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NORMA ITALIANA Costruzione e manutenzione delle strade Tecniche di impiego delle terre

ClASSIfICAZIONE ICS

----------

RElAZIONI NAZIONAU

RElAZIOHIlNTERNAZIONAU

ORGANO COMPETENTE

RATIFICA

UNI

Ente Nazionale Italiano diUnificazione

Via Battislotti Sassi, 11 B 20133 Milano, ltalia

Road construction and maintenance Technical provisions for use of soils

----

93.080.10

La nonna fomisce prescrizioni sulle tecniche di impiego delle terre per la costruzione e la manutenzione delle strade, con particolare riferimento alia classiflcazione delle terre, aile opere di difesa dalle acque, al costipamento, alia preparazione del sottofondo, alia costruzione dei rilevati e delle trincee, aile fondazioni e agli strati superficiali di terra stabilizzata.

La nonna fornisce inoltre prescrizioni per la qualiflcazione dei materiali provenienti dal riciclaggio degli scarti delle attilfita di costruzione e demolizione, anche in miscela con altri rifiuti minerali non pericolosi, dei quali sia ammesso il recupero per impieghi stradali eel assimilati.

La presente norma sostituisce la CNR UNI10006:1963.

Commissione ·Processo edilizio·

Presidente dell'UNI, delibera del 9 maggio 2002

-----

C UNI· Milano

Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presenle documenlo plIO essere riprodotta 0 diHusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microlilm 0 altro, senza il consenso scritto dell'UNI.

Gr. 11 UNI10006:2002

UNI10006

GIUGN02002

Pagina I

PREMESSA

La presente norma e stata elaborata dalla Commissione ·Norme per la costruzione e la manutenzione delle strade" del CNR, nell'ambito del Gruppo di lavoro "Tecnica di impiego delle terre nelle costruzioni stradali" e dalla Commissione ·Processo edilizio· dell'UNI, nell'ambito del Gruppo di lavoro ·Rifiuti da demolizione e costruzione".

La Commissione Centrale Tecnica ha dato la sua approvazione iI 21 marzo 2002.

Le varianti introdotte consistono nell'inserimento delle appendici A, B e C relative ai requisiti degli aggregati provenienti dalle attivita di demolizione e costruzione e dalle loro miscele con rifiuti minerali recuperabili per impieghi stradali ed assimilati.

Sono state inoltre apportate alcune modiflChe editoriali nel testo della norma.

La presente edizione non rappresenta una revisione globale della CNR UNI1 0006, rna un suo aggiornamento limitatamente a quanto sopra segnalato.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni 0 di aggiornamenti.

E importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso dell'ultima edizione e degli eventuali aggiomamenti. Si invitano inoltre g1i utilizzatori a verificare I'esistenza di norme UNI corrispondenti aile norme EN 0 ISO ove citate nei riferirnenti normativi.

Le norme UNI $000 elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte Ie parti interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato dell'arte della materia ed il necessario grado di consenso.

Chiunque ritenesse, a seguito dell'applicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento 0 per un suo adeguamento ad uno stato dell'arte in evoluzione e pregato di inviare i propri contributi all'UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, che Ii terra in considerazione. per revenluale revisione della norma stessa.

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1.21
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1.25
1.26
1.27
2
2.1
------_ INDICE

IHTRODUZIONE 1

TERMINI E OEFINIZIONI

Terra 1

Terreno 1

Terreno vegetale 1

Granuli 0 grani 1

Dimensione dei granufi 1

Frazione di una terra 1

Ciottolo 0 pietra 2

Ghiaia 0 breccia 2

Ghiaietto 0 breccetta 2

Ghiaino 0 brecciolino 2

Sabbia 2

Umo 2

Argilla 2

Umidita 2

Peso specifioo apparente di una terra (peso-volume, detto anche densita) 2

Peso-volume del secco (detto anche densitA del secco) 2

Soprastruttura 0 pavimentazione 2

Sottofondo (terreno di) 2

Fondazione 3

Strato di usura 3

Strato di ooIlegamento 3

Manto 3

Terra stabilizzata 3

Costipamento 3

ConsoIidazione 3

SorKlo stradale 3

Grado di costipamento relativo (detto anche densita relativa) 3

CLASSIACAZIONE OEUE TERRE

GeneralitiL 3

figura 1a Diagramma di classificazione per terre fimo-argtllose 4

figura

_.---.

1b Determinazione grafica defindice di gruppo di una terra 5

Descrizione dei gruppi e sottogruppi 5

2.2

3

4

_. __ .... _. -----

INSTABILITA INTERESSANTIIL CORPO STRAOALE: CAUSE E RIMEDI 7

OPERE 01 DlFESA OALLE ACQUE

4.1 Generalita 8

prospetto 1 Classificazione delle terre 1 0

prospetIo 2 Instabilita inleressanti il corpo stradale: cause e rimedi 11

4.2 Esemplificazione di alcuni casi tipici 13

4.3

5 5.1 5.2 5.3

Caratteristiche del rnateriale drenante 14

COSTIPAMENTO

Generalita 15

Macchine per iI costipamento 15

Controllo dei risultati.. 15

6 PREPARAZIONEOELSOTTOFONDO

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3

8

15

16

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Paginalll

7

8

9

COSTRUZJONE DEI RILEVATI

COSTRUZIONE DELLE TRINCEE

FONOAZIONI E STRATI SUPERACIALI 01 TERRA STABILIZZATA

9.1 Fondazioni e strati superficiali di terra stabilizzata non corretta 18

prospetto 3 Prescrizioni granulometriche per strati <i fondazione e per strati superficiafi eli usura

di terra stabilizzata non corretta di tipo I e di terra stabilizzata granulometrica 19

ligura 2 Prescrizioni granulometriche per strati di fondazione di terra stabilizzata non corretta

di tipo I e di terra stabilizzata corretta granulometricamente (tipo A, dimensione

max. 71 mm) 20

Prescrizioni granulometriche per strati di fondazione e per strati superficiali di usura di terra stabilizzata non corretta di tipo I e di terra stabilizzata corretta granulometri-

camente (tipo B dimensione max. 30 mm) 21

Fondazioni e strati superflCiali d terra stabilizzata corretta 22

Stabilizzazione con leganti 23

AItri tipi di stabilizzazione 25

----_
ligura 3
9.2
9.3
9.4
APPENOICE A
(normativa)
prospetto A.1
prospetto A2
prospetto A.3
prospetto A.4
ligura A.1
prospetto A.S APPENOICE (infonnativa)

APPENOICE (informativa)

AGGREGATI PROVENIENTI OALLE AnlVlTA 01 OEMOLIZIONE E COSTRUZIONE E OALLE LORO MISCELE CON RIFIUTI MINERALI RECUPERABILI PER IMPIEGHI STRAOALI ED ASSIMILATI· REQUISm 26

Modalita di prelievo dei campioni 28

Requisiti da utilizzare per strati posti ad oItre 50 em dal piano di posa della

sovrastruttura 29

Requisiti elegli aggregati da utirlZZare per 10 strato di sottofondo, fino alia profoodita di

50 em misurati a partire dal piano <i posa della sovrastruttura 29

Requisiti elegli aggregati da utilizzare per strati di fondazione 30

Modalita di prelievo 31

Massa trattenuta sullo staccio da 4 mm 32

B MOOALITA 01 PROOUZIONE DEGU AGGREGATI 01 CUI ALL' APPENOICE A

C BIBLIOGRAAA

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17

18

18

34

36

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INTRODUZIONE

La norma fomisce prescrizioni sulle tecniche di impiego delle terre per la costruzione e la manutenzione delle strade, con particolare riferimento alia classificazione delle terre, aile opere di difesa dalle acque, aI costipamento, alia preparazione del sottofondo, alia costruzione dei rilevati e delle trincee, aile fondazioni e agli strati superficiali di terra stabilizzata.

La norma fomisce inoltre prescrizioni per la qualificazione dei materiali provenienti dal riciclaggio degli scarti delle attivita di costruzione e dernolizione, anche in miscela con altri rifiuti minerali non pericolosi, dei quali sia ammesso iI recupero per impieghi stradali ed assimilati.

1

TERMINI E DEFINIZIONI

Ai fini della presente norma valgono i seguenti termini e definizioni:

1.1

Terra

Per terra si intende ogni roccia sciolta, ogni roccia frammentaria, cioe incoerente per natura 0 che diviene tale in seguito a piu 0 meno prolungato contatto con acqua. 1 singoli frammenti possono avere dimensioni da qualche decimetro alia frazione di micron.

1.2

Terreno

Per terreno si intende la roccia, sia essa sciolta sia lapidea, considerata nel suo ambiente naturale.

1.3

Terreno vegetale

La parte superiore del terreno contenente sostanze organiche ed interessata dalle radici delle colture.

1.4

Granuli 0 grani1)

Le singole parti soli de di una terra, separabili senza frantumazione.

1.5

Dimensione dei granuli1)

La dirnensione del granulo e convenzionalmente definita secondo il metodo di prova come segue:

a) se per vagliatura, dall'apertura del crivello 0 staccio di piu piccolo diametro 0 maglia attraverso il quale passa il granulo;

b) se per sedimentazione 0 trascinamento in corrente d'acqua, dal diametro della sfera di egual peso specifico che si comporta alia stessa maniera del granul02).

1.6

Frazione di una terra 1)

Insierne dei grani Ie cui dimensioni sana comprese in un determinato intervallo.

1) Definizione COI11>ilata daDa Commissione per 10 studio delle norme eli accettazione dei materiafi stradali daI CNR.

2) II testo di quest'ultimo capoverso e condizionato alia successiva normalizzazione della prova per trascinamento in acqua.

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1.7

Ciottolo 0 pietra 1)

Frazione di una terra di dimensioni maggiori di 71 mm (trattenuta eloe dal crivello 71 UNI2334) costituita da elernenti a spigoli arrotondati (ciottoli) 0 a spigoli vivi (pietre)3).

1.8

Ghiaia 0 breccia1)

Frazione di una terra compresa fra 71 mm e 25 mm (passante cioe al crivello 71 UNI2334 e trattenuta dal crivello 25 UNI 2334) costituita da elementi a spigoli arrotondati (ghiaia) 0 a spigoli vivi (breccia)3).

1.9

Ghiaietto 0 breccetta 1)

Frazione di una terra compresa fra 25 mm e 10 mm (passante cioe aI crivello 25 UNI 2334 e trattenuta dal crivello 10 UNI 2334) costituita da elementi rispettivamente a spigoli arrotondati 0 vivi3).

1.10

Ghiaino 0 brecciolino 1)

Frazione di una terra compresa fra 10 mm e 2 mm (passante aI crivello 10 UNI 2334 e trattenuta dallo staccio 2 UNI 2332) costituita rispettivarnente da elementi a spigoli arrotondati 0 vivi3).

1.11

Sabbia1)

Frazione di una terra compresa fra 2 mm e 0,05 mm3).

1.12

Limo1)

Frazione di una terra compresa fra 0,05 mm e 0,005 mm3).

1.13

Argilla1)

Frazione di una terra avente dirnensioni minori di 0,005 mm3).

1.14

Umidita1)

Rapporto percentuale fra il peso dell'acqua eliminata per essiccamento fino a peso costante a (105 + 110) °C ed iI peso della terra cosl essiccata.

1.15

Peso specifico apparente di una terra (peso-volume, detto anche densita) Rapporto tra il peso di un campione di terra e iI suo volume.

1.16

Peso-volume del secco (detto anche densita del secco)

Rapporto fra il peso di un campione di terra essiccato a (105 + 110) °C, fino a peso costante, ed il suo volume prima dell'essiccamento.

1.17

Soprastruttura 0 pavimentazione

Struttura, sovrapposta al sottofondo, destinata a consentire iI regolare mota dei veicoli distribuendo sui sottofondo i carichi da questi trasrnessi ed a proteggerlo dagli agenti atrnosferici (pioggia, gelo, ecc.) Essa e costituita da uno 0 piu strati."

1.18

Sottofondo (terre no di)

Terreno sui quale e poggiata la soprastruttura e piu direttarnente interessato dall'azione dei carichi estemi da questa trasrnessi; pub essere formato da terreno di scavo 0 di riporto, che abbia 0 no subito un idoneo processo di miglioramento. La superficie che delimita superiormente iI terreno di sottofondo costituisce iI piano di posa della soprastruttura. Quando non altrimenti specificato la definizione si riferisce ad uno spessore di terreno dell'ordine di (20 + 50) cm.

3) Le definizioni da 1.7 a 1.13 incIuso, vanno intese in senso strettamente !JClIlulometrico. Esse, quindi, ai fini della presente norma, sono appIicabili a qualsiasi terra, ildipendenlemenle daHa sua origine, noncM ai prodotti d frantumazione; in quesfultimo caso, Ie frazioni corrispondenti ai punti 1.8, 1.9 e 1.10 assumono rispettivamente Ie denominazioni di pie!risco, pietrischetto e graniglia (vedere norme CNR per I'accettazione dei rnateriali stradali - Fascicolo n. 4).

4) Alcuni autori chiarnano pavimentazione soItanto Ia parte piiJ superficiale dena soprastruttura.

