>
<A..AV
^Si
EicLLibri&
ADA NEGRI
Fatalit
MILANO
FRATELLI TREVES, EDITORI
21. migliaio.
EjKlLibrit
FATALIT.
Opere
Fatalit.
di
ADA
NEGRI.
.
21." edizione
L.
.
4 4 4
4
ADA NEGRI
Fatalit
.^
m #5;
MILANO
FRATELLI TREVES, EDITORI
2l. migliaio.
PROPRIET LETTERARIA.
/
diirttt
di riproduzione
i
di traduzione sono
?,
Norvegia
l'Olanda.
1911.
ADA NEGRI
Sta a Motta-Visconti. Questo lo perch tutte
le
si
sa
ai piedi,
Ma
chi
non esce
uscir fuori?
Io mi dibatto, maledico e piango,
Ma
passa
il
mondo
')
renzieri e poeti
la
dinanzi al
pubblico.
presentare
Ada
Negri, rici
pare
migliore:
Prefazione
Perch nessuno l'ascolta? Questo si chiedevano, soltanto pochi mesi fa, gli abbonati del Corriere della Sera, e deW Illustrazione Popolare; anche quelli che di versi non s'intendono, e non si curano,
ma
tutti,
Ada
cos conosciuta e
ella
non trovasse
modo
giava
di
il
stato
Ma
forse
per
il
suo meglio:
questa lotta contro ostacoli che non sapeva che fossero, questa sete di gloria non
mai appagata, aiutarono certo ad accendere in lei quella fiamma che riscalda ormai tutta la sua poesia, dandole un'impronta cos sentita, cos nuova, cos sua.
I
suoi lettori
sono
il
andati
man mano
comprendendo che
vane deve aver sofferto come se avesse gi vissuto una lunga vita, e finirono col tenersi sicuri che, conscia del suo ingegno com'essa , forte della sua triste espe-
Prefazione
da un momento all'altro al sole di quella gloria che sogna con tanto ardore. La " bieca figura che le appare una notte al capezzale e si chiama sventura, dopo averla atterrita col profetarle tutto
rienza, sarebbe balzata fuori
sanguinando crea
la gloria.
all'idea.
Sola splende
Voi sublime
il
dolor scioglie
Ed
ella,
che
l'aveva
respinta, le ri-
sponde: Resta.
la
La sventura! come si sente ch'essa fu compagna della giovinezza di Ada Neda bambina seppe
notti insonni e l'inquieto
....
,,...
Una
diciott'anni saluta
il
da Lodi per
Prefazione
ancora neppure
l
le rotaie
di
un tram;
come dimenticata
si
Ti-
cino dove
va ad ascoltare
le
punge, penetra,
Fiero scotendo
sibila,
l'ale.
travolge,
Ada
dire
Negri, quando
raccolti in
vorranno
alla
si
inventeranno intorno
tua
persona e
prima almeno un poco della melanconica verit; essa un onore per te, e alla tua povert un giorno tu ripenserai con dolcezza e con gratitudine, poich ad essa devi in gran parte quello che sei.
Lasciaci
dunque attraversare
s'aprono
le
il
vasto
le stalle
dove guazzano
al
sare
salendo
due alti scalini di mattoni rotti. Noi veniamo a salutarti nella tua stanza dove la
Prefaeiont
luce fioca
perch
alla
finestra
di carta,
sono vetri
libri
ma impannate
non vi dove il
nostro
che
si
s'
ti
serve da divano....
gonfio
Il
cuore
poi
stringe al primo
,
allarga
di
momento, ma commozione e
d'ammirazione.
glio,
in
un giornale
letterario, se
non
sba-
la
descri-
come
illuminata
da una nobile fierezza perch essa lavora per suo figlio che deve studiare:
....
Suo
figlio,
il
solo,
L'immenso orgoglio
Cui ne
la
vasta e seria
il
volo.
Chi, leggendo,
si
Prefazione
La povera donna
ha lavorato
giata presso
tutta la
la
ora
rifutre-
figliuola
e attende,
" di
oro e
di lauro .
d'Italia
il il
nome
della
sua
n'
figliola
dappertutto, e
ella
pavimento
ingombro ed
il
vi
cammina sopra
con venerazione.
S,
nome
della
sciuto,
ma nessuno
non conosce nessuno, e dovr ancora per qualche tempo andarsene in zoccoli alla sua scola, dove un'ottantina di ragazzi e mettono a le strillano il buongiorno prova la sua pazienza coi nasi che colano
e l'ostinazione di
voler gridare
tutti
in-
sieme
le lettere dell'alfabeto.
la vede tornare col viso palmani che bruciano, gli occhi che balenano, e trema per paura che sia malata. l'intenso sforzo di vivere due vite, di ascoltare due voci: mentre ode
lido, colle
Sua madre
Prefazione
compie rigida e ferma il suo dovere, dentro ha mille altre voci che le parlano, una musica strana che le sale dall' anima e vorrebbe prorompere, ma non lo pu che
nella notte alta,
quando
lei
il
giornata
compiuto.
versi
allora che
le si
un immenso radiante
i
oriz-
zonte
suoi
pu pensare ch'ella ha tutto visto e conosciuto: ma non conosce che la solitudine e la sventura: un mondo buio e
freddo dal quale la luce del di fuori ap-
pare abbagliante, e
pili
non
sia,
il
mondo
dei fortunati.
Ada Negri ha
derni
mo-
ma
li
conosce
del
varie op-
come
ne dice
visto
ella afferra
un teatro,
ma
entusiasta della
da una smania di sentirla e vederla che non lascia pensare ad altro: sono sempre i suoi giornali che la informano; un fascio; quasi
Duse ed
Prefazione
tutti quelli d'Italia
mai
Ada Negri non ha mai visto il mare, non conosce le montagne, neppure le colline o un lago: pochi mesi fa poteva dire neppure una grande citt, poich non faceva che attraversar Milano da Porta Ticinese a Porta Romana per andar a Lodi
a passar
le
Quest'estate alcuni amici la vollero trattenere per due giorni e fu tutta una nuova
vita spalancatasi ai suoi occhi nella
citt
gran
le
popolosa,
nella
stagione in cui
sfilarono
della
gaudenti
del
le
davanti
bellezza,
col
barbaglio
lusso,
Brera
port;
la sbalord, la
il
commosse,
la tras-
di terre lontane
l fra quegli egi-
brune alme dagli occhi dipinti. Due giorni di sogno: tutta la sua personcina esile vibrava e i suoi grandi oc-
Prefaeione
fiammeggiavano come per febbre, gli amici si chiesero se non avevano commesso una cattiva azione mostrandole ci di cui non avrebbe potuto
chi neri
tanto
che
godere a lungo.
Ella torn
zoccoli;
laggi a riprendere
suoi
ai
bambini rumorosi e*" cocciuti, ma pur troppo non seppe pii essere tranquilla e rassegnata al suo oscuro
suoi
ottanta
destino.
che
Vi sar chi, leggendo il suo libro, dir c' una nota insistente, troppe volte
ma
cos,
lei,
ora; la
campana
al
lugubre,
incessante
che invoca
si
soc-
ribella
Son
poeta, poeta, e
Luce
Pure come
triste
e dolce si fa
come
la
Prefazione
si
nel silenzio
a te vicina
chiede:
Dimmi, perch
L'amore come
si soffre
e si perdona.
Dimmi, perch
si
soffre e si
perdona
dolce della lirica di Ada Negri sgorga sempre e sola dal ricordo della fanciullezza cullata dall'amore di sua ma-
La nota
dre, o dall'amor
materno che
di
le
appare
pace.
