Facolt di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Edile
Tesi di Laurea in Architettura Tecnica
Laureando:
Giovanni Cechet
anno accademico:
2009/2010
INDICE
1.
Introduzione
2.
3.
7
7
7
7
8
8
9
9
10
10
10
11
11
12
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15
15
15
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16
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18
18
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20
20
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21
21
21
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25
26
28
Indice
4.
2
29
29
29
29
30
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32
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33
33
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38
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45
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46
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55
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Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
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105
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107
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108
109
109
109
109
110
110
111
113
115
117
117
Indice
119
121
123
125
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129
131
131
132
132
132
132
133
134
134
135
5.
Conclusioni
136
6.
Bibliografia
137
6.1. Pubblicazioni
137
137
6.3. Internet
138
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
1.
INTRODUZIONE
Il sistema chiusure verticali opache rappresenta una delle unit tecnologiche alla base della definizione di un
organismo edilizio. Risulta infatti essenziale, assieme al sistema chiusura superiore e inferiore, per la
definizione dellinvolucro edilizio, e quindi delledificio stesso.
Le varie soluzioni tecnologiche che determinano tale sistema hanno subito forti modifiche e affinamenti, di pari
passo al progresso tecnologico. Se fino agli ultimi decenni del secolo scorso, lobiettivo principale di tali
perfezionamenti era quello di ottenere una struttura con sufficienti funzioni portanti e di separazione fisica
dallambiente esterno, a partire dallaumento dei prezzi del combustibile fossile e la maggior sensibilit
ecologica acquisita dalla societ negli ultimi anni, tale obiettivo si mosso sostanzialmente verso la definizione
di tecnologie capaci di garantire anche una sempre maggiore efficienza energetica.
Su tali aspetti sempre pi forte la pressione da parte degli organi legislativi, che aggiornano con elevata
frequenza le normative di settore, imponendo valori limite sempre pi ristretti.
A conseguenza delle esigenze appena esposte, ci si trova quindi in una situazione in cui vengono messi in
discussione modalit costruttive che sembravano ormai consolidate, quindi diventa necessario lo sviluppo di
sistemi costruttivi innovativi anche per la realizzazione delle chiusure verticali opache.
In questo elaborato ci si pone essenzialmente lobiettivo di analizzare lattuale offerta sul mercato, in termini di
prodotti e materiali, relativamente a queste tecniche costruttive innovative, restringendo il campo agli
elementi che vanno a sostituire materiali di fabbricazione leggera, ovvero tralasciando lambito della
prefabbricazione pesante.
Nel capitolo di apertura della tesi si introduce al sistema chiusure verticali opache, inserendolo in un primo
momento nella classificazione proposta dalla normativa tecnica, per poi trattarne esigenze, requisiti, indici
prestazionali, schemi funzionali e svolgendo una schematizzazione delle soluzioni tecnologiche principali.
Inoltre, nella seconda parte di tale capitolo si propone un quadro normativo, relativo alla legislazione nazionale
che regolamenta le principali caratteristiche dellelemento tecnico oggetto dellelaborato. In particolare, per le
motivazioni sopra esposte, si ritenuto opportuno soffermarsi sulla normativa relativa allefficienza ed alla
certificazione energetica.
Si passa quindi allargomento specifico della tesi, ovvero tecnologie tradizionali evolute e materiali per la
realizzazione di chiusure verticali opache. Nella prima parte del capitolo si introduce largomento, delineando le
principali caratteristiche di tali tecnologie, per poi passare ad una proposta di classificazione dei vari sistemi
costruttivi reperiti sul mercato nazionale. Vengono quindi presentati ed analizzati nel dettaglio tali tecnologie:
per ognuna si introduce brevemente il prodotto ed lazienda produttrice, per poi fornire indicazioni sul sistema
costruttivo, modalit di posa in opera e caratteristiche dettagliate dei vari componenti e materiali utilizzati. Al
termine di ogni classe di sistema costruttivo vengono esposte considerazioni e conclusioni sui prodotti descritti.
Il terzo capitolo della tesi finalizzato allapplicazione di uno dei sistemi costruttivi trattati in precedenza.
Innanzitutto si presenteranno, mediante una breve relazione tecnica e delle tavole progettuali, le
caratteristiche principali dellorganismo edilizio scelto come esempio applicativo. Si ritiene opportuno
sottolineare che, ai fini della tesi, si deciso di operare su un organismo edilizio gi progettato, elaborato in
occasione della prova finale del corso di Architettura Tecnica 2, contenuto nel piano di studi della laurea
triennale in ingegneria edile.
Successivamente alla descrizione delledificio originario, si operata una scelta sul sistema costruttivo da
adottare, tenendo opportunamente conto delle caratteristiche presentate dal progetto originario. Per
sostenere lapplicabilit del prodotto scelto, e dimostrare i risultati ottenuti, si riportano in allegato delle tavole
dettagliate dei particolari costruttivi di principale interesse. A conclusione del lavoro si ritenuto opportuno
applicare la procedura di certificazione energetica allorganismo edilizio analizzato, con tecnologia costruttiva
tradizionale e poi tradizionale evoluta, cos da poter confrontare oggettivamente i risultati ottenuti e
consolidare la trattazione.
Introduzione
2.
CHIUSURA
SUPERIORE
chiusura verticale;
chiusura orizzontale inferiore;
chiusura orizzontale su spazi esterni;
chiusura superiore.
CHIUSURA
VERTICALE
Unit
tecnologica
CHIUSURA
INFERIORE
Elemento tecnico
Chiusura verticale opaca
Verticale
Infissi esterni verticali
Su spazi esterni
Chiusura
Orizzontale
Inferiore
Copertura
Superiore
Infissi esterni orizzontali
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
Chiusura verticale opaca: classe di elemento tecnico che impedisce il passaggio di persone, animali ed
oggetti; controlla inoltre il passaggio di sostanze liquide, gassose e di energia tra interno ed esterno
delledificio;
Infissi esterni verticali: classe di elemento tecnico che controlla il passaggio di persone, animali, oggetti,
sostanze liquide, gassose e di energia tra linterno e lesterno delledificio; risolve la discontinuit della
parete verticale (aperture).
Da un punto di vista progettuale, le due classi citate presentano una differenza prestazionale di tipo energetico
e una differenza formale e funzionale che comporta implicazioni di carattere ambientale. La classe infissi
esterni verticali non di diretto interesse nellargomento specifico di questa tesi, quindi non verr trattata nel
dettaglio, se non per alcuni aspetti puramente energetici nellultimo capitolo dellelaborato.
2.3. ELEMENTO TECNICO CHIUSURA VERTICALE OPACA
2.3.1. CLASSIFICAZIONE
La chiusura verticale opaca pu essere classificata in base allimpiego strutturale, alla funzione caratteristica,
alla sua posizione rispetto alla struttura portante delledificio e alla morfologia degli elementi.
2.3.1.1. IMPIEGO STRUTTURALE
Tale classificazione differenzia le chiusure verticali opache che svolgono una funzione strutturale da quelle che
si limitano a chiudere ledificio, quindi:
Chiusura verticale
portante
Nel proseguo di questa tesi si tratteranno sia chiusure verticali con funzione portante che non portante. In
generale le chiusure verticali opache sprovviste di funzione portante verranno nominate anche con il termine
a tamponamento.
2.3.1.2. COMPLESSIT MORFOLOGICA
Classificazione in base al livello di integrazione delle chiusure verticali, ovvero alla capacit di queste ultime di
svolgere le loro funzioni caratteristiche attraverso un elemento tecnico integrato. Si pu quindi definire la
seguente classificazione:
Chiusura verticale
integrata
Chiusura verticale
complessa
costituite da elementi
tecnici prefabbricati, che
comprendono tutti i
componenti necessari allo
svolgimento delle loro
funzioni
formata dall'unione di pi
elementi tecnici che
vengono generalmente
uniti e,in alcuni casi,
realizzati in opera.
Chiusura verticale
semplice
pareti in cui l'elemento
tecnico relalizzato
mediante un unico
materiale
In questa tesi verranno trattati vari sistemi costruttivi atti a realizzare chiusure verticali del tipo pareti
complesse.
2.3.1.3. CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE
Questa classificazione evidenzia la funzione caratteristica degli strati funzionali che vanno a comporre una
specifica soluzione di chiusura verticale, si pu quindi operare la seguente suddivisione:
Parete doppia
Parete ventilata
Parete isolata
Parete trasparente
soluzione costrutiva
caratterizzata dalla
presenza di una
camera d'aria a
separazione di
strato interno ed
esterno
soluzione costruttiva
caratterizzata dalla
presenza di uno
strato atto a
consentire la
ventilazione della
parete
soluzione costrutiva
caratterizzata dalla
presenza di almeno
uno strato realizzato
in materiale isolante
elemento tecnico
che consente il
passaggio della luce,
e perci la
trasmissione di
energia radiante; in
generale consente la
visibilit
Nellelaborato si analizzeranno sostanzialmente pareti di tipo isolate. Infatti, per quel che riguarda ledilizia di
tipo residenziale, le chiusure verticali del tipo parete doppia o parete trasparente risultano poco diffuse
come soluzioni, in quanto difficilmente riescono a rispondere ai requisiti imposti.
2.3.1.4. MORFOLOGIA ELEMENTI
La classificazione morfologica differenzia le chiusure verticali evidenziando la forma dei principali elementi che
le compongono, ovvero quegli elementi che, per consistenza formale e funzionale, caratterizzano la parete.
Elementi definiti di
esigue dimensioni
parete realizzata
dall'assemblaggio di
elementi definiti di
vario materiale (cls
leggero, blocchi di
laterizio)
Pannelli autoportanti
realizzata mediante
l'assemblaggio di
pannelli prefrabbricati;
i pannelli hanno in
genere l'altezza di un
piano e possono essere
omogonei o stratificati
Parete gettata
realizzata attraverso il
getto in opera di cls
armato o di altro
materiale, l'elemento
pu essere omogeneo
o composto
Parete a struttura
ausiliaria
realizzata montando
una struttura portante,
nella quale si
inseriscono
successivamente i
componenti di
tamponamento
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
Sicurezza
Benessere
Aspetto
Fruibilit
Gestione
Si riassumono quindi di seguito i requisiti richiesti ad una chiusura verticale opaca, in risposta alle esigenze
appena esposte nello schema precedente:
Resistenza
meccanica ai
carichi statici
Resistenza
meccanica ai
carichi sospesi
Resistenza
meccanica ai
carichi variabili
Resistenza alle
deformazioni
Resistenza alle
intrusioni (umani
ed animali)
Sicurezza alle
esplosioni
Sicurezza al
contatto
Permeabilit
all'aria
Tenuta all'acqua
Isolamento
termico
Controllo delle
condizioni
igrometriche
Strati di isolamento
barriera al vapore
tenuta all'acqua
tenuta all'aria
isolamento termico
isolamento acustico
Strati resistenti
elemento portante
elemento portato
irrigidimento
Strati di ventilazione
ventilazione
diffusione del
vapore
Strati di
collegamento
Strati di finitura
finitura interna
finitura esterna
Strato di protezione
al fuoco
collegamento
regolarizzazione
Chiusura verticale
isolante interno
contro
tamponamento
interno
Parete leggera
pannelli monoblocco
leggeri
facciata multistrato
leggera
Chiusura verticale
intercapedine isolante
pannelli multistrato
pesanti
parete doppia
Parete omogenea
muratura a piccoli
elementi
pannelli monostrato
pesanti
parete in cemento
armato
Nel proseguo di questa tesi si prenderanno in considerazione sostanzialmente chiusure verticali con isolante
interno/esterno e con intercapedine isolante.
2.3.5. INDICI PRESTAZIONALI
Si ritiene opportuno ora introdurre brevemente i principali indici prestazionali che verranno poi utilizzati per
classificare e confrontare i prodotti ed i sistemi costruttivi presentati nei seguenti capitoli.
Tali indici sono comunque validi per la valutazione di una qualsiasi tipologia di chiusura verticale, in quanto
riassumono i principali requisiti che tale unit tecnologica deve possedere, gi indicati in precedenza.
