Oltre il confine n1. Rivista telematica a cura dell ’Associazione Culturale Dal Tramonto all-Alba
ESOTERISMO: La
ESOTERISMO: La Qabbalah
Qabbalah ee ii suoi
suoi simboli
simboli
ESOTERISMO :: L'Alchimia
ESOTERISMO L'Alchimia
PARANORMALE: Il
PARANORMALE: Il sottile
sottile confine
confine del
del tempo
tempo
GLI SPECIALI:
GLI SPECIALI: Le
Le profezie
profezie di
di Malachia
Malachia
LUOGHI MISTERIOSI:
LUOGHI MISTERIOSI: IL IL Cimitero
Cimitero dei
dei frati
frati
Editoriale
Sommario
4La Qabbalah e i suoi simboli
10
Le Profezie di Malachia
14L ’alchimia
Esoterismo
4 Oltre il Confine n.1 rivista a cura dell’Associazione culturale Dal Tramonto all’Alba
Esoterismo
degli angeli e dei dèmoni che paiono
nascosti nel testo, nomi che consentono
di dominare il mondo e l’uomo. La
Qabbalah è un’interrogazione continua. Si
pensi che il valore numerico della parola
uomo, in ebraico, è lo stesso della parola
domanda, come a sottolineare che
l’essenza della nostra condizione risiede
nel chiedere, nel pregare, nel provocare
persino.
Ora, il cabalista può creare o distruggere
un mondo, può creare o distruggere un
golem. Può dar vita a una zolla di terra o
staccarla dal suo contesto, renderla cioè
insignificante, tramite il potere della
parola, del flatus vocis, del Verbo che
acquista senso solo se qualcuno glielo dà.
Abûlâfiya sosteneva che esistono tre vie
per l’elevazione spirituale: la via ascetica
(negativa), la via filosofica (di poco
migliore) e la via cabalistica, la quale si
serviva della scienza della combinazione
delle lettere (hok-mat ha-tseruf ); lo Zôhar,
l’opera più importante della mistica
ebraica e testo canonico della Qabbalah,
ci fa sapere che Adamo, prima di
realtà il cuore, o dell’altrettanto celebre dovessimo esaminare la storia delle assaggiare il frutto che lo perderà, aveva
mela del Genesi, mai nominata nell’origi- interpretazioni cabalistiche da Isacco il tracciato sul volto le ventidue lettere
nale,anche perché è più probabile che Cieco in poi, dovremmo ammettere che, dell’alfabeto ebraico: in seguito il loro
l’albero intoccabile fosse un fico), ma più più che proporre nuove interpretazioni, ordine, sconvolto, sconvolgerà a sua volta
numerose sono quelle che ci narrano del essi cercano tutti i possibili nomi di Dio, il suo essere morale.
tentativo di scoprire il vero significato del
mondo attraverso il linguaggio, quello
stesso linguaggio con cui Adamo conosce
le cose e gli esseri attorno a lui nomi-
nandoli per la prima volta. Il linguaggio
ha un valore sacro che noi moderni
abbiamo quasi del tutto perduto in quanto,
invece di considerare la parola come
evocativa, la consideriamo mero strumen-
to dei nostri desideri o, peggio, della
nostra brama di potere.
