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Mensile Medico Scientifico

M croScopio
Pubblicazione Mensile in abbonamento • Num. XII - Marzo 2011

cause, sintomi, terapie

IPOTIROIDISMO
sindrome
COLON IRRITABILE
malattia di
PARKINSON
1
notizia

FLASH
M croScopio

Test in farmacia:
un riconoscimento della
professionalità
La pubblicazione in Gazzetta Uf-
ficiale del decreto applicativo che
disciplina l’esecuzione dei test
diagnostici di prima istanza nelle
farmacie segna la concretizza-
zione del progetto della farma-
cia dei servizi elaborato nel 2006
dalla Federazione degli Ordini.

“E’ con grande soddisfazione che registriamo l’arrivo in Gaz-


zetta Ufficiale del decreto applicativo che disciplina l’esecuzio-
ne dei test diagnostici di prima istanza in farmacia. Quando
nel 2006 abbiamo proposto il progetto della farmacia centro
polifunzionale di servizi avevamo due obiettivi: contribuire a
una migliore assistenza sul territorio e promuovere un’impor-
tante evoluzione della professionalità dei farmacisti italiani”
dice il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti
Andrea Mandelli. “Da sempre il farmacista svolge una funzione
di consulenza del cittadino fondamentale, spesso, come nel
servizio notturno, essendo l’unico operatore sanitario presen-
te sul territorio oltre ai servizi di emergenza. Oggi, con la fase
conclusiva dell’iter partito con la Legge 69/2009, la farmacia
dei servizi permetterà al farmacista di poter offrire un più am-
pio ventaglio di prestazioni, potendo collaborare anche alla
prevenzione primaria accanto ai medici di famiglia, con i quali
auspichiamo si rinsaldi la già grande collaborazione a vantag-
gio dei cittadini”. Un ringraziamento, dunque, “va a tutti i col-
leghi che hanno creduto in questo progetto e naturalmente”
conclude Mandelli ”al Ministro della Salute Ferruccio Fazio, che
ne ha colto le potenzialità e si è impegnato perché si traduces-
se in una realtà concreta”. Ufficio stampa FOFI
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SOMMARIO 03
Ricerca
Endocrinologia Tumore al Pancrea: nuovo protocolo
Ipotiroidismo terapeutico
pag. 6 pag. 20

Gastroenterologia Alzheimer: un vaccino per prevenirlo


Sindrome del Colon Irritabile pag. 21
pag. 8
Tumori ovarici
inPrevenzione pag. 24
Ictus: una dieta per prevenire
pag. 12 Malattia di Parkinson
pag. 25
inSalute
Intolleranze Alimentari Giornata Mondiale del Rene
pag. 14
pag. 27

Ricerca INN
antagonisti del recettore NOP per la cura della
Allergie da pollini depressione e del morbo di Parkinson
pag. 16 pag. 28

Telethon
Scoperta una “firma genetica” del diatebe Errata Corrige: nel numero XI l’articolo del Dott. G.
pag. 17 Internullo e’ stato erreoneamente intitolato Rizoartosi
invce e di Rizoartrosi. Ci scusiamo per l’errore.

M croScopio Pubblicazione Mensile in abbonamento • Num. XII - Marzo 2011

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Paolo Nicoletti, Marco Nicoletti
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IPOTIROIDISMO Cause, sintomi, screening, terapie.

pia con iodio metabolico etc).


Risponde il Dottor Santo Gentile specialista in Endocrinologia e Malattie
del Ricambio, Tiroide con specificità nella diagnostica ecografia con Le terapie farmacologiche sono
agoaspirati ed alcoolizzazione dei noduli e cisti della tiroide, Diabete sempre più efficaci? Ci sono far-
mellito e prevenzione e cura del piede diabetico, ecografia internistica maci risolutivi?
ed endocrinologica, medicina interna e di pronto soccorso. Diploma La terapia dell’ipotiroidismo è detta
Nazionale Siumb.
“sostitutiva” si utilizza la L-levotiro-
xina ormone normalmente prodotto
ottor Gentile l’ipotiroidi- routine della tiroide. Gli ipotiroidi-
dalla ghiandola tiroidea, ma di sin-
smo è in aumento negli smo nel 95% dei casi sono primitivi a tesi in laboratorio. Negli ultimi anni
ultimi anni? malattie della tiroide, nel 5% dei casi ci sono nuovi farmaci di sintesi che
Sicuramente sì anche perché ci sono sono secondari a disturbi dell’asse hanno ampliato l’offerta farmaco-
più persone che si rivolgono all’en- ipotalamo ipofisario. Quelli primitivi logica e permettono di controllare
docrinologo e perché sono sempre posso essere congeniti oppure ac- qualsiasi forma di ipotiroidismo an-
di più le persone che richiedono an- quisiti (carenza di iodio, tiroidite, da che quella neonatale.
che al medico di famiglia le analisi di farmaci, post-chirurgico, post tera- Dottore l’ipotiroidismo secondo

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endocrinologia M croScopio

la sua casistica è sempre più “pre- rapporto di 4 e gli uomini di 1dalla di vita corretto non ci mette a riparo
coce”? tiroidite cronica di Hashimoto, che è dall’insorgenza dell’ipotiroidismo.
Si viene scoperto sempre più preco- la causa più frequente di l’ipotiroidi-
cemente e spesso solo nella forma smo dell’età adulta. Ci sono anche ipotiroidismi con-
“pre-clinica”. Raramente si assiste geniti?
a casi di ipotiroidismo clinicamente I sintomi dell’ipotiroidismo quali L’Ipotiroidismo Congenito (IC) pri-
conclamato. Questo perché sempre sono? mario è la più frequente endocrino-
di più lo screening degli ormoni ti- L’ipotiroidismo porta gradualmente patia dell’età evolutiva causata da
roidei è diventata una pratica usuale ad un rallentamento del cataboli- alterazioni nella embriogenesi della
innanzitutto tra i medici di famiglia. smo con sintomi fisici e psichici la cui ghiandola tiroidea che portano ad
gravità e correlata all’epoca di insor- un’ assenza della ghiandola stes-
Gli esami di screening Dottor genza. Se l’ipotiroidismo avviene nel sa (agenesia), ipoplasia, ad abbozzi
Gentile? feto si possono avere danni cerebrali tiroidei in sede ectopica (ectopia),
In Italia dalla fine degli anni 70 tutti che se non corretti possono arrivare generalmente insufficienti ad assicu-
i neonati vengono sottoposti a scre- a forme di “cretinismo”; nell’infan- rare un normale apporto di ormoni
ening mediante il dosaggio ematico zia a deficit di crescita, etc. Bisogna tiroidei. Più raramente l’IC è provo-
del TSH ed FT4. Per individuare l’ipo- distinguere tra forme iniziali det- cato da un deficit geneticamente
tiroidismo infatti basta dosare il TSH te “pre-cliniche” ove i sintomi sono determinato di enzimi deputati alla
e l’Ft4. Per l’ipotiroidismo da tiroidite praticamente sfumati oppure assenti sintesi degli ormoni tiroidei. L’ipo-
cronica, soprattutto in chi ha fami- a forme conclamate “cliniche” i cui tiroidismo secondario sono forme
liarità bisogna effettuare gli esami sintomi sono astenia, riduzione del- più rare e dipendono da un deficit
anticorpali della tiroide, antitireoglo- la concentrazione, ritenzione idrica, congenito dell’asse ipotalamo-ipo-
bulina ed antiperossidasi. aumento del colesterolo e trigliceri- fisario.
di, bradicardia, disturbi sessuali, di-
Senta Dottore ma è vero che l’ipo- sturbi mestruali, infertilità. Intervista a cura di Cinzia Mortolini
tiroidismo colpisce più che altro le
donne? Lo stile di vita incide in questa pa-
L’ipotiroidismo colpisce entrambi i tologia Dottor Gentile? Dott. Santo Gentile
sessi ed in qualsiasi fase della vita, L’ipotiroidismo può trarre beneficio Studio medico “Panacea”
tuttavia le donne sono colpite nel da uno stile di vita sano ma uno stile 00126 - via Pio Paschini n°73

