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La preghiera del Rosario e i Certosini

Tutti hanno sentito parlare dellapparizione a san Domenico della Vergine che gli ha insegnato la preghiera del rosario facendone lapostolo. Splendida storia, ma ahim senza fondamento Nessuno dei documenti primitivi dellOrdine Domenicano ne parla, nemmeno i sette primi biografi del santo, o i numerosi testimoni venuti a deporre al suo processo di canonizzazione aperto nel 1233. La leggenda effettivamente comparir solo diversi secoli dopo. Qual dunque lorigine del Rosario? La preghiera dellAve Maria Cominciamo col guardare la storia dellAve Maria. Se luso di unire il saluto di Elisabetta a quello dellAngelo molto antico, la seconda parte di questa preghiera molto pi recente. Ora nellOrdine dei certosini che appare prima di essere diffusa in tutta la Chiesa. In effetti, la domanda: "Sancta Maria, ora pro nobis" ("Santa Maria prega per noi") apparve per la prima volta in un breviario certosino del 13o sec. Nel secolo seguente, ancora in breviari certosini, la formula si sviluppa in: "Ora pro nobis peccatoribus. Amen" ("Prega per noi peccatori. Amen"), con talvolta la menzione "Mater Dei" ("Madre di Dio") dopo Maria. Infine, verso il 1350, apparve, sempre in un breviario certosino: "Nunc et in hora mortis. Amen." ("Adesso e nellora della [nostra] morte. Amen."). La struttura del rosario Alle origini, luso di recitare 150 volte i due saluti permetteva alle persone illetterate di sostituire la recita dei 150 salmi. Poi un movimento di devozione desideroso di dire i due saluti con maggiore raccoglimento, fece ridurre questo Salterio di Maria (la cui pratica soprattutto attestata nei paesi renanofiamminghi) in un rosario che conservava solo 50 recitazioni. Quando intervenne luso di unire la preghiera del Padre Nostro ai saluti della Vergine? Verso la met del 14 sec. Un monaco della certosa di Colonia, Dom Enrico Kalkar, introdusse nel Salterio di Maria, la recita di un Pater Noster prima di ogni serie di dieci Ave Maria. Avendo fatto conoscere questo nuovo uso al priore della certosa di Londra, venne diffuso rapidamente da l in tutta lInghilterra e poi nel Continente. I misteri del rosario La ricerca di una preghiera pi interiore fa spuntare allinizio del 14 sec. Delle clausole dopo il nome di Ges, che indicavano ci che fece, disse, sub, ecc. ("Ges che fu adorato dai Magi, tentato dal demonio, che ha lavato i piedi dei discepoli", ecc.). Questapporto specifico proviene dai cistercensi della regione di Trves, che proposero almeno 98 clausole di questo tipo. Allinizio del secolo seguente, entra alla certosa di Trves un giovane novizio, Domenico Hlion (detto di Prussia), che, dopo il suo ingresso in monastero, cadde in uno stato pi o meno depressivo (1409). Il suo priore, Adolfo dEssen, laiuto ad uscirne iniziandolo ad una forma contemplativa di recitazione del rosario: oltre alle parole del saluto, fissare lattenzione sul Salvatore Ges. Per facilitare ci, Domenico ha lidea di far seguire il nome di Ges da una serie di 50 clausole differenti lunghe una o due righe, che riprendevano linsieme della vita di Cristo. Per esempio: "Ges che Giovanni battezz nel Giordano e design come Agnello di Dio; Ges che dopo aver scelto i suoi discepoli, predic agli uomini il Regno di Dio; che allUltima Cena ha istituito il

sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, ecc." Il procedimento che si era incontrato presso i cistercensi viene cos sistematizzato. Poi, tra il 1435 e il 1445, Domenico compone per desiderio dei suoi fratelli certosini che vivono nei paesi fiamminghi e che recitano il "Salterio di Maria", una serie di 150 clausole divise in tre sezioni corrispondenti ai Vangeli dellinfanzia di Cristo, della sua vita pubblica, e della sua PassioneRisurrezione. Domenico di Trves esporr lui stesso lo spirito del suo metodo: "Non bisogna molto fermarsi sulle parole utilizzate qui o l nellenunciato dei punti di meditazione. Ognuno pu a suo gradimento, secondo la propria devozione, prolungare, abbreviare, o anche modificare la materia, in un modo o nellaltro; ci dipende per ciascuno dal tempo che si ha e dalle disposizioni nelle quali ci si trova. Difficilmente si potrebbe fare qualcosa di meglio durante la breve ora consacrata a questo Rosario." La breve ora indicata mostra chiaramente che il suo Rosario tendeva, in effetti, ad allontanarsi il pi possibile dalla preghiera vocale, per diventare una vera introduzione alla preghiera silenziosa. I certosini da allora si faranno apostoli di questo metodo, diffondendolo largamente con gli scritti. Per appoggiarlo, riporteranno due racconti di visioni. Il primo riprende una storia conosciuta dal 13 sec. : un monaco (certosino) in viaggio, si ferma in una foresta per recitare le 50 Ave Maria che ha labitudine di offrire ogni giorno alla Vergine. Sopravviene un brigante che gli prende il cavallo e tutto ci che ha, e poi sta per ucciderlo, "quando vede una dama molto bella che teneva in mano uno di quei nastri che servono a fare corone. Ad ogni Ave che il monaco recita, lei raccoglie sulle sue labbra una rosa che attacca al nastro. Quando la corona di 50 rose finita se la mette sulla testa e sparisce. Il ladro savvicina al monaco e linterroga riguardo a quella dama. Il monaco gli dice quello che stava facendo, ma lo assicura di non aver visto niente. E laltro comprendendo che poteva essere la Madonna, gli restituisce tutto." Il secondo il racconto di una visione che avrebbe avuto Adolfo di Essen, verso il 1429 : la Vergine si trovava circondata da tutta la corte celeste che le cantava il Rosario, con le clausole di Domenico. Al nome di Maria, tutti inclinavano la testa; a quello di Ges, piegavano i ginocchi; infine, terminavano il canto delle clausole con un Alleluia. Tutti rendevano grandi azioni di grazie a Dio per tutti i frutti spirituali prodotti da questa recita, e gli chiedevano daccordare a coloro che avessero recitato cos il Rosario la grazia di un grande profitto per il loro progresso interiore. Pi tardi, un domenicano, Alain de la Roche, in contatto con i certosini, scopre per mezzo loro il metodo del Rosario di Domenico di Prussia, ma confonde questo con il fondatore del suo Ordine (!), e i racconti di visioni riportati dai certosini si trasformano allora in quello che avrebbe avuto il primo dei frati predicatori I 50 misteri sono ridotti a quindici : gioiosi, dolorosi e gloriosi, sopprimendo tutto ci che riguarda la vita pubblica di Cristo. Bisogna attendere il Papa Giovanni Paolo II e la sua lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae perch venissero reintrodotti con i cinque nuovi misteri della luce. La pratica delle clausole viene cos ritrovata. Per la cronaca, Domenico di Prussia, fu studente alluniversit di Cracovia, di cui Wojtyla era vescovo. Caso o Provvidenza?

Bibliografia sul rapporto tra i certosini e il Rosario: -Dom Yves Gourdel, Le culte de la trs sainte Vierge dans lOrdre des chartreux, dans Maria, tudes sur la Sainte Vierge t. 2, Beauchesne, Paris, 1952. -El santo rosario en la Cartuja, ( Analecta Cartusiana 103) , Institut fr Anglistik und Amerikanistik universitt Salzburg, 1983.

IL ROSARIO CERTOSINO
Il capitolo precedente ha mostrato gli stretti rapporti che uniscono il Rosario ai certosini, facendo cos scoprire lesistenza di un vero e proprio "Rosario certosino", diverso dal domenicano, ma di cui ne la fonte. Qual questo Rosario certosino, e come recitarlo? Come recitare il Rosario certosino? Il Rosario certosino non comporta le divisioni in cinque misteri, differenti secondo i giorni. Ma a ciascuna delle Ave Maria consacrato un mistero particolare della vita di Cristo, il Padre Nostro (che si pu far precedere dal Gloria al Padre, ecc.) semplicemente viene ad inserirsi nella serie delle 50 Ave Maria per dare alla preghiera la sua conclusione trinitaria e dossologica. Chi lo recita rimane per sempre libero di fermarsi quanto desidera su un mistero particolare e ripeterlo tutte le volte che vuole, anche di aggiungere altri misteri della vita di Cristo, o ancora cambiare il testo delle clausole secondo la devozione personale. La formula dunque pi flessibile di quella del Rosario domenicano maggiormente conosciuto. Essendo il suo fine quello di pervenire alla contemplazione, la recitazione vocale pu fermarsi non appena vi si comincia ad entrare, e la persona rimane semplicemente in silenzio col Signore. Poi, al cessare di questa fase pi contemplativa, si riprende lentamente la recitazione vocale. Infine, in base al tempo disponibile, non necessario recitare le 50 Ave Maria, ma ciascuno pu scegliere il numero che pu o vuole dire, tuttavia stando attento a badare pi alla qualit che alla quantit. Dieci Ave Maria dette lentamente meditando con

