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CAPITOLO 1

Funzioni elementari

1. La funzione lineare
Talvolta, dicendo che y e’una funzione o applicazione lineare
di x, si intende che il gra…co di y = f (x) e’una retta, percio’e’
possibile sfruttare la formula

y = f (x) = mx + b

che esprime una retta tramite il suo coe¢ ciente angolare m e l’in-
tercetta b sull’asse y. Il comportamento caratteristico delle fun-
zioni lineari e’quello di crescere in modo costante. Per esempio,
la Figura 1 mostra il gra…co della funzione lineare f (x) = 3x 2.
Dominio e codominio della funzione f (x) = 3x 2 coincidono
con R. Si osservi che ogniqualvolta x cresce di 0:1, il valore di
f (x) cresce di 0:3. Percio’f (x) cresce tre volte piu’velocemente
di x. Dunque la pendenza del gra…co y = 3x 2, che e’3, puo’
essere interpretata come il tasso di crescita di y rispetto a x.

1
2 1. FUNZIONI ELEMENTARI

y
10

-5 -4 -3 -2 -1 1 2 3 4 5
x
-5

-10

-15

Figura 1: Gra…co della funzione lineare y = 3x 2

2. La funzione valore assoluto


Il valore assoluto di un numero a, denotato con jaj, e’ la
distanza sulla retta reale di a da 0. Le distanze sono sempre
positive o nulle, percio’
jaj 0 per ogni a
In generale, si ha:
jaj = a se a 0
jaj = a se a < 0
Disegnamo ora il gra…co della funzione valore assoluto f (x) =
jxj. Da quanto osservato, deduciamo che
x se x 0
jxj =
x se x < 0
e quindi abbiamo il gra…co in Figura 2 in cui f (x) coincide con
la retta y = x alla destra dell’asse y, e con y = x alla sinistra
dell’asse y. Il dominio della funzione f (x) = jxj e’R, mentre il
codominio e’[0; +1).
4. I POLINOMI 3

5
y
4

-5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 5
x
Figura 2: Funzione valore assoluto f (x) = jxj
3. La funzione segno
La funzione segno e’una funzione logica che estrae il segno
di un numero reale. Essa e’spesso rappresentata con sgn( ) ed
e’de…nita come segue
8
< 1 se x<0
sgn(x) = 0 se x =0
: 1 se x>0
Ogni numero reale puo’essere espresso come il prodotto del
suo valore assoluto e della funzione segno:
x = (sgn(x)) jxj :
4. I polinomi
Una funzione P e’detta polinomio se
P (x) = an xn + an 1 xn 1
+ + a2 x 2 + a1 x + a0
dove n e’ un intero non negativo e i numeri a0 , a1 , a2 ,. . . , an
sono costanti dette coe¢ cienti del polinomio. Il dominio di ogni
funzione polinomiale e’R = ( 1; +1). Se il primo coe¢ ciente
4 1. FUNZIONI ELEMENTARI

Figura 1. Figura 3: Gra…co funzioni quadratiche

diverso da zero e’ an , allora il grado del polinomio e’ n. Un


polinomio di primo grado ha la forma P (x) = ax + b ed e’quindi
una funzione lineare. Un polinomio di secondo grado ha la forma
P (x) = ax2 + bx + c ed e’detto essere una funzione quadratica.
Il gra…co di P e’quello di una parabola che ha concavita’verso
l’alto o verso il basso a seconda che sia a > 0 oppure a < 0 (si
veda Figura 3).

Un polinomio di grado 3 ha la forma


P (x) = ax3 + bx2 + cx + d
ed e’chiamato funzione cubica. Qualunque sia il grado del poli-
nomio considerato, dominio e codominio della funzione P (x) =
an x n + an 1 x n 1 + + a2 x2 + a1 x + a0 coincidono con R.

