſſa caſa dimo
`rano,0 con le ſerue, ch’effi non.;
poſſono mandar vimpmrebbono,
dimoſträdo però ſegni di vero pè
‘timentme fermo propoſito dell'—
emendatione , eſſer'aſſoluri . Per
ciò quant’è maggior’ il pericolo a
táto deu‘e in queſto caſo più ſpeſ
ío frequentarfi da quelli la Con
feflionefl Communíone . Nè de
'um'raperderſi d’animo, ancorch’
alcu’ne volte caſcano ; purche fi
ſcorga in eſſi qualche emenda
`rione. - -
- Finalmentes'auuerra,ch’ancor
che s'haà procurare . ch’il Con
‘fefl’ore non- venga in notítia delÎ
:complice de’ peccati, con tutto
'ciò, quand’il Penitenre non può
’gn altro modo dichiararſi,può in;
, Sle
.a condannati-”norte- ,‘7’3 '
rieſamente co‘nſeſſarſi, ancorche
ne ſeguiti nel"- confeſſore-’la noti-j
tia del complice,i:olquaie peer-ò.
.ſſ)‘_’i l " Ì.P-;… . J …3
a#….

fil; cam-ANDLÎMÉNWJ ‘I
ſi'
al‘: . .i Nmgùh". “~' "i ‘2'”
. J.
N quefio comandamento ñ-ir’fî
I' non Rubare , ſi prohibifëuh
qualſiuogliafurtozò ingiuflbdamf e
n'ó' ,- fatto nell-&roba; ‘e' beni di; i
fòrtunà ‘del proffimo 3 ‘efquandoſrì
fîcóñ‘v‘iolènza , fi chiama RapP—ì
n‘aàöc ‘è probabile', the' fia di'di-Îì
uerſa ſpecie di quellomh’è iii-‘ut‘-Z w"

to; mà non eſſendoui violenza-a.“


,mrt’i furti ſono dell’ilic’ſſa ſ e-ì'
cie,e natura“,- in qualunque mate-1‘
ria ſi faccino, .ö fiano di danaro-,‘53
digranosò di panno,ò di leta'm diî
merci” di_l~ien_'i` 'mobili, o ikabili .‘Ì
8( anco in 'quaiſiùogiia officio , o' .
1L…-e
eſſercitio; nel quale la‘pcrl'onaJ‘
s’efi‘ercita ; e di più per qualſiuoaì . .,
-rar,
glia mezzo z cana , o ſia per via di
negotio,o-di yëdita . o di centrare
to,od'vfirr:,o di giuoco,oìdi frauÎ
dc. Quindi è,ché‘non è n‘ecc ſſario‘
ſpecifica nella’ COſlífffflOlÎeÎ la..?
SSYÉÎÃÈ mbar-a- ò in'g'wſtämemea
" ‘ i D DFE::
e.,
-MÎFT-*T' ì , _
74_ ?uſcìämjoätlfflaflì i

preſa,o danneggiata ; nè l’ufficio ,


nel quale ſirubòipteſc, 0 danneg- _
iòsnè il mezzomvia, pei-1,1 qgz.
e ciò ſi fece 5 ma baſterà ſolo dire i
newton-ſeſſione . Hòtrubatoîñ. "o
fatto ingiuſto danno ad altri nel
la roba tante volte , e giugne alla Ì
cal ſomma. I
,, Dal furto,0 ingiuſto danno, ne `
fiegue l’obbligo di reſtitutíone al l
Padrone della coſa rubata, o danfl
ncggiata , la qual'obbliga rego
larmente à peccato mortale I le.)
pur'il furto, o dannofnon foſſe;
di poca materia, o per altro capo 'Î
ceſſaſſel’obbligo. Perciò fidcue
confeſſare quante volte , e per
quanto tempo , potédo reſtituir',
,0 compenſare-o tutto, o buona.;
parte del rubato, o ingíuflamente
preſoſhà laſciato di farlo . Di più
s‘il furto , fù di coſa Sacra , o in..
luogo Sacro ; perche oltre ilfur—
10,0 danno , vr s'aggiugne il pec
cato di Sacrilegío. In oltre quan
te volte hà hauuto animo , e deli-Y `
berato propoſito di rubare, in~,
giuſtamente danneggiare, 0 rire-z
H per coſa altrui, contro ſua voglia.“
'~‘ s'dimolto VILOIGL‘ _ 4‘_
afiperchsjflnsflg &trim-;c022 .
"_Î_- i L:
”"’* " î lr’ ~ w

mandamëco poſſono rid‘urfi mol :i


ti peccati .di grani, 8c ingiuſti dei‘ tano…
ni,che da perſone di diuerſi (lati, p -...
officij ,efl’ercttij, e conditioni , in—
torno alla roba altrui, commet— `
ter ſi poſiono,per
ſeguenti coſe . ciò ſi’ì notano le z
I Principi , e Signori contra-` ›
uengo‘no à queſto. comandamen—i
to,vſurpandofi.ibeoiàltr®. Ag
v.
auandoi Vaſſalli. Non pa' ndo ñ_
i- debiti. Ponendo leggi 'pe‘ ali;
ſenz'altra Vtilitì,che cauar danari
da’ ſuditi . Seruendofi rie’ vaſſaili
ienZa da: loroi‘l douuto ſalario . f
Vmdendo gliofficibche non poſ ad'

ſonomè deuono venderſi ; ò ven-fl


de ndo quelli,che poſſono,à prez-v
zo Sì'CſſOſbiiiflfQfiht que-1,. che li.
comprano, non poſſono per que—_.
.Ìa cauſa eſſercitarli ſenZa rubareñ"
z I Miniſtri,& officiali ſanno con-i.
tro queſto precetto, facendo,per
intereſſe,hu`maniriſpetti,timori.~
amicitia, ò parentele , con le loro
ſentenze , ingiuſto .danno nella.:
roba alla parte, à thi di ragione_
ſpetta. Allungando colpeuolmë—
te la ſpeditionc delle cauſe. Fajuo
tendo Miniſtrí loro ſudditi , poco
Psxsi di 212‘192 .N°n ſti Ìñfld° be:
.. . . ` Q ‘-` , 9,2
\
e ñ , e 7 _ i

*a
neíproceffi. e punti delle cauſu;
*v ì. Non concedendo i termini douu
, ' ti à litiganthdc Auuocati. ‘Dando l
temerariamentele ſentenZe , con
i perdita della‘ Giu‘ſtitia , ch’alcun‘a
I. delle partiLlhauea - ;Permettendo
vſure z illeciti contratti ,s peſi falſi
I
nel vendere . Danneggiando. al
i tri,con tenerli ingiuſtamente car—
cerati. Conſentend‘o,òordinan- l
i' ì do,ch’flicarcer.ati per debiti, fiano
i liberatimontro la volontà de’ cte -
i .ditori’n Non attendendo con ñdi~
l'ſge›n2a,e vigilanza a’ l‘oro offlcii ,
, dal che per loro negligema fie— l
4, uono rubamenthlxomi‘cidii, &c- `
, enendo ſeruidori,ò perſone de
, ~ l pendenti, che‘con leloto ſpalle.:
i , compera-no cibi z ò altrui-e poi-à
maggior: preZZo li riuendono.
Seruendoſi d’altri ſenza pagarli;
‘a … ‘con darloro , in-luogo eli-ſalario,
commiffioniò altri officii . Nomi
nando, ò facendo officiali,ſänza~.›
neceffit‘àmà ſolo, accíò quelli hab
biano illor- ſalario , e paga . - To
gliendo ingiuſtamenre career ati ,
i proceffl,_o giuridittione a’legiti—
:e mi GÎUdlCl .. con danno della ro
~ -. z ha delle parti.Riceuendo preſen
sizclz
~ i…
WHY-?U
.
-, ‘ì ?the prelie-“DI
litiga:

_M—ñó——
fi-..
. Econdannñtia‘morte] ?77
ranno-Non hauendo capacità pt”:v
intender’i negotii , ò ſcienza per
conoſcere le ragioni, ò petto per
efuperar’ i prieghùöt
con tutto interceſfioni;
cio, ſeguitaſindo nè; lo‘
ro officij, e non deponendolii ’co-.ì
me lacci della lor dannatione .
:‘I Gouernatori a e Capitani di
Teri-em Città, anco à quello pec
cato contrauengono. Non viti-tan
do i macelli, piazze, hoſlerie,ma
gamni, bOt-teghe, alloggiamenti
fortune luoghi , oue ſivend’il pa
newinoi pelde,carne,8cc;per cui‘
eat-’i furthehe fi ſogliono in limi-Î
li lnouhi commettere, ò pure in.;
quelltſhauëdone notitia) permet— ’
tendoli,ò iopportandoli. Permet-ì
tendo parimente , che le robe da
mangiare fi vendano più della ta
riffa,ò affila, e ſe quella non vi foi-i
ſe,più clcl prezzo moderatoNegl’
alloggi de‘ ſoldati, 8c altri, oppri—
mendo ſouerchiamente alcuni, a:
ingiullamente ſgrauando altri.“
Facendoli ſeruire da’ Cittadini, e
Terrazzani lenza pagamento.NÒ'
sbrigando preſto inegoti) de’ po
ueri . Dannoingiuſtamente il ſuo
voto in coloro
offlcij-à graue danno altrui 5 e gli
, che’certamentggì
~ D. 3 ſan:
7C ?trial-.Zinio da’ M”ib
`ſannó.c’han da rubare-Vendendo
A le loro robe à caro prezm , ſen-`
za reſtringerſi alla determinata—u
-talſa . Non andando alle ragunanñ`
2e,che ſogliono farſi ,quando por
trebbono col lor voto,& autorit `
~impedir' alcuna cola ingiuſta. Fa
cendo fattioni,ò partialicà contra‘
quel, ch’è di giullit‘ia. Non pro—l
Ìeſtandoſi nelle ragunanZe, nelle
’quali affiliono , de’ danni altrui ,
»ch‘in quelle ſi determinano , e nó
'appellando,ò facendo di ciò con
:ſapeuoil i Superiori. ‘
~- Gl’Auuocati contro quello co
'mandamento fimilmëre peccano.
"Inganmndo le parti.che litigano,
**tonno manifeſtar loro il d ubbio
'della loro gíuſtitia, e queſto, àcciò
non_ií concordino con le parti c6
trarie._ Difendendo liti ingíuſte.
Patrocinfln‘do più :anſe di quclle,
à che pnſſon'atteodere. Prëdendo
-perle loro fatiche ſouerchio ſa
-larxo , e ſopra quello . che taſſa li‘
legge naturale . Conſigliando, che
s’pçculrino ſcritture , che di giu
flma deuono maniſeſtarſi.Dom’á
dando terminiimpertínemí , per
fiancate con dilationi, e ſpeſe le
parti comm-ie. preſentando llro—`
~ menti,
E condannati) morte. 7,‘
‘menti falſi,ò ſalſealleganzffl. Con
ſigliando cötratti,ò negotij ingiu—i
‘fll- Iutendendolela con entrambe
le parti contrarie, colludendole,ò
ſcoprendo i ſecreti. d’vna parte.,
\
"gll’altra‘.
I Procuratori fanno parimenti
contro’ queſto precetto. Procura”
do in fauor d’alcuno , ch’ingiuſlaá
mente litiga. Caricandoſi di più
negotii di quelli , à quali poſſon-L
attendere .Per loro negligenzwj
~poca "affillenzh facendo,che le liti
íiperdanol. Fin endo anterioritaj
»'ò facendo ante ata‘ ne’ memoria;
di.: comparſe per colludçrezò am
dullare'l ſentenu gia giuflamen
zedata.² ñ ' “ì
e GliAttuarij, ’e Scriuani ſono ‘
'anco contro queſto comanda*
mento compreſ. Non sbrigando
colpevolmente ilíti anti, e cagio
nando perciò in efli ouerchíe fpe
ſe. Non fedelmente ſcriuendd le
depoſitioni de' tettimonij, ò dal-H_
do à quelle diuerſo ſenſo , ò pure
mutande la ſolianza , con che ſan
perder la giuſtitía.ò ragione, c‘ha
alcuna delle parti ñ Eſſerrirando'i
lor’oſlîcij ſenz'hauer ſufficienza@
99”!!! de gli ordinize flaturi.Prëz
‘ . e @31!:
. P47# . . . … q” . .
dendo più diritti , e pagamenti di
quelli,oheconforme alle pandet—
te lor `metano-Nelle coſe dubbie,
non conſultandoſi con Dottori ,
” 8c eſperti., Nonriferendofedel -
" mente i negotij. Brucimdo,occul
--tando ,ò [tracciando ſcritture , ò
proceſſi,- che ſono in fauor d’altri.
fingendo molte occupatíoní , e
:differendo la ſpeditione dc’ nego
*ij,per cauar danari daì-negotiáti.
E finalmente cóperandole coſe
à meno prezz° del giuſtmP il—ti—
more,che d’effilorohinìi vëditorì
. . I Notàri controñqueſko comun
.‘u `(lamento ita-corrono‘. Fareodotej
.fiamentifinti. e fingendothau‘erlt
fatto colòro , che morirono ſenza
dar teſtamento 5 ò vero dicendo
flar ſani di mente v(quei , che real
.mente eran frenetici, quandolo
-fccero , defraudando in ciò gli he
redi,che aá inte/fata ſuccedeuano.v
Malitioſamemc non manifeſtando
ilegati di cauſe pie. Cambiando,ò
mutanda i nomi , ch’il Teilatore
.nel ſuo teſtamc—nto dice,-con altri;
...—_v…7,
ìſtituendo ‘con ciò, chi effi vo—
gliono, heredi, controla volontà
del Teliatore, 8t vltimamente Fa_
ecndo ſcritture falſe,ò,ſeruando~lî
e› i
E condannata »30m a e
Î Percanoniure leloro'falſità, di
* faliiTeſtimoni j .
I Commiſſarij, Caporalí, e ſuoi
miniſtri fimilmente›Peccano . N6
pagando nell’hoſierie , 8c allog—L
giamenti intieramente ildouerefi
Eſſendo mandati con ſalario per
far’ vn negotio,'.pigliádone.molti
altriye facendoſi _da ogn’yno.ſen~ì
za ſconta: niente‘ delle ſpeſe co;
mdniántieramente pagareJntem
dendoiela con filihottizallo'g ' ñ’
tori, períonedigiuoco,ö
baratteria,e c e tengono
concacl‘on--ìv
e di

ne di mala vita. E. dando finalmeu


re auuiſo à coloro a’ quali han `có-,
miſſione d’eſſeguir per debiti› ’aC
ciò pongan’in ſaluo le loro robe.
con danno de’ creditori .
, J Carce-ricri . parimenre àque-Î
»o precetto contrauè gono. Strict
gendo di carc ere-.i Rei, ò slaxgan-j
doli per cauar da quelli danari o
Obbligädo loro per i’iſteffa cauſa
ad alcune ingiuſto ſ eſe-N6 dádo
auuiſoà chi tocca e’` poueri card,
cerati,che nó--han che mangiamo
pur quando iouo infermi , acciò
quelli fiano col neceſſario ſonno-j
v.
_AFM
nuti - Tenendo letti nelle carceri,
R affittandoli a’ carcetati più del
D i giu
ti Parte›I.Àiutade'MárÌE.’
’ giuſto, òî vendendo a quelli col"
a mangiare imag‘gior prezzo di
quel, ‘che ſi dette , ò prolnbe'ndo
il farſele venir da fuori . “
I Carnefici, ò míníſtri di~Giu~` i
flitía in gtaue peccato anco incor
tono, prendendo damn per da
re più“leggiermente i tormentia* l
Malſattori , òîperc’he_ non' glie Ii
danno ;viando maggior rigore.,
contro queili di quel,che deu-ono, i
'e vien loro ordinato . i
I Teſtimoni) ln queſto comm:
damento ſono ſimilmente come
preti, falſamente deponendo con ‘
graue danno della’ roba altrui ; è
‘eſſendo obbligati, acciò la roba fi
dia à chi
porre ſpetta , non volendo
ilver’o. ì der;
- -
I Tutorianco peccano non dà'.-`
'do i conti dell’amminiſtratione
dell-a roba de’ pupilli’; fraudanà
doli . ò pur non fodisfacendoiná
qual,che ſono lor debitori. Non
ricu era-rado i loro crediti; muo
nen 0 liti ingiuſte in lor ſauore a
Non vendendo i toro beni, clic."
non poteuano conſeruarſi. Efiñ,
ualmcntc nö beneficandole loro
robe!. .
Gli eſſecutori _def Teſtamemì
. tan:
E nuda-’un ci mom; ~
'fann'anco contro queſto comaní
damento . non pagando i debiti
ſ‘del Tefiatore prima de' legati
‘gratioſi - Per loro mala ìamm‘ini-Î
flratione facendoiche ſi perdano
ibeni del defonto . Non pagando
_‘(efl'endoui poffibilitäflle ati gra-Z
tiofi,8t vltimamente dan o meno
jffipendio per le meſſe di quel,1
;n'è la taſſa , rimanendofi col reg‘
t o0 , .
i ICapitani, e ſoldati a queſto
'comandamento ſi riducono. lìren
dendoſí le. paghe de' ſoldati nfor—
ti,ò fuggitx, come ſe fuflero viui,e
preſenti. Facendo ellorſióni nellè
Citttà , ò Terre , oue ſono allog-"í
gian-Peri! quiero'viuere, com'cflì,
malamfflate chiamano,e veramen-e
te è vn manifeſto ladróneccio ,`
prendendo per via di minaccie,
inſolenze,&c. ordinano,
l’inſtruttioni più di quello,ch'u
e le car—‘ì
telle caſſano . Prendendo danarizò
altra coſa di valore dalle Città , e
’Tette, per non allo'ggiarſi in quel-j
le , con danno dell’altro , oue‘poi
~ vanno ad alloggiare-Applicá` oſi
à ſe ſteſſi il ſoldo de’ Cappellani,
Forieri- Piffari, e'Barbieri ,i quali
non ſono cfftttìui . Rubando co—
.D 6 lc
7 WM `
ç 47 e I DH .

ſecomefiibiliò altromegliallogl …ì
-giamentLIngíuflamente prende-n
do, quando viaggiano, caualcatuñ
re , o animali de’ paſſaggi-:ri ‘per
caualcar’ effirò porui le lorlbaga
lie, con granedanno diquelli .‘
auendo effi cau’alcature ;neceſſañ‘
_rie e per ſe,e per le bagaglie, con *Me“
a-EJ“L.

tutto ciò domandandole aſl’Vnié


uerfi‘tà perdono paſſano,e fingen
do, per cauar danari ,~ ſtar lianche
le loro, e per non hauerle pront‘e
i’vniuerſir'à , ſacendoſele eſorbi-j
;a emen’te pagare.
I; eſoriexi, Arrendatori, e Pa-i
’gatori pec'canc. prendendo dana-i
ri p pagare quei, che ion’obbliga
4’ ‘

'"1,7“" ti . Pagando 'prima del tempo ad
_alcuni , e laſciando di pagare al
’,douuto tempolgl’altri . Non pa-j
‘-nlwì' Îgando pro rata , cioè, ſecondo la 4‘. _.A,‘
' arte,,he tocca à ciaſcuno,quan—
o n‘on v’è danaro' per tutti i cre—
)
v ditori, ö; aſſegnatari} , c’hanno v-j
gual’attione. v -—-.Lflr

I Medici ſan cò'tro queſto pre-z


~ceçco,ma1itioſamente allungando
la cura dcgl’ínfermi , per cauſa di
maggior_ guadagno-Accordandofi
col_Spetiale per conſumarpiù me
l
dicme,e poi taſſatie più del douej l
v i re.
"E condannati' a mn:: 8;
i ,re . Permettendu , cch’i Speciali
diano `medicine , e medicamenti
vecchi,e guaſti . Conſentendo,che
nelpeſo,mifi1ra,qua1ità , ò quam?,
tità ſaccino mancamento,e com-j
mettano difetto notabile . Facenñ‘
doſi preliat da quelli danarí ,
con patto di mandar’à compera:
daquanti-può, robe dalla ſua ſpeg'
tiaria, ilche ſarebbe anco vſura.,,
I Mercanti, Negotianti, 8c Arq
teggiani mecanici,ſimilmente pe:
cano,giuſta,ò ingiuſtamente cſſen
do diſpoſlià vendere quanto più
care poſſono le loro robe. Comfl
perando, cö sborſar’ ſubito il da-ſ
naro,quel,che poi all’ilieſſo riuen
dono à meno prezzo dell’inſimo;
e giulio. Vendendo in credenzaà
maggior prezzo del giuſto rigo
roſo . Vendendo mercantie cattii
ue, òldifettoſeſſenZa maniſeſtat’ il
difettoJngannando nel peſo, mi:
ſura, quantità,ò qualità, Sec. Fa
cendo monopolio,ò accordo con
altri mei cmti , di non vendere, ſc
non à tal prezzo, ilqual’èingiu—
ſkoda rob.: . Vendcndo più cara
alcuna coſa à colui, che~ nonsà
quel, che ſi cöpera; ò comperan
dO à più buon mercato da coLui ,
e e
‘ 86 Parte I .Àifliode’ Moi-i6.
che non sà quel che’fi compera”
comperando à più buon mercato
da colui ; che non sà quel, che fi
vende. Eccedendo nel vendere il
- giulio prezzo da’ Superiori taſſa— '
to , ò che communementecorreä
{Vendendo in credenza , e poi‘rra_
”comperädo - l’tſtefſo à danart c6
*eami per meno di uello,checo.'
, ”unemente v'ale . endendo vm
ì coſa per un’altra di diuerſo valo— i
relqualità,durata,vſh,vtilità. Me
ſcolando mercantie cattiue con l’e
buone. Facendo ſocietà con altri,
'e non vſando con quelli fedeltà
ne' negotij. Facendo contratti di
‘jocietà finti, e con chinon hà con
«che negoflare-Pagnndo a’ loro ere
ìflitori- in mercantie, e non in daä
nari.contro la lor volontà. Alzati-f
do finalmente ll prezzo,acciò gl”,
nltticompetino più caro . Comi ‘
perando coſa rubata,ò dubbitafl-j
do,che ſia rale. Cambiando,ò ſmi—
’ ‘nuendo, òin qualche modo gua—T
Bando laroba d’altri, conſegna‘
tali per lauoraria, farne veſti,&c.’
‘Se ifurti da qnt-:ile tali perſon-e
fatti, ſono fiati ogn’vno d’effi di
_poco momentſhmà la ſomma poi
;della inſieme viene ad eſſer säîran-`
e:
I condannati 4' mar”. i’: W"

de , nella confeſſione potrebbe dir


così. Hò‘preſo poco à poco, cioè
vo carlínoò mezzo carlino la vol-v
ta per fpatio di tanto tempo , La_
viene à montat tanto .
I GarZoni , e creati di bottega’
védëdo à maggior prezzo la roba
di quel-lo , ch'il padron'ordinò,
‘e‘ reflandoſen'eflì col guadagno
del ſo'prapiù, fanno contro que-ì
(to comandamento ; com’anco i
-mariti,che mandano à male le do—j
ti dellemoglífl coloro, che giuoi
cano con figli di famiglia , e quei. ,
che , conſigliando altri , che rubi—
no, ò cooperandouòpartecipano
del furto-Come
roiche ſi feruonoſimilmente
de’ pegni,ò colo:
de-ì
poſíti con detrimento di quelli; ò
non paganoi debiti,e la mercede
à coloro,ìc’han fatlgato;o non fan
no diligenza per ſaper il padrone
delle coſe ritrovate; ò fraudano-i
tributi, ò gabelle giuſte i .e finale
mente fanno, o permettono, toe-f
eando ad efli impedire , quanno-ñ'
glia ingiuſlo danno in qualunque_
Eater” z che ſiat

ſièzzl. `
E8 'Parte LAM” da’ Morül

ZIII-COMANDAMENTQ
Non dirfalſò teflimanie'.
ì ’\Om’i1 ſettimo comandamë-Î
-:u~—"-
-v’ó
n —up—.…7 L to hà riguardo alla roba.,- ;
'così , qùeli’ottalw hà l’occhio al}
l’h-ono~re‘d el v-Próffimo`.Pi-:rciò tut
n: lìe paroleyopre,mezzi,officiy,eſ~
:ſcqcitijócin ſomma ogni ſorte d’
'ingiultodannm ch’è contro l’ho—
nore delProffimo,e graue›&ingiu
flamente-l’infama , ſequello, che
- :le gli oppone,e` falſo,ſono tuttu
'dell’illeſſa ſpecie, pur che ciò .non
dia'cótro‘l’honer de’ Padri, ò—per-á
-ſone-equi‘ual'enti . Epe‘rciò non è
neceſſario nella. confeſüone parti—
c-ola'rizzare quelli danni più di
quellozsch'e nella ſeguEnte forma-3
.la ;l’accennacM'àſe foſſe_ verità-oc—
çnlmdi modoche ”i fuſſe obbligo
di tacerla,perjl malconcetto,che
ae Poteſſe ſeguire nel Proſlîmo,
ſarebbeçd’al*tra [Pene, ancor mor_
tale,{e *ſi douerebbe ciò dichiarare
nella Conſeffione.` r › - - `
A queſto comandamento dum‘
que ſi contrauiene , publicando,ò
mormorando de’ grani ,Le ſecreti l
man ~
ì 1;‘ coddanmìîäſmaſirtef ..T—...4
8p‘
l mäcamëti d’altri ,ancorche verio‘
Aprëdo lettere, ò ſpiá do coſe le—
create _p altra ingiuſta via,_p voler
diquelle hauer notitia.Publíc:íd0
le,ò mormormdole con falſità, e
bugia; 8c in ciò ſi dichiarino i dà'fl
ni,ch_e ne ſeguironofie la ſodisſar
rione, e rimedio,che vi ſi potreb-‘`
be dare. In coſe grani dicendo d’ä
altri parole gtautde , dalle quali
chi l’ode può conietturare male
di quelli. Mormora-ndo,ancorche
leggermente, contro perſone di
autorità , la quaLmormoratione,
-ancorche paialeggiera, per que
ita circoſtanza ,z può giugnere ad
eſſergtaue, e mortal detna-ttíone.
Comeſarebbe le d’vn Prelato, ò
d’vn Religioſo molto accreditato
ſi diceſſe,cli’e` .vn bugiardo: imper
cioche , ancorche il dir bugie non
- ſil peccato mortale, ſe non quan—
do con quella graueme-nte fidati-'2
neggial’honore , roba., ò vita d:
zProffimoÒ quando vi sìaccompá-í* l
gna il giuramenroj, ò veramente.;
quando ſi dice con ſcapito delle.,
coſe díuíne ; con tutto ciòin vn._›
Prelato,ò Religioſh di buona opí
niente-,ema notabil macchia.
Si fà anco -contro quello co—j
~ man:
-k .t

”o Panel-- “ into de’ Mar-'3.'


mandamento,grauemenre in giu:
ditio'; òfuori d’eſlo , infam-ando
altri , con te‘ſtificare contro quel
'li il falſo : ò pure eſſendo cauſa.), i
'th’altri grauememe l’iniami‘no ,
8t interuenendoui giuramento ,
è doppio
`(lo peccato. Non
le ariormoratiom, impedë-
e grani de—ì I.
’trattioni contro il Proſſimo , fatte 1
da’ figli,ſerui,ò perſone confidëti,
ſe quali può facilmente impedire.
?Conſentendo , compiacendoſi , ò
.-1v'3z—ó,57—-
-M'
z.
-z,—- — -—ó ñ~`ñ . -ñv-ñ
:dando occaſione , ò eſſendo cauſa 1
:di grauemente mormorare. e de
trarre. Oue deu'auuertirfi, che ſe
ñ'quel "che mormora-i ò detrae , è
:perſona di tal’au,torita,ò di tal ria--`
tura, 'che foſſe difficile il contra-i
dirgli, baſterà moflrar nel volto
diſpiacerem non ſar plauſo alla..
'ſua mormoratione,e procurarcö
,prudenza mutar raggionamento.
;E douendoſi in qualche caſo im- .
’pe-dire qualche manifeſta mor
moratíorie , ò detrattione , ſara
l
'neceſſario hauer riguardo à-tru ‘
coſe. La prima è , che probabil
mente fi ſappia, che ſi farà frutto i
con l’auuiſo. La ſecondaffihe non
ſia maggior’il däno,che dall’auui-z i
.ſo ſi cagioneràz La perla , che ſia.;
‘ ma
r

E condannati i morte;
manifeſtamente peccato mortalev
quello.ch’il mormoratore , ò de—
trattore commette,
coſa ſecreta per eſſer
, graue, e vera di
, ò pu-v
re ſalſa , e ſenZa fondamento veó'
runo; E non hauëdoſi certa noti#
tia di ciò~ò ſi dubitaſſe dell’obbliñ‘
go d’impedircdi contenti, chi l’a
ſcolta , di tacere , non far plauſo,
nè fomentar’il raggionamento ,
ancorche, come li è detto, il mi
glior partito ſarebbe,c0n defirezfi
:a ad altre materie ſuiarlo .
Contro queſto comädamenro'
anco ſi fa, ſeminando zizanie , dí-Î
ſcordie . diffenſioní, ò libellíinfa—Î
matorij‘ in materia graue ,8: aiu.;
tando , conſigliando , animando 3’
8c inducendo altri ad alcuna dl
queſte colpe.
Peccano anto contro queſto
comandimento i Giudici .eſſamiz …o-..

nando il Keo ſenza precederm


infamia , ò baſtante proua deldea’
litro - Non offeruando‘il ſecreto
alle parti, e maniſcſtandoi ſecre—î_
ti delle cauſe, con che vengono
ad'impedir la libertà nel votarU
Seruendoſi di modi ingiuſti per
cauar le verità . Domandando f_
RYE‘ÌÈ’ delitti 1 ò compliCi occulz
U“,
9ſt Parte I. :Air-rode’ Mari!).
‘ai-.Carcerando per delitti grani,
.dv infami , ſenz-a precederui buo
na, eſondata proua . xCom’anco
contro l’iſieſſo comandamento
pecca il Reo ingiuſtamente ſco
‘ prendo , e manifeſtandoí Com#
plici , che non deue manifeſtare .`
Tacciando iteſtimonij di ſalſatiì -
_eſſendp-queſii veridicí, con cauſe
eragiom'jalſe, ò pur vere, _mà ſee]
l_ 7* fi z .

A queſt’iſteſſo comandamento
!petta ancor’il peccato di giuditio
temeraríorlmpcrcioche non'ſolo
fi urohüaíſce imporr’ il falſo alno
fl‘ro Proffimo , màanco giudicare
‘~ temerariamente di quello. Perciò
s'hà-.à confeſſare ſe temerariamëſ
te,ciòè’ ,utenza brillante z fondañ‘
mento in materia graueſhà giudi
xcato coſa mala d’altri. E non è ne-~
ceſſario ſpecificar' in che materia
ilo giudícò , e taccíò dentro del
”lun cuorc,ſe d’homicida, ladro‘,
*ſacrilerzo , &c. . .
Nelli ſoſpetti, r he vengono,ſe
*il tale oprò male. non v’è colpa…
grzaue. Mà ne’ dubii deliberati 'së—
2a fondamento, vi può eſſere colf
pa mortale .

NQÌ
l mort: . 930-

N OñN›O ,"E'v D E Cl MO‘


*COMANDAMENTO . »ſi -
c.. . … - -; , i
Non Def-'derm- la 1-054
~ NpnDc/z‘demr‘lla donnad’altri;
del ſi
’ ?raffina tuo. r f -~ '

ITN queſtí due vlti'rni comanda}


_' ‘mentiſir prohibiſconoi carraio?
deſidérijdella roba , e délia dem-‘l`
na-a’ltruí ,odi quella ,› che ‘nè‘áá*
ſtia-In quanto al primomone
peccato mortale-deſidera’ i ?beni
aitruí ;quando non' ‘già’ per Via..)
di Furto , ò d’ingíuſto dimm-ma
per mezzo‘l’ecito‘ſi deſider ano, ò
veramente ſe Dio glie li cócedeſä‘
ſe-M’à ſe quelli@
viadi’furto, deſiderano per*
òd'altroingiuſtu,’&irv
illecito' ſnodo I ie- v’è Perfetta dei'
liberatio’ne `, `e ſaî'qua'ntità ec
q‘ueſtö m'e'z-z’o dèſi jerata ,i è~n tai-É
bile z cioè 'canta, quanta ſi prohia
biſce nel Precetto di non Rubaf
re 1 èpecc‘ato mortale. '
~ L’iſt‘eſſos’liá da intédere del de-i
ſiderio'delſherat'o_ della‘donna al-l
trui, òbet‘amenté non ſua per-fl;
ne'ljbidinoſb , &oſcenóìil che,
Può. ?ç‘cfflrçrî indi@ …tn-'FKM
a ` `.
prima è in ordine all’opra, &tè
quand’alcuno deſidera .vna donna.
ernrealmente pecca: ‘conquella,
8t all’hora il tal deſiderio ſi riduce
à quella ſpecie, allaquale apparñ'
tienel'atto,ſe ſi poneſſe in efter—ì
to ;come per eſſem pio, ſe l’atto
foſſe d’adulterío, il deſiderio , or
dinato à tal’atto ſarebbe anco del
la ſpecie dell'adulterio ,_ e così de
lÎaltri. La ſeconda è ,i _quando il
äeſiderioſi termina in vnu ſempli—
cez compiaciméto d’alcun’qgget—
to illecito , ſenZa ordine;ad opta,
ò effetto alcuno: e queſta proñ_ Î
riamente ſi ~chiama Delettatione
o oroſa,‘.a quale,ancorehe poſſa;
eſſer’in ogn’altra materia, parti
eolarmenre però appartiene alla
materia della Caſtità. Di modo
> che tutte levo'lte, ch'alcuno con
la mente dà luogo aqualch’impu—
to, &impudico penſiero , e deli
beratamente trattenendoſi , ſi di—
lettain quello, ancorche non ſia.;
con volontà di porlo in effetto,
moralmente pecca 5.18: è proba
bil’ppinione , ch’íl peccato circa
tutteledonne ſia dell’iſieſſa ſpe
cie,e natura: mà ſarebbe di diñ‘
verſa › ſe
Bellis-.- its:foſſe_` -çircz-huomini
’ " ì Pa, o
…r a.- condannaſí’dmoffe. 71
*g-ñA*A—.M-AoM
Da quello (i deduce , ch'è Pec
Cato mortale -legger’in 'alcuni cali
libri dishoneſti , 8: olceni , che
trattano di coſe vlaſçiue i Gt impu—
diche- Quindi è , che nella Con-ì
feſſione li deuono notare leñcole
ſeguenti. Primieramente , ſe leg-j?
gendo, _tali _libri ip erimentò moro-j
ſamente dtlettarií in quelle coſe
impure' , 'con delettatione › che
giunſe à peccato mortale. Secon—ſ
docile ii eſ -Òſe ;probabile periſi.;
colo di tal elettatione. TeiZoJe
dalla [etc-ione .di tali libri ne ſeguì'
alcun'altro graue male: imper-l
:ioclie , ſe ſolamente fi leggono::Ì
per raggione della lingua , poetiz
:'o arrificio,inuentione, induſtria;
&ingegnoſe fauole , preſcindenf
do dazogpi pericolo.ò dishònelllì; "I…om
aon'è’lpecçato, almeno mortale *‘ì
s l’iileſſo ;proporzionalmente (i'
Ieufintendere delle .,comedie , à . ..A
iltre attioni oſcene , a: anto-del‘:
e pitture g -

n'
11)" “r. ~

QLL. ‘ "24x
i.”
' -« Poſſe colpe 'timida',
'a~ l ;‘7’. A ‘L‘
l
-; u‘ *5.2: i} e a,
;la - - r=~ . - r i
ſOlpe veniali ' ſi chiamano-l`
- q‘uelle .l-Ch’m materia—grano `
non Contranengono à mono de’
- (lieti comandamenti. E per ha.
aie’rnebteu’emente
ſix‘n'ò qualche notítía,
per i diſcorrere
ſette pecó, `
pari, che comu-gemme ſi :chiazì
Piano Mortali .‘ ""- '. _ ‘.ì ” ,i
-~ Intorno 'alla-Superb?” Moi::
` 'c‘hfe'cc’effiuo ,‘ e diſordinato fiaü‘}
deſiderio d’honprñ’fania, ‘e pro-g
pria‘ſtima‘ii-jegolmnent'e non giu‘`
gna'? ad eſſer peccato mortale , ſe
put‘ il taldeſidferifo‘noù foſſe cau
fldidiipräágiärle'èenſhre'fit gi"
.egrauiot f iîde'*$l1periòr1,`porre
o di
` auìe Altamura-nino”
‘ e ni’a'di nel'Padi‘e ',.ò‘ Mádì‘é‘àifl
quelliuoglià- modo .col 'penſier-oi
opta, ò parola notabilmen‘re‘ non
‘oſſeruar’ alcuno de* dieci Comanz
;lamenti .
Circa l’Auaritía , per grá'de che
ſia il deſiderio de' beni altrui, s’ii
tal deſiderio non giugno à coſa—A‘
\ gl valore, Per via diſotto , ò alî
‘i I!!! i
tro in giuſlo mezzo , non arriuaJ
ordinatiamente à colpa morta:
le.» . o
Nell’Ira,ancorch’alcu no ſi turá
bi, s’alteri, ſi faſtidilca, ſi diſguſli
con altri,ſe non deſidera loro dá- '
no graue, ne fi compiace del lor
maleznè gli diſpiace per odio d’al
cun lor bene , nè dice loro parole
ingiurioſe, contumelioſel‘rt graui,
nè fà lor danno alcuno ne nella.;
perſona , nè nell’honore, ne‘ nella TA“-M—
L-az
ó

roba , non commette ordinaria


mente peccato mortale-Come nè
anto ſi ſtimano grani colpe l’or
dinarie maledittioni , ebeſtèmie
rrà parenti, i giuramenti ſenza.,
neceſſità , nè l’impatienze, le tur— $4-
;...jî
-Îi
i

bationi , le gare , le diffimulationi,


comraſli, bugie, e coſe ſimili , che
trà parenti,ò amici ordinariamen
‘te occorrono,i quali,ancon:he nö
5L——
trattinodi perfettione,ſono non—
dimeno timoroſi di D102 nè comñ,
p metterebbono per veruna cóſa
del mondo deliberatamente pecñ_
cato alcuno mortale .
Nella Pigritia, per più lento,e
rimeſſo , th’alcuno ſia, ſe non la—
-' ſcia d'alcoltar la meſſa i giorni di
L feline _diſodiçfar'à gigi altri obblj`
eh!
ghi grani,conteouti ne’ dieci Coì-Lfl
mandamenti, e Precetti della lan- i
ta Chieſa , non commette colp
mortale .
Intorno alla Luſſuria, per abo
mineuoli ſentimenti, impuri pen
ſieri,e diſordinati mouimenti,ch’
alcuno patiſca, ſe non hà volontà 1
di porli in effecutione, nè hà delet,
tatione moroſa circa le colpe, o‘
ſpecie dichiarate nel 'lello Co
mandamento , non v’è peccatol
mortale'.
Circala Gol-.1., ancorche ſi deſ
derino,ò mangino cibi elquiſitiml
delicati,le non ſi frangono i digíu `
~ ni d’obbligomè s'imbriaca,nèlì fa‘
notabil danno alla ſalute corpo-ì
rale, ò ſpirituaicmon ſi commette
colpa mortale.
Nell’lnuidia,ſe non v’è deſideá
rio di mal graue , òdi ſcapito del
buon nome, ò coſa equiualente;
in materia'd’importánmel Proſ
ſimo; non v'è peccato mortale.).
Come nè anco nel deſiderio di
comparire più de gl’altri; ſe pure
perciò,v non ſt ſeruiſſe di mezzi
mortalmente ingiuſìi.
In tutte queſte materie , s’hà da
auUertire , che, ſe la confeffione è
v ſolo
"g tangenti-ml dmorte. ._ . p

ſolo di peccati veuiali ,deu’il Pe"


nitente,almeno d’vn ſolo d’eſſi,ha-`
uer dolore, e propoſiro dell’emcn
da,mà nó l’emendav
proporre v’è obbligo
di di dolerſi,e
tutte le col
pe leggiere, delle quali ſi conteíla.

Addii-'one per le Confeffloní de"


Condannati a‘ morte dal
la Gínflitia .

D Iſpoſtoſi già il Condannato


à confeſſarſi, 81 à riceuer’i
ſanti Sacramenthdeu’il Confeſſo
re mollrarfi di ciò ſopramodo al—
legro , e pronto ad amminiſtrar—
glieli in nome della ſanta, e beni
gniffima Madre Chieſa,ofl’erendo~v
li tutt'xl ſuo aiuto, acciò faccia vna
buona,eſſatta,&intiera Conſeflio—
negrícordandogli inſieme primìe—
tamente, che ben puòcon ogni u
ficurtà , e confidanza manifeſtar
gli tutt’i ſuoi peccatí,e delitti,per
occulti,e ſecreti,che ſiano,con far
conto , che li manifeſta allo lleſſo
Dio, in luogo del quale egli lià;
eſſendo che il ſecreto , e ſigillo
delle Confeffione è tale , che per
ninna cauſa , ancorche ſoſſe per
ſaluare la propria vita a 8c inſieme
,' ` E 2. la
of
HK-
-` l . “x—»e . . "
.. ….— —_—. - 5-5-**
\
[oo 4c . dito ‘da’ oíä.
-ñ -
la vita,così temporale, come ſpíé i
u—
rituale dl tutti gli ;huomini del
as,
mondo , ſi può già mai fiangere ,
:Lì-* l'2 **a--ñ nè violarſi dal Confeſſore,per ha
_D-Th‘- uerlo coſi Dio ordinato , 8t ap
m 4 ‘fl' preſſo definito , fiabilit0,e di c0
"ì‘î 3' mun cöſenſo oſſeruatoſr da tutta
;TM
i: i’ la Chieſa Cattolica . E che per ciò
41"
,a"A-4,’...
-*ñ _
3 Pa". fiia ur ſicuro z che , quanto nella
l`-
;ñ-
. j‘w
331-50, C6 effio’ne li manifefierà , reſterà
tam. in modo ſepolto, come ſe già mai
ó»ñ
4,3,.” glie l’haueſſe detto ; poiche nè
Giudice ,nè altra perſona del mö
Q .:a do , porrà già mai per quella via
ſaper coſa v‘eruna.
A 2…".JÎ-
‘- Secondo . Se ii prudente Con;
feſſote tuttauia _ſcorgeſſe nelCö
dannato difficoltà in intieramen—
te confeſſarſi per alcun vano timo
re,gli potrebbe ricordare quanto
in***
-r
graue,e ſacrilego peccato ſarebbe
"K
'W
{EIA-g“? laſciar Volontariamente di con
.:2"
‘. feſſarſi alcuno de’ peccati morta—
li commeflìseſſendo l’integrità ſor
male neceſſaria , come la fede c’
"I
‘a' -L
inſegna,per il Sacramento della.:
"v—*5*-a , i Cenci!. P enitenzai auuertendoli inſieme,
J
‘ ._,
_iTuL/ef.
` c s* che 'la Conkeffione, per colpadel
U c4 Penitente diminutazp nonintiera
*:er-*x,_ 5……, di tutt’i peccati mortali, non ſolo
;sé-c gr.
….i
.ì 4 d-jp. è fluilaimä facendoſi in talmo‘cilo,
7.1,
E commette di più vn nuouo de-`
**iL
teſtabiliffimo peccato di -grauíffi—Î
m0 ſacrilegio , 8t enormiffima in
giuria al ſacra~mento,_8t à Dio,au …~.

tore di quello,il quale ſuole atro mara-:pe r


cemente galligare vn talpeccato
più , forſe, d’ogn’altro- Come ſi ‘L—L.
*ó—
vidde nel peccato d’Adamo, o
quello di Caino ſuo figliuolo; im;
percioche queſto con maggior "ñ..
-oñ.
ſeuerità fù da Dio galligato, ma— Ann-L'. ..
ledicendo la perſona, che com ?ant.
PW"…-
meſſo l’haucua.Nnnc igítur mah— ` M,
did”: eri: ſuper :ei-ram . E quel— G*** 3-.
lo , con maledir ſolamente la ter- e; *I
ra . Malcdíc‘în terra in opere tuo.“
E la ragione , perche più rigoro— "W'-i—a 4p
ſofi moſtraſſe Dio con Caino, che `
con Adamo , l’aſſegna S. Atana- A b 1"
gio,dícendo- Ea quod Cain negn- '7‘: uan-:.
- —-. a..._.
ai: , (9- 1D” abſcondít paco-amn
L.ó-A_Lu
ſur-nf, maiorem info pan-am den'ñ Bam
uamt: Adam 'vero, quia confeſſur ì* ‘
v—
‘ñ, mu’.
ci‘? , magnum illflddſefupplicium -,ì.'~ſv—c²'.
7“.:.
depuh't. Perche Adamo. ſubito
che fù da Dio in giuditio chiama
to , confeſsò il (uo errore, dicen
do, che la donna dato l’hauea il a‘A‘A
omo , &efl‘ol'hauea mangiato ,
Mali” , quan- dedífli mihi ſoci-‘a’,
.4…
Jedi; de ”gamb- council-'merz‘ A

’ E z _ciò
102 Parte I. Aiuto da' Mai-ib.
ciò il ſuo gafligo fù più leggieroi
e non cadde ſopra eſſo lui,mà 101
pra la terra la diuina maledittio
ne . Mà perche Caino,doppo ha;
uer’ vcciſo il ſuo fratello Abele ,
celò,e negò il ſuo peccato à Dio,
. dicendo . Numquidtuflorfratrir
meiſum ego I Son'io forſe ;timo
cuſtode di mio ffl‘atello? Giuſta—
mente meritò la diuina ſeuerità.
A queſto auuertimento ſi potreb
be agiugner' vn’altro al Condan
nato , 8c è , che , ſe per ſorte non
Voleſſe manifeſtare tutt’i ſuoi de- `
litri , per moſtrarfi innocente apñ
preſſo ilConſeſſore, imaginandoií
forſe , che per 'Queſta via lo poſſa
quello appreſſo i Giudici aiutare, ‘
dichiarando à queſti la ſua inno
cenzazintendam tenga per certo,
che quello non è bucn mezzo;
poich’i Giudici in ſimili caſi non
ſogliono dar' orecchie al Con
feſſoreipoiche ben sfinmche que
flo deue ſempre-ſcolparj, e dir be j
ne del Penitentc, per più colpe
uole , e facinoroſi) , ch’egli ſia , 8:
effi ſi guidano ;and allegata , (g
praöamſiegerì Ò- indicava@ che per
ciòin 'queſto non può egli aiutare
lo tn coſa` veruna, ’
T61‘:
"‘—
`1
lj"e, l

E condanna-'a‘ morte. Io
Terzo . Fatta dal Condannato A
_.141»…. . _.. 'ì
intíera la fua Conſeffione , deu’il
pio Confeſſare muouerlo à far’
attidi dolore, edi contritíone de’
eCCnti paſſati ;e ſe per ſorte foſſe
‘ obbligato à>reſtitutíone di robañò
di fama altrui, glie le deue far re
ſhruírmmentre viue,íl che nö po
tendo, deu’almenofarglielo fare
col deſiderío,e volontà. E Îe à ca :Mk
”J
"gm
.
ſo ſi ritrouaſſe eſſer ſtato nomina;
tamente ſcomunícaro , nc‘ ii po--‘~ .:It
‘Le
,teſſe dalla parte offeſa ottenere.,
con facilità la remiſſione, e ciò ò
per mancamento di tempozò per
non voler quella, ò per far iſtanè. "..0
2a ilGíudice, che s’cſſegua preſto M
T**
la ſentenZa di morte, lo deue con *gra: .Al
le debíte , e neceſſarie cautele aſ— è".-,4‘
'Man-w.~ñ
ſoluere , non imponendogli moló' a1
*un
‘un..
W

ta peniten2a,per l‘impoſhbilità di
poterla adempire; mà ſia piccola, è“.,TIZ-“l“
z- ;LA—‘AvA

e breue . Potrebbe sì bene dargli


I
in penitenza quell'iſteſſo,r.he dall--`
la Gíuſtitía ha da patire,ancorche .wu-v»
I

non fia volontarfo ; come farebbe A, -A_


la vergogna , e díshonore della.;
morte-violenta , il modo com’ à
quella lo condurranno,c coſe fimi
li-Con che,tutte queſte c oíe ‘pre-A
ſe in peniçenm delle ſue colpe! ſe
4 gli
a..ñ. .

‘gu7**
gffi‘ña's‘ ;vue—...
ñ! L
io4 Parte LAI-ufo de’ Moi-ib.
gli rëderanno piùdolcidſuppli—
eij più facili , e la morte più gio
conda . Ciò Fatto, potrà auuertit’
al Condannato, che per cauſa del
la ſacra Comunione, e Vi‘atico,
.u
che dourà prendere la mattina.;
ieguente,ſtia dalla mena notte in
-1 e~“ sù digiuno: ricordandol' inſieme,
M..
*.ws_
*‘2-n.t. -.z.
ch’il té po , che gli reſta di vi ta,è ſi'
m'—;-i
7—-
prettoſo , ch’iu quello,- volendo ,
**PW »1'—U-ó ancorche altro non habbia fatto
per il paſſato, otrà far'acquillo
..k-
“1.
'ii-.o
del Paradiſo,à Bio ricorrendo c6
,~11:3-
:2-
l’animo,col cuore,e con tutte le.,
ſue forze;poiche nè la ſtrettez
8c angullia del carcere,nè i ce p1,
nè i legami gli poſſonoitnpe ire,
come diceTertulliano,’queſto ri
W
corſo . Si corpore int/”dinanérfi
n. Tei-ml. raro det-'netta carcere; omnia ta
‘PK-j"
~—.
lib. ad
*geótñ- a;-ñdei-ri’-. Wa”.
menſpirítm’patenp . Vageturfli
ri”- ,ſparierurſPíi-im, non Radio
opaca . aut pori-'cm- lenga: propo
”enr /îói ,ſed illam ‘víam, que ad
Dem” duri! . Quali” eum deam
bulaueriuotíer in carcere non erit,
2-.
-i
j;
*A
Nibíl cr”; [/è-miti” nemo, our-L;
animi” Ca’ o Totum haminem
animi” circumfert , (9- quò *veli: ,
tran-ſer! : ”bi autem eri! car no.
fiumi-'Hit e’o Maſaru-m- W/Ìer eri:.
h'
’Pini-;fly
ſi"'l'
.ze-*.-
“35:
.
.E tandem-m‘ ;mafie-. x
-n—L—u
Ibi ergo fit cor ”offri-m, '0h' 'tantu-J
m” bah” chef-turni” . E datogli
queſto auuertimenro , parendoli
così, potrà partirſidmponendo a?
carcerieri,& à gl’altri,che non fac
cino ſtrepitoznè alziuo ſouerchia—g L…
mente la voce,acciò non interi-64.
ano,e dillurbino la quiete, il ſiñ' …as-..— --A-..A“,

` femio , la ſolitudine , 8c il ritira


mento neceſſario per le diuotio
1h
ni , nelle quali s’hà da impiegare
in quel tempo il pouero Con: -H~ A
inIl
dannato .
Oratiane,ehe SJñ'doro
ſi ”o di J’imçglia Arciueſèoì
fècenella ſu”
vltímaínférmítd,prima nic…
.ñ*
dellafimta Confeſ ~A'"id‘l
aa'a-ñ'
fione , coperto di *"rñ . “...aMui
. a-L.:
. ' ` tenere , edi
cih’fio . -rm-r. -li-ñ..
'AL-_A44-“iL—*4*

Oi, mio~Dio, che conoſcete i Ex RE;


{
cuori dei gl’huominhe vi de— riempie;
gnaſte di perdonar’i peccati al -clerìco
Publicano,che lontano da voi,nö initío
hauend‘o ardite d’auuicinaruiſi, ſi operuna .-,ññ
ercuoteua fortemente-il petto . flujdh’ nic-aa“

?loi ,che vi compiaceſte , doppo


eſſerſi pet-‘quattro giorni purreñ, ”14"— i'a
fatta la puzzolente carne di Laz;
, , .E 5 zero
‘06 Parte I. Aiuto e’ Marib. M

Zaro già morto,víuo dal ſepolcro


riſuſcitarlmöc ordinaſieiche rice—
uuto foſſe nel glorioſo ſeno d’
Abramo; riceuete in queſl’hora
queſta mia cooleffione, allontana
te da’ voſtri puriſlîmi occhi le col
Cafllt ſenza numero cótra di voi
iiò commeſſo. Non vi ricordiate,
vi prego , delle mie malignità,nè
de’ delitti della mia giouinezul
Voi, Signore,non già per igiuſti,
&innocenti,che già mai contro'ià
VOÌ peccorono , mà per me pec
catore, i cui delitti ſono più in nu
mero di quello, c'he ſonole minu
te arene del mare , quello Sacra
mento della Penitenza amoroſa—
rnente iſtituifie . `vDeh ſate,vi ſup
plico , ch’in me non ritrouil’ini—
mico coſa alcuna; da gaſtigar’ e
_ punire . Ben ſapetes mio Dio, che
dal punto,ch’io infellice,ancorch’
indegno,preſi l’officiio di Veſcouo
di queſta Santiffimaſfljhieſajlqua
le ſu per me più to o grauoſo pe
:(o,che ambito honormgià mai hò
laſciato di peccare, KR’ hÒ anco sé
pre hauuto come p"er officio l’of—
Îſenderui . Mà perche voi diceſte, _~. _ …
ch’in quelſiuoglia hora , che dalle
cartine ſue vie ſi conuertirà il pec
cato
.E condannati-i marte .Î. mi j

catore , vi ſcordarelle di tutt’i


ſuoi peccati, & io ho tutto C10
ben nella memoria,e di queſta vo
iìra legge, e promeſſa aſſai ben mi
ricordo, perciò con gran ſperan
z-.t , e fiducia , ancorch’indegno z
per la moltitudine dellemie ſcele;x
raggini, d’alZar gl’occhi al Cielo ,
à voi ricorro . Vditemi,Signore ,
ritenete imiei prieghi ,. e conce
detemi il perdono, che delle mie
colpe con profonda humiltà vi
domando.E ſe i Cieli non ſon pu
ri nella voſtra preſenza; quanto
men'ſarqPuro,io meſchiuoflhu
com’acqua hò beuuto l’iniquità,
e ſolientatomi diquella, come di
lattemhe ſcaturiſce dalle pappe,
,del peccato? ,
Orazio”: doppò la Santa
7 Confeffiane .' ſi
-Tarò ſempre cantando le Vo:
S ſtre uniſcricordie,ò’miomiſe—
ricordioſo Gicsſnper-hauermicol
voliro langue,e colſonte dello
volire Iagrime tante volte lauato -
Quanto cóto ſaceſte , Ò Bomà in
finita,di qtleſt’anima adultera,per
cui amore laſci-alle i Palaggitlel—
ia'VD.ÌEl Gio-;ia , c volontari-;mè
‘ [i ó tc
['98 Parte I. Aiuto ‘de’ May-ib..
te vi deſte nelle mani di' crudeli
-manigoldi ,eſpícrati nemici, Aſ- ‘
ſicuratc, Signore, quello che in.,
me vi ſiete degnato d’oprare , e,
comparire la mia miſeria, 8( igno
ranza. Non ſate,ch’il fine della-2‘
mia vita ſia sì infelice , e Colpeuo—
le , comekuron' i ſuoi princiPii:
Con ivoſtridolciffimi abbraccia— I‘
menti ,eſoauiifimi baci di paco
col Sacramento della PenitenZu.;
rimeſſo m’hauete nella voſtra gra
tia , 8c amicitia : Concedetemí
ancora , ch'in me viua ſempre ,& p
arda il voilro diuin’amorc. Com”
eſſer potrò g›à mai in amarui tie-, -
pido , e freddoaeſſendîil voilro añ‘ p
more verſo me sì' feruente e" poi‘
che non contento,e ſodisſatto d~’~,` '
hauermi perdonat’i peccati,m’in-Î '
tritate inſieme , con tutto ch’io
v’habbia tante volte dat’a bere ſie;
le , 8: aceto , al vofiro Verginal
Corpo , 8c al Calice, e nettare del
voſtro Sangue , dal quale, per c ö—
ſolationede gl’eletti ſempre mai
ſcaturiſce latte,e mele. O Dio,
ò Signor’, ò Amor mio, concede—
temi, che tanti,e sì (miſurati bene
ficii non rimangano in queſta vo—
flra creatura perſi , e defraudaei .
Io
.'..n
V:— .ñ
E condannati ›
Io ſon’ ilſeruo ſcelerato, epigro,
che potròriſponderui neitem
po, che di quelli ſiretto conto mi
chiederete? One mi volgerò,qu:i—
do moflrerete le piaghe per cauſa
imia riceuutegl’affronti,
parimenti, , e mi rinfacciarete.,
i dishono—ì
ri , i viaggi,e perſecutioni per me
;patite ?Mi diſpiace, e mi doglio
d’h~auerui,dolce mio bene, offeſo ,‘
&inſieme mi pento delle paſſare ?Tai, -..ñu_.__. ~
colpe , e peccati: poiche perden—j
do voi, hò parimente ogni Coſa
perduto, il Cielo', il particolar"—
aiu-to de’ Santi, la voſtra amicitia,
“'1“
tutte le paſſate buon’opre , e 1a_ "f-‘ñ`
a

pace dell’anima mia. E guadagni-i


do voi per mezzo della Penitèza ,'
‘hò rihauuto , e ricuperato ogni I]. a*
ó .a
LJ…
coſa.; Sia ercío benedetta ſemñ; I‘. _

-pre la voſîra miſericordioſa


.men2a,&infinitatontà. (le-‘Z "i ì
Amm." . e ,1‘
"’1"'_`

per; TEsTAMENÎg; .ì
a” .

CAP. v.
Arta la ſacramental Conieſó'
ſione de’ peccati,deue trattar
l’inſt rmo di farteſtamentodl qual,
le non èaltro, ch’Vn teſtimonia
del
della nolira mente , 85 vna vlrima
volontà, e proteſta di giuſtitia, có
la,quale l’huomo à ciaſcuno dà
quel,ch”è ſuo; il corpo alla terra ,
l’animaàDioJ debiti a’credíto
ri', la roba à gl’heredi ,la limoſina
à pouerif’ſutte le qualicoſe ſon’g
opre di ſolleuatiffime virtù . Pri
mieramtnte,-Î’humiltà verſo Dio; i
riconoſcendo l’infermo la ſua.;
mortal fragilità. Secondariamen—
te,di giullitia verſo il Proffimo,
‘ſodisſacendoloin quello, che ſu
glideue. Terzo , di miſericordia
verſo i poucri , ſouuenendcrloro
con limoſinc, Se opere pie,e final
mente d’altre molte virtù. Etanfl
corche‘il meglio ſia ſars’il [ella
mentoin tempo di ſalute , come
'Aug 4,_ben conſiglia S. Agollino …Fac
‘ma ai ſeñamentum dumſam” er , dum.)
anna, "ſapiens' er, dum in”: er : quia in.;
;afrmitate blanditijr , (9- minir ‘
duecrirgùà in non 'vir-Non aſpet` "
tar’ilrempo dell’infermità per
far’il tuo teſtamento, màfifallo,
quando ſei ſano, con retto giudi
tio, epadrone di te Ileſſo: im—
percioche nell’inſermità , 'ò per
.ñ via di lu-ſinghe,òper viadiminac
'tie, ſarai coſtretto à‘ſar quel, che
non
A
.Eccnäummh - morte?
non vuoi; con tutto ciò ſi faccia
almeno nel principio del male) ?ul-bw}
,f,n
doppo la ſanta Confeſſions :acciò
facendoſi in gratía di Dio, le coſe, ſi (“PZ
r‘
ch’in quello ſi diſpongono , ſiano
meritorie.‘ Nè per farlo, deu’a—
ſpettatſi , che s’aggrauiil male; t
poiche, come diceil venerabil',8c i,
erudito Marco Vigerio, Eminenj
tiflìrno Cardinale di Santa Chieſa. ,AQV
k;
Non óenè mantt,quí iam tran/il; Mare)
non commodè dai-mt, qui trifiiolat: Vjg”. .J

non aptè ”Rami-,qui iam mariti”. in Chrí ’ ’ Wu…,
,
Quand’alcuuo hà per otiicio dar Adam-A E:
i»* -iA…
buoni conſigli ,e ſaluteuoliauuer~ :bord- -
timenti,e` ſpropoſito grande aſpet cbardé
tar’ à darli nel tempo della morte; [-3:
perche difficilmente all’hora li da E?” cu
rà, come ſi conuiene.'Vſar libera: *e M_
lità in quel punto ,quando fi do-` :et-rL
uerebbono hauer fatte molte 'li-,j ü. — W”‘u

moſine, non ſarà ſorſe molto ſica:


ro, per il mancamento di diſcreti
rione, e prudenz:: per tal‘effetto
neceſſarrie . Aſpect-ar' à diſporre
le coſe dell’anima, ede’ beni tema’,
porali per mezza) dei teiiamento,
atflione , che ric hiede inolt’nuuexfi`
tenza , e vigilanza , quand’ii giu
ditio vacilla,la raggione ſi turba,í
ſenſi ſinompiglaano, ele forze;
ñ - ñ tut—
… i `
M—
’uz ?NHL/17”” e :if-'53’
tutte s’indebolíſcono , è vm coll
peuoliffima traſcuraggine. Peri,
ciò dop o eſſerſil’infermo conf
feſſato, eue Far’ il ſuo teſtamento,
acciò lo facci in retto giuditio ,8c
in ſtato dÌQgratia; impercioche, ſe
fi ritrouaſſe in peccato, l’opera.
pie in quello laſciate, nó ſarebbe-3
no
:fattorie
meritorie
perlaper
pena
la gloríamè
:Poiche ſodt
co- i
5:5": me dice l’Apoſtolo. Sx' all‘Hi-ibm
'ëz, 3" rà amnfl'famltales* mm: i” ció”
pauperum , cbarílatem autem non
haóuero, diſtribuiffi
corch’io nihil mihi tutte
prode!)le. mie.-v
An
robe in ſouuenimento de’ pouerí,
ie mi manca la carità, e grati: di
Dio , ciò non
_namento ſarà. per mc di gio:
alcſiuno
Queſtoprefuppofioſhä da pmi~
tura-re con ogni sforzo l‘infermofl— ‘
the ſubitop-rima della morte fi lo:
disfaccino i debiti; e non eſſendo-i `
ui per ciò fare facile comodità, hà 1
dtt-ſar’ in modſhche re‘ſtin‘o bé af
ficurati i creditori . E la diſpolìi,
lione di quel-‘ta materia ha da.;
lſſer tale , che con breuítà , chia—
rezza , e giuſtitia fi sfuggano tut
I’í ſcandali , odij , e liti, che co
. dunemente da’ teſtamenti mala-j
meme
LA
i n‘a-:dannati Amm . tijſi
mente diſpolli ſogliono caggio—d
narſi.
A ciaſcuno
chiarezza de’ figli deue
diſtribuir’e con.;
determina-ì
re la portione delle Facoltà, che—1'
'glilaſcia, e nominarli , ò tutti v—ì
äualmente heredi , ò pure alcuni
\ ’eſſi loro , ò almeno vno,il quale
regolarmente deu’eſſer il Primo
genito,acciòquello con paterna
carità habbía cura de’ Fratelli miu'
noti. Così lo pratticò Abra’mo ,'
del quale dice la ſcrittura . Dadi':
Abraham cunc‘în, que poflederru,`
Genífl
2’!,
Iſaac;fililr autem concubinarum
larghi” e/ì mantra , (g- ſeparata':
eat ab lſaaaffilíoſuo , dum adbue
*vir-er”. Fece Abramo il ſuo tea)
flamenco , e laſciò tutt’ il ſuo ha-î
uereà lſaac ſuo figliuolo primo
genito , 8c à gl’altri figli laſciò
portione baſtante per paſſar’ho—
not-aumento la vita. Trà que—
ſti figli, cola lodeuoliffima ſareb-Ã 7
be,c he conform’al conſiglio di S.
Agoſlinmv’entrnſſe ancorChriſto,
8: haueſs’ancor egli la ſua aſſe‘gna'- ’5’_ d'
'ta pot-rione. Mariani-ſie: farine, ai: ate-j
quodſepè-bormiu: ſum. Vnumfi ric p.32
líum baòri,putet Cbriflom alter-ü; m, 1..;
due: habetpum Chriſtian teriiü; ma
Dh
.Decem baàeÎ,C/Îrii‘înm marittimi);
ſatin-Il moribödo c’hà da teſlaie
facciquel, che più volte hò eſſor—
tató; non laſci ogni coſa à ſuoi fi—
gli, mà,ſe hà vn ſolo figlio, penſi ,
` che Chriſto è il ſecondo i ſe n’hà' ,
duezſtimi, che Chriſio è il terzo, e
ſe finalmente n’hà dieci, facci c6- l
to , che Chriſto , èl’vndecimo ,e
laſci queſto inſieme,& vgualmeo- i
te herede, come gl’altri figli, ò .
pure gli laſci la ſua parte , come)
laſciaà gl’altri . «lo ,l
Alle figlíuole femine deuono al
ſegnarſi le doti al l'oro ſtato,e con
i"l‘ 4
ditione proportionate, ò per col
locarſi con quellein matrimonio,
e.,
``
ò ( ſpirandoglielo così Dio) per
monacarſi , ò pur’in qualunque:
altro modo menar vita celibe , e.,
zanzare-z ſpirituale.Et è lodeuoliffima coſa,
più toſio nell’aſsegnamento delle -.
lor doti eccedere, ch’eſſer in.; i
quelle ſcarſo, e mancheuole; et‘
' queſhmacciò con maggior facilita
“ poſſano prender! ſtato, Be accon-ì
modarſi. E mentre non lo pren—H
L WM“ , dono,ſídlterm1n”l modo-com’
-_ ;dé .-:z ,. .hanno quelle ad eſſere ben’educa~
M“ "e’ i" ‘U3 . _
>'- ‘ñ’ A figliminoris’aſſegnino Tuto’
I' ru… ,i , . ri,
E condannati ai morte. l I f
o-
u
ri,ò Curatori di buona coſciéza,e "A
~" -L'u-.
di Dio timorati , iquali attenda-ì
no alla buona educatione diquel-j
li, 8c amminiſlrino con diligenza,
e nettezza de’ mani le loro facol
tàJ’erciò ſarebbe à propoſito eleg
ger’itutori, e curatori più toſto 4"MAL—c4

ricchi, .che altro; accíò y eſſendo


pouerí, non habbiano biſognodi .
ſoſtenta‘rſi delle robe de’pupilli'. ` 1a.
< -u
E ſe foſſero parenti,,ſarebbe mols
A…,
7-‘'
to meglio; ilnumero de’ quali nö l
ut
è eſpediente, che ſia meno di due, EE‘
5‘;

nè maggiore di tre . '


Se non hà ſiglíuoli, nè altri hei -
:edi neceſſari j,douerà diſiribuirſi …ñ-ñz.
ww**i .._…r
la roba primieramente à parenti,
8c appreſſo à gl’eſlerní, com’inſe
gna S. Tomaſo, e S. Ambrogio. il &Tha-"Z
quale dice- Perfec‘îa liberalizarf-z {q zo -LLg—M.. "JE",-n
de,cauſaſloro~` tempore commentin dp.
zur , 'vi primnm opererir circa do .Ambr
meflieorfie’ei . Quindi è, che così L i de),
ne' parenti‘, come ne gl’eſìerui,hà office,
da eſſer ſempre vil buono al catti 3°‘.
.NR-s.:
uo ,il timorato di Dioà quello di ,
vita rilaſſata,e ſcandaloſa preſeri:
to 5 com’accenna l’i ſteſſo Ambro
gio . Etſiomm’bur deäetur tra-'fin'
rordìa;tamm iuſta amplíùr. ll che
è anco
i
conform’
~
à quel, che
GlOf
la., *TF-*
~_a~ja_.ñ A …2.… [Aim-1:' M, n'è.
Gloſ. t', Gloſä dice . Quando mm poflumur
geleſcu amm’öur prodeflè , ”mc dandfl e!?
mm V. potìùr bona qudm malo . ln queſta
` poflul. conformità fecero i loro teſtamè
infine
‘ſp-42”
ti .-lcuní SantiSHilarione già vi
cino à morte ſcriſſe di propria-v
mano il ſuo teſtamento, e per let
tera laſciò tutte le ſue pouere ric
1ſ—ió'‘-.,_"i:-‘ chezze à Eſicio ſuo diſcepolo aſ
ſente, le quali furono gl’Euange
lij,la tonica di ſacco, la coíolla, 82
il mantello . La Beata Maria d’O— _
gnies Vergine :al ſuo Confeſſare ,
che fù il Cardinal Giacomo di Vi
_ctiaco , il quale ſcriſſe poi la.;
ſua vita ,laſciò nel ſuo teſtamento
la cinta, con la quale ;ſi ſolea cin
gete', 8t il fazzoletto,col quale era
ſolita raſciugarſi l'abondanti la",
grime , che continua-mente ſpari
geua.
è: i' Cola lodeuoliffima ancora fa#
rebbe, non hauend’il moribondoi
‘.ſi,T heredi neceſſarii, nè parenti biſo- l
gnoſì, delle ſue facoltà iſtituíre.) `
heredi Oſpedali, e luoghi píj,oue i
.‘4‘4. ;cui ſerui,ò ſerue di Dio ſi ſoſtentano ;l
òpur'ordinare , che di quelle lì‘
VD”
maritino donZelle , ſi ſaccino or
'r'a.
namenti di Chieſe , s'alleuino ore'
ſani , ſi celebrino Meſſe per l’aa-iii
ma l
_ó._‘ó_..l
ll
‘.a
*`_3-
‘aq_' ‘
.i~ i,i,
"È“ñ~ bi ,

“ui“.
.E condannati-inerte. Il"
ma ſua , e per quelle , che iianno "ì
nel Purgatorio, ò finalmente ſi ſo
uuengano proueri,e biſo noli. A
…u
Chriſto nelle perſone iqueſti,
laſciò herede S. Vgone Veſcouo
Lincolnienſe,S.Eliſabetta figliuo—lv
:W
la d’Andrea Rè d’Ongaría › riſer-j _v *ma:
’L‘I;25
.è.
-.a
uandoſi ſolo vna vile, e rappez-j ²
zata tonica , con la quale ordinò
foſſe il ſuo corpo ſepolto , &El—j
ſgina Matrona Ingleſe , S. Vuol-i
fango Veſcouo di Ratisbona , S.
Vdalrico Veſcouo d'Au uſta › S. Tribal-l
Gramatio Veſcouo di Sa erno ,8t Eccleſ
zltri. ’ “Mis‘
i-v.
"I'
-'4.4
h
l'y‘A
Nè perche il Moribondo ſia.
ouero , e niente habbia di
ſuo da teſtare , hà da laſciar pen
ciò di far teiiamento . Imperñ;
çíoche non potendo laſciar be-;i . a.-.
m' di ;fortuna , deue laſciar' al-L
meno buoni , e ſanti documen-j
›í , iquali per ordinario ſoglia-z _' z q
;o reilar profondamente im-_ _
preſſi, e radicati ne’cuori dico-_fi '
foro , che in queſta vita rimanga;
_70. In queſto modo fecero iloro
;eſt-menti S. Lorenzo Giuſhpnia-ì
’ai-.D
A
o
*-
;e
-‘—*ñx
`.‘
,o , S-Domenico , com’appreſiq
jjſem0, 6t altric;
- . . In:
1 18 'Parte LAiuta de' Morib.
Intorno à quel,che tocca alîcaſi
dauero doppo la morte , deu'or—
dinarſi,e ſiabilirſi il luogo, oue, e
con qual’habito,e pompa funera
le s'habbiaà ſepellire: prohiben
doin ciò rutc'i vani,e ſouerchi ap
parari;poiche tutt’i mpndani ho
nori poco, ò nulla giouano all’a
nir’na doppo la morte.
Il ſepolcro ſiahumile,e conſor
me alla Chriſiíana humiltà . S.E
frem Siro, Diacono della Chieſa
d’Edeſſa, volle eſſer ſepolto, one, ’~
Sui-.10: com’egli diſſe, Contritiíacent car
mo r. de,flán0 gl’humili,e cótritidi cuo
re ſepelliti - S.Antonino, Arciueñ
14,10,”; ſcouo di Fiorenza , ordinò, ch'il
3. ſuo cadauero ſotto terra appreſa .
s’a' Fratídel ſuo Ordine foſſe ri
p… ;Ps Soſio. S.Giouanni Colöbinofon
ff… ,3’ atore dell’Ordine de’ Gieſua—
Phea. ti , volle il ſno ſepolcro vicin’al
- Belek. chìoſtrodelMonaltero, ou’ord
Udito 0.’ nò, ch’il ſuo cadauero ſopra vn
752 vílgiomento inuolto in vn oue—
ro , e rappeÌZatolenzuolo orſe;
portato. Del che ne diede ancor
eſſempio S. Monica Madre di S
Agoſtino 3 la quale venendo i
a pellegrinaggio à Italia , e grau
?fl . ~. mente ammalaraſi in Oſtia, diſs’
ſu@
.
.
AJ
i.

. 2-'.~,
ſuo figliuolo z, che ſepellir la fa;
ccſſcflue piu piaciuto li foſſe. Et ...,

aſſe nò di ciò la raggione' ad al


cuni, the le domandorono, ſe ha-Î
ueu’à diſcaro finir la vira, e laſciar
il ſuo corpo in terra ſiraniera , ri— :aac-WW
,c…-.fL-A…-.WñHa.m.ufla-g
:Ar-
”d-
'unaz
i—-mamy.
ſpondendo loro . Nihíllongèefl
Deo; neque timendum e!? , ne ille .Aug. ſ.`
non ‘gna/‘64! infine ſaſſi”, 'andà fiſh-'tg
merefioſu‘m . Niente è à Diolon
tano , nè vi può eſſer paura, ch’ej
gli nel fine del mondo non ſappia b
il luogo , ond’habbia à riſuſcitarz
ml o '
L’habito ſia ancor’humile;poí-`
che non hà in realità à ſeruir per .1….‘._—e

altro, che per coprire putredíne , .ñ~—a-—- a


U

e lOZZul‘a , ancorche ricco, e pre


tioſo egli ſia,& ancorche nobile,e "d-vy
facoltoſo ſia ſtato l’huomo viuen
do, ò pur pouero, e di baſſo,e vil
naſcimento.Nndí,dice &Ambro *arm-,M3
:.*Î 4 )…!A,…A
gio , omne: ”aſi-‘imm- , nuda‘ more' Menfi)
' mm‘ nulla diflinäio inter cadaue in Reg'
rd morluorumgniſifizrzè quia gra' :iber
uíu‘rfztentflinitum torpom [agere-z
ria oſi/lenta. Ben pratticò queſto
‘,rilſ—4
S.Cunegonda Vetgiuezprímalmñ ,"Ì q
peratrice , e Spoſa del Santo Im .h.
-4-
peratore Henrzco Primo , e poi Sur-“i
‘"Te.-
eſſemplarlſſima Monaca. Cofiei, "19.2122
ſtan:
9
?Az-3%’
{ao Parte ’z
LAI-:ta eIMm . »

flando già allo ſpirarc vicina,poî `


ſia, com'era coſtume già lu’l Cili
cio , accorgendoſi che ſidiſponeſi*
nano grandi, ö: honoreuolifune- '
rali per ilſuo mortorio , e ſi pre- -
paraua la veſie im perialoper ve—
flirla doppo morta,e ſcpellirla có'
-. fl quella , accompagnando i ſegni ‘
" ;',ñ'ì' della mano con la debole voce.: a '
diſſe. .Aufe‘rte hint;am1`t‘îur {ſia nò*
:fl ma”; amata: hic ali-:nur cſi,
ì illa': terreno ſponſo , (“fl- 11”(momz
cbaliá s mmpè)ſum reputato te- 3
leflí : nuda egreflk ſum a': 'omo
Main': mammaria ”nen-tr: hr‘: mi
ſer-e carni: *vilem materia”) in- I
*claire , (-7 corpus- mmm ìuxtá tu—
mulumfratrirffic domini mei H5—
rin' Imperaton‘x (quem mc ‘vocanſi i
nm video) i” proprio Incolla rapa‘
”in . Leuate via di là quell’habiz
to. Non è mia quella veſte,quel—i
l’ornamcnto è d’altri; con quell
nìi ſpoſai c‘on lo ſpoſo terreno
mà con quella (5( additò l'habit ‘
diMonaca) mi ſpoſai col celeſtet
Nuda vſcij dal ventre di mia Ma
dre,e nuda hò da ritornar’allu‘
terra . Con queſta inuclgete la.:
vilmateria di queſta miſera car—
ì neiötig vn piccoloiuogowicín’ad
LS:. -

M…
?ì -
- -: tg- ñ :5 5
aria morte. ”.t
_7*
*ima.`
ſepolcro del mio fratello , e Si—
gnore l’Imperador’ Henrico (il
qua] già veggo,ch’à ſe mi chiama) :zFu—
collocate il mio corpo .Par che, n.

queſta Santa, ſpirando , leggeſſe ..--fl‘ñ…


quel,che S. Girolamo dice di Ble “…al
“…,—
filla, portat’alla ſepoltura con` ſo—
len‘ne pompa,e veſtita di ricche, e` ~.
prerioſe veſti . Vìdebatur mihi ,
dice i] gran Dottor della Chieſa, .FTP—4L* *
tum alam-:re da Cala . Non agno LH-
nn....oñ...
A—-ñ
Hiera”.
ſco ‘viſiti-,amiäm ífle nò’e/lmtzm‘,
bíeornatu: aliena: efl.Mi pareva, “MN-..1t
che dal Cielo grid-aſl‘e Bleſilla , di
ce~Girolamo.Non conoſco quel— '‘n‘a-'ñ-_.

la vcſte- con la quale inuolto veg—


go il mio cadauero ; que-ll’habito
non è già mio,quel pompoſo or— "i‘ k..
“T‘

namento è certo cl’altri . Ela B. "W-'0% "a


“. .Añ.,-…-4
'Gertrude, ancor vivendo, {i pre- "9 7
parò vna cillella, ò fluora,per el A“—
-.ñ-37570-
v-M
_2...
4-. l
ſer con quella lepolta, 61 ordino ,
ch'il tuo cadauero non d’altra co ‘lL . .-A

ſa, che d’vn vil ſtraccio, poſto ſo—


ra il cilicio,ſ0ſſe copert0;dicen
80 ,che ne‘ à viui , nè à morti èdi **JL

giouamento RL unola ſuperfluità


delle veſti. Quella ſtefla huñmilrà. .11.—
nell’habíto dÒppola lor morte.;
praticorono anco molti altri 55-3’
ſa;
i , "c9131; 53 Bernardo,
E S. Odonc,
FIA:
S-Abenner Rò dell’India , :Padre
dis. Gioſaſat, &altſl .
Laſpompa funerale,s'ordini nel
teſtamenro, che ſia molto mode
rata ; poiche la vera gloria, e ver’
honore di quel tempo, non con
fiſle nella moltitudine di gente.
ch’accompagn‘ il cadauero, nè
nellagrandc, e l‘lCCa luminaria..a,`
che gli preceda, e circondi , ml
nelle virtù , e ſante attionimellu
quali s’impiegò i’huomo viuédo;
impercioche queſte ſole só quel
lc, che fiſſe, e radicate ne gl'animi
de’ vini rimangono . Perciò (le-Y
gno dl lode è quel,che alcuni ne’:
loro teſiamenti , praticano, 8t è,
v ordinare , ch’t loro cadaueri ſim'`l
alla ſepoltura da pochi ſerui di
Dio accompagnati , e d’alcuni'
pouerelli,in ſegno d’humíltà,i lol
ro ſeretri cirflondati. Coſi l‘ordi—
nò S. LorenZOGiuſiintano,il qua:
l’eſpreſſamente prohtbì ogm ſor
te di pompa nel ſuo funerale , L;
lo ſteſs’han ſatt’altri Santí,& à lor’
imitatione da'veri humili hoggidi
ſante, 8: eſſemplarmente ſi coltu
mie a ;335)
fi“ ñ» , 1 ‘~ . .i. ‘-ì ..ſtu—7‘
"

o «' 713-: 'i ‘ I C


V kt; 2 i‘ ' ‘-’ ’“
7 Ecana’anaſi morte.
Tdk-ameno di J'. Antonio il ` i
Magno Abbate .

Iano i voſìri ;ſoſpiri , amatiſñ-l


S mi mieiſratelii , dnzzati tutti
àGiesù . Queſto Santiſſimo No
me, deſiderodtia ſempre nelle vo
ſlre menti radicato. Siate ſempre
in oſſcruar’ i precetti del Signore
ſolleciti e diligemi , acciò doppo
la volira morte da' Santi come da
voſtri cari amici, e conoſcenti ſia
te negl’eterni tabernacoli amore—
uolmenteríceuuti- Ordino, e vo
glio ,che di terra, ò miei dilettiſ
ſimi figliuoli ,il miſero corpo del
voſtro amoroſo Padre ricopria
te . .E quanto poſſo , v’impongol,
che queſt’ordine di queſto vo-_
` ſito agoniZante vecchio puntual
mente offeruiate, öc è, che fuor.
di voi niun’altro del luogo , oue
hauet’à ſepellirmi , habbia noti—
tia . E ſpero nel Signore , che nel
giorno della comune Reſorret—
tione,`incorrotta riſorgerà quella
carne , e queſto mio corpo non
più alla morte ſoggetto , compa—
rirà
r0 , glorioſo-Le
ch'in queſto mie
modovefli,deſide
da ſivoi fe
zdelmente ſi diſtribuiſcano.La to
"3 F z nica
124 Parte 1..-{iuta n’a’ May-ib.
nica ,'& il già tutto lacero mantelñ‘
lo, che molt’anniſono, nuoui il
Veſcouo Atanagío liberalmente
mi diede, eſopra de’ quali al pre
ſente queſio ‘, ancor ſpirante, ca—
dauero lià sù le porre della mor
te à giacere , alio fieſſo Aran-agio,
humilmente vi priego,fiano, ſu
bito doppo il mio paſſaggio, ſen
z’indugio veruno, reſtituiti . Co—
m’anco è mio vltimato Volere ,
th'à Sempione` Veſcouo ſidia.;
l’altra 'mia vile , rOZZa , e rappez
Zata tonica,accio diqueſto poue—
ro vecchio habbia, mentr’egli vi—
ue, memoria . Et à voi, ò viſcere
mie,laſcio il mio ruuido, öt aſpro
cilicio,auuiſandoui à non voler’in
sì breue ſpatio di tempo ,ì‘qual'è?"
Quello , che di vita vi reſta ,leaſ
trauaglioſe fatiche , da voiin tan
t’annl ſoffermcö intiepidirui nel v
cominciato feruore , negligentî
ì*** perdere,e traſcurati diffipare-An
tontogià muore, efrà breue non
ſarà più delſecolo preſente -
ſa‘ ' (717…‘
il; ,dz-g; LJ!!- z-íl ì!
' &Libia-;fina aim.; …i l"~Îä—äieſiáh
travel) 02mm - z:— -zfl :1, ;01_—
'gi
-Òs HJ.0,Îe"FÎ*--cít. . .è ;l :'HSJÎM,:
?La-x :31“: .1 ‘ ”I T"- '
Îí. L il
‘Te/?ameno di Sa” Lorenza) Giu-f
s‘fim'auo ñ, nel qual: inflituì
heredi ifiaai Re
ligioſ .

SIue, ò miei buoni Relígíofi, e


ſrarellí , de’Dìuíní precetti , Sur-iii
eſatti z e fcruoroſi oſſeruacori- O— m la
gní carne non -è altro, che fieno ,
e tutta la (ua gloria vappuncì-Ìnco
mc fiore dell’iſteſs’herba . In me
que ſta verità,per voſtr’eſſempio,
aſſai pur chiaramente ſcor eee .
Ecco come dà queſto fieno ecco,
marcio, elanguence, è già cadu
to il ſuo fiore. Chi potrà da que-av
ſtÎhora [campare è Credecemi ,'
figliaoſhche nó v’è coſa più alt:: ,
e più ſhblíme.ch’ímpíegar'ín ſer
uir’à Dio quelli breuefl’k aſſai pur
miſetavita. Il Signor Giesù dal
Cielo, viſcere mie , mille volte vi
benedica, &inſieme con voi be
nedíca ancora tutti gl'altri miei
figliuoli,í quali nel Signore con
tante mie lagrime. e ſotpirì hò
amorotament’ à Dio partorici . .
Egli vi concede vn cuor' pronto
ad honomlo ,eé’eruírlo 5 Egli vi ‘
ñ *i dxa a
dia, e ſomminiſtri ſorZe per fel'—
uoroſi adempire la ſua ſanta leg
ge , nè v'abbandoni nel giorno
della vol’cra morte ; anzi allegro ,
e feſtoſo à godere de’ ſuoi ineſſau
ſti teſori, ſeco per tutta l’eterniñ_
tà vi conduca .

Teflamento di .ſan Domenica


' Fondato”- dell‘Ordine
de’ Prcdicaſori .

Re coſe in teſtamento,& vlri


ma mia volontà,ò miei ama
ti fratelli, e cariſsími figliuolbte
Suma nera , 8t amoroſamenre vi laſcio,
P’ ‘i le qualiin luogo di ricchiſsimo
atrimonio , ör opulentíſsima.;
fiereditàflnentrein queiia vira ia—
fete,alleggramente odiareLa.
'
,
Q prima è ,_vna indiſſo ubil' , 8c ar—
dente carità, la quale con tutte le
viſcere del mio cuore , vi oriego,
ſia ſempre in voi,e trà voiñ La ſe- -
cond.a,la ſanta Humilràſſnggettá
doui à tutti, &à tutti humilmen- /
te cedendo. La terza finalmente ,
è la Volontari:: Pouertàfla quale,
‘deſidero, ſia il voſtro ricco,& opu
“lentg patrimonio,& alla quale c6
e]. ,i ù .t 08"‘
E condannati a marte . 127
ogni s‘torzo v'impongo , e con_
ogni ſtudio vi priego , vogiiate
continuamente attendere,e quel
la come fedel ſurella,& indiſſolu
`bil compagna hauer ſempre con
o

DEL rIATzço
del santffimocarpo .e Sa”: ‘
guedi Nofi'ro Sign”
Giani Chriſta.
C A P. VI.

Sſendoſi già dalltlnfermo fat-3


' t’il teſtamento, aggrauando—
ſegli più il male , deue riceuer’il
Viatico del Corpo di Noſtro Sia
gnor Giesù Chriſto.Grand',e peró'
nicioſo abuſo è, il non darſi quo—
ſto diuino Sacramento, ſe non.
nell‘eſtremo della'vita . Queſto è
cauſa di due grauiffimi dannísl’vn'
è , che molti muoiono ſenza co
municarſi, con probabile pericoi-ſ
lo della lor dannazione; e l’altro,`
che vedendo , che non fi ”cene la
ſanta Comunione ſe non quand'
vn’è già diſperato , i] che ſpanend
ta l‘inſermo , e l’atterrilce in mo
do , che gl'abbreuia i giorni della_
lì a n:
vít2,c lo fà prima del tempo mo
rire . Non ſ1 dcue dunque perciò
aſpettar’à far venir’ il Signore-c.:
queſto-”Diamo Sacramento,quan
dol'lntcrmo è già quali morto;
poich'ln tal tempo nó potrà pre;
pararſi con la díuotíone , 8: am
n-eceſſarii per riceuer’ vn sìgran
ſu,… d’hoſpíce. Le ſorelle di Lazaro
Marta , e Maddalena díſiero ì
Chriſto.Signore,ſe voifoſre ſtato
quì à buon’hora., il noſtro fratel-`
lo non ſarebbe morto, per hauer
voi card-‘ito‘, hà preſo la morte il
tempo , e tatto il ſuo colpo, con
toglierli la vira . Moltiffimí ſon
quelli , íquali per efl‘erſi à buon‘
hora comunitatijhan {campatola
morte dell’anima., 8: anto quella
del cprpo.Quel poderoſo Rego
lozöunlíeme» com’fllcuní voglio
no, valoroſo Centurione- gloria.»
delle Spagnezdíffe à Chriſto. Da
minezdeſccnde prízìr qui mori-mr
5m* mel”. Affrettateuí di grafia, ».
Sxgnoreà venír’alla mia caſa, pri
ma ch’llmío figliuolo ſe ne muo—
ía.Credette,che done foſſe Giesù,
-il qual'è la ſtefl‘a vita, nö haureb—
«be hau_ut0 ardire d’entrar la mor—
te. Et m fatti quel gíouane in vu'
iſtante
.Evan-”mah marte. 12,
iſtante ſaltò`fuori dal letto ſano.
Con queſto Sacramento rinuigo
rito l’Infetmo, non hauerà di che
temere,hauerà vn cuore di brona
Zo,vn’an`ima tutta di diamante, e
con vna ſicurezza Angelica conó,
fonderàla morte ſt'efsa; imper—`
cioche , hauëdo l’anima in buono
ſtato,e Dio nell’anima', non vipo
trà eſſer coſa,che lo ſpauenti . Il
paſſato,non già; iperche Dio glie
ma perdonato, e data la pace-,en—
trando nel ſuo cuore. Il preſente,
nè anco; perche hà il Paradiſo rin
chiuſo nel ſuo petto. Nè gli darà
penſiero il futuro. cioè,o’ue l’hab
biano àcondurre; perche Dio è
con elso lui-Nel Paradiſo,Dio ſa-g
rà la ſua gloria ; nel Purgatorio,
Dio gli ſpegnerà ilfuoco, e lo rin
freſcarà con la ſua rug ‘iada,come
fece à quei giouani de la Caldea ,
che. Petit mediumfornacir, quaſi
*venlum rorírflantzm . Nell’lnſer
t no , Dio lo muterà in vn Paradi
ſo; perche ou’è il Rè , iui è la ſua
Corte,& ou’è Dio ,iui è il Paradi—
ſo.J`i ambra/muro in medio 'Dmfira
mortir, non tim :50 mala, quarti-;m
zu mei-um u . diceua il ſanto lie
Dauid. Quand'io fofli nel proſon
F s do
P] ;o Ì'ſiwn I. Aiuta dc’ Mar-*5.
do dell’inferno, non hauerò iui
unro di che temere , perche voi
io mio, ſiete meco.
Hor’acciò con diuotione,& vtí
lità dell’anima ſu: riceua l'Infer
mo il ſacroſanto Viatim,(e gli po
trebbnno ſuggerir’alcuni atti di
Fede íncorn’alla vera , e real pre
ſcrl-1 del Signore in quella ſacra
Hoſtia,e potrebbono cſſer'i ſe
guenti, ò altri à quelli ſimili.
Credo,ch’in queſta ſat-rariſſima
Hoſtia v’è quello ſteſſo Dio , 8c
huommchela GlorioſiſſxmaVer—
gine Maria concepi ,e per noue
meſi portò nel ſuo benedetto ven
tre, e poi, ſenza detrimento della
ſua Verginai purità , partori in...
Betlemme , e uutrî col puriſlìmo
latte del ſuo candido petto . Cre—
do in oltre, `che v’è quello Heſſe‘,
ch’in Egitto paſsò la ſua tenera.;
infamia , e la ſua delicata fanciul-j
lella,e gioventù in Galilea-Quel— i
.lo fleſſo.che per tre anni continui "
prediçò . inſegnand’almondo Ia
ſua celeſledouſína. 8: oprando i
infiniti miracoli ,_ 81 innumerabílí
_ rodigii. Quello ſieſſo.chenell'~
orto fù preſo, da quel ſacrilego
minifiromhiaffcggiato,condan-z l
* nato
nato da' Ponteſìci , e Sacerdoti"
ſchernito nel ſuo Palaggio da He W‘ÉFÈ
"F-*aa*a
rode , flagellato nel Pretorio da
Pilato, da'ſoldati Romani nel Mò’
te Caluario Crocifiſſo , e che poi
dal ſepolcro,nelqua1’era [lato ri
poſio , il terzo di riſuſcitò glo-Î
rioſo; Credoin oltre, che colui,
che per me tutto ciò Fece, e pari, ì!
hà hora nel mio petto da entra-ñ_ i
re.” qual’io qui preſente adoro, i
6t anco in tutte l’altre S ecie Sa "É .

cramentali, che ſono, ne mondo.


Credo finalmente@ confeſſo, ch’ “ i‘
egli è il mio Dio, il mio Reden—j
tore,il mio Giudice,e la ſeconda
-4
perſona della Santiſſima Trinità ,
xl quale {là , e regna nella gloria
del ſuo Eterno Padre, &in quel:
la regnarà eternamente .
Fatti queſti atti di Fede, ò altri
ſimili, ſi potrebbono al Moribon
do ſuggertr'alcune conſideratio—`
› ni a per diſporlo à _più diuotaá
mente riceuer’il ſanttſfimo Viatió;
co,aſſai gioueuoli, e fruttoſe,e ſoz'
no le ſeguenti .
Primo, che quello gran Signa-7,
re viene per ricon ‘iltarlo,e ſtring
getlo con più ſtretti nodi d’ami—
l Cirio, e d’amore con eſſo lui , in.,
ì' ' P «.5 quel
L—_—`——"—-——
:zz 'Parte LAM” de’ Marſh;
quel modo,ch’andò à ſuoi diſcel
104.10 POÎÌÌQUîdO dlſſe ÌQIO- ‘Pax 'Doóír,
I 99 a pace ſia con vor . In oltre, che
con la ſua venuta lo vuol fare {ian
z: , &habitatione ſua, ſua Arca,
ſuo Tabernacolo, ſuo Trono,ſuo
Tempio,ſuo Palaggio,e finalmen
te ſuo Letto , ou’agiata, e guſto—
tamente , come trà fiori,deſidera i
per ſua bontà ripoſarſi.
Secondo, ch’in queſto ſacroſan
to Viatico gli dà il Signore certa
ſpetanZa de’ beni celeſti, 8c eter—
ni, e’dando ſe ſteſſo dà inſieme in
quello vn ſicuro pegno della fufl *
tura Gloria, che gli tiene prepa-t,
rata . Futura glorie ”oóir pigiam
damr.Poicbe,chi ſi degna di cöc
dere quello,ch’è più,ch’è ſe fleſ
ſo,n6 è credibile,che negarvoglia
quellomh’è meno,5ch’è l’eterna ſa
l‘ute.Perciò,eſi`ortarſí potrebbe il
Moribödo ad adorar queſto Diui
i
no Sacramento con quelle diuo
te,& affettuoſa parole,có le
li l’adorò A goſìino,q uando loqua—Î.
ri—j ›
i
ceuè nel fine della ſua vita. .Ax-e
princípínm nali”- creatività-.dae
principíum ;zo/fre reparatíonír .
due ſacrificium ria-"Tree recanti
ll'atíonír . dee amidomm ”o (Tra ,s
.ge
U

[ll i
,’-ñu'
eur-Miani; . due ’vi-:tirava ”offra
peregrinetionir. Aaeſolatium ”o
ñri labarù. due reſugium rio/irc K
a`“in’
_. .‘ñ_—l_._*_.,ffl-W

trióulatianir . due premium rie-‘


jim ”pad-:tieni: .
Aug-*HL-
TerZDJ ch’efl‘endo il viaggio da
queſto all'altro mondo sì lungo,'e
pericoloſo , ſono per ciò neceſſafl
rij molti aiuti di colla, per non.:
mancare , ò pericolare , ò hauer
mancamento del neceſſario in.:
...
guello:per ciò il prouído,e libe i*

ral Saluatore nel ſuo corpo, e nel


ſuo ſangue dà tutt’tl ſuo hauere 3
inſieme con tutta la ſua Diuinità.
Mosè , 8t il ſuo popolo d’Iſraele
già mai vollero dall’Egitto alla.;
terra promeſſa
elo con viaggiare,ſel'.>\n
la colonna di nube , ev di
uoco non precedeua, &apud-L..
loro la ſtrada . Domim” autem.; E". 'fs
pracedebat cor ad oſîma’endawrp u"
'vi-:m per diem in :elimina ”uóír ,
(y per ”az-‘lam i” :alam ”a ignitfl’at
dux eflèz itinetir 'ott-aqua tempore .
Così Dio Signor noſtro nó vuole,
ch’in viaggio dà @ſia all’altra vita
il Morizbódo ſi ponga, ſenz’andar
egli fieſſo in perſona auanti ,v La
dentro il petto del Viandantez e
per mezzo di queíio ſantiſſimo
Via
I*
'1-54
. .Parte Ltlíuto dc’ Mar-lì; 'i 4
Manco, preced-erglí. ì“
i Quarto,perche i comba’ttímëa'
ti de' nemici infernali' nell‘virí’
mo conflitto delfa vita ſono ga—
gliardiflimí, e formidabflíwi‘enu
permò queſto Signor dc gi’E-ſſer—
citi,` come vaioroſo Capitano, al
fargli ſpalla , &a‘ difenderlo da.:
queìîíze per queflacauſ:: ſotto pe i
na d’eterna d‘annatíonî` comanda, 1
ch’ogrr’vno nell’eſtremo della.:
ſu: vira“,potend‘ſh nei‘ſùo petto ,
come ä ſuo difenſore* [o ri-ceua' 4
Perciò'díſſe lo ſpecchio di patien
ZaGí‘ob. P0” ma íuxta‘ Mé- m
í’ufuír mmm: pag”: contra m;- -
Ponete.mi,Sig-nore,ncl voiìro h—
ome combatte pure chíüque vor
r'ä contro di mc.Gran coſa è', (in'
Dio nel noſtro lato z 8c à' noi‘ vi'ciñ,`
zz.:,:<?.no; mä moſto più è,ſtar"egliìd`en—
-Ixrro di noi . Si potrebbe per ciò
cfforrar’ il Moribond‘o i' dito i
quelî’orakíone , ch’vſa la’ Chieſa- 4
Oſfltutarí'r Pleaſe-,que Celi a” i
di: oflìumſhella premuntboflì i", ‘
dara‘bur,fer auxr'lium . i
Q‘uinto,che Viene queſto gran
Siguor"ad intona-ario, e riceuer—
lmper accompagnarlo,e cödurlo ‘
air-:teme flznze del Paradiſo, co: i
7 m'cfä_
.E candannatía‘ morte. 135
rn’egl'i fieſſo lo promiſe, quando
che diſſe-Etſiaöierox’g- ?ftPdTrîz [ca-”.3
nero ‘vobt‘: loi-um, iter/um weniam, [0.6.5 5
ó- 4ccipîammar ad me ipſum , m
*vbiſum egazz'y wrſin':.Cclui,che
vuole con honore riceuer‘ vn ho
ſpire, con molta comitiua di Ca!
ualieri, e ſeruidori, e tutto pieno
d’amoreuolezza , e corteſia, lo và
ad incontrare, e ſin’ alla ſua caſa
corteſemente poi l’accompagna,
e l’introduce; così parimente.: ,
che tutt’amoroſo(ſi potrebbe ſug
gerir’all’infermo)gli viene in que
ito Sacramento il Redentor' al
l'incontrodn compagnia di tutta
la corte Cielo, e con l’ilieſſe vi
ſcere di miſericordia,c’haueua_›
in queſta
durlo vita mortale,
all’eterno per con—
ripoſò; eſl'ortan--v
dolo perciò à porſi auanti àlui .
hora come cieco,chiedendoli lu
me per conoſcere, nell’vltimo
punto della vita, gl'inganni del
demonio s hora com’hidropico,
domandandoli l’acqua dell’eterna.
ſalutezhora Come lebbroiO.- lega'
dqlmgli netti l'anima dalle ſgan
re della col pa; 8c hora come mor—
to , e puzmlente cadauero , chie—
dendoli l’eterna vita , e che verſo
. lui
lnifaccia moſtra della ſunt-in finita
x e PON-‘iz‘
. ,-l i Seſto, che vien’in oltre quem’
diuino Signore-,pertoglierl’il ti—
more della motte,8c à concederli
vita ſpirituale , ch’è l‘eterna’, che
nè con il tempo, nè con la morte
ſifiniſceflhe perciò egli diſſe- Co
lui, che mi mangierà ,ancorchu
rnuoim hauerà vita, e vita eterna.
ha” 6. Haze: 'vitam atti-nam . Si po
$5 trebbe perciò ſare , che prima di
riceuer’il Viatico, dica il Moribó—
do queſtc~,ò ſimili parole. Venite,
ò buon Gicsù , e riceuetemiifl.»
quella guiſzi,cbe vi degnaſìe di ri
ceuer’il Figliuol Prodigo. Venite
à rallegrar colui, che tante,e tan#
le volte v’hà con le ſue maluagità
contrifiato.Venite à, dar bacio di
ace à colui , che tante volte con
e ſue ſccleraggini v’hà tradito .
Venite à coronar di gloria colui I
che la corona di tante durezu
7 pungenti ſpine di peccati nel di
urno voſtro capo ripoſe . Venite
ad abbracciar colui, che sì ſpieta—
tamente v’hà tante volte , (alpes'
ſtando il voflro pretioſo ſangde ,
nella Croce confitto. Venite à dar
vita à colui , che con le ſue colpe
vr
[l. targata-:'4' m!…
l5l
vi'tolſe sì ingraramente la voſkra .
Venite :id-amare con amor’infi
niro colui,c’ha infinitamente ab—
borrito voi, e la voſtra díujna.;
legge . Hor che timore, potrò liañ'
ner’io della morte ~ in mezzoà pe
gni sì certi, e ſicuri del diuin'flmo
xe ? -
Settimo, che con la ſua venu
ta incorporandol'il ?ignore , 8c
vnendol'in queſto ſacroſanto Sa
cramento al ſuo glorioſo corpo .
gli (là/certa ſperanza della Reſor—
rettione , il che ègran motiuo di
Conſolatíone nella morte delcor
p0. Ego ”fia/?imho cum in ”out'ſ— 1-" .
ſimo die . Poich’il corpo , ancor- …4"
che ſia d’anguſtie,e dolori oppreſ "
ſo,e l’anima,ancorche lì veggamel
licentiarſi da quello módo,da tire
miſerie,cimori,e ſolleçítudini cir
cödamper mezzo di quelloSäciſ
fimo Viatico, ſi ſanno 'L‘épío, Ma-Ì
dre,Sepolcro.e Cielo del Corpo,e
Sangue di Naſtro Signor Giesù
Chriſto; e riceu’ il corpo vn cerñ_
to pegno d’hauerſi vn giorno glo—
rioſo ad vnire all’aníma ſua, paríñ,v
mente glorioſa.
_ Ottimo, cheflccio non lo atte”
riſcan’ì peccati paſhti, nè il timo-z
re
re de’ preſenti pericoli lo shìgób
téſcano , comandò il buon Sig n o
re; h’à qfnefla ſacrosèta Lena, ve~
niſſero (lç bi, zoppùflroppiatì, e
pecvaton. Exa' cito in platea: . à
'Dicor ciuítatir: (’9- paupcrn,ac da.
Zi!” , ('9- cwcar, ('9- clfludar intro
duc hu: . Horchí, poſto queſto‘,
hauerà timore d’accoſtflrſi al ſuo
Padre , al ſuo Conſolarorc, al ſuo
Medico è ſe egli con gridiìnuíta.;
tutti per Salomone , dicendo .
Pro”.
Venite, comedí” pane-m meum , ('9
9) S 0
óibíxe 'vinum ,quod mijëm’ -voóir .
Venite. mangiate i! mio pane ,c4
Cam.
bcu‘ te il mio vinnflron la mia Dif
Linítà meſcsxiato. Et altroue . Co
5. r.
medít: amici, (9- bibite , (9- i”:
&ríamiuiobariffimi; Mangiare, a—
mici, la mia carne, beueteſhz inch—
briareui a ò huominí à me diletti, e
ſopr’ognialtra coſa ſari , 8K amati,
del mio pzoprio ſangue . Chi v
dendocíò,terrà Dio per cauiìlo—
íoGiudicc , che voglia nell’hora
della morte dannarlo, dando egli
sìmanífeſti ſegnidí~vero amore?
Nono. Potrebbe finalmente il
dotto” prudente Göſohrore Lug
gerir’al Moribödo , prima dirice—
uer queſto ſacrosácgviatico alcune
ien
139 '
sëtëze,che l’iſteſſo Signore gli di—
ce, inuitandol’ à quello. E ſono le
ſe nenti . i
?mite ad me 0mn”,qm" laöom- ;2531"
tir, (’9- onerati :MLÒ- ,ego reflui-:m "
'vos-.Venite à me tutti voi, che dal
peſo de’ voflri peccati ſiete affati
cati,& oppreffi,perch‘i0 vi recrea
rò , 8c alleggerirò da quello .
Bum , qui 'venir ad me, non ”'jñ Io,… 5'
eíamforar . Colui che da me ri~ 33.
corre z non habbia paura,ch’io gli
chiudala porta in faccia , e lo ri—
butti. E“: [io ad oñium, (9- pul
fo,_[z` qm’r audícrít *aac-em mmm—_1, Apo::
311°
Ò- apemcrit mihi iammm ,inn-4.
50 ad illum , cwnaóo cum illa , ('9
ipſ: mcsum . lo íiò alla porca , e
batto, s’alcuno vdirà la mia voce,
e m’aprìrà, entrarò dou’egli ſtà- e
cenarò con eſfolui , elui meco .
Egoſum Paſtor bom”, (g- cogno
jì-a one: mea:. Ego *ver-igm ‘vitam 10411.‘
habtntè- ebay-dani”: , babe-mt. lodi-J
Io ſono buon Paſtore , e ben co
noſcole mie pecorelle 1 e venao ,
acciò habbiano vira, e vita molto
aber-dante .
Ext-1m fm': film sì”, infila -Zarbì,
fila"
"vetfitllrufalem
:ML-'uffici',. dr
Etce Rex tam*
J'ai-tatoo* .* Fà 9 9* "ſi
" feiìa
,. ;LX . a… …a 7- i o ` i‘ . N L”:
f ~ — ’ “É—"Z" .i -‘ 2 Aka—_‘YÈ—.a-fl'.. '_
i , 7 7 -— f T . ' ll I

ſella figlia di Siamrallegrathe g;


bila figlia di Gieruſalemme : ecc
ch’il tuo buon Rè in tuo aiuto,
per tua coniolatione,tutto pienc
_ di ſantità,e di ſalute ?i te ne vieni
UN“- Ommrſiriè'ter ’venite ad aqua;
55-‘— 'vrm'te, emíte abſque argento , d
abſqüe 'alla commutazione 'vis-rum
@ſono voi tuttbc’hauete ſett::
venite, e correte àqueſl’acquu
venite comperare ſenz’argenro,t`
altro contracambio il vino , &i
latte del mio puriffimo ſangue
a“… dpm’ mihi,ſorar mea , amica_
,“55- 5, memcolumöa mea , immuni-ara
meaſwge proper-.4, Ò 'tieni, 0/2”;
de mihifaciem :uom . Aprimi ſo
rella mia, amica mia, colóba mia‘
immacolata mia. Alzathaffrettati.
012.1; ſcoprimi ii tuo voi‘to. Eiſpsnſa
Date mihi* infimpiternum,àrſpo›t
ſabote mibiín infiitia, (9- iudiei‘a ,
(a in mil’èrícardioc da' in miſera
ríonióor , ëyſpoſoöo le mihi inſide,
c'e-ſci”, quia ego‘ Domini” . Et io
ti farò per [Uſl-I l'eternità miaſpo
ia,e ti ſpoſerò meco con gtuſtttia,
e con miſericordia , e con eterna
'Camic- fede t e chiaramente conoſcerai,
LU' 4- çb’io ſono il tuo Dio . M,…
5' ”mijn berſani meumfforor mere
ſe*:
Econdannan'á marte; 1415
ſpanſzz, lam enim @yam- tran/ij: ›
;mhr aóijt , dr read-’3t, Florcr 4p—
parumcm in terra noflm. Veni da
Libano, 'ami , coranaáerir . View
rene dal monte Libano del mom_
do , monte_veramcnte di terra .'
Vientcn’ à godere lc defití'e del’
mio ameno giardino , ò anírfi'aſſoó
rem, 8c ínſieme mia ſpoſa . Già
paciſce J’hom'd’ inuemo de’fal— L—
ì PLZCCÎÎ'dl' qudtringànna‘tríce vi ".
l
'a, &in ſuo luogo vm dehtíoſa
’x‘ímauera d'odoroſi‘fiori, che già
naí fi marciſço‘nog‘hò già :moro
àmcnte preparato-Vienrene dal-ì
`…fecondo , e Ret-‘ile Libano del
.:A/.
nódo alla Regia del Paradiſo , a—j
›ondante d’ogni contento , ripie ç“dc
…A
“‘îñ‘uîr

m-d’ogm‘ cÒnſolatíone; iui ci por-f l


.‘m~t
ò , come Regina ,à ſedere nella
J
m': deflra; iui- ci coron'ecò d’im— fl
n arcìſcìbüe ,,_öc eterna corona di
*lori: - ` ` **w—ñ' *’h‘n-ñ
Qucſte, òalcre ſimili amoroſe` -ñy.—ñ~—
onſiderationi . fi potrebbono al
1 oribondo rammentarednuitan—
ol'al ſacroſanto Viatíco . E: ac-Y
Loch‘egli poſſa con diuotione , n“
la

c affetto accertare ſi amoroíoímv


ico, 6c à sì ecceſiìuo, eſmiſurat’ä, rai**
moro deLſqg Pjg çgmſponderç

r"— "`
. _ in’ ſe*** ,..›
"W T**- - ~~ ~—~-~- ñ , , -à‘ó’a
‘"1.’
ì‘i“
-ñ-r.:›A‘ìì
142. Parte 1 AIM.: de‘Mm'.
ſipongono quìalcune orarioni È
ch’alcum Santi diuotamente fecefl
ro prima_ ,edoppo di riceuere
queſto Diurno Sacramento .

Oral-'one, che profit-ato interm,


"Oaſi-'i0 di ſacco.: to” copia/Wine
Ingria”: , pereuotendoſi il pet
to anant‘il Santiflimoó‘a
aumento ,fece ”all'home
della , jim morte
`:.rvñei,
&Giuli-mo.

Buſch. Hi ſon’ío,mioDio,e Signore,


:t` clò voi entriate nella lian
ZA deli’… nima mia? ſonìio forſe mi
gliote de’ miei antepaſſatí? A Mo
sè, huomo ſantxſlîmo, e máſuetiſ
ſim0,non gli concedeſlemè lo fa
cefle degno, di veder la voſtra.;
faccia , _com'hora tanto v’ab
baſſate , vn pouerello Publica
”U
no,e peccator viſitando, come)
ſon’ioìNon vi contentate di man
giar meco , mà volete ancor’eſſer
mio cibo , emio notrimento . O
uanto ben difeſa ſtarà, hauendo
entro di ſe il ſuo amoroſoPaſto
re,queſta miſera pecorella Z Non
;emerò più ;miniſiti dell'1 nfei
’2 ~› no,
,p 1
-2
I4;
nomè i moſtri dell’abiſſo mi ſaran
più guerra, entrando nel mio per
to il mio dolce Paſtote. ii. quale,
sò certo, che già mai ſarà per ab-_
bandonarmí . Vi terrò meco, Si
gnore , nè m’aliontnnerò da voi
giamai, perche voi fiere il mio a"
moroſo Dio D 8c il mio fido ſtarei*
lo. N6 teme già l’anima mia l’ha
uer' a laſciare queſto corpo mcr-‘
tale, ricevendo il voſtro in vece)
del ſuo . Ne‘ il mio corpo teme
il’ſeparamento dell’anima, veden
doſi Con la preſenza deil’anima
voſtra sì fattamente honorato .
Non temerò mai’alcuno , ancor-ñ'
che già vicino all’ineſſorabil falce
della morte mi veggathauendo in
mia compagnia hoſpite sì gráde.
81 amoroſu.Guardate,ò mio Gieñ_`
sù, il voſtro ſeruo,che già muore, '
8t* eſſala già l’vltimo fiato. Conce
detemi forze,accioche degnamen
te vi lodi a 8c eternamente vi glo
rifithi . Io ſon‘infermo,voi ſiete il
Medico,che mi ſaniate, vi priego
Ignud’io ſono , voi ricco ;che mi
copriate , vi ſupplico . Muoioin
ueſto deſerto di ſameflo: ſiete il,
vero cibo;che mi nurriatewi chíe‘
da -. Tormentato mi veggcàda ar,
o en
,
dente ſete , voi ſiete il ſoaue Net-``
tare del Cielo , che mi ricreatewi
domando.Liberatemi da’ lacci già
contro me dal mio nemico teſi.,
Difenior mio, Gouernator mio,
mio Cuſtode, mio Capitanomioi‘
Dio, mio Rè, nelle cui mani il
mio ſpirito, chenel legno della
Croce riſcattaſte,affettuoſ`amente_z
raccomando , e cordialmente ri;
pongo. to; ,3- l; i _7 i
‘ar-as” CQ" urr ‘ i*
Oratione di &France/Ea d’Aſti/a',
prima di rice-uu’ il Santiſ
OIL ſimoſ’íatíca. . li…
- ‘01:'- "‘
Ex ;bh Io mio , e Signor mio . Chi
Òrd.Sc- ſiete voi, e chiiſon’ io? nel—
mph: la voſtra preſenZa,come mendico
nella porta del potente!, e ricco,
humilmenre mi pongo, ſupplicá
do la voſtra pietoſa clemenZa, mi
concediate l'ineſſfluſte ricchezze
della voſtra gratia.Auant’à voi,
comeſthiauo auant’ilſuoSignore.
ſupplicheuole mi proſtro , chie
dendouíilcibo, e la beuanda del
voſlro corpo,e ſangue,e la precio
ſaÎveſte della voſtra carità,& amo
re,cö'la quale l’infinità,& enormi
tà de’miei peccati- -benignamente
?MP 115:
2"’
a aniſiÃorte . 15 '

ricoprzí.Ecco‘che come R co auät’ .


al ſuo Giudice › ”à la ſpetáza del
perdono, &ilrimordei caſtigo,
confidato,& inſieme tremante,mi
preſentoſſupplicandoui , vſiatu
meco,quando l‘anima mia vſcíià ‘
da queſto miſero corpo , epic
ſentata ſarà auanr’al voſho tti-_
bnnale ,della ſolita voſira beniñ,
gnirè-,e cicmcnla.Auant’à void o
m’yn amico alla preſenZa d’vn’al— ~
(l’amico, tutto allegro , e conſi—
dente} ecco che ven-go; chieden—
doui , chela voflra‘catità àſe mi
Liri a 84 vniſca , in modo , che già
mai poſſa -nè ſtacc‘armi , nè allonr
tanarmi da voi.Nella voſira pre
ſenla, com’vn’amato figlio anan
.t'alſuo amoroſo Padre, _mipon
go, confidentementedomandanf
douí , c’habbiate di`mecura,e ſi
’n`aimente mi diate il poſſeſſo del- .
la voſtra eterna heredità, ſubitoi
che qucſi’anima vſcíta ſarà da..
queſto corpo.
Dralr’om di A'. [adam-ro prima
di comanícarfi i.

Padre,
Er Diuin’,8c
le delitie Immacolat’ Sar.
del voſtr’Ete‘rno S

.,G :58‘151:
“I "’"ì -ì ‘ nf?? .
‘- Agnello.queſti mici affettuofiDe
ſideri) dcgnateui pietohmentç
'ritenere . A voi vengo Dio mio
A voi vengo mio Dio. Habbia l;
voſtra clemenza compaffione del
l'opra 'delle ſue mani . Riceuaml
la voſtra gratia, e fate , ch‘ io de
gnamente riceua il voſtro corpo.
:CClòregmnte vi vegga nel tro:
no della Paterna grandezza.
Oratíon! di J".T'omaſb d’Agri-'no,
prima del Sacrofano
ſ’iatíco .
Am”; lncerament'io credo , e ſon_
3.p.nìz. certo, chequeflo’Sacramento
.\5.C,7, racchiude Giesù Chriſto , verc
Dio,e vero huomo.l~`elice me,che
, ſon fatto degno,di préder'in eſsc
\ ”Î'ì‘ ilprezm della mia Redentione,
&il Viatico,& aiuti di Colla per sì
lungo viaggio.
Orario”: di &Tani-'17: Varg-'n ,
doppo pre/721'! Saatífflma
fl .E i… ”i-”ico
Or fi. che licentiar potete-1
` a". dj! qual-h vita in Race la.vo
i . n. ~ ñ 4 flraſçhizua, Signore; poiche _gig-*1
~ "M A» f ' ;E ` me;
tonannat: - morte‘. [47
miei ocrhí han veduta la lor ſa—
lute. Nelle mie labbra”: nella míz
volontà ftàíl perdono delia mic
colpe_.Sic-ura con tal pegno ande
rò.pue m'ordine‘rà la voſtra porca
:e delira

ADDITIONE
Per z' condannati a‘ marte 474/14
o

ESſendoſi già il Condannato


confeſſato. e riceuuta la Sa
cramëtal’Aſſolutione de‘ ſuoi pec '
cacMe gli douerà dare il Sacrofan
to Víatico del Corpo delNolkto
Signor Giesù Chriſto ; e perciò
puma di darglielo , dourà auuí
farlo il ZelanteConſhttatore à di—
ſperſi, prepararſhö: omar l’anima
ſua, per degnamente riceuer’i!
, celefle cibo i auuerrendolo pari—
mente dclmíſterio diqueſto Sa—
cramento.ch’è il maggiore di tut—
n‘ gl'alm' , pe‘r racchiuder’ in ſe il -
'Corpo di Chríſto noſtro Reden
tore,&inſieme vero Dio, e vero
huomo. Il modo per dilporlo .
ncciò íù díuotamente ’lo ríceua ,
91m faccennato per‘ gl’mfermí .
~ " a Po:
’ 14s Parrezflrmod-*Mafla `
i i"
' potrebb’cſſcril ſeguente,
.ſimile. "i
ò altro
e

Primo, ricordarglixìhi è colui,


che viene ſotto le ſoaniffime ſpe
cie di pane , ciò è Ghriſto noſtro
‘Signore, quello ſicſſo, che tenero
Bambino, per l-u1,e tutti noi,nac—
que in s-ì gran povertà , Se humil
tà dalla Vergine Santiſſima ,e pari
per ſalvarlo tanti dishonor-ize cor—
menti, 8c alla ſine di Quelli l’ignoJ
minioſa morte della Croce.Quel
lo fieſſo, ch’è ſuo Crea~rore,che gli
diede l’eſſere.- Signore,che lo reg—
ge; Fratellſhche preſe la ſua natu
ra; Auuocato, che lo difende', 8t
aiutaappreſs’il Padre; Redétore,
che lo riſcatto col ſuo ſangue; 5
Saluazore,che lo giuſtificamſanti
fic=,có la ſua graria.Qgello ſteſſo,
'ch’è Spoſo dell’anima ſua; Paſtore
che lo paſce 3 Maeſiro , chel’inſe
gna;Capitano,che lo guida;e Me—
‘dico , che ſana le ſue piaghe , e fe
rire.Quello fieſſo, che nel Cielo è
ſeruiro da Milioni d’Angiolí; U
non ſolo nel giorno del Giuditio,
mà ſia breue, cioè, ſubito che dal
corpo vſcita ſarà l'anima ſua › hà
da' eſſere ſuo Giudice , e ſtrettíffi
m0 eſſamiggçore delle colpe da.:
z; r ;E ` eſſo `
ſſ ,w- -4...
vn’era” - mr”. i

eſſo lui ,in queflavím commeffe .›


Secondo, ſe gli potrebbexam-î
mécarc , Come viene qucſto gran '
Signore; cioè, tutto d’amore. c)
carità ripieno, per vnírIo, e farlo
:ma {IL—ſſa coſa có ſe,e trasformar—
lo nel {uo DiuínîAmore . E pec—
' ‘che‘ nun può egli vederlqnellp
Gloria, come nel Cielo i Beati I@
veggono, s’abbzísa , e con ,arac—
cìdemí di pane ſ1 copre, acciò me
glio ſia da eſſoluí riceuuto .
TCI’ZD , ſe gli porrebbe ſog—
gíuguere , A chiviene,e nelle ui—
ſcè're di' chi queſto D'iuín’l—'ioſpice
hàz da afl'er alloggiato; cioè , d’m
vithuomíccíùolo, e miſerabile::
vece-marc, carico di peccati, peg **A-’r
*‘.Ì.
con": lmatícz , ladro dell’honor
di Dio , homicídz dell’anima (ua, . ñ-u.`

ſentina- d’írríquità,abiſſo di colpe; ‘ '


e ſopramodo ingrariffima creatu
r'asponche l'hà- ;Valtaro tante voîte
le ſpalle,e!ca~cciatolo dalla caſa..- .
dell’animaſm- , per ſaru'entrar'il
demoníoſſuo capitaliffimo nemi
‘ C0 ; e tante volte, cſſcndo merite
uole dell’era-ne pene,s-’e reſoaf—
fmo indegno di sì gran miſerie or
dìî# beneficio. ‘WT’.
Quuco .ſe gli potrebbè ”cor-j
Cì z dare
dare [a cauſa, perche viene , ch’è
per dimoſtrareflhc di tutte l’offe
{e,che contr’eſſo [ui hà commeſſo.
s’è affauo dimenticato; per per
donargli le paſsate colpe z e dar
gli amorofiffimo bacio di pic-_La z
per riempírlo di copioſi doni ſPl
rituali”: d’abondanti benefici] del
Cielozper colma: l’anima ſua di
diuine ricchezze;e finalmente per
concedcrli vna buona , e ſanta...
morte; e liberandolo dall’effilio di
queſto mondo,condurlo alla vera
Patria del Paradiſo .
Nello ſteís’atto di darglial C5
dennaro il Sa-croſanto Viacico,po
trebb’jl diuoto Conſortatore di”
li,che con gli occhi del-corpo, u
molto più con quëlli della men
:e riguardi, e riuerëte adorí il ſuo
Signore,(otro quelle ſpecie di pa
ne n aſco (io-,82 eſsèdo- quella l’vlci'
ma volta, che l'hà da riceuere nel'
ie ſue viſcere (poiche irà poche
‘ hore hà da finirla ſua vira.) auuerf
ta a’ danni, che ſoprauenjr ll po*
trebbono, non riceucn—dozcomu
fi conuimed’Aum-r della uita; co
me per il contrario i ben-i '. di che
farà acquiſto,degnamente riceuè—
dolo: E che perciò‘ con h-u mile-ì.
e’ gli
` i,... ‘PH 7
E condannati a‘ mar”. iſt
gli chieda , che non uogli entrar
con eſſo lui in giud‘itio, e riguar
dar’alle ſue colpe,mà alla fua pray‘
pria vita, a’tormenri,dol‘ori , e.:
morte ,che per eſſo lui ſi degnò‘si
miſèritordioſamente patire.E giàv
che ſua Diuina Maeſtà molto b-e‘o
conoſce , e sà quel,che gli manca,
lie lo voglia liberalme’nte 'conce
ere , dt inſieme con ſe fieſſo dar—
gli tutto quel, che per ſeruirlo, 8c
amarlo gl'è neceſſario nel' poco té
po , ‘ che gli reſia di vita,e doppo
quella concedergli l’eternaçbeati-I
tudine. Facendo incontracambio
à ſua Diuina Maeſtà vna larga , e)
liberal’offerta del ſuo intelletto,
memoria,e volontà, dell’anima,e
potenze di quella,de’penſíeri,pa—v
role , 8c o ere , e di tutto quello,
che dout patire di pene afflit
tioni , angoſcie , dolori ,.e vergo—
gna,c della morte ſteſſa,che l’è già
vicina,in ſodistattíone,e peniten—
'za,di tutte le paſſate colpe.
Finita-di* darſi al Condannato il
Sátiffimo ViaticQſe gli potrebbe
ricordare , che ringtatij il ſuo Si—
gnore,de’ benefici} sìecceffiui,clre
s'è degnato farli , facendoli rice—
uer’ idue Sacramenti delli l’enif
~ ó E; 4 tenza!,
. finalmentc,che da tai-cibo rinuigc
rico, s’apparecchi à ſopportar d
buon cuore lzmorte ,come Chrí‘
flo Saluator Noſh‘o la ſopportò
per noi : poiche lo ſparger'rl ſan
gue,e la vica,per chi la ſparſe per
noi, è ſola degna ricompenſa, c0
‘ mamme dice S. Girolammpcr vn sì
gp. zz; gran beneficiahhe effſhla degna
ad Euſ ritrióutío ,L ”im [auguſt ſanguin
de cuſt compera/21””- , (a redemptì amore.
'virgin- Cbrí/lí,pro Rede‘mpton [ib-”ter oc
ſubſiñ- cumóímarflueſta ricompenſa in
ſegna, ch’à Dió Signor noſtrofi
diarioppo eſſercí communicati, il
Pf: “,Profeta Dauìd dicendo. Quid n
3, ”ibn-m Domino pra omnìóur,,qua
retrìbm" mihi. Calium ſalutari:
act-“pian. E Eù come (e dic-eſſa:
A chi m’ha cibato col ſuo corpo1
8: abbeu-Îzraco col ſuo ſangue, de‘
uo ancor’io offerir’il mio corpo
I1 mia víta,&élmí0 ſangue,e ſpa?
gerlo tutto per amor tuo -, e pe
adempimento del tuo diuin v0
leſe .

a

, ſi -‘ ‘4 ” ñ -l-Ìa |
ó J Del
ati a" the. 5

Del/'Ejlrema l’inſieme*

CAP. "kb

«l, 4
45-….ñ
DOppo il ſantiffimo Viatico;
7 ſi dà all’Iniermo l’vl timo Sa
cramento , chiamato dal Concilio
Tridentino . Ferramenta”; 'vita T754'? …3,2"..

Chi/liane conſt-marinara. Sa-cl’a- ſ‘ffi ‘4;


Cn Z'
mfzxçg. che dàl’vltflma perſertio— — e…
compimento alla vita dei
._ ri iano. E queſtoèl’Eſtrema ;MQ-ó*
a
'Il
Vntíonh conforme all'vio de' no
ſiti tempi; laqual'anticamente à ñ…"
*…IL—*fl
t*~
ticeueua prima dei Viatícmcome Sur in.
ai:. S
da quel , ch’alcuni Santi, e grani Gui”;
Autori ſcrifl’ero , chiaramente .ſi
caua . Le raggioni,cheadanteci—
Pauli”;
pare tätoqueſio Sacramëto moſ— in m")
ſero gl’antichíafilrono due-La pri— 5.117125*' Blue” *Al
ma, perche , comel’Eſtrema Vir Metal:.
tione ſi; iſtituita per nettar l’a— i” *wh in…
A l*
nima dalle reliquie de’ peccati“: S. lodi
~ cattiueinchinationi, ch’appreſſo c"'lf’e .a-..g
di- ſe la colpa laſcia ,‘ giudico
rono, che foſſe neceſſario, prece 3-.,
deſl'e queſta diſpoſitione , acciò -ññîjí, _ML—4.i
-Tä,
l’vltima Comunione della vita, La_
l’vltima entrata di Chriſto nel cor
310,8: anima dell’infermo,foſſe cö
G s ’la
h maggiorneetezz:,c purítè poſá
ſibile-La (ecóala raggione ſù, er'
chequeſto Sacramento dell’ are'
ma Vncíon’c s’íſtitux", acciò per
tuo meno con ſingolar prouiden
z: di concedìcſſe
tc)ſi Dio (ſe Foſse' così‘eſpedi'em
la corpo'ral ſalute
~ - ..a- all’InFL-rmo ; che
principi? delv perciòdefnelmale
pericolo bel‘
em ſolare da"fedeli domandarſi , e
" riceucrſi;ìacciò*ſua Diuîna Mneflà‘
deſſe ſame a' mediche virtù ìî'flié-ì
dicamcntífiínfiemc ſom, e'v'ígo
rc alle cauſe naturali in' ordine all‘:
deſiderara ſalute . Q'ueſte raggioni'
mofl’ero à- S. Mala-:bia ad andar
, con ív ſuoi proprij' pfedí alla Chic*
\ ſ1 , e ríìceucr’zn quella ?Blix-ema.:
. ‘Vntione , e‘ doppo quella ils-an*
' ' tiffimo Víaticodaüe mani dis-m—
Bcmin Bernardo. In queſti‘noſt'rìceînpi
vita S. lo fleſs'è dar’all’inſermo l’Eſtrc—
Mele: maVntione , che vederlo ſtcfo in
"7M- terra ſenza vita , e piangerlo già
,mortali perciò er n-on ſpauen—
tarlo,aſpetcan’à arglielaflumdo
già è affetto zii-ſperato,fen23 paro—
Ia , e priuo de’ſenſi. E quebch’è'
peggio , per queflxcaufil lo ſan_
molre volte morire ſenza Queſtor
. , *tram-*ato - Queſr'î- 'm detefla’-_
,Î bu*
‘ `ó— *2“ ì“
i” ſſ
I condannati’ a’ mer”.
_bil'nbuſo , 8: è caggione d'ínfinite
ſciagura; Poich’in quell’vlti-mo
tombar timento ,. nel quale confi-j
{le tutt’il punto , 'ds-cuiv tuttal’có
ternirà depende ſpara il demonio
tuttele ſue infernali bombardcJ-a
e Fà ogni sforzÒ per l’vltima roui—
m del Moribando ,7 e contra tutti
queſti mali , e contr’i rettori, che
il/maligno ſpirito ſdol’in quel tè“
po porre in ordinanz:,non v’è :il—
le volte altro rimedio , nè altro
`c onfortmche quello Sacramento'.
Deue pertanto il zelame Con—
ſolato” non guardar’à queſti va—
ni ſpauemimè à quel ,-ch’i paren—
ti', òamici dell'Infetmo dicono,
mà eſſortarlo à riceuere queſto
Sacramento à buon’hora,e prima
di perder la ſperanza della vita; ’a
auuertendolo inſieme con carità ‘Quì-;u

de’buoni,e ſanti effetti, che quelq .41


.lo nell’anima caggiona, íquali ſ0;
noi ſeguenti.
Primolchc, fe ſarà meglio per .4
efl'o luizguarirà queſto ſacro Olio all-z,

il ſuo corpoda ſu: fede ſarà mag— Mo...


ñ
y'
giore,& il ſuo ſpirito più deuoto. ..AL
.—L_

Secmdomhe , le Dio hà deter-i


minato di chiamarlo all’altra vi il
ta , quello Sa ‘tamento gli darà
. G 6 j vn’a
vn'hnín'io grä Je* ,8c vn gra': cor-1g‘
giop collameméte ſoffrir’e com
:tr-ol” allegrczzaffopporur’i do‘
› lori ,l’angoſcie.e la morte ſteſſx
con benedirîil Signorem confor
marſi- col ſno Diuin Volere- . ,
Terzo, che gli conferirì l'a gr::—`
` tia, e confermerà nell’amicitia di
Din; “cancella-'à i peccati morta
li occultíçòdimenticati, ò doppo
l‘11 Conleffione commeſs-i; gli per—
donerà la pena , 8c indebolirà ógl’-,
lnbiri caitiui, a-cciòconcro la rag
gione non preuagliano- le paſſio
n‘í , le quali fichiímano- reliquiu
de’ peccati-Che perciò i ’I‘heolo—
gi affermanſhche, ſenz: quello Sa.
:tamento alcuni mettono in pc
rico-lo- l’eterna ſalute dell’anime'
loro . _
Quarto, the glitoglíerä tutt'í
peccati vcnial’í , purche‘ nel' ſuo
cuore li detelli . >
Quinto , che l’armeràî contro*
tum gl’aſſalt'í , e tentationi del ne
mico, e farà acquillo-di grazia, o
forze ſpirituali per farlo reſtar’à
die-tro, e vincerlo.
Selfomhe ſlCCUendOſö ſeruor
di ſpirito Quello Sacramento‘ po—
ti à eſſcxe , che l'mirm {ua iii-riem
ſi mmie
\.\
.~ 5);., ~
nr’ —— a

Emi-dannata' imc”: . l 57'


mente purgata, vſcendo dalcor—
p0', diritta ſe ne voli,ſen21 paſſar
per il{P`urga-roriozal Paradiſo .›
. Inoltre per innanimar’il Mori-l
bondo à. quello Sa cramento,ſe gli'
porrebbono apportar’alcuni eſ
ſ’empi di- perſone inſigni in finti
tà,come.di S. Eduui‘gl Mona-tag,
Ducheſſa di Polonia r la quale nel?
principio della ſua pericoloſa in—
fermità domandò,che ſe gli deſſe
l’Eſlrema Vnrione › 82 afffiggédoſí
l"altre Vergini ſue' LóPJgne) per-r
che ſi' preſto ricëuer la voleſſe, ri<
ſpoſe›- ch”eſk’endo ſtato queſto Sa
cramento iſtituito per aiuto , e
difeſa in quel‘ pericoloſo ’paſſag
gio, ſi deue'con ogn’àttentione, e:
diuotione ri-ceuere., la- qua-iene
ceſsariamente mancazcreicendo ,
8t andando ana-mi l’infermità.
Et acciòſi vedayquanto Dio Sii
gnor noſtro deſideri, che quem;
Sacramento dall’infermo fi rice
ua,non già quandonell’eſtremo. e
come fuor di ſe ſiritrouazñma ſi be
ne quandonuuert’àquel . che fà,e .
moralmente- paſſa J{;›~-*›'abil perico—
lo dcllavite-Di SñKe-ginaldo ſile-g
ge i Lhc ritrouandoſi già àmorte
vicino,& auuiſito (Forſe alquanto
[3ſ
Η.ñb ;af— ’ ~ . u"
c

x 58 ‘Pm- Ì-,Aíuta FF’ Marmi


tardi) che prëdeſſe l‘Eſtrema V01
rione, riſpoſe, che per mani della
Sancìffima Vergine xìceu-ma l'ha
ueun. Inquaſſoggiunſemlnrimíí
` confido, Ò ad qamm cuçid‘è profirí.
fcor . Nella quale grandemente
confido , con deſiderio d’andat
quanto prima à vederla.- Perciò fi
deu’eſſortar’il Moribondo ,ad ef—
ſer ſollecito in riceuerc quello Sa
cramentozacciòmltrc gl‘ímconueñ,
nientí già dettimon gli auuenga.:
guai, ch’ad vn certo , che ritrouí-jn
oſi quali già nell’ellremo , edo
ñ 1,. m; mandato ſe kiceuer volefi‘e l’Eſtre
701:. in ma Vntíoneflifpoſe. Non mi par—
fum-p. lare per adeſſo di queſto , paghe
Exm- colo:o,chc la riceuono , ſubito ſe
' P1” ‘"- ne muoiono, a: io non ho per hd
V-mffl ra volonkà di morire z Mà appena
\' ?l "9' diſſe queſte parole,che per giuſeo
giu‘díeio dì Dio mandò fuori lo
ſp'n‘itoîz 82 imzolto in vn Ienzuoìo
jl’cadauero , di là ad vn pezzo di
tempo aprìgl’occhi, e con {lupo—
‘re , è timore de’ circoflamí, diff:.
Perche ,non gíàper difpreggío;
mà per deſiderío ſolo di più lun—
ga vitaflnroſo mi dimoflrai in vo
kr’ il ſaluteuole Sacramento de’k—
’ IìiìHz-qma Vntione riceuere ; per
giuſto giudizio di Dio ſon con
dannato. ad eſſer per cento anni~
nell’accrbezpene del Purgatorio
’ tormentato. Là'doue'ſe ſubito ri
cevuto l’haucffi, non ſoloſcampa-è
to haurei‘ queſh ſaliera ſentenza ,
'mà- h'aurei ancora dalDio con l:
deſiderata vita, .ento-la brama”; ſa
l‘ute del" corpo liberalmenvt’octeñ,
nuca. Imperciochel Sacra Vntio
ne, non ſolo non è a »elcrationfl
mà più'toflo-dilaeione della morfl
te. E ciò detto di nuouo ſpirò. '
Farà ~dunque ogni sforzoil ze;
*lame Contrai/.word , acciò ‘J’Infer
m0- à ,buon’hora s’armi di queſto
Sacramenropercombattere-com » i --~-
y tx’il demonio‘` per ſuperare le.,
difficoltà” dolori della malattia.”
per ſopportare con patienz-a l'a
marezza della ieparatione'dell’a-í ñ
nima dal corpo” per diſperſi più
efficacemente à far ,acquilto- del
Cielo . ’ ` ,
-Orah’am di andai-zampa
I’lz’flremtſ’mionc.

Giàternpo, Signorezch'e c6—


i‘orm'alla voſtra diuina piro Sur. 70:'
,a
l'3 , da queſta miſera vita :m pa: e ‘I

\ licen—
A*
licemiatezqueſto voflr'inutile sì.`
mà adobbedirui prontiffimo ſcr—
uo, poiche del vuſtro diuíno mi
fl-erìo ho tutti già riceuuti-i Sacra—
, *mami-Echealtro mi reſta,ſe nó
f '-7 ch’à voi allegrament’ío ne ven—
'f ga . Facciſi. comune ciò, non già
* com’io voglio@ defidero;màſolo
çonſorme di me voierdinate , ñöc
è il voſtro volete .
A‘ D D I T 1' O N E

Peri Cana'mnatí A mom dal!”


Gitdfilífl
ſ ~ »ai-1…“, Ncorch’il Szcramè’co d'ell'E-`
'B77 ' flrema Vmione a’ ſoli Inter-
s. ’tòo. miamminiſtrar fi debbíz, cheò
, U‘ :im per natura! malattia,ò pervíol‘en
1-1"?- ro moxbo d’eſtemo colpo, ferita,
*444W o veleno,in certo pericolo dimm:
f“ 3 P* t': evidentemente ſ1 ritrouano, 8c
I”ìſ‘ſ* & in mun como à coloro, che.:
""'3' per ſemenZade'Giudíci ,ſenza-o
elſe!" da infermità oppreffi, ſono ì ’
morte condannati ; con tutto ciò
ſe per ſorte occorreſſe,ch’oltre la
ſentenza capitale , i} Condannato
.. . e , ſone da mom} morbo aſſamo ,
Bi! - Peri! quale vicínìzì mona fi tro:
- -' '3 nat?
uflſſe i non ſe gli dourebbe (chicl
denioio egii)queſì’vitimoSacra-' ñ'.
menço della Sacra Vncíonenegaó ‘i
re: non già per canta della violen— ;ÎÌ
ta morte, che gli ſouraſta, mà per' Vì
cagione del morbo. che, per de— Pet-Gil; ‘i
gnamente conferirſimecefi'aría- èSoc la i
mente ſi richiede-Poiche la ſhnten ſu Met. i `
zz de’ Giudici non deu’impedire adíuz 1
il iui-da Dio conceſſo all’Infermo- m‘or. r. i
già à morte vicino; che raggione- d‘W— i
uolmentc queſio Sacramento do HW”
manda'. E per queſta cauſa ii po—
trebbe, col parere de' Medici,che
coſi per cag-;ionſhcome s'è detto,
del mile giu-dicaffero y ammini— V
ſtrarg'ielo.i)'iqueſio
alcuni Dottori, che parere
piamîzëÈ/ÃB‘TI
ſono M’… i i. Y

fauor del Condannato… n07‘ dei-x"... i


douerſi cosí Fire , 8c in niun con— m1!!- mi
to disi grin bene príuarlo . 4;‘
Delle 'varie [nfirmíld. che patire:
”o alcuni Sami»

CAP. VIII'.

Tributo comune , ch’alla na;


cura s’hà da tutti generalmen
t’à pagare l'intermirà a e la mor—
te s nè da queſte coſe ton’eſſenti
non‘

u ñ_
’162 Mar-'D,
nö ſolo i nemicimànè anco ipiài

.v intimi amici di Dio. Queit’è la


conditione del noſlro ilato,e per
ciò non deue parer coſa nuoua ,
quando vediamo anco iſerui di
Dio inſermi, e da diuerſi mali gra
- uemëte opprefli,e molellati: poi
ì'ì-í 'xche col beneficio deila vita , ſuol'
venirui ſpeſſo accompagnata la
graue , e noioſa penſzone dell’io-ñ'
fermità, e della morte z e ſicome
fuor d’ogni douer ſarebbe, voler
d’vn beneficio godere,ſenla Voler
, pagar la pen-ſione’, che ra
neiÎQ;Cosìl-ſiuorid’ogni gli gione,
ſlà an—
,,
'anco ne’ ſerui di Dio,ſare%be,ſerr
*za cofìo d"inſermità , ò maſal
n01 voler’inpace, e ripoſo pal“
Iar a viîì-Petciò ſi-come ne gl'huo
mini di mala vira ſuol’alle volte
Dio in—~ſermirà,e dolori , per gaſtid
go de’loro peccati , giuſtamenzc
pmettere; così* anco qlle ſteſſe cov
ſemer altiſſimi fini,nt:’ Santi,e ſer
uí ſuoi ſoglionoſpeſs’auuenires c
ciò ò per lor’effercitio di patiëza,
con la quale ſaccíno acquiſto di
ricchi teſori di meriti”) pure per
noiira conſolatione , 8c eſſempio,
quandotocchi dalla diuina mano,
diamo in quelle d’alcuna graue a e
' do
doloroſa inferm'tà. Di mod’oche.
i dolori ,- 8c infermità de’ Santi .
han d.; eſſer’ inoſtrí conſolarori , _ñ_
quando ci vedremo …fermi , 8c J
addoloratí . Per :anto,acciò hab—
bíamo queffi conſolatori in ogni
ſorte di male, che ci Potcſſc aſſali—
re , prgntí,& apparecchiatisfare—L …ñ...-ó_…

mo qu! vna breue relationäe me—


moria de’malí’, che vari]. Santi in ‘
queſta vita parirono . * LM-. .‘4
.n..ñ
Dc ’Dolori di Tam”: ,-~.—

An Giouannfper l’aurea ſu: 1*.

