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Analisi di un sistema di reazione nu

leare a
ssione mediante equazioni dierenziali
Guido S atena
1 maggio 2006

Sommario
Vengono studiati i aratteri generali di un sistema di reazione nu leare
tramite equazioni dierenziali non lineari.
In una prima parte viene studiato un generi o sistema di reazione
nu leare privo di ontrollo.
Nella se onda parte viene studiato lo stesso sistema esteso on un
me anismo di ontrollo e vengono dis usse le ondizioni he onsentono
di mantenere il sistema stabile.
Le dis ussioni sono veri ate mediante un simulatore numeri o.

1
INDICE 2

Indi e
1 Modellazione di un sistema di reazione
nu leare 3
1.1 La radio attività naturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.2 La ssione ed il reattore nu leare a ssione . . . . . . . . . 4
1.3 Des rizione del sistema e del modello matemati o . . . . . . 6
1.4 Ri er a dei punti di equilibrio del sistema . . . . . . . . . . 8
1.5 Studio della stabilità lineare mediante la matri e Ja obiana
delle derivate parziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
1.6 Dis ussione della stabilità lineare lo ale al punto di equili-
brio Eq . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
2 Introduzione di un sistema di ontrollo 13
2.1 Modellazione del sistema on me anismo di ontrollo . . . 13
2.2 Ri er a dei punti di equilibrio del sistema . . . . . . . . . . 14
2.3 Studio della stabilità mediante la matri e Ja obiana delle
derivate parziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
2.4 Dis ussione della stabilità lo ale al punto di equilibrio Eq . 22
2.5 Veri a dei risultati teori i mediante simulazione numeri a . 23
2.5.1 Des rizione del simulatore . . . . . . . . . . . . . . . 23
2.5.2 Codi e del simulatore . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
1 MODELLAZIONE DI UN SISTEMA DI REAZIONE NUCLEARE 3

1 Modellazione di un sistema di reazione


nu leare
Il sistema analizzato è un approssimazione di quanto a ade all'interno di un
reattore nu leare a ssione, an he detto pila o reattore nu leare di Fermi .
1
In tale reattore avvengono, in un ambiente delimitato, detto no iolo, delle
reazioni nu leari indotte dal bombardamento di un materiale ssile, per mezzo
di neutroni. Per ogni ssione si reano due (o più in base allo spe i o materiale
ssile) nuovi neutroni; questi possono, andando ad urtare altri atomi, provo are
nuove ssioni, dando osì luogo ad una reazione a atena he sprigiona un enorme
quantitativo di energia. Questo fenomeno è la base del funzionamento delle
bombe atomi he (in ui la reazione è in ontrollata) e dei reattori nu leari (in
ui la reazione è ontrollata).

1.1 La radio attività naturale


2
La radio attività (s operta nel 1869 da Be querel ) è un pro esso spontaneo per
ui al uni nu lei, non stabili, si trasformano in altri emettendo parti elle.
Ben hé i vari elementi radioattivi mostrino mar ate dierenze nei loro tassi
di de adimento, tutti hanno una proprietà omune: il tasso on ui una data
sostanza si de ompone è proporzionale in ogni istante alla quantità presente
nello stesso istante. Se indi hiamo on y = f (t) la quantità di materiale ssile
i i
presente al tempo t, la derivata y = f (t) rappresenta il tasso di variazione di
y al tempo t, e la legge di de adimento risulta y i = −αy dove α è una ostante
positiva (detta ostante di de adimento ) il ui valore dipende dal parti olare
elemento he si disintegra. Il segno negativo interviene per hé y de res e quando
t res e, e quindi y i è sempre negativa.
Il modello matemati o usato nei problemi di de adimento radioattivo è yi =
−αy ; ogni soluzione y = f (t) di questa equazione ha la forma f (t) = f (0)e−αt
(legge del de adimento).
Un sistema di questo tipo è detto Markoviano, o senza memoria; in ogni
istante della vita di un elemento radioattivo, la probabilità di sopravvivenza
ad un de adimento è sempre la stessa. Il de adimento naturale di un nu leo è
quindi un pro esso puramente asuale.
Un on etto molto importante legato alla radio attività naturale è quello
di periodo di dimezzamento; on questo termine si indi a l'intervallo di tem-
po T dopo il quale metà degli atomi f (0) originari è de aduta. Il periodo di
dimezzamento P è legato alla ostante di de adimento α dalla seguente relazione