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M croScopio

SINDROME
del COLON IRRITABILE
Dottor Alessandro Scuotto, specializzato in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva,
perfezionato in Agopuntura, Auricoloterapia, Omeopatia. Si occupa da molti anni di
Psicosomatica e di Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI). Docente di Anatomia e
Fisiopatologia all'Università LudeS di Lugano. Fondatore e presidente dell'Associazione
Culturale Interdisciplinare Altanur. Napoletano, vive e lavora a Como.

he cos’è la patologia del che ha sensazioni di questo tipo. soggetti in cui si innesca un circolo
colon irritabile Dottor In linea di massima possiamo dire vizioso, c’è un aspetto psicosoma-
Scuotto? che ci sono due aspetti fondamen- tico, aspetti psicologici connessi al
Il colon irritabile non è una vera e tali: disturbo somatico, e un ritorno so-
propria patologia ma una sindrome, matopsichico. Il problema somatico,
in quanto sindrome è un insieme di - Dolore e fastidio all’addome. in questo caso il dolore addominale
sintomi. Non è una malattia ad ezio- - Variazioni delle abitudini e la presenza di alterazioni delle feci,
logia precisa, ben definita, come può dell’evacuazione. è un presupposto per un aumento
essere ad esempio la polmonite da dell’ansietà, del disagio psicologico.
pneumococco. Da un punto di vi- La componente neurovegetativa, Si può intervenire bene se questo
sta fisiopatologico è un disturbo del l’aspetto psicologico in questa circuito tra la condizione psicologi-
tutto funzionale, cioè un insieme di sindrome è rilevante? ca, in genere ansiosa, e la condizio-
manifestazioni che non hanno un’al- Sì è rilevante. Bisogna fare però un ne somatica può essere in qualche
terazione visibile, non c’è una lesione piccolo distinguo nell’ambito della modo interrotta.
d’organo. Dal punto di vista statisti- medicina psicosomatica moderna
co colpisce più del 10% della popo- perché ormai non si considerano più Quali sono gli esami da effettuare
lazione dei paesi sviluppati, con lieve le patologie organiche o le patolo- per evidenziare questa sindrome?
preferenza per il sesso femminile, gie funzionali come una diretta con- La sindrome è una condizione fun-
interessa tutte le fasce di età, preva- seguenza di un fenomeno psichico, zionale, la diagnostica corretta si
lentemente quella media, prima dei ma come un parallelo, un qualche basa sull’esclusione di tutti quel-
cinquant’anni. cosa che le accompagna. Sogget- li che sono gli aspetti organici che
ti che hanno alcuni aspetti rilevanti hanno sintomi sovrapponibili. Se il
I sintomi Dottor quali sono? sul piano psicologico possono avere soggetto ha una malattia organica,
I sintomi sono fondamentalmente problemi sul piano somatico, in que- una colite infettiva, colite ulcerosa o
legati alla modificazione delle abi- sto caso intestinali. Non è corretto un’ulcera, o un reflusso esofageo…
tudini dell'evacuazione del soggetto, dire che il soggetto ha l’ansia che gli La presenza di queste patologie og-
in pratica la presenza di stipsi e/o provoca il colon irritabile, possiamo gettivabili esclude la presenza di co-
diarrea, associate alla sensazione di invece identificare in soggetti che lon irritabile.
fastidio addominale che può arriva- hanno questa sintomatologia, il co-
re anche a sintomatologia dolorosa, lon irritabile, un elevato carico d’an- Dottore parliamo di terapie…
crampi: condizioni di preoccupazio- sia, quindi una sopportazione allo principi naturali, fermenti lattici,
ne per quanto riguarda la persona stress più bassa della norma. Sono vitamine possono aiutare?
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gastroenterologia M croScopio

Dal panorama delle vitamine non ci no. Un po’ come le malattie infettive, drome dal punto di vista omeopatico
sono indicazioni. I prodotti fitotera- dove il batterio provoca l’infezione. correttamente. Chiaramente anche
pici o naturali si basano sugli stessi Si pensa che se si elimina un alimen- questo è strettamente individuale
principi farmacologici dei farmaci di to particolarmente irritante elimino perché dipende da tantissime carat-
sintesi, hanno un’azione antispastica il problema. In realtà nella sindrome teristiche che ha il soggetto. Abbia-
o modulante sulla funzione dell’inte- del colon irritabile non esiste un cri- mo prima accennato al soggetto an-
stino. I fermenti lattici, cioè i probio- terio generico di eliminazione degli sioso per esempio o particolarmente
tici, invece possono avere un ruolo, alimenti, ma è vero che esistono de- disposto in senso psicologico quindi
così come i prebiotici, sostanze ca- gli alimenti che più frequentemen- bisognerà intervenire tenendo con-
paci di stimolare selettivamente l'at- te, da un punto di vista statistico, si to di queste caratteristiche. Al di là
tività dei batteri intestinali. Tutto ciò associano a problemi. Il punto è che di questo, proprio dal punto di vista
al fine di riequilibrare una flora bat- questa serie di alimenti è stretta- di immediata soluzione degli aspet-
terica che si presuppone squilibrata. mente individuale. Ci sono persone ti sintomatici ci sono sicuramen-
Il fatto che si presupponga squili- che hanno una particolare suscetti- te principi omeopatici, penso per
brata è in genere abbastanza vero, bilità ad alcuni componenti alimen- esempio alla Nux Vomica, al Cuprum
non è sempre chiaro però se questo tari. Quindi dire ad una persona che i che hanno un’azione molto precisa
squilibro causa i sintomi o se il tran- legumi favoriscono la fermentazione sia nella motilità gastrointestinale,
sito intestinale alterato causa un’al- intestinale è corretto, ma dire che sia sulla compnente spastica, dolo-
terazione della flora batterica. nella sindrome del colon irritabile rosa.
bisogna eliminare questo o quell’ali-
Parlando di prevenzione dottore, mento in senso generico non è asso- Intervista a cura di Cinzia Mortolini
la dieta? Elementi da evitare? lutamente corretto. La prevenzione
Questa è una domanda frequentis- è assolutamente individuale.
sima da parte dei pazienti perché Dal punto di vista omeopatico c’è
purtroppo abbiamo un’inclinazione un miglioramento, una cura ri- Dott. Alessandro Scuotto
storica a considerare che i disturbi guardo a questa sindrome? 22100 Como - Via G.B. Grassi 16
sono causati da qualcosa di ester- C’è la possibilità di inquadrare la sin-
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ICTUS UNA DIETA PER PREVENIRE

di Marco Nicoletti e Paolo Nicoletti

“ Che cos’è l’ictus? L’ictus, così ben descritto


nel dialetto romanesco, tramite intercalari che
ricorrono a volte anche nei sonetti del simpatico