S .doquëzz cognominaxoChri -`- A


MAW-D '
ſoſtomo , pari quaſi cun’iltempo
'-h--.. .-
della ſua vita continui. , 8c acerbí e
' dolori di teſta, con i qualiaccop- \ -l
.fl., _
n,
‘ piarí- anco banca vomiti, nauſea..
d’ogní ſorte di cibo , erpctuo
—'.…-.....…
…d"*“
-af.-
mancamento di ſonno, dìbolezzz
di ſtomaco, e {uenimemí mortali;
com'egli ſtcſſoícriuc àOlípíadc.
.Ex-remo: crucíatm patícbar,quip Cbqfi-Ì
pè :ü ’uomitm* oriretur,capítíx do. 'P ,CRU‘
lor”, cìbìfaflidia,perpemcqm 'vi-— 14, ad
gilie . E confermando tutto ciò ì Olymf.
Teodoro , gli dice, che queſtí, 8: W129
infinici altri mali , lo ceneuano aF- ad T510. MA.”
4ñ.,
facto. contumaxo,e ridotta-a1 nien- dor
l UI)
~ ² -. 164 Pa'r!el..4:ufae’ o”.
re, e che il ſuo vinere era vn roní
tin’uo, e livnflo morire . Canfét‘ìi,
atque conflmptiſumm:flxuntu
mmm-,genera oppelímm tant-iau”
febríám deìei‘im,atque confina::
iur. E qu-.índó ſi I‘ÌU‘OUÒ queſto
Santo nel colmodelle loc penos’
anguffie , e grauiſſme infermitä,
per inſegnarci il modo,v com’hab—
biamo noi :ì portarci,qiiando fia*
:ro da quellemoleſtati ,comnofe
quel merauiglíolo trattato. Quad
”mal-editor, m'ſia‘fë ipſö . Cioè.
che niuno viene da altri,ſe non da
n ‘ ~ñ {e ſteſſn offefb. i";
‘ . W.“ I‘ DiSfln DomenicoI.orícato di
` PF." D‘ ſcepolo di S~ Pietro Damiano. ri
Tpmi'á’* &piſte-.quello nella ſu: vira (0u_e
"dé/"3.: glldàntolo da' ſuo Maeſtro, e Si
gnore , ancorche foſſe luo dif-;e
polojche molto tempo,& in par
ticolare nelIa ſua vltima infermi
tà , patì crudeliſlîmi dolotidi te
fla, e di ſtomaco, e che CO” tutto
;Sing-á!) ’ciò’ſin’all'vllímo'gíorno della ſu;
` az* vita,~nonlaſciòmai, com'era ſoli~
wi- to,d’aſpramente con diſcipline_
› galligar il ſuo corpo.
_ Di Teodoro huomo fäntiflîmt
7" P! firacronta ,› ch’andòdal ſiioM-aè
"““’ “ſ0 S*P-\C0mio, acciò dall’intenl
do

.l .,
E condannati‘ Jſmorte I ;65 ñ
…nn-J
i**'-
dolori, che nella teſta patina, con
le ſue eruzioni liberat- lo voleſſe
.E la ricca-,clic per” ſuo male n.1
ceuè dal Santo, finche con humil-Î “…A——
tà, epatienm lo ſopportalſe, con
che gli parrebbe ogm' dolor *leg-z,
giero,& ogni patimcnto delitie.,,~
…._…
S. Dutino Veſcouo d'Aflorga;
pad anch’egli con gran continua ~P~*‘nó
U-o
-cn--
.üonevehemcmiflimi dolori di :e
fia ,il che anco di molr’altri Sanñ_
ti. che per breuità fi tralaſciano ,`
.nelle lor Pitej legge. 3,_ _
, ,Dead-(ſmo, Tqflefl ..Dolori~ i
‘AL -;À

di Pet”
…i
un
.a.
43“-.-.-.K

D’Afinflmancamento di reſpi-`
rationcfloſſe continua,e gra
ujflìmi dolori di petto , per molti Baron.”
anni pari il Sant0,e Vencrabil Be in A” loi-0-."
. .en-1A—
da , con perpetua nauſea d’ogni Italia.,
ſortcdi cibo; Et in mezzaà sì im
portoni mali tingratiaua ſem pt"
[Signore, che degno di tal‘infer—
nità fatto l’haueſi'e,ſp .ſoripeten
lo quelle parole dell’A pullula.
‘Ti-gel!” De”: ammo” ſlim”, qué‘ Hd, zz;
*atipit - Flagellg,e‘galligamom'af
n0t0ſ0 Padrcfll Signore , colui,
he riceue,_e tiene per ſuo fiffhuo;
.ó '- ‘ 0;
ſſ 'ìv ` Î 7 ”ì-C", 'd

"[66 Phi-.F. Aiuto de'M ai”,


lo; e trà l’angOſ-:ie di quelle ſue
penoſiſſime infermità , ripercua.
anco ſpeſſo quel detto diS. Am
brogi0.Non {ic pſx-'fut ma pmi”:
1 BOL'- ‘viuere, nec morì tim” , quia 66
1mm babemu: Dominum. Non hò
viſſuto
gogna, di maniera,
e roſſore c’habbianèver
di viuere, te-ì
mo punto il morire : poiche sò ,
c’habbiamo vn buon Signore, che
ſopramodo ci ama-e ci ſtima.
u”; S.Platone Monaco, e Confeſſo—
“,_7_ ex re,ttàl’altre grani, e penoſe infer
need, mità, che per lo ſpatio di diece, e
4 gradini noue anni continuipatì,fù ancoi
(l’aſma , e di mancamento gran
de di reſpiratione, ch'alla linea'
7I morte lo conduſſc,moleſtiſlima,8
incredibilmente travagliato . Co
Rui, prima di morire , volle tuti
` allegro veder'ilſuo ſepoli ro ,
t -'- vedèdolocó gra giubilo diffrJIa
requier mea in ſcculum ſerali
Volütatem timemium ſafari” E
min”: . Qui ſarà per tutt’i ſeco
de’ ſecoli il mio ripoſo. Il SignO‘
aſſeconderà, comelo ſpero, alla
volontà dicoloro,che lo temon
:E poco appreſſo ſoggiunſe . R
ſurgmtmormi , Òtxnrèent , q
TUF-'15_ mani-gnam” , (9-14145:
ì ` È."
" Maddyna-'4' marie. 167‘ . ‘AA

E:
‘un..i‘
' tao-,quiſìmt i” terra. Riſorgeran-`
n'i morti. e quei,_ che ne' ſepolcri
Profondamenre dormono , dal ..ñ-'A
4…*
onno ſuegliandoſi, di nuouo alla
luce del mondo allegri ,e feſtoií
compariranno. Breſſo-Nando i cir ` L‘MA……4“.…A

coſtanti, per non p‘oter’egli più


parlarefl più voice ripetere queſto
verſetro, congran patienza z e di.“
.Mau- 1-. ,
”orione finì la vita . .
S. Romoaldo Abbate, Fonda~`
tore dell’Ordine Camaldoieſe,pa
n‘hnch'egli vna gugliardiffima. *in-.
toſse , da vm continua diſtíliatioñì
ne della teſta ca gionata , la quale
l’offeíe , e marc affatto il `polmo .-’ma‘.
I-ñ'ó
² neznè perciò .già mai volie,aacor-‘
che moribondo , porſi à gincer ſul ñ-. -A"‘.
letto , nè rallenrar Fiì mai il rigo.
rç , 8c aſprezza de’ ſuo continuo h.›
dlgíuno.
mn
,Delio fleſſo male morirono 31-' ‘LL-1
tri Santi, co'me S.Bruno.Veſcouq "A“ AJ..
M.;

di Colonimöç altri. ‘Pr


M
\'.. .
P
"M‘L*
.-"'
l“
Dalla Pod-eg”) ‘i

L Pontefice S, Gregorio il M33 I:


a
. ñ—…
‘i gno-per molti anni-oltre l’altra
*moleſtifflme infermità, kù da inñ‘
Lxepfifiìmr 1 e grauiſſtmi dolori di
. k_ ' xo:
l
v l `

?IL
OH .

o Podagra ficramente cormentzto;


' »ſi ` i quali l’haucuano in sì Fatta ma—
‘ . niera diſſeccato il corpo, e con sì
i gran fuoco bruciarog;~lielo,che nó'
- ,ñ i poteua in conto veruno alzarſi
" 1-" , Greg]. da ictto . Mc modàpodagra, dice
i ”JF-Y?- egli ſicſſo ſcriuendo à s-Maflìmo
_ ` _ ²6- “(1 Veſcouo d’Arabia, modà rie/Zia
²' W. ‘_ WM" qm‘r in toto rovparçſe igm': cum.;
` A… P ma" dolore expand-'t . lì icriucndo a`
" ’Víjgfií. Patriarca d"Aieſſandria Eulogío;
.` ’ gli raccontaíſuoímaii , e queſtc
della Podagra in particolare , di
cend'o ch’i dolori di quella exam
sì graui,ch’appena gl’era poffibi]`
interromper’i ‘gemiti , nè ſcffſi
più :i gran pena,la qual’exa sì in
Id eri' tokrgbile, che viuenfiolo faceu
_ d ogm momento morire. V: cm
Faug- fl'atum mmm non po m geni-'i
interrumpenle tolerarequatidic -i
.. i“ morte-[iam, (g- rcpellor a‘ morte .
r ‘ S.Girolamo Doctor della Chic
WN!! ſa ne"g\’vltimi anni della tua Vil
"W V." haueua il corpo sì rocco” fraca
ì ;E ſato” le gambe in sì fatta maniu
u ra,dçboh,& addolorate , che nc
-` foto non poteua volgerſi e!
letto, mà nè anco muouer l vn
‘tantino, ſe non era, attaccandi
;gn le mani 5d Yn‘z fune,che ſop
`’ SUSE:
ó , Ò L
”dalai-iis a‘ mort:. 163)
il letto da vn trauicello pendeua;
e quando .s’accorſe eſſer già la ſua
morte vic-mana quale (anſsima ſua
ſorella chiamar lolea,com'vccello
già da’lacci ſPìc~tiat0,níun’alcra_›
coſa gbardauamè chiedeva, ſenö
il Ciclo .ñLaonde vedèdo,çhre per
qualche giorno il deſiderato tem
po del ſuo paſſaggio ſe gli allun
'gaua,alcune volte c-{clnmando di
ce”: col Profeta . Hei_ mihi, quia
inca/dm: ”zanzara/cigni” :Enha Tſ-HQ
`óitaui [km baáitantióm Cedar ,
mag/”im imola fm': anima mea., ;3
Altre volte . Qui”; diiedîa tuber Pſ. 83.
rmcula iu4,Domíne ‘Diffuìflm . E
{Pcſſo . @ucmadmoa’um {ir/idem!
Pſx”.
”rum adfom” aquarumfitu ae
/Ìdsrar anima mm ad le Dm:.
Alla fine illamementè i circoſtan '
:i pregandſhä non voler con piá
:i la ſua partita da quello mondo
Funeflamérc accompagnar’e,èffcn
jo ſempre fiatojl ſuo vníco’deſi-ó
[erro ilvederſicolſuoGíesùmçllc
nani dl quello ſanta, (L afferma
àmente reſeil ſuo celelle ſpirito
. Giuliano Martire lù si fam-'
hentc dà’dolon' acerbiffiml diPo‘ RW,
lzgra trauagliaro › ch'cſſcndo lla
‘o dal :granno condannato ad ef:
ſer
r7o Parte LJ”- o e' or .
ſer per Chriiio martirízzato a nè
potendo liar’in piedi , ne‘ da 'per
(e ſteſſo andar’al luogo del mar
tirio, vi ſù in vm ſedia, com’in…
trionfal carro , condotto.
A S. Bonito Veicouo i dolori
'Ban ia. della podagra conduſſero con gri
*Tau
T‘s-:bi:
"CJ
- 8. patienzi alla morte , e prima di
rendet'il ſuo ſpirito à Dio. ſoſpi
rando alla patria del Cielo , ordi-`
nò ch’vna fineſh‘ella della cellet-I
ta, nella quale giaceua, quei di
ſua cafè gli apriſſerme con‘ gran
~ pioggia di lagrime comin’ciòxà
. rccitar' il ſalmo‘, ch‘ín quell’hora,
- " conform’nl ſolito . ſidoueuacan
tare , il chefacen do felicemente.:
ſ ' ~ \ ` .
“JW" Delloſteſſomale con <`:_rude_liſ~`
i u' ,A fimidolou moriS.Annone Veſco
”“ì-.Fi" e ‘ uo di Colonia . il quale, ſtandoz
nando 'già per ſpinte , Bildndffl
“Nudc-Ai‘î‘ gionte lemmi , _e con alta vocu
. …L.-í ui inuoc‘ando l'aiuto della Gipi-doſi
, ' 'Vergine Maria (la qual li craig;`
_hau’eſse in quel luogo preſente
M
‘à quella' ”comm-.:olii dicendo
_’ 'Caridi' María fiarcmn‘mîjèrir
‘ .e ſia-curr: Colon-'4 lit in qùfeltà ſet'
:iñ ' " uoroſa inuoc’atione , rieduè l
A…
Regina de gl'Angioli il'ſuo ſp'
i.. rico ,
" 6411711' arte. 17!
anche: alſuo dolciſiimo Figliuo
lo Giesù nella gloria delsParadiſo
tutt’amoroſa lo preſentò@
a‘ z;- ;: ñ’ , z*
Da’ Dolori' da‘ &amati-av di' Viſite”,
DifiMflTJflJ ei .Nat/?raf
ſi ‘de’ Cibi ñ

OLtre S. Gregorio, e &Gio


~ ~ nanni Chrrſòſlomodi ſopra
‘riferiti,paticrudeliſlimi dolori di
Maniaco”: di: viſcere, S.A maſſano
ne‘A bbate,de’>q,nali alla line ſe ne ~
.morì-(jolluiñfir quelln,x he mena-,
toprima dellaſua motteaad eno
Spedale della Città d’A'ntiochia ,
daſpeſfi terremoti in quel -tem pp
…grandemente ſcoſſa,e travagliata,
hebbe -per ſuo comptagnoquel
ſanto. Religioſoàc ui. in ſonno ri
uelò_ Dio, che nelle portezre fine
‘Jire :delle caſe, ſcrjueſſer’i Chri
_ſlianique'ſle pärole . Chris?” no ;MLN
( affini-n.814”. Có che liberi rimar
rebbono dalterremoto, e con ap
,punto auuenne. i ,
S. Caterina Vergine,& inſieme
vedoua, figliuola oi S. Brigida,fü
sì oppreſla da 'dolorí’di ſlomaco, Sar. to.
ch'xn quelli fini la vita.; ſopradel a. 0.13'.
cui cadauero ’fùipoi da molti ve
a’ H t- dura
dura vna bellíffimu ſtſſeſſa, la quale ‘
í ſin’à tanto , che fu ſepolto,da_,
quello non ſi partìgíamai . -
_ ñ _ San Bernardino da Siena per
La" An:: ,quattoſäécí non} "comit-i1)? pz‘e—ì
, "- * v L3* mate-dl deſe’mçtza ,‘efluſflduan
'f H: goa., de'quahcon eſtremidnlorí ~ -
i cb,… dlvxlcerexha‘uçndolpçr quarant’
è mi,… ’anni .prcdgcato la dlLÙnîPfll‘OÎAJ
p. 3.”, pofloà giacere 'nella’ nuda tenga
mg. " dicendoquefleparodedíChriſto.
Ì ` v magro-:chi finì nel Cielo - Pau”
114;.17. manifeflauí nome” lun”. baminízó .
G. Aux., feli‘cem'enflug páſsò all'eterno
ripoſo, .Quello 1mm… come hen’
eſperimenmo ne’ dolori, e patíñ v
- menti, compoſe queiíqmtton- v
- d‘ící
dolorieccellenti
den'ñhoratermoní de' dodicj
della morte,v net
. le toe opere not-ci. z. . , i
- S.Franceſço~$aue’río, Apoflolo .
TW"- dell'Indíe ,della C‘ompa-gnía di
2 .7" W" Giesù', &Vmd-e‘ com agnidel
4,4; glorioſo Pltſìaſcà.&*ÌEg*natÌO-‘dì z
›.-. ì ,k * ſi * LOYOÎa, huomo dixſttaordínanff
ì" ſançirà, e prodigio-fi miracoli,pau
Tg ,zfî ;neo dello fieſſo-male , che patit‘
_'FÎ’IH _ ,_ haueua S.Bcrnardino, nell-’ñvkima
{LTE ſi" infermità. della qualernell'iſoladi.
! r ì . " - 7 Sançíano à víſtaz’dcl Regno della
@una morì-A
x ’ quello
a ì s'agùmfcro
ñ ſira
è con‘ .’173.,
*L N.3_ ñ .. (- w.- . U
II-rtaordmarz} dolori' , verttgmt 'dl
tëfla , deliqm’imortal’
d’ogni ſorte di ci o; _1,ane'nauleaq
‘orche di
quelli, ch’al pronoli
to ſoſſcro per
informi, hebbe s: gran

` uron poíic ì
di finir di morte natural
, morendo in :al
della deſiderata palma d Haifa_- ,
rio , che già quafiſi el marti
mani,defraudaeo.~
noſcendoſi peraltro di sì gran..
auor’in’degno, tutto fi raſsc nò
nelle mani della Diuin’a Prodi
d Zi; ì ‘
o fù al tuo Figlio
. rincari-o diffimile ilGiorioſo
S. Ignatio di Lr yola,ſuo, e nollro
5'241:
' Signor noſtro ne‘
' fil’heretie,
mon-io,Per.-rintu22ar mandò di al ,4.
che ſi nrr‘o‘uaua inſetto , e per
propàgar inſiem’in vquello , rom‘
, .
L m Metalli; la ſanta Fede,e l’Euan
t gelio di Giesù Chriſto .- poiche…,
3 nella
i_ LA ' "..ña
x- ñ ..rx
174. fur e 7 iuta e’ Non.
nella ſua vita", COIÈTJdi molte,u
trauaglioſſffime infermità, patì :in-ñ'~
ch’egli vehementiffimi dolori di
flomaco, come nella ſua vita Ii rac
conta .ng-fé‘- **N- *n— --ſä’zìs-U
Della ſieſſa infermità con acer-3;
bíffrmí dolori di viſcere, de' quali -
, inceſſantemente ringratiau’il Si- -‘
, gnore , fù per molti anni-rraua—-`-’
gli”: . e poi morì S.Barilde, fari-f??
ma-Regína di Francia, e maritatà '
con Clodoueo Secondo , &inſie- ~
me madre del Rè Clotario , e del '
Rè Teodorico , e doppo defonto
ilRè ſuo marit0,ſantiſiima, 8c hu— 'i
miliffimaMnnacajpoicl-ie non iſde"
gnaua di ſeruir ne gl’officij- iù
humil‘ií, ebaffi della cucina , "ne di l
ſpazzflr più dell'altre i publici
luoghidel Monaſtero . Nella cui `
morte comparue vn belliflimolu
me dì Diuino ſplendorme ſù da.
circoſtanri veduro vn grande ,FJ
numeroſo chòro d'Angíoli . che
`le véne all‘incontro, e có efli loro
S. Geneſio Veſcouo di Lione, ſuo
Confeſſorei e Padre -Spiricuàlb f“
nelle mani de‘ quali tù anco ve-‘>
dura eſſer Portata la ſua` benederfl—
[’.Ãnímíl all cternp ripoſo delGie.
lo. .1; {Lg :in: m U": f‘.
nf‘hu E ;i , ’ De .
v ”a ’r mat` 17
i DelGlorioſo &Domenico-F6- I
datore dell’Ordine de’ l’redicato- ’Fudin;
re , ſilcgge, che fù anch’egli da.: Hi/i Do
mortaldiſeuteria, & ardentiflìmamm p.
febretrauagliato : 8c ancorch’il‘i.c.43,
male , 8L idoloriacerbiffimiſoſſe- ì
r0, ſempre però il_ ſuo-ſanglü `0_ .‘
ſpirito vnitoſtettecon DÎÎ i) il ;i e
Rio ‘tolto allegro, egiocondo ſem
l pre ſi vidde; e contentot, com’era?
› il ſuo ſolito , d’vn ſolo ſaccone, ì“
già ,mai ſilaſciò indurre à porſi à.;
giacer‘e ſulletto . iëi‘- -
S.Iſìdoro Arciu’eſcouo di Siui- p
jglia,S.Anſelm0’Veſcouo di Cain- Sur. to‘,
maria , il Yeznerabil Beda, &Her-‘fallin
nardozsîèodo’ro,Studitme molti 'tm a
a'ltr'i,›- meritorono da Dio lò RUDY-'“73
eſl‘ercitio dipatienza in` "queſiti ‘P "H
mali {mè S,- Betnardo‘ in‘p’artícoèl "4T"
larç Ptíò di general confó'lationen’óó‘
per. ogni ſorte d'inſermità ſeruiz 3“" E

re’, Per le moltc.ch’çgli


1- … ~ e - \ ñ. i
path”;
.
m egli_ .1“,
le riferiſce-,È

r A a; ſſ. K

Dc]]- Sm Érfirdenpí’T'Jfl-”ſl‘ .› i -
A

i Ncorche molti ſiano fiati-i


. Sa_nti,c_he d’Ardentiſſima Fe—
bre,dy.tncſtinguibil ſete :ic-compa
»iii . H 4 gm- ,na
b ,-- ~ .v ;‘1‘ _ `\_`
.çé
7 ar' -` - - o

..1 gna:: . {ian da qüeſia vita paſſati,


…3,5 mi contenterò ſolo di nominar
ffl ne per mia, c comun conſolazio
.g "iene alcunipochi. …zz .
Sw u~ e] S. Aldeännde Vergine,Badeſſa
' * del Mona ero Malbodienle nel
"L ’Annonia, con gran preghieru,
_ I; .lv-“legrímç chies’al Signore,eſſer’i_n
‘W, ` el a vlta con apuerſità, e pati
” ‘ :Îmenti lungamente .purgata, per
'eſſer doppola ſua morta fatta ſu
; biro degna digodere della Diuina
"preſenza nella gloria del Paradi
io~Oitcnne primieramente la grz
-` *u moggi: 'per mezzo d'vn noioſ0,e 1111i
‘ .re-nf.: ?io cançhero.çhe nelp :to le ven—
F rie,v e con grènqiffimi ñ orila C.6!
.‘~ae~22}:` fféàí CDPMU , ?notte a“Fù
WH” "f' ; id‘avn’atídíáp ‘ma fçbregffa—
’3 "iilitáàaccgmpignara da ì/nazíntole
`, -"p’tabil iete ,che meritò coninſiçme
' ’ì rione finorzz‘reflíncendo l’ora
Fattorie, del,de}nonio,che compa
rëu‘ole faceu’ogni sforzoper iàr—
la in›diſperatione cadere; 8c alla
fine-Wanna@ livenùtaz'dél ſuo
Spoſozcſa' cele'ſte [Plendor’illumi
nata, che per tregiorni sù la ca ſa,
ou’ella giaceua, continuamente.,
comparire, lieta ſe ne paſsò à go
P dec’ il vero’ſplendore del Path e...
?“3 . Chl‘ſſ
PfÌÎo-Ìiflàafii »intel li? ñ;
-gjoì- L '
Chríilo .Gia-ii’
o
ì?? S. Audomaro Veſcouo Mori- Sun”.
nenſe,eſſendo* da grauitfima ſebre
.u-ñW_ .-,—._ñ,
tormentato, e‘ 'da aidenriffima‘ſe
te affllttſ), Fù‘ da celeſte melodia...
' d’Angelici Spiriti da :queffa al
l'eterna vita amoroſamente inui
tato, íquali, c‘eleſìi , e diuine can
zoni cantandomomenóu-olla ſpa-ñ
1.:, Ia ſua benedett’a‘nima -allfetexìñ
he nozzedel vero lpoſo-Dzo’con
gran
ì La Fella’c‘ondüſſero: "l ’ Fe—
ccmùne diuotione,ch’i .AA.
*j‘
-

deli nelle lor-o feb'ríh’ann'al B.E— ſlm”.


gidio. terzo compagno del Sera— Franc.
fico Padre ‘i.-France-ſcorrrìedo in
hauer qi‘ieſto Santo aſſai patito di P 11-75 ‘M
qneffo male-,ſkin probabilmente)
fondata s-poich’èrerto, ch’ogni “
Santo particolarmente compati
iceñ a’i moleſtxri ’dall’infermità‘, - ì' -‘
ch’egli pari. Queſto Sito dunque
nel fine della ſua vita fù da fi gra—
ue febre molellat0,che per molti …ſſr
giorni nè cibo,nè sóno potè pré
dcr già make mètre {lana già per
ſpirare, ad vn cerco Frate, cho'
gl’affiſteua , pregò, ch’a’ Perugini
diceſſe , che per i ſuoi miracoli”
_canonízatione già mai vdiro ſi ſ1—
rebbc ſuono di campanamè s'ha—
~ o H y ue
l
LF' . - 178 Pam I .Aiuto da’ mm”.
.\ …mq .. e
` uerebbe hauuto altro ſegnolíèj
'N e). m. * non quello dlGionz Profeta?".l ?E '
.z così appunto
cercàndo auue‘nnè e;
vi Peruginh-floppqì-lbí ,
. nana-:z
ſu: morte; alcun ſaflo < h’à prop'o- -~
fico foſſe, per farn’vìn ſerolxr‘o, ì‘
ö: in quelloj‘l ſacra-cadauno 110-33
*"1*
“ì-»2.- notevolmenteíríporre z‘ l‘irtouoa
W
tuono vo ſepolcrodí marmo ,nel
quale ſcolpita fla’uz ’I’Híſtvria ‘di‘

ll Gio‘na ,_&in,queſto, com'e‘gliflpzx


punto‘ predetto hau‘eazfù con boy
noreu’olezza collocato rx ‘- — › ‘r

Del male di Forum!.


i( :PT-zz. ,

S Paolino Veſcouo di Nola..


~ Greg”- ~ ~ morì diPdn'turam'Tiotó‘PÉPÎ-V
Z' l', 41"08- îma di íſputare F, ~`conofcendö eſſer'
.Îì‘ 13-40- .glà' il uo paſſaggío-vicínoz a'lz-flf'
i 1" al Ciclo le mani , cc‘n’hlentxued‘c-l
bole v_oçe›difl`e. Para-s‘ ſtamani'
, ‘ ` 'Tſlzí ;Gba-{fin m”. Hògià‘prëparàfa›la`ì
;I ,. ,'7— lueemal‘mío Signor Gîes'üchriì
"PJ, ilo ; eſopranenendoyn gran' (CPF’
l remoronellaìcámera ',o'u’ègli’fiàz'
f ‘3…‘ ua , cheſi ſpaùemò gl’afiantiàpreío
;tz-‘l- n`eue nz-anfl de gl'AnsíolMene vo ~
"L-ì lo `alClelo. ‘~ * › - - .,.
‘A'
l- :il
—.«e-ñs--~›-z~.--"~'-'.'fñf.'2, '72; * l

S. Metro_ Abbate , .diſcepolo‘z ì .


di_ S. Benedetto z, fà anco' nella.; Sum.; il
ſu@ vitima infirmitàda qudiq .Uno i, .
,male affalit’ 1:,kzcial áulaíçm‘qáendoiî`` f'l
ag'grauafoffldſtoli ,auantijl’altare i' 3‘
dij S-,Ml'ſtìnóìſül‘cüíciò àgiace-‘ ~ `
:re z ;quiu'i‘ric eqèi finti Sacràmen- ` il
time pocoiappreſſo-flîripoſo nel `
.Signore;,-ñó, ìi " ` - ".
;I ’ ' i
.4 'sì-Seuer-inoAbliatei chiamato,
..Veſcouo ,‘&Apoflojo della Nor-j
Regia › fù dai—;grauiflìmo miledi
Puhtu’ë‘a ancor'gondott‘o‘ à morte} , *M*erge-ha
*
prima della quale; con'ùQCatr‘turt* ì
i Auol, Religioli, editto lorozcari
tatíuo; bacioni-pace ,‘&impoflm `
çh’inmun cpncolzſſſùa Partenza-'J ‘
;la quefimvirazz 'piangeſſer0,iàto~‘
nando quelle_ perni-e del‘Salmo- i «35…
”dareDqÌÌ-inp” in {Zak-ciak. 'Pſ— 150;.
A! 'giugnerfail’vitimo veriëtto ‘3; , * zazz
r’11"’
fa;
-”24
‘mn-'rſjgìiilur lande! Domini!” -. ì f***
apPena potendo per l’abondantíf
lzgrime nſ ondere glfaſta’nti , ſe:
Manicure Pìrò- " ~~ " ‘ - " a’i,.

.K 1.3%_ Rr-.wlw-ÎPfflm--
x.—
r
… `- ' ſi Ibm?
*5,
'“ì‘TE-?ì
M~

.Lidetzinfl Vergine , oltre I’hiv dt Kff. …4. …~


p; uîer qîiäſi per tutt’il tépo d ella i" ""1 w***
.uz vita.,‘.patito griuiffime fabri W“
` H 6' ter
È ‘ ‘if-arte Z. Mi - A _ .

' terzan‘e` , ‘8t eccefflui dolori-’dilite— ñ


ſia , che con laìlorñ’ 'acetbirèſpe'ſ‘ñ
,, ſo"l‘a conduceuanqà morſetenon
'ñ, hauer nel ſuîo corpo parrarcuuav,
ì fcheda qualche male tormentà‘r‘a
vnon ſſe,hebb’in particolare due
ſch1 2,8( incancherite .Poiiemtj
Ìle quali continuamente-fcaturiua—
no vermi,che gli rodeuano le_ car
t‘ii ;nè di ciò contenta-,ìil‘tmolarae
;da piùñardente carità, 8c interno ~
feruîor di ſpirito , pregò il Signo
re’, che' ſi degnaſ‘ſe d'honoraru
quell’vltimoî, epoca tem-po, che
le reilaua di vita; commaggiori , e
più ’afc‘erbi ;dolori di“quellí'; ’,
‘clieín’à quellìfiora hauea patiti“;
Jacció ‘VſCet’Mo‘ l'anima dal ſuo’
corpo', per queſtò mezzo più fa.
cilmejnt’e,eſènzi'tocrarPut-gat f
Alici-volarſe’nei 'poteſſe al Cielo,
` E la tiſpolia,che d‘nl Signore ny
*riportò , fù .i Itaſief ,fili-a, *Dipe
i ` iù- ñ. Coſi
glia, comeappunto s’eſſeguirà
lo chiedi. , ſi~
Et eſſendo ;.-4…-i

{lara daſga Diuina Macſtà ef.


' "i ſaudita“, alleîdue‘~ polieme’ Ìie'lìaga
iunſe in vna_ delle guancie "la...
" terzaaNella ſtonte‘ſ‘e‘gîisfeca infa
erturaa-che giù fin’alla metà del
naſo deformemente calauîwbNel
I I
5 Anas-n'è' `18t
il ,ziqbbtoxdilo'tto
,enel mento ſe gli ,
3 aprì-vn’altra piagä,~'h’app’ena 13.4
hfciaua paſſare} perſe àffiìtto la.;
viſta dell’occhio‘ H‘ÒÎÌÌOyöt‘íÎ ſiní
, (tro rettöfidebolflche nè di gior
no ', nè di notre POUR—’C0114
quello; lum’álcuno guard-‘iris - kim-Lì!?
A“mn~
A ueſti melbmolçfplícatjí dolori
"di éti‘s’aggíuníèròdoloridí-fian
c’o,_mal di pietra, vorhitimé-'qdàìñ,
.H b‘eoſpeſſo "anc'o -íſfieíe bud‘xù'í,
‘hîdropífia,e qu'il; ogn’alt‘rà ſorte, _flag-…L
.
the ſi può {magione-:j d’infcrmítì,
e di male-.A112 finegfruendole der~ a`..._
t’il Signore'. Póſtólduubìü ”Hub-'r è
_allej'nia çu'm ali);- ?iv-:giuda: ile-ì.
@wleſtí- Regna . Fra due giorni con
l'altra Vèrginſnel Regno dè’ Cie
lì cáte‘raí' l’Alíìeluíaídoppo tram"—
otto'anní' finiti d’inſcrmítà ,~ ' nel u
'giorno della Fcflidífà della‘ 'Santa
Paíqua di Reſiirrctfione, con‘vru
Angelo , che Dio mandato l’ha
ueauçcíò la‘con'lolaffe, famíîìfarſi
mente conuetſimdo‘ ,.vírrorí‘oſedi
- fleìrc'
tanti l’ineſpücabíl
parimentizçfene volòdel
' teſoro à a.-
o ,
ui'
gl’óríà . _V' "² ', "' <-Αìr Obi”: .H
"Sf Diego dell’Ordine dc” 'M1 Franc. ,`
norldi S. Franceſco
infermità, della , quale, nell’
morì, pari FTA"
vlrima “l'
J `
gra
VM' _. ~ K.. 4"
18: arte… Affitto“ l i
grauiflìmi dolori per cauſa d’vna… ‘
Poflema., che vnel ſiniſtro braccio‘
ſe gli fece 3 8( `anc`orch’i ,dolor-{È
foſſerointolerabíli , già .inni dalla.
.ſua boccáls’vdi altro, che ’divine‘
lodi, eringratíamentì .ì ‘quel Si:.
note'zç'heglíelìhauea mandati.
~iteſſend’ñ tina’ notte rapitoz sixfac— —
.tament’in eſhfi., çhe lo g‘iodiçàu‘az.
- Aggià.morto_- poéo doppo al
qmntſſ'n ſefrítornato, tre,e ,quatz
,tro vo tc con ben çh‘iare , parola}
v:iuijlifìzſiò‘lendolcrztze, che dalla, _
`Patria,Cele{le gl’eranün qyel tem.
PALM., cemxunzícaffl a dLcendoñ‘O. .
,, anto lrçlliíon’i fiori-.del Para,—
äi o! E_chíe ‘endo çon abondanti `
la. rings-“Fmi aſiatlli perdono;
‘e'. anno loro l’vltimo ſaluto , con
alzar’çntrgrpbe le braccia, ançor—
che_ perjlgnale non haueſſe fin’alr
Iſhorn potuto vmouerfil finiflro ,
Hringendmî al petto ,e ſpalla-.ba
cinndm öxdiuotoaffetto vnaCro; `
ce dilegno, ch'al ”Penale hauea., `
reſe larlua ſéntíffimſnnimaà Dio;
S. Culla vedoph.e'i`qntiffima'n7q
nica, figliuola dl Simàco Conſole,v
pori-ancoraznella mammella vm
incançhcrita piaghe‘ viſitát'a' dall’:
Apollolo Pietrokhe ;rà due can! ,
- de- “ſi "
ì' ì' ?Manti-inner”. :Si 4L**~z—A

(Z ,- ` " ,'f; z i ~ m -
" deli‘eriv le combarue , ch’auantiſial ì
ſuoletto ſole:. di nette acceſi-te,…
nere, -e certificata , che :gl’era—ì -
no‘ "gi-à (lati dàDioperdomci iſuoiñ»
PeërÌIí-n
íkan-Za di che -il
r ichieſto leí-Santo;
bau-ea glie
conl'ot-
dn:.r i

teneſſeda Diosfeliceméte ”quì-z -~ 54:14:'


A‘…_

il: paſsò-all’eternaivi-ta-ñ z \› Wi."


S. Simeone Stilitail Senior”; Vin”;
chiamato il Grä Miramlo del'mó- W "le
~ da‘, oltr’i'contiìiu‘iparimentiyche ‘-324 ;
e ſolkë'nein habírarepercñt’annisà.v. z
"d" -.
vn'alt-a colt‘rnnamlpoflo‘à-gl’ztdofl'…
ſi del Sale l’eſhte yòcîall’inclemëä
za de’ venti, freddozeñneuil'inüer
ñn'o , hebb‘vnaputrefaxtà'piaganel?
` ,la coſa ia ,che generauatvnamol- .
’ .ritudifle sì grande di vermi ,ó che *
ulando giù perla colonna ,'Îiin’nl-l’
lat-terra giugnruMo-ädalla quale;
eonſorm’all’ordine , ch’inrornoà»
ciò dal Santo Penitente‘ han-utor
haucua Antonio ſuo* diſcepoli”.
con gran diligenzz raccoglienm
dnli,glie liporgeuhîöc eſſoimitaflv
core del SantoGiob diuenuto ,di-
Mono nella ſunv piaga ripunen‘doz.
li,çon lieto ,.55 allegrovolro , d“ -
ceus- Mangiate ., eribneunmiei
‘dolci fratelli j di quel-lo , ch’xl Si-,s
gnor Dio v’harlato.-Dçlqual mai .
le*
'184 Par” 1..-Iíutcdt’lſai”; - " i
ditày‘ſe-
le . &alti-e
ne paſSòrà-
inírmgínzbil’incom03
gtidel’e’la corbì- 4
na della ſua inuirt’a patie”rifleſſi-:riev
s‘do prima ſiato‘per tre giorîníinñ
**litri in continua“oratione;v ?ilìcui
cadanero,doppo ſpintoſſe ne 're- i
flò come valoroſo guerriero ill—_A l
piedinello ſteſſa luogo della bat;
taglia. t - ,, ,7 1
H ere-:16,8: imitatore del male -,
* patienzm ſantità' del dettÒ’Sſi‘Siñ- i
meone‘, fù San Daniele, anch’egli
nominato Srilita ;appunto com’
Lliſeo ſù herede , 8c ìttiitatnre del
ſuo maeſir-o
colöna habiròElia . So
anco r—a vn'altl
co vtti-8( heb‘*
be anch’egli , come” ſuo ma‘eſtrol,
immedicabili, 81 inuerminite pia—
ghe , 8! Him-i piedi in particolare
erano sigonfijse sidi pollame pie
ni, che-‘ſalendo Elmp'erador Leo
ne Auguſto nella colonna à vene
rarlozbuttatoà ſuoi piedí,com’ató
tonit0,-e'fuor di ſe rimaſe, vedëdo
vn’huomo da vna parte in uirtù, i
e ſantità sì prodigioſo,e dall’altra
siz fat-tamente dalla diuina mano
con kmtem sì putrlde piaghe toc—
p” e, eo,e trauagliato . - ~ e
affflo. -ñ‘ IlÎB.Gioachimo da Siena dell’
:Ppro- Ordinede’SetuiJÎ-t da sì grauç
1
1m. in_

…-- ,i
“e " › v?num-ns‘ - drm ’i’
V
infermità aſſalito , chela ſua carne
era tutta da voraci vermi roiä , e
i maltrattata , che dal ſuo corpo, il
qual’era quali tutto vna piaga, in
gran moltitudine ſcaturiumo.Co
fiui giamai permifemſſer da mc—
dici curato ;nè che delle piagheí
vermi giamai gli leuaſſerosnè gia
-mai à pregnr’ il Signor fl _potè
indurre, come con iſhnza per al
tr’infermi pregar lo ſole: , acciò
da quel ſchifo; morta] morbo li—
.berar lo voleſſe, nc‘ volle in conto
vernnoxit’altríp eſſo luiladdiuina
a .Maeflà perciòſpregafl‘em ſpeſſo :i
’ petendo q›!e|`.de\ro dell’Apoſto—t
; 10,‘Cnm‘íufitmorflunc potenrfim, ‘
‘ quando lbn’inſernm,-all’horz più
che mai ſon forte , e potente. Alla
…_ fine doppo hauer’all’Aucor della
y vita iſtantemcme domandato
che nel giornorjnel… quale `penis
Redentione del mondo‘e—ra Raro
eglicrocífiſſozmorirlo ſacefl'hcäv
tando iFrati il Venerdì-Search
Paffiqne del Signore,q,ùando gino
ſex-’à, quelle parole. Etimlinà”
p capite :mi/ii ſpiritum, died’egli al
iuo Creator’zl ſuo. ,
Fina- Sàntiffima Vergine della Fer"; 1:
Toicana, lubuando come jn. vn m cam. *
mo:
I F di’. i _. _ori ,.

mona‘ſtero nella páterna caſſa!, fù


_dd-sì graue male percoflajch'ap
ena pote: per il [erro rivolgerſi.
’ aſuaçarne da’ vermi roſa,.e con
*ſumam era ‘tutta di grandi, e flo— o
‘macheuoli pollame ripiena, e tali
ich‘eñ-la ’tavola del letto, in cui giañ
amazper là mqteriaflhe d:a quelle
`~ſcatnriua,ſi vedeuarutta putrefat.
taz‘e guaflaLPÒ _trài dolori di Sì i
~ *grinmalezçh’era perlei vn lun—
go , e penoſo _martirio , dalla ſua
ñ!…
{ac
A*
íboccñaîsìv'dì glàmal nè pur` vnalvò
?ee (lì-impedenza@ di laſhencoxm'à .
:Mrs :ſangue: dar-;nome Idi.;

"`
1'. ‘fllël’aüíglíofaſofçrézaffl kung uil- ‘z
Î- '.1 JltÌWa-n‘mxo; 8,5 _à-'Wtxìcólmjoìzhë
’ ..il :mac-hm, erallolite dir’ecceflſffi,
Aisſeffifiiz netlwoltoa di, flr‘aprdinae-L, z
'ÎW Q—Ò-ë’äí-îs Tia} “z‘zP-Îîr Auäfiſle da 5“!)
...t‘— .Gregorio. Militare, &umide; pp‘
fifflpiçedelgímno della ſua mor
“‘Î
**i-ì?? eleççumſeſlolmdalla
v * vGibran' tribolatione momëra ne: ,.
‘di'queflnví;
‘fax, z ſe -ne‘. aſsòlall’etemn ricom ‘—
rpçnh-dell _altrui Nella cui ;notte
due prodi'flìoſe coſe auuennçrp ;
t',
i
...E
laut-rima fù, ch'eda Le ſieſſe» tutte
7 _ le companez ſenz‘aeſſereda alcu-.
- * 'ñ portraxe, miracoloſamente ſona—
mno; e la ſeconqeghe (tando per
. -_ - darſi 5

2-_
’ .E condannati’ a‘ marte, i :sì
›’ dat-6 fepòlnjra al ſno‘v càdauero, fù '
veduta alza- 1.1 mano; e con quel-ñ‘ -
la,toéc~añd`o vna [ua autrice,dain-’ -
cur’abíl male moleflatade conſerì
incòhtmemc `la di leidelíderacg ‘
ſalute-i‘? ~ ’ ` \ ed

Dall‘HídropMd-j.
;r . . -›:
S Beniamino Monaco, eſſeri-7 Palla!.
e d ottám’anni lanríflìma,&eſ-² in L-m
ſem plaríffimafnentc Vitſuto , otto fam:.
meſi prímä’della ſua morte díflenì .P3
ne bídropi'co, 8c in ra’l guiſa‘ſi 36’- * ñ
ñò i! tuo corpo , ch'llluo piccolo’ -
dito nelle-due mani-d”vn hn’omo- ~
in niun como capiua;che Per ciò -ì’
'gli'ſù fatta vm larga , e ſpacíoſa.- 1
carſPttaMCHa quale, pern’on po‘- ñ- .ñ ñ
tcr'ilar’in lc-tro,era colin-no flat' *
à ſedere. Hot mentrc,com’vn'al- '
tro .paziente (ííob,quell’infermí~ v
tà con gran roleranza fopporug'v
oa,fù da Palladio, e dà altri Mom ~
ci ‘vm-con‘ quali' ct non "d'ora-z
nè 'guardare ;con sì moſtruoſa-,w
ſubito che lo vidderosvoltoronw ~
altrou‘e gl’occhí, &il-Santo diſſe) f
loro' .-Pregateffiigl íuolì mei,ìl Sí— ~
gnore. cheîhídropíco’ non ſiailí
mio huomo interiore : poiche., /
. . ` que:
?ueſtoì-corpo, nè flandoin buona ì
~ alute mi fù g à’maidi giouaméto
alcuno., nè hora , ch’infermo lo
vezlete , poòil-{uo male un’anima `
vmndanno -àlcuno, ò deerimento.
recare - E fù certamente coſa' nie-L*
.rauiglioſa , poich’eſſendo q‘ue-ſto
Santo da ,infermità sìiimmedicañ
bile tormehrarbſſamu'a'gl‘altri da
` _Q qualfiuoglia male ìmolefiatísz cal
ſolo porre loro ſopra le, mani; ò
'pure con dar loro 'dell'olio da le
benedetto z E doppo morto’, Pel*
- pot-er dalla cella cauar fuori, ilcaf
dauero, ö: alla ſepolrura condor;
-lo,fù neceſſario sfabrikarli la- por-ñ '
~* tazascl‘ò per quella capiſſe. 27"‘
Pri-.:ſpi Nè-minore, fit la 'Vll'lùae ‘pa'tien.
fl", ‘za, Zazin {upper-tar quello, lteffoma
<~ ` le,di quel Santiſsrm’huomo chis*
mato Mirogenefl] 'quale ‘congran
humiltà 'era ſolito dir’à .coloro ,
ñ chela viſitauzno.-Pregate~il-Signo
. [e per meu aeeiòiinteriarmente;
` i i mn; rliuenghihi‘dropico ;perche
-- dellîeſtrriore‘ hidmpifiafflocozanñ
ai nulla; mi cum; `e prego conti
nuam ente Dio, che'lungo tempo
duri in me quello male. …

. ñ .Della
cam—”4 J marte.

Dell; Paraliſia’; ì
. I ' lr *

., ` * - r. a -' F'
I Parallſia Rene quaſi meri! cn!, `
D tempo della ſha vita comme Dial z.
:auíglioſa panéza infermo,S.Scr~. 4.
“010,, il quale preſentcndo-cſſer 3“.”. ` "
gjà laſu: morte, vicina 1 inuicò al— y
cuni pouerí pellegrini à lodare
colcamo d’alcuní SÌJmi perciò
ſeco il Signore : &alma-glio del
cantare,aJzò con gran terrore de'~ w
pirpoflamí Ja voce . ñe comandò , '.
rhe fi faceſſe Menti@ , díczendq.
4”” ,` ”Kmq-dd ”0” ”dixit ,
quam-.refimmt (“del i” Calo ?
'ſaccc-c tutti,non vdito ſorte l’ar- ,
mom'oſa muſic-1, e-canzoní, :che~ . ’ì
nel Cielrovfi cantano? Et applicata-2 ,
do l'orecchio: del-cuore]] _animi , ~
cheimcriormente_vdíua—,per-dol. . .\ .
(EZ-la ſugli ſpiccò-l’anima dal cm' y.
p0, e ſir-‘ampi’ tutto quel luogo
dj celefl’odoreñ ‘
Per…: and!" continui `pari con Sur-”f
inuìna pxtzéza quello ifleſſo male :il w
S.(ì,regotío VeicouodíTraíetto, t** *9- , /…

doppoi quah' ſe ne morì,màpríä WS?"


mx” fini; vla Nadia-mmm le "È W
ſue deboli membra `sì'mndjdeì W'
/ che
run: luflllfl’üafl 17-----,

che diederoben chiari ſegni del


` candore,e purità dell'anima ſu:.
e S. Romola, ſem: di Dio,per `
l ;molti anni fù paralítica , cñſhndo
‘H, U’ già per ſpware; s'vdirono auami
' ‘ ' Ja porradclia ſu: cenetta due (ho
-ti di mníìcciconcemíflhe alterna
‘. mantenne con yocíd’huomíní,e
z Pain-odi donne,armonioiamente
cantavano . Aó—4…
ſ‘ ' "s-7 ` "- " —
Della Poſh .
…An v: 3.'..\(- 7
8 . i; r. I Pefl’e morirono h‘uomíni,
1“" ' e donne ſantiffimemàquah
s. G” fù &Ma-caſio dírnztíone Armeno,
Diaz. z, '-Patmrcha d’Anuochiz. S-Mellxto
4_ …5, Monaco del Monafleno Pompeo
.Thom. 'ſe-'Lubcrto huomo di ſtraordina—
'de Ke, ria `vínù , ed’eſſempiar vita‘, La
LdediumohialzriSanei Sacerdorí,Diaco- Ì
fcip. s. ni,e Laici, che morirono ſerven
florm do-à* gl’appeltatid’Aleſſandria , e
:ij - 'dal Mann-Oleggio Romano ſon te- ;
M"'Î- nuti per Manírir e ~ 4
"h-F" - Vn l‘anciullo in particolare; 7
< - -'- *non più che di ”e anni in circa»
We Ted-u *per nome‘ Eſicazin. vn MonaLkero
› ì Hifi-r! dí-Vcxgini à.Dio,conſecratq,oue
“"81" lì num'uaf, mon‘ ,‘ancodi pelte,c.›
4r- ‘ **e {tando già per ſpinte o tte Volte
v ì con
› 2’ ñ" 'ì
ton alta voce per proprio nome.
chiamò vm delle Vergini aſſente.`
parlandole ‘ conta ſequenz- tolſe
preſente, e dicendo, Eadgítifiad—z
’git, Eadgit ( che cale’era-ilñnome
' role
della‘terminò
Vergine).e
lavita
dette
temporaleflx
quaflciPa-Î- zz_

ſe n’andò all’eterna; &t; Eadgit—çh",


'il ſanto Fanciullo .morendo Chia-
mata'hauèha , “nello ſteſſogiorno
' ſo ſeguitò‘al Regno Celeſte . fl;
S _i i ..un

Ddl‘ GÎÌÌ'Ì- fl n :m
.yr z, 7 W ` …I .
‘ El vecchíoTeſhmemodíä .
venne cieco' il S. Tobia ,.ezT‘b
nel nuouo di molti‘Santiſi legge .e _
che fu rono anc h’eſfi'priu-i della lu
ce de gl’occhi .
Geraldo Conte Aureliacenſe , , `
per lo ſp'àtiodiſerte , e-pzù-annn 415""
diuenuto vnhuoub-Tobífl-,Lñſeine a“ l‘
[lette cieco.; . * _ '3"’ "
Ii S.Abbat`e nominato S eran- _
2a, per quarant’anni contmuflù, Or?!
priuo della viſta de gl'occhi;, nel “WAL
fine de’ q'uali gliela reſtítuì il Si- "' '°*
gnore'inſieme con dargli nuoua . a .
della ſua vicin’amortew pocodop ‘ MW}
poconiſu‘oiMonacifalmeggím- ~ ' A;
ñ do,iu proſondiſſimo eflafi all‘orco,v
5‘" fù
fix da’ circÒſtanti la ſua benedett
anima ,in forma di colomba, ve
duta volarſene velocement’alCi
10. ;i 'I Main i]
‘4 D’entrambi gl’occhí é fù ant`
Sur. to. cieëo S.Aud0mar0 Veſcouo Mo
5. rin’enſe, il quale, ancorchè pri…
foſſe della luce del corpo; ſù c`01
tutto ciò con l’eſſempio della ſu
ſantiffima vita ma riſplendentil
fima lu cern: , iulícmdelier'e dell
Santa Chieſa rip-oſta, eñqugnto gl
mancati: divilta corponle, tant
' con incomparabil’ecceffo ſopra
o, .,ñbo'nd'aua dilpix‘iruale ,- poic’he vi
" u'end‘o in rerrala ſua conuerſatio
ne e” trà Beati-.8c Angelici ſpiri
ti nél 01.310.'
, ;Lx 3)"3" "513425' 31" i ‘5'! 1’)
*JDM: Dell'I-fiammationi,Rffipile, A:
{ccnflcmflBol/immtize. 70mm
J t 7 v - diſangue..'-'\.…zñ… :~
. ~nAnt:,7, Gprgonia
*v r ſorella
…Je diSa
“WW' S Gregorio Nazianzeno Pal
5M“- 'aſſaiflìmo di"'quelii maliflèîqua;
"‘Z‘ “' s’accomp‘flgnorono con grauiffi
&di; mi ſuenimentij e deliqtîij, palle]
' di morte,e rilaſſamencidil‘uttcl
membra. -rx-LW i‘.
Di
coa’annlmaìn, 193‘
Di vomiti di ſargue’ co‘ntinuaá *E* DP:.
mente 'patì S. DoſtteozMonaco d’? "'b" ~
ammirabile perfettione, 8c ama- "J" L
to diſcepolodi
~ S-Fílippo S.Doroteo . della _r
Nerbfödatore
Congregatione dell’Oratorio pa 54”...
ti ancora abbondanti vomiti di i» ;gm
ſangue,de’ quali alla fine morì. ‘vita . ’ ~…4-4- —4,

Dc! male 111.601”. .:t

I maldi-Gola, oltre l'altre


grauiflime infermità , ordi- Si"-ſ‘i
nariamente patiua il Glorioſo S. ’ì” 4‘
Bernardo,& era di maniera,ch’in‘
niun conto poteua già 'mai‘man-~’ .
dar giù coſa,che foſſe ſoda, ò ſec-i "" i
ca..) o (I' e. ›

De’ Dai-:4.- pmi…,


2,,
NE dàxdolori di i Dentiſiſono
g.
"ì“ ' ‘
ſtati liberii ſemi di Diman ’
:ida quelli, per darci à noi eſſemy
Ho diſopportarlj con parlami;z
tono alcuni di eſſi moleſtamen-ì
te trauagliati. - . 1
4 S. Amico Monaco C’aſlíneſeJ’Z-'unfl
doppp eſſer ſtato -grau'er‘nente da‘ i* C".
queſti crudeli dolori moleſiato ,ì ‘P‘ N“
gli furonÎaHa fine ,- per eſſerſi ſ0- *lr-*É
l Pſi:
\
J'av-;Wiza- premodoeſſzcerbati, cetri,e lieu: ñ.

~ ñ -ri forieri della vicina morte. .


‘ì - 'r «S- Remberto Arciueſcou‘o Bre
in A". menſe-:pari anch’egliqueflìmoien
…m
..__, ,o;mente
{hflìmi lo
dolori dl Denmqs-Ì
tormenta-nano l‘ade—
, c e, (li-ì`
?la-‘ir
m,.- .A giunando vm voluin. articola-j
z z 'c, re quaranta :giorni ~rc'irmui in fra-ì
ne,& acquaj, per liberare dal e)
pene delfflurga’touiol—îahima d'vn
Prete,che,comparendoli,glie l’ha
ueua cosidomandawiertfloſtretp'
.‘:l w?". to (minomflre'ze qua-impone#
-~’- m ce; ridurr'~ilrpane,.-e ppfio- m: ' el:
modo nell’acqua, più-toilò-à: ~ "
- sxr i ii lo prendeua , che :Jom-right” .z.
- ‘ ' ~ ſi ` - …3) i -
w
-,,ñ -, . Dalle Vigilia; Monumento,
di Sanno. '
, “Luzzi" i ſiî'fl X".t‘tnÎ-Ì 'FALL

..-q ‘H
o"—
_, Ncorche ſpeſſo foſſe dafle
'o
3'"; Ù* . ‘-Vigilie ttillaglíflIO-SÒYberí

"’ 5* to Veſcovo Leodienſe z cnntut’to
o
ciò vm volta in particolare per
1—. cinque giorni , e cinque nott’in
riore-(tette. sì faccamenee ſenza‘ po
ter prëder söno, che ne anco per'
57-
,~.-,T-,',:-; vnmqmento potè chiudere gl'oc
.azi a**
-a i.. chi.. e tutta la ſua . conſbluione- m
» .ñ. i ;-.~,queſtotem~pofù, cantane,ò-vdir
=ì i Mure le diuigegodi idſalrerioç.
ſ'í-.l t *.
- 15; roulant; a’ morte. [95}
I] B. E ‘idio compagno del Se*—
raſico Pa re S. Franceſco pm‘an— Hifi-l
; co grauemenre di quem moleſtiſ Franc.“ i
lima infermità; . _ . Lpd-7. ,i
ñ S. Giouanni Chriloflomo , (0—.
:n'egli fieſſo ſcríue , oltrP'i grauiſ-e J
fi mi mali-ch’io tutta la ſua vira pa** cbr f
:Leonfefl’a non efl‘er ſhtominorez ‘ "L":
quellodeſh'continua, e perpetua Ampi,
igilifl , pdl‘ ndole notti intere; ‘P, 6.'
ſen-z: ripoſo alcuno., ‘Pair-perm- eñ:
i r4”: 'Dr'gílégſiguidcu ”Hit pela
”gnm , infimnir

l ~n
De' Spirit-11',:` :o "para/mmie ,
; 2- arma-tan' dal ' 1-.
` ì Demanio.

?venuto ſeiánfelice . Nè P6117


ſanch’è gran fatto-‘Yo pouer‘ell'aſi
altre debole, e-tènza forze; come)
i on’íaz‘ che muovermi 'non‘ 01-‘?
1 ſu', poich’io' ſon" in letra' diff
Î gnoflrzrç’j denriícom’io vorrei-‘.4 e

*.3 E"
196 Parte Ialia” de‘ Mar-'5.
tu aſſai ben meritarefií . Hai pùr’
.h ,- alla ſcoperta lañtu: codardiachiaa
fw. tamente fuelato : imperciochede
’ forte foflî,epotenre, cinquanta,
ò ſeſſant’anni fàdarelti à me venu—
to ;Scall’horaio con le forze,che
Chríſto dato m’haurebbe , c‘han
rei fatto vedere la tua dapocaggió‘
nc , haurei abbatrur‘il'tuo mg»
giro,ec:’huuerei ſpezzato quella'
tua ſuperba' ceruíce. Mà hora non. -
la tua debolezza,` mà'hzmia infer-`
mità nu' trauaglia; Ringm-í'o con,
tutto cio il Signore, nella cui pile-'1 >
ſenzalpero quanto prima veder
mi , e manifeflargll l'ingíuría,che
da te,vil creatura,`mi vi'en’oltrag—
gioſamente fatta. E come doppo
le fatiche dimm‘ anni , e fi vicin'
,a ,v .5; alla mi: morteflui fi acronemenre
'` ‘ hauucfardíredi ñ »tormentatmj ;- ' e ‘
‘ non prima? Quelle, e Emil] co
r ſe ſpeſio il Sento Abbate ripeten
’ do, co‘n gran quietefi rigosò nel fl
Signore . … ‘
Queſt’ífle-ſſz calamità auuenne
à} Sta eric, , Sannflimp Monaco -,
quan p ‘più ,che-’mai da- dpuero:
trattava di ferme? à Dio; e {Lu-ono‘
sì llrapcslímrie le moleſtieìy ch'il’
o demonio gli deu-,ehe per conſoñ,
"e, 7 m x ; ' i lat: l
ñ-“ ſi -4 7...‘ l
Fanali-na; XM“?- 192’” ’
lario, ſcriſſe S; ‘Giovanni Chriſoa
flomo i ſuoi libri. Da ‘Prouídfllfia
- -Lunga coſa ſarebbe, ~e non fini-j
remmo mai . le s'haueſſeroà rac
contare: le molt’altre infermità .
che, così huomini, come donne di
ſantiflìmn vita,&‘eſsemplarîvirtù,'
in quella vita Eatíronozmà le po
che -raccont'at ‘*potrann’efl‘er-b‘a—
Rami all’Infermo er: prender da
quelle eſſem, io,cKe‘imitare.con-j
ſolarione. ſuoi dolori, e pari-j
menti, & inſieme motiuo er rac
comandarli à neiSanti,c e pati
rono quel ma 1' ch’egli patiſce;
‘ {ceiò còn la lor’interceffione gl*
~impetrino dal Signore ,~ ò la total
-ſzlutezſq così gli Îcóuiene; ò qual—
:ch’alleggerimentoìnell'inſermità.
-ene‘dolOÎ-i; òpure; non eſſendo ,
queſto il Diuin volere , -pauenm
altneno per ſopportatle con me
rito . Per il che potrebbe far pa
ragone-_trai ſuoi dolori , e quei .
_ch'i Santi patirono, ilche facendo
ritrouerà sëzz dubbio, eſſer'i ſuoi
in ogni coſa inferiori à quelli de'
Santi: poiche conoſcerà nó hauer
patito trenta nou’anni d'inſer
mità, come S. Lidouinas nè vent‘ r
orto , come S. Chiara , nè ſette z e
i i z tre
‘[98 'PI-m l-Aiu” dc’ Morìb
.
~ {re meri, come S. Goal’ Prete, che
l’atten‘ne da . Dio per non eſſer
Veſcouo.; nè cinque di penoñſiì—
mo make-,come S.:Odilone Abba
::eChm‘ncenfe-s nè quattordici di
.7P.
gnuiffimídoloriflome S. Marghe
.—-nr
.tim Vergine Rmnanamè dieci di
-comimma morte di tormenti , 8c
-afiam‘l‘i, come S. Ubaldo Veſcouo `
d’Eugnbi-mflè-fimlmentehàmi ì
ſmmc’í giorni della ſn -vicfl in..
dolnti z &infepímítà’ con tener
tofic 1c carní,e ſpolpate l’oſſn , co-ì
me S. Amato Abbaue. -E conoſced
rà inſieme con l’eſempio diquel,
ì a!?
:zar "ch’i Santi padrona,che ”infermi—
.tà-nm impediſce la ſantità, ;nai
-c‘h’èefficnciflìmo meno p’crzqu'el
P
Jrzalvcht -s’äggíugnc -l'ncquíflo di
moka virtù-8c il guadagnoidí ma] `
-.1 *Fèî‘ſer‘**ſi cimeríci,a'qnali poi torriſpon—
’1

"If
y
dunqſolleuau'ſümi gradi di gloria
0- .1-. ;ñ .1;. ’

‘-2241’

.:f


."L‘löhdämfi ai marta} 9b _
.a'ur.
,_ .
Delle Marti Relatori”, (9- Im
Proyìſì d'alcum' Canti', .
'i - cJ’crüdíDío. ‘4“‘
e: 3 > :
cu. 1x. Î
il i ' 'il 4. ~
- —~ Sſefldo-cola ”Mat-dimmi i
' .‘*ſuc’cedet'ín tuttcle patti ’del
-mondo' ', vcoltî‘n‘elle perſone `de' ñ .
'~Giuffi,com‘ìn quelle d'e’ peccato:
trimon lolo‘graublunghe. e nolo-7
íe'inf‘ermítà; ma anco morti re
'pem‘in’e, G; it‘nprouiſe: Se battendo ,b
lnel precedente Capitolo à ba flàn’: s‘- ~ F*
"za mutato delle varie infermità,v “Y
*ehfí›ſstaatîìin (juëſta vita padrona; i d -. ñ-*Ag
m'èparſo- bet-:fila quell, ì. trattate*** - ‘
delle. Morti ‘Rèpëtíne d’alcnn'idi dtt-'>1
eſſi, nelle quali dobbiamoa‘lla Sò- o
”rana 'ProuÌd-ëza di Dio t'ota-lmé
-te remettetcí.; poiche non ſem- t ñ a
_pr-e ſon ſegnldel Díuínp’ſde'gnonñ* ` >
- conttoîcolorb , che ln {i fatta ,ma—
‘níer‘a mìnoíoäó . Ben’è vèro, ch’il
Comun giudítlÒ-degl’htíominiffi
f ma , che fimîli-ſucceffi fiano indi
*tíjî della Díuína vendetta'COntt-o
gl’huominidí 'mala v'ita , mà non
conuiene‘, che le perſone lauie fi l
laſcino lì tartanwnte dalla ’comun
‘ I 4 cor’
4a
4

zoo .ar. . ”dat ' fl.


corrente tirare , ch’crn‘no inſ
me Con quella; pîoiche chi pu
giuditij di Dio penetrare? Ecl
per ſauio che ſia,può interíom
te veder’i fini, ch'egli hà nelle
coſePe ſe çiò non è poſſibile , è`
cile l’inganno,e l'errore,in vole
,leggiermence inneſtigare.;N01
ha dubbio,che la repertina m0]
"ad 8t affogamento di Faraonecolſ
H ' eſſercito nel Mar Roſſo,ſùjeffe|
* dell’ira di Dio contro lui per [i
ſua oſtinaríone, e durezza-di Ct
re.E ver0,che l’improuiſa m0]
4. Reg. de’ Capitanid’Acab, diuoratij
I- ‘fuoco del Cielo ,_ fù euidente g
“Rigo di Dio. _E certo, che l’imt
ma... ’ſata diſgratia di Dacan,\& Abit
56.31. ‘ d’eſſer viui dalla terra inghiotti
.ſù da quelli per le loro colpe b
'meritano E infallibile, che lo ſ|
rare d'Anania,e Saffira ſua mog
Ad! a'. à pie dell’Apoſtolo S. Pietro ,
5.?” pena della ſacrilega bugia,_çhe
diſſero ; com’anco gaſtigo di E
fù la repentina morte di Aríſi
bulo , che morì ,ail’improuiſot
7 _ bagno;quella di Caligola, che
~ A z paura ſpirò in ma grotta; que
di quell’altro Imperador Ron
' no , che fini la vis: nell’atto d:
‘Air ;A ' il”:
na
j o” un”: morto. io!
impuro delitto; quella di Giulia
no Apoſhta, Filippo Commodo,
e Coſtmo'flutci Imperadori,ch'~
”felicemente morirono, E final
mente'tutte l’altre improuiſo
morti, auuenutenelle perlune di
tant’altri di vita lícentioia, e i-:ia
lacquataflhe lo lleſſo fù dirti d’eſ
fighe erano repëtinamente mor- _ v
cj,ch’affermsre la loro, quali cer
ta,d:nnatione. _ j
Mà con tutto giò, perche fimj.
[i maniere direpenrine morti ſ0
glion’alle volte anfor’occorrer’à
perſone Sapteae Giuſtemon per
‘ che queſh Ln tal guiſa muoiano ,
s’ha ſubito d’efli loro finiliramen.
te à giudicare , e {'on,meno cócer
to dl quello-che l’altezu de’loro
meriti richiede; mà s’ha il tutt’
à rimetter’alla Diuina Prouiden—
za, la quale permaggíor lor bene
in quelli tali ſorte di morte per—
.miſe. . `
Et acciò quella verità più chis
ramëte ſi vegga, s’apportano quì
alcuni eſſempij nelle perſone d*—
huomini, edonne Santifflme 0c
corfi-Khe, di Morte improuilafflz
repentina moi-Steno , molti de’
quali ſon già canon-'muti, e com’è
., ~ s .ſanti
2,0), Parte‘ .Ainfo-de’i ort
Paul. :ſ‘
ſanti
S. Amato.
dalla Chieſa
Veſcouo
venerati.
di Nuſcc
Reg. ex nelle mani"de'Sacerdotifin fin
Fel- di celebrar’i] Sacroſanto ſacriſ
Rffld‘- cio della Meſſa,diedela ſita amal
anima al Creatore .
Greg_ S. (Ìaffio, Veſcouo di.Narni,al
Hamil. l’improuiſo nell’iſteſſo tempo ,
37- in nell'iſteſſo modo ſpirò il giorm
Füîüg- di S.Pietro, nelqual'era ogn’anm
ſolito andar’à Katna à dir Meſſa
Pauli”. &Peli-:cz Prete di Nola, doppi
infili: hauer’nffert’à Dio Padre nella_
werſ. Meſſa l'immaCOlato Agnello ſu(
Figliuolo,e data in giorno di Do
menica al Popolola ſanta pace.;
poſi'in orarione, in quella felice
vmente-ſpirò.
S”. S. Giouentio,Veſcouo di Pa
Tmrî- uia, mori anch’egli doppohauel
con ſiraordinatio aſſetto” dino
tione celebrato .
"i” 4-‘ _ S.Vincenzo, Veſcouo di Meu:
‘ Nam,- nia, doppo hauer _auto molti
p , m, L tormenti da Capita mo Prefettc
c_ 9,_ della Toſcana , e da Porfirío ſu‘:
ſucceſſore , ritornato poi alla ſua
caſa, e celebrat’il giorno ſegueng
‘nt-u‘.
1—'
te , ch’era Domenica , la ſanta_
M-;ſſadn preſenza del Popolo re
E
. pentmamente , Gg all’impeoſata.;
U
—\ 7-‘ Ò moriñ Bet-z.
i) "v
rw
il I i
Bertgerofiarerdote ſantiflîmo, Sur
diede ancor-il iuo Spirito al Si- Ton-;$
gnore in finire di dir Meſſa,& an; ”* "“
cio-prima di ipogliarii delle veli] 5-14*
ſacerdotali. fa
~ S.Galdino,Cardimle di Santa..- 13‘170"-~ A-ML—-A
*A
Chíeía , 8c Arciueſcouo di Mila- "1 A*:
nomella ſeconda Domenica dop— “L 1
po la Paſqua di Reſurrectione, in TW"
finir di predicare contro gl’He *KW*’È
“L7-~-_

retici nella Chieſa di S. Tecla—v,


nello fieſſo ulpito ſpirò. o‘

S.Decoro 0,Vcſcouo di Capua, 'di’,


mentre in giorno di Domenica..-
. . L.
predicau‘al Popolo,fù repentina- J, c"
mente da vna ſincope ſoprapre- ’
ſo,e nelle braccia de’Chien’ci al :a"ì:EM-.L.,
l’altar maggiore portato, hebbe
ſolamente tempo di dir quelle.)
parole del Salmo i .Magma Do. Pſ4”.
”iam-,(47 ſind-Ellis* DÎMÙ',Ù~-u‘.
gain-dini! ci”: non e# finì: . Et -u
appena fluidi dirle , che ſubita—
mente mort. ' *TT-:é
S.Gaudentio, Veicouo di No— Fan-ak."
'uara, hanendopredctt’í] giorno i” Co E.
É‘á!-‘ñ.s
della ſua morte , Bando in quello ml. ~
predicand’al Popolo, anch’egli H.
*.
…z…-…

all’improuilo reſe il ſuo Spirito à ñ.. A


Dio. ' .-o.,
S.Agatonico morì sbranato da’ 4L

I ,5 Lea
Leoni, che per molto tempo l'
hauean ſacco compagnia, e diteíc
,; da molti pericoli. 2-4.
‘ ~ *‘- s- S. Belíno ſù anco fatto pezzz
da' denti de’ carri.
Sl”. S.Carerina Vergine, & inſieme
In”. vedopzffigliuoh dl S-Bflgida, da
grave accidente di ſtomaco ſ0
prapreſa, ſenza nè anco Poter ri
ceuer’ il Sannſiìmo Viatico, re`
pentinamente morì.
Piro”. Hugo di S. Vittore dello ſtefſn
w A"- accidente.›ſenzaporerlî comuni
"l- care,ſpirò; mà adorato nelle man
‘m "- d’vn Sacerdote il Santiffimo Sa‘
cramento,che gli f’ù per tua con
iolatione àcaſz da quello porca
ro,con gran diuotione,e ríueren
Za,e con voce più Angelica,c’hu~
mana diſſe .Diſc-”dat Fili”: aa
Terremzh-flrumad Dom-*nam—
ſuum.Aicenda il Figlio al Padre z
ö( il ſeruo al ſuo Signore . Et m.:
dir queſto l’Hoſtia ſacra diſparfl
ue z 81 il ianr’huomo di quell:
.W Z‘ i. ſgirjtualmente,e col ſolo deſide
' x , 0,0"_ riocibatms’incaminò vers’ilCie
fl'A ` 4-.- Go- ° - ,ñ‘
a“ , e3- Il B.Giouanni di Dio,Fondar0
› . Fm,… re dell’Ordine dell’Hoſpitalit.
ñ f da Um dell’infermhdcll'iſteſſo modo ſe!
a". - 4; l’ha
ñîg:
**W-.v.affini-4:” mom. ?of ~ `
z’ha'uet tempo di riceuer’ilSm
u'ffimo Vinicole. ne motMi l’heb
be ſolo per alzarſi con gran lem
da. letto,lul quale rinerentemence
ingin0cchiato,adorò ſolocon dia
norme. fcruoros'affen'il ſuo Dio , ,7
t. 8:. ad vn'imagme del Crocifiſſo ’
abb"àL‘CÌÉIOA’ÌOaÎ alta voce diff-L;
,Gíeuz Giani nella ”u mani racco—
manda il miejjzirrto‘, e. così diccnfl
do, ſpirò, rettanáoll‘n’zl ſuo cada;
u‘ero in quella poſitura , in atto‘dl —
ríuerenza, con le ginocchia ple
gate I `
S. Demetria ſorella di &Bibia l’m. i”
na,condotta al tribunale” perle Cats!. ñ
uerando auant'al tiranno nella.. 1.5x.”
confeflìone della Fede , in pre
ſenza di quello , all’improuílo
morì. ’
S.Fauſto Romano,parenre del Idea!
la {lella S.Bibiana,e di S.Dafroſa , Pm‘. in'
Cara!.
dalle quali era (lato nella. Santa... lib.| 44m--_
Fede iltruuo , menato al tribuna o. 1 9,1,‘ ;ALL—-A
'ñA
le ,- 8c iui ínginocchíoni collante
mente profeſſmdo la ſteſſa Santa
;Fed-e , nella confeſſione di quella ,
lcnZa che gli deſſero tormento al—
cuno, {ſe reperiçinamence lo ſpi
xito àDio‘; - . Aeg”:
S. Felice Martire nell’AfrícaJ, :main
' dop Pſ. l 2-7 .
7-‘ L.\ " i
~ \ eu.
106 Panel Aiutae’ o”.
doppo hauer confeſſato public:
mente la Fede di Chriſto, fù riti
uato il giorno ſeguente nella ’ca
, cere morto. '
PNL": S. Palatíate, eſſendo dal pri
g“î‘i- ,prio padre accuſata per Chriſti
' ' na, doppo molti tormenti , inſi
me con la ſua DUÈHCE Lorenza
eſiliata, poſte inſieme vn gion
in oratione, diſſero. Signor ”oſt
Gimì Cbríflo `firme” lo ſpin‘
Ola/i’m, e ciò detto ambe due fel
cemcnte lpirorono.
Sur. ,e Vn -ſantiſiimo Diacono , diſc‘
TW- ‘:`polo di S.Ebrolſo Romitme p1
la lun ſantità a queſto cariflimc
Vedëd’il ſuo maeſtro già mort(
in copioscz. & abbódanti lagrin
prorompendo,diſſe. Ecom'ò P
_j dre,laſciaco m’hauetc? perche r,
~ ſon’io prima morto, che voi da
quella vita vlciſte? e ciò detto,`
deſiderio di farli compagnia gr.
demente acceſomella ſua came]
TítiſOffize la ſteſſa notre,prima cl
fipolto il ſuoMaeflro foſſeul ſe
zSignor’all’improuiſo il ſuo ſ ir
.to reſe, ö: inſieme alla lepo tu:
portatiunſie'me furono parlino
te in quella ri olli .
Guglielmo Santiſſimo Romil
m
Î~`~‘ I condannata' d morti. 207
.in vm Terra della Díocele di. Sí- Fm”:
Iacuſaín Sicilia, ancor’all’impen— i” c‘?
ſata morì , edaſe ſteſſe dop o la ‘ L
lu: morte tuttelecam me ubiñ, - .'Q
{arnente ſonorono, e fu il ſuo C31
;dan-;ro con lemmi alzate al Cíe-j
{to , mgfnocchíoni ricrouato, e la
cella, ou'eglí thus,- tutta di cele—
fli ſplendori ripiena.
_8. Ncuolono calzalaro della ’ ,
-Cmà di Faenzmhe per molti an- ;3,32
m' s’eracín racconciare . e rappçz—
vZare le {carpe à pouercſh, :mple 70”."
agaco,doppo eſſer’andato dodecí _
volte in pellegrinaggio à Roma;
à vifitir’i Santi Apoſtoli, e díeçi ì
&Giacomo di Galitía , ſtando 1n-_
ginocchiato , mari anch’egli da
morte ”pentita-.ye da ſe ſtcfi‘e :ny
con, (enz’opra human: ſonoro
no miracoloſamente le campane
SJ—Iomoboflü , Saxtore Cre
moneſe , bauendo buono, ciano Î
'affiſtíto com’era ſqlito al mata* j"
tino, poſt'in oratxone un'ant’ad
Vn’ímagínc della Crqce, e [teſe le_
mani í'n :em anca un forma d!
Cfoce,1ubítamcnfe morì; e l’an- ft*
~
K
‘no ſeguente ſù da’ Innocent”` ‘K ñ—
;Terzo canonizupr, c=poflo~ nel
numero dc"Santl. ì .S.Teó*_
‘ l (’ f
208 ;Parte 1,.,1iutodt’ Man'- a‘
Sr"- _ s. Teoclia , madre del Sam
Tom." Martire Calliopio, vdendo , ch
E." CME" ſuo flgliuolo doueu’eſſer per 34
ll.; ‘.5‘ ` tenza del tiranno Crocifiſso, diu
H* de cinque giulij a’mimllri del
giufliria , acciò col capo .in giù]
cr‘ocifiggeſſcro, il che in giorr
di Venerdì Santo da quelli eſs.
guito, doppo eſser’il caro ſuol
gliuolo‘in quel modo ſpirato,al
bracciaca al ſacro pendente cad:
verme lodando
m" ‘ì note lagrime con tenere
il Signore, per, eſs‘
ed
;3, ~ fatta degna d’eſsere di tal figll
. — e I fa; ~ madremà i ſtretti abbraCciamei
, ` e ti, 8c allegro pianto , dicd’al ſu(
.ſ più the humano, ſpirito grata l
tenZa,acciò,da’ legami del cor;
ſpicciato, dietr'a quello dell’am
;i
ì . ,, L." to Calliopìo, Potels’àlla vera'l
Pertà ?illa patria del Cielo v1
1 ` la ecc-,e l erameme’volare. '
_S.—’Sabind, nobiliffima matt-or
- î- 30.13 Milaneſemxando nel ſepolcrod
" :.. g in“. SantiNabore,e,Feliceflll’impri
-' ’s’ ,_ `ujfìa anch‘ella felicemente moi
TL", 1;' St' Hilaria z- _moglie del~ Sani
i” “A‘ Mature ClflpdÎOj vn giorno n
”Cm xſepolcljoìde' {noi figli; par-imc…
ſum@- -màrtm 3 _díuorament’orando ’il
Our-.e da’ mmvllrí del tiranno preſa, e
"ì ‘5"‘ Vo
. ñ; ñ ”e ‘or . " Îì’
…volendola queſti con violenZa da ,9, ſi ‘
quelluogo rimuouere , con'pieñ, e _ l,
'coſo
'mi di-volto diſsemia
gratiala loro ."' Laſciate-4 u
orationefioi—j ‘ j

.Are , e verrò Poi, oue più VÒi’Yox-l


,reteJl che conceſçole, e poſta,có . y i
le mani gionte , e con gl‘occſii fifli‘ ì“ ` ,
~ nel Gieîodnginocchioni. orò‘con
,diuot’zffeteo in queeìlo modo. J'íñ.
gnar mio Gíeru‘ Cbriflo , il quale ,
con tutt’íl cuore confeflòrnan miſc- t‘
_parate , *vi prego , da’ min' amate' ` ì
figli , che dal mio ſana alla 'vom-4 .-é
…ſanta Religione chiama/Z:. E fatta
queſta breu’orarione, in tacito fi-Î i
,lentio ,econ tuttîil cuore racco- i
mandandos‘al Signore, in quello l
.ſteſs0 tempo. diuenura nella mor -
te compagna, com’ella delidera-` l ’ .` 7 -
ua,de’ ſuoícarí flgli,andò :ì Far lo; "- 'i -
roanco compagnia nell’eterna,
vita. ,5;
S.Giouanni Anacoreta fù nella 7,712.: ,
ſua ſpelonca ritrouato morto cö n.1,": 4'
vna Croce d’argento, 8: ma carta ex Pm. ,
nella mano, nella quale con bel~ ”io-it, ' i `_ ‘
lifiìmi caratteri ſcritte queſte p0- c.81. - '
che parole ſi vedeumo. Defen- e L‘I
But ſum ego loann” Humilirjn- .
dit‘ìione quintadecima , che vuol …e
‘I‘

dire . Io Giai-anni Humlle paflaì


J", `~`h eó.
da \

al
@e: -' xJ
x. `, l

_—
~ ”qu-fl‘: 'ui-u, ”illa decima quis-l
. kind-'ninna . E er il computo
"fitto, ſi ritrovò
. {-nní'prima del eſuozritrouameaìz'
ser morto ſett’
' [0 i‘ l ' ~
53“...: f_s.Gargano,anèo fintillini'o Ro?
R‘… "mito , rnorì anch’egli di mort-u~
_ ü m 7,3,“ ‘kept-num , fiando 'con le .mini
Jam,- Îg’i’onte,& alzateal—.Cwloéngineeſ
nur. ìdíiÒniì. ñ .
Comi.“ ` Gioſefo Patriarca di Cofhfitiñ'
riona- ‘napoli , -huomo di ſantíflîmfl, 8c
'1'!- ìelrmiplariflìma vira , mon della
*ìtleſsa morte , së’z’hiue'r 'più rem
- po ;che dieſcriuer’in pochi verſi
“la-profeffione
Ferrer-:jçaëtolîiü'k della iSanta
l-l ‘Fedu
'-'ſi‘ñ
...ſl-Ca_ t e. concioz-Prefide ”Cappe-J
‘ …A gnhpveriendo'SfleſarioMartire.,
PW“, tutto rl] meraviglioſa luce circon
3. Cl_ 'dato, inconranente alla ver-fede
[mi, fi conuerti,e battezzato,e riceuuìóë
fl 4- ~ z. .‘54 'to il Safltíſſlmo 'Sacramento del
,n'è-1 .2-. ‘. vGorpodiChriſt-o nnllro Signore,
E ‘FR i‘… ` v ſenz'infemxi‘tà veru-na, ſubito' tiri
,"' a ‘î '.1 tacoloſarneme 'mori .‘ ' - “H
_l 8133.' J S.Melli_r0‘, Monaco del'Mona—
il”, Dialog. ‘fiero Portuenſe, qlſendogli vu;
ì’jéu! ‘-4 “Pñ giorno data da vn giouane Vna let
--r ;u ”- rem-:he nel di Fuori diceua,dpcñ
1*- "là "gf- APfl'ſt ‘peno
ì l‘a
;E cocci-mali :i ma:: .z zu
h , ritrouandoni in lettere d’oro
lcrittíil nomidîalcuni , 8c il fuoän
prim'o luogm-da ciàracc’cilſèxhe
4preſto doueua da queſta tali’saltrà
vita paſſare;e così appunto ,tanza fl
ne,poiche-lo fieſſo giorno all'ím-l
.prouiſo morì , e fràzpocò tempo
:anni gl'aiu-i in [quella .lettera n01‘
Teti‘, da queſta all’altra vitad’vm
*beppe l’altro ,.parimente pflfl‘oe
1' :SiNilammone
“tono- Solitario ;, eſſe”;
,

do da Teofilo Veſcouo d’Ale‘ſ— t


[andrà, e dìa tutt’il pop‘olo eletto
Veſcouo di Goranen’Egitto , ha
;uendo rſchieſtofempo-per far’vn
:POCO d'oration’e, eraccomandane
{negano sì grau’zal Signore ,ſpirò
in quelh all’improui-ſ'o‘, ſiimando
(meglio iimorire , che sù le ſpalle -t‘î- 'W
carica ſi peſante riporfi. ~ 4}—
Il B. Giordano Generale dei— Fefdí11.‘
l’ Ordine de’ Predicatori', mori di amor.
repentina morte , affogato nel exeo
mare’. ' `
S. 'Seuerino mori ancor‘affogel
'to-nell'acqne paſſando if vado d',
vnfiume. L >r-Î a.
\` (i *i
Vno deS‘antiStilítifèdi‘Mn fiil
mine all’improuiſo pe'rcoſlo, ‘435 il
- &Abbate; Giuliano ‘vidde Ping-ma
, ~ i
'l'u- fartí I. .Aiuto dc’ Mai-ib.
di quello con gran gloria alCíeLo
efl'erd‘agl’Angioli‘accompa nata‘.
hs. Virgilio Veſcouo A‘re ateny
’Greg' fe ,’al. quale S. Gregortoſcriſſu
Turni molte lettere, p'onendofi , mezzo
da ge”.
‘ ‘ Franc. _ addormentato} giacere ſul letto;
{ib 9. doppo'hauer' il DiuiniOfficio , 8c
;.33. *altri Hindi” Cantici recitatcm'efi:
Ce e‘ntinament’e iltſun ſpirito-,à
-Dio , ‘te ñfe nkndò à oder. ig-do’b
ce quiete , evero 'onno dell’a
zadíſo ñ, d’età dicemo venti ſet
Ît'anni. * ‘ .‘F ` ñ ‘
Pietro Spagnuoloſhuomo iam'`
&Fr-n’a. riflimo del Terz’ñOrdine di S.Fran
p.3.l l. 'teſt-mſi: in Vrbino ſopx’ìun‘ſaſcet
e. 31.. :toidi-ſarmenti ritroùaco canale;
umani Mila-Se., 'com’era il .ſuo ſolito
orarecinginocchioni morto. . '.
‘ Età-I Giouanm’? Tocatio dello
00‘243.
Hifi. ,
fieſs’Ordin‘e di S-Fra-nceſco, huo
-0,,-g_ - trio dimera’uiglioſa ſantità, emi
onu; . racoli,ſù anch’egli ritrouato nella
‘Praha, . ſua cella da' ſuor Religiolí ‘morto
ñ‘ i’ ingínocchioni , appunto com’vn*
i ~ altro S.: Paolo‘ primoRomito
'1- I ìFigIideiÎSanto Giuly reſto tono
iotto _le pietre della cala, che ſo
I radfloro ro'uinò, ſcpolti , e ſu
itamepte morti. -
Que: .quarantadue fanciulli di
ì* ‘3' ' Betel, LP

l,
.‘7'

.- E‘wnddnnatia‘ùofle. . Sf;
Betel,p'erle'baic, e ſn ſcherie fat-3 ñ
te controìdel-Profetafiliade quali;
per caggion dell’età fanciulleica i'
fi poſſonofacilme’nríc*icuſarei fui;
tono da Orſi miſeramente mal—j`
trattati,& vccíſi. - ñ ‘ z
Quel Profeta, delquale ii parla* '311‘.
ne’libri de Regi , perèvna Reggia-K; 3.8453 ‘ ‘

ra colPa, fù dazvnLeone primi-,oo


di vita ,› e pur’cra- hu‘omo imma;
poiche quello -ſteſoëleonei dop—.
' p0 hauerlo vccito; eom’à huo'mor
giuſto . non-«hcbbe ardite nè di:
coccar lui. nè il' ſuo giumento. '1.
v
Molti huomini Santi-ſuggendo:
la perſecutíone di Dario, furono- Nam‘
ne’ monti alcuni d; fiere sb’t‘anr— R" I* ’g
ti ,altri di; famemorri., :ieri dat Dice”,
freddo rie-deſerti eſtinti .~ 5: altri
per.“ mani de’i‘adri vccifi,de’ quali,
come di Santi , fà íliMartirologio
Romano honoratiſfim’a mentioî-_g .
HL). Z .~, .~ ‘

v Pien‘e finalm’àueſon'o rHiſtosz


rie di ſimili eſſempiizne' tempi;
paſſati occorfi,-e l’etperiQDZa‘an-g
cora ben l’inſegn: ne’, prpienti ,
Nè deue cagionar meraviglia z
che Dio Signonnoflroalle :volte
ne’ Santi,e terni ſuoi quelle _root-t
t! repentina permetta i impì‘rciò
c e
ì* ñ - "La .
` ;04‘ ;iz-l. Aiuto e Mon ’.
Leoni. che per molto tempo l’4
z-ñſi
W-
haueanfatco compagnia, e dlteío
f da molti pericoli. , . ñ.
‘s"r‘ " ñ S. Belíno ſù anco fatto pezzi.
da' denti de’ cam'. 7
Sur. &Guerin; Vergine, & inſieme
`
;Imm- vedonaſhgliuola di S.l$:1gida, da
graue occidente di ſtomaco ſoñ. ‘
prapreſm. ſenza nè anco Poter rí—,
ceuer’ il Sanuflìmo Viatico ,, re
pentiname'nce morì . i
gſm-o”. Hugo di 5._ Vittore dello ſteſſo
"- All- accídence.-ſen`za poterli comuni
M‘- care, pirò; …a adorato nelle mani
. . .J

“ì" "- d'vn- Sacerdote il Sancíffimo Sa
cramento,che gli l’ù per tua con—
iolatíone àcaſa da quello pom—
*É:
`“ to,con gran diuotionem ríuerenñ.
Za,e con voce più' Angelic:,c’hu—
mana díſſe .Pdf-'andai Fili”: ad_
7’41rem,à~ſäruuflad 'Dominic-q
ſuumoAicenda il Figlio al Padre z
6c il ſeruo alſuo Signore . Et m.,
dir quello l’Hoſtia ſacra diſparte
‘ ue z &illam’huomo di quella
{Pjrjtnalmenme col ſolo .defide
hm- rio cibarois'incaminò vers'ilCiefl
.e. , g*
‘e Ga* Il
’ B-Giouanni
e di DíoiFondatoJ
Franc. fe cÎfîll'Ordíne dell'Hoſpitaliti
cz; Um dell’infermizdell’ifieſſo modo ſea
~ ’- ~' l’hi
Wall-”47W mar”. :of ~
z’haUer tempo di riceuer’ilSan- f
tiffimo Via‘tico.ſe ne mori-E l’heb
be ſolo per alzarſi con gtanlenn
da_ letto,lul quale riuerentemente
ingin0cchiato,adorò ſolo con di”
norme feruoros'affett’il ſuo Dio ,
E( ad vn’imagme del Crocifiſſo
' abb’àccisxtozcon alta voce diſſe.).
.Giani Giu-ü- nella ”u mani racco—
mando il micſpìrua, e. così diCGſl‘,
do, ſpitò, rettandoll‘nìil ſuo cada:
u‘ero in quella poſitura ,in atto'dl
riuerenza , con le ginocchia pie
-83‘9 ' . .
S. Demetria ſorella di S.Bibia- Pen…"
na,condotta al tribuhalem perle- Cam!.
uerando auant'al tiranno nella.; 1.51.35
confeflione della Fede , in pre
ſenza di quello , all’improuiſo
morì. d
$.Faullo Romano,parente del— Li.
la {lella S.Bibiana,e di S-Daſroſa , cui"
dalle quali era (lato nellaSanta—ì "5.' ,2
Fede illrutto , menaro al tribuna— …9‘ `
Le z 8c iui inginocchioni collante
mente proſeſſando la ſteſſa Santa
Fede , nella confeſſione di quella .
lenzzi the gli dell‘era tormento al—
cuno. r.: ſe repentinamente lo ſpi
tito Abid-~ . ' ' Aug”:
S. Felice Martire nell’A-fricaJ, mai”
` dop— ?ſua-7.
306 Pam I. Aiuto in” or”. i

doppo hzuer conſeſſato publica"-7


mente la Fede di Chriſto, fù fitto
nato il giorno ſeguente nella `car—
cere morto. *
Pm. in S- Palatiare, effendo dal pro-~
Canal.“ prio padre accuſata per C hriſtiz
M. x x.
m, doppo molti tormenti , inſie—
me con la ſua nutrice Lorenza...,
cſiliata, poſte inſieme vn giorno
in oratìone, differo. Signor sqflro
Gimì Cbrllbfiuigc” lo ”ir-'to
azz/Ira, e ciò detto ambe ’due feli—
cemente lpirorono. '
Sur. Vn -ſanciffimo Diacono , diſceé.
Tom. ‘g polo di S.Ebrolfo Ramirofle per
la {ua ſantità a queſto cariffimo z
Vedëd’il ſuo maeſtro già morto ,
in copione, Se abbödanti lagrime
prorompendodíſſe. Ecom’ò Pa
dredaſciaco m’hauetc? perche nó'
ſon’ío prima morto, che voi da..
quefla vita víciſte? e ciò detto, di
defiderio di farli compagnia grä—
-demenre accefomella ſua camera
titiroffi,e la .ſtc ſſa notre,prima che
ſçpolro il ſuoMaeflro fofl‘efll ſuo
.Signot’all’ímprouiſo il ſuoſ iri
”to reſe › ö: inſicme alla lepo tura
portnci,inſic'me furono parimenz
te m quçlla ripoſti .
Gughelmo Santiffimo Romita
in
f‘
` z
J,...

av Hawd-M'“J una'. 207 ’


in vm Terra della Diocele di Si- Fm"- l ~`
racuſain Sicilia,aneot’all’impen- " ("
ſata mon‘. edaſe fleſſe dop ola “‘Y- 3 i
.ſua morte tutte le cam :ne nbiñ, ì l‘
o
tamente ſonorono, e u il ſuo cafl ' È,
.dauero con le mani allate alCie-j
:to z mginocchioni ritrouato, e la
cella, ou'egliſtauaq tutta di cele
ſti ſplendori ripiena.
‘S- Neuolono calzalaro della '
-Clttà di Faenzaxhe per molti an— “fl-fo.
m‘s'era in racconciare .e rappez- *
-zzre le ſcarpe à pouerelli, impie- Wu!
-gat0,doppo eſſer’andnto dodecí
volte in pellegrinaggio à Roma.
à vifihr’i Santi Apoſtoli, e diccíà
&Giacomo di Galitía , [tando in:
. ginocchiato , morì anch’egli dl
morte tepentina,e da ſe [leſſe ih‘, ~
‘cora, (enz'opra human:
no miracoloſamente ſonoro
lecampane- 1 »‘ z ‘
Ì
S-Homoboñò , Sartore Cre- _. I *il i 7 *
monele , hauendo buonofliáno , , ZZ ~
‘Affiſtito com’era ſolito al matu L ,
tino, poffin orarione auam’ad
Vn’imaginc della Croce, e lleſelç
mani i'n terra anco in forma da
Croce,lubitamcme morire l’an- ‘ ’_ .
mo ſeguente ‘fù *da Innocent”v “f. ‘
;Terzo canonizuor, e ‘-Pofio nel
numero dc’SantLì ‘ ñ .
_ S.Teo-. <
208 ;Parte Ìſidîuto de‘ Mar-'lo'
5“"- v S. Teoclia, madre del Santo
.TW-.h Martire Calliopio, vdendo , ch’il
g’ C"? ſuo figliuolo doueu’effer per sé'—
‘i; i? ` tenza deltiranno Crocifiſso, die
P’* de cinque giuli; a’ miniſiti della
giuſtitia , acciò col capo .in giù lo
ct‘ocifiggeſſero, il che‘in giorno
di Venerdì Santo da quelli eſse—
guico, doppo eſser'il caro ſuo fi’
_ gliuolo in quel modo ſpirato,ab—
*{- ²" bracciaca al ſacro pendente cada;
3153,- uero,e lodando con tenere , e di
““' " note lagrime il Signore, per eſser
fatta degna d'eſsere di tal figlio
madre.trà i ſlretti abbracciamenó
ti, 8c allegro pianto , died'al ſuo ,
.5- più che humano, ſpirito grata li—
renza,acciò,da’ legami del corpo
ſpicciaro, dietr’a quello dell’ama
, to Calliopio, poteſs’alla verali—
‘ bertà della patria del Cielo ve—
~ loce,eliberamense Volaſe- '
‘ ' i, ;non ~ ?Sabina nobiliflìma matrona
30.13 Milaneſemxando nel ſepolcro de' .
_, gm… SantiNabore,e_Felicenll’impro—
‘-z g uiſb anch‘ella felicemente morì.
i Tx',
i” 1!* Se’ l—lílaria
Mart-[re e _moglie
Chiudw) del Santo
vn giorno nel

, .33_55,,=ſep0lcljo‘de ſumfiglnpartrnente
Img@- -mafñtm z _dlnotament’ornndo ,-iuí
Mme da mlmſlti del tiranno ;Helene-94
‘ì "3" vo
.e 'ſronîeìm- ?Bid-1:77." "
. volendola queſtizcon violenzadn a”
-guelluogo rimuouere , cbn’pie-L o

ſtoſo .volto ,diſse loro .‘ Laſciate;


mi di gratia .-la mia oratlonç lim-j
:e , e verrò poi, oue più vói‘yox-l - La - i
.tere-Il che cpucdìole, e poſhxó
. le mani gionte z econ 81-0“hi fiffi_ W z ~_',
:nel Gieloflngmocchjpuj, oròxcon _.
.diuot’zff‘etto
gnor mio Gina‘in quesio modo.
Chi/la; .PL. ſ
il quale
to” tutt’il cuor: :auf-flame” miſi
--parcza , 'ox' prego , dim-'fl' amati
figli ,ì cb: dal mio [ma alla 'vbflra
.ſanta Religione :bum-[lc. E fatta
}queſta breu’orarione, in tacito fi-Î
denti? recon tuttîilçuore racco l
mandandos’al Signore ,in quello i
.fleſsçrkeiypçz diuenuta nella moi' l
,re compagna', coi'n’ell-Î deficien-` i

. umde’ ſuoi cari figli,andò á Far 10-‘


rorgnco compagnia nell’etema_
Vit‘- ñ \' ›
j"ſua
l.. 8.(ìi0uanniAnacoreça
lpelonca ricrouato morto
ſù nella
c6 mi,…
73_15; i“ -l
. vna Croce d’argento, & ma carta ox Pm. ,
nella manotnella quale con bel~ ſpirit, ' l ‘La-EQ_—
.lifiimicaraueri ſcritte quelle p0- c.81.~ _ 1
che parole ſi vedeumo. Def”.
&a; ſum ego 1047…” Humili-ri”— zu
l
dióìione quintadecima , che vuol ‘l
dire - lo Gian-mm' Humile paffm'
r.
` ’ da
i r_ dla Parte
7 ~ ñ. ”Mac CL rn-"’
~

ì i'. .- ùquffla 'vita, ”alla decima quia-i


"f ,_ ”induzione . E er il computo
‘ ſe, fatto, ſi ritrouòe'ser morto ſett*
A anni prima del ſuo *ritrouamenz'
i ;Oo i L ` ` ~ .,
‘ i‘ ,aum'ffi‘-‘S.Gargano,anco ſantiffimo R0!`
l R,… mito, mori anch’egli di mort-La_
' ~ mm',- *repentina , flando 'con le _mint
"zz ‘ 33.114,. ’gionte,& aIZateal Cielo,inginoc7
' nur. ’chioni . "~ i,
Conti]. Gioſeffo Patriarca di Coſi-mi#
Jil-:rm nopoli , huomo di ſantifflma, 8c
'I'l- eſsemplariffima vita , moti della
r , z î=fleſsa morte, sëz'ha’ne'r più tem—
. _ po ,ì che dicſcriuer’in pochi verſi
i, i
`lat-profeſſione della;aj-t'
Cattolici, :‘ÌUI!,
Santa.uflñmm
Fede:.
A .i ?mer-3 m s. Leontio -,ñ Preſide diCaáapa;
i ;LET gnawedendo S.Ceſario Martire.,
Pam“, tutto dimerauíglioſa luce circon
rl 3. Cl_ dato, incontanente alla vera Fede
,ñ i mi, ſi conuerrm battezzato,e riceuu—~
; » kafka-.APR to il Santiſſimo Sacramento del
p fly.: z* Corpo di Chriſio noliro Signore,
F; -. ‘ '_` .SL-’2’? x: ſenz'infermità vero-na, ſubito mi
,Ì ,‘25 f '"ìîſiîl. racoloſamente mori .’ñ t “4-"
;Pf Greg. S.Mellit0, MonacodelMona
E5_ g!”a Dialog. ſiero Portuenſe , qſſendogli vu_
,1 1.4 cap. giorno data da vu gíouane una let
› l

Ì "6* teramhe nel di ſuor-1 diceua. Apc—


i '13(g- lrge- Apri" leggî58tíapeſto~ ‘ i
- [3L %
` ‘9L' ` i › .
,71“ .. ñóññ” ó- — ~—~
." E rat-{mali á un” .1 zu
ia y ritrouandoui in lettere d’oro
fcrittii nomi d’alcuni ,“6: il fuoän
primo luogm-da ciàraeeolkyche W‘ `
preſto doueua da queſta 'all'alta ,ſ3 .. T
vita pafl‘are;e così appunto Mille!! …"5 c ;
ne,poiche~lo fleſſo gica-no ail’ím-l 4- ñ .
prouliſo morì 3 e fi-àxpocò temp-o
*.Ouui- gl'altri › in iqueila Lettera no—g
tati, da queflaflall’altta vita. l’un.;
doppo l'aitro. ,,parimente paſſo:
“04"0- ~ '. ‘ñ a“) ' ~_
-: :SNilammone Solitario, elſe-m 25"" z‘
do da Teofilo Veſcouo d'Aleſ— ' ` 7‘
ſan‘dría, eda tutt’il popolo eletto ‘a’, U; a
Veſcovo di Geranell’Egitto , ha- - ’i
:ñnendorichieſtotem po per ſar’vn 7 7 ñ
= poco d’oration’ez eraccomandare u \_- .
<negotio sì grsu’rnl Signoredpirò ~ :J
in quelh-aii'improu-iſh‘, fiimando
‘Meglioiimorire»chesùleipalle u, W ;ili
caricaſipeſant'e-riparfi. ' i} **fiſſi-,x
11 B.- Giordano Generale euñ Fer-_im_- i:
l'Ordine de’ Predicatori', morì di "UV-9”' ’_1
repentina morte ,~ affogato n'el ?MEF-"F
mire’- ‘ - ` , ’
S. Seuerino mori ”Cork-foga
'tuflell'acqìnepaflando if vado d',
vnfiume.- I. > .'Î \ e* z- '-i ’
Vno d‘eÌSanti-Stilitiiìzdaìvn iis]
mine all’improuiſopercoflo, ‘485 il
S-Abbate Giuliano ‘vidde l’uíçna
a l
'in farti I. .al-’No da’ Movü.
4
di qnt-lio con gran gloria alCiele l
efl'erdàgl’Angioliaccompagnata; i
LS. Virgilio Veſcouo A'relat'enf
:HF-'n.- fe »ì al‘ Quale S- Gregorio- ſcure.,
4, 5,11, molte lettere, ponendoſi , mezzo
Fm… b addormentato,à_ giacere folletto.
zib 9. doppo’hauer' il DiuinîOfficio , 8c
c. z3. altri Hináim Can tíci ”tirarmi-clic
Ce &min-mente ilsſuo ſpiritoc.,i
-Dio , :e {e n‘sodò à oder. lq—do‘l
ce quiete , evero onno della*
”diſc -, d’età dicemo venti ſer
r‘annì- > 'v’ -
131……, Pietro Spagnuoloſhuomo» lan-'i
s. Fra’:- riffimo del Terz’Ordinedi S-Fran
P- 3-1 1- ‘ce’ſcmſù in Vrbino ſopr’vnſa-ſcer
*'- 3 2-- toìdi-ſa-rmenti ritrouaro conle”
*manialzare , 'com’era il ſuo ſolito
orare,inginocchioni'morto. *1 -'
oóz‘g Età'eîG'iouanniëTocatio dello
ma. fleſs’Qrdme dl S Franceſco, huo
0,53_ m‘o di meraviglioſa ſantità , e mi
oſhs, . racoli,fù anch’egli ritrouato nella
ſua cella da' ſuoi Religiofi ,morto
inginocchioni , appunto com’vn'
altro S.- Paolo‘ primo. Romita.
i Ink!. I FiglidelKSantoGiiol? reſtorono
iottole pietre della cala, che ſo
' _raduni-0 roulnò, lèpolti, e ſu
itam’ente morti. . 2 ~
Quelquarmudue fanciulli di
Betel,
.E randa-’nudi' dai-um. 5t
Bere!, perle"baie, e fraſcherie fat-3.
teconn'o del-ProfetaElimle quali;
per caggion dell'età fanciulle-ſca iz
ſi poſſono-facilmentîeîicuſáre* ſui:.
tono da Orſi miſeramente inni—j`
tratcatí,& vccíſí. - ì- z
Quel Hofer-1, del quale ſi parlav
ne’libri de Regímerëvna le 3*
‘ ,
ra colpa, [ù dawn-Leone Pſfllîtſh '3' M"
i vita ,- e pur’era hu'omo fantozz
poiche quello fieſole-one; dop-,,
' p0 batterio vceiſo; com’àhuom 1
giuſte . nonzhobbe ardire nè i:
toccarlui. nè il'ſuogiumento. J f -
Molti huomini Santi-ſuggeudo;
l
la perſecutione di Decio, furono** Mau;
ne’ monti-alcuni da ſiete sbranz— Ro. ut
ti ,altri di~ kamemorti., ;ieri dal! Dm”,
freddo ne’deſèrn' eſìinti . Bund
permam de’ſ‘adri vcciſizíle' quali,v
come di Santi I fà il Mçrtirologío
Romano honoratiflima mentioî—,z i
nu. ` ’
Píflíe ' ‘.1 `
rie di ſimili eſſempiizne‘tempii
paſſati oecorſí , e l’eſperienza an-g.
cora bon. l'inſegna ne", preſent] g:
Nè deue cagionar meraviglia z
che Dio Signor. floñro alle ,volte
ne’ 81nd,; ſemi ,ſuoi quelle por—l
ti repentine permetra z impÈrciò
c e
'che oltre-le" raggioni ſo ’ac'cenî ’ ’l
flatezve ne ſono ancora` ell’altre;
vna delle qual-ie 7 ch’è coſtume 4

» della Diuinanon
fpenſareſſe Prouid'enza
rare voltenondi-ñ
nell , l
dinarie leggi della-'natura, poi s
, , non -patrebberagìgione dibùon
~ ‘ì, . '-fgouernofieſpelſoieſenza molte
agrauifflmecauſerompefl'elále 3'?
;delle ciale natura-lize nonle _añ
celle buoni i. 10m- prinilogija'.
Quindi è_ › che ſe 'alle volteè’conf
naturale alla compleflìone ,s Sta
gl’humori d'alcune perſonelſanñ
”e ,e giuſte . il morir-:dimot- `
2...”. te ſubitanea , non altera per
‘ a? ciò-‘Dio ricorſo ordinario del
-v‘- M“ llmamla ,ñmà laſcia , chequeſtnJ
natia-il:mattoncini-i;Pereiòuuan-`
dumllesmr’eÎLivanie'domandiaëÎ
moi SiaíDiuiná Mucſtàuhe‘ ci'
liberi 'dt morfeí‘filbiraneaz, &im;
Il
prouiſa. Aſtlbítanu,à* ,n'a-proxy'
f- morlezlücrì n” Doni”, Con
ul domanda non-chiediamo . che
ei liberi‘ dalla Marte‘ repentina;
i f‘ ~ ehe naturalmente
lerſhäde* ci può‘ auuenióa
uellazchezvenendoal-l
rimpianti zìcoglie'efle volley;
duomo in diſp-fly" 8t inimiciti.
.:ñ-…iui e, ;
r: i ;U Minuti' a mom. z r; z
~ di Dio . Poiché quando i’huomo lì =
’ ritroua in grazia., non è cartina tal:
fonte di morte , anzi ne' Giuſtiò'
gran beneficio , 8c vn pegnodei
‘ totem: ſalute , perche muoiono
lenza paſſarſper i pericoli 7“, *che
nella morte peſſo- fi ſperirnzema-ì
no ,' da’ nofirisnemici caggiomti;
La—qua—l verità* cí-inſegnò- lo SpiJ,`
, rito fantofluando difle, ch'il Giu
flo la ſſcrà beneſin-qualfiuoglíz:
force ímorremhe Banner-rà’: ñ {
r ;Barche :iii-nno à Came 'tre ne
däríjflìmr memíarenri .rjſll pri-- Eee!. :i
mo -é , che-h ñp'iù impormte-dili-x l sfl
gazza , &ilmigalíim’ ap'pzrnk‘chíog *
percbenrn‘iorire ,- è, procurare" di:
[tar ſempre ,lffhuomo in grati; ,48c
amicitia di Dio-Impcrcío-.hefian
do in dirmön’eflon-
force queſto modo .ſegbìnò‘n
ualunque‘.
deue
flímarfi catríuaaperìle perſoneigíu'
ſte , mà più toflo felice,& :uuem
mandi Secondmche la Diuina.:
Prouidenza. acciò [kiamo ſem prg
vigilanrí, 8c accortí,"ancorch’è`nql
habbia con la vita conceſſo l] li—
bero arbitrio , ci pone con tutto
ciò auami gl’occhi il pericoloxhe
v’è di morir’all’improniſo , dal
.qual perito@ non. “3.9.16- che ſia:
› * no
:.16 .'Pane I,Ainto de’ MW”.
no aſſenti nèìiGiuſti , nei pecca-V 1
tori ;anzi the tutti fiano à tal ma—z
niera di morte ſoggetti. Quella_-È
vigilanz: aſſai chiaramente ci inñ,
ſegnò Chriflo , quando ci diſſe}
ch’in'qualſiuoglja hora vegghiaſñi
fimo z poiche ntun’hora èper la.:
morte ſicure.” TerZo è,che nó ha'
di che lamentarſi .-1'l peccatore ,
quando tal maniera di morte., ñ
l’zauuieneszpoiche fe-Dío non im
pediſce 'ne’ Giufliil corſo delle .
cauſe naturali g quando richie’do- "
no , - chequflh’
repentina muoiono
, molto meno di motto
deu'irn— -î
pedírlo, ò alterarlo in chi per tan-‘r 4
ti titoli merita con ralmodo di
morte anco l‘inferno' .

` ~z Il Fi':- dcüq Prin”

…uz x"Î — l‘a-1:'.


‘í-l e lt" ?d
:ſſ"
*fl -. ~' l 1 ;l a… l
…-- .. ñ n ññx- >‘_
«ìîí'T‘ ~ :A i. -
o'. :Naz-"ì ñ ›-6"‘ ad‘
:1…f- ì; ‘Î'Ãca‘ .;_ . *M- x"
J!" _ l THAT“:YA f ‘ _"ÌI
’ ſi 'v ;3' :r ,5; "K-f- PJ i - r,
E". La': A! "i i L"
NPARTESECONDA(
Dell’aiuto de’ Moribondí ,
' e Condannati à Morte
dalla Giuſtitia . `

De’ Rimedijzá‘ aiuti Generali


per tutti gl'Infèr’miMgani
pants' , eCmdannati
è Marte.: .
CA P. PRIMO.

<Òee Ncorche moloiiöz effi


caci ſian’i mezzi ſpi
w’
"4.)

…fl ritualiydí che la Chic


~ ›-. ſa Sant‘a,’per aiuto de'
‘ Fedeli, mentre queſti
viuono,e ſon ſani,prudentemen
te ſi ſerue;con tutto ciò vediamo,
che molto più efficaci ſono quel
li,ch'adopra, ~quando queſti ſi ri'
ttoùano per
"Poiche giàquéll’vleimo
alla morte. tappa
vicini . ſi
~ _ ' K in
z! '
in particolare ordina i tre neceſñ'
ſaríj, e ſaluteuoli Sacramenti,clel—
la Penitenzz , XComunione per
,Viatico,& Eflrema `Vntionexlt hà
iſtituito sì Copioſo numero d'ora
tioni,con le quali iollecita, e dili—
gente,è ſolita per gl’Agonizanti ,
e Moribondi con pietos'iſtanza
chicdet’a Dio il ſuo Diuin' aiu
to - Con che com'affettuoſa Mae
dre c'ínfegna', à non traſcurare., i
mezz’alcuno . che poſſxé.- eſſer’à
quelli di giouamento in quel peñ,
ricoloſo tempo . Qujndic‘. che:
Chriſto Redentor Noſtro , non
già perche diciò biſognoſo foſ
ſe , mà per nollro eſſempio: morì
piangendo , ſolpirando, gemen
do,elclamando,e con orarionifl.,
feruoroſa preghiera raccoman
dando il ſuo ſpirito all’Eterno Pa
dre;per additarci la diligenza,che
noi nel tempo della noſtra morte
Vl‘ar dobbiamo . Hot perche de'
tre ſudetrí Santi Sacramenti s’è
l
ì baſtanza nella Prima Parte di l
ueſto libretto trattaton'n queſta
çcqnda ,Parte d’alcun'aleri mez
Zr, rimedi), & aiuti, _così generali,
come particolari tratte-remo , i
quali-per farfacquillo djpbbödan

0
' te
’l
te gratis. neceſſaria‘ per yna buo
na morte in gratta di Dio, gran:
~ demente craiuteranno.

Del Primo Rímedía Gann-alam?


il JeguoJÎlI-a d'aula Croce ,
(g- Imagine del Cm; '
cfififlò . `
Se [e

L Primo Rimedío generale)


contra, ualſíuoglia pericolo,ò
tètatione el demonio , è il Segno
della Santa Croce,ſegnädoſi ſpeſ
ſo con-quell’il Mo.ibondo,& an
to gl'altrí, che in ſua preſenza;
ñanno . Poich’è certo, ch’in que
ſto ſegnohà Dio Signor Noſtro
gran parte della ſua virrù , e po»,
tenzz ripoſio, e con eſſo hà opraà
to gran merauiglie , e prodigii
contr’il Demonio, anco er mani
de'Giudei,Pagani.& alcr inkedeli.
A queſto ſi riduce, iltener’ii Mo
ribondo la Santa Croce, ò imagi,
ne del Santo Crocifiſſo nelle ma
ni, ò auant'à l’occhi,e ſpeſſo ado
rarla. Et è co a‘certiſfimamhe que
ſto rimedio , &aiuto è dimolçiſ;
_ſìmi

beni in quell’hora , edi lira?,
3 u Òrdl':
ordinaria vtilità cagione. La pri
…i nîa vtilità è. che di tal fegn'arma
;I t’flMorÌbondomon ſarà , come.,
‘le dice S. Cipriano , dal timore del
pericolo della'morte atterriro . Î
cypri‘, Non lime!” morti; perìmlum ,
“i, ſem de 'ubi’ un” ”annui-e umſ icitur
,r Watt) ſignum . La ſeconda vtiJit è,jch'
xl l
~' an‘corthe tutte le tartaree legioni
@viewós-.1"*ffl vengan’ad aſſalirlme buttino con<
tr’eſſo luirutte le fiamme dell’in
\ ſet-‘no, ſubito che lo vedranno del
` ſegno della Santa Croce armato ,
‘i
in vn tratto rimarranno vinte, La
ſuperate ; e ſcompiglian‘doſi z ſi ì
precipiteranno nelle lor'ardenti ì
Kiara”. cauerne. da' Crnrirſignvm fiaffi’i l
apt: 2.7.` ratur inimicur,dice S.Gzroia’nſiio.
ad Fa* Iiche confermando S.Iſido.ro ſo‘g
bio!. giugnez Diabolm Miane celeflí:
Ìſidffi pain‘: includere molt'ër. (ìgho Cru
"E-W- cirDoÎ'ním‘ra ſupera!” . Et aníi
“P" mandocià non iſtar'èon ie mani
in quel püto vote S. Pietro Chrió' -
ſologo z ci eſſorta adjfläpùjgnar ſi v
poteht’arme,con cW-dic’egli,ſpa ì
uenteuoli ci renderſi} ”’a’ demo
nij.-e,porremoñ- f] ga tutta la) _
vii Canaglia deii’; "ſemo .cigni ì
Ch"lſ- Cbríflìam, ;nude ſee-mm; ma”:
.ſ‘re _1.70, (gift-3, da: {animali-e , qunſic ma:
*— :ai:
.b candannati è morte; ’22:.
mit innmemqromlfügíat , ſi 'oi
deatſſifimtífl armatnmLaTerza
. vu‘lixà ſarà, ch’armaro della Santa
_ Croce il Moribondo,ò Condan
nato à morde , ò pur’hauendoläu -
nelle mani,ò auent’à gl'occhí. ha— a
urà ſeco ſicura , e parentela vi:
del Cielo, verſo doue s’incamina;
@ai in boeſigoa iur faure, aggre- AW"
diíñr, ad Cali-m @Knopfler-4'” , ſ‘" ‘3’
dice S. Ambrogio. —
Dell’efficaciaódcl Segno della..
Santa Croceflppreſſo SGregqrio Gus:
Papa, S- Gregorio Niffeno, 5L ale La”,
“Mambo-tolti caſi occorſi ſi legg Greg”; i
gono. Perciò ſarebbe bene ricor- W,
` dar’ al Moribondo i òCondflnna- ' ì
to , alcuni alliempij memorabili
intorn’à queſta materia d’alcuni
Santi. chelpelſo nell’ho a della.:
lor morte con queíio alutifero
Segno li ſegnauano . S. Chriſoflo— Sur; ;7v
mo auanti la ſua morte li ſegnò La”.
col ſegno della Croce , col quale
era viſſuto . S.Seuerino,Apoſtolo [dm 3
della Bauiera,anch'egli, prima di 1“‘
morire, di queſto Sacroſamo Se- ‘
Eno dal capo al pie’ voll’armarſi .
. Maria Ogniacenſe, comparcn- .z
dole nella morte il demonio z con “UZ
lars’il ſegno della Croce , locac- F* ‘3
z C10
.zz-.z M
'Akum- cio via . S. Balaam,S. Ignatio Pa;
triarca Coflätinopolitano,S.Pao
1*; ‘Dm 1m S.Macrina,riieríſcono alcuni
mm" Santi ,che fecero nella lor morte `
Gregor.
. x-ſſ 10 fieſſo. Anzi, quandol’infcrmió
’M ‘ tà impediua loro ie mani-:l’círco-v
ì' ' . della
Rami Santa
chiedeuano,
Croce liche colſegno
ſeguirci-of.“
Warm Così lo chieſe,e I’ottenne Anaſta
pl”. in ſia, ſantíſiima donn2,la qual’in ha—
vita S- biro d‘huomo fece in vn_ [nona
:Sñü‘ñ ſiero di Monaci aſpriſſima peni—
_tenzzh Di ciòfece anco iſtanza S.
Warm'. Zenobío Veſcouo di Fiorenz: ,
' :up tir. celebrato da S.Paolino, e &Chia
xezfflo ra 5 8c è fiato parimente ordinario
coſtume di molti altri Santi q

pratici”, cl” inginoccbíonífidletì


lo fece J'. Nico/ò da Talent-'io,
, prima di' ritenere nella mani la
Santa Craoc,doppo la quale Ba
cíamda il Sacro Legna , incanta;
”ente/Pin) . '
Dio ti ſaiui , Croce prerioſa;
cb…, che degna folti di portar’ il
~ …11.2, Freno dei mondo, ii qual'in te ſi
c. i3, npoxògn teſi pos’à giacereiòc in
te per i’ecceſſiuo incendio ,della~
e x ſua cam-nua Paflione volle ſpal':
’ - “ Keri
-—-=-__.__._.l
Franchini-m' i mom . ' {z 3
-get’il ſuo Diuino Sangue. In teil
perdon’al Ladro il Redentor dei
mondo liberalmente concefi'eJ,
quando quello de’ ſuoi errori péfl
tito‘,implorò la Diuina Miſericor
dia,e Cl emenzaJme al Vergine..-`
Diſcepolo raccomandò egli la
ſua Vergine Madre. Et in te 51
nalmente, ſpirando pietà, e pe!—
dono,pregò per i Crocilill'ori,che
gli toglieuan la vita. Egli per tuo
meno fi degni diſenderm’im
queſt’hora dal maligno nemico,
'e `vin’citorcondurmi c"on eterno
triò’fo al Campidoglio del cielo 3
grafia” da’ J" Amico. Mona”
` ?affineſc , ”d mp a dell-ſtu_
Mom. ”tanti ‘im-:W
’del Cracüîfle .
Lementiflimo Signore,e Dio
d’ogn’ineffabile milericor» -Fmjpi i
dia, non permettiate, che quello CM. z;
voſtro ſeruo perpetuamente pe— Wu.
riſca, e nó vogliate in compagnia ,
di coloro, ch’all’ecerna morte di—
ſcendono ,ñperpetuamente dan
narlo. Non vi’ lcordiate di me,vi
priego,
fate,chef nel fine
nelle della
mani de‘mia vita:
vollri mà ì
San:
4 -‘ ti
2241””: a 1.11 :atque ó.- …
ci Angioli preſa {in l’anima mia. Sc
alla patria del Paradiſo menata, la
qual voi per mezzo della voſtrs
Santa Croce,e Paſſione apri ſt’al ge
nere humano. Iui voi aſcédendo,
in volltra campagnia cacriu’ancor
men'aſte la noſtra cattiuirà, 8c iui
ſcnZa mercede alcuna, anzi con.:
iiberalirà ſuor di miſura, à miſeri
mortali con largamano celeſtí , e
rari doni -diſpenſaſte . Iui., credo,
che voi , vero Dio , 8c vnico Fi,
gliuolo dell’Etemo Padre , infiei
meñcon lo Spirito ſanto ae’ſecoii
de’ ſecoli eternamente regnare .
Amen. Dínuouo con tutte le vi—
ſcere del mio cuore., ptr virtù di,
quei-io legno di vita, nel qual ~voi
\
_P la ſalme del mondo vi degnafie
eſſer virrimbe ſacerdote, 8c in cui
faceſte ſchiauo il Dcmonío.e con
' .-W—'— 'eſſolui tutte le carraree legioni.~
' “chiedo, che ſia per mequefio
'ſegno della Santa Cro.e (porche ,
;il
i'‘.Ãñóñ già à voi ne_;vengofineiPugnabile
La‘
ſcudo contra tutti gl’accuſatori,
m
ch’io queſtorempo ſolleciti, e di:l
”genti cercano l‘anima mia:e fa—
te_ , chenon habbia ardite di ve—
fa*** nirm’aliegronil’inconcro il Pren—
cipe delle tenebre; màconäi ſo,e
. 'ſ 1
il
', V Tandem-aria' marte . ' a 25
disboporaroſie ne Alia perſem pre
da me lontano.

Orfltíane , che fece S;Girolama,


q Dottor della Chieſa , col Cro
cifi'flb nella mani ”If/Jo -
_r4 dellaſuaMorte.

lſericordioſo Giesù , for; Hz [i


‘ teZZa mia, nel qual credo, ,ſebioìeñ
.nel qualeſpero-z .il qual amo, 8c uu da}
amerò per ſempre . Porgetemi [apx-leg
Îla voflra potente mano per dar
queflo ſalto della 'vita alla molte.
‘Tempolägià Signor mio , che..
,quella v poluere allaſua antica
'terra facci ritorno,e l’anima,ch’in
’lei .de poſitaſteal ſuo Dio, e Crea~`
?tore ſe ne voli.Apritemi,Signore,ì
“…m-_L4….
le por-te della vir-a . Quando nella
Croce à guiſa diladro patiflezri
cordateui, che facefie quella ma
, gnifica , e liberal promeſſa di dat’
il Cielo a’ peccatori. Di quella
m’auuaglio ancor’io , & in quella
*ó—-un.
fidato, prendo in quello punto 1,
ardite (perdonatemí mio Dio)d1
familiarmente parlaru’m quello
modo. Guardatemi com’al La
’dloj Signore,al quale perdonalffe
\ 5 ne
è. 2.6 Par” Ilmſîuto 'da’ Moi-ib.;
nel legno della Redentione,'e fifa
fate in me miſericordioſamcntflſi)
gli occhi; come gli fiſſaſte in Mat-z' i'
teo, 8t in Maddalena,e ne gl’alm
ſcandaiofi peccatori,
voſtra clemenza che ſotto
, contriti, la
8c hu—ì
miliati,ſiricouerorono . Voi ſiete
quello ſteſſo , che ſempre foſte, e
ſarete-,8c
tale, qualiioerap’effl,pieno
per mia diſgratia ſon
di ſcelc—v
ratezzese dipeccati. Infelice me
pecatore, e quanto ardito mi fà l‘a
Bótà voſtralChe guadagno farete.
Signore ,Îin buttar'à gl’eterni in—
cendii que ſia vil paglia per gl’ar—
doti dell’infermità aride, e’ſecca?
Honor voſtro ſarà perdonarle., p4L
miecolpe , e ſolleuar dal fango
queſt’infèlice , ch’à u‘iſä d’ani
mal’immódo,immer o nelle ſoz—
zure della ſua miſèria’diſgratia— `
tamente firitroua. Non è poffibí
le_›m-io Dio, che da voi mi ſcac
cme; poich’io ſon carne della.:
voſtra carne, oſſo delle voſtt‘e oſñ‘
fa, figlio dello ſteſsó Padre, e n‘e
ſanti voſtri Euan‘gel‘íj col titolddi
voliro Fratello mi veggo da voi
fieſſo moite voice ?letterato-Ki- '
?ordalteui perciò.. òmi-o dolci: .

i rareiionl qual-37;”: darmi-la vo


› Hr
”mi
v7.27.' condannati) morte. '227

Ìlra diuinità , della mia liumanirà


* vrveſtiſte , che giom’è già l’hora
di venir’à goderui. Liberate da’
Leoni queſt’anima dalla Voflra.;
Clemenzz vnicamenre amata- S'o
ſpinto Deſiderio dc’ colli eterni,
verſo voim’incamino . Deh fate, ,
ch'à voi velocemente correndo,
giungano le mie domande . Ecco
-quì ilſerito, e piagato da’ ladri
nella flrada di Gierico; medicate—
lo pietoſo , e miſericordioſo Sig
gnome riponendolo ſopra le vo
itre ñdiuine ſpalle , conducetelo
alla vera Gierulalemme del Para
diſo.lncancherita per le parole..
indegne veggo la mia lingua; i
miei occhi nell’iniquità fi ritro—j
dano immerfimon figfondò nel te—j
{lamento della voſh'a ſantalegge “—M—
. .r-g…“
il mio penſiero;dal piede alcapo
(ohime) non ſcorgo in mepan’
alcuna o che ſana poſſa chiamarli.“
Mio Giesù buon0,il ſangue di co
teſte vene per mia ſalute ſi ſparſe;
di quello m’auuaglio,acciò riguai"
ff.
lv.,
e...ó
dandomi voi di quell’aſperſo , nó'
prendiate contro di me della.;
mia eterna dannatione il meri—
tato gnſtigo. Io lonola mercanti;
.di sì alto Prezzo , io la pecorella
K {[7135
7,18 ’Pam H ..Aiuto de’ Mar-'5.‘
ſmarrita; accoglierelmò dolce Paî
{totem collocatela inſieme có l’al—
tre della volirz eletta greggía nel
delitioſo,&etern’ouile deLParadi-Î
{0.Promeſs'hauete,ch’in qualunq
u’hora ſi pentirà il peccatore,ſa—
rà da voi perdonato; ecco ch’a —_
dolorato de’ miei commeſſi pec
cati , à Voi ricorre ;.acciò vi de
gnlate d’eſſer meco della voſtra.:
eterna promeſſa puntuale,e ſedel'
offcruato’rc: poiche queſt'horañvi
nella qual mi ritrouo, è mia, nè il
mio dolot’è ſuoi-ide] tempo, che
conceſſo m’hauete. Non mi ribut
tiate,vi prieg0,dalla voſtra faccia,
Signorezöl vſate meco miſericor—
dia,ac:iò per ſempre nella voſira
caſa vi lodi.Non v'allontaniatein
_queſt'hora dal voſtro ſeruo; cam—
biate le mie lasxrime in allegre:
2133( affrettat’il paſſo , per .preſto
cauatmi da queſto miſero effilio .
Venite , ò :maroGiesù, vſciamo
M“
all’ameno campo ,r 8c à’ delitioſi
giardini della voſtra Gloria . Non
-ſon degno del nome di voſiro Fi
glio , mà sò c'hauret’àdiſcaroll
perder’ilnomedilìadre- Con..
* 4 'Glìeſta dote voceñ‘dl‘ W“PP" “r'
dito , v:chiamo;ev'inuilſhjòffi'
di?)
'ri
1 l, ' \ `

. ;al
il
, ’ ’E condannati .ì mar”. 229
»
.dre,Padre micra darm’il poſſeſſo
› del voſtro Regno. ' ,Lie
LLI;A
…SLT
""' A-
A .Pd Name di Gian); i Q

s. a..

L Secon do rimedio,& aiuto ge: Greg-l


nerale,èl’lnuocatione del San
&CET
tiffimo' nome di Giesù, delquaie ad 1.4.1.‘
Ne~
ſcritte S- Gregorio Nazianìeno, mej." ‘
che giamai eglilo pronunciàche
chiaramente noniſperimentaſſu ..—
ſubito la fuga di qxralſxuoglia ten-7‘
tatione di Satanaſſo.Lo ſteſſo ſpe
ri‘menteua S. Antonio Ahbare,cov ÎPÉ.-
:2:2:
JP'ÎÈL.Ì
me riferiſce S. Atanagio, quan—
do che*dilſe,che ſubiwflîh’i Chri ì
flianiinuocano il Santiſiìmo nome AIB
di Giesù ,..efi ſegnano col 'ſegno
della’Santa Croce , ſi pongono'in
fuga tutt’i maligni ſpiriti. Perciò
efficaciffim’aiuroper qualſiuoglia
Moribondo , ſarà, ſpeſſo amar‘ſi di
queſto Glorioſo Nome, come di
quello vakz‘roſamente nell’vltímo
ſpirare s’armòil Patriarca &Igna
rio di Loíola Fondatore della C5#
pagnia di Giesu, il quale diede l’—
vltimo fiato congueſto Sacrofan
toNome nella operaio ſteſſo fe
ce
\
.5, '30 ‘Pam ILAiuio da' Morì;
ce il Glorioſo Apoſtolo dell’India' Ì
S.Frácelco Sauerio nella ſua moi:—v
te,il quale con lpeffi, e diuoti gei
i ` miti in queltempo diceua. Iefu ,`
U TPU-J.” Dem tardi: mei . Giani, Dio del
i ì “W T’" mio cuore . Il che ancor fecero
molti altri Santi-E con molta rag— l
gione , poiche non v’è infermità, i
nè corporalemè fpirituale,contra i
la quale potentiffima nó {in l’inno
catiäne di quello Santillcilmg No- i
{î‘r' me;
nardoeldqice.
naleIre
raggionan
imperi-mocab-'bn,
.Ber
,CAM ſuperbia tumorem fedi” ,ſar-at ls‘—
‘ non': 'vulnur, extinguit iíöinirfläñ
mar” ,fixim tempera: anandia”:
mi”: dedecori: prurigimmfegat .
Raffrena il dolciffimo “Nome di
Giesù , dice il Sammdell’íra l’im-`
placabilfurorefiabbaffa , &atter
ra della ſuperbia la van'alterigia:
:lana le liuide ferite dell’inuidiaJ:
{morzz della concüpiſcenza la fiä- i
ma t tempra dell’auaritia la ſete;e
diqualunqu’altrovitìo il pizzico
. rc miracoloſamente tcaccia, e di- l
"I W»- flrugge - Anzi notò Origene,ch’~ ì
' zinco pronunciato queſto Santo
Nome dalacrileghelingueſhàvirä
` tudi fare merauiglioſi prodigij, e i
› d’ Porre in fuga tutt’i nemici ifl- 1
'i, - ſer- `
‘a.
…LJ—ì
ì ’ Ecoudannatidnìdm; :571 \
fel-nali . Ma ſe pet ſortenon po:
teſſe l’Infermo pronuncrar’con.;
ia bocca queſto Gloríoſo Nome. . *4‘i
deuonoicírcoſhnti ricordarglie-,ì i"
lo ſpeſſo all’orecchio 2 impercíòz’ J‘
che è sìch’anco
. tenZa, grandeia
tenerlontano ſua èvirtù
vdito
Satan-ſſa ~, e poflv
b‘aſtante
, comu i in
z- a d " 5,

dice Arnobio’ . Iefio ”arma andì— 11:2':


tumfigatnaxííorjPΑr-*itflr- Cofi lo gm‘. ;`
praticorono il B. Nicolò Fattore i.
&HB-Giacomo da Monte Bran- Cb .7 z
- dono dell’Ordine de’Minori, i F 'W'- g
quali ſtando per ſpinte, prega* ’Mg
rono due de’loro eom agní ,che P‘ 3' J
ſpeſſo nell'orecchie rico-r-daſl'ero " "W
Îì'ì'
:MT-*luni
;oro ii Santiſlimo Nome di Giesù,
?ci Non” di Meri@ A

s. 3; e
L Terzo rimedio , 8c aiuto gel ì. ,J
neraie è i’inuocatione del nce' 4
me di Maria , n qual’ hà virtndi ñi
ſznrificar l’aria, e di {patient-re., _` w Î
col ſuo ſuono, l’inferno,NÒflſi: ?MIEI ,_ f
lime?” han” vifi’óíle: ”firm "- ſmi ;i
aci”; capiafizm ſia” 2m” (701534 ‘33.1
m Muri-s 'vacaóulumſhicc San.; *i
Bonzuenturaſfi ſe è in ogni tem-j. “
. po
azz Pam I I
po contro le ſquadre infernali ef’—
ficaciflimo queſto Nome , molta
particolarmente nell’hora della.)
morte. nella Quale inuocandolo il
,Moribondm non haurà di'che teñ,
“…in .mere,dice lo ſteſſo Santo. Gloria;
ì TIA”, ſil-mò* mirabile efl nome” "Him-J]
` T ‘ qui fiſh-‘d retina”, non exp-uefa”:
f’j’ìf'ì" in punäomortir. _i
03 Anzi ſoggiugne S. Brigida vna' i
ì cola merauiglioſa di queſto Sa*
fl crosíto Nome, 8c è, ch’ancor ch’
543“* vn’ anima foſſe per i ſuoi grani
rif-j" (peccati già gionta all’vltimo prez‘_
` cipiti—o , totalmente della ſua ſal—
mzza diſperandO, &.i Dem-iui}
*perciò llimaiîero hauetlagià nel—
le mani, inuochi pure con fiducia
’il dolciffimo'N ome di Matia,per—
"che inuocandolo , inconta-nente
fperimenterà al ſicuro la virtù ,'. e
potenza di quello ; poiche laſcíîñ_
dola-m vn tratto libera i mali-gn!
. ſpirithl‘pauentnti, 8( all’eſſlfl da.
,zj \ Bìrgit. lei fuggiranno . 0mm: d’amor!”
l t. K! 'wants-r ,gb-timer”, quia audit”
î'“-‘ 9- “eh“, ”5mm . Marin, flfltím rt
’ línqìîmt anima”. E non ſolo in
quella v;ſpapenteuol'hora della)
v morte,proſerendo il Moribondo
”Wi-z (wello dolciſſimo nome diMaria,
liO'Ì
'- non haurà diche cemeropoich’in
vdirlo ſolo, pauroſi ſparirannoí
demonij ; ma goderà ancoraſſo 1
giugnezl’iſteſſa &Brigid-J) d’vn’a‘è
tro beneficio; e ſarà,che,com’auÎ-' ‘ ‘
de pecchie al dolce mele di tal
Nonio verranno in ſuo aiuto, e
difeſa à ſchiere i celeſti Spiriti, 8c
'in particolare il iuo fedel’Angelo ,
Lufl‘óde. Angelíóam' , audit” ha: _ , î
”omiflcſtati‘m ”propia-quant m4- TV!"
'gír infili-,geió-r datifimr admjlo— "b' f"?
diam - _Si che non fl fianchi il Mo— P" *
ribondo in inuocar quaſto ſoauiflì
mo nome di Mariamèlaſci chi l’ o
íuta , e conforta à ben morire di
leggerirgliclo ;eſsëdo che quello
'aiuto è si efficace per quel tremë-i ,
do punto, del quale ſiſon ſeruiti
ínoiti Santi nella lor morte, _come
. a-:.2 .
S.Ann0ne Veicouo di Colonia—v, Sur-M
S.Anconino Veſcovo di Fiorenza, 6 3‘
a. altri. ` 'ì ,
Coniquefla occaſione dell’inuo-` ` ‘4
catione del Säciffimo nome di Ma— i
ria nel tem pó della morte.m’ë par
io porre qui alcuneorncioni , con …
le quali alcuni Santi l’inuocorono ,`
in quell’hora, e con diuoto affetto i
il ſuo pocem’iaiuro‘implororono
in quel pericololo punto .o . '. .i
~ ra
'lì-1; Parte 11.!!into de'm ono. .l
ñ U

_Orafiane di &Agoñi'no alla J’ai*— i


;affina-e Vergine Mania nr(
tempo della ſu‘ Morte .

Adre di miſèricordia,e con!


