SOMMARIO
Pag 11 – MOB 2° parte Advanced Get e i Pivot, cosa riproduce Mob, il test e le
conseguenze del mancato superamento di Mob di Massimiliano Del Corona
Negli ultimi anni l’ottimo andamento delle piazze finanziarie occidentali ha garantito buone performances
complessive a quei risparmiatori che hanno dedicato parte delle loro risorse ai mercati azionari, sia attraverso il
risparmio gestito che acquistando i singoli titoli su consiglio dell’addetto del borsino, del vicino, di un buon
report…., i più evoluti per un processo decisionale fondato sull’analisi tecnica e/o fondamentale. Purtroppo
però il trend dei mercati azionari non è univocamente rialzista, e, quindi, anche nel bel mezzo del (cito il buon
Per concludere allego, per provare a solleticare la curiosità dei lettori, una sintetica spiegazione dello stile di
gestione ed un sunto dei risultati di un hedge fund chiamato “Sentry”, della società di a.m. “Fairfield Greenwich
Group”. Premetto che mi sono imbattuto in hedge con un rendimento medio variabile dall’8/9% annuo fino ad
oltre il 50%: il Sentry è situato quindi nella fascia bassa, ma è stupefacente la bassissima variabilità dei
risultati e la quasi completa assenza di drawdowns: ecco perché nella mia asset allocation difficilmente
vedrete obbligazioni!
N.B. per le condizioni si rimanda ad articoli seguenti.
STRATEGIA SENTRY FUND: Acquisto unlevered di 30-35 titoli dello S&P 100. Copertura con un “collar”
costruito vendendo opzioni call out of the money e comprando put at or out of the money. L’acquisto di opzioni
è di “size” equivalente al portafoglio titoli long. Un bullish o bearish bias è ottenuto con un fine tuning sugli
strike delle opzioni, ma il sottostante controllato equivale sempre al portafoglio azionario detenuto sullo S&P.
Dow jones
Indice Data Valore Andamento dopo 2
mesi
Dow jones 01 novembre 1994 3863
Dow jones 31 dicembre 1994 3883 immutato
Dow jones 01 novembre 1995 4755
Dow jones 31 dicembre 1995 5096 Buon rialzo
Dow jones 01 novembre 1996 6029
Dow jones 31 dicembre 1996 6549 Buon rialzo
Dow jones 01 novembre 1997 7546
Dow jones 31 dicembre 1997 7916 Buon rialzo
Dow jones 01 novembre 1998 8596
Dow jones 31 dicembre 1998 9275 Forte rialzo
Mibtel
Indice Data Valore Andamento dopo 2
mesi
Mibtel 01 novembre 1993 9360
Mibtel 31 dicembre 1993 9913 Buon rialzo
Mibtel 01 novembre 1994 9919
Mibtel 31 dicembre 1994 9977 Immutato
Mibtel 01 novembre 1995 9419
Mibtel 31 dicembre 1995 9453 Immutato
Mibtel 01 novembre 1996 9621
Mibtel 31 dicembre 1996 10640 Forte rialzo
Mibtel 01 novembre 1997 15093
Mibtel 31 dicembre 1997 16700 Forte rialzo
Mibtel 01 novembre 1998 20225
Mibtel 31 dicembre 1998 23820 Forte rialzo
Mibtel 01 novembre 1999 23219
Mibtel 31 dicembre 1999 28937 Fortissimo rialzo
La borsa americana si è sempre fatta trovare molto forte alla vigilia delle elezioni:
Novembre 1992 elezione del presidente degli stati uniti: Nasdaq al 10 novembre 623 Nasdaq alla fine del mese
650, DJ all’inizio mese 3226, DJ fine mese 3282.
Novembre 1996 elezione del presidente degli stati uniti: Nasdaq all’inizio mese 1224, Nasdaq alla fine del
mese 1295, DJ all’inizio mese 6029, DJ fine mese 6522.
Sotto un esempio di testa e spalle rovesciato visto con grafico lineare e con Renko che riesce a mantenere la
figura e la neck-line.
Conclusioni:
Visivamente prende…diciamolo pure è bello. Preciso e netto nei punti di inversione se i mattoncini sono
calcolati bene. Il grande vantaggio del computer rispetto alla carta è che si può fare e disfare in un secondo per
cui generalmente con tre/quattro prove al massimo, quando si ha un po’ la mano si trova la dimensione che
soddisfa di più. Le trend line restano sempre sconsigliate visto che non ho la dimensione temporale e che
perdiamo i minimi e i massimi reali addirittura due volte. Una perché usando il solo prezzo di chiusura non li ho
e due perché anche il prezzo di chiusura, subisce la censura della misura fissa del mattone. Visivamente non
ho né la sensazione del Momentum, né dell’RSI. Non l’ho specificato nel capitolo P&F, ma lo dico ora. Quando
dico che le trend line sono poco affidabili, è implicito che sono inaffidabili anche tutti gli altri strumenti più
sofisticati dell'analisi tradizionale, come i Fibonacci Retracement, le Fan line, archi e compagnia bella. Anche
per gli obiettivi di prezzo, qua diventa dura. L’unico sistema empirico che ho provato qualche volta, è di emulare
il conto verticale di P&F, raddoppiando in questo caso la lunghezza della gamba, invece di triplicarla, ma non ci
faccio mai troppo affidamento.