A
Roma ci si riferisce all’ictus
Trilussa, è un evento sinistro, ma a volte prevenibile.
con il termine gergale e ca-
ratteristico di “coccolone”.
“Se non mi viene il coccolone - disse
un simpatico e disinvolto Professore
Ecco una dieta che in taluni casi potrebbe prevenire
questo spiacevolissimo sintomo (collegato a malattie
da deposito, come l’aterosclerosi)

di Patologia Generale, durante una
delle sue lezioni a Roma - finiremo
degnamente quest’anno accademi- spesso si associa allo stroke. è l’aterosclerosi ! E’l’arteriosclerosi.
co, avendo perfino un’idea delle ma- Il risultato è purtroppo immediato, Ti chiederò l’aterosclerosi all’esame.
lattie da deposito”. Noi invece le ma- ed il paziente (o la paziente ) passa “A quel punto riprendevamo animo:
lattie da deposito non le facciamo, e rapidamente a miglior vita. Il termi- in fondo noi almeno ci eravamo resi
ci accontentiamo di sapere che il co- ne “ passare” è impiegato dal Tasso, conto di non saperlo.
siddetto coccolone è un grosso em- nella “Gerusalemme liberata” : “In L’aterosclerosi è quindi il deposito
bolo che ostruisce in modo improv- questa forma passa la bella donna, di colesterolo e trigliceridi nel lume
viso un vaso sanguigno, più spesso e par che dorma. “ Ma non diva- di un’arteria, lungo un tratto del suo
un’arteria. L’embolo è un gruppo di ghiamo. Diciamo invece che in taluni cammino, che spesso è una biforca-
piastrine che hanno aderito tra di pazienti è sufficiente un piccolo em- zione o una curva. Questo deposito
loro, formando una sorta di grumo bolo per provocare l’ictus : infatti ci crea un’ostruzione parziale dell’arte-
(una specie di ammasso viscoso) riferiamo a coloro i quali hanno già ria, così che basta un piccolo embolo
viaggiante nel torrente sanguigno. un’aterosclerosi. Quando gli studenti per ostruirla improvvisamente, e, se
Parliamo quindi di un danno gra- di Medicina si trovano al terzo anno, si tratta di un’arteria cerebrale, per
ve al cervello. D’altra parte, nei se- e c’è la lezione di Patologia Generale, dare morte cerebrale. Infatti, niente
coli e nei vari luoghi, l’ictus è stato quasi tutti fingono di sapere (a le- sangue, dunque niente ossigeno. Ed
chiamato con i nomi più disparati, zione) cosa sia l’aterosclerosi. ecco purtroppo un’altra fattispecie
come lo “stroke “ degli anglosasso- “Oh meschinetti noi! – ci dicevamo di ictus.
ni o il più comune “colpo “, o colpo - Solo noi non lo sappiamo. “Poi E vediamo ora alcune ipotesi di die-
apoplettico, o apoplessia, o attacco vedevamo che il Professore lo chie- ta adoperate nel passato, che qui si
apoplettico, o ictus ischemico o ictus deva ad uno a caso, e quest’ultimo riportano a puro titolo di documen-
emorragico, nonché TIA o attacco rispondeva con tranquilla sicurezza : tazione. Ovviamente i colleghi sono
ischemico transitorio nei casi in cui ”E’la perdita di elasticità di un’arteria, invitati a non prescrivere tale dieta
dura meno di 24 ore o addirittura che non effettua più i suoi normali senza il consulto o il parere dell’An-
pochi minuti. Ippocrate fu il primo a movimenti. “Ma bravo ! – gli faceva giologo, o del radiologo che visiona
descrivere l’improvvisa paralisi che il Professore – Solo che quella non le PET (tomografie con emissione di
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prevenzione M croScopio

positroni), o di altro specialista even- o addirittura anche solo un mezzo nana, un paio di albicocche secche,
tualmente competente. cucchiaino da thè, atteso che il con- o una fetta di melone, aiuta a pre-
Le Vitamine del gruppo B e la Vita- tenuto della lecitina di soia in fitoe- venire l’ictus.Una porzione al giorno
mina C (500 milligrammi al dì ) sono strogeni non è da sottovalutare: pos- (80 - 90 grammi ) di carote oppure
necessarie per la salute generale sono essere messi sulla superficie di di spinaci (verdure contenenti nume-
dei vasi sanguigni. La Niacina, detta una tazza di latte in cui il lattosio è rose sostanze anti-ossidanti, le quali
anche Vitamina B3, abbassa il cole- stato scisso in due zuccheri semplici. combattono i radicali liberi ) può ri-
sterolo. La Vitamina E (400 Unità In- La lecitina di soia granulare abbassa durre, con buone probabilità, questo
ternazionali al giorno) può aiutare a il livello del colesterolo ematico. rischio. Parimenti diminuiscono que-
prevenire i grumi, riducendo il fab- Dosi quotidiane di 400 milligrammi sto rischio il frutto dell’avocado, ed i
bisogno di ossigeno. Una corrente di magnesio, selenio, e potassio pro- fagioli cannellini, presi a quantità di
del pensiero scientifico, abbastan- teggono dall’ictus. 90 - 100 grammi, per un individuo di
za vasta (siamo all’inizio del 2011) Inoltre il livello del colesterolo non 70 chili. L’aglio e le cipolle contribu-
consiglia l’assunzione quotidiana di deve essere tenuto troppo basso. iscono a ridurre il colesterolo ema-
3 grammi di olio di pesce: assunti Se scende troppo, si può causare la tico. E’ preferibile usare olio extra-
in perle (che sono simili alle capsu- rottura dei vasi sanguigni, in quanto vergine di oliva, potendo scegliere.
le molli) ci assicurano la giusta dose indeboliti infatti il colesterolo è uno Una discreta corrente del pensiero
di Ω-3 necessari per ottenere delle dei costituenti essenziali delle mem- scientifico attuale ritiene positivo il
prestazioni cerebrali migliori e più brane cellulari. Questa rottura po- consumo di sardine, sgombro o pe-
efficienti [si veda a questo proposito trebbe provocare emorragie, o ictus sce spada, almeno una volta a setti-
l’articolo già pubblicato nel 2010 sulla emorragici. Perciò non è consigliabi- mana.
rivista online: microscopionline.net : le far scendere il colesterolo sotto i Il tè verde, preso in dosi molto pic-
“Il cibo per il cervello”]. 160 milligrammi per 100 millilitri di cole, e cioè non più di una tazza a
Sono indicati anche pochi grammi sangue. Il consumo quotidiano di settimana, ha dimostrato proprietà
di lecitina di soia granulare al giorno frutti ricchi di potassio, come una ba- di prevenzione nei riguardi dell’ictus.
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INTOLLERANZE
ALIMENTARI
l nostro sistema immunitario è messo a dura prova ogni giorno a causa delle numero-
se tossine che introduciamo con il cibo. Esiste una immunità innata costituita da cellule
geneticamente ereditate. Ne fanno parte macrofagi e neutrofili che hanno il compito di
fagocitare i microrganismi e i prodotti di scarto delle nostre cellule. Un altro meccanismo di-
fensivo è rappresentato dalle cellule natural killer che sono in grado di distruggere le cellule
infettate da virus  che si sono trasformate in cellule patogene appartengono alle NK natural
killer linfociti. Eosinofili, basofili, cellule mastoidi completano il sistema difensivo.i protagoni-
sti dell’immunità acquisita sono i linfociti in particolare i T helper e i linfociti B  . I T helper si
suddividono in Th1 Th2 Th3 .I Th2 prediligono le mucose specie quella  intestinale, le intolle-
ranze alimentari sono risposte Th2. quando nell’intestino diminuisce la buona flora batterica
(disbiosi evidenziata con un semplice esame delle urine) i batteri miceti prendono il soprav-
vento e avremo dei disturbi (coliti, gastrite, cistite, vaginite) molto spesso i carboidrati se
assunti in eccesso favoriscono la proliferazione dei miceti (Candida albicans) anche i prodotti
da forno lievitati portano alla candida . Il test alcat sulle intolleranze alimentari mi permette
di stabilire il momento che stiamo attraversando e mi permette di impostare una dieta perso-
nalizzata al paziente (vedi sito web olgafraschini.net alla voce test alcat ). Osservare la pelle
della persona che soffre mi permette di vedere se c’è un carico di tossine intestinali e quindi
è importante drenare le tossine attraverso gli organi emuntori (pelle, reni, intestino) altro
momento è la disintossicazione agendo sul fegato. Modulare il sistema endocrino in base al
sesso della persona, regolare il sistema immunitario con le citochine regolare il sistema ner-
voso con neuropeptidi infine portare ossigeno alle nostre cellule affinché la “centralina “ che
sono i mitocondri possano lavorare a meglio. Porto avanti la così detta medicina fisiologica
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BASSE TEMPERATURE E PIOGGE ALLONTANANO


(PER ORA) LE CRISI ALLERGICHE DA POLLINOSI
on la stagione primaverile alle porte, con-
sigli e rimedi per il popolo degli allergici.
Schiavino (Servizio di Allergologia del Ge-
melli): “attenzione a graminacee e parietaria, per
limitare i danni solo terapie sintomatiche; per pro-
teggersi con il vaccino (disponibile anche in gocce
o compresse sublinguali) ora è tardi e bisognerà
aspettare il prossimo autunno per farlo. No al fai
da te”.