La
Ada Negri;
d'acciaio;
ella
scatta
un lampo di sfida, in un impeto di audace speranza. Par che la sua personcina diventi pi alta, quando sfidando la miseria, "spettro sdentato dalle
muta sempre
scarne braccia
,,,
esclama:
Prefazione
E mia
la
Non mi
Su
le
vedrai,
non mi vedrai
sfinita.
sparse rovine e su
Brillano
i
gli affanni
!
miei vent'anni
che profonda
commozione
proviamo
Quanta luce
Senti pel
I
di sole e
quante rose,
ciel
giocondo
trilli
de
le allodole festose,
Che
Quanto fremito
d'ali
Ma
l'ammirazione
ci
riempie,
quando que-
il
e salutando dice:
....
fieramente
la
"
maga nera
Canto l'inno
alla
vita
Prefazione
Se
di
da
tutti
questa
Ada
"
turbinoso
presente
rigurgita
voci che
davvero " l'onda immensa di ingombrano di stupore, ci empiono di piet, ci infiammano d'entusiasmo, ci rattristano a morte .
ci
dicembre 1001
FATALIT.
al
capezzale
Una
Ne
l'occhio
bieca figura.
un lampo ed
sulla faccia.
"
al fianco
un pugnale,
Mi ghign
Ebbi paura.
Disse:
Son
la
Sventura.
''
al
nulla,
Scostati
!...
singhiozzai.
Fatalit
me
dappresso.
Disse:
"
Lass
sei,
sta scritto.
fior di cipresso,
Squallido fior tu
Sorsi gridando:
lo voglio la speranza
riluce,
Che
ai
venfanni
la trepida esultanza,
T'allontana, o funesta.
Disse
"
chi soffre e
sanguinando crea.
Sola splende
la gloria.
all'idea.
la
Voi sublime
il
dolor scioglie
vittoria.
Resta.
SENZA NOME.
Senza nome
Io
non ho nome.
Io
son
la
rozza
figlia
Ma
un'indomita fiamma
me
s'alberga.
Seguono
un nano
E un
Galoppa
il
angelo pregante.
e piano,
Come Mazeppa
cavai fumante.
Un enigma
son
io
d'odio e d'amore,
di
il
Di forza e
dolcezza;
tenebrore,
alla
M'attira de l'abisso
carezza.
Senza nome
Quando per
l'uscio
de
la
mia
soffitta
Rido se combattuta o
Senza conforti e senza
derelitta,
gioie,
rido.
Ma
Piango su
Su
E quando
il
Che mi freme
Provocando
il
destin passo e
non guardo,
il
NON
MI TURBAR....
Non un
turbar....
NON
MI TURBAR....
Se qualche volta
E m'ardon
gli
M'imbianca
labbro e
il
volto
La bruna
testa, e
penso.
Non mi
turbar
Si schiude un
mondo immenso.
Da
le
nubi squarciate
Cinger,
io
vedo
il
sole
nudo
e ridente,
Il
Non
tni turbar....
Mareggianti all'aperto,
Da
le
chiome de
l'elei
e dei cipressi,
Da
l'arido deserto,
Con grido
appassionato,
Che ravviva
il
creato,
.coi
voli erranti
D'aligere sperdute
Soffi larghi, novelli
e trionfanti
Di forza e di salute.
E non
Non
La dolorosa
pi, feroce
terra,
ed indessibil maga.
fucil
Spiana
il
la
guerra
Ma
tutto
il
mondo
patria e tutti
un santo
Entusiasmo avviva,
di
Vola
di riva in riva.
Non mi
turbar,...
Non
pi
il
pazzo furor de
i
la
mitraglia
Eruttano
cannoni,
Non
pi volan fra
mezzo a
;
la
battaglia
Le
belliche canzoni
Fuma
il
il
cuore
Rimbomba de
macchine
il
fragore,
;
Rosseggian
le fornaci
De
Libert
le
la
terra in fermento
ali
sue bianche
dischiude
l^a
ronda...
VA L'ONDA.
Fra
l'alte rive,
irrefrenata e cieca,
Va
l'onda, e piange.
Il
plumbeo
cielo ascolta.
Non ha
Non
l'aura
un
soffio
ne
la
notte bieca.
Va
l'onda, e piange.
nel suo
grembo porta
E
Il
Va
l'onda, e piange.
Da quel pianto
s'eleva
il
grido
umano
B1R1CH1^'0 DI STRADA.
Birichino di strada
i5
Quando
lo
vedo per
la
via fangosa
belio,
Passar sucido e
Le scarpe
Quando
il
vedo fra
carri
o sul selciato
sassi nelle
gambe
ai
cani,
;
Quando
lo
vedo ridere e
fior di
saltare,
Povero
spina,
all'officina,
E penso
Vuoto
il
padre
al
cellulare,
Un'angoscia per
lui
"
dentro mi serra
farai.
E
Tu
dico
Che
Birichino dt strada
De
la
Che
....
Ed
E
In
un supremo abbraccio
piet,
Di
di tristezza e d'agonia
Tutti
'
Anch'io son
fior di spina;
E
E
l'ebbi anch'io la
madre
dolor....
all'officina,ti
anch'io seppi
il
voglio bene.
SON GELOSA
DI
TE!
Son gelosa di
te!...
SON GELOSA
DI TE!...
Ti
vidi'
un giorno
di
sospetto un palpito
M'arse
la solitaria
alma sdegnosa,
Or
ti
Son gelosa
di tei...
te di grazie
fulgido tesor:
Va
sei
bella e fatai
le
come
il
deso,
Bianca fanciulla da
trecce d'ori...
Son gelosa
di
te !.
al
fascino
il
giace,
Quando fugge
l'amor....
Come
il
mondo.
il
Quando
cori...
l'alate e rosee
e stolto
De
Su
le
la
mia giovent;
Non
ridestarmi pi!
....
me
te di gioie
Intime
riso,
e la bugiarda festa
Di dolci volutt;
Ma
se cupo abbandono a
te
sol
resta,
pur cadr.
fra
ruderi
Quando,
fra
geli,
invocherai l'ardente
Felicit d'un d,
Ritta e proterva
mi vedrai risorgere
Come
Bianca fanciulla da
trecce d'or:
Tu
calpestasti
il
sogno mio
di
rosa
Son gelosa
di
te!..-
Stona breve
STORIA BREVE.
Ella pareva
un sogno
di
poeta;
La calma d'una
sfinge d'oriente.
Le cadea sino
Trillava
ai
fianchi
il
crin di seta;
riso,
Era
di statua
bel
corpo indolente.
Am
non riamata.
In fondo al core,
la
ria
Fiamma
di quell'amor
senza parole.
Ma
quel deso la
consum
ne
l'ore
ella moria,
il
Come
sole.
AUTOPSIA.
25
Magro
e tormenti
Con
fui?...
morso
Qui ne
Ti narro
il
mio passato.
Sui sassi de
le
vie crebbi.
Non mai
;
nome
i
errai
Dietro
le
nubi e
venti.
Autopsia
Seppi
le
disperar segreto,
le
miserie oscure,
finalmente un
d,
sovra un giaciglio
Nitido d'ospedale,
Un
Su me
raccolse
l'ale-
son morta
cosi,
capisci,
sola,
Come un
cane perduto,
Di speme o di saluto!...
Come
lucida e nera e
come
folta,
La mia chioma
fluente!..
terra algente.
Atitopsia
Come
giovine e bianco
il
flessuoso
Or
lo disfiora
il
cupido, bramoso
ti
sazia
Che
cuore.
il
sublime
1...
il
tuo sguardo,
Ancor
Colle
soffro; lo sai?...
immote
pupille ancor
;
ti
guardo,
tu mi scorderai
Autopsia
NEVICATA.
NEVICATA.
bui campi e su
le
strade
Silenziosa e lieve,
Volteggiando,
la
neve
Cade.
Danza
la
falda bianca
ciel
Ne
l'ampio
scherzosa
si
posa
Stanca.
In mille
immote torme
e sui camini,
Sui
tetti
Dorme.
Neincata
Chiuso
in oblio profondo,
il
Indifferente
mondo
Tace....
Ma
ne
la
calma immensa
ai
Torna
ricordi
il
core,
ad un sopito amore
Pensa.
N E
Li
E.
Soffro
Lontan lontano
Le nebbie sonnolente
Salgono dal tacente
Piano.
Alto gracchiando,
Fidati all'ali nere,
corvi.
Traversan
le
brughiere
Torvi.
Offron, pregando,
bronchi
Nudi.
Nebbie
Come
lio
freddo!
Son
sola
Un
gemito d'estinto
Vola;
mi ripete
buia
la
Vienij
vallata.
triste,
o disamata,
Vieni
U,.
