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I

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SUL COMODINO

LA MEMORIA

tuttoLIBRI
1774

Margherita Che cosa legge Scerbanenco Oggero, dalla la traduttrice compie cento prof alla camorra di Harry Potter anni di delitti
Con le recensioni e le classifiche dei bestseller

iPad Edition

NUMERO ANNO XXXV SABATO 16 LUGLIO 2011

tuttoLIBRI
P.II

AUTORITRATTO

Soffia il vento di Celati


Un intellettuale contro leditoria
CORTELLESSA

GIOCONDA BELLI

Nel paese delle donne


Dove governa leros femminile
FELICI P.IV

Un dipinto di Sandro Botticelli ispirato alla novella del Decameron Nastagio degli Onesti
GUIDO DAVICO BONINO

Estate in giardino/3 Tra erbe, petali e arboscelli


tre passi con i classici alle origini della nostra storia letteraria, per ristorare nel verde i pensieri e le membra

PAMPHLET

Dire addio alla natura


Un semiologo sfida gli ecologisti
BELPOLITI P. VI

DIARIO DI LETTURA

Dante, Boccaccio, Tasso sono gli scrittori che, a dirla alla buona, ci hanno fatto dono dei pi fascinosi giardini nei primi tre secoli della nostra storia letteraria. Dante - lo ha ricordato Elena Loewenthal nella prima puntata di questa avventurosa rassegna - recupera e ricrea dal Genesi nella sua seconda cantica, quella del Purgatorio, il dolce pome (cos lo definisce il duca Virgilio nel canto XXVII), l dove erbetta, fiori ed arboscelli la terra sol da s produce. Due sono i fiumi che irrigano il Paradiso Terrestre rivisitato dallAlighieri nel XXVIII canto: Lete, il fiume dellOblio dei peccati, ed Eunoe, che rid la memoria del bene commesso. Sulla sponda duno dei due corsi Matelda, che sen va e cantando e scegliendo fior da fiore e su un tappeto di fiori

Fiorda fiore conDante, Boccaccio,Tasso


Letture Tre guide critiche per la nostra estate in giardino: LEliseo effimero di B. Basile (il Mulino, 93); I giardini nella letteratura di A. Fariello (Bulzoni 98); Nei giardini della letteratura di F. Generoso (Clinamen, 2008) I classici NeiMeridiani Mondadori, la Commedia di Dante, con il commento di A. M. Chiavacci Leonardi; il Decameron del Boccaccio,a cura di V. Branca, e La Gerusalemmeliberata del Tasso, a curadi L. Caretti, da Einaudi. Tra gli illustratori Per la Commedia Botticelli, Dor, di Dal; con il Decameron, nel nostro 900, si cimentarono Umberto Brunelleschi e Boccasile; per la Gerusalemme liberata, dipinti di Tiepolo e Poussin, illustrazioni del Piazzetta

quella dimora unarra, un pegno, che il Sommo Bene aveva concesso alluomo: il quale per sua diffalta un pianto e un affanno - cambi onesto riso e dolce gioco. Se la stesura del Purgatorio risale, come sembra, almeno nella originaria versione, al 1308-1312, il capolavoro assoluto della novellistica occidentale, il boccacciano Decameron, venne portato a compimento tra il 1349 e il 1351, a ridosso della terribile esperienza della peste fiorentina del 48. Dalla loro terra (citt) fuggono non a caso in contado (in campagna) le sette donne e i tre uomini, reinventati dal Boccaccio, per approdare - dopo due chilometri di trasferta (un nonnulla per gli odierni appassionati di jogging) - ad una piccola montagnetta (collina): l serge un palagio, circondato da giardini maravigliosi. Uno quello scelto dalla lie-

Ave Murgia di Sardegna


Da Harmony alla teologia
SERRI P.VIII

Il Paradiso rivisitato dallAlighieri, il meraviglioso contado in cui si rifugia la lieta brigata del Decameron
avanza verso il poeta: questo luogo dalla gran variazion di freschi mai, colmo cio di gran variet di fiori, giacch pieno dogni semenza: vi spira infatti, leggero e sempre uguale, un vento soffiato dal Primo Mobile, sotto il cui impulso gli alberi spandono di continuo i loro semi sulla terra. Purtroppo nelleccelso giardino Adamo come costui riveler a Dante nel XXVI canto del Paradiso soggiorn solo sette ore. Era

Con la Gerusalemme liberata, nel maniero della maga Armida che sedusse Rinaldo, bella quanto malvagia
ta brigata per avviare il racconto dei cento fatti singolari che costituiscono le altrettante tessere dello splendido mosaico narrativo. Ma nella terza giornata, sempre a prezzo dunaltra piccola trasferta (non oltre a duemila passi), i dieci giovani ne scoprono un altro di maravigliosa bellezza, dalle vie (viali) tutte allora fiorite e tutte di

TUTTOLIBRI
A cura di: LUCIANO GENTA con BRUNO QUARANTA tuttolibri@lastampa.it www.lastampa.it/tuttolibri/

LA STAMPA

Continua a pag. II

II

Scrittori italiani
ALBERTO RACCONTATO DALLA FIGLIA

Il Mondadori poeta
= Nicoletta Mondadori ha scritto un libro (Quasi il
creatore di un mondo, Giampiero Casagrande, pp.104, 11) interessante per due ragioni. La prima per lemozione che riesce a trasmettere raccontando una vicenda autobiografica, quella che la lega in profondo alla figura paterna. La seconda per gli aspetti che meglio ci fa conoscere di un personaggio rilevante della nostra cultura del Novecento, Alberto Mondadori (figlio di Arnoldo), che fu a sua volta editore importante ma anche poeta. Nato nel 1914, mor improvvisamente, prematuramente, nel 1976. Allievo di Antonio Banfi, era stato compagno di studi di

Alberto Mondadori

Vittorio Sereni, Luciano Anceschi, Enzo Paci, Remo Cantoni, Giulio Preti, Antonia Pozzi. Aveva fondato il settimanale Tempo e successivamente Epoca. Nel 1958 aveva fondato Il Saggiatore. Come poeta, aveva vinto il premio Viareggio del 57 con Quasi una vicenda. Insomma, una storia personale e culturale di evidente importanza, narrata con semplicit e commozione dalla figlia Nicoletta, detta Nica, che arricchisce il suo racconto di una serie di poesie inedite del padre. Quasi il creatore di un mondo (sottotitolo Lettera a mio padre) una sorta di colloquio postumo condotto con la libert di chi non vuole chiudersi in un genere per non perdere lautenticit del proprio sentimento. Un racconto che coinvolge, come dicevo, per la sua forte componente di emozione e dolore, unemozione che anche a distanza di

tanto tempo mutata ma non si affievolita. Un racconto, dunque, composito, che si presenta come cronaca di fatti mista a osservazioni e riflessioni, a immagini, con gli stacchi verticali prodotti dalle poesie inserite nel testo, che sono la voce dellassente. N mancano, peraltro, momenti in cui lautrice trova la sintesi in passaggi che potremmo tranquillamente definire di prosa poetica. Centrale, naturalmente, la rilevante consistenza del personaggio cui il libro dedicato. Un intellettuale tormentato, sempre prossimo al pensiero del nulla e del suo squallore; un uomo che sembra ogni volta vedersi qualcosa di decisivo sfuggire tra le mani. Un padre di cui lautrice pu dire ancora oggi, quasi in un verso: Ma inverosimile pensarti dissolto. Maurizio Cucchi

Fior da fiore con Dante, Boccaccio e Tasso


GUIDO DAVICO BONINO

Segue da pag. I

Gina Lagorio nacque a Bra, in provincia di Cuneo, nel 1992, mor a Milano nel 2005, il 17 luglio. Fu finalista al Campiello nel 1977 con La spiaggia del lupo

ANDREA CORTELLESSA

Autoritratto Un intellettuale che finge


di non capire nulla e preferisce fuggire altrove, per poter salvare la letteratura

rosa bianchi e vermigli e di gelsomini... quasi chiuse.... E poi ci sono i giardini in cui si svolgono alcune novelle dellopera. Come la quinta della giornata decima, ambientata ad Udine, in Friuli, paese quantunque freddo. Qui madonna Dianora, per scoraggiare un gran barone, promette a bella posta che gli si conceder se a gennaio le far nascere sotto gli occhi un giardino pieno di verdi erbe, di fiori e di fronzuti alberi, non altrimenti fatto che se di maggio fosse.... E lo spasimante ricchissimo trova un negromante, che a caro prezzo glielo fa spuntare al tempo posto (alla data precisata)..., essendo i freddi grandissimi ed ogni cosa piena di neve e di ghiaccio.... Non diciamo come le cose vanno a finire (lesito comunque a sorpresa) per stimolare qualcuno alla lettura in diretta. Dire Torquato Tasso vuol dire Gerusalemme liberata, il grande poema epico in venti canti in ottava rima, apparso a Parma e Casalmaggiore nel 1581. La bellissima Armida, la giovane maga siriana, di sue forme altera - e de doni del sesso e de letate, s trascinata dietro da Emmaus ad un suo giardino su unisola delle Fortunate (siamo oltre le Colonne dErcole, nellAtlantico) troppi guerrieri cristiani. Rinaldo dEste, capostipite del casato ferrarese, si precipita a liberarli, ma ci casca anche lui, anzi ci cascano tutte due, se Tasso, a dispetto delle sue autocensure, tiene a precisare che il giovane prigioniero in grembo a la donna, essa ha lerbetta. In quel giardino fatato approdano il danese Carlo e il saggio Ubaldo: grazie ad una pianta, donata loro dal veglio dAscalona, scoprono che su una montagna, al centro di un tondo e ricco edificio, quasi nel pi chiuso grembo di lui, sorge il magico giardino, ben protetto da un labirinto di muri inestricabili, il quale mille torce in s confusi giri. Oltre alle difficolt topologiche, ci saranno a distrarre i prodi varie natatrici ignude e belle: Una intanto drizzossi, e le mammelle - e tutto ci che pi la vista alletti - mostr, dal seno in suso, aperto al cielo.... Le parole della bella sono non meno attrattive: Questo il porto del mondo: e qui il ristoro - de le sue noie.... Bench decisamente ammaliati, i nostri riusciranno a far specchiare Rinaldo in uno scudo adamantino: colto da vergogna, abbandoner la malvagia seduttrice, che - promettendo ulteriori vendette - distrugger comunque il suo palazzo.