ſolatione di coloro, ch'alla
volira clemenz: ricorrono . Sia.;
queſta mia morte,vi priego,in ſ0
disſattione delle mie paſſate col
pe,e degna partecipatione delCor
po,e Sangue del voſtro doleiflìmo
Figliuolo . Per l’honore, e dignità
di Madre., e per la purità del VOf
firoçſacro corpo,pietoſamente rif'
ceuete,ò Vergine Sñtiflîma, queſtî
anima mia,che ſtà già per vſcir da'
queſto mondo . Miſericordîoſa-L
mente liberatela dall’accuſe , ſpal`
genti, 8c illuſioni de’Demonij,ìu
ortemente proteggetela con‘ a..
porentiflima voſtra mano.Veníte,
dolciffimaSignora,dalla militia del
Cielo accom pagnata. Habbiate di
queſt’ anima nell’vſcita dal corpo ’
pietoſa cöpaſſione, e fate c’habbin
verso il voſtt’amatiflimoFigliuolo
franco il paſſa@ ſicuro. Ecco ch’il
voſir’am ore affettuos‘inuoco e La
quell’inñnit’amore in particolare.
" 77.~ col qualeiquando dal voſtro Ve r3
Bi‘.
ñ
‘1? condannati 4‘ marie A z 37
ginal corpo l‘anima voſtra'Santifö'
ſima ſeparoffiſiù quella dalla Diuíá
f niffima Trinità riceuucazaccíò per
mezzo della vollra gratia in me ſi
ſuppliſca quel täto, ch’a’miei me—
‘ riti manca.Alzateni sù dal voſlro
Trono, Signoraffiresètate per me, ñ
auant'il voſlxo dilettoFigliuolo le
voſtre ſupplicheffi prieghi ; poi-ñ_
‘che ciò vor pietoſamente facen-í
do,ſ0n ſicuro,che non fi tratterrà
egli molto tempo in queltanto’
concederui , che amoroſamente
gli chiederereſhauendolo voi tan
te volte nella ſua fanciullezza ,ì
quando teneramente piangeua;
amoreuolmente conſolato . Sec-a
corretem’in queſt’vltim’hora,So-j
urana Imperadrice del Paradiſo.“
acciò non mi venga all’incontro
il Prencipe delle tenebre , nè mi
vincano gl’inimici , pronti già ad
aſſalirmi.
Orario” da' J'. Efm” alla Neff-J
` Janiaſhma Vergine, :au-”4 da
dîuerſe Oratínni della fleflò Sii-z
to, pei-'il tmp” dillo Mar”.
ſiEr l'nonore, che riceuelle a. ò E: iii?
Glorioſa Vergine” perenni-_z @Elli-L
` ſima
ór—-ó
i’.
256 A, l' . mio ‘e ’ a r.‘
:Ema mia Signora,in eſſerfià tutte
lîalrre donne eletta per vera Ma—
dre di Dio,fauoritemi in quell’vl—
timo punto della mia vita . E per
l’acuto coltello di dolore , che: 1
quando ve-deſle il voſtro manine
to Agnello trà colpi de’ martelli
de’crudeli manigoldi,e uà le ma;
leditc.ioni,e beſlcmmie de’popoli,
le vofire pietoſa viſcere fieremë—
te"trafilſe;degnateui , vi priegozdi
non abbandonar’in quello sì pe
ricoîoſo punto quefi’mfelice ani—
ma mia-Per l’ecceffiuo dolorezch’i
.volìri piccoli occhiſentirono in.;
veder tutta infanguinata laveſle
del voſlro amatoGie-sù e da’ſozzi,
eſporchi piedi de’ ſpietati mini-j
jlri ‘dell’inferno quella bell’opra
delle voſlre man’ inbrattata ; ſoc-,
corretemi vi ſupplico in quell’ e#
firemo tempo. Per gl’eſſilijidigiu—
‘ ni,viaggi, vigilie,e`perſecutioni,
che ſopportaſle,e pcr idolori,ch‘
il voſtro ,cuore ne’crenta tre anni.
patìme’quali dilettoFigliuolo del
lewoſlre viſcere viſſe m qſia vita
mortalesvenite, vi chiedo, in mio
aiuto in quell’ eſtremo biſogno.
Per il giubilo , che l’anima voó'
F.: “ſi ‘emilia z quando con tenero,
q \Q_HÉ… ` a‘ …
il… e 7 N
- F’ "E raid-innato' .i marte. 'zi’

8( affettuoſo amore il dolce lat-te


gli danare-delVerginal voſtro per‘
to,acciò con quello il delicatoſuo
Corpíccíuolo ſi ſoſtèncaſſe: fate-;vi
domandon’n queſt’ vltímo punto
della voſtra poſſanZa in mio aiuto
miſericordioſa pompa . Per l’aſſe.
grezza,ch’il voſtro cuore riempi—
ua,q uando com'à Rè della Gloria
lo vedeuate da gl‘Angioii-”j ed” >
Regi honoreuolmente adoratw'e
Per ia'ffioizmiracoñlägë‘dort‘t'ina‘da’
popoli perèäaflìîàfeta conoſciti
to;e²Pr fate, vipre‘gd;
ch’inq‘… _ ’_ZÉ’äriglioſo tépoique—
'fl’inſelíce-am a-miaLda vor ſi vegiv
ga pietoſamente protetta. Per l’i
neſplicabiîe gioia , che bagnò'rſ
voſtro cuore,quädo doppo la crù‘
dei, e ſanguinoſa battaglia-della)
Paſſione,- riſuſcit‘atoñ, e glorioſo lo
vedeſiezaìlzateni sù ‘dal voſtr’oTtO
no, ò—Piecoſa Madre‘di Dio-,e ye:
jiocezvi ſup plico,corriat'e in mia...
difeſa. Per tutti qui‘ miſteri), e turn'
ti gl'altri dellavÒſtra -Vltaze morte,
vi’chiedASàntiffiſna Ver’gine,nnó ’
iſdegnatut di porger’à queſìîind'e
g‘tio' “eecatorë la mano , chfinwa.
nièp‘eiieridîiſſolute parolascñerror.
ml @paraggi-;ma malamentó fpe: ,
r’ ſi (
ſi gl’anní della ſua vita-Madre fiere -
del manſueciflîmo,e clementifflmo
Dio; e perciò manlueta. e miſeri—
.cordíoſamente dpuete,ò Pietoſilä ’
lima Signora, queſt’indegna crea
tura ricenere , e preſentar'i miei
prieghi , in compagnia de’voſtri,
auät'a gl’occhi del voflro Figliuo—
lo,e mio Signoreicon inſtantemè’;
le pregarlo à non tener contro dl
me chiuſe le viſcere della lua pie
ìà.Proteggetemi in ueſto tépo, e
ſemprep Dolce Ma re-Impedite,
mentre in vita larò,a'mici nemici
ipaffi, acciò da me lontanimè for
ze habbiamo , nè ardire d’auuërar
córro di me le lor ſuerte-Difide”,
vi priegomell’vltimopunto della
ſua morte l'anima di queſt’indeñ_
i gnofvoflro ſeru051iberatela-da tue
óte l’accuie,lpauenti,illuîioni,& in
.gannì de’ſpiriri inferm li,e clemë
ñtiſfimamëte riceuerelz. quid'vſci
rà daqufeſto corpo mortale-.nelle
. pretioſe buccia della vollra ſoaue
‘miſericordia . Fate. che non ve ñ
gru-io in quel punto i miei occ i
i terribili, _e {peuëceuoli volti de'
Demoni) : e e‘pur gli vedeſſero,
ſafe .:.clie non , ardilcano quelli
,d Wlcmzrfi ;i ,çzççç ççſoro dei.
ñ ~ vo~ ‘
, voſtro Figliuolo . E nel horribil…
giorno dell’vniuerſal Riſorrerſii
tione,Face.ch’io ſperimenti, chè."
voi iofie mia Auuocata, eMadt-e,
e che perivoſtri prieghiſon far—j
t’herede dell’eterna gloria del Pg
ra‘fiſo o

_Oran'ene ds' J'. Teofilo il Pen-'tentò


_41/4 flefla J'ermiffìma Fergie 7
”ezmll'bora dell-:ſua
Mom . ’
AYanti_la voſtra miſcricordia;
.ñ lO miſero peccatore , ò San
tiffim: Vergineſhumilmente pro-J
ato , con riuerè’c’affetto vi ſup--v
plico,vi degniatc d’bauer’auantfzl
trono} del voliro vnigeníto vF1
gliuolo per raccomandata queſt’z'
anima miaiacciò quello, che da.
per me nOn merito , per mezzo
della voſtrz Clemenza copio#
ſamence ?ottenga ñ Come guari
derò colui, che tanto offeſi , ſu
voij,-Signora , non gli placztelo'
‘ſdegno, che tante volte ho perle
mie colpe giuſtiffimamente con
tra me meritato? Poten‘tíflima.;
liete, ’8c inſieme tutta clemente, e
Píexpſz z Yſcis'all’ia‘çopxw- e fo“
e
‘ l
le braccia aperte riceuete coloro,
ch’a voi ricorrono, ~e biſognoſi
~~ s’auuagliono della voſtra Cit-mè
zn. Offes’hò voi ,, 8t il voſtro Fi l
gliuolo: mà sò ben, ch’altri molti
,peccatoriflonfeffando le lor col—
pe, hanno,per mezzo delle vollre
mani,la perduta gratta, 8t honore
liberalment’ottenuro . Voi lieto
quella,the ſempre folle, 8c io,co
m’effi furono , parimente pecca
tor mi confeſſo . Voi ſiete la con
ſolatione degl’afflitri , il rifugio
" d‘e’ perſeguitati, il baſtone della
noſtra debolezza , e comiche già
mai laſciate d‘itdir’i peccatori,ch’
à voiricorrooo. Interc—e et_e per
me appreís’il vollro Figliuolo .
Egli èmiſeticordioſo , enon sà
cos’alcuna negar’à coloro i che:
per voſtroìmezzolo pregano-N6
mi diſpreggiatflò Sourana Impe
radrice del'Paradiſo; fauorite le.»
mie lag'rime , ò Regina de’cieli;
rinuigorite i miei propoſiti z ò
Principeſſa degl’Angioli, 8t inſie
me ripoſo,e difeſa mia . Voi ſiete
la porta , perla qual’ hò da entra.
. re. Voi la mia ſperanZa, con cui,e
Pçr cui hò da ſperare 9

9!*:
' ‘0”

Oraliom ci CbrffioGìfl-ù ó- ‘lla-fi“,


Bandini-fin” Madre , di J‘, -
.Anſelmo per lo fleflò ”mp0 ñ A
~ della Marte.
- Ex eo?
A’voſtri piedi, Sacratiffima Ver- dë A**
_
gine, .
vn ribelle . .A
figllbimà - _ 2"
‘u‘ climi”
fa.
to nella voſtra Materna clemenza;
cöiìdatoíecco che ſi preſenta. Cari n’a ape-3
co de’ceppi,e catene della mia mal 'HUF
paſſata vita,auant’à sì immenſa pie
tà m’inginqcchime mi proſtro.Di.
’venut’è il mio corpo paſto d’vn’- *
acceſa febre, e l’anima vn: copioſo
ſciame di tribulationi ,ſe dolori. I
miei peccati da vna parte à gli oc—
chi voſtri ricorrono, per riceuer
daquelli rimedio,e` medecina; Le ’
dall’altra da quelli ii naſcódono, e
fuggono-per eſſer sì graui,& abbo
mineuoli . Sen:: ‘confeflione -le
ſmie colpe non ſi rimediano ,-nè
,poſſono ſenza . confuſione’ , e.:
«vergognamanifellarſnSe fi celano,
ſono incurabili.mà ſe (i manifeſtaä
no ſono ſopra modo abbomine—
uoli- Mi bruciano col lot fuoco, e
col lor timore mi lpauétano. Gua
ritemi,e lanatemizSignoea, acciò il
Puzzoleme fracidurne ide‘miei- de;
~
o. . Il!!
az:: Pam Il. into v e'~ ' ori
litti non vi cagioni nauſea. O ma.`
'-dredella mia ſPeranZa.Per ſaluar’
* iſmarriri calò giù dal Cielo il vo
ſlroFigl‘iuolo , 8c abbandonarete
voi, Signora , il peccarot’ humí
lieto, che (ó proſond'affetto il vo
ſito pietos’aiuto diuotamenteim
plora Y Certò,Paſlox‘ella Celeſle,il
voſtro Giesù la Pecorella ſmar—
rita , che non penſaua à pentirſi
de’ ſuoi errori i e potrete voi di
* -ſpreggiar colui, che con amarez
Za.di cuore direttamente piange ‘
le ſue COÌPÙC peccatxëO Figlio, ò
~ Madre. Se’entrambi da me vi c0
ìnoſcet’offeſí; regna ne’voſtri pet:
’ ti clemenZa, per perdonar colui.
ch'a voi,pentito de'ſuoi paſſati er—
rori,ricorre-Se entrambi ſiete cö
tra m'e giuſtîamente ſdegnzti , 8c
fl entrambi abiſſi ſiete di miſericor—
“dia -, -e dolcezza ; ecco che queſto
`Keo della Diujna Giuſtitia del
:certo aſiloze ſicuro riceuero della”
`«demenza 'della Madre,e .della mi
- ſericordia del Figlio affettuoſa—
mente s'auuale . Perdonare,M ile.
ricordioſo Gíesù , il ſetuo della.;
‘voſtra diletta Madre . Perdonate 1
Miſericordioſa Madre,il ſeruo del
WMO dolce,& amato Figlio a Per
' _ nor; `
' Bianìñſſnutíd 'WHQL i . W

r non: ñ inciampaséenelle :rigoroſe-.b


mani della’vDiu’i-na ’Giuſilítiañ, 'ecco
- mi burrone-lle braccia ?delle-.d uo
voſlre grídiycſnáflnb‘tèmiſericor
die - O buon Figlio,ò buona Ma
vchief-:Delitſiflteäítllëennanoaióñi’tíi'ri
-'.
ſci il-Cpnfiîffimd-isvoíidnezquçſ
.certezezſflàflffiflfls veritài -Fere-ehc ‘
'né ſ-eſt’n’ö eófuſo per háuer’jn; mi ‘
.duez ripoſta l'anchoradellezmie '
-ſperanZe Ditemi,.ò Giudicedel
Mondo., a-chi volentieri perdoni-*ì
:nètc-ſienon aîthiſi-.pemeBDbwnm `
.òñRípa‘ratric'e. :delztìnondo >, à ehi
porgerete-laímanoz rappacñiſican
;dolo col-voſtro Figlio. ſe.nóra.chí
tdí.VQí s’au—ualeP--Se voiisignorc.”
condannate,e voi Sign'oraiviiallö
,tanateda queſto vil .vermícciuo- ’i
lo-çhecóìzmmros’affeno _vi ricor
. da 1bókfiüüſdî.fflſ‘duel'lcçuukhç
condolore del ſuo cuore piange t
JhoíflüufliſſhíbotràMadeira-Br— … ì
‘ rmiPçhi-ſarìi’n miofauoreìináiÎcó-J
i-tro dell’mfer-nali ;‘ſczuadr‘e-irnbrac
ñcíerà .‘,z-ñ im 'WCſt’vltl‘mo- ’tieni-p0
. della mia :vita , lo ſcudo m nua...
ì '-“Î. . *; ,_ ha“; _

a . . …'Αaénieizooîr‘. ignora; _
e, .sv ~ mi a; Iíìo‘i‘Ftl-Xll’l-k-Ìi*
**‘Î `-‘ . ma”, …flaſh-tti.. _fx-‘.1‘ …i
.t. L“ `z, ?ref
M6745."
Ori-:tion: di &Mariaìlfgüìiamj
i; alla Glorioſa Vergine contra
rr“le'tentatíoni , nel tempo
’2:’ e dellaſaa Mart: . 4
E* Vi‘ v 'Vardace, dolcíffima'Vergíne j
“ì, P‘" ‘ ’ch’io (ono da'oentncioni for
"“SL " Lememe oormemará; e ‘la‘ mix-fr’:
UI; °' zgíle tondiu'on-e_ anohrè‘baîkameà
P m' ?vincefleze ſupgrarle. @Whartete
per mes, t'muígoríte’rhiz -GIÌÙfOI‘f
zitemizpoiche combino-e batte-.gi
~ lieto” implgcabílí; Ga indomíte
:îeies nè poſſoLíenzîìE ”oſtto Îbo—
s-Î. flñ~u?.j~‘Î ,corſo da ”mi infidiofi- ‘eguali
@campare a' Voi - pgmmím ſedie]
icqmpágniafe difenfow in Ueſto
- punto elegge; Pugganordal a-ÎvO—
flraprcíenzai nçmxc-E; che'vc'ont-ra
me crudelmëte cómbînio‘no. Ve—
‘j‘nite.ò chiariflîma‘luceîì» dial-'ate sì
xfolce ,e dente tenebre'cdlüíuino
“RK.
. v-. 'tag ‘ delia vofi'rd ”negata-Ab'—
- ‘bo’ meuoli‘~penſterí-xdîugni= ‘p’arte
f- m’afl’ediano NSczziffimÎe' ilñ-l'ufioni
4**zw-4°
ì“ Pdci-mando; e ſul-:gian m’a'flklt‘a
*- no . Vortei w'n'cere,mà a pena.:
poſſo. Due fiere, Potentí :ma Si
gnora ì’ Non permettiate , che la ‘
"01611713 :o e’ cpncinuatione della.;
bìtszsh‘afljtacci diuenir puma:
’5‘ ì* S mmc;
o
r

v'
.fl Kama-.aria ”Lam-"T 24,
nimesanz‘ífate ,ché 'dalla von…
'graciaîrìmligoma a bacci" mimoſa
` reffìſtenzwàèsiógpglifirdicolpxi. .J i 7
evjllîlî'J'anc’} :n- ”Sith-TEL; ,`
Onirica: della ñeflà &anni-dla.;
mcJWJGUNè/'Q‘Yergffl .
` On conuienerch’eſſend’io sì
ſulla” macchiata,con occhi
rito profaái vilguardiÒ Puriſlìm:
VerginexMà. er qual cauſa-‘Dio ſi
fe‘cſhuo'mç… etno'nzper chiamar’i.
pedcqwriar’penitenza'? E. perche '
fiere“ voi Madre eli-*Dio bacino,
{enon-,mèèiò che glfhuomini per
voſtro mezzo ritrouino rifugio.“
&È’acc’o’glienzaìfl intatemii poiche;
‘ V0iſhlaífiftçlÎÌMÎÎXÎÌFÒÎBÒLQOW;
derate, Signor-,che Per me ſpark-9_
ſe dalleſueyeñrre Giesù C hrilioil_
ſangue. Gòſu ſa,e tutta di_ roſſore ,a
e vergogna ricoperta. m1 veggo ,ñ
Non ardiſco comparir’au‘anti laó'
voſtra preſenza: Mà per'eſſer voi
piena di miſericordia, e Madre di
miſericòrdioſo Figlio, ſoccorre—
reteñſenaa ,dubbio la mia miſeria.
Compatiteui di me , viſupplico…
pregate-per me,incaminatemi;,‘, - ‘
ſiatemiaäguid'a ,7c malleuadrice `;,
”ciò e;0Lvpih-’auum,liberarſcaz-u‘»,`
. .. z pt
. ` .7 _
~ .W ' i P’ v `

- _` A "~ ’ ì i” i
~,“,
ſſ 1,45 ParuII.,\íí1-M f…- "< o‘ i.

pirda’preſenti ſacche tutt’il .mon-z‘


ddinfendayche non diſpreggiate»
l’oratio’ni , Ìezprieghid’ma inden
gna, «Sr immenteuole peccatrice.
un.- Éxëm-'l- tTr‘ÒΑL *JF—:Xx '.-ueì'rmfi
Basf/Ingleſi , :AZ-ami…

5. 4.~ Le:
I h‘ Quarto rimedio,& aíuco ge—
‘ -nei'ale ,è lîinuocatione- dezgb’d
Angioivjpo de’ Santi, principal-,ì
mentez' di &Michel-‘Arcangelo e;
ehPèÎilPrefidenre deli-<-v Chieſa-et
coiçiz‘rche ci hàdar- giudica-eius
nome di Chriſto, ch’è cupoldi;
tutti gllhuominíxfiglàſpèflifcezfltz
imiszpiù; ò menmAhga‘fl'liellluo-Î
o, o’uefläfít Moi-ibmgſo ,e con:.
ormfal'ſa ~ neceſîsitài; 'ò‘bflìflñDÎîdîa
quellos. :Anziflgiiñſleſsóënmlmjà
void-,e v 'Aſiiſ'ke, ‘conſenelñleMite-deä
Padri
Ènia diſi legge,
S. Gabriele,e
il 'quale indei San-to

è Dauid con la ſua arpa nella”;


' manitſù vedutl‘aſiiflemc alla-moana
teñd‘v‘n -Ser‘uo di Dio jñODWÎÒÎIH—i
dolor, &rendendoli-facile”.ſom
ue il influire-cv Queſto :Giotidìflì‘ä
m_o Principe della Chieſe hat-das’.
codurreal’áni-meiwóflreël Regno,
- i. . del

È*
² ’E ÙÌJÉÌÌÌÌAÙ' J‘ai-arm_ 247 '
della luce` ,vò precipitarle à. quelñ.
lo delle tenebregòz à perpetui tor:
mentí. In ſieme. (un S. Michel’Ar.
cangelosîhà ‘dajnuocare il Santo
AngeIOCuſtodL-a ílquale , ſeſù
dcHa
fede] vic-a , cert’è,inche
compagno fedeliſfim'
tutt’il tempo
- :N‘
ancora ſarà nella morte, ch’è tem
fio dellamaggior’afflmiònem trí- 2 ‘
olaríone , c‘h'eſſeruí poſſa. QW- Bar-lì”
ti” ergo , dice S. Bernardo , gr@ "ſalm
.uiflîmacemitflr 'argument-;timò ‘Qui b‘
”x'óulatio mhemem’ímmiflrejzz— "5"' -
”oca Cufladem tuum. Buffon”;
tuum, iu-opportunitatüùr, i!), tri
áulatíone , inci-:ma ”1m , dr die… H
Dania-ſalva ”orperìmun Qçu'n- ."m"
di èmh’à S.. Giouanni Gualber— "WP"
to , Fondatore dell’Ordme de’ " ‘5“‘
:Gíeſuecí *ſtando già a morte vící— `
”moon belliſſimo volto,e familia‘
rirà- di‘frarello , comParu’ il ſua
Angelo Cuſtode, e domandan—
dogliìl Santo Morìbondoìl ſuo j
nome, gli ripoſe il Celeſte Spiri—
t0,che ſi chiamauaíl Benigno del
Monce'díDio, ,Col qual nomu Greg-li.—
vnlledíehímre la benigni”, p 4- ‘Dia—
clemenza,~ch’í`n quel- tempo gli “’8- ‘ì
recauaxdalCielo. A5; M-:ſhto ‘6‘
Monaco comparu'ancoilſuo An
›' 4. gelo,
’ HB Par-”II.Air-todej’ ’
`elo,e moflrògli in lettere d’oro
’ critto il_ſuo nome ,-&in quello
fieſſo -giorn‘o ”Santo iene volò al
Cielo. Fù vn’nltra volta veduta
vn’alrr’Angelo,cbe ben'edireuaffi
Pf"- faceua il ſegno della Santa Crac-_e
'mm-.lt ſoprà gl’infermi,c’haueuan’à mo
“ ""- rire. Diquelli,e fimilieſempíi d’
nc. c. appm-Monid'Angíoſi nel'tenjPo -ì
:792‘ della morte,e def ‘fingolariſlimi ſa
’ r
uv" . u'orl, fatti a’ Moribondi , ch'io.;
' “ “ o quel‘tem’po l'inuoc—ano,‘ſon pie
" nele Sacre Hiflorieìdella Chieſa‘.
Giouerà ancor’al Moribondo in*—
tiocar'il Särb-del ſuo nom’e , i SS.
A‘pjoſtoli,eMartiri,1 Sätí Cöfeſſo
` ri ,‘ e Sante Vergini, conform'alla
i _ſuadiuotione . _
~ v ñ- 7”};3 ' i

Crati”: JS.. Michel’ Arcangelo, i


` - .‘ parlata dalla Sacra Scrittura,
~ dall'Ufficio della Chieſa', :44
Dejtü de'Sanii.per* il tempo dalla
Morta. ì

ñ" il':
‘ Olgete i voſlri pietoſi occhi
7 i _ _ diverſo quello pouerello , 6L
l ì‘ infelice , O Glorioſo Arcangelo,
L' \ .‘
" Prin-tipe de gl’cfferciti-di Dio I‘
7 ‘ ſi S'. Michele.^ voi. îflandosGiesn
~ ”diagramma-alla morte vicino,
‘ , 3
A ,
Î'\~é -
Eíìmínín
À ,fi …_A i i

'diputò per-Gouernatore , Diſco-3


ñ, ſore,eCapirano Generalezdella ñ‘
. ſua Chieſa ,e di ciaſcuno de’ ſuoi
- dilettiflimi figli ., 4 ’Nè,- ,conſegnò
e quella ſuaſpoſa a verun’altro dela
’ ñ le Podeſtà del_Cielo, ſe nonàvoí
ñ ſhlo,ch'e percrò ſuor diî Chriſto ,
e ſuaMadre ,altro difenſore ella
nö riconoſce, che voi.E ſe à $.Pie
-.tro raccomando egli la ſua Chie
ſa,cíò fù ſolo per pochi, anni ;mi
;delle voſlre manila tien’e ter-j
rà -ſin’ all’vniuerſal Riſorrettione
,,ripoſta . E vero , ch’ i, miei pec—
_catihan‘ cagionat’horrore à l’-,
habitatori del Cieloie perciò lär -.nM‘.a-—ó* —

.. tamente temo, non ;ſi congiuLino eu

-tuttízcontro- di me: mà non te


;merò punto', eſſendo voi in mio
aiuto, ediſe-ſa; poiche col ſold
-voflrobraccím e-potenza , ſiete-e:
;ſolito dar veralibertà à gl’abban
donati; Ben sò , ò mio Protettp—l
re, che tutte le diffinitiue [enter-11
Ze ,ò dizſalute , o d’etetna dána-ì
_- rione , da voi,come Preſidente.,
de’ Statidi Ghríſlo, -ſi fulminano -
Esò ancoſbeniffimo , chetutte
ì mo giorno delGiudice,
dall’vníuerſal nell'ulti .‘
rigoroſoficonto
che nel fine de’ſecoli_ſi darà , ſa
` 5 HER*
;'50 Pieri-:77.11in” dc’ Mar-‘5.
ſarann'approuate, e confermate I
7Habbiate‘perciò‘dÎM»compaſ—
íi'on'e ,ñ ò mio Giu-‘d i _ ‘fiato-ing
quel te‘nipoſentenza à mio {airo—
' ’re ,’c-on liquale ’ſicura-5‘ leneilë;
'— “mini terrò la* rari; dei' mioSl
‘e noi' Giesù C r-íſtöÎ'ÎSó anca
' 1 ra , c-_he nel fine del mödo al ſuo
' no"`della voſtralvoce Lì‘ "riſuſci
tato ,il 8: immortale *Dhaurò
a comparir’ à viſta del mon
te Cxhurio .- i* Deh fate_ , ‘ch’io,
auanti à 'quelsirgiuſt'o , erigoro—
ſo tribunale cöpariſca di gloria ,
edi celcſti ſplendori circondato .
Sò parimenre, che nelle voſtre
mani s’haurà da porre l’horribile
flendardo della Croce , edoppo
eſſertutti riſuſcitati , gl’amici di
"quella , volando perl’aría,v’vſci
' ranno all’incontro, per porſi ſota
‘tb' la voſtr’ombra,;edi quel Sacro
c “Legnozche nelle voſtre vittorio— ;
ſe mani terrete Per‘meZZO della
' voſtra protettione fate ,che .me
riti ancor’io,vſcirui all’incontro. z
dal cui aiuto , eſoccorſo difeſo ,
nontemerò id preſenu dei rigo- i
, roloGíuciiom Tutto quei, che, .
.nfſh' ſu: Chieſa opra il Signore ,
comela fortezza , che ſi concede .
-w a’ Mar- ‘
‘ſd
_ con ennan’dmortc. 251
a’ Martiri , la luce , e dottrina.:
-che ſi commlmica a’ pietoſi Dot
tori s le vittorie nelle tentationi ,
gl’aiutí _della gracia, tutto tutto
paſſa perle voſtre mani: e sò,che
non vi pare d’eſſer a pieno ſodis-i
fatto , ſin che per voſtto meno
non fiano collocati. e ripoſti nella
Gloriai Fedeli. Guardate-com’è
da Dio ferito queſto pouer’in
fermo,pet la preſenza della mor
.te afflitto , per le paſſate colpa;
ſconſ’olato ..e trà preſenti dolori
agonizmte, ma inſieme molt0,u
ſopra modo nella voſlra-difeſa.:
confidato. Per gli honori , che da
Dio ſin dal principio del mondo
riceueſle, quando ſcacciaſle Lu
ciferpflſuoiſin’al'
tieetteretev ſeguaci-_dal-
fine di Cielo,
quello_ e,i
, andOzconla bandiera della-_a
ñ roce nelle mani v-i ”edräno tut
‘—r-r.— tele nationi , iſtantementexup
plico la voſtrazçlemenzafì fano:
rirm'in queſt’hora; 8t aiutarmi
nel preſente biſogni…: sì pericoz
loſe punto 9
- l' .
2‘; 'H‘T'F'LLo/ll'fll ”i ‘V‘UÌDUO

Omnia” di' S4” Vittore Vaſi-”a


?licenſe J "Glor'ìoſs‘ Angielì,c ’
.fanti , per l'ho ra della
` Mar”. ` `

3x ,,-u, Abbiate di me co_mpa_ſfione,`


i. my…,- ò Angioli del mio Dio,au-'
' ‘ñ libri: uicmareni à me , poich’e officio
_ Îfſiur voſtro è aiutare , e ſouuenir colo-È
. - i da ‘Per— ro,che deſiderano eſſer fatti here
ſcrutini di della Gloria-Già cade à terra la
M V4» fortezza, di cui Dio vi fece Caſtel
“‘1"4- lani.e Difenſori. Sconſolato , af
fltttol infermo , agonizante , mi
proſtro auant’al_la voſtra clemenñ‘
za.Socc0tretem1,aíutaremi,rinuia
goritemiin queſto sì pericoloſo
punto. Preſentat’al Signor’i miei
rofondi gemíti , e‘lagrímoſi do-ñ`
ori-E. fate , ch'in ſodisfattione)
delle paſſate' colpe -, accett’i pre
ſenti batticnoriw timori. ?regate
per me, ò Santi Pat'riarchi-z la cui
’ vita ’iena ſù ſempre di ‘calamità .
8La anni;e la morte in terre flra-ì
ariete . e d’ogni ſorte di conſola
tione lontana - Soccorretemí , ò
santiflApoſtoli , poiche la perdita
di qualungu’anima altro non è
P91' 1 rvoſtrl Petti.çh’acuto coltelg
ì î lo ,
Ì
.J’
lo d’ineſpljcaabil dolorç - `Come

de’ Leoni, e :rà gl'nff‘anní , 8c ana‘,


goſciedeſh morte ?Come _po
trete non aiutarm'in que'ſt’eſtreíz -
m0 biſogno,ò A poflolo Paoſ0,ſc,'
quando” voflr’amore non era sì
;grandemon fi dannau’alcun’huo—
mo , che non viſenxiſte d‘a capoà
X Ric-:di bruciare? Hor come non... 7
ò io da ſperat’in queflo tempo
di ”l’amore g\’effeui ,- eſſendo
quello incomparabilmente mag
‘giore? Quanto diſpiacerà alla no—
ſh‘a comun Madre,ò Giouanni Fi
glinol’adottiuo di Maria,alla~qua*- i _
le tanti anni accarezuſte , e ſem”
{le , le al preſente abbandqnatu
.queſto tuolfigliofl voſtro fratello;
-nc’ doloroſi combattimenti .della
morte? Ben sò,ch’indegn’io ſono
del votìr’aiutop‘nà ſpero c6 tutto
.ciò ch’intercederete,apx-agata” . `
vDio per—qualke voſtro fratello,
.vedendo, che Chrifio lPrego) ü
zflxo.Etemo Padre pori uoiçxuó, ~
-zfleü nemici. ~ o › . ›

Dc!—
2“54 Me ÎÌJz-lítm dc’ Moria.
› 1 - DOÌÌ’ÃBQ'MÌ Rendina.: i
vi'

' ’e
1h 4 . . , ; ’ .

’L Vinto thx-dio, 8( aiuto


generalme- 13A equa Benedetta,
la cui virtù, comunicatale dalta
beqcdínío‘ne della Chieſa roſſe
gn0` della Santa Croce , è ſopra
modóle’fficace. Et accíò chìjl Mo
ribondo’, ò Condannato à morte 1
faíctiponc'etto di queſta ſpiritual-v
Paz-:matura ſe gìì dichiaríl'abbor—
rimëróëfflodíoxhecócro di quel-á
TL”
l’hà íîllDemonioi Come ſarebbe.:
dar”. quel , che Teodoreto riferiſce.:
AL:. d’vn Ind'emoníato. il qualeíop
v -
` ' Il* portar non‘poteua , che ſopra ſe
gli? buttaſſe quefl'o- benedetto”
core a E di quell’altro-'Rielígîoſoz
Monaca Cluníacenſejp‘er nome
Vgonflafl uálerítmuandoſi nek*
Sur. l’eſtre’mo‘ i~ ſu: vita , e vedendo
”m 2. dite vcc'ellí nella fineſtra della ſua
- I” mm cell-uno belliflìmo, 8c horríbiliſ
>` ,S-Pm` ſim he ſopra modo nel-p, e defor
Cauëjſi m’e l'attro , pregò íl Signore, che
‘o l 9
1caccíaſſe via quell’vcceno nemie
prendendo infieme l’Acqua Be
nedetta, xerſo quel luogo la ſpar—
` ‘ le, ñ
ſe i, 8; in vn tratto ſpari il demo
nio,ch’in forma di quel terribile ,
”L2 nerovctelſo appariua ai]’in,fer-,
;1110, Nè ſi »ſempre 'meno ;L’effica
era di queſtaBenèdert'Acqua in..
~~quel , ch’ÌS. AnnoneVeſcquo di
.colonia. 8: as.- Vberto Veſcouo
Tungrenſe nella ſor morte auué ‘7”Sur. 7b
5!,
ne ; a’ quali con minaccioſo vol
to, ‘ evoca come: &Merz-;beſtia ,
comparu’ancoil Demonlo, efù
dà entrambi con l’Acqua Benez
detta ſcacciaro; e dal primo in;
particolare,con vn profondiſſima ‘
ñ arto :.d'humiltà , dall’aſperſiqnp
della dett’acqua accompagnano,
dicendoli. Che fat' qui ſcelerato i‘
Mi ch'èquei, ch’io dico? Non è
già merauiglia , ch’in queſto m0
‘i dp moleſti i deboli,e ſenz: meriti,
~ come ſon io; poiche »nè anca la `
ſantità del B.Martino ti potèflſpa
uentare , acciò nel fine :della `ſii*
vita non lo tentaflì. E {BIT-Acqua ~
Benedetraflome dice il Concilio Con-13.‘
Nannetenſe, gioua per l’inſermi- Nin“, I
- tà corporaii deſſegreggi, e de l’z “"45 a

‘ ermemigmoito più gioaerà,e arà


efflraíiffimo rimedio-.per le cor
- poraliſhſpirituaii de gh' huomini,
- eporrà in fuga gl’inimici deli’eé .Fr
..l
K

i cer—

_.-‘——-_—._.
1:56 Panella-'nta drm-ar”; '
terna ſalute . Delle virtù dell'AJ
cquafiçnedem, da Dio commu
nicateſe, ſe il Letter defidernſſe,
hauewe piemnotkia ;porrebbe
t ,dà Matfilio Colonna nella ſua-.Hi
'dra iologia com 'tanìem'bauer
, Ia" quale‘di que e ſecevna bue:
-, ñ. :me proficteuok raccolta.
,Pdl-'San'- Imagini , e Rch‘qm'g
›.` 3.3
i 1 ' ` :_ d"
. I! ~ ‘ ,

‘4%,‘ ~` ' 9. 6.
L ‘Señorímedío , 8t zinco geá
\ nerale , è quello delle Sacre..
Ima ini, parxlcolzrmëte di Chri—
fla érocifrffo, e della ſu: Santiſſ
’ ma Madre. Quelle Imaginí,per le
?ël-ſoneflhe rappreſentano,e~per
a‘ pietà,- e díuotione di chícon aſ
{ettole rimira, h'a'nno gran virtù
contra greſteriorí nemici,ëc :neo `
comu l'inceríÒri,che ſono le poſe
fioni , ch'ínreriormente ci com-L
battono - Ben ciò dichiara quel,
che di quel Santo Romita fi rac
' come , che fiando già.aù le porte
M , della mune i 8c hauendo vicin’al
m3“- m letto ”n‘a piccola Imagine della
‘5T' B. Vergine Maria, gl’appaàue il
, E. 4
Demonio‘, egli giurò,che già mai
‘ più lo tentarebbe, ſe li profl
metteſſe di leuar via quel a pittui
ra, che lo ſaceu’arrabbiare ; altri"
mente con ogni violenZa lo per-i
ſeguisarebbe- Il buon vecchio Eli
ſputò nella facciale l’nfficurò,c ’—
ancorche contro di lui ſi vólgeſſe
tutto l’inſerno,giamai laleuareb-J
be dàquel luogo . Con che ſuanì
‘il Demoniomèmai hebbe più ar—
dite d’accoſtarſegli,e lo laſciòiſë
:za più molellarlo , finir la vita in
pace. L’Imagini de' Santi cagio
'nano gli ſteſſi effettiflnzi la lor pa-Q .
cienzazöz i lor’indicibili tormenti;
entrando per gl’occhi nel cuore
-dell’lnſermm ò Cödannato, Pac,
.creſteranno l’animo ,lo conſole-f
.ranno,el’incoraggieranno à ſop
(pzortar con paticnza quellamorg
rte,per doloroſa , & ignominioſaz'
;ch’ella ſia. Banco aſſaibuon tie
medio quello delle reliquie de', fl.

Santi; p'oich’è-certoghe per pic-' 'c'e 'i


cole,.che.iiano , tutta l’anima del
;Santo inneramente {lette in q“ue'l-zv
.la particella
nente z com’in
del corpo tutt’il
. Etè rima-g " ſi ' ſi ` ’
certíflimo
.ancora , che .Dio Signor Nofiro
opta alle volte coſe prodxglole
per

hó-I'Eó
256 "AhlL-fllllo d‘ lVlOTlU,

per mezzu di dette reliquie , ri


cordando-ſi del molto,chel’.mima
benedetta di que-l Santo lo ſerui
nellaterrajin tempo, cli’inquella
viueua,& inſieme dellagloriazche
l’hà" da concedere nell’vniuerſal
Riſo'rretcione'de gl'huomini. Pcr
queſta raggioni non-è credibile
di quanto terrore-le relique de’
Santi ſian' a’demonii,8t i bem,che
per'zlor meno ſi conſeriſcano .
Aſl-qual ſi efficace rimedio con la
ſua"'melliſlua l-ingu‘aìeſſortando
SArìi'brogimdice- ldeò hoc ,i m4—
- ici-ibm pmi-‘iſum ci?, "Dr Sentieri
affini” non”: rarporajociemur, *w
dum Hier-urta”: mondi, ”or pet
”a ho” tanga: :dum illìr- Cin-'Bur
illuminata‘ ”051'1- ”nebrariî ”liga
díflhgíat.- Cui” Schön': ergo quie
fl'enfn, cui-41'011” inferi' tenebre”,
earùm proprijr mer-'tir attamm
conficijſanffllau. Delle reliquie
' de’ Santi’ nella lor morte s’auual
ſero S. Annone Veſcouo di C0
lonia,il quale,per riceuerle, ſi ve
{lì' di pretioſe uefii,ſpargendo ſtà
.e tanto c-opioſe lagrímes- Hugon e
Abbate,-.S.Nicolò dà Tolentino,
8t altri-Si deuono per ciò al Mori
bono queſle fi potenti armiapfl
r › Pli:
mixare-acciao da queilo ſuggano ,
e, síaiiontanino iîinfe-rnali _ſqua
-dreéc iefiemetdaqucllefiacre _ce-z
nerjíſe gli córnunichi o ie uírtù ,i
delle quali-.uiuendſhfllxono quei.:
Santi datati z o:: in, Înarticoiare in
atièzm Portale-is’ñhèbbcw nds
a’ loro glorioſffimorte, _` 7 dg
DelPOpm Pig: di íjíizícerdipſi.
…il 7:..
35'! `’JL' La.
z; '. ' , ~ . , r

L Settimo rimedioi-Sz aiuto ge—l


i net-le , è quello deilîOpere
Pie, edi Miſericordia , come fa:
celebra Meſſe’; ſouuenir pouefl
delli; cauarli …dalla carceri; ſnc-i
ene-r .con limoſine gli’ſpednli;l
indian* per voto, fauoàì' qualche;
diuota Cfiieſfl,caicun preſente 31--v
laaRegina .dei Cielo , ò ad altra
Santo i fat-,che'nelle caſe di Relit-t`
gioſi , one Dio è ben ſeruito , ſî
preghi per il Moribondo. öc altre
coſe ſimili, maggiori, ordinaria.
c—onform’alla poffibilità di quelloe
Quel-Potierofaraiitim dell'Euá-z
‘gelio,che peril ter-toſti da aicoà ‘l,
baſſo calato, per efl‘er preſenta-tà_
àGicsù Chritiîoynon Noble-ma
7 m:

4,. : _,_
_—
lingua» nè ardite perdir‘vna ſola J
parola,màquelli,che lo pottoro— '
no , ſi poſeroà pregar per lui ‘è‘ e ."4
per quello dice il Sacro Teſto .l
ride”: Toſurfidemî ‘Mar-im. Ve—*‘
Mmb. dendo il Signore la fede, le lagri--’`
‘ 9- m‘e,e le preghiere di qtiella buoñſ1
ñ na gente, gli reſe prima …la ſanità
ſpirituale,e poi quella del corpo. 1
Chi fù Cauſa di ſar riſuſcitar TabT
bita già morta , e dìuenuta tutta
giacchío? Non' furono le ſue li—
moſine, 8c vna ſchiera di potrete, ’
e caritatiue Vedoue , che prego
rono Dio perleiicol preſemat'a—ì_
Banti gl'occhi dell’Apoſtulo Pie—z
tro le veſti , che dalla defonta ,Pt-ù
eranoſhte date *per rimedio della
loro nudità? 00m:: *Did-u ‘fin-Q
ZAR-9 m , zh- “oflmdmzer n' tunica: ,Zé-7 ,
‘U'M‘Ìfl , qflaxfacíeónt ill-‘r ~Dar~x~
car. Chi ſaluò la vita a tutt'il Po:
polo Hebreo condannato già a4‘
morte? Non ſù Mosè , che fù da
quello pregato à ſalir’al monte .
a: acquetar Dio,c’hauea già ſerie.,
t’il decreto , e ſulmínata- la ſen—
Exad_ ten-2a P Purafi‘ír ,‘.gli’ diſſe, pacs
3,39, una” maxi-imam :' ”fin-Jam ad
i f- . Domina”: , ’fi' quo moda quinti-a
, ‘ñ, . ' ?ma deprecan' pra fidare 'mflro . ‘
" ~ Î "ì ;- Z‘ìñlè, ` De; ’d
w f,
.JL ‘E condanna” k ’Tì. ‘267i‘.
a` morte “I" ‘-T ':
/
De'ue per täto l'Infermo :di q ueñ'
vſto rimedio ,com’efficaciſſimmſet
dirſi.- impercioche facendo egli
’nella ſua' infermità Opre di miſe—
-ticordia , la miſericordia di Dio
`nonl'abbandonetà in quell’eſtre
mopunto.
i.. ~ i:. 1. ` . '
~‘.-', Dalle Gdr-dele Bene-img;
‘/2 ` 5* 8* " i

:L‘oflauó rimedi-3,8( aiuto gel!,


' nerale,ſonole Candele Be—
“nedette
--no acceſe,- ledella
lo ‘ſplendore qualiFede
ſignifica
, l’ar-ì
-dore della Carità , ela viuacità
della Speranza dell‘eterna luce.
con le qualideu’il Chriſtia'no mo
rire. In oltre dichiara con queſto _ __ "
il Mo‘ribondo ,’ che muore come
ſe ruo_diligente , e fedele . con lu.“ ..k
lucerna acceſa nelle mani.»aſpet~j .’z-íxz‘ñ
tando il ſuo Signore. che viene
dalle nozze. Quindiè,che S-Mar—
ta Vergine,ſorella di S.Maria Mad Marc:
Metal}
dalena , ſtando per morire, fece:
accendere alcune lampadi , e co— ‘--J-ſ'z'
mandò a' circoſtanti , che ſteſſero iii
vigilantisle quali perſiopra _de' de
nti-onu ſnemnslçfi. ~› :ÉLmPîW
i . _ -
J .o
222 Parte l .din o de’ on'ä.
la [ua ſorella Maddalena ,e fiac
cíando via quella víl canaglia Sn
fernale,e riaccende-mio lelampa
di , confolò’, e- rínuígoti in quel
'pericoloſo punto la moríbonda
ſorella. E del B. Gìouanni ÎI-Ior
tolano, dell’Ordine de’ Mjnoni
di S. Franceſco, ſi racconta , che
rìuelarogli-da Dio Wlrímo gior
no della ſua vira , hauendo prima
viſitato tutte le Chieſe , ch’erano
in quella Città,& accomodate,co~
:n’era ſuo coſtumeflleìlampadi di
quelleaöc ornati pa'timente gl'al
rari della ſu: Chieſa . e-rípolto in
vno di quelli vn bianco'cereo,an.
doflene poi alla cella del tuo con~
feſſore, col qualconſeſſatofi, lc
pregò, ch’andaſſe alla Chieſa,egl
cm” portaſſe quel cerco , Îch’ínnanz
&Misfl’alrare della Bean’ffima Vergini
_3' e' acceſo hauea, il che gi: `quello e(
”5,3, -ſegurtogon grá glubllo preſe nel
ñle mani inſieme con l’imagíne de
-Santo Crocifiſſo il benedetto’ce
‘ k‘reo, e profeſſan‘do parimente la..
Santa Fede, con ripetere diuòraz
&affettuoſamëte piùvolre .Amm
ó :r mf”: ſcſi-,aditma me. Aiurateml
, ., ?Glesù‘amor mio, mandò. fuor-ii‘
ſuo ſantxſiìmo. ſpirito - Con cam;
. ` dc;
- e, 65
dele benedette acceſe nelle mani
i
affiſterono huomini. e donne alla `
mort.“ diS. Vbaldo Veſcouod‘ó . I, ' .'î
Eugubio -, e dello ſteſſo modo i ’Sur-Po
"n.3,‘
|`.
u
deuoti Monaci in quella di Lan Fan-Ir.“ ‘ff
franco Sanciffimo Veſcouo di P35 i”_C4‘- ì
ì i
Dell‘ J’crítmra Sacra.

5. 9. z ‘ i i
L Nono-{8: vlci’m‘ó rimedio”:
aiuto generale , è quello della… . ‘f ì ;Ki
Scrittura ?acta , ò parcexdi quel;
la , come ſono, iSanti Enangeiij , ii
`il ‘Salzano ,ò coſa ſimiie', poſta.;
ſopra, ò vicin’alMotibondoPoi -
che la parola di Dio,non ſolo con
la bocca pronuntiaca, mà anco
ſcritta, illumina gli [uomini, gli
libera da’ nemici, gli da"vigorem
Soru ne' pericoli, l’accende‘íelí-z
quekà iicuore in amor' Díuind.
Quindi,è, che leggiamo neile vi
te de'Sanci Padri,- che portando
Vn'hùomo ſeco gl'Euangc.iÎ],-;on
riſoluzione d’andar’ad offendcr
Dio ,r il 'complice del delitto hon
ardùnè potè cooperár’à cal col- " i
pa Berio ſplendore , che m’d‘dç ’e‘.i1
/

YÌÌ:
ì -vſcàre dal pettoéii coltÈi , orielri—
- o tteneua , 1 anti uan e u .
S. Agoſtino , ſtando già gioki
e”, bödo, fece m groſſi caratteri ſcriz
‘ : ~nel” i Sette Salmi Penitentialiflſ
. ...-- fineche ad ogni parte , due ſi vol-L
` geſſe, s’incontraſſe in qualche..
el verſetto amoroſo , per par
lar con Dio , e tener da~ ſe lonta
na qualſiuoglia tëtatione. Il Bea—
to Luigi Gonzaga della Compa
gnia di Gíesù} figliuolo del Mat‘
capm_ ~theſe di Cçſttgltone , Principe.,
1, ,,-u, dell’Impeno, negl’vltiómi giorni
w” , › della ſu: vita,ogni di tenendo gl'ñf
` -occhi poſti in vn Crociſilso, con
o profondiſſima attentione,&iſtra~
ordinario giubilo dell'anima ſua,
-ſi ſece ancor leggere li ſteſſſ Sette
Salmi Penitentiali- Conqueſto
atterriua, eteneua da sè‘lontan’il
demonio, che con ninna tenta
tione hebb’i n quel tempo ìrdiee
~dí moleſiarlo. Con queſto rime-`
dio incantaua il ſuo male , 6c in
"'\
’ *Zucîheî'atlta iſuoi doloriflën tra
‘ r 4_ uag íar o ’a ’ren tone della mor
:52:35- te.La ſteſſa tfiiintione nelſine del
p.17., Ala_- lor .vita hebbero moltialtri Sä
2.4.4'. -ìu - cpmeSAntonio da Padoua ,
Sur-.Taj S- Vincenzo Eerrerio, 8t altri .
"'2 è! ' - Dl’

ó_
’t De’ Rimedi} ÒÌ Aim- ‘Panini-e.
l j ,, n'mura le ”major-indien:. `
“a po della Morte.: primi:—
roman”, _oonttuz '-. ì

l
.\I‘ - 1 gutuîflfll-Dl-'ììz" 7-‘,
- ’ ‘fiderio di 3;; ~’~.
i - .piül‘uu- .` .
ga -ví . ñ]
td… . x .

k" A Pu_ ` l"

, Nnumerabili lon‘o gl'ih‘g‘annîj


I 8c i lacci, chel’iñimico del gè-\
ner’ humano íuol’in - ogni .:em po
machinare,& o'rdire , per ingan—
nare, 8c ínſiem' allacciare l’anime
de’ Fedeli ;che perciò il S. Giob 1.5.7.1
chiamò la vira de’ mortali con
tinua,e crude] guerra ; mà níun’è
più pericoloſo i , Miu-lento di
quelli , ch’ordilce , appreſta.;
per l’hora della morte-Hof’accíò
che per quel tempo ci' marroni-ga,
mo ben’ anuiſiltis di armati ‘dgi ö,
tentiflìme armi, con le quali‘: r
tificatí, poffiam‘o disfar'ogn’i á—
no del crude] nemico, 8c vincen—
dolo riporta-.ne gloriofi vittoria;
lì pongono quì alcune tentationi,
› ' M con
236 Par” . e ` -
con le quali ſuolfaſſalire nel temi
*po delle morte, &- inſieme i pre
ſentanei rimedii , e contraueleni 1
contro di quelle-E perche il De—
ſid erio di più 'lunga vita ſuol’eſſer l
da lui ſtim'ato potentiſiima tenta- 3
rione ; perciò,;qu`ando ſi vedeſſe, l
,ch’il Moribendoñſi riduceſſe a_- ì
morir di mala-voglia , e tirato dal t
deſiderio di viuere più lungo të- i
po,per forza ſi toggett'aſſe ai Di— 1
uin Voleresſe gli p'orrebbono dal i
prudente,& accorto Conſolato
` ,re applicar’ i—ſegiÎenti rimedii,e._,
proporre le ſeguenti,ò ſomigliä
iti raggtoni I ‘
Primieramente , che ritrouan
doſi vn’huomo in gratia di Dio,e
riceuuti già iSanti Sacramenti,`
non hà biſogno di più lunga wi-`
ta: poiche queſta ci [ù da Dio
conceſſa , per ottenerne‘porr’in
ſicuro l’eterna vita. E poiche le;`
.diligenzen‘i queſto ſit-’ordinate, il
ſon già fatte, ò ſon facili .à farſi,
ò reiterarſi , non s‘hà da deſidera!
più lunga vita. Tanto più , che;
oprauiuendo più lungo tempo-l
ſi potrebbe fors’in pericolo del
lîeterna .ſalute ; perch e’ mor
Rbbc- per ſorte, ſenza Sacra
‘ W313.: i
i ‘- 7 _ , ,, ., , " ſe‘

menti, e ſenZa gl’aiuti ſpirituali,


che Dio al preſente gli concede;
com'à molti è auuenuto , doppo
hauer’ottenuta la ſalute , e la vita'
Nè deue dargli travaglio , il non
trouarſì così ben, come vorrebu
be , diſpoſl03Perche quello ſol’—
atto,d’accettar la morte per Dio,
è tale,ch’è ſufficientiffim’apparec—
chio per que_lla,c0me dice S. A—
goſtino. Quindi è, ch'il miglior
partito è laſciar ſar’ à Dio ,’ e dir
con S. Bernardo-Piu”: cruóefl-o,
qui-:partiva proficia ; mori' timea ,
quia non ſum Para”: . Malo u
me” mari', ('9- miſerìcardic Dex'
me comm-'mn , (’9- :ammenda-e.,
quia benigni” , cy- míſericor: al),
mi” de mm mala canueiſah'o
”e alici-s‘ ſcandali-m ſapere. Hò
vergogna da vn canto di viuere
iù lungo tempo, per il poco
roſitro , che ſo nella vita Chri—
‘ .fliana ;temo dall’altro. perche..
i non veggo in`me baſtant’aplpa
‘ ſecchio per si-dubbioſo pa a ñ
io.’Mi riſoluo contuttociò, Per
adeſſo,p.iù toſto à morire-,8; à but
carmitutto nelle braccia della_
’ iſeticordia di ~Dio,il_qual’e` tut—
l zobenigno,e miſericordioſo,che
r .M .2, ,col
col mio mai’modo di procedere
far più dann'à me fieſſo; 6: eſſer'a- i
gl’altri occaſione di ſcandalo, o
di rduinz. E poſto che Dio,ch‘-7
è amore’uoiiffimo Padre , con la_
ſua I‘n‘finita Prouidenza diſpone
-ín qUeſto tempo della ſua vita.),
deue perſuaderſì, che queſto gl'è
più eſpediente , e ſtà aſſai meglio
~ ,_ ‘alla ſalute‘dell’aníma ſuazch’il vi-ä- i
‘uere più lungo tempo.Impercio
“Uſo, 'che , come dice S. Chriſoſtomo .
`_ Tam‘ bona: ex hoc mùndo commi—
' rara-fan': , eum optimiſunii‘fl'e-j
. [Mar, cum mimo': màlè, qua‘m.;
jiſupenflent 'vien' . 'All’h ora {Dio
` fà dà queſtavíta partir’i 'buoni ,
ì quando queſii gionri ſon già-all’—
altezza della perfettione; ö; al- i
l’hora fàmorir’i cattíui., quando i
ſon meno tali diq’uello, che ſa* {
'rebbono, ſe più lungo tempo vi
ueſſero. H '
La S'ecöda raggione potrebb’eſ-Î
ſere a _Pche la vira nö-s’ha dà defi- i
dotare, ,ſe non per’ muraria irL, e
mrghomòe—ammendarſî de gl’er
ron paſſati ;il che,eol viuere‘ più
lungo tempo ,’ ſubl’al roueſcio
'ſuccedere , e ſuole molte volte;
peggiora-ri} , come dice S. Ago;
ì' ó ſiino. ‘


p ſlino. @ai major :fl alata, maiír Aügì‘ſiç’
a!! iniqfliiau. Quant’alcunp creñ_
ſce più in etàztantnma giori auá'
zi fà nell'offeſe _della aeſtà _DH
nina. Perche dunque, pollo quefl
ilo intolerabil danno , eſclama-nè
S_- Bernardo,habbiam’à deſidera—i
re di viuere più lungo tëpo , nel
quale quanto più la vita` s’allun-z,
ga , tanto ſon’in maggior nome--v
ro le colpe? Car ergo lantoperè
'Dítcm ;Bam dcſideramur, in qua z,…,cflj
quantò ampliu‘r 'viuimurflitàplus La“;
peccamur: quantà :fl 'vita Iongiqr,
”mò culpa ”umerqfian Inteſa be!… i"
ne queſta verità lo ſteſſo Santo, il '
quale,conoſcendo,che per l’ora-
tione de’ ſuoi Religioſi figliuoli ,
Dio gli' differiua la morte, han-7:5;
dolitutt’iu ſua preſenza congre— ì 7».

gatti, diſſe loro. Quid :anni: mi—


ſerum bamímm? Forlíorcr :Bi: ’Sir-f**
óiñüaluiflíl :partite qucſòqurñ 33" I"?
ci”, ſiní”, ”u di”. A che effet— W" E‘:
to trattenere piùin queſta miſe- ”“[d‘sî
ra vítaqueſlo meſchino i Veggo *
bene,che con le voſtre orarioni
potenti ſiete appreſſo Dio. Hab
biate dirne compaflione, habbia—
- biatela, vi prego: laſciate , ch’io
parta, e mi liberi da, tanti mali ,
- M 3 ne’
e!… _ …T .:5, ;-` , e”.
‘T‘ M '270 'Pam .Aiuto e ’ ori.
z… ~ - e ._ ne’qualipermia colpa ſon ſolito
… ‘- - ‘ tante volt'inciäpare. Ben praticò
n ancor queſto il Gloríoſo S.Am~
T ;i brogio, il quale conſiderando la‘
' , perpleffitàz nella quale ſi rirroua
iì ` l i ual’Apoſio‘loPaolo,s’era per eſ
. - ` ſo luimeglio il morire, òput’il
…i i -' A vinere.~ ſtimando da v‘na parte.;
" . ' .i. gran guadagno la morte, poiche
'ì per mezzo di quella andato ſene
PMP. ſarebbeä regnare con Chriſto.
Míbr* *vin-re Cbriflur ci?, (g- ma
ÎUB n' [mmm. E dall’altra , neceſſaria
la vita , per ſpiritual’ aiuto del
mondo. Permaner’e datemi“
ea ”u , neceflàn‘um propter 'vor .
Confiderando,dico, il Sáto que
ſta perpleſſità dell’Apoſtolo, dice
' Am”; Serino” omnibus neceſſarium,Do-" ì ì’
lr …le F3 mio” leſia ;non mihi. qui' nulla' 'v
t d, R,… tilir’ſum , ”4m mihi lui-rum eri"
1 ſum-g, mori, ncplure peer-m'. Quando‘
,i Terme. la vita è sí‘ianta, com’era quella
, di Paolo, ben ſi può dire, che è
-conneniente i che non sì preſto
finiſca. Mà nonà tutti lià ben’il
viuere,efl`end’incomparabilmen—
te meglio per icattiui il morire ;
poiche quäto meno viuono, táto
menopeccanoi e quando la vita
i non s'impiega in ſeruitio di Dio,
’ ~`~ P* 1“.‘… - non
i‘.
l

‘- r "i’
non v’è maggior guadagno, ch’il'
perderla. e - 4ñ z - ñ.
La 'ſerzasraggion‘e poxrebb’ali
ſere. Ch’il morire-,noir è andare,
"dalla vita alla morte , màvpafl'areî
« per la marce alla vita. Et eſſendo
queſta mortalità vn eſſdio, Se ap~' [I
recchio per la Gloria; s'ha dà
...n
imar gran beneficio andar’alla
Patria, oueſon’inoſtri parenti ,
'e veri amici50u’è ripoſo,pace,ric
chezze,& eterna libertà; one Dio
lì _
coronexà con exerna ,miſericor—
d-ia,gl’habitatori di quella. Quì”;
dilaäa taberndeula tua , Domine Pf- 38
*vir-tuttu”; conc-:pmi: , (g— deficit 1*.
anima mea in atrio tua Domine.
Diceua Da’uid. Quito belli ſon’—
i _voſh-i tabernacoli, Dio mio :-l’óñ
anima-mia alima , e la vita ſene
vola in’pe‘n arui-Il mio cuorenö
uò fiat fermo,e l’anima mia giu
ilayquando penſo › ch’io vedrò
il mio Dio. O che gran beneficio
del Signore,e che gran guadagno
è per queſto c'apo la morte , dice
S.Cipriano . Luc-'rum maximum
l'4”: ſerali lflqzm'r non tener-‘Jam
”all-‘r peccati: , (9- -vitijr earn-'r
oìnexíumfierí , exemptum preflîa -
n': angcntióur,ér *venuti: Dia.
' M 4 50/@

Lalífauribfl: liberati-_m , .ad [mò:
líamſalmis eum-c, Uhr-'ſia mfl '
”MazarafidflüSi‘puòr’i-maginake
beneficioÎmzgg-idre .""e-maggior -
a’:

guadagnv,ch’e-ſíërſc`ióico da’ iàc- -


ci del 'm‘cmìio , fuori ddl-ln ſchia
uitudínede’ 'peccati , libero dal
la tirannia della carne; ;e-ëçiſento’
dalle ~miſerie , e crepa‘cUOri di
queſtá vita,lontano‘daiieàveleno- `
ſe fauci del Demanio; 'e vederſi à› i
:m quei‘ giubili , &eternèíallegr’ez- ,i
ze deiP—aradiſo, da. dirigo z ch’è `
ogni nbfiro bene, armhekä‘ſa‘men` `
te‘inuitarc? E vero, ”Piper-mez
;Zoìdelia morte Wade-71mm té
poraie; màè veroán’cora ,ch-:.0 .
per mezzo dellazſtçiſazsîapre l’e—
‘v4'_
m7?
terna ,öcii Ciemílìz' tb"; cnc, i
fi toglie il mòndoà" ’ ___Î_ax_i_mei1_-. i
;e vero, chefiñ’aT '- {307112115 d'ét
"Paradiſo ó E veìiqzpche "muorUì
i1- corpounà dmn-.3m mune z'è; ì
cettiffimo , chgágiëágî’immorca
lità . Il vecchioSSiffieone vedenA-j . ‘
M.W~—
*_ do ’1a beiia faccia; -` _Giesù' Chri
flq’bafnbinos tutto :ignaro di la
grlme *di tenerezzuze conſolz
lione, eſclamò, e Miſa-Nam: di.
mini: firm-”.1mìDbia-i” ,ſeu
“i-4!‘? verbo”: 'dì-à”: inf-ce z
i M i W- 27"'?

`ó-E'___ó—--irJ
ci;
'gu-'4 Width!” act-ch' mei ſalutare
mm». Ah dolce Signormio,1a
ſcíate vſcire da gueſt’ínfelícu
vita queſto miſero vecchio : e.,
poiche‘í miei occhi v’han vedu -
-to,il miocuore non ama più coſa
alcuna di queſto mondo . `
dddih’one per x' Condannati A
› morte dalla Giflñin'a.
Vando ſi ítorgeſſc , ch’íl
Q Condannato , per il dc—ſide
rio di 'più lunga vita, haueſſc ſo
uerchizffieme à diſcaroíl mori in‘

ce, ſe glípotrebbono à queſta lî


graue _ cçh’míoñe applicar’i ſc
-guenn nmcdij. è
Primo p che doppo tanti pec
catí,cfhà _cammeffimon gli deue..
parere ſçflon dolcíffima la mo—
te, per mezzo della quale darà
pfinezanco al peccare , e fi renderà
…ficum di npn hauer’ad offendere
;più Dip z e di non perdere più la
‘ſua amzcítíax… Ele è lecito il defi—
derare, di non èſſer mai nato , 8-:
aſiolutamente non hauer’hauuro
Îgià mail’efl‘ere per non hauer
peccato; quanto più ſaràconue— i '
‘nçu‘ole 11 deſiderare, 8c ha'uer’àì,
carola morccmcqrcbe violenta,
5 per
;74 Parte ILAs‘u'ta de’ Mano.
er mezzo ‘della quale lì chiude
vna volta per ſempre al peccare
` la porta. Poiche,ſenza compara
ti ne,maggiore , e più effecrando
al’è la colpmdi quello,c`h'è il nö_
Motel:. ‘ isere. Banum erat n', fi nat”: ”ò‘ ‘
:6. ;4. uíflìt homo ille ; Diſſe Chriſto
` parlando di Giuda . Banco ſa—
rebbe {lato meglio per lui ſe non
foſſe vſcito alla luce di queſto
mondo . Quindi è, che Giob per
quella Cauſa malediſſe il giorno
10b.; z del ſuo natalerl’enat di” illaj»
qua ”aturfum.Et il Sauio ſtima..
pi-ù auuencurati coloro, che ſono
già daZqueſtaNita palſati, di quei,
che viui godono diqueſta luce a e
iù felice degl’vni,e degl’altri c0
ui, che non è ancor nato , e non
ha ànc‘or vedut’i mali di queſta
E…" miſera vita. Landini magi: morñ,
3" tuo: qudm vivente:. Ùfzlín‘onm
ì’ rem-aqua indiuui,qui netdum ”4
’tur er‘? ,nec *vidi: mala, qua ſu} `
Salefium. E la raggíone , perche ì
più felici ſon quelli, che non io— Ì
no ancor natí,la dà S.Ambrogío,
'An-br; il qualdice. Mart-mr preferita*
[M ‘0- Wîüfnìísqm'a Pete-'are definì!, mor
Tlçſal. tnofr-efertur, qm‘ nam non e/Z,
' qmapectare nefliuü. Il rnortoèl
piu Ì
e .a condannati-inerte. 275
più-felice,& auuentu—rato, e deu’—
eſſer-’alvino preferivo' , perche ha
già finito ccare: ecoiut , che
non è ancor nato~,e maggiormen
uellmh già morto,perche non
eppe mat , che colla foſîte pecca
to - `
Secondo. Si porrebbe eſi'ortar'
‘il Condannatoà '

tröcargl’il filo della vita ,gli tróca


inſieme ogni occaſione , 8: ogni
- pericolo di peccare, e d’offender'
li ſuo Creatore,il quale gli fà quel
ran beneficio, che la Regina-..
Bianca detîderaua nel ſuo amatiſ
ſimo figliuolo S.Lodouico Re‘ di
rancia, cioè-di Vederlo i e pian— ..H-:47.1—›ñ
gerlo più toſto ananti gl’occhi
ſuoi morto, che d’vn ſolo pecca Y
.

to mortal'imbrattato. Il qual be
, neficío non fi conoſce,non cono.
ſcendoií la qualità del peccato, e
quanto ſia meno male lav mortL,
del cor—po,di quello, ch 'è vna ſola
colpa mortale,ch’vccide l’anima.
Se gli potrebb‘in ..oltre dichiarat
queſta verita con quel, che ſi rac
conta di quel Ricco, che diede,
M vna
x
"- - w
{E 2-75 'PartelLdiandz’MoriL
ma gran ſomma d’or‘oa S. Giò-`
Mem- nanni Limoſínieroiacciò pregaſs'
Hifi» ilSignore-per la Vita d'vn ſuo ſia
V"~ 5- gliuolo grauemenr’ammnlato, .il
’W'- quale _poi di; quella infermità ſe
{mmm ne mori. Et eſſendoritñaflo’il Ea—j i
dre perciò 'ſopra modo ſconto-la* `
to,per vederſidelle ſue ſperanze p
deluſo, 8t eſſer ſtare vane le ſueli:
moſine,gli mandò Dio vn Ange
lo,che gli diceſſe‘ ,. che non erano i
punto ſiate vanele limofine Fatte
per la"ſalute'del- figliuolo.; anzi
\
molto accette à-Sua Diuina Mae
` ſli i poiche quel-lo già del Cielo `
~-godeua : il—che non ſarebbe così
fluuenuto, s’haueſſe _più'lun‘go té-`
poin queſto‘mondo viſſuto : im-ì
percioche ſarebbe diuenuco vn...
huomo aſſai ſcelerato z e maluag
:gimötbaurebb’in peccati’tonſu—
mato la ſua, vitamel ſine della qua
‘ le-Per la moltitudine delle com
‘ meſſe-ſreleraggini, in conto veru- `
-dannatione.
"no haurebbeDalche ſi caua i che.:
ſcam p‘ato‘l'eterna.:

gran beneficio’di Dio è,`chîàîmol


.ti ſe gl‘abbreuin’i giorni , e che.,
'preſto ſiano di quella-vita, ancòr
-g P i Peri/ia di violenta morte,~priuati;
x ~ì ‘« “CCM 'non commettano- nonne...- ;
i L‘ Oi -
.›` Brendan-ut” morte. '277
»i colpe', e non iiiano più tempo
ne' loro vitij infangati. o
. Terzo. Si potrebbe ricordar’al
e
…1,7, Códagngto,cho'deſìderando egli
più. lunga vite, Eàçòn‘tra - q uello ,
l cheneliLOrationevDóinënicale.:
;hà tantefl/;gbçeì'con tantaifian za, e
con tant-:affettoidoniandatq , e,
pregat’ii Signore”; cioè ;che a noi
venga il tuum
Rcgnum ſuo‘ Regno
‘. Il` qual.xddüeniat
_Regno nſſó
puÒja noi venirexſe‘ñon è,prece~:
dendo la morregifiórzſe tante yo!
te ha queſto à Dio"PreÎgát’qîcomΗ
` hora ſi laſcia tanto‘ da qu‘ëflí’îèrra
rirare , e ſcordato-delfiegìoëìlie
Dio gli tion-preparato} dei dem
godere più‘ ;_"Lrílgo“rempqlîeflìiio,
e cattività' ië'qucſtomohdpioue.
ſpeſſo l’h’uòmo diuiene ~viliſiiiim z`
ſchia’uo del’dem‘oni’ó per img-;a
ti , ch'alla‘ giornata-"cpmmet’ces, Z,
LL'iptrano,
Quid ora-nm,w adueniàt’kegnùm
@Wimax-,1 Ziíçje Cy’pril."
dl 'Mori
Calorumffi'e’apfifitar terrena’ de :duff:
leäat ? Quid precibur- fxfqäenter
iter-ari; regem”: , L’a- pofiímujr, Tot
accelera: dier Regni ,ſi máior'a dea
fida-'4,59- -vom patíormſunt ſèrui—
re is‘i‘íc Dido/0 , qua‘m regna-re {ü
Chriſtos A queſto Regno p'ar ch’—
7
2.78 Par” l I. _Aiuta de’-Meríb.`
'i
il ,Condannato inuiti_ lo ſteſſo Sia'
to,quando in_ perſona de’glorioſí
L‘ Martiri, ch’eran giàà ſparger'il
\ ſangue@ la vita vicini, tenerame
ñ Il EP* te gli dice. Fungamurexitu mor
ì" "a" tir cui” premio immer-:alitalia ,
i ”ec ’mnamur. eccidi, quo: tan/?4t ,
quando ereditaria-,comuni . `Mo
' riamo di buona voglia 3 diamo di
h buon cuore la vita pet Dio, non..
‘.D temiamo le forche ,le ru'ote , lo
tornacide mannaie; poiche dop
po tranci-,con patienzm confor
mità al Diuin Volere , tutte que-j
fle coſe patito , ci ſtà Dio aſpet
tando con la corona di gloria_
nelle mani,per coronare la noſtra
ſofferenza,e ſorteua . La Madre
di quei ſette giouani Macabei ,
doppo hauer partorit‘à Dio ſei
figli , bagnando l’vltimo con le,
_ ſue lagrime, _peranimarl’à mo
Î rire ardita,e coraggioſanentemö
n ſeppe rappresëtat-gli‘ìmotiuo più
a… v potente z che il moflrargl'il Cie‘
` lo,oue ſtauano i, ſuoi cari Fratel'
Maçb. li,e fargli veder’il luogoà luiap—
parecchiatozcon dirgli-Pelo nate,
lì; f Emmi- w official Gala”. Queflo morì-g
i** :W no ſpinſe al _ Santo Veſcouo di
TL Paura Epifamſha ripetere nella.;
ſua
`.
to armati amarîe. 27-) ‘
ſua morte quelle parole dell’A
poſ’olo. Mt'ha" wine” cbr-*ſie: cſi, Phil-'Pz
* (Fuori luerum . La mia' vita è i, '
Chriltq,& il morire non è per me
perdita, mà vn gran guadagno;
porche ſpero
col perder col fine
la terra della vita, e `
, viuer‘eternaóì
mente ’nel Cielo,e ſar aquìſto del
Paradiſo . ’
Del Time” della Moric; `
CAP. 11,11. i
-î-
v
" "ii

Ncorche natural coſa fia il ’


timor della Morte', nè ſia da ;
ſe ſteſſoè cattiuo
morte z perch’alla
ſtat’anco fine la
dà Santi temu- L

ta; con tutto ciò dal non ſaper


regolar l’Inſermo queſto timo-1
`reiſo lion’in eſſo cagionarſi mol
ti ma i. Non è già biaſmato nella
Scrittura Sacra Abramo , perche
'della morte hebbe timore 5 nè
Iſaacmè Giacob , che coſi bene la
temerono , come qualſiuoglia alfl
tr’huomo; nè vien viruperato
Elia huomo sì Santo,che con là)
“ſua lingua
7 aprir'il poteua
Cielo 'chiudere
, paſciuto , 8c
da gl’Anñ-v
ì gioli, eda quelli come ditrinciä-z
tt -
quo farle-us... ..- - …

ti’n’eldeſerto leruito all’ombraJ


\Î’:\'\,Î` á’Îvn ginepro , perche vedendoíí
' inzptericoloedi ſtrane, le ne fng gi
quaranta giorni inner: ſen_2a ria
poſaríi;;:poxche ben sà D10 la.:
paſta di chezſiamo compoſti’, 8:
ammaffati, e comprende ancora ,
ìch’fl timore z e‘ lo ſp'auenro della
mofleènaturalmëre nella noſtra
humanità inneſtaro. Mà ilnon.;
ſaper maneggiar-quelto timore
è meritamente bíaſmeuole; poi—
che di quello sà ben ſeruirfimol
te volt’il demonio per tentarezöc
inquietar’il Moribondo , e non.;
far—lo ,',come fi conuiene , prepa
.rar’alla'mortezPerciò fi pongono
quì`alcuní rimedij contra queſto
vano rimorp,&inconſideraca co:
.dar-dia. ’ .
Primo… Che , ſe col cemerla.:
,mo reni potçſse quella ſcampa
/re arebbe,d1ccS.Cipriano, aſsai
-buon rimedio qyuelìortimore… Sr'
.cn-‘r1 ”19mm poffemm made-fc; merita
. morte”; timercmm. Mà,ſe temen—
- 1(lola, ſe le danno più roſtovlìalíe,
`acçiò più veloce ne venga a tof
, z glierci lavita . par'Vna gran' paz
5 è ñ . gra-talſicimqremoiehe queſto non
i 7,-- e altrpzçhe vn ponte ,accíoche la .
~ 'mor
, mortacheztemiámo, più preſto à
noi corra, &in luogo di morir‘v-z
na volta’, il timor della morte ci
facci ogni momento morire, e
quel, chfèflpeggio , 'di morte più
”meme-.crudele della Reis: mor—
t‘e ; poiche` come dice Chríſoio
logo. P4140”, han-jp”- Imi” ~. E Cbrjſ.
-alsai più leggiera la morte , ,ch’il ſar-1472
timor di quella. Perciò il miglio):
rimedio per il Moribondo , qui
dolo ipauenta quello timore z è
conſi-gliarii , che li volti la faccia ,
lo perſequiti con vn cuor virile,
gli moſtri i denti , &ardita-mente.
lo percuoçadìc eſsendo come di
ce S.Chriſ0ſtomo , la morte m.;
:debito della naturſcorrotta , che
sfha.necefiaríamente_ à pagare , e
noníi può in conto veiuno fugz'
gire;.ſi deu'e‘c‘pn animo increpi—Î
do_ aCcçttareſhq offerirsîà Dio,co~‘
meſe foſseyolontario_ quel , ch’è Cbìyſ- _
neceſſità“: debitp . Marr ma”: I” :.10
nenſſàflum-ſeflj nature; iam cor-ì Mana!
rflgtzq , quae-.non aflfugignda , ſad
pari-if_ amplaämda ; fiqt ergo 'oo
hmtqrinm’, quodfulurùm_ es‘? m:
uſſan‘um, É-ÎajfiramflrlDeo pro_
mune” , quadpro debito " tenemur 'n.-
“1.-4A. ..
Weider:. i
SC 3

Wwf—_ñ -_
ññ ’ Secondo , ch’ii temer la mort
non’appartiene ſe non àcolui
c’ha perdura la Fede,e la Spera”
za di vedcrGiesù Chriſto, e go
L dere della ſua amabiliffima com
Cf”. pagnía. @ai anxim* e!? a’: egrcfl
ſ‘" 4‘ 45 l’0‘ ‘715M . dice S. Cipriano m;
MW!“- gm‘ inflde dubíur e!? , dry-ſp: 'va
cum- ? Miur eñ map-tem timermqn
non mi! Chríſliſhcíetatemdq- :in
:ſi tale”; rea-uſa” ſòcietanm , q
non credit , quod debut ”gm-1
eum Cbríſto . Quindi è , che ſe
fi crede in Giesù Chriſto , ſi deu
ì con turc’il cuore deſidcrare—d’an
{i dàr’a vedere ia ſua diuína faccia
‘ Padre mio, dice io ſtcfl'o Chriſt
vi prego, che vi contentiare, ch
quelií,che m’hauere dati,fiano ai
íí vicin’aila mia perſona e c’hab
bianoqueſt’honore di veder la_
lTai-17- chiarezu della mia gloria. Noi
’A'- _ memore iudìcium marti!, díce i
E…" Szuío. Non t'acteriſca, nè ti ſp;
“k" xuentí h morte , anzi habbi gran_
cÈnfidanz_a in Dio, che con la ſu
7_ "- ſperanza Ìe co] ſuo amore fortif
ca i cuori,e gli Fà ſorti, com’il Sè
to monte di Sion, il quale non.
7 ' ſeppe mai , che foſſe terremoto
4’ 7 7 Chihaurà ardimcnco di temerÌ
. ' mo::
‘a ”unaennatl d morte. 2.85
-morte incompagm'a di coloro, .
chel’hanno ardentemente defi
derntaP Laſcio l’A poſtolo S.Pao-’
lo,che tuttii ſuoi deſiderij altro
berſaglio non haueumo, che la..-v
morte. Deſideri-am babe”: :il-:flot—
”í › (9' 'ſſè ‘14m Cbríflo. Il Profeta ”uffi ſ
Dauid :rà le ſue maggiori malinz \ "‘3'
:onie,& angoſciemltra ricreatio—
ne , 8c altro alleggerimëto nö ha
reua, che ſoſtentarli d i lagrime , 4:
mx;
e quali ſpargeua perla ſola me
noria della morte , per mezzo
lella qualmhaueua da andai-’a go
ler’il ſuo Dio . S. Hilarione aſſa
ito da' ladri, intrepido, e ſet-:Zan` [iena
mnto turbarſi , ſe ne ſtette trà le l” Vi!.`
oro ſpade, e domandato con., S-Hì‘h'
uim'ccie da quelli, perche non...,
emeſſe la morte? ri oſe,che 1011-‘
ano deue ſtar que o timore da'
olui , che pieno di Fede , diſpeñ.
anza,e d‘Amor di Dio , ſtà ſemi
re pronto’, & apparecchiatoà
lorire; che percrò nè di effi, nè
elle loro ſpade hauea timore.
Terzo. Che, per mezzo ,della
[ORC ha da tener quali per coſa
:ura il Moribondo c’haurà da..›_ \
`re acquiſto dell’eterna Beatitu
;flag-dr worm” temporale…
mc
E" a84Î Parte II-.Aitm da' Juan”.
ì Mag“ - meta”. dice Agoilino,ruietcru4~i
I"? l *vito -pramízzímf P qui‘: [aborti-i
carni: ”mammina ſe in perpetua
Lñ, ”quia nauerít collocasdum P Chi
;i ‘ i `ì potrà' già mai eſſer sì codardo,
u - ,,3‘ c’habbia paura della morte tem
Îi "'' l hf di
porale , promettendoſi,
quella,da in vita?
Dio vna eterna vece
ì Chifi potrà ritrouar- sì infingar
` ' do,e divil’animo,che lo ſpauen
' tinoìle miſerie,alle quali ſtà que-i`
ſia miſera carne ſoggetta , ſapen
do per eoſa certa , c'ha da eſſer
pollo agiatament’à ſedere vici
i fl .E. e., n’a] trono diDio , per goder’iui
,zvn’eterno ripoſo? Che giornata
,, …,- ,z , - felice , che da queſlo Purgatorio
` ci libera,per albergarci nella Sá-`
, ’ .n Caſa diDio-La morte è quella,
a; ’ che conîla felicità ci lega, e cc›n_›l
È ‘ p ì’ Dtoìl’anil’ne noſtre flrettamente
vniſçe,& allaccía: e perciò più
toſtç, come principio d’vn’eter
E m v’ita,s“ba da deſiderare, che te—`
Î j_ ‘ mere;p0id1e realmenteèfine di*
~ _ ì quella caduca,& infelice. si deus‘
’ per tutte queſte raggioni eſſer
tar’ il Moribondo à bere pr'ont
iſt-‘alice della morte, 8c in odor
di ſoauità‘oſſerirlo di buö cuor’—
à D10 e 8c a‘dire quelle affextuoſ
.. Pa’.
. paroìc del_ Pro feta- In pace i” id PIBMZ
i ipſum’ darmi-”mò regni-fia…: 9.19, \
gu‘on’íam in, 120m”, flag-4h”;
inſpg conflitto-'Bike . ‘VoleiltíeP-í
'dormirò ,'c t'ní ‘rîìpoſtrò inv'oi ,
mio Dio : poiche voi, Signori-..5,
per voſtra bontà m'hauete finge':
larmenre-f‘ortificato con la certa
ſperanzz dell’eterno ripoſo , che
per mezzo della morte hà eterz'
‘gamem’à godere. ;

"Additivi-a per x' Condannati' ,i


‘ martedalla Gig/fida'. ' ’
'Î ‘I “ _ ' , ì.

› No de’ Principali rimedii


' ‘ Peraddolcir l’amarezu del
timor della' morte ne’Condannz*
'ti,
può,àè aſtrínger’il
non Penſarui,
cuore,
ſe ndn
quamofl
qua‘í- "ff'
._ ,T
'do
chenon ’fi può
queſto Fax'- diferiſceà
timore meno ; qué:—v
poi-z, 5;‘
` ‘
’flí- 'tali il cu‘ore di mille punte-’d’a—
acciàí0,chc Ii fà prima del tempo
morire, e fà, che tutte’ le'paflìoni i `
controd’eſfi loro imì fatta ma* '
niera ſi ſolleuino,che da quelle;
laceratí, iene ſtiano ſenza ſar gif-.j
'atti neceſſarij‘per queltempo, e ‘La…kh;-
'ſenza pre pararſizcome‘wnuieney
per quell’vltímo punto. Perciò
ac
Zoo b ñ.
' - accíò tenga da (e lontan'íl Con.; j
dannatoil penſierodella morte , `
che gli ſouraſtmîha da efl'ortn‘ à
Iluolgerlo alle coíè Èguentí . 7
Primieramente.Chc ancoiche
il corpo muoia di morte violen-z'
ta) e vergognoſa, hà pur’vn gior-ì
no à riſorgere glonoſo; e :uçc'i
parimenti,e la morte ſteſſa, offer
ta à .Dio in ſodísfattione de’ Pec
cati paſſati, han da eſſer corona... ,
ir'nmarcíſcíbíle per eſſo lui. Que
flamemoría dîhanerñ’íl cocpqvn
giorn'à riſo: ere , dice S. Anna
, gio, fà che l' upmo s’a_rmí con
; tra cutc’i tímon de’ parimenti , e
. della morte,e lo ſortifica per oc
tener’eterna vittorimkeſurreäio.
_ “tb“. n‘a*: me'maria confra morte”: arma
0,4,_ ſu boni-xh”- affi ‘Dfléîofl' am obj-'lun—
›. v ,uffi-Mſg da?) ſuppfdm” . Come v_fu-ne..
‘rà nl monte, ancorche dlmor
te violenta . e crudele , ‘chi da..
tal more; hà da riceuere v1)..
giorno ma? Come ſpaupncerà il
Sepolcro colui › che da quell’—
4 hà da riforger’vnëíomo più bel
_` lo,e glorioſo P Il o]e,d.íce S. Ze-v
nonf, intrepido, eícnza paura.,
con` al Sepolcro della npttepPer:
' . che?
che sà.che dalle-tenebre hà da ri -
. ſorgere‘di nuouo con vita.J'o/fi- 2m‘:
i -delz’tflmflrzflmper r‘mnpidur ad jèr. de
-fëpnlr-brum ”Mir tontmdìtjëlm‘r Reſta);
i” ípfi fl bah” quad of”: . E
Chriſto Signor noſtro vero , e di- -’
‘ nino Sole,dice S.Paolo , Propoli” H 5 v
flbigaudíoſuflíuuít Crt-m” ,can-ì ' "
i ftf/ÌW" contempla . Volentieri,~ç "A I’
\ con lieto volto ſopporto la mor- i
i -te di Croce , poco conto facendo
i dell’ignomínia , e confuſione di ,
l quella , e ciò non per altro , che, {e
r per hauetfipoſto auanti gl’oechí
- * a gloria della Riſorrettione, &il
l bene del gener'humano. Della..
- ‘memoria, d’hauer vn giorn’àri
A ſorger’immo‘rtal’il ſuo corpo,ar—
i mato il Santo Veſcouo d’Antio-î
i chia , e Martire Ignatio , vdend'o
r ſtrider'i denäide’Lleoni, che ve—
l muano er iuorar o, con gran., ~ ~- ~
`, eonfraflí‘o
giubilo giſse.
offiumIgnis',
, member-um
Cmxſheflü,
di- E…,ſ. ì
E ”sfogh- ton'a: corpon‘r cantrilío,(g~_ ‘ 'J
` to”: tormenta Díaóah‘ i” ”u 'Ue
‘z ”fanti-miti”: Chrf'flofruar. Flip#
aco,cr0ci,tana lie,martirij,beſhe,`
,rompimento ’oſsa , troncamen
i to di me_mbri,totmenti di tutta:.
la perſona, morte ſopra morte z
i":

[ ` i.
inferno ſopt’inferno, tutt’ili
/ del mondo uenga ſopra di
perche ſarò troppo felice, m
do in queſta guiſa 5 poiche ſp
che verrà giornomel quale,c
-Fenice , rinaſcerò à uit’etern:
immortale-E ſi come' è feliciſ
colui , che ſerizz tirfi’ore,_an2
' mato di ſperanZa , 'ua all'inco
alla morte,cosl infelicità gra
epeſſuno ſegno è, andarui p
.di timoreie pauroſoidice Ch:
ì logo. Miſerí, quei-tune per
favor marti: , quando ſeem
redditi”- *vir-e. Impercioch’i
gno, che non penſa al bene z
datal mormper dura,ch’ell:
ia,l’hà dà uenire. S’hà dà eſs
per tanto il Condannato :t`
maſſi di queſta ConſidCſatiſ
con la quale ſe gli toglierà
timore, 8t abbraccierà di bt
cuor’il morire. Perch'alla fii
Dio ordina, che per mezzo
maniera ali-morte ſi [pezzi il
del ſuo corpo,il fine ch'egli
acciò di tal ualo ſe ne formi
altro bello, nu0u0,e riſplen
te;e perciò non s’hà da dole
tal morte, come non ſi dolel
un Padrone d’un uaſo defor
:Wa rl

A",
4' rugginoſo , ſe dall’aroeſice rotto.
; ſapeſſe , che di-qucllilfieſſi pezzi
~. .n'hà da ſorr’nar’vn'altro nuovo L v
&incomparabilmente più bello, ‘
i qe-più
. ' Il ſecondo
gratioſo motiumrhe
;trebb’alCOndannaco
del primo . ſî juo—
property,A:. ‘ ,A

_per toglierl’il címor della morte, ‘


’potrebb’eſſerë la confideratione
,della Morte di (,hriſto, e latſuu
. doloroſiſiìma , 84 .ignominioſîſſi
ma Paſſione. POÌChE›Chí nonfsfabz
..braccíerà valentierí (degnizſor—
.tedimorcowedend’il Figliuoli-di ,
Dio in vn legno di Croce pendë ' ‘
tc ? Chi temerà‘ d’hauer’á ſ r— l- e'
ger’il ſangue) ela vira—z ve en
d’il ſuo Redentore …che tutto’
lo ſparge, e;con sì ecceflìuo_ amo,
re s’abbraccjazcon vna sì_ penoſa,
e doloroſa morte? Elchiànonñ'v
‘ vedezche tutto quebchìilxbmonño -- * Pa.“
Signore pari pernoi, .8c :neo il *ñ Z
'a
`x
modocome volle morire, altri)` ì ì"ſi r
non kur0n0,ch’vn modello,& vn* <1 y "un

eſſemplare , che_ volle laſciarci, il


uale ci perſuadeſſezqome ne’ no
Eri parimentimnellañnoflra [nor
:e l’haueffimo ad imitare P Le;
queſta-eauhſhwendo nellîvlrírrza
cena fattaquell'accionedi Èì prg:
' on
ſonda humiicà d’inginocch
amm’a' ſuoi diſcepoli@ lauai
ro i piedi con ie ſUe diuine m`
diſſe ſubito loro . Excmplüe
ſm**- ,33 dadi 'vobír, *w quemadmodu»
,5, feci *MH: , i” ('9- 'var furia
. ` V’hò dato queſt'eſſempio , a
facciate nel modo , c'hò fari
Equehche zii‘hora- in quei
:ione volle dar'ad intendere
tutte i’aitre volle parimenc’e,
ì... s'intendeſſePietro,
Apoſtolo , come raggiona
io fignific
della l’a-’lione dei Signore . C
" ,nPmu ma: paſſi” ci‘? pro noh'r, ‘006;'
Îil 1- linqncnr cxemplummtſequan
'vi-fligh- ci”: . Pari Chriſto
noi,laſciando à mm' l’eſſemp!
&il modo. come haueuan' a‘
guitar ie ſue pedate. Pniche.
me dice Agoſtino. Cru” Gb:
Augufl- maſchi”: :ſi lee‘ìulm- ”Orient
TM”; Ifid Ò- cat/Jedy" docenn'r. La C
1 ‘9 "’ ce non ſol’èietcomelquaic m
19"" re Chriſto,mà è anco catedra.
la quale col ſuo eſſempio inſe
quebc’habbiamoàíare 6c im
re. Quanroionrano dai’tím
de' parimenti i e della morte
:ua S. Bonauentura, quando
ne ndffi guanti -gi’occhi qiz ef*
v* i‘ 7
` ' 4;
x ma e. 29K
Template (“CCNL Nola, Domine, Bona”.
”t 'os-Inc” ‘Dixon-e, quia te *video
Vulneratum; Non voglio Signor
mimhaucr
ber‘ada viraeſſente
ferite, ſenza piaghe ,‘h— ;a . -
da' dolor—i,
v‘cdendo voi (i &Hamer-Axe -píaga- 3
to',fe`rir0, e trà doloroſi ſpafimi
ñnir’in vna Croce la vita . .
Si potrebbe corroborar ‘que—.
ſto moriuo con i‘eſſcmplare , che
mom-ò lo ſteſſo D’io à‘ Mosèmen
tre queſtoin vn deſerto paſcendo
iene ſtaua la gregge` ;Appare-it
Dom-‘mix infiamma igni: de ma Ex“,
dior-uh‘. L’apparu'il Signore in 3.1..
vna fiamma di fuoc‘oin meZOd'à
vn roueto. e da guelio glſcomä
dò,che ſileualîe viale ſcarpe , ex.,
fcallo s’auuic-inaſſeal Luogo-OUR*
glr ſtaua . Ne appropí” bucpſòl
”e ”letame-”um ’dc-paddy”: tùit-1L
Si fà‘ vede‘t’Did primiefamen‘cìe
da Mosè, non già trà ’gemme, e."
fiori, màtrà fuoco, e ſpine; acciò
non dubiti quello d’auuicínarieñ,
gli , nè tema gl'íncendii dc' pei-i—
coii , e le ſpine della morte , per
pungenti, e crudeli,~ch’elie ſiano;
oich’egli ſteffo ſtà ancora cràfi
uoco, e tràle ſpine, E ſecond:
îiameqrc ñi'ordina.apprefl'oz che ,E
ñ- N a 1*7:
29!. rar-*n.11 ”www-uu"…
'~ i ~ leui le ſcarpeflfîe in quello modo* ì
à luis’appreſſ. Quali che có que—fl '
flacomandamento dir glivoleſſe, .' `
find.. come nota Teodoreto. Carmina..- 1
9_ 7. 5,, pur’allegramenteinètemerdi pa(
13,04, lare con pie nudoper le ſpine , e
,p il fuoco; imperciocheio anco»
ratrà’l fuoco ,e tràle ſpineìdi
moro ; e tappi , che tutto quel ,
che t’auuerrà dimale,molto pri-j
ma è :ì me :unenutmezmolto prifl;
ma di telfhò pacifica@ n22[
Hot chi,poſto queſto, non li. l
;e sforzerà, ’non-_dico àCOl‘l‘CÎ-CLRÌÈ; i
’ 3 3 à vola’reverlo‘il fuoco, lamine,
eiamor’teflſteſſa, percrudele,ch`~
ellapaia, vedendo Dio 'punto da
ſpine, craſitto da chiodi:. &igno
minioſamentemqrto in vn’xnfa
clp', me legno di Croce P‘ó'í íuflux cr,
fluidpra
z, Dea crediadice
coſanguànemſgndere
S.ñ Cipriano
”ye

tm’r , quem pro ”latin pflflìmp eflë


”gag/Ei!? In lſaiaſet‘iurfl‘u 445d
artiſt”, 1'” Iſaac immalatur , in...
Igſepb venmrdatm, in ſia”: in:
:rue-firm . 1 ' …, ;l ,. ,
IlTerzo. motíuo per ſcancelñ
‘lat dal cuore del Condannato il
timore della morte violentſhè. lx**
;Tempio di tanti Santi, e Sentry,
… :E C e
i condannati a' mari:: 293
cheiecero per amor di Dio sì po
co cóto de gl’i‘nſopportabili torz‘
mentioe della morte ſteffa,ancor~
, `che crudelfle ſpietata; i quali ,
come ſe- haucſſero hauuto corpi
di bronzo, rideuano trà le ſiam-f'
-me, cantauano ſopra le ruotu,
giubilauano ſotto leminaiegioí
- nano ſopra le forche, e piange-.J
uano d’allegrezzatrà le* maggio-i
ri crudeltà del mondmNüc mar
temz’deria'ent, (9- iuuenerzly- tene Cbrffiſ
-ra Virgin” :dice C hriſoſtomo .
:Cornſioeraz di ce quello SîflfÒsChì
{fanoqueſtii-cheſsi animoſamen—
te diſpre'ggianoieſnon fan conto
della-morte, e ritroverai?, che ſo,—
-no delicati 'giouanetti , eçtenerm
Verginelle. Paella; Willem”, ſog
,giugne S. Bafllio di Seleucia—v . Baſiz'
Morten; irriſut‘ bah”; Wuz!" 2 Selene'.`
ci a'dire Iua‘iéiidfl:. -1Vediamii fà'..- erat-31*
:inline-he ſcherzíno- con »la-more
te, e le fanciulle,… .che .ginocando
le vanno all’-incontto.~ Horchp
vergogna ſarà, tremardi paura-a,
della morte trà l’animoze mag-e.
gio de’fanciulli ,\ e codardofarſi
à dietro,…e voltar le ſpalle trà le
ſquadre d’intrepide ,.&flanimoſe
verginelle, .chela fan faccia ?.Chl
"i _‘2 z [C3
J Partelldſvím armeno.
“temerà della mex-Fe, vedendo ti
re delic’ate donzelle,e tenerlfanñ'
ciulli correrle con tam’allegrezn
dietro? Chi pauenterà di morire.
vedendo-vm Santa _Caterinſin
vm vuoi.: di taglientiſlimi raſoij?
Vna‘Sants Agneſe di vtredici anni `
con i fianchi ”bruciati , e tana
gliati ?AIMS-Agata con l’inno—
cemi mami-nelle flrnppÎzre P Vna
-S-Mirgheritam n le ſue verginali
carni tutte incriſe a’colpi di finge!
li? Vna S. Tecla trà le fiamme;
bruciata. è flraſcimtz poi perle
ceneri P Vn 8.2Agapim fanciullo
di quindici anniflt vos-Sinfonia
no quafidclla iìeſſa età lotta-le
taglienti mannaíe? Chi non fi fa.
rà mimofledend’vn 8".' Stefano i
tutto pelime mortoà colpi di
lerre? Vn S. Lorenm armſtíto
opta vna ‘graticola P Vas.“vſir. i
renzo dmcapo‘à' piedi ferito , ;z
` ſparſopzoi diſale 2 -Vn S. Hipz
policocol corpo vrucmJpeznto.
efinembraeo-s V‘n s; ignatio fidi-.ó
.telato da’demifdiLeooif I
con volto melio,e con ani‘m’o co
dzrdp r-ifiuterà accompagnarſi c5 ‘
dieci mlil Crocififfi'f ;Con undici `
mile' Vergini 3 :Cogne M ,mar
‘- -² '› La‘… ` mi',
toflo dei proprio ſangues Con
cento mila decapíratí 5‘ Con_ mi—
lioni vcciſi in tante , e sì diueríe
bal-bare, e ſpiccate maniere E
Nèiarebbe buon argomento
contra qu‘eiych'andiamo dícédo,
ſe per ſotte’il Condannato dice[—
ſe ,che perciò‘queſti Santi non ` '
hebbcro timor della morte, p‘er.- _
chela patíuano per la Fede, @e e-Î
rz‘n'certi,che col ſparger’ii sá'gue,
e la vita, acquiſtauano ia glorio—
faypalma del Martirio , &.- inſieme
con quella l’immarciſcíbil coro-z
m dell’eterno Regno del Pal-aa'
di105~mà che (e egli patiſce queló'
Run-orme” l‘auuiene Peir- i:ſuoi
delitti › e peccati . Ai che le gli
potrebbe riſpondere , che non
perche ii buon Ladrone nella.,
Croce pari la moxce per i tuoi
misfatti, perciò non meritò an
cor’egli il nome di Martire, e 1L
corona- dei Mar—lido ;P0iChCaCO~ 43 ſh ñ _ ~
mediceflgoſtíno , -fù veramen-`
te Martire , ancorc'he prinäala.;
pen-,8L 'l gaſtigo foſſe- pemne ga-, 4143”’
Rigo di ladro‘. Etſipcna ene-pera: (Ì‘ ’Il .
i” Loira”, nano genere “mſm", ”o da
nam i” Maran-'Ex altroue lo Tm.
fleſſo Santoñſoggiugne, chez .cong
'F < N 4 fell_
\

l .
:‘96 Par” II.Aim ”3m arw.
feſi‘ando quello‘ Ladro ilLSi gnore
e ſopportandoîcon allegrezzL,
quella morte ,meritò tanto,.co__a
meſe per Dio, i] che è ,proprio
de’ Martiri , enon per i ſuoi pec
M l cati,ſoſl`e fiato. crocifiſſo-.2 Lan-p
def”; tantù,m$'valflil;r5fiflîu ;Dom-_immy
‘- 9 In’ :ruſſia-um j-qgamçim fifiuiflìtp”
TTL",- Domin,o cracifixm; Peinqñ-ueflaJ
ſteſſa cauſa' parládo di Queſto ſteſ
C ſo Ladro S. Ciprianoidic‘e, che.;
3"”; .ſù fattopartecipe del Regno di
' c Dic-,ediuenne cöpagn'o di Chri
ſto nel Mircirio. Latrofaäur ci‘?
particepr Regnízcolhga marty-'j .
Con che ſi può ſlimar ben felice
il Condannato- nella ſua morte ;
poiche, ancorche non muoia per
la Fede, non per queſìo non po
trà eſſer compagno de‘ Martiri;
le cö-allegrezza, c ome_ quelli.”—
cetterà ſenza timore la morte, 8:
inſodisfattione de’. ſuoi pec‘mti
rem”. l’offetirà ì Dio. 0 [quam ill!”
z_ d, Pa human_ , dice Tertulliano, cui”:
“45,. l 1 cmendutiom' Dominus* inf?” ;cui
' digitalm- freſca“, quei” ”dmn-”dì
diſhmulatím non`detípit. O Wil..
_ _ le _volte felice,& auuenmratoſèo
luna] quale Dio sà ſopt'a col' -
“lgofiflczlocpçrmezzodi quel o,
“’71 E‘ ' ſiv’a ç deb_
ñ ”ll-”met- !’morte. :toy
e della morte emen‘dil'a mala paſ
ſata vita’. 0 ‘veramente beato co
lui, contro' del - qual ſi moſtra in
queſta vita. ,ſtizzuo `, .e rigoroso
il Signore, nè vuole,›con fingere’
di non veder’i ſuoi pecurbingá
‘narlo, mà con parimenti, e con.,
la morte fleſſa' ſeueramente lo ga
5 , ~\. . , a

pitt”Affzixi-'m Rim ’la pod-'ip


de".Beni di que/ia mi” . ‘

c AP. ' 1_v- .


E. amara,come dice loSpirito
… Santo per‘l’Eccleſiaſtico, è la‘
ſola rimembranza dellav m‘ort‘u
à coloro,c’han ripoſte ne’ beni :di
queſta vita,lelor,o ſperanze . O ad.“
mars-,quim
la”: bom-'alimento
amante!?
babmti
”amazing
inſub—z 1,’ '
[14mq:ſui': ; Quanto più amara.»
ſarà per coſtoro, non dico la_ ,ſor
*la rimembranza; mà laîſtgſſa pro
ſen‘za di quella? Impercioche;
, .le la morte veniſſe in campo ſola,
non ſarebbe peri Moiibondi gra
fattounà quel,ch’in, quella è mol
.:o da temere, è,che viene molte
..volteaccomPagna la da) _to-tipo m,
V-ſiſſ N i e da
f, '198 'Pam ll<.ÃiñlÎ0f-mwmy
e da "dolori, che penetrano ſin'al—
IſaiJg l’intimo-dell'anima , 'come ‘ dice
Iſa ia. T0**ſianer,²(g~ dolore! rene
'òmlt, qüaſiñparlun'un dal-5””: ..
E da che'tanteñtorſioni, e sì grani
dolori ſicag‘íoneranno, ln fieſſo
Proferal'accém,dicëd0.7nuſquü'
que adpraxímumſuum -fiupebit .
_ Ch’è à dire. Non verrà la morte
ſola, nè ſi rappreſenterà la ſola.;
morte’à‘ gl’occhi ‘della mente del
Moribondo, nè l'arterrirà‘ il ſolo
timore di nella; mà inſieme con
la morte ciaſcuno vedrà il vici
no , e compagno di quella; poi
che la vedrà accompagnata dal-j
l’eſſercito de’ beni rem rali _,
che s’hann’à laſciare ; dalle ſchíeì
;re delle coſe più Carezde’quali
's’ha da ſpogliare’ 3 dalla molti
tudine de’gl’amariparemi, e dol
ci amici, da’qualis’hà da allon—
minare,` ſenza ſperanza d’hauerli j
_più à ríuoder’in queſtavita5dall‘a
P k "turba delle delirio,
quali, ſtando ‘e piaceri
ſario,s’era ,4’
dato in_
preda ;e finalmente dall’inſinità
di fantaſie , 8c imaginationi , ch'
in quel 'tempo aſſ‘aſendoloñ, cru
delmeme l’anerriranno. Centra
Queſti crudeli compagni
~ ñ mor l
.gxindnnati'fi morte. 199 i

ùpi‘te' s'hà d’arma-e .lflnſermo ,


&had; procurare di diſtogh‘er
l’animo,e1'zffetto da queſte coſe
temporali, ſeguendo il conſiglio
dello irito Santodl quale par
lando el tem-po della morte. di
c‘e.Nols' attendere ad › rifleffionn
:iniqua: : ”ibilem'm proderit in 15- Redi-7; l
fa” x'vi’ndìfla‘; @- olduäitmír '- *l
Cioè,q uando la morte e’aſſalii‘à i,
mi ritroue’ra‘í in quell'vltímo firá
gentesti nu’oceprannoi b‘eni ttem‘- -
porali, ſe‘ radicnîili termine] tuo
cuore. ~E perciò‘ſipotrebbe ſer-l
uit‘ il zelante Conſolato” del` '
Moribödo,quando ſcorgeſſe‘îſto‘ i .- .
oſſei-da slñmìolefle tenutioni 'all'ali
come me di rimedio,del ſèquente
motiub,‘inî$ſe~pimtí diuiſo.- 'H -
i‘ ?Per imeiligenzaydel qualeéne
ceñſſario ſup-porre, che,memre.,
‘non ſi perde la ’vita eterna,ogn'alñ
tra perdita è piccola, az ogn’altro
detrimento deue poco flimarjî i
* oich’ibeni, che’ perinczmdel
i amarti: ſi perdono ,Ji riducono
à crezſonti;Cíoè ò à beni Eſtemi,
eome ſono le riccheZze,e beni di
fonuna,ò à beni Interni, de’ qu_
lil’huomo è compìoſto, il princi`
Pal’de' quali èil proprio corpo’
N 6 da
' :.300 :Parri-ñ lI-.Ì-flno'ùî'ſñarüz
da cui fi ſepara-{Tanimäxëîèfináç
mente a': beni-di ſanguç nome;
ſon’ iparentí, gl’ainiei z &e; **LT `
Queſto.- pre(uppoflo,il Primo 'i
punto fia, che i’hauer’alaf’eiare, e ,5
pder primierámëteibeni. Eſter— i"
nia, non deu’affliger’~ii M‘Oribon— 4‘
-î ñ do : impact-ciocche, tuttoquelgch'e .
1 all’iwamo. par, dir- Nnſſedere di 3
,,que'ſti
il
;cerconhebeni,
quaLeÎn’hà
non[dà-.egli
è ſuo,da;màdi
tener per.ì 14’
ilzd'l-l‘euflzdÒIDÎDÎOP]
D10

\ -che
:non i’vſo
hanendonelkro
come dice lîhuomo
Filonc.: ., :
PMO.), ;11” poflìffltmí: omnium ”nm per- 'ſi
gaber, .firm ad Dgr?” ;,rafim mràſhlùm :z
’ Sad_ era-tum” :.quandaquidm -v- .
;om ”BD-mimo: tati”: creatura,
paflìflör propri”: ,,46 perpetua:- ;
Quindi è, che,quan,donoi vinci} t
-do ci ſerviamo di queſte coſe‘ , ci
-íeruiamo di quel , ch’è:d’a]cri~~
;Per qu amulayliquc” ſali: prua , _,
~ ”or alieni: wtípofleſſmiáur, 'miiñ ‘
ſrl-Hu” hub-,mm ſalti” . Onde
procede,ehe,‘~Pcr falímxöee per—
, loader-ci, che ‘queſti beni Eſterni
fian_ noſtri , ci ram-richiamo, 8c
ñafflxggiamo, quando ~per mezzo ‘
'delia morte‘, ſiamo, di-quelli pci-ñ,
ua_u e N”ncplaiiqufldum ”ti/R.
.7 i - ma”: “

A
:.è'. ’Hendrix-”til marie.: `JO-r
ma”: hdfſllfiyj'flſ propria, privati
copia; ”rm ,z ‘max ; oppnimuutxr
’Jaſmin, Ben :conobbe quella..
tverítà Si‘Chl‘iſOſtOfflÒ ’il quale.;
riden‘dofi discoloro, che` &Himal
no eſſer padroni . e legitimi poſ
ſeſſori di quefli benieſterni ,- che X“
'mentreion :viui godono, dice . ' ' \ t. l-.î
Capita‘: ”ſli-”Bamm- laguna# _
untiallleqnía'cm baie” agrari, C’l’vſa
*ml domarumdam infili”- ; ”ſm Him-1;
'Uh-à ”lim :om 7m enim "q/iam ba- “PT“.
hm” z dominim» aimm uma.
*E: /ì enim nobis' per omne”) peé- ‘ .I.
mune-am wir-m, ”allamfaeimm "
.dì-riti" mulatienem; veline”, 1m_
.límun infine alt'j: adam”, iph
Wumwſuzſòlo der-crptvflqmíh-ieaw
”m Hkdi* ,' (tz-.arbitri ad ill-im 'vie-j
- fam magra-ter. Confeſſo »il Nerq'.
m'è
dice’queílo
venuto ilSanto,
riſo,- quan‘d'hò
che piùvolre
let'e
to elcuni teſtamenti, che dicono
.Il tale `habbía il dominio della.:
tal mia paſſeffione,ò caſa ; mà’ vn’
altro n'hzbbia ”ſo-E con regio;
.' ne m’è venut’il riſo: poichìin rea
-lità di 'quelle coſe niump n’hà-il
'domini-o , mà ſolamentel'vio.Et
pncorch’i beni eſternòe lericehez
` .ze ci faccino compagnia per'tiîlt
., . f
…5” Pam ILAÌUÎOJU MW”, -l-,
t
't’ilìtempó delia Vita‘, ſenza' par::
flrti gia mai: dai-noi ;~ò<di“buona,‘ò
U-mzlavoglia’ſaremo pur'v'iu ñ
giorno coſtretti, é -ſatàì-qnel'tl’ell’a
morte-,a oederli ad altri‘,e doppo
{Pi-rane: goduto ihſol’vſo di quel
Jimudi , e. d’ogni coſa priuin’an—
lab. l ‘ drem’all'altra vira. N”due cgreſ
2|* h for-ſk”; Hex-'utero main‘: 'mea-,uè
~1"*'î~f ñadugeWtàmllm-;zfliffez il Si;
-í “ì‘ ro Giob--Nudovſcij dal ventreñdi
" - mia màdreçe‘ttudo -andrò alîſe
.perſero-El’ A-poſiolo conferma
. T. dolo ſteſſ0,dice.Nihilinmlimus
:r: a"; ,a'n'hmac mundumſhand dubium ,
o ' quad nec aufem (ju-‘d poflimm .
Ninna Coſa portamo ,in quello
mondo ,zeehe dubbioYi può eſ—
ſere, che 'ninna coſa da quellori—
porteremoiMà facciamo,che e6
ſeflìquefia verità nó ;zia yn’ApO—
, MW" ſiolo,r`n~àvn Gentile. Tunctempo.
.ri-t, dice Seneca, quando ”aſc-'11”'
.bmo ”ib-‘l inzaròem bum inferi ,
”nità minùr, cum dim” co quid
gfl'em raf-rn potuti . Quando i'—
ihuomonaſce c‘ert‘a‘coſa è,che nul
ilaſeco porta in queſto. mondo‘:
*hoc ſe`queſt’è coſi , molto meno ' _‘çñ.—Az“

, riporterà coſralcunaallältro .'


`Il‘ Secondo punto è,che non.»
‘ de
’- ’ Broad-dñmflîdmar” .
deu’affli er’il Moribondo la.:
perdita e’ beni interni, el’ha
uer’à laſciar',,e ſepararii l'anima
dal ſuo proprio corpo ; poiche:.
come ben dice lo ſteſſo Filonu
di ſopra citatomè nnco habbiam’
il dominio , mà il lol’vlo di noi
medeſimi :e perciò in niun con
.to poflizmo affermare d'effer di
ñnoi ſteſſi padroni , eſſend’il vero
padrone Dio ſolo,e noi vſuſtut
tuarii ſolamente . Deurſih' 0m Pbílo
m'um uendicauít dminiumz'vſui” cita!, ,
ſrl-dum *Dei-ò diflribuitfln‘t ſub—
ditirçwſe ìpfl: -z-terenmrJ’t-'muì
enim (o MH: ipfi: , é- omnibnr,
que circa ”of ſunt.Níbií bon-n..)
met-m peculiare "Mania- Mà :lc-3’
ciò quel, che diconon paiaſvn.;
paizdoſſo , ſoggiugne il medeſi—
mo Filnne , attentamente vguai-ñ
diamo queſio noſtk’humano cor-3
po. 76:* enim erat carpa: mmm ,
‘Mq-dm ”sfiareturë Quo du‘ſècſ.
“furum ”Robin-mi Ou’era il mio »
-corpo, prima ch’egli’vlciſs’allu
--Iuce di quello mondo” naſceſſe S
*Ou’andrà egli doppo , che ſarà
morto iQuaſi che con queſto dir
voleſſe- Non è poffibìle,che ſia.:
noflto quel , che non tanto ci
- ` vien
304 Pardilmlo ’AffiLffifl
.
--vien donato,qdanto prefiatomér
>douerto frà breue ſpitiodi tem-ñ
-po reſtituire . E ſe; vogiiamo dal
.corpo all’anima far paffaggiodi—
ce in oitre Filone . Vudè 'Detail
, animaf @uè diſk-fibra! Quo-”editi
*adi/cum hub-‘tatan- S Dimmi (In
poco. Da che luogo Vici l’anima
' per -z incammarſi verſo queſto i
mondo i Ou'andrà all'vícita da..
quelloí Quanto tempo alberghe
rà con nois Horſe ſiamo ditutro
ciò ignoranti,e non ſappiamo nè
la ſua nacuramèlo ſtato,nel qua—
— ~ le firitroua,nè habbiamonotitía
, dellaſua entrata , ò vícita da que
iìo.mondo,perc~he ci gloriamo di
.guellazcome di coſa propria,e ci
7 à di(piacere,c’habbia à ſeparar
.ji del corpo P E ſe dall’animazſie
gue Filone, vogliamo far paſſag
' ‘i ` gio alle ſue potenZe , e ſentì eſte
lriori, quante volte loi-'alcuna co~
.fa comandiamwe diſobbedientij `
vricalcitrcmcio,rifiutamod’obbedli-z
-xe,e.percinaci non_ VQSUOROCÌH
guire quel tanto,che vien [dt-’Qt
din ato s ` E laſciando gl’altrí da»
parte , vengo {olo alla bocca , 8c -
alla lingua. Norm-,dice egli, ad
qucmuir msrbum lingua deficit;
N0”
Non”:
.i , ml :ſagami-”imam
‘— outbuulpſlî” ñ ’Hill-ff!, _0;

oóturamrs NanneAmyjlffirÎex’ 55,4,


zione mali alien-i'm- atqebítfifèçef
queant hifi”: E .Atqui ”gg/'enſur
quidem Dom-'nur camper-im“ La.:
lingua,perqualſiuogliaflncoliche
piccolo, morbo , non _vien’a 16.4
;volte ,meno 5’ E per qualſiuoglia
Piccol’accidëte. qualpnque hoclz
ita-per eloquentexſaconda ich’:
ella ſia. non reſia ſpeſſe volte. ot,
turataf Emolti per” ſolo timo
re d’alcun’imminente male , che
lorſouraſta, non auuiene ſpeſſo; {N
che: nè anco hgîzpoſſanza dfaprix ci…
a.; “a-à"
la, s Hor‘poflo queſto,c0n uerità til-J:. .
poſſiamo dite,e certamente affer
mare,ché ne anco de’ noſtri ſenſi
ſiamo veramëte padroni. Eîquel,
ch’è-peggio , è, ch’,eſſcm{o Pio
ve-ro,e iretto padrone di quel:
li, e di tutt’i membri del noſtro
corpo , :ì ſuo _diſpetto facciamo'. f
che Queſti ſcuotendo il ſup papa .it-;E
giogo, diuenuti viliſſmi ſc 'atri, IB':

filo gettino ,,comebdlices. Bet',


nar p, alla tirannia_ legge' del
peccato. Occupata’: omnia-tiff”:
Ìrahx peccati, cuiurffläureram Bernd”
ſari-ur. Se dunque di ninnadelle Pſi? `
dette coſe fiam’ingueíſiavrta pa- 4 'fa,
- dro‘z‘
droni;ſacìl coſa ſarà perſuader’ il
‘- Moribondo, che‘ non habbia, à
'diſpiacei'il “laſciarle per mezzo
della morte"- ~ i
ì- »ill—Terzo punto finalmenteiche
affli er’ſuol’il Moribondo è,l'ha
ue’r à ſepararſí da" parenti , e da
` iùcm' amici-Ecertamëtein quel
'ëpo tutt’íl ſuo pëſiero,& affetto
delle' rocurar di riporlo in,
Dioſo o,i| qual’all’hora partico- Î
larmente s’ha ’d’amar più dedgl’- i
. , amici,più de’ parenti, e più ’
Z no. ì‘ figli Roſſi. Drum plan' deb” ama
jrr. da" re, qudmfilior , dice S. Zenone.,
luflma Martire. Del'che ci diede raro
eſſem
'il‘ pioflando,‘già
quale Chri-ſto'Signor noſtro,
per finir la viñì
“ ' ta nella Croce , e vedendo la-ſnu
Benedetta‘Madre al piè di quel
la,`meſia,& afflitta peri parimen
ti,e morte di sì caro Figliuolo.
1“” none-la chiamò già Madre , {na
‘ . ;6 Donna-ì Mflſífr-E per dara‘dins
’ * rendctfflhe quell’o‘n‘on era tem'?v
‘ ` o dì‘riconoſcer’altro Padrezche
Diomdle mani di queſto ſolo ri*
’pnſéî_ e"colloc’ò il ſuo Spirito.
p Parerì‘ihì ma”: in” ”tremendo
1%” [Pſv-'tum meu” . Honor-a da vna
‘6' parte la Madre , dice l’AAbbate
i , r_
r'US-,coizdannäìí d'oneri:. 307 p
Arnoldo . ricordandoſì di lei , 8c
offeruando per noſtro eſsempio
il precetto della debita oſseruí
Za,che à parenti ſempre , e ſpe-ì
cialmenre nel tempo della mor—
te,ſideue. Ieſur ”zampa- omnia ;An-dl
pietaìrfa-d‘raleomin;nd.arct,4n - Alda-?lc
”‘qyflm duratura… ‘quod de bona_ f-Pt- -
nudi! parenti”; ”Em-erat 06 V ”6.
ſëruauít . -Mà dall’altra , modera Dm.
l’affetto con darle ſolamente ti
tolo.e nome di Donna. e non di
.Madre. Muller-,erre Fili” In”: .
Si potrebbe per ciò eſsortar’il
Moribondo - à collocare tutr'il
ſuo affeçto, 8c amor’in Dio ſolo ,
com’: quefl'o :Il _eſsortaS-Píecro.
Own-'m fallirítudíncm ita/?rm
praijcienm in eum ,quonium ipſe' 1 . Pim'
,o
cura :fl de noóír. Nè ſi deue pré
der’afflittione, nc‘ direconquel
Re già virinoà morte .’Siçcim 1._ Reg!
[il ‘311
film”: amara ma” .› O quanto
*è amara la mortezpoiche ci; ſepa
raazdall’amararmoglie , da’ can ſis
gliye da' fedeli amici. Imp‘ercio—
che quel ch’è- veramente Savio,
dice_ Seneca , non s’aſfligfle di
quella ſeparatione . Non aſi-"liga’
tm- ſapífln Iióerorum amíflìane , Sin”;
aa” amicorum. Anziprendendo BP* 7’;
v ü
‘~ 368 Parte II. Aia-ia le' Mon”.
'fil ſuo amato Giesù per Padreu `
`Madre,1’arente, Amico, 8c ogni
ſuo’benc,com’v-n’airro Simeone,
abbracciare con quello ſolo , v0—
'l;entieti , 8c allegramente finiſce
’ ..Nei ’la‘ vita . J's‘ qui*: ego-edili” è ma”- -
' Ham. do;d ice Origene,ó’i qui: è cane”
11-' 'vinäoru'm dimmi!” , *vr* ad ”
gfidfldñm *vada: ,ſu-”at leſs-”1.3.
mam‘bur ſuis‘, (g— chiami” veli-b
jratbijr ſuis, tam”; habent i” [L
7… , (’9- tunc ex'ulm” 'ire poteri!,
quà ldq/idcrahCon ſolo Gies‘ùzelí‘e
ilimáuàſuo ipofo , ‘8: ogn’altra
coſa , ſi gettò allegramemÎà mo—
rirc la ſpoſa, quando diceua. Le;
_ &uh-r ”ofler’flprìd'urv. Il nofim
Cam.: ;cz-to è …uo fparſo , e ricoperto
16. di fiori. Le quali parolegcom—
` _mcntandoFílone Carpathio, d'i
Pbil . ce. Accubatío mi?” in "Umbra :
?"24- czìm enim int’línflmur ad ”tor-”ml
da! ”Joſie-ſhin”; nfugium ”aflrfh
(9- proteäia 5 tu noſira 'ombra , I”
deſta/1‘051” term ſul”: , à- *vito:
Il`noſtro ripoſo ha‘da elser 'nel—
l'ombra ‘: impercioche ‘quando
alla morte ci vediamo‘ vicini, il
noſìro 'riconcro ,~ e protettíone .
in voi ſol’hà da eſse‘t , ò- mio
dolce'Giesù:pePChe voi {lola ſietc
’0m
~ › '- enza:: E me. i 309
l'ombra noflrfl , la nollra difeſa ,
voi la cerca noſtra ſalutezç la no—
fira ſicura vita. … .A ì* .
. ñ \ . ~ ‘ , .J;
.r I . -

L-lddíriane per s" Condanna’tí-JÉ


Morte dalla Gíuflüia. j

S Vol’alle volte affliggerſi ,moli


to il Condannato ,'per hauer’
àl'aſciarela moglie,_i figli, e figlie
i nudiſognom ſenza appoggio ve-j
rtmOzqueſte già da marito,e quel
li ancor fanciulli. 1E ſuole nel 'tëq
po vjcinîalla, morte rappreſenî
targli vivamente il demonio ‘le
miſe-rie , in che quelli li vedranl;
no,la pouertàdn che caderanno,
i pe'riqolidell’honorefi mali ſuc*
ceſſz de’ negotii,delle_liti , .in.
ſomma tutte le diſgra’tie,che `
po laſuamorce ,ſeran pollibili ,
c’h’à quelli ſuccedano. ſi
-_Da quella apprenſione potr‘eb i
bonom eſsolul cagionarſi qua't- ` ìſi' ſi i
1:0 grauiflìmi danni. ll Primo è,
vna vehemente malinconíaJl ſe
condo, non conflrrmarfi con la
Diuinn Diſpoſitíone , comedou
rebb,e,'e per c'onſtguenza ‘pri— ;
uarſx din-01cm@ meriti ., Il ter
~.
zo, non diſporfi gd' _vm buona
‘552.” ‘ ’ mor- 'ì
"to Pas-”II.AÎ'MO e ,-.A- _
3
morte,& à ſar’acquiſto dell’eter
m felicità. Il quarto , 8: vltimo ,
' che vedendolo in quelle angnſtie
3, parenti , 8c amici , fanno
ogni sforzo per dargli certe ſpe--ñ
ranZe di vite, ſignificandoli‘s che
gli ſarà fatta la grati: di quella .
Contra'quelte pericoloſe infi— —_ —~_ó —_

diedel demonio
fortarore il Zelante
potrebbe proper-li(30117
i-ſe-ì
'gnenti rimedii . ~ ‘
, ' Primo',che nonè’meno Padre'
de’ ſuoi-‘figli Dio , di que‘llo ch'è‘
eſſo lui, anzi il ſuo amor'eè meg-_
’giore, e più‘ tenero: poiche ama
tutti con amor’lnfinito,e D'iuin’o’
e non potrà Liſciare d’ha'uer par—
titolar cura di quelli .` Ne deue
erſuaderli, che laſciandoli egli,
gl*habbia d'abbandonar Dic-,che
'come caro Padre ’con particolar
cura ſouuiene tutti. Num-guido.
[ſm-49. ‘Miu-'ſii patè/Zmuh'er ìnfíz‘um ſui ,
1 s. M non miflreatur filio *vterìſuìë
e!fii114 oblí” [attinge autem ”6‘
oblí/w’jëar mi. Vi giuro, dice Dio,
cfie,ſe foſſe poflìbile, ch’vna ma
d‘re’íſcorda’ſſe del ſuo figlio , del
Pſ-HG. lume_ de gl’oçchi ſuoi , ío però
8.9. mai mijlcorderò di voí.F.v ſe Dío
con p‘articolzr prquidenzr vette
l n.109,*
L
e-.……-.-...-.-mrwxfl. ſu "ñ" " ‘

i monti di, fien_o,e d’hethez 8c i c54
pí di fiori séza human; índuſtrizz
e ſoſtenta gl’vcceſh' deu-'à'riade be
flie della terra, 8”' figli de’ con!
`ui,ſenzá che‘da' loro padsí ſia-:1‘024
ro laſcí'xtaìcoſa alcuna; Moko- là'
ciò farà con quelli, che ſono uoi
cari’ figli. Non hà Dio cuore tan
to di ferro .'nè viſcere tantòdí
bronm , che gli balli l'animo di
veder’ in biſogno va’ ſuo figlio,$ë
2a Forget-h' Ja ſua Iiberal man-o _ .
A nz’í Quanto queſto è maggiore,
:mtb più-fuol’egkít far‘ pòátpáſi ,
delia tua prouída -líberalitàw ì
perciò s'ha da indurr’il‘ Condan
nato àlaſcíar; con feruenti orario
ni Dio per tùtore`de’ ſuoi figlböc
imitar Chríſto Signor Noſtro 2 il I»
quale, vedédbfi vlcín’aſh morte x
raccomandò al ſuo Eterno Padre , _
i ruoiflueui Diſcepoli,pregádo- ‘W‘
lo , prendeſſe la cura di quelli. .
Secondo. Che ſe doppo la fia'
morte patirann'i figli-miſeri”, 7;; ,_ z ~,
e pouer‘tà ,ñkorſe queſto ſax-hl L23 :I
mezzo per la ſalute ñdelì’animk za‘. …z
loro diſ 0110 da Dio; impertio'- A zu:.
che_ 10g iona ſpeſſo lemoglùötj 4
figh *çiannarlì , per had’etíaſcíato
:loro .l Mae!! meriti-:ò Pábdri *b:
OD;
312, › .
Bondanza de’ beni temporali.
Perciòmolto, meglioè doppo `
hauuer quelli patito pouertà., e
miſeria in queſta vita,ſtar,con eſs
‘fl loro eternamente nella Gloria.
ÈongiÒntozche doppo le ricche11
Te,ecommoditàgoduteinquefl Î
{lo mondmſtnr da quelliper- rur— ì
ta—l‘eternicà. ſeparatp nell’Infer—
-no..Ben confiderò queſta .verità
ìl Santo Patriarca Giacob . quan- ’i
do”. ved endo'li già'zlla morto ,
vic-inochiamò tutt’i ſuoi .figli.
3,04_ ~ Bendix-‘qua ci; i” tempore illo;
53. zo; Etil patrimonioñ,-8r heredità.
.che laſciò loro fù la ſua :paterna -
“-henedirtione. E coniaſciar q ue'—
like, dice S.Ohtiſoflomo ,~ſtimò
?laſciar loro ricche-ue iincóparañ
bilmente maggiori; _poiche li le
I v.,
.\
"ce :heredi dell’eterne,che~giamài
*o. y”.
fi conſumanom ſono le maggiori
ah’vnpadre puòlaſci‘ar’a’iuoi figli
~Quia morimrur erat bencdíäiane
"ib”là.vſlldfſm‘f puro: , max-'mar ha:
HW”,- ifámhatn nh'nquenr, (-7‘ dim'ta'a a,
56. i” :gun nu'nqnamaóſìmi poter-z”; .
fieucſ. - Terzo-Che non è vero ſeguace
diChriſto,ſenon çolui,chç rinü~
tia il Padre,la Madre.i ñgli,e tutto
quel-"che poffiede . E ſe queſtflri—j
- _ n
muy-15W” -P' MUTÌPÎ 'g Ì g
numía è neceſſaria al Chriſtiano
in tùu’il tempo della .ſua vita.› ,
molto più nell’hora della ſua...
morte , nella quale deu-e dÎogní
cola ſpogliarſi,e ſtaccatſi d’ogn’af
ſetto di carne, e ſangue , e collo
c-.Îxe tuttol’amorſuo in Dio io
lo. Perche,come diſſe Chriſto Si—
gnor Noſtro. @gi amar patvë,
aut main-“pſw guä‘me, nó‘ es‘? me Mattb;
figura-.ü gm' aìnatfiliíi ;autſiliä’ 10'37.
ſuper me, non :Hz me di nur. Ben
praticò queſta verità SéEu’fraſiáa
la qual' eſſendo auuiſata della vi—
cina mortesçhiamò la ſua figlíuo
la ,'ch’anCO Eufraſia ii nomaua.:
8c hauendole detto che Dio all’—
altra vita la chiamaua, quella con
abboñdanri,e copíoſe hgrímcu,
(le in-;onſhlabili ſoſpirile diſſe.» .
Hex' mihinquíq peregrinfl film.),
(9- orpbana infelice me , che ri,
mango pouerzi, peicgrina, 8K or
fana, acuíla Moriaooda Madre Sur. to-v
riſpoſe. Cum baáear Cbríflun—h m0 l.
nec parigi-:'714 u, 7m orpbmm. S1':
igítflr Pal-per inferrixſvt quando? ‘
que din” efflciarírin Melia. SRL-v
Chriſto tecq,amata mia figliuola;
perche havendolui :eco , nèpe
”grin-'t, neorſasa ſarai giàixìai,e
a
7 '314 Parle”.²x|n’o`zlflggn…f
la pouertà,ch’ín quefla- vita pati
ní, faràzch’abbondamente am’uí
poi_ à godere delle vere,e copio'—
ſe ricchezzeflhe ſono quelle del
Cielo . *

Dell’ImpafimLa ne’ dolori dell’3


[uſa-mini .

C'A P. v. \
Nnumerabílí ſon’ì lacci, che.,
ſempre il demonio tende per
allaccíar l’anime dc’ Fedeli, m‘:
quei, che ſpiega nell’vltím’hora
della vita , ſon’ínconparabílmen'
te aſſaí più pericoloſi . In..
qucllo dell’impatienza, cagiona
ta da' dolori , che nell’inſermit’à
fi patílcono , ſuol porre il mali
gno Tcmatore gran patre delle
fue ſperanze. E perciò ímotíui ,
che,come taglienti coltelli,ſareb~
bono forse à propoſito per non:
carlí,potrebon’eſſer'i ſeguenti.
Primo,chc,per mezzo de‘ pa:
timenti, c—de’dolorLlauora Dio,
e pol’ilce l’anima per collo-:aria
nell’eterno , e ſouranó edificio
del Paradiſo,ìlquale non in altro \
‘mçdo cifù da Chriſto pro:
mEſ:
a.- vyrjuwunìll a muri:. 3 [5

meſso, e laſciato in teſtamento ,


che con la fleſſa conditione, con
.la quale fù à lui promeſſo dal Pa—
dre , com’egli ſteſſo lo diſſe . E: `
ego diſpone '00bit, ſia” dif/Poſta': Lu" ì
mihi Pater meur,Reg”um.La pri 7‘" ’9*
ma pietra di quel celelle edificio
fù Chriſto. Così lo chiamò Zac
-charia. B1 :dm-ei lapide”: prima- Zach,
rium. Et è chiamato Prima pic— 40 7.
tra,perc he dalui ha principio 0
gn’edificio ſpirituale , & anco
quello ccleſteie per cuiogni pa
timento è meritorio. I” ipſe om
_m‘i- .edifici-tia confini-‘Ze traſi-'t in
temp/m» Dei , dice. l'izpoſtolo 51,5“,
Et anco perche tutt’i Giuſti, coñ zx.
me pietre viue di quella Celeſte
ſhuttura,s’hanno neceſſixiamen
te da lauorare al ſuo modo,e mi—
ſura. Quo: preſciùit,v predeſíi- _
”animanformnfièri imagim' Fiñ .Roms.
lijſuí. ò vero. Configura# morti ²9~Pbh
eiur.Cíoè com’eſplica S. Anſel— 3- 1°*
mo. i’: onori-:munſirut ipſë, ſio- “M/‘l
pu: aſl. O che allegrezza_deu’ha
uere ne’ ſuoi parimenti, e dolori
l’Infermo, ſe conſidera, che l’ina
fermità, e com'vn ſcalpello, che
lauorandolo , lo fa‘ diuenir pie
tra à propoſito per l’edificio del
O P3:
316 Parte II. diutfflie'many.
Paradiſo, e l’éntaglia in
ch’imprirſineí‘nfieme di lui
m‘odo
laſo~,
miglxanza della prima pietra di
I ,ol-6,_ quello.: h’è Chriſio . &ee-{ra e!?
9__ de .expeäazíopromiſſce &eatjtudinír ,
.Quad. /Ìtflpflrtìcipátìo Dominica Paſ
ſimìr, diſſe S. Leone , 8c ancor
che permezzo de’ patimentím..)
ſcalpellat‘e ſi dilirugga il corpo;
l’anima però rice’ue ln forma di
Ghriſto , e ſi rinouaà vita eterna,
&immortale. Coſiln. tellifical’
‘ Apoſiolo dicendo. Lim ir, qui
a. Cor. for”
- eſt homo ”offer ;arrampatum.
4‘ r6.
interior tamen renauamr da die
i” dim-.E come penſatewhe ſi da
all’anima quella forma? e come
v’imaginate,theſi rinouella,dìce
ATM_ S- Ambrogio? 'Preſſurìe plugin,
,5,3 famaſilùfrtgere 3 ”editare'earò
- rormmpíturgſed animaſPefuturí
renozmmr . Con dolorhcon pia
ghe,e con altri parimenti,è vero,
che ſi diſtru gela carne;mà l’am~
ma con la paranza dell’eterna
vita ſi rinouella . ~
Il ſecódo motiuo ró'tro dell’
ímpatiëza per i dolori del-l’inter
mità , è d’vn gran medico ſpiri
tuale,ch’è S,Gregorio,il quale da
` ` quef ..
D Fvnuannauñ a ”un li.
51l
queſta ricetta contra sì grant.: Greg."
morbo.Admone”iiſunt negri, *w …34.7%
confideremquantí/ít mommtí ma fior-ad:
"Ian“
[mia earporalir , .qu-sà- adm’fla
l a,
percuta-díluití, da., ’qua ‘dm-'m'
paterafltzçampeſeít. Si de-u’auuet
tir’all’lnlermi.chìatteutamencu
confidetino.ldiñquanta'importan ~
za,'-&~vtilità ſia per em loro l'inq
- fermitàie dolori corporali; poi
che perlot mezzo l i pürga Dio
da" peccati commeffi , &infieme
ferue loro›comed?vn gagliardo
freno, che li tr'attic‘negc’ciò nósſi
precipltino in commetterne de
li altri- Queſta verità: .uien’iflſee
gnata dallo Spirito Santo, il qua
le per l’Eccleſiaſtico dice . lnfir. Bali.
mi”: grani: flärianzfamaniñ. 3 l* ,I
mm… L—a grave, moleſta , eperi
coloſa in fe tm‘ità fà ſobria,& alii
nente l’anima , cioèda" peccati,
de‘ quali‘sîera .per il paſſato ſo
uercniamenw ſawllata . Di. nuca,
-lto rimedio 'ſ1 ſemi Dio col l‘an
to Rè Ezechia, in letto grane
mente ammalato. Coſtui hauédo
*già la ſentenza di morte , diſſe., .
..Ego dixilín'dimidíb díerum me‘ò.
rum;‘Vad4m hd‘porta: inferi . 4 Reg.
~‘Vedendomi ?nel fiore, e nel mezó_ 2.0. l.
O 3 :o
zo della mia giouanil’età già à
morte vicino,diſſ. Ecco,che ben
preſto mi vedrò nelle porte del
l’oſcuro carcere del Limbo . E
’ perche vi penſate, dice S.Giro la—
mo , chegli manda Dio queſh ſi_
pericoloſa infermità? ſe non . Ne
Iſaf.” elemtur car Ezechi- poli incredi—
l. bile: trinmphar , Ò- da med-'4 u
Hc'ero”. ph'm'uzu 'viſivi-:m , infimìmu
corporirſui 'vi/iran” , (9- andìtſè
eflì moriturum.Accíò non ii gon
fij di ſuperbia il cuor d’E-zechia
per cauſa degl’ineſplicabíli rríon
fi,e vittorieda’ ſuoi nemici, glo
rioſaméte riportate ; perciò vien
viſitato da grauiffima , e mortal’
infermità, e gli vien’annumiata
la morte. Par che fece Dio con.;
queſto Rè,rogliendoli la ſaluta
del corpo, come fà vn ben’eſpe
rímenraro, e ſauio medico, che:
per ouuiar’all’imminente male ,
toglie via l’occaſione di quello. e.
lo preuiene con vn rimedio con—
trario , come è cauar ſangue al
l’Inſermo, acciò uello. marcen
doſi nelle vene , :31a fine poi non
l'vccida . Echi chiaramente non
vede che, per mezzo dell’inferñ
Mitì-toglie il più delle volteiízia
r . 19
il Signore l’occaſione ell’hunmo
d’offenderlOPQt-em enim infirmîí
au! auaritia,aut libido/61mila!?
dice acuumente Plinio, ancor
che gentile,e pocointendente;~
delle coſe dell'anima. Non-ame PH”) 7
ribatſeruit, non anni: bei-or”, ‘-17- 'Le'
op:: ”agi-‘gh , ('9- quantnlumnm- "5.2 -
quem: veli-fiumi- ſali! hahaha”
Damien”: ban-ina”: eflè men-'uit,
imolde: ”emim‘ , premium mira
tur ,nemincm deſpirit , ac ”e ſer
monibur quidem maligni: 1”” at
tendit,aut alii” , bolina imagi—
”atunacfbnteubtrſumma rura
rumfumma maroni. Che huomo
inſermos'è vedute giamai,dice .
Filone, che fia dell’auan‘tia infe
ſtato, ò pur moleſtato dalla libi-î
dine i* Non và apprelſo à carnali
amori l’InFermo , non ambiſce.,
honori , poco conto fà delle ric—
chezze , e come quello , che irä
breue ha da laſciar’ogni coſa."
ogni coſa’ per ſe li par ſouerchia;
in quel tempo,e de’ Dei,e degl’
huomini hà ſolamente memoria,
ò per eſſer da quelli liberato dal
male,ò pur da quelii in parte del
ſuo trauaglio con qualche ſorte
di conſolatione alleggerito : non
O 4 è l’Inz
èl’Inſermo dalla daPocaggínu
del)’inuidia_tormemaro , diníu
no s’-ammira,á niuno diſpreg'gia,
non bada à raggíonamenti cat—
tìuí,-& olioſim‘è di 'quelli guſta.”
qùando íñmprudememente in.,
- [ua` preſenza ‘di coſe inutilíjì r'ag
"gione-:tutte la ſua imagination::
tiene affatto in bagni, e fonti im_—
piegau, 8t in‘queſti‘ ſolí’tien.;
tutt’i ſuoi penſierí . e ’tutt’i ſuoi
deſideríj rìpciìiñ. Conobbe ben
queſh verità -la Sant-T Regina di
Suçria Max‘gheriu,cíoè, che pen
mzzzo deli’jnférmícàî, ede’doun
lon‘ſuol pur-gun] Signore l’ani
ma dalle paſſate c'oI-pe , e preſer
ua’rla ancmvdalle future , quan
dmtitrouandoſi-grauememeim
ferma , di'ciò affettuoſamente [o
Ex Hi. ringtatíòzdiccndo&Lande; , (ç
fl" s…, grazia: tibi ago Qmnípptír Dear,
tic. lil-u' q‘tlòdìlflfl :ma ìpzexìtumm: an
x a.. grafia: perpèn' uſque' :aim-i'm” ,
a‘ quibuſa’am (mi/Pero) pen-ao
mm matt-h': ”ni-”dure 'valid/ZI .
Infinizel‘odi , e ringraziamenti vi
rendo‘, Onnípotente Dio ,‘ per
eſſerni-degnaro L- ch’io ‘nel fine-,a
della mia-vita fiaJsi faztame'nre)
dà dolori tormenta” e perha
* '~ "- P Y uer
WoWAÎÌñÈſſ‘Ì marie, - z 1
uer voluto, ch’io ſoffi, patiente
mente' ſop‘portandoli , ( come
lpero) dalle ſozze macchie de’
petcaci mondata. Ciò‘ ben chia-v
tamente cönobbe~› ancora quel
granFÌAt‘henieſe per nome ſigi—
dimptimìalìMedicozè’poi ſantiſzñ
fi'níio {{{muffin-il qual”à morte dai
la fieri: a’… cacciaror ferito,…
ſtantemente pregò il Signore,
che già maiglx Faceſſe ſanar quel
le piagamèciò congl’a‘cnti’dolo
tizîe mol‘efl‘íffimí fpaſimi-s riſing
quella pfllu’a; poteſſe donna*-v la
ſtia ’carne-,za äſtenerſi da 'ogni
?ciecatòìjög offelazſuá; ` f’? ’Îî
' -Il‘TerzämotÎiuo contra l’im
p"ati‘enz‘a ‘potrebb’ 'eſſere , che‘,
dncorche concedeſſe all’lnfer—
mo il Signore ,Vil farlo morire
feflzapäfirhentigedoloriznon.. T ` i
domebbe c’iò _egli i‘n,’r’ii"im`c0n
toe-:cett‘aì‘è'iimpereiò’ ‘çheſen
Zavqu‘elliìn'ëìii- meritov ſarebbe
Eos‘? g‘rän‘dië , nè’la’ ſoäi‘sfa‘ftione
delle Pene , che nel Purgatorio
meritazrofi complea- P0iche,co
me Dio non laſciaſcnz'ä premio,
l'_opr`e’buone,ch’in queſta y“ita.;
ſi fanno ;_ coſi non laſciai pëcca
ti, meriteuoli'di‘ pena , ò in que:
O S {ſia x
óÎ .’ r .. v `
'32.: Parte ILAi'uto e’ ,GH-—
fia, ò nell’altra vira impuniti ,`
Che perciò molto meglíoè , pa
‘ tire quì meritando, e ſodisiacenñ
do peri peccati , che nel Purga—
torio, oue le pene ſono maggio
ri , e lenza merito dl maggior
gloria. Ben’imeie queſto S. Ful
gentio Vcſcouo,il quaiemierouí
doliîoegl ‘eſtremi dolori d’vnfl.:
enoſiſfima infermità,con incre
dibile ſofferenza ſpeſſo ripeteva .
Domine modà patient-'a , pojicu
13"'… indulgenta'aCÒncedetem’in que- p
‘m‘ ſio poco tempo , che mi reſta di
vita,Patienza,Sígnore,e poi nel-i
l’altra Indulgenza , e perdono
dell’opere ,delle quali conoſco
eſſer perimieí peccati merite
uole . E. la B. María d’Ognies
CPM." hebb’vne Spirito si miracoloſo
“ì“ ""2 in queſta materia , che mai vidde
infermo alcuno, che nö chiedeſs’,
àDio,ò i dolori di quel parien—j
te,ò cola ſomigliante;& eſſcnd’
alla gagiiarda tormentata vna
volta dalla paralilia,cbe lariduſq
s’à morte, vedendo, ch’vn terno
-di Dio pregaua per lei,e che per
l’oratione di quello ſe l’aileggeá
tiua il male, con gran iſtanza gli
chiele › che dcſiſteſſc dalle preci,
› Per’.
Wanda-man' á mar”. 32 z
pet-ch’era ben Chriſto
tir con Giesù meglio ,peermaria-z
lei a
re,ch’eſſer priua di quella bella
occaſione d'eſſercitar la Santa
Patienz’a-E vedendoſi già nel co!
- mo de’ patimenti,e ne gl’eflremi
dolori della morte, cominciò (ó'
voce più Angelica , c’humana à
cantare , 81 àriperer più volte .
Allelula,dlleluía5e _con tal gio
condità, che :reua,che già go
deſs’ilParadi o ,ſe nc volò la ſu:
henedect’anima alCielo.Perciò
ſi deue efl'ortar’il Moribondo nö
ſol’aiopportar di buon cuore .
e con allegro volto le pene , 8c i'
dolori dell’infermilà ; ma anco à‘
ringraziar per quelli il Signore ›
che sì miſericordioſàmeme Ii dc
gna in queſta vira mandargiieh’ ,'
acciò ſodisfacci per i ſuoi pecca-ì
ti, 8c inſieme habbia occafione di
meritare; ricordandoglí quelle
parole di S. Agoíìino` Domine A“ a,
pan”.
in': 'un,Brupate
hícfcca , inrm queſta vita , ſeri
i” eterna”; s. “Là“
Signore, quì mghgte , acciò ve- "
dëdo voíi paçmëthqui atiëtemë
te dà me ſupportati”; biate mo
tiuodi perdonarmi nell'altra .
O 6 ddñ'
324 Parte ”Ai-4102:" Mhz.