NOTTE.
Profumato
di rosa
La carezza dell'ombra
Posa.
La
quiete
suprema
L'aria,
come per
brivido,
Trema.
La luttuosa tenebra
Una
storia di
le
morte
cardenie
Racconta a
Smorte?
Forse
Di soavi rugiade
Entro
socchiusi petali
Cade.
....
Su
l'ascose miserie,
Su
l'ebbrezze perdute,
I
Su
Che
le fugaci
il
gioie
disinganno infrange,
La
Piange-
e pili
in l
Ella mi disse
"
Tu non
i
ridi
mai
Imprecan sempre
Tu
Ove
il
il
cantico
non
sai
al sole
La musica
dei baci.
Tu non
pagano ammanto
Come
un'antica dea,
in alto vola,
nuvole spargendo
Di glicine e d'acanto.
Ella
mi disse ancora
fatai del
"
Ove
sei nata,
Poetessa
malaugurio?...
fata
?...
Quale perversa
Ti streg ne
"
la
culla
lei
risposi
Io nacqui in
un tugurio.
pi in l
Io sbocciai da la melma.
Ed
attraverso
ai ferventi
Inni de l'universo,
A me
Un'eco
di
lamenti.
A me
Pioggia vermiglia
sangue degli
eletti
Che
gettaron la vita
Ove
Baluardo
di petti.
si
pigia
Una
folla agitata
e turbolenta,
Una
Che
al
pleiade grigia
le
pan che
guadagna
;
la
fatica
Famelica s'avventa
Da
le
Vanno, mostri
E
Pei pori,
l'acfe ar filtrando
il
Rode
pi
Da l'umide
risaie attossicate,
sterili radure,
Dai campi e da
Da
Ove
in
le
case murate
di
nome
Inerti creature,
A me
giunge, a
me
giunge
il
pianto alterno
Che mi persegue
e che cessar
non vuole,
Lugubre, sempiterno,
Vipistrello che al buio sbatte
l'ali,
Nube che
offusca
il
sole!
Fuggon dinanzi
Fugge
la luce
me
gioia e bellezza,
a novo d ridesta.
La temeraria ebbrezza
Fugge d'amore e
Solo
il
l'estasi
del bacio....
dolor mi restai...
Ma
dolor che
s'inclina,
il
E
Su
la
virt divina
selvags^ia
balza.
43
pii
in l
tetro vola
il
Sopra l'intenta
Come
Su
la
cala gigante
il
gelo
Un'aquila
ferita.
SULLA BRECCL\.
li
Sulla breccia
SULLA BRECCLA.
La cassa
dell'estinto ricoperta
Un
pensoso dolor
fra
ruga e ruga
Su
le
Su
ciel
sorride;
Sgorga
Fra
le
riposa,
Rattratto e sfracellato.
Lavorava sul
Cadendo,
il
capo su
via sassosa,
Sulla breccia
Pieno
di
speme e
di gagliarda vita,
Bello
come un
la
Titano,
Cadde.
Stringa
il
Or
fredda e raggrinzata
mano
dito terribile
d'un Dio
pensano.
destini...
Com'egli morto
Gonfiasi
petto, e
il
volto
si
fa
smorto.
Una
famiglia e
una casetta
lieta,
doman cadranno
Da un
tetto, nel
Ma
il
grido di chi
il
muor nessuno
supremo
ascolta,
Niun comprende
sacrificio.
Sulla breccia
Sorgono
Sul lutto
speranza:
Serenamente calpestando
vinti:
E come corron
I
su
le
fosse
mute
bambini
festanti,
Vanno
le turbe,
le
ignare e rimugghianti,
vittime cadute.
Sui resti de
Buon
<n,
Miseria
BUON
DI,
MISERIA.
Buon
di,
Miseria; non mi
fai
paura.
scarne braccia,
ti
Guarda!...
rido in faccia.
Non
Strappami
la
speranza,
il
mio petto;
Buon
d.
Miseria
mia
Nella
la
pugna
Non mi
Su
le
vedrai,
non mi vedrai
sfinita.
sparse rovine e su
Brillano
i
gli affanni
miei vent'anni
Tu non mi
toglierai
in
Tu non
Ne
m'arresterai
mi
trascina.
Impotente
tuo rostro.
Io seguo la
mia
tetra Iddia,
via.
Quanta luce
di
trilli
de
le
allodole festose:
Che
Quanto fremito
d'ahl..
Buon
d,
Miseria
Che
ti
Io nelle
vene ho sangue,
di
Sangue
popolana ardente e
fiero
pianti,
ed ire
E movo
all'avvenire.
Voglio
il
E
Il
sogno e l'armonia,
la
D'arte
giovinezza sempiterna;
di fiori,
Tu
passa, o
maga
nera.
E
Ed
sorridon fra
io,
dumi
le
viole:
Canto l'inno
alta
vita!.,
Vegliardo
VEGLIARDO.
in chiesa.
Prega Passo
sei
solo.
Il
tardo
t'ha guidato,
qiial
pallido vegliardo?
ti
Forse
f'
grande
sventurato,
Passan ne
la
tua mente
l'et fuggita,
Le rimem'oranze de
Passan, gelidamente:
Ed
il
tempo antico
il
La tua
mendico.
Vegliardo
E pur E
Il
ti
fidavi
ti
cantava in core,
Per
vita....
Era bionda e
sottile,
E come
Il
Con
De
pondo,
la
Vegliardo
55
Ove
In qual
lembo
di ciel
si
nascondea
..
Prega
sei solo.
Il
tardo
Passo ben
triste idea
1
tremulo vegliardo
ti
Forse
sorriso di
lei
ne
la
sventura?...
Ormai
la
Nulla quaggi
resta.
Su
te
sferza fiera
D'un avverso
destin....
ma
fosti
amato
!.
Il
canto- della
zappa
5-;
IL
Ruvida spada
io
son che
il
terren fende;
me
stride la
fame e
il
sol s'accende;
la vallata
Le nubi
saettanti.
Che maggio da
la terra
Con
Trionfando disserra;
58
IL
Io pi m'affilo e splendo;
Vo
il
Ne
le
le
imposte fesse
invernale,
Ove
geme
la
Entro e guardo.
in
un canto abbandonata,
Ne
l'alta
e paurosa
E
Mentre
la
la
stanza fumosa,
Feminei corpi
tor\e note
Dei
villici
russanti,
//
Sg
Sogno
la
nova aurora,
Da
Da
Ma
le
le
feconde glebe.
di
sangue,
bianchi
gli
stendardi;
colpi gagliardi;
Olezzante di rose.
Purificata dal novello ardore
De
le
gare animose,
Fino a l'azzurro
ciel tutto
un tumulto
Di rozze voci
Salir
umane
singulto:
panel..,. ,
come un inno ed un
"
Pacel...
lavoro
I...
VINTI.
Sono
son milioni.
Son orde
sconfinate.
di
Sommesso rombo
lontani tuoni
Han
le
file
serrate.
S'avanzan sotto
il
rigido rovaio
e tardo.
Nuda
Febbricitante
il
guardo.
volti consunti,
La turba mi
circonda.
vinti
Mi
pigia,
mi nasconde, m'imprigiona;
i
Sento
Il
rchi respiri,
Le bestemmie,
"
sospiri.
Dai
letti
senza pace,
Ove
il
Veniam
dai nascondigli,
gettiam su
la
terra
un'ombra immane
Di lutto e
di perigli.
Ed esso
ci
ha
traditi.
Ed esso
ci
ha
traditi.
Cercammo, e
ci
ha
respinti.
Ov' dunque
la
speme?...
Ove
i
la
forza?..
Piet!...
Noi siamo
vinti.
/ vinti
...
Sopra e d'attorno a
Ne
la
Scoppia e trasvola
(Ferreo serpe,
il
Chiama
tromba
Innamoratamente,
Mille vite
si
lancian generose
inutili
Siam noi!..
la
ci
Chi
ci
ha gettato
Su
Il
matrigna terra?...
ha negato?'
di noi?...
Qual mano
ha
respinti?...
ci
Perch
il
cieco destin
grida: Invano?...
i
Piet"....