Buone notizie per il ‘popolo’ degli allergici, alme-


no per il momento. Le piogge insistenti e il freddo
dei granuli pollinici, soprattutto delle graminacee”,
dei primi giorni di gennaio, nonché le basse tem-
spiega il docente di allergologia e immunologia
perature di questi giorni hanno infatti contenuto
molto la quantità dei granuli dei pollini allergeni- clinica della Cattolica di Roma. I pollini di grami-
ci in atmosfera, dando la possibilità ai milioni di nacee sono la principale causa di pollinosi in Italia.
italiani che soffrono di allergie di tirare un, breve, Sono, infatti, presenti a tutte le latitudini anche se
sospiro di sollievo. Breve perché, comunque, an- la loro prevalenza è maggiore nell’Italia setten-
cora in queste settimane si stanno manifestando trionale (70–85%) e nel Centro (60–75%) rispetto
le tipiche pollinosi ‘invernali’ causate dal polline di al Sud e alle Isole. La fioritura inizia generalmente
cipresso, i cui effetti sull’uomo sono spesso con- nel mese di aprile, con picchi a maggio e giugno.
fusi dalla coincidenza con i sintomi influenzali, ca- “Poiché i granuli pollinici sono di dimensioni piut-
ratteristici di questo periodo dell’anno. Ma con il tosto grandi – aggiunge Schiavino - , provocano di
prossimo arrivo della primavera, liberandosi nell’a- solito sintomi a carico della mucosa congiuntivale
ria i pollini, si scateneranno i tipici, fastidiosissimi e nasale, come starnuti, ostruzione nasale e rinor-
sintomi della stagione delle fioriture: starnuti, pru- rea (è la sintomatologia della famosa hay fever de-
rito, arrossamento degli occhi, lacrimazione, respi- gli anglosassoni, la febbre da fieno, nonostante la
ro affannoso, asma, che rendono difficile a chi ne comparsa della febbre sia eccezionale).
soffre la quotidianità. ….. e nel periodo estivo occhio a parietaria e al-
ternaria.
Con la stagione della fioritura alle porte, il punto “Come i soggetti allergici hanno già sperimentato
sugli effetti delle pollinosi con il professor Domenico sulla propria pelle – prosegue Schiavino - le spore
Schiavino, direttore del Servizio di Allergologia del di alternaria e il polline di parietaria sono abbon-
Policlinico universitario A. Gemelli di Roma. dantemente presenti nell’atmosfera durante il pe-
riodo estivo”. La parietaria è una pianta infestante
Attenzione alle graminacee, il peggiore nemico simile all’ortica, meglio conosciuta anche con il
per gli allergici in primavera, soprattutto nel Nord nome di erba muraiola. È molto diffusa al di sot-
Italia. Rischio febbre da fieno. to dei 1000 m di altitudine nel Sud d’Italia e nel-
“Il prevedibile repentino aumento della tempera- le zone costiere mediterranee, dove si nota quasi
tura, la presenza di vento e il clima secco saranno ovunque, specialmente alla base dei muri soleg-
i segnali di ‘allarme rosso’ per la diffusione nell’aria giati, in luoghi incolti vicino a ruderi, tra pietra e

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terra, difficilmente a contatto con asfalto e ce- strava solo per via sottocutanea costringendo il
mento. Mutamenti climatici, aumento e maggiore paziente a recarsi necessariamente all’ambulatorio
durata delle allergie da pollini. “Anche il mutare allergologico, in quanto potenzialmente capace di
del clima, il global warming - precisa Schiavino indurre effetti collaterali anche importanti. “Oggi
- ha favorito negli ultimi anni un progressivo au- invece si stanno diffondendo anche vaccini in goc-
mento della parietaria anche nel Nord Italia, ove ce o compresse da assorbire sotto la lingua, che si
si nota inoltre una maggiore durata della pollina- possono assumere a casa e sono alquanto privi di
zione rispetto al passato, con persistenza di valori effetti collaterali. Il vaccino va iniziato prima della
elevati di polline fino a ottobre”. I rimedi: terapie stagione pollinica e per avere risultati evidenti va
sintomatiche e vaccino (ma ora è tardi per farlo). protratto per 3-5 anni, ma la sospensione del trat-
“In questa fase dell’anno i soggetti allergici ai pol- tamento va valutata caso per caso”. Purtroppo, in
lini possono ricorrere solo a terapie farmacologi- qualche caso il paziente pollinotico tende ad au-
che sintomatiche con antistaminici, antileucotrie- tomedicarsi nel periodo critico e a dimenticare poi
nici, cortisonici nasali e eventualmente cortisonici la sua patologia, sottovalutandola. “È opportuno
inalatori e broncodilatatori – consiglia l’allergolo- - conclude l’esperto - che chi soffre di pollinosi,
go Schiavino – ma l’unica terapia eziologica, cioè se vorrà fare il vaccino, dovrà sottoporsi a esami
l’unica terapia in grado di eliminare il problema allergologici il prossimo autunno”.
alla ‘radice’, e di modificare la storia naturale della
patologia, consiste nell’indurre uno stato di tolle- Dr. Nicola Cerbino
ranza nei confronti del polline. Questo obiettivo Responsabile Ufficio Stampa
può essere raggiunto con l´immunoterapia spe- Università Cattolica Sede di Roma
cifica (ITS), comunemente definita vaccino”. Tale e Policlinico universitario “Agostino Gemelli”
trattamento, fino a poco tempo fa, si sommini- www.rm.unicatt.it - www.policlinicogemelli.it

TELETHON
SCOPERTA UNA “FIRMA
GENETICA” DEL DIABETE
Partendo dallo studio di rare forme eredi-
tarie di resistenza all’insulina, ricercatori
calabresi hanno trovato un’anomalia ge-
netica presente nel 10% delle persone con
diabete di tipo 2

una sorta di “firma genetica” che aumenta di sedi-


ci volte il rischio di sviluppare questa malattia, che
alla ricerca sulle malattie rare nuova luce
nel mondo colpisce 250 milioni di persone.
su una delle malattie metaboliche più dif-
fuse nel mondo, il diabete mellito di tipo Pubblicato sulle pagine del Journal of American
2*: il gruppo di ricerca dell’Università di Catanzaro Medical Association (JAMA), lo studio** è stato
“Magna Græcia” coordinato da Antonio Brunetti finanziato anche da Telethon e ha coinvolto qua-
ha scoperto che in un diabetico su dieci è presente si 9000 pazienti diabetici, di cui 4000 italiani. Da