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1.19

Fondazione

Parte della soprastruttura avente principalmente la funzione di distribuire i carichi sui sottofondo. Pub essere costituita da uno 0 pill strati: 10 strato piu profondo viene chiamato primo strato di fondazione e pub anche essere destinato a proteggere il sottofondo dall'azione del gelo e ad intercettare Ia risalita di acqua. Lo strato piu superficiale viene chiamato ultimo strato di fondazione 0 strato di base.

1.20

Strato di usura

Parte della soprastruttura che trovasi a diretto contatto con Ie ruote dei veicoli. 5)

1.21

Strato di collegamento

Strato di conglornerato bituminoso talora interposto nelle pavimentazioni bituminose tra 10 strato di usura e I'ultimo strato di fondazione.

1.22

Manto

Insieme dello strato di usura e di collegamento di conglomerato bituminoso nelle pavimentazioni bituminose. Nelle pavimentazioni di caJcestruzzo il termine viene usato per indicare la lastra di calcestruzzo.

1.23

Terra stabilizzata

Terra trattata in modo tale che la suscettibilita all'acqua di essa risulti ridotta e Ie sue caratteristiche meccaniche migliorate durevolrnente.

1.24

Costipamento6)

Operazione meccanica di addensamento di una terra.

1.25

Consolidazione

Graduale diminuzione di volume di una terra satura dovuta ad espulsione di acqua dai pori a seguito dell'applicazione prolungata di un carico.

1.26

Solido stradale

Figura geometrica delimitata dal piano di campagna, dalla superflCie del sottofondo e dalle scarpate del rilevato 0 della trincea stradale.

1.27

Grado di costipamento relativo (detto anche densita relativa)

Rapporto percentuale tra la densita del secco in sito del terreno e quella massima corrispondente all'energia di costipamento assunta come riferimento.

-------~- ------~~---------- -~--- ---- - --- ----

2

CLASSIFICAZIONE DELLE TERRE

2.1

Generalitil

Si assumono 8 gruppi di terre corne fondamentali e si indicano con la lettera A e con un indice numerico da 1 a 8.

Ai primi tre gruppi (A 1-A2-A3) appartengono Ie terre ghiaio-sabbiose, individuate dall'avere un passante allo staccio 0,075 UNI 2332 non maggiore del 35%.

Ai secondi 4 gruppi (da A4 a A7) appartengono Ie terre limo-argillose Ie quali invece hanno un passante allo staccio 0,075 UNI 2332 maggiore del 35%.

5) NeRe pavinentazioni con strato superficiale di macadam non protetto 0 di calcestruzzo, 10 strato di usura e costiIuito dana strato piU superficiale di macadam 0 di calcestruzzo. Nelle pavimentazioni di macadam protetto, 10 strato di usura e costituito dal trattamento superficiale. Nei manti di congIomerato bituminoso, 10 strata di usura e costituito dano strato piU superficiale di coogIomerato.

6) Defioizione COI'J1liIata dalla Commissione per 10 studio delle norme di accettazione dei materiali stradali del CNR.

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AU'ultimo gruppo infine, I' AB, appartengono Ie torbe e Ie terre organiche palustri, facilmente riconoscibili per la loro struttura fibrosa, per iI colore e I'odore caratteristico.

Alcuni gruppi si suddividono a Ioro volta in sottogruppi individuati daJl'aggiunta di un secondo indice costituito da una lettera 0 da un numero; e opportuno, inoltre, per Ie terre contenenti argilla, far seguire un nurnero tra parentesi che rappresenta I'indice di gruppo7), variabile da 0 a 20: ad esempio A7-6 (12). Le terre di qualita portanti migliori hanno un indice di gruppo pili basso.

L.:individuazione del gruppo e del sottogruppo di appartenenza di una terra viene effettuata (vedere prospetto 1) mediante semplici prove, consistenti in una analisi granulornetnca eseguita sugli stacci 2 UNI 2332, 0,4 UNI 2332 e 0,075 UNI 2332 e nella determinazione del limite dello stato liquido (abbreviazione limite Iiquido) LL e dell'indice di plasticita IP della terra. Per la classificazione delle terre limo-argillose puo riuscire utile il diagramma della figura 1.

figura 1a Diagramma di classificazione per terre limo-argillose

Legenda

X Indice di plasfcita IP

Y Umite liquido LL

100 .------,---.~---,-

y

90 1----+---+--

80 f--- -+---+-----

70 I------t--;-

A7-5 /

'"

60 1------+- -- ~ ------, L__ --

'" '"

A7/ 50 AS -+--_:_'=?-----4

'" '" '"

40~ ~--c----

30 M-I---A6-~ --~

20 ----J---- ---

10 __ __J ~ __ __ __

o 10 20 30 40 50 60 70

X

7) l:indice di gruppo si pu6 definire come un coefIiciente di qualita di una terra espresso daIIa seguente relazione:

Ig = O,2a + O,OO5a c + 0,01 b d dove:

a e Ia percentuale di passante a110 staccio 0,Q75 UNI 2332 meno 35. Se tale percentuale e maggiore di 75 si indica sempre con 75, se e minore di 35 si indica serI1>re con 35;

bela percentuale di passante a110 staccio 0,Q75 UNI 2332 meno 15. Se tale percentuale e maggiore di 55 si indica sempre con 55, se e minore di 15 si indica sempre con 15:

ceil vaIoI'e del limite liquido LL meno 40. Se tale vaIore e maggiore di 60 10 si indica sempre con 50, se e minore di 40 10 si mICa sempre con 40;

d e it vaIore dell'indice di plasticita IP meno 10. Se tale valore e maggiore di 30 10 si indica sempre con 30, se e minore

Ii 1010 si indica sempre con 10.

Sia i vaIori di a, b, C, d sia Quelli delrindice di gruppo vengono approssimati aI numero intero piu vicino. I valori delfindice di gruppo possono essere ricavati graflCamente daI diagranvna della figura seguente.

Nel diagramma di destra si riporta in ascisse Ia percentuale di passante a110 staccio 0,Q75 UNI 2332 e si conduce una verticale fino aI vaIore del LL posseduto dalla terra, Ieggendo it valore deR'ordinata in corrispondenza del punto cosi trovato.

Nel diagramma di sinistra si riporta in ascisse Ia percentuale di passante allo staccio 0,Q75 UNI 2332 e si traccia una Yerticale fino aI valore che individua riP della terra, Ieggendo il valore delfordinata in corrispondenza del punto cosi trovato.

La somma dei due valori dene ordinate fomisce rindice di gruppo della terra.

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figura~---1-b Determinazione grafica dell'indice di gruppo di una terra

Legenda

A 0 piu

B omeno

X Percentuale di passante allo staccio 0,075 UNI 2332

I I I I

----[---~- ~T ~-+-~-'R j__i

-='=---='65=- 60 55

x

Indice di gruppo Ig

Somma deUe ordinate dei due diagrammi (LL = limite liquido; IP = indice di plasticita) Esempio

Passante allo staccio 0,075 UNI 2332 = 52%

U=47 IP=23

Ig = 4 + 4,8 = 8,8 - 9 Classificazione A7-6 (9)

2.2

Descrizione dei gruppi e sottogruppi

2.2.1

Terre ghiaio-sabbiose (percentuale di passante allo staccio 0,075 UNI 2332 non maggiore del 35%

2.2.1.1

GruppoA1

Costituiscono questo gruppo Ie ghiaie, Ie breece, Ie ghiaie e brecce sabbiose, i detriti di cava provenienti da frantumazioni di pietrame, Ie sabbie grosse, Ie pomici e Ie ceneri vulcaniche (pozzolane) aventi una granulometria piu 0 meno ben assortita, talora con materiale fino legante (passante cioe alia staccio 0,075 UNI 2332) in quantitB. non maggiore del 25% in peso del totale e di natura prevalentemente limosa, in quanto I'indice di plasticita deve essere non maggiore di 6.

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2.2.1.2

2.2.1.3

2.2.1.4

2.2.1.5

2.2.1.6

2.2.2

2.2.2.1

2.2.2.2

2.2.2.3

2.2.2.4

Sottogruppi A1-a e A1-b

II sottogruppo A1-a si distingue per un contenuto notevole di materia Ie grosso (trattenuto dallo staccio 2 UNI 2332) e per un contenuto di rnateriale fino (passante allo staccio 0,075 UNI 2332) non maggiore del 15%, mentre iI sottogruppo A t-b si distingue per essere costituito in prevalenza da sabbia grossa con un passante allo staccio 0,075 UNI 2332 non maggiore del 25%.

GruppoA3

Tipica del gruppo e la sabbia fina, costituita per oltre il 50% da grani di dimensioni minori di 0,40 mm con una percentuale di limo non maggiore del 10%.11 materiale non e plastico.

GruppoA2

Costituiscono questo gruppo Ie terre dei due gruppi precedenti, contenenti peraltro quantitativi rnaggiori (ma non maggiori del 35%) di limo 0 argilla, appartenenti ai gruppi A4, A5, A6, A7 che seguono nella classifica, e che possono conferire all'insieme caratteristiche di plasticita anche elevate.

Sottogruppi A2-4 ed A2-5

Comprendono Ie terre in cui iI materiale fino (passante cioe allo staccio 0,075 UNI 2332) e costituito in prevalenza da limo appartenente rispettivamente ai gruppi A4 e A5.

Sottogruppi A2-6 e A2-7

Comprendono, invece, Ie terre in cui il materiale fino e costituito in prevalenza da argille appartenenti ai gruppi A6 e A7.

Terre limo-argillose (percentuale di passante allo staccio 0,075 UNI 2332 maggiore del 35%)

Gruppo A4

Tipico del gruppo e illimo, non plastico 0 di ridotta plasticita, poco compressibile.

Ne fan no anche parte i limi sabbiosi, i limi ghiaiosi 0 i limi con ghiaia e sabbia che si differenziano pero dai terreni simili del tipo A2-4 per la maggiore percentuale di passante a110 staccio 0,075 UNI 2332.

La percentuale di sabbia e ghiaia influenza I'indice di gruppo il cui valore puo giungere fino a 8.

GruppoA5

Tipico di questo gruppo e il limo forte mente compressibile (come indicato dall'elevato limite liquido) spesso contenente mica. Fanno anche parte del gruppo i limi anzidetti contenenti quantita variabili di sabbia e ghiaia, in percentuale pero minore del 65%, il che Ii differenzia dalle terre simili A2-5.

t=indice di gruppo e influenzato dal contenuto di sabbia e ghiaia e il suo valore puo giungere fino a 12.

GruppoA6

Terre tipiche di questo gruppo sono Ie argille di limitata compressibilita (come indicato dal limite liquido ridotto).

Vi appartengono anche Ie argille limose contenenti sabbia e ghiaia, in quantita pero minore del 65%, il che Ie differenzia dalle terre A2-6.

t=indice di gruppo puC> assumere valori fino a 16 ed e influenzato dalla plasticita del rnateriale e dalla percentuale di ghiaia e sabbia contenuta.

Gruppo A7

Le terre che appartengono a questo gruppo sano costituite dalle argille ad elevato limite liquido, e quindi fortemente compressibili, che rigonfiano a contatto con I'acqua.

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2.2.3

2.2.3.1

3

Esse possono contenere anche notevoli quantita di sabbia e ghiaia (minori perc) del 65%) che Ie awicina aile terre del gruppo A2.-7.

L:indice di gruppo puo assumere valori fino a 20 ed e influenzato dalla plasticita del materiale e dalla percentuale di ghiaia e sabbia contenuta.

Questo gruppo si suddivide in due sottogruppi:

l'A7-S che si distingue per avera un indice di plasticita relativamente modesto rispetto aI limite liquido, e precisarnente non maggiore del limite liquido meno 30: sono terre fortemente elastiche e compressibili, soggette a rigonfiare notevolmente a contatto con I'acqua;

I'altro sottogruppo A7-6 si distingue per un indice di plasticita piil elevato rispetto al limite liquido e precisamente maggiore del limite liquido meno 30; sono terre meno elastiche e compressibili delle precedenti, soggette a plasticizzarsi ed a subire notevoli rigonfiamenti a contatto con I'acqua.

Torbe e terre organiche palustri

GruppoAS

Appartengono a questo gruppo Ie torbe e Ie terre organiche forte mente compressibili. Sono terre caratterizzate da un contenuto di acqua naturale elevatissimo (maggiore del 1000k) e rilevano, sia a vista sia a1I'odore, la struttura fibrosa ed iI contenuto di materia organica.

Sono decisamente da scartare quali terreni di appoggio di soprastrutture 0 di rilevati.

La classiflcazlone e riportata nel prospetto 1, nel quale sono anche indicate Ie quanta portanti della terra quale sottotondo in assenza di gelo, I'influenza di quest' ultimo sulle qualita portanti stesse, noncM I'indicazione sa Ia terra e soggetta a ritiro, rigonfiamento e la sua plastlclta,

Sono a1tresi riportate alcune propneta elementari che ne facilitano iI riconoscimento in site e la classificazione rapida.

INSTABIUTA INTERESSANTlIL CORPO STRADALE: CAUSE E RIMEDI

Un ammasso si considera instabile quando si trova in condizioni prossime ai limiti di equilibrio 0 gia in rnovimento.