2.3.5.1. TRASMITTANZA TERMICA
La trasmittanza termica ( ) definisce la capacit isolante di un elemento. Dato un fenomeno di trasmissione di
calore in condizioni di regime stazionario (in cui cio il flusso di calore e le temperature non variano nel tempo)
la trasmittanza misura la quantit di calore che nell'unit di tempo attraversa un elemento strutturale della
superficie di 1 m in presenza di una differenza di temperatura di 1 grado tra l'interno e l'esterno.
Nella definizione generale si tiene conto di una trasmissione di calore da un aeriforme ad un altro aeriforme
separati dalla lastra piana del materiale in esame, per irraggiamento, convezione e conducibilit interna.
10
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
La quale esprime che il coefficiente di trasmissione di potenza sonora ( ) aumenta al diminuire della massa
della parete per unit di area ( ) e della frequenza del suono ( ); questa espressione valida per pareti
omogenee, le quali separino ambienti pieni d'aria, per frequenze non troppo superiori ai 3000 Hz e per onde
con incidenza normale. Si introduce cos il concetto di potere fonoisolante:
Tale concetto verr ripreso nel in cui si parler della normativa inerente requisiti di isolamento acustico.
Sistema chiusure verticali opache
11
Con il DPR 59/09, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 Giugno 2009, e le relative linee guida contenute nel DM
pubblicato il 26 Giugno 2009, si d attuazione ad alcuni dei punti appena esposti
26/06/2009
10/06/2009
DPR 59/09
Linee Guida
Certificazione
Energetica
01/02/2007
DLgs 311/06
8/10/2005
DLgs 192/05
10/10/1991
DLgs 10/91
climatizzazione invernale;
acqua calda per usi sanitari;
climatizzazione estiva;
illuminazione artificiale di edifici del terziario.
Per quanto riguarda gli ambiti dapplicazione, il quadro del DLgs 192/05 non viene modificato dal presente
decreto, e comprende quindi tutti gli edifici fatto salvo le seguenti categorie particolari:
12
edifici di particolare interesse storico o artistico nei casi in cui il rispetto delle prescrizioni implicherebbe
unalterazione delle loro caratteristiche;
fabbricati industriali, artigianali e agricoli riscaldati solo da processi per le proprie esigenze produttive;
2
fabbricati isolati con superficie utile < 50 m ;
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
impianti installati ai fini del processo produttivo realizzato nelledificio, anche se utilizzati, in parte non
preponderante, per gli usi tipici del settore civile.
Per tutti gli altri casi sono previsti requisiti minimi da rispettare. In base al tipo di intervento si identificano tre
differenti livelli dapplicazione:
-
2.4.1.1. DEFINIZIONI
Si ritiene opportuno, ai fini della trattazione, riportare le sole definizioni di interesse, recepite sostanzialmente
dalle normative precedenti, ovvero dal DLgs192/05 e dal DLgs 311/06.
Edificio: sistema costituito dalle strutture edilizie esterne che delimitano uno spazio di volume definito, dalle
strutture interne che ripartiscono detto volume e da tutti gli impianti e dispositivi tecnologici che si trovano
stabilmente al suo interno; la superficie esterna che delimita un edificio pu confinare con tutti o alcuni di
questi elementi: lambiente esterno, il terreno, altri edifici. Il termine (edificio) pu riferirsi a un intero edificio
ovvero a parti di un edificio progettate o ristrutturate per essere utilizzate come unit immobiliari a se stanti.
Edificio di nuova costruzione: edificio per il quale la richiesta di permesso di costruire o di denuncia di inizio
attivit, comunque denominato, sia stata presentata successivamente alla data di entrata in vigore del
presente decreto (ovvero successiva al 8/10/05).
Fabbisogno annuo di energia primaria: quantit di energia primaria globalmente richiesta, nel corso di un
anno, per mantenere negli ambienti riscaldati la temperatura di progetto, in regime di attivazione continuo.
Impianto termico: non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, radiatori individuali,
scaldacqua unifamiliari; tali apparecchi sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle
potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unit immobiliare maggiore o uguale a
15 kW.
Rendimento globale medio stagionale: rapporto tra il fabbisogno di energia termica utile per la climatizzazione
invernale e lenergia primaria delle fonti energetiche, ivi compresa lenergia elettrica dei dispositivi ausiliari,
calcolato con riferimento al periodo annuale di esercizio.
Superficie utile: superficie netta calpestabile di un edificio.
Involucro edilizio: linsieme delle strutture edilizie esterne che delimitano un edificio.
Attestato di certificazione energetica: il documento attestante la prestazione energetica e alcuni parametri
energetici delledificio.
Attestato di qualificazione energetica: il documento predisposto ed asseverato da un professionista abilitato,
non necessariamente estraneo alla propriet, alla progettazione o alla realizzazione delledificio, che sostituisce
a tutti gli effetti lattestato di certificazione energetica fino alla data di entrata in vigore delle Linee guida
nazionali per la certificazione energetica.
Ponte termico: discontinuit di isolamento termico che si pu verificare in corrispondenza degli innesti di
elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali tra loro).
Ponte termico corretto: quando la trasmittanza termica della parete fittizia (il tratto di parete esterna in
corrispondenza del ponte termico) non supera per pi del 15% la trasmittanza termica della parete corrente.
13
Zona B
Zona C
Zona D
Zona E
Zona F
fonte: www.anit.it
determinata area geografica. Il valore numerico rappresenta la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo
annuale convenzionale, delle sole differenze positive (o negative) giornaliere tra la temperatura convenzionale,
fissata in Italia a 20 C, e la temperatura media esterna giornaliera.
Un valore di Gradi Giorno basso indica un breve periodo di riscaldamento/raffreddamento e temperature
medie giornaliere prossime alla temperatura fissata per l'ambiente. Al contrario, valori di Gradi Giorno elevati,
indicano periodi di riscaldamento/raffreddamento prolungati e temperature medie giornaliere nettamente
inferiori/superiori rispetto alla temperatura convenzionale di riferimento.
14
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
ZONA
A
B
C
D
E
F
CHIUSURE
OPACHE VERT.
2
[W/m K]
0,62
0,48
0,40
0,36
0,34
0,33
CHIUSURE
OPACHE ORIZZ.
2
[W/m K]
0,38
0,38
0,38
0,32
0,30
0,29
CHIUSURE
TRASPARENTI
2
[W/m K]
4,60
3,00
2,60
2,40
2,20
2,00
VETRI
2
[W/m K]
3,70
2,70
2,10
1,90
1,70
1,30
interventi di riqualificazione che riguardino almeno il 25% della superficie esterna dellimmobile;
installazione di impianti con rendimenti pi alti di almeno 5 punti percentuali rispetto ai precedenti;
interventi di ristrutturazione impiantistica, sostituzione di componenti o apparecchi che riducano la
prestazione energetica delledificio.
15
Nel caso di edifici residenziali tutti gli indici sono espressi in kWh/m anno. Nel caso di altri edifici (residenze
3
collettive, terziario, industria) tutti gli indici sono espressi in kWh/m anno.
2.4.2.3. METODI DETERMINAZIONE PRESTAZIONE
Il DM 26/06/2009 prevede due metodi per la determinazione della prestazione energetica, e quindi della
corrispondente classe e certificazione:
calcolo di
progetto
calcolo da
rilievo
dell'edificio
edifici di nuova
costruzione,
ristrutturazioni
totali, demolizioni e
ricostruzioni
edifici esistenti
con le classi di
La classificazione tiene conto dellindice di prestazione energetica limite previsto dal DLgs 192/05 e relative
.
modifiche (Dlgs 311/06 e DPR 59/09), applicando delle percentuali
Si riportano nelle seguenti tabelle i valori limite e le relative classi energetiche di appartenenza in base ai dati
per lanno 2010.
CLASSIFICAZIONE EPi (CLIMATIZZAZIONE INVERNALE)
16
CLASSE Ai +
CLASSE Ai
CLASSE Bi
CLASSE Ci
CLASSE Di
CLASSE Ei
CLASSE Fi
CLASSE Gi
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
CLASSE AACS
CLASSE BACS
CLASSE CACS
CLASSE DACS
CLASSE EACS
CLASSE FACS
CLASSE GACS
2
2
2
2
2
2
CLASSE Agl +
CLASSE Agl
CLASSE Bgl
CLASSE Cgl
CLASSE Dgl
CLASSE Egl
CLASSE Fgl
CLASSE Ggl
2
2
2
2
2
2
2
diagnosi o verifica di
progetto
classificazione
energetica
classificazione in funzione
degli indici di prestazione
confronto con i limite da
normativa vigente
individuazione potenzialit
miglioramento
rilasciato da un soggetto
certificatore abilitato
durata di 10 anni, salvo
interventi che ne
modifichino i contenuti
rilascio attestato
certificazione
energetica
Tale procedura verr poi applicata nel dettaglio nellultima parte di questa tesi, quando si andr ad eseguire la
certificazione energetica di un edificio in fase di progettazione, per la determinazione della relativa classe nel
caso delluso di un sistema di chiusure verticali tradizionale, e nel caso di applicazione di uno dei sistemi
innovativi che verranno esposti nel seguito di questa elaborato.
17
2.4.3. ACUSTICA
Il comfort acustico abitativo uno dei requisiti che caratterizza la qualit ed il valore di un edificio. Tale
aspetto, ritenuto un tempo marginale, negli ultimi anni ha iniziato ad essere preso in piena considerazione.
Tuttora non esiste una procedura di certificazione e qualificazione acustica alla pari del problema energetico
appena affrontato, in grado quindi di verificare che gli edifici vengano progettati e realizzati di modo da
garantire adeguato comfort acustico abitativo ai futuri utilizzatori.
Tuttavia in vigore dal 22 dicembre 1997 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 Dicembre
1997 (DPCM 5/12/1997) Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici, con lobiettivo di fissare
criteri e metodologie per il contenimento dell'inquinamento acustico all'interno degli ambienti abitativi allo
scopo di ridurre l'esposizione umana al rumore
2.4.3.1. CAMPO DI APPLICAZIONE
Il Decreto stato emanato in attuazione della legge 447 del 1995 Legge quadro sullinquinamento acustico, e
riguarda la determinazione di:
-
Il Decreto non riguarda gli altri tipi di sorgenti sonore (strade, ferrovie ecc.). Per tali sorgenti viene fatto
riferimento agli altri provvedimenti attuativi previsti dalla Legge 447.
2.4.3.2. DEFINIZIONI
Si ritiene opportune riportare in questo paragrafo le sole definizioni utili alla trattazione dellargomento di
questa tesi.
Ambienti abitativi: ogni ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o di comunit ed
utilizzato per le diverse attivit umane, fatta eccezione per gli ambienti destinati ad attivit produttive per i
quali resta ferma la disciplina di cui al DLgs 15 agosto 1991, n. 277, salvo per quanto concerne l'immissione di
rumore da sorgenti sonore esterne ai locali in cui si svolgono le attivit produttive.
Tempo di riverberazione: il tempo necessario perch un determinato suono decada di 60 dB allinterno di un
locale. Il parametro varia al variare della frequenza considerata.
Potere fonoisolante apparente (
): valore che caratterizza la capacit di una partizione realizzata in opera,
divisoria tra due differenti ambienti, di abbattere i rumori aerei. Il parametro varia al variare della frequenza
considerata. Si parla di potere fonoisolante apparente in quanto tiene conto della capacit di isolare della
parete da tutti i suoni, anche quelli che si trasmettono lateralmente, ovvero attraverso percorsi alternativi.
Isolamento acustico standardizzato di facciata (
): caratterizza la capacit di una facciata di abbattere i
rumori aerei provenienti dallesterno. Il parametro varia al variare della frequenza sonora considerata. Il pedice
indica che la misura del rumore esterno va eseguita a 2 metri dalla facciata stessa. Il pedice
indica che la
misura deve essere normalizzata sulla base del tempo di riverberazione proprio dellambiente interno. Tale
valore tiene conto dei singoli indici di potere fono isolante dei componenti della facciata, quali aperture, infissi
e muratura.
18
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
[dB]
[dB]
55
45
50
40
50
48
50
42
Si evidenzia che i valori di isolamento acustico di facciata definiti dal DPCM sono indipendenti dai livelli di
rumore presenti allesterno delledificio da realizzare. Di conseguenza i valori prescritti sono da considerarsi
come valori minimi che ledificio deve possedere.