IL RICORDO
BENEDETTA CENTOVALLI

Gina, lonest delle parole


Gli scritti civili della Lagorio, lapprossimarsi per difetto alla verit
e usassimo un navigatore per muoverci in Parlavamo del futuro di Gina Lagorio, la freccia punterebbe sempre ununica destinazione. Questi scritti civili, per la prima volta raccolti in volume su invito di Nando dalla Chiesa grazie alla cura della figlia Simonetta e con una prefazione di Furio Colombo per Melampo (pp. 262, 18), sono nati in quarantanni di attivit giornalistica, e per un lustro parlamentare (della sinistra indipendente nella X Legislatura), della scrittrice nata a Bra. E mostrano ununit dispirazione, una maturit umana e stilistica gi compiuta dalle collaborazioni pi antiche (le prime non raccolte risalgono per almeno al 1945). Sia che parli di intellettuali e impegno politico, di donne, di Resistenza, di terrorismo, di guerra e di attualit (a sei anni dalla sua scomparsa sempre pi attuale), Gina Lagorio afferma e difende valori che sono stati fondamentali nella sua formazione di scrittrice e di donna. Se giustizia e libert sono le due pietre miliari attorno alle quali la politica e il vivere civile dovrebbero fondarsi ieri come oggi, se la Resistenza minacciata da revisioni al ribasso esperienza costitutiva della nostra identit nazionale e della nostra Costituzione, se la legge pi alta a cui aspirare quella di Antigone, come la chiam Piero Calamandrei, codice etico naturale delluomo, per questa autrice, la cui opera tutta da riscoprire, il sale e il lievito di ogni relazione umana, privata o pubblica, la parola, lonest delle parole. Proprio a proposito del 68, della responsabilit degli adulti e dellingenuit dei giovani, scrive: Chi usa le parole deve prima pensarle, pesarle, misurarle. Perch le parole sono semi, lievito, virus, veleno, non passano nel vento, ma restano, si radicano, proliferano. Aveva ben chiaro in mente, da scrittore di razza, da chi quotidianamente si danna sulle parole, quanto fosse importante la loro aderenza alla verit, il loro approssimarsi per difetto a una verit necessaria, che in politica diventa impegno e responsabilit

del dire e del fare e in letteratura salvezza impossibile. La cura delle parole, la capacit sempre intatta di indignarsi e di difendere la libert e la possibilit di essere felici. Dalle parole-pasto di Simone Weil che si mangiano solo se sono commestibili, cio se contengono della verit, alle parole che non barano di Natalia Ginzburg, capaci di ironia e piet, alle parole ruvide e essenziali di Camillo Sbarbaro e Angelo Barile, a quelle intessute di memoria storica di Fenoglio e Tobino, ma anche di Pavese, Pratolini e Bilenchi. Tanti nomi popolano queste pagine tra un Piemonte austero e laspra Liguria: dal marito Emilio Lagorio, scomparso prematuramente, figura chiave della Resistenza a Savona; a Sandro Pertini con

Tra i discorsi pi in voga, di intellettuali che si rivolgono a intellettuali sostenendo che gli intellettuali non esistono pi, ce n uno che immancabile suscita il plauso degli intellettuali: la classificazione, appunto degli intellettuali, secondo la specie. Io mi sono fatto unidea meno brillante, empirica, terra terra. Che di intellettuali, oggi, ce ne siano di due tipi: quello che ha capito tutto, o che tutto mostra di aver capito; e che quel tutto lo spiega, in sostanza lo giustifica, infine lo coonesta. E poi ce n un altro, che ostenta invece di non capire un bel niente; e che, evitando di capirli, certi comportamenti li pu allontanare da s con gesto in apparenza istintivo, tirato per le spicce. Ecco, Gianni Celati - il quale tutto vorrebbe sentirsi dire, credo, meno che intellettuale - appartiene a questa seconda specie. Ne anzi un capostipite. Sentite come affronta un cavallo di battaglia degli intellettuali, la managerializzazione dellindustria editoriale: cera una volta - non secoli fa - uno scrivere per qualcosa che urge, non per far piacere agli editori; poi sono spuntati i controllori manageriali della letteratura, gli esperti che riscrivono i libri per renderli pi vendibili [...], i repertori di frasi pubblicitarie per parlarne, il culto delle graduatorie dei romanzi pi venduti: I romanzi di successo che i nostri editori smerciano sono lequivalente dei non-luoghi vacanzieri, luoghi senza memoria, luoghi di sradicamento e disaffezione. Al punto di immaginare un processo alla corte dellAja, dove le

Celati processa i manager delleditoria che fanno i furbi


tipode perfetto, Pasolini... Lintellettuale-che-capiscetutto, invece, di fronte alla nonlingua dei non-libri chiamer in causa almeno il Campo sociale; se trendy evocher il Ritorno alla dimensione Epica; se un giovane di genio, intravedr in essi il sintomo del Vuoto di una Generazione. Celati no; empirico, empirico ed eretico: la distruzione della letteratura, molto pi semplicemente, opera di grandi furbi che hanno speculato senza sosta. In fondo i Grandi Manager altro non sono che Intellettualiche-hanno-capito-tutto - e che lHanno Fatto Per Tempo. Cosa toccherebbe fare? Defurbizzare la letteratura, e poi magari anche la vita, come predicava Cesare Zavattini (un altro che Non Capiva Nulla e infatti, scandaloso, gridava La veritaaa). Non sempre stato cos, Celati. C stato un tempo in cui an-

p Gianni Celati p CONVERSAZIONI


DEL VENTO VOLATORE

p Quodlibet, pp. 173, 14

anime di questi professionisti delleditoria saranno imputate di genocidio letterario, e massacro dellantica traduzione dellarte verbale nelle nostre terre. Ma com brutale, questo Celati... somiglia sempre pi a quello che per molti versi il suo an-

Parlavamo del futuro: quarantanni di interventi radicali, tra un Piemonte austero e laspra Liguria
la vicenda della fuga di Filippo Turati, complici Ferruccio Parri, Carlo Rosselli e Ettore Albini; al partigiano Pierre (Piero Ghiacci) di Alba o ancora i cuneesi Duccio Galimberti, Nuto Revelli e Giorgio Bocca. Poi il bel pezzo in morte della Ginzburg che si accende sulla memoria del marito Leone e sullesperienza condivisa in Parlamento, il diario amaro e ironico di Alice nel Palazzo, con le sue prese di posizione libere, come quella sullora di religione, e gli interventi contro la guerra, e infine la Milano guastata dalla politica che sillumina sulla testa bianca di Raboni e la sua poesia. Lultimo articolo scritto per lUnit del 15 giugno 2005, un mese prima della morte, Per favore, ridateci la speranza, rilancia i temi di tutta la raccolta: Io appartengo alla generazione di quegli scrittori che la guerra lhanno vissuta e che con l8 settembre capirono che mai pi ne avrebbero subita unaltra e che per questo bisognava... farsi ribelli, partigiani della montagna e delle citt, per guadagnarsi la dignit di un futuro da vivere come uomini liberi. Quella fame di futuro che ci tiene ancora svegli.

La Sicilia di Malatesta

Sulle rive del Platani prende corpo lavventura del cibo


ANGELO GUGLIELMI

a pescatrice del Platani un felicissimo libro sulla Sicilia in lingua italiana. In una non scontata lingua italiana. Quella di Stefano Malatesta non una lingua mimetica, tra arroventata e barocca, che ripete la variet frastagliata (straordinari orizzonti, erti picchi e scivolosi declivi) che caratterizza la natura dellisola; il suo un linguaggio oggettivo e di riferimento, piano e descrittivo che mai cede alla poesia sempre pronta a farsi poeticismo. E che questo linguaggio, che altrimenti risulterebbe generico e banale, come acceso e fatto vivido dal grande amore che Malatesta ha per la terra di Sicilia dove cos spesso ha viaggiato e dove ha acquistato una straordinaria casa, un baglio quasi sulle rive del Platani.

E proprio vero che il piacere tanto pi intenso quanto pi lo si consuma insieme. E proprio il piacere guida Malatesta nelle sue peregrinazioni; la golosit per la cucina siciliana fatta di piatti cos speciali in cui a dominare la melanzana e ogni altro frutto della terra ma non solo, e i formaggi? e le granite? e i dolci?;

Guttuso, La Vucciria

Un viaggio in cerca di piaceri del gusto, mangiate e bevute che rivelano storia e anima dellisola
il sapore aspro dei vini una volta pessimi e poi grazie alle tecniche apprese dai francesi sempre pi apprezzabili; la complicit per quel che rimasto dellaristocrazia dellisola e gli stupendi palazzi in cui ancora abita - laristocrazia siciliana non assomiglia a quella delle altre

regioni dItalia certo ne condivide la decadenza che tuttavia nel caso della aristocrazia siciliana non tanto legata allarrivo dei tempi nuovi ma ai suoi comportamenti e modalit di sempre caratterizzati da quegli otia inveterati appresi dagli arabi consistenti nel non far nulla di pratico e lasciare attivo solo il pensiero. E di qui quei palazzi regali e fatiscenti, i favolosi parchi e giardini; di qui il disinteresse per le loro terre abbandonate alla cura dei campieri e dunque donate non

Tuttolibri
SABATO 16 LUGLIO 2011 LA STAMPA

III

NELLOTEL BRUNI DI VALERIO M. MANFREDI

Le virt dellItalia contadina


= Mezzadri di un notaio di Bologna, sette figli, una
cascina persa nella Bassa, pi portati a conservare che a innovare per una sorta di placida prudenza, i Bruni sono cos ospitali con i viandanti e i cantafavole, specie d'inverno, che la loro stalla viene affettuosamente chiamata otel, rigorosamente senza la acca. il porto cui si finisce per tornare sempre, il teatrino caldo-umido dove si scambiano storie e leggende, il luogo primigenio dell'oralit. Una minestra e un po' di paglia in cambio del meraviglioso: come l'apparizione di una capra d'oro, splendente in una tempesta di neve.

La leggenda vuole che annunci disgrazie, e non a caso siamo nel gennaio del 1914. Valerio Massimo Manfredi in Otel Bruni (Mondadori, pp. 358, 19) ha lasciato in stand-by l'antichit classica e la sua epica fragorosa per rendere un affettuoso omaggio alla civilt contadina dei progenitori. All'inizio del '900 una fatica di secoli, sempre eguale a se medesima, conosce un cambio di ritmo, un'accelerazione devastante: prima il macello insensato della Grande Guerra che svuota le campagne, poi il fascismo e le violenze squadriste, le illusioni dell'Impero, infine una guerra civile in cui l'eterna Italia delle fazioni sembra perfezionare la propria intima vocazione all'atrocit.