Nella dizione generica di ·instabilita· quindi si intendono conglobati tutti i fenorneni che generalmente sono chiamati plasticizzazioni, erosioni, srnottamenti, scivolamenti, frane, ecc. La suddetta classificazione, che trova larga applicazione nell'uso comune, e basata quasi esclusivamente sui riferimento aI volume del materiale in rnovimento.

Nel prospetto 2, invece, e indicata una classifacazione delle instabilita cercando di porre in evidenza il rapporto fra cause ed effetti, in quanto ai tecnici interessa, una volta stabilite Ie cause, studiarne i rimedi.

Nel predetto prospetto si e aggiunta anche una colonna riguardante Ie "opere consigliabili·, cioe quelle opere che, normal mente, si ritengono piil efficaci per eliminare 0 ridurre una data causa di instabilita.

Le cause sono suddivise in:

Interne 0 di predisposizione:

I provocate da acque

II dovute a particolari condizioni geologiche 0 stratigrafiche. Esterne 0 determinanti:

III dovute aI clima

IV dovute a1I'azione deU'uomo.

Evidentemente iI prospetto deve intendersi come un aiuto ed una guida al tecnico che si trova ad affrontare determinati problemi di instabilita, data la corrplessita dei fenomeni che si presentano in natura.

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4

4.1

4.1.1

4.1.2

4.1.3

4.1.4

OPERE 01 OIFESA OALLE ACQUE

Generalita

Le acque, Ia cui azione interessa Ie costruzioni stradali, possono distinguersi in:

a) acque superficiali: quelle scorrenti e raceolte in superficie, Ie cui opere di difesa e di raceolta ed allontanamento sono trattate nel punto 2 della CNR-UNI10007;

b) acque sotterranee: quelle di falde 0 vene filtranti attraverso il terreno 0 percolanti e che, comunque, impregnano il terreno stesso.

Le opere di drenaggio hanno la funzione di salvaguardare la strada dall'azione nociva delle acque sotterranee, durante la costruzione e I'esercizio.

Da un punto di vista generale si pub affermare che i terreni a granulometria grossa (breece, ghiaie, sabbie grosse) non sono suscettibili all'azione delle acque, mentre 10 sono i terreni a granulometria fina.

t'aztone nociva delle acque sotterranee si esplica sotto forma di trascinamento 0 attraverso I'alterazione delle caratteristiche meccaniche: la prima awiene plu sensibilmente nelle sabbie fini, mentre la seconda e piLI sentita nelle argille; nei limiti, poi, si pub determinare sia I'effetto di trascinamento sia la variazione delle caratteristiche meccaniche (vedere 3).

Le argille, inoltre, temono sia gli stati troppo secehi, perehe il ritiro vi pub generare delle fessurazioni, sia quelli troppo umidi, perche I'eccesso d'acqua provoca la lora plastificazione.

I casi piLI significativi nei quali si richiedono opere di difesa dalle acque profonde possono cosi raggrupparsi:

a) presenza di acque di falda 0 di vene che interessino direttamente iI corpo stradale;

b) presenza di acque di capillarita provenienti da falde sottostanti; deve essere tenuto presente che il livello di tali falde, e quindi quello delle relative frange capillari, pub variare per oscillazioni stagionali;

c) presenza di acque di percolazione, che hanno imbibito iI terreno precedentemente alia costruzione del corpo stradale, owero che potrebbero imbibire iI corpo stradale stesso, a costruzione ultimata, attraverso banchine, scarpate, pavimentazioni, ecc.;

d) movirnenti di acqua da strato a strato dovuti a cause diverse dalle precedenti: tensione pellicolare, differenza di potenziale elettrico, gradiente termico, ecc.

AI fine di potere stabilire la scelta del tipo di drenaggio e necessario:

raccogliere sufficienti informazioni sulle precipitazioni stagionali e sulla lora influenza nella variazione del contenuto di acqua nei terreni interessati e sull'andamento delle falde sotterranee;

riconoscere, nel modo piLI adatto e compatibilmente con I'economia dell'opera, I'andamento orografico e stratigrafico del terre no, insieme con un ampio riferimento alia vegetazione ed aI tipo piLI frequente di coltura;

indagare sulla durata dei periodi in cui la temperatura ambiente si mantiene al di sotto dello zero (periodo di gelo) e sulla profondita della penetrazione del gelo nei particolari tipi di terreno della zona interessata;

valutare Ie caratteristiche geotecniche degli strati (permeabilita, capillarita, gelivita, granulometria, compressibilita, ece.).

E necessario inoltre tener presente che Ie lavorazioni agricole alirnentari hanno molta importanza per la protezione del corpo stradale dall'azione delle acque filtranti e percolanti: ad esempio Ie coltivazioni vegetali e Ie radici degli alberi impediscono aile acque di penetrare in profondita, mentre Ie arature ed i disboscamenti favoriscono Ie infiltrazioni dell'acqua del terreno.

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4.1.5

Si possono tener Iontane Ie acque sotterranee dal corpo stradale sfruttando un gradiente idraulico naturale (gravita) ° artiflciale (pompaggio), per essiccazione (esponendo Ia superficie alia evaporazione, eventualrnente con I'aiuto di opportune vegetazioni), ovvero favorendo la consolidazione del terreno, ° infine mediante I'interposizione di opportuni strati anticapillari ° impermeabili.

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4.2

4.2.1

4.2.2

4.2.3

4.2.4

4.2.5

Esemplificazione di alcuni casi tipici

Qualora nei pendii la falda si trovi aI di sotto del piano viabile, a profondita cosl limitata da inficiare la stabilita del sottofondo, la si deve intercettare a monte con drenaggio verticale.

Quest'ultimo, se pub economicamente essere spinto fino ad interessare tutto 10 spessore della falda, deve essere ubicato a monte della scarpata (rilevato 0 trincea); in caso contrario deve essere disposto iI piu vicino possibile al sottofondo e quindi nella zona di cunetta 0 di banchina, giacche in tal caso la sua funzione si limita ad abbassare il pelo libero della falda senza tagliarla del tutto.

Orenaggi aventi questa funzione sono descritti nel punto 4 della CNR-UNI 10007.

Ove si tema che il dreno possa subire un rapido intasamento e consigliabile adottare per iI materiale di riempimento una granulometria rispondente a quanto indicato in 4.3.

Altro esempio e quello di falda permanentemente superficiale 0 che diviene tale in determinati periodi, in zone di pianura. II tal caso il sistema piu consigliabile e quello di tenere il corpo stradale in rilevato; ove questo provvedirnento non fosse sufficiente 0 possibile deve provvedersi alia costruzione di due dreni verticali 0 di due cunettoni, posto ai lati del corpo stradale, in maniera da abbassare la falda nella zona sottostante al piano viabile.

Se, nell'esecuzione di una trincea, ci si trova in presenza di falda 0 di vena superficiale, pub accadere che questa sia tagliata dalla scarpata e che quindi I'acqua si trovi a scorrere lungo essa. In tal caso, al fine di evitare erosioni sulla scarpata, e consigliabile raccogliere I'acqua nei punti sorgivi, per incanalarla mediante scivoli, cunette 0 tubazioni di raccolta e portarla fuori dalla sede stradale. Ove sia comprornessa la stabilita della scarpata si costruira un muro di sostegno il cui vespaio andra studiato con particolare riguardo alia funzione drenante cui deve assolvere.

Talvolta nelle condizioni sopra esposte I'esecuzione della trincea pub turbare I'equilibrio statico dell'ammasso a monte, in modo particolare se questo e impregnato, direttamente o per capillarita, dall'acqua della falda 0 vena; occorrono allora opere piu impegnative: sterri 0 drenaggi profondi, gallerie e tubazioni filtranti, ecc. La scelta dipende da diversi fattori: natura dei terreni, portata dell'acqua, profondita della trincea, pendenza degli strati, ecc.

I rilevati possono essere protetti dalla risalita delle acque capillari, provenienti da sotto il lora piano di posa, mediante diaframmi anticapillari costituiti da sabbie grosse, da rnateriale grosso (ciottoli, pietrame), oppure da membrane impermeabili.

Oi solito tale diaframma viene posto sui piano di posa, talvolta invece nel corpo del rilevato, a quota variabile 0 immediatamente sotto iI piano di sotto1ondo, in modo da risultare sernpre aI di sopra del livello di eventuali acque di ristagno.

In presenza di un sotto1ondo di rnateriali plastici, per assicurare la stabilita della fondazione, possono prevedersi due prowedimenti distinti secondo che sia possibile 0 meno evitame la plastificazione;

a) nel caso in cui la plastificazione non possa evitarsi, si dispone uno strato di sabbia che agisce come schermo distributore dei carichi sui sottofondo, impedendo al tempo stesso it rifluimento del materiale plastico entro i vuoti della fondazione soprastante;

b) nel caso in cui Ia plastificazione possa eliminarsi 0 ridursi assicurando I'aerazione della superficie del sottofondo, si dispone di uno strato drenante, lateralmente in comunicazione con I'esterno, avente 10 scopo di attivare I'aerazione sulla superficie del sottofondo ed evitare la condensazione del vapore d'acqua aI di sotto della pavimentazione. Questa funzione pub anche essere esercitata dallo strato di 1ondazione, ove abbia caratteristiche idonee (scapoli di pietrame, misti granulari aridi, ecc.).

Talora i due compiti possono essere abbinati ponendo 10 strato di sabbia in comunicazione laterale con I'esterno (vedere anche 6, 7 e 8).

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4.2.6

4.3

La consolidazione di terreni argillosi, compressibili e imbevuti di acqua, che devono sopportare il carico di rilevati, pub essere accelerata mediante opportuni dreni (assai usati i pali di sabbia) , che favoriscono I'espulsione deU'acqua a causa del peso dell'opera stessa, convogliandola in punti stabiliti, da cui pub essere smaltita.

Per quanto riguarda i pali di sabbia bisogna perc tener presente che I'esperienza ha mostrato che non possono impiegarsi indiscriminatamente, e che talora, specialmente nei terreni torbosi, essi hanno dato cattivi risultati.

I pali devono essere collegati in testa da uno strato di materiale drenante; la granulometria della sabbia dei pali, nonche la loro reciproca distanza, deve essere opportunamente scelta in funzione delle caratteristiche drenanti da assegnare al complesso.

E da tener presente che I'azione di tali pali e necessariamente limitata alia prima fase della consolidazione e che col tempo essi tendono a perdere la lora efficienza.

E sempre necessario, specie nei terreni a bassa portanza, procedere ad una verifica di stabilita del rilevato e del terreno di posa aI rifluimento laterale durante tutto iI periodo della consolidazione. Si pub migliorare la stabilita nei casi pill gravi caricando il terreno ai fianchi del rilevato con banchettoni di terra, provvisori 0 definitivi.

t.=adozione di questo sistema importa, in genere, notevole spesa e deve, quindi, essere preceduta da uno studio geotecnico accurato.

.....

Caratteristiche del materiale drenante

II materiale drenante deve avere determinate caratteristiche granulometriche per assicurare un facile deflusso delle acque attraverso di esso e nello stesso tempo evitare I'intasamento per effetto di trascinamento di elementi fini, asportati dal terreno drenato.

La granulometria del materiale deve essere scelta in dipendenza della granulometria del terreno da drenare.ln particolare si consiglia che risulti:

5 d15 s 015 s 5 das dove:

015 e il diametro che corrisponde, nelle curve granulometriche del materiale drenante, al 15% di passante;

das e d'5 sono rispettivamente i diametri corrispondenti a1I'85% ed al 15% di passante nella curva granulometrica della terra da drenare.

(1)

La prima ineguaglianza soddisfa alia condizione di assicurare la permeabilita, la seconda a quella di evitare I'intasamento.

Nel caso che 10 smaltimento delle acque awenga per mezzo di tubi di raccolta forati, fra la granulornetria del materiale drenante posto attorno al tuba e la minima dimensione dei fori dei tubi, owero degli interstizi fra i tubi, conviene sia rispettata la seguente relazione:

Oas ~ 1 ,5 d (2) dove:

Oas e il diametro corrispondente all'85% di passante nella curva granulometrica del

materiale drenante;

d e iI diametro dei fori dei tubi di raccolta, owero la larghezza degli interstizi fra i tubi. Nel caso di drenaggi con tubi, evidentemente devono essere soddisfatte sia la relazione (1) sia la (2). Pertanto e necessario che il materiale drenante sia disposto a strati, con elementi di dimensioni decrescenti a partire dal tuba verso il terreno da drenare.

Spesso, seguendo la tecnica corrente, si adoperano, come materiale drenante, ciottoli 0 pietrame di pezzatura grossa 0 intermedia. Si fa presente che questa pratica costruttiva, benche normalmente seguita, porta, nei terreni a granulometria fina, aI pill 0 meno rapido intasamento dei drenaggi.

Si osservi, infine, che e opportuno evitare che i drenaggi raccolgano direttamente anche I'acqua che scorre in superficie; percio essi devono essere chiusi superiormente con uno strato di terreno impermeabile (vedere punto 4 della CNR-UNI 10007).