5. La funzione potenza
Una funzione del tipo f (x) = xa dove a e’ una costante, e’
detta funzione potenza. Consideriamo i vari casi.
5. LA FUNZIONE POTENZA 5

(1) a = n, dove n e’un intero positivo; in questo caso do-


minio e codominio di f (x) = xa coincidono con R (in
Figura 4 e’rappresentato il gra…co di f (x) = x3 )

y
100

50

-5 -4 -3 -2 -1 1 2 3 4 5
x
-50

-100

Figura 4: Gra…co funzione potenza f (x) = x3


(2) a = n1 , dove n e’un intero positivo: in particolare se n e’
1
pari, dominio e codominio di f (x) = x n coincidono con
[0; +1), se n e’dispari, dominio e codominio di f (x) =
1 1 p
x n coincidono con R (la funzione f (x) = x n = n x e’la
funzione radice n esima)
(3) a = 1: la funzione f (x) = x 1 = x1 e’ una funzione
reciproca, il cui dominio e’R f0g; mentre il codominio
e’R:
(4) a 2 R: si distinguono due casi, a seconda che risulti
a < 0 oppure a > 0. Nel primo caso il dominio e il codo-
minio della funzione f (x) = xa coincidono con (0; +1),
mentre nel secondo caso essi sono uguali a [0; +1).
Di seguito sono riportate le proprieta’della funzione potenza:

(1) x a = x1a
(2) (xa )b = xab = (xb )a
(3) xa+b = xa xb
6 1. FUNZIONI ELEMENTARI

(4) xa y a = (xy)a
dove x; y sono numeri reali positivi (x 6= 0) e a; b costanti
qualsiasi.

6. La funzione razionale
Una funzione razionale e’un rapporto di due polinomi:
P (x)
f (x) =
Q(x)
dove P e Q sono polinomi. In questo caso il dominio di f (x) e’
dato da
fx 2 R : Q(x) 6= 0g;
mentre il codominio e’R.
Osserviamo che un polinomio e’una particolare funzione razionale,
detta funzione razionale intera. Una funzione razionale che non
sia un polinomio si chiama anche funzione razionale fratta.

7. La funzione algebrica
Una funzione f e’ detta funzione algebrica se puo’ essere
costruita usando operazioni algebriche (addizione, sottrazione,
moltiplicazione, divisione, estrazione di radice) a partire da fun-
zioni polinomiali. Ogni funzione razionale e’algebrica.

8. Le funzioni trigonometriche
8.1. Seno e coseno di un angolo orientato. Sia data
una circonferenza di centro O e associamo ad essa un sistema di
riferimento cartesiano ortogonale di origine O. Si assuma il rag-
gio di questa circonferenza come unita’di misura dei segmenti.
Una tale circonferenza si chiama circonferenza goniometrica.
De…niamo il seno di un angolo. Dato l’angolo x sulla circonferen-
za goniometrica, il suo seno e’l’ordinata del punto d’incontro P
che il lato libero dell’angolo ha con la circonferenza goniometri-
ca. Tale valore si indica con il simbolo sin x e gra…camente si ha
la Figura 5.
8. LE FUNZIONI TRIGONOMETRICHE 7

Figura 2. Figura 5: Rappresentazione del seno


di un angolo sulla circonferenza goniometrica

e’quindi chiaro che il seno di un angolo e’uguale alla lunghez-


za del segmento verticale P H dotata del segno positivo se il pun-
to P si trova nel I o II quadrante, dotata del segno negativo se
il punto P si trova nel III o IV quadrante (se P giace sull’asse
della ascisse il seno e’nullo). Al variare dell’angolo x il seno cam-
bia di conseguenza. Possiamo a¤ermare allora che sin x e’ una
funzione della variabile indipendente x, cioe’ possiamo scrivere
f (x) = sin x. Il gra…co della funzione seno si chiama sinusoide
(Figura 6) e risulta:
Si noti la periodicita’ della funzione seno. Dopo un angolo
giro (2 ) il seno ricomincia a fornire gli stessi valori. Si dice al-
lora che la funzione f (x) = sin x ha periodicita’2 .
De…niamo il coseno di un angolo. Dato l’angolo x sulla circon-
ferenza goniometrica, il suo coseno e’l’ascissa del punto d’incon-
tro P che il lato libero dell’angolo ha con la circonferenza gonio-
metrica. Tale valore si indica con il simbolo cos x e gra…camente
si ha la Figura 7.
8 1. FUNZIONI ELEMENTARI