Add-'lione per c* Condannati a‘ —


morte dalla Giu/fina, ci) ’im
pazientemente
portano. la ſap-.ñ‘~' '

S
_ Volé ſpeſſodellar
prenſione l’Afflítto da\l’ap-`
vi'olèta mor
ìemUa qual’è dalla Gíuſtítia c6‘— '
d’anflaromſſer g’raùemente,e ſin’—
al’vjuo moleſtato , e trafitto : il
c‘h’e ſuoi’ cagionat' in eſſo-vnìín—
folcrabìlczanzi fqrſhſáinífiatìen—
zz; , ‘che l'iffip'ed'íſce ſſñón ſolo’l'l'
conſdrmärfi c6 ‘la'Díäíhá'VoîöJ
tà ,c h’ín quella guiſafè'ſhoh altra-ì'
mente, per_ ſuoi gíuſti ſecretísdíó
ſponeìmà 'l’è o'cc'aſibhè a'n'cóka
(iſtígándól àcíò il Demoni” dî
rorompìeíîè ìñ p'át'o-lç;& 'al‘eíobí'
1ndecenti,-e`dí gia'ufoffeſa di Dio
N'óſhd Signorèz’l’er'dò per ou—
ù’ífl’à’dy‘n m‘ale fi grauè , e u‘on-
~_ëaf’ítîìímilíîcgfi'ogní radice d'ím
~ r Pazienzaſſc gli`po`trebbono ſug-
~ _ gel-ir’j ſeguenti, *ò Emili mo-j
ÈÎUÎ- l .i _ ` K '

Il Primo potrebb'cſſererìdurr’J
alla 'memoria del Condannato-
-q lel}e parole di Chriſto. I” puó‘
mm”: 'caſh-q poffideáztí: anima:
'U‘
..UV—"H“

y.
7 'E’ condannati a‘ marte . 32';`
n
Aefira:. Cioè,che per poſſeder'
egli l’animav ſua,hà bi ognoauua
lerſi dèlla virtù-della
2‘1,‘ronſſſormandoſi coñSanta-‘Parie—
la“Dilllnìá;
Vdlont'à, 8c accettando_ con-;miei
moohbediëtei colpi; e galtig‘hi,_
che gli vengonoìdalla mano-’di
Dio , e rièordarl’inſíeme, ch’è
gran ſuperbia,&ignoranza, vo‘z. l
let’vnhuomiccíuolo da ’ni'ènre ,3 ‘ ' ó
eſſendo tutt’iSantiM‘ártil‘i‘flì‘í-ÌÎ
tiìda queſta ‘Vita' ‘per nz‘çzſiìögdlì
morteviolcx-iéa',8è’aceÎb‘á ,’éſſ‘e‘t" '
priu’ilcgiato , contra qileîllöjèlfe"
di luíla*l)ìuin."2 Giuliîtî‘á `ÈÎiſ di”;
ve Vol_Cl‘ nel ſuo letto agiat‘a' ente
morire. E ſe àblui paraclxe paftíë;
ſcepiù di quello, che HQCUÌPQÎÎ-fi
tironqyſi ricordi): (dèi. 'ef-2
c'ati’ra ,giq‘neliolrnen elc‘ínlè 'Nr
no; e e per :ruu'entüì‘a’flim‘aá li‘_i
è, COme quelli,tìraçtató,dëüéìì‘ëéx
ciò tenerſi per riſolto ’ſau'dr'iödu
poí,che eſs'èd’eglí vr’i’a ‘creaínr’a’f_
miſerabi,le›gli~faeci,D`io que‘ſl‘ho’*
nore,di trattarl~o,com’ha’ trattato
iſuoi_ buoni, e fedeli amici. E'fe
finalmente vede , ‘che TuafDìuí'da"
Maeſtà ha d’eſſdlni compaſſione} ;7|
, enon glizponesù le ſpalle ma.; -Ìí
Crote sì pe‘säte, come Poſea’ ſuoi’
San
367 rie Il. ,Aiuta da’ Morió.
Santi, perche alla fine non lo fà
morire com’vn Stefano lapidato»
nè com'vn Loren20 bruciato, nè
in vna ruota di raſuoli com’vna
Caterina : non ha raggione di la.
mental-ii, anzi di ringratiare la.)
Diuina Bontà- Poiche, come di—
ce S.Gtcgori0 . Iul‘ka ſuutcun—
i_ ad , qua- paiimur , (g- idea‘ 'Daldè
Sugli” iniufium cfl, fi' da in!” paſſione
i Mara!. ”arm-ram”: ..Poiche poxcndo-_
lo giuſtamente per mani de’ Dc~
I. ' monij gafligat’ nell’infem 0,ſi có‘
il tenta di galli arlo più mitemcn
te per mani ell’lëumana Giuſti
tiaín quella vita. Il che chiara
mente ii lcorye da quello , che)
S. Bernardo gica , ciò è ,ch’è ſe
gno'diſtar Dio fortemente con
ti'o‘di colui ſdegnato, cheiefiédo
1celerato,e peccatore , lo laſcia.:
ienza'gaſtigoin quella vita; poi
che ‘dà con queſto euidente indiñ_
tio,di volerlo nell’altra più ſeue—Î
tamente unire .
Secon o. ’Si potrebbe in tal
caſo ricordax’anco
1,0 ;ch’è alCondannañ,
inganno gtand’il penſa.—v
eez che per altra via `fi poſſa giu
gnet'alla Patria Celeſte , che per'
quella, perla qual’caminò il Fit,
gliuol
' :a tſuîahìlà’l-'Hmoruá 3 Z7
gliuoldi Dio, il quale non per LW”
altra raggione volle, che quel lu—
dore di ſangue , che nell‘Horto
patiznon foſſe ſolamente nel vol—
toimà ch’inſieme per tutt’il coi-ñ,
po,e per tutte le ſue membra..- .
copìoſamente ſcorrelſeſſe non.”
acciò intendeffimo,che tutt’il ſuo'
corpo,e tmtele ſue membrmhe
ſiamo noi, non in altro modo ci
dobbiamo con’ſi nobil capo vni;
re, che per mezzo di ſangue ,di
Croce , di morte acerba,e crude—
le ; &in oltre-,che non per altra
-via,che per queltaflî puòinſieme
con elio lui giugner’ai Regno de’
Cieli. Etanro più quella confi
deratione deue co nſolarci,qnan
to,chelo fieſſo Signore diſſe. .ſi MM“
qui: *val: main faq/imc , dwg:: “2 .34!
fimetípſum,(9- tolta! Cruelnſuä ,
g @ſega-mar ma. Se alcuno vuol
venir’appreſſo di me,prenda vo
lentieri ,e patientemente, la ſua
Croce,e di buon cuore c6 quella
nelle ſpalle mi ſegua . Al che;
ì. innanimandoci G.Giouanni Chri- Cbrfſh:
ſoſtomo dice. Diſcipulu: MM@ Ham”,
‘gi/?rum ìmitanſhacquippè efldi- 2.8. i”
ſcipulí ;ſi mrò ipſe quidem per EP- ‘a‘
Iyiánlaíionrrperrexii , tu' ama”; “M’
P"
:3 rane l. e .‘11 mm a: A”; una.

per requiem 'vir ire , non emzdem


'vi-1m *ci: pl--rgçre . quam illeper
rex” fili alia”- Quomoda er aſi—
guerir noflflqnem ? Qnm-;gia eric
diſc-‘palm‘ non ſediam- 'lM’agiflri
‘vc/iigíu? Sic fai proffffiotie di de
ſcepolo di Xtìo dice-il'Sànt'o , ſei
obligato à ſ’eg‘uitar’ilMaeflro,Poî.
che queſt’è l’officio del diſcepolo;
Eſe la ſua via fù via di patimen
ti, come vuoitu intaminarri per e
il ripoſo? -E le’ciò ſai , auuerti ,
che non camini perla via , perla
qual’eglí cànfinò,mà per un’altra
molto'diue’rfia- Come dunque di—
ci,che'ſeguíci Chriſto , {e non ſe—
‘guiti le' ſue pedate? Come 'ſarai
degno dell’honoraro nome di-di-ñ
icepolo , non ſeguitando l’or_me
del tuoMaeRro? Cbríflo igm”
.LPelr. incarna pafla, dice l’Apoliolò'S‘.
1*. . Pietro, da- 'vor cade” cugini-’073‘:
arm-mini. Hauen‘do Chrilldìr‘í-Î
to nella ſua Carne patimfli donef
te ‘Voi arm-are dello lleſſo’ penſiei
;z ro; Ciò è, er mezzo di patimë
the dimorteflmcorthe dura, do
uete alla ſua militia,e ſotto la ſua'
bädiera arrollarui-z impercio'che
nö ſarà buon Soldato d'vn sì va—
loroſo Capitanomèſuo buon ſei
gua—
r, -o -n . -’ "

7 i ñ l - ` ` _ fi › . `

~ . anaanan a ma a. 329
guace, ſe non coluí,c.ha prende.
leſue arm! , e,quando.íi porge.,
l’occaſione,ſparge, per obbed1r…’
àñ lui-il sëgueflh vita,come ſpar
ſe tutto ciò egli per noi ?Nè ſi': Oria#
rami-m pacs': ienépare [cfu amí- Im‘ſol
cu:‘,è~ belli tem'pcîrà "dinner-neon ‘Hub'
affettuoíe;&effièaékpáröle,'-d'íce ‘3* `
S.Círí“o Geroſulimítano , Acci
pìr nùnrl‘a‘remiffxîmipeccatoram, :1*
è ſpiritali ”MR-gi: pecuniar; ESnAiL-_x`L.:1:
granada: 'vèncrít bellum, ?pa-gn?”
flrermè pro ;Rega tuo leſu. fra rc
brucijîxm ef! ,-ſ m" iii/Jil ‘pertan P

lrat; è* tra-pro Crac-'fixqnòn crucis"


figerí! ?Non “PPTÙU‘Î ?Patiam NH
bar” exbs'á”;príor em'in accrpi/h';
fadgrdíííilli reddit . Bedda ’vſu
ram ilh‘,qm' propter n in bon-ſat”
Gogol/3a :Maffi-v” ”7. N‘onìcó*
uienezdíce ilSáto,che…‘tu ſiaílöl’a-Î
mieo diñChlìi-ſto ínìtë'po dî- ace' , ñ";
E( inimico in't-empo di' gue c‘ E
ſe in'tëpo‘ dí‘paCe dà q‘uéſtb Rè
perdono—de' peccati,
riceuí la paga, ö: altri Îdo—-ì,
e-lo ſtipendio .za.

ni ſpjçitualí-;nel tempo di guerra * *l›b—. 4.


deui perélq-“Eì‘eſſo fuſo Rè ;çhìzèmmág
Gíesù,-Yaldlfoſàmenle coìnba’t‘tfl
re. 13g” term ſmyol'pa fîx Per ("e `
c’ro‘ciſi-ffo z‘ e tù‘faràl sì vile"; e Si Z24“-

1 \ ` C0:
codardo
ì arimemc , che fuggirai
con 'elio d’eſſer
luicrocifiſ
ſoìAuuerti, che ciò tu per lui Ea
cendo ,farai quel, ch’egli prima
` sìamotoſamëtem ſenza tuo meri
to fece per te.Paga di buona vo—
glia il debito à colui , the per te
volle elſer nel Monte Caluario
crocifiſſo.
Terzo . Nella ſua impatienza
ie gli potrebbe ricci-dar’ al Con
da-nn,ato,che Dio non à caſo . mà
_con ſomma ſapienza, e perſua
maggior bene diſpone in lui
‘ quella maniera di morte; poiche
hà ben bilanci-ato le ſue forze , e
contrapeſati i ſuoi peccati, e sì
che quell‘è per quelli il propor
tionato rimedio; e` perciò come
ſauio‘ , eprudeute Medico l’or
dinaquelia medicina ,amara sì ,
mà indirizzata tutta alla ſua eter
na ſalute; perilche deue laſciar
far’ à Sua Diuina Maeſtà, confi
dando molto nella tua bontà, la
quale fe permette in lui quel
male , gli darà inſieme gratia , e,
5mm‘. ſor:: per ſopportano . Fidati:
` Dem , dice l'ApoſtoIo , gm' non
palin”- 'Uor ”Mariſa-pra inflquoo'
paul”: ,ſed fac-'t cum tentati”:
PW_
.eu-l
1: :andannäti :i 'ta—ar”. o 3 3 t
prox-mmm,
le permette'Dtpqflîlii‘
la Diuinaſiciliane.
Giuſtitia
inlui quel gaſh'go, e quellamot‘:
te, ſappia , che Dio ciò ſente Plu
di quello , che lo ſente lui fieſſo,
poiche dice egli' . Qua' ”tiger-'1 Zach. :i
‘tzorJangítpupìllam orali mei . In 8,
verità -vi dico , che chi toccherà
voi , tocca la pupilla de gl'occhí
miei. Impercioche la compaffio
ne z c’hà de’ nollri mali, glieli fa r
ſentire tanto viuamente,che per _ -* l"
allegerirceli, E fece inchiódar’in `_ ‘
vn'infame legno di Croce . E ſe fl `
ciò permette il Signore, intenda ' . "
pur il Condannato, che lo fà per
vccider’í tuoi peccati in quella
vita , er purificar l’anima tua da
ogni orte di colpa , e per non.,
hauetñ’in lui,doppo la ſua morte, l
che gaiìigarem punire ,come dió‘
ce S. Gregorio. Miſeríeon Dm:.
temporale”; interdumſeneritatem Gregor;
adbiéel , ”è ”ui-”am inferi” 'vl
iionemA quella ſanta patienZa,c
toleranza nella morte , ancorche
alla noflra ſenſualità ripugnan
te,eſsort-.Îdo lo Spirito Santo er `
il Sauio, dicc.Fílimi,d-'jî:ípíímzm Prw-3
Domím’ ne aóìjfl'n, cíi ab :o cor- "I
rip-ringuemením diligi: Domi.
. m”
3 ;i Pdf” Il-.Aium. c”- ..
nur curr-'pil, 2’9- quafi'l’dter i” ~1‘71 ‘Lh*—x-‘.
Ìio compiace: ſióí. Non voler ri
burtar da ce, Figliuolo, il: gaſtígo
del' Signore' ,Noè v voler perderti
d’animo, quando‘ dtaíbui ſei galli
* gato ;~"polch’egli_gnlìlga colui -,j
ch’ama,e ſi 'porta cögeſſò luiìcom’
amoroſo Padre co] diſobbedièa
te figlio , ch‘il galli-go verſo di
quello è effetto dell’amore, che; - 1
gli porta' . ' 4A

.Dèi` Timone e-ñ Diffldcnza ”el


l’lnfermodîſaluárfi.ì ' `

“CAPz-VL
vOchíllìmi ſon gl'huominî;
ch’io' tempos che ſtan ſani ,
ſonodi 'diffiden-Zsr della lor’etñer- ‘
na‘ſalure’ :dateci , ze"qì'uaſi i‘nſinící
› coloro , "the, v’ànamen’te’ ſperan
. do 5 {Ogllooo‘ finì'u‘l fine della [dt
vita' &arſenc'ſpëſieracì; “8; irb'm'er
ſxinínfinlu’ pecm’tì‘, rimeëtendo
la penitenza delle lor colpe per
quell’vltimo tenìpo.Mà{q”ndoz
‘queſto giu'gne,e Veggono la-mom
` ‘«te ‘già nella’ ſoglie della lor caſa-l
nonjono çjredi`bili®gl’aſſáftl; öh’ill
Demonio‘ dà lorofpermetteudozl
,35; * lo
l
~ n .u- tanaflnn” 4 ”ſorte- 335
lo per gìufii ſuoi -giudirij così il
Signore) con rappreſentar nella
lor memoria tum-,le paſſateſcze;
leratczzm viua, ö: efficacemente
perſuader 10m , che,pteſupp0—
ſta la cauíua vita mena”, è i'm
poffibiic,che poſſano ſaluarſison
de auuiene, che vintùe ſopraſat—
ti da sì dannoſe‘ ſuggeſtioni , {i
precipitano nei baratro della.:
‘diffidenZa della miſericordia, ö:
aiuti di Dio, eſi numergnoxrà’
dannati anco prima del tempo .
Magna” flparationi: tempore., Spf”;
dolor , a: tru‘h’u‘a eſ} mm?” im.. ſer. g- de
paratír, atque ſerpenti”: , diſſe campi-t.
Siſtem, dum ſms remim‘ſcentur
negligenti-e, ſatira/?fue retrò ”m
pori: ’Uil-Add” ”eg/igm!” tran
ſaéîc. O da che gran dolore,ò da
che gian malinconia aſſaliri ſad
ranno- nel tempo della morte i
ſpenficrati , tiepidi , e che poco,
vmcndo , fi curorono della lot'
eterna ſalute, quando in quel—
l’efkremo punto volgcranno gli
ocdfl della mente aHa lor traſcu
raggine, öz à glianni della paſſata
vita-,negligenza › e peſiìmamence
ſpeſi! Hot per anima-ae rinco
*rar que-iii cuori in que} pericof
loſo
'334 ‘l’arte . au o_ e . . i'

loſo tempo puſillanimi, e diffi-ì `


denti \ , ſe potrebbono loro i
propporre iſeguéti efficaci mo
Primo . C’haiiendo vn Dio sì
miſericordi'oſo , 8c amore-nolo,
che cuore ſarà quello 1 che potrà
di lui diſperate P Poich’egli fieſſo ì
Mar. 9.‘ diſſe. No” ‘veni 'varare im‘îarſed
13. peccato”:- Io non venni ägià à
chiamar Giuſti , mà peccatori. u
Quindi ſi potrebbe dar’animo al
diffidente Infermo , e ſuggerirlis
che ſe Chriſto venne àchiamar
peccatori-dica tutto pieno di cö
‘z', Tim, fidanza con l’Apoſtolo. Chris?”
g. Ieſur veni: in ha”: mundum ptc
catarerſaluarfarere, quorum pri
ma” ego ſum ;ſed ideò miſerie”,—
di-am conſcmtm ſum . Se andate
cercando, Signore,peccatori,ec
couene vnozpoich’io ſono il pri—'
mo,& il maggior di tutti;Perciò
ſpero ottener da voi perdono l
delle mie colpe.E ſe Chriſto die- ,
de il ſuo Sangue, patì tanti tor
mètiſſopportò tanti dolori,quá~
do egli meno vi penſava; ſe lo
chiamò,e volle ſaluarlo. quando › ‘
gli teneua riuolrate le ſ allc.non
deue dubitar punto i’ nfermo ,
che
*a ovunuflfiñ‘l E mr”.

che in si pericoloſo tempo non


-l’habbia l’amoroſo Signore da..
aiutare, e guardarlocon 'occhi di
cle’menZa. E ſe lo fleſſo Ghriſto
pregò peri ſuoi nemici, quando
attualmente lo crociſiggeuano, e
lo dishonorauano ,- come ſarà
credibilmche Voglia hora abban-z
donarmchi deſidera la lira amicif
ria,e con humiltà di cuore, con...
amarezza ,e dolore dell’offeſe.;
contra Sua‘ Diuina Maeſtà com..- -
meſſe, gliela domanda P'Lo {teſſo
Dio giura ,edà parola , che mai
farà tal Coſa . Vino ego, dic-'t Da;
mina” . Nola mortem perenni-il', EZMÈ.
ſëd *o: magi-r convenuti” , z’y— *vi 33- “.
un!. Viuo io,th’ò verità que‘l,che
dico,che non voglio la dan natio- `
ne del peccatore, ma ſi bene,che
ſi conuerta,& eternamente viua.
‘E per darci animo nelle noſtre_
puſillanimità,e diffidenze,dice il
medeſimo Signore per il Profeta
Ilaia . Noli timere,quía non con
funderírmeq; eruóefle:: non em'm Iſa. 54."
'tepudeóítfluía :anfuffoní: adole 4.
ſcenti” tue oblíué/irerír . Non te—
mere, perche nel tempo della.»
tua morte,in me ſperandomono
patirai nè vergognamè confuſio—
4 m; .
’>, 1#36 are_ . m k
nc; mi Riff-.i ;peccati-che nella i
ma giouenlù comme-mm, che; l
v;potreblbono in quel tempo ap
portarti confuſione,- ſarò di ma,
nieraflche dalla tua mente ſi can
:cellinoze: ti ricordi ſolo della mia
bomàzemiſericordia-Et all’hora
-quandoi móti, e le píùalte col—
line tremeranno , ſperando tu in
me . Miſericordia ma.: non rexe- i
`al” 4‘ te;;La mia miſericordia non
sîallflontanerà dal tuo cuore. Per
che‘ Dio per porgerci la mano
nella noſtra diffidenzamon vuol’
altro, ſe non {he-ci auuiciniam’ à
lui;iL che racendmdiuerremo lu
Pſ- 49- biroconädenti,& animofi. Imm—
_15- ea mc in die triáralationir, eri-4m
”,0- /Janofl'fimóir ma( hiamami
-nel giotnodella tuaafflitrionu,
ch’è quello della morte;perch’io
tiliberaiò, e mi terrò per hono—
.mo io ſaluarci-Nè in noi per— fax
ciò altra diſpoſitione richiede,ſe
A, ,31 nonſolo ch’in elſo lui confidi:
' “ .m0 , poiche il dñarcila vittoria, è
penfierlumöcà lui appartiene .
a. Para Non erika': *uo: , guidimicflóílir ,
[ip. zo. ſad tantummodà confidenter . fla
.17- le, á” vidi-&iti; anxilíum Domini
[iper
K. ì.
Per, ò Imi-1"',
ſi
(9- Iemſalem
` *Na
.
- 3
.Nali” timerem” Fauglia'. Non
ſa rete voi quei, che combattere*
te;mà però v’è neceſſario, c’hab
biate confidenza , e di queſia ſola
armati 2 ſperimentarete‘ al ſicuro `
l’aiuto del Signore;State purſor— ’
ti , e coſtanti , e non vogliate te
mereme ſgomentaruisperche co
lui, che fedele ſin’ al la morte ſi ,
moſtrerà con Dio, riceuerà dalla
tualiberal mano la corona della
.vita.Eſtofide/ir *uſque ad marte”,
(’9- daóo tibi caronam 'bit-e . ue: 41206.2:
ſl`i,& altri ſomiglianti luoghi del? lo.
la Sacra Scrittura, ſi potrebbono
ricordar’ all’Infermo , 8c auuer—
tirliyche ſono parole, e promeſſe
di Dio, le quali laſciò ſcritte per
ſua conſolatione : e perſuaderli
inſieme-,che non è Dio,comeìgli
huomini , che molte volte ò non
poffono,ò nö vogliono ſar quel,`
che dicono,e promettono 5 im;
percioche eſſendo egli la Heſſe..
verità, nè può , nè vuol’inganna
reſe poiche così dice, e promet.
te,è infallibile la ſu: promeſſa .
Secondo-Se gli potrebbe lug*
gerir’aldifſidente Infermo, per
dargli mimo , che ſe Dio Voleſſe
mandarlo all’1nferno,non gli da;
rebbe
"39‘
rebbe tempo d’vdír sì buoni , e”
ſaluteuoliconſiglí, nè commodi- `
tà per ríceuer'i Sm`tí Sacramen
ti,e ſuffragiì della Chieſa , nè tè'
po di pècitſi de’ ſuoi peccati, co
me fece con quell’i—nfelice Chri
Greger. ſorio, che racconta S-G regorío ,
Ham i” `cheñper giuſti luci giuditij.ín pe~
Bua-lg. na delle ſue paſſate tceleraggini’a
gli negò tutti gl’aiuci ſpirituali
neceſſaríj per il punto della ſua
morte,e diede *libertà à'demom'j,
che con horribili forme lo cír— `
condaſſero , e ſi -metteſſero in a‘c—
to di portarlo via in corpo, «Sc in
anima all’Infemo . Et ancorche
lo ſuenturato con g-ridi chiamaſ
ſe in aiuto il ſuo figliuolo Maffi
mo z e chiedeſs' à D10 vn poco di
dihtionmdíeendo , India-‘4: ‘Dſ—
que mana . Triegua Signor mio,
triegua,ſc vi piace, i0 non vi do
mando tempo , ſe non fin’ à do-Ì
mattina . Queſto domattina non
gli ſù conceſſo , e così ſe ne morì
íenZa Sacramenti; 8L i demoni}
’s’impadronirono dell‘anima ſu:.
Hor le Dio per ſua bontàſi de
gna di dargli tutti i mezzí,& aiu
ti neceflarí) perla ſua ſalute, non
s'hà da-preſupporreèche non gli
, ~. h?b -
J
mi n--mamnmemoru, 1339'
habbia ancor' à dar’pil deſiderato
fine, ch’e‘ la Gloria’ del Paradiſo .
Et ancorch'egli ſia giuſto Giudi
ce delle noſtre colpe , tutta via.;
nel tempo della noli-ra morte, :le
con confidanza filiale rioorriam‘o
à lui, e'ñci buttiamo nelle-braccia l… ,1 -z i
della his-miſericordiadi ſpo lie-z " ` '
rà dell’offitio di Giudice,-e i‘ve—
flirà di quello di* Padre, coPren,
da c6. la ſua loauiffima pietà tute
t’i noliri peccati, come dice San
Pietro ChriſDiOgMPflÎGÎJJÎÙſi—X Cb’ſſ’l
liogopperit max rai-tim: diflîaam "ì "*
l‘a indica» , qui" [agi: walkin
pl”: genitore”; .. nmdi 'e‘,`cñhe di
queiia conti-danza' armato il Pro*
feta-Dauid diceuaj In 'veda-tua
ſuperſpmmí . Hò iopraſp‘erato Pf.uS.
nelle voſtre parole,.~Sig’nore ,'ciò 74*,
è.. Hò aggiontorlpeüt‘nu ſopra.;
ſperanzagòt hòzfem-pre procura- '
to, che giàînai nel mio-cuore., 7_ ,
comp-riſſe ſegno alcuno di'diffi—
dènza‘delala Divina Miſericordia,
LÎ qual parola., Cup-*manuali 5
ſpie‘gádo S. Ambrogio, dice,ch’è
lo ſteſſouheuldſpe’randumſtm - da…“ l
per anſi-ne, dr ſflmJPfl. adi!”- ,'55.
gara-Creſcere ſempre. inrſperan-V ‘
za,& aggiugnere ſperanza à ſpez ì
. - P ſanno_
-.ranza. 'Quelli confidato:: iá‘Dí
ñfaceua , ch’il Santo Profeti non.,
:emeſſe nè leſquadte dell’Infer
no,nè l’eſſercito de’pèccati,che_,
- ſe F11 faceuan'auant—i , per atter*
rit o , e farlo [confidare, quando
pfl 16. :che diceua; Siwnſiflanttadmu
3. ſia” me' ’mſlm »1mm cimeóixi'ear
manna :.ſìcxurgàt ”duck-,ſaba ”Z‘LÎ ~
pmi-‘um, i” boe egoſpemóa. Anè _
corche mi .vengano all’incontro
, 'ſquadroni intieri di nemÌCi; an’—
"=J`-ſ ` corche à’ dannimieiſilblleulno";
’ì “" eveng’mo contano- dime àigue‘tìé
reggùtretutgi -l’eſſercitizde’-moi
ſtri infernal… ~îqueſto ſei-mmm ‘
’fiabilln'e fondnàlîanchora Tell?” ~
_- ‘mia era "a. qual paro‘ a; *il
355,1? bond-Ze säprizflomheioiſteſſo,
401M”. che, I” illud, ciò ‘è,nell’aíuto, c,
mo. [decorſo-»Diamo . Queſt’ aiuto
ſperimentò SflArnolk’o .Veſcoup
3…."0_ Metenſe,ilquale ritrouandoſi gia ~
4, vicin’à morte, ſoprapreſo da vna
‘ ' moleſta confiderationedelle'paf*
fatecolpezdilfe ad..Vn tuo amico;
che lo raccoinandaſs’al Signore;
perche ſi ritrouaua molto llretto‘
l dalximore ,ediffidenza della ſua
fal`ute,Aper_cagione de’ ſuoi pera;
cat-3,' :quali-tom‘… furioſoeſſera
ma:: a *‘- cito
.-: -B ?anticaduta Marie; 341
cito lo teneuanoälr—e'tto , 8c aſſe—
~ dia‘to : Màſcompiglíandolípobe
vincendoliyturco pieno diñconfi—
dama nella :Diuinañflietà y reſeh \
ſua Santa anime dlCrearovefl-ezſe '
n’a‘ndò à godere‘ l'eterno ripoſo. 1Pi
Lo {leſs’auuenn'e à S. Burcardo a ~
Veſcouo d’Herbipoli ;ilzqualu ‘m ’a
nella ſuamorte ſopra preſo da.: ì ì‘
timori,e diffidenza della ſua eeeh
na lalure ,sd‘au’ animocà ſe lleſſo
cdnquelweſſo dél'Sklmo. QüdfGPflIH .6
tri/lia*: fl animámaa —, (9-. qua”
WWE-u ”xc‘JÎplrſia ù) Deo. LG `
flefi'o auuëne è &Agatone dopPoln ai'.
vmsäxíffima- Wool-k à S-HilarioneP‘MP'Î
Abbareilquale,doppòíefläta äuizlgflî,
d’aſprñìffim'a penitcoza-in vn de:
ſertö ósczominoiòñ à itemere: dalla
ſlm-ſalute ,‘ 8c :ì tremare com’vnn
ſoglia.- Mà pm -cuzci quelli per
mezzo. della confidanza in Dio ,
reſtoroilo da sì… pernicioſe tenta
ſioni affatto vittorioſi. Quelli”:
altri infiniti effempij‘ſi racconta
no-nelleSaci'e Hiſtoríe , alcuni
de’rquali lì potrebbono ſhggerit?
al: M‘oribondo , acciò; valoroſañ `
meme Tomba!” Comma-quelli
timorì‘zçe nonsahimox cora g‘gîo
Chuíit iznoxinca ‘le tematici“ di
1 ~ P z Pu:
342. -Paru [Lavinia ae MCH”,
puſillanímità,e diffidenza. ,
Il Terzo motíuo,che ſi potrebbe:
proporr’au’lnſermo 1 da tenta-,ñ
tioni…di poca confidanza della
\_ X "ſua ſaluezn moleflato,potrebb’~
effere ,z ch’a’ncorch’egli conóſcai
,_ ha-uer commcſſo infiniti peccati ,
_'._ e dall’altra parte. non hauer già
mai fam opra meriroría, con la
quale habbiaſodísfatro alla-Dini`
m Giuſtitia; con tuttodò' s’ha
J‘da perſuadere‘àzndnaffliggeríì,
anzi à porre la.- ſua.- ſperanza; ‘nel
fm gue,e meriti-_ii Chriſto"i *quafl
liſon’infiniti z don tutti noſtrize
i per conſeguenza, ancorcheſi co
‘noſca effet’à Dio debitore di
molto s con tutt ciò fis dou
rebbe ricordare, c *in .qugliiha‘
buon- capitale,con che ſodiìsſare ,
e tale, che penmolro che indife
facci,- (armate` giîaugnz-:ranna im
/ finiti teſori 'di-meriti Îdcilofleſſo
Chriſto , con i quali potrà ſOdiſ*:
i . far’inſinifl altridebiti. 'E comu
non ſi dourebbîaffljggerc colui.
chezdeue millefcñudi a ſe; n’ha da'
’ auanzo cento mila-;,co'ſi-coluix’hà
milionizdi colpo_ . nè anco perciò ’
’fl dçueraffiigger-escfcantríſtarüi
-poxchczhà-infinizi reaſon' in' Chrig
Î . , . ,A (to’
~ Brendanuäiîè’ñoru. 34; ‘i 'J
flo , con i quali 'potrà facilmente ’
ſodísfarle. Di quelli teſori parlò
S. Baſilio , quando diſſe. 3p” cſi
ch‘a” pas‘? pere-4mm , medicina_ Bali!.
ei‘ì etiam peſi are-prua” 'Dalma- ; [10m dl
Doppo q ualſiuoglia peccato per P‘Ìüe_
graue,& enorme,ch’egli ſia,d0p
pò milioni di col e z nel ſan ue , ~
&infiniti meritiä’ichriſto, ail- .
peccatore ſoprabbondantemëte
có che ſodisſare; poiche in effi hà
infiniti teſori, ſquali ſono tutti
ſuoi , cc me per bocca d’Iſaia lo
conſt-ſſa lo fieſſo Chriſto, dicen- Iſh. ‘
do. Aſperſ”: efl'ſanguìuorum ` ’* 3
ſoptr 'Deflímenta mea . Chiama '
ſangue de’ peccatori il ſangue»
ſuo, che per i peccatori ſparſe
nel tempo della ſua Paſſione., La
nella Croce ; poiche tutto per
lor’vtilità lo ſparſe,& acciò ogn’f ,
vtio- d’eſſi loro poteſſe, come dl
coſa propria , ſeruirſene per la
uanda delle ſue colpe.Si pottebz
b’in oltre all’lnfermodi diffiden
Za tentato,ſoggiugnere,che fi co
me in ‘gran ſperanza entrare-bhe
vn peccatore,e ſicura confidenza
.hautebbedi -certamcnte ſaluat ſi ,
ſe ritrouandofi al piè della Cro
ce,vedefl"c Gicsù‘ Chriflo , che c6
P 4 E":
344 Parte II .Ainto ae' [Ham.
gl’occhi riuolti al Padre gli di
cefle. Padre in pagamento,e con
tracambio di queſta morre,.e diſñ~
honori,che qui patiſco,vi chiedo,
~-1 lfeterna ſalute’ per queſto mori-.
bondo; così parimente queſta
fleſſa confidenza deu’hauer’eſſo;
poiche quello ſteſſo fece Chriſto,
per lui , [tando nella Croce; imd.
perciòche molto particolarme
te li ricordò il buonSignore del—T
l’anſietà , e tentationi , chZegli al
preſente patiſce : 8: hora più the
mai,deltra
‘i- alla che glorioſo le ne
del Padre,fä (tà affiſo
officio per

’luid’Auuocato appreſſo dicÌllo;


come per innanimarci nelle no
ſtre diffidenze , e puflllanímità di’
ciò ci afficura l’amaro diſcepolo
l .Ia-a”. Giouanni ,dicendo . Siquitpet
z. z. rami-it , an’uocaiñ haben”: apud
Parte”: left-m‘ Chi-1'314”; íuñum .
Se perſone alcuno inciamperà
in qualche peccato, non ſi perda
per ciò d’animo, nè ſiſconfidi z
pei-che habbiamo per noflr’Au.
uocato auant’al Padre Giesù
- Chriſto ſuoFigliuolo- El’Apo
ltolo ſoggiugne,che Chriſto aſce
ſe al Cielo per far’officio d'Au
uocato, eProcurator noſtrane!
j Tri
Tribunale dehſuo Eterno Padre. Bahr-92
J"t, appare-at. nnnc- mimi Dei pro :4
mói: . E S.Bernardo aggiugne à ,
tutto'ciò peſo; dicendo, cheflà Ter”;
’çhrifionelCielo moſtrando ,i o
“rappreſeneando al Padre le ſue.»
' íaghe ,ñ ericordandoli , che er
flauerglieloJuí così impol o,
pronto,& obbediéte le riceuè per
noi ; e di più che tutt’i noſtri
peecatòde’ ‘quali egü-ſèdegnò ea
ricare le ſue diurne‘ſpalleyſuron'
à pieno,e ſoprabbondantemente
gafiigati nellazſua, perſona., come
--Benzdiſſe Iſaia. 'Pofiu't- Domini” Uffizi; ‘
i” eo‘ iniquiutè‘omnium ”Br-7,” 5,11,, ſi~
,iuigw'tate'x een-m ipſe portarli!.
~Se gli potrebbe finalméte’ all’In—
efermo ſoggiugnerez che difficili
» mente s’induce l’amoroſo Dio
,alla dannaeionez- ancorche fia d’v—'
naſal’anímfl ; poiche , con man
darla all’inferno , rimarrebbe in
ivn certo modo defraudato nella
rſalute di q'uellaiper la quale ſi ti—
'troua haueLgíà fatto vna sì eſ
.della ſua doloroſiflìmaPaffione
~ſoxbitante ,e
ſpeſa , come fù quella

ñ ſenza cauar da queſta il deſidera


' to,e douuto fruttmch’è hauer ſe
co vn’anima di più nel Cielozlaa ' ‘
P s q 1-321
ñ _> -~"
"ì"ì-Îirî—ñ *
qual. ſempre ingrandita , e_ma—`
gnífichi la ſua infinitamiſericoró,
dia. v i. ._ .
- Oltrei ſudetti md!iui,potreb~
b’il zelanre Conſolatore del
diffidente lnfermò ~auualerſi per
ciò de gl’attidiSperauZa, che ſi
porranno nella Terza parte di
queſiolíbro.v ~ -
'Ad-Miane ;La i Condän'àli .i ”wi-Au’`
,11' ”dalla Giu/litio( 1 -7 g
i" z . *1…*- ‘ ’ :
I:›come` la ſouerchia, e van”
-confidanza;che alcuni presü
tuoſamente hanno,mentre flat-n.:
ſani,v della Diuina Miſericordia,
ſuol’eſſere merita-dente bill-‘me
`uole; cofivquand’è 'moderata, e.,
~:ſtà principalmente' fondata nella
-Diuina Bontà,e meriti di Chrifio,
-HÌ‘W.óñ—9.4:.”_
~& inſieme (encorche acceſſoria
mente) nell'oprebuone , fatte in ‘
ſeruitio della Maeflà di Dio , nel
tempo della morte è lodeuolu,
8t ogn’vno, che ſi ritroua nel fine
della vita , la dourebbe procura
re . - Quella confidenza mollrò
l’Apoſtolo S._Paolo. quandmve—
‘dendoſi giàvicin’à morte a ſcriſſe
è Timoteo ſuo diſcepolm’dicen:
doli .
deli. .Ego enim iam JCÌÌÌOT, ó
umpur rejòlutionir ”ae-e inflat .
Ciàſlîmoteamiou’auuicinal'vl
tim’hora della mia vita, mà quei,
che mi da animo, è,che. Bonny—v 1.7i”. AZ…,
…M...~

certamcn cei-tam', tflrſum comíí— 4.


muu* ,fidem ſeruauí. In rei-'qua
npoſim e!! mihi taronaiuſtitìtz.
quam ”dda mihi Domini-r iL..
P illa die
íuflm index. Valoroía 2*".——-~
mente hò combattuto z mimoſa
mente hò lottato,feliciffimamen'~
te hò finito il mio corſo , rigoro
filsimamente hò oſſernato la‘ ſe;
deltà , che doueuo al mio dolcu
Signore; altro non mi reſtadp
fareſſe non conſeguír la corona.,
de‘ mieiaffanni , la palma’delle..
mie fatiche , e Pallet-ode" miei
combattimenti, ch’il mio Signo
re,giuſto Giudiceſhaurà à darmi,
vſcendo l’anima da ue-ſto cor
‘ p0.Souerchio ardite atebbe fla
/to queſto dell'A poflolo , ſein..
altro tempo fatt’haueſſe mentio
ne,delle ſue buqn’opre , e virtù;
mà in quello della morte , nel
quale ſnol’alle volte i] demonio
con pernicioſiffime tentationi di
puſillanimítà‘, e diffidenza aſſali
re , era neceſſaria vm gran confi—
P‘ 6 ,dan
p
denza in' Dioze perciò non ſù ar`
diremà coſa molto lodeuole, ac—
“È
.Fáä'
ſi.'
ciò non reſtalíe ſoprafatto dal`
ſouerchio‘timore. , e diffidenz:: .
`- Queſto ſteffo praticò il Rè Eze
ch’ia,il quale, quando gli fù noti—
ficata la ſentenza dell’ineuírabil
morte dal Profeta Iſaia . che da
parte di Dio gli diſſe , Diſpone,
e*, u
domui magia“ marini': m, (9- ”6‘
‘-4‘—*‘-~‘ Ìvixm, Diſponi,& aggiuſta le co
ſe della tua caſa, c dall’aníma tua,
""ó‘-~
perch’è gionta l’hora ,della tua
morte; riuolto à Dio gli diſſe .
q Mida. Obſèera Domine , men-mia qlc-eſo.
quomadò ambulanti”) comm :e
E’. in verita”, ('9- i” corde perfet‘loffi'o'
quod bona-m ‘l‘7 in conſpeóìu tuo
fear-“m. Ricordateuli Signorewí
ſu pplico , quantìaffettuoſamente
io v’habbia tutt’i giorni della
mia vita ſeruito. Habbiate me
moria con quanta verità, econ
che cuor perfetto, e finceroî io ‘
habbia ſem pre nella volìra'diui-í
na preſenza proceduto . Ram—
men‘tateui con quanta puntualifl
tà,e diligenza in quell’opre , che
ſapeuo eſſer di voſtro-golfo, mi
.fia ..ſempre impiegato . E aſſaí a
vox ben noto, nè potete già mai
, di
..ñ—ñ—-’
V ai; . 349;
dimenticaru’i,quanto più diqua
lunqu'altro male, habbia‘ ſempre
le voſtr'offeſeſchiuato, e di qué,
to buon cuoremi ſia ſempre all’—
offeruanla de’vollri Diuini pre~
cetti appigliato. Tutto ciòà gl’
occhi della Voſtra ClemenZa fi—
ducíalmente rappreſento i per M…“
-l H~mA:.… -.~—-n
che sò bene,che ſiete giuſto Giu
dice , e che ſenza rimuneratione
non laſciate i ſeruitij dà voſhi
buoni,e fedel’amicí , e let-ui à voi
fatti, nel numero de'quali, per
quel,che v’hò ſeruito,parmi po—
ter’entrar’ancot’io . l-Ior che.:
maggior confidanza di quella di
queſto Santo Rè ſi può imagi
narePMa quando la dimoſtto? In
vita a non già5mà quando li vidde
già vicin’a morte . Tutto ciò dtñ,
chiara la confidanza,che della ſua
eterna ſalute deu’hauer’in quel w*“…e‘ñ_
tempo ogni Chriſtiano ,Je parti-L
colarmente coloro,che per diui—L
na diſpoſitione ſono dalla Giu-j
fiitia condannatià douer morire,
per aiuto de’ quali, quando ſono
da tentationidi diffidenza , e pu-j
ſillanimità moleliati , fi potrebñ,
bono applicar’i ſeguenti rime—
dij . - ' , ,
Pri
{50 a
Primo,che D10 è sì dolcemen-`
te benigno , e—ſi ſoauememe mi—
ſericordioio, che già mai priva;
z veruno della ſua gratis!, nè à vc
’ ` runo già mai abbandona., ſe pri
l
\
n-a non è egli da quello abban
i donato; Quella è verità diffinira
il nel Sacro Concilio di Trento , il
Trid. QUal dice. Dtm ſal-:grafia iufii- `
`:feff 6. furor non deſcritmj/iaó ci': pmi:
“mp-l. deſerahir. GiàÎmai il miſericor—
I dioſo Dio laſcia veruno , nè
verun’abbandona Sua Diuina
Maellà , le non doppo effer egli
Z;RTM abbandonato dall’huomo,ch’in..v -
;i compagnia diquelliſtelerari,chc
zΑ La…, riferiſce Giob , gli dice .‘~ Remi;
"14,- a' noli: , ſèí'mtiam vien-m ”M
”ol-mar‘. Partiti da noi, perche.,
non. vogliamo nè anco hauer no
, tizia dellatua via . Onde S.^Pro
Trofp. ſpero dice . Non enim peccato»
²l. con”. a'cnh‘nquiturcſed define, Ò- deſc
05"57- riti-r. Non è da Dio abbandona- "
l
› 6“"- t'o il peccatore , màeglie colui,
che laiciaçòz abbandona Dio , dal
qual poi conſeguentemente vien
A”. laſciato. Il che confermando S.
1,1154, Agoſtino dice. De”: deflrentef
Prcd. ' dlſërít, ”pa-gnam!) oódflrat , 06
;“- Sue?, durator.puniz,>1)jo abbandona
i Cap 9. ,
cbi l‘abbidfflaánduriſce iLeumte
iehivuoiecoàeſſo iui contra- . a 2
{Zareröcalla fine- Riga’ poirgi’o-fl .. ..

nome dello lkeſſoDio.Dí.rù.-Fiö': . ñ… il


Dereliqaít me Don-'nat, 2’9- Dpñ Ubu’?
mim” oáh’tu c/Z mi. Nymqyid H' k (zi
‘ölíì’fiì PNE/Z 'mr-li” infamia"...- '3
_ſi-um, Dtm” m'ſermturfilio mu.- ’
riſi-i
:4mmgrande
ranza réfſi'iſla
non ulivi/Zar
hà ”lit-fue”:
mi. I Sion
dimoſtreto no
ego l i J

ìn dire: Ii Signore m’ha abban— i“ l


dodnmii Signore s’è ſcordato di r
me. Sipuò vna `donna ſcordare "i":
‘del tuo propriofigiiuoio? può ,,14
non hauer di lui compaffione , e ‘1 73‘,*
laſciar d’aiutariofledendoió in.»
quakh’afflirtione, ò pericolo? In
verità vi dico, ch’ancorche foſſe
poflibile,ch’vna Madre fi dimen-,v
`n'caſſi: del proprioluo figliuoìoflz‘ , i`
e l’abbandonaflè ;. giàmai io r’ab-I, '
band-anno, nè mi dimenticato
di te-Er il medeſimo Dio peuGe—
remia ſi lamentano duole del grí a :a
cor—
tort0,che i’huomo gli fà , abbanñ‘
lam”; donandolo. Quid inn-”crampi
z, s, *tre: '0417i i” meziniquitatü 7,- 'quia
‘..h uliertuueruntjè cime? Che iniqu‘i—ì
` dri
'-ſi' "51 tà han
pervedutov in me
ſcoſtár‘fi’, i voſirí ?paà
&allontanarſì
, _ da nie? E’ poco appreſſo .ſoggiu—
vini-13 ne . Duo enim mal-:feci: ‘Papa -
E” meal-:me dereliquerunr fame”;
ì - z aqucmiùae,é_r-foders”l _lidi _eiſftr-'A
i è.“ ”ami-'Marndr &flawrz qua-coin*
` ' ”nere mi ”41m aqua:. Due co‘
ſerle più `eiitt‘iue,~& enormi, che
viñ‘ano‘, ha Lcomm;~*:ſ²`s"i-l‘zltrlio Po .-, “
polo :' hañ'abbandona‘to me fonte
d’acqua ariuaze s’hafatto certe c-i.- ñ
sfierne rotte,e ſdrucíte,che non.;
poſſono ritenerl’acque, cheñ yi ſi
?pongono- Hor ſe Dio non abbi—j
dona l’huomo,ſe. prima `non eda
anello abbandonato z -*da~~queſlo
eue prendere gran 'moti'uo di
confidanzz della .ſuaeternafl ſalut—
Ie il Condannato ; poich’il- ſal- ”
- -uarſi ſtànelleſuemani,e ſe lui dal `
»ſuo cantoè riſoluto di voler vi.
’~ ma”, e morir-e vniro con ſtretto
-vincolo d’amore col ſuo Dio ,
ſenZa giamai allontanarſi da
quello, ſi potrà'tener ſicuramenñ‘
te il Paradiſo nel ſeno -. Nè deue
. b (a
’i

ec 4
WWTWW“
cagionargli ‘timore-,e diffidenZa il
ricordarſi d’eíſerii per il paſſato
allontanato dai-Dio, 8c abbando
natolo per mezzo delle ſue còl—
pe‘, e peccati: perche lo ſteſſo
.Dio dice per Geremia,eſſerli
:(cordatodital torto,&ingiuria, 1 3`
e perciò in’uitandolo colperdo- *P* *
no,appunto come Spoſo, abban
donato dalla {ua Spoia,e nell’ho- ` , i
nor oltraggíato , tutto amoroſo
gli dice , Tu autemſhrnimta e:
lei-mi;
cum amatorióurmuhirxjam4L.- 5_ l_ .i
remi-tere ddME,dtſiíl'i Dominica” ’ -
tg0IlSecódo
fiaſìipiamrimedio
te. potrebb’efív - _i
ſere, ricordar’ all'Atflitto datem ,2g
tationi di diffidenza tentato , che,
ancorch’i ſuoi peccati fiano mol- . ñ
ti,non per queſto ſon battenti ad n“v"l
impedire l’abbondanti, e copioſe "j'
correnti delle .dinine miſericor.- ñ - i '
_die ; imperciò che Dio è magna- s'
nimo, forte , e patiente ,e non è
come l’huomo, ch’alla prima fi
ſdegna,e fomentando, ’e couando {i
l’odio nel cuore › và appreſſo alla 'i,
vendetta5mà la ſua patiëza _è d’vn i
Dio, al ,qualepaſſa in vn tratto,e i',
nó dura lungo tempo lo ſdegno . Pf‘l- 7
Numqm‘d ira sítur per flngula; “a . '
di”
.Am oe
din? e ſi prezgia di prèdere dalle ,i
maggiori offeſe occaſione , e mo— `
tiuodi Far bene . Vincent nc miſe—
ria' mafiritordíar, dice &Bernar
3””; do , a” miſericordia miſeria:ſu
ſer. fir. pen-hunt Han ſorſe da vincere)
4 ?lab
"l'humane miſerie , e ſuperare le;
.rw-*ſ díuine miſericordieiò pur quetìe
han da riportar vittoria, e ſog
gettar quelle? `Ah che non con—
uiene,Si nore,ſoggiugn’il Santo,
- -ch’eſi‘en o le voſtre miſericordíe
.,_infinite’ e finite le noſlre miſerie.
e ſceleragginifleliino quelle da..
qncfle vir-te,e ſuperate. Vincent
miſericordia Îu-e antique Domi—
m ;mine-it ſapienti-s mulini-1”.:
S’inalberi; Dio mio, lo ilendardo
della' vollra miſericordia in ſegno
.li vittoria ;S'inalzi la bandiera...
de‘lla voſira pietà. che la dichiari
vifltrice; ſi dia l’honorxdouuto
alla voflra clemenlauî conceda il
meritato
tà;e reſlí trionſo
vinta,e alla voſtra Bon—
ſ‘oçzgettatal’hu.v
mana malitia dalla voflra infinita
l,
Sapiëla,alla quale, ancorche pre—
1
ſenti ſiano tim’i peccati dell’hno
mo,per il paſſato commeſſi , per—
ciie hà in ſua compagnia la mile
ricordiaz-di quelli ſi ſcorda nc] tè
l
po
’ a condannati_ timori# . 3 5 í
pe della morte, e glieli perdgona ,ì
vedendolo* penri~to,& humiliatq. - _u
dat-infine”: miſericordia” ſunny, ‘1 L‘
aáfiindeì P › dice il-Profeca David, 'Pſ- 76-?
Aug ~9ſiſiíuiſëetur- mijèrfri Dem- P
tm Aanlindi: in im ſiga miſeri
:or’dí-arfima P Troncheràkorſu
Dio il filo, e la tela delle ſue mi
ſericordie, quando l’huomo ſi ri—'
:rouerà nel ſine dellaſua vita? e ſi
iimenticherà-forſe dz’vſar eleme—
:a inquel t'einpo con chi per il
paſſato- l’offeſcPÒ vero tratterrà il
:orſo della ſua dolce ’pietà, velo’
:e ſempre in aiuto di chi ne’ſuoí
>iſogni l’implora?, `Queſto non ſi
vedrà manSignore; E perciò enñ,
:roin vna gran confidanz: del-T
’I nfinita_ voſtra Miſericordia, an-Î
:orche con la mia malapaſſata.;
rita "habbia ſin’hor’offeſo:e ſpe
ro,che la voſtra clemenzm bonó'
à, non guardando alle mie paſſa
e colpe, la farà meglio meco di
;nello , ch’io sò, e poſſo deſide-J
'aro,e ſperare-.A quella, cófida‘za ,
;ella DinínayMiſerícordia innani ì "
mando,e rincoxandoí cuorizpuzſ
Ellanimi,e_ diffidéti della lor’eterç
aa ſalute tl doleqe miſericordioñ,
› .- ..z ~ . i ſ9.

i
356 Pen-.ILANO de“Mórib.
ſo Chrffib, gerÎBoìc’ca dël Profeti
1”; 18, Geremia; diceîlord. Hay-”x hdd
dit-nè gra &ot-‘o‘ "ñ-‘dm‘j‘ ‘ 'w ~
i 'Mihawk-”Minc- ÎÎT-Îò' da
rendſer’íofmſemzſ' Perin’fleépér \
haùefin” imiei'tíètn‘téî ”BM già
la Fo‘ſſa, ,per ſepeliir’inì~q)1eiln e)
« me,&ì il mio nome, e tra‘eciáto cö
tro di mecon _tanti tradimenti . e
'crudeltñ v‘n’ämort‘e Sii ignomÎhÌOf i
fa, come fù 'quella‘delia Croce ;e
tante v'ol‘te , quantiſon’i'lor pet:
cati‘. ‘e queili di tutti gi’àit't‘huoj
minij,croìcifiſſo?In ,niun contegno
_ce S.Bernardo;N4m quid hora”;
fama ad‘á'öyflìfl” mafia-(dini:
rpg? Imperciò che, c’bà che fare
h foſſa' delle vſeçl'e’ragìgirii ',.e' p‘ec-ì‘
'citi äeìg'l'h'ùom ?tti roLpro'fondo;
Br it’n’men‘ſo *abifl'ò della' voſtraJ
máſüeéudínem miſefico‘rdíäz Dio
mio P ‘Que-lla ~ miſericord'iá ſputo-T`
iper
meflè'IOR'eſſo
"il Profetapietoſo
ÎMichemSignorad‘vogn
perſona per ſeeierata,& abbom‘if
heuole , che`>pe²r Îe-ſde eol’pefi‘av‘î
fiata,dicendo.Dolììt’-r ſang-fm}
‘J'îon,ìquaſipartmímr: quia' ”unt
*agrari-"erit- de Giù-**14” , (9- babi”:
'bír ‘in regionëſiq'mnl” wſqju a
Bháilohrmjbílíöemhrir :íbi re

i
"Au pwulmñÌII-Î' É Wife“

Jim”: Dom-'nm- de manu 'inimi—


:orumauomm Piangi,{.r,ei'ni,r:ſo-`
'pira,figlia di Sion, ciè (Lenin-L,
per il paſſaro. ribell’à Dio, .8t ho
:a deſideroſa del-lama amicitia a e
Sella tua ſalutesöt í-gemiri,8zi ſo-.j
~piri,per11 dolore, e.contritione-,`
'à'che fiano come~di donna, cho
?attori-ſce , ch’.ancorche ſentai
lolori, glieli mitiga laiſperanza.
iel frutto, che darlei hà da naſce-ñ_
re. -Vſcirai ben -ſi da queſto mon-ì
lo ,mà te ne_ verrai ad habitat’ in
;nel paeſe , ou’eternamente hau
ra‘i à; godere quei beni ,-che già
nai hauran fine:: giugncrai alla
:onfuſa Babilonia del tempo
lella morte , ;oue ſarai v da...
noleſte tentationi del Demanio
lſſalita; mà Ibi‘ [Member-ir. Iui fa
\
?ò pompa della: mia potenza, e
E‘
miſericordia ,. oderoſamète per
nezzo di que la liberandoti da’
uoinemici,,e beni namente ti-ç
*enendmiznelmip ,l egno. Con
;uefliiòjîmili luoghidella Serie?
urta , 8t efficaci -raggioni , con—
brm’ alla capacità- del Condanë,
nato, potrebbe procurat’il zeli-`
e: @enfnnaore.dargli animo i .e
-i ndorflſhzquzndoqueſto .nel téñ,
- 4 ..l P°
, po 'dellaſua morte di-poca ſpe
ranZa vdella {ha Mute lo vedeſſe
. tentato . Ȗ
ó Il Terzo rimedio, ch’al_poco
cöfidente :Cödannato upon-abb'
ap plicare,potrehb’eſi`ere Fat-li co
, noſcere , che'rda quello ſteſſo -ga—
Rigo , che Dio glimanda a facen—
dogli perder la'vita violentemen
te , e per maniìdella Giuſti-tia, hà
da prender-e ſicura -ſperäza, d’ha
uerſîà ſaluare ; poiche Dio nom
hà viſcere tanto di ferro, che due
volte vogli gaſtigar chi l'offeſel
e già che per ſuoi-giuſti ñ'giu’dìtì]
con quella maniera di morte in.:
ueſta vvita lo --gaſtiga , è aiid‘ente
egno ,- che non vuol ga’ſtigarlc
nell‘altra,mà concederli l’eterna
Dear” Ego Quid-’im , dice lo ſteſſo Diol;
i 39'. ('9- ego vímrefacíam: penuria”;
3 ' (-7' cgofana-óa . lopriuo alle volte
"di viti lîhuomo per -gaſligü de
ſuoi .peccatizè vero“; ina-‘ſe Vccidc
il corpo'slo Maceio-l’anima eter
namente viun; ~e~ſe=lo ercuotofl
feriſce ,'sò’anco il r`n`o o di medi;
rgrgli le Percoſſe, e ſanarglile ſe
”te-Ma non perche Dio-percui`
”,81 vecidazil corpo, hai da pen
Nrmdiceshernardqìnhe nel' gi
‘L'I l “Jgò,
fligomelle percoſſe. &
` "ſi” pwwn‘fi’d anco nella
HOT”. 7 ñ,

morte del corpo, laſcia egli d’eſ—


ſc—r Padre.Paterna '00x :MP-nu,- T‘ …,
tiamjg— ego ſendo . E vero ch'il ”'34
Padre alle volte ſdegnoſo- gaſtiga i, 'ci-,3
zato
il figlio,
à farlo
màil
pp”gailigo
murando
và indiriz-
quello `
coſtumi, herede di tutt’i ſuoi ha—
ueri,e riccheZZe; nè perche il lìñ-`
glio,diſ0bbediéte le ne fia alle vol
te vſcito dalla atem’a cala,voltaî-` ñ e.,
do al Padre le palle,perciò il Paz?, _ `
dre,quando quello ritorna, daſè , ~ ;xp-7. ,
.lo ſcaccia,disheredandolo de'pnv- '
terni beni;mà l’accetta per ſup 'fi
glio , B: amorevolmente l’accoz
glie,e refiiruendolo nella ſua gras .
tia, dinuouo lo collituiſce here— , ~
de di tutto quel, ch’egli poflìede - ñ, , p_
. Perciò , dice lo ſteſſo Sanro,Non `
ç/Iproíndè quàda‘ Patrefarmider, ‘ '* ' ſi
quàérſiquumíoquc feriatmanquá' ’
”mm Modica:. Non hai di che‘ .
hauer paura di Dio , quando ti
gaſtiga , perche , ancorche alle;
volte ſeriicayöz vccida 5 le ferire”
la morte ſi fermano nella ſola.;
ſcorza del corpme non s’ioolrra
no all’anima, la qual vuole, che
;per quello mezzoli ſalui,e~non_ì,
non ſia p_ercolſa,e ferita dafdernoz
l- . - m)
PJVÎC‘L- .ana-”n.— --_.-,

nij nell’inferno; mà humiliara, e


maltrarcara in queſta rerra,ch’è
proprio luogo d’alflírrione . Non
damnanr bom-'mm , dice Bernar
B‘WÌ" do, in [oca perdítíonir, ſed i” loca
.Pm-‘Z' afflittionìr lat-miliari:. Benfiínteſe
:Fm 3 ,queſta verità il Santo Tobia ,il
~ ' quale vedendoſi grauemère per
colſo dalla Diuina Giuſticía,tutto
humiliato ſorto la ſua poréte ma
no, gli diede mille benedittioni,e
yourſgli reſe inſieme infiniti ringraria
,3- 13, ’menu, dicendo . Bei-:dica le Da
“ì mi”: Deux Ifree!, quoniam tu c4—
.ffilgafii me , del!” ſal-mm me. E
ñpoco appreſſo . Tu flagellar,(9~
ſal-m:. Siate, Si gnore,mille volte
benedetto , poiche ſe m’hauer’in
queſta vira gafligaro, il motíuo
-per far ciò , è ſtato la mia eterna
ſalute . E le il flagello del Voſtro
ſdegno hà percoſſo il mio cor
po , ancorche queſto come de
bole, e fiacco ſ1 riſente 3' giubila
con tutto ciò d’allegrezza l’aní—l
ma; per che queſta per queſta
via ſcamperà l’eterno gaſrigo,eſ
ſendo che voi,per che hauece’vi
ſceroflerameme di Padre , e di
Pídre infinitamente miſericor-j
‘dioſoz ,che comparire gl’ eärori
. / , C’ l
A

l
r **1: man’niíi a' "ibm. ;Br
de’ figlimon' gaſtigate due volte i
lor‘errori; e gaſtigandol'in queſìa
vita, è certo, che lo ſare per per
donar'eternamëre nell’altra . S’hì
da' eſlortare penciò il Condanna—
to. , non ſolo ad accettar quella.:
morte come coſa , che gli viene)
dalla Diuina ‘mano , per galligo
de’ ſuoi peccati; mà anco à ſop
portarla allegramente,e con ſicu—
ra 'ſperanla,ch'in quella reſla ben
pagata,e ſodísfatta la Divina Giu
ſlitia,e dimodo , ch’andrà ſicura
mente à godere l’eterna beatitu—
dine del Paradiſo , ſenza timorç,
d’hauer’ad eſſere per le ſue _colpe
vn'altra* volta nell’altra vita pu
niro.

De’ Scrupoh‘ , ci” faglia” male—


flarc con‘ i San-',com'í Moriàanſi
di , àCondannaii a‘ Morſe
dalla Gia-Riti” .

CAP. VII.

Erche_ ſuol'alle volte cagioſi


narſi diffidenza dell’eterna.;
ſalute,cosi` ne'Sani. come ne'Mo—
ribondi, ò Condannati àmorto
dalla Giuſtitia , da’ Scrupoli , che
Q ſ0".
36). "51” 14.(- ”ñc ,7,
ſogliono ſopra modo moleſtare
così in vita,com‘in morte; perciò
eſſendoſi dati i rimedii nel Capi—
tolo precedente contra la diffi
denza , e pnſillanimità, hò giudi
cato bene nel preſente , darne al
tri contra l’origine di quella . che
ſono alle volte i ſcrupoli. E per
maggior chiarezza di quel, ch’ap—
,preſſo s’hà à dire, è neceſſario
preſupporre,che varie ſorti vi ſo
no di ſcrupoli, e varie maniere di
ſcrupolofi . Alcuni ſono liberi, e
licentioſi nel peccare,mà quando
poi trattano di ridurſi à Dio per
mezza della Conſefiìone ,-ò viene
il tempo della morte, occupam
doii tutti nella memoria delle lor
paſſate colpe, ſi dimentiCano di
guelxhe più lor’importa, ch'è il
.olore d’hauer’ofl‘eio Dí0,l’amo~
re verſo Sua Díuina Maeflà, la di—
uotione Verſo la B.Vergine, Bei
‘ Santi , 8c il propoſito dell’emen—
datione.Gran laccio è quello dell
demonio in vita , e molto mag—`
giore nel tempo della morte,pe_r~
~ehe da quello allacciatí gl’huo—
mini, non :ritrovano già mai nè;
/QUiete, nè ripoſo di ſorte alcuna .a
Imperciò che,hauend’ in quel té—ſ
i po i
l
1: 'told-:MAM ’i marie . ~ 63 `
p0 d'attender’ à coſe di maggior’
important.: , tutt‘i’l lor penſiero
?impiegano in tormentarſi , 8: in
p'orſí su l’incudine , ſoggetti à
crudeli colpi' di ſpietati martelli .
_ metano con quel, cſi’ii
Con feſſor dice loro; ma in o n’at
rione penſano ſar peccato, inci-*i-v
pandoin qualunque coſa, e falſa
mëte calunmando ſempre ſe ſleſ~
.Ge le lot’ opre. QueRi tali nei té-i
po della lor morte , anco do po
ritenuti i Santi Sacramenti , paſt’
cono gran boraſche, e quando
lor manca 0 la parola per poterſi
eſplicare,ò il Sacerdote, col qual
nano ſopra modo,e non attendo
no àqUel,che più importa,ch’è :i
ſat'atti d’Amore,di Có'tritione,di
SperanZa, di Fede,e di Raſſegna
tione alla Diuina Volontà . Altri
finalmente,oltr'i timori' de‘ſopra—
detti nell’oprare, hanno gran in
quietitudine intorno alle Confeſ- `
ioni paſſate, ciò è,ſe s’eſplicoroñ
no in quelle , come doueuano , ſe
non ithiarorono le circoſlanze
neceſſarie del peccato , ſe nelle
Cpnſellînni della vira paſſata la
ſciaronoi' taJÌ,e tali peccati' , ò'alz
Q z tti
364. Pdf” Il. Aia” ae' 1” on”.

tri à quelli adherenti - [n tutte


quelle ſorti di ſcrupoli ſempre
caua per ſe qualche ſorte di gua
daghoil Demonio; perche occu
pando la mëte dello Scrupoloſo
in cole impertinenti, lo diſtrahe
’dallìeſſercitio delle virtù princi
Rail , che ſono Amare , Sperate ,
ingraſſare, Proporre l’emenda
tione della vita, 8t altre. r
Queſt’inſermitänaſce alle vol—
te da rattiua compleffione, 8t in
temperie del corpo , cagionatae.
‘ _dalla copia d’humori malinconi
,ci,iquali maggiormente abbon
dano nel tempo della morte-;altre
volte s' originawo da gagliarde
apprenſioní, che fäno,rhe le m0
ſche paiann Elefantiçe tutte final
mente dall’amor proprio , (hu
rappreſenta le pene dell’inferno,
che per lor commodità;&inte~ i
reſſe giudicano douerle fuggire;
e quello licieca in modo,che non
li Fà diſcernere'il vero, e ſicuro,
dal falſo, epericoloſo , ‘e le colpe
leggiere dalle graui . Quindi è,
che 'si pericoloſo male genera in
chilo patiſce diffidenZa, fomenta
la diſperatione, alloneana la con
fidetatione delle coſe di Dio, oc
cupa
al! “Dhdduññfi A MOYZC- 30$

cupa l‘intelletto , e memoria in.;


continuo eſſame de’ peccati a fà
ſcordar di Dio .e cambia le deli-v:
tie,& ameniffimzo Paradiſo della-v,
virtù,in pungenti,e doloroſe {pi-
ne; e fà ch'il giogo della legge di
Chrillo, ch’è loaue,e la ſua cari’
ca,ch'è leggíera,paia pefantiſlìma,
ö( inſopportabile.
La general radice di Quello
male,ancorche cagionata da’ det
ti principij,è,la malinconia, e pu
ſillanimitàyche cagionano penó.
fieri importunízturbano l’imagí-fl
natiua , oicuran’il giuditio , otte—î
-nebrano l’intelletro, iueglian’ il
timore”: guaſtano finalmente, e.»
corrompono i buoni’, e ſalureuolì
humori. Queſt’infermità altro nö
rappreſenta, che timori, horrore
del .Diuino (iiuditio , eſſame de'
peccati, conſiderazione di morte
e d’Inferno , falſe calunnie con-,
tra ſe ſteiſo,e finalmente ſpauen
teuoli dubbi} ſe ſi fece , ò non fi
feceſſe ſi díſſe, ò non ſi diffela :al
col-,ch’è em par peccato . Contra
queſta sì graue infermità ſpiri—
tuale ſi potrebbono‘ applicat'i re
medij ſeguenti.
Primo, che lo Scrupoloſo ſco
Q 3 iii,
366 ‘Parte I I..Aiuta di' M07'711.
fli,& allontaniiîjuanto Puòflia lei
- detti penlicri ,ancorche ſanti, e,
per altre perſone buoni, e profit—
teuolíze procu ris ſhell: ſue confi—
derationi fiano della Bótà di Dio,
e della ſua miſericordiaflk" meri
the vita di Giesù Chriſto.del ſuo
amore vers’i peccatori, della glo—
ria,che tiene lor preparata. e coſe
fimíli . Im perciò che,c0m’il vino
ſobriaméte beuuto è d'vtilità per
i ſorti,e ſani , 8t è pernicioio per
i febl’icitanti; e la lieſſa medicina
ad vno dà yita,& ad vn' altro vc
cide; così il penſar cominuamëre
alla morte,al giuditio,& à' pecca'g'
thè buono , 8t è vtile-peri ſani.
ma non già per coloro,che con.,
ſcrupoli”: anfietì hann’ il ’giudi-`
E“: 7c
tio offeſo, e deprauato . Nola‘ cflè
infila: malati”) , dice il Signore è ,
[7*
quelli tali, Mq: pl” ſapíarfludm
”eteflì efl,neoóflepeflar.Non voi
_ ler’effer più giulio di quel,che t"è
eſpediente,perche la Giuſtina.),
ancorche ſia virtù si ſublime, s’hà
da ottenere per i mezzipropor
tion-ui; nè voler \ ſapere più di
quel,ch'e ti conviene, inueiiíganf
do coſe, che perlo ſtato reſente
non ri lt‘à bene inueliigarië z acciò
non
~ \ amnunnetia‘mor”.
non tìauuenga il diuenire ſiapi-j
do, e ſuor di te. Ch'è ì dire, la.;
Giuſiitia,e la Santità e buona._& è
neceſſaria er tutti , mà i mezzi
alle volte, quella ordinati, non
ſono per tutti à propoflto; per—
ch'ildemornío ſi trasfiguta ſpeſſo
in Angdddl luce. e fa prender.
mezzi alle volte poco proportioë
/nati per il ſine , chcſi pretende.”
non già per mancam’ëto de’ mez
zi, mi per-la praua diſpoſitionu
del ſoggetto ; con che non ſolo
non s'acquiſta laGiultitia, e San
tità5mà ſi perde la q niete, e com
quella la ſainte eterna dell’anima.
ll ſecödo rimedio per lo Scru
poloſo è, che creda , ö( vbbidiſca
alConſefl'oremon guidandoſí in..
cauſa propria,& in materia sì peſi-ì
ricoloſa dal tuo pro rio giudi
tio, mà rimettendoſí a la pruden
za' di quello.Poích'è pazzia gran
de in que-ſka :materia fidarſi più
della ſua imaginatinne, che della
rudenZa del ConſeſſoreM qua'—
e Dio hà dato giuridittione, az
autorità ſopra la ſua ,pſonaz eno
titia delle coſe dell‘anima ſua, e..)
l’hà‘ conſìituito per dar conto di
quella ,'&il ſuo ſolotímedioin.
- Q 4 qu“
' ñ 368 'Parte .iL-*tinto M'IVJM'W.
queſh'caſi è certo,ſzc,uro. 8( infal~ i
lihüf ñ Hof ,come la Pecorella ſe.
n.6 fiegue il ſuo EflſtOlfiQ di quel
lonon fi fida , facilmente-li ſmar
riſce‘, e {là in eu-idence pericolo
.d’efler dal lupo preſa,e diuorata;
così non ſeguendo lo Scrupolo
ſol il conſiglio , e parere del ſuo -
Conſeſſore , e non vbbedendolo
ancoin Quello,che gli pare,ch’al~
la ſua raggione , e ſentimento ri
pugnaffiarà ſem’pre in vn’intricañ’
to, e cieco laberimo d’errori,che
lo condurranno _all’ eterna dan
nazione . Fede'dunque, 8c vbbeñ.
. dienZa gl’è neceſſaria verſo colo
razc'hà poſti Dio per Giudici or
dinatii in ueſti .31 pericoloſi ca
fi;e quelli, onoi Confefl'oriöe lo
Scrupoloſo per ſegurr’il ſuo cña
priccio diſpreggia i conágli del
Confeſſore, hà da far- conto , che
diſpreggia quei di Chriſto; e cre—
dendo, 3L vbbedend’à quello , hà
da tener per certo , c-hîvbbediſcc
à Chriſlme che quefl’è l’vnico ri
medio per non errarc ,, come di,
cono i Dotqoriaöc ancorchezli p;
-iaacli’il Contclſor’errifil che Dio
non permette già mai) può,‘e de
ueácon .tuttociò deportela‘ ſua.
’ -- . - co
,-Î *Frou-rana” &binari-.1 ze;
coſcienza , ſeguendo quel -,-ch'i1
;prudenteContador-edi conſiglia,
poiche con queſto {tà moi-alman
'te ſi;uro.Nè pecca-lo Strupoloſq
inzeſſeguir quel táto, che dannelñ.
lo gli viencomandato, anzi Ema..
be molto male in non ybbeditlo,
tenendo percoſa certa, ch’il Có
feſſore non vorrà giàmai- per al
tro aggrauar volontariamente la
ſua coſcienu, e dannarſi . E ſe in
vita è nec‘cfiaria quel'ì'vbbedien—*v
za,molto più in tempo di morte,
nel quale con maggior’anìmozde‘
ue vincerſi ;vna t-:ntati‘one sì per,
nicioſa,e ricordarfi, che Cntiſto,
com’egli ſttſſo dice per $.M1rleo, MMA.,
è tutt’amore verſo noi, appunto 1.3. 37.
come la Gallina è tale veſto i iſuoi
Pulcini ,e chi'i ſuoi › precetti oo“u‘
_ſorrqgià grauofi,e pesäiimuì leg»
gieri , e toauis e pctcíò non deue
con I' ſuoi ſcrupoli ltimar .fiero—*9" ì rt
nemico quel Signore , .ch‘è tutto
dolcezza , 8c à cui grandemente
diſpiace, ch'vn' anima, tantoà lui
,grata,vogli pazzia-ente ſtar’in vn
continuo macello di ſcſteffa. Nè
deu'hauer’ à’ male lo Scrupulolo,
ch’il Confeſſare vſr alcuna volta
[eco qualche ſorte di rigore, Sc
Q s aſ
1
>… 376 Parte Iſulil!” dc’llſarü.
aſpr’ezzm come ſarebbe ?morali
le parole , ſarlo comunicare ſen
za riconciliátionemö 'volet‘l’vdi
re,obligarl’ à giurare, che ſia cera
tamente peccato mortale quello’,
di che egli dice , volerſi confeſſa
re,Ò altro . Imperciò che queſto
, non deue ſlimarſí rigore . nè al*
pre zza,anziarnore, e carità gran
de,e per lo comrario-mancamenñ
to d'amore ſarebbeze 'di carità, aſa
ſecondar‘ a‘lle ſue voglie!, e pazzi
capricci; tanto più che dello ſteſ
ſo modo gli ſon pei-donati i peo
cati, per vbbe‘dienza taciuti , per
virtù della Sacramental’aſſoldtio—
ne , come ſe -de‘ quelli ſi foſſe at*
tualmente confeſſato - —
Il Terzo rimedio-lo dä‘il gran
Dottor delle GentiSan Paolo,_il
quale›ſcriuendo a* Corinti,dàì=l0'
ro quello bel documento. 5F”
1.' Cor. im nali” pueri ifflcl’ſfllffihſ . N6
H; vogliate , fratelli miei ,ine' voſlri
ſentimenti , & opinioni eſſer farr-`
ciulli, mà in quelli voglio, che.,
trattiate da huomini perfetti. che
.proprietà trà l’altre hann’ i ſan
ciullizche ne' loro ſentimenti ,8:
opinioni non deſidera l’A pollo
- lozch’i Corinti ſim taliiS-Chri’ſo—
Rumo l
E 'ronda-iii”;- àmor” . 37:
"Homo dice. J'olefi Parra-lr' adpar- and,
114 bia” , Ò- ”fit-peſare, 'calde‘ r
”agn- aio” ”quà mir-”mn- . L Fan
ciulli li laſciano da bagattelle, to
coſe di poco rilieuo facilmente.,
tirare,e per le coſe gradi, e d'im‘
orti:: appena ſan dar‘vn paſſo .
‘ridera vu fanciullo, 8c aizerà le
4 {trida iin'al Cielo er vna cartuc
cia',che gli vien to ta, e non E cu
rerà, che tutt’ il mondo ii btuci.;
cor‘x’ appreſa’ ad vu'. omo , e frà
tanto laſcia la iua ve te nelle ma.
ni del ladro . Hor dice hora l’A
poltolo a' Corinti.Non deſidero-4`
che nelle coſe dell’anime voltrç,
‘ſiate fáciulli, n‘è che facciate gran
conto col voltro deprauato giu
ditio dl bngattclle, nè che v’in.
quietiate di coſe , che poco v'im
portanmlaſciando quella di mag.
gior conto . Hor queltofleſſodj_
coio,e proporti'onalmente uea'
{lo lteflo rimedio mi par, c e a
poſſa allo Scrupoloſo applicare ,
e-dirgli. O hai in queſta coſa_
peccato , ò nò ; ſe v’hai peccato ,
conſeſſatene , è ſenz’ altro traua
glio otterrai la deſiderata ſalute
dell'anima z ſe non v'hai peccato‘,
perche t'atfliggi i V’ è maggior
Q 6 pz
,37'2 Pat-.lIÎ-;Aiuto dt‘Moì-io_
ñpazzìa di queſta , .che far conto
de gl'awm i,e non guardarla quel,
che piùimp<~>tta›ch’è.fai-’atti dFA.
more verſoDio , di Contritione
(le’ peccati,‘d,i-Eede,.di.Speranza.
ö: alunne! tempo, quam o quelli.
ſono- più iioceſſarij pih è quello
della morte? Martha, Mai-1b“
lì“c'w falliti” erìér tmöart‘t ”LW/rifi
41 ma.P0rra` '07mm ”ſi neceffariumg,
Molto. ſollecita, e ſont-rehiameny
te‘ occupata~ in molte, e diuerſe.;
coſe . t‘i vc-ggo:Marta LL’AUUEI‘ZO,
c-h’vna ſola coſa t’e‘ nec-eflkriaſdiſ
{cillììedcntor’ alla ſorella diLaj
-zaroze di Maddalenmquando enz
trÒ nella caſa di quella . Chiama
yna ſola coſa il prim0,e principal
negotio,ch’è quello dell’eterna….
ſaltite, .e tutto quel , ch’è Luor di
quelio, molte cole; per dinotare
la, poca‘- imporrenz‘mdi quelle. e
darci inſieme ad intendereflhuÎ,
'quando Dio viene à viſitarci per
mezzo della morte , non habbia
m0 da occuparci in cole di baie ,
màin <vna ſolmch’è amar Dio,pé
tirci delle paſſate colpcyconfcſſa
-re la ſua ſanta Fede-,hauerzſperan
za nell-:ſua Banti…: conformarcí
’collfloDiuin Volere. Nè quell'è
` tem—
T 1-’ E condannati Among; z);
9 tëpo di ſcrtiſ)olfaar' &çanderz’apg
preſſo àbagattelle z mà ſi benedi
, procurar l'accoglimento ’quiete,
diuotiooezſeçenitààamorezPgiz;
che
flropipcige
che vai-lità
la ì,v1,ulcienza
potrà eſſer’
pagata.,

ſe non rinonar ”pia-ghe, acciò


cagiouino appreſſo maggior do-z
lore? i , _ ñ ‘ ,*
rr

" .A )\ l' . i ` .l.


Della Sonic-bia Confienza, ,_. l
Audace ,Temcrilfl‘dclla prog;
.Pr-‘a Salute ue’ 1140111--` ñy-v
bandi* .ì

CAP. VIII. ' -x a


I come il ſouerchio timore , e
diffidenz: della propria-ſalute
ègrauiffima tentatione nel Moris
bando; così è meritamentebiaſ-È
meuole, e non meno perniciol‘a
la ſouerchia confidanza., 8t auda
ce temerità d’hauer certamente‘
à ſaluarſi; poiche quella ordina—
riamente naſce dal mancamento
d’hugmiltà, e dall-’immoderata Rif A
mavclÎc-l’liuommſuor d’ognirag- g
gione, hà di ſe,.edelle buon’opeei " ‘
,re,cl1e giudicaſhauer fatto.."Slop,ra ~ÒAÒÌ\`.
queſioffionàamento. ancorche sì
- ' debo
,14” Pim Il-.Ãíflto de’Mon'á.
z debole, procura il demonio etf ’
get’ vn’alta, mà vana torre di ſu‘
petbia,ſuggerend’-al Moribondoj
che fiſſilo ſguardo nella -ſola’ bon—
tà di Dime ne’ſoli meriti ſli-Chri
flose che n‘on penſi‘al rigor'eîdel—
ia ſu: giuſtitiz 1 mà al bene › c’hi
fatto; per il qual’ infallibilmente
fi ſaluerà;&: in virtù del quale me*
rita il Paradiſo-’H01' per abbatte—
re, 8( atterrar-qateſhtmre ;e re'—
primere quell: van: ſicurtàfflegli
potrebbo'no ricordarìi ſeguenti
ñmotiui'. r‘ -‘
Primo.Ch’è verità Cattolica-u'
'che niuno può flat certo di (lat’
in gratis di Dio, nè ſicuro della.:
F‘d-í* ſu: ſalute'. Ncfiir bono” odio-ñ
‘- amoredígnw fil, dice lo fleſſo Si
gnore,ſed omnia informa”: ſer
”aotur‘murtm Se pur— ciò nó toſ—
ſe con particolar riuelatio‘ne del ’
Ci‘elo;e nó eſſendoui quefla,deu’
ii’Moribödo,ancorche h‘abbia ſat- i
to molte opere buoneín vitadiar J
trà'àtimom la iPCſë‘lza neljtyez— ‘
po ella ſua morte. m': o” '.
“nadice &Bernal-dogma :lati-*s
sqm‘_ fun-,ego da predefiniti-'s- ad ‘vir-7 ,
geſ. ` "go de ”inn-affiorano? Qui: bce,
ing-mm, dínrepotcfl , rec/amante
m
WM
*
’ ”init-14‘”;ſin'prama
E ”Ziliani-ian'. iNefi'í!
”tm-”T hanno,

fiſit dígmar amore , a’n odio P Chi


può dire; Io ſono de gl’elettí ,io
de' predeltinati all’eterna vita.i0
del numero de’ figliuoli di Dio?
Chi ſarà sì arrogante,ch’ardírà di
dir ciò, dicendo la Scrittura , la.:
uale c6 aſſeuerann di Fede l’afq
er’ma,che'l’liuomo non sàs’è de
gno d’amore, Ò d'odio P Ouem le ."‘"’-* ñffl-*HÒflóAv-4A-—…

per”: , ò formidabili parole d'A Aug” .


[ila. ci.:
oſtinoi bircìì ”ſortè ”au-‘t Den-t. ouibm
’imagini d’eſſer già pecorella di :.10 l
Dio›e che puoi già numerarti ua ‘
quelli , che ſtaranno alla ſua de
ſtra,come predellinati. Nö 'ti far' è

ingannare da queſta falla appren


ſione , perche ſorſe Dio col ſuo
occhio ‘purgato, ch‘ogni cola mi
nutameute vede , ſcorge che non
ſei tale, ma vn’ immondo capro ,
deſtinato per la ſinilira in corn
pagnia de’ preſciti , per douer' -a‘…-...n

eternamente ardere nell’lnſerno.


E con raggione , poiche tutte l’o
re noſtre, per buone, che ci pa
iano,,ſempre ſono di mill'imper
fertion‘í meſcolate , come l’affet
ma llaia. Tamquam panna: me’. Mai.“ '
Chryſ:
‘flrtíatc' iuflític noflrc ,ſnai ſu. Ham.”
'mm immundí arm… . Perciò diſſe fſ. 4x- '
San
' {an- ‘dal‘ ”uva-.- --- y, ..H l
* b - l
~~f ' y San Chriſoñomn. Nemo preſo- "al
ma: dg meriiífſuíí . Niun’ arto‘-` i
v
gantemète’ pm ſuma ne' ſuoi me.
riti,mà tutta la ſua fiducia la pon
ga nella miſericordia” Bontàî Di.
uina,e nc’meriri di Chriſio. Quin -
- di è , ch’i maggiori"SantídcllaJ l
~ Chieſa Cattolica doppo molti l
anni di ſanta‘.vim.&aſprimma pe—
i nítenzx, da Eurioſi tímmi ;aſl-"inn,
` ì ;cominciarononcltempo delitti.
“` lor morte, à _dubitare della lor ſa‘
’. lute.Doppo ſettant’annid’vinriſi
›, ì goroſozdeſerto vedendoſi S‘ Hi—- ‘
larionc giàñalla morte vicino, tre—
`~ mandotnt-Îo dacapoà piedi.dau’
ì’ à ſe ſieſs’animmdicendo.Egrede
~ fa anima memqirid timer? (grade.
?je anima "144,, quid Jubii”: P
flptuagíntá‘ propè: 471m': ſemi/h'
‘aim/Ze” mort-m iimuëlîſci-pur
di buona voglia da queſto miſero
corpo , anima-mia , di chetem—i—i’ `
eſci pur volentieri, di che dubiti?
.Hai. per il lungo ſpacío di ſettant‘
.anni ſpeſa la vita in ſeruitio di
Chriſtofl: ti ſpauenra la morteecó
l ñ le quali parole ,meſcolate diri—
'Hùm more, e ſperanZa, riferiſce 8.6i
É ‘ rolamo, ſcriuendo la vita di que—
i llo Saito Anacoreta'zch’eſſalò l’vl—
timo
, timo fiato, emandò l'anima ſu; d.
accompagnata _da copio ſe ſchicre i,
d'Angioli à ſtanmre nel Paradiſo,
E lo l‘teíio S.Girolamo,,niente iti-Q‘
ferlore in ſantità ,,öc in lupgaffl’
prezza di vita à Hila’x-ione, imbe-‘
uuto dello ſleſſn ſpirito , eta ſoli-7~
to dire . .Egopete-210mm ſordióur’ Him-m‘.
inquinata: , dich”: , ('9— ”aäibur
operíor cum timore. ”dd-re ”in-ij‘-~ [PJ.
ſimñm quadra-”em .' Io infelicu
tutt’ imbrattato dell’abbomioe
unlimacchie de’mieienormi pec.
cati,di giorn0,e di notte ſtò `di ti
mor circondato, penſando, chè.,
neljgiorno della mia morte hò da
dar iii-etto conto , non ſolo delle
golpe grani ; mà anco de’ manca
menti,e difetti, la cui picciolezza
molte volte ſù tale, ch’affatto lì
naſcondcuano da gl’oççhi miei ,
mà non già da quelli di Dio. .E
S-Bernardo, temendo, e treman
do,perche non temeua’,e non tre—
maua,come doueUa, per alcune..
leggieriſſime colpe da ſe commeſ—
ſepch’egli {lello ſpargendo fiumi
:dizagrin1e.racconta, diccua. Hfu
,ma ma‘ſeyum l” 've mihi, qui ho: Bam.
,agent (9- alíu innamora, :mt-21.9 [ib. da
inter'.
ita tomtdam,z'y bibqm, (-7 dpr'm’yî dom.
ſem.

r .:l-ó‘ r
ſenmu , quafi iam tranſex-it di”
mani!, {9- cuaſerìm dim india-ij ,
É- ìvgferm* zòrmmía;firlwdo,(g- n‘ ñ \

dla, qua/i' in” tfiumpbem i”, Re- '


gna Duilnſclícefl: ſuenturato me.
c'h’àuëdoinfinite colpe commeſ— _
ſo , pur mangio, p‘ur b‘euo , pur
‘ dormo ſicuro , come ſe già-paſ -. ñ-ó.

ſato foſs’il giorno della mia mor—


te‘, come ſe già ſcampato ſoffi dal
giornodel giudirio,e d’a’cormen-z
\ ti dell'infernozpur gioco, pur _ri
doîcomele già fleflì trionfando
`nel vRegno'di Dio . Imìparò que
flo pianto,e que… ſoſ iri S.Ber—
\närdQ da S.Gregorioi Grande, il
qualerdolendofi anch‘egli de’ſuoí
peccati.diſſe . "e miſera‘: ”abiti t
Greg”; quì‘ da elefli'on‘e ”oſtra null-m .ad-'
NI 19. bdc Dei’ 110m” cognaſeímur_ Ò-iî
_M'ìſ‘i- *in Mib ,p qnaſideflcuuítate, torpea
"9* -mur.Guaiìà'noi meſchini,-`a’ quali
’non ha'uen‘do fin'ho‘ra ſignificat’il
Signore cola alcuna d'hauerci
per il Paradiſo eletti3cö tutto ciò
ce ire ſtiamo oriofi à giacere nel
‘letto d’v’na vana ficurtà i'mpòl—
“ai A ‘troni-tia A‘Îi timori di queſti Sami
.:I - ’s'aggingne quellodi$.Agoſtino. t
*il Quale-col ſuo _eſſem pio eſſortä—
“ddl' ſuor buoni Religiofi,dice lo
* ` ’ ſ0
\
Ecendlnnati .imam. `379
"ro . Fratta: ”im-:r :intendi-'m eflè Auguſ_
‘volanti-ur e!! cui”; no más: da i” dpf_
re ſiam-iran”; ana-[ammala da”, 8° 1"]- b
quod ”an arcipío: time”: terremfe- …ici D.
cura: mr faure”: , ſiſeeurnr ego mini
firrcm :ígrmn cin-num tim” , ó- mentite*
era': tempi” comm i” ”umanaSo- 114m fi
pra modo deſidero, Fratelli miei.
ch’in voi ſi radichi vn grä timore
della voſtra ſalute; poit h’è molto
meglio per voi ,_ che non vi per
ſuadíate d’eſſer ſicuri;e 'come poi
trò io prometterui quello , ch’in
me non eſperimentoipotreiben'
afficuraruidell’eterna ſalute , s'io_
mi riconoſceſsi eſſer di quella ſi
curo :mà come non veggo in me
ficurtà , temo non eſſer trà’l nu
mero de' preſciti,e douer' andar*
ad arder’eternamete nel›l’ineſlin~_
uil fuoco dell’Inferno. Hot' ſu
ñuomini sì grandi , & in ſantità ;i
eccellenti, poco ſlimando le lor’
opre virtuoſe,fatte in vita, dubi-ì
tauano , e temeuano nella lot
morte di douerſi ſaluare;che ſarà
colui,-` he non ſolo non fù già mai
Santo, mà tante, e tante volte of
feſe Dio? ’ ' ‘
Il ſecondo motiuo, che ſi po—`
crebbe proport’ al Moribondo
per
380 'l’arte 1 I. Aiuta de’Moríó.
”H
per 'iſradicare dal ſuo cuore la va
na ficurtà della ſua ſalute-,potreb
. _b’eiſetelacercezza d’haucr’offeſo
, ,Dio-,e l’incertez-ZK del perdono .
a} .Poiche ben p’uò eſſere , che fper
giuſti .-giuditij di Dio fian’ i uoi
peccati ancor così viui auanti gl'
occhi di Dio,come quando furo
no da eſſo commeffi , e chiedano
contro di lui vendetta alla diuina
Giuliitia , appunto comela chie
deua il ſangue dell’innoccnt'Abe
le; contro delloſcelerato Caino -
Ìlche quanta poca , ò nulla ſicur
tà , e quanto timore debbia ca—
gipnarepgn'vno ben chiaramen
te_ lo vedeJmpercioche com’au
Bali, s.
uertiſce-lo Spirito Santo. Dc pro
pítfato 'prec-ale ”ali cſſcſine mem
o. s. Ancorcfie ti paia, ch’il peccato ti
fia ſtato perdonato, non per que—
ito hai di quelloà ſtartene ſemo
1.5144 timore . Altaffimm enim ”I pa
líanr'ndditor - Perche l’Alr-iffimo,
ancorche ‘per qualche tempo diſ
iimuli le noſtre colpe , e dimoſtri
eflëriene dimétirato,ſuole nell’vl
l
timo della, vira ricordarſene, L.,
védicarſi di quelli cötro di'coio
ro,che variamente della ſua miſe— l
ricordi: fi fidano . E vero,che per j
. Ezc -
` ”condannati J morte. ;Sf
~ Ezechiele dice Di0.Nu”quid qui lei-em)
cucinato” reſ'm'gumkt qui auerſiar 3, 4,
aſl, non reuerteturë Vino ego,dtci: Eîecbl
Dñtſholo marſët'mpij -ſèd w cä'urr 33. 1 ‘e
tatur impiu: a‘ 'viaſua‘, (9- vien . 7- at
Colui ch’è cadu to,nó potrà ſorſe "i
riſorgerÎPe colombe m’hà volta
to le ſpalle,nó potrà fors'vn gior ‘
no, riuolgédo la ſaccia,ritornar-l
[ene à meëDit-eli à chi tal'error’hà
commeſſo , che venga pure lenZa 7
roſſore@ vergognazch’io li giuro
da quel Dio,cbe ſono, che con le
braccia aperte lo riceuerò , che.,
ſarò ſuo amico;p’erch`io non pre.
tendo la ſua morte., ma quel,—che
deſidero, è la ſua vita. Mà è vero
ancora , che per lo ſteſſo Profeta
parlando dell'huomo giuſto,dice
il medeſimo’ Sianore . Siſeurit Uil,
homo omnem iii/Miani, om‘nemque *

meritare”: ,Ò- ana-ſm- parenuerit. ‘


a.» RP
na” record-:bar iu-i'îitie’ ‘cim- ſijöd i”
i." "i
peccatoſua mar-’nunGuardicl’huo i_
mo, che ſi ſtima" giult0,dóme'ſí ` i
orta metto, eſche ecìdan‘do, ft*
P P . edit"
c
miſerabilmente -inor—rà nella 'ſtia '
colpa.l’oiche ogn’vno .c'hä pecà
cato‘, ècerto del pec’cato‘cómeſ
ſo, e per conſeguenza', the per
quello merita eterna penaymàzn'ó
hà cet;
38; rin”. o .
terrena. zl- una del perdonozpoi l
5-4

'che-Ahiffimur efl reddit”- patié’r.


Perciò, dice ilSauio, che felice ſi
v. può ſtimar colui, del cui cuore:
Pro”. s'èimpoſſeſſato il timore. Beam:
18. 14. ,Immagini rip”- eflpauidur.Qualì
che la vera felicità, ela ſicura cer
tezza dell’eterna ſalute, non in.»
altro debbia appoggiarſi ,ch’inJ
vna pauroſa incertezza di quella.
Dym- Time,dice S.Bernardo,tum arri
/"- "4- ſìrixgratiagime rum ubi-rimimc
m c4" cum denuò reuertetur.Conſerua_›
*a nel tuo cuor’il timore, nando ti
pare di ſlar' in gratia di io;tre~..
ma,quando quella da te per mele..
:o del peccato ſi parte; pauenta,
quand’àte là di nuouo ritornoJE
quando ci pare , ch’ai vele gonfie
nauighi ver-ſail Paradíſ0,all’hora
e più che mai ba'ida temere, dica,
Gregor* &Gregor-io Nazianzeno.Dumſe ñ
N‘è* ‘randa ?vento ”an-:zar,n4ufragium
"m-4°* rime ,.z’q- tutior a‘ naufragio ”ir ,
i“; è‘: odia-tare”, @fat-‘um tibitimarem
"'
_ Priſma .
aſtiſum. Perche il mar vecchio
de’ peccati, òl'incontro di qual
che Pericoloſo, e non preuiflo
ſcoglioqauò eſſer, che facci miſe
v tamente naufragare l’infelice na—
utcella dell’anima ma. '
. '.- l .i Ter-z
i Terzo . Che per efl'empio no?
firme per iuſtl ſuoi giuditij , _hi
permeſſo a le volte Dio,che huo—
mini di rara virtù, e d'eflìmia ſang
tità , fiati czdutimer la lor ſouergî
chia ,confidanzndall‘altezzz dalla
giuſtitia, e della cima dal Regno
de’Cielí,che già parent lor’ hauer
ſicuramente nelle mani , alla mi
ſeria“: baſſezza d’ogni ſorte di vi
tio.e poi all'abitſo delle pene del
l’Inferno . Ch’é quel, ch'amara—
mente piangeua S.Agoilino,quà'~
dOvchc diſſe.7ídimur mulini-‘Dm Auguſ
míne, ex Pair-'but naflri: ( quod ;0.1.4104
'vg-'qlu E” magno trema” na” re- “P’ 7-9*
c'olo, ſi”; multa timore non con - ‘0'”: P‘
tear) áflendflſſc primííüt quod-rm
mozlò 'vſqwe ‘a' cela: , (g- inter]]
_ dura ”idem ſuum caller-uffi; poki
’modüm autem cecidfflè 'uſque ad
‘LJ/flat, Ò- anima: comm i” mali:
oóflupm'flë; ‘vidìmm* [lella: de ra:
la cccídíflë ab impetufuriëtír ca”
d-e drdcom'r .Habbiá veduti moli
ti,$ignore (ñdel che non poſſo la
ſciare di tremare tutte le volte) n
che di ciò mi riccardo , nè polſo
ſenza timor parlarnekſſer' ad vn
certo modo iniitj prima fin’fllCie.
lo, e trà le ſtelle bauer’ il lor ſeg
gio
F‘ -
gio collocato , epoi eſſerſi ſin’al
l’abiſſo precipitati., 8c eſſer final
-! mente le lor’ animeinciampatu
z ` n‘e gl'eterni mali-Habbiam vedu
. to ſtelle eſſer cadute dal Cielo,
er hauerſele tirate’ dietr’ à ſu
_ì' ’empire della furioſa ,,e violenta
codadelDragonfl-nſernale .' Ar
i i gomento’ ben chiaro‘ di’que'flb
' verità è u miſerabil caduta' di Fi—
gellozHermogene,Filet0 , &.- Hi
l meneo, i quali doppo eſſer flati
diſcepolidiS.Paolo,e teſtimonij
i, ;uſim—.ñ de'
dallaſuoi miracolil“lferiſcſſe
Fede,come , appliatarono
il m__ede
t *L u_ ſim'Apoſtolo.Origene`Fù figli‘uo.
_ L77…, lo d'vn illuflre Martire , Santiſſ
z,~, 7, mo ſin dalla ſua ſanciullezza , ‘ca—
m ` ſtiſiìmo in tutt*il tempo della ſua
i vita, ſauijflìmo nella ſua dottrina,
il’ illuſtriffimo nelle diſpute indife
, -ſa della noſtra Santa Fede; 'mà il
ſuo fine fù sì carriuo, che molti
,il tengono perinſallibile la ſua di“
natione . Tettulliano doppo hà
iii Der fatto per moiti anni illulire‘
E" Pompa del ſuo ſapere,zelo',e vir
Vinc. tù, ſcriue Vincen20 Lerinenſe,
,il Len‘n. che ſi dannò. Baſilide Veſcouo
'i, cy,… d’AQorga , e Martiale Veſcouo di‘
a :9.68. Merida, come ſcriue S.Cipri-ano,j
-` , dOPÎJ
7
' ` ‘kond‘"""’iìm`iírîtelſi ‘335
d°pp° "n"ſſfflplariffima vita.- ,
diuennero idolatri, e morirono
nella lor’idoiatria. Oſio doppo
eſſer ſtato Sole dellaChieſa,vo‘~ . .
glíono molti › ch’alli cento 'anni
dell’età ſua s'oſcurò-z ecliſſando
la ſua glorioſa vita `con'íz'n míſèè
rabile,ò almeno dubbioſo ſine; .
Lo ſteſſo auuenn’al famoſo Dlſi
dino Aleſſandrino,à cui,perla_a
ſua vita l e dottrina, chiamava il
Grand’Antonio , Beato. Nedo
rio prima huomo perfe’ttiſſimo,
e—doppo zelantiffimo Patriarca di
Conflantinopoli, nel ſine da pe
coralladiuenne lupo , 8t infeli
cem nte fini ì la vità’ . Teodoro
Mae ro dello {ſeſſo Neſlorio ,
ſolleuaro per la ſua eſſemplar vi—
ta alla dignità Veſcouale, died”
poi in abbominationi , 81 oſceni
tà cali , che non furono ballanti à
Iidurlo l'efficaci parole , e ſcritti
di S- Chriſoſtomo .~ Piem’ ſiritro
nano i libri di ſimili eſsempíj -, m
tem pi paſſati occorſi, ma più co
pioſo e il numero dell'eſperien-ſi
zespreſenti. Chi jlà in piedi-,guar
diſi di non caderefluiflat *vide-t La”;
”e cada: , dice l‘A pofl'olo ~. ’E lo t o.
neſſo. Gym mm- , ó-tnnorc 'vcîſ PMI”
\’ ñ "-’ ` R fl"m
a. n_
ñ
› O

Bramſalutn'” aperamim' . Atten


dete con ogni ſollecitudine, e di
p ligenu alla voſtra eterna ſalute ,
Ama’. accompagnatiI ſempre\däl timo
hb's_ pie” tremore. mperciloc e,come
i" Luc. _ ice Ambrogio. ſki-pala”:
inflitta ”pn 'vacantur edgranan.
Quei., che ſouerchia , eprelun
tuoſamenre s'arrogano la giulli— ‘
time ſantità, e vanamentç fidan.
doſi nelle lor‘opre buone , pen
ſano, che ſicuramente per quelle
hann’à ſaluarſi , non ſono degnil
d'eſſer’ammem alla gratia, 8.: eter
na amicítía di-Dío.

Ãddítíone p” i’ renderanno' ai ”tor


ó. —3-"
‘óñ."-ñ' u dalla Giuſi-'ſia e

ì Ncorche laiperan:: ſia un::`


\ t delleyirtù Teologali, e ‘per
conſeguenza .Lneceſſarijfiìma per
fat’acquiflo dell’etetna ‘ſaluto ;
con, tutto tiò,quando ſtà fondata l
\ in vanità, e non hà appoggio-ve
runo, ſuole più to ”o eſſet noci
ua,che di giouamento alcuno ;
r Rm., non già per ſuo mancamento ›
4, perche, Comedice l’Apoſtolo»
è Spoi- ”en tnfundít-La ſperanza»
"ì" ; quand’èſadaze benéondflz, non
. fà’J
fà , che già rpai reſti colui, che la
poſſiede,conſuſo; mà per manca—
memo dichi,di quella malamen
~ te fèruandofi,ípera.ñ ſenza fondar
á'a ſua ſperanza nel -ſodo,e forte.)
, fondamento de"merit‘i di‘ Chri-j
`ſlmöt opre buone dà ſe fatte,me
-diante la diuina grafia, ;batter fi.
curamenre à laluarſi , fondandol
ſolo nel fiacco , e debole fonda
mento d’alc nn'atto, Dio sà con.,
quanta efficacia. e con che ſeruo
te.&`inrélîone,da ſe fatto. Quin
di è, ch’alle volte auuiene , che.:
-huomini‘ ſopra modo facinoroſi,
e che già maizper dir cosi . han..
íaputo , che cola foſſe tiriior di
Dio,quando ſono peri loro mis
fatti à morte della Giuſh‘tia con
dannatiypoco’ curandoſi di diſpor
fi à qu'ella con ſpeffi , e feruoroií
atti , neceſſaríi per quel.tempo,’
z'per vaſol‘arto rimcſſo . che par
d‘oro :Khan-:r f’atco,ſi tengono in...
sìfattamanicra il Paradiſo nelle
*mani,che nei Paoli primi Romi
rime gl’Antonijmè gli Hilarioni,
con tutte le loro lunghe alprez
-zexeco‘ntioue penitenZe,potreb
vbono hauerñcertezu maggiore.,
tdelia iot’cterna ſalute , di qulella,
. 2. c -
’oo Ih--ó -

` ch’eflî hanno. Dal che ne ſiégue ,


che penſando d’abbatterſi dop
o la morte nel'Paradiſo , in vn.»
atcer d’occhio fi ritrovano nel'—
l’inferno . Hor per` - rimediar'à
eſto ſi'dannoſ‘oinale , :al Con~
annatmche variamente ſperafl’e.
&audace.etemeriamente pen— j
l'aſſe ſaluarſí,ſen:a diſperſi con.;
buoni,& efficaci atti alla morte-s,
fegli potrebbono ſuggerire le.,
ſeguenti coſe. 7
ñ Primo. ch’in vano ſpera bene
ficijie fauorichi già mai con oſſe—
~ .quijze ſeruitii. potendo , ſeppe»
comperarſeli. Horſe l’eterna ſa—
lute eil maggior beneficio, che)
poſſa l’huòmo deſiderare,comc_a
non hauendo fatto già mai coſa
alcuna in ſeruitio di colui, che
’gliel’ha da concedere, ch’è Dio,
'la-potrà già mai ;nè pretendere ,
Maub.
nè; ſperare 2 No” omnir,_quí~díca'r
7.10.
mihi' Domine,Damine, init-abiti”
, Regimi” micra”- , dice Chriſto ,
Jedqm‘ fari! 'veleni-”ñ Parri:
”chianti-”bit i” Regno” Celeſti? .
Non penſi alcuno 3 che con chia
marmi ſolamente , Signore , può
con queſto ſolo ſperare d’hauer
-già il Regnode’ Cieli ‘nelle mini;
1A per
‘ , I condannati Amor”. 385!
per che l’entrata di quello non.;
ficonçedeſſe non à colui y chîadé‘ñ
pie la volontà di mio Padre , a
accoppia'queſte parole CODÎOPTQ
merícories—e degne di coáì‘peraríi
con efl'e quen'eterno Regno . ~
Non inferno”: :E Ragnum Dn* ,
dice Origene , ſed i” 'vip-tu”; mm Grip”:
i” ”om-'ue ſolo ſatisfied” Dom-‘fl
mr, `[id i” ciſco-natia” mad-”o
wm eius-,(9- ”tributo-ù . Non
ti-dax’à credere, ch’il fa’r’acquiſto
del Regno de' C-ieli,cc›n6ſta` ſol’?
in-pacole z nè ti- peçſuadere, che
daibaſtante lodi‘sfaction'à Dio .
col lol’ínuecarìo; per che ciò è
vm mera Vanírà, 8c vna— vana ſlpe—
rmz: ; poi-:.h’i] vero modo”: a..
vera flrada per riconCilíarſi‘x con
eſſolui y e per goder quella Bean
‘Patriazè la ſol’oſſerunnza de’ſuoi
precetti,e le ſol'opre buone. Per
quella flrada fi ſon‘incaminati
. tutti coloromhe , doppo d’hauel'
~ ‘voltare le ſpalle à Diozöz eſſer’ín— -
ciampatí neUe mani de' ladri in
,fernali,dà quali riceuerono mor
tali ferite , feceromitomo alſo
ſteíſo Di0,e con ſperanza glido—
ñmandorano la deſiderata ſaluzce ,
(dellfaníma - Per quefla via ricot
‘ R z nò
\ 390 Parte Il.dl-UÎO dc' Mer-'5.‘
nò a Dio il Profeta Dauid, qua”: ‘
dn doppo hauer’apetto gl'oc'chi,
e domandatoà .Sua 'Diuína Mae-t
ſl'à il rimedio delle piaghefflſeri- t
te dell'anima ſua,con dire. ~Miñ ,
mutſam,-ſ2mdmvDmine.
Pſ5” fire” Sogſi
mei Dominequoniam infir— p
giunfi’! íhbito . Laboram’ingemi—
”i mea , lau-allo ph* Fuga-[attuata
lläum mamJatrJ-mir ”ici , fl”
nm meat” rigdfloſpiraùpimſij
mandai ſuori dal mio cuore in
ſocati 'gemiti, e bagnaí‘il mio let
to djamariffime lagrime. E fùico
me ſe diceſſe- Se ‘ſpero da Dio
miſericordia . ſe hò fiducia di ri
trouar medicina per le mie pia
ghe‘, ſe ho ſperanza di rimedio
rie' mali dell’anima‘mimtutta l‘ho
n ripoſta” collocata , doppo la be
nignit‘à di Dio,neile mie ſpeſſe›&
’abbondanti lagriine'me? miei mol
tiplicati gemiti, e continui ſoſpi— i
ri :perche ben vana ſarebbe la.»
mia ſperanza di ritrouar rimedio
a‘vmiei mali, ſenza continuamen—
ta-ſpa‘rgetzlagrime da gl’occ hi ,-:e
inandar'ordinariamente fuori in—
ſocati ſoſpiri dal cuore. Per qu‘e
. ſia fleſi‘a via deſiderando il-mede
Emo Profeta‘, che s’incaminaſſero
.Î c (“In
"Ecoìffiannati i’m-1d‘ 39!'
tutti coloro s che deſiderano ſalñ
uarfi, fà queſia’dómançſaì. @uffi-PPL“
eſtenderſi” Monte”: Dom-'hip ant: l, ›
Nſtüh'! ‘iis tmp-Mim‘: P Chi‘ ì r. .i. ‘
arìfatto degno‘di-ſalírjaltiion'tè A - '
del Signore 'e' e chi ſarí ‘collocato’
inquel ſanto",e beato nego‘? 'e IRA}
bito riſpondaflüi ingreditui’fink’ Ibi” i;
”mal-mh- opmmcr ;Mit-'mad
lui›ch'è ſenza macchia _di colpa,-e
s’impiega di giorno ,` e dj nom-.j
in opre giuſte , e virtuoſe,quello
v’hà ſicura‘ l’entrata. Dal che-ſi c'a—ì
ua, ch’è'vana
poſſedere la ſicnrtà d’hauet’
quell"Eterno 'Regno, ‘i ì
ſe non è per viadi continue , u
ſeruoroſe
Condannatoapre buone . Hor
conoſcemö ſoloſenöil ſiſſ
hauer mai nel tempo della ſilä iii,
ta :fatto ’opre' buone , anzi' Per" il
cótrario hmer ſemPre, dà che ha
hauut'vſo di ta gione; diſe‘ſo con
mille colpe ,e ce‘lerággíni Dio ,
perche vanament'e per vn' ſol’at
to; chflzen può‘èlſer‘naturale,e,a
per timor della vicina morte ,` ha
da hauerLſicurtà‘dell'ëter'nà‘ ſalu
t‘e
gerei’ Perciò s’hàÎda‘
gl’occſihi Xſſórtat’à
alla mala vol—
vita' pali}—
ta , 81 alla pera-diſpoſitione‘prç—
ſente‘, dal ‘che 'p‘ótrà cadate‘l‘iflî
* 4 ‘ cet-z
3 92 ,_ far” n.41!” max-9..
1,…, , certezza
da diete.diQuake/ſvn”
quel , che _diWifi»,
le hauriz ‘
'ſir‘.t‘Îüi; **g-.office &einem; P41” ”tm
Serm- 'futm‘ 17W!“ i4” ”vitto-'nè, 1
t-ſ- i r [IW-;1! M—.ëep PoffimoAi-qîqel;z l
che fia'm‘al preſente., hauer quale.;
che notitiamà di ”ehehe 'di noi;
- ,4 ñ.- farà pet-,l'auuenireztiueſto ii c‘hà;
' “` " deli’im ;While-Et animarl'in
ireà far moitlfiçſpflfiîattgſſ oló
intenti,
èc-Òuf moltafflrume che ü :timb
jro necefl‘atn. per quei. pericoloſo i
‘ST-PWW à Pci"? Parimente UR*- i
ta‘ e ſua ſperanza in Dio ſolo, già
» Zireknon puòporianelíie
buonefpnſſat‘ev ſue opre
con' d r, col* Pro;
eta'. E o autem i” :e [Pet-41”' Do
çſ‘l’* *Quadrata* . Dm* ma”: n tu .— In
5°* ‘5' mptiüirmít Jòricr'mcfl.
ſ°i°ſihò ſperato-e In voi
ſpam Signal':—
Vóijîetèil mio io, nelle ~voſtt'e
fieſole marti "517998043 buona
orte deiiÎatiimá mia; z e . ,.
Secondo-Al Condannato, che,
yanamenteflcuro dellaíuÉ-lutea
.,è 'traſcurato vin apparecchiarſi c6
ſiantiLe feruorofi attiallamorte- ſl ‘
- potrebbe ſuggerite quell’altro
motiuo','í:ioè, ch'ancorche {ia ot
tima’, eſalutçuolilììmacpſa ſpera:
;zen-.pinnanxrericoxdi--e Bon
~ 1..“ .a i; ii` i t s
‘ ' E nuda-.mi— a mm. .’593
tà ;tutta via voler ſiare da quella , _
lola pendente, ſenza laſua ooo- ' `ì -_ ñ
eratione,è coſa piena dl perito* . x. *
i,audace, e temeraria‘. Im perciò
che,come dice S-Hildebertoldë Hub:
off‘enfu! elementi-am‘ promiltit,pu im. Ge
”ire paterna-'uit, Pmititíam ad- ”aman
flfl'ttit, min-ar nmittít {debita dì- BP. 15
minimampliera eommím'tL vero,
che lo ſteſſo , ch’è offeſo promet
t’il perdono , laſcia alle volte di "
Punireflccetta la penitenza, ceſſa ì
di minacciare, perdona i peccati,
e concede copioſi fauori ;e con--`
feſſo ancora , ſoggiugne lo ſteſſo.
Santo , ch’è piena della Divina..
Miſericordia la terra. Ira ci?, i”
guam ,Maffi-or, Mafiricordía Do
mir-ipſum- :Bum: . Mà è vero
ancora , ch’è coſa molto perico-e`
loſa ſtar da vQuella ſolamente pen
dente . .red da :a ſchio” pei-dere,
pericoloſa” ci‘? ref-agili” . Nè fi
"deue dalla ſola Diuina Miſericor
dia ſperare l’eterna ſalute, ſenza
voler far dal canto noſtro quel ,
ch'è neceſſario per ottenerla.; ,4
poicheDio molto diuetſameute.
e con occhi molto più Purgati
vedele coſe di quello , che—le ve—
diamo noi, dice S.G regoxio Na—
~ ~ R 5 zian—
;94 Par” l I. Aiuto-ic’ Mör‘ü.
.:ñ-*2…
eng". xianzeno. H”nudi-m ci‘? in Dai
Naz. 'vìunm‘r man”: Müller-.Herrera
"4,", dm 'vaſta-r Dominiſüper farina*
m mala, 'Diriumqrfundttm eur.
9—'?ñ
”m- , (’9- delenr . Hai-”nd- nun*:
~ Dom-'m', Ahly': "notava-,etiam per
laciſum (rum-”n ſhark”. Horri—
di pcder improóimae” amſu aflia'
’unter Horrenda coſa è dar nel
le mani di Dio viuente , chetenë
gono '1a bilancia per bilanciar cö
giuſlitim rettitudi ne i peccati di
eiaſcuno,& il calice-del gaſtigo
per dar di-quelI’-à bere a pecca
tori della terra.H orrendo è iiſuo
Volto,quando ſdegnoſo lo volge i
verſo coloro ,che s’inſangano in j
- colpe,e ſceleraggini, diſtr’uggen— `
do,e ſradicandoinſietne coni lor
viti} le lor perſone da queſta vi—
ta . H orrende l‘orecchie,ch'odo-Ì
no ancole piì‘t-ſecrete ,-&imper
cet-tibili voci del ſangue; ſparſo ‘
d’Abele.Horrend1 i piedi,che cö
veloce corſo giungon'il peCCato
er più velocefl’c agile,ch'egli ne
Lggaj-lor chiflraſcurando quel,
‘che dalſuo Camo può, e deue ſa
re,ſí contemerà di ſolo, porre la;
ſua ſperanza in coſe' tant‘horrenó'
de? E vero, che dice Dio per
Oſea.
:ad “EMail-U" 4 "lor"

Oſca-'Plrdlüoma Iſia] m i”3”*


z‘ "
à :autumn-n'a‘- in ”u
.fl 'ſu'
aux’ilimn Mil.
Da te Viene) a tua rouina, ò Iſrae 13-’
le3~tu ſei uegli,che cöj tuoi p
cati ti ſol etici-l’
ne,e dame‘ procede la tua ſalute:.
poich’iouſon* col
tize' percrò in me‘baid
tutta la ſperanza del t ariportu ‘ ' `
uo aimo
rimedio. Ma è vero ancor-1,( lie ,lae
ebrea legge . Pardídifiá
qui-'a in ma ‘axlman—'r

camma-là , della noſtra volgatal, i!


ſenſo ſarà. Perche in meſo'lo hai
ripoſla tutta la ſperanza del tuo
aiuto ſpirituale, 8: eterna ſalutesè
venuta ſopra di t‘e l’vltima tua..
' ' erciò cheynncorch'io
' ó’ lo‘ farò mat'

e ſpera c’on la ſola,


miſericordia di Dio ſalvarſi , ſen
:a hauer’ in ſe opra buona‘ veruz
.J
‘ K 6 na,
p , . :13,4: ſenZaturatfiñ dl farcela de'
j ' gna,prima di morire, per mezzo, i'
',*ffi della quale poſſa comparir con_
buonafaccia auant’_ à Dio. Infar
h‘x Iſrael, (rr digput ”rated-'Giona `
perpetua, qui in tantum impian
ti: deſcendíl profumi”, mjòliu:
Hier”. Dei ſalumi* míſericordía.Di/`pe- l
i” le”.
rea: Iſraelflm'a mbihíóí reliquií i
70
:fl , 'zi/z' *w meaſòlu‘m :lamenti-_- '
conflruerù-'l‘utto ciò ſi potrebbe
con efficacia’, & carità ſuggerir" a1
troppo confidente Condannato ,
e poco curante di préder'i mez—
zi proportionatí perla tua eterna
, ſalute; .ricordädogli ancora queló' `
Aug“ſ* le parole di S—AgolfinOJHct-uio- i
',"5'33 dum eflflufl ucídatſpene’ç rum—- î
m 1“' moſtrin- ſim-fl dami/'qrìcordíp,
iui-ida: i” indie-'um . Guardali ,;
che non, t’vcdda la Speranza., L..`
che,ſouerchia, e vanamente ſpe—` ,
rendo nella Diuina1 Miſericordia,
'non dij nelle mani delzluo giuio j
Binditio , e rigoroſa ‘giuflítia di -
io . Econ raggione , ‘dice Ber—
nardo , poiche vanamente confi—
dandoci nellazBótà di ,Dimfai ma—
nifeſta'ingiuria à due ſuoíveccel
lentiſſimi attributi ;- l’vn’è la ſua'..
Sapienu z, flimandolo ignorante-
a . ‘o‘
de' tuoi peccati paſſati, il che è
ran sfacciataggine s e l’altro la.;
ua Potenza, giudicandolo di po—x
che forze, e potere per gaſtigarli.
il che è gran ardire . Da Dei ó”;- BMW“
”le dmn fiducia”) ”fori-l” ſi. de gra:
mi': ,fac-‘7m' n @ñ contra ſim-:iam
impari-m* , à- contra potenti-n...
andar. ſuper.
Terzo.Si potrebbe ricordar’al e' ‘a
Condannato ,il quale non eſſen-z
doſhviuendofimpiegato in altro,
ch’in peccati,pur nell’vltimo del.
la vita ſe ne ſtà ſenla timore , U
tiene già per ſuo il Paradiſo,ch’il
ſolo timor di Dio è fonte, 8c ori
gine,da cui hà- da ſcaturire Peter-f
na vita , e per mezzo delquale,
s’hà da ſcam pare l'eterna morte,
come dice lo Spirito. Santo - Ti-ì
ì?xht-.aA—x
anor Domini e/lfam- 'vita, *w de. .Pr-u”:
di”: 4‘ rai” morti:. Che. per ciò ñ "t 171'
S. Paolo‘inuitai Filippenſi à ſar*
acquiſto dell’eterna ſalute per >
mezzo del timore . Cum meet-,1g Pbihfl_
tmuon ſali-ſem *veñram opera 2,11;
”iniE perqueſta ſteſſa raggione‘ 3—_
-.";—LL.ñ
il medeſimo Spirito Santo dice s"
ch’è felice la morte di colui, che
;cme Dio; poiche morendo in tal
compagnia., ſarà da Dio mille,
volte
'cdi, l Volte benedetto . Tímcom‘ Demi."
3. ”un &ca-è eri: in extremìr , é)- i”:
die definì-&ioni; ſua &med-'ceti'- .
E che bene port-’lil pouer’ Afflít-ñ
todeſiderar’ in quell'vlrimo pe
Mñ`aró ñó
ricolo della vita, che col famoſi'
`m0te non poſſa acquíſhrlo? Poi
che; le defiderarà vna viua ‘zfcde
de' Díuìni Mlflerij, e dell'ete’rna
vita,apparecchiata a'buoní,e del—
l’eterna morte,preparar’ a’pecca—
torísil timore gliela ſommimſlre—
lodi. 2. ”Lgs-i tímmt Doha-‘numana ”in
incredibile: 'verba ílh‘ut , dice il
Sauío - Se vorrà vn Vero lume di
Dio per conoſcere, che quella..
morte gli viene per diuína diſpo—
fitione , e per gaſh'go delle ſue_
Hula:. colpe; il timore gliel’otterrà. Vo—
l' I. bi: tim mtü” oríelur J'ai hifi-'lia,
dice il Profeta Malachia-Se vorrà
vn’ allegrezu interna per cófor
marſi di buó cuor’ín quella mcr-è
te con la Díuína Volontàmttímo
mezzo ſarà ilÎtímorez Timor D0
Eccli. l !m’m' delefiaóil c” ,é- dflóií lcliñ.
1 I*
.1_…_A…
[ian-,ó- gaudìam. dice lo Spirito
’ Santo. Se‘defiderarà‘ eſſer liberato’
dz’ peccátbche potrebbonü'mpe
dlr’ll vnxbu om morte, 6c doppo
quell: la bella villa di Dlo ; chi
` _ glie:
~ Icon-'omini d mort” ;9g P

glielo potrà ottenei' meglio, ch'il


timor di Dioj, coin’egli ſleſſo lo
dice . Timor Domini expelliſ PSI‘,
totem-ll timor di Dio ſcaccia via Ibi-i'.
dall’anima ogni peccato . Cedeſi*~ 13.‘
derarà godere.- la vera ſalute del
l’anima,e l‘eterna gloria del Para
diſo z efficaciſſimo per ciò farà il
ſanto timor di Dio . Propè time”. Pfi'Sa"
, m eum filmare ifſiur . Timor io. '
Dominiglorîa, ”gloriatîih (F lfl-t anni_
liti‘, (F corona multatíonír. Hoc l lo_
com’inctedibili ſon’ ibeni , :hu
dal Santo Timor di Dio poſſono
nell’anima cagionarſi,poich’egli
è la radice di tutt'i beni; così dal
mancamento di quello ſon’indi
cibil'i mali . ch’in eſſa fi ragiona.
no, dice Bernardo i *Thurſday-'.1‘
tar; à- dçſidia cauſa ed, à- nel!” an;
omnium daliäerum; ſic :imm- Doñ. ma”
mint‘ rod-'x , à- rnfl‘” main” ſeptem
Jonoram . Poiche ninna coſa per; da”. Spiri!.
~ ordinario .è tanto vicin’à perdero' SME.
ſi, quanto quella,ch_e ſitiene ſicure
ra; nè tanto ſicura,quan‘to quella,
che con paura › e timorficonſer.
ua - Per ciò s’lrì da eſſortar'il tai
Condannato à ſpender’ il poco
tempo di vìta,che ‘glirelia, in ſar'
‘efficaci atti di conttitione, 8c datti
490 Pam l I.Ziano de Móril.
à propoſito per quel tempo , a à
non traſcurata’ in coſa, che tanto
; l‘importa*poic h’è inganno gran
dev del demonio
_ verſo,coloro,che
meritando Dm giudice , fàrchu
~ variamente lo ſperino miſericor
dioſo , come dice S. Hildeberto
topi-’accennato, Deux-,quem me—
Hilde rmtur iudicemſſpcrant miſericor—
&effici demguaſi'em” ina-”ire propitüi ,
W. z.,< mere” iaiquitntie‘ . q'updandîñ,
ma” e religioni: .: Ver-im' ”one/ì
itazneque mi” miſericordia”. Dei
‘Herman-r mali‘, quam [iii nia”
ia‘: tizia-'dè penſeranno-boni . E errore
grande penſare,ch’ilritrouar Dio
kauoreuole poſſa eſſer premio,c_a
pagamon già della religione, co
-i m’èinrealitàmà dellpeccato. Nè
conuiene , ch"i cattivi faccio’ ace
È_ quillo della DiuinaMiſertco‘rdia,
,ì 1a quale nè anco’i buoni ſi poſſo-e
_ñ'.- . no prometteredenza’timore-E ſe
i I. - li deue parimente ricordare,che
e vool’eſſer’ eternamente ſicuro,
gl’è nec eſſario, che tema; perche
temendo, queſto timore li ſerui- ‘
‘rà di ſprone penſarcon maggior
yoga]. cenato ‘quelll che già mai per il
ſu…, paſſato fece. Diſëatrtimerequi ne'
ì i! 7-4 da “1“" “mmm-:e Agoſtino, dij?”
er’lp. , ad ‘
Il
. , ‘i’ i W

, ad temp”; MſifillícíturAÌ-ì PMP-ts" .


Hulçlflì ſcarna: .

bollo .fuggcñioníronrc la Fado i a


Z ' :‘ ' ’ ‘1 ` H
gif-x; ’CÀP. 1x. p —~ `,z ,, -ſ
ñ t,
Slendo la noflra Fede Cattoì
lica fondamento di tutte le
”offre buon'opre,e la radice,co~ñ
m'inſegna S. Agoflino, e princi
pio della noſtra ſalute , ſenza la..
. quale níuno fi può ſalvare. Fidu- .v _`
:fl banana” omnium fund-mama*
tan-,human ſalutir iniiium,fino
qua ”ema poteri! 'Dr-quam ad fi—
liera” Dei ”um-rum peru-”in .~
Suole perciò il demonio , crude]
nemicoraggioní
portar del genere humino,
vapparenti ap— '
al Mo"
ribödo per rimuouerl'o d'agueſta
virtù, il quale pntrà facilmente)
pericolare, ſe darà orecchie à *gl* ‘~
argomenti , e dubbii, ch'e li fal
ſamente li proporrà. Perci deu'.
il caricatiuo Conſolator’ eſſot‘tar"
lo à chiuder gl'occhi , 6t orecchie
al nemicó›&àdire.[o vò ben mo-j
rir nella Fede , nella qual‘hò cre
duto viuendo . Nö è tempo que' .s v.“
ito di mutu* parere, e Religione, ;5:5
e
. , ,
e quando pur-foſſe di ciò tem, o.“
douela ritrouerò migliore? Qual
Fede è più autenticata da’ Marti- -
[LConſeſſor-i, huomini Sant-i, e.;
miracoli, della Cattolica P 10 ſon
sì Certo della Fede ,. che Giesù
ri - o inſegnò, che non ſolo nö
ho` già mat ammettere nel mio

veruno-Per confermatione di ciò


ſe gli potrebbe ſuggerire,cb’à trè
riducono la Sette, che ſono nel
mondo,cioè,à quella de’ Gentili,
ò,vero Pagani. a qnt-.lla de‘ Giuñ.
dei,&à quella de gl’Hereti ci .So
pra delle quali diſcorrendo ſe gli
potrebbe dimoſirare, che in ogn*
‘ vna ,di eſſe vi ſono coſe_intolera—
bune_ contrarie alla raggzone .
ti i. e Paganiflì mamſeſizmentb
contra la faggi ne ;poiche am
mette molti Dei, e tanti, che v’è
.ſtato tempo , nel qual’ing’annati
gl’huomini,& occecati dalle pro—
pfie paflionùöt inc inationi han—
e‘ traumi-ati l ”lori-ì. 403 ‘
ron’ à conoſcer’ vn ſolo Dio, fu-`
rono-pachfflimi, e di licentíoíiffi
ma vita; l Maomettani, che—ſono.
propriamente Pagani, bench'am
mettano vna ſol-a Diuinità‘; con.,
tutto ciò concedohoröz-inſeflnv
no dottrine impure, &indegnese
danno licenZa à molte ſorti di vi—
tijJl lor legislatore ſù licentioſi ſ
ſimo , 8c i ſuoi ſcritti ſon-tutti ,
.pieni di mille connadirionisu
gazziefl'ki ſuoi ſeguaciſono-bar- -
ari,crudeli,traditori`, dishonefli.
Secondariamente- La‘Setta de’
GiudeÎZ, già ſisà l che nonèpiùà
propoſito per la ſalute de gl’huo.
'mini;poi.c.‘›e nella ſic-ſſa Scrittura,
nella quale ſi conſerva la ſua leg
'› e , viene ſiabilira la noſira Santa
ig-ede , -e ſi ’maniieſta l’errprev di
quella-Et ancore-h’: Giudeiîſiano
capitali-‘Emi nemici della-Fede di , z ;
Chriſlo , per täti ſecoli l’han pur ‘
conſeruata intatta ſenZa adulte
rarla; acciò che co] lor teſtimoz
nio;e ſcritti-ſi veda, e ſtabiliſca la
verità ,.e certezza della ”olii-3.3
dottrina - E che ciò ſia vermi’ſn
catnatione
fù di ‘Giesù
profeti-leda Chriſio
da Barack non ’
in mol—

ti-luoghi . & in particolare (Lu-Ill:


o
i ,444 Paris ILAiuto de'Maríb.
347;’3; do diſſe ., Hit eflDtut ”oli-r , ò
38 ”” ;Rin-abita" ali”: aduerſu;
cui”. Hit udine”: omne”- 'vim
Jifl‘ìplinc , à- tradídi: ill-m 14;
,taò aid-Bo. ſu". Paſi bat i” una";
wifi” :R , t'a- em heat-ihih” co”
-tm-ſ-m” çfl P' Il ſuo Naſcimento
da vnîa Vergine, la ſm predica
tione,miracoli, morte tra’ ladri,e
orioſo
Iſaì. `7î. ;Eletto da Iſepolcro
iaiaPEc”nó furono
Virgo pre
:Et-'piu,
W‘ 1 t. Ò- pari-:filium . Parenti” ”rr-am
er 3 z. Wirgc orìrſuí,ó~ſp5rím [Miomap
‘F 5 3 ſuona” inſidie-*cl iii-piana . il”:
É'- ‘ ‘- operi-”mr orali' :atomo-,É- aura:
furdomm pat-61m! . Tuna/ali”,
- ſi”: ”rum flamini.”- aperta en':
lingua muiorum . E: tflmſcelera—
.tir ”put-mar cſi. Ei ”ii ſquilibri
“c-‘urìgloriefum r Il luogo del ſuo
’Naſcimento non fit in ſpirito ve
ndi”, ‘duto da Michea P E: tu Beiblmn
‘Ep/”au pari-”ln e: i” ”ihih-r
P* Iadam: le mihi {fred-'nur, gm' [it
dom-"mato" i” Iſrael , (g— egreflur
ci” ab initio , .i diebus* .curia-'lc
tir \. Il Tempo della ſua Paſſione
nonfù 'annunciato da DanielePEt `
'Damg, ſpot! ſaddam-ui” j‘exagium dna:
2.6. 'on-'dmn' Cbrii‘îur, (q- ”ö'crit ci”:
Popular‘, ”i cum ”gn-”unu :fl
l
L’Of‘, l
l
L’Officio di Ptecurſore nel gran
Battitiëazon fù preued‘uíto dIaMa- `2.'-3-1
iachia . e” ego mina e ”n.4 - - i
mm” . (a' Piaf-araba': un?” un” Tim’
fac-‘em mean! . L’Entrata inGie-,h ’ 'V "L”
ruſalemme in vn giumento non
-fù manifeſtata da ZaccariaPExa-l, Zach' v
raf-mf”- .rx-o… ;uz-14fl:- In. "-9'
flaſalem. E”: Rex :un: 'ven-'el ta'- .
bi @ſim-,(9- Saluctorzipjè pauper,
ó- aſundenrfloperpſinam, (e— ſo
per pullum _fil-'uni aſinc. La ſua”.
Vendita
~fùì per trenta
dichiarata tia-'rari,
dano-netto nom.-
e E: .p. “- ,a…., 21-

pendant”- neruda” mea”: nigi”. x "P ì - ſi ;ii-‘ALL.


:a "gti-'mala ‘Fuggita_ de’ diſoe- -î
poli non fù preuedutadal mede—
ſimo? Pen-u” palloni», ó dim”:— ld. tz:
gëtur ou”. LaCrocififfione, l'im- ’7,, …1
Du*
properij,e beſtëmieeótro elCro ſu.
cifiſſo Signore . Lo ipartimento
delle ſue veſtifl'i fiele,& aceto non ~ ‘ai‘
ci“
rr,
a,
fit profetizzdo da Dauid P Fade Pſ. 68.
.rent manu:- mean@- peder meat . U’ Pf.
Omm-r *videata: ”e .deriſèrüt ma: .7-12 ' "
loculi ſunt laóijrár mauerunt ca~
put .\ Diuijèruntſiói-m/límentu
media-ſuper 'De/Ze”; rmſſerlmtfar—v
m». Et dm’cnmt i” eſe-am ”um
fel,G‘ inſita' mea pera-cera” mej m \
..mn .~ La Reſortettmmáal $61 ', a
È‘ A “h' 1"‘.
ffl - . . v . ,n
non.;
W" `
polcro , ela Salita al Cielo,
Pſel. g. furono predette dallo lleſſo i Ego
U' ls'. dormiui &ſaper-”4: n?, ó-exur
U' 45- ”xi , quia Don-inm- ſufrepü ma.
F" 51* Quaniam ”ideft’linguenanifl‘aam
i mea” ininfèrno, nec Jubii ſa”
-' , &un; tuum vide” ccrrnptiamm`.
" dſc-”dit De”: in "IIÒÌÌOKQ' Dami
”urin "00” ”là-c . Aſcendifli ſn..
.allun- Cd piſli captiuirattmfjhlü
-u Deo . qu' afiendít ſuper calun
twſíadOrkMe”. ll Tempo della
_ Reſorrettione, ciò è . trè giorni
ì ‘ doppo la inerte‘ non fù preuedü’
Uſa-6 mld; 0132,? ‘Viuifimóittnor pel'?
3- duo': dirne? die urli” rgſufèitaàä
nor. La V-erluta dello Spirito Sanñ‘
i' ‘ › to non ²ſù pronoſÌ-ieata da‘ Ioele ,
I“z. z. da Ezecltiele,e da Geremia . Ef
,3, füdam .ſpiritum moumſupcrom—
mm u rmm, (g- propbuaöunt fili-j.
’Diari, (-7 file". ?Jahre-;ſed eb- ſo
, perfirdo:.mo‘:,ëy autiſta.: in die
ñ - ~ A” i'll-'refffiirfldäjpi'rhum’meum .
EZrc‘b. »Auſtrian-"rar lap-'drum de carne
36.26. veflrazdfîdaóa 'bob-"r rumeni-mè*
17- Spiriti-m mmm pan-tm i” medio
yu“, ”Buffa-”dom J'pi; inn» mein”
3. W”- ſemm :num/,Rò bandi-Sio.
e . mi” ”anni ' r irpem canna..
Liz—3. " Per” iam-,dale
' ’- ’J’ " " ’ ` legna
ñq 5.’ .a condannati 1 morte.
407
lege”; mia”: 1'” 'vi/Zen?” con”,
(9- in córa’e comm fin‘óam cam.
Somiglianti àquetlemolc’alrru \
Profetie ſi ritrouano ſcritte ne'ſa
cri libri,che ſin’al giorno d’hogñgi
conſeruano i Giudei,cíechí in vo
-der la luce di verità sì manifeüz ,
e queſta lor cecità ne' medeſimi
libri in più luoghi profetiZata fi
legge. Et accíò li ſcorga quant’è
Dio quella Setta diſpiaccía , fi ’ 1.2";
può ben chiaramente raccoglie
re dal vedere, che ſon già quaſi
mille cinquecento ottant’ 'anni, ,
ch'i ſuoi ſeguaci vanno afflitti ,
ramínghí , diſpreggiati , ſenz’ho
‘noreſſenzz ripumtioneſſenza ca—
po, {enza Republica . E {in dal
principio della Chieſilſhan nota
toi Santi Dottori, che cominciò
quella lor miſeria , 8c aſſicurano.
fondati nelle parole di Chriſto ,
che già mai ſi vedranno da quella
liberi. - ' xi_
La cena Setta è l’Hereſia,que-`
{là ancorchc diuíſa in canti rami ,
e` diffuſa in tante v‘ariekà d’opi
nioni , vniuetſalmente ſi concor
da con la ſanta Legge Cattolica
in vmfodíffimo fondameneoschìè
tener perveraflçextü'ämalg docs;
“"13’ i
*4o8 ?n.1 ciaoo” ' ue ”a un..
,trina, che Gie‘sù Chriſlo, e gl’A'
_ pofloli inſegnorono.Mà per mag
iormente afficurarci , che la via ,
v*cia quale la ſia
inſegna Santa Chieſa Romana
la vera,certa, o ſicu
ra, è baſtante argomento la ſua..
antichitàda ſua fermezzada ſua..
coſtanZaJa ſua vnifotmità, la ſua
Puritàd’autorità de’Martiri, Dot
tori, Veſcoui, 8t huomini illuſiri,
che l'han ſeguitato, 8t imitacoli,
con i quali Dio l’hà ſempre con—
fermato . Il che tutt'alcontrario
fi vede nell’Hereſía,iniperciò che
in tutti i rami,ne’quali è diuiſaa,
non v’è altro,che novità,incoſtá
2a,contnrietà, peſſimi' coſiumùe
total mancamento di teſtimonij
approuati. ne' quali poſſano le.:
lor ſalſe raggioni appoggiarſi .
Poiche ciaſcun ramo di quella ſi
sà, quando hebbe principio, ma
la Religion Chriſiiana,e-Cattoli
ca tita,la ſua origine da Chriſto”.
da l’A oſtoli . Tutto quel, che
- l' ere a falſamente inſegnagjfià
fondato in incredibilita : Mà del- z
la ſola nofita Santa Fede ſi può
,Pſ- a:: dir'à Dio con Dan id. Tcflimom’ñ
”a frcdiflliafafiaſhnt ”in-*a* . -I
tuo: teſtimonij , ele tue parglp, `
\\LA lo
, c c... .am—unu” u 11107231.” 409

Signore, ſi ſon-fatti ſoucrclziamë


ce credibili. E quapdo mai‘vi Foſ—
ſero Euangeliclie Scritture, e Sa—
cri Annali , che' di ciò ci aflicuraſ
' ſero, chipotrà- negare l’infiniti
miracoli, che-in confermationfl,
della Santa-noſtra Fede con pro
prij occhi vediamo , e con le no
ſtre mani ogni giorno [occhia
mmde’corpi d~e’Santi,che intatti,
e ſenza, veruna corrottione per
canti anni ficonſeruanogdiſàngue
de’Mai-tíri, cſi-‘in certe circoflan.
z’e di tempi-,e de’ luoghi ſiliquezñ
fà , ſi muoue , e bolle , come ſe di
?freſco foſſe ;ſparſo dalle lor'ver
nescom’inNapoliqueldiS.Gen~
naro tutte le volte , che à viſta ſi
.pone del Capo dclGlorioſoMar— ..Pu-ñ)

’tire , e Veſcouo San Gennaro_
Qgel di S.Giouanni Battiſia nella
fl'eſſa Città ogni volta, ch’auanti
ad eſſo ſi celebra la Meſſa della;
De;ollatione del Santo Precur ~.2 i-Lr’.
r;.~‘*ì-GL~
loſe-E quel di S.Patritia Ver inc
nipote del gran Coſiantino rn
pcradore , nella medeſima Città,
quando ſi pone all’incontro del
dente della. Santa . Di ſpecie Sa
cramentali,che miracoloſamente
ſi cppſeruano
ì . Diſagità corpclzraz
t
4m in:
li‘ ſopranaturalrnente cöceſſe‘ per
meno d’interceflioni de’ Santi . q
Di molti morti tiſuſcitati per l’o
rarione de’ Giuſti,come` diS.-Frä- v
ceſcoLSauerio della ComPagnia—v ’
` di Gíesù Glorioſo Apoſtolo del
tri) che n’hà ri uſcitaticlevinti-
l’indie(la\ciádo er breuità gl’al-î 1

cinque.Il~che—è euidentemon por ‘


ter’auuenir per opradi-Satmaſq' l
ſo,al qual'è cötrarijflìma la Chie— l
ſa Cattolica,& i ſuoi ñfiglizcom’iñn l
moltiflime coſe fl vede, Bain par- ‘
ticolare n‘e gl’eſſotcifini,che con- j
tro di'lu-iyſa . ‘ - 1
’Se ton tutte. queſte raggioni
continuaſſero nell’Infermo le té
tationi contra la Fede , ſe gli p0- i
treb’be perſuadere , che chiuda;
-gl’o’cchi à qualſiuoglia raggíon’
numana , e profellì di voler mo—
' rire nella Fede,e Religionez'nella i
ual'è viſſuto, e conſolarlo con.)
irgli , ch’in ’ſimili battaglie ſi ſo— i
no ancora ritrouati nel tempo
della lor morte molti huomini
Santiflîmi,& amiciffimi di Dio,có
'fargli fare gl’atti di Fede nota-ti
nel Capo Secondo dellaTctz-a.)
parte di queſto libro.,
Ad: `
Add-'rione per): Condannati x3
~mente dalla Gìuflíxia.
HK' ‘J 1 - .