Noi siamo
vinti.
Mano
nell'ingranaggio
MANO NELL'INGRANAGGIO.
Rtan
le
Vociano
lavoranti.
Ma un
E pare
una
selva.
Fra
denti acuti
un ingranaggio portasi
mutilata!...
Una mano
troncata.
Mano
nell'ingranaggio
...
Rtan
le
le cinghie,
i
stridono
lavoranti
le
macchine;
Ma
ruvide voci
Pi non sciolgono
ai
canti.
Stillan.
Da lontano rombando,
motrice
dice.
Cupe leggende
mutilata!...
mano
tronf"
.a.
La macchina
rontba
67
LA MACCHINA ROMBA.
La macchina romba.
Il
S'eleva ruggendo
Qual
La macchina romba.
Di chi
fra
i
Son
gli
urli selvaggi
ingranaggi
La
vigile loco
;
d'immenso clamor
La macchina romba
Follegrgia, sghignazza,
divampa,
s'allenta,
Stridendo
si
frena e rista:
si
snoda, ed avventa
fatidico hurr.
V'aspetta la libera
....
et....
i
La macchina romba:
Si slancia
il
venti
fatidico hurr.
POPOLANA.
Popolana
POPOLANA.
Giran
le spole,
il
fil
s'attorce, io canto;
Ho
Due
dlciott'anni in core,
begli occhi,
un
telaio
ed un amore.
il
pianto.
Ove un
raggio sfavilla,
scintilla
I
Ma
Ai tentator loquaci;
Serbo per l'amor mio
tutti
i
miei baci,
il
mondo venderei
pel
suo sorriso.
Popolana
Io l'amo;
egli
il
il
Egli
re del martello:
lui
Quand'egli batte
il
ferro arroventato
Dinanzi
alla fornace,
i
E E
sul volto ha
s'
riflessi
della brace,
inturgida
il
collo denudato,
E
11
per
mio demone
per
egli
come
sola
il
mio Dio,
voglio!.,..
E E
me
sola, per
me
il
s'io l'attendo
ne
la
mia
soffitta,
E
Mi
si
l'ora gi trascorsa.
il
strozza
E mi
come una
fitta:
Ma un
scale....
Gi l'uscio
si
il
spalanca....
La mano trema e
labbro mi s'imbianca,
ai piedi
Ma
ho
l'aie..
Popolana
73
Nero
di
Affranto e sorridente,
Ecco,
ei
m'avvolge
in
una
stretta ardente,
il
core.
Fior
di plebe
75
FIOR DI PLEBE.
Tu
la
vedesti mai?...
Sembra
di
rame
La sua
pelle morata.
il
E una
nudo strame,
Una dea
folleggiante ed abbronzata.
Sorride sempre ed ha
bianchi
denti,
E
Che
ti
il
labbro
vermiglio,
provoca
ai baci.
In cor tu senti
ciglio;
luminoso
E un turbamento
Ma
sai
Le tue viscere
d'esser bella ella
E non ama
che
me sopra
terra
I...
']6
Fior d% plebe
....
Tutte
le
Su quel canto
Quando mi
Ed
all'orecchio
mi
bisljiglia
cento
L'alito
de
le
labbra desiose;
me
daccanto,
Niuno
la
....
Sai?...
Le
dissero
il
un
di ch'io la trada;
E
Da
la
le dissero
nome
nemica.
il
Tacita s'avvia.
Anelante
La
La
sfregia con
un morso;
si
Come indmo
Tutta
la
cavallo che
sbriglia.
il
corso.
Fior i ptebe
....
A me
s'avvince
tremante;
colla
"
Perdonami,
susurra,
e colla
mano
Carezzando mi viene
"
fuggir lontano....
Mi vendicai perch
voglio bene.
Bacio pagano
BACIO PAGANO.
in faccia al rutilante
la
vallata,
Su
la
Ride
il
ciel
il
grano
A
Inneggia intorno
al
la
coppia rapita;
Potentemente l'universa
Sanguigne olezzan
le
corolle schiuse
Come
Il
canto allegro de
la
terra in fiore.
Bacio pagano
al
verde
Mentre un
trillo di
cieli
perde
;
azzurreggianti
entro la bionda
ascosi,
Freme
il
CAVALLO ARABO.
Cavallo arabo
83
Sogni tu forse
le gialle le
radure,
Sogni tu forse
calde pianure
Corse d'audaci
cavalli nitrenti
Quando
punti a terra la
zampa guerriera
Mordendo
il
fren,
Quando
M'avvampa
in sen.
84
Cavano arabo
Non
sai?...
Non
sai?...
Arse dal
Vien, ch'io
ti
sol.
salti
su
l'agile
groppa;
Bruno
Divora
il
suol!...
Fuggi
le
Su questa
umani
Libero e re!
Dietro
ti
la strada,
ne
la
polvere cada,
corridori...
I
Mio
Cavallo arabo
O fiamme O
mar;
Sprizza scintille
la
sabbia infocata;
Ahmed,
galoppa!...
La corsa
Pi non
sfrenata
rista.
Verso r ignoto
ti
slancia,
in
t'avventa
Tutto disfido se
faccia
mi venta
La
libert!...
TE SOLO.
Te solo
89
Qui....
te solo,
te solo.
Oh,
i
lascia,
lascia
tutti
singulti
Da
Tutti
aflfanni
desideri occulti,...
Ho
bisogno
di pianto.
lascia,
lascia
Come Come
l'ala,
Ho
bisogno
di
pace.
90
Te solo
lascia, lascia
prema
ti
il
Ch'io
Che
t'incateni a
me
per un
istante....
Ho
bisogno d'amore.
SINITE PARVULOS....
)h,
si votiz
es cieiix.
V. Hugo.
Sinite parvulos.....
93
SINITE PARVULOS....
Se
una
via deserta
in
mezzo
al
mondo
gaio e spensierato
il
bacio ed
il
consiglio
La memoria pi santa
e la pi cara,
figlio.
sera
manine
in croce.
Con
lui,
per
lui
preghiera.
e che conforta
de
la
sua
mamma
morta.
Smite parvulos.,
La
m'ha
data
Tutta trasfonder ne
Presso a
lui sfiorir
sua mente;
tranquillamente
La mia
l'oblo,
gli
E
Ei
avr
la cuffia e
metter
occhiali,
Le braccia
alla fatica e
il
cuore a Dio.
Fidente
ei
mover verso
l'aurora.
Ingranaggio
Giovane
stelo
Non avr
E da un
Cadr un sospiro su
Nenia materna
NENIA MATERNA.
Quando, bimba
felice,
a l'origliere
Curva su
La madre mia
vegliava.
Cantando
ella vegliava
di
Cantilena gentil
come
fata.
Donde
il
fioco ricordo
ancor mi
moke
Nell'anima turbata.
le
note lente
Come tremando
d'
intima dolcezza,
come carezza:
96
Nenia materna
Ed
io....
sognava.
fanciulla,
Belli nei
nimbi d'oro.
Or
pii
non
canti.
Ma
nel
verno algente
Cruda miseria
strazia, inesorata,
Or
Ad una ad
una
Svanir
Non
imprecasti mai;
Ma
sdegno profondo,
mondo,
sfida.
Una superba
Nenia materna
....Pur,
quando a
la
Come
in
Di
battiti
segreti un'armonia,
la
Mi spinge a ricercar
tua carezza
pia.
Appassionata e
Ne
la
penombra
il
dell'ora quieta,
Sotto
ritornar bambina.
le
nenie lente
Che un
d,
Che
Fra
tue braccia,
come bimba
stanca,
Addormentarmi ancora.
i3
Nell'uragano
Quando de
Rugge
l'ira
la
procella scapigliata
il
e gialleggia
lividor,
Ed Eolo come
furia scatenata
al
vivido baglior,
dell'
uragano,
Fra
le saette d*6r,
Perdermi
tutta,
perdermi lontano.
1.
Con
te sospinta nell'immensit.
Che
tu in
me non
sospetti e
Nell'uragano
A me
Sotto
ruina e lo spavento,
testa sul tuo cor..
La
LUCE.