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COSTIPAMENTO

5.1

Generalit8

E I'operazione meccanica di addensamento di una terra. Essa viene eseguita essenzialmente allo scopo di diminuire la compressibilita della terra stessa e di ridume la permeabilita e la suscettibilita all'acqua.

La densita che una terra raggiunge quando e sottoposta a costipamento varia, per ciascuna terra, secondo iI tipo di apparecchiatura usato, I'energia cui e sottoposta ed il grado di umidita posseduta. In particolare si osserva che la denslta raggiunta cresce, a parita delle altre variabili, con Ia percentuale di umidita fino ad un determinato valore di questa (densita massima, umidita ottima), dopo di ehe eomincia a diminuire.

5.2

Macchine per il costipamento

II costipamento in cantiere viene eseguito con diversi tipi di macchine, che possono sostanzialmente suddividersi in tre gruppi.

5.2.1

Macchine agenti per compressione e frantumazione

Sono i rulli lisci a punte detti anche a piede di montone, i rulli a rete, i rulli gommati. IIloro effetto e dovuto all'awieinamento ed aI reciproco scorrirnento dei grani, prodotto prevalentemente dall'azione di compressione della macchina8l. Nei rulli lisei si ha anehe azione di frantumazione, nei rulli a punte, a griglia e nei rulli gommati anehe azione di impasto.

5.2.2

Macchine agenti per urto

Sono Ie rane, i mazzapicchi a reazione, Ie piastre a caduta libera. II lora effetto e dovuto alia compressione del materiale prodotta dalla eaduta dall'alto della massa costipante.

5.2.3

Macchine vibranti

Determinano un assestamento del materiale prevalenternente per effetto della vibrazione unita ad una certa pressione trasmessa aI terreno; la frequenza da assegnare alia vibrazione dipende dalle caratteristiehe di questo.

5.2.4

Ciascun tipo di macchina deve essere impiegato su una determinata categoria di terreni perche Ia sua azione risulti efficace. E precisamente:

per i terreni incoerenti a grana grossa quali: ghiaia, ghiaie miste a sabbia, pietrisehi, detriti misti di cava, ecc. iI mezzo costipante piu efficace e costituito dalle piastre e dai rulli vibranti di peso e potenza commisurati allo spessore dello strato da costipare (di soIito non maggiore di 60 em sciolto); seguono i rulli lisci, con i quali peraltro 10 spessore della strato sciolto non deve essere maggiore di 20 cm;

i terreni sabbiosi, limosi, sabbio-limosi devono essere costipati con i rulli gommati e Ie macchine vibranti;

i terreni prevalentemente argillosi devono essere costipati con i rulli a punti, i rulli a rete ed i rulli gommati.

Le macchine agenti per urto possono venire impiegate con soddisfacenti risultati in tutti i tipi di terreni: pero, special mente nei terreni argillosi, riescono piu efficaci quelle di peso maggiore (piastre a caduta libera).

5.3

Controllo dei risultsti

II controllo dei risultati del costipamento viene eseguito attraverso la determinazione della densna del secco raggiunta in sito, owero della capacita portante del terreno in sito.

II controllo a mezzo della densita del secco viene eseguito paragonando la densita raggiunta in cantiere con quella ottenuta in laboratorio attraverso Ie prove di costipamento di cui aile norme CNR per I'accettazione dei materiali stradali.

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8) Per tale moIivo tali macchine vengono spesso chiarnate impropriamente macchine ad azione statica.

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" controllo a mezzo della capacita portante del terreno viene eseguito mediante prove di carico con piastra circolare e la capacita portante stessa viene espressa dal modulo di deformazione Md (vedere norme CNR per I'accettazione dei materiali stradali).

Per quanto riguarda i risultati da ottenere con iI costipamento, vedere i punti 6, 7 e 8 delle presenti norme.

6

PREPA~ONEDELSOTTOFONDO

Per preparazione del sottofondo s'intende I'insieme delle operazioni miranti a rendere la portanza del sottofondo stradale sufflCientemente elevata, durevole e uniforme.

In relazione alia natura del terreno ed aile condizioni idrologiche locali, rilevate da specifici esami preventivi, detta preparazione comporta tutte 0 parte delle seguenti operazioni:

a) costipamento;

b) drenaggio delle acque di qualunque tipo;

c) correzione 0 sostituzione per una certa profondita del terreno in sito risultante non

idoneo.

In particolare, premesso che in ogni caso devono attuarsi Ie opportune opere per la raccolta e I'allontanamento delle acque superficiali, si considera che, in linea di massima, e sufflCiente ricorrere alia sola azione del costipamento (vedere 5), qualunque sia la categoria della strada, quando iI terreno di sottofondo appartiene ai gruppi A 1 ed A3 della classifica, anche se esso e soggetto a1I'azione dell'acqua 0 del gelo.

E necessario prowedere alia totale asportazione ed alia sostituzione con idoneo materiale di apporto allorquando iI terreno di sottofondo appartiene al gruppo A8 della classifica, oppure, qualunque sia iI gruppo di appartenenza, allorquando il terreno contiene notevoli quantita di sostanze eterogenee (terreno vegetale, tronchi, corpi estranei, rifiuti, ecc.). Per i terreni appartenenti ai gruppi da A4 e A7 si provvedera alia totale asportazione fino ad una certa protondita ovvero alia correzione allorquando 10 spessore della soprastruttura non sia sufficiente a garantire iI sottofondo dall'azione del gelo (vedere 4).

Le caratteristiche fisico-meccaniche poste a base del proporzionamento delle soprastrutture, e cioe un'adeguata portanza e un adeguato grado di costipamento, devono essere accertate prima della posa in opera dei successivi strati della soprastruttura, salvo il caso in cui venga specificamente indicato che iI costipamento del sottofondo e completato insieme e attraverso iI primo strato di fondazione.

I requisiti da richiedere ai sottofondi sono:

a) modulo di deformazione Md non minore di 150 kglcm2 9) per tutte Ie categorie di strade; nel caso in cui Md nsultasse min ore di 150 occorrera addensare ulteriormente iI terreno, owero, se questo prowedimento risultasse insufficiente, occorrera ricorrere ad altri interventi (drenaggi, correzioni, sostituzione);

b) densita:

per strade a media ed elevata intensita di traffic010) iI sottofondo, per la profondita di 30 cm (vedere 1.18), deve risultare costipato ad una densita relativa non minore del 95% della densna AASHO Modificata;

per strade a limitata intensita di traffico10) il sottofondo deve essere costipato, per la stessa profondita, aI 95% della densita AASHO standard.

Per strade di secondaria importanza, a traffico limitato (poderali, interpoderali, ecc.) ci si puc limitare a controllare 0 la sola portanza 0 la sola oenslta,

La portanza del sottofondo deve essere iI piu possibile uniforme a causa della stretta interdipendenza tra il valore della portanza del sottofondo e 10 spessore della pavimentazione. In tal senso si prescrive che nelle sezioni miste ed in corrispondenza dei punti di

9) Trattasi di un vaIore minimo che conviene, quando sia possibile. superare per i rifIessi economici the comporta sui costa della pavirnentazione.

10) Vedere CNR·UNI10005 sulle caratteristiche geometriche delle strade.

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passaggio longitudinali i controlli diretti 0 indiretti, sulla portanza, siano eseguiti a coppie, uno sui riporto e uno sullo scavo adiacenti al punto di passaggio e che i valori risultanti non diano scarti sensibili.

I controlli devono essere effettuati con la frequenza stabilita dalla direzione dei lavori, in dipendenza dell'importanza del lavoro e delle particolari condizioni di uniformita 0 disuniform ita del terreno (a titolo puramente indicativo ogni 3000 + 500 m2).

COSTRUZIONE DEI RILEV An

E rinsieme delle operazioni aventi il fine di costituire, con terreno di riporto, uno stabile piano di posa della pavimentazione ad una quota superiore a quella del piano di campagna.

Lo strato superiore di qualsiasi rilevato rappresenta it sottofondo della soprastruttura e delle banchine; pertanto ad essi si applicano Ie norme relative ai sottofondi.

Prima di procedere alia costruzione di un rilevato e indispensabile assicurarsi:

a) che il terreno in sito sia idoneo a sopportare iI peso del rilevato senza eccessivi cedimenti 0 rifluimenti;

b) che sia eliminato dal piano di campagna il terreno vegetale 0 il materiale organico in genere;

c) che it piano di posa sia eonformato a gradoni (meglio se in contropendenza), qualora

la pendenza trasversale del terreno sia maggiore del 20%.

Nel caso in cui Ie condizioni di cui alia lettera a) non siano verificate, occorrera che siano adottati tutti i prowedimenti ehe la tecnica stradale suggerisce in proposito, e precisamente: cambiamento del tracciato, asportazione dello strato di terreno non idoneo e sua sostituzione con altro di buone qualitS portanti, esecuzione di opere di drenaggio per assicurare la stabilita 0 per accelerare I'assestamento di strati di terreno compressibile (vedere 4), costruzione di banchettoni di equilibramento, muri di sostegno ecc.

Per iI materiale costituente it corpo del rilevato e disposto inferiormente allo strato di sottofondo, si richiede quanto segue:

A) sia privo di sterpi, radici e materiale organico in genere;

B) sia costipato meccanicamente in strati di spes sore adeguato aI tipo ed all'efflCienza dei mezzi costipati adoperati, in modo da raggiungere un grado di costipamento pari ad almeno il 90% della densita AASHO Standard per strade a limitata intensitS di traffico (vedere 6) e del 90% della densita AASHO Modificata per strade a media ed elevata intensita di trafflCO. II rilevato deve avere scarpate idonee ad assicurare la stabilita e, qualora queste siano troppo lunghe, devono essere interrotte da banchine;

C) sia costituito possibitmente da terre appartenenti ai gruppi A 1, A2, A3, A4 della classifica. Nel caso in cui vengano impiegate terre del tipo A4, A5, A6, A7 il corpo del rilevato deve essere protetto da eventuale risalita di acqua capillare da falde poco profonde a mezzo di un diaframma come indicato in 4;

D) in zone in cui e da temere I'azione del gelo sui materiale del rilevato, e questo sia costituito da terre gelive, esso deve essere protetto da un apposito strato di rnateriale non gelivo;

E) nel caso in cui il rilevato venga costituito con terre di tipo A6 ed A7 e ci si trovi in zone a clima motto asciutto, per evitare la formazione di fessure di ritiro per disseccamento, occorrera proteggere Ie banchine e Ie scarpate e, se necessario, costituire iI sottofondo con strati di terra non soggetta a ritiro; inoltre it costipamento deve essere eseguito ad una umidita minore del limite di ritiro, senza che venga mutato iI valore consigliato deve essere eseguito ad una umidita inferiore allimite di ritiro, senza che venga mutato il valore eonsigliato per il grado di costipamento.

t.:intero corpo del rilevato deve in ogni caso essere protetto, sulle scarpate e sulle banchine non carreggiabiti, dall'azione diretta degli agenti atmosferici, mediante inerbimento e piantagioni e, se necessario, con I'apporto di un opportuno strato di terreno vegetale.

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9.1

9.1.1

Oualora si tema che la base del rilevato possa essere investita da acque correnti, su di essa deve essere sistemato un opportuno rivestimento di pietrame a secco (unghia del rilevato).

COSTRUZIONE DELLE TRINCEE

E I'insieme delle operazioni di scavo e di allontanamento del terreno in sito e di profilatura delle scarpate, al fine di costituire uno stabile piano di posa della soprastruttura ad una quota inferiore a quella del piano di campagna.

Nel procedere allo scavo di una trincea e indispensabile indagare sulle condizioni idrologiche della massa di terreno interessata dal corpo stradale e sulla presenza di eventuali piani di slittamento, in atto 0 potenziali, interessanti iI corpo stradale.

Per i prowedimenti da adottare aI riguardo vedere 3 e 4.

II piano di formazione della trincea coincide con la superficie del sottofondo e pertanto allo strato di (20 + SO) cm, ad essa immediatamente sottostante, si applicano Ie norme relative alia preparazione dei sottofondi (vedere 6).

Nella configurazione delle scarpate occorre tener conto della natura del terreno e dell'altezza dello scavo; in particolare per terreni rocciosi pub adottarsi una scarpa pressoche verticale, mentre per trincee in terreni argillosi, particolarmente se profonde, deve adottarsi una scarpa sempre piu elevata del consueto 1/1 (312 + 5/1).

Le scarpate motto alte devono essere interrotte ogni (4 + 5) m in altezza con banchine larghe (0,80 + 1) m, per impedire che I' acqua piovana assuma vetocita nociva alia conservazione delle scarpate stesse.

In ogni caso Ie scarpate e Ie banchine non carreggiabili devono essere protette dall'azione diretta degli agenti atmosferici mediante inerbimento e piantagioni.

FONDAZIONI E STRA n SUPERFICIALI 01 TERRA STABILIZZA TA

Fondazioni e strati superficiali di terra stabilizzata non corretta

Definizioni ed applicazioni

Si definiscono strati di fondazione e strati superficiali di usura di terra stabilizzata non corretta (0 di terra natural mente stabilizzata 0 anche di misto granulare) strati costituiti da particolari terre che, cosi come sono reperibili in natura 0 in cava, posseggono caratteristiche") tali da essere idonee all'impiego senza richiedere alcuna correzione'2) 0 aggiunta.