Nel caso limmobile venga realizzato in prossimit di opere potenzialmente rumorose si richiede che venga
effettuata una valutazione dellarea di intervento. Tale valutazione ha lo scopo di analizzare i livelli di rumore
presenti e, se necessario, prescrivere adeguati interventi di mitigazione dei rumori. In particolare si pu
intervenire prescrivendo isolamenti di facciata superiori a quelli definiti nel DPCM 5/12/1997.
Conoscendo il livello di rumore esterno e ipotizzando un livello massimo di rumore interno alledificio, il tecnico
pu stimare il valore minimo dellisolamento acustico di facciata.
19
3.
Come evidenziato nel precedente paragrafo, lintroduzione di normative sul risparmio energetico sempre pi
esigenti ha profondamente modificato il settore delledilizia, orientando progettisti e imprese di costruzione
verso una maggiore qualit energetica sia in fase di progettazione che in quella esecutiva.
In particolare si fa notare lelevata importanza che la fase di messa in opera va ad acquisire a seguito di una
progettazione con tali finalit. Acquista quindi discreta importanza la qualit offerta dallimpresa esecutrice, in
termini di manodopera qualificata e tecnologie utilizzate.
Per tale motivazione, anche per quel che riguarda i processi atti alla realizzazione dellinvolucro edilizio, la
tendenza che si viene a delineare attualmente la medesima che ha caratterizzato il settore edilizio negli ultimi
decenni: ovvero anticipare parte della lavorazione dal cantiere al comparto produttivo industriale.
Tale operazione consente di semplificare la messa in opera effettiva dei materiali, con la conseguente
diminuzione dei tempi di lavorazione. Inoltre si rende cos possibile allindustria produttrice la definizione di
tecniche costruttive in linea con la propria offerta tecnologia, spostando quindi anche un problema di
certificazione della qualit dal cantiere, ove sarebbe stato difficile se non impossibile in risolverlo.
In questo elaborato si vuole concentrare lattenzione su elementi e sistemi costruttivi finalizzati alla
realizzazione di chiusure verticali opache, inerenti ad un sistema denominato tradizionale evoluto, ovvero
unevoluzione dei sistemi tradizionali, quali soluzioni multistrato laterizio / isolante esposte nel capitolo
precedente. Trattasi quindi di prefabbricazione leggera, ovvero di elementi per la quale messa in opera
sufficiente la manodopera, non pesante, ovvero di elementi che necessitano di macchinari di sollevamento per
la messa in opera.
Nel paragrafo successivo si esporr il risultato di indagine di mercato atta a delineare lo stato attuale
dellofferta sia in termini di materiali che di tecnologie.
3.1. ANALISI OFFERTA DI MERCATO
Lattuale offerta sul mercato nazionale di soluzioni inerenti a sistemi tradizionali evoluti per la realizzazione di
chiusure verticali opache presenta gi un interessante sviluppo, con diversificati materiali e sistemi costruttivi.
Si evidenzia al contempo una rilevante frammentazione nellofferta, sintomo di un settore ancora in fase di
ricerca e sviluppo delle migliori soluzioni.
Per razionalizzare lesposizione si ritenuto opportuno operare una classificazione delle tecnologie costruttive,
andando a delineare le seguenti macro categorie:
Laterizio multistrato
Norma TRIS
NormaBlock BLU8
Eurobrick BIO
Cassero a perdere
BioPlus
Argisol
Climablock
20
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
Si passa ora a descrivere la caratteristiche delle categorie appena identificate, per ognuna delle quali saranno
trattati nel dettaglio prodotti e tecnologie reperiti sul mercato.
3.2. SOLUZIONE LATERIZIO MULTISTRATO
Lobbiettivo di questo sistema costruttivo quello di produrre una parete multistrato
laterizio/isolante del tutto analoga ad una tradizionale parete multistrato.
I materiali base utilizzati sono in generale assimilabili a materiali duso comune nella realizzazione della
soluzione tecnologica tradizionale, ovvero laterizio e materiale isolante polimerico; fatto salvo per particolari
soluzioni di bioedilizia, ove lo strato isolante polimerico viene in genere realizzato con materiali di origine
naturale o in ogni caso biodegradabili, quali il sughero.
La caratteristica peculiare di tali soluzione sta nel fornire al cantiere un prodotto univoco, gi composto dei tre
strati principali (laterizio isolante laterizio) opportunamente collegati in fase di produzione industriale,
pronto di conseguenza per la posa in opera.
Tutti i sistemi analizzati inoltre prevedono particolari accorgimenti, ovvero incastri, atti a minimizzare la
possibilit di errata messa in opera, che inficerebbe lefficienza dellinvolucro finale.
Trattandosi di soluzioni destinate a sostituire i sistemi tradizionali tutti i prodotti analizzati si presentano con
una vasta gamma di fattori di forma differenti, per soddisfare alle esigenze progettuali imposte dal manufatto
in oggetto. Inoltre i produttori prevedono per ogni soluzione sia elementi destinati a soddisfare ad una
funzione portante che elementi a tamponamento.
3.2.1. NORMA TRIS
Norma TRIS un sistema costruttivo a taglio termico completo
commercializzato da Fornaci di Masserano s.a.. E composto da
elementi in laterizio distinti, assemblati con aggancio metallico,
uniti in un unico blocco che comprende al suo interno un
pannello isolante in polistirene.
Il prodotto in questione si trova sul mercato da molti anni ed
stato utilizzato con successo per la costruzione di innumerevoli
edifici privati e pubblici. La versione 2009, migliorata per
rispondere alle nuove normative sul risparmio energetico,
prevede 8 cm di isolante.
fonte immagine:
www.fornacidimasserano.it
21
NormaTRIS / Bio TRIS S40, con strato interno portante di spessore 25 cm.
NormaTRIS / Bio TRIS S38, con strato interno portante di spessore 25 cm.
NormaTRIS / Bio TRIS S35, con strato interno portante di spessore 20 cm.
NormaTRIS / Bio TRIS S32, con strato interno portante di spessore 20 cm.
A corredo dei blocchi base, vengono forniti gli elementi speciali che vanno utilizzati per la
realizzazione di nicchie sottofinestra, isolamento cordoli di solaio, angoli e canalizzazioni per
impianti.
Lisolante sporge di 1cm rispetto al laterizio, sia in senso verticale, sia in senso orizzontale, cos da
garantire un taglio termico completo anche sui giunti di malta. Il posizionamento dellisolante
nella sezione esterna della parete elimina i ponti termici e garantisce unelevata inerzia termica.
S22, S20
S16 H24
22
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
23
40x26x19
13,7
8
45
3,70
0,14
cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
58
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I.
NORMATRIS S38
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
38x26x19
13,7
6
45
3,70
0,14
cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2
54
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I.
NORMATRIS S35
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
35x26x19
12,7
8
45
3,70
0,14
cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2
24
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
57
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I.
NORMATRIS S32
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio
32x26x19
12,2
6
45
3,70
0,14
cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
52
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I.
40x26x19
12,0
8
cm
kg
cm
57
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I.
35x26x19
12,0
6
cm
kg
cm
57
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I:
25
NORMATRIS S35
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
35x26x19
10,5
8
cm
kg
cm
56
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I:
32x26x19
10,5
6
cm
kg
cm
56
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I.
40x26x19
13,7
8
45
3,70
0,14
cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2
26
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
59
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I:
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
BIOTRIS S35
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante (sughero)
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio
38x26x19
13,7
6
45
3,70
0,14
cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
57
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I:
BIOTRIS S35
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante (sughero)
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio
35x26x19
12,2
8
45
3,70
0,14
cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
57
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I.
BIOTRIS S32
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante (sughero)
CARATTERISTICHE FISICHE E MECCANICHE
Percentuale di foratura laterizio
Resistenza caratteristica compressione
Resistenza caratteristica a taglio
32x26x19
12,2
6
45
3,70
0,14
cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
54
dB
Euroclasse A1
180 R.E.I.
27
fonte: www.fornacidimasserano.it
28
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
elevata massa superficiale, che conferisce alla muratura una rilevante inerzia termica, smorzando i salti
di temperatura esterni e ottimizzando l'impiego di energia per il riscaldamento e il condizionamento
elevato isolamento termico, conferito dal pannello in sughero
elevato isolamento acustico, garantito dalla massa e dalla presenza di intercapedine con materiale
fonoassorbenti
ottimale traspirazione delle pareti, assicurata dall'impiego di materiali che evitano la barriera al vapore
29
30
il collegamento dei blocchi si realizza tramite giunto di malta; in particolare per Normablok BLU8 il
giunto va realizzato con due fasce, ai lati dell'isolante, per evitare la maggiore conduzione del calore
attraverso di esso;
i blocchi sono ad incastro verticale e gli incastri servono per legare trasversalmente i blocchi tra loro; in
zona sismica prescrittivo che le murature portanti ordinarie abbiano giunti verticali ed orizzontali
riempiti di malta;
i blocchi vanno sempre posati con la parte in rilievo di isolante verso l'alto;
i giunti di malta devono essere accuratamente riempiti fino alla superficie esterna;
le facce del muro devono essere tra loro parallele e gli spigoli devono risultare perfettamente verticali e
controllati con il filo a piombo;
i vari corsi di blocchi devono essere tra loro adeguatamente sfalsati al fine di ottenere un buon
collegamento degli elementi che compongono il muro;
i blocchi eventualmente tolti perch murati in modo non corretto devono essere riutilizzati con malta
nuova;
nel caso in cui non si riesca a raggiungere la quota di progetto con un numero intero di corsi si consiglia,
per raggiungere la quota voluta, di tagliare i blocchi. del tutto sconsigliato luso di soluzioni alternative
(quali limpiego di elementi di altra natura - blocchi o mattoni in laterizio normale, a fori orizzontali od
altro);
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
i blocchi Normablok BLU8 devono essere messi in opera con foratura disposta in senso verticale;
la profondit della zona di appoggio di eventuali architravi sopra porta o sopra finestra deve essere
almeno pari a 2/3 dello spessore del muro.
25x35x19
9,0
8
55
0,234
0,084
22h 23
0,02
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)
49
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Resistenza al fuoco
180
cm
kg
cm
%
W/m2K
W/mK
dB
R.E.I.
23,5x40x19
12,0
8
cm
kg
cm
45
5,00
0,20
%
N/mm2
N/mm2
0,223
0,091
26h 07
0,01
W/m2K
W/mK
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)
51
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Resistenza al fuoco
180
dB
R.E.I.
31
NORMABLOCK ANGOLO
NORMABLOCK COPRICORDOLO
NORMABLOCK SOTTOFINESTRA
NORMABLOCK COMPLETAMENTO
fonte: www.mattone.it
32
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
elevata massa superficiale, che conferisce alla muratura una rilevante inerzia termica, smorzando i salti
di temperatura esterni e ottimizzando l'impiego di energia per il riscaldamento e il condizionamento
elevato isolamento termico, conferito dal pannello in sughero
elevato isolamento acustico, garantito dalla massa e dalla presenza di intercapedine con materiale
fonoassorbenti
ottimale traspirazione delle pareti, assicurata dall'impiego di materiali che evitano la barriera al vapore
33
34
il collegamento dei blocchi si realizza tramite giunto di malta; in particolare per Eurobrick BIO il giunto va
realizzato con due fasce, ai lati dell'isolante, per evitare la maggiore conduzione del calore attraverso di
esso;
i blocchi sono ad incastro verticale e gli incastri servono per legare trasversalmente i blocchi tra loro; in
zona sismica prescrittivo che le murature portanti ordinarie abbiano giunti verticali ed orizzontali
riempiti di malta;
i blocchi vanno sempre posati con la parte in rilievo di isolante verso l'alto;
i giunti di malta devono essere accuratamente riempiti fino alla superficie esterna;
le facce del muro devono essere tra loro parallele e gli spigoli devono risultare perfettamente verticali e
controllati con il filo a piombo;
i vari corsi di blocchi devono essere tra loro adeguatamente sfalsati al fine di ottenere un buon
collegamento degli elementi che compongono il muro;
nel caso in cui non si riesca a raggiungere la quota di progetto con un numero intero di corsi si consiglia,
per raggiungere la quota voluta, di tagliare i blocchi. del tutto sconsigliato luso di soluzioni alternative
(quali limpiego di elementi di altra natura - blocchi o mattoni in laterizio normale, a fori orizzontali od
altro);
i blocchi Eurobrick BIO devono essere messi in opera con foratura disposta in senso verticale;
la profondit della zona di appoggio di eventuali architravi sopra porta o sopra finestra deve essere
almeno pari a 2/3 dello spessore del muro.
