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volte lungo mm po~ durare. L’pffifléflì‘a
za a’CondannÌci'zancqx-rhczdí pochi,
giorníaè-aíſckifa-xícoſa :Il pwdenmza‘;
cazídaeiuozfionfcſſómgzte
uà‘cqueinhämeme afflſtemiimita -J’Reliñíìe
—. VM Îffièhüh’rz‘èb‘îei‘c‘ün’ááflm
to dëflqrìlondí,~o "and ` 54”‘
1_ ‘th-orto dalla .:Giùflüí’ij ‘Di
' dací de `C'ordulza ripara ,'Sçcìcrçcis ,
’duo‘eíüſdqm Sóçiflzçü_ T4159 gi,
quibusíd commìſſum fuit, éè‘ no
uerím , ac in lucem cdi poſſe proba— '
uerín ~ o ate:b.^-R,P-N, Vin
centiä ar :ARL-:twice @Enel-ali:.
ad idlmíhí tradira,facultatem conce
dimüsx viſypismznderur- ſi è "s
‘diquàîpenmotfflëebîtmfyh 0
rum fidçm h” _l' .:gps [nav` noſtra
ſublctìp'm ‘dtd 'dà‘.'a U0 no
ſtro munita: . Neapolí 4. Auguſh'
1648, _
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Dclyajum da: Moxxbondx, e a'
Condanflíaçì* à Morte" 'L
‘ .dalla Gíuſtixvia‘g. Î
Dell’ntellmza a abilità, 4)“.
cçffltù z d'aintar. 35m ,.ñ
@rire-L CAP.~ I.. ~
'- - .5 Affioma di S. Toma
' ſo, d’An‘ſtorelem co
, muncmente di tutti
~. gl’alcrí-Teologh *e
‘ ' filoſofi,rh’i mezzi”:
‘le vie,.per conſe‘guir’vn fine,ordí~ '
naxiameme ſi vclkono della mali
tia.ò bontà dell’iſteſſofine;e per
ciò,quando i] fine-è cattiuo , ſono
fimílmcnte cattivi ímezzí, e quà'—
do quello .è buono , tono anco
quelli, regolarmente buoni. `Di
modqxhe quantonn‘glíore z ò ‘
Peggiore è il fine, :mio miglìgria
. l
2 Parte Aíuiàdo’Mor-íl.
ò pcégíorí ſogh'ono eſſer’í mezzi‘È
i tal S.Agoſtín0.
dit-ſe ne ordinati.Jean-”dum
Quindíè ch
,ac-1 `
'Ai-:uſ fini: , propter quem ”eran-”r , (ſi
hb.: da
M”. :alpaóe'lír , 'Ud [UMANI-'r , _ſn-'tm-`
Eccleſ. düm boe-ſvn” opera ”05” :flip-:Ji
U’ Ma lim’vcllaua’aóiíia .
flirt. 1 Queſto preſoppoflo , chi chia-4
c, 13. tamente non vede g quanto eccel
lentewtílnè neceſſaria o .era fia.
l‘eſſercítar-fi in aiutar’í cdeli nel
tempo della !ot morte? poíçhe il
fine non è altro , ſe non che muo
iano bene nel Signore, e ”dano i
godere la ſu: Sant; gloria, vltímo
inc, per il quale fù l‘huomo crea
to. E ſe fiamo obbligati à ſoccor
rere , a: aiutar‘i nom-i Fratelli o
quando queſti ín ofiremz neccflìtî
l ricrouanozperche non ſi dcucm
parimentc . anni molto più,aíuu- `
ſe.: ſoccorrere nelcempo della.:
- lor mortefluando h neccflìcàè la
maggiore.: la più :Mems , che vi
Ea? Impercioche all‘horaí :mii
gni ſpiriti vſano ogni lor’arte , 8c
aſtutímccíò con irremedíabíl di
no paflino dalla morte temporale
dramma. come lo dice il Proſer
PÌ‘ÎP- Dauíd- ”fit-duna” ”em ob
n.1. 3,53535!. Ilcdcagnoèlìvltíma
PH‘.
rà
r" ' 'I Zonda-”ati o nor”.
.ll-te del corpo , e viene dal Pro.
eta incdo per l'vltímo giorno
della vita. Queſhſù I: maícdìt
tìone , che diede Dio a! ſerpente .
T12 înſidñflóerir-calunto ci!” . De ‘Gu. 3.'
gl’cffctti d‘clh quale fortemente., \ ’o
temendo [’iſteſſn Pro ſet:. diceua.
Ca”- k‘m-ióo i” di': mala Sin-‘guitar Pſalm;
y cale-nm‘ ma'a’rcndaóit m. E fi 4!. 6.
come. ancorch- tutt'ü corpo hab
bia i1 Sex-peace d—i peſtíkèro vele
no infetto , quellod-però in partì—
colzrcflhe nella co a tienemſco
flo,è, e ſuole raggíoneuoímentu
flimarſi più patente,e moreiſero ;
così, ancorche in tun‘il tempo
della non” vita procuri il Dc
monio angelemrcí.; con tutto ciò
con maggflor tom , cub-bia pro-_f
cura cio fare nell'hora della noñ
(In morte.comc quello . che :2,
che li reſh poco tempo per Far
re a dell‘anima delmoribondo.
a ”rr-uè- ndrínſi legge nell‘A- '
pocaliſſc . che dífle quella voce a! .0-02
l’Euangelíſta Giovanni , quà-dc n. u.
fufllit Biala!” ad 'Dar , ſul”:
in”: png”:- .fiknrqnàdmoditi
:cn-P” bu”. Il che nen conſci** 7 ‘Ì.
mato dal Profeta Geremia,il qua..
le dice. QR”: n'a-'min' ci”: app”. The-r
’ . è 3 L'I: J? e'
-4 Parte l. Aiutode’MaFìo. f,
bendcrus! eam’i‘ntcr anguffiai‘ .
Chiama anguſtíe il cem`p0 della.:
morte, nelqualeimpìeganoí De;
{noníj c_utciiloro {kracagemmi , 8:
inganm. . , ’
Eñſe táto fi fuol’eſſagerare l’ob - A
b'lígo , c'habbiamo d‘aiuzar quch È`
li, rh’in pericolo di perde.: 1a..- ’
vira corporale fi rítrouano; q uan—
to più ſi deue eſſagerare ‘quello, ‘
c’habbiamo 1 di ſoccorrer co
loro, che Hanno già in proffimo
,pericolo d’eternamente dannarſit
.Poiche i mqtibondi,c condannati
ì morte dalla Giuſtjtíafflltro tem
.po non hanno per poter’elſer’a
lumi, nè la lor - neceflìtà panſte.,`
dilatione alcuna: impercìochp
.vm volta dannati, poco gian-:ran
no loro doppo gl’alcri :luci di Sa
crificíízdígmní,orationí, e pani@
ſiz: :elſendo l’iflante dçſhç merce.:
j] pontç,ch'vnílc,equeſta vita con
‘ lÎeternítà: e ſe non ſono aíuxzrí
nel paſſaggio di queſto ponte, E.:
Beck]. per ſempre finito per effi. J'af mi
i Kñ 3o dcrít lignum ad .Aug/_7mm ñ, a” ad
;Aquílnqmjn qupcuuque Iocp ml'
leríhüí ”indice Iſo Spirito' ſanto.
Se l’huomo morirà bencníçroue—
;à l’Auíxrodellîcccrm ſaluçç ,- ma
` ñ'- l’. f. ſe
,ñ T"- ’i 7"'
I
"
.E condannati A mir” . 5
` ic male,ſarà buttato all’Aquiione
d'vn’íneiiinguìbii’ſuoco . Again': Anguil
1'” di: i/?a qui: mar-'lundice A-go-‘ ep :ad
’Rino , tali: i” dic illo indixabílur.
Nello fiato, che lìhuomo muore,
in quello ſarà nell’vlcímo giorno
giudicatoſſenn ſperanu ,che ſu
gli poſſa porger’aíutó,ò applica'
alla‘ ſua ſciagura rimedio alcuno
per tutta l’eternità. V!…
cagionaríí verſo
mohíflími, e Hrmrdímríj anto
, h'aìutan’dtríàben mo
rire-Eſſendo &az; com :acide
ne maggiore la miſem della mor
tç enemy-.Ha quale , fè npn_ ſono
mrouano vxcmz, dx quel~
’o , ch'è qualñuogha :kr:
tim calamità temporale.
A quellofi utile, è'neceffirío
Pmi; eſercitio eſſere: lo Spirito ſanto
a’. ” ‘ dicendo . Er” a”,
I condannata' a non:. 7
:ſmo paſſaggio da quella all'altra
uit: menatí. Ec altrouc. I” regna‘: Faz),
’nonno‘, rcquíefierefae memoria”. 38. .4.
ci”: , ó conſolarcjllnm ì” exit”
ſpirit-:fui-Nel ripoſo di quello ,
che muore, fàche ripoſr ancora I:
ſua memoria,c conſorzio nelv tem
o, ch'i! ſuo ſpirito flà per ufciÌ-z
ene ui: dal corpo.
- Quindi è che Dìmche nelle ſue
opre l’coprcl’infim’u ſu: fa im—
Îz:,qumdo hà voluto conſo :tu
‘Alcuni de' ſuoi amici nel perico-î
[oſo tempo della morte , è fiato
ſolito ínuíax loro huomíni di ai:.
nica, iquah’ dcſſero loro animo ,e
gli toglíeſſero il natural timore,
che ſuole in quell'cſtremo punto
aſſaüre. Così lo pnnícò colRè
Ezecbía , al qual'imu'ò il Profeta
Hai-.homo ſanto,& alqualc un 4. la‘.
Serafino col fuoco purificare ha* 3°- ì
”ma le labbtagccíò l'auiſafl'c la uí-z`
cinamorte. & inſieme lo conſo
laſſc, e l’animatſe à confermati
col dmín uo!~ere.E Vitiello hà pra:
tic-romeo altre uolte con altri .
Per darci in ciò ad _intendere qui
to importi &faiuto . confidi.”
‘ Conſolationç de' ſuoi ſemi ilL-v
quel ;el-po.“ quali rinuigoxito
,A 4 I3
8- Parte I‘m-fiuto dc’ Marſh.
ij moribçndmpofla per ta] mczz
taxîaçqmflo dell’eterna ſalute.
:D'j zlzutlébefi Picardkr’ſifl’íja.
fermano'lpriricipío ddlöfl‘ ’
. infermità... fl r
,c- .4` e. _~ I'I‘.
Vñbíto :ch’alcçmo fi vedrà dal;
~ *la manodi Dlb'e er mezzo -di
grana infermità a‘ffz ico , hà date-ì
nel: per coſa cerca , 8; infallibile ,1
che, ſeglie l’hàmm data la dimm'
prouídenu per gaſtigo de' ſuoi
pec'catí, nö ſarà [ya-Rame niun ſa~<
pernò human: diligéza ì iiberarè
"ſſh lo da qusſh . Impaffióíſe ci?, diçe>
lib. da S-.Paſcha o. , per med-'affian- Uil-’ur'
…pp arii: fauflriaquc’ dia-Ma 'alt-‘o' pn:
14W
Da” mimàzärerdbchc izgafiighíſo‘nd
’--\flg‘li… a’ colpa , &i’ ecgçi ſono’ i
gl’humoris, da’ qualrfi 'aeñeùmo"
l’infermitä,‘e'la morte- ‘guidelin- `
Buti. "uit i” conſpeäu ci”. quífm't i111?,
3—8. [5. hidden i” ma”: medie-'Aia i’Ec
clèſiaflico-Ì Chçp'eçca animi? "gl-’ñ‘
o'zc hi *di Dj oièîc'ótro i1- {umbri-'è'
tore a' ’inci’ampakà fleÌle-mäbi'dìmî
medico‘fxh‘in} cam'biö’d’äiufar‘ y i
…p
e ſouuení‘re @datum-:temi: am `
- *ñ ‘ì‘ Il: l
,7 e I
ñ condannati A non:: z
RGW’
l4 ‘Pam lui-'Me de' Mar-‘3. 'J
Bcn’intefe,e practicò queſh veri—`
Maui. tà quel leproſo dell'Euangeiio. i
*'30 quando diſſe al Redentore.Domì
”mf 'cz-'r, pour ”le mandare. Si
gnore-,sò bene ,,che potete tune
quel,che volete, e diede volete.” ì
Potete mondarmi da queflo (chi,
fo male. Et il buon Medicali riſ
poſe-Volo mandare. Voglio. sjf A
mond::o,e ti fi concede quel che
domandina] che in realítà ſi rac—
coglie, che Dio ſolo è quello, che
ſan-ie noſtre infermità ,7 e non i
Medicime le lor medicine, e ero,
ciò à lui ſolo deue il dono de la.:
SW‘ corpore! ſalute attribuirſi . E”.
”in neque l'erba , neque mal-gn”
ſai-nu': m, [ed mm Dom-'ne ſer
”o ,qu-'ſhut anni” . Non ſono
l’herbe, ne gl'impiaſtri quei ,` che
&mummà Dio ſolozdice ilSauioa -
Il ſecondo auuertimemoflhu’
i deve nel princiçio della ſue im
fermità dar'ali’in ermo , è , che.»
ſc Dio vorrà , che muoia diquel
"male , i deue perſuadere, che il
morte e‘ vna neceſſaria `heredicà p.
che ò per formò di buona voglia
fiamo colite…“ accettare , com-L,
'In’. l'auuexriſce lo Spirito Santo. Te
-uj n’ IIa-”num enim bui” mio-di',
*i non 1—"
E roulant-'á marte; tg
mm marini”. Poiche è vn dei‘
creto fi fermamente ſtabffi!0_dfl-›
Dio, che naturalmente è índtſpé—
fabile,come dice [Apoſtolo. .ſu ó Hc” y'.
”tutto :Mbomísihrflm‘el more‘. Il 11.
q‘ualdecteto ai kondatoín due.
eoſe; h ptíma è il peccato , dal
quale-come ſoprzdicemmo . s’o-e}
tíginah :norme tutti gl'altti ma
lí,e et cauſa del quale deue pet
‘ ſua erfl l’infermo , ch’è lui Wet!
quella ſentenz: della Scrittura» o
Pere-ti” u Domina” :goa-e” ,fc Dm:
Ìrí,ó-ſrígare,ò~ ”dare , à- .dh , 2.2, az;
perfiguunrjmu
ó- ”n :ari-”ptc , a:
peru:.
rai-‘gine,
Ti pere
cuorerài18ígnote coni: povertà,
con la febbn,col‘kreddo,con l’ -`
dormo! caldoxon l’aria canina-e
ti perſtguitatà cöquefie coſe Per
vle tue colpe, e peccati, fin’al z..
morte. La ſeconda cofa è :l’inter—
ne miſerie dell-'i-ntemyerie, e fcòi!
cet-camere de gl’hnmoti de} cor-l
pmi quaü con ſegretìagmti . 8:
occulte mine Rm ſempre ſommíg
:aiutando forze , 8t armi-ana mot
te perrbuína, e‘ dffimggímenta ‘ ~.
de’ll'huotro- che perciò d'flſc PÎu
tatto. J'o' u ?pf-'m inner a “'1" ‘n’a’,
?ex-'2!- fldlewe m- m "fl" ani—
(Il’ 14”‘ 1,‘
r
[E 'Parte Aia” a’z’ Marib.
ma mali! penfiwparí‘u‘. Se apx-iſ
ſi,òîfmomo,il tuo corpo, dtt-Qua—
` _ r'e‘fl’idantrodí‘revnrgrm diſpè—
A W* ſuite” :una di‘ mola' ,’ e diuerlî
*` -ì ma!… qual-5mm; dice A-goflìno',
ti rendono più fragile dell’iſtcſſo‘
Ang_ vmrſhQxidfrl-giliw 'oaſi 'vin-m?
find‘ ár tamenfiernat” , (’9- dum’t per
“un farulaflrſimim caſi” ‘vitrüflñaſi '
fa”; tin-nur ,ſmeäuf n', @feb-ir non
”"“ timer-ur. No: ergafragílior”, (g
infrr’níorcr ſii-mu: z `Ancor ch'è
.verozch’ù‘l vetro ſi può in milk'
pezzímom pei-e” fracaffare; con.,
tutto ciò‘,\’e con dìkigenza ,‘8: ac:
corre”; ſi conſexua, potrà vn'ín—
finirà d’a›nni,e lunghi ſecoîí dura
xe; perche non ficorro'mpe , nè fi
marci-ſcemè-da ſe ſi ſpezza,s'è beh
cogſflruazq,Mà1’huomo,pcr più
che ;Rabbia-cura , efi—.çonſerui .
per più chflſi guardi , eli difenda,
porta ſempre ſeco ízcaggíone da
'ſuojmqli,,e.del}a ſuñamorce : iſn-`
perciùchflda ſefleſîo genera l’ín
fermjçàfl he lo conſumano# dolo
ri,_ ChîL-'abhactono, _e le miſerie”;
_ f q çhflzlçactçrrarzp. Rex-ramo fidano
‘f‘ f"_ë‘Perſuadek’aü’mſermwàflagpra,
'ñ ','Î ;î‘ LOJHPSDIÎè.daíÎaſu,-ëzparte , à Obe?
`. :,‘ diffida-Nail.;Diogiacsxàflquei
l ,.'\ “o ’I‘
~w
1! condannata' a marta.. u
Dal modo d'un-if” la mer” ‘all'3,
Inferno.
I
_ . , e
ll l' 'arte’.Aalurodc'Mm-alg; "
4 Spie
32, Parte I.Afl'uto de’ Morü.
Spirito Sento, che con eterna cz-3 ‘
rita‘ l’amc. In nome della Regina ,
de’ Cieli Maria Mádre,dí Dio , 8c
inſieme Madre di Miſericordiu,
e Rifuggio de’ peccatori . In no—
medi San Michele Arcangelo , e
di tutta' l’amilitia del Cielo, e di
tutti gl’alrri Santi del Paradiſo, 8c
inparcicolare dell²Angelo Cu-floy
deze'Samo del ſuonome. ì
Secondo.” manifeſtimhi egli
fia,cioè vn Sacerdote di Dio, ch’è
venuto per conſolatlo , animano,
ecogliergli tutt'll timore,e malin
conia , nella quale in quelli peri
coloſo tempo fi ricroua . .
Ter20.L| [aggiunga :marconi-’
mente il cordoglio, ch'egliſeme*~
della ſua diſgratia, per libenarlo»
dalla qualenonſolo vſarebbe,ſe_y ì
poce‘ſiemgni-mezzo , mè ſparge
‘. rebbe ancora‘ il* proprio ſangue.
QuantoLi luggeriſcache la ſen
tenzz di morte data contro eſſo
"a
` ., -
lui, non tanto li viene d'a gli huo
minhqumroda Dio,giuſtiffimo ,› e
retciflìmo Gi udiceman eſſendo al—
tro gl’huomini,che iſtromemi, …öe
effecurori del Diuinodecreto: La
poi-;he hà Dio- con ſomma ret’ci-i
:udine determinato-,chÎegli muoz
. è la
4 r Econdaánatía morte. ;s
ia in quel modo . e beuaquell’añ_
mato calice, l'hà da prender’alle
gramente,e per amor di Dio , te
ñ nendo per cerco , che Sua Díuína
Maeſtà per mezzo di cal men-tex;
non per altra via,lo vuole dall’e—
terne pene dell'inferno, liberar’e
ſaluarlo. Eſi comecordinò, ch’rl
ſuo Figlíuol‘o per noi pauñe l’i
gnom'mie della CIóce,öc in quella
ëer ſaluar'il mondo moríſſc ; così
Lora ordina,ch'cglí ancora muoia
di quella ſorte di morte , e che,
fia ſimile à Chriſto in conformar
ſi con la L‘iuìna volontà,`il che dev_
ue ſh'marſncome dice OrigenL, ,
Orig
gran felicitàfimtd anime qu‘yfiç born”
Cbriflunefiqumtur , quorum-iam: tali!” ,
Cbriflur praceffií. ñ . md, ’
Quinto. Li ricordi y che non fi
deue ſdeguar’e di ſeguitar di buo
na voglia Chriſtme conüantemë—Z
te abbracciarſi con quella Croce,~
che Dio li manda ; aflìcurandoíì ,
che r.ö è così peſanteflor‘ne quel.
12,-( h’eglíſoz.ra le ſpalle del ſuo Sì
gnore “on i ſuoi peccati rípole. E
PQÌ( he GUCUO patientemente la»
’ſonore-.2,81 innocentemente patì
1.. v one—.ancorchc Fſſel’illeſſzu
innocëztfle egli [rabbia commeſ—
‘ 3 lo
34 "Parte Aiuto de’ Mar-'5.
'ſo molte‘ ſceleraggini , e fatto il
perche, merita tal pena , e molto
maggiore , com'è quella dell’in
ferno ,A deue perciòìdi buona vo
glia ſopperrarh , e di- buoncuore~
abbraccrerſì con~ quella.
Seffo.L’a‘ccenni,chc ſopporta”;~ _
do con p-atienZa tai morte, e con‘
formz—ndoſi in quel-h con la Dini—
na volontàpotrà ciò eſſer per eſſo'
l‘ui,come dice S. Girolamozvn'au
cerca ſorte di martirio, 8c ad? vn`
cerco` modo,come quel felice La
dro crocifiſſo vicin’al Crocifiſſo
Giesi‘r , potrà diuenir’ézc hauer’il‘
premio.e guid‘erdone di martire)
,A Lamr cm… mutui’ Peralî/b‘,di- i
mmm' ce"il Santo ,i Cbrifíur_ de'cìrnce li”
‘a' 1:3* ”anem ſul”, à- ſacit ’Jamie-'dij' pa‘—
zn ‘"‘ ”am marljrìuW-NOÌ perche la;v
’ pena faccivno martire, porche: \
quell-"è effetto dell': cauſa,e‘r_norí-5~
uo della morte, che' ſuol’eſſere la
confeſſione della fede ’la‘ conſer-z
unione della grafia‘, della carità ,-.
a: alt_re _virtù ; mà perche con- `
form'all’opiuione de'Teologí , e' Q
parere de’ PadriJa morte data da' `
Miniſtri della Giuſtitil, e patien
te_men{e per amor di Dio,& íñ ſo
dxsfamone de' peccati ſopporta:
til’
.E condannalìaíaor”. ;P- x
L
f ca,& offertain memoria de'dolo
ri,e della morte di (jbl-illo,— è cug
gione di molti meriti, e d'abbon
i dante , e copioſa tödisfattionu
h auant'à Dio.
- Settimo-L’auuertazchayſtígí
dolo Dio con tal ſorte di morte ,
ciò non fà per mancamento d’ -
, more . mà lolo,acciò per tal mezñ‘. 1*'2.14-.43…. .
zu ſia falua l‘anima ſua; come non
fù mancamento d’amore il far
morire tanti Santi Martiri di mor
te violenta, 8t in sì limone diuerfi
modi s alcuni de' quali moriro
no bruggiati , altri crocifiſſi , altri
decapitati,& altriin tant'altre ma
nierc;mà il line.che nella lot :nor-e `15
le hebb'il Signore, fù’ ſolo, acciò.
per mezzo di quella,ſe ne volaſſe
ro al Ci'elo,8-: i loro parimenti , e
ſanguefoſſero ſemi, da' quali get”
mogliaſſero ma giori ſtabilimëti. ’-ÎR‘:a
e fermezz: più oda della ſua ſam_
ta Fede. Perciò fi potrebbe er
ſuadcr’al Condannato, che Yaſci
far’á l)io,il quale ben sà quel,che
li conuiene :nè voglia inſegnar'ä
colui,ch'è l’iſhsſſa ſapiens , quel, " rar~i~
che dcu'e ſare: poich’egli hà ben
l (ontnpeſíltíi luoi peccati, e sà .
che qixell’è il proporzionato rig
- B 6 me
36 Pam l.díutoìde*Mor-‘ì. ñ
medio pcr il ſuo male :e perciò*
come ſauiro Med-'Cod’ordinaquel—
la-medicina,.amara per il'corpo ,
mà tutta dolcezöt amoroſa per l'e ~
terna ſalme dell’ariimme con eter— ’
na prourdcnza, come dice &Gre
Greg. gorioſruciaa , zh— amar.
Han!. Octauo. Li potrebbe ricordare',
a. 1. i” ch’il mori-re, c‘ vn debito , che ne—
Excel). .ceilàriamencc s’hà :ì pagare , il
quuieztr-à gl’alrn‘ beni,ch’ap}’)orta
{amelia-HH fineye termine d’of
fcnder più Dio; poi-che , mentre
ſiamo in quelia vita, pan-che non
ſappiamo far’altro, chepeccare ,
il che con lamorte li finiſcezchu
perciò quella , come dice Olim—
píodoro, flàbene à- tutti , così a_
Peccazori, com'a Giuſti : à quelli,
perche pongono fine alle loro
ſceleraggini , poiche è gran miſe
ricordia ſpegner’il lume à chi tnt
.ta la notte giuocando‘perdc ; 8c à
quelli,` perche. per mezzÒ della..
011m morte , ſon fatti degni d’audar’à
Piſd* godere l’eterna vita. Tranſh'tur -l,'i
di:: è ”ad-'a nor dda-ti: Ò-ſiquí_
dem peccato" di' , qui det-eda‘: pee
rcar: Îvhrà iam define!, qui 'Dna
fuerit iuflurzzitapezfrurmr .eter
na.:\l che Yuggmgneflhc la mor- `
` tc
'E coni-:muti Amor”. L35,
* te fù vn'altiflìma,e pietofiflìma inàü,
Añ.ó-.“ ._l _. `nenti-mt: di Dio, oíche có' quel
la,come dice S. (gregorio Naziá—
zeno ,- fittonca-il filo de’Peccati , i.' Gui!
danni de'qualiſarebhono per së
pre immortali,ſe il miſericordia.
ſo Dio per mezzo della morte 7
7…_. non poneſs’a quelli fine, il che'
…‘
vien’ad eſſerfvn particolariſiîmo
beneficio. :mali-m ſmmortple
formdice ilSanto, pena ipfiajH PA“-aA—IrL-
'.
zníſèricardíam uffi!. ~ '
_ Propoſti i ſudeeuyò altri motiä
nidi potrebbe ſoggiug'ner’ál Có-Z
, dannato ,. che pet‘httener dal Sii
gnor‘Iddio vna buona morte , ſo-_j
pra tutto gl’e‘ neceſſarioxhe barra'
alle porredella Diuina Miſericor—v
dia, affinchflpex mezzo di quella,
ortenga da Noflro' Signor-e , (il
quale per eccellenza è chiamato
dall’Apoliolo . Pater mijèrìeor.
diarum, <9- Dmt t-otím* cofljòlatío—
m': . Padre delle miſericordie , e
_Dio d’ogni conſolatione )- perdo
no di tutt’i ſuoi peccati , e could!
latioue nel preſente trauaglio. Im
percioche ch-s’amandolo di tutto
cuore ,e chiedendol’il {uo aiuto ,
glielo daràyrome l’hà dato a molrj
tìaltriflquali ſi ſon ritrouatiín.»
quel
-órv
'33 Pam I. ;fiuto da’ Man-b.
i quell'iſteſſa afflittione, nella quale
eglíhora fi ritroua , e li darà ani—
. mo,e forze,per paſſat quella mor
te(ancorchedura)COn conſolatio
ne,& allegrezza; poiche per mez
zo di quella l'ha à perdonar Dio
iſuoi;peccati,e dargli la gloria del
Paradiſo . Soggiognendol’inſie
me',che, per ottener queſta miſe—
ricordia dal Signorezil mezzo più
efficace è,dífporfi a ſar'vna vera, e
i‘? . cordial con ſeſſione di tutte le ſue
colpe, la qual'è obbligato à ſare
nel pericolomel quale firitroua z
eſſendo che ſenza quella, non fi
gerdonano i peccati, nè ſi può c6
uona faccia comparir'auant'à
Dima chiederl'íl Paradiſo , come
di ciò cidíede eſſempio il buon_
Ladrone , del quale dice S-Chrí
ſoſtómOJVon cſi-eaſy: diurni”:
l .Ch/f mmiemn* , ”if confeffione peccati
ſare-'nam rem-[fiflìt . Non ardi di
di r’al Signore , che fi ricordaſſe
d’eſſo lui,le non do po hauer def
poſto, per mezzo ella confeſiìo-ç
ne ,la rauoſaſoma de' ſuoipec
Cati.Rrcordädogli parimente,che
doppo la confeflione hauerà a ri—
teuer’il Santiflìmo Víatíco del
Corpo. e Sangue di Chriſto N07
‘ firo
Eóíaìáàza:: Îmórlc Ì 7 ;9
i ‘firo Signore, e finalmente eſſerci;
citàrſhil tem pozch-e gli reſta iii vi—
ta, in firìatti d‘i- vera- contritwne,
e’dolſiore delle paſſate , colpe, di
Fpdcydi Speranz: , di Carità , di
Conformità ai Diuin Volere 2 8.'.
altriá quali glie li porrà andçriug
gerëdmcöformc ſono notatt nei;—
la tem parte di queſtolibto .
Dalla Conflffiò” .`
c* A' P'. 1' i".
› L’èſſempíjëde‘gmtiJè in tuti“
-- t'i tempi fi d‘en'ono‘imítarçg`
dà chideſidera
-fi‘ godono goderemolto'
neiCrei’o-, quclzch'èſfl
mag-ì
giorment‘ein queiio della morte y
nel‘q-uaſezcome diſſe s. Gregorio.
Jmìqmum‘ ”ov cxmpl'cconforä- G” 1-,
. ñ . . , .. . . g. z
tant-hifi com loro eſſempi] cia-m- z‘ . ;yA…
z-434—4‘”.
mancare ci rinconn‘o à* farequci , MM
I ch'effi-feqero nell': kot-morte. E iſa -ç, 7,; '
noi' vogliamo* i’n quel tempo* a'c-*
cei-rire” Bene’, &animofamente
morireziſ miglior rimedio è‘,~ dice’ a
Seneca.-J'iinmímr'mmpldflſñ 3"'“ñv‘ ì
ſeruia‘mo quei'. ch'al-cri ban prät- .
ticato,e practichízmo queLch'eflì
oſiemorono.
La
49 Parte I, Aiuto-le’ Mar-*L
La prima cola dunque, che l’in
fermo ha à ſare nel principio delñ’
la {ua infermità, ò il Condannato
ſubito che hauutohnuerà la ien—
ten2a di morte , ſará a imita ione
d’alcuni Santi diſperſi à fareëper
mettendoglielo così il tempo)vna
eſſatta, e diligente conteſſione ge—
nerale di tutr‘i peccati da ſe nel
tempo della iua vita cammelli.
Queiì’eſſempio ci diede il Glo—
rioſo Patriarca S. Domenico Fó
Ferdin datore dell’Ordine de’ Predica
Hifi. tori 3 cofluiſſubíto che per dini
Domir:. na riuelatione hebb’auuiio del
p. r. c. giornodella ſua morte, doppo'
43. .hang-,tutto pieno di giubilo , rin
gratiato il Signore di sì felice no_
nella, trattò ſeco di fare col Prio
.re del Ccn,uento,oue morì, ma.,
general-conieffione di tutta in ſua
vita-L’iſteſſo prattiròS-Eliſizbetra
vedoua ſigliuola d’Andrea Rè de’
Bard. Ongaria,acccnnata di ſo-pra;coilei
to. 6. da grau'infermità ſoprapreſa, vol
le inriera, e generalmente conſeſ—
ſarſi ditutte le ſue paſſate colpete
riceuuti gl’alrri Sacramenti , sù lo
ſpirare . che fù à venticinque di
Decenlbre .nella mezza notte,d.iſ-;
ſe
"E condannati'- morte; mi ~
i ſe ä circoſtanci. Quefl’è L’ho” del L
arto-Vergini: . Diſponiamo 'un i ,
poco del Bambino Ginùzqualmmfflz ,
”in ”mp0 d'inuerno,di noneùz i» ,
coſo altrui , *valle per ”oi naſcere ,
er ”oi eflìv’in [Monicelli i'm-oi” ,'
oflo i” 'Un‘Prlſepe , fili-audio da.;
Paflorimaniſeflato da *Una Stel
h, e finalmente adorato da liſi-gn'v
i. Trà le quali parole inchinan-ì
do vn pocoilcapo g ſe ne volò
quella felice anima à gli eterni rifl,
poli. 5-. Eleazzrofionre dell'AM-"‘
:ia,grauemenre infermo,con m0 ›
ce lagrime ſi fece anch’egli vna
eneral confeſſione di tutta la. ſu:
vica,e
fiffimomécre gli durò
perſeuerò in il‘confeffarſz
male, ſpe o _ ~ ñ“
ueſto fù quel grä Eleaiaro dBl-ç -"~ = . -'-’ `
la term regola di S-Fran ceíco , i i
quale i doppo eiîer viſſuto vemi
ſei anni con Deifinfl ſua ipofafflu-,é
blicamente, per diuina ordinario ,›
ne,manifeſtò,comel’affermaGre-ì
gorio Turonenie, la propria verñ'
ginicà, e quella della ſuaSpoſadì— 5,32;
cen do .- Sali-4h” :ſi homo mad“)flſundà
r mulierem bom-m , quumficm Glor.
”hg-'mm accepíg'm (9- Virgil-cm..) CW"
"Nippon-Ciò è. Vn'huomo fi ſce ‘i
leratoze maluagio, come ſon’ſìo, fi- 37-@
\. a 1
'1‘!. 7
4z mm I.1íuí0da’Morü.
ſalus per la bontà della döna, che
Dio mi díede,la quale-,come preti
verginemosì vergine la laffi'o-Nè
diffimíll’in queſto ſù la Sant! Re
gine di Scotía Margherira,poiche~ -
Il prim’apparecehio y che coſtei~
er la ſua morte fecefù chiama’
'1] ſuo Confeſſare xecon abbondá~~
tíffime lagríme darlìf conto per
mezzo d’vna generqlcooſeffionez t
ap
di preſto
tuttalaſua
fortificata;
vítg-,li'qual‘fattn
con gl'àltrr
Sacramenti della__z_s;ntz -çhíeſa ,
preueclendo efter già gione: l’ho
ra della ſu: morte,c_`on interno af—
fetto del cuore proguppe l'a-quel
la díuota oratíoneìî:î ‘Domina hf”
B177 Córf/Îe, 7m' Doll-nigi: Parri! ,' ”0‘— ; ~~
Sco!. ſ per-”lc J'pirím-S’ínflo, per fior-tè' `
l Ìo
* ”un mundo”; *viuüîmflí , lil-ra
ne. Liberateñmi in queſt’VlrÌmo
pericoloſo punto, Sign-or‘. mio-ñ ‘
GíeſuCñrffio,íl quale , peradem
pire l’a Säntíſlîmz volontà del vo
flro Eterno Padre, per meno del
I: voſtra pretioſa morte, adopt-'i
douílí nnco l‘oSpírito Santo , vi
degnrſte dar vita al' mondo; dop—
pò le qual! parole, libera da lega
mi del corpo,ſe ne paſsòalla vera ' *
libertà de' figlia-oli di Dio. Queſt'
illcfl'o
E condannate' a mn”; 4;‘— i
iſleſſ'o pratticorono il B.Gíacomo 3'"
Aiemannodeii'Ordine de’ Predi— ”"" 5‘
cztori,G’iouà'_ni Momeoſhuomini 7""
di rariſſima virtù,& alttiSanti, nel' fm**
fine della lor vita. ""1"
Hor'hauendo l'inſermo, ò Cö- 39*
dannatomeceſiità; è tempo di ge**
nerakmente confeſſarſi , douerebe
be farlo; e non hauendo di ciò bi—
ſogno , nè tempo, baſteräconfeſó,
farſi delle coſe, che di preſente l’4;
occorrono . Et intenda, ch’è effi
cacíſiimo rimedio il confeſſarfi
ſpeſſo,e tutte le volte,ckeli verrà.
comodo ; 8c ancorche non habbia
nuoue' colpe commeſſo, ſi confefl’í
d'alcune delle già altre volte c6'- i
feſſîate-Imperciòche dal far ciò ſe K" `
giurì in eſſo lui nuouo acquiſio
di grazia, alla quale corriſponde-K
rä’eterna gloria nel Cielo”: inſie—z
merl perdono di molte pene ,e’ä
v“hamza è atire nel Purgatorio. In
oltre ſi ebilitaranno, e fminuirá—
no le forze ai demonio con-i nno-i . , -
uiaintifl: nuoua gratía,che ſi con- - i
{eſiſte in ciaſcuna Confeſſioni:. E
finalmente con tante aſfol-utioni ſil
liberarà l’inſermò-, ò-Códann'ato,
da molti ſcrup'ol'i,anſietà, e rimo—
ri,ch’in quel; tempo ſogſíoncàgtí-f
. . e:
' ”——
Se
di Confeſlìo-nediſcorrenda peri ‘
dieci comandamenti `
I. cOMANDxMÉm‘o
Adorar’imjòlo Dio.
III. COMANDAMENTO.
i Sant-‘fica’- le Fefle.
L'I
3-‘.— 1r .
38 Pari: I. Aiuta de’ Mar-"S.
1 V. COMANDAMENTO‘..
I’.
419-11409' To
o".
`
i" . \
' .r. cOMANDAMENTO.
Non Ammazza”.
. _ ‘—ól"i
‘ñ '\’!`;‘"’
fil; cam-ANDLÎMÉNWJ ‘I
ſi'
al‘: . .i Nmgùh". “~' "i ‘2'”
. J.
N quefio comandamento ñ-ir’fî
I' non Rubare , ſi prohibifëuh
qualſiuogliafurtozò ingiuflbdamf e
n'ó' ,- fatto nell-&roba; ‘e' beni di; i
fòrtunà ‘del proffimo 3 ‘efquandoſrì
fîcóñ‘v‘iolènza , fi chiama RapP—ì
n‘aàöc ‘è probabile', the' fia di'di-Îì
uerſa ſpecie di quellomh’è iii-‘ut‘-Z w"
*a
neíproceffi. e punti delle cauſu;
*v ì. Non concedendo i termini douu
, ' ti à litiganthdc Auuocati. ‘Dando l
temerariamentele ſentenZe , con
i perdita della‘ Giu‘ſtitia , ch’alcun‘a
I. delle partiLlhauea - ;Permettendo
vſure z illeciti contratti ,s peſi falſi
I
nel vendere . Danneggiando. al
i tri,con tenerli ingiuſtamente car—
cerati. Conſentend‘o,òordinan- l
i' ì do,ch’flicarcer.ati per debiti, fiano
i liberatimontro la volontà de’ cte -
i .ditori’n Non attendendo con ñdi~
l'ſge›n2a,e vigilanza a’ l‘oro offlcii ,
, dal che per loro negligema fie— l
4, uono rubamenthlxomi‘cidii, &c- `
, enendo ſeruidori,ò perſone de
, ~ l pendenti, che‘con leloto ſpalle.:
i , compera-no cibi z ò altrui-e poi-à
maggior: preZZo li riuendono.
Seruendoſi d’altri ſenza pagarli;
‘a … ‘con darloro , in-luogo eli-ſalario,
commiffioniò altri officii . Nomi
nando, ò facendo officiali,ſänza~.›
neceffit‘àmà ſolo, accíò quelli hab
biano illor- ſalario , e paga . - To
gliendo ingiuſtamenre career ati ,
i proceffl,_o giuridittione a’legiti—
:e mi GÎUdlCl .. con danno della ro
~ -. z ha delle parti.Riceuendo preſen
sizclz
~ i…
WHY-?U
.
-, ‘ì ?the prelie-“DI
litiga:
_M—ñó——
fi-..
. Econdannñtia‘morte] ?77
ranno-Non hauendo capacità pt”:v
intender’i negotii , ò ſcienza per
conoſcere le ragioni, ò petto per
efuperar’ i prieghùöt
con tutto interceſfioni;
cio, ſeguitaſindo nè; lo‘
ro officij, e non deponendolii ’co-.ì
me lacci della lor dannatione .
:‘I Gouernatori a e Capitani di
Teri-em Città, anco à quello pec
cato contrauengono. Non viti-tan
do i macelli, piazze, hoſlerie,ma
gamni, bOt-teghe, alloggiamenti
fortune luoghi , oue ſivend’il pa
newinoi pelde,carne,8cc;per cui‘
eat-’i furthehe fi ſogliono in limi-Î
li lnouhi commettere, ò pure in.;
quelltſhauëdone notitia) permet— ’
tendoli,ò iopportandoli. Permet-ì
tendo parimente , che le robe da
mangiare fi vendano più della ta
riffa,ò affila, e ſe quella non vi foi-i
ſe,più clcl prezzo moderatoNegl’
alloggi de‘ ſoldati, 8c altri, oppri—
mendo ſouerchiamente alcuni, a:
ingiullamente ſgrauando altri.“
Facendoli ſeruire da’ Cittadini, e
Terrazzani lenza pagamento.NÒ'
sbrigando preſto inegoti) de’ po
ueri . Dannoingiuſtamente il ſuo
voto in coloro
offlcij-à graue danno altrui 5 e gli
, che’certamentggì
~ D. 3 ſan:
7C ?trial-.Zinio da’ M”ib
`ſannó.c’han da rubare-Vendendo
A le loro robe à caro prezm , ſen-`
za reſtringerſi alla determinata—u
-talſa . Non andando alle ragunanñ`
2e,che ſogliono farſi ,quando por
trebbono col lor voto,& autorit `
~impedir' alcuna cola ingiuſta. Fa
cendo fattioni,ò partialicà contra‘
quel, ch’è di giullit‘ia. Non pro—l
Ìeſtandoſi nelle ragunanZe, nelle
’quali affiliono , de’ danni altrui ,
»ch‘in quelle ſi determinano , e nó
'appellando,ò facendo di ciò con
:ſapeuoil i Superiori. ‘
~- Gl’Auuocati contro quello co
'mandamento fimilmëre peccano.
"Inganmndo le parti.che litigano,
**tonno manifeſtar loro il d ubbio
'della loro gíuſtitia, e queſto, àcciò
non_ií concordino con le parti c6
trarie._ Difendendo liti ingíuſte.
Patrocinfln‘do più :anſe di quclle,
à che pnſſon'atteodere. Prëdendo
-perle loro fatiche ſouerchio ſa
-larxo , e ſopra quello . che taſſa li‘
legge naturale . Conſigliando, che
s’pçculrino ſcritture , che di giu
flma deuono maniſeſtarſi.Dom’á
dando terminiimpertínemí , per
fiancate con dilationi, e ſpeſe le
parti comm-ie. preſentando llro—`
~ menti,
E condannati) morte. 7,‘
‘menti falſi,ò ſalſealleganzffl. Con
ſigliando cötratti,ò negotij ingiu—i
‘fll- Iutendendolela con entrambe
le parti contrarie, colludendole,ò
ſcoprendo i ſecreti. d’vna parte.,
\
"gll’altra‘.
I Procuratori fanno parimenti
contro’ queſto precetto. Procura”
do in fauor d’alcuno , ch’ingiuſlaá
mente litiga. Caricandoſi di più
negotii di quelli , à quali poſſon-L
attendere .Per loro negligenzwj
~poca "affillenzh facendo,che le liti
íiperdanol. Fin endo anterioritaj
»'ò facendo ante ata‘ ne’ memoria;
di.: comparſe per colludçrezò am
dullare'l ſentenu gia giuflamen
zedata.² ñ ' “ì
e GliAttuarij, ’e Scriuani ſono ‘
'anco contro queſto comanda*
mento compreſ. Non sbrigando
colpevolmente ilíti anti, e cagio
nando perciò in efli ouerchíe fpe
ſe. Non fedelmente ſcriuendd le
depoſitioni de' tettimonij, ò dal-H_
do à quelle diuerſo ſenſo , ò pure
mutande la ſolianza , con che ſan
perder la giuſtitía.ò ragione, c‘ha
alcuna delle parti ñ Eſſerrirando'i
lor’oſlîcij ſenz'hauer ſufficienza@
99”!!! de gli ordinize flaturi.Prëz
‘ . e @31!:
. P47# . . . … q” . .
dendo più diritti , e pagamenti di
quelli,oheconforme alle pandet—
te lor `metano-Nelle coſe dubbie,
non conſultandoſi con Dottori ,
” 8c eſperti., Nonriferendofedel -
" mente i negotij. Brucimdo,occul
--tando ,ò [tracciando ſcritture , ò
proceſſi,- che ſono in fauor d’altri.
fingendo molte occupatíoní , e
:differendo la ſpeditione dc’ nego
*ij,per cauar danari daì-negotiáti.
E finalmente cóperandole coſe
à meno prezz° del giuſtmP il—ti—
more,che d’effilorohinìi vëditorì
. . I Notàri controñqueſko comun
.‘u `(lamento ita-corrono‘. Fareodotej
.fiamentifinti. e fingendothau‘erlt
fatto colòro , che morirono ſenza
dar teſtamento 5 ò vero dicendo
flar ſani di mente v(quei , che real
.mente eran frenetici, quandolo
-fccero , defraudando in ciò gli he
redi,che aá inte/fata ſuccedeuano.v
Malitioſamemc non manifeſtando
ilegati di cauſe pie. Cambiando,ò
mutanda i nomi , ch’il Teilatore
.nel ſuo teſtamc—nto dice,-con altri;
...—_v…7,
ìſtituendo ‘con ciò, chi effi vo—
gliono, heredi, controla volontà
del Teliatore, 8t vltimamente Fa_
ecndo ſcritture falſe,ò,ſeruando~lî
e› i
E condannata »30m a e
Î Percanoniure leloro'falſità, di
* faliiTeſtimoni j .
I Commiſſarij, Caporalí, e ſuoi
miniſtri fimilmente›Peccano . N6
pagando nell’hoſierie , 8c allog—L
giamenti intieramente ildouerefi
Eſſendo mandati con ſalario per
far’ vn negotio,'.pigliádone.molti
altriye facendoſi _da ogn’yno.ſen~ì
za ſconta: niente‘ delle ſpeſe co;
mdniántieramente pagareJntem
dendoiela con filihottizallo'g ' ñ’
tori, períonedigiuoco,ö
baratteria,e c e tengono
concacl‘on--ìv
e di
ſecomefiibiliò altromegliallogl …ì
-giamentLIngíuflamente prende-n
do, quando viaggiano, caualcatuñ
re , o animali de’ paſſaggi-:ri ‘per
caualcar’ effirò porui le lorlbaga
lie, con granedanno diquelli .‘
auendo effi cau’alcature ;neceſſañ‘
_rie e per ſe,e per le bagaglie, con *Me“
a-EJ“L.
ſièzzl. `
E8 'Parte LAM” da’ Morül
ZIII-COMANDAMENTQ
Non dirfalſò teflimanie'.
ì ’\Om’i1 ſettimo comandamë-Î
-:u~—"-
-v’ó
n —up—.…7 L to hà riguardo alla roba.,- ;
'così , qùeli’ottalw hà l’occhio al}
l’h-ono~re‘d el v-Próffimo`.Pi-:rciò tut
n: lìe paroleyopre,mezzi,officiy,eſ~
:ſcqcitijócin ſomma ogni ſorte d’
'ingiultodannm ch’è contro l’ho—
nore delProffimo,e graue›&ingiu
flamente-l’infama , ſequello, che
- :le gli oppone,e` falſo,ſono tuttu
'dell’illeſſa ſpecie, pur che ciò .non
dia'cótro‘l’honer de’ Padri, ò—per-á
-ſone-equi‘ual'enti . Epe‘rciò non è
neceſſario nella. confeſüone parti—
c-ola'rizzare quelli danni più di
quellozsch'e nella ſeguEnte forma-3
.la ;l’accennacM'àſe foſſe_ verità-oc—
çnlmdi modoche ”i fuſſe obbligo
di tacerla,perjl malconcetto,che
ae Poteſſe ſeguire nel Proſlîmo,
ſarebbeçd’al*tra [Pene, ancor mor_
tale,{e *ſi douerebbe ciò dichiarare
nella Conſeffione.` r › - - `
A queſto comandamento dum‘
que ſi contrauiene , publicando,ò
mormorando de’ grani ,Le ſecreti l
man ~
ì 1;‘ coddanmìîäſmaſirtef ..T—...4
8p‘
l mäcamëti d’altri ,ancorche verio‘
Aprëdo lettere, ò ſpiá do coſe le—
create _p altra ingiuſta via,_p voler
diquelle hauer notitia.Publíc:íd0
le,ò mormormdole con falſità, e
bugia; 8c in ciò ſi dichiarino i dà'fl
ni,ch_e ne ſeguironofie la ſodisſar
rione, e rimedio,che vi ſi potreb-‘`
be dare. In coſe grani dicendo d’ä
altri parole gtautde , dalle quali
chi l’ode può conietturare male
di quelli. Mormora-ndo,ancorche
leggermente, contro perſone di
autorità , la quaLmormoratione,
-ancorche paialeggiera, per que
ita circoſtanza ,z può giugnere ad
eſſergtaue, e mortal detna-ttíone.
Comeſarebbe le d’vn Prelato, ò
d’vn Religioſo molto accreditato
ſi diceſſe,cli’e` .vn bugiardo: imper
cioche , ancorche il dir bugie non
- ſil peccato mortale, ſe non quan—
do con quella graueme-nte fidati-'2
neggial’honore , roba., ò vita d:
zProffimoÒ quando vi sìaccompá-í* l
gna il giuramenroj, ò veramente.;
quando ſi dice con ſcapito delle.,
coſe díuíne ; con tutto ciòin vn._›
Prelato,ò Religioſh di buona opí
niente-,ema notabil macchia.
Si fà anco -contro quello co—j
~ man:
-k .t
E condannati i morte;
manifeſtamente peccato mortalev
quello.ch’il mormoratore , ò de—
trattore commette,
coſa ſecreta per eſſer
, graue, e vera di
, ò pu-v
re ſalſa , e ſenZa fondamento veó'
runo; E non hauëdoſi certa noti#
tia di ciò~ò ſi dubitaſſe dell’obbliñ‘
go d’impedircdi contenti, chi l’a
ſcolta , di tacere , non far plauſo,
nè fomentar’il raggionamento ,
ancorche, come li è detto, il mi
glior partito ſarebbe,c0n defirezfi
:a ad altre materie ſuiarlo .