Questi materiali, costituiti in genere da aggregato grosse (trattenuto dallo staccio 2 UNI 2332), aggregato medio (passante allo staccio 2 UNI 2332 e trattenuto dallo staccio 0,075 UNI 2332) e quantita limitate di aggregato fino legante (passante allo staccio 0,075 UNI 2332), si dividono nelle due grandi categorie (tipi) seguenti.

Tipol

Terre in cui I'aggregato grosse e medio e costituito da elementi duri e tenaci, che conservano pressocM inalterata la loro granulometria per effetto del costipamento durante la posa in opera, quali: ghiaie e sabbie miste di fiume 0 di cava, detriti di cava provenienti da frantumazione di pietrame, scorie di alto forno, ecc., con quantita variabile di materiale fino legante.

Tipo II

Terre in cui I'aggregato grosso e medio e costituito da elementi teneri che, per effetto del costipamento, si frantumano, assumendo, dopo la posa in opera, un aspetto

11) Le caralterisliche che Ia terra deve possedere sono principalmeote una adeguata capacita portante e Ia insensibilita aWazione deU'acqua e del gelo se essa dew essere impiegata in fondazione, unita ad una eerta resistenza aU'usura se essa deve essere impiegata in strato superficiale destinato ad essere direttamente sottoposto aI trafflCO.

12) Non viene considerata come correzione Ia semplice vagliatura con vaglio sgrossatore per eliminare i ciottoli di dimensioni eccessive.

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granulometrico completamente diverso da quello iniziale, quali ghiaie 0 brecce calcaree tenere, detriti di arenarie e di tufi, caJcinacci, ceneri vulcaniche, tufine, pozzolane, ecc.

In questi tipi di terre pub mancare in partenza la frazione media 0 fina che si produce durante il costipamento. Esse non sono idonee ad esser impiegate in strati superficiali di usura, ma solo in strati di fondazione.

Per poter essere impiegato con successo in strati di fondazione 0 in strato superficiale di usura, il materiale deve possedere determinati requisiti da accertare preventivamente mediante opportune prove di laboratorio ed inoltre, mediante altre prove di Iaboratorio e prove in sito, se ne controllera la corretta posa in opera.

Tali prove sono descritte nelle norme CNR per I'accettazione dei materiali stradali.

9.1.2

Requisiti di idoneit8

La terra, priva di radici e di sostanze organiche, dovra soddisfare ai seguenti requisiti.

9.1.2.1

Granulometria

a) La dimensione massima dei grani non deve essere maggiore della meta dello spessore finito dello strato costipato, ed in ogni caso non maggiore di 71 mm negli strati di fondazione e di 30 mm nello strato superficiale di usura non protett013).

b) La granulometria, allorquando si tratti di terre di tipo I (elementi duri e tenaci), prima e dopo iI costipamento deve essere compresa entro i limiti del prospetto 3 tipo A, B, secondo Ie dimensioni massime possedute dall'aggregato grosso.

Allorquando si tratta di terre di tipo II, costituite da elementi teneri, la granulomateria di partenza ha tanto minore importanza quanto piu teneri, e quindi frantumabili sotto rullatura, sono gli elementi.

prospetIo 3 Prescrizioni granulometriche per strati di fondazione e per strati superficiali di usura di terra stabiliz-

zata non corretta di tJpo I e di terra stabilizzata granulometrica

-" z:
Crivello 0 staccio UNI Percentuale in peso
passante
T!pOA TIpOB
r 100 -
Crivello UNI 2334............. ~ 70+ 100 100
- 70+ 100
10 30+70 50+85
5 23+55 35+65
Staccio UNI 2332 ............. { ~,4 15+40 25+50
8+25 15+30
0,075 2+ 15 5+ 15
Rapporto fra passante ano staccio
0,075 UNI 2332 e passante al10 stac-
cio 0,4 UNI 2332 ................................ <2l3 <2l3
Nota 1 Le perceotuali Ii passante allo staccio 0,D75
UNI 2332 devono essere ridotte aIIorquando si pre-
vade che ciO sia consigIiabile per evitare razione del
geIo sU materiale.
Nota 2 AIIorquando iI materiale cleve essere inpiegato in
stJato superficiale di USII'8 destinato a rimanere per-
manentemente non proletto13) si devono adottare
misceIe Ii tipo B Ia cui percentuale Ii passante aIIo
staccio 0,075 UNI 2332 cleve essere compresa fra
1'8% ed U 20%. 13) Con H termine ·non protetto· si vuoIe indicare uno strato di usura di terra stabilizzata destinato ad essere sottoposto a1razione del tratflCO senza essere protetto da un manto 0 da un trattamento superflCiale impermeabile.

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eUNI

Pagina19

9.1.2.2

Limite liquldo e indice di plastic ita della frazione passante allo staccio 0,4 UNI 2332

II limite liquido per strati di fondazione non deve essere maggiore di 25 e I'indice di plasticita non deve essere maggiore di 6.

Per strato di usura non protetto illimite liquido non deve essere maggiore di 35 e I'indice di plasticita deve essere compreso fra 4 e 9.

9.1.2.3

IndiceCBR

L.:indice CBR del materiale, eseguito su campioni costipati in laboratorio (con energia di costiparnento AASHO Modificata), dopo immersione degli stessi in acqua per quattro giorni, deve avere un valore non minore:

di 50 per strato di fondazione profondo (posto a distanza dal piano viabile non minore di 20 em) nel caso di strade a media ed elevata intensita di traffico e per strato di base (pureM posto a distanza dal piano viabile non minore di 10 cm) nel caso di strade protette e non protette a limitata intensna di traffieo;

di 80 per strato di base nel caso di strade protette a media ed elevata intenslta di traffico e per 10 strato superficiale di usura non protetto di strade a limitata intensita di traffico.

II val ore del CBR inoltre non deve scendere al di sotto dei valori anzidetti per un intervallo di umidita di costiparnento del 4%.

9.1.2.4

Coefficiente di frantumazione

Per I'impiego in strati di base e in strati superfieiali di usura non protetti, iI coefficiente di frantumazione dell'aggregato grosso non deve essere maggiore di 160.

~~---

figufa 2 Prescrizioni granulometriche per strati di fondazione di terra stabilizzata non corretta di tipo I e di

terra stabilizzata corretta granulometricamente (tipo A. dimensione max. 71 mm)

Legenda

A Sabbia

B Ghiaia

C Stacci UNI 2332

D Crivelli UNI 2334

X TraHenuto %

Y Passante %

A

1oo~--~--~-_---

y

-0 X

50

'----- --..._,-- --

C

2

_ _/

10

30

100 71

"-----v----____/

o

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Pagina2'

figura 3 Prescrizioni granulometriche per strati eli fondazione e per strati superficiali eli usura di terra stabiliz·

uta non c:orretta eli tipo I e di terra stabilizzata corretta granulometricamente (tipo B dimensione max.30mm)

Legenda

A Sabbia

B Ghiaia

C Stacci UNI 2332

o Crivelli UNI 2334

X Trattenuto %

Y Passante %

A 1001--~~-- --------

Y

0,4

2

5

10 15 30

~---

___ - ._J

'------yr--- /

c

o

--- 0

100 X

100

Nota Per strati superficiali di usura destinati a rimanere permanentemente non protetti, Ia percentuale di passante a110 staccio 0,075 UNI 2332 deve essere compresa fra fS% ed ~ 2()O/O (curva tratteggiata).

9.1.2.5 GeIivit8

In zone in cui gJi strati devono sottostare a lungo all'azione del gelo, e necessario accertare che la percentuale di elementi di dimensioni minori di 0,02 mm non ecceda il 6% del peso totale, e che I'aggregato grosso non contenga elementi teneri derivanti da rocce gelive in quantita maggiore del 7% in peso del totale.

Posa in opera

La posa in opera del rnateriale richiede una corretta umidificazione ed un adeguato costipamento, preceduto, se necessario, da un mescolamento per evitare la segregazione. Essa non deve essere eseguita durante periodi di gelo, di pioggia 0 di neve, 0 su sottofondi saturi di umidita.

9.1.3

Umidificazione

La terra dave essere omogeneamente umidificata (0, nel caso fosse troppo umida, aereata) ad un contenuto di acqua il pill possibile vicino alia umidita ottima di costipamento relativa al tipo di mezzo costipante adoperato.

9.1.3.1

Omogeneitil

II rnateriale, una volta steso, deve presentarsi omogeneo, con assenza assoluta di zone ghiaiose 0 limose 0 di toppe di argilla.

9.1.3.2

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9.1.3.3

Costipamento

Deve essere eseguito in strati di spessore adeguato al tipo e al rendimento dei mezzi costipanti adoperati, ma in ogni caso non maggiore di 30 cm sciolto.

II costipamento e terminato allorquando si sono raggiunti i seguenti valori di capacita portante determinati con piastra del diametro di 30 cm:

per strati di fondazione di strade a media ed elevata intensita di traffico Md ~ 800 kglcm2 per strati posti a distanza dal piano viabile non minore di 20 em e Md ~ 1 000 kg cm2 per strati di base immediatamente a contatto con iI manto di conglomerato bituminoso;

per strati di fondazione di strade a limitata intensita di traffico Md ~ 400 kglcm2;

per strati superficiali di usura non protetti di strade a Iimitata intensita di traffico Md ~ 1 000 kglcm2.

Nota ADorquando il materiale e costituito cia elementi aventi dimensioni minori di 20 mm, il controllo del costiparnento puO essere eseguito me<ftante la detenninazione della clensitA in sito e si devono raggiungere per g1i strati di fondazione vaIori non minori c1e195% della clensitA massima AASHO Modificata di Iaboratorio.

9.2

Fondazioni e strati superficiali di terra stabilizzata corretta

9.2.1

Definizioni eel applicazioni

Si definiscono come strati di fondazione e strati superficiali di terra stabilizzata corretta14), strati costituiti da una 0 piu terre che hanno subito un processo di correzione per raggiungere Ie richieste caratteristiche 15) di idonelta all'impiego. Alia correzione deve sempre seguire un adeguato mescolamento e costipamento della terra.

La correzione pub effettuarsi:

a) variando la composizione granulometrica posseduta dalla terra di origine (stabilizzazione granulometrica);

b) aggiungendo sostanze leganti quali cemento, calce, bitume, catrame (stabilizzazione con leganti);

c) aggiungendo sostanze igroscopiche che mantengano attiva la coesione della terra (cloruro di calcio) 0 sostanze impermeabilizzanti (resine, oIi minerali, bitumi) che impediscano I'assorbimento di acqua ed iI rammollimento della terra.

Per iI suo corretto impiego, la terra stabilizzata, dopo correzione e miscelazione, deve possedere determinati requisiti da accertare preventivamente mediante opportune prove di laboratorio, ed inoltre, mediante altre prove di laboratorio ed in sito, se ne controllera la corretta posa in opera.

9.2.2

Stabilizzazione granulometrica

Questo genere di stabilizzazione implica, come si e gia accennato, il miglioramento della terra mediante modifica della sua composizione granulometrica, che pub ottenersi 0 sottraendo delle aliquote nocive, 0 mediante I'aggiunta di altre terre come correttivo.

9.2.2.1

Requisiti di idoneita della miscela

La terra stabilizzata, che dave essere privadi radici e di sostanze organiche, dopo correzione e mescolamento dave soddisfare ai seguenti requisiti.

9.2.2.1.1

G ranulometria

a) La dimensione massima dei grani non deve essere maggiore di meta dello spessore finito dello strato costipato, ed in ogni caso non maggiore di 71 mm negli strati di fondazione e di 30 mm nello strato superficiale di usura.

14) Chiamata da alcuni semplicemente terra stabi6zzata

15) Le caratteristiche che si tendono a migliorare sono quelle che concorrono ad aumentare Ia capacitil portante della terra e a ridurre Ia sensibilitA all'azione deO'acqua e del geIo. Vedere quanto detto in proposito aI riguardo dene terre naturafi.

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Pagina22

9.2.2.1.2

9.2.2.2

9.2.2.2.1

9.2.2.2.2

9.2.2.2.3

9.3

9.3.1

9.3.1.1

9.3.1.1.1

9.3.1.1.2



'"

b) La granulometria elella terra, allorquando la frazione grossa e media dell'aggregato e costituita da elementi duri e tenaci che conservano pressoche inalterata la lora pezzatura per effetto elel costipamento, deve essere compresa nei limiti gia prescritti per i misti granulari nel prospetto 3.

c) Allorquando si tratta di aggregati calcarei che si frantumano in parte sotto rullatura sviluppando un certo potere legante, i limiti anzidetti possono essere interpretati con notevole larghezza.

Limite liquido e indice di plasticita • Indice CBR - Gelivita

Devono essere osservate Ie prescrizioni indicate per Ie terre stabilizzate non corrette (veelere Ie corrispondenti voci di cui in 9.1).

Posa in opera

La posa in opera del materiale richieele una corretta umidiflcaZione, miscelazione ed un adeguato costipamento. Essa non cleve essere eseguita durante periodi di gelo, pioggia 0 di neve, e su sottofondi saturi di umidita.

