I destinatari
La Direzione Aziendale, quella del Servizio e gli operatori sono da intendersi come destinatari principali dell'intervento; gli utenti come quelli secondari.
La metodologia e le attività
L'UMA attua il monitoraggio dei processi di intervento, verificando l'applicazione e l’aggiornamento dei PDTA, in conformità alle indicazioni delle linee guida
accreditate dalla comunità scientifica nei diversi ambiti. Persegue i suoi obiettivi sul versante clinico attraverso la revisione delle cartelle, lo studio delle refertazioni,
l'attivazione di follow-up relativi a specifiche aree di intervento e la gestione dei flussi informativi (prestazioni e casistica).
Sul versante organizzativo si prefigge di migliorare l’organizzazione del servizio in riferimento alla metodologia dell'EFQM (European Foundation for Quality
Management) un modello di valutazione di funzionamento organizzativo.
Attività indirette
Attività rivolte all’utenza
•Formazione specifica sugli strumenti da utilizzare;
Tutte le attività dell'UMA hanno una ricaduta indiretta sull'utenza, alcune sono invece
direttamente rivolte ad essa. In particolare: •raccolta e analisi dei flussi informativi;
•utilizzo del CBAve per gli adolescenti inseriti nel progetto di psicoterapia; •definizione degli indicatori di monitoraggio e valutazione specifici per
ciascuna area;
•somministrazione di questionari costruiti ad hoc rivolti alle famiglie adottive che
hanno frequentato il gruppo di monitoraggio; •definizione degli strumenti e dei metodi specifici;
follow-up telefonici rivolti ai pazienti seguito all'interno del progetto DCA. •stesura di protocolli operativi e di report.
Conclusioni
L’audit clinico oltre a cambiare direttamente la pratica clinica, modifica l’atteggiamento degli operatori, migliora la capacità di autovalutazione e facilita la riflessione sulla
performance: in altri termini un contributo allo sviluppo delle competenze professionali, date da atteggiamenti, capacità operative e conoscenze.
Bibliografia
Andersen P., Lawrie S., , Shulver M., (2005), The Balanced Scorecard vs, the EFQM Business Excellence Model – wich is the better strategic management tool? Gen Intern Med, 5. Arah OA.,
Westert GP., Hurst J., (2009), A conceptual framework for the OECD Health Care Quality Indicators Project. Journal Qual Health Care 18: 5-13.
Elwyn G., Buetow S., Hibbard J., (2007), Measuring quality through performance. Respecting the subjective: quality measurement from the patient's prospective. BMJ 335:1021-2.
Hysong S.j., (2009), Meta-analysis:audit and feedbasck features impact effectiveness on care quality. Med Care 47:356-63
Isaac T., Jua AK, (2008), Are patient safety indicators related to widely used measures of hopital quality? Gen Intern Med, 1373-8.
Lamotte F., Carter G., (2000), Are the Balanced Scorecard and the EFQM Excellence Model mutually exclusive or do they work together to bring added value to a company? In www.efqm.org
Lester H., Roland M., (2007), Future of quality measurement. BMJ 335:1130-8.
Majeed A., Lester H, Bindman AB (2007), Improving the quality of care with performance indicators. BMJ 335:916-8.
Michielin, P., Sica, C. (1996). CBA-Forma Benessere Giovanile: alcuni dati preliminari. In: E. Sanavio, G. Vidotto (a cura di), Batteria CBA: dieci anni di ricerche. Torino: UPSEL Editore.
Michielin, P., Morosini, P. L. (2006). Efficacia degli interventi psicologici, psicoterapeutici e psicosociali. In P. Moderato e F. Rovetto (a cura di) Psicologo: verso la professione. Milano: McGraw Hill.
Sanavio, E., Bertolotti, G., Michielin, P., Vidotto, G. e Zotti, A. M.(1986). CBA-2.0 Scale Primarie. Una batteria a vasto spettro per l'assessment psicologico. Firenze: Organizzazioni Speciali.