Occorre chiarire che il sistema nervoso non è la parte mentale della persona; è un insieme di organi
deputati alla ricezione, trasmissione, elaborazione e memorizzazione di dati.
Facendo un paragone con l'informatica il sistema nervoso è il computer che di per se non è
nient'altro che una macchina che segue ordini.
Ciò che fa diventare il computer uno strumento tanto capace (comunque niente ancora di
paragonabile all'intelligenza umana) sono i programmi (il software).
La mente è secondo la Metodologia Operativa la funzione del sistema nervoso sotto forma di
memoria di dati e di programmi cioè di esperienze vissute ed elaborazioni razionali ed emozionali
di tali esperienze.
Possiamo distinguere tre parti della mente:
la mente somatica, da alcuni chiamata anche schema corporeo, memorizza tutte le sensazioni
provenienti dai muscoli, dalla pelle, dai tendini e dalle articolazioni (cinestesia) che l'esperienza
motoria ci offre;
La mente somatica è responsabile anche della coordinazione dei movimenti, dell'equilibrio e della
postura cioè del modo in cui teniamo il corpo.
Con l'aiuto della mente analitica, la mente somatica elabora anche schemi di azione motoria cioè
rappresentazioni mentali vivide del nostro corpo in movimento (vedi apprendimento motorio e
allenamento ideomotorio).
Nella mente somatica ci sono anche tutte le percezioni viscerali (senso di fatica, stanchezza, mal di
milza, mal di pancia, dispnea ecc).
La mente analitica è quella parte della mente responsabile del ragionamento, della logica e nel
campo sportivo della tattica o strategia.
La mente analitica sa cogliere differenze e analogie e costruire schemi logici a cui associare le
esperienze del momento per formulare risposte adeguate alle aspettative di partenza.
La mente analitica non può focalizzare l'attenzione su troppe cose altrimenti va in tilt e quindi cerca
di automatizzare le elaborazioni (automatismi).
Nell'apprendimento la mente analitica è fortemente impegnata a costruire tali automatismi in modo
da liberare l'attenzione per altri fattori di controllo (o per altre attività).
La mente analitica è responsabile dell'intelligenza e la sua capacità è determinata dalla quantità e
varietà di schemi logici che si possiedono.
Ciò non è indipendente comunque anche dalla base di dati (esperienze) che si possiedono in
memoria.
La mente emotiva detta anche inconscio o mente reattiva è responsabile delle nostre reazioni
emotive ed istintive.
Infatti questa parte della mente funziona unicamente con un meccanismo di stimolo e risposta senza
intermediazione o elaborazione diretta del cosciente.
La mente emotiva, o emotività in senso generale, è l'insieme delle emozioni (stati emotivi) che sono
parecchi e che possono essere divise in due categorie:
- positive (felicità, contentezza, allegria, amore, piacere, entusiasmo);
- negative (paura, terrore, ansia, indifferenza, odio, collera, apatia, noia, tristezza).
La nostra emotività è dunque l'insieme delle esperienze vissute con dei forti stati emotivi sia
negativi (traumi) che positivi (momenti felici).
La mente emotiva, agendo unicamente con meccanismo di stimolo e risposta, non fa altro che
paragonare l'esperienza attuale con quella vissuta precedentemente con tutti i suoi contenuti
sensitivi e scatenare reazioni non coscienti e a volte anche irrazionali (ad es. ansie, inibizioni,
fobie).
L'emotività è strettamente legata al corpo, tanto e vero che se non l'avessimo non avremmo
emozioni.
E' noto come gli stati emotivi hanno dei chiari segni fisici. Quando siamo gioiosi siamo in uno stato
di eccitazione fisica, ci muoviamo più in fretta, siamo più scattanti e pronti, sentiamo meno la
fatica; quando siamo depressi il nostro corpo è inebetito: ci costa fatica qualsiasi cosa, il battito
cardiaco è lento, il respiro superficiale; nello stato di terrore la sudorazione è violenta, il battito
cardiaco accelerato, la respirazione bloccata in apnea.
Tutte e tre questi tipi di mente possiedono la loro memoria: la registrazione di tutto il nostro vissuto,
fatto di immagini, di suoni, di odori e gusti e anche di sensazioni provenienti dal corpo
comprendendo anche le emozioni, il piacere e dolore fisico
Come aveva ipotizzato Fodor e come dati sperimentali hanno confermato il cervello è organizzato
per moduli. Ciascun modulo è costituito da uno specifico circuito che si occupa di un aspetto
parziale della conoscenza.
Gli innumerevoli circuiti modulari di cui si serve la mente per le sue funzioni cognitivi sono anche
organizzati per livelli.
Alcuni moduli agiscono a livelli superiori rispetto ad altri.
Per quanto riguarda un singolo oggetto, il livello più basso riguarda la percezione/anticipazione
generale, il livello più alto riguarda la percezione/anticipazione particolare.
Questo circuito ci consente di richiamare alla mente azioni ed eventi già percepiti o di immaginarne
nuovi. Esso si “esercita” a questa funzione durante la percezione anche se, ovviamente, può agire in
modo autonomo.
Le scene e gli eventi si susseguono temporalmente sulla base dell’esperienza pregressa.
Tanto nell’atto percettivo, quanto in quello rappresentativo, in questo circuito, l’ipotesi modale
precede quella spaziale.
Le funzioni attenzionali sono atti di consapevolezza.
La consapevolezza può essere di tipo percettivo o rappresentativo.
Ambedue le tipologie di consapevolezza possono riguardare il proprio corpo o l’ambiente esterno.
Si ha consapevolezza percettiva e rappresentativa dello spazio e delle modalità.
Le componenti spaziali essenziali sono: stasi/movimento, grandezza, posizione; tra le innumerevoli
componenti modali ricordiamo: forma, chiaro/scuro, liscio/ruvido.
ALCUNI ESEMPI DI ESERCIZI