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L’AUDIT CLINICO E IL E IL MONITORAGGIO DEI PROCESSI

ALL’INTERNO DEL SERVIZIO DI PSICOLOGIA DELL’ASL TO3


Paola Chiadò Piat, Marco Barra, Serena Zucchi, Monica Litizzetto, Tiziana Levy
S.C. Psicologia ASL TO3
Introduzione
Approcci, metodi e strumenti per il miglioramento della qualità in sanità hanno subìto negli ultimi anni un notevole sviluppo a livello nazionale ed internazionale (Hysong,
2009; Majeed et al, 2007; Isaac et al., 2008; Elwyn et al, 2007). Proprio per questo, anche alla luce del recente ampliamento delle competenze e delle risorse professionali della
Struttura Complessa di Psicologia dell'ASL To3, nel 2009 è stata costituita all’interno del servizio l‘Unità di Monitoraggio e Audit (UMA). L'intento di questo lavoro è quello
di presentare il contesto in cui l'Unità di Monitoraggio e Audit opera, gli obiettivi, la metodologia e le principali attività.
Il contesto
L'Audit Clinico, in psicologia così come in altri ambiti sanitari, è uno degli strumenti principali per il miglioramento della qualità professionale, un processo ciclico di
miglioramento nella dimensione tecnico-professionale della qualità delle cure (Cfr. Lester et al., 2007; Arah et al., 2009). L’UMA rivolge la funzione di auditing e
monitoraggio a due principali versanti: clinico e gestionale-organizzativo.
Le attività dell'UMA si rivolgono alla Struttura Complessa di Psicologia dell'ASL To3 attraverso la raccolta, il monitoraggio e l'analisi dei flussi informativi provenienti
da tutti gli ambiti di attività. In particolar modo si fa riferimento all'operato di 55 psicologi, ad una casistica attiva di 2198 pazienti e cui sono state indirizzate 32884
prestazioni (dati relativi all'attività del 2009). Negli ultimi due anni tali attività si sono estremamente complessificate alla luce del recente accorpamento delle ASL e della
trasformazione del Servizio da Struttura Semplice a Struttura Complessa.
L'UMA opera in staff alla Direzione trasversalmente su tutto il Servizio con la funzione di auditing e monitoraggio in linea con il Piano Sanitario Regionale e con il
decreto legislativo nazionale del 27 ottobre 2009 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni.L'attività di monitoraggio si avvale di sistemi informatizzati regionali di raccolta dati (NPInet, Pegaso, Aurora) e di procedure definite ad hoc all'interno
del servizio in utilizzo da alcuni anni, ampliamente conosciute e padroneggiate dal personale del servizio. Inoltre l'attività clinica è orientata dall'applicazione di specifici
PDTA elaborati negli ultimi anni, che consentono di organizzare gli interventi in modo efficace ed omogeneo, facilitando nel contempo il monitoraggio dell'attività stessa.
Questo, unito al reale interesse e all'esigenza degli operatori di padroneggiare l'oggetto del loro lavoro è da considerarsi risorsa e punto di forza del contesto. D'altro canto
la dispersione del personale, data dalla collocazione in siti territoriali diversi e distanti tra loro, unita al recente aumento degli operatori appartenenti a tre realtà differenti
con relative culture organizzative differenti sono da considerarsi come vincoli e fragilità. A questo c'è da aggiungere la scarsa definizione operativa e conseguente utilizzo
delle procedure di valutazione degli esiti. L'UMA opera in integrazione con altre Strutture presenti nell'ASL, e non solo, per promuovere un confronto sugli obiettivi e le
metodologie utilizzate. In particolare si ritiene significativo uno scambio con il “Gruppo Carta Etica” dell'ASLTo3.
Gli obiettivi
Circa il versante clinico l'UMA ha lo scopo di migliorare la qualità, l’appropriatezza e l’efficacia degli interventi del servizio; circa il versante organizzativo, si prefigge di
migliorare l’organizzazione del servizio, il funzionamento dei processi gestionali e il clima interno (Cfr. Hysong, 2009, Arah et al., 2009).
Gli obiettivi Specifici
Monitoraggio dell'attività clinica e organizzativa dell'intero servizio: Monitoraggio dell'attività clinica e organizzativa all'interno di aree
specifiche:
- Analisi dell'utilizzo della nuova cartella clinica nei suoi aspetti formali di
contenuto; - Psicoterapia Adolescenza (valutazione dell'esito dell'intervento di
psicoterapia attraverso l'utilizzo del CBAve) (Michelin et al., 1996,
- Raccolta del motivo di chiusura cartella; 2006; Sanavio et al., 1986);
- Raccolta delle diagnosi principali/attuali in NPInet; - Adozioni (implementazione di un'attività di monitoraggio relativa ai
- Approfondimento della conoscenza dell'EFQM (European Foundation For gruppi di genitori adottivi durante il primo anno di inserimento del
Quality Menagement) (Andersen et al. 2005; Lamotte et al., 2000; Cfr. bambino);
www.efqm.org) per la programmazione di interventi di monitoraggio sul - DCA (definizione e utilizzo di follow-up);
funzionamento organizzativo;
- Minori a Rischio Psico-evolutivo (definizione e conteggio dei Minori
- Stesura della relazione annuale di servizio. in carico al Servizio che rientrano in questa casistica al fine di un
utilizzo del relativo PDTA).

