Pubblicazione mensile
Pubblicazione mensile digitale Registrata
presso il tribunale di Milano il 27/11/2008
nr 702 Distribuzione gratuita.
Editore Grafiche Milani s.p.a.
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Milano P.le Cadorna 6
Direttore responsabile Massimo Costa.
massimo.costa@unione.milano.it
Editoriale
Azienda del mese
Temporary del mese
Temporary news
Showroom del mese
Moda/Economia
La Vetrina annunci
E...
Azienda del Mese
Riscalda il tuo inverno con i due capi must have del guardaroba maschile:
il maglione in puro cashmere e il piumino alla moda
Steve and Co. arricchisce la sua variegata offerta E poi, immancabili, i giubbotti imbottiti in piuma
con altre proposte perfette per affrontare l'inverno d'oca nella versione con parte esterna lucida, di
ormai alle porte con uno stile deciso e raffinato. grande tendenza per questo inverno 2010, oppure
Steve and Co. propone due must have del guardaro- con rivestimento in lana e cashmere, per chi desideri
ba maschile, ma rivisitati in una chiave grintosa e uno stile cool e raffinato. Altissima qualità e atten-
alla moda e sempre nel rispetto della zione per il dettaglio fanno poi la diffe-
massima qualità: i morbidi maglioni in renza, come accade per tutti gli altri pro-
puro cashmere e i piumini caldi e alla dotti Steve and Co.
moda. I maglioni in puro cashmere Ste- (date uno sguardo alle altre proposte sul
ve and Co. sono proposti nei modelli sito www.steveandco.com).
con scollo a V, girocollo, zip o in ver- I maglioni e i giubbotti Steve and Co. so-
sione cardigan e sono disponibili nei no in vendita sulla web boutique
colori moda nero, grigio, azzurro, beige www.steveandco.com .
e marrone.
Non è terminata da molto la settimana della moda milanese, ma è trascorso il tempo necessario per darne un giudizio
oggettivo e sereno. Nell’immediato, da più parti, sono stati espressi giudizi molto lusinghieri sul nuovo “format” della
kermesse e sulle ricadute positive che esso ha determinato sul sistema moda in generale. Anche secondo noi, operatori
della distribuzione intermedia, l’ultima edizione di Milano Moda Donna è stata una novità importante, soprattutto in ter-
mini prospettici. Dalle parole siamo infatti passati, per la prima volta concretamente, all’azione: lo slogan “fare sistema”
potrà d’ora in poi diventare una modalità organica di interpretare “l’evento moda” e di coinvolgere pienamente la città
di Milano. Una città in cui, cinema a parte, non si è soliti parlare di “miracoli”, come qualcuno estaticamente ha detto,
ma dove con pragmatismo ambrosiano si è capaci spesso di “fare bene le cose”.
Ora, non c’è dubbio, che a partire dalle Istituzioni locali e dalla Camera di Commercio, tutto il sistema ha lavorato
nell’interesse della moda e della città. Evidentemente, come effetto più concreto, i buyer hanno potuto operare con ritmi
ottimali, avendo il tempo di apprezzare le nuove collezioni, di firmare gli ordini prima di volare a Parigi, e lasciando a
Milano una parte consistente del loro budget.
C’è una considerazione che ci riserviamo in conclusione per una riflessione e, soprattutto, per dare un forte segnale al
sistema della moda milanese. Mai come in quest’ultimo settembre abbiamo sentito i protagonisti del fashion system sot-
tolineare il ruolo fondamentale degli showroom. “Meglio tardi che mai”, si potrebbe felicemente concludere, se non fos-
se per il fatto che, alle dichiarazioni, sono seguiti vari tentativi di alcuni personaggi di ergersi a portavoce e rappresen-
tanti degli showroom milanesi. Preferiamo invece dire “ci siamo!”.
Ci siamo come ci siamo sempre stati perché nella storia della moda milanese gli showroom hanno da sempre giocato un
ruolo decisivo; non per caso la prima fiera del pret-a-porter femminile – Milanovendemoda – è stata creata dal titolare
di uno showroom e che gli agenti di Assomoda sono stati i primi a utilizzare il “format” showroom. Sarebbe dunque u-
tile ed opportuno, a partire dalla prossima edizione, che ciascuno facesse bene il proprio mestiere: le Istituzioni, le Asso-
ciazioni della filiera e i singoli imprenditori. Ciascuno al proprio posto e con le relative responsabilità. D’altra parte è a
Milano che si dice “Ofelè fa el to mesté”.
Moda/Economia
Per ricevere informazioni più dettagliate vi invitiamo a contattare la sede di MODA & SPORT LOMBARDIA
che si trova in Corso Venezia 47 – Milano. Tel: 02.7750.363/250 - E.mail: assomoda@unione.milano.it
Moda/Economia
Sollecitiamo gli agenti moda associati ad iscriversi al sito della Fondazione Enasarco (www.enasarco.it),
che permette al singolo agente di commercio una immediata verifica dei versamenti alla Fondazione da
parte della case mandanti dei contributi di previdenza e delle quote Firr. La verifica è naturalmente soggetta
alla legge sulla privacy (ciascun agente può verificare solo la propria posizione) ed è uno strumento utilis-
simo per iniziare rapidamente (senza dover aspettare l’estratto conto cartaceo che viene inviato dalla Fon-
dazione solo una volta ogni anno) eventuali azioni per il recupero dei contributi di previdenza o delle quote
Firr non versate dalle case mandanti.