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
25x35x19
9,0
8
55
0,257
0,090
21h 49
0,03
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)
49
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Resistenza al fuoco
180
cm
kg
cm
%
W/m2K
W/mK
dB
R.E.I.
23,5x40x19
12,0
8
cm
kg
cm
45
5,00
0,20
%
N/mm2
N/mm2
0,241
0,097
25h 19
0,01
W/m2K
W/mK
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)
51
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Resistenza al fuoco
180
dB
R.E.I.
35
fonte: www.mattone.it
36
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
3.2.4. CONSIDERAZIONI
I sistemi costruttivi appena analizzati introducono sicuramente importante innovazione rispetto al sistema
tradizionale, sia per quel che riguarda le operazioni di messa in opera, che per le caratteristiche finali
dellopera.
Al contempo dallanalisi dettagliata dei prodotti presi in considerazione, si evince che ci sono tuttora alcuni
punti irrisolti non trascurabili in tali tecnologie.
Primo fra tutti il problema relativo alla risoluzione di dei ponti termici, soprattutto quelli relativi agli elementi
portanti verticali puntuali. Difatti nel caso sia necessario utilizzare, per esigenze progettuali in genere
determinate dalla presenza di pi piani fuori terra, una struttura portante di tipo lineare, quindi con travi e
pilastri, risulta difficile se non impossibile risolvere i ponti termici che si vanno a formare nel nodo chiusura
verticale opaca pilastro. Inoltre per questi nodi sar spesso necessario prevedere lutilizzo di materiale
diverso da quello fornito dalle varie soluzioni costruttive, ovvero laterizio tradizionale, in quanto risulterebbero
di complessa soluzione con luso dei soli elementi proposti.
Ovviamente tale problema si presenta solo ove non sia possibile perseguire una struttura scatolare, dove di
conseguenza sono gli stessi elementi in laterizio multistrato ad assolvere la funzione portante. In tale situazione
la risoluzione degli altri ponti termici in generale gestibile con i blocchi speciali forniti a corredo delle varie
linee di prodotti analizzati.
Ci che tuttora ancora poco chiaro il comportamento di questi prodotti compositi nel tempo. Infatti i vari
componenti (laterizio, materiale isolante e componenti di collegamento) presentano curve di decadimento
molto differenti. Questo potrebbe quindi portare ad una perdita prestazionale rilevante soprattutto per quel
che riguarda lo strato di isolamento termico, in quanto presumibile che qualsiasi sia il materiale isolante,
questo vada a perdere le proprie caratteristiche di coibentazione in un periodo molto pi breve del
deterioramento delle caratteristiche del laterizio.
PRO
tempi di posa in opera ridotti
elevate prestazioni energetiche
minimizzazione errori in fase di esecuzione
CONTRO
decadimento differenziale materiali
difficolt riuso materiali
difficolt predisposizione impianti
Dalle considerazioni appena esposte e dalla tabella riepilogativa proposta, si evince come la tipologia di
prodotto presa in considerazione si adatti molto bene soprattutto nella residenza privata. In particolare per la
realizzazione di organismi edilizi di mediocri dimensioni per quel che riguarda lo sviluppo in elevazione, quindi
organismi edilizi di tipo uni/bi-familiare e a schiera.
Al contrario lapplicazione di tali sistemi costruttivi a organismi edilizi residenziale di dimensioni maggiori,
quindi in linea, in blocco o a torre, ove sicuramente richiesta una struttura portante di tipo lineare, diventa
maggiormente delicata. Al contempo per il problema del decadimento differenziale dei materiali che
compongono le varie soluzioni, si ritiene inopportuno prendere in considerazione tali soluzioni per organismi
edilizi diversi dalla destinazione residenziale, in quanto in genere richiedono periodi di vita maggiormente
lunghi.
37
Tali blocchi sono progettati per andare oltre i limiti di legge per quel che riguarda la normativa sul risparmio
energetico, migliorando la classe energetica delledificio. Lisolamento termico abbinato alla elevata massa
superficiale conferisce alle murature realizzate con tale soluzione rilevanti prestazioni di inerzia termica, tali da
rientrare nelle Classi di Qualit Prestazionale pi elevate.
3.3.1.1. SISTEMA COSTRUTTIVO
Bioclima Zero un Sistema Costruttivo completo in quanto permette di realizzare interamente linvolucro di un
edificio. infatti dotato dei componenti necessari a realizzare gli angoli, le travi, i rivestimenti di cordoli
richiesti per la definizione di soluzioni di chiusure verticali a tamponamento o portanti.
Si riporta nellimmagine seguente, tratta dalla brochure sul prodotto fornita dallazienda produttrice, lo schema
del sistema costruttivo per la realizzazione di una muratura portante armata.
38
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
fonte immagine:
www.lecablocco.it
Il sistema costruttivo relativo alla realizzazione di murature a tamponamento, ove la funzione portante
garantita da una struttura tipicamente lineare, a travi e pilastri, del tutto simile, fatto salvo per la risoluzione
dei ponti termici.
3.3.1.2. POSA IN OPERA
I blocchi Bioclima Zero vanno posati con due corsi di malta di
spessore pari a circa 1 cm nel giunto di posa orizzontali, come
indicato in figura. Il sistema costruttivo prevede la posta una
striscia isolante, fornita dallazienda produttrice, in
corrispondenza del pannello in polistirene per mantenere la
continuit del taglio termico.
Nel caso di murature portanti (ordinarie o armate) in zona
sismica, si rende necessario riempire con malta la tasca verticale
che si forma accostando i blocchi.
39
38x25x20
15,5
7,5
30
> 5,00
> 1,50
cm
kg
cm
%
N/mm2
N/mm2
40
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
> 55
dB
38x25x20
12,5
9,5
cm
kg
cm
> 53
dB
36x25x20
12,5
7,5
cm
kg
cm
> 53
dB
30x25x20
12,5
7,5
cm
kg
cm
> 51
dB
41
fonte: www.lecablocco.it
42
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
3.3.2. SUPERTERMICO
Il sistema costruttivo SuperTermico, proposto da Paver S.p.A., si compone
da blocchi di argilla espansa di tipo Leca mutlticamera, con pannello
isolante in polistirene ad alta densit con grafite interposto. Tali blocchi
sono destinati alla realizzazione di murature di solo tamponamento.
Si viene pertanto a realizzare una parete monostrato, capace di rispondere
ai requisiti di isolamento e inerzia termica stabiliti dalla normativa vigente,
migliorando quindi la classe energetica delledificio
3.3.2.1. POSA IN OPERA
La posa in opera dei blocchi SuperTermico analoga alla posa in opera di un tradizionale sistema di chiusura
vertical opaca monostrato. La corretta esecuzione guidata dalla conformazione dei blocchi, che presentano
sia sui lati verticali che orizzontali un sistema di incastri atti a minimizzare gli errori in fase di esecuzione, e a
garantire ladesione e la continuit dello strato isolante.
3.3.2.2. ELEMENTI BASE
SUPERTERMICO B30T
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante
CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE
Trasmittanza parete (U)
Conducibilit termica equivalente (eq)
Sfasamento onda termica (S)
Fattore attenuazione (Fa)
COMPORTAMENTO ACUSTICO
Potere fonoisolante (Rw)
30x20x50
20,5
10,5
0,300
0,095
12h 42
0,21
cm
kg
cm
W/m2K
W/mK
50
dB
36x20x50
20,5
10,5
12h 54
0,17
cm
kg
cm
0,280
0,106
50
W/m2K
W/mK
dB
43
3.3.3. CONSIDERAZIONI
Come gi detto nellintroduzione al sistema costruttivo, tale soluzione presenta elementi di forte similitudine
con la soluzione laterizio multistrato esaminata in precedenza. Infatti la differenza sostanziale sta appunto nella
sostituzione dei blocchi in laterizio, con blocchi in argilla espansa.
Di conseguenza si pu concludere che le principali problematiche nel precedente capitolo, relative appunto al
sistema costruttivo in laterizio multistrato, siano le medesime nel caso di blocco in argilla espansa multistrato;
ovvero: risoluzione ponti termici (in particolare in presenza di strutture portanti lineari) e decadimento
differenziale delle prestazioni dei materiali.
Ci detto, luso del blocco realizzato in argilla espansa, nei casi analizzati di argilla Leca, seppur presenti
rilevanti capacit di coibentazione termica rispetto al laterizio, si caratterizza per un altro punto critico, ovvero
la scarsa flessibilit del materiale. Infatti risulta pi semplice in fase di messa in opera modellare blocchi in
laterizio, piuttosto che blocchi in argilla espansa.
Per quanto appena detto, e per le motivazioni riportate nelle considerazioni sul sistema laterizio multistrato, si
ritiene anche in questo caso destinare luso del blocco in argilla espansa multistrato alledilizia residenziale, in
particolare nella realizzazione di organismi edilizi di modeste dimensioni, preferibilmente ove sia possibile
svincolare da una struttura portante di tipo lineare, e quindi non imbattersi in problematiche di ponti termici in
corrispondenza di pilastri perimetrali.
44
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
45
46
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
50x35x20
13,0
10,0
cm
kg
cm
57
dB
fonte: www.paver.it
47
3.4.2. ARGISOL
ARGISOL il sistema costruttivo, valido anche in zona sismica,
costituito da un programma completo di casseri isolanti a
perdere proposto da Bioisotherm S.r.l.
Con il sistema ARGISOL si realizza in ununica fase:
-
la struttura portante;
la parete di tamponamento;
lo strato di isolamento.
48
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
3.17 - elevazione
fonte: www.bioisotherm.it
49
120x30x30
2,015
6,2
7,3
cm
kg
cm
cm
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
53
dB
Euroclasse E
90 R.E.I.
ARGISOL 35/16.5
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno
120x35x30
2,465
6,2
12,3
cm
kg
cm
cm
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
53
dB
Euroclasse E
90 R.E.I.
ARGISOL 40/16.5
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno
120x40x30
2,915
6,2
17,3
cm
kg
cm
cm
50
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
53
dB
Euroclasse E
90 R.E.I.
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
ARGISOL 35/21.5
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno
120x35x30
2,175
6,2
7,3
cm
kg
cm
cm
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
53
dB
Euroclasse E
90 R.E.I.
ARGISOL 40/21.5
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno
120x40x30
2,625
6,2
12,3
cm
kg
cm
cm
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
53
dB
Euroclasse E
90 R.E.I.
ARGISOL 45/21.5
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno
120x45x30
3,075
6,2
17,3
cm
kg
cm
cm
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
53
dB
Euroclasse E
90 R.E.I.
51
ARGISOL 25/14
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno
120x25x30
1,625
4,8
6,2
cm
kg
cm
cm
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
53
dB
Euroclasse E
90 R.E.I.
ARGISOL 30/14
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno
120x30x30
2,000
4,8
11,2
cm
kg
cm
cm
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
53
dB
Euroclasse E
90 R.E.I.
ARGISOL 35/14
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno
120x35x30
2,375
4,8
16,2
cm
kg
cm
cm
52
COMPORTAMENTO AL FUOCO
Classe
Resistenza al fuoco
53
dB
Euroclasse E
90 R.E.I.
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
ARGISOL ELEMENTO A T
ARGISOL ANGOLO A 45
ARGISOL ANGOLO A 90
fonte: www.bioisotherm.it
53
3.4.3. CLIMABLOCK
Climablock un innovativo sistema costruttivo ideato per la realizzazione
di pareti in calcestruzzo armato, proposto da Pontarolo S.p.A., in grado di
integrare in un'unica soluzione le capacit di resistenza meccanica del
calcestruzzo con le capacit di isolamento termico del polistirene.