Gershom G. Scholem ha ipotizzato che la
Qabbalah sia nata nella Francia meri-
dionale, nell’età in cui i Catari dif-
fondevano il loro credo. Dunque per lui
si sarebbe verificata una sorta di osmosi
tra le due dottrine, che non a caso si
propongono essenzialmente come inter-
pretazioni della Bibbia. Con la Qabbalah
nasce una nuova bibbia, sebbene essa non
cònfuti quella originaria (ma qual è poi il
Libro Sacro Originario?): i cabalisti
affermano che esistono cioè due possibili
letture, una destinata al popolo ed una
destinata agli iniziati. A dire il vero, se
5 Oltre il Confine n.1 rivista a cura dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba
Esoterismo
kierkegaard
Come gli gnostici e lo stesso Kierkegaard, diventa Shìkînâh, l’aspetto femminile di 4) CHESED, Amore
i cabalisti credono in un Dio straniero, di Dio che crea il mondo e si lascia vedere 5) DÎN, Giustizia (Giudizio severo)
fatto inaccessibile alla mente umana, una dagli uomini solo prima di morire. 6) RACHAMÎM, Pietà
sorta di Infinito (Çn-Sôf ) che non si lascia L’Infinito si dispiega attraverso i primi 7) NEZACH, Eternità
nominare né afferrare dalle filosofie dieci numeri, le dieci emanazioni o 8) HÔD, Maestà
razionalistiche dell’Occidente: si rap- intelligenze pure, le Sephirôt, non molto 9) JESÔD, Fondamento
presenta l’Altissimo, che ama le perìfrasi, diverse dalle Idee di Platone, che danno 10) MALKÛTH, Regno.
con le quattro lettere IHWE (Iawhé, un senso alla dialettica tra essere e non- Nel simbolo dell’albero l’En-Sof rap-
Jeovah), di cui solo gli iniziati sanno essere. presenta la linfa vitale e le radici, mentre
l’esatta pronuncia. Se e quando l’Infinito Le Sephirôt sono le sfere o attributi divini le Sephirôt i rami. Ma l’uomo stesso
si degna di apparire ai mortali, esso di cui parla la Qabbalah, che possone diviene, anzi è un simbolo, per cui l’albero
essere considerate simboli esoterici a sefirotico si trasforma apparendo come
pieno titolo, in quanto esse non solo testa, braccia, sesso e piedi dell’Adamo
rappresentano il mondo, ma lo ricreano celeste, modello dell’Adamo terrestre. La
di continuo attraverso nuove e a volte stessa preghiera, per i cabalisti, assume
inaspettate relazioni. Dico esoterici perché un’importanza che va al di là della
coloro che ne conoscono o almeno ne supplica o dell’inno: essa cioè diviene un
intuiscono la vera essenza se ne servono tentativo di provocare le dieci Intelligenze
– se così si può dire – ai fini di accorciare, che stanno a metà strada tra l’uomo e Dio.
senza ridurlo, il proprio cammino verso Mediante il nome del Creatore, la
la verità. Come scrisse Rudolf Steiner, preghiera modifica positivamente l’ordine
filosofo iniziato a più di un mistero, «la del mondo in quanto restaura l’assetto
scienza occulta non impone a nessuno una cosmico primigenio, la tradizione che si
verità, non proclama nessun dogma; è spesso tentati di non seguire, per spirito
indica una via. Chiunque – forse però di rivalsa, di rivolta o, peggio, per inten-
soltanto dopo molte incarnazioni – zioni malvagie.
potrebbe trovare questa via da solo; ma I simboli più importanti della Qabbalah
ciò che si acquista con la disciplina occulta sono dunque quelli che hanno a che fare
abbrevia il cammino.»1 con le Sephirôt: il poeta catalano Juan
Non a caso quella ebraica è una delle Eduardo Cirlot 1 ha messo in luce il
lingue più belle ed evocative che si abbia tentativo di identificare tali simboli del
la fortuna di ascoltare: gli angeli stessi potere divino con le divinità mitologiche,
l’hanno adottata. ma io penso che essi valgano di per sé,
I dieci simboli sefirotici sono: quali ipostasi che acquistano significato
1) KETER, Corona Eccelsa solo quando vengono “messe alla prova”
2) CHOKHMAH, Sapienza dai desideri e dai peccati dell’uomo. Il
3) BINAH, Intelligenza simbolismo della Qabbalah è complesso
6 Oltre il Confine n.1 rivista a cura dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba
Esoterismo
e quasi impenetrabile, anche e soprattutto Qabbalah: restaurare la tradizione di verità
per chi conosce l’ebraico, in quanto il suo che considera il movimento (leggi: la
linguaggio è al tempo stesso tanto palese creazione) un’emanazione della divinità
da apparire invisibile e tanto oscuro da stessa.