17
M croScopio Ricerca
M croScopio

molti anni Brunetti studia la resistenza all’insuli- malattie rare possa avere ricadute molto più am-
na, ovvero la ridotta risposta dei tessuti all’azione pie e fare luce su patologie che colpiscono invece
dell’ormone che controlla i livelli di zucchero nel milioni di persone nel mondo. Il prossimo passo
sangue. Questo fenomeno, tipico delle persone sarà andare a fondo dei meccanismi con cui difetti
affette da diabete di tipo 2, si riscontra in modo nel gene HMGA1 rendono l’organismo resistente
ancora più accentuato in alcuni individui affetti da all’azione dell’insulina, in modo da poter disegna-
rare malattie genetiche come la sindrome di insu- re in futuro terapie specifiche per questo tipo di
lino resistenza e acanthosis nigricans di tipo A, il pazienti diabetici», conclude Brunetti.
leprecaunismo e la sindrome di Rabson-Menden-
hall. «Queste forme rare si sono rivelate un ottimo Ufficio stampa Telethon:
modello sperimentale per lo studio del diabete» Filippo degli Uberti
spiega Brunetti. «Grazie al supporto di Telethon, Anna Maria Zaccheddu
nel 2005 abbiamo dimostrato come la resistenza Ufficio stampa Università di Catanzaro:
all’insulina può dipendere da alterazioni nel gene Vittorio Scerbo
HMGA1, che contiene le informazioni per una pro-
teina che “accende” il gene per il recettore dell’in- * Il diabete mellito è una malattia cronica carat-
sulina, la molecola che si affaccia fuori dalla cellu- terizzata dalla carenza o dal malfunzionamento
la, cattura l’ormone, traduce il suo messaggio e lo dell’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che
trasmette all’interno della cellula». consente al glucosio di entrare nelle cellule dell’or-
Scoperta questa alterazione in 4 pazienti affetti da ganismo, dove viene utilizzato come fonte energeti-
forme rare di insulino-resistenza, Brunetti e colla- ca. Se l’insulina è poca o funziona male, il glucosio
boratori si sono chiesti se questo difetto potesse non entra nelle cellule e si accumula nel sangue.
essere riscontrato anche nella forma più comune Mentre nel diabete di tipo 1 l’insulina manca del
della malattia, per la quale ancora oggi la causa tutto, nel tipo 2, la forma più comune, l’insulina
non è ben nota. Per cercare una correlazione tra la viene prodotta normalmente, ma le cellule dell’or-
malattia e difetti nel gene HMGA1, i ricercatori ca- ganismo non rispondono adeguatamente al se-
labresi hanno quindi raccolto una casistica molto gnale ormonale. Se non viene trattato in maniera
ampia di pazienti diabetici: 3278 pazienti italiani, appropriata, il diabete mellito può determinare la
970 americani e 354 francesi, e oltre 4000 indivi- comparsa di tipiche complicanze croniche a carico
dui sani di controllo. Studiandone il patrimonio di occhi, reni, cuore, vasi sanguigni, nervi periferici.
genetico, Brunetti e il suo gruppo hanno scoperto Le cause precise dell’insorgenza del diabete mellito
come circa il 10% delle persone affette da diabe- non sono ancora note: ad oggi, però, i ricercatori
te di tipo 2 presenti varianti funzionali del gene concordano sul fatto che si tratti di una malattia
HMGA1. «Questo risultato ha delle grandi ricadu- multifattoriale, dovuta alla concorrenza di fattori
genetici, ambientali e comportamentali (obesità,
te nella pratica clinica» spiega il ricercatore. «Fino
iperalimentazione e vita sedentaria).
ad oggi non era mai stato individuato un fattore
genetico con un’associazione così forte con la ma-
** E. Chiefari, S. Tanyolaç, F. Paonessa, C. Pullin-
lattia. Innanzitutto la presenza di queste varianti
ger, C. Capula, S. Iiritano, T. Mazza, M. Forlin, A.
potrà servire come indicatore precoce del diabete
Fusco, V. Durlach, A. Durlach, M. Malloy, J. Kane, S.
di tipo 2, specialmente negli individui con familia-
Heiner, M. Filocamo, D. Foti, I. Goldfine, A. Brunetti,
rità diabetica».
“Functional Variants of the HMGA1 Gene and Type
Ma non è tutto: anche la risposta ad eventuali te-
2 Diabetes Mellitus”. JAMA, 2011; 305 (9): 903-912.
rapie farmacologiche e la progressione della ma-
lattia con gli anni possono essere influenzate dalla
presenza di questi determinanti genetici. «Questo
lavoro è un ottimo esempio di come lo studio delle

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CONTRO IL
TUMORE AL PANCREAS
TRACCIATO UN NUOVO PROTOCOLLO TERAPEUTICO

Riuniti i maggiori esperti al San Raffaele di Milano il tumore non infiltra i grossi vasi che decorrono
per delineare nuove linee terapeutiche in prossimità del pancreas, il tumore può essere
Si è svolto al San Raffaele di Milano il primo inve- rimosso chirurgicamente, tuttavia la recidiva si ve-
stigator meeting tra oncologi, chirurghi e patologi rifica ugualmente nella maggioranza dei casi. Da
per tracciare un nuovo sentiero nel trattamento del questi dati si capisce come la chemioterapia ab-
tumore del pancreas. bia un ruolo centrale nel trattamento del tumore
del pancreas, anche nei casi operabili. Negli ultimi
’adenocarcinoma del pancreas è la quar- 15 anni, gli oncologi dell’Istituto Scientifico Uni-
ta causa di morte per cancro; in Italia cir- versitario San Raffaele hanno lavorato per mette-
ca 10.000 persone muoiono ogni anno per re punto schemi più efficaci di chemioterapia e i
questa malattia. E’ considerato il più maligno di risultati di questi studi sono stati pubblicati sul-
tutti i tumori: la sopravvivenza a 5 anni dalla dia- le maggiori riviste del settore (Lancet Oncology,
gnosi è pari al 5%. Le cause di questa malignità Journal of Clinical Oncology, Cancer). Il principio
sono la resistenza ai trattamenti di chemio e radio- su cui si è lavorato in questi anni al San Raffaele è
terapia e la precoce diffusione in altri organi (an- stato quello di utilizzare 4 farmaci chemioterapi-
che tumori molto piccoli, di 1 o 2 cm possono dare ci diversi, anziché un solo farmaco, come avviene
metastasi). Quando non sono evidenti metastasi e normalmente: in questo modo ci si aspetta che la

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M croScopio Ricerca M croScopio

chemioterapia abbia maggiori possibilità di vin- primo risultato dello studio è già stato raggiunto:
cere le resistenze delle cellule tumorali. I risultati è stato quello di unire nello stesso progetto più di
ottenuti dagli oncologi del San Raffaele nei tumori 25 ospedali distribuiti su tutto il territorio naziona-
avanzati sono stati incoraggianti e si è deciso di le, una rete di specialisti con competenze diverse
sperimentare lo schema di chemioterapia a 4 far- (chirurghi, oncologi e patologi), che hanno deciso
maci anche nei pazienti operabili. Lo studio è sta- di lavorare insieme per migliorare il trattamento
to ideato dagli oncologi e dai chirurghi dell’IRCCS attuale del cancro del pancreas”. Concorda il Dott.
San Raffaele, in collaborazione con i maggiori Michele Reni, coordinatore dell’area Scientifica
esperti italiani e più di 25 ospedali hanno già ade- dell’Oncologia Medica IRCCS San Raffaele: “E’ uno
rito al protocollo. Lo studio prevede di valutare i studio ambizioso, il primo di questo tipo a livel-
risultati del trattamento “tradizionale” (chirurgia lo mondiale, che si propone di dare risposte alla
seguita da Gemcitabina per 6 mesi) e di altri due comunità scientifica internazionale sul ruolo della
trattamenti “sperimentali”, basati sulla chemiote- chemioterapia a più farmaci e di chiarire il ruolo
rapia a 4 farmaci. Il primo trattamento sperimen- della somministrazione della chemioterapia prima
tale prevede di somministrare i 4 farmaci in alter- della chirurgia, per combattere precocemente le
nativa al singolo farmaco Gemcitabina; il secondo metastasi occulte”.
trattamento sperimentale contempla due novità:
non solo il trattamento a 4 farmaci, ma anche la Per informazioni ai pazienti:
somministrazione di metà della chemioterapia tel. 02 2643 7627
prima della chirurgia, in modo da cominciare a e-mail: chir.pancreatica@hsr.it
trattare da subito le micrometatastasi che anco-
ra non si vedono, ma che nella maggioranza dei Fondazione San Raffaele del Monte Tabor
pazienti sono purtroppo già presenti al momento Direzione Comunicazione - Ufficio Stampa
dell’intervento chirurgico. Afferma il Dott. Gianpa- www.sanraffaele.org
olo Balzano, Responsabile dell’Unità Funzionale di
Chirurgia Pancreatica dell’IRCCS San Raffaele: “Il