Figura 3. Figura 6: Gra…co della funzione


f (x) = sin x

Figura 4. Figura 7: Rappresentazione del coseno


di un angolo sulla circonferenza goniometrica

e’ quindi chiaro che il coseno di un angolo e’ uguale alla


lunghezza del segmento orizzontale OH dotata del segno pos-
itivo se il punto P si trova nel I o IV quadrante, dotata del
segno negativo se il punto P si trova nel II o III quadrante (se
P giace sull’asse delle ordinate il coseno e’nullo). Al variare del-
l’angolo x il coseno cambia di conseguenza. Possiamo a¤ermare
8. LE FUNZIONI TRIGONOMETRICHE 9

Figura 5. Figura 8: Gra…co funzione f (x) = cos x

allora che cos x e’ una funzione della variabile indipendente x,


cioe’ possiamo scrivere g(x) = cos x. Il gra…co della funzione
coseno si chiama cosinusoide (Figura 8).

Si noti la periodicita’della funzione coseno. Dopo un angolo


giro (2 ) il coseno ricomincia a fornire gli stessi valori. Si dice
allora che la funzione g(x) = cos x ha periodicita’2 .
Da notare che il dominio delle funzioni seno e coseno e’ R,
mentre il codominio e’ [ 1; 1]. Ricordiamo inoltre la formula
fondamentale della trigonometria sin2 x + cos2 x = 1.

8.2. Tangente di un angolo orientato. La tangente di


una angolo e’ de…nita come il rapporto fra seno e coseno. Ab-
sin x
biamo percio’tan x = cos x
. La costruzione della tangente di un
angolo sulla circonferenza goniometrica avviene tramite la retta
tangente (da cui il nome) alla circonferenza nel punto (1; 0), cosi’
come indicato nel gra…co in Figura 9.

La funzione tangente ha per dominio l’insieme degli x 6=


2
+ k ; (k 2 Z) e per codominio R.
Si de…nisce funzione cotangente cot x = cos x
sin x
; analogamente al-
la costruzione della tangente quella della cotangente avviene
tramite la retta tangente alla circonferenza nel punto (0; 1); cosi’
10 1. FUNZIONI ELEMENTARI

Figura 6. Figura 9: Rappresentazione del-


la tangente di un angolo sulla circonferenza
goniometrica

come indicato nel gra…co Figura 10. Tale funzione ha per do-
minio l’insieme degli x 6= k ; (k 2 Z) e per codominio R.
Gra…camente la funzione tangente e la funzione cotangente
hanno l’andamento mostrato rispettivamente in Figura 11 ed in
Figura 12.

8.3. Formule di trigonometria. Abbiamo visto che fra le


funzioni goniometriche sussistono le due relazioni
sin2 x + cos2 x = 1
e
sin x
tan x = :
cos x
Supposta nota una di queste tre funzioni, si puo’ricavare il valore
delle altre due, per mezzo della funzione nota. Cosi’, ad esempio,
nota la funzione seno si ricava
p
cos x = 1 sin2 x
8. LE FUNZIONI TRIGONOMETRICHE 11

Figura 7. Figura 10: Rappresentazione del-


la cotangente di un angolo sulla circonferenza
goniometrica

Figura 8. Figura 11: Gra…co funzione f (x) = tan x


12 1. FUNZIONI ELEMENTARI

Figura 9. Figura 12: Gra…co f (x) = cot x

oppure, nota la funzione tangente si ricava


tan x
sin x = p
1 + tan2 x
e cosi’via.
Fondamentali in trigonometria sono le formule degli angoli asso-
ciati e le formule goniometriche riportate di seguito:
Angoli associati.
Angoli complementari.
sin( 2 x) = cos x
cos( 2 x) = sin x
tan( 2 x) = cot x
cot( 2 x) = tan x
Angoli anticomplementari.
sin( 2 + x) = cos x
cos( 2 + x) = sin x
8. LE FUNZIONI TRIGONOMETRICHE 13