Contro queſto comädamenro'
anco ſi fa, ſeminando zizanie , dí-Î
ſcordie . diffenſioní, ò libellíinfa—Î
matorij‘ in materia graue ,8: aiu.;
tando , conſigliando , animando 3’
8c inducendo altri ad alcuna dl
queſte colpe.
Peccano anto contro queſto
comandimento i Giudici .eſſamiz …o-..
A queſt’iſteſſo comandamento
!petta ancor’il peccato di giuditio
temeraríorlmpcrcioche non'ſolo
fi urohüaíſce imporr’ il falſo alno
fl‘ro Proffimo , màanco giudicare
‘~ temerariamente di quello. Perciò
s'hà-.à confeſſare ſe temerariamëſ
te,ciòè’ ,utenza brillante z fondañ‘
mento in materia graueſhà giudi
xcato coſa mala d’altri. E non è ne-~
ceſſario ſpecificar' in che materia
ilo giudícò , e taccíò dentro del
”lun cuorc,ſe d’homicida, ladro‘,
*ſacrilerzo , &c. . .
Nelli ſoſpetti, r he vengono,ſe
*il tale oprò male. non v’è colpa…
grzaue. Mà ne’ dubii deliberati 'së—
2a fondamento, vi può eſſere colf
pa mortale .
NQÌ
l mort: . 930-
n'
11)" “r. ~
QLL. ‘ "24x
i.”
' -« Poſſe colpe 'timida',
'a~ l ;‘7’. A ‘L‘
l
-; u‘ *5.2: i} e a,
;la - - r=~ . - r i
ſOlpe veniali ' ſi chiamano-l`
- q‘uelle .l-Ch’m materia—grano `
non Contranengono à mono de’
- (lieti comandamenti. E per ha.
aie’rnebteu’emente
ſix‘n'ò qualche notítía,
per i diſcorrere
ſette pecó, `
pari, che comu-gemme ſi :chiazì
Piano Mortali .‘ ""- '. _ ‘.ì ” ,i
-~ Intorno 'alla-Superb?” Moi::
` 'c‘hfe'cc’effiuo ,‘ e diſordinato fiaü‘}
deſiderio d’honprñ’fania, ‘e pro-g
pria‘ſtima‘ii-jegolmnent'e non giu‘`
gna'? ad eſſer peccato mortale , ſe
put‘ il taldeſidferifo‘noù foſſe cau
fldidiipräágiärle'èenſhre'fit gi"
.egrauiot f iîde'*$l1periòr1,`porre
o di
` auìe Altamura-nino”
‘ e ni’a'di nel'Padi‘e ',.ò‘ Mádì‘é‘àifl
quelliuoglià- modo .col 'penſier-oi
opta, ò parola notabilmen‘re‘ non
‘oſſeruar’ alcuno de* dieci Comanz
;lamenti .
Circa l’Auaritía , per grá'de che
ſia il deſiderio de' beni altrui, s’ii
tal deſiderio non giugno à coſa—A‘
\ gl valore, Per via diſotto , ò alî
‘i I!!! i
tro in giuſlo mezzo , non arriuaJ
ordinatiamente à colpa morta:
le.» . o
Nell’Ira,ancorch’alcu no ſi turá
bi, s’alteri, ſi faſtidilca, ſi diſguſli
con altri,ſe non deſidera loro dá- '
no graue, ne fi compiace del lor
maleznè gli diſpiace per odio d’al
cun lor bene , nè dice loro parole
ingiurioſe, contumelioſel‘rt graui,
nè fà lor danno alcuno ne nella.;
perſona , nè nell’honore, ne‘ nella TA“-M—
L-az
ó
’ E z _ciò
102 Parte I. Aiuto da' Mai-ib.
ciò il ſuo gafligo fù più leggieroi
e non cadde ſopra eſſo lui,mà 101
pra la terra la diuina maledittio
ne . Mà perche Caino,doppo ha;
uer’ vcciſo il ſuo fratello Abele ,
celò,e negò il ſuo peccato à Dio,
. dicendo . Numquidtuflorfratrir
meiſum ego I Son'io forſe ;timo
cuſtode di mio ffl‘atello? Giuſta—
mente meritò la diuina ſeuerità.
A queſto auuertimento ſi potreb
be agiugner' vn’altro al Condan
nato , 8c è , che , ſe per ſorte non
Voleſſe manifeſtare tutt’i ſuoi de- `
litri , per moſtrarfi innocente apñ
preſſo ilConſeſſore, imaginandoií
forſe , che per 'Queſta via lo poſſa
quello appreſſo i Giudici aiutare, ‘
dichiarando à queſti la ſua inno
cenzazintendam tenga per certo,
che quello non è bucn mezzo;
poich’i Giudici in ſimili caſi non
ſogliono dar' orecchie al Con
feſſoreipoiche ben sfinmche que
flo deue ſempre-ſcolparj, e dir be j
ne del Penitentc, per più colpe
uole , e facinoroſi) , ch’egli ſia , 8:
effi ſi guidano ;and allegata , (g
praöamſiegerì Ò- indicava@ che per
ciòin 'queſto non può egli aiutare
lo tn coſa` veruna, ’
T61‘:
"‘—
`1
lj"e, l
E condanna-'a‘ morte. Io
Terzo . Fatta dal Condannato A
_.141»…. . _.. 'ì
intíera la fua Conſeffione , deu’il
pio Confeſſare muouerlo à far’
attidi dolore, edi contritíone de’
eCCnti paſſati ;e ſe per ſorte foſſe
‘ obbligato à>reſtitutíone di robañò
di fama altrui, glie le deue far re
ſhruírmmentre viue,íl che nö po
tendo, deu’almenofarglielo fare
col deſiderío,e volontà. E Îe à ca :Mk
”J
"gm
.
ſo ſi ritrouaſſe eſſer ſtato nomina;
tamente ſcomunícaro , nc‘ ii po--‘~ .:It
‘Le
,teſſe dalla parte offeſa ottenere.,
con facilità la remiſſione, e ciò ò
per mancamento di tempozò per
non voler quella, ò per far iſtanè. "..0
2a ilGíudice, che s’cſſegua preſto M
T**
la ſentenZa di morte, lo deue con *gra: .Al
le debíte , e neceſſarie cautele aſ— è".-,4‘
'Man-w.~ñ
ſoluere , non imponendogli moló' a1
*un
‘un..
W
ta peniten2a,per l‘impoſhbilità di
poterla adempire; mà ſia piccola, è“.,TIZ-“l“
z- ;LA—‘AvA
‘gu7**
gffi‘ña's‘ ;vue—...
ñ! L
io4 Parte LAI-ufo de’ Moi-ib.
gli rëderanno piùdolcidſuppli—
eij più facili , e la morte più gio
conda . Ciò Fatto, potrà auuertit’
al Condannato, che per cauſa del
la ſacra Comunione, e Vi‘atico,
.u
che dourà prendere la mattina.;
ieguente,ſtia dalla mena notte in
-1 e~“ sù digiuno: ricordandol' inſieme,
M..
*.ws_
*‘2-n.t. -.z.
ch’il té po , che gli reſta di vi ta,è ſi'
m'—;-i
7—-
prettoſo , ch’iu quello,- volendo ,
**PW »1'—U-ó ancorche altro non habbia fatto
per il paſſato, otrà far'acquillo
..k-
“1.
'ii-.o
del Paradiſo,à Bio ricorrendo c6
,~11:3-
:2-
l’animo,col cuore,e con tutte le.,
ſue forze;poiche nè la ſtrettez
8c angullia del carcere,nè i ce p1,
nè i legami gli poſſonoitnpe ire,
come diceTertulliano,’queſto ri
W
corſo . Si corpore int/”dinanérfi
n. Tei-ml. raro det-'netta carcere; omnia ta
‘PK-j"
~—.
lib. ad
*geótñ- a;-ñdei-ri’-. Wa”.
menſpirítm’patenp . Vageturfli
ri”- ,ſparierurſPíi-im, non Radio
opaca . aut pori-'cm- lenga: propo
”enr /îói ,ſed illam ‘víam, que ad
Dem” duri! . Quali” eum deam
bulaueriuotíer in carcere non erit,
2-.
-i
j;
*A
Nibíl cr”; [/è-miti” nemo, our-L;
animi” Ca’ o Totum haminem
animi” circumfert , (9- quò *veli: ,
tran-ſer! : ”bi autem eri! car no.
fiumi-'Hit e’o Maſaru-m- W/Ìer eri:.
h'
’Pini-;fly
ſi"'l'
.ze-*.-
“35:
.
.E tandem-m‘ ;mafie-. x
-n—L—u
Ibi ergo fit cor ”offri-m, '0h' 'tantu-J
m” bah” chef-turni” . E datogli
queſto auuertimenro , parendoli
così, potrà partirſidmponendo a?
carcerieri,& à gl’altri,che non fac
cino ſtrepitoznè alziuo ſouerchia—g L…
mente la voce,acciò non interi-64.
ano,e dillurbino la quiete, il ſiñ' …as-..— --A-..A“,
per; TEsTAMENÎg; .ì
a” .
.ñ
CAP. v.
Arta la ſacramental Conieſó'
ſione de’ peccati,deue trattar
l’inſt rmo di farteſtamentodl qual,
le non èaltro, ch’Vn teſtimonia
del
della nolira mente , 85 vna vlrima
volontà, e proteſta di giuſtitia, có
la,quale l’huomo à ciaſcuno dà
quel,ch”è ſuo; il corpo alla terra ,
l’animaàDioJ debiti a’credíto
ri', la roba à gl’heredi ,la limoſina
à pouerif’ſutte le qualicoſe ſon’g
opre di ſolleuatiffime virtù . Pri
mieramtnte,-Î’humiltà verſo Dio; i
riconoſcendo l’infermo la ſua.;
mortal fragilità. Secondariamen—
te,di giullitia verſo il Proffimo,
‘ſodisſacendoloin quello, che ſu
glideue. Terzo , di miſericordia
verſo i poucri , ſouuenendcrloro
con limoſinc, Se opere pie,e final
mente d’altre molte virtù. Etanfl
corche‘il meglio ſia ſars’il [ella
mentoin tempo di ſalute , come
'Aug 4,_ben conſiglia S. Agollino …Fac
‘ma ai ſeñamentum dumſam” er , dum.)
anna, "ſapiens' er, dum in”: er : quia in.;
;afrmitate blanditijr , (9- minir ‘
duecrirgùà in non 'vir-Non aſpet` "
tar’ilrempo dell’infermità per
far’il tuo teſtamento, màfifallo,
quando ſei ſano, con retto giudi
tio, epadrone di te Ileſſo: im—
percioche nell’inſermità , 'ò per
.ñ via di lu-ſinghe,òper viadiminac
'tie, ſarai coſtretto à‘ſar quel, che
non
A
.Eccnäummh - morte?
non vuoi; con tutto ciò ſi faccia
almeno nel principio del male) ?ul-bw}
,f,n
doppo la ſanta Confeſſions :acciò
facendoſi in gratía di Dio, le coſe, ſi (“PZ
r‘
ch’in quello ſi diſpongono , ſiano
meritorie.‘ Nè per farlo, deu’a—
ſpettatſi , che s’aggrauiil male; t
poiche, come diceil venerabil',8c i,
erudito Marco Vigerio, Eminenj
tiflìrno Cardinale di Santa Chieſa. ,AQV
k;
Non óenè mantt,quí iam tran/il; Mare)
non commodè dai-mt, qui trifiiolat: Vjg”. .J
…
non aptè ”Rami-,qui iam mariti”. in Chrí ’ ’ Wu…,
,
Quand’alcuuo hà per otiicio dar Adam-A E:
i»* -iA…
buoni conſigli ,e ſaluteuoliauuer~ :bord- -
timenti,e` ſpropoſito grande aſpet cbardé
tar’ à darli nel tempo della morte; [-3:
perche difficilmente all’hora li da E?” cu
rà, come ſi conuiene.'Vſar libera: *e M_
lità in quel punto ,quando fi do-` :et-rL
uerebbono hauer fatte molte 'li-,j ü. — W”‘u
“ui“.
.E condannati-inerte. Il"
ma ſua , e per quelle , che iianno "ì
nel Purgatorio, ò finalmente ſi ſo
uuengano proueri,e biſo noli. A
…u
Chriſto nelle perſone iqueſti,
laſciò herede S. Vgone Veſcouo
Lincolnienſe,S.Eliſabetta figliuo—lv
:W
la d’Andrea Rè d’Ongaría › riſer-j _v *ma:
’L‘I;25
.è.
-.a
uandoſi ſolo vna vile, e rappez-j ²
zata tonica , con la quale ordinò
foſſe il ſuo corpo ſepolto , &El—j
ſgina Matrona Ingleſe , S. Vuol-i
fango Veſcouo di Ratisbona , S.
Vdalrico Veſcouo d'Au uſta › S. Tribal-l
Gramatio Veſcouo di Sa erno ,8t Eccleſ
zltri. ’ “Mis‘
i-v.
"I'
-'4.4
h
l'y‘A
Nè perche il Moribondo ſia.
ouero , e niente habbia di
ſuo da teſtare , hà da laſciar pen
ciò di far teiiamento . Imperñ;
çíoche non potendo laſciar be-;i . a.-.
m' di ;fortuna , deue laſciar' al-L
meno buoni , e ſanti documen-j
›í , iquali per ordinario ſoglia-z _' z q
;o reilar profondamente im-_ _
preſſi, e radicati ne’cuori dico-_fi '
foro , che in queſta vita rimanga;
_70. In queſto modo fecero iloro
;eſt-menti S. Lorenzo Giuſhpnia-ì
’ai-.D
A
o
*-
;e
-‘—*ñx
`.‘
,o , S-Domenico , com’appreſiq
jjſem0, 6t altric;
- . . In:
1 18 'Parte LAiuta de' Morib.
Intorno à quel,che tocca alîcaſi
dauero doppo la morte , deu'or—
dinarſi,e ſiabilirſi il luogo, oue, e
con qual’habito,e pompa funera
le s'habbiaà ſepellire: prohiben
doin ciò rutc'i vani,e ſouerchi ap
parari;poiche tutt’i mpndani ho
nori poco, ò nulla giouano all’a
nir’na doppo la morte.
Il ſepolcro ſiahumile,e conſor
me alla Chriſiíana humiltà . S.E
frem Siro, Diacono della Chieſa
d’Edeſſa, volle eſſer ſepolto, one, ’~
Sui-.10: com’egli diſſe, Contritiíacent car
mo r. de,flán0 gl’humili,e cótritidi cuo
re ſepelliti - S.Antonino, Arciueñ
14,10,”; ſcouo di Fiorenza , ordinò, ch'il
3. ſuo cadauero ſotto terra appreſa .
s’a' Fratídel ſuo Ordine foſſe ri
p… ;Ps Soſio. S.Giouanni Colöbinofon
ff… ,3’ atore dell’Ordine de’ Gieſua—
Phea. ti , volle il ſno ſepolcro vicin’al
- Belek. chìoſtrodelMonaltero, ou’ord
Udito 0.’ nò, ch’il ſuo cadauero ſopra vn
752 vílgiomento inuolto in vn oue—
ro , e rappeÌZatolenzuolo orſe;
portato. Del che ne diede ancor
eſſempio S. Monica Madre di S
Agoſtino 3 la quale venendo i
a pellegrinaggio à Italia , e grau
?fl . ~. mente ammalaraſi in Oſtia, diſs’
ſu@
.
.
AJ
i.
. 2-'.~,
ſuo figliuolo z, che ſepellir la fa;
ccſſcflue piu piaciuto li foſſe. Et ...,
M…
?ì -
- -: tg- ñ :5 5
aria morte. ”.t
_7*
*ima.`
ſepolcro del mio fratello , e Si—
gnore l’Imperador’ Henrico (il
qua] già veggo,ch’à ſe mi chiama) :zFu—
collocate il mio corpo .Par che, n.
DEL rIATzço
del santffimocarpo .e Sa”: ‘
guedi Nofi'ro Sign”
Giani Chriſta.
C A P. VI.
[ll i
,’-ñu'
eur-Miani; . due ’vi-:tirava ”offra
peregrinetionir. Aaeſolatium ”o
ñri labarù. due reſugium rio/irc K
a`“in’
_. .‘ñ_—l_._*_.,ffl-W
r"— "`
. _ in’ ſe*** ,..›
"W T**- - ~~ ~—~-~- ñ , , -à‘ó’a
‘"1.’
ì‘i“
-ñ-r.:›A‘ìì
142. Parte 1 AIM.: de‘Mm'.
ſipongono quìalcune orarioni È
ch’alcum Santi diuotamente fecefl
ro prima_ ,edoppo di riceuere
queſto Diurno Sacramento .
Padre,
Er Diuin’,8c
le delitie Immacolat’ Sar.
del voſtr’Ete‘rno S
.,G :58‘151:
“I "’"ì -ì ‘ nf?? .
‘- Agnello.queſti mici affettuofiDe
ſideri) dcgnateui pietohmentç
'ritenere . A voi vengo Dio mio
A voi vengo mio Dio. Habbia l;
voſtra clemenza compaffione del
l'opra 'delle ſue mani . Riceuaml
la voſtra gratia, e fate , ch‘ io de
gnamente riceua il voſtro corpo.
:CClòregmnte vi vegga nel tro:
no della Paterna grandezza.
Oratíon! di J".T'omaſb d’Agri-'no,
prima del Sacrofano
ſ’iatíco .
Am”; lncerament'io credo , e ſon_
3.p.nìz. certo, chequeflo’Sacramento
.\5.C,7, racchiude Giesù Chriſto , verc
Dio,e vero huomo.l~`elice me,che
, ſon fatto degno,di préder'in eſsc
\ ”Î'ì‘ ilprezm della mia Redentione,
&il Viatico,& aiuti di Colla per sì
lungo viaggio.
Orario”: di &Tani-'17: Varg-'n ,
doppo pre/721'! Saatífflma
fl .E i… ”i-”ico
Or fi. che licentiar potete-1
` a". dj! qual-h vita in Race la.vo
i . n. ~ ñ 4 flraſçhizua, Signore; poiche _gig-*1
~ "M A» f ' ;E ` me;
tonannat: - morte‘. [47
miei ocrhí han veduta la lor ſa—
lute. Nelle mie labbra”: nella míz
volontà ftàíl perdono delia mic
colpe_.Sic-ura con tal pegno ande
rò.pue m'ordine‘rà la voſtra porca
:e delira
ADDITIONE
Per z' condannati a‘ marte 474/14
o
, ſi -‘ ‘4 ” ñ -l-Ìa |
ó J Del
ati a" the. 5
Del/'Ejlrema l’inſieme*
CAP. "kb
«l, 4
45-….ñ
DOppo il ſantiffimo Viatico;
7 ſi dà all’Iniermo l’vl timo Sa
cramento , chiamato dal Concilio
Tridentino . Ferramenta”; 'vita T754'? …3,2"..
’
\ licen—
A*
licemiatezqueſto voflr'inutile sì.`
mà adobbedirui prontiffimo ſcr—
uo, poiche del vuſtro diuíno mi
fl-erìo ho tutti già riceuuti-i Sacra—
, *mami-Echealtro mi reſta,ſe nó
f '-7 ch’à voi allegrament’ío ne ven—
'f ga . Facciſi. comune ciò, non già
* com’io voglio@ defidero;màſolo
çonſorme di me voierdinate , ñöc
è il voſtro volete .
A‘ D D I T 1' O N E
CAP. VIII'.
u ñ_
’162 Mar-'D,
nö ſolo i nemicimànè anco ipiài
.l .,
E condannati‘ Jſmorte I ;65 ñ
…nn-J
i**'-
dolori, che nella teſta patina, con
le ſue eruzioni liberat- lo voleſſe
.E la ricca-,clic per” ſuo male n.1
ceuè dal Santo, finche con humil-Î “…A——
tà, epatienm lo ſopportalſe, con
che gli parrebbe ogm' dolor *leg-z,
giero,& ogni patimcnto delitie.,,~
…._…
S. Dutino Veſcouo d'Aflorga;
pad anch’egli con gran continua ~P~*‘nó
U-o
-cn--
.üonevehemcmiflimi dolori di :e
fia ,il che anco di molr’altri Sanñ_
ti. che per breuità fi tralaſciano ,`
.nelle lor Pitej legge. 3,_ _
, ,Dead-(ſmo, Tqflefl ..Dolori~ i
‘AL -;À
di Pet”
…i
un
.a.
43“-.-.-.K
D’Afinflmancamento di reſpi-`
rationcfloſſe continua,e gra
ujflìmi dolori di petto , per molti Baron.”
anni pari il Sant0,e Vencrabil Be in A” loi-0-."
. .en-1A—
da , con perpetua nauſea d’ogni Italia.,
ſortcdi cibo; Et in mezzaà sì im
portoni mali tingratiaua ſem pt"
[Signore, che degno di tal‘infer—
nità fatto l’haueſi'e,ſp .ſoripeten
lo quelle parole dell’A pullula.
‘Ti-gel!” De”: ammo” ſlim”, qué‘ Hd, zz;
*atipit - Flagellg,e‘galligamom'af
n0t0ſ0 Padrcfll Signore , colui,
he riceue,_e tiene per ſuo fiffhuo;
.ó '- ‘ 0;
ſſ 'ìv ` Î 7 ”ì-C", 'd
E:
‘un..i‘
' tao-,quiſìmt i” terra. Riſorgeran-`
n'i morti. e quei,_ che ne' ſepolcri
Profondamenre dormono , dal ..ñ-'A
4…*
onno ſuegliandoſi, di nuouo alla
luce del mondo allegri ,e feſtoií
compariranno. Breſſo-Nando i cir ` L‘MA……4“.…A
?IL
OH .
` uron poíic ì
di finir di morte natural
, morendo in :al
della deſiderata palma d Haifa_- ,
rio , che già quafiſi el marti
mani,defraudaeo.~
noſcendoſi peraltro di sì gran..
auor’in’degno, tutto fi raſsc nò
nelle mani della Diuin’a Prodi
d Zi; ì ‘
o fù al tuo Figlio
. rincari-o diffimile ilGiorioſo
S. Ignatio di Lr yola,ſuo, e nollro
5'241:
' Signor noſtro ne‘
' fil’heretie,
mon-io,Per.-rintu22ar mandò di al ,4.
che ſi nrr‘o‘uaua inſetto , e per
propàgar inſiem’in vquello , rom‘
, .
L m Metalli; la ſanta Fede,e l’Euan
t gelio di Giesù Chriſto .- poiche…,
3 nella
i_ LA ' "..ña
x- ñ ..rx
174. fur e 7 iuta e’ Non.
nella ſua vita", COIÈTJdi molte,u
trauaglioſſffime infermità, patì :in-ñ'~
ch’egli vehementiffimi dolori di
flomaco, come nella ſua vita Ii rac
conta .ng-fé‘- **N- *n— --ſä’zìs-U
Della ſieſſa infermità con acer-3;
bíffrmí dolori di viſcere, de' quali -
, inceſſantemente ringratiau’il Si- -‘
, gnore , fù per molti anni-rraua—-`-’
gli”: . e poi morì S.Barilde, fari-f??
ma-Regína di Francia, e maritatà '
con Clodoueo Secondo , &inſie- ~
me madre del Rè Clotario , e del '
Rè Teodorico , e doppo defonto
ilRè ſuo marit0,ſantiſiima, 8c hu— 'i
miliffimaMnnacajpoicl-ie non iſde"
gnaua di ſeruir ne gl’officij- iù
humil‘ií, ebaffi della cucina , "ne di l
ſpazzflr più dell'altre i publici
luoghidel Monaſtero . Nella cui `
morte comparue vn belliflimolu
me dì Diuino ſplendorme ſù da.
circoſtanri veduro vn grande ,FJ
numeroſo chòro d'Angíoli . che
`le véne all‘incontro, e có efli loro
S. Geneſio Veſcouo di Lione, ſuo
Confeſſorei e Padre -Spiricuàlb f“
nelle mani de‘ quali tù anco ve-‘>
dura eſſer Portata la ſua` benederfl—
[’.Ãnímíl all cternp ripoſo delGie.
lo. .1; {Lg :in: m U": f‘.
nf‘hu E ;i , ’ De .
v ”a ’r mat` 17
i DelGlorioſo &Domenico-F6- I
datore dell’Ordine de’ l’redicato- ’Fudin;
re , ſilcgge, che fù anch’egli da.: Hi/i Do
mortaldiſeuteria, & ardentiflìmamm p.
febretrauagliato : 8c ancorch’il‘i.c.43,
male , 8L idoloriacerbiffimiſoſſe- ì
r0, ſempre però il_ ſuo-ſanglü `0_ .‘
ſpirito vnitoſtettecon DÎÎ i) il ;i e
Rio ‘tolto allegro, egiocondo ſem
l pre ſi vidde; e contentot, com’era?
› il ſuo ſolito , d’vn ſolo ſaccone, ì“
già ,mai ſilaſciò indurre à porſi à.;
giacer‘e ſulletto . iëi‘- -
S.Iſìdoro Arciu’eſcouo di Siui- p
jglia,S.Anſelm0’Veſcouo di Cain- Sur. to‘,
maria , il Yeznerabil Beda, &Her-‘fallin
nardozsîèodo’ro,Studitme molti 'tm a
a'ltr'i,›- meritorono da Dio lò RUDY-'“73
eſl‘ercitio dipatienza in` "queſiti ‘P "H
mali {mè S,- Betnardo‘ in‘p’artícoèl "4T"
larç Ptíò di general confó'lationen’óó‘
per. ogni ſorte d'inſermità ſeruiz 3“" E
Dc]]- Sm Érfirdenpí’T'Jfl-”ſl‘ .› i -
A
.K 1.3%_ Rr-.wlw-ÎPfflm--
x.—
r
… `- ' ſi Ibm?
*5,
'“ì‘TE-?ì
M~
(Z ,- ` " ,'f; z i ~ m -
" deli‘eriv le combarue , ch’auantiſial ì
ſuoletto ſole:. di nette acceſi-te,…
nere, -e certificata , che :gl’era—ì -
no‘ "gi-à (lati dàDioperdomci iſuoiñ»
PeërÌIí-n
íkan-Za di che -il
r ichieſto leí-Santo;
bau-ea glie
conl'ot-
dn:.r i
…-- ,i
“e " › v?num-ns‘ - drm ’i’
V
infermità aſſalito , chela ſua carne
era tutta da voraci vermi roiä , e
i maltrattata , che dal ſuo corpo, il
qual’era quali tutto vna piaga, in
gran moltitudine ſcaturiumo.Co
fiui giamai permifemſſer da mc—
dici curato ;nè che delle piagheí
vermi giamai gli leuaſſerosnè gia
-mai à pregnr’ il Signor fl _potè
indurre, come con iſhnza per al
tr’infermi pregar lo ſole: , acciò
da quel ſchifo; morta] morbo li—
.berar lo voleſſe, nc‘ volle in conto
vernnoxit’altríp eſſo luiladdiuina
a .Maeflà perciòſpregafl‘em ſpeſſo :i
’ petendo q›!e|`.de\ro dell’Apoſto—t
; 10,‘Cnm‘íufitmorflunc potenrfim, ‘
‘ quando lbn’inſernm,-all’horz più
che mai ſon forte , e potente. Alla
…_ fine doppo hauer’all’Aucor della
y vita iſtantemcme domandato
che nel giornorjnel… quale `penis
Redentione del mondo‘e—ra Raro
eglicrocífiſſozmorirlo ſacefl'hcäv
tando iFrati il Venerdì-Search
Paffiqne del Signore,q,ùando gino
ſex-’à, quelle parole. Etimlinà”
p capite :mi/ii ſpiritum, died’egli al
iuo Creator’zl ſuo. ,
Fina- Sàntiffima Vergine della Fer"; 1:
Toicana, lubuando come jn. vn m cam. *
mo:
I F di’. i _. _ori ,.
2-_
’ .E condannati’ a‘ marte, i :sì
›’ dat-6 fepòlnjra al ſno‘v càdauero, fù '
veduta alza- 1.1 mano; e con quel-ñ‘ -
la,toéc~añd`o vna [ua autrice,dain-’ -
cur’abíl male moleflatade conſerì
incòhtmemc `la di leidelíderacg ‘
ſalute-i‘? ~ ’ ` \ ed
Dall‘HídropMd-j.
;r . . -›:
S Beniamino Monaco, eſſeri-7 Palla!.
e d ottám’anni lanríflìma,&eſ-² in L-m
ſem plaríffimafnentc Vitſuto , otto fam:.
meſi prímä’della ſua morte díflenì .P3
ne bídropi'co, 8c in ra’l guiſa‘ſi 36’- * ñ
ñò i! tuo corpo , ch'llluo piccolo’ -
dito nelle-due mani-d”vn hn’omo- ~
in niun como capiua;che Per ciò -ì’
'gli'ſù fatta vm larga , e ſpacíoſa.- 1
carſPttaMCHa quale, pern’on po‘- ñ- .ñ ñ
tcr'ilar’in lc-tro,era colin-no flat' *
à ſedere. Hot mentrc,com’vn'al- '
tro .paziente (ííob,quell’infermí~ v
tà con gran roleranza fopporug'v
oa,fù da Palladio, e dà altri Mom ~
ci ‘vm-con‘ quali' ct non "d'ora-z
nè 'guardare ;con sì moſtruoſa-,w
ſubito che lo vidderosvoltoronw ~
altrou‘e gl’occhí, &il-Santo diſſe) f
loro' .-Pregateffiigl íuolì mei,ìl Sí— ~
gnore. cheîhídropíco’ non ſiailí
mio huomo interiore : poiche., /
. . ` que:
?ueſtoì-corpo, nè flandoin buona ì
~ alute mi fù g à’maidi giouaméto
alcuno., nè hora , ch’infermo lo
vezlete , poòil-{uo male un’anima `
vmndanno -àlcuno, ò deerimento.
recare - E fù certamente coſa' nie-L*
.rauiglioſa , poich’eſſendo q‘ue-ſto
Santo da ,infermità sìiimmedicañ
bile tormehrarbſſamu'a'gl‘altri da
` _Q qualfiuoglia male ìmolefiatísz cal
ſolo porre loro ſopra le, mani; ò
'pure con dar loro 'dell'olio da le
benedetto z E doppo morto’, Pel*
- pot-er dalla cella cauar fuori, ilcaf
dauero, ö: alla ſepolrura condor;
-lo,fù neceſſario sfabrikarli la- por-ñ '
~* tazascl‘ò per quella capiſſe. 27"‘
Pri-.:ſpi Nè-minore, fit la 'Vll'lùae ‘pa'tien.
fl", ‘za, Zazin {upper-tar quello, lteffoma
<~ ` le,di quel Santiſsrm’huomo chis*
mato Mirogenefl] 'quale ‘congran
humiltà 'era ſolito dir’à .coloro ,
ñ chela viſitauzno.-Pregate~il-Signo
. [e per meu aeeiòiinteriarmente;
` i i mn; rliuenghihi‘dropico ;perche
-- dellîeſtrriore‘ hidmpifiafflocozanñ
ai nulla; mi cum; `e prego conti
nuam ente Dio, che'lungo tempo
duri in me quello male. …
. ñ .Della
cam—”4 J marte.
Dell; Paraliſia’; ì
. I ' lr *
., ` * - r. a -' F'
I Parallſia Rene quaſi meri! cn!, `
D tempo della ſha vita comme Dial z.
:auíglioſa panéza infermo,S.Scr~. 4.
“010,, il quale preſentcndo-cſſer 3“.”. ` "
gjà laſu: morte, vicina 1 inuicò al— y
cuni pouerí pellegrini à lodare
colcamo d’alcuní SÌJmi perciò
ſeco il Signore : &alma-glio del
cantare,aJzò con gran terrore de'~ w
pirpoflamí Ja voce . ñe comandò , '.
rhe fi faceſſe Menti@ , díczendq.
4”” ,` ”Kmq-dd ”0” ”dixit ,
quam-.refimmt (“del i” Calo ?
'ſaccc-c tutti,non vdito ſorte l’ar- ,
mom'oſa muſic-1, e-canzoní, :che~ . ’ì
nel Cielrovfi cantano? Et applicata-2 ,
do l'orecchio: del-cuore]] _animi , ~
cheimcriormente_vdíua—,per-dol. . .\ .
(EZ-la ſugli ſpiccò-l’anima dal cm' y.
p0, e ſir-‘ampi’ tutto quel luogo
dj celefl’odoreñ ‘
Per…: and!" continui `pari con Sur-”f
inuìna pxtzéza quello ifleſſo male :il w
S.(ì,regotío VeicouodíTraíetto, t** *9- , /…
Ddl‘ GÎÌÌ'Ì- fl n :m
.yr z, 7 W ` …I .
‘ El vecchíoTeſhmemodíä .
venne cieco' il S. Tobia ,.ezT‘b
nel nuouo di molti‘Santiſi legge .e _
che fu rono anc h’eſfi'priu-i della lu
ce de gl’occhi .
Geraldo Conte Aureliacenſe , , `
per lo ſp'àtiodiſerte , e-pzù-annn 415""
diuenuto vnhuoub-Tobífl-,Lñſeine a“ l‘
[lette cieco.; . * _ '3"’ "
Ii S.Abbat`e nominato S eran- _
2a, per quarant’anni contmuflù, Or?!
priuo della viſta de gl'occhi;, nel “WAL
fine de’ q'uali gliela reſtítuì il Si- "' '°*
gnore'inſieme con dargli nuoua . a .
della ſua vicin’amortew pocodop ‘ MW}
poconiſu‘oiMonacifalmeggím- ~ ' A;
ñ do,iu proſondiſſimo eflafi all‘orco,v
5‘" fù
fix da’ circÒſtanti la ſua benedett
anima ,in forma di colomba, ve
duta volarſene velocement’alCi
10. ;i 'I Main i]
‘4 D’entrambi gl’occhí é fù ant`
Sur. to. cieëo S.Aud0mar0 Veſcouo Mo
5. rin’enſe, il quale, ancorchè pri…
foſſe della luce del corpo; ſù c`01
tutto ciò con l’eſſempio della ſu
ſantiffima vita ma riſplendentil
fima lu cern: , iulícmdelier'e dell
Santa Chieſa rip-oſta, eñqugnto gl
mancati: divilta corponle, tant
' con incomparabil’ecceffo ſopra
o, .,ñbo'nd'aua dilpix‘iruale ,- poic’he vi
" u'end‘o in rerrala ſua conuerſatio
ne e” trà Beati-.8c Angelici ſpiri
ti nél 01.310.'
, ;Lx 3)"3" "513425' 31" i ‘5'! 1’)
*JDM: Dell'I-fiammationi,Rffipile, A:
{ccnflcmflBol/immtize. 70mm
J t 7 v - diſangue..'-'\.…zñ… :~
. ~nAnt:,7, Gprgonia
*v r ſorella
…Je diSa
“WW' S Gregorio Nazianzeno Pal
5M“- 'aſſaiflìmo di"'quelii maliflèîqua;
"‘Z‘ “' s’accomp‘flgnorono con grauiffi
&di; mi ſuenimentij e deliqtîij, palle]
' di morte,e rilaſſamencidil‘uttcl
membra. -rx-LW i‘.
Di
coa’annlmaìn, 193‘
Di vomiti di ſargue’ co‘ntinuaá *E* DP:.
mente 'patì S. DoſtteozMonaco d’? "'b" ~
ammirabile perfettione, 8c ama- "J" L
to diſcepolodi
~ S-Fílippo S.Doroteo . della _r
Nerbfödatore
Congregatione dell’Oratorio pa 54”...
ti ancora abbondanti vomiti di i» ;gm
ſangue,de’ quali alla fine morì. ‘vita . ’ ~…4-4- —4,
..-q ‘H
o"—
_, Ncorche ſpeſſo foſſe dafle
'o
3'"; Ù* . ‘-Vigilie ttillaglíflIO-SÒYberí
a»
"’ 5* to Veſcovo Leodienſe z cnntut’to
o
ciò vm volta in particolare per
1—. cinque giorni , e cinque nott’in
riore-(tette. sì faccamenee ſenza‘ po
ter prëder söno, che ne anco per'
57-
,~.-,T-,',:-; vnmqmento potè chiudere gl'oc
.azi a**
-a i.. chi.. e tutta la ſua . conſbluione- m
» .ñ. i ;-.~,queſtotem~pofù, cantane,ò-vdir
=ì i Mure le diuigegodi idſalrerioç.
ſ'í-.l t *.
- 15; roulant; a’ morte. [95}
I] B. E ‘idio compagno del Se*—
raſico Pa re S. Franceſco pm‘an— Hifi-l
; co grauemenre di quem moleſtiſ Franc.“ i
lima infermità; . _ . Lpd-7. ,i
ñ S. Giouanni Chriloflomo , (0—.
:n'egli fieſſo ſcríue , oltrP'i grauiſ-e J
fi mi mali-ch’io tutta la ſua vira pa** cbr f
:Leonfefl’a non efl‘er ſhtominorez ‘ "L":
quellodeſh'continua, e perpetua Ampi,
igilifl , pdl‘ ndole notti intere; ‘P, 6.'
ſen-z: ripoſo alcuno., ‘Pair-perm- eñ:
i r4”: 'Dr'gílégſiguidcu ”Hit pela
”gnm , infimnir
l ~n
De' Spirit-11',:` :o "para/mmie ,
; 2- arma-tan' dal ' 1-.
` ì Demanio.
*.3 E"
196 Parte Ialia” de‘ Mar-'5.
tu aſſai ben meritarefií . Hai pùr’
.h ,- alla ſcoperta lañtu: codardiachiaa
fw. tamente fuelato : imperciochede
’ forte foflî,epotenre, cinquanta,
ò ſeſſant’anni fàdarelti à me venu—
to ;Scall’horaio con le forze,che
Chríſto dato m’haurebbe , c‘han
rei fatto vedere la tua dapocaggió‘
nc , haurei abbatrur‘il'tuo mg»
giro,ec:’huuerei ſpezzato quella'
tua ſuperba' ceruíce. Mà hora non. -
la tua debolezza,` mà'hzmia infer-`
mità nu' trauaglia; Ringm-í'o con,
tutto cio il Signore, nella cui pile-'1 >
ſenzalpero quanto prima veder
mi , e manifeflargll l'ingíuría,che
da te,vil creatura,`mi vi'en’oltrag—
gioſamente fatta. E come doppo
le fatiche dimm‘ anni , e fi vicin'
,a ,v .5; alla mi: morteflui fi acronemenre
'` ‘ hauucfardíredi ñ »tormentatmj ;- ' e ‘
‘ non prima? Quelle, e Emil] co
r ſe ſpeſio il Sento Abbate ripeten
’ do, co‘n gran quietefi rigosò nel fl
Signore . … ‘
Queſt’ífle-ſſz calamità auuenne
à} Sta eric, , Sannflimp Monaco -,
quan p ‘più ,che-’mai da- dpuero:
trattava di ferme? à Dio; e {Lu-ono‘
sì llrapcslímrie le moleſtieìy ch'il’
o demonio gli deu-,ehe per conſoñ,
"e, 7 m x ; ' i lat: l
ñ-“ ſi -4 7...‘ l
Fanali-na; XM“?- 192’” ’
lario, ſcriſſe S; ‘Giovanni Chriſoa
flomo i ſuoi libri. Da ‘Prouídfllfia
- -Lunga coſa ſarebbe, ~e non fini-j
remmo mai . le s'haueſſeroà rac
contare: le molt’altre infermità .
che, così huomini, come donne di
ſantiflìmn vita,&‘eſsemplarîvirtù,'
in quella vita Eatíronozmà le po
che -raccont'at ‘*potrann’efl‘er-b‘a—
Rami all’Infermo er: prender da
quelle eſſem, io,cKe‘imitare.con-j
ſolarione. ſuoi dolori, e pari-j
menti, & inſieme motiuo er rac
comandarli à neiSanti,c e pati
rono quel ma 1' ch’egli patiſce;
‘ {ceiò còn la lor’interceffione gl*
~impetrino dal Signore ,~ ò la total
-ſzlutezſq così gli Îcóuiene; ò qual—
:ch’alleggerimentoìnell'inſermità.
-ene‘dolOÎ-i; òpure; non eſſendo ,
queſto il Diuin volere , -pauenm
altneno per ſopportatle con me
rito . Per il che potrebbe far pa
ragone-_trai ſuoi dolori , e quei .
_ch'i Santi patirono, ilche facendo
ritrouerà sëzz dubbio, eſſer'i ſuoi
in ogni coſa inferiori à quelli de'
Santi: poiche conoſcerà nó hauer
patito trenta nou’anni d'inſer
mità, come S. Lidouinas nè vent‘ r
orto , come S. Chiara , nè ſette z e
i i z tre
‘[98 'PI-m l-Aiu” dc’ Morìb
.
~ {re meri, come S. Goal’ Prete, che
l’atten‘ne da . Dio per non eſſer
Veſcouo.; nè cinque di penoñſiì—
mo make-,come S.:Odilone Abba
::eChm‘ncenfe-s nè quattordici di
.7P.
gnuiffimídoloriflome S. Marghe
.—-nr
.tim Vergine Rmnanamè dieci di
-comimma morte di tormenti , 8c
-afiam‘l‘i, come S. Ubaldo Veſcouo `
d’Eugnbi-mflè-fimlmentehàmi ì
ſmmc’í giorni della ſn -vicfl in..
dolnti z &infepímítà’ con tener
tofic 1c carní,e ſpolpate l’oſſn , co-ì
me S. Amato Abbaue. -E conoſced
rà inſieme con l’eſempio diquel,
ì a!?
:zar "ch’i Santi padrona,che ”infermi—
.tà-nm impediſce la ſantità, ;nai
-c‘h’èefficnciflìmo meno p’crzqu'el
P
Jrzalvcht -s’äggíugnc -l'ncquíflo di
moka virtù-8c il guadagnoidí ma] `
-.1 *Fèî‘ſer‘**ſi cimeríci,a'qnali poi torriſpon—
’1
"If
y
dunqſolleuau'ſümi gradi di gloria
0- .1-. ;ñ .1;. ’
‘-2241’
.:f
a»
."L‘löhdämfi ai marta} 9b _
.a'ur.
,_ .
Delle Marti Relatori”, (9- Im
Proyìſì d'alcum' Canti', .
'i - cJ’crüdíDío. ‘4“‘
e: 3 > :
cu. 1x. Î
il i ' 'il 4. ~
- —~ Sſefldo-cola ”Mat-dimmi i
' .‘*ſuc’cedet'ín tuttcle patti ’del
-mondo' ', vcoltî‘n‘elle perſone `de' ñ .
'~Giuffi,com‘ìn quelle d'e’ peccato:
trimon lolo‘graublunghe. e nolo-7
íe'inf‘ermítà; ma anco morti re
'pem‘in’e, G; it‘nprouiſe: Se battendo ,b
lnel precedente Capitolo à ba flàn’: s‘- ~ F*
"za mutato delle varie infermità,v “Y
*ehfí›ſstaatîìin (juëſta vita padrona; i d -. ñ-*Ag
m'èparſo- bet-:fila quell, ì. trattate*** - ‘
delle. Morti ‘Rèpëtíne d’alcnn'idi dtt-'>1
eſſi, nelle quali dobbiamoa‘lla Sò- o
”rana 'ProuÌd-ëza di Dio t'ota-lmé
-te remettetcí.; poiche non ſem- t ñ a
_pr-e ſon ſegnldel Díuínp’ſde'gnonñ* ` >
- conttoîcolorb , che ln {i fatta ,ma—
‘níer‘a mìnoíoäó . Ben’è vèro, ch’il
Comun giudítlÒ-degl’htíominiffi
f ma , che fimîli-ſucceffi fiano indi
*tíjî della Díuína vendetta'COntt-o
gl’huominidí 'mala v'ita , mà non
conuiene‘, che le perſone lauie fi l
laſcino lì tartanwnte dalla ’comun
‘ I 4 cor’
4a
4
I ,5 Lea
Leoni, che per molto tempo l'
hauean ſacco compagnia, e diteíc
,; da molti pericoli. 2-4.
‘ ~ *‘- s- S. Belíno ſù anco fatto pezzz
da' denti de’ carri.
Sl”. S.Carerina Vergine, & inſieme
In”. vedopzffigliuoh dl S-Bflgida, da
grave accidente di ſtomaco ſ0
prapreſa, ſenza nè anco Poter ri
ceuer’ il Sannſiìmo Viatico, re`
pentinamente morì.
Piro”. Hugo di S. Vittore dello ſtefſn
w A"- accidente.›ſenzaporerlî comuni
"l- care,ſpirò; mà adorato nelle man
‘m "- d’vn Sacerdote il Santiffimo Sa‘
cramento,che gli f’ù per tua con
iolatione àcaſz da quello porca
ro,con gran diuotione,e ríueren
Za,e con voce più Angelica,c’hu~
mana diſſe .Diſc-”dat Fili”: aa
Terremzh-flrumad Dom-*nam—
ſuum.Aicenda il Figlio al Padre z
ö( il ſeruo al ſuo Signore . Et m.:
dir queſto l’Hoſtia ſacra diſparfl
ue z 81 il ianr’huomo di quell:
.W Z‘ i. ſgirjtualmente,e col ſolo deſide
' x , 0,0"_ riocibatms’incaminò vers’ilCie
fl'A ` 4-.- Go- ° - ,ñ‘
a“ , e3- Il B.Giouanni di Dio,Fondar0
› . Fm,… re dell’Ordine dell’Hoſpitalit.
ñ f da Um dell’infermhdcll'iſteſſo modo ſe!
a". - 4; l’ha
ñîg:
**W-.v.affini-4:” mom. ?of ~ `
z’ha'uet tempo di riceuer’ilSm
u'ffimo Vinicole. ne motMi l’heb
be ſolo per alzarſi con gran lem
da. letto,lul quale rinerentemence
ingin0cchiato,adorò ſolocon dia
norme. fcruoros'affen'il ſuo Dio , ,7
t. 8:. ad vn'imagme del Crocifiſſo ’
abb"àL‘CÌÉIOA’ÌOaÎ alta voce diff-L;
,Gíeuz Giani nella ”u mani racco—
manda il miejjzirrto‘, e. così diccnfl
do, ſpirò, rettanáoll‘n’zl ſuo cada;
u‘ero in quella poſitura , in atto‘dl —
ríuerenza, con le ginocchia ple
gate I `
S. Demetria ſorella di &Bibia l’m. i”
na,condotta al tribunale” perle Cats!. ñ
uerando auant'al tiranno nella.. 1.5x.”
confeflìone della Fede , in pre
ſenza di quello , all’improuílo
morì. ’
S.Fauſto Romano,parenre del Idea!
la {lella S.Bibiana,e di S.Dafroſa , Pm‘. in'
Cara!.
dalle quali era (lato nella. Santa... lib.| 44m--_
Fede iltruuo , menato al tribuna o. 1 9,1,‘ ;ALL—-A
'ñA
le ,- 8c iui ínginocchíoni collante
mente profeſſmdo la ſteſſa Santa
;Fed-e , nella confeſſione di quella ,
lcnZa che gli deſſero tormento al—
cuno, {ſe reperiçinamence lo ſpi
xito àDio‘; - . Aeg”:
S. Felice Martire nell’AfrícaJ, :main
' dop Pſ. l 2-7 .
7-‘ L.\ " i
~ \ eu.
106 Panel Aiutae’ o”.
doppo hauer confeſſato public:
mente la Fede di Chriſto, fù riti
uato il giorno ſeguente nella ’ca
, cere morto. '
PNL": S. Palatíate, eſſendo dal pri
g“î‘i- ,prio padre accuſata per Chriſti
' ' na, doppo molti tormenti , inſi
me con la ſua DUÈHCE Lorenza
eſiliata, poſte inſieme vn gion
in oratione, diſſero. Signor ”oſt
Gimì Cbríflo `firme” lo ſpin‘
Ola/i’m, e ciò detto ambe due fel
cemcnte lpirorono.
Sur. ,e Vn -ſantiſiimo Diacono , diſc‘
TW- ‘:`polo di S.Ebrolſo Romitme p1
la lun ſantità a queſto cariflimc
Vedëd’il ſuo maeſtro già mort(
in copioscz. & abbódanti lagrin
prorompendo,diſſe. Ecom'ò P
_j dre,laſciaco m’hauetc? perche r,
~ ſon’io prima morto, che voi da
quella vita vlciſte? e ciò detto,`
deſiderio di farli compagnia gr.
demente acceſomella ſua came]
TítiſOffize la ſteſſa notre,prima cl
fipolto il ſuoMaeflro foſſeul ſe
zSignor’all’improuiſo il ſuo ſ ir
.to reſe, ö: inſieme alla lepo tu:
portatiunſie'me furono parlino
te in quella ri olli .
Guglielmo Santiſſimo Romil
m
Î~`~‘ I condannata' d morti. 207
.in vm Terra della Díocele di. Sí- Fm”:
Iacuſaín Sicilia, ancor’all’impen— i” c‘?
ſata morì , edaſe ſteſſe dop o la ‘ L
lu: morte tuttelecam me ubiñ, - .'Q
{arnente ſonorono, e fu il ſuo C31
;dan-;ro con lemmi alzate al Cíe-j
{to , mgfnocchíoni ricrouato, e la
cella, ou'eglí thus,- tutta di cele—
fli ſplendori ripiena.
