Anda di halaman 1dari 2

ELABORATO di LO PRESTI SOPHIA classe III B CONCORSO NAZIONALE DI PROSA XII EDIZIONE G.

MACHERIONE CALATABIANO RACCONTA UNA STORIA Caro diario, oggi un giorno importante per me e ora ti dir il perch.Ti piaci? Se lo chiedessi a cento persone, la maggior parte direbbe che si piace e non scorge in s nessun difetto, ma se entrassi in confidenza vedresti che non sono l'unica persona che non si piace, infatti la maggior parte si trova un difetto.Ci sono quelli che veramente si trovano perfetti, che si lamento di difetti che non hanno, lo fanno perch sanno di essere perfetti. I difetti sono soggettivi, dipende da chi guarda. Noi adolescenti tendiamo a volere quello che non abbiamo, molte volte scordandoci ci che possediamo, guardiamo qualcuno e diciamo "Quanto vorrei avere i suoi capelli! i suoi occhi...!" il motivo perch ce l'ha qualcun altro, perch se fosse nostro neanche lo noteremmo; quello che noi abbiamo visto come pregio loro lo vedono come difetto. Molte volte preferiamo stare al buio pur di non essere notati. Facciamo di tutto per cercare di migliorare il nostro aspetto comprando creme, usando tinture, riempiendoci di trucchi, facendo diete che non servono e ci ritroviamo delusi perch siamo sempre noi. Molte volte correggiamo qualche nostra piccola imperfezione, curiamo lacne o cose del genere, ma se i nostri difetti riguardano la forma della faccia, la forma degli occhi... la soluzione solo iniziare a piacersi. Dopo tanto tempo che mi ascolti, caro diario, mi sopporti e mi hai fatto trovare conforto, penso che non ti torturer pi. Adesso ho capito che diversi siamo tutti ma in senso positivo e la persona che me l'ha fatto capire stato mio zio Mattia (spero ti ricordi di lui, una settimana fa ti ho raccontato che l'unica persona con la quale mi confido, come con te, perch mi confortate sempre e mi aiutate a risolvere i miei problemi). E tornato dal suo viaggio, gli ho confidato tutte le mie piccole tristezze e lui e mi ha raccontato una sua esperienza personale.Eravamo seduti sul suo letto quando mi dice: Ti ho mai raccontato la di quella volta che...? Non risposi, lui mi sorrise e continu. Lo prendo come un no. Cominci cosi: Con i miei compagni delle medie non andavo tanto d' accordo, litigavamo, anch' io come te non mi piacevo. La cosa pi bella del trovarmi in terza media era sapere che tra poco avrei lasciato la scuola e mi sarei ritrovato tra gente nuova, non quei compagni odiosi che avevo. C' era uno in particolare che si credeva perfetto, bello, intelligente, che si sentiva bene nel far sentire male gli altri, tanto che lo odiai. Volevo andare alla scuola superiore, pensavo che avrei trovato tutto quello che non avevo avuto alle medie, che consideravo una fase fastidiosa. D' un canto ero molto contento ma mi spaventava l' idea del nuovo. Cosi sognavo di trovare tutto un altro mondoAlla fine l' hai trovato, cio ti sei trovato bene? Chiesi curiosa.Da una parte si. Lo sai com' la gente, non si apre molto facilmente e preferisce non allargare le proprie amicizie. I primi anni diciamo non ho fatto amicizia perch ero chiuso, non mi piacevo e preferivo non farmi vedere. Mi detestavo, mi lasciavo prendere in giro e

cercavo di non essere visto da nessuno. Mi sedevo all' ultimo posto per non farmi vedere e camminavo a testa bassa.E poi mi dici che sono esagerata io! Gli dissi con tono di rimprovero.Si, ma aspetta prima di parlare. Ero all' ultimo anno di liceo. Ormai stava finendo la tortura.Non sapevo se essere sollevato o no. Arriv in classe un ragazzo, che viaggiava molto a causa del lavoro del padre; era di un anno pi grande. Eravamo diversi ma simili. Diversi perch sapeva di avere difetti ma si accettava, simili perch anch' egli non aveva amici. Diciamo che gi mi stava simpatico perch non dava la colpa agli altri neanche della sua ripetenza. Ha fatto il primo passo, ogni tanto mi parlava mentre io come sempre parlavo il meno possibile, ogni tanto mi faceva complimenti e non capivo perch. Io mi lasciavo, certe volte, prendere in giro e umiliare dal resto della classe, ma questa volte c'era lui, mi difendeva, mi parlava, ad un certo punto diventammo amici. Io avevo bisogno d' un amico. Passai un anno magnifico, era bello non stare sempre da solo. Gli raccontavo di tutto, non c'era cosa che non sapessimo l'uno dell'altro. Avevo trovato l' amico che da sempre cercavo, era il mio migliore amico. Cominciamo a frequentarci anche fuori dell'orario scolastico, trascorriamo interi pomeriggi a studiare per gli esami, qualche sabato sera, con il consenso dei nostri genitori, andavamo a mangiare la pizza o in discoteca. Anche gli altri compagni iniziarono a frequentarci apprezzando la nostra presenza cosi che, da isolati, diventammo gli allegroni della comitiva.Rimasi in silenzio a riflettere. Allora, pensai, la magia sta nel sapersi valorizzare, nel sapersi inserire adeguatamente nel gruppo senza aspettare che gli altri facciano il primo passo. Perci caro mio diario se qualcuno dovesse mai leggerti vorrei che prestasse attenzione a queste ultime parole. Ho capito che devo accettarmi e da oggi lo sto facendo, perci sar l'ultima pagina che conterr le mie lagne. Inizier ad affrontare i miei problemi, non sar pi da sola e non avr pi la necessit di essere consolata da te, perch da oggi non sarai tu a dovermi sentire, ma gli altri se avranno qualcosa da dire. Se qualcuno dovesse mai leggere il mio diario, il mio consiglio : Amati come sei nessuno sar mai come te. Siamo tutti, nella nostra maniera, speciali e unici. La tua Anastasia

Anda mungkin juga menyukai