Luce
LUCE.
fasci s'effonde
l'aria
Per
tranquilla.
Colora, sfavilla,
La mite frescura
Del verde ravviva,
S'ingemma giuliva
Per terra e per
ciel.
Son
perle iridate
Danzanti nell'onde,
Son nozze
di
bionde
Farfalle e di rose,
io6
Luce
La
vita
pagana
Dolcissima emana
fior...
Il
mondo
Mi sento nell'anima
La speme
L'immenso
fluire,
gioire
Di vivere sento,
Qual schiera
I
di
rondini
sogni ridenti
i
Fra
raggi lucenti
Si librano a voi....
Son milionaria
!...
Portanti via
PORTAMI
VIA.
fra
il
monti,
Ove lampeggia
Ove, fendendo
i
e indura
gel perenne,
cernii orizzonti.
;
Ove
il
ove del
;
mondo
men gravoso
il
pondo
croce.
Oh, portami
lass!...
In faccia a l'acri
montanine brezze,
Fra
Portami
via
muor
la poesia
la
montagna
vial...
Pur
vi rivedo ancor..
PUR
VI
RIVEDO ANCOR.
Pur
vi rivedo ancor,
la
povere stanze,
Linde stanzette de
madre mia:
folla di
speranze,
I...
ricca di sogni, io
ne parta
Pur
vi
O O
o ninnoli
gentili,
!...
Pur
vi rivedo ancor....
La speranza
Care memorie,
voi
mirando
al
muto
Labbro
la
il
fede,
pi gagliarda e bella,
Chiama
....
La speranza
silenzio, a te vicina,
Chinar
la
a te vicina!.
vent'anni
tu
il
!...
mamma,
sai.
L'anima scorda
paventati affanni....
Oh, non
lasciarmi,
!...
Move da
l'aure
un
alito di
il
paco;
Palpitante di stelle
firmamento,
Ed
ogni
umana
sofferenza tace
i
Come dormono
....
fiori
e tace
il
vento
pace....
Move da
l'aure
un
alito di
STRANA.
STRANA.
Tieman
le
foglie
vento.
Avea
la
il
crine,
chiamava
Strana.
i5
14
Strana
Un
giorno am.
Fu
spasmo e
fu dolcezza,
Fu sorriso e
delirio,
ombra
e splendore
Di quell'amor l'ebbrezza.
Un
et
non venne.
Non venne
pi....
non venne.
Ed essa
Disse:
allor,
chinando
il
volto assorto,
la
vita,
Quando l'amore
morto?
....
Un
alito
D'infinito riposo a
parlava
D'oblo parlava!...
su come lamento
si
Un
spegne
Quando l'amore
spento.
....
La moritura
si
drizz frernendo,
Larva maledicendo
'
Strana
su reffuse
La fredda onda
si
chiuse.
Narra
il
vento
cos.
La
notte densa
Ed
ecco, a poco a
poco
il
vento
sale,
Punge, penetra,
sibila,
travolge,
l'ale.
Fiero scotendo
Ed
voce di
Ed
lungo e
la foresta trema.
Son
palpiti di
[6
Strana
Via per
la
L'anima d'unestinta;
le
foglie attorte;
Amor
che avvampa
in vita
PERCHE
Perche
L'uno ha vent'anni
bello, innamorato,
canti,
Fioriscono per
me
gl'inni vibranti.
sommesso,
affascinato,
Trema come un
fanciullo a
me
davanti.
E mi.susurra
Darei
al
pie.
queste
follie;
mondo adoro
e bramo...
de
Tutto
a'
Perche?
Come
Tace
tronco di quercia a
la
procella.
ma
la
tutta
Poesia de
Non mi
parla d'amor
forse
non
osa.
Ma
Con
l'acuto
facella,
Mi ripete
m'ama
Quando langue
Ed
ei
sui vetri
il
di
che manca,
pensa, e soffre, e
non sa dirmi:
Io
famo,
lo chino
il
Ed un
desio mi spinge a
sue braccia,
Come
SFIDA.
Sfida
O
Di
grasso
mondo
di
borghesi astuti
Mondo
di milionari
ben pasciuti
di
bimbe
civette;
O mondo
di clorotiche
donnine
l'amante,
O mondo
d'adulteri e di rapine
di
speranze infrante
sei tu
dunque,
tu,
il
mondo
sol
bugiardo,
de
gl'ideali,
sei tu
dunque,
tu,
pigmeo codardo.
l'ali?...
Sfida
Tu Tu
strisci,
io
disprezzo:
Dell'estro arride a
me
l'aurato incanto,
lezzo.
Tu
mondo
t'affondi nel
grasso
d'oche e di serpenti,
Mondo
Fiso lo sguardo ne
Io
astri
fulgenti.
al
movo
incontro
fato
Movo.
pi tu
la
ristai,
sceltico e gretto.
Pi d'amor
fatidica parola
Mi prorompe dal
petto!...
con
la
Ti sferzo in su
la
faccia.
A L V E T E.
Sai ve le
Penso
agli
atleti
della
vanga
ai
forti
e soli,
tormentata gleba
Misero un pane.
Penso
ai
macri
De
Ne
la
miniera poderosi
atleti,
Senza riposo.
....
Un
crolli
Gemiti e morte....
28
Salvete
Ma
il
Fende
Fulgido
il
sole.
....
Penso
che, accesi
Tuonano
pugna:
Penso a chi
veglia, s'affatica e
muore
Disconosciuto.... e dal
Alto echeggiando su
la terra
Forti,
salvete
clamor ruggente
De
l'officine:
Salveie
Strenui campioni.
A me
Passan
Passan
smorte,
De
la procella;
E E E
fronti,
volti,
affranta.
Lurida plebe.
di voci.
:
fra
il
tumulto che
la
terra avviva,
;
Libera canto
Te
grande
Famiglia
umana
!...
Breve
la
vita.
i3o
Salvete
Su
capo
vinti,
di Dio,
il
Sole.
PIET
Piet
.'...
j33
PIET!...
Io t'invoco, o Signore,
Che
nel buio
mi guardi.
La bronzea
Spiega
squilla.
tardi.
la notte l'ale....
Io prego, inginocchiata,
Convulsa,
al
capezzale
!...
Che
salisti
il
Calvario,
i34
Piet
/...
Che
Che
Ascolta
mia voce.
la fine,
Allontana
Piet
Piet di
Piet di
lei
che
soffre,
lei
che muore.
miei
tristi
vent'anni.
Scavami
sulla fronte
Le rughe
degli affanni.
di gioie,
di tutto priva
Ma
1...
Va
i35
VA.
Tu
che
sei
bello,
generoso e forte,
Tu amor
Non
Va,
Se gaudio e speme a
ti
gettar su la
mia fosca
strada.
la
di
terra
T'arde
la
fiduciosa
alma ne
chiedi
?.,.
gli
occhi,
E amor mi
Non
trascinarti
ti
Oh, bada.
dunque
a'miei ginocchi,
Non
gettar su la
Se gaudio e speme a
Ti scosta
reca la sorte.
la
io
son
morte.
Va
De
la
sul
Scatenarsi vid'io
nembo
e tempesta,
cumular
gli
affanni ad
uno ad uno.
Crebbi
cos,
racchiusa in un dolore
Una
E quando
Un
odio,
Va
i37
Fanciullo
1...
Oh, tu non
sai
Ove
il
destin mi porta.
sassi e le
spine
Sin che
la
vita
muore.
la
terra
i3g
NO.
Io lo respinsi e dissi
"
Non
t'amai,
Non
t'amo, no.
Che
tenti ?
sia, tu
"
non m'avrai.
Ment.
Io lo respinsi e dissi:
"
No
non mai.
cancellai...
,
Per sempre
dal
mio cor
:
ti
Egli rispose
"
Menti.
"
cuore ci che
rispuse
;
il
labbro
,
dice....
Egli
"
M'ami.
I40
No
non
vinta,
Per
la
memoria
madre
estinta,
Per questa
vita
Non
ribellarti al
ti
trattenga
Vano ricordo
io pel
"
Egli disse:
Inutilmente
in
Infatti egli
Ma
ancora, ancor
"
sibilo sul
volto
Che
Canto d'aprile
141
CANTO
D'
R I L E.
ti
sento
De
le
prime violai
Come
Con
le allodole canti;
angelo audace
voli,
e cospargi
mondi e
cieli.