Il sistema basato su degli elementi che, mutuamente e velocemente
collegati tra loro, realizzano una casseratura in polistirene atta a ricevere il getto
di calcestruzzo e ad alloggiare larmatura. Tali elementi, inoltre, restando in opera,
garantiscono un elevato isolamento termico della parete.
Questa capacit dovuta alla presenza di polistirene sulle superfici interna ed esterna della parete. Infatti,
utilizzando questo sistema si in grado di assicurare valori di trasmittanza allineati alle pi severe richieste
della nuova normativa di settore.
Lelemento Climablock un cassero costituito da due pannelli in polistirene espanso (EPS) collegati da
distanziatori in modo tale da creare una intercapedine. I distanziatori in polipropilene sono appositamente
progettati e testati per resistere al getto di calcestruzzo, e sono posizionati ad un passo costante per impedire
leccessiva compressione e deformazione dei pannelli in polistirene. I distanziatori presentano apposite sedi per
posizionare larmatura orizzontale sulla quale legare quella verticale, come previsto da progetto. La sommit
dei pannelli presenta dei tasselli per facilitare e guidare lincastro tra i vari pannelli: la particolare trama
garantisce che non ci sia fuoriuscita di malta cementizia attraverso i giunti, durante la fase di getto.
Si ottiene in questo modo un elemento leggero, comodo da movimentare e posizionare nelle operazioni di
montaggio in cantiere.
3.4.3.1. MATERIALE ISOLANTE
Il materiale isolante utilizzato per la realizzazione del blocco
Climablock lEPS (polistirene espanso sinterizzato). Si tratta di un
materiale di peso ridotto grazie alla sua composizione: 2% di
materia e il 98% d'aria. Il polistirene, nella sua forma espansa, il
materiale coibente fra i pi diffusi in edilizia grazie alla sua
particolare versatilit che lo rende idoneo alla quasi totalit di casi
di isolamento sia nelle opere di ristrutturazione che di nuove
edificazioni.
Prima di essere espanso, si presenta sotto forma di piccolissime
perle grigio scuro poich additivato con grafite, che riscaldate con
3.25 - EPS in forma di perle
fonte: www.climablock.it
vapore acqueo, si espandono fino a 20-50 volte il loro volume
iniziale. Si forma cos al loro interno una struttura a celle chiuse che trattiene l'aria e conferisce al polistirene
eccellenti caratteristiche di isolamento termico e ammortizzatore di urti. Queste caratteristiche risultano
essere ancor pi spiccate nel polistirene additivato con grafite, sostanza che conferisce al polistirolo un colore
grigio chiaro.
Lutilizzo dellEPS garantisce una barriera contro lumidit, infatti L'EPS traspirante, permeabile al vapore
acqueo ma impermeabile all'acqua che non attraversa le pareti delle celle chiuse e non da queste assorbita.
La permeabilit al vapore acqueo fa si che all'interno di edifici e ambienti isolati con EPS non si formino muffe.
L'EPS privo di valori nutritivi in grado di sostenere la crescita dei funghi, batteri o altri microorganismi.
L'EPS inoltre atossico, inerte, non contiene clorofluorocarburi (CFC) n idroclorofluorocarburi (HCFC). Per sua
stabilit chimica e biologica tale materiale non costituisce un pericolo per l'igiene ambientale e per le falde
acquifere. L'EPS in opera nella coibentazione edilizia non presenta alcun fattore di pericolo per la salute in
quanto non rilascia gas tossici.
54
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
55
3.28 - alloggiamento impiantistica in parete realizzata mediante Climablock, prima del posizionamento della finitura interna
fonte: www.climablock.it
56
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
3.30 - tracciamento
fonte: www.climablock.it
57
58
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
59
120x27x40
3,13
6,0
6,0
cm
kg
cm
cm
52,3
dB
120x30x40
3,52
6,0
9,0
cm
kg
cm
cm
60
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
52,3
dB
CLIMABLOCK 60-150-120
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno
120x33x40
3,91
6,0
12,0
cm
kg
cm
cm
52,3
dB
120x39x40
4,70
6,0
18,0
cm
kg
cm
cm
52,3
dB
120x32x40
3,20
6,0
6,0
cm
kg
cm
cm
52,3
dB
120x35x40
3,62
6,0
9,0
cm
kg
cm
cm
52,3
dB
61
CLIMABLOCK 60-200-120
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni (LxWxH)
Peso cadauno
Spessore isolante interno
Spessore isolante esterno
120x38x40
4,00
6,0
12,0
cm
kg
cm
cm
52,3
dB
CLIMABLOCK ANGOLARE 0 - 90
CLIMABLOCK ALZATINE
CLIMABLOCK ELEMENTO A T
fonte: www.climablock.it
Il sistema costruttivo Climablock fornisce anche particolari elementi per linstallazione di infissi, in modo da
minimizzare la generazione di ponti termici conseguenti a interpretazioni e esecuzioni errate del sistema
costruttivo. Tali accorgimenti vengono riportati nella tabella seguente, e verranno poi ripresi nella parte
applicativa di questa tesi.
62
fonte: www.climablock.it
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
CLIMABLOCK STAFFIX
CLIMABLOCK CONTROTELAIO
63
3.4.4. CONSIDERAZIONI
Le tre soluzioni commerciali prese in considerazione, come detto in precedenza, risultano assolutamente
similari, fatto salvo per alcune diversit nei materiali utilizzati per il collegamento dei due strati di isolante nel
prodotto Paver, Climablock e Argisol sono assolutamente assimilabili.
Dallanalisi dettagliata dei prodotti si evince come questa soluzione risulti vincente rispetto al laterizio
multistrato e blocco in argilla espansa multistrato trattati in precedenza.
Da un punto di vista logistico ed operativo, si fa notare il peso sensibilmente ridotto degli elementi, ne
consegue che le operazioni di trasporto, movimentazione in cantiere e posa in opera risultano assolutamente
semplificate.
Come osservato nel discorso introduttivo, grazie alla presenza di incastri e guide adeguate sui blocchi, la
possibilit di errore da parte della manodopera risulta minimizzata, assicurando una perfetta aderenza del
materiale isolante, a garanzia di un risultato finale corrispondente alle esigenze progettuali.
Come visto nellanalisi dei prodotti, il posizionamento di armatura orizzontale e verticale anchesso guidato,
mediante la posizione degli elementi di collegamento dei due strati di isolante.
Lampia gamma di elementi speciali e di diverse misure resi disponibili dalle tre aziende produttrici, permette la
risoluzione di gran parte dei nodi principali di un organismo edilizio di qualsiasi forma e volume. Inoltre si fa
notare come sia facile tagliare gli elementi in questione, consentendo quindi ladattamento degli stessi alle
esigenze di cantiere. La risoluzione di nodi particolari e ponti termici facilmente gestibile, come si dimostrer
nel dettaglio nel successivo capitolo di questa tesi.
Come evidenziato nellanalisi dei singoli prodotti, la realizzazione di setti in calcestruzzo armato continui,
accoppiati al notevole spessore di isolante presente, conferiscono al pacchetto una sufficiente inerzia termica,
maggiormente elevata quanto pi cospicua la dimensione del setto in calcestruzzo.
Si pu identificare un aspetto negativo di questa soluzione nella realizzazione completa dellinvolucro con un
setto di calcestruzzo armato; questo materiale in generale garantisce una minor sensazione di benessere
rispetto a soluzioni in laterizio o meglio ancora legno. Si ricorda comunque che lutenza finale non si trova a
contatto diretto con tale materiale, in quanto a parte lo strato di isolante interno/esterno, le finiture possono
essere di qualsiasi tipo, in genere cartongesso, ma anche rivestimenti in legno, mattoni o pietra.
PRO
alte prestazioni energetiche, acustiche e strutturali
facilit installazione impianti
forte industrializzazione in cantiere
minimizzazione ponti termici
CONTRO
richiede una progettazione precisa
elevata quantit calcestruzzo
realizzazione controparte a finitura interna
Dallanalisi di mercato appena esposta si evince che la soluzione di tipo cassero a perdere si dimostra
vincente rispetto alle altre soluzioni prese in considerazione in precedenza, soprattutto nellapplicazione della
stessa su organismi edilizi residenziali con uno sviluppo in elevazione relativamente importante, quali edifici in
linea, a torre o a blocco. Questo perch consente la realizzazione di una struttura portante in grado di
sopportare carichi maggiori autonomamente, rispetto ad una struttura portante in laterizio.
64
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
4.
65
4.2 - inquadramento cartografico lotto (fonte: Carta Tecnica Regionale - Regione Friuli Venezia Giulia)
66
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
P.R.G.C.
670 mq
500 mq
-
PROGETTO
675 mq
600 mq
2629 mq
5091 mq
8995 mq
Considerata la superficie del lotto e la particolare conformazione dello stesso, si ritenuto opportuno
procedere con una sua suddivisione in lotti con metratura consona a singole unit edilizie. Per ogni singolo
lotto si sono definite superfici e cubature massime di edificazione, nel rispetto dellindice di fabbricabilit
territoriale e dei limiti imposti dal P.R.G.C..
Con tale operazione, si giunti allidentificazione di 11 lotti edificabili, dimensionati tenendo conto delle due
tipologie costruttive previste in fase di progettazione: in linea e bifamiliare. Si riporta quindi una tabella
riepilogativa del risultato ottenuto:
LOTTO
TIPOLOGIA
SUP. [MQ]
VOL. [MQ]
A1
A2
in linea
in linea
825
826
247
247
(30%)
(30%)
1970
1970
B1
B2
B3
B4
B5
B6
B7
B8
C1
bifamiliare
334
315
323
329
339
334
335
455
676
93
93
93
93
93
93
93
93
203
(28%)
(30%)
(29%)
(28%)
(27%)
(28%)
(28%)
(20%)
(30%)
558
558
558
558
558
558
558
558
608
bifamiliare
bifamiliare
bifamiliare
edificabile
Evidenziati in colore rosso nella tabella precedente e nella planimetria riportata allinizio del paragrafo, i due
lotti in cui si propone la realizzazione dellorganismo edilizio oggetto di analisi in questa tesi.
Caso studio: Organismo Edilizio Residenziale
67
I due lotti presentano caratteristiche pressoch similari, consentendo quindi la realizzazione di due organismi
edilizi uguali. In seguito quindi si identifica con organismo edilizio residenziale in oggetto uno dei due
organismi edilizi di cui sopra.
4.1.2. DESCRIZIONE INTERVENTO
4.1.2.1. TIPOLOGIA EDILIZIA
Fatte le opportune considerazioni in base ai parametri edilizi fissati per il lotto ed alle caratteristiche dello
stesso, si optato per la progettazione di due organismi edilizi residenziali aderenti alla tipologia in linea,
seppure con qualche distinzione dallesatta definizione. Ovvero si preferito svincolare dalla caratteristica
peculiare di aggregabilit sul lato corto, dotando questo di aperture per lilluminazione e lareazione dei locali.
Nella tabella seguente viene riepilogata la composizione dellorganismo edilizio base:
PIANO INTERRATO
PIANO TERRA
PIANO PRIMO
PIANO SECONDO
n.6 autorimesse
n.6 cantine
area di manovra
n.2 alloggi
n.2 alloggi
n.2 alloggi
Il collegamento tra gli alloggi sistemati su piani diversi garantito da un apparato di comunicazione verticale in
posizione centrale comprensivo di una scala comune e un ascensore a norma di legge per quel che riguarda
labbattimento delle barriere architettoniche.
4.1.2.2. DISPOSIZIONE ALLOGGI
Si ritiene opportuno innanzitutto trattare la disposizione degli alloggi allinterno delledificio, esplicitando la
convenzione nella nomenclatura degli stessi nellillustrazione proposta di seguito.
Inoltre si evidenzia che stata prevista (come previsto da regolamento edilizio) una rimessa al servizio di ogni
singolo alloggio, ognuna delle quali posizionate nel piano interrato dellorganismo edilizio. Le rimesse cos
68
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
collocate risultano essere servite da unadeguata area di manovra esterna e messe in comunicazione con la
viabilit di lottizzazione con una rampa di pendenza adeguata.
