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A CURA DI EDOARDO PIVA

IL DOLLARO NEL CONTESTO GLOBALE

La correzione ABC cominciata o appena finita ? Nuovi prestiti, nuovo rischio in Cina Il Dollaro nel contesto globale: No place to Hide Minimo di met ciclo sulloro Dov finito il rischio ? Sintesi e Conclusioni

LUGLIO 2011

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La correzione ABC cominciata o appena finita ? La sequenza iniziata con il minimo di luglio 2010, estendendosi fino ai massimi di Aprile 2011. Secondo la teoria di Elliott, una crescita lungo 5 onde viene seguita da una correzione o da un reversal nel trend principale; il che potrebbe suggerire un opposto declino in 5 onde impulso. Nel grafico si nota lS&P500 con una sequenza di onde a segnare un ulteriore declino. La sequenza crescente di 5 onde contrassegnata con i numeri da 1 a 5, mentre la sequenza di onde di livello superiore sono indicate da I a V. In base a questo conteggio, lS&P500 ha tracciato unampia crescita lungo 5 onde, da marzo 2009 ad aprile 2011. Il presente grafico smussa i movimenti di prezzo con la media mobile esponenziale a 5 giorni del S&P500. Inoltre, lS&P500 mostra daver segnato i suoi massimi, lungo la classica fifth (5) of the fifth (V) in aprile. Una simile struttura di massimi suggerisce come minimo una correzione che potrebbe realizzarsi tramite un movimento ABC, ritracciando una parte della precedente crescita in 5 onde (1-5). Il secondo grafico si concentra sulla crescita da luglio 2010 a maggio 2011, utilizzando una base giornaliera. E visibile una chiara sequenza a 5 onde, con londa 3 pi estesa. Infatti londa 3 sembra una sorta donda estesa a causa della sua insolita lunghezza. Inoltre si pu anche notare come londa 1 e londa 5 siano circa uguali. Normalmente questo il caso nel quale londa 3 la maggiore delle 5. Con il completamento di una crescita in 5 onde, possibile una correzione ABC. Simili patterns si formano con sequenze 5-3-5. Londa A ribassista una 5 onde, londa B rialzista una 3 onde e londa C ribassista una 5 onde.
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Il primo passo consiste nel valutare il declino lungo londa A. Londa A scomponibile in 5 onde, e noi dovremmo gi trovarci nellonda B. Una volta terminate londa B, dovremmo aspettarci londa C. Con un onda C che spesso uguale allonda A, il target ribassista dovrebbe stare nellintorno dei 1.200. Anche il ritracciamento del 50-62% dellintera crescita in 5 onde dovrebbe attestarsi intorno a questi livelli. La correzione ABC cominciata o appena finita ? Normalmente vi sono letture alternative quando si ha a che fare con le Onde di Elliott. Non c nulla di male nelle alternative. E sempre bene esser preparati allinaspettato. Conteggi diversi portano a considerare scenari diversi. Il terzo grafico rappresenta uno scenario bear di lungo periodo. Il declino da ottobre 2007 a marzo 2009, evidenzia una struttura a 5 onde, che segna linizio di una onda I di livello superiore. Lavanzamento da marzo 2009 ad Aprile 2011 traccia una correzione ABC, che forma londa II. Notare come londa A e londa C sono suddivise in 5 onde e londa B in 3. Le onde A e C sono onde impulso, il che significa che devono formare una sequenza a 5 onde. Le onde che si muovo nella stessa direzione dunonda di livello superiore, sono ondeimpulso. Quelle che vanno contro, sono correttive. Londa B si muove contro londa II, il che significa che dovrebbe formare una sequenza correttiva (ABC, flat, etc). Basandosi su questo scenario, lS&P500 starebbe ora iniziando londa III ribassista. La terza onda tende ad esser la pi lunga e violenta. Ci implicherebbe un target inferiore al minimo di marzo 2009. Va per detto che alcuni indici chiave non hanno confermato i massimi ribassisti nellS&P500. Il Russell 2000, S&P 500 Equal Weight Index ed il Nasdaq, hanno raggiunto i massimi del 2007 questanno. Il Nasdaq 100 e lS&P MidCap 400 li hanno superati. I soli indici che hanno mancato i massimi del 2007 sono stati il Dow Industrials, il NY Composite e lS&P 500. Se vogliamo trovare un colpevole per queste sotto performance, dobbiamo rivolgerci alla finanza. Ma se il conteggio giusto fosse quello ribassista, allora lS&P 500 starebbe iniziando londa 1 dellonda III, che sarebbe unonda impulso ribassista. Questo porrebbe le basi per un declino in 5 onde piuttosto intenso.