_8. Ncuolono calzalaro della ’ ,
-Cmà di Faenzmhe per molti an- ;3,32
m' s’eracín racconciare . e rappçz—
vZare le {carpe à pouercſh, :mple 70”."
agaco,doppo eſſer’andato dodecí _
volte in pellegrinaggio à Roma;
à vifitir’i Santi Apoſtoli, e díeçi ì
&Giacomo di Galitía , ſtando 1n-_
ginocchiato , mari anch’egli da
morte ”pentita-.ye da ſe ſtcfi‘e :ny
con, (enz’opra human: ſonoro
no miracoloſamente le campane
SJ—Iomoboflü , Saxtore Cre
moneſe , bauendo buono, ciano Î
'affiſtíto com’era ſqlito al mata* j"
tino, poſt'in oratxone un'ant’ad
Vn’ímagínc della Crqce, e [teſe le_
mani í'n :em anca un forma d!
Cfoce,1ubítamcnfe morì; e l’an- ft*
~
K
‘no ſeguente ſù da’ Innocent”` ‘K ñ—
;Terzo canonizupr, c=poflo~ nel
numero dc"Santl. ì .S.Teó*_
‘ l (’ f
208 ;Parte 1,.,1iutodt’ Man'- a‘
Sr"- _ s. Teoclia , madre del Sam
Tom." Martire Calliopio, vdendo , ch
E." CME" ſuo flgliuolo doueu’eſſer per 34
ll.; ‘.5‘ ` tenza del tiranno Crocifiſso, diu
H* de cinque giulij a’mimllri del
giufliria , acciò col capo .in giù]
cr‘ocifiggeſſcro, il che in giorr
di Venerdì Santo da quelli eſs.
guito, doppo eſser’il caro ſuol
gliuolo‘in quel modo ſpirato,al
bracciaca al ſacro pendente cad:
verme lodando
m" ‘ì note lagrime con tenere
il Signore, per, eſs‘
ed
;3, ~ fatta degna d’eſsere di tal figll
. — e I fa; ~ madremà i ſtretti abbraCciamei
, ` e ti, 8c allegro pianto , dicd’al ſu(
.ſ più the humano, ſpirito grata l
tenZa,acciò,da’ legami del cor;
ſpicciato, dietr'a quello dell’am
;i
ì . ,, L." to Calliopìo, Potels’àlla vera'l
Pertà ?illa patria del Cielo v1
1 ` la ecc-,e l erameme’volare. '
_S.—’Sabind, nobiliffima matt-or
- î- 30.13 Milaneſemxando nel ſepolcrod
" :.. g in“. SantiNabore,e,Feliceflll’impri
-' ’s’ ,_ `ujfìa anch‘ella felicemente moi
TL", 1;' St' Hilaria z- _moglie del~ Sani
i” “A‘ Mature ClflpdÎOj vn giorno n
”Cm xſepolcljoìde' {noi figli; par-imc…
ſum@- -màrtm 3 _díuorament’orando ’il
Our-.e da’ mmvllrí del tiranno preſa, e
"ì ‘5"‘ Vo
. ñ; ñ ”e ‘or . " Îì’
…volendola queſti con violenZa da ,9, ſi ‘
quelluogo rimuouere , con'pieñ, e _ l,
'coſo
'mi di-volto diſsemia
gratiala loro ."' Laſciate-4 u
orationefioi—j ‘ j
al
@e: -' xJ
x. `, l
_—
~ ”qu-fl‘: 'ui-u, ”illa decima quis-l
. kind-'ninna . E er il computo
"fitto, ſi ritrovò
. {-nní'prima del eſuozritrouameaìz'
ser morto ſett’
' [0 i‘ l ' ~
53“...: f_s.Gargano,anèo fintillini'o Ro?
R‘… "mito , rnorì anch’egli di mort-u~
_ ü m 7,3,“ ‘kept-num , fiando 'con le .mini
Jam,- Îg’i’onte,& alzateal—.Cwloéngineeſ
nur. ìdíiÒniì. ñ .
Comi.“ ` Gioſefo Patriarca di Cofhfitiñ'
riona- ‘napoli , -huomo di ſantíflîmfl, 8c
'1'!- ìelrmiplariflìma vira , mon della
*ìtleſsa morte , së’z’hiue'r 'più rem
- po ;che dieſcriuer’in pochi verſi
“la-profeffione
Ferrer-:jçaëtolîiü'k della iSanta
l-l ‘Fedu
'-'ſi‘ñ
...ſl-Ca_ t e. concioz-Prefide ”Cappe-J
‘ …A gnhpveriendo'SfleſarioMartire.,
PW“, tutto rl] meraviglioſa luce circon
3. Cl_ 'dato, inconranente alla ver-fede
[mi, fi conuerti,e battezzato,e riceuuìóë
fl 4- ~ z. .‘54 'to il Safltíſſlmo 'Sacramento del
,n'è-1 .2-. ‘. vGorpodiChriſt-o nnllro Signore,
E ‘FR i‘… ` v ſenz'infemxi‘tà veru-na, ſubito' tiri
,"' a ‘î '.1 tacoloſarneme 'mori .‘ ' - “H
_l 8133.' J S.Melli_r0‘, Monaco del'Mona—
il”, Dialog. ‘fiero Portuenſe, qlſendogli vu;
ì’jéu! ‘-4 “Pñ giorno data da vn giouane Vna let
--r ;u ”- rem-:he nel di Fuori diceua,dpcñ
1*- "là "gf- APfl'ſt ‘peno
ì l‘a
;E cocci-mali :i ma:: .z zu
h , ritrouandoni in lettere d’oro
lcrittíil nomidîalcuni , 8c il fuoän
prim'o luogm-da ciàracc’cilſèxhe
4preſto doueua da queſta tali’saltrà
vita paſſare;e così appunto ,tanza fl
ne,poiche-lo fieſſo giorno all'ím-l
.prouiſo morì , e fràzpocò tempo
:anni gl'aiu-i in [quella .lettera n01‘
Teti‘, da queſta all’altra vitad’vm
*beppe l’altro ,.parimente pflfl‘oe
1' :SiNilammone
“tono- Solitario ;, eſſe”;
,
l,
.‘7'
.- E‘wnddnnatia‘ùofle. . Sf;
Betel,p'erle'baic, e ſn ſcherie fat-3 ñ
te controìdel-Profetafiliade quali;
per caggion dell’età fanciulleica i'
fi poſſonofacilme’nríc*icuſarei fui;
tono da Orſi miſeramente mal—j`
trattati,& vccíſi. - ñ ‘ z
Quel Profeta, delquale ii parla* '311‘.
ne’libri de Regi , perèvna Reggia-K; 3.8453 ‘ ‘
, .33_55,,=ſep0lcljo‘de ſumfiglnpartrnente
Img@- -mafñtm z _dlnotament’ornndo ,-iuí
Mme da mlmſlti del tiranno ;Helene-94
‘ì "3" vo
.e 'ſronîeìm- ?Bid-1:77." "
. volendola queſtizcon violenzadn a”
-guelluogo rimuouere , cbn’pie-L o
» della Diuinanon
fpenſareſſe Prouid'enza
rare voltenondi-ñ
nell , l
dinarie leggi della-'natura, poi s
, , non -patrebberagìgione dibùon
~ ‘ì, . '-fgouernofieſpelſoieſenza molte
agrauifflmecauſerompefl'elále 3'?
;delle ciale natura-lize nonle _añ
celle buoni i. 10m- prinilogija'.
Quindi è_ › che ſe 'alle volteè’conf
naturale alla compleflìone ,s Sta
gl’humori d'alcune perſonelſanñ
”e ,e giuſte . il morir-:dimot- `
2...”. te ſubitanea , non altera per
‘ a? ciò-‘Dio ricorſo ordinario del
-v‘- M“ llmamla ,ñmà laſcia , chequeſtnJ
natia-il:mattoncini-i;Pereiòuuan-`
dumllesmr’eÎLivanie'domandiaëÎ
moi SiaíDiuiná Mucſtàuhe‘ ci'
liberi 'dt morfeí‘filbiraneaz, &im;
Il
prouiſa. Aſtlbítanu,à* ,n'a-proxy'
f- morlezlücrì n” Doni”, Con
ul domanda non-chiediamo . che
ei liberi‘ dalla Marte‘ repentina;
i f‘ ~ ehe naturalmente
lerſhäde* ci può‘ auuenióa
uellazchezvenendoal-l
rimpianti zìcoglie'efle volley;
duomo in diſp-fly" 8t inimiciti.
.:ñ-…iui e, ;
r: i ;U Minuti' a mom. z r; z
~ di Dio . Poiché quando i’huomo lì =
’ ritroua in grazia., non è cartina tal:
fonte di morte , anzi ne' Giuſtiò'
gran beneficio , 8c vn pegnodei
‘ totem: ſalute , perche muoiono
lenza paſſarſper i pericoli 7“, *che
nella morte peſſo- fi ſperirnzema-ì
no ,' da’ nofirisnemici caggiomti;
La—qua—l verità* cí-inſegnò- lo SpiJ,`
, rito fantofluando difle, ch'il Giu
flo la ſſcrà beneſin-qualfiuoglíz:
force ímorremhe Banner-rà’: ñ {
r ;Barche :iii-nno à Came 'tre ne
däríjflìmr memíarenri .rjſll pri-- Eee!. :i
mo -é , che-h ñp'iù impormte-dili-x l sfl
gazza , &ilmigalíim’ ap'pzrnk‘chíog *
percbenrn‘iorire ,- è, procurare" di:
[tar ſempre ,lffhuomo in grati; ,48c
amicitia di Dio-Impcrcío-.hefian
do in dirmön’eflon-
force queſto modo .ſegbìnò‘n
ualunque‘.
deue
flímarfi catríuaaperìle perſoneigíu'
ſte , mà più toflo felice,& :uuem
mandi Secondmche la Diuina.:
Prouidenza. acciò [kiamo ſem prg
vigilanrí, 8c accortí,"ancorch’è`nql
habbia con la vita conceſſo l] li—
bero arbitrio , ci pone con tutto
ciò auami gl’occhi il pericoloxhe
v’è di morir’all’improniſo , dal
.qual perito@ non. “3.9.16- che ſia:
› * no
:.16 .'Pane I,Ainto de’ MW”.
no aſſenti nèìiGiuſti , nei pecca-V 1
tori ;anzi the tutti fiano à tal ma—z
niera di morte ſoggetti. Quella_-È
vigilanz: aſſai chiaramente ci inñ,
ſegnò Chriflo , quando ci diſſe}
ch’in'qualſiuoglja hora vegghiaſñi
fimo z poiche ntun’hora èper la.:
morte ſicure.” TerZo è,che nó ha'
di che lamentarſi .-1'l peccatore ,
quando tal maniera di morte., ñ
l’zauuieneszpoiche fe-Dío non im
pediſce 'ne’ Giufliil corſo delle .
cauſe naturali g quando richie’do- "
no , - chequflh’
repentina muoiono
, molto meno di motto
deu'irn— -î
pedírlo, ò alterarlo in chi per tan-‘r 4
ti titoli merita con ralmodo di
morte anco l‘inferno' .
0
' te
’l
te gratis. neceſſaria‘ per yna buo
na morte in gratta di Dio, gran:
~ demente craiuteranno.
. ;al
il
, ’ ’E condannati .ì mar”. 229
»
.dre,Padre micra darm’il poſſeſſo
› del voſtro Regno. ' ,Lie
LLI;A
…SLT
""' A-
A .Pd Name di Gian); i Q
s. a..
s. 3; e
L Terzo rimedio , 8c aiuto gel ì. ,J
neraie è i’inuocatione del nce' 4
me di Maria , n qual’ hà virtndi ñi
ſznrificar l’aria, e di {patient-re., _` w Î
col ſuo ſuono, l’inferno,NÒflſi: ?MIEI ,_ f
lime?” han” vifi’óíle: ”firm "- ſmi ;i
aci”; capiafizm ſia” 2m” (701534 ‘33.1
m Muri-s 'vacaóulumſhicc San.; *i
Bonzuenturaſfi ſe è in ogni tem-j. “
. po
azz Pam I I
po contro le ſquadre infernali ef’—
ficaciflimo queſto Nome , molta
particolarmente nell’hora della.)
morte. nella Quale inuocandolo il
,Moribondm non haurà di'che teñ,
“…in .mere,dice lo ſteſſo Santo. Gloria;
ì TIA”, ſil-mò* mirabile efl nome” "Him-J]
` T ‘ qui fiſh-‘d retina”, non exp-uefa”:
f’j’ìf'ì" in punäomortir. _i
03 Anzi ſoggiugne S. Brigida vna' i
ì cola merauiglioſa di queſto Sa*
fl crosíto Nome, 8c è, ch’ancor ch’
543“* vn’ anima foſſe per i ſuoi grani
rif-j" (peccati già gionta all’vltimo prez‘_
` cipiti—o , totalmente della ſua ſal—
mzza diſperandO, &.i Dem-iui}
*perciò llimaiîero hauetlagià nel—
le mani, inuochi pure con fiducia
’il dolciffimo'N ome di Matia,per—
"che inuocandolo , inconta-nente
fperimenterà al ſicuro la virtù ,'. e
potenza di quello ; poiche laſcíîñ_
dola-m vn tratto libera i mali-gn!
. ſpirithl‘pauentnti, 8( all’eſſlfl da.
,zj \ Bìrgit. lei fuggiranno . 0mm: d’amor!”
l t. K! 'wants-r ,gb-timer”, quia audit”
î'“-‘ 9- “eh“, ”5mm . Marin, flfltím rt
’ línqìîmt anima”. E non ſolo in
quella v;ſpapenteuol'hora della)
v morte,proſerendo il Moribondo
”Wi-z (wello dolciſſimo nome diMaria,
liO'Ì
'- non haurà diche cemeropoich’in
vdirlo ſolo, pauroſi ſparirannoí
demonij ; ma goderà ancoraſſo 1
giugnezl’iſteſſa &Brigid-J) d’vn’a‘è
tro beneficio; e ſarà,che,com’auÎ-' ‘ ‘
de pecchie al dolce mele di tal
Nonio verranno in ſuo aiuto, e
difeſa à ſchiere i celeſti Spiriti, 8c
'in particolare il iuo fedel’Angelo ,
Lufl‘óde. Angelíóam' , audit” ha: _ , î
”omiflcſtati‘m ”propia-quant m4- TV!"
'gír infili-,geió-r datifimr admjlo— "b' f"?
diam - _Si che non fl fianchi il Mo— P" *
ribondo in inuocar quaſto ſoauiflì
mo nome di Mariamèlaſci chi l’ o
íuta , e conforta à ben morire di
leggerirgliclo ;eſsëdo che quello
'aiuto è si efficace per quel tremë-i ,
do punto, del quale ſiſon ſeruiti
ínoiti Santi nella lor morte, _come
. a-:.2 .
S.Ann0ne Veicouo di Colonia—v, Sur-M
S.Anconino Veſcovo di Fiorenza, 6 3‘
a. altri. ` 'ì ,
Coniquefla occaſione dell’inuo-` ` ‘4
catione del Säciffimo nome di Ma— i
ria nel tem pó della morte.m’ë par
io porre qui alcuneorncioni , con …
le quali alcuni Santi l’inuocorono ,`
in quell’hora, e con diuoto affetto i
il ſuo pocem’iaiuro‘implororono
in quel pericololo punto .o . '. .i
~ ra
'lì-1; Parte 11.!!into de'm ono. .l
ñ U
9!*:
' ‘0”
a . . …'Αaénieizooîr‘. ignora; _
e, .sv ~ mi a; Iíìo‘i‘Ftl-Xll’l-k-Ìi*
**‘Î `-‘ . ma”, …flaſh-tti.. _fx-‘.1‘ …i
.t. L“ `z, ?ref
M6745."
Ori-:tion: di &Mariaìlfgüìiamj
i; alla Glorioſa Vergine contra
rr“le'tentatíoni , nel tempo
’2:’ e dellaſaa Mart: . 4
E* Vi‘ v 'Vardace, dolcíffima'Vergíne j
“ì, P‘" ‘ ’ch’io (ono da'oentncioni for
"“SL " Lememe oormemará; e ‘la‘ mix-fr’:
UI; °' zgíle tondiu'on-e_ anohrè‘baîkameà
P m' ?vincefleze ſupgrarle. @Whartete
per mes, t'muígoríte’rhiz -GIÌÙfOI‘f
zitemizpoiche combino-e batte-.gi
~ lieto” implgcabílí; Ga indomíte
:îeies nè poſſoLíenzîìE ”oſtto Îbo—
s-Î. flñ~u?.j~‘Î ,corſo da ”mi infidiofi- ‘eguali
@campare a' Voi - pgmmím ſedie]
icqmpágniafe difenfow in Ueſto
- punto elegge; Pugganordal a-ÎvO—
flraprcíenzai nçmxc-E; che'vc'ont-ra
me crudelmëte cómbînio‘no. Ve—
‘j‘nite.ò chiariflîma‘luceîì» dial-'ate sì
xfolce ,e dente tenebre'cdlüíuino
“RK.
. v-. 'tag ‘ delia vofi'rd ”negata-Ab'—
- ‘bo’ meuoli‘~penſterí-xdîugni= ‘p’arte
f- m’afl’ediano NSczziffimÎe' ilñ-l'ufioni
4**zw-4°
ì“ Pdci-mando; e ſul-:gian m’a'flklt‘a
*- no . Vortei w'n'cere,mà a pena.:
poſſo. Due fiere, Potentí :ma Si
gnora ì’ Non permettiate , che la ‘
"01611713 :o e’ cpncinuatione della.;
bìtszsh‘afljtacci diuenir puma:
’5‘ ì* S mmc;
o
r
v'
.fl Kama-.aria ”Lam-"T 24,
nimesanz‘ífate ,ché 'dalla von…
'graciaîrìmligoma a bacci" mimoſa
` reffìſtenzwàèsiógpglifirdicolpxi. .J i 7
evjllîlî'J'anc’} :n- ”Sith-TEL; ,`
Onirica: della ñeflà &anni-dla.;
mcJWJGUNè/'Q‘Yergffl .
` On conuienerch’eſſend’io sì
ſulla” macchiata,con occhi
rito profaái vilguardiÒ Puriſlìm:
VerginexMà. er qual cauſa-‘Dio ſi
fe‘cſhuo'mç… etno'nzper chiamar’i.
pedcqwriar’penitenza'? E. perche '
fiere“ voi Madre eli-*Dio bacino,
{enon-,mèèiò che glfhuomini per
voſtro mezzo ritrouino rifugio.“
&È’acc’o’glienzaìfl intatemii poiche;
‘ V0iſhlaífiftçlÎÌMÎÎXÎÌFÒÎBÒLQOW;
derate, Signor-,che Per me ſpark-9_
ſe dalleſueyeñrre Giesù C hrilioil_
ſangue. Gòſu ſa,e tutta di_ roſſore ,a
e vergogna ricoperta. m1 veggo ,ñ
Non ardiſco comparir’au‘anti laó'
voſtra preſenza: Mà per'eſſer voi
piena di miſericordia, e Madre di
miſericòrdioſo Figlio, ſoccorre—
reteñſenaa ,dubbio la mia miſeria.
Compatiteui di me , viſupplico…
pregate-per me,incaminatemi;,‘, - ‘
ſiatemiaäguid'a ,7c malleuadrice `;,
”ciò e;0Lvpih-’auum,liberarſcaz-u‘»,`
. .. z pt
. ` .7 _
~ .W ' i P’ v `
- _` A "~ ’ ì i” i
~,“,
ſſ 1,45 ParuII.,\íí1-M f…- "< o‘ i.
5. 4.~ Le:
I h‘ Quarto rimedio,& aíuco ge—
‘ -nei'ale ,è lîinuocatione- dezgb’d
Angioivjpo de’ Santi, principal-,ì
mentez' di &Michel-‘Arcangelo e;
ehPèÎilPrefidenre deli-<-v Chieſa-et
coiçiz‘rche ci hàdar- giudica-eius
nome di Chriſto, ch’è cupoldi;
tutti gllhuominíxfiglàſpèflifcezfltz
imiszpiù; ò menmAhga‘fl'liellluo-Î
o, o’uefläfít Moi-ibmgſo ,e con:.
ormfal'ſa ~ neceſîsitài; 'ò‘bflìflñDÎîdîa
quellos. :Anziflgiiñſleſsóënmlmjà
void-,e v 'Aſiiſ'ke, ‘conſenelñleMite-deä
Padri
Ènia diſi legge,
S. Gabriele,e
il 'quale indei San-to
È*
² ’E ÙÌJÉÌÌÌÌAÙ' J‘ai-arm_ 247 '
della luce` ,vò precipitarle à. quelñ.
lo delle tenebregòz à perpetui tor:
mentí. In ſieme. (un S. Michel’Ar.
cangelosîhà ‘dajnuocare il Santo
AngeIOCuſtodL-a ílquale , ſeſù
dcHa
fede] vic-a , cert’è,inche
compagno fedeliſfim'
tutt’il tempo
- :N‘
ancora ſarà nella morte, ch’è tem
fio dellamaggior’afflmiònem trí- 2 ‘
olaríone , c‘h'eſſeruí poſſa. QW- Bar-lì”
ti” ergo , dice S. Bernardo , gr@ "ſalm
.uiflîmacemitflr 'argument-;timò ‘Qui b‘
”x'óulatio mhemem’ímmiflrejzz— "5"' -
”oca Cufladem tuum. Buffon”;
tuum, iu-opportunitatüùr, i!), tri
áulatíone , inci-:ma ”1m , dr die… H
Dania-ſalva ”orperìmun Qçu'n- ."m"
di èmh’à S.. Giouanni Gualber— "WP"
to , Fondatore dell’Ordme de’ " ‘5“‘
:Gíeſuecí *ſtando già a morte vící— `
”moon belliſſimo volto,e familia‘
rirà- di‘frarello , comParu’ il ſua
Angelo Cuſtode, e domandan—
dogliìl Santo Morìbondoìl ſuo j
nome, gli ripoſe il Celeſte Spiri—
t0,che ſi chiamauaíl Benigno del
Monce'díDio, ,Col qual nomu Greg-li.—
vnlledíehímre la benigni”, p 4- ‘Dia—
clemenza,~ch’í`n quel- tempo gli “’8- ‘ì
recauaxdalCielo. A5; M-:ſhto ‘6‘
Monaco comparu'ancoilſuo An
›' 4. gelo,
’ HB Par-”II.Air-todej’ ’
`elo,e moflrògli in lettere d’oro
’ critto il_ſuo nome ,-&in quello
fieſſo -giorn‘o ”Santo iene volò al
Cielo. Fù vn’nltra volta veduta
vn’alrr’Angelo,cbe ben'edireuaffi
Pf"- faceua il ſegno della Santa Crac-_e
'mm-.lt ſoprà gl’infermi,c’haueuan’à mo
“ ""- rire. Diquelli,e fimilieſempíi d’
nc. c. appm-Monid'Angíoſi nel'tenjPo -ì
:792‘ della morte,e def ‘fingolariſlimi ſa
’ r
uv" . u'orl, fatti a’ Moribondi , ch'io.;
' “ “ o quel‘tem’po l'inuoc—ano,‘ſon pie
" nele Sacre Hiflorieìdella Chieſa‘.
Giouerà ancor’al Moribondo in*—
tiocar'il Särb-del ſuo nom’e , i SS.
A‘pjoſtoli,eMartiri,1 Sätí Cöfeſſo
` ri ,‘ e Sante Vergini, conform'alla
i _ſuadiuotione . _
~ v ñ- 7”};3 ' i
ñ" il':
‘ Olgete i voſlri pietoſi occhi
7 i _ _ diverſo quello pouerello , 6L
l ì‘ infelice , O Glorioſo Arcangelo,
L' \ .‘
" Prin-tipe de gl’cfferciti-di Dio I‘
7 ‘ ſi S'. Michele.^ voi. îflandosGiesn
~ ”diagramma-alla morte vicino,
‘ , 3
A ,
Î'\~é -
Eíìmínín
À ,fi …_A i i
Dc!—
2“54 Me ÎÌJz-lítm dc’ Moria.
› 1 - DOÌÌ’ÃBQ'MÌ Rendina.: i
vi'
' ’e
1h 4 . . , ; ’ .
i cer—
_.-‘——-_—._.
1:56 Panella-'nta drm-ar”; '
terna ſalute . Delle virtù dell'AJ
cquafiçnedem, da Dio commu
nicateſe, ſe il Letter defidernſſe,
hauewe piemnotkia ;porrebbe
t ,dà Matfilio Colonna nella ſua-.Hi
'dra iologia com 'tanìem'bauer
, Ia" quale‘di que e ſecevna bue:
-, ñ. :me proficteuok raccolta.
,Pdl-'San'- Imagini , e Rch‘qm'g
›.` 3.3
i 1 ' ` :_ d"
. I! ~ ‘ ,
‘4%,‘ ~` ' 9. 6.
L ‘Señorímedío , 8t zinco geá
\ nerale , è quello delle Sacre..
Ima ini, parxlcolzrmëte di Chri—
fla érocifrffo, e della ſu: Santiſſ
’ ma Madre. Quelle Imaginí,per le
?ël-ſoneflhe rappreſentano,e~per
a‘ pietà,- e díuotione di chícon aſ
{ettole rimira, h'a'nno gran virtù
contra greſteriorí nemici,ëc :neo `
comu l'inceríÒri,che ſono le poſe
fioni , ch'ínreriormente ci com-L
battono - Ben ciò dichiara quel,
che di quel Santo Romita fi rac
' come , che fiando già.aù le porte
M , della mune i 8c hauendo vicin’al
m3“- m letto ”n‘a piccola Imagine della
‘5T' B. Vergine Maria, gl’appaàue il
, E. 4
Demonio‘, egli giurò,che già mai
‘ più lo tentarebbe, ſe li profl
metteſſe di leuar via quel a pittui
ra, che lo ſaceu’arrabbiare ; altri"
mente con ogni violenZa lo per-i
ſeguisarebbe- Il buon vecchio Eli
ſputò nella facciale l’nfficurò,c ’—
ancorche contro di lui ſi vólgeſſe
tutto l’inſerno,giamai laleuareb-J
be dàquel luogo . Con che ſuanì
‘il Demoniomèmai hebbe più ar—
dite d’accoſtarſegli,e lo laſciòiſë
:za più molellarlo , finir la vita in
pace. L’Imagini de' Santi cagio
'nano gli ſteſſi effettiflnzi la lor pa-Q .
cienzazöz i lor’indicibili tormenti;
entrando per gl’occhi nel cuore
-dell’lnſermm ò Cödannato, Pac,
.creſteranno l’animo ,lo conſole-f
.ranno,el’incoraggieranno à ſop
(pzortar con paticnza quellamorg
rte,per doloroſa , & ignominioſaz'
;ch’ella ſia. Banco aſſaibuon tie
medio quello delle reliquie de', fl.
hó-I'Eó
256 "AhlL-fllllo d‘ lVlOTlU,
4,. : _,_
_—
lingua» nè ardite perdir‘vna ſola J
parola,màquelli,che lo pottoro— '
no , ſi poſeroà pregar per lui ‘è‘ e ."4
per quello dice il Sacro Teſto .l
ride”: Toſurfidemî ‘Mar-im. Ve—*‘
Mmb. dendo il Signore la fede, le lagri--’`
‘ 9- m‘e,e le preghiere di qtiella buoñſ1
ñ na gente, gli reſe prima …la ſanità
ſpirituale,e poi quella del corpo. 1
Chi fù Cauſa di ſar riſuſcitar TabT
bita già morta , e dìuenuta tutta
giacchío? Non' furono le ſue li—
moſine, 8c vna ſchiera di potrete, ’
e caritatiue Vedoue , che prego
rono Dio perleiicol preſemat'a—ì_
Banti gl'occhi dell’Apoſtulo Pie—z
tro le veſti , che dalla defonta ,Pt-ù
eranoſhte date *per rimedio della
loro nudità? 00m:: *Did-u ‘fin-Q
ZAR-9 m , zh- “oflmdmzer n' tunica: ,Zé-7 ,
‘U'M‘Ìfl , qflaxfacíeónt ill-‘r ~Dar~x~
car. Chi ſaluò la vita a tutt'il Po:
polo Hebreo condannato già a4‘
morte? Non ſù Mosè , che fù da
quello pregato à ſalir’al monte .
a: acquetar Dio,c’hauea già ſerie.,
t’il decreto , e ſulmínata- la ſen—
Exad_ ten-2a P Purafi‘ír ,‘.gli’ diſſe, pacs
3,39, una” maxi-imam :' ”fin-Jam ad
i f- . Domina”: , ’fi' quo moda quinti-a
, ‘ñ, . ' ?ma deprecan' pra fidare 'mflro . ‘
" ~ Î "ì ;- Z‘ìñlè, ` De; ’d
w f,
.JL ‘E condanna” k ’Tì. ‘267i‘.
a` morte “I" ‘-T ':
/
De'ue per täto l'Infermo :di q ueñ'
vſto rimedio ,com’efficaciſſimmſet
dirſi.- impercioche facendo egli
’nella ſua' infermità Opre di miſe—
-ticordia , la miſericordia di Dio
`nonl'abbandonetà in quell’eſtre
mopunto.
i.. ~ i:. 1. ` . '
~‘.-', Dalle Gdr-dele Bene-img;
‘/2 ` 5* 8* " i
5. 9. z ‘ i i
L Nono-{8: vlci’m‘ó rimedio”:
aiuto generale , è quello della… . ‘f ì ;Ki
Scrittura ?acta , ò parcexdi quel;
la , come ſono, iSanti Enangeiij , ii
`il ‘Salzano ,ò coſa ſimiie', poſta.;
ſopra, ò vicin’alMotibondoPoi -
che la parola di Dio,non ſolo con
la bocca pronuntiaca, mà anco
ſcritta, illumina gli [uomini, gli
libera da’ nemici, gli da"vigorem
Soru ne' pericoli, l’accende‘íelí-z
quekà iicuore in amor' Díuind.
Quindi,è, che leggiamo neile vi
te de'Sanci Padri,- che portando
Vn'hùomo ſeco gl'Euangc.iÎ],-;on
riſoluzione d’andar’ad offendcr
Dio ,r il 'complice del delitto hon
ardùnè potè cooperár’à cal col- " i
pa Berio ſplendore , che m’d‘dç ’e‘.i1
/
YÌÌ:
ì -vſcàre dal pettoéii coltÈi , orielri—
- o tteneua , 1 anti uan e u .
S. Agoſtino , ſtando già gioki
e”, bödo, fece m groſſi caratteri ſcriz
‘ : ~nel” i Sette Salmi Penitentialiflſ
. ...-- fineche ad ogni parte , due ſi vol-L
` geſſe, s’incontraſſe in qualche..
el verſetto amoroſo , per par
lar con Dio , e tener da~ ſe lonta
na qualſiuoglia tëtatione. Il Bea—
to Luigi Gonzaga della Compa
gnia di Gíesù} figliuolo del Mat‘
capm_ ~theſe di Cçſttgltone , Principe.,
1, ,,-u, dell’Impeno, negl’vltiómi giorni
w” , › della ſu: vita,ogni di tenendo gl'ñf
` -occhi poſti in vn Crociſilso, con
o profondiſſima attentione,&iſtra~
ordinario giubilo dell'anima ſua,
-ſi ſece ancor leggere li ſteſſſ Sette
Salmi Penitentiali- Conqueſto
atterriua, eteneua da sè‘lontan’il
demonio, che con ninna tenta
tione hebb’i n quel tempo ìrdiee
~dí moleſiarlo. Con queſto rime-`
dio incantaua il ſuo male , 6c in
"'\
’ *Zucîheî'atlta iſuoi doloriflën tra
‘ r 4_ uag íar o ’a ’ren tone della mor
:52:35- te.La ſteſſa tfiiintione nelſine del
p.17., Ala_- lor .vita hebbero moltialtri Sä
2.4.4'. -ìu - cpmeSAntonio da Padoua ,
Sur-.Taj S- Vincenzo Eerrerio, 8t altri .
"'2 è! ' - Dl’
ó_
’t De’ Rimedi} ÒÌ Aim- ‘Panini-e.
l j ,, n'mura le ”major-indien:. `
“a po della Morte.: primi:—
roman”, _oonttuz '-. ì
l
.\I‘ - 1 gutuîflfll-Dl-'ììz" 7-‘,
- ’ ‘fiderio di 3;; ~’~.
i - .piül‘uu- .` .
ga -ví . ñ]
td… . x .
’
p ſlino. @ai major :fl alata, maiír Aügì‘ſiç’
a!! iniqfliiau. Quant’alcunp creñ_
ſce più in etàztantnma giori auá'
zi fà nell'offeſe _della aeſtà _DH
nina. Perche dunque, pollo quefl
ilo intolerabil danno , eſclama-nè
S_- Bernardo,habbiam’à deſidera—i
re di viuere più lungo tëpo , nel
quale quanto più la vita` s’allun-z,
ga , tanto ſon’in maggior nome--v
ro le colpe? Car ergo lantoperè
'Dítcm ;Bam dcſideramur, in qua z,…,cflj
quantò ampliu‘r 'viuimurflitàplus La“;
peccamur: quantà :fl 'vita Iongiqr,
”mò culpa ”umerqfian Inteſa be!… i"
ne queſta verità lo ſteſſo Santo, il '
quale,conoſcendo,che per l’ora-
tione de’ ſuoi Religioſi figliuoli ,
Dio gli' differiua la morte, han-7:5;
dolitutt’iu ſua preſenza congre— ì 7».
‘- r "i’
non v’è maggior guadagno, ch’il'
perderla. e - 4ñ z - ñ.
La 'ſerzasraggion‘e poxrebb’ali
ſere. Ch’il morire-,noir è andare,
"dalla vita alla morte , màvpafl'areî
« per la marce alla vita. Et eſſendo
queſta mortalità vn eſſdio, Se ap~' [I
recchio per la Gloria; s'ha dà
...n
imar gran beneficio andar’alla
Patria, oueſon’inoſtri parenti ,
'e veri amici50u’è ripoſo,pace,ric
chezze,& eterna libertà; one Dio
lì _
coronexà con exerna ,miſericor—
d-ia,gl’habitatori di quella. Quì”;
dilaäa taberndeula tua , Domine Pf- 38
*vir-tuttu”; conc-:pmi: , (g— deficit 1*.
anima mea in atrio tua Domine.
Diceua Da’uid. Quito belli ſon’—
i _voſh-i tabernacoli, Dio mio :-l’óñ
anima-mia alima , e la vita ſene
vola in’pe‘n arui-Il mio cuorenö
uò fiat fermo,e l’anima mia giu
ilayquando penſo › ch’io vedrò
il mio Dio. O che gran beneficio
del Signore,e che gran guadagno
è per queſto c'apo la morte , dice
S.Cipriano . Luc-'rum maximum
l'4”: ſerali lflqzm'r non tener-‘Jam
”all-‘r peccati: , (9- -vitijr earn-'r
oìnexíumfierí , exemptum preflîa -
n': angcntióur,ér *venuti: Dia.
' M 4 50/@
’
Lalífauribfl: liberati-_m , .ad [mò:
líamſalmis eum-c, Uhr-'ſia mfl '
”MazarafidflüSi‘puòr’i-maginake
beneficioÎmzgg-idre .""e-maggior -
a’:
`ó-E'___ó—--irJ
ci;
'gu-'4 Width!” act-ch' mei ſalutare
mm». Ah dolce Signormio,1a
ſcíate vſcire da gueſt’ínfelícu
vita queſto miſero vecchio : e.,
poiche‘í miei occhi v’han vedu -
-to,il miocuore non ama più coſa
alcuna di queſto mondo . `
dddih’one per x' Condannati A
› morte dalla Giflñin'a.
Vando ſi ítorgeſſc , ch’íl
Q Condannato , per il dc—ſide
rio di 'più lunga vita, haueſſc ſo
uerchizffieme à diſcaroíl mori in‘
to mortal'imbrattato. Il qual be
, neficío non fi conoſce,non cono.
ſcendoií la qualità del peccato, e
quanto ſia meno male lav mortL,
del cor—po,di quello, ch 'è vna ſola
colpa mortale,ch’vccide l’anima.
Se gli potrebb‘in ..oltre dichiarat
queſta verita con quel, che ſi rac
conta di quel Ricco, che diede,
M vna
x
"- - w
{E 2-75 'PartelLdiandz’MoriL
ma gran ſomma d’or‘oa S. Giò-`
Mem- nanni Limoſínieroiacciò pregaſs'
Hifi» ilSignore-per la Vita d'vn ſuo ſia
V"~ 5- gliuolo grauemenr’ammnlato, .il
’W'- quale _poi di; quella infermità ſe
{mmm ne mori. Et eſſendoritñaflo’il Ea—j i
dre perciò 'ſopra modo ſconto-la* `
to,per vederſidelle ſue ſperanze p
deluſo, 8t eſſer ſtare vane le ſueli:
moſine,gli mandò Dio vn Ange
lo,che gli diceſſe‘ ,. che non erano i
punto ſiate vanele limofine Fatte
per la"ſalute'del- figliuolo.; anzi
\
molto accette à-Sua Diuina Mae
` ſli i poiche quel-lo già del Cielo `
~-godeua : il—che non ſarebbe così
fluuenuto, s’haueſſe _più'lun‘go té-`
poin queſto‘mondo viſſuto : im-ì
percioche ſarebbe diuenuco vn...
huomo aſſai ſcelerato z e maluag
:gimötbaurebb’in peccati’tonſu—
mato la ſua, vitamel ſine della qua
‘ le-Per la moltitudine delle com
‘ meſſe-ſreleraggini, in conto veru- `
-dannatione.
"no haurebbeDalche ſi caua i che.:
ſcam p‘ato‘l'eterna.:
Wwf—_ñ -_
ññ ’ Secondo , ch’ii temer la mort
non’appartiene ſe non àcolui
c’ha perdura la Fede,e la Spera”
za di vedcrGiesù Chriſto, e go
L dere della ſua amabiliffima com
Cf”. pagnía. @ai anxim* e!? a’: egrcfl
ſ‘" 4‘ 45 l’0‘ ‘715M . dice S. Cipriano m;
MW!“- gm‘ inflde dubíur e!? , dry-ſp: 'va
cum- ? Miur eñ map-tem timermqn
non mi! Chríſliſhcíetatemdq- :in
:ſi tale”; rea-uſa” ſòcietanm , q
non credit , quod debut ”gm-1
eum Cbríſto . Quindi è , che ſe
fi crede in Giesù Chriſto , ſi deu
ì con turc’il cuore deſidcrare—d’an
{i dàr’a vedere ia ſua diuína faccia
‘ Padre mio, dice io ſtcfl'o Chriſt
vi prego, che vi contentiare, ch
quelií,che m’hauere dati,fiano ai
íí vicin’aila mia perſona e c’hab
bianoqueſt’honore di veder la_
lTai-17- chiarezu della mia gloria. Noi
’A'- _ memore iudìcium marti!, díce i
E…" Szuío. Non t'acteriſca, nè ti ſp;
“k" xuentí h morte , anzi habbi gran_
cÈnfidanz_a in Dio, che con la ſu
7_ "- ſperanza Ìe co] ſuo amore fortif
ca i cuori,e gli Fà ſorti, com’il Sè
to monte di Sion, il quale non.
7 ' ſeppe mai , che foſſe terremoto
4’ 7 7 Chihaurà ardimcnco di temerÌ
. ' mo::
‘a ”unaennatl d morte. 2.85
-morte incompagm'a di coloro, .
chel’hanno ardentemente defi
derntaP Laſcio l’A poſtolo S.Pao-’
lo,che tuttii ſuoi deſiderij altro
berſaglio non haueumo, che la..-v
morte. Deſideri-am babe”: :il-:flot—
”í › (9' 'ſſè ‘14m Cbríflo. Il Profeta ”uffi ſ
Dauid :rà le ſue maggiori malinz \ "‘3'
:onie,& angoſciemltra ricreatio—
ne , 8c altro alleggerimëto nö ha
reua, che ſoſtentarli d i lagrime , 4:
mx;
e quali ſpargeua perla ſola me
noria della morte , per mezzo
lella qualmhaueua da andai-’a go
ler’il ſuo Dio . S. Hilarione aſſa
ito da' ladri, intrepido, e ſet-:Zan` [iena
mnto turbarſi , ſe ne ſtette trà le l” Vi!.`
oro ſpade, e domandato con., S-Hì‘h'
uim'ccie da quelli, perche non...,
emeſſe la morte? ri oſe,che 1011-‘
ano deue ſtar que o timore da'
olui , che pieno di Fede , diſpeñ.
anza,e d‘Amor di Dio , ſtà ſemi
re pronto’, & apparecchiatoà
lorire; che percrò nè di effi, nè
elle loro ſpade hauea timore.
Terzo. Che, per mezzo ,della
[ORC ha da tener quali per coſa
:ura il Moribondo c’haurà da..›_ \
`re acquiſto dell’eterna Beatitu
;flag-dr worm” temporale…
mc
E" a84Î Parte II-.Aitm da' Juan”.
ì Mag“ - meta”. dice Agoilino,ruietcru4~i
I"? l *vito -pramízzímf P qui‘: [aborti-i
carni: ”mammina ſe in perpetua
Lñ, ”quia nauerít collocasdum P Chi
;i ‘ i `ì potrà' già mai eſſer sì codardo,
u - ,,3‘ c’habbia paura della morte tem
Îi "'' l hf di
porale , promettendoſi,
quella,da in vita?
Dio vna eterna vece
ì Chifi potrà ritrouar- sì infingar
` ' do,e divil’animo,che lo ſpauen
' tinoìle miſerie,alle quali ſtà que-i`
ſia miſera carne ſoggetta , ſapen
do per eoſa certa , c'ha da eſſer
pollo agiatament’à ſedere vici
i fl .E. e., n’a] trono diDio , per goder’iui
,zvn’eterno ripoſo? Che giornata
,, …,- ,z , - felice , che da queſlo Purgatorio
` ci libera,per albergarci nella Sá-`
, ’ .n Caſa diDio-La morte è quella,
a; ’ che conîla felicità ci lega, e cc›n_›l
È ‘ p ì’ Dtoìl’anil’ne noſtre flrettamente
vniſçe,& allaccía: e perciò più
toſtç, come principio d’vn’eter
E m v’ita,s“ba da deſiderare, che te—`
Î j_ ‘ mere;p0id1e realmenteèfine di*
~ _ ì quella caduca,& infelice. si deus‘
’ per tutte queſte raggioni eſſer
tar’ il Moribondo à bere pr'ont
iſt-‘alice della morte, 8c in odor
di ſoauità‘oſſerirlo di buö cuor’—
à D10 e 8c a‘dire quelle affextuoſ
.. Pa’.
. paroìc del_ Pro feta- In pace i” id PIBMZ
i ipſum’ darmi-”mò regni-fia…: 9.19, \
gu‘on’íam in, 120m”, flag-4h”;
inſpg conflitto-'Bike . ‘VoleiltíeP-í
'dormirò ,'c t'ní ‘rîìpoſtrò inv'oi ,
mio Dio : poiche voi, Signori-..5,
per voſtra bontà m'hauete finge':
larmenre-f‘ortificato con la certa
ſperanzz dell’eterno ripoſo , che
per mezzo della morte hà eterz'
‘gamem’à godere. ;
[ ` i.
inferno ſopt’inferno, tutt’ili
/ del mondo uenga ſopra di
perche ſarò troppo felice, m
do in queſta guiſa 5 poiche ſp
che verrà giornomel quale,c
-Fenice , rinaſcerò à uit’etern:
immortale-E ſi come' è feliciſ
colui , che ſerizz tirfi’ore,_an2
' mato di ſperanZa , 'ua all'inco
alla morte,cosl infelicità gra
epeſſuno ſegno è, andarui p
.di timoreie pauroſoidice Ch:
ì logo. Miſerí, quei-tune per
favor marti: , quando ſeem
redditi”- *vir-e. Impercioch’i
gno, che non penſa al bene z
datal mormper dura,ch’ell:
ia,l’hà dà uenire. S’hà dà eſs
per tanto il Condannato :t`
maſſi di queſta ConſidCſatiſ
con la quale ſe gli toglierà
timore, 8t abbraccierà di bt
cuor’il morire. Perch'alla fii
Dio ordina, che per mezzo
maniera ali-morte ſi [pezzi il
del ſuo corpo,il fine ch'egli
acciò di tal ualo ſe ne formi
altro bello, nu0u0,e riſplen
te;e perciò non s’hà da dole
tal morte, come non ſi dolel
un Padrone d’un uaſo defor
:Wa rl
A",
4' rugginoſo , ſe dall’aroeſice rotto.
; ſapeſſe , che di-qucllilfieſſi pezzi
~. .n'hà da ſorr’nar’vn'altro nuovo L v
&incomparabilmente più bello, ‘
i qe-più
. ' Il ſecondo
gratioſo motiumrhe
;trebb’alCOndannaco
del primo . ſî juo—
property,A:. ‘ ,A
l .
:‘96 Par” II.Aim ”3m arw.
feſi‘ando quello‘ Ladro ilLSi gnore
e ſopportandoîcon allegrezzL,
quella morte ,meritò tanto,.co__a
meſe per Dio, i] che è ,proprio
de’ Martiri , enon per i ſuoi pec
M l cati,ſoſl`e fiato. crocifiſſo-.2 Lan-p
def”; tantù,m$'valflil;r5fiflîu ;Dom-_immy
‘- 9 In’ :ruſſia-um j-qgamçim fifiuiflìtp”
TTL",- Domin,o cracifixm; Peinqñ-ueflaJ
ſteſſa cauſa' parládo di Queſto ſteſ
C ſo Ladro S. Ciprianoidic‘e, che.;
3"”; .ſù fattopartecipe del Regno di
' c Dic-,ediuenne cöpagn'o di Chri
ſto nel Mircirio. Latrofaäur ci‘?
particepr Regnízcolhga marty-'j .
Con che ſi può ſlimar ben felice
il Condannato- nella ſua morte ;
poiche, ancorche non muoia per
la Fede, non per queſìo non po
trà eſſer compagno de‘ Martiri;
le cö-allegrezza, c ome_ quelli.”—
cetterà ſenza timore la morte, 8:
inſodisfattione de’. ſuoi pec‘mti
rem”. l’offetirà ì Dio. 0 [quam ill!”
z_ d, Pa human_ , dice Tertulliano, cui”:
“45,. l 1 cmendutiom' Dominus* inf?” ;cui
' digitalm- freſca“, quei” ”dmn-”dì
diſhmulatím non`detípit. O Wil..
_ _ le _volte felice,& auuenmratoſèo
luna] quale Dio sà ſopt'a col' -
“lgofiflczlocpçrmezzodi quel o,
“’71 E‘ ' ſiv’a ç deb_
ñ ”ll-”met- !’morte. :toy
e della morte emen‘dil'a mala paſ
ſata vita’. 0 ‘veramente beato co
lui, contro' del - qual ſi moſtra in
queſta vita. ,ſtizzuo `, .e rigoroso
il Signore, nè vuole,›con fingere’
di non veder’i ſuoi pecurbingá
‘narlo, mà con parimenti, e con.,
la morte fleſſa' ſeueramente lo ga
5 , ~\. . , a
\ -che
:non i’vſo
hanendonelkro
come dice lîhuomo
Filonc.: ., :
PMO.), ;11” poflìffltmí: omnium ”nm per- 'ſi
gaber, .firm ad Dgr?” ;,rafim mràſhlùm :z
’ Sad_ era-tum” :.quandaquidm -v- .
;om ”BD-mimo: tati”: creatura,
paflìflör propri”: ,,46 perpetua:- ;
Quindi è, che,quan,donoi vinci} t
-do ci ſerviamo di queſte coſe‘ , ci
-íeruiamo di quel , ch’è:d’a]cri~~
;Per qu amulayliquc” ſali: prua , _,
~ ”or alieni: wtípofleſſmiáur, 'miiñ ‘
ſrl-Hu” hub-,mm ſalti” . Onde
procede,ehe,‘~Pcr falímxöee per—
, loader-ci, che ‘queſti beni Eſterni
fian_ noſtri , ci ram-richiamo, 8c
ñafflxggiamo, quando ~per mezzo ‘
'delia morte‘, ſiamo, di-quelli pci-ñ,
ua_u e N”ncplaiiqufldum ”ti/R.
.7 i - ma”: “
A
:.è'. ’Hendrix-”til marie.: `JO-r
ma”: hdfſllfiyj'flſ propria, privati
copia; ”rm ,z ‘max ; oppnimuutxr
’Jaſmin, Ben :conobbe quella..
tverítà Si‘Chl‘iſOſtOfflÒ ’il quale.;
riden‘dofi discoloro, che` &Himal
no eſſer padroni . e legitimi poſ
ſeſſori di quefli benieſterni ,- che X“
'mentreion :viui godono, dice . ' ' \ t. l-.î
Capita‘: ”ſli-”Bamm- laguna# _
untiallleqnía'cm baie” agrari, C’l’vſa
*ml domarumdam infili”- ; ”ſm Him-1;
'Uh-à ”lim :om 7m enim "q/iam ba- “PT“.
hm” z dominim» aimm uma.
*E: /ì enim nobis' per omne”) peé- ‘ .I.
mune-am wir-m, ”allamfaeimm "
.dì-riti" mulatienem; veline”, 1m_
.límun infine alt'j: adam”, iph
Wumwſuzſòlo der-crptvflqmíh-ieaw
”m Hkdi* ,' (tz-.arbitri ad ill-im 'vie-j
- fam magra-ter. Confeſſo »il Nerq'.
m'è
dice’queílo
venuto ilSanto,
riſo,- quan‘d'hò
che piùvolre
let'e
to elcuni teſtamenti, che dicono
.Il tale `habbía il dominio della.:
tal mia paſſeffione,ò caſa ; mà’ vn’
altro n'hzbbia ”ſo-E con regio;
.' ne m’è venut’il riſo: poichìin rea
-lità di 'quelle coſe niump n’hà-il
'domini-o , mà ſolamentel'vio.Et
pncorch’i beni eſternòe lericehez
` .ze ci faccino compagnia per'tiîlt
., . f
…5” Pam ILAÌUÎOJU MW”, -l-,
t
't’ilìtempó delia Vita‘, ſenza' par::
flrti gia mai: dai-noi ;~ò<di“buona,‘ò
U-mzlavoglia’ſaremo pur'v'iu ñ
giorno coſtretti, é -ſatàì-qnel'tl’ell’a
morte-,a oederli ad altri‘,e doppo
{Pi-rane: goduto ihſol’vſo di quel
Jimudi , e. d’ogni coſa priuin’an—
lab. l ‘ drem’all'altra vira. N”due cgreſ
2|* h for-ſk”; Hex-'utero main‘: 'mea-,uè
~1"*'î~f ñadugeWtàmllm-;zfliffez il Si;
-í “ì‘ ro Giob--Nudovſcij dal ventreñdi
" - mia màdreçe‘ttudo -andrò alîſe
.perſero-El’ A-poſiolo conferma
. T. dolo ſteſſ0,dice.Nihilinmlimus
:r: a"; ,a'n'hmac mundumſhand dubium ,
o ' quad nec aufem (ju-‘d poflimm .