Matriarche indomabili, uomini di omerica schiettezza, usi civili, costumi, locuzioni, abitudini alimentari (da non perdere a pagina 132 la ricetta dei tortellini in brodo): Manfredi racconta senza fretta nei toni avvolgenti di una fiaba in cui tutto assume un senso ultimo, anche il dolore, la violenza, la morte. Come se la vicinanza con il mondo animale e vegetale, la conoscenza fraterna della terra conferissero all'umano il sigillo della sua compiutezza, l'accettazione del proprio destino, anche se ingrato. Sembra dirci, Manfredi, che la parte migliore della storia italiana sta nascosta nelle vite comuni di quei cuori semplici Ernesto Ferrero

Valerio Massimo Manfredi

Anna Magnani, ritratta nella locandina del film Camicie rosse diretto nel 1952 da Goffredo Alessandrini

PER I RAGAZZI
GIORGIA GRILLI

Anita, leroina dei due mondi


Le passioni, gli ideali e le battaglie della donna che am Garibaldi
Gianni Celati nato nel 1937; dal 1990 vive in Inghilterra, a Brighton. Tra i suoi libri : Le avventure del Guizzardi, La banda dei sospiri, Finzioni occidentali

che lui Capiva Tutto. O almeno tutto leggeva; e tutto postillava, interpretava, sistematizzava. Il libro in cui si pu trovare lesaltante spremuta intellettuale di quel tempo, sintitola Finzioni occidentali. Celati lo pubblic nel 75; da allora si attende un nuovo libro di saggi del nostro scrittore che la letteratura la capisce pi in lungo e in largo: ma quel libro, c il caso che non lo vedremo mai. Nel frattempo infatti Celati ha abbandonato la stessa formasaggio: sospettandola forse di essere, di per s, troppo furba. Ma questi suoi parlamenti sulla letteratura - raccolti con il titoli Conversazioni del vento volatore

e occasionati da interviste, seminari, parole al volo che allo stato volante, o volatore, vogliono restare - sono la lettura pi nutriente che si possa immaginare.

Le Conversazioni colte al volo di uno scrittore empirico ed eretico, tra Zavattini e Pasolini
In poche righe si condensano ragionamenti su un po tutte le questioni che da decenni accompagnano la sua ricerca letteraria (e da ultimo cinematografica): dal-

la tradizione novellistica alla visione documentaristica e al ripensamento che comporta nel concetto di inconscio, sino allinversione di ci che prendiamo per esperienza (e anche qui si pu misurare la sua distanza da unaltra vulgata da intellettuali). Si capisce subito come la letteratura, qui, sia lesatto contrario di quella che come tale viene impacchettata dai Grandi Furbi. Parlare di letteratura, per uno come Celati, equivale a un pensare-immaginare su come fatto il mondo; dare aria alle sue parole, insomma, significa dare aria alla vita. Dopo la tirata formidabile sulla defurbizzazione,

con una mossa delle sue Celati cambia discorso: A parte ci, vorrei abitare tra i tibetani. Non certo un caso se da ventanni non abita pi nella Terra dei Furbi, Celati; ma dov andato non che le cose vadano poi tanto diversamente. In un altro pezzo geniale sostiene che, malgrado sia in s un fenomeno asociale, la letteratura riguarda sempre le popolazioni: i tibetani di Celati, allora, sono quelli che chiama i dispersi; quelli come lui, cio; quelli che - per loro fortuna - sono sempre Altrove. Quella degli altri la malinconia, invece, di chi resta qui.

La Sardegna di Soriga
alla tentazione ma alla pratica del furto istituzionalizzato; di qui la loro raffinata cultura cos diversa dalla mediocrit nostalgica pi spesso presente in altre e altrettanto titolate aristocrazie. Sono dunque gli stimoli del corpo e i piaceri di cui va in cerca che accompagnano il viaggio siciliano di Malatesta e ad essi per quel che lo riguarda non nega nulla. Favolose mangiate e bevute a ogni ora del giorno (oltre gli appuntamenti del pranzo e della cena) non di cibi qualunque ma di cibi che sono anche conoscenza e svelano la storia e lanima della terra che li produce. Il corpo non una presenza di materialit ottusa ma un organo di sensibilit che garantisce una conoscenza pi certa e calda di quella che ci viene dallimpegno della mente. Il corpo una risorsa straordinaria tanto pi oggi in cui la deriva della realt ti impedisce di sapere dove cercarla. Il corpo intelligente e al corpo che Malatesta consegna laffidabilit della sua avventura siciliana.
Stefano Malatesta LA PESCATRICE DEL PLATANI Neri Pozza, pp. 182, 16

Non solo nuraghi e spiagge: a perdifiato tra venti e magie


EUGENIA TOGNOTTI

uelli che la Sardegna Porto Rotondo e Porto Cervo - location ad alta densit di morti di fama, puro e semplice fondale per immagini destinate alle bibbie estive del gossip - dovrebbero leggere questo scapigliato Baedeker della Sardegna che non visiterete mai, sottotitolo di Nuraghe beach, dichiaratamente ruffiano, perch lo sai, gli italiani se non c' un nuraghe, in una storia, non la Sardegna, e se non c' la spiaggia, mi dispiace, non la Sardegna. Flavio Soriga ce ne racconta un'altra, correndo a perdifiato tra storie paesane, isolani ferrigni, luoghi sconosciutie fascinosi, pieni di vento e di magia. Avviso ai lettori: il libro inizia a pagina 139, dopo la pirotecnica premessa.L'alter ego dell'autore,Nicola, un giovane

sardo nel mondo, scrittore in pausa sabbatica, nell'isola per un rimpatrio mentale. Dilaniato da pene d'amore, blandamente interessatoa una guida turistica commissionatada un editore e ne discute con una giovane cugina di quella generazione di donne che non hanno subto destini. La specialissima guida nasce cos, dal gioco dei rimandi, dalle associazioni, dai ricordi di fatti, suoni, odori, dal confronto su chi e cosa includere / escludere, su come evitare luoghi comuni, folklore, richiami obbligati: Grazia Deledda, banditi, pecore e pastori, nuraghi e domus de janas, GrazianoMesina, Tiscali, eccetera. Essere nato a Uta, profondo sud dell'isola,in un paese tra due fiumi - zero metri sul mare e un'antica storia di povert, malaria, talassemia - non un accidentebiografico. Di qualsiasi cosa ragioni e di qualunque luogo, Londra o Francoforte,Soriga

parla di s e della Sardegna che si porta dentro, nella testa e nel sangue, com'era e com', in certi luoghi, investita da una modernizzazionea tappe forzate che ha travolto il passato e sbattezzato il presente. Niente potrebbe darne meglio l'idea di un viaggio in automobile nella cosiddettaconurbazione cagliaritana:Centri commerciali e orti abbandonati,capannoni malandati e scintillanti villette a schiera, multisala e parcheggi, centri storici campidanesi e palazzi di edilizia popolare. Un libro cos - miracolosamente armonioso, pur nel salto tra le varie parti, (i ricordi degli amici sullo scudetto del Cagliari e il racconto della madre dell'autore) - tutto da leggere, fino all'ultima riga del testo per musica reggae campidanese.
Flavio Soriga NURAGHE BEACH La Sardegna che non visiterete mai Laterza, pp. 183, 10

inalmente un libro davvero bello per giovani adulti, lettori sui quali tanto oggi si punta con prodotti per in genere sconsolatamente standardizzati. Ho attraversato il mare a piedi, di Loredana Frescura e Marco Tomatis (Mondadori, pp. 287, 17), un libro diverso, unico, che narra in modo romanzesco ma fedele la vita di Anita Garibaldi a partire da quando, in una famiglia brasiliana poverissima, era una indomita e ribelle ragazzina decisa a rifiutare gli umilianti compromessi imposti dalla miseria per quella radicata fierezza che la porta a credere fin da giovanissima nella causa dei rivoltosi insorti contro i sovrani dellAmerica Latina. Anita parla in prima persona nel libro, con passione, testardaggine, istinto e viscere, ma la storia si arricchisce anche di uno sguardo altro, che si alterna al suo e ci consente di vederla da fuori: lo sguardo di un fedele amico che la conosce a fondo e la segue ovunque, unendosi al condottiero Garibaldi quando anche lei per amore lascia tutto e va con lui. Ha 18 anni Anita quando Garibaldi se ne innamora e la porta via con s, let di molti dei protagonisti dei libri per giovani adulti alle prese al massimo con gli esami di maturit. Per lei l inizia una vita d'avventure, di stenti, di battaglie, di ideali per i quali sacrificare tutto, una vita priva di ogni bene materiale e piena delle pi alte speranze. Garibaldi resta sullo sfondo: agli autori interessa lei. Lei coraggiosa, austera, capace di sparare e combattere meglio di un soldato ma anche di un amore struggente che la porta all'altro capo del mondo; lei amazzone imprendibile e silvestre e lei sposa e cinque volte madre; lei scalza, selvaggia, vicina al popolo per cui combatte soffrendo la fatica e la fame e lei icona che la societ mondana riconosce e reclama; lei tutte le donne, come la chiama Garibaldi, e lei unica e irripetibile nella dedizione totale a una causa - la libert

dei popoli - che la porter a morire ancora giovane, stremata, in una terra a lei sconosciuta. La vita di Anita accanto a Garibaldi durissima. Continuamente incinta e combattuta tra il fermarsi per proteggere i bambini o lanciarsi in ogni battaglia, lasciata ad attendere il ritorno del suo uomo e consapevole che lui sensibile al fascino delle tante donne che se lo contendono nel mondo, nata per essere libera e profondamente innamorata, Anita un personaggio composito e bellissimo, ufficialmente fin troppo trascurato, a cui il libro rende un sentito omaggio. C' molto Sandokan - e vere e proprie rievocazioni delle battaglie navali descritte da Salgari - in questo ro-

Guerriera senza paura e madre cinque volte: un ritratto vibrante che ricorda la Marianna di Sandokan
manzo come la sua eroina avventuroso, struggente, appassionato. Del resto c'era molto Garibaldi in Sandokan. Doveva aver colpito l'immaginario - si pensi all' amore travolgente tra il pirata malese e la britannica Marianna - la passione irriducibile tra il biondo Garibaldi e Anita dalla pelle scura, tra due persone che, amandosi, uniscono due mondi. Gi la storia di Pocahontas, sospesa tra realt e mito, aveva rivelato la portata metaforica di queste passioni. Passioni che mettono in gioco tutto, non solo di s, sconvolgendo societ e culture, provocando al loro interno spostamenti, mutamenti profondi. Le piccole infatuazioni sui banchi di scuola - ingrediente quasi unico e comunque irrinunciabile nella letteratura over 14, insieme al problema dell'essere o meno popolari nel gruppo dei pari - sono subito ricollocate nel loro giusto ambito dopo aver letto libri come questo, che mi auguro i ragazzi leggano in tanti. Per capire che, anche e soprattutto alla loro et, si pu e forse si deve guardar lontano e pensare in grande.