svanire. Ecco perché alcuni esimi studiosi «L’anima senza corpo sarebbe
e filosofi del Rinascimento, come Pico dappertutto, ma in misura talmente
della Mirandola, credevano di riconoscere ridotta che non potrebbe agire da nessuna
nel sistema cabalistico la sintesi migliore parte; sarebbe perduta nell’infinito e
del simbolismo comune a tutte le grandi assorbita e come annientata in Dio.
religioni, un simbolismo che consentiva Pensate ad una goccia d’acqua dolce
di interpretare simbolicamente il Numero racchiusa in una sfera e gettata in mare;
di Pitagora non meno delle Sephirôt. finché la sfera non si rompe, la goccia
La Qabbalah pertanto è una teologia d’acqua rimarrà della sua vera natura,
simbolica in cui non solo le lettere e i nomi ma se si rompe provate a cercare la goccia
sono simboli delle cose, ma anche le cose d’acqua in mare.»1
rappresentano emblematicamente le idee Un esempio di come le Sephirôt possano
divine. essere ancora vitali come simboli ci viene Gershom Scholem
Éliphas Lévi, un cabalista dell’Ottocento, dal romanzo Il pendolo di Foucault di iniziati, ma Eco non fa che metterlo in
considerava la Qabbalah una specie di Umberto Eco2. I tre protagonisti, redattori ridicolo, così come la pretesa d’inter-
algebra della fede, e nella sua visionaria editoriali della Garamond, finanziata da pretare ogni simbolo come fosse un’illu-
erudizione fuse i suoi simboli con quelli un istituto di psicologia, sono alla ricerca minazione in miniatura. «Il problema –
della magia, fino a credere che si potesse di quel cammino abbreviato di cui parlava dice a un certo punto Casaubon – non è
creare una sintesi universale: solo grazie Steiner: sia Jacopo Belbo, “spettatore trovare relazioni occulte fra Debussy e i
alla Qabbalah tutto avrebbe una intelligente” e pessimista dal sarcasmo Templari. Lo fanno tutti. Il problema è
spiegazione ed ogni antitesi può essere melanconico, sia Casaubon, il narratore trovare relazioni occulte, per esempio, tra
superata e conciliata. È una dottrina che che si laurea in filosofia benché sia la Cabbala e le candele dell’automobile.»3
vivifica e feconda tutte le altre; non definito “barbaro” dai compagni per la sua Sempre per una sorta di sfida intellettuale
distrugge nulla, anzi offre una ragion incredulità, sia Diotallevi, devoto lui sì e ironica, Belbo farà corrispondere infatti
d’essere a tutto ciò che è. In questo senso alla Qabbalah, ma sostanzialmente ateo, alle dieci
secondo Lévi la vita e la morte, l’anima e di un’indulgenza intellettuale che può Sephirôt le dieci articolazioni dell’auto-
il corpo ritornano a una condizione loro apparire persino offensiva, tutti e tre i mobile che compongono l’albero-motore
propria, a patto che ci accetti la verità protagonisti sono coinvolti in una ricerca (l’Amore, ad esempio, sarà la frizione e
fondamentale secondo la quale tutto cabalistica incentrata sulle dieci Sephirôt, la Giustizia diventerà il cambio…).
muore perché tutto vive: se fosse possibile le quali si manifestano nei modi e nei Gershom Scholem, il fine storico,
eternare una forma si fermerebbe il tempi più diversi e sorprendenti, quasi che traduttore e interprete della Qabbalah,
divenire e saremmo di fronte le fantasie degli gnostici del II secolo dopo avrebbe sorriso sia del tentativo romantico
all’unica vera morte. Questo Cristo o la storia dei Templari, quella dei di eternare i simboli cabalistici rendendoli
dunque è il compito della Rosacroce o quella di qualsiasi gruppo archetipi senza tempo, sia del tentativo di
esoterico abbia operato sulla terra, Eco di criticarli in modo razionalistico:
non fossero altro che diverse epifanie soltanto coloro che si avvicineranno alla
delle Idee divine. Il sincretismo è mistica ebraica con l’atteggiamento
tipico dei cabalisti e in consapevole di non svelare il mistero del
genere degli Verbo potranno forse penetrare, quasi
senza accorgersene, nel tempio della
Verità. Forse.