Ncor-che; tot-te le virti‘i fiano.


nel lorzgenere merauiglio
ſe,e degnedigran lode“; con tut
to ciò la Fede ’par, che Quaſi auá—
zi tutte l’altr-e,.e frà tutte l’altre
habbiañil primo luogo; imperciò
che ella è condottiera ,e guida.),
che diuenuta capitan-a indirizza ,
6t incarnina tuttel’altre virtù per
il .diritto ſentiero dell’eterna vi..
ra. Per queſta cagione è chiamata
daÎSantiJundflmmtum primum.
Primo fondamento, perch’in lei’
ſtanno appoggiate,e fondate tut—
te tutte le Cliriſiiane virtù,neceſ
ſarie per ſaluarſ.Quíndi-è,che ſe
i’altre virtù per le loro eccellen—
ze piaccíon'à Dio,e ſonoipottnti
ad ottenere da Sua Diuina Mae—
ſtà qualche ratia ; la Fed’e ſopra
modo gl’è "cuore, o non ſolo-è
potente ad ottenere , mà non el?
ſendoie difficile Coſa alcuna , poſ—
fiede tutto quello,che crede, ch’è
lo fieſſo Dio z come dice S. Zeno—
ne . .Níbil difficile ci’? Fida‘, quae HM”.
tanta”: had”. quä’zum cycdítſhioſ de dbm
ì vçdçgdffi dementi il gran danno. bem* '
z che
che’dalla Fede‘rìcçuoho›z ſtà ſe.,
’tutti vniti ſi congiurano , per di
flruggcrla, inuitandoſi l’vn l’altro ‘
con quelle ;baroloflcòn le -quali
gl’ldum’ei cffdrtauano i Babilo
nij alla diiirurt‘iond di Gieruſa- l
e
PLUáimme . Exinan're-ex‘hah‘te-v
1 , l I ſ’:
que adfundammmm in aa‘ . Di- `
" ſtruggaſi tutt’il fondamento delſi
la Fede, perchelcoa›queſto cade—`
gli rà,~ e rouinerà tutto l’edificio delx
-' l’aitre.virtù,e vita Chriſtianaz; ?E
'ſe 'in tutt’i tempi armano‘ `quei
maligni ſpiriti grofli ſquad‘roni
contro della Fedcz nel tempo“pe-z
rò della morte molto più in par
i’ ticolare tutc’inſieme contra quel.
‘ la conſpirano.Vedendo perciò il
, caritatluo,e Zelante Conſortaro
‘ ,t re eſſer' il Condannato da tenta.
rioni contro della Fede aſſalito,&
appreſſo , deu’ eſiortarlo à far
ſpeffi, 8t efficaci atti di queſta vir
tù notati nel Capo Secondo della
i Terza parte di queſto libretto,8c
inſieme ad‘imbracciare valoroſa
mente queſto ſcudo, per poter
far con Quello faccia, e teſiſter' al
nemico , come ci inlëgnal’Apo—
‘Pb‘ſ- flolo; In om ”iöurſümëtecflutum
S' 516! fièf’ff» qua paflìlir omniá'le‘lá‘ne.
.. ?ui/:Z .
\
frñ" Feandánnaîid morte. 4t;
“A1…l‘.uga-x
,quìffimx' igma exiíngaere . Alche
potranno eſſcr di giouamento i
ſeguenti motiui . ,
Primo. Che; tutto lo sforZO del
maligno Spirito in quelle tenta A..…….‘
M*:LL-i
.tioni-contro della Fede, e tutta la
ſua[diabolicalintentione non ad
-altra coſa s’indirizzano, ch’à far
, ,gli temere più del douere la moro]
. Ètezè con queſto mezzo farlo mo
.rire ſopra modo inquieto ,ze ;di—
ſperato . Imperçiò chezficome.;
.muore conſolato,- e ſtima guada I.
;WA

gnOîPCl‘dClÎ-fluoſſî. vita-tempera,
leciti ha Vidi! Fede dell’etetna;
così `muore ſconiolatiffimoñcolui, "TL’—
E“?
AZÈÒÙH
EM!?
.'
àjcht [egli ſmotza- il lume della
Fedezdi Di0,e del Paradiſo. Per
queſta cagione S. Dionigi Areo
pagina, ponendo auanti gl’occhi
de‘Fedeli la iortcua, 8c allegre:
.za di ;anti SantiMat-tiri ne’ loro
martirij,e particolarmente di táti “
.delicati fanciulli, etenere don-
zelle ,5dice. Onde penſate,che ſi
cagionaſs’in quelli tanto giubilm
etantîallegteZZa nella lor morte?
ſe nó dalla Fede,’dclla quale era-t Dia”. x
no forte, 8t inuincibilmente ar A mp;
mati . Elmi-”ſcie ad *animano de' Di— «
waitug‘pèiómè habet, z’gjſimulti a…, N.
i S 5 tar; mi” :.7
i414 ‘Parte 11.2171410 de’Moríó.
car-ripiani' eum tamquam mente) l
cxcedmiem . Ben sà colui, che ſtà
appoggiato alla verità della Fe—
de’,ouc tieneripoſta la ſua felici—
`tà;sà quanto grandiye quanto ec-
cefl‘mi, eſmiſurati gaudij gli’ſonodl`
preparati; sà ch’è eterna-la pace, l
e tranquillitäxhe nel Cielo ſi go-
de; e sà finalmente da che felice . 1
8L auuenturata ſchiera di Beati è l
nel Paradiſo aſpettato . E Perciò
‘non gli fa paura la morte , ancor—
‘che ciò 'paia adalcuni ſciocchezä
-Biflnzi‘cpn allegro v`olrolìaſper13` i
L*ſi
*ſib
**
_’täge‘càua‘nto più da vicino la ve#
de,tanto più(merce allaFede,che
li fà Compagnia) giubila, e ſi ral—
egra. Illulirati da quello diuino `
lume della Fede quei glorioli
Martiri Macabei , 8c incliti Cam‘, a
pioni del mondo, vedendo, chu
l‘ampio Antioco ’con ‘falſe pro
meſſe J.p-:u’rauaò toglier loro dali
cuore la Fede , ò dal corpo per
"ö-ó"— meZZOde' tormëti la vita,à quel—
lo riuolri , come riferiſce &Gre—
4
gorio Nazianzenmanlmoſamen
Grega r. te gli diſſero. Ali”: mandi”- no
NR. éir e!? , omnìóyr rebus', que ovuli:
car-nun”-rjlongèfiabíimiorfflc dia
la’ t- a…~ e“…
'
m’rm’orJatr’ia autem cel-”Wi Ie ñ
a…
" i ’ fuſa
Tv u‘flauuuflſlü‘ſ d mrlè- ñ 415

ruſîalem [quam null”: Antioobu:


oóſidione ci” 'eg-quà tina r” par
'ñu-u ”051'1- po ſicari define . Ah che
ferma , e coſt’anîtemète crediamo.
che ci aſpettavo’ altro ‘mondo,
incomparabilmente più ſublime,
Tie dureuole di quello, che ſono O
~ ‘Tutte le‘co’ſe ,che con-gl’occhi del
corpoſi veggono,ch’e` quella ce.
’ſelle Gieruſalemme,vera patria;
-'de'Fedelí,-la quale non Può nèeſ—
{er giàmai offeſa , nè aſſediata da
te,Antioco,"nè da altro partuo: e
perciò ceſſa dall'impreſa, di pen‘:
ſare,che per vili‘,`e picciole proó" _ a
meſſe di vita temporalemon dico
s'habbia in noi da ſmorzare *, ?mi
nè anco vn tantino ſminuirſi il
chiaro ſplendore del vero lume
della Santa Fede. Dalle quali pa
role ſdegnatoil crude] Antioco ,
'ordinò , che foſſero con non maí
vdite ſorti—di_ tormenti martiriza-îñ
`ti.& in mezza di quelliLdiceTeo
filato Aleſſindrino. Inter buon» Th“;
”in Paradiſum animo deambulä' ñ m‘ A.
121,00”ſentieóantguodpatieóanñ lex_ ,’P,
:ui-,ſed quod Aide” eflpr’eóantTrà Pafc, 3
le varie, e ‘dinerſe maniere di tor
menti,paſl`eggiando con la mente
per il Paradiſo non ſolo non ſen: g
4. tiuaz
tin‘anoi dolorizche nel corp0 pa.
ciuano,mà erano tormentati nel- i
l’animo _al defiderio di vedere)
quebzqne lazF‘ede lor prometteua;
22, iui anſipíi iiffauano lo ſguardo ,
one-daliîali dellaf Fede Îeran *por
”intanto {timandoíi più felici, 8c
auuenturati ,quanto-'foſſero più
atroci, e crudel’i tormenti,chu
dauan loro . E con raggione;poi- `
che,ò quanto poco teme la mori
te, ancorche ſpietata, e violenta,
chi con-occhi_ di Fede fi poneat
unitamente; à guardare gl’eterni
bfenü; Q quanto volentieri ſi 13-_
ſcia 'ſpogliare della - vita del corñ'
pochi fermamente crede , che lo
› [là -vn’alrra vita aſ ettandmchu
` nell’eternirà s’hà a miſurare‘ con
invita dello ſteſſo Dio.l Con la.:
fleſſa ſaç—ilítàJ 8c allegrezu ſi la
ſcierà di quena ſpogliare,con che
filaſcjaſpogliare de’vili , e ſordi
`di flraccí , chi sà:. ch'in luogo di
, q_nellil’han,da veſtite di pretiole ‘
veſtjze Regio paludamemo. Per.
’ ciòſi potrebb’efl'ortar’il Conda
natoà ríntuzzare lefalſe ſugge
ſiioni del demonio contro della.:
Iîedgöcà fa; ſpçſiìatti di queſiti..
virçn‘ , tecniche piacerà non ſola(
,. i i. .
*v Eîcandaímaíí á mo'rteä 417
mëte à Dip, ma fermamente crei
dando ne" miſterii dellaìEede , ,8;
in quello,che tiene Dip prepara—
rqa’ Fedeli doppo qucſh vita.; ,
non haprà timer’. alcuno della.;
morte; anzi, acçettandoh “gſm
tieflzzne ringxàciarà mcg-c6 gau—
dio dizëuanczà aſhfflezzagryqnd‘e,
il SìgdorqgÈ-Conquüſtgxlunie ac
,ceſo__della Santa Fedpmengta la
San‘ca › Martire- De'menía- ſorella [u a”:
vdi S. Bibiana auancéjlPrefettAU *HTML:
.perſauqrando‘ónellfl‘ cqgfeſſxone di fl'Î-é ‘al
quelli-.z mèritò mangiar {uom’vLñ Tudcîal ®
.tin10‘fiut0,znongi'à,pçritormen- la”, da
ci, mè perilzdeſidçxío'díſuelam Virg.
…meme godere qual: abcuez. che, la ‘Rom .
Fedczl’hauea prome (I0: Lo fieſſo
auuenne al'glorioſo Martire San
{Fauñſto ſtrecco -pargnteddiçäm
. te Martiri Dafmſiue Bibianazdal
:le qùalieta Ham .pocoñptìm‘añnel—
\ la Fede ifimtm. N‘è fi-ñſnwnò già r~
, mai quefl-o ſteffoj’ifplendenie lu—
.mezìellçl Fedemell’jnuiuto Mar~
. tire San Luciano , che condanna—
to à morir di, fame nel carcerc.: , Sur. tóì
doppo‘ quattordiçígíorni , con., x.
Ban”.
iripeter_ trè volte-,Jam Chríflia to. 5.
,i ”uninfie’me con -l’vltima.voce,eſ—
,ſalò il ſuo celeſte ſpirito,più dal:
S s h
a
4:8 Per.” 'Ill-fiuto de’ Moria.
la ſame di vederſi in compagnia
delQſuo Di0,che di quella del cor.
po morto,&eſlinto . _ ~
Il‘Secondo mdtiuofgrandemë’
re gioueuole perilCondannato ,
x moleſtato da ſuggeſlioniîdeldeí
monío cötro della‘Fede, potrei);
b’eſſer’ilîp'erſuaderli, chÎil pecca
i**ñ’:-
Lei-ño’ to contro di'qùe'ſtavirtù è ilpiù
graue di tutti gl’altri peccati, Poi.
chetoglie ilmodo di ſiſorger-L:
_ z 'dalla colpanelaìvidñdiríconciliarfi
_‘ Maul', con’ Fio-‘Qui’ecrilierítfiope’r lapi
"L .3L- t‘l- dem’iflunaiìcr‘i’ff‘ingeîur, dice' Chri—
a: fio,fflper‘qqem ‘peròreciderit co”
~….' met eùmlcllii'inciamperà in~que~
‘‘ ' ſia pietra‘delia" Vera Fededi Chri
fio,ſi farà p‘ezzi; mà quello,ſopra
dçl quale Caderà, reſiarà ſminuz
Cbrrſ- 'zatbffl ridotto-’in poluere. Alina'
ó:.
_IMPH/Ì If!, diceSChriſoilomo ,‘c'onfrin
_.a4—_f,ñA‘w,
’"M“" Anliudtommiukicëc”anime-”ed
'*Ì
H"mì" -c’òſfrìngiturflliſfuid ”maneggi-od
4°‘ autemeomminiaitir . quáfiinîpul
uerem minuti-m ”unanimi-Ma- Ii
bil remamr ex eo. Colui,che cade
Ù.Lffl
sù la pietra, ben può eſſere, che,
non riceua molto nocuméto; im—l
perciò che, ancorche gli poſſa}
nuocere la pietrazin‘cuidàflon—-l
tutto ciò può eſſer sipocal’altez.l
Z.‘l
f .-— wnannaxämvfle. 41;
21 del luogo , dal quale cade , e di ›
sì poco peſo la coſa , che cade: z
ch’il nocumento ſia di poca con
ſideratione 5 mà di quella coſa ſo—
pra -di cui cade la pietra, nonëſi
cerca il tuo peſhàò i'alt‘cZZa del .
luogo‘, dal qual-Cade; imperciò
c‘h-*e il ‘peſo ſleſſo della pietra la
flritolaje riduce in poluere.-Il²che
applicando al nollro propoſito i
il mede'ſimo S-Chriſoſtomo,dide. .
@ai ſia”: , qui flop” lupi-{emen
duntPGhrfflianiîqfli credente': ín_.
Cbrìflumſtamſhpn ìpflmguaſa*
pp” prepriumfundamenmm. Si .
gm‘: da ífiirpeuamrit, non eum…,
Gbriflu: :arrampìtfid-ìpſèſè cor— "
rampümffèndmr in Cbrìflumſ hi
ſon coloro, ch’incíäpano in que
ſta-pietra? ſe non i Fede-[Li vquali',
ancorche cadanm, ſi ritrouano
pur ſopra di quella , come‘ſopra `»
d'vn ſodo, e ben fermo fondamë
to. E perciò ancorche alcun’odi
quelli pecchi , perche ritiene la
Fede-,non per quello il nocumë—
to è tale, che non poſſa, volendo,
riſorgere dal peccato.Mà colore,
ſopraxde'quali cade quella pie
tra,the~ſono quelli, che moiciiatì
dal demonio con grani tentatio ni
S 6 di
410 L’arte“; l .Anna oe Pu…, ,,_
'\
. di Fede, ſilaſciano da quelle vin
cere".c ſuperare, perche il nocu—
mento di queſti, peril peſo della
pietra, che ,cade ſopra-di loro , è
grauiffimo , è anco difficiliſſimo il
lor rimedio , 3: -è la lor rouina
probabilment—?eterna . -In queſto
ſteſſo ſenſo eſponeS-Gírolamo le
“k—:ai
‘+--ſiì
...a
-ñBud-J.
ſudette parole di Chriſto . Ah‘ud
Biani” ei?, dice egli, offendere Cbriflum
Man!).
ar ſw
per mala operaffilinrl negare,… @ai
"affine. peer-;tor ai? , tamen in Cbi‘iflflm..)
credit ,caditqnidemfupenlapidë ,
.›. Ò-.zcanfrìngitum ſed non emm'nò
conſci-im?" :, rgſeruflur - enim :per
portineria” aid-ſaltate”; Super?
`quem_ oerò ii'le teciderit , boe ef!,
ſuper quem lapír illa ;riff-eri: ,ér‘
qui Chiti/Zum negauerit ,ſii‘ cante
re! eum”: ne; teſi-a quidem rema
max , in qua bauriamraque pu
‘fiſh-”zz` ;Vila-;zola è con peccathe
“IF maleoperationi offenderChriſto
Signor noſtro, 8c vn” altra negar— i
-lo …. Colui,cl1etpecca,è vero cho
ineiampain queſta-pietra, mà ſe
\ ſia ſaldo-nella Fede, patirà qual.- '
xche danno , mà- nonper queſtoſi
rouinaràaffattomercbe ,er mez
Zoîdella penitenzapotr rifarſi il
dannopatito-Má guai à colui,ſo~
k . a \ pra
pra del quale caderà _quella pie-1
tra,ch’è à dire, guai à coluut‘he.:
moleſiato da tentationl contro
della Fedeyſí: laſcieràda q‘ueuo 4 "
ſopraſare;perci1e rimarrà in .mo
do disfatto , e si fattamente‘ ſiri
colato ,.che nè anco haurà dub
poſſa prendere, e conſeruare vna
ſola gocciola ’d’ acqua per offe
rirl-'à Dio, elcö quella lauar’íl ſuo
peccato. Ben chiaramente ſi ſcor—
ge(dice SiAmbrogio) queſla ve—z
rità nel traditor di'Giuda, il qua:—`
le-,ſubito che ſopra dilui caddtp-v
queſta pietra della Fede . laſciata-l
do di credere, che Chriſioſoſſego~
figliuolo di ’Dio , reliò tanto díſ-Î
fatto, e con si poco vigore, che.).
auuentandoſegli tutto l’Inferno 2;.;
adeſſo, e precipiëxîdoſidaîvn pecſi”
Cato-in, vn’ altro,~ venne’adàeſſér
fitto preda del demonio'. Dani.. 1
. .ai

que Iudar,*P0ffquîmffi4²m Perdi— ſer Amii??


ad!
dit,dice il $anto, innaté’liam Apa BO”
ſtolatm- 4mm: : omnium enim cri
minum 'reurfdi‘ìm ci? . Hor’ eſ—
ſendo peccato sì graue quello del
_ mancamento della Fede, nell-:3
tentacioni contro di quella, s’hà
da eſſortar’il Condannato à *ſtar
ferme coiian’te—inributtarle.& à
n -n
47-1 l“TlB‘l-L o“ ”nq uu- o- dark——

non perdetſi d’animo , ricordati-ñ‘


doli,che molti Siti neila lor mor
Thom.
tepatirono anco ſimili tentatio
i de kep
ni,come Luberto huomo Santiſ
, i de di ſimo, e diſcepolo di S.Florentio,
ſcip.T. &aitrl ,che per non mancar’ in..
i Blaſi“ queſta sì neceſſaria virtù , per
i 'C.4 mezmñdel martirioJparser’il sá
gue,e la vira . -
Il Temomotiuo per aſſodar’il
cuore del Condannato,vaciila nre
nella Fede , potrebb’eſſere , cite
.Jdi…
v-.P-’i9
-a—fla'ññ.
-.ñ..-
—1›* * -
mancando ò in tutto, _ò in parte
queſta virtù in un’anima‘, può te—
,A ner per perſa laſperanza digo—
‘.ſſa derelîeterna felicità , e certiſiima
l'eterna dannatione ;poiche ſen
zain `Fede non può eſſer coſa a1
Hei”. cuna grata à Dionfimſide impaſ
1x. 6. flóilç effidice l’Apoſtolo', place”
De0.E per queſta cauſa queizch’ñ
In”. in quella mancano , ſono ſtimati
i figliuoli d’ira . Qui autem incre
1b.- 39. dah” ei‘ìfilr‘omon 'vidaóit 'vir-am,
fidíra Deimane: ſuper eum . E
per li contrarioi l--edeli han la..
, vita eterna . Qui' credit infilit-m.;
Dei, babe: 'Dimm eternam- Im
perciò che vno de gl’effetti , che
la Fede cagionn in vn’anima D è la
ſirura , ecerta poſſeſſione dell’eñ
› ' terna'- t
fl' ‘Bbehäàñnalid-morte. 42;
terna vita , e dellabeatificaviſio—
nemellaquale'conſiſte il perfetto
gaudio , 8t ineſplicabile beatitu—
dine. In quem dice S.Pietro,mmc I. Pe”;
quoque non m‘denter , credit”; cre 1.8,
dente! autem exultaóítir leciti-_a
Munari-abili' . Al qual gaudio , e
beatitudíne , che per mezzo'della
Fede haurà da ottenerſi nel Para
diſo,inuitandoi Fedeli S. Agoſti
no‘,díce . Gaudeamur ('9- nor cre— Auguſ.
dendo in eum, quem non 'videmm, z. da),
'viſi-curr' illum ‘vide-1mm, cu‘m ad ſjmb.
- ipſum peruenerimw ~. Rallegria
moci,credendo in colui, che non
vediamo,acciò con queſta credë
2a ſiamo certi , e ‘ſicuri d’hauerl’à
vedere , quando ſaremo fattide
-gni d’andarl’à godere nella ſua.:
Gloria . Poirh’alla ſola Fede è
promeſſa quell’eterna felicità , e
quellai‘neſpicabil’allegrella,che
²nella Beatitudíne ſi gode. Perciò a
S.Bernardo con deuoto, e feruo Temi
roſo Zelo ’deſiderando, che tutti ſer. 41.‘
fiano meriteuoli di quell'eterni iu Ca’?
benize niuno da quelli eſcluſo,di.
ce queſte affettuoſe parole. Audi
filia,(g- ”Mega-'dere defiderarded
audí‘priiìr,gradur ei‘? audit”: ad `
*viſum :proina’è audi, {q— inc/ina..
, aurem
2124 ‘Haru 11-Ainio de' [nona:
aurem imam , *v: per audit”: abe—
díemiam perumíar ad gſm-iam
'viſion-'r, A(colta,anima deſidero—
~ ſa della tua eterna ſalutez, & a ri
3 .'3‘
.
gl’oèchiflvedi ;zie deſideri ve 'e,
‘ re” godere quell’eeerna felicuj
- delPatadiáoJappí, che tîènecei—
_ſario , che prima odi; imperclò
,che lo ſcalino per Lazlir’à vedere,c
‘ godertvn sì gran bene, non èal—
cro,che l’vdito,e la Fede; E per—
ciò odí,& apri l’orecc hie prima ,
- -_ :ſtandoialda , e coſtante nella Fe—i
‘de,acciò,queſto facendo, ſi} fatta
,degna , della beatifica viſion di
'Dio nella ſua gloria. O quanto
` ben fondato nella Fede, equanto
certamète ſcimana. che per mez~
zo di-quefta sì fontana virtù ha»
uena da giugner’à godere le di
…uine dolcezze del Paradiſo il San‘
cto Profeta Dauid , quand’è _ Dio
diceua- And-’tm' mea dating-:u—
Pf. Jo. diflm,(q- letitiam. Son ſicuro, Si
S0! " gnor mio,che con eterno gaudio, ‘
öc ínterminabil’allegreZZa hau
ret’ vn giorno à rimunerare la.:
:mia Fede,cö la quale fermamëte
\
\ credoivoſtri Diuiní Miſtcrij
con raggíone , poi‘chela Fede è
- , quella, nellaQuale, com’in carro
tì‘ÌOn
tríonfale,entral’animaAo pole
battaglie,e vittorie di quelle); vita,
trionfantem glorioſa ‘nel Campi—
"d‘oglío del Cielo. Chi nella ſteſs’
vhórayche Chriſto entrò nel ſuo
Reghoſecc ch’ín ſua compagnia
v’entrals’ancor’ il buó Ladro,‘dx`—
ce S.Ambrogío",ſe nó 1a~Fede,chc
l’illuminò , acciò conoſceſſe) che
coluízche come ma] fattore con...
eſſo lui nella Croce pendenze‘, era
ínſieme Figliuoío di Dio z e Moñ
naſca del Cielo, e della. tetra P In
ipſa bora, qua Paradiſm DM”l amb; H
‘ſìfi‘P’ſiöſüfié-'flíl (a [atronë. ;auſtra- o,
~ paflì” e!? pra ſalute cant-Tom”, (9’
duoám paritarjmmortalítqm t‘a LH!"
-Îma refer-:tm- ; ſëd lune tanta”:
gior-'am latrvníſider pra-Bill':- Et
ancor ch’vu (010 ſoflè colui , che’, i .
patíua,&inſieme monua perla ì `
ſalute del mondotòt vn ſoloíìl
Redentore del genere humano 5
con tuttocíòà tutti due vgual—j
mente aprì ia Fedela porta del—j
l’eterna vita, e nel trionfo lifece
ſi fattamente ſimílí,`ch’entram`bí
paruetîo .’Rc—dentori : e s’adoptò
in modmrhafecemh'm’ínfamu
Ladro,…m giàmaíjn turt’íl tem-`
po della ſumvicaſacín di rubare;
8c
426 ’PARMA‘ .21"00 ar lu una***
8t aſſaffinarîil mondo,foſſc nelìa.; I
Reis’ horuiceumo nel Paradiſo , ‘~
'nella quale fù parimente riceuu—
ta la Dinin’ anima del Figliuolo
di Dio.E come potè la Fede-d’un
'Ladro fax’vn glorioſo Cittadino :
ádelCíelo, così potràh fleſſa far,
che chi la poffiedemrernameñw
` gode quella beata Parriafflcr que
íìe,& altre raggioni s'hà da eſſor
tare con ogni efficacia l'Aſflitro ,
da tentatíoní di Fede moleſtato ,
à flat {odo in queſta'virtù , ö( à
xicorrex’affeetu‘oſamenc’à Dioni
1"‘.1 \
petendo ſpe-ſſo quelle parole del
Pad—re di quell'ínfelíce géguanç,
indemnniato , à Chxíſto condot—
-ztoí, acciò lc liberafl‘e da quelma
3 'lígno.ſpíríto.Creda Domine, adi”
w Marc.
; m increduliunm mmm .
Ìe.-,
-ñ"e‘ 9. 2.3.
?Del '110” 'voler' affatto riceutr’ ì
z- :ff-mali Sacramenti, ò *vero
~Î ‘ñ differirh’ .

_i CAP. x.
f
~ ſi 'Erche gràpd’è
‘ , .
il deſidcrìo`,`
y
l mano hàdínen‘uco
*- ch’nl precipitarl'anìme de’
del gener’hu-ñ
:can—-1.:
Fedeli all’eteme pene dell'1” ſerz
: no;
_ 7—5_ _` ’
'7' ' -Etondammn' a marie. 427
no ; con ogni sforzo, e con ogni
ſorte d’inganni , con prometter’
all’Infermo lunghi giorni di vita,
e far ch‘e'tutt’` il ſuo penſiero lo
ponga in c"biamar Medici, & ap—
plicar rimeduke medicine per ſa ó
nar’il corpo,procura,ch‘affatto Ji
icordi 5 anzi molte volte ‘con vna
certa ſorte di traſcuraggine , non
fi curi dell'eterna ſalute dell’ani
ma ſua. Con quello ſuol’in quel
lo cagionare vna certa 'diſpia
cenZa, ò per dir meglio abborriñ'
mento alle coſe ſpirituali, 8: vna
certa abbominatione a’ Religioſi,
Conſeſſori,ò altre perſone dino—
tejche con carità vannìà viſitarlo,
accompagnata , quando queſti li
ragionano delle coſe-neceſſarie,
8t appartenenti all’altra vita, da.;
vn gran tedio , 8c indici‘bile rin
creſcimentoJì quel, ch’è peggio
è,che conſalſe perſuaſioni z facëi
dogli differire di giorno i-n gior#
no il riEeuer‘i Santi Sacramenti, à
poco à poco l’accieca di manie—
`ramhe non lo fà già mai indurr'ad
anualerſi d‘aiuti si neceſſari} per
fat’ vna buona morte :con che—‘ò
oſtinaîo, & impenitente fà chè)
finiſca la vita ſenza Sacramenti , ò
pure
42.8 Fflé‘zçll._,A-Îuta damore”. v!
pure glieli fà riceuere con poco ,’
ò niup merito per mancafnento, I
òdi gludm'o,ò di neceſſaria,e dc
. gna_prepqratione:Conrrodi qpe—
iii grauiffimi; vmali patrçbb’ail ça—
rimiuo Cöſolatorç appliçar’ iíe— ` ‘
guemí,ò ſimili efficaci rimedi} ,.;j
Primo . Che‘non convienîiná
tempo d’infermirà rifiutati Sa
cramenti,ò differirli;perche_.può
ben’effere, che vedèdo Djo que
lla tiepídez‘Za ſpiritualciſi ſdegni
cótro d’eflo lui,e gli nieghi-nel cè
poñdella morte gl'auflìlij, neceſſa—
ri} per quell’vlrim’hora . Fil-ì, `di..
Ecrli, 5..
ce lo Spirito _Santo ,'ne :arduo:
uertí ad Dominum, 2’9- m drfl'eraf
de‘die i” diem:ſuóito` enim *wai-8
ira ìlh‘m* , z’y in tempo” *vin-MZ”
-díſflîdîèíie ñ - Figliuo-lo,n0n_car~ `
d" ›‘ln ſlflurtrzcome
-. u .-
ſ1 conusenefl` `

<Dí0, e} non differir ciò d'vrzgìof—


-no Per l’altro 3 perche ſe cioçfal , 4
ven-à l’ira ſua ſopra dite -, e ti di
flruggezà nel giornodella ven,—
delca. Et è ben raggíone,che.co—
la—sì importante non ſi pronafli'í
nì:poiche chi nózàmhe ſarà nel“;
namente dannato colui-,ch‘in cat
`rino fiato viene dalla morte a'ſſa.
liroàfi s’ècola pericoloſa far po‘
co l

l
v --n Wim ìm’arn." 424
cöfohçö della Díuína gratía›'e
ſhtfdà’-SanìtiSaCramenci lontani)
in’tempo ìií~fakute ,~ quanto più
peritolò'ſa’ ſarà”,nell’eſtreìnn püf
to della Vita rifiutarli, ò dìffetírlí
per quando non ví ſarà-píù-rímc.
dÎOPOPN4mÎ/Ki,dílîe lo {feſſo Spí- BNL; l
rito Santo , ap”: 'Dtſtrum anſè te" 33‘_
pur; é;- daóít *Dobîr merçedmí m.
flram i” tempore ſua. Attendet’ al
voſtro negotio,` e mettetele ma
ni all’opra prima del temp05per-î
cheìſe ciò faretezví darà il Signor'.
àſim tekñpdíl donato pagamen—ì
to.E fù, come ſe‘dir voleſſe-Con
ogni diligenzz , e ſollecitudine.,
ſappiate ſeruírui dell’ occaſione
ìcll’eterna voſtra ſaluteucciò nö
vi reſtí vn perpetuo dolore nel—
’am’mo d’hmerh per `Voſtra tra
`curaggine perdura. Poichc non
v’è dolor maggiore, nè più gr.2
1ea e che con maggior crudeltà -
ia per eternamëre punger’il cuo- `
'e,quanto hluer’ hannto pronta. ~
e facile l'occaſione di -ſaluarſhu
*er dapocagg'mc- hauerſeſ: fatto t
'ſcír'daîlb mani.kMiſ`erum eflzdí- Gregor; ì
e San-Grègorio Nazianzeno, ſe- NET
um conſilíum cagare-4c zum di… o…" 5-.
iſmfiç afflìí ‘,‘ cum iti—1115 iuris ra— B"P"
tia

‘ Au‘:
430 Par” LL-.n ._...- _…

tion: accept-m- incommodmſar-î_


Cin' pouſt; bacefl, ?03114201 bin:
exceflèrímur, ’acçflróèqne cgn‘cluſu
fuori”: , qua qué/'que, in ha: vita..
gaffies Ihfelice coſaè, tardi anne,—
drrſideldmno , e panírlo, quarz
do in níun conto vi, ſi può dar ri
medimciò è, uando- ſaremo da.;
queſta vita v citi, e con acerbità.
e dolori fi cónchíudelîà quel, che
~ ciaſcun’ hà ſacco inqueſh di mal,
le.Da queſta ínfelícità deſideran
do veder libero ogni Fedele il Pe
nitente S.Eſrem ſopra_ quel facto
di quelle cinque Vergim‘ ſtolte,
che. uando vollero entrar nella
caſa. ello SpoſoJitrou‘arono la.;
porta (anandia-.Hit alii-am pe.
EFI-ra' ”Nemi-p apertumcfl, fes‘îinfl pec
ſer. 1._de “gay-,priüſquìm occludaturlguo
Pm…- rar qua bora tele/Zi: Medica:
aBium medicina ſua damit' l'uſ
ſuru: ſitzfcflinamt :ur-ris.- . Men—
tre l’anima è ancora habitatrice
del corpo, ſtà aperta la porca a]
penrímento de gl’errori paſſatí i
perciò affreetatí,òm.che conoſci
ha‘uer peccato, prima, che quellm
fi ſerri:poíche non ſai. à che fiorai
, il ‘celeſte Medico o_rdínetà,che ſi“
ſem la non.) _al rimedio . Nè mi#
. ſu::
'J
` J
ſtar’ à dire , dice S.Chríſoſtomo,<
che vi ſarà poi tempo diriceueìi'J
iSacramenti,,ezdi ridurt’àDio’;Z `
poiche queſte ſon parole _, che',
grandemente ſdegnano lo ſteſſo?
Dio. Nè die-ar., en': aliquarado të—Îchrjſ.
pur, quando ronuerlí lireóit; pei-JA. c_ …,z;
enim bqcì'valdè Deum exflj’perà’l.; adCar.
E ſe domandiamozperche lo ſie—fw. zz;
gnanoiRiſponderà il Beato San…" "Wa‘
Gregorio , perche hauendo egli. "‘
promeſſo. il perdono'à chi pen-` f
tito,ſubito ricorre a’ ſuoi piedi,e,
non .hauendoli data mutande!
giorno di domani ; il peccatore, ,‘
tccetta di preséteil perdonotmà_ ‘ ²
iriſerua per ilgiorno'ſegue’nte il
iomádarglielo. Quíparm'lentí 'vez- Greg";
niamſPopandít, preciſa' diem era'- Ham-z.
?ínnmnm pr.omi/s`t.— Deueſi per …ir…
:iè con C .ri-ſtiano ardite dal `tte- Batang.
ante vCon olatore eſſertarſi l’In— '
'ermo à riceuerquanto; primav i
;anti Sacranaenti , ponendogli
fuanto piu Viuamente può auan-g
i gl’occhi l'incertezza del tem—f
)O,(‘h‘3 gli reſta di vita.
Secondo. Se gli potrebbe ſugñ‘ -
;erire,ch’è grandiffima,e perico
3ſiſſimatentatione del Demonio
perſuaderſiflhe-l’infermità non' ‘nl-i

* e`
èçpſisjìärauekom’aìtri p‘enſanok
chepb’rcxò,fe perſone p01q‘uel
]á ’s'àg‘grauaſſe, Porn-abb' in tal ca- L
fa xiçeuer' a’llìhora i Santi Sacra—
] Menti” diſporre de’bení tempo—
, " Praií ;con `Fai-’fl ſydteſrarrgemo-Im—
*' “pèrcí‘ò che chi l’aîſcùra ’,- che‘ ag
‘‘ grauandoſcgl’il male, ſtarà in ſe
:ü .Jſldí modoxche pocfà fiat quçſcç
` coſe, e_ produrre fru'm'degm dl
" ` penitenza, e non più toſto ínuti~ì
Iîiarèrbi , e che mm viag-liano'pet
Coin'alcun‘a, come -li chiamò-lo
Spirito Santo . Fruäm illomm
7 `34,;ì 4; ;nm-'(0, eg- aàeró'iad
dbm” adnibílum mandncan-
apri; Ben'co `
… nçìhbc‘ÉÎucſta verità S.Ag0ſtíqo,
5 v ílqlmke trattando queſta mater”.
" " dice-N” illudſemet,*v:.ín extra
Ùùgc’ſ. ma 'qſt-ef”; tempore. tuflcpaenítë— `
flr. ’56. diam ‘peut ;Quando iam agere m”
.4! 2 5,". Puffi!, Znufílír cſi enim,di[e&íſh`mi,
Ma perſa-aſia; Njuno
che'n’ell’vhimo iſtanrefi della
perſuadaz
ſtia...- '
vita , quando gli ſon venute me—
no le foîzc , 8c ll giudítío vacxlla,
baſti chicder’ä Dio perdono: poi— ‘
che quel” ch’ín cíò poſſo dir’è ,ì
èh’è inutile”: ſenza frutto veruno
ta'Î perſuaſione. E d'rciò aſſegna il
Sggco La_ raggione ,dicendo . Ex
ñ. K

M` 1
..wu-“…nu a mm. 4;;
;dz-à Payniíemía , qu 46 infirm
peritoninſifmacſi-pgnüemíagup '
.i mar-'ente tahiti”; petit” , :im-o
”e 45; ipſa mori-”ur . Perche .la
penitenza,che dall'In’fermo à Dio
fi chiede. deoîappteſſo di me fli—
mars’inſerma; e 1a peniteDZa,che
fl domanda .dice-lui, che ſtà già
.eſalá‘do Jçvlcimo fiato , temo gri
demente non b ſia penitenza già
morta, e ſenZa vita di grati-1::.
perciò poco, ò niente gioueuole
pel-l’eterna ſalu te;0 quanti ticn’
ai preſente nell'Infernodannatí
queſta falla,& infernal perſuaſio
ne! 0 qu‘anti fidati in queſta dia
bolica licurtà , ò per dir meglio
intolerabil’ ignoranla, per bauet
differit‘i timedii delle lot’anime,
fi titrouan’in queſt’hora nell’e
tetne pene irremediabílméte. di?
nati. Par che con quelli tali ragì
gioni il Profeta Iſaia, quando di;
ce. Fifth-ehm baóaiflitin‘ mah'?
,tia tim : [hp-'enti- tua,(q~ ſci-'Mia
nm ípſhfeduxit te.C0n confidan
za , e ſicurtà doppo hauerpecca
tmdífl‘erendo ia penitenzmí petfl
ſuadeuiiſaper di certo, hauer té—
po d’ottenere nell’vl'timo‘ termi‘-~
ne della çug vata perdono delle.),
l ~ u} . A

… 4
434 'Pavel ll’Jrluw a: un"...
‘tue’ colpc,e peccíxti; mà quella.; ì
ma ficuttà , e «quçſto tuo ſopraſa-ñ
pete t’mgfinò‘ìnmodo ,hehe fi
"connetti in tu': përptztu‘azöz .eter
nàì touina. Mà vediamo in che
'modo‘ a Ven-'u ſuper" le malìíſogñ‘
IU- n. 'giugn’il Profeta, É"”Òſfl'fl ortum
ci”, (9- r'rruet ſuper tttqlamìtul‘,
quam nor'- p'omì: ”ſpiare : rveníct
ſuper le reputa‘ mi :n'a-,quam ne
' [Zia. E Valle dite . Tu della ſtefl'a
maniera , come ſenelle tue mani
haueſsi hauuto '1 tempìtöè in tua.,
qdeflà (momenti‘ della tua vita,
Fondato nel tuo ſapere , e falſa.;
,certezzafli fingeui , ‘che‘. ti ſaxebó
'bono ſuccedute le'coſe à tuo m0—
do , e perciò differiſt'il lauar le.
macchie dell' anima tua con ` la `
ſóaue lauanda del saçramëto del
la Penitév a; 8; il l’iflo’ſarti co! Sa
çto Pane‘` ‘BH’Au'gnſtiffimQSacta‘.
mencëdçll’Ajtàr-egç’haueu’ à ſer
’-ul H“ *

'. un” bt'Yíqtijèo peífirh sì' Ringo


vi'a‘ggío ,’-éom‘èé queño da‘quefla
“all’altra v‘ítamìävteflorono ingan
` nate le tuepetſuaſioni ,Ìelus‘í
3*“
tùpi penſieri , e defraudate le tue
ſpexannspoic`he t’auuenne alto
’Bs ùçfçiò di gù'el, che p'enſa'ùiì; e la
ſubzta ;flì 'nopinata marie* in vn
ì ‘ì ‘ tratto l
W
tratto diffipò9e disſer `tutteque
Re perſuaſion'í. Defeîífli, dice lo _
lleſſo Profeta-'n mu/tízua'ine corp- u“ '3'
filiorhm tuono”; Non!, (z ſalumi
te augura- m-Ii, qui :enemy/46:2'
lurfidera., :’9- fiapputaóant mer”
fixfw ex ”'1' annunciare”: 'Denm
ra tibi E ſù come le diceſſe.0 in
felice , che dalle tue falſe perfin
,fiom' guidato-ti laſciaſtí da quelle
precipitare! Oue ſono quelle fal
laci ſperanza,con le quali ripro
metteuí vna lunghiflîmz vita . 8: z
vna tardiſiìmi morte? Noa-ſim: 15,-, ,4... i
prima , quid”: calefi-nt , ò vero
come leggon’i Stemma-Qui- ha;
ó:: earóonet rſgm‘rîſede ſuper to: : .raptus. .M
,ñe….-f
-. ñ:.
bi :run: u'ái adiutoríum . Poiche gi”.
teco hai (ò ternbü‘,e ſormídabil
ſentenla)carboni accefi 'di ſucc o.
mettiti ſopra di quelli à ſedere;
queſh' ſannn’ü tuo aiuto,& il tuo
xafrígerío- Que-Ho mou'uq con
efficacia propoſto all’Infeî.110, gli
farà gran forza,accíò non differi
...i
-,-:
.ſca vn punto più il prender’i Sí- - `
ti Sam-:menu , 8c apparecchi-1m …un. .
;a
ſubito › come [i conulene, ad vm
uom morte .
Terzo . Quando fl vedeſſezche u.
Bè i] predetto mmiuo , nè l'ala@ .4"_
. . T vz pre;
?I ' "Tſñ‘l‘l .a ”nu ‘w' _. ,

preceden foſſero fiatíefficací à ` ì


müouerl nfermo , che rifluta,ò
differiſce il riceuer’ì Santi Sacra
' menti , ſe gli potrebbono ſuggeñ,
ríx’altri motivi humani, non me
`no efficaci alle volte per ottener
quello, che ſi pretende , di quel
lo,che ſon” i ſpirituali . Imperciò
che , come l’huomo è naturalmë
Pfl 38. ce vano - Vara-mmm”- 'animo-ſ4
Aanilfl: 0mm': homo vino”: . E la
ſua vanità il più delle volte con
fiſte nell’opinione, e buon con
cetto,che deſiderl hauer’aPpreſ—
ſo de gl’alui, il ‘qualeflome dice
San Chriſoſtomo ,‘è il più tiran
níco vitio , e che più ordinaria
mente s'impadrom‘ſce del cuor'
humano di qualunque altro-Non
Cbrjſ. cf! , inquam, 'vir-'um ita tyranm'.
Hamil. tum , (0- *vbìque domſiinanr ex m4
430 ad
Pop. iorí quidem , 'vel ex minori parte ,
”ih-meu 'ob-*quo . Ciò è . Vi ſono
huofl’îlfli -ínchímri à _quello ,ò à
ueffldítro vitio , mà al deſiderio
ell’hóëoxe 1 c che le ſue azioni
paíanóîîuon'e aid ogn’vno, non.,
v’è huo‘mo, che non v'habbía na
turalmëte inchínatñione. Per que
lla raggione {da motìui humaní ſi
ſuol l'huomo fa: molte volge ci:
ſi ~² ~~ rare.
-. ſi ”Bund-...m.- J moÌc. 437
rate y e perſuadere più , che dalli
ſteffi-motiui ſpirituali.
’ll Primo dunque potrebb’ eſ
ſere , che ſi luole flimare gran di-ñ'
shonore , anto appreſſo gl’huo
mini del mondo,e fi ſuol’anco da.
queſti malamente parlare di coñ'
loro, che,rittoumdo\i nell'eflre-i
mo della lor vita , non {i diſpon;
gon0,come ſi conuiene, per mez
20 de’ SantiSacramentialla mor
te . Hor- che ^dishonore ſarà per
l’Infermo,ch’affatto rifiuta,ò pur
differiſce il riceuetlLche publica-*f
mente per laCíttà ſi dica . Il‘tale;
ſe n’è morto, com’vn cane, ſenza
;volerſi nè put confeſſare? _
e, Se`co`ndo, íl’ramalicoi 8t aſili!”`
tione de’ſuoi patenti,& amici-,nf
dendolo così ofli‘nato , e proterë~
, uo in coſa , che tanto gl’importa;
&il dolore , ch’à quelli rimarrà*
nel cuore doppo la ſua morte ,
robabilmente ſapendo , che co-g
ui,che täto amauano, per vn ſuo
pazzo capriccio,ſe ne @1,8: eter
namente fiarà penando- nell’ineä
fiinguibíl fuoco dellÎInferno . Di
‘modo , che ſe gli potrebbe dire,
che le non hà di ſe com affione ,
l’habbía almeno de’ ſuo: , della.;
` T 3 HM)-v `
438’ Parte’ll. Aiuto dc’Mon'ól
m0'glíe,de’ flgli,de’ parenti, ede —
l’amicí, il cui dolore íarà incon- 7
Lolabíle
cotderanno'tutte, le
chevohe
votle, che firi
volonta—ì
riamente morire , ſenza ſegno al—
cuno di Chriſtiane . *
I] Terzo motiuo potrebb’eſ
ſer l’affronto , che riceverà tutta
la ſua caſa , e particolarmente il
ſuo cadauero doppo la ſua morte.
poiche con pertínace, 8: oſtínara
volontà non volend’egli prima di
morire tíceuer’i Santi Sacramen
ciçíarà il ſuo cadauero, come ſco- _
muhícato , priuo dell’Eccleſiaſti
ca'íepoltura,eſſendo da’ Sacri Ca
noni determinato , che .colnùchc
viuendo non Volle che l’anima.:
fin‘ foſſe partecipe da' beni della
Sán’ta‘ C hieſa;doppo morto il tuo
`tear-po ſia ancìo indegno diquelli.

-- Addiiîn'nc per i Condannati-ì -


‘zMof” dalla Giu/Piu".
` ,t
` Na delle più pernicíoſe ten'?
" tatidflímh'ì! Demanio poki‘:
port-che} cuore dell’intelícc Af
flittósdop oeffengli fla'ta notifica
ta‘h ſent ’ 2a diì‘nortqè‘íl nom
volerſi codfÒtm are con la Diuí
‘ na
”WTWÎÎYÎÎPTJ

na’ Volontà , rifiutare di riceuer’i


Santi Sacramegu della Confeflìor_
ne.e Comunione, non voler’vdír’
i laluteuolí .- ahu‘errimçmi 'd‘e’Pa—
drì ſpiritualímer meno de'qufllí
con carità‘ , &affecco deſiderano
quelli conſolarlo,edíſporlo , co+
~ me fi conuíeneulla {norme final—
mente ſtarſefl’oſtínato in non.;
voler! *onuem’x’à Dio . Suolo‘
ciò eſë’çffeflw de'cam’flír cofin
m-i paſſatìze dell’abbandoqamen-_‘ -
to ”Dio-che, per lg [ua, Premere“
fa vin ,-hagíuſhmmtemerítato;
come l’afferma lo fleſſo Dio pet
íl Profeta Geremia . Propur mul
títua’íncmfíníqflítatit ”fa , degna_ ſciva“) 1
_ſi-nt_ pmjqtç taz-,dr propter pame 3 o.
*a Neff-'t s- {Per il chexcpme pie
tradímph ram .ñ. chepíù preſta
fidísfàs chevoglí riceuer forma.;
da’colpí dé’martelli,ſirende du—
ro, ribelle: , 8c impenitenre .nel
tempo della morte ~alii mezzi ,e
rimedíi, che ſegli ,pol-gono, ven-_
ficandoſi in efl‘o quel, che 19 fleſ \

ſq Bertini“; con amare lagnmu


”ce di cervi impíezrití , 8: ofiína'- 10m.
ti peccatori . Pcmnffiflíeatx’y non 5. 3,
Join-run:: attfliuwfl'cot,.ót rem-c— `
ru” acalpcre dílèiplſha'm : indi-f
` 4 u
440 'Panraxu'xm-v ..- _ ,
fauerunffaricrſaar ſupra puri,
à- ”olue—rum rerum* . Et infurian
doſi contra la ſua poca fortuna,e
mi‘ſeria ,. nè s’ammolliſce con.,
prieghi , 'n‘è con minaccie ſi pie-
ga 'J anzi con quelli più s'induti
ſce , e con queſte maggiormente
s’impíetra , come dice S. Bernar
Ter”. l. do . Ne: pitt-ate malütnnnec mr
I. ad
Page”. iulm- prec-'hu , minia- trop-red”,` ~ `
e. 2.} flagellir durata-'v'.Et affatto diſpeñ ì
tando della ſua ſalute, 'e vedend'ii
poco tempozöc le molte çoſe.che
li“ ‘reſtan da ſare , s’arrende alle
äifficoltà, ò con non voler'affatto
A , z ticeuer’i Sacramenti , ò ſe' purſi
_ñ . . riduCe à riceuerli eſteriormente,
’ ‘con' perſuaderſí-intetiormente,.
ch’ogni coſa è in' Vano ‘,v per eſſer
tíìerta la ſua eterna dannatione .
{iper dirla in breue, giugne a tal
di auuentura ,’ eh'ancorche veg
ga aperto l’Inferno , non perciò
vuol ridurſi a veramente ’pentirſi,
nè à voler ſar coſa verum alla ſua
eterna ſalute ſpettante a anzi, per
_il contrario, quanto dice, e fà, và
mdmzzaroà più preſto danmrſî,
{be altro . Deueî perciò in‘queſti
caſi ‘li- zelante `conſci-tato” apa
placarſeficmſiimi rimedíj,& ados
* ` ' - - ,prar
z ññw…
W*ffl~ › ì

prar tutte lcſue forZe , efaperc .


Mà prima di far'ogn’altra coſa-_
~pocrebbe ſeruirſi de’ſeguencí
[DÎZZÎ ñ' . ‘ ‘ ‘
Ii primo fia › Permettere. che.»
` l'Afflitro ſoſpiri, gridLsFoghi 1a.
colera con parole, con geſti,e che
facci tutto quello,che più gli piaz
cc.“purche non beſtemmiimè fac-z
ci coſa , che ſia graue offeſagdí
Dio , perch‘in tal caſo lo dou
rebb’etiandio con parole aſpre ~ ..
riprendere. i
Secondo. Doppo hauergli fato'
to sfogar la colera,lo potrebb’nl—
letrare con parole piacevoli , che
dimoſtraſſero vn' mimo compaſ
.ſioneuole della ſua diſgratia.; .
Ikhe , ſe ſi lcorgeſſe non eſſergli
di gíouai’nento alcuno-3 per ſtar
ten"egli ancor duro , e perſeue
(rante nella ſu: oſtín‘atíone ,ſeglí
potreb'be parlare con volto al
, quinto ſèuero , con'voce alta, e
con parole rigide , mà in modo,
che non s’eſſafperí piùsaggiugnëñ
doti‘, che ſe ciò fà , perche forſe
`penſa , ſcampar per quefla via ia `
morte-y intenda , che ſarà tutt’al
rqtieſcio .; `poiche la DiuinaGíu— .
-flma giàmai ciò permetterà, e fa
'l' i
Stò
442. rpm l L .a run-.w lu "tV—j
r
fi rà , ch’ i Giudici maggiormente
contro di lui vi ſdegninozöz ordi
nino .che con morte più atroce.
8c infame ſia egli punito. come
merita vn'huomo si ſcelerato z e
ſcandaloſo . Et in oltre,che dop
p0 morto il ſuo corpo príuo
d'Eccleſiaſtica ſepoltura ſia con
gran vergogna, e dishonore fuor’
dell’habitato nella compagna..
buttato,pec douer’ell’er’iui palio’,
etiui
’cibo di ñete.Mà
, che veniamo a’moó ſi‘
contro dellaſna-oflina—
rione, e pertinacia al Cödannato,
fi potrebbono con efficacia , e ca
rità ſuggerire. ' ~
Primo , che la dureua , 8: oſtí
natione e‘ vn sì graue' peccato.che
lo chiamò-.Chriſto. Parc-:tum con
ira Sphinn: Sanfium , quad ”e
quo ivi-hoc ſeculo , neque infutura
rem ilnſiîîraPeccato contro loSpi.
rito Santo , che‘ nè in queſtaí vita,
nè nell’ altraíi perdona . Non_
perche non lì perdoni ogni pec
cato,tutte le volte , che colui, che
l’hà `commeſſo , di tutto'cuore ſe
"ne‘ pente › e ne chied’à Dio per—
dono; m`ä per dar’adlintcndere la
ſua’grauità i per la‘qu'ale con pe.
ſannffime parole vien’in var‘ij luo
. ghi
.WT …r SWF’ _l _UL
ghi nella Sacra Scrittura ripreſo- - t
Car din-”vi , dice l’Eccleſiaffico , Luz.;
baóeóit m'dè-ínnoaíflîma -. Il cuor 3.2.7. J
` durò capirci-à mal-e neli’vltimo fi-, ' i
ne della' vita o E ne’ Ptouetbij lì: ó ~
conferma lo-ſtefl'o; @ai mmm‘: :a ' f
darmſi legge iui,corruet ’in ”gli P"f‘: ñ; z_
farà
Chi tirato , e ſuamence‘iñduritm
tieneîa fltaſcinato dal’pe’ſo ’s' ‘4',- , ‘“

al
della
baratro
ſua dute-zu
del vero, male,
8c ofli—natione
‘c'h’è l’e— ~ '
terna ſciagura .EÎLYAp‘oſteÎo Pdl'- ‘ _‘ "
lindo eon'vn peccatorpattimce ì “
iti non volerti lemire de’ mezzi , ñ:
che Dio ignoti-criſes perla ſua ſai-1 .
luxe , dice . Sert-”dim dareſti-”L4 R… i fl
lim”, (57- impedire”: cor, linfa”- 5_ ' ‘“7
ria-u ”'óííram iii—die inc , ”- n- i
”ciak-'ann iafli indicij Dei; Stat-'ì r“;
,'tenc , ſtatrene put’oſtinatoñneſh ‘è
tua dui-e222:. ſtaztene-put pcover-ñ -
‘uo nella tua renìtenzfl,`è\t`edrai _
quehche t’auuerrà;poichequan~ " `
'to maggiormente t'induri , tant: ñ
maggiot’ ira ;eſoreggí s 8c acçu- È
muli per ilgiotno dell’ira ,nel
-quale s'hanno à ſaldar’,e‘finit‘i ’fu
conti de l’huommi,&i1.retto,e ‘ 0'#
giuflo Giudice‘faràl’vlrimo,efi
nalpagamento conſci-m’è ímeti- " J
ti,ò demetiti diciaſcuno . A qtre- ;‘2‘
'1‘ 6 “o = ì ì
Ro fi potrebbe aggíùgnere , ch’
ancorche’à qualſiuoglia altro pec
z ,zcacosmorcale {i debba cternzpena;
`cö tutto ciò à quello della durezz
za , 8c oltinatìone,pa'r,,che ſegli {iv
debba con particolar. zraggione ;
.W. ‘* poiche come dice S. Bernardo .
I 3Mala”) inflexíbilír , da; oóſfímuc
”fill mami: , licèuemporalínr perpe
am ~ , tratumvpurnah'terpuniti”-: quia ‘
quod-árcnajiempa”, ”dopu-2,10”—
gum FJ‘, ;Gafl-/ffltjn parziale-"wo -
[unt-te.; item” fan-”quam More
rmfl, ,nudaqu’m mille pecca” de—v
finer” :ímà ſmPqtWiMy-flmllet ,
*mf-mp:: puütsPoflìt . ll pecca—
to della pertinacîaflìoſtimrionc.
ancorche’lper ;bteue tempo . u
temporalmétefi commeçca, eter—
namente fipuniſceámperciò ch’è
veflo, che nel xèpo, e nell'effecu7
tionealcune volte è breue , e du
ra poco tempo; mà è vero ;nce-ñ‘
‘ra , che per raggíone della perti
n’îce volontà, {là ſempre Pollina
to in quella fermo, e perſeueranñ'
tel, e di modo, che ſe non ſopra-g'
.uenifledilaVoler
.rebbe mortepeccares‘anzí
, già mai laſcia
deli-,ì
der-rebbe la vira perfpoter per
ſeuerare nella ſua oſtinatiòneá’oz
~ lì: l
fla dunque queſta dure”; nel.:
Condannato ,per thx-10 da quell;
ritornar'in diem-me pentirſi, ſeglj`
potrebbe ſoggíggnereflhe n OIL-o“
perche quelto ſuo fia ſtato sì gag'.
ue pe‘ccato,deue perciò ,diſperati—L
fi, anzi` per il contrario dflue riñ_
corrct'al Díuíno Medico Giesù‘
Chríſto , che per queſto è detto.
Melfi-1,8: vncouccíò con l'vn rione
della ſua gran': gli ammoniſca il
cuore, co'm’eglí :ſteſſopromxſegj
voler ciò fare per Elechjelçflua.
do diſie, Dda 'Ud-'r rar ”DBHM 36. 2.6,'
(9- ſpiritum ”ax-:gm pan-m4” me} Hier”;
dio 'mihi‘ , ’Ò'_düf374m cor lupi. "1".'
p’nmz , ('9- daóo 'wii‘ adr-cum..." .
Quì [agli potrebbono apporta:
molti_eſſern pij,che apporta S.(5í~_
rolamo , d'alcuni , prima di cuor_
durmöcoſtimço, mà pc-iammol-j
lico‘da Chriſto, come di_ &bolo;
della Maddalena-.del buon Ladro.
di Matteo, e d’altri . Queſto par—
ticolar’Qffi-:ìo di Chriſto d' am—
mollír’í cuori , fà chiaramente-_z
predetto dal Profeta Dauíd,quä- Pſ‘" 'ſi
do diſſe. Montflficul cardfluxe. 9 6. 1."
..rime .if-m‘: Domini , àfacie Da yi!
mim* ’omnis term . I monti à guiſa
di cera al fuoco ſi hquefecçro :ì b‘?
z Vìíta
~ viſta della fáccìa del Signore. Per
la qual faccia del Signore s'hà da
’ i-ntenderChriito , E (ela figura
i {bla di queſto «imam liquefece t
;l ‘3.’ Reg. mìòhv'ízeó ſälſi in preſenza d'Elia—n
x9. 1 l. EU” Ddònl’n’m" tfäzſiLÒ-Îſpírítm
` i grandi” @‘foriírſuburune 'mon
l
ur,(9- ro‘rireien‘r pin-ar ante Don-u'.
› dum; the metauiglia’ che la proó'
pria ſua- ptësèza ſia cagione di ta *l

x :il
l’effetto P E Eon ſoauitäfflotendçſi
l War; fini potrebb'índ’urre il Cond'am
l~ g Il, nato à potſi inginocchioni manki
“w‘ 'gf' *.11 dC] Cſóſläſſo ,83 àdlt‘*
;il - .:'51 alSlgnore,äncorehein altro‘fen4
igm; ſo,q-u`ell‘e parole‘,ehe ‘l'aflu‘to Tè—
"Mzmh’ tacó're diſs’à Chriſto nel deſerto .'
:“1 .i. 3_ Dic , *m lapide: 5.6i pauſini!.
` D'eh fate, Signore, che quelfl’im
piet'riko cnore,e quelle mia dura,
6t' offln‘àta‘üólo’ntà‘, fi 'muçînou
cibi-no in molle pane, eíàporiñ'
tiflimo‘çibo per ’l'a ,vòſhá‘Díüím 4

bocca.” ~ - "‘ì- '


~ Secondo. Se il precedente rl
— medio li ſcorgeſſe eſſer ſtato di
poc0,ò niun gíouamento all'Aſ
flitto , pertinace nellañſua oſtina
t'rone, ſegli potrebbe ricordare”
tidurr’à`méte l'ình‘umana 'crudel
tà, che' contro di ſeſteffo eſa. la.;
qval’è. f
qual’è sì grande,che níun ſuo ca
piralíſſxmo nemíc0,nè il Demonio
fieſſo contro d’eſſo `lui. potrebbe
víarla maggiorerpoíche perfcue
rando nella lun pcrtmgcía , lnfalz
libilmente doppo il breue ſpatio
r
di tèpo, che v’è ſin’ à quello del'
l’eſſecutíone della Gíuſtítía , per
vna pazzia‘. che ſe gl’e‘ poſta in..
teſta,anderà ad eſſet' eternamen G::~
te crociato nelle pene dell’Infer—Ì
n°31: cui grandezzzfl, e grauezza.;
non v’è creatura alcuna in terra, “
che capír poíſa con l’intelletto , e
molto meno con la lingua ſpie-i ...‘I

gare . Quír nani! patch-:tem I'ro pl; g‘: ’t


1 î
tul,díce il Profeta Deuidfl’ypm u.
timo” tuo ,ir-um ”mm dinumlra—
n. Chi può arríuar’aíi intendere
la potenza del voſtro degnmSíd,
gnore , ò vero tutto pieno_ di ti?
. more raccontare gl‘eflíetti dell’ixz,, h'?
- voſtra I Il Profeta Abacuc dic-3,; x

Audim‘, (’9- mnmróatur' cſi "vente"


meu; ; a‘ voce contremuenmt labs" Haba:: ‘
mea . Ingrediatur putrca’o in offi— 3* 16.
l
Eur mfl'x, è—fubter meſìatcat; m i
rrqulſieſcam in di: ”ih-latini(
Chi può ſ ìcgar tali pene, ſein.;
péſarui ſ0 o tremanole più for .1?
ti colonne dc”: Chl-:ſa P Non.,
ſep

EI"lT
ſepp’altro che dire quel ſeruo di
Dio ,quando ritornando dall’e
flaſi , in cui' vedut’ hauea l’infe—
lice ſorte de’ dannati, ſe non.» ,
Nemo credit. 'Nemo credit. N:ma
eredi: . E richíell0,che coſa foſſe
quella , che creder non ſi po
tea? Riſpnſe , Quei”: diflriäèt'u
- dim Dem@- qui” ſëmrèptmiat.
Non ſi può credere quanto firet
camente giudichi Dio , e quanto
ſeuerameme gaflighi‘. Chi potrà
intendere la grandezza di quello
ſdegno‘raccolto in tanti ſeco-li ,
, mto da tanti peCCatí , fomentare
ì con tante ingratitudíní,& oſtina
tioní,Ocreſciuto
ìzfl con tantafarà
quanto ‘copioſo patien
quel
"‘9'‘ *r~m-
.uv-L fiume di fuoco , che dal viſo di
Dio [Serpetuamente contro di
'quelle infelici anime îgorgherà!
*Fſm-it” igm”: ,rapídnfque egre
dictur dfacíe aim . Mà per venir’
ſ`iîìſi
'z p alparticolare , ſe gli potrebb’zal
L,
e pertínace Condannato ſminuz
Zare la varietà delle pene de’dan
natí,con dirgli,che diſcorra pure:`
con l'intelletto per quante pene
:m
fi può imaginare , come' ſarebbe
no vngnle, eculeí, ruote, flagelli,
lamine infocate, vnciní, fiamme,
lac

i…: l
lacci, ogli bollenti, peci disfattçjl
leoni incrudeliti i orſi arrabbiati. ‘
ſetpi i velenoſiſiimi , tenebre paid,
pabiii,pu22a intolerabiie, fame)
perpetua, ghiacci, ſtridor di den-2
ti,tremordi coſcienza, priuatio
ne diDio,aſpetti di demonij,odii ~ i
- immortali, rabbie di deſperati ,
inimicitia di Dio. 8c infiniti altri;
e doppo hauer per queſte coſt.)
diſcorſo, ſe gli potrebbe ſoggím'
gnete, ch’aguzzi piùl'intelletto ,
afl‘ottigli più l’imaginatione , La
-. penſi, e n’inuenti pur"altre in—
finitamente maggiori , e doppo
hauerſele imaginate , fi potrebb’_
afficurare,che ſenza dubbio vera-4
no , anzi con ogni certezza po-`
crebbe con S-Agoſtíno dire. N!" Anzi-if,
hilary bom” , ('9- m'bil ”carbon-a”. da trip'i .-.Î
Ninna coſa di queſte è nell‘Inñ' [Mica
fermo , e vi ſon parimente tutto
queſte coſe. Imperciò che,come
dice lo ſteſi'oSanto. M414 inf-rd,
m', ”Angel-’nn, @drag-'tare, ‘vr
fin”, ”andy-mr! : prior-4 quíppd
*va èſunrfluìm rogiumtur.Niu—ſ
no può nè raccontare , nè imagiq
narſi le ſciagure,che nell’Inferno
fi pariſcono g poiche ſono aſſai
peggiori di quelle, à che ci?! pen-3
-'~ ero
r . .. fiero ſi può {tendere l’human~’in
*z telletto.-Siahte ſtímonio (Lilqujeslle
en_e~quel,c e il Venere i e~~ e
ga riferiſce del B; Furſeo Padro
l_“ Ang”:
‘al, ,9 ntfi'vm Villa'nellzPiccei-dKLCof
flui per hauerle,~flando in eſtaſi ,ì
z,- …5 'veduteflſoleua nel più aſpro tem
‘ :,13, p‘o dell'ínuerno , non d’altro co
perçſhche d’vna ſottíl veſticciuo.
la , si falſamente Perla paura lu
dare, vnum-ogm’ altro ſuole nel
mezzo dell’eflhçe . E di-queuìal*
tro , (hmper haue’r veduto in vnÎ
5 altr’eſhſi qUelle medeſime pene,
' pel cuore dell’inverno ſigetraua
lgnudo ne’ gelati ſtagni, e‘richieñ
lko come poteua sì gran freddo
z ~ ‘- tolernrezſempre‘riſpondeumFri
‘i P. 'fdiara'flidù l—lò veduro col’epiù
~ ,rai-2)_ a.» .eddofl'öc agghiacciate. E corn
ML“ m'oltazaggione ciò diceva-.poi
G‘regor. Cheat-OWÎCÒ'ÌCC &Gregorìp In inj
`, firmo :life-ig” into/eraáíledflguír
} . inaxíínguiáìlír . E nell’Infemo
Vn’imolerabil 'freddo, 8: vn fuo
co,che già mai ſi ſmoru; el’infe*_
licedmmeo. dall’eſh'emo freddo
palin diceGiob, ad vn" diremo
ſ 1.544_ caldliröé‘siflceflìuozardoreà .Ad ”ì
Î 19. l’ifufHÎ-mlarflia giunſe-nt. 4544””
x ’ .- fumi-m” ll‘qualfuoco non ſcema
7 l ”a A" a[
ALI--
= ,
Î condanna-'Amoru- '4 ”I
ardendome conſuma, chi brucia;
ſempre brucia, ſempre cruciaznè . L*
per la ſorz-a,con che arde,brucia,
e conſumàdi rimette giàimai - A
queſto propoſito {e gli otrebbe
ricordar' all’oilínatoA flítto,che
ſe con la ſola punta del dito toc—
cat,ne` per vn momëto, poſſiamo
vna picciola Liam metta . che farà
ſtà breue, perſeuerando nella ſua
pertinacia,tutt’immerſo in quel
l'ardente fornace? che tormento -
ſarà nuotat‘in quell’immenſo pe.
lago , e vaſh'flîmo oceano di fuo
co? E ſe lo flat’in p riggione l’è
.fiato tanto noioſo , che ſarà ar'
eternamente in quell" horrendo
-e'ateere sì‘fottemente flretto , 8:
incatenato, che già mai vi ſara pm]
tenza pei-liberano da quell'etexñ‘
ne catene., Je quali nè dalla raggi-4
ne, nè dal tempo potranno già
mai conſumarſiìln oltre,che fari
trà quelle tenebre palpabíli , :ça
vermi immortalí,hotribile ſeto—
re,e martelli, che erpetuamente
percuotono i Ac e partito s’ap:
pi glierà,vedendofi tra’ viſi inferj
nalí,trà pianto, e flridot dídcntla
trà vna morte , che già mai muo
re è poiche iui deſiderarà ſempre
mo
'45‘: ‘Parte l I..Aiuta de’ Morib.
lb
morire , e già mai s’adempierà il
.Ipod-9. ſuo deſiderio. @gm-m bom-‘Mr
IJ kann”. à- ”oa ;nm-*m um, à
dcſh'derabuntmori , &fa-gm ma”
ai :i: . E dal non adempitfidì ca—
ionerà in eſſo lui vm rabbia.;
lncſplicabüe , 8c vna intolerabile
Gregor. diſperatione . Quid ìgu‘tur aur—
lib. 4. bilindíce S-Gregorío,qua`mmar~
dial. ”m ſemper deſidn'm'e, (gr non ab
tinerePima‘ quid tam penale quà”
ſemper 'celle quod numquam em, `
(pñſìmper ”alle quod munque-”LJ
non critècrmr'arflr ”go à- non c”
ììnguiturmon'tunc’g- oinitfltficit,
Òfuófiſtít; fim'n” , Òſincfim e”.
Et' altroue dice lo ſteſſo Santo . ,
.Anima ilh‘c paſſi‘ bene afle perdi-4
ditjg- rflì non perdi-iii. .Ex qua rc
flmpcr :og-'tar, (y -vt mort-mſi”
marte, (9- dzfeäum ſinedtfedu, (9
finemſinlfim patient-r, quannu:
ci, Z9- mort immortali: eſt, (9‘ a'ífc
flùr indeficìe”: , @fin-'r infinita: ..
Hot con inculcar ' al Condan
nato queſtme fimiií coíè'delle pe
‘ne dell’1nferno,verſo le quali per
ſgn_co]pa à briglia ſcioltafi ptc‘
"'Pffib Për non~ volerſi ſcioccamé—
f‘FLEÙUîflfl’q de’ mezzi , che Dio
‘81!.°rf11na›lndíri22ati tutti alla ſa—
" luce
luce dell'anima ſua , e particolar-ì
mente quello deÎSanu' Sacramëñ'
ti , neceſſari) per far’vna buona_
morte,\i potrà‘da quello facilmé—
te ſperare, che retrocedendo dal-J -
la ſua oſtinatione, ſi conuertirà’dí
vero cuor'à Dio , emorrà in graó_v
tia iu: . — ~
Terzo , ſe pur ſi vedeſſe ſtar
l’Aſflitto oſtinato’ nella ſu: perti-j
nacia , e non s'eſſer punto moſſo
per il predetto motiuo,iegli po-ì
:rebbe proporre il tormenr0,che
nell’inferno gli cagioneràla per
dita della bella villa di Dio, vnic:
felicità de' Beati, & voice-fino,
per il qual ſù creato; il qual tor-_
mento ſarà maggiore dl quant!
nell’Inferno ii patiſconox quello~
per più riſpetti . Primo per la_
perdíca del Sommo‘ Bene, tenza
del quale ogni coſaè calamità , e
miſeria . Secondo,perch’i torme—`
ratori del ſenſo nell’Inferno ion‘i
Demoníj , mà quello della pena
~del dáno,è lo fleſſo Dio,il cui brac
cio_ è potenrifiimo iopr'ogni for—
tezza_ di cutc’i Demonij , eſopr:
,tutta la lor poſſanla . Terzo,per~
che queſta pena dell’efljer prluo
della villa di Dio , racchiude ‘que‘
co e
W' I i ,
coſe intolerabüi , 8c inſieme infi-Î
nite;l'vna è l’eternità-Poiche già
mai il Dannaro potrà hauer ipe
räza di vederlo;e l'altra l'oggetto,
Ch"ſ. di che priuzflrh'è Dio infinixoJ’í
bom_ "idem- alífl”, dice &Chriſoſtu'wm
in MM_ tantu‘m pena efl’è , zampe‘ tamburi.
,be ’ J'í 'mrà aliquír diligenter erp”;
'dat , inutili” duplex ha: Mſeſup
plicíum : qui enim ingehnma 'uri
itur , rwlorum etiam Regnum pror
/iu amitxílçquc car-tè piena maíar
aſl, qmìm cruciali” illeflammarü.
.J‘i 'Uerò id non pcſſum _ſu-many
monflrarc, nihil cſi amm’nà miran
dummeque enim ”aa-im” **lion-m
beatitudímm premier-uma): infe
licitatem quoque de mmm ami[
ſianepcrſps'c uèfiirepaffimu: . Par
xà fors’ad alcuno. dice il Santo ,
che nell'Infcrno vm ſola pena.;
viſia , ciò è quella del fuoco 3 hor
ſappia, che vc ne ſono due : poi
che cólui,ch'ardendo ſe ne ſtà nel— `
le fiamme , patifce vn’altra pena
maggiore di quella del fuoco 1 e
queſta è-la perdita del-Regno de'
[ſai.
i‘ Cieli , e della bella viſta dl Dio.
' Novi‘víddílglarìam Damian' . di
F_ °~ ce IIëihparla‘ndo dell’huomo,ch e
Denunce muore Le”: .ſua_oſti:.
nano;
..- own-mmc” amrl’f,

` nazione. Non vedrà la‘ gloria del


Signore. Agl'impuri'Cittadinidi
*Sodoma gafiigò Dio con fiamme
ſulfuree5à Datan,‘& Abimn fece,
che viui ſe lPinghíottiſſela terra.;`
ma‘: -à colui , che pertinacemenne. ….;zz
affinato
dannarſi , ilvuole ‘volontariamemgc
gdſtigo, che gli dàq'è. ’ ’
che per tutta l’eternità 'non-veg—
gala ſua gloria . Dura: :fl hit-ſera
mmdice &Bernardozówmmind- Benni”
tia ?Zi-:Ida terrüilír . Non 'videh'l darla;
gloria”; Domina‘ . Quid lgimr cab mat"
”ra 'vidi e pmi?” P Abſalonc nö
ſi poteua dar pace‘ , perche non:.
gl’era conceſſo veder la faccia di o.: *,.î
David ſuo Padre . game 'beni d: v
G517?” P (ſirena egli , melitìr mihi ²* 7V!
crat ih' efle ,~ obfitro ergo”: 'Didn‘t‘ I4' 37"
faciam Regis : quod/z' memar :fl
ifliqfliîMÎ-î m‘mſintwflíat ”u- A __ :4 il

che propoſito m’han richimìtaäxf


à Gieruſa-lem dall’effilio di Geſſuri’ "
molto m‘eglio'era Per me {karma
n’iui, preſuppoſta che nonhaue-ſ
uo à vedere la faccia del lìè mio
Padmchc ritornar'à Gieruſalem. p
me . Hot- che pace potrà darſi,eh‘í
sà certo non hauer ~mai à* veder LAM-17;,…
la faccia del ſuo vero Padre Dio?
Se noi aimiamo‘ felici: quelle”;
. teg—
Panel!. .Ammar m… ,,,
"reggianí , che sëpre vicini affiſtoſi
no alla preſenzz del loro Remi
-to più felici flimar fideuono c0
vloro , che eternamente affiſtono
nella ' preſenZa di Dio , e quanto
e“; 4; infelici quei . chedi quella ſon.;
,4; rim? Ex” eijm* med fac-'e tua,
` iceu'àDio l’inſelice Caino; om
fll‘: qui 'vidcríl ”float-id” ma. Ec
co che mi ſcacciate›Signore,dalla
voſtra preſenZa , nonvi {ax-à diſ
gtatía , che non venga ſopra di
ut* me.poíche ſon` priuo della voſtra
faccia . Facci-'mina receflëro dei!,
difle Dio per Ole; . Guai à colo
01533;; ro,che ſaranno daliamia vifiaionñ
zz, uni. La qual parola( Va) vai tan—
; c‘o.che,fe fi piglia carta bianca, e ſi
o
comincia i far conto per partita.
‘c ſi pone quella in primo luogo,
. ciòè.PrJuatío›-e.della bella-01'851 di
’ , 5/‘ .Dio . E lì mettono poi appreſſo
’ ’ - i;amanti tormenti, quante pene, e
quante calamità ſi pofi'on' ima
.ginafea e quanti guai , dolori,
e miſerie .poſſono venir nel pen
fiero , fi ritroverà al ſicuro , che;
_tutttinſiemeflnzi infiniti più,non
giungon’alia miſeria dell’eſſer’vn;
anima priua di veder Dio:poiche
ñquefl’è ilpiù crudeltormentpflì`
*.ì-'ì I PLÙ
‘ù ſpietato ſupplicio , e la_ iù
meſplicabil pena, che nell’In er
no fi pauſa-E ſe il fulmine .quelle
cole piùſſminuua ,e riducejn.;
polline-,che maggiormente con
la lor-durezza gli refiſtanqzloflet;
jo‘ roponiomîméte ”all’Inter
no à Dio :imperciò che, ancor,
che tutti-dannati i ui príua della.;
ſua Diuím villa; à gl‘o—ſrínati , e
patinachche parlai-..capriccio E
-vollero ”lontanamente dani-'uz
re »per non hamſi voluto ſemi,- -
ae de'mezzi- ‘alla lor? eter‘míàluee " ~" ~
propnráonaskmeſtra vparticolar‘:
X‘ -‘
,mám Mino ſde no,e eó particolar *
mododaque 'allontana 1a ,ſup
Faccia. Îlìerxibilecfiete -voi,Sígnoe
re,dìceuail Profeta Dauídà Din,
,e chi potrà alla-;voſtra potenz `
Maſa-{Fidentixfaiìì (we'll-1 oltl; ._
”affluente reſiſtenze-?Taurrìíí- IP 7ſ
.h't ”,15 fair, ”Meu-'.52 .Mà'guai "8'
à chi sì paznmentearditOflOm
metterà tz] ſcelei‘atezza; poiche..
Ex :un: ira ”lA-All’hora più ,che w
mai contro di coſtui ,nell’horren- ~
,do gaftigo. che ;gli {optauerrà , fi
vedranno chiaramente gl'efi'ettí
.del voſtro giuſto, e -rí otoſo, ſde
gnozlì fù_ come le ir v-olcfl'eil
‘ i V` ` :San:
`4)’8 'Pam ILAMHÉc i
Santo Pro-ſeta. N6 ſempre lo‘ telej
' gno, 8t ira di Diodimolira la ,ſua
tèhîìbiiitäñ, nè ſempre-inſoppor
tabirmänte èſſerëitä-iá} (einem,
za; mà’aillhotla ?fàslquanddeali
i duij’oiîirſatamente pertina’ce n’on
ſivuol’d'ſaoi
uìîtí piegare-4;dolciz 81 ”notorio-,—
n’è-vuole de"mezzi
alla ſuaſaiutfordinati‘, per vn ſuo
pazzo capriccio‘, ſentirſi; :alſ'hora
fi che_ più che’mai ’ii'ſuo_ ſdegno
inaſpril'cég' all'hnra til-the - affatto
ì~ l "P' l ' diffifüggmtì’ attm'chila-u Non ax
quo qaífque pecca! ,diceR-upërto
;Zia c ’Abbate-'fida‘ ’quer-*H rrfiflñ, peci
16_ ' ' "eater-:ivi Îuamím fida” ‘exñ‘ècrì,
*quì-»os- pozzi-17mm, Quatiti'ai
"cubo pecca ; 'è Vero"jrh’è- (tab-iu
. 'ineriteuöle del -Diufrno
thè Dio da' _e‘ll'q‘lui gaſh‘go,ſuae
vallontana-iti
- Diuina‘façeìae‘- ma; per 'iìraíbìdntì
fingeniol'te' volte il ‘buon'ìSign'o
re din-on Generi] ‘ro‘mmelro pec
cat05m1‘q1ſando ii peccatore fàà
’Dio’reiillenzare vuole nella ſum‘
pettinatia 5 8t’ oſtinatinne finir
ſcioccamentg la vita z all’hora fi,
che contro di- quello ſcarica Dio
tinta la—ſuaîi'ra, n‘o’n ſolo gafiigan
;dolo _con la penasdel ſenſo, mi
“fico lnìmódo particolare, e :col
ſi ſiſi ’ ì Par‘.
“f—n**

/ ' ‘ "-r tx mi“; 459’


partigolar- perla del dznno, ch’è la
txt-”NW R .ils Mssior tormen
cwgl; ‘golfi-1L mileroñdanmtg
nqll’zlfl cruo Parks-.Potrebbe per
UMD-.1.1 Pere-’nm @Yoda-.mira il
:flame Conſortator’e non digg
tuoſei PAHQÎC petſuadercu ad ha;
up: diſc cqmpzffione, öc ammal
ljrfil ;Malware (on- r-ídursfà Dio,
eriçeqçrÎLSmti Sacramenti,accíè
pgrçqugſti_ mezzi -ſiatfatto degpo
dell’eterno Bene _, che conſiſte in
”def il ſup belliflìmo volto , nel
quale., lenga ſatiarſi già mai, {lan
deſiderqſi i, Spiriti Celeſti ..di fiſſaf
ſempre il lor Angelico ſguardo‘q
la: vquem deſidera” Angeli pro-,
fps'cere. fl , LPm.
1. 1 1..
- pl“lèîbáppqyëitíovii da’ bed-ani *.14:
’lîtgl_ :- .'nn XI' ' ‘ -"' **- TD
`~ …m _ “e. .ñ *a- : ſr N5- l ì s ì. 1,3,,
E Ceſa} quali-ordinaria compa— , à
I'll".llDCmOlëlo- ì' ñmoribon— -
di5di modo che›quando alcuno è
eſſente di tal villa .:è per partito,—
lar priuile ipdiDio,del qual pri,
uilegío go @la Beaciffima Yççgi.- Vic-m;
ne,c_ome Mms-Vincenzo Fer-re, Ferrer.
rio .. Oòtinyicgratíaw'fflè vida“ [gn-.4.
*PP-”Lt ?aperte ſue-,Sqìregg- ì m-X
f’ I. “v, ,3: l'io, Ada'

. …—
rio dice z che ſokgliono comp-ric’
in varieforme: p‘auenteuolt-L ho
ra di mori nerizöthora d’honibili
dragoni‘. IÎ finezc’hà Dio in per
mettere ‘qu'eſt’horrende vi-fio’nidë
dìuerio ne’cattiui , 'e ne’btiÒni ;`~
perche ne’eattíui le permette., ,
perche com'efli viuendb vol't'oto
no le ſpalle à Sua Diuina Mae-M a
‘e ia Faccia à’ demonij', facendoli
lor? amiche ’ie‘guaei; cosíper‘giu
m ſuoi giuditi] permetterci” pri
ma di morire comincin'à— patit'in
parte le `?pene de’dannatisvnadeiñ‘
equali èi‘horrenda vifla ‘de'moó
flii‘infernali.Così auuenneà quel
fin-t‘o 'Rdigioſomhe racconta San
Gregorio per nome Teodoro , il
q’uale venepd’ à morte,comínciò
à-grMarÉ-ERJÌHMMH'hacer-Nd
dehorandum *ii-ruäiíurſnm, etiam
Ong”.
dial. l. capa: manm in ſuo ore dfiwbm’t;
"I C.3 7 date‘lecmñivì me ”Finzi-"1L- cr”
rie:,ſèd'faiîflt, qu'odfáönru: :fl
Già il Demonio in forma-did”;
gone mi na díuorando, già com
.
ihoictudeliye ſpietati denti ſmi
—‘.›‘: num‘, e-ſttiitolatl mio capo; pat
r l"`à
. tireui di ”gratia tutti da queflo
, ‘A
Nago, :mio 'ffl-Iudgamente non
… UD immuni z hjzvüſto ‘facciali
r‘ ;t~ .z ‘ l
me

.i
’ o” mie' d mm . 46:
me quebe'hà à fare . E dandogli
animo ’i Religioſi , ch’ eran--`
ui preſenti, con dirgli . che liſa-4
:eſſe il ſegno della Santa Croce ,
riſpoſhNm ;eMail-,quia [qu-am":
bui” drawn*: prov-or. N6 è poſ
fibile,perche con le ſue ſquamu v
mi tien’p'n modo queflodragon’
oppreſſo,ch’in niun conto per
mettegh‘io poſſa muouermi; Bë— A
che poi per l'orarione delli ſtcffi`
Religioſi, e del Santo Ponteſicù
da quella fiera bellia libera-tonif—
ſe,& emendò la ſua vita. Ne'buo-q'
ni permette anco Dio queſt’hot
rende apparitioni de’Demonij .
Primoflcciò col terrore di villa sì
horribilezpurghino-prima d' vlçir
da queſta vita qualche difetto.,
che tclh lor da pmgareflcome;
diſse quell'Angíolo al B~ Aka—3
drenaggio-models'de’ſiioi Frati, ha”
ch'erano fiati dalla viſta de’ De- i, mf
monij prima della lor morte m0- s. Ai:
leſtaci , e dicendoli, che ſuole ciò ;17"43
Dio ne’ſuoi ſemi permettere…, . .Pu
Primieramentc z per Purgatorio Sur.
diqualche mancamento in que- mp].
fia vita commeſſo: Secondaria- [cpu.
niente, per lor’ accreſcimento di
meric0,e per cóſeguenza di mag
V z gior
— -.‘--Î ;L
46zf. LA”: A i’

gior premio@ cnm’n’aflome dice


S.(`hr ſoſtomo. Diabolu: elia‘ no
C’bryſ.
Hmu_ bi': *utili: :ñ , a :o , pr”: oPam: ,
de diab. ’vr-im”, Magnamqm nobis* 'mili—
unmo tate?” parità mq”: mediocre nobis
índc luca-um obaeníl ._Grnnd'vtili~
tà può apportarciil Demonio , e ‘
ci` può eſſer’ anco occaſione di nö‘
mediocre guadagno ſpiriunlç; ,
vincendo nella noſtra morte con
Chriſtiano valore le ſue falſe ſq ,
geſtioni, come le vinſero mo ti
Samba: in Particolare S.Eleazaro
’ñ Hiffi" Conte-,che aſſalito da horrend‘aói
‘Smffiì' villa de’mofltí infernalhdoppo
hauer coraggioſamente có' quel
li combatturo › e dett’à circoſtan—
li .‘ Magna al'? Det-”mm *air .
Grand’e‘ la forza de’demonij. Cö
- allegro… e ſeſtoſn volto ſoggiun
ſe. Plan? *viti . Mà pergratia di
Dio ſono vſciro già vincitore,
`dalla battaglia. Terzo finalmente
permette il Signore queſte ſpa
uëreuoli viſioni de’demonij nel
la morte de’ Giuſti, accíò queſti
Veggano dalle mani di che fiero
nemico gl' habbia Sua Diuína.:
Maeſtà liberati, 8c habbiano con
queſta confideracione in maggior i
Pſçggio il precioſo ságue dell’im— ‘
› 4’ maco
. ,; , ,7….3q‘43…
manolae’Agnelloì per ,yittùA del ,
qzuale .ſon ſacri_ liberi , daìla ſchia—
uiwdím di .sì ;rudeilî- 8c bonm— .
do tiranno’. Adempiçndoſi in ciò ~
la prqnzeſſa dalla ttefio Dio fam
pari] ,lu0_ProſçtañDauid, quando ,
chediſſe. Nonmfqndeyzurdñ u"— ,P1- 5
vpan-e ”410, (jp-,iui Híeóugfamir -ſa- - I9; 3 o‘
turaóuntur.Non rimarran’z Giu—
fii, vnel tempo entrino ( ch’è quel
della morcexopfufi: e nel giorno.
della fame ſiñvedrann’ effi abbon -
dantije ſncolli. Evalocroue. Beat”: P1; “5.
'vtr, qui invia-ii dtfideriumſuym 5 ‘
”gip/ii, non conſt-ode!” , çum la
qumcrz iaia-ici.: ſul" i”, Pork-t, -. Fe~,
hceze benäauuentuxato ſarà Quel;i
l’lxuomo, c’hà riem pi c'i ſuoi deli-L
detí.d,~'oprc buoneml firm-mmc,
non ;Sms-”à conſuſh,qüando nel-L
luoghi della morte haurà da có'é,
tráſheeico’fiioi nemici. Quella,.
ueritàb'en chiaramente ſi viddu’
nella B.Opp0rruna,à cuimel’ flne `
della (ha main forma d’vn bruc- SW“?
ciffimo, eneriffimo Etiope . comë_ 7'*
parèd’il Demanio, che dalla bar.
b! › a"; capelli díſh'llaua come li
quéfatta .pece , e con gl’ocrhi sì
infiammati,che,raſſembrmdo vn’
haſmaro ſono'. mandauano con—
_,-- V 4 :inna

7_
,7 i 464 Parte lìjxlutoge'ffl‘.`

tinuamente fuori acceſe ſcintille


di fuoco - la Santa gli comando,
che da queiluogo uan ſi parclſſe
fin’à ‘tanto , the chiamate ‘non ln
ueſi’e le ſue‘ Religioſe compagne
le qualita-nuotare , fece che veó,
deſſeroquell’lſdrÎ-endo‘ëpettaeo
10,8: in preſenza :li-quel maligno
Spirito l’inſegnò il modo di vin
cerlo.e ſu perarlo 5 E poi à quello
riuolta con animo più che huma- :
no gli diſſe. I” ”mine Damian-"re- `
- ride d ma , quia non mc ancillam
› - Cbríflífupercbírfiwt Eu‘nm’prì—i‘
mar” fuminapoflpcrafli -. Partiti‘
roſto kn nome di Dior” ma, ſie-
ra beſtiamè penſared'hàüel‘ corri'
tro di me già mai vittoria, come"
l’haueſt’ vn tempo fà contro dei-7
lav prima donna Eua . Impe'rciò:
che eſſendo ío Rhiaua ,-&adzeml
di Chriſtm ſono peri ſuoitneäliti"
libera dalla tua tirmm'ca ſetóitù’ .
Con le quali parole in vn tratto fi
díle uò , eſ ari quel moſhò del
l‘io erno- or'accíò non-ſi ſgo»v
menti il Moribondo patendo fi
mili viſioni de’domom’j , ſi: pó
çrebbe rincorare, e conſolare'con
[ſeguenti motiui . . -'
Primo,ch-e-ſimili apps-ritieni ci
ì" ‘7 auuen
L condannati ai mom. 465ñ
e

auuengono molte Volte’ non per…


colpa,ò peccato;che lia in noi,mà
ſolo per eſſercitio di patienza , e
‘cosìs‘hà da eſſortar l’infermo à ‘
patientemenre ſopportarſhömtî
ferir quella pena Dio, come gli
altriìdolori dell’infermità , con..
perſuaderlo il zelante Conſolato;
re , che ſe molti , anco Santílſiml
huomíni, nel fine della lor vita, fi
ſono ritrouati in queſti conflitti ,
non è raggioneuole , cb’cgli vo
glia eſſerne liberal-Lt in oltre,che
ſein rutt'íl tempo della noſtra vi
n il demonio ſi sforz: di mole
ſhrci, non è meraviglia, che ciò
maggiorméce facci in quello del
la morte ; poich’all’ hora molto
più che mai procura vomitare,
.tutt’ii ſuo veleno, & aſſalra con.,
maggior comto,per eſſergli Rata
’có'ceſſa queſta licenza da Dio an_
co contro de‘giufli in quella ma
ledíttione.Tu,ínſidiahrí: calca‘.- Cds}
ma ci”: . Tu tenderai lacciuoli, 8t l s.
inlidie al calcagno dell'huomo,
Ciò è.nel fine della ſua vita . Nel
ual tempo. dice San Bermrdo
ſtenta" amplion‘ menti”; J'ai‘ ’ Bern. .
Bi: ode!! dich!” . Nulla” illy‘: gf _Quì
ad tre-’um 3 mſipcr medio: boflíum baffi“
5 Ch ñ
466 T41” ILAiuto de‘ Moriá.
cuneo: pale: exceflicr `in itinere meñ.
dia-ſunt gigante!, ”l .zare 'volitè'i,v
' obſidmt zrziſitum, abſeruam tran
ſeunlu. Magniſuntzſçd cade”: a‘
laure tuo mille , Imetec”; rm'llia i
dem-n': mi” `Nel. tempo cienza-i
Morte,dice queſlo Santmhznpiù
am‘pia lice‘nZa , anco contro de'.
Giuſtid demonij,à’ quali in quel
l’l‘iora` viſibilmète s’apprcsérano;
nè poſſono
vſcirede nó quelli da quella
è,paiſisád0 vita
per iſchier;v
mi eſſerciti dè nemiche' nó dior-z
’dinariañflatura- , e dozinzli forze.;
mi maggiori di quelledefgiganz
- ti; van quelìi in queltempo, co—`
me veloci vccelli volando per l’a.
ria , tengono Preſo da ogni parte
il paſſo , con ſecreti- aguati oſſer
uan’i paffaggieri; Mà ancore-hu
fiano,e grandidi forze.,e molti di
numero,ſubito che voi comp’ariz
rete,Signore, perderanno Verdi?
re, mancherà lorola poffanza., 8c
alla voſtra preſenza ſcompigliati,
da vn lato ne caderan mille,e dal,
l’altro disfatti le ne vedrann’ à
. terrzdieci mila-Si potrebbe per—
ciò in ſimili caſi'dar’animo ;il M0
rilzondomſſortandolo à patient::
mcte ſopportare Emili battaglie,
ñ ö:
,WE Mud-annata' Morte; ~’ 46,7...
8c ad offer-ir’ à Dio quella pena;
in ſodistattione de’ ſuoi peccati,
8t inſieme à ſiar ſodo 3 perche il*
demonio ſi in quel tempo ii-tſuo.
officio pilquaiîè ~, non ſolomole
, fiar’in vitamàìmoltozpíùnell’ho—
-r-a deliaîmortemome 6 -vidde ;img ’ i,
Chriſto Signor noflro ,a al quale Ì ` ~'
non contento d’hauer nel deſerz
to tentato, fi riſeruò tentarlo an
cora nella morte, comparendgogii
ancora in quel tempmcome‘rife—
riſce &Lu-ca, ,e ſpiega SaTomaſo. ,
E! tot-ſmtp”- mni-ienmìanb Luc; 4;' ~`
raccffix a5 eo 'uſque-:durame:- idefl 13.
Crucis, dice i’Angeiico-Dmtore, 3, Th,
Per il qual tempo intende S.Ata— mi“:
naſio quello della morte . T's-_iu .m 4,,
diabolica; "c-pp pudore rei-EZ”: , oó- Pa].
_ſeri-andy”- fiji. ?eaſy-dda! mn
pi” ”Munari-tr ora-im). paflèſç, M ñ'
per manovra”- amd in ſem-‘w
m» ”daga-4h, :Non: him: tenta-1'
rioníóurſuligen.Vedendos’il de*:
monio ”buttato con ſuo roſſore,
e vergogna daChríſlo , laſciò
[Timpteſa
te ,ìſicuro per il tiempoſoggettar’à
d’hauerl'à della mor—
ſe , Gt à vincerlo in quel ’tempo , e
come Fatt’hauea-con tutti gl’altri.
E cosìaccingendoſi, quando lì il
~ V 6 i‘v: -
468 ‘Parte zz Aim dc’ Maira.
Redemor Crocifiſſo , alla barca‘:
glie, fi pole ſopt’vno delle brac—
cia della Croce à ſedere fin’allo’
ſpirare di quello, mà mentre fi
sforzaua di prenderlo ;ñrefiò egli
Glofi vergognoſamente preſo. W”:
ſuper ſuper br ahi”- Cneirjìd JWÎ'
Tobia'. cupe” comandati-Mapa”; eflfliice
la Gloſs. ‘
Secondo . Aíuterà non poco
ſuggerir’ al Moribondo da' viſio
ni del demonio moleſtaroì, chu.
ancorché honende , e 'fpauente-e
~ '_ uol'rñfienotalivi-ſioni, le ſOl'ZC›U
~ ſhatagemme'dell’inlerml nemi
comon ſaranno già mai baſtanti à
poterlo nell’anima danneggiare ,
ſcegli non vuole a nè fargli nocu-y
mento alcuno
partícolar nel corpo di
permiffloſins , ſenza..
Dio o
Be”. Videre fra-n: ,~ dice Bernardo ,
qua‘m debiti: eli baffi-:Miri nc_
w-'milmífl vola-toni'? Guardatefl
attentamètc mkatez‘lìrztell‘i miei,
quanto debole a e di poche forze
fa il noſtro nemico,poiche non_
può vincere. ſe non colui, cho
vuol'efler vinto . Se quando alcuó‘
no và alla guerra à combattere.; `
contro del ſuo nemicofieſſe ſicu- '
‘toache volendolo vincereflnfalliz
~ bil
' 1:' rendanMZ-ìflwoncfî 4a,
ſſ bilmente lo vincetà ,come {iter-
rebbe la vittoria nelle mani? Flor
la fleſſa lieux-tà, li porrebb’al Mo-`
ribondo ?ſoggingnere, che può-ñ
egli hauere, di non eſſer’ofl’eſo
dal Demonio,che li compatiſce ,
ſe darà-contro di quello ſodo, e
li farà Faccia , teliſtendo alle ſue
Falſe ſuggeſtioni ;anzi ciò facen
do, puo ltar ſicuro di vincerlo , e
fupetatlo . Imperciò che con fi
mili apparitioni.e tentati0ni , di
ce S.Agoſtino . Loira” pmi} ,`
ſulla': ita” pm” ,~ ”ardere 1”” po lug; le', .
ad.” J `
n/Ì, uffi-valente”- . Può ben’egli film':
abbaisre,puo prouocare, e ſolle Ge",
citar'al male, mà non può mor
deremè far mal’alcuno , ſe non à
colui, che vuol’eſſet’morficaro.
a: offeſoJî come bene ſciocco i”,
rebbe colui, che fi laſciaſſe :nor-ì
dei-_e da vnflcanemhe—ſtà ſottemé-Ì
ee-incatenato, perche quello ſoñ'
lamento abbaia, e moſtrai ſuol
acuti denti ; cosi ignoranti ſon..
uelli, dice Agoſtino, che ii la
ciano mordere dal Demanio;
eſſendo che Dio lo tiene fi ſorteó,
menteligato,v che non può far
danno , ſe non à chi volontari“,
mente vuol'eſſer danneggiato,
QUI"
o
i470 Parte IRA-'tm de? Mori).
*4‘
Quando al glorioſo..- S. Antonio
comparuer’i demonij in; diuerſe
forme ſpanenteùoli di lieti ani
mali,come divLconi,Tigri,Torí,
0rſi,Serpenti,Draghi, Scorpio- ,
ní,& altri,aſſediandolo . e minac
ciandolo con le loro vnghíe, ar
tigli,dëti,ſtridi,vrli, e fiſchi hor—
rendi, che pareua ſe lo voleſſero
inghiottire; il Santo ſe ne buda
ua,e diceua loro. Se haueſte alñ'
:una forum-poteri:: , vn-ſolo di
l ›~\ U voi altri baſterebbe per combat
v .. . . . cere con, .un r huomo; mè perche
ì' .
1T; .., , :liete deboli,e ſen:: forzaalcuna;
. vi fiere vniti tanti ,inſieme per
etterrirmi. Se il Signore v’ha da
to licenzz contro di me, eccomi,
diuoratemíz‘ ínghiotlítemùmà ſe
non l’hauete , ,v’affiixícat’in vano ._
Eſsortifi ,dunque in ,queſtiñcafijl
Moribondoà Eqrflçnímozöl, ì de—
porre ogni cimoxefllücutandofi ,
ch’il Demonio non hà ſor” ve. 1‘
runqiperoffenderlo, ne nel coró,
poine nell’anima, 6: à flar certo ,
9,
ch'il -_D_em0m_o -ſi tiene -già per
perditoremoiche non lodisfatto
delle ſuggeſtionim centacioni inf‘ '
_ tetne,già ſiſmaſchera e vienea
aſs-lino alla! ſcoperta: . ‘i‘
.~ ~ Ter—
i
B :and-”mari d 11mm:.v 47r4 *vu-ñ"

Terzo. Si ,potrebbe dar’ani-fl


mo al Moribondo con perſua-.l
derli , Primicramente il ricorſo'
alla Santiſſima Humanità di Chri—
flo, chiedendoli iſìancementt.”r
aiutozeſoccorſo con la ſua Díui-‘
na preſe-nu, la qual’è ſi potente,
che toglie le forze al_ nemico-c fì
ch’in vn trarreſidilegui. e ſpa-,'
riſca,c0me dicel’Interlinearcfiffl In…:
intrëxefugitD-'ab lunll che .:ö-_lim in
fermádo &Bernar oſoggiugne . Haba.“ -`
Pv'çriztte,Damíuc{efio quätüliócr z.
irruär
rua m, boflerjmmo.pó“irraant,fid Tim-j
confina”: 'Undìque ,ſèa' 'pih-74*:

_fly-nt, eh- pereanz_ a‘ conſpeäu _Doó Pſ‘çn"


mini' i quemadmadumfluít ”fa d LM!“
fau’: @air-Eſſendo voi preſente, ---‘
Signor mio Giesùflncorche dp
:une le pmi vengan’à ſchierei ‘
Demoni), 85 ancorche ſì-ſc-ateni
;una il vil- plebaccia dell’Infer
no zturra ſparirà in vn tra:`to.è ſî
diskarà in quella guiſa appuntp ,
che la cera ſi dist’à alla viſta del
fuoco- In cucci gl’aſſalti ci eſſorcz
ercròl'A oſtoloà ricorrer’alle
i antiffima íumanità di Chriſto. ›
Indi-ire 'vor armatura”: DH’ , *v: EPM/:l
Foffitír Rare aducrſi” ire/Mia: ‘5- ”e
Dieóalì. Veſticeui, FratelliÃniei ,
a Ci

I.
47: Pam ILAx'uto dui-1m”.
dell'armidi Dio , accíò polline) 4
reſiflere à gl’inganni, e tentano
‘ ‘ ni del Demonio . Per lc quali ar
mi intendon’í Santiie S.Girola’
mo in particolare l’aiuto della.)
Santíffima Humanità di Chriſto .i ‘
Hier”.
_Que autem alia arma Dei poſa..
m” exiflr’mare , qua-'bar indi-m.
di!? es'ì’,qm' bah! adr-Orſa” diabo
Jîdímr’tare verſati4:,exrepta air
'flm qu Cbrfflur :ME per forti
~ ficar’il Moribondo in talíhorri
, _ - bili-apparitioni,ſc gli potrebbe)
'_ ;Pf-at recitare quella dmoca Ora
‘ 3 ._`,ti0ne,chc fààchríſto Si nor No
…,Rro nel libro-de’ ſuoi *ſſercitij
Spirituali il no‘ſtro Santo Padre..
lgnati’o di Loyola, che tn lingua
latina dice così.
Ani”: Cbriflí ſana-'Emy
- ſdnfiifica mo.
Corp”: ‘Chriſtí fiera-'45011011,‘
‘ſalma me. ~
, Fanguír Cbn‘flí Pren'qſiffiflu ,
' ihebria me.
5 Aqua laico-ir Cbrifi’í Pur-;$
‘rm-Jana me
'Paflîa Clm'fii :fica-Wim‘, to”
foru miu-.:if "è-:<`“β:>~
O Bone Ieſu exaua’ìme.
Intra 1x:: Valla-'ra -ójëcro'u
…8. 'I‘xfi
Ne per-mina: me ſeparare' ci_
~ le. .
ì ”è both mal-'gno defend- mc.
I” borſa marti: mea’ 'vom ma.
l ~
Elíuóéme'vmírc ad”. ‘HI

”t cuniſflmíir tuírlaudemfll
’- In ſlecbläſcculorum..áluem
La qyal’Ot—arionſe in lingua
Bolgareyöc Italiana vuol dir queó,
o.
Lx Anima di Chflſioſahtiffimbí
, `. ſantiñcatèmíw - - ó ~ ,Ã ñ’.
~ó Corpo di Chriſto Sacratliſimo.
’ ſa atomi." "’“"~ Î* ~ ~ ‘;
‘ì-. S'a lue` di .Chriſto ;Pretìofiflî-ſi
‘THE,
' èAcqua;miramare-nl. L? ſffl_ Pu-f.
dellato di Chnſto‘

~ rjffimadauarcmí.
ì Paffione di Chriſto efficacíſäj
masconſortatemi. -
O Buon Giesù, eſſaudítemí’iì -
Dentro le vollrc', Piagh’e' naſiì
ſeondetemi. ‘
Non permettiatez ch'io fiafè-j
paratoda voi. ’ i
Difendetemidal malig'no 'Ne-J
mtco.
Nell'hqra‘della m ia; met-cu
chiamatemi…" ì
c'e
*uk::e 'Cñfíó
.ñî’" ve nga
ari.
' E comanda
voir '
AGI
Acciò co’voflri Sami vi lodi. ‘n
Ne’ ſecoli de ſecoli. Amen.
Secdndäriamenteflìpotrebb’
animanîil-Moribondo à ricorre-r’—
alla Samifflma Vergine ;Maria ;x la
cuipreſenz: ſe in .ogni tempo è
formidabile , à Demoni) ,, mo ito
_particolarment’è-in ‘quello 'della
morte. Ben chiaramentçfi prouz
queſta veri rà con quel,ch’zuuen-z
Ceſar. ne àqu’el Moribonzioxglze rapcçS -
l. 7. c. 9. ta Ceſario, il qualeì _ritrouzndoſi
(olo-e ſenzaflzfflanza di ſalvarſi .
per eſſet ſhte ſacrileghe tutte le
confeſſioni” cómunioni -inçuteì-z
` il tempo di @Mining-c:. @Hole—
rofluezſpiritl infernali in vn’an— \
golo della {ua camera,_e con riſi,e
laici diceuano , _che la mattina ſe
guente all'ott‘hore dell‘horiuol’
aſtrzonomico s"hauean ci; impoſ
ſeſſare ;dell’anima ſua, 8: impräg—
gionar anell’Inferno. .Il _che i!" ë—
dn iiMoribpndo i, cominciòîal
principio à perderſi d’anim ,mà
prendendo poi corag
alla B. Vergine rìc`origio , eco
o, la qual '
Niro., tutta piena {l’eccefliuo
p endorejgſſcoq‘iparue ,- _e ’rim
”operando a'. demonìi il lor’qr
çhrejli ca'cc’rò v"ia`,igridanqoli,'b
;z ’ ”di
`
— dicendo
- u: a’toWüàÎ-'Jindruá
loro , che alla lleſs’bora . ñ

il di ieguentequelMot-ibondo,à
lor marcio diſpetto andetebb’à
ſegnare col ,ſuo Figliuolq nel
Regno def Cieli; e cosiappunto,
”venne-*Simile fù la grafia _fam
della “elſa Regina de’Cieli :Cit—
lo figliuolo di S.Brigída,.il_quale `
nella ſuamorte ticorſe anch’egli BF-'g‘ffitî
all’aiuto "della Madre di miſeri— ‘-7 K3*
cordia,e queſta comparendogli e “‘1‘“
Pn’mo‘ ;ad/fin’: illa' in, extrem'i'r la
bonmii , l’affifle‘ ~al capezzale del
letto nella ſua agonia . Sour-dò
cxpulit Demon-:,cacciò via i def‘ `
mani, i Tenia‘ remix': animati_
eiutpropríj: maniàa: in Par-di':
ſum. Morendo l’Infermo , con le
proprie mani portò l’anima dì
quello all’eterna gloria del Para
díſ0.Si potrebbe perciò far ſpell-_ì
ſo ripeter’al Moribondo que-1.15.; ~
efficaci Orationi. María mater "e‘ 4
gr‘atic,(5c.Mor-flra tuffi mali-c":
.Sub :yum prafi‘dìum, che. ò vero
quella,che Giuſto Li pfio, huoino
in lettere , &in dottrina illuſtre,
nell'vltimo della iua vita con le
mani gionte , e ſolleuate in alto ,
ancorche tutto gia raffreddato.&
intÌXÌZZltO diſſe. 0 Mater Du*
ì aa’ſit -ñ
'476 Farrell-451i” ae'mo a .
I” vita ;aſi-fama!” tuo cum to” ‘terni- i
L-'P/ii
i m: determini' , ”er ”tc deſtra; i”
am. 'ì ifla bom , :i qua pende! eterna.;
-m anime ene-eſuli”. Aſiìliete,òMa
dre di Dio , à`queflo voſlro ſer
uo,che con tutta l’eternità com
batte: enon m’ablzandonat’in.:
queſt’hora ,' da cui l’eterna ſalute
dell’anima mia totalmepte dipë
de. O pure quella , che diuota—
'Aibaſhſ mente diſſe S.Atanagio. Ad u
j”. i” eſa-mmm: recevdarc ”dir-fl Sa”
L ua’g.
fli’ſn'ma Virgalnternde 'caraib
-_de ds..
Deipar. Damína , Ò Regina, (FM-:ter
Dei pro nubi!. A voi lcuiamole
grida.Ricordateuidi noi, (ì) San—
tiffima Vergine intercedete , Pa
drona,8i‘gnora, Regina , e Madre
diDio, per noi. O veramente)
quell'altra di S.A ;Zollino- Jia‘,
;Aug l.
medi!.
à- íwmatnlam ‘Virgo Der' gens'.
”ix Maria , interi-eni” pra mc
‘v 40
dignen'r apndillflm, ;ain't-emi
.Bi effiu* templi-*m . Santa z 8t im
macolata Vergine Madre di Dio ,
Mariadegnateui d’eſſer per me.,
mtzzma appreſſo colui.del ua
le folle meritevole, d'eſſer atta
Diuiníffimo Tempio. O altre ſi
mili. t ~
Terzo, Si~pottebbe ricordar‘
ai
—ñ-— - ñ-rrrjñ.- - f
:l Moribondo d'appariu'oni del i
Demonío tra”: liarojilrrieomioz
all’aiuto dizS; iehel'A‘Ìcaügo-;fl
10548]SIDtO’ADgCÎO‘CWdfflU'~
di tutti gl'alnsl* Ang-Von, .e :Santíz
del Rärxdiſhzneeiòlo difendahp da…
e l'impctrino dal .Bio de gl’eſ—-À
ſereírímímmefortezza non ſole”`
B:: refiſter'alle (uggeſtioni Dia-h
' liebe, ma` anca per vſeír da_i
quelle vittorioſo , facendogli
ſpeffo ripetere le ſeguenti inuo
carioni- Sanfie Michael Arch-‘i
‘gelc , dffmde za: i” baepnmlía; 'tn
”au peru”; 1‘» tramanda - indizio.
S-Miehel’Arcangelo , difendere-a
mi nella preſente battaglimac’ciò
non habbía eternamente à períre;
nel tremendo giudítío . Angel‘,
Dei ,lqm’ ”fior n mein”: :ih-653_
-miflìm Pitta” ſupera‘, un”. il!” o_
”ain4,cuflodi,rege,ó-gu5cma. 0
Angelo di Dio, che fieramio eu-.
ſtode,illumínat~e` , difendere , eli—l
n’uate per il’ vero ſentiero. *8L
habbiate in queſta pericoloſa
battaglia ye tremendo combntci-z
mento per raccomandatoquenq
voſtro diſcepolo , 8c allieuo ,- già ‘
cheñper louxana , e diuína pier-ì à
voi ſonofl‘aco conſegnato , e 1:63
' metto
- '.ì’ ,. —`..
- ñ,

meſſo. Ouero Quella' , the con..-v e~


gran ?diuotione diſſe S.; :A go nno.
Nunfic Mt‘tbgçl,~fanüe Gab-if!”
15‘453: ‘Rap/”dodi-”di Chad—.zip :
pier-im, ’Funzioni-iam” a Mq”;
&what-ruba, ‘Apoſtolo-*m .Eni ñ(
gel-'flauto , Marg-rum, Confeflö ó
rum , 'vor rogorepuſumo, ‘w pro
_ 'tr'èbbe
”u ~ dar’ancor’anitnd…nakí
Dea ſappi-‘gna dignem‘ini.

Horibondo con ſuggerirgliflöhx'ñ


.inquefla‘riua battaglia: lo ſtà ſar_ i
udrè‘ndo 'tuttiiì chieſa Trion—
fante‘delCield,e la Militante dela
la terra,e che il-ſuo letto a e'ilan
zz,ancorche lui nÒ>ìl vegga., (ian x
no circondate-e piene d’Angioli,
non ſolo per difenderlo:. mè an r,
Cara per portare come ſolleciti
ambaſciadori è. :Dio‘ le buone.;
nuÒUe clel- ſuo*val0re,,e coli-mu,
e della vittoria , c’hada riportare
del nemico infernale; ricurdan
doglîinſieme quel, the nella ia
cra Scrittura d’Eltſeoli legge.”
quando il-Re‘ di Siria_ ſpedi.öcin
uìò tutt’ilſuo eſſercico de'catri,e
eaualli contral- Città .di Dotain ,; ~
one ñ titre uaua il Santo :Profeta ,
per farlo priggione; ü che vedu
te dr Gtezí ſuo ſetuidnre, andò
‘ ñ' cor
- ñ .MÎKWJÌOÎWF 4:79
correndo ad Eliſeo, etutto tur
bato gli diſſe. Hc”, hey, hm, due‘
”inc mòqlídfaciçmux?infelici@ 4. Reg:
ſuen wrauíqo‘i', clietäxçfflofſizmq
16,
già pei-li, e fatti preda del nemi
co jàM~`Elàfèoìcolz graffiti-,n—
quilliti‘adìfliiñëo‘ri',íx`›,o`ſ.ezt 5h‘
timerflplurcr enim naóifiuÎÎifl-m, _,
jay-im dal” illír›.;Non ti perde::
d'animo, enon-temere; perch-.y
quei, che ci defentiono ſoo’in;
cdinparabilmenze più, ip ,numez
toi, diquleluche ſonoiznoſtfine
miici- E c‘iò detto pregòilggnog’
rcz *aprilſe glJocchi :ì ,Giai i fac,
ciò veduſſefleheiquel ,› çlze lui Ed*
ceua,era vero. Gliel’apriilbiion
Signore. che ſempteze’ Rifontç ag
eſſaudir'i notti-i pricghh -e vidde,
che tutt’il monte era pieno dica.
ualleríífl de’carri di fuoco in ſuſa
difeſa ; con che fattozanimoſo
Giezìzcacciò via da ſe ogni tim '
-ire ;ñ-Gon quell-1| cloniſid_er--tgciope~`
potrebbe dal zelante ,~ e feruente
Conſolat’ore dat’animo al Mori
bondo da diaboliciie apparizioni
nel tempo della-ſua morte inſe
ſtato,del quasl _tem-po dice; S-_Gre
got-io. mafia: marti): ci’? ”apm Graal
*affiancamó ”par-'giova- *Il tëf
'. P°
po d'elſa‘ morte,è tempo di fiſio- L
n'i,e d’ìPparítíoni. Et eſſendo cañ `
- le, è per cmſeguenu tempodi
combattimentose di guerra.v
a"îè‘Y.,' '.1‘~' .ll'
.Addifionò per -í Ccnl-”mali -Ì,
è _ì Morì” dalla Gia-Mn". ..ì
1‘” l. Y",l‘rtv “…'11:

'A ‘Ncorche, come s’è deuozdj


ſopruſîa coſo‘ 'quaſi-ordina
ria comparirà Moribondi il De
manio v; -c-on tuttociò ‘ñ-rego'hr.
mente parlando , 'non ſuole.- viſió.
bilment‘e compa-rifà coloro , che
muoÎOno-dî morte ?violonramper
mani della Giuſtina.: -IInuifih‘il- l
mente ?ben sì, come'l'eſperienn
î'inſegmwediamo, esſpeſſo ſi to:
c: non maniz‘che compariſce noi
cor’: queffi i_ tutb’ando ;loro in
termrñonte'l’imeginatione,debi
”litahdoì‘loro le foi-ze apprenſiue
‘Aellîanîmo, hcciò non apprenda- p
'nò‘ 'nè’la mdrtejnè'io‘flreuo -c-on
to,c,he dopzpbqueìllahmnfà dar*:
Dio ,e ſuggerendo ,e-ſommini-`
ftrando .loro finalmente .:molte , e
varie tentatiorii, .dal che (ne fie
gue , che attendendefi i Con dan
nati .alle »ſue -diabo'liche ſugge
RAOD! D ſipuò dl alcuni Wet-{ſn
ghi entrar facilment’i‘n dubbio
~tlc-lla lor“eternaíàlute- Hot per‘ ì
che queſto è vnñgrauiflìm’o,e per..
meiofiffimffi:nalefäèrìéceffii‘ioj
c’h’il ’zelame Cófortat'r’lre‘lîtëhilé `
riſcä della-Tadide‘ià ‘originev i
quello; il* empatia facilmente;
conoſcere dal modo div Parlaré ‘
dello ſteſſo Condannato , ò pur
eauand‘oglielo -ron demenza dal-'
la bocca-Imperciò theycome di
ce Gàfflfl’ÌG-É‘ÀFWD'QUÒÌ'J ‘-foflìflm Capi;
lflnguorer cavi-WLW, *BMdia in_ n.1.”
frmímzióu: aaſirhri , ;li/i corn”
origin” ſaga-ink inquirenti-r -
lx oo ſi puo già mai .dar’efficacu
rimedio `-all’mfmrnitàî\}›it‘itualiſiz‘
ſeine-n ſrcomincia da'lla‘radice‘dí’
quelle -ñ Il che anco- diſſe Galeno \
raggionando dell'infermít‘àî COP—‘ì
po; ”little-nord” , '1‘” qui”.- (fl‘- ì"
ärixrcñflh ”dbm- 'mmm ,Fai e'... W‘ Gal”.
d‘
"Madden-nio di." Nellù‘ ’MM’,
‘aux int-emma’ è‘ neceſſario riñ’- 4._
‘gru-mn lora'on'gini, e princi
pi), pet-'mr ‘l‘oro conueòienre'rii
nadia; affattoìguarirle .i _Hórſi
perçne'diueffe< poſſon’eſſere le.) “
radiohötjotffiim diqucläe’inùilî- ‘
b…: appitjçíoni? de’demonij ì inc',
(îondmnati, e’ qùefle ſhnoiç va}
;h- g _ X *è: [le,
:aeia.ditierſe, tenuti011;i, con …ha
(iſole nel ,fine della lor, vita ;31'553
lg`~xli.z -BCXÌÌÒ ”lare-lc zeyrzdgzçg _,
(2 Hex-Pffigffluzj-QMQMDK
IF’FRÙNÌÙfPÉ‘ÙLÎQÎUfflAÃQl-lfll}
ala; ”non ”WWW-fatta;
;99 999 ;MP-mm diede::
Widüffib *flui- .xi.- r; ul'. :0;
‘-Sl‘ ; u (ffſiifiJiöíìflJ-Î’- ‘g ' , t':.`
" ' al 'j 919%" 9,4' 41"59”; (Ferfínnflçm.
3 ñiEifldíédfllèflo-Îméíquà/WM. .. i
.Non x… ‘_. "i-..tea AMÎÀ-MÌNL ~ ,
p ”AM Müffiflífiiufiümu a), 3
r “' acute': *iſte* fidi” o” t: ‘wm- m QT“
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a *m IA*'›\'\3TI9'2'~IQ'B‘3\“"Ilylè.~.’_`i
‘I- ’,".`L’lñ…‘ 42"- . … , ` "-.

.-z‘ _ Rap-’ſlim-
PſéxſſiDlOlÌofitolieſstre., e 1b'
penmiofiſiìmada
t ,,_açione‘ds ghólfluu' , ,qu-inch).
z IflWöDfiemi "enon &l'agg
. (Mmsínzçhdelinbflmîlmale
"ì‘ ì; _5La {ha Mdflonàüènzomflil
Lab Nk" ci!“ Ì’ÎPWÌÎQÒ\WEÎOWÎÃ
"I“:ÎÎK'ÌÌÎMÃÎL Ìffloflilffiät-.izvpolmre
"“'dstslìe-CÉU Momà-Pure Per-ha— `
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4WèìÃ-Tèè8ñg‘ae‘ròffinióiffir
?Yonîe tcJcÎfflaJc‘ illa-‘appreſa’
iii‘ſi'ÌóÎidÎit' `?come Ukycfnzäifàtî*
t' re ,'èÎ'se‘ndojñ re’alítà innocen-`
&i; ſe liqe iörci di‘ſelicità Hub-:i
nòneilfhùózndç; Pietro › (Lh’ri‘ſo-ñ
lò‘ orfani* Felicitëî‘dtìnófflhauer
del…, 'çijt'nì ,ì eÎfelìátà ,‘ ,the ſi
ſétiop ;Plitvice publica‘ ga igo
fi .'tnanìféſti il'dblîitſhdop ‘o ch’è
cri-yi.flàtjo co'tñnieífflsl’it‘ma e falífl'
f"- 34 t ſ‘lìf'_ ecc-‘a‘iòifàh-turpimdinem
”Ji égfia‘fälítîtär eſtſcctm
, di; 'jeerzídrMPZFI-”ibn , pete-"ir
.la‘Ìëiit‘ióu‘flíiÌùá-iflè. Da queſtovne
fieguësëhe pòlſon‘onue infeli'cità
ati é‘tíÎr’äll'hùoìnoſcioè,infelici
' tà‘dl‘P'éc’täte‘z&inffllcitäfli‘ pu
blíco aſt’i‘go *per il 'comm'ìeſſo
was";
pè'tèat I‘ſDel'lè **quali due’infèli
citäzéncor‘che la primalia-quella,`
i cüdw'erqtfi'ënte‘merita :il nomu
d’ini’e'lîëj‘tèscçnëutttq ciò a‘pìptelì`
ſo* Hiìdepi‘huata Opinione‘ ‘ del
_illimid’ófì quelle/ſeconda è ltimafl
vera
i
HQ! ſexi“ Pc-ñazöèc npplapxíp
,"ÉrQ—jflſçüçſtä! íLgáffigpa dop
MMT-”WTOÃFU‘ÈMÈFÈF’Ì' ~
&net-*z ?Uazſuwubhsmèffl .‘Pë
mehr-.o ſvplqda-.slìbuomm - ci. '
_ gfiçoſa infçlíçffi Lhc; ſai-à} ga: ,
E??? HRÎWPPB PJQÎ'PPHQ‘ÎÒFOÎ' * \, -
a, &ato al‘Co ”poggia mſn( `
off; colpeflole? e çhe dèfflç’lítëò
gi? aìçrj .cofflmçg‘cy n'hà‘bbffià‘ @gli à
agar'mpocçq quem-2, (Upea):
\ *HM-.MPL
{fl ‘.12'Adic-"…ecéëusè
dici"
Emens* .{flzx‘sſts’ñgmnd P .
ex!. z am ,0, -ro
dm-ÃKIÌZÒHÎÈ-Priíiflflë ’n.73u. “'
151!'*0M’3lfflm'u
‘ rgfltfq ”re-'Tieni
mami”; ipquínay‘" de
.a .fina " ,z ~ v
liäç‘ſnpplìçiaſnfiípcm Non "pè ;fa s
MÌBSÌPF-Wſſfflſiñe Ch"ſſ‘? liber‘? 4.14 Q
wine; Bmnaicñffiz inflem’fflex '…
\ ’mi’ .9., gtçnutcá‘pcrìçpl xc!" ‘0
’ESCJEKÈÀQÌÌH-Ìffiommç oíäo .
cm-dsz K’aîrrſſîvëcë’ſscr
,una-Mo om TiçeL" ;Teſti-É***
;pia-F?
gçtjoquc (3,901!” pxinclpale_.`
` mo Gil-.39, ‘LAMPADE-mqd‘äè
ch; ananaxóUÎL-:zzëlsffiſfl 'en-“
lam-:n ..Sffla‘flJBPPP‘PPP “r-ma.
L È.“ ,,eJ‘ÎFFÃHWPÎ ,x X“,
,hçaxà- WQEQ‘KPEHaî-Gëiîz‘hw z.
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‘ché tres-,tefloufffifgéflzèèbnflzü
:razza fie’cr‘nátrüàl »tonino 7
'ffim‘ál fleîWMb—;Iiflxzend ’
3- d- Pr q‘z-iysmwfflffiwi‘fl
m1- Niba g‘èíffibíütèñäfid ‘
:Lc 4. iii-3,59116‘
-WWWWWÌÌÎÌVMUWÎÎ 358-7 ` Ò

L ²l>izpeìrmffiñ` a” Móearüf--Ìì Wi
. 'Ì'e’r'lniiiamrflcupa'fi‘m t" Him».
‘ ñ WWW” ‘fiati-Mtb“, i‘ "è. "ì-?
*mſm-’401 ‘premier-tip,
:ñifm;', ihîzjzaioíiiírfér’ea’ìj
` h‘fflma‘flq‘iz ;ìi'mmciirèflu
*fl ,aac- ‘ó‘rTeDíò‘} e‘…
;nl idoiäiucſitì'mì-öi‘nä ;Figi—bs] ’.
, 'chelÎA= inojanco’rèhfiliiidëmie,
i _`
" mùòiaìd‘ijque‘lla maniera iii-mor _ -
’ 'dodo deù’e‘gli faí’äìlëròflhëlgffe
*è'r ‘ireie‘iö’rac’tìiaììdiìs ‘Unika
'fiaîaagiìyfflt‘nieegiaìieffi
'c‘aiì-cemiieflfffiuihiimfé ’di ’éîffil i l

{pià-mau
:PP nta-s ’eat-"Ma
*zz-;2 “Puffiiai’äilzliiìcdü.
&wait-Fre
P/Î u;
13,
Erminia: &glia-wi Izu‘onçe ñ_
‘re'pr‘enëer, lc G "ſia ſaiufflubi E
'liqh-'ö‘ti‘ndoeliſ aflnqflefluu.
t ”ore ?ninfe-’pei‘ &era-WMV:
;1 aumenti-eſere, “Mangia-ma.
‘Pope ii‘èbi 'a‘ Pòiëh’ë‘i" 0m
'Èäta p deere-ewwffie li’; .add-JP"
,lrñſhdìëffièln‘éùk’ihiqfid l‘a’vttä,
’die 'cbìnſcòl'pa nell'altra 3 Mdtfo .la ‘i
_î‘p'a'tiifientî '""ìîtfrellá’vna , Ela“;
'mortè’flè’ſſa’ a"Diò'í-Lcbme ſauio
` Medici?) ,jiñ'dflí'ì’iri itu't‘ti all’etfet‘i
na-ſaiuéc-.flîbóofl‘Mèdicenom
figli‘aiól'da lé- vene' ’la Caine già
‘gliaiia.ììdélffllifèrnìo*, mi ’aueo
‘V ~ X 4 ſpeſ;
488 Pam .4‘ ’ ~'-~ .
...ſpefl‘oquelladcii’è (in: a e ſentgíl
doloxedel-caglioznè perchelìln- `
fermo. Roth-.WWW lQ.» -lilsìa-Zñ’
@Ninetta-FMA“? fiv
.…..1'o.c.ch-o nous@ aitîgioflerà
,mè allaxſalute di gg o,…;Qell‘o
Mffizzmodo-n‘onſp o . Viene?
.fla viçaègzſtîgaíí c‘oí) ‘,,uqlì›e`, PÎÉ
flgqgtggueſti 'ià’Já Îbcíuíineùo i,ſè
marciti nelle A to iniquitàflñääſ- `
lq-volte ;neo-gIFinqocezi; uèv pec—
&iÎC-qnçfèi Midway‘ ~e pei-JON@
zroil Migone-mò Rif-'581 ‘lil
‘ ;comípcizcflzipqrche-huton . in
` W WPFPMÉGHHWEGÌO’WÌHPÉ‘Ì
ui - x 55enne[alu‘tqxzz-vofçodoficlffiger
,—“ . Maui-,non .' oſiſalu.ino.\mì 1
’lang 'ancor'honofaçia tienimi“:
ì‘ .95, _ iofltiàcm ecceiiiuo, eſçk
3P!? ondate honore, .nemiçlçò
-per mezzofllellaiiantja Putin-Fa'.
esmfpr—.WÌQMÎKÌQ *il* *v -Kk
rubi-.'.nfflùmfmrefi‘eh ....H, Wir‘
P1. u. …çqzflrkîlìpffutìhfldflfliPF!“
mldíqü ad .mſgw‘lttaq , L‘
Perciò cſſoçtatZQIÎCoglqmluto
…audit adſanítçtep .ì &To-trpp beàl

'.ſhggçttarſi . Yp auçnçfflçflçe alla...: j


;Diuioaz volpi-:Aule ag e‘ſſer‘tmita
;ore dell'inqoçepte; donna-Ja.»
‘ _ Quale triennale] ;WW-_zo pet: .vn
*Ji-.ì F 3’_ ` de- ‘ l

"k—ó; ’A
AW“? ‘4’?"
delitto dalei non commeſſo, non
vo‘lle,có arol‘e ap reſſo i’hu‘oe‘
` S
’min‘i dicnderela u a innocenza,i‘

mà la ſua, difeſala collo‘cò ’nell U ,


Înan di Dio, ;al cui‘tribunal‘eſap
bello‘ ;e ‘fiſſando perciò 'lo, ſguar- ,
do djuotarhſent , ne‘l Cieli) Z dop'-`
Po_ hauere ſparſe 'abbondanti le
grime ſoprale ſue'gliancie,piene
’r›, d’honelta vergogna. per allegge
rimento della ſua afflittiorie,diſſ_e
queſte parole. De”: :una: . gd
”ſtand-"tom": e: &ago-“101," “quì' ”04 In! A
i'omniamnuqndmfia‘m : tu fifa“;
?Fani-infuſi”- tefiímaniuh ”l 13-43- z..
, un!” canti" ”to ,‘ zh :ore mori”- , '
nihil bom-”funivia , qua ilîi
"mal-'riore compoſt-cm”: adi-”ri
ma. Eterno Dio',voi ſiete buono,
e ſolo teſtimonia de’ ſecreti del
mioinnocente cuore;voi,che pe
netrare ſin’à più profondi can
toni 'dejl'anim'e noſtre , 8c hauete
híarà notitia delle coſe! prima.”
ch’e'ſca’no alla luce dijqueſto m6‘,
`:do: voi ben vedete nelt'erſo cri_—
ìtallo della_ mia coſcienflzdicheſon
'netta di queſta ,macchia , e ch’è
Îfalſo il delitto , che mifs’oppone‘.”
"Her , vpoich‘è l'a' voſtra volontà
_’ch'io,ancptch’innbçenltg, miuo‘ìai’;
)
‘<Zv
XS’ ec:
’494, pìrìë'zt.jiìuìa'äëîììärib. ì
,eccomi pronta, eccomi mſn ſot
l
'topolta _al vollro Diuin Volere.
Cófi diſſe,e coſi'brcuenieüteorò;
poiche,‘corn`e dice S. Anfibro‘gio,
Ambr Non’ am” multi: innata-tia fL,
in “ſob.
dgfënofçn . Nodſiſeruedì molte
'a ZO
-— parole l’innocenza` Perdifender
ſ. Etauualendoîílofleſſo Santò
Per roua di' Queſto dt‘ll’eſſem~
pio ella medeſima Suſanna ſo
giugno . ..Vu/'amg *voci: affari-'one 3
in‘., ”ajeguit-J‘vTvachìtápud (lamine: , ì
4; ;f Ìá’cqifllèflJDgo’( Non _hebbebiio
;gno‘Suſanna d'a’ſſel‘ire la eſuaò ign—
nocenza ’con párólezîaçqùîîlpì 4!

Preſſo gl’huomíni", ne‘ ſi curò dì


manifeſtare la ſuaparlò
re (Toſi q'u‘eſtiflnà innocenza ap_
ben con'...
io , e della [ua cauſa Fece arbi
tr0,,e giudice colu‘í , che 'minuta- ‘
mente sà , e con occhiov purgaco
enemye ‘vedeogni coſa-*Queflo
, eſſe'ſi p'òtrebb’eſſól' ar’c‘hìe ſac—
cí in ſomigliante cà o il Con'dà’- '
nat0,cíoè che ricqr‘raàDio, ſen
2a curarlí degl'huomíni, e nel!”
ſue mani ripnnga la cauſa della.:
ſuainnocenza , il quale , ſe con.. i'
tutto ciò diſpone,che muoia , hà
da tener per certo ,~ 'cìli’indrizza -
quella ſun morte aſvnaetema
Vita. ‘ Se
" B :Mdàflflatiìmm 491
o _ Secondo .' Si potrebbe fugge
tír’all’Alflitto , ch’antor che'gli
zia', che muore innocente del Ì .
d‘elíctö,çhe‘gli Vien’oppoſio; con ‘i ì‘ 1
. J
-mtto ciò` deue volgere"gl’occhi ~
'alle colpe pa‘rſjte, e porfi la mano Sap, i;
nel petto , ö( auanrî a Dí'o . QAi 6.
’cardio' fina-atm* :ſi AÌVHÎ; vede
re’,ſe pſier le ſue paſſate ſcelerag
gini merita Quella pena, e forſe;
anco infinitamente maggiore . E
ríttou mdö eſſer cosìmon ſi 'deue
"me‘rauìgliatreyche Dio ſin’à quel
‘l‘ëmpo l' habbia
'ímpet-:iò
differit'il gaſtigo: '
che i' Pec~cati,ìt,he l'huo—
”30 éommette,ſi fogliono ſcriue
’fejenma‘r da Dio per gaſtigarli
" oi àfño fatima-Nonna‘ bat w”- W; , ,
ì haſuìiapudmc, dicclo fleſſow.. .
'D'i‘oſpärlàñdode’ nòſtri peccati, ,Dar-tz; `
’è
fe i "VA“ ?il *beſt-Wir
’Pecca’tide mhſſor—
"l'lînomini flop 32.34.
m .ñ
ben naſçoſti appre ffo~ ~dl ‘~.\

*megf‘èíò’onfetu’ati ne‘ miei- te fori?