[42
Canto d'aprile
ti
sento
Dai profumi a
Copri
le
rose ed
ali
al
vento,
la terra di
raggi e di baci...
nel
mio cor
se*
morto.
Madre
operaia
148
MADRE OPERAIA.
Nel
lanificio
Cupamente
ampia percote,
vigore,
Gi da tre lustri
ella afTatica.
la
Lesta
Corre a
la
spola
l'alta
sua
man
nervosa,
N
Voce
la
e fragorosa
la
scote de
gran tempesta
Che
le
scoppia dattorno.
oli,
Ell' s stanca
Qualche volta;
stanca e affievolita!...
Ma
Spiana e
la
fronte patita
rialza,
t44
Madre
operaia
Oh, guai,
il
cadesse un giorno,
al
Non
Suo
la
fglio,
solo,
L'immenso orgoglio de
Cui ne
la
sua miseria,
vasta e seria
il
volo.
Suo
figlio studia.
Ed
essa all'opifcio
stilla
stilla
lascier la vita,
rifinita,
il
affranta,
Offrir di s stessa
sacrificio
la
Offrir,
come un
di la giovinezza,
E
Di riposo
salute, e dolcezza
offrir,
santa operaia;
ila
il
figlio studier.
Temuto
e grande
Lo vedr
l'avvenire; ed a la bruna
testa la fortuna
Sua
D'oro e
Madre
operata
....
Ne
la
il
sole
De
l'ingegno
le
mistiche parole,
Verde energia de
De
Per
la
aprirti la via
corri incontro a le
nemiche squadre,
E pugna
penna.
D'alti orizzonti
folgorar sublime.
146
Madre operaia
Tua madre De
la
il
sacrificio
.
Noti posso
NON POSSO.
Labbro mi narri
il
cor pulsante?.
ai
morti sogni e
baci.
!..
Non
posso, taci
vibra,
te sul volto,
Corre un brivido
me
ai
baci.
1...
Non
posso, taci
Non posso
Oh, mai
s'oblia,
nell'ora
Su
la
Tu mai non
Luce sarebbe
D'anima e
di pensier, di
mente e d'ossa
Magica scossa.
pur, vedi,
ti
scaccio e m'allontano,
;
Non mi
Non richiamarmi
ai
morti sogni e
ai
baci...I...
Non
posso, taci
Fantasmi
F4NT AS
rompeasi
di
al
lido
veder mi parve
il
Rasentar leggermente
flutto
infido
Una
schiera di larve.
Eran
Avean
Disfatti
i
sciolti
capelli,
volti,
Sotto
ai
Baleni di coltelli.
Fantasmi
Da
Bava e un gemito
Misto
al
rco.
rombo
del
Sui ginocchi
a
Io caddi
poco a poco.
Eran
Suicidi gettati
Da
volont demente
ai
flutti
ai al
fati;
petto,
Naufraghi scarmigliati.
Mi disser:
'
Che
si
fa
sopra
:
la
terra?
lo risposi
"
Si piange.
Oh,
pili
felici
Ove
l'acqua
si
frange
!...
Mi disser
"
Scendi
ai
placidi riposi
marosi
Scendi
qui v'
la
fine.
Fantasmi
i5i
....
Ed
tramonto morire
Ne
la
penombra
il
Un
per dormire.
VIAGGIO NOTTURNO,
Viaggio notturno
i55
VIAGGIO NOTTURNO.
Si
parte: mezzanotte.
le
pigra la cavalla,
Su
malferme rte
il
veicol traballa:
!...
Per
Non ha
minacele
il
sentier.
Tutto
si
cela e
dorme
la
luna;
pianura bruna
Viaggio notturno
Al
ciel
rami
storti,
:
Come
Che
narri, o
immensit
?...
,..
l'algida luna
spiando va.
Ritta,
commossa e
tenebror
Sogni,
delitti
al
tenebror
I...
Che
basse mura
Non
so; cerco
il
il
viaggio,
Forse etema
la notte;
non importa.
Ho
coraggio.
I.
Io
non
vi
[^l'aggio
notturno
iSq
el
pensiero umano,
Com'angelo immortai
'eglia,
e coll'ali fatte di
sogno e d'ardimento,
La fossa e
l'ideai.
ANIMA.
Anitria
A
Un
Ntce Turri.
divo soffio
Cresciuto de l'idea,
Bello, gentile, libero, poeta,
egli vivea.
A
Un
e la luce
lui
la
mistica
Armonia de
cose un sovrumano,
fervido linguaggio
Parlava.
Ei che ghirlande
Non chiedeva
Mendic amor.
Gli fu negato.
Grande
i6a
Fosca, moriva.
si
Ride
il
sol
lucente
Su l'invocato tumulo;
Lunga,
trilla
perde
Un
Per
canto alato
la
Sotto, fra
La domata
materia.
la
feconda
Torna.
De
la
tua mesta
E commovente
poesia profonda,
te,
vate,
luminosi
rai.
Tu
che ne
lunghi spasimi
Tu, sanguinante
Sconosciuta e
ma non
vinta mai,
resti
1...
virile
anima,
Quando
Cala
il
bacio de
gli
E come
Via per
alito d'angeli
gli
spazi immensi
Un Tu
e pensi.
Quando
il
nembo
s'addensa, e
il
vento indomito
Su ne
Con
l'accesa vlta,
la procella
soffri
minacciosa e nera
Tu
le
limpide aure.
al ciel
un canto
di
donna
gemmato,
E
E
di carezze e d'impeti
di desii
si
supremi
lagna nel ritmo inspirato,
1
Parla e
Tu
in
rivi
i
ondeggieranno
salici
muschi
fioriran le rose,
Fin che
le
labbra al bacio
il
a la rugiada
fiore
Aneleranno, e
le create
cose
Avviver, feba
scintilla,
amore;
Ne
le
nozze dei
gigli,
ne
la
gloria
Ne
gli
AFA.
Afa
167
II
avvolve Arsa,
Pesantemente piomba.
Ne
la tristezza
la
flammea
Posa
terra stanca,
Come un'immane
e bianca
Tomba-
Afa
....
Pace
Sognante vergine
Assetata d'amore,
Chino
Sotto
il
riarso calice
la
vampa
afosa,
Un'appassita rosa
Muore.
La dolcezza d'un La
Per
bacio.
volutt d'un'ora,
chi soffre e lavora
Solo.
Ma
Sopra
la terra
ignava
Solennemente grava
Dio.
TU
VITOI
SAPER'
Tu vuoi
saper
?...
171
Tu
sia?...
Fanciullo, senti.
chiedo
il
Biondo
fanciullo, senti.
fiori
Ne
l'ombra secolar de
la
foresta,
E
Su
de
le
le
belve
deliranti
amori
gli
ardori
Del sole e
turbinar de la tempesta,
fiori.
Raggi, procelle e
i'j2
Tu
vuoi saper?..
E
Io
Ma
Ed
mondo
Contro
ferri
il
mondo non mi
sente!...
ritorte.
luce e l'infinito,
le tenaci
Chi mi dischiude
porte?
libertade, o morte.
VIENI AI CAMPI...
yieni ai campi....
175
Vieni
ai
La rugiada
De
la
campagna che
mattin rinverde
tutti
i
Vo' coglier
Vieni con
fior....
me
nei boschi, o
mio poeta,
Ma non
dirmi d'amori...
Una rondin
L'umide
traversa
il
ciel
di
rosa,
foglie
sembran diamanti;
Ringiovanisce
il
pian;
Guarda che
176
Igieni ai campi...
...
Non
parlarmi d'amor.
D quei fulgori
riflesso.
di divini ardori
il
Circonfondente
suol;
De
la terra col
soli...
Tu
....
che vale
il
tuo amor?...