IV

Scrittori stranieri
Marcel Proust: attraverso frammenti biografici utilizzati come strumenti di lettura, Mario Lavagetto in QuelMarcel! ha compiuto un lungo, e in parte fallimentare, inseguimento iniziato alla fine delladolescenza e alimentato da successive letture, da provvisorie rivistazioni, da approcci ripetuti, e pi tardi, da investigazioni minuziose e settoriali

Gioconda Belli La scrittrice nicara


GLAUCO FELICI

poco pi che ventenne, si schier co


Faguas un piccolo Stato del Centroamerica, con tanto di vulcano, il temibile Mitre. Faguas non esiste, invenzione di Gioconda Belli. Serve da scenario per ambientare la storia di questo suo nuovo romanzo (dopo La donna abitata, 1988; Sofia dei presagi, 1990; La pergamena della seduzione, 2005; Linfinito nel palmo della mano, 2008), e forse anche occasione per un bilancio pi o meno autobiografico di una vita militante, estrema, ribelle, romanzesca. Nicaraguense, di famiglia altoborghese con origini italiane, Belli scelse la sua parte politica gi nel 1970, poco pi che ventenne: si schier con il Fronte Sandinista, che combatteva, anche con la guerriglia, la dittatura di Somoza. La scoperta del femminismo, la passione di scrivere poesia, la clandestinit, lesilio, amori travolgenti e infelici: poi, il ritorno a Managua dopo la vitto-

Fiumi di latte nel paese delle

Quel Marcel Lo scrittore e il suo


capolavoro nellindagine di Lavagetto
MASSIMO RAFFAELI

Come recita un luogo comune, il pi grande romanzo del secolo scorso, Alla ricerca del tempo perduto, testimonia sia la cancellazione fisica della vita di colui che lo scrisse (e Marcel Proust ne mor, redigendo tremila pagine in una stanza foderata di sughero che sapeva di martirio medievale), sia la sublimazione di quella stessa vita che dalle minime cellule percettive si eleva, come per prodigiosa espansione di cerchi concentrici, verso le pi complesse totalit viventi. E lo spettacolare paradosso di scrivere in prima persona (un temerario Je, io) simulando un alfabeto di salvezza interiore che per si traduce in un itinerario della conoscenza del mondo. Nel testo che precede di un anno lavvio della Recherche, cio Contro Sainte-Beuve (1908), Proust aveva infatti provveduto a distinguere tra un io di superficie, nel suo

Alla ricerca di Proust prima di Proust


presunzione di uno sguardo esaustivo, Lavagetto oppone lumilt del lavoro filologico, tra carteggi e sinopie, laccanita esegesi dei testi pi volatili e di indizi apparentemente trascurabili (gli stessi cui si intitolano i suoi saggi di metodo critico, Lavorare con piccoli indizi, Bollati Boringhieri 2003). Nota, al riguardo, nella introduzione: Una delle prerogative della Recherche quella di configurarsi come una specie di grande, e forse preterintenzionale, trappola per linterpretazione.

Nell utopica Faguas governano le donne dopo che le esalazioni di un vulcano hanno messo ko gli uomini
ria dei sandinisti, e incarichi ufficiali, fino alle dimissioni per divergenze incomponibili. (Per una buona sintesi biografica di Gioconda Belli si visiti il sito enciclopediadelledonne.it). Nel paese delle donne un racconto utopistico, la rappresentazione di un mondo ideale, quasi perfetto perch sono le donne a governare tutto dopo che il vulcano, con le sue esalazioni, ha messo fuori gioco la componente maschile della popolazione provocando danni sostanziali al testosterone dei cittadini. Viviana Sansn, avvenente ex giornalista, da due anni a capo del governo di Faguas, e sta tenendo un comizio, uno dei tanti bagni di folla cui ormai si abituata: A quarantanni ha un fisico invidiabile: corpo tonico da nuotatrice, pelle ambrata, una massa di ricci africani che ricade sulle spalle []il nuoto riusc a malapena a frenare la crescita spropositata delle sue tette ormai famose. Alla fine dovette rassegnarsi a convivere con le loro generose misure e a riconoscere che tanto valeva metterle in mostra. Fu cos che divennero il simbolo

p Mario Lavagetto p QUEL MARCEL! Frammenti


dalla biografia di proust

p Einaudi,, pp. 395, 25 p Mario Lavagetto, nato a Parma


nel 1939, allievo di Giacomo De Benedetti, ha approfondito il rapporto tra letteratura e psicanalisi (Saba e Svevo, prima di fare i conti con Proust)

Frammenti biografici e filologia, tra vita familiare, metafisica della mondanit, filosofia del comico
caso la vicenda di un esteta valetudinario della Belle Epoque, omosessuale e dandy, e invece un io di profondit da cui deriva lo scrittore esordiente nel segno della mondanit, traduttore di Ruskin e autore di alcuni volumetti (I Piaceri e i Giorni, 1896 e Pastiches, 1908) cos esangui e svagati che nessuno allora immaginava preludessero allopera della sua vita. Ma raddoppiando e insieme separando le funzioni dellio, Proust aveva intanto provveduto a disarmare in blocco sia i biografi sia i suoi interpreti a venire, chiudendoli nel cerchio ermeneutico che salda perfettamente lopera con la biografia e pertanto obbligandoli (come nel caso di George D. Painter, la cui monumentale monografia illustrava a suo tempo il catalogo di Feltrinelli) a un eterno pendolarismo tra i segni protetti nellerbario della Recherche e i reperti di una vicenda esistenziale che tra il 1909 e il 1922, lanno della morte dello scrittore, aderisce integralmente alla stesura del romanzo. Dunque per intendere Proust necessario uscire dalla perfezione del cerchio e retrocedere allo stadio della sua formazione dove lio di superficie, allestendo una micidiale strategia, non si ancora inabissato nella pagina la cui misura verticale ambi-

Lo scrivere in prima persona (il temerario io) si trasforma in un itinerario di conoscenza del mondo
La sua accanitamente inseguita [...] organicit, la sua programmata costruzione e composizione finiscono inevitabilmente per disintegrare ogni tentativo di lettura ad ampio spettro. Quanto a ci, lindice di Lavagetto non potrebbe essere pi conseguente, e infatti prevede: i reperti dellapprendistato familiare e liceale del giovane Marcel; i documenti in cui si attesta la complessa riflessione sullio; la metafisica della mondanit e gli apporti della musica, tra Wagner e Debussy; le fasi redazionali di un romanzo rimasto inedito fino al 1952, Jean Santeuil, e il tema della discesa agli inferi come preludio alla redenzione artistica; la filosofia, mai abbastanza studiata, del comico e anzi del ridicolo che pervade il salotto aristocratico dei Guermantes come quello, borghesissimo, di Madame Verdurin; infine, nel saggio intitolato per emblema Je qui n'est pas moi, la funzione architettonica della sintassi, laddove il privilegio di poter dire finalmente io non tanto un dato quanto un risultato ed equivale alla raggiunta universalit della terza persona. Proprio questultima la massima posta, cio focalizzare il mondo allinterno di s e intanto allargarne la capienza fino a contenervelo tutto: di Marcel Proust fu detto non a caso che era un uomo troppo sincero per poterlo essere sul serio e fino in fondo.

Farewell Ladies di Hugo Pratt, acquerello e

Mario Lavagetto

sce alla verit del puro anonimato. E ci che si propone con Quel Marcel! uno dei nostri critici maggiori, Mario Lavagetto, gi autore di un altro contributo memorabile (Stanza 43. Un lapsus di Marcel Proust, Einaudi 1991) e di recente firmatario della introduzione al volume che riunisce i saggi pionieristici del proprio maestro, Giacomo Debenedetti, Proust (a cura di V. Pietrantonio, 2005, uscito da un editore benemerito di saggistica proustiana, Bollati Boringhieri, per cui basterebbe ricordare gli studi di Mariolina Bongiovanni Bertini, specie Proust e la teoria del romanzo, 1996). Raccordando dallinterno sette partiture, Lavagetto si d il compito di interpretare i temi e le occasioni che sono imminenti alla Recherche nei termini, scrive, di una prova generale. Al confronto immediato con unopera immane e persino tautologica se affrontata con la

La seducente leader della Sinistra Erotica e le sue 5 amiche, un divertente mix di fantasia e impegno
dellimpegno che avrebbe dato al popolo fiumi di latte e miele che la cattiva gestione maschile aveva sempre lesinato. Insomma, un escndalo de miel, come sintitola una recente antologia poetica personale della Belli. Un attentatore spara a Viviana, lei rimane ferita gravemente, entra in coma. Tocca alle compagne che la sostengono, una fantastica squadra di cinque amiche, gestire lemergenza. Provengono tutte dal partito che appunto ha vinto le elezioni, il Partito della Sinistra Erotica (sembra inventato come Faguas, ma negli Anni Ottanta la Belli ader in Nicaragua a unorganizzazione femminista che aveva appunto questo nome). Sarebbe un sogno poter ridisegnare questo mondo, aveva

p p p p

Gioconda Belli NEL PAESE DELLE DONNE trad. di Tiziana Gibilisco Feltrinelli, pp. 272, 17

Gioconda Belli (Managua, 1948), lanciata in Italia dall

detto una volta Viviana: e la narrazione accompagna il lettore a scoprire come - nellutopia di Faguas - questo sogno possa essersi realizzato. Belli lo narra con la sufficiente ironia di chi non si fa illusioni: all'apparenza si di fronte a una divertente fantasticheria, la lettura convince che bisogna s ridere e sorridere, ma per cambiare le cose bisogna praticare limpegno. Il cantante rock pi bello dellAmerica Latina (si chiama Perrozompopo, che no-

me: ma nel libro incontriamo anche Juana de Arco, Jos de la Aritmtica, cio un Giuseppe dArimatea ricreato a Faguas, ecc.) dedica a Viviana una canzone in cui si dice: Se vuoi cambiare | Inizia a camminare | Passo dopo passo, un piede davanti allaltro | Andiamo | Non starci a pensare. Il messaggio trasparente, Gioconda Belli ci ricorda - con grazia irruente, con intuito - che la letteratura latinoamericana spesso fatta di fantastico e di impegno.