Ninna Coſa portamo ,in quello
mondo ,zeehe dubbioYi può eſ—
ſere, che 'ninna coſa da quellori—
porteremoiMà facciamo,che e6
ſeflìquefia verità nó ;zia yn’ApO—
, MW" ſiolo,r`n~àvn Gentile. Tunctempo.
.ri-t, dice Seneca, quando ”aſc-'11”'
.bmo ”ib-‘l inzaròem bum inferi ,
”nità minùr, cum dim” co quid
gfl'em raf-rn potuti . Quando i'—
ihuomonaſce c‘ert‘a‘coſa è,che nul
ilaſeco porta in queſto. mondo‘:
*hoc ſe`queſt’è coſi , molto meno ' _‘çñ.—Az“
diedel demonio
fortarore il Zelante
potrebbe proper-li(30117
i-ſe-ì
'gnenti rimedii . ~ ‘
, ' Primo',che nonè’meno Padre'
de’ ſuoi-‘figli Dio , di que‘llo ch'è‘
eſſo lui, anzi il ſuo amor'eè meg-_
’giore, e più‘ tenero: poiche ama
tutti con amor’lnfinito,e D'iuin’o’
e non potrà Liſciare d’ha'uer par—
titolar cura di quelli .` Ne deue
erſuaderli, che laſciandoli egli,
gl*habbia d'abbandonar Dic-,che
'come caro Padre ’con particolar
cura ſouuiene tutti. Num-guido.
[ſm-49. ‘Miu-'ſii patè/Zmuh'er ìnfíz‘um ſui ,
1 s. M non miflreatur filio *vterìſuìë
e!fii114 oblí” [attinge autem ”6‘
oblí/w’jëar mi. Vi giuro, dice Dio,
cfie,ſe foſſe poflìbile, ch’vna ma
d‘re’íſcorda’ſſe del ſuo figlio , del
Pſ-HG. lume_ de gl’oçchi ſuoi , ío però
8.9. mai mijlcorderò di voí.F.v ſe Dío
con p‘articolzr prquidenzr vette
l n.109,*
L
e-.……-.-...-.-mrwxfl. ſu "ñ" " ‘
…
i monti di, fien_o,e d’hethez 8c i c54
pí di fiori séza human; índuſtrizz
e ſoſtenta gl’vcceſh' deu-'à'riade be
flie della terra, 8”' figli de’ con!
`ui,ſenzá che‘da' loro padsí ſia-:1‘024
ro laſcí'xtaìcoſa alcuna; Moko- là'
ciò farà con quelli, che ſono uoi
cari’ figli. Non hà Dio cuore tan
to di ferro .'nè viſcere tantòdí
bronm , che gli balli l'animo di
veder’ in biſogno va’ ſuo figlio,$ë
2a Forget-h' Ja ſua Iiberal man-o _ .
A nz’í Quanto queſto è maggiore,
:mtb più-fuol’egkít far‘ pòátpáſi ,
delia tua prouída -líberalitàw ì
perciò s'ha da indurr’il‘ Condan
nato àlaſcíar; con feruenti orario
ni Dio per tùtore`de’ ſuoi figlböc
imitar Chríſto Signor Noſtro 2 il I»
quale, vedédbfi vlcín’aſh morte x
raccomandò al ſuo Eterno Padre , _
i ruoiflueui Diſcepoli,pregádo- ‘W‘
lo , prendeſſe la cura di quelli. .
Secondo. Che ſe doppo la fia'
morte patirann'i figli-miſeri”, 7;; ,_ z ~,
e pouer‘tà ,ñkorſe queſto ſax-hl L23 :I
mezzo per la ſalute ñdelì’animk za‘. …z
loro diſ 0110 da Dio; impertio'- A zu:.
che_ 10g iona ſpeſſo lemoglùötj 4
figh *çiannarlì , per had’etíaſcíato
:loro .l Mae!! meriti-:ò Pábdri *b:
OD;
312, › .
Bondanza de’ beni temporali.
Perciòmolto, meglioè doppo `
hauuer quelli patito pouertà., e
miſeria in queſta vita,ſtar,con eſs
‘fl loro eternamente nella Gloria.
ÈongiÒntozche doppo le ricche11
Te,ecommoditàgoduteinquefl Î
{lo mondmſtnr da quelliper- rur— ì
ta—l‘eternicà. ſeparatp nell’Infer—
-no..Ben confiderò queſta .verità
ìl Santo Patriarca Giacob . quan- ’i
do”. ved endo'li già'zlla morto ,
vic-inochiamò tutt’i ſuoi .figli.
3,04_ ~ Bendix-‘qua ci; i” tempore illo;
53. zo; Etil patrimonioñ,-8r heredità.
.che laſciò loro fù la ſua :paterna -
“-henedirtione. E coniaſciar q ue'—
like, dice S.Ohtiſoflomo ,~ſtimò
?laſciar loro ricche-ue iincóparañ
bilmente maggiori; _poiche li le
I v.,
.\
"ce :heredi dell’eterne,che~giamài
*o. y”.
fi conſumanom ſono le maggiori
ah’vnpadre puòlaſci‘ar’a’iuoi figli
~Quia morimrur erat bencdíäiane
"ib”là.vſlldfſm‘f puro: , max-'mar ha:
HW”,- ifámhatn nh'nquenr, (-7‘ dim'ta'a a,
56. i” :gun nu'nqnamaóſìmi poter-z”; .
fieucſ. - Terzo-Che non è vero ſeguace
diChriſto,ſenon çolui,chç rinü~
tia il Padre,la Madre.i ñgli,e tutto
quel-"che poffiede . E ſe queſtflri—j
- _ n
muy-15W” -P' MUTÌPÎ 'g Ì g
numía è neceſſaria al Chriſtiano
in tùu’il tempo della .ſua vita.› ,
molto più nell’hora della ſua...
morte , nella quale deu-e dÎogní
cola ſpogliarſi,e ſtaccatſi d’ogn’af
ſetto di carne, e ſangue , e collo
c-.Îxe tuttol’amorſuo in Dio io
lo. Perche,come diſſe Chriſto Si—
gnor Noſtro. @gi amar patvë,
aut main-“pſw guä‘me, nó‘ es‘? me Mattb;
figura-.ü gm' aìnatfiliíi ;autſiliä’ 10'37.
ſuper me, non :Hz me di nur. Ben
praticò queſta verità SéEu’fraſiáa
la qual' eſſendo auuiſata della vi—
cina mortesçhiamò la ſua figlíuo
la ,'ch’anCO Eufraſia ii nomaua.:
8c hauendole detto che Dio all’—
altra vita la chiamaua, quella con
abboñdanri,e copíoſe hgrímcu,
(le in-;onſhlabili ſoſpirile diſſe.» .
Hex' mihinquíq peregrinfl film.),
(9- orpbana infelice me , che ri,
mango pouerzi, peicgrina, 8K or
fana, acuíla Moriaooda Madre Sur. to-v
riſpoſe. Cum baáear Cbríflun—h m0 l.
nec parigi-:'714 u, 7m orpbmm. S1':
igítflr Pal-per inferrixſvt quando? ‘
que din” efflciarírin Melia. SRL-v
Chriſto tecq,amata mia figliuola;
perche havendolui :eco , nèpe
”grin-'t, neorſasa ſarai giàixìai,e
a
7 '314 Parle”.²x|n’o`zlflggn…f
la pouertà,ch’ín quefla- vita pati
ní, faràzch’abbondamente am’uí
poi_ à godere delle vere,e copio'—
ſe ricchezzeflhe ſono quelle del
Cielo . *
C'A P. v. \
Nnumerabílí ſon’ì lacci, che.,
ſempre il demonio tende per
allaccíar l’anime dc’ Fedeli, m‘:
quei, che ſpiega nell’vltím’hora
della vita , ſon’ínconparabílmen'
te aſſaí più pericoloſi . In..
qucllo dell’impatienza, cagiona
ta da' dolori , che nell’inſermit’à
fi patílcono , ſuol porre il mali
gno Tcmatore gran patre delle
fue ſperanze. E perciò ímotíui ,
che,come taglienti coltelli,ſareb~
bono forse à propoſito per non:
carlí,potrebon’eſſer'i ſeguenti.
Primo,chc,per mezzo de‘ pa:
timenti, c—de’dolorLlauora Dio,
e pol’ilce l’anima per collo-:aria
nell’eterno , e ſouranó edificio
del Paradiſo,ìlquale non in altro \
‘mçdo cifù da Chriſto pro:
mEſ:
a.- vyrjuwunìll a muri:. 3 [5
S
_ Volé ſpeſſodellar
prenſione l’Afflítto da\l’ap-`
vi'olèta mor
ìemUa qual’è dalla Gíuſtítia c6‘— '
d’anflaromſſer g’raùemente,e ſin’—
al’vjuo moleſtato , e trafitto : il
c‘h’e ſuoi’ cagionat' in eſſo-vnìín—
folcrabìlczanzi fqrſhſáinífiatìen—
zz; , ‘che l'iffip'ed'íſce ſſñón ſolo’l'l'
conſdrmärfi c6 ‘la'Díäíhá'VoîöJ
tà ,c h’ín quella guiſafè'ſhoh altra-ì'
mente, per_ ſuoi gíuſti ſecretísdíó
ſponeìmà 'l’è o'cc'aſibhè a'n'cóka
(iſtígándól àcíò il Demoni” dî
rorompìeíîè ìñ p'át'o-lç;& 'al‘eíobí'
1ndecenti,-e`dí gia'ufoffeſa di Dio
N'óſhd Signorèz’l’er'dò per ou—
ù’ífl’à’dy‘n m‘ale fi grauè , e u‘on-
~_ëaf’ítîìímilíîcgfi'ogní radice d'ím
~ r Pazienzaſſc gli`po`trebbono ſug-
~ _ gel-ir’j ſeguenti, *ò Emili mo-j
ÈÎUÎ- l .i _ ` K '
Il Primo potrebb'cſſererìdurr’J
alla 'memoria del Condannato-
-q lel}e parole di Chriſto. I” puó‘
mm”: 'caſh-q poffideáztí: anima:
'U‘
..UV—"H“
y.
7 'E’ condannati a‘ marte . 32';`
n
Aefira:. Cioè,che per poſſeder'
egli l’animav ſua,hà bi ognoauua
lerſi dèlla virtù-della
2‘1,‘ronſſſormandoſi coñSanta-‘Parie—
la“Dilllnìá;
Vdlont'à, 8c accettando_ con-;miei
moohbediëtei colpi; e galtig‘hi,_
che gli vengonoìdalla mano-’di
Dio , e rièordarl’inſíeme, ch’è
gran ſuperbia,&ignoranza, vo‘z. l
let’vnhuomiccíuolo da ’ni'ènre ,3 ‘ ' ó
eſſendo tutt’iSantiM‘ártil‘i‘flì‘í-ÌÎ
tiìda queſta ‘Vita' ‘per nz‘çzſiìögdlì
morteviolcx-iéa',8è’aceÎb‘á ,’éſſ‘e‘t" '
priu’ilcgiato , contra qileîllöjèlfe"
di luíla*l)ìuin."2 Giuliîtî‘á `ÈÎiſ di”;
ve Vol_Cl‘ nel ſuo letto agiat‘a' ente
morire. E ſe àblui paraclxe paftíë;
ſcepiù di quello, che HQCUÌPQÎÎ-fi
tironqyſi ricordi): (dèi. 'ef-2
c'ati’ra ,giq‘neliolrnen elc‘ínlè 'Nr
no; e e per :ruu'entüì‘a’flim‘aá li‘_i
è, COme quelli,tìraçtató,dëüéìì‘ëéx
ciò tenerſi per riſolto ’ſau'dr'iödu
poí,che eſs'èd’eglí vr’i’a ‘creaínr’a’f_
miſerabi,le›gli~faeci,D`io que‘ſl‘ho’*
nore,di trattarl~o,com’ha’ trattato
iſuoi_ buoni, e fedeli amici. E'fe
finalmente vede , ‘che TuafDìuí'da"
Maeſtà ha d’eſſdlni compaſſione} ;7|
, enon glizponesù le ſpalle ma.; -Ìí
Crote sì pe‘säte, come Poſea’ ſuoi’
San
367 rie Il. ,Aiuta da’ Morió.
Santi, perche alla fine non lo fà
morire com’vn Stefano lapidato»
nè com'vn Loren20 bruciato, nè
in vna ruota di raſuoli com’vna
Caterina : non ha raggione di la.
mental-ii, anzi di ringratiare la.)
Diuina Bontà- Poiche, come di—
ce S.Gtcgori0 . Iul‘ka ſuutcun—
i_ ad , qua- paiimur , (g- idea‘ 'Daldè
Sugli” iniufium cfl, fi' da in!” paſſione
i Mara!. ”arm-ram”: ..Poiche poxcndo-_
lo giuſtamente per mani de’ Dc~
I. ' monij gafligat’ nell’infem 0,ſi có‘
il tenta di galli arlo più mitemcn
te per mani ell’lëumana Giuſti
tiaín quella vita. Il che chiara
mente ii lcorye da quello , che)
S. Bernardo gica , ciò è ,ch’è ſe
gno'diſtar Dio fortemente con
ti'o‘di colui ſdegnato, cheiefiédo
1celerato,e peccatore , lo laſcia.:
ienza'gaſtigoin quella vita; poi
che ‘dà con queſto euidente indiñ_
tio,di volerlo nell’altra più ſeue—Î
tamente unire .
Secon o. ’Si potrebbe in tal
caſo ricordax’anco
1,0 ;ch’è alCondannañ,
inganno gtand’il penſa.—v
eez che per altra via `fi poſſa giu
gnet'alla Patria Celeſte , che per'
quella, perla qual’caminò il Fit,
gliuol
' :a tſuîahìlà’l-'Hmoruá 3 Z7
gliuoldi Dio, il quale non per LW”
altra raggione volle, che quel lu—
dore di ſangue , che nell‘Horto
patiznon foſſe ſolamente nel vol—
toimà ch’inſieme per tutt’il coi-ñ,
po,e per tutte le ſue membra..- .
copìoſamente ſcorrelſeſſe non.”
acciò intendeffimo,che tutt’il ſuo'
corpo,e tmtele ſue membrmhe
ſiamo noi, non in altro modo ci
dobbiamo con’ſi nobil capo vni;
re, che per mezzo di ſangue ,di
Croce , di morte acerba,e crude—
le ; &in oltre-,che non per altra
-via,che per queltaflî puòinſieme
con elio lui giugner’ai Regno de’
Cieli. Etanro più quella confi
deratione deue co nſolarci,qnan
to,chelo fieſſo Signore diſſe. .ſi MM“
qui: *val: main faq/imc , dwg:: “2 .34!
fimetípſum,(9- tolta! Cruelnſuä ,
g @ſega-mar ma. Se alcuno vuol
venir’appreſſo di me,prenda vo
lentieri ,e patientemente, la ſua
Croce,e di buon cuore c6 quella
nelle ſpalle mi ſegua . Al che;
ì. innanimandoci G.Giouanni Chri- Cbrfſh:
ſoſtomo dice. Diſcipulu: MM@ Ham”,
‘gi/?rum ìmitanſhacquippè efldi- 2.8. i”
ſcipulí ;ſi mrò ipſe quidem per EP- ‘a‘
Iyiánlaíionrrperrexii , tu' ama”; “M’
P"
:3 rane l. e .‘11 mm a: A”; una.
7 i ñ l - ` ` _ fi › . `
~ . anaanan a ma a. 329
guace, ſe non coluí,c.ha prende.
leſue arm! , e,quando.íi porge.,
l’occaſione,ſparge, per obbed1r…’
àñ lui-il sëgueflh vita,come ſpar
ſe tutto ciò egli per noi ?Nè ſi': Oria#
rami-m pacs': ienépare [cfu amí- Im‘ſol
cu:‘,è~ belli tem'pcîrà "dinner-neon ‘Hub'
affettuoíe;&effièaékpáröle,'-d'íce ‘3* `
S.Círí“o Geroſulimítano , Acci
pìr nùnrl‘a‘remiffxîmipeccatoram, :1*
è ſpiritali ”MR-gi: pecuniar; ESnAiL-_x`L.:1:
granada: 'vèncrít bellum, ?pa-gn?”
flrermè pro ;Rega tuo leſu. fra rc
brucijîxm ef! ,-ſ m" iii/Jil ‘pertan P
1 \ ` C0:
codardo
ì arimemc , che fuggirai
con 'elio d’eſſer
luicrocifiſ
ſoìAuuerti, che ciò tu per lui Ea
cendo ,farai quel, ch’egli prima
` sìamotoſamëtem ſenza tuo meri
to fece per te.Paga di buona vo—
glia il debito à colui , the per te
volle elſer nel Monte Caluario
crocifiſſo.
Terzo . Nella ſua impatienza
ie gli potrebbe ricci-dar’ al Con
da-nn,ato,che Dio non à caſo . mà
_con ſomma ſapienza, e perſua
maggior bene diſpone in lui
‘ quella maniera di morte; poiche
hà ben bilanci-ato le ſue forze , e
contrapeſati i ſuoi peccati, e sì
che quell‘è per quelli il propor
tionato rimedio; e` perciò come
ſauio‘ , eprudeute Medico l’or
dinaquelia medicina ,amara sì ,
mà indirizzata tutta alla ſua eter
na ſalute; perilche deue laſciar
far’ à Sua Diuina Maeſtà, confi
dando molto nella tua bontà, la
quale fe permette in lui quel
male , gli darà inſieme gratia , e,
5mm‘. ſor:: per ſopportano . Fidati:
` Dem , dice l'ApoſtoIo , gm' non
palin”- 'Uor ”Mariſa-pra inflquoo'
paul”: ,ſed fac-'t cum tentati”:
PW_
.eu-l
1: :andannäti :i 'ta—ar”. o 3 3 t
prox-mmm,
le permette'Dtpqflîlii‘
la Diuinaſiciliane.
Giuſtitia
inlui quel gaſh'go, e quellamot‘:
te, ſappia , che Dio ciò ſente Plu
di quello , che lo ſente lui fieſſo,
poiche dice egli' . Qua' ”tiger-'1 Zach. :i
‘tzorJangítpupìllam orali mei . In 8,
verità -vi dico , che chi toccherà
voi , tocca la pupilla de gl'occhí
miei. Impercioche la compaffio
ne z c’hà de’ nollri mali, glieli fa r
ſentire tanto viuamente,che per _ -* l"
allegerirceli, E fece inchiódar’in `_ ‘
vn'infame legno di Croce . E ſe fl `
ciò permette il Signore, intenda ' . "
pur il Condannato, che lo fà per
vccider’í tuoi peccati in quella
vita , er purificar l’anima tua da
ogni orte di colpa , e per non.,
hauetñ’in lui,doppo la ſua morte, l
che gaiìigarem punire ,come dió‘
ce S. Gregorio. Miſeríeon Dm:.
temporale”; interdumſeneritatem Gregor;
adbiéel , ”è ”ui-”am inferi” 'vl
iionemA quella ſanta patienZa,c
toleranza nella morte , ancorche
alla noflra ſenſualità ripugnan
te,eſsort-.Îdo lo Spirito Santo er `
il Sauio, dicc.Fílimi,d-'jî:ípíímzm Prw-3
Domím’ ne aóìjfl'n, cíi ab :o cor- "I
rip-ringuemením diligi: Domi.
. m”
3 ;i Pdf” Il-.Aium. c”- ..
nur curr-'pil, 2’9- quafi'l’dter i” ~1‘71 ‘Lh*—x-‘.
Ìio compiace: ſióí. Non voler ri
burtar da ce, Figliuolo, il: gaſtígo
del' Signore' ,Noè v voler perderti
d’animo, quando‘ dtaíbui ſei galli
* gato ;~"polch’egli_gnlìlga colui -,j
ch’ama,e ſi 'porta cögeſſò luiìcom’
amoroſo Padre co] diſobbedièa
te figlio , ch‘il galli-go verſo di
quello è effetto dell’amore, che; - 1
gli porta' . ' 4A
“CAPz-VL
vOchíllìmi ſon gl'huominî;
ch’io' tempos che ſtan ſani ,
ſonodi 'diffiden-Zsr della lor’etñer- ‘
na‘ſalure’ :dateci , ze"qì'uaſi i‘nſinící
› coloro , "the, v’ànamen’te’ ſperan
. do 5 {Ogllooo‘ finì'u‘l fine della [dt
vita' &arſenc'ſpëſieracì; “8; irb'm'er
ſxinínfinlu’ pecm’tì‘, rimeëtendo
la penitenza delle lor colpe per
quell’vltimo tenìpo.Mà{q”ndoz
‘queſto giu'gne,e Veggono la-mom
` ‘«te ‘già nella’ ſoglie della lor caſa-l
nonjono çjredi`bili®gl’aſſáftl; öh’ill
Demonio‘ dà lorofpermetteudozl
,35; * lo
l
~ n .u- tanaflnn” 4 ”ſorte- 335
lo per gìufii ſuoi -giudirij così il
Signore) con rappreſentar nella
lor memoria tum-,le paſſateſcze;
leratczzm viua, ö: efficacemente
perſuader 10m , che,pteſupp0—
ſta la cauíua vita mena”, è i'm
poffibiic,che poſſano ſaluarſison
de auuiene, che vintùe ſopraſat—
ti da sì dannoſe‘ ſuggeſtioni , {i
precipitano nei baratro della.:
‘diffidenZa della miſericordia, ö:
aiuti di Dio, eſi numergnoxrà’
dannati anco prima del tempo .
Magna” flparationi: tempore., Spf”;
dolor , a: tru‘h’u‘a eſ} mm?” im.. ſer. g- de
paratír, atque ſerpenti”: , diſſe campi-t.
Siſtem, dum ſms remim‘ſcentur
negligenti-e, ſatira/?fue retrò ”m
pori: ’Uil-Add” ”eg/igm!” tran
ſaéîc. O da che gran dolore,ò da
che gian malinconia aſſaliri ſad
ranno- nel tempo della morte i
ſpenficrati , tiepidi , e che poco,
vmcndo , fi curorono della lot'
eterna ſalute, quando in quel—
l’efkremo punto volgcranno gli
ocdfl della mente aHa lor traſcu
raggine, öz à glianni della paſſata
vita-,negligenza › e peſiìmamence
ſpeſi! Hot per anima-ae rinco
*rar que-iii cuori in que} pericof
loſo
'334 ‘l’arte . au o_ e . . i'
ec 4
WWTWW“
cagionargli ‘timore-,e diffidenZa il
ricordarſi d’eíſerii per il paſſato
allontanato dai-Dio, 8c abbando
natolo per mezzo delle ſue còl—
pe‘, e peccati: perche lo ſteſſo
.Dio dice per Geremia,eſſerli
:(cordatodital torto,&ingiuria, 1 3`
e perciò in’uitandolo colperdo- *P* *
no,appunto come Spoſo, abban
donato dalla {ua Spoia,e nell’ho- ` , i
nor oltraggíato , tutto amoroſo
gli dice , Tu autemſhrnimta e:
lei-mi;
cum amatorióurmuhirxjam4L.- 5_ l_ .i
remi-tere ddME,dtſiíl'i Dominica” ’ -
tg0IlSecódo
fiaſìipiamrimedio
te. potrebb’efív - _i
ſere, ricordar’ all'Atflitto datem ,2g
tationi di diffidenza tentato , che,
ancorch’i ſuoi peccati fiano mol- . ñ
ti,non per queſto ſon battenti ad n“v"l
impedire l’abbondanti, e copioſe "j'
correnti delle .dinine miſericor.- ñ - i '
_die ; imperciò che Dio è magna- s'
nimo, forte , e patiente ,e non è
come l’huomo, ch’alla prima fi
ſdegna,e fomentando, ’e couando {i
l’odio nel cuore › và appreſſo alla 'i,
vendetta5mà la ſua patiëza _è d’vn i
Dio, al ,qualepaſſa in vn tratto,e i',
nó dura lungo tempo lo ſdegno . Pf‘l- 7
Numqm‘d ira sítur per flngula; “a . '
di”
.Am oe
din? e ſi prezgia di prèdere dalle ,i
maggiori offeſe occaſione , e mo— `
tiuodi Far bene . Vincent nc miſe—
ria' mafiritordíar, dice &Bernar
3””; do , a” miſericordia miſeria:ſu
ſer. fir. pen-hunt Han ſorſe da vincere)
4 ?lab
"l'humane miſerie , e ſuperare le;
.rw-*ſ díuine miſericordieiò pur quetìe
han da riportar vittoria, e ſog
gettar quelle? `Ah che non con—
uiene,Si nore,ſoggiugn’il Santo,
- -ch’eſi‘en o le voſtre miſericordíe
.,_infinite’ e finite le noſlre miſerie.
e ſceleragginifleliino quelle da..
qncfle vir-te,e ſuperate. Vincent
miſericordia Îu-e antique Domi—
m ;mine-it ſapienti-s mulini-1”.:
S’inalberi; Dio mio, lo ilendardo
della' vollra miſericordia in ſegno
.li vittoria ;S'inalzi la bandiera...
de‘lla voſira pietà. che la dichiari
vifltrice; ſi dia l’honorxdouuto
alla voflra clemenlauî conceda il
meritato
tà;e reſlí trionſo
vinta,e alla voſtra Bon—
ſ‘oçzgettatal’hu.v
mana malitia dalla voflra infinita
l,
Sapiëla,alla quale, ancorche pre—
1
ſenti ſiano tim’i peccati dell’hno
mo,per il paſſato commeſſi , per—
ciie hà in ſua compagnia la mile
ricordiaz-di quelli ſi ſcorda nc] tè
l
po
’ a condannati_ timori# . 3 5 í
pe della morte, e glieli perdgona ,ì
vedendolo* penri~to,& humiliatq. - _u
dat-infine”: miſericordia” ſunny, ‘1 L‘
aáfiindeì P › dice il-Profeca David, 'Pſ- 76-?
Aug ~9ſiſiíuiſëetur- mijèrfri Dem- P
tm Aanlindi: in im ſiga miſeri
:or’dí-arfima P Troncheràkorſu
Dio il filo, e la tela delle ſue mi
ſericordie, quando l’huomo ſi ri—'
:rouerà nel ſine dellaſua vita? e ſi
iimenticherà-forſe dz’vſar eleme—
:a inquel t'einpo con chi per il
paſſato- l’offeſcPÒ vero tratterrà il
:orſo della ſua dolce ’pietà, velo’
:e ſempre in aiuto di chi ne’ſuoí
>iſogni l’implora?, `Queſto non ſi
vedrà manSignore; E perciò enñ,
:roin vna gran confidanz: del-T
’I nfinita_ voſtra Miſericordia, an-Î
:orche con la mia malapaſſata.;
rita "habbia ſin’hor’offeſo:e ſpe
ro,che la voſtra clemenzm bonó'
à, non guardando alle mie paſſa
e colpe, la farà meglio meco di
;nello , ch’io sò, e poſſo deſide-J
'aro,e ſperare-.A quella, cófida‘za ,
;ella DinínayMiſerícordia innani ì "
mando,e rincoxandoí cuorizpuzſ
Ellanimi,e_ diffidéti della lor’eterç
aa ſalute tl doleqe miſericordioñ,
› .- ..z ~ . i ſ9.
i
356 Pen-.ILANO de“Mórib.
ſo Chrffib, gerÎBoìc’ca dël Profeti
1”; 18, Geremia; diceîlord. Hay-”x hdd
dit-nè gra &ot-‘o‘ "ñ-‘dm‘j‘ ‘ 'w ~
i 'Mihawk-”Minc- ÎÎT-Îò' da
rendſer’íofmſemzſ' Perin’fleépér \
haùefin” imiei'tíètn‘téî ”BM già
la Fo‘ſſa, ,per ſepeliir’inì~q)1eiln e)
« me,&ì il mio nome, e tra‘eciáto cö
tro di mecon _tanti tradimenti . e
'crudeltñ v‘n’ämort‘e Sii ignomÎhÌOf i
fa, come fù 'quella‘delia Croce ;e
tante v'ol‘te , quantiſon’i'lor pet:
cati‘. ‘e queili di tutti gi’àit't‘huoj
minij,croìcifiſſo?In ,niun contegno
_ce S.Bernardo;N4m quid hora”;
fama ad‘á'öyflìfl” mafia-(dini:
rpg? Imperciò che, c’bà che fare
h foſſa' delle vſeçl'e’ragìgirii ',.e' p‘ec-ì‘
'citi äeìg'l'h'ùom ?tti roLpro'fondo;
Br it’n’men‘ſo *abifl'ò della' voſtraJ
máſüeéudínem miſefico‘rdíäz Dio
mio P ‘Que-lla ~ miſericord'iá ſputo-T`
iper
meflè'IOR'eſſo
"il Profetapietoſo
ÎMichemSignorad‘vogn
perſona per ſeeierata,& abbom‘if
heuole , che`>pe²r Îe-ſde eol’pefi‘av‘î
fiata,dicendo.Dolììt’-r ſang-fm}
‘J'îon,ìquaſipartmímr: quia' ”unt
*agrari-"erit- de Giù-**14” , (9- babi”:
'bír ‘in regionëſiq'mnl” wſqju a
Bháilohrmjbílíöemhrir :íbi re
i
"Au pwulmñÌII-Î' É Wife“
l
r **1: man’niíi a' "ibm. ;Br
de’ figlimon' gaſtigate due volte i
lor‘errori; e gaſtigandol'in queſìa
vita, è certo, che lo ſare per per
donar'eternamëre nell’altra . S’hì
da' eſlortare penciò il Condanna—
to. , non ſolo ad accettar quella.:
morte come coſa , che gli viene)
dalla Diuina ‘mano , per galligo
de’ ſuoi peccati; mà anco à ſop
portarla allegramente,e con ſicu—
ra 'ſperanla,ch'in quella reſla ben
pagata,e ſodísfatta la Divina Giu
ſlitia,e dimodo , ch’andrà ſicura
mente à godere l’eterna beatitu—
dine del Paradiſo , ſenza timorç,
d’hauer’ad eſſere per le ſue _colpe
vn'altra* volta nell’altra vita pu
niro.
CAP. VII.
r .:l-ó‘ r
ſenmu , quafi iam tranſex-it di”
mani!, {9- cuaſerìm dim india-ij ,
É- ìvgferm* zòrmmía;firlwdo,(g- n‘ ñ \
gnOîPCl‘dClÎ-fluoſſî. vita-tempera,
leciti ha Vidi! Fede dell’etetna;
così `muore ſconiolatiffimoñcolui, "TL’—
E“?
AZÈÒÙH
EM!?
.'
àjcht [egli ſmotza- il lume della
Fedezdi Di0,e del Paradiſo. Per
queſta cagione S. Dionigi Areo
pagina, ponendo auanti gl’occhi
de‘Fedeli la iortcua, 8c allegre:
.za di ;anti SantiMat-tiri ne’ loro
martirij,e particolarmente di táti “
.delicati fanciulli, etenere don-
zelle ,5dice. Onde penſate,che ſi
cagionaſs’in quelli tanto giubilm
etantîallegteZZa nella lor morte?
ſe nó dalla Fede,’dclla quale era-t Dia”. x
no forte, 8t inuincibilmente ar A mp;
mati . Elmi-”ſcie ad *animano de' Di— «
waitug‘pèiómè habet, z’gjſimulti a…, N.
i S 5 tar; mi” :.7
i414 ‘Parte 11.2171410 de’Moríó.
car-ripiani' eum tamquam mente) l
cxcedmiem . Ben sà colui, che ſtà
appoggiato alla verità della Fe—
de’,ouc tieneripoſta la ſua felici—
`tà;sà quanto grandiye quanto ec-
cefl‘mi, eſmiſurati gaudij gli’ſonodl`
preparati; sà ch’è eterna-la pace, l
e tranquillitäxhe nel Cielo ſi go-
de; e sà finalmente da che felice . 1
8L auuenturata ſchiera di Beati è l
nel Paradiſo aſpettato . E Perciò
‘non gli fa paura la morte , ancor—
‘che ciò 'paia adalcuni ſciocchezä
-Biflnzi‘cpn allegro v`olrolìaſper13` i
L*ſi
*ſib
**
_’täge‘càua‘nto più da vicino la ve#
de,tanto più(merce allaFede,che
li fà Compagnia) giubila, e ſi ral—
egra. Illulirati da quello diuino `
lume della Fede quei glorioli
Martiri Macabei , 8c incliti Cam‘, a
pioni del mondo, vedendo, chu
l‘ampio Antioco ’con ‘falſe pro
meſſe J.p-:u’rauaò toglier loro dali
cuore la Fede , ò dal corpo per
"ö-ó"— meZZOde' tormëti la vita,à quel—
lo riuolri , come riferiſce &Gre—
4
gorio Nazianzenmanlmoſamen
Grega r. te gli diſſero. Ali”: mandi”- no
NR. éir e!? , omnìóyr rebus', que ovuli:
car-nun”-rjlongèfiabíimiorfflc dia
la’ t- a…~ e“…
'
m’rm’orJatr’ia autem cel-”Wi Ie ñ
a…
" i ’ fuſa
Tv u‘flauuuflſlü‘ſ d mrlè- ñ 415
_i CAP. x.
f
~ ſi 'Erche gràpd’è
‘ , .
il deſidcrìo`,`
y
l mano hàdínen‘uco
*- ch’nl precipitarl'anìme de’
del gener’hu-ñ
:can—-1.:
Fedeli all’eteme pene dell'1” ſerz
: no;
_ 7—5_ _` ’
'7' ' -Etondammn' a marie. 427
no ; con ogni sforzo, e con ogni
ſorte d’inganni , con prometter’
all’Infermo lunghi giorni di vita,
e far ch‘e'tutt’` il ſuo penſiero lo
ponga in c"biamar Medici, & ap—
plicar rimeduke medicine per ſa ó
nar’il corpo,procura,ch‘affatto Ji
icordi 5 anzi molte volte ‘con vna
certa ſorte di traſcuraggine , non
fi curi dell'eterna ſalute dell’ani
ma ſua. Con quello ſuol’in quel
lo cagionare vna certa 'diſpia
cenZa, ò per dir meglio abborriñ'
mento alle coſe ſpirituali, 8: vna
certa abbominatione a’ Religioſi,
Conſeſſori,ò altre perſone dino—
tejche con carità vannìà viſitarlo,
accompagnata , quando queſti li
ragionano delle coſe-neceſſarie,
8t appartenenti all’altra vita, da.;
vn gran tedio , 8c indici‘bile rin
creſcimentoJì quel, ch’è peggio
è,che conſalſe perſuaſioni z facëi
dogli differire di giorno i-n gior#
no il riEeuer‘i Santi Sacramenti, à
poco à poco l’accieca di manie—
`ramhe non lo fà già mai indurr'ad
anualerſi d‘aiuti si neceſſari} per
fat’ vna buona morte :con che—‘ò
oſtinaîo, & impenitente fà chè)
finiſca la vita ſenza Sacramenti , ò
pure
42.8 Fflé‘zçll._,A-Îuta damore”. v!
pure glieli fà riceuere con poco ,’
ò niup merito per mancafnento, I
òdi gludm'o,ò di neceſſaria,e dc
. gna_prepqratione:Conrrodi qpe—
iii grauiffimi; vmali patrçbb’ail ça—
rimiuo Cöſolatorç appliçar’ iíe— ` ‘
guemí,ò ſimili efficaci rimedi} ,.;j
Primo . Che‘non convienîiná
tempo d’infermirà rifiutati Sa
cramenti,ò differirli;perche_.può
ben’effere, che vedèdo Djo que
lla tiepídez‘Za ſpiritualciſi ſdegni
cótro d’eflo lui,e gli nieghi-nel cè
poñdella morte gl'auflìlij, neceſſa—
ri} per quell’vlrim’hora . Fil-ì, `di..
Ecrli, 5..
ce lo Spirito _Santo ,'ne :arduo:
uertí ad Dominum, 2’9- m drfl'eraf
de‘die i” diem:ſuóito` enim *wai-8
ira ìlh‘m* , z’y in tempo” *vin-MZ”
-díſflîdîèíie ñ - Figliuo-lo,n0n_car~ `
d" ›‘ln ſlflurtrzcome
-. u .-
ſ1 conusenefl` `
l
v --n Wim ìm’arn." 424
cöfohçö della Díuína gratía›'e
ſhtfdà’-SanìtiSaCramenci lontani)
in’tempo ìií~fakute ,~ quanto più
peritolò'ſa’ ſarà”,nell’eſtreìnn püf
to della Vita rifiutarli, ò dìffetírlí
per quando non ví ſarà-píù-rímc.
dÎOPOPN4mÎ/Ki,dílîe lo {feſſo Spí- BNL; l
rito Santo , ap”: 'Dtſtrum anſè te" 33‘_
pur; é;- daóít *Dobîr merçedmí m.
flram i” tempore ſua. Attendet’ al
voſtro negotio,` e mettetele ma
ni all’opra prima del temp05per-î
cheìſe ciò faretezví darà il Signor'.
àſim tekñpdíl donato pagamen—ì
to.E fù, come ſe‘dir voleſſe-Con
ogni diligenzz , e ſollecitudine.,
ſappiate ſeruírui dell’ occaſione
ìcll’eterna voſtra ſaluteucciò nö
vi reſtí vn perpetuo dolore nel—
’am’mo d’hmerh per `Voſtra tra
`curaggine perdura. Poichc non
v’è dolor maggiore, nè più gr.2
1ea e che con maggior crudeltà -
ia per eternamëre punger’il cuo- `
'e,quanto hluer’ hannto pronta. ~
e facile l'occaſione di -ſaluarſhu
*er dapocagg'mc- hauerſeſ: fatto t
'ſcír'daîlb mani.kMiſ`erum eflzdí- Gregor; ì
e San-Grègorio Nazianzeno, ſe- NET
um conſilíum cagare-4c zum di… o…" 5-.
iſmfiç afflìí ‘,‘ cum iti—1115 iuris ra— B"P"
tia
‘ Au‘:
430 Par” LL-.n ._...- _…
* e`
èçpſisjìärauekom’aìtri p‘enſanok
chepb’rcxò,fe perſone p01q‘uel
]á ’s'àg‘grauaſſe, Porn-abb' in tal ca- L
fa xiçeuer' a’llìhora i Santi Sacra—
] Menti” diſporre de’bení tempo—
, " Praií ;con `Fai-’fl ſydteſrarrgemo-Im—
*' “pèrcí‘ò che chi l’aîſcùra ’,- che‘ ag
‘‘ grauandoſcgl’il male, ſtarà in ſe
:ü .Jſldí modoxche pocfà fiat quçſcç
` coſe, e_ produrre fru'm'degm dl
" ` penitenza, e non più toſto ínuti~ì
Iîiarèrbi , e che mm viag-liano'pet
Coin'alcun‘a, come -li chiamò-lo
Spirito Santo . Fruäm illomm
7 `34,;ì 4; ;nm-'(0, eg- aàeró'iad
dbm” adnibílum mandncan-
apri; Ben'co `
… nçìhbc‘ÉÎucſta verità S.Ag0ſtíqo,
5 v ílqlmke trattando queſta mater”.
" " dice-N” illudſemet,*v:.ín extra
Ùùgc’ſ. ma 'qſt-ef”; tempore. tuflcpaenítë— `
flr. ’56. diam ‘peut ;Quando iam agere m”
.4! 2 5,". Puffi!, Znufílír cſi enim,di[e&íſh`mi,
Ma perſa-aſia; Njuno
che'n’ell’vhimo iſtanrefi della
perſuadaz
ſtia...- '
vita , quando gli ſon venute me—
no le foîzc , 8c ll giudítío vacxlla,
baſti chicder’ä Dio perdono: poi— ‘
che quel” ch’ín cíò poſſo dir’è ,ì
èh’è inutile”: ſenza frutto veruno
ta'Î perſuaſione. E d'rciò aſſegna il
Sggco La_ raggione ,dicendo . Ex
ñ. K
M` 1
..wu-“…nu a mm. 4;;
;dz-à Payniíemía , qu 46 infirm
peritoninſifmacſi-pgnüemíagup '
.i mar-'ente tahiti”; petit” , :im-o
”e 45; ipſa mori-”ur . Perche .la
penitenza,che dall'In’fermo à Dio
fi chiede. deoîappteſſo di me fli—
mars’inſerma; e 1a peniteDZa,che
fl domanda .dice-lui, che ſtà già
.eſalá‘do Jçvlcimo fiato , temo gri
demente non b ſia penitenza già
morta, e ſenZa vita di grati-1::.
perciò poco, ò niente gioueuole
pel-l’eterna ſalu te;0 quanti ticn’
ai preſente nell'Infernodannatí
queſta falla,& infernal perſuaſio
ne! 0 qu‘anti fidati in queſta dia
bolica licurtà , ò per dir meglio
intolerabil’ ignoranla, per bauet
differit‘i timedii delle lot’anime,
fi titrouan’in queſt’hora nell’e
tetne pene irremediabílméte. di?
nati. Par che con quelli tali ragì
gioni il Profeta Iſaia, quando di;
ce. Fifth-ehm baóaiflitin‘ mah'?
,tia tim : [hp-'enti- tua,(q~ ſci-'Mia
nm ípſhfeduxit te.C0n confidan
za , e ſicurtà doppo hauerpecca
tmdífl‘erendo ia penitenzmí petfl
ſuadeuiiſaper di certo, hauer té—
po d’ottenere nell’vl'timo‘ termi‘-~
ne della çug vata perdono delle.),
l ~ u} . A
… 4
434 'Pavel ll’Jrluw a: un"...
‘tue’ colpc,e peccíxti; mà quella.; ì
ma ficuttà , e «quçſto tuo ſopraſa-ñ
pete t’mgfinò‘ìnmodo ,hehe fi
"connetti in tu': përptztu‘azöz .eter
nàì touina. Mà vediamo in che
'modo‘ a Ven-'u ſuper" le malìíſogñ‘
IU- n. 'giugn’il Profeta, É"”Òſfl'fl ortum
ci”, (9- r'rruet ſuper tttqlamìtul‘,
quam nor'- p'omì: ”ſpiare : rveníct
ſuper le reputa‘ mi :n'a-,quam ne
' [Zia. E Valle dite . Tu della ſtefl'a
maniera , come ſenelle tue mani
haueſsi hauuto '1 tempìtöè in tua.,
qdeflà (momenti‘ della tua vita,
Fondato nel tuo ſapere , e falſa.;
,certezzafli fingeui , ‘che‘. ti ſaxebó
'bono ſuccedute le'coſe à tuo m0—
do , e perciò differiſt'il lauar le.
macchie dell' anima tua con ` la `
ſóaue lauanda del saçramëto del
la Penitév a; 8; il l’iflo’ſarti co! Sa
çto Pane‘` ‘BH’Au'gnſtiffimQSacta‘.
mencëdçll’Ajtàr-egç’haueu’ à ſer
’-ul H“ *
al
della
baratro
ſua dute-zu
del vero, male,
8c ofli—natione
‘c'h’è l’e— ~ '
terna ſciagura .EÎLYAp‘oſteÎo Pdl'- ‘ _‘ "
lindo eon'vn peccatorpattimce ì “
iti non volerti lemire de’ mezzi , ñ:
che Dio ignoti-criſes perla ſua ſai-1 .
luxe , dice . Sert-”dim dareſti-”L4 R… i fl
lim”, (57- impedire”: cor, linfa”- 5_ ' ‘“7
ria-u ”'óííram iii—die inc , ”- n- i
”ciak-'ann iafli indicij Dei; Stat-'ì r“;
,'tenc , ſtatrene put’oſtinatoñneſh ‘è
tua dui-e222:. ſtaztene-put pcover-ñ -
‘uo nella tua renìtenzfl,`è\t`edrai _
quehche t’auuerrà;poichequan~ " `
'to maggiormente t'induri , tant: ñ
maggiot’ ira ;eſoreggí s 8c acçu- È
muli per ilgiotno dell’ira ,nel
-quale s'hanno à ſaldar’,e‘finit‘i ’fu
conti de l’huommi,&i1.retto,e ‘ 0'#
giuflo Giudice‘faràl’vlrimo,efi
nalpagamento conſci-m’è ímeti- " J
ti,ò demetiti diciaſcuno . A qtre- ;‘2‘
'1‘ 6 “o = ì ì
Ro fi potrebbe aggíùgnere , ch’
ancorche’à qualſiuoglia altro pec
z ,zcacosmorcale {i debba cternzpena;
`cö tutto ciò à quello della durezz
za , 8c oltinatìone,pa'r,,che ſegli {iv
debba con particolar. zraggione ;
.W. ‘* poiche come dice S. Bernardo .
I 3Mala”) inflexíbilír , da; oóſfímuc
”fill mami: , licèuemporalínr perpe
am ~ , tratumvpurnah'terpuniti”-: quia ‘
quod-árcnajiempa”, ”dopu-2,10”—
gum FJ‘, ;Gafl-/ffltjn parziale-"wo -
[unt-te.; item” fan-”quam More
rmfl, ,nudaqu’m mille pecca” de—v
finer” :ímà ſmPqtWiMy-flmllet ,
*mf-mp:: puütsPoflìt . ll pecca—
to della pertinacîaflìoſtimrionc.
ancorche’lper ;bteue tempo . u
temporalmétefi commeçca, eter—
namente fipuniſceámperciò ch’è
veflo, che nel xèpo, e nell'effecu7
tionealcune volte è breue , e du
ra poco tempo; mà è vero ;nce-ñ‘
‘ra , che per raggíone della perti
n’îce volontà, {là ſempre Pollina
to in quella fermo, e perſeueranñ'
tel, e di modo, che ſe non ſopra-g'
.uenifledilaVoler
.rebbe mortepeccares‘anzí
, già mai laſcia
deli-,ì
der-rebbe la vira perfpoter per
ſeuerare nella ſua oſtinatiòneá’oz
~ lì: l
fla dunque queſta dure”; nel.:
Condannato ,per thx-10 da quell;
ritornar'in diem-me pentirſi, ſeglj`
potrebbe ſoggíggnereflhe n OIL-o“
perche quelto ſuo fia ſtato sì gag'.
ue pe‘ccato,deue perciò ,diſperati—L
fi, anzi` per il contrario dflue riñ_
corrct'al Díuíno Medico Giesù‘
Chríſto , che per queſto è detto.
Melfi-1,8: vncouccíò con l'vn rione
della ſua gran': gli ammoniſca il
cuore, co'm’eglí :ſteſſopromxſegj
voler ciò fare per Elechjelçflua.
do diſie, Dda 'Ud-'r rar ”DBHM 36. 2.6,'
(9- ſpiritum ”ax-:gm pan-m4” me} Hier”;
dio 'mihi‘ , ’Ò'_düf374m cor lupi. "1".'
p’nmz , ('9- daóo 'wii‘ adr-cum..." .
Quì [agli potrebbono apporta:
molti_eſſern pij,che apporta S.(5í~_
rolamo , d'alcuni , prima di cuor_
durmöcoſtimço, mà pc-iammol-j
lico‘da Chriſto, come di_ &bolo;
della Maddalena-.del buon Ladro.
di Matteo, e d’altri . Queſto par—
ticolar’Qffi-:ìo di Chriſto d' am—
mollír’í cuori , fà chiaramente-_z
predetto dal Profeta Dauíd,quä- Pſ‘" 'ſi
do diſſe. Montflficul cardfluxe. 9 6. 1."
..rime .if-m‘: Domini , àfacie Da yi!
mim* ’omnis term . I monti à guiſa
di cera al fuoco ſi hquefecçro :ì b‘?
z Vìíta
~ viſta della fáccìa del Signore. Per
la qual faccia del Signore s'hà da
’ i-ntenderChriito , E (ela figura
i {bla di queſto «imam liquefece t
;l ‘3.’ Reg. mìòhv'ízeó ſälſi in preſenza d'Elia—n
x9. 1 l. EU” Ddònl’n’m" tfäzſiLÒ-Îſpírítm
` i grandi” @‘foriírſuburune 'mon
l
ur,(9- ro‘rireien‘r pin-ar ante Don-u'.
› dum; the metauiglia’ che la proó'
pria ſua- ptësèza ſia cagione di ta *l
x :il
l’effetto P E Eon ſoauitäfflotendçſi
l War; fini potrebb'índ’urre il Cond'am
l~ g Il, nato à potſi inginocchioni manki
“w‘ 'gf' *.11 dC] Cſóſläſſo ,83 àdlt‘*
;il - .:'51 alSlgnore,äncorehein altro‘fen4
igm; ſo,q-u`ell‘e parole‘,ehe ‘l'aflu‘to Tè—
"Mzmh’ tacó're diſs’à Chriſto nel deſerto .'
:“1 .i. 3_ Dic , *m lapide: 5.6i pauſini!.
` D'eh fate, Signore, che quelfl’im
piet'riko cnore,e quelle mia dura,
6t' offln‘àta‘üólo’ntà‘, fi 'muçînou
cibi-no in molle pane, eíàporiñ'
tiflimo‘çibo per ’l'a ,vòſhá‘Díüím 4
EI"lT
ſepp’altro che dire quel ſeruo di
Dio ,quando ritornando dall’e
flaſi , in cui' vedut’ hauea l’infe—
lice ſorte de’ dannati, ſe non.» ,
Nemo credit. 'Nemo credit. N:ma
eredi: . E richíell0,che coſa foſſe
quella , che creder non ſi po
tea? Riſpnſe , Quei”: diflriäèt'u
- dim Dem@- qui” ſëmrèptmiat.