Io voglio, io voglio
camp sterminati
sboccian
fiori,
Come
snella puledra in
mezzo
ai
prati
colori,
Tutti
!...
yieni ai campi
Strappar
le
fronde e calpestar
gli
steli,
Goder
l'eccelsa libert
montana,
slancia ai cieli
il
si
Batter felice
pie;
assopirmi nel
sol,
come sultana
le
Ne
FRA
BOSCHI CEDUI.
Fra
boschi cedu
FRA
BOSCHI CEDUI.
Fra
boschi cedui
Infuria
un demone.
Sghignazza, avventasi,
Piega
le
quercie,
stel,
Rompe
ogni
Sinistre nuvole
Chiama
pel ciel.
Fra
boschi cedui
Sghignazza un demone
Fra
boschi cedui
Tutta ravvivasi
La
selva ed ansima,
Tutta contorcesi:
Riscote ed anima
L' immensit
Un
urlo magico'
" Fatalit. ,
Tutta contorcesi
La
selva ed ansima.
Narra
la
rffica
Bizzarre istorie
D'amor,
di
lagrime,
D'ebbrezze adultere
Narra
la
rffica
Storie di lagrime.
Fra
boschi cedui
Prendimi, portami,
Spirto malefico:
Su
l'audacissime
Ali indomabili,
Tra nubi
e fulmini,
Come
la
gracile
fior....
Foglia d'un
i84
CASCATA.
Da che
O
Tu
Spumi,
cascata impetuosa?...
al
mar;
brilli,
Ne
la
corsa secolar
Da che
pensiero zampillante?
secco
il
te beve,
labbro e
il
petto
ansante.
L'assetata umanit;
In te
il
sole
l'
si
Ne
immensa
MISTICA.
,8t
Ella
amava
le
gotiche navate
Rosari.
Come un
Non
ma
d'etere
Parca.
Una
Uno sguardo
Ella chin la testa e
l'avvolse.
non
si
volse.
Ma
nelle fibre
un tremito
La
colse.
Mistica
Prometteva l'inferno e
Il
il
paradiso....
cor
le
batt rapido.
Conquiso.
Ed una voce su
Le
la
bocca: Io t'amo,
Un
ange/o dall'alto
Sull'altare
compianse;
una lampada
S' infranse.
Il
HAI LAVORATO?
Hai
lavorato
Dunque
tu m'ami.
Hai confessato;
ti
or, trepido,
Taci ed attendi, e
scolora
il
viso
Un'onda
di pallor.
Vuoi
di
il
fiori...
Ma dimmi:
Sai tu
d'un
Che
ti
il
tuo sangue,
L'anima
mente,
il
tuo respir?...
Hai lavorato?
..
Le
virili
insonnie
De
la notte in
non conosci
tu?..
A
La
Hai
lavai alo J
Non mi
rispondi.... oh,
Torna,
vitello d'or.
Torna
Io
non vendo
miei baci ed
il
mio
cor.
Oli, se tu fossi
affaticato
e lacero,
Ma
E una
Se stanche avessi l'operose
scintilla in sen;
braccia,
Ma
un balen;
Se tu
fossi plebeo,
ma
il
sovra
gli
uomini
vile ozio
codardo
il
Ergessi
capo
altier,
Avvampasse
Io t'amerei,
s!...
Tue vigorose
Sovra
il
la testa.
Hat lavorato?
193
Ma
tu chi sei?...
Da me che
speri,
o debole
Sgombrami
il
passo, e va.
Non m'importa
di te
va
ti
disprezzo,
et!...
A MARIE BASHKIRTSEFF.
Marie Bashkirtseff
Da
Mi persegue
Come
bocca d'abisso.
Sotto
la
chioma d'or
fina e fluente
Vibran nervosamente:
Dice
Dice
il
labbro serrato:
fronte
"
"
Io
penso e voglio:
la
....
Senti. tesori
Che
igS
Marie Bashkirtsejf
Che
Come
Del genio
coli'
ignoto a te la guerra;
te la
irruendo
si
sferra
te la
Che
parla,
erompe, impreca e
si
contorce
Su
le
corde pulsanti;
A
E
te la
tela
Lo sprazzo
del colore.
Che
Quanta grandezza
quanto futuro,
speranza 1...
Che
soffio di
le
nevi aperto,
Tu
cieli
del deserto:
Marie Dashkirtseff
Sospiravi de l'Alpe,
il
mar
di
spuma,
La
....
Or
di
te
Figlia
de l'Arte?...
Sotto
Una
la
ferrata cassa
terra nera;
Su
la
ai
venti;
Dentro, fra
vermi,
il
Ride, mostrando
denti.
....
Null'altro?...
Calma senza
fine
tela
grava
Io su
la
Il
Qualchecosa
tutta
A
Una
Marie Bashkirtsejf
mi serpeggia
Per
tutta la persona;
Ed
io
mi sento
te.
il
Del martellante
tuo sen minava
ansante.
Sento
l'alito
Vedo
la
Gi guatando
S'appressa e mi raggiunge;
Come
Cala
il
in te,
corvo a gracchiar su
rovina:
Fuma
la
torcia spenta.
pii
resta?...
Dell'anima in tempesta;
A
Ma
Ne
la
Marie Bashhiriseff
terra
non
il
sa,
l'infinito
gemito s'inghiotte
sasso ne l'onde.
Come
Mentre su
trapassata,
Mostrando
tersi denti,
la
vivida scintilla
tra
Ne
l'esser
poco
IN
ALTO.
In alto
2o5
Sogno.
Dinanzi
al
Una turba
fantastica traluce
la
Tutta ravvolta ne
rossa luce
Son macri
volti e petti di
straziati,
Teste coperte
polve e di spine,
Ed
io
domando: Ma
Che accennando
sfilate
me
davanti,
"
Noi slam
gli
eroi.
2o6
In alto
Siam
Che
sui
campi
di
petti
Siam
la
falanore
macera e
sfinita
la
vita
Ne
la
Soldati
fummo, martiri
le
e giganti! e l'onte
.
Nostre
pugne,
sacrifici
Nemico
E E
E
Avanti
fummo
e lapidati,
1...
Noi siam
gli
eroi.
....
Ed
io
sorgo ed esclamo
tante
ambasce e tanto
lutto,
?...
e tante
Ih alto
207
Un
ideal
strugge
Perch?...
Dinanzi
al
La
Tutta ravvolta ne
rossa luce
;
Schiudendo
la
pupilla
ampia e serena
il
Segnan
Cido
SOLA.
27
Sola
SOLA.
Langue d'autunno
il
solitario
i
vespero
;
De
l'atre
nebbie fra
cinerei veli
Scendon l'ombre
a le verdi solitudini
lividi
cieli.
Gi dai
Cadon
le
foglie,
volteggiando aeree
Da
la
Come
di
bacio spento.
Sui capelli
di
lei,
ravvolti e morbidi,
Muta agonizza
l'ultima vfola.
i
nudi platani.
Ritta, scultoria
sola.
Pensa a
il
le
nivee
biondo
Capo
sui lini,
sorridenti pargoli
:
le
madri
e a la
commossa
tenebra,
Come
Sciolgono,
Le lunghe
cantilene.
Ne
la
il
pacifico
E s'addorme
cos...
n spira un alito
la
Per
brulla
campagna
Solo a
le basse,
il
immensurate nebbie
vizzo ultimo fiore,
Rabbrividendo
Sovra
l'erbe, in
un
bacio,
il
roseo calice
Piega
D'una lampa
al
Ago
la
bella testa
Soia
2i3
Cinger
flessuose forme,
lui
Il
bimbo dorme.
Vane
nudi platani
!...
E
Foglia al
L' ultima
le
brume profonde
ramo
speme
fiori,
nidi,
Vi
Ella sola.
Cala d'autunno
il
nebuloso vespero,
corvi acre lamento,
Col lontano de
Sovra
gli
ne l'anima,
;
Inesorato e lento
....
Cala.
statua,
Al plumbeo
Scote
la
rai....
Che
le
susurra: Mail
2 14
Spes
SPES.
Quando, senza
piet,
pungente
il
rude
In noi penetra
duol,
L'anima
le
sue grandi
ali
dischiude
Librata a voi.
Ove
l'urlo
non san de
la
bufera
il
La
vetta e
ciel.
Angiol
ribelle,
il
cor.
