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Facolt di lettere.

Numismatica (L-ANT 04)


(prof.ssa P. Calabria dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica


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Norme per la redazione della tesi


Per quanto riguarda la stesura della tesi dalla segreteria della Facolt di Lettere, per il momento, non sono
state stabilite delle regole: si consiglia agli studenti di visionare gli elaborati degli anni precedenti per avere
unidea generale su come impostare il lavoro. Non stata nemmeno fissata una lunghezza standard in
numero di pagine.
Tutte le indicazioni valgono sia per una tesina da presentare a un singolo esame che per la tesi
triennale e magistrale.


1. Norme e indicazioni di carattere generale

Per indicare la lunghezza di un testo scritto si usa il termine cartella, che corrisponde a circa 2000/2100
battute: nel conteggio delle battute (i singoli caratteri) per riga vanno compresi anche gli spazi bianchi tra le
parole.
Moltiplicando il numero di battute per il numero di righe si otterr il numero di battute per pagina
(es. 60 battute per riga x 30 righe per pagina = 1800 battute per pagina); dividendo il numero delle battute
totali del nostro testo (esiste un apposito comando nei programmi di word processor per verificare il
numero dei caratteri) per 2000/2100 avremo il numero di cartelle (o pagine) che compongono lelaborato.

La scelta del tipo di carattere dipende dal gusto personale, per si ricorda che questo deve risultare
leggibile, chiaro e pulito. I font pi utilizzati sono: Times New Roman (preimpostato nelle versioni di Word
fino alla 2003), Arial, Book Antiqua e Verdana. Nella versione di Word 2007 il carattere predefinito il
Calibri, corpo 11 con interlinea 1,5.

Un esempio di impaginazione (layout) potrebbe essere questo:

- Carattere: Times New Roman;
- Titoli capitoli: corpo 14;
- Titoli paragrafi: corpo 12;
- Testo: corpo 12 (giustificato);
- Interlinea doppia;
- Note: corpo 10 (oppure 9 o 8), interlinea singola (giustificato).-

La pagina pu essere stampata anche fronte/retro: in questo caso si ricorda che nelle pagine di sinistra
vanno i numeri pari, in quelle di destra i dispari.

Per quanto riguarda le bozze da sottoporre al docente si consiglia vivamente di presentarle
corredate da un indice (o sommario) anche se provvisorio, con le pagine numerate e interlinea doppia, i
margini destro e sinistro impostati a minimo 2,5-3 cm, in modo da permettere correzioni chiare e
comprensibili; il pi di pagina a 1,5. Si ricorda di consegnare, a fine lavoro, un cd-rom con il testo e le
immagini.


Corsivo. Si usa per i titoli dei libri, le parole latine inserite in un testo italiano, i termini stranieri non entrati
completamente nella lingua italiana.
d eufonica. Impiegare la d eufonica solo davanti alle parole che cominciano con la stessa vocale.

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maiuscola. Evitare la forma E; impiegare invece *ALT+0200 (Tn
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)].
Numeri di nota. I numeri di nota possono essere inseriti allinterno della frase o, pi comunemente, a
esponente dellultimo termine della frase a cui si riferiscono. In questo caso nessuno spazio va tra il numero
a esponente e la parola che lo precede; il segno di punteggiatura va inserito dopo lesponente, senza alcuno
spazio.
Punteggiatura. I segni di punteggiatura sono sempre seguiti, ma mai preceduti, da uno spazio. Il contrario
vale per le virgolette e le parentesi: la parola o frase racchiusa non vuole spazi con i segni. Lapostrofo di
articoli e preposizioni non vuole spazio, n prima n dopo (parola+apostrofo+parola).
Trascrizioni di testi epigrafici e simili. Per la trascrizione di epigrafi attenersi alle norme impiegate
nellepigrafia. Per le leggende delle monete v. il par. 8.1.
Trattini. Gli incisi nella frase vanno racchiusi fra trattini di lunghezza media , sempre preceduti e seguiti
da uno spazio. Il trattino breve - serve per separare elementi in stretto legame fra loro, non vuole lo
spazio n prima n dopo. Per indicare un intervallo (pagine o date) usare il trattino medio.



