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Comunicazione verbale e scritta A e B

AA. 2007-2008

V Coesione e coerenza

V.a Definizione di coesione e di coerenza

Coesione = rispetto delle relazioni formali tra le varie parti del testo (rapporti di coordinazione e
subordinazione per mezzo delle congiunzioni e dei modi verbali, uso dei segnali discorsivi, ecc.)
Coerenza = l’insieme dei procedimenti logici e semantici che consentono di produrre un senso con-
tinuo e accettabile per mezzo di testi (capacità di assegnare un tema coerente alla comunicazione e,
all’occorrenza, di svilupparlo adeguatamente; capacità di produrre un testo riconoscibile, a seconda
dei casi, come una domanda, un ordine, un racconto o qualsiasi altro tipo testuale; corretto ricono-
scimento della completezza o dell’incompletezza logica di un testo, ecc.)

[…]

Segnali discorsivi: sono gli elementi che hanno la funzione di organizzare la presentazione del testo
comunicativo secondo certi criteri dimensionali (formule di apertura e di chiusura del discorso) e
logico-narrativi (rinvii a quanto già detto o a quanto si dirà in seguito, elementi di giunzione, ecc.)
I segnali discorsivi svolgono, in linea di massima due funzioni: quella di segnali di delimitazione o
demarcativi (segnali di apertura o di chiusura posti all’inizio o alla fine di un testo o di una porzio-
ne di testo), e quella di connettivi (elementi di giunzione ed articolazione interna fra le varie por-
zioni del testo)
(L. SERIANNI, Grammatica italiana)

Caratteristiche comuni
- possono provenire da categorie grammaticali molto diverse
- molti segnali discorsivi possono essere usati sia come demarcativi sia come connettivi
- molti segnali discorsivi trovano impiego nel discorso orale o nella prosa narrativa che riproduce
più da vicino il parlato

V.b Le relazioni coesive

relazioni coesive

relazioni esoforiche relazioni endoforiche

Relazioni esoforiche = rimandano ad elementi esterni al testo


Relazioni endoforiche = rimandano ad elementi interni al testo

Relazioni endoforiche

Anafora catafora

Anafora = parte del testo che serve per richiamare un elemento di cui si è parlato precedentemente
Catafora = parte del testo che rinvia a qualcosa che segue nel testo

Un testo corretto è quello in cui rimandi anaforici e cataforici sono adeguatamente variati: stabilito
il referente testuale lo si può riprendere mediante
- sostituti grammaticali (pronomi, aggettivi, ecc.)
- sostituti lessicali (sinonimi, iperonimi, iponimi)1

Si vedano i seguenti esempi:

1La coppia di termini […] indica la relazione semantica paradigmatica fra termine generico, detto iperonimo o sovraordi-
nato (ad es. mobile), e uno o più termini specifici, detti iponimi o sottoordinati (ad es. tavolo, armadio, sedia) (C. MAREL-
LO, Dizionario di linguistica, ad vocem)

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Lezione V – Il testo II

- Virgilio non è dunque allegoria di una qualità, di una virtù, di una capacità, di una forza e neppure
di una istituzione storica. Egli non è né la ragione, né la poesia, né l’impero (SOST. GRAMMATI-
CALE)
- Leopardi esprime questo concetto nell’antitesi grandezza-piccolezza. Questa opposizione percorre
tutto il suo pensiero (SOST. LESSICALE CON SINONIMO)
- Ho raccolto margherite, papaveri e viole. Ho regalato questi fiori a un’amica (SOST. LESSICALE
PER IPERONIMO)
- Il libro che mi hai regolato è molto divertente. Da tempo desideravo leggere Marcovaldo (SOST.
PER IPONIMO)

Alla coesione ed alla coerenza è bene aggiungere:


- Continuità referenziale: il testo fa riferimento a una realtà che è al di fuori del testo stesso (non im-
porta se reale o fittizia); tale riferimento non avviene una volta per tutte, ma si ripete in tutto lo
svolgimento del testo e si attua attraverso la sostituzione sintagmatica (diversi elementi linguistici
riprendono il medesimo referente).Una delle modalità più comuni è l’alternanza tra articolo inde-
terminativo e determinativo: quando si introduce un oggetto per la prima volta in un testo si utilizza
l’articolo indeterminativo, mentre in seguito si fa riferimento a quell’oggetto mediante l’articolo de-
terminativo
- Pertinenza: un testo è completo solo se è pertinente rispetto alla domanda per cui è stato prodotto
- Informatività: il testo per sua natura deve essere portatore di novità
(L. CANTONI, N. DI BLAS, Teoria e pratiche della comunicazione)