Infine si evidenzia come sia stato sfruttato lo spazio eccedente alle rimesse nel piano interrato, per garantire ad
ogni alloggio una cantina di pertinenza. Rimane escluso uno spazio di dimensioni ridotte, assegnato ad uso
comune come deposito.
4.1.2.3. DISTRIBUZIONE INTERNA
Si prediletta la soluzione che maggiormente soddisfa i requisiti di benessere ambientale, quali illuminazione
naturale, ventilazione e facilit di movimento. Tali criteri sono stati opportunamente bilanciati con lo
sfruttamento degli spazi, cos da tenere in considerazione il non meno importante aspetto economico.
Si quindi giunti ad una soluzione abbastanza canonica per una casa in linea, disponendo (come illustrato nella
pianta proposta) le due fasce funzionali principali: giorno e notte, sui due lati pi estesi delledificio,
mantenendo invece la fascia relativa ai servizi in posizione centrale.
Grazie alla scelta operata e descritta in precedenza di mantenere anche i lati corti liberi, si potuto realizzare
ambedue i servizi igienici completi di apertura e quindi areazione naturale.
Gli alloggi sono tutti previsti di due camere, di dimensioni e disposizione sufficienti a rispettare le normative
vigenti, come verr pi in dettaglio verificato in seguito.
Laccesso alla zona notte, comprensiva dei due bagni, e la separazione della stessa dalla zona giorno,
garantito grazie alla presenza di un disimpegno.
Il soggiorno risulta di dimensioni adeguate in relazione alla tipologia edilizia; pur essendo passante per
laccesso alla in cucina, si cercato di creare un percorso preferenziale con la disposizione dellarredamento
proposta.
Si optato per la progettazione di una cucina separata dalla zona giorno vera e propria, seppur consentendo,
previo abbattimento della partizione interna, la creazione di un angolo cottura unito al soggiorno.
Si fa notare infine come sia dalla cucina che dal soggiorno sia raggiungibile un ampio terrazzo, che consente
anche il posizionamento di un tavolo per ospiti. Nella parte posteriore delledificio, ovvero quella lato nord, si
invece deciso di posizionare un balcone in comunicazione con la camera principale.
69
28,46
10
4,56
12
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
2,63
96,99
14
6
12
12
-
soggiorno
cucina
disimpegno
terrazza
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
ripostiglio
totale
28,46
10
4,56
12
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
2,63
96,99
14
6
12
12
-
SUP. [MQ]
26,43
10
4,56
12,6
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
92,93
R.E.
14
6
12
12
-
soggiorno
cucina
disimpegno
terrazza
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
ripostiglio
totale
28,46
10
4,56
12
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
2,63
96,99
14
6
12
12
-
soggiorno
cucina
disimpegno
terrazza
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
ripostiglio
totale
28,46
10
4,56
12
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
2,63
96,99
14
6
12
12
-
ALLOGGIO A2
ALLOGGIO B1
soggiorno
cucina
disimpegno
terrazza
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
ripostiglio
totale
VANO
soggiorno
cucina
disimpegno
portico
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
totale
ALLOGGIO B2
R.E.
14
6
12
12
-
ALLOGGIO B4
SUP. [MQ]
26,43
10
4,56
12,6
3,28
13,63
12,81
5,33
4,29
92,93
ALLOGGIO A1
VANO
soggiorno
cucina
disimpegno
portico
balcone
camera matrim.
camera doppia
bagno
bagno
totale
ALLOGGIO B3
PIANO SECONDO
PIANO PRIMO
PIANO TERRA
Si propone in questo paragrafo una tabella riepilogativa dei dimensionamenti di ogni vano dei sei previsti. I
valori quindi opportunamente confrontanti con i parametri imposti dal Regolamento Edilizio (R.E.) vigente.
Nella progettazione dellintervento, si prevista anche una soluzione di arredabilit e la risoluzione delle
barriere architettoniche. Si ritenuto opportuno tralasciare questi due argomenti nella trattazione di tale
elaborato, in quanto esulano dalloggetto specifico della tesi.
70
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
Si optato per una chiusura superiore di tipo orizzontale, per la quale si prevista la praticabilit solamente
per quel che riguarda interventi di manutenzione; si riporta di seguito la soluzione tecnologica proposta:
71
Per quel che riguarda la chiusura orizzontale inferiore si optato per la tipologia a piastra, questo in linea con
le scelte apportate in genere nella zona di interesse. Considerato che ci si trova non molto distanti dal mare,
presumibile aspettarsi un terreno di tipo sabbioso, o comunque con alta percentuale di materiale a granatura
fine.
Per gli infissi esterni si sono scelte delle soluzioni in PVC, con vetrocamera, sempre per favorire lisolamento
termoacustico. Gli oscuranti, anchessi in PVC, sono del tipo a libro a scorrimento, principalmente per
motivazioni di tipo architettonico.
4.1.4. ELABORATI GRAFICI
Si riportano di seguito in allegato gli elaborate grafici principali relative allorganismo edilizio oggetto di analisi.
72
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
TAVOLA A01
12.36
7.35
6.26
6.85
5.00
6.85
5.00
5.00
5.02
INGRESSO
PEDONALE
INGRESSO
CARRAIO
INGRESSO
PEDONALE
INGRESSO
CARRAIO
TAVOLA A02
RIMESSA
RIMESSA
RIMESSA
mq.15,30
mq.14,79
mq.15,70
0.20
3.08
0.20
0.30
2.90
3.00
0.30
0.22
4.20
2.50
2.20
2.50
2.20
2.50
2.20
2.50
2.20
0.30
5.10
0.22
3.08
RIMESSA
RIMESSA
RIMESSA
mq.15,70
mq.14,79
mq.15,30
5.10
0.20
2.90
2.50
2.20
0.20
3.00
0.90
2.10
0.30
2.50
2.20
VANO SCALA
2.40
0.20
0.80
2.10
0.80
2.10
mq.4,55
CANTINA
11.15
0.80
2.10
mq.9,72
CANTINA
CANTINA
mq.12,29
mq.12,29
CANTINA
CANTINA
2.65
2.65
CANTINA
0.80
2.10
0.80
2.10
mq.9,72
0.80
2.10
2.40
0.80
2.10
mq.20,76
CANTINA
0.20
0.80
2.10
DISIMPEGNO
0.80
2.10
mq.12,75
0.30
mq.12,75
0.30
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
11.15
0.20
0.20
mq.12,87
4.05
0.30
1.20
0.20
4.60
4.55
0.20
2.60
4.55
0.20
6.20
0.20
2.40
0.20
6.20
24.00
1.20
4.05
0.20
0.30
4.60
TAVOLA A03
B
24.00
0.10
1.75
0.80
2.10
VANO SCALA
2.80
0.20
2.40
0.10
6.50
24.00
0.40
0.40
11.15
3.70
0.40
4.30
0.40
1.15
1.15
6.20
0.20
6.50
0.90
1.30
0.90
1.30
0.90
1.30
0.90
1.30
1.15
6.20
2.85
PORTICO
mq.12,60
0.10
1.70
0.90
2.20
0.90
2.30
mq.12,60
3.70
0.40
4.40
0.40
0.90
1.30
0.90
2.30
0.90
1.30
0.40
2.85
sup.: mq.26,43
s.f.: mq.4,41
mq.10,27
PORTICO
4.30
mq.10,00
mq.3,24
0.90
2.30
2.70
2.70
sup.:
s.f.:
SOGGIORNO
INGRESSO
0.90
2.30
0.40
0.50
1.30
CUCINA
0.80
2.10
sup.: mq.26,43
s.f.: mq.4,41
1.70
0.40
1.15
2.85
0.90
2.10
0.80
2.10
mq.10,00
mq.3,24
mq.4,29
2.70
0.90
2.10
SOGGIORNO
0.40
4.40
sup.:
s.f.:
mq.4,56
BAGNO
0.80
2.10
0.80
2.10
11.15
0.80
2.10
mq.11,19
DISIMPEGNO
2.70
mq.4,56
0.80
2.10
0.10
8.30
mq.5,33
mq.13,63
mq.3,24
2.85
DISIMPEGNO
0.90
1.30
0.10
4.70
sup.:
s.f.:
0.80
2.10
mq.13,63
mq.3,24
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
mq.4,29
CAMERA MATR.
mq.12,81
mq.1,82
0.10
CAMERA MATR.
sup.:
s.f.:
BAGNO
0.10
BAGNO
0.10
BAGNO
0.50
1.30
0.40
CAMERA DOPPIA
mq.12,81
mq.1,82
0.80
2.10
sup.:
s.f.:
0.40
4.20
3.05
mq.3,28
0.90
2.30
BALCONE
mq.3,28
0.25
0.25
1.55
2.90
1.40
1.20
3.05
0.30
1.80
0.40
3.10
CAMERA DOPPIA
0.90
1.30
CUCINA
0.10
3.00
BALCONE
sup.:
s.f.:
0.25
1.40
0.10
0.30
1.20
2.90
mq.5,33
0.10
1.55
0.10
2.90
0.50
1.30
0.10
0.50
1.30
0.50
1.30
0.40
3.05
0.40
3.05
0.40
4.70
0.10
0.30
4.20
0.90
1.30
0.25
1.75
4.20
8.30
0.30
2.90
0.50
1.30
0.10
3.00
0.90
2.30
0.10
3.10
0.90
1.30
0.40
TAVOLA A04
24.00
0.10
1.75
0.50
1.30
0.10
4.70
0.10
8.30
mq.4,29
0.40
0.40
0.40
0.10
BAGNO
0.80
2.10
SOGGIORNO
sup.: mq.28,46
s.f.: mq.4,41
sup.: mq.10,00
s.f.: mq.3,24
0.40
4.40
SOGGIORNO
sup.: mq.28,46
s.f.: mq.4,41
11.15
CUCINA
0.80
2.10
2.70
0.70
2.10
mq.4,56
0.40
0.40
2.70
0.90
2.10
0.80
2.10
DISIMPEGNO
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
mq.4,56
sup.: mq.10,00
s.f.: mq.3,24
mq.5,33
0.90
2.10
DISIMPEGNO
0.90
1.30
mq.13,63
mq.3,24
0.70
2.10
0.80
2.10
mq.4,29
sup.:
s.f.:
0.80
2.10
0.80
2.10
BAGNO
0.50
1.30
CAMERA MATR.
mq.13,63
mq.3,24
mq.12,81
mq.1,82
2.70
0.10
CAMERA MATR.
sup.:
s.f.:
BAGNO
0.10
BAGNO
3.05
mq.3,28
0.40
4.20
0.25
1.55
BALCONE
mq.3,28
0.25
3.05
2.90
1.40
1.20
BALCONE
sup.:
s.f.:
0.25
1.40
0.10
0.10
1.55
2.70
0.30
1.80
0.40
3.10
CAMERA DOPPIA
mq.12,81
mq.1,82
mq.5,33
0.40
0.30
1.20
2.90
0.10
3.00
0.50
1.30
0.10
0.50
1.30
0.50
1.30
0.40
3.05
0.40
3.05
0.40
4.70
0.10
sup.:
s.f.:
11.15
4.40
0.10
2.90
CAMERA DOPPIA
0.90
1.30
CUCINA
0.30
4.20
0.90
1.30
0.25
1.75
4.20
0.90
2.30
0.40
8.30
0.30
2.90
0.50
1.30
0.10
3.00
0.90
2.30
0.10
3.10
0.90
1.30
0.40
RIP.
