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teatro LA NOVITA’

Il fascino di Leopardi

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Davvero un allestimento particolare ricostruita, al centro della scena,


quello de Le operette morali, un’arena, un grande spazio che
rappresentate al Teatro Argentina fino ricorda anche una piazza, un’agorà,
al 15 maggio: una produzione del con Giove (Maurizio Donadoni) che
Teatro Stabile di Torino. adattamento apre lo spettacolo con la sua Storia
e regia di Mario Martone, con del genere umano per raccontare al
Renato Carpentieri, Marco pubblico la genesi del mondo.
Cavicchioli, Roberto De Fran- Si susseguono poi le molteplici
cesco, Maurizio Donadoni, Gio- operette attraverso cui il poeta di
vanni Ludeno, Paolo Musio, Totò Recanati (che vediamo alle volte in
Onnis, Franca Penone, Barbara scena) ha modo di ripercorrere le
Valmorin. tematiche principali che hanno
Un allestimento pensato per coinvol- contraddistinto il proprio pensiero e
GUIDA SPETTACOLO A ROMA

gere in toto il pubblico; alcuni le proprie opere.


spettatori siedono addirittura sul pal- Si ripercorre il tema del pessimismo
coscenico (disposti ai lati). Gli attori cosmico (emblematico il Cantico del
salgono e scendono dal palco alle gallo silvestre in cui si descrive in
volte recitando anche tra la gente. maniera epica la sofferenza umana),
La celebre opera di Giacomo Leo- la concezione negativa della natura,
pardi diventa per la prima volta uno concepita come un principio cieco e
spettacolo teatrale. La forma insensibile, che addirittura vediamo
dialogica dell’opera ha reso possibile personificata sul palco in una “forma
d’altronde la trasposizione a teatro smisurata di donna” nella
diretta da Mario Martone. Viene rappresentazione del Dialogo della
Natura e di un in tutto e per tutto alter ego del poeta
Islandese. Si recanatese). Si traccia la teoria del
ricordano piacere in molteplici operette dal
inoltre il tema Dialogo di Malambruno e di Farfarello
del suicidio al Dialogo di Cistoforo Colombo e di
inteso come Pietro Gutierrez. Al Dialogo di un
liberazione folletto e di uno gnomo e al Dialogo
dalla soffe- della Terra e della Luna Leopardi
renza terrena affida la propria derisione nei
(nel Dialogo confronti della presunzione
di Plotino e di antropocentrica dell’uomo.
Porfirio che Ma ciò che più colpisce gli spettatori
vede prota- per impatto visivo è il Dialogo di
gonisti ri- Federico Ruysh e delle sue mummie:
spettiva- ci si domanda se l’uomo in punto di
mente Re- morte provi piacer o dolore, si afferma
nato Car- che la morte stessa in quanto
pentieri e cessazione del dolore del vivere
Barbara produce una sorta di piacere,
Valmorin). specialmente attraverso il Coro dei
e ancora si morti, così crudamente veritiero, si
racconta comunica il senso dell’assurdità della
l’illusorietà vita. Anche ai morti, chiamati a
della feli- testimoniare il proprio punto di vista,
cità nel la vita appare un misterioso evento
Dialogo di privo di senso.
un ven- Martone ha saputo ricostruire
ditore d’almanac- quell’atteggiamento con cui Leopardi
chi e di un passeggere). si era avvicinato alle Operette morali;
Si rappresenta l’isolamento dal un rassegnato e ironico distacco che
mondo in maniera suggestiva nel fa sorridere anche davanti al dolore
FOTO DI Dialogo di Torquato Tasso e del suo e alla morte.
SIMONA CAGNASSO Genio familiare (in cui Tasso appare Monica Menna

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