2. Elenco di alcune abbreviazioni comunemente adottate

articolo, articoli = art., artt.
avanti Cristo, dopo Cristo = a.C., d.C.
bibliografia = bibl.
capitolo, capitoli = cap., capp.
circa = ca. (non corretto, ma diffuso: ca)
collana = coll.
collezione = collez.
colonna, colonne = col., coll.
confronta = cfr.
cosiddetto, cosiddetti = c.d.
Eadem = EAD. (maiuscoletto)
eccetera = ecc.
edizione, edizioni = ed., edd.
estratto = estr.
et alii = et al. (et alii)
fascicolo = fasc.
frammento, frammenti = fr., frr.
figura, figure = fig., figg.
Ibidem = ibid.
Idem = ID. (maiuscoletto)
illustrazione = ill.
inventario, inventari = inv.
libro, libri = l., ll.
manoscritto, manoscritti = ms., mss.
nota = nota
numero, numeri = n., nn.
opera citata = op. cit.
pagina, pagine = p., pp.
paragrafo, paragrafi = par., parr.
per esempio = p. es. (oppure per es.)

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Tn = tastierino numerico.

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ristampa = rist.
secolo = sec.
seguente, seguenti = s., ss.
sezione = sez.
sub voce = s.v.
supplemento, supplementi = suppl., suppll.
tabella = tab.
tavola, tavole = tav., tavv.
tomo, tomi = t., tt.
vedi = v. (oppure vd.)
volume, volumi = vol., voll.

Le sigle delle misure di lunghezza, peso, ecc. sono quelle stabilite dalle norme matematiche e non sono mai
seguite dal punto perch NON SONO ABBREVIAZIONI.

millimetro = mm
centimetro = cm
metro = m
chilometro = km
grammo = g

Ai numeri romani non si aggiunge ma lo in esponente: questo va impiegato solo nei numeri arabi. Es.: 7 e
non VII.



3. parti della tesi
2


In questo paragrafo si presenta uno schema generale di struttura, con la collocazione delle varie parti che
costituiscono una tesi. Tali informazioni vanno considerate come indicazioni di massima perch, a seconda
del tipo di testo che dobbiamo elaborare, alcuni componenti potranno variare o non essere presenti
(attenersi alle indicazioni del docente o dei collaboratori).

In una tesi le componenti sono:

Frontespizio Sempre
Indice generale (o sommario) Sempre
Elenco delle illustrazioni, tabelle, grafici
Ringraziamenti
Introduzione Sempre
CAPITOLI DELLA TESI
Conclusioni Sempre
Appendici (foto, documenti darchivio)
Bibliografia e elenco delle abbreviazioni Sempre


In linea di massima il frontespizio cos composto: (seguire le indicazione della segreteria)

2
Per una trattazione pi ampia e particolareggiata di tutti gli argomenti indicati cfr. U. ECO, Come si fa una tesi di laurea. Le materie
umanistiche, (Tascabili Bompiani), Milano 1977 e successive ristampe.

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- Logo e nome delluniversit;
- Nome della facolt;
- Nome del corso di laurea (specificando se triennale, specialistica o dottorato di ricerca);
- Titolo (e sottotitolo) della tesi;
- Nome del docente;
- Nome del correlatore (se previsto);
- Nome e cognome del candidato (Laureando/a: );
- Anno accademico.-

La pagina 1 quella del frontespizio (dove non va indicato il numero).
I titoli dei capitoli vanno allineati a sinistra e composti in carattere M/m
3
. Allinterno del testo si possono
usare tutti i segni di interpunzione, tranne il punto al termine del titolo.


3.1 Sezioni

La struttura logica della tesi (ossia i vari capitoli) costituita da una serie di suddivisioni che servono per
trattare i diversi argomenti. Le suddivisioni maggiori sono denominate sezioni, distinte da un titolo e da una
numerazione progressiva. Le cifre possono essere arabe oppure romane. Si pu anche omettere la
numerazione, ma occorre distinguere graficamente le sezioni. Le eventuali suddivisioni degli altri livelli
sono strutturate come quelle di primo (numero progressivo e titolo). Nei testi spesso le sezioni di primo
livello costituiscono i capitoli (cfr. 3.2).