’E v'ol‘l‘editDio. Com’i te`ſori‘io-,` ,
liono ’con gran cura› e diligenza
ſ’ u‘flo‘d’irſi, acciò non ſtan rubati;
kosì i‘p’eccati de gl’huomini ſi tóz
’ſerdano eo“n gran diligenzi ſcrit
‘ti,e cuſtodíti,come teſorimel mio
archiuio’Ñacciò non rctlinoà luo
X 6 tem:
.49z Pſiflcìzz.ziqxofl-Î.(agoflz. ‘
.tempo impunici . Queſta verità
"fù- moho benconqſcjufa dal Sar;
[üdî to Giob,quanfìp djſs’à Dio . J'í
17. ' ..m , quafiflnfacculqë, dalla",
ma. Hauete'. Signore ,ſeſtati , 5
ſuggellarì ., quaſi ;dençloA’yxH
ſzcc bano . i miei peccati . . Non..
occorre. dice‘ lo ſpscxhio dj, pg
' tienZa, che mi perfuaöa,.che di
ſcordate,Signore , delle mie col
.pe paſſate,perçhe,queſta ſarebbe
vm falla ,-öt _à mc mqlm germi
cioh perſunfionc ;, eſſqnd’iosc’c’
to, che voi m“olm _benſapççe $5.
ſeruarle nel ,voſtro çpçſeffzçpgi—
ſtigarle poi èſmz tempo con giu,
ſticia .e rigore. 'Peru-'ciuffi ”capor
z‘ſ‘h _ſu-fia”: fallen”: png-cm”; y dice
4,4“_ S.CeſarioArelgtenſe-,qaàgirpglp
ma; ”am-4 _ſp-n'a tcmporír ,cu-”md
dy- in rin; &qu-'4 .illa 24v.- oblitiJì-wx}
2.10”. , ”cdi-m”- , quà# de memoria, dial-ì.
Ì‘- edit» ”epy-rita” laſipſa fiat.; ſiſma
- ſia‘ of?, Omm" ,apudíllum po‘ u',
Cm. 5;- ”qurſtgnatflfunh Dal chefi ca
’, uazchc ’ſe Dio differiſce per qual
che_cempo, non perqu‘eſto affat
to libera del gaffigg douuto ,3’
peccati: e ſe gli diflìmula ,Î nom
perclò ſes-gli_ dimçnçica (Sipqſi ~
crebbe tutto cio all‘Afflitto cOn
ñ 1 , Fer?
.z > ’,ficondamgfl &mama; i

fermare coni ſeguenti eſſernpifa‘ .93; v, l


Adamo lo lieſſo giorno, che‘pçcf- ',`_' .r :
cò, mangiando il vietato porno ,
merito la morte; e con tutto_ ciſiò
non morì-le non dop-po nçuççëç—
[o,e trent’anni
ch’allentò.,ſi . Il mondo‘ſnhíto
e {ciolſe la Miglia al.- Gli-5 v
Al’impuritàie ſ2 elemggini, Îmeritò 3-.
teſtar nell'acque del diluuioaff‘p-z '1,53 .
gato;e pure quella giulia venda. u
ta non s’eſſegui. ſe non centouë—
da
t’anni
Sua doppo
Diuina MaeſtààyNóè.
l’auuilo. dato _
ron nel prim’anno dçlpeliegr‘iè End. ai
naggio peril deſerto ’comuni-;.4 iti-.ea
quel gl’ldolAtrí
ter’á gnue peccato di pei-met`
la fabrica delſſVif "XE-H‘
"9? "8*
tello;e pure non ſù di ciò gaſh'ga—
to,ſe non nell‘vltim' anno, che ſù
ſpogliato delle} veſti, e dignit‘
íacetdotalefl‘: menato al ciglio dei
montezoue fini la vita-Il SlCCÌÎdQÈ'
te Helùq'uando nel… principipîdçz
ſuo Pöteficatopermiíe ,',th’i ſun; ,c Reg]
flgliuoli licentioſa, eſcandalol‘a-z ,, ,3,
mente viueflero, ſubito ſi reſqin—
degno e del gouerno dclPdpoló,
e della vita; e con tutto ciò-,nomiv
`prima diìquarant’ anni, c’haueua
~eſſercítaito l’officío ,di Pontefice 5,
fù dellfvno , e dell’altro priuñto .
‘494 Par!c11.~dìîw`tíde’²jäorìb.
'- R43- ’Il-Rò' Saul nel ſe'co'nd’ inno del
13213- ‘ſuo Regno, per haucr fatto pogò
_sc’ò'ñto’de gl’ordíni . e"prccettí d'í
` rDid), dodèua eſſer ſpqgiíatò dèflä
'Rìgib‘dignírà ; c pu re gli Fù {tori
._ . Lçe` o’da .Dio finír veht‘ìarmí né]
and”)
y ,tt-on@ T’éale, dóp'po î quali í‘n gi*:
‘fl’igo dc’ ſuoi peccati da-fe ſſeíîò
1 Reg; 'mxſel‘ameme s’vtcilëíGl’Afmſtó
31- fi’nël gímno’deſhìRéſerkçrtiòne
fit‘óìío duri , 8L' incredph à qué]
` bfî’pfU-milìex‘íóz e cbh ‘tutt'o‘ëíò
. :i Mfírónq ‘dAÎChri-ffq ."fe non!,
”ffl‘ì 'nek’gíìòr‘no delka ſua Aſzç‘nſifmez
,Miei-È ‘dëlla‘lör‘ìpc’rcdulîà, Muççz‘z‘a'fli
?fl- 'äàìòrëíìçirèſi-JAl’quiI* mp’nfiéò
' “ì’ 'E orr'çbbO‘n‘Ò addurr' ;D’Afflíttò
Îholtſiſa’ltri eſſcmpíj , chè per‘_bre’
'nità \í tralaſciano, e ſapràìnîoltb
pen’il do‘rm Confórtatdì‘è’ ſugge
figüdhcq’qualí gli dìñnfi
äre’fih’aſn’çokch :áí‘pîkä eſſ’e’r'
ñäëìcepte‘di‘qgèl" ‘ 'litro, per”.íl
:5J: .1 gu p gljìvli‘çrÎ-da'ra` là monte@ ffià
‘ ì- ’A `WMP-et il'päſſato
b‘ffiéòflpeuçle otfçſq
d’àlìsri Dio-ep
p‘ec‘t‘atì’,
PçÎlÎì'quèſtj m‘èrí‘r’: gmſh‘mmìu
;qùdgaîîígo , e ſorſe :n40 _‘mag
’ ’ioyr'c tçym’p-o.
'fluìçî , Jancçkche díffc'riloH "fih’
‘7":à
" ""j‘èrz-J. Pozrebb’zl 'dimora Com
-for
““Îſſ-Eeoñùnnah
' ’"7' ‘—’-‘› “h, dtmar”.ñ 495
‘ P_
Porta'ztor'e ‘conſo‘lar’if ’Coſſndaſinnà- i,
anche ſi (rima innocente, c'ö l’eſ
ſeni pio dl ChriHo Signor nóllroz
il ”miseſſendqinnocentiſiimq ,ie
'rale, 'ehe ‘lofleſſo Pila‘r'o,barbaro,
&‘iniquò giuëiceffl non ritrouanf
` do ícauſaq tîih‘à‘ inslui , 'oue attac
çarſi , perkè-ò‘ndivhnarlo‘à morte ,
parlando‘con le er’udèli,& arrab—
biare turbe, congiunte ro'ntr’il
lo‘r Kreatore diſſe loro . Egon”:
înuen‘ìoîin corni-ſam. [nuovam- ego lo. [9.6
ſum àſa‘ng’ifîi'rijîityli bui-“u. Io nón Maub.
ritrouo aelltlîçì` :alcuno contro di 7.7. 24.. `
queſt’huohî‘o , egli è; _zitto inno ‘F
ce‘nie ,6: i‘n‘niun conto di morte
;m‘erir’euole . ‘IE/con incrociò.”
‘corch‘e cOnoſciuto ſoſſe innocen—
te,pur fù condannato _. e menato
al Monte Calua’rio.:ome manſue
'ta pecore“; al m'acello, e poſtoin
vn'ignon‘iihioſo [timo di Croce - "A
&Natal/il' adom’ſiöne‘ duäur'di,
diſſe di lui Iſaia . Epotendo'i’in 'ſd-‘3":
A nocére Signore in vn batter d’oc~ 7
;chic ſobbiſſare quell’empio Giu
dicele gl’effecurori della lacrilega
ſentenza , ſilaſciò ruttaujaligare ,
menar’al ſdgplicio,e togliere l’in.
nocente vità - Anzi perch’era in
nocente, per ‘eflèmPio,e conſola:
“9533
rione di coloro, che ſonotali, e
patiſcono, voll’egli patire, e vol—
e , che del ſuo pati’mento, e della
-ſua morte non vi ſoiſe , nè ſi p0*
teſſe aiſegnar’altra cauſa , 'che la.,
Maui; ſua innocenza .‘ Et‘ impaflunml
a7. 37. ſaper capi” ei”: :ami ipfi'nt _ſcri—
pzam . Hit :ſi [cfui'jkexludco
rum, dice S-Matteo .’ Gli poſero
óſul capo ſcritta la cauia l etitolo,
perche ſe gli daua quella morte,e
diceua in queſtn modo. Queſto è
Giesù.Rè de’ Giudei ‘- Di modo
xl
che_la`c’auſaì fù ñ, perch’era (ì‘iesù)
ſ
Santiffimo , &innocent’iffimo F1
gliuolo di' Dio , perch‘era Saluz
rore,Redentore, Medicina, Salu—
te' , ebene vníuerſale di tutti, ch"
\ appüto queſto ſignifica quel dol— ‘
ammo , e ſoauiſſimo nome, con—
forme diſſe l’Angelo à S.Gioſeffo.
Ma" o .Et waſabi: ”on-mei” Ieſum: ip—
‘. u* ſe mi” ſalmo” fac-'er Populi-ng
ſima” ‘Space-_mh- comm. O innocen
til-,eſclama S.`(Îhriſoſtomo, quì'—
Chryſ rum apud no: periti-li ſuſcípír,
fer.: .da
Aàfal. guanto” moleñr'c per flflgifioſòr
inmrn'r? O ſantiſiìma,e dmiríiflì
‘ma Innocenza,à quan ' mortali
pericoli-{lateda
fl"ſkoliçvl‘abilix' eſpoflal fi quante `
vo' Dio ſoloſſſopfl
`- i ~ - " por:
a l r "WW"

impiefli’eroggew VP".
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portabil
ì i il@ innatèzadi Chriltqco ì
.ÈWWJÈÉÈMWQKYQL
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c., . .nae...u,ffl,s
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-ziqſxem’ammſſa Hi. .c
. tai-4. u .do di ..ci .il-Mew** Cao”:
c *4- -Î iv,- @ie‘icflzdws: ;Il 'Pio 5. s.
_diletto 3x84'. emato Spoſo Eight-qc
. .:guides roſſéggianretfit ”FIU
ñdendo BMW—ſi J ?remix-;,31
vedere la natura, ,f riti-effixillî
*Weeflzaz Meri reflex. H29!
4 Pätéfflelì!~‘p.$ ,le Mme" Le.” -
.NímèrumÉ-afl-Îerzjflnífl ,mx-
.fiíu'idìwflffiwl-U ”Wrc ,29!"
;gjflaco in lui dalla; ſua. ;fatalità xè‘
., ;primer-Mag, 84 il collo”: `dalla: ſu:
Buſtone‘: Mà. ſc per ſorte paſſaſs’
r
. alcun’auatffldiceflcm
. .…A. ”ſi ì…BYE? .i.WI.
*M ;....é
n

- **PA-ſee?- è‘Rami!! a .un


{cali {cioè
:oſſo ñè candida_ MCWÎÈM ì
,, sferaçqntqzpqçç
pari ?i sfera
:vcciſoî lo innocente, perchçfù ì
ali üſPoedÉrÎÌMY-i
‘ch'era Sento, perciodpſatil per? _
:ch’era ,invece-mq - esÉ'ò fîi ‘NGI’
'foz, acciò quei,che ?opoiptroffiçy‘
.tize pqtíſconqz e, (ozio ill!) que-nt;
men-te mela-.xi. ;dB-.MAPPE. hehe
- .. . ` ~ ~ ianÎ.
`
‘ ‘ i ' "F ~ o

rbíín’ì’rfluí, e mau-:ria ‘di conſolar


End. “íi‘è f cchiqdh cùîi guardarſiín ñ
²h _-fliëé,’ùfflf~ſèrunäùm ?SEM-play,
-7eödfi3’i ’ha 'ii-dn” 'nidi-Mina…,
.. W. "M Tdi &Dib’à 'Mosè’. Guarda} e
le "tai ‘ *at’iìall'éſſenfl’ lárëàcheìt’è
2c
,. -fl’at òſh‘äüì‘ñ‘tl rifëäQüáſí
Mie-en yolcflin’píérſó’na‘diqud—
ll'óÌ-"colui ,‘ìch' inno Î ſitè‘rnëhte
;Fpffiſſkeìììfl‘ rigl’òcchi, attchtá
. *cui:
;Pi"?a-cu….- .;.\à\ .iii 'r’è‘ëòjfl derá‘loſpeccbioü‘in— i
’a‘dìffi
"’" t‘ 'zìffiCÎhriſto-y‘rhe‘t’l
E] Mòñt‘e‘ Caluà'rioyacçjò
‘fi
Αcdtëìe ’0“sî ihhoc’ëçítenëëſ‘è r‘rìo't--z
“>1-
' 53;? èòhjſoli ;ui a‘nc'öra ne"tdoiì‘ñ.
"noèëñfípñirpenti . e nellatutinö
-Î ol ‘edoſh'moi‘te .i &pera-ſeo
rbf'e‘ta—Dàuidìſianimanddfi àcö—
Tex'ìáìpla‘rë piùvyíuamjeñfié’la l'ha-"E.
fibffitëflzflzfcääffig—;É:zi-@Manl
ó Pf. Z! ~ __ ;ii-nn; *cpwçfljhitîzféd‘iäñ
a, a—"a
-e o*I
18.19.. e) ,mmm-xv; ama-..ñ '
WritmsÎa-erflX,-É i” 'E
‘{W‘Òzólf Liſten-biro Coi; ut'ſii i 'e
' dnëijiodiicmièinnocenti…:
<1
` fa' piedize contoronoad v‘noa‘d'
"Win'ò e' 'iniebſſmî turtí‘Viíldcroz 'e
;v;. rdffifltä‘rb'ëñìt 'confidatorbnd il l
‘thiöfá‘òl‘fiöſſ'ff f'fù Come ſe diceſſe.
Î ”KPW-“K CrpÈt-,e pìal’e’ſái'ä iui
ÌILJL {pie mani,i²mlei pie"clize'tde
-‘ . te -
*UTtomx‘îÌn-WMM’Î 31;;
‘Î'e’ l‘altra ‘n’cím‘kraîdèijmsóÎd-Îáſhb
co: o,äccjòTuttiſhqufſſmbglià
[Sar e;di ſqucllozetieſſero’,*Qin
Îíen‘i’îaminlr‘aſ'l‘ë r*o' ‘l’a’ fh_id,-íon'1ifäi,
’&`,ì1‘ÌÎHmì`.eñβÎ-ìE’ììÌÎ’È’PÃWFÌGÌR
Teodoxet‘äà tài‘rî "c iísiáz‘çñè‘im The-21.‘
ìibEè-ì‘ſt‘erliëfftè‘fzáti c0355; *5M ſu. ["0.
Rudi-Bk i"riCÎſiùYá; bqciiwà’eîpri'lîìì d.- I'ro.
'ti-Ireí ſſíìíſiſjzí'r‘e‘ſíng'ùa'm _am "0733 uidmt.
parente”; , fl'ùëitáóifſiamnifiqya
?Hey-y?” : orti/01-'l'a-31,7711'rzrrllz.1”1..zv
&ktr‘ìffitüfſit‘qr rqhtidpëm'ſenfiriítj
‘jr-'pt' figli“qá`²`l`›iígflx't'ìá‘ @id-em..)
ñ’hféèlî//îézàr"-Bììbi'àÎ-Òieèfliìr a:.
bi"näia‘t ’eh/"ge" mi!“ fp‘b’g‘zxlíg'ís
áçÌÒÎHÙΑÎ-ҒΑÎflè‘çvr‘ r‘l‘ ‘ i} YÌ‘JÎW
azz-Y”) zii; .:a 'jîſſygîflzffi
"lidi" oìÌÎLÌr‘i‘ä ‘cafppè'réìzthîffiór ,.ſſ'C ~ r
{WWW 'Îìcç 94%;@- …245%
ſ 'x‘ ’ÌJQÎÎQCÎÙCèÎſigÎÎQdÒJÈ'ip .H :ai .
ÎÃÉDÌZÎ fflaèëhìièſëìüu l‘69; A"
P?? Jtd-”ihihih'lílëjgyaîche'gtäj
dai ‘Î FQWÒ’PNOIa'zch-É sëtüî‘uul
nonſóiiéffnira’qù'ellfy'dit_ó,çiçifc‘è
Mi
coſa;‘Yed.1ffuçg.’. OÉÉPÎÈÌLöí ,mai 'di.
in"de' ‘na 'n;ó`h‘eblp’e’luoîgo-
o'g‘ ‘ettodiſ( iìceuolc ”minima
tîsÃà‘ fflëffiófi’à-qyflîë modà”;
à riíflnflàſtuttí&PZ-rtçzçínöéinat;
o‘ffela ad ſilcüiiìóflrëq’uèipicdiì'iſi ›
cui nam
i ’ fu‘r‘ön‘o ‘ſempre iiiè’li‘ríz’.
z…
f"…î La- I
‘ 'zatí ella… ſantità 1,38: eterna ſalutf
-Îflel mondom finalmente conteni
pla tutt'i membrfidi vquel -Diuino
7- cdçáoxöcspídrerememffifçoffisz
Ìaìgnef'ä‘l‘çpgçlfflflafflWmg
t ſpflfflsflwmcfflzz ed .
, tore'. HPÌ'ChiIdZVfÌff‘PfiTÌ'e—C _ 1,
…-1 z rMdDAW e .MAMMA
" J
SSA-ì @Premia-debe@ ſ ~
mente poſtp in vo:: Croce-tc zia :- r
. l’altra srinnocentemÒnte in guel
la Vtglóflznç motto, ſi {degnzliàz
etc e .oxxeëb
moriixíli' imam Wtçàrxë.
Éuîìtarlòtçen o nce ` `on:.
_

dannato .porre dhikbuqtiìçuoxela‘


. Bo‘c‘ca' ajllfamſarp çalìçe’` del ‘Moti
A teJe‘cölÌëfl‘èſhpio diChrí dani;
‘ tai gl'bcchi'ſiEîdire con'Tonìàſo
.ì ollplo- ?ve-'4!‘ ' net-Pt‘jj'
3“" csì-w ‘.M‘egáìîApdízäxòzän
` ìID’i-a‘ncof‘cbe xön'tfi” tèfl'ffi'
-Îonl’ínhácenteç ft” ,_
:ignazzigxhçxmjtäeçi fi.
c‘excätmíîpçr ſubròm
comparabílinente‘rnòl’to"
{almaniera' (limone, _km _ -
?Pax-‘P39 mor‘ir’innofficîéìèc‘h- .
ſer con tjolpñä-_cón-Îiäqpämxäi-Î ‘3
A!**Pi
.
atenei-“,emé’c/,ëerdîàèy o"
s-Yicrercalîfiñsewjq
,2. K l
;gx-;53; i
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”’“ÎE'cäaI-mnáflä mom. 50k* ` è ‘x
I ’rl ;i S'e Paiíſcíjpèr’ n.2151”;colja‘anî‘m‘lſ‘ffi"m
' òÈpeCëaFGÌÒÌnmcÎ o; hai bè :fig- ‘TS-7147*"
› gíörjè di roſſoreîë‘dí‘veì'g'ogd’a{3" Al:
- di'l‘cîìhhocäñtè‘ìflíu’ `e ſeni‘: go; ñ_zlG-zorñ
- pazî!‘tho‘pàcimflòtozc‘ſh tu( xbox-"'aí'fi‘ ;~ ‘
‘ :e ffdfliîfaffi ‘pëç‘r'e di`shë>nc>xz:21.3,~ “ZZ' i
_ mà'ſÒPrà modo honòrztfflíſfiäèf‘ á‘ì’ ,. `.
poiche ci caggionëràzìàon lgùmllññì ' _ `
tà,e pa’tíenza ofl‘ëfëdìol’ à Brown-f j
gloria eterna, &Yna ,immgrcíſcíz
bilecorona {1d Paradiſo z" _’r
DeÌÌÌ‘TflÌlHáÌ" 'd’aJíq , gb:
glîpnîbëaeffi' Cohd-”oatixom ’ a ' 'ſi
È*Mîtólordélfc
“ſoa/?mmzy fà” dipoo’r”.
concorjîalla"

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" s i‘… .541.1. ‘ fl ‘


'.2’.‘.ltlſ-Î` -=' ›*-› '~
LAAhÎòìè‘g éfi‘e‘l‘hgom’à {effimer
ſo 'ol-tà; &'aſh ſtupro’ xi:
vnta , è (HELL-hg per’cflcrgh" fato *
daìſſa ſteſſa nätui’qîinneſtnto nel*k
l’anidíó , c` coſa difficiliffiìnail pc**
terln *da le diſtaccate-,e xímuoue—
re: Qiíiñdi è,ch’t:l demò‘uìqſteſſq
co‘nfiſs’ò‘ queſta‘ Vet‘fxà , quindç,
dmprpeìndó' ?un Dio’ dffigtjenè
ſpflchéc›;&ëſſ<mp!are di ,quello ,z

z: Gì'ofii‘àl Qual’è—aucgyílíóí b'e-ſi 3 -


ni 'diìſò'rtunaj & ìfigliAÌIÎe; I'd-ì
“J

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'7‘. "-'1. Aam -*-
..L .lex-uz’ , … ’
119512” ‘-JEPW ”UT-(9 ‘WWW-l ’?Mîëſhex ‘
9 , 2. .BUE-gu &i; prg fagli-gia *9144) , I 193534a”:
4‘. em á ’MWÎTHKWS-shî l’,.
i , Pm PF‘ &dieſem-e' ‘
w ‘Ila-,Vita- ..lefflniäme- &WWW
**ditemi -.,Ne›it0.'vMK-Mur~m; i
I‘M--wavei3#bizazsfldz-Îzzffiweñ
5.2.9 l
*~ michelle
”et eum,- Nîùnogiàmat-s’è VW -
ſua Eſiarneeablpn_ flag-;h
'ni-**Sith sìzcue mana.
8c accarezzin o. Hat' afflifflo quçzñ, ur'
' fl’amore viené'in' 'aitnn modo Of—
feſff c0" .M‘SLΑÒZY‘ÃWRg-TÌUM
m3 toptxi- .px. QPÌQKKEÒQQYÎL_
~ i `ècrç: 9F WPPÉQ‘MÌW*
e‘Tmcor _ſolletu conti—al; tore
dicÌmilL’ç.‘Qiiefla‘tempelia è sì i
pericoloiìflhe mp… pouerí At
’flitti han miſeijáñienîe naufragañv
toxe fi .ſeno-WMP‘.- *Éwñî-m 'Î
PÎÉWUQ,.r-el‘.c’tioçcñ odlnçqmroi
di ‘quelli’; CÈCÎLÎLÒÈP ca
' `i‘ ne i.
ritioùhtli 5 {indire i Vííëiäflzxäî i
-di'iëñtënza 'di morte', come ſem.,` ñ
ſolo”; che"el‘ lie-.ñ fit‘rózzçapir_ l
' tare' nelle'fflaäà della ‘Giu nia) i
te’llin’ië' “the iLiçl'LGëü.
"onto **Fidel-is:
Loro '.7
‘03“ 7‘*: Àlñffi
l’ ,..:s'óhdm aki-,34 flhxíè‘íllábflíz
ſuol’ingpçiibrar’ in ;m odgle‘gnep 1‘.;
ll
“ai e indntiîlow sìzfzznz‘n'nuäle 4
` ;il ' 7‘ ` cuore l
_‘l
7 , … -, , , ,Î ”g-“7932 ‘
cuore-çheî_~-ſà,clmoonſhlo-fifiutiëz
‘_ no‘gl’amn -qcccſfarij' per il temi-x
zàoñ‘deU-xnçrmnezmà mm che! 'bl-u
timo lg {p a 1 ctr a esgotturìnq-L’Òvcm-*Î

chàedà’zblwqb uffltxzeuofikîanígtb
dç' Puffdíxf'párityali › ’& KNWYÒJNÌ

potrebbon'áppjkax'i ſ’cguentifiés
medi).
` ~ ”n t,H: i i; ”
- « ;1-12 L. `an
“Fumo. Che {è "TA Fflñíno panifici!
qnt-Ros male-nElf-?aſta Perſonaîeî
ncüa_ [fa: :vita-cagwonatoüî
..`4-ñ
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.nemycog:ò\alcra ?perſonaj imknflaìî ’
che @Higi'à Mifid iſhauukîífibñffl,
potuto -täre (enza pànicolanäíeí
ſpoſiríonç diñDib ,e fi! perſuaduzîñ.
mhedt quelli hà Sua ’DÃUÌÎTÎÉMWÒV
fflxmzucflcomb-dirflmmemxffiéáî , ,3,1, ;.s
mk pet Mñgnì'flíaöflpìfcw‘fidfl .n .da
roma mal-MM@ {ffáqyëfo q’vna >
(q. '. non-optarſe/:nóí m a‘lìflù‘òfl*
LlaJua caUſa pnn'üzíàle çdou‘ hà dati
preſuporrfa che :uſerà q-uéjîl* , ‘ehî'*
trpd‘e‘ſſo lui,‘1'hm
lug” nemici” t'altopèt piu?— ~ ' .fl
altrimm‘faÈtOcónWL
ricchi‘ diffiuſlríonc e ;dií ’Did-49511 ì
qualflé la Cauſatl’gztincl‘pflle ch" q'u’e‘l i: ““
.ſu-o male? E'come ”rebbe-"fuor ‘ A, ..
d’ogni» raggio” e, [deglna’ſſi‘k-Òfl‘:: l
'-.P
fl HO l
`
tr'n dì' Dio i e doman largli, pen
ehe ciò fà, quando per gaſtigo ide'z
noſtci: peccati diraffliggnzi cosié;
con-n"
o'ónlroogni' raggione'qual-i
di~coloro.de’ àlſdegnarfii
loſi ſte'fl-,i .
ſoiDio- per il medefim’effet‘tdsco—Î
meidirlì-romenei fix ſeme . Inteſa
molto beneíìqu’eſht verità il-Santo
Profeta,e Re" Dauid, qumdofug—
géndo dll ‘ſuo fi-gliuolo Abl'aloñ"
ne,fù da vn vile ſuo ſeruo per nov-i
me‘Semei conohraggibfe ingiu
rizepe co‘n ,vm pioggia di ſeflîenäal-f
tſîttflſhöc offeſo . Ilehe egli ien- `
za punto filegnarſi pariememenfl 1
teſoffrenfllezriuqltuad Abil‘q’i.& `
àglîalcri a ch’erano in tua com Paí_
gm’mahe di tal ſçeler‘a‘ggine ivoleá,
vendicarſi-con toglier’àequell’in‘p r
RG!”
'- ſolenni; Vita,díſſeloro;Damínl-r:<
.l‘0 ,4.. pri-”pit aì,-iwzwakdícem Dflíd,
É qui!, :mg-;i 'in-3m: ;diaerc,.qu‘a
‘refiefmríx i, [QI-inno ſi muouamè- ’
-ì—habhia
né vendicarſi-di
mdire-d’offmder
qy‘eſta ſuaSemei
appa

x
rene’inſolenza;poichcegli non è
“altrmcb’vn’ int-frumento di Dio ›
8t, ‘appunto fà, .6t UblÎÌdÌElÌtEEſſe-ì
gu-iicequel.che›da Duncon ſom
ma prouidenza… gli viefl’ impo—
ſto-T. Quefl’èprdínatione Di 11_17”,
'll
ch‘io

_, _a ~
-— ~ -u‘mflfflìítfflìíñn ` 505
‘ ill'io fi’i‘ìri‘xfatfamente‘ niiifríçtii
10,‘Efdhl; Aſſai-"doma op’porfl à
,rìzflelg'c‘heÎ-Dío' &emana-fl ' Ghi di
r f‘YÒí‘ okki' häù‘er’ ardere-;non dico
*div odera’ri' ‘ferro colino Hilui.
Kinähèflaflcd 1 domandargli, per— 1
L "checiòſa‘céiì‘Conoſceua ilSanÌo
“KH-'che la cabſa‘ ‘ principale 'di
quell’ oltraggio ,‘e di quell-aſus.)
calamità ,* nen {èra gia Semci_,-mì
Dioa-iſhualëicon‘ſdmma giuſtitia
› per mezzo-di quell’hbomo‘vole—
- ’ua ga‘liigarfi ſuoi pet—em@ perciò
Montignaedau'd quei; ch”e tinello
in paleſe facevamà al fin‘èfll‘i’it‘p
quel gaſtígo Dio ſecretament’ha—
ueua. Pro“vſiu flcundu'm cor Des' la”.
frrdatſamvntíam‘flice &Bernarñ [u. 34:
do, _ſc-aida” lingua moſca?” , ('9- " Cil
illa 'int’ëddat, “quid i” eroi-'lio age
re! Dem - Nè o‘ccorre,ch":ilcun’à
qu‘el,ch’iodiconìoppongaáeguiq
‘ ta lo‘ ſtel‘ſo Santo‘, dicendo ,cheJ
par’ impoſſibile, che Dio voleſſe)
r gafligar’e le 'colpe‘ ‘d‘i' nanni "per
mezzo ‘d’vn huom‘o `$iſcclerato g
com’era‘Semeiipoichediſdice 41,-_ .,
o ia grfiñi‘è‘ììà,`e n'iaeſtà d'Vnvögſòufa r “t
~ femme ‘sì poteînte Signore‘ſertfltñ, ..z
ì'íîper quell’ effetto‘ d"vn’ inflig—
mento sì baffo, com'era Semet.
b Y ' Num-A.
" ”n 'ſſlo

”mq-,aid ih anti-”beati Du”- P


.r Affi; Percile riſgonderò ,, di—
;zç'pgiizch’an-Corchtçìò mi? 'da ;vn
, c2. ;term-:on tutto ciò i ſecreti
,‘ ſuoi 0m _sì oççu‘ltinchç nenzvìè
intelletto nè humano,nè'Angeli
,mune poſſa penqttarli. Et è cer
'to , ſoggingne Bernardo. chemi
humiliare, eÎgglligpnDauídfi ſe‘r
,È uiDio. di guellìhuomo ſcelcrato,
;, come-per puoirfidannazi delli-ln
ferno lìicrue-de‘demonih Come
diſlmmentiidella iu-egçxiaiçip.
, -Eevſur :fl ‘{bnnálíaídunî Da
líd} Queſto medeſimo ſm': hehbe‘
io ſteſſo Dimquamdo inuiò l’eſſer
cito di Tito, e Veſpaſiano Impe
H rador ,,acciò in pena dei ſuoi gra
: :z m. uiffimi ,peccati diſtrugge-lieto il
JuqPgpolo-.im‘perciòche diſpo-`
_ :ſe quel gaiiigo in modo,che pen~`
, ſando quelli d' sfogare il loro
ſdegno , e di fate la loro volon
tà , diſtruggendo quell’ingratp
ente, non faceuano ſe non queh`
` la dìDioñ Perciò per Iiaía chiamò
_, quell’effercito diſtruggitorefiie.
If‘ ’i ‘co . Que-em cim- inni-”4143M
16' 4 ',_pffl'íynffijg in main: , qua: igna
' ,JM-'rum, dMóuJ‘f! reef-cia@ .
,Port he diſttu ggen do quella gran,
a - ' - ’Cit
i
ñ...- ó-_ñ _, …a
ñ" to” am” h J ha”.
‘ 5.97
~ ‘Città drGieruſaiemme ,~ non in
tédeuano, ché-,quella era-vendet— ›
ta, che Dio prendano pet-:le loro
; mani'per cagione della morte.: a
?che ‘quelli datfhauem'ai ſuo in
- nocente Figliuolo ; mà penſava
ñ nomhefoffeſolamentelor pax-tiav ,c
colare,e privato (degno-Chi ve-‘i `
de Aſſur con la ſpada imbrattata
delfingue de'figliuoliód'lſraele,
penſata; che tutto'quelia ſia inſo
enza,e crudeltà ſuaye pure non..
è egli altro, che vn’inlìrumento
.di Dio contr‘il ſuo Popolo ribel
le , e contumace , come lo ſteſſo
Dio l’affetma Per Iſaia . .offlin
'virgafurorír ”ci , à- óanihu ;pſi [ſe. u.
:Hz-‘ip ”una cori ivi-ſignoria mu . 5.
ddgcnmufallanm miu-m cum,
(9- tantra Popular” furorír and
mandi-Jo íl/ífllt inferatffialia.ó~
dirípíatprcdaſn , poni-t ìl/”m
~ i” :ö‘culutioncm,qu4/îlutum pl”
”arum . Ipſe autem nor-fit ‘rh'
lrdfihffjç cor n'a: non iu exi'fli
”Abit/id ad canina-dum cn': apr
' lì” , ò- ad interneciann giriamo
’i a” pene-rum -. Chi Vede Acib
' micolmodella ſua’ ſuperba inſo
_` lenza, e‘ſc‘èlera’ti misfatti da mor
' talſaetta trapaſhcoze' maremma:
‘~ ` - Y . z ^ ſari
{ari forſe,eſſer’à 'caſo ;tal diſgrazia
~‘auuermtatezpure.-non .fà-,ſe non.,
~ Diuína .diſpnfirione »che dirizzòr
a hfſaona d'vh ſoldato al etto.;di
- quell’ínfame Res-in igiſtlfiO' de'
»ſuoi 'tl'grîgirntznti` ..e ſceleraggíni .
I; Raf-Virgili”: quid-rm round-ì:. arci“ ,
n_ 34. in incerta-”fagítum dirige”: , ó
.- z.. “ſu pere-uffi! Regan [final-Hank':
' dmdetro Prima ‘Dio : Qui: deri
pín .Je/”ó Rega”: [fue/,Mraflgé'ñ
..dont/Rd”: in Ramon/1 Gala“?
-‘ñ—Ghi!vl ſarà,che in'ganni‘Accalzpezlo
perſuada,che Vada'àìkzmorsdí
'VG-Ilaadn‘k iui intamemente finiſca
o “i flat ‘Vita - Quett'è vn' efficaciffimo
` * ‘ rimedio per rimuouere ;dal cuo
- re-dell’Affiitto ogni rancore-,taz
* ñ ’odioic’haueffi-:cócñépucocótrodi
ñ chi -fù cauſa-d-'hauerlo dato neile
v mani della Giaſtitia, òxpure con
. trodiquelli, che,foſſe_r.‘.alla-ſen~
..tenza della- ma morte concorſi ,
ciò è’perſuaderlo , che di.quejli
-s’è ſèruiro Dio per ga-ltigar’i ſuoi
'x peccatísefarl’ín oltre capace, che
‘z quel gafflgQ;non.~c`_ ‘altamente
ì natomè originato; dalla .terrazmà
...che gl’è 'venuto dal Cjelofzîe_ il)...
. «95191 modoperi. tuo!, aiuti-'giu
ñ dini-permeſſo da Diosgojcnezçp-L
s- me
" 'E ’Mdàflufliäi karma ‘- $09.“
me dice il Santo Gioia.; *NM-il 1'”
”rra fi” cauſa fi” ,ó- dc ,ban-o, 1,5""
”0” aritur dolor.; Le quali parole
panda-odo San Gregorio .dice. ,, è
”Zio
pena‘,
r4
Pd”:”mavez-;QWWPMMÌÎLL
il gaſtigo
”ai nonnaſçe
trofei!”
”titsfiddecaz‘quc”111;
cc—7., "e".
lo m treat” ` ſ

crea‘tur'a'} cholpckcuom'e-Fesiſce,
mi daqoella, che peccando,caua~_
perîforzzdalle mani di Dio il. col:
po; eèla pet-com, per ’ordine, CJ
diſpoſitione. del quale la creature.;
percwo’ie. ; *g 'un'. :s: »i - "
Il ſecondoirimcdio per toglien:
dall'animo dell’Afflitto: l’ odio?,
contro di coloro ,che :ſono‘ſtath
cauſa della ſua diſgraziaffiotrebb’,
eſſer‘il &guente,ciòzè. Suggerirliy
ch’mc‘orebé quell—i per lor' pro” .433331
pria malignità ,e ‘pì-:PPaQ’tioolarîz ;23…
odi0:haueſſemneiò fatto', ”Jimi 1.…”
t cliélDáo hà hauut-oflin-ñpermettee‘ -Nfl "u
` ciàè'flato volerdi apnireiepong *ww-Z
delBanadiſo per'me'uo. ‘d’vn’anſh ‘"
sì heroìco dizvirtù , qual'è ñil per—x
dono ›_› Poichemncorthe: per altri(
via gliela porre-bb’ aprire , etlalf
uärlascó tutto ciò per giulio' ;thin
giudici; li;çqmpipge.e vuoleñzlaìzſua,
eterna ſalute pëzqneMa-wsw
“35“ 3 per
h ”o PntelJLAÎvìo-it’lüorü. "...4
i’ ſi per altróſſmezm . Come per que
/ ç. ſto ffeíſorfi compiacque d'aprir
gliele al Protonurtìre &Stefano
W quando laminato‘ da' ſuoi nemici
_ i cova z-ffeuordi‘ëcunke perdonmdo
4-!, 7: loro 'x'idiſíì íeuadiſoapec-m. Eh
gi. 59. n NANNI-raffiche” &ínſieme .,
pregò il Ssgnnrc perquellízdjcéñ
do .› Dámíu, Il flfltuar- ill-'r bu
. per-8”” . E come poteua con..-~
queſh' (des-urli, e non perdona'
loro. dice Euſebio Emiſſeno ſe.;
perim- cauſa ſcor-geua, che e gli, `
ſpalancauano le porte del Regno
de'Cìelí,&-ogní pink-.che gh’ ci—
l'aumo,haueu'àſeruír di gemma
erl'immarciſcibile corona , del— ;
aqualì ornato , hauea glorioſo à
comparire :manki à Dio. e conſe
tuſeb. crprfi à’ſccorli eterni? Nö‘mímm,
Em[- ſìcù ”ſc-'t ira-flip” quorſibì 1”'
lloñü- ~d”.auhusk :gn-'5 cckfii: ‘Pinin',
4“ 5"'- per'quorjecuruù faut-'r inulh’- .
sì!“- git confina-'.52 gli potrebb’t'na
"’* `- oltre al Condannato ſoggiugneó
reflhe s'è atto di gran merito of
ferir'à Dio 11 propria vita inv ſ0* …
dnfatcíone delle paſſate colpe ril
che (com‘ alrrnue -s'ìè detto) ~è²
quaſ- vn~cen0 genere di Marti-ñ; l
N0 ;molto mag‘giorîano, e più» `
,` h me
FT“ Éátffiàñffiiìufiffi m*
meritärio ſarà perdonái‘Îì'Éiii l'bà'
offeſoJefciò San Gregorio Na
zianzeno,ragionando del medeſi
mo SanSteſano, diCe.che iù he
roiòa attjoneie degna di rheggiorſ
merito lù quella di Stefano in.;
perdonar’,e
mic pregati'
i, chev quella per i ſuoi
di ſparger’ ne
il lan?
hrӖ.

gue PCÌLDLO . Step/2”” mn Ia- 0”!…


, pidavelìirmro lafídîtióur air-.6”. N‘è, ’.i
-j‘BW
fit’gfint“in
‘j.p’A‘fm-ám
M4 il” ,alfqm'd ”107 tc Cbriflo Of- ”"- 19
ſeven:: ,'cpempè long-”imiìatçm .
Quand'il Sito Ptotomartire pre-,zi
giu’il Signore per quei,che l0` la
pidauanſo, ‘offetiu', 5 Sua Divina.
Maelià vna coſa di ’maggio-r valo
redi quello, ch’erala morte , of
qu'eli'ermpndonzx ' à chi ,attual-ſ,
' mente gli llaua togliendo la vita .
Poicheyſe con l'andar’ alla mona,
ancorche vi ſi _vada di buon-"v0
glia,.e _s'ac‘cetti per amor diDÌíoÌ'
non s_'accompagna il perdono de;
_. nemici ,’fi perde con l: vVita temñ‘
polale,anco-l’eterna.dd Rag-mm 0””. T‘?
C’eſorñm.dicefiCiprimmnon po lab. _di
”ſi perenni” difi-ordia , net ad ſi-rpl-c.
pugni-'nm Cbn‘flj, guidi-vi: ,130: P"l‘”
clip-”datum non” ; 'w Willy-LI!“ , ~,
inn-im” . Ardea”: (ieètfiammíir ,, “ ‘ì ÎÎ
&ig-uu' man.- , mi 0ói‘eäì La; i p
Y 4 (fiji' Q " A
512. 'Pflflsîllffldjgtajq’&gru; - \

flíjr animarfua; pan-em, non eri@


17h fida' corona ,fini pal-na' perfi
die. nec rzÌigic’ſ-e "Ufrîn'îtſif exit”:
giarioſu: :ſad defineràtiqpèr 'inferi z"
mxìpçczffifxafliffqn gëzëaöíflàf
poke?? . Noflhà ſſiuon'äncſ ç'grz'ó‘
dë“CieJi x'qdjozgja; diſcordîa‘a; pè‘
q” 'ſta .oçcçirrà già, — ai}I‘JP'n’e‘nl’i"v _
di!. Miſto». ,i1- q‘u’àìe‘ ágá‘èſprcſîî
j‘ ſq ſprecìen’o qrAínò "lfgmorÎe del'
'- ‘Αoffimo,Bèfl “ot-ra“ -arc‘unìó mi‘: ‘
P * P. . t
tidLq fiatfimçffi pr're la ſua vitae, ‘
qço‘gèìdeîlë’fîéſiñ‘
aur’éuÎIà--flod‘p-er
.‘èìùkìëó‘èîäu. . (
qÎzÉLÉQ-Òjrrerys 1;@
förèba Hpfláj‘ùa-'Fcde, 'mì {i Benq!
l‘a’ pèna della
ide'ſuà ſtia p'exfldigm’è
‘di religioſi íl’tuo, ì
üíxìt‘ù glorie#
ſq , mà ſi bene_d'oíìínata`dlſperzr _
ti‘Qne vítuperoſo‘; p‘oiche porrà‘ ~
Bèn’ègîi'mlórírçz màſnóh già èſſçt;
nelCieloſtbroflatb‘.‘48i'póçrebbç
qägflkí'ygrizànn-Aſfliccqffiflfekz‘
mie‘ éon‘gqezr iſp'zuepteflon-èſà
zëp‘ifo‘di _Sq‘pfifío Pr‘dtéÎPdèk quer-‘
]c rffçrffiçfláì‘ònîo’lquefle’naüîí’ A'

XIX-Mg: le.“PáfliMu‘w 'iüàcpſánè, [ëdpäſiî


gér‘m’um editum e# exempìu’Înqua .
Avi-”1… fida-_hr omin- admèneémfllf’z‘ſſfrùñ’
dimm, ?A . ?que ;mm-zz'
›~ ?Sn'ArîÎbäMÃL‘ì
- ~
Cini-{71' Azz?“ ñ `
2-60. 'z, m3 CBFÉHMÀZBÀ", Faëkñul?
c'b r‘i‘ui fo"mjzèììrſ off-'72? "
3:. .DZ té‘ hi) iz“, (gh ;ZÎH'EÒ
"0 `
Win p "I ..’5'
...w
fl.- Αzìî Î -

~ . tana-”units ore.
turzeum Saprin‘u: Pre: {fre-r 'vita
in” opprgneutq mary-ria, , quod
l odioffiagraret i” Niecphorum; ip
ſum,pr0pe` íflum_ ”gh-:nre rai-”if
l
ſi'
ae, Cini-‘Zum ”pg-vu, idoli.; ſari-‘ill
ficauit. Ben chiaro,mà horrendo;
dice quelt’Autore , è quell’eſſem.
piè , :coi 'q nale vengono i fedeli
añuuiſatízch'in vano può il ohm
Riano ímprendcr coſe grandi, Le_ ‘
,i non e‘ fortemente dalla carità , di;
amore vers’ il Prqflìmoaſſodarp;
.‘ffi_-;'~…`rüflx
i

poiche Sapricio Prete , ’ciſco-jo


già à douer’ eſſer Martire Adagio-11‘ e 4
to: perche eouaug nel cuore”
eerl'odiaiexraiìeore contro di
.Nice-foro, vibrando_ già il miu-ji—
goldo'il colpo per troncargl’il
capo ,… perdè miſerabilmemn ne.- ›
_gandoflhrílìogela Eede;&_il ſacri r 3‘.
a
"-J.
ñ

fieimch-'e incomeMatüredouç}
tua ſv; del a, ſifflimlq (ec-Cà del e
-ñſuqpîronxínicwei BMW-Qt 'al ;PLN-?Rn
"E
.Demoniqflammeprgrotiitíó ci,
~‘ ;ulljAffiiſi tro-jſç .gli pgttabhe pari
meme ſoggjugnere , che già cfhà
,demi-dem; ;Vita del corpoznoîn
perda almeno quella dell'anima;
_erbe di rueroicuoieäauua‘gliag
{di `qu'elkefficaçe .mëzioj ,‘ehe Pio
` erdonaxſiîaffeçtuofi'
:Bllîlîffigczdlpy‘ _i … @El—15g} I..
I‘. -
dei
ſi‘. ‘Parte l I. ,Aiuto lo' -Meru,
mente a' ſuoi nemici,aflicurando-` _
ſi,che probabilmente in queſto,e
non in altro hà Sua Diuina Mae- I
flà ripoſta la [ua eterna lalutezon- `
de abbracciandoloſhcuramènte ii
ſaluerà i. e rifiutandolo darà nelle
mani dell'eterna dannatione.
Il Terzo rimedio è. l'eflempío
di Chriſto Signor Noltt0,il qua-7~
* le da vno de’ ſuoi iù cari diſce— p
oli,& amici, che ſu Giuda, à cui i
Eauea fatti tanti,e si ſegnalati be
neficiiä e datogli a mangiar la ſua
propria carne-,8t à ber'il ſuo pro
prio ſangue, fù'poi-alla line per il
vil prezzo di trenta denari tradi
to , e dato nelle mani de’ ſuoi ne
mici . acciò da quelli li foſſe tolta
Pſ- 40. la vita. Non” pan*: non, "o g”
gg. ſperone' , _ro-"elena pan” ”cor ,
n’agpffl v ü mſWafl‘- i
:ian-.Vnìhudmo, -à cui i‘o g’i ‘ſnai
"-`,
non haueuo fatto diſpiacer’ a eu-z
no,ln21‘cqn ‘chi haueuo filettitjî— p
`una corriſpondente d'amicitie , "e ‘i
di pace.nel qual doueuo ſperare, ~
erche mangiau'il mio pane, po
e ilpiede ſopra di me . e mi cal-`
,Peſio- E pure contro di queſtoiil
‘manlueto , e patiente Signore nö <`
{Ile 1.19!! nella Prende; vendetta.
U
....4
I condannata' J nor”. ;iz
alcuna , ’Pò‘t‘èfld’in quello ſteſſo
tem po fare, ch'aprëdofi la terra ,
ſe l’inghíotti viuo l'Infemo, ò
in ,altro
ì ta mà nemodo
ancofiniſſe iÎinfame
li moſtrò vi-
ſegn‘al .i

cuno _di poc’affetto , anzi chia


lnoll’amico, fluido quello hebbe
ardite d’a’iiuiclnar le ſue ſporche
i labra alla’iua diuina bocca , e gli W
i*
'.diede quei mentito bacio di pa
l *ce. Amir-,ad quid ven-'m’è Ami- i
cori che ſei venuto P Quaſi ch” "m"
dir .voleſſe. Hò io meritato que- *5- ’9*
ito, da te. ò`Gíuda P 'Forſe pecc‘ai A.; `
, contro di teyqu'ando piegaiauít’ I,
ì te le mie ginocchia P quando ll- i.; g , 7
uai i tuoi iozzi piedi con le mio *a
mio
Diuineſangue
mani,P perche
etti diedi
ti ſei
in cibo
da me
il I" i
allontanato , &abbandonaſti mo
fonte d'acqua vida P ben vedi la.» ~ - >4
mia amoreuolezifle quanto po-i .z
co mi fiim‘oda te oſeſomoíche ti i
t ` ;chiamo amico, nè da me tilíbul
to :'mà voltando i tela mi: amoó'
leuolíflima faccia , accoſta la mio ,
dolce hace-,nella quale mai nó fi I :4‘
lin'óuò inganno, alla tua puzza-j *
lenteze piena d'ogni ſ orchezza , a 3
e falſità - Con che de derma!”
tutti intendano, che nelv mio c'uaz
Y, 6 re ,s'ì *I e
r e . -' 1 I i
.Ìçî‘xáî ’i 2-'? H33‘ 'H’- Ì‘. .'
re ti‘ſcimo amico; ben ti dichiaro ~
i{la carità”: la‘ bruttezza-_del
zz‘ ‘ tradimeproſiſcon dirti olo ,
u e ſ
, tra ſi ' :.0 eu!” jiaombq-A'
'Éüs’ÎräJÉÈ-É; ‘Èëágfliſälä:
L ‘oſta dagdîſnl I L. &Myth-dg“?
;l n. u‘e‘. end-,e e ,e'rió ſv. —
Α ex?- ²c’h-,í ta i p’a‘ibre ;diceua't’ftp
l f. ‘a’ o‘àîfl’elF@rem-25%.».
I
*agi
"o
43“ ‘21."”ÌaIÎÎ-a‘goi
@za-:1.1;: …da
i~ .az-pzaecgáër ing@ ’Modà‘
,.,zÎ-ſfl’ iS’ía‘Î' ‘ga-HH, ,a ‘Wuz ñ.
b
5 - deEuí-L 2 4” - ;gs-;fl 4m*F ,lie-WW
;in l‘ g 1 t
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li*, :et-ſm
?‘75 lFÎÒKÎÌÉLÃÉJÌÌ
a': 'finì’ r i :M: i
i‘ - Èſìëî‘ffiſóflèffi…ffie‘;gtîlíèffl- v-g
5**zii o‘:ñ è!?' {Brizzi 'w'iffi'i WM??? :É
?care olo ‘Me, 1-1
ä’l s”"ffinço‘zçcò
in ‘- E‘
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- plebe,` domandò ;ch’è lui tune i‘
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li i ;elſe-…le ‘SQW‘RÙ *qPÌNdçhç̲`
vfl Warfare @mò-MURO
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fo; da nello_… "3'
‘Q, ente e, che
. farebbezf fo quem eda lui or—l
dinato li foſſe flagdorutcíalla.:
ſentenza ati-:iii: , ch’ilSanto Ve-j
ſcouoñhaueua da pronuntíçre cö-I
- ”tro diguglgiälfattorejpéon li to
‘voro-.fl. ' *‘ dfflëſéfl‘ìäëëä q 1
.~ ftp à’ccò_ a* ‘non, gli'diÉéÈÎP-jìfliëí
LME!??HHÎÉMÎÎYÎÌÎÑÌÉ‘Z i! **Y
’ :L 4-( J
ali.;
ſi ;‘18 Pm- Il…’4îulib’ì"1\ſora_`5._
fa” , il‘sígnoi’lddîo :ori qua-'f
:fiamme tate-"gl’alm' tuoi' enon', c
"pitt-timiſcritordioſammu n' par- l
'lo-ii;E-_S-CiprianoMartireflmoo
’x’oſaméte‘ abbrírçiòm ‘diede mol- `
"ti doni"al' mani‘goldo, Elie-toglie': ;
o "ii done': n vita; per dar’al mondo
`ëſſemPio delv ‘modo, come {deup l
leiaſcuno,con chi l‘ha offeſtmù of- J
"l'a
fen‘depportarſí.
zioni, &‘_elſempij
Di quelle;
de’ Santi
e Emili
,au—
*3.*ñ.

da en‘d‘p’ſî il diuoto, epzelante C6- `


Tor_ at'orez‘porrìz mediante la ñi— ~
'vin grazia , indurre z'e‘pitgar’il
` yefldiçnt’i-u” animo’ del‘ Condan- ;
in…
Ì- ‘na‘tò ì perdona!" di ruote' à chih
"àjue ſia inqualùnque modo co‘n— .
torſo allaìſua ſentenza ,di morte' .
. .4. .

‘Palla Vergogna per la flm ds*


` `”forſe ”nominìoſkfllìá qua, l
‘ dafluogl‘flflim allo-vol” F, l
F““ë'ſiffie ,
9.1115? Α "
R3 tutti gl’afi'etti humani
matol'appetito dell’honoreè
potentiffimoì. ſti- r
,Nè v'ëhuo-L
mo tanto ro,e i‘eluagglo’, che.,
.o. fa da deſiderio_ dell’honore
e ‘u‘ '
-_.
alle volte Punto,e llímolato. Ca
r-iffim'è la vita. non v'è dubbio . r
mà quanti precipitofi le ne cor
rono allmmorte, per non perde!"
vn ſol punto d'honoreî Non .ſi
può dire quanto poſſa quell’eſ
fetto nel cuor'humano.0gn’aln'
offeſa più facilmente "paciſcea
l’huomo,che quella dell’honou.
e riparazione. Per queſh cazione
{uol'efl‘ere di non piccíolo mr
bamento per i Reí,manimameme
’ſe ſon ben nati, .il .vederli condi
natià morte i nominíoſa , 6a alla
lor qualità di diceuole ; a alle,
volte giugn’à termine cale , :chef
ſon ricxouzzí alcuni di eni , che.”
penſando di douer'cſſer, come.,
gentil'huomìni decapimí. quad-j
do oili viddero-condanna'eid—j `
la’ arca, non potendoſi dal' pace.
han fatto cole da mattí.e non ſo
*lo non hanvoluto vdír’i buonñe
ſalut'eùóli conſigli de' conſum
-cori, mi nè anco’ ritener’iSanti‘
Sacramenti”: diſperſi alla mone j
come [i conviene-Perciò s’alcunl
volta in alcun'Afflmo

ſi 7

1———
‘J‘áv I' ñ?"- l ..III-W“ (Nur...

'"- Ptimieramente; {egli potreb


.bono port'bÒnti gl’occhi della.;
confiderat'ionele ſue paſſate. col—
'refl ppccntix; poiche chi {di queie
;ſi firîtoifiamdegl’oltraggi , `e: di,
shbnorñi iaétiàDiomqm può non
, ‘ripmxarfl dëgno di qualſiuoghz.:
v.ffifhoëoratgm
a,e a l o Bhe
eru'gn'o iniov’è
E: ; 31non o,

ammgiimnè calamità alcuna, che


0mm la giudirhi moltomínore da'
_ n ;sè-‘he dwrebb’gnuepirgli
~iiſpcttò alle ſuéìcólpeL—hi tù; tra:
flöitdr’à-Dio, che diſhonoci non.»
-emíexím Chi cambiò Dio per Nn.;
ÎÎ'fuàcapiireiozzötflppetitQz, e per
. vn'ifiantmeo dilettóidi che-:igno—
- minia nonèìdegno I Chi offeſe: il
- [nOçCreatore-;e Signore ,'e mexi—
-dnelabeipevciòflat per tutta l'e.:
i rerçttà ”Mater-no z ch:. appla
-Îbrlì e anche "affromi. non :d'un di
rihanna voglianccèttafln‘ Jimi!”
**PB-ſli :e 'fódisfattine :dell’uíeſe
iii-103m) della DiuinaiMaeflà con-ì
?Le I. nell-'effrín'ſqmç‘mlzunílíaer, ;dia
‘7, A. ceuaìl Profeta Daniel, 'Ogni-deli*
z 7m:_pa_aeptm4‘lhîçui~” ,ti-em”—
:flfidflñoìèrima ein ?miflwepiſs’rl 311
”fils-o» c'ol qmipinbc’nfibà ;boni
&LELMÉ zëèzflato a io già.h4hwo
…I -. ſu., .

l
. ..i
ÎÎÌÈF‘ZÃÎPFÌFQMSÌÈſſQÌëWfflí-ÌSÌ- ’’
hosuflsqss
. Pare-9. - R .9 -
arflzrçedaxflmeqramaíxmäer’ç
csffidçffizçîî-` …to
É
"oñ . -lì “Ì
b q' ì

Lux;
*H‘s‘ JK OPA-La, IMM-…MK
u ‘k, 0p “9,5‘ quz'pgqfi puo"
ino‘nſeſi'_
',q e‘: 1_á‘vgta L'átxxçìîlc‘ompafi;
ut!,'che’álëëífáj/'nìſólóì
fièìëatä ſho‘r’t'dſeì‘jäſhèñ ineritu'
e 1-”ìí’sììónbì-ätójçìdìſprè ſato ì
cffíçîîhbflòm’dîr .mg Emo‘?
&Îë 7 ölrçëfág‘gfìz‘ì; ùòkeſjçkzçfiä’
c‘qfi_ Éfibmmía, èfiefièîgna cdi-È’
doqöt‘aiſáfifflbîtè; àhxj cor) lade
fcçlèrägîlní‘f'ù’.çaüì`ä'ì chéx'óñ‘JÎ
i ;i ‘xñm.: ‘,'.c Vergogna koſs’al
'dàèrçaluaríomemto ,‘uöc íùi in‘
g'ìnfflnp‘g gp fiíxçrgçe ;ifr
'iódffihfl …qa-,Òñqd'rmozd’èz‘rzv
Ãü]
Hub a" èflgflfflîflì
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:ihr-;12663 ?ëd ìÈ’ffiiffificmîcon;
‘ne ó‘ à‘ " 'memo‘, :agi—rr
:qccñíi‘ `ie` ztZÈùaíic‘É‘Dîós-U
Epdgfflìëfiäflè `(lrTPÉÎÎMWMZÎ:
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.inni-'i bc: propterpeccata ”offrì ‘.1 '
Parma-im”: `enim, ('9- ím‘que‘ eg!“ -
”ur reeedentu J ie, Z’g* deliquimuſ
in omnibus , (9- pmcepza
Àudiuímu‘hnu ”m non...
oóflruauímñſir, ”cc
ſm‘m ”,fîmt prccepera: 'cabinſiwt
me ”ab-*r :ſu . Pinna‘- ”fa , qña
indexífli ſuper ion@ Wíulrſu,
que ſec-'fit' ”obír , in aiſir‘oſi indie-’0
feci-‘Zi E! ”une ”0” poſt-ml” ape
n‘re o:;e0nfufi`o,ó approbríumſn ñ
Biſi-nigi . [nf-penne gaiìigo de’;
ngllri peìcceti ,cÒÎn ogni gìuſtitiz ,
e rettirudine'ion venuti ſopraJ
dinoi tutti queſti mali', perche v"
fiabbiàmo offeſo, Signore, ecí'ſií
port-air' mile , dilungandoci da
"Zi-"j- e non ,obbedendo , nè 'offered
- u‘andoj voflri precetti. Quanto
ì conti-.odi noi hiuete Europei
:rialzo benesſſez'perciò ſe fighi?
dzutnuti. ſehr-Inox’ *Se opprob‘rji‘ -.
dczgl'huominj, e* ne .vediamo (lil-1
honorariótàuuilití i non hflbbiçl:
mo di chi lamentarei ,“ſe‘ 'non' di
` noi flefli , nè poſſiamo ;prir la
i bocca in dir parola. che. non fia,
p ;ha ` danído la çolpa di tutto;quel, ehe
l ;,,z Saturno, a’ noflri.;ſoli peccati.
. . o‘ i _mchechi CODOIÎCDdLCC Chiyfo
c FLV
Homo, efferfiínfangato , &im-z
` merlo r
E condannati ,i mer”, 543 r
merlo in migliaia , e migliaia di .e.
,colpeſhima molto leggiera qual—v 1
fiuogliaignominia,equalſiuoglia...
dishonorato gafligo, c he gli vien., ñ

dato., Cutz” mille ſe arl-'quà flange"


fonte” malaria” ,- nella come”, Cbrjjì.
magna-ſatin t pro by‘: ‘Îóílſflñ’rv-Hñfíifll
patiſupplítio. Queílomotiuohé 3- "U
ponderata ſarà efficaciſlimo per W‘…
conſolar abbondantemente l’Af— .
flitto nella morte ignominioſaz ,
alla quale ſù condannato,
Secondo-i_ Per maggiormente i . z
conſolarlo, ſe gli potrebbe ad” ‘_ * ft
durre l’eſſempio di Chriſto Si- ' ~'
gnor Noflro, del quale dice l’Aó_ 5
_fl-Bur oha’ím:
polkolo. *uſque 441-”
,H ”Mil-'4107 tm , ‘P“,
ſimuipflon ì’ è". ‘ _p
”0mm un» Crac-'r . Che s’ab.- ' ' ' ‘ i"
baſaò', &._auui-lìſin’alla morte . 8.: "f
allamortecli‘ Grace,e-fù. come E i:
dir Valcſſe. Ben poteu'il Ke‘d‘en-l` . ;J
tor’humiliarli lin’alla morte, mi * j
non era’ neceſſario, che l‘abbaſſa— . ai
menwgiugneſſc
non volle humiliarfi
fin'adi vm’moriì
qualíiuo- t, ñ_ ,
te s’ignominioſa z e con tutto ciò
che foſſe la
glia ſorte dipiù ignominioſe,
morte di@.’ .
, maa quella ’ ‘ ‘ *A
honoratm-doloroſa di tunnel-ala:. _v‘ e
tte-Corde dice &Benz-‘ardo. l l
'1“' “in‘

“fl—‘ó‘óóó’ ó —
"' 514 Tm: 11.24;… .1-- Moríìſì
Ieri:. cnffmſimpltxflut modica ’illa ”n‘
[trñ I}- ”n‘m'tio fait-,fld-flmflipfum m‘
"ì C"- ”akím’t ’uſque adcarncmmdmoro ~
”im-od ermen- . uír dig”) pnt- -
i_ ſu ,-qflanrc' `Yum-w ~ ”melita-'r , p
("ì -' _mm-www;- digmflian” ,- -Doa
"ì‘ ì "mmm 'lì-nicflu’lü ' "due ’lnflriíî, ‘i
“f", muta-vi mm z tmp-'ri cri-acari?
‘ “‘ì"Niun’ignorahcemente penſi-,che
quello del* Redentore ſole-vr… .
_io
-È’Q'ÈL
ſemplice,e piccol’abbaſſamento:
impercioche fù il maggiore , che
Borſa immaginari ‘i poiclm s‘ -
aſs’ò ‘finì veſtirſi ‘di 'carne,fin’al-›
la'ihotte,²ſin’al'le Croce-E chi por'
www~—_ trì- degnamente già ‘maipen'ſzrey
2 .di“‘>qùatit~rhu milcàl'dì q‘uanta ma‘:-<
›A
bu!
,ſuerudimzdi quanto merito foſſe t
coprirſidi’ carne, eſſer di morte,
pn’nitou- 8t in vna croce. final
mfice disnonorato ilSignondella
Mib‘íià‘áîLa qualſorfie di’ morte
chisi-vituperola‘m ’crudelesach'efiz
fliuíiaua meledet-to 1- e d'ogni ma,
leditoíone m'et'iteuole coluifl eh’
(757]): ei’à quella condannatotNö qua.
Hm-7. m‘a mwsií/lii‘á'mílit.efl, dice Chri
ſgſtbm’ose'flínamque omnium‘vi;
Join-'hfl'èprdrjfflflsns iflzt-plmtí
”datouÎg'flA—.daleiù'äfl Maldi
Mipfingñiflámniünquiwndffi
”Uil-t v w
W , , , 1 1;;1.

‘n ligna- Ecomermaledettoie cp— ` ~


nie-ladro volle` eſſer crocifiſſo ;rà
due ,ladri il Redentore s acciòdi
luízdic-e lo ſteſſo Sito,s’hau_eſſe il
medeſimoconcettoà opinione,
ch? ordinariamëe’ è ſolito hauerſí
di 1050 . Propierçjflìá'ínur'dubr _
larrnnerfirutíaffixur eſſi, "or .eg-nic":` ì "“À
da ÎPſÒ,lt da alíjr :xi/ſim4,10'o cfliti :‘Î*
manſueto
Anzi‘ per, Giesù
amor andar’
.noſtroalla
,volle
mocil‘x
te con vmaggior vergogna-j e -díë
shQnore di quello, che vÎandamq
no‘ i due-Ladri : imperciò che.;
quelli , quando furon’ al Mont-:J
Calvario códotrimon portorono
le loro crocimà Chriſto volle sù
le proprie ſpalle
.
portar
.
,la ſua*: - z.Fs 3;'i_
.Quin-flflpſalzm *diccSBoaaqeza-,Juflë
tura , ipxrd Iſaia” ,xmjpièm'r ‘it-.1".
"PM-au”. ‘fl, [dirigenza-n iui» CM i.
quia". Et affinechç .il-,mondohlo ‘- 775
Fiudicaſſe più-empio, efacinor u
o de' compagni, volle egliíſo
prendere , e portar_ sù_ le ſpalle a
-› Croce; con che nó 101Qnſm ſi cu
rò d’eſſe; publicamàntedis 21:19
rem »m .ÎWHFÒ. i; ."z e. .F1
:reſodidar’adimcndsëè’cîëſî `
peggiore di, quelli aſſaſſino@ 4! ‘
maggior pena .WiteçglG-,zlms
L. 1 , ſu".
ſ5’, . ,

quorum) iniquion'l’er queſta ſteſi


ràggipncmtei] medeſimo San eq'
volle eſſer lcrocifiſſo nel tem
:della Felix di‘ PaíqUa; ch'in Giar
’ſalemnie-con tanta ſollennit'à , c
fí'eqUenz‘a di; forhſtíera ‘genre
Lun“. celebrati: .ſn-amn- plurüur i
[mmm bonoranhhAcciò in preſenza
i. p”. ‘numeroſa moltitudine teneſſe#
firm”. ì' maggiotméie díshonorato, 8: in`
~ Tartufo** Da‘quello {lcſſo dcfidc‘
rio dim-,rire con m'agglor igno
ì miniamdisì'honore ſpinto‘ il buo
‘1i
-f.…ñ.--. ‘Redentore, nò' voll’efler nell’h
* 1a
bitam crocifiſſo-y mi fuori dell
Città” ou"eran ſoliti giuſtitílt
u
‘ gl’huornini eſſecrabilifl: maledeu`
"l-fel. ‘ri. ”i ”ee moro' , dice S.Anſelm0
‘di-t. dig”: ‘il-hm” ?zur Aliquu `
- ’Îëñ‘ſ‘z bomiùnibaflitàtiánm, ”que i”
` ſ ìir honda”, ”Of-’nur lxlífñh'kf
` “E queſto‘ deſiderio di maggior
,vergogna , e 'dithonore s’inoltrà
rito nel buon Signore, dice que
‘Fſto Santo, 'che n‘ella ſua “morte. mi
ì' ſolÒìblle', che lo giudicaſſcro in
degno della vitaflnà voll’ancora`
in'çhçſ lo flimnfl‘er’ lmmeriteuolè di
.gomorincome gl’alffl huominí Nel-`
* le loro Città,& in cópagnia d’hoì
notate ‘perſone . E come le tutto
' ì que
queſtozfoſſe nulla; nè ancoj quì ſi
fermòquclioflſuo deſiderio , dice
S. Iìçnauentura , mà giunſe ſm’ Il
Non Spb” *vlìrd , ;che ffi . neanco
voler morir’ in terra ,› mi in aria, 391"‘
,Aë'ri Jcpautqr *Ad-_inn c511”, d' ‘ ”fl
' {47- tcrr‘mſuſPlſlfiu, ”fi non Mſi! "t "6‘
‘, diga” non' , ‘Uſai-me' i” ”rm .
Non v'è huomo nel mondo tan—
to ſcelerato, 8t empio. che quan
do muore. ſe gli neghi quel poco
di ’terra, oue, mentre eſſala l’ani
ma,giace il corpo;,&ilFiglíuolo
di Dio, ancorcheSígnore di tutti
la terra, per maggior ſua vergo
gna,e dishonore , nè anco volle;
morir' in vn poco di terra «s per
dar’ ad intenderà tutti, che deſi
~ demi” eſſer trattato com’ inde
; gno di v‘iuere,e morir nella terra.
ñ, gnorc
Horſeeleſs’vna morteCapoze:
Chriſtonoſkro sì ignomí-ì
Si -í ` ~, "
i nioſa,e di tira vergogna , &op—
probrio rip-iena , e tutto ciò fece
per noſtra-dottrina , 8t effempio ,
. .8c acciò occorrenti’ inoiloflcſ.- -
ſo.ſeguitaſſimo i ſuoi veſti-gif co
me dice S. Pietro , Càrz'flm* pflſſur [a PHP.

:ſi pra ”big-vo”: ”ſin-11,4”: exe“ 1. Il.


'Plum‘, Ttjèquonífli "cieli-'gia :iu-r…
.Perche il Chriflianoyçh’è ſuo mi.
f" bn),
‘bi-oz’ hà da, Qeſiderjr dl nídgíkìbó‘ó l

‘hokatimenté,e‘s‘Hà‘d‘aÎÎ/ergo "n’a‘
'í‘e- d’eſſer_ ſuo comp-is'gñno "ne ‘di
”mutua-'gamma ?ex-;quem l
raggione‘ſi- o‘ckebläe'eſſortar’ il
(i'ödannfl'o ripetere quellè‘dòl
‘cíparolèm pieneìdí con‘l‘blatlon—e
- dell‘A PORNO-MMI‘ 4M': gloria
ñ "Auf/H” Cru” Domini ”oflr‘s’ Ic
ſa CLARA-Già ch’al mio Dio, *eſ- ‘
'ſendo dellàme‘delìmá ſollanzj ,
"ch'è ll'ſuo Padrcz e Sp’lédore ’del
‘là im gloríáffl pet conſeguenza il
*più nolsx‘le',v 8: honoraroñdi tutti , l
-volle- per me' con tänte ìgno‘mì—
*nieye con tantid'ishonorímorire;
v’ol’entietí m’abbra ccío con la ſu:
Crope , &accetto ancor’ío; il più `
‘ vile di tutte le cteatlu‘e,'pe‘r amor
ſnodi buon cuoreî‘quella-mortc. `
J'cqmíf :è qüDfiWguçîerÎràPöíche
”luke '
3- 19!
morentlcxcosì ‘dl-S…) notato', Ven
go’ad eſſer ſacco compagno del
díshon'orato Chríllo: bè deuo ri- l
linear-tal morte‘, cóſiderá’ndo,’che
'nf-p.18; Jim-'h' pun-:firma: cm” Dóm‘no
;Ue ' Affliäur n‘? , (da ‘Popular-'r ‘homo
' I .I *~ ‘Rega'finì-'Ba paſt-r :ILE ch’e mag
‘- gior’ honore può [pei-ak"vn fetfl
~un”: vuofchiau'o, che tante vblff
te hà'tradlto,e ſe n'è fuggito dal:
la J
.__ o -..Maw-moneffñ’jz, ’ 71""—
- Tafaſa del tuo Padrone, ch'eſſel' *
fattoddegno di morire , com’egli
morì P Qucſta confideratíon'eîn
nanimò Euippo àìbet’il veleno-j
ch'i ſuoi nemici Eli po'rieros'lmñ ’
perciò ~che-,eſſeri o da’fuoi neniis
ci preſo inſieme col ſuo. Padrone
Focione, Principe de gl'Acenieli,
furon' entrambi co‘flretti'à ’preti-
det’il Veleno , e temendo forte— -'
mente Euippo la morte,gli diſs'il
{uo Padrone . Non ſam eñtüí
tum Pbon’o” mon' . Malamentefl
da vile, e codardo ti porti,Euips q
o
po.Non’Vedi;ch’è gran fauor per
te, 8c inſieme ſegnalar’hprtor‘e, fil
‘nir; la vita, come la finiſce ’Foa' . -,4—

cione? Il che da Euipp‘o'vdítozfù


cagion‘e, checon allegro voltdfl
franco cuore incontanente preo— .
delle nelle mani il vaſo,"e mandáſ—
ſe giù allo ſtomaco quel licoreedí
morte. E quella fleſſa confiden
tione deu’ innanimar l-"A' fflitto ad
abbracciarſi Îallegramente con... ’
le morte,ancorch’opptobrioſao, nr.s:4.

vedendoſi fatto compagno ,z non


id d‘vn Si nor terreno, com’era
ocíone ri tt’à Euíppo: ‘mà` del
`Celeſte”: terno,ch’è Chtiſto.
Terzo-Per cöíolatione dell'Af.
- nino‘
KF!" óñ.- 7 ` ` —
flicco, ſconſolaço per cagion `del-1‘
la morte ignomìm’ofa, alla qual’è
ſtato condannatodegli potrebbe
ſuggerire, ch’à queUa moneflche
gli pare così díshonorata , offerta
`àzDío con pazienza , ſarà inçſpli—
cabilç il premio, che le cÒmſpo—
d‘età nel Cielo . Gaudlll in il!“
Luc. 6. iii-,(7 exultate,dice Chriſto à co—
‘Jo
loro, che per amor tuo patiſcono
affronti, e díshonori in queſta vi,
ta ,rue em'm merce: *veñra multa
:Bin Cela. Railegrateui tutti voi,
che fiere ignominioſamcme tra c
xk
-tatìz poiche buó premio v‘aſpec—
ta nelCieLo.Per queflazcauſa ve
-dendO‘ gl’ApoſtdMìcc S-Luca—u
,ch’erano fam degni-dì giugnex’à
sì ſom-ano ſt'atodi patit’affronti,e
dishonori à gloria, ö( honore del
Diuìno Maeſtro,era si ecceffiuo il
giubilo, e Pallegrr-zza , che di ciò
riceueummche, Ióamgaudenm
ì confpeóîu concilij ., qupniam di-ì
18h:.
u. gm' habifl’ ſu” pro nomine, Zefa‘
”Mameli-:m pari. Andauano da
;ó-vm parte auant’à’Gíudici ne’tri—
-cbunalí , come vittime al macello,
e dall’altra giubilando d’allegrez—
Jz: , per vederfikmi z fuor d’ogni
.10m merito degni d’ignominàç › e
v ‘ È… l
~— -w' - n‘WÌfiÌflWh’O‘i-hí" ;zip w? ,,
dis'fionoriizJ'fl‘Wìofimmìdüc'e r-Pm.
l’A poflol‘o&Riceró’iéflumèmì‘î- 14
{Nm‘îiíz blah’üflñflguqnîìhìqüol
ifl benefit‘. ò-g‘fo‘rr‘e *fó- ’Dì‘rflfll'f
’ Deij'ó; gate” eütſpîrîlüi,flpfî
ma:‘flgëíc‘fl{l).3ëîmíeè 'diëlrohoiç‘
risdìçèilìkrir‘igípe: de gl'A porro”;
ffleîeîbeqciffizhóndràrinel Cielo;
Anzi-‘i‘dis‘hòñöri ,loggiugneîsan
Bemàrdo’in’oñ lbn’alc‘ro, che lieu;
ri paghi,epri`mirie dell’Ererna; e
Gloria , che per effi s’hà da goder -
flPPTç‘ſſO‘lîìël Cielo, .ì Prelt’ótmm* 3, , ~
ì ſhirtliaìgîîoìîë’; glarìemìn'r inìfpc ſer. i7. E’
glóiîe ”fighi-Def‘ ,- glòjiemùr ſul} i” Pſal. '
”Mail-'Uma', 'in e‘fg’ùiáemì‘ÎeÎ z” :Qui b‘
gloria. O quandtó'dolceòìg ant'ö 1"…
ioaue coſa'èz pori’ inuqueſta vita
la bocca à’ patim‘enri,‘all’ignomi`
'nie,e díshonori l' O die dolcezza :-fl-..e.
dzqueſte coſe síLiuechra! Dolèez'tſi_
ſza‘ cale, cñ'in quelle‘, conformanìó
'doſi ‘col Diuin‘ _volere Ehi le pa’
;tiſce , e“di buon cuore ‘pgtfflLÎiò
~‘ 'ſopportñdole.vii=ir`ie id 'mer’ v_`fl à-ìó—__`
:ficuro Pegn‘okieſſe teſe!! 401m'- , ì ›
che&‘v‘nä
ze, s'hanno poicaparrajdi
certe à gode: nel Pa- "ì-.‘9
quelle, ?nav-7.‘

‘radilo. Poirhe,r0me dice S.Gre- "MV-t…


;014019146 dario”: ”lei-:fà ai”- ”7P ' " **
'pit-y!” prima“ uniti: @crateri- fl“
' - Z 2. tò '
.1".. - ed ”auge-;in _Du-zo ſpegni-'diet'.
,P- *porgihgmntò qui/Luc. ray-*onu
,- part-,lew- Quanto più ri;&in,~.
i
(optportabili ſono Lgl' opprobríi.
ehîalçunp Patiſcest'antocpn- mag
gior certezza' può .ſPBrarîi Preé
miiódeli‘fiqernità; e có tanta mag
gior- fermezza naſcerà nel ſuo
cuore 1‘ ſPëE‘W! diuuçll’immar
ó ciſcibili be‘nnquanto ſaranno- più
grani, e più toccanti al vi uo i di- ,
, :zhonori ſeminatiuiSe gli potreb—
, ‘i b'ancora. .-in confermatione ,di
:. , quefla verità-appersaräallîtlſflit
fl- ,. to_ l’effempio, dtÎQhiçifl'offiNollro
ñ, Signore, ilìquale‘non: prima ſù
ſalutato legitimo Rè, &metterle;
della gloria. da gl' An ioliſ, che' `
ſoſse ſuergògnato,e dis’ onorato
daGiudei : e non rimavolle ot
tener’ilmaefloſo‘ l‘èegno del ,Cie—
.lo,ch,e come ſacin.oroſo,`e'malfat‘
tore fois’ in vn’ infame legno di
Croce confitto,diuenuto,ppproó
L51112 de l'huominiîq/feccia della
’ e è.» A”: of? e 4 ”flat-it,
i‘m*** 'Hide Tçfttilliaäo, am fmè Re”
i" d' "Z' giovi-‘X Cxlçfliburſalntamr ef! ,
quì”; Reit I”dear-m” pre/'criptat
’" inçvqxcfmñ Actiò tutt’intendeſſe
:oa-chefluel‘la Regia dignítgà ſe
*al ’L
enna” - morte. 53
gli 'dau1_Per'gl*Îaſl`ronti~, e'dishc”
n'ori patiti”: quella gloria non ri-Z
conoſcerla altro princip’ioiöt ori—
gine,ch'~i diſpreggife… l’i nominie
della Croce- .Hor ſe C riflo,con
efferFigliuolo di ’Dio, ` er mezzo
dell' ignominie, , e dis noti D fà
acquiſto del Paradiſore gli vien..
data la. polietilene‘ di .quell‘Egerr.
.-no Regno ,-precedendo- prima-;e
tenti 'affintùperche vtr viicsveíg
micciuobo della terrargl’hè da rie'
?ſincereflſuggire k 8: hà da inner-’ì
patirrrquakh’loppcor‘
Maiale ‘dlshonore , appreſſo del
’quale ?hà da ſeguita" vu’ htm-0!'
’immortale, 8c vn premioeterno?
'Boom 'mihi ;ediceua il Profeti-l
-Dau Ìdquſ‘a bnmíh’aſh me; Andò… Pjîr‘i Il
71‘
{Pam-'inflfficqiiaucr tra” . ;Belluno
’in-'bi la ari} :dif-iper ”Mia aura'. - ,in
*à organi-*L Infinite gratie vi ſeh ‘
‘..n .
dó’Dio mio; pe‘rche permeſsÎha- ‘ l,
uet’in me täti oltraggi, täte igno
minie', e täte occaſioni d'eſſer hu
miliato, 8t abbattuto . Imperciò
ch'io quelle hò imparato , 8t hò
aperto gl’occhi,e conoſciuto,ch-e
la vera , e diritta flrada per la mia
eterna ſalute è l’humiliatione, e'l
dishonoreie ſtimo più queſta vo:
. Z s fila

————.——
534 ar? ì ‘ì l
ſtra' aolontàin batter ciò permeſ
ſoln'el ta mia perſonazç tie/in quat
ſiaiogtixalr'ro t‘cſoropeericco , 8;
òpüètntſhrh’cgii-ſia‘., Pole-he ſpeñ
ro, che [rà que ſtanzetta à, gl‘oc‘z
chi deimódo diShOflín'lîÈh e ver
@gna-,ma honoratiffimaàe pre.
iatiſlìnäa a‘ voſtri puri,e`Diuini,e-~
’la gloüiaiàelìl’audiffi ;i ſi que—
*fla Croaeflmez Thesſ‘ono imma.
ignoranteflimaroren alle" veri
-honortjduraz ae anim- ”l’eterno
&ipofdm ſino-ammeneràflcoſa.
MWAE‘ÎCöñdozÉhc qui-Mifid@
'minioſamorenſoppomndolaio
’yolentieri'eìcome Volen’tteri
‘amor voſtro l’accento , e ſopport
;zz-í ;ö ito; ſarà perme 'dna chiaued‘orbi.
,z T -ehem'aapr’rräiirvotraxto la porz
’ *tardi queilafelicn‘Patria a poiche
CM,- ,come-bëdk-echeiſoſtomo. Omar:
Ho, i". dani! Paradiſe/Z; nihil‘ medium
‘e Dl_ uffi”- Crux,-à~ Karim ?audi/‘ur,
w”. ì › »A . . .,
' . :.Il Fine della Seconda z ,
°- ""7 *só-1 whate-
H";Jflt'u "tg .~ , TLX-'I i
franz*

"ii/.1 ;L3 t* 't’.-:; wc# "›}.i’;î.'.‘)l*fi‘,:!fl


7‘" '-í L‘e- .~ñ-~ef‘:s ,~.;.:~ e
»fly-z.
_ t. 4),*:"Îí}7ìi,lz‘." ”Li [ſnjzj‘ziì ;Wuz-z,
'. .l 5:1 ZZ“;ÌL -a'.i 1,25-32‘1-,3
:l “ ;_' h.“ _
.. .J. 4 `_\, .
—i. ?ñ'z' "xl
if - 53)'

PARTE TERZA..
Dell’aiu to de’ Moribondi :57
a.
’Ke ,Condannati à‘Morçc
' dalla Cruſh-tra ~. 'i —. .2
’4‘?” ì I ` KI' J .:.î'
(Min.
Ò

0'N è miainieotione .Voir-f


influeflà Terza' Parte ‘moli'
the‘ varii Atti!, & Oratìoniîà pro-à
pofito per l‘hora della Merkez-_mi —
porre 'ſolo quelli›`ç`heñper Conſo-j
lare , e confó-rtar’il’Moribónäo,
ò Códa’nnato_
flitia a ,morte
ſono-ballata? dali:
:'e’dar tok’? m-x
fiem’il modo per farìAttí "di-'F61,
de',di~ Spetà‘nzadi Carítmcíi Coo
tritíone , di Rin‘gratíam‘entd , di
Conformità al Diuin Volere’, 8c
altri x ‘e c‘iò per‘mezm d’alcunu
Pormole , che potranſeruire co
me d’eſse 'm piare.ìcauate ò dalla.»
Scrittura Sacra,òîda‘ Santi, iquali
coäì per lor conſolazione . e no’
firo integnaméto lé ſecreto” diſ
ſero nell’hora della lor morte: è
~ - ,Z 4 Auf ~
Mettendo ,* che non i-n ciaſcun’
Capitolo
ſer ſi-ſipongono
iCondaſinn'ati Additíom’
à mottèflÎnä ſo
amenteìín alcuni : perche,’eſì’erſ
do quaſi tutti gl’Atti, da Orptípni.
à propoſito così per i Moribon
zíi‘ di morte naturale, come per
queſti, potranno, ſenza moltipli
Car’allriſi ſeruire pe‘rpgl'iìn'fffiepek‘ `
l'altri. E‘perche le Proteſi-:Joli—
lite farſi nell’ultimo della nica_- ,
híno gran forz:,& efficacíawoí
ehe fam diaz-em cuorefannoche
gl'atti,ch'-in eſſe ſi fecerowirtualſi
mente durino ſin“al ſine , e che il ‘
’Moribondo moralmente perſe;
neri ſin'. allo i ſpirate nello ſteſſo l
ivolere t e perche oltre , di ciò ſoó. l
-gliono apportar’ ancora-molte),
utilità., come primierameme far
oheò con la bocca , ò4col cuore;
nelle tem-:ioni ,the gìi ſoprauéó. `
ono , ſi rimetta alle riſolutioni
nelle-Proteſte fatte, con che reſta 1
‘il Demanio ,~ che glie le ſuggeria
ſce,inganmto,e~deluſo; ſeconda
ria-mente farlo perſeuerare nel
;merito ,- ch’acquiljò nelle dette
Proteſie , ancorchc perda i ſenſi ,
& altre- ;.,perríò primieram e’nte E
. pone ilmodo, come sfhann’ à fa.;
re,
T
\
Îaly-.vvpm-lñ'lfilflfl 537 '

' re; aeçíò- lerumoldí &umwla di


!poínoneper ma buona.: ſam*
none
r ,75', T; , e’.f' i. >.‘1‘
›‘
v:. i

peu; lam-.m d‘: far/ñ. Mrs-,3,34


l' “findiu‘t’ü‘oë n'a
-n ,’~.: 4 L'iſſ‘ A,… A.
H‘ xCAP. PRlMO-Γ

. I _N nome della S'antíffinzm Tri#


3 ' `nità-,Padrfl Figlio-olb- 9 Spiri-l
l eo Samd-Prim-ieramemn-Mi pro
— :elio in preſenn delli; B-Nergl!
;ne Maria,del gánflngelq @unof
d‘e,e di tutta l'a Corſe delGiek). di
- voler ’morire da v erge Cattolico
- Ch-rffiimoMneítOze-aomríto de'.
.miei. ecçàtMouolo Stendere”;
ln gna della-Santa croce-e di
-kermunemezcxedere ”Bonnet-j
ñ -lmche crede-e tiene‘la'Sancz Ma-j
‘z dre Chief-Canalina# A- oſtoliu'
a; nike-mana, camp quo, ,flchîí
..contiene nelCxedoë. .. - …
Secondo .Mi proteſto, che 103
l - Elio mprire ſenza dubitar nella_
ed” ìacillar nella Speranznzò
ram-:darmi nella Carità-z creden
ì dozſperandofl amandoper ſemf
tell mio Dio z 8c {Mando xl
HAWK) Nome _del :nn-0. Ema‘
l è 5. S9"
l.
î ;‘38 Pim-:l `
rome Redëtore Chriffo'Giest‘r;
-` Terzo. Mi-pro teſtdí’ecmfeſñ
ſo,ch’anc_orche hò commelſo iti-
,finiti peccati-,per iquaſi non me
'rito perdono, ’ma fil beneîlìfnffi—
no;con tuttdciòconfefl'o ancora,
ch’è infinitamente maggiore la..
Diui-na Miſericordia 'di quello ,
c'h’fèla mi: ini uitilv :maggioriiñ i
'Periti-diflbr' o,m›io Salaam”,
‘Ill-Ledemoreideî miei demeritì; e
* Fmi giop la rpÌeoädeſh-Verglne ,
ì ‘h q, 'al’eg rpm {Prà "mia Annon
“ztx Pelle' l’imp‘ieti le -ſcelerag'gine
47ml”; '-: i; :2- Î’t-:iü e! .2’ i… *\ .i?
Î’ 4' ' gQuarto-;M roteffo-,cfie tutta‘
~IaſPeîfanîaìdel a' [ni-‘eterna filli
;Ie indire-‘coſe la ripógo ;nek San- p
íjgue riſolvi-ltd effidaeiflìmb à c6
* teflcîfñëhíieflflh‘fll’affidíMa
°ì` ‘ria ſhäMadrey-pmëdimmaadim
etraìinëlafll’ertíò ſhbgſh‘aádomi l‘
-‘ d e’mieî’pwprìftneritijöz affatto o
ignudo d’ogn’opìameritotüw,
ſupplico humilmente Chriſto, e
ka-ſuaj Benedettiſlîma Madrelſi de-j
-ñ ì gñína veſtireffieoprire lamia nuz'
-di‘täco’eloto—mei‘ití. ~ ' '
ſ »fi _
Quintàf'. Mìipi‘oeefloychedí -
., tdtt'o
. camp-&rm;
. … volontà ‘ ‘
. Per?
*See-zwei!cçrqro-che_.>_m;’hmñcz l \
L i
’* " -' co
?i tmn‘JnnatÉ-ìmr”. Î gg,
* eo torto nella mi: perſona, ò neſ
ì l’honorc , ò in‘quzlunqueakéo
'modo' danneggiato… E vvbglio: {i
xe’ſtíc'uífc-a, e dij ſodísfattìone i
‘ ‘tutti "coIÒm, chq ò' neklaroba z‘ ò
' nell’honorc haucſs* ioolrraggiz—
c0 ñ ` ~ ' ‘
SefloùMi proneſtoxhcſſe per
puſillani‘mítà, ò- per timore del
conto , c’hò da dar’auzntí. ai ‘fri
'bunal di Dio ,- ou’ío hò da Comñ
ì patirnò per ‘debolezza di teſt-.e
mandamentov di ‘diſcorſo, ò per
‘ qualſiucgîiz teiícatione del .Ne
. ’ 'míco (fiche Dio non permetta... -
mai) vacìlſaffi neſhFede ’y ò nella
* Spena”; da queſto punto- per
‘- _all'hora ſq ríuoço, e‘ dò Le: caffe,
‘e nullo-'{ſoggemndanzl :umani
~ t‘ -Diuín Volere; Nèîè" m1- vaſóntà
f *confenìít’ ì cedutíone'
,fiío’n‘alcù'n’a- ,‘ò firgge‘div
del. Dtmoníoì-,Le‘
nuduo’cò‘nîermo la’ rinuncia nel
- Batteſimo fatta d’e‘fl’o ſui ,q delle
- fue apre; econ promefiä dt nuo
- uo mi ſtríngo con çhliſta z col
- _qu-Ke ſpero , (hf-‘vmro per tutti
"Veteran-’ti ` ì' ’ 'EJ' ì' i
v ~ f da
" Settimo. Mi'cfirmçffoxçh’eflëqè
certiflìmo, ez-per Dmmdìma‘
7 ſericoxdja- @concede ar peccato:
`" ì Z é Pm:
ó 540 Parte Il I.Aiuiade’More?

pentito il perdono de’ ſuoi pes-ñ'


› utiu’o confidato nel-_la (lella miſe-—
z rie‘ordia, l’0 domande” 8: iſtmtçé
mente lo chiedo per l'amariſſmaa
”Morte del mio Si nloíesù Chri— ~
~ (Ro‘ -,-e. per virtù el ſuopeetioío
Sangue per me nella Cr'oee ſpar—
ſo , e Glorioſ.:
della peri’inrerceflione ,ñ e-meriti
Ver ine,e di tuttiv
iSmti Angioli,& e etti daDío;
Ottauo . Mi proteſto, che voi
,lontieri accetto la diſpoſitione)
i. della Diuin: o-iontä , non ſolo
intorn’ all’animajmia,ma-ancora
intorn’ìal corpo,edonotuttos me
neſſo à Giesu mio Creatore , e
Redentore , à María Vergine Luz ‘i
Madre”: mia Auuocatazöc al~mio
. . Santo Angëlocuſtodeflug] flap_
plico, e pregmfcacci da- me tutte ‘
ze vtematici” delDemonio ,.emi
dij ilſuoaiuto ,xe for:: per poter
riportato-e lorioía_ vittoria:: 8:
/ t inſiemelo~ upplico, m’impetrí
alcuno di quei lagrimoſiſguartlí i
e dolore-ſx ſoſpiri del mio Signor
i GiesùChriltoMtntt-e ſhumellt
Croce pendente” parimente al.
cuno'di quei profödi gemiti, ani
;of-:191i ſoſpiri”: :inorofi volgj.
2513:!i 4’929!” del!!
L …Sqnriffima
ſſ ì Y“: i
. Iemii’znnariimarth
l ;Vergine verſo. il ſuo moribondo
:. i Figliuolo, quando doloroſaſtaun
i": al piedi-"lla Croce ;e fäcciqch'io
fiavn'o-de’ peccatori, c’han met-if
A tazto da Dio perdono, e che l’anio'
` ma mia vada à goder’il fine, er il:
q uale ſu da Dio creata,cb'è vede:
-' la ſua Diuuaa
' ' faccia
' nella Celeſti ’
F ëPíüîia del Paradiſo.
i
l ~ 'acid-7m- Per i Condannati',,l_
mar” dallo‘Giuflitía..
z _ i i i.
z O Ltre le ſudette ‘Proteſie i
. . potrebbono far far‘a-l com
dannato le ſeguent . `~ 7_
Mi procedo, cb’accetto volonéi
.rieti dalla Dimm
“ manolaſſ vergp-.
gnaaediahonorezcon c perle
piazze ſarò menatn al patibolo't e
prego il mio Signor Ciesù Clari
i , lio ticeuazöt accetti tuttociò in..
t , ſodisfitttone,,e penitëza degl’in-g
ſ finiti disbonori dame. peccando
tti contra. Sua Diuína Muffins;
inſieme lo prego a perdonatmelx
peridishon‘ornöc ignommm,
i; per mepatLquando ligato, ol-,î
|‘~ cuggino fà con lañCroce m_ pal-z
I" la menato al Monte çaluano. _
L, ` MÎPKQÉÉRMHÉ di NOTE:
Î’"’7’
LI ñ .e
'WL-w** "Î J :r g I‘IÌA into ”Uſer-’5.
glia accetto queſta maniera di
È morte , ancorche violenta, 8t alla
‘ mia ſuperbia , e' ‘ſenſualità ripu
"pgnante . E iupplicoi-i mio Signor
- ?Gicsù Chriſto, mi voglia per-la..
ſua ſanta morte concedere buona:
morte in gratia ſaa;e non riguar
dat’alla mia pu fillanim’itàm timo
re, màall‘animo grande, con che
t. egli-andò per me al' Caluariomue
ì pari morte sì atroce , e‘crudele ,
come‘fù quella della Croce .
'r 4 v;Mi prete ilo finalmente, che di:
'F tutto cuore perdono tutti colo
’ ` ‘kmche ſono fiati cauſa, òſono in
`qu-üunque modo co ncorfi :I que
‘ì ’correríno
fla‘mia ſentenzzdi morte,di.e quel;-
all’eflècutione— con— ‘
la; come ſono l-*A’ccuſàcorh Te
'ÈflírñbnibGiudiciiMi niſtri di Giu-f
' ‘fliria,e q'ualfiuoglia altro . E pl'efl’ .
go il mio Signor Giesù‘ Chriſto , .
che conî’eglr sì‘ miſericordioſa
mente perdono iſîioi Crocifiſſo— `
mtb-e tutti coloro , che falſamente ì
` :alunniato ,, 8t accuſäto Hunt-.un
no; così lì degni
mtoìperdono z ed’accetrtar q uc'ſto .
perdonatì'anco_
meonſelice peccatore , che tante
volte con’` i. miei peccati l’hòdi
Imc-no- nclla Croce jncfliodaco .t
{113:
`~ 1 -ñ ‘rivoli-”Kalla mar”- 543 Ti_

L’infinite mie-colpe,& abbaminei


nali mie ſceleraggini .ñ .
, ſflíî-kî,‘1‘_*.:›..víí}.-'KJÌ'
’ "i2 .Bed-’vinile’ ”ft-M0111!”
Skills-41714;!… › i…
e: ' Α i“, CAP-…1!.- t *ì .
.'Ì: [4AT premia-,e Pſmfl‘PIi `Profeſ-j- ,
‘ ‘ ſione,c Confeflione ‘della-Sä
ñ r ra Fede,e`² q_uella,che~compoſero i‘
~S‘antizApoſtoliì,v e ſi; contiene nel‘
ñ Credo mel: qual‘: ſire'ltringono i
ì ‘prindipilt della Diuini-l
tà,& Humanità’ dÎ'GieSü' Chriſto:
~ '48: ”Xi-:Edie ‘queſta del Simbolo ;
S; tana io. Map.: maggior'
abbonda a-,lje- conſolatione-d'el p
. Moribódo, ò Cödannato à mar-7
.te dalla Giuſtitia, ſi pongono i ſe-j
—› uëmi altri Attizfe PGfffltiffimUñ
--îéqrmol'e‘ìdi fede" ,~ n'è-“quali ſiracñ'
chiudono gran teſori dimenti. i
’ quatia-ſooo di ſtraordinario italo-3
,xd-‘ZEN .› “i c"'= ‘Îîcî 4
._ m HozSignòrmt’eì’t-mamenxeùçrel
l dotmtoquelz che crede‘, enene
fa Soma Madre Chieſa Cattolica,
l’a‘quar credo ſia vna v ſuon dei“
',- qxale niuno‘ſif può filtrare-t .Erin
- "particoiare ’credo- cutr‘e' le genti
-z ſoprannomi” e- tutti“gl’áY-IÎCOÎH
~ › eſteſi contengono nel: Simdbîlo
t *ñ e
;deſcred‘oL per quefla Fede ſon
.` pronto à porre mille volte lavi—
la ; e nella preſenza voſtra, Díq’
mio‘, dellz’Beatíſſnm' Vergiffi, dt
tutta laCortedel:Cielo,8c in par— i
ticolare dllj’niQAfizelo Cuflode,
~ e ‘di tutti, `coloro, che-;ſimo quì
reſentii prometto, e giuro per l
anti Eumgelijz di petíeuercz' in .
queſta fede ſin'alh morte; evor-j
rei, ,che tutti credefl‘ero qfleflo ,'
, ”Pio credo. e vi fernifl'erocom'à
- lor veronio-zeSÌgnoreeì- ~. . ‘
, t ~› Il. Credoicerta, ,ae mdubmraä
.inemetuttosciò .che Dio hitiue
’ lato à 't Santi .Apoſtoli ye_ Profeti;
perche ezkè prima venti. clic.:
non può mentireáafinita Sapien- "
1 anche non può’inganmrfiy 8t in—
initaBqntà,cl1e non’ pnòinganñ,
,Ja-re. - ,~ nz- v…
III-Credo in Dio Padre Uniti.- ~
oteote , e: in GiesùChrilio ſuo
‘ igimoio ,, e nello Spirito Santo , ‘
ñ che dali’vnozm dall’allro- procede.
Ecredoparimente, ch'ancorche
:nella trè Perſone fianotrà loto
Mercuri ,ſono non dimette: vno
fieno Dioze che il Figliuolo ſi feñ,
` :ev-_ero’huomflrimnnendoinfiee
1|“ ”to Dio ;ciò è vnendo'fiinj
ixus è
ſigma due_ Nature in vnaPerſona;
ö: vna Perſona in dueNature.‘che'`
naoquezdi Maria Verginexhe pa-,
tì ;morte diCroce per noixhe-fù ’
ſepolto-:che diſceſe all’Infei'no_ à:
liberar vlfanime de’ Santi Padri da
?nell’oſcuro carcere :e che riſufl
citato il terZo giorno,ſalì al Cie—ì
lp , e ſiedçffllla deſira ,di Dio Pa#
dre ; onde—come Giudice vnriuerñ'
ſale verrà à.. giudicar’i vini, 5t i
a ~ i
. NSA-edo, che col Padre; eco!
Figliuolo Ve" la"Terza Perſon”;
chiamata Spi-ritoSaeto,‘che ſanti-7;_
fica , e viurfica laChieſadí Dio‘,
come l’anima dà vita alcorpo . E
credo z. ch’in queſta_ ſola Chieſa..
v’è la partecipatione desacramë.;
ti,de'meriti di Clariflo, :das-ng
ti,& il perdono de’ peccati. 7 r
f .Credo a chev è Cotnpçìoné‘
de’~Santí. ci-pë,che per mezzofinó‘
terceſfione ,preghiere x 82 cpr-u
buone deÎGiulliiche ſonoin que-I
ſia v’ita mortale,e fanno vn corpo
di Chieſa con tutt’ i &dei; , co:
monica Dio molti benefici), gtaff
tie , e ſodisf'artioni alla medeſima
APChieſa, 8t à ciaſcuno, Ch'èirteſfl: '_
di modo che queache uno-Kmq# e ”A
` 7 .dt-iti
ottiene, nè merita da per Pe, Pot-L‘
tiene' mol‘te volte per la' ’bon-luni‘
“c‘agion‘e ‘, che Dio fà della‘ ſua gra
tiaèhaucn ‘do riguardo à, tutt‘i Fe-Î
deli; così giuſti, come pecca'tori,
i‘quali trrà loi-o forman'v-n-corpo,
come di molte perſone fi forma‘
v'r'fco‘rpo di Republica,Comuni—_
tà.ò Famiglia, i quali Fèdeli ſono
Cittadini d'una ſte’lſa Città.“dä Dio
c'on molti prluilegij nèbíſimzfl
el che 'ril lende la ſua fammi
bhià,èh‘;il a"dèë’oleìz: human;
e'on’ceſſe povera gl’vni àèl’ältrí
iñìtate-Bföàì‘Quellifehélonoin i
gr'a’tiá di²Dio poſſono per altri' -
iodiáfaiie 'per Quelzch'effl deupnó
ä-Di0,àdiemflien’doſi ln ciò quel,
che l‘Î-Afiqflolodíſſe . .dim al!” ‘
Gola:. iîìís‘onefl paſti”. , f'
‘I ‘I ì‘
: 'YLÎçredoAche'peidom Dini
peccëti vàſchi‘ di quelli con vero
cuore_ lì pence;e che `‘l’è Vera vita
è morte‘eternndi
ſi Gîuflim premio
d‘eter’na pena" per_i ~
per i Catti
ui-;'è’ chî in qu’eſh medeſima ,car
ile",kh‘a ?preſente hò , e s‘hà da.;
:contieníx in tenne cenere,hòda
riſorger‘ìil giorno del Giuditio,
BL hà fia çítornar‘ ad bancrívitùx
di: già mai finirà. ~
;VII-Cu:
_,- , VII.
,i Credo
,.. lavera, ereal 'i’e—` › -

ſenzadelCorpo..e Sague di . ie
sù.ChtiſtonetVeneranílezöeäſh
guſtiffimo Sacramento de‘ll'zA-lm
re; tutti gl'artjeolidella-,Fedezy r
tutta lit-Sacra Scrittura-,conforme
l’eſpolitionede’Santi; ’E, miñ ralle-`
.gro- di morire, come ,ion lviſſuto
nella Fed‘itdí NQÃIOSignc-r Gib,
‘sùChriflow, é ‘ , _
› i ;VIIL Credoffinalmenteflchej
non perziîmiei_ meritíimà Per la..- ~
’uixfilîtíe meriti dinamo,ezPÎaflio
~aedtflhflfioibò~ dit ottenere la” _
filute— eterna dell’ anima- miao". . ‘
Queſt’è la mia Fede , e prego il
mio Diozche .At-gm ”ib-'fidan
, {3. - J r- ‘ - '
Trafiffiòae‘xÒ .4”; ‘di .Fede-
;\ :i -ÎÈ di' 6.”.Gregdríoa. .i ‘~
'-s' a) ÎÎZ . ‘
CRedoÈ nel PadreanelîFigliuol
’ lo.e nello- SPiritoSantonrè:
Perſonezäc vna Soliana.. Credo,
ch’il Padre non è generato, mä‘il
Figli-_nolo (i' Le che lo-Spirito San—
. to- procede-da entrambi- , 8c hà la.
.Ãeſſzdmationfl
Credo” eonfiſſozche8c eternità p
l"Vnigeó‘ ì“›_
niro Figliuolo, rimanendo Dio, e
Splendore della gloria. delPadäe z,
. A .
rr*- —
fiſece Huomo, fùconceputo, La?
nacque per opra del-lo Spirito
Santo dalla Samiffima Vergine;
María . i - .2-4 ~ ñ
Credo
preſe la ,Natura
e confefió, che queflo
Human'av ſenza
peccato,che morìv in Croce-,Fà ſe
pellico, riſorfc il terzo giorno,
a… quaranta ſalìal Cielo , c ſiede
alla deſtra del Padre‘.- e che`di Là_
verrà à giudica-'i vini, 8c ì morti!
e porrà amanti à gl’occhi propn)
di ciaſcuno le` lofiópre, 8c ipíù
occulti pèſieri,c’hebbcrdin que:
-fia vita. - ' `
_Credem cófeflo, che darà pre—
tmo eterno à’GSuſtî,& eternoga—
i Rigoçli knoco à coloro, ch’ín col
Pämornlc m orírono. Crédo,‘c'hì
da rinouar‘ il mqndo tolfuocofl e
fflſàfihe riſuſcitìrzo tuttii Dcfon
'ts de‘paſſatifecolí. ì j
a Credo~,e confeſſo, che non v'è‘
più CLK/na ſola Fede , vn Barreſiñ,
mo , Le vna Chieſa Apoflolíca,&
vniuerſale,ch’è la Romana, nella
F~Î I
-q-uale foi-a fi poſſono perdonat’i
pçccati in nome del Padre-dell'13‘
31111019,: dello SpiritoSanto . z
… zC . . .

Î il.“,‘-’~’Îá;3î\ 3t(
,,. .E. _ ’
- Le… `
air-”ml M, 25’,‘,
. .4.,
1P?Pf-fiano, dr -èfln' ’dif-dg’ 443,-,
Amanji- N.1"”filo il Pen-'z ‘ ' ,
; x_, , :nta-edizifzxçnigfí” e_
:2‘ i '5‘…) ,NT ‘i "i
|, Redoze
nità,Padre,Figliuoio,
confefl'o la Sicae Spie"
mito Salatoií quäiízhmno 1a medeäî
‘ 5m: SoſtanaazEtemicàz Diuinítììz
Eſſerei Potenza,Gloria, 'Grídez-.
za,e _Maeſtà- Credo.c‘he sì rende
è il Padre,c0m’è il Figliuo o,& è
lo Spirito Santo: e che-non V'Ò
coſa maggiore in tutte le m‘ Pere
ſone vnite , cheflon ſia in ciaſcuì
na diiquelle, da perle‘. 7 , i' -
Credofldorc.» e gb‘rifico il Nm?
ma SignprGiesù Chrilio, Figlia
uolo Naturale di» Dio viuo,& vno
delle Perſone della Sítiflìm; Tri--`
nità; generato dal Padre a'uant'i
ſecoli , e negl’iqltimi giorni con-..4;
cep urp di . Spirito'28antojznet yenñ‘
tre diMzria, pei-.la ſalute dejzgli
fiuomini "‘-Î :›` -e
Credo ,,çheó ueflo è perfetto
Dio,e perfetto. uomo, e ch’in.
çfl‘o non v’è Perſona Humínamà
Diuinzzla ,qual-,Perſona è eter-nt,
e {à cópagm‘; alla Natura H uma-z
n.3 ñ’ . A : , - . ‘ . › ó ñ è‘
w Credoflhe-quefl’l-*Iuomoùnz
- . -_ ' ECM?
”o Parte‘
fie'mçD‘i’o ,fuori-?për mutati‘onu i‘
d’vna-na'tura’ in i’m’ altra‘, ma pe‘t
ehe è vnaîmedeiiifla Perſona quel
la Cièd0,chè
ma diTrinità
Dio,e dell'i-Juomo.
vnaëílaPëriònadel’‘ , _
{come neila’Saìn't‘iſſa

Padre; 8c vn’ altraquell‘a 'del Fil'


gliuolo, '& vn’ ‘altra quella dello
S irito Sáto‘flcosî inGie‘sù çhrió²
i o vm coſaè la ſua' Diuinità, vn’*
,alt-ra l‘A nima,vn'altra il ſuo Coc
o; ma non perciò e` diuerſa la
Berſano della Diuinità da quella
del‘l’lì-Ium‘anitä', m‘è è la;lie{ſa~, vn'
Chriſto, vnñFigliuolown Verbo
Eterno; :in Dio, fl _Huomol
~ Credozche quello Signore per
me , 'e per 'glfflaitl‘i ’peccatori' fù
ſputato, ſthiaffeggia’to, tormen
tato,CroeiflflÎo,‘-é come buon Pa
ſtore .perde laìiitalperl’e ſue Pe
coreiltîſù ſe ‘ellitoiäiiíuſcitò. ſaii
al_ Oic’elpconla Wella car-'né‘, che)
preſe dallaVergine,ç verrà à 'giu
-dica‘rffli Vini, &unioni-r " 7
-- *con di 'voi'tiò crede-,ò Ineffi
bile Trinitàtcosi diVoí‘cíö cono
ſto,'Dio Onnip'ot'e’ntexosì di voi
ciò conſellbiò ‘Figliuo’lo ,di Dio,
Giesù Chriixo: così di voi ciò in'
‘tepddo ò’Sptrito'S'antoaöz’etelnn
D10.- i fr…:
.-. .~;,z‘)`,
. Tuttel’altre For_ le .di .Pro.
fCffiOHC;|- e d’Atti di Ecde, che E
porre bbon’addurre; de’. Santi, ef_
Do‘ttorì,à queſtej; riduflono che
perciò hauédo riguardo alla u re:
uitàſitralaſc’iano. 32…’, z… è‘
`~ 'iP-’:ΑaxièdisZ-riiáaa
la’ , ‘ . .j

iÌ- ,. CARIÌL'T-,ſſ
' i Eſche vna delle coſe neceffaè e.
rie,che deu’vn 'peccator’ha-ì
nere per ottcnçr da Dio perdono
de’ſmzviv peccati, e ſalvarſi, ancor—`
che perla-ſtro conoſca meritar. per
le ſue ſcezleraggmi :mille—volte.;
l’Inferno,,-è la Speranza,-.e;~Confi-Ì, …`.mi
dar-za“ he-l’izabbia Dio deperdom n x
nare: Epérche aſſai ficompjprt:
Sua Dimm Maeſta,che,ìſcouſidá~
do di noimedeſimi , inlui ſolo ,,e,
nella ſur-.ſola Bontà; ~conſidj'anio;
perciò ſi .pongono quìaJCUULA_ f
ti di Speranza, i qual—iſarannewl
gran conſolatione,merito, e gio
namento aÎMotiboadi,ò,Condäfl
nati à morte p -zz-z , . v
I. Totalmente io miſero pecá
carote dime fieſſo ſconfidando,
ecco mipongopjo mio,in mcg-y
‘ ~ ‘ zoñ
.41;

l—_fl—ó-órí—
zo del- vaſtiſſimo o & [immenſo
OCeano della voſtra Bontam tu‘:
to'pieno di‘SperanZa, mi preſen
tbauanti la vóſìra Potenza , e Mi
ſericordia In’ſînita ,- ſperando nel
Sangue diGiesù Chriſto ſparſo
per me,mi perdonerete tuttu
l'ingiuric, Maſſeſe, ’che ;peccati
d ,contro diyoiſëò commeſſo ; e
e nſido ,zchelmi co’neederete in-`
ſieme la voſtra
l‘inuigoriſſco 5 ö:gratia,
armatodella
nonquale
pec‘
chi'piùi‘e mi farete degno di po
‘ter’ ottenet’ il fine , per il qual-u
Rimanere-creato , ch’è l’eterna.;
’gloriadelÎParadiſo. Ecome po
trò' temere, ò-ſconfidareaeſſendo
voi {Tutta-la mia‘ſperanza? Quo
Pf. je: ”iam taxi-,Dopinèfjonmcm
ì ñ ILBen ſapete,mioSignore,che
ne anco vn buon penſiero da per
me poſſo sëza di voi hauere; per
ciò ecc‘o che, ancorch’io Ea pol
uere,e c'enera’,à voi ricorre, com’
-ad ogni-mio bene:ilquale sò che,
' come pòt‘entîiſfirnmpotete ſaluar
’mi,come miſencordioſifflmoſhe
nigniflìm‘o,e tutto amorez-e carità:
volete ſaluarmi , e com’infinira.;
Bontà, non defraudercte ie mio
[Per-nieìperciò cóſido, che-ì ſpe
-` tando
. ,i ., .ñ -Mîmüî ;7555 "IMA
j~ :Indoín voi'. Non .cat-fund” in., Pſ.3*.s ,
;term-Non patirÒ'nè tepulſe, -. `
nèroſſoumè vergona perenne..
-l’eternità --_ -, ~~. › z “3 . .1.; z
- in., M’hauete dato- mio_ Dio-ik
@ſia vita l’arre,& i pegni del va
;ltſO'COÎPOaC Sangue per. prezzo
- del 'mio ,riſcatto-‘women con,
ceſſa la voſtra grati: i 8t ilvoſtrò
amore” ſtate ancorptéto à dar;
míuiancor tutto per pegno della
Gloria, che ſpero... M'hauete al‘:
ricchito. expreuenutocon :amis: ñ
eiecceffiui beneieütM’hàueee cq— \' - -…
mandato, che non mi fianchi mei
in chiederui, mentre ſÌſÒſh-qu'eñ
ſia vir-,maggioriie maggiori gr}
tie. Vi liete obbligato di parola.ò
Bontà , _ò Verità infinita , di con
cederm’ioſieme tutto quel-che iii
,chiederò-Hotfix’: chizq’ueüo pre—
‘Dppolbi-hö daſondatgeſhbíe-
lit’ io ranch-on. ditutseiemio :tr-{fs
- i
ſperanze, ſe non in b voi 7 dafchi 7
ſpiererò .ogni. ben-e 9 ſe non‘ da chi
i
s'è meco moltraro si pronto.,w
liberale? ancorche m’vccidíaw:
Speranza,e Vita mia,non laſcierò U v
…già ſnai di ſpent’ in voi. o neila»
voſh‘a ſanta; 8c infallibile parola… I“ ‘3
Ãtíflóſi ”rider-'A m., i” ;pf-;ſpe- U ' ‘
*ñ* .7'. A a .
" "34 ?me-111M…“ lung»,
'"1‘ ”lo . Da voi anto ſpermini con;
- cedente l’entrata nella voſtraca—
fa , e nel Regno della Voſtra gio
rîa . Così promefl'o mi'haueme
=cosî,ſenu dubitar punto, lo ſpe
ſo . _ = ‘ _ ;‘- ` - i'
*x— 1V. Spero. Signor-mio, che mi
-perdonerete tutti i mici errori . e
/ peccati, e cha mi darete humiità,
carità; pazienzaflcciòjnfvoi ſ e.
bando, non comme!” nel vol l'0
ſanto ſauieiomancàmemo vern
no'. In- nium creatura appoggio
`lai-mia Spena:: ,mi in voi ſolo
’confido,mi0 Dimmi: ſalute, mia
Gloriaimio Aiutomia Speranz
Concedetemi forze” vigore per
ſperar'in voi, e cóſerune‘mi ſem
pre nella voſh'a Sberanzbflellag `
quale voi ltcſſo comandare , che}
perſeueu'.: in" al fine della mia vi- î
?ſq-C. :auf-:rifiuti ſacrifici** ' flitifl, I
&ſpin-ic i” Domina . ‘ i j
V. Spero , che l'anima mi: ſi‘
riépierà di giubilo , e queſto cor-`
po riſorgerà della poluere , e ce- `
;ieri del ;ſepolcro › e ch’ín queſhì
medeſima carne mortalehò da.:
zveder quella gran viſione della.;
E ,z Gloria-18cm quella voi , mio Re
' _dencorc , vjuo , cgioridſog. 8c ab:
' ‘ ` 1 . ' I'
:bracci-ruifl'go’derui per ſempre;
i 1;, qual grana non ſpero per i IF**
…e

miei meriti , mi per. quelli‘ di


Chriflmiquali ſono mieime’ ſnai
fudorirael; luo ſangue . nella Lu;
morte, nella ſua promeſſa . Poi_ . dè
che .come dice Agoflín’o . l‘au- la‘:
”ant morte” Cbar-'ſh', ”nen-l” -J'i
gain-,m Uhr-:ſii ,z Più è quello,che
Dio m’hà'dato,dan,clom‘il ſuo Fi i
liuolo ,che-none‘ quello , che.: ` l
m-Îhàpromeſſo, pcomeuendomi »i
la Gloria- ”Se dunque 'm’hauete A5131412 \_ áJ
dacoflmio Dio›quel›ch’è, piùuh’è ſu. ,H
il: voliro Figliuoloadeuo ſpente’, ‘41:";
che midarece quel , ;ch'è meno, ,I i“
ch'è la Gloria. Qui pro nubi: dadi; H…
flotta” ,dice lo fieſſo Agollino `,
”o- cfl damn” *vie-m ſun” P à
v1”' -prq noli: peru-lil mala. ma.;
3 fl- dnçumr box-?Chi per me pre
ſe,e ſoppmçò l'a morte-,èflpoflibi—
1c che voglia negarmi la vitaìe chi
per me pari :anti mali; come po—
zzi A non con‘cederm’i beni della
loria,e Felicità eterna? Qgeaa
da’ voi ſpero , Signore, e q’ueſta
fpetäexòmentre ſarò in quella vi—
mflnale. › "ñ-r;
?LVL Voinfiete 'u fondamét'o del
;1" ia Speranza, ,GiesùmioOroz'
’ì iii! _Az _z- Ciñflbg
Azz in ñ 1' ‘i,

-eiñll‘o --Voi patilìe’in. ‘quel durò


legno quel gaitigoz ch'iomçrita—
` QOQ‘EGcoîchev-iveggotutto er
:mei'iripiagato-Gnardaxanima ia
rome-'da 'quelle‘ innocentiìdnni
Ptëtioſo Si' uezdiſö‘ilíaam'm quel
,1; *n dpffldn'ſpi e trapalſarow ferirb, l
daîcui«--înfinitl‘<eîanah {gargano
'dîineſtimabil ~valore : vëdüo *eo:
[lì tutto'chinato, ſcadueoyu
_fatto pr‘e’éla' di morte_ :Contea-nu
uegl’ ÒC'chi—s ffieſhn‘lalkgtona
i ſhóetfìati.
o ~ ~ el-Piradiſow
'ſ
I* fur Cófide‘flaéffiielh‘ niuin'i facci-dal
.-i‘ \\ ; la morte difeoloraea-z &into-illi—
fl. i dita. Lilia' lo ‘ſgKiardo-inlqueſh_
4”“a.. ' gratiofibmea' “Èdólee ling’waáíi
‘ ~ fieleamareggíatazetl'a‘eemflin
quelforee-petto @under-entirel-`
o
Moroſo- crime-da dò” Momi- i
I
”Mancia trapaffawzmflperto .i
Guarda quei ſacrize> per la_ obſtra l
ſalute Velmi-fflmi‘piedieda-llamor.
teflreſtati,ëöt.inchiozjñiìin .mzle- ,
nozConterr'ipla-finalmeme tutto’
quel ,Divino cor- 'd-al capo al,
piè sì fattamente 1m piagatoze f -`
rito,che _par tuttowna pugni-‘l’ok,
come non hò
no‘de’miei da ſperar'ilferdool
precari, Haut d‘oſi‘ígiì
` l'anno Padre neitia: ;regioni-del
.nn-‘lr- _ .; *~ ſuo

i
“v`‘7.‘1.
1

I, ,. .a. -"
ſito' Figliuòlo ,eſſeguirt la giuſti-fl
tia, che com-ro di me eſſeguírfi 7
doucUqPFclice me,che-di- cal mal— ’
leuadore ſpoſano degno! Tgtto, `
qne1,che,_mío;Redencor,- parma.:
moto tutto‘. già che.- pcr me :10,
ſhppomſtçîz è mio ~,. e comp* tale
di zqudlo ed voflra Heatin- mäu-fl
vaglio , 6:_ I] Padre Eremodn_ ſo
disfanìane de’ miei peccati con.; ~
gran oo’nñdmzz offeriſcò. Offeri—
ſco-pet'cíò daremo”, <8: amoroſa
Punte par. ”unì leunie. colpe la
ñolcítudìnedèìtorméEIí‘dí‘Chl‘Ì‘z
fly, .Xbffcrìſco le ſpine del Velma
Eigljudímfiaäizpeemì dellgſmíd
:HM impurí. poderi-0562
r . › eH-ixpenhmkfinſualí-g
sàüe-ſoua‘chic cömodx'cà detmio
&We-MIOEQÉSÙO la fin. nudi!!
pagina” Mgordflnàflzía zie‘ Dm
nkàmdxteflùç-..flferíſtbithiòdi
ddkflmlfim dé‘páeflímri pato”
t’ha'mcidha Nrmríäofim‘a’tíoní-S
oramai: ”Sarde-mi ‘nella :Mad-.r
dçü’ùüquitàñ Offerìtío Racer-mf} _'
peripeçcm dn‘Hagohze to@
[animata eoſhWſi-;îíìfljx-rífuwfl
feriti” coitaìu ,Prviámaìxgpítà
delmoruòrexzcmhxézima’gmafl
dmBzMerflmíwínÒWWfl
‘y, Aa z cno
55-’ ' - › _
ciò vi;mouiate à farmi grati: d‘vñ`
n‘a buona morte , per viner poi
eternaméte in voſtra compagnia
nellaGloria. E lperando,ch’ac~
tener-ere , Sign-ore , tutte quelle
coſe in {odisſittione ‘de' miei in—
finiti'peccatiwolétieri, e-di buon
cuore abbraccio quella morto i
buttandomí tutto nelle bracciu‘
della voflra pietoſii miſericordia. i
VIL- Spero' ancora ne’ voſtri
amici, 8( inter( Biſio”, ò Bentiflì
nia-Vergine; Madre di Dio ,‘-M ai(
ria ,- soletl-el ' Paradiloa ñParatM*
delle dolcezze. dolcezza delCiefl i
lo, Cielo delia .miièxi‘qordie r La
ſpero , c’hauretelpietà
ueraam'm: della
niz‘,‘e checmiíderä-i
do lîinfel'ice fiato. one le r mie djſ
grati-e: utilizzi «ridotto .s Marani
Yoſtri occhi :nitidiçlembzz îpiefl
ñſopra il Ìoſiro peue’roiemoie
noſtrereteell'animz mia il‘ Bam-'.
binoGiexù,ffuttobeoe-ìetto dei l
ſolito ventre 3 che *ſtretto tenete l‘
` nelle-voſtre. bracti‘e; e confido' li
direte-vm buon; Epatplaîiu mio
finora; poirhe voi fiere mAh-é
uocataz, :che vincitrice vkite "di
tutte, leñliti, e cant” 'che :lumi al
Ìflbünîlt del miſeficondìolo Dio
oi:- z .r. .è. fi J

-`~— -~\
l
ſi trattano . So’Ì‘correndomi voi,
non temerò . Tu crv/p” 'Dlll'ſl—Ì i
catena”, ”ref
25307140”;- nam-u 'veni-i‘
l's ”,PBlahflÎmcmo ' "z.
[Prata-”e
’iu ”Hr- e# eat,çuludeîeflra
Berio ron-Porn”.
‘ſpal' a”‘ '
non” _. In voi ſpero , nè Voſtl'i
meritiynella' vollra interceſione e
Sù dunque ò Regina deglÎAnñ,
gioli , Regina de" Patriarrhi,Re-ſ
gina de’ Profeti , Regina deglîA-Ì
pofioliſhcgina de’- Martiri‘, Rei-j
Gina de? Confcſſoris Regina ..dei
ergmi , Regina di tutti-i Sánlí y
“yu—Fate per me peccatore ap—i
re s’ilflvoſiroinnocentiffimo. ,p
enigniílimo Figliuolpsimpçtui
temi‘, 8t applicata-memoriale
gocciòla del ſuo pretioio ſangue;
perche ciò facendo ,‘ &eſſendo
voi mia interceflbra- , andrò ficuul
riflimo,à rtceuer pervoflto mas-l
20 il perdono de’ miei ptc’catiéz
&finſieme l’eterna ſalute . ~’ {i .
y e_ VIII. Quand’io ioffi peggiore
di Caino, più traditore diGiuda.
iù arrabbiato parricida d’Abſaz
one,e più di! erato di Saule,anz
zi, quand’iog Offi piùdemomo z
che non è Lucíferom‘on perderò
già mai la. ſperanza; in .vm rm”
, ;a L Aa 4 Dio;
zoo-ñ--ó-óñ— ñ—ñ
e

Dio ; poiche sò, che ſe di buon_


,îffl-k cuore fò ricorſo all’abiſl'o delle ~
a.. ;1,3 iioſì‘re diuine miſericordie , m’aó,
. ñ…, _ `prirete la por-ra, e benignamente.
4 i.: mi riceueretc . Ecco perciò ch'io
' hò,$ignore.vm certa. ,e ferma.»`
ſperanzz, vnafilifll confidanza ia
voiä accompagnata *da: m’ aſſet
tuoſo , e-cordial dolore de’ miei
peccati per enormire graui,`che
fianogäejvna raſſegnatione alla vo
ſha- Diuina Volontà ,di tutto il
inſegne ſopra di memanderete.
-r e EI-Xſi'Ancorche mi rifrouaffigiì‘
nella ſepoltura , nelle ppzmlenei
faucidella morte , frä i tagli'della
ſua ſpietata, e crude] falce,io non
haurei: mai paura , ſperando nel
miogDio ..Che per ciò disñdo la
morte, e 'l’Inferno tutto . Venite
_ mdgliz’uile,óvenite tutti ,ſoldati
dt_ Satan‘lſfo. Venga tutto l’eſſer
eitode‘mdàdiſmortidi moſtri in
fernali . Venite tutti ad aſſcdíat—
mi,io‘ faròfaccia à tutti , e con vn
,
cuore intrepido, 82 vn’occhio af
ficutato ſlarò ſenza paura: perciò
CÙBtQUäl armata,qual furioſa rab
bia‘ potrà atterrir’vn huomo,c’hà
\ turtä‘laiſua confidenza nella p:—
Ocrna’miſeticordia di Dio ,come
ML r- ñ› A l’hò
Riflîíſſd’änwkſpaòmednfidose
ſpererò perſempre. col voſtro
X- Diròfinalmente, _e .

Demiùí ;gamifipüu Pſ- I‘:


confitüflflſhb ma Gump-tire- “"
ui di mhSigDOÎWmpatiteui di
mc, poich’io voi confida l'anima _`
Nell’ombra delle toſt‘r‘e
rhiaslidlMaM-ómpxìfimrim
[pn-450, "matura/ia! aliſpefl- “ “7
iva-“quiz“, “ìì '2

:ero-,ana rmophemſfinoiigìof
nidi’quetta Vita i; ch’è tempo di
imitaaggiràz’edi*peccati..` lap-m Ill-r*4-«nrn-mwñm-*M‘s-
in-ídípſm dir-bid”; ñ; req-tic; P141. 4; ` '
fia”, 'qüoqüùüü Darwin-fingtñ l ~_
laníkt inf/‘pc ”Maſſif ”ac . in»
pace morrò, e mi’ripoſet‘o, per-'z
che voi,Signore,afficuraſte, & aſ.-`
îodaflexlanmia’ffieräma i pf;
aanwMma Dwámflnìufl, ;3, 721
('9- poner: i” Mika :a ſpent..)
ape-m. Buon per me ſarà l'accO-- —
*ſtarmi'iñ‘Dlofl& ineſso 'l'éii prio@ ñ,
u E collocate tutta'la'mia ſperahZa. ?113.41 _
‘lun-ani”: ”dr/brr” mu. [La "9
Ònain'óm‘ mi: impara- m4. Nelle
.vòflreemäni‘ffi‘n ripoſta le mio m~ffi-Ìmater‘

ſörtiflìmiä falſe-iran tempixe gior


*bidelllſhii‘víitaze ?interminabile
-gízo‘rno
' dammi:
q A3eternità-;ſicili
f qu*:
a

quale ſpero.- hauçrper-ìſempre'à


gOdÙÎUÌo, Liſi“'fìî'ſffl "1 *n
'ſi ›‘ ' :înîlí-l’w‘tí .:I ,5 ~ y:

-*, ì* ,>-_ A”. di* .Speranx‘dflhT inſegñòflſá


‘: auf-f-:dfnP-Mflòuógz
‘“ " 2- ”er mlt-”pa 22…::
… ‘ ſit» 'MTÌ‘Ò,,‘ZÌ"-Z'-Îl\;.ilî
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24"" queſlo sì pericolofio . e form-id”.`
bit itempíoidellnmorte i; »perche
' ec moltiflegrauim he Hanoi voq
" "i -_` -,,' l’immenſa
ripe’ccatìmon ’accedonop‘erò
Bontàdèoio-ìLeVo-ë.
"- “TCÒCOÎPC lun numero,eſine;mà
la Diuin: Bontà è—fuor d’ogni
numero,& èinſinitz .
..1 .- ‘.Aub alii-ſparirnzadí &AW-eni” `
` ‘_ zi .f "chill-,QWÌPÒW‘ ddl-ſim - ' `
"j‘ai .lì LMS"?- ’. ñ …>2 1} l

ì . . .ONbabbíate in abboni? l
gru" nationequeſt‘ infelicíflìmo o
peccatore,ò dolce Gieaù. Io ſon'. Î
ot* ra de‘ lle vollte mani , lottato.: i
riſcarnm col voſtro _Sangue- In.; z
_Voi,’Signore,ſpero .Fate per vo- ì
,Rſa B-"-ntà , che non mi rieſca va_
zpa queita mia @crime-libera: '
terry' 1
_a count-”tia una; 563 *2

temi in queſt’hora dalle mani de'v


mici nemici . Voi comandati: a‘
Velici, 8c al tempeſcoio mare,che
fi mnquillaſſer0-› e foſte ſubito
prontamente vbbedico. Fiflätei
voſtrí pietoíi,e poderofi [guardi
ſopra di mewi rego, accio ceſii ñ
ogni tempeſta i timore, e puſil—
lanimità nel-miocuore. E‘poi— —
che ogni coſa potete , conferm
cemiavi ſupplicomelia voſtta gra
- tia fin’al fine deuamia vita 5 e diz
fcndetcmimoiche in voi,trà non-3,
t'inganm2 8: inſidie di Smnaffo.
tutta la mu ſperanu hò colloca,
co,e ripoſto .
.4m di .ſpera— 4 di J'. .Alda-fà:
' da ”tfr-c da ”ſua *vita . .
i ì ì ,
i Opec-emi.Signore,appreſſo›e Sul”;
Vicín’à voi. e combatta puro lo
chi vorrà contro di me; (l'aura..
maníera mi dò già per vinto z e
erduto; poiche non ſarà poflìbi
;Jam ar da’ miei contrarij, eſ
ſendo c e voi ſoìo fofie libero, e
trionkacor della morte. Face dim-3
que per ciò” h'io fermi m voi, 8c
in vm i010 butti l’zmhnra della
mi; ſperanza accíò_con voi criój
` A; 6 fi_
a
MP” 11.4 i”
@xanhqd'e' Miei nem'icſi'í . -

A'… a; Spei-anu di .r. .rm.


ó—_—"--ñ1--.-—~ Sci-diluita! [EMPO'JMlſ-Ì " *
,. ,v , **parte . ~ ‘_
l- .i -' l’ '

’aran- 'Cco’çh'cntro›e mi pongo“glì


1m. 9. . e jn-vmggio per `vna vim‘chfl;
AW".- non hi ritorna-'y 'Per la qual ſon'
entratíìöehmvitg iato ruſtico-.r- ‘
'—_nu
‘r’
U-“ loto; cheſon fiati ”dal princia
pio de‘Wl "incéuè-lkë Vita-Q Non i
:ò ou'h'ò di andare‘, dë c lie` g-iudii
tio,ò ſemfcliza-m’aflíerti : nèdel
luogozóu’hì-'öá-'Permiñare quello
viaggio, hò contenu-Non cono
~ ſco hauer giàmai fatto nella Di
"iiìa-PPSÉIÎZR oprnch‘evaglia , e
che -p-L-ffa àzſuoi puri’flìnfi ‘orchi
‘ì i…, gradire ; anzi canço-mi yeggo
‘Ja’...
“ì‘ “ì "' _d'ogni .forw- ñdi colpa Mi‘ ralle—
’ groiconmno-cíòyche viuà in nie
la iperar zq ‘dell’vſcira dal wondo
al Cielo v, dalla 'tenebre all-z lucej
..m-v..
.2
dalla ſeruieù alla libertà, e d‘al luo 1.”—,
go de"vinndanrí à Quello dell’af
_mm Pain-1,0 ccleſte-Cieeà .
T,-J'
:A - ‘,,‘j-j,.

ì' ſi x.
v4!!!
a ~
’-tsîleonnanalid'morrefi
" .Am 56g’
di Sflerànkù ‘JFSÈ'ÀÃÌój‘Tó-ìo

ITP-r.
V- per MM; della »ibm .‘
, l 2‘ .

D IO mio, miſericordia mia.» Aug:


1-
. ñ- . Drtenſor mio,non diſpte ex’h‘b."
giace quefl’anima, che vicinaii l'i- do‘VifiX
…`=- n
tro'ua ‘già' al pericoloſo punto ”1,1133
della morte . Non polſo da quelñ fin”,
lo vſcir,libero per virtù de’mieí
meriti, 6c opre; perche‘tuttelo
mie giu’ſh'ficationi ſon‘ minute—
’T':
”W’
‘.Î
.’
'r
Pie-ñ"
mente Vedute, 8a eſſamlnate dalla
y-oſtîra rigoroſa gñuſtitia‘ . Sconfi—`
'do di me lle ſſozmà incomparabílſi
mente più confida-xò nelle 'Vollre in…
in;EPL
miſt-ricordiflrhe temerò de'miei
peccati”: miſerie ..lo ſui di si gli
prcggio à gl’ orchi voſtri , che;
per me delle lai-vita . Spero”_IÎOÎÌ
ſarò hora fivile ,- e si baſſ mente
da voi preg’giato ‘2‘ che contro di
me fçilmiherete ſentenza vd’eter’»
’na mortev .’ Alla voliraxDiuina. .fl.
A
Maefià ritorro , la cui clemenza ‘*&g—sr

già mai venne meno ad alcun'n.


Nelle voſtre pietoſe ‘knani rac
totnando il mio ſpirito . Conce-v A?
detemi ,Signore , ch'io tutto in
voi confidato, muoia in pace , e
ſicuro. ›
…v ›
.…A,~
.A

LAP,
r W “ya’ñlüñó _ó'ñ ó( i"

Am a’iJ’per-ízc di &Buon-”mf “
”r4 per lajZefl-'bora della
non: . `
"IN
“I-aan _ ‘D I gran conſolatíone è per
’:HÎMl‘ _ . l’anima mia,Signore,ílmá'-l
Dia” carmí horala vir-1 , conoſcendo
fuor. che quefl’è il voſtro volere . nel
qual tempo di gran lconſolatíoñ,
ne mi ſarebbe il penſar’in altra.,
coſi,cb'in voí . Non hà ripoſo il
mio cuore,ò buon Giesù,fin'à ti
to , che non fiugne come deſide—
roſo agnello al glorioſo latte del
Co L. voſtro collato, ou’habbiano inc,
e termine , 8c abbondantemente l
s'ademplano , e flſacollinoí ſuoí> `
affannofi deſiden'j . Chi potrà già
mai crederemío Bcnmch’in que
.flo pericoloſo punto mi vogliate
dannare, hauendo voi per mio be
ne 'di sì ecceffiue liberalicà fin’ho—
ra sì prodigamente vſatoe Ricor—
dateui , ch’alcuní anni ſtelle per
me nell’Egitco eſiiliato tra gente
infedele, &idolarra . Sounengaà
lu' y che ad vna page-ra donulla,
perfmor mio (leſte come Vil le;
gnnuolotrem’anni vbbedíenre .
eſoggctto . Rammentateuí, L he
per me furono i digiuni , l'ora—
,zioni
. -- n_- 'annulli a Mr”. ’ 56‘” ‘VST‘.
j' eioni,le vigílíefl-lagri'meiöz i’viagó‘
Zíjdhefaceſteá'qùall ſec-corone‘ il' ›
ore dalla belle!” d’vn Dio h‘ud ì 'p‘
F
m0 . Ricordateuiiche per me pa—
tifie i díslionori d’eſſer nel Gior
dino comepeee‘àtor ba‘tteziato}
e per mefoſte da’Sauij, e potenti
dellatGíudeaìupet-ſe‘guitató aſſaí
peggio di qufllunque alcr’huomo
ſcelerato,epmaluaggío . Per m’è.”
'mio DioAe Kedentor, ſopporta? .u ,wÌ-î‘
fle Pagani; dell'hortwi legami-;i .e
ſchiaffizii flagelli , l'a-ſpineylaìCroq
ce . ;Tutto queRo èmíò‘ ;sò mio
temere
buon Baluaron’e
in- queſto5J‘ ?Nodi
pericoloſo-
hò'di pit-j
to . Vag'liono Più queſti'iteſori-ì‘
che la gloria; , che da-voí poſſo
r erare . ApritemisSaluat'or mid;
ifvoítroeuor'e acceſo,e bruciato ‘
d'amoreabrueiate-ancor-il niio'z-'e
-ñlauatemi con l’a'cquxt, 'e'ſa‘iiec’zuel,1
eh’vſei daquel-fonte ’di vita—‘ñ N6
Jeflto i :miei dolori,ì8e angoſcíezò
buon Gieáùfledendoui anhelana
re diſteſo in queſta Croce , tutto i
-ſneruato , ecireondato da dolori
.di morte . E poiche íofuieoiui,
;che vi:Crocifiſſe, &‘i mieifpecca-`
`ti .vi conduiſero alla morte-i per—ì
,don-fttcmì, Signore ..concedetemì
. ps; quelzì
L
. ,. . ke' '~.*" .
*Nbc-n’è ”oſÎLOÎIZ-Îd” ;bisdnflm ì
Qñe- macedclſé &mſn; -ctacifil-z
(ori z i-l che'.daklà;vcxisrflxpiexo\ì -
Bpm—‘1 con‘ ;paco-e, zçqnádqz . om
**k-ñ '.‘ Î- . ‘ ,nu-Tx…: 1:1 :KT-.23
14W dì, NP"AQMLÙ'
n :Givfli'l’ſiñflfl Sul-91””-2
;ami-1110.4452
5,, , ſenti-,mllîhgra della: Z3».
c-"xrññ ` \ .fl. mòr”.-:` _

Éóedéétoìziñfinite volte il
Sir. to;
Jo ’B Signa”, ihqnalezpun'aſh -ñ-ñ
›mäìk`:›czompíàcimoi chel giugh‘eſ
tefloeſmzrëo ,fuori duna; ‘quale
Mn "l’èxàlrl’ifflhchîliweròxípoî
ſo conduca' @Ryke-;gen noi Vis
.Vr-fiche Vita, ch’nddíta laſci-ad:
a’ms’ieri "Landini ,Îötclſçliz'tidal
,Paradiſo s‘ Ka'cciòpér que-Ha ſacca‘—
malL—a -knçſhuiz ritorno .-Sia di
11m} ?lungi Limit!) Ìpxenficro dfhèo
’mp’zin; queſta :vità: à' riporre :ini
BÎKOJI-DOÎUI'í-[Ìél‘anla, pòù‘ho,
ciò fflcqn doſſzreſſuño i più inſen—
-ai -di ..tutti ,gl’ hu'omíní .’-Poichdr
..ch'è altroqueſta Vj!” ch’v’n’bmîñ
,ì eaqfflſrvm- memoria d‘un.
jlmd'alite d’vn giorno. 8c Chri
ſto Sggnor; lNomìò , -ptìì'n'itíe öe
ñnzoru "vg-*he Morir 'per-mi giò
:quzmo m-Îdquetfflflw :nei: *a:
»,:tn l ~ gg:
. .ñ 1 *7 L- o

,r gognare di temer la morte 1 Vaiz


ben ſapete, Signore, che ſempre ì;
" B*
ho queſtogiornohauuto auanti» ‘ì
.- gl’ocçhii 3;.poit he tutte le volte-;,47
cla’all—a mia -mal paſſata vitalizti- ~ /
uolgo »deue più toſlo chiamarla
confuſione» che vita . Riceuetu.
con tutto ciò,ò buon Giesòflita,
e ſalute .dell’anima mia , quello, .
pouerellosche nell’vltima agonia
dell'a míorte i humiliato .fi preſta-ì
ta’ouantilaî Diuina .Maeſtà voſtra-.fl
Non confido ne’miei-.meriti e e,
giuflitia z mi nelle: ?Offre-grafia?
miſericotdſc _. Lo‘hvnorla poco-5
rella ſmarrita; à ~- voizfò’- riwrflójöſ a
mio dolce Paſtore . ’:Hò vditoh 1 ‘ñ"M-mñ“.…-

voſtra voce‘, nè hò à quella dee. '


al’ altri-z dato idmai_ orecchie..- è_
Ben ſapete z c e! ‘vorſololiòrfe-Î
guitato i e per ciòhumilmente vi
pregoymi- u—ogliate condurre; il
voſtro noi-le. Haut-exe ſorſe ani—
mo, eLcuore-dl diſpreggiarrolo
ro,che ricorron’à vol P Non ſie
te voi ſorſe colui . che diceſte.‘ Jour‘,
Grìdard appreflò dì m.- , ó- ía l’a/Y l
ſaudírà , :ſarò feto ”Ha/iu, tri- Pſatgo' -
bal-ſiam . Già queſta è‘à'me vici— as. i
na,e niuno 'può da quella a ſe non
vohüberarmi. Ecco ch’io piu col i

' ~ i; ` (uo:
l
1 ',.v>”'

cnore , che con la bocca grido, 8: i


in mio aiuto vi chiamo,$|gnore .
Non i ardiſco d’ affettar la ſedie
delle Felici menti , che nella Glo
/ ria veggono la bellezza della vo—
ſtra Dinina faccia : ma deſidero
ſolo, e ſpero goder’vn giorno de’
dolci minuzzoli, e-ſaporoſi brió
ciolini del celefle panemhe caſca-`
no giù dalla voſtra ſoauiffima mè
ſa . Che felice ſorte ſarebbe la_
.—,
"Ubu"
ſié—
mia ,-e quanto ſouerchíoſarebbe..
per mmhumile voſtro ſeruo, ſe.,
foſſi ſattodegno , che da voi non
mi foſſe negato qualche picciolo
‘lochetto ſott’i piedi del più finti
mode’ voſlri eletti l- Spero non
&.Ì me lo negarete , e fermamente
confido haueru’à veder’, e gods:
re nella voſtra Gloria .
*ñ~
i" Am di‘ Speranza, cavata da dif
- nerfi laugh} della Scrittura
ht":
- .- -J‘acufdiuotí Dottori.
[FP-amor ſù il voſtro 'a Dici
mio-ii quale‘per liberar me,
v’induſſe ’à‘ſaruí i malamente,
a trattare ?Sempre nella voſtra.
miſericordia hò confidato, e ſpe
rato , c’haueuate à liberarmi , Sie
guard,
I
gnomda' lacci del nemico - Ben
chiaramente IE vede quanto m'
ama chiciò-.feçe , epatisp‘er me 'a
Ben ſo‘nÎ ſicure, chenon 'permea-ì
terà la voſtra Bóntà , che’ iisdanni;
queſt’anima. per la qua-ie vo'nner
legno del): Croce’ sì ü‘oetalmen ñ
te ’defle la voſtra. Dalia piaga del.”
voflro co'ſtáto vſiì il-mio bene , e*
vi reſtò ſenza chiuderſi ilſegnoj.
acciò io :Conoſea-y che di ciò non
v'k ſiete‘ [Janeiro, e chez-L’entrata alz
voſtro cuor-ga: al Voliroamotéà
utopia, faeüeg'eſenñfl‘topwueog
runo. Le voſtre waniíurMó-p'e’u
,me inchiodato'- ;' ſpero` WM
quelle-’la mia- ſalute: ’2;- uí :queſte
mani nanni-odo ii-miorſpirítofl
e giàche. Queſte mani mici-core*
. amd: qoefi‘etznmi ſpettri] mio:
rimediog
Si Si conſoliaopur’ala! ó.
normiifleonò’innocenäzde
la‘ wwitaëaltri conlaÎpenitcnm'
ehe‘fecerm s’ inmnimino X hu‘
piacere ;perche io tuttzlamiu ì'
ſperanZa,e conſolatione l’hò nelá,
la voſtra. Paffldne ,“ e: meriti delli`
voſtra Croce-ripoſta .' Non hai.:
”immiaz'di che attriſtarti; nè*
sbigOtti-rti ;Îpoithe‘qoeſto Dia
norme htmſaloteuOgiüartema
Sii.) ce
ce ma .topi-s delia, ſue? myni :ñ io
íon'opra vana-,Creator miom‘on
in, qualunque moda ,and fatta; .ì
voſtra imagínexw ſomigiímza; e
peroíòilpérq ,nhflin ogni .tempo
vi- ſpcrimemprò promo_ in difen—
’ dermi . Nötemo. in ,quçſt'vltimo
punto l‘Infemo,-.poiche sòzcerm
che queſto flì ſolamente appaè,
[zecchino perglfoſtinaü’, rj-loiuti
di nOfl'Ghiedèl'uí perdono , e pë
ütfi Mà‘ío ár-raccako~zllp›;pntm
deus* mitra smifcrkprdnix. . tutto
pen ' ‘zie'm'ioi ñeîçatínfl chiçda
pietà ~ ííù‘m A pnflmbSÌgM‘..
[gd-,ñrjiaiehenñcſhiamn :aprite 3h.
lhítîaflrflñflhsflîímmcuîfiáhsè
@èhflhohxhö MMWJÙGÙA‘!
dimmi': flicose ”Minh-CAMBI
”ad Minghi-ciechi ap igüafi
` endánngüníàhàfflfl c ita-eni! ì
oflkötmntiöní ;pmi-MMC
Wmtenmníçm’amflauzápwflà
ſmi futura" WQDÎÒJ .chtñmin *nt-1
;Mete ì-muórchioagdizeqaèz
fin— m-áaLfPBmë’uÎ; antiſpam. dal!
ſopra di-ñme Meizu-&voîri miſe*`
` nicoînzkqfi occhi, jocíòpoífaxdm
WH:. ixöñmrmiiz ,Meneame-hà
floñtſafli wpíibmîrigmjffimb'flgcár
mi;figroocàòz Qüsmsmñflîm
“L‘.- c e
che potrò': -ſar ;uſe-nba… innata.»
nelle *voflre ~-piaghe’ :acum: le
mìe colpe , 84 errori zziqoaliz, ana-,
‘ cei-ghe ſiano g"nul ,>&enormhfi
' ciel-nno SAPETE, nell’aa-:aſd
fuoco del lvoflr'amorëèfi s’io non;
hòëdamigèliorar 'la-mia- vica .ſupñç.
plico la voſtra Clémenzazmi .ms-z
chi ſubito’ il filo di'q uellàz_ fl-faccí
mi' manohi *in Vp trateosil fiatoa’é
‘ piedi del mio Dto,Signorezé Riefl
des-'tom Chriátn’i Gi'esùa .ñ .7 ;a
*.Hî} ñ I I' ‘l-"~'*›²-`f‘.›-H ‘PH-L' a
..l
'DA ”Flat-lì (TAMAÙ- dorli
1:20*- -’“) e ..flex-Die.— ,.-Îá‘ì , ”Lui
ñ-;l “2:1'ÌÎÎLZÎÎÎX*Ì“ - "rr-x“..v'x ,
- kw} «cAPñ IV.~ .: .—
ì’
t wi..- , , ‘:r’ì
GUAM. di-*Caritá,& Amor- di
_i Dio,perche hanno-perkè#
Paíezbèrſä'gliosfolamence Dio, e
‘ratczín'ndono vn~cei`rrotn-odo pag-1
Molare- difperfdùa annoiata-'AW *92—--—-—-"-**'

unione Îflómfiua-'Diuinw Maelm


4-4..Ar-le*—.:-un
ſono-dfineſtimfibil V'fllO‘t‘ë 5 ‘e per
conſeguenzazgraéíflìmëà gl‘o’crlìl
ſuoi . ſmpeboiòkzlze,fattiäñdivxeîr"é
cnffijzſmuüìcanb ?anima îafln;
”Wifi-'ah @Diò‘çüheigoeiáèl
Rcé'gntl'zfllèicípli ”Ep-’elenanxm
l’èflimîià Riqueluxtxiflàlffinufl
till"; ti
uin amar Dio per le fieſſo” pét
qùel,ch’egliè; perciò per farli
come conuiene' , è n'ecefl'arío fa:
- concetto della ſua Bientina-Qua
Bo concerto.\non fiî- puòrfare , ſu
non e… confiderando alcune-coſe
dello fieſſo Dio al meglio modo"
che la noſha ſde'la‘ole capacità le
gti-ò conflderande‘quali potreb
ono eſſere le ſeguentirò altre -fi- `
nili à queſte.- ‘ i ._
Dio è vnaJPeiſettione Ita-finita ,
la qual’eminentemente in ſe rac
chiude"ogni pnffibìlmöt imaginae - 1
bile Perfettione ~,‘ ‘ogni così cor—
porale,come lpirituale, poſſibile
8c imaginabìle bellezza :ogni la
pere,e conoſciméto di queLCh’è,
eb'eſſere..
di quel , ehe-non
i ì è "mi
p Potrei*
r, ì
Dio;è vn Pelago d’inllníto eſ—
ſereü,Bontà.e Beatit-udine : Baſe-e
Fondamenta- di 'tutte le creature
polfibili,òim-aginabiliePtincipioi
e Fine,lCre‘atore, Mantenimento: 4 ,`~`

Conſeruatore, Luogo, .-Tñempme


Puratione, d’ognicoſa.; ~ . i
, Dioè _o niffilotiabogniMaeë
&iz-0591: ice-lana, oil-‘eſo,
w, ogni Dilettoyognl- curia-o.
Hnëkgteuflognàçölolatio:
A! PF*
w
—,-- . ‘1 -l norme”;
ne , ~& ogni ìcofa ſenza lui, -è-fnz'
mozombraavaoirà
Dio è-grande-ſenza ten-mine.,` o
più profondo de gl'albiflimiù ipe
tioſo del mire,piu alto de’Cieli
Egli circonda oîni coſa’- ogni eo
ſa occupa, per: e flì dentro,…
fuori dl tutte le coſe . Di mo.
che ſe fi camínano milioni di ml
lioni di miglia fuori del mondo:
iui flà Dio . e ſe doppoſquefii mj
lioni ſe ne caminano oltre ñaltri
infiniti milioni . iui ancora’ egli
flàmè v’è ſpariomè ſe oe vpoſſo!”
imaginar? altri infiniti. oue—la (a:
Dimnicàznon ſi ritroui; nè è-ima
-ginabi le luogo , ou-*cgli non fia ,-.e
non ſoloñin tutc0,mà in ogni par
te, ò punto di quello {là egli pre
ſente, e có tune le (ue perfettioz
ni,doni,beni,e ricchezze. l
La tua Diuinità ghi vo eſſere da
qualfiuoglia mutacione [amano ..7,
Nè hà heuuto in tum l’eternità
nuouo parere , nuouo amore., ,
nuoua allegrezu, ò nuoua beati
tudine-Poiche non ſi mutò quan
do creòil mondoznè ſi muta,con-.
ieruzndolo. come -nó ſi mutare-.b—
be, creandone altri. e confermo—
doli,ò_ dilimggendoli meri . _on
7 ’ ‘ i‘: "zi… ` _

“fi thuta’quando galliga i_ peccato


ri , nè quando premia_ iGiufli, ne’
quando’opra prodigi), enon
li. Quel'la‘ſuxDiuinìitì miraco
rice
-uè'mutatione alcunalper L’Inear—
‘flatlöne del Verbomè per le fari—
uſhefl Apnimentidi tre ntatrè anni
*della Sätillìma Humanità di 'Chri
ſto a nè per la morte , che queſto
pari di Croce; nè per le ſua-Re
ſorrettrone.e ſalita al Cielo beb
i *befluouo affetto , ò fiato-nel (uo
Eterno, &‘immutabil'ell‘ere .- Nè
"-tìcèue ella di fatto -nuouo :umi—
-ìzo i òbeatitudine perefi’er ſeruita
da gi’Angioli , 8c huo‘míniycmhq
non r—iceuerebbe danno,ò diſpia—
cere-alcuno,` ſe quelli tutti {i dan.
”affermò anniehilalſero- >
”3La Potenza della ſua Diuinità
è infinità:. Ella fece tutte le crea
ture con‘ 'la-{bla ſu‘: volontà,e pa
- rola , edi fatto Ban tutteq‘uelle‘
dalla luaimano‘ pendenti in .mo
do, che ſe da quelle vn (olo pun
to ſi ſcoſtaſſe, ritornarebbono al
non eſſer di primac’hebbem per
tuttal’etern’u’ì antecedente-Erin
im batter d'occhio potrebbe:
creare altri infiniti mödi più bel
3138 ípaflofi di quelli a che tuttigl

l
,,07 » .r.

:L'aAngisfli-,J c g‘íçhnqmihiflpbflbm
WſiaMJ-…ddx ._ ìjìxdr-Bu,
ſ~t .Dhîèzorjginczdîopîíìinmn
i :EasofjnsnH-Ìttómflogmdìpìm.
l SenZa il- ſuo lumcxgflixmfioèi’k
PWHIHMWÒMDZ‘WWIÉSUÎ,
. GMG-zeu'iuanc'cnmñd ,rsfimz
--Rmqfiatistdnq-ezflunnobdügm
.Angioli‘eòn kſhrdpcxónuäëx ,w
.lotlili-.mémí ”Kodomofl nutelè
:vm-;piçflblz Malilladdiuo …infi
“PÌIDHPOÃHÃÌÉIWDMELQHÌIIÎÈ
.:waginabflcucm 'panic-:6a: hunt"
iflì Mihawk-:RMA dat: Pins
(motto MK) Home ”mn-rin' LLx-à.--...Lm—
;myiflzçquſqmrwnánflrm po -
rflcomein :den , &flépíhnmn ,
.:la-ü” hoſplicabllc SÎ-Pí'eñiîp-,Ye—
dexunççla, preferiti-ile path, \
.cezleçuwrez e~poflìbílùçququg,
chçſmlglzçnmòmwlgtchbónos
pgſh minclrz‘zqflWÒ-Ùcqndiáar
.ax *.1 w ;1mm ., Lama-;fr un {ì ”d
In D10 (on tutte le ſuſan do
Mñágçcadülîpcofl[mbclltmdçdel
le ;gm :ne-e, metalli; la‘ dolcezza”
v1.2120”: dc’kmuá -dclltçtflhdfli’m
&i- edclmxeñá’ammà degl’hm
ì ;i iîa-,maggifi-..éu *LP-‘Lggfimor
gukzafie’lìoponátg…mm:
aweFWWQBÃÉNÌNÌQ quqüçäqſ
‘un' o e- 1
T-Î ""5 *- ’ v .:ñ-…ó
. 4 , . 7 -

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amabilità‘, abbondamlmó
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;rifinita dmamtë'ſuuo‘quiet ,
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”t'lîueaozqud ‘è-riſple‘fldèflè,
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'z inimenſo ſenza' luogofltnpio; ſe‘n'
4 zeìpattiflterno ſeem teÌnPUMÎ
›. loiſon'r‘alguníinñnitdfemffiſffi
:l - muoibmſeozequalim‘gìínè— —
i. ~- de ſenza quantità , altiſſimo ſenz'- 4
i “tutine. eì- ‘AT-1"‘ ñ *i m ' [.5
-l Queſte,&veline-_ámilfleonfid‘e‘L i
,ì ntîoni ‘cagionano vn’ala’mi‘no’xó
l netto-di Dio,- e facilmente indu
" eooozl'huomo ad'h’rvaflb; e ſi’po‘
iceti-W012' eteQ-òbtäuem‘eute
*Nerd-:NW Mhmà‘emdöm
"i - rhum” gr' eiuebuöppren
:la o c dal
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ma”; "5 i

*dal nale;zaceiò ’fl &Wong-'Aſti' ›


intatöòîdi perfetto amor di Dio
.; reef-ioni” delìqualz' "fizpdng'flfi
i quì -Ìicunc‘ſonñoletſéi cite-pd.
trebbotio ſervire d'eſſeſhplate’ſil
'~Ji’,fl’n'i~,í'ísi`iſî`~ in: ‘wii-1 ”q mſi}
u i eroine” tfr-Am ”zo-7M”
umb- ÎLÒÎ-xmr v ſi“nm
-'\ .Maw :i: :x ‘2"[Î-"ll13iz’xt MEDI
J.“ ` ?lgflok tri-io@ ogni :names
- vita”-tíëllìſſmií’ Vita’ ,jdrſnk’ſfi
cotëg'ewetrggeù‘cntnüfac are]
gtçeiaìnìiaëvfflafiüſöpraìtutre

te Kiëá‘ihàrb frenare? r* .v4’*


w,_ ig” nie-ir' igeçiiew zii-à
;mancini-gimuterojdffl.
la terra ;e tutt’tB-'éatw ot‘ _grigi-3
del Cielo, emme Città‘ ' hri‘ſt’ó
voſtro Figliuolo v’a ne* reputi .
’ibil ’foſſe , come? vo ""ſnax‘e ’wi
ſteſſo.Vort-ei'hauërttigffliiî
tinnh‘rnétiſëat‘natocöéd
tuttaÎi‘EtePnit-àſſenza ' ?BSE

ſiteì's *col* ’più iei'ueiſte ; Gr &Efe‘ſo


amore g rhìffiiziagm‘ar‘ſi ;EB ‘Pat
i“ .La-‘L_
vorrerparimentéëche't‘ì_ tt `l ’ ,
creamrflhuòtfiiniffij Ah io'li‘ixù .-ëéíîz-Ì» We*
i ſi

mia'èom ’agita` in qnt“ o’ Modà


v’a’rrilſſer ;e ’ſomm’ame’ntëm‘i B
ſpiace”che’nóny’a‘mi ‘o tortino-ì ~ *I

ÉWÒÃFOPP’W'ÒD
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&Rubik-‘ì i .‘:Z~
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meritareeſſer' amato?, ma“ ;zz
…-.LIJ- Ipñnicanaen‘re i. Eaucgm
”Drom glpbilbd allegra-za
che iam &em delſiîiek» e Gin;
Maiella-item‘B'emlnflìszüeneore
che, per eſſer vor infinitamente.,
*Wi-.non vimoffinoamm c6
umor' vguatfl *Uzyglkazyìfinitp
Bontà; mi rallegro con tutto _ci-3,'
BMW-che YOYWNXÒ’QÈ Mſn,
C, .e 7, ?KFÎÎUGECIÉMMQÎBNW
x a ;..ç ;ansqrnhflfli-bwciieñèffio;
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Je idiaflre ”gr 'dilígìuuf
Dim” ,quien-'4' fDurpi’r‘drdi'üì leo-.lì
iti: ”r ,.ì Deli“ aulin’ ſüegnö'lfi? 4~ lì*
ñar‘uize’ tra Pdflatemíí'o‘dolciffirnö
Giesù Chrilio,le midolle,e le’ vi#
ſcere'dell’anima mia con' ſoauiffiñ‘ I Iñ
im, e fintiflîma carità-i acciò‘lamì- 3;
g'liil’cſai.;1 e “mi' disfaec'í-'n’el ſolo ma
*to :Mickey: ëdëñderiö'íe" deiíd'e‘
lfando’dieternamente
giugner’à vanity-113i,
periui atiiáruíW-en-ì 'Pſqzi
ga nienol’ánii’n’aì mia , e defid’eri 3- , _
e’fl‘ér da legami di queſto coi-Po ì
ſciolta - . & habitat*
c’on‘voi‘ìf
" X.Oìuéñw ‘eternamentca
‘Lìgrafidiſhç‘infiuîtî
'ì *a *`I "7*

{ori’i ' n ij così"ëo‘mupiièori'l'g ‘


p'àflíì‘ólifiñ’c’hò dalla“ Vo“'ſh'a "libera
tal kiceuáìiáìmio‘Diol'E-chí
v`{zirà sì‘ſábnoſceéñázche contatto
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ſtar-‘fimw Deo per moi-”m fili' x "
&iui-Hot quîtoino'egna coſa 'ſare
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@topi-,l g _ pih_ ch’io per amo:
YÎQÉW- i "Pizza-513W 2,0,* Pera-.
'0.21.‘ , ; ”i ?degnaſre erite- _
?Sh WebMail” di mi ericor- :ts-M;
ia’ , che,‘per gradir’al ;nio dolce ?i «U
Chriſtò,arda,eſí bruci il mio ctio PMI-;03
.’lîncil.1ìio.'diuinfamore . e che 1,! i,
’mia uita ſia Chriſìo,-& ad imitatip
'ne diPaqloApoſroſo . ſia per nie
guadágnq il morire.. 7
Xil- Quanto èdiuetſ'o .FIV
' ’ ël! é
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W
, , ‘î
Dio . il noſtro amore' da r -
delle creatore ,7 ‘poiche que i _
non ſanno ‘uera’mente amare-;ò
pur uis'indùcono . il‘l'on‘antñî’?
nó è dnreüdle; e permanente”
ramo"r noſtro, :it-nordik)` Signore}
nerſo di me è perpetuomè uit e’…
cate giamai, ſe none per mia :ſalì-ì
pa . d' amarmi, e’lîete‘projnto-_ad' ~,
. uſar me‘còfl-diìgueſ‘t’, ajmore per v
"f-3 l- tutta l'eternità ;‘Cbirir-cíc‘fcrpc I‘ ‘
3- mi definì ſguaòiaiſuxi tam-*fu*
Pſ- Kffium tin-',Mi'flric'arm 'Do-ie; a}
'"51- ‘ .‘ htcflbè- 'Pfizer i” giura-m fupçr' ”ì
time-'m cum. O s’ib-iſoflid n‘o
.2 diſcambieuolm’entte per ſempre
.:i amanti! Oſë n‘eluo‘ſtr'amorel
` ſi-nèraſſreddaffi mai fniintiepidifliij
XIlI. Beh sòjio‘ſsi'gno Q“"çhe" `
l’entrata—‘al R.Îe'gi10[dk'. p ’iſo
rice-:cede ſefnon'a, ’l'òwſ, ` N .
"ri 'de-'diuini 'pre’cért *renne di?“
, -icëſſo 10 diceſte à‘coiuitrieókkç ñ.
‘mm‘ mira” ingredi,fir” ”andati-j. '
"…Lx-T E sò b'eniffimoancor'a‘, ch’il pſi—ì' '
v e‘îìjìì" mo,& il maggior'èzd’amarui 'con ’
fl; ;cf-,5* -iqttjit cuore , eon‘tu‘tîta l’anima-,z
Î **f-7:. ſe égntuttelejſorze': 8c inoltre.
?che non ui p‘t‘i‘ö; v 7 r’opr‘a alcuna `
Î-C‘h meritoria ,ſe none fatta per uo
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Il-Pr'í'm‘ìó è,abborrit‘.e-tuì’e’é le '359; .3_.
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Peraltro Emilemoziuoflon ſad ’ WL‘?
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con la GUN" grati:- ramltn ,difí-z` ~'«r..,-..A

di: &Vaughan-ghe lia-dl pero‘ ,uv—P‘

feu- Camuno-ie- Irap-acida” *-r-


con‘fiaendó la maggior difficoltà
ill-quelle il!! fera-.o Pmä‘fw’
-, ’ i ‘ ì ' e
’9

*5
”i r-rí ſl" in'lirll‘ñ( M'.