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Nuovi prestiti, nuovo rischio in Cina In Cina, i nuovi prestiti bancari hanno segnato una diminuzione da Aprile a Maggio, anche se la diminuzione indica solo una stretta marginale sul credito. Pechino sta tentando di contenere la espansione del credito, ma tagliando troppo improvvisamente potrebbe rallentare l'economia. Trovare una via di mezzo sui prestiti solo una sfida che Pechino affronta nel tentativo di ridurre le tensioni sociali, smorzando linflazione senza danneggiare la crescita. In Maggio, il settore bancario perlopi di derivazione bancaria, ha messo in circolazione circa 551,6 miliardi di Juan, o circa 85 miliardi di dollari in nuovi prestiti denominati in yuan, una riduzione rispetto ai 739,6 miliardi di Aprile. Ma il calo di nuovi prestiti suggerisce una stretta marginale piuttosto che significativa sul credito. E anche se la Cina considera dalzare ulteriormente i tassi dinteresse ed implementare ulteriori misure per contenere il credito, stanno emergendo nuovi rischi per la crescita che andranno a sfidare il partito nella lotta contro l'inflazione. Osservare i nuovi prestiti mensili in Cina, ha senso perch la crescita economica Cinese estremamente dipendente dallespansione del credito. Nel 2011 il governo ha affrontato sfide importanti con i suoi tentativi di limitare l'espansione del credito dopo aver visto gli inflazionistici effetti collaterali dei crediti non rimborsati e delle politica monetaria emanata per evitare la recessione nel 2008-2009. In Cina, piuttosto che il prezzo, il volume dei prestiti che conta, perch il governo autorizza il prestito in base alla quantit pi che alla qualit del credito e rende disponibili finanziamenti a tasso agevolato per le aziende. Anche dopo un anno di crescenti restrizioni alla riserva obbligatoria delle banche ed aumenti dei tassi di interesse, i Cinesi si devono confrontare con tassi reali negativi sui loro depositi, mentre le societ godono ancora di bassi tassi di interesse sui prestiti che ricevono. Mentre il governo continua a mostrare segni di rafforzato controllo sulla crescita monetaria dovendosi confrontare con un imminente, e politicamente sensibile inflazione che potrebbe superare 5,3% in maggio ed anche forare il 6% nel mese di giugno - non ha mostrato altrettanta forza nel serrare il volume di nuovo credito . In particolare, i numeri dei nuovi prestiti di maggio sono inferiori a quelli relativi allo stesso periodo del 2009 e del 2010, ma sono sostanzialmente in linea con quelli di diversi mesi
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nella seconda met del 2010. Pertanto, non rivelano alcuna nuova determinazione da parte del governo a rallentare lintensit dei prestiti. In base ai dati dei primi 5 mesi dellanno, il credito bancario Cinese ancora impostato a vedere una forte crescita nel corso del 2011 cresciuto del 17,6% nel primo trimestre, e se il ritmo dei primi 5 mesi continua, raggiunger quasi i 9 miliardi di yuan in nuovi prestiti entro la fine dellanno. Ancora pi importante, mentre il governo ha tentato di rallentare laumento di nuovi prestiti, le banche e le imprese hanno trovato nuovi modi per espandere il credito attraverso acquisti dobbligazioni ed altri strumenti finanziari. Nel primo trimestre del 2011, i prestiti bancari hanno costituito solamente il 57% circa della totale espansione creditizia. Linflazione resta il primo problema politico delle autorit Cinesi. In particolar modo, gli alti prezzi del cibo, del carburante e delle abitazioni, stanno stritolando lampia base sociale che guadagna poco, aggiungendosi ad altri fattori sociali che potrebbero innescare nuove agitazioni. Il problema che la Cina non pu limitare troppo duramente il credito, per paura di un rallentamento nelleconomia. Negli ultimi mesi, sono emerse nuove minacce alla crescita, principalmente sotto forma di prezzi elevati sulle materie prime, scarsit energetiche interne, cattivo tempo e debole domanda estera. Questi fattori hanno contribuito a porre nuove sfide, sia alle industri pesanti che si fondano sullimportazione di materie prime, che agli esportatori medio - piccoli che han visto aumentare fortemente i propri costi. Le rivolte dei lavoratori iniziate il 6 Giugno nelle province dello Chaozhou, e del Guangdong, hanno richiamato lattenzione sui salari non pagati, un problema gi diffuso, quando la domanda estera era caduta alla fine del 2008. Lincidente dello Chaozhou, potrebbe riflettere le difficolt crescenti dei piccoli produttori, messi sotto pressione dai crescenti salari, o anche dagli ordini esteri in caduta, dei quali sembrerebbe esserci testimonianze nelle ultime settimane. Purtroppo queste aziende sono esattamente quelle che soffrono un inasprimento anche marginale delle condizioni di credito, non avendo buone entrature politiche per accedere ai finanziamenti quando la disponibilit degli stessi si fa ridotta. Se il rischi di fallimenti e la disoccupazione aumentassero nelle regioni produttive, i leader politici potrebbero tirarsi indietro anche da tentativi di contenimento moderati. Al di l della locomotiva Cinese, non si pu dire che quanto stia succedendo a livello globale - debiti sovrani, rallentamenti, rialzi dei tassi nei paesi emergenti con curve rovesciate (la scuola degli economisti austriaci la chiama la curva killer, cera anche in Europa e negli USA nel 2008 e da sempre precede brusche frenate economiche), la leva finanziaria che in Aprile era arrivata ai livelli 2000 e 2007 non imponga una grandissima prudenza, compresi i mercati obbligazionari che, nelle parti lunghe delle curve dei debiti non toccati dalla crisi, sono ritornati a indicare una affannosa ricerca di cedola e quindi a stringere gli spread col breve.