SALUTE: UN VACCINO PER


PREVENIRE L’ALZHEIMER
AL VIA LA SPERIMENTAZIONE PRESSO L’OSPEDALE MULTIMEDICA DI CASTELLANZA

Prevenire l’Alzheimer con un vaccino. L’Unità Funzionale di Neurologia dell’Ospedale MultiMedica di Ca-
stellanza è uno dei soli quattro centri selezionati in Italia per il primo studio al mondo che si prefigge di
identificare una reale prevenzione della malattia di Alzheimer e non un semplice trattamento sintomatico.

ggi in Italia almeno 700.000 perso- dale MultiMedica di Castellanza - è la più grave
ne sono affette da forme più o meno conseguenza dell’invecchiamento, e pertanto con
avanzate di demenza. “La demenza di l’aumentare dell’attesa di vita delle nostre popo-
cui la malattia di Alzheimer è la forma più comu- lazioni è attesa una vera e propria epidemia di
ne – spiega Massimo Franceschi, responsabile demenze nei prossimi anni. Attualmente colpisce
dell’Unità Funzionale di Neurologia dell’Ospe- il 7% dei soggetti fra 65 e 85 anni e il 40% degli

21
NOI SIAMO
QUELLO CHE
BEVIAMO
IL CICLO DI PULIZIA DELL’ACQUA NON
È PIÚ IN GRADO DI GARANTIRE ACQUA
PURA A CAUSA DI VARI FATTORI: ACIDITÁ
ELEVATA, INQUINAMENTO ATMOSFERICO
E INFILTRAZIONE DI ELEMENTI INQUINANTI
NELLA FALDA A CAUSA DI SCARICHI
INCONTROLLATI
La

REGOLE PER SCONFIGGERE I NITRATI inq


E’
par
1°- Evitare di bollire i cibi. La bollitura, infatti, peggiora la situazione, fa evaporare det
RIS
parte dell’acqua e aumenta quindi la concentrazione di nitrati. 2°- Collocare un filtro sul Di
per
rubinetto, cosi è possibile depurare l’acqua dalla gran parte dei nitrati eventualmente nitr
nitr

presenti. I filtri più indicati in questo senso sono quelli a OSMOSI INVERSA o dotati Rec
nel

di resine a scambio ionico.


tum
An
e s

Fonte: AIRC consultabile sul sito http://www.airc.it/ o sulla rivista FONDAMENTALE pubblicata dall’AIRC
form
into
ess
han
Il n
L’OSMOSI INVERSA bib

ECONOMICO
una

L’osmosi inversa è un processo fisico naturale ben conosciuto in natura, che opera una filtrazione nitr
me

molecolare a livello meccanico, ciò viene concretizzato attraverso l’utilizzo di membrane semipermeabili,
blu
La
libe

niente acqua da acquistare le quali sono strutture che permettono il passaggio dell’acqua, trattenendo gli elementi minerali disciolti
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ed i batteri nocivi per la salute.
nei supermercati L’acqua così prodotta è della migliore qualità, indipendentemente dalle caratteristiche dell’acqua in
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La
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ingresso, è oligominerale ed adatta a bambini piccoli, donne in stato di gravidanza e persone anziane, 2°-

SILENZIOSO
con la peculiarità, a differenza delle acque in bottiglia, di non avere mai preso luce solare e di non essere dal
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stata esposta a fonti di calore (così come scritto e consigliato su tantissime acque in bottiglia) in quanto
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pompata direttamente dal pozzo dell’acquedotto ai vostri rubinetti di casa. un’
nessun fastidioso rumore ver

PROPORZIONE TRA IL FORO DELLA


ANALISI E MEMBRANA E LA GRANDEZZA DI
VIRUS E BATTERI
DIMOSTRAZIONE Fonte: AIRC consultabile sul sito http://w
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ultranovantenni, ma in realtà il processo patologi- MultiMedica di Castellanza. “Abbiamo cominciato


co che conduce all’Alzheimer inizia decenni prima a reclutare pazienti selezionati - spiega France-
dell’insorgere dei sintomi”. Attualmente si stanno schi -, ad alto rischio di sviluppare la malattia di
studiando farmaci da utilizzare in soggetti a ri- Alzheimer e privi di controindicazioni di natura
schio prima dell’inizio dei sintomi della demenza, medica, che saranno sottoposti a iniezioni sotto-
quando la dotazione neuronale è ancora relativa- cutanee mensili di vaccino nei prossimi due anni.
mente integra. “I pazienti con il cosiddetto Mild Trattandosi di uno studio in fase 2a, le misure atte
Cognitive Impairment (MCI), cioè con sintomi di ad identificare immediatamente eventuali effetti
amnesia chiara ma non ancora invalidante - prose- indesiderati saranno numerose ed accuratissime”.
gue Franceschi - e con certe caratteristiche geneti- Tutte le visite, il vaccino e gli esami di laboratorio
che, liquorali ed ipotrofia dell’ippocampo evidente necessari saranno gratuiti sia per il paziente che
alla risonanza magnetica, sono soggetti con un per il Sistema Sanitario Nazionale.
alto rischio di sviluppare una malattia di Alzhei- Da dicembre 2010 è iniziata la selezione dei pa-
mer”. La casa farmaceutica Roche ha recentemen- zienti presso l’Unità Funzionale di Neurologia,
te sviluppato un vaccino in grado di “sciogliere” le grazie all’aiuto dei Medici di Medicina Generale e
placche senili, che sono ritenute la base patoge- di altri Centri Neurologici della zona.
netica della malattia, e quindi in linea teorica, in
grado di fermare il procedere della patologia che Ufficio Stampa Gruppo MultiMedica
porta alla demenza di Alzheimer. Questo vaccino c/o Klaus Davi & Co:
sembra essere molto ben tollerato ed esente dai Paolo Steila e-mail: p.steila@klausdavi.com
rischi che in passato avevano presentato farmaci
analoghi. Roche ha identificato 63 centri in tutto il Ufficio Relazioni Esterne e Uff. Stampa Gruppo Mul-
mondo cui affidare la grande sfida di dimostrare tiMedica
che questo vaccino è in grado veramente di pre- Alessandra Maestri - Pierluigi Villa -
venire la malattia di Alzheimer in soggetti ad alto e-mail: alessandra.maestri@multimedica.it
rischio come quelli con MCI. Tra questi l’Ospedale pierluigi.villa@multimedica.it

REGINA ELENA: TUMORI OVARICI


SCOPERTO IL MECCANISMO CHE CONSENTE DI
AGGIRARE LA RESISTENZA AI FARMACI
linical Cancer Research pubblica lo studio
che dimostra come la chemioresistenza
nelle neoplasie dell’ovaio viene superata
bloccando il recettore dell’endotelina-1
Uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto
Nazionale Tumori Regina Elena getta nuova luce
sui meccanismi molecolari che causano la chemio-
resistenza nei tumori ovarici. La neoplasia ovarica
è la più aggressiva tra i tumori ginecologici con