tan( 2 + x) = cot x
cot( 2 + x) = tan x
Angoli supplementari.
sin( x) = sin x
cos( x) = cos x
tan( x) = tan x
cot( x) = cot x
Angoli antisupplementari.
sin( + x) = sin x
cos( + x) = cos x
tan( + x) = tan x
cot( + x) = cot x
Angoli opposti ed esplementari.
sin( x) = sin(2 x) = sin x
cos( x) = cos(2 x) = cos x
tan( x) = tan(2 x) = tan x
cot( x) = cot(2 x) = cot x
Si osservi che dalle formule degli angoli opposti ed esplemen-
tari, segue direttamente che la funzione seno, la funzione tan-
gente e la funzione cotangente sono funzioni dispari, mentre la
funzione coseno e’pari.
Formule goniometriche.
Formule di addizione.
sin(x + y) = sin x cos y + sin y cos x
cos(x + y) = cos x cos y sin x sin y
x+tan y
tan(x + y) = 1tantan x tan y
Formule di sottrazione.
sin(x y) = sin x cos y sin y cos x
cos(x y) = cos x cos y + sin x sin y
tan x tan y
tan(x y) = 1+tan x tan y
Formule di duplicazione.
sin 2x = 2 sin x cos x
14 1. FUNZIONI ELEMENTARI

cos 2x = cos2 x sin2 x


tan 2x = 1 2 tan x
tan2 x

Formule di bisezione.
q
x 1 cos x
sin 2 =
q 2
x 1+cos x
cos 2 =
q 2
tan x2 = 1 cos x
1+cos x

Formule di Prostaferesi.
sin x sin y = 2 sin x 2 y cos x 2 y
cos x cos y = 2 cos x+y 2
cos x 2 y

8.4. Altre funzioni trigonometriche. Si de…nisce fun-


zione arcoseno f (x) = arcsin x la funzione inversa della restrizione
della funzione seno a [ 2 ; 2 ]; arcsin x ha per dominio l’intervallo
[ 1; 1] e per codominio l’intervallo [ 2 ; 2 ]. Si de…nisce funzione
arcocoseno f (x) = arccos x la funzione inversa della restrizione
della funzione coseno a [0; ]; arccos x ha per dominio l’intervallo
[ 1; 1] e per codominio l’intervallo [0; ]. In…ne la funzione ar-
cotangente f (x) = arctan x e’la funzione inversa della restrizione
della funzione tangente a ( 2 ; 2 ); arctan x ha per dominio R e
per codominio l’intervallo [ 2 ; 2 ]. Si osservi, che le funzioni ar-
coseno, arcocoseno e arcotangente sono ottenute invertendo le
restizioni delle relative funzioni nei rispettivi intervalli, essendo
in tali intervalli le funzioni seno, coseno e tangente strettamente
monotone, per cui in base ad una ?? , che rappresenta una specie
di Criteri di invertibilita’, esse sono invertibili. In…ne nelle …gure
13, 14 e 15 sono riportati, rispettivamente, i gra…ci delle funzioni
arcoseno, arcocoseno ed arcotangente.
8. LE FUNZIONI TRIGONOMETRICHE 15

Figura 10. Figura 13: Funzione arcoseno

Figura 11. Figura 14: Funzione arcocoseno


16 1. FUNZIONI ELEMENTARI

Figura 12. Figura 15: Funzione arcotangente

9. Le funzioni trascendenti
Tutte le funzioni che non sono algebriche sono funzioni trascen-
denti; tra queste vi sono anche le trigonometriche e le loro in-
verse, le esponenziali, le logaritmiche, ma anche un gran numero
di altre funzioni che non sono state nominate.

10. La funzione esponenziale


La funzione esponenziale ha la forma f (x) = ax , dove la base
a e’ una costante positiva. La Figura 16 mostra il gra…co di
y = 2x . Il dominio e’( 1; +1) e il codominio e’(0; +1).