Umidificazione

La terra eleve essere omogeneamente umidificata (0, nel caso fosse troppo umida, aereata) ad un contenuto di acqua il piu possibile vicino alia umidita ottima di costipamento relativa al tipo di mezzo costipante adoperato.

Miscelazione

Indipenelentemente daI fatto che il rimescolamento venga effettuato in sito 0 in centrale, e qualunque sia iI macchinario all'uopo impiegato, la miscela, una volta stesa, cleve presentarsi uniformemente rimescolata, con assenza assoluta di zone ghiaiose, sabbiose 0 limose 0 di toppe di argillla.

Costipamento

II costipamento eleve essere eseguito in strati di spessore adeguato aI tipo ed al rendimento elei mezzi costipanti adoperati, rna in ogni caso non maggiore di 30 cm sciolto.

II costipamento e terminato allorquando sono raggiunti i valori di capaeita portante 0 di elensita in sito di cui in 9.1.3 per Ie terre stabilizzate non corrette.

Stabilizzazione con leganti

Stabilizzazione con cementa

Questo genere di stabilizzazione implica il miglioramento delle caratteristiche della terra mediante aggiunta di cemento, dopo aver eventual mente proweduto a correggere la granulometria. Deve sempre seguire una accurata miscelazione e costipamento.

Requisiti di idoneita della terra

La terra, che deve essere priva eli radici, di sostanze organiche e dei sali che notoriamente alterano la presa elel cemento, prima elell'aggiunta del cementa cleve soddisfare i seguenti requisiti.

Granulometria

a) La dimensione massima dei grani non deve essere maggiore di 1/3 dello spessore finito della strato costipato, ed in ogni caso non maggiore di 50 mm.

b) II passante allo staccio 0,075 UN12332 non cleve essere maggiore clel50% in peso.

Limite liquido e indice di plasticita

II limite liquido non deve essere maggiore di 40 e I'indice di plasticita di 18 .

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Pagina23

9.3.1.2

9.3.1.3

9.3.1.4

9.3.1.4.1

9.3.1.4.2

Requisiti di idoneita del cemento e dell'acqua

Qualsiasi tipo di cementa che soddisfi aile norme leganti idraulici (D.L. N 2228 del 16-11-1939) puo essere impiegato. Sono peraltro da sconsigliare i cementi ad alta resistenza, in quanto la lora rapidita di presa non consentirebbe di eseguire in tempo utile la stesa ed iI costipamento della miscela. a..=acqua deve essere limpida, priva di sostanze organiche e argillose e di sali in quantita tale da alterare la presa del cemento.

Requisiti di idoneita della miscela

I requisiti di idoneita della miscela terra-cemento devono essere accertati mediante prove di resistenza a compressione e prove di essiccamento-saturazione eseguite su provini cilindrici confezionati e sottoposti a prova secondo i metodi indicati nelle norme CNR per I'accettazione dei materiali stradali.

In zone soggette all'azione non occasionale del gelo occorre eseguire anche prove di gelivita.

II contenuto di cementa della miscela, che normalmente viene espresso come percentuale in peso della terra secca ed e di solito compreso fra i14% ed il12%, varia con la natura di questa e deve essere tale da conferire alia miscela Ie seguenti resistenze:

a) strati di fondazione permanente sottratti a11'azione del gelo: la resistenza media a compressione di 4 provini, nonche quella di ciascun provino, non deve essere minore di 20 kglcm2, ne maggiore di 70 kglcm2 dopo 7 giorni di stagionatura;

b) strati di fondazione soggetti all'azione del gelo: la resistenza a compressione di a1tri 4 provini assoggettati, dopo 7 giomi di stagionatura, a 12 cicli di gelo e di disgelo non deve essere minore dei valori anzidetti, ed i provini stessi non devono presentare lesioni, screpolature 0 distacchi, nonche variazioni di volume maggiori del 2% del volume iniziale;

c) strato superficiale di usura non soggetto all'azione del gelo: la resistenza media a compressione di 4 provini, nonche quella di ciascun provino, non deve essere minore di 35 kglcm2 ne maggiore di 90 kglcm2 a 7 giorni di stagionatura. Inoltre la resistenza a compressione di altri 4 provini assoggettati dopo 7 giorni di stagionatura a 12 cicli di essiccamento-saturazione non deve essere minore dei valori anzidetti, ed i provini stessi non devono presentare lesioni, screpolature 0 distacchi, ne variazioni di volume maggiori del 2% del volume iniziale;

d) strato superficiale soggetto all'azione del gelo: Ie prove di resistenza su provini assoggettati a 12 cicli di essiccamento-saturazione devono essere sostituite dalle stesse prove eseguite su provini assoggettati a 12 cicli di gelo-disgelo.

Posa in opera

La posa in opera del materiale richiede una corretta umidiflCazione, miscelazione, adeguato costipamento e stagionatura. Essa non deve essere eseguita quando la temperatura ambiente sia minore di 4 °C, il tempo sia piovoso e iI sottofondo sia saturo di umidita. Si richiama I'attenzione sui fatto che la miscelazione e costipamento devono essere concluse nel piu breve tempo possibile, ed in ogni caso prima che la terra-cemento abbia iniziato la presa.

Umidificazione

La miscela di terra-cemento deve essere convenientemente umidificata (0, nel caso fosse troppo umida, aereata) in modo che a mescolamento awenuto, a11'atto del costipamento, essa si trovi ad un contenuto di urnidita il piu possibile vicino alia umidita ottima, determinata quest' ultima mediante la relativa prova di laboratorio.

Miscelazione

Indipendentemente se il rimescolamento viene effettuato in sito 0 in centrale, e qualunque sia iI macchinario all'uopo impiegato, la miscela, una volta stesa, deve presentarsi uniformemente rimescolata, con assoluta assenza di zone ghiaiose, sabbiose 0 limose, 0 di toppe di argilla.

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9.3.1.4.3

9.3.1.4.4

9.4

Costipamento

II costipamento deve essere eseguito in strati di spessore adeguato alia potenzialita della macchina mescolatrice e dei mezzi costipanti aooperafi, ma in ogni caso non maggiore di 20 cm finito, fino a raggiungere una denslta in sito pari al 95% della densita massima di laboratorio eseguita su provini costipati alia denslta massima AASHO Modificata.

Stagionatura

Dopo effettuato il costipamento, la terra-cemento deve essere lasciata riposare e stagionare per almeno 7 giorni in ambiente umido 0 addirittura sott'acqua, impiegando tutti quegli accorgimenti in uso per la stagionatura dei getti di calcestruzzo.

Allri tipi di stabilizzazione

La presente norma non contiene prescrizioni riguardanti gli altri tipi di stabiJizzazione in quanto non si sono ancora raggiunti negli altri Paesi precisi criteri normativi e I'esperienza che si possiede al riguardo in ltalia non e sufficientemente estesa per consentirlo.

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Pagina25

APPENOICE (normativa)

A.O

A.1

A.2

A AGGREGATI PROVENIENTI OALLE ATIIVITA 01 OEMOLIZIONE E COSTRUZIONE E OALLE LORO MISCELE CON RIFIUTI MINERALI RECUPERABILI PER IMPIEGHI STRAOALI ED ASSIMILATI- REQUISm

Introduzione

Gli aggregati provenienti dal riciclaggio degli scarti delle attivita di costruzione e demolizione possono essere considerati equivalenti aile terre di origine naturale, ai fini degli impieghi cui si riferiscono Ie CNR UNI 10006, CNR 169/1994, CNR 139/1992 e CNR 176/1995, se soddisfano sia Ie prescrizioni ivi indicate, sia Ie prescrizioni integrative definite nella presente norma.

Daile attivita di costruzione e demolizione (C&D) vengono generati materiali assortiti di varia natura 16), suscettibili di essere reimpiegati come aggregati, anche in miscela con aggregati naturali e con rifiuti minerali di altre attivita dei quali sia ammesso iI recupero nelle costruzioni stradali per effetto della vigente legislazione. La sostituzione, totale 0 parziale, di aggregati di cava con materiali da C&D pub consentire benefici economici ed ambientali.

Scopo e campo di applicazione

La presente appendice fomisee prescrizioni per la qualificazione dei materiali provenienti dal riciclaggio degli scarti delle attivita di costruzione e demolizione, anche in miscela con altri rifiuti minerali non pericolosi dei quali sia ammesso iI recupero per impieghi stradali ed assimilati, affinche possano essere considerati equivalenti aile terre ed aile miseele di aggregati naturali frantumati, per i campi di impiego ai quali si applicano Ie CNR UN110006, CNR 169/1994, CNR 139/1992 e CNR 17611995.

La presente appendice si applica a miscele di aggregati prevalentemente costituite da frammenti di laterizi, di murature, di intonaci, di conglomerati cernentizi, di sovrastrutture stradali 0 ferroviarie, di allettamenti, di rivestimenti, di prodotti ceramici, di searti dell'industria di prefabbricazione di manufatti di calcestruzzo, di materiali lapidei provenienti da cave autorizzate 0 da attivita di taglio e lavorazione. Bono escluse dall'applicazione della presente appendice Ie partite di aggregati integral mente costituite da terre di scavo 0 da sfridi di cava.

Riferimenti normativi

CNR UNI 10009 Prove sui materiali stradali - Indice di portanza CBR di una terra

CNR UNI 10014

Prove sulle terre - Determinazione dei limiti di consistenza (0 di Atterberg) di una terra

Prove per determinare Ie caratteristiche geometriche degli aggregati - Determinazione della distribuzione granulometrica - Analisi granulometrica per stacciatura

Prove per determinare Ie caratteristiche geometriche degli aggregati - Determinazione della distribuzione granulometrica - Stacci di controllo, dimensioni nominali delle aperture

Prove per determinare Ie caratteristiche geometriche degli aggregati - Determinazione della forma dei granuli - Coefficiente di appiattimento

Prove per determinare Ie caratteristiche geometriche degli aggregati - Determinazione della forma dei granuli

Prove per determinare Ie proprieta meccaniche e fisiche degli aggregati - Metodi per la determinazione della resistenza alia frammentazione

UNI EN 933-1

UNI EN 933-2

UNI EN 933-3

UNI EN 933-4

UNI EN 1097-2

-

16) Comunemente noti come ·materiali da C&O" 0 ·C&O waste".

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Pagina 2r

UNI EN 1097-5

Prove per determinare Ie proprieta meccaniche e fisiche degli aggregati - Determinazione del contenuto d'acqua per essiccazione in forno ventilato

Aggregates for unbound and hydraulically bound materials for use in civil engineering work and road construction

Aggregates for unbound and hydraulic bound materials for use in civil engineering work and road construction

prEN 13242

prEN 13286-47

A.3

Termini e definizioni

Ai fini della presente appendice si applicano i termini e Ie definizioni di cui aile norme citate nei riferimenti normativi (vedere 1 e A.2).

Nota Per la terminologia generale riguardante i temi della Costruzione e Demolizione (C&D), i rifiuti, Ie materie prime secondarie ed il riciciaggio fare riferimento aile "SCHEDE BASE PER LA DEFINIZIONE TERMINOLOGICA" riportate nel Manuale Pratico UNI 'RIDUZIONE DELL'IMPATIO AMBIENTALE DEI RIFIUTI DA COSTRUZIONE, TERMINOLOGIE E LlNEE GUIDA".

A.4 Caratterizzazione dei lotti

In relazione alia variabilita della provenienza, dalla quale pub conseguire disuniforrnita del comportamento in opera, gli aggregati ottenuti da attivita di costruzione e dernollzlone possono essere impiegati unicamente se facenti parte di 10Ui (0 partite) previamente caratterizzati. I risultati delle prove di laboratorio, eseguite su campioni da costituire secondo i criteri indicati di seguito, so no da ritenersi rappresentativi del solo lotto sui quale e stato effettuato il prelievo.

I singoli lotti di prodotto pronto per I'utilizzo, 0 partite, devono essere stoccati su un piano di posa stabile, pulito, regolare eben drenato, in modo che risultino ben separati e distinguibili gli uni dagli altri.

Le partite possono avere dimensione massima di 3 000 m3. II rnateriale costituente la partita puc essere disposto:

a) in cumuli di forma conica 0 slrnili, costituiti per caduta dall'alto, senza particolari accorgimenti destinati ad evitare la segregazione granulometrica 0 a favorire la rnlscelazlone degli apporti;

-

b) in cumuli piatti ed estesi, a superficie superiors piana ed orizzontale. Laccumula-

zione in strati orizzontali e da preferire in quanta contribuisce a prevenire i fenomeni di segregazione che si verificano nei cumuli conici 0 piramidali. II cumulo piatto ed esteso costituente una singola partita deve avere altezza massima di 3 m. Possono essere sovrapposte partite diverse, purche la base di appoggio della partita sovrastante sia interamente interna, con adeguato margine, alia superficie superiore della partita sottostante.

Eccezionalmente, una partita pub essere costituita dal materiale contenuto nel singolo veicolo impiegato per il trasporto.

A.S

Campionamento

II campionamento deve essere eseguito dallaboratorio che effettua Ie prove sui materiale e redige il relativo resoconto di prova.