I destinatari
La Direzione Aziendale, quella del Servizio e gli operatori sono da intendersi come destinatari principali dell'intervento; gli utenti come quelli secondari.

La metodologia e le attività
L'UMA attua il monitoraggio dei processi di intervento, verificando l'applicazione e l’aggiornamento dei PDTA, in conformità alle indicazioni delle linee guida
accreditate dalla comunità scientifica nei diversi ambiti. Persegue i suoi obiettivi sul versante clinico attraverso la revisione delle cartelle, lo studio delle refertazioni,
l'attivazione di follow-up relativi a specifiche aree di intervento e la gestione dei flussi informativi (prestazioni e casistica).
Sul versante organizzativo si prefigge di migliorare l’organizzazione del servizio in riferimento alla metodologia dell'EFQM (European Foundation for Quality
Management) un modello di valutazione di funzionamento organizzativo.
Attività indirette
Attività rivolte all’utenza
•Formazione specifica sugli strumenti da utilizzare;
Tutte le attività dell'UMA hanno una ricaduta indiretta sull'utenza, alcune sono invece
direttamente rivolte ad essa. In particolare: •raccolta e analisi dei flussi informativi;
•utilizzo del CBAve per gli adolescenti inseriti nel progetto di psicoterapia; •definizione degli indicatori di monitoraggio e valutazione specifici per
ciascuna area;
•somministrazione di questionari costruiti ad hoc rivolti alle famiglie adottive che
hanno frequentato il gruppo di monitoraggio; •definizione degli strumenti e dei metodi specifici;
follow-up telefonici rivolti ai pazienti seguito all'interno del progetto DCA. •stesura di protocolli operativi e di report.

Conclusioni
L’audit clinico oltre a cambiare direttamente la pratica clinica, modifica l’atteggiamento degli operatori, migliora la capacità di autovalutazione e facilita la riflessione sulla
performance: in altri termini un contributo allo sviluppo delle competenze professionali, date da atteggiamenti, capacità operative e conoscenze.
Bibliografia
Andersen P., Lawrie S., , Shulver M., (2005), The Balanced Scorecard vs, the EFQM Business Excellence Model – wich is the better strategic management tool? Gen Intern Med, 5. Arah OA.,
Westert GP., Hurst J., (2009), A conceptual framework for the OECD Health Care Quality Indicators Project. Journal Qual Health Care 18: 5-13.
Elwyn G., Buetow S., Hibbard J., (2007), Measuring quality through performance. Respecting the subjective: quality measurement from the patient's prospective. BMJ 335:1021-2.
Hysong S.j., (2009), Meta-analysis:audit and feedbasck features impact effectiveness on care quality. Med Care 47:356-63
Isaac T., Jua AK, (2008), Are patient safety indicators related to widely used measures of hopital quality? Gen Intern Med, 1373-8.
Lamotte F., Carter G., (2000), Are the Balanced Scorecard and the EFQM Excellence Model mutually exclusive or do they work together to bring added value to a company? In www.efqm.org
Lester H., Roland M., (2007), Future of quality measurement. BMJ 335:1130-8.
Majeed A., Lester H, Bindman AB (2007), Improving the quality of care with performance indicators. BMJ 335:916-8.
Michielin, P., Sica, C. (1996). CBA-Forma Benessere Giovanile: alcuni dati preliminari. In: E. Sanavio, G. Vidotto (a cura di), Batteria CBA: dieci anni di ricerche. Torino: UPSEL Editore.
Michielin, P., Morosini, P. L. (2006). Efficacia degli interventi psicologici, psicoterapeutici e psicosociali. In P. Moderato e F. Rovetto (a cura di) Psicologo: verso la professione. Milano: McGraw Hill.
Sanavio, E., Bertolotti, G., Michielin, P., Vidotto, G. e Zotti, A. M.(1986). CBA-2.0 Scale Primarie. Una batteria a vasto spettro per l'assessment psicologico. Firenze: Organizzazioni Speciali.

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