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Il Dollaro nel contesto globale: No place to Hide La forza di una moneta si basa sulla forza della nazione, cominciamo quindi riflettendo sul quadro della situazione economica Statunitense a partire dai livelli di deficit spending senza precedenti. Nel trattare pubblicamente le posizioni relative alla correzione del disavanzo, i Democratici parlano daumentare le tasse ed i repubblicani di tagli dei programmi sociali, ma entrambi mancano un fondamentale cruciale: senza una significativa ripresa dei posti di lavoro, creatori di benessere, il deficit persister. Nel Casey Report del mese scorso, Bud Conrad ha presentato diversi grafici che mostrano quanto il disavanzo pubblico degli Stati Uniti diventer grave quando i costi dei pensionamenti dei baby boomer si combineranno con quelli associati alle guerre ed ai tassi dinteresse. Considerata come parte di un quadro pi ampio, la situazione non ha soluzioni politicamente accettabili e, pertanto, continuer fino a che non pu continuare pi. Il seguente grafico mostra il debito totale del governo che ora a $ 14 trilioni, e le quattro maggiori componenti di quel debito. Se il governo continuer a tirare il deficit a 1.500 miliardi di dollari per i prossimi quattro anni, come si prevede far, ci saranno 20.000 miliardi dollari di debito pubblico. Il che pone la domanda: chi comprer il quel debito pubblico in futuro? Guardando il grafico, si pu solo concludere che, anche se la Federal Reserve ha dichiarato di voler smettere di creare nuovi fondi per comprare buoni del tesoro entro la fine di questo mese, in ultima analisi dovr tornare sul mercato dei Treasury nel prossimo futuro come creditore. E mentre ogni proiezione futura deve esser presa cum grano salis, penso che queste proiezioni siano conservative, considerati i bassi tassi dinteresse ora pagati dal governo su tutti i suoi debiti. In caso di tassi di interesse risaliti al 5%, vi una sola certezza, l'interesse sul debito salir a 1.000 miliardi di dollari all'anno. Significativo punto di riferimento che il governo federale ha raccolto in tasse circa 2,5 triliardi di dollari nel 2010. Se il tasso di interesse sul debito salisse al 12%, il che ben allinterno del range di possibilit, il costo degli interesse assorbirebbe completamente le tasse sempre che il sistema finanziario non fosse crollato prima darrivare a quel punto.
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Anche se il governo federale e la Fed dichiarano dessere al lavoro per evitare un tale risultato, questa lattuale tendenza. Quando si aggiungono i costi della questione dei Veterani, lHomeland Security, vari interessi ed operazioni non ufficiali, lattuale costo delle forze armate statunitensi supera i 1.000 miliardi dollari l'anno. Questo un quarto della spesa totale del governo degli Stati Uniti, pari a circa il 40% del complessivo gettito fiscale. Anche se le guerre degli Stati Uniti sono impopolari, le promesse di Obama di contenere gli impegni militari sono state ignorate, e vi sono state nuove incursioni in Libia e Pakistan. Ma anche se il governo mantenesse I suoi impegni domani e cominciasse a portare le spese militari a livelli pi ragionevoli, il costo di smobilitazione continuer a pesare sulla cassa nazionale per gli anni a venire. Le implicazioni per gli investimenti consistono nel fatto che queste spese fanno gli Stati Uniti meno competitivi, dal momento che devono sostenere una spesa militare molto pi alta di qualsiasi altro paese del mondo. La tabella seguente mostra un confronto tra le spese militari come percentuale del PIL. PIL statunitense cresciuto di 400 miliardi dollari a 14500 miliardi dollari nel 2010, portando alcuni politici e membri del Fed ad auto-congratularsi. E, tecnicamente, hanno giocato un ruolo importante nel determinare quel miglioramento. Ma qualsiasi vanto si tramuta in un fiasco se si considera che il costo di tale crescita coinciso con un deficit spending pari a $ 1,5 trilioni allannuo, un multiplo del miglioramento. In altre parole, il governo, in collaborazione con l'accomodante Fed, ha acquistato una