IGT
insulino resistenza
iperlipidemia
ipertensione
tutto questo si accompagna ad un aumento del
rischio cardiovascolare
[P. Magni, M. Ruscica, R. Verna, M.M. Corsi. Obesità: fisiopatologia e nuove
prospettive diagnostiche. Caleidoscopio Italiano; 2003]
Studi finora compiuti hanno portato a
concludere che le più comuni forme di obesità
hanno un’eziologia multifattoriale che risulta da
una complessa interazione tra biologia del
metabolismo energetico ed ambiente, eventuale
predisposizione genetica, nonché aspetti
ormonali, metabolici e comportamentali che la
possono condizionare.
Tra i principali fattori ricordiamo:
• fattori predisponenti genetici
• fattori ambientali (familiari, lavorativi, micro e
macrosociali)
• abitudini alimentari scorrette
• ridotto dispendio energetico
• alterazioni metaboliche
• patologie cardiovascolari e osteoarticolari
• disturbi dell’umore e di personalità
• etc.
SIO e Dipartimento di Fisiopatologia Medica Università “La Sapienza” Roma. OBESITÀ E DCA
INDICAZIONI PER I DIVERSI LIVELLI DI TRATTAMENTO; pagg. 1-29
(P. Magni, M. Ruscica, R. Verna, M.M., 2003)
Un aspetto inerente l’eziopatogenesi dell’obesità essenziale
riguarda l’importanza dell’iperalimentazione (quali
quantitativa) e dei fattori socio economici.
X tecniche indirette
Sono tecniche di semplice e veloce esecuzione e di basso
costo, tanto da essere quelle preferibilmente utilizzate in
clinica.
Classe di obesità BMI
Sottopeso < 18,5
Sovrappeso 25 – 29,9
̌ ANDROIDE:
se la distribuzione del tessuto adiposo è
prevalentemente localizzata a livello addominale
(omentale e mesenterico).
̌ GINOIDE:
se la distribuzione del tessuto adiposo è
prevalentemente localizzata a livello periferico
(sottocutaneo), in particolare al cingolo pelvico e alla
radice delle cosce.
WHR<0.78 = OBESITA’ GINOIDE
0.79<WHR<0.84 = OBESITA’ INTERMEDIA
WHR>0.85 = OBESITA’ ANDROIDE
DONNA > 88 cm UOMO> 102 cm
La cellularità del tessuto adiposo
̌ IPERPLASTICA: forma caratterizzata da un aumento
del numero degli adipociti per campo (origina
generalmente in età giovanile ed è più spesso di tipo ginoide)
̌ IPERTROFICA: forma caratterizzata da un aumento del
volume dei singoli adipociti (esordio generalmente più
tardivo, si presenta in genere come obesità androide e si
associa ad aumentata mortalità per complicanze
cardiovascolari e metaboliche)
Criteri clinici
L’obesità è caratterizzata da una presentazione clinica
complessa e variabile (con manifestazioni cardiovascolari,
respiratorie, osteoarticolari, endocrino metaboliche e psico
sociali).
[SIO e Dipartimento di Fisiopatologia Medica Università “La Sapienza” Roma. OBESITÀ E DCA
INDICAZIONI PER I DIVERSI LIVELLI DI TRATTAMENTO; pagg. 1-29]
In fase diagnostica (assessment) valutare:
1. STATO NUTRIZIONALE
X bilancio energetico: osservazione/registrazione
del comportamento alimentare, MB, livello di attività
fisica (calorimetria indiretta, diario alimentare e
questionario per l’attività fisica)
3. PROFILO ENDOCRINOLOGICO
X parametri ematochimici
X diagnostica per immagini (indagini ecografiche e con
altre tecniche di imaging biomedico)
4. FUNZIONALITA’ MOTORIA E PROBLEMATICHE
OSTEOARTICOLARI
X resistenza
X forza
X percezione dello sforzo
X flessibilità e mobilità articolare
5. STATUS PSICHICO con l’ausilio di strumenti
psicometrici diretti alla valutazione di:
R disturbi dell’alimentazione
R disturbi dell’immagine del corpo
R indici plurimi di psicopatologia
R qualità di vita
In fase di trattamento (management) le linee guida
concordano tutte su due principi:
E su 5 “livelli” che garantiscano un programma terapeutico
riabilitativo dal MMG fino a ricoveri H24
Percorsi di trattamento
Il programma di trattamento del paziente obeso deve integrare
mediante approccio interdisciplinare:
a. intervento nutrizionale finalizzato a:
ottenere un calo ponderale pari almeno al 10% con una
significativa riduzione della massa grassa e preservazione
di quella magra
ricostruire durevolmente corrette abitudini alimentari
(qualità, quantità, ritmo) basate sui principi della Dieta
Mediterranea
ottenere una compliance del paziente funzionale al
raggiungimento degli obiettivi
b. programma riabilitativo motorio finalizzato a:
riattivare strutture muscolari ipotoniche ed ipotrofiche
per l’inattività.
recuperare mobilità articolare
migliorare la performance cardio circolatoria e
respiratoria
aumentare il dispendio energetico
aumentare il rapporto massa magra/massa grassa
c. educazione terapeutica: interventi psico
pedagogici e psico terapeutici brevi focalizzati,
condotti da operatori abilitati e formati, diretti in
particolare a:
allenare alla gestione e all’autocontrollo
dell’alimentazione, dell’attività fisica, dei momenti di
stress ed ansia (diario alimentare, automonitoraggio,
controllo degli stimoli, problem solving)
informare sui comportamenti corretti nell’ambito
dell’alimentazione e dell’attività fisica
migliorare il rapporto con il corpo e la sua immagine
(danza movimento terapia, training autogeno e altre
tecniche corporee di rilassamento)
In caso di ricorrenti ricadute e recidive si dovrà
intraprendere un nuovo percorso riabilitativo.