Con la nota n. 64 del 6 maggio 2010 l’Inail ha chiarito che i famigliari collaboratori dei soci di s.n.c. e gli
accomandanti di s.a.s. collaboratori familiari degli accomandatari, debbono essere iscritti all’Inail se parte-
cipano al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza e qualora l’impresa sia organizzata e/o
diretta prevalentemente con il lavoro dei soci e dei loro familiari. L’obbligo assicurativo è escluso qualora
il familiare coadiutore presti la propria attività lavorativa gratuitamente, per motivi affettivi ed in modo oc-
casionale ed eccezionale. In questo modo l’istituto pone sullo stesso livello il trattamento riservato ai colla-
boratori di impresa familiare formalmente costituita ed ai familiari collaboratori dei soci in questione e
quello riservato ai collaboratori autonomi, rapportando i premi alla retribuzione convenzionale. Se invece i
familiari sei soci della snc o della s.a.s. sono dipendenti della snc o della s.a.s., devono essere assicurati co-
me lavorati dipendenti.
Moda/Economia
Giunge alla quarta edizione THE BRANDERY, Salone di Moda urbana e contemporanea,
dopo 3 edizioni in costante crescita.
THE BRANDERY non è solo una fiera: è un progetto di comunicazione che farà vivere al tuo brand un esperien-
za di grande vivacità e dinamismo, nel cuore di Barcellona.
DORA MAAR
Il management DORA MAAR vanta un’esperienza pluriennale in alcune delle principali case di moda italiane.
2) produce per conto terzi, capi d’abbigliamento, intimo e beach wear, in Serbia ed altri paesi dell’ex - Jugo-
slavia.
Nel corso degli ultimi 2-3 anni, per ragioni ben note, una parte della produzione italiana si è spostata in Serbia
(v. articolo “L’Italia fugge in Serbia”, http://www.terranews.it/news/2010/07/l%E2%80%99italia-fugge-
serbia ). Le confezioni d’abbigliamento uomo-donna, che DORA MAAR può proporre, includono tutti i tipi
di capi spalla, completi, camiceria, pantaloni, pigiameria, intimo e costumi bagno.
DORA MAAR può offrire ai propri clienti diversi tipi di lavorazione; i macchinari sono all’avanguardia e a-
datti per tutti i tipi di cuciture esterne. Si offre anche lo sviluppo taglie con vari software.
SHOW ROOM del mese
Si chiama <<Temporary>>, l’ultima frontiera del retail e del marketing. In pratica si tratta di un negozio (o
un ufficio, un deposito, uno spazio espositivo) “a tempo”, non perché aprono e chiudono, ma perché si rein-
ventano, si trasformano, lasciando spazio ad altro. Proprio per conoscere meglio il fenomeno “Temporary”
la Confcommercio ha ospitato ieri il II° convegno nazionale di Assotemporary, l’Associazione nata nel 2008
in seno a Confcommercio Milano per promuovere e coordinare il nuovo fenomeno. <<Temporary Shop e
Business Center: come cambia il mondo del commercio e dei servizi nella società nella società con –
temporanea>> questo il tema del dibattito animato da esperti del settore. “Temporary shop e business
center sono indubbiamente i fenomeni del momento – ha affermato il segretario generale di Assotempo-
rary Massimo Costa – Negozi la cui “vita” è predeterminata e molto limitata nel tempo: un giorno, qual-
che settimana, qualche mese. Vengono aperti con l’obiettivo di giocare sulla curiosità indotta proprio dalla
loro principale caratteristica: la temporaneità. Uffici efficienti che forniscono tutti i servizi e le utenze, se-
greterie multilingue, impianti tecnologici avanzati, sale riunioni, servizi di catering e ogni genere di confor-
to. Un nuovo modo di venire incontro alle esigenze di chi fa business e ha bisogno di supporto per un lasso
di tempo determinato>>. Forte di questo ruolo di guida di un settore tra i più innovativi, come quello dei
servizi commerciali temporanei, Assotemporary infatti da alcuni mesi ha esteso la sua rappresentanza di ca-
tegoria alla realtà dei business center. Lorena Virlinzi, imprenditrice, da tre anni, ha avviato un beasy
bureau a Catania. <<Il nostro motto è per un ora, per un giorno, per un mese, per un anno. All’insegna del-
la flessibilità. Anche gli uffici possono essere temporanei – ha spiegato -.