Non ſi può credere quanto firet
camente giudichi Dio , e quanto
ſeuerameme gaflighi‘. Chi potrà
intendere la grandezza di quello
ſdegno‘raccolto in tanti ſeco-li ,
, mto da tanti peCCatí , fomentare
ì con tante ingratitudíní,& oſtina
tioní,Ocreſciuto
ìzfl con tantafarà
quanto ‘copioſo patien
quel
"‘9'‘ *r~m-
.uv-L fiume di fuoco , che dal viſo di
Dio [Serpetuamente contro di
'quelle infelici anime îgorgherà!
*Fſm-it” igm”: ,rapídnfque egre
dictur dfacíe aim . Mà per venir’
ſ`iîìſi
'z p alparticolare , ſe gli potrebb’zal
L,
e pertínace Condannato ſminuz
Zare la varietà delle pene de’dan
natí,con dirgli,che diſcorra pure:`
con l'intelletto per quante pene
:m
fi può imaginare , come' ſarebbe
no vngnle, eculeí, ruote, flagelli,
lamine infocate, vnciní, fiamme,
lac
i…: l
lacci, ogli bollenti, peci disfattçjl
leoni incrudeliti i orſi arrabbiati. ‘
ſetpi i velenoſiſiimi , tenebre paid,
pabiii,pu22a intolerabiie, fame)
perpetua, ghiacci, ſtridor di den-2
ti,tremordi coſcienza, priuatio
ne diDio,aſpetti di demonij,odii ~ i
- immortali, rabbie di deſperati ,
inimicitia di Dio. 8c infiniti altri;
e doppo hauer per queſte coſt.)
diſcorſo, ſe gli potrebbe ſoggím'
gnete, ch’aguzzi piùl'intelletto ,
afl‘ottigli più l’imaginatione , La
-. penſi, e n’inuenti pur"altre in—
finitamente maggiori , e doppo
hauerſele imaginate , fi potrebb’_
afficurare,che ſenza dubbio vera-4
no , anzi con ogni certezza po-`
crebbe con S-Agoſtíno dire. N!" Anzi-if,
hilary bom” , ('9- m'bil ”carbon-a”. da trip'i .-.Î
Ninna coſa di queſte è nell‘Inñ' [Mica
fermo , e vi ſon parimente tutto
queſte coſe. Imperciò che,come
dice lo ſteſi'oSanto. M414 inf-rd,
m', ”Angel-’nn, @drag-'tare, ‘vr
fin”, ”andy-mr! : prior-4 quíppd
*va èſunrfluìm rogiumtur.Niu—ſ
no può nè raccontare , nè imagiq
narſi le ſciagure,che nell’Inferno
fi pariſcono g poiche ſono aſſai
peggiori di quelle, à che ci?! pen-3
-'~ ero
r . .. fiero ſi può {tendere l’human~’in
*z telletto.-Siahte ſtímonio (Lilqujeslle
en_e~quel,c e il Venere i e~~ e
ga riferiſce del B; Furſeo Padro
l_“ Ang”:
‘al, ,9 ntfi'vm Villa'nellzPiccei-dKLCof
flui per hauerle,~flando in eſtaſi ,ì
z,- …5 'veduteflſoleua nel più aſpro tem
‘ :,13, p‘o dell'ínuerno , non d’altro co
perçſhche d’vna ſottíl veſticciuo.
la , si falſamente Perla paura lu
dare, vnum-ogm’ altro ſuole nel
mezzo dell’eflhçe . E di-queuìal*
tro , (hmper haue’r veduto in vnÎ
5 altr’eſhſi qUelle medeſime pene,
' pel cuore dell’inverno ſigetraua
lgnudo ne’ gelati ſtagni, e‘richieñ
lko come poteua sì gran freddo
z ~ ‘- tolernrezſempre‘riſpondeumFri
‘i P. 'fdiara'flidù l—lò veduro col’epiù
~ ,rai-2)_ a.» .eddofl'öc agghiacciate. E corn
ML“ m'oltazaggione ciò diceva-.poi
G‘regor. Cheat-OWÎCÒ'ÌCC &Gregorìp In inj
`, firmo :life-ig” into/eraáíledflguír
} . inaxíínguiáìlír . E nell’Infemo
Vn’imolerabil 'freddo, 8: vn fuo
co,che già mai ſi ſmoru; el’infe*_
licedmmeo. dall’eſh'emo freddo
palin diceGiob, ad vn" diremo
ſ 1.544_ caldliröé‘siflceflìuozardoreà .Ad ”ì
Î 19. l’ifufHÎ-mlarflia giunſe-nt. 4544””
x ’ .- fumi-m” ll‘qualfuoco non ſcema
7 l ”a A" a[
ALI--
= ,
Î condanna-'Amoru- '4 ”I
ardendome conſuma, chi brucia;
ſempre brucia, ſempre cruciaznè . L*
per la ſorz-a,con che arde,brucia,
e conſumàdi rimette giàimai - A
queſto propoſito {e gli otrebbe
ricordar' all’oilínatoA flítto,che
ſe con la ſola punta del dito toc—
cat,ne` per vn momëto, poſſiamo
vna picciola Liam metta . che farà
ſtà breue, perſeuerando nella ſua
pertinacia,tutt’immerſo in quel
l'ardente fornace? che tormento -
ſarà nuotat‘in quell’immenſo pe.
lago , e vaſh'flîmo oceano di fuo
co? E ſe lo flat’in p riggione l’è
.fiato tanto noioſo , che ſarà ar'
eternamente in quell" horrendo
-e'ateere sì‘fottemente flretto , 8:
incatenato, che già mai vi ſara pm]
tenza pei-liberano da quell'etexñ‘
ne catene., Je quali nè dalla raggi-4
ne, nè dal tempo potranno già
mai conſumarſiìln oltre,che fari
trà quelle tenebre palpabíli , :ça
vermi immortalí,hotribile ſeto—
re,e martelli, che erpetuamente
percuotono i Ac e partito s’ap:
pi glierà,vedendofi tra’ viſi inferj
nalí,trà pianto, e flridot dídcntla
trà vna morte , che già mai muo
re è poiche iui deſiderarà ſempre
mo
'45‘: ‘Parte l I..Aiuta de’ Morib.
lb
morire , e già mai s’adempierà il
.Ipod-9. ſuo deſiderio. @gm-m bom-‘Mr
IJ kann”. à- ”oa ;nm-*m um, à
dcſh'derabuntmori , &fa-gm ma”
ai :i: . E dal non adempitfidì ca—
ionerà in eſſo lui vm rabbia.;
lncſplicabüe , 8c vna intolerabile
Gregor. diſperatione . Quid ìgu‘tur aur—
lib. 4. bilindíce S-Gregorío,qua`mmar~
dial. ”m ſemper deſidn'm'e, (gr non ab
tinerePima‘ quid tam penale quà”
ſemper 'celle quod numquam em, `
(pñſìmper ”alle quod munque-”LJ
non critècrmr'arflr ”go à- non c”
ììnguiturmon'tunc’g- oinitfltficit,
Òfuófiſtít; fim'n” , Òſincfim e”.
Et' altroue dice lo ſteſſo Santo . ,
.Anima ilh‘c paſſi‘ bene afle perdi-4
ditjg- rflì non perdi-iii. .Ex qua rc
flmpcr :og-'tar, (y -vt mort-mſi”
marte, (9- dzfeäum ſinedtfedu, (9
finemſinlfim patient-r, quannu:
ci, Z9- mort immortali: eſt, (9‘ a'ífc
flùr indeficìe”: , @fin-'r infinita: ..
Hot con inculcar ' al Condan
nato queſtme fimiií coíè'delle pe
‘ne dell’1nferno,verſo le quali per
ſgn_co]pa à briglia ſcioltafi ptc‘
"'Pffib Për non~ volerſi ſcioccamé—
f‘FLEÙUîflfl’q de’ mezzi , che Dio
‘81!.°rf11na›lndíri22ati tutti alla ſa—
" luce
luce dell'anima ſua , e particolar-ì
mente quello deÎSanu' Sacramëñ'
ti , neceſſari) per far’vna buona_
morte,\i potrà‘da quello facilmé—
te ſperare, che retrocedendo dal-J -
la ſua oſtinatione, ſi conuertirà’dí
vero cuor'à Dio , emorrà in graó_v
tia iu: . — ~
Terzo , ſe pur ſi vedeſſe ſtar
l’Aſflitto oſtinato’ nella ſu: perti-j
nacia , e non s'eſſer punto moſſo
per il predetto motiuo,iegli po-ì
:rebbe proporre il tormenr0,che
nell’inferno gli cagioneràla per
dita della bella villa di Dio, vnic:
felicità de' Beati, & voice-fino,
per il qual ſù creato; il qual tor-_
mento ſarà maggiore dl quant!
nell’Inferno ii patiſconox quello~
per più riſpetti . Primo per la_
perdíca del Sommo‘ Bene, tenza
del quale ogni coſaè calamità , e
miſeria . Secondo,perch’i torme—`
ratori del ſenſo nell’Inferno ion‘i
Demoníj , mà quello della pena
~del dáno,è lo fleſſo Dio,il cui brac
cio_ è potenrifiimo iopr'ogni for—
tezza_ di cutc’i Demonij , eſopr:
,tutta la lor poſſanla . Terzo,per~
che queſta pena dell’efljer prluo
della villa di Dio , racchiude ‘que‘
co e
W' I i ,
coſe intolerabüi , 8c inſieme infi-Î
nite;l'vna è l’eternità-Poiche già
mai il Dannaro potrà hauer ipe
räza di vederlo;e l'altra l'oggetto,
Ch"ſ. di che priuzflrh'è Dio infinixoJ’í
bom_ "idem- alífl”, dice &Chriſoſtu'wm
in MM_ tantu‘m pena efl’è , zampe‘ tamburi.
,be ’ J'í 'mrà aliquír diligenter erp”;
'dat , inutili” duplex ha: Mſeſup
plicíum : qui enim ingehnma 'uri
itur , rwlorum etiam Regnum pror
/iu amitxílçquc car-tè piena maíar
aſl, qmìm cruciali” illeflammarü.
.J‘i 'Uerò id non pcſſum _ſu-many
monflrarc, nihil cſi amm’nà miran
dummeque enim ”aa-im” **lion-m
beatitudímm premier-uma): infe
licitatem quoque de mmm ami[
ſianepcrſps'c uèfiirepaffimu: . Par
xà fors’ad alcuno. dice il Santo ,
che nell'Infcrno vm ſola pena.;
viſia , ciò è quella del fuoco 3 hor
ſappia, che vc ne ſono due : poi
che cólui,ch'ardendo ſe ne ſtà nel— `
le fiamme , patifce vn’altra pena
maggiore di quella del fuoco 1 e
queſta è-la perdita del-Regno de'
[ſai.
i‘ Cieli , e della bella viſta dl Dio.
' Novi‘víddílglarìam Damian' . di
F_ °~ ce IIëihparla‘ndo dell’huomo,ch e
Denunce muore Le”: .ſua_oſti:.
nano;
..- own-mmc” amrl’f,
. …—
rio dice z che ſokgliono comp-ric’
in varieforme: p‘auenteuolt-L ho
ra di mori nerizöthora d’honibili
dragoni‘. IÎ finezc’hà Dio in per
mettere ‘qu'eſt’horrende vi-fio’nidë
dìuerio ne’cattiui , 'e ne’btiÒni ;`~
perche ne’eattíui le permette., ,
perche com'efli viuendb vol't'oto
no le ſpalle à Sua Diuina Mae-M a
‘e ia Faccia à’ demonij', facendoli
lor? amiche ’ie‘guaei; cosíper‘giu
m ſuoi giuditi] permetterci” pri
ma di morire comincin'à— patit'in
parte le `?pene de’dannatisvnadeiñ‘
equali èi‘horrenda vifla ‘de'moó
flii‘infernali.Così auuenneà quel
fin-t‘o 'Rdigioſomhe racconta San
Gregorio per nome Teodoro , il
q’uale venepd’ à morte,comínciò
à-grMarÉ-ERJÌHMMH'hacer-Nd
dehorandum *ii-ruäiíurſnm, etiam
Ong”.
dial. l. capa: manm in ſuo ore dfiwbm’t;
"I C.3 7 date‘lecmñivì me ”Finzi-"1L- cr”
rie:,ſèd'faiîflt, qu'odfáönru: :fl
Già il Demonio in forma-did”;
gone mi na díuorando, già com
.
ihoictudeliye ſpietati denti ſmi
—‘.›‘: num‘, e-ſttiitolatl mio capo; pat
r l"`à
. tireui di ”gratia tutti da queflo
, ‘A
Nago, :mio 'ffl-Iudgamente non
… UD immuni z hjzvüſto ‘facciali
r‘ ;t~ .z ‘ l
me
.i
’ o” mie' d mm . 46:
me quebe'hà à fare . E dandogli
animo ’i Religioſi , ch’ eran--`
ui preſenti, con dirgli . che liſa-4
:eſſe il ſegno della Santa Croce ,
riſpoſhNm ;eMail-,quia [qu-am":
bui” drawn*: prov-or. N6 è poſ
fibile,perche con le ſue ſquamu v
mi tien’p'n modo queflodragon’
oppreſſo,ch’in niun conto per
mettegh‘io poſſa muouermi; Bë— A
che poi per l'orarione delli ſtcffi`
Religioſi, e del Santo Ponteſicù
da quella fiera bellia libera-tonif—
ſe,& emendò la ſua vita. Ne'buo-q'
ni permette anco Dio queſt’hot
rende apparitioni de’Demonij .
Primoflcciò col terrore di villa sì
horribilezpurghino-prima d' vlçir
da queſta vita qualche difetto.,
che tclh lor da pmgareflcome;
diſse quell'Angíolo al B~ Aka—3
drenaggio-models'de’ſiioi Frati, ha”
ch'erano fiati dalla viſta de’ De- i, mf
monij prima della lor morte m0- s. Ai:
leſtaci , e dicendoli, che ſuole ciò ;17"43
Dio ne’ſuoi ſemi permettere…, . .Pu
Primieramentc z per Purgatorio Sur.
diqualche mancamento in que- mp].
fia vita commeſſo: Secondaria- [cpu.
niente, per lor’ accreſcimento di
meric0,e per cóſeguenza di mag
V z gior
— -.‘--Î ;L
46zf. LA”: A i’
7_
,7 i 464 Parte lìjxlutoge'ffl‘.`
I.
47: Pam ILAx'uto dui-1m”.
dell'armidi Dio , accíò polline) 4
reſiflere à gl’inganni, e tentano
‘ ‘ ni del Demonio . Per lc quali ar
mi intendon’í Santiie S.Girola’
mo in particolare l’aiuto della.)
Santíffima Humanità di Chriſto .i ‘
Hier”.
_Que autem alia arma Dei poſa..
m” exiflr’mare , qua-'bar indi-m.
di!? es'ì’,qm' bah! adr-Orſa” diabo
Jîdímr’tare verſati4:,exrepta air
'flm qu Cbrfflur :ME per forti
~ ficar’il Moribondo in talíhorri
, _ - bili-apparitioni,ſc gli potrebbe)
'_ ;Pf-at recitare quella dmoca Ora
‘ 3 ._`,ti0ne,chc fààchríſto Si nor No
…,Rro nel libro-de’ ſuoi *ſſercitij
Spirituali il no‘ſtro Santo Padre..
lgnati’o di Loyola, che tn lingua
latina dice così.
Ani”: Cbriflí ſana-'Emy
- ſdnfiifica mo.
Corp”: ‘Chriſtí fiera-'45011011,‘
‘ſalma me. ~
, Fanguír Cbn‘flí Pren'qſiffiflu ,
' ihebria me.
5 Aqua laico-ir Cbrifi’í Pur-;$
‘rm-Jana me
'Paflîa Clm'fii :fica-Wim‘, to”
foru miu-.:if "è-:<`“β:>~
O Bone Ieſu exaua’ìme.
Intra 1x:: Valla-'ra -ójëcro'u
…8. 'I‘xfi
Ne per-mina: me ſeparare' ci_
~ le. .
ì ”è both mal-'gno defend- mc.
I” borſa marti: mea’ 'vom ma.
l ~
Elíuóéme'vmírc ad”. ‘HI
”t cuniſflmíir tuírlaudemfll
’- In ſlecbläſcculorum..áluem
La qyal’Ot—arionſe in lingua
Bolgareyöc Italiana vuol dir queó,
o.
Lx Anima di Chflſioſahtiffimbí
, `. ſantiñcatèmíw - - ó ~ ,Ã ñ’.
~ó Corpo di Chriſto Sacratliſimo.
’ ſa atomi." "’“"~ Î* ~ ~ ‘;
‘ì-. S'a lue` di .Chriſto ;Pretìofiflî-ſi
‘THE,
' èAcqua;miramare-nl. L? ſffl_ Pu-f.
dellato di Chnſto‘
~ rjffimadauarcmí.
ì Paffione di Chriſto efficacíſäj
masconſortatemi. -
O Buon Giesù, eſſaudítemí’iì -
Dentro le vollrc', Piagh’e' naſiì
ſeondetemi. ‘
Non permettiatez ch'io fiafè-j
paratoda voi. ’ i
Difendetemidal malig'no 'Ne-J
mtco.
Nell'hqra‘della m ia; met-cu
chiamatemi…" ì
c'e
*uk::e 'Cñfíó
.ñî’" ve nga
ari.
' E comanda
voir '
AGI
Acciò co’voflri Sami vi lodi. ‘n
Ne’ ſecoli de ſecoli. Amen.
Secdndäriamenteflìpotrebb’
animanîil-Moribondo à ricorre-r’—
alla Samifflma Vergine ;Maria ;x la
cuipreſenz: ſe in .ogni tempo è
formidabile , à Demoni) ,, mo ito
_particolarment’è-in ‘quello 'della
morte. Ben chiaramentçfi prouz
queſta veri rà con quel,ch’zuuen-z
Ceſar. ne àqu’el Moribonzioxglze rapcçS -
l. 7. c. 9. ta Ceſario, il qualeì _ritrouzndoſi
(olo-e ſenzaflzfflanza di ſalvarſi .
per eſſet ſhte ſacrileghe tutte le
confeſſioni” cómunioni -inçuteì-z
` il tempo di @Mining-c:. @Hole—
rofluezſpiritl infernali in vn’an— \
golo della {ua camera,_e con riſi,e
laici diceuano , _che la mattina ſe
guente all'ott‘hore dell‘horiuol’
aſtrzonomico s"hauean ci; impoſ
ſeſſare ;dell’anima ſua, 8: impräg—
gionar anell’Inferno. .Il _che i!" ë—
dn iiMoribpndo i, cominciòîal
principio à perderſi d’anim ,mà
prendendo poi corag
alla B. Vergine rìc`origio , eco
o, la qual '
Niro., tutta piena {l’eccefliuo
p endorejgſſcoq‘iparue ,- _e ’rim
”operando a'. demonìi il lor’qr
çhrejli ca'cc’rò v"ia`,igridanqoli,'b
;z ’ ”di
`
— dicendo
- u: a’toWüàÎ-'Jindruá
loro , che alla lleſs’bora . ñ
il di ieguentequelMot-ibondo,à
lor marcio diſpetto andetebb’à
ſegnare col ,ſuo Figliuolq nel
Regno def Cieli; e cosiappunto,
”venne-*Simile fù la grafia _fam
della “elſa Regina de’Cieli :Cit—
lo figliuolo di S.Brigída,.il_quale `
nella ſuamorte ticorſe anch’egli BF-'g‘ffitî
all’aiuto "della Madre di miſeri— ‘-7 K3*
cordia,e queſta comparendogli e “‘1‘“
Pn’mo‘ ;ad/fin’: illa' in, extrem'i'r la
bonmii , l’affifle‘ ~al capezzale del
letto nella ſua agonia . Sour-dò
cxpulit Demon-:,cacciò via i def‘ `
mani, i Tenia‘ remix': animati_
eiutpropríj: maniàa: in Par-di':
ſum. Morendo l’Infermo , con le
proprie mani portò l’anima dì
quello all’eterna gloria del Para
díſ0.Si potrebbe perciò far ſpell-_ì
ſo ripeter’al Moribondo que-1.15.; ~
efficaci Orationi. María mater "e‘ 4
gr‘atic,(5c.Mor-flra tuffi mali-c":
.Sub :yum prafi‘dìum, che. ò vero
quella,che Giuſto Li pfio, huoino
in lettere , &in dottrina illuſtre,
nell'vltimo della iua vita con le
mani gionte , e ſolleuate in alto ,
ancorche tutto gia raffreddato.&
intÌXÌZZltO diſſe. 0 Mater Du*
ì aa’ſit -ñ
'476 Farrell-451i” ae'mo a .
I” vita ;aſi-fama!” tuo cum to” ‘terni- i
L-'P/ii
i m: determini' , ”er ”tc deſtra; i”
am. 'ì ifla bom , :i qua pende! eterna.;
-m anime ene-eſuli”. Aſiìliete,òMa
dre di Dio , à`queflo voſlro ſer
uo,che con tutta l’eternità com
batte: enon m’ablzandonat’in.:
queſt’hora ,' da cui l’eterna ſalute
dell’anima mia totalmepte dipë
de. O pure quella , che diuota—
'Aibaſhſ mente diſſe S.Atanagio. Ad u
j”. i” eſa-mmm: recevdarc ”dir-fl Sa”
L ua’g.
fli’ſn'ma Virgalnternde 'caraib
-_de ds..
Deipar. Damína , Ò Regina, (FM-:ter
Dei pro nubi!. A voi lcuiamole
grida.Ricordateuidi noi, (ì) San—
tiffima Vergine intercedete , Pa
drona,8i‘gnora, Regina , e Madre
diDio, per noi. O veramente)
quell'altra di S.A ;Zollino- Jia‘,
;Aug l.
medi!.
à- íwmatnlam ‘Virgo Der' gens'.
”ix Maria , interi-eni” pra mc
‘v 40
dignen'r apndillflm, ;ain't-emi
.Bi effiu* templi-*m . Santa z 8t im
macolata Vergine Madre di Dio ,
Mariadegnateui d’eſſer per me.,
mtzzma appreſſo colui.del ua
le folle meritevole, d'eſſer atta
Diuiníffimo Tempio. O altre ſi
mili. t ~
Terzo, Si~pottebbe ricordar‘
ai
—ñ-— - ñ-rrrjñ.- - f
:l Moribondo d'appariu'oni del i
Demonío tra”: liarojilrrieomioz
all’aiuto dizS; iehel'A‘Ìcaügo-;fl
10548]SIDtO’ADgCÎO‘CWdfflU'~
di tutti gl'alnsl* Ang-Von, .e :Santíz
del Rärxdiſhzneeiòlo difendahp da…
e l'impctrino dal .Bio de gl’eſ—-À
ſereírímímmefortezza non ſole”`
B:: refiſter'alle (uggeſtioni Dia-h
' liebe, ma` anca per vſeír da_i
quelle vittorioſo , facendogli
ſpeffo ripetere le ſeguenti inuo
carioni- Sanfie Michael Arch-‘i
‘gelc , dffmde za: i” baepnmlía; 'tn
”au peru”; 1‘» tramanda - indizio.
S-Miehel’Arcangelo , difendere-a
mi nella preſente battaglimac’ciò
non habbía eternamente à períre;
nel tremendo giudítío . Angel‘,
Dei ,lqm’ ”fior n mein”: :ih-653_
-miflìm Pitta” ſupera‘, un”. il!” o_
”ain4,cuflodi,rege,ó-gu5cma. 0
Angelo di Dio, che fieramio eu-.
ſtode,illumínat~e` , difendere , eli—l
n’uate per il’ vero ſentiero. *8L
habbiate in queſta pericoloſa
battaglia ye tremendo combntci-z
mento per raccomandatoquenq
voſtro diſcepolo , 8c allieuo ,- già ‘
cheñper louxana , e diuína pier-ì à
voi ſonofl‘aco conſegnato , e 1:63
' metto
- '.ì’ ,. —`..
- ñ,
.-z‘ _ Rap-’ſlim-
PſéxſſiDlOlÌofitolieſstre., e 1b'
penmiofiſiìmada
t ,,_açione‘ds ghólfluu' , ,qu-inch).
z IflWöDfiemi "enon &l'agg
. (Mmsínzçhdelinbflmîlmale
"ì‘ ì; _5La {ha Mdflonàüènzomflil
Lab Nk" ci!“ Ì’ÎPWÌÎQÒ\WEÎOWÎÃ
"I“:ÎÎK'ÌÌÎMÃÎL Ìffloflilffiät-.izvpolmre
"“'dstslìe-CÉU Momà-Pure Per-ha— `
u, ' z’.f`_‘?lPCLl-'11.,~Îs›.lzz dici tormenti"
eng dolor“ `eofittizjisflg gag-“che È
ñ --n8“~131‘."î3‘? {Mq-.Vlîemîlmflaññ `
- ‘ÌHÎMPFFÎdlffiffi-ÃMÎPMÎODPMUÈi
.fl‘ztî‘l’tFSÎHÎQÉWUÌxfiQRWÌM i
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(Bulk;¿mulatqmlzfywgsm‘ñz ’ç
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Wäíëbeflomffipffló 39 {dm-3
gs_ trä-doghàſhacma,çpmegru—ſ .
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L ²l>izpeìrmffiñ` a” Móearüf--Ìì Wi
. 'Ì'e’r'lniiiamrflcupa'fi‘m t" Him».
‘ ñ WWW” ‘fiati-Mtb“, i‘ "è. "ì-?
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:ñifm;', ihîzjzaioíiiírfér’ea’ìj
` h‘fflma‘flq‘iz ;ìi'mmciirèflu
*fl ,aac- ‘ó‘rTeDíò‘} e‘…
;nl idoiäiucſitì'mì-öi‘nä ;Figi—bs] ’.
, 'chelÎA= inojanco’rèhfiliiidëmie,
i _`
" mùòiaìd‘ijque‘lla maniera iii-mor _ -
’ 'dodo deù’e‘gli faí’äìlëròflhëlgffe
*è'r ‘ireie‘iö’rac’tìiaììdiìs ‘Unika
'fiaîaagiìyfflt‘nieegiaìieffi
'c‘aiì-cemiieflfffiuihiimfé ’di ’éîffil i l
{pià-mau
:PP nta-s ’eat-"Ma
*zz-;2 “Puffiiai’äilzliiìcdü.
&wait-Fre
P/Î u;
13,
Erminia: &glia-wi Izu‘onçe ñ_
‘re'pr‘enëer, lc G "ſia ſaiufflubi E
'liqh-'ö‘ti‘ndoeliſ aflnqflefluu.
t ”ore ?ninfe-’pei‘ &era-WMV:
;1 aumenti-eſere, “Mangia-ma.
‘Pope ii‘èbi 'a‘ Pòiëh’ë‘i" 0m
'Èäta p deere-ewwffie li’; .add-JP"
,lrñſhdìëffièln‘éùk’ihiqfid l‘a’vttä,
’die 'cbìnſcòl'pa nell'altra 3 Mdtfo .la ‘i
_î‘p'a'tiifientî '""ìîtfrellá’vna , Ela“;
'mortè’flè’ſſa’ a"Diò'í-Lcbme ſauio
` Medici?) ,jiñ'dflí'ì’iri itu't‘ti all’etfet‘i
na-ſaiuéc-.flîbóofl‘Mèdicenom
figli‘aiól'da lé- vene' ’la Caine già
‘gliaiia.ììdélffllifèrnìo*, mi ’aueo
‘V ~ X 4 ſpeſ;
488 Pam .4‘ ’ ~'-~ .
...ſpefl‘oquelladcii’è (in: a e ſentgíl
doloxedel-caglioznè perchelìln- `
fermo. Roth-.WWW lQ.» -lilsìa-Zñ’
@Ninetta-FMA“? fiv
.…..1'o.c.ch-o nous@ aitîgioflerà
,mè allaxſalute di gg o,…;Qell‘o
Mffizzmodo-n‘onſp o . Viene?
.fla viçaègzſtîgaíí c‘oí) ‘,,uqlì›e`, PÎÉ
flgqgtggueſti 'ià’Já Îbcíuíineùo i,ſè
marciti nelle A to iniquitàflñääſ- `
lq-volte ;neo-gIFinqocezi; uèv pec—
&iÎC-qnçfèi Midway‘ ~e pei-JON@
zroil Migone-mò Rif-'581 ‘lil
‘ ;comípcizcflzipqrche-huton . in
` W WPFPMÉGHHWEGÌO’WÌHPÉ‘Ì
ui - x 55enne[alu‘tqxzz-vofçodoficlffiger
,—“ . Maui-,non .' oſiſalu.ino.\mì 1
’lang 'ancor'honofaçia tienimi“:
ì‘ .95, _ iofltiàcm ecceiiiuo, eſçk
3P!? ondate honore, .nemiçlçò
-per mezzofllellaiiantja Putin-Fa'.
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rubi-.'.nfflùmfmrefi‘eh ....H, Wir‘
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potuto -täre (enza pànicolanäíeí
ſpoſiríonç diñDib ,e fi! perſuaduzîñ.
mhedt quelli hà Sua ’DÃUÌÎTÎÉMWÒV
fflxmzucflcomb-dirflmmemxffiéáî , ,3,1, ;.s
mk pet Mñgnì'flíaöflpìfcw‘fidfl .n .da
roma mal-MM@ {ffáqyëfo q’vna >
(q. '. non-optarſe/:nóí m a‘lìflù‘òfl*
LlaJua caUſa pnn'üzíàle çdou‘ hà dati
preſuporrfa che :uſerà q-uéjîl* , ‘ehî'*
trpd‘e‘ſſo lui,‘1'hm
lug” nemici” t'altopèt piu?— ~ ' .fl
altrimm‘faÈtOcónWL
ricchi‘ diffiuſlríonc e ;dií ’Did-49511 ì
qualflé la Cauſatl’gztincl‘pflle ch" q'u’e‘l i: ““
.ſu-o male? E'come ”rebbe-"fuor ‘ A, ..
d’ogni» raggio” e, [deglna’ſſi‘k-Òfl‘:: l
'-.P
fl HO l
`
tr'n dì' Dio i e doman largli, pen
ehe ciò fà, quando per gaſtigo ide'z
noſtci: peccati diraffliggnzi cosié;
con-n"
o'ónlroogni' raggione'qual-i
di~coloro.de’ àlſdegnarfii
loſi ſte'fl-,i .
ſoiDio- per il medefim’effet‘tdsco—Î
meidirlì-romenei fix ſeme . Inteſa
molto beneíìqu’eſht verità il-Santo
Profeta,e Re" Dauid, qumdofug—
géndo dll ‘ſuo fi-gliuolo Abl'aloñ"
ne,fù da vn vile ſuo ſeruo per nov-i
me‘Semei conohraggibfe ingiu
rizepe co‘n ,vm pioggia di ſeflîenäal-f
tſîttflſhöc offeſo . Ilehe egli ien- `
za punto filegnarſi pariememenfl 1
teſoffrenfllezriuqltuad Abil‘q’i.& `
àglîalcri a ch’erano in tua com Paí_
gm’mahe di tal ſçeler‘a‘ggine ivoleá,
vendicarſi-con toglier’àequell’in‘p r
RG!”
'- ſolenni; Vita,díſſeloro;Damínl-r:<
.l‘0 ,4.. pri-”pit aì,-iwzwakdícem Dflíd,
É qui!, :mg-;i 'in-3m: ;diaerc,.qu‘a
‘refiefmríx i, [QI-inno ſi muouamè- ’
-ì—habhia
né vendicarſi-di
mdire-d’offmder
qy‘eſta ſuaSemei
appa
x
rene’inſolenza;poichcegli non è
“altrmcb’vn’ int-frumento di Dio ›
8t, ‘appunto fà, .6t UblÎÌdÌElÌtEEſſe-ì
gu-iicequel.che›da Duncon ſom
ma prouidenza… gli viefl’ impo—
ſto-T. Quefl’èprdínatione Di 11_17”,
'll
ch‘io
_, _a ~
-— ~ -u‘mflfflìítfflìíñn ` 505
‘ ill'io fi’i‘ìri‘xfatfamente‘ niiifríçtii
10,‘Efdhl; Aſſai-"doma op’porfl à
,rìzflelg'c‘heÎ-Dío' &emana-fl ' Ghi di
r f‘YÒí‘ okki' häù‘er’ ardere-;non dico
*div odera’ri' ‘ferro colino Hilui.
Kinähèflaflcd 1 domandargli, per— 1
L "checiòſa‘céiì‘Conoſceua ilSanÌo
“KH-'che la cabſa‘ ‘ principale 'di
quell’ oltraggio ,‘e di quell-aſus.)
calamità ,* nen {èra gia Semci_,-mì
Dioa-iſhualëicon‘ſdmma giuſtitia
› per mezzo-di quell’hbomo‘vole—
- ’ua ga‘liigarfi ſuoi pet—em@ perciò
Montignaedau'd quei; ch”e tinello
in paleſe facevamà al fin‘èfll‘i’it‘p
quel gaſtígo Dio ſecretament’ha—
ueua. Pro“vſiu flcundu'm cor Des' la”.
frrdatſamvntíam‘flice &Bernarñ [u. 34:
do, _ſc-aida” lingua moſca?” , ('9- " Cil
illa 'int’ëddat, “quid i” eroi-'lio age
re! Dem - Nè o‘ccorre,ch":ilcun’à
qu‘el,ch’iodiconìoppongaáeguiq
‘ ta lo‘ ſtel‘ſo Santo‘, dicendo ,cheJ
par’ impoſſibile, che Dio voleſſe)
r gafligar’e le 'colpe‘ ‘d‘i' nanni "per
mezzo ‘d’vn huom‘o `$iſcclerato g
com’era‘Semeiipoichediſdice 41,-_ .,
o ia grfiñi‘è‘ììà,`e n'iaeſtà d'Vnvögſòufa r “t
~ femme ‘sì poteînte Signore‘ſertfltñ, ..z
ì'íîper quell’ effetto‘ d"vn’ inflig—
mento sì baffo, com'era Semet.
b Y ' Num-A.
" ”n 'ſſlo
crea‘tur'a'} cholpckcuom'e-Fesiſce,
mi daqoella, che peccando,caua~_
perîforzzdalle mani di Dio il. col:
po; eèla pet-com, per ’ordine, CJ
diſpoſitione. del quale la creature.;
percwo’ie. ; *g 'un'. :s: »i - "
Il ſecondoirimcdio per toglien:
dall'animo dell’Afflitto: l’ odio?,
contro di coloro ,che :ſono‘ſtath
cauſa della ſua diſgraziaffiotrebb’,
eſſer‘il &guente,ciòzè. Suggerirliy
ch’mc‘orebé quell—i per lor' pro” .433331
pria malignità ,e ‘pì-:PPaQ’tioolarîz ;23…
odi0:haueſſemneiò fatto', ”Jimi 1.…”
t cliélDáo hà hauut-oflin-ñpermettee‘ -Nfl "u
` ciàè'flato volerdi apnireiepong *ww-Z
delBanadiſo per'me'uo. ‘d’vn’anſh ‘"
sì heroìco dizvirtù , qual'è ñil per—x
dono ›_› Poichemncorthe: per altri(
via gliela porre-bb’ aprire , etlalf
uärlascó tutto ciò per giulio' ;thin
giudici; li;çqmpipge.e vuoleñzlaìzſua,
eterna ſalute pëzqneMa-wsw
“35“ 3 per
h ”o PntelJLAÎvìo-it’lüorü. "...4
i’ ſi per altróſſmezm . Come per que
/ ç. ſto ffeíſorfi compiacque d'aprir
gliele al Protonurtìre &Stefano
W quando laminato‘ da' ſuoi nemici
_ i cova z-ffeuordi‘ëcunke perdonmdo
4-!, 7: loro 'x'idiſíì íeuadiſoapec-m. Eh
gi. 59. n NANNI-raffiche” &ínſieme .,
pregò il Ssgnnrc perquellízdjcéñ
do .› Dámíu, Il flfltuar- ill-'r bu
. per-8”” . E come poteua con..-~
queſh' (des-urli, e non perdona'
loro. dice Euſebio Emiſſeno ſe.;
perim- cauſa ſcor-geua, che e gli, `
ſpalancauano le porte del Regno
de'Cìelí,&-ogní pink-.che gh’ ci—
l'aumo,haueu'àſeruír di gemma
erl'immarciſcibile corona , del— ;
aqualì ornato , hauea glorioſo à
comparire :manki à Dio. e conſe
tuſeb. crprfi à’ſccorli eterni? Nö‘mímm,
Em[- ſìcù ”ſc-'t ira-flip” quorſibì 1”'
lloñü- ~d”.auhusk :gn-'5 cckfii: ‘Pinin',
4“ 5"'- per'quorjecuruù faut-'r inulh’- .
sì!“- git confina-'.52 gli potrebb’t'na
"’* `- oltre al Condannato ſoggiugneó
reflhe s'è atto di gran merito of
ferir'à Dio 11 propria vita inv ſ0* …
dnfatcíone delle paſſate colpe ril
che (com‘ alrrnue -s'ìè detto) ~è²
quaſ- vn~cen0 genere di Marti-ñ; l
N0 ;molto mag‘giorîano, e più» `
,` h me
FT“ Éátffiàñffiiìufiffi m*
meritärio ſarà perdonái‘Îì'Éiii l'bà'
offeſoJefciò San Gregorio Na
zianzeno,ragionando del medeſi
mo SanSteſano, diCe.che iù he
roiòa attjoneie degna di rheggiorſ
merito lù quella di Stefano in.;
perdonar’,e
mic pregati'
i, chev quella per i ſuoi
di ſparger’ ne
il lan?
hrӖ.
~ . tana-”units ore.
turzeum Saprin‘u: Pre: {fre-r 'vita
in” opprgneutq mary-ria, , quod
l odioffiagraret i” Niecphorum; ip
ſum,pr0pe` íflum_ ”gh-:nre rai-”if
l
ſi'
ae, Cini-‘Zum ”pg-vu, idoli.; ſari-‘ill
ficauit. Ben chiaro,mà horrendo;
dice quelt’Autore , è quell’eſſem.
piè , :coi 'q nale vengono i fedeli
añuuiſatízch'in vano può il ohm
Riano ímprendcr coſe grandi, Le_ ‘
,i non e‘ fortemente dalla carità , di;
amore vers’ il Prqflìmoaſſodarp;
.‘ffi_-;'~…`rüflx
i
fieimch-'e incomeMatüredouç}
tua ſv; del a, ſifflimlq (ec-Cà del e
-ñſuqpîronxínicwei BMW-Qt 'al ;PLN-?Rn
"E
.Demoniqflammeprgrotiitíó ci,
~‘ ;ulljAffiiſi tro-jſç .gli pgttabhe pari
meme ſoggjugnere , che già cfhà
,demi-dem; ;Vita del corpoznoîn
perda almeno quella dell'anima;
_erbe di rueroicuoieäauua‘gliag
{di `qu'elkefficaçe .mëzioj ,‘ehe Pio
` erdonaxſiîaffeçtuofi'
:Bllîlîffigczdlpy‘ _i … @El—15g} I..
I‘. -
dei
ſi‘. ‘Parte l I. ,Aiuto lo' -Meru,
mente a' ſuoi nemici,aflicurando-` _
ſi,che probabilmente in queſto,e
non in altro hà Sua Diuina Mae- I
flà ripoſta la [ua eterna lalutezon- `
de abbracciandoloſhcuramènte ii
ſaluerà i. e rifiutandolo darà nelle
mani dell'eterna dannatione.
Il Terzo rimedio è. l'eflempío
di Chriſto Signor Noltt0,il qua-7~
* le da vno de’ ſuoi iù cari diſce— p
oli,& amici, che ſu Giuda, à cui i
Eauea fatti tanti,e si ſegnalati be
neficiiä e datogli a mangiar la ſua
propria carne-,8t à ber'il ſuo pro
prio ſangue, fù'poi-alla line per il
vil prezzo di trenta denari tradi
to , e dato nelle mani de’ ſuoi ne
mici . acciò da quelli li foſſe tolta
Pſ- 40. la vita. Non” pan*: non, "o g”
gg. ſperone' , _ro-"elena pan” ”cor ,
n’agpffl v ü mſWafl‘- i
:ian-.Vnìhudmo, -à cui i‘o g’i ‘ſnai
"-`,
non haueuo fatto diſpiacer’ a eu-z
no,ln21‘cqn ‘chi haueuo filettitjî— p
`una corriſpondente d'amicitie , "e ‘i
di pace.nel qual doueuo ſperare, ~
erche mangiau'il mio pane, po
e ilpiede ſopra di me . e mi cal-`
,Peſio- E pure contro di queſtoiil
‘manlueto , e patiente Signore nö <`
{Ile 1.19!! nella Prende; vendetta.
U
....4
I condannata' J nor”. ;iz
alcuna , ’Pò‘t‘èfld’in quello ſteſſo
tem po fare, ch'aprëdofi la terra ,
ſe l’inghíotti viuo l'Infemo, ò
in ,altro
ì ta mà nemodo
ancofiniſſe iÎinfame
li moſtrò vi-
ſegn‘al .i
i
…s-ñ-
oi . ì non’:
9”:: _a
‘Èäffläqáîîázffi * ~
;i Îfq; ch’ílîgòpbſdíyöffizffj -
…uocötreëxluivédica
@e contrizghi lëzkümll!
- plebe,` domandò ;ch’è lui tune i‘
'~
li i ;elſe-…le ‘SQW‘RÙ *qPÌNdçhç̲`
vfl Warfare @mò-MURO
t fattoií
fo; da nello_… "3'
‘Q, ente e, che
. farebbezf fo quem eda lui or—l
dinato li foſſe flagdorutcíalla.:
ſentenza ati-:iii: , ch’ilSanto Ve-j
ſcouoñhaueua da pronuntíçre cö-I
- ”tro diguglgiälfattorejpéon li to
‘voro-.fl. ' *‘ dfflëſéfl‘ìäëëä q 1
.~ ftp à’ccò_ a* ‘non, gli'diÉéÈÎP-jìfliëí
LME!??HHÎÉMÎÎYÎÌÎÑÌÉ‘Z i! **Y
’ :L 4-( J
ali.;
ſi ;‘18 Pm- Il…’4îulib’ì"1\ſora_`5._
fa” , il‘sígnoi’lddîo :ori qua-'f
:fiamme tate-"gl’alm' tuoi' enon', c
"pitt-timiſcritordioſammu n' par- l
'lo-ii;E-_S-CiprianoMartireflmoo
’x’oſaméte‘ abbrírçiòm ‘diede mol- `
"ti doni"al' mani‘goldo, Elie-toglie': ;
o "ii done': n vita; per dar’al mondo
`ëſſemPio delv ‘modo, come {deup l
leiaſcuno,con chi l‘ha offeſtmù of- J
"l'a
fen‘depportarſí.
zioni, &‘_elſempij
Di quelle;
de’ Santi
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fièìëatä ſho‘r’t'dſeì‘jäſhèñ ineritu'
e 1-”ìí’sììónbì-ätójçìdìſprè ſato ì
cffíçîîhbflòm’dîr .mg Emo‘?
&Îë 7 ölrçëfág‘gfìz‘ì; ùòkeſjçkzçfiä’
c‘qfi_ Éfibmmía, èfiefièîgna cdi-È’
doqöt‘aiſáfifflbîtè; àhxj cor) lade
fcçlèrägîlní‘f'ù’.çaüì`ä'ì chéx'óñ‘JÎ
i ;i ‘xñm.: ‘,'.c Vergogna koſs’al
'dàèrçaluaríomemto ,‘uöc íùi in‘
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me ”ab-*r :ſu . Pinna‘- ”fa , qña
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que ſec-'fit' ”obír , in aiſir‘oſi indie-’0
feci-‘Zi E! ”une ”0” poſt-ml” ape
n‘re o:;e0nfufi`o,ó approbríumſn ñ
Biſi-nigi . [nf-penne gaiìigo de’;
ngllri peìcceti ,cÒÎn ogni gìuſtitiz ,
e rettirudine'ion venuti ſopraJ
dinoi tutti queſti mali', perche v"
fiabbiàmo offeſo, Signore, ecí'ſií
port-air' mile , dilungandoci da
"Zi-"j- e non ,obbedendo , nè 'offered
- u‘andoj voflri precetti. Quanto
ì conti-.odi noi hiuete Europei
:rialzo benesſſez'perciò ſe fighi?
dzutnuti. ſehr-Inox’ *Se opprob‘rji‘ -.
dczgl'huominj, e* ne .vediamo (lil-1
honorariótàuuilití i non hflbbiçl:
mo di chi lamentarei ,“ſe‘ 'non' di
` noi flefli , nè poſſiamo ;prir la
i bocca in dir parola. che. non fia,
p ;ha ` danído la çolpa di tutto;quel, ehe
l ;,,z Saturno, a’ noflri.;ſoli peccati.
. . o‘ i _mchechi CODOIÎCDdLCC Chiyfo
c FLV
Homo, efferfiínfangato , &im-z
` merlo r
E condannati ,i mer”, 543 r
merlo in migliaia , e migliaia di .e.
,colpeſhima molto leggiera qual—v 1
fiuogliaignominia,equalſiuoglia...
dishonorato gafligo, c he gli vien., ñ
“fl—‘ó‘óóó’ ó —
"' 514 Tm: 11.24;… .1-- Moríìſì
Ieri:. cnffmſimpltxflut modica ’illa ”n‘
[trñ I}- ”n‘m'tio fait-,fld-flmflipfum m‘
"ì C"- ”akím’t ’uſque adcarncmmdmoro ~
”im-od ermen- . uír dig”) pnt- -
i_ ſu ,-qflanrc' `Yum-w ~ ”melita-'r , p
("ì -' _mm-www;- digmflian” ,- -Doa
"ì‘ ì "mmm 'lì-nicflu’lü ' "due ’lnflriíî, ‘i
“f", muta-vi mm z tmp-'ri cri-acari?
‘ “‘ì"Niun’ignorahcemente penſi-,che
quello del* Redentore ſole-vr… .
_io
-È’Q'ÈL
ſemplice,e piccol’abbaſſamento:
impercioche fù il maggiore , che
Borſa immaginari ‘i poiclm s‘ -
aſs’ò ‘finì veſtirſi ‘di 'carne,fin’al-›
la'ihotte,²ſin’al'le Croce-E chi por'
www~—_ trì- degnamente già ‘maipen'ſzrey
2 .di“‘>qùatit~rhu milcàl'dì q‘uanta ma‘:-<
›A
bu!
,ſuerudimzdi quanto merito foſſe t
coprirſidi’ carne, eſſer di morte,
pn’nitou- 8t in vna croce. final
mfice disnonorato ilSignondella
Mib‘íià‘áîLa qualſorfie di’ morte
chisi-vituperola‘m ’crudelesach'efiz
fliuíiaua meledet-to 1- e d'ogni ma,
leditoíone m'et'iteuole coluifl eh’
(757]): ei’à quella condannatotNö qua.
Hm-7. m‘a mwsií/lii‘á'mílit.efl, dice Chri
ſgſtbm’ose'flínamque omnium‘vi;
Join-'hfl'èprdrjfflflsns iflzt-plmtí
”datouÎg'flA—.daleiù'äfl Maldi
Mipfingñiflámniünquiwndffi
”Uil-t v w
W , , , 1 1;;1.
‘hokatimenté,e‘s‘Hà‘d‘aÎÎ/ergo "n’a‘
'í‘e- d’eſſer_ ſuo comp-is'gñno "ne ‘di
”mutua-'gamma ?ex-;quem l
raggione‘ſi- o‘ckebläe'eſſortar’ il
(i'ödannfl'o ripetere quellè‘dòl
‘cíparolèm pieneìdí con‘l‘blatlon—e
- dell‘A PORNO-MMI‘ 4M': gloria
ñ "Auf/H” Cru” Domini ”oflr‘s’ Ic
ſa CLARA-Già ch’al mio Dio, *eſ- ‘
'ſendo dellàme‘delìmá ſollanzj ,
"ch'è ll'ſuo Padrcz e Sp’lédore ’del
‘là im gloríáffl pet conſeguenza il
*più nolsx‘le',v 8: honoraroñdi tutti , l
-volle- per me' con tänte ìgno‘mì—
*nieye con tantid'ishonorímorire;
v’ol’entietí m’abbra ccío con la ſu:
Crope , &accetto ancor’ío; il più `
‘ vile di tutte le cteatlu‘e,'pe‘r amor
ſnodi buon cuoreî‘quella-mortc. `
J'cqmíf :è qüDfiWguçîerÎràPöíche
”luke '
3- 19!
morentlcxcosì ‘dl-S…) notato', Ven
go’ad eſſer ſacco compagno del
díshon'orato Chríllo: bè deuo ri- l
linear-tal morte‘, cóſiderá’ndo,’che
'nf-p.18; Jim-'h' pun-:firma: cm” Dóm‘no
;Ue ' Affliäur n‘? , (da ‘Popular-'r ‘homo
' I .I *~ ‘Rega'finì-'Ba paſt-r :ILE ch’e mag
‘- gior’ honore può [pei-ak"vn fetfl
~un”: vuofchiau'o, che tante vblff
te hà'tradlto,e ſe n'è fuggito dal:
la J
.__ o -..Maw-moneffñ’jz, ’ 71""—
- Tafaſa del tuo Padrone, ch'eſſel' *
fattoddegno di morire , com’egli
morì P Qucſta confideratíon'eîn
nanimò Euippo àìbet’il veleno-j
ch'i ſuoi nemici Eli po'rieros'lmñ ’
perciò ~che-,eſſeri o da’fuoi neniis
ci preſo inſieme col ſuo. Padrone
Focione, Principe de gl'Acenieli,
furon' entrambi co‘flretti'à ’preti-
det’il Veleno , e temendo forte— -'
mente Euippo la morte,gli diſs'il
{uo Padrone . Non ſam eñtüí
tum Pbon’o” mon' . Malamentefl
da vile, e codardo ti porti,Euips q
o
po.Non’Vedi;ch’è gran fauor per
te, 8c inſieme ſegnalar’hprtor‘e, fil
‘nir; la vita, come la finiſce ’Foa' . -,4—
————.——
534 ar? ì ‘ì l
ſtra' aolontàin batter ciò permeſ
ſoln'el ta mia perſonazç tie/in quat
ſiaiogtixalr'ro t‘cſoropeericco , 8;
òpüètntſhrh’cgii-ſia‘., Pole-he ſpeñ
ro, che [rà que ſtanzetta à, gl‘oc‘z
chi deimódo diShOflín'lîÈh e ver
@gna-,ma honoratiffimaàe pre.
iatiſlìnäa a‘ voſtri puri,e`Diuini,e-~
’la gloüiaiàelìl’audiffi ;i ſi que—
*fla Croaeflmez Thesſ‘ono imma.
ignoranteflimaroren alle" veri
-honortjduraz ae anim- ”l’eterno
&ipofdm ſino-ammeneràflcoſa.