ln 2 = αP

1 Enri o Fermi (nato a Roma il 29 settembre 1901 e morto a Chi ago, Illinois, USA il 29
novembre 1954) è stato un si o italiano molto noto per il suo lavoro sul de adimento β , per
la realizzazione della prima pila atomi a e per lo sviluppo della teoria dei quanti. I suoi studi
sulla radio attività indotta gli valsero il premio Nobel nel 1938. In seguito ottenne la prima
reazione ontrollata, he segnò l'inizio dello sfruttamento dell'energia nu leare per s opi ivili,
e parte ipò al progetto Manhattan per la realizzazione della bomba atomi a.
2 Henri Bequerel (1852-1908) insieme ai oniugi Pierre e Marie Curie, ri evette il Premio
Nobel per la Fisi a per le sue ri er he sulla radio attività. Essi s oprirono he al uni minerali,
ontenenti uranio e radio, avevano la proprietà di impressionare delle lastre fotogra he poste
nelle loro vi inanze.
1 MODELLAZIONE DI UN SISTEMA DI REAZIONE NUCLEARE 4

Figura 1: Legge di de adimento. E' indi ato on T il tempo di dimezzamento.

1.2 La ssione ed il reattore nu leare a ssione


La ssione nu leare
3 è una reazione he ha luogo soltanto nei nu lei aventi alto
numero atomi o. Consiste nel fatto he i nu lei, olpiti da neutroni si spezzano
in altri due nu lei più leggeri, liberando un erto numero di neutroni e una
notevole quantità di energia, dovuta al fatto he la massa totale dei prodotti
2
della ssione è minore di quella del nu leo originario (E = mc ).

Figura 2: Come avviene la ssione dell'atomo.

Si denis e soglia di ssione una ostante, aratteristi a di ias un nu leo,


indi ante l'energia ineti a minima he deve avere il neutrone in idente per

3 Il fenomeno della ssione fu s operto nel 1939 dai si i tedes hi O. Hahn e F. Strassman,
bombardando on neutroni lenti l'uranio naturale.
1 MODELLAZIONE DI UN SISTEMA DI REAZIONE NUCLEARE 5

produrre ssione. A questa misura è an he asso iata (tramite un rapporto on


l'energia) la sezione d'urto δ; questa misura indi a il raggio di una sfera intorno
al nu leo entro il quale il passaggio di un neutrone provo a la ssione.
Nella Pila di Fermi viene innes ata una reazione nu leare a atena ontrolla-
ta, utilizzando frammenti di uranio naturale distribuiti all'interno di un blo o
di grate pura (una forma di arbonio). Nella "pila", o reattore nu leare di
Fermi, la grate si omporta da moderatore, e, rallentando
4 parte dei neutroni,
onsente di mantenere sotto ontrollo la reazione.
Infatti quando il rapporto tra i neutroni emessi nella ssione ed il numero
di neutroni assorbiti è maggiore di 1 si realizza una reazione a atena: ognuno
dei neutroni emessi nella ssione produ e a sua volta altre ssioni, per ui il
numero di queste res e rapidamente. L'energia sviluppata in una tale razione
5 1, 9 ∗ 1010 Cal/Kg.
è enorme : per l'uranio si tratta di
An hé si possibile per l'uomo sfruttare l'energia he si libera nei pro essi di
ssione (in forma di alore) è ne essario atturare parte dei neutroni attraverso
moderatori ; questo rende possibile mantenere il sistema in ondizioni di riti ità,
onsentendo di sfruttare l'energia sviluppata tramite turbine.

Figura 3: S hematizzazione dell'ar hitettura di un reattore nu leare a ssione

4 I neutroni rallentati non hanno più l'energia su iente per provo are la ssione.
5 La ssione di 1Kg di U 235 sviluppa la stessa energia della ombustione di 2500 tonnellate
di arbone.
1 MODELLAZIONE DI UN SISTEMA DI REAZIONE NUCLEARE 6

1.3 Des rizione del sistema e del modello matemati o


Inizialmente studiamo il sistema privo di ontrollo.
E' possibile individuare nel sistema le seguenti variabili aratteristi he:

Simbolo Signi ato


U Numero di atomi di Uranio o altro materiale ssile
n Numero di neutroni
δ Sezione D'urto
V ol Volume del no iolo
Sup Super ie del no iolo
P Periodo di dimezzamento
6
α Costante di de adimento
7
v Velo ità neutroni a
A Coe iente indi ante il numero di ssioni per unità di tempo
B Coe iente indi ante la fuga di neutroni dalla super ie del no iolo

Con il oe iente A si vuole modellare il numero di ssioni he avvengono


nell' unità di tempo; risulta


A=
V ol
In questo modo si esprime ome il numero di ssioni sia legato alla velo ità
neutroni a v, alla sezione d'urto δ e al volume del no iolo V ol.
Con il oe iente B si vuole modellare il fenomeno della fuga dei neutroni
dalla super ie del no iolo: risulta

1 v
B= Sup
V ol 3
Per studiare questo sistema on entriamo la nostra attenzione sull'evoluzione
delle variabili
U (t)= numero atomi di uranio, o altro materiale ssile
n(t)= numero di neutroni
all'interno del no iolo di un reattore nu leare a ssione.
Se andiamo ad analizzare l'evoluzione nel tempo di queste variabili rius ia-
mo ad individuare due velo ità (o forze generalizzate) he ne aratterizzano
l'andamento nel tempo;
Il numero di atomi di uranio ambia se ondo una legge dettata da

VU = F (U, n) = −αU − AnU

dove il primo termine indi a il de adimento radioattivo naturale, mentre il


se ondo termine indi a la morte dovuta alle ssioni.
Il numero di neutroni ha inve e una legge del tipo

Vn = G(U, n) = 2αU + 2AnU − Bn


6 Il periodo di dimezzamento P è il tempo ne essario alla sostanza ssile per de adere no
a metà della sua massa. A se onda della sostanza ssile in esame può variare da de ine no
a migliaia di milioni di anni (es per U235 è di 4510 106 anni).
7 La ostante di de adimento α è indi e del numero di de adimenti per unità di tempo.
1 MODELLAZIONE DI UN SISTEMA DI REAZIONE NUCLEARE 7

dove i primi due termini indi ano la nas ita di nuovi neutroni dalle ssioni,
mentre il se ondo termine indi a la fuga di neutroni del no iolo. Il oe iente
moltipli ativo 2 è dovuto al fatto he ogni ssione di un atomo di Uranio da
luogo alla nas ita di 2 neutroni.
Nel omplesso il omportamento del sistema dinami o in esame è dato dal
seguente sistema di e quazioni dierenziali non lineari in due varibili.

dU
= −αU − AnU
dt

dn
= 2αU + 2AnU − Bn
dt
1 MODELLAZIONE DI UN SISTEMA DI REAZIONE NUCLEARE 8

1.4 Ri er a dei punti di equilibrio del sistema


Per studiare i punti di equilibrio andiamo ad imporre he le velo ità siano
entrambe nulle, ovvero he

F (U, n) = G(U, n) = 0

Imponendo la ondizione he F (U, n) = 0 otteniamo he

−αU − AnU = 0

le ui soluzioni sono date dall' unione di

α
n=− ∨U =0
A

Figura 4: Studio delle soluzioni di Vn


1 MODELLAZIONE DI UN SISTEMA DI REAZIONE NUCLEARE 9

Imponendo la ondizione he G(U, n) = 0 otteniamo he

2αU + 2AnU − Bn = 0

he ha ome soluzione

2U α
n=
B − 2AU

Figura 5: Studio delle soluzioni di VU


1 MODELLAZIONE DI UN SISTEMA DI REAZIONE NUCLEARE 10

Imponendo entrambe le ondizioni otteniamo he l'uni a soluzione è in Eqo =


(0, 0)8 .

Figura 6: Studio degli equilibri del sistema

8 L'altra soluzione non ha signi ato si o in quanto prevede un numero di neutroni
negativo.
1 MODELLAZIONE DI UN SISTEMA DI REAZIONE NUCLEARE 11

1.5 Studio della stabilità lineare mediante la matri e Ja-


obiana delle derivate parziali
Dato he il sistema è non lineare, è possibile studiarne le proprietà di stabilità
del sistema solo nell' intorno dei punti di equilibrio. E' possibile infatti studiare
il omportamento del sistema per pi oli spostamenti dall' equilibrio; in questo
modo le funzioni di velo ità sono approssimabili on sviluppi in serie di primo
ordine, di ui è possibile studiare la stabilità lineare (stabilità di Lyapunof ).
9
L'espressione approssimata delle velo ità del sistema si ottiene dallo sviluppo
in serie di Taylor, al primo ordine in più variabili, delle due velo ità, usando
ome entro il punto di equilibrio.
Risulta

∂F ∂F
F (U, n) = F (Eq) + (U − UEQ ) + (n − nEQ )
∂U ∂n

∂G ∂G
G(U, n) = G(Eq) + (U − UEQ ) + (n − nEQ )
∂U ∂n
∂F ∂G
dove i termini
∂U , ∂n sono da al olare nel punto di equilibrio (e sono
quindi delle ostanti).
Studiando il sistema linearizzato è possibile apire le proprietà di stabilità
lo ali. Infatti se ondo questa spprossimazione le velo ità risultano in relazione
lineare on lo s ostamento (pi olo) del sistema dal punto di e quilibrio.
Al sistema in questa forma è quindi asso iata la seguente matri e delle
derivate parziali (detta Ja obiana)

∂Vn ∂Vn
 
H= ∂n , ∂T
∂VT ∂VT
∂n , ∂T

 
−An − α, −U A
=
2An + 2α, 2U A − B

1.6 Dis ussione della stabilità lineare lo ale al punto di


equilibrio Eq
La matri e Ja obiana istanziata per lo spe i o punto di equilibrio risulta
 
−α, 0
HEQ =
+2α, −B

i ui autovalori sono soluzione di

det(H − λI) = 0

ovvero

(−α − λ)(B − λ) = 0

λ2 + λ(α + B) + Bα = 0
9 Aleksandr Mikhailovi h Lyapunov 1857 - 1918
1 MODELLAZIONE DI UN SISTEMA DI REAZIONE NUCLEARE 12

da ui
p
−B − α ± (α + B)2 − 4Bα
λ1,2 =
2

p
−B − α ± (α2 + B 2 − 2αB)
λ1,2 =
2

p
−B − α ± (α − B)2
λ1,2 =
2
e quindi

−B − α + α − B −2B
λ1 = = = −B
2 2

−B − α − α + B −2α
λ2 = = = −α
2 2
Essendo entrambi gli autovalori sempre negativi (dato he sia α he B sono
sempre positivi), il sistema presenta una stabilità lo ale di tipo nodale.

Questo aso è però po o signi ativo in quanto l'uni o equilibrio è quello in


ui le quantità sono 0; la stabilità lo ale riette il fatto he, an hè si innes hi
una reazione a atena, è ne essario he il materiale ssile superi la osiddetta
massa riti a, tipi a di ogni materiale ssile. Vi deve ioè essere una quantità
minima U , e questo non è atturato dall' analisi lineare del sistema nell' intorno
del punto di equilibrio ( 0 , 0 );
La massa riti a ne essaria è ri avabile dalla seguente relazione he deve
valere se vogliamo he la reazione nu leare si auto mantenga

neutroniP rodotti
>1
neutroniP erduti
da ui

2αU + 2AnU
>1
−Bn
ovvero

U (2α + 2An) > Bn

da ui

Bn
U>
2α + 2An
2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 13

2 Introduzione di un sistema di ontrollo


An hé la reazione sia utile per l'uomo, è ne essario he il sistema si manten-
ga sulla soglia di riti ità senza mai superarla. A tale s opo si introdu e nel
sistema un me anismo di ontrollo he onsente di smorzare il omportamento
esponenziale.
Nei reattori a ssione infatti si è soliti mantenere la ssione in ondizioni
di riti ità mediante delle barre, he inserite nel no iolo, atturano neutro-
ni rallentando la reazione. Queste barre vengono solitamente ontrollate in
base alla temperatura del sistema; questa misura risulta infatti direttamente
proporzionale all'energia sviluppata dal sistema.
La relazione he si viene a reare tra il ontrollo, la fuga dei neutroni e la
temperatura è la seguente

B = F ugaN eutroni = B0 (ϕ + (T − TCR ))

= B0 ϕ + B0 T − B0 TCR

dove ϕ è un oe iente he lega l'azione delle barre all'allontanarsi, del


sistema, da una temperatura riti a TCR ssata.
Per studiare il omportamento del sistema nel momento in ui si innes a la
fusione, il numero di atomi di Uranio può essere onsiderato ostante; infatti
la reazione è talmente velo e he non ha senso onsiderare nella sua analisi il
de adimento dell' uranio.
Le variabili su ui on entriamo la nostra attenzione diventano
n(t) = numero di neutroni e
T (t) = temperatura del no iolo.

2.1 Modellazione del sistema on me anismo di ontrollo


Nel sistema è possibile individuare due velo ità he ne aratterizzano l'anda-
mento nel tempo;
Il numero di neutroni n ambia se ondo una legge dettata da

Vn (n, T ) = 2αU + 2AU n − Bn

sostituendo il termine B indi ante la fuga dei neutroni risulta

Vn (n, T ) = 2αU + 2AU n − (B0 ϕ + B0 T − B0 TCR )n

he può essere s ritta ome

Vn (n, T ) = n(2AU − B0 ϕ + B0 TCR ) + T n(−B0 ) + 2αU

Si tratta di un equazione non lineare dipendente sia da n he da T.


La temperatura nel no iolo T segue inve e una legge del tipo

D
VT (n, T ) = (N umeroReazioniP erU nitaDiT empo − φOU T )
C
dove il oe iente D indi a il alore erogato da una singola ssione, mentre
il oe iente C è la ostante termi a del no iolo. φOU T indi a inve e il usso
2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 14

di alore he viene estratto dal reattore e he, mediante una turbina, viene
utilizzato per ri avarne energia.

D
VT (n, T ) = (2αU + 2AU n − φOU T )
C
o e quivalentemente

D D
VT (n, T ) = n(2 AU ) + ( (2αU − φOU T ))
C C
Da notare he in questo aso si tratta di un equazione dipendente solo da n.
Il sistema di e quazioni dierenziali in due variabili è quindi

dn
= n(2AU − B0 ϕ + B0 TCR ) + T n(−B0 ) + 2αU
dt

dT D D
= n(2 AU ) + ( (2αU − φOU T ))
dt C C

2.2 Ri er a dei punti di equilibrio del sistema


Per studiare i punti di equilibrio di questo sistema andiamo ad imporre he le
velo ità siano entrambe nulle, ovvero he

Vn (n, T ) = VT (n, T ) = 0

Imponendo la ondizione he Vn (n, T ) = 0 otteniamo he

n(2AU − B0 ϕ + B0 TCR ) + T n(−B0 ) + 2αU = 0

e quindi

−2αU − n(2AU − B0 ϕ + B0 TCR )


T =
n(−B0 )

Per rappresentare gra amente questa ondizione dobbiamo valutare 2 asi.


2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 15

Nel aso in ui (2AU − B0 ϕ + B0 TCR ) > 0 abbiamo la seguente situazione

Nel aso in ui (2AU − B0 ϕ + B0 TCR ) < 0 abbiamo inve e la seguente si-


tuazione

In entrambi i asi osserviamo he Vn (n, T ) = 0 non è denita per n = 0, ed


ha un asintodo orizzontale in n = 2AU −B0Bϕ+B
0
0 TCR
.
2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 16

Imponendo la ondizione he VT (n, T ) = 0 otteniamo he

D
(2αU + 2AU n − φOU T ) = 0
C
D
e dato he
C =0 non ha un signi ato si o, risulta

φOU T − 2αU
n=
2AU
he gra amente risulta una retta
2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 17

Imponendo entrambe le ondizioni

−2αU − n(2AU − B0 ϕ + B0 TCR )


T =
n(−B0 )

φOU T − 2αU
n=
2AU
otteniamo he l'uni a soluzione è in

2
Eq = ( −2αU −2AU φOU T +B0 ϕφOU T−B
−B0 TCR φOU T +4AαU
0 φOU T +2αU B0
−2αU B0 ϕ+2αU B0 TCR
, φOU2AU
T −2αU
).

Gra amente abbiamo 3 asi possibili


2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 18
2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 19
2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 20
2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 21

2.3 Studio della stabilità mediante la matri e Ja obiana


delle derivate parziali
An he in questo aso ri ondu iamo lo studio della stabilità del sistema non
lineare allo studio del sistema lineare he lo approssima al primo ordine dello
sviluppo in serie di Taylor; in questo modo è possibile osì ridursi allo studio
del segno e della realtà degli autovalori della matri e Ja obiana nei punti di
e quilibrio.
Al sistema in questa forma è asso iata la seguente matri e delle derivate
parziali

∂Vn ∂Vn
 
H= ∂n , ∂T
∂VT ∂VT
∂n , ∂T

 
2AU − B0 ϕ + B0 TCR − T B0 , −nB0
= D
C 2AU, 0

i ui autovalori sono soluzione di

det(H − λI) = 0

ovvero

D
(2AU − B0 ϕ + B0 TCR − T B0 − λ)(−λ) − (− 2AU B0 n) = 0
C

D
λ2 + λ(−2AU + B0 ϕ − B0 TCR + T B0 ) + ( 2AU B0 n) = 0
C
da ui
q
2AU − B0 ϕ + B0 TCR − T B0 ± (2AU − B0 ϕ + B0 TCR − T B0 )2 − 8( D
C AU B0 n)
λ1,2 =
2
Dato he il nostro interesse è di trovare delle ondizioni per ui il reattore
possa essere ontrollabile, andiamo ad imporre la ondizione he entrambi gli
autovalori siano negativi, ovvero he


P± P 2 − 4K
λ1,2 = <0
2
dove PK sono rispettivamente la tra ia ed il determinante della matri e H.
Osservando he

D
4K = 4( 2AU B0 n)
C
è sempre positivo, la dis ussione si ridu e allo studio del segno di

P = 2AU − B0 ϕ + B0 TCR − T B0

A hè il sistema si stabilizzi è quindi ne essario imporre he


2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 22

2AU − B0 ϕ + B0 TCR − T B0 < 0

equivalente ad imporre he

−B0 ϕ < −2AU − B0 TCR + T B0

ovvero (dato he B0 > 0)

−2AU − B0 TCR + T B0
ϕ>
−B0

2.4 Dis ussione della stabilità lo ale al punto di equilibrio


Eq 10
Per studiare le ondizioni he onsentono di mantenere il sistema stabile nel'in-
torno del punto di equilibrio

−2αU − 2AU φOU T + B0 ϕφOU T − B0 TCR φOU T + 4AαU 2 − 2αU B0 ϕ + 2αU B0 TCR φOU T − 2αU
Eq = ( , )
−B0 φOU T + 2αU B0 2AU
ne sostituis o il valore all'interno della disequazione ottenendo he

2
−2AU − B0 TCR + ( −2αU −2AU φOU T +B0 ϕφOU T−B
−B0 TCR φOU T +4AαU
0 φOU T +2αU B0
−2αU B0 ϕ+2αU B0 TCR
)B0
ϕ>
−B0
e quindi

−4αU B0 TCR + 2B0 TCR φOU T + 2αU − B0 ϕφOU T + 2αU B0 ϕ


ϕ>
−B0 (−φOU T − 2αU )

da ui

ϕ(−B0 φOU T + 2αU B0 ) −4αU B0 TCR + 2B0 TCR φOU T + 2αU


ϕ> +
−B0 (−φOU T − 2αU ) −B0 (−φOU T − 2αU )
e

ϕ(−B0 φOU T + 2αU B0 ) −4αU B0 TCR + 2B0 TCR φOU T + 2αU


ϕ− >
−B0 (−φOU T − 2αU ) −B0 (−φOU T − 2αU )

he può essere ris ritta ome

2αU B0 − B0 φOU T −4αU B0 TCR + 2B0 TCR φOU T + 2αU


ϕ(1 − )>
2αU B0 + B0 φOU T −B0 (−φOU T − 2αU )

e dato he 2αU B0 + B0 φOU T > 2αU B0 − B0 φOU T


2αU B0 −B0 φOU T
risulta he (1 − 2αU B0 +B0 φOU T )>0 e quindi

10 Nota sul metodo : sarebbe stato possibile sostituire immediatamente il valore del punto
di e quilibrio all'interno della matri e Ja obiana, ma si è preferito sostituire tale valore in un
se ondo momento per una migliore leggibilità.
2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 23

−4αU B0 TCR +2B0 TCR φOU T +2αU


2αU B0 +B0 φOU T
ϕ> B0 −B0 φOU T
(1 − 2αU
2αU B0 +B0 φOU T )

ovvero

−4αU B0 TCR +2B0 TCR φOU T +2αU


2αU B0 +B0 φOU T
ϕ> 0 φOU T
( 2αU2B
B0 +B0 φOU T )

equivalente a

−4αU B0 TCR + 2B0 TCR φOU T + 2αU


ϕ>
2B0 φOU T
Il sistema di ontrollo dovrà quindi essere osì regolato an hé sia possibile
mantenere sotto ontrollo la reazione nu leare.

2.5 Veri a dei risultati teori i mediante simulazione nu-


meri a
Lo studio del sistema è stato aan ato da una simulazione numeri a he ha
onsentito di veri are i risultati ipotizzati. A questo s opo è stato sviluppato
un simulatore numeri o per piattaforma CLR .NET (win32 / unix mono) e di
una WinForm he si o upa di disegnare i gra i relativi alla su essione di stati
raggiunti dal simulatore.

2.5.1 Des rizione del simulatore

Il simulatore è un implementazione in C# dell metodo di integrazione numeri a


di Eulero.
La lasse reattore rappresenta il sistema he ontiene delle ostanti nu-
meri he, he aratterizzano la struttura del reattore, ed una variabile di stato
in ui sono mantenuti i valori della variabili del sistema (Quantità di Uranio,
Temperatura No iolo, Numero Neutroni).
2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 24

Figura 7: S reenshot del simulatore numeri o


2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 25

2.5.2 Codi e del simulatore

using System;
using System.Colle tions.Generi ;
using System.Text;
namespa e Eulero
{

lass Reattore
{
publi stru t statoReattore
{
publi double N; publi double U; publi double T;
publi statoReattore(double u, double n, double t) {
U = u; N = n; T = t; }
}
publi statoReattore stato;
publi double sezUrto;
publi double volume;
publi double superfi e;
publi double periodoDimez;
publi double ostanteDe ad;
double velo itaNeutr;
double oeffi ienteControllo;
double temperaturaCriti a;
double D; // alore emesso da fissione
double C; // oeffi iente termi o no iolo
publi double A; // oeffi ente numero fissioni per unità di tempo
publi double B; // oeffi ente fuga neutroni
publi double[,℄ jm;
publi Reattore(double sezUrtoIn, double volumeIn, double superfi eIn,
double periodoDimezIn, double ostanteDe adIn,
double velo itaNeutrIn, double oeffi ienteControlloIn,
double temperaturaCriti aIn,
double DIn, double CIn, statoReattore statoIniziale)
{
sezUrto = sezUrtoIn; volume = volumeIn; superfi e = superfi eIn;
periodoDimez = periodoDimezIn; ostanteDe ad = ostanteDe adIn;
velo itaNeutr = velo itaNeutrIn; stato = statoIniziale;
oeffi ienteControllo = oeffi ienteControlloIn;
temperaturaCriti a = temperaturaCriti aIn;
D = DIn; C = CIn;
A = (velo itaNeutr * sezUrto) / volume;
B = (1 / volume) * (velo itaNeutr / 3) * superfi e;
jm = aggiornaJa obiana();
}
private double[,℄ aggiornaJa obiana()
{
return new double[2, 2℄ {
{ 2*A*stato.U-B* oeffi ienteControllo
2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 26

+ B*temperaturaCriti a - stato.T*B ,
- stato.N*B},
{ (D/C)*2*A*stato.U, 0 } };
}
publi statoReattore aggiornaStato(double step)
{
return new statoReattore(
stato.U,
(stato.N + (jm[0, 0℄ * stato.N + jm[0, 1℄ * stato.T) * step),
(stato.T + (jm[1, 0℄ * stato.N + jm[1, 1℄ * stato.T) * step)
);
}
publi List<double>[℄ EuleroSimulate(
double tstart, double tstop, double step)
{
List<double>[℄ xy = new List<double>[2℄;
xy[0℄ = new List<double>();
xy[1℄ = new List<double>();
statoReattore statoIniziale = stato; //salvo lo stato del sistema
double t = tstart;
statoReattore nuovoStato =
new statoReattore(stato.U, stato.N, stato.T);
while (t < tstop)
{
this.jm = aggiornaJa obiana();
this.stato = aggiornaStato(step);
t = t + step;
// reazione vettore di stati per grafi o
//i valori sono s alati in modo logaritmi o
//if (stato.N < 0) break;
if(stato.N<0)xy[0℄.Add(-Math.Ceiling(Math.Log(-stato.N)));
else xy[0℄.Add(Math.Ceiling(Math.Log(stato.N)));
if (stato.T < 0) xy[1℄.Add(-Math.Ceiling(Math.Log(-stato.T)));
else xy[1℄.Add(Math.Ceiling(Math.Log(stato.T)));
Console.WriteLine(
">T: " + t + "\t[\tN = " + stato.N + "\t,T = " + stato.T + "℄");
}
//ripristino stato del sistema
//annullo effetti simulazione
stato = statoIniziale;
return xy;
}
}
2 INTRODUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO 27

lass Program
{
publi stati List<double>[℄ SimulateRea tor()
{
double uranioIniziale = 1;//double.Parse(Console.ReadLine());
double neutroniIniziali = 1;//double.Parse(Console.ReadLine());
double temperaturaIniziale = 30;//double.Parse(Console.ReadLine());
Reattore reattore = new Reattore(
1E-23, //sez urto
30, //volume
180, //superfi ie
704E6, //periodoDimezzamento
9.8E-10, // ostanteDe adimento
3E6, //velo itàNeutroni a
1, // oeffi ienteControllo
500, //temperaturaCriti a
3.2E-11, // alore erogato per fissione [D℄
0.1, // ostante termi a no iolo [C℄
new Reattore.statoReattore(uranioIniziale,
neutroniIniziali,
temperaturaIniziale) //statoIniziale
);
return reattore.EuleroSimulate(0, .9, 0.1);
}
}
}

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