1. La suddivisione del testo
1.2 La suddivisione dei capitoli
La suddivisione del testo
La suddivisione dei capitoli


3.2 Capitoli e paragrafi

I capitoli sviluppano degli argomenti di una certa complessit. Sarebbe logico fare in modo che tutti i
capitoli abbiano la stessa lunghezza (anche se nella pratica spesso molto difficile). Essi hanno tutti una
numerazione progressiva; nel caso i capitoli facciano parte di sezioni, il numero progressivo deve essere
preceduto da quello della sezione a cui il capitolo fa riferimento.
Per paragrafo si intende una porzione di testo (non eccessivamente lunga) grammaticalmente chiusa
da un punto fermo, e compresa tra due ritorni a capo. Il paragrafo sviluppa delle argomentazioni di senso
compiuto. Per distinguere i vari paragrafi, oltre ad andare a capo, si impiegano i rientri a inizio riga. In un
testo la lunghezza dei paragrafi varia la le 10 e le 20 righe (in questo elaborato, ad es., la lunghezza dei
paragrafi anche minore).


3.3 Livelli di suddivisione del testo

Per quanto riguarda la suddivisione del testo, consigliabile non andare oltre il terzo livello (in molti casi
bastano anche solo due livelli). Per le suddivisioni successive preferibile indicarle solo con il titolo.
Esempio di suddivisione : 1 (1 livello), 1.1 (2 livello), 1.1.2 (3 livello), Titoli delle sezioni.
La struttura logica della tesi deve essere rispecchiata nellindice.

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M/m indica iniziale maiuscola e resto minuscolo. Es.: Numismatica.

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3.4 Indice

Lindice riflette la suddivisione della tesi in sezioni, capitoli, ecc. Costituisce uno degli elementi pi
importanti di un elaborato. La sua funzione quella di presentare largomento trattato e le linee guida di
come verr sviluppato nel corso del lavoro.

Indice

1. Norme e indicazioni di carattere generale. 1
2. Elenco di alcune abbreviazioni comunemente adottate.. 2
3. Parti della tesi. 3
3.1 Sezioni.. 4
3.2 Capitoli e paragrafi. 4
3.3 Livelli di suddivisione del testo 4

Tutti i programmi di videoscrittura (Microsoft Word, OpenOffice, iWorks, ecc.) e quelli di desktop
publishing (Adobe InDesign, Scribus, ecc.) hanno una funzione per creare automaticamente lindice.


4. Bibliografia ed elenco delle abbreviazioni

La bibliografia la raccolta dei testi che sono serviti come riferimento per la stesura della tesi. Nella
bibliografia i titoli vanno inseriti in ordine alfabetico per cognome dellautore. Nel caso di una bibliografia
critica o una rassegna di fonti si pu anche seguire lordine cronologico, dal pi antico al pi recente.


4.1 Elenco delle abbreviazioni dei periodici

Si riportano tutte le abbreviazioni dei periodici e repertori utilizzati con il relativo scioglimento. Nel campo
archeologico e numismatico in genere si adottano le abbreviazioni dellArchologische Bibliographie,
oppure quelle dellAnne Philologique; in assenza di abbreviazioni il titolo deve essere indicato per intero.
Gli autori antichi devono essere citati secondo le norme del Thesaurus Linguae Latinae (autori latini) e il
Liddel-Scott (autori greci). Questo elenco in genere precede la bibliografia finale.


4.2 Abbreviazioni bibliografiche

Per quanto riguarda labbreviazione bibliografica da riportare in nota a pi di pagina, si consiglia (anche
perch comunemente adottato ormai da diversi anni nella bibliografia archeologica e numismatica) il
sistema AUTORE DATA: COGNOME (in maiuscoletto) seguito dalla data di pubblicazione, virgola, p./pp. e il
numero della pagina o delle pagine e il punto finale. Se gli autori sono pi di due, scrivere i primi due
separati dal trattino, far seguire et al. (in corsivo) e lanno. Nel caso in cui un autore ha pubblicato nello
stesso anno due o pi articoli, dopo la data si aggiungono le lettere a, b, c, ecc., senza spazio. Se lautore
pi volte citato nella stessa nota, ma riferendosi a diversi testi: ID. 1987, p. 22, oppure EAD. 1997, p. 470
(Idem se uomo, Eadem se donna).