MWAE‘ÎCöñdozÉhc qui-Mifid@
'minioſamorenſoppomndolaio
’yolentieri'eìcome Volen’tteri
‘amor voſtro l’accento , e ſopport
;zz-í ;ö ito; ſarà perme 'dna chiaued‘orbi.
,z T -ehem'aapr’rräiirvotraxto la porz
’ *tardi queilafelicn‘Patria a poiche
CM,- ,come-bëdk-echeiſoſtomo. Omar:
Ho, i". dani! Paradiſe/Z; nihil‘ medium
‘e Dl_ uffi”- Crux,-à~ Karim ?audi/‘ur,
w”. ì › »A . . .,
' . :.Il Fine della Seconda z ,
°- ""7 *só-1 whate-
H";Jflt'u "tg .~ , TLX-'I i
franz*
PARTE TERZA..
Dell’aiu to de’ Moribondi :57
a.
’Ke ,Condannati à‘Morçc
' dalla Cruſh-tra ~. 'i —. .2
’4‘?” ì I ` KI' J .:.î'
(Min.
Ò
ſenzadelCorpo..e Sague di . ie
sù.ChtiſtonetVeneranílezöeäſh
guſtiffimo Sacramento de‘ll'zA-lm
re; tutti gl'artjeolidella-,Fedezy r
tutta lit-Sacra Scrittura-,conforme
l’eſpolitionede’Santi; ’E, miñ ralle-`
.gro- di morire, come ,ion lviſſuto
nella Fed‘itdí NQÃIOSignc-r Gib,
‘sùChriflow, é ‘ , _
› i ;VIIL Credoffinalmenteflchej
non perziîmiei_ meritíimà Per la..- ~
’uixfilîtíe meriti dinamo,ezPÎaflio
~aedtflhflfioibò~ dit ottenere la” _
filute— eterna dell’ anima- miao". . ‘
Queſt’è la mia Fede , e prego il
mio Diozche .At-gm ”ib-'fidan
, {3. - J r- ‘ - '
Trafiffiòae‘xÒ .4”; ‘di .Fede-
;\ :i -ÎÈ di' 6.”.Gregdríoa. .i ‘~
'-s' a) ÎÎZ . ‘
CRedoÈ nel PadreanelîFigliuol
’ lo.e nello- SPiritoSantonrè:
Perſonezäc vna Soliana.. Credo,
ch’il Padre non è generato, mä‘il
Figli-_nolo (i' Le che lo-Spirito San—
. to- procede-da entrambi- , 8c hà la.
.Ãeſſzdmationfl
Credo” eonfiſſozche8c eternità p
l"Vnigeó‘ ì“›_
niro Figliuolo, rimanendo Dio, e
Splendore della gloria. delPadäe z,
. A .
rr*- —
fiſece Huomo, fùconceputo, La?
nacque per opra del-lo Spirito
Santo dalla Samiffima Vergine;
María . i - .2-4 ~ ñ
Credo
preſe la ,Natura
e confefió, che queflo
Human'av ſenza
peccato,che morìv in Croce-,Fà ſe
pellico, riſorfc il terzo giorno,
a… quaranta ſalìal Cielo , c ſiede
alla deſtra del Padre‘.- e che`di Là_
verrà à giudica-'i vini, 8c ì morti!
e porrà amanti à gl’occhi propn)
di ciaſcuno le` lofiópre, 8c ipíù
occulti pèſieri,c’hebbcrdin que:
-fia vita. - ' `
_Credem cófeflo, che darà pre—
tmo eterno à’GSuſtî,& eternoga—
i Rigoçli knoco à coloro, ch’ín col
Pämornlc m orírono. Crédo,‘c'hì
da rinouar‘ il mqndo tolfuocofl e
fflſàfihe riſuſcitìrzo tuttii Dcfon
'ts de‘paſſatifecolí. ì j
a Credo~,e confeſſo, che non v'è‘
più CLK/na ſola Fede , vn Barreſiñ,
mo , Le vna Chieſa Apoflolíca,&
vniuerſale,ch’è la Romana, nella
F~Î I
-q-uale foi-a fi poſſono perdonat’i
pçccati in nome del Padre-dell'13‘
31111019,: dello SpiritoSanto . z
… zC . . .
Î il.“,‘-’~’Îá;3î\ 3t(
,,. .E. _ ’
- Le… `
air-”ml M, 25’,‘,
. .4.,
1P?Pf-fiano, dr -èfln' ’dif-dg’ 443,-,
Amanji- N.1"”filo il Pen-'z ‘ ' ,
; x_, , :nta-edizifzxçnigfí” e_
:2‘ i '5‘…) ,NT ‘i "i
|, Redoze
nità,Padre,Figliuoio,
confefl'o la Sicae Spie"
mito Salatoií quäiízhmno 1a medeäî
‘ 5m: SoſtanaazEtemicàz Diuinítììz
Eſſerei Potenza,Gloria, 'Grídez-.
za,e _Maeſtà- Credo.c‘he sì rende
è il Padre,c0m’è il Figliuo o,& è
lo Spirito Santo: e che-non V'Ò
coſa maggiore in tutte le m‘ Pere
ſone vnite , cheflon ſia in ciaſcuì
na diiquelle, da perle‘. 7 , i' -
Credofldorc.» e gb‘rifico il Nm?
ma SignprGiesù Chrilio, Figlia
uolo Naturale di» Dio viuo,& vno
delle Perſone della Sítiflìm; Tri--`
nità; generato dal Padre a'uant'i
ſecoli , e negl’iqltimi giorni con-..4;
cep urp di . Spirito'28antojznet yenñ‘
tre diMzria, pei-.la ſalute dejzgli
fiuomini "‘-Î :›` -e
Credo ,,çheó ueflo è perfetto
Dio,e perfetto. uomo, e ch’in.
çfl‘o non v’è Perſona Humínamà
Diuinzzla ,qual-,Perſona è eter-nt,
e {à cópagm‘; alla Natura H uma-z
n.3 ñ’ . A : , - . ‘ . › ó ñ è‘
w Credoflhe-quefl’l-*Iuomoùnz
- . -_ ' ECM?
”o Parte‘
fie'mçD‘i’o ,fuori-?për mutati‘onu i‘
d’vna-na'tura’ in i’m’ altra‘, ma pe‘t
ehe è vnaîmedeiiifla Perſona quel
la Cièd0,chè
ma diTrinità
Dio,e dell'i-Juomo.
vnaëílaPëriònadel’‘ , _
{come neila’Saìn't‘iſſa
iÌ- ,. CARIÌL'T-,ſſ
' i Eſche vna delle coſe neceffaè e.
rie,che deu’vn 'peccator’ha-ì
nere per ottcnçr da Dio perdono
de’ſmzviv peccati, e ſalvarſi, ancor—`
che perla-ſtro conoſca meritar. per
le ſue ſcezleraggmi :mille—volte.;
l’Inferno,,-è la Speranza,-.e;~Confi-Ì, …`.mi
dar-za“ he-l’izabbia Dio deperdom n x
nare: Epérche aſſai ficompjprt:
Sua Dimm Maeſta,che,ìſcouſidá~
do di noimedeſimi , inlui ſolo ,,e,
nella ſur-.ſola Bontà; ~conſidj'anio;
perciò ſi .pongono quìaJCUULA_ f
ti di Speranza, i qual—iſarannewl
gran conſolatione,merito, e gio
namento aÎMotiboadi,ò,Condäfl
nati à morte p -zz-z , . v
I. Totalmente io miſero pecá
carote dime fieſſo ſconfidando,
ecco mipongopjo mio,in mcg-y
‘ ~ ‘ zoñ
.41;
l—_fl—ó-órí—
zo del- vaſtiſſimo o & [immenſo
OCeano della voſtra Bontam tu‘:
to'pieno di‘SperanZa, mi preſen
tbauanti la vóſìra Potenza , e Mi
ſericordia In’ſînita ,- ſperando nel
Sangue diGiesù Chriſto ſparſo
per me,mi perdonerete tuttu
l'ingiuric, Maſſeſe, ’che ;peccati
d ,contro diyoiſëò commeſſo ; e
e nſido ,zchelmi co’neederete in-`
ſieme la voſtra
l‘inuigoriſſco 5 ö:gratia,
armatodella
nonquale
pec‘
chi'piùi‘e mi farete degno di po
‘ter’ ottenet’ il fine , per il qual-u
Rimanere-creato , ch’è l’eterna.;
’gloriadelÎParadiſo. Ecome po
trò' temere, ò-ſconfidareaeſſendo
voi {Tutta-la mia‘ſperanza? Quo
Pf. je: ”iam taxi-,Dopinèfjonmcm
ì ñ ILBen ſapete,mioSignore,che
ne anco vn buon penſiero da per
me poſſo sëza di voi hauere; per
ciò ecc‘o che, ancorch’io Ea pol
uere,e c'enera’,à voi ricorre, com’
-ad ogni-mio bene:ilquale sò che,
' come pòt‘entîiſfirnmpotete ſaluar
’mi,come miſencordioſifflmoſhe
nigniflìm‘o,e tutto amorez-e carità:
volete ſaluarmi , e com’infinira.;
Bontà, non defraudercte ie mio
[Per-nieìperciò cóſido, che-ì ſpe
-` tando
. ,i ., .ñ -Mîmüî ;7555 "IMA
j~ :Indoín voi'. Non .cat-fund” in., Pſ.3*.s ,
;term-Non patirÒ'nè tepulſe, -. `
nèroſſoumè vergona perenne..
-l’eternità --_ -, ~~. › z “3 . .1.; z
- in., M’hauete dato- mio_ Dio-ik
@ſia vita l’arre,& i pegni del va
;ltſO'COÎPOaC Sangue per. prezzo
- del 'mio ,riſcatto-‘women con,
ceſſa la voſtra grati: i 8t ilvoſtrò
amore” ſtate ancorptéto à dar;
míuiancor tutto per pegno della
Gloria, che ſpero... M'hauete al‘:
ricchito. expreuenutocon :amis: ñ
eiecceffiui beneieütM’hàueee cq— \' - -…
mandato, che non mi fianchi mei
in chiederui, mentre ſÌſÒſh-qu'eñ
ſia vir-,maggioriie maggiori gr}
tie. Vi liete obbligato di parola.ò
Bontà , _ò Verità infinita , di con
cederm’ioſieme tutto quel-che iii
,chiederò-Hotfix’: chizq’ueüo pre—
‘Dppolbi-hö daſondatgeſhbíe-
lit’ io ranch-on. ditutseiemio :tr-{fs
- i
ſperanze, ſe non in b voi 7 dafchi 7
ſpiererò .ogni. ben-e 9 ſe non‘ da chi
i
s'è meco moltraro si pronto.,w
liberale? ancorche m’vccidíaw:
Speranza,e Vita mia,non laſcierò U v
…già ſnai di ſpent’ in voi. o neila»
voſh‘a ſanta; 8c infallibile parola… I“ ‘3
Ãtíflóſi ”rider-'A m., i” ;pf-;ſpe- U ' ‘
*ñ* .7'. A a .
" "34 ?me-111M…“ lung»,
'"1‘ ”lo . Da voi anto ſpermini con;
- cedente l’entrata nella voſtraca—
fa , e nel Regno della Voſtra gio
rîa . Così promefl'o mi'haueme
=cosî,ſenu dubitar punto, lo ſpe
ſo . _ = ‘ _ ;‘- ` - i'
*x— 1V. Spero. Signor-mio, che mi
-perdonerete tutti i mici errori . e
/ peccati, e cha mi darete humiità,
carità; pazienzaflcciòjnfvoi ſ e.
bando, non comme!” nel vol l'0
ſanto ſauieiomancàmemo vern
no'. In- nium creatura appoggio
`lai-mia Spena:: ,mi in voi ſolo
’confido,mi0 Dimmi: ſalute, mia
Gloriaimio Aiutomia Speranz
Concedetemi forze” vigore per
ſperar'in voi, e cóſerune‘mi ſem
pre nella voſh'a Sberanzbflellag `
quale voi ltcſſo comandare , che}
perſeueu'.: in" al fine della mia vi- î
?ſq-C. :auf-:rifiuti ſacrifici** ' flitifl, I
&ſpin-ic i” Domina . ‘ i j
V. Spero , che l'anima mi: ſi‘
riépierà di giubilo , e queſto cor-`
po riſorgerà della poluere , e ce- `
;ieri del ;ſepolcro › e ch’ín queſhì
medeſima carne mortalehò da.:
zveder quella gran viſione della.;
E ,z Gloria-18cm quella voi , mio Re
' _dencorc , vjuo , cgioridſog. 8c ab:
' ‘ ` 1 . ' I'
:bracci-ruifl'go’derui per ſempre;
i 1;, qual grana non ſpero per i IF**
…e
i
“v`‘7.‘1.
1
I, ,. .a. -"
ſito' Figliuòlo ,eſſeguirt la giuſti-fl
tia, che com-ro di me eſſeguírfi 7
doucUqPFclice me,che-di- cal mal— ’
leuadore ſpoſano degno! Tgtto, `
qne1,che,_mío;Redencor,- parma.:
moto tutto‘. già che.- pcr me :10,
ſhppomſtçîz è mio ~,. e comp* tale
di zqudlo ed voflra Heatin- mäu-fl
vaglio , 6:_ I] Padre Eremodn_ ſo
disfanìane de’ miei peccati con.; ~
gran oo’nñdmzz offeriſcò. Offeri—
ſco-pet'cíò daremo”, <8: amoroſa
Punte par. ”unì leunie. colpe la
ñolcítudìnedèìtorméEIí‘dí‘Chl‘Ì‘z
fly, .Xbffcrìſco le ſpine del Velma
Eigljudímfiaäizpeemì dellgſmíd
:HM impurí. poderi-0562
r . › eH-ixpenhmkfinſualí-g
sàüe-ſoua‘chic cömodx'cà detmio
&We-MIOEQÉSÙO la fin. nudi!!
pagina” Mgordflnàflzía zie‘ Dm
nkàmdxteflùç-..flferíſtbithiòdi
ddkflmlfim dé‘páeflímri pato”
t’ha'mcidha Nrmríäofim‘a’tíoní-S
oramai: ”Sarde-mi ‘nella :Mad-.r
dçü’ùüquitàñ Offerìtío Racer-mf} _'
peripeçcm dn‘Hagohze to@
[animata eoſhWſi-;îíìfljx-rífuwfl
feriti” coitaìu ,Prviámaìxgpítà
delmoruòrexzcmhxézima’gmafl
dmBzMerflmíwínÒWWfl
‘y, Aa z cno
55-’ ' - › _
ciò vi;mouiate à farmi grati: d‘vñ`
n‘a buona morte , per viner poi
eternaméte in voſtra compagnia
nellaGloria. E lperando,ch’ac~
tener-ere , Sign-ore , tutte quelle
coſe in {odisſittione ‘de' miei in—
finiti'peccatiwolétieri, e-di buon
cuore abbraccio quella morto i
buttandomí tutto nelle bracciu‘
della voflra pietoſii miſericordia. i
VIL- Spero' ancora ne’ voſtri
amici, 8( inter( Biſio”, ò Bentiflì
nia-Vergine; Madre di Dio ,‘-M ai(
ria ,- soletl-el ' Paradiloa ñParatM*
delle dolcezze. dolcezza delCiefl i
lo, Cielo delia .miièxi‘qordie r La
ſpero , c’hauretelpietà
ueraam'm: della
niz‘,‘e checmiíderä-i
do lîinfel'ice fiato. one le r mie djſ
grati-e: utilizzi «ridotto .s Marani
Yoſtri occhi :nitidiçlembzz îpiefl
ñſopra il Ìoſiro peue’roiemoie
noſtrereteell'animz mia il‘ Bam-'.
binoGiexù,ffuttobeoe-ìetto dei l
ſolito ventre 3 che *ſtretto tenete l‘
` nelle-voſtre. bracti‘e; e confido' li
direte-vm buon; Epatplaîiu mio
finora; poirhe voi fiere mAh-é
uocataz, :che vincitrice vkite "di
tutte, leñliti, e cant” 'che :lumi al
Ìflbünîlt del miſeficondìolo Dio
oi:- z .r. .è. fi J
-`~— -~\
l
ſi trattano . So’Ì‘correndomi voi,
non temerò . Tu crv/p” 'Dlll'ſl—Ì i
catena”, ”ref
25307140”;- nam-u 'veni-i‘
l's ”,PBlahflÎmcmo ' "z.
[Prata-”e
’iu ”Hr- e# eat,çuludeîeflra
Berio ron-Porn”.
‘ſpal' a”‘ '
non” _. In voi ſpero , nè Voſtl'i
meritiynella' vollra interceſione e
Sù dunque ò Regina deglÎAnñ,
gioli , Regina de" Patriarrhi,Re-ſ
gina de’ Profeti , Regina deglîA-Ì
pofioliſhcgina de’- Martiri‘, Rei-j
Gina de? Confcſſoris Regina ..dei
ergmi , Regina di tutti-i Sánlí y
“yu—Fate per me peccatore ap—i
re s’ilflvoſiroinnocentiffimo. ,p
enigniílimo Figliuolpsimpçtui
temi‘, 8t applicata-memoriale
gocciòla del ſuo pretioio ſangue;
perche ciò facendo ,‘ &eſſendo
voi mia interceflbra- , andrò ficuul
riflimo,à rtceuer pervoflto mas-l
20 il perdono de’ miei ptc’catiéz
&finſieme l’eterna ſalute . ~’ {i .
y e_ VIII. Quand’io ioffi peggiore
di Caino, più traditore diGiuda.
iù arrabbiato parricida d’Abſaz
one,e più di! erato di Saule,anz
zi, quand’iog Offi piùdemomo z
che non è Lucíferom‘on perderò
già mai la. ſperanza; in .vm rm”
, ;a L Aa 4 Dio;
zoo-ñ--ó-óñ— ñ—ñ
e
:ero-,ana rmophemſfinoiigìof
nidi’quetta Vita i; ch’è tempo di
imitaaggiràz’edi*peccati..` lap-m Ill-r*4-«nrn-mwñm-*M‘s-
in-ídípſm dir-bid”; ñ; req-tic; P141. 4; ` '
fia”, 'qüoqüùüü Darwin-fingtñ l ~_
laníkt inf/‘pc ”Maſſif ”ac . in»
pace morrò, e mi’ripoſet‘o, per-'z
che voi,Signore,afficuraſte, & aſ.-`
îodaflexlanmia’ffieräma i pf;
aanwMma Dwámflnìufl, ;3, 721
('9- poner: i” Mika :a ſpent..)
ape-m. Buon per me ſarà l'accO-- —
*ſtarmi'iñ‘Dlofl& ineſso 'l'éii prio@ ñ,
u E collocate tutta'la'mia ſperahZa. ?113.41 _
‘lun-ani”: ”dr/brr” mu. [La "9
Ònain'óm‘ mi: impara- m4. Nelle
.vòflreemäni‘ffi‘n ripoſta le mio m~ffi-Ìmater‘
1“"- ; a'matiflimo'mioyadrefim
24"" queſlo sì pericolofio . e form-id”.`
bit itempíoidellnmorte i; »perche
' ec moltiflegrauim he Hanoi voq
" "i -_` -,,' l’immenſa
ripe’ccatìmon ’accedonop‘erò
Bontàdèoio-ìLeVo-ë.
"- “TCÒCOÎPC lun numero,eſine;mà
la Diuin: Bontà è—fuor d’ogni
numero,& èinſinitz .
..1 .- ‘.Aub alii-ſparirnzadí &AW-eni” `
` ‘_ zi .f "chill-,QWÌPÒW‘ ddl-ſim - ' `
"j‘ai .lì LMS"?- ’. ñ …>2 1} l
ì . . .ONbabbíate in abboni? l
gru" nationequeſt‘ infelicíflìmo o
peccatore,ò dolce Gieaù. Io ſon'. Î
ot* ra de‘ lle vollte mani , lottato.: i
riſcarnm col voſtro _Sangue- In.; z
_Voi,’Signore,ſpero .Fate per vo- ì
,Rſa B-"-ntà , che non mi rieſca va_
zpa queita mia @crime-libera: '
terry' 1
_a count-”tia una; 563 *2
ì' ſi x.
v4!!!
a ~
’-tsîleonnanalid'morrefi
" .Am 56g’
di Sflerànkù ‘JFSÈ'ÀÃÌój‘Tó-ìo
-È
ITP-r.
V- per MM; della »ibm .‘
, l 2‘ .
LAP,
r W “ya’ñlüñó _ó'ñ ó( i"
Am a’iJ’per-ízc di &Buon-”mf “
”r4 per lajZefl-'bora della
non: . `
"IN
“I-aan _ ‘D I gran conſolatíone è per
’:HÎMl‘ _ . l’anima mia,Signore,ílmá'-l
Dia” carmí horala vir-1 , conoſcendo
fuor. che quefl’è il voſtro volere . nel
qual tempo di gran lconſolatíoñ,
ne mi ſarebbe il penſar’in altra.,
coſi,cb'in voí . Non hà ripoſo il
mio cuore,ò buon Giesù,fin'à ti
to , che non fiugne come deſide—
roſo agnello al glorioſo latte del
Co L. voſtro collato, ou’habbiano inc,
e termine , 8c abbondantemente l
s'ademplano , e flſacollinoí ſuoí> `
affannofi deſiden'j . Chi potrà già
mai crederemío Bcnmch’in que
.flo pericoloſo punto mi vogliate
dannare, hauendo voi per mio be
ne 'di sì ecceffiue liberalicà fin’ho—
ra sì prodigamente vſatoe Ricor—
dateui , ch’alcuní anni ſtelle per
me nell’Egitco eſiiliato tra gente
infedele, &idolarra . Sounengaà
lu' y che ad vna page-ra donulla,
perfmor mio (leſte come Vil le;
gnnuolotrem’anni vbbedíenre .
eſoggctto . Rammentateuí, L he
per me furono i digiuni , l'ora—
,zioni
. -- n_- 'annulli a Mr”. ’ 56‘” ‘VST‘.
j' eioni,le vigílíefl-lagri'meiöz i’viagó‘
Zíjdhefaceſteá'qùall ſec-corone‘ il' ›
ore dalla belle!” d’vn Dio h‘ud ì 'p‘
F
m0 . Ricordateuiiche per me pa—
tifie i díslionori d’eſſer nel Gior
dino comepeee‘àtor ba‘tteziato}
e per mefoſte da’Sauij, e potenti
dellatGíudeaìupet-ſe‘guitató aſſaí
peggio di qufllunque alcr’huomo
ſcelerato,epmaluaggío . Per m’è.”
'mio DioAe Kedentor, ſopporta? .u ,wÌ-î‘
fle Pagani; dell'hortwi legami-;i .e
ſchiaffizii flagelli , l'a-ſpineylaìCroq
ce . ;Tutto queRo èmíò‘ ;sò mio
temere
buon Baluaron’e
in- queſto5J‘ ?Nodi
pericoloſo-
hò'di pit-j
to . Vag'liono Più queſti'iteſori-ì‘
che la gloria; , che da-voí poſſo
r erare . ApritemisSaluat'or mid;
ifvoítroeuor'e acceſo,e bruciato ‘
d'amoreabrueiate-ancor-il niio'z-'e
-ñlauatemi con l’a'cquxt, 'e'ſa‘iiec’zuel,1
eh’vſei daquel-fonte ’di vita—‘ñ N6
Jeflto i :miei dolori,ì8e angoſcíezò
buon Gieáùfledendoui anhelana
re diſteſo in queſta Croce , tutto i
-ſneruato , ecireondato da dolori
.di morte . E poiche íofuieoiui,
;che vi:Crocifiſſe, &‘i mieifpecca-`
`ti .vi conduiſero alla morte-i per—ì
,don-fttcmì, Signore ..concedetemì
. ps; quelzì
L
. ,. . ke' '~.*" .
*Nbc-n’è ”oſÎLOÎIZ-Îd” ;bisdnflm ì
Qñe- macedclſé &mſn; -ctacifil-z
(ori z i-l che'.daklà;vcxisrflxpiexo\ì -
Bpm—‘1 con‘ ;paco-e, zçqnádqz . om
**k-ñ '.‘ Î- . ‘ ,nu-Tx…: 1:1 :KT-.23
14W dì, NP"AQMLÙ'
n :Givfli'l’ſiñflfl Sul-91””-2
;ami-1110.4452
5,, , ſenti-,mllîhgra della: Z3».
c-"xrññ ` \ .fl. mòr”.-:` _
Éóedéétoìziñfinite volte il
Sir. to;
Jo ’B Signa”, ihqnalezpun'aſh -ñ-ñ
›mäìk`:›czompíàcimoi chel giugh‘eſ
tefloeſmzrëo ,fuori duna; ‘quale
Mn "l’èxàlrl’ifflhchîliweròxípoî
ſo conduca' @Ryke-;gen noi Vis
.Vr-fiche Vita, ch’nddíta laſci-ad:
a’ms’ieri "Landini ,Îötclſçliz'tidal
,Paradiſo s‘ Ka'cciòpér que-Ha ſacca‘—
malL—a -knçſhuiz ritorno .-Sia di
11m} ?lungi Limit!) Ìpxenficro dfhèo
’mp’zin; queſta :vità: à' riporre :ini
BÎKOJI-DOÎUI'í-[Ìél‘anla, pòù‘ho,
ciò fflcqn doſſzreſſuño i più inſen—
-ai -di ..tutti ,gl’ hu'omíní .’-Poichdr
..ch'è altroqueſta Vj!” ch’v’n’bmîñ
,ì eaqfflſrvm- memoria d‘un.
jlmd'alite d’vn giorno. 8c Chri
ſto Sggnor; lNomìò , -ptìì'n'itíe öe
ñnzoru "vg-*he Morir 'per-mi giò
:quzmo m-Îdquetfflflw :nei: *a:
»,:tn l ~ gg:
. .ñ 1 *7 L- o
' ~ i; ` (uo:
l
1 ',.v>”'
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,,07 » .r.
:L'aAngisfli-,J c g‘íçhnqmihiflpbflbm
WſiaMJ-…ddx ._ ìjìxdr-Bu,
ſ~t .Dhîèzorjginczdîopîíìinmn
i :EasofjnsnH-Ìttómflogmdìpìm.
l SenZa il- ſuo lumcxgflixmfioèi’k
PWHIHMWÒMDZ‘WWIÉSUÎ,
. GMG-zeu'iuanc'cnmñd ,rsfimz
--Rmqfiatistdnq-ezflunnobdügm
.Angioli‘eòn kſhrdpcxónuäëx ,w
.lotlili-.mémí ”Kodomofl nutelè
:vm-;piçflblz Malilladdiuo …infi
“PÌIDHPOÃHÃÌÉIWDMELQHÌIIÎÈ
.:waginabflcucm 'panic-:6a: hunt"
iflì Mihawk-:RMA dat: Pins
(motto MK) Home ”mn-rin' LLx-à.--...Lm—
;myiflzçquſqmrwnánflrm po -
rflcomein :den , &flépíhnmn ,
.:la-ü” hoſplicabllc SÎ-Pí'eñiîp-,Ye—
dexunççla, preferiti-ile path, \
.cezleçuwrez e~poflìbílùçququg,
chçſmlglzçnmòmwlgtchbónos
pgſh minclrz‘zqflWÒ-Ùcqndiáar
.ax *.1 w ;1mm ., Lama-;fr un {ì ”d
In D10 (on tutte le ſuſan do
Mñágçcadülîpcofl[mbclltmdçdel
le ;gm :ne-e, metalli; la‘ dolcezza”
v1.2120”: dc’kmuá -dclltçtflhdfli’m
&i- edclmxeñá’ammà degl’hm
ì ;i iîa-,maggifi-..éu *LP-‘Lggfimor
gukzafie’lìoponátg…mm:
aweFWWQBÃÉNÌNÌQ quqüçäqſ
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Ùidilíſqáriüwgl'dkh ”MM
amabilità‘, abbondamlmó
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”Wimwpſſ :il Pill li 143:; z z‘
.ii :Tmmgùeizehiedoléeìdaflí
;rifinita dmamtë'ſuuo‘quiet ,
MWIÙIM redatta ben-sà—
”t'lîueaozqud ‘è-riſple‘fldèflè,
iti-loi eau-traduce” loîtpleiidorc.
»Tutti Hivemiloaélui p'ar't’e‘çipajîo
Ihüáîfimiiffianlhaläthëmffió
WMluixrimoootiiſhflſdf
cutwiquebyehelîmuoueèduilüi
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'z inimenſo ſenza' luogofltnpio; ſe‘n'
4 zeìpattiflterno ſeem teÌnPUMÎ
›. loiſon'r‘alguníinñnitdfemffiſffi
:l - muoibmſeozequalim‘gìínè— —
i. ~- de ſenza quantità , altiſſimo ſenz'- 4
i “tutine. eì- ‘AT-1"‘ ñ *i m ' [.5
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,ì ntîoni ‘cagionano vn’ala’mi‘no’xó
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che iam &em delſiîiek» e Gin;
Maiella-item‘B'emlnflìszüeneore
che, per eſſer vor infinitamente.,
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umor' vguatfl *Uzyglkazyìfinitp
Bontà; mi rallegro con tutto _ci-3,'
BMW-che YOYWNXÒ’QÈ Mſn,
C, .e 7, ?KFÎÎUGECIÉMMQÎBNW
x a ;..ç ;ansqrnhflfli-bwciieñèffio;
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tutte le" riti-e foìrîzejiin mio’sl gti;`
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Dim” ,quien-'4' fDurpi’r‘drdi'üì leo-.lì
iti: ”r ,.ì Deli“ aulin’ ſüegnö'lfi? 4~ lì*
ñar‘uize’ tra Pdflatemíí'o‘dolciffirnö
Giesù Chrilio,le midolle,e le’ vi#
ſcere'dell’anima mia con' ſoauiffiñ‘ I Iñ
im, e fintiflîma carità-i acciò‘lamì- 3;
g'liil’cſai.;1 e “mi' disfaec'í-'n’el ſolo ma
*to :Mickey: ëdëñderiö'íe" deiíd'e‘
lfando’dieternamente
giugner’à vanity-113i,
periui atiiáruíW-en-ì 'Pſqzi
ga nienol’ánii’n’aì mia , e defid’eri 3- , _
e’fl‘ér da legami di queſto coi-Po ì
ſciolta - . & habitat*
c’on‘voi‘ìf
" X.Oìuéñw ‘eternamentca
‘Lìgrafidiſhç‘infiuîtî
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porre la propria Vital pezzi ſuoi
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{Vu-P'? QQnfo he* [3:,
un, nxaócastezìzuoi h? ;deſte i.
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*Wieswci »gſeînflaiiÎ-W dç‘ .o- .
PPÎFP‘ÙÃPTÎ amici-neccauicon’
to;` il!” {ſiſma *ſima-r , recon-:if a‘… ,i
ſtar-‘fimw Deo per moi-”m fili' x "
&iui-Hot quîtoino'egna coſa 'ſare
?ir-'ela' *Peri-159491430911 Fon
sëilrtífflezñ ..IſÉ;-ñc_9rdxoſamenre:›
@topi-,l g _ pih_ ch’io per amo:
YÎQÉW- i "Pizza-513W 2,0,* Pera-.
'0.21.‘ , ; ”i ?degnaſre erite- _
?Sh WebMail” di mi ericor- :ts-M;
ia’ , che,‘per gradir’al ;nio dolce ?i «U
Chriſtò,arda,eſí bruci il mio ctio PMI-;03
.’lîncil.1ìio.'diuinfamore . e che 1,! i,
’mia uita ſia Chriſìo,-& ad imitatip
'ne diPaqloApoſroſo . ſia per nie
guadágnq il morire.. 7
Xil- Quanto èdiuetſ'o .FIV
' ’ ël! é
v
P40- - Y ._7
i
W
, , ‘î
Dio . il noſtro amore' da r -
delle creatore ,7 ‘poiche que i _
non ſanno ‘uera’mente amare-;ò
pur uis'indùcono . il‘l'on‘antñî’?
nó è dnreüdle; e permanente”
ramo"r noſtro, :it-nordik)` Signore}
nerſo di me è perpetuomè uit e’…
cate giamai, ſe none per mia :ſalì-ì
pa . d' amarmi, e’lîete‘projnto-_ad' ~,
. uſar me‘còfl-diìgueſ‘t’, ajmore per v
"f-3 l- tutta l'eternità ;‘Cbirir-cíc‘fcrpc I‘ ‘
3- mi definì ſguaòiaiſuxi tam-*fu*
Pſ- Kffium tin-',Mi'flric'arm 'Do-ie; a}
'"51- ‘ .‘ htcflbè- 'Pfizer i” giura-m fupçr' ”ì
time-'m cum. O s’ib-iſoflid n‘o
.2 diſcambieuolm’entte per ſempre
.:i amanti! Oſë n‘eluo‘ſtr'amorel
` ſi-nèraſſreddaffi mai fniintiepidifliij
XIlI. Beh sòjio‘ſsi'gno Q“"çhe" `
l’entrata—‘al R.Îe'gi10[dk'. p ’iſo
rice-:cede ſefnon'a, ’l'òwſ, ` N .
"ri 'de-'diuini 'pre’cért *renne di?“
, -icëſſo 10 diceſte à‘coiuitrieókkç ñ.
‘mm‘ mira” ingredi,fir” ”andati-j. '
"…Lx-T E sò b'eniffimoancor'a‘, ch’il pſi—ì' '
v e‘îìjìì" mo,& il maggior'èzd’amarui 'con ’
fl; ;cf-,5* -iqttjit cuore , eon‘tu‘tîta l’anima-,z
Î **f-7:. ſe égntuttelejſorze': 8c inoltre.
?che non ui p‘t‘i‘ö; v 7 r’opr‘a alcuna `
Î-C‘h meritoria ,ſe none fatta per uo
33' - SWISS!!! aac_~_ dal-upſtt'ambre
zììſ ñ ,colare
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jfiiroì'di vefiàüxiçitií‘ .cohabäiffñ’ñ‘e
‘td t"îtìe‘. iii tività" i f ma
inner' tt íîmſi’flti.
‘mazze eèbiò‘vnòi'olo,?gti ' di:
. e“ì'
ìiualmente gli.. racchiud'a
. . tùttÌ,
_ …WP-Z
c’l‘ë‘ .
Il-Pr'í'm‘ìó è,abborrit‘.e-tuì’e’é le '359; .3_.
'vm-Per`effe…rquè.lle‘9
'pe morali} Metti .ij
’8t in íu-tie‘èötîrd ,ag‘lädaçq
*ſtà-Il' e’cogdoi P617.
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{kodak-:bbc Atto perke :Ming-5h
Contritione di: con ver: volon t}
influçflo.mpdo-…Dia'xdfl-Îflidq
l’é-‘4” bakefg'pfiſç , f”- cfltr 'vo
,udflbl fia”. Ddl‘ vol!” mano
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guri‘ propongo ”Saf-”darai gu
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&~ :marie: penelrn'fleflu quell-i
çh'èmò ”dannato pe: propzío,
murali’: d'ottenuîil ptcmipipUdi
&amar-RM”. , tia-roamin
Snalmuflnëéſhe Òmwçìînî
*FIBSQMEL e, "M0 _ ÌUEH' "E*Li
T-:Than—
*5
”i r-rí ſl" in'lirll‘ñ( M'.
dentezfldäeimedi alleflehe»
gli‘pfinanoo'èpiòì pditgäz- só'
, ;Liz-W:: * ‘11::: …nek-:2.0 ,Aut-:2;
ib ixoui . -îînimme ſ‘äflfixlîi'! &ſi;
a,… 21,9”Oàl'iinfèîèib (mala-z 2 {em
:ſli-‘azvzs’uzzì "à im :umor e ; mfng 44-‘
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um‘lp-rte ednídenodaisolvtrtz
NwflàSourai-nfl Infiniti-Bandit
edheipbtendomlginai…
ì -Lo Mezzanpteetpitandbmiznelë
'Pabifioflellëknfflnopu nottate-.
ternitìyzm’hauete ,pi-:tormenta
non ,ida lap-porn”; mſi inbitatg
mi perdono, _o cqnhivoflrñ ant-i
cui: ,Se ,da-c311* fattoz'mîinnnwep è
&LeLPÎDHLQLglperdomrmieedals
talune-oggi: il MQCJÃCÌIIÒÎÌ enna
ſeme”; quánluèìlnnegtuthoà
dono-41 ben-imma ‘:gflüli colin-ñ
ch’io . matera-crearnra'ſhabüu.
tanteaohëlnuuro qfaeciannienz
te ardire offenderui ; conſcio,
che rimango ammirato , fuori di
nn.: me, e pieno di eonfufioneie ver
gogna ; e vorrei mi li ſquarciaſe
il cuore di dolore I e nó hiutr già ‘l
mai hanno nè effect-..nè moto,
i‘ll!! pù
J*: a capua-”11' 'AMV‘ fi; v
flrLmiſeticonfioüpiedi-Ncmlle
al mandano
connetti!“ :nia car-_SpemM-_à
_peccatori :ì .in ,eſonogl
peggior-,dum ì pr’y’da'gio
p nidi”; lo‘ t;
pertilîvoſtroj';
ui à neLPe'rehQ-ſi 3,6iflzfldfluflflfls‘ä
benigflèda‘ìíſe‘t 13- ‘
ſiſordío-ſmflìppertatpreìn Fbeüfà
pitt-.armi ñ Adempitenc‘cn‘l St;v
gn ;ore ,gueſts-‘moſtra‘ Pim-l [Mt:
ch‘a :mi ., Sommo e Bene} diſotto
&uom-AÎÎFWM deue miepafizîe‘
col, dOlomſamenëeP-mfiwſh›3
”roll _tt-rolaë voſtriímiſeridoodiofi,
RlFdl'.MI;Q ;lv-*gnam di lqgrüri etti
prima, nſicdiacc licenzñn che con
quel: Figl‘íunl_ Pio liga ;vi dica@ d
Patlízét .ho peccato cotto delfini*
Iſt-:r *ÒQſÌſsl‘O dì ,mune-lla **inflitta
pre ſur-za , ö: auíti gl’ocr hi di mg, v
1-0-9
ña'
rather-dtt@ Cermeleſtt: noñëfon
Liza degno zie-l dolce; nÒMeîdizíi-z
altnçzeèflflno. ”per ih .mitra
Mannino! alieno-K bad a parte .—JL
;ó
(comu t edoſte_ntafflneî?k-gçà
~ ’-ü ‘e ' ozn
ſozzi'çibi'd’inimonìdit‘anirnaffirhe.
foro no‘ iniiei diſordinati MOMA
licenejofi a' ‘petitit Et nani-dmn*
[elvifdhie _o L‘ giijé‘atoía‘t’d‘dtgw
ddl" 1 deuxrxvoſh!
…* PM WHÒÉeHà-Pók
1 Mantieni' ”tti Wqueſtiidoni
Qi ?Anima mia" di nöoubſam dej—
g'MdîEiſev-p-voflti spoſuniceflu
tra' Pini-odiano‘: è?” oi,íth’ào gi i
”MM ;i Benigno_ Padre’ z &
'emoróbole
95W; ”èztmſg'tffliwìvn
Spoſo: :nonna-311d
puntoie
*Conve-mainepmmffisn leggi»
Ntbwbvoltenò più-le ñſpàile ;ne
un* Mai-_nl ’-h'l’allómaht'l‘ò’ più` _da
*0D,-ë_änzotoſo Signore-,— nèîi'ns
coſa-alcuna vi d—iſuübeditò più ,z
Bund Infinite s_ `‘degna "d'eſſer d':
tutti‘ infinihmmxe una” 5-': ſer'
ujgzfi NL”, '; Di…:t lì) -l . . ’.1’
1441!: V0i molto-*bentonoſceteìz
mio Dio, le: fliè‘ikno‘taméèëeb
”ks-wi .colpe ,MP centomiì ’
qnd[- *ché coiflcoke'ilosöei 'doiói
mi traäge Maggiormëte ii-cuoh‘
i uve', ’e häofeſovna-'Bonrà sì
infinita”: vn Bene ioptl’ ogn’al
:ruba-é databile-;come v"a‘bbm;
Wtçfome‘däcqua vi’ui Pco‘me
Moihtflmefioösvfofeî
xxx-À' . ’ ‘ 5‘p‘
F l , Pat-:71* -
ì ‘ l. ;i nor‘eflſhççhídqilfluomao
-v ç ñ m 1:!!
.gd o gioxx-WM deîſflbíxtroriz mm
JWHLRQMÌHQÌQ: .:kia mmm
zdawslleſsffilm-Wm-Wir
. i945 ”Manſon-:42114300:
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. “PWLÌSÌYHHMQÌÌG m‘Mfldîöjk
.:nam-Mulmxëwmvttr
*dono dçjldorñppcsîmſia Mede nelle
E t .lmnide’ladri qgçlj'infcléçe ì_ ,che
'ñ . ziaçieruſalamme anjau'àGei-ico,
' e malapentemella ſtrada .ſer-ico.
Mégane… mezzo-morto laſcin—
,., ..com-ì ”qualcuna-;ina ;Si-marzi-`
K ,tano’fùpoi ;pn olio, 'e vinosmorì
rçuplme‘me medicale, e unico
,Ecco qbîancor’io-:cnrico ice-cene
i .dizcolPe-.alzq-à vm ahaha@ &"ü
,vi- Înuorex mio Dio ._ Ecco che pian-y
. Oflllcot*io.aſſai.peggí0{ſe ,- 8c ia—
, mt‘a'menze_ più abbomiacmlyz
fldt'ñNínìtiitib e di ERÎKÎLPGWNKÌ ’
ñérlimflmjq ›.‘ ehe han. Che ſite!!
dimm ”fieno-:di Maddalena
ina CO*
con l’abbominenole , 8: infinito
numero ‘delle mio ſceleratezzeí'
Son’ancor'io in-;iampato nell”
mani de’ ladri infernali ,> che‘con
j’nnumerabili ferite hann’à morte
jmpìagara l’anima mia. Scioglie
remi dalle dure catene de’ pecca
ni , econla voſlra potenZalibe
ratemi , ò Potentiffimo Signore .
Conlolatemi con la vofita pietà,
& amoroſi ſguardi,ò pietoſiſñmo
Padre ñ Sanatembgià che Samari
tano folle da’. voilri nemici chia
mato,có' l’olio,e vu'no della vofira
loaue milericordía, ò compaffio~
neuoliffimo medico. Ericorda—
feui,che tutte le mie colpe ſono
?ion piſta che maſala gocciolaL.»
riſpetto all‘Oceflno della voſlra
infinita, 8c immenſa Bontà . Non
guardate i miei peccati, che ſon’
indegne, & infami apre d’vn ri
belle della voſtra Diuina Volon
tà,mà {i’ſſate gl’occhi in queſt‘ani—
ma comperata , eriſcattata’ col
pretioſo ſangue del voſtro Fi
gliuolo.Deſiu`ero daruí,mio Dio,
qualche piccola ſodisſattionù,
già che, per mia deboleZZa,e mi
ſeria-non poſſo daruela per tante
mic colpe,maggi0re. Farò quel—
Cc che
e
che giamai per il paſſatohò ſarto.v
&'è›abbomínare,e per l’auuenire `
ñdeteſtare. come/di fatto abbomi
no,e deteſtomgni ſorte di colpa,
non tanto per timor delle pene
dell’Inferno,quanto per eſſer’in
giurie a 6c offeſe voſtredìontà in-`
finita, Bellezza eterna , Dolcezza
ineſtimabile", infinitamente ume
bile, ammirabile, defiderabile; e
‘dichiara-mi , che conla voſtra..
gratia fermamente 'propongo ,
ancor-che m’ haueſä’à collar mille
volte la vita , di mai più peccare,
e perſeuerare, cominciando da..
queſto pñto,in ſeruiruí,& amar
ui per ſempre. ` `
V. O quanto diſſe bene il vo
flro ſemo Agoſh’no , dolciffimo
Signor mio . Com'è poffibile,che
tu pianga, ò Chri lliano.il corpo,
‘dn cuîè partita l'anima , e non__›
l’anima , da cui è partito Dio P
L’anima piango , e piangoinſie
me la miſeria delle mie paſſate;
colpç , e quanto m‘è poffibile mi
dogho , d'hauerui dato , mio
Spmmo Bene-,occaſion di partir
llb allontanarui da me -. 0 'ſu
ma: ha`ueflì peccato contro di tal
Maeſtazà cui ogn’amoreae riſpeto_ i
to 3
I
l
to fl deue '3 foſs’io prima più’to
{lo mille volte morto , c’hauer sì
ſourano , & (amoroſo Signor’offe
‘ſ0 , ſopra tutte l'altro coſe degno
d’efl'er ſeruito,& amato! Miſero.
e; infelice me, `e'hò tante volte.,
provocato il voſtro giulio ſde
gno contro di me , mio Dio . O
quanto giuflamemecomro d'vn’
-huomo sì in rato poteua lavo
. lira giuflitia allenarſi , ſe tar che
tutte le creature ſi vendicaſſero
di _chi hebbe sì sfacciatamente.:
ardite d'offendere vna Bontà fsi
grande,ehe potendo infinite vol
te precipita-mi all’eterne fiam
me , per ſua ſola clemenza hàla
ſciato di farlo( Diſpolto per ciò
l‘on’à riceuere dalle voſtre mani
ogni
de tenporal
humiltà aſti o,ead
ſon granata con gri
accet
tar'ogni pena, la quale per aſpra,
e rigoroſa,eh‘ella tia-ſarò coſlret
`to’àhconſeſſare , che ſarà al mio
merito di gran lunga ſempre in
' feriore.Temo,no’l niego,l’1nfer
nomi-ì confeſſo,che non tanto ciò
temo per ragion delle pene , ch’
iui li patiſcono ', quanto per non
perder la voſtra gratia , 8c amici
I-ja ,,öt eſe!“ del numero di c0101
" Ce a ro.
’E’ Duff-nv-ñ—ó- 4
I): _
‘ Ã t f
sss‘
»ii mx’ .
- i ,i
E
_15.111. .
’ñ—_—
"-1,7 ~ ; more. .V
c imaginationiſe da impuri mouſ—
-menti aſſediato, e diuenuto giuo
ec0,e ſcherno de'miei- nemichflc in
ſomma ſon'à termine_ ridotto,che
nel mio corpo nö è rimaſta par—
te,che non ſia da cartine, e ſiniſtre
‘inchinationió guaſta,e cor—rotta. i
Ah ch’io ſono grandemente
perle mie colpe afflitto ,e per le
mieſceleraggini `ſouerchiamente
humiliato , Signore , nè ſò altro.
che con ge miti , e ſoſpiri del mio
cuore rug‘gire i com ’ arrabbiato
Leone. 5 i x :ñ . .e
; Ecco che auanri i voi preſené
to, mio Dio , tutt‘il mio affetto”
deſiderio .- nè il mio piangere , e
ſoſpirare ſi potrà già mai naſcö
der’ à gl’octhi voſtri , che minufl
tiflimamente veg-gon’ogni coſa .
Stà_ tutto turbato il mio cuore.
mîè affatto mancato tutt’zll vigo
re, 8: hò ,perduto , per l'ecceflîuo
pianto de’miei peccati anco il lu-,
me de gl’occhi . -
ſEcco,ch’io ſon'in ſodisfattione
delle mie infinite colpe pronto,
8t apparecchiato ad ogni ſorte di
gaſtigo, che dalle voſtre pietoſe
mani porrà venirmi , Signore ,e
'ſon promo à patire qualſíuoglia
` altro
ſialtro malez'p‘erclie riſpetto al do
lore s c’hò d’hauerui- offeſo ogni
coſa . per g-raue , e malaáeuole,
ch'ella fia `, mitparr’ä-l‘egglera, e.)
ſoauee-*r- i i_ " ' J
i - Riconoſc’etö-ſe'mpre,e ſempre
Iuanti à Voi confeſſerò la mi:: mi‘
iitioſa in‘iqu’ità, e ſollecito. e dili— ’
ëte cercarò modi, e maniere per
ñb-erarmi da queſto debito ,e ſoſ—
disſar p‘eril mio peccato alla v'oì
-flra Diuina-Giuflitiz .- ' ' -
r i Mà c6 tutto ciò ve'ggo'i Signo
re , che pur ſon viui i miei nemi
ri,~8t ogni-giorno diueng‘ono'cö—
tro’ di mepiù tutti” coloro , ch*—
- ingiuflamenre niÎabboriſcono , ‘e
perſeguitano, perch’ io deſidero
eſſer tutto voſtro,ſi van moltipli
cando; e fortemente çötrodi‘mie
congiurandoſi , mi fanno crude—
le, e mo'rtzl'guetra. ì "
f Non m’abbandonate, Signore, “móſhw.ñ.
nè permetriamcli’io di; nelle lor
manimè milaſciate in potere del
le lor ſiniſtre@ cartine volontànle
lontanandoui da quella voſtra.”