TEMPORARY news
Ci rivolgiamo a neo aziende, liberi professionisti, agenti di commercio, insomma a tutte quelle persone
abituate a lavorare con il telefonino ma senza una sede fissa. Aziende non appartenenti al nostro terri-
torio che hanno bisogno di ufficio e servizi per un periodo o meno breve>>. La filosofia del
<Temporary>> piace a un pubblico giovane, esigente, e attento alle piccole novità, soprattutto perché
una formula di comunicazione finanziariamente meno impegnativa di altre. I negozi “a tempo”, nati in
Gran Bretagna nel 2003 e importati negli Stati Uniti stanno diventando sempre più diffusi nel mondo
della moda e dell’abbagliamento, ma non solo. Utilizzati per il lancio di un nuovo prodotto, come ope-
razione di consolidamento di un marchio o per un’iniziativa speciale, per offerte promozionali o con
fini di sperimentazione (di un nuovo servizio, un nuovo concept o un nuovo format), senza il problema
delle ingenti spese di avviamento di un negozio sono entrati a far parte a pieno titolo del complesso
processo di strategie di comunicazione e marketing aziendale. Nei temporary shop aperti
all’improvviso senza alcuna pubblicità, che conta quindi solo sul passaparola opportunamente innesca-
to, si tende a sfruttare la leva dell’acquisto d’impulso. <<Secondo gli psicologi – ha aggiunto Costa –
nel consumatore si genererebbe un comportamento d’acquisto non ragionato e tendente a gratificazioni
di carattere psicologico, ad esempio la caccia all’occasione. Per un azienda è il sistema migliore per far
fuori le rimanenze di magazzino, impacchettandolo in promozioni e offerte speciali. In altri casi si
sfrutta l’occasione per vendite esclusive in edizioni limitate>>.
A CATANIA ASSOTEMPORARY
PORTA LA NOVITA’ DEI TEMPORARY SPACE
Si è svolto c/o il Beasy Bureau di Catania, lo scorso 22 ottobre, il II° Convegno Nazionale di Assotemporary,
l’Associazione nazionale dei temporary space e dei servizi connessi. Introdotti da Lorena Virlinzi, titolare del business
center “Beasy Bureau” e Consigliera dell’Associazione, i lavori sono proseguiti con una relazione di apertura della Pre-
sidente, Elizabeth Warren. La Presidente ha ricordato le origini dell’Associazione, nata per promuovere il fenomeno
del temporary shop e ha poi sottolineato l’operazione di allargamento della rappresentanza associativa al settore dei bu-
siness center: un’iniziativa che ha portato Assotemporary a raggiungere il numero di ottanta soci in soli 2 anni e, soprat-
tutto, a porsi come riferimento istituzionale del variegato e attualissimo comparto dei servizi commerciali temporanei.
Molte sono le somiglianze tra il temporary shop e il temporary office, a cominciare dalla contrattualistica – chiaramente
distinta dalla locazione commerciale – nella quale emerge l’attività di fornitura di servizi che caratterizza i due ambiti.
Ciò è stato messo in evidenza durante la tavola rotonda, coordinata dal Segretario Generale di Assotemporary, Massimo
Costa, che ha visto protagonisti i due Vicepresidenti, Gianluca Pollesel, Vicario e coordinatore dei business center, e
Paolo Comini, pioniere del Temporary shop in Italia. Importanti gli interventi del Segretario Generale della Camera di
Commercio, Alfio Pagliaro e del Presidente di Confcommercio, Riccardo Galimberti, i quali hanno apprezzato
l’arrivo del “temporary” in Sicilia ed espresso considerazioni positive in relazione ad una promozione delle attività
“temporanee” a Catania, dove peraltro i business center attivi sono tre, mentre ancora non si è concretizzata
un’iniziativa di temporary shop. Assai significativo anche l’intervento della Professoressa Caterina Cirelli, che ha po-
sto in rilievo il ruolo decisivo del temporary shop, nel rivitalizzare le vie cittadine e anche aree dove il commercio e i
servizi hanno subito ridimensionamenti. Il Presidente di Fimaa, Antonio Nicolosi, si è soffermato sulla valorizzazione
delle location come effetto positivo del loro utilizzo “temporary”, mentre il Dott. Giovanni Piccin, in rappresentanza
dell’ Ordine dei Commercialisti, ha apprezzato la nascita tempestiva di un associazione di categoria in un ambito inno-
vativo come quello del temporary.
LA VETRINA DEGLI ANNUNCI
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Nel cuore di Alessandria vendesi negozio in
attività dal 1978, con un pacchetto clien-
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Gli interessati possono contattare: Roberto Labate - cell: 348 POSSIBILITA’ DI AVVIARE UN TEMPORARY SHOP.
0806778 - E-mail: rlabate@alice.it - robertolabate@libero.it In Parma, nel contesto del progetto Ghiaia, nuovo polo di rife-
TEMPORARY SHOP rimento commerciale della città, che verrà inaugurato nel
MilanoMode, in via Comelico, 3 diventa temporary prossimo autunno, vi è la possibilità di avere a disposizione u-
showroom – location da utilizzare temporaneamente per no spazio di 75 mq con due vetrine per attività di temporary
esposizione/ eventi. Contattare Segreteria Assotemporary per shop. Gli interessati possono rivolgersi ad Assotemporary -
maggiori informazioni. Tel. 02.7750.363/250 – assotemporary@unione.milano.it