Durante I'esecuzione del campionamento devono essere annotate e riportate in apposito verbale di prelevamento tutte Ie notizie che possono concorrere a fornire utili indicazioni sulla rappresentativita dei prelevamenti stessi, sulla lora ubicazione e sulle condizioni dei cumuli.

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©UNI

Pagina27

_.-_i

//

/

/'

/

A.S.1

A.S.2

A.S.3

prospetto A.l

A.S

~ ~ _ essere _ separato dagHaIlri, cIWso i1 '"' C<Xtemore ~

contraddistinto daetichetla chiara ed inalterabtle e trasportato adottando precauzioni ...

idonee ad evitare ralterazione dene caratteristiche del matertale, Ia variazione cfella ..

granuIometria. Ia segregazione e Ia perdita di fino.

Prelievo dei campioni da cumuli conici 0 simili

Quando n matertale sia disposto in cumuli costituiti per caduta del matertale dall'alto senza particoIari accorgimenti, il prelievo dei campioni deve essere eseguito come segue:

a) se iI materiale presenta apparenza sufficientemente uniforme, con riguardo al colore, alia granulometria, alia composizione 0 ad altre caratteristiche di immediata evidenza, si devono prelevare a1meno cinque campioni della rnassa minima di 50 kg, da parti diverse e a differente quota del.eumulo, adottando Ie accortezze previste dalla CNR 25/1972 punto 6 e curando di ottenere la migliore rappresentativita possibile per i differenti tempi di costituzione del cumulo;

b) se nello stesso cumulo iI materiale presenta evidenti sensibili disuniformita, si devono prelevare distinti campioni in corrispondenza aile notate disuniformita, in numero almeno pari alle zone eli diverse caratteristiche e comunque non minore di 6.

Prelievo dei campioni da cumuli piattied estesi

Individuato approssimativamerite il baricentro della superficie d'appoggio del lotto da sottoporre a prova, si devono eseguire i prelievi, in numero non minore di quello indicato nel prospetto A,1, in punti determinati secondo il procedimento esemplificato nella figura A.1, in modo da evidenziare eventuali disunitormita.