7 Oltre il Confine n.1 rivista a cura dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba
Paranormale
8 Oltre il Confine n.1 rivista a cura dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba
Paranormale
come esercizio di meditazione, è
ampiamente nota nelle pratiche orientali,
filosofiche religiose e marziali, nonchè
marziali-esoteriche. In oriente infatti, le
doti taumaturgiche ed intuitive di certi
monaci o mistici come il giapponese:
Kobo Daishi, erano addirittura leg-
gendarie. Le doti di prevenzione intuitiva
del pericolo di certi maestri e guerrieri,
erano considerati addirittura alla stregua
di doni divini. In occidente invece, queste
doti naturali ed Universali, vengono
assurdamente e contestualmente catalo-
gati nell’ambito dei “misteri” ovvero di
ciò che non si conosce o si conosce
poco...oppure tra le favole della magia da
baraccone o addirittura fra le malattie
mentali. Presumo che ciò, sia dovuto dal
fatto che la civiltà occidentalizzata ha
sempre temuto e pertanto combattuto ciò
che la sua tanto osannata “razionalità” non
può spiegare. In effetti, pensandoci bene,
mi chiedo: “Quanto può atterrire al
razionalismo più radicale ammettere
l’esistenza di un elemento sconosciuto e
pertanto non gestibile con la sola forza
della ragione?” E’ forsanche per questo
motivo, che molte persone non vogliono
ammettere la realtà del “Destino”? Molti spiegazioni sul perchè della
dicono e affermano che il destino non “reincarnazione” e altro. Di fatto
esiste! Aborrono l’idea di non poter credo, che qualsiasi spiegazione
decidere o disporre della loro vita se non più o meno accettabile contenga
a loro personale piacimento. Altri dicono in sè il germe della parzialità
che è inutile darsi troppo da fare...tanto, umana o umano-divina. Il che
tutto è stato già scritto! Pertanto, di non vuol dire che tutto ciò, o
conseguenza a tale modo di pensare, altro sia negativo, anzi. Ritengo
finiscono per vivere se non in forma che tutto ciò serva ad incentivare
passiva...accettando tutto con fatalismo lo studio e la conoscenza sinceri
senza pensare di cambiare niente. I di un qualche cosa che ci
Buddisti spiegano con la parola “Karma” riguarda direttamente e cioè: “Il
una sorta di legge “causa-effetto”, il lato mistico ed invisibile della
perchè di ciò che ci stà accadendo e danno nostra esistenza”.
9 Oltre il Confine n.1 rivista a cura dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba
Speciali
Le profezie
di
Malachia
Pietro II: l’ultimo dei Papi
Malachia, nel corso della sua attività, sia civile che religiosa, seppe sempre
distinguersi ed eccellere, anche come importante riformatore della vita
clericale e fondatore di molteplici comunità monastiche, imponendosi
sempre come esempio di umiltà e rettitudine morale, e lasciando
testimonianze del suo pensiero in diversi testi religiosi nei quali non ebbe
mai timore di affrontare temi molteplici e di grande impatto sulla mentalità
religiosa medievale. Ma, nonostante tutto, l’aspetto più caratteristico della
vita di Malachia è la profezia sui papi che porta il suo nome. Secondo la
tradizione, al termine di un lungo pellegrinaggio che portò il monaco
irlandese ed alcuni suoi discepoli a Roma nel corso del 1139, Malachia
avrebbe avuto una sorta di visione che, dopo averlo fatto cadere in un
profondo stato di trance, avrebbe svelato gli eventi futuri della Chiesa,
fino alla sua fine. A colorire ulteriormente la leggenda subentrò poi
l’aneddoto secondo il quale Malachia fu così turbato dalla visione da
cadere in un profondo ed irreversibile stato di malattia che, da li a poco,
10 Oltre il Confine n.1 rivista a cura dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba
Speciali
lo condusse alla morte, amorevolmente episodi della sua vita. Non mancano
accudito dal sua amico San Bernardo. inoltre motti più misteriosi e sibillini, ai
Tuttavia, l’esperienza mistica del monaco quali, al giorno d’oggi, non è possibile
irlandese, ammettendone la veridicità, dare un esaustivo significato. In
visse a lungo nell’oblio, dimenticata nelle quest’ultimo caso è tuttavia probabile che
nebbie della storia per secoli e solo nel molte designazioni indecifrabili siano tali
1595, e fu solo grazie al benedettino solo per noi, ignoranti, nel presente, di
Arnold de Wion che iniziò a circolare molti particolari della vita e delle attività
diffusamente la leggenda dell’ultimo dei singoli pontefici del passato.