Nel prossimo numero il Kagi
11) Advance Block: Indica fine del Rialzo vicina, la presenza di una Trendline leggermente superiore e di
Resistenza, sara` la sua conferma.
E(S) Pe S
Figura 3 : confronto tra azioni con uguale prezzo di esercizio e volatilità differenti.
Si supponga che l’investitore debba decidere tra l’acquisto di due warrant che danno diritto ad acquistare allo
stesso prezzo di esercizio (Pe) due azioni con distribuzioni di probabilità aventi media eguale e varianza dei
prezzi differenti. L’esistenza di un limite alla perdita potenziale spinge il detentore dell’opzione a preferire
warrant su azioni che, a parità di prezzi medi attesi, presentino una volatilità più elevata dei corsi. Essa infatti
comporta un aumento delle probabilità di ottenere un risultato superiore a quello atteso. In termini grafici,
l’investitore è interessato alla parte della distribuzione di probabilità dei prezzi attesi delle azioni alla destra del
punto Pe. Ecco spiegato perché il valore di un warrant può aumentare o diminuire semplicemente
perché il mercato modifica le previsioni in merito alla volatilità del prezzo dell’attività finanziaria
sottostante. A tale proposito è bene chiarire che esistono tre concetti di volatilità :
- volatilità “ storica” che esprime l’ampiezza delle fluttuazioni fatte registrare dal valore corrente
dell’underlying intorno ad un valore medio rilevato nel corso di un prefissato periodo di osservazione . Chi lavora
con questo metodo ipotizza che il livello della volatilità calcolato sul periodo preso come riferimento tenda a
ripresentarsi in futuro; e quindi utilizzando gli strumenti classici della statistica (osservazione dei dati passati e
estrapolazione sul futuro) si arriva alla determinazione del livello di volatilità da inserire nel modello. L’utilizzo
della volatilità storica nei modelli di pricing è stata più volte soggetta a critiche ; difatti la volatilità tende a
cambiare continuamente e la stima di quella passata può rivelarsi sensibilmente sbagliata per il futuro.
- volatilità “ implicita” che è espressa dal mercato dei warrant sotto forma di maggior valore complessivo
dell’opzione nei confronti del valore intrinseco; la volatilità implicita esprime quindi la sintesi delle previsioni a
quell’epoca formulate dal mercato in merito all’ampiezza ed alla frequenza delle future fluttuazioni del prezzo
del sottostante.
- la volatilità “ anticipata” ( o prospettica ) che sintetizza le previsioni effettuate da ciascun operatore in
merito all’ampiezza ed alla frequenza delle fluttuazioni che il prezzo dell’underlying potrà far registrare in un
prefissato intervallo di tempo . La volatilità anticipata è quindi dotata di un grado di soggettività molto più intenso
della volatilità storica e di quella implicita; in ogni caso nel determinarne la dimensione non si può prescindere
dalla analisi della volatilità storica. Ogni trader desidererebbe sapere ex- ante quale sarà il livello della volatilità
futura, in quanto la maggior parte dei profitti e delle perdite future dipenderanno da essa . Ecco allora quale
può essere la strategia per operare sul mercato dei warrant abbinando il principio della volatilità implicita e
prospettica. Parecchi operatori procedono alla rilevazione dei prezzi delle opzioni quotate nelle borse e poi
convertono quei prezzi in volatilità implicita in quanto i prezzi di mercato costituiscono una espressione della
media della distribuzione dei previsti prezzi futuri. A tal fine, qualunque sia il modello matematico utilizzato;
noti il prezzo corrente del warrant , il prezzo di mercato dell’attività sottostante , il livello dei tassi di interesse,
le altre condizioni contrattuali relative all’esercizio ; basta ipotizzare che l’incognita sia rappresentata non dal
prezzo dell’opzione bensì dalla volatilità . Una volta che il modello matematico abbia consentito di determinare
la volatilità implicita, questa viene comparata con la volatilità prospettica che l’operatore ritiene maggiormente
appropriata. Il risultato di questa comparazione fornisce un elemento di rilevante significato per la
configurazione delle politiche di negoziazione delle opzioni, difatti :
- Quando la volatilità implicita nel prezzo corrente dell’opzione è giudicata elevata nei confronti di quella che
l’operatore autonomamente valuta, talché egli ritiene di poter prevedere una riduzione della stessa, la strategia
di mercato si incentrerà sulla vendita di opzioni che possano consentire di conseguire un vantaggio dalla
riduzione della volatilità;