modesta ripresa - e potenziato il mercato azionario - ma ad un costo in ripida crescita. Per incentivare programmi di governo veramente estremi, molti dei quali avevano come scopo il salvataggio proprio di quelle banche e societ finanziarie che hanno giocato un ruolo cos importante nel determinare la crisi, in primo luogo, il governo ha creato una nuova serie di problemi altrettanto irrisolvibili. Pensando a dove si sarebbe oggi se il governo fosse sostanzialmente rimasto fuori dai giochi, probabilmente la botta, anche se doloroso, sarebbe passata. Invece, il giorno della resa dei conti stato solo ritardato ed aggravato. S, il mercato azionario americano raddoppiato dal baratro conseguente all'incidente, ma ne l'occupazione ne gli alloggi hanno partecipato alla ripresa, il che continuer a rendere gli Stati Uniti molto vulnerabili in futuro. Per esempio, l'enorme debito delle banche statunitensi, in gran parte debito ipotecario di scarsa qualit, ancora nei loro libri. E la
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speranza che il settore immobiliare si riprendesse in modo da consentire la copertura dei prestiti ha dimostrato di essere una falsa speranza: il 30 maggio 2011, l'ultimo CaseShiller Index mostra un calo nei prezzi delle case a nuovi minimi. La globalizzazione ha incoraggiato le imprese a sfruttare il basso costo del lavoro in Asia per la produzione di gran parte dei beni di consumo mondiali. I minori costi possono anche avere incrementato i profitti per gli azionisti e permesso ottimi redditi per il top management, ma il quadro di lavoro per la classe media ha subito notevolmente deterioramento. Naturalmente, le persone senza lavoro hanno difficolt a tenere il passo con i pagamenti dei mutui, il che parte del ciclo, mantenendo sotto pressione i portafogli prestiti delle banche. Il grafico sottostante mostra la percentuale della forza lavoro nel settore manifatturiero USA, che dal 1970 passata dal 15% al 5%. Questo un cambiamento strutturale, e questi posti di lavoro non accennano a ritornare. Citt industriali come Detroit saremmo una piaga sulla crescita della nostra economia a lungo nel futuro. Il risultato che non vedremo il tipo di recupero nei posti di lavoro che i politici tanto promettono. La classe media in declino, per gli alloggi non saranno supportati. Queste sono solo alcune delle sfide che attendono l'economia americana. Considerati in modo isolato, questi problemi spingono per un mantenimento del deficit spending da parte dei politici costretti ad assecondare il voto. Ci indica chiaramente un ulteriore calo nel dollaro. Daltro canto, la lettura non cos chiara quando si confronta il dollaro con le valute con le quali compete sui mercati dei cambi. Il che sposta lattenzione sulle tre maggiori valute concorrenti: leuro, lo yen ed il renminbi.
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Leuro, lo yen Giapponese e nel lungo periodo il renminbi, sono le uniche valute sufficientemente voluminose per competere seriamente con il dollaro. Il grafico illustra il trend (discendente) della forza relativa del dollaro, il che indica un rafforzamento nelle valute in competizione. Anche il trade-weighted index delle principali valute combinate incluso quale misura. Le valute possono essere lette sia come il rapporto di una valuta estera con il dollaro come nel primo grafico, o il contrario. Ecco l'altro punto di vista: dollari per valuta estera: Euro Leuro esposto a rischi da parte dei PIIGS, il cui debito troppo grande per esser coperto. I tassi dinteresse in impennata per rischi sui debiti di queste nazioni confermano una perdita di confidenza. Certamente, tassi dinteresse pi alti renderebbero praticamente impossibile per queste nazioni ripagare interamente i debiti, il che costituisce una sorta di profezia auto - avverantesi. Il punto importante che i mastodontici programmi di salvataggio europei e le misure dausterit, non hanno tranquillizzato il mercato. I tassi sono ancora alti, ed il pagamento degli interessi non sono cumulabili. Ulteriori ristrutturazioni, con perdite disseminate per tutta Europa, sono inevitabili.