papa. Wion, nella sua opera “Lignum
Vitae” ci riferisce di Malachia in questo Gli scettici considerano questa profezia
modo: “San Malachia, Irlandese, vescovo un apocrifo composto in pieno sec. XVI
di Down. e posta sotto il nome di un monaco famoso
Monaco a Bevehor e arcivescovo di per far trasmettere il testo sotto una
Armagh, dopo aver svolto questo ufficio particolare aurea di “sacralità” e autorità.
per molti anni, abdicò alla propria carica Secondo altri il testo attribuito a S.
attorno all’anno del Signore 1137 e, Malachia sarebbe un documento redatto
ritiratosi a Down, vi rimase fino al termine durante il conclave nel quale fu eletto
della sua esistenza. Morì il 2 novembre Papa Gregorio XIV e diffuso dai partigiani
1148, stando alla biografia che ne scrisse del cardinale Simoncelli come strumento
San Bernardo. Lui stesso scrisse una di corruzione elettorale. Per coloro che la città dai sette colli sarà distrutta, ed
profezia di cui io non ho potuto leggere apertamente denigrano la profezia del il temibile giudice giudicherà il suo
nulla, all’infuori di una certa profezia che monaco irlandese, la prova maggiore della popolo. E così sia.).
riguarda i sovrani pontefici. Questa sua falsità è data dal fatto che il motto di
profezia, dato che è breve, e poiché non è alcuni papi sia elaborato sulla base di Non dovrebbe mancare molto all’av-
mai stata data alle stampe molti indicazioni biografiche, alcune delle quali verarsi della profezia… o alla sua
desiderano conoscerla, io la riproduco erronee, fornite da Panvinio, storico definitiva demistificazione. Giovanni
qui”. contemporaneo di Arnold de Wion. Tutti Paolo II sembra ormai prossimo alla fine
i Papi precedenti il 1595, sono chiara- del suo lungo pontificato. Il suo
Il testo della profezia riprodotto da Wion mente indicati da un motto che ne successore potrebbe regnare, facendo una
è piuttosto ermetico e, pur denotando una sintetizza il casato o lo stemma, quelli semplice stima statistica, una decina
profonda conoscenza e una notevole successivi a tale data lo sono invece quasi d’anni al massimo, se non meno, poi sarà
incisività, di primo acchito è del tutto tutti per elementi eterogenei. La finalmente l’ora dell’Ultimo Pietro. Se La
criptico per un lettore occasionale. La spiegazione più logica sembrerebbe profezia di Malachia fosse vera potremmo
profezia è esposta sottoforma di una ben questa: Malachia, o chi per esso, ha potuto veramente essere testimoni di un evento
precisa successione di 111 motti simbolici elaborare il motto, per quanto riguarda i dalla portata biblica, testimoni dell’epilo-
in latino maccheronico sintetizzanti la papi regnanti prima del 1600, in base a go di una storia iniziata 2000 anni fa.
personalità di ogni singolo papa a partire una biografia, quella di Panvinio, mentre
da Celestino II fino all’era contemporanea per quelli successivi si sarebbe affidato a cura di Stefano Tansini
e culminanti con un’oscura frase profetica alla pura fantasia.
sulla fine dei tempi e la caduta del papato.