BERNARDINI 1977.
FINETTI 1987, p. 19.
SAVIO 2001, pp. 24, 86-94.
CANTILENA - GIOVE et al. 1986, pp. 101-115

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Per la citazione bibliografica completa attenersi a queste norme generali:

4.2.1 Monografia:

1) Nome abbreviato seguito da cognome;
2) Titolo e sottotitolo dellopera, in corsivo (titolo e sottotitolo, se non diversamente
specificato, vanno divisi da un punto);
3) Numero dei volumi che compongono lopera. Se il testo costituito da 2 o pi volumi (2
voll.). Per opere composte nellarco di diversi anni si indicher lanno di pubblicazione del
primo e dellultimo volume. Nel caso ci si riferisca a uno solo dei volumi allora lanno di
edizione sar quello del volume stesso;
4) Nome della collana (facoltativo);
5) Luogo di edizione: in lingua originale;
6) Anno di edizione: allesponente il numero di edizione o ristampa. 1980
2
Se di opere
straniere esiste una traduzione in italiano, va specificato (trad. it.) indicando luogo di
edizione e anno. Allo stesso modo si indica una traduzione che non in lingua italiana (trad.
fr./ingl./ted., ecc.).-

E. BERNAREGGI, Istituzioni di numismatica, Milano 1985.
PH. GRIERSON, Introduzione alla numismatica, Oxford University Press 1975, trad. it. Roma 1984.


4.2.2 Articoli di periodici:

1) Autore: come per le monografie;
2) Titolo dellarticolo, in corsivo;
3) Abbreviazione (o titolo esteso) del periodico, in corsivo, preceduto dalla preposizione in;
4) Numero progressivo: in cifre romane lannata, in arabe il fascicolo: XX, 2;
5) Anno di pubblicazione: (non sempre corrisponde allanno di uscita del periodico);
6) Pagine: si indica la prima e lultima pagina di tutto larticolo considerato. Indicare anche la
presenza di eventuali tavole.-

O. MURARI, Sui denari di Pisa e di Lucca dellimperatore Federico I, in RIN, LXXX, 1978, pp. 143-147,
tav. I.


4.2.3 Articoli in opere collettive, atti di convegni, studi in onore e cataloghi di mostre, documenti darchivio:

Si impiegano le stesse norme seguite gli articoli di periodici con la differenza che, dopo il titolo del
contributo, va indicato il nome del curatore o dei curatori dellopera e il relativo titolo.
Lindicazione della curatela di un volume va fatta nella lingua delledizione, seguita dal nome del curatore.
Italiano: a cura di; latino: ed. (plurale edd.); inglese: ed. (plurale eds.); francese: d.; tedesco: hrsg. von/vom
(a cura di/curato dallo, dalla, ecc.).

L. TRAVAINI, Le aree monetarie italiane alla fine del Medioevo, in Le Italie del Tardo Medioevo, a cura
di S. GENSINI, Atti del 2 Convegno del Centro di Studi sulla Civilt del tardo Medioevo, San Miniato
(Pisa) 1988, Firenze 1990, pp. 361-389.
P. CALABRIA, I ritrovamenti di moneta di bronzo e dargento dal sottosuolo di largo Argentina, in XII
Internationaler Numismatischer Kongress, Berlin 1997, Berlin 2000, pp. 466-471.



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4.2.4 Cataloghi di mostre:

1) Titolo sintetizzato, in corsivo;
2) Anno di pubblicazione.-

Memorie dal sottosuolo 2006 = Roma. Memorie dal sottosuolo. Ritrovamenti archeologici 1980 /
2006, a cura di M.A. TOMEI (Roma, Olearie Papali, 2 dicembre 2006 9 aprile 2007), Roma 2006.

Nelle note a pi di pagina il riferimento a una singola scheda pu essere indicato cos:

a) G. ANGELI BUFALINI, II.449, in Memorie dal sottosuolo 2006, p. 308.
b) ANGELI BUFALINI 2006, p. 308.