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co, diventano più aggressive ed acquisiscono le


caratteristiche di cellule staminali; ed infine l’effi-
cacia di un nuovo farmaco, lo zibotentan, già in
corso di sperimentazione a livello internazionale.
Il farmaco molecolare bloccando selettivamente il
recettore A dell’endotelina, in terapia combinata
con paclitaxel e carboplatino, i più utilizzati per
il trattamento del carcinoma ovarico, ha di fatto
ripristinato la sensibilità a questi due chemiotera-
pici.
“Un’aumentata funzionalità del recettore A
dell’endotelina, - spiega la Dr.ssa Bagnato- che
è overespresso nei carcinomi ovarici chemioresi-
165.000 nuovi casi nel mondo e 4.000 in Italia, di stenti, attiva i meccanismi che promuovono l’EMT
primaria importanza sono quindi gli studi preclini-
e impedisce ai farmaci citotossici di eliminare le
ci e clinici rivolti a identificare nuove terapie capaci
cellule tumorali. Ora sappiamo che il blocco del
di contrastare la comparsa della chemioresisten-
recettore A dell’endotelina può permettere al far-
za. I risultati pubblicati su Clinical Cancer Research
maco di mandare in apoptosi la cellula neoplastica
indicano come il farmaco molecolare zibotentan,
agendo da inibitore del recettore dell’endoteli- e può rappresentare una scelta appropriata nel
na-1, riesca a ripristinare la sensibilità ai chemio- trattamento del carcinoma ovarico per aggirare e
terapici nelle recidive di carcinoma ovarico che- sconfiggere la farmaco resistenza.”
mioresistenti e mandare così in apoptosi la cellula Il progetto è stato finanziato dall’AIRC, a conferma
neoplastica. dell’impegno dell’Associazione nel sostenere la ri-
Nonostante i progressi raggiunti nel trattamento cerca traslazionale, che porta lo studio dei mecca-
medico dei tumori ovarici ancora un’alta percen- nismi molecolari di base ad applicazioni terapeuti-
tuale delle pazienti mostrano una ricomparsa del che utili per i pazienti.
cancro a causa dell’instaurarsi della resistenza ai
farmaci chemioterapici. Lo studio coordinato dalla Riferimenti articolo
Dr.ssa Anna Bagnato e condotto dalla dr.ssa Laura Clin Cancer Res. 2011 Jan 10. Acquisition of che-
Rosanò insieme ad altri ricercatori del laboratorio
moresistance and EMT phenotype is linked with
di Patologia Molecolare dell’Istituto Regina Elena,
activation of the endothelin A receptor pathway in
apre nuove prospettive sui meccanismi molecolari
ovarian carcinoma cells.
che stanno alla base della chemioresistenza spes-
Rosano L, Cianfrocca R, Spinella F, Di Castro V, Ni-
so sviluppata dalle donne affette da carcinoma
cotra MR, Lucidi A, Ferrandina G, Natali PG, Bagna-
ovarico.
La ricerca ha raggiunto tre traguardi: l’identifica- to A. Molecular Pathology Lab., Regina Elena Can-
zione del recettore dell’endotelina come marca- cer Institute.
tore associato alla comparsa della resistenza al
farmaco; ha illustrato il meccanismo responsabile Lorella Salce
dell’acquisizione della chemioresistenza e della Capo Ufficio Stampa
transizione epitelio-mesenchimale (EMT), proprio Istituto Nazionale Tumori Regina Elena
il processo attraverso il quale le cellule tumorali Istituto Dermatologico San Gallicano
non rispondono più al trattamento farmacologi- www.ifo.it

25
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REGINA ELENA: AL VIA LA STIMOLAZIONE CEREBRALE PROFONDA EFFICACE NELLA

MALATTIA DI PARKINSON
’impianto del neuro stimolatore ha già dato
ottimi risultati in 80.000 pazienti trattati nel
mondo attraverso la chirurgia stereotassica
Grazie ad una consolidata esperienza nella chi-
rurgia stereotassica delle patologie neuro-onco-
logiche, presso il Dipartimento di Neuroscienze
dell’istituto Nazionale Regina Elena (IRE) prende
il via la Stimolazione Cerebrale Profonda che offre
una nuova opportunità di trattamento per i pa-
zienti affetti da Parkinson che non rispondono più
alle terapie farmacologiche. In Italia oltre 200 mila
persone sono colpite dalla Malattia di Parkinson,
patologia neurologica degenerativa che colpisce
in genere la popolazione oltre la sesta decade,
mentre per il 25% dei pazienti l’esordio avviene
prima dei 50 anni. Ad oggi non esiste una cura
preventiva e le cause sono in larga misura igno-
te. A livello cerebrale si osserva la degenerazione
di alcuni neuroni deputati a rilasciare la dopamina
e un’alterata comunicazione nei circuiti addetti al
controllo motorio. I primi impianti di un pacemaker
collegato ad elettrodi cerebrali profondi sono stati
effettuati alcune settimane fa nel nostro Istituto
dal prof. Carmine Carapella, Neurochirurgo del
Regina Elena, in collaborazione con il dott. Carlo
Colosimo, neurologo dell’Università La Sapienza.
“Il primo intervento in assoluto - ci ricorda il prof.
Carapella, responsabile della Sezione di Neuro-
(cliniche, neuropsicologiche, di imaging). I risultati
chirurgia Stereotassica presso il Dipartimento di
ottenuti negli oltre 80.000 pazienti trattati in tutto
Neuroscienze IRE- è stato realizzato dal Professor
il mondo ci confermano che la stimolazione cere-
Benabid a Grénoble in Francia oltre 20 anni fa. Da
brale profonda è un trattamento efficace, sempre
allora molti centri neurochirurgici in Europa e nel
se gestito da un’equipe qualificata di neurochirur-
resto del mondo hanno adottato questa procedu-
ghi e neurologi.”
ra. In Italia, e in particolar modo nel Centro-sud,
La metodica consiste nell’impianto intracerebrale
non sono ancora molti i Centri in grado di propor-
in una piccola area del talamo o dei gangli della
re la stimolazione cerebrale profonda come opzio-
base di un elettrodo stimolante collegato ad un
ne terapeutica e di fornire ai pazienti tutte le valu-
pacemaker. Lo stimolo elettrico indotto in una
tazioni necessarie nelle fasi pre e post-chirurgiche
zona del cervello che funge da relais su alcuni cir-

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M croScopio Ricerca M croScopio

cuiti del movimento aiuta a controllare i sintomi Carapella -  prevalentemente finalizzate alla dia-
della malattia e consente di ridurre l’uso dei far- gnosi di tumori cerebrali, allo svuotamento di tu-
maci specie quando responsabili di effetti poco mori cistici ed all’infusione diretta di sostanze an-
desiderabili (disturbo dei movimenti volontari, tiblastiche nel contesto del tessuto tumorale, ma
turbe del comportamento). Poiché non vi è in que- anche procedure funzionali di stimolazione e di
sto momento alcuna cura per la Malattia di Par- termocoagulazione per sindromi dolorose intrat-
kinson e non vi è alcun mezzo per prevenire la sua tabili quali la nevralgia del trigemino.”
progressione, l’obiettivo del trattamento è quello Come funziona la stimolazione profonda: Il ‘cuore’
di gestire i sintomi, rinviare il più a lungo possibile dell’apparecchio è il neurostimolatore, un piccolo
il loro peggioramento e ridurre al minimo l’insor- dispositivo in titanio, simile ad un pacemaker car-
genza di nuovi sintomi. diaco, che contiene la batteria ed un microproces-
I pazienti che possono eseguire questo tipo d’in- sore; impiantato al di sotto della cute del torace
tervento rappresentano fino al 10% di chi soffre di produce gli impulsi elettrici necessari per la stimo-
Parkinson. L’impianto è particolarmente indicato lazione. Quattro sono gli elettrodi terminali che,
nei soggetti in cui la terapia farmacologica, a di- con una metodica stereotassica guidata dalle im-
stanza di anni, non riesce più a gestire instabilità magini di Risonanza Magnetica, vengono impian-
motorie o discinesie gravi. tati nelle aree cerebrali coinvolte nella malattia. La
I risultati, valutati a distanza dall’impianto del neu- terapia è reversibile, infatti è possibile interrom-
rostimolatore, evidenziano come si possa ottenere pere la stimolazione o rimuovere completamente
un significativo miglioramento sia della qualità di il dispositivo, in qualsiasi momento. Per la riuscita
vita che delle funzioni motorie (tremore, rigidità, ottimale dell’impianto è fondamentale un’accurata
discinesie), con una riduzione delle dosi di terapia selezione dei pazienti, unitamente ad una valida
farmacologica dell’ordine del 50 % in media. At- integrazione tra neurochirurghi, neurologi e neu-
tualmente, inoltre, si sta valutando la opportunità ropsicologi.
di approfondire la problematica della Stimolazione Lorella Salce
Cerebrale Profonda (DBS) non solo per la malattia
di Parkinson, il tremore essenziale ed altri disturbi
extrapiramidali, ma anche per le epilessie intratta- Capo Ufficio Stampa
bili e per forme particolari di cefalea intrattabile. Istituto Nazionale Tumori Regina Elena
“In questi anni, abbiamo effettuato circa cinque- Istituto Dermatologico San Gallicano
cento procedure stereotassiche – evidenzia il prof. www.ifo.it