I motti designano i pontefici in modo Petrus romanus: l’ultimo Papa BIBLIOGRAFIA
figurato o allusivo, non eccedendo mai Il nome è quanto mai suggestivo: Pietro ·Le profezie sui papi di San Malachia
due o tre parole. Generalmente la frase è fu il primo pontefice, un altro Pietro sarà (vescovo) - R. Ernst
composta da due nomi spesso uniti da una l’ultimo. A costui Malachia non ha ·Le profezie di Malachia - T. Alfred
semplice preposizione o da un nome ed dedicato un semplice motto, bensì alcuni ·L’Ultimo Papa - J. Hugh
un aggettivo oppure da due nomi ed un versi latini: “In persecutione extrema
aggettivo. Tutti i verbi che compaiono nei sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus
motti sono participi presenti o passati, romanus, qui pascet oves in multis
quasi sempre con valore di aggettivi, e tribulationibus; quibi transactis, civitas
molto spesso il verbo stesso è sottinteso. septis collis diruetur, ed Judex tremendus
Spesso la designazione del pontefice fa judicabit populum suum. Amen.”(Durante
esplicito riferimento allo stemma l’ultima persecuzione della Santa Romana Foto tratte da:
gentilizio del papa, ma non sono pochi i Chiesa, siederà Pietro il romano, che
www.pamparato.com/.../ sanmalachia.html
casi in cui l’allusione è alle qualità pascerà il suo gregge tra molte tribo- http://www.ecclesiaonline.it
spirituali del pontefice o a particolari lazioni; quando queste saranno terminate, http://www.vitella.it
11 Oltre il Confine n.1 rivista a cura dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba
Luoghi misteriosi
12 Oltre il Confine n.1 rivista a cura dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba
Luoghi misteriosi
BIBLIOGRAFIA
·”Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle
leggende alle curiosità e ai luoghi
dell’Italia dei Diavoli” di Ireneo Bellotta
- Newton & Compton editori - 2003
13 Oltre il Confine n.1 rivista a cura dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba
Esoterismo
L ’alchimia
Il termine alchimia, derivato dall’arabo al- riprodotti nell’illusoria speranza di vita umana si potesse giungere solo
kimiya (che a sua volta proviene dal greco scoprire la pietra filosofale – che avrebbe mediante il favore divino. Questa
bizantino xumeia, mescolanza, infusione), dovuto trasformare qualsiasi metallo in credenza costituisce il nucleo
denota il complesso di nozioni e di oro - costituirono l’indispensabile punto dell’alchimia mistica o esoterica, che
tecniche con cui si pensò, per secoli e di partenza delle nuove indagini concepiva la trasformazione dei metalli
secoli, di poter trasformare qualsiasi scientifiche. Le origini dell’alchimia come rappresentante simbolicamente la
metallo in oro. Pur non potendo venire risalgono alle civiltà egiziane, babilonese trasformazione dell’uomo in essere
considerate come autenticamente e indiana, le sue ultime propaggini perfetto. Alchimia mistica ed empirica si
scientifiche, le ricerche degli alchimisti giungono alla metà del XVII secolo. Alla presentano, nella maggior parte dei testi,
hanno apportato notevoli scoperte nel ricerca della pietra filosofale e dell’elisir strettamente intrecciate: il linguaggio
campo della chimica. Se è vero che la di lunga vita si accompagna spesso, fin alchimistico è in ogni caso enigmatico,
nascita di questa scienza richiese non dalle origini della letteratura, alchimistica, pieno di allegorie, metafore, allusioni ed
poche polemiche , non è meno vero che la credenza che alla trasformazione dei analogie. Già in Egitto veniva assegnata
le reazioni ed i processi osservati e metalli e al prolungamento infinito della all’alchimia un’origine leggendaria e
14 Oltre il Confine n.1 rivista a cura dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Alba