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SABATO 16 LUGLIO 2011 LA STAMPA

aguense che nel 1970, on il Fronte Sandinista

MASOLINO DAMICO

e miele e donne

Come il protagonista della Comunicazione scientifica di Kafka, il narratore autobiografico del romanzo Levoluzione di Bruno Littlemore, esordio dellamericano Benjamin Hale, classe 1983, un primate cui gli umani sono riusciti a insegnare a parlare e anche fino a un certo punto a pensare come loro, ma che malgrado tutto ha mantenuto una sua fiera diversit. La storia di Bruno Littlemore, che comincia negli Anni 80, peraltro assai pi complicata, e dettagliata fino a diventare, ogni tanto e malgrado uneloquenza e unironia che i primi critici entusiasti hanno accostato a Bellow e a Nabokov, prolissa. Bruno nato a Chicago, in cattivit, e il romanzo avvince subito, con la vivida descrizione della miserabile esistenza di una piccola colonia di scimmie esposte nella gabbia di uno zoo. Pi intelligente dei suoi fratelli, Bruno scelto per esperimenti sullapprendimento nei quali eccelle senza sforzo, anche se in segreto ne critica la stupidit (perch premiarmi sem-

E uno scimpanz di nome Bruno il protagonista del romanzo di Hale

Hale Un primate straordinario:


amante, pittore e lettore di classici

L evoluzione di Bruno Littlemore: una storia ironica e avvincente ma fin troppo macchinosa e prolissa
pre con un dolcetto, si domanda? Non capiscono che quando lo respingo semplicemente perch non ho appetito? Alla lunga tuttavia gli scienziati mangiano la foglia, e come incentivo escogitano un equivalente del denaro). Il progresso decisivo Bruno lo compie grazie a qualcosa che non rientra nel programma dei suoi istruttori, tutti docenti allUniversit, vale a dire lamore. Bruno si innamora infatti della sua principale maestra, una giovane ricercatrice a nome Ly-

E lo scimpanz sedusse la sua maestra


dia, che lo coccola e difende, e alla lunga lo prende in casa con s. Con lei e in privato lo scimpanz riesce a mettere a frutto quanto aveva imparato di notte, nei tentativi di contatto verbale con un pulitore ritardato di mente: ossia addirittura a parlare. Impara anche a dipingere, prima coi pennarelli poi con gli acrilici e quindi a olio, e le sue tele vengono esposte; anche se, non ancora pronto ad affrontare la gente, in questa occasione Bruno perde il controllo e ha una delle sue rare ma

p Benjamin Hale p LEVOLUZIONE


DI BRUNO LITTLEMORE

p trad. di L. Di Lella e S. Scognamiglio p Ponte alle Grazie, pp.544, 21

terribili crisi di violenza. I sapienti lo trovano inaffidabile, perdono i finanziamenti e insomma si disamorano del progetto. Lydia lo tiene con s e i due trovano un rifugio in Colorado, nel ranch di un eccentrico miliardario nonch sostenitore dellecologia. Nel frattempo, bisogna aggiungere, scimmia e ragazza sono diventati amanti, il tutto essendo partito da uniniziativa di Bruno che ha approfittato di un pesante torpore di Lydia. La quale soffre di devastanti emicranie, la cui origine un tumore al cervello... Forse non giusto riassumere oltre una trama assai ricca, che nella seconda parte prende un po la mano allautore, quando Bruno rimasto solo e in grado di spacciarsi per umano ( alto solo un metro e venti ma cammina eretto, parla, si veste da uomo, e a un certo punto si fa addirittura innestare un naso finto) entra in sodalizio con un vecchio attore anarchico e forma con lui una compagnia che rappresenta Shakespeare nelle cantine. Non dir nemmeno che il tutto raccontato da un Bruno prigioniero per un omicidio che ha finito per commettere. Andando avanti la vicenda perde di plausibilit, ma linteresse del lettore continua a essere stimolato, e non solo dalla suddetta puntigliosit nel descrivere ogni momento e ogni situazione, compresi quelli irrilevanti (macchinosamente il primate si finge perplesso davanti a realt con cui entra in contatto anche quando chiaro che ormai queste non hanno pi alcun mistero per lui). Soprattutto campeggiano lacume, la spregiudicatezza e la cultura di Bruno, che ha letto sia pure confusamente i classici letterari e filosofici di mezza letteratura occidentale e li cita a proposito mentre osserva sarcasticamente, dal suo punto di vista di outsider che pur vuole freneticamente entrare, lassurdo comportamento dellanimale pi forte e prepotente di tutti.

Bloc notes
PREMI

Tutti a Cortina
= La montagna premia i libri.
Esordisce il premio Cortina dAmpezzo. Due le giurie (presidenti Gian Arturo Ferrari e Arrigo Petacco) che premieranno unopera di narrativa italiana e un libro che racconti o llustri la montagna. A Cortina prendono il via anche due kermesse. Compie dieci anni Cortina InConTra, dal 23 luglio al 28 agosto, allinsegna dei 150 anni dellUnit nazionale (tra gli ospiti, i finalisti del Campiello, Piero Dorfles, che mette in scena il Pinocchio, il pianista iraniano Ramin Baharami, Enzo Bettiza, Remo Bodei, Fedrico Moccia). Info: www.cortinaincontra.it. Quarta edizione, dal 22 luglio al 23 settembre, di Una montagna di libri, organizzata da Francesco Chiamulera, responsabili Vera Slepoj e Alberto Sinigaglia. Sono attesi, fra gli altri, Andrea Vitali, Ferdinando Camon, Marcello Veneziani, Isabella Bossi Fedrigotti. www.unamontagnadilibri.it

ANNIVERSARIO

McLuhan
= Nasceva il 21 luglio di
centanni fa nasceva il sociologo del villaggio globale Marshall McLuhan. Ne ripercorre lesistenza Douglas Coupland (Marshall McLuhan, Isbn Ed., trad. di Marco Pensante, pp. 198, 18): la biografia pop

Marshall McLuhan
delluomo che aveva previsto il futuro, scritta dal profeta dellinternet generation). Corraini, (www.corraini.com), propone di McLuhan e Quentin Fiore Il medium il messaggio (pp. 160, 12, prodotto da Jerome Agel): tra immagini e parole, un volume del 1967 che insieme un manifesto pubblicitario e un libro di letture colte (Marco Belpoliti).
IL CLASSICO DI KRACAUER

Dahlie Larte di fallire e di subirne


stoicamente, con stile, le conseguenze
CHRISTIAN FRASCELLA

china, 1986

LA MOSTRA

Le avventure di Pratt
In giro per il mondo con Corto Maltese e le sue belle, tra un tango argentino e un carnevale di Venezia, dai Caraibi al deserto etiope degli Scorpioni, attraverso il mare Salato fino allestrema Samarcanda... Sono I luoghi dellavventura, la mostra aperta fino al 2 ottobre a Villa Malpensata, Museo darte di Lugano, sulle orme di Hugo Pratt. Il catalogo, edito da Rizzoli Lizard (pp. 240, 35), accosta gli acquerelli del grande narratore a fumetti alle foto di Marco DAnna e ai testi di Marco Steiner, che insieme hanno ripercorso paesaggi e persone, cercando rimembranze e incontrando nuove storie, continuando sogni e visioni.

le edizioni e/o

Sia lode agli uomini di insuccesso. Con questa massima si potrebbe riassumere lintero libro di Michael Dahlie Guida per gentiluomini allarte di vivere con eleganza, vincitore del PEN/Hemingway per il miglior esordio. Perch Arthur Camden, il protagonista di questo godibilissimo e graffiante romanzo che ha il titolo di un selfhelp ma che con lauto-aiuto e lo psicologismo daccatto ha ben poco a che vedere, un fantastico personaggio in grado di provocare catastrofi e di subirne, stoicamente, elegantemente, le amarissime conseguenze. Hemingway ha scritto che certi uomini colano a picco lentamente, e poi dimprovviso. Anche questa citazione calza a pennello col nostro: poich Arthur ha la straordinaria capacit di mandare in fallimento lazienda di famiglia nel corso del tempo, e di perdere moglie e prestigio personale nel giro di un mese soltanto. A dire il vero, la moglie non la perde di sua spontanea volont: lei, dopo ununione di trentadue anni, a mollarlo per una vecchia fiamma, spillandogli qualche milione di dollari e la casa estiva di East Hampton alla quale Arthur non aveva mai tenuto molto. Capiamo, col farsi della storia, che il nostro non tiene molto praticamente a nulla,

Siano sempre lodati gli uomini di insuccesso


men che meno allimpresa di import-export ereditata da nonno e padre e che ha mandato in malora. Non si dispera per la fuga della moglie, che lei lo tradisse senza piet era noto a tutti. Non dispiaciuto di non sapersi integrare nel ranch del figlio Patrick e della sua amorevole famiglia in Colorado. Nulla lo spezza, anche se tutto lo piega, questo uomo di mezzet che flirta pericolosamente con la rovina. Perch sa di poter contare sui soci del club di pesca alla mosca Fly Casters, cui iscritto per diritto ereditario: una banda di altezzosi ricconi annoiati che Arthur scambia per amici, ma che per lui provano solo un sentimento di superficiale, meccanica, imbarazzata conoscenza. Incontrandolo dopo la fuga della moglie, lo giudicano umiliato, bianco come un lenzuolo e del tutto incomprensibile nei modi. Il fantasma della rovina finanziaria e personale, appunto, ci che il successo economico ereditato disprezza oltre ogni cosa.

Ma anche per Arthur, nonostante quella malintesa fratellanza verso gli altri soci, i momenti di intimit non sono il massimo. E schivo, semplice, fuori posto ovunque, persino nel suo enorme appartamento di Park Avenue, tra le cui stanze cammina indeciso sul da farsi. Prova a frequentare delle donne: il suo comportamento impeccabile, cortese, persino sincero (nella sincerit imbalsamata in cui possono, devono muoversi gli esponenti dellupper class newyorchese); alle donne non dispiace, ma nessuna di loro intende rivederlo: pare se ne vada in giro con un marchio a fuoco, Arthur, quello del fallimento. Ma tu, esattamente, che cosa dici a queste donne? vuole sapere lamico (?) Ken dopo avergliene presentate diverse. Credo di essere un po fuori allenamento la mesta risposta di Arthur. Talmente fuori che sar proprio per

Sul poliziesco
= Amico di Adorno, Siegfried
Kracauer scrisse fra il 1922 e il 1925 Il romanzo poliziesco, apparso postumo nel 1971: il giallo considerato dallaccademia lettura di puro intrattenimento veniva esaminato criticamente come genere emblematico nel suo rapporto con la societ, perch ne svela la trama e le trame affidando al detective il primato di una salvifica (illusoria) razzionalit. Il saggio riuscito, a cura di Renato Cristi per i tipi di Se (pp. 149, 19).

p Michael Dahlie p GUIDA PER GENTILUOMINI


all'arte di vivere con eleganza p trad. di Marco Bertoli p Nutrimenti, pp. 272, 17

Guida per gentiluomini allarte di vivere con eleganza: miglior esordio americano, graffiante, godibilissimo
colpa di una donna che dovr dire addio al rifugio dei Fly Casters. Come sapr riprendersi - e se sapr farlo - da questa china discendente il cuore della storia, che non sveliamo. E sufficiente informare che nello sprofondamento persino il pi malmesso degli uomini sa giocare qualche straordinaria carta. Che poi sia la carta adatta a quel tavolo tutta unaltra faccenda.