;ancorche ingrata, creatura;
Ì Siate p'róto,e veloce, mio Did;
;in darmi ſoccorſo , 81 affrettateſli
~zn aiutarmi 5 perche-voi ſiete l'ad;
STE
W
, tore della mia vita, e della mia ſa~`
luce , `e colui, cne con potente, e
miſan’cordioſo braccio barocca-_.9
da’pericnli ſempre liberazoÎl‘aniv_ mflffi*
*-
ma dijqueſto voſtro ſCI'UOr ~
Atto di Gätritiom :du-ato dal-S’dfi
mo Cinquiteſimozcbefece i152’:
lo Re‘ Day-'d, quandozzmmo
”ito dal :Profeta 'Malay-ſt'
v(anni del peccato Caſi‘meflò b*
con Bea-ſd”. ' > ‘ .`-~
….
H Abbiate di me miſericordia',
Signore , e' pouere meco in m
opra ,que-lla‘ gran miſèricor‘dia,
che promeſſa ci hauete per il vo
Rro Figliuolo,e Redenmr noſtro
Gieäù'Chrilioepoich’id ‘confeſſoi
che per mille capi graui ſono Raz
ti, 5t* enormíi micídaìlittí.- ’ì `
E ienforme. alle-molte volrcì'ó;
che fin dal princiPiodel mondo
hauetetvläto miſericordia verſo
di coloro, che ve l’han domanda
to.\pero l'vſarete ancor meco, in
iſcançellar dall'aníma mia , &c’ al
lontanare da‘ puriffimi voſtn' oC-`
(hl la ſchifa , 8c abbomincuale‘
macchia della mia colpa. ‘-15
. Lauacemi più,e ‘più volte da xl
grani
grani peccati, Signore, poiche, »l
per la loro laidezza,e ſozzuramö
ar , che ’lia vna ſola lauanda ba
BeUolese laſciatemi con la voHra
'purítà netto, e puro-d’ogni ſorte
di colpa.Imperciò che io ben co—
noſco-la mia iniquità,&i peccati,
che contro di voi hò commeſſo
già mai ſi diſcoflano da gl’occhi
miei , e continuamente con la lo—
ro horrenda bruttcua mi. tox
mentano.
E sì grande la mia colpa , Si;
gnore , che peccai contro divoi,
ecótro di voi lolo peccai: è quel,
ch’è peggio , che peecai auanti
gl’occhi voliri,e nella voſtra pre
ſema hebbi ardite di commette;
re sì enorme delitto : mà pei-doo'
natemi con tutto ciò, 8c habbiate
di me compaffione , vſando meco
della volti-a ſolita miſericordia; e
ricordatevi, che vi liete obbliga-6
to di parola di pietoſamè’te per
donare à chi,d0ppo d’haueru’ofa_
fefo , fà con pentimento dell'er— *ua—Ms.
ror commeſſo a’ voflri piedi ri—j
torno .
Fatelo,.mío Dio ,acciò tutti
ſcqrganomhe liete giulio, e vera
Ce m ofl'cruar le voflre promefl'e ,
- C
e re-lliateinlieme glorioſo vinci.
tore di coloro , che vogliono caJ`
uilloſamente eſſaminare la voſtra;
veraCltàaöl -adempimëtozdi quel,
che promettere . , ,
Habbiate ancor riguardo , Si;
gnore,alla mia mala, e peruetſaJ ,
inchinatione, 8c alla mia fragile
debolezu ; poiche ben/ſapete,
che fui concetto in peccato, 8t in
colpa nel vétre di mia madre fora,
mato..
Et iolsò ben'anco,Signore,c he,
ſiete amico della verità, e che Ibfi o.:
borrite la diffimulatione, e bugia;
e erciò non voglio ſcuſate , mi
ſi ene avanti à voi manifeſtare, e
conſeſſar la grauità del mio pec
cato; poichesſon fiato ,pì ingraus
niente-ardito, c’hò peccato con—z.
tro di voi , che tanto m'haueuate
honoratom fau~0rito.che m'hauea_
nate fatto de‘ voſtri ſectetí cOn-,ñ
ſape—uole . e riuelatomi i più 06-.
culti, e naſcoſti miſterij del voi
flro infinito ſapere.
Allontanate , Sig-note , i volltiv
purilſimi occhi dalla bruttezza...:
d'e’rn’iei peccati., perche mi vten
meno il cuore, e la vita-tutte le
volte , che mi veggo sì ſchifo . e…
lardo
laido nella voſtra preſenZa.Etac-`
ciò non v'offenda~ vlfla sì abbo—
mineuole,canceilate dall'anima.:
mia tutte le colpe,& offeſe da me
;ontrada Maeſtà vofira commeſ-z
e. , v L, , ._
Create,Signor Dio mio,dentro
del mio petto vn Cuor mondo, e
puro, come c'onuiene, ch’egli ſia
nella voſh-a preſenza . Din‘zzate
dinuouo il mio ſpirito torto , c
piegato verſo il ſenſo, e la terra; e
mandate ſin dentro le 'più intime
parti deile mie viſcere-il v‘oſh’à
Santo Spirito, che‘da qlielle hò
l’. mia colpa ſcacciato : a‘cciò
:è queſto modo {i rinoui la mia..
{pei-ann , e ſi rauuiui, e dirízzi il
mio-ſpirito,che per ilmio pecca
to‘fe ne’ſtà come morto ſenza vi;
gor'aicuno .
Non mi neghiate il VOſtk’aÎU-ſi’
, to; Signore, nè com’io ‘merito mi
ſcacciare da voi; Non mi priuiate
dem voflra ſantaçiſpiracione , nè
da me allontaniat‘e il voſtro Spi-’
rito, checi fà Santi, e voſtri figli
uvli-,öc'heredn '
‘Reiticuitemi l'a'llegrezza lpiri
tuale iniieme con la- ſalute , e vita
~.dd1" anima .‘ Ritornatemi quel
‘l - Ã \ \
, - "-..-- - murlflſ 62!
giubílo dilpí'rirozdí che io gode
uo. e di‘ .che hora per il mio pec-z
cato mi veggo priuo, fódató ne]—
1a ſperanza dg' Giesù Chriflo mia'
vera allegrezzaze fàlute. Et acciò
ch’io vn’alcra _volta non cada , é
ríwmí alle pat-lare colpe‘ , datemi
lena i e‘ v’gore COL'VOſtX'OñPX'ÌHCì-b
alíffimomregio ſpírìr0,che ſuo—
feflnco à coloro , che non lo` me—
ritan0.come ſon’io , sì liberalméz
te Comunic-arſi....xs*. z {A .-=' A
Et io'm riconoſcimento di -SÌ
{ottenuto beneficio‘ inieghrvò, e K41-ñ
predicarò a’ſcelc-rmcíñ layoſtravSíñ .
ta legge, la volkra Diuin; Volonè
tà, e le voſtre di-rítce,:e ſicure vie‘,
8c effi adddrtrínatí da mc,-e' col
mio elſe mpio riricomív , ſi cÌdurr
ranno” cò'u-:-ruran no ’à voizm’ío,
e lor vero Díb,e Signore. o*:
. ~ É " -à ñ.;_.' l
De grz”; di camicia-”ì cp: fa…
ctra alcuni S42; tx'. 'EéRrimicra
mente di quella , che' fecero i
eſami Monacíanticbí .
5. ‘
depafio.
At!!
Z
?ſuo-di Cantr-'ticne di S. Giaco
mo Brcmiea,`doppo lo {ia-pro,
(g- Homicidio .
"tfr-“i -. 'N che modo àIZÒrò ‘gl’occhí'al
L 'A' Cielo, e come ardírò di chieñ
"’4“' der perdono de’ miei peccati ?
Pb” Innanímatemí voi,$1gnore,acciò
non venga meno la mi: lpeçanza.
Non vogliate , Dio mio, per ga
fligar’í míeípeccatì diſpreç'giar,
e cacciar via_ nell’Infer'no queſto
miſero peccatorefflnzi per voſtra
gloria .-& acciò ſia la' vom-:miſe
ricordia , e carità maggiormente
ingrandita ~, concedetemí il per
dono , e degnateuidí ritenermi
nella-voflragrafla . Ben vedete,
Signore,qnanro nmarrà i] voſtro
honor’ innalzato , e celebrato il
,vofiro ſanto nome , vedendo il
mondo , ch’io per la voſtra dolce
bontà-ancorch’indegno, ſon da..)
‘voi perdonato” che nella voſtu
gratia per voſtra miſericordia.
reſpiro , la qual'hora, e ſempre
deſidero, fia in perdonar'vn sì vil`
vermíccíuolo,come ſon’io,ſc›pra\
tutte l’altra opere voſtre gloxifi-ì
…Caſi- öc ingrandita . ,
ñu ,Atto
o
`ñfl~ -_j
\,l,
'JIL ., ’…ñ- -:l . i
Mito ”'0' Guarnizione diari María‘
t NipmÌdi-í'. dBrawiab'Con-z ‘
5.. feflórcflqppo la ſu‘ ;m— -ñ‘- ~
I: fl ‘w -Julnaa, ì' *‘- ,
i: Il'. 71:31‘ ‘H i";
ó ’ 3‘ ’He-ri“, &‘infeliee me,c‘li`ò` 5,3;
'- ‘ profanato ílñîte‘mìpſh- ‘lit EPM
;DW-,2 t Suenturitä ”egc’hòj’rb'lë apud
‘chiaro-V1" èícdntäminafq l’i'm‘agſh'e Zippo.
Qta-,e‘rdurriîpzui ‘fatti nel Batte- term:.
fim‘o ,e “ſe promeſſamili'e volt'.
tin‘ouate in ivir-’1 2’ Miſet‘a me, che‘
Ep’epvn yílíffimo ;diletto ‘olii-ſiſi
’gl‘o‘c‘c hl’ à‘ Dio-1' èwenduti‘, -e’ſc’i‘à'
lacquatiſi-ſuo'i t‘eífiri"!- Infelice
'm‘e ',Î ç’ſſò (infarto-quinto ſättö"
haueuo four tanti Serramenti ,’- ’8c'
oprebudne-TCOHEHGÒèbiguàtà
detÒ il Cielo , haiietidoli ſi ſpot—y
camenteîton la -viſla‘ delle mieI
colpe “eb"ntîain‘inati? ’Con-‘tire 'lab-ì
bra,e`eonehelffi’guaîzüppîlóhërò²
la Dinina‘ Mqçſfflì'fiîljlendölë'iffiffi -
bratt'atéie-ſpo'rcà‘te con’sh‘ ‘5“.'
mineuoii- delitti' P' *c’òffi ‘cHe-FW‘?
m'aceoíìe’rò‘fi meatömeigii per.;
le‘rò, hauendo libr’iittam‘ëte cm
gtedito le ſue' leggiflotto ’le pro
meſſi-à luifatre i; ‘e‘ vedendonii e?,
nel corPoflënelſ-?animep‘ſena ed:: ,
t A- v ' D ‘a' ,
ta di ſromac’heuoli macchie de*
ti ?'.Suencuraea me `, oue mi
i Volgerò P 0_ ſe'la morte con la ſua
tagliente falce tronçato haucfl‘e il
filo della mia infelice vira ,prima
ch’ io tali offelë tatto haueſiì à
Maeſtà'sì alta l e sì ſublimeàche
copiqli fonti di_ ,lagrime netta:
:ranno tante , e fi ſozze mac
chiç P miſera
h‘ : ſono', Dall'alto”: di quanti
me, caduta beni
È &,in...
,1; ~ z cm
\
-ciò con la corroztíbìle bellezza.
deH; creature , laſciando voi,,che
ſietc bell-?zu étermí Benedetto
fiatefllodaro p'e'r'ſempredllumi
tor mio - Liberatormíopcheillu—
'minaſtc l’anima mi: in sì perico
loſo‘ tempo , e la liberali: dalla.,
crudeli mani del Dragone infer
~mle - Tardi v’hò conoſciuto , A
mor eterno , mà meglíoè tardi ,
che mai . Farò-quel , chè già"mai ‘
‘hò ſmo,ch’è di tutto‘ cuore peu-`
‘xirmide' paſſati errori-.e con :ue-
tç le forza dell’anima :bia ringra—
‘ mn” kde' bcncficij della voſtru
cagata Paffionc, per rimedio delle
:me grani , &enormicolpezk
“ſarai çon 'ax-ito:. ”i ecc'effiuo mag
*re pàcíu ’.ÎOpíccJÎ-de] mio Signo
‘ ke‘, pe; mi: cagion’aſflím' , e nella
**Frou inchiqdati . O venerabíli
**ginocchiafln oral' per mc infelice
' all’anno Padre , tante’ volte à
Ign': humíle , eprofondalnente
piegate . O tacratíflìmo coſtato
con_ cruda lancia , acciò da quello
4- 'ſcuſa-o fonti di vita, per me in
;carenatura-aperto; ſpalanca-ì
- *9 benedetta [parte. da duri
f'flëfflh per i_ miei pe‘ctniìattu.;
ñ** .- e da rpm-;muore- peu
— * . ’ A.: ni‘:
ìmie colpe ſquzrcíateTUO?“.
.- -mu-W! . O dolciflii
'CPI ,ſſ'
mzfui
fiato-totconcetto. edo‘ppo
’voih‘ſio ſangue d’eſſer
lana-tmdí
maggiori , xe più enormi ’delitti
imbtamj l’inimaqxia e it prima
per- cſſer’huomo , e gl'altljíçpev
mia iniquítà ,. e malizia co) ’uol-e
meme :onu-am , /GCGIÙC‘ cono?
Renee”: íñgratofin luogo d’cmëä
darla mi": vita, alle paſſate colpe
aggiunti nuoui LneçcatL-v Habblnj
çflSignor’. coinpaffione di quçfiìz—
mdçgnç fl .lios che con tanti-eu
ecceſlìut da ori riàcquiſhſteñ Pia:
cateuhviprego's non ~v`blgiate a!?
nous 1: faccia dall’anímamiapaf—j
flirt: da' dolori di morte; poiche
per amor mio nonla volge-[le da
coloro, che con più ch? -infernar
”ditç con ſputije ſchiaffi ve i’qlfl
ingguuano :Hòlpeccatogìmlq j
GiuſtoGÎudìce i Confeſſo, che dl
?tulle Idemi‘ſonègiuſhmëte me;-~
ricepolèx Non hà m'e'ticí, nè › l‘1'
taieî per ſOdiSffl'uíiſi 'mi la mia? 0"
d‘isfattíone èìil voſtro langueze 1!
voſtrà miſericordia, che -lupga—
-DCIÎB-ſOPl’ÌUll’lZÌ i peccati del
nando” ”to 'ch’io hò peccato,
~e Merito :iter giuſtamente day-7
mitosmà voínon vifictc ſpagna-1
1:0 di quel-h bontà 3 con la cin-1M
““2 I ` _gg s, ESSE
"ì ſiete ſolito ſaluar‘i .pene-totò Sòo
che voi non vi rallegrete della..
dan'natione di coloroiche muoioe
no z anzi, acciòi morti viueſſero,
vi degnafle motire;e poiche mo:
rendojvm, i peccàtori viuono,v1
ſupplicofiche hora, che voi vine
te,non ſacciate.ch’ío muoia-Cor—
me potrò,ò mio -buon Giesù,del
lalvoſtra miſericordia [confidare.
ſe sò-bene , Ch'fiſſtfld’lo vofiro
nemico , moriſte per-me,~e mi-rió,
eo'nciliafle conDio 2 Sem’offeri o
ſie il perdono , quand'io non lo
ehiedeuo;con quanta maggior fa*
cilità me lo concederete in que
flo tempo , che con tutte le forze
del mio cuore con lagrime , e ſo—
ſpiri lo chiedo? Ricordateui del*
la voſtra miſericordia i. e non del
Noflro ſdegno. ,. verſo di me me—
ſchino. dimenticateuidel ſuper
bo , che v’ofl’eſe , e ricordateui di
colui, che dalla voKra mano feri
to, roſtrato a’voflri piedi vi chic
e‘: umilmente perdono . Iſ vo-ç
…ſiro dolciffimo nome mi dà gran
tonfid-nza- GIESV, che vuoldir
Saluatore . Saluate per queao ef;
ficacüfimo, e ſantiflimo nome l'aní
"DIMM &SPB-Cbs Yo; Sete la...
SB
ſua faluiezzsffl?infiamma-mmi
ſon debolèminforzmmisvè‘eniì
dmnccoglletämi; toa vicín‘allv
mprte’ymificatemí‘ì e conſolare
mi ; diriazneupiei pani verſoil
Cielo z Wim' habbia-àgddetñi
Per'ſtmpu,, ~Îz . ,z ;am
l
”mrflpeeuxoaleuncxmnmle‘z
&chiedo—alla: Dinina. ”nega :un
- coaſetuiin queRa-pragpnimen'z
to. finhllunoflei- mini:. :.2; -
;LTL-z”. 'amg Mur. .masìz'zìn ; ;4…
MMI-JKLRÌ ` dawn-gg*
_ ”andar la ’it-a;
QLL‘ *4327* ,t’j #1; u .1:
. iam-.m ì'- *3M - ſi
Erta coſa è , che per la per-ì
. tettacontritione' &cicliſta;
deil PróyonliÎÎentord'emendat-,la
vita, e .dl non ;più pedane} :m'è
zum_ di—ffinimda’SzetiConcilij :Et an
nua, corche per quellamon fia neceſ—
Î. dm, {ariofiche ;talproponimento ſia.:
Eng”. formal‘ezflc-eſ _licirm'le non, qui
o‘ Tri do ſi ñià- nfle one alla vita ſutura‘,
demi*- mì-z fia baſtante il doioz proponi-.
ſcl- 14- mentoñviuualbìzaötimplicitofdeç
52,89 ;teſtando ogni ſorte_
comune,òìfia ;di peccato
afl'ato,ò in
futuro,in
quanto è off a di Dio pet-quel:.
s u,-ch’egli èffiom’inſegna S-Tomaſo,
,ſm *26: altri;_c0n tutto ciò,perche è
m 3,4,,«mol to piùperfettoilñ’Atto di-Cö‘
a‘ cannone”: è pxùgerfeua-{dilpofifi
e *non: ‘perch gratta ,Aquandofor—Î
c mal-mente, 6t ‘eſplicitamente tal
.mamme-3M!!
..\ a»,
i › - xzççbiude »che-a‘ì
92124.9 Î
* L ’ ` "WT
»,_l
fi- `_ ñ.- .n uh” ’
i
Jz’Cond-anarìì marte. 543" .
no‘ä ſeruir, e conſola: gl’infermi
_dello Spedale, &c- z
Da gl’alm* la' Def-lario di 'Url
‘- Dio.
-lç^r.vn. ~ :ì
Es; …De
;4" ſi ;"pazrxxzi.a;D-fldir‘ìa del ‘
l* &mad-:ſia . v
annoauanti
tfflt'llCìÈÎQ
59_11 ‘gran deſiderjot’agperta :
loſte‘flb ;Dio [là con la corona m
mano per coronarti con quella e
tempie- E come non ti dilegui in
dolcezZa? cpmc non, ti d’isſaì in.:
ion'? De :dcr-'um bem diflîilui ., PbítQí;
,di con l’Apoiiolo ,tà :E ru'.. Î- 3 e
Cbflflo . Al; chegià noioſo mi fi
rende il mondo il qual’altro non
è,ch'vn labçrinto di pe '
aleſtra dle-:roth vna tetrain_
cera-,n nani: dittauflslb
ne? ”.Wbçsivnfl _città ,
Kn regnomc
già-ò?” ché; ,~
llx$9RPQYFë`M1² 52“?".
E, e 4 i* a
ÉI-ΑLÎ
di‘ Pe‘ .ñ .l , . i
ſii vita , ch'alt-rónoi'i ‘ù‘chfv'ln :1.4 1
dotto di fatiche ,ávnaèípelonca-di `
` COlpës'vn monte dui-'inni ;ìv’nul i;
valle mihfèticiçawnflum djia'gril
meìifnlagódîdoglÎe-Wh ‘mire-dx?
miſerie-i-G'qùamózésflernem
giaccioiròdrquenoeorpar; per:
efl'er" coi mio GiéSü ground’
del‘Paraclilo. ‘ i '~ "
;7,
, ì» V. Vdì l’Euangèlíſta'Gíoui-nni- `
Vnagr‘a' voce, vlcitad'al' ?aridi—i `
Inc." Mile ` iſa‘. Bee-'uM-muluu
‘fa,
'.-k-
i! -3 - * &iui-him; ó- ?hp'iîtäbîeî
a níci'rzìb-ìkbfîër' è; Deoi'böíüíñſ
‘ affidò”) AZ exit-_f 'pori ','ër Sio”
(Mr-Manera': , neque li‘éîurflqücî
&{marçjaeqae dolor cri! *pih-Aggi
‘xa-,~.ñ.—
pr'íma dici-m” . Ecco il ‘ſoggior
\
nb di Dio, e de gl'huomini,quì la
{notte nonjiià _forza al‘c’una;lungi,
'-"i A? È "—ì l‘uiigi getto luogo ’le miſerie,
e ſpauentijnon vi ſarai-inn più dÒ-'ì
lor"iànèláng'hîozzi , tutte queſtç,
coſe ſon già paſſate , e non rome..
ranno più. I gran Dio aiciugheq
ti ‘le voſtre lagrime con leíuc.; i
proprie mani. netterà i noſtri ſu
doti! e ſtilleràin uoi tutte le dol—
‘ teakderrzradiſo-;zoclic-:imita
tacojſaçu‘ ré'î -O’ ~ch'e bel ?giorno
SMR!! e57:- gettano-zara”. `
f‘ noie
:ccnl-”aki i mine"; 657
noi-l 0 ch'ecce'fl'o di ricompen—
ſa pe'r mav momento di ſofferen
al 'Von-ei elſer tutto'ìdefid'fl'io
per deſidera; come ‘doni-eum
kz‘aJì-felíce‘ : Quando›çíVedrò,ò› a,
bella-Piede! 'Wandò ti' gddel’ò
ò Cìttàìdl Dio‘? *è ’-ñ ' `ì \ W ‘t
VLIl (olo penſiero di quell’ín—
effabil’állegrena , di uell’abillo
di dolceZZe del-‘Paradí o, face‘ua,
ch'il buon Rè Dauid paſſaſſe la
ſu: vita kràlagríme dolcemente
amare . Supñrfluùilu Babilom'r,
diceuajlh‘: ſed-'mn, (q-fleuímur,
da” ruom‘arcmur mi Sim,.- .’ ,
Mentre noi ci ricordiamo di voi, ‘~
SantaSion,Cara patria noſtra, le.: ì*
noſtre Carni li disfanno per defi—
derio di vedetuí , 8c i nofltícuori
ſe' no fuggono Elf-noſtri peul , _e
mille volte* volano ſopra xl Cielo, -
oue ſolamente’ .aſpirano .- 0 ſei
fiſici defiderij foſſero sì ardenti!
0 ſequefiq mio cuoreJdegmn-ì
'do ;l’affettlteneni .’ ma] rgdp
' ;dellacarneflncecipando le ehe”)
tà di quelle-Pmi: Celelte , ſe ne
volafl'e àquclh beata fianzaà lo
dal-?eternamente Dio. Buti. ,1; ,3]
‘bd-'une i” don” a” Dona-'M2'- ` è
ſuala-ſculqrum indaga!" “3, h z
‘‘‘‘'— “—”ſſ i g p* `
n
dolci” ca :que \
GiesùChriflo z* non `
` burning` l
vIîflccdtpoálſefm _
mia-ſpoſa qua , amlc_
SDS! . çnpmíeſhtçmr‘
?e … - e e I
è.
. / là
D ”illo d'infiriita dolcezze-1 Q
dolcezz: ineſauſte ,del Paradiſo ',
ll ſolo defiderio di vederuimr fl_
languire , il ſolo deſiderio di go
‘ demi mi fà morire _. Cone Liſe-*t
*7‘ ;trippa mi‘ ip am'- Domir-z. De.
feci: caro mei”- r'or ”cam .
.Atto le' da' rigida-ie del Par-dm,
cbamlt’bera della ſu‘ mor—`
jefeee AKG-‘volano Dot,
Jm dalla Obie
' .ſl-h Ì . _\
/
. GMParië‘Iít.MSütode’Mr-'E ”ì Î
fnio'cuore , Gli-'sù‘ . Inſegnartmi
ode paſcolaÎ la ſua gregge quello
din-in‘o Paſtore, oue ,ſoggiorno e i
fi'glbrióſa‘ pompa‘ del ſuo ſplenë ;
xa— dóreilm‘io bilon Gi’esù '- 'ÎAlzatii Î
inimalmla s ?anne dietroaîfiloi i
p’rén’ofi wngu‘dnri .zaìſuoi' 'Òaui ‘
odori' z‘ entranel camerino delle l
ſue delirie. l giorni della 'mia gioñ, 'i
uen'tù ,‘, e quelli della "pallida vec-Ò l
chiaia'ſon già finiti . Son paſſati
gl’apni com’ombra ;‘,da tutti mi `
veggoabbandónatotA _vòi mi ri-,’
uolgo; mio ?Redentore ;'-riuolge
teu’i ioiancor’à me,ò'miañ ería -
z‘a.Guarda’temiì,läluaeemi,’li era
remi; cauate dal, carcere di que-l
, fio‘corpo l'anima mia] miei gior
niſi ſon comevfllmoîdileguaü ,e
lama carne s"ëililleccatazcomu i
üórë'dl ‘fieno s HÒrÎíl ch’è 'giunto' -Ì
il-tem ‘oíd’haùër di‘ me'c’onipaſa J
lione; miopia-.Spoglimmiiden i
. h"lugübr’e Veſte’ di'qfldſio corpo‘.
edreſtireiní’ del glorioſo manto 4
’dell’immorealirà .- L’anima mia:.- i
ſi liqueſà nella v’oſtraprelenza, l
poi che fà acquiſto del ſud killer-j` l
Jo ſpoſo . Riceuere, ò C‘elefle Paz :
dre,n‘ceuete ilfamelico, e prodi-i `
3° figli?) ?hç d! parle flranieroi
' ey’hè
ñ” ‘ . , **I
T“ .tx g‘ffiàazmtämm‘.- es‘: ,
eufhà .paſcſiolato fonia-6t immon-Ã'
di animal i, abbomineuoley- e ſèhif"
fòîyot ne“'vienea 'f › _mv v ~ —
- ..5‘
“- ' ‘..MÎJ l'› in" .., e .
l‘ all'0
JÌ' drfidfrîo aid-Pargdjjò
AO. .. Î . ai.. ~ “`z
Fav-Ha Sanäorm
da San-fiorai” 2.0. Sp”; Carl-'
'.Cheſicoſa.; ‘
dunque èin queſtos mondo
mi pofl‘aattrifiare , che [“05:
poiche ilmio 4*_ V"
Dio mi giura che haurò tanta véz- ‘fl‘ _
tura , ch’io ſalirò al «Sa-”Ha Sara— ". m”
aom” e Supponiamo, cuor mio ""1
ſupponiamo , andiamo anima!,
miasflodiamo . Non sò dou’iomi
fiainon sò quelflhe mi digçforiîîf
filari di meſiefl'aa già mi par d'eró_
ſe: ‘participe del v-S'rasäa ;ag-$15:
rum-41h11”) .dildo-'4.
_Dex/’Am' d'allerta-'enti v:
i. i: 2 1X' ~ f,
È
~ Neotche molti fiano gl’atti p, TL;
~ della virtù della Religion” a. a. [i
.la quale .a come diceS-Tomaſça 81.9”;
rche s'auuieina più'àDÎo del-Z (z
altre virtù morali , e perche (là
tutta intenta in opraee quel, .che
diretta, ò indirettamente và‘otdi-î
nato al ſuo diuin’honore .:bacon
raggio-…It il Pſi!!!? ;mao - 8‘ e“:
. _ W— o!!!
ma’
mata comejPríncípeſſaxrà quel-3
lë;con furto' cíòſil p‘kînlom prin
cipal attó’di ’sì ndb'il vírrù,èquel——
lo d’ dotazione di Dio_ - Imper
c’iò’c queſta’ ptaíupPor’r’e ;nel
' l’intellerto vna f`lleuá`tíflìma~ſti~
ma,
8: 'vn’alciſlìino concetto del—
ÎeccellenZa , e Maeflà’di Pio' , la
quale,Percheè immenſaflufinita,
incom prenfibile,& ineſpllcabile;
artoriſce vn ſauiiflìmo gmdìcio
‘rzello llefl'o intelletco , ciò è , ch’i
’bid fi debba il maggior , *e più
’Îrand’honorefl riuerenZa,-cb-elL
‘ erui’iíoſſa, ò Pur’jmagi'narfi . D‘a
gueſt'alri-ffimo concetto , e'ſtìma
_l Dio , e da‘ ’quello gluditio ſi ca‘
'grona nella volontà dell’huomo
vn voler 'attualmente veder-are,
’e loggetrarſi,quanro può,così m- `
”riore , come cſteríormeute, à :i
“eccellente, e Diuin: Maeſtà , e.»
v- -queſt’mo propriamente fi chía-g
ñ. fa
"
c…""`
"’ .-'m Atto d’Adoratíone‘ñ . Da qÎue", l
:lio bſen chiaramente fi raccoglie
uá'ro’ alti, e ſolleuati fianogl‘Atfl
çld’Adoratíonewoichflgo endo
;pſi-altamente Dio d’eſſer a tutti
Woqoſ‘cíutose riueríro, in quelli
… tuti eccellenteme'me fi racchiude
ñ 1:1‘ perfetto conolcjmento del!“ l
. . ſu!
_L_— . l
ſua‘ ’grá‘dezza ,ì e Maeſtàmn‘de pròá
cede` ‘ina' p’ ſſa”: ggettioneì àr
èìîräh norëkf, ‘ ‘
z; .Baſti 'if‘lîiflitſhſëtimenſd
èîfozfrìñ‘o‘ tüio'Dio; .ì I‘o peccato”
inde ilo-Lai’ comp"àrire j :uan-L14
I e biu‘naìPFeſenzaè'hqmh
Mente‘ pl‘áz ràto a‘ìiaiit‘í’f’ltrono`
della' Volli’a‘ Grindeënw‘adòro.
Dio Trinoäöè ;Vnomom'e' mio veì
ÌUPÌD i' 'Principio’ſennprincié
rione *Find-H ’fluireie coſe. Adoro .
[Voſtro _‘Injfinítolòt Eterno Eſſe#
fîéflt m‘l‘aàitzirîen’te’ ‘trail-Me" r‘ó;
E ` finte quel,‘~c'lie‘²lîet,e,`e'de ~ín`~f~
finita .:6t incompren’fiìbüéígffiffi' ‘
çlz’invoiì'godeteî., ' *ì v `
ì‘ Hìa’Vorre’i ,’ o SourmìMieſti?
:datemi 3 come‘v’ado'r‘ano turt’i
(ìíuſti della terra, e’tutc’i Betti”:
Ang‘olide’lCieloipertuttal'lìtoci
nità . **arrende-:um giri-fedeli; .
hereticíx" îëcc'çito i di tu'tt’il meat
ddhiieo’tc 'e‘ſoſfe- lpeſadel'mio
ſangue ſe della' mie Vitafldoraj'ſeaj
ro' voi ſolo, come sì Altm Dini-É‘—
nfl Mfleſtz' merita —.- Perciò inuito
tutti con tutto l'affetto del mio , r.—
mamme-me col Profeta’ ad :dal
tzre‘zm ptoſtr‘al‘fi‘aumti’i‘ piedi* Ati-ei!
delli VO‘ſh'a grandezza .>- Ve “"17 517' ‘W i
Friuli-s
“duran-m, (g- Procida-nur“uqtd
Dominu-
Drum_ , _qui
Dcm*
fuit”oflfr
nor `, quiaìpſè
, ”Qi-"piena’
'
Po Northeràflorqqffſçuffiçür.
.xl-;MW A’ . "amor-9. `
1
Dl. co' igm:: Mq.: 'ſi j
.' reca’igóo
*UFE ..Ad e
,5..._çrh.9m›a
**d-tw cpu, ;quale
çaflîguÒJa ſuáJnfiñitxPrgqiçcè ‘
z‘azcon .the. leëssgefl'efloucxnpq
AdoroLl'AxnpxeóxheñPOFÎZ-o. .
mpflfſh von-:3 GW .ſap Vmssw,
per-,c- {ls-nexrhpmwQ--L
. Hsluxplo mat-.Filo MAM! a
m nn‘- &rìn‘a…
{1. _Pégçn morwxìlsnofflav
… ' ì - - z ~ 4
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'Añd°.‘°1’1EMm ALPHA:
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"ì" larien-*ktm*
ſtçíſa~xenzx ‘ca-igng‘zx ,`, 21,511_
*Fa-.FM
."'Tin, ”Mr mmm-- Kîfffî‘ñ‘fl . .m
‘ ' chezeglízſoto 194,” çjalpyçW
l’flflíerffiflü … ,a ,_ imperi-*z
HW» :- liti-:odo che' ,Lune-.l’altra
coſe dal-ſc nor-?l'hanno - màrdal 4
lo riceubnow ſe cali forms#
Roms. Ina-zo r ritornerebborpal n94; ñ…
w- _ ,ſete-&akio; ”HRK-,Wii ‘tm
ll. m? 'lim ſui-hf” ;AF-'c193, ”flip-13mq
37-. “ ~ * ì ?wap-cc ‘Hartmann 4M
. ' ‘I‘M
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. z . . f
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L
’ma’.
ogni reflbmnìàpbflìom i'ìm, èrèì TM 4
me cànfoflz: .. ì ' i' ’_ j ‘3* ,Q
’XIII. Adoro izçónſeruatìçne ’ ;ì
di Dio, ("con la quále‘ſçlofſe‘rùg‘ cy'é- ‘~
re lècçſſe Hei_‘lor’éfierëáóríſhëñ—
ce dg! [di ,dëpçndçnçiffl glie è &qgx’
- vm co’nr’r'njxata c’reìflrjgrtezpöjc ,e mi”;
`~tràxçd,ſuSrìirebbönmcom’in‘vip
*íe‘cglî Qo'n lé conterù’äffisf, ſn] - ì”ir-—
'tratto, ſubitoph’i! Sole ſettraejíl
"ſudcócor’ſp, ſtia’niſccíljqñzcSaipem.
l’aria ,z ?11"èë‘qùëfiçìîëhe-ÎÎL nei]- - …22'
Prbſçràjdfflèfidó‘flſë? i2, f…:;jèrñ ó.WA.
‘navi-*WMF*ììfëìflfl‘ÌÎ-Îahé
Aîd‘OfO. ancor: *ſdÎqìjèîſt‘i’fçop'ſçr
-lu‘a'tjòpè .lt-_ſua Qdnìfidffih‘èáìfläa ‘La-;2?
J
.1‘
*A
Rf
* D-'2'.
‘quale ço! ſno‘ÎDjdin'oìço‘àcórſh ’
*affiſte nell’operatíone di tutte le '
creature (animata' acçqr‘arczu, e
diligenza , come ſe rurrè'qljíçlley
~‘Foſſato 'ma {brave-3'117# dèe‘ffiàfiò—
m4 azz-;ami 2;` …am ,fflrju'azrçö ‘l‘- "
corſo èwiknfzüíbfleánçdtçhéÎzſè' ~ “ì'
nf;Volra`per;muîggíqrçg’rdfiíäìtóä› -
.Le ſottrae’, come quädò‘ìneìlaj fór
mce di Babilonia‘, non’ brpîíò il ì ‘.u.
'fuoco q'uei rr‘è Fanciulli' .'ÎEìqu’el l
.-.fl--n—-óüñólóó
*r
v l ”nq -_,…, 7
dei-oger'allìhUma
nalibertä. Pia
celle alla Digi m Maeflà vom-9… ,
Signoremhe già mai mi fols’io ſer
pùo,nè‘Sinni '
äſnyo
di queſto_ cor;
ſtr; mi ſeruxjjì .
J
‘corſo in
'ì, XIV-` A oro-la Prouìdenu
”Dici Primo‘. pe ‘che
di
;íqauç’xp‘
"efficaìc'eiñeñte diſpone"; mezzr ,
'cole createzp_erj,pír:tìol.e,e`
‘ ac'ciò le
* ñ minute, ch’elle fiano, el’hgzomo
articolere,,çooſeguátio 1 loro
. fin
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’MPL-111.4? -
ſc'carézza‘to , e` dammi agiÒmfi‘
baci di pace-ì ’0* ?ML- à
"rw-a
'-,
A‘-
-:ì
—A
* IV-Vi ringratio, ò mio Verme;
fedeÎÌAmico , e Conſigliero; poi‘
che hmegd’io infinite volte rotto
con voi le leggi dell’amicitia, e di—
ſpreggíato i voſtri ſaluceuoli c6—
figli , per ſeguir” le‘falſe perſua
fiçni' del mondo,dcll‘a carneze di!!
demonio, ; con ’tutto' ciò gramai
m'hauete abbandonatomè ſcoſta—
."2 couj vn punto da! mio lato , anzi
ſempreprocuratojamokeuolmé—
te rîc‘onciìíakmi coñ Wiz-{Cordia—
doui dè’ wiëi‘rznli-Pórtàm‘cnti ;› `e
ſcópren‘dom’i’l ſecrcci del voſtro
cuore , m'haaete cdáeínuamenre
` ammonito , e con ſanti auuertia
meri ‘indirizzuo per la *vera ſet-z
di dell‘eterno rifiutò‘. ì* ’ ñ’?
’VR-Vi ring-rio, ò”mio [Mon-;5
Fattore‘, perth'eſſdnd’iopècoreló
la" voſtra' ñ' , , ’ancor-‘che mi; fil 'canti
volte _ſm-trito . e paſcíutómi de*—
paíc-òil di voi vietati.- che dzuano
*mprce allſznimz mia , pure‘, ſenza
:mo mammifericórdíòſámme
ÈPP le 'voſtreſpalle prendendo—
mx- m’hzuece ripartito al vom:
Onde a e dzççmi-pzſjcoli di vita eñ‘
&9x25; -' `
‘›
“wl’nîonllÌÌÌÎ-ÌHIMÎWÎ'Î “E‘
t ‘HM-'two Iniö‘cifítäriì `
uó›Medrcd;polÒhe,afleokclñbìr-\
te‘volte habbia rifiutato i} ‘oſti’î
rimedrjgé nieöiä‘nédè’ voſtri Sin
tÎSecr‘a-mentiflſtituiti per [dute-:ì
dëlle ſpirituali inferrÌLÀÎde’ miei 1 ì ‘
poëüti , e deile mie pirflîtäm‘fl:i eb-*r
meñ'enìeti‘co voltatoufiè ſpalle,e
’ proſo'melej contro di vo’í,inginriä.‘
douiçe militatundoui con pat-o‘-v
leadlon‘fattí ; pureron‘caritr‘ríuo
eri-'etto mmawuìſemprc viſitato}
e f' orutole mie* impertinenä
:2,5 mdomi cele’hi medie-:neofit
e~pròtneÌQEndomiì '1-' eterna ſulu?
;e , , t' z. . - x f - '
’Vll.‘Vi-ringratio, òmío ſauii’ſ-ì
amo Maeflroy poichlermcorch’io
mi fia- sì" co’ approfittato delle
vo‘flre Di' ‘marano-ai, :creta-ug
Ca’te'drafdefli Uoce milèggefie,
d’hükiiltìídlìpaienzñ-,di povertà}
di ſtáëflùentoldi‘tutt'i gu [the ‘de-j
litie del mondo ì; pure non eutan
doui‘della miaîm—álitioſaignorm-z'
zz ,rhnuete ſeguitato ad addottri—Ì
narmi finlàqu’eſio puntoeohñtdn-f‘
:e interne iſpirationi *,18: *aiuti sf
infondendomi co ioſa parte del;
l‘a voſtra Dinin- apicnn , açcíò
con quella_ conoſceffi, quanto de-z
"‘ “ ueuo
v
ſuiS‘aìëtiflìmaNolon‘m . 2m: 1: x4 cè
III, ' Offeriſcaná potezsaltri non;
voſtro'TempÌODÌÒ miazcohſor-çñ A
.1.453 . HTML!
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:gli zie-fe a:. gt?? EQ? i
.. - ;di ‘Pcrn‘lII. Aiuta dimm).
ì 114g- L A“goflíno-'vr rio- ;uam,quim 'pila
’i‘ da fare- flzqfiram fi‘quarír 'Da/unica”; -
‘”Ì “f' "7;’ Tlx-"1L' _bencfie'la morte fia la..
È’* "3 - ‘* coſa più terribile ;e la più» 4.51353
_L.i H' ’díçutrefalr‘rc'coſe, homme; con;
:tuffo _è’íòeopſideçndòfh‘jg 'uſq
flajviçra ‘morraìjc ſia’mo , ’corno‘pe
M z. C”. ‘fegrin‘i pèrj’çtérna'; Dow“ _amar
:a 5.6. i” corpo# parejrì‘hämur i om'
i. ”o . E çìhè' nor‘: @abbiamo quì ci;
ÎJ ſi’tä ferma präfiìnofirí defidçríj har:
*e "e" 'da .eſſer'rcpPrîvg-ſo recent”.
_ x. ;Non zuppa, mf ;I'm- *àfifygdì‘h‘î
:gs-‘3* 4' '541cm‘ ',Yfdffl‘mrám ìñyágíîſhjrüfä
\ l‘13“ ’ 'Mi-raſſegn‘ ,Ìfiſto‘neîla Vofärà del
.v ’- inio'SigoÉlgîè‘Redc-ntör‘e Chri
':'--ì ‘ &Gicsùflomálcglincſh ſu': mor—
ì ‘ E. dë%fflìç®a
‘Min-’n akiffaîſi
eta, h ' ore
raſſ’egno
mi! *
" Hfëìdíàrìjìj‘del ſuo Èkerno_ Padre; .
ì ’ñ lſlî 5;
1- _BW-ì a‘?PAUL'? d‘art-Manhatt
ì Hèfipfçfeìndo vn momë—
.i. Îflf’ffiífàfvm, ;cr :quello . &hfegh'
ì "và-qlk'. Aîn'zwe _'hò cia-orrenda,
[21"43. Dio' ni'idfëdtfr fili-{ſodio _animi
s. ,5,2 mram-;Cauátçmtſvüxp daqveflo
ri *' ;ca'r’cerè‘ zſîíñPſrèiö ch‘io no`n'vo
'- " flavio;‘ſenoòperrcrujcùìcqn
‘ .äëfüi còv Quella‘noìë‘v’ho
{l‘34 ,ſdlfeîgi“rx‘çor1\to vagano 13‘_ v‘o
a 8719.3A: :reg 9 pzyzcpnoramoxtè,
‘gi' ’ 4 ñ r- ~
ñ, e. o
la quale ſperò,che ſarà per me,co— *417157:
me dice-8. Ambrogio , &pt-lia” l. le To
_- 'pit-'0mm `, ó- ‘Dìrrmum fruſcii-tie. ”o mar
' ?Sepultura de’ miei paſſati Viaje n': c. 4._
'riſorgimento delle virtù, che-def
' “del-o" ` - .‘.Aèrz
: f” “VHI-ÑÎCon vÌñ’total’Î, è‘có‘rdial'.
‘affetto’, nelle" voflre ’diuirie :nani
ñ' mi raſſegne parimente, Dio mio.
Blix!” quelle‘ laſcio la .libera diſpo—
fition’e -di tutt'i' miei beni, del mio
'eorpàùiel mio cuoréfli _meÎtuttp
_ iE. “con "Oîrííìifoiutioae vi Prego‘.
‘facciate‘ i me quel tanto‘, ;che 'più
‘places vccidete; Frçuotetegarj‘n
to dannate (Pur c 'e ciòìiiaxomſe
~ ‘dice-*l'AÎoíioioJenZI :degli @gi
'-cató)e i Più ſcomunÎCate ,` 'e
’ſcac datemi dall'a- e‘ompa nia des
gl’Angio’ii. EccomivprontoJéc’qſ-j
mi - tutto per' il voſtro letuirimſojz
contento di fai’in'turroja voſtra
ſanta volontà-‘1,0 'Rm vdífrç,è ben
raggione j "che voi neliate ii‘lîaä
drone . Tutto ue] , chegiu‘dica
rete ſar di me,- atelo‘pure,perche
ſarà il ,migliore .' Deſidero,ancor
the mi c‘olii la y" a, ch’inìmffis‘ad.
empiaì-íi volkro Diuin Volere z '
1X.E'plerchè il ’vero Voſtro' ſera‘
uo, ,Signoreíìhä‘ "da ffariùntahq da
‘ ì ~‘ Gg 4 ogm
ogni proprio intereſſe , così nel
poco , come nel molto, così nelle
coſe temporali, come nellîeterne;
8c il ſuo ſolo intereſſe hà.da eſſer
il ſolo voſlro beneplacito,e lavo—
fira Santiſſima Volontà, laqualu
deu’eſl‘er ſuperior’à ,tutte lecoſe,
com’à tutte le coſe èſuperiore ne'
Beati , che poſſedono ?Eterna
Beatitudine nel Cielo s poiche più
effi godono,e più ſi rallegtano del
_l’adempimento della voſtra volò
f
~ cliedella grandezza
. .
, 8c ecceſſo
,della-‘lor' gloria_ ,5. e fiano ai "AP
fol-rnati in voi,e.sì ;vnití :T Velli-o
-"~,z.
{Bamako
,só .Volete ,a ,che la gloria, che pofl'e
.“ 930.@ WWW-TW!! ,cheeſe
k ìoìfl . ”non tanto l’a vog tono per
_il bene. che da quella in efli proce
,cinquanta per che veg ono.ch*e
' uflqezbenezplacito vol l'a-Perciò
, fidxçando io,eſſer voſlro vero
ſero? ,, ,ſcordato'dfogni mio inte-i
reſſe,lo ri ongo. C s’alc'nno ve n'è
in me) ne e voſtre manimonſoſo
~ temporale, mà anco ſpirituale.-&l
anto, qualſiuoglia conſolarionb,
_che per uoſtra boutàiemiſericorz
dia. ;zo-te} ſpente, Pau-:Heade
À“: nelçielo .:` e rinuncio, i cedo
Herthplu, conäirmarm’i col’ noſtro
..i .
"t-av.» .MXN uólere '
i
_n.— . s
-‘"~`--—l-\’: ainſi…“ \,.
WR"
`ia gl Un Morale, Ann-alia ‘
r_ia_gtc:,hfi,potre%pellì"raäè
0.20- .clës‘r
nolo eësbé‘illîîñèí’lffltc’*‘i
**1.0 ‘EMF-W slìòl’íh '.ſi.
mia conſolati
refleſiîſſu cfg bg‘:- ìîçilfflíó.
arm più' .inte—'f PMA;
,ſſ'ó- ?if-lle.:
rural-.imam - x .
;negra-;tdi Pennac-g, ora-.:43
- li.. CFA-{614M ſenti fera” per;
”filife'ailleítffl‘íddpfi
. 'r .mania 1”! r’ kîìfléí‘":
r .E prior-ie! ;leoni 'rm
*'1' . ...i-v, M‘. 4 "o-"w
ì - ì 'i'm, il:: i.; '
emo”. Km. '
*ñ›.*›`-Sî‘.‘l ,ñ‘² 1~ e. ;1. ..i ì‘.
Non ergr-te-Siennrnàfar-cözx
u cö q {lo voſtro ſemo-,nè mil
giudichiçre colrigonedplla uqſçrz
ganlmlamè negli-is cam-re .dime
aaualeruiz ruriezle noſtre rage;
zioni-,poiche ſe non-'uſaredel‘lM
noſnraſolira miſericordia* piero? .
ſerpente perdonare, non ui potrà;
efler’huomo, e chep,ofl'a com pari”;v
giglio nellauoſcra preſenía. ‘i ., “ .i
,f .Hamilmenre perciò proflçaio
air-1m; filtr-ono‘ della voflra ſtiano.»
clemenza vi _ſupplico , che vide-‘ì
" _d _ Gg 5 gun;- '
-r_
7 22722121‘.mmm-mu.
gfiíaîe Ãalcbttflàxmì Pëñfóhíäe ' alla"
“dìtaÎvèìíÎÌN.giuflnìjfpoiëhejí
rjií-
V v’çggg' fietzſhìehèéj yçrfçgu'íraàì
ma:: my} oç‘xhi'täffl ;‘q‘ùà‘l mi tlc—ì"
. dë `p` ;faraihdmiüätö,4‘aljbactndî
` n. a *U "u ,~:\ …Ut-:5L .- ~ - ' ñ
..ó-,uh o ,a i
o\ :to M i
fà dimm-ace‘ ‘rſèll‘oſc‘uìrc c'aä"
ueme d’ m3… pçgfanda tçgſinèo
ñÌäz & flàbíçaréheì ;qçgh- qaſtq
flìfl; ſoxttçxçírieíç‘vm 'gnoxta'l m -ſ
?ls-ñ» fi'çzz'íffi LÌUî-e_gon'tpîroflalla_›
cóòìxèì’ſànëmë ‘.ë‘memori‘z‘ ge gl’
hílòſhihì‘xáppùñîö ççme co oro,
,. (“h giä‘hioltſfeëdſi fonoztfimen
ticati da tuttiàſé‘hè ſhkrne" Ego!—
cri . Per'il che vcggo il mm {pm
to da ogni Part': da, moleſtie , 8c
.Manni circondat`o,& 11mm cum‘
reîlru’rfd turbato" dedito queſta'
áa’íoflîfefföbetro; - - 3‘ = -‘-‘ »‘
"-’Ho't ‘ddùe‘in ume anguflie l‘í-Î:
übüeròqñflch‘e r'efrìgç‘río , mio;
Bid? da’c‘hé Parte fìo'tl'àkju‘alchc"
mſm-rione Venirmí í’n si’mole
Iki, e pe’nofi‘rrauagh ì; `Ah ch‘e già”
Veggó . che .nel mm c'uore ſpira-L
tzn’i'raggi db’vòſtri Diuirííhuo— ì
rbçhe'rmbuan’ín me' h memoxia,
e' rnmeuzbr‘anza de' paſſati giorni,
“"quëlbfosî í`9› com’í miei ante-,ì
PÎfflîh tflççuçnzmg dg!!- Voflr'çz'
. ì PC:
Wäflañ’a' mm.- ‘707
íetoíè mzrìí tà’mì , e sìſolkeujaci_
‘encñcíjìje vi degnaſtç ‘ancora H—
berarci da infiniti perico'lìz'ç
` rami” sì innumerabíli
0 qumro diſagi.“
con la CſonfidçfatÎOÎ-.ìfl
ne diqueſte miſericordioſc apre;
e con queſtí argomenti della vo
flra Bontà ,6t Amore, fi conſola,e
reſpira l’anima-mia! Ecco che da
ul memoria rínuigoríto il mio
cuoreiapro‘ inellä voſtra ` eſenjó'
zz iffettuoſimentdç bracci”, U
con fernaroíîora‘tíofidötîñſoc—he
ci defiderij à voi l'innalzó , azzpü-í
to come f} la ‘terni-a! quando fly;
de 'ſenz‘acqùazſdccflöc'aſſètataè;
che dal Cielo aſpetta il ſuo rime:
dio. ‘ ‘ - ì
Dateòiñetc:,*s:í`gnore, n vdi-S .