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Questo grafico compara la bilancia dei pagamenti delle economie avanzate.

Una volta si sarebbe andati corti sulle valute deboli e lunghi su quelle forti, ma nel caso dellEuropa la cosa non possibile, e leuro e protetto dalle nazioni forti del Nord. Il problema per le nazioni indebitate, che in questo modo, non possibile svalutare il debito. Allo stesso modo, non poter svalutare significa non esser in grado di rendere pi competitiva la propria forza lavoro, a supporto della bilancia dei pagamenti. Ad ogni modo, le nazioni indebitate potrebbero costituire un reale appesantimento sulla traiettoria della moneta unica, ma finch leuro si mantiene in forza, i singoli debiti esteri non possono che esser messi sotto pressione, dal momento che la nazione obbligata a scelte dausterit che indeboliscono ulteriormente la crescita economica. Il che lascia le nazioni indebitate esposte al rischio di dovere vendere a sconto i propri assets, per poter coprire le proprie obbligazioni. La difficolt sta nel fatto che, mentre la moneta unica e controllata da una sola Banca Centrale, non vi ununica autorit fiscale. Tale asimmetria risulta esacerbata quando si ricercano soluzioni allindebitamento cross-border. A prima vista i 440 miliardi di euro messi a disposizione dalla BCE erano impressionanti, ma ad unosservazione pi attenta non sono sufficienti. La seguente tabella illustra i contributi attesi al European Financil Stbility Facility (EFSF). Purtroppo alcuni dei potenziali contributori, stanno slittando tra gli utilizzatori.
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A titolo esemplificativo, il solo debito estero di Gracia, Portogallo, Irlanda e Spagna, ammonta circa a 1200 miliardi di euro. Con un write - down solo del 30%, il fondo verrebbe prosciugato. Al 50%, verrebbero utilizzate le risorse rese disponibili dal IMF e dalla BCE. Se lItalia saggiungesse alle richieste daiuto, il sistema collasserebbe sicuramente. Le tensioni gi manifestatesi in Grecia e Spagna, possono tranquillamente allargarsi portando alla ribalta il tema delluscita dalleuro delle nazioni meridionali. Nel frattempo, mentre sattende per un euro ricostituito, la moneta unica resta a rischio, qualora le nazioni forti nel nord dovessero impegnarsi in nuovi salvataggi. Yen La situazione Giapponese continuer a peggiorare con laumento dei costi connessi alla ricostruzione post - tsunami. Recenti stime parlano di oltre 300 miliardi di dollari e oltre 100.000 nuove abitazioni. Agricoltura e pesca sono seriamente compromesse e le esportazioni sono rallentate da carenze energetiche. Le importazioni sono aumentate con la ricostruzione. La conseguenza che il tradizionale surplus commerciale Giapponese e diventato un deficit, e ci impatter sullo yen. I livelli di debito/PIL sono insostenibili. Come se non bastasse, la popolazione, mediamente anziana, in contrazione, e ci render ancor pi difficile sostenere il debito futuro.
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Vista la situazione, sembra incredibile che lo yen continui a rafforzarsi sul dollaro. Qualora lo yen cadesse, i tassi dinteresse estremamente bassi, sarebbero spinti a rialzo. Non un problema da poco agli attuali livelli dindebitamento. Renminbi Grazie al serrato controllo del Governo, in Cina sono stati rilasciati stimoli in misura estrema, dopo il collasso del 2008. In due anni la massa monetaria stata ampliata del 58%. In questo modo il governo tornato al 8% di crescita del PIL, contenendo gli effetti di breve periodo della crisi. Sfortunatamente, si creata una bolla immobiliare che anche maggiore di quella scoppiata in Giappone nel 1990 e questo rilevante. Malgrado la mancanza di condomini, i cinesi hanno costruito citt vuote di costosi condomini. La situazione non certamente sostenibile ed i prezzi stanno gi scendendo. Inoltre la nazione sta sperimentando la peggiore siccit degli ultimi 50 anni, il che affligge le produzioni agricole. Un effetto collaterale che lenergia idroelettrica limitata, creando abbassamenti di tensione. Una riduzione produttiva nel manifatturiero ha gi cominciato a manifestarsi. Confrontandosi con la crescente inflazione, i cinesi hanno iniziato ad aumentare le riserve bancarie e ad alzare i tassi dinteresse. La bolla immobiliare e la sovrapproduzione manifatturiera, offuscano il futuro di breve termine. Dollaro Dal 2008, la Fed ha condotto con successo i tassi a 0 e ce li ha mantenuti, stampando nuova moneta e comprando Tresaury. Il seguente grafico sintetizza loperato della Fed, attraverso la serie di programmi portati avanti e gli assets iscritti in bilancio.