2x
10. LA FUNZIONE ESPONENZIALE 17

y 30

20

10

-5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 5
x
Figura 16: Gra…co funzione esponenziale f (x) = 2x

La funzione f (x) = 2x e’detta funzione esponenziale perche’


la variabile, x, compare come esponente. Non bisogna confondere
queste funzioni con la funzione potenza g(x) = x2 , dove la vari-
abile e’la base. Analizziamo ora i vari casi che si presentano al
variare della natura dell’esponente x nella forma generale della
funzione esponenziale f (x) = ax .
Se x = n, intero positivo, allora
an = a
| a {z a}
n f attori

Se x = 0, allora a0 = 1, e se x = n, dove n e’un intero positivo,


allora
1 n
a =
an
Se x e’ un numero razionale, x = pq , dove p e q sono interi e
q > 0, allora
p p p
ax = a q = q ap = ( q a)p
Passiamo ora a de…nire la potenza avente per base un numero
reale positivo a e per esponente un numero reale qualsiasi x e
distinguiamo i seguenti casi:
18 1. FUNZIONI ELEMENTARI

Figura 13. Figura 17: Gra…ci funzione esponenziale

Sia a > 1; x > 0 si chiama potenza di base a ed esponente x,


con x = (H; K) numero reale positivo, il numero reale individ-
uato dalla coppia di classi contigue (F; G) (dove F e’ la classe
costituita da tutte le potenze ah ; h 2 H e G e’costituita da tutte
le potenze ak ; k 2 K) e si scrive
ax = (F; G):
Sia 0 < a < 1; x > 0 si chiama potenza di base a ed espo-
nente x, con x = (H; K) numero reale positivo, il numero reale
individuato dalla coppia di classi contigue (F; G) (dove F e’la
classe costituita da tutte le potenze ak ; k 2 K e G e’costituita
da tutte le potenze ah ; h 2 H) e si scrive
ax = (F; G):
Ci sono essenzialmente tre tipi di funzioni esponenziali y =
x
a . Se 0 < a < 1, la funzione esponenziale decresce, se a = 1 e’
costante; se a > 1, l’esponenziale e’crescente. Questi casi sono
illustrati nella Figura 17.

Di seguito sono riportate le proprieta’ della funzione espo-


nenziale:

(1) ax+y = ax ay
11. LA FUNZIONE LOGARITMICA 19
x
(2) ax y = aay
(3) (ax )y = axy = (ay )x
(4) ax bx = (ab)x
dove a; b sono numeri positivi e x; y sono reali.

11. La funzione logaritmica


La funzione logaritmica e’ del tipo f (x) = loga x, dove la
base a e’una costante positiva. Essa e’la funzione inversa della
funzione esponenziale. Se usassimo la notazione della funzione
inversa,
1
f (x) = y () f (y) = x (1)
avremmo
loga x = y $ ay = x (2)
Percio’, se x > 0, loga x e’l’esponente al quale bisogna
elevare a per ottenere x. Per esempio, log10 0:001 = 3 perche’
10 3 = 0:001.
A partire dalle equzioni f (x) = ax e f 1 (x) = loga x otteniamo
loga (ax ) = x per ogni x 2 R (3)

aloga x = x per ogni x > 0 (4)


La Figura 18
sovrappone i gra…ci di tre funzioni logaritmiche con basi diverse;
in ogni caso il dominio e’(0; +1) e il codominio ( 1; +1), e
le funzioni crescono lentamente per x > 1. La Figura 19 mostra
invece il gra…co della funzione logaritmica y = loga x con la base
a compresa tra 0 e 1, cioe’ 0 < a < 1; la funzione decresce
lentamente.
20 1. FUNZIONI ELEMENTARI

Figura 14. Figura 18: Gra…ci funzioni logarit-


miche con basi diverse

Figura 15. Figura 19: Gra…co funzione f (x) =


loga x; 0 < a < 1

11.1. Proprieta’ dei logaritmi. Se x e y sono numeri


positivi, allora
(1) loga (xy) = loga x + loga y
(2) loga ( xy ) = loga x loga y
12. LE FUNZIONI IPERBOLICHE 21

(3) loga (xr ) = r loga x (dove r e’un numero reale)


(4) loga x = log bx
logb a
(Formula di cambiamento di base)
1
(5) loga x = log a
x

11.2. Logaritmi naturali. Tra tutte le possibili scelte per


la base a di un logaritmo la piu’ conveniente risulta essere il
numero di Nepero e. Il logaritmo in base e e’ detto logaritmo
naturale e ha una sua propria notazione:
loge x = log x
Se poniamo a = e e loge = log nella (2), nella (3) e nella (4 ),
allora la de…nizione di logaritmo diventa
log x = y () ey = x

log(ex ) = x x 2 R
elog x = x x > 0
In particolare, se poniamo x = 1, otteniamo log e = 1.