attenzione uno o pi misteri della vita di Cristo, valgono pi di una trentina dette con fretta. Ancora una volta, il fine innanzi tutto di pervenire alla preghiera autenticamente contemplativa. Ecco il testo delle 50 clausole di Domenico di Prussia: 1. Ges, concepito dallo Spirito Santo allAnnuncio dellAngelo. 2. Ges, che insieme a te che lo hai concepito, visit santElisabetta. 3. Ges, che, vergine di corpo e danima, tu hai partorito con gioia. 4. Ges, che hai allattato al tuo seno verginale, adorando in lui il creatore. 5. Ges, che hai avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. 6. Ges, che gli Angeli celebrarono cantando il Gloria in excelsis, e i pastori visitarono a Betlemme. 7. Ges, che fu circonciso lottavo giorno, e ricevette il nome di Ges. 8. Ges, che i Magi adorarono colmandolo di doni. 9. Ges, portato da te al Tempio e presentato a Dio, suo Padre. 10. Ges, ricevuto nelle braccia del vecchio Simeone, e riconosciuto dalla santa vedova Anna. 11. Ges, col quale fuggisti in Egitto, a causa della persecuzione di Erode. 12. Ges, col quale sei tornato alla tua terra sette ani dopo, avvertita dallAngelo. 13. Ges, smarrito a Gerusalemme quando aveva dodici anni, e ritrovato da te nel tempio dopo tre giorni. 14. Ges, che ogni giorno cresceva in et e grazia davanti a Dio e agli uomini. 15. Ges, che Giovanni ha battezzato nel Giordano e indic come lAgnello di Dio. 16. Ges, che, avendo digiunato quaranta giorni nel deserto, ha vinto le tentazioni del Nemico. 17. Ges, che, dopo aver scelto i discepoli, annunci il regno di Dio. 18. Ges, che apr gli occhi dei ciechi, guar i lebbrosi, rialz i paralitici e liber i posseduti dal demonio. 19. Ges, i cui piedi furono bagnati di lacrime da Maria Maddalena, asciugati con i suoi capelli, unti col suo profumo.

20. Ges, che risuscit Lazzaro e altri morti. 21. Ges, accolto trionfalmente dal popolo nel giorno delle Palme. 22. Ges, che nellultima Cena istitu il sacramento del suo Corpo e del suo Sangue. 23. Ges, che nel giardino, dopo aver pregato a lungo, sud sangue abbondante. 24. Ges, che, andando incontro ai suoi nemici, si consegn volontariamente nelle loro mani. 25. Ges, avvinto e legato con forza dagli inviati dei Giudei, e condotto cos al gran sacerdote. 26. Ges, che, accusato falsamente, fu bendato, fu colpito e coperto di sputi. 27. Ges, dichiarato, davanti a Caifa e Pilato, degno del supplizio della croce come un malfattore. 28. Ges, spogliato delle sue vesti e crudelmente flagellato per ordine di Pilato. 29. Ges, coronato di spine, rivestito di un manto di porpora e salutato come re per beffa dai soldati. 30. Ges, condannato ad una morte infame e condotto al supplizio tra due ladroni. 31. Ges, inchiodato sulla croce e abbeverato di fiele e daceto. 32. Ges, che, pregando per i suoi uccisori, disse: "Padre, perdona loro, perch non sanno quello che fanno." 33. Ges, che disse al ladrone crocifisso alla sua destra: "In verit, ti dico, oggi sarai con me in paradiso." 34. Ges, che disse a te, sua Madre: "Madre, ecco tuo figlio" ; e a Giovanni: "Ecco tua Madre." 35. Ges, che dallalto della croce grid: "Mio Dio, mio Dio, perch mi hai abbandonato?" 36. Ges, che disse: "Ho sete!", e dopo aver gustato laceto grid: "Tutto compiuto." 37. Ges, che alla fine esclam: "Padre, nelle tue mani, affido il mio spirito." 38. Ges, che per noi, poveri peccatori, soffr una morte crudele e dolorosa. 39. Ges, il cui costato trafitto dalla lancia fece sgorgare il Sangue e lAcqua per il perdono dei nostri peccati.