V.c I connettivi testuali

I connettivi testuali sono elementi che hanno la funzione di stabilire all’interno del testo stesso delle
connessioni e di demarcarne la struttura interna. Questa funzione va oltre l’ambito di una singola
frase e riguarda enunciati e porzioni più consistenti di testo, cioè i paragrafi. Per la loro particolare
funzione i connettivi testuali non devono quindi essere confusi con le congiunzioni della grammati-
ca tradizionale. La nozione di connettivi testuali qui adottata è infatti funzionale e non grammatica-
le: deve essere considerato connettivi testuali qualunque espressione (congiunzione, avverbio, agget-
tivo numerale, sintagma preposizionale, intera frase) che contribuisca alla strutturazione testuale,
che riveli l’intervento dello scrivente nell’organizzazione e pianificazione del testo. La maggior parte
dei connettivi testuali è estremamente versatile, poiché può avere diverse funzioni (basti pensare a
ora che può segnalare la ripresa del filo argomentativo sia un cambio di prospettiva)
(E. SOLETTI, Esercitazioni di scrittura)

Funzioni dei connettivi


- Segnalazione di ordine spaziale
- Segnalazione di ordine temporale
- Enumerazione
- Esemplificazione
- Contrapposizione
- Causa
- Conseguenza
- Conclusione
- Spiegazione
- Condizione
- Limitazione

V.d Il paragrafo come unità fondamentale del testo

Si può definire testo un’unità di comunicazione in cui si trasmette al lettore una serie di informazio-
ni su un argomento. L’argomento principale può avere uno sviluppo ampio e articolato in argomen-
ti più specifici.

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Comunicazione verbale e scritta A e B
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Una porzione di testo che sviluppa un argomento specifico viene detta paragrafo.
Invece le unità informative corrispondono alle singole frasi, che si collegano in periodi. Più frasi che
danno informazioni su uno stesso argomento costituiscono un paragrafo.
Il paragrafo a volte è segnalato graficamente: lo si individua facilmente come porzione di testo rac-
chiusa fra due punti fermi e due ‘a capo’.
In questo caso coincide con il capoverso inteso come parte del testo, di solito non più lunga di una
decina di righe, separata dalle altre da un ‘a capo’ e da una pausa forte (punto fermo, interrogativo,
esclamativo, puntini di sospensione). Di solito l’inizio è indicato da un rientro (spazio vuoto di 5-7
caratteri).
Un modo grafico alternativo per indicare un capoverso è il blocco inglese, una parte di testo separa-
ta dalle altre da una riga bianca.
Un paragrafo può essere formato da più capoversi. In ogni caso ciò che lo distingue è l’essere
un’unità concettuale coerente, che trasmette informazioni su un unico argomento. Sta quindi al let-
tore riconoscerlo.
Rendersi conto della struttura logica del testo, cioè del modo in cui le idee che trasmette sono ordi-
nate e collegate fra di loro, è fondamentale per la comprensione del testo stesso.

Argomento centrale

Argomento specifico argomento specifico argomento specifico


(paragrafo) (paragrafo) (paragrafo)

unità informative unità informative unità informative unità informative unità informative

Esistono alcuni tipi di paragrafo, ‘specializzati’ in diverse funzioni (introdurre, concludere, esempli-
ficare, confrontare ecc.). Di essi ci occuperemo trattando della stesura di un testo.

V.e Le scritture di sintesi

Una vasta categoria di scritti non richiede l’elaborazione di materiale autonomo, ma la selezione del-
le informazioni più importanti contenute in testi preesistenti. Non si tratta di operazioni passive, ma
di attività che richiedono una rielaborazione concettuale.
Tutte le scritture di sintesi richiedono queste due operazioni:
- Selezione delle informazioni (dire meno cose)
- Riformulazione sintetica (usare meno parole)

Riassumere un testo è utile per comprenderne a fondo i significati e l’articolazione logica. Inoltre
aiuta a memorizzare le informazioni anche a lungo termine. È quindi un’abilità fondamentale nella
preparazione degli esami e della tesi di laurea.

Tecniche di riduzione
Eliminazione di dati non necessari. Il principio che presiede alla mossa strategica della riduzione è
quello, assai naturale, secondo cui le informazioni di un testo non sono tutte equipotenti rispetto al
significato globale. L’interprete può allora decidere di ‘cancellare’ quelle unità che non rientrano in
una corretta focalizzazione del contenuto testuale.

[…]

Regola della riduzione


L’informazione x è cancellabile dal contesto y quando la presenza di x non è condizione necessaria
per ogni altra informazione z che determina la focalizzazione di un interprete.

[…]

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Lezione V – Il testo II

Tecniche di condensazione
Gli elementi sono tutti presenti ma secondo un ordine differente. Per condensazione va intesa la
capacità dell’interprete di configurare in una sola espressione più unità testuali. Si tratta di un proce-
dimento che comporta le macroregole dell’astrazione e della generalizzazione. Queste regole spie-
gano la capacità di una persona di sussumere sotto un solo concetto o unità generale più concetti o
unità parziali.