12. Le funzioni iperboliche


Le funzioni iperboliche sono il seno iperbolico, il coseno iper-
bolico e la tangente iperbolica, e sono de…nite su tutto R in
termini della funzione esponenziale come
ex e x
sinh x =
2
e +e x
x
cosh x =
2
ex e x sinh x
tanh x = x x
=
e +e cosh x
Sussistono le seguenti relazioni:
(1) sinh( x) = sinh x,
(2) cosh( x) = cosh x,
(3) tanh( x) = tanh x,
(4) sinh(x + y) = sinh x cosh y + cosh x sinh y,
22 1. FUNZIONI ELEMENTARI

Figura 16. Figura 20: Gra…ci funzioni iberboliche

(5) cosh(x + y) = cosh x cosh y + sinh x sinh y,


(6) cosh2 x sinh2 x = 1.
Si, osservi, inoltre, che per le funzioni iperboliche, la maggior
parte delle formule goniometriche continuano a valere.
ESERCIZIO. Si provi ad esempio che per sinh x; cosh x e
tanh x valgono le formule di duplicazione .
I gra…ci di queste tre funzioni iperboliche sono riportati in
Figura 20.
Il seno iperbolico e’una funzione biunivoca da R a R; la sua
inversa e’detta “settore seno iperbolico”, e’de…nita su tutto R
e ha la seguente forma:
p
sett sinh x = log(x + x2 + 1):
La funzione seno iperbolico e’ dunque un’applicazione stretta-
mente crescente di R in R.
Le funzioni cosh x e tanh x sono invertibili rispettivamente da
[0; +1[ a [1; +1[ e da R a ] 1; 1[, ivi strettamente crescenti, e
in tali intervalli sono de…nite le loro inverse. Risulta
p
sett cosh x = log(x + x2 1)
1 1+x
sett tanh x = lg :
2 1 x
12. LE FUNZIONI IPERBOLICHE 23

Figura 17. Figura 21: Gra…ci funzioni iper-


boliche inverse

In Figura 21 sono riportati i gra…ci delle funzioni iperboliche


inverse:
Le funzioni seno e coseno si dicono anche funzioni circolari,
in quanto forniscono le equzioni parametriche della circonferenza
goniometrica (cioe’di raggio unitario e centrata nell’origine degli
assi cartesiani): se il parametro t varia da 0 a 2 , il punto (1)
(x(t); y(t)) = P (t) = (cos t; sin t)
percorre la circonferenza unitaria, partendo da A = (1; 0) ed in
senso antiorario. Inoltre il numero t corrisponde alla lunghezza
dell’arco AP , e anche al doppio dell’area del settore circolare
AOP . Dall’arco AP deriva il simbolo “arc”usato per le funzioni
circolari inverse. Invece, se t varia da 1 a +1 il punto
P (t) = (cosh t; sinh t)
percorre dal basso verso l’alto il ramo destro dell’iperbole di
equazione x2 y 2 = 1: infatti le sue coordinate veri…cano la
1 Siprecisa che a di¤erenza delle de…nizioni delle funzioni trigonomet-
riche fornite a pagina ??, qui l’argomento delle funzioni seno e coseno è
indicato con t.
24 1. FUNZIONI ELEMENTARI

Figura 18. Figura 22: Rappresentazione area


settore iperpolico

relazione
x2 y 2 = cosh2 t sinh2 t = 1:
Se A = (1; 0) e H(t) = (0; sinh t), l’area del “settore iperboli-
co” AOP e’ data dalla di¤erenza fra l’area di OAP H e quella
del triangolo OP H. Un riscontro gra…co dei concetti esposti e’
fornito nella Figura 22.