Esoterismo
metalli era pervenuta all’Ac-
cademia alessandrina proprio
per il tramite della filosofia
classica greca e della fisica
aristotelica. Nei quattro fonda-
mentali elementi che costi-
tuiscono la realtà materiale
Aristotele aveva visto le
esteriori espressioni di un’uni-
ca materia prima. Ricondu-
cendo ad essa, mediante
speciali accorgimenti, le varie
sostanze Date in natura, sareb-
be stato possibili sovrimporre
a quelle sostanze diverse e
nuove nature. Nelle civiltà
romana l’alchimia non trovò
sostanzialmente posto, per
quanto non mancassero
nell’età imperiale i suoi
cultori. Tiberio e Claudio
condannarono all’esilio i
cultori di alchimia e al fuoco i
trattati alchemici, vedendo in
essa un pericoloso mezzo di arric- cavano, in tutta Europa, le edizioni di testi,
chimento, di perturbazione dell’equilibrio le traduzioni, i ricettari. Solo nel secolo
economico e dell’ordine sociale. Così successivo la polemica cartesiana e
come ai romani l’alchimia pervenne agli baconiana contro la sterilità e l’illusorietà
arabi dai bizantini, proprio nella civiltà della ricerche alchimistiche, la
araba essa trovò grandissimo sviluppo contrapposizione di un ideale ‘pubblico’
giungendo negli scritti di abu-Musa della scienza alla segretezza tipica dei
Giabir ibn-Hayyan (Geber) del secolo procedimenti alchimistici, il rifiorire delle
VIII al suo più alto grado di complessità teorie atomistiche tradizionalmente
tecnica. Giunte in Occidente attraverso avverse agli ideali dell’alchimia e
l’influenza araba, le dottrine alchimistiche soprattutto la critica di Boyle (con il quale
suscitarono l’interesse di non pochi dei comincia l’era della chimica) le dettero
maggiori esperti del pensiero medioevale: un colpo mortale. Le stesse ricerche
da Alberto Magno a Ruggero Bacone a alchimistiche di Newton, per quanto
mistico-religiosa. Le tecniche delle tintura Raimondo Lullo. Gli scritti di Arnoldo da interessanti, appaiono l’ultima eco di una
e della trasformazione dei metalli erano Villanova e di Basilio Valentino ebbero tradizione ormai spenta. La presenza di
state trasmesse ai mortali da Ermete vastissima diffusione. Condannata dalla una vena empirica nel pensiero alchemico
Trismegisto, ipostasi egiziana di Chiesa come empio tentativo di sovvertire risulta documentabile. Attribuivano il
Mercurio, personificazione della sapienza le strutture di una realtà creata dalla sesso alle sostanze e vedevano nella
divina. Dell’alchimia del mondo antico si sapienza divina, l’alchimia fu, nella civiltà
hanno scarse e confuse notizie. Unici testi medioevale, combattuta e rigettata con
originali sono i cosiddetti papiri di Leida violenza ai margini della cultura. Non a
e di Stoccolma rintracciati a Tebe e caso, dopo la polemica contro la filosofia
risalente al III secolo d.C. vi sono scolastica ed il nuovo atteggiamento
contenute ricette per tintura dei metalli, inaugurato dagli umanisti, essa troverà nel
per lavorare i metalli e le leghe (bronzo e Rinascimento pieno riconoscimento e
ottone). Nei due secoli successivi (IV E grande sviluppo mescolandosi alla
V) l’alchimia trovò il suo maggior centro rinascita dell’ermetismo, al rifiorire della
di diffusione ad Alessandria d’Egitto magia, al rinato interesse per l’astrologia
accanto al nome del greco Zosimo sono e per la cabala. La gigantesca opera di
da ricordare quelli di Sinesio, di Paracelo, gli scritti di Isaac Hollandus e
Olimpiodoro, di uno pseudo-Democrito. di Cardano le dettero nel secolo XVI
L’idea della possibile trasmutazione dei grande diffusione mentre si moltipli-
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Esoterismo
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