LETTERA INTERNAZIONALE

Tra Sud e Nord


= Si muover tra i due poli il
numero 101 della rivista Lettera internazionale, diretta da Biancamaria Bruno: da un lato le rivoluzioni arabe, il rapporto tra religione e politica nel momndo musulamano; dallaltro, lOccidente e il futuro delle sue risorse eneergetiche ma non solo. Lo spirito del Sud, il suo tempo lungo come bussola. Testi, fra gli altri di Franco cassano, Zizek, Khalidi, Touraine, Sloterdijk.

Michael Dahlie

VI

Saggistica
MARCO BELPOLITI

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SABATO 16 LUGLIO 2011 LA STAMPA

Viviamo in un'epoca che manifesta un entusiasmo totale e senza obiezioni per la Natura: madre, sorella, base di ogni esistenza, orizzonte degli esseri viventi. Comincia cos il saggio che Gianfranco Marrone ha dedicato al tema della Natura dall'emblematico titolo: Addio alla Natura. Un pamphlet polemico, appuntito, e insieme documentato, che vuole sfatare un mito caro agli ecologisti di destra come di sinistra: la Natura non esiste; si tratta infatti di una nostra creazione mentale, con cui rispondiamo a bisogni necessari, dalla spontaneit all'immediatezza, dalla genuinit alla naturalezza stessa. Marrone ci dice che dobbiamo dare l'addio all'idea di Natura, e che la visione ecologista causa, e causer, danni notevoli al nostro rapporto con la realt. Non si tratta di un saggio reazionario, bens la risposta

Una foto scattata nel 2003 da Francesco Jodice: What We Want, Phi Phi Ley, R18 : la spiaggia in Thailandia, paradiso invaso dal turismo, dopo il film con Di Caprio The Beach, sconvolta dallo tsunami nel 2004

LONTANO E VICINO
ENZO BIANCHI

Lambrosiana via alla carit


La testimonianza di don Colmegna nel segno del cardinal Martini

N
Addio alla Natura Un mito, caro a destra
e a sinistra, che converrebbe abbandonare

Un polemico pamphlet del semiologo Marrone: nessuna nostalgia per lEden incontaminato, pura creazione mentale
progressista di chi ritiene che non possano pi essere pensati come disgiunti i problemi politici e quelli gnoseologici, i temi dell'ordine sociale e quelli della scienza contemporanea. In questo dibattito con l'attualit culturale e politica del pensiero ecologista, Marrone s'appoggia ad autori come Bruno Latour, Michel Serres, Philippe Descola, Marshall Sahlins, elaborando tuttavia una propria originale visione del problema. Per raggiungere il suo scopo, la critica del pensiero ecologista, parte mettendo a fuoco le idee con cui i filosofi hanno pensato la Natura, dal mondo classico ai nostri giorni, una disanima delle varie posizioni teoriche, per arrivare all'affermazione che, come ha mostrato la linguistica novecentesca, il nostro pensiero legato al linguaggio, e perci i termini, le entit, pensate dagli uomini non possono fuoriuscire dagli sistemi grammaticali. La Natura, sia quella dei filosofi sia quella degli scrittori, non altro che una superficie riflettente dove l'uomo vede la propria immagine, specchio che deforma migliorando, o peggiorando, seconda dei casi, la nostra visione del mondo. Marrone ironizza sull'attuale coscienza ecologica fondata su due atteggiamenti opposti e complementari: l'estetizzazione della Natura e la nostalgia del passato; entrambi convergo-

Siamo ecologisti illusi e pericolosi


p Gianfranco Marrone p ADDIO ALLA NATURA p Einaudi, pp. 136, 10

Gianfranco Marrone

no nell'idea che la Natura sia da difendere come valore in s e per sostenerlo oggi utilizzano anche argomenti scientifici. Il libro si sviluppa per cerchi concentrici, partendo dalla messa a fuoco dell'idea di Natura, passando poi alla critica del paradigma neurologico dominante negli ultimi vent'anni, la neuromania, la chiama; quindi affronta la critica dell'ecologia politica attuale, e arriva sino alla discussione dell' idea del multiculturalismo: un campo polemico vasto, in cui l'autore si muove con decisione e competenza. Prometeo e Orfeo sono i due personaggi mitici che riassumono, secondo Marrone, i comporta-

menti e le idee oggi dominanti nel campo ecologista, figure opposte e simmetriche. Il primo eroe e insieme vittima della tecnica, consegna il fuoco agli uomini rendendoli cosi simili agli di, e in questo forza la Natura stessa; il secondo, invece colui che non fa alcuna violenza alla Natura; cerca piuttosto di penetrarne le sue intime verit alla ricerca di una simpatia profonda. Il libro ha molti meriti tra cui quello di prendere di petto il buon senso filosofico comune, le nostre pigrizie mentali, il conformismo per cui da almeno due o tre decenni siamo diventati tutti ecologisti, senza sapere davvero cosa significa questo in termini concettuali e

persino pratici. Tutti ecologisti e nessun ecologista: questa sembra la convinzione di Marrone che ha di mira la stupidit e soprattutto l'impazienza che sembra connotare la nostra societ. Il capitolo pi divertente ed emblematico del libro quello in cui seguiamo Seneca al supermarket. Qui Marrone, studioso della marca e del brand, ci mostra, attraverso il filosofo romano, tutti i partiti presi e i luoghi comuni nel nostro approccio al mondo delle merci attraverso la lettura del packaging di un sacchetto di biscotti. Il marketing ha oramai inglobato la nostra stessa idea di Natura, l'ha banalizzata e trasformata in un motore commerciale. Il ritorno alla Natura non dunque pi possibile? Il problema semmai, ci ricorda l'autore, duplice: politico, da un lato, poich le scelte che ci riguardano tutti, gestite dai politici, non sono mai disgiunte dagli aspetti scientifici, e al tempo stesso questi ultimi dipendono fortemente dagli assetti politici; dall'altro, Marrone convinto che solo una lettura semiotica, segni e linguaggio, pu rivelarci la vera consistenza di quell'oggetto omnicomprensivo che noi chiamiamo Natura il cui testo, conclude, oggi scritto in caratteri semiotici.

el patrimonio spirituale di cui il nuovo arcivescovo di Milano assumer nei prossimi mesi la custodia e la guida vi un tesoro nascosto che raramente attira l'attenzione dei media ma che ben esprime il cuore della diocesi pi grande del mondo: la sollecitudine per i poveri, che la chiesa ambrosiana ha sempre considerato tra le eredit evangeliche pi preziose lasciate da santAmbrogio. Non che a Milano le ingiustizie sociali e la sproporzione tra i molti beni in mano a pochi e le difficolt economiche di molti siano minori che altrove, ma sembra quasi che la chiesa abbia in s degli anticorpi che le consentono di reagire con inventiva e alacrit in nome del Vangelo. Anche l risuona quanto mai attuale il monito di Ges: I poveri li avrete sempre con voi, ma lungi dallessere una maledizione, questo richiamo un'incredibile restituzione di senso alla vita: i poveri sono coloro che portano al cuore dei problemi, agli snodi dellesistenza. Chi parla cos un prete milanese che di poveri se ne intende: don Virginio Colmegna nel suo Non per me solo. Vita di un uomo al servizio degli altri (Il Saggiatore, pp. 210, 15) ripercorre quel cammino di felicit che la sua vita, dallinfanzia in una famiglia di condizioni modeste fino allattuale incarico di presidente della Casa della carit, luogo di accoglienza e sollecitudine nel cuore di Milano, voluta dal cardinal Martini come ultima iniziativa prima di lasciare il governo della diocesi. Sono pagine autobiografiche in cui don Virginio parla certo di se stesso, ma lunica cosa di cui appare protagonista la gratitudine verso tutti quelli che lhanno aiutato nel cammino di uomo, di prete e di testimone della carit. La sua attivit pi importan-

te - prima della Casa della carit era stato direttore della Caritas ambrosiana, prima ancora parroco e presenza instancabile in un quartiere ricco di povert di ogni genere sembra essere quella di riconoscere il bene ricevuto dagli altri, dai poveri e dagli emarginati in primo luogo, ma anche dai suoi vescovi che lo hanno capito e incoraggiato, dai preti pi anziani che lo hanno consigliato e sostenuto, dallumile e discreta presenza dei suoi genitori. Nel corso della sua vita questa gratitudine don Colmegna non lha espressa innanzitutto a parole, ma con azioni molto concrete, a volte perfino eccessive, e con unattenzione particolare a quel gesto umano e cri-

Non per me solo: laccoglienza dellaltro, povero, malato, straniero nel cuore di Milano
stiano per eccellenza che laccoglienza dellaltro, povero, malato, straniero: non a caso egli arriva a rileggere lepisodio dei tre uomini accolti da Abramo al querceto di Mamre come Dio che si presenta a noi chiedendo ospitalit e quindi gi schierato dalla parte di chi esprime un bisogno, e poi immerso nella misteriosa dinamica della relazione. Sono pagine da cui emergono s volti e nomi precisi della chiesa e della citt di Milano, ma questi in realt divengono volti e persone di respiro universale, perch l dove si raggiunge in verit il cuore di un solo essere umano, l si entra in contatto con lumanit intera. Se il tesoro pi prezioso la disponibilit ad accogliere osserva don Virginio - allora i poveri possono avere una ricchezza inestimabile!. Di questa ricchezza testimonianza il semplice racconto della vita di un uomo al servizio degli altri.