13. Trasformazioni di funzioni


In questa sezione presentiamo alcune facili tecniche per ot-
tenere, partendo dalle funzioni elementari, gra…ci piu’ elabo-
rati ottenuti per traslazioni, ri‡essioni e dilatazioni. Applicando
certe trasformazioni al gra…co di una funzione possiamo ottenere
i gra…ci di funzioni che a questa sono legate, riducendo cosi’la
mole di lavoro relativa allo studio gra…co. Consideriamo per pri-
ma una traslazione. Se c e’un numero positivo, allora il gra…co
di y = f (x) + c e’lo stesso di y = f (x), spostato in su di c unita’
(poiche’ogni coordinata y e’aumentata del medesimo valore c).
Parimenti, se g(x) = f (x c), dove c > 0, allora il valore di
g in x e’ uguale al valore di f in x c (c unita’ a sinistra di
13. TRASFORMAZIONI DI FUNZIONI 25

Figura 19. Figura 23: Traslazione del gra…co di f

x). Dunque, il gra…co di y = f (x c) e’il gra…co di y = f (x)


traslato di c unita’verso destra (Figura 23).

13.1. Traslazioni orizzontali e verticali. Supposto c >


0, per ottenere il gra…co di
y = f (x) + c, traslare il gra…co di y = f (x) c unita’
verso l’alto
y = f (x) c, traslare il gra…co di y = f (x) c unita’
verso il basso
y = f (x c), traslare il gra…co di y = f (x) c unita’
verso destra
y = f (x + c), traslare il gra…co di y = f (x) c unita’
verso sinistra
Consideriamo ora le trasformazioni per dilatazione e ri‡es-
sione. Se c > 1, allora il gra…co di y = cf (x) e’ il gra…co di
26 1. FUNZIONI ELEMENTARI

Figura 20. Figura 23: Dilatazione e ri‡essione


del gra…co di f

y = f (x) dilatato di un fattore c in direzione verticale (perche’


ogni coordinata y e’moltiplicata per uno stesso coe¢ ciente c).
Il gra…co di y = f (x) e’il gra…co di y = f (x) ri‡esso rispet-
to all’ asse x perche’ il punto (x; y) e’ trasformato nel punto
(x; y). (Si veda la Figura 24 e la seguente classi…cazione, dove
compaiono anche altri casi di trasformazioni per dilatazione,
contrazione e ri‡essione.)
13.2. Dilatazioni e ri‡essioni orizzontali e verticali.
Supposto c > 1, per ottenere il gra…co di
y = cf (x), dilatare il gra…co di y = f (x) verticalmente
di un fattore c
y = (1=c)f (x), contrare il gra…co di y = f (x) vertical-
mente di un fattore c
13. TRASFORMAZIONI DI FUNZIONI 27

Figura 21. Figura 24: Gra…ci delle funzioni f +


ed f

y = f (cx), dilatare il gra…co di y = f (x) orizzontal-


mente di un fattore c
y = f (x=c), contrarre il gra…co di y = f (x) orizzontal-
mente di un fattore c
y = f (x), ri‡ettere il gra…co di y = f (x) rispetto
all’asse x
y = f ( x) , ri‡ettere il gra…co di y = f (x) rispetto
all’asse y
13.3. Altri gra…ci di funzioni reali. Il gra…co della fun-
zione f + , la parte positiva di f , si ottiene lasciando invariato il
gra…co di f nei punti dove f (x) > 0 e prendendo il valore zero
nei restanti punti del dominio di f ; il gra…co della parte nega-
tiva si puo’ disegnare osservando che f = ( f )+ . In Figura
24 sono disegnati i suddetti gra…ci. Il gra…co del valore assoluto
di f , cioe’ di jf (x)j, si ottiene ribaltando intorno all’asse x la
parte di gra…co che sta al di sotto di esso. Invece, il gra…co di f
del valore assoluto, cioe’di f (jxj), si ottiene prendendo solo la
parte di gra…co di f per x 0, cioe’quella a destra dell’asse y,
e riportandola, ribaltata, anche a sinistra di tale asse. La Figura
25 mostra queste ultime due funzioni.
28 1. FUNZIONI ELEMENTARI

Figura 22. Figura 25: Gra…ci funzione jf (x)j e f (jxj)

Figura 23. Figura 26: Gra…ci funzioni massimo


e minimo tra f (x) e g(x)

In Figura 26 sono riportati i gra…ci del massimo e del minimo


fra due funzioni.
Per maggiori approfondimenti inerenti gli argomenti trattati
cfr. Bibliogra…a.

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