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La linea verde descrive la dinamica del Trade Weighted Exchange Index del dollaro, che comprensibilmente picchia verso il baso ad ogni annuncio dei QE, quando lo stock di moneta esistente viene diluito con nova carta stampata. Il punto chiave st nel fatto che i bilanci della Fed siano letteralmente esplosi con il QE1 del 2008, quando sono stati acquistati 1500 miliardi di MBO e successivamente con il QE2, quando sono stati acquistati almeno 600 miliardi di Tresaury a partire da Novembre 2010. La massa di liquidit generata con il QE2 sufficiente ad assorbire tutte le nuove emissioni fino a Novembre 2011, mantenendo cos gli interessi bassi. Questo porta a domandarsi quali impatti avr la politica della Fed sui tassi di cambio del dollaro. Il dollaro ha toccato i minimi quando la Fed ha annunciato che avrebbe cambiato strategia e concluso il QE2 in giugno, suggerendo, senza per ammettere che fosse stata la debolezza del dollaro a spingere per un simile cambio di programma. Con la Fed che ha spento le stampanti (per il momento), il dollaro destinato ad un rafforzamento. Allinizio della crisi, il mondo era corso al dollaro naturalmente, ma con lannuncio del QE1, sera innescato lo scivolone. Se la presa di forza non dovesse avere la natura del rally, sarebbe perch la gente crede che un QE3 non sia evitabile. Minimo di met ciclo sulloro La fase rialzista delloro certamente viva e i prezzi hanno gi fatto nuovi massimi se misurati in euro. Ma ogni tendenza ad un certo punto finisce, e cos guardando al futuro appare molto probabile che loro si prepari per una correzione estiva. Il primo grafico osserva un ciclo primario molto importante di 13,5 mesi. Di fatto evidenzia un minimo ogni ricorrenza, vi inoltre un ulteriore (e meno importante) minimo di medio ciclo che dovrebbe arrivare.