0.40
6.20
0.10
4.30
2.80
6.20
0.20
6.50
0.20
2.40
0.40
4.30
2.85
1.15
2.85
3.70
0.10
6.50
24.00
1.15
1.15
3.70
0.90
1.30
mq.12,00
0.90
1.30
TERRAZZA
mq.12,00
0.90
1.30
TERRAZZA
0.40
1.70
0.90
2.30
0.90
1.30
2.85
0.90
2.30
0.90
1.30
0.90
2.30
1.70
0.40
1.15
2.85
0.90
2.30
0.90
1.30
mq.2,63
TAVOLA A05
TAVOLA A06
Sezione A-A - scala 1/100
2.65
+8.85
2.65
+6.00
2.65
+3.08
+0.15
2.30
+0.00
-2.45
TAVOLA A07
Sezione B-B - scala 1/100
2.65
+8.85
2.65
+6.00
2.65
+3.08
+0.15
2.30
+0.00
-2.45
TAVOLA A08
Sezione C-C - scala 1/100
2.65
+8.85
2.65
+6.00
2.65
+3.08
+0.15
2.30
+0.00
-2.45
TAVOLA A09
4.73
4.73
3.10
3.29
4.42
3.29
3.10
3.24
2.84
4.93
3.26
3.24
4.28
4.28
TAVOLA A10
4.73
4.73
3.10
3.29
4.42
3.29
3.10
3.24
2.84
4.93
3.26
3.24
4.28
4.28
TAVOLA A11
4.42
3.29
3.10
3.24
3.29
4.42
3.29
3.10
3.24
2.96
2.84
2.96
4.93
3.26
3.14
4.64
4.64
3.10
3.14
3.24
3.29
4.73
3.10
4.73
3.24
4.28
1.34
4.00
4.45
4.00
1.34
4.28
TAVOLA A12
Prospetto Ovest - scala 1/100
TAVOLA A13
Prospetto Est - scala 1/100
TAVOLA A14
Prospetto Nord - scala 1/100
TAVOLA A15
Prospetto Sud - scala 1/100
103
104
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
105
106
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
107
120x39x40
4,70
6,0
18,0
cm
kg
cm
cm
52,3
dB
A corredo del blocco base qui descritto, per la risoluzione dei vari nodi e particolari delledificio che verranno
affrontati nei seguenti paragrafi, sono stati sfruttati i blocchi speciali resi disponibili dal sistema costruttivo
Climablock.
4.2.1.2. INFISSI A TAGLIO TERMICO
Ai fini dellefficienza energetica, e quindi del conseguente risultato in termini di
classe energetica, si ritenuto opportuno prevedere linstallazione di infissi a
taglio termico.
Si definisco infissi "a taglio termico" particolari infissi, generalmente in
alluminio, atti a garantire una migliore tenuta nei confronti delle dispersioni
termiche e a risolvere il problema del ponte termico in corrispondenza dei
serramenti.
Infatti la guarnizione esterna utilizzata nei serramenti tradizionali non
sufficiente ad evitare infiltrazioni di aria ed acqua all'interno del serramento
quando, ad esempio, in presenza di elevata pressione esterna il profilo dell'anta
tende ad inflettersi determinando il distacco della guarnizione dal controtelaio.
I profilati a "taglio termico" si basano sul principio dell'interruzione della
continuit del metallo attraverso l'inserimento di un opportuno materiale a
bassa conducibilit termica in corrispondenza di una camera.
Il sistema pi diffuso consiste nell'iniettare una schiuma poliuretanica all'interno
4.10 - infisso a taglio termico sezionato
del profilato estruso e provvedere alla successiva asportazione meccanica di
fonte: www.aluk.it
strisce dell'estruso.
108
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
Ai fini termici pu avere importanza anche la finitura superficiale dei profilati, infatti lo scambio di calore per
irraggiamento diverso in relazione alle caratteristiche dello strato superficiale (lucidato, satinato) e del colore
(naturale, bronzo).
4.2.2. MODIFICHE AL PROGETTO ORIGINARIO
Uno degli obiettivi prefissati nel momento in cui si approcciato allapplicazione di una soluzione costruttiva di
tipo tradizionale evoluto, stato di conservare, per quanto possibile, le caratteristiche dimensionali del
progetto originario. Tale scelta anche motivata dalla volont di poter confrontare le due soluzioni ottenute.
Infatti si scelto, come gi fatto notare in precedenza, un blocco assimilabile allo spessore della chiusura
verticale di progetto. In fase di applicazione comunque non si riusciti a svincolare completamente da alcune
modifiche, anche se di relativa importanza, dettate dal sistema costruttivo prescelto. Si ritiene opportuno
comunque sottolineare che nessuna di queste correzioni ha causato perdite prestazionali rispetto al progetto di
partenza; al contrario in genere le caratteristiche dellorganismo edilizio cos modificato sono migliorate. Si
pone ora lattenzione sulle variazioni apportate, trattando le maggiormente rilevanti nel dettaglio.
4.2.2.1. STRUTTURA PORTANTE
Con ladozione del sistema costruttivo Climablock a cassero
a perdere, la struttura portante varia di conseguenza
dalloriginaria lineare puntuale a scatolare. Questo in
quanto originariamente tutta la funzione portante era
demandata a travi e pilasti, mentre con lapplicazione della
soluzione Climablock, si viene a realizzare un setto
portante il calcestruzzo armato continuo.
4.2.2.2. SISTEMA CHIUSURA VERTICALE OPACA
Dal differente uso di materiali base per la realizzazione
della chiusura verticale opaca, ne deriva una
modificazione anche in termini di finiture e funzionalit.
Come gi fatto notare, con luso dei blocchi Climablock al
sistema chiusure verticali opache si conferisce anche una
funzione portante, mentre in precedenza si trattava di
una soluzione a tamponamento. Le dimensioni non
variano sensibilmente, come evidenziato nelle tavole
grafiche in allegato, mentre cambiano le tecniche
utilizzate per realizzazione di finitura interna ed esterna.
4.2.2.3. PARTIZIONI VANO COMUNICAZIONI VERTICALI
Rispetto al progetto originario le partizioni del vano contenente il sistema di comunicazioni verticali vengono
realizzate anchesse sfruttando la tecnologia Climablock, seppure con lausilio di un blocco base di dimensioni
pi contenute. Tale scelta mossa dalla necessit di evitare la formazione di un ponte termico, e la
discontinuit strutturale nel nodo, come sar ben visibile nei particolari costruttivi riportati pi avanti nella
trattazione.
Inoltre operando in questo modo, si ottiene a tutti gli effetti un isolamento termico anche del vano scale, sia
rispetto lambiente esterno che verso gli alloggi confinanti, aumentando quindi lefficienza energetica globale
delledificio.
109
110
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
TAVOLA B01
0.20
3.01
0.20
0.30
2.90
3.00
RIMESSA
RIMESSA
RIMESSA
mq.14,79
mq.15,30
RIMESSA
RIMESSA
RIMESSA
mq.15,30
mq.14,79
mq.15,35
mq.15,35
0.30
2.50
2.20
4.20
5.10
5.10
3.01
2.50
2.20
2.90
2.50
2.20
0.30
3.00
0.29
0.29
2.50
2.20
0.20
2.50
2.20
0.20
0.90
2.10
0.30
2.50
2.20
VANO SCALA
11.15
0.20
0.80
2.10
0.80
2.10
mq.4,55
CANTINA
2.40
mq.9,72
CANTINA
CANTINA
mq.12,29
mq.12,29
CANTINA
CANTINA
2.65
2.65
CANTINA
0.80
2.10
0.80
2.10
mq.9,72
0.80
2.10
2.40
0.80
2.10
mq.20,76
CANTINA
0.20
0.80
2.10
DISIMPEGNO
0.80
2.10
mq.12,75
0.30
mq.12,75
0.30
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
11.15
0.20
0.20
mq.12,87
4.05
0.30
1.20
0.20
4.60
4.55
0.20
2.60
4.55
0.20
6.20
0.20
2.40
0.20
6.20
24.00
1.20
4.05
0.20
0.30
4.60
TAVOLA B02
B
24.02
mq.5,33
0.80
2.10
0.80
2.10
VANO SCALA
6.20
0.10
2.80
0.20
2.38
24.02
0.41
0.41
11.16
3.70
0.10
6.52
0.41
4.40
1.14
6.20
0.20
6.52
0.90
1.30
0.90
1.30
0.90
1.30
1.14
0.90
1.30
mq.12,60
3.70
0.41
4.30
0.41
PORTICO
mq.12,60
CC
2.84
0.90
2.20
0.90
2.30
1.14
2.84
sup.: mq.26,43
s.f.: mq.4,41
mq.10,47
PORTICO
mq.10,00
mq.3,24
0.90
1.30
0.90
2.30
1.70
sup.:
s.f.:
SOGGIORNO
INGRESSO
0.90
2.30
4.30
0.50
1.30
CUCINA
0.80
2.10
0.90
1.30
0.41
4.40
0.41
1.14
0.80
2.10
SOGGIORNO
2.84
0.41
0.90
2.10
sup.: mq.26,43
s.f.: mq.4,41
0.41
mq.4,29
2.70
0.90
2.10
mq.10,00
mq.3,24
BAGNO
0.80
2.10
0.41
2.70
2.70
sup.:
s.f.:
mq.4,56
1.70
11.16
0.80
2.10
mq.10,39
DISIMPEGNO
2.70
mq.4,56
2.84
DISIMPEGNO
0.10
8.32
mq.13,67
mq.3,24
0.80
2.10
sup.:
s.f.:
0.90
1.30
0.80
2.10
0.80
2.10
mq.4,29
mq.13,67
mq.3,24
0.80
2.10
0.80
2.10
0.10
BAGNO
0.50
1.30
CAMERA MATR.
mq.12,81
mq.1,82
0.10
CAMERA MATR.
sup.:
s.f.:
BAGNO
0.10
BAGNO
0.10
4.70
CAMERA DOPPIA
mq.12,81
mq.1,82
0.90
2.30
sup.:
s.f.:
0.41
mq.3,28
0.41
4.20
3.05
BALCONE
mq.3,28
0.25
0.25
1.55
BALCONE
0.90
1.30
0.50
1.30
0.10
1.75
2.91
3.05
0.29
4.20
0.41
3.10
CAMERA DOPPIA
0.90
1.30
CUCINA
0.10
3.00
1.40
0.29
2.91
sup.:
s.f.:
0.25
1.40
0.10
1.55
0.10
2.91
0.80
2.10
3.05
0.50
1.30
0.41
0.10
mq.5,33
0.10
4.70
3.05
0.41
0.41
0.10
0.29
4.20
0.50
1.30
0.25
1.75
4.20
0.90
2.30
0.41
8.32
0.29
2.91
0.50
1.30
0.10
3.00
0.90
2.30
0.10
3.10
0.90
1.30
0.41
TAVOLA B03
24.02
6.20
0.10
4.30
3.00
0.10
6.52
0.10
2.38
0.41
0.41
0.41
0.10
4.70
0.10
8.32
0.10
11.16
0.41
4.40
0.41
4.30
0.41
1.14
1.14
2.84
1.70
2.84
3.70
0.10
6.52
24.02
0.90
1.30
6.20
0.90
2.30
mq.12,00
0.90
1.30
TERRAZZA
mq.12,00
0.90
1.30
TERRAZZA
3.70
3.05
0.10
0.80
2.10
0.90
2.30
0.90
1.30
2.84
CUCINA
0.90
1.30
0.90
2.30
1.70
0.90
2.30
0.41
0.50
1.30
sup.: mq.10,00
s.f.: mq.3,24
0.90
1.30
mq.2,63
mq.4,29
0.41
SOGGIORNO
sup.: mq.28,46
s.f.: mq.4,41
mq.2,63
BAGNO
0.80
2.10
2.70
0.70
2.10
2.70
2.70
0.90
2.10
SOGGIORNO
RIP.
mq.4,56
0.80
2.10
sup.: mq.28,46
s.f.: mq.4,41
RIP.