27
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M croScopio

TROPPI GLI ITALIANI


MALATI SENZA
SAPERLO
Le malattie renali croniche dilaga-

TA
no, ignorate in 3 casi su 4, ma se si

GIO R N A trascurano il rischio è un danno d’or-

N DIA L E gano che può portare alla dialisi. La

MO conferma da uno studio coordinato

E L R E N E dal nefrologo dell’Università Cattoli-

D ca Gambaro.

ltre 1 italiano su 10 (il 12,7%)


dopo i 40 anni soffre di una
patologia renale cronica, in
un terzo dei casi dalle origini poco
chiare; i tre quarti dei malati non
sanno di avere un problema ai reni,

cosicché la malattia può progredire fino a costringere il paziente alla dialisi. Si tratta di quasi 4 milioni di
over-40, maschi e femmine, ovvero un numero 100 volte maggiore degli italiani oggi in dialisi. Moltissimi
di questi soggetti con patologia renale cronica potrebbero dunque nei prossimi anni andare a ingrossare
le fila dei centri dialisi e della lista delle persone in attesa di trapianto di reni. Sono alcuni dei dati emersi
da un recente studio del professor Giovanni Gambaro, direttore Unità Operativa di Nefrologia dell’Uni-
versità Cattolica - Complesso Integrato Columbus di Roma, pubblicato sulla rivista Clinical Journal of the
American Society of Nephrology e reso noto in occasione della Giornata Mondiale del Rene. “Molto vero-
similmente”, ha spiegato Gambaro, “le malattie renali da causa sconosciuta sono nefropatie degenerative
causate da diabete, eccesso di grassi nel sangue, obesità, farmaci, nonché da fumo e ipertensione”. Lo
studio, chiamato INCIPE, ha coinvolto circa 6000 persone, prese in modo casuale nelle liste di 50 medici
di medicina generale. Il reclutamento è avvenuto tra la primavera del 2006 e quella del 2007. I cittadini
venivano convocati in 4 diversi centri di reclutamento e qui erano visitati da un medico che effettuava
anche i prelievi ematici. La ricerca ha individuato che tra gli Italiani con più di 40 anni di età ben il 12% ha
una nefropatia. La gran parte di essi non ne è a conoscenza. Infatti 3 su 4 non sanno di avere una nefropa-
tia. Non hanno sintomi, apparentemente sono in buona salute, pur presentando forme di diversa gravità
di malattia renale. I rischi dietro l’angolo in questi soggetti, ignari di avere una nefropatia cronica, sono
infarto e ictus in quanto le malattie renali croniche aumentano il rischio di malattie cardiovascolari; e lo
sviluppo di una insufficienza renale così avanzata da richiedere la dialisi o il trapianto di rene.

Dr. Nicola Cerbino - Responsabile Ufficio Stampa


Università Cattolica Sede di Roma e Policlinico universitario “Agostino Gemelli”
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INN ISTITUTO NAZIONALE


DI NEUROSCIENZE
ANTAGONISTI DEL RECETTORE NOP PER LA CURA DELLA
DEPRESSIONE E DEL MORBO DI PARKINSON
olecole che bloccano l’attività del re- ministrazione di molecole in grado di attivare o
cettore per il neuropeptide nocicet- bloccare selettivamente un particolare recettore.
tina/orfanina (N/OFQ), detto anche «Nel caso degli antagonisti di NOP, al momento
recettore NOP: potrebbe essere questa la carat- possiamo proporre un loro uso quali farmaci in-
teristica principale di una nuova classe di farmaci novativi per il trattamento della depressione e del
per la cura degli stati depressivi e dei disturbi del Morbo di Parkinson. Occorre invece cautela nel
movimento come il Morbo di Parkinson. somministrare questi stessi composti in pazien-
A riportare la notizia è il numero di marzo di Neu- ti affetti da dolore cronico e stati ansiosi». Infine,
ropharmacology (versione digitale disponibile da non sembra che l’effetto antidepressivo osservato
fine gennaio), mentre lo studio è stato svolto dal possa in qualche moto derivare dalla stimolazione
gruppo del professor Girolamo Calò, ricercato- dell’attività locomotoria. «Ritengo che l’effetto an-
re presso il Dipartimento di Medicina Sperimen-
tidepressivo degli antagonisti di questo recettore
tale e Clinica dell’università di Ferrara e membro
sia genuino. Non dimentichiamo però che stiamo
dell’Istituto Nazionale di Neuroscience (INN). Il
parlando di studi su animali; non avremo una ri-
recettore NOP è ampiamente diffuso nel sistema
sposta certa fino a quando non verranno effettua-
nervoso centrale, dal sistema limbico per quello
ti trial clinici con gli antagonisti NOP nell’uomo».
che riguarda gli aspetti cognitivi e l’ansia, alle aree
conclude Calò. Le evidenze pre-cliniche per l’uti-
cerebrali importanti per l’ideazione e il controllo
lizzo degli antagonisti NOP nei pazienti con Mor-
del movimento, a tutte le zone di trasmissione del
bo di Parkinson e quelli che soffrono di disturbi
dolore, compreso il midollo spinale. Per questo
motivo, l’eliminazione del gene che codifica NOP, depressivi non mancano. Ora il passo successivo
e quindi lo spegnimento del segnale endogeno spetta alle industrie farmaceutiche.
generato dall’interazione N/OFQ – NOP, può in- Contatti
fluire sul controllo di tutte queste funzioni. «Dallo
scorso anno sono disponibili, tra i modelli anima- Girolamo Calò
li, i ratti che non esprimono il recettore NOP; noi Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica
abbiamo caratterizzato il loro fenotipo» spiega il Sezione di Farmacologia Università di Ferrara
professor Calò. «Abbiamo osservato qualcosa di
molto peculiare perché se normalmente una via Ufficio stampa dell’Istituto Nazionale di Neuroscienze
recettoriale che agisce sull’umore agisce anche Elisa Frisaldi elisa.frisaldi@unito.it
sugli stati ansiosi, nel caso dei ligandi NOP gli www.ist-nazionale-neuroscienze.unito.it
agonisti provocano gli effetti ansiolitici, mentre Bibliografia
gli antagonisti quelli antidepressivi». Il contributo Anna Rizzi, Stefano Molinari, Matteo Marti, Giuliano
più importante di questo tipo di studi è proprio Marzola, Girolamo Calò. Nociceptin/orphanin FQ recep-
individuare quali indicazioni terapeutiche e quali tor knockout rats: in vitro and in vivo studies, Neurophar-
controindicazioni possono essere legate alla som- macology, marzo 2011, vol 60(4), pg: 572-579.

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