Classifiche
AI PUNTI
LUCIANO GENTA

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SABATO 16 LUGLIO 2011 LA STAMPA

VII

Adamsberg supera Montalbano


I PRIMI DIECI

ontalbano scende lemme lemme sotto quota 10 mila copie, mentre Adamsberg parte di slancio e ne vende mille in pi, nel nostro campione, conquistando il primato. Sar una bella sfida. Tanto solare, nonostante le ammazzatine, la Sicilia di Camilleri, quanto spettrale la Normandia della Vargas, dove il suo commissario, con il figlio Zerk, indaga su una Schiera furiosa di giustizieri che rievoca la millenaria leggenda della caccia selvaggia, studiata da Carlo Ginzburg in Storia Notturna. Una decifrazione del sabba (Einaudi, 1989). La scrittrice francese, da esperta medievista, congegna intrecci di buon gusto, quando non esorbita dalle proprie

competenze per lanciarsi in filippiche ideologiche o snocciolare dottrina da psicologa, come nella pasticciata Critica dellansia pura. Laltra novit della settimana tra i primi 10 conferma leffetto Strega. A beneficio del vincitore, Edoardo Nesi, ma un pochino anche degli altri 4 finalisti: la Veladiano, 7 nella narrativa italiana, e, fuori tabella, 13 e 14, entrambi con 10 punti, Desiati e Arpaia mentre 20 nella saggistica la Castellina. Vedremo quanto durer. Il terzo nuovo ingresso al vertice un rosa scacciapensieri dellirlandese Melissa Hill, che solo nel titolo richiama il fascino di Audrey Hepburn. Poi, si affaccia la Gimnez Bartlett - senza la sua detective Pedra Delicado,

con una simpatetica caccia al bandito/partigiano, uomodonna, nella Spagna franchista, romanzo di una storia vera - ma siamo gi al 12 posto e sotto le 3 mila copie. Ancora pi in basso ritroviamo il Leopardo di Nesb e la Zia Mame di Dennis, che sabato scorso stavano tra i primi 10. Si ha limpressione di un va e vieni senza clamori, in una stagione fiacca. Mercoled scorso su Avvenire Giuliano Vigini si domandava: Le librerie stanno andando a ramengo?. E sul sito di minimum fax leditore Marco Cassini rilanciava una decrescita felice: produrre meno per produrre meglio, per dare tempo ai libri di vivere pi a lungo. Oh ragazzi, stiam mica qui a cavalcare i morti.

INDAGINE NIELSEN BOOKSCAN

1
VARGAS EINAUDI

100

2
CAMILLERI SELLERIO

90

52

39

36

La cavalcata dei morti

Il gioco degli specchi

Il linguaggio segreto dei fiori


DIFFENBAUGH GARZANTI

Cosa tiene accese le stelle


Storie di italiani
CALABRESI MONDADORI

Le luci di settembre
RUIZ ZAFN MONDADORI

6
NESI BOMPIANI

36

35

8
SIMENON ADELPHI

34

32

10
KATE RIZZOLI

31

Storie della mia gente

Nessuno si salva da solo


MAZZANTINI MONDADORI

Lassassino

Un regalo da Tiffany
HILL NEWTON COMPTON

Passion

Narrativa italiana
1. Il gioco degli specchi CAMILLERI
14,00 SELLERIO

Narrativa straniera
90 1. La cavalcata dei morti VARGAS
19,00 EINAUDI

Saggistica
100 1. Cosa tiene accese le stelle CALABRESI
17,00 MONDADORI

Varia
39 1. La dieta Dukan DUKAN
16,00 SPERLING & KUPFER

Tascabili
22 1. Il piccolo principe SAINT-EXUPRY
7,90 BOMPIANI

Ragazzi
22 1. Viaggio nel tempo 4 STILTON
23,50 PIEMME

15

2. Storia della mia gente NESI


14,00 BOMPIANI

36

2. Il linguaggio segreto dei fiori 52 DIFFENBAUGH


18,60 GARZANTI

2. Ave Mary MURGIA


16,00 EINAUDI

25

2. Dai diamanti non nasce niente 19 DANDINI


19,00 RIZZOLI

2. Maigret e luomo solitario SIMENON


10,00 ADELPHI

20

2. La maledizione del titano RIORDAN


17,00 MONDADORI

11

3. Nessuno si salva da solo MAZZANTINI


19,00 MONDADORI

35

3. Le luci di settembre RUIZ ZAFN


19,00 MONDADORI

36

3. Sanguisughe. Le pensioni... 19 M. GIORDANO


18,50 MONDADORI

3. Casco ben allacciato CAREGHINI


18,00 XENIA

11

3. Bianca come il latte... DAVENIA


13,00 MONDADORI

20

3. Diario di una schiappa. Vita... 9 KINNEY


12,00 IL CASTORO

4. Per sempre TAMARO


18,00 GIUNTI

25

4. Lassassino SIMENON
16,00 ADELPHI

34

4. Ve lo avevo detto MONTANELLI


12,00 RIZZOLI

15

4. Teoritest BERTOCCHI
42,00 ALPHA TEST

4. Il libro delle anime COOPER


13,00 TEA

18

4. Cars 2. Giocakit 12,90 WALT DISNEY ITALIA

5. Il libro segreto di Dante FIORETTI


9,90 NEWTON COMPTON

19

5. Un regalo da Tiffany HILL


9,90 NEWTON COMPTON

32

5. Scuote lanima mia Eros SCALFARI


17,00 EINAUDI

11

5. Teoritest BERTOCCHI
39,00 ALPHA TEST

5. La biblioteca dei morti COOPER


13,00 TEA

18

5. Diario di una schiappa. I KINNEY


12,00 IL CASTORO

6. Un filo dolio AGNELLO HORNBY


14,00 SELLERIO

14

6. Passion KATE
18,00 RIZZOLI

31

6. Ges. Linvenzione del Dio... 11 FLORES DARCAIS


5,00 ADD EDITORE

6. The secret BYRNE


18,60 MACRO EDIZIONI

6. Acciaio AVALLONE
13,00 RIZZOLI

17

6. Cars 2 3,50 WALT DISNEY ITALIA

7. La vita accanto VELADIANO


16,00 EINAUDI

14

7. Il profumo delle foglie di limone 31 SNCHEZ


18,60 GARZANTI

7. Indignatevi! HESSEL
5,00 ADD EDITORE

10

7. 220 assistentiAgenzia entrate 8 29,00 ED. GIURIDICHE SIMONE

7. Mangia prega ama GILBERT


13,00 RIZZOLI

17

7. Top model per un giorno STILTON


8,50 PIEMME

8. Otel Bruni MANFREDI


19,00 MONDADORI

12

8. Dove nessuno ti trover GIMNEZ BARTLETT


16,00 SELLERIO

26

8. When youre strange DICILLO


14,90 FELTRINELLI

8. facile smettere di fumare... 8 CARR


10,00 EWI

8. Lombra del vento RUIZ ZAFN


13,00 MONDADORI

16

8. I Gemelli di Kuma TROISI


17,00 MONDADORI

9. Le sante dello scandalo DE LUCA


8,50 GIUNTINA

11

9. IntornoalmondoconziaMame DENNIS
19,50 ADELPHI

22

9. Carta straccia PANSA


19,90 RIZZOLI

9. Le ricette della dieta Dukan DUKAN


16,00 SPERLING & KUPFER

9. La solitudinedei numeri primi 15 GIORDANO


13,00 MONDADORI

9. Il mare dei mostri RIORDAN


17,00 MONDADORI

10.Io e te AMMANITI
10,00 EINAUDI

11

10.Il leopardo NESB


21,00 EINAUDI

21

10.Odio gli indifferenti GRAMSCI


7,00 CHIARELETTERE

10.Instant English SLOAN


16,90 GRIBAUDO

10.Lamico ritrovato UHLMAN


5,50 FELTRINELLI

14

10.Cars 2 12,90 WALT DISNEY ITALIA

LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI REALIZZATA DALLA SOCIET NIELSEN BOOKSCAN, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 1100 LIBRERIE. SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PI VENDUTO TRA LE NOVIT. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 3 AL 9 LUGLIO.

ello zainetto destate mettiamo le Alpi: Abitate, coltivate, scalate, ma, purtroppo anche lottizzate, vendute, arrabbiate, una meraviglia raccontata in 14 tappe di passione e di rabbia dallo studioso Luigi Dematteis nella collana di Cultura alpina della Priuli& Verlucca: 400 foto, un testo quasi profetico, a partire dalla domanda (retorica) del titolo, Le Alpi per noi... e noi per loro?, che sembra inoltre riassumere lo spirito guida della editrice: Luomo nei suoi legami con la natura, con la sua storia ma anche con le sue responsabilit. Nel catalogo della editrice che festeggia (con picchi davanguardia come i 360 o tecnicamente superbi come i facsimili di Codici miniati medievali e la Carta dellItalia dal medioevo allUnit, conclusa da Roberto Borri, oltre a arte, musica, sport e anche religione) i suoi primi 40 anni, di business ma soprattutto di impegno, orgogliosa per il bal-

PROSSIMA MENTE
MIRELLA APPIOTTI

Priuli & Verlucca: vetta 40


zo dal dolce Canavese verso quasi tutti i confini del pianeta, gli evergreen non si contano. A cominciare dai Samaritani della roccia, i racconti scelti per lesordio nel 71 (con Cesare Verlucca) da Gherardo Priuli che, insieme al figlio Luca, ad e giovane motore dellimpresa, ha appena riproposto nella collana Campo quattro (dove La vita

negli alpeggi valdostani scritta dal francese Alexis Btemps, ha vinto il premio Rigoni Stern): perch della montagna, tema di fondo di un percorso ormai molto allargato, sono gli eroi non meno dei grandi scalatori. A questi ultimi naturalmente dedicata continua attenzione: in ottobre Messner rievocher nella Tempesta sul Manaslu, la sua drammatica scalata del 72 in Himalaya, mentre il kazako Denis Urubko ha vinto il Cardo doro del TrentinoFilmFestival con Colpevole di alpinismo, il romanzo delle sue avventure sulle cime dellex Urss. Ma ancora altri protagonisti la Priuli va riscoprendo, tra Piemonte, territorio privilegiato, Europa, Usa con coedizioni, lingue, approcci diversi, liberi e scandalosi: come, nella collana Paradigma, la riflessione di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, Per una Chiesa scalza, con linvito a non dimenticare che mai come oggi bisogna essere vicini agli ultimi. Da sempre condiviso a Scarmagno.

a pi amata non sentimento e neanche flamenco, non alegra. La pi amata significa isola delle salamandre azzurre, e non la conosce nessuno. Strane, le classifiche. Nella giornata mondiale della lingua spagnola, che si chiama el Da E ed promossa dagli istituti Cervantes sparpagliati in 44 Paesi, molte migliaia di persone hanno votato la parola spagnola che preferiscono, fra quelle suggerite da personaggi vari. Lattore messicano Gael Garca Bernal ha proposto Quertaro, nome di una citt messicana: che, misteriosamente, ha vinto. Meno ineffabili le ragioni del successo di Si t me dices ven lo dejo todo... pero dime ven di Albert Espinosa, primo in classifica. Vanno ricercate, come sempre, nella trama e nella vita. Anzi, nelle 4,7 vite che Espinosa ha avuto in sorte.