- dell' einmdduìjìne', quello 1"!!!


vgnaln‘wnte‘* an‘eor‘a- l'atto’ d’A l‘l
”ario-nel *Marchini gììñeffiea'
capanne :ri-ſolaio di mamme" ~
u noi_ ’ccHrJ‘pér-ócänore delle!
anale mej-arpa- non Perdere-ì
lgltiria del Paradiſo; p’oda *diffiè
colti ma, in fiññuat -zqueflo
premiate-uo” muwerí inon ' `
vom petra” Tender Dio quel#
em; mperehe Summa-‘Maeſtà'
metrici_ e!” ſentito ,amaro , e n-í;
fpvfimſida ”net-tendo’ inf-‘è
*vinti A—eîòsth‘e Per l'atto di 'per-L
l’euìlCó‘Mriöi-ie .‘ no‘n‘bafla amar
la ſol-'Humbnirà‘dí Chrino, ?ſen—ì
z'aconñde'tár; che quell‘hn omo è
infiaáre‘Diotpl-:iehe il-diſpiacereá_
èhqqüeiio iii-ſe- racchiüòek‘d’bh
ner'offeſo Dio,per elſer’egli quel,
Met?) 5 .'ì ì. lì* . -'› LL!" ’J~— '
;i . Quello prìeliu oflo il Î modà
pratico; 'chekbàzîigtofl'emrezae
çjòîl’liifermoiò ìlCÒttdan‘natmò
qualfiuoglír- 'altroë fi diſponga‘ i
far’vn arto di perfetta Contritíoz
n'e,hàdi`eſſet’il~ſegueme . r" ì >`
mmm-meme ,‘ fargli farfatti
d’hmitíom con propoä'toì d‘età`
mendarfi _delle fue col e,confide.~‘
rando- elie çaò’non g ’im‘pornſie
\
w WS: ..`
1
medaglie il lineñffitdm‘etéèilë
Pene"; &‘meeffi‘fi! 1_*ez'cffia Ble'à‘ki- -
HIM*: :a u… &JW-{fl i ,IL ;ame
Sec“ënſhkiánienffî; fiò‘²f²átto, fi
pi-oçuriflbemflyſſ’ardin'G—à pre “:rea-1fl2_31_A
A"

mijmè à pene, mè che ponga gl'—


occhi della confflèratione m Dio
ſolo” nella grandezza della ſua..
Dùflóh‘àſp'er qn'eix-dl'egi iv?) e ſd
lie-iſo m-urixie-ſſcnümatozſeru o.
e ñſp’meáw, mediche— mei-della” .`.e
fxíae .mihi cíîìubbb Murife‘belbcfi(
ci” alcunhzs'Î-nèdíqülfllo ſpedire
Pèeerîm Mute ,';òëtemefl‘exflg‘qw
dell'1nierno:;läeînîbliiëflèm è“
fertili ,ſpeſo imböovir’i pecóatíſfl
per Biſex" ſquali# conc'räiràlSígoo-Î ì…—.
E“
w
rime mhr-propoſiti dflezme n'da’nñ' *4.5
i edi Iiomélfendeilöpü'… :Elio-'o
eläxméflumnàrmíggior fzeitieàîì
pmtichi; fi-;apçoxfàrtiimfla'íwleíí
bdflkmnfidefleíum' ne”: W!
nina-apollo n'ehGhpíeab- pm”; 7“

dentezfldäeimedi alleflehe»
gli‘pfinanoo'èpiòì pditgäz- só'
, ;Liz-W:: * ‘11::: …nek-:2.0 ,Aut-:2;
ib ixoui . -îînimme ſ‘äflfixlîi'! &ſi;
a,… 21,9”Oàl'iinfèîèib (mala-z 2 {em
:ſli-‘azvzs’uzzì "à im :umor e ; mfng 44-‘
. .v—WA-

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e. in.; ' . Dello.
*T Forhak,41,4{,çqi di ;Co-&ria;
' ‘iP-'ñ‘.tvîv” ‘f'qfllìfmìzdí. i
”m :noi-eſauriſce ſani…“ i
7-. -anro, prima. imam? .ñ- Î-:
- -. *Sn-.tàó'lprflnmíq .ici-2:; l

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NwflàSourai-nfl Infiniti-Bandit
edheipbtendomlginai…
ì -Lo Mezzanpteetpitandbmiznelë
'Pabifioflellëknfflnopu nottate-.
ternitìyzm’hauete ,pi-:tormenta
non ,ida lap-porn”; mſi inbitatg
mi perdono, _o cqnhivoflrñ ant-i
cui: ,Se ,da-c311* fattoz'mîinnnwep è
&LeLPÎDHLQLglperdomrmieedals
talune-oggi: il MQCJÃCÌIIÒÎÌ enna
ſeme”; quánluèìlnnegtuthoà
dono-41 ben-imma ‘:gflüli colin-ñ
ch’io . matera-crearnra'ſhabüu.
tanteaohëlnuuro qfaeciannienz
te ardire offenderui ; conſcio,
che rimango ammirato , fuori di
nn.: me, e pieno di eonfufioneie ver
gogna ; e vorrei mi li ſquarciaſe
il cuore di dolore I e nó hiutr già ‘l
mai hanno nè effect-..nè moto,
i‘ll!! pù
J*: a capua-”11' 'AMV‘ fi; v

píùt'oflo ,che hauerui offeſh; nè


darfluígpçr vn’ffiance-díſguflo. Q
'Mancano/lentíìflt, MMPpieffiz-in
mmcozgforuma rightflgaflégaiá
pemiòz le_ ma”: offeſe..ezcó vguol
anzi ’nn-:ei dklilt-jjí Oaqnaíuto von
emunífsäo ſoffi degqozdèpatírn
con la voflr’a ;gt-aria .pcrxvoflxxad
gun-ia ,.e miagalkigo ,-_accectecçí~,
qyalupgfia dishonerq,& ingiurie,
qkaalfiuogha tribalatipneffiñdolm
telo quanto volvcmieriffinm’ igm
tele pçniçenze da gimme-med’.
05m” Per-Remi , e modificata'
tormenti dc’ Martiriflfoèpéporceg
”Zante le pen-:diqneflaîvitfl.;` ì.
que-Hc del .Purgatorio , ?6t :nm
Quelle, delle flaſſo Inferno , iper
odisfar'. .:UmMMHe-GMÌMÌQI
à già hzwbîflra clemenza”
ppnpermg‘tm.- gh: ”indiane-arpa
s'cíegua il', ‘OUIRQU-Qzménìtm
fidüflſhhflflfldOÎMÌÌ-flflc'ufldiflſfl '
mantenendo—411mi- debole# ’
;1,9 miſerjaîfferjceugrlego, u
‘penne , Sigma“; ' &çrodcl
”1mm pcpámcomdçüpmi c641
mffipxcffiumueflomwmgrnòj»
a: impiçrrotacmm nta-chi
mjAiſpucnäWd o per-'ciò
mpndcliî-Aojemzhewmffl
*ax: 1:3 d‘E
m ”mura-*m zie-'Maria,
detfil Ciclo 5 mà con tutto 'ciò 'mi
protcſtosz' che ſenz'hauer-jriguar—
donò Lgaſtigo . dèi premio s mi
dſl-pipemmſo ſommo Benfidi tuti
rocuotedselſ’offeſe‘ jda'* me contro
di voi cómefl'e, per eſſer voi q nel;
ehe’ fiereàie perche’v’amo,e ſiimo
flapra tutte le coſe: e fermamente
c‘on l—a- voſtra gratia propongo o"
già mai offenderui‘, allontaó'
»mai da ogni occaſione di pecca‘
[omne-ſolo mortale; ma anco dei
nialetnortificar le mie paffioni, e
finiſtri 35enne cominciat- da hog
.gi annti duoua.‘e-feruaroſa vita“;
.i ‘- H- Ouì’andrò-ſcnza voi‘, dolce,
8t amato mio Signor 'Giesù Clati
fiat?, Riceuetemi- per le viſcere
della voflra‘miſ'ericordiaie:caritas
ehe-'chi eCieio ‘alla t’e’rta . per dar
rimedidallhmie‘graulM-eflreme
”ſemina amoroſa-nen”
davoiîviper
traſſe
Nonìmijcaceiate [Ue.
'amare' lagu'mdPatimenti, e inolü
let Nèaneo con aleggiere offeſe vi `
mrfiſwòpiù; ’Bontà Infiniti.”
, 4h!tot*`ifitabno;-›Beitcmolìztzzchë~
ehmejonlalno habiiea’nofnonj
ñ @adegua Wait: gl‘iocc'l-ii ad
Cielo; ndìdn’un’ffira-Mad-dale-ì
”nm-valente# vago-t mafia-l
- 135
gríme , e z miixkzvolte Miar’iſyol *illa

flrLmiſeticonfioüpiedi-Ncmlle
al mandano
connetti!“ :nia car-_SpemM-_à
_peccatori :ì .in ,eſonogl
peggior-,dum ì pr’y’da'gio
p nidi”; lo‘ t;
pertilîvoſtroj';
ui à neLPe'rehQ-ſi 3,6iflzfldfluflflfls‘ä
benigflèda‘ìíſe‘t 13- ‘

ſiſordío-ſmflìppertatpreìn Fbeüfà
pitt-.armi ñ Adempitenc‘cn‘l St;v
gn ;ore ,gueſts-‘moſtra‘ Pim-l [Mt:
ch‘a :mi ., Sommo e Bene} diſotto
&uom-AÎÎFWM deue miepafizîe‘
col, dOlomſamenëeP-mfiwſh›3
”roll _tt-rolaë voſtriímiſeridoodiofi,
RlFdl'.MI;Q ;lv-*gnam di lqgrüri etti
prima, nſicdiacc licenzñn che con
quel: Figl‘íunl_ Pio liga ;vi dica@ d
Patlízét .ho peccato cotto delfini*
Iſt-:r *ÒQſÌſsl‘O dì ,mune-lla **inflitta
pre ſur-za , ö: auíti gl’ocr hi di mg, v
1-0-9
ña'
rather-dtt@ Cermeleſtt: noñëfon
Liza degno zie-l dolce; nÒMeîdizíi-z
altnçzeèflflno. ”per ih .mitra
Mannino! alieno-K bad a parte .—JL

ſe lenga-ng:: ſtraniero ſti-Wei ci:


tor-no. an’ilmîo'giouänil’ardüíeza
capriccio-,Bai miei malzcqmfieliaé
tipalzîstrenataflwnetmá
o
ſcendete'
ſir-01.*: Ultriduſſerqjnſieme‘aipät ….—m,ç —

(comu t edoſte_ntafflneî?k-gçà
~ ’-ü ‘e ' ozn
ſozzi'çibi'd’inimonìdit‘anirnaffirhe.
foro no‘ iniiei diſordinati MOMA
licenejofi a' ‘petitit Et nani-dmn*
[elvifdhie _o L‘ giijé‘atoía‘t’d‘dtgw
ddl" 1 deuxrxvoſh!
…* PM WHÒÉeHà-Pók
1 Mantieni' ”tti Wqueſtiidoni
Qi ?Anima mia" di nöoubſam dej—
g'MdîEiſev-p-voflti spoſuniceflu
tra' Pini-odiano‘: è?” oi,íth’ào gi i
”MM ;i Benigno_ Padre’ z &
'emoróbole
95W; ”èztmſg'tffliwìvn
Spoſo: :nonna-311d
puntoie
*Conve-mainepmmffisn leggi»
Ntbwbvoltenò più-le ñſpàile ;ne
un* Mai-_nl ’-h'l’allómaht'l‘ò’ più` _da
*0D,-ë_änzotoſo Signore-,— nèîi'ns
coſa-alcuna vi d—iſuübeditò più ,z
Bund Infinite s_ `‘degna "d'eſſer d':
tutti‘ infinihmmxe una” 5-': ſer'
ujgzfi NL”, '; Di…:t lì) -l . . ’.1’
1441!: V0i molto-*bentonoſceteìz
mio Dio, le: fliè‘ikno‘taméèëeb
”ks-wi .colpe ,MP centomiì ’
qnd[- *ché coiflcoke'ilosöei 'doiói
mi traäge Maggiormëte ii-cuoh‘
i uve', ’e häofeſovna-'Bonrà sì
infinita”: vn Bene ioptl’ ogn’al
:ruba-é databile-;come v"a‘bbm;
Wtçfome‘däcqua vi’ui Pco‘me
Moihtflmefioösvfofeî
xxx-À' . ’ ‘ 5‘p‘
F l , Pat-:71* -

4 .Salvatore-WU@ aim-zz‘- 14493-3"


FBT-bene 'LEX-ñ zz! ,7.3" ‘ñ ì ~ i:
s "ſi ;IW Circondato-il? duraafoni
Ì'. :.7 .came alzò à. vQìmxíÌcíçprdìoco
33. 'E
Ì

ì ‘ l. ;i nor‘eflſhççhídqilfluomao
-v ç ñ m 1:!!
.gd o gioxx-WM deîſflbíxtroriz mm
JWHLRQMÌHQÌQ: .:kia mmm
zdawslleſsffilm-Wm-Wir
. i945 ”Manſon-:42114300:
’’ . ì’ , " .i . ñ Mg.lA-wflhflſeüoi
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’ JQÃÎÎQMÉ , mm?, e'pnnſe
4 ?BSPNPKÌDNQÎMÌDPÎG
ì. e319 M val-ì”; mm ”ſegua-.,
**ai
. “PWLÌSÌYHHMQÌÌG m‘Mfldîöjk
.:nam-Mulmxëwmvttr
*dono dçjldorñppcsîmſia Mede nelle
E t .lmnide’ladri qgçlj'infcléçe ì_ ,che
'ñ . ziaçieruſalamme anjau'àGei-ico,
' e malapentemella ſtrada .ſer-ico.
Mégane… mezzo-morto laſcin—
,., ..com-ì ”qualcuna-;ina ;Si-marzi-`
K ,tano’fùpoi ;pn olio, 'e vinosmorì
rçuplme‘me medicale, e unico
,Ecco qbîancor’io-:cnrico ice-cene
i .dizcolPe-.alzq-à vm ahaha@ &"ü
,vi- Înuorex mio Dio ._ Ecco che pian-y
. Oflllcot*io.aſſai.peggí0{ſe ,- 8c ia—
, mt‘a'menze_ più abbomiacmlyz
fldt'ñNínìtiitib e di ERÎKÎLPGWNKÌ ’
ñérlimflmjq ›.‘ ehe han. Che ſite!!
dimm ”fieno-:di Maddalena
ina CO*
con l’abbominenole , 8: infinito
numero ‘delle mio ſceleratezzeí'
Son’ancor'io in-;iampato nell”
mani de’ ladri infernali ,> che‘con
j’nnumerabili ferite hann’à morte
jmpìagara l’anima mia. Scioglie
remi dalle dure catene de’ pecca
ni , econla voſlra potenZalibe
ratemi , ò Potentiffimo Signore .
Conlolatemi con la vofita pietà,
& amoroſi ſguardi,ò pietoſiſñmo
Padre ñ Sanatembgià che Samari
tano folle da’. voilri nemici chia
mato,có' l’olio,e vu'no della vofira
loaue milericordía, ò compaffio~
neuoliffimo medico. Ericorda—
feui,che tutte le mie colpe ſono
?ion piſta che maſala gocciolaL.»
riſpetto all‘Oceflno della voſlra
infinita, 8c immenſa Bontà . Non
guardate i miei peccati, che ſon’
indegne, & infami apre d’vn ri
belle della voſtra Diuina Volon
tà,mà {i’ſſate gl’occhi in queſt‘ani—
ma comperata , eriſcattata’ col
pretioſo ſangue del voſtro Fi
gliuolo.Deſiu`ero daruí,mio Dio,
qualche piccola ſodisſattionù,
già che, per mia deboleZZa,e mi
ſeria-non poſſo daruela per tante
mic colpe,maggi0re. Farò quel—
Cc che
e
che giamai per il paſſatohò ſarto.v
&'è›abbomínare,e per l’auuenire `
ñdeteſtare. come/di fatto abbomi
no,e deteſtomgni ſorte di colpa,
non tanto per timor delle pene
dell’Inferno,quanto per eſſer’in
giurie a 6c offeſe voſtredìontà in-`
finita, Bellezza eterna , Dolcezza
ineſtimabile", infinitamente ume
bile, ammirabile, defiderabile; e
‘dichiara-mi , che conla voſtra..
gratia fermamente 'propongo ,
ancor-che m’ haueſä’à collar mille
volte la vita , di mai più peccare,
e perſeuerare, cominciando da..
queſto pñto,in ſeruiruí,& amar
ui per ſempre. ` `
V. O quanto diſſe bene il vo
flro ſemo Agoſh’no , dolciffimo
Signor mio . Com'è poffibile,che
tu pianga, ò Chri lliano.il corpo,
‘dn cuîè partita l'anima , e non__›
l’anima , da cui è partito Dio P
L’anima piango , e piangoinſie
me la miſeria delle mie paſſate;
colpç , e quanto m‘è poffibile mi
dogho , d'hauerui dato , mio
Spmmo Bene-,occaſion di partir
llb allontanarui da me -. 0 'ſu
ma: ha`ueflì peccato contro di tal
Maeſtazà cui ogn’amoreae riſpeto_ i
to 3
I
l
to fl deue '3 foſs’io prima più’to
{lo mille volte morto , c’hauer sì
ſourano , & (amoroſo Signor’offe
‘ſ0 , ſopra tutte l'altro coſe degno
d’efl'er ſeruito,& amato! Miſero.
e; infelice me, `e'hò tante volte.,
provocato il voſtro giulio ſde
gno contro di me , mio Dio . O
quanto giuflamemecomro d'vn’
-huomo sì in rato poteua lavo
. lira giuflitia allenarſi , ſe tar che
tutte le creature ſi vendicaſſero
di _chi hebbe sì sfacciatamente.:
ardite d'offendere vna Bontà fsi
grande,ehe potendo infinite vol
te precipita-mi all’eterne fiam
me , per ſua ſola clemenza hàla
ſciato di farlo( Diſpolto per ciò
l‘on’à riceuere dalle voſtre mani
ogni
de tenporal
humiltà aſti o,ead
ſon granata con gri
accet
tar'ogni pena, la quale per aſpra,
e rigoroſa,eh‘ella tia-ſarò coſlret
`to’àhconſeſſare , che ſarà al mio
merito di gran lunga ſempre in
' feriore.Temo,no’l niego,l’1nfer
nomi-ì confeſſo,che non tanto ciò
temo per ragion delle pene , ch’
iui li patiſcono ', quanto per non
perder la voſtra gratia , 8c amici
I-ja ,,öt eſe!“ del numero di c0101
" Ce a ro.
’E’ Duff-nv-ñ—ó- 4

ro , che beſtemm‘imo in quell’e— 1\


’terno carcere il voſtro ſanto,e be
nedccto nome ,. il quale, per eſſcr
:voi infinitamente degno d’eſſer
‘da tutti ſempre gLorififl-atſh ſom
.mamentc mi 'diſpiace , che vi ſia,
chilo beſtcmmg’j , 8c oLcraggi . Yi
ſupplied ſolo.MUericordioſo Si
gnore , con tutte le forze del mio
cuòre ,che , ſe per!” miei peccati
zio hzueffi dſſgratíatamence à dan
narmifaçc-áate di modo , che n01;
.vîhabbia in quel luogÒ d’hormz
re , e di miſerie da ab‘borrire 1 nè
ñbeſtemmiar. come _gl'altrí danna
ti,il voſtro nome: mè {çmprç lo_
` darlo , 8: eternamente amarſo . e
benedírlo . Con qucſta raſſegna
tíone (on riſoluto.Dio mio,dí` vi—
uer’e,e morire,laſciandoal voſtro_
diuino bene'placíco così l’eterna
.ſalute , come l’eterna›dqnnatione
dell’anima mia . Propongo ſer_—
mnmenteben fi,mediame la vo—
fira- mi: ,~ non offenderùi più;
"anzíflncorche di certo .m ſapeíſi ,
che m’haucſte à mandar’all’lnſer
no,(on riſoluco di íeruírui , 8c a
marpi fin’flſh morte‘, non per al
tro mccxeſſe ,xh-2 per eſſer‘ voi
quel,che fiere . ` Datemispet ciò il
` ` 7. . 7 Voſtxo
r voſlro aiuto , e fate,che perſeueë
l me che ‘finiſca con queſto fermo
i, propoſitola vita . ‘ 'w‘
T ` - - - i"
Delh‘Fòrmale‘pizì dreuí‘dÎAt-z
ì‘ n' di cabine-'m’. › ~
>5 - 9.11.!, ›
I. MI pentoz SommoBenu;
j d’haueru’offeſo, perche
-voi fierefl’mio‘ Dio_,e tutte le coi,
ſe“. Erin ſódisfattione delle mie
paſſar‘eícóipewoflrerircq coni" a"
endarìone l‘F’mü 'Vita z è. tſiütt’í!
mio-"eſſere‘ i * “ ’ffl “- ` -ì ?'ñ -<
. II. Mi doglio‘àì’C'reator mio;
d’haue’r peCcato,'n'o_n per quello, -
che Poſſo -dá 'voi ſperare.-îò teme-i
re; ma- ſolo Pebbauſiel‘é dare a voi
diſguſto’rsommo mio-bare; da;
n‘o ’d’eſſer' iſopra'tütÎe-'leìcbſv
mafozfſhſi.eî rìl‘.. i; .-“îìî' *,

‘ñ’IIIlM’idilpiac-e con tutt"il-cu‘oà


re"- Reìde’nto‘r ~"t'nio;haue`-r ì’trafgr’e-'ì
dito la‘voſir‘a Sì’nta legge , e non
hauer untua’lmente adem noi
voli’ri‘ìclìuini precettiza’ qu'a ide‘
ud per ogniìtitolo-’ con ogn’affet
to‘ ›' e prohtéZza-vbbedite . Il til
medio èil pentàmeuto,& il dolo- 1’_
ref; accompagnato dall‘ñemen’da
~ ; › Cc z tic:
rione
voſtro_- Perciò
aiuto me ne pento,emen-
propongo e col l
darmi . - -
IV. Odio,abbomino,e deteſto ‘
ogni peccato perv eſſer’auuerſio
ne da voi@ mio Dio ,vltimo mio
fine',i per il quale mitcreaſte . Di l
tutto cuore mi diſpiace hauer
Boſio gl’occhi ad altro ſine,8_r ab
ra cciatomi con la corrottibile
bellezza delle creature,laſciando
voi,e da voi allontanandomi › E7
terna BelleZZa, e Centro dell'aniá
mamia. Voi ſolo da hoggi auanti
amerò , 8c in voi ſolo farò , che ſi
ripoſi il mio cuore.
V. Se ,tutti gl'honori , guſti , e
ricchezze ſi ritrouaſſero nel_pec~
cato,Creator mime poteffi di tue-T
te queſte coſe per-molti ſecoli.
ſenZa ſcrupolo di coſcienza g0
dere,e ſapefli di certo, che,ò non;
me l'imputareſte à peccato” pu— p
re, theme l’hauelte poi à perdo- `
nare, in niun conto v’offenderei; i
perche in voi ſolo ſi ritroua i_l
ver’honore, i veri guſti, e le vere,
ncehezze,& alla voſtra ſola-Bon
;à ſideueogn’amore. _e riueren:
I u '
Vit-‘Perderei ogni confini”;
' - al.
Wwr‘oîîzñ"
9 Dio,píù roſto, che la voſtra gra;
1- ti’a,&zamicitia5 perche ogni coſa
ſenza voi èniente , e voi ſiete,
o ogni coſa-Mi diſpiace, ch’altri v’
ñ habbino offeſo, e molto più u’eſó,
ſer'io ſtato vno de’ ribelli della..-v
voſtra Santa Volontàznè à queſto
umimuoue altro a che l’infinita.:
Bontà del voſtro eſſere.
VII. Piaciuto hauefl'e alla vo-j
fira Maeſìàt, mio dolce Signore ,
ch’io giàmai hauefli detto,fatto,ò
penſato coſa alcuna contra;la ve—j
ſtra DiuinaVolonta . Mi deglio
d’eſſermi tantevolte laſciato traſ
portare da’ miei appetiti,e cati-Z
ui,e diſordine” deſiderij . Et eſs-i ,
eacemente propongo di tutto ciò , K
l’emendauone . ,
VIII. Vorrei,Signor mio Gieä
sù Chriſto, che le mie mani, &tí
miei piedim tutte l’altra parti del
mio corpo , già mai haueſi‘ero
hauuto moto per offenderui; e
che le potenze dell’anima mia_
già maiſi foſſero in offeſa voſtra
impiegate . Vorrei più toſto non
eſſer nato, anzi eſſer ſtato ſem pre
nel mio niente z c’hauerui dato
per vn momento diſguſto -
1X. Quei c’hò fatto contro di
Ce q von
voi,m_io R edemore, è già farro .
Piaceſſe alla Maeſtà Vo:lra,che lo
oc'eſs’xo dial-ari“;- mà già,c he non
‘ oſſozmi pento, e (luglio almeno
d’hauerlo fatto, e vorncihaueme
tutto quel doloreae pamimcnko,
che i de’ ſuoi peccati habbe la.»
Maddalena z e cutce quelle lagri—
me, che ſparſe S. Pietro,e tutta.;
quella contrítione , c'hanno fin‘à
’ quello punto hauut0,& hauran
rioperlc lor commeſſe colpe tuc
t-'i Santi Peniccnti , che ſono‘ ſta
tiAonos-ſarann’in quella vita. -
- ‘ X. Mi diſpiace d‘ hauer'offeſo
vn Dio ſibuono come liete ‘vqi,
-ñ…—7%
“-0'-
.ij".
TA.; Signor mi0,e mi doglío,ch’il mio
dolore
ri . Chi non ſia ſopra
mi darà fontitutti i dplo-l
di laigrlme,v
Ì 'ángere la mia abbomine—
uulemgncitudine P- M‘a quel,che
ini conſola è, che maggior’è la.;
voſtra Bontà ,.Redcntor mio, di
quello,ch’è’la mi: malitia.Vi ſup
vplico perciò, che vi degniatu,
d’applicar’cfficacemçmc per mc
vm ſol: gocciola del voſtro pre
o* tiplo ſangue. _ .v
› _XI-0 chi mai v’haueſſe,8ignon
mic) GiesùñChi-iflomffeſo lo chi
ma folle itato ingrato à ;iſoura—
’ ì
o~~'e
:ó 4 na
— --fflwüuaüihòîmì Ko) '
na .Bontà . Vſate mi ſericordiap,
'mio Di04co’r'l‘ queſt’infelicecrèa‘
cm:.- ;Dpr-i"ſhno ,dc-'He wont:.
mani". Pcrdonà‘tèmifp’eiìèiie con'
perdonarmi 'kìret'eìiîvna delle., `
maggiori miſericoydie , e pietà,
c’habbiate fatta m'ai à qualſivo
glia altro peccatore perabbomir
neuole,ch’egl~i ſia fiato. i
XII; FIÒ peccato , mio Dio,
contra la voſh‘à Bontà , che m’e—
rita eſier’ infinitamente amata.; :
c‘o’ntîra la voſtkrOnhi’potcnzp,
-c‘hè -con vn ſolo atto 'di volontà
mi può precipita?? mille infer—
n-iſtſ conti-i la v‘o‘Îtra‘I'mmenſità ,
*au-riti i voſtri 'puriffimi ocehi.
Mer-ito‘ l'íeaemo-gafligo dell'in
--fernoìñ :Ma Earela da quebche ſie
uz? miſerico’rdioſiflìmo Signore,
ì afligëeeihi; feritemiì,~brUcíaremi
‘ Jflquçlia_vita,-pUi-c`h‘e vfiate me*:
. ;Coìmlſexicql‘dianèli’altl‘l.²-i
-mixzó .:"3 i': m_
f La..? ’ .
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‘ , ‘M 9;“- ”Ìk . _' ' --ì 7'


. 5 -'\
ñ-.
,Atti di toner-'lione fanali da'Salñ .
mi delJ'Zto Pertinenza Re‘ D4.
raid, :print-'tramite dd'
' Salmo J'eſfo.

_15.111. .

N On ,mi gafligate, Signore ,


col‘rigore, &.aſprezza,che ~
giuflamente meritanole mie col
p'e,e peccati :ma correggetemi c6
pietàe milericordi’a co me Padre,
lenza eſſeguire contro di me iti_
.gori della voilra giuliitia . ~
. Habbiate di me compafflone,ò
mio Dio, e ſanare con la voflra.:
gratia le ferite, e piaghe dell’ani
ma mia . Compatiteui di me, vi
pregm poiche voflben ſaperne.,
vedete' uant—o fragile, &,inferrno
-io lia . ate ſalute all’anima mia;
perche il dolore !de’ miei peccati
à penetrato fin‘gall’ oſſa, e l’ha
ſneruate affatto', accompagnato
dal timore , e tremare de’ vollri
giudítij , e s’hà ſucchiato tutt’il
vigore del mio miſero corpo.
E l'anima mia fià tutta turbata
perle pall'are colpe , e tutta pauq
x911 Per i malifuturiz E` voì,Cie,
’ ' ‘ ‘ EW:
3;/- _fw ,,, …ſ ,. .
"k ... _›>—-——‘—-~** ' W"
›' eonauntídnioua 5” i

mentiflîmo Signore, fin’à quando


tratterrete il voſtro aiuto‘? ſin’ à
quando fingerete di non vederle
mie miſerie, 8c l'efiremo biſogno
dell’anima mia? Perche pietoſa.
ñ mente nö mi liberate da queſt’af
fanno? Perche non rauuiuate la
mia ſperanza? Siu’à quando trat—
terrece con gl’ argini del voſh'o
giulio [degnole copioſe correnti
della voſtra infinita miſericordia?
Ben veggo , che per mia colpa
m’hauete raggioneuolmente vol
tato le ſpalle. Volgete dinuouo,
mio Dio . con allegro volto verſp
di mela voſtra Fiuina faccia-De.;
ponete lo ſdegno,e placateui, Si.;
gnore, e liberate l’anima mia da
legami, e carene delle colpe , o
peccati, e da’ timori delle future
pene ñ E ſe io non merito perí
miei peccati ſaluarmi, ſaluatemi
voi, Signore, per la voſtra gran.:
bom-'Le miſericordia.
E chi mai trà l’angoſcie , 8: af
fanni della morte, ſi potrà , come
deue,ricordar ſenzz il voſtro aiu—
to di voi2E chi in quel paeſe d’aſ
flittione,e di morte,in quella ter
ra di ſcordamenìto, e dimalediti
, gione, in quel regno dimiiençzze
‘ “ Q c. ` _5 di
‘la ‘Parte [ll Aiuto Je'marm ‘
di tenebre, in quel carcere duro,
crudele , ö: eterno dell’Inferno . .
on‘io per i miei peccati merito
eſſer giullamète precipitato , po-,
crà già mai confeſſar‘il voliro ſan—
to nome? b
x‘ Ecco, Dio mio › che Per ſodiſ—
f'á'r’in qualche parte all‘offeſe c6
tro di voicommeſſeidal più int-if
mo del mio cuore cauerò fuori
focoſi gemiti {8: ardenti ſoſpiri .
diſtílleròil mio cuore per ica—
nal-ide gl’occhi in copioſe,& ab—
bondanti lagrime , con' le quali
inonderò il mio letto: 6t il 'tem—
po 7 che mi reſta di vita imffierò
col pianto il luogo, oue per la..
míſera condition’humana ſon'alle
volte concetto porre à giaceru
quell‘omio debole corpo .'
Ahch’i miei occhi ſi turbano ,
Signor mio , gnardando il vollro
:volto contro di me giuſtamente .
adírato,e le-forze , 8c il vigore mi
man’ca,vedëdomi tra' nemici del
l’anima mia. - l
*r * F_uggite,& allontanateui da me
tutti voi , che per officio ha‘uetü
eſi‘erlíoperacorl d’iniquità , e di
peccati :poiche il mioyDio è quì
‘Preferitepgrzmiſericordioſameüz
..i te -..A
i tc aiutarmi,e có' benigna, ö: amoi
reuoli orecchie hà vdito la voce,
u 8d gridideimio pianto-Egli co
me miſericorfíioſo Signore hà ef::
{auditoi miei prieghifl come vc-,
ro,& amoroſo Padreìhà dato pie-i
coſe orecchie alla fer‘uénie ora:
rione d’vn afflitto ſuo figlio. ""
SperÒ, che: a:roflìti,e tutti cut#
baci non hiuranno più‘ndire di
myievſtarmi i nemici dell'anima
mi:. Spero 'che voieeráflo-facciá,
etutti pieni di Confuſione, c ver
gggnz fuggiranno velocemente
da me . ’ WWF’:

Atto di Contritionc ”mio dal


Salma Trcnuſimajſcnímc.
Vmilmente aumt’ il tronó
delìavoſtn grandezz: pro
iti ato,Signorc,COn tutto l’affetto
~delmio cuore vi ſup plico ànon
gaſti armi col rigore,ch’ío meri- -
tosnc à ſcaricar ſopra di me la fu—z
ria dei voſtro ſdegno:p0iche IL,
ſaette della voſtr’ira, c’hauete có-j
tro dirne auuentate, ſo‘n gvà pro
~fondamento: entrate nel mio cu0-_
re; 8c :’hauete già contro di mcg
groppq forme grauememe canz
~ ` cm
. < ` o.
ir'Îtt’ "
catala mano con moltiplicati gag' *i

Righi da me ben meritati.


Quindi è,chc la miacarne è di
uenuta per il timore della voſtr’i
ra affattoinſetma, e per lo ſpa
.Ju-u»
ñ.
..fà» uento del voſtro giuſìo ſdegno
totalmente d'ogni ſorte di ſalute
priua t e le mie oſſa per llhort‘en.
da, e ſpauenteuole villa de' miei
eccati han affatto perduto ogni
peranza di refrigcrio, di pace, e
di quiete.
‘ Poiche ſon tante ,e sì innume
~t<v
zablli le mie colpe, e peccati, clic
Zf‘vaeL...
‘_r
ſormontano già, e gia sì fattatnë
te ſopra il mio capo fi ſollevano ,
**ſs-ì* “…r/3.“,
’che mi tengono miſeramente;
_ ſommerſo; 8: à gurſa d’vn gra
uoſo peſo,che eccede, e ſupera le
y~
‘ mie font-,mi veggoda quelle ab
~I
"Le“:
di.
battuto,& oppreſſo. ~ _.
.a
E le piaghe de'miei peccati,
per hauer' io si’imprudentemen—
te procraſtinato,e di giornali)..
Ììj'i’
giorno differito il lor rimedio , E
ſono già inuecchiate , öt inſiſloliñ e..ſſ,~_:-
_AA_4

ae,e ſono diuenute sì puZZOlenti,


8L abbomineuoli , che panche),
uaſì fiano diſficiliſlime à ſanatſi .
~ il peggio è , che mi` veggo lil-l `ñ
Forno intorno da laide , e ſozze;
i913: v

’ñ—_—
"-1,7 ~ ; more. .V
c imaginationiſe da impuri mouſ—
-menti aſſediato, e diuenuto giuo
ec0,e ſcherno de'miei- nemichflc in
ſomma ſon'à termine_ ridotto,che
nel mio corpo nö è rimaſta par—
te,che non ſia da cartine, e ſiniſtre
‘inchinationió guaſta,e cor—rotta. i
Ah ch’io ſono grandemente
perle mie colpe afflitto ,e per le
mieſceleraggini `ſouerchiamente
humiliato , Signore , nè ſò altro.
che con ge miti , e ſoſpiri del mio
cuore rug‘gire i com ’ arrabbiato
Leone. 5 i x :ñ . .e
; Ecco che auanri i voi preſené
to, mio Dio , tutt‘il mio affetto”
deſiderio .- nè il mio piangere , e
ſoſpirare ſi potrà già mai naſcö
der’ à gl’octhi voſtri , che minufl
tiflimamente veg-gon’ogni coſa .
Stà_ tutto turbato il mio cuore.
mîè affatto mancato tutt’zll vigo
re, 8: hò ,perduto , per l'ecceflîuo
pianto de’miei peccati anco il lu-,
me de gl’occhi . -
ſEcco,ch’io ſon'in ſodisfattione
delle mie infinite colpe pronto,
8t apparecchiato ad ogni ſorte di
gaſtigo, che dalle voſtre pietoſe
mani porrà venirmi , Signore ,e
'ſon promo à patire qualſíuoglia
` altro
ſialtro malez'p‘erclie riſpetto al do
lore s c’hò d’hauerui- offeſo ogni
coſa . per g-raue , e malaáeuole,
ch'ella fia `, mitparr’ä-l‘egglera, e.)
ſoauee-*r- i i_ " ' J
i - Riconoſc’etö-ſe'mpre,e ſempre
Iuanti à Voi confeſſerò la mi:: mi‘
iitioſa in‘iqu’ità, e ſollecito. e dili— ’
ëte cercarò modi, e maniere per
ñb-erarmi da queſto debito ,e ſoſ—
disſar p‘eril mio peccato alla v'oì
-flra Diuina-Giuflitiz .- ' ' -
r i Mà c6 tutto ciò ve'ggo'i Signo
re , che pur ſon viui i miei nemi
ri,~8t ogni-giorno diueng‘ono'cö—
tro’ di mepiù tutti” coloro , ch*—
- ingiuflamenre niÎabboriſcono , ‘e
perſeguitano, perch’ io deſidero
eſſer tutto voſtro,ſi van moltipli
cando; e fortemente çötrodi‘mie
congiurandoſi , mi fanno crude—
le, e mo'rtzl'guetra. ì "
f Non m’abbandonate, Signore, “móſhw.ñ.
nè permetriamcli’io di; nelle lor
manimè milaſciate in potere del
le lor ſiniſtre@ cartine volontànle
lontanandoui da quella voſtra.”
;ancorche ingrata, creatura;
Ì Siate p'róto,e veloce, mio Did;
;in darmi ſoccorſo , 81 affrettateſli
~zn aiutarmi 5 perche-voi ſiete l'ad;
STE
W
, tore della mia vita, e della mia ſa~`
luce , `e colui, cne con potente, e
miſan’cordioſo braccio barocca-_.9
da’pericnli ſempre liberazoÎl‘aniv_ mflffi*
*-
ma dijqueſto voſtro ſCI'UOr ~
Atto di Gätritiom :du-ato dal-S’dfi
mo Cinquiteſimozcbefece i152’:
lo Re‘ Day-'d, quandozzmmo
”ito dal :Profeta 'Malay-ſt'
v(anni del peccato Caſi‘meflò b*
con Bea-ſd”. ' > ‘ .`-~
….
H Abbiate di me miſericordia',
Signore , e' pouere meco in m
opra ,que-lla‘ gran miſèricor‘dia,
che promeſſa ci hauete per il vo
Rro Figliuolo,e Redenmr noſtro
Gieäù'Chrilioepoich’id ‘confeſſoi
che per mille capi graui ſono Raz
ti, 5t* enormíi micídaìlittí.- ’ì `
E ienforme. alle-molte volrcì'ó;
che fin dal princiPiodel mondo
hauetetvläto miſericordia verſo
di coloro, che ve l’han domanda
to.\pero l'vſarete ancor meco, in
iſcançellar dall'aníma mia , &c’ al
lontanare da‘ puriffimi voſtn' oC-`
(hl la ſchifa , 8c abbomincuale‘
macchia della mia colpa. ‘-15
. Lauacemi più,e ‘più volte da xl
grani
grani peccati, Signore, poiche, »l
per la loro laidezza,e ſozzuramö
ar , che ’lia vna ſola lauanda ba
BeUolese laſciatemi con la voHra
'purítà netto, e puro-d’ogni ſorte
di colpa.Imperciò che io ben co—
noſco-la mia iniquità,&i peccati,
che contro di voi hò commeſſo
già mai ſi diſcoflano da gl’occhi
miei , e continuamente con la lo—
ro horrenda bruttcua mi. tox
mentano.
E sì grande la mia colpa , Si;
gnore , che peccai contro divoi,
ecótro di voi lolo peccai: è quel,
ch’è peggio , che peecai auanti
gl’occhi voliri,e nella voſtra pre
ſema hebbi ardite di commette;
re sì enorme delitto : mà pei-doo'
natemi con tutto ciò, 8c habbiate
di me compaffione , vſando meco
della volti-a ſolita miſericordia; e
ricordatevi, che vi liete obbliga-6
to di parola di pietoſamè’te per
donare à chi,d0ppo d’haueru’ofa_
fefo , fà con pentimento dell'er— *ua—Ms.
ror commeſſo a’ voflri piedi ri—j
torno .
Fatelo,.mío Dio ,acciò tutti
ſcqrganomhe liete giulio, e vera
Ce m ofl'cruar le voflre promefl'e ,
- C
e re-lliateinlieme glorioſo vinci.
tore di coloro , che vogliono caJ`
uilloſamente eſſaminare la voſtra;
veraCltàaöl -adempimëtozdi quel,
che promettere . , ,
Habbiate ancor riguardo , Si;
gnore,alla mia mala, e peruetſaJ ,
inchinatione, 8c alla mia fragile
debolezu ; poiche ben/ſapete,
che fui concetto in peccato, 8t in
colpa nel vétre di mia madre fora,
mato..
Et iolsò ben'anco,Signore,c he,
ſiete amico della verità, e che Ibfi o.:
borrite la diffimulatione, e bugia;
e erciò non voglio ſcuſate , mi
ſi ene avanti à voi manifeſtare, e
conſeſſar la grauità del mio pec
cato; poichesſon fiato ,pì ingraus
niente-ardito, c’hò peccato con—z.
tro di voi , che tanto m'haueuate
honoratom fau~0rito.che m'hauea_
nate fatto de‘ voſtri ſectetí cOn-,ñ
ſape—uole . e riuelatomi i più 06-.
culti, e naſcoſti miſterij del voi
flro infinito ſapere.
Allontanate , Sig-note , i volltiv
purilſimi occhi dalla bruttezza...:
d'e’rn’iei peccati., perche mi vten
meno il cuore, e la vita-tutte le
volte , che mi veggo sì ſchifo . e…
lardo
laido nella voſtra preſenZa.Etac-`
ciò non v'offenda~ vlfla sì abbo—
mineuole,canceilate dall'anima.:
mia tutte le colpe,& offeſe da me
;ontrada Maeſtà vofira commeſ-z
e. , v L, , ._
Create,Signor Dio mio,dentro
del mio petto vn Cuor mondo, e
puro, come c'onuiene, ch’egli ſia
nella voſh-a preſenza . Din‘zzate
dinuouo il mio ſpirito torto , c
piegato verſo il ſenſo, e la terra; e
mandate ſin dentro le 'più intime
parti deile mie viſcere-il v‘oſh’à
Santo Spirito, che‘da qlielle hò
l’. mia colpa ſcacciato : a‘cciò
:è queſto modo {i rinoui la mia..
{pei-ann , e ſi rauuiui, e dirízzi il
mio-ſpirito,che per ilmio pecca
to‘fe ne’ſtà come morto ſenza vi;
gor'aicuno .
Non mi neghiate il VOſtk’aÎU-ſi’
, to; Signore, nè com’io ‘merito mi
ſcacciare da voi; Non mi priuiate
dem voflra ſantaçiſpiracione , nè
da me allontaniat‘e il voſtro Spi-’
rito, checi fà Santi, e voſtri figli
uvli-,öc'heredn '
‘Reiticuitemi l'a'llegrezza lpiri
tuale iniieme con la- ſalute , e vita
~.dd1" anima .‘ Ritornatemi quel
‘l - Ã \ \
, - "-..-- - murlflſ 62!
giubílo dilpí'rirozdí che io gode
uo. e di‘ .che hora per il mio pec-z
cato mi veggo priuo, fódató ne]—
1a ſperanza dg' Giesù Chriflo mia'
vera allegrezzaze fàlute. Et acciò
ch’io vn’alcra _volta non cada , é
ríwmí alle pat-lare colpe‘ , datemi
lena i e‘ v’gore COL'VOſtX'OñPX'ÌHCì-b
alíffimomregio ſpírìr0,che ſuo—
feflnco à coloro , che non lo` me—
ritan0.come ſon’io , sì liberalméz
te Comunic-arſi....xs*. z {A .-=' A
Et io'm riconoſcimento di -SÌ
{ottenuto beneficio‘ inieghrvò, e K41-ñ
predicarò a’ſcelc-rmcíñ layoſtravSíñ .
ta legge, la volkra Diuin; Volonè
tà, e le voſtre di-rítce,:e ſicure vie‘,
8c effi adddrtrínatí da mc,-e' col
mio elſe mpio riricomív , ſi cÌdurr
ranno” cò'u-:-ruran no ’à voizm’ío,
e lor vero Díb,e Signore. o*:
. ~ É " -à ñ.;_.' l
De grz”; di camicia-”ì cp: fa…
ctra alcuni S42; tx'. 'EéRrimicra
mente di quella , che' fecero i
eſami Monacíanticbí .

5. ‘

Iſerícnrdíj, Sígtìore, mífèñ’


ricordia’.. -M-i dgípiace hafl
a- fl ì‘ ucc*
la Mi uer’offelo la voſtra Bontà. Saiuaó* i
'p I
i Se"; reipi Creator ,_ e Redentor mio,
porcheè glorie vom-a il ſaluzr
mi , e viene per queſto mezzo' i
maggiormente 'il voſtro Santo i
nome glorificato’. Per il voſtr’ho—
i*
'W
'E
nore , e buon nome deſidero l'e—
terna ſaluteidell’anima mine pro
pongo già mai più offëderui, mio
Sommo Bene . Fiſſare, Dio mio,
gl’occhí della voſtra clemenza.;
nella mia afflírtione,e viltà. Libeó`
”temi-.<2 proteggecemiiacciò-tue
-lipredichinola Voſtra Bontàj, e
Conoicano chi voi ſiete!. Chiedo,
Signore,e deſidero, che mi per
doniezñe, acciò finte ibmpre con.:
ezerne lodi honorato . Poco im
porta , che l’anima mi: fi danni;
ma di mole’: importano” è, che
la voſtra miſericordia ſia in per
donarmiconoíciura. Alla voſtra
gloria hò ri rdo più,ch'ai mio
intereſſe . perche è voflra gio
rín la mi: ſalute ; efficacemente ,
per cooperarui sö riſoiuro,e pro
pongo , già mai offenderui più.
Queljo ſolo vi-chiedo , e ſuppli—
‘0311110 Dio,e Redentore, che nó
nu gaflighiace conforme merita
' ”o ie mie grani colpe , e peccàati;
. F‘
mi habbíare riguardo à chi voi
fiere!, &aſh voſtra demenza, c., *é*
:AF
.as*l:~
píe-rà ,rum inclinacaè perdonar
pecca‘l o 1 ‘

duo da' Conjrítíone di ó’. Teofil. ’


il Penitente, doppo hauer’ím_
pianta per arte Mag-'c4 ì‘ l ' *4L_4
*
l’aiuto del demonio, :r ‘
‘ flIn;k
cflìr reflr‘tuíto all’affi
<-~
cía d’Emnoma, dal `
qual’ tra fiala _ rA.

depafio.

VE andrò ío meſchino I che


O hò diehonoraro il mio Si Ex La',
gnor Gíesù Chriſto, & il mio Be—
ne? Quelko sò,equeſto confeſſo, ponte.
s-Für.
D .

ch'è ſi grande la voſtra Bontà, Sí-ó


4.
gnore, che non vorrete , nè per:—
mectercte,che [i perda l’opra de[
le voſtre mani .~ Reſpiro , e viuo
in penſare , che voi fiere sì buo’
no, che non vorrete, chel’aními
mia [i danní:mà quel, che mi tor—
menta , e sopra modo m’affiigge
ilcuore, è, c’hò offeſo vm Bontà
sì miſcricotdioſa , che meritaua
eſſer ſopra ogn’ altra coſa ter:

At!!
Z
?ſuo-di Cantr-'ticne di S. Giaco
mo Brcmiea,`doppo lo {ia-pro,
(g- Homicidio .
"tfr-“i -. 'N che modo àIZÒrò ‘gl’occhí'al
L 'A' Cielo, e come ardírò di chieñ
"’4“' der perdono de’ miei peccati ?
Pb” Innanímatemí voi,$1gnore,acciò
non venga meno la mi: lpeçanza.
Non vogliate , Dio mio, per ga
fligar’í míeípeccatì diſpreç'giar,
e cacciar via_ nell’Infer'no queſto
miſero peccatorefflnzi per voſtra
gloria .-& acciò ſia la' vom-:miſe
ricordia , e carità maggiormente
ingrandita ~, concedetemí il per
dono , e degnateuidí ritenermi
nella-voflragrafla . Ben vedete,
Signore,qnanro nmarrà i] voſtro
honor’ innalzato , e celebrato il
,vofiro ſanto nome , vedendo il
mondo , ch’io per la voſtra dolce
bontà-ancorch’indegno, ſon da..)
‘voi perdonato” che nella voſtu
gratia per voſtra miſericordia.
reſpiro , la qual'hora, e ſempre
deſidero, fia in perdonar'vn sì vil`
vermíccíuolo,come ſon’io,ſc›pra\
tutte l’altra opere voſtre gloxifi-ì
…Caſi- öc ingrandita . ,
ñu ,Atto
o

`ñfl~ -_j
\,l,
'JIL ., ’…ñ- -:l . i
Mito ”'0' Guarnizione diari María‘
t NipmÌdi-í'. dBrawiab'Con-z ‘
5.. feflórcflqppo la ſu‘ ;m— -ñ‘- ~
I: fl ‘w -Julnaa, ì' *‘- ,
i: Il'. 71:31‘ ‘H i";
ó ’ 3‘ ’He-ri“, &‘infeliee me,c‘li`ò` 5,3;
'- ‘ profanato ílñîte‘mìpſh- ‘lit EPM
;DW-,2 t Suenturitä ”egc’hòj’rb'lë apud
‘chiaro-V1" èícdntäminafq l’i'm‘agſh'e Zippo.
Qta-,e‘rdurriîpzui ‘fatti nel Batte- term:.
fim‘o ,e “ſe promeſſamili'e volt'.
tin‘ouate in ivir-’1 2’ Miſet‘a me, che‘
Ep’epvn yílíffimo ;diletto ‘olii-ſiſi
’gl‘o‘c‘c hl’ à‘ Dio-1' èwenduti‘, -e’ſc’i‘à'
lacquatiſi-ſuo'i t‘eífiri"!- Infelice
'm‘e ',Î ç’ſſò (infarto-quinto ſättö"
haueuo four tanti Serramenti ,’- ’8c'
oprebudne-TCOHEHGÒèbiguàtà
detÒ il Cielo , haiietidoli ſi ſpot—y
camenteîton la -viſla‘ delle mieI
colpe “eb"ntîain‘inati? ’Con-‘tire 'lab-ì
bra,e`eonehelffi’guaîzüppîlóhërò²
la Dinina‘ Mqçſfflì'fiîljlendölë'iffiffi -
bratt'atéie-ſpo'rcà‘te con’sh‘ ‘5“.'
mineuoii- delitti' P' *c’òffi ‘cHe-FW‘?
m'aceoíìe’rò‘fi meatömeigii per.;
le‘rò, hauendo libr’iittam‘ëte cm
gtedito le ſue' leggiflotto ’le pro
meſſi-à luifatre i; ‘e‘ vedendonii e?,
nel corPoflënelſ-?animep‘ſena ed:: ,
t A- v ' D ‘a' ,
ta di ſromac’heuoli macchie de*
ti ?'.Suencuraea me `, oue mi
i Volgerò P 0_ ſe'la morte con la ſua
tagliente falce tronçato haucfl‘e il
filo della mia infelice vira ,prima
ch’ io tali offelë tatto haueſiì à
Maeſtà'sì alta l e sì ſublimeàche
copiqli fonti di_ ,lagrime netta:
:ranno tante , e fi ſozze mac
chiç P miſera
h‘ : ſono', Dall'alto”: di quanti
me, caduta beni
È &,in...

7 ;j mali lono_ ioſelicemente


‘çÉrampata e Che c’e‘ auuennto ,
anima mia i come m*allonxanai
da wi, mio-;DNS Come” voi mi
dimentica-:i j mio buonLSignorçÌ
cam; ,di Wii-(iamío vero .ſpoſo …P
come @Hong-…cantg .infelice me,
auuiiíta‘zflc *Mamma-P .-Volgeteui
i mcfiignqkçzzPeccaÌMeccai . Sò
bene z dolce-mio Amante., & A
mor-m'9.›~.9uanm :n’a-hace. - Coñ,
noícoje vqſtrc. Paterno. zvíſcc're,
amo-;verſordi quei-.ñ {ch-Hi dif*
preggiano …Non v’è feriçazsì ln- `
cancgerita, flg’niqnabjle, che non
pomace ”icon .i. vo Qrj ſqaui me
dica-,menti guarire …Concedente
MiA-il. prego , tempo, e luogo di
ppngxenza, ;adegua ſono delle.,
veli”Memoria-‘9 …ma ilsvoſtto
x; 4’ A an
M
`Santiflimo Figlinolo me ,l’hà :ben
meritare . Spero per ſuomezzo ²
ottenere quel , che per me ſcon
fidodimeritare . Perdonatemi’,
Eterno Padre, per quel, che voi
ſiete A; lauarev le mie mac( hie col
puriffimo ſangue di Giesù Chri
fi03`e conzqUelia lauanda non riz
marrà in me ſchifezza alcuna...- ,
che poſſa cagionarui nauſea , .3;
horrore: poiche grandementu
m’affliggerebbe che foſſe in me
ſegno alcunodi voſira offeſa.”
Concedetemí r, amoroſo mio‘ Sd'?
gnore,ch'in _voi reſpiri . Selleria;
temi con la .voſtra potentedeflra
da] lello, .egſozzura de’ peccati ,
Liberatemi dalla profonda tri
fleua , e malinconia , nella quale
mi veggo immerſa; aCciò. per ;Ea
pre canti le voſtre diuine lodi, 8:
eternamente , ſenza ceſſar mai,ví
Vi benedichi. 7 , , …è
' i* ;ma 'J
due di Contrà-'one di -J,Bfl-gídfl.,î ,4.
mentre ”una 'gran-”nata t_ ‘e '
inferno‘ . v : ~-~ "ì
, \. ~ j E# i”
He ardire hò contro della.;v "bu-.1P
i Diuinà Maeſtà hauuto , hifi ſi-“M
elica me i Ochi haueſſe tempo ‘
` Dd a ‘ per `
'per pianger'i peccati ,ie vita per
ringtatiar beneficij si grandi l IO
quanto più‘ fortemente m’af-flíg
ge il dolor delle colpe contro di
Din‘commeſſezche gl’affanni , 8c
angoſcie‘ del-preſente male, che
nel corpo intolerabilmente pati—
ſco‘ l ‘Ancor-che mai ‘ſperaſli il
Cielo-,non 'per ‘quefloîla'ſciekei di
ſeruir sì gran Signore , à cui og n'
` oſſequio ſi deue, 8c ogni ſëruitù .
Campatiteui dſ me 5 G‘iesùfflgli
nolo di Maria, per :la v‘oſtra. amar
ra Paſſione'
con ,- e ‘morte',
tanto amore che ‘per
patíiie'ìs. me
-Emen
de‘tòzla' mia vita.ſe mi concedere
te tempo enfarìüerafllunga pea
tenza del “e mie colpe,e pecca-2L‘
'Am' di Gantn'n'one di' S. Age/ii‘.

”o Detto
1\ .^;{.ì
della Chieſa . ,
I'M: ` ` , i - ~ 1*, i i
Cine ſi tardi v’hòrconoſciuſi
Ex vs' to,vgro lume: Comev ſi tar
rij capi di v'hò conoſciuto, vera; ö( ami
til-tu So bilé bellezza i’ Suentifl‘at‘o fine. i
Che nube sì denſazözìoſcura m‘hà
liloquìo
KW'- ' tolto il veder per tanti anni il So
ledella verità E ’Son fiato cieco;&
höamaco la mid-.cecità '. Chi m'ha
i
aperto‘ ‘gl’occ hipet-sì ltin‘go tem-z
Jill ~ è L., po
.o confirm-an d ’marie- ‘ 619
po bendaci'PChí ne‘maggiori pe—
ricoli m'hà illuminato ii'cuore ,.e
*la-mente 2 Chi hà ſpiegati ſopra
di me i raggi della (ua luce, ?,Chi
hà -dileguate dagl’oc’chi ’miei le
folte nebbie dellamia vanità? Io
non cercano lui,& egli cercò me:
i0 nonlochiama'tio , 8c. egli chia
Ìnòñme . Chi è queſto Illuminatot
mio? Fuori.,-elungi da me vita.
pafl‘atafuori, eLungi da me, dilet
tiz‘öq honoti nitrati ., V0i. Signor
-mìo a diete ~colui rche meco vſato
.hauetedpietà sì—grande . Diurno’
cuore i ‘ai‘ fantaſia; beneficio. yi .
:ET-rio, edi tutti `:Feltri › ch”
di a voflra Potente mano‘hò, ri-ſ
cenato. Romane .fia’boraézpec
non .vdire Jevofl‘reamomſe, ilo-i
ñci 1 oteurare volontariamente l’Q—I vr;
re'Cchiezmà il rimbóbo dellavoflrd
tonante VOCE’ nppüto ,guido ML_
[Inferno correua giù in PMÌPÌ—J
:arti lfanima mia,pemt-ròipoteo`-,
tementeilzmio cuore. O infelice “ó…
tempo, nel qual non_ vicopobbp ‘
,0 ſuenturara cecitàfflellezq nat-no i
.vifledçnolp ñffflflſfllîdflàfflîl"
’zhquìlpmñätdiffllë voflre W! ..

..O abbnmiáçuqle fle Aſylum?


15mmv zsheçìrffiegcse'abhffls ...

,1; ~ z cm

\
-ciò con la corroztíbìle bellezza.
deH; creature , laſciando voi,,che
ſietc bell-?zu étermí Benedetto
fiatefllodaro p'e'r'ſempredllumi
tor mio - Liberatormíopcheillu—
'minaſtc l’anima mi: in sì perico
loſo‘ tempo , e la liberali: dalla.,
crudeli mani del Dragone infer
~mle - Tardi v’hò conoſciuto , A
mor eterno , mà meglíoè tardi ,
che mai . Farò-quel , chè già"mai ‘
‘hò ſmo,ch’è di tutto‘ cuore peu-`
‘xirmide' paſſati errori-.e con :ue-
tç le forza dell’anima :bia ringra—
‘ mn” kde' bcncficij della voſtru
cagata Paffionc, per rimedio delle
:me grani , &enormicolpezk
“ſarai çon 'ax-ito:. ”i ecc'effiuo mag
*re pàcíu ’.ÎOpíccJÎ-de] mio Signo
‘ ke‘, pe; mi: cagion’aſflím' , e nella
**Frou inchiqdati . O venerabíli
**ginocchiafln oral' per mc infelice
' all’anno Padre , tante’ volte à
Ign': humíle , eprofondalnente
piegate . O tacratíflìmo coſtato
con_ cruda lancia , acciò da quello
4- 'ſcuſa-o fonti di vita, per me in
;carenatura-aperto; ſpalanca-ì
- *9 benedetta [parte. da duri
f'flëfflh per i_ miei pe‘ctniìattu.;
ñ** .- e da rpm-;muore- peu
— * . ’ A.: ni‘:
ìmie colpe ſquzrcíateTUO?“.
.- -mu-W! . O dolciflii
'CPI ,ſſ'

.me braccia. edelicatiflîine'mani, 7


*per mio bene dífleſe, econìchioi
'di nella Croce forare. O candidì,
'fldelicati homeri,per me col gra*
’ue peſo della Santa Croce chinati.
O belliflime labbra , e dolcilfima
bocca, per me tramortite , econ
'a‘cet0,e fi’el‘e amareggiate . 'O be—
nigniflìme 'orecchie,c0n :ſante di—
shonoreuoii 'ingiurie perme vì
tnpero'ſa’mehce oltraggiate 'Q .
d‘echiemofofiffimi , ripieni per!
miei delitti dilagrime , e da nube
‘ui‘ morte compaffioneuolmente
*Òffufcatí- 0 venerabil ra o.per
me impiagato.coronato di ſpine,
e :tamente da cmdelqanna r2
MW 0 dorati ci' ilii Reggio
amatoGioſeſſozpër e mie vanità
ſuelti , e crudelmente ſtrappati . ~ _7 `
*O prerioſo langue-zioni”; L l- ›' 'A
²'le-` ſporche mmi‘de’lcrud‘eli‘ ' ‘ ` XS*
niari,& empiimani oldi,permc *j [.1.Lu-.g
siliberalmeote ſpar o , Omini* ”~
-nobililfima del mio amato‘Gies‘ù.
con tante mortali :adiacente-pf,
:mai-Mimì dolori ,‘ 6t intolerabih'
mgoſcie per me tante volti con-z
-tríllm,& afflitta. Mi pento,e do-j
gliopmio Dio. :Rucola-Adele
d 4 ſe:
. _Qt-flàc’z‘ìç çzègggrre di rami, voſtri
pxqéjîlìëçxjçf di' gmcz-cquaqçh po_
trò= xflîflànde &- _me-WWW
bencácígflugrariami ,P ;Noah-f‘
Jk íüñiO-fflorcz; nè 1-1 mi? ?Iſuzu-1
Apre! qomſhcíax'gd ingrandire ca
, nràls’ì_ ſuor d’ 'ni miſura.- M’au-q
L ungh’oper ciò ç’ dcfiderij,è pie-`
, :oſi affetti de' buoni vpflrg‘ſçxuî,
` ‘ft‘ámícíffibç’sóqçſh cgrrazezdqle
..òdíè‘cîìç’vèzianyerfflffl zíſoxci z e
é trasforma;iz-1'131; yo; 1 Peaqaelîçze}
Mix-Kat; o înP-mxolflrshvo-ñ
MIB-*FW Madxcv-.ñchqxsxpx’üe
. ſca rampe: difetçí‘, “ç'dajqm
- *Airone cièsle-ziouuxç gra-.ri.- :90
-PBnÎFÎeF‘PNÎÎÌffld-*Pxflz 1L >2; 1
ç-I‘S-'Ì’í ;5‘ ng…: ma* z
~ \ Aikid-dîntriüomñdclJ-”ÉÃH
-Hsm- …rc *.-Tñlgoñiñſtu ;Jazzy-g, \
“in. :-~ i!) 2 r2” ..-.:. z:. ._ Man ~
la‘ C .:ñ -ÈYÒÎ gengcySaluak‘or-mìopkàî
.Bs-WP: z m-.epnucmalricco …come
~ S3‘: , aſſeraraalfontepetenne,.e come
› mecenate al riparator- delle the
Join; - 4 -PÎÌMÌIÌÎ ogn’alm cola;
@dalfflffimîa mio Giesù ‘Armand ;lì
”cet qxcodcllaç vioflrdzíoaue' Pietà
4!.. em .deu-a . mhma-h víntquo
ad!~Vergogqacopeccoìincemnen~
:JS _- Yz-peèçgmmünrg
H… .-_ìk u”_U- '>5

mzfui
fiato-totconcetto. edo‘ppo
’voih‘ſio ſangue d’eſſer
lana-tmdí
maggiori , xe più enormi ’delitti
imbtamj l’inimaqxia e it prima
per- cſſer’huomo , e gl'altljíçpev
mia iniquítà ,. e malizia co) ’uol-e
meme :onu-am , /GCGIÙC‘ cono?
Renee”: íñgratofin luogo d’cmëä
darla mi": vita, alle paſſate colpe
aggiunti nuoui LneçcatL-v Habblnj
çflSignor’. coinpaffione di quçfiìz—
mdçgnç fl .lios che con tanti-eu
ecceſlìut da ori riàcquiſhſteñ Pia:
cateuhviprego's non ~v`blgiate a!?
nous 1: faccia dall’anímamiapaf—j
flirt: da' dolori di morte; poiche
per amor mio nonla volge-[le da
coloro, che con più ch? -infernar
”ditç con ſputije ſchiaffi ve i’qlfl
ingguuano :Hòlpeccatogìmlq j
GiuſtoGÎudìce i Confeſſo, che dl
?tulle Idemi‘ſonègiuſhmëte me;-~
ricepolèx Non hà m'e'ticí, nè › l‘1'
taieî per ſOdiSffl'uíiſi 'mi la mia? 0"
d‘isfattíone èìil voſtro langueze 1!
voſtrà miſericordia, che -lupga—
-DCIÎB-ſOPl’ÌUll’lZÌ i peccati del
nando” ”to 'ch’io hò peccato,
~e Merito :iter giuſtamente day-7
mitosmà voínon vifictc ſpagna-1
1:0 di quel-h bontà 3 con la cin-1M
““2 I ` _gg s, ESSE
"ì ſiete ſolito ſaluar‘i .pene-totò Sòo
che voi non vi rallegrete della..
dan'natione di coloroiche muoioe
no z anzi, acciòi morti viueſſero,
vi degnafle motire;e poiche mo:
rendojvm, i peccàtori viuono,v1
ſupplicofiche hora, che voi vine
te,non ſacciate.ch’ío muoia-Cor—
me potrò,ò mio -buon Giesù,del
lalvoſtra miſericordia [confidare.
ſe sò-bene , Ch'fiſſtfld’lo vofiro
nemico , moriſte per-me,~e mi-rió,
eo'nciliafle conDio 2 Sem’offeri o
ſie il perdono , quand'io non lo
ehiedeuo;con quanta maggior fa*
cilità me lo concederete in que
flo tempo , che con tutte le forze
del mio cuore con lagrime , e ſo—
ſpiri lo chiedo? Ricordateui del*
la voſtra miſericordia i. e non del
Noflro ſdegno. ,. verſo di me me—
ſchino. dimenticateuidel ſuper
bo , che v’ofl’eſe , e ricordateui di
colui, che dalla voKra mano feri
to, roſtrato a’voflri piedi vi chic
e‘: umilmente perdono . Iſ vo-ç
…ſiro dolciffimo nome mi dà gran
tonfid-nza- GIESV, che vuoldir
Saluatore . Saluate per queao ef;
ficacüfimo, e ſantiflimo nome l'aní
"DIMM &SPB-Cbs Yo; Sete la...
SB
ſua faluiezzsffl?infiamma-mmi
ſon debolèminforzmmisvè‘eniì
dmnccoglletämi; toa vicín‘allv
mprte’ymificatemí‘ì e conſolare
mi ; diriazneupiei pani verſoil
Cielo z Wim' habbia-àgddetñi
Per'ſtmpu,, ~Îz . ,z ;am

’Am di Coi-Milo” le! Cuando}


”lo che-hà
(Du-dico; Rai-_upMolto
.
~ ."F Ì-ſ I , 'fl-"ì

' foi! mio Dio”: ilimio Crea


tore, 'ell'endo {lato-à :ami ſuoibeá
neñci] ſopra modoingraco,e ſco- . i
naſcente» Mi doglio di tutto cuoä , ; `
bre delle col e contro di lui com-f
meſſe,e del e negligenze,& 0mil
ſioni nel ben'oprarfle d'haue’r tin; es*I
ii beneficij sì malamente impie- - i. .
gati . Mi diſpiace di tutto ciò non ."ì
per altro, che r eſſer ſtatocon ;a
n'a la Diuina omà. Deſidero ri
cordami di tutt’i miei pecca!!!
per hauerne di qualſivoglia d}
quelli pentimentme dolore# c0
lagrime , e contritione
well-"Propongo confeſſare ſi ,
con ladiuina.:
gratia emëdatmi, e Pltíl' più pmi
floiqualſiuoglia dino temporale,
;monile ſpire la morte,che com;
` › Rd I D55:
I

l
”mrflpeeuxoaleuncxmnmle‘z
&chiedo—alla: Dinina. ”nega :un
- coaſetuiin queRa-pragpnimen'z
to. finhllunoflei- mini:. :.2; -
;LTL-z”. 'amg Mur. .masìz'zìn ; ;4…
MMI-JKLRÌ ` dawn-gg*
_ ”andar la ’it-a;
QLL‘ *4327* ,t’j #1; u .1:
. iam-.m ì'- *3M - ſi
Erta coſa è , che per la per-ì
. tettacontritione' &cicliſta;
deil PróyonliÎÎentord'emendat-,la
vita, e .dl non ;più pedane} :m'è
zum_ di—ffinimda’SzetiConcilij :Et an
nua, corche per quellamon fia neceſ—
Î. dm, {ariofiche ;talproponimento ſia.:
Eng”. formal‘ezflc-eſ _licirm'le non, qui
o‘ Tri do ſi ñià- nfle one alla vita ſutura‘,
demi*- mì-z fia baſtante il doioz proponi-.
ſcl- 14- mentoñviuualbìzaötimplicitofdeç
52,89 ;teſtando ogni ſorte_
comune,òìfia ;di peccato
afl'ato,ò in
futuro,in
quanto è off a di Dio pet-quel:.
s u,-ch’egli èffiom’inſegna S-Tomaſo,
,ſm *26: altri;_c0n tutto ciò,perche è
m 3,4,,«mol to piùperfettoilñ’Atto di-Cö‘
a‘ cannone”: è pxùgerfeua-{dilpofifi
e *non: ‘perch gratta ,Aquandofor—Î
c mal-mente, 6t ‘eſplicitamente tal

.mamme-3M!!
..\ a»,
i › - xzççbiude »che-a‘ì
92124.9 Î
* L ’ ` "WT

qu’arltloiſolo‘virtualn‘ffliteùîmè‘ -L' k "


pit“ cflfeelòfîèoh‘tíenefeſſcndò‘
che la_ doverſionejtaneo è più» për-*-l
qù’a‘ntdpiù formalmente E“
Èöſtä’dálìierininee ,ì ch’è il pecca:
toiie‘quaiìto più'fortnalmente al-‘-`
l’altro‘ 'contrario termine ,ìch’è
Dio,s"auuieina,il che propriame—
te ſifiîpek íl-lfroponinientotor-Î
mhléiflè‘ffpllñlto; Pdci'òîoltte‘gl'
. atri-dif‘proponimento ponti-ing
gl’dttidi Contritione nelÎCapir‘o-j
loflptetédente, ſi'p'óg'onö ‘iti ‘qu’eá.
i flo preſence altri am}formali ,‘ a
cſpliciti,co’quali eſplicitamente,
BL efficacemente `ſi propone l’e-Ì,
mendatione della vita 1 e ſon*i ſed
I.
enti,
A voi eWÎvn’~altro-Fígüuol
- h "i -

Prodigo fò* ritorno, ‘Miſericoká'


diofiffimo
' il Padre,e 'proſtrato
fronoîdellaſi‘voſtra- auítl, '
loria,tni
butto nelle jbr‘accia de la Voſtra'
Bontà‘. (St-arie virendoper ilſin-j
golarjben‘eſicio d'ha'tlermi ai a—j
t -moroſamente’ ;reflituito nella voi
Ma,- r‘ati’a . Già «mai mi‘ partir-g
Più I‘Vdíi ne‘ dalla voſtra amici—
tia." nè da voi m‘allontanerò pin
per colpamorta'le . › ' e i,
McQueen-;where dmeſtvsrl
› SWF!
*- ~* ñ au'- ì L'

fue-i; gnorzal Panini.”- ñEeecj'gnoçfg-l


u, 8” mia” ”dimore-,ASM gli:
ſan-:mon voi-er peace-Bein
wttóin nefie Non” pietoſe per!
role con dato.. Mint] la noſtra-"a.
Diuina Maeſtà. e-della Santini!”
Vergine,e de’Santí.é Spiriti Bea
ti del Paradiſo, ferma, ”iſolan
mente propongo dleterlzaxnçnte
oſeſqare tutt’i- Voſtrí Pinin! co»,
.:adam-Sci .eno mai píuzpeccare.
. , v,III-Cin‘ in alcun pericoloſo il!!
mnimento. perde diſgratiatamé
;e il tiro capitale,e mel-camme di
nuouo ritornò al pericolo-ì Hot
corne potrò io . mio Dio., ricor
nat-’alloccafioni delle paſſare col—
pe,à gl’odi),alle vendette,alle,dif
ahon'eítàmelle quali-hòtante vol—
' te naufragato , cani ſono miſerañ,
mente perdute-fi; .. ó, :
. IV. Conoicoìafi'ai bene lamia
'debolezn, e’ ſcorge ul’chiarao'
mentelamia erner natura.”
ſempre al ana 'inchinataz veggo
quanto per mia colpa ho tante.
volti-..perduto- Nöpmi portò più.
Signor mrozin pericolóuncprche
loatanodnáaeccaremè in occaſio
ñfl- erl’a dietrovſperimentata.
do ,miei-ui . ‘ *
i
.li
` ñ
_,ì ,v- ì v.

_ ì V.Se mai più ſò ritprno.’ ſoap;


più ion ;vedute ricadere ne' mie!
vecchi erroròchemtt’il Cielo m
caſchi ‘adeſſo, emi tchiarcí, ubi
ridaçl in minuu polacfqche l“ zz‘, 7 ,
ſia ſcarichi ſopra di me tutt’í ſuo]
fulmini; che s‘aprala dark; i e mi
ſubiflìdümintio Satanafl‘ocó Il”
te le ſue aflutie,.& ingannifliíoluç'
to ,di voler morire Chriſh'ana .. e
.hm-meme :-e perche taz` ſUOl’eſ‘_
ſer laímomflual f‘ù la vm , prm‘
,pongoznon trçſgredÌ-r- già mai-ver'
l'uno de' Diuini Comandamcnfli
ſenzzfnr ritorno già mai. fattifi-fl
cato dalla'voſh‘a gratia, Signore,
a’peccatí della paſſata vita' > *.
> VI. Fò, Die‘, e Signor mio, col
voflro Profeta íſ-egu’entívv propoſ
iti dell’emendaticmc definì-ciak**
:iui coſtumizP-ralysfim,ó- m Pſolni)
ſia” ”rh-y, w ”JIM-'ah mau-;ì
dal” i” . Sonx pronto , e nico”:
.um
perſo d’animo , anzi“riiolmiffimo
d’offeruflt’i vom-i: coma'ndamé
tíJyr-”n'b Haim' :Nadir-,india
ci‘ ”pini-”c . Hò giurato², hò N319!"
propone . &hò fatto vna coſhn—
tíffima l'iſolutione di voler karma-ì
mente oſſervare le leggi della uo
m:- Six-(liga .- Figi-…-:Wir-W" N: I!? '
~ ` ` l‘2
Müidamn‘nî ſamba-'zie’.l-lò. i
elenò la &raid-i dellaneritàze pri
nn
ſiuitaali 'fíröiàndare mille .uoîce la
, ch'e‘dímóntic
armi de' ÙOÃIÎ
&lo; giudillíj; l” lame”a’: in” carpi/7
pì u ’, ‘ng ”pdl-'r m: i. ”and-n':
”inçon tuttoîil mio cuore_u’hò
cercato, non mi ſcacciare. Signa-4
:e ,‘däll’olſeruanla de'uollrl coi
mind-menti. \
² 'VII-*Epaehe non n’èzeo'ſa più
‘dannoſadella compagniarde'cato'
tiuimè Più pkolirteuole dí'quella
de‘buoni; prendo 'da queſto pun'
oo per :miei amici ’a e _compagni
quelíizche ſono amici della'Diui
m~Maellà Vo'ſtra,
ì köuerſatione e rinuncio
, e familiarità di c’ola
inca rlacuiuítage coſtoro-iui‘di
{pian-imho, e-ſonç eſtati' per 'nie
ñ.- Î L2", ’i pecai‘ioneóìlidmm fini‘. U l . , u
-f/i, ;ai *ANIHJ-ffitpcſcheäòbflîei che)
;percorriamo la gratis, & amici
ci: hoſtMDio mio; aiuta molto il
conſefl‘arfi 9 ecommunic’arſi ſpefl
ſo j l’udir '-Méſſa 0 gní giorno , il l
` "7- legger'alcun libro diuòtojildar
-Quzlche limofina , ilſar‘opre-pe
dali-e_ di mortificatìone, il recita'
.freqnemementer il Santo: Roſa:
Flo i? .Cotone dçlhäyfl inc.;
-.
‘ t.
9a'

»,_l
fi- `_ ñ.- .n uh” ’

;10,55gnore, propongo .confeſſar—


Îmjfl e comunicarmí— tante volte
i]. meſi‘ìò annpwdir Maffi', e leg-v
. 1gg: libri genoma.- mi farà poffibx—
r efflgm giorno ,- dar talí'límoſinez;
ví'ſiur’, e conſolar, cónform’ alla
mia offibílítä, gl’infermí deltale
Spe alez’ſar tali digiuni,tali peniñ,
ÎtenZé › e mercificatiom‘ffl coſe fi-j
IX.{Pmpong‘o 'da hoggíauantí'
sefl'flr liberale co’ pouer-i. :Dèi gna-‘
dagno , frana',- ò entrate d'ogni
giorno‘, darò canto come primi
.,zic a’: brſcàgnotî -— Nominerò-per
.-íohere e GíesùChriſto , 8c {in
qualche mendicq lo :panterrò ,ì
memſhyrafinofiglmploxJa-ç L
-rò,ch'3mímq”ádd alla _miei por-g
,tazfléon’aicun-poupfmmí'dícafloì
aQuòſfàä‘Djm :PorràneUzmía‘tañ'
ami-yu :piácwflom chefi chiami
-ilpiartozdì Chriſtmas .inquelloí
-dnòzpmendo alcuna cola di quel—j
lezchemíportäno amn’tí per mio
ioſccnro,e :Mida-E Innéeerò puof
-M‘nëmierc-uämmuecraccie per
MFP-1d vel-ſodi me la voſtra mi;
:lericoidíazineſſercítarhjmnerá
aſa de’ onu-iam m ‘- "5‘ ~ ‘ ì":
- .x. v perche ívfhòdpñdar COR-1
'3 ,i ;DI
‘L ‘7
…b

mmie Dim-iena famigliazche mi ‘


deſk; :unezzerò
offer liberale ancor quella
co'biſognoli; farò ;d
di ſſ‘
modo» he ciaſcuno dieſfa oſſerui
la voſha legge. e nö vi fia chi per
mia colpa. mal’efl‘empío, ò mia—.g
luſc-uraggìne tralgrediſcai voſtn
-rxe'ceuh nè cagioni ſcandalocon
a ſu: vita. Anzi procurerò , che
feruano più voi,che me; che fre
quemino i Santi Sacramenti, {ſhe
vi iodino, e gloriñchino in ogni
` occaſione-e matexia. ' ,
Se l'infermo , ò altro fofl‘e poñ`
,nero . potrebbe modem i due:
vhimi-mi precedenti , e farli nel
modo‘. cin Segue .- - ñ "’- .,2
ñ `-Sîioffiagqm-_ez What-mai
panini-rex dl quellírtiſolùtamad
:e limofíne. a’ poueri-, vedmiu.
.Chieſëſhuoglu Píj,&e. Riano”
quella buona‘volontàfl'k *avem
tele in lodísfmione de* mie] ped
can . Mà ’già-:he non pofl'o fat'
opre dl Miſericordia -temporali ,
propon o farle ſpiritual!, oran
ço, 8c -v _cado Medañròrecitandq
ll loi-rio per ?Anime ‘ del Pur
. SUMO é è per i biſognoí viui , e
Per quell! p che ſtanno in Peccato
*mmm* d’uno-‘n- qualche gior-3
‘; I!
/

i
Jz’Cond-anarìì marte. 543" .
no‘ä ſeruir, e conſola: gl’infermi
_dello Spedale, &c- z
Da gl’alm* la' Def-lario di 'Url
‘- Dio.
-lç^r.vn. ~ :ì

I L deſiderio di veder ,` 8: vni‘rſi


con la coſa amata, è manifelio
inditio, 8( euidente ſegno di grà’z
_diffil'na fintua, e di veto , e cor-v
dial'amore'. Per queſta cauſa di
;grandiſſimo merito,e molto’grati
à Dioſo'n'i ſcëuènti atti a imper
ciò the-raech udono vm volontà
deſideroſa di vederſi,& inſepara-z
bilmente vnirſi con eſſolui-nelh i ,
gloria’ del Paràdì'ſh ~, ePodere per‘ " ff'" `
rotta l'eternità della ua cona’PIÌ'Î'- "i -
nia l e diquella de gl’Ah íoli 'ie ..
eatinelfaſelice Patria’de Cielo;
ch’è l'v‘ltimofine i 'per il quale ‘fà .H,
l'huomo creato. ` › - ì ì
I. Quando della vom-a preſenî’ ` ì
za, e dolcecompagnia odetò, ò `
amatiſſimo mio S oſo _’*Come il 'Pf, fl]
Cento ferito deli ernia ſorgente bg `
dell'acque per' iſmorzn- la `ſun.- .? I"
ſete'à così l'anima mi! defi’dî’fae cb”;
voügnio ‘Dio’ . Tra-l_- dot” o i. e,
., *4T*
644 Parte 111.4”; ’ pn. `
x Tiraremifllolce Spoſo, dell'animal
mia , sforZacemi à correre dietro`
› à voi con la ioaue fraganza de"
a‘ _ _ì voliri odorifsr della voflca bontà
F. 10.”; infinita. E poiche dicete . Cum.:
31-- exaltatmfucro &ieri-4,0m5iatr4‘
bum admqjplì-mlQuando da ter
ra lai ò ſolleuatoflirerò à me tune
.fi le cole. Adëpmz hora meco que
lla dolcíſſuna promefl'znmlo.buon`
Gesù” fari-,ch'io preſto V1 vegd`
"i ,ga nella vofira Gloria. _-.
'1 c 11._0 s’io‘degno foffidi vederì
i; * :mi appreſſo à voi, ò Dio di cun’i
‘7 '7 `m1eÌ0m0ti l Ricordateui, che lo
’W _ .promeuelle al buon Ladroncx
Î- …quando con le lagrime à gl’occhi
* ~ ;Vj diſſe . Habbiate di me memo
*1 1M- ²37rial Signore, quando affiſo ſarete
4’-- 4:1-r nel‘tronozdel voflro Regno I ça
\ za on amoroſo volto gli riſponde:
je. `Coraggio amico mio, hOggl
ſarai mac? in Paradiſo. Quan
Eh! ` 4'** `do mai-n” , dr app-”bo ‘Mafa
u'em Domini? O felice giornata‘
_quando dalle miſerie di queſta.:
;4; ci vira ;Penſiero àdívlederlDlio nell’ſe
..ì ?Au , ;FFS-:I ,e ;it e_ ie o . Pula m‘
\ FHM' Zwàffidmgdice-Azgoſtinol
?.3 7,} J!” Evga-ana inca-dipinti: ', 4c Ich'
. Isîsíéüm-.mflîáflëwíàq. 'o
- - cx” ~
...-4.- a
"lì-3: … 7 ‘ :
era-’hahahói v[let-mir i” ea ‘. - ì YrTL;in'
ULIiìfelice me,gridaua l'Apo.
[forme ehi mi libererà dal'carce—
kg ›, e tirannia di queſto marcio‘ , ‘e
puzzolente corpo, che tiene imſi,
prigionata , 8t incate'nata l'anima ~,
mia , e m’impediſce i'andat’à ’ve-- ,
dei-’il inio Eterno Bene? ,IMI-MX R**m-7,"
ego bom’ojqm'r me libera”: de cora’ 3-4 1..

pore mon-'r bui”: P O che ecceſſo


di conſolatiìone haurò,q uando lia -.
bero da ` ueſte catene con quell". ,in in n.4….
'vB-mln‘
v‘V

occhi ve rò tutt’il Ciel'apricfifle iL;


mi fi ſcoprirà in quello l'a- hefla,'&
amar-a faccia-di Dioa ’cui Dim-'s
flmdirò con A goſiinozó-moíi ”ru- Angy] lb*:
e…A
…fia-.1
~‘a'
da”: .~ Vvni Domina [cfu Cbrìfloz ’ `
*ve-via' , é)- víſim ”ar inps”, Ò re;
dna 'Din-*Ho: de carcere, -m lit-‘tomm
”ram record: pnfcäo. War-$74!?
unter ”oflcrJ’em‘ defi‘de‘iflñn’tü—
Bíñgfnrüa'rñ . ‘Oſteh-{c fedina mi',
Òſàlui ”imm- Vi'eniéò" Signore? l
e né dimora‘r più .—Vieni’ſh‘id‘doll
ce , 8c amoroſo Sig.`Qìiesù Ghfiſi}
ſto, e vifitaci con l'a tuali-nta pa— '
ce i e cauaci fuori'dalla lunga ,-a ' `
dura' prigione di quelio torpo ;
acciò con cuor ur0,e perfetto ci i…,
rflîegriamow acciamo ſe’ſta‘h‘eiz- ~’ ‘ì‘ l f
1;— tua preſenza . _Vieni ,‘-ò ;io-lit” —›“—
. a3
Saluatore . Vieni,ò|deſiderato,&
. amato da tutt’il mondo. Scoprici
il tuo ſopra modo bello,& amato r
volto,;con che ſaremo tutti com ‘
la'tuaviita da’ pericoli di queſto
mondoliberi,e ſalui -
, ñ 1V.Leuateui sù» mia cara Gic
` ì- ‘ ruſalemme,dic_eil Profeta Iſaia, ì
riceuer’ iraggi de’ diuini ſauori.
Non vedete la gloria delSigno—
re,che comincia ſpuntzr ſopra i
è ”4,59; divoi 7 Furgeillnmr'nare let-uſa
è
g’, . In” , quia ‘Ùenitilummp tutti” , (9
glan'a Dom-‘tn‘ ſup” tion‘ e!! .
L‘. ’ſutt' il reſko de gl’ huomini ſari
immerſo in horribili tenebteflna
ſopra di Voi verſetà- Dio le ſui-.a`
dolcezze, & iraggi della ſualri-Ì
ſplendente gloria illumineranno
‘*EIm-ñi_— l’anime voffre . O quando, Diui-`
no Sole,m'illuminatete? Quando
ì~ verròa guflatuí , ò Fótana d'eter
na conſolatione? Quando di voi;
mi ſatietò, òmio Dio, fonte d‘o ?i
gni contento? `
s V. Andiamo arditamente ,à ve-`
der'Dio,anima mia . Olquanto è
buono, e dolce il Dio d’Iſraele à
5, i, ,I coloro , c’ hanno il cuor retto l`
,fi 7!- Qfln bom-r lflad Dom-,bit , ,ai
*ì ISS! [5!!! EH4'PEnxriamo›eñtr1`-~, i
ff ñ ”linfa
'547`
mo dentro di“Dio ,, entriamo'à
ued ere leſuezpote’nze. Intrada in' Pf: yo;
potenti-r'Dalm'm'. Entriamo a—lle- 164
äramente -à godere le dolcezze
el ſuo diuino uolro , che ci ſon
tutte aperte. lumi” i” ronffieäu
n'a: i” unitario”: .‘ A-biſfiamoci, ?fi 9"'
&,anneghiamoci in ,q nel l’immen- ì*
ſ0',e diuino tpelago.”ſ›rop’po feli
ce ſarò io g e meriterò perdermi , ÎÎ
dëtto‘ della Diuimtà, e morir nel—
lelbraccia della uita,uedendo,ab
bracciando , e godend o il* mio
Dio e
;VL ll vecchio Simeone vedé
io la bella faccia diìGiesù Chri- LW*:
[to-Adamo ,dicendo . ‘Dolce 'Si—.< 2-’.
;nor mio, laſciate v’i‘cir'in pace.:
ìueſtp- pouem .vecchio da que
a miſerabil vita; epoicbe i miei
›ccht v’han veduto.il mio cuore
IOſl. ama. .più
coſa alcuna di que— x
lo mondo -. L’anima mia. mio
Iiozlpaſima di deliderio di veder
l *mitra faccia; Il mio- ouore ‘non
›uò il” fermoz‘e l'anima miagith
ilazquando penſomhe hàda ve'- Pſ, 83.:
er’rl'miwDio’ fluente: .Quando 3 .
mrà , Signore, quella Vit-’l‘zouQ—f
uto Hof-‘emo m’aíſcdia; ;e tmt’r 54*‘…
?among-altro non; pretendono
..als che
zz
che príuarmi<delläñvoflu-viſta, ì
' ~î ch’è vera-Vitaffe‘ñmffier qua”- *víg ì
e
‘ ~ ”uh-fine qua mòh‘or‘ ‘-ſi‘
‘ vu. Non mi ſoſtentod’altroä
che di pzne di lagrime, e tutto mi
ri’ſoluo m pianto , quando mi vi—
* ’ ‘ ſi. comano-*la
del mio amatodeſiderati
Dìmdiceuapreſenza
il San
Pſ- Îll to ProfctwDau-id :.iFuerunt mihi
l ine-*Uma mu pan” dio ,f 'ad Me,
dum dic-'mr mihi‘ qnolidíe. VM 'di‘
` Dl” :un: P E.: io ancora infelice:
deſidero pur’vna volt-a vſcire dal
quello eſilio, g: viuamente vedere
Dim-Padre ., 'e Créator alle?, dal
,a ,ñ ’z_ quál’hò rjcèùuto l’eſſetáe‘quanf
,- to' lpoſſedo -. Deſidpro'affettuoſaì—
mente vèder’ll ſuo-naturañl'FÌgli
,nolo Chriſt/o Giesù, Redentore,
e Saluatot mio , Ch’è Dio `com'il
PadkeJmagíne della ſua ſofianzv
&vníco , e legitimo herede di}
tutt-’i ſuoi teſori. Deídero Vedo‘
quelle phgzhévnellflua factatiſſi
ma Hummíx‘ajmpr’eſſe . che ufo
‘ prezzo“delmio rifiuto” tifpltn
.:"11 l danfifliml Soli’ "a. chíillumìna’n
L Quelli bella dm! del Piradiſò‘ 3
adoratleſhaciztkp bagnzrle co
le mielagtim‘d . Defidero'atden
` @0mm vedex lq_Sp;'ljw›Sam
I 2‘ 5.? P ?[93
É
- —— ‘-""\-” e ñ-.u- Mſn-r

WWdmte. dal .Padre v. 'ed Fi‘, ~


;gliuQlQ-'Wdico vinificaol’ç e e ſan-r ~
.uficátçreedellìapim mia-…O ſe
‘ _ _rem s‘adcmpieſſero quelli miei
;sçſidflil‘ÌI3QU3BZOJÌCDUIDÌDN
i potrei,'vedçfldqjlimimD-iſhprqe
,meçtexmibatiqrîadzeſhr ſimilç in
.qualche modoäluiq Cane app-t- ’a ,
,-'FQ'ΑJÈWΑCF *im'town, gun-‘ml- 3" , ""
**pideóinyuz çmſtfflli ; 2- ~ g e
,z _VHL Rſs-doppo la, filled!"
‘Diaz , non relè maggibrglosimd
Paxaflliſhxhe-vedere il bellilſmo- e
amabilllfit’iëaéglariofiffimw ri,— H- l‘a
-cſflendçnnffirno voltozdflllu Mai— -ái
re- dello _fieſſo -Dioiç Regina de ,
glfAngiol-t , di A-uuocara noſtra, Pf"
Maria , comedire S. Pietro Da;- DW"
miano. Jummaglaríatſipq/L‘Deíi f"- "
u vida” M«114 e‘ DefldemconÎ d." FV‘?
.rm. L
‘UſſQ-J'Îaffectò -del miocuo‘m eſſer 53"" l.
.
qtto de‘g‘no di quella gloria,ciòè 7 "ì _‘LÌ‘
ed! MMS“, lazvoflrcbçlliffimaifä- , V z;
cul-.ò lmPer-_arrice delliuniuérſ s‘ "il" ` .
palche doppo Dio in' ,uoi rac- 4 ’ j,
'ii-’é‘
Z"
chiudete tutte le gratíe,preroga- " ~.-7- .
:tiue , e riuileguímaginabili, e
…quanto i,bello,di dolce,e digio- Bonn;
condoèznel Paradiſo.. Gloriofim i” ſpe IPA-.:1 1.5
,gloriç-. Man“ priuilegíu'm of?, ML”)
,glgo‘dgnídpíd Dai palchi”, g. c.- 7, _1!
…i
:.-r 1E e füídf
O .
quilqnîd dnlcîmfluídquë'd ideas-’ñ‘ Ì
4M l'a-gian'- e!? ; boclMaríaſhoc
dice il uoſtródiuow
ÌH_M‘T‘4 sé Buonau a. r
,ì bo: per-'Mariah

tara .‘ Baſe gl”Angeii’ci ~ Sbirid a e


Sinti ‘dd’ Cieloscih’adini di quel—
ía Feîi'cé 'Patria ›` riç’chiffinií‘p‘eri \
refer-i ,che pqſſedoao i üe‘dendo
Dio , :per-*rm amante Conto-r
[uſim rdkg'rar n ibn {ampre’d’c
fideroí diì Mar’ ancora gl' occhi
hdzuoflmdifljflb uòlm ›, ò Prà}
dpun'a-del Paradiſo “Kubuntu-‘ü \
- 1’744- depnubu'ñffli mi”: dini!!! plo
a
.-r-
13. m. Come n-on l’hò dx deflderír'
ancor’io’ pouero -, e vbiſogríoſo
,ñr—É
~ d’ogni conſolacíone ;6: alle-grez
.t . z‘ g *- - `-‘ -_ .

““1 ſi "" .Am 1: define-bdc' ”dèi-‘D'o


COMMI: Virgin” ‘7
.w A
‘7‘Wa-—
›~ z; Amorezòìſhorequandò di
;fe- queflo carcère càuerete’ raf-r
;MM nima nia? Affrettate’, -Dí'o mí0,e\
mia' dolcezza , la gloria della u‘o
flra preſenza:. ñO quanto Felici*
É~ u. fop q-uelliz‘che habitanO-nella uo'
~Îz _‘ fifa-caſa i Qugndo ù'entx’erì l’ini
ma‘ mi: per cantar” lodar‘l'aì-uM
— Rn glorçg ,~ 6; infiniti Sánt‘ir‘ìrh
7' ’ ‘ .Quf‘h Ì
ñóñ l
270574110417 J morte. ' CSI”
Quanto_ ,glorioſo fiere.` io
quanto‘amabile , i ùàîflo NOT??
o che. beatítudine v’cderui, ve
ro Sole i Già all'anima mi: man--v
cano'le forze’, e ſtàíñfèrma per il
tedio di queſh vita * defidera con
Ògrë’àfl‘ett’o raffifler’e nella ſivoiÌra.)
reſenZa ñ Vdite le mie v’oci,míó
io,e ’de‘ſidcrio mio. A ttëdele a*
miei ſoſpiri . Dietro ì voi-van gl’
occhi ;miei in Voi ſolo fi ferma il
mio cuore . Naſcondetemi, Did
mio', miſericordia miaznelle Vo;
fire mam . e-piedi a’ e nel v'oflxo'
ámoroíb enormin `mi fiano {miei ‘LH-1:3..
defideríi ,i miei gemití, im’íei io—
rpiri, le mie lodi,lz mia conſideri-è'
za. Quando lhrò con voi, gloria
t'nia Ì- quando fi lcioglierà’da’llñ
morte quello miſero laccio? Di“
latatefSignorewerſh (queſta grä’d
‘pecc'àn‘ice il ſeno della 'won iii-“r'
`finiti miſericordia . Quanto'doh
ce, &amabile‘è la vollrä compa’
gnía,ò _Amor Eterno I A voi van
gl-'occiu mieí,il mio guſto, il mio
vdiro,il mio lenſo,ò deſiderio del
mio cuore l Altro defiderio ha-v
u’er non voglio , che quello'delln
gradezza della vo‘llra Bontà.

Es; …De
;4" ſi ;"pazrxxzi.a;D-fldir‘ìa del ‘
l* &mad-:ſia . v

iii .; ' ‘ cip. è vin‘.


A* _ ` :ſend-oche: l’huomo iii per
i‘ 7; due fini da Diocreatod'vno
j; proſſimo , ch’è per Iodarlo,riue~
i* . rirlo,e ſeruirlo in queſtavita; 8c 3
a 'vlrimolñ’altr0› ch’è, doppo d'haz ‘
uerlo ſeruito, haueffà ,tgcxdereîl'ez-x
ternaſua felicità nel Paradiſoxoñ,
m'in ,poche parole li racchiuſi)
Rei-.6; entrambi` L'ApoſioloAuando diſ
t'.
p3. (e . HabcrirfruB-m,'vcflrnm in
., fa***
a.
' ſanäífcatianem :fam mrò *uit-ì’
clero-im , Perciò _gl‘atti di deſia
deriodi conſeguir queſt'vltimo
.
fine,ſono g atiſlìmi à Dio., come
.- gratiffimi On*àbgl’occhi‘ſuoi-.gl’
i.
atti di deſiderio di ſequirlo , e :63
\ ’ piacerlo in. queſta [ita, de‘ quali'
ſipongono‘ qui le ſeguenti Eor
i‘...
’i mole ›. `
I. Come dolcemente m'incanä
VT"- -iQ-ñ_
i'WÎ ii;
ta,'e mi rapiſce l'anima,mio, Dio,
i Pi”- ilñvoſtro {ſpoſìolo S. Pietro,quä_ñ
L; - do egli m1 dice. .Benediñur Dtm.,
”è Pqur Domini noflri lefu Cbr'í i
.fli- füìfi‘fadüm miſericordianſii
:ſi A L- .’4.. ſua”- '
Ti"
Icona-annui d morte. ‘5 z“
ſuam mag-mm ”genera-u': nor i”
ſpam 'via-a” , in bare-1114””; 1'”
corruptióile”, &indiani-uu”,—
@- immarrcſciöileqn , confinata” '
in cali: in *Deb-'LSM Dio benedetd
tò,P3dl‘e del Nollroì Signor Gie-l.
l“
sù Chriſto‘ i che ci hà ”gene/rari’
con Vna viu‘a i e cordialſperanza'
d'vn’heredità 'eterna , che non li
può marcireſheredítáda qual’egli /
ci riſerua nel teſoro del Cielo. O
che heredità ineſplicabile ſarà ,ì
hereditare con: immenſi piaceri ~ .
v‘na gloria eterna, 8c vna gioiainÃ-Î w'
u.
ſig):
effabile l O s'i’o deguofoffidi- rauz‘
ro bcnel ‘
ll. Salta ilmio cuore digioia;
ſperando di goder'vn iornol’inä ,
,,4M
comparabile beltà , e vaghezza
dì’quell’etema Gieruſalemmu o
O quanto ſarò beato,ſe ſarò fatto 1
de‘ _no ’di veder la ’bella chiarezi
za ‘ 1 q'uella nobile città , fabrica—
ra
ſe ,tutta di zaffirí,di
&angelíche .l'0pierre"
bella rerio
abita-ì
tione,ou'è allegrezza inli_nita,có
ſolarione ſenz: malinconia i ſalu
te ſenzz infermità; , e tutr'i beni
vn-iti -infiem'e~~ſenza méſchia di
mal'alcuno ;one la giouenrù non’
s’inüecchia. l'amore‘ non‘áſiniieñ,
-ì EF‘ s PMP…
pidilce. la vita non hà 5111:2035—
to belli ſon'i voſtritabernaroli,
Dio mio,loſpirádo digeua il Pro—
feraDauid, l’an' _a [nia ſpaſimaie
la vita ſe ne vo a coſil ſolo penſer
ui . Quäm‘ dileäa :drama-ml“
Pf. St. ”a Dominç viriutum,rancupiſ`rit,
.l. ”definì anima ”ma inf-”ria D51'.
lll- Giàil mondo mxl'caccia , e
m’abbandona , già muoio,e ue
fia miſera vita finiſce:mà,ò fe ice,
e beato me , poiche dietro alla.;
morte viene l’immortalità ,dop-1
po la ,perdita del mondo,… ſi da
rà iLpqlÎeſio del ElladiſoMi but
to‘Dio mio 'ne'lle tue bríccia.: .a
Già veggo, che per tua bontà mi
s'aprono le porte del Cielo pel-z
accogliermi, 8c eternamente bea
tifiMM-O che eflaſilò che iaia}
‘ Q`chejndicibiiffiallcgiezza _ntpj
nel cuore: Benedetti i br'eui Paci-A i
menti‘ ',2 benedetti :i piccioli mo~`
menti delle miſerie di queſtabizi-Î ‘
ta,che patiſco‘nqvn peiod'vna.; l
gloriaeterna,& immortale . - a- l
. ”fina-IBM” , ledezrióulationír
‘ aeflmrcifmiwgot `
~
@mixed-*g momento FO
eternità.; Q. gloria. acceſiiua: .
~ …ñ.IV-Hnrm &Mil-immagin
?n.132, f,
Www-vr..- oimurffll 65 i;
fàr ſella, ~ già il Cielo s'apre, ‘gli, gl'
Angioli allegri , perche Età breui
ſarailor campagna, coglione ro
ſe-dil’ai’adiſo pe-rcoronarti: già i
Santil’atriarchi , e Pen-feti felìofi,
perde un!, i godetznuehclzìeſfi
ggdongati porgono-,le mani per
ri ,,'uerti nelle loro .Gierarchiet
ià gl’Apofloli,come volanti nu-j
uole ,ti corrono all’incontro per
accogliertizgià ilpurpureo eſſexçi
- dè" Mîktìíllx'qfferiſcèlç ſup ì'
candide 7 Merci_

annoauanti
tfflt'llCìÈÎQ
59_11 ‘gran deſiderjot’agperta :
loſte‘flb ;Dio [là con la corona m
mano per coronarti con quella e
tempie- E come non ti dilegui in
dolcezZa? cpmc non, ti d’isſaì in.:
ion'? De :dcr-'um bem diflîilui ., PbítQí;
,di con l’Apoiiolo ,tà :E ru'.. Î- 3 e
Cbflflo . Al; chegià noioſo mi fi
rende il mondo il qual’altro non
è,ch'vn labçrinto di pe '
aleſtra dle-:roth vna tetrain_
cera-,n nani: dittauflslb
ne? ”.Wbçsivnfl _città ,
Kn regnomc
già-ò?” ché; ,~
llx$9RPQYFë`M1² 52“?".
E, e 4 i* a
ÉI-ΑLÎ
di‘ Pe‘ .ñ .l , . i
ſii vita , ch'alt-rónoi'i ‘ù‘chfv'ln :1.4 1
dotto di fatiche ,ávnaèípelonca-di `
` COlpës'vn monte dui-'inni ;ìv’nul i;
valle mihfèticiçawnflum djia'gril
meìifnlagódîdoglÎe-Wh ‘mire-dx?
miſerie-i-G'qùamózésflernem
giaccioiròdrquenoeorpar; per:
efl'er" coi mio GiéSü ground’
del‘Paraclilo. ‘ i '~ "
;7,
, ì» V. Vdì l’Euangèlíſta'Gíoui-nni- `
Vnagr‘a' voce, vlcitad'al' ?aridi—i `
Inc." Mile ` iſa‘. Bee-'uM-muluu
‘fa,
'.-k-
i! -3 - * &iui-him; ó- ?hp'iîtäbîeî
a níci'rzìb-ìkbfîër' è; Deoi'böíüíñſ
‘ affidò”) AZ exit-_f 'pori ','ër Sio”
(Mr-Manera': , neque li‘éîurflqücî
&{marçjaeqae dolor cri! *pih-Aggi
‘xa-,~.ñ.—
pr'íma dici-m” . Ecco il ‘ſoggior
\
nb di Dio, e de gl'huomini,quì la
{notte nonjiià _forza al‘c’una;lungi,
'-"i A? È "—ì l‘uiigi getto luogo ’le miſerie,
e ſpauentijnon vi ſarai-inn più dÒ-'ì
lor"iànèláng'hîozzi , tutte queſtç,
coſe ſon già paſſate , e non rome..
ranno più. I gran Dio aiciugheq
ti ‘le voſtre lagrime con leíuc.; i
proprie mani. netterà i noſtri ſu
doti! e ſtilleràin uoi tutte le dol—
‘ teakderrzradiſo-;zoclic-:imita
tacojſaçu‘ ré'î -O’ ~ch'e bel ?giorno
SMR!! e57:- gettano-zara”. `
f‘ noie
:ccnl-”aki i mine"; 657
noi-l 0 ch'ecce'fl'o di ricompen—
ſa pe'r mav momento di ſofferen
al 'Von-ei elſer tutto'ìdefid'fl'io
per deſidera; come ‘doni-eum
kz‘aJì-felíce‘ : Quando›çíVedrò,ò› a,
bella-Piede! 'Wandò ti' gddel’ò
ò Cìttàìdl Dio‘? *è ’-ñ ' `ì \ W ‘t
VLIl (olo penſiero di quell’ín—
effabil’állegrena , di uell’abillo
di dolceZZe del-‘Paradí o, face‘ua,
ch'il buon Rè Dauid paſſaſſe la
ſu: vita kràlagríme dolcemente
amare . Supñrfluùilu Babilom'r,
diceuajlh‘: ſed-'mn, (q-fleuímur,
da” ruom‘arcmur mi Sim,.- .’ ,
Mentre noi ci ricordiamo di voi, ‘~
SantaSion,Cara patria noſtra, le.: ì*
noſtre Carni li disfanno per defi—
derio di vedetuí , 8c i nofltícuori
ſe' no fuggono Elf-noſtri peul , _e
mille volte* volano ſopra xl Cielo, -
oue ſolamente’ .aſpirano .- 0 ſei
fiſici defiderij foſſero sì ardenti!
0 ſequefiq mio cuoreJdegmn-ì
'do ;l’affettlteneni .’ ma] rgdp
' ;dellacarneflncecipando le ehe”)
tà di quelle-Pmi: Celelte , ſe ne
volafl'e àquclh beata fianzaà lo
dal-?eternamente Dio. Buti. ,1; ,3]
‘bd-'une i” don” a” Dona-'M2'- ` è
ſuala-ſculqrum indaga!" “3, h z
‘‘‘‘'— “—”ſſ i g p* `
n

Q ;bitte g’iafinita dolcezz- 1 Q


dolcezza meſsnfla del Paradiſo Z
ll ſolo defideriodi vedemími Q
languire , i] ſolo deſiderio di go,—
detui mi fà morire , Carey-fin':
ani!”- ”n'a in atrio Domini .' Dc
fm't caro ”lc-,ò- "or ”eum .
.Am da' da' "q/?deſio del Paradiſo,
‘banali’bera della f” mar-` b
”fece J'.Gírolame Dot.
»jm ,dalla Gb“,
‘- fui ’ . ‘
*E: Eu.. t, Giona giíl’hora della moti
Fbi-*Fi: tie-pet la quale vſcij alla ln;
*‘ "f“ ce diqueſto mondo-Signore. C6
'
.ñl- pula. queſta penlione riceuei il benefi
-lo
cio della vira a ciò è, con hauer'à
paga-*il cenſo,e tributo alla morñ.
. te . Spiralte,Chriſto miomelliu'
Croce.eſſendo voi Signor del tutñ,
toacciò da queſto' paſſo 'non li ſa-j 'l
celle* addietro il voſtro terno!. i
Adempiafi la voſtra volontà per l
ſempre . Muoia, muoiala mi: ví-f Aj—
iaìrnì con la inerte de’ Giuni-Sè.
W ch ilmio Dio,e Redentore vìue."
.ig
' - i." a‘? ſuo tem o'riſuſciterà queſto
;TER 9 I potenti nemichda'
#55* ñ @Milodzîdqlorim da;
. 4‘.-—
’ /ñ ,3
51551
v (7"….
“’ rr r jnufl’íwmffi‘” W
alcrìribelliaccìdçmi
quanto migliora, hſcizndo
m per-cono.la..-
o ñ a. ì'
mort-M caduca habitatìone i ‘Pg
quçſta cprne‘îTempo
m’glmlo è odeffloie
D10 hinnidì ii di ci- 3:
z
cheperfuoco
mena al luogo det
, e ripoſo.
per acv un
ih’hOf
mi f ~
n hò peregrinato, " entro ne\ a Q
Patria . Sin’hora
ericoloſe ſon precedute
navigation!, già vici- ç ,V
"j-…z—
Mi
no mi
trasfenſce.
veggo al defideraro
già Dio dzue
porto.
ze. -x \ ‘ i
nebre aſh luce,da-' pericou all; ſ1
curtì , den: pouctçà Me ricche? ‘~ "1
ze , dalle battaglie` a“: vittoria , e 5
dal dolor paſſato di quello COſf,
o alla qmetm ripoſo della cor- J.
te
Diomene
celefle cui
- Lamani
vita ſon'ì
fi finiſce,
women-F
mio z- 'z
ti de? tempi. Magno ſtimo humax" ' è
ì far-con' la _wo _ _ t
` a ` ` loſs, e tra?, ‘i

dolci” ca :que \
GiesùChriflo z* non `
` burning` l

vIîflccdtpoálſefm _
mia-ſpoſa qua , amlc_
SDS! . çnpmíeſhtçmr‘
?e … - e e I
è.
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D ”illo d'infiriita dolcezze-1 Q
dolcezz: ineſauſte ,del Paradiſo ',
ll ſolo defiderio di vederuimr fl_
languire , il ſolo deſiderio di go
‘ demi mi fà morire _. Cone Liſe-*t
*7‘ ;trippa mi‘ ip am'- Domir-z. De.
feci: caro mei”- r'or ”cam .
.Atto le' da' rigida-ie del Par-dm,
cbamlt’bera della ſu‘ mor—`
jefeee AKG-‘volano Dot,
Jm dalla Obie
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'Ex E!, Giona iil’hìou della moti


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'“ "‘ſ" ce diqueſto mondmSigpore. C6
"d'- queſta penſione riceuei ll benefi—
cio della vita . ciò-e, con hauer’à
pagt'il cenſ0,e tributo alla mob.
. ee. Spirafiefihriſto mio, nella.;
Croce.eíendo voi Signor del tute
toucciò da queſto‘ paſſo 'non li fa-j
celle* addietro il voſtro terno!.
Adempiaſi le voſtra volontà per
ſempre .Muoia, muóiala mia ví-g‘ ‘
’mini con la morte de’Giufiiáò
eh’llmio Dio,e Redentore viue."
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mio :orzo a potenti nemichda'
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.4 . P :Warm-ì a‘ ”orlervíjj

altri ribelli accidenti ,et-collo. o


quanto migliora, la ciando la.»
moi-tal’, e carioca habitatione di
.quella carne ;Tesnpo è' ;à di ci'?
tara! mio Dio hinnidi: open
chexper fuoco-3, eper ac, ua; mi
mena al luogo delripoſo-x inz‘hoz
ra hò peregrinatoìgià entro nella
Patria . Sin’hora on precedute
pericoloſe nani atiom, già vici
no mi veggo al eſiderato porto.
Mi trasferiſce` ià Dio, _dalle te_—
nebre alla luce ”pericoli alla fi!
curtà , della podeſtà alle ricche;
ze ..dalle battaglie; alla vittoria , e
dal dolor paſſato di quello ,col-z
…po alla quiete,e ripoſa della 50$*
te celeſle ., La vita fi finiſce, mio
Díomelle cui mani ſon'i monte”;
ti def .tt. i- Mcslio…. ſtimo liane!!
ihr-con‘ :morte-ghe con; ma.;
delos-matrice, pericoloſa., .e mi
dittire viti:. O *buona morte. aghi’
dolci“ cowàpella del mio Siena: .
Giesù Chriſlo :ñ non ſete morte, —
niche… data vla vera vm a bandire
. e fcbtí,8_c i dolorím ponete loſing‘
~ga la ſete re ſame da_ nello miſ '
ro corpo. Venite”. . prçe fiore] ›
minſpoſa mia , amica mia, ilett
glia" , manifeſtate@
" Y- s 5_l’zMOlL-d
Met
i

/
. GMParië‘Iít.MSütode’Mr-'E ”ì Î
fnio'cuore , Gli-'sù‘ . Inſegnartmi
ode paſcolaÎ la ſua gregge quello
din-in‘o Paſtore, oue ,ſoggiorno e i
fi'glbrióſa‘ pompa‘ del ſuo ſplenë ;
xa— dóreilm‘io bilon Gi’esù '- 'ÎAlzatii Î
inimalmla s ?anne dietroaîfiloi i
p’rén’ofi wngu‘dnri .zaìſuoi' 'Òaui ‘
odori' z‘ entranel camerino delle l
ſue delirie. l giorni della 'mia gioñ, 'i
uen'tù ,‘, e quelli della "pallida vec-Ò l
chiaia'ſon già finiti . Son paſſati
gl’apni com’ombra ;‘,da tutti mi `
veggoabbandónatotA _vòi mi ri-,’
uolgo; mio ?Redentore ;'-riuolge
teu’i ioiancor’à me,ò'miañ ería -
z‘a.Guarda’temiì,läluaeemi,’li era
remi; cauate dal, carcere di que-l
, fio‘corpo l'anima mia] miei gior
niſi ſon comevfllmoîdileguaü ,e
lama carne s"ëililleccatazcomu i
üórë'dl ‘fieno s HÒrÎíl ch’è 'giunto' -Ì
il-tem ‘oíd’haùër di‘ me'c’onipaſa J
lione; miopia-.Spoglimmiiden i
. h"lugübr’e Veſte’ di'qfldſio corpo‘.
edreſtireiní’ del glorioſo manto 4
’dell’immorealirà .- L’anima mia:.- i
ſi liqueſà nella v’oſtraprelenza, l
poi che fà acquiſto del ſud killer-j` l
Jo ſpoſo . Riceuere, ò C‘elefle Paz :
dre,n‘ceuete ilfamelico, e prodi-i `
3° figli?) ?hç d! parle flranieroi
' ey’hè
ñ” ‘ . , **I
T“ .tx g‘ffiàazmtämm‘.- es‘: ,
eufhà .paſcſiolato fonia-6t immon-Ã'
di animal i, abbomineuoley- e ſèhif"
fòîyot ne“'vienea 'f › _mv v ~ —
- ..5‘
“- ' ‘..MÎJ l'› in" .., e .
l‘ all'0
JÌ' drfidfrîo aid-Pargdjjò
AO. .. Î . ai.. ~ “`z

O’ Bella” riſplendente c‘aſa del


Signor'eZO‘quanto hò ſem Se’?
pk'amato l‘a voſtra grandeZZal A
Voiì ſoſpiro in quello mio eſilio,
ä'v‘oi 'anela il mio cuore , quando
îilàſmi -míancñaîil-'vigor della vita.
on‘chiedo per i-m'iei meriti la
Vóffi'a -ſlanta compagnia, e mera
uiglioſa v‘ollra bellezzit :mà
il ſangue vdi Gieaù Chl’íflo ſpero
ortenerla, ſe pur m'aiutarete 'con
, ivoflxi-meriti , ò glorioſi Santi ‘a’
l'io-peccato, e come pecorellaà
ſmarrita cófeſſo, che mi ion per-3
~ detto; minori (confido della“ bon-,ì
iidelîmio'líuonom cari‘tatiuo l’a-‘
flòre ;che ſopra le ſue ſpalle mi
tot-duna à voi , acciòche in 704_
flra compagnia con l’inc‘omprenä,
fibil’allegrezmfeh’in voi ſi gode"
ſi ralle il’anima mia. Repitemi,
ò vita eliciflima, con Inoltra..
memoria, e menatemi alla voſtra
` x! nta ab'ta 'one oufè S audioínj
;.…È.._l…_.ÉL…,a_` gg“?
; . .i. ñi ,-7
66*' ”rulli-Aitìtod-'Mgm
e‘
_finito . allegre”: ſen:: triſtezza-1
ſalute ſenzi infermità” tutt'i be
ni ammontonati lenza meſchia
di male.0 Santi Pattinrchhò Pro-`
fetililluminati‘sdalle-diuim lucy"
Apoſtoli , e glorioli Capitani del
Signore, valoroſíMartiri di Gie—
. . sù Chriſlo ſauijflitni ;DottoriJaù-L
miliConfeſſori, ~uriflime Vergí-Ì
ne,Maritate, Ve oue, Continen-`
ti-e voir-me ò Anime . ch'a D19
piaeefiefliutatemi, e fauoritemt,
aecciòjo giunga al porto. , .ong
`ugnefie voi . E. voi ò An tolti!
pititiCelefii, fortiffitno e eretto
delisignorç z difendetemi in que-.
fl’hora da me medefimo,e da'lacó.
ti di Satanal'ſos liber-eterni da’ pe
ricolidi_ queflo tempeſkoſo mañ ›
re,e da' corſali, che mi perſegue
tano,e con le voſtre orario… ton
ducete queſta ſdrucítaie fragile-,g
nauicella al por-to delrípoſoeng
’B,
eternamente infieme go i_ deſ
‘il‘ ì
con ‘voi eternam‘e'te ripoſ d ſi
'I,I.
ſenno-ö: Dini“) bene.: -ñ i -L 7-4,'
W‘ "PI
-‘- Tiri?! A
mäflfl Î"
ſi ;im leider” del ?anfibi
di &Mar-'a d'Oguier. '

Fav-Ha Sanäorm
da San-fiorai” 2.0. Sp”; Carl-'
'.Cheſicoſa.; ‘
dunque èin queſtos mondo
mi pofl‘aattrifiare , che [“05:
poiche ilmio 4*_ V"
Dio mi giura che haurò tanta véz- ‘fl‘ _
tura , ch’io ſalirò al «Sa-”Ha Sara— ". m”
aom” e Supponiamo, cuor mio ""1
ſupponiamo , andiamo anima!,
miasflodiamo . Non sò dou’iomi
fiainon sò quelflhe mi digçforiîîf
filari di meſiefl'aa già mi par d'eró_
ſe: ‘participe del v-S'rasäa ;ag-$15:
rum-41h11”) .dildo-'4.
_Dex/’Am' d'allerta-'enti v:

i. i: 2 1X' ~ f,
È
~ Neotche molti fiano gl’atti p, TL;
~ della virtù della Religion” a. a. [i
.la quale .a come diceS-Tomaſça 81.9”;
rche s'auuieina più'àDÎo del-Z (z
altre virtù morali , e perche (là
tutta intenta in opraee quel, .che
diretta, ò indirettamente và‘otdi-î
nato al ſuo diuin’honore .:bacon
raggio-…It il Pſi!!!? ;mao - 8‘ e“:
. _ W— o!!!
ma’
mata comejPríncípeſſaxrà quel-3
lë;con furto' cíòſil p‘kînlom prin
cipal attó’di ’sì ndb'il vírrù,èquel——
lo d’ dotazione di Dio_ - Imper
c’iò’c queſta’ ptaíupPor’r’e ;nel
' l’intellerto vna f`lleuá`tíflìma~ſti~
ma,
8: 'vn’alciſlìino concetto del—
ÎeccellenZa , e Maeflà’di Pio' , la
quale,Percheè immenſaflufinita,
incom prenfibile,& ineſpllcabile;
artoriſce vn ſauiiflìmo gmdìcio
‘rzello llefl'o intelletco , ciò è , ch’i
’bid fi debba il maggior , *e più
’Îrand’honorefl riuerenZa,-cb-elL
‘ erui’iíoſſa, ò Pur’jmagi'narfi . D‘a
gueſt'alri-ffimo concetto , e'ſtìma
_l Dio , e da‘ ’quello gluditio ſi ca‘
'grona nella volontà dell’huomo
vn voler 'attualmente veder-are,
’e loggetrarſi,quanro può,così m- `
”riore , come cſteríormeute, à :i
“eccellente, e Diuin: Maeſtà , e.»
v- -queſt’mo propriamente fi chía-g
ñ. fa
"

c…""`
"’ .-'m Atto d’Adoratíone‘ñ . Da qÎue", l
:lio bſen chiaramente fi raccoglie
uá'ro’ alti, e ſolleuati fianogl‘Atfl
çld’Adoratíonewoichflgo endo
;pſi-altamente Dio d’eſſer a tutti
Woqoſ‘cíutose riueríro, in quelli
… tuti eccellenteme'me fi racchiude
ñ 1:1‘ perfetto conolcjmento del!“ l
. . ſu!
_L_— . l
ſua‘ ’grá‘dezza ,ì e Maeſtàmn‘de pròá
cede` ‘ina' p’ ſſa”: ggettioneì àr
èìîräh norëkf, ‘ ‘
z; .Baſti 'if‘lîiflitſhſëtimenſd
èîfozfrìñ‘o‘ tüio'Dio; .ì I‘o peccato”
inde ilo-Lai’ comp"àrire j :uan-L14
I e biu‘naìPFeſenzaè'hqmh
Mente‘ pl‘áz ràto a‘ìiaiit‘í’f’ltrono`
della' Volli’a‘ Grindeënw‘adòro.
Dio Trinoäöè ;Vnomom'e' mio veì
ÌUPÌD i' 'Principio’ſennprincié
rione *Find-H ’fluireie coſe. Adoro .
[Voſtro _‘Injfinítolòt Eterno Eſſe#
fîéflt m‘l‘aàitzirîen’te’ ‘trail-Me" r‘ó;
E ` finte quel,‘~c'lie‘²lîet,e,`e'de ~ín`~f~
finita .:6t incompren’fiìbüéígffiffi' ‘
çlz’invoiì'godeteî., ' *ì v `
ì‘ Hìa’Vorre’i ,’ o SourmìMieſti?
:datemi 3 come‘v’ado'r‘ano turt’i
(ìíuſti della terra, e’tutc’i Betti”:
Ang‘olide’lCieloipertuttal'lìtoci
nità . **arrende-:um giri-fedeli; .
hereticíx" îëcc'çito i di tu'tt’il meat
ddhiieo’tc 'e‘ſoſfe- lpeſadel'mio
ſangue ſe della' mie Vitafldoraj'ſeaj
ro' voi ſolo, come sì Altm Dini-É‘—
nfl Mfleſtz' merita —.- Perciò inuito
tutti con tutto l'affetto del mio , r.—
mamme-me col Profeta’ ad :dal
tzre‘zm ptoſtr‘al‘fi‘aumti’i‘ piedi* Ati-ei!
delli VO‘ſh'a grandezza .>- Ve “"17 517' ‘W i
Friuli-s
“duran-m, (g- Procida-nur“uqtd
Dominu-
Drum_ , _qui
Dcm*
fuit”oflfr
nor `, quiaìpſè
, ”Qi-"piena’
'

Po Northeràflorqqffſçuffiçür.
.xl-;MW A’ . "amor-9. `
1
Dl. co' igm:: Mq.: 'ſi j
.' reca’igóo
*UFE ..Ad e
,5..._çrh.9m›a
**d-tw cpu, ;quale
çaflîguÒJa ſuáJnfiñitxPrgqiçcè ‘
z‘azcon .the. leëssgefl'efloucxnpq
AdoroLl'AxnpxeóxheñPOFÎZ-o. .
mpflfſh von-:3 GW .ſap Vmssw,
per-,c- {ls-nexrhpmwQ--L
. Hsluxplo mat-.Filo MAM! a
m nn‘- &rìn‘a…
{1. _Pégçn morwxìlsnofflav
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.. , hch'hc. r ‘n.5913‘ '
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"ì" larien-*ktm*
ſtçíſa~xenzx ‘ca-igng‘zx ,`, 21,511_
*Fa-.FM
."'Tin, ”Mr mmm-- Kîfffî‘ñ‘fl . .m
‘ ' chezeglízſoto 194,” çjalpyçW
l’flflíerffiflü … ,a ,_ imperi-*z
HW» :- liti-:odo che' ,Lune-.l’altra
coſe dal-ſc nor-?l'hanno - màrdal 4
lo riceubnow ſe cali forms#
Roms. Ina-zo r ritornerebborpal n94; ñ…
w- _ ,ſete-&akio; ”HRK-,Wii ‘tm
ll. m? 'lim ſui-hf” ;AF-'c193, ”flip-13mq
37-. “ ~ * ì ?wap-cc ‘Hartmann 4M
. ' ‘I‘M
e " o.
. z . . f

autem, tefaciem,txróaóuntur: aañ. Pſ. to;


ſu” ſpirit” term”, c’g— deficiemh** ,D

(p- jp; puluerepfium reuerrenzur ..