”Fſm-:liti: lèìhíc dom tzpoifl
che già vien me'río’le ſpirito mio:
Non v’allontamte da me , e non &blg.
m-í'fwgzke‘* il fau‘oreuolî aſpetto
Mb VON” Dim'nz faccia-Im per#
,- ciò che,fe ciò'mínegateJa-xò apñ,
` ppnto com*vno de'moruzchq
menàuo- è già ilh- ſepouur‘a ‘,~ ›- ñÎ .a
,Fatejch‘ìío ſperimentis’ç kon]
Effetti ‘della vo'ſth' miſe‘ cor-f,
'a 3 dich’ ih voi hò‘giäfeìmgtz
Pane ora della míá²EPÌranzn. ~
" 'GE 6. .1“:
Iniegnatemi la ſicura , e certa‘.
…a ſtrada della vita, già ch’à~ voi hò
` ſolleuato il cuore,e l’anima mia.
E‘ Difendetemi, e liberaremida’
~ miei ne'mici , Signore, già che mi
ſono ſotto l-a voſtra protettione ,
come ſotto ſorteiicudo, nalco—
ſto-Inſegnaremi qual ſia .la voſtra
volontà,e concedetemi forze per
adem 7 irla:perche voi liete il mio
,I - Diano… Pininofipiritoſpero ,
die ”Macrì "WWF‘ W za! Pz:
. Îédìlonvcnerfuahemàeiàeîns
i ì ` ‘45.… “.ìñ'zv ~=ì"*.-’":Î"I
~,_ñ;;*`_.{i\' ".
'Jtrò {Petit-'9” del Din-'ra' JM,
’HÌÎF4ÌMLJ
ZñiììfS—i-uf;$
4'. ;lo di SJfllofflo/Ùurtíflfflfl,
q per le Sin” F'lard,eM-arío
incertezza!,- per.; Fbrmo , -.
. La di“ alla. .Pam *viz
* .› ,. “1”,- . _
ExAI i" "‘- "Jil 2 ..VU-2:., ;'1Î' i':
Nmpptente Signor-,query
”n , conſolatione dicoloro, che
ſperano in u0i5fermo rimedio di
quei,che ui tem ono;e licuraalle- i
grezza-_di queifllreu' amano- Riëe
ltezdel Fuoco‘ delñnoſrt! amore i
eni.de’noiìricuorí,ñacciòñéeliçe—
mente uſciamo da’conflicti, che’
sxniecizrghabbiamcidrllz-Woefl: ‘
:ñ-i\…,—. . ”N
W
;F te.Con l’incendio-della uom-_a leo-K ñ
rità ceffino le fiamme delle no- 1
krelpalffioqà, e’ le fallací ap parenìñ‘e— ‘
ze 'def uici} -. Illuminated eſon- l'a
uom-a graxia,açciò diſpreggiamo
idiletu del mondo,e con l’animo
puro u'amíamo , temiamo, cer—
chiamo” deſideriamo. Soccorref
tccl in quella rrlbolacíone. e da:
.teci in quella battaglia ‘fortezza z
2» conla quale allegramente ‘be-ui”
mo l’amaro calice della. morte :
gens; gnoreflon poderoſa* dellm ñ
hbçragqzgl’ Hebrei: .dallazdurzul
ſen-nude SPESÎIFÃÌW :a: a—ffogaflei
pelmar, Roſſo per eſiàlrarionedelz
voſtro nome contutc—'ílfuo eſer
cito Faraone - Dare lo fieſs’aíu tov
alla debolezza-nofirazſoccorret ci
ci contra le ſquadre de’ demon'iy
che citan _guerra col lmllroçpot` o
reme,.e FÎÌIIOÎÌO-íe braccio . 'Im-El
bracci-ne innollra difeſajl forte-l
&inuluo Malo della voflta Di—ì
ninna.. _acçL-òìgloriofameme corn-j
battiamo,e vinciamo fin’almorípî:
re, e laſciando il peſo di quello
corpo,giugnìamo alla voflraBea
ritudine . E per Lmerítí di Gíesù
Chriſto concedeteci, ch'almenp
{iam farti-degni d'ottçncxe l’vlnz
I*
`moluogo nel voſtro Regno . `
.luxe-1.7 Puri-"a.- del Pinin-'diam
‘di S.“Procápío Martire ”cl
`tan” della ſu mar-ó_
- . u_. i.
. .E
14*!!
n.4
‘E rondèniîîti Rfid-i”. Î' 7'1'1'5 `
;ixìq'ìarî ?Hi-70a} le“) @Maffi-za _Di-f.
_ar-fl' :Jim è‘? s. fiji-mio'
Martire nel made/Fu”, _ a -_-
… nt . ` ;è
5:' "AL 15:, "waſn‘t-“z..:ñ i
Iatemí prop'ítío,Signore`,àçcíò- . - ñ.
S l'animajzuaM vegga in ue”~’- ’-ì
üd‘puñ‘t'éo glfhorrívbílj ~.Yohji \
" mfëí hër‘njèizpfl_ Îſe pudrhdeffiſig;
fatcfz_ `che; honjíyçgmüç ſe pol—'lì'
temdig‘rinui‘ ì ofirejaía’cèiò noia.;
s*axrenzìa“s` 0:*~ ev ‘ur’ ‘s’arfendeflb;
daìeleſvíta 'a acóí nonm'uoía: e ſe,
pur ’morifl‘e’, dello'flefl‘o teramo
della m'oçteJaçe,
ſor"a'. che glorioſa
Inifquçſtoìhorobfl ‘umg;rif -
"offro ſonore"
rſio.A“lla voſhfia‘ voflro
grati”:çfl'çt; ‘eſidozîñ; ’
Tarciſio#
neîìîom'à’ nìîó-vçr’o ` ugío‘
ci”: {dife'fa‘aqímofimemç ‘ríëdx-j
rd ;‘.Hor’a píùfche m'aijth’il biſo-î'
g'h'o _è'ìna’ggíore,"ſa voflra pigro”
dem’eñza a—Eëtrnofamepre (bra—z
v ”‘ojözihuoço;Gkçùmrmfiatejfl ,
ggéſtfjhgra per me Grcso? , . ' ‘ v i.
,»'..1 _
EUR." ‘ ’ ;.ſi " . '1 *
;-› … 5 , . …
-- . “i' {.».f` -'~›*
~.‘\.!'7‘j`ſi i. 'Alle
v \ x 'l
ANG
'41:0 di ‘Petition 4; :.Eflmfls‘ Ì
rape( tempo-della proporre.. `
Ex Voſ Nſelice; nie, che 113i ritfouo ne'
fa int)
vm ſonlacci della morte
già finiti) la telſia..Pmiei giorni'
della mia Viſt
Efbr! ègià troucara; è mancata!! lan»,
.lo
pana di queſto lumen corſa-ibm'
già ‘analito il mio ivaniglia 15,8: i ‘(44_
ſ
ſito ‘CexëñcRégno.
`
Voífempre \’ -‘ . ‘ \
f' - Nk EVO* '
-flrehzîèë’ìác'z‘áffiz‘a‘äeöìff‘ſhäîpîá _1" ` z ñ
a.
rifà-.Sè bWzcîñe nj'òn meri@ "é-Z Î j
dcr ſlavzíjſtrg_ Fzîçjcfáuhà ñpeç’c'b‘ç-í
niffiÎP'P-îëhlc‘ h“îzíäffpëfflnzà è NF"
h' temp-pè_ neu: v'oſtrà miſcr’imñz
di; àäpçggíagw la‘míafedç ſeni. ` _
_pl-p“ ella *vo-lt:: crèdeqza _rípd- ó
ſh 3' 8: hop, moreùdp ,_ manderò
‘filbl’ñÎò-ſñlb'çjfl‘iſtffitoflfëſhfldb
il và] ‘çikñtofiotñe‘fl’yltñnoñà-l_
16’ . :Îç- ere‘m-Î.SÎghore-ffi3ma
'fl‘v viti”) otaſleçbndo’ _la gri- :’2
‘Za‘ü‘ellz voſh‘á -pm‘à z‘ e‘ fate ?che ~
\ non
71’@ Tg”; lll.Ax‘_uto arm or”
non rieſca vana la mi: ſperanza o
Aprjccmi, già… che m’auuícínpzie
p‘óxtcdçlh 'vita, e. Eng che' con::
ſecreti 'ignari non venga :dall'a
Z ’ lirmí il Principe delle cenebremè
*" ‘mi ſmuentíno., nàjconrurbinn i"
.v - miniſttí‘dgll’lnkemo . L3- voflu
- miſericordioſa deſtra m_í protegz
‘ga, l‘a vontzpotenn m1 difenda, ‘
e la vom-a mano mi condo:: al
Regno detripoſo. ‘
um e:. Pantani-.w ñíuî‘p’líuíç
‘j 'di J'; Bam-j”;- Manin nel“; _
' "bau' della-ſua un”; r
ha… AScolutemí,e diíènd'eiſſemj‘íçſſi
mp”. A uefl’h P ' ,` 'o ~Miſc
apud' *Gáçwîaíä-ÉYÎÌWÒZÈEM
hp”. Abi! Lupo mois’íſinpoſſeffidí pe;
:om-.7- *Bud mokq ,píìufloflxa potente
,7 eſtrá ſoccoxrgmigh'e ;audaci-mi
glfcſſe’rcui de’hemiçi-Paxgetczsifl
. creda-vann- pietoſo mano :ſi
. ’,oPu ;che con quella er vofira i
,bpmà ſqbric’dceCò’ce çtemì‘per
.i ?Pitti merìüz;àcetçÌÉSPÒFQ-h
..W-.l dOIPGRD-.duimixesmwì
, In@ satàogſſq vodèxidpzch'ipè `
'non-kind”; coſa,’_à` che’ apm- ‘
e Wifi-hawk? già‘voip? vqflu. :
'. Jr‘: ' . (i Ì
_ J
J‘/
. mikricordía coi ſangue delle vos_` `
lire vene cancellate, come ſpero.
l’abbomineuoli macchie de'~ miei `
pecCat‘i; Non habbía egli ardite
d’impedir'il mio pafl’aggloà voi: i
anni reiliatçonitom _luergognamſ ~
vedendo» per la Srandeua della
voſtta‘cieinéza ſ dij Volkl bug-'5
niiélfedeli ſerui. " ‘ ` K
~›"- ſenza
-fenzaìynè dalla compagnia ae* vo: i
lui-eletti gl’oſcurí , e ſhrmídabilí'
fpatii de- gi’abflfi , nè l’inuidioſo
nemico ardiſcxd’impedir’ il mio
viaggio,~nè auîa’nti gl’ocehi uoitri
conipar-iſçapqi miei peccati . Se
per fragilità di natura ſono ſdruc
cioîata, 8: hòin parola,ò opra, ò
penſiero peccato , perdonacemi
uoíffihe Poteſtà
nor—peccati nellahauete di perdo—j
terra. acciòv “plaf ‘
l‘add!? edema; ”nigeria perpe—
wamentegodere. E: all'ufcire da
queſto corpo fate,che sëzz mac
chia mi ritroui auanti la uoſtra.;
greíenza , e fia ſen:: riprenflone,
impedimento alcuno l'anima...
mia z com-’incenſo nel noſtro co
ſpetto, riceuuta nel-le noſtre mao
ni. Voí,Signote, che alii tormen
ti,& alla Croce conztama liberali
Kàn'ofl'eriſte, riceuetemí nel ſeno
della noſtra clemenZaflîella quale
in queſt’ultima hora con tutte le
forze del mio cuore m-*auuaglio .
ì. ”a diJ'JH :Iaia lun-'0” .
ì t ’ ` \- ’ù
t *h n x“
.a. , piçffiìt a:. a3;
*I*
»1-1 i
‘Y f ~~ .
D'altra-t‘ Sal-»Lé- Ouflom‘ J
j Scrittura Sacri-.:c della S4...: l
M Gbit/'4 .ch‘a-k-”a'e-.Faqrí’lz ~;.
,A c Sante' recitare” ne”;- .ñ,
7 zñ‘ ,; bara~ della lor mo”
: ſ7 ì ñ, :U .a .1 ~ .~.v
u L, i i . i_ g l
CAP; xiv. ‘- ñ'.
P d I Sette Salmi Penitentialinell‘vl.
”fait-'fu - rima, e morta] loro infermità, i
vm‘ **affettuoſa-mente recrtaro—oo Sant’
Am_ Agoſlioo Dottor -della Chieſa ,
"i", 3' S-Antonio da l’adoua i e &Vincëó
'4’_ ,5… zo f'trreriomè ſolamente cio eſſi
2.4. c.3.›faceuano , mè iflantemente pre ñ
-gaua‘ho gl’aſtantí à ſar lo ſteſſo
nella loro preſenza.
S.Alberto dell'Ordine Carme
Pr”. d! litano doppo hauer recitato il
Natal.
m ‘ _ Salmo 5;. Det” iva-om!” maſal
Pmdff’ um” mefac,& Il 50.1” u Don-‘vu
Su, u ”rr-em', dicendo ron voce altL~,
4. ‘ / I” mani” in” Demi”: :ammenda
` ſpirit”: meu”; ln forma di C0
lomba la ſua benedetta anima.,
vſcendo dal corpo ſi ſpiccò à volo
verſo xl Cielo.”
S— Vberto Veſcouo 'ſungrenſe
r recitò
*'r
*i
-recirò
30. Qin‘nella ſua . morte il Salmo
hei-'ur ‘ "' ”j
ſi Se',
7:5- Paolino Veſcouo di Nola c6 6.
iflraordinario affetto recítò il Sal Sur. to.
mo un. Leu-ui ore!” mm iii.“- 3
ma…, n :ſu ì ~. J. E! D.
S. Antonino-‘Arciuef’cmio "di any"
Fioréza volle nella ſua morte, che s
recitato li foſſe (un‘ il Saleerio , e ""“'
ſpeſſo con iſtra’ordinario affetto 3' î
ripeteva. J‘ams‘réDeo regna” e”. 9 _ i
llſcruit’a
-reciio Dioialcronon-ìèschc-re-
nare< ,öſt‘andoigià
il Sal-now”. periip‘irarerj
Lauda” b‘.
‘
pa - T’ríibz;
morénelflaradiſo. . ~ .. .'
j*** l-lh .2- " S-Se-`
:kr “ì-"j
Bm”. S. Muccino-Abba: , -chíamxto
In! 6- Veſcouo, ö( Apoſtoío-dcila Bay -
_4 "piera ,~ neue [pirarcjmonò con.,
.~~› “,24.- ca’ntoíl Salmoíñqg. Lanka-Da
ñ", .za-'nani'- JM-'I,lintè‘e giugncm
0 x ‘i do à quel verſettoDunìJ-.fpirítur
-"‘ ì' ~"‘ -.34W›Pmónm…tehìcmmtc fi A
ripooò, nel Signore—.z , ›. _ r- .
,’1- "
.Am-i verte-ume’ Salmí recita—
Ph.; tono-air!? ,Santi .nella lor morte .
GW". _ln p4” m ndípj‘mdormqm , (’9
yqgùſsîìm y daſſgs.- G otgC-ní a ;ſo
Nax. o
:ella di SeGrcgonío-Nazianzeno.
ma.
"- un”
i_ …It-trai” l'album tua-f” , ado
PM 3‘ (ph ad rev-.plqiwrflnäflmmnw .
s '- aa. bmonfiuóor ”amici maDamíze,
"b "- dure S.Lodouico Rè di Francia.
*‘ ` .Sì-'tùit ‘aim-c ”ed ad Deep
'1141.3 'vínum,quaì›da ‘Ugl-iam; ('9- .cpp-
_ ' ”La ”tè faciem-Dci! ripetè più
' Sar-to’: volte, S-Uioua'nni Gualbe’rto, e
..4- poi foggiunſe. Nati-fior, ci” ap
Pſmó. farmritglaría Made quaii-paro
U- le ripeflè‘anco nella ſua morte.,
*27W* _ ſp’eſſo S. Girolamo Dottor dellax
"fl-P." Chieſa.
, Oulx‘ ”ui ſimper ad Damínü ,
:L ‘ qui‘ ipſe nel!” da laqluo Fede;
Pf: H' 'few-AM: S.Amonio quandcxfpi
l i' l'0w o A I l. '
Sur-14._
3-, 2921i!”
" *u dſl”: idee-rc” dom..
FP‘: `
‘ 'x
. fvw-g
v.z aradlüîn’aíi'ìMc-ru. 7'25
- ”le , (b— lue-um baóítgtíanírglari‘! Pf *73
tue-dlſſc S.l-‘aula,&: apprcflſio ſog- .8'. ,
giunſe. Qua‘m dilflîa taóernacu- "um"
la ”mDomine Dirlutum;cancìupió› "WW"
flir, (grdeflr‘: anima ”na in atri-a “hub-i
Domini. E l‘ “i' ' .- . -~-`
ñ I” tc Domine/Pera” no” canñ. ,u '3.
fund” i” .:term-m a rip’eterono Pſ. 30.'
più volte S. Margherita d’Onga- a.
ria,e S.Nicolò Veſcouo di Mira..- Sm‘- to}
nega lor morte; .ù i l-U‘fe
'x‘ nomadmolum fi ”al ”r- ’ . '.-î
”ut .uſer-m- "n-(rm z i” dei. F “T"
nt ‘mind mea mu ad” Dc*: .‘ 3m, u;
díſſero S..Burcardo VeſcouO‘d’ 5 '3,’,
H-erbí oli , e &Eutichlo Patria-z? * "
ca-dí 'oſtantínopali- ~ ~ r l.
Miflrfli- 'in' Dm” mifèrerd P1; ,5;
”riunioni-”x i” u confidi! anima z, '
nu. diſſeS-Lorenm Velcouo’di Tani;
Dublin nell? Iboxîñír, _ticiòdeërd n. m
diede' ‘confidentemumc üſuolbh
ritoalñCreatóÌe-;alj-lm ‘ ñz'…. ‘da pf",
DiflpflflèDWÎ-winu-maz ,7' ‘
tile* ſlrrt'flîilbo bolli-n” land-'ra '
dìſſe'SxNrcolò da Tolentino nel* 3'"- '9.:'
la ſu: marked] quale-per ſeìcon- 5*
tínuì rñeüì, lptu'm del filo ſehr” -
paſſaggio, merito ogni rione odi-z‘
re ſoauíſfiiumi d’Angioli ,fl che
l'ip ulcauanmll: .gloria. dei Par-é]
Hh 3- dito;
‘_..
'726 Pdf. JIL-*fiuto dc Many.
` diſo; e da‘Ha dolcezza' di quelli ra—
.: pino’ íoìea fpeſſç) parimente tipe -
ì i’. ‘j temqm—Îiepamle de'll’A pnſtolo.
PPL?- IÎÎ GwíodiflMſó ;un Chriflañ.
13,5 f Lea-m' buia: mm in mont”,
Pf.) :o 'andò ”miu aux-‘Mms mihi .1.410
l .ar-'lima nek”- B ;Dam‘i-o',~ quifacit
.-zñ‘ ‘ Colmic-,(9- ”rr-m.; dìffc 8‘- Swerd
Veſcouo,e Patrono della Città di
Napoli nel): ſua mar-te.& a pprrſ
> ſo ſoggíunſe . .Ad le lenny-*onda:
{I **g mrzqwì'áaüaariwCu-üs Et' b:—
5' ..- uéa‘do Primsòeüyſſmdetkeñpflo—
M .de leì'domahflatoà-ñcmixhjerícinelq
› _L " la. ſun :imita preſcnri‘., ouc foſſe
rozi fim'i frátelüie .é‘todetxdm‘ Orſo
tuo diac0n0,che per i ſuoi -h‘ateh
k ;ice i'zínſehdelfragſhkrí. diaconi~,.glí
T. dſpafesQuìíono-áuokrí fratelli.
maxx-«E Mcqujl'i} Santo ñpíglìà-'Îzſà hm
x x ,oz .Mi-MM! ”Nè-o: Î mkífaxñüflí;
` “I‘M-0” tWfl~diPçflflí zig-na
A 7 le‘ ”iti J‘autífmlaüí Gnam-”,19
` a‘ raggiunto ”M52
:b'uid-flòxàppmflban
”Wim-iii”, M
" -"ì-ì-²’\~ ”una pria-farebbe” ritorna-‘n'
.i’- o’a-mc‘ a E poco doppo dono ciò
~ &gufi -h (In: ”annunci cui &lie-Q;
tugfirms‘udigdaſgrm- formatore
it-.umctzí dimm nella “male i!
Santo WRC-10 r
.L51 RX'
nf") r4 ſſ‘ì
MF".
` \
ñ :na-tr‘ Amor” . 7 2.7
Ali/.ii will”: Clm‘flur e!? , (o Philip.
mon' learn”. ripeteva ſpeſſo nella l-H
ſua ‘ultima infermità S. Epifania
Veſcouo di Pam': ,e ioggiugnem
appreſſo . Mr‘flrícordönDbnçí- "ma'
m' i” :eternam- c’autaóo‘. î ſin".
r ‘Altri uerfetti di Salmí-Che‘pel'i” ci”:
breuitä ſi tralaſciano p differo altri …74 , _
` Santi nella lor morte,ne-l qual té- Pf. 88,‘
po altri ‘parimente ſi ſeruirono 2..
~ delkfèguenti orationi. ‘ ñ › .-1
‘- Delle Litanie ñ‘ ſero-Trono‘ S; - *i
Vincenzo Ferrerio, S.Au‘ſtrebçr—* 3m, u.
ra Vergine , S. Cunegondu'upo “l'3"
MMä‘Impet-arrice y' 8-041:
srdo Mona-co, S-Bertoldo Abba-t Ù
”,&alrrh -- - ' 72
1- ll and!” ripete ip‘e‘ſſo ` S. Mariaj Vit ”J
Bgittiaoa nella ſua m-ort0»fflh*ffl Î- 1-‘ ,
ſa diuotione hebbe SsVöeILÌO’ñV-d-Î "V-‘9!
ſcouo,& altri Sami. o_ M ‘ó ,
-Il Cantico di Zaccaria. Boris-IN Sur. ”J
8”! Doni-”r Ddllfi-”L'Èece i 1*, i*
ch’in futpreiènZa 'fi recièaſſè nel
la ſua morte dal Clero S Gerardo
Veicouo Ildemenſefl: giugnendo
à quel veriettoè; Blind-'nre bit, ì
qui i” [inchinfy i” ‘vmára morir': u ~
{id-m. Apri gl’orbäùe con là ſiro}- ,
pci: baccaçìe con. "ſvolto Angel-A
lico- ripigliò. Mddr‘riglnd” pod”
ì T.“ Hh 4 no;
”officer in via” pari:. ll che detto
- *nel giorno dell’Aſcenlìone del Si
gnore, le n’aſcele lama benedetta
animazà godere l’eterne deliti-,La
;.- del Baradiſo-ñ ñ i
Il Cantico
ñ “gi",dimíuír di Simeone
jim-zan» . Nunc
tutti” Dom-'lu,
., -. Conle mani alzate al Cielo dino
' tamente nell’hora del lor tranlito
a”. u’... tecitarono S.Adelardo Confcſſo
i. a. w* re, S. Eligio Veſcouo di Noion, e
3, &Mat-,ia d’Ogniesflggiugmndo à
; "NITRO caotico anco .queJlo del
'A .'ſi' ~ ‘Suſa-"- ñ-'ÎÎ I ft
` '* " .~L’Hinno,T’e Dm”; [Mu-1”;
recitònello {pirate la &Chiara;
di Montefalco nell’ Vmbria ., E
>3" i, --quello della B.Vergine, Qglorìoſ‘
.1 ,L Manin-,SAMOJIÌO'CIÌ Padoa nel-z
:m mi: hſuumldl'fl e“ ’C‘È-'WW' ‘i` l.
~ -v , —', - e, :u
m .‘l 41 Dí~q“‘.1.çb.‘îfidÌu‘f‘Tç ,7443*
' -î i. ”lffiflſìfl-flòxíñollemuín .ñ ‘
-l Piîí*0.-zó'=agmìz{4”.
0 -` ”0.: `
'v’ i‘: ‘ '.^ mulo…) :.
-ſſr- ì CAP: XV.. .‘ ..a .: e ,.e
. ;TL-‘uv, ‘z Qüed 3;? :di 4,_ -Lçg-“fi‘j :J
R ñ
' ' ` 3 i ~ ' '7 o o 7 29
che ſoglion’àr grin-fermi v:muraria
re, **fortemente nel fine della lo”
vita 'tnoicſtarlj, apolii in quella—i
pei-«lor conſhiationezalconifmoóì
tiui à propoſitoe’per quei tempo
ELín’ queſtaLTîe-rmî Pat (e dif 0M
diſtintamente gi! ‘Atti' di ’Fe evdi
SperanZaydi C‘atità,di Coherí'tím
ne,:& altri gioueuoh', e neceſſarij
per diſporfi ad vm Buona morte;
_macefia‘così quelli ,.;jcome-queflí
molto ampia .per poterti ridend
to Conſolatoreñdiffondere n’eñ’ſana,
ci raggionamemí , che farà lotto’.
Seruirà -qùoſt‘oz' bxeue capitolo
per brevemente accennar’ii-moz
do › chîoſſeruar* ſi porrebbe nelé
"i‘ vitirfla-Îtaccommdatione dels‘
*l-'anima degl’lnfer'mi già: di mer*
u ‘naturuleuñoribondiiù a‘gonizr,
zanzífl’ Il! 3-) <~Î :Az i“; 41321.1
UP Sub'ito dunqUe, 'che perìaiunf,
akm di-oflì nelîpunço delia-roth?
're ſarà il zelame Sacerdoteehia'ñj
maw,deue,‘gionto ch'egli ma ’ali
la caſa del Moribondo, far collo
care vicin‘al’kuoMt in luogoone
‘quello pon‘a commodamenteverñ,
-deria aicona diuota imagingiuí-j
ti della quale vi s’accen'da you‘
-candela benedetta-,e far palme-d;
Hh i .M
L_
‘ .iipreparlz
te.‘-. che . .. i
qua anco benedetta, con in quale
{a ñaípergerà il Mori—
bo-odo,e po*` ilzietto 'one lìà quel
`lo àzgimtexe . *Cipe-ratto‘ prenderà
L’imagine del Santo-,Crocifiſſo , e
tcncudóia” diuoramente riuolta)
ver—io il Moribondo, ſe'fleſſe an
cor quelio ne’ ſuoi -ſenli , gli p0—
trebbe ricord’ te,ch’effendo quel
"orno deilaſua vita,
ſi degni co
$10 per i’altrax e
eſacrepiaghe ‘di-.qu
del ſuo Redentore -.: Si
b’appreiîo farli guadagnate qual—
che induigenu da'. Sommi Pon
teñci per il punto della morte.,
concefla , e ſopratutto dilporlo
con farlodluotamenñ'
l a l l i il ‘Î
’0-' ’1*' ai”: ll À "- ic".
ſſ' h ,l’_. ;zi—'J l i
" -l 1 ÙÎ ,' ‘
, * ”da
_.1 -gîn’o’a’ämatî a‘ ”gm-t;
ñ”‘.*_\.
I Mmedíatam’efltc pxímnjxdîvſc-íc
~ Ja Gíuflíriadalle cercar”; deue
colui , c'hàda conforta-@per la
flrada il C0udmnato,farlí- ”citati
ü PämNgflçr-,col quale chieda
at Signor’ſhDiuin’aiuto -, e 1M”
Maria , ac’c—íò habbia lex-Vergine
Samifflma propiuſia .- e fanoreuole
nelálerícoloſotem . ,nhegli rea
{la ;vita . doppo qudezacríò
maggiormeptejſia confermi* nella
, Fede; deu.: Engiìanco zteçítar’iq
è lingua valga” li Grado… Dede paì—T
"rinunce iuuerkirlo ,’rh’o'ffcríſta I
nio SignorNoflroJh vergogm, o
roſſore-,c he atlſil’à in andar. d-íshoi
nìmtom di preggía’to per la liraó‘
deñií'n’a] lu ogodel firpplido, ro;
me'tutroìíò alì'Ete-mo Padre per
` eſſoluí, e per i tuoi peccati offcrì
il Redentore Chrüto Giesùäq uäz
ì
ñ ~`-_,, —'ſi. ;a
7;# Pärteíli‘ljtíntdde‘flíon .
do çal-xribunale di Pilato ſù per
lellfiadc di'Gieſuſalemjhe'nie-na- `
to hill; «li [mm nzolrltudinedì
{’,ençc ſin'al Monte Caluarío , oue
lì} crqcifiſſo. Dcuc anco cſſorcar—
loñ Për :kE-cold, mentre per lc.;
publiclle ſh‘adel’o m'enerannoLa
Prima è,cotalmenre porre › e tol
locu‘rl cuore in D40, sbandendo
l
affatto ogni pcnſierokpoco per
a kl-Òerhfmi‘- rapoſiro; La Scion@
da, à; tener :rn-pre gl'vcchí poſtí
-tfi’ifluflino
timeñnelle ldcLCmcifiſſo
'man-i . il vQuale: in ,`quel
che
5 ,mm oémpd,chc`gl;ì :alla divi».
lab-Ma cſſez’z; ſuo ſpecchio, ſen
/ 1:3 gliardar' altri cola di qmfin
. monde-,il quale-deue ſtimare c0
me già Morto; per lui..La Ten-,à
óonbadlrcò-l’udigomè allo fire: -l
pim; ò.mulopde`lla gente, nè alle
pirolegch'altri‘dîigono. ma à lia-L `
”qc {alimenti ammo à quel; `
' èh‘dgliìä dirà"v Nel che fi potreb- ~
bono dal :cl-me Contattate::
anuertire due‘colc . ‘ z
. …La Prima-Baxh’i raggíoaamëñ'
iimhe hà da far perla ſtrada al C5
rdannato fiano facili , ſemplici , l
e proportíonati alla capacità di `
quello r &al rempo sì biſognolſo,
› ‘ ne rl
néi'qmlë qu‘ell‘o fi rino”; eſſon—
:idolo :lfirqueglx’mh ch’in quel
(ſem po poſſan’ effi-r-dí-gíouaméto
àlì’arnima'ſua .è 'sfixggendo affatto
ínìì‘detti raggíonamemìle parole
ſéùcrchie,:&}ìnutíli,e totalmente*
fihíuando file' fertili Ponderatioò
ni , poco per-quel tempo à pro-3
poſito‘ . -*-` '
La Secondmcoſa ſia', che i ragà
gîonamemí- ſianoet’ficacì, diuocí:
;e- talì .ichedadou'em‘muouano il
Condannato raggíomndo’con eſ
ío lui'con tenerci” diñ cuore~ , e
ſem'm‘ándo nzil’anímo di quello .
ancocon‘lagn'mepd gl’occhi (ſe
Dio ‘Zi-gno: Nòlìro ſi degncrà c6—
cederglíelc) &tuoroſi midi pen
timemo delle colpe paſſate, 81 :K4
Ceſi defideríj d’vna buona, e ſanta
- mancia grà’tia'ſua-.Imítahdo in»
cíòhmtorellazla-qmle sì meſh
mence gemeaçxpimgczche col ſuo
,_ lugubre pianto muoue :nm I
piangere ch-íxmqqe l'ode . Fari Rom."
urtare”; ”tb-'6” , dice il deuom ſor. s' 9.'
Bernardo , ſigma: dan”; è fi [ſi C0':
*perſi-ad”: ”hg-*made id ”oggi-’r,
qua'm, della”) onda/hide”, open':
,biLCo‘n Lhc non ſulo s'ímçnerilà
l’Affllmo, e fi diſporràflomb di;
"e. "~ x
ne , alla morte , `m5 s’ediiicaramëo
‘grandemente, 'e ficompungeram
no anco l’altri ..che l’aſcoltaran
no . E verificarà ne’femorofi
Conſortacori de'poueri Qondan
nati, ch'in quella guiſa gl’aiutez
ranno,quel,ch`ç de’ſeruoroſi Cad
pitani di Giuda proficticamente
Zach. diſſe Zaccaria . I” dle illapamam
u. 6 Jam I”da , ſia” camini!” igm*:
infame , Ò- der-ombra”: ad dexte
nwa, èadfiniflru” own” pay”;
lor in tina-“m. Verrà rempomel
‘finale farò, ch’i Capitani di Giu—
’ a ſtano-appunto com’vn. gran.;
fuoco tràçle legna ,Le trà'l fieno ;e
diuorërannóìe nella deſh’aae nelv
la finiſtra tutt’i. popoli, che ilari
'no loro all’interno . - e
qflr15chxdeurforffiſdöílo, cb’i(
condannato fari gian” al: ñ
luogodclfipplírio- I '
u.o l .ì 5.111,"7ì ſi 'x
7...".
La_
ma confeflione . e che per comic-i
guen za deue vſlir' ogni diligenza; i
per far’ vn fervente, e vero .attcn`
di contritione,-con fargli paritnëa
te guadagnar’alcuna dell’IndulgéL‘
ze per il punto della morte con—,z
celſe- Ciò ſatto,colui, ch’è depu-ez
tato per raccomandargli l’anima;
s'acCofli à -lui prenda dalle `ſnc
mani l’imagine del Crocifiſſo, col
quale, preſo che l’hauràzgli facci
il legno ;dellaÒSanta Croce', eñglícvñ
lo di: Poi à- baci-‘tres ’Ii-mentre,
quello :ſcende la ſcala , &Cegli' fi
ritira al luogo deputato per tac-i
comandar li l'anima. potrebb’eſ-z
ſortarloa a patienZa c6 l’eſſem-ì
pio dj-Chríſtoiall’vbbedienm, 8c
alla conformità col Dinini Volo-5
[ezc’hàdiipoſtmchìin‘Quella gui-ì
`ſai i Per maggior bene dell’anima
ſuazfiniſca La vita . Salita ,che farà
il-Cqndmnato , metre‘ il Miniſtro..
della Giuſtitia fiizdiſpone per eſ-,
ſeguirla , gli ſarà con voce alta;
confeiſare gl’articoli 'della Santa
Fedmontenuti licltcîll‘dîi tenen
doà lui riuolto -il- Crocifiſſo. che,
cla-lui'preleç Doppoîlflfldo-.maſ i‘
le no di voler-morire come fedeli
C tiſtlanq qon la S.Fede nel-cho}
.` t a) n;
\
ri:
l1/
v
Rici: ,v’offstíko quefia , miſera;
”in . 8t accetcov-olonzcieri’quem
marce in ſodísſattípne‘delle mi:
colpe, :peccati . Et accíò che di
buon cqqre riccuiate. qucſh m'u
affermi ~mi ricotta, Regina-del
Cielo, ç della tem, Maria , acciò_
finte mi: cfficaciffirm manna, è
riceuendo puimenre quctì'mtefl
,lice anima mia nella voſtre piem
ſc man-ida cóſegniate al ſuo Crea:
' - * .tore nellAgJÒrÌaAg-Î] Paradiſumqç
(,ecerngmeme goda dalla belli-Him:
:faccia del ſho‘flcdentore z c v v0_
;flm ‘Mi-nolo., :Chriſto , Gíçsù
Gicsíhüièsù» ‘ ~›. -
’HLSe la moltitudine“: graniti
,. delle mie-colpe z mi Fà, mio Dio ,
` da vm pane ;emcfie.,la-voſtra_›
--pietà, e miſericordia, cófeſi‘o dal
l’altra, che mi dàfermaſhcranz:.
‘ ;che non mi punízlîcte conformi il
merito de’míei delitti . Sòh‘eaq,
che vi pre‘ggi‘áteſoîí benignb , 1m—
' ſetìcordíolb,e di perdonato”: di ‘
- coloro-,che v'haun’mì‘cſoje che.)
-mandaſte al mondo i} voſtro Fi
-. gljuoloìñ_ cercar pecdanorifficpxi
. ceuerh' in gratiaybſtra,e- faflr heñ,
trefií'del Paradiſo. Vſacewi prego.
~ pe': .le viſcere iden- vxoſhsa miſe;
7 n
ñ 743’
-tícordía-quém Hell‘: btnigniràín
-perdomr mc. che ſon‘il nmggìm*
‘ peg-carote del módo. Cófcſſo con
to male ,-e puo tutto addolorato
me ne perno; e“c n cum l‘a-ſtica»,`
ci: dell-'anima min odio, dercffa,
az abborriſm la mi: mal paſſarz
_ \
, A _ l , A
man-í~de‘S‘anri Angiolimenataid’ñ— `~ ;i
Cíe’lo le miſeri‘cordìe
eternamente dellîl’níb‘*
lodare,e c‘a’nraro nel_ ‘ F
DÎOZCrFc-arorew_Redëto’t‘á‘C’hfflF -. --è
fi‘t›-,Git*31`té{’iiesù,GirsùF.îM *Cf _
a V., Giuflamenre '-“patiico ;’iníòì‘ ‘
Dio,*quel che giuffam‘éte hoÌneÎ-îl ñ:~
ritirò;9 Nè m‘affligge tìanto in.: Î
quell'horai la vicina' morte del}
corp0,quahto l’háuenii tinto‘ nel‘. ’
tempo -de‘llamia -›vita offéſoflîeſ-_Ì
ſer-tantíìa'n'nj v—íſſutó da v“oi lori?”v . "
rano,îoſh'tiío,& reflui-o mio" Bè." I n
ne. ÎMiv'dn'gìlirY'dPëſſer lieto 5-75‘ `
queſt’vltimo tempo ’cieco . MiB‘
pato d‘ha’uaffli Shay-di ’conoſciu-ì~
to. Amor etrm'o . ‘Mi meglio’ èI
tardi, che ' make di tutto cuvre in’
quell-"vltím’ hdi": farò quelfcbc: I,
i-“à mai hò‘ſatro_,clí‘è~anlerui,mio *‘
Èiofl‘bpra
mi di‘tùtt’itutte’
mieile paſs'ati
'cole‘, è errori.;
pentír—Î ì ‘ ‘‘ ’è
Piutítáko-haueis'à voíz ch'io ſem; e
pre v’haueffi amaro. e favicon“ - ſi -
già mai offeſo la Maellà Vollra .
o chi mai v’ haueſs’abbandonato
Sommo mio Bene! O chi' mai E
foſſe da'voi d-ilóngato vero, 'def
amoroſo’ Padre lA chi dunque ig' ~
queRo ’pericoloſo punto karòrriñ‘
corſoJe non, iv? _Madre DIO.
v' l 1-‘
. me valoniſa Amm
catezflſcire_ ſemprezvincitricei
tqtçedeççauſe di color-o, ch’al vc
,,patçocirgio ſi raccomandaäi;
A voi "Romantic hic-Kiſs* .
l’anima Will”. .acciò. quando fa
Eri-..ſconta aualnti al Dimwflîi
unale ,.vſi per mezzoçvolìro
Su ~remo Giüdicc con-leidelli
ſue—ſolite miſericordia. e` la <
chiari-‘perſua bontà degna-_ryan
namento godffl'flfil PAWdlſpd
‘LÙUÃniffimaſhcciadellfflozQi-z
19m'- cÎ-;Bëdcmom ChriRQÎá-'ì
sw-GÎQspzGiesùr-zz
-,V, Ii Grano .- BL ;amateñflnio i]
Eccomi a’ Voflri-piedi, one tu
pieno diflconíuſione'- crv-Zago;
dal ;profondo delimita, .cuore
chiedpidellcmie infinite-ſteli
tenza-@ſernflcdiwe pietà“
cbç;ſQZZíI‘-z 812. immondavi rai
que-liîinfelice anima-mia. Mi
ſpiace non reſtituituela , col
mediante il SantozBatteſxmo,
la dcſte,netta, e pnrad’ogni n
chiedi colpa-Nettatela voi”
ricoxdjoſo Signore i colpi-'et
_ Saaguçdel .voſtrp Figlinolo-l
che Mile-,filmiſco- -queſtorflu
chi-?MODA ;Feddietro .anni
’f‘KÉ’Î zu_ l
…
to‘. ch’vna grotta di dragoni, e di
molìri infernali, .di peccati , e di
colpe . Vnitelo yoi › Pieroſiffimo
Dio , col cuorſiferitq, &zinſa‘ngui-p
nato del-mio Redentore_ . Nonjviz
ricordiate,S gnprexdéilîignornn
ze , ;ezcolîe della» [Magionenuàri
delle, qu: ízſono di` tutto-cuore;
gentixozmàz più toſto dell'antiche'
voſtrennſeri-çordiez Venite ing.
mìpxqqcerſojo
Lia :ma Vila; ,- ognea’vlcim'choro
ſacratiflimaMa
dnsdipioye mia_ Aquocata-,Ma-z
ria-Volgç‘tei voſtriz'mífèrícordim
ſrſgqardi verſo .dirne. imbraccia-ç
te io ſcuflg delvoſtro potere cone;
tro de'miei nemiciszczfatelcbedia
feíatquelt’aoima mia davoi- ſia.;
fatta z degna. dſeternamente tri-:deur
rc ,ge-gadere del, bclliíxîmoñvolho
deUpQro dolci[Emo Eigliuo‘looe
;idem-.1x.LENZI-094° CMR@- î
Brezza, Cicco; Siem-:ñ — ;gli -i' ›
ó, ' :Onnípocentesrgeorexbe
ſiete_ (lato ſedel telliflrom’o-di vie
[lg nellejgraui, 48; enormi colpe-di
:Litta la mia vica,- poiche .hà-sfac-V
:rata _formi-ami
Mhîlmfipite volte voſrriçpr
peccato u - ri'
oi
3m cpnçtcexe_ ie mic iniquieàì, e
?Pets-moltoibenezche ſcolfhaue:
;Òià dar' A‘ -` n"
riguardo alia voſtra immenfitì ,
con niun riſpetto alla_ voſtra pre
ſenza' bò peccato contro delCie—
lo. e contro divòi . :Mi che ſono
tutt’i- miei peccati riſpetto alla.;
vóllra demenza? lol l’hò Fatto da
quel,cheſono,‘ciò òdal più ſede
rato huomo del mondo‘ -,~ mi voi
Phauet’ à fare da quel , che fitte,
ciò è ‘da quel Dio,ch"è` tutto bon- l
tize miſericordia . Non' hò ardite l
di chiedeni‘íl Paradiſo. 'tante Voi
te për l'infinite‘- mie eol eníerr- l
tendo l’Infetno . Mà la‘ oice vo
flraCarità 'mi di animo di racco- ‘
mandarmi alla infinita voſtra ele
menu . Venite in mio aiuto in.:
quelio pericoloſo punto , ò An
gelo mio Cufiode.Non m'abbane
donatein que'ſt'hòra, g) Pietoſiffi
ma Madre di Dio, e mia-’Auuoea
th Maria-;Regia ch’è gionto il fine
della mia vita,îfate,'che‘ p’uríñcata J
quefl'mima’mia col vo'ſtto aiuto
da’ peccati, fia da voi acéópagna
ta alla Gloria d’el Paradiſo, & ill-J
quella »Ea fatta degna , in compa* i
;nia deggl’A ngiolm de-'Santi,d*e
ter-namento benedire , e ledere!!
- dolciflîmo nom’e d‘alvoflro Pig“?
nolo çbrfflorükzt_ù,GiesùìGieaùl
‘ Vin-Bo:
.la i
Vil!. Benigniflìmo Signore , e
piesoſilümo Dio ..che diffimuiatei
noſtri peccati per ia-penitenzn ,
che quellifaccizmo . Ecco che
mi mroufl nel fine dell; mi; vita,
non ſolo iena han:: fano I: de—
bita penicëza delle mie colpe; mi
:Emo ignudo d’opte buone , e
veſtito ſolo della ſchifa vene de]
le mie ſcelergtezze . Non mi giu
dichigte, vi prego, Miſericordia-`
mzo mio Cream”, › conform’af-ñ
mieidemtiñ, nè mi dim Mez'
tributipçe ,che meritano i , mi”
delitti, tjnì ;i ”due alia mia...
Pooçnìiemí :ria-8: hahbímxöfl
paflìone di me_ oueiſo peccato!!!
ci”. Èëiüpzdîë .15m. mom veni
ma. `per,at.\.,².rz~"fe-Ign. .mf faq
»Winx menti ds ÎYORIOÎMMW
mo Elgiiupkm nel!” oſi” inter-j
c’efiîone
-dre òmü‘ekicordipfiffima
diñbio ſempre‘ Vergine Me;
- o -
_xi-.,neiiecui mani raccomando ‘
queſtünima Edimhumiimérepxeó.
Sanzioni l mi concediate a chîm.;
queſt'hora‘conoſcz‘, che yoifietç - ‘
lift .Madre. di, Mifcxiçosdia 1'- a:
num” ?RMN-:MMO
.DAW-f-
'Îz ì 5-950
,om _ mmm-{Mix
;aſia-le teqſe:
-ñl-L‘n i z‘ ‘ ria
’ i
75° ' ’ _-‘‘
ria d'ell’aradiſofic
vamente lodar'e,
rificare il Diuin
ffioCreatoreüe R
ſtolGi'es‘ùì‘z Giesù'a Gle'Sil-"5"-‘ "
f’ IX. ‘PadreOnii ;poetaezîemz
dl'edell'e Mifèrièöñlié,
no Dini-aa
` ólàtiohc,`b‘eré5 `
èìDio (lì-og 'niA 'coni
conoſco hauerui con innumerwí
' ente o' e‘fó'z
bili_ peccati’infinitam la voſtra grä
nia-conolco‘ inſiernerd' 'v‘èrſó ‘de‘.
*Carlçà ‘,ffie M iſcritto la
elia .nl-‘td cena*
’e’cta'r‘or’i '- In q'u
'armeno cli'ìä vol rito‘rrldi,
verö‘Padre’~ferm -áìn’eprë feet-*Pi
i dozîc‘he ilo' fol‘o‘ "b’fl 'rrìi’ſcacc’ia
lvofira 'ì filet ‘ojìä:
reti-.AMRRiandö .Verſo là}
'ahi dlink)
venta píeiazi‘ùi perdonare” i _ij
e‘í-pec‘eamlaruezflmuefflì ‘ o*
` veranda vorrei
‘ ’alle ’
mflfiòffelòîî/oig‘rùiö'
neu-Miei@
.EM ?Imatq' ,a -e' riuerit o_ .‘ on bn?!
äffifflte’ſeco odo’ i’m 1.21 dmn
,ò iffiüò‘iffirffi l’a drei‘lii‘àfe
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~ Ddl: CmdcleBeqrdqtlP-53461
. .-É‘ Dell-z ;gg-mm &arms-M6.;
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l‘ip' Lutz-4 leggi-:4150M ”I tempo
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gomme-”JL L5 ` 25;;
` ;Addition- per u‘ Condannati-i
”orto dflllafiifljìitia . 2.7;
Dl! Tin-gn della :morto . Sap*
:ÈÌÒK . ñ' :~. :A: .XP-79
,.3 Addii-'01” per i Coming-,ali p
_porge dgllazGíuſtitîa .È z 18)’
.~ ñ, Dell'Affluíom)q-kjmdítp
; Jc’hnifly' ’grafia UML'.:717.197 ’
V Add-*n‘a: per l" Condannato‘ le
il mìîsal-J.l-Î.G-'vffiiz‘4- ` . 309'
{x 3 Ddl'lmpgçíuná ”cl-dolori dal—l
.lîlefe'ffiíxìzCaÉ-Kr v 314
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MQÙQJ‘ÌÌ‘xGU-Uaüídfflb"UPA'
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, Dc] Tali-”n , Q Diffida-;p ad? -
l'1”ſer-q diflluprfiflapl’I. 332.‘
Addhìîflfnplt i Condannati n
mom dall-Qiqfiìtîq. ` -. .34.6
3 Dcf_.!’rfppo{i,_cbc figli-”a mole
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i *FKM* ’“ffl‘i’çleîévf
“ed ‘i -u {Il
_-J
on ’on i, &cî
‘ ”o ;xe/l’ha” della
lor ma”: . Cap.
XIV.“
722
T Di quiz/”fidare fa” , 714407
da ?Ir-fermo flàgíà alla morte 'w'
air-0.0412. XI". 728
" Additivi” per e' Condannati i
ina”: . Dell' ?ſura dalla carter"
fin’al lunga a’clîupplin'o. 5. 1.75 5
Di quel , the dehefarſiſhóila,
cb’il C:md-”mato ſara‘ gian” al
luogo delflpplìcio . g. Il. 736
D’alflme Formole d’Or-”ioni ,
e Raccomandato”: d' Anima per
íCò‘dann-ui 4' morte dalla Gi»,
rin*- . 5.111. 7,9
IL FINE.
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