CHE LIBRO FA ...IN SPAGNA


GIOVANNA ZUCCONI

Lo scrittore che ha 4,7 vite


Lo scrittore del 1974, di Barcellona. Ha passato dieci anni, dai 14 ai 24, in ospedale per un cancro. Ha perso una gamba, un polmone, met del fegato. Con i compagni di corsia ha fatto un patto: i sopravvissuti alla malattia avrebbero vissuto anche le vite di chi non ce lavrebbe fatta. A lui ne sono

toccate 3,7, oltre alla sua. E in effetti attore di successo, in televisione e al cinema; sceneggiatore; autore di serie televisive come Polseres vermelles, campione dascolti; lavora alla radio, per il teatro, per El Periodico de Catalua. Tre romanzi: El Mundo Amarillo, Todo lo que podramos haber sido tu y yo si no furamos tu y yo, e (altro titolo lungo che gi contiene una storia) questultimo. La trama. Il protagonista Dani, quarantenne che per mestiere cerca bambini scomparsi, viene lasciato dalla fidanzata e contemporaneamente riceve la telefonata di un padre disperato. La sua missione sulle tracce del piccolo desaparecido lo porta a Capri: sullisola lui stesso era diventato adulto, grazie allincontro con due persone straordinarie. Raccontare il senso della vita ha senso, se a farlo qualcuno che lha trovato con tenacia, con dolore, e con grande originale creativit.

VIII

Diario di lettura

Tuttolibri
SABATO 16 LUGLIO 2011 LA STAMPA

Michela Murgia
MIRELLA SERRI

Scrittrice teologa

I PREFERITI

Regalare libri come attivare una bomba a orologeria che magari non deflagra subito ma si accende anche molto tempo dopo. Il pacco dono che ha innescato la miccia di Ave Mary polemico saggio Einaudi di Michela Murgia su Maria di Nazareth, approdato velocemente nelle classifiche - stato un gentile omaggio di pi di dieci anni fa del teologo Lucio Casula. Si trattava di In memoria di lei, fondamentale ricerca di Elisabeth Schssler Fiorenza che rimasta stampigliata nella mia memoria dando origine all'avventura di Ave Mary poich mi ha aperto gli occhi sul rapporto tra donne e Chiesa, commenta la scrittrice che ha esordito con Il mondo deve sapere (Isbn edizioni), la prima eclatante denuncia dello sfruttamento dei lavoratori dei call center. Da cui Paolo Virz ha tratto il film Tutta la vita davanti. Lanno scorso si conquistata il Campiello con Accabadora (Einaudi) e ora entrata nella schiera degli scrittori che - da Piergiorgio Odifreddi a Giulio Mozzi, autore con Valter Binaghi di 10 buoni motivi per essere cattolici (Laurana editore) - si cimentano con temi religiosi (Mozzi l'ho apprezzato, ma Odifreddi, che si dichiara ateo, meglio che non si occupi di temi che possono essere di pertinenza di un cristiano critico). Cumula successi letterari ma ha alle spalle una vita di precariato - venditrice di multipropriet, operatore fiscale, dirigente amministrativo, portiere di notte -, una lunga militanza nellAzione cattolica, studi di teologia all'istituto di Scienze religiose. La narratrice di Cabras , insomma, proprio una tipa tosta e dura al pari di quei cristalli di quarzo bianco e rosa che

SERGIO LUZZATTO

Il crocifisso di Stato
Einaudi, pp. 128, 10

Senza il crocifisso negli edifici statali l'Italia non sarebbe pi la stessa: sarebbe pi giusta, pi seria, migliore, cos sostiene lo studioso

ALESSANDRO DE ROMA

Il primo passo nel bosco


Il Maestrale, pp. 153, 17

E' un inquietante Wisteria Lane trasferita in Sardegna, tra gatti trucidati e gruppi di preghiera, una normalit che cela tremendi segreti

f
La vita. Michela Murgia nata a Cabras nel 1972. Ha ricoperto nell'Azione Cattolica sarda il ruolo di Referente Regionale del settore Giovani. Prima di dedicarsi alla letteratura, ha lavorato come venditrice di multipropriet, come operatore fiscale, come dirigente amministrativo in una centrale termoelettrica e come portiere di notte. Le opere. Da Einaudi ha pubblicato Viaggio in Sardegna, Accabadora (premio Campiello 2010) e ora Ave Mary (pp. 168, 16). Da Isbn Il mondo deve sapere. Romanzo tragicomico di una telefonista precaria
PAOLO BERTEZZOLO

Padroni a chiesa nostra

Mi sono specchiata nella letteratura di genere: da Harmony si pu risalire a Giulietta e Romeo


danno luce alle bellissime spiagge dove vissuta e cresciuta.
La sua carriera di lettrice ha preso avvio tra sapori di mare e anche profumi di fritti del ristorante paterno.

Da precaria a scrittrice di successo, dal Campiello vinto con Accabadora al saggio Ave Mary, polemica investigazione sul rapporto tra donne e Chiesa

Editrice missionaria italiana pp. 272, 13

Un'indagine fino a oggi mai cos compiuta, accurata, sulla rete che collega Chiesa e Lega

Specialit pesce. Io viaggiavo con un piatto in mano e in tasca Erno Nemecsek, biondo, delicato e magro protagonista dei Ragazzi della via Paal, destinato a morire di polmonite. Nessun libro innocente, lascia sempre un'impronta indelebile. Erno il primo morto che incontro nella mia vita, un ragazzino che come me giocava per strada. Un trauma. A farmi compagnia cera anche Mark Twain con Le avventure di Tom Sawyer, meraviglioso per linvenzione linguistica. Poi arrivata la serie degli Harmony che ha avuto uninfluenza positiva. Mi identificavo con quelle giovani donne, protagoniste semplici e sognanti che ambivano a una casa, un giardinetto, tanti bambini ma che trovavano tanti ostacoli sulla loro strada. Oggi circolano molti snobismi. Credo che non si debba disprezzare la letteratura di genere. Federico Moccia, per esempio, d vita a clich in cui i giovani si riconoscono, riprende la storia di Giulietta e Romeo e la cala nel presente. Tutto

AllAzione Cattolica col biondo Nemecsek


questo invoglia alla lettura.
In famiglia si leggeva?

tiere di notte leggeva?

Mia madre soprattutto, e mi ha contagiato. Un virus che non sempre ha dato buoni frutti.
Cos successo?

Avevamo un piccolo negozio in cui si vendevano oggetti di artigianato locale ma anche qualche manufatto di valore. E io anche l davo una mano. Ero tutta immersa in Stephen King che mi teneva con il fiato sospeso quando, nella stanza a fianco alla mia, arrivano i ladri: cos concentrata non li sento e loro si portano via un plateau di gioielli.
Un libro cambia la vita, direbbe Marzullo. Qualche volta in peggio.

lo stile semplice e per la grande profondit della riflessione. A seguire i miei corsi di religione a scuola, su Ges, San Pietro o gli apostoli, cerano anche allievi che non erano credenti. Per coinvolgerli mettevo a confronto cinema, musica, arte, letteratura, mostrando le differenze tra i dissacratori Black Sabbath, gruppo heavy metal britan-

to di ogni forma di tentazione.


Fu galeotto di sventura?

Allepoca della mia milizia religiosa lautore preferito era Erri De Luca, stile semplice e profondit
nico, e il pi tradizionale Jesus Christ Superstar; oppure tra il Vangelo secondo Matteo di Pasolini e Ges di Nazareth di Zeffirelli. Mi cimentai anche nel confronto tra Ipotesi su Ges di Vittorio Messori e Lultima tentazione di Cristo di Nikos Kazantzakis, assai discusso per il suo impegno nel dimostrare che il figlio di Dio, pur privo di peccato, era comunque ogget-

Venni chiamata in Curia, io che ero vicepresidente diocesano dellAzione cattolica di Oristano. Il vescovo mi dice: Carissima, ti seguo con stima e affetto, ma di Kazantzakis non ne devi parlare. L'ho vissuto come un affronto. Giro pagina e cerco altri sbocchi professionali, cominciando ad acquistare competenze come direttore del personale in una centrale termoelettrica.
Altre letture che lhanno segnata?

in Cina. A questi si aggiunge la scoperta di italiani, Moravia, in particolare La noia, Calvino, Primo Levi e poi degli story teller Ken Follett e Wilbur Smith e anche degli ebrei americani, da Philip Roth a Paul Auster.
E capitato che altri libri regalati segnassero il corso della sua vita? In campo sentimentale?

Antropologia, sociologia, psicologia mi accompagnavano fino alle prime luci del mattino. Mi ricordo Filippo D'Arino, Manuale di sparizione, che spiega come in un momento in cui la nostra identit al centro di reti di controllo telematiche sempre pi intrusive e anche di relazioni personali sempre pi vincolanti e soffocanti, forse non si vuole altro che sparire. Alternavo il Simposio di Platone e Max Weber, Letica protestante e lo spirito del capitalismo che mette in relazione due fenomeni omogenei: la mentalit religiosa calvinista e la mentalit capitalista.
Ultimi lidi su cui sbarcata?

Quella della mia famiglia non c dubbio. Mi assolsero dalle mie colpe, ma poi arriv anche un altro libro a mutare il corso della mia esistenza. Mi dedicavo interamente, con grande trasporto, al volontariato nellAzione cattolica. Allepoca il mio autore preferito era Erri De Luca che mi travolgeva con

Leggevo grandi russi e grandi italiani. Passavo da Dostoevskij a Salvatore Satta, da Tolstoj a Giuseppe Dess. Poi arrivato Kafka e poi c stato il periodo della letteratura latinoamericana, da Garca Mrquez a Isabel Allende a Borges. Gli inglesi e gli americani non me li sono mai fatti mancare: dal Grande Gatsby di Fitzgerald a Graham Greene al meraviglioso Cronin de Le chiavi del regno, racconto delle vicende di padre Francis Chisholm, missionario

Quando facevo il portiere di notte alternavo il Simposio di Platone e lEtica di Max Weber
Un coetaneo che pensavo mi corteggiasse mi porta un dono: Stefano Benni Il bar sotto il mare, raccolta di racconti dove il bar un luogo fantastico, si incontrano misteriosi avventori. Per poi la nostra storia non ha decollato: voleva un rapporto intellettuale. Alle ragazze con cui si desiderava avere un flirt si offrivano cd.
Quando lavorava come por-

Sorella di Marco Lodoli mi ha riconciliato con la narrativa. Ho alzato il telefono e anche se non lo conoscevo l'ho chiamato per dirgli quanto mi piaciuto lincontro tra la suora Amaranta e il bambino speciale, un ragazzino afflitto da una forma di autismo, raccontato con una scrittura agile, piacevole, intensa. Poi c' Elisa Ruotolo, Ho rubato la pioggia, con il suo affresco di una provincia campana superstiziosa, terra dove si fanno mestieri inverosimili da tempi immemorabili. E perch si smetta di utilizzare il corpo femminile come luogo simbolico, sia nel bene che nel male, mi piace ricordare il video di Lorella Zanardo dedicato al Corpo delle donne. Meditate gente davanti a certe immagini, mi viene da dire.

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