40. Ges, il cui sacro Corpo deposto dalla croce, fu accolto fra le tue braccia secondo una pia opinione. 41. Ges, il cui corpo avvolto in un sudario e unto daromi fu deposto nel sepolcro da uomini pietosi. 42. Ges, il cui sepolcro fu sigillato e che i giudei hanno custodito. 43. Ges, la cui santa anima scese agli inferi, per condurre in paradiso i santi patriarchi. 44. Ges, che resuscit il terzo giorno, riempiendo te, la dolce sua Madre, duna gioia ineffabile. 45. Ges, che dopo la sua Resurrezione apparve spesso ai suoi discepoli e amici per fortificare la loro fede. 46. Ges, che, davanti a te ed ai suoi apostoli, salito al cielo e si seduto alla destra del Padre. 47. Ges, che, come aveva promesso, invi sui discepoli lo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste. 48. Ges, che infine ti ha chiamato a s, dolce sua Madre, ponendoti alla sua destra e coronandoti di gloria. 49. Ges, che voglia chiamarci dopo questa miserabile vita, noi servi suoi e tuoi, e accoglierci nel Regno di suo Padre. 50. Ges, che regna col Padre e lo Spirito Santo, e con te Santissima Madre, trionfante e glorioso per sempre. Dopo la visione di Adolfo di Essen, si conferm luso di far seguire ogni clausola da un Alleluia. Ogni mistero della vita di Cristo, compresi quelli della Passione, divengono cos innanzitutto azione di grazie e lode a Dio, per lAmore che ci ha rivelato ed offerto per mezzo di essi. E questatmosfera di gioia che percorre il Rosario, non pu non ricordare il celebre inno acatisto, suo equivalente nellOriente cristiano. Domenico di Prussia raccomandava infine una preghiera mariana per concludere il Rosario: "O Immacolata, sempre benedetta e gloriosa Vergine Maria, Madre di Dio; o Tempio di Dio, il pi bello di tutti i templi; o Porta del Regno celeste attraverso la quale il mondo intero stato risparmiato, porgi a me il tuo orecchio misericordioso, e diventa mia dolce protettrice, per me che sono povero e misero peccatore. Sii il mio soccorso in tutti i miei bisogni. Amen." La persistenza del Rosario certosino nel tempo, anche dopo la comparsa del "Rosario domenicano" che si ispirato ad esso (e nel quale ha dunque sempre sopravvissuto), la pratica del Rosario certosino cos com, non mai scomparsa completamente nel popolo cristiano. Continu ad essere tenuta in onore fino al XVII secolo, e lodata da santi uomini (in particolare il benedettino Louis de Blois), e fu utilizzata nei dintorni di Trves fino ai nostri giorni. La sua

pratica si ridotta soprattutto per le indulgenze concesse dai papi al "Rosario domenicano", convinti dellautenticit della falsa visione di S. Domenico. Ma anche questo Rosario si evolse in alcune regioni della Germania e della Svizzera, dove si aggiunsero dopo il nome di Ges delle clausole che ricordavano quelle di Domenico di Prussia; a questo tipo di Rosario furono riconosciute le stesse indulgenze per mezzo di un decreto della Santa Sede datato 21 gennaio 1921. questa pratica che fu ricordata da Paolo VI nel Marialis cultus e, fondandosi su questo documento, quella che il papa Giovanni-Paolo II propone di estendere. Alcune proposte Il Rosario certosino originale Allorigine la recita dellAve Maria terminava subito dopo la clausola (seguita dunque dallAmen finale, poi lAlleluia), non essendo ancora universalmente utilizzata la seconda parte, anche presso i certosini dove apparve. Concludendosi dunque sempre sul mistero di Cristo, poneva laccento cos sulla dimensione cristologica della preghiera, come il ruolo di Maria che conduce a suo Figlio. Niente vieta di fare cos anche oggi. LAlleluia detto dopo lAmen pu essere seguito da un breve silenzio, e questo modo di recitare introduce pi facilmente alla contemplazione. Valore ecumenico del Rosario certosino originale Non si pu fare a meno di sottolinerare il valore ecumenico del Rosario certosino delle origini. Il testo del saluto alla Vergine essendo tratto dalla Parola di Dio, pu effettivamente essere detto insieme ai fratelli ed alle sorelle protestanti (cfr. il documento del Gruppo di Dombes su "la Vergine Maria nella storia della salvezza"), e le clausole che tracciano la vita di Cristo danno a questa preghiera un aspetto cristocentrico che conviene loro perfettamente. Abbiamo gi menzionato anche larmonia esistente tra il Rosario certosino e "linno acatisto" tanto caro ai cristiani doriente, per mezzo dellintroduzione dellAlleluia dopo ogni clausola. Seconda parte dellAve Maria Per chi sceglie di tornare alla forma originale del Rosario certosino, ma desidera conservare anche la seconda parte dellAve Maria, un metodo semplice di recitarla prima di ogni Gloria.

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