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Uno degli aspetti fondamentali del minimo di medio ciclo, che non particolarmente puntuale nella sua venuta, e pu presentarsi in anticipo o in ritardo rispetto allideale momento. Quindi non ha molto senso darsi dei target temporali, salvo tener ben presente che deve arrivare. Il secondo grafico suggerisce che un ribasso potrebbe partire a breve. Si tratta di un confronto tra il profilo seguito dai prezzi sui massimi del 1979 e landamento attuale.

Sia la magnitudine che il tempo necessario allo sviluppo della formazione di Top sono diversi, ma ad ogni modo vi uninteressante correlazione. Un simile correlazione pu esser osservata anche sul prezzo dellargento. Ad ogni modo non c da aspettarsi un declino come quello del 1980, e il punto non lintensit del declino stesso. Sono la direzione dei il timing ad esser rilevanti. Lultimo Grafico dimostra come stia andando in pressione il Gold Lease Market. In rosso indicato lo spread tra il LIBOR 1-mese ed il tasso di prestito dellOro ad 1 mese. Quando tale spread positivo, ci tende ad esser molto rialzista per lOro. Uno sperad profondamente negativo ribassista. Non siamo ancora al livelli di pressione eccessiva, ma ci si potrebbe arrivare in fretta.

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Dov finito il rischio ?