4.2.5 Documenti darchivio o manoscritti:

Vanno indicati con: citt, archivio o biblioteca, fondo, serie, busta o filza, segnatura, carta, foglio. Si
possono impiegare, per brevit, delle sigle che indichino larchivio (es.: ACS = Archivio Centrale dello Stato).


4.3 Sitografia

Indica il repertorio dei siti internet o pagine web consultati per il lavoro. Bisogna indicarne lURL completo,
inserito tra le virgolette uncinate singole < > e la data dellultimo aggiornamento o, se non si conosce,
indicare la data in cui la pagina stata consultata, ad es.:

<http://www.monetaecivilta.it/tevere/monete_tevere.html> (giugno 2008)

se possibile si dovrebbe anche indicare il nome del curatore o dellente responsabile del sito o della
pagina web.


4.4 Bibliografia finale

La bibliografia finale (o meglio le abbreviazioni bibliografiche), in ordine alfabetico per autore, sar
costituita cos da due colonne: in quella di sinistra labbreviazione bibliografica costituita da AUTORE DATA
e in quella di destra con lindicazione della citazione bibliografica completa, es.:

BERNAREGGI 1985 = E. BERNAREGGI, Istituzioni di numismatica, Milano 1985.
CALABRIA 2000 = P. CALABRIA, I ritrovamenti di moneta di bronzo e dargento dal sottosuolo
di largo Argenntina, in XII Internationaler Numismatischer Kongress, Berlin
1997, Berlin 2000, pp. 466-471.

La citazione bibliografica completa ha sempre il punto finale.


5. Immagini

Le immagini (monete, schemi, piante, grafici, ecc.) a seconda di come sono composte prendono il nome di:

figure: immagini inserite allinterno del testo;

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tavole: diverse immagini composte in una pagina;
tavole fuori testo: illustrazioni che compaiono su fogli separati inseriti fra le pagine del testo.-


6. formato grafico delle immagini

Le immagini devono essere in formato .jpg o .tiff alla risoluzione di 300 dpi (definizione dei pixel) a
dimensione reale. Per il materiale numismatico indicare sempre la scala di riduzione (1:2) o ingrandimento
(2:1) dellimmagine.

Le immagini delle monete possono essere collocate prima di ogni scheda, oppure a destra, o composte
in tavole.


7. Tabella per la traslitterazione dellalfabeto greco antico



















ESEMPIO DI SCHEDA NUMISMATICA







I font consigliati per il greco antico sono: graeca, oppure supergreek. Le parole in lingua greca
vanno riportate in tondo: in questo caso segnare con esattezza accenti e spiriti; se traslitterate, in corsivo
(Es. agor).







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8. Scheda numismatica e trascrizione leggenda D/, R/, esergo e nel campo

Trattando argomenti di numismatica, una caratteristica fondamentale della tesi la presenza di schede di
monete, medaglie, gettoni, tessere e placchette.


8.1 Trascrizione leggenda D/, R/, esergo e nel campo

Per la trascrizione delle leggende del D/ e del R/, campo ed esergo si impiegano le seguenti norme:

a) Trascrizione della leggenda in carattere maiuscolo, secondo lalfabeto in cui sono scritte;
b) Indicare eventuali parti illeggibili con *+, oppure integrazioni con * +; se la leggenda scritta su pi
registri, occorre separarli con la barra /; se ci sono degli elementi che separano le lettere usare il
trattino. Le abbreviazioni delle leggende, di norma, non vanno mai sciolte: nel caso in cui fosse
richiesto attenersi alle norme dellepigrafia, con lo scioglimento tra parentesi tonde ( ); in qualche
caso le parole possono non essere separate da spazi
4
;
c) Per i segni che si trovano nel campo e in esergo specificare, ad es.: Nel campo: (descrizione del
segno, lettera o contromarca); In esergo: ANT(IOCHIA);
d) Abbreviazioni: destra: d.; sinistra: s.