DISIMPEGNO
0.25
1.55
0.80
2.10
0.80
2.10
0.90
1.30
0.80
2.10
0.80
2.10
0.80
2.10
mq.4,56
mq.12,81
mq.1,82
mq.5,33
mq.13,67
mq.3,24
0.80
2.10
DISIMPEGNO
sup.: mq.10,00
s.f.: mq.3,24
sup.:
s.f.:
0.90
2.10
0.80
2.10
mq.4,29
CAMERA MATR.
mq.13,67
mq.3,24
0.80
2.10
CAMERA MATR.
sup.:
s.f.:
BAGNO
2.70
0.50
1.30
0.80
2.10
0.25
1.40
BAGNO
0.50
1.30
0.41
4.20
3.05
mq.3,28
0.25
1.40
BALCONE
mq.3,28
0.90
1.30
BALCONE
sup.:
s.f.:
1.14
1.14
0.10
1.75
2.91
BAGNO
0.41
4.40
0.41
0.41
0.29
4.20
0.41
3.10
CAMERA DOPPIA
mq.12,81
mq.1,82
0.10
0.10
0.29
2.91
mq.5,33
0.10
1.55
8.32
0.10
0.10
3.00
0.70
2.10
3.05
0.50
1.30
0.41
3.05
0.41
0.41
4.70
sup.:
s.f.:
11.16
2.84
0.10
2.91
CAMERA DOPPIA
0.90
1.30
CUCINA
0.29
4.20
0.50
1.30
0.25
1.75
4.20
0.90
2.30
0.41
0.10
0.29
2.91
0.50
1.30
0.10
3.00
0.90
2.30
0.10
3.10
0.90
1.30
0.41
TAVOLA C01
5
6
1
2
3
4
5
Elemento base
Climablock 60-150-180
Climablock 60-150-180
Finitura interna
pannelli cartongesso
spessore: 1,2 cm
Finitura esterna
rasatura, rete in fibra di vetro
e rivestimento in pasta colorata
Armatura
verticale:
orizzontale:
Armatura angolo
verticale:
orizzontale:
Getto in calcestruzzo
TAVOLA C02
4
1
5
6
Elemento base
Elemento speciale a T
3
4
Climablock 60-150-180
Climablock 60-150-180/60
Finitura interna
pannelli cartongesso
spessore: 1,2 cm
Finitura esterna
rasatura, rete in fibra di vetro
e rivestimento in pasta colorata
Armatura
verticale:
orizzontale:
Getto calcestruzzo
TAVOLA C03
5
1
2
6
7
Elemento base
Elemento base
3
4
5
Climablock 60-150-180
Climablock 60-150-60
Elemento speciale a T
Climablock 60-150-180/60
(tagliato)
Finitura interna
pannelli cartongesso
spessore: 1,2 cm
Finitura esterna
rasatura, rete in fibra di vetro
e rivestimento in pasta colorata
Armatura
verticale:
orizzontale:
Getto calcestruzzo
TAVOLA C04
Particolare intersezione chiusura verticale opaca - partizione interna orizzontale - scala 1/5
14
14
11
10
11
9
10
13
13
6
1
1
Elemento base
3
4
4
12
12
Climablock 60-150-180
Climablock 60-150-180
Finitura interna
pannelli cartongesso
spessore: 1,2 cm
Finitura esterna
rasatura, rete in fibra di vetro
e rivestimento in pasta colorata
Isolamento acustico
Calcestruzzo alleggerito
spessore: 1,0 cm
spessore: 4,0 cm
10
Livellante
11
Pavimentazione
spessore: 1,0 cm
Armatura
Pignatta in laterizio
16 x 25 x 38 cm
12
verticale:
orizzontale:
Travetto
13
Cordolo esterno
Rete elettrosaldata
14
Getto calcestruzzo
TAVOLA C05
Particolare apertura su chiusura verticale opaca con inserimento infisso - scala 1/5
5
1
7
3
2
6
8
Elemento base
Climablock 60-150-180
Getto calcestruzzo
3
4
Armatura a traliccio
verticale:
orizzontale:
Finitura interna
pannelli cartongesso
spessore: 1,2 cm
7
8
Finitura esterna
rasatura, rete in fibra di vetro
e rivestimento in pasta colorata
Doppia controcassa
in legno con zanche di ancoraggio
Pontarolo Staffix
battuta regolabile
per controtelaio
TAVOLA C06
Particolare intersezione chiusura verticale opaca - chiusura orizzontale superiore- scala 1/5
3
2
Elemento base
Climablock 60-150-180
Guaina impermeabile
spessore minimo: 15 cm
pendenza: 2%
Scossalina metallica
Rete elettrosaldata
Condotta deflusso
acqua pluviale
10
Calcestruzzo
Parafoglie
11
Pignatta in laterizio
Massetto in calcestruzzo
12
Travetto
spessore: 4 cm
5
6
11
10
12
4
1
Argilla espansa
16 x 25 x 38 cm
TAVOLA C07
Elemento base
Porta finestra
a taglio termico
Climablock 60-150-180
Calcestruzzo alleggerito
Pignatta in laterizio
Travetto
Intonaco
Gocciolatoio
Guaina impermeabilizzante
16 x 25 x 38 cm
spessore: 1,5 cm
spessore: 12 cm
3
8
4
diagnosi o verifica di
progetto
classificazione
energetica
classificazione in funzione
degli indici di prestazione
confronto con i limite da
normativa vigente
individuazione potenzialit
miglioramento
rilasciato da un soggetto
certificatore abilitato
durata di 10 anni, salvo
interventi che ne modifichino
i contenuti
rilascio attestato
certificazione
energetica
A supporto operativo, nelle fasi di calcolo, per la produzione della certificazione energetica ci si affidati al
software MasterClima 11300.
Si deciso di mantenere la suddivisione in alloggi presentata in precedenza, e ricapitolata nello schema
seguente, valutando quindi ogni singolo alloggio come una zona termica separata. Ai fini del calcolo si sono
tralasciati il piano interrato ed il vano adibito al sistema di comunicazione verticale.
131
D.P.R. 59/09
di progetto
1 gennaio 2010
DATI CLIMATICI
Regione
Provincia
Comune
Latitudine Nord
Zona Climatica
Temperatura di riferimento
20 C
26 C
2
0,710 W/m K
2
2,100 W/m K
DATI IMPIANTO
Potenza termica al focolare
Tipo di combustibile
132
15 kW
Gas naturale
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
4.3.2.2. RISULTATI
Si riportano i risultati dellapplicazione della
procedura di certificazione energetica negli schemi
a fianco.
Si evidenzia come lorganismo edilizio in oggetto,
progettato mediante luso di sistemi costruttivi
tradizionali, sia per quel che riguarda la
realizzazione del sistema chiusure verticali opache
che chiusure verticali trasparenti, ricada nella classe
energetica C secondo i limiti di legge attuali.
Tale risultato comunque accettabile in termini di
normativa, anche se sicuramente non pu essere
considerato ottimale.
Le modifiche immediate che si propongo per un
miglioramento del risultato sono, a parte il
miglioramento del sistema costruttivo delle
chiusure verticali, linstallazione di infissi a
migliorata efficienza energetica.
Infatti eseguendo dei test con il software
MasterClima, si subito evidenziata lelevata
rilevanza del sistema chiusure verticali trasparenti
nellefficienza globale delledificio.
Ulteriore proposta di miglioramento della
prestazione in termini di efficienza energetica di
risolvere pi correttamente alcuni ponti termici, ad
esempio in corrispondenza nei nodi di chiusura
verticale con solaio e balconi.
CLASSE ENERGETICA
< 2 3 ,3 5 3 k W h /m a
A+
< 3 7 ,7 0 5 k W h /m a
< 5 5 ,0 5 8 k W h /m a
< 7 5 ,4 1 1 k W h /m a
6 3 ,2 5 7 k W h /m
< 9 2 ,7 6 4 k W h /m a
< 1 2 4 ,4 6 9 k W h /m a
< 1 7 3 ,5 2 7 k W h /m a
> = 1 7 3 ,5 2 7 k W h /m a
400
300
200
100
500
>600
200
150
100
50
250
>300
200
150
100
50
250
>300
24
30
>36
18
12
6
0
2
133
D.P.R. 59/09
di progetto
1 gennaio 2010
DATI CLIMATICI
Regione
Provincia
Comune
Latitudine Nord
Zona Climatica
Temperatura di riferimento
20 C
26 C
2
0,140 W/m K
2
1,600 W/m K
DATI IMPIANTO
Potenza termica al focolare
Tipo di combustibile
134
15 kW
Gas naturale
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
4.3.3.2. RISULTATI
Come evidenziato nel prospetto a lato, il risultato
ottenuto dallapplicazione del sistema Climablock,
pu considerarsi pi che accettabile. Infatti
lorganismo edilizio in oggetto cos progettato,
ovvero tenendo conto anche di una certa
attenzione nella risoluzione dei ponti termici e
lapplicazione di infissi a taglio termico, risulta
ricadere nella classe energetica A, la migliore se si
esclude la classe A+, ovvero quella a cui
appartengono i cosiddetti edifici passivi.
< 2 3 ,3 5 3 k W h /m a
A+
< 3 7 ,7 0 5 k W h /m a
3 7 ,1 3 0 k W h /m
< 5 5 ,0 5 8 k W h /m a
< 7 5 ,4 1 1 k W h /m a
< 9 2 ,7 6 4 k W h /m a
< 1 2 4 ,4 6 9 k W h /m a
< 1 7 3 ,5 2 7 k W h /m a
CLASSE ENERGETICA
> = 1 7 3 ,5 2 7 k W h /m a
400
300
200
100
500
>600
2
200
150
100
50
250
>300
200
150
100
50
250
>300
24
30
>36
18
12
6
0
2
135
5.
CONCLUSIONI
A fronte dei risultati ottenuti mediante la certificazione energetica, si pu concludere che le tecnologie
analizzate, nel caso specifico il blocco cassero a perdere Climablock proposto da Pontarolo S.p.A., apportano
forti elementi di innovazione, superando i requisiti imposti dalla normativa vigente. Considerate le similitudini
negli indici prestazionali dei prodotti analizzati, si ritiene lecito estendere tale considerazione a tutti i sistemi
costruttivi presi in considerazione.
Si pu affermare inoltre che queste tecnologie, rispetto ai sistemi tradizionali, consentano una pi rapida e
corretta messa in opera del sistema chiusure verticali opache, a vantaggio di un risparmio nei costi di
realizzazione, e a garanzia di un risultato in grado di soddisfare le esigenze imposte.
Come gi fatto presente nelle considerazioni al termine di ogni classe di sistemi costruttivi, tali soluzioni
peccano ancora di una relativa giovinezza nello sviluppo. Tra i principali punti irrisolti si sottolinea il problema
del decadimento differenziale di prestazione nel tempo. Tale considerazione valida soprattutto per quel che
riguarda le soluzioni in multistrato laterizio e argilla espansa.
Quindi a conclusione del lavoro svolto, si pu affermare che allo stato attuale ci si trova in una fase di
transizione, in cui sia progettisti, che aziende del settore, si trovano ad affrontare da un lato normative sempre
pi restrittive, dallaltro lavvicendamento sul mercato di prodotti in continuo sviluppo ed aggiornamento. Tale
condizione evidentemente pone difficolt nellaffermarsi di una o dellaltra soluzione tecnologica, la cui scelta
quindi viene demandata al caso specifico in esame.
136
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio
6.
BIBLIOGRAFIA
6.1. PUBBLICAZIONI
Gruppo Redazionale Milano (1995) (a cura di) Manuale di progettazione edilizia, vol. 1, Milano, Hoepli
Andrea Campioli, Monica Lavagna (2010) Laterizio innovativo ad alte prestazioni termiche,
Costruire in Laterizio, n.133, gennaio/febbraio 2010 pp. 56-59
6.2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Decreto Legislativo n.10 del 9 gennaio 1991
Norme in materia di uso razionale dell'energia, risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili
Decreto Legislativo n.447 del 26 ottobre 1995
Legge quadro sullinquinamento acustico
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997
Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici
Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002
sul rendimento energetico nelledilizia
Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 aprile 2006
sull'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE
Decreto Legislativo n.195 del 19 agosto 2005
Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale
Decreto Legislativo n.311 del 29 dicembre 2006
Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della
direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia
Decreto del Presidente della Repubblica n.59 del 2 aprile 2009
Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19agosto 2005, n. 192
Decreto Ministeriale del 26 giugno 2009
Ministero dello Sviluppo economico - Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici
UNI EN ISO 6946
Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica - Metodo di calcolo
UNI 10349
Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Dati climatici
UNI 10379-05
Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato
UNI EN 832
Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento edifici residenziali
UNI EN ISO 13790
Prestazione termica degli edifici calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento
UNI EN ISO 10077-1
Prestazione termica di finestre, porte e chiusure - Calcolo della trasmittanza termica - Metodo semplificato
UNI EN ISO 10211-1
Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature superficiali Metodi generali di calcolo
Bibliografia
137
138
Tecnologie tradizionali evolute e materiali per la realizzazione di chiusure verticali opache, un caso studio