Parafrasando dal sempre illuminante Francesco Caruso, dal suo pezzo LOrso Silenzioso del 26/6. Unaltra nota su cui assolutamente bisogna riflettere che il nervosismo alto, ma la volatilit ancora bassa, anzi direi TROPPO BASSA in rapporto allo stato di emozionalit del mercato. Acquistare opzioni costa relativamente poco e questo davvero strano. NECESSARIA MA NON SUFFICIENTE per credere a una probabile reazione: quello che in effetti a me di questo mercato non piace che manca volatilit (cio PANICO) e che sono ancora molti di piu quelli che si schierano con il buy on dips che quelli che stanno seriamente liquidando. Devo anche dire che il panico che manca sugli indici c a livello di alcuni settori e titoli, vedi i bancari italiani, che sono stati letteralmente massacrati e sono in condizioni di pervenuto acutissimo, ma ancora senza segnali di minimo: a occhio, mi sembra comunque difficile che supporti cosi importanti come quelli citati sopra per gli indici possano essere attaccati senza che vi sia una relief reaction su questi titoli i quali, comunque, restano lanello debole della catena alimentare dei mercati Nel febbraio 2010, Tom McClellan ha introdotto un ragionamento sul 7-day Rate of Change (ROC) per il VIX. Si tratta di guardare la volatilit sotto unottica leggermente diversa dalla semplice osservazione dellandamento del valore. La matematica molto semplice: Si confronta il VIX di oggi con il VIX di 7 giorni (di borsa) fa, e se ne calcola la differenza percentuale tra i due numeri. Ignora tutti i valori compresi nel intervallo temporale, il che potrebbe far pensare che stiano inutilmente ignorando dati importanti. Ma il risultato fa un paio di cose magiche che lo rendono degno di nota. La prima indicazione che qualsiasi lettura sopra il +20% circa un buon segnale di un minimo da ipervenduto per i prezzi delle azioni (che sono pronte per un rimbalzo). Non sembra funzionare allo stesso modo quando guardiamo letture negative estreme. Il VIX
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lindicatore della paura, e cos l'improvviso sviluppo della paura che produce un valore massimo sul 7ROC non lo stesso fenomeno di una scomparsa della paura. Letture profondamente negative si vedono solitamente al calcio d'inizio di forte movimento rialzista, e non alla fine.

L'altra magica intuizione che ci d questo indicatore, si verifica quando attraversa lo zero, passando verso lalto. Un passaggio verso l'alto attraverso lo zero spesso (ma non sempre) segna un importante top per i prezzi delle azioni. Questi segnali sembrano essere migliori quando il passaggio per lo zero si verifica dopo un lungo periodo sotto lo zero. Le linee rosse verticali evidenziano alcuni buoni esempi di questo tipo di indicazione. Il selloff del mercato azionario nei mesi di maggio e giugno 2011 sdispiegato senza grandi picchi verso l'alto del VIX, il che stato fonte di confusione per un sacco di gente. Se il mercato era in un trend al ribasso (si chiedevano), perch il VIX rimasto cos in basso? Ora abbiamo la risposta, con il salto improvviso verso l'alto l'indicatore 7ROC ad un massimo del 25,8% il 16 giugno. La paura raggiunge il culmine alla fine di un declino, non nel mezzo di uno

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Sintesi e Conclusioni
Sempre da Caruso: In prospettiva, le letture dei modelli ciclici, quelli del BREADTH INDICATOR e unaltra, lunghissima serie di valutazioni tecniche e non (rimando al post con lo studio macro Modello economico integrato www.francescocaruso.ch/modello-economico-integratometodologia-analisi-conclusioni/ gettano ombre lunghe sui prossimi trimestri dei mercati finanziari e, oserei dire, su tutta una serie di paradigmi che hanno retto per decenni sia i comportamenti degli investitori privati che istituzionali che lo stesso mondo del risparmio gestito. Panta rei, tutto scorre. In questo contesto non vi sono certezze, ma solo probabilit un po meno improbabili delle altre. In questo senso, lo scenario MENO INCONGRUO quello di una reazione che parta tra questa settimana e la prossima e che duri (come tempo, si badi bene) un paio di mesi circa. Se cosi sar, in base a tempi, modi, struttura, natura e altro della reazione si potr gettare una luce chiara sugli sviluppi successivi.

Fonti: John Murphy, Arthur Hill, Bud Conrad, Tom McClellan, Francesco Caruso
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GIUGNO 2011

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