[…]

Macroregole di riferimento
FOCALIZZAZIONE: focalizzare adeguatamente le sequenze da cui è composto un testo.
CANCELLATURA: ‘forte’ tende ad eliminare sequenze rilevanti del testo; ‘debole’ consente una valu-
tazione più attenta dell’importanza informazionale delle sequenze.
GENERALIZZAZIONE: operazione che permette a un interprete di comprimere porzioni testuali in
altre più ridotte che ne conservano alcuni aspetti generali e astratti. Vi sono due tipi di generalizza-
zione :
- globale quando un interprete riduce più sequenze a una sola che le sussume a un livello più astrat-
to;
- parziale quando la stessa operazione si limita alla traduzione generalizzante di una sola sequenza.
INTEGRAZIONE: aggiungere informazioni non contenute nel testo, ma in grado di completarlo per
rendere più agevole una sua possibile interpretazione.
(D. CORNO, Lingua scritta)

Strategie di sintesi
- Appunti
- Schemi
- Tabelle
- Schede di libri e/o articoli
- Didascalie
- Telegrammi
- Inserzioni
- Riassunto

Scheda
- per argomento o soggetto
- per autore
- per titolo di opere e testi

Scheda bibliografica
- Argomento
- Autore
- Titolo
- Editore
- Luogo e anno di edizione
- Traduzione
- Presentazione di...
- Contenuto (dall’indice)
- Citazioni
- Dati da ricordare

Scheda informativa (per esperimenti scientifici)


Esperimento
- Obiettivo dell’esperimento
- Materiale occorrente
- Tempo impiegato
- Apparecchiature

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Comunicazione verbale e scritta A e B
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- Montaggio apparecchiature
- Procedimento
- Dati sperimentali ottenuti
- Elaborazione dei dati sperimentali
- Conclusioni
- Eventuali osservazioni
- Difficoltà incontrate
- Modifiche proposte

Riassunto
è un’operazione eminentemente testuale che consiste nel proporre una parafrasi riduttiva di un te-
sto di partenza [...]. Tale versione ha inevitabilmente carattere soggettivo e arbitrario in quanto im-
plica scelte quantitative, nella selezione degli elementi da mantenere e di quelli da cancellare, nonché
nella misura della loro nuova presenza (ricchezza di dettagli); e scelte qualitative, nelle nuove moda-
lità della dispositio delle informazioni e nella gerarchia loro assegnata. Tali scelte si organizzano at-
torno a uno scopo comunicativo nuovo rispetto a quello del testo di partenza
(C. CAFFI, Dizionario di linguistica)

Riassunto-sintesi
Si limita a riportare le informazioni più importanti del testo di partenza
Riassunto-commento
Oltre a una serie di informazioni del testo iniziale, riporta alcuni commenti da parte dell’autore del
riassunto.
(M. T. SERAFINI, L. ARCIDIACONO, La grammatica)

Il riassunto
1. Deve essere più corto del testo di partenza - leggere il testo
ma fedele ed esauriente: - capire l’argomento generale
- non aggiungere informazioni o giudizi personali - cogliere l’idea centrale
- non travisare il senso - rileggere
- segmentare il testo
- scegliere le informazioni fondamentali
2. Il riassunto non deve essere un montaggio di - parafrasare con parole proprie
frasi trascritte, ma una rielaborazione sintetica - usare segni di punteggiatura che
del testo di partenza permettono di indicare legami logici o
idee accessorie
- sostituire con un’unica espressione più
generale
- costruire frasi di carattere più globale,
astraendo, ricombinando e integrando il
significato di più frasi
3. Deve avere una chiara articolazione logica - individuare l’articolazione logico – co-
municativa del testo di partenza
-riprodurre lo sviluppo logico del testo
(oppure dare al proprio testo una sua ar-
ticolazione)

(P. FAUDELLA, Esercizi di scrittura)

Selezione delle informazioni


Strategia analitica. è tipica di chi non conosce quasi nulla dell’argomento; può essere utilizzata solo
in presenza di scritti da riassumere relativamente brevi e semplici. Il testo viene letto paragrafo per
paragrafo, prestando attenzione ai rapporti esistenti tra frase e frase, alle congiunzioni e ai connetti-
vi [...]. La stesura del riassunto ha inizio generalmente prima di aver completato la lettura, procede
paragrafo per paragrafo, e il riassunto prodotto rispecchia la struttura del testo iniziale.

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Lezione V – Il testo II

Strategia globale. Prevede che il testo sia affrontato nella sua interezza: la selezione delle informa-
zioni non avviene paragrafo per paragrafo, ma attraverso l’uso di uno schema già noto prima di ini-
ziare a leggere, in base al quale il testo viene compreso e le informazioni selezionate.
(M. T. SERAFINI, L. ARCIDIACONO, La grammatica)

Operazioni da eseguire per scrivere un riassunto


- Comprensione
- Selezione
- Riduzione linguistica
- Organizzazione

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