O ,s'io folli degno d'etemarmente g
adoraruimio Dio! O pì'omerióì
*

uffi eternamente amarui, fenzu,


oh’ in me s' ínçíepidiſſe già: mai]
l'amor verſo di voi IO ſeJiconofl,
ſcendoil mio niente 5- 8c il Voſtro
eterno eſſere , già mai da’ voſtrí
piedímí pattini! , I’ ..
V. Adoro la Infinîtà,&1‘ncom
prenſibilità di Dio,,la quale nèd;
humanomè da Angelico*Î'nrellech`
coli puòxóprendñermflcçp Dei-‘r [ob 1.6. ‘i
”agi-u *vincent [Ein-;iam zia rà‘.
,ç z
Impel’cíò che il `tuo eſſer-e. non, è
come quello delle creaturetan-,ffl
targhe perfette;mà è infinitamé;
te più perfetto ip-ogni genere dl_
perfettione ſopraqpallipoglia 31g
tra perfettiflîma creatura-»11447, Pt: tÎZ
:m pfflfl'm‘hzb [And-4M”; ..2, 3._
fui-".-
mi! , è La magnitudifflir
qual perfetrione
ci”:n‘è”a
zinco
da gl’A ngjoli è cóprenfibílesper-“
ch’eífendo quelli di foſtenza zu
virtù Mita-non poſſano cóprenfl tm
dere- quely ;hf-è infinito . Qua-,.4 6.‘ ríſ
molli-r 'aid-it ,ſed ”ee wide” gela’. tra', o.;
Lame 1.9 figniflçpxonp q ;itiÎSexzfl- ?e
fini
u. ’
e a', .fini-’al Profeta ` Iſaia, quando‘,
'JJ . anñ’
.i cor-"che haueſſero ſei ali , con due
c ſole volauano,e co n"l'altre copri—
van’il volto. 8”* piedi di Dio;cö
feſſando ’con queſto,il oiuin'Eſſe-`
re - non poterſi da effl ton'ipren—`
deremè in ſe,ſign‘iſîca`to nel' volto;
nè nelle ſue creature ,inteſo 'ne’
PÌedi . Hot' ancorthe ſiate si irr
c’omprenſibile, Dio` mio , innito
con tutto ciò tuttejle Celeſti Gie—
.:archie' de gl’A ngioli , ad adorar’
al meglio modo, che poſſonojla
Voſtra Incomprenſibile Gran
Pſ- 96 dezza. Adora” cun- omncr‘ Ange
3* 9'. líküu :filoni-”r to’ Denſity-r altiſî-ſ
fidarſi-permuta tnram.Ním‘ír
mata”: er ſuper 0mm: Deo: . E
mi congratulo con voi, e mi ral
legto,Sigînore,che ſiate sì grande,
_ > 6: incomprenſibile , ~che voi ſolo
…l -ñ `i vi‘compre‘ndiate, e perfettamen
el te‘ in‘tendiate le voſtre perfettioz
ni,& eccelleime .ì ‘
‘ VI. Adoro l’Inſiuita Bontà di
Dio'.la qual‘hà da per ſe, e per eſ-,'
_u knZaie non già per parteci patio
rlí ”i ne da altro-Du” ma” fl- ”,qmt-~
‘S i‘. 'ì UÎÌÙÌOIOZÈH mean”. ”au ag” .
Come per partitipation‘e l‘nan- ì
no tutte le ſue—creature, che da_- ì
i-i-a ,r
lui
i partecipano ogni lor bene, . E
{ema &uragani/iſa!” Dm:. Vor- Lac.”
:fiche tutti adoraſſeco vna si giá_ 1)(
`ont-’ì, com’clla merita eſſer'acxo
J“l. _
\
ita nOflmdam aíài om”: 50mm': Exa-i.
iffe egli à Mosè.`l`i pongo zum:. 13. 19.;
i gl’occhi ogni bene, corr›_1;›c‘:d,x'a-v
o nella mia infinita Bontàzacciò, ‘w,d“a*

mmirandola , adori vn Dioinſi-i
iitamente buono-Eccomi perciò
i; -‘a’.
.’ piedi della voſtra Bontà .pro— 4,:
"ſii
lraromiio Signore”: già,che non \ x
A
>0ſſq altro offerírui , v’offeriſco `l
in eero ſacrificio d’adorationc.
ſolflptarìèſacrifl'uäo :Magda- c0713; Pfi‘
inter ”omini tuo , quota-‘am ‘oz 8 ;‘34
mm ef?, *i
‘ Vll. Adoro l'Amor’ Infinito’,
:olquale, mio Dio, amate voi: . iI
llelíp.el’Amore, col qual’amate* e l
e xollre creature . Vorrei, che, " '," .Î’
cambieuolmenre tutte, paſſed-i
panda di quello voſtro Infinigoz
Amore,v’amaſſero,come merita
”: eller’amatoMà già cheiper lor
&celtica-:mon vi ſanno,n_è polſoó;
no amare , quanto liete amabile;
vorrei ,almeno y che v1 almnſſero 9
quanto lor foſſe poffibile. Eau?”
”degni-:né- "Uirüm‘ . E migral-l
legro , che voi amiare voi ſtegffi e
, «i
.a
‘ c e
670 Par” . -
che col voſtro Diuino,&Inñnito
Amore'adeqùi'a'tedn‘a'míre , l ' l
> voſtra Bontà. * -îî ì
VIII-Adoro l’Infiñn‘ita Miſeri—
\. ~ cordia "i ‘del-“Miſericordioſiflìmp
z ,. Dio, con la qual'abbracci tutte l’e—
creature, e ſouuiene à tutte le lor
miſerie , 8L in particolare quella,
ch’egli adopt-a verſo i peccatori .
Dom-'nr anni-'um , quia
Sap.”
aa. Miſty-an':
Maia ;mm-(9- dífiîmulas› pecca:.
”on-mi” propter pèflíicntíam . E i
N ſtl‘táfljähco quando
dollà quale,
afliga; ſi ”i o iniſcctur'm ~
` n”
H' 7‘* geſtiti Dm ,Zucchi-'Mbit i” ira
* ’ *ſmi miſericordia: ſu” H -dice il
Profeta-Qt] ali che dir voleſſe- Nè
anc'o qUando ſi fdegna , laſciate il
pietoſo, Signore, d'v ſar la ſua ſo
ita miſericord‘iaS-am iratyrfac
l' . fiche. fa‘? , mi ſ ' Hardi- -reiorduberíx .
3!**
Poichè nello lleſſo tempo, che:
itacondo galtiga ,’ fl‘à con la lun..
miſericordia offerendo il perdo
-n‘o , 82 il fine ', c’hà in galligate ,
‘emendatione, nè già maigalliga
conforme al merito , anzi ne o
iteſs'l'nferno puniſce . Cini con
dîguam: e nella dannatione de'rei
probi hà per fine,‘e procura la ſaj
‘NM-le SPB-letti, che_ dalla pena,
x E*:
.- …11i-“lidfle.² 87
;affi‘gddí qu‘ellí sfap‘prqfimno , ~ ‘
vèi‘fo‘ He' vfi hflc‘òr: della.” - ‘Ha' `ñ
ſuaígàíſîxijglääaffioícrhj ſon .:121'2-
nia_ i‘? al’?v ' clou’ ſum“ r'i- Rm,49,.
Vü‘fljëmiſexîcòfäía .JET- li* 2-2:
&affina-**pp- fu‘á mfléñcórìíiab z-
prède'flihhtí‘ñſh “glorìà- d-e'l Farà’
ab uit-’mo ,ì dr‘ -vſqìue iaì'q'k’ngm” ,7: ,i
rip”; una?” :un‘ſiì'ì` ì "ì“ '
IX.Ad`0P0" l'I‘nñm'ta’ Líbëralil‘ì
di Dio,il ‘nale‘ . D.” omiiìh” af lat-b;
Eùcüièr , 'non impreza-rà: . Ab~ [01-.
:soñd‘anto , e copiqſamefifd 'di Ì
:utcflſenza già mali ìrinfácciar lo
‘o í'ſu'oí doni j la qüal Liberalíxà
hoſtm e’gIì- Prím0,ne]]a moltitu
iíne dé’doní sì di num-,come di
;ratía . Secondoz‘ín d‘ar’anc’ora ſe
kèíI’q.Tçrzo,à'rdttìl`en2a ‘accetta
íone’ ‘di perſone à Quarramon...
Scrobblìgo, ma fdld per ſua'bófl
è; e" Pçr‘la propenſione, 8c incbíf
la’tiohcm’hà à darme 'perciò ogni
íbcrálítà da lux' riconoſce il ſuo ,
›ríncíp'ío.52uí1 ”um dtd-'t mihi, Ich”;
lice- egli ‘fieſſo per il ſuo ſeruo 1-.
;job ',"m ”dd-”n di P E giugne à
Il'ſe‘gnb‘ìlà' ſu: [miſurata tibetajii
ì ‘die 'çi 'Wii-m‘ha glizdomahdffl‘
nos @Izëexsüiſnxzxxçaxe cio-;f-
c »a a ~
-
.-..4'4
,ancoà quelli, che ngadpmaqda;
Uni.“ nO-AJWMWÎÎMW 'l'1 **44:
ñi-’4. i .X0. Adoro
,il ljlmnçeítazdinio
' - hîdjnt ſi’ ›
7 ſereni Pe! h WWF?“ Päi‘äflvgffiflffie i
;3. zeñdì'fflffifflfflñwn ..array-rue}
Maple-:Z Dr ;nodovçhe .iniqgaluo- i
‘pf 1. ,one party'? Harmon-rincaro .4'?
’ .r 3 4f<í444ſ°1î5 Carl-9m :i tv JIG-;terni i
7' deli-”doro i” infe,rnum.adcryírñ~
Hiro puff-ar guardi/”culçzg- bra;
4-‘
u. fila-45m_ in‘ tagbtremìrzmarír , Hit-_c
.2 ,e "l-fam”. Qua dadi-ge( me,- z’g-.tnçéit
_und-‘genre pura. Anzj le viſoſſero
‘mille .milioni di ;mondi .tuttiili
riempierebbe, di modo che que;
flo mondo è com’vn punto , ri
ſpetto all’immenſo ipatio , che.,
.può occupare- Poiche indiuiſibil
mente—è in‘? @aiuogoflffimoapei
. ~efl'enla, ciò-z’ con lalua Solianza,
.ar Operatióneflmando, gençltan
dozfpirapdogouernandoz. e crei;
.do tutte'le coſe . Secondo, ,pel
Preſenza,perche vede tutto quel
che fifà,ſenza che òle tenebre,è
la notte l‘impediſcano tal víſta ,i
enetra anca} i più lecrçti , .e .na
*Pf- 13 8 colli ripoſtigli del cuore_ . Terre
‘LI-a' . bre ”Laſer-ubriaca 4' ze, á
z eeëffiffläifl ?lamina-‘wc - R
- s ‘ i ein!
.. - - `_' ‘ì' a mr:. 75
mumìlh’m- ÌfflÌxflflDCIſ,ÒÎ-‘0Tlíſ Sap. l“
”lim-firma!” di 'umu , (9- lia-.5
3” ci” and-Tian; Terzo; per Po
conzz .-pqíche dàzà .tune Je com,
ul'cfl‘dzrez e-sl'operçrea 8: ~íl conſer— `
L uarfialrzéí'fſa ”imma'm'flmrz mnc- *447-17
ñflmç’mſmun" g . zz“';\.›~--:-.".ñ 37*,
XIÌ‘AdOÌO l’Infim'm pienza
diDío ‘5 cap la quale magic-eye,
comprende ſe lteſſoze tutte le co
le minutamence , che fau'hà,ia.›
name—rome 0,1: miſura, e-…che far,
porrebbe Per {mozzo dellztua’.;
(Dnnipxotenzas tutti gl‘nóuenímé— 1
ci pofflbilí-,léxurco quello ,‘;ch’írr
ltorno alle .coſe. creare ?poçreöloe “ì‘
diſporre. Tuitowr'ò conofeei‘n ſe ‘ è" `
ſteſſo,e nella ſua Eſſcnla, non per
accidenral .ſcienza ,-à da alti-Lim
parara.Qa-'r enimmnſilímiür ai” Iſo-.40;
.fm'tì Nè penſcieuzaiamlcarmclr- _13-. ì
Li til-cartucce.
calalcune coſe-ſolco
&api-”riamàn'nfi'o’
riva: nomu‘? ?5'144
" `ì
l ”um-ru: 5. e ,E perciò egli ſolocxsè-s. ,
'-s buono.C›onwniwco`mî,Dìo mio,< ì" "ì
vna ſola ſclnu‘lla .del vollro lnfi— **
l piro Sapere, ‘acciòc cmoſecndoui
Î lo.ſappia,come meritare, adorat
z uí,& eſſeguìr‘ilÎVoflt-o fianco: V0- 1171432'
leſe-Do” me ori/ia:. 1?:. ’in-J'a- I7
lpimim da Carl-'r [4178i: n.4*: ,o 5‘!" ’
l . " Fk ‘ 4‘ ‘V `

. fl l e
:i zo? -"ì-fadëmagm`ílhdiflnmdzàzm ma:
u aumfltſhy meéü [duetyì'wfcia
ñ quidqtaeptum &amata;- w r z
e . -' XII.. Adoro iiOn'nipot-enzwdl
"…Dim láiqùal’è propriazliaxëper‘eſ
. "M ufizmagpefclioegliſdgvè-fioteme.
SWZN’. Solar Patent.. Gonqfflapuòîfifl
la_ cme-óztiittmiqmlſh., :che anni! 1m
g, poflìb-ile 2.. ÎBoiçhe potrebbe Eat
mcpiù colefle` iùm‘omdimznqmcco,
g e più per eni delgià fatto . .Oi
:=modochestuie’ilxrenomompati
:eſcasoo’me niente-x, riſpetooàqueh
~²ch`epuò creates" She -pertiò‘dicc
~ eglhperiil-Smio.. ma!… dflon
3‘“- oäílmfmrt ”un'era-'HM :mer-im
‘43 ' 36‘1midimurzopeñvce'eflmffl1 « quell:
Onnipormza , :StoppiaÎa'con ll
ſms-piena, e Bontà , come-een
.e - :t’të'ditmlditmm rÎmſepua’, c‘ñgo`
- -nemailimtcflsTÌióm digüínap.
“e"w‘ i peridîr MÌFM‘ÒNRTÈ ‘. ’Li dolciumi:
:zz-.7:2 îUnm' mëzapàrcoäipan'oilotrea*
_ 'vtUl‘CÌ PotetÎqmlcb-etol'ae UN”:
ì' 7"' 3 ,fm mflffìnímflr enzima Mquia
~ ànoòir-quaſhmaolvir ;ſëdſffifficíë
z ai" ”aſtra'exflca ea’is-Ccant‘ed‘cte
-mi perciò'mn‘í ate-me- Signore
‘35‘ “3.7 ›f0tze,ezfîmenzè erpoxeruixem
‘fl -Îrcfldwarè,eòbl'eiiore;& ope’t
‘ u' enne-.Mairaz\ conlahe pori
ì "- ogni

/l
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’ma’.
ogni reflbmnìàpbflìom i'ìm, èrèì TM 4
me cànfoflz: .. ì ' i' ’_ j ‘3* ,Q
’XIII. Adoro izçónſeruatìçne ’ ;ì
di Dio, ("con la quále‘ſçlofſe‘rùg‘ cy'é- ‘~
re lècçſſe Hei_‘lor’éfierëáóríſhëñ—
ce dg! [di ,dëpçndçnçiffl glie è &qgx’
- vm co’nr’r'njxata c’reìflrjgrtezpöjc ,e mi”;

`~tràxçd,ſuSrìirebbönmcom’in‘vip
*íe‘cglî Qo'n lé conterù’äffisf, ſn] - ì”ir-—
'tratto, ſubitoph’i! Sole ſettraejíl
"ſudcócor’ſp, ſtia’niſccíljqñzcSaipem.
l’aria ,z ?11"èë‘qùëfiçìîëhe-ÎÎL nei]- - …22'
Prbſçràjdfflèfidó‘flſë? i2, f…:;jèrñ ó.WA.
‘navi-*WMF*ììfëìflfl‘ÌÎ-Îahé
Aîd‘OfO. ancor: *ſdÎqìjèîſt‘i’fçop'ſçr
-lu‘a'tjòpè .lt-_ſua Qdnìfidffih‘èáìfläa ‘La-;2?
J
.1‘
*A
Rf
* D-'2'.
‘quale ço! ſno‘ÎDjdin'oìço‘àcórſh ’
*affiſte nell’operatíone di tutte le '
creature (animata' acçqr‘arczu, e
diligenza , come ſe rurrè'qljíçlley
~‘Foſſato 'ma {brave-3'117# dèe‘ffiàfiò—
m4 azz-;ami 2;` …am ,fflrju'azrçö ‘l‘- "
corſo èwiknfzüíbfleánçdtçhéÎzſè' ~ “ì'
nf;Volra`per;muîggíqrçg’rdfiíäìtóä› -
.Le ſottrae’, come quädò‘ìneìlaj fór
mce di Babilonia‘, non’ brpîíò il ì ‘.u.
'fuoco q'uei rr‘è Fanciulli' .'ÎEìqu’el l

che maggior; meraviglia‘ ;ápÎPoj


Farc’.thecomuteffipngnipòcçxz- _ Y
;za fl dc ru çqhconçre _ancoraçx'z—*s ‘z
nleil‘aè oni‘diìîdcatffiper’nbtîa 5:77
ſi ‘a‘, dcroj

.-.fl--n—-óüñólóó
*r
v l ”nq -_,…, 7

dei-oger'allìhUma
nalibertä. Pia
celle alla Digi m Maeflà vom-9… ,
Signoremhe già mai mi fols’io ſer
pùo,nè‘Sinni '
äſnyo
di queſto_ cor;
ſtr; mi ſeruxjjì .
J
‘corſo in
'ì, XIV-` A oro-la Prouìdenu
”Dici Primo‘. pe ‘che
di
;íqauç’xp‘
"efficaìc'eiñeñte diſpone"; mezzr ,
'cole createzp_erj,pír:tìol.e,e`
‘ ac'ciò le
* ñ minute, ch’elle fiano, el’hgzomo
articolere,,çooſeguátio 1 loro
. fin
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‘ ‘Mi ì il!!!? c‘p e..corp1pcian ‘g
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_vermiceruoiq della_ terrflçpìói
che. dà ad ogni .go ſal’eſſe‘re‘ come`
erica2 come Madre., le
I Padre, leſoſt
. .NE-,nclſenq ?imc Nutriee.}-’ì—
;ìrqxſce *WE-Oi ECW:
gilet-9‘, r orettor'e 3 Amico M4
dico ,,Giu'di‘ce ‘, Pal (orme con
Ax ‘
I
,tutti nità_ .gl’îz’fficíj ‘di Càrìtè', u
ordià,çhe'_iî p'offon’m g -
ÎMiÎeriç
'nzre .ì Pe‘r‘ci ò tutta-la_ mia cura , e
diligenu, in voió la ”pongo "Dic
`. mio,&inhumi l’atto,l d'Adorau
_ io
ne_proſtraìto,mr
k ì
Matto'nelleärac
._ ciä' della voſtrainfixiita ?wurden
'1'. Pm"z-ze,
’ 'QMP‘f-.lîcçîÎ-äinz-Î Pro-'l
ſi 72 ‘ " " '- tim:
un‘, 4 -
\
a condannati d inni-”e 677‘_
i”: i” Deumsquìa ip/î cura-el! ›
vc:. —- -* ‘
r XV. Adoro-‘la‘ voſlra Fei-ondi-l
i,“ò› Eterno Padre ,ila quale', ana“
orche ſia-generando vvii ſolo‘ 5 8c
nico .Figliuolo‘z è con tuttoriò‘”
[deguatiſÎÎmaapercheà quelloto-i .
nunicate tuti-"il voſlro efl'cremon
'olo ſimile al voſtro z mà‘ñtotalmë
elo fieſſo@ Equeflo “gliel’hauete
`otiîiuniqato;ſiaitdallr'eternità , &Îaiz
”eſente glieloztomunicate , o*
'emprkzrom prendendo la 'Vol‘ira
Mando (late,- e fiarete generi-1‘
lv. ſavio
:lio er tutta l'eternità .C‘E
è. allegrezza ſe il- ñ-j ì
'del‘— Padrea
?ii-'m ftp-'rn {affinare-.Pietral- :i a ›
- uomo più: v‘ſrallegrarótç PUO!!!v .
Eterno Padwmcllagemfltnsnuz lei h‘
lel'voſtrö Figliuolorcliìè’ia Miſt*
izpjehzaxi- oñsiiqp-en gradi-tes;
:indiretta vollrosìfigliuöl’o’r'lſsoî
tenute-ilmondoejòëfflerîuſh‘fìnu: ‘i, 2%,?
:ora con mel OPÌdíGèe’hWíÌ‘ i».
neri] voſalto-Figliuolo ’, ch'è. una ‘
tro Splendor'ey‘ illuminate- ilzmíoz
:uoìezefa’teä chîiozdiueáutoEA”
li luce. conoſhaxsmdori Tempi-ó
mi ",Îriîio veto’Dio tra -infiëùleîil
mſlm FigliWlofliuÌOhriflo il}
Vr ”peſi-”Li Ùkñ’fflñîz*&ìlu. ”t
‘“" e12*: Pf_ z Fl: 3.
6781M”- u Lam” ae ”tw-a.
Elimmumleſumfibrífium .
XVL Adoro voi , Vnigeniro-`
deHÈEcernoPir-áreaömdovo la vo— i
RrtEiüarione, penla quale fiere@
vno. fieſſo Dio :col Path-;le ſua v—e—
rflcooſnfianoial’innginev,zche.m
Io ‘adeguatamemezlo rappreſen
tace;e da quellOÎrice'uen-dola Di—
uinità , mentreſe- fieſſo contemì
plain turno-fiere .Pi-;lui uguale ._ A
voi con OZBÎJÌUDMH iego le,
ginocchia delzcnoreflo de `corpo,
àEternozVeìrhÒ.; che ſhre noiſe -j
nodelPadlez .e giàrmaí dk quello*
vi~ſcollam;i®\peneuratei& affatto
comprendere. iaſecteci’_ della Di—
uinitàìiulama’ee conamot’eterflo.
, ;it "ñ‘ quell’alofiniroz Benni iui vyi.:ietn~~'
` ‘ -z 1 ñ* l piflddimngflllegremmuanî’el
quella, ddl-lolleflo Dio". Kit-'onda
reuizche-dgcefiffich'que'má-üetpi'
m haueug ada.~eiſer>f al— mhvoſerfl
I…, ,3 mkfflnflñöìxpcſmzfihì‘fiflé”
”killer-yum. FiacríauizthPio ans:
cora fiairiceuuîo :qeílodläiſoqdſgnn
Pet' lam”: q”: ’1 a ,e
Manododasnoſtthlaffikaesóg ,
tènuáninehiaflnízcinofia ,at-ul '2-‘,
”EVIL- rAdormll-Noflirocn'iiſi.a
&dffiofiw Mifilm‘ánígfl Dth'è‘
"rn-mxliuehídxſhò- Sp' '
2 :PT P ?H miti?
"kw
y
ì-..?f.

della quale, partecipando ,quelli i.


ehe dinner-.omne lil-mmm): di—
uengono Santi. Adoro_ la vitache‘
da]_Padreffidal{ig-linoloticeuetex
ſpirandow-çh’à lz-medciíima vita.;
conchcflffi VÌUOHOzìldi Dialinitàz-.A
Adoro la venta-‘Dimm .Perſona ›: ’
che procedendo dall’amore, ch’è
trà-'l Padre, 8c ilFigliuolorque-ſte
due Sante Perſiane; in .ma ”ſenza
firettamentflsoygiungezöc indiſr; .
lolubnluaeme anemia , ma inmon i
do Chepîflfflfl'íhfl ÉÌHUCUGÎNQPÎ;
quell-tiene@ tuorudi‘ñquellezinſeé
cada-daqnelle, inaggelle- ,ſe
para buche-nta rimane”) ;s’je (meg-L
ritatſihwer da voi ſlffiflhfflflſexòk
Din-ne Nodçffihedawqeſniratçfl
ed”: .tune.- :thene dawn-,nè dal-z
Padrone? dal _ſnqzVmge , Firb *
ghuolmgiì max-n11 Baceaffiä anni
tom di* dim:. ſola ..ſcintilla-u!
deHx'l-fl ., tra Sentinel; ma roma-z
toi; @Quanto-,mi tertdiéw
annenturato‘. ‘33.‘ …ci
XVIII-Ador0,ò mio amoroſiſ
ſimo Redentore Chriſt’o .Giesù ,
la voſtra Santiflì _ Humanitàde
in particolare a oro ivoflrino-i
biliflimi piedi per mio bene tor
mentati, e trapaſſati da duri dna-z
;KL PF 4 dl‘
di. Adoro il voſtro ſacro Coſtz
per me con lancia ferito‘. Ad(
le voſtre benedetta Mmi per
mie 'colpe , e delitti impiagate
Adoro il voſtro Venerabíl Ca
da crudeli ſpine tutto punto ,
trafitto-Adóſo'li vòſtí‘a' gracic
ſima Faccia tutti inſanguinata
coperta di palio: di ñíor'ce .’A‘
rpla—voſh‘a delicaiffima Bocca
crude] Helmòz aceto amareggi:
Adoro la vofin 'nobilìfflma A
mah“:íſhtmflk angufiiara per
te mie“ ſceleraggìni . Adami ñ:
mente tutta la voſtra Samiffim
Perſona Signor mio Giesù C1
flowero Dima vero Hudmo,
benedícÒ per ſempxemoí-.he
meno-deli’: voflrzî Santa“ Cl
xicòmyuue’ il mbnöósç ton
. vdflx‘x'pkçtioſu *mette :Mean
[Mini: xvjtìa .ñ Vorrei’ ſempre
ueru'adomo, ripeti”, -e ſem
com'Îà sì ahah/le fontana' Mae
deue- ` , ` APE’.
7. *I"):ZÌ".!: -ÎL 'NV-‘5*‘- fl -,
:,.412È22- çflìm J ;hub-Aids,
:Ls-'amazmuëj .F- 22 mag‘. uz!
PD!! "-Îfiw 1-. armi-‘t :23,5153 mi
Îazç-z m »a ;zz-J.- ;faq ëbàxqjà;
i} ;bìÉbjÎ-.fíëaxxnx o‘ .Ln
nu .5." ‘Zé-k" ‘ - 1
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2-‘- 4 ;Soma e: 2.”: n ari-'uu tw
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-Ér-r ;afflittzuinroii mani': ;’-i .il
ed; .zs‘mtztefltPÃX. "~ anni 'ai :n
›-.ì.s 'xml nomi :at-r: z ñ ;zi‘m 231m
valutare-dogmi Ohtiſtùna‘
Wäilíflfitìiwm’iñ-mdrte-Ò‘ W“
per' maggiormente accenderſi in q
più ſement’- amo‘r’e verſo Dio, eſ
*feroitarii (polſo-in atri di~RingſIe~
tia’mëwaflmrdòceliela memo “ì
i*
ria“de’beneflaij riceuu‘ti e grande.
& em‘cac‘e imotiuo ‘perlìaecreſci-e
mento Pell'nFore-*Petciò ilpen
grefib‘Sua
ono g ’artiDiuma Mail?
egumri innoäi
, i ua i—a
grandinîma ſtimm‘e *valore ‘- *
Llnfinite gratie vi renda-Sona’
rane Signore,per glîinnumerabi-f
li beneficiilaturali , che fatti ha-z
uète à mé,indegno,& ingrat05c02 :T
I
a(
me ſono ihanermi creato, conſer-i
uatmdatòmi AngeloCuMe, ſa~Ì ..7'
L
lute',\bſtento,beni temporali-Bei -ñc›

co che per quelli mi conſegna


rutto à voi per tutta l’eternità o e
tutto mi dò nelle'voflre'mann co ieri
'ai’~
me voi tutto vi deſk-*nellemiea _8t
in quelle de’voflri nemici . M} rt-Z
torno, e reſtituiſce ì vor, poiche
ſon voflrp, Es'io viuo,fia acciòi ~
_rjf s. voi
voi viuiate in me,e ſe muoio , E: l
Panama} perzfevhfl‘aî `.~ g ad
ll. Vi ringrazio ancora. Signo
lr re,de' beneſicíj‘löfiànamraſh che
È‘ dalla vollra liberal mano ho rice
?, auto; ,quali ſom-hanetml-dz I
.i. voſtro, Vnigemcozëigliuolog
Q' mio RedentorerMaeflrozg ,Sofia-ñ,
r., toi; hauerm’eletcocçìjnwmerafi*
"’ bili migliaíakübuom'mrc, Che-_ſona
' nel mondo ſenza Sarei-lamenta , u
E ſen” conoſcimaneo ìvoſtro ;lt-‘,—
ſ- ueflnázübezam dall-eni drm-eter—
n: dafímflonflmpfllîütmílm
ch’iolfoflì ;del l numero .dìììquelli ,
aim' ordiflaadouch'i’o mutuo-i
firo dilecço. Figliuolo fogli‘ laut”
con lfecqua del_Santo,Bane.fimo
l ne‘gmmíD-fddh Gn
‘ eolica ..fuori della quale’gnon v’è
I 7 ſalute; &jin quellycom'ënzpíanta
.l di mano perzvoſha benchmar
` , ~ , nii›e:coníèmarml.²Perdonand-z
l . ~ m’ inoltre rante, e` rame` Volcei
i " *ó miei-peccatílcórra la Mnçſlà Voñ'
q* Lira dame r‘eplicatamense comcſ
L, ' il. Eranre;®ce,ñpaſcoudomi cal
“ ~ :caldo Mincio Ságuo {danel
Î, -:.Auguſtíllìmo ?Sur-Worm del-ñ;
;I leAlzare.—R—ahiſhn’íozflomäfllná
. j fina”. che-mjhÌbbÌace riputañxo
r
… - .i ~ ' ‘ Îvñ""'.: fl
Med-@uandmc ec ;W
non? Son’ io altro-ch’yn poco ,di
Fduflhe.cekekflvnvcl$micciup— i
cogliere-treat: granellodfqrmajz
”gaeta-ola'. d’acqua , 'murpog,
“lieux-1?!:ch’in-vnmzço [nani-5.
ſar., vn piccìoiíffimdasczmwvwz
niente?` Comfhò ritrouatolſtFntä
greciafppreiſo di voizò-Ab‘ di;`
miſexxçädia :canterà in rendi-
men”- … .ze-tiezdehoggi-flçmí
miſcmprqilfl;”Browſe-*ricch
dle:-;Bè-Gummentsibçneduèll
”mes-nn! Nome-mio” miei
xngrzntudinmä ſecchinq cpc—,
'rentidella voli” clemenza , chez
ſcorrono, ogabocczno dal fonte,
.dellavoſtrz ,anti-5 , ,_ ._. ñ ,
HI- MWHBFIKLOӏ mio amo?
reuoliflimo Radu., porche eſſendo
i951@ ofislíaqlmdazwi Pets“
cío 05:3: ~ ,o orch’es revolte
hgbbiadrſuh _ito ivo :i ſemi!
eginllj comandamentize _fattout
infiniti diſpiaceri in effetto-ne.,
dalla vol!” paterça ‘caſa ,vſçitoj '
per ſeguitimícíflçapxiçsimnrv
con iſuiſceram ,amore m’hanno...
di nuouoſe_ ‘reticeuutp ,, quie
fiendomi del ariçcej › e Prfiètmſî
Velli-.della voflra’ìgrátia, m’-h=\l1.4²²l`-_ſi
ì ~ hf i! SS.: -

. Mb”
**ev

’MPL-111.4? -
ſc'carézza‘to , e` dammi agiÒmfi‘
baci di pace-ì ’0* ?ML- à
"rw-a
'-,
A‘-
-:ì
—A
* IV-Vi ringratio, ò mio Verme;
fedeÎÌAmico , e Conſigliero; poi‘
che hmegd’io infinite volte rotto
con voi le leggi dell’amicitia, e di—
ſpreggíato i voſtri ſaluceuoli c6—
figli , per ſeguir” le‘falſe perſua
fiçni' del mondo,dcll‘a carneze di!!
demonio, ; con ’tutto' ciò gramai
m'hauete abbandonatomè ſcoſta—
."2 couj vn punto da! mio lato , anzi
ſempreprocuratojamokeuolmé—
te rîc‘onciìíakmi coñ Wiz-{Cordia—
doui dè’ wiëi‘rznli-Pórtàm‘cnti ;› `e
ſcópren‘dom’i’l ſecrcci del voſtro
cuore , m'haaete cdáeínuamenre
` ammonito , e con ſanti auuertia
meri ‘indirizzuo per la *vera ſet-z
di dell‘eterno rifiutò‘. ì* ’ ñ’?
’VR-Vi ring-rio, ò”mio [Mon-;5
Fattore‘, perth'eſſdnd’iopècoreló
la" voſtra' ñ' , , ’ancor-‘che mi; fil 'canti
volte _ſm-trito . e paſcíutómi de*—
paíc-òil di voi vietati.- che dzuano
*mprce allſznimz mia , pure‘, ſenza
:mo mammifericórdíòſámme
ÈPP le 'voſtreſpalle prendendo—
mx- m’hzuece ripartito al vom:
Onde a e dzççmi-pzſjcoli di vita eñ‘
&9x25; -' `
‘›
“wl’nîonllÌÌÌÎ-ÌHIMÎWÎ'Î “E‘
t ‘HM-'two Iniö‘cifítäriì `
uó›Medrcd;polÒhe,afleokclñbìr-\
te‘volte habbia rifiutato i} ‘oſti’î
rimedrjgé nieöiä‘nédè’ voſtri Sin
tÎSecr‘a-mentiflſtituiti per [dute-:ì
dëlle ſpirituali inferrÌLÀÎde’ miei 1 ì ‘
poëüti , e deile mie pirflîtäm‘fl:i eb-*r
meñ'enìeti‘co voltatoufiè ſpalle,e
’ proſo'melej contro di vo’í,inginriä.‘
douiçe militatundoui con pat-o‘-v
leadlon‘fattí ; pureron‘caritr‘ríuo
eri-'etto mmawuìſemprc viſitato}
e f' orutole mie* impertinenä
:2,5 mdomi cele’hi medie-:neofit
e~pròtneÌQEndomiì '1-' eterna ſulu?
;e , , t' z. . - x f - '
’Vll.‘Vi-ringratio, òmío ſauii’ſ-ì
amo Maeflroy poichlermcorch’io
mi fia- sì" co’ approfittato delle
vo‘flre Di' ‘marano-ai, :creta-ug
Ca’te'drafdefli Uoce milèggefie,
d’hükiiltìídlìpaienzñ-,di povertà}
di ſtáëflùentoldi‘tutt'i gu [the ‘de-j
litie del mondo ì; pure non eutan
doui‘della miaîm—álitioſaignorm-z'
zz ,rhnuete ſeguitato ad addottri—Ì
narmi finlàqu’eſio puntoeohñtdn-f‘
:e interne iſpirationi *,18: *aiuti sf
infondendomi co ioſa parte del;
l‘a voſtra Dinin- apicnn , açcíò
con quella_ conoſceffi, quanto de-z
"‘ “ ueuo
v

' 'acronimi-_mesl-{he dfflîlo


{flffláaíflflfim e. non 05*!!!
-…Înitfiî.; i' , l -r'ſc _ i {“i‘… **.
;Miles-riempime- Menotti—lt
”lil-Wi. dea-wcaomch
Pſ- 7*; talk-flat}-*rh-w "FQ".
E; my- Aim-‘megkrio—.Ò
:za-”Jo predicheròla voſtri-fori_
rezza, ,8t ìhlign’hqra ſagra-dirò
la votre ,miſericordia . 'Ego-mu”;
P1: 58. wſhhmM-'vm avi-ó* excel—.z
4,3! We ru” miſericordia-.matem
clicca-1211. itoſtro Profeta e.
Cenflqnamñ- maggior-raggiunga*
dcmlQ-rteemurm ſempre-Dio
e Redentor mio, di quíto liane::
fatto per me, &— ingrandire la vo
ñrazgrffl‘fortezza ;in ”fintanto
pet-meg; Novelle: inſita ta mifflia
cordiaeiſhhamr_ ;Milione—del»
’wine .WWPQÎGÌD BWenaſpeeñ
fflflfifi Rails; fqſtq P07'
floiàñgmççrc lQÉVmMlflflffl-ó-h
d’animall i per-meinflol’oçtauo
giorno~_circ0nciſo;per›me eſiliiw
nell'Egictosper me. perſeguitato,
e-;malirgttato Conjnfinite manie”
te_ dîingterie,,~Perime,$ígnqte,día
giunaſteflzeghla&examipaſtezv‘ai'.
fsflcaflczſhdallcipiígefiç «Per me
r Lotte prelp,abbandqnato,vendu~j ſi
eaz n ato. òeoádotuqò ’iù Giu-ì
dicijgîflibunall lungi i quali.
foſeerac’cuſiw,l`chíaſeggiamm ia
pf] ..l
mmábmwflvüh ' .fa ` i
m .ze 5"**
giuria!” olü‘lggíflco', dishoñora-ì
:iu
mábgflheoî«,.comáaffldi "ne-o‘
finalmente mmbzin en." ‘ ame…,
legno ”Croce ., conci gran Pm
uertàm‘abiſoîno. che non haueſce.
nèpuflzvna ola‘goeciolañid'acqna
Per “Poemi-Agnone e &eccoli
ua- ſere:. che. ”i .molelìaua ;poiché
in: ma al? aoquazuëbbeu'eromng
di fiele,& aceto . Di tutto ciò,:S.i-,`
gnore, vi rendo infinite gi'atíe , L}
‘con curreleîforze dell-’anima mia
vorrei ſempre ringrazia-ui` Ò~Ù--ñ

IX. Ben veggo›_Signore,che per


mia dlJîOCigglone non sòmè poſq
ſo ten erui le .douuñcg grazie ` r
ma
tanti-nd innumerabili benefici-’i,
chezdalleyqſrrç Diuine mani in} ~
rieeuurſhnèdegnamëre per quel-ì
*
lizcomîè copuqmetedodaruis Per-ì
ciò inuico _tutti i neue-Cher! de-Z ‘7

gl'An mliflutti iSanri ,del Cielo ,


e Giu çidellarrrra , inui'rozi Cieli
canalone le _ſus ſtelle I.. NWFÎW '
gl'Elemenri con rotte ,le creature;
che lon’in elli, acciò per me .ye lg
rendano”: vi lodino, ebenedichió;
c ' no
aio-.per ſempre.: “Lauda-.Won
altri dig-li aim" {had-UCÉBΔ il!
Pſ. [48. n” 'vir-tuta”; fiat-'ZÎÌÎMMÙ M
Pf- 6 $— Moume-.eggi tip-ua‘: ,Dean-;quant
15- . facinſhiriuinagpm `. Land-l
da” E2111; (9- Lam- ’., ,lc-da” 'cui
cui”: dalla , ü lan” . *Lauda
”un Cali‘ Calci-:wa i, :'9- -qavc am
a”, quaſi-per Calci-ſana!, land”
non” Dom-'mi . io in lor con
pagnia v‘ìlo‘dd, e’virin ratio cn
tutte‘ le pove‘nzeëdell’an' ma mia,
ſenti del mio corpo
per ſempre, 7L_- - ,’e vi _?lorific
ì Ji“
l. ‘— rr ' ‘î-u Pin” w .:rem
g* De gl’ Atto“ d"Ofl’m:. -ìrx
L i É‘Î'ſhſitm'; 1211
’ " î e:: r, - › . CAF, XL ’tiîfîñ L- I_
i 'ñ ‘H‘. z" ,gs-;S‘ÎUK‘ *ì

Vtte l’actioni naturali -,* ù hl


'mane,cotne ſono parlare
ſtçdiare, mangiarè,ſcriuete,’do
mire, attender’al ſuo officio, eſt
to,che da ſe, per Met-’indifferent
non ſono nè di gratis, nè di glot
_ meritorie, con i ſeguenti atti fif
s., no meritorie dell’vna, e dell’altl
' :E come queſte attioní lontani
ogni' giorno vien’à cr'elcer mo]
’ll numero_ de’ meriti, che tutti s
- zwffemh a e dirizmrli è Dio
` “‘-ññ PF‘:
perderebbono . Perciò E ’pongo-Z
no-queſcí ‘atti, i quàlí ſono di gran ‘
valoreflppreſſo Dio ,così ínÃVitIj';
cóm’ifl tempo d‘iqfetmità ' , e di”:
morte o , ì*:
I. In humiie ríconoſcíme nto ,`
S'ígnonìnio , de" bcneficíi,'ohe da
voi hò riceuuto , e del voſcm in—
comprenfibfl’eſſere,e che voi ſolo?
fiere il mio vm'co,e vero' Diow’uf—
feriſce in' holocauſto l’a‘nima mia ,
ilcorpovmìo. é‘quam’ío ſono, hò’..
e yoſſedo in ſeruicio Voſtro;e vor
rei-hauer tutc’ll mondo per ſola*
mente offeriruelo , e parlo à vver:
~ - i - o; .—

, I . V’offerífco, Signore, tutti i


penſicxí,deſíderíj,pamle,&o ere
dimm ?la mia vi_ta,acciò le di pdc)?
nine cOnformì’alla voſtra Sanüfflè;
ma Volontà, e lfindítízziat‘eà vo-``
ſtra ma-'ggior gloria; Nèín naſca
altro interi-diſc pretendmënèi òal-.b
tro mou'uode non il voler-2,:: glad? -
n'a voſtra . Edefideromwoglio‘ ;
che queſto ſolo‘ ſia il ”ww-mm.; ..
e‘p'eìrpetuo mociuo inm’ccejeròw '(7‘

ſffiiòùhglnriadel máoDímfln -Ã-ä


a

ſuiS‘aìëtiflìmaNolon‘m . 2m: 1: x4 cè
III, ' Offeriſcaná potezsaltri non;
voſtro'TempÌODÌÒ miazcohſor-çñ A
.1.453 . HTML!
yyg. -ó'. -ñ …

E Exadi m’alla poffibilità di eialcunopro,


"'35 argegtmpietre pretioíleiſetarpuesz
pmibmxati . A meñmizlpalt-a of—x
.‘.et‘iruit peli .di.ca pra” pelle d’ani—
mali,come nel Tempio della Mae—z
ſtàvoſm anticamente offeriu an’i
ouere-lli- V’offeriſcan'aitri, l’or—o
della aaritàd’argentodella purita,
le pietre pretioſe delle ſante, a:
heroiche virtù . la ſeta della man-ñ_
iuetudinezlazpurpura dell’ñaipre,ez
rigoroſe penitéze ,at ilñno broc—j
cato della lor lamita tcperehë me
poue-rofltaffattoignu o non ſhlo
dirciòmè' d'ogn’altro bene,mi ba
ita offerirui la mia baſſczza, e vil
rì.'c.onolcendomi, e confeſſando
mi-peccatore,e ſce-lerato :.e-come:
rale-.ü inſieme eſtremamente, P0*:
nemo, Îieìbiiognolo-del voſtro aio-x
toçpmítrm’auanti il trono della
voſtra (gaandezza , ui ſupplico ui z
degniaite ardettariqueſt’, offerta-m…—
amore-he-sibaſſueuileflonfidatoa
che-.pen ,Bo ntà non. -l-a dif-z
moggiarmñflorcmn‘mmò bud;
" ”JE-til! Did-'f mflîüfiüüt u 'l E} :
aediò uiiìty'ù arance accetta-lan
tò per mani d" -SantiffimKMer-.x
gine Mammola A“WCIÎÌISÎSIÒ‘.
n.2:Madre. e [tuoiſcqaneora. c”
' ‘ Quel:
i'
1"» E‘mndamgmzmm i: 69:',
quella 7- che Glesù` Chrilcoyoſcro z
unico Figliuolo.. c mio &edcnma ,
ne ferma-enim@- dell‘altare, ale-ll”.
Emmi“ erzoni Moijnfinímmſifía…
laceonxmgnmzlñ ñ. l _
- IV-uàcciclànrrnío Dic;- &aogníz'z
mio/bene, ſaltino-Ea!” tcancelzz '
lati :urti èmifeí peccati › non 10105
in quanto alla colpa a mà &HQQÃſL .
quanto. alla papa temporale, del,
Purgatorio 7.‘ ,nella ,qual-c. la-uoſtlja;
infimìta- miſeſlſiäordiaffípmufl lor‘:
.em oca-Im”; equa 1‘ …ſam-’3 1
Fe-Merltflnmùzacciòzelígáquamlí"
l’- :lu-im,- ma ;eſca de qîuelìocorflg
p'o , nOn-frane! Purgatorloàuamfl z
n'u‘ta . ó e le_ ‘uenga pcmí'ò differita
la; naſtráñ'uíſtm l’Exerna Benicio—r
di ` ;P’OÙÎQIÃRo-öçraccmcoJÌÌſh-l
dia .germe. a; czſPerunnudíîtut-Lcx
la mf:. flqlpgñlzflzmtmsm ”nm
Vieni@ fanali: Montego-11mm
rtxòèxlzznàale-*n ſhit’iliìclñfio :della: ì
miſViCaoffltL’i dilqgiìpouerxàfflrafl .
uaglòspèxrliu dial-abc'
dÎäxllídí›iufſicÎrllìítì›n. adi Fatemi.,
dolorxache mi,
mana-um &mào‘ltmomeficlſsaç
o {grace lçruácodiſpofle di,
mln-;r .ÌOHCUÎCDBIÎSOÙtuxte‘l'oram
:Mbk opere; pie-di :una lamlaü
virus@ lee-mia.- Mohtàaflcifltennîañ
0,. ne
1
*
69; 'Pane [11 .ai-”m a.-. ...
ne è di guadagnar con quelle tuta.
te l’lndulgenze , che polſo” che i'
SommiîPonteflci- voſtri'flicarij in‘
terra beni-conceſſo '. ‘Ettoíeriſcof
ancora@ applico quelleflhe poſe‘:
ſo,aU’-ani me del Purgatorioìe par—
ticolarmente‘à quelle -, alle-quali
ſono per qualche titolo, e raggio— '
ne’ obbligato , come ſo‘n quelle di
mio Padre, MadregParentiMmici,
eBenefattoti ²; e poi‘alle più‘- biſo
gnole ,Î 8c àquelle , ;che'fian' più
proflime adjlcireñda quelle` pene.:
V.Hor perchezqoantîio‘ Wolfe—
[ilëom polſo oiei’ituíjè tutto m'è-l.
te,edí niun V-álöſe; ~ v‘offeriſcm ò
Eterno Padre ,-ì ,tutto quellosh’il
voliro Benedetto Figlíuolo pal’.
x e v’offerì per me .CRcfPîto‘J-ñ fa
.T’ſ. 83. :lam Obi-'Bn ”i .‘ final-dado per
19. mio flmediozflìeíempjdnellu.
Creator-mentare? ;men-‘quale li
degno ‘e’gh ain‘owſmieme -pp ar'
il rigoroſo galìigo', ch’io' per_ u
mie colpe,.e peccati meritato.
Guardare la_ liberal'offeflayd’e'glì
per me .aflettuo’ſemente vi kid-lle
ſnc delicanffimcamí fatte ſquar
cxate , 8c inſánguinatè., e-delr'luo
immaçolaro corpov tutto emana..
tm 8t_ infranto; acciò collina con-3:
F9
7~ .. _, ._. \.
l . `.
. ~ ,-.W._— --W
. v >- l

tròdí queflo {celerar'o peccato


te,ñí. voflrigíuflí , eſeueriſdegni .
.Guardate Con cherprontezu v‘oſ
feriſce le piaghe delle ſue inno—
centi mani,-che flíllano ricchi ro-i
ſcelli da' pretìofo-ſanguc ;,acdòfl'n
quelle ;fiſſandoí voílrí-pietoſi ſgu
ardí,per.donia~te Le colpexhe con
tro dl, vor' commrſerosr‘ sfaccíata
mentale-.mie . Guardare la prodi
galíbcraütà , con h qualeilſup
ignudo ..Ct inſocato petto viſco
,mici-_iaſi crodel lancia ferito; acciò
.çol- ſangue, che ſgorga ,daguel ſa
,tro foMGxhuíatrÒ, e-pur-ífichiarv
L’mímg mia ._ Guardare con.c_h-c
;more v'cfl‘críſce quei benedetti
piedi ,da duri-chiodrpaſſati; acciò
-voiindirízziace‘imieí per la via
dell’çìexna pace@ ſaccíateghfl già
;1mm{Montgninoda’lìcuriſenuc—
ri deſh; vuirdAGuatda‘xe i1 magni—
fico,e ricco dono,che vi fà del {uo
díuiao qspoxoroniaro da pungen
tiſſlme ſpine i “e farro t-uttovna..
compaffioneuol maſſa di ſangue: ç
di quel díuino coHo più bianco
della neue… perámancammo. di
vigore chinato ;` acciò vi mouíate
cor) la volfra miíèríçordia à p?!
donarle miſerie dell‘anima nm.
' ' ,, ` ' ' Guar
Guardate l'ineſtiihabiiprel‘elt
a che vi fà de’ ſuoi gratioíiflìmi o
v , chi , già tda'klpmorte oſcura
i .` - e 1-’ bellìffimaîfaccíaì,ìgià
ſub impareggíabil ;dono dem
incadäu
neue? tanto dèfnrnxekhd nÒn ſc
da‘ ‘quali-alè ſparire‘ cigniìgràtia_I
bellezm ‘-,ñ,mà qhafii'nëìantoyî’è
maſta huin‘anä‘ſemñinnzrf: ace
‘vi mouiateà-c-ompaffioneadi qc
ñ’ingrzto, dísleale, e preu'arieai
re delle Voſtre ſante leggi . Gu`
’d‘a'te -, eomeîviîlip'on'e "-dinanzì
l’occhi,²e vîi s‘offeriſce- ‘per í—pl
wlan del -ſuo popolo, tutto feriti
piegato il diletto dt’l-vólkfó'ù!
'rie 5 ac’ciò,gamrdandolmdhte àlî
amoroſi,e dolci baci di paco-ZZ;
ciò mi veliiate della ricca ve
della grecia”: com’amor'euolc ſ]
ſo, Ponie‘re il preri‘oſd ane’lioìdÎ
v‘olira amic-itia nella" mia mano.
i y ‘. ' ` 4' 'i T14.)
Degl’Attí di Raflìgnatíoùéffi C1
form‘itá'altà Volant-i Dix
Kina'..- . ‘ `
?l‘è-v

1
›.

". ' Rà'bl’altne coſe ," che Chri


Signor Noſtro , come'vi
` Mae
Maeſl-rósinſegnò al mondoiìñvrigt.,
'delle più! principali kù la Cent-'or
inità , e Raffegnatione'alhPiuina .4,. .P3
volontà” e Clò fece non ſolo ‘con
-e lc'pamle,quandò,dandoci iI-'lìi’o
dn‘d’orare, dlſiefl, ch'vna delle“co—
' ſe `, che ’hau’euaino da‘ch‘i'tIäerîal
-Cele'ſle‘Padre, erìa . Fia': Mimì?" Maul:.
--ráá,flahtìin‘Ca-lo, ó-in‘térrî-Î-Chc 6.10.
Î'ſi-ſacciìla ſua Santa Volqp’t‘àih‘tëir—
ri, appunto come fl fà nelCi'e’l'o;
- Mixmolrofpiù Mamme-:que a
’ſihaflottrina co'n l'eſſe'rdfîio dice ~
'do ,'Îcne- ”un‘era diſteſo dilÎGiÃlo
in terre per-far laſuà vofiſht‘à‘ëmà _
nella ‘del Padre. peſte-zampe- ſun-6:
ñ;2,“)”Mivt’faſiämr‘ffluiñaflp 33’
mom-ſea‘ Minimum-ef”; ùi’rín’
ſir me. E nell-:nipo-de’ldàr‘ptſh—
”t’ipib allai nOſlrá lgedeóridneflì‘zcr
*mezzo de'fuoi‘phir‘nìëfiìi ; né‘l’l 0
nation-:fault Hanoi-,1 ancor‘ch’il
’cofifm 9 ’e l’apiäetiiìoſſènſitlflo'zri
ffina‘ſſeil moriref’di-ñſſt-L'Pàîèì Sii-È t MM!,
poffüíle eſtJrÎAUPMÎlÎi-hîvaflì "ifle: w_ 39.
'vera-mmm”; ”oe/,lam è” o“óaló,fèd
ſturm tTP-ám, s’e‘îpoſlib‘ñè.; dif' me,
Padre n‘rîpgue-lio ëällë‘di ”Bean
fl Ricci“ già la’ mia; ”ſinger-35mm
te Ìîa &Òüràwòlomì-Còñ èheWOUe
ilñliu'on Signore dichiarata' i .be—l
ì fl]]
anch‘io ſe racchiude la RalfegM-l
› *' rione,eConformità alla Volomi
-._ , Wi, - Dininaspoiche, come ben’ dice S.
L. ' ,,Baiìlio , lazſomma della ſancita , e
ñ …rpefletlione~del-la vita Chriſtiana
. conſilte in attribuire le cagionì
r di tutte le cole, co.-i grandi , co
L} . . …A --mex‘picciole , à Dio , e contare
I, . è mari-in quelle al ſno -Diuino V-ſoñ`
z lere. Perciò li pongono i ſeguenti
2' ;@ttiflcciò, eſſercnádolí in .eſh l’ l nfl
* _ "fel' ozò Gondannatoì morte dal-J
Α Jia, -iuliicifli meriti daſua Diuina
-_ Maeflàzoprener’vnabuona morte,l
ó z con particolar conlolacione _del
‘Mieli
.‘a' í.r-..’ [Wigafljjn ñ a. , ;J
’7’- -.-mLz *Vñi ‘chiedo humilmente ,_Si
‘gnoreuin nome di Glèsù Chriſto
.'Î
Tura - mio Redentore., mi concediare ,
ñ, :latin mire le, coſe io facci la Vo
. ,fire Santa Xplontà, la quale preg
~ iopiùdi,qualſiuogliaeltracoſa:
. per. ,nonffiontrauenir'à qgxella,
i è_ z ſon pronto”; 8( apparecchiaroi
i .` ‘.2 damnfluplte 11.vita ;i3 daîquc
_ .` ‘- floìpumo ”nonno la mia volontà
,v nel-a voſh'a , e dcſideroconſor
i; Mar-pi, con la‘voſtia , ’come c031.;
Quella .ii ſono fin’ ;dello confor
“4 -. MH a ”conſumer-inno Per sëg
ſſ ' ì ² Î Î l r ` ;Pre `
. i - i ”Munn-577’";
pre tutt’_i voſtri amici ~, e buoni .
ſerui , che non vogliono altro di
qüellozcl‘ie voi-volete , 4 `
z ' II.“ ‘Nelle vlòſire‘manî ‘tòtàlmëì
te‘mi raſſegna, Dio mio, _e’ come
cera’molle mi ölſpögo àìriceuerë
da (ille qmlüq’ue* figura ò di ‘mor—
te,`ò di vitazpcheJoaLZ-Î mal-a,
vir-,ó ”tan papere-r‘, &toi-ee Enti;
ñ” a‘ Deo ſunt . Tutto quello} "x 14-‘
ch’io ’queſta‘gran Republica del
mondo paſſa ,tutto'pe1gm’din,e",`e~
Volanti Volirawien‘e regoltofldif
fpoffo,e ninna coſa auuie‘n’i èä‘ſds’
M3 il tutto è ‘molto ben piifnàſia;
tegiſitato daile-vóflre mini‘- ;Bè-'r
contate tenete l'oſlaldel mio 'cbr- ’
po a e tutt’i capelli del mio capo
aſſai ben numeratimè vn ſoloiën-Î
za voſtr'ordine, e volontà pietra
eſſermi tolto , "ò ſu`eìko già mai."
Perciò mi'buttoafl'atto nelle brad." ~
c‘ia della VÒflra" Volontàì .ì a'cijiòÈ
facciate di me [jbl-2]', they} a
che ſia più perl’an‘ii’n'a mia eſPeÈ'
di en te,& alla voſtra maggior gio—_n ~
ria‘più conueneuole. ì ' ‘ "‘" . ,.1 ÎÎ
- III. Altro non"voglio, nè filtr-d} M 3….“
vorrò già mai,(ìreator'mio,ſe‘nói z, ;i e…
:he in ognicoſa perfettamentë‘inì ` .
nc a"adempiaññia voli” Diamar.»
e Î- ‘- i Gs ..V93
Volontà , çosì nelle: coſòproſpe-~
rete di conſolazione , come nel.
Pſxo l'auue’ríe, noioſe; Paratüpnſof
., ‘ 7' *zu-mp”: .z ter-tmçocmmm -
' Piçpolko: ſtà ll mjq cuoreLDío
olimdíſhgzſto,flçapparecchíno- E.
çnhe-sò, chçzqoçſì’è il maggioz,
;Mil più_ accettofl grato iactiflcío,
… té. che yj (i poſſa offer-ire , poiche ne
k l'altri ſacrifici; vi fi fà offerta di
qùaxche ſola Ra‘rte ’delllhqqmog‘ `
mi in qgeſto v! s'opſeçiſce_ ume, e
tocälmenre .5; .ecco m1 v: ,offeriſco
:uno in bolzuſtp, djſponete di me.
come vìppage ,.e quanZO-vj piace.
ſenza ectexcuarmi, , nè -riſeruarmi
coſa alcun . Impcrciò che con la
fleſſa facilità mi _lgſcíerò da‘vui
príuar della vita,ç;per voi mon-ò
con quanta ſon ſolito-*ſpogliarmi
(ſella propria v’çſte , che mi copre
‘ il coxpqáxcqnk “eſſa, prontezza
- ſfflffiòaſflçofihrà. voſtro guſto,
tony!… Vanguáe png-voi , con ,quan
tà pogrçibutçax’ vv poco d’acqua
in terra. . Eaſadìiuu mmm.;
C57); ”nam , quantqveflíncutu”; à,
fflz ”Perin-m Pinguini.” pro cbr-'Bo
‘ ' ,faut gag-mp i” ”rr-ip
“P’P'fen’ìímtzfl _ -
` Vgtmoleo ben [mete-:Dio
,. f … _mich
KV…, ñ. -u-VÎ'ÎT. ,, `
mio, tutto quel, che mi bi! na, e’
20,1 aſhlîſhlffiarqfnte vedete mi:—`
to quel , chem'çneceſſariqz 9 Voi
@hctarzierír'cizficiffloſ‘meetorni;
{çflzfzmxmam’mwte-flòí WW??
nata . Ame, 99.4"?! › cbîie W ?W
me ſiti-l‘0 = › .ire Per qualſiaſi-"15%
ani”; mr’alie Për-.ilmio :ni-ſci]
corporuttoquel , ,che gi'udiggtp;
Maffi!. meglio Perini-mt Fidi;
be ,è 5 E per la Volga infinitaîypq-á
».ëièanconncè’x :escndaizchsì
tùtxesuçl-.Fhe voi . @ai Prw-'PL
maegxpipxofirxp "2.295 x1?- :ML -
eletta-vom- (Zeus-345!; ,FATA
accomodi la mia volònt rafting;
Wnz'dänor-zpmniio anni@
Fruflzffimo ‘CRL-arci; ciale ſu?! -mxtñ
ott alert a vo_ ra oa…) a; `
PnesidéreÎflP-mRUNNER‘…
. ;ll-»zGe-itaiÉ-,fllice LD. “MR…- .trîíl
"9, PSP-‘Item ?WinRar-mg!!!? “3%"
Prn ‘Pſi-.WM Se! . ;xçJazfw-Jn une-z;
ìîlì.- "Wes-.er. . preſentate_
“mx-n…MJT-appaia»
"'M'ül'M‘PaÙ‘ ir MHP-'l'54, .li-;P5 ’4*
,
WC“? Porti-gia neo-;Mummi- ?3*
1.19. mie-.confpxoandçffli .4.01 .vo—ñ.,
*rs-Divie- Kolere -ÌSQÎ'TÎLGTCQÌÎV
'città,già-myaemerrflliándpſceta:
z .Gg a '-ro
to'l’alx della voflra miſericordia!
ancorche tutte le diſauuenturelì
colle hino ínſieme. per diſtruz—
gerrm', apcorche turcfll‘rnale,che ‘
firirroua ſotto il L‘ielo s"vm’ſca `
per merrerm'i in rouím, non po- `
tfrà far già mai' dando alcuno al
mio cuor-emma deſideroſo di có-`
Brondi › e rafl'egnarQal-la yoſtra
íuína Volonràd’ercio da queſto
punto fò vna perfetta' . 8: irreuo- a
:abile donacípue à Voi , 'io Dio,
affipggía’co della vofln_ f`e`çlelt:îl,ev
c engcon ,fîlîquwto hò‘é e potrò
pugnallìuoëlnl auuenirueoro lu
,i
_dt-Lil,
Îì’ëlgîsçb vëggozsjgalbr‘e,che nó'
è ‘ meno’ dono delle, ’voſtre‘ 'mani
34 1’ ‘-íl‘íofeçmirà di‘ ` ` nello‘, ch’è la: ſala“
,teîpörché córfi .d'íc'eì-ìl v‘oſhìo ſe”
Fear"
’E
`*ñ
, .-3
uo “A ' flſhòéîë fuflmifàvë"ììeñ?c`,fl"
ad ` a "_~, ‘ dädàworìbfi'pérfl
Uil-l’a ciò [piece mamma-s mäla‘ctie- ’er
pr‘ouauò corſetci‘onè naar-'x- F‘er ,
.Cv-z‘
au...
*72** altri al‘c‘illìm‘ì ‘fiùi; ‘che Vofcoh
;~ ‘v’oſſtta‘Ihfihíkä'Sgbìenìrvedete;e
’ ‘ j; ſnoi ge‘: inom-alignoranza--nron‘ co
‘ noſclamlo "comeſiflwöflfljl Facci
cqhofÈ-ère ’la'‘HÒIÌÌÌ dflìtwleìlá`~ ,` la.
”hace-4mm”. vîeáz>ló Ra'cc’a *er*
$22 çhjç’dgbbjimohwerè dall’4;
é e} ‘~ more

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'EL‘ “UU"”ÙWÌl-I! ñ WHITE. ~ e ’r ñ Wi.
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moredellefcoſe terrene,e degl’apl ;o …{- ~ if


petiti ſenſuali irintuzmr l'ardire. a… , :h ›
e forze del noſtro maggior. ne .Αflh —
,micoich'è la carnegic'ordarc_ieçl‘iëe.~` :hm
› _queſto mondo ”neofita-pg- «i
Îtrìa_ z ,mà'com’m’àllo giornento,
. _heltìualeſianiodi.p ;iggrçzppx
i "get ` enel-"tre c'olpe';.indrttfiçarle __
É- ,compimento-alle"corona
_paffioni'z anmentzrla granuli-ar
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.. - ;di ‘Pcrn‘lII. Aiuta dimm).
ì 114g- L A“goflíno-'vr rio- ;uam,quim 'pila
’i‘ da fare- flzqfiram fi‘quarír 'Da/unica”; -
‘”Ì “f' "7;’ Tlx-"1L' _bencfie'la morte fia la..
È’* "3 - ‘* coſa più terribile ;e la più» 4.51353
_L.i H' ’díçutrefalr‘rc'coſe, homme; con;
:tuffo _è’íòeopſideçndòfh‘jg 'uſq
flajviçra ‘morraìjc ſia’mo , ’corno‘pe
M z. C”. ‘fegrin‘i pèrj’çtérna'; Dow“ _amar
:a 5.6. i” corpo# parejrì‘hämur i om'
i. ”o . E çìhè' nor‘: @abbiamo quì ci;
ÎJ ſi’tä ferma präfiìnofirí defidçríj har:
*e "e" 'da .eſſer'rcpPrîvg-ſo recent”.
_ x. ;Non zuppa, mf ;I'm- *àfifygdì‘h‘î
:gs-‘3* 4' '541cm‘ ',Yfdffl‘mrám ìñyágíîſhjrüfä
\ l‘13“ ’ 'Mi-raſſegn‘ ,Ìfiſto‘neîla Vofärà del
.v ’- inio'SigoÉlgîè‘Redc-ntör‘e Chri
':'--ì ‘ &Gicsùflomálcglincſh ſu': mor—
ì ‘ E. dë%fflìç®a
‘Min-’n akiffaîſi
eta, h ' ore
raſſ’egno
mi! *
" Hfëìdíàrìjìj‘del ſuo Èkerno_ Padre; .
ì ’ñ lſlî 5;
1- _BW-ì a‘?PAUL'? d‘art-Manhatt
ì Hèfipfçfeìndo vn momë—
.i. Îflf’ffiífàfvm, ;cr :quello . &hfegh'
ì "và-qlk'. Aîn'zwe _'hò cia-orrenda,
[21"43. Dio' ni'idfëdtfr fili-{ſodio _animi
s. ,5,2 mram-;Cauátçmtſvüxp daqveflo
ri *' ;ca'r’cerè‘ zſîíñPſrèiö ch‘io no`n'vo
'- " flavio;‘ſenoòperrcrujcùìcqn
‘ .äëfüi còv Quella‘noìë‘v’ho
{l‘34 ,ſdlfeîgi“rx‘çor1\to vagano 13‘_ v‘o
a 8719.3A: :reg 9 pzyzcpnoramoxtè,
‘gi' ’ 4 ñ r- ~
ñ, e. o
la quale ſperò,che ſarà per me,co— *417157:
me dice-8. Ambrogio , &pt-lia” l. le To
_- 'pit-'0mm `, ó- ‘Dìrrmum fruſcii-tie. ”o mar
' ?Sepultura de’ miei paſſati Viaje n': c. 4._
'riſorgimento delle virtù, che-def
' “del-o" ` - .‘.Aèrz
: f” “VHI-ÑÎCon vÌñ’total’Î, è‘có‘rdial'.
‘affetto’, nelle" voflre ’diuirie :nani
ñ' mi raſſegne parimente, Dio mio.
Blix!” quelle‘ laſcio la .libera diſpo—
fition’e -di tutt'i' miei beni, del mio
'eorpàùiel mio cuoréfli _meÎtuttp
_ iE. “con "Oîrííìifoiutioae vi Prego‘.
‘facciate‘ i me quel tanto‘, ;che 'più
‘places vccidete; Frçuotetegarj‘n
to dannate (Pur c 'e ciòìiiaxomſe
~ ‘dice-*l'AÎoíioioJenZI :degli @gi
'-cató)e i Più ſcomunÎCate ,` 'e
’ſcac datemi dall'a- e‘ompa nia des
gl’Angio’ii. EccomivprontoJéc’qſ-j
mi - tutto per' il voſtro letuirimſojz
contento di fai’in'turroja voſtra
ſanta volontà-‘1,0 'Rm vdífrç,è ben
raggione j "che voi neliate ii‘lîaä
drone . Tutto ue] , chegiu‘dica
rete ſar di me,- atelo‘pure,perche
ſarà il ,migliore .' Deſidero,ancor
the mi c‘olii la y" a, ch’inìmffis‘ad.
empiaì-íi volkro Diuin Volere z '
1X.E'plerchè il ’vero Voſtro' ſera‘
uo, ,Signoreíìhä‘ "da ffariùntahq da
‘ ì ~‘ Gg 4 ogm
ogni proprio intereſſe , così nel
poco , come nel molto, così nelle
coſe temporali, come nellîeterne;
8c il ſuo ſolo intereſſe hà.da eſſer
il ſolo voſlro beneplacito,e lavo—
fira Santiſſima Volontà, laqualu
deu’eſl‘er ſuperior’à ,tutte lecoſe,
com’à tutte le coſe èſuperiore ne'
Beati , che poſſedono ?Eterna
Beatitudine nel Cielo s poiche più
effi godono,e più ſi rallegtano del
_l’adempimento della voſtra volò
f
~ cliedella grandezza
. .
, 8c ecceſſo
,della-‘lor' gloria_ ,5. e fiano ai "AP
fol-rnati in voi,e.sì ;vnití :T Velli-o
-"~,z.
{Bamako
,só .Volete ,a ,che la gloria, che pofl'e
.“ 930.@ WWW-TW!! ,cheeſe
k ìoìfl . ”non tanto l’a vog tono per
_il bene. che da quella in efli proce
,cinquanta per che veg ono.ch*e
' uflqezbenezplacito vol l'a-Perciò
, fidxçando io,eſſer voſlro vero
ſero? ,, ,ſcordato'dfogni mio inte-i
reſſe,lo ri ongo. C s’alc'nno ve n'è
in me) ne e voſtre manimonſoſo
~ temporale, mà anco ſpirituale.-&l
anto, qualſiuoglia conſolarionb,
_che per uoſtra boutàiemiſericorz
dia. ;zo-te} ſpente, Pau-:Heade
À“: nelçielo .:` e rinuncio, i cedo
Herthplu, conäirmarm’i col’ noſtro
..i .
"t-av.» .MXN uólere '
i
_n.— . s
-‘"~`--—l-\’: ainſi…“ \,.
WR"
`ia gl Un Morale, Ann-alia ‘
r_ia_gtc:,hfi,potre%pellì"raäè
0.20- .clës‘r
nolo eësbé‘illîîñèí’lffltc’*‘i
**1.0 ‘EMF-W slìòl’íh '.ſi.
mia conſolati
refleſiîſſu cfg bg‘:- ìîçilfflíó.
arm più' .inte—'f PMA;
,ſſ'ó- ?if-lle.:

rural-.imam - x .
;negra-;tdi Pennac-g, ora-.:43
- li.. CFA-{614M ſenti fera” per;
”filife'ailleítffl‘íddpfi
. 'r .mania 1”! r’ kîìfléí‘":
r .E prior-ie! ;leoni 'rm
*'1' . ...i-v, M‘. 4 "o-"w
ì - ì 'i'm, il:: i.; '
emo”. Km. '
*ñ›.*›`-Sî‘.‘l ,ñ‘² 1~ e. ;1. ..i ì‘.
Non ergr-te-Siennrnàfar-cözx
u cö q {lo voſtro ſemo-,nè mil
giudichiçre colrigonedplla uqſçrz
ganlmlamè negli-is cam-re .dime
aaualeruiz ruriezle noſtre rage;
zioni-,poiche ſe non-'uſaredel‘lM
noſnraſolira miſericordia* piero? .
ſerpente perdonare, non ui potrà;
efler’huomo, e chep,ofl'a com pari”;v
giglio nellauoſcra preſenía. ‘i ., “ .i
,f .Hamilmenre perciò proflçaio
air-1m; filtr-ono‘ della voflra ſtiano.»
clemenza vi _ſupplico , che vide-‘ì
" _d _ Gg 5 gun;- '

-r_
7 22722121‘.mmm-mu.
gfiíaîe Ãalcbttflàxmì Pëñfóhíäe ' alla"
“dìtaÎvèìíÎÌN.giuflnìjfpoiëhejí
rjií-
V v’çggg' fietzſhìehèéj yçrfçgu'íraàì
ma:: my} oç‘xhi'täffl ;‘q‘ùà‘l mi tlc—ì"
. dë `p` ;faraihdmiüätö,4‘aljbactndî
` n. a *U "u ,~:\ …Ut-:5L .- ~ - ' ñ
..ó-,uh o ,a i
o\ :to M i
fà dimm-ace‘ ‘rſèll‘oſc‘uìrc c'aä"
ueme d’ m3… pçgfanda tçgſinèo
ñÌäz & flàbíçaréheì ;qçgh- qaſtq
flìfl; ſoxttçxçírieíç‘vm 'gnoxta'l m -ſ
?ls-ñ» fi'çzz'íffi LÌUî-e_gon'tpîroflalla_›
cóòìxèì’ſànëmë ‘.ë‘memori‘z‘ ge gl’
hílòſhihì‘xáppùñîö ççme co oro,
,. (“h giä‘hioltſfeëdſi fonoztfimen
ticati da tuttiàſé‘hè ſhkrne" Ego!—
cri . Per'il che vcggo il mm {pm
to da ogni Part': da, moleſtie , 8c
.Manni circondat`o,& 11mm cum‘
reîlru’rfd turbato" dedito queſta'
áa’íoflîfefföbetro; - - 3‘ = -‘-‘ »‘
"-’Ho't ‘ddùe‘in ume anguflie l‘í-Î:
übüeròqñflch‘e r'efrìgç‘río , mio;
Bid? da’c‘hé Parte fìo'tl'àkju‘alchc"
mſm-rione Venirmí í’n si’mole
Iki, e pe’nofi‘rrauagh ì; `Ah ch‘e già”
Veggó . che .nel mm c'uore ſpira-L
tzn’i'raggi db’vòſtri Diuirííhuo— ì
rbçhe'rmbuan’ín me' h memoxia,
e' rnmeuzbr‘anza de' paſſati giorni,
“"quëlbfosî í`9› com’í miei ante-,ì
PÎfflîh tflççuçnzmg dg!!- Voflr'çz'
. ì PC:
Wäflañ’a' mm.- ‘707
íetoíè mzrìí tà’mì , e sìſolkeujaci_
‘encñcíjìje vi degnaſtç ‘ancora H—
berarci da infiniti perico'lìz'ç
` rami” sì innumerabíli
0 qumro diſagi.“
con la CſonfidçfatÎOÎ-.ìfl
ne diqueſte miſericordioſc apre;
e con queſtí argomenti della vo
flra Bontà ,6t Amore, fi conſola,e
reſpira l’anima-mia! Ecco che da
ul memoria rínuigoríto il mio
cuoreiapro‘ inellä voſtra ` eſenjó'
zz iffettuoſimentdç bracci”, U
con fernaroíîora‘tíofidötîñſoc—he
ci defiderij à voi l'innalzó , azzpü-í
to come f} la ‘terni-a! quando fly;
de 'ſenz‘acqùazſdccflöc'aſſètataè;
che dal Cielo aſpetta il ſuo rime:
dio. ‘ ‘ - ì
Dateòiñetc:,*s:í`gnore, n vdi-S .
”Fſm-:liti: lèìhíc dom tzpoifl
che già vien me'río’le ſpirito mio:
Non v’allontamte da me , e non &blg.
m-í'fwgzke‘* il fau‘oreuolî aſpetto
Mb VON” Dim'nz faccia-Im per#
,- ciò che,fe ciò'mínegateJa-xò apñ,
` ppnto com*vno de'moruzchq
menàuo- è già ilh- ſepouur‘a ‘,~ ›- ñÎ .a
,Fatejch‘ìío ſperimentis’ç kon]
Effetti ‘della vo'ſth' miſe‘ cor-f,
'a 3 dich’ ih voi hò‘giäfeìmgtz
Pane ora della míá²EPÌranzn. ~
" 'GE 6. .1“:
Iniegnatemi la ſicura , e certa‘.
…a ſtrada della vita, già ch’à~ voi hò
` ſolleuato il cuore,e l’anima mia.
E‘ Difendetemi, e liberaremida’
~ miei ne'mici , Signore, già che mi
ſono ſotto l-a voſtra protettione ,
come ſotto ſorteiicudo, nalco—
ſto-Inſegnaremi qual ſia .la voſtra
volontà,e concedetemi forze per
adem 7 irla:perche voi liete il mio
,I - Diano… Pininofipiritoſpero ,
die ”Macrì "WWF‘ W za! Pz:
. Îédìlonvcnerfuahemàeiàeîns
i ì ` ‘45.… “.ìñ'zv ~=ì"*.-’":Î"I
~,_ñ;;*`_.{i\' ".
'Jtrò {Petit-'9” del Din-'ra' JM,
’HÌÎF4ÌMLJ
ZñiììfS—i-uf;$
4'. ;lo di SJfllofflo/Ùurtíflfflfl,
q per le Sin” F'lard,eM-arío
incertezza!,- per.; Fbrmo , -.
. La di“ alla. .Pam *viz
* .› ,. “1”,- . _
ExAI i" "‘- "Jil 2 ..VU-2:., ;'1Î' i':
Nmpptente Signor-,query
”n , conſolatione dicoloro, che
ſperano in u0i5fermo rimedio di
quei,che ui tem ono;e licuraalle- i
grezza-_di queifllreu' amano- Riëe
ltezdel Fuoco‘ delñnoſrt! amore i
eni.de’noiìricuorí,ñacciòñéeliçe—
mente uſciamo da’conflicti, che’
sxniecizrghabbiamcidrllz-Woefl: ‘
:ñ-i\…,—. . ”N
W
;F te.Con l’incendio-della uom-_a leo-K ñ
rità ceffino le fiamme delle no- 1
krelpalffioqà, e’ le fallací ap parenìñ‘e— ‘
ze 'def uici} -. Illuminated eſon- l'a
uom-a graxia,açciò diſpreggiamo
idiletu del mondo,e con l’animo
puro u'amíamo , temiamo, cer—
chiamo” deſideriamo. Soccorref
tccl in quella rrlbolacíone. e da:
.teci in quella battaglia ‘fortezza z
2» conla quale allegramente ‘be-ui”
mo l’amaro calice della. morte :
gens; gnoreflon poderoſa* dellm ñ
hbçragqzgl’ Hebrei: .dallazdurzul
ſen-nude SPESÎIFÃÌW :a: a—ffogaflei
pelmar, Roſſo per eſiàlrarionedelz
voſtro nome contutc—'ílfuo eſer
cito Faraone - Dare lo fieſs’aíu tov
alla debolezza-nofirazſoccorret ci
ci contra le ſquadre de’ demon'iy
che citan _guerra col lmllroçpot` o
reme,.e FÎÌIIOÎÌO-íe braccio . 'Im-El
bracci-ne innollra difeſajl forte-l
&inuluo Malo della voflta Di—ì
ninna.. _acçL-òìgloriofameme corn-j
battiamo,e vinciamo fin’almorípî:
re, e laſciando il peſo di quello
corpo,giugnìamo alla voflraBea
ritudine . E per Lmerítí di Gíesù
Chriſto concedeteci, ch'almenp
{iam farti-degni d'ottçncxe l’vlnz
I*
`moluogo nel voſtro Regno . `
.luxe-1.7 Puri-"a.- del Pinin-'diam
‘di S.“Procápío Martire ”cl
`tan” della ſu mar-ó_
- . u_. i.
. .E

Iglio.N, òquello. pericoloſo punto


della vollra clemenza m’auua
Eterno Padre . e di quella
del voliro vnigenito Figlinolo , e
dello Spirito Santo ’v Liber-tefl—
gno-re l'ànimademonio,eädìalle
_.&aguatidel mia‘ da gl'ínganni
viof
lenze del comun nemico .‘“In’ſc
, gna-en” lavofln-volonrà , en'on
mi neghíate' il ’voſtr’ Aiuto , nè
permettiateflh-'ioñſiaibpu le mie
' forze tenta-ro.“- Voi’be‘n potete da"
miei canti-mi per virtù della vo
fira :tia liberarmi 5 &ëè certo‘,
ch’e _endo voi -ín mia difeſacom—í
batterò ' v‘alo’rofamente contr? il
demoni”: fin’al-fine- erl‘eueram,
da; offerne‘tò iii’ all vltimo -liat ‘4.‘
la vplìt’a ;got-11:55” Î ’F '

’5:4' ., ñ ‘l' x‘ ’é Ki“?


v‘ 13* ' ”h Î- *"Î ‘.7 i"

14*!!
n.4
‘E rondèniîîti Rfid-i”. Î' 7'1'1'5 `
;ixìq'ìarî ?Hi-70a} le“) @Maffi-za _Di-f.
_ar-fl' :Jim è‘? s. fiji-mio'
Martire nel made/Fu”, _ a -_-
… nt . ` ;è
5:' "AL 15:, "waſn‘t-“z..:ñ i

Iatemí prop'ítío,Signore`,àçcíò- . - ñ.
S l'animajzuaM vegga in ue”~’- ’-ì
üd‘puñ‘t'éo glfhorrívbílj ~.Yohji \
" mfëí hër‘njèizpfl_ Îſe pudrhdeffiſig;
fatcfz_ `che; honjíyçgmüç ſe pol—'lì'
temdig‘rinui‘ ì ofirejaía’cèiò noia.;
s*axrenzìa“s` 0:*~ ev ‘ur’ ‘s’arfendeflb;
daìeleſvíta 'a acóí nonm'uoía: e ſe,
pur ’morifl‘e’, dello'flefl‘o teramo
della m'oçteJaçe,
ſor"a'. che glorioſa
Inifquçſtoìhorobfl ‘umg;rif -
"offro ſonore"
rſio.A“lla voſhfia‘ voflro
grati”:çfl'çt; ‘eſidozîñ; ’
Tarciſio#
neîìîom'à’ nìîó-vçr’o ` ugío‘
ci”: {dife'fa‘aqímofimemç ‘ríëdx-j
rd ;‘.Hor’a píùfche m'aijth’il biſo-î'
g'h'o _è'ìna’ggíore,"ſa voflra pigro”
dem’eñza a—Eëtrnofamepre (bra—z
v ”‘ojözihuoço;Gkçùmrmfiatejfl ,
ggéſtfjhgra per me Grcso? , . ' ‘ v i.
,»'..1 _
EUR." ‘ ’ ;.ſi " . '1 *
;-› … 5 , . …
-- . “i' {.».f` -'~›*
~.‘\.!'7‘j`ſi i. 'Alle
v \ x 'l
ANG
'41:0 di ‘Petition 4; :.Eflmfls‘ Ì
rape( tempo-della proporre.. `
Ex Voſ Nſelice; nie, che 113i ritfouo ne'
fa int)
vm ſonlacci della morte
già finiti) la telſia..Pmiei giorni'
della mia Viſt
Efbr! ègià troucara; è mancata!! lan»,
.lo
pana di queſto lumen corſa-ibm'
già ‘analito il mio ivaniglia 15,8: i ‘(44_

m’iei., adói dig mercenànç_ ſon' ii'


ionti allo: fineòſiçemìtlſtliſmore;
ee, ,e‘ dolori d’Infern'o mi Ei'u’onſij
dano ,e miſrit’touo daogni parte,
da’ilemiëi‘zafl'fldiato.ñNos-entrate.;
Signor:` mio Gi‘esîi Chîríflozy coli,
Lotito -ſer'uo in’ giudizio .7 Mac
chiato# :55mm ?hi vçg _o pen
le col‘pe da,me commedie,- qn'ul:
-ſhíſſo di'pècç-ü.;~czompäiicóui dl— ‘
ge, dolce’Glesù. ,miei nemici"
Yéhg'on'àmoleſtarmirezpel; for: J
:pl menano alla terradeì'mortig ,
paeſezchenonconoſco. L’horxqf-.J
rei a: i1 timore mi tormentato.” …4M…

confiderendoia grandezza ,de’vo


Mſi giudici» cia moltitudine 'def
miei pe’e’c‘ati . Non commètiete
comtutro eíò , vr. prego Si -nore,
ad`altri il’ giudicarmi , mazze.: ,~
ch to poſſa auant'ît’ vollro Tribu
~
‘t* 'Q3, nale `
i
’ ’ ,..fl l’ '51"' "
:ñ- naledeg’namente comparireìp0i-ì
enel-citi 'è da voi 'giudicato‘, 'può
da-,voi ſperare‘ miſericordia-r La
perdono. *Non vogliaMVÌ prego ‘7
Saluatore , Capitano, e Creator
‘mio,- affliglflldomſ; rendetflflìíezſ "R yu* I‘
ſempreinfelicei e dann-armi.: im
Perciò che ſe. minutaméte, lîop -t
_mie eſſaminar vorrete , -miî vedro
affatto perſo,e touinato. Riguar
date, Signor’, all’humiità ,e pres
?bien mio & habbiate ‘di me mi#
ericprdia , Vnigenito figliuolo
gli Dimenon 'mi gaffighjatezconfl
form"all’opreda mezfañne in rita;
poiche ſe vſate del voſlro rigore.
chi-potràvſopportirlólefi polti-l ‘
te ſecondo‘
tenZa, la voſliil
chi nel ,voſlroMaeſtàxe
iuditio poi
po-,l i
trà ſ’tímatſi m'eriteuo e di perdod,
go ?HVſate per tanto rocco dellu
voſtra ſolita pietà,e miſericordia;
eiat’e che i veggañin mela gratta
ellavoſtra ſoauità , e clemenza.
erdonatemi, Signore, e ritenete
in pace lo ſpirito,& animagchñ lg
yoſlre mani crearono: ~ ,
due di ‘éerilionc-del Din-‘n‘ Aiuto
di 120.415010 Carnet-'uno
- , mg ,pelle/554mm.
ígrror‘rnio_ Giesù -Qhrifimcb‘il
Sur; ra S- tutto-mafie', e con-altiſſima..
4. -proüidenza al prelençe lo con ſer
uate‘.- Conſeruate. vi riegoxpl-g
l'ineiîabile voſtra mi CTLCOÎdlÌTQ
l’anima miazdifeñdetela dal mali
~gnonemicoze²fateflhe gode della
'compagnia‘de'ñvoſtti electnSalua'
-eunizsignoreîgià c'hò-ſem-pre‘
wofiro nome pci-atmU ~ _-² nel
ì’
Î'ÌL‘JÃÈ- '..\)^.U *"3: `
and di MKW Fia-oa”; ?da
, Slam-urlo .Au-rc ”Iter-'pei _
_ju-J**- d‘llflfl‘ MOT” e_ H‘:
”xi-…È .i ,ñ- ' - -
v ?7 ?Elle Voſtreman‘ifiterno P33
Lippe.
to. l . — - ' dre y' raccomando quell’inz
felicei [rito mio. O l'adrelò’l’a
d-re,e c ‘e ſmiſurara bontà èl'a'vo;
‘mafia -degnarui d’efl'er Padre .de
glîhuemini 1 O ehe gran gloriaè
’per gl’huomini eller figliuoli di
tal Padre,e ſuoi heredil Felice me
ſe ſarò, come lo Pero, di tal figli—
uolanzu: di tal heredirà merita,
, nole- `
L,
4'!!
E Condahut’ic‘ ’MMG- 71‘;v

A *@2921: Pajnjzîçza del ’mm-Am


` Noia” ._
L‘Icemì‘aié'îá’pacc, Signore, da" Dec. r':
. ”,qqeſtà preſence uira`íluoſtro Su, l ,
Îíëçuo ñ Ricordateui,che
(Iaſxedi m'impîa- 642,4”:
fango. Non entrar-ein., a
' fa; comico!uoñxo_ſcruo,perche ,m El";
della noſtra preſenza fliun’huoó [cap K…
m0, che uíue,‘ “ou-à‘ ià'niái’có'ni— ;mms
.patirgíuſco y, igor a’cçuidime.
ChtìſtÒLRexdcmo/'r‘del mödó’; ' 'd’i
xhe' :1011910 fleçè‘íen‘z: pe’ccaí o,e
mandami "da‘ "queſto è'o‘rpo di
_mom conducctemí ſaluo algo. a
I

ſ
ſito ‘CexëñcRégno.
`
Voífempre \’ -‘ . ‘ \
f' - Nk EVO* '
-flrehzîèë’ìác'z‘áffiz‘a‘äeöìff‘ſhäîpîá _1" ` z ñ
a.
rifà-.Sè bWzcîñe nj'òn meri@ "é-Z Î j
dcr ſlavzíjſtrg_ Fzîçjcfáuhà ñpeç’c'b‘ç-í
niffiÎP'P-îëhlc‘ h“îzíäffpëfflnzà è NF"
h' temp-pè_ neu: v'oſtrà miſcr’imñz
di; àäpçggíagw la‘míafedç ſeni. ` _
_pl-p“ ella *vo-lt:: crèdeqza _rípd- ó
ſh 3' 8: hop, moreùdp ,_ manderò
‘filbl’ñÎò-ſñlb'çjfl‘iſtffitoflfëſhfldb
il và] ‘çikñtofiotñe‘fl’yltñnoñà-l_
16’ . :Îç- ere‘m-Î.SÎghore-ffi3ma
'fl‘v viti”) otaſleçbndo’ _la gri- :’2
‘Za‘ü‘ellz voſh‘á -pm‘à z‘ e‘ fate ?che ~
\ non
71’@ Tg”; lll.Ax‘_uto arm or”
non rieſca vana la mi: ſperanza o
Aprjccmi, già… che m’auuícínpzie
p‘óxtcdçlh 'vita, e. Eng che' con::
ſecreti 'ignari non venga :dall'a
Z ’ lirmí il Principe delle cenebremè
*" ‘mi ſmuentíno., nàjconrurbinn i"
.v - miniſttí‘dgll’lnkemo . L3- voflu
- miſericordioſa deſtra m_í protegz
‘ga, l‘a vontzpotenn m1 difenda, ‘
e la vom-a mano mi condo:: al
Regno detripoſo. ‘
um e:. Pantani-.w ñíuî‘p’líuíç
‘j 'di J'; Bam-j”;- Manin nel“; _
' "bau' della-ſua un”; r
ha… AScolutemí,e diíènd'eiſſemj‘íçſſi
mp”. A uefl’h P ' ,` 'o ~Miſc
apud' *Gáçwîaíä-ÉYÎÌWÒZÈEM
hp”. Abi! Lupo mois’íſinpoſſeffidí pe;
:om-.7- *Bud mokq ,píìufloflxa potente
,7 eſtrá ſoccoxrgmigh'e ;audaci-mi
glfcſſe’rcui de’hemiçi-Paxgetczsifl
. creda-vann- pietoſo mano :ſi
. ’,oPu ;che con quella er vofira i
,bpmà ſqbric’dceCò’ce çtemì‘per
.i ?Pitti merìüz;àcetçÌÉSPÒFQ-h
..W-.l dOIPGRD-.duimixesmwì
, In@ satàogſſq vodèxidpzch'ipè `
'non-kind”; coſa,’_à` che’ apm- ‘
e Wifi-hawk? già‘voip? vqflu. :
'. Jr‘: ' . (i Ì

_ J
J‘/
. mikricordía coi ſangue delle vos_` `
lire vene cancellate, come ſpero.
l’abbomineuoli macchie de'~ miei `
pecCat‘i; Non habbía egli ardite
d’impedir'il mio pafl’aggloà voi: i
anni reiliatçonitom _luergognamſ ~
vedendo» per la Srandeua della
voſtta‘cieinéza ſ dij Volkl bug-'5
niiélfedeli ſerui. " ‘ ` K

ì .Am di Puffi”: dal marie/ſmo D53’ .


”ir-’Aiuto &Silvi-'541’102
7 ,i”'rf nella ”uffi tempo.idda ‘ ‘24.*
fill” P“.ÌÌÎ'SZ’ÎP- A _o ~

Vpplico la Divina' Maeflàî Vo Ban”;


' irrazio hu‘mile, e Vil peccatriñ i” A”-`
ce“;Dio mio, ch’in queſto perico— Ml. u.
loſo punto della morte miconz ‘3X, › p
leruiateſenza d‘anno ,òuma'çchi" 'ñ l‘ '

alcuna; poiche 'voi ſolo .deficíekóíſ …a .o I ‘


iäl’lìoì ',Confiìló,z ‘e vdi‘aÉetfuoÈ_
niente" cerco i_ ,lxít‘euet’e' le‘mi '_‘,‘
ormoni; oi"clie 'mi indiretti?).
MWC-Ue. mî‘veggoué'pécíèèzif
della morte.Protegete queſta 'i-,j
ſe‘raiìçreatueaiìper laqualeìv’ole le ‘
neflätffise morire-‘edema eſe-ça‘:
eiàrr’îilíl_ numero‘ delle 'vqſtr *;,
' ſffiiaoeÉonferu‘ateíni ſono l’9 Zi"
bra deuëi’çſflrffii,‘erieerdäcämì;
"ì ì- _ c e
che fin dalla-_mia giouel‘ìtù ſemf
pre‘ lp'eraí nella 'follia piecàfiuiñ ' "ì
dàteí p'íei paffijläc habbiaçe 'Per 1
raccomanclata, la-miz‘yltad’anima j l
miu 1- dit-?Porte " .' . ‘. ì; l
4m a; fill-*mah del Diſir‘h'flfuç'"
lo'ladi’S.Macfì‘fl’fl
in' &Magma-;game di 'ì
Vefgt‘vleffiz-el-fl Ò
S. Gregorio Nrflèno .gl
,`,. ”tappa vdellla
. i e—:Ì‘PÎ.‘Ì.'-'.m K ‘L ’nc‘.

1-1. 19'. SÎAÌÎHPP‘C‘Î a; 715% w‘


G V fglzîkfle,Î-îìràîordella morte.
'Fgvrz caſo!
oi {per
"e {1,7 ñöſltoſilíeaeprincie
,"- ne di quella—vip..
NW"
pio dell’ece’rna'. al Preſente_ ‘
a?“ A_ſage,ch;e perqclqlcneſpatxo da té- .
DI”. nel ſonno della mortedormg- j
ſu** nb noflrlççorpr, e ,nellffvlt’imcg ‘A
. exórnblc-Énelſsràîeqëeuol; .TWR.
li fiſuëglxarete ` l ;Whey-.31 nelë_ ` ;
,hrs mu“?- Éofflzixsirreîfl‘hüe l
c , evoxlrlenzanxxpfflafle. ;lc-zi.
.:fiſaxfle l nuouqnellî'vltîmo- l
gzornçquelffm le, ;lette-‘haueteà l l
fylgllarul , ,amando ;l'unione-1
553%"Reflefl‘l‘lfl‘eg'pllffllìdffiñ e-ñ l
&WT-t farloglèemxewéd il
~ …EH-?2 n.3134?, sfléfflóvgzëffl , l
…I 'ill
ñ vñóññ- mon!” ‘7 7719-»
peccato ci liber-lle, facëdoui per:
noi elſecrabile, e veſtédoui d’ap—
parenZa di peecatoret-Voi ſchiaffi‘
ciaſte il capo el dragone» che pire—`
lè nelle fue fauci l huo’mo‘, &in-T
goian’doſelo, lo precigitò nella'J
voragine della colpi. ~ -o'i hauenq
do rotte— , e ſpezzate le porte del‘
l'lnkeroo , e tolte le foi-Ze à colui;
che hauea- il dominio della 'mor—
te , alla relorreetione ci ſpüäh’tää
ſte le porte.. Yoisper‘rouina’del
nemico infernale ‘z e ficnrtà dem
vr temono",
noſtra il ſegno ‘àdella
vita, lalejaſìe Santa:.
coloro,

Croce . Invia-temi, Eterno Dion]


cui En dal ventre ,'di mia madre' i]
mio corpo; & :anima conſeer‘ai `,*
inuiatem—i , vi prego, l’ Angelo
della voſtra“luce ,il qualmi ‘gui
di,'e_ conduca :il luogo dell’eterno
ri-poſo-Voi,che la lpada (li-fuoco'
Fpezzzlìe al Cheru bino ;'85 al Paìñ'
radiſo reltituifte‘l’huoín'o’, di”
:on voi ſtatu nella Croce inchioá
lato a ricordarmi anco di me nel`
voſtro Regnoäpo‘iche ancocon.;
'oi ſon’io crocílilſa,con crocifig
:Grecol
›e,e -voſtro timorczjz-mziçëç_
qóómſſepflmodaſh
contemere-ì vqfltkgmdmi
.voſxra prec;_ un***
il”.

~›"- ſenza
-fenzaìynè dalla compagnia ae* vo: i
lui-eletti gl’oſcurí , e ſhrmídabilí'
fpatii de- gi’abflfi , nè l’inuidioſo
nemico ardiſcxd’impedir’ il mio
viaggio,~nè auîa’nti gl’ocehi uoitri
conipar-iſçapqi miei peccati . Se
per fragilità di natura ſono ſdruc
cioîata, 8: hòin parola,ò opra, ò
penſiero peccato , perdonacemi
uoíffihe Poteſtà
nor—peccati nellahauete di perdo—j
terra. acciòv “plaf ‘
l‘add!? edema; ”nigeria perpe—
wamentegodere. E: all'ufcire da
queſto corpo fate,che sëzz mac
chia mi ritroui auanti la uoſtra.;
greíenza , e fia ſen:: riprenflone,
impedimento alcuno l'anima...
mia z com-’incenſo nel noſtro co
ſpetto, riceuuta nel-le noſtre mao
ni. Voí,Signote, che alii tormen
ti,& alla Croce conztama liberali
Kàn'ofl'eriſte, riceuetemí nel ſeno
della noſtra clemenZaflîella quale
in queſt’ultima hora con tutte le
forze del mio cuore m-*auuaglio .
ì. ”a diJ'JH :Iaia lun-'0” .

’ 1WD: Dite-*1: 'mie oratíoni , mio


lei-.5. Dio, e queſte mie [agrimp
\\ Mugnano la noi!” miſericordia .- r
, uz: ac
. 7, … -na-11m. 72: er' '
1
dcciò da tutte le colpe così per
mia inalitiazcome per mia fragili
tà,& ignoranza da me coumzefl'e,`
reſti netta” purg—ata- Concedete
mi ficuro il camino per uenir’à
uoidenza che i— maiigni ſpiriti,che
nell’aria dimorano poſſano coni
loro inſidiofi aguati impedirme
lo . Voi ben ſapete, Signore, uel
che ſiaJ’huomo , e che non u’ al
cuno si giuſto . in cui , ancor-che
v—iſſuto non fia più d’vn {oi giot'-~ _ _
no , ntrouar non poſſa l’inimico ‘ '
qualche colpa,ò peccato . E poi—
che tutti con eterna redentione
liberaſte-zriceuete in pace a 8c in; _ . _
grana del voiiro amore l’anima ~
mia › & amorolamente preſenta— J
tela quant’il voſtropietoſo tſíbüt
nale o ` '
g È 1.3:‘
'l l Ì Le

ì t ’ ` \- ’ù
t *h n x“
.a. , piçffiìt a:. a3;

*I*
»1-1 i
‘Y f ~~ .
D'altra-t‘ Sal-»Lé- Ouflom‘ J
j Scrittura Sacri-.:c della S4...: l
M Gbit/'4 .ch‘a-k-”a'e-.Faqrí’lz ~;.
,A c Sante' recitare” ne”;- .ñ,
7 zñ‘ ,; bara~ della lor mo”
: ſ7 ì ñ, :U .a .1 ~ .~.v

u L, i i . i_ g l
CAP; xiv. ‘- ñ'.
P d I Sette Salmi Penitentialinell‘vl.
”fait-'fu - rima, e morta] loro infermità, i
vm‘ **affettuoſa-mente recrtaro—oo Sant’
Am_ Agoſlioo Dottor -della Chieſa ,
"i", 3' S-Antonio da l’adoua i e &Vincëó
'4’_ ,5… zo f'trreriomè ſolamente cio eſſi
2.4. c.3.›faceuano , mè iflantemente pre ñ
-gaua‘ho gl’aſtantí à ſar lo ſteſſo
nella loro preſenza.
S.Alberto dell'Ordine Carme
Pr”. d! litano doppo hauer recitato il
Natal.
m ‘ _ Salmo 5;. Det” iva-om!” maſal
Pmdff’ um” mefac,& Il 50.1” u Don-‘vu
Su, u ”rr-em', dicendo ron voce altL~,
4. ‘ / I” mani” in” Demi”: :ammenda
` ſpirit”: meu”; ln forma di C0
lomba la ſua benedetta anima.,
vſcendo dal corpo ſi ſpiccò à volo
verſo xl Cielo.”
S— Vberto Veſcouo 'ſungrenſe
r recitò
*'r
*i
-recirò
30. Qin‘nella ſua . morte il Salmo
hei-'ur ‘ "' ”j
ſi Se',
7:5- Paolino Veſcouo di Nola c6 6.
iflraordinario affetto recítò il Sal Sur. to.
mo un. Leu-ui ore!” mm iii.“- 3
ma…, n :ſu ì ~. J. E! D.
S. Antonino-‘Arciuef’cmio "di any"
Fioréza volle nella ſua morte, che s
recitato li foſſe (un‘ il Saleerio , e ""“'
ſpeſſo con iſtra’ordinario affetto 3' î
ripeteva. J‘ams‘réDeo regna” e”. 9 _ i
llſcruit’a
-reciio Dioialcronon-ìèschc-re-
nare< ,öſt‘andoigià
il Sal-now”. periip‘irarerj
Lauda” b‘.

pa - T’ríibz;

.mimm- deraüuil‘qual Selmorc- .ct-'Vir


.citaroho ancórä nella‘ lol‘fmorte L 1-'
S.Gerardo fratello di S.Bernardo ‘6135;
Abbate, e S. LeutfricloAbbar-U "‘“Îffi
.rorurr’ilSa‘lteriow'zw'Îà-
Ebroirenle, doppo hauer recica-
. -. C"S
""3"
Sñ FranceſcndfAſcili recitando ’ SKT”
ilSalffio 141.70” ”ita ad Doni- Cbron.
”nm dama-fl', e propria-nècegim F'M
nen-do all’vlcime parole del me
c‘eſimo Szzlmo , che dicono. Mt
carpet-?am íuflì, done: Teiribſlal'
mihi. in finire‘dipronunciallca, `
’mandò fuori il'ſuo Seralico- ſpiri—
to,acc1`ò cra’SÎraſini llelſe ſempre {'-
J‘
‘il',
ardendo nel fuoco del Diuin’A— ñr,

morénelflaradiſo. . ~ .. .'
j*** l-lh .2- " S-Se-`
:kr “ì-"j
Bm”. S. Muccino-Abba: , -chíamxto
In! 6- Veſcouo, ö( Apoſtoío-dcila Bay -
_4 "piera ,~ neue [pirarcjmonò con.,
.~~› “,24.- ca’ntoíl Salmoíñqg. Lanka-Da
ñ", .za-'nani'- JM-'I,lintè‘e giugncm
0 x ‘i do à quel verſettoDunìJ-.fpirítur
-"‘ ì' ~"‘ -.34W›Pmónm…tehìcmmtc fi A
ripooò, nel Signore—.z , ›. _ r- .
,’1- "
.Am-i verte-ume’ Salmí recita—
Ph.; tono-air!? ,Santi .nella lor morte .
GW". _ln p4” m ndípj‘mdormqm , (’9
yqgùſsîìm y daſſgs.- G otgC-ní a ;ſo
Nax. o
:ella di SeGrcgonío-Nazianzeno.
ma.
"- un”
i_ …It-trai” l'album tua-f” , ado
PM 3‘ (ph ad rev-.plqiwrflnäflmmnw .
s '- aa. bmonfiuóor ”amici maDamíze,
"b "- dure S.Lodouico Rè di Francia.
*‘ ` .Sì-'tùit ‘aim-c ”ed ad Deep
'1141.3 'vínum,quaì›da ‘Ugl-iam; ('9- .cpp-
_ ' ”La ”tè faciem-Dci! ripetè più
' Sar-to’: volte, S-Uioua'nni Gualbe’rto, e
..4- poi foggiunſe. Nati-fior, ci” ap
Pſmó. farmritglaría Made quaii-paro
U- le ripeflè‘anco nella ſua morte.,
*27W* _ ſp’eſſo S. Girolamo Dottor dellax
"fl-P." Chieſa.
, Oulx‘ ”ui ſimper ad Damínü ,
:L ‘ qui‘ ipſe nel!” da laqluo Fede;
Pf: H' 'few-AM: S.Amonio quandcxfpi
l i' l'0w o A I l. '

Sur-14._
3-, 2921i!”
" *u dſl”: idee-rc” dom..
FP‘: `
‘ 'x
. fvw-g
v.z aradlüîn’aíi'ìMc-ru. 7'25
- ”le , (b— lue-um baóítgtíanírglari‘! Pf *73
tue-dlſſc S.l-‘aula,&: apprcflſio ſog- .8'. ,
giunſe. Qua‘m dilflîa taóernacu- "um"
la ”mDomine Dirlutum;cancìupió› "WW"
flir, (grdeflr‘: anima ”na in atri-a “hub-i
Domini. E l‘ “i' ' .- . -~-`
ñ I” tc Domine/Pera” no” canñ. ,u '3.
fund” i” .:term-m a rip’eterono Pſ. 30.'
più volte S. Margherita d’Onga- a.
ria,e S.Nicolò Veſcouo di Mira..- Sm‘- to}
nega lor morte; .ù i l-U‘fe
'x‘ nomadmolum fi ”al ”r- ’ . '.-î
”ut .uſer-m- "n-(rm z i” dei. F “T"
nt ‘mind mea mu ad” Dc*: .‘ 3m, u;
díſſero S..Burcardo VeſcouO‘d’ 5 '3,’,
H-erbí oli , e &Eutichlo Patria-z? * "
ca-dí 'oſtantínopali- ~ ~ r l.
Miflrfli- 'in' Dm” mifèrerd P1; ,5;
”riunioni-”x i” u confidi! anima z, '
nu. diſſeS-Lorenm Velcouo’di Tani;
Dublin nell? Iboxîñír, _ticiòdeërd n. m
diede' ‘confidentemumc üſuolbh
ritoalñCreatóÌe-;alj-lm ‘ ñz'…. ‘da pf",
DiflpflflèDWÎ-winu-maz ,7' ‘
tile* ſlrrt'flîilbo bolli-n” land-'ra '
dìſſe'SxNrcolò da Tolentino nel* 3'"- '9.:'
la ſu: marked] quale-per ſeìcon- 5*
tínuì rñeüì, lptu'm del filo ſehr” -
paſſaggio, merito ogni rione odi-z‘
re ſoauíſfiiumi d’Angioli ,fl che
l'ip ulcauanmll: .gloria. dei Par-é]
Hh 3- dito;

‘_..
'726 Pdf. JIL-*fiuto dc Many.
` diſo; e da‘Ha dolcezza' di quelli ra—
.: pino’ íoìea fpeſſç) parimente tipe -
ì i’. ‘j temqm—Îiepamle de'll’A pnſtolo.
PPL?- IÎÎ GwíodiflMſó ;un Chriflañ.
13,5 f Lea-m' buia: mm in mont”,
Pf.) :o 'andò ”miu aux-‘Mms mihi .1.410
l .ar-'lima nek”- B ;Dam‘i-o',~ quifacit
.-zñ‘ ‘ Colmic-,(9- ”rr-m.; dìffc 8‘- Swerd
Veſcouo,e Patrono della Città di
Napoli nel): ſua mar-te.& a pprrſ
> ſo ſoggíunſe . .Ad le lenny-*onda:
{I **g mrzqwì'áaüaariwCu-üs Et' b:—
5' ..- uéa‘do Primsòeüyſſmdetkeñpflo—
M .de leì'domahflatoà-ñcmixhjerícinelq
› _L " la. ſun :imita preſcnri‘., ouc foſſe
rozi fim'i frátelüie .é‘todetxdm‘ Orſo
tuo diac0n0,che per i ſuoi -h‘ateh
k ;ice i'zínſehdelfragſhkrí. diaconi~,.glí
T. dſpafesQuìíono-áuokrí fratelli.
maxx-«E Mcqujl'i} Santo ñpíglìà-'Îzſà hm
x x ,oz .Mi-MM! ”Nè-o: Î mkífaxñüflí;
` “I‘M-0” tWfl~diPçflflí zig-na
A 7 le‘ ”iti J‘autífmlaüí Gnam-”,19
` a‘ raggiunto ”M52
:b'uid-flòxàppmflban
”Wim-iii”, M
" -"ì-ì-²’\~ ”una pria-farebbe” ritorna-‘n'
.i’- o’a-mc‘ a E poco doppo dono ciò
~ &gufi -h (In: ”annunci cui &lie-Q;
tugfirms‘udigdaſgrm- formatore
it-.umctzí dimm nella “male i!
Santo WRC-10 r
.L51 RX'
nf") r4 ſſ‘ì
MF".
` \
ñ :na-tr‘ Amor” . 7 2.7
Ali/.ii will”: Clm‘flur e!? , (o Philip.
mon' learn”. ripeteva ſpeſſo nella l-H
ſua ‘ultima infermità S. Epifania
Veſcouo di Pam': ,e ioggiugnem
appreſſo . Mr‘flrícordönDbnçí- "ma'
m' i” :eternam- c’autaóo‘. î ſin".
r ‘Altri uerfetti di Salmí-Che‘pel'i” ci”:
breuitä ſi tralaſciano p differo altri …74 , _
` Santi nella lor morte,ne-l qual té- Pf. 88,‘
po altri ‘parimente ſi ſeruirono 2..
~ delkfèguenti orationi. ‘ ñ › .-1
‘- Delle Litanie ñ‘ ſero-Trono‘ S; - *i
Vincenzo Ferrerio, S.Au‘ſtrebçr—* 3m, u.
ra Vergine , S. Cunegondu'upo “l'3"
MMä‘Impet-arrice y' 8-041:
srdo Mona-co, S-Bertoldo Abba-t Ù
”,&alrrh -- - ' 72
1- ll and!” ripete ip‘e‘ſſo ` S. Mariaj Vit ”J
Bgittiaoa nella ſua m-ort0»fflh*ffl Î- 1-‘ ,
ſa diuotione hebbe SsVöeILÌO’ñV-d-Î "V-‘9!
ſcouo,& altri Sami. o_ M ‘ó ,
-Il Cantico di Zaccaria. Boris-IN Sur. ”J
8”! Doni-”r Ddllfi-”L'Èece i 1*, i*
ch’in futpreiènZa 'fi recièaſſè nel
la ſua morte dal Clero S Gerardo
Veicouo Ildemenſefl: giugnendo
à quel veriettoè; Blind-'nre bit, ì
qui i” [inchinfy i” ‘vmára morir': u ~
{id-m. Apri gl’orbäùe con là ſiro}- ,
pci: baccaçìe con. "ſvolto Angel-A
lico- ripigliò. Mddr‘riglnd” pod”
ì T.“ Hh 4 no;
”officer in via” pari:. ll che detto
- *nel giorno dell’Aſcenlìone del Si
gnore, le n’aſcele lama benedetta
animazà godere l’eterne deliti-,La
;.- del Baradiſo-ñ ñ i
Il Cantico
ñ “gi",dimíuír di Simeone
jim-zan» . Nunc
tutti” Dom-'lu,
., -. Conle mani alzate al Cielo dino
' tamente nell’hora del lor tranlito
a”. u’... tecitarono S.Adelardo Confcſſo
i. a. w* re, S. Eligio Veſcouo di Noion, e
3, &Mat-,ia d’Ogniesflggiugmndo à
; "NITRO caotico anco .queJlo del
'A .'ſi' ~ ‘Suſa-"- ñ-'ÎÎ I ft
` '* " .~L’Hinno,T’e Dm”; [Mu-1”;
recitònello {pirate la &Chiara;
di Montefalco nell’ Vmbria ., E
>3" i, --quello della B.Vergine, Qglorìoſ‘
.1 ,L Manin-,SAMOJIÌO'CIÌ Padoa nel-z
:m mi: hſuumldl'fl e“ ’C‘È-'WW' ‘i` l.

~ -v , —', - e, :u
m .‘l 41 Dí~q“‘.1.çb.‘îfidÌu‘f‘Tç ,7443*
' -î i. ”lffiflſìfl-flòxíñollemuín .ñ ‘
-l Piîí*0.-zó'=agmìz{4”.
0 -` ”0.: `
'v’ i‘: ‘ '.^ mulo…) :.
-ſſr- ì CAP: XV.. .‘ ..a .: e ,.e
. ;TL-‘uv, ‘z Qüed 3;? :di 4,_ -Lçg-“fi‘j :J

-" ,‘Aläl-'Ddo mIIÒSccödA Parte


Î z diqueflo libretto tratta-to
“a“.m‘dil ;Contrile tentatíoni z
;H .s ….l che

R ñ
' ' ` 3 i ~ ' '7 o o 7 29
che ſoglion’àr grin-fermi v:muraria
re, **fortemente nel fine della lo”
vita 'tnoicſtarlj, apolii in quella—i
pei-«lor conſhiationezalconifmoóì
tiui à propoſitoe’per quei tempo
ELín’ queſtaLTîe-rmî Pat (e dif 0M
diſtintamente gi! ‘Atti' di ’Fe evdi
SperanZaydi C‘atità,di Coherí'tím
ne,:& altri gioueuoh', e neceſſarij
per diſporfi ad vm Buona morte;
_macefia‘così quelli ,.;jcome-queflí
molto ampia .per poterti ridend
to Conſolatoreñdiffondere n’eñ’ſana,
ci raggionamemí , che farà lotto’.
Seruirà -qùoſt‘oz' bxeue capitolo
per brevemente accennar’ii-moz
do › chîoſſeruar* ſi porrebbe nelé
"i‘ vitirfla-Îtaccommdatione dels‘
*l-'anima degl’lnfer'mi già: di mer*
u ‘naturuleuñoribondiiù a‘gonizr,
zanzífl’ Il! 3-) <~Î :Az i“; 41321.1
UP Sub'ito dunqUe, 'che perìaiunf,
akm di-oflì nelîpunço delia-roth?
're ſarà il zelame Sacerdoteehia'ñj
maw,deue,‘gionto ch'egli ma ’ali
la caſa del Moribondo, far collo
care vicin‘al’kuoMt in luogoone
‘quello pon‘a commodamenteverñ,
-deria aicona diuota imagingiuí-j
ti della quale vi s’accen'da you‘
-candela benedetta-,e far palme-d;
Hh i .M

L_
‘ .iipreparlz
te.‘-. che . .. i
qua anco benedetta, con in quale
{a ñaípergerà il Mori—
bo-odo,e po*` ilzietto 'one lìà quel
`lo àzgimtexe . *Cipe-ratto‘ prenderà
L’imagine del Santo-,Crocifiſſo , e
tcncudóia” diuoramente riuolta)
ver—io il Moribondo, ſe'fleſſe an
cor quelio ne’ ſuoi -ſenli , gli p0—
trebbe ricord’ te,ch’effendo quel
"orno deilaſua vita,

ſi degni co
$10 per i’altrax e
eſacrepiaghe ‘di-.qu
del ſuo Redentore -.: Si
b’appreiîo farli guadagnate qual—
che induigenu da'. Sommi Pon
teñci per il punto della morte.,
concefla , e ſopratutto dilporlo
con farlodluotamenñ'

ſiemea che,poiche in Quel ai peri—


coloſo ,tempo none egli da per e
ſolo 'ſufficienteì vincere lemm
eiom del Demanio ,-&zqtteneref
;dp Signorç’ -vna buoi” mort? u
\ - grana
-w . .,,
**Mau-mm”: Armeria.. ;73.1 '.' ~
. ` , ñ
graziani, delle ſtivaletti' dell'aiuk'
to; 8t 'intèrcellione de'ìSÃnIi,e-per ~
ciò ſi* deue eſſortar' àfl'occomanÒ;
darſi‘c’on ogn’affct’m‘äqud'li ,-'conl
riſpondere , ſe non può‘ con* ha*
boccafllmeno col cuo’t e, alle Lima
nie-5 '3L altre oratiohi dalla Santa`
Chieſa per/l' hora della mortU‘
lſlituite’, le quali egli dinotamen
te ditàmſſortando inſieme i circo
ſtantià’-riſpóder”an`coi~effi à Quel-ñ
le ’a ,Bt‘à‘ratcomándar'al Signore-il
Moribondbs M3 ſe duello’ band-i
ſe ’rà perſi aſiatici ì‘ſénfiîs ù-purd
vi oflhdíciò dubbiodíaíleràrdop
p0 ladetta Orario”, i‘mmeìliata-î
mente cominciare-‘le Litam‘e con
l'_orationi della raccomandazione ‘ ’ *
dell'1i1_lma,ſi8c-apprelſó-da quand-o`
in quando interpolatimntcnen
aa molto ſtàncar-lo,cun’~voce non
molto alta, pmkbbeerameuare
trà l'altre orationi alcuno degl'atf
tiflpoſti di ſopra: le quali oratiom
e er potrebbono , oltre il Salmo
Bea” immarulah' , 8c altri dalla 91:11,;
Santa Chieſa à queſt’elſetto ordi- -
nati,l’0fficio della Santa Eroe-:4,
l'Euangelio della Paſſione di Chit
ſto Signor nollro d" alcuno de'
quattro Euígeliſti,la Litania del:
' Hh 6 la
”eſa-v* —~——----~~— — ,
la-.Beaiñifiìma Vergine,,ziîiin'níſteríirl
dolorofidel Santiſſimo. Roſario ,
che ciaſcunofxlqÎcircollanti da per
ſe ſolo porrebbe recitare ,ò altra_
oratione', ,
.:Qgando li -vedelſe elſe: già il:
Moribondo alla morte vic—jflqr ſe
gli 'pouga'jla candelabenedeçta
nellamano deſire, in ſegnodella
viua Fedeflhelmorendo pratella,
edella acîelàçifízflflflën laquale;
dei-der.: *finirla-.vira i ez—teizesëdoz
coluizchmglj raqcqmanda Lenin…
l’ima ine,del$anroCgoçlifiſſoaqiqz`
ei la HCCÌÃÎ-ÒUMQÙÒQÎÌQOA ecczíòz
ſpin-IRRE!" Pim-"I‘ z non, ceffi
fin’all’l-nlrim'o fiato dall’oratíone ,
con `”Delio ripetere
nomidiGiflsÙ’nQfllſi i Sanrillimi
Maria s E ſpi
rato.chn E! dica ludico il 8146”-—
-íao- Seeäix _Di-'neon -_ le; reci , 8c;
orarione a .dalla-.Santa C. leſalſtiç,
Zulu! . :² ›. , , 1
1 .i
› ~ . -v : / 2'’.9- '. .v i.`
‘ll.ìiſi.
'
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Ir x ,l- . m_ _ ì ;zh L

l a l l i il ‘Î
’0-' ’1*' ai”: ll À "- ic".
ſſ' h ,l’_. ;zi—'J l i
" -l 1 ÙÎ ,' ‘

, * ”da
_.1 -gîn’o’a’ämatî a‘ ”gm-t;
ñ”‘.*_\.

Ãddífiam for gl’djflzt’t‘í', ”Coins


dammi a‘ mort: dalla Gina
’Riti‘ - l l :i `
' ‘ .- 7 ‘.1, : 3.‘ Îſi‘.
Dellz'ſſciu dalla tjrufl’fifl'flL
- luogoddó'upplipío.

' "\ - z ‘x - a 5-4 I.~ Îfz …Dì-:s


' a.

I Mmedíatam’efltc pxímnjxdîvſc-íc
~ Ja Gíuflíriadalle cercar”; deue
colui , c'hàda conforta-@per la
flrada il C0udmnato,farlí- ”citati
ü PämNgflçr-,col quale chieda
at Signor’ſhDiuin’aiuto -, e 1M”
Maria , ac’c—íò habbia lex-Vergine
Samifflma propiuſia .- e fanoreuole
nelálerícoloſotem . ,nhegli rea
{la ;vita . doppo qudezacríò
maggiormeptejſia confermi* nella
, Fede; deu.: Engiìanco zteçítar’iq
è lingua valga” li Grado… Dede paì—T
"rinunce iuuerkirlo ,’rh’o'ffcríſta I
nio SignorNoflroJh vergogm, o
roſſore-,c he atlſil’à in andar. d-íshoi
nìmtom di preggía’to per la liraó‘
deñií'n’a] lu ogodel firpplido, ro;
me'tutroìíò alì'Ete-mo Padre per
` eſſoluí, e per i tuoi peccati offcrì
il Redentore Chrüto Giesùäq uäz
ì
ñ ~`-_,, —'ſi. ;a

7;# Pärteíli‘ljtíntdde‘flíon .
do çal-xribunale di Pilato ſù per
lellfiadc di'Gieſuſalemjhe'nie-na- `
to hill; «li [mm nzolrltudinedì
{’,ençc ſin'al Monte Caluarío , oue
lì} crqcifiſſo. Dcuc anco cſſorcar—
loñ Për :kE-cold, mentre per lc.;
publiclle ſh‘adel’o m'enerannoLa
Prima è,cotalmenre porre › e tol
locu‘rl cuore in D40, sbandendo
l
affatto ogni pcnſierokpoco per
a kl-Òerhfmi‘- rapoſiro; La Scion@
da, à; tener :rn-pre gl'vcchí poſtí
-tfi’ifluflino
timeñnelle ldcLCmcifiſſo
'man-i . il vQuale: in ,`quel
che
5 ,mm oémpd,chc`gl;ì :alla divi».
lab-Ma cſſez’z; ſuo ſpecchio, ſen
/ 1:3 gliardar' altri cola di qmfin
. monde-,il quale-deue ſtimare c0
me già Morto; per lui..La Ten-,à
óonbadlrcò-l’udigomè allo fire: -l
pim; ò.mulopde`lla gente, nè alle
pirolegch'altri‘dîigono. ma à lia-L `
”qc {alimenti ammo à quel; `
' èh‘dgliìä dirà"v Nel che fi potreb- ~
bono dal :cl-me Contattate::
anuertire due‘colc . ‘ z
. …La Prima-Baxh’i raggíoaamëñ'
iimhe hà da far perla ſtrada al C5
rdannato fiano facili , ſemplici , l
e proportíonati alla capacità di `
quello r &al rempo sì biſognolſo,
› ‘ ne rl
néi'qmlë qu‘ell‘o fi rino”; eſſon—
:idolo :lfirqueglx’mh ch’in quel
(ſem po poſſan’ effi-r-dí-gíouaméto
àlì’arnima'ſua .è 'sfixggendo affatto
ínìì‘detti raggíonamemìle parole
ſéùcrchie,:&}ìnutíli,e totalmente*
fihíuando file' fertili Ponderatioò
ni , poco per-quel tempo à pro-3
poſito‘ . -*-` '
La Secondmcoſa ſia', che i ragà
gîonamemí- ſianoet’ficacì, diuocí:
;e- talì .ichedadou'em‘muouano il
Condannato raggíomndo’con eſ
ío lui'con tenerci” diñ cuore~ , e
ſem'm‘ándo nzil’anímo di quello .
ancocon‘lagn'mepd gl’occhi (ſe
Dio ‘Zi-gno: Nòlìro ſi degncrà c6—
cederglíelc) &tuoroſi midi pen
timemo delle colpe paſſate, 81 :K4
Ceſi defideríj d’vna buona, e ſanta
- mancia grà’tia'ſua-.Imítahdo in»
cíòhmtorellazla-qmle sì meſh
mence gemeaçxpimgczche col ſuo
,_ lugubre pianto muoue :nm I
piangere ch-íxmqqe l'ode . Fari Rom."
urtare”; ”tb-'6” , dice il deuom ſor. s' 9.'
Bernardo , ſigma: dan”; è fi [ſi C0':
*perſi-ad”: ”hg-*made id ”oggi-’r,
qua'm, della”) onda/hide”, open':
,biLCo‘n Lhc non ſulo s'ímçnerilà
l’Affllmo, e fi diſporràflomb di;
"e. "~ x
ne , alla morte , `m5 s’ediiicaramëo
‘grandemente, 'e ficompungeram
no anco l’altri ..che l’aſcoltaran
no . E verificarà ne’femorofi
Conſortacori de'poueri Qondan
nati, ch'in quella guiſa gl’aiutez
ranno,quel,ch`ç de’ſeruoroſi Cad
pitani di Giuda proficticamente
Zach. diſſe Zaccaria . I” dle illapamam
u. 6 Jam I”da , ſia” camini!” igm*:
infame , Ò- der-ombra”: ad dexte
nwa, èadfiniflru” own” pay”;
lor in tina-“m. Verrà rempomel
‘finale farò, ch’i Capitani di Giu—
’ a ſtano-appunto com’vn. gran.;
fuoco tràçle legna ,Le trà'l fieno ;e
diuorërannóìe nella deſh’aae nelv
la finiſtra tutt’i. popoli, che ilari
'no loro all’interno . - e

qflr15chxdeurforffiſdöílo, cb’i(
condannato fari gian” al: ñ
luogodclfipplírio- I '
u.o l .ì 5.111,"7ì ſi 'x
7...".

- È tomo, che ma u condanna:


to allungo del ſupplicío z E
,deuedinuouo far confefl'are . ö:
--aiſoluere da tutt’i tuoi pec`catí›
ricordandoli , che quella è l’v lti-_ i
, ‘ n-
mi i}
/

La_
ma confeflione . e che per comic-i
guen za deue vſlir' ogni diligenza; i
per far’ vn fervente, e vero .attcn`
di contritione,-con fargli paritnëa
te guadagnar’alcuna dell’IndulgéL‘
ze per il punto della morte con—,z
celſe- Ciò ſatto,colui, ch’è depu-ez
tato per raccomandargli l’anima;
s'acCofli à -lui prenda dalle `ſnc
mani l’imagine del Crocifiſſo, col
quale, preſo che l’hauràzgli facci
il legno ;dellaÒSanta Croce', eñglícvñ
lo di: Poi à- baci-‘tres ’Ii-mentre,
quello :ſcende la ſcala , &Cegli' fi
ritira al luogo deputato per tac-i
comandar li l'anima. potrebb’eſ-z
ſortarloa a patienZa c6 l’eſſem-ì
pio dj-Chríſtoiall’vbbedienm, 8c
alla conformità col Dinini Volo-5
[ezc’hàdiipoſtmchìin‘Quella gui-ì
`ſai i Per maggior bene dell’anima
ſuazfiniſca La vita . Salita ,che farà
il-Cqndmnato , metre‘ il Miniſtro..
della Giuſtitia fiizdiſpone per eſ-,
ſeguirla , gli ſarà con voce alta;
confeiſare gl’articoli 'della Santa
Fedmontenuti licltcîll‘dîi tenen
doà lui riuolto -il- Crocifiſſo. che,
cla-lui'preleç Doppoîlflfldo-.maſ i‘
le no di voler-morire come fedeli
C tiſtlanq qon la S.Fede nel-cho}
.` t a) n;

\
ri:

re;f`ar:`r che baci l’imagine del Cro


cififi‘o grädefll quale ’lido porge‘.
rà iloCrocifcro con ”gli chiede—
dere di tutto cuore perdono :I
Signotede' peccati inituttfl la ſua
vitacommeffi, per mezzo d'vn.» .
verme cordial'atco di Contritio—
.ne-‘Farà apprcſſo,che chieda anco
publicamente perdono alPopo—
loiui preſente dello ſcandalo, e:
mal'effempio dato in tutta la [ua
vita , con Megan tutti à voler re— ’
citareñvnl’ater non”, 8: vn’Aac~
Mariuper'l'anima‘ ſua’. Doppo
queſto con’ voce alta, 8: intelh’gi—
büe, e aioota.ñtenendo . come s'è
detto ii Crocifiſſoñwrſo :ii Con
’gg‘ dmn-20151101” . di maniera ,che
poſaî‘conunodamenre ;veder-_lo `,
rîflcàprÌ-ncipio ilxariratiuoCon- ›
torraao‘rei-ìalh ‘raccomanda-'rione
imſhnìmr , &Vici-ma oratione, la
ua! ore', 'chep'arota à parola En“
c l‘vinmaripeta il Condannato# i
áprocan non fia molto lunga.”
acciòînoniflia il pouërello Aſili:
v tomulto'- uffipoòn ‘quella penoia
po‘fiwfa ; {Mittente ñqu rido:v
haueflë-ndkfferdecapitatoämo‘w
m* ng”- ruÒea' .~ Mona!! cui…
cum; deue fit dine prima-;iene
.' fl.; Pan:
- ññ »nm-.mia born-"r 7” ‘
ponga il collo ſono la mannaimò
fia nella ruota collocato . Nella
qu.l’()rarione,e raccomádationet
dell’anima .ii deue grandemente)
aunertíramhe in realità non hà
da cſſerîaltroççh'vn' Atto di Con
trittone, e iii-,dolore de’ peccati
commeffi'c‘o‘n .chieder di quelli
humilmente perdono àÎ'DiOflih
ſpollolin maniera.che permczzo
-‘ d'ell’inrerceflione delia Beatiffima'
Vergine tti: reliitu‘i-ſca l’anima :rl- A
fiioCreatore, per douerfquelleu
eternal-”ente godere‘ la gloria dei
paridiſoMe-la’ preſenza dei (uo
RedentoreñChrt’ſto GicsùáEMP
ciò nell’ooeorrenza ſi facci con... .
qualche ‘facilità ,.,m'è parſo bene`
porne quìalcune For-mole
_D‘zaícu'nflfflormoſe &Oral-'ani‘ ,u
. › ?LE-eeeh” dat-'me , d' Ania”
- . ma Gad-ann' inox-7 ñ
‘ zz. ~ 1c ddlAÎGiD‘flt'fl-l ñ `
~X'u‘r'~ſi i ` :--a’-T, a 1"” E].

L Adre. dimiſerícordim Dio


--dell’anima‘mia-, e giunta
l-'horamella quale queſt‘íngrato,e
diſubbedie‘nte figlio hà- cla-com
e; pari::
arir’auami la voſtra Diuina pre—ì
cnz’a . Confeſſo , che con i miei
, molti, e grauiſlìmi peccati V'hò
voltato infinite voice je ſpalle , 8c
‘ ho perſoil nome” titolo di figiio.
voflro;‘mà nó ‘per queflò Voi,Mi
ſexicordioíìflìmo Signore, perde
fic mai il nome, 8c eſſere d’amo
rofiaìmo Padre . Confeſſo,che mi
ſono infinitamëtejllontanato da
ñvoize ſcacciatoui dell’anima mia,
per faru’entrar’il mondo, la 'car
' ne, 8c il demonio; màſe abban
dante è ſtau la mia iniquità ,infi
nitamente ſoprabbondante ſpeî
to .fafà la Voſtra miſericordia in
perdona-mi . Profit-ato perciò a’
piedi della vòſtra Clement: , vi
chiedo humümeme dono di
tgcte lc mic paſſate c0 pe . Et ac—
ciòdflióîmari'ti efl'er da" voi :b‘eniá
gndmçnçe ticeuuco; voi ppendo
per mn mtçr‘ccſſora .~ ò Conſola
tríce de- gh Affli'ttizî Rifugio ide‘
peccatori , e mia' particolar' Au
nocamſexppre’NergíneMadi-e di
..Dio , Mana , nelle cui mani nc
epmaindo, l’a-nina' mia; `lrcciò ivi;
degmate preſentati: .au’anti là..
ñMnfl-ì di *Dio nellagloria del Paó.
”diſmoucñcccrimnéug'odz del:
*Mi—.:1"
` ..- [1,.
la dolce compagnia del ſuo Crea-`
r'ore,e Redentoreflhriflo, Giesù.
_ Giesüì Giesù. - ‘ '_ è
ñ II. Car-ico di catene d'innume-ſ
rabili peccati”: de’ceppi d’infiníá
te ~iceleraeezzc,ecco c’ha da" com—
- a’ríre* 'nella vollra preſenzu ò
{ettiffimm & Onniporcnce Giu;
dice,vn’homicida dell’anima ſua,
;ing-ribelle della Voflra Diuina.;
Miei-là, & vn si ſacinoroio delin
quem—e, c’ha nauuto ardite di ro
glierui 'l’hònoreue , ſe ſoſſe ſtato
- poffibile, antola Vita . Confeſſo ,
che merito mille volte Hofer-no;
maricordaceui, che fiere infinita
mëce ‘più buono, e miſericordia)
ſo di qu cllmch‘io- ſono ſcelerato,
e peccarol'e. Có'lidam perciò nel’
la‘ `vollra pietà a’ vo‘liri piedi mi
-proreliſhche mijp’enro de gl’anni
malamente ſpeſi in* turca la mia
virazche mi doglio di non hacer’
ebbe-dito a"voliri'Diuini Coman—
d-amëci: che mi diſpiace del mol—
r0,c’hò ammil mio corpo , e del
poco, ò niente, c'bò amato l’ani—
ma mia , e voi , mio Dio , degno
d’effer‘amaro ſopra tutte le coſe .
E già che altro non ho, con che;
ſodisfar’ alla .\ volln_ Diuína Giu: ~
*i llltía,
`
V ' ' rl ` _ ñ ` ñ,

l1/
v
Rici: ,v’offstíko quefia , miſera;
”in . 8t accetcov-olonzcieri’quem
marce in ſodísſattípne‘delle mi:
colpe, :peccati . Et accíò che di
buon cqqre riccuiate. qucſh m'u
affermi ~mi ricotta, Regina-del
Cielo, ç della tem, Maria , acciò_
finte mi: cfficaciffirm manna, è
riceuendo puimenre quctì'mtefl
,lice anima mia nella voſtre piem
ſc man-ida cóſegniate al ſuo Crea:
' - * .tore nellAgJÒrÌaAg-Î] Paradiſumqç
(,ecerngmeme goda dalla belli-Him:
:faccia del ſho‘flcdentore z c v v0_
;flm ‘Mi-nolo., :Chriſto , Gíçsù
Gicsíhüièsù» ‘ ~›. -
’HLSe la moltitudine“: graniti
,. delle mie-colpe z mi Fà, mio Dio ,
` da vm pane ;emcfie.,la-voſtra_›
--pietà, e miſericordia, cófeſi‘o dal
l’altra, che mi dàfermaſhcranz:.
‘ ;che non mi punízlîcte conformi il
merito de’míei delitti . Sòh‘eaq,
che vi pre‘ggi‘áteſoîí benignb , 1m—
' ſetìcordíolb,e di perdonato”: di ‘
- coloro-,che v'haun’mì‘cſoje che.)
-mandaſte al mondo i} voſtro Fi
-. gljuoloìñ_ cercar pecdanorifficpxi
. ceuerh' in gratiaybſtra,e- faflr heñ,
trefií'del Paradiſo. Vſacewi prego.
~ pe': .le viſcere iden- vxoſhsa miſe;
7 n
ñ 743’
-tícordía-quém Hell‘: btnigniràín
-perdomr mc. che ſon‘il nmggìm*
‘ peg-carote del módo. Cófcſſo con
to male ,-e puo tutto addolorato
me ne perno; e“c n cum l‘a-ſtica»,`
ci: dell-'anima min odio, dercffa,
az abborriſm la mi: mal paſſarz

m0 Bene. Mà perche da perineo


ſolo n‘on merito ottenet’ fl e
dono di rame mie ſte-lentezza;
alla vom-a-íntercrflìonef ”cor-m;
01' aria?, Madre di guria,Madtk
dí'píerà , Madre di Miíèricordü z
enirric‘e‘della vir-'r, Madre dcſh
ſalute , Difeſa , c Proremice de‘
pecurorz, acciò vlíacc mero in."
quelt'vlrimo püto'della mia vin~
dell; volh‘a ſolita demi-2mm 06t—
locnre queff’aníma mia-neſhGla—
ria del Pal-adito, due' in HOR” ta

eccrnameme lodr, e benedica il


glorioſo nome del voſìlfo Símſſ"
fimo Figliuolo,e mio Redentore,
Chriſto,Gìcszîv,Gicsù,GiflÙ - -
1V- Opp’reſſo da :rifltlläìb
nalinwnia di morte, 3* VO! “L"
;uelà‘vkím'h›0rí* dell-I WWW"
ſl"
ricorrp , Miſericordjoſo ?idro
d’ogni vera conſolmone . Sò he—
!” ne , `:'hò bauuro sücciatamento
- ardite di violar tutte le vom-u
“4… deggi,rompcr’í purche lc promeſ
-ſe à voi tante volte FARC-Sf) bene.
;ha con le mie ſcalarfnczza hò di
A ~ nuoup fl voſtm Fighuol-o croci
“: fiſſo 5 &ingìux‘íoſam‘étc calpeſh
'ZE tojlluç pretiofo Sangue . Mà sò
t ~ - ben’anmraflum‘co voi per voíkra
**fl- .gr-tin m’aminm quanto fiano le
{E ’voſtre ‘pat-:tnt: `viſcere vcrío di
,coloro-,ch’è v‘oí ricorrono di pie-
. tosîaffcctomzipíene ñ Face in queſt’
a . - ultimo :punto della mia vita, SL
nom. glorioſa ppmpa del vo
ro magmnímo cuore-N6 guar
PÌ ì dam per iſziegnamí mccomelxL.
W ”altrjmsgme {e ſomiglianmmg
Il me affattg pe” mjen peccati‘gua—
»flufldçfoxmflzmàz per perdonar
\ _7 mi .-ñguflràatc nella Diuín: Faccia
‘Ii ` “del vom-’amato , e-pefme croci
-fiſſo Figlíuolpzöc inſieme nc' ‘me ñ
riti di colei , ch'eleggeſte per vo—
`{kr- figiía, per Madre del voſtro
\Ynjgenito,e per [ſpoſa dello Spi—
i * ,rxcolSanxſh ch’è Maria Sanu‘fiìma‘ z
per mterceffionc dell: quale ſpe—
.xo,che 1154;‘: quefi’mjma' mia nelle
ì man-s'

_ \
, A _ l , A
man-í~de‘S‘anri Angiolimenataid’ñ— `~ ;i
Cíe’lo le miſeri‘cordìe
eternamente dellîl’níb‘*
lodare,e c‘a’nraro nel_ ‘ F
DÎOZCrFc-arorew_Redëto’t‘á‘C’hfflF -. --è
fi‘t›-,Git*31`té{’iiesù,GirsùF.îM *Cf _
a V., Giuflamenre '-“patiico ;’iníòì‘ ‘
Dio,*quel che giuffam‘éte hoÌneÎ-îl ñ:~
ritirò;9 Nè m‘affligge tìanto in.: Î
quell'horai la vicina' morte del}
corp0,quahto l’háuenii tinto‘ nel‘. ’
tempo -de‘llamia -›vita offéſoflîeſ-_Ì
ſer-tantíìa'n'nj v—íſſutó da v“oi lori?”v . "
rano,îoſh'tiío,& reflui-o mio" Bè." I n
ne. ÎMiv'dn'gìlirY'dPëſſer lieto 5-75‘ `
queſt’vltimo tempo ’cieco . MiB‘
pato d‘ha’uaffli Shay-di ’conoſciu-ì~
to. Amor etrm'o . ‘Mi meglio’ èI
tardi, che ' make di tutto cuvre in’
quell-"vltím’ hdi": farò quelfcbc: I,
i-“à mai hò‘ſatro_,clí‘è~anlerui,mio *‘
Èiofl‘bpra
mi di‘tùtt’itutte’
mieile paſs'ati
'cole‘, è errori.;
pentír—Î ì ‘ ‘‘ ’è
Piutítáko-haueis'à voíz ch'io ſem; e
pre v’haueffi amaro. e favicon“ - ſi -
già mai offeſo la Maellà Vollra .
o chi mai v’ haueſs’abbandonato
Sommo mio Bene! O chi' mai E
foſſe da'voi d-ilóngato vero, 'def
amoroſo’ Padre lA chi dunque ig' ~
queRo ’pericoloſo punto karòrriñ‘
corſoJe non, iv? _Madre DIO.
v' l 1-‘
. me valoniſa Amm
catezflſcire_ ſemprezvincitricei
tqtçedeççauſe di color-o, ch’al vc
,,patçocirgio ſi raccomandaäi;
A voi "Romantic hic-Kiſs* .
l’anima Will”. .acciò. quando fa
Eri-..ſconta aualnti al Dimwflîi
unale ,.vſi per mezzoçvolìro
Su ~remo Giüdicc con-leidelli
ſue—ſolite miſericordia. e` la <
chiari-‘perſua bontà degna-_ryan
namento godffl'flfil PAWdlſpd
‘LÙUÃniffimaſhcciadellfflozQi-z
19m'- cÎ-;Bëdcmom ChriRQÎá-'ì
sw-GÎQspzGiesùr-zz
-,V, Ii Grano .- BL ;amateñflnio i]
Eccomi a’ Voflri-piedi, one tu
pieno diflconíuſione'- crv-Zago;
dal ;profondo delimita, .cuore
chiedpidellcmie infinite-ſteli
tenza-@ſernflcdiwe pietà“
cbç;ſQZZíI‘-z 812. immondavi rai
que-liîinfelice anima-mia. Mi
ſpiace non reſtituituela , col
mediante il SantozBatteſxmo,
la dcſte,netta, e pnrad’ogni n
chiedi colpa-Nettatela voi”
ricoxdjoſo Signore i colpi-'et
_ Saaguçdel .voſtrp Figlinolo-l
che Mile-,filmiſco- -queſtorflu
chi-?MODA ;Feddietro .anni
’f‘KÉ’Î zu_ l

to‘. ch’vna grotta di dragoni, e di
molìri infernali, .di peccati , e di
colpe . Vnitelo yoi › Pieroſiffimo
Dio , col cuorſiferitq, &zinſa‘ngui-p
nato del-mio Redentore_ . Nonjviz
ricordiate,S gnprexdéilîignornn
ze , ;ezcolîe della» [Magionenuàri
delle, qu: ízſono di` tutto-cuore;
gentixozmàz più toſto dell'antiche'
voſtrennſeri-çordiez Venite ing.
mìpxqqcerſojo
Lia :ma Vila; ,- ognea’vlcim'choro
ſacratiflimaMa
dnsdipioye mia_ Aquocata-,Ma-z
ria-Volgç‘tei voſtriz'mífèrícordim
ſrſgqardi verſo .dirne. imbraccia-ç
te io ſcuflg delvoſtro potere cone;
tro de'miei nemiciszczfatelcbedia
feíatquelt’aoima mia davoi- ſia.;
fatta z degna. dſeternamente tri-:deur
rc ,ge-gadere del, bclliíxîmoñvolho
deUpQro dolci[Emo Eigliuo‘looe
;idem-.1x.LENZI-094° CMR@- î
Brezza, Cicco; Siem-:ñ — ;gli -i' ›
ó, ' :Onnípocentesrgeorexbe
ſiete_ (lato ſedel telliflrom’o-di vie
[lg nellejgraui, 48; enormi colpe-di
:Litta la mia vica,- poiche .hà-sfac-V
:rata _formi-ami
Mhîlmfipite volte voſrriçpr
peccato u - ri'
oi
3m cpnçtcexe_ ie mic iniquieàì, e
?Pets-moltoibenezche ſcolfhaue:
;Òià dar' A‘ -` n"
riguardo alia voſtra immenfitì ,
con niun riſpetto alla_ voſtra pre
ſenza' bò peccato contro delCie—
lo. e contro divòi . :Mi che ſono
tutt’i- miei peccati riſpetto alla.;
vóllra demenza? lol l’hò Fatto da
quel,cheſono,‘ciò òdal più ſede
rato huomo del mondo‘ -,~ mi voi
Phauet’ à fare da quel , che fitte,
ciò è ‘da quel Dio,ch"è` tutto bon- l
tize miſericordia . Non' hò ardite l
di chiedeni‘íl Paradiſo. 'tante Voi
te për l'infinite‘- mie eol eníerr- l
tendo l’Infetno . Mà la‘ oice vo
flraCarità 'mi di animo di racco- ‘
mandarmi alla infinita voſtra ele
menu . Venite in mio aiuto in.:
quelio pericoloſo punto , ò An
gelo mio Cufiode.Non m'abbane
donatein que'ſt'hòra, g) Pietoſiffi
ma Madre di Dio, e mia-’Auuoea
th Maria-;Regia ch’è gionto il fine
della mia vita,îfate,'che‘ p’uríñcata J
quefl'mima’mia col vo'ſtto aiuto
da’ peccati, fia da voi acéópagna
ta alla Gloria d’el Paradiſo, & ill-J
quella »Ea fatta degna , in compa* i
;nia deggl’A ngiolm de-'Santi,d*e
ter-namento benedire , e ledere!!
- dolciflîmo nom’e d‘alvoflro Pig“?
nolo çbrfflorükzt_ù,GiesùìGieaùl
‘ Vin-Bo:

.la i
Vil!. Benigniflìmo Signore , e
piesoſilümo Dio ..che diffimuiatei
noſtri peccati per ia-penitenzn ,
che quellifaccizmo . Ecco che
mi mroufl nel fine dell; mi; vita,
non ſolo iena han:: fano I: de—
bita penicëza delle mie colpe; mi
:Emo ignudo d’opte buone , e
veſtito ſolo della ſchifa vene de]
le mie ſcelergtezze . Non mi giu
dichigte, vi prego, Miſericordia-`
mzo mio Cream”, › conform’af-ñ
mieidemtiñ, nè mi dim Mez'
tributipçe ,che meritano i , mi”
delitti, tjnì ;i ”due alia mia...
Pooçnìiemí :ria-8: hahbímxöfl
paflìone di me_ oueiſo peccato!!!
ci”. Èëiüpzdîë .15m. mom veni
ma. `per,at.\.,².rz~"fe-Ign. .mf faq
»Winx menti ds ÎYORIOÎMMW
mo Elgiiupkm nel!” oſi” inter-j
c’efiîone
-dre òmü‘ekicordipfiffima
diñbio ſempre‘ Vergine Me;
- o -
_xi-.,neiiecui mani raccomando ‘
queſtünima Edimhumiimérepxeó.
Sanzioni l mi concediate a chîm.;
queſt'hora‘conoſcz‘, che yoifietç - ‘
lift .Madre. di, Mifcxiçosdia 1'- a:
num” ?RMN-:MMO
.DAW-f-
'Îz ì 5-950
,om _ mmm-{Mix
;aſia-le teqſe:
-ñl-L‘n i z‘ ‘ ria
’ i
75° ' ’ _-‘‘
ria d'ell’aradiſofic
vamente lodar'e,
rificare il Diuin
ffioCreatoreüe R
ſtolGi'es‘ùì‘z Giesù'a Gle'Sil-"5"-‘ "
f’ IX. ‘PadreOnii ;poetaezîemz
dl'edell'e Mifèrièöñlié,
no Dini-aa
` ólàtiohc,`b‘eré5 `
èìDio (lì-og 'niA 'coni
conoſco hauerui con innumerwí
' ente o' e‘fó'z
bili_ peccati’infinitam la voſtra grä
nia-conolco‘ inſiernerd' 'v‘èrſó ‘de‘.
*Carlçà ‘,ffie M iſcritto la
elia .nl-‘td cena*
’e’cta'r‘or’i '- In q'u
'armeno cli'ìä vol rito‘rrldi,
verö‘Padre’~ferm -áìn’eprë feet-*Pi
i dozîc‘he ilo' fol‘o‘ "b’fl 'rrìi’ſcacc’ia
lvofira 'ì filet ‘ojìä:
reti-.AMRRiandö .Verſo là}
'ahi dlink)
venta píeiazi‘ùi perdonare” i _ij
e‘í-pec‘eamlaruezflmuefflì ‘ o*

` veranda vorrei
‘ ’alle ’
mflfiòffelòîî/oig‘rùiö'
neu-Miei@
.EM ?Imatq' ,a -e' riuerit o_ .‘ on bn?!
äffifflte’ſeco odo’ i’m 1.21 dmn
,ò iffiüò‘iffirffi l’a drei‘lii‘àfe
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,_' 11).‘

` :›mſi1éicádin‘e“de11e vóflfflìflmí-Î
›colìdie;perdonatemi}äìîumemiiñe
“{Îceucre l’Ò ſpiríkozmìo 'Miei-w
’ "cſihe
“Rio’amoroflffitfié Fbf‘ack-îà. Î Eva',
tçnt’o’pìkfëcffiákè’déäìj M
. hi `Mníërkótflíçs 'm-Îflistmtaivfl
:uma Maffi-Mi DÎÒÎMWzfa'u-,dxe
*c‘g'fl' l‘a"vofltfintéreemènerüqrma
"quéfl‘anima ~m’íì'-_, ‘ea ”PM-nei
_’ì "ſett-mè bac’éf’ñ el’Píjffllſhiòlieën
ÎVÒÎÌÌÎTöí: _fëdíìtutìtí'glînì—
~ Folìíìë‘ fi i ëtfffiífixèqve'bèfl
‘ 'wſſìs hflWfloînv-demp
Redgíiförèühnfid *Già-911 *,\ (51G,
fléfez‘ùçî {num "UAH" ‘ .-_,.1~.
«r, v.Mir-_ar , 'dll-'6M rîö‘rb m;
fugíbîe‘c‘oìííſdm ’HS ae raw-È -
:baz-ln " ñbìffiîìríìñffdfflídflö
‘akio-s' ni;òÒMÎ-prffim-,-ffi
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&Mazza-annua” F mazze-*Hu
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HÉNÈHHGÃÉ hèz'vogflsñ‘
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Mfltëflcflbffiimflffia* ,ps- ~
tfli’dëflëpqm,wmpeÎ-MB
123“'Îrervmrarizshmauwank
fiore”flà
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fat'è Bhe‘ ven-M,
nel‘fi‘öt’ñò‘ſi dèlfflüdüí‘o
tfflüticáeáçffl’vòíffi
z’ 'eteffláſhì’e‘nté- Mizäcìëleìſi
Îffl’BHéî-äì‘a
* ‘MGM Mſsflîlîgîmg,
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~ ;qücſt'hora l’anima mìmriçeue'íclz
;molle &om-c benigna mani, c fue.
-she per la yoſtrq‘ínçerceffionçp
makkin‘elſcr’áacrodom .nel cp
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- wo &HDTV-…0W-QGFÉPÎQP‘JH’
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,493290. dîbmm’. ;egli ,tre , `volte
,Raga-tom ”Modeling in qqefl’vlz
.omo nunca! dell-mu viu- WAH
@Figlia-n; commons-dclnzieíaaçc-L
&WWJÎCÒMRQÎUO fielſo
Woo-WQQMÌMWW datore…
' 41;' ;l :ma:
. .‘.ó _1.2- -.—óñ

andar-ment; pianle le ſue colpe .


lçkordateuí.c hqpromçſſo batte*
{e 4E çrdonar'aſpecczcore 'tune
go, zYo e, cfi'aì voi pentito ricorre;
e.d\euo z ch; non volecé la morte
del peçcgtoremà cfie. lîconuerta,
a: eternamente-’x voi víu’a . Ecco
ch'iq lana iLmaggior. peccato-r di
Inni; accettate,.vi ſupPlícofl'hu-z `
mile.: cordial dqmanda. che co'n
;eg-o pçmímçntàde’mieí peccati
fòin ,age-zii? viti Mt@ della-'.
_ ia mg ;gialli v La. "ſexicori
figa-’PTFE' Mimì-:ci: in. mio
DLP-PP‘, Piſexicñxdíoéflimo 5.1—
snorcze ,no permexcíáx’eflhx que-J
lt’animamîa fia fatta' pxedäaflell’e
cern* matte; mi E; nella ,mani
del); Regina dí'MiſericordiaMí-z
Luigiadc’ WLW!?- e ’OP-M**
;im api 'ARM-ca Mam- con-È
;19:9 al': nq deu_- ven’ Vitaz
pg: pçnmci 'ſecoli de' ſecoli vi—j
'pgcahtaqdozev, ,oríficando ,Le vo?
Brcgmſflícor ie, 8c inñeme bem`
;ne-dicendo xl ſoauíflìmo nome di
,Giésùfiiesùz Gicsù'. . _
, XI!. Dolce; ſovrano Slgnpre;
,cl-carote, 'e Redentore dell'ani‘.. v
ma mi: , ccqçifiſſohper Le mieçoſij
pm poemi, indggnq'ſgno dl cö'j
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ì ’2‘… DdlÎ'ſi-I‘F‘PÙI "qnt-*Mme Cor. P' `
l 30,5 Ligue da' Nor!” Signwfib;
i (p‘ ç‘brifloſapfL a _ , r ;7
4 . ,Qryçíoqqtehe praflnua in terra,
ñ il@ 45744.!“ s r .m copícffiffim
j {gr-'me ,piramide/r' ”parte , 4144*:.
:Fil Coruna-”raidue
l *all’bora'dellafuename S. Gira; ~
lama. ,4 _.z - 142.
-- di af. Fantaſia d’l
ſeif, pn".- díxíeeyef’ il_ J'ai-tifa'
.MP-'affio- l i; …E i _ 144
'-… Crati”:
”4 di J'. Marzo
di calunnie-*fin: 3; ‘ 1;";
,—

e 1-! O"G‘í‘YFÃÎ’JÎ-Tffiafldfágüa
io prima :dei ”raf-zitto Viaríd
m . , 145
Purim” (i‘mTeoriflfç ’avg-’ue
~<
—WM-
pefòzilìá'çtzffipor gli.;
“Qì rezza-N'… e '11‘ ~
w ,Adìíh'aneÎ per r Cerri-W .az`
marx-.dell‘Eſt. I "…a 147
- p.21-
711. Enry!”
i ` 7 Mappe. ,cl-z.
151
,fa Graſſo!” da‘ &Add-”bow
lÎEflnma Fui-‘one . v.153,
Addii-*one per a' Condannato' ‘a
per”
ſi dalla Giufiiìío.
'ff-arie 160
inf-reflex!” pal-:3
~" ` "M ó a ’ 7 I!!!
’ ^*ñ A i,
—’ ..bb-_
’ îffi’Î’Î-Îñ-flx‘. .LL.
figo-alcuni .Pazza-'.67- _b
ÒîDe’D lori di 're/Kai.; ;i Îì."ñ.~;_ ;e ‘ .
‘- ”Deüh î @ſg-TIM; PW di *
fin’ora; l'1- {*‘*Îzu\ , i:. ihr-;S È, 16‘:
’x’Della Podzägväìîñä‘së ÒÎ-,uéx 237
e." 'Dè'Dolofí 'i ?Stòffiaëfiçfflrifle
ìe‘*~,"myëm:tifl; g :Kimmi- A!" ‘e53‘
fico-,ñ , 3:-- "-~ Il; tîîtésnje‘zq ‘mr-l’è

I - *Dim: 3m; &mai-“WeFix


?a .- t’- .:S’ *t e "fà-UIQ* LTD‘ 17

Dalmale di ?affiora .Î "ſi


"ÎÎ *Delle ?atque-_TetiPM# Zi79
-Dfli‘fíidì‘ópifi-Ò‘.
é-_i Della Par-:life: .
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*.Vì‘Bell-'lìfläffiàwtiönî ;‘~*RW1‘
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, zig 4 I . ‘ '-ſllùíiſijxi ogni: ‘-3 "ì-lì
i-mmflhu… 'r‘.b Luáitìi’
i , ;E’Rimldijz-ò-A
M Gun
.:r-ah* 'per, tutti' 'gl’.IÌfehù'a‘* 5
,Aguizfzò’mñ 'e Gandini! aim”
ÌÎHCV‘PÌZÌ. da”: “1…" ”À ;32,11
a( Del: ?MTB-'medio SMWM.
eb’è il ſegno della Santa Crw-,cb
lang-;fl- www-»Siem «ai 9
o‘: Orario-103;!” ingimübü ſi#
la” fue et. Nieolà dcT'oümù-et,
prima di ritenere nelle mani. “a
‘l’una‘
ria-rido… Crue“,
”ſacrodoppo]. quale giò-a
Legìmjmeſiiſiìñtfi
ufpitàñ -- ~ 2 2 1!’. ."— ;3222;
z!"- qau'ou ALSA-71h55- :MM
(z, eſe,mmmpo\ddlsflmm›
‘xe ;aka-enti líiw’dgineîdd ”Mſi
nica. ì *3"* *eni—w:: i T*.-.;…èiixaffe.zà3
Orario”, cbefece &.Girolamet.
.Dallara della.“ Chieſa eols'Gxeéyiflo
dellemanimll’bara delli-ſea‘ mn
"i 1 , 5 t . *PNA-l ‘112‘
n. Del‘Nomedi*Gierai.ç.~zſi“‘a 27.9
a .ñ. Ddllöqne’ di Mafia-"523* "231
Orazio”:
"7 e"
di S. ”gaming-111d
" ` *ſi dn
a "'i ’ -. `
“.;Q~Lſi
:Piz-N‘
~ Santi/'Fm‘ ”eyz-‘uv’ Maria nel
:en-‘po dalla a marte. ,x- z a4
Orario”: Jíló‘. Efron alla Ba a
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diverſi Oral-'0”' della fleſa d'alto,
.i‘?,
n per ;lun-po della ”ma . z ;f
Ovation” da' J'.Tcofilo il Pan-‘ci
”nî'äſſfl’òó'mnîflìual’á ſul,
MJ‘horazdcü-oflu ’manu` fa. z',
s Grafic-01 Cin-17h MULÒ al
Iflſiu Student-'Fino Madre, di
JudflſdñopÌt-ln MN wo di”:
”nun-““7" ww; "-241 ‘
I" Online, JS.” ri‘ affini-ib
Fu ;HA Gloríaſ- Paz-'M :and le
omnium** ad unu-'po M. ſu:.
non'. ' ‘ ` 244 `
’Que-'0” "Ill‘ Beſa .ſa-ta “l
b noioſa” Ghríoſa "cfg-'n.245
, - Dcgl‘Aujah‘; Jan“.juç. 1
Ora-finì: i .LM icbd' juan;- ,
una” dalla ſa”- &Wim-”dal
ION-‘o ltür'Cbicf-u , c H Dm;
In' Santo‘ , per il tmp della mor
i”; :v-T- ’ ` I ’248
‘ ~" - Oulx?” ih". Vittore ”cſi-*0”
--Ì'fin’jë "i Giovi-fidugidíe &'5
._”',f”` l’bora della mar”. 252,
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A nada' Qoob-mom la‘ J': Brizzi '
*A ”o da’ tahiti”: di' UAE-Mi.
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_mo Sd‘gtffiina. ' ` ` 632., -
A :to da' Confido” le! Jia-”3'
dot-ale Rami” . i ‘ ’ ` "’635
Degl'Atn' di P ”minato fa#
”end-ar :ari-4.0, 1/1. ’6.35.
' Degl'A 'tti-ñ' Dyíîcn'o da' _
Dio. 047.711. 7 h '6,33
ñ Atto ‘DMX-'n'a da“ Mdcfflyoíó‘
did'. 'troie, ‘ " ‘È‘q
Degl'A "in" Dafiden'o 25:‘
radiſmçzp.yîll. ‘ _7, "L 65:
-² A m da" v1,): :n‘a ?agili/’a‘
üJÈGîroI-m. ` ‘j 'ì 558"
z Alt-ads*pzfldnüàdpanáfi‘lm ,
Mazoqa'ho. ,A `Î ‘g. 4 661
' -A'WVI-noí‘ácrfo 'MT-radar
li 54714”;- @tg-pm L {56;
;xo- gl'Am'd‘Amaking‘cap.
o v ' 563‘
x): gl'A ”i da‘ Rin ’rar-'4mm -
Cap-1'. g ’ E681’
›- ,ju-gmnia-offiflìéóìxzíçst
’D‘ ÌÌÃÀI’H di Rafl ‘Biani, g‘
C‘e-"formica .ma”dubai-.a.
` ‘ Cap.
55:71;
i Degl‘ſiAm'’* di .Petitíoueffi’ç
- :5
On”
tieni .,cb’alcunì ’Sani-'fecero per re
ſifler’ alle ;eritſiflioni nel tempo del-z
14 marteze prim‘ieram en: `riſale”
”i ;analitici Salma Cè‘xe amo qua—
flçnie s‘erajèfondoéñ @1111705
.Arto di' Petitione del Uiuín’Aífl
to di S, lil-logia Martireperſe ,e
per le San” Flora , ;Mari-aim‘
‘ career-rep” CZPrí/lq- l 709
_Axiè‘dí Pet-’rione, a'dDíuihjAis
”Ji S.Eracqpi'o Marti” al; 710
;Aſia di‘ Pain-m Je] Liam’…
fa.” dis Eu rztia Martire. zu
_ 'Ãrtoù’il’e’tztionſdì-SÎ. Efreyn.»
ÃÌKY- ,` ~ -— ~. 7“
Aria `di Pet-'time del Diuin'Aîu
to dis-'zſiláefla çmipzeh'tana- 714
Am‘dî Pim-*m di' s, Gerardo
f'raid/0 di &Bazaar-"im
Axiíò JÎPeìiiiòne di . ‘714
[ig-‘0,715
i- ~Aug
~ ”emy-‘amis’
. . Sis-,Ma ,
Mdìtíi‘e.”ſi_".j`: ‘ ,j _ 716
'Alla di Petition J'. »i u
Merz-'fe'. ' "‘ ' ` 711 1
A!” di. Fet‘ítiolnedí S, Maori”
Vlì‘gíhÌ,"“,Î' r." ‘ ' _ 7;8.
.Aria 3-1,; .51,114 garanzia” .. 710
` D“a Enix-".15’ alzi , (q- Oratg’om'i
EZZÈÉ'ÎÎEÉZÌÎÈ 525W; .ri-"ig“:
\` .A . .

_-J
on ’on i, &cî
‘ ”o ;xe/l’ha” della
lor ma”: . Cap.
XIV.“
722
T Di quiz/”fidare fa” , 714407
da ?Ir-fermo flàgíà alla morte 'w'
air-0.0412. XI". 728
" Additivi” per e' Condannati i
ina”: . Dell' ?ſura dalla carter"
fin’al lunga a’clîupplin'o. 5. 1.75 5
Di quel , the dehefarſiſhóila,
cb’il C:md-”mato ſara‘ gian” al
luogo delflpplìcio . g. Il. 736
D’alflme Formole d’Or-”ioni ,
e Raccomandato”: d' Anima per
íCò‘dann-ui 4' morte dalla Gi»,
rin*- . 5.111. 7,9

IL FINE.
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