Il grafico seguente è un esempio di iperbole equilatera riferita agli asintoti, per la quale si ha k > 0
Il grafico seguente è un esempio di iperbole equilatera riferita agli asintoti, per la quale si ha k < 0
L’iperbole xy = k dunque avrà i vertici reali e i fuochi sulla bisettrice del primo e del terzo
quadrante quando k > 0 , su quella del secondo e del quarto se k < 0 . Essi avranno coordinate:
se k > 0
( )
A1 − k , − k e A2 ( ) ( )
k , k i vertici, mentre F1 − 2k , − 2k e F2 ( )
2k , 2k i fuochi
se invece k < 0
(
A1 − k , k )eA( 2 k ,− k ) i vertici, mentre F ( −
1 2k, 2k )eF( 2 2 k ,− 2 k ) i fuochi
In ogni caso l’asse trasverso avrà lunghezza 2 2 k .
Funzione omografica
ax + b
Consideriamo ora la funzione descritta dall’equazione y = .
cx + d
a b
Se c = 0 abbiamo a che fare con un retta, l’equazione diventa infatti y = x+ .
d d
a b
Se D = = ad − bc = 0 abbiamo ancora a che fare con una retta, infatti da ad − bc = 0 si
c d
d b
ottiene = . Raccogliendo ora nell’equazione iniziale a dal numeratore e c dal denominatore si
c a
b
a x +
ottiene y =
a d b
, ma poiché = le due parentesi rappresentano lo stesso numero, e dunque
d c a
c x +
c
a
semplificando rimane y = , che rappresenta una retta parallela all’asse x.
c
a b
e infine, ricordando che D = = ad − bc , possiamo scrivere
c d
d a D
x + y − = − 2
c c c
Osservando l’equazione scritta in quest’ultima forma, appare subito evidente che si tratta di
r d a
un’iperbole equilatera riferita all’origine e agli asintoti traslata del vettore v − , . Si avrà
c c
D
k =− . Gli asintoti di questa iperbole sono dunque le rette parallele agli assi di equazione
c2
d a d a
x = − e y = , e il nuovo centro dell’iperbole sarà il punto O ' − , .
c c c c
D
Poiché k = − 2 ,
c
se D < 0 , l’iperbole sarà decrescente e avremo, per vertici e fuochi
D d D a D d D a
A '1 − 2 − , − 2 + e A '2 − , + i vertici, mentre
c c c c c2 c c2 c
D d D a D d D a
F '1 − 2 2 − , − 2 2 + e F '2 2 2 − , 2 2 + i fuochi
c c c c c c c c
D
In ogni caso l’asse trasverso avrà lunghezza 2 2 .
c2
Se succede che b2 = 0 , allora, nel piano di assi cartesiani m e k, m non è più rappresentato da
a k + a1
un’iperbole ma da una retta, infatti si ottiene m = − 2 . In questo caso si ha
b1
a2 a1 a1 a2 a b
D=− = = 1 1 = −b1a2 . Il segno di D corrisponde al segno del coefficiente
0 b1 b1 0 a2 0
angolare della retta che rappresenta m, quindi se D > 0 la retta è crescente, all’aumentare del valore
del parametro k aumenta anche m e la corrispondente retta del fascio ruota in senso antiorario,
mentre se D < 0 la retta è decrescente e all’aumentare del valore del parametro k la corrispondente
retta del fascio ruota in senso orario.
Se succede che D = 0 , allora, nel piano di assi cartesiani m e k, m è rappresentato da una retta
a
parallela all’asse delle k, sia ha infatti m = − 2 , il valore di m non dipende da k, e questo significa
b2
che stiamo parlando di un fascio improprio di rette.
Riassumiamo:
a1 b1
dato il fascio di rette di equazione a1 x + b1 y + c1 + k ( a2 x + b2 y + c2 ) = 0 , detto D = si
a2 b2
possono verificare tre casi: