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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
gioved 20 ottobre 2011
Unicuique suum
Anno CLI n. 242 (45.887)
.
XV
secolo
Dalla creazione alla redenzione operata da Cristo, fino ai duemila anni di storia della Chiesa, il cammino del popolo di Dio pu essere letto come una continua memoria del bene, dellamore misericordioso, eterno di Dio. Lo ha ricordato Benedetto XVI alludienza generale di mercoled 19 ottobre, in piazza San Pietro. Parlando del salmo 136 il Pontefice ha sottolineato limportanza per i credenti di conservare una memoria della bont del Signore, perch
questa diventa forza della speranza soprattutto nei tempi di oscurit e difficolt. Anche dopo il periodo oscuro della persecuzione nazista e comunista ha affermato in proposito Dio ci ha liberati, ha mostrato che buono, che ha forza, che la sua misericordia vale per sempre. Per i credenti questo significa non dimenticare che il Signore Padre buono e provvidente, che d leredit ai propri figli ed elargisce a tutti il cibo per vivere. Una bont simboleggiata dal pa-
ne quotidiano con il quale il Creatore offre alluomo il sostegno materiale che prefigura il pane di vita eucaristico. Il Dio che ha creato i cieli e la terra e le grandi luci celesti, che entra nella storia degli uomini per portare alla salvezza tutti i suoi figli ha fatto notare il Papa il Dio che colma luniverso con la sua presenza di bene prendendosi cura della vita e donando pane.
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Francia e Germania studiano un accordo sul fondo salva-Stati mentre Atene segnata da un nuovo sciopero generale
preso origine da un ricorso presentato in Germania. A sollevare il caso contro la brevettabilit stata Greenpeace, che nel 1999 ha impugnato il brevetto del professor Oliver Brustle, ora alluniversit di Bonn, il quale nel 1991 aveva ottenuto il brevetto di una procedura per produrre cellule neurali derivate da cosiddette cellule staminali embrionali umane di una linea cellulare stabilizzata e commercialmente disponibile. Nel ricorso Greenpeace sosteneva che il brevetto violava la convenzione europea brevetti (Epc 1973) che vieta il brevetto di invenzioni contrarie allordine pubblico e alla moralit. Nel 2006 la Corte federale tedesca di Monaco ha accolto questa denuncia e le ragioni date da Greenpeace. Di conseguenza, Brustle ha opposto ricorso davanti alla Corte di giustizia europea. Il 10 marzo scorso lavvocato generale della Corte, Yves Bot, ha inviato una nota ufficiale alla Corte stessa ribadendo alcuni criteri che riteneva fondamentali da tenere in considerazione per votare una decisione definitiva, criteri che, da quanto risulta, sono stati accolti. In questo interessante documento, che ha creato agitazione tra molti ricercatori, si ribadivano tre fondamentali principi: le cellule al primo stadio di un corpo umano in sviluppo devono essere classificate come embrioni e quindi non brevettabili; tale definizione riguarda sia ovociti cui venga trapiantato un nucleo da cellula matura (clonazione) sia cellule ottenute da ovociti per stimolazione (partenogenesi); anche lo stadio di blastocisti deve essere classificato come embrione. Come ha sostenuto lavvocato generale, il principio di dignit umana della direttiva 98/44 che vieta luso di embrioni umani per scopi commerciali e industriali un principio da applicare non solo a una persona umana adulta e a un neonato, ma anche al corpo umano fino dal suo primo stadio di sviluppo. Quindi anche le cosiddette cellule staminali embrionali che pure non sono in grado individualmente di produrre un essere umano completo, come le cellule che ha utilizzato Brustle devono essere sottoposte alle stesse regole, in quanto non possono essere ottenute dalla blastocisti senza distruzione della stessa, e quindi senza distruzione dellembrione umano. La sentenza sembra avere accolto in pieno questi principi. Speriamo soltanto che duri.
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico negli Stati Uniti dAmerica Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Carlo Maria Vigan, Arcivescovo titolare di Ulpiana. Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Bismarck (Stati Uniti dAmerica), presentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Paul A. Zipfel, in conformit al canone 401 1 del Codice di Diritto Canonico. Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Bismarck (Stati Uniti dAmerica) Monsignor David D. Kagan, del clero della Diocesi di Rockford, finora Vicario Generale e Moderatore della Curia.
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Verso lintegrazione europea Intervento della Santa Sede a New York
FRANCOFORTE, 19. Ha guidato la Banca centrale europea (Bce) nella tempesta del secolo, dando un contributo importante alla definizione della nuova governance economica continentale. Jean-Claude Trichet d oggi laddio simbolico allincarico di presidente della Bce, in occasione della giornata della cultura a Francoforte. Un evento culturale e mondano dal forte significato politico. Nel momento in cui si tende a sottolineare le differenze tra gli europei ha affermato Trichet, nellopuscolo dedicato alle Giornate, colpisce ci che
viene condiviso; lunit dellEuropa chiaramente visibile nella cultura, che, nelle forme in cui si manifesta, si tratti di un racconto o di una sinfonia, possiede un contenuto universale che supera i confini. Trichet, che formalmente lascer lincarico il primo novembre, ha diretto la Bce dal 2003 succedendo al banchiere ed economista olandese Wim Duisenberg. Sar Mario Draghi, attuale Governatore della Banca dItalia e presidente del Financial Stability Board, a prendere il posto di Trichet alla guida dellistituto di Francoforte.
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Ribadito da Hillary Clinton nei colloqui con i rappresentanti del Cnt a Tripoli
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Il capo della diplomazia statunitense con il primo ministro del Consiglio nazionale di transizione (LaPresse/Ap)
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In un libro pubblicato a Oxford leredit del grande archeologo della Custodia di Terra Santa, il francescano Michele Piccirillo
francese, inglese, arabo). Fra lintroduzione, colma di gratitudine, del Principe al-Hassan bin Talal di Giordania e il testo finale del Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa (riportati parzialmente in anteprima in questa pagina), si alternano scritti di grande interesse, scaturiti da un incontro accademico (ma non solo) svoltosi il 9 novembre 2009, quando a Gerusalemme, da luoghi lontani come lIrlanda e lEmirato di Sharjah, studiosi e amici di Piccirillo si riunirono su invito del Centro Svedese degli Studi Cristiani - Bilda, dello Studium Biblicum Franciscanum e del Centro Studi del Patrimonio Cristiano in Terra Santa del Patriarcato ArmenoOrtodosso. Cos, Dauphin evidenzia qui con originalit la teologia della Creazione e la storia della Salvezza che Piccirillo giardiniere del Signore vedeva riflessa nei mosaici bizantini con laiuto di originali intuizioni e chiavi di lettura trovate dentro antichi inni liturgici. Hamarneh, invece, richiama gli scavi di Piccirillo nel Regno Hashemita: a Umm ar-Rasas, a Madaba, sul Monte Nebo, non dimenticando con i meriti scientifici del suo maestro (perch Michele non era una specie di rabdomante, bens uno studioso che metteva alla base di tutto un serio lavoro di ricerca storica basata su un attento esame delle fonti), le opportunit da lui create a beneficio di molti, soprattutto grazie al Franciscan Archaeological Institute sul Nebo. A questo Centro dedicano il loro intervento in questa raccolta Gianfranco Micalizzi, Carmelo Pappalardo e Franco Sciorilli che dopo la morte di Piccirillo hanno raccolto leredit del restauro e della nuova copertura del Memoriale di Mos. Continuando la rassegna dei contributi ecco ancora
Dauphin che insieme a Qutaiba alDasouqi descrive luso delle nuove tecnologie care a padre Michele: come i Gis, i sistemi informativi geografici applicati al complesso ecclesiastico di Santo Stefano nella steppa a sud-est di Madaba. Oppure ecco larticolo di Catreena Hamarneh
a dar conto dei progressi della Madaba Mosaic School, altra creatura del francescano, in particolare circa lIstituto di Restauro dellArte Musiva e la formazione di una rete regionale di operatori. N mancano saggi rilevanti come quello di mile Puech sullepigrafia cristiano-palestinese della Giordania che recupera molte iscrizioni inedite scoperte da Piccirillo (un vecchio amico scrive che mi ha spesso affidato il compito di studiare i testi da lui scoperti ). A seguire un resoconto di Osama Hamdan sui lavori di conservazione in corso in alcune aree della regione di Nablus, come nel villaggio di Sabastiya; il testo di padre Eugenio Alliata sul Museo dello Studium Biblicum Franciscanum che ha ricevuto particolari attenzioni da Piccirillo (ne fu direttore dal 1974 al 2008), quello di Carla Benelli circa il progetto di avvio e sviluppo dellartigianato della madreperla a Betlemme, ennesima iniziativa voluta da padre Michele per valorizzare con un museo e un laboratorio un patrimonio locale e far crescere una nuova generazione di artigiani.
TALAL*
Padre Michele ha dedicato la sua vita allo studio e allo sviluppo dellarcheologia in Terra Santa, specialmente al Monte Nebo. Egli era un grande uomo, il cui impegno ispir molti studiosi, archeologi e studenti di storia. Egli am la Giordania in particolar modo e fece tutto ci che era in suo potere per far accrescere la consapevolezza delle persone del ricco patrimonio di questo Paese. Era autore di diversi libri sulla storia archeologica della Giordania e nella veste di direttore dellIstituto Archeologico Franciscano in Giordania era uno dei fondatori della Scuola mosaici di Madaba. I progetti dellIstituto comprendevano anche lo scavo e il restauro in molte localit incluse Monte Nebo, Umm al-Rasas e Madaba. La Giordania moderna si estende su una terra antica che forma un ponte tra tre continenti: Europa, Asia e Africa. Il popolo giordano eredit una ricchezza religiosa, storica e archeologica tramandata loro da molte generazioni. La Giordania ha avuto il pregio di onorare questo patrimonio pluralistico. La carta musiva delle terre bibliche scoperta nel 1896 e conservata in una chiesa di Madaba ha un posto speciale tra i tesori artistici e culturali lasciati nelle mani e sotto la tutela del popolo e del Governo della Giordania. Lopera di un mosaicista anonimo o di un gruppo di artigiani che lavorarono a Madaba verso la met del VI secolo. La provvidenza e la fortuna conservarono per noi la pi antica e dettagliata mappa della nostra terra a est e a ovest del Giordano, dal Libano allEgitto, dal deserto al Mediterraneo. la Terra Promessa per la quale palpitano i cuori e le menti di milioni di credenti da tutto il mondo, siano loro cristiani, ebrei o musulmani che condividono gli stessi valori che originano dalla loro fede nel Dio di Abramo che si rivel in questa terra. Era la cura di padre Michele Piccirillo per i siti bizantini della Giordania stessa che occupava molto del suo tempo mentre risiedeva al Monte Nebo, centro del lavoro dellIstituto Archeologico Franciscano. La sua conoscenza era estesa a progetti in Palestina, Siria, Egitto e Cipro. La passione per il suo lavoro era manifesta a tutti coloro che lo hanno incontrato e a quelli che hanno lavorato con lui. *Principe di Giordania
ha notevolmente contribuito a renderle conosciute nei tanti e diversi ambienti. La Provvidenza gli ha riservato la grazia di poter contribuire al ringiovanimento e allarricchimento della tradizione francescana culturale con i suoi numerosi scavi e pubblicazioni. Credo di poter dire che ha fatto questo dimostrando concretamente la dimensione internazionale della Custodia di Terra Santa. Padre Piccirillo, grazie al suo instancabile dinamismo e alla sua identit di francescano di Terra Santa, stato in grado di lavorare e di promuovere iniziative in Israele, nei Territori palestinesi, Egitto, Giordania, Libano e Siria, le regioni dove la Custodia di Terra Santa presente. In secondo luogo vorrei dire alcune parole sulla sua diligenza, la laboriosit e la capacit che
e libri, ma anche strumenti, pietre e muri. Il suo amore per la cultura e la sua dedizione al lavoro manuale non ha mai estinto per in lui il suo senso religioso, che lo ha spinto continuamente a partecipare alle celebrazioni liturgiche e a visitare i santuari come pellegrino e credente. Padre Michele Piccirillo continua a essere ricordato con ammirazione per i suoi scavi e per i suoi scritti. Anche noi, i francescani di Terra Santa, lo ricordiamo per questo, ma soprattutto perch era un buon figlio di san Francesco e un lavoratore instancabile, compagno di pellegrinaggio nella Gerusalemme terrena, immagine della Gerusalemme celeste. * Custode di Terra Santa
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Al Complesso del Vittoriano di Roma una selezione di foto scelte tra gli oltre quattro milioni e mezzo di scatti negli archivi dellAnsa
elle redazioni dei quotidiani, i giornalisti sono soliti storpiarne il nome per scherzo, allungando il bisillabo con mille desinenze diverse o aggiungendo una vocale in pi a fine parola (ma si tratta di ironia affettuosa, che denota pi familiarit che sarcasmo: Visto lansia di stamani?). Ogni parodia conferma, di fatto, il successo e la notoriet delloggetto parodiato, e infatti da tempo, in Italia, Ansa acronimo che sta per Agenzia nazionale stampa associata sinonimo di notizia. Non solo di lanci di agenzia, ma anche foto e racconti per immagini che permettono al mondo di affacciarsi sulla scrivania del cronista, e fanno viaggiare scrittori e lettori senza la seccatura dei bagagli (Emilio Salgari). Se davvero il giornalista lo storico dellistante come scriveva Albert Camus, una mostra fotografica allestita dallAnsa diventa necessariamente un viaggio nel recente passato; il caso di Fotografandoci (Complesso del Vittoriano di Roma, dal 20 otto-
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bre all11 dicembre) una selezione di alcune centinaia di foto scelte tra gli oltre 4 milioni e mezzo di scatti raccolti negli archivi dellagenzia, dagli anni Quaranta
a oggi, tra grandi eventi, costume, cronaca. Questa mostra spiega il presidente dellagenzia, Giulio Anselmi racconta sessantanni di vita italiana attraverso gli occhi dei fotografi: raccoglie una parte rilevante delle immagini che la pi grande agenzia del Paese ha trasmesso dal 1945 a oggi per documentare il vorticoso cambiamento del mondo. Le fotografie che vedrete, si tratti di singoli volti o di manifestazioni di massa, di tragedie o di avvenimenti sportivi, siano incise nella memoria collettiva o rinnovino emozioni dimenticate, sono particolarmente rappresentative di un periodo storico. Guardare, toccare, sfogliare, scegliere le immagini di sessantan-
ni di vita del nostro Paese con Giulio Anselmi, Mauro Vallinotto e gli amici che hanno reso possibile la realizzazione di questa mostra stato un lavoro entusiasmante sottolinea il direttore dellAnsa, Luigi Contu In pochi mesi ci siamo immersi in migliaia di scatti che ci hanno emozionato, facendoci viaggiare tra i sogni e le sofferenze, le speranze e le tragedie vissuti dal dopoguerra a oggi dagli italiani. Larchivio fotografico un patrimonio della collettivit, una testimonianza cruda della nostra storia. Raccontare lItalia continua il direttore dellagenzia di informazione il suo genio e le sue contraddizioni, la gioia e i dolori della sua gente il nostro lavoro quotidiano, il giornalismo di cronaca che deve attenersi ai fatti e che senza le immagini sarebbe incompleto, parziale. Dobbiamo tutti ringraziare i fotoreporter che dal dopoguerra a oggi ci hanno aiutato con il loro prezioso e faticoso lavoro a capire i fatti, spesso
pi di tante parole scritte. Diceva Robert Capa conclude Contu Se la foto non buona, vuol dire che non eri abbastanza vicino. La mostra suddivisa in sezioni in un percorso che, nel centocinquantenario dellUnit dItalia, conduce attraverso alcune tappe storiche della memoria collettiva. Ogni decennio introdotto da unimmagine femminile scelta come simbolo del periodo e da un testo a firma di un testimone dellepoca: da Anna Magnani e Giulio Andreotti per gli anni Quaranta, alla signora della tv Nicoletta Orsomando e Alberto Arbasino per i Cinquanta, agli anni Sessanta con Mina e Gianni Morandi, fino al nuovo millennio con Federica Pellegrini e Carlo Azeglio Ciampi. A introdurre il visitatore in questo diario fotografico, una sezione prologo dedicata allAgenzia nazionale stampa associata, dalle origini radicate nellagenzia Stefani, alla nascita nel 1945 come societ cooperativa attraverso le grandi trasformazioni, anche tecnologiche, dei decenni successivi. Nella mostra il presente il 2011 con la sua realt in divenire, a cui viene dedicata unapposita sezione aggiornata quotidianamente convive con il passato remoto: la Stefani, prima agenzia di stampa italiana, nasce a Torino nel 1853, si afferma con lappoggio di Francesco Crispi e diventa ben presto unagenzia di rilievo internazionale. Dopo l8 settembre 1943, si trasferisce al Nord e diventa propriet dello Stato. Dalle ceneri della Stefani che oggi solo un titolo: d il nome al settimanale della scuola di giornalismo di Bologna nasce la pi grande agenzia di stampa italiana e la quarta nel mondo, con un servizio fotografico che diffonde oltre 1.500 immagini al giorno e una serie di prodotti multimediali. (silvia guidi)
ribilmente cupo: il cristianesimo era stato proibito, e il loro destino fu il martirio. La bambola testimonia linfluenza che la cultura occidentale, specie cattolica, esercit allora sullarte giapponese. Si noti, nella statuina, il colletto: per solito liscio, qui invece quello a gorgiera tipico dei missionari portoghesi. Junji Ito, in particolare, convinto che levento pi simbolico dello scambio culturale tra Occidente e Oriente dellepoca fu ludienza del 1585. proprio larte il motivo per cui Ito a Roma: sempre il 19 ottobre, infatti, al Museo dei Fori Imperiali, si aperta la mostra La luce (fino al 30) da lui curata, che attraversa oltre quattrocento anni di storia per giungere fino allarte giapponese contemporanea.
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La riunione a Ginevra dellEcumenical Advocacy Alliance Verso la riforma dellAct of Settlement
che lAct of Settlement equivale a uniniqua discrimininazione anticattolica aggiungendo che la riforma, sia pure parziale, ben accolta. La proposta del Governo prevederebbe, infatti, la possibilit per il re o la regina di unirsi in matrimonio con cattolici, ma impedirebbe comunque a questi ultimi di aspirare alla successione al trono. La riforma pare orientata pi che altro a eliminare le discriminazioni basate sul sesso, quindi a favorire anche le eredi al trono donne ma, come ha affermato il primo ministro Cameron, intende pure eliminare gli ostacoli al matrimonio con persone di altre religioni, un divieto che, ha puntualizzato il premier, unanomalia storica e non credo possa continuare a essere giustificata. La regina Elisabetta II si schierata a favore di una modifica della legge, affermano alcuni organi di stampa, che citano fonti reali. Secondo il quotidiano Sunday Telegraph sarebbe stata la stessa sovrana a incoraggiare il primo ministro a portare avanti il progetto di riforma nella riunione dei capi di Governo del Commonwealth in Australia, previsto a fine ottobre. Un portavoce del
primo ministro australiano, Julia Eileen Gillard, ha affermato che il premier sostiene personalmente il progetto di riforma. Il ministro per gli affari costituzionali del Governo britannico, Mark Harper, ha spiegato che i membri dellesecutivo stanno discutendo sulla riforma, ma siamo gi daccordo nel ritenere che le norme attuali siano discriminatorie. I ministri, ha aggiunto, concordano che latto sia discriminatorio e le discussioni in proposito sono in corso. Come accennato, i tempi previsti per uneventuale approvazione della riforma saranno lunghi e lassenso informale dei Paesi principali come Canada, Australia e Nuova Zelanda fondamentale. Il ministro Harper, a tale riguardo, ha specificato che non si tratta di un processo semplice e potrebbe richiedere anni.
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I saluti del Pontefice alludienza generale
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MANILA, 19. La testimonianza di padre Fausto Tentorio stata quella di un buon sacerdote, ardentemente credente, che per molti anni si posto al servizio del popolo filippino in modo coraggioso e instancabile: quanto si legge nel messaggio che il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha inviato, a nome di Papa Benedetto XVI, allarcivescovo Giuseppe Pinto, nunzio apostolico nelle Filippine. Lassassinio del sacerdote italiano del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime), impegnato nelle Filippine meridionali da oltre trentanni a predicare il Vangelo tra le popolazioni tribali di Mindanao avvenuto luned mattina davanti alla sua parrocchia di Nostra Signora del Perpetuo Aiuto nella diocesi di Kidapawan ha suscitato una vasta eco in tutto il mondo e la notizia stata ampiamente riportata da centinaia di agenzie dinformazione. In un comunicato diffuso a Manila, monsignor Nereo Odchimar, vescovo di Tandag, in qualit di presidente della Conferenza episcopale delle Filippine, ha espresso, a nome di tutti i presuli di questo Paese, tristezza e costernazione per luccisione di padre Fausto Tentorio e ha esortato le autorit a svolgere rapide indagini per identificare e porre in arresto quanti hanno partecipato al crimine. Inoltre ha esortato gli organi competenti a predisporre le necessarie misure di sicurezza per quanti operano nellambito della Chiesa e, in particolare, per quei sacerdoti missionari
che hanno lasciato il loro Paese per mettersi al completo servizio della nostra gente. In attesa dei funerali, che si svolgeranno marted 25 nella cattedrale di Kidapawan, i fedeli della parrocchia di Nostra Signora del Perpetuo Aiuto di Arakan vegliano giorno e notte la salma del missionario posta nella cappella. Attorno alla casa parrocchiale sono state approntate diverse grandi tende per ospitare la folla di visitatori che vengono a pregare davanti alla salma di padre Tentorio. La lunga veglia funebre che dura una settimana riferisce padre Giovanni Vettoretto, anchegli missionario del Pime e che ha lavorato insieme al missionario ucciso parte del costume filippino ed anche motivata dalla necessit di dare il tempo a chi vive lontano di affrontare un lungo viaggio per onorare il defunto. I familiari del missionario ucciso giungeranno domani nelle Filippine provenienti da Lecco. Marted della prossima settimana, il corteo funebre della popolazione Manobos, che seguir la salma nel percorso verso la cattedrale di Kidapawan, compir due soste significative a Columbio e Tulunan, due localit dove padre Tentorio ha lavorato nei primi anni della sua missione. La cerimonia funebre sar celebrata da monsignor Romulo de la Cruz, vescovo di Kidapawan, insieme a tutto il clero locale. La salma di padre Fausto Tentorio verr seppellita nel cimitero accanto alla tomba di padre Tullio Favali, missionario del Pime, ucciso nel 1985.
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Alludienza generale il Papa parla del Salmo 136
Al Pontefice viene presentata la fiaccola per la corsa della pace da Betlemme a Gerusalemme
Il giapponese Junji Ito dona al Papa la bambola in terracotta stile Hakata raffigurante il suo antenato Mancio
verso il monte degli Ulivi (cfr. Mt 26, 30; Mc 14, 26). Lorizzonte della lode illumina cos la difficile strada del Golgota. Tutto il Salmo 136 si snoda in forma litanica, scandito dalla ripetizione antifonale perch il suo amore per sempre. Lungo il componimento, vengono enumerati i molti prodigi di Dio nella storia degli uomini e i suoi continui interventi in favore del suo popolo; e ad ogni proclamazione dellazione salvifica del Signore risponde lantifona con la motivazione fondamentale della lode: lamore eterno di Dio, un amore che, secondo il termine ebrai-
giorno e la notte. Non si parla qui della creazione dellessere umano, ma egli sempre presente; il sole e la luna sono per lui per luomo per scandire il tempo delluomo, mettendolo in relazione con il Creatore soprattutto attraverso lindicazione dei tempi liturgici. Ed proprio la festa di Pasqua che viene evocata subito dopo, quando, passando al manifestarsi di Dio nella storia, si inizia il grande evento della liberazione dalla schiavit egiziana, dellesodo, tracciato nei suoi elementi pi significativi: la liberazione dallEgitto con la piaga
La potenza del Signore vince la pericolosit delle forze della natura e di quelle militari messe in campo dagli uomini: il mare, che sembrava sbarrare la strada al popolo di Dio, lascia passare Israele allasciutto e poi si richiude sugli Egiziani travolgendoli. La mano potente e il braccio teso del Signore (cfr. Deut 5, 15; 7, 19; 26, 8) si mostrano cos in tutta la loro forza salvifica: lingiusto oppressore stato vinto, inghiottito dalle acque, mentre il popolo di Dio passa in mezzo per continuare il suo cammino verso la libert. A questo cammino fa ora riferimento il nostro Salmo ricordando con una frase brevissima il lungo peregrinare di Israele verso la terra promessa: Guid il suo popolo nel deserto, perch il suo amore per sempre (v. 16). Queste poche parole racchiudono unesperienza di quarantanni, un tempo decisivo per Israele che lasciandosi guidare dal
la nostra storia. Ma dobbiamo stare attenti alla struttura fondamentale di questa preghiera. La struttura fondamentale che Israele si ricorda della bont del Signore. In questa storia ci sono tante valli oscure, ci sono tanti passaggi di difficolt e di morte, ma Israele si ricorda che Dio era buono e pu sopravvivere in questa valle oscura, in questa valle della morte, perch si ricorda. Ha la memoria della bont del Signore, della sua potenza; la sua misericordia vale in eterno. E questo importante anche per noi: avere una memoria della bont del Signore. La memoria diventa forza della speranza. La memoria ci dice: Dio c, Dio buono, eterna la sua misericordia. E cos la memoria apre, anche nelloscurit di un giorno, di un tempo, la strada verso il futuro: luce e stella che ci guida. Anche noi abbiamo una memoria del bene, dellamore misericordioso, eterno di Dio. La storia di Israele gi una memoria anche per noi, come Dio si mostrato, si creato un suo popolo. Poi Dio si fatto uomo, uno di noi: vissuto con noi, ha sofferto con noi, morto per noi. Rimane con noi nel Sacramento e nella Parola. una storia, una memoria della bont di Dio che ci assicura la sua bont: il suo amore eterno. E poi anche in questi duemila anni della storia della Chiesa c sempre, di nuovo, la bont del Signore. Dopo il periodo oscuro della persecuzione nazista e comunista, Dio ci ha liberati, ha mostrato che buono, che ha forza, che la sua misericordia vale per sempre. E, come nella storia comune, collettiva, presente questa memoria della bont di Dio, ci aiuta, ci diventa stella della speranza, cos anche ognuno ha la sua storia personale di salvezza, e dobbiamo realmente far tesoro di questa storia, avere sempre presente la memoria delle grandi cose che ha fatto anche nella mia vita, per avere fiducia: la sua misericordia eterna. E se oggi sono nella notte oscura, domani Egli mi libera perch la sua misericordia eterna. Ritorniamo al Salmo, perch, alla fine, ritorna alla creazione. Il Signore cos dice d il cibo a ogni vivente, perch il suo amore per sempre (v. 25). La preghiera del Salmo si conclude con un invito alla lode: Rendete grazie al Dio del cielo, perch il suo amore per sempre. Il Signore Padre buono e provvidente, che d leredit ai propri figli ed elargisce a tutti il cibo per vivere. Il Dio che ha creato i cieli e la terra e le grandi luci celesti, che entra nella storia degli uomini
per portare alla salvezza tutti i suoi figli il Dio che colma luniverso con la sua presenza di bene prendendosi cura della vita e donando pane. Linvisibile potenza del Creatore e Signore cantata nel Salmo si rivela nella piccola visibilit del pane che ci d, con il quale ci fa vivere. E cos questo pane quotidiano simboleggia e sintetizza lamore di Dio come Padre, e ci apre al compimento neotestamentario, a quel pane di vita, lEucaristia, che ci accompagna nella nostra esistenza di credenti, anticipando la gioia definitiva del banchetto messianico nel Cielo. Fratelli e sorelle, la lode benedicente del Salmo 136 ci ha fatto ripercorrere le tappe pi importanti della storia della salvezza, fino a giungere al mistero pasquale, in cui lazione salvifica di Dio arriva al suo culmine. Con gioia riconoscente celebriamo dunque il Creatore, Salvatore e Padre fedele, che ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perch chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna (Gv 3, 16). Nella pienezza dei tempi, il Figlio di Dio si fa uomo per dare la vita, per la salvezza di ciascuno di noi, e si dona come pane nel mistero eucaristico per farci entrare nella sua alleanza che ci rende figli. A tanto giunge la bont misericordiosa di Dio e la sublimit del suo amore per sempre. Voglio perci concludere questa catechesi facendo mie le parole che San Giovanni scrive nella sua Prima Lettera e che dovremmo sempre tenere presenti nella nostra preghiera: Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente (1 Gv 3, 1). Grazie.
Nomine episcopali
Una delle nomine di oggi riguarda gli Stati Uniti dAmerica.
NOTIFICAZIONE
Cappella Papale per la Canonizzazione dei Beati Guido Maria Conforti (1865-1931) Luigi Guanella (1842-1915) Bonifacia Rodrguez de Castro (1837-1905)
Il 23 ottobre 2011, XXX domenica del Tempo Ordinario, alle ore 10, il Santo Padre Benedetto XVI celebrer lEucaristia sul sagrato della Basilica Vaticana e proceder alla Canonizzazione dei Beati: GUID O MARIA CONFORTI, Arcivescovo-Vescovo di Parma, Fondatore della Pia Societ di San Francesco Saverio per le Missioni Estere; LUIGI GUANELLA, Sacerdote, Fondatore della Congregazione dei Servi della Carit e dellIstituto delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza; BONIFACIA RODRGUEZ DE CASTRO, Fondatrice della Congregazione delle Serve di San Giuseppe. *** Tutti coloro che, in conformit al Motu Proprio Pontificalis Domus, compongono la Cappella Pontificia e desiderano partecipare alla celebrazione liturgica, sono pregati di trovarsi alle ore 9.30 in Piazza San Pietro per occupare il posto che verr loro indicato. Quanto allabito, i partecipanti si regoleranno nel modo seguente: i Signori Cardinali, i Patriarchi, gli Arcivescovi ed i Vescovi sulla veste propria indosseranno il rocchetto, la mozzetta e la berretta; gli Abati e i Religiosi: il proprio abito corale; i Prelati: il rocchetto e la mantelletta, o la cotta, sopra la veste paonazza con fascia paonazza, a seconda del proprio grado; i Cappellani di Sua Santit: la cotta sopra la talare filettata con fascia paonazza; i Prelati, gli Officiali e i Consultori della Congregazione delle Cause dei Santi: il proprio abito corale. Citt del Vaticano, 15 ottobre 2011. Per mandato del Santo Padre Mons. Guido Marini Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie