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Universit degli Studi di Trieste

Facolt di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Edile
Tesi di Laurea in Architettura Tecnica

TECNOLOGIE TRADIZIONALI EVOLUTE E MATERIALI


PER LA REALIZZAZIONE DI CHIUSURE VERTICALI OPACHE,
UN CASO STUDIO
Relatore:
Prof. Ing. Edino Valcovich
Correlatore:
Ing. Carlo Stival

Laureando:
Giovanni Cechet

anno accademico:

2009/2010

INDICE
1.

Introduzione

2.

Sistema chiusure verticali opache

2.1. Classe di unit tecnologica chiusura

2.2. Unit tecnologica chiusura verticale

3.

2.3. Elemento tecnico chiusura verticale opaca


2.3.1. Classificazione
2.3.1.1. Impiego strutturale
2.3.1.2. Complessit morfologica
2.3.1.3. Classificazione funzionale
2.3.1.4. Morfologia elementi
2.3.2. Requisiti connotanti
2.3.3. Strati funzionali
2.3.4. Schemi funzionali
2.3.5. Indici prestazionali
2.3.5.1. Trasmittanza termica
2.3.5.2. Inerzia termica
2.3.5.3. Isolamento acustico

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2.4. Quadro normativo


2.4.1. Efficienza energetica
2.4.1.1. Definizioni
2.4.1.2. Zone climatiche
2.4.1.3. Valori limite
2.4.2. Certificazione energetica
2.4.2.1. Campo di applicazione
2.4.2.2. Indici di prestazione energetica
2.4.2.3. Metodi determinazione prestazione
2.4.2.4. Classe energetica
2.4.2.5. Procedura di certificazione
2.4.3. Acustica
2.4.3.1. Campo di applicazione
2.4.3.2. Definizioni
2.4.3.3. Valori limite

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Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

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3.1. Analisi offerta di mercato

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3.2. Soluzione laterizio multistrato


3.2.1. Norma Tris
3.2.1.1. Sistema di aggancio
3.2.1.2. Sistema costruttivo
3.2.1.3. Posa in opera
3.2.1.4. Elementi base - portante
3.2.1.5. Elementi base - tamponamento
3.2.1.6. Elementi base - BioTRIS
3.2.1.7. Elementi speciali

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Indice

3.2.2. NormaBlock BLU8


3.2.2.1. Materiale isolante
3.2.2.2. Sistema di aggancio
3.2.2.3. Sistema costruttivo
3.2.2.4. Posa in opera
3.2.2.5. Elementi base
3.2.2.6. Elementi speciali
3.2.3. EuroBrick BIO
3.2.3.1. Sistema di aggancio
3.2.3.2. Sistema costruttivo
3.2.3.3. Posa in opera
3.2.3.4. Elementi base
3.2.3.5. Elementi speciali
3.2.4. Considerazioni

4.
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3.3. Blocco in argilla espansa multistrato


3.3.1. Bioclima Zero
3.3.1.1. Sistema costruttivo
3.3.1.2. Posa in opera
3.3.1.3. Elementi base - portante
3.3.1.4. Elementi base - tamponamento
3.3.1.5. Elementi speciali
3.3.2. SuperTermico
3.3.2.1. Posa in opera
3.3.2.2. Elementi Base
3.3.2.3. Elementi speciali
3.3.3. Considerazioni

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3.4. Casseri a perdere


3.4.1. BioPlus
3.4.1.1. Sistema costruttivo
3.4.1.2. Posa in opera
3.4.1.3. Elementi base
3.4.1.4. Elementi speciali
3.4.2. Argisol
3.4.2.1. Sistema costruttivo
3.4.2.2. Posa in opera
3.4.2.3. Elementi base
3.4.2.4. Elementi speciali
3.4.3. Climablock
3.4.3.1. Materiale isolante
3.4.3.2. Sistema costruttivo
3.4.3.3. Realizzazione impianti
3.4.3.4. Finitura interna
3.4.3.5. Finitura esterna
3.4.3.6. Posa in opera
3.4.3.7. Elementi base
3.4.3.8. Elementi speciali
3.4.3.9. Elemento Mensolino
3.4.4. Considerazioni

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Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

65

4.1. Descrizione O.E.R. oggetto di studio


4.1.1. Ambito dintervento
4.1.1.1. Inquadramento territoriale
4.1.1.2. Identificazione urbanistica
4.1.1.3. Opere di urbanizzazione
4.1.2. Descrizione intervento
4.1.2.1. Tipologia edilizia
4.1.2.2. Disposizione alloggi
4.1.2.3. Distribuzione interna
4.1.2.4. Verifiche dimensionali
4.1.3. Soluzioni tecnologiche tradizionali
4.1.4. Elaborati Grafici
4.1.4.1. Tavola A01
4.1.4.2. Tavola A02
4.1.4.3. Tavola A03
4.1.4.4. Tavola A04
4.1.4.5. Tavola A05
4.1.4.6. Tavola A06
4.1.4.7. Tavola A07
4.1.4.8. Tavola A08
4.1.4.9. Tavola A09
4.1.4.10. Tavola A10
4.1.4.11. Tavola A11
4.1.4.12. Tavola A12
4.1.4.13. Tavola A13
4.1.4.14. Tavola A14
4.1.4.15. Tavola A15
4.1.4.16. Simulazione foto realistica - Vista aerea intervento
4.1.4.17. Simulazione foto realistica - Vista fronte Sud
4.1.4.18. Simulazione foto realistica - Vista fronte Nord
4.1.4.19. Simulazione foto realistica - Vista ingresso pedonale
4.1.4.20. Simulazione foto realistica - Vista Complessiva intervento
4.1.4.21. Simulazione foto realistica - Prospetto Sud
4.1.4.22. Simulazione foto realistica - Prospetto Nord
4.1.4.23. Simulazione foto realistica - Prospetto Est
4.1.4.24. Simulazione foto realistica - Prospetto Ovest

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4.2. Applicazione soluzione tradizionale evoluto


4.2.1. Scelta soluzione costruttiva
4.2.1.1. Caratteristiche blocco base
4.2.1.2. Infissi a taglio termico
4.2.2. Modifiche al progetto originario
4.2.2.1. Struttura portante
4.2.2.2. Sistema chiusura verticale opaca
4.2.2.3. Partizioni vano comunicazioni verticali
4.2.2.4. Partizione di separazione alloggi
4.2.3. Elaborati grafici aggiornati
4.2.3.1. Tavola B01
4.2.3.2. Tavola B02
4.2.3.3. Tavola B03
4.2.4. Particolari costruttivi
4.2.4.1. Tavola C01

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117
Indice

4.2.4.2. Tavola C02


4.2.4.3. Tavola C03
4.2.4.4. Tavola C04
4.2.4.5. Tavola C05
4.2.4.6. Tavola C06
4.2.4.7. Tavola C07
4.3. Certificazione energetica
4.3.1. Procedura e software adottati
4.3.1.1. Normativa di riferimento
4.3.1.2. Aermec MasterClima 11300
4.3.2. Soluzione tradizionale
4.3.2.1. Dati di input
4.3.2.2. Risultati
4.3.3. Soluzione tradizionale evoluto
4.3.3.1. Dati di input
4.3.3.2. Risultati

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134
135

5.

Conclusioni

136

6.

Bibliografia

137

6.1. Pubblicazioni

137

6.2. Legislazione di riferimento

137

6.3. Internet

138

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

1.

INTRODUZIONE

Il sistema chiusure verticali opache rappresenta una delle unit tecnologiche alla base della definizione di un
organismo edilizio. Risulta infatti essenziale, assieme al sistema chiusura superiore e inferiore, per la
definizione dellinvolucro edilizio, e quindi delledificio stesso.
Le varie soluzioni tecnologiche che determinano tale sistema hanno subito forti modifiche e affinamenti, di pari
passo al progresso tecnologico. Se fino agli ultimi decenni del secolo scorso, lobiettivo principale di tali
perfezionamenti era quello di ottenere una struttura con sufficienti funzioni portanti e di separazione fisica
dallambiente esterno, a partire dallaumento dei prezzi del combustibile fossile e la maggior sensibilit
ecologica acquisita dalla societ negli ultimi anni, tale obiettivo si mosso sostanzialmente verso la definizione
di tecnologie capaci di garantire anche una sempre maggiore efficienza energetica.
Su tali aspetti sempre pi forte la pressione da parte degli organi legislativi, che aggiornano con elevata
frequenza le normative di settore, imponendo valori limite sempre pi ristretti.
A conseguenza delle esigenze appena esposte, ci si trova quindi in una situazione in cui vengono messi in
discussione modalit costruttive che sembravano ormai consolidate, quindi diventa necessario lo sviluppo di
sistemi costruttivi innovativi anche per la realizzazione delle chiusure verticali opache.
In questo elaborato ci si pone essenzialmente lobiettivo di analizzare lattuale offerta sul mercato, in termini di
prodotti e materiali, relativamente a queste tecniche costruttive innovative, restringendo il campo agli
elementi che vanno a sostituire materiali di fabbricazione leggera, ovvero tralasciando lambito della
prefabbricazione pesante.
Nel capitolo di apertura della tesi si introduce al sistema chiusure verticali opache, inserendolo in un primo
momento nella classificazione proposta dalla normativa tecnica, per poi trattarne esigenze, requisiti, indici
prestazionali, schemi funzionali e svolgendo una schematizzazione delle soluzioni tecnologiche principali.
Inoltre, nella seconda parte di tale capitolo si propone un quadro normativo, relativo alla legislazione nazionale
che regolamenta le principali caratteristiche dellelemento tecnico oggetto dellelaborato. In particolare, per le
motivazioni sopra esposte, si ritenuto opportuno soffermarsi sulla normativa relativa allefficienza ed alla
certificazione energetica.
Si passa quindi allargomento specifico della tesi, ovvero tecnologie tradizionali evolute e materiali per la
realizzazione di chiusure verticali opache. Nella prima parte del capitolo si introduce largomento, delineando le
principali caratteristiche di tali tecnologie, per poi passare ad una proposta di classificazione dei vari sistemi
costruttivi reperiti sul mercato nazionale. Vengono quindi presentati ed analizzati nel dettaglio tali tecnologie:
per ognuna si introduce brevemente il prodotto ed lazienda produttrice, per poi fornire indicazioni sul sistema
costruttivo, modalit di posa in opera e caratteristiche dettagliate dei vari componenti e materiali utilizzati. Al
termine di ogni classe di sistema costruttivo vengono esposte considerazioni e conclusioni sui prodotti descritti.
Il terzo capitolo della tesi finalizzato allapplicazione di uno dei sistemi costruttivi trattati in precedenza.
Innanzitutto si presenteranno, mediante una breve relazione tecnica e delle tavole progettuali, le
caratteristiche principali dellorganismo edilizio scelto come esempio applicativo. Si ritiene opportuno
sottolineare che, ai fini della tesi, si deciso di operare su un organismo edilizio gi progettato, elaborato in
occasione della prova finale del corso di Architettura Tecnica 2, contenuto nel piano di studi della laurea
triennale in ingegneria edile.
Successivamente alla descrizione delledificio originario, si operata una scelta sul sistema costruttivo da
adottare, tenendo opportunamente conto delle caratteristiche presentate dal progetto originario. Per
sostenere lapplicabilit del prodotto scelto, e dimostrare i risultati ottenuti, si riportano in allegato delle tavole
dettagliate dei particolari costruttivi di principale interesse. A conclusione del lavoro si ritenuto opportuno
applicare la procedura di certificazione energetica allorganismo edilizio analizzato, con tecnologia costruttiva
tradizionale e poi tradizionale evoluta, cos da poter confrontare oggettivamente i risultati ottenuti e
consolidare la trattazione.
Introduzione

2.

SISTEMA CHIUSURE VERTICALI OPACHE

2.1. CLASSE DI UNIT TECNOLOGICA CHIUSURA


Per chiusura di un organismo edilizio si intende quella parte delledificio la cui funzionalit principale dividere
lambiente esterno dallambiente interno.
Si possono differenziare, dal punto di vista
geometrico e funzionale, le diverse parti della
chiusura, in particolare essa pu essere
scomposta in:
-

CHIUSURA
SUPERIORE

chiusura verticale;
chiusura orizzontale inferiore;
chiusura orizzontale su spazi esterni;
chiusura superiore.

CHIUSURA
VERTICALE

Di seguito verr analizzata lunit tecnologica


chiusura verticale, tralasciando le ulteriori unit
appena elencate in quanto esulano dalloggetto
principale di questa tesi.

Unit
tecnologica

CHIUSURA
INFERIORE

Elemento tecnico
Chiusura verticale opaca

Verticale
Infissi esterni verticali

Su spazi esterni
Chiusura

Orizzontale
Inferiore

Copertura
Superiore
Infissi esterni orizzontali

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

2.2. UNIT TECNOLOGICA CHIUSURA VERTICALE


Per chiusura verticale si intende lunit tecnologica che separa verticalmente linterno delledificio
dallambiente esterno. La separazione finalizzata ad ottenere le condizioni necessarie allo svolgimento delle
attivit umane allinterno dellorganismo edilizio, attraverso la regolazione dei flussi di materia ed energia.
La consistenza fisica e la particolarit della sua posizione nelledificio determinano la rilevanza morfologica
della chiusura verticale, e influiscono sia su aspetti architettonici che sulle caratteristiche dellambiente interno.
Lunit tecnologica chiusure verticali pu essere ulteriormente classificata secondo due classi di elementi
tecnici:
-

Chiusura verticale opaca: classe di elemento tecnico che impedisce il passaggio di persone, animali ed
oggetti; controlla inoltre il passaggio di sostanze liquide, gassose e di energia tra interno ed esterno
delledificio;
Infissi esterni verticali: classe di elemento tecnico che controlla il passaggio di persone, animali, oggetti,
sostanze liquide, gassose e di energia tra linterno e lesterno delledificio; risolve la discontinuit della
parete verticale (aperture).

Da un punto di vista progettuale, le due classi citate presentano una differenza prestazionale di tipo energetico
e una differenza formale e funzionale che comporta implicazioni di carattere ambientale. La classe infissi
esterni verticali non di diretto interesse nellargomento specifico di questa tesi, quindi non verr trattata nel
dettaglio, se non per alcuni aspetti puramente energetici nellultimo capitolo dellelaborato.
2.3. ELEMENTO TECNICO CHIUSURA VERTICALE OPACA
2.3.1. CLASSIFICAZIONE
La chiusura verticale opaca pu essere classificata in base allimpiego strutturale, alla funzione caratteristica,
alla sua posizione rispetto alla struttura portante delledificio e alla morfologia degli elementi.
2.3.1.1. IMPIEGO STRUTTURALE
Tale classificazione differenzia le chiusure verticali opache che svolgono una funzione strutturale da quelle che
si limitano a chiudere ledificio, quindi:

Chiusura verticale
portante

Chiusura verticale non


portante

soluzione costruttiva che


prevede lo svolgimento della
funzione strutturale nei
confronti della struttura di
elevazione orrizzontale

soluzione costruttiva che


non prevede lo svolgimento
della funzione strutturale
nei confronti della struttura
di elevazione orrizzontale

Nel proseguo di questa tesi si tratteranno sia chiusure verticali con funzione portante che non portante. In
generale le chiusure verticali opache sprovviste di funzione portante verranno nominate anche con il termine
a tamponamento.
2.3.1.2. COMPLESSIT MORFOLOGICA
Classificazione in base al livello di integrazione delle chiusure verticali, ovvero alla capacit di queste ultime di
svolgere le loro funzioni caratteristiche attraverso un elemento tecnico integrato. Si pu quindi definire la
seguente classificazione:

Sistema chiusure verticali opache

Chiusura verticale
integrata

Chiusura verticale
complessa

costituite da elementi
tecnici prefabbricati, che
comprendono tutti i
componenti necessari allo
svolgimento delle loro
funzioni

formata dall'unione di pi
elementi tecnici che
vengono generalmente
uniti e,in alcuni casi,
realizzati in opera.

Chiusura verticale
semplice
pareti in cui l'elemento
tecnico relalizzato
mediante un unico
materiale

In questa tesi verranno trattati vari sistemi costruttivi atti a realizzare chiusure verticali del tipo pareti
complesse.
2.3.1.3. CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE
Questa classificazione evidenzia la funzione caratteristica degli strati funzionali che vanno a comporre una
specifica soluzione di chiusura verticale, si pu quindi operare la seguente suddivisione:

Parete doppia

Parete ventilata

Parete isolata

Parete trasparente

soluzione costrutiva
caratterizzata dalla
presenza di una
camera d'aria a
separazione di
strato interno ed
esterno

soluzione costruttiva
caratterizzata dalla
presenza di uno
strato atto a
consentire la
ventilazione della
parete

soluzione costrutiva
caratterizzata dalla
presenza di almeno
uno strato realizzato
in materiale isolante

elemento tecnico
che consente il
passaggio della luce,
e perci la
trasmissione di
energia radiante; in
generale consente la
visibilit

Nellelaborato si analizzeranno sostanzialmente pareti di tipo isolate. Infatti, per quel che riguarda ledilizia di
tipo residenziale, le chiusure verticali del tipo parete doppia o parete trasparente risultano poco diffuse
come soluzioni, in quanto difficilmente riescono a rispondere ai requisiti imposti.
2.3.1.4. MORFOLOGIA ELEMENTI
La classificazione morfologica differenzia le chiusure verticali evidenziando la forma dei principali elementi che
le compongono, ovvero quegli elementi che, per consistenza formale e funzionale, caratterizzano la parete.
Elementi definiti di
esigue dimensioni
parete realizzata
dall'assemblaggio di
elementi definiti di
vario materiale (cls
leggero, blocchi di
laterizio)

Pannelli autoportanti
realizzata mediante
l'assemblaggio di
pannelli prefrabbricati;
i pannelli hanno in
genere l'altezza di un
piano e possono essere
omogonei o stratificati

Parete gettata
realizzata attraverso il
getto in opera di cls
armato o di altro
materiale, l'elemento
pu essere omogeneo
o composto

Parete a struttura
ausiliaria
realizzata montando
una struttura portante,
nella quale si
inseriscono
successivamente i
componenti di
tamponamento

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

2.3.2. REQUISITI CONNOTANTI


Dato il ruolo particolare connotato al sistema chiusure verticali opache, ovvero di interfaccia tra ambiente
esterno ed interno, tali elementi contribuiscono a soddisfare molteplici e complesse esigenze dellutenza.
Bench ciascuno dei requisiti sia riferito allunit tecnologica considerate nel suo complesso, ossia come
insieme di strati funzionali, pu esservi uno strato funzionale incaricato di rispondere, in maniera puntuale, ad
uno o pi di questi requisiti.
La normativa di riferimento definisce i criteri di valutazione e gli elementi degli strati interessati per ciascuno
dei requisiti. I requisiti sono individuati in base alle rispettive classi di esigenza qui elencate:

Sicurezza

Benessere

Aspetto

Fruibilit

Gestione

Si riassumono quindi di seguito i requisiti richiesti ad una chiusura verticale opaca, in risposta alle esigenze
appena esposte nello schema precedente:
Resistenza
meccanica ai
carichi statici

Resistenza
meccanica ai
carichi sospesi

Resistenza
meccanica ai
carichi variabili

Resistenza agli urti


di sicurezza

Resistenza alle
deformazioni

Resistenza alle
intrusioni (umani
ed animali)

Sicurezza alle
esplosioni

Sicurezza al
contatto

Permeabilit
all'aria

Tenuta all'acqua

Isolamento
termico

Controllo delle
condizioni
igrometriche

2.3.3. STRATI FUNZIONALI


Lanalisi funzionale della parete, permette una corrispondente scomposizione in elementi o strati che, in fase di
progettazione, saranno organizzati e strutturati in modo da realizzare la chiusura verticale opaca in base ai
requisiti che la connotano e le specifiche condizioni del contesto dellintervento.
Gli strati cos definiti sono entit funzionali distinte, organizzate in modo tale da formare pareti multistrato o,
nel caso si presentino come elementi fisicamente continui, pareti omogenee.
Gli strati funzionali connotanti una chiusura verticale opaca, possono venir organizzati con una classificazione
come di seguito esposta in questo schema riassuntivo:
Strati di tenuta

Strati di isolamento

barriera al vapore
tenuta all'acqua
tenuta all'aria

isolamento termico
isolamento acustico

Strati resistenti
elemento portante
elemento portato
irrigidimento

Strati di ventilazione
ventilazione
diffusione del
vapore

Strati di
collegamento

Strati di finitura
finitura interna
finitura esterna

Strato di protezione
al fuoco

collegamento
regolarizzazione

Sistema chiusure verticali opache

2.3.4. SCHEMI FUNZIONALI


La disposizione di particolari strati funzionali nella chiusura verticale opaca determina il suo funzionamento
caratteristico. Il modello funzionale genera poi, al variare dei materiali, dello spessore degli strati e dei sistemi
di collegamento, le diverse alternative tecniche, cio le soluzioni tecnologiche attraverso le quali il modello
funzionale viene espletato.
Tali modalit traducono un modello funzionale astratto in un progetto riferito ai materiali, alla tipologia di
organismo edilizio, al tipo di architettura e al contesto ambientale specifico, qualificando cos, attraverso il
comportamento dellelemento le risposte ai requisiti individuati in precedenza. Si possono quindi riconoscere i
seguenti schemi funzionali generali:
Chiusura verticale
isolante esterno
intonaco sottile su
isolante a "cappotto"
intonaco idraulico su
isolante a "cappotto"
Chiusura verticale
ventilata
facciata ventilata

Chiusura verticale
isolante interno
contro
tamponamento
interno

Parete leggera
pannelli monoblocco
leggeri
facciata multistrato
leggera

Chiusura verticale
intercapedine isolante
pannelli multistrato
pesanti
parete doppia

Parete omogenea
muratura a piccoli
elementi
pannelli monostrato
pesanti
parete in cemento
armato

Nel proseguo di questa tesi si prenderanno in considerazione sostanzialmente chiusure verticali con isolante
interno/esterno e con intercapedine isolante.
2.3.5. INDICI PRESTAZIONALI
Si ritiene opportuno ora introdurre brevemente i principali indici prestazionali che verranno poi utilizzati per
classificare e confrontare i prodotti ed i sistemi costruttivi presentati nei seguenti capitoli.
Tali indici sono comunque validi per la valutazione di una qualsiasi tipologia di chiusura verticale, in quanto
riassumono i principali requisiti che tale unit tecnologica deve possedere, gi indicati in precedenza.
2.3.5.1. TRASMITTANZA TERMICA
La trasmittanza termica ( ) definisce la capacit isolante di un elemento. Dato un fenomeno di trasmissione di
calore in condizioni di regime stazionario (in cui cio il flusso di calore e le temperature non variano nel tempo)
la trasmittanza misura la quantit di calore che nell'unit di tempo attraversa un elemento strutturale della
superficie di 1 m in presenza di una differenza di temperatura di 1 grado tra l'interno e l'esterno.
Nella definizione generale si tiene conto di una trasmissione di calore da un aeriforme ad un altro aeriforme
separati dalla lastra piana del materiale in esame, per irraggiamento, convezione e conducibilit interna.

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Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

coefficiente di convezione esterno


coefficiente di convezione interno
spessore materiale strato i-esimo
conducibilit termica materiale i-esimo
resistenza termica k-esimo stato non omogeneo
Nello specifico, in caso di chiusura verticale opaca multistrato, si terr conto dello spessore e relativa
conducibilit termica dei vari materiali che vanno a comporre il pacchetto. Pi il valore di trasmittanza basso,
maggiore l'isolamento della struttura in esame. L'inverso della trasmittanza la resistenza termica ovvero la
capacit di un materiale di opporsi al passaggio del calore:

2.3.5.2. INERZIA TERMICA


Per inerzia termica si intende leffetto combinato
dellaccumulo termico e della resistenza termica della
struttura.
ia termica
dellinvolucro edilizio (pareti e copertura). Linerzia
termica provoca sia un effetto di smorzamento
dellampiezza dellonda termica esterna, che lo
sfasamento della stessa, ossia il ritardo tra limpatto
della sopradetta onda termica sulla superficie esterna
del muro ed il suo apparire, con intensit smorzata,
sulla faccia interna del muro stesso. In questo modo, la
massima temperatura esterna che si raggiunge durante
le giornate estive si percepir allinterno del fabbricato,
quando lambiente sar pi fresco e quindi le
2.1 - andamento della temperatura esterna e interna (ordinata) in
condizioni di confort saranno migliori. Linerzia
funzione delle ore giorno (ascissa) fonte: www.climablock.it
di accumulo del
te
calore (e cio alla massa superficiale della parete), che alla conduttivit termica dei materiali. Lo sfasamento e
lo smorzamento dellonda termica crescono allaumentare del calore specifico e della massa superficiale e al
decrescere della conduttivit termica della parete.
2.3.5.3. ISOLAMENTO ACUSTICO
L'isolamento acustico il ramo della tecnica che si occupa di limitare la diffusione del suono. Nel campo
dell'isolamento acustico in edilizia vale la legge di massa:

La quale esprime che il coefficiente di trasmissione di potenza sonora ( ) aumenta al diminuire della massa
della parete per unit di area ( ) e della frequenza del suono ( ); questa espressione valida per pareti
omogenee, le quali separino ambienti pieni d'aria, per frequenze non troppo superiori ai 3000 Hz e per onde
con incidenza normale. Si introduce cos il concetto di potere fonoisolante:

Tale concetto verr ripreso nel in cui si parler della normativa inerente requisiti di isolamento acustico.
Sistema chiusure verticali opache

11

2.4. QUADRO NORMATIVO


2.4.1. EFFICIENZA ENERGETICA
In materia di efficienza energetica la comunit europea emana la direttiva 2002/91/CE Rendimento energetico
nelledilizia e la direttiva 2006/32/CE Efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici.
LItalia recepisce i contenuti della direttiva 2002/91/CE con la pubblicazione del DLgs 192/2005, Attuazione
della Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico in edilizia, entrato in vigore l8 ottobre 2005. Il
contenuto di questo decreto viene poi modificato ed integrato dal DLgs 311/06 Disposizioni correttive e
integrative al decreto legislativo 19/8/05 n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al
rendimento energetico nelledilizia, il quale entra in vigore a partire dal 2 Febbraio 2007.
Lattuazione completa del DLgs 192/05 prevede la pubblicazione di ulteriori decreti attuativi a completamento
dei seguenti temi:
-

criteri di calcolo e requisiti minimi per gli impianti;


criteri generali di prestazione energetica per ledilizia convenzionata, pubblica e privata;
requisiti professionali e di accreditamento per la certificazione.

Con il DPR 59/09, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 Giugno 2009, e le relative linee guida contenute nel DM
pubblicato il 26 Giugno 2009, si d attuazione ad alcuni dei punti appena esposti

26/06/2009
10/06/2009
DPR 59/09

Linee Guida
Certificazione
Energetica

01/02/2007
DLgs 311/06

8/10/2005
DLgs 192/05

10/10/1991
DLgs 10/91

Il decreto ha la finalit di promuovere unapplicazione omogenea, coordinata e immediatamente operativa


delle norme per lefficienza energetica sul territorio nazionale. Definisce quindi le metodologie, i criteri e i
requisiti minimi di edifici e impianti relativamente a:
-

climatizzazione invernale;
acqua calda per usi sanitari;
climatizzazione estiva;
illuminazione artificiale di edifici del terziario.

Per quanto riguarda gli ambiti dapplicazione, il quadro del DLgs 192/05 non viene modificato dal presente
decreto, e comprende quindi tutti gli edifici fatto salvo le seguenti categorie particolari:
12

edifici di particolare interesse storico o artistico nei casi in cui il rispetto delle prescrizioni implicherebbe
unalterazione delle loro caratteristiche;
fabbricati industriali, artigianali e agricoli riscaldati solo da processi per le proprie esigenze produttive;
2
fabbricati isolati con superficie utile < 50 m ;

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

impianti installati ai fini del processo produttivo realizzato nelledificio, anche se utilizzati, in parte non
preponderante, per gli usi tipici del settore civile.

Per tutti gli altri casi sono previsti requisiti minimi da rispettare. In base al tipo di intervento si identificano tre
differenti livelli dapplicazione:
-

applicazione integrale a tutto ledificio;


applicazione integrale ma limitata al solo intervento di ampliamento;
applicazione limitata al rispetto di parametri solo per alcuni elementi nel caso di interventi su edifici
esistenti.

2.4.1.1. DEFINIZIONI
Si ritiene opportuno, ai fini della trattazione, riportare le sole definizioni di interesse, recepite sostanzialmente
dalle normative precedenti, ovvero dal DLgs192/05 e dal DLgs 311/06.
Edificio: sistema costituito dalle strutture edilizie esterne che delimitano uno spazio di volume definito, dalle
strutture interne che ripartiscono detto volume e da tutti gli impianti e dispositivi tecnologici che si trovano
stabilmente al suo interno; la superficie esterna che delimita un edificio pu confinare con tutti o alcuni di
questi elementi: lambiente esterno, il terreno, altri edifici. Il termine (edificio) pu riferirsi a un intero edificio
ovvero a parti di un edificio progettate o ristrutturate per essere utilizzate come unit immobiliari a se stanti.
Edificio di nuova costruzione: edificio per il quale la richiesta di permesso di costruire o di denuncia di inizio
attivit, comunque denominato, sia stata presentata successivamente alla data di entrata in vigore del
presente decreto (ovvero successiva al 8/10/05).
Fabbisogno annuo di energia primaria: quantit di energia primaria globalmente richiesta, nel corso di un
anno, per mantenere negli ambienti riscaldati la temperatura di progetto, in regime di attivazione continuo.
Impianto termico: non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, radiatori individuali,
scaldacqua unifamiliari; tali apparecchi sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle
potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unit immobiliare maggiore o uguale a
15 kW.
Rendimento globale medio stagionale: rapporto tra il fabbisogno di energia termica utile per la climatizzazione
invernale e lenergia primaria delle fonti energetiche, ivi compresa lenergia elettrica dei dispositivi ausiliari,
calcolato con riferimento al periodo annuale di esercizio.
Superficie utile: superficie netta calpestabile di un edificio.
Involucro edilizio: linsieme delle strutture edilizie esterne che delimitano un edificio.
Attestato di certificazione energetica: il documento attestante la prestazione energetica e alcuni parametri
energetici delledificio.
Attestato di qualificazione energetica: il documento predisposto ed asseverato da un professionista abilitato,
non necessariamente estraneo alla propriet, alla progettazione o alla realizzazione delledificio, che sostituisce
a tutti gli effetti lattestato di certificazione energetica fino alla data di entrata in vigore delle Linee guida
nazionali per la certificazione energetica.
Ponte termico: discontinuit di isolamento termico che si pu verificare in corrispondenza degli innesti di
elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali tra loro).
Ponte termico corretto: quando la trasmittanza termica della parete fittizia (il tratto di parete esterna in
corrispondenza del ponte termico) non supera per pi del 15% la trasmittanza termica della parete corrente.

Sistema chiusure verticali opache

13

2.4.1.2. ZONE CLIMATICHE


Il DPR 59/09 recepisce la ripartizione in zone climatiche proposta dal DPR 412/93, che suddivide il suolo italiano
secondo lindice dei Gradi Giorno come rappresentato nello schema seguente:
I Gradi Giorno (GG) rappresentano lunit di misura con la quale si indica il fabbisogno energetico di una
Zona A

< 600 gradi giorno

Zona B

601 - 900 gradi giorno

Zona C

901 - 1400 gradi giorno

Zona D

1401 - 2100 gradi giorno

Zona E

2101 - 3000 gradi giorno

Zona F

>3000 gradi giorno

fonte: www.anit.it

determinata area geografica. Il valore numerico rappresenta la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo
annuale convenzionale, delle sole differenze positive (o negative) giornaliere tra la temperatura convenzionale,
fissata in Italia a 20 C, e la temperatura media esterna giornaliera.
Un valore di Gradi Giorno basso indica un breve periodo di riscaldamento/raffreddamento e temperature
medie giornaliere prossime alla temperatura fissata per l'ambiente. Al contrario, valori di Gradi Giorno elevati,
indicano periodi di riscaldamento/raffreddamento prolungati e temperature medie giornaliere nettamente
inferiori/superiori rispetto alla temperatura convenzionale di riferimento.

14

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

2.4.1.3. VALORI LIMITE


Il decreto sancisce valori limite sia per quel che riguarda la prestazione energetica per la climatizzazione
) che per la trasmittanza termica ( ). La prestazione energetica per la climatizzazione invernale
invernale (
esula, in parte, dalloggetto di questa tesi, ma verr comunque trattata nel capitolo riguardante la
certificazione energetica. Mentre per quel che riguarda i valori di trasmittanza termica limite, si riportano di
seguito in tabella i limiti in vigore dal 1 gennaio 2010:

ZONA
A
B
C
D
E
F

CHIUSURE
OPACHE VERT.
2
[W/m K]
0,62
0,48
0,40
0,36
0,34
0,33

CHIUSURE
OPACHE ORIZZ.
2
[W/m K]
0,38
0,38
0,38
0,32
0,30
0,29

CHIUSURE
TRASPARENTI
2
[W/m K]
4,60
3,00
2,60
2,40
2,20
2,00

VETRI
2
[W/m K]
3,70
2,70
2,10
1,90
1,70
1,30

2.4.2. CERTIFICAZIONE ENERGETICA


La pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del DM 26/06/2009 Linee guida Nazionali per la Certificazione
Energetica, avvenuta il 10 luglio 2009, sancisce la piena attuazione della Direttiva 2002/91/CE, del DLgs
192/05 e seguenti, con riferimento alla certificazione energetica degli edifici.
Tale decreto sancisce la validit dellattestato di certificazione in 10 anni purch siano rispettate tutte le
prescrizioni normative vigenti e le operazioni di controllo di efficienza energetica, compresi i controlli sugli
impianti.
Inoltre il decreto stabilisce che lattestato deve essere aggiornato nei seguenti casi particolari:
-

interventi di riqualificazione che riguardino almeno il 25% della superficie esterna dellimmobile;
installazione di impianti con rendimenti pi alti di almeno 5 punti percentuali rispetto ai precedenti;
interventi di ristrutturazione impiantistica, sostituzione di componenti o apparecchi che riducano la
prestazione energetica delledificio.

2.4.2.1. CAMPO DI APPLICAZIONE


Lapplicazione delle succitate disposizioni atte alla certificazione energetica vale per tutte le categorie di edifici,
ad esclusione di box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi e strutture stagionali a copertura di
impianti sportive.
Nel caso di edifici con diverse destinazioni duso in cui non possibile suddividere le zone termiche ledificio
valutato in base alla destinazione duso prevalente.
2.4.2.2. INDICI DI PRESTAZIONE ENERGETICA
Il decreto definisce quale parametro per la valutazione globale della prestazione energetica degli edifici, lindice
cos definito:
di prestazione energetica globale

indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale


indice di prestazione energetica per la produzione dellacqua calda sanitaria
indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva
indice di prestazione energetica per lilluminazione artificiale

Sistema chiusure verticali opache

15

Nel caso di edifici residenziali tutti gli indici sono espressi in kWh/m anno. Nel caso di altri edifici (residenze
3
collettive, terziario, industria) tutti gli indici sono espressi in kWh/m anno.
2.4.2.3. METODI DETERMINAZIONE PRESTAZIONE
Il DM 26/06/2009 prevede due metodi per la determinazione della prestazione energetica, e quindi della
corrispondente classe e certificazione:

calcolo di
progetto

calcolo da
rilievo
dell'edificio

edifici di nuova
costruzione,
ristrutturazioni
totali, demolizioni e
ricostruzioni

edifici esistenti

2.4.2.4. CLASSE ENERGETICA


La classe energetica globale delledificio comprende sottoclassi rappresentative dei singoli servizi energetici
certificati: riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria e illuminazione.
Attualmente si avvia la certificazione energetica limitando la valutazione allindice di prestazione ai servizi di
climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria:

Il certificato energetico esprime il confronto della prestazione energetica globale


riferimento proprie della localit e delledificio.

con le classi di

La classificazione tiene conto dellindice di prestazione energetica limite previsto dal DLgs 192/05 e relative
.
modifiche (Dlgs 311/06 e DPR 59/09), applicando delle percentuali

Si riportano nelle seguenti tabelle i valori limite e le relative classi energetiche di appartenenza in base ai dati
per lanno 2010.
CLASSIFICAZIONE EPi (CLIMATIZZAZIONE INVERNALE)

16

CLASSE Ai +

< 0,25 EPi

0,25 EPi <

CLASSE Ai

< 0,50 EPi

0,50 EPi <

CLASSE Bi

< 0,75 EPi

0,75 EPi <

CLASSE Ci

< 1,00 EPi

1,00 EPi <

CLASSE Di

< 1,25 EPi

1,25 EPi <

CLASSE Ei

< 1,75 EPi

1,75 EPi <

CLASSE Fi

< 2,50 EPi

CLASSE Gi

> 2,50 EPi

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

CLASSIFICAZIONE EPacs (PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA)


2

CLASSE AACS

< 9 kWh/m anno

CLASSE BACS

< 12 kWh/m anno

CLASSE CACS

< 18 kWh/m anno

CLASSE DACS

< 21 kWh/m anno

CLASSE EACS

< 24 kWh/m anno

CLASSE FACS

< 30 kWh/m anno

CLASSE GACS

> 30 kWh/m anno

9 kWh/m anno <


12 kWh/m anno <
18 kWh/m anno <
21 kWh/m anno <
24 kWh/m anno <
30 kWh/m anno <

2
2
2
2
2
2

CLASSIFICAZIONE EPacs (FABBISOGNO ENERGETICO GLOBALE)


2

CLASSE Agl +

< 0,25 EPi + 9 kWh/m anno

CLASSE Agl

< 0,50 EPi + 12 kWh/m anno

CLASSE Bgl

< 0,75 EPi + 18 kWh/m anno

CLASSE Cgl

< 1,00 EPi + 21 kWh/m anno

CLASSE Dgl

< 1,25 EPi + 24 kWh/m anno

CLASSE Egl

< 1,75 EPi + 30 kWh/m anno

CLASSE Fgl

< 2,50 EPi + 30 kWh/m anno

CLASSE Ggl

> 2,50 EPi + 30 kWh/m anno

0,25 EPi + 9 kWh/m anno <


0,50 EPi + 12 kWh/m anno <
0,75 EPi + 18 kWh/m anno <
1,00 EPi + 21 kWh/m anno <
1,25 EPi + 24 kWh/m anno <
1,75 EPi + 30 kWh/m anno <

2
2
2
2
2
2
2

2.4.2.5. PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE


Riassumendo e riorganizzando quanto detto finora a riguardo della classificazione energetica di un edificio, si
pu identificare il seguente schema valido per una procedura di certificazione energetica completa:

reperimento dati di ingresso


determinazione della
prestazione energetica
individuazione opportunit
intervento

diagnosi o verifica di
progetto

classificazione
energetica
classificazione in funzione
degli indici di prestazione
confronto con i limite da
normativa vigente
individuazione potenzialit
miglioramento

rilasciato da un soggetto
certificatore abilitato
durata di 10 anni, salvo
interventi che ne
modifichino i contenuti

rilascio attestato
certificazione
energetica

Tale procedura verr poi applicata nel dettaglio nellultima parte di questa tesi, quando si andr ad eseguire la
certificazione energetica di un edificio in fase di progettazione, per la determinazione della relativa classe nel
caso delluso di un sistema di chiusure verticali tradizionale, e nel caso di applicazione di uno dei sistemi
innovativi che verranno esposti nel seguito di questa elaborato.

Sistema chiusure verticali opache

17

2.4.3. ACUSTICA
Il comfort acustico abitativo uno dei requisiti che caratterizza la qualit ed il valore di un edificio. Tale
aspetto, ritenuto un tempo marginale, negli ultimi anni ha iniziato ad essere preso in piena considerazione.
Tuttora non esiste una procedura di certificazione e qualificazione acustica alla pari del problema energetico
appena affrontato, in grado quindi di verificare che gli edifici vengano progettati e realizzati di modo da
garantire adeguato comfort acustico abitativo ai futuri utilizzatori.
Tuttavia in vigore dal 22 dicembre 1997 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 Dicembre
1997 (DPCM 5/12/1997) Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici, con lobiettivo di fissare
criteri e metodologie per il contenimento dell'inquinamento acustico all'interno degli ambienti abitativi allo
scopo di ridurre l'esposizione umana al rumore
2.4.3.1. CAMPO DI APPLICAZIONE
Il Decreto stato emanato in attuazione della legge 447 del 1995 Legge quadro sullinquinamento acustico, e
riguarda la determinazione di:
-

requisiti acustici di sorgenti sonore interne agli edifici;


requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera.

Il Decreto non riguarda gli altri tipi di sorgenti sonore (strade, ferrovie ecc.). Per tali sorgenti viene fatto
riferimento agli altri provvedimenti attuativi previsti dalla Legge 447.
2.4.3.2. DEFINIZIONI
Si ritiene opportune riportare in questo paragrafo le sole definizioni utili alla trattazione dellargomento di
questa tesi.
Ambienti abitativi: ogni ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o di comunit ed
utilizzato per le diverse attivit umane, fatta eccezione per gli ambienti destinati ad attivit produttive per i
quali resta ferma la disciplina di cui al DLgs 15 agosto 1991, n. 277, salvo per quanto concerne l'immissione di
rumore da sorgenti sonore esterne ai locali in cui si svolgono le attivit produttive.
Tempo di riverberazione: il tempo necessario perch un determinato suono decada di 60 dB allinterno di un
locale. Il parametro varia al variare della frequenza considerata.
Potere fonoisolante apparente (
): valore che caratterizza la capacit di una partizione realizzata in opera,
divisoria tra due differenti ambienti, di abbattere i rumori aerei. Il parametro varia al variare della frequenza
considerata. Si parla di potere fonoisolante apparente in quanto tiene conto della capacit di isolare della
parete da tutti i suoni, anche quelli che si trasmettono lateralmente, ovvero attraverso percorsi alternativi.
Isolamento acustico standardizzato di facciata (
): caratterizza la capacit di una facciata di abbattere i
rumori aerei provenienti dallesterno. Il parametro varia al variare della frequenza sonora considerata. Il pedice
indica che la misura del rumore esterno va eseguita a 2 metri dalla facciata stessa. Il pedice
indica che la
misura deve essere normalizzata sulla base del tempo di riverberazione proprio dellambiente interno. Tale
valore tiene conto dei singoli indici di potere fono isolante dei componenti della facciata, quali aperture, infissi
e muratura.

18

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

2.4.3.3. VALORI LIMITE


Il DPCM 5/12/1997 precisa che i valori limite da rispettare sono quelli riportati nella tabella che segue:
CATEGORIE DI AMBIENTI ABITATIVI
Edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di
cura e assimilabili
Edifici adibiti a residenze, alberghi, pensioni
ed attivit assimilabili
Edifici adibiti ad attivit scolastiche a tutti i
livelli e assimilabili
Edifici adibiti ad uffici, attivit ricreative o di
culto, attivit commerciali o assimilabili

[dB]

[dB]
55

45

50

40

50

48

50

42

Si evidenzia che i valori di isolamento acustico di facciata definiti dal DPCM sono indipendenti dai livelli di
rumore presenti allesterno delledificio da realizzare. Di conseguenza i valori prescritti sono da considerarsi
come valori minimi che ledificio deve possedere.
Nel caso limmobile venga realizzato in prossimit di opere potenzialmente rumorose si richiede che venga
effettuata una valutazione dellarea di intervento. Tale valutazione ha lo scopo di analizzare i livelli di rumore
presenti e, se necessario, prescrivere adeguati interventi di mitigazione dei rumori. In particolare si pu
intervenire prescrivendo isolamenti di facciata superiori a quelli definiti nel DPCM 5/12/1997.
Conoscendo il livello di rumore esterno e ipotizzando un livello massimo di rumore interno alledificio, il tecnico
pu stimare il valore minimo dellisolamento acustico di facciata.

Sistema chiusure verticali opache

19

3.

TRADIZIONALE EVOLUTO: TECNOLOGIE E MATERIALI

Come evidenziato nel precedente paragrafo, lintroduzione di normative sul risparmio energetico sempre pi
esigenti ha profondamente modificato il settore delledilizia, orientando progettisti e imprese di costruzione
verso una maggiore qualit energetica sia in fase di progettazione che in quella esecutiva.
In particolare si fa notare lelevata importanza che la fase di messa in opera va ad acquisire a seguito di una
progettazione con tali finalit. Acquista quindi discreta importanza la qualit offerta dallimpresa esecutrice, in
termini di manodopera qualificata e tecnologie utilizzate.
Per tale motivazione, anche per quel che riguarda i processi atti alla realizzazione dellinvolucro edilizio, la
tendenza che si viene a delineare attualmente la medesima che ha caratterizzato il settore edilizio negli ultimi
decenni: ovvero anticipare parte della lavorazione dal cantiere al comparto produttivo industriale.
Tale operazione consente di semplificare la messa in opera effettiva dei materiali, con la conseguente
diminuzione dei tempi di lavorazione. Inoltre si rende cos possibile allindustria produttrice la definizione di
tecniche costruttive in linea con la propria offerta tecnologia, spostando quindi anche un problema di
certificazione della qualit dal cantiere, ove sarebbe stato difficile se non impossibile in risolverlo.
In questo elaborato si vuole concentrare lattenzione su elementi e sistemi costruttivi finalizzati alla
realizzazione di chiusure verticali opache, inerenti ad un sistema denominato tradizionale evoluto, ovvero
unevoluzione dei sistemi tradizionali, quali soluzioni multistrato laterizio / isolante esposte nel capitolo
precedente. Trattasi quindi di prefabbricazione leggera, ovvero di elementi per la quale messa in opera
sufficiente la manodopera, non pesante, ovvero di elementi che necessitano di macchinari di sollevamento per
la messa in opera.
Nel paragrafo successivo si esporr il risultato di indagine di mercato atta a delineare lo stato attuale
dellofferta sia in termini di materiali che di tecnologie.
3.1. ANALISI OFFERTA DI MERCATO
Lattuale offerta sul mercato nazionale di soluzioni inerenti a sistemi tradizionali evoluti per la realizzazione di
chiusure verticali opache presenta gi un interessante sviluppo, con diversificati materiali e sistemi costruttivi.
Si evidenzia al contempo una rilevante frammentazione nellofferta, sintomo di un settore ancora in fase di
ricerca e sviluppo delle migliori soluzioni.
Per razionalizzare lesposizione si ritenuto opportuno operare una classificazione delle tecnologie costruttive,
andando a delineare le seguenti macro categorie:

Laterizio multistrato
Norma TRIS
NormaBlock BLU8
Eurobrick BIO

Blocco argilla espansa pluristrato


Bioclima Zero
SuperTermico

Cassero a perdere
BioPlus
Argisol
Climablock

20

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

Si passa ora a descrivere la caratteristiche delle categorie appena identificate, per ognuna delle quali saranno
trattati nel dettaglio prodotti e tecnologie reperiti sul mercato.
3.2. SOLUZIONE LATERIZIO MULTISTRATO
Lobbiettivo di questo sistema costruttivo quello di produrre una parete multistrato
laterizio/isolante del tutto analoga ad una tradizionale parete multistrato.
I materiali base utilizzati sono in generale assimilabili a materiali duso comune nella realizzazione della
soluzione tecnologica tradizionale, ovvero laterizio e materiale isolante polimerico; fatto salvo per particolari
soluzioni di bioedilizia, ove lo strato isolante polimerico viene in genere realizzato con materiali di origine
naturale o in ogni caso biodegradabili, quali il sughero.
La caratteristica peculiare di tali soluzione sta nel fornire al cantiere un prodotto univoco, gi composto dei tre
strati principali (laterizio isolante laterizio) opportunamente collegati in fase di produzione industriale,
pronto di conseguenza per la posa in opera.
Tutti i sistemi analizzati inoltre prevedono particolari accorgimenti, ovvero incastri, atti a minimizzare la
possibilit di errata messa in opera, che inficerebbe lefficienza dellinvolucro finale.
Trattandosi di soluzioni destinate a sostituire i sistemi tradizionali tutti i prodotti analizzati si presentano con
una vasta gamma di fattori di forma differenti, per soddisfare alle esigenze progettuali imposte dal manufatto
in oggetto. Inoltre i produttori prevedono per ogni soluzione sia elementi destinati a soddisfare ad una
funzione portante che elementi a tamponamento.
3.2.1. NORMA TRIS
Norma TRIS un sistema costruttivo a taglio termico completo
commercializzato da Fornaci di Masserano s.a.. E composto da
elementi in laterizio distinti, assemblati con aggancio metallico,
uniti in un unico blocco che comprende al suo interno un
pannello isolante in polistirene.
Il prodotto in questione si trova sul mercato da molti anni ed
stato utilizzato con successo per la costruzione di innumerevoli
edifici privati e pubblici. La versione 2009, migliorata per
rispondere alle nuove normative sul risparmio energetico,
prevede 8 cm di isolante.

fonte immagine:
www.fornacidimasserano.it

3.2.1.1. SISTEMA DI AGGANCIO


Il monoblocco composto da 3 elementi uniti tramite un aggancio
montato sul pannello isolante, formato da 4 clip in acciaio zinco
tropicalizzato che si uniscono saldamente ai laterizi; 4 rivetti passanti in
acciaio garantiscono lunione tra le clip. La distanza tra le clip e quindi
tra i 2 blocchi di laterizio viene mantenuta costante da 4 distanziali zinco
tropicalizzati.
La zinco tropicalizzazione dei componenti che formano il sistema di
aggancio un trattamento elettrolitico di protezione contro
l'ossidazione dei metalli, che garantisce unelevata resistenza a
situazioni climatiche difficili, e in particolare caratterizzate da
temperatura e tasso di umidit particolarmente elevati.

fonte immagine: www.fornacidimasserano.it

3.2.1.2. SISTEMA COSTRUTTIVO


Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

21

I blocchi base portanti e tamponamento realizzano quattro spessori:


-

NormaTRIS / Bio TRIS S40, con strato interno portante di spessore 25 cm.
NormaTRIS / Bio TRIS S38, con strato interno portante di spessore 25 cm.
NormaTRIS / Bio TRIS S35, con strato interno portante di spessore 20 cm.
NormaTRIS / Bio TRIS S32, con strato interno portante di spessore 20 cm.

A corredo dei blocchi base, vengono forniti gli elementi speciali che vanno utilizzati per la
realizzazione di nicchie sottofinestra, isolamento cordoli di solaio, angoli e canalizzazioni per
impianti.
Lisolante sporge di 1cm rispetto al laterizio, sia in senso verticale, sia in senso orizzontale, cos da
garantire un taglio termico completo anche sui giunti di malta. Il posizionamento dellisolante
nella sezione esterna della parete elimina i ponti termici e garantisce unelevata inerzia termica.

S22, S20

S40, S38, S35, S32

S16 H24

fonte immagini: www.fornacidimasserano.it

22

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.1 - blocchi di tipo "mezze" per la realizzazione di un'apertura


fonte: www.fornacidimasserano.it

3.3 - realizzazione solaio e cordolo di solaio


fonte: www.fornacidimasserano.it

3.2 - posizionamento primo corso di blocchi


fonte: www.fornacidimasserano.it

3.4 - particolare risoluzione ponte termico pilastro


fonte: www.fornacidimasserano.it

3.2.1.3. POSA IN OPERA


La muratura NormaTRIS si esegue come una qualsiasi altra muratura in laterizio; la posa in opera non richiede
manodopera specializzata, sufficiente che siano rispettati i semplici accorgimenti contenuti nel manuale
fornito a corredo del prodotto. NormaTRIS va posato con tre corsi di malta in quantit tale da ottenere uno
spessore finito di cm 1, garantendo la continuit del materiale isolante.

3.5 - particolare dei tre corsi di malta


fonte: www.fornacidimasserano.it

3.6 - posa di un blocco NormaTRIS


fonte: www.fornacidimasserano.it

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

23

3.2.1.4. ELEMENTI BASE - PORTANTE


NORMATRIS S40
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

40x26x19
13,7
8

CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE


Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio

45
3,70
0,14

cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,230 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,096 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure NormaTris (www.fornacidimasserano.com)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

58

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I.

NORMATRIS S38
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

38x26x19
13,7
6

CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE


Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio

45
3,70
0,14

cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,271 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,109 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw) Rw

fonte: brochure NormaTris (www.fornacidimasserano.com)

54

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I.

NORMATRIS S35
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

35x26x19
12,7
8

CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE


Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio

45
3,70
0,14

cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,239 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,089 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw) Rw

fonte: brochure NormaTris (www.fornacidimasserano.com)

24

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

57

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I.

NORMATRIS S32
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio

32x26x19
12,2
6
45
3,70
0,14

cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,285 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,101 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw) Rw

fonte: brochure NormaTris (www.fornacidimasserano.com)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

52

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I.

3.2.1.5. ELEMENTI BASE - TAMPONAMENTO


NORMATRIS S40
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

40x26x19
12,0
8

cm
kg
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,238 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,100 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

57

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I.

fonte: brochure NormaTris (www.fornacidimasserano.com)


NORMATRIS S35
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

35x26x19
12,0
6

cm
kg
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,280 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,113 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw) Rw
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

57

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I:

fonte: brochure NormaTris (www.fornacidimasserano.com)

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

25

NORMATRIS S35
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

35x26x19
10,5
8

cm
kg
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,249 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,093 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw) Rw
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

56

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I:

fonte: brochure BioTris (www.fornacidimasserano.com)


NORMATRIS S32
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

32x26x19
10,5
6

cm
kg
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,295 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,105 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

56

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I.

fonte: brochure NormaTris (www.fornacidimasserano.com)

3.2.1.6. ELEMENTI BASE - BIOTRIS


BIOTRIS S40
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante (sughero)

40x26x19
13,7
8

CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE


Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio

45
3,70
0,14

cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,284 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,121 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw) Rw

fonte: brochure BioTris (www.fornacidimasserano.com)

26

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

59

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I:

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

BIOTRIS S35
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante (sughero)
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio

38x26x19
13,7
6
45
3,70
0,14

cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,327 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,133 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw) Rw

fonte: brochure BioTris (www.fornacidimasserano.com)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

57

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I:

BIOTRIS S35
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante (sughero)
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio

35x26x19
12,2
8
45
3,70
0,14

cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,299 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,113 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure BioTris (www.fornacidimasserano.com)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

57

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I.

BIOTRIS S32
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante (sughero)
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio

32x26x19
12,2
6
45
3,70
0,14

cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,346 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,125 W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure BioTris (www.fornacidimasserano.com)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

54

dB

Euroclasse A1
180 R.E.I.

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

27

3.2.1.7. ELEMENTI SPECIALI


A corredo dei blocchi sopra descritti, la linea NormaTRIS completata da blocchi speciali atti a risolvere
particolari esigenze progettuali e nodi delledificio, qui di seguito presentati:
NORMA TRIS / BIOTRIS MEZZE

NORMA TRIS / BIOTRIS ANGOLO

NORMA TRIS / BIOTRIS SOTTOFINESTRA

fonte: www.fornacidimasserano.it

28

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.2.2. NORMABLOCK BLU8


NormaBlock BLU8 un sistema costruttivo sviluppato da P.C.L. S.p.A. atto a
realizzare una chiusura verticale opaca portante, mediante un'unica fase di posa
opera. Il blocco realizzato impiegando materiali tradizionali e ad alto contenuto
tecnologico quali laterizio e polistirene espanso microforato Porostir.
La chiusura verticale realizzata con tale sistema presenta caratteristiche ideali
per il comfort abitativo:
-

elevata massa superficiale, che conferisce alla muratura una rilevante inerzia termica, smorzando i salti
di temperatura esterni e ottimizzando l'impiego di energia per il riscaldamento e il condizionamento
elevato isolamento termico, conferito dal pannello in sughero
elevato isolamento acustico, garantito dalla massa e dalla presenza di intercapedine con materiale
fonoassorbenti
ottimale traspirazione delle pareti, assicurata dall'impiego di materiali che evitano la barriera al vapore

3.2.2.1. MATERIALE ISOLANTE


Porostir un materiale isolante ideato e brevettato da P.C.L. S.p.A., costituito da un
pannello di polistirene espanso. Tale pannello dotato di micro canali per favorire la
migrazione del vapore acqueo attraverso di esso ed evitare fenomeni di condensa della
parete. I canali presentano un diametro di 2 mm e direzione perpendicolare a quella
del piano della parete.
3.2.2.2. SISTEMA DI AGGANCIO
Il blocco NormaBlock BLU8 viene realizzato in stabilimento assemblando
meccanicamente un blocco in laterizio semipieno portante, una lastra in
Porostrir (spessore 8cm), un secondo blocco in laterizio, tramite tasselli
doppi di polipropilene.
La qualit dei componenti di fissaggio garantita, grazie alla
collaborazione con lazienda Fisher.
3.2.2.3. SISTEMA COSTRUTTIVO
Il sistema costruttivo NormaBlock BLU8 prevede, oltre ai blocchi lineari, una sufficiente gamma di blocchi
speciali, atti a garantire la risoluzione della maggior parte delle esigenze progettuali.
Nella figura seguente, tratta dalla brochure del prodotto, si riassume graficamente il sistema costruttivo,
mentre poi di seguito verranno trattati nel particolare sia le caratteristiche dei blocchi standard, che i blocchi
speciali forniti a corredo.

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

29

fonte immagine: www.mattone.it

3.2.2.4. POSA IN OPERA


I blocchi Normablok BLU8 non richiedono particolari tecniche di posa in opera e sono quindi assimilabili ai
normali mattoni o blocchi in laterizio. Lazienda produttrice prescrive comunque una serie di linee guida da
seguire per una corretta esecuzione della chiusura verticale, nel rispetto della normativa vigente, riportate qui
di seguito:
-

30

il collegamento dei blocchi si realizza tramite giunto di malta; in particolare per Normablok BLU8 il
giunto va realizzato con due fasce, ai lati dell'isolante, per evitare la maggiore conduzione del calore
attraverso di esso;
i blocchi sono ad incastro verticale e gli incastri servono per legare trasversalmente i blocchi tra loro; in
zona sismica prescrittivo che le murature portanti ordinarie abbiano giunti verticali ed orizzontali
riempiti di malta;
i blocchi vanno sempre posati con la parte in rilievo di isolante verso l'alto;
i giunti di malta devono essere accuratamente riempiti fino alla superficie esterna;
le facce del muro devono essere tra loro parallele e gli spigoli devono risultare perfettamente verticali e
controllati con il filo a piombo;
i vari corsi di blocchi devono essere tra loro adeguatamente sfalsati al fine di ottenere un buon
collegamento degli elementi che compongono il muro;
i blocchi eventualmente tolti perch murati in modo non corretto devono essere riutilizzati con malta
nuova;
nel caso in cui non si riesca a raggiungere la quota di progetto con un numero intero di corsi si consiglia,
per raggiungere la quota voluta, di tagliare i blocchi. del tutto sconsigliato luso di soluzioni alternative
(quali limpiego di elementi di altra natura - blocchi o mattoni in laterizio normale, a fori orizzontali od
altro);

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

i blocchi Normablok BLU8 devono essere messi in opera con foratura disposta in senso verticale;
la profondit della zona di appoggio di eventuali architravi sopra porta o sopra finestra deve essere
almeno pari a 2/3 dello spessore del muro.

3.2.2.5. ELEMENTI BASE


NORMABLOCK BLU8 35 TAMPONAMENTO
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE
Trasmittanza parete (U)
Conducibilit termica equivalente (eq)
Sfasamento (S)
Fattore attenuazione (Fa)

fonte: brochure NormaBlock BLU8 (www.mattone.it)

25x35x19
9,0
8
55
0,234
0,084
22h 23
0,02

COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

49

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Resistenza al fuoco

180

cm
kg
cm
%
W/m2K
W/mK

dB
R.E.I.

NORMABLOCK BLU8 40 PORTANTE


CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio
CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE
Trasmittanza parete (U)
Conducibilit termica equivalente (eq)
Sfasamento (S)
Fattore attenuazione (Fa)

fonte: brochure NormaBlock BLU8 (www.mattone.it)

23,5x40x19
12,0
8

cm
kg
cm

45
5,00
0,20

%
N/mm2
N/mm2

0,223
0,091
26h 07
0,01

W/m2K
W/mK

COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

51

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Resistenza al fuoco

180

dB
R.E.I.

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

31

3.2.2.6. ELEMENTI SPECIALI


A completamento dei blocchi finora descritti, come gi visto nel paragrafo dedicato al sistema costruttivo, la
linea NormaBlock BLU8 completata da blocchi speciali atti a risolvere particolari esigenze progettuali e nodi
delledificio, qui di seguito presentati:
NORMABLOCK MEZZE

NORMABLOCK ANGOLO

NORMABLOCK COPRICORDOLO

NORMABLOCK SOTTOFINESTRA

NORMABLOCK COMPLETAMENTO

fonte: www.mattone.it

32

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.2.3. EUROBRICK BIO


EuroBrick BIO un sistema costruttivo a taglio termico, sviluppato da P.C.L. S.p.A.,
finalizzato alla realizzazione di chiusure verticali opache portanti con un'unica posa,
impiegando materiali nobili ed ecologici quali il laterizio ed il sughero.
La chiusura verticale realizzata con tale sistema, presenta caratteristiche ideali per il
comfort abitativo, quali:
-

elevata massa superficiale, che conferisce alla muratura una rilevante inerzia termica, smorzando i salti
di temperatura esterni e ottimizzando l'impiego di energia per il riscaldamento e il condizionamento
elevato isolamento termico, conferito dal pannello in sughero
elevato isolamento acustico, garantito dalla massa e dalla presenza di intercapedine con materiale
fonoassorbenti
ottimale traspirazione delle pareti, assicurata dall'impiego di materiali che evitano la barriera al vapore

3.2.3.1. SISTEMA DI AGGANCIO


Il blocco EuroBrick viene realizzato in stabilimento assemblando
meccanicamente un blocco in laterizio semipieno portante, una lastra
in sughero (spessore 8cm), un secondo blocco in laterizio, tramite
tasselli doppi di polipropilene.
La qualit dei componenti di fissaggio garantita, grazie alla
collaborazione con lazienda Fisher.
3.2.3.2. SISTEMA COSTRUTTIVO
Il sistema costruttivo EuroBrick BIO presenta evidenti similitudini con la soluzione NormaBlock BLU8, in quanto
ambedue sono sviluppate dalla medesima azienda. Come per la precedente soluzione, anche EuroBrick BIO
prevede una sufficiente gamma di blocchi speciali, atti a garantire la risoluzione della maggior parte delle
esigenze progettuali.
Nella figura seguente, tratta dalla brochure del prodotto, si riassume graficamente il sistema costruttivo,
mentre poi di seguito verranno trattati nel particolare sia le caratteristiche dei blocchi standard, che i bocchi
speciali forniti a corredo.

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

33

fonte immagine: www.mattone.it

3.2.3.3. POSA IN OPERA


I blocchi Eurobrick BIO non richiedono particolari tecniche di posa in opera e sono quindi assimilabili ai normali
mattoni o blocchi in laterizio. Lazienda produttrice si riserva comunque di fornire delle linee guida per la
corretta messa in opera del sistema costruttivo, riportate di seguito:
-

34

il collegamento dei blocchi si realizza tramite giunto di malta; in particolare per Eurobrick BIO il giunto va
realizzato con due fasce, ai lati dell'isolante, per evitare la maggiore conduzione del calore attraverso di
esso;
i blocchi sono ad incastro verticale e gli incastri servono per legare trasversalmente i blocchi tra loro; in
zona sismica prescrittivo che le murature portanti ordinarie abbiano giunti verticali ed orizzontali
riempiti di malta;
i blocchi vanno sempre posati con la parte in rilievo di isolante verso l'alto;
i giunti di malta devono essere accuratamente riempiti fino alla superficie esterna;
le facce del muro devono essere tra loro parallele e gli spigoli devono risultare perfettamente verticali e
controllati con il filo a piombo;
i vari corsi di blocchi devono essere tra loro adeguatamente sfalsati al fine di ottenere un buon
collegamento degli elementi che compongono il muro;
nel caso in cui non si riesca a raggiungere la quota di progetto con un numero intero di corsi si consiglia,
per raggiungere la quota voluta, di tagliare i blocchi. del tutto sconsigliato luso di soluzioni alternative
(quali limpiego di elementi di altra natura - blocchi o mattoni in laterizio normale, a fori orizzontali od
altro);
i blocchi Eurobrick BIO devono essere messi in opera con foratura disposta in senso verticale;
la profondit della zona di appoggio di eventuali architravi sopra porta o sopra finestra deve essere
almeno pari a 2/3 dello spessore del muro.

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.2.3.4. ELEMENTI BASE


EUROBRICK BIO 35 TAMPONAMENTO
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE
Trasmittanza parete (U)
Conducibilit termica equivalente (eq)
Sfasamento (S)
Fattore attenuazione (Fa)

fonte: brochure EuroBrick BIO (www.mattone.it)

25x35x19
9,0
8
55
0,257
0,090
21h 49
0,03

COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

49

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Resistenza al fuoco

180

cm
kg
cm
%
W/m2K
W/mK

dB
R.E.I.

EUROBRICK BIO 40 PORTANTE


CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio
CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE
Trasmittanza parete (U)
Conducibilit termica equivalente (eq)
Sfasamento (S)
Fattore attenuazione (Fa)

fonte: brochure EuroBrick BIO (www.mattone.it)

23,5x40x19
12,0
8

cm
kg
cm

45
5,00
0,20

%
N/mm2
N/mm2

0,241
0,097
25h 19
0,01

W/m2K
W/mK

COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

51

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Resistenza al fuoco

180

dB
R.E.I.

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

35

3.2.3.5. ELEMENTI SPECIALI


A completamento dei blocchi finora descritti, come gi visto nel paragrafo dedicato al sistema costruttivo, la
linea EuroBrick BIO completata da blocchi speciali atti a risolvere particolari esigenze progettuali e nodi
delledificio, qui di seguito presentati:
EUROBRICK BIO MEZZE

EUROBRICK BIO ANGOLO

EUROBRICK BIO COPRICORDOLO

EUROBRICK BIO SOTTOFINESTRA

EUROBRICK BIO COMPLETAMENTO

fonte: www.mattone.it

36

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.2.4. CONSIDERAZIONI
I sistemi costruttivi appena analizzati introducono sicuramente importante innovazione rispetto al sistema
tradizionale, sia per quel che riguarda le operazioni di messa in opera, che per le caratteristiche finali
dellopera.
Al contempo dallanalisi dettagliata dei prodotti presi in considerazione, si evince che ci sono tuttora alcuni
punti irrisolti non trascurabili in tali tecnologie.
Primo fra tutti il problema relativo alla risoluzione di dei ponti termici, soprattutto quelli relativi agli elementi
portanti verticali puntuali. Difatti nel caso sia necessario utilizzare, per esigenze progettuali in genere
determinate dalla presenza di pi piani fuori terra, una struttura portante di tipo lineare, quindi con travi e
pilastri, risulta difficile se non impossibile risolvere i ponti termici che si vanno a formare nel nodo chiusura
verticale opaca pilastro. Inoltre per questi nodi sar spesso necessario prevedere lutilizzo di materiale
diverso da quello fornito dalle varie soluzioni costruttive, ovvero laterizio tradizionale, in quanto risulterebbero
di complessa soluzione con luso dei soli elementi proposti.
Ovviamente tale problema si presenta solo ove non sia possibile perseguire una struttura scatolare, dove di
conseguenza sono gli stessi elementi in laterizio multistrato ad assolvere la funzione portante. In tale situazione
la risoluzione degli altri ponti termici in generale gestibile con i blocchi speciali forniti a corredo delle varie
linee di prodotti analizzati.
Ci che tuttora ancora poco chiaro il comportamento di questi prodotti compositi nel tempo. Infatti i vari
componenti (laterizio, materiale isolante e componenti di collegamento) presentano curve di decadimento
molto differenti. Questo potrebbe quindi portare ad una perdita prestazionale rilevante soprattutto per quel
che riguarda lo strato di isolamento termico, in quanto presumibile che qualsiasi sia il materiale isolante,
questo vada a perdere le proprie caratteristiche di coibentazione in un periodo molto pi breve del
deterioramento delle caratteristiche del laterizio.

PRO
tempi di posa in opera ridotti
elevate prestazioni energetiche
minimizzazione errori in fase di esecuzione

CONTRO
decadimento differenziale materiali
difficolt riuso materiali
difficolt predisposizione impianti
Dalle considerazioni appena esposte e dalla tabella riepilogativa proposta, si evince come la tipologia di
prodotto presa in considerazione si adatti molto bene soprattutto nella residenza privata. In particolare per la
realizzazione di organismi edilizi di mediocri dimensioni per quel che riguarda lo sviluppo in elevazione, quindi
organismi edilizi di tipo uni/bi-familiare e a schiera.
Al contrario lapplicazione di tali sistemi costruttivi a organismi edilizi residenziale di dimensioni maggiori,
quindi in linea, in blocco o a torre, ove sicuramente richiesta una struttura portante di tipo lineare, diventa
maggiormente delicata. Al contempo per il problema del decadimento differenziale dei materiali che
compongono le varie soluzioni, si ritiene inopportuno prendere in considerazione tali soluzioni per organismi
edilizi diversi dalla destinazione residenziale, in quanto in genere richiedono periodi di vita maggiormente
lunghi.

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

37

3.3. BLOCCO IN ARGILLA ESPANSA MULTISTRATO


La soluzione qui presa in considerazione presenta molti aspetti in comune con
la soluzione precedentemente trattata: laterizio multistrato.
La sostanziale differenza si identifica nelladozione di un particolare materiale per gli strati portanti
dellelemento finito: blocchi realizzati con argilla espansa.
Tale materiale gi di per se sopperisce a parte della resistenza termica, grazie allelevata porosit presente
nellaggregato di argilla e calcestruzzo.
Di tale soluzione si sono prese in considerazione le soluzioni costruttive proposte da due produttori, seppur
diversificate nelle caratteristiche, entrambe realizzate con lutilizzo di argilla espansa di tipo Leca.
Anche per questa famiglia di prodotti, sono previsti sia elementi per il solo tamponamento, che per la
realizzazione di chiusure verticali portanti.
3.3.1. BIOCLIMA ZERO
Lecablocco Bioclima Zero un blocco multistrato di argilla Leca, realizzato solidarizzando industrialmente:
-

un blocco interno in calcestruzzo di argilla espansa Leca;


un pannello isolante in polistirene ad alta densit con grafite;
un blocco esterno in calcestruzzo Leca a protezione del pannello
isolante.

La famiglia Bioclima Zero composta da blocchi particolari studiati per:


-

murature portanti (ordinarie o armate) anche in zona sismica;


murature di tamponamento di strutture intelaiate.

Tali blocchi sono progettati per andare oltre i limiti di legge per quel che riguarda la normativa sul risparmio
energetico, migliorando la classe energetica delledificio. Lisolamento termico abbinato alla elevata massa
superficiale conferisce alle murature realizzate con tale soluzione rilevanti prestazioni di inerzia termica, tali da
rientrare nelle Classi di Qualit Prestazionale pi elevate.
3.3.1.1. SISTEMA COSTRUTTIVO
Bioclima Zero un Sistema Costruttivo completo in quanto permette di realizzare interamente linvolucro di un
edificio. infatti dotato dei componenti necessari a realizzare gli angoli, le travi, i rivestimenti di cordoli
richiesti per la definizione di soluzioni di chiusure verticali a tamponamento o portanti.
Si riporta nellimmagine seguente, tratta dalla brochure sul prodotto fornita dallazienda produttrice, lo schema
del sistema costruttivo per la realizzazione di una muratura portante armata.

38

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

fonte immagine:
www.lecablocco.it

Il sistema costruttivo relativo alla realizzazione di murature a tamponamento, ove la funzione portante
garantita da una struttura tipicamente lineare, a travi e pilastri, del tutto simile, fatto salvo per la risoluzione
dei ponti termici.
3.3.1.2. POSA IN OPERA
I blocchi Bioclima Zero vanno posati con due corsi di malta di
spessore pari a circa 1 cm nel giunto di posa orizzontali, come
indicato in figura. Il sistema costruttivo prevede la posta una
striscia isolante, fornita dallazienda produttrice, in
corrispondenza del pannello in polistirene per mantenere la
continuit del taglio termico.
Nel caso di murature portanti (ordinarie o armate) in zona
sismica, si rende necessario riempire con malta la tasca verticale
che si forma accostando i blocchi.

fonte immagine: www.lecablocco.it

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

39

3.7 - posa della striscia adesiva


fonte: www.lecablocco.it

3.8 - posa della malta su tre strisce


fonte: www.lecablocco.it

3.9 - posa del blocco


fonte: www.lecablocco.it

3.10 - allineamento dei blocchi


fonte: www.lecablocco.it

3.3.1.3. ELEMENTI BASE - PORTANTE


BIOCLIMA ZERO27P
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

38x25x20
15,5
7,5

CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE


Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio

30
> 5,00
> 1,50

cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,270 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
n.d. W/mK
Verifica di G aser
Non forma condensa

fonte: brochure Bioclima Zero (www.lecablocco.it)

40

COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

> 55

dB

3.3.1.4. ELEMENTI BASE - TAMPONAMENTO


BIOCLIMA ZERO23T
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

38x25x20
12,5
9,5

cm
kg
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,230 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
n.d. W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

> 53

dB

36x25x20
12,5
7,5

cm
kg
cm

fonte: brochure Bioclima Zero (www.lecablocco.it)


BIOCLIMA ZERO27T
CARATTERISTICHE TECNICHE
D mensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,270 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
n.d. W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPO TAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

> 53

dB

30x25x20
12,5
7,5

cm
kg
cm

fonte: brochure Bioclima Zero (www.lecablocco.it)


BIOCLIMA ZERO29T
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,290 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
n.d. W/mK
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

> 51

dB

fonte: brochure Bioclima Zero (www.lecablocco.it)

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

41

3.3.1.5. ELEMENTI SPECIALI


A corredo dei blocchi finora descritti, come gi visto nel paragrafo dedicato al sistema costruttivo Bioclima
Zero, la linea completata da blocchi speciali atti a risolvere particolari esigenze progettuali e nodi delledificio,
qui di seguito presentati:
BLOCCO PX38 ANGOLO

BLOCCO PX38 ANGOLO INTERNO

BLOCCO PX38 JOLLY

fonte: www.lecablocco.it

42

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.3.2. SUPERTERMICO
Il sistema costruttivo SuperTermico, proposto da Paver S.p.A., si compone
da blocchi di argilla espansa di tipo Leca mutlticamera, con pannello
isolante in polistirene ad alta densit con grafite interposto. Tali blocchi
sono destinati alla realizzazione di murature di solo tamponamento.
Si viene pertanto a realizzare una parete monostrato, capace di rispondere
ai requisiti di isolamento e inerzia termica stabiliti dalla normativa vigente,
migliorando quindi la classe energetica delledificio
3.3.2.1. POSA IN OPERA
La posa in opera dei blocchi SuperTermico analoga alla posa in opera di un tradizionale sistema di chiusura
vertical opaca monostrato. La corretta esecuzione guidata dalla conformazione dei blocchi, che presentano
sia sui lati verticali che orizzontali un sistema di incastri atti a minimizzare gli errori in fase di esecuzione, e a
garantire ladesione e la continuit dello strato isolante.
3.3.2.2. ELEMENTI BASE
SUPERTERMICO B30T
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE
Trasmittanza parete (U)
Conducibilit termica equivalente (eq)
Sfasamento onda termica (S)
Fattore attenuazione (Fa)
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

30x20x50
20,5
10,5
0,300
0,095
12h 42
0,21

cm
kg
cm
W/m2K
W/mK

50

dB

36x20x50
20,5
10,5
12h 54
0,17

cm
kg
cm

fonte: brochure SuperTermico (www.paver.it)


SUPERTERMICO B36T
C RATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
Sfasamento onda termica (S)
Fattore attenuazione (Fa)
CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE
Trasmittanza parete (U)
Conducibilit termica equivalente (eq)
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

0,280
0,106
50

W/m2K
W/mK
dB

fonte: brochure SuperTermico (www.paver.it)

3.3.2.3. ELEMENTI SPECIALI


Il sistema costruttivo SuperTermico non prevede elementi speciali, considerate anche il fatto che va applicato a
chiusure verticali di tamponamento, ove presumibilmente gli angoli delledificio saranno delimitati dai pilastri,
componenti della struttura portante di tipo lineare.

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

43

3.3.3. CONSIDERAZIONI
Come gi detto nellintroduzione al sistema costruttivo, tale soluzione presenta elementi di forte similitudine
con la soluzione laterizio multistrato esaminata in precedenza. Infatti la differenza sostanziale sta appunto nella
sostituzione dei blocchi in laterizio, con blocchi in argilla espansa.
Di conseguenza si pu concludere che le principali problematiche nel precedente capitolo, relative appunto al
sistema costruttivo in laterizio multistrato, siano le medesime nel caso di blocco in argilla espansa multistrato;
ovvero: risoluzione ponti termici (in particolare in presenza di strutture portanti lineari) e decadimento
differenziale delle prestazioni dei materiali.
Ci detto, luso del blocco realizzato in argilla espansa, nei casi analizzati di argilla Leca, seppur presenti
rilevanti capacit di coibentazione termica rispetto al laterizio, si caratterizza per un altro punto critico, ovvero
la scarsa flessibilit del materiale. Infatti risulta pi semplice in fase di messa in opera modellare blocchi in
laterizio, piuttosto che blocchi in argilla espansa.
Per quanto appena detto, e per le motivazioni riportate nelle considerazioni sul sistema laterizio multistrato, si
ritiene anche in questo caso destinare luso del blocco in argilla espansa multistrato alledilizia residenziale, in
particolare nella realizzazione di organismi edilizi di modeste dimensioni, preferibilmente ove sia possibile
svincolare da una struttura portante di tipo lineare, e quindi non imbattersi in problematiche di ponti termici in
corrispondenza di pilastri perimetrali.

44

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.4. CASSERI A PERDERE


Tale soluzione presenta sostanziali differenze rispetto alle due soluzioni trattate
in precedenza, ed introduce una tecnica costruttiva con forti elementi di
innovazione.
Lobiettivo finale di ottenere una chiusura verticale opaca che assolve a una funzione di isolamento
termoacustico dallambiente esterno grazie ad una soluzione del tipo a cappotto, ma che al contempo
garantisca una funzione portante; valida anche nel caso di organismi edilizi con pi piani fuori terra, andando a
realizzare una struttura di tipo scatolare e non lineare, come previsto invece nelle soluzioni identificate in
precedenza.
Questo risultato ottenuto grazie allutilizzo di particolari blocchi (del tutto simili per dimensioni e forme nelle
varie proposte reperite sul mercato), composti sostanzialmente da due strati di isolante (uno interno ed uno
esterno) separati tra loro da elementi di collegamento. Il setto vuoto che si ottiene dalla separazione dei due
strati di isolamento funger poi, nella fase di messa in opera, da cassero per il getto del calcestruzzo ed il
posizionamento dellarmatura.
Tali blocchi presentano guide ed incastri particolarmente sviluppati, per consentire montaggio congruente al
sistema costruttivo proposto dal costruttore. La presenza di materiale isolante e di elementi di collegamento
metallici, conferiscono ai singoli elementi dei pesi parecchio contenuti rispetto a soluzioni che utilizzano
laterizio o altri materiali quali argilla espansa analizzati in precedenza.
La presenza dello strato isolante anche sulla parete interna, semplifica ed ottimizza le operazioni di
installazione impiantistica, in quanto sufficiente utilizzare taglierine a caldo o freddo per realizzare tracce per
tubazioni e cablaggio. Seppure si renda necessario la realizzazione di unulteriore finitura interna,
generalmente con luso di pannelli di cartongesso; mentre la finitura esterna realizzabile mediante le tecniche
utilizzate per le soluzioni di isolamento a cappotto.
Grazie alle caratteristiche appena esposte, i tempi di posa in opera, sono ulteriormente ridotti rispetto alle
soluzioni trattate in precedenza.
Di elevata importanza dal punto di vista del fabbisogno energetico, la completa assenza di elementi portanti
puntuali verticali. Difatti grazie agli elementi particolari per realizzazione di angoli e alla conseguente continuit
del getto di calcestruzzo e dello strato isolante, si vanno ad eliminare completamente i ponti termici dovuti agli
elementi succitati. Le soluzioni analizzate inoltre prevedono elementi particolari per risolvere ulteriori ponti
termici, in nodi quali innesto del solaio sulla chiusura verticale esterna e installazione degli infissi. A tale punto
verr dedicata unampia trattazione nellultimo capitolo di questa tesi, in quanto verr applicata una delle
soluzioni esposte di seguito ad un organismo di edilizia residenziale gi progettato per lapplicazione di tecniche
costruttive tradizionali.
3.4.1. BIOPLUS
BioPLUS un sistema costruttivo brevettato proposto da Paver S.p.A., composto da
blocchi a cassero in calcestruzzo alleggerito di argilla espansa Leca e inserto isolante
ad elevata densit.
Il sistema permette di ottenere i vantaggi statici di una struttura scatolare e quelli di
un reale comfort abitativo grazie alla sua massa e inerzia termica, eliminando i
possibili ponti termici.

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

45

3.4.1.1. SISTEMA COSTRUTTIVO


BioPlus un sistema costruttivo completo in quanto permette di realizzare interamente linvolucro a struttura
portante di un edificio. infatti dotato, oltre ai blocchi base, di una serie di elementi speciali atti a garantire le
esigenze progettuali di un qualsiasi intervento. Di seguito si propone uno schema tratto dalla brochure di
BioPlus nel quale viene riepilogato il sistema costruttivo, per un dettaglio maggiore sui blocchi e sulle relative
caratteristiche si rimanda ai paragrafi successivi.

fonte immagine: www.paver.it

3.4.1.2. POSA IN OPERA


La posa in opera dei blocchi va eseguita a secco, senza bisogno quindi di malta, fatta eccezione per il primo
corso. A seguito del posizionamento dei ferri di armatura, si procede al getto del calcestruzzo in opera ad
altezza di piano senza riprese intermedie. Si consiglia linserimento di puntoni di rinforzo nelle spalle di porte e
finestre in fase di getto.
Il muro cos finito presenza una superficie liscia e complanare, rendendo rapide e precise le operazioni di
finitura.

3.11 - posa del blocco di testa


fonte: www.paver.it

46

3.12 - posa del blocco lineare


fonte: www.paver.it

3.13 - ferri di ripresa e getto in cls


fonte: www.paver.it

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.4.1.3. ELEMENTI BASE


BIOPLUS 50
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante

50x35x20
13,0
10,0

cm
kg
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,30 W/m2K
Conducibilit termica equivalente (eq)
0,107 W/mK
Sfasamento onda termica (S)
12h 30
Fattore attenuazione (Fa)
< 0, 0
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Po ere fonoisolante (Rw)

57

dB

fonte: brochure BioPlus (www.paver.it)

3.4.1.4. ELEMENTI SPECIALI


A corredo dei blocchi lineari standard, lazienda produttrice fornisce dei blocchi speciali, atti a soddisfare le
necessit costruttive su cui si gi posta attenzione nel paragrafo dedicato al sistema costruttivo.
BIOPLUS JOLLY INTERO

BIOPLUS JOLLY MEZZO

BIOPLUS JOLLY TAVELLA

fonte: www.paver.it

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

47

3.4.2. ARGISOL
ARGISOL il sistema costruttivo, valido anche in zona sismica,
costituito da un programma completo di casseri isolanti a
perdere proposto da Bioisotherm S.r.l.
Con il sistema ARGISOL si realizza in ununica fase:
-

la struttura portante;
la parete di tamponamento;
lo strato di isolamento.

Il sistema di isolamento estremamente valido ed attuale per:


-

la qualit del materiale impiegato, ossia il polistirene espanso sinterizzato;


il posizionamento dellisolamento nella parete (interno ed esterno di maggior spessore);
leliminazione dei ponti termici e la conseguente eliminazione delle condense superficiali allinterno
della costruzione;
il conseguente notevole risparmio energetico nella gestione dellimmobile.

3.4.2.1. SISTEMA COSTRUTTIVO


Il sistema costruttivo prevede un blocchi lineari Argisol, disponibili con vari spessori di materiale isolante, e
quindi differenti caratteristiche termiche, corredati da blocchi speciali per la risoluzione di casi particolari. Si
rimanda ai paragrafi successivi per un approfondimento sulle caratteristiche di tali blocchi.

3.14 - primo corso di blocchi Argisol


in evidenza i blocchi speciali a T e angolo
fonte: www.bioisotherm.it

3.15 - particolare del nodo copertura obliqua


blocchi speciali per realizzare la pendenza
fonte: www.bioisotherm.it

3.4.2.2. POSA IN OPERA


La posa in opera del sistema costruttivo Argisol avviene per posizionamento per corsi successivi dei casseri a
perdere; la corretta posa in opera assicurata dalla presenza di un sistema di incastri, come evidenziato in
figura, atto a garantire la perfetta aderenza del materiale isolante.
Lazienda costruttrice consiglia di eseguire una verifica di correttezza della verticalit a partire dal terzo corso di
blocchi. Il sistema permette un getto a tutta altezza, seppure prima di procedere consigliabile rafforzare la
tenuta della parete in casseri a perdere mediante il posizionamento di puntoni metallici, come raffigurato nelle
figure seguenti.

48

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.16 - posizionamento primo corso


fonte: www.bioisotherm.it

3.17 - elevazione
fonte: www.bioisotherm.it

3.18 - posizionamento armatura


fonte: www.bioisotherm.it

3.19 - allineamento e messa a piombo


fonte: www.bioisotherm.it

3.20 - realizzazione vani infissi


fonte: www.bioisotherm.it

3.21 - getto calcestruzzo


fonte: www.bioisotherm.it

3.22 - posizionamento impiantistica


fonte: www.bioisotherm.it

3.23 - finiture interne


fonte: www.bioisotherm.it

3.24 - finiture esterne


fonte: www.bioisotherm.it

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

49

3.4.2.3. ELEMENTI BASE


ARGISOL 30/16.5
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x30x30
2,015
6,2
7,3

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,260 W/m2K
Sfasamento onda termica
7h 41
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure Argisol (www.bioisotherm.it)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

53

dB

Euroclasse E
90 R.E.I.

ARGISOL 35/16.5
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x35x30
2,465
6,2
12,3

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,200 W/m2K
Sfasamento onda termica
8h 10
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure Argisol (www.bioisotherm.it)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

53

dB

Euroclasse E
90 R.E.I.

ARGISOL 40/16.5
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x40x30
2,915
6,2
17,3

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,150 W/m2K
Sfasamento onda termica
8h 51
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure Argisol (www.bioisotherm.it)

50

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

53

dB

Euroclasse E
90 R.E.I.

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

ARGISOL 35/21.5
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x35x30
2,175
6,2
7,3

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,260 W/m2K
Sfasamento onda termica
8h 38
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure Argisol (www.bioisotherm.it)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

53

dB

Euroclasse E
90 R.E.I.

ARGISOL 40/21.5
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x40x30
2,625
6,2
12,3

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,200 W/m2K
Sfasamento onda termica
9h 07
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure Argisol (www.bioisotherm.it)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

53

dB

Euroclasse E
90 R.E.I.

ARGISOL 45/21.5
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x45x30
3,075
6,2
17,3

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,150 W/m2K
Sfasamento onda termica
9h 48
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure Argisol (www.bioisotherm.it)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

53

dB

Euroclasse E
90 R.E.I.

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

51

ARGISOL 25/14
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x25x30
1,625
4,8
6,2

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,320 W/m2K
Sfasamento onda termica
7h 24
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure Argisol (www.bioisotherm.it)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

53

dB

Euroclasse E
90 R.E.I.

ARGISOL 30/14
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x30x30
2,000
4,8
11,2

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,220 W/m2K
Sfasamento onda termica
7h 52
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure Argisol (www.bioisotherm.it)

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

53

dB

Euroclasse E
90 R.E.I.

ARGISOL 35/14
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x35x30
2,375
4,8
16,2

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,170 W/m2K
Sfasamento onda termica
8h 31
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

fonte: brochure Argisol (www.bioisotherm.it)

52

COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco

53

dB

Euroclasse E
90 R.E.I.

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.4.2.4. ELEMENTI SPECIALI


Il sistema costruttivo proposto da Argisol propone una vasta gamma di elementi speciali a corredo degli
elementi base appena descritti. Sotto questo aspetto tale soluzione risulta la migliore, in quanto, come
evidenziato nella tabella seguente, oltre ai classici blocchi angolo e a T visti gi in soluzioni precedenti, si
evidenziano blocchi particolari quali langolo curvo e il blocco a raggio variabile per la realizzazioni di angoli di
qualunque tipo.
ARGISOL RAGGIO VARIABILE

ARGISOL ELEMENTO A T

ARGISOL ANGOLO CURVO

ARGISOL VARIATORE DI ALTEZZA

ARGISOL ANGOLO A 45

ARGISOL ANGOLO A 90

fonte: www.bioisotherm.it

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

53

3.4.3. CLIMABLOCK
Climablock un innovativo sistema costruttivo ideato per la realizzazione
di pareti in calcestruzzo armato, proposto da Pontarolo S.p.A., in grado di
integrare in un'unica soluzione le capacit di resistenza meccanica del
calcestruzzo con le capacit di isolamento termico del polistirene.
Il sistema basato su degli elementi che, mutuamente e velocemente
collegati tra loro, realizzano una casseratura in polistirene atta a ricevere il getto
di calcestruzzo e ad alloggiare larmatura. Tali elementi, inoltre, restando in opera,
garantiscono un elevato isolamento termico della parete.
Questa capacit dovuta alla presenza di polistirene sulle superfici interna ed esterna della parete. Infatti,
utilizzando questo sistema si in grado di assicurare valori di trasmittanza allineati alle pi severe richieste
della nuova normativa di settore.
Lelemento Climablock un cassero costituito da due pannelli in polistirene espanso (EPS) collegati da
distanziatori in modo tale da creare una intercapedine. I distanziatori in polipropilene sono appositamente
progettati e testati per resistere al getto di calcestruzzo, e sono posizionati ad un passo costante per impedire
leccessiva compressione e deformazione dei pannelli in polistirene. I distanziatori presentano apposite sedi per
posizionare larmatura orizzontale sulla quale legare quella verticale, come previsto da progetto. La sommit
dei pannelli presenta dei tasselli per facilitare e guidare lincastro tra i vari pannelli: la particolare trama
garantisce che non ci sia fuoriuscita di malta cementizia attraverso i giunti, durante la fase di getto.
Si ottiene in questo modo un elemento leggero, comodo da movimentare e posizionare nelle operazioni di
montaggio in cantiere.
3.4.3.1. MATERIALE ISOLANTE
Il materiale isolante utilizzato per la realizzazione del blocco
Climablock lEPS (polistirene espanso sinterizzato). Si tratta di un
materiale di peso ridotto grazie alla sua composizione: 2% di
materia e il 98% d'aria. Il polistirene, nella sua forma espansa, il
materiale coibente fra i pi diffusi in edilizia grazie alla sua
particolare versatilit che lo rende idoneo alla quasi totalit di casi
di isolamento sia nelle opere di ristrutturazione che di nuove
edificazioni.
Prima di essere espanso, si presenta sotto forma di piccolissime
perle grigio scuro poich additivato con grafite, che riscaldate con
3.25 - EPS in forma di perle
fonte: www.climablock.it
vapore acqueo, si espandono fino a 20-50 volte il loro volume
iniziale. Si forma cos al loro interno una struttura a celle chiuse che trattiene l'aria e conferisce al polistirene
eccellenti caratteristiche di isolamento termico e ammortizzatore di urti. Queste caratteristiche risultano
essere ancor pi spiccate nel polistirene additivato con grafite, sostanza che conferisce al polistirolo un colore
grigio chiaro.
Lutilizzo dellEPS garantisce una barriera contro lumidit, infatti L'EPS traspirante, permeabile al vapore
acqueo ma impermeabile all'acqua che non attraversa le pareti delle celle chiuse e non da queste assorbita.
La permeabilit al vapore acqueo fa si che all'interno di edifici e ambienti isolati con EPS non si formino muffe.
L'EPS privo di valori nutritivi in grado di sostenere la crescita dei funghi, batteri o altri microorganismi.
L'EPS inoltre atossico, inerte, non contiene clorofluorocarburi (CFC) n idroclorofluorocarburi (HCFC). Per sua
stabilit chimica e biologica tale materiale non costituisce un pericolo per l'igiene ambientale e per le falde
acquifere. L'EPS in opera nella coibentazione edilizia non presenta alcun fattore di pericolo per la salute in
quanto non rilascia gas tossici.
54

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

La manipolazione e le eventuali lavorazioni meccaniche risultano innocue e, in particolare, non vi pericolo di


inalazione di particelle o di manifestazioni allergiche. Il polistirene espanso pu essere riciclato come materiale
di alleggerimento per solette in calcestruzzo oppure re-inserito nel ciclo produttivo, o infine eventualmente
conferito in discarica, ove non inquina n terreno n atmosfera.
3.4.3.2. SISTEMA COSTRUTTIVO
Il sistema costruttivo Climablock permette di realizzare interamente linvolucro a struttura portante di un
edificio. Infatti i blocchi Climablock, una volta posati in opera, fanno da casseratura per il getto di calcestruzzo.
Il sistema dotato, oltre che di blocchi base lineare, anche di una serie di elementi speciali atti a garantire le
esigenze progettuali di un qualsiasi intervento. Di seguito si propone uno schema nel quale viene riepilogato il
sistema costruttivo, per un dettaglio maggiore sui blocchi e sulle relative caratteristiche si rimanda ai paragrafi
successivi.

3.4.3.3. REALIZZAZIONE IMPIANTI


La realizzazione degli impianti risulta essere facile, sicura e veloce. sufficiente infatti incidere il polistirene con
un coltello a lama calda intercambiabile secondo le necessit; ci permette di ottenere delle scanalature nelle
parete ClimaBlock, all'interno delle quali andranno posizionati le canalizzazioni per lalloggiamento degli
impianti
Gli impianti dovranno essere fissati con schiuma poliuretanica e, a finire, verr applicata la finitura interna, per
finalizzare la chiusura verticale opaca realizzata mediante il sistema costruttivo Climablock.
Si ritiene opportuno sottolineare come l'utilizzo di Climablock semplifichi anche i lavori di manutenzione sugli
impianti: infatti al verificarsi di eventuali problemi, sufficiente svitare i pannelli di cartongesso, senza dover
rompere il muro, e procedere con le operazioni di manutenzione.

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

55

3.26 - operazione di taglio del polistirene mediante


attrezzatura a lama calda - fonte: www.climablock.it

3.27 - posizionamento canalizzazioni ed impianti


fonte: www.climablock.it

3.28 - alloggiamento impiantistica in parete realizzata mediante Climablock, prima del posizionamento della finitura interna
fonte: www.climablock.it

3.4.3.4. FINITURA INTERNA


Come introdotto nel paragrafo precedente, il sistema costruttivo
Climablock prevede la realizzazione della finitura interna mediante il
posizionamento di pannelli in cartongesso.
I distanziatori al polistirene espanso che determinano il setto di
calcestruzzo, sono provvisti, sul lato interno del cassero, di una
superficie a vista atta ad avvitare direttamente il cartongesso.
Inoltre, i distanziatori sono disposti con passo costante di 20 cm per
agevolare il montaggio dei pannelli di cartongesso le cui dimensioni
commerciali sono un multiplo di tale passo.

56

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.4.3.5. FINITURA ESTERNA


Per la realizzazione della finitura si possono utilizzare le soluzioni previste per i sistemi di isolamento esterno a
cappotto; in alternativa pu essere anche realizzata applicando un qualsiasi altro rivestimento.
Per una corretta esecuzione viene consigliato,
dallazienda produttrice, la seguente procedura:
-

realizzare un 1 strato di rasatura composto da


malta, inerti di EPS e resina, il tutto dello spessore
di 3 mm;
posare la rete in fibra di vetro apprettata P50
lavorata su un terzo dello spessore totale della
rasatura
realizzare un secondo strato di rasatura dello
spessore di 3 mm
stendere con pennello Primer o fondo
uniformante di spessore un micron
ultimare con rivestimento in pasta colorata di grana
a scelta e con spessore di 0,7 -1 - 1,5 mm

3.29 - esempio di stratigrafia di finitura esterna


fonte: www.climablock.it

3.4.3.6. POSA IN OPERA


Considerate le evidenti similitudini con il sistema costruttivo Argisol, anche la posa in opera del sistema
costruttivo Climablock avviene per posizionamento per corsi successivi dei casseri a perdere; la corretta posa in
opera assicurata dalla presenza di un sistema di incastri, atto a garantire la perfetta aderenza del materiale
isolante.
Si riporta di seguito la procedura proposta dalla casa produttrice del sistema costruttivo, per una corretta posa
in opera dei blocchi Climablock.

3.30 - tracciamento
fonte: www.climablock.it

3.31 - posa listello di allineamento


fonte: www.climablock.it

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

57

3.32 - posa angolari di allineamento


fonte: www.climablock.it

3.34 - posizionamento ferri orizzontali


fonte: www.climablock.it

3.36 - posa secondo corso


fonte: www.climablock.it

58

3.33 - posa del primo corso a partire dagli angoli


fonte: www.climablock.it

3.35 - eventuale integrazione armatura


fonte: www.climablock.it

3.37 - posa in opera false casse


fonte: www.climablock.it

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

3.38 - posa ferri armatura


fonte: www.climablock.it

3.40 - verifica allineamento e appiombo


fonte: www.climablock.it

3.42 - fissaggio sistema allineamento


fonte: www.climablock.it

3.39 - posa terzo corso


fonte: www.climablock.it

3.41 - reiterare procedura fino a quota prevista


fonte: www.climablock.it

3.43 - fissaggio e schiumaggio infissi


fonte: www.climablock.it

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

59

3.44 - getto calcestruzzo


fonte: www.climablock.it

3.45 - controllo quota getto calcestruzzo


fonte: www.climablock.it

3.4.3.7. ELEMENTI BASE


CLIMABLOCK 60-150-60
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x27x40
3,13
6,0
6,0

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,280 W/m2K
Sfasamento onda termica
~ 8h
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

52,3

dB

120x30x40
3,52
6,0
9,0

cm
kg
cm
cm

fonte: brochure Climablock (www.climablock.it)


CLIMABLOCK 60-150-90
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,230 W/m2K
Sfasamento onda termica
~ 8h
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

60

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

52,3

dB

CLIMABLOCK 60-150-120
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x33x40
3,91
6,0
12,0

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,190 W/m2K
Sfasamento onda termica
~ 8h
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

52,3

dB

120x39x40
4,70
6,0
18,0

cm
kg
cm
cm

fonte: brochure Climablock (www.climablock.it)


CLIMABLOCK 60-150-180
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,140 W/m2K
Sfasamento onda termica
~ 8h
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

52,3

dB

120x32x40
3,20
6,0
6,0

cm
kg
cm
cm

fonte: brochure Climablock (www.climablock.it)


CLIMABLOCK 60-200-60
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,270 W/m2K
Sfasamento onda termica
~ 8h
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

52,3

dB

120x35x40
3,62
6,0
9,0

cm
kg
cm
cm

fonte: brochure Climablock (www.climablock.it)


CLIMABLOCK 60-200-90
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,220 W/m2K
Sfasamento onda termica
~ 8h
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

52,3

dB

fonte: brochure Climablock (www.climablock.it)

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

61

CLIMABLOCK 60-200-120
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x38x40
4,00
6,0
12,0

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,190 W/m2K
Sfasamento onda termica
~ 8h
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

52,3

dB

fonte: brochure Climablock (www.climablock.it)

3.4.3.8. ELEMENTI SPECIALI


Il sistema costruttivo Climablock prevede unampia gamma di elementi speciali, atti a consentire unagevole
applicazione di tale tecnologia ad un qualsiasi organismo edilzio. Inoltre lazienda produttrice prevede la
possibilit, mediante richiesta, di fornire blocchi speciali su misura, per rispondere ad esigenze progettuali
particolari, quali potrebbero essere chiusure verticali ad arco di circonferenza di vario raggio.
CLIMABLOCK ANGOLARE 90

CLIMABLOCK ANGOLARE 0 - 90

CLIMABLOCK SPONDINA PER SOLAIO

CLIMABLOCK ELEMENTI CURVI

CLIMABLOCK ALZATINE

CLIMABLOCK ELEMENTO A T

fonte: www.climablock.it

Il sistema costruttivo Climablock fornisce anche particolari elementi per linstallazione di infissi, in modo da
minimizzare la generazione di ponti termici conseguenti a interpretazioni e esecuzioni errate del sistema
costruttivo. Tali accorgimenti vengono riportati nella tabella seguente, e verranno poi ripresi nella parte
applicativa di questa tesi.

62

fonte: www.climablock.it

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

CLIMABLOCK STAFFIX

CLIMABLOCK TAPPO DI CHIUSURA

CLIMABLOCK CONTROTELAIO

3.4.3.9. ELEMENTO MENSOLINO


Si ritiene opportuno citare tale elemento, che pu essere considerato a
tutti gli effetti un elemento speciale del sistema costruttivo Climablock. Si
tratta di un elemento costruttivo in acciaio zincato che consente, in fase
costruttiva, di non interrompere la coibentazione nel nodo costruttivo
costituito dallintersezione di solaio, chiusura verticale opaca e terrazzo. Tale elemento risolve quindi il
problema del formarsi di ponti termici in corrispondenza di un nodo ad alta criticit sotto questo aspetto.
Questa soluzione tecnologica introduce forti elementi di
innovazione, anche per quel che riguarda la sua applicazione
effettiva in ambito progettuale, in quanto si tratta di un
prodotto non comparabile con alcun altro sistema tecnologico
attualmente in commercio. Per questo si ritenuto opportuno
tralasciarne una trattazione maggiormente dettagliata.
Infatti nella successiva parte di questa tesi, nella quale si
applicher il sistema Climablock ad un organismo di ediliza
residenziale, si opter per una soluzione pi tradizionale per
risolvere il ponte termico affrontato da Mensolino.

Tradizionale evoluto: tecnologie e materiali

63

3.4.4. CONSIDERAZIONI
Le tre soluzioni commerciali prese in considerazione, come detto in precedenza, risultano assolutamente
similari, fatto salvo per alcune diversit nei materiali utilizzati per il collegamento dei due strati di isolante nel
prodotto Paver, Climablock e Argisol sono assolutamente assimilabili.
Dallanalisi dettagliata dei prodotti si evince come questa soluzione risulti vincente rispetto al laterizio
multistrato e blocco in argilla espansa multistrato trattati in precedenza.
Da un punto di vista logistico ed operativo, si fa notare il peso sensibilmente ridotto degli elementi, ne
consegue che le operazioni di trasporto, movimentazione in cantiere e posa in opera risultano assolutamente
semplificate.
Come osservato nel discorso introduttivo, grazie alla presenza di incastri e guide adeguate sui blocchi, la
possibilit di errore da parte della manodopera risulta minimizzata, assicurando una perfetta aderenza del
materiale isolante, a garanzia di un risultato finale corrispondente alle esigenze progettuali.
Come visto nellanalisi dei prodotti, il posizionamento di armatura orizzontale e verticale anchesso guidato,
mediante la posizione degli elementi di collegamento dei due strati di isolante.
Lampia gamma di elementi speciali e di diverse misure resi disponibili dalle tre aziende produttrici, permette la
risoluzione di gran parte dei nodi principali di un organismo edilizio di qualsiasi forma e volume. Inoltre si fa
notare come sia facile tagliare gli elementi in questione, consentendo quindi ladattamento degli stessi alle
esigenze di cantiere. La risoluzione di nodi particolari e ponti termici facilmente gestibile, come si dimostrer
nel dettaglio nel successivo capitolo di questa tesi.
Come evidenziato nellanalisi dei singoli prodotti, la realizzazione di setti in calcestruzzo armato continui,
accoppiati al notevole spessore di isolante presente, conferiscono al pacchetto una sufficiente inerzia termica,
maggiormente elevata quanto pi cospicua la dimensione del setto in calcestruzzo.
Si pu identificare un aspetto negativo di questa soluzione nella realizzazione completa dellinvolucro con un
setto di calcestruzzo armato; questo materiale in generale garantisce una minor sensazione di benessere
rispetto a soluzioni in laterizio o meglio ancora legno. Si ricorda comunque che lutenza finale non si trova a
contatto diretto con tale materiale, in quanto a parte lo strato di isolante interno/esterno, le finiture possono
essere di qualsiasi tipo, in genere cartongesso, ma anche rivestimenti in legno, mattoni o pietra.

PRO
alte prestazioni energetiche, acustiche e strutturali
facilit installazione impianti
forte industrializzazione in cantiere
minimizzazione ponti termici

CONTRO
richiede una progettazione precisa
elevata quantit calcestruzzo
realizzazione controparte a finitura interna

Dallanalisi di mercato appena esposta si evince che la soluzione di tipo cassero a perdere si dimostra
vincente rispetto alle altre soluzioni prese in considerazione in precedenza, soprattutto nellapplicazione della
stessa su organismi edilizi residenziali con uno sviluppo in elevazione relativamente importante, quali edifici in
linea, a torre o a blocco. Questo perch consente la realizzazione di una struttura portante in grado di
sopportare carichi maggiori autonomamente, rispetto ad una struttura portante in laterizio.

64

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

4.

CASO STUDIO: ORGANISMO EDILIZIO RESIDENZIALE

4.1. DESCRIZIONE O.E.R. OGGETTO DI STUDIO


Si ritiene opportuno in questo capitolo introdurre lorganismo edilizio oggetto di studio, trattando brevemente
le scelte progettuali che ne hanno portato alla progettazione. Di seguito si va quindi a presentare una sintesi
della relazione completa relativa a tale intervento, definita in occasione della prova finale del corso di
Architettura Tecnica 2.
4.1.1. AMBITO DINTERVENTO
Si introduce di seguito lambito in cui ci si propone di intervenire, tralasciando nella trattazione riferimenti
catastali sul lotto in oggetto, e riassumendo vincoli e scelte derivanti dal Piano Regolatore Comunale e dal
relativo Piano Regolatore Particolareggiato.
4.1.1.1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Il lotto edificabile oggetto di intervento sito in periferia del Comune di Monfalcone, provincia di Gorizia,
accessibile da via Monti e Via Goldoni.

4.1 - inquadramento fotogrammetrica lotto (fonte: earth.google.com)

Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

65

4.2 - inquadramento cartografico lotto (fonte: Carta Tecnica Regionale - Regione Friuli Venezia Giulia)

4.1.1.2. IDENTIFICAZIONE URBANISTICA


Il lotto ricade in zona territoriale omogenea C1, zona destinata dal P.R.G.C. vigente alla nuova edificazione, con
destinazione prevalentemente residenziale.

4.3 - stralcio P.R.G.C. - lotto di intervento: C1

66

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

4.1.1.3. OPERE DI URBANIZZAZIONE


Come evidenziato dal rilievo fotogrammetrico proposto, il lotto non presenta alcuna opera di urbanizzazione,
pertanto si resa necessaria una prima fase di definizione delle infrastrutture urbane di base per la fruizione
pedonale e carraia del lotto, procedendo quindi alla suddivisone dello stesso in lotti di dimensioni pi adeguate
alle destinazioni duso proposte.
Si propone una tabella riepilogativa degli interventi previsti, raffrontanti con i parametri imposti P.R.G.C.
verde pubblico
parcheggi
viabilit
lotti edificabili
totale

P.R.G.C.
670 mq
500 mq
-

PROGETTO
675 mq
600 mq
2629 mq
5091 mq
8995 mq

Considerata la superficie del lotto e la particolare conformazione dello stesso, si ritenuto opportuno
procedere con una sua suddivisione in lotti con metratura consona a singole unit edilizie. Per ogni singolo
lotto si sono definite superfici e cubature massime di edificazione, nel rispetto dellindice di fabbricabilit
territoriale e dei limiti imposti dal P.R.G.C..

4.4 - planimetria generale lotto, in rosso evidenziato l'intervento oggetto di studio

Con tale operazione, si giunti allidentificazione di 11 lotti edificabili, dimensionati tenendo conto delle due
tipologie costruttive previste in fase di progettazione: in linea e bifamiliare. Si riporta quindi una tabella
riepilogativa del risultato ottenuto:
LOTTO

TIPOLOGIA

SUP. [MQ]

SUP. COPERTA [MQ]

VOL. [MQ]

A1
A2

in linea
in linea

825
826

247
247

(30%)
(30%)

1970
1970

B1
B2
B3
B4
B5
B6
B7
B8
C1

bifamiliare

334
315
323
329
339
334
335
455
676

93
93
93
93
93
93
93
93
203

(28%)
(30%)
(29%)
(28%)
(27%)
(28%)
(28%)
(20%)
(30%)

558
558
558
558
558
558
558
558
608

bifamiliare
bifamiliare
bifamiliare
edificabile

Evidenziati in colore rosso nella tabella precedente e nella planimetria riportata allinizio del paragrafo, i due
lotti in cui si propone la realizzazione dellorganismo edilizio oggetto di analisi in questa tesi.
Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

67

I due lotti presentano caratteristiche pressoch similari, consentendo quindi la realizzazione di due organismi
edilizi uguali. In seguito quindi si identifica con organismo edilizio residenziale in oggetto uno dei due
organismi edilizi di cui sopra.
4.1.2. DESCRIZIONE INTERVENTO
4.1.2.1. TIPOLOGIA EDILIZIA
Fatte le opportune considerazioni in base ai parametri edilizi fissati per il lotto ed alle caratteristiche dello
stesso, si optato per la progettazione di due organismi edilizi residenziali aderenti alla tipologia in linea,
seppure con qualche distinzione dallesatta definizione. Ovvero si preferito svincolare dalla caratteristica
peculiare di aggregabilit sul lato corto, dotando questo di aperture per lilluminazione e lareazione dei locali.
Nella tabella seguente viene riepilogata la composizione dellorganismo edilizio base:
PIANO INTERRATO
PIANO TERRA
PIANO PRIMO
PIANO SECONDO

n.6 autorimesse
n.6 cantine
area di manovra
n.2 alloggi
n.2 alloggi
n.2 alloggi

Il collegamento tra gli alloggi sistemati su piani diversi garantito da un apparato di comunicazione verticale in
posizione centrale comprensivo di una scala comune e un ascensore a norma di legge per quel che riguarda
labbattimento delle barriere architettoniche.
4.1.2.2. DISPOSIZIONE ALLOGGI
Si ritiene opportuno innanzitutto trattare la disposizione degli alloggi allinterno delledificio, esplicitando la
convenzione nella nomenclatura degli stessi nellillustrazione proposta di seguito.

4.5 - schema nomenclatura alloggi e relative pertinenze

Inoltre si evidenzia che stata prevista (come previsto da regolamento edilizio) una rimessa al servizio di ogni
singolo alloggio, ognuna delle quali posizionate nel piano interrato dellorganismo edilizio. Le rimesse cos
68

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

collocate risultano essere servite da unadeguata area di manovra esterna e messe in comunicazione con la
viabilit di lottizzazione con una rampa di pendenza adeguata.
Infine si evidenzia come sia stato sfruttato lo spazio eccedente alle rimesse nel piano interrato, per garantire ad
ogni alloggio una cantina di pertinenza. Rimane escluso uno spazio di dimensioni ridotte, assegnato ad uso
comune come deposito.
4.1.2.3. DISTRIBUZIONE INTERNA
Si prediletta la soluzione che maggiormente soddisfa i requisiti di benessere ambientale, quali illuminazione
naturale, ventilazione e facilit di movimento. Tali criteri sono stati opportunamente bilanciati con lo
sfruttamento degli spazi, cos da tenere in considerazione il non meno importante aspetto economico.
Si quindi giunti ad una soluzione abbastanza canonica per una casa in linea, disponendo (come illustrato nella
pianta proposta) le due fasce funzionali principali: giorno e notte, sui due lati pi estesi delledificio,
mantenendo invece la fascia relativa ai servizi in posizione centrale.
Grazie alla scelta operata e descritta in precedenza di mantenere anche i lati corti liberi, si potuto realizzare
ambedue i servizi igienici completi di apertura e quindi areazione naturale.
Gli alloggi sono tutti previsti di due camere, di dimensioni e disposizione sufficienti a rispettare le normative
vigenti, come verr pi in dettaglio verificato in seguito.
Laccesso alla zona notte, comprensiva dei due bagni, e la separazione della stessa dalla zona giorno,
garantito grazie alla presenza di un disimpegno.

4.6 - disposizione zone funzionali

Il soggiorno risulta di dimensioni adeguate in relazione alla tipologia edilizia; pur essendo passante per
laccesso alla in cucina, si cercato di creare un percorso preferenziale con la disposizione dellarredamento
proposta.
Si optato per la progettazione di una cucina separata dalla zona giorno vera e propria, seppur consentendo,
previo abbattimento della partizione interna, la creazione di un angolo cottura unito al soggiorno.
Si fa notare infine come sia dalla cucina che dal soggiorno sia raggiungibile un ampio terrazzo, che consente
anche il posizionamento di un tavolo per ospiti. Nella parte posteriore delledificio, ovvero quella lato nord, si
invece deciso di posizionare un balcone in comunicazione con la camera principale.

Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

69

4.1.2.4. VERIFICHE DIMENSIONALI

28,46
10
4,56
12
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
2,63
96,99

14
6
12
12
-

soggiorno
cucina
disimpegno
terrazza
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
ripostiglio
totale

28,46
10
4,56
12
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
2,63
96,99

14
6
12
12
-

SUP. [MQ]
26,43
10
4,56
12,6
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
92,93

R.E.
14
6
12
12
-

soggiorno
cucina
disimpegno
terrazza
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
ripostiglio
totale

28,46
10
4,56
12
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
2,63
96,99

14
6
12
12
-

soggiorno
cucina
disimpegno
terrazza
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
ripostiglio
totale

28,46
10
4,56
12
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
2,63
96,99

14
6
12
12
-

ALLOGGIO A2

ALLOGGIO B1

soggiorno
cucina
disimpegno
terrazza
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
ripostiglio
totale

VANO
soggiorno
cucina
disimpegno
portico
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
totale

ALLOGGIO B2

R.E.
14
6
12
12
-

ALLOGGIO B4

SUP. [MQ]
26,43
10
4,56
12,6
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
92,93

ALLOGGIO A1

VANO
soggiorno
cucina
disimpegno
portico
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
totale

ALLOGGIO B3

PIANO SECONDO

PIANO PRIMO

PIANO TERRA

Si propone in questo paragrafo una tabella riepilogativa dei dimensionamenti di ogni vano dei sei previsti. I
valori quindi opportunamente confrontanti con i parametri imposti dal Regolamento Edilizio (R.E.) vigente.

Nella progettazione dellintervento, si prevista anche una soluzione di arredabilit e la risoluzione delle
barriere architettoniche. Si ritenuto opportuno tralasciare questi due argomenti nella trattazione di tale
elaborato, in quanto esulano dalloggetto specifico della tesi.

70

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

4.1.3. SOLUZIONI TECNOLOGICHE TRADIZIONALI


Nel progetto originario le soluzioni tecnologiche adottate sono tradizionali ed in linea con la tipologia edilizia
realizzata. Di seguito si descrivono a sommi capi le scelte effettuate.
La struttura portante del tipo intelaiata in cemento armato, per quel che riguarda i piani fuori terra; mentre
per il piano interrato una struttura di tipo scatolare sempre in cemento armato.
Per la chiusura verticale opaca si scelta una soluzione che favorisse una buona coibentazione termica
proponendo un multistrato tradizionale non portante in laterizio; si posta particolare attenzione nei nodi in
cui alloggiano i pilastri perimetrali, andando a correggere eventuali ponti termici. Per i solai si utilizzata la
soluzione del laterocemento, aggiungendo gli opportuni strati di isolamento ed eventuale alloggiamento
impianti.

4.7 - intersezione chiusura verticale opaca / partizione interna orizzontale

b) chiusura verticale opaca, angolo 90

Si optato per una chiusura superiore di tipo orizzontale, per la quale si prevista la praticabilit solamente
per quel che riguarda interventi di manutenzione; si riporta di seguito la soluzione tecnologica proposta:

4.8 - intersezione chiusura verticale opaca / chiusura superiore orrizzontale

Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

71

Per quel che riguarda la chiusura orizzontale inferiore si optato per la tipologia a piastra, questo in linea con
le scelte apportate in genere nella zona di interesse. Considerato che ci si trova non molto distanti dal mare,
presumibile aspettarsi un terreno di tipo sabbioso, o comunque con alta percentuale di materiale a granatura
fine.

4.9 - particolare chiusura inferiore a piastra

Per gli infissi esterni si sono scelte delle soluzioni in PVC, con vetrocamera, sempre per favorire lisolamento
termoacustico. Gli oscuranti, anchessi in PVC, sono del tipo a libro a scorrimento, principalmente per
motivazioni di tipo architettonico.
4.1.4. ELABORATI GRAFICI
Si riportano di seguito in allegato gli elaborate grafici principali relative allorganismo edilizio oggetto di analisi.

72

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

TAVOLA A01

Planimetria generale intervento - scala 1/200

12.36

7.35

6.26
6.85

5.00

6.85

5.00

5.00

5.02

INGRESSO
PEDONALE

INGRESSO
CARRAIO

INGRESSO
PEDONALE

INGRESSO
CARRAIO

TAVOLA A02

Pianta piano interrato - scala 1/100

RIMESSA

RIMESSA

RIMESSA

mq.15,30

mq.14,79

mq.15,70

0.20
3.08

0.20

0.30

2.90

3.00
0.30

0.22
4.20

2.50
2.20

2.50
2.20

2.50
2.20

2.50
2.20

0.30
5.10

0.22
3.08

RIMESSA

RIMESSA

RIMESSA

mq.15,70

mq.14,79

mq.15,30

5.10

0.20
2.90

2.50
2.20

0.20
3.00

0.90
2.10

0.30

2.50
2.20

VANO SCALA

2.40
0.20

0.80
2.10

0.80
2.10

mq.4,55

CANTINA

11.15

0.80
2.10

mq.9,72

CANTINA
CANTINA

mq.12,29

mq.12,29

CANTINA

CANTINA

2.65

2.65

CANTINA

0.80
2.10

0.80
2.10

mq.9,72

0.80
2.10

2.40

0.80
2.10

mq.20,76

CANTINA

0.20

0.80
2.10

DISIMPEGNO

0.80
2.10

mq.12,75

0.30

mq.12,75

0.30

0.80
2.10

0.80
2.10

0.80
2.10

0.80
2.10

0.80
2.10

11.15

0.20

0.20

mq.12,87

4.05
0.30

1.20
0.20

4.60

4.55
0.20

2.60

4.55

0.20
6.20

0.20
2.40

0.20
6.20

24.00

1.20

4.05
0.20

0.30
4.60

TAVOLA A03

Pianta piano terra - scala 1/100

B
24.00

0.10
1.75

0.80
2.10

VANO SCALA

2.80
0.20
2.40

0.10
6.50

24.00

0.40

0.40

11.15

3.70
0.40
4.30

0.40
1.15

1.15

6.20

0.20
6.50

0.90
1.30

0.90
1.30

0.90
1.30

0.90
1.30

1.15

6.20

2.85

PORTICO
mq.12,60

0.10

1.70

0.90
2.20

0.90
2.30

mq.12,60

3.70

0.40
4.40

0.40
0.90
1.30

0.90
2.30

0.90
1.30

0.40
2.85

sup.: mq.26,43
s.f.: mq.4,41

mq.10,27

PORTICO

4.30

mq.10,00
mq.3,24

0.90
2.30

2.70

2.70

sup.:
s.f.:

SOGGIORNO

INGRESSO

0.90
2.30

0.40

0.50
1.30

CUCINA

0.80
2.10

sup.: mq.26,43
s.f.: mq.4,41

1.70

0.40
1.15

2.85

0.90
2.10

0.80
2.10

mq.10,00
mq.3,24

mq.4,29

2.70

0.90
2.10

SOGGIORNO

0.40

4.40

sup.:
s.f.:

mq.4,56

BAGNO

0.80
2.10

0.80
2.10

11.15

0.80
2.10

mq.11,19

DISIMPEGNO

2.70

mq.4,56

0.80
2.10

0.10
8.30

mq.5,33

mq.13,63
mq.3,24

2.85

DISIMPEGNO

0.90
1.30

0.10
4.70

sup.:
s.f.:

0.80
2.10

mq.13,63
mq.3,24

0.80
2.10

0.80
2.10
0.80
2.10

mq.4,29

CAMERA MATR.

mq.12,81
mq.1,82

0.10

CAMERA MATR.

sup.:
s.f.:

BAGNO

0.10

BAGNO

0.10

BAGNO

0.50
1.30

0.40

CAMERA DOPPIA

mq.12,81
mq.1,82

0.80
2.10

sup.:
s.f.:

0.40
4.20

3.05

mq.3,28

0.90
2.30

BALCONE

mq.3,28

0.25

0.25
1.55

2.90

1.40

1.20

3.05

0.30
1.80

0.40
3.10

CAMERA DOPPIA
0.90
1.30

CUCINA

0.10
3.00

BALCONE

sup.:
s.f.:

0.25
1.40

0.10

0.30
1.20

2.90

mq.5,33

0.10
1.55

0.10
2.90

0.50
1.30

0.10

0.50
1.30

0.50
1.30

0.40
3.05

0.40
3.05

0.40
4.70
0.10

0.30
4.20

0.90
1.30

0.25
1.75

4.20

8.30

0.30
2.90

0.50
1.30

0.10
3.00

0.90
2.30

0.10
3.10

0.90
1.30

0.40

TAVOLA A04

Pianta piano primo/secondo - scala 1/100

24.00

0.10
1.75

0.50
1.30

0.10
4.70
0.10
8.30

mq.4,29

0.40

0.40

0.40
0.10
BAGNO

0.80
2.10

SOGGIORNO
sup.: mq.28,46
s.f.: mq.4,41

sup.: mq.10,00
s.f.: mq.3,24

0.40
4.40

SOGGIORNO
sup.: mq.28,46
s.f.: mq.4,41

11.15

CUCINA

0.80
2.10

2.70

0.70
2.10

mq.4,56

0.40

0.40

2.70

0.90
2.10

0.80
2.10

DISIMPEGNO

0.80
2.10

0.80
2.10

0.80
2.10

0.80
2.10
0.80
2.10

0.80
2.10

mq.4,56

sup.: mq.10,00
s.f.: mq.3,24

mq.5,33

0.90
2.10

DISIMPEGNO

0.90
1.30

mq.13,63
mq.3,24

0.70
2.10

0.80
2.10

mq.4,29

sup.:
s.f.:

0.80
2.10

0.80
2.10

BAGNO

0.50
1.30

CAMERA MATR.

mq.13,63
mq.3,24

mq.12,81
mq.1,82

2.70

0.10

CAMERA MATR.

sup.:
s.f.:

BAGNO

0.10

BAGNO

3.05

mq.3,28

0.40
4.20

0.25
1.55

BALCONE

mq.3,28

0.25

3.05

2.90

1.40

1.20

BALCONE

sup.:
s.f.:

0.25
1.40

0.10
0.10
1.55
2.70

0.30
1.80

0.40
3.10

CAMERA DOPPIA

mq.12,81
mq.1,82

mq.5,33

0.40

0.30
1.20

2.90

0.10
3.00

0.50
1.30

0.10

0.50
1.30

0.50
1.30

0.40
3.05

0.40
3.05

0.40
4.70
0.10

sup.:
s.f.:

11.15

4.40

0.10
2.90

CAMERA DOPPIA
0.90
1.30

CUCINA

0.30
4.20

0.90
1.30

0.25
1.75

4.20

0.90
2.30

0.40

8.30

0.30
2.90

0.50
1.30

0.10
3.00

0.90
2.30

0.10
3.10

0.90
1.30

0.40

RIP.

0.40

6.20
0.10

4.30

2.80

6.20

0.20
6.50

0.20
2.40

0.40
4.30

2.85
1.15

2.85

3.70
0.10

6.50

24.00

1.15

1.15

3.70

0.90
1.30

mq.12,00
0.90
1.30

TERRAZZA

mq.12,00
0.90
1.30

TERRAZZA

0.40

1.70

0.90
2.30

0.90
1.30

2.85

0.90
2.30

0.90
1.30
0.90
2.30

1.70

0.40
1.15

2.85

0.90
2.30

0.90
1.30

mq.2,63

TAVOLA A05

Pianta chiusura superiore orizzontale - scala 1/100

TAVOLA A06
Sezione A-A - scala 1/100

2.65

+8.85

2.65

+6.00

2.65

+3.08

+0.15

2.30

+0.00

-2.45

TAVOLA A07
Sezione B-B - scala 1/100

2.65

+8.85

2.65

+6.00

2.65

+3.08

+0.15

2.30

+0.00

-2.45

TAVOLA A08
Sezione C-C - scala 1/100

2.65

+8.85

2.65

+6.00

2.65

+3.08

+0.15

2.30

+0.00

-2.45

TAVOLA A09

Pianta struttura chiusura orrizontale inferiore - scala 1/100

4.73

4.73

3.10

3.29

4.42

3.29

3.10

3.24

2.84

4.93

3.26

3.24

4.28

4.28

TAVOLA A10

Pianta struttura solaio piano terra - scala 1/100

4.73

4.73

3.10

3.29

4.42

3.29

3.10

3.24

2.84

4.93

3.26

3.24

4.28

4.28

TAVOLA A11

Pianta struttura solaio piano primo/secondo - scala 1/100

4.42

3.29

3.10

3.24

3.29

4.42

3.29

3.10

3.24

2.96

2.84

2.96

4.93

3.26

3.14

4.64

4.64

3.10

3.14

3.24

3.29

4.73

3.10

4.73

3.24

4.28

1.34

4.00

4.45

4.00

1.34

4.28

TAVOLA A12
Prospetto Ovest - scala 1/100

TAVOLA A13
Prospetto Est - scala 1/100

TAVOLA A14
Prospetto Nord - scala 1/100

TAVOLA A15
Prospetto Sud - scala 1/100

4.1.4.16. SIMULAZIONE FOTO REALISTICA - VISTA AEREA INTERVENTO

Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

103

4.1.4.17. SIMULAZIONE FOTO REALISTICA - VISTA FRONTE SUD

4.1.4.18. SIMULAZIONE FOTO REALISTICA - VISTA FRONTE NORD

104

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

4.1.4.19. SIMULAZIONE FOTO REALISTICA - VISTA INGRESSO PEDONALE

4.1.4.20. SIMULAZIONE FOTO REALISTICA - VISTA COMPLESSIVA INTERVENTO

Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

105

4.1.4.21. SIMULAZIONE FOTO REALISTICA - PROSPETTO SUD

4.1.4.22. SIMULAZIONE FOTO REALISTICA - PROSPETTO NORD

4.1.4.23. SIMULAZIONE FOTO REALISTICA - PROSPETTO EST

4.1.4.24. SIMULAZIONE FOTO REALISTICA - PROSPETTO OVEST

106

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

4.2. APPLICAZIONE SOLUZIONE TRADIZIONALE EVOLUTO


Si riporteranno ora le motivazioni sulla scelta, le metodologie applicative ed i risultati ottenuti nellapplicazione
di una delle soluzioni costruttive analizzate in questo elaborato, cos da evidenziare quali siano vantaggi e
svantaggi presentati.
Si deciso di porre particolare attenzione allaspetto dellefficienza energetica, al giorno doggi una delle sfide
tecnologiche pi attuali ed importanti nel campo delledilizia e non solo. Infatti a completamento dello studio
di integrazione della soluzione costruttiva scelta verr presentata unanalisi dei consumi, adottando le
metodologie proposte dalla normativa vigente, esposta gi in precedenza.
Quindi questi risultati verranno confrontati ad una pari analisi di massima svolta sullo stesso edificio risolto con
metodologie costruttive tradizionali.
4.2.1. SCELTA SOLUZIONE COSTRUTTIVA
La scelta della soluzione costruttiva per la realizzazione delle chiusure verticali opache guidata principalmente
dalle caratteristiche delledificio, in particolare dalla conformazione della struttura portante, e dalle prestazioni
in termini di efficienza energetica che si vogliono raggiungere.
Come visto in precedenza, la struttura portante dellorganismo edilizio in questione, nel progetto originario,
di tipo lineare a travi e pilastri. Tale scelta stata dettata dalla relativa estensione in allaltezza delledificio, che
presenta tre piani fuori terra, e dalla volont di utilizzare una soluzione relativamente tradizionale per la
realizzazione del sistema di chiusure verticali opache.
Come gi visto in precedenza, tale tipologia di chiusura verticale causa non pochi problemi per quel che
riguarda lefficienza energetica, in quanto in corrispondenza di ogni singolo pilastro perimetrale,
potenzialmente avremmo la presenza di un ponte termico. Nel capitolo precedente sono state illustrate,
mediante tavole grafiche, le strategie adottate per la risoluzione di tali nodi nella progettazione di una chiusura
verticale di tipo laterizio - isolante - laterizio posata in opera.
Come si vedr poi nellultima parte di questa tesi, ove si analizzer pi nello specifico lorganismo edilizio in
termini di efficienza energetica, tale tecnologia risulta essere superata ed insufficiente rispetto alle pi recenti
normative in termini di risparmio energetico, trattate nel relativo capitolo.
Quindi, anche per una valutazione sul campo dei sistemi costruttivi trattati in precedenza, si valutata e
attuata lapplicazione di uno dei prodotti analizzati.
Si optato per lutilizzo del sistema Climablock, proposto da Pontarolo S.p.A.; la scelta stata dettata dalla
necessit minimizzare la presenza di ponti termici, in particolare quelli relativi ai pilastri causati dalla scelta,
nella soluzione originale, di una struttura portante lineare. Tale problema immediatamente risolto utilizzando
un sistema costruttivo a casseri a perdere, quali sono BioPlus, Argisol e Climablock. Infatti con tale sistemi si
va a realizzare a tutti gli effetti un setto portante in calcestruzzo armato, che risponde ai requisiti di struttura
portante delledificio, realizzando una struttura di tipo scatolare. Quindi si sono esclusi in partenza soluzioni
multistrato in laterizio e in argilla espansa.
Tra i tre sistemi appena indicati, si subito escluso il sistema BioPlus, in quanto risulta meno sviluppato, in
termini di blocchi speciali e sistema costruttivo, rispetto ad Argisol e Climablock.
La scelta finale ricaduta sul sistema Climablock appunto, in quanto rispetto al sistema Argisol si disponeva di
maggiori dati ed informazioni, e comunque, soprattutto in termini di messa in opera, risulta essere
maggiormente evoluto. Inoltre vista la collocazione geografica dellintervento edilizio, non di poca importanza
la relativa vicinanza degli impianti produttivi Pontarolo S.p.A., situati a San Vitto al Tagliamento (Pordenone),
rispetto agli impianti di Bioisotherm (azienda produttrice di Argisol), situati a Selvazzano Dentro (Padova).

Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

107

4.2.1.1. CARATTERISTICHE BLOCCO BASE


Il blocco base scelto per lapplicazione del sistema costruttivo Climablock allintervento in oggetto il
Climablock 60-150-180. La scelta ricaduta su tale modulo cos da riuscire a mantenere uno spessore del
sistema chiusura verticale opaca relativamente equivalente alla soluzione tradizionale di partenza. Infatti con
tale blocco, completo di finiture si va a realizzare una parete di circa 41 cm, contro i 40 cm della corrispettiva
soluzione tradizionale in laterizio con strato isolante interposto.
Climablock 60-150-180 risponde ottimamente alle richieste in termini di isolamento sia acustico che termico.
Inoltre il setto di calcestruzzo armato da 15 cm, che va a costituire successivamente al getto, si ritiene pi che
opportuno per riprendere i carichi prodotti dalledificio.
Si riporta nella seguente tabella la scheda del blocco, gi evidenziata nella fase precedente di analisi del
mercato, cos da ricapitolarne le caratteristiche.
CLIMABLOCK 60-150-180
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno

120x39x40
4,70
6,0
18,0

cm
kg
cm
cm

CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE


Trasmittanza parete (U)
0,140 W/m2K
Sfasamento onda termica
~ 8h
Verifica di Glaser
Non forma condensa
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)

52,3

dB

fonte: brochure Climablock (www.climablock.it)

A corredo del blocco base qui descritto, per la risoluzione dei vari nodi e particolari delledificio che verranno
affrontati nei seguenti paragrafi, sono stati sfruttati i blocchi speciali resi disponibili dal sistema costruttivo
Climablock.
4.2.1.2. INFISSI A TAGLIO TERMICO
Ai fini dellefficienza energetica, e quindi del conseguente risultato in termini di
classe energetica, si ritenuto opportuno prevedere linstallazione di infissi a
taglio termico.
Si definisco infissi "a taglio termico" particolari infissi, generalmente in
alluminio, atti a garantire una migliore tenuta nei confronti delle dispersioni
termiche e a risolvere il problema del ponte termico in corrispondenza dei
serramenti.
Infatti la guarnizione esterna utilizzata nei serramenti tradizionali non
sufficiente ad evitare infiltrazioni di aria ed acqua all'interno del serramento
quando, ad esempio, in presenza di elevata pressione esterna il profilo dell'anta
tende ad inflettersi determinando il distacco della guarnizione dal controtelaio.
I profilati a "taglio termico" si basano sul principio dell'interruzione della
continuit del metallo attraverso l'inserimento di un opportuno materiale a
bassa conducibilit termica in corrispondenza di una camera.
Il sistema pi diffuso consiste nell'iniettare una schiuma poliuretanica all'interno
4.10 - infisso a taglio termico sezionato
del profilato estruso e provvedere alla successiva asportazione meccanica di
fonte: www.aluk.it
strisce dell'estruso.

108

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

Ai fini termici pu avere importanza anche la finitura superficiale dei profilati, infatti lo scambio di calore per
irraggiamento diverso in relazione alle caratteristiche dello strato superficiale (lucidato, satinato) e del colore
(naturale, bronzo).
4.2.2. MODIFICHE AL PROGETTO ORIGINARIO
Uno degli obiettivi prefissati nel momento in cui si approcciato allapplicazione di una soluzione costruttiva di
tipo tradizionale evoluto, stato di conservare, per quanto possibile, le caratteristiche dimensionali del
progetto originario. Tale scelta anche motivata dalla volont di poter confrontare le due soluzioni ottenute.
Infatti si scelto, come gi fatto notare in precedenza, un blocco assimilabile allo spessore della chiusura
verticale di progetto. In fase di applicazione comunque non si riusciti a svincolare completamente da alcune
modifiche, anche se di relativa importanza, dettate dal sistema costruttivo prescelto. Si ritiene opportuno
comunque sottolineare che nessuna di queste correzioni ha causato perdite prestazionali rispetto al progetto di
partenza; al contrario in genere le caratteristiche dellorganismo edilizio cos modificato sono migliorate. Si
pone ora lattenzione sulle variazioni apportate, trattando le maggiormente rilevanti nel dettaglio.
4.2.2.1. STRUTTURA PORTANTE
Con ladozione del sistema costruttivo Climablock a cassero
a perdere, la struttura portante varia di conseguenza
dalloriginaria lineare puntuale a scatolare. Questo in
quanto originariamente tutta la funzione portante era
demandata a travi e pilasti, mentre con lapplicazione della
soluzione Climablock, si viene a realizzare un setto
portante il calcestruzzo armato continuo.
4.2.2.2. SISTEMA CHIUSURA VERTICALE OPACA
Dal differente uso di materiali base per la realizzazione
della chiusura verticale opaca, ne deriva una
modificazione anche in termini di finiture e funzionalit.
Come gi fatto notare, con luso dei blocchi Climablock al
sistema chiusure verticali opache si conferisce anche una
funzione portante, mentre in precedenza si trattava di
una soluzione a tamponamento. Le dimensioni non
variano sensibilmente, come evidenziato nelle tavole
grafiche in allegato, mentre cambiano le tecniche
utilizzate per realizzazione di finitura interna ed esterna.
4.2.2.3. PARTIZIONI VANO COMUNICAZIONI VERTICALI
Rispetto al progetto originario le partizioni del vano contenente il sistema di comunicazioni verticali vengono
realizzate anchesse sfruttando la tecnologia Climablock, seppure con lausilio di un blocco base di dimensioni
pi contenute. Tale scelta mossa dalla necessit di evitare la formazione di un ponte termico, e la
discontinuit strutturale nel nodo, come sar ben visibile nei particolari costruttivi riportati pi avanti nella
trattazione.
Inoltre operando in questo modo, si ottiene a tutti gli effetti un isolamento termico anche del vano scale, sia
rispetto lambiente esterno che verso gli alloggi confinanti, aumentando quindi lefficienza energetica globale
delledificio.

Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

109

4.2.2.4. PARTIZIONE DI SEPARAZIONE ALLOGGI


Diretta conseguenza dellutilizzo del blocco Climablock per la realizzazione della partizione del vano contenente
il sistema di comunicazione verticale, lapplicazione dello stesso anche nellesecuzione della partizione tra gli
alloggi. In questo modo si garantisce continuit nella soluzione tecnologica, oltre ad estendere la coibentazione
termica anche alla separazione tra gli alloggi.
4.2.3. ELABORATI GRAFICI AGGIORNATI
Come appena fatto notare, stato necessario apportare delle modifiche, se pur esigue, al organismo edilizio
finora trattato, per poter applicare correttamente il sistema costruttivo Climablock.
Si ritiene pertanto opportuno riproporre i soli elaborati grafici in cui tali modifiche sono ampiamente rilevabili,
ovvero le piante dei vari piani.
Nelle pagine seguenti agli elaborati grafici modificati, verranno invece presentati i particolari costruttivi relativi
allapplicazione del sistema Climablock ed alla risoluzione dei principali ponti termici presentati dalledificio in
questione.

110

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

TAVOLA B01

Pianta piano interrato - scala 1/100

0.20
3.01

0.20

0.30

2.90

3.00

RIMESSA

RIMESSA

RIMESSA

mq.14,79

mq.15,30

RIMESSA

RIMESSA

RIMESSA

mq.15,30

mq.14,79

mq.15,35

mq.15,35

0.30

2.50
2.20

4.20

5.10

5.10

3.01

2.50
2.20

2.90

2.50
2.20

0.30

3.00

0.29

0.29

2.50
2.20

0.20

2.50
2.20

0.20

0.90
2.10

0.30

2.50
2.20

VANO SCALA

11.15
0.20

0.80
2.10

0.80
2.10

mq.4,55

CANTINA

2.40

mq.9,72

CANTINA
CANTINA

mq.12,29

mq.12,29

CANTINA

CANTINA

2.65

2.65

CANTINA

0.80
2.10

0.80
2.10

mq.9,72

0.80
2.10

2.40

0.80
2.10

mq.20,76

CANTINA

0.20

0.80
2.10

DISIMPEGNO

0.80
2.10

mq.12,75

0.30

mq.12,75

0.30

0.80
2.10

0.80
2.10

0.80
2.10

0.80
2.10

0.80
2.10

11.15

0.20

0.20

mq.12,87

4.05
0.30

1.20
0.20

4.60

4.55
0.20

2.60

4.55

0.20
6.20

0.20
2.40

0.20
6.20

24.00

1.20

4.05
0.20

0.30
4.60

TAVOLA B02

Pianta piano terra - scala 1/100

B
24.02

mq.5,33

0.80
2.10

0.80
2.10

VANO SCALA

6.20
0.10

2.80
0.20
2.38
24.02

0.41

0.41

11.16

3.70
0.10

6.52

0.41
4.40
1.14

6.20

0.20
6.52

0.90
1.30

0.90
1.30

0.90
1.30

1.14

0.90
1.30

mq.12,60

3.70

0.41
4.30

0.41

PORTICO

mq.12,60

CC

2.84

0.90
2.20

0.90
2.30

1.14

2.84

sup.: mq.26,43
s.f.: mq.4,41

mq.10,47

PORTICO

mq.10,00
mq.3,24

0.90
1.30

0.90
2.30

1.70

sup.:
s.f.:

SOGGIORNO

INGRESSO

0.90
2.30

4.30

0.50
1.30

CUCINA

0.80
2.10

0.90
1.30

0.41

4.40
0.41
1.14

0.80
2.10

SOGGIORNO

2.84

0.41

0.90
2.10

sup.: mq.26,43
s.f.: mq.4,41

0.41

mq.4,29

2.70

0.90
2.10

mq.10,00
mq.3,24

BAGNO

0.80
2.10

0.41

2.70

2.70

sup.:
s.f.:

mq.4,56

1.70

11.16

0.80
2.10

mq.10,39

DISIMPEGNO

2.70

mq.4,56

2.84

DISIMPEGNO

0.10
8.32

mq.13,67
mq.3,24

0.80
2.10

sup.:
s.f.:

0.90
1.30

0.80
2.10

0.80
2.10

mq.4,29

mq.13,67
mq.3,24

0.80
2.10

0.80
2.10

0.10

BAGNO

0.50
1.30

CAMERA MATR.

mq.12,81
mq.1,82

0.10

CAMERA MATR.

sup.:
s.f.:

BAGNO

0.10

BAGNO

0.10
4.70

CAMERA DOPPIA

mq.12,81
mq.1,82

0.90
2.30

sup.:
s.f.:

0.41

mq.3,28

0.41
4.20

3.05

BALCONE

mq.3,28

0.25

0.25
1.55

BALCONE

0.90
1.30

0.50
1.30

0.10
1.75

2.91

3.05

0.29
4.20

0.41
3.10

CAMERA DOPPIA
0.90
1.30

CUCINA

0.10
3.00

1.40

0.29
2.91

sup.:
s.f.:

0.25
1.40

0.10
1.55

0.10
2.91

0.80
2.10

3.05

0.50
1.30

0.41

0.10

mq.5,33

0.10

4.70

3.05

0.41

0.41
0.10

0.29
4.20

0.50
1.30

0.25
1.75

4.20

0.90
2.30

0.41

8.32

0.29
2.91

0.50
1.30

0.10
3.00

0.90
2.30

0.10
3.10

0.90
1.30

0.41

TAVOLA B03

Pianta piano primo/secondo - scala 1/100

24.02

6.20
0.10

4.30

3.00
0.10

6.52

0.10
2.38

0.41

0.41

0.41

0.10
4.70
0.10
8.32

0.10

11.16
0.41
4.40

0.41
4.30

0.41
1.14

1.14

2.84

1.70
2.84

3.70
0.10

6.52

24.02

0.90
1.30

6.20

0.90
2.30

mq.12,00
0.90
1.30

TERRAZZA

mq.12,00
0.90
1.30

TERRAZZA

3.70

3.05
0.10

0.80
2.10
0.90
2.30

0.90
1.30

2.84

CUCINA

0.90
1.30

0.90
2.30

1.70

0.90
2.30

0.41

0.50
1.30

sup.: mq.10,00
s.f.: mq.3,24

0.90
1.30

mq.2,63

mq.4,29

0.41

SOGGIORNO
sup.: mq.28,46
s.f.: mq.4,41
mq.2,63

BAGNO

0.80
2.10

2.70

0.70
2.10

2.70

2.70

0.90
2.10

SOGGIORNO
RIP.

mq.4,56

0.80
2.10

sup.: mq.28,46
s.f.: mq.4,41

RIP.

DISIMPEGNO

0.25
1.55

0.80
2.10

0.80
2.10

0.90
1.30

0.80
2.10

0.80
2.10

0.80
2.10

mq.4,56

mq.12,81
mq.1,82

mq.5,33

mq.13,67
mq.3,24

0.80
2.10

DISIMPEGNO

sup.: mq.10,00
s.f.: mq.3,24

sup.:
s.f.:

0.90
2.10

0.80
2.10

mq.4,29

CAMERA MATR.

mq.13,67
mq.3,24

0.80
2.10

CAMERA MATR.

sup.:
s.f.:

BAGNO

2.70

0.50
1.30
0.80
2.10

0.25
1.40

BAGNO

0.50
1.30

0.41
4.20

3.05

mq.3,28

0.25

1.40

BALCONE

mq.3,28

0.90
1.30

BALCONE

sup.:
s.f.:

1.14

1.14

0.10
1.75

2.91

BAGNO

0.41

4.40
0.41
0.41

0.29
4.20

0.41
3.10

CAMERA DOPPIA

mq.12,81
mq.1,82

0.10

0.10

0.29
2.91

mq.5,33

0.10
1.55

8.32

0.10

0.10
3.00

0.70
2.10

3.05

0.50
1.30

0.41
3.05

0.41

0.41
4.70

sup.:
s.f.:

11.16
2.84

0.10
2.91

CAMERA DOPPIA
0.90
1.30

CUCINA

0.29
4.20

0.50
1.30

0.25
1.75

4.20

0.90
2.30

0.41

0.10

0.29
2.91

0.50
1.30

0.10
3.00

0.90
2.30

0.10
3.10

0.90
1.30

0.41

TAVOLA C01

5
6

1
2
3
4
5

Elemento base
Climablock 60-150-180

Climablock 60-150-180

Finitura interna
pannelli cartongesso
spessore: 1,2 cm

Finitura esterna
rasatura, rete in fibra di vetro
e rivestimento in pasta colorata

Armatura
verticale:
orizzontale:

Armatura angolo

verticale:
orizzontale:

Getto in calcestruzzo

TAVOLA C02

Particolare inserimento elemento climablock speciale T - scala 1/5

4
1

5
6

Elemento base

Elemento speciale a T

3
4

Climablock 60-150-180

Climablock 60-150-180/60

Finitura interna
pannelli cartongesso
spessore: 1,2 cm

Finitura esterna
rasatura, rete in fibra di vetro
e rivestimento in pasta colorata

Armatura

verticale:
orizzontale:

Getto calcestruzzo

TAVOLA C03

Particolare variazione spessore chiusura verticale opaca - scala 1/5

5
1

2
6
7

Elemento base

Elemento base

3
4
5

Climablock 60-150-180

Climablock 60-150-60

Elemento speciale a T
Climablock 60-150-180/60
(tagliato)

Finitura interna
pannelli cartongesso
spessore: 1,2 cm

Finitura esterna
rasatura, rete in fibra di vetro
e rivestimento in pasta colorata

Armatura

verticale:
orizzontale:

Getto calcestruzzo

TAVOLA C04

Particolare intersezione chiusura verticale opaca - partizione interna orizzontale - scala 1/5

14

14

11

10

11
9

10

13

13
6

1
1

Elemento base

Elemento speciale solaio

3
4
4

12

12

Climablock 60-150-180

Climablock 60-150-180

Finitura interna
pannelli cartongesso
spessore: 1,2 cm

Finitura esterna
rasatura, rete in fibra di vetro
e rivestimento in pasta colorata

Isolamento acustico

Calcestruzzo alleggerito

spessore: 1,0 cm

spessore: 4,0 cm

10

Livellante

11

Pavimentazione

spessore: 1,0 cm

Armatura

Pignatta in laterizio
16 x 25 x 38 cm

12

verticale:
orizzontale:

Travetto

13

Cordolo esterno

Rete elettrosaldata

14

Getto calcestruzzo

TAVOLA C05

Particolare apertura su chiusura verticale opaca con inserimento infisso - scala 1/5

5
1

7
3
2
6
8

Elemento base
Climablock 60-150-180

Getto calcestruzzo

3
4

Armatura a traliccio
verticale:
orizzontale:

Finitura interna
pannelli cartongesso
spessore: 1,2 cm

7
8

Finitura esterna
rasatura, rete in fibra di vetro
e rivestimento in pasta colorata

Doppia controcassa
in legno con zanche di ancoraggio

Pontarolo Staffix
battuta regolabile
per controtelaio

Infisso a taglio termico


dimensioni varie

TAVOLA C06

Particolare intersezione chiusura verticale opaca - chiusura orizzontale superiore- scala 1/5

3
2

Elemento base
Climablock 60-150-180

Guaina impermeabile

Isolante termico di finitura

spessore minimo: 15 cm
pendenza: 2%

Scossalina metallica

Rete elettrosaldata

Condotta deflusso
acqua pluviale

10

Calcestruzzo

Parafoglie

11

Pignatta in laterizio

Massetto in calcestruzzo

12

Travetto

spessore: 4 cm

5
6

11

10
12
4
1

Argilla espansa

16 x 25 x 38 cm

TAVOLA C07

Particolare nodo intersezione chiusura verticale - solaio - balcone - scala 1/5

Elemento base

Porta finestra
a taglio termico

Climablock 60-150-180

Calcestruzzo alleggerito

spessore minimo: 1,5 cm


pendenza 5 %

Pignatta in laterizio

Travetto

Intonaco

Gocciolatoio

Guaina impermeabilizzante

Parapetto in calcestruzzo armato

16 x 25 x 38 cm

spessore: 1,5 cm

spessore: 12 cm

3
8
4

4.3. CERTIFICAZIONE ENERGETICA


4.3.1. PROCEDURA E SOFTWARE ADOTTATI
La procedura adottata per la classificazione energetica quella indicata nelle Linee guida nazionali per la
certificazione energetica pubblicate nel DM 25/06/2009. Largomento gi stato trattato, comunque si ritiene
opportuno riproporre lo schema riassuntivo di tale procedura:

reperimento dati di ingresso


determinazione della
prestazione energetica
individuazione opportunit
intervento

diagnosi o verifica di
progetto

classificazione
energetica
classificazione in funzione
degli indici di prestazione
confronto con i limite da
normativa vigente
individuazione potenzialit
miglioramento

rilasciato da un soggetto
certificatore abilitato
durata di 10 anni, salvo
interventi che ne modifichino
i contenuti

rilascio attestato
certificazione
energetica

A supporto operativo, nelle fasi di calcolo, per la produzione della certificazione energetica ci si affidati al
software MasterClima 11300.
Si deciso di mantenere la suddivisione in alloggi presentata in precedenza, e ricapitolata nello schema
seguente, valutando quindi ogni singolo alloggio come una zona termica separata. Ai fini del calcolo si sono
tralasciati il piano interrato ed il vano adibito al sistema di comunicazione verticale.

Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

131

4.3.1.1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO


Si preso di riferimento la normativa vigente a livello nazionale al momento della stesura della tesi, ovvero il
D.P.R. 59/09, per il quale si rimanda alla trattazione dettagliata nel relativo capitolo di questa tesi.
4.3.1.2. AERMEC MASTERCLIMA 11300
MasterClima un software sviluppato da Aermec S.p.A., azienda
che da pi di 40 sviluppa e produce macchinari nel campo della
climatizzazione invernale ed estiva. Il software fornito ad uso
gratuito nella sua versione base, sufficiente per le finalit
dellanalisi a conclusione di questa tesi. Il pacchetto di
installazione scaricabile dal sito web: www.masterclima.it.
MasterClima un software a destinato ad un utilizzo
professionale, infatti lo scopo del prodotto quello di sfruttare le
potenzialit del computer per aiutare il progettista termotecnico
nell'esecuzione di calcoli ripetitivi, in modo semplice ed efficiente.
Il software risulta in linea con la normativa vigente.

4.11 - videata principale MC11300

4.3.2. SOLUZIONE TRADIZIONALE


4.3.2.1. DATI DI INPUT
Si riporta di seguito un prospetto riassuntivo dei dati di input inseriti nel software MasterClima relativi
allorganismo edilizio in oggetto, con soluzioni tradizionali per i sistemi chiusure verticali opache e
trasparenti.
Per unanalisi pi dettagliata dei dati di riferimento utilizzati per le singole zone termiche prima descritte, si
rimanda ai files contenuti nel CD ROM in allegato a questa tesi.
GENERALE
Normativa riferimento
Metodo di calcolo
Riferimento valor limite

D.P.R. 59/09
di progetto
1 gennaio 2010
DATI CLIMATICI

Regione
Provincia
Comune
Latitudine Nord
Zona Climatica
Temperatura di riferimento

Friuli Venezia Giulia


Gorizia
Monfalcone
45,48
E (2213 G.G.)
1/178 C/m

ZONE TERMICHE - DATI PRINCIPALI


Temperatura interna (riscaldamento)
Temperatura interna (raffrescamento)
Trasmittanza chiusure verticali opache
Trasmittanza chiusure trasparenti

20 C
26 C
2
0,710 W/m K
2
2,100 W/m K

DATI IMPIANTO
Potenza termica al focolare
Tipo di combustibile
132

15 kW
Gas naturale

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

4.3.2.2. RISULTATI
Si riportano i risultati dellapplicazione della
procedura di certificazione energetica negli schemi
a fianco.
Si evidenzia come lorganismo edilizio in oggetto,
progettato mediante luso di sistemi costruttivi
tradizionali, sia per quel che riguarda la
realizzazione del sistema chiusure verticali opache
che chiusure verticali trasparenti, ricada nella classe
energetica C secondo i limiti di legge attuali.
Tale risultato comunque accettabile in termini di
normativa, anche se sicuramente non pu essere
considerato ottimale.
Le modifiche immediate che si propongo per un
miglioramento del risultato sono, a parte il
miglioramento del sistema costruttivo delle
chiusure verticali, linstallazione di infissi a
migliorata efficienza energetica.
Infatti eseguendo dei test con il software
MasterClima, si subito evidenziata lelevata
rilevanza del sistema chiusure verticali trasparenti
nellefficienza globale delledificio.
Ulteriore proposta di miglioramento della
prestazione in termini di efficienza energetica di
risolvere pi correttamente alcuni ponti termici, ad
esempio in corrispondenza nei nodi di chiusura
verticale con solaio e balconi.

CLASSE ENERGETICA
< 2 3 ,3 5 3 k W h /m a

A+

< 3 7 ,7 0 5 k W h /m a

< 5 5 ,0 5 8 k W h /m a

< 7 5 ,4 1 1 k W h /m a

6 3 ,2 5 7 k W h /m

< 9 2 ,7 6 4 k W h /m a

< 1 2 4 ,4 6 9 k W h /m a

< 1 7 3 ,5 2 7 k W h /m a

> = 1 7 3 ,5 2 7 k W h /m a

Emissioni di CO2 12,734 KgCO2/m anno


PRESTAZIONE ENERGETICA GLOBALE

400

300

200
100

500

>600

63,26 kWh/m2 anno


RAFFRESCAMENTO ESTIVO

200

150

100
50

250

>300

28,85 kWh/m anno


RISCALDAMENTO

200

150

100
50

250

>300

44,57 kWh/m anno


ACQUA CALDA

24
30
>36

18

12
6
0
2

18,69 kWh/m anno

Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

133

4.3.3. SOLUZIONE TRADIZIONALE EVOLUTO


4.3.3.1. DATI DI INPUT
Si riporta anche per tale soluzione un prospetto riassuntivo dei dati di input inseriti nel software MasterClima
relativi allorganismo edilizio in oggetto, in questo caso con lapplicazione del sistema costruttivo Climablock
per la realizzazione del sistema chiusure verticali opache, e con linstallazione di infissi a taglio termico.
Le differenze sostanziali sono apprezzabili nei valori della trasmittanza dei due sistemi appena citati.
Per unanalisi pi dettagliata dei dati di riferimento utilizzati per le singole zone termiche prima descritte, si
rimanda ai files contenuti nel CD ROM in allegato a questa tesi.
GENERALE
Normativa riferimento
Metodo di calcolo
Riferimento valor limite

D.P.R. 59/09
di progetto
1 gennaio 2010

DATI CLIMATICI
Regione
Provincia
Comune
Latitudine Nord
Zona Climatica
Temperatura di riferimento

Friuli Venezia Giulia


Gorizia
Monfalcone
45,48
E (2213 G.G.)
1/178 C/m

ZONE TERMICHE - DATI PRINCIPALI


Temperatura interna (riscaldamento)
Temperatura interna (raffrescamento)
Trasmittanza chiusure verticali opache
Trasmittanza chiusure trasparenti

20 C
26 C
2
0,140 W/m K
2
1,600 W/m K

DATI IMPIANTO
Potenza termica al focolare
Tipo di combustibile

134

15 kW
Gas naturale

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

4.3.3.2. RISULTATI
Come evidenziato nel prospetto a lato, il risultato
ottenuto dallapplicazione del sistema Climablock,
pu considerarsi pi che accettabile. Infatti
lorganismo edilizio in oggetto cos progettato,
ovvero tenendo conto anche di una certa
attenzione nella risoluzione dei ponti termici e
lapplicazione di infissi a taglio termico, risulta
ricadere nella classe energetica A, la migliore se si
esclude la classe A+, ovvero quella a cui
appartengono i cosiddetti edifici passivi.

< 2 3 ,3 5 3 k W h /m a

A+

< 3 7 ,7 0 5 k W h /m a

Dai valori ottenuti si nota che la prestazione


energetica globale migliora soprattutto grazie alla
diminuzione del valore relativo al fabbisogno
energetico invernale. Infatti il valore di richiesta di
acqua calda sanitaria non varia, in quanto
ovviamente tale requisito svincolato dalle
caratteristiche costruttive delledificio.
Nemmeno il valore relativo al fabbisogno
energetico relativo al raffrescamento estivo varia
sensibilmente; si ritiene che tale risultato sia dovuto
alla previsione di un sistema di ventilazione
comunque naturale e la scarsa attenzione posta su
sistemi oscuranti per quanto riguarda le chiusure
verticali trasparenti, argomenti che comunque
esulavano dalloggetto di questa tesi.
Quindi per migliorare tale prestazione, si propone la
previsione di un sistema di ventilazione forzata, che
consenta quindi un ricambio daria controllato,
senza la richiesta di unapertura periodica dei
serramenti.

3 7 ,1 3 0 k W h /m

< 5 5 ,0 5 8 k W h /m a

< 7 5 ,4 1 1 k W h /m a

< 9 2 ,7 6 4 k W h /m a

< 1 2 4 ,4 6 9 k W h /m a

< 1 7 3 ,5 2 7 k W h /m a

Si ribadisce che per ottenere tale risultato, oltre


allelevata rilevanza degli ottimi valori di
trasmittanza del sistema chiusure verticali opache,
stato essenziale prevedere linstallazione di infissi
ad alta efficienza energetica.

CLASSE ENERGETICA

> = 1 7 3 ,5 2 7 k W h /m a

Emissioni di CO2 7,474 KgCO2/m anno


PRESTAZIONE ENERGETICA GLOBALE

400

300

200
100

500

>600
2

37,13 kWh/m anno


RAFFRESCAMENTO ESTIVO

200

150

100
50

250

>300

35,70 kWh/m anno


RISCALDAMENTO

200

150

100
50

250

>300

18,46 kWh/m anno


ACQUA CALDA

24
30
>36

18

12
6
0
2

18,69 kWh/m anno

Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale

135

5.

CONCLUSIONI

A fronte dei risultati ottenuti mediante la certificazione energetica, si pu concludere che le tecnologie
analizzate, nel caso specifico il blocco cassero a perdere Climablock proposto da Pontarolo S.p.A., apportano
forti elementi di innovazione, superando i requisiti imposti dalla normativa vigente. Considerate le similitudini
negli indici prestazionali dei prodotti analizzati, si ritiene lecito estendere tale considerazione a tutti i sistemi
costruttivi presi in considerazione.
Si pu affermare inoltre che queste tecnologie, rispetto ai sistemi tradizionali, consentano una pi rapida e
corretta messa in opera del sistema chiusure verticali opache, a vantaggio di un risparmio nei costi di
realizzazione, e a garanzia di un risultato in grado di soddisfare le esigenze imposte.
Come gi fatto presente nelle considerazioni al termine di ogni classe di sistemi costruttivi, tali soluzioni
peccano ancora di una relativa giovinezza nello sviluppo. Tra i principali punti irrisolti si sottolinea il problema
del decadimento differenziale di prestazione nel tempo. Tale considerazione valida soprattutto per quel che
riguarda le soluzioni in multistrato laterizio e argilla espansa.
Quindi a conclusione del lavoro svolto, si pu affermare che allo stato attuale ci si trova in una fase di
transizione, in cui sia progettisti, che aziende del settore, si trovano ad affrontare da un lato normative sempre
pi restrittive, dallaltro lavvicendamento sul mercato di prodotti in continuo sviluppo ed aggiornamento. Tale
condizione evidentemente pone difficolt nellaffermarsi di una o dellaltra soluzione tecnologica, la cui scelta
quindi viene demandata al caso specifico in esame.

136

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

6.

BIBLIOGRAFIA

6.1. PUBBLICAZIONI
Gruppo Redazionale Milano (1995) (a cura di) Manuale di progettazione edilizia, vol. 1, Milano, Hoepli
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Costruire in Laterizio, n.133, gennaio/febbraio 2010 pp. 56-59
6.2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
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Norme in materia di uso razionale dell'energia, risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili
Decreto Legislativo n.447 del 26 ottobre 1995
Legge quadro sullinquinamento acustico
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997
Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici
Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002
sul rendimento energetico nelledilizia
Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 aprile 2006
sull'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE
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Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale
Decreto Legislativo n.311 del 29 dicembre 2006
Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della
direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia
Decreto del Presidente della Repubblica n.59 del 2 aprile 2009
Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19agosto 2005, n. 192
Decreto Ministeriale del 26 giugno 2009
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Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature superficiali Metodi generali di calcolo
Bibliografia

137

UNI EN ISO 10211-2


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Vetro per edilizia - Determinazione delle caratteristiche luminose e solari delle vetrate
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www.fornacidimasserano.it, PCL S.p.A.
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www.wikipedia.com, Wikipedia

138

Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio

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