Sono riportati alcuni esempi di trascrizioni di leggende:

a) Leggenda in greco (font utilizzato: graeca)

D/|3A10
R/|3A1|`.` l0:Al0 Al0`:l0

b) Leggenda in latino
5


D/IMP C DIOCLETIANVS P F AVG
R/GENIO POPVL-I RO[MA]NI
Nel campo: E/crescente lunare
In esego: ANT

c) Leggenda in latino (Firenze, 1320)

D/+FLO[RENT]IA
R/+S. [I]OHANNES. B







4
Le norme della Biblioteca Apostolica Vaticana invece prevedono lo scioglimento delle leggende tra parentesi quadre:
IMP[ERATOR] C[AESAR] DIOCLETIANUS P[IUS] F[ELIX] AUG[USTUS], e la distinzione tra U e V (cfr. scheda n. 1).
5
In questo caso le abbreviazioni non sono state sciolte (cfr. RIC VI, p. 619, n. 48 a).

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Si riportano alcuni esempi di scheda moneta che possono essere presi come modello, oppure rielaborati, a
seconda delle esigenze del lavoro da svolgere.


9. Esempi scheda numismatica

Scheda n. 1 (elaborata dalla prof.ssa P. Calabria e dott. F. Di Jorio)

3. Inv. BAV: 10979359
D/ IMP(ERATOR) C(AESAR) DIOCLETIANVS P(IVS) F(ELIX) AVG(VSTVS)
Testa radiata dell'imperatore volta a d. Busto paludato. Contorno perlinato.
R/ VOT(IS) / XX dentro una corona d'alloro.
Nel campo: F(ELIX) K(ARTHAGO). Follis, bronzo. g 3,043, mm 10,9. Zecca: Cartagine. Datazione: 303 d.C.
Bibl.: COHEN-FEUARDENT 1880-1892, t. VI, p. 476, n. 542 var.; RIC VI, p. 427, n. 37 a


Scheda n. 2 (Bollettino di Numismatica)

GORDIANO III
25. SESTERZIO, bronzo
g 18,91 mm 29,15 330 US 280
D/ IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG Testa laureata
dell'Imperatore a d.
R/ [...]ORD[....] Tracce della Concordia seduta; in basso, S C

BIBL.: RIC IV/3, p. 47, nn. 287-288


ZECCA: ROMA
(240 d.C.)


Scheda n. 3 (Rivista Italiana di Numismatica e Scienze affini)
11 CN. GELI, denario, 138 a.C, Roma
D/ Testa di Roma a d.; dietro X
R/ Guerriero/Marte in quadriga verso d., dietro di lui prigioniero;
in esergo ROMA; sotto le zampe dei cavalli, CN. GEL AR, g 3,698, mm 19, h 3. Inv. 308259. RRC
232/1.


Scheda n. 4 (Catalogo on-line Biblioteca Apostolica Vaticana)

Autorit emittente : Roma (284-305)
Nominale/Tipologia : [Follis]
Zecca/Peculiarit del materiale : [Alessandria : Zecca di Alessandria 296-297]
Descrizione fisica : 1 moneta ;
Dati tecnici : 3,749 gr., 20 mm.
Metallo : Bronzo
Dritto : IMP[ERATOR] DIOCLETIANUS P[IUS] F[ELIX] AUG[USTUS] Testa
radiata volta a d., busto paludato. Contorno perlinato.
Rovescio : CONCORDIA MIL-ITUM Giove stante sulla d. che si appoggia con la s.
a una lancia mentre con la d. porge allimperatore stante sulla s. in
tenuta militare un globo sormontato da una Nike che lo incorona.
Grado di rarit : C
Citazione : RIC VI, p. 667, 46 a
10978616


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10. Collocazione delle immagini

Allinterno di ogni scheda le immagini possono essere collocate prima, alla fine o a un lato del testo. Nel
caso in cui la tesi contenga un elevato numero di foto, queste possono essere composte in tavole e
sistemate alla fine (in genere dopo le abbreviazioni bibliografiche).


11. Elementi costitutivi di una moneta























Sapienza. Universit di Roma.
Facolt di Lettere
Numismatica
email: numismatica.uniroma1@gmail.com
Edizione aggiornata ad aprile 2011

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