:
Amore, amor
1...
VEDOVA.
Vedova
VEDOVA,
Vedova
triste
che silente
stai
cuci, e cuci, e
il
non
riposi mai
Presso
letto
Che su
la
faccia scolorita e
le
mesta
impronte,
sei
De
la
Un
geranio vermiglio
il
incolora.
T'oppresse
fato,
Vedova
_l
Ch'io m'inginocchi presso te: m'apprendi
j
che perdona:
Tu che
l'odio e
il
livor mai
non comprendi,
mia madre
la fiera
e dentro
il
core
Mi penetr
e paziente
Rosa appassita
Forse
ella
ha troppo amato:
riposa.
Ora stanca e
gambo
ripiegato
Or
La
Forse
ella
soffre ancora:
la vita,
la
La nausea de
L'ebbrezza de
morte
Nell'agonia de l'ora
Parlan fra
vizzi petal
..
Forse
ella
fu tradita.
Rosa appassita
Non so che
Mi narri
Il
il
storia ascosa
d che cade,
penetrante balsamo
la sfiorita
De
rosa,
La stanza
solitaria
Che
la
penombra invade.
mia respira:
la
Aleggiare
sento
Come un
Che
tutta a s m'attira.
Ed un
deso
mi nasce:
al cuore,
Essere morsa
Esser baciata
in
bocca.
La
La
del dolore.
Rosa appassita
Batte un rintocco:
l'Ave.
Consunto
di dolcezza,
fior
:
mite e soave,
Senti
non
vo'
morire
DEFORME.
Deforme
Ascoltate, signor.
Il
Da
lunge, al porto,
mar
si
Mi guardaste?... L'atroce
io
sono
D'una
furia l'aborto.
mio
si
Non ho
moglie,
non
figli,
non
il
amici,
focolare.
Freddo
mio
E un
Un
Una vagante
e splendida boema;
La
raccolsi e l'amai,
29
Deforme
Ma quando
Petto di
10 reclinava
il
marmo
pario
deformato volto,
Il
mio cor
si
struggeal...
De
la
M'abbandon.
11
Cerc
1...
il
piacer, l'aurora,
maggio
e la belt
Non
l'ho seguita.
Ma
Sua forma
verso
la svanita
io vile, sfigurato
e irriso
Tendo
le braccia ancora!..
le
porte
I
Ma
La debole
il
nulla
mi spaventa:
e vigliacca
anima teme
Deforme
....
Come
de
le
schiumanti onde
il
fragore
Commove
l'aura e fa
tremar
la
riva!...
Non
mio
destino.
VOCE
DI
TENEBRA.
Voce di tenebra
A
Solitudin di gelo.
Raffaello Barbiera.
La tenbra
clta.
nubi, ed io com'ebra
ma non
temo.
Aura fredda
....
Ed
Voci de
la boscaglia,
Rumoreggianti per
la
selva
immane
Come
E mi
Che
fai
su l'ardua
piaggia,
zingara selvaggia?
Voce dt tenelra
il
glaciale
Rude
Che temi
tu, se al
buio
ti
cimenti?
tu, se
Il
non t'adombra
velame dell'ombra?
Nata
alle
aurore fiammeggianti e
ai voli
Dell'aquila fuggente,
Nata a
le
gli
vampe
Sovra
Un
ideal tu chiedi
Ma
Ti circonda
la
bruma,
la
vita
ti
rode e t'avvelena
ti
consuma.
l^oce di tenebra
2 33
Pur
Di lutto e
di
disdetta:
briglia
La tua
Andrai
Inneggiando all'amore;
Andrai
l'occhio altero
Cercando per
le
vie dell'infinito:
Da una possa
virile
andrai sospinta,
vinta.
Pi grande ancor se
Cos mi parla
la
tenbra
ascolta
Son
pianti e
lampi ne
la
notte folta,
ombrosa:
Ma
il
3o
MARCHIO
IN
FRONTE.
Marchio
in fronte
287
MARCHIO
IN
FRONTE.
Una
e rise.
Un
tremito mi scosse.
Ella disse:
"
Tu
porti un
marchio
in
fronte,
Tu
porti
un marchio
in fronte.
Sempre
l'avrai
Jl
con te
238
Marchio
in fronte
Avido succhia, e
il
al
tuo guanciale,
Tu
Ma
d'Apollo nascesti
al vieto
regno;
un
delitto l'ingegno.
Le vive piaghe
Ti rider
diranno
Fantastica e spostata.
Critici e sofi
con
insulti vani
la
preda
Marchio
in fronte
289
Ma
Favilla di pensier pi il
Pii mai,
non
si
spegne,
pi mai, pi mai...,
Disse. , proterva
ne
la
rossa vesta.
il
destino.
Ed
io curvai la testa.
V A T e NM
I I
O.
Vaticinio
248
Raccofrlie le pesanti
ombre
il
la sera
Sovra
il
giaciglio
dove
bimbo posa.
Preme
nel
sonno una
tristezza fiera
La bocca dolorosa.
Soavissima e cara un
venia
D'una madre
la
Ed aleggiando per
le
diete stanze,
De
la
ombre perduta,
Or
44
Vaticinio
....
Posa
membra
Domani, a
la frizzante alba la
nevosa,
Ti sveglier
fame.
Cui segna
il
Stigma de
sventura.
Pensosamente sollevando
rai
:
le
vesti
aine.
Perch de
la
tua fame.
deserti,
Qual
fior che,
Soavemente innalza
aperti
Aerei profumi
Vaticinio
346
Tu, d'abbandono e
di
la
dolor nudrito,
sorte rea,
Tu, condannato da
Lo
Su
l'ali
dell'idea.
Tu
poeta sarai
Come
invadente
silenzio nero,
la tua
Splendida sorger ne
niente
;
La fiamma
del pensiero
Se tutto
al
suolo
la
le
possanza mesta
Fra
le
procelle splende.
Tu
De
poeta sarai
la schietta, virile
le veglie
arpa sovrana.
i
Evocherai
lunghi pianti
;
De
l'infanzia lontana
E
E
gli
Tua
la secreta nostalgia
struggente
:
De
la
materna voce
3i'
246
Vaticinio
D'onda che
querula
si
frange,
doloroso accento
e piange.
Che
s'affatica
Oscuramente
tace^
mondo
di laceri e d'aflfranti,
Avr dentro
tuoi canti
Per
te,
Innamorata serber
Il
la
Gloria
LARGO!
Lar^o
Largo!...
Da
le
sonore vlte de
l'officine,
Da
gl'infernali arder,
Da
le
miniere sorgo
e,
libera plebea,
Da
il
Cinta di
sorgo
e,
Sciolgo un peana
25o
Largo
Chi arresta
la
rosato,
Chi
Il
il
gi partito strai?
or rondine vagante.
!
Or gufo
sepolcral
avvenire, t'attndo.
E
Ne
il
vampa
cor,
fervendo,
M'arde
la
la
mente
il
gemmata
Io getto al
mondo
Di fulmini e
Fine.
Indice
aSl
Prefazione
Fatalit
Pag.
^
^
.... ....
. . .
...
.
3
7
12 i3
i7
Nevicata
Nebbie
Notte Fin ch'io viva e
Sulla breccia Buon d, Miseria
pii
in l
Te
solo
. .
,
.
Sinite parvulos
22 28 29 33 35 87 48 49 53 57 61 65 67 69 75 79 81 87 Qt
.95 ,99
Indice
Luce Portami
via!
...
Pur
vi
rivedo ancor
Strana
Perch?
Sfida
n"/ 121
Salvate
Piet 1....
laS
i3i
Va No
Canto d'aprile
'35 i39
141
Madre operaia
148
Non posso
Fantasmi Viaggio notturno
-^47
"^49
Anima. Afa
Tu
Cascata
Mistica
Hai lavorato?
Marie Bashkirtseff.
In alto
Sola
Spes
Marchio in fronte
Vaticinio
Largo!
.....
i53 '^9 i65 '^9 173 i79 184 i85 1S9 195 -o3 209 214 ^'^ 219 223 -^9 =35 -4i 247
TORONTO LIBRARY
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^>x^,
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