Modalitil di prelievo dei campioni

~~~='":;' I ~:'~~:"I~~:~c~,~cl

piatto (m3) I , I

:nnoom I 3 I

4

Ciascun campione, della massa minima di 50 kg, deve essere essere rappresentativo del materiale presente in tutto 10 spessore del cumulo piatto. .

Prelievo dei campioni dai veicoli impiegati per il trasporto .

Oualora si renda necessario. eseguire iI prelievo dei campioni dai veicoli impiegati per il

trasporto del materiale, si deve procedere, per ciascun veicolo, secondo Ie modallta e con •

Ie cautela indicate dalla CNR 25/1972 punto 7.1 singoli campioni, della massa minima di

circa 50 kg, devono esseretenuti separati e sottoposti separatamente alia prova.

Criteri di accettazione

I requisiti tecnico-funzionali di seguito indicati devono essere rispettati per tutti i prelievi eseguiti, sia in impianto, sia nel luogo di posa in opera.

I risultati devono essere riportati distintamente per ciascuna prova. La partita deve essere infine caratterizzata con i valori minimo e massimo ottenuti (per esempio Los Angeles 35-42) secondo UNI EN 1097-2.

Nel caso di partite disposte in cumuli piatti sovrapposti, da campionarsi comunque separatamente e progressivamente, qualora rawio a11'impiego awenga asportando la tomlita del materiale senza tenere conto della originaria suddivisione in partite, i risultati devono essere espressi con riferimento all'insieme del materiale staccato, con Ia precisazione delle caratteristiche costitutive delle singole partite e dei relatiVi risultati dI prow.

A.6.1

Corpo dei rilevati (vedere 7)

L:aggregato da costruzioni e demolizioni da utilizzare per strati posti ad oltre 50 em dal piano di posa della sovrastruttura (corpo dei rilevati, strati di bonifica in trincea e simili) deve risultare conforme ai requisiti di cui in 7, noncM aile prescrizioni di cui al prospetto A.2.

prospetto A2. Requisiti da utilizzare per strati posti ad oItre 50 em dal piano eli posa della sovrastruttura

...
Parametro Modafrta di prova Limite
Materiati litici di qualunque provenienza, pietrisco tollo d'opera, Separaziooe visiva sui >700/0 in massa
calcestruzzi, laterizi, refraHari, prodotti ceramici, malte idrauliche trattenuto aRo staccio 4 mm
ed aeree, intonaci, scorie spente e Ioppe di fonderia di metalli
ferrosi (caratterizzate secondo prEN 13242).
-- --
Vetro e soorie Yetrose Idem :$;15% in massa
-~---
Conglomerali bituminosi Idem $25% in massa
- -- ---~- . __
AItri rifiuti minefar. dei quali sia ammesso I recupero neI corpo Idem :$;15% in totale e $5%
stradale ai sensi della legislaziooe vigente 1 1 per ciascuna IipoIogia
~-~- ._----
Materiafi deperibi6: carta, Iegno, Ibre tessifi, celluIosa, residui Idem ~,3% in massa
alimentari, sostanze organiche eccetto bitume;
MateriaH plastici cavi: coougati, tubi 0 parti di bottiglie di materia
plastica, ecc.
--
AItri rnateriali (gesso, metalli, guaine, gornme, lana di roccia 0 di Idem ~,6% in rnassa
vetro, ecc.)
-----~ ------_-_--
Passante a110 staccio da 63 nvn UNI EN 933-1' 85-100"10
r------ - -------
Passante aBo staccio da 4 mm CNR S.U. 2311971"1 ~Io
UNI EN 933-1
,--- -----
Passante allo staccio da 0,075 nvn CNR S.U. 2311971' $25%
UNI EN 933-1
Ind"JCe di plasticita CNR UN110014 s;6
- -~- --_- ------
Dimensione massirna Dmax CNR 2311971; UNI EN 933-1 140mm
0) La serie Ii stacci doYrebbe essere composta aI rnirWmo da stacd con kJce Ii magna 63, 16,4,2, 0,500, 0,063 1Ml.
La prepara2ione del campione da sottoporre ad anaIisi granuIometrica dovrebbe essere eseguita, se necessario, in
sMa ven1ilata a (50-60) "C (secondo UNI EN 109715).
1) AI momento della pIJlbIica2ione della presente norma e in vigore iI DLgs n.22 del512J97. 1 costituenti della frazione trattenuta allo staccio da 63 mm devono essere compatti e privi di woti interni (blocchi di roccia, mattoni pieni, calcestruzzo senza armatura sporgente): non possono essere accettati mattoni forati, blocchi forati e simili, se non frantumati fino a risultare passanti anche nel seguito allo staccio da 63 mm.

A.6.2

Sottofondi stradali

L:aggregato proveniente da costruzioni e demolizioni da utilizzarsi per 10 strato di sottofondo, fino alia profondita di 50 em misurati a partire dal piano di posa della sovrastruttura, cleve risultare conforme ai requisiti di cui in 6, nonche aile prescrizioni, di cui al prospetto A.3.

prospetto A.3 Requisiti degli aggregati da utilizzare per 10 strato di sottofondo, fino alia profondita di 50 em misurati a partire dal piano di posa della sovrastruttura

111'='= ....
Parametro Modafrtii di prova Umite
Materiafi lilici di qualunque provenienza, pietrisco tollo d'opera, Separazione visiva sui tratte- >80% in massa
calcestruzzi, lalerizi, relrallari, prodotti ceramici, malte idrauliche nuto allo staccio 4 mm
ed aeree, intonaci, soorie speme e Ioppe di fonderia di metaIIi
ferrosi (caratterizzate secondo prEN 13242).
f----- ---~-- ._---- ------- ----- ------_ ---------
Vetro e soorie velrose Idem ::::100/0 in massa UNll0006:2002

OUNI

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~o A.a Requisiti degli aggregati cia utilizzare per 10 strato di sottofondo, fino alia profondim di 50 em misurati a partire dal piano di posa della sovrastruttura (Continua)

. ;; ;;

~ -
Parametro Modafita di prova Umite
Conglomerati bituminosi Idem :515% in massa
AItri rifiuti minerali dei quali sia ammesso i rerupero nei sono- Idem :515% in totale e :55%
ford stradafi ai sensi della legislazione vigente21 per ciascuna tipoIogia
-- -----.~-
Materiali deperibili: carta, legno, fi>re tessili, cellulosa, residui Idem :50,2% in massa
alimentari, sostanze organiche eccetto bitume;
Materiali plastici cavi: corrugali, !ubi 0 parti di bottiglie di materia
plastica, ace.
----~----~ --~---~
AIIri materia Ii (gesso, metalli, guaine, gomme, lana di roccia 0 di Idem :50,4% in massa
vetro, ecc)
----------
Indice di pIasticita CNR UN110014 Non plastico
r-- ------
Perdita in massa per abrasione con apparecchio ·Los Angeles. UNI EN 1097-2 :545
-~-- ~----.---
Passante a110 staccio da 63 mm UNI EN 933- fl =100%
---- r------~--
Passante a110 staccio da 4 mm UNI EN 933- fl ~
----- c---- -- - --------
Rapporto tra il passante allo staccio da 0,500 mm ed il passante UNI EN 933- fl >312
allo staccio da 0,063 mm
--- ---
Passante a110 staccio 0,063 UNI EN 933- fl :515%
-- ---_- - ---_. ------~----.--- -
Produzione di finissimo per costipamento AASHO modificata CNR S.U. 6911978 PO/OO.063 post - P%o,063
nelrintervallo ±2% W 011 ante
:55%
_--- ----------
Indice di forma (frazione >4 mm) UNI EN 933-4 :535
1------- ---- ---- -- -_ ---- --
Indice di appiallimento (frazione >4 mm) UNI EN 933-3 :535
-~~------.----------
*) La sene di stacci doYrebbe essere composta aJ minimo da stacci con aperture 63, 16,4,2,0,500,0,063 mm. La
preparazione del campione da sottoporre ad anaIisi granulometrica dovrebbe essere eseguita, se necessario, in
stufa ventilata a (50-60)'C (secondo UNI EN 1097-5).
2) AI momento della pubbflC8Zione della presente norma e in vigore R OI..gs n. 22 del5I2J97. A.6.3

Riempimenti e colmate

Nel caso di riempimenti 0 col mate per i quali non sia previsto iI costipamento, devono essere rispettate Ie limitazioni previste per iI corpo del rilevato, ad esclusione del limite sulla dimensione massima.

A.6.4

Strati accessori

Gli strati aventi funzione anticapillare, antigelo 0 drenante (vedere punto 1.1.4 della CNR 169/1994), posti aI di sotto della strato di fondazione, possono essere realizzati con materiale riciclato rispondente aile prescrizioni precedentemente indicate per il sottofondo, qualora riconosciuto adeguato allo scopo.

A.6.5

Strati di fondazione (CNR 13911992 e CNR 17611995)

L.:aggregato proveniente da costruzioni e demolizioni da utilizzarsi per strati di fondazione deve risultare conforme, oltre aile prescrizioni previste per Ie miscele di Tipo 1 nelle CNR 139/1992 e CNR 17611995, anche aile prescrizioni di cui al prospetto A.4.

prospetIo A.4 Requisiti degli aggregati da utilizzare per strati di fondazione

-

Parametro Modalita di prova Umite
Materiali IiIici di qualunque provenienza, pietrisco toIto d'opera, Separazione visiva sui tralle- >90% in massa
calcestruzzi,laterizi, refrattari, prodotti ceramici, malte idfauliche nuto a110 staccio 4 mm
ed aeree, intonaci, scorie spente e Ioppe di fonderia di metalfi
ferrosi (carallerizzate secondo prEN 13242).
~- ------~~ - --
Vetro e scorie vetrose Idem :55% in massa UNI10006:2002

CUNI

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prospeIto A.4 Requisiti degli aggregati cia utilizzare per strati di fondazione (Continua)

.... ---.- -- -
Parametro Modalitil di prow Umite
CongIomerati bituminosi Idem S5%inmassa
---- - .. --~--- ------- -----
AItri rifiuti minerali dei quali sia ammesso I recupero in sotto- Idem S5% per ciascuna
fondi 0 foodazioni stradafl ai sensi della legislazione vigente3) tipoIogia
- ------ - ------------
Malarian deperibiIi: carta.legno, filre tessi6, ceI1u1osa, resid.Ji Idem ~,2%inmassa
afllTlentari, sostanze organiche eccetto bitume;
Materiali plastici cavi: corrugati, tubi 0 parti <Ii bottiglie di materia
pIastica, ecc.
AItri matariali (gesso, melalli, guaine, gomma, lana di roa:ia 0 di Idem ~,4% in massa
vetro, ecc.)
-- ---- ------.~.------.- - ---_-
Iodice <Ii plasticita CNR UN110014 = Non Plastioo
Produzione di finissimo per costipamento AASHO mod. CNR B.U.69/1978 P%u.063 post - P%o,063
nelrllltefVallo:t2% W. ante
~%
Iodice ci forma (frazione >4 mm) UNI EN 933-4 S35
Iodice ci appiattimento (frazione >4 mm) CNR B.U.95/1984 S35
UNI EN 933-3
3) AI momento deRa pubbIicazione deRa presente norma e in vigore I OI..gs n. 22 del5I2J97. l:indice portante CBR della miscela, determinato in laboratorio (secondo prEN 13286-47 o CNR UNI10009) su campioni costipati a194% della massa volumica massima AASHO Modificato con umidita compresa entro iI ±2% del valore ottimo, deve avere, sia immediatamente dopo il costipamento, sia dopo 4 giorni di imbibizione in acqua, un valore non minore di 30.

A.6.6 Strati cementati

l:aggregato proveniente da costruzioni e demolizioni pub essere utilizzato per strati di base cementati di strade e marciapiedi e per riempimenti di cavi strada Ii , purche risulti conforme aile prescrizioni previste nella CNR 139/1992, tenendo conto che la massa dei materiali deperibili, gravata di un fattore ampliflCativo 5, deve essere assegnata alia categoria delle rocce degradabili.

Iigura A.1 Uodarita eli prelievo

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rln,_ N" Prefievi
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3 4 5
- .--------- --------
A 0 x x x
AS 0,55 x x
AC 0,85 x x
AD 0,72 x x
AE. 0,96 x x x
._------ -- ._- \

/

/

UNI10006:2002

eUNI

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A.7

A.7.1

A.7.1.1

A.7.1.2

A.7.1.2.1

A.7.1.2.2

A.7.1.2.3

A.7.1.3

Metodi di prova

.-:; .;

Materiali componenti e contenuto dei materiali deperibili Scopo e campo di applicazione

II presente procedimento di prova pennette la determinazione della composizione dei materiali provenienti da costruzioni e demolizioni, distinguendo Ie principali categorie (calcestruzzi, materiali litici, laterizi, ecc.), nonche la determinazione del contenuto di materiali deperibili, cavi, estranei 0 "altri", aI fine di permettere i controlli previsti dalla presente appendice.

Apparecchiatura

Staccio 4 mm conforme alia UNI EN 933-2 e una spazzola per stacci.

Stufa ventilata, capace di mantenere la temperatura nell'intervallo (50-60) °C.

Una bilancia della portata di almeno 10 kg e di sensibilita almeno di 0,5 g.

Procedimento

II materiale prelevato (almeno 50 kg) deve essere ridotto mediante quartatura in modo da ottenere un campione di prova della massa secca di almeno .§...I<~ utilizzandQl!!lC:> d~i metodi descritti nella UNI EN 932-2.

Se durante la quartatura si individuano, nel campione globale, elementi deperibili 0 cavi di dirnensioni eccedenti i 32 mm, questi devono essere aggiunti al campione di prova. II campione di prova deve essere asciugatoJinoa m~~a costante in una ~lufa ventilata ad

~_!!li_tempe~Jl.!_@_G_c:irnpresa tra (50 e 6O)':.C. - ~---

II campione secco deve essere lasciato raffreddare fino alia temperatura ambiente, quindi pesato e diviso in porzioni sufficientemente piccole da non causare sovraccarico degli stacci e tali che, al termine della vagliatura, la massa trattenuta sullo staccio da 4 mm non risulti maggiore dei valori indicati nel prospetto A.5.

prospetlo A.S Massa trattenuta sullo staccio da 4 mm

~- -- - .-~_.
Luce di maglia nominale deno staccio Diametro deno staccio
~---,---- -_.
203mm 250mm 300mm 315mm
4mm 200g 300g 400g 500g La stacciatura deve essere prolungata per almeno 2 min e comunque fino a quando si possa ritenere che non piu dell'l % del trattenuto possa ancora passare attraverso 10 staccio.

Completata la stacciatura di tutte Ie porzioni in cui e stato suddiviso il campione, si procede alia pesatura dei trattenuti e Ie quantita risultanti devono essere sommate.

Mediante riconoscimento visivo, iI trattenuto deve essere manual mente suddiviso nelle differenti categorie previste dalla presente appendice per I'ambito di utilizzo aI quale si intende destinare iI materiale. II gesso deve essere riconosciuto e differenziato dai carbonati, 0 dagli altri componenti con i quali possa essere confuso, mediante I'osservazione del cromatismo, iI saggio della durezza e I'esame della reazione provocata da gocce di una soluzione composta da una parte di acido cloridrico e due parti di acqua (assenza di effervescenza).

Si procede quindi separatamente alia pesatura delle categorie cosl ottenute. Per Ie categorie con limite di accettazione minore dell'l% si utilizza la bilancia di sensibilita diO,5g.

I risultati devono essere espressi in percentuale, con I'approssimazione aI punto percentuale per i costituenti principali e al centesimo di punto percentuale per i componenti minori dell'l %.

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A.7.2

A.7.2.1

A.7.22.

A.7.2.3

Produzione di finissimo a seguito di costipamento con energia AASHO modificata

Scopo della prova

II presente procedimento di prova e destinato a quantificare, in modo convenzionale, Ia tendenza di un misto granulare alia produzione di materiale fino per effetto del costipamento. Con riferimento ai materiali provenienti da costruzioni e demolizioni, una notevole generazione di fino pub dipendere da una eccessiva presenza di elementi teneri e/o di malte poco resistenti. La prova affianca la determinazione del coefficiente Los Angeles e la integra per la parte di granulometria non considerata in quella prova.

Apparecchiatura di prova

Quella prevista dalle norme CNR 69/1978 e CNR 23171.

Procedimento di prova

II campione di terra da sottoporre a prova deve essere preparato corne previsto nella norma CNR 69/1978 punti 3.1 e 3.2.

Su una parte del campione viene eseguita la determinazione della percentuale di passante allo staccio di apertura 0,063 mm, che viene denominata .p%o 063 ante".

. ,

Con Ie altre parti viene condotta Ia prova di costipamento secondo il procedirnento indicato dalla CNR 69/1978.

AI termine della prova, sui materiale estratto da ciascuna fustella deve essere eseguita la determinazione della percentuale di passante allo staccio di 0,063 mm. Con i risultati ottenuti si costituiscono i diagrammi rei W e POko,os:I W. In corrispondenza al valore di Wott si legge sui diagramma P%o,os:I W iI valore ·PO/oO,063 post".

La produzione di finissimo per costipamento si ottiene come differenza: Po/OO,063 post - P%O,063 ante e si arrotonda aI decimo di punto percentuale.

Nel caso I'apparenza dei campioni provenienti da uno stesso lotto sia stata giudicata uniforme, la determinazione dell'umidita ottima pub essere eseguita su un unico campione ottenuto mediante miscelazione paritaria dei diversi apporti. Successivamente, si umidificano sufficienti porzioni di materiale provenienti da ciascun punto di prelievo in modo da ottenere, dope 24 h, al momento della provadi costipamento, una umidita contenuta nell'intervallo ±2% rispetto alia umidita ottima prima determinata.

Terminata Ia prova di costipamento, per ciascun campione si determina la percentuale di passante allo staccio di 0,063 mm che e direttarnente il valore ·POkO,063 post" da utilizzare nel computo della differenza.

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APPENOICE B MOOALITA 01 PROOUZIONE OEGLI AGGREGATI 01 CUI ALL'APPENOICE A

(infonnativa) •

B.O

B.1

B.1.1

8.1.2

Introduzione

Per ottenere con maggiore certezza costanti risultati in opera, il materiale di riciclo deve mantenere elevati livelli di costanza granulometrica e di composizione.

Le modalita di trattamento e di miscelazione dei residui delle attivita dalle quali viene generato I'aggregato possono influire notevolmente sulla qualita del prodotto finale.

Qualora sia mantenuto un contrallo efficace sulfa produzione, nel capitolato pub essere prevista la riduzione della numerosita delle prove su campioni di prodotto.

------------------------- -- ----

Riduzione del numero di prelievi per alcune tipologie di impianti

E ammissibile una riduzione det numero di prelievi per Ie partite prodotte in impianti atti a garantire I'omogeneita e la costanza temporale del materiale riciclato, come di seguito precisato.

Impianti di trattamento con lasi interconnesse

" numero di prelievi e di prove pub essere dimezzato, con arrotondamento all'intero superiore, net caso di cumuli formati dagli impianti di trattamento dei materiali da C&D per i quali sussistano Ie condizioni seguenti:

a) zone debitamente attrezzate per iI controllo e delimitate per 10 stoccaggio prowisorio del materiate, eventualmente suddiviso per tipologie (catcestruzzi, sfridi, macerie, conglomerati bituminosi, scarti industriali, ecc.);

b) atimentazione dell'impianto di trattamento mediante mezzo meccanico (per esempio una pala gommata), evitando che 10 stesso venga alimentato direttamente dagli autocarri in arrivo;

c) controllo qualitativo dei materiali in uscita dalla tramoggia di alimentazione, ed eventuale esclusione dal cicio produttivo del materiale non idoneo e/o pericoloso;

d) convogliamento automatico del materiale in un'apparecchiatura di riduzione granulometrica idonea ad ottenere anche il distacco delle armature dat calcestruzzo;

e) deferrizzatore primario per la eliminazione degli elementi ferrosi e deferrizzatore secondario di prossimita per Ie parti metalliche minute;

f) doppia stazione di stacciatura per la selezione delle diverse classi granulornetriche, al fine di consentire la compensazione di carenze ed eccedenze di frazioni granulometriche;

g) separazione automatica delle frazioni di materiale non idoneo (carta, residui di legno, frazioni leggere ecc.);

h) almeno per un anna i risultati delle prove di caratterizzazione del prodotto, eseguite da laboratorio riconosciuto, hanno fomito sempre risultati conformi aile specifiche di cui ai punti precedenti, per un volume di stoccaggio sottoposto a prova pari ad almeno 3 000 m3 aI mese per ciascuna delle dichiarate tipologie di impiego.

Impianti automaticamente omogeneizzanti in lase di lonnazione

" numero di prelievi e di prove pub essere ridotto ad uno per partita per i cumuli piatti ed estesi di altezza massima di 3 m, costituiti con un impianto automaticamente omogeneizzante. In tal caso, il campionamento pub essere eseguito effettuando il prelievo in una posizione qualsiasi del cumulo ovvero anche progressivamente e contestuatmente alia sua formazione, purche con sistemi automatici atti a garantire la rappresentativita e la non alterabilita del prelievo stesso.

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B.1.3

B.2

Impianti automaticamente omogeneizzanti in fase di asportazione

II campionamento di partite che vengono omogeneizzate, mediante un sistema automatico, durante Ie fasi di asportazione del materiale e di caricamento dei mezzi si esegue realizzando due prelievi sui circuito di estrazione, durante un cicio di funzionamento ·chiuso· nel quale il materiale venga riscaricato sullo stesso cumulo. I due prelievi devono essere intervallati da un tempo corrispondente al passaggio di un volume di prodotto di aJmeno 100m3• OuaJora la differenza tra i risultati ottenuti sui due campioni superi la ripetibilita della prova, definita ufficialrnente 0, in mancanza, determinata nel corso della sperimentazione, si applicheranno i criteri di campionamento ordinari.

Organizzazione dei controlli in presenza di laboratorio interno

Oualora gli impianti di cui in B.1 siano anche dotati di laboratorio interno, i campioni, dopo un anna di positiva e documentata sperimentazione, potranno essere prelevati in doppia serie, a cura del laboratorio riconosciuto. La prima serie deve essere sottoposta a prova clal laboratorio intemo. Della seconda serie, iI laboratorio riconosciuto sottopone a prova un campione ogni dieci 0 frazione.

Tutti i risultati di ciascuna serie di prove eseguite nel laboratorio interno, completi del verbaJe di esecuzione del prelievo, potranno essere approvati quando la differenza tra i risultati ottenuti sui campioni in contraddittorio, rispettivamente dal laboratorio riconosciuto e dal laboratorio interno, non ecceda la riproducibilitB. della singola prova, definita ufflCialmente 0, in mancanza, determinata nel corso della sperimentazione.

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APPENDICE (informativa)

C BIBUOGRAAA

.. r· ..

--------------~--~--

Norma tecnica CNR B.U. n° 23/1971 Analisi granulometrica di una terra Norma tecnica CNR B.U. n° 25/1972 Campionatura di terre e terreni Norma tecnica CNR B.U. n° 69/1978 Prova di costipamento di una terra

Norma tecnica CNR B.U. n° 139/1992 Norme sugli aggregati: Criteri di accettazione degli aggregati impiegati nelle sovrastrutture stradali

Norma tecnica CNR B.U. n° 169/1994 Istruzione sull'uso della terminologia relativa aile pavimentazioni ed ai materiali stradali

Norma tecnica CNR B.U. n° 17611995 Requisiti di accettazione e di posa in opera di misti granulari non legati naturali 0 corretti 0 di frantumazione per strati di fondazione 0 di base

Manuale Pratico UNI, 1999 Riduzione dell'impatto ambientale dei rifiuti da costruzione: Terminologia e linea guida

Direttiva 7514421CEE Direttiva del Consiglio del 15 luglio 1975 relativa ai rifiuti CNR B.U. 9511984

DLgs n. 22 del512J97 Attuazione delle direttive 91/1561CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/